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Il Teatro delle orge e dei misteri di Hermann Nitsch - Acting Archives

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AAR Anno I, numero 1 – Aprile 2011<br />

Ciò che sta accadendo è che la pittura <strong>di</strong> azione, da strumentazione<br />

linguistica che vede nel quadro comunque un suo sostituto (ciò che esiste<br />

come cosa in sé, staccato, alienato dal gesto) si trasforma in azione pittorica.<br />

Non più qualcosa che serve a generare un quadro ma un atto estetico <strong>di</strong><br />

natura performativa che ha fortissime implicazioni pittoriche (perché è<br />

fondamentalmente un atto <strong>di</strong> colore) ma ha abbandonato la sua <strong>di</strong>mensione<br />

strumentale per essere fine <strong>di</strong> se stesso. I prodotti pittorici, chiamiamoli<br />

così, continuano ancora a esistere e continueranno a esistere sempre perché<br />

<strong>Nitsch</strong> non smette mai <strong>di</strong> <strong>di</strong>pingere – non <strong>di</strong> <strong>di</strong>pingere a lato <strong>delle</strong> azioni<br />

ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>pingere dentro le azioni – ma i risultati pittorici <strong>di</strong>ventano <strong>dei</strong><br />

‘relitti’, come li chiama lo stesso <strong>Nitsch</strong>, costruzioni (quadri polimaterici,<br />

istallazioni, teche) che riformalizzano i materiali che provengono<br />

dall’azione agita.<br />

<strong>Il</strong> cerchio si chiude, a questo<br />

punto, e <strong>Nitsch</strong> si trova a<br />

incontrare nuovamente il teatro,<br />

con la medesima intenzione da<br />

cui era partito ma in una<br />

prospettiva linguistica <strong>di</strong>versa.<br />

L’azione non sarà più il frutto <strong>di</strong><br />

uno sforzo <strong>di</strong> simbolizzazione e<br />

me<strong>di</strong>azione verbale, ma si darà<br />

scenicamente come atto in sé: la<br />

2. 1. Aktion (Vienna, 1962). Foto <strong>di</strong> Richard<br />

Niederbacher.<br />

Le prime due azioni, realizzate<br />

rispettivamente nel 1962 e nel 1963,<br />

in<strong>di</strong>cano con grande evidenza il passaggio<br />

a questa nuova fase. Nella prima <strong>Nitsch</strong><br />

stesso, legato in forma <strong>di</strong> croce sullo<br />

sfondo <strong>di</strong> una tela bianca e con indosso il<br />

suo camice (che è <strong>di</strong>ventato così a tutti gli<br />

effetti costume <strong>di</strong> scena), viene imbrattato<br />

<strong>di</strong> colore rosso. Nella seconda, invece, lui<br />

stesso appende al centro dello spazio un<br />

agnello scuoiato e lo sventra facendo<br />

cadere a terra le interiora e irrorando il<br />

pavimento <strong>di</strong> sangue.<br />

Nella loro brevità e nell’elementarità della<br />

composizione, le due azioni mettono in<br />

gioco la <strong>di</strong>mensione grammaticale <strong>di</strong> ciò<br />

che il <strong>Teatro</strong> o. m. è destinato a <strong>di</strong>ventare:<br />

la presenza protagonista del corpo morto<br />

realtà scritta attraverso la realtà.<br />

3. 45. Aktion (Napoli, 1974). Foto B.<br />

del Monaco - Courtesy Fondazione<br />

Morra.<br />

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