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anna.tasinato@gmail.com Presagio di Pioggia by Anna Tasinato is ...

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<strong>di</strong><br />

<strong>Anna</strong> <strong>Tasinato</strong><br />

Per contattare l'autore:<br />

<strong>anna</strong>.<strong>tasinato@gmail</strong>.<strong>com</strong><br />

<strong>Presagio</strong> <strong>di</strong> <strong>Pioggia</strong> <strong>by</strong> <strong>Anna</strong> <strong>Tasinato</strong> <strong>is</strong> licensed under a<br />

Creative Commons Attribuzione-Non <strong>com</strong>merciale- Non<br />

opere derivate 2.5 Italia License.


C’era una volta, ovvero circa mille anni, cinque mesi,<br />

due giorni e qualche ora fa, in un regno lontano lontano,<br />

tuttavia rintracciabile tramite posizione GPS dalle<br />

coor<strong>di</strong>nate 45.219571232491006, 11.61228060722351, una<br />

principessa nubile.<br />

Suddetta ragazza, facilmente immaginabile <strong>com</strong>e<br />

tipica giovane fanciulla in età da marito, trascorreva le<br />

sue giornate dentro il grande e lussuoso castello, reclusa<br />

nella torre privata – ovviamente la più alta e inaccessibile<br />

– non perché aspirasse a vita clausurale, ma in quanto<br />

costretta dal vecchio e vedovo padre, nonché regnante in<br />

carica.<br />

Il re, infatti, non solo riteneva alquanto sconveniente<br />

lasciar scorazzare per il mondo esterno la sua figliola,<br />

<strong>com</strong>e ogni genitore me<strong>di</strong>eval-pur<strong>is</strong>ta, ma nella fatt<strong>is</strong>pecie<br />

riteneva umanamente intollerabile lasciarla scorazzare<br />

per il castello a causa <strong>di</strong> alcune velleità intellettuali che la<br />

ragazza manifestava, non consone al suo rango e sesso;<br />

per questo motivo la m<strong>is</strong>e in pausa dal mondo fintanto<br />

che qualche baldo giovine non se la fosse venuta a<br />

prendere.<br />

Questo nella pratica si r<strong>is</strong>olse in anni e anni <strong>di</strong> vita<br />

della principessa trascorsi nella stanza a quota duecento<br />

metri, con balcone v<strong>is</strong>ta mare e nessuna spesa extra per il<br />

servizio in camera, esprimendo le sue inclinazioni<br />

intellettuali, arrovellandosi su quesiti estremamente<br />

importanti, spazianti dall’or<strong>di</strong>ne ontologico, <strong>com</strong>e “Di<br />

1


cos’è costituita l’essenza dell’anima dei piccioni?”, per<br />

passare ad argomenti me<strong>di</strong>co-natural<strong>is</strong>tici, “Patologia del<br />

piccione” e “Stu<strong>di</strong>o sul liquido interstiziale del piccione<br />

morente”, senza sottovalutare le riflessioni filosofiche,<br />

ve<strong>di</strong> “I piccioni e l’etica dell’ac<strong>com</strong>pagnamento alla<br />

pratica del volo, volume uno”, i pensieri psico-educativi,<br />

r<strong>is</strong>contrabili nella pubblicazione del libricino segreto “Il<br />

piccione e il con<strong>di</strong>zionamento operante: breve trattato e<br />

progetto educativo”, <strong>di</strong>ventato da poco un bestseller <strong>di</strong><br />

fama locale, e, ultimo ma non da meno, il romanzo-fantathriller-saggio<br />

“Il silenzio dei piccioni – Azione<br />

introspettiva <strong>di</strong> natura artificiale sull’assassinio del<br />

Piccione”, inspirato a un fatto davvero accaduto sulla sua<br />

terrazza.<br />

Tuttavia, dopo molto tempo e altrettanta carta straccia<br />

prodotta per esprimere il suo talento represso sull’unica<br />

specie vivente a lei accessibile, una mattina si svegliò e si<br />

accorse che i piccioni erano andati via; fu così che il suo<br />

estro creativo si inibì, trascinandola in uno stato semi<br />

catatonico. Il cielo <strong>di</strong>ventò permanentemente grigio su<br />

tutto il reame, iniziò il periodo delle piogge perenni, i<br />

sud<strong>di</strong>ti <strong>di</strong>ventarono <strong>di</strong> umore variabile tra il tr<strong>is</strong>te e lo<br />

stressato-lagnoso-palesemente scontento e iniziarono ad<br />

ad<strong>di</strong>tare l’ignara principessa <strong>com</strong>e causa <strong>di</strong> tutto ciò.<br />

Al re, dapprima incredulo, non servì molto tempo per<br />

capire che il motivo <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>sgrazia era proprio sotto<br />

i suoi stessi occhi – anzi, sulla torre più alta del regno;<br />

2


<strong>com</strong>pì allora una breve riflessione sul proprio<br />

<strong>com</strong>portamento, giungendo alla conclusione che qualche<br />

sonetto pseudo lirico declamato in lungo e in largo per il<br />

castello era sicuramente meglio della rivolta popolana<br />

pronta a insorgere, senza contare le influenze negative<br />

della pioggia su raccolti, persone metereopatiche,<br />

business dei giocattoli da spiaggia, tur<strong>is</strong>mo, e così via.<br />

Traslocò allora la figlia dalla torre ai piani bassi e per<br />

incoraggiarla a produrre le fornì pergamene e penne<br />

d’oca <strong>di</strong> prima qualità, le prom<strong>is</strong>e imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong>ffusione<br />

su territorio feudale dei suoi scritti, e chiamò illustri<br />

filosofi che la spronassero nelle sue riflessioni sulla vita,<br />

l’universo e tutto quanto.<br />

Tutto inutile. Lo stato della principessa non<br />

migliorava, anzi, e così anche il tempo atmosferico; i<br />

bar<strong>di</strong> non osavano neanche più declamare le news del<br />

meteo per paura <strong>di</strong> essere messi alla gogna dal popolo, e<br />

si aggiravano per il regno sotto mentite spoglie per conto<br />

del sovrano. Il re, a quel punto, capì che la situazione si<br />

era fatta davvero tragica e, per evitare che la monarchia si<br />

trasformasse prematuramente in democrazia con annesso<br />

rovesciamento del potere politico, interpellò le mente più<br />

sagge del reame, affinché scopr<strong>is</strong>sero un modo per<br />

salvare la situazione – e la sua poltrona regale.<br />

Varie teorie furono esposte sulla sventurata<br />

circostanza, durante le riunioni dell’equipe<br />

inter<strong>di</strong>sciplinare instituite dal re ogni sera dopo il tele<br />

3


aggiornamento bardesco delle otto. Tutte furono<br />

attentamente ascoltate dal re, alcune furono vagliate<br />

seriamente, ma solo poche furono davvero considerate<br />

degne <strong>di</strong> essere <strong>com</strong>provate.<br />

Durante una sera uggiosa Physicus, un famoso cultore<br />

delle scienze naturali, prese la parola per <strong>di</strong>re la sua.<br />

Mostrò con fierezza i grafici, prodotto <strong>di</strong> varie notti<br />

insonni, corredati <strong>di</strong> una quantità in<strong>com</strong>mensurabile <strong>di</strong><br />

segni e simboli ignoti alla maggior parte dei presenti,<br />

vanto personale per l’esclusività della loro <strong>com</strong>prensione;<br />

in<strong>di</strong>cò quin<strong>di</strong> un punto a caso del grafico con la sua<br />

bacchetta <strong>di</strong> scienziato, ed espose la sua expositio. E cioè<br />

che, a causa del sovraccarico subito dall’intera <strong>com</strong>unità<br />

della “Columba livia”, ergo i piccioni, da parte <strong>di</strong> tale<br />

principessa, la specie piccionica aveva dec<strong>is</strong>o <strong>di</strong><br />

trasmigrare altrove, per la sopravvivenza della specie<br />

stessa; questo altrove era proprio un posto molto vicino<br />

al sole, e non rimaneva che ritenere che i piccioni<br />

avessero coperto la stella, lasciando la terra in una coltre<br />

<strong>di</strong> grigio. Al termine dell’animata spiegazione egli aveva<br />

consumato tutta la sua forza f<strong>is</strong>ico-retorica, riducendo a<br />

brandelli il suo stesso grafico e il suo stesso pubblico.<br />

Qualcuno provò a muovere qualche obiezione – E le<br />

piogge che c’entrano? E perché i piccioni? E quando si<br />

mangia? – ma fu tacciato <strong>di</strong> invi<strong>di</strong>a del genio.<br />

Il re si lasciò convincere dalla b<strong>is</strong>lacca ipotesi e chiese<br />

delucidazioni sulla mossa operativa. Physicus, tutt’altro<br />

4


che impreparato, delucidò, e fu così che il re or<strong>di</strong>nò a<br />

tutti i suoi <strong>di</strong>pendenti sottopagati <strong>di</strong> recarsi nel remoto<br />

angolo del mondo denominato Venezia, per spargere<br />

infinite quantità <strong>di</strong> mangime su tutta Piazza San Marco.<br />

Dopo poche ore, milioni e milioni <strong>di</strong> piccioni<br />

provenienti da tutto il mondo planarono lì. Si mangiò, si<br />

bevve, furono assoldati i più bravi musici colibrì del<br />

momento; fu il più grande raduno <strong>di</strong> Columba livia mai<br />

reg<strong>is</strong>trato nella storia dei piccioni, <strong>di</strong> cui la massima<br />

esperta era al momento in stato catatonico.<br />

Tuttavia, il cielo rimase grigio; Physicus aveva fallito.<br />

Il re interpellò allora un altro valido elemento del suo<br />

regno, Humani Animi Investigator, detto Psychologos,<br />

acerrimo rivale <strong>di</strong> Physicus. Psychologos, infatti,<br />

sosteneva che non b<strong>is</strong>ognasse ricercare la causa della<br />

<strong>di</strong>sgrazia esternamente, nelle con<strong>di</strong>zioni socioambientali,<br />

bensì nel mondo interiore della fanciulla,<br />

<strong>com</strong>prendendo i meccan<strong>is</strong>mi che regolavano la sua<br />

psiche. Il re, allora, gli affidò la piantagrane in toto.<br />

Psychologos rimase una settimana intera chiuso nella<br />

biblioteca del castello, a sommin<strong>is</strong>trare test psicologici<br />

ru<strong>di</strong>mentali alla fanciulla; gli altri scienziati erano<br />

scettici, ma il settimo giorno egli spalancò le porte,<br />

trionfante, e urlò “Eureka”. Fu subito fatto chiamare il re,<br />

che abbandonò le sue regali attività in favore <strong>di</strong> questa<br />

causa. Psychologos, però, <strong>com</strong>pì un gesto poco<br />

intelligente; dopo aver esaustivamente spiegato il suo<br />

5


metodo <strong>di</strong> approccio allo stu<strong>di</strong>o della mente, per un<br />

attimo si immedesimò troppo nel ruolo e declamò a voce<br />

alta che la causa dei problemi della figlia r<strong>is</strong>iedeva nel<br />

<strong>com</strong>portamento errato che il padre aveva avuto nei suoi<br />

confronti durante l’infanzia. Da quel giorno non fu più<br />

v<strong>is</strong>to in giro e, sempre da quel giorno, i cervelli<br />

camminanti per il castello <strong>com</strong>inciarono a <strong>di</strong>minuire. Il re<br />

<strong>di</strong>veniva giorno dopo giorno più suscettibile alle parole<br />

usate, e a quanto pare anche gli scienziati manifestavano<br />

un certo <strong>is</strong>tinto <strong>di</strong> sopravvivenza della loro specie.<br />

Il re, allora, iniziò a recludere gli scienziati rimasti nel<br />

reame, obbligandoli a stu<strong>di</strong>are giorno e notte un qualcosa<br />

che non sapeva bene neanche lui, ma che fosse in grado<br />

<strong>di</strong> r<strong>is</strong>olvere il tutto. Li m<strong>is</strong>e nelle celle regali, con bagno<br />

privato e pensione <strong>com</strong>pleta – perché, si sa, mens sana in<br />

corpore sano – e talvolta mandava loro anche <strong>com</strong>pagnia<br />

femminile, ma raramente, poiché, e anche questo si sa,<br />

malum est mulier, sed necessarium malum.<br />

I saggi, <strong>com</strong>unque, nonostante fossero tutti unanimi<br />

sulla convenienza dell’alloggio grat<strong>is</strong>, non riuscivano ad<br />

arrivare a nulla che potesse essere utile. Si ad<strong>di</strong>zionò il<br />

sapere della f<strong>is</strong>ica a quello della psichiatria, s’intersecò la<br />

filosofia greca con i talk show bardeschi, si moltiplicò la<br />

geografia astronomica con la meteorologia del vicino <strong>di</strong><br />

casa, si integrò l’ipotesi dello shock da scoperta del<br />

futuro con lo stu<strong>di</strong>o clinico delle foglie <strong>di</strong> fico, si delineò<br />

altresì la possibilità <strong>di</strong> collegamento metaf<strong>is</strong>ico-<br />

6


strutturale tra il sole e la principessa, ma nulla <strong>di</strong> questo<br />

era abbastanza scientifico da poter essere presentato al re,<br />

senza ricevere un biglietto <strong>di</strong> sola andata per l’al<strong>di</strong>là. In<br />

tutto questo trambusto, l’attenzione era solo per le<br />

eccelse menti; nessuno badava più alla principessa che,<br />

grazie alla con<strong>di</strong>zione catatonica, era ormai libera <strong>di</strong><br />

vagare senza scorta per il castello e per il regno.<br />

Passarono alcuni mesi, ma non si videro progressi. Il<br />

popolo, ormai stanco <strong>di</strong> protestare, essere scontento e<br />

qualsiasi altro stato considerato attivo, si era rassegnato<br />

alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> grigiore. I bar<strong>di</strong> si erano rassegnati a<br />

tornare al lavoro pubblico <strong>di</strong> declamazione. Il re si era<br />

rassegnato all’impossibilità <strong>di</strong> soluzione della situazione<br />

e aveva rilasciato i saggi, contro la loro volontà. I saggi si<br />

erano rassegnati a trovarsi un altro lavoro che li<br />

mantenesse. La principessa, invece, continuava ad andare<br />

avanti e in<strong>di</strong>etro tra castello e borgo, sempre nel suo stato<br />

catatonico, sempre non proferendo parola. Il popolo<br />

ormai la considerava una presenza familiare e, sebbene<br />

qualcuno ancora le portasse rancore, la maggior parte<br />

l’accolse sotto una metaforica ala.<br />

Un bel giorno uggioso, però, tutto cambiò ancora.<br />

Durante il suo quoti<strong>di</strong>ano giro al borgo, la principessa<br />

interruppe improvv<strong>is</strong>amente e immotivatamente il suo<br />

stato catatonico, si arrampicò sulla statua più alta della<br />

piazza principale a mo’ <strong>di</strong> amazzone mancata e prese<br />

posizione sull’apice, mentre tutti i presenti la f<strong>is</strong>savano<br />

7


esterrefatti, bar<strong>di</strong> <strong>com</strong>presi, già cogitanti l’ingrato<br />

<strong>com</strong>pito <strong>di</strong> trasposizione al re.<br />

Ella dunque parlò, e <strong>di</strong>sse che la sua parola avrebbe<br />

spezzato la male<strong>di</strong>zione del grigio perenne, e che il<br />

giorno seguente ognuno alzandosi dal proprio letto<br />

sarebbe stato lambito da un raggio <strong>di</strong> sole. Poi, scese<br />

dalla statua e continuò il suo viavai quoti<strong>di</strong>ano, sciolta<br />

dalla catatonia che le era appartenuta fino a un attimo<br />

prima.<br />

Il popolo era attonito; alcuni sostenevano che la<br />

principessa fosse pazza, altri che fosse un’illuminata, altri<br />

ancora una maga o una strega. Rimasero tutta la notte a<br />

questionare in piazza, e all’alba del giorno dopo accadde<br />

esattamente quello che la principessa aveva<br />

preannunciato. A quel punto il popolo, preso<br />

dall’euforia, si recò festante al castello, rovesciò il vecchio<br />

re e pose sul trono l’innocente fanciulla che, <strong>com</strong>e prima<br />

mossa da regina, ricambiò il favore al genitore,<br />

donandogli una vacanza <strong>di</strong> durata indefinita sulla torre<br />

più alta del castello, ancora addobbata a gusto<br />

principesco.<br />

Il padre si ritrovò quin<strong>di</strong> con tanto tempo libero da<br />

trascorrere e con l’ingente quantità scientifico-letteraria<br />

<strong>di</strong> produzione figliale <strong>com</strong>e unico passatempo. Ma ecco<br />

che improvv<strong>is</strong>amente riapparve un piccione sul terrazzo!<br />

E poi un altro, e un altro ancora! Com’era possibile? L’ex<br />

regnante sfogliò quin<strong>di</strong> tutti i manoscritti dell’ormai<br />

8


egina ignorati per anni e, sotto a numerose copie de “Il<br />

silenzio dei piccioni – Azione introspettiva <strong>di</strong> natura<br />

artificiale sull’assassinio del Piccione”, nascosto <strong>di</strong>etro<br />

vari manifesti de “Il Piccione in chirurgia: teoria e<br />

pratica”, nell’angolo più remoto dello scaffale <strong>di</strong> mezzo,<br />

stava un’unica, m<strong>is</strong>era copia <strong>di</strong> ciò che fece accapponare<br />

la pelle al vecchio re: “<strong>Presagio</strong> <strong>di</strong> <strong>Pioggia</strong> – dalla<br />

migrazione al ritorno dei piccioni”, l’ultimo capolavoro<br />

della sua principessa!<br />

Iniziò subito a leggerlo: raccontava tutto. Come la<br />

principessa, in veste <strong>di</strong> piccola scienziata della natura,<br />

avesse scoperto da tempo l’arrivo della stagione della<br />

pioggia, verificatasi a causa <strong>di</strong> un raro evento <strong>di</strong><br />

congiuntura multifattoriale a eziologia <strong>com</strong>plessa,<br />

spiegata per filo e per segno in circa duecento pagine, ma<br />

che il re non <strong>com</strong>prese appieno; <strong>com</strong>e l’innocente ed<br />

eccentrica principessa avesse escogitato un piano per 1)<br />

essere collegata all’evento, 2) essere liberata dalla torre<br />

più alta del castello, 3) catalizzare l’attenzione sulle menti<br />

sagge del paese, 4) passare per innocua e eccentrica, 5)<br />

guadagnarsi l’affetto del pubblico mentre il regno<br />

perdeva speranza e fiducia nel suo reggente e nelle menti<br />

eccelse, 6) <strong>com</strong>piere infine un colpo <strong>di</strong> stato facendo<br />

credere al popolo che era proprio ciò che esso voleva, 7)<br />

regnare da sovrana assoluta.<br />

Come il re fosse stato rinchiuso nella torre più alta del<br />

castello, <strong>com</strong>e avesse trovato il libro e <strong>com</strong>e si fosse reso<br />

9


conto <strong>di</strong> essersi <strong>com</strong>pletamente sbagliato sulla genialità<br />

della sua eccentrica figlia.<br />

Il re era sbigottito, era tutto vero! Continuò nella<br />

lettura. Il libro <strong>di</strong>ceva poi che a momenti nella torre<br />

sarebbe arrivata la figlia – e così fu –, che il vecchio padre<br />

si sarebbe scusato con lei – e così fu – e che la figlia,<br />

poiché oltre che eccentrica era anche magnanima, lo<br />

avrebbe reintegrato a corte <strong>com</strong>e personal trainer della<br />

squadra <strong>di</strong> piccioni alloggiata presso la voliera – e così fu.<br />

E anche questa storia finì.<br />

Nota: “<strong>Presagio</strong> <strong>di</strong> <strong>Pioggia</strong>” fu tradotto in tutte le<br />

lingue es<strong>is</strong>tenti all’epoca e anche in alcune future, e<br />

tutt’ora è un <strong>di</strong>screto successo e<strong>di</strong>toriale.<br />

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