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Leggi - Riccardo Migliari

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Consideriamo dunque la retta r, che ha prospettiva r’ (T’r I’r), e<br />

cioè ha traccia nel punto T’r e fuga nel punto I’r. Vogliamo staccare<br />

su questa retta un segmento (T’r-P) lungo un metro, cioè desideriamo<br />

costruire la prospettiva (T’r-P’) di tale segmento.<br />

In primo luogo, bisogna individuare uno degli infiniti piani che appartengono<br />

alla retta r, il che significa trovarne la traccia e la fuga. Dato<br />

che r è lo spigolo tra il pavimento della stanza e la parete destra,<br />

converrà scegliere il primo, cioè il geometrale, o la seconda, che<br />

appartiene ad un piano verticale, perché questi piani sono già rappresentati,<br />

ma, come vedremo tra poco, nulla impedisce di scegliere<br />

un qualsiasi altro piano del fascio che usa retta r come sostegno.<br />

Il piano geometrale, dunque, il pavimento della stanza, ci aiuterà in<br />

questa prima operazione di misura.<br />

Perché abbiamo bisogno di un piano? Perché su questo piano �1, nello<br />

spazio, potremo disegnare una retta m, capace di staccare sulla retta r<br />

e sulla traccia del piano che la contiene, t’�1, segmenti eguali. Disegneremo<br />

dunque la prospettiva m’ della retta m e questa incontrerà la prospettiva<br />

r’ della retta r nella prospettiva P’ del punto P (figg. 5.3, 5.4).<br />

Come sappiamo, la prospettiva di una retta resta individuata quando<br />

se ne conosca la traccia e la fuga, chiediamoci dunque: dove si<br />

trovano questi due punti? Dato che la retta m appartiene, per nostra<br />

scelta, al piano �1, la traccia T’m sarà su t’�1 e la fuga I’m su<br />

i’�1, cioè sull’orizzonte.<br />

Il punto T’m, in particolare, dista da T’r un metro, ovviamente nella<br />

scala della prospettiva, giacché tutto lo spazio che rappresentiamo<br />

ha subito una riduzione. Possiamo staccare questo punto, sulla<br />

traccia t’�1, indifferentemente a destra o a sinistra di T’r.<br />

Occupiamoci ora della fuga I’m.<br />

Osserviamo che i punti T’r, T’m e P costituiscono i vertici di un triangolo<br />

isoscele, essendo i segmenti (T’r-T’m) e (T’r-P) eguali per costruzione.<br />

Osserviamo che i punti I’r, I’m e O’ costituiscono anch’essi i vertici<br />

di un triangolo isoscele, perché, per costruzione, il lato (I’r-I’m) appartiene<br />

all’orizzonte, che è parallelo alla fondamentale, mentre il<br />

lato (I’r-O’) è parallelo al lato (T’r-P) perché appartiene alla retta r°,<br />

proiettante e parallela alla retta r.<br />

Questa osservazione ci permette dunque di affermare quanto segue:<br />

il punto di fuga della retta m, I’m, capace di staccare segmenti eguali<br />

su una retta oggettiva e sulla traccia del piano che la contiene,<br />

dista dalla fuga della retta oggettiva quanto quest’ultima dista<br />

dal centro di proiezione O’.<br />

Fig. 5.3 Misura in prospettiva di un segmento T’r-P, di lunghezza assegnata, su di<br />

una retta r perpendicolare al piano di quadro.<br />

�1<br />

Fig. 5.4 Ricostruzione nello spazio della misura in prospettiva di un segmento T’r-P,<br />

di lunghezza assegnata, su di una retta r perpendicolare al piano di quadro.<br />

3

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