Vetrina 7 Le successive tre vetrine, dalla settima alla nona, sono occupate da un’ampia scelta <strong>di</strong> pezzi provenienti dalla Collezione Vittorio Pispisa, <strong>di</strong>sposti secondo un or<strong>di</strong>ne cronologico e per classi <strong>di</strong> materiali. Passando ad una descrizione più dettagliata, la settima vetrina contiene materiali <strong>di</strong> età preistorica e protostorica, <strong>di</strong> varia provenienza, che, a partire dal Neolitico Me<strong>di</strong>o, giungono fino all’età nuragica. Al Bronzo Antico (1900-1600 a.C. circa) fanno riferimento alcune forme ceramiche d’impasto, tra cui alcune tazze, un vaso tripode, varie scodelle e tazze carenate. Quin<strong>di</strong> sono visibili due piccole accette in pietra levigata e due interessanti frammenti <strong>di</strong> ceramica ascrivibili alla cultura Abealzu-Filigosa e Bonu Ighinu, rispettivamente dell’Eneolitico Antico (3200-2700 a.C. circa) e del Neolitico Me<strong>di</strong>o (4700-4000 a.C. circa). <strong>Il</strong> primo frammento riporta una decorazione graffita con motivi a zigzag, mentre il secondo è decorato con una serie <strong>di</strong> linee graffite e <strong>di</strong> punti impressi. Al Neolitico Recente (4000-3200 a.C. circa) viene attribuito un bastoncino in osso accuratamente lavorato con una decorazione costituita da una serie <strong>di</strong> zigzag incisi a fasci paralleli, secondo una sintassi decorativa tipica della cultura <strong>di</strong> San Michele <strong>di</strong> Ozieri. <strong>Il</strong> vago <strong>di</strong> collana in osso lavorato a tortiglione doveva invece far parte <strong>di</strong> un corredo sepolcrale della cultura del Vaso Campaniforme. Numerosi i recipienti <strong>di</strong> età nuragica, tutti d’impasto, tra i quali alcune ciotole, vari piccoli vasi a colletto e piccole tazze, una grossa olla e uno scodellone, tutti provenienti da numerosi nuraghi della regione sulcitana e dalla grotta <strong>di</strong> Su Benatzu, ubicata nel territorio <strong>di</strong> Santa<strong>di</strong>. Inoltre, da quest’ultima grande cavità, nella quale alla fine degli anni ’60 è stato rinvenuto da cercatori clandestini, praticamente intatto, un deposito sacro <strong>di</strong> età nuragica, proviene una piccola olla con anse a bugne, ancora inglobata nella concrezione calcarea all’interno della quale è stata rinvenuta. Sempre <strong>di</strong> età nuragica e provenienti dall’area sulcitana, tra cui i nuraghi Sirai e Fregata e il villaggio nuragico <strong>di</strong> Meurras, presso Tratalias, sono due macine con i rispettivi pestelli, tre asce-martello e tre teste <strong>di</strong> mazza. 33
34 Fig. 29 Collezione Pispisa. Brocca con orlo a fungo <strong>di</strong> età punica. Fig. 30 Collezione Pispisa. Lucerna e supporto <strong>di</strong> età punica.