L'ALTRA DIMENSIONE - Associazione Alzheimer Svizzera
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Sezione Ticino<br />
Via Vanoni 8/10, 6900 Lugano<br />
091-912.17.07 – 079-430.47.38<br />
Fax 091-912.17.08<br />
ccp 69-788-6<br />
alzheimerticino@bluewin.ch<br />
segreteria@alzheimer-ti.ch www.alzheimer-ti.ch<br />
.L’ALTRA <strong>DIMENSIONE</strong>.<br />
Bollettino dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Alzheimer</strong> <strong>Svizzera</strong>, Sezione Ticino<br />
Estate 2006 no. 24<br />
Redazione: Via Vanoni 8/10, 6900 Lugano<br />
bollettino@alzheimer-ti.ch<br />
Pag. 1 Indice<br />
Pag. 2 Editoriale<br />
INDICE<br />
Pag. 2 Comunicazioni della Sezione Ticino<br />
Pag. 3 Il primo giardino ticinese per le persone malate<br />
di <strong>Alzheimer</strong>, di Angelo Valsecchi<br />
Pag. 5 Counselling per i parenti dei giovani malati di<br />
<strong>Alzheimer</strong>, di Rita Pezzati e Mary Ardia<br />
Pag. 7 Nuove acquisizioni della biblioteca
Comunicazioni della Sezione Ticino<br />
Segreteria: presenza in sede, generalmente, il mercoledì pomeriggio,<br />
dalle 14:00 alle 18:00. Il nostro numero telefonico 091 912 17 07<br />
è sempre raggiungibile, essendo deviato sul natel. Se non rispondesse,<br />
non esitate a lasciare un messaggio indicando il vostro numero.<br />
Sarete richiamati il più presto possibile.<br />
Se desiderate un colloquio personale, oppure vi servono opuscoli o<br />
volete prendere in prestito un libro della nostra biblioteca, è consigliabile<br />
prendere un appuntamento.<br />
Giovedì 22 giugno, alle ore 18:00, il Centro diurno terapeutico di<br />
Balerna Il filo di Arianna ha festeggiato con un aperitivo il 10° della<br />
sua fondazione.<br />
L’aperitivo è stato sostenuto dalla nostra Sezione e allietato da musica<br />
mandolinistica tradizionale, come anche dall’ospite d’onore Angelo<br />
Frigerio, rinomato e amato “sciur maestro”.<br />
Il Comitato esprime il suo compiacimento per il successo e il fattivo<br />
apprezzamento che questa struttura ha riscontrato a tutt’ora e confida<br />
nella possibilità di poter aumentare questa importante offerta.<br />
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Il primo giardino ticinese per le persone malate di <strong>Alzheimer</strong><br />
Angelo Valsecchi<br />
a.valsecchi@alzheimer-ti.ch<br />
Finalmente una buona notizia! La città di Lugano ha intenzione di<br />
creare un reparto <strong>Alzheimer</strong> in una delle sue case di cura per anziani,<br />
grazie all’ampliamento della Residenza Gemmo. Sopra ai tre piani, già<br />
esistenti, è stato progettato un rialzamento per ospitarvi pazienti affetti<br />
da demenze e dalla malattia di <strong>Alzheimer</strong>. L’ambiente di vita di<br />
questi malati deve essere rimodellato alle loro esigenze.<br />
Dal quarto piano, concepito come blocchi di appartamenti e spazi per<br />
la vita in comune, una rampa, sicura e con una pendenza limitata,<br />
permette l’accesso al tetto della Residenza Gemmo sul quale si vuol<br />
realizzare un giardino <strong>Alzheimer</strong>: un percorso circolare, non rettilineo,<br />
privo di biforcazioni, per non mettere a disagio i malati. Una barriera<br />
vegetale, arredata con piante e cespugli costituiti da numerose specie<br />
differenti, delimiterà il percorso e dona la necessaria sicurezza.<br />
Il percorso anulare è ritmato da zone in grado di stimolare l’interesse<br />
del malato distogliendolo dal suo continuo errare (wandering).<br />
Due vasche saranno edificate al centro del percorso come punti di<br />
riferimento che costituiranno mete da raggiungere. Una di esse conterrà<br />
piante sorprendenti che durante tutto l’arco dell’anno susciteranno<br />
emozioni e interesse grazie ai loro profumi, alle sensazioni tattili<br />
provate e alle visioni di fioriture variopinte. Un alternarsi continuo<br />
di piante colorate si armonizzano tra loro e piante aromatiche che,<br />
mediante lo sfregamento delle foglie e l’annusamento dei fiori, faranno<br />
odorare fragranti profumi.<br />
L’altra grande vasca, alimentata da una fontanella con acqua zampillante,<br />
regalerà un importante stimolo uditivo, tattile e visivo. Pesci<br />
rossi, oltre a essere una simpatica forma di vita, assicureranno la<br />
limpidezza dell’acqua e impediranno la presenza di noiose zanzare.<br />
Una flora acquatica ideale (ninfee e fiori di loto) completerà questo<br />
ambiente.<br />
Alcuni alberi faciliteranno l’organizzazione spaziale fungendo da punti<br />
di riferimento. Le loro ombre diffuse saranno preziose e molto apprezzate<br />
durante le torride giornate estive. Su di essi saranno siste-<br />
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mati covatoi artificiali e mangiatoie per attirare uccelli canori che allieteranno,<br />
con i loro melodiosi canti, gli ospiti della terrazza.<br />
Il percorso sarà intercalato con zone di riposo e contemplazione nelle<br />
quali sono sistemate alcune panchine. Un gazebo, coperto di piante<br />
rampicanti profumate, caratterizzate da fioriture variopinte e capaci<br />
di suscitare forti emozioni e meraviglia, offrirà un ulteriore spazio di<br />
riposo ombreggiato per lo svolgimento di attività terapeutiche.<br />
La scelta delle piante deve essere eseguita con estrema attenzione.<br />
Si deve rinunciare alle piante tossiche e a quelle provviste di spine<br />
per evitare che i pazienti si pungano o ingeriscano foglie e fiori velenosi.<br />
Se si potesse pure organizzare con i pazienti anche varie attività di<br />
giardinaggio con animazioni (annaffiature, semine, pulizia), la terapia<br />
sarebbe ancora più interessante.<br />
Curando le piante essi curano anche se stessi. Ma sia ben chiaro e<br />
non ci si deve illudere: il giardino non guarisce la malattia di <strong>Alzheimer</strong>.<br />
Indubbiamente però i vantaggi del giardino saranno innumerevoli.<br />
Tra essi possiamo elencare la valorizzazione della stimolazione<br />
visiva, uditiva, tattile e olfattiva dei pazienti, il mantenimento delle<br />
capacità residue, la possibilità di godere di quiete e serenità e quindi<br />
il miglioramento della qualità di vita.<br />
Lungo il percorso non è necessaria la presenza degli infermieri per<br />
ogni malato perché tutto è controllabile dalla zona di accesso.<br />
Nel giardino <strong>Alzheimer</strong> il paziente ripristina il contatto con la natura e<br />
può assaporare il piacere del movimento in assoluta libertà. È una<br />
terapia di contenimento che rispetta la dignità del paziente, riduce i<br />
problemi comportamentali, il disorientamento spaziale, i tentativi di<br />
“fuga”e il girovagare senza scopo (wandering). L’esercizio fisico della<br />
passeggiata nel giardino riduce pure la necessità di far ricorso ai farmaci<br />
psicoattivi: e ciò non è poco!<br />
Il giardino <strong>Alzheimer</strong> non è una moda ma una novità autentica ed<br />
essenziale. La sua realizzazione potrebbe far scuola e diventare modello<br />
esemplare anche per altri centri della <strong>Svizzera</strong>.<br />
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Se nello scorso numero di questo bollettino abbiamo dato voce alla<br />
moglie di una persona colpita dalla Malattia di <strong>Alzheimer</strong>, questa<br />
volta la diamo a un altro attore fondamentale dei gruppi d’incontro<br />
di counselling per i parenti dei giovani malati di <strong>Alzheimer</strong>:<br />
l’operatrice counsellor.<br />
Rita Pezzati non è certo una sconosciuta. Oltre a essere una psicologa<br />
attivamente interessata da tempo alle questioni legate<br />
all’età avanzata, è anche docente di counselling. Ha operato fino<br />
ad ora come counsellor del gruppo del Mendrisiotto e si occupa<br />
della supervisione delle altre colleghe che proseguono il loro mandato.<br />
Counselling per i parenti dei giovani malati di <strong>Alzheimer</strong><br />
Rita Pezzati e Mary Ardia,<br />
Il secondo incontro di counselling, specificamente dedicato ai parenti<br />
di persone non ancora in età di pensionamento, affette dalla malattia<br />
di <strong>Alzheimer</strong>, ha avuto luogo a Lugano, presso l’Albergo Splendide<br />
Royal. La possibilità di incontrarci in un quadro accogliente e protetto<br />
ha favorito, come è stato rilevato da alcuni partecipanti che hanno<br />
scritto via mail per condividere il piacere di quei momenti e del luogo,<br />
una situazione nella quale affidare per un momento alla condivisione<br />
con gli altri il carico di fatiche fisiche, organizzative, di rinunce a momenti<br />
di vita sociale, di desideri, e in particolare di quella condivisione<br />
che aveva caratterizzato il rapporto con il proprio caro fino al momento<br />
della discrepanza esperienziale dovuta alla malattia.<br />
Per alcuni dei partecipanti a questo secondo incontro, il ritrovarsi<br />
sembrava permettere il costituirsi di un filo che, nonostante la lontananza<br />
del quotidiano, ha legato le esperienze e favorito un sentirsi<br />
“pensati”, cioè la sensazione che, nonostante le grandissime difficoltà<br />
del quotidiano, ci sono persone che condividono questo irto percorso.<br />
Per chi partecipava per la prima volta, è sembrato che il clima di calore<br />
e comprensione permettesse l’esprimersi delle proprie capacità e<br />
astuzie per affrontare i momenti difficili, le decisioni così ardue da<br />
prendere da soli per l’altro. Lasciare il proprio caro per uscire da solo?<br />
Lasciarlo a casa mentre sbrigo delle commissioni o portarlo e<br />
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quindi affrontare lo sguardo del mondo? Come e quanto stimolarlo? E<br />
tantissime altre scelte che continuamente il caregiver deve assumersi,<br />
senza potersi magari confrontare con altri della propria famiglia,<br />
per questioni di tempo o di punti di vista diversi.<br />
Ciò che ci ha colpito ancora una volta è però l’enorme disponibilità di<br />
affetto che i curanti sanno donare continuamente al loro caro, nonostante<br />
gli inevitabili momenti di scoraggiamento, di rabbia verso la<br />
persona stessa, verso sé stessi e anche verso la società che sembra<br />
capire poco gli importanti disagi delle famiglie colpite da questa malattia.<br />
Benché la letteratura scientifica metta sempre più in rilievo<br />
quanto “costi” al curante principale offrire questa vicinanza protettiva,<br />
in termini affettivi, di salute fisica e mentale, finanziari, i gruppi di<br />
counselling (fatti di sostegno reciproco, scambi di conoscenze e informazioni<br />
sulla malattia e come affrontarla) offerti e promossi dalla<br />
sezione ticinese dall’<strong>Associazione</strong> <strong>Alzheimer</strong> <strong>Svizzera</strong>, l’incontro che<br />
noi “curanti formali” esperiamo con loro ci lascia ogni volta umanamente<br />
arricchite. Arricchite sia in termini di maggior comprensione<br />
della malattia, perché è chi vive quotidianamente che è il vero esperto<br />
e permette sia a noi operatori che agli altri partecipanti al gruppo<br />
di cogliere sfumature, aspettarsi e quindi prepararsi a ulteriori cambiamenti<br />
e di sentire come anche nella malattia più avanzata ci sia<br />
spazio per cogliere ancora un sorriso, uno sguardo del proprio caro<br />
che rimanda a tutta la storia condivisa con lui. Arricchite di capacità<br />
di ascolto che ogni partecipante sa offrire agli altri. Il nostro apporto<br />
è dunque di accompagnare, sostenere, nell’ottica di un andamento di<br />
integrazione cognitivo-emotiva fondamentale che è costitutivo della<br />
vita, fatta della necessità di nuovi equilibri continui. L’esperienza dei<br />
curanti di persone affette da malattia di <strong>Alzheimer</strong> indica, e loro ci<br />
raccontano, come proprio nel loro percorso i nuovi equilibri si impongono<br />
continuamente, a ritmi costanti e sostenuti “quando ti sembra<br />
di essere riuscito a fare i conti con una certa difficoltà... è già passata<br />
e ce ne sono altre...”.<br />
Vorremmo quindi ringraziare i partecipanti a questo incontro e il direttore<br />
dello Splendide Royale, Il signor Lauro Aiello che, grazie alla<br />
sua notoria generosità, ci ha offerto la possibilità di incontrarci in un<br />
quadro particolarmente caldo e accogliente, fondamentale per raccogliersi<br />
e trovare il coraggio di esprimersi e raccontarsi offrendo così<br />
anche supporto ad altri.<br />
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Novità bibliografiche<br />
Di seguito segnaliamo dei nuovi acquisti della nostra biblioteca. Si<br />
tratta di pubblicazioni recenti, attuali, e di altre meno recenti ma<br />
sempre di particolare interesse. Per alcune vi esprimiamo i nostri<br />
commenti, con i contributi di Anna, membro del comitato e infermiera<br />
che opera in prima linea in una Casa Anziani e quindi ha un’ottica<br />
molto orientata sull’empirico e sul pratico.<br />
BIGATELLO Giovanni: La sottoveste sopra la gonna, Marna<br />
CARACCIOLO Federica: <strong>Alzheimer</strong>: un viaggio in due, Carocci<br />
COONEY Eleanor: L’inarrestabile discesa, Corbaccio<br />
GRANT Linda: Ricordami chi sono, Bollati Boringhieri<br />
LESSING Doris: Il diario di Jane Somers, Feltrinelli<br />
MOORE Jeffrey: Gli artisti della memoria, Marcos y Marcos<br />
ANDREANI DENTICl: La memoria degli anziani. Una guida per<br />
mantenerla in efficienza, Erikson<br />
BRUCE, HODGSON, SCHWEITZER: I ricordi che curano, Cortina<br />
Un libro interessante, informa e offre spunti utili a coloro che vivono<br />
o lavorano con persone che hanno una diagnosi di <strong>Alzheimer</strong> o altra<br />
demenza. I gruppi di reminescenza sono utilizzati anche con persone<br />
senza diagnosi di demenza. Nel libro si mette in guardia sull’uso discreto<br />
e attento del metodo. Comprensibile anche ai profani. (Anna)<br />
Ricordiamo anche che in biblioteca abbiamo il lavoro di diploma sulla<br />
reminiscenza di una giovane ergoterapista ticinese, di cui abbiamo<br />
già riferito in un numero precedente.<br />
FLORENZANO Francesco: La vita quotidiana con il demente<br />
MAURER Konrad, MAURER Ulrike: <strong>Alzheimer</strong>. La vita di un medico,<br />
la carriera di una malattia, Manifestolibri<br />
MORTON Ian: La persona con demenza. Approcci psicologici<br />
centrati sulla persona, Erikson<br />
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Un libro interessante, descrive alcuni approcci psicologici centrati sulla<br />
persona (Validation, preterapia di Prouty, la Resolution therapy,<br />
Tom Kitwood, il gruppo di Bradford, psicologia sociale maligna ecc.).<br />
A curanti con alcune conoscenze sulle terapie di approccio alle persone<br />
con demenza, la lettura risulta più scorrevole e utile. (Anna)<br />
QUAIA Luciana: Mnemosine. Esercizi per la memoria. Manuale<br />
per operatori, Nodo Libri<br />
Un manuale utile, prezioso per chi lavora o vive a stretto contatto con<br />
le persone anziane. (Anna)<br />
GOLFERA Gianni: L'arte della memoria di Giordano Bruno, Anima<br />
GOLFERA Gianni: La memoria emotiva, Sperling & Kupfer<br />
La biblioteca si trova presso la sede della segreteria della nostra Sezione,<br />
a Lugano, ed è aperta al pubblico. Gli interessati a consultare<br />
o chiedere in prestito uno dei libri presentati può contattarci telefonando<br />
al numero in calce per quanto necessario. È aperta a tutti, che<br />
siano membri della nostra <strong>Associazione</strong> o anche solo simpatizzanti.<br />
Beninteso, è parimenti possibile segnalarci dei testi che ritenete interessati<br />
e utili da acquistare.<br />
Al fine di stimolare fattivamente la ricerca nell’ambito<br />
della Malattia di <strong>Alzheimer</strong> e delle altre forme di demenza,<br />
perlomeno nella nostra Regione, la Sezione ticinese<br />
dell’associazione <strong>Alzheimer</strong> <strong>Svizzera</strong>, ha pensato<br />
di istituire un premio pecuniario riservato ai lavori<br />
di diploma degli allievi degli Istituti professionali ticinesi.<br />
La scadenza della presentazione dei lavori è il 30<br />
settembre ed entro la fine dell’anno verranno valutati<br />
da una speciale commissione.<br />
Maggiori indicazioni sul nostro sito.<br />
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