I Basiliani ad Enna, la rievangelizzazione, la grotta - Il Campanile ...
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<strong>Il</strong> più antico documento in carta esistente in<br />
Europa è custodito presso l'Archivio di Stato<br />
di Palermo. <strong>Il</strong> documento risale al marzo del<br />
1109 ed è detto il Mandato di Ade<strong>la</strong>sia. Ade<strong>la</strong>sia<br />
fu <strong>la</strong> terza moglie di Ruggero I conte di Sicilia<br />
e di Ca<strong>la</strong>bria (1031 — 1101), fondatore<br />
del<strong>la</strong> dinastia dei Normanni nell‟iso<strong>la</strong>.<br />
Si tratta di una lettera bilingue, scritta in greco<br />
e in arabo, di Ade<strong>la</strong>sia del Vasto, nota anche<br />
come Ade<strong>la</strong>sia degli Aleramici (1074-1118),<br />
contessa di Sicilia. Ade<strong>la</strong>sia scrisse il mandato<br />
per ordinare ai vicecomiti del<strong>la</strong> terra di Castrogiovanni<br />
di proteggere il monastero di San Filippo<br />
di Demenna, sito nel<strong>la</strong> valle di San Marco,<br />
che rientrava nel suo patrimonio personale.<br />
Ade<strong>la</strong>sia, per redigere <strong>la</strong> lettera, <strong>ad</strong>ottò <strong>la</strong> carta<br />
perché non si trattava di un documento solenne,<br />
per i quali veniva ancora usata <strong>la</strong> pergamena,<br />
ma piuttosto di un atto di natura transitoria.<br />
<strong>Il</strong> documento parecchio malmesso è stato restaurato<br />
dal Centro di Restauro di Roma e oggi<br />
è conservato presso l'Archivio di Palermo. I<br />
restauri, condotti con l'ausilio delle migliori<br />
tecnologie, hanno rive<strong>la</strong>to che si tratta di una<br />
carta di provenienza araba. All'analisi microscopica<br />
l'impasto fibroso è risultato composto<br />
<strong>Il</strong> primo<br />
documento<br />
in carta<br />
esistente<br />
in Europa:<br />
Una lettera<br />
recapitata a<br />
Castrogiovanni<br />
da cellulosa di lino in fibre poco raffinate e<br />
frammentate. La materia prima, <strong>la</strong> scarsa raffinazione,<br />
l‟assenza di filigrana e <strong>la</strong> grande<br />
quantità di amido di frumento ritrovata nel<strong>la</strong><br />
fibra sono tutti elementi che confermano <strong>la</strong><br />
provenienza araba di questo importantissimo<br />
“primo pezzo di carta”.<br />
Certamente si tratta di un documento importantissimo<br />
per <strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> Sicilia e soprattutto<br />
di <strong>Enna</strong>. <strong>Il</strong> documento, che testimonia i forti<br />
legami con il mondo arabo, dal quale ci è pervenuto<br />
l‟uso del<strong>la</strong> carta, testimonia come Castrogiovanni<br />
avesse una importante funzione<br />
strategica di controllo sul suo circondario e<br />
sul<strong>la</strong> Val Demone, testimonia inoltre, essendo<br />
rivolto ai capitani “arabi” di Castrogiovanni,<br />
l‟integrazione anche dopo <strong>la</strong> conquista, dei dirigenti<br />
arabi nel<strong>la</strong> nuova amministrazione normanna.<br />
Le vicissitudini del<strong>la</strong> lettera di Ade<strong>la</strong>sia<br />
si legano al<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> Sicilia. A noi deriva<br />
dallo specu<strong>la</strong>rio dell‟abbazia di San Filippo<br />
di Fragalà, che nei secoli successivi fu acquistato<br />
dall‟ospedale Grande di Palermo per<br />
giungere infine nell‟Archivio di Stato.<br />
Le spoglie di Ade<strong>la</strong>sia vennero sepolte a Patti<br />
(ME) nel<strong>la</strong> cattedrale, dove ancora oggi si ammira<br />
<strong>la</strong> tomba in stile rinascimentale.