Il testo del file - Visita Milano

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UBOLDO Beh, lei dovrebbe saperlo. Noi spiriti trapassati continuiamo a vivere solo nella memoria dei posteri PRIMA VOCE Ma noi non ci ricordiamo di lei UBOLDO Ma come, avete pur pronunciato il mio nome! TERZA VOCE Sì, beh, vede il corpo, qui, a cui appartiene la testa, sta facendo un percorso in bicicletta lungo il Martesana, con un’audioguida PRIMA VOCE Che siamo noi. E lo facciamo fermare qui, davanti a Villa Uboldo, per ascoltare la traccia e UBOLDO Sì, lo so. Questo corpo non è il primo che passa di qui con quegli affari sulle orecchie SECONDA VOCE Allora perché non ci siamo mai incontrati? PRIMA VOCE Sarebbe stato utile, sa? Perché in questa traccia noi non avevamo niente da dire e finiva dopo 30 secondi UBOLDO Con gli altri non ho avuto il coraggio di manifestarmi. Ma questo corpo ha una faccia così cordiale e interessata che… TERZA VOCE Che si è deciso, eh? Meno male. Qui eravamo proprio carenti, e chi meglio di lei può darci informazioni sulla sua villa. Siamo ansiosi di ascoltarla PRIMA VOCE Beh, proprio ansiosi no… SECONDA VOCE Sì, invece, siamo proprio ansiosi! Non faccia caso a questo maleducato, signore. Parli UBOLDO Cosa volete sapere? SECONDA VOCE Faccia lei. Noi le facciamo mettere un sottofondo d’epoca (schiocco di dita e musica ottocentesca) UBOLDO La villa la progettò nel 1817 l’architetto Camillo Rougier, lo conoscete? TERZA VOCE No, mai sentito nominare 2
UBOLDO Infatti era e rimane uno sconosciuto, ma era mio cugino e sapeva fare i calcoli statici. Fui io a guidargli la mano mentre disegnava. Volevo che questa villa rispecchiasse la mia personalità SECONDA VOCE Che tipo era? UBOLDO Ero l’erede di una famiglia di banchieri, ma mi piaceva correre la cavallina SECONDA VOCE Amante dei cavalli? UBOLDO No, delle donne. Ero dotato di una natura intensa e volubile, insofferente alle costrizioni matrimoniali. Mi hanno messo addosso l’etichetta di dongiovanni, e l’accetto. Hanno anche mormorato che abbia sedotto e fatto sparire alcune giovani di Cernusco, ma a queste ignobili dicerie vi prego di non prestare fede PRIMA VOCE No, si figuri, perché dovremmo UBOLDO E perché non dovreste? PRIMA VOCE Già… è vero, perché non dovremmo… cosa rispondiamo? TERZA VOCE Beh, la chiesa gotico - lombarda che vediamo là davanti era nel giardino della villa. Significa, probabilmente, che la personalità del signor Uboldo aveva anche un lato religioso UBOLDO Era solo una facciata PRIMA VOCE Non la facevo così ipocrita. Non mi dica che non è entrato in quella chiesa UBOLDO No, non ci sono mai entrato. Perché non era possibile! La chiesa non c’è, quella è solo una facciata, ve l’ho detto, e finta per di più. L’ho fatta appoggiare alla testata di un vecchio rustico in cui tenevo il vino da pasto. Se non ci credete, dopo potete attraversare il ponte e andare a verificare. Sono falsi anche la torre merlata e il muro di cinta con gli stemmi. Mi piaceva giocare con la storia TERZA VOCE La villa, però, la costruì nello stile del suo tempo UBOLDO Sì, mi ispirai alle opere del Piermarini, l’architetto della Scala. Linee rette, simmetria e volumi ben delineati. Le decorazioni, poche e con forme ripetute, le volle applicare mio cugino, e lo lasciai fare. Il risultato è quello che vedete PRIMA VOCE Veramente… vediamo poco, con tutti quegli alberi 3
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