apss notizie, n. 2, anno 9 - Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari
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<strong>notizie</strong><br />
<strong>Azienda</strong> <strong>Provinciale</strong> <strong>per</strong> i <strong>Servizi</strong> <strong>Sanitari</strong><br />
Numero 2 | Anno 9 | Giugno 2010 | Trimestrale Poste Italiane spa | Spedizione in Abbonamento Postale | 70% | CNS Trento | Taxe Percue<br />
N. 2/10<br />
ALL’INTERNO | IL BILANCIO 2009 | IL BENESSERE ORGANIZZATIVO | NASCE IL PRESIDIO INTE-<br />
GRATO DISTRETTUALE DI MEZZOLOMBARDO | L’ASSISTENZA ODONTOIATRICA IN PROVINCIA DI<br />
TRENTO | L’APSS A MANCHESTER PER GLI HPH | E MOLTO ALTRO...
APSS NOTIZIE<br />
PERIODICO D'INFORMAZIONE<br />
DIREZIONE E REDAZIONE<br />
<strong>Azienda</strong> provinciale <strong>per</strong> i servizi sanitari<br />
Provincia autonoma di Trento<br />
Via Degas<strong>per</strong>i 79 - Trento<br />
www.<strong>apss</strong>.tn.it<br />
Tel. 0461 904111 / 0461 904131<br />
Tel. 0461 902920 / 0461 904171<br />
Fax 0461 902909<br />
<strong>apss</strong><strong>notizie</strong>@<strong>apss</strong>.tn.it<br />
Iscrizione al registro stampe del Tribunale<br />
di Trento n. 1112 del 30 gennaio 2002<br />
DIRETTORE EDITORIALE<br />
Franco Debiasi<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Stefano Bertoni<br />
REDAZIONE<br />
Luciano Bocchi, Cinzia Bondi, Renata Brolis,<br />
Orazio Caffo, Sandra Chighizola, Roberta Corazza,<br />
Maurizio Del Greco, Davide Donner,<br />
Barbara Gas<strong>per</strong>ini, Annamaria Guarnier,<br />
Lorenza Lenzi, Chiara Mazzetti,<br />
Angelo Cesare Passerini, Franca Refatti,<br />
Silvia Romani, Lucia Sabbadin, Adrianne Segata,<br />
Salvador Valandro, Bruno Zanon<br />
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO<br />
Serena Belli, Mauro Bertoluzza, Stefano Bertoni,<br />
Dora Bianchi, Fulvio Campolongo, Fabio Cembrani,<br />
Michela Cerzani, Sandra Chighizola,<br />
Giuseppina Ciraolo, Roberta Corazza,<br />
Elisabetta De Marco, Ornella De Marco,<br />
Tullio Ferrari, Marina Ferri, Franco Fiorentini,<br />
Giovanni Guandalini, Eugenia Lanza,<br />
Amelia Marzano, Franco Mattedi, Francesco Reitano,<br />
Nadia Santuari, Silvana Selmi, Renato Stedile,<br />
Comitato Ospedale Senza Dolore, Unleashed Dog<br />
FOTOGRAFIE<br />
Dino Panato, Ufficio stampa APSS<br />
GRAFICA E IMPAGINAZIONE<br />
Verba Volant - Trento<br />
AD Giuseppe Marchi<br />
STAMPA<br />
Litotipografia Alcione<br />
Via Galileo Galilei, 49 -Lavis (TN)<br />
TITOLARE DEL TRATTAMENTO DATI<br />
(D.Lgs. 196/2003) Franco Debiasi<br />
00 <strong>notizie</strong>
RISORSE PER MIGLIORARE<br />
LA QUALITÀ DELLA VITA DI TUTTI<br />
Franco Debiasi<br />
direttore generale reggente<br />
Un bilancio in equilibrio e una solida<br />
situazione economica, patrimoniale<br />
e finanziaria ci <strong>per</strong>mette quotidianamente<br />
di gettare le basi <strong>per</strong> il futuro<br />
della sanità nella nostra provincia.<br />
Anche grazie a queste condizioni, la nostra<br />
azienda può puntare al miglioramento<br />
della qualità dei servizi e del benessere<br />
organizzativo degli o<strong>per</strong>atori.<br />
Sono questi, infatti, fattori che contribuiscono<br />
in modo determinante a rispondere<br />
poi alla cura dei pazienti e dei cittadini.<br />
Le es<strong>per</strong>ienze portate a Manchester, dove<br />
si è svolta la XVIII Conferenza internazionale<br />
degli HPH (gli ospedali <strong>per</strong> la promozione<br />
della salute) h<strong>anno</strong> dimostrato<br />
che la nostra «piccola» azienda è tra le<br />
realtà del mondo in cui si pensa in modo<br />
concreto alla flessibilità, alla motivazione,<br />
al coinvolgimento, alla corretta circolazione<br />
delle informazioni come elementi<br />
che portano a migliorare il clima<br />
aziendale e il benessere dei lavoratori.<br />
E la nostra adesione al laboratorio della<br />
FIASO (la Federazione italiana delle a-<br />
ziende sanitarie e ospedaliere) con il progetto<br />
intervento sul benessere organizzativo,<br />
realizzato con la collaborazione di<br />
altre dieci aziende italiane, dimostra sul<br />
campo che noi pensiamo a tutti i lavoratori.<br />
Perché tutti noi siamo un capitale,<br />
che si è costituito in anni di formazione.<br />
Perché su di noi e sulla nostra professionalità<br />
contano le <strong>per</strong>sone che h<strong>anno</strong> bisogno.<br />
<strong>notizie</strong><br />
01
SOMMARIO<br />
05 | ANCHE IL BILANCIO 2009 SI È CHIUSO IN PAREGGIO<br />
06 | L'APSS E IL BENESSERE ORGANIZZATIVO<br />
08 | LA RICERCA IN APSS: IL RUOLO DEL COMITATO ETICO<br />
10 | DOLORE SOTTO CONTROLLO IN OSPEDALE E SUL TERRITORIO<br />
12 | LA CERTIFICAZIONE ITALIAN RESUSCITATION COUNCIL (IRC)<br />
PER I CORSI DI FORMAZIONE<br />
NELL'<br />
AREA DELL'URGENZA EMERGENZA<br />
14 | GETTATE LE BASI PER IL PRESIDIO INTEGRATO DISTRETTUALE DI MEZZOLOMBARDO<br />
16 | VILLA IGEA, IERI, OGGI E… DOMANI<br />
17 | SON TORNATI AD APRIRSI GLI ASCENSORI<br />
18 | IL NUOVO CENTRO DI SALUTE MENTALE DEL DISTRETTO ALTO GARDA E LEDRO<br />
19 | L'ASSISTENZA ODONTOIATRICA IN PROVINCIA DI TRENTO<br />
20 | CAR SHARING, OVVERO LA MACCHINA SOLO QUANDO SERVE<br />
21 | ANCORA SULL'OBBLIGO DI SEGNALAZIONE, DA PARTE DEL MEDICO,<br />
DEGLI STRANIERI NON IN REGOLA CON IL PERMESSO DI SOGGIORNO<br />
26 | L'APSS ALLA XVIII CONFERENZA INTERNAZIONALE HPH A MANCHESTER<br />
29 | MANCHESTER-TRENTO: UN'ODISSEA PER SETTE<br />
31 | IDEALE ABBRACCIO A UN BAMBINO PER SCOVARE LA MALATTIA DI TAY SACHS<br />
33 | ABILITA, PER LA GESTIONE EFFICACE DEI PRESIDI RIABILITATIVI<br />
34 | [buone pratiche]<br />
MIGLIORARE LA GESTIONE DEI PROCESSI IN SANITÀ: TEORIA E METODOLOGIA OPERATIVA<br />
ANALISI E SEMPLIFICAZIONE DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE DEL PERIODO DI PROVA<br />
36 | UNLEASHED DOG<br />
37 | IN & OUT<br />
38 | LA RICETTA SALUTARE<br />
40 | CINEMA E SALUTE<br />
<strong>notizie</strong><br />
03
ANCHE IL BILANCIO 2009<br />
SI È CHIUSO IN PAREGGIO<br />
Tullio Ferrari<br />
servizio finanza<br />
Franco Mattedi<br />
servizio bilancio<br />
Il bilancio d'esercizio 2009, adottato<br />
dal direttore generale reggente, riporta<br />
una situazione economica, patrimoniale<br />
e finanziaria in equilibrio,<br />
chiudendo con un saldo positivo di<br />
39,5 mila euro.<br />
I costi complessivi sostenuti sono stati di<br />
1.070,3 milioni di euro, con un incremento<br />
di 59 milioni di euro rispetto all'esercizio<br />
precedente. Il documento ha registrato<br />
i pareri favorevoli del Consiglio dei<br />
sanitari e del Collegio dei revisori dei<br />
conti e attualmente è all'esame della<br />
Giunta provinciale <strong>per</strong> la definitiva approvazione.<br />
Come gli scorsi anni, anche il bilancio<br />
2009 dell'APSS risulta certificato senza rilievi<br />
da parte della società di revisione<br />
contabile TREVOR di Trento.<br />
La chiusura in equilibrio del bilancio rappresenta<br />
un particolare motivo di soddisfazione,<br />
poiché sempre più spesso le<br />
<strong>notizie</strong> riportate dalla stampa evidenziano<br />
l'esistenza di notevoli deficit nel panorama<br />
sanitario nazionale. Il risultato è<br />
ovviamente possibile <strong>per</strong> l'attenzione<br />
della Provincia riservata alla tutela della<br />
salute della nostra popolazione e delle<br />
risorse messe a disposizione, ma anche<br />
<strong>per</strong> effetto d'iniziative di miglioramento<br />
dell'efficienza interna <strong>per</strong>seguite dalle<br />
strutture aziendali.<br />
Il bilancio di esercizio, a norma del codice<br />
civile, è composto da: lo stato patrimoniale,<br />
che espone in modo sintetico il<br />
patrimonio aziendale classificandolo secondo<br />
il criterio di destinazione delle diverse<br />
poste di bilancio; il conto economico,<br />
che evidenzia il risultato complessivo<br />
della gestione ripartendolo secondo<br />
la forma scalare che <strong>per</strong>mette di individuare<br />
risultati parziali <strong>per</strong> la gestione<br />
caratteristica, <strong>per</strong> quella finanziaria, <strong>per</strong><br />
le rettifiche di valore, <strong>per</strong> i componenti<br />
straordinari e <strong>per</strong> le imposte; la nota integrativa,<br />
che illustra e integra le poste<br />
contabili, esplicandone il loro contenuto<br />
e descrivendo i criteri di valutazione utilizzati<br />
nelle rilevazioni di bilancio.<br />
La situazione economica, patrimoniale e<br />
finanziaria dell'APSS rileva la costante solidità<br />
del patrimonio aziendale e l'assenza<br />
di debiti sia di finanziamento (quelli<br />
verso le banche) sia di funzionamento<br />
(derivanti dalla dilazione di pagamento<br />
nelle obbligazioni verso i fornitori).<br />
Nel corso del 2009 non vi è stata necessità<br />
di ricorrere all'anticipazione del servizio<br />
bancario e l'indice di dilazione di pagamento<br />
dei fornitori risulta mediamente<br />
pari a 49 giorni, molto inferiore a quello<br />
del 2008, in virtù dell'attuazione della<br />
manovra provinciale anticrisi.<br />
Il <strong>Servizi</strong>o sanitario provinciale appare,<br />
nelle statistiche nazionali, la realtà che<br />
soddisfa i debiti in modo tempestivo e<br />
nei termini di legge. Ciò è possibile grazie<br />
al sistema di tesoreria provinciale che garantisce<br />
il regolare trasferimento dei fondi<br />
dalla Provincia all'APSS e al costante<br />
monitoraggio interno dei fenomeni finanziari.<br />
Il bilancio d'esercizio è accompagnato<br />
dalla relazione sulla gestione, che riporta<br />
i processi chiave <strong>per</strong> lo sviluppo delle<br />
linee strategiche aziendali, la situazione<br />
economica e finanziaria dell'APSS con a-<br />
nalisi delle azioni di controllo sui costi e la<br />
dinamica complessiva dei principali aggregati<br />
economici, la rendicontazione<br />
degli obiettivi specifici assegnati dalla<br />
Giunta provinciale in sede di programmazione<br />
delle attività.<br />
I risultati finali della gestione economica<br />
2009 h<strong>anno</strong> registrato costi complessivi<br />
pari a 1.070 milioni di euro, con un aumento<br />
di 59 milioni di euro rispetto all'esercizio<br />
precedente, che in termini <strong>per</strong>centuali<br />
equivale a un incremento del<br />
5,89%, valore su<strong>per</strong>iore rispetto alla variazione<br />
nazionale che si attesta a quota<br />
3,8%. Questa differenza va analizzata tenendo<br />
in considerazione il contesto provinciale,<br />
caratterizzato da un continuo incremento<br />
del quadro di offerta dei servizi<br />
sanitari (ottenuto anche attraverso la<br />
realizzazione degli obiettivi specifici assegnati<br />
annualmente dalla PAT), molto<br />
differente dal contesto nazionale più improntato<br />
alla razionalizzazione e al contenimento<br />
dei servizi.<br />
Sul piano dei finanziamenti, la spesa trova<br />
co<strong>per</strong>tura principalmente nei contributi<br />
provinciali (1.025,9 milioni di euro),<br />
negli ulteriori contributi da enti pubblici<br />
e privati (1 milione di euro), nei ricavi<br />
propri (ticket; proventi di natura libero<br />
professionale; proventi <strong>per</strong> servizi a enti,<br />
imprese e privati, quali i ricavi derivanti<br />
dall'attività di igiene e sanità pubblica;<br />
rimborsi, ecc.) pari a 38 milioni di euro e<br />
nei proventi di natura straordinaria pari a<br />
5,5 milioni di euro.<br />
I finanziamenti provinciali assegnati durante<br />
l'esercizio 2009 nell'ambito del<br />
programma degli investimenti aziendali<br />
05 <strong>notizie</strong>
sono stati pari a 42,1 milioni di euro e<br />
sono ripartiti <strong>per</strong> 20 milioni di euro <strong>per</strong><br />
o<strong>per</strong>e di edilizia sanitaria; <strong>per</strong> 13,1 milioni<br />
di euro <strong>per</strong> attrezzature sanitarie; 6<br />
milioni di euro destinati alle attrezzature<br />
economali; 3 milioni di euro assegnati<br />
<strong>per</strong> i presidi protesici.<br />
In riferimento alla valutazione dei costi di<br />
gestione nell'ambito dei livelli assistenziali,<br />
si evidenzia che l'assistenza distrettuale<br />
incide <strong>per</strong> il 52,48%, quella ospedaliera<br />
<strong>per</strong> il 44,52%, mentre l'assistenza<br />
sanitaria collettiva in ambienti di vita e di<br />
lavoro è pari al 3% della spesa sostenuta.<br />
Tra gli aggregati funzionali più importanti,<br />
si registra il costo del <strong>per</strong>sonale dipendente,<br />
pari a circa 400 milioni di euro<br />
(incide <strong>per</strong> il 37,4%), che - insieme ai professionisti<br />
convenzionati - rappresenta il<br />
capitale umano <strong>per</strong> mezzo del quale<br />
l'APSS è costantemente in grado di offrire<br />
i propri servizi ai cittadini. I vincoli di<br />
spesa posti dalla Giunta provinciale relativamente<br />
a queste voci sono stati rispettati.<br />
Un'altra componente di spesa rilevante è<br />
quella delle convenzioni sanitarie, pari a<br />
371 milioni di euro (34,8%), comprendendo<br />
la spesa <strong>per</strong> le case di riposo, l'assistenza<br />
farmaceutica, la medicina di base<br />
e ambulatoriale accreditata, l'assistenza<br />
ospedaliera, sanitaria in istituti<br />
speciali e socioassistenziali, specialistica,<br />
integrativa, protesica, quella aggiuntiva<br />
ai livelli essenziali e altre prestazioni sanitarie<br />
residuali in convenzione. L'acquisto<br />
di beni e servizi incide <strong>per</strong> 221,6 milioni<br />
di euro (20,7%) e fa riferimento all'approvvigionamento<br />
di beni strumentali<br />
all'attività sanitaria, all'acquisizione<br />
di prodotti non sanitari, alle manutenzioni<br />
e alle riparazioni e ai servizi di tipo<br />
tecnico economale. I prodotti sanitari<br />
h<strong>anno</strong> registrato un notevole incremento,<br />
in linea <strong>per</strong>altro con quello delle altre<br />
regioni, dovuto principalmente all'introduzione<br />
dei nuovi farmaci biologici utilizzati<br />
in particolare in oncologia.<br />
La maggior parte delle spese sopra elencate<br />
f<strong>anno</strong> parte della cosiddetta «spesa<br />
amministrata», ovvero quella spesa che<br />
viene influenzata da fattori esogeni all'azienda.<br />
Nei prossimi mesi sarà, inoltre, presentato<br />
il bilancio sociale, quale modalità di<br />
rendicontazione condivisa con le parti interessate,<br />
orientata a considerare le attività<br />
e il loro valore, focalizzando l'attenzione<br />
sull'importanza della conoscenza e<br />
della valorizzazione del capitale intellettuale<br />
in ambito sanitario.<br />
<strong>notizie</strong><br />
05
L'APSS E IL BENESSERE ORGANIZZATIVO<br />
Franco Fiorentini, Francesco Reitano, Silvana Selmi<br />
L'OMS (Organizzazione mondiale della<br />
sanità) definisce la «salute» non<br />
soltanto come semplice assenza di<br />
malattia, ma come un processo di miglioramento<br />
del benessere fisico e<br />
psicologico.<br />
Estendendo la definizione, con il termine<br />
«salute organizzativa» ci si riferisce alla<br />
capacità di un'organizzazione non solo di<br />
essere efficace e produttiva, ma anche di<br />
crescere e svilupparsi, promuovendo e<br />
mantenendo un adeguato grado di benessere<br />
fisico e psicologico, alimentando<br />
costruttivamente la convivenza sociale di<br />
chi vi lavora. Questo concetto, dunque,<br />
cerca di su<strong>per</strong>are la dicotomia tra individuo<br />
e organizzazione, evidenziando come<br />
entrambi siano attori e responsabili<br />
della salute.<br />
Strettamente legato al concetto di salute<br />
organizzativa è il benessere organizzativo,<br />
che risiede nella qualità della relazione<br />
esistente fra la <strong>per</strong>sona e il contesto<br />
di lavoro.<br />
Lo «stare bene al lavoro» è di fondamentale<br />
importanza sia <strong>per</strong> l'individuo sia <strong>per</strong><br />
l'organizzazione.<br />
Il concetto di salute organizzativa suggerisce<br />
che le organizzazioni possano contribuire<br />
o meno al benessere e influire<br />
direttamente sullo stato di salute dell'intero<br />
sistema, attraverso la definizione<br />
dei contesti di lavoro e l'adozione di alcune<br />
pratiche organizzative e relazionali.<br />
Allo stesso tempo, i lavoratori possono<br />
ampiamente contribuire al successo della<br />
loro organizzazione, a patto che si creino<br />
le condizioni <strong>per</strong> la loro sicurezza, <strong>per</strong><br />
il soddisfacimento dei bisogni di significato<br />
e di riconoscimento, <strong>per</strong> la considerazione<br />
delle esigenze di apprendimento,<br />
informazione ed equità. Quando<br />
l'organizzazione si prende cura e valorizza<br />
il proprio <strong>per</strong>sonale, si ha un conseguente<br />
aumento della qualità delle<br />
prestazioni erogate.<br />
IL LABORATORIO FIASO<br />
Muovendosi in quest'ottica, la Direzione<br />
generale dell'APSS (con la deliberazione<br />
145 del 2010) ha recentemente deliberato<br />
di aderire al «Laboratorio sul benessere<br />
organizzativo», promosso dalla<br />
FIASO (Federazione italiana aziende sanitarie<br />
e ospedaliere) e finalizzato all'analisi<br />
dello sviluppo e della tutela del benessere<br />
e della salute del <strong>per</strong>sonale all'interno<br />
delle aziende sanitarie.<br />
La direzione ha ritenuto trovasse la sua<br />
naturale collocazione all'interno e nell'ambito<br />
dell'attività del Nucleo o<strong>per</strong>ativo<br />
del medico competente dell'APSS e<br />
del documento sulle «Strategie di prevenzione<br />
del rischio da stress lavoro correlato<br />
ai sensi del d.lgs. 81/08», i cui o-<br />
biettivi e le cui finalità risultano compatibili<br />
e congiuntamente <strong>per</strong>seguibili in<br />
rapporto a quanto proposto dal «Laboratorio<br />
sul benessere organizzativo», con<br />
possibile reciproco miglioramento sia in<br />
termini organizzativi sia procedurali.<br />
Il laboratorio FIASO - fondandosi sulla<br />
collaborazione sinergica tra una decina<br />
di organizzazioni sanitarie rappresentative<br />
di diverse aree territoriali del paese:<br />
(oltre all'APSS di Trento, le ASL di Viareggio,<br />
Alba-Bra, Bassano del Grappa, Rimini,<br />
Bologna, Roma E, Matera e le aziende<br />
ospedaliere «S. Martino» di Genova, il<br />
Policlinico di Modena e il Policlinico di<br />
Palermo oltre che dei centri di ricerca<br />
delle Università di Palermo e di Bologna)<br />
- appare essere un rilevante momento<br />
d'integrazione e confronto di professionalità<br />
e realtà geografiche e organizzative<br />
diverse.<br />
L'obiettivo generale del laboratorio è<br />
quello di confrontare alcune tipologie<br />
d'intervento, dimostratesi promettenti<br />
nei loro contesti di appartenenza, <strong>per</strong><br />
poter stimolare una sorta di «fertilizzazione<br />
incrociata» non in vitro, bensì tra le<br />
buone pratiche e i loro contesti organizzativi.<br />
Il contributo aziendale consisterà nel sottoporre<br />
a valutazione il modello d'intervento<br />
messo a punto in questi ultimi anni<br />
dall'Unità o<strong>per</strong>ativa di psicologia 2 e definito<br />
come: «Progetto intervento sulla<br />
promozione del benessere organizzativo».<br />
IL PROGETTO INTERVENTO<br />
SULLA PROMOZIONE<br />
DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO<br />
A partire dal 2008, su iniziativa del direttore<br />
dei distretti Alto Garda e Ledro e<br />
Giudicarie e Rendena, coadiuvato da una<br />
RSL, gli interventi sul clima lavorativo -<br />
già allora in atto seppur in maniera ancora<br />
episodica - raggiungono una loro<br />
06 <strong>notizie</strong>
prima sistematizzazione come intervento<br />
di formazione specifica proposta al<br />
<strong>per</strong>sonale sanitario dell'ospedale di Tione.<br />
Nel 2009, sulla scorta dell'impatto positivo<br />
ottenuto, l'es<strong>per</strong>ienza viene rivalutata<br />
ed estesa al <strong>per</strong>sonale dell'area medica<br />
dell'ospedale di Arco e riproposta al <strong>per</strong>sonale<br />
ospedaliero e territoriale di Tione,<br />
con la collaborazione dell'Unità o<strong>per</strong>ativa<br />
di psicologia 2. Nel corso di quest'<strong>anno</strong><br />
l'intervento riguarderà l'area chirurgica<br />
dell'ospedale di Arco e l'Unità o-<br />
<strong>per</strong>ativa di medicina dell'ospedale di Rovereto.<br />
La metodologia utilizzata si basa sulla<br />
considerazione che l'es<strong>per</strong>ienza lavorativa<br />
di cui ogni o<strong>per</strong>atore è portatore è da<br />
considerarsi come un capitale e una risorsa<br />
costituiti in anni di apprendimento<br />
sul campo, di cui i servizi e le organizzazioni<br />
di appartenenza possono avvalersi<br />
<strong>per</strong> promuovere e incrementare la crescita<br />
della professionalità degli o<strong>per</strong>atori<br />
e conseguentemente <strong>per</strong> accrescere l'efficacia<br />
e la qualità dei servizi offerti.<br />
Ritenendo fondamentale la promozione<br />
e il miglioramento continuo del benessere<br />
organizzativo degli o<strong>per</strong>atori come<br />
uno degli strumenti basilari <strong>per</strong> rispondere<br />
alla cura dei pazienti e dei cittadini,<br />
il progetto intervento si propone come<br />
obiettivi di:<br />
analizzare attraverso la <strong>per</strong>cezione dei<br />
partecipanti il benessere/malessere<br />
organizzativo, dimensionando il problema<br />
alle realtà interessate<br />
aumentare la consapevolezza sulla<br />
<strong>per</strong>cezione del clima organizzativo della<br />
propria area di appartenenza;<br />
stimolare la ricerca di strategie di miglioramento;<br />
individuare eventuali proposte <strong>per</strong> la<br />
risoluzione di problematiche nei diver-<br />
si contesti coinvolti legandole ai processi<br />
aziendali.<br />
Si prevede che i partecipanti siano alla<br />
fine in grado di:<br />
conoscere e approfondire la tematica<br />
del benessere organizzativo;<br />
riflettere sul proprio benessere lavorativo;<br />
identificare punti di forza e punti critici;<br />
implementare strategie e interventi<br />
<strong>per</strong> migliorare il benessere organizzativo.<br />
Il progetto si articola globalmente in 6 fasi:<br />
1. programmazione, selezione ambiti e<br />
stesura piano formativo;<br />
2. valutazione oggettiva iniziale del clima<br />
lavorativo (questionario di Avallone<br />
MOHQ somministrato a tutti i partecipanti<br />
in a<strong>per</strong>tura del primo incontro in<br />
un contesto di gruppo guidato);<br />
3. intervento formativo;<br />
4. valutazione intermedia soggettiva di<br />
gradimento del progetto e delle ricadute<br />
sul proprio lavoro (intervista<br />
strutturata costruita ad hoc e somministrata<br />
a un campione significativo<br />
randomizzato a tre mesi dalla conclusione<br />
della prima parte dell'intervento);<br />
5. follow up di gruppo con il questionario<br />
MOHQ a 9 mesi dalla prima somministrazione;<br />
6. restituzione finale dei dati raccolti ed<br />
elaborati nel corso di un evento formativo<br />
sul campo a un <strong>anno</strong> circa dall'inizio<br />
del progetto.<br />
L'intervento si sviluppa su 5 incontri di<br />
cui 4 plenari di quattro ore ciascuno, e<br />
uno di restituzione, specifico <strong>per</strong> ogni<br />
unità o<strong>per</strong>ativa partecipante, di tre ore.<br />
Ciascun incontro è suddiviso in lezioni teoriche<br />
di 60 minuti, lavori in piccoli grup-<br />
pi eterogenei <strong>per</strong> ruolo professionale e<br />
unità o<strong>per</strong>ativa di provenienza, durante i<br />
quali i partecipanti sono guidati a rivisitare<br />
attraverso modalità narrative e<br />
rappresentative prestabilite, le proprie<br />
es<strong>per</strong>ienze professionali, <strong>per</strong> poi esporle<br />
a una riflessione e a una elaborazione<br />
individuale e di gruppo, secondo scansioni<br />
di lavoro prestabilite.<br />
I gruppi lavorano su:<br />
es<strong>per</strong>ienze di benessere;<br />
es<strong>per</strong>ienze di malessere;<br />
proposte<br />
di miglioramento.<br />
Un incontro è riservato alla proiezione di<br />
un film dal quale emerga un confronto<br />
con realtà diverse da quella sanitaria in<br />
cui si possano individuare criticità simili e<br />
soluzioni alternative.<br />
L'ultimo incontro è riservato a tutto il<br />
<strong>per</strong>sonale di ogni unità o<strong>per</strong>ativa con la<br />
restituzione dei primi dati grezzi del questionario,<br />
le osservazioni dei partecipanti<br />
e la stesura dell'obiettivo/proposta di<br />
miglioramento che gli o<strong>per</strong>atori si impegnano<br />
ad attuare nell'<strong>anno</strong> e che rientrerà<br />
negli obiettivi di budget dell'unità<br />
o<strong>per</strong>ativa (previo accordo con la direzione).<br />
Al momento attuale, la raccolta dei dati<br />
soggettivi di gradimento e i dati preliminari<br />
estrapolati dal questionario riportano<br />
un buon impatto della metodologia<br />
sui <strong>per</strong>corsi di miglioramento e il gradimento<br />
degli o<strong>per</strong>atori.<br />
<strong>notizie</strong><br />
07
LA RICERCA IN APSS:<br />
IL RUOLO DEL COMITATO ETICO<br />
Marina Ferri, Michela Cerzani<br />
servizio farmaceutico aziendale<br />
«Il progresso medico si fonda sulla ricerca, di cui è componente essenziale la realizzazione di studi che includono soggetti<br />
umani» (Associazione medica mondiale, dichiarazione di Helsinki)<br />
L'attività di ricerca è uno degli elementi più qualificanti dei servizi sanitari; il suo scopo primario è quello di «comprendere<br />
le cause, lo sviluppo e gli effetti delle malattie, e di migliorare gli interventi preventivi, diagnostici e terapeutici […]»<br />
(dichiarazione di Helsinki)<br />
Tutti i documenti di riferimento prevedono che i protocolli di ricerca siano esaminati e approvati da un comitato etico indipendente<br />
e libero da condizionamenti. Il comitato etico ha «la responsabilità di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza<br />
e del benessere dei soggetti che partecipano alle s<strong>per</strong>imentazioni e di fornire pubblica garanzia di tale tutela»<br />
(d.lgs. 211/2003)<br />
Non solo s<strong>per</strong>imentazione<br />
sui medicinali<br />
Il comitato etico dell'APSS esprime un<br />
parere in merito a tutte le ricerche che<br />
coinvolgono soggetti che accedono alle<br />
strutture del <strong>Servizi</strong>o sanitario provinciale.<br />
Negli ultimi anni, accanto ai tradizionali<br />
studi s<strong>per</strong>imentali sui medicinali, sono<br />
aumentate le richieste di parere <strong>per</strong> studi<br />
osservazionali e <strong>per</strong> indagini genetiche,<br />
sia inserite nel contesto di studi di<br />
efficacia/sicurezza sui medicinali (farmaco<br />
genetica), sia volte all'individuazione<br />
di particolari genotipi nella popolazione.<br />
Per garantire le competenze necessarie<br />
(etiche, scientifiche, metodologiche, e-<br />
conomiche, assicurative) alla valutazione<br />
delle diverse tipologie di protocolli, l'attuale<br />
composizione del comitato prevede<br />
la presenza delle figure professionali<br />
di: clinico ospedaliero, medico di medicina<br />
generale, biostatistico, farmacologo,<br />
genetista, rappresentante dei cittadini,<br />
es<strong>per</strong>to di bioetica, direttore sanitario,<br />
es<strong>per</strong>to in materia assicurativa e di<br />
privacy, medico legale, farmacista, infermiere.<br />
L'attività del comitato è supportata dall'ufficio<br />
di segreteria, con sede al <strong>Servizi</strong>o<br />
farmaceutico aziendale, che riceve le richieste<br />
di valutazione e ne verifica la<br />
completezza, invia a ciascun componente<br />
la documentazione relativa agli studi<br />
da esaminare, verbalizza le sedute, predispone<br />
tutta la documentazione necessaria<br />
<strong>per</strong> l'approvazione delle ricerche da<br />
parte del direttore della Direzione cura e<br />
riabilitazione.<br />
Indipendenza e conflitto di interessi<br />
Uno degli elementi qualificanti i comitati<br />
etici è l'indipendenza, sia dalle ditte che<br />
producono/commercializzano prodotti<br />
sanitari, sia dalle aziende sanitarie od<br />
ospedaliere in cui sono istituiti.<br />
I componenti del comitato, al momento<br />
dell'accettazione dell'incarico, dichiarano<br />
di non avere interessi di tipo economico<br />
con le ditte di prodotti sanitari e si<br />
impegnano a non esprimere il proprio<br />
parere sui protocolli <strong>per</strong> i quali presentino<br />
conflitti di interessi. Almeno la metà<br />
dei componenti è scelta tra <strong>per</strong>sonale<br />
non dipendente dell'APSS; anche la<br />
presidenza è stata affidata, <strong>per</strong> elezione,<br />
a un componente esterno.<br />
Informazione e consenso<br />
dei partecipanti<br />
Nella conduzione di ricerche sull'essere<br />
umano, uno degli aspetti più critici riguarda<br />
il processo comunicativo tra medico<br />
s<strong>per</strong>imentatore e potenziali partecipanti,<br />
che culmina nell'acquisizione del<br />
«consenso informato». Lo s<strong>per</strong>imentatore<br />
dovrebbe fornire ai pazienti informazioni<br />
sufficienti <strong>per</strong> scegliere consapevolmente<br />
se partecipare allo studio, discutendo<br />
gli eventuali rischi e benefici e le<br />
alternative disponibili in caso di non partecipazione.<br />
A uno scambio orale di informazioni si affianca<br />
un'informativa scritta che, oltre a<br />
rappresentare il punto di partenza <strong>per</strong> lo<br />
scambio di informazioni tra medico ricercatore<br />
e paziente, fornisce a quest'ultimo<br />
una traccia su cui riflettere, aiutato<br />
da parenti, amici e altri medici che lo<br />
h<strong>anno</strong> in cura.<br />
La non adeguatezza dell'informativa è la<br />
causa più frequente di sospensione del<br />
08 <strong>notizie</strong>
parere, con conseguenti ritardi nell'approvazione<br />
dei protocolli di ricerca; <strong>per</strong><br />
fornire indicazioni ai ricercatori, il comitato<br />
ha predisposto delle linee guida, relative<br />
sia ai contenuti sia agli aspetti formali.<br />
Conoscere i risultati delle ricerche:<br />
un diritto di s<strong>per</strong>imentatori e cittadini<br />
Può accadere che i promotori industriali<br />
propongano ai ricercatori clausole che o-<br />
stacolano il diritto di diffondere e di pubblicare<br />
i risultati di una ricerca, <strong>per</strong> esempio<br />
richiedendo che ogni pubblicazione<br />
sia sottoposta all'approvazione del promotore,<br />
prima dell'invio a una rivista o<br />
della presentazione a un convegno. Il veto<br />
alla diffusione è esercitato quasi esclusivamente<br />
negli studi con risultati negativi,<br />
qualora il prodotto in esame non si<br />
dimostri migliore del confronto, oppure<br />
emergano dati poco rassicuranti sul suo<br />
profilo di rischio.<br />
Il comitato verifica che nel protocollo e in<br />
tutti gli altri documenti sia garantito il<br />
diritto alla pubblicazione e alla diffusione<br />
dei risultati della ricerca e che non sussistano<br />
vincoli da parte del promotore. Naturalmente,<br />
<strong>per</strong> esercitare questo diritto<br />
i ricercatori devono avere la possibilità di<br />
accedere e analizzare autonomamente i<br />
dati che loro stessi h<strong>anno</strong> raccolto, non<br />
delegando totalmente questo compito a<br />
chi finanzia la ricerca.<br />
Un altro aspetto riguarda il diritto di conoscenza<br />
da parte della comunità di cittadini/pazienti;<br />
i risultati di uno studio<br />
dovrebbero essere comunicati anche al<br />
singolo paziente che vi ha partecipato,<br />
<strong>per</strong> il tramite del medico s<strong>per</strong>imentatore,<br />
e alle popolazioni di pazienti che potrebbero<br />
trarne dei benefici.<br />
Aggiornamento e dibattito<br />
Il progresso della scienza e l'evoluzione<br />
della normativa sulla ricerca pongono i<br />
comitati etici di fronte alla necessità di<br />
un costante aggiornamento e di un incessante<br />
confronto, anche con altri comitati.<br />
Il comitato dell'APSS ha avviato momenti<br />
strutturati di dibattito tra i componenti: i<br />
primi due incontri h<strong>anno</strong> avuto come temi<br />
la tutela dei dati <strong>per</strong>sonali e sensibili e<br />
la s<strong>per</strong>imentazione su soggetti incapaci<br />
di fornire un «consenso informato».<br />
Il comitato etico mantiene contatti con il<br />
comitato di bioetica aziendale, in particolar<br />
modo <strong>per</strong> garantire indicazioni o-<br />
mogenee circa l'utilizzo di materiale depositato<br />
nella Trentino Biobank; lo sviluppo<br />
recente dell'attività di ricerca all'università<br />
di Trento ha inoltre creato l'occasione<br />
<strong>per</strong> una collaborazione con il comitato<br />
etico dell'ateneo.<br />
Informazioni<br />
Ufficio di segreteria tecnico<br />
scientifica del Comitato etico<br />
<strong>per</strong> le s<strong>per</strong>imentazioni cliniche<br />
c/o <strong>Servizi</strong>o farmaceutico<br />
aziendale<br />
via Degas<strong>per</strong>i 79<br />
38123 Trento<br />
Tel. 0461 904117 - 4943<br />
michela.cerzani@<strong>apss</strong>.tn.it<br />
mauro.guglielmo@<strong>apss</strong>.tn.it<br />
La composizione del comitato, il<br />
calendario delle sedute, il regolamento<br />
e i moduli <strong>per</strong> la richiesta<br />
di parere sono disponibili sul sito<br />
web www.<strong>apss</strong>.tn.it nella sezione<br />
Progetti S<strong>per</strong>imentazione clinica.<br />
<strong>notizie</strong><br />
09
DOLORE SOTTO CONTROLLO<br />
IN OSPEDALE E SUL TERRITORIO<br />
Comitato ospedale senza dolore<br />
Il 27 maggio 2010, in occasione della<br />
giornata nazionale del sollievo, il Comitato<br />
aziendale ospedale senza dolore<br />
(COSD) ha promosso l'annuale<br />
indagine di soddisfazione <strong>per</strong> il trattamento<br />
del dolore dei pazienti ricoverati<br />
negli ospedali dell'APSS.<br />
L'iniziativa prevede la somministrazione<br />
di uno specifico questionario <strong>per</strong> la rilevazione<br />
del grado di soddisfazione dei<br />
pazienti che, nell'ultimo triennio, si sono<br />
dichiarati soddisfatti in misura su<strong>per</strong>iore<br />
all'80%.<br />
Negli anni 2007 e 2009 il COSD ha promosso,<br />
oltre alla consueta indagine, l'iniziativa<br />
del Ministero della salute e della<br />
Fondazione nazionale Gigi Ghirotti <strong>per</strong> rilevare<br />
informazioni sulla prevalenza della<br />
sofferenza e sul vissuto di sollievo e di<br />
sofferenza negli ospedali.<br />
Inoltre, nel 2009 è stata condotta, in via<br />
s<strong>per</strong>imentale, una indagine di soddisfazione<br />
sul trattamento del dolore a domicilio,<br />
che ha coinvolto i pazienti in assistenza<br />
domiciliare integrata (ADI) e assistenza<br />
domiciliare integrata cure palliative<br />
(ADICP) dei distretti di Trento e Valle<br />
dei Laghi, Rotaliana e Paganella e della<br />
Alta Valsugana, Bassa Valsugana e Primiero.<br />
Dei 303 pazienti coinvolti, h<strong>anno</strong><br />
Il Comitato aziendale ospedale senza dolore<br />
(COSD) è un gruppo multiprofessionale, istituito<br />
nell'<strong>anno</strong> 2002, che ha l'obiettivo di contribuire<br />
a migliorare il processo assistenziale<br />
intra ed extra ospedaliero rivolto al controllo<br />
del dolore, indipendentemente dal tipo e dalle<br />
cause, oltre che dal contesto di cura nel<br />
quale il dolore si evidenzia.<br />
Negli anni, il Comitato ha sviluppato un progetto<br />
complessivo di attività che ha portato<br />
alla definizione di strumenti o<strong>per</strong>ativi <strong>per</strong> la<br />
valutazione e la registrazione del dolore (righello<br />
<strong>per</strong> la rilevazione e misurazione dell'intensità<br />
del dolore nei bambini e negli adulti e<br />
scheda, da inserire in cartella clinica, <strong>per</strong> la<br />
registrazione dei dati relativi alla valutazione<br />
e al monitoraggio del dolore), oltre all'elaborazione<br />
e alla diffusione di documenti di indirizzo<br />
<strong>per</strong> la gestione del dolore, quali le raccomandazioni<br />
<strong>per</strong> la gestione del dolore in<br />
pazienti ricoverati con indicazioni <strong>per</strong> facilitare<br />
la continuità terapeutica alla dimissione.<br />
Particolare attenzione è stata posta alla formazione<br />
del <strong>per</strong>sonale, attraverso la collaborazione<br />
con il <strong>Servizi</strong>o formazione dell'APSS<br />
risposto al questionario 286 <strong>per</strong>sone, di<br />
cui 246 in ADI e 40 in ADICP. Oltre l'80%<br />
delle <strong>per</strong>sone che h<strong>anno</strong> risposto alla<br />
specifica domanda sul grado di soddisfazione<br />
sui risultati del trattamento del<br />
dolore, si sono dichiarate soddisfatte.<br />
In occasione della giornata nazionale del<br />
sollievo, il COSD promuove anche una<br />
indagine rivolta al <strong>per</strong>sonale ospedaliero.<br />
Il questionario utilizzato comprende<br />
21 domande su attitudini e conoscenze<br />
sul dolore oltre che sulla adesione alle indicazioni<br />
contenute nel documento con<br />
le raccomandazioni del COSD (informazione<br />
ai pazienti sulla possibilità di trattamento<br />
del dolore, misurazione e registrazione<br />
del dolore <strong>per</strong> ciascun paziente,<br />
somministrazione dei farmaci analgesici<br />
a intervalli regolari, sull'arco delle 24<br />
ore e non al bisogno). L'analisi dei questionari<br />
raccolti negli anni ha evidenziato<br />
un buon livello di preparazione degli o-<br />
<strong>per</strong>atori sanitari dell'APSS sul trattamento<br />
del dolore.<br />
10 <strong>notizie</strong>
<strong>per</strong> la realizzazione di iniziative rivolte a medici<br />
(dipendenti, di medicina generale e pediatri<br />
di libera scelta), a infermieri e ad altro<br />
<strong>per</strong>sonale coinvolto nei processi assistenziali.<br />
I temi trattati sono stati prevalentemente<br />
quelli della gestione del dolore posto<strong>per</strong>atorio,<br />
oncologico, neonatale e pediatrico. Dal<br />
2009 è stato inoltre avviato un <strong>per</strong>corso formativo<br />
<strong>per</strong> la gestione del dolore nel paziente<br />
non collaborante. Parallelamente, <strong>per</strong> facilitare<br />
l'informazione dei pazienti, è stata promossa<br />
la diffusione di materiale informativo<br />
(pieghevoli) consegnato ai pazienti all'ingresso<br />
in reparto.<br />
Per stimare l'efficacia delle azioni di formazione<br />
e informazione il COSD valuta <strong>per</strong>iodicamente<br />
il consumo di farmaci analgesici (espresso<br />
in dose definita/die - DDD) negli o-<br />
spedali e nei servizi territoriali dell'APSS. In<br />
particolare, l'analisi dei consumi nei servizi<br />
territoriali dimostra in aumento delle<br />
DDD/10.000 ab/die, soprattutto dal 2007 al<br />
2009. Nell'<strong>anno</strong> 2009 si è registrato inoltre un<br />
consumo di morfina (indicatore proxy raccomandato<br />
dall'OMS) su<strong>per</strong>iore alla media ita-<br />
liana (1,4 DDD/10.000 ab/die in Trentino vs<br />
0,7 DDD/10.000 ab/die in Italia).<br />
L'attività finora promossa dal Comitato ospedale<br />
senza dolore dell'APSS è in linea con<br />
quanto previsto recentemente dalla Legge 15<br />
marzo 2010, n. 38 (Disposizioni <strong>per</strong> garantire<br />
l'accesso alle cure palliative e alla terapia del<br />
dolore), compresa la semplificazione delle<br />
procedure di accesso ai medicinali impiegati<br />
nella terapia del dolore attraverso la prescrizione<br />
dei farmaci oppiacei non iniettabili con<br />
l'utilizzo del semplice ricettario del <strong>Servizi</strong>o<br />
sanitario nazionale/provinciale. Tale attività<br />
vuole costituire stimolo a sviluppare in azienda<br />
una cultura di professionisti attenta al sollievo<br />
della sofferenza fisica e morale nel rispetto<br />
della dignità e dell'autonomia della<br />
<strong>per</strong>sona umana, a migliorare l'integrazione o-<br />
spedale-territorio <strong>per</strong> l'erogazione di servizi<br />
alla <strong>per</strong>sona in grado di farsi carico e gestire il<br />
dolore e la sofferenza senza soluzione di continuità<br />
nelle diverse strutture e servizi aziendali,<br />
ricercando la collaborazione dei pazienti<br />
e dei loro familiari.<br />
Comitato ospedale senza dolore<br />
http://intranet.<strong>apss</strong>.tn.it/gdl/cosd<br />
Michela Monterosso - coordinatore<br />
Maria Grazia Allegretti,<br />
Arrigo Andrenacci, Peter Bertamini,<br />
Bianca Bortolameotti,<br />
Federica Bresciani, Giorgio Cesari,<br />
Sara Condini, Franca Dallapè,<br />
Matteo Giuliani, Anna Cristina<br />
Manco, Giovanni Menegoni,<br />
Gabriele Noro, Dino Pedrotti,<br />
Anna Pironi, Amabile Raffaelli,<br />
Laura Rigotti, Riccardo Roni,<br />
Silvana Selmi, Rosanna Tabarelli<br />
<strong>notizie</strong><br />
11
LA CERTIFICAZIONE<br />
ITALIAN RESUSCITATION COUNCIL (IRC)<br />
PER I CORSI DI FORMAZIONE<br />
NELL'AREA DELL'URGENZA EMERGENZA<br />
Amelia Marzano, Nadia Santuari<br />
servizio formazione<br />
Il <strong>Servizi</strong>o formazione dedica da sempre<br />
buona parte delle proprie attività<br />
formative all'area dell'urgenza emergenza,<br />
in risposta alle richieste di aggiornamento<br />
e di sviluppo professionale<br />
provenienti dai professionisti<br />
che o<strong>per</strong>ano in questa area e alle indicazioni<br />
provenienti dall'APSS, dalla<br />
PAT, dalla Joint Commission International.<br />
La Provincia autonoma di Trento nel<br />
2005 ha attivato un programma organico,<br />
che disciplina la formazione continua<br />
nell'ambito dell'urgenza emergenza su<br />
tutto il territorio provinciale. Questo programma<br />
vede coinvolti medici e infermieri<br />
o<strong>per</strong>anti nelle strutture di emergenza<br />
e pronto soccorso, medici di continuità<br />
assistenziale e di medicina generale,<br />
pediatri di famiglia, <strong>per</strong>sonale non sa-<br />
Tutte queste attività formative, e in particolare<br />
i corsi di BLSD (supporto di base<br />
delle funzioni vitali e defibrillazione precoce),<br />
ALS (supporto avanzato delle funnitario<br />
delle associazioni di volontariato,<br />
autisti soccorritori addetti al servizio trasporto<br />
infermi, istruttori (deliberazioni<br />
della Giunta provinciale n. 1178/2005 e<br />
1661/2006 «La formazione nel sistema<br />
di emergenza urgenza in Trentino»). La<br />
finalità primaria di questo programma è<br />
quella di garantire «omogeneità e uniformità<br />
nella formazione del <strong>per</strong>sonale che,<br />
a diverso titolo e ruolo, è coinvolto nelle<br />
attività di urgenza emergenza» in una logica<br />
di integrazione professionale e organizzativa.<br />
Per il <strong>Servizi</strong>o formazione le indicazioni<br />
della deliberazione sono diventate prioritarie<br />
e h<strong>anno</strong> comportato l'attivazione<br />
di nuovi <strong>per</strong>corsi formativi, in particolare<br />
dedicati ai professionisti neoinseriti e agli<br />
istruttori appartenenti all'area urgenza<br />
emergenza.<br />
Inoltre, di recente, con l'accreditamento<br />
IRC, nata con lo scopo primario di<br />
diffondere la cultura e l'organizzazione<br />
della rianimazione cardiopolmonare in<br />
Italia, coinvolge medici di diverse<br />
discipline e infermieri attivamente<br />
impegnati nel settore della<br />
rianimazione cardiopolmonare intra ed<br />
extra ospedaliera. La sua attività<br />
s'integra con quella di analoghe<br />
associazioni italiane e straniere, e in<br />
modo particolare, attraverso la<br />
collaborazione con il partner europeo<br />
European resuscitation council (ERC),<br />
sta diffondendo in Italia le linee guida<br />
europee e certifica con il doppio logo<br />
IRC ERC i propri corsi.<br />
L'associazione intende fra l'altro:<br />
1. diffondere su tutto il territorio<br />
nazionale le linee guida<br />
internazionalmente accettate <strong>per</strong> la<br />
pratica della RCP<br />
Joint commission international dell'ospedale<br />
Santa Chiara, che richiede che<br />
tutto il <strong>per</strong>sonale sanitario sia addestrato<br />
alle manovre di rianimazione cardiopolmonare<br />
e che le modalità di intervento<br />
siano omogenee, quale garanzia <strong>per</strong> la sicurezza<br />
dei pazienti, si è fatta più forte la<br />
richiesta di formazione rispetto alle tecniche<br />
di rianimazione <strong>per</strong> il supporto di<br />
base e avanzato delle funzioni vitali nell'adulto<br />
e nel bambino.<br />
12 <strong>notizie</strong>
2. partecipare al processo di<br />
aggiornamento critico di tali linee<br />
guida in tutte le sedi nazionali e<br />
internazionali<br />
3. promuovere attività di verifica e<br />
controllo della qualità delle pratiche<br />
rianimatorie, al fine di giungere alla<br />
standardizzazione delle procedure,<br />
delle modalità di documentazione<br />
degli interventi rianimatori, rendendo<br />
così possibile la raccolta e<br />
l'elaborazione di dati statistici<br />
4. elaborare e/o adattare alla realtà<br />
nazionale programmi di<br />
addestramento alla rianimazione<br />
destinati a tutti i potenziali utenti, dal<br />
semplice cittadino alle figure<br />
professionali sanitarie, procedendo,<br />
d'intesa con le organizzazioni<br />
scientifiche internazionalmente<br />
riconosciute, all'accredito degli<br />
o<strong>per</strong>atori e delle istituzioni che<br />
o<strong>per</strong>ano nel settore della formazione<br />
in RCP<br />
5. promuovere e coordinare attività di<br />
ricerca<br />
6. promuovere e diffondere la<br />
formazione di una coscienza pubblica,<br />
sensibilizzando l'attenzione del mondo<br />
scientifico, istituzionale e dei sistemi di<br />
informazione alla pratica della RCP e ai<br />
problemi a essa connessi<br />
7. <strong>per</strong> tutto questo IRC si avvale di<br />
numerosi gruppi di lavoro<br />
(commissioni), che <strong>per</strong>iodicamente si<br />
incontrano <strong>per</strong> portare a compimento<br />
progetti di studio e formazione<br />
8. come tutte le associazioni ha uno<br />
statuto ed è composta da un consiglio<br />
direttivo e un comitato dei garanti.<br />
zioni vitali), PBLS (supporto di base delle<br />
funzioni vitali e defibrillazione precoce in<br />
età pediatrica), EPLS (supporto avanzato<br />
delle funzioni vitali in età pediatrica), sono<br />
sempre state in linea con le più recenti<br />
e riconosciute linee guida internazionali<br />
(ILCOR - International liaison committee<br />
on resuscitation) e <strong>per</strong> la realizzazione<br />
delle stesse il <strong>Servizi</strong>o formazione<br />
ha attivato collaborazioni con una rete di<br />
professionisti es<strong>per</strong>ti dell'APSS, spesso,<br />
anche se non solo, formati all'interno di<br />
associazioni riconosciute, in particolare<br />
IRC (Italian resuscitation council) e AHA<br />
(American heart association).<br />
Tali associazioni nascono con l'obiettivo<br />
di diffondere in modo capillare le tecniche<br />
della rianimazione cardiopolmonare,<br />
sviluppando <strong>per</strong>corsi formativi standardizzati,<br />
aggiornati secondo linee guida<br />
nazionali e internazionali; promuovere<br />
attività di verifica e controllo della<br />
qualità delle pratiche rianimatorie; promuovere<br />
e coordinare attività di ricerca e<br />
garantire il mantenimento costante delle<br />
competenze degli istruttori.<br />
Il circolo virtuoso innescato in tutta<br />
l'APSS dalle indicazioni della PAT e della<br />
Joint commission international e le fattive<br />
collaborazioni attivate con le summenzionate<br />
associazioni, in particolare<br />
IRC, h<strong>anno</strong> dato nuova spinta alla forma-<br />
zione nell'ambito dell'urgenza emergenza.<br />
La necessità di porre particolare attenzione<br />
all'uniformità di contenuti e<br />
metodi e l'esigenza di mantenere standard<br />
formativi di qualità, in aggiunta al<br />
numero crescente di professionisti da<br />
formare, ha a<strong>per</strong>to definitivamente le<br />
porte, con l'avallo della Direzione generale<br />
e della Direzione cura e riabilitazione,<br />
alla certificazione di specifiche iniziative<br />
formative rilasciata da IRC.<br />
<strong>notizie</strong><br />
13
GETTATE LE BASI<br />
PER IL PRESIDIO INTEGRATO DISTRETTUALE<br />
DI ............... MEZZOLOMBARDO<br />
.........................................................<br />
Sta nascendo, a poche settimane dalla<br />
chiusura improvvisa del San Giovanni<br />
di Mezzolombardo, il nuovo<br />
«Presidio integrato distrettuale».<br />
(una planimetria a pag. 17)<br />
Nella nuova struttura trover<strong>anno</strong> spazio<br />
le seguenti funzioni sanitarie:<br />
punto di primo intervento<br />
attività radiodiagnostica<br />
attività chirurgica<br />
attività endoscopica<br />
attività specialistica ambulatoriale<br />
attività ambulatoriale dei medici<br />
di medicina generale<br />
attività ambulatoriale infermieristica<br />
e servizio cure domiciliari<br />
hospice<br />
ospedale di comunità<br />
centro <strong>per</strong> i disturbi del<br />
comportamento alimentare<br />
centro di salute mentale<br />
raccolta sangue.<br />
Sar<strong>anno</strong>, inoltre, previsti adeguati servizi<br />
generali e di supporto (spogliatoi, cucina<br />
e mensa, depositi-archivio e depositi<br />
guardaroba, sosta salme), oltre a una dotazione<br />
di parcheggi di su<strong>per</strong>ficie e sotterranea<br />
in linea con le esigenze della<br />
nuova struttura e dell'annesso poliambulatorio.<br />
Ai servizi che tornano a essere garantiti<br />
nella Rotaliana (dal punto di primo intervento,<br />
alla radiologia, all'hospice, alle attività<br />
ambulatoriali specialistiche, ecc.),<br />
si aggiungono il trasferimento a Mezzolombardo<br />
del centro di salute mentale di<br />
Mezzocorona - che troverà spazi più adeguati<br />
e funzionali - e di due nuovi servizi<br />
<strong>per</strong> l'area della Piana Rotaliana.<br />
1. L'OSPEDALE DI COMUNITÀ<br />
Approdato alla realtà sanitaria italiana a<br />
metà degli anni '90, si è lentamente diffuso<br />
a livello regionale con varie declinazioni;<br />
a Mezzolombardo vi sarà la prima<br />
es<strong>per</strong>ienza in Trentino. Si pone come<br />
strumento <strong>per</strong> un servizio di livello intermedio,<br />
in grado di assicurare continuità<br />
tra livello ospedaliero e territoriale. L'innovativo<br />
modello assistenziale è basato<br />
su alcuni posti letto a elevata componente<br />
assistenziale (infermieristica) e <strong>per</strong>mette<br />
di accogliere i pazienti in fase non<br />
acuta, che non possono essere adeguatamente<br />
assistiti a domicilio <strong>per</strong> motivi<br />
sociosanitari (<strong>per</strong> esempio i pazienti che<br />
necessitano di controlli o terapie particolari<br />
o accertamenti diagnostici a bassa<br />
invasività). Pertanto, obiettivi dell'ospedale<br />
di comunità sono il consolidamento<br />
dello stato clinico generale, dei risultati<br />
terapeutici ottenuti nei reparti ospedalieri<br />
<strong>per</strong> acuti, la prevenzione delle complicanze<br />
e il recu<strong>per</strong>o dell'autonomia, in<br />
un'ottica di rientro a domicilio.<br />
Tale regime assistenziale, appartenente<br />
alla rete dei servizi territoriali, ha il vantaggio<br />
di evitare il ricovero ospedaliero<br />
inappropriato, di abbreviare i tempi della<br />
diagnosi, della terapia e dell'eventuale riabilitazione<br />
e garantisce l'effettuazione<br />
di monitoraggi clinici sino alla stabilizzazione<br />
del quadro generale.<br />
2. IL CENTRO PER I DISTURBI<br />
DEL COMPORTAMENTO<br />
ALIMENTARE<br />
I disturbi del comportamento alimentare<br />
h<strong>anno</strong> un duplice interessamento: somatico<br />
e psichico. Per tale ragione, il disturbo<br />
richiede l'impegno di professionisti<br />
appartenenti sia all'area biologica sia<br />
psicologico psichiatrica in una coralità di<br />
interventi. Nei nuovi spazi di Mezzolombardo<br />
il CDCA potrà garantire l'attività<br />
ambulatoriale (che sarà trasferita dall'attuale<br />
sede ubicata a Trento) finalizzata a:<br />
controlli <strong>per</strong>iodici, psicoterapia individuale<br />
e familiare, controlli dietistici; ma anche<br />
il day hospital (attualmente non disponibile<br />
in Trentino), efficace nei casi in<br />
cui il programma ambulatoriale risulti insufficiente<br />
o debba essere rinforzato con<br />
una presa in carico prolungata nel tempo.<br />
La struttura, così com'è progettata, consente<br />
di riprodurre anche nella distribuzione<br />
planimetrica degli ambienti un'intercambiabilità<br />
di spazi, garantendo in<br />
questo modo la possibilità di adattarsi<br />
con facilità al sopravvenire di nuove esigenze<br />
sanitarie. (lb)<br />
14 <strong>notizie</strong>
<strong>notizie</strong><br />
15
VILLA IGEA:<br />
IERI, OGGI E… DOMANI<br />
Sandra Chighizola<br />
ufficio stampa<br />
Non si può dire che il movimento<br />
manchi al pianterreno di Villa Igea.<br />
mento. Qui si svolge l'attività in regime<br />
ambulatoriale e di day hospital della cardiologia<br />
riabilitativa diretta da Roberto<br />
Bettini, una sezione che fa parte dell'Unità<br />
o<strong>per</strong>ativa di cardiologia dell'ospedale<br />
Santa Chiara. Sono arrivati da Mezzolombardo<br />
dopo la chiusura del San Giovanni<br />
e pare proprio che si trovino bene.<br />
Qualche problema, come dicevamo, <strong>per</strong> i<br />
parcheggi e <strong>per</strong> il pendolarismo, «ma ora<br />
si sono ambientati - conferma la caposala<br />
Fiorenza Iob -. I nostri turni v<strong>anno</strong> dalle<br />
7.30 alle 15.45, vediamo circa 20 pazienti<br />
al giorno, la giornata è intensa, la mattinata<br />
è dedicata all'attività fisica fino all'ora<br />
del pranzo, che si svolge in mensa.<br />
Qui i nostri pazienti cardiopatici mangia-<br />
E vorrei proprio conoscere qualcuno che<br />
almeno qualche «trattamento» non se lo<br />
sia fatto fare dalle sapienti mani dei molti<br />
fisioterapisti che da anni (ma anche da<br />
pochi mesi, poiché molti sono i giovani)<br />
lavorano in quello che oggi è l'ex storico<br />
CTO.<br />
Adriana Grecchi è una bella signora grintosa<br />
e sorridente ed è il direttore dell'Unità<br />
o<strong>per</strong>ativa di medicina fisica e riabilitazione.<br />
È a capo di questo stuolo di medici,<br />
fisioterapisti e altri o<strong>per</strong>atori sanitari,<br />
che ce la mettono tutta <strong>per</strong> rimetterti<br />
in piedi, <strong>per</strong> farti camminare e muoverti<br />
meglio, <strong>per</strong> ridarti un po' di autonomia<br />
<strong>per</strong>sa, vuoi <strong>per</strong> un incidente vuoi <strong>per</strong>ché<br />
giovanissimi non si è più, insomma, <strong>per</strong><br />
migliorare la tua qualità di vita e liberarti,<br />
almeno un po', dagli «acciacchi» che a<br />
qualsiasi età ti piovono inevitabilmente<br />
addosso.<br />
«Il lavoro sta cambiando anche nel nostro<br />
settore - mi dice Grecchi - anche se<br />
Villa Igea ha mantenuto il suo punto forte<br />
e cioè la riabilitazione ortopedica. L'attenzione<br />
è altrettanto puntata verso l'attività<br />
che svolgiamo in ospedale nei reparti<br />
<strong>per</strong> acuti, dalla rianimazione alla<br />
chirurgia toracica, alla pneumologia, dove<br />
aiutiamo i pazienti a staccarsi dai respiratori,<br />
alla pediatria, alla neurologia e<br />
alla stroke unit, dove la riabilitazione inizia<br />
da subito, e naturalmente all'ortopedia.<br />
Si tratta, insomma, di una nuova<br />
frontiera che stiamo affrontando, vicina<br />
a tecnologie che sono molto cambiate. Vi<br />
è poi la richiesta d'intervento <strong>per</strong> il dolore<br />
acuto, che è aumentata drammaticamente.<br />
Tuttavia il nostro, che è un lavoro<br />
di equipe, è molto gratificante».<br />
Anche al primo piano c'è un bel movino<br />
come fossero in reparto al Santa Chiara<br />
e il <strong>per</strong>sonale sta con loro sino alla fine<br />
del pasto. Nel pomeriggio, facciamo degli<br />
incontri informativi, a<strong>per</strong>ti anche ai familiari,<br />
su vari argomenti: ci sono il dietista,<br />
il cardiologo, lo psicologo; alle<br />
16 <strong>notizie</strong>
SON TORNATI<br />
AD APRIRSI<br />
GLI ASCENSORI ...............<br />
.........................................................<br />
15.30 i pazienti tornano a casa. Il ciclo<br />
dura 4 settimane. Per molti pazienti,<br />
soprattutto <strong>per</strong> coloro che abitano a<br />
Trento, questa sede, sicuramente a-<br />
deguata <strong>per</strong> il servizio offerto quanto<br />
quella di Mezzolombardo, è più facilmente<br />
raggiungibile».<br />
Roberto Bettini mi dice: «L'attività che<br />
svolgiamo è quasi uguale a quella di<br />
Mezzolombardo, dove arrivavamo a<br />
10 mila prestazioni all'<strong>anno</strong>. Qui abbiamo<br />
una bella palestra e le nostre<br />
attività sono richieste e molto seguite.<br />
Alcune situazioni sono da migliorare,<br />
ma questo posto è l'ideale <strong>per</strong> la sua<br />
collocazione, <strong>per</strong> le dimensioni e sicuramente<br />
diamo un servizio migliore<br />
all'utenza. Abbiamo avuto un momento<br />
difficile all'inizio, ma ora le cose<br />
sono molto migliorate e si lavora<br />
bene. Stiamo anche cercando di utilizzare<br />
al meglio tutti gli spazi».<br />
Al secondo piano troviamo il blocco<br />
o<strong>per</strong>atorio, dove sono in corso i lavori<br />
<strong>per</strong> le sale del futuro day surgery; al<br />
terzo ci sono gli spazi <strong>per</strong> le attività<br />
ambulatoriali. Al quarto piano è o<strong>per</strong>ativo<br />
l'hospice.<br />
La situazione logistica è decisamente<br />
buona, le stanze sono accoglienti come<br />
pure il clima, non solo <strong>per</strong> i pazienti,<br />
ma anche <strong>per</strong> i familiari e i visitatori.<br />
Al quarto piano c'è anche il centro <strong>per</strong><br />
il coordinamento delle malattie rare,<br />
con gli ambulatori e gli studi <strong>per</strong> i medici.<br />
Bene, dal presidio ospedaliero Villa<br />
Igea è tutto. Ah, non ho sbagliato: da<br />
oggi il «CTO Villa Igea» è solo un ricordo.<br />
I non giovanissimi come me si ricorder<strong>anno</strong><br />
vagamente una canzone:<br />
«Son tornate a fiorire le rose».<br />
Be', con lo stesso entusiasmo di chi si lascia<br />
cullare da un vecchio adagio, molti<br />
o<strong>per</strong>atori sanitari dell'Unità o<strong>per</strong>ativa di<br />
medicina fisica e riabilitazione h<strong>anno</strong> visto<br />
con gioia il riaprirsi delle porte degli<br />
ascensori nella storica sede di Villa Igea.<br />
Vi sono alcuni punti dolenti. Primo tra<br />
tutti (ahi, ahi…) il parcheggio: «piazzare»<br />
l'automobile vicino a Villa Igea è proprio<br />
una missione impossibile; ma ci è stato<br />
garantito che il problema è in via di soluzione.<br />
Quindi possiamo invitare tutti a<br />
essere pazienti e ottimisti.<br />
Attualmente Villa Igea è al completo, con<br />
alcuni inserimenti avvenuti dopo la chiusura<br />
dell'ospedale San Giovanni di Mezzolombardo:<br />
al quarto piano è arrivato<br />
l'hospice, dopo un breve spostamento<br />
nella geriatria dell'ospedale Valli del Noce<br />
di Cles; sempre al quarto piano c'è il<br />
centro <strong>per</strong> le malattie rare inaugurato<br />
l'<strong>anno</strong> scorso. La cardiologia riabilitativa,<br />
in precedenza a Mezzolombardo, occupa<br />
il primo piano: all'inizio c'è stato qualche<br />
problema d'inserimento <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale<br />
che vive nella piana Rotaliana e ora deve<br />
recarsi a Trento; sono invece soddisfatti i<br />
pazienti, molti dei quali risiedono in città<br />
e possono arrivare qui a piedi. E non è<br />
una cosa da poco.<br />
Sul servizio mensa sono tutti d'accordo:<br />
si mangia davvero bene (ho provato anch'io,<br />
nulla da eccepire).<br />
Al secondo piano si st<strong>anno</strong> facendo i lavori<br />
di completamento delle sale o<strong>per</strong>atorie,<br />
che sar<strong>anno</strong> dedicate al day surgery,<br />
mentre al terzo sono o<strong>per</strong>ativi gli ambulatori<br />
del medico competente, della<br />
riabilitazione pediatrica, della neuropsichiatria<br />
infantile e infermieristico territoriale.<br />
E ben si capisce la gioia anche di<br />
Claudio, portiere da 16 anni a Villa Igea,<br />
affezionato alla sua sede, che commenta:<br />
«Finalmente un bel movimento: così<br />
il nostro lavoro lo facciamo volentieri!».<br />
(s.ch.)<br />
<strong>notizie</strong><br />
17
IL NUOVO CENTRO DI SALUTE MENTALE<br />
DEL DISTRETTO ALTO GARDA E LEDRO<br />
...............<br />
.........................................................<br />
Nel freddo, ma soleggiato pomeriggio<br />
prenatalizio del 16 dicembre<br />
2009 il Centro di salute mentale del<br />
Distretto Alto Garda e Ledro ha cambiato<br />
casa. La nuova sede è nell'ex<br />
ospedale Armanni, in largo Arciduca<br />
Alberto d'Asburgo, ad Arco.<br />
Alla riuscita festa preparata <strong>per</strong> l'inaugurazione,<br />
oltre a tutte le autorità, h<strong>anno</strong><br />
partecipato gli studenti e i professori della<br />
scuola alberghiera di Riva, che h<strong>anno</strong><br />
offerto il lavoro <strong>per</strong> il rinfresco. Alcuni<br />
alunni del conservatorio di Riva e un<br />
tenore facente parte del gruppo di familiari<br />
«Porte a<strong>per</strong>te» dell'associazione Prisma<br />
h<strong>anno</strong> offerto l'accompagnamento<br />
musicale e, grazie al coinvolgimento di<br />
alcuni vivaisti, sono stati messi a disposizione<br />
piante e fiori <strong>per</strong> decorare il salone<br />
dove si è tenuta la festa.<br />
L'Unità o<strong>per</strong>ativa 5 di psichiatria si compone<br />
di due centri di salute mentale, uno<br />
con sede a Tione e uno ad Arco, appunto;<br />
un <strong>Servizi</strong>o psichiatrico di diagnosi e cura<br />
e la comunità terapeutica Villa Ischia.<br />
Direttrice dell'unità o<strong>per</strong>ativa è Sara Paternoster.<br />
L'equipe del CSM è composta<br />
da 2 medici psichiatri, 5 infermiere, 1<br />
educatore professionale, 1 tecnico della<br />
riabilitazione psichiatrica. L'attività del<br />
CSM è finalizzata alla promozione della<br />
salute mentale mediante interventi di<br />
prevenzione, cura e riabilitazione. L'idea<br />
di orientare l'agire terapeutico riabilitativo<br />
all'esterno del servizio, attivando risorse<br />
del territorio tramite associazioni,<br />
coo<strong>per</strong>ative sociali e volontari, propone<br />
un'idea di psichiatria allargata non solo<br />
quindi nella rete dei servizi (medici di<br />
medicina generale, assistenti sociali, servizio<br />
di alcologia, servizio di psicologia,<br />
ecc.).<br />
Il Centro di salute mentale di Arco è il<br />
punto di riferimento <strong>per</strong> le richieste concernenti<br />
situazioni di disturbo psichico,<br />
sia di recente insorgenza sia già conosciute.<br />
Svolge funzione di primo filtro, valutazione<br />
della domanda, individuazione<br />
di un primo intervento e attuazione o<strong>per</strong>ativa<br />
dello stesso. È la sede delle attività<br />
ambulatoriali e coordina le diverse attività<br />
territoriali. L'accesso al servizio avviene<br />
tramite richiesta dell'interessato,<br />
preferibilmente dopo il coinvolgimento<br />
del medico di medicina generale e una<br />
sua eventuale segnalazione scritta al<br />
centro. Gli interventi vengono effettuati<br />
in regime ambulatoriale, domiciliare, residenziale,<br />
semiresidenziale o di ricovero<br />
ospedaliero.<br />
I principali interventi offerti sono:<br />
pianificazione e attuazione di interventi<br />
psicofarmacologici, anche in regime<br />
ambulatoriale protratto;<br />
psicoterapie individuali, familiari e di<br />
gruppo;<br />
pianificazione e attuazione di programmi<br />
riabilitativi individuali e di<br />
gruppo;<br />
programmi finalizzati allo sviluppo di<br />
abilità sociali e lavorative nel paziente<br />
con compromissione di tali capacità;<br />
studio e prevenzione dei disturbi psichici<br />
nel territorio di competenza;<br />
collaborazione con altri servizi (servizi<br />
sociali, medicina di base, reparti ospedalieri,<br />
servizio di psicologia, neuropsichiatria<br />
infantile);<br />
supporto ai familiari, al fine di ridurne<br />
il carico assistenziale, migliorando le<br />
capacità di gestione del paziente;<br />
rilascio di certificazioni e relazioni cliniche<br />
su richiesta dell'interessato <strong>per</strong> gli<br />
usi consentiti dalla legge;<br />
collaborazione con le coo<strong>per</strong>ative del<br />
«privato sociale»;<br />
collaborazione con le associazioni di<br />
familiari o di volontari.<br />
Il servizio svolge funzioni di prevenzione,<br />
diagnosi, cura e riabilitazione dei disturbi<br />
mentali. Elabora programmi terapeutici<br />
individualizzati coordinando le risorse interne<br />
al servizio con quelle di altri servizi<br />
e strutture esterne (come il servizio sociale,<br />
privato sociale, ecc.).<br />
Nella nuova sede, tutto questa grande<br />
mole di lavoro trova il giusto ambiente,<br />
dove pazienti e <strong>per</strong>sonale sanitario riescono<br />
a instaurare quel clima di reciproca<br />
armonia e serenità assolutamente necessario.<br />
Una nuova sede, anzi, una nuova<br />
casa, che sa accogliere con calore e<br />
comodità, dotata di confort e ideale <strong>per</strong><br />
potenziare le già preparate professionalità<br />
del reparto.<br />
18 <strong>notizie</strong>
L'ASSISTENZA ODONTOIATRICA<br />
IN PROVINCIA DI TRENTO<br />
Fulvio Campolongo<br />
dipartimento di odonstomatologia<br />
Il Dipartimento di odontostomatologia<br />
è chiamato a individuare e predisporre<br />
progetti, adeguati rispetto<br />
ai problemi assistenziali da affrontare,<br />
che garantiscano, attraverso la<br />
realizzazione di modelli organizzativi<br />
e professionali caratterizzati da una<br />
sostenibilità complessiva del sistema,<br />
la piena applicazione della legge<br />
provinciale 22/2007 sulla «Disciplina<br />
dell'assistenza odontoiatrica in provincia<br />
di Trento».<br />
La legge provinciale 22, all'articolo 2, recita:<br />
«la Provincia riconosce carattere<br />
prioritario alla prevenzione e alla cura<br />
precoce delle malattie dentarie a favore<br />
dei soggetti in età infantile ed evolutiva».<br />
Sulla base del dettato legislativo il dipartimento<br />
intende adottare un modello organizzativo<br />
che privilegia l'area dell'età<br />
evolutiva, nella convinzione che quest'area<br />
sia strategica <strong>per</strong> l'ottenimento, nel<br />
breve-medio <strong>per</strong>iodo, di un miglioramento<br />
reale dello stato di salute della<br />
popolazione trentina, e che rappresenti<br />
una possibilità di sostenibilità nel lungo<br />
<strong>per</strong>iodo dell'offerta odontoiatrica.<br />
Per l'età evolutiva sono stati predisposti<br />
programmi di prevenzione primaria e secondaria,<br />
che prevedono l'analisi epidemiologica,<br />
la fluoroprofilassi, la promozione,<br />
la formazione e l'informazione sull'igiene<br />
orale, nonché cure odontoiatriche<br />
gratuite fino ai 18 anni. È prevista,<br />
inoltre, l'assistenza ortodontica, quale livello<br />
aggiuntivo di assistenza, con accesso<br />
<strong>per</strong> gravità (IOTN), reddito (ICEF) e<br />
residenza.<br />
Il progetto prevede l'individuazione di un<br />
piano individuale di prevenzione (PIP),<br />
supportato dal libretto sanitario odontoiatrico<br />
(LSO), dall'informatizzazione<br />
dello screening odontoiatrico previsto ai<br />
sette anni e da un regime assistenziale<br />
completo. Il progetto si avvale dell'attività<br />
di 14 igienisti dentali con il supporto di<br />
un odontoiatra.<br />
Le attività del dipartimento si sviluppano<br />
anche in altri settori individuati dalla legge<br />
provinciale. Gli strumenti sono le linee<br />
guida <strong>per</strong> l'individuazione delle modalità<br />
tecnico sanitarie d'erogazione dell'assistenza<br />
odontoiatrica in provincia di Trento<br />
e il nuovo nomenclatore/tempario<br />
<strong>per</strong> le attività specialistiche, supportato<br />
da un programma informatizzato (Ippocrate<br />
odontoiatria).<br />
Per l'area della vulnerabilità sono stati individuati<br />
due gruppi: la vulnerabilità sociale<br />
e la vulnerabilità sanitaria, distinta<br />
in disabilità psichica e psicofisica, soggetti<br />
con patologie generali gravi, soggetti<br />
con patologie specifiche.<br />
Le prestazioni <strong>per</strong> l'area della vulnerabilità<br />
sociale sono prevalentemente garantite<br />
dagli specialisti ambulatoriali dei distretti<br />
sanitari e dagli odontoiatri convenzionati.<br />
Le prestazioni <strong>per</strong> l'area della vulnerabilità<br />
sanitaria sono prevalentemente garantite<br />
dall'Unità o<strong>per</strong>ativa di odontostomatologia<br />
<strong>per</strong> disabili di Borgo Valsugana<br />
e dall'Unità o<strong>per</strong>ativa di chirurgia maxillo<br />
facciale e odontostomatologia dell'ospedale<br />
di Trento.<br />
Le due unità o<strong>per</strong>ative, attraverso la multizonalità,<br />
garantiscono l'assistenza su<br />
tutto il territorio provinciale.<br />
Il terzo settore d'interesse nell'ambito<br />
dei livelli essenziali di assistenza (LEA),<br />
quello dell'urgenza odontoiatrica, è supportato<br />
dagli specialisti ambulatoriali dei<br />
distretti sanitari nei giorni feriali e dall'ospedale<br />
di Trento nei sabati e nei giorni<br />
festivi. Quale livello aggiuntivo di assistenza<br />
la Provincia assicura alla generalità<br />
della popolazione residente le prestazioni<br />
di chirurgia orale ambulatoriale.<br />
<strong>notizie</strong><br />
19
CAR SHARING, OVVERO<br />
LA MACCHINA SOLO QUANDO SERVE<br />
...............<br />
.........................................................<br />
Car sharing, ovvero l'acquisto di un<br />
servizio e non di un bene.<br />
Car sharing, ovvero la possibilità di utilizzare<br />
un'auto senza doverla com<strong>per</strong>are e<br />
senza dover fare manutenzioni, riparazioni,<br />
pagare tasse, assicurazione o il parcheggio<br />
nelle zone blu. Car sharing, un<br />
termine inglese <strong>per</strong> definire un nuovo<br />
progetto di mobilità sostenibile: un'auto<br />
condivisa, da usare quando serve.<br />
Anche l'APSS partecipa al progetto: sono<br />
quattro le nostre automobili che, durante<br />
il fine settimana e dalle 17 alle 7 del<br />
mattino dei giorni feriali, sono messe a<br />
disposizione della coo<strong>per</strong>ativa Car sharing<br />
Trentino <strong>per</strong> essere usate. Si possono<br />
trovare a Trento, al Centro <strong>per</strong> i servizi<br />
sanitari di viale Verona, e all'ospedale<br />
Santa Chiara. Le altre automobili della<br />
coo<strong>per</strong>ativa sono parcheggiate in piazza<br />
Dante, a port'Aquila e a breve sar<strong>anno</strong><br />
anche in via Santa Croce.<br />
All'estero e in molte città italiane il servizio<br />
esiste da anni e il numero delle vetture<br />
e degli utenti è molto elevato. È una<br />
soluzione alternativa all'acquisto della<br />
macchina e vantaggiosa <strong>per</strong> chi utilizza<br />
l'auto <strong>per</strong> spostamenti brevi e frequenti,<br />
<strong>per</strong> chi <strong>per</strong>corre pochi chilometri all'<strong>anno</strong><br />
(meno di 10 mila), o <strong>per</strong> chi non intende<br />
com<strong>per</strong>are la seconda macchina. Con<br />
il car sharing è possibile scegliere il veicolo<br />
più adatto alle necessità del momento:<br />
un'auto piccola <strong>per</strong> spostamenti in<br />
città, una grande <strong>per</strong> viaggi in più <strong>per</strong>sone<br />
o una monovolume <strong>per</strong> acquisti ingombranti.<br />
Per poter utilizzare il servizio è necessario<br />
essere soci della coo<strong>per</strong>ativa Car sharing<br />
Trentino. Dopo la firma del contratto<br />
di abbonamento, si ottengono le chiavi<br />
delle cassette di sicurezza (dove sono depositate<br />
le chiavi delle automobili) e la<br />
card con i dati <strong>per</strong> prenotare. La macchina<br />
può essere prenotata, via web o al call<br />
center telefonico, e prelevata in qualsiasi<br />
momento del giorno e della notte. La durata<br />
di utilizzo va comunicata al momento<br />
della prenotazione e non deve essere<br />
inferiore all'ora. La prenotazione può essere<br />
fatta fino a quindici minuti prima<br />
dell'uso. La riconsegna del veicolo avviene<br />
nel parcheggio di partenza. Il costo<br />
<strong>per</strong> l'utilizzo del servizio è composto da<br />
un costo fisso e da un costo variabile<br />
legato all'utilizzo effettivo dell'auto.<br />
Informazioni<br />
Car Sharing Trentino<br />
via Brennero 98, Trento<br />
T. +39 0461 433124<br />
info@carsharing.tn.it<br />
www.carsharing.tn.it<br />
20 <strong>notizie</strong>
ANCORA SULL'OBBLIGO DI SEGNALAZIONE,<br />
DA PARTE DEL MEDICO, DEGLI STRANIERI<br />
NON IN REGOLA CON IL PERMESSO DI SOGGIORNO<br />
Giuseppina Ciraolo, Fabio Cembrani<br />
unità o<strong>per</strong>ativa di medicina legale<br />
Premessa<br />
L'obbligo, posto in capo al medico e a<br />
tutti gli altri professionisti della salute, di<br />
informare doverosamente l'autorità giudiziaria<br />
e di collaborare, <strong>per</strong>tanto, al normale<br />
funzionamento della giustizia, è<br />
stato oggetto di pochi e sporadici contributi<br />
interpretativi <strong>per</strong> lo più finalizzati a<br />
esaminarlo in funzione alle diverse qualifiche<br />
giuridiche che tali professionisti<br />
possono assumere.<br />
La riflessione si è <strong>per</strong> lo più concentrata<br />
su una non sottile e alquanto difficile<br />
questione ermeneutica: se <strong>per</strong> il professionista<br />
sanitario dipendente e/o convenzionato<br />
con il <strong>Servizi</strong>o sanitario<br />
nazionale prevalga la qualifica giuridica<br />
di pubblico ufficiale o di incaricato di<br />
pubblico servizio (e, dunque, l'obbligo di<br />
denuncia di cui agli artt. 361 e 362 del<br />
codice penale) o se, al contrario, egli<br />
debba attenersi all'obbligo di referto di<br />
cui all'art. 365 del medesimo, risultando<br />
predominante la natura sanitaria della<br />
prestazione d'o<strong>per</strong>a. La questione, evidentemente,<br />
non è solo speculativa ed è<br />
di estrema delicatezza se si considera che<br />
diverse sono le condizioni al verificarsi<br />
delle quali sono previsti i due distinti obblighi<br />
di segnalazione alla autorità giudiziaria,<br />
poiché diverso è il contenuto della<br />
denuncia (reati <strong>per</strong>seguibili d'ufficio) e<br />
del referto (delitti <strong>per</strong>seguibili d'ufficio) e<br />
poiché solo <strong>per</strong> quest'ultimo è prevista<br />
una particolare situazione di deroga (cosiddetta<br />
«esimente speciale») al verificarsi<br />
della quale il professionista sanitario<br />
è tenuto ad astenersi dalla comunicazione.<br />
La presente riflessione intende (ri)esaminare<br />
la questione che, del tutto recentemente,<br />
è riemersa nella sua straordinaria<br />
attualità considerato l'emendamento,<br />
proposto da alcuni esponenti della Lega<br />
Nord e approvato dal Senato in sede di<br />
discussione sul disegno di legge in materia<br />
di sicurezza, di abrogare l'art. 35, comma<br />
5, del decreto legislativo n. 286/1998<br />
(«Testo unico di disciplina dell'immigrazione»)<br />
e di rendere <strong>per</strong>tanto obbligatorio,<br />
<strong>per</strong> il medico, il dovere di segnalazione<br />
di ogni straniero non in regola con le<br />
norme sul <strong>per</strong>messo di soggiorno.<br />
1. La legge 15 luglio 2009 n. 94<br />
recante disposizioni in materia<br />
di sicurezza pubblica<br />
Il 3 giugno 2008, nell'ambito della discussione<br />
in Senato del cosiddetto «pacchetto<br />
sicurezza», il capogruppo della Lega<br />
Nord-Padania, onorevole Federico Bricolo,<br />
ha presentato un emendamento<br />
con il quale, oltre ad abrogare l'art. 35,<br />
comma 5 del decreto legislativo 25 luglio<br />
1998, n. 286 («Testo unico di disciplina<br />
dell'immigrazione»), si introduceva nel<br />
nostro ordinamento giuridico il reato di<br />
«ingresso e soggiorno illegale nel territorio<br />
dello Stato»: l'obiettivo, evidentemente,<br />
era quello di sanzionare penalmente<br />
l'ingresso e il soggiorno delle <strong>per</strong>sone<br />
straniere nel nostro paese.<br />
La reazione a questa proposta è stata immediata<br />
e si è tradotta in una vera e propria<br />
mobilitazione che ha visto in prima<br />
fila la Federazione nazionale degli ordini<br />
dei medici chirurghi e degli odontoiatri<br />
(FNOMCeO), alcuni sindacati medici, le<br />
associazioni di volontariato come la Caritas,<br />
le associazioni mediche (i presidenti<br />
della Società italiana di medicina delle<br />
migrazioni e dell'Associazione <strong>per</strong> gli studi<br />
giuridici sull'immigrazione assieme al<br />
responsabile di Medici senza frontiere<br />
h<strong>anno</strong> inviato a tutti i senatori delle commissioni<br />
affari costituzionali e giustizia<br />
del Senato un appello motivato a non votare<br />
l'emendamento) e gli organi ufficiali<br />
della Chiesa (Conferenza episcopale italiana):<br />
l'opinione condivisa era che ci si<br />
trovasse di fronte a una evidente violazione<br />
dei principi fondamentali iscritti<br />
nelle convenzioni internazionali sui diritti<br />
dell'uomo e ripresi dalla nostra Carta costituzionale,<br />
nonché dei principi etico<br />
deontologici che costituiscono lo statuto<br />
ontologico della professione medica.<br />
Per meglio comprendere le conseguenze<br />
che sarebbero derivate dall'approvazione<br />
dell'emendamento presentato dalla<br />
Lega Nord in sede di discussione del<br />
«pacchetto sicurezza», dobbiamo sinteticamente<br />
riassumere i punti salienti contenuti<br />
nel decreto legislativo 286/1998 in<br />
materia di assistenza sanitaria agli stranieri.<br />
In tale norma si sancisce, preliminarmente,<br />
il doveroso riconoscimento allo<br />
straniero, «[…] comunque presente alla<br />
frontiera o nel territorio dello Stato», dei<br />
diritti fondamentali della <strong>per</strong>sona umana<br />
garantiti dalle norme di diritto internazionale<br />
e dalle convenzioni internazionali<br />
(art. 2, comma 1), nonché dalla nostra<br />
Costituzione (artt. 2, 3 e 32), con la doverosa<br />
precisazione che l'inciso «[…] comunque<br />
presente[…]» rende ragione<br />
della non equivoca circostanza che il riconoscimento<br />
di tali diritti riguarda, indistintamente,<br />
sia lo straniero «regolare»<br />
sia quello cosiddetto «irregolare»<br />
(sprovvisto di <strong>per</strong>messo di soggiorno), ai<br />
quali deve essere comunque garantita<br />
l'assistenza sanitaria nelle sedi («[…] presidi<br />
pubblici o accreditati[…]» con il <strong>Servizi</strong>o<br />
sanitario nazionale) e con i limiti<br />
(«[…] cure urgenti, essenziali ancorché<br />
continuative[…]») previsti dall'art. 35<br />
comma 3 della medesima, senza che ciò<br />
determini (art. 35, comma 5), <strong>per</strong> il me-<br />
<strong>notizie</strong><br />
21
Dal Decreto<br />
Legislativo<br />
25 luglio 1998,<br />
n. 286<br />
(«Testo unico di disciplina<br />
dell'immigrazione»)<br />
Art. 35, comma 3: Ai cittadini stranieri<br />
presenti sul territorio nazionale, non in<br />
regola con le norme relative<br />
all'ingresso e al soggiorno, sono<br />
assicurate, nei presidi pubblici e<br />
accreditati, le cure ambulatoriali e<br />
ospedaliere urgenti o comunque<br />
essenziali ancorché continuative <strong>per</strong><br />
malattia e infortuni e sono estesi i<br />
programmi di medicina preventiva a<br />
salvaguardia della salute individuale e<br />
collettiva.<br />
Art. 35, comma 5: L'accesso alle<br />
strutture sanitarie da parte dello<br />
straniero non in regola con le norme sul<br />
soggiorno non può comportare alcun<br />
tipo di segnalazione all'autorità, salvo i<br />
casi in cui sia obbligatorio il referto, a<br />
parità di condizioni con il cittadino<br />
italiano.<br />
dico, l'obbligo di segnalazione all'autorità<br />
giudiziaria, fatti salvi, evidentemente, i<br />
casi in cui sia doveroso l'inoltro del referto.<br />
L'emendamento, con l'introduzione di<br />
un nuovo reato (quello d'ingresso e soggiorno<br />
illegale nel territorio dello Stato) e<br />
la contestuale abrogazione dell'art. 35,<br />
comma 5 del decreto legislativo 25 luglio<br />
1998, n. 286, attribuiva al pubblico ufficiale<br />
e all'incaricato di pubblico servizio<br />
l'obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria<br />
degli stranieri non in regola con il<br />
<strong>per</strong>messo di soggiorno, stante le previsioni<br />
contenute negli artt. 361 e 362 del<br />
codice penale.<br />
I lavori dell'aula del Senato si sono protratti,<br />
tra rinvii e mediazioni dei capogruppo,<br />
<strong>per</strong> alcuni mesi, fino all'approvazione<br />
dell'emendamento avvenuta nella<br />
seduta del 5 febbraio 2009, non certo a<br />
larga maggioranza (154 voti favorevoli e<br />
114 contrari).<br />
A distanza di qualche giorno, il consiglio<br />
nazionale della FNOMCeO ha diffuso un<br />
documento di dura condanna, nel quale<br />
si osservava che «[…] la possibilità di denuncia<br />
creerà <strong>per</strong>corsi clandestini di cura,<br />
sottraendo al controllo della sanità<br />
pubblica le patologie diffusive emergenti<br />
che rappresentano un grave <strong>per</strong>icolo <strong>per</strong><br />
ogni individuo e <strong>per</strong> la società tutta e che<br />
oggi sono monitorate e controllate». Nel<br />
documento si faceva, inoltre, riferimento<br />
al netto contrasto tra la norma approvata<br />
e il codice di deontologia medica e si assicurava,<br />
al contempo, ampio sostegno<br />
«[…] ai colleghi che dovessero incorrere<br />
in procedimenti sanzionatori <strong>per</strong> aver ottem<strong>per</strong>ato<br />
agli obblighi deontologici».<br />
Contestualmente, si sono susseguite a-<br />
<strong>per</strong>te prese di posizione da parte di numerose<br />
regioni e province autonome<br />
che h<strong>anno</strong> cercato di sistematizzare la<br />
questione <strong>per</strong> fornire indicazioni o<strong>per</strong>ative<br />
da subito attuabili, considerata la circostanza<br />
che, già in quei mesi, i presidi<br />
sanitari pubblici avevano registrato circa<br />
il 20% in meno di accessi da parte di<br />
stranieri.<br />
Il presidente della FNOMCeO, nel corso<br />
di un'audizione svoltasi il 22 aprile 2009<br />
davanti alla Commissione affari costituzionali<br />
e giustizia della Camera, poneva<br />
l'accento, oltre che sul rischio di ri<strong>per</strong>cussioni<br />
sulla salute pubblica correlate al discontrollo<br />
delle malattie infettive diffusive,<br />
sul venir meno della «veste di terzietà,<br />
di accoglienza, di solidarietà <strong>per</strong><br />
tutti e su tutto, che da sempre caratterizza<br />
l'esercizio della professione medica».<br />
Fortunatamente, il 27 aprile 2009, è stato<br />
stralciato l'articolo che prevedeva l'abrogazione<br />
del divieto di segnalazione<br />
degli stranieri non in regola con il <strong>per</strong>messo<br />
di soggiorno e approvata, invece,<br />
la parte dell'emendamento che prevede<br />
il reato di ingresso e soggiorno illegale<br />
(art. 10 bis del disegno di legge n. 2180);<br />
l'approvazione del testo è avvenuta con<br />
tre voti di fiducia il 14 maggio successivo<br />
e la legge è stata definitivamente approvata<br />
il 2 luglio 2009 con 157 pareri favorevoli<br />
e 124 contrari.<br />
Il 15 luglio 2009 il Presidente della Repubblica<br />
ha, quindi, firmato la nuova legge<br />
sulla sicurezza evidenziando, tuttavia,<br />
in una nota inviata al presidente del Consiglio<br />
dei ministri, le sue <strong>per</strong>plessità e<br />
preoccupazioni relativamente alla discrepanza<br />
tra i principi di sicurezza posti<br />
alla base della legge e la disomogeneità<br />
di numerose previsioni che dalla stessa<br />
derivano e precisando che il nuovo reato,<br />
di natura contravvenzionale, finisce con<br />
il creare una sorta di «sottosistema sanzionatorio»<br />
non coerente con i principi<br />
generali dell'ordinamento giuridico.<br />
2. Sul medico, dipendente e/o<br />
convenzionato con il <strong>Servizi</strong>o sanitario<br />
nazionale, incorre l'obbligo<br />
di denuncia o l'obbligo di referto?<br />
Il confuso dibattito che ha accompagnato<br />
l'iter parlamentare della nuova legge<br />
sulla sicurezza pubblica, intriso di forti<br />
pregiudiziali ideologiche, ha finito con il<br />
(ri)proporre la difficile (e controversa)<br />
22 <strong>notizie</strong>
questione accennata in sede di premessa:<br />
se al medico, dipendente e/o convenzionato<br />
con il <strong>Servizi</strong>o sanitario nazionale,<br />
spettino gli obblighi informativi (denuncia)<br />
previsti dagli artt. 361 e 362 del<br />
codice penale o se egli sia invece tenuto<br />
all'obbligo di referto di cui all'art. 365.<br />
Su tale questione s'intende, qui, riflettere<br />
con l'obiettivo di fare chiarezza non<br />
solo sul piano ermeneutico, ma soprattutto<br />
su quello pratico.<br />
Vogliamo iniziare esaminando, prima di<br />
tutto, la tassonomia giuridica che parla di<br />
«denuncia», nel caso in cui l'atto sia inoltrato<br />
da un pubblico ufficiale o da una<br />
<strong>per</strong>sona incaricata di pubblico servizio; di<br />
«referto», nel caso di comunicazione<br />
proveniente da chi esercita una professione<br />
sanitaria.<br />
La regolamentazione penale modula il<br />
dovere di informativa posto a carico del<br />
medico in relazione alla sua qualifica giuridica<br />
individuata in una categorizzazione<br />
tripartita condizionata, a ben vedere,<br />
dalla natura del servizio svolto che distingue<br />
il pubblico ufficiale - colui che esercita<br />
una pubblica funzione legislativa,<br />
giudiziaria o amministrativa <strong>per</strong> mezzo di<br />
poteri autoritativi o certificativi - e l'incaricato<br />
di pubblico servizio - colui che presta<br />
un pubblico servizio, cioè un'attività<br />
disciplinata nelle stesse forme della pubblica<br />
funzione, ma caratterizzata dalla<br />
mancanza dei poteri tipici di questa ultima<br />
- da chi esercita un servizio di pubblica<br />
necessità (1. il privato che esercita una<br />
professione forense o sanitaria, o altra<br />
professione il cui esercizio sia <strong>per</strong> legge<br />
vietato senza una speciale abilitazione<br />
dello Stato, quando della sua o<strong>per</strong>a il<br />
pubblico sia <strong>per</strong> legge obbligato a valersi;<br />
2. il privato che, non esercitando una<br />
pubblica funzione, né prestando un pubblico<br />
servizio, adempie un servizio di-<br />
chiarato di pubblica necessità mediante<br />
un atto della pubblica amministrazione).<br />
Vi sono ampie differenze tra la denuncia<br />
e il referto, sia pur all'interno di un'ottica<br />
generale comune che è, in entrambi i casi,<br />
d'informativa, comunque dovuta (rectius,<br />
obbligatoria), nei confronti dell'autorità<br />
giudiziaria.<br />
Dalla Costituzione<br />
della Repubblica<br />
italiana<br />
Art. 2<br />
La Repubblica riconosce e garantisce i<br />
diritti inviolabili dell'uomo, sia come<br />
singolo sia nelle formazioni sociali ove<br />
si svolge la sua <strong>per</strong>sonalità, e richiede<br />
l'adempimento dei doveri inderogabili<br />
di solidarietà politica, economica e<br />
sociale.<br />
Art. 3<br />
Tutti i cittadini h<strong>anno</strong> pari dignità<br />
sociale e sono eguali davanti alla legge,<br />
senza distinzione di sesso, di razza, di<br />
lingua, di religione, di opinioni<br />
politiche, di condizioni <strong>per</strong>sonali e<br />
sociali.<br />
Art. 32<br />
La Repubblica tutela la salute come<br />
fondamentale diritto dell'individuo e<br />
interesse della collettività, e garantisce<br />
cure gratuite agli indigenti.<br />
Nessuno può essere obbligato a un<br />
determinato trattamento sanitario se<br />
non <strong>per</strong> disposizione di legge. La legge<br />
non può in nessun caso violare i limiti<br />
imposti dal rispetto della <strong>per</strong>sona<br />
umana.<br />
L'obbligo del referto ricorre qualora l'esercente<br />
la professione sanitaria abbia<br />
prestato la propria o<strong>per</strong>a e/o assistenza e<br />
si tratti di un caso che presenta i caratteri<br />
di un delitto <strong>per</strong>seguibile d'ufficio. L'obbligo<br />
di denuncia ricorre invece qualora il<br />
pubblico ufficiale o la <strong>per</strong>sona incaricata<br />
di un pubblico servizio abbia avuto notizia<br />
del fatto nell'esercizio delle sue funzioni<br />
o del suo servizio e la notizia riguardi<br />
un reato <strong>per</strong>seguibile d'ufficio.<br />
La norma penale nell'utilizzare i termini<br />
«assistenza e o<strong>per</strong>a» fa riferimento a tutte<br />
le prestazioni di carattere sanitario, sia<br />
di tipo continuativo (assistenza) che di tipo<br />
transitorio (o<strong>per</strong>a), che il medico può<br />
concretamente mettere in atto nei confronti<br />
di una <strong>per</strong>sona; ben più ampie sono,<br />
invece, le circostanze cui f<strong>anno</strong> riferimento<br />
le previsioni normative degli artt.<br />
361 e 362 del codice penale , laddove il<br />
testo vincola all'informativa il medico<br />
che abbia avuto una “notizia” genericamente<br />
riconducibile alle funzioni o al servizio,<br />
in occasione quindi di attività che<br />
non comportano necessariamente un intervento<br />
diretto sulla <strong>per</strong>sona (quali attività<br />
di tipo organizzativo o gestionale).<br />
Ma la diversità tra le due tipologie di informativa<br />
si coglie anche nell'oggetto<br />
della medesima: nel referto si tratta di<br />
delitti - cioè di reati particolarmente gravi<br />
- <strong>per</strong>seguibili d'ufficio, mentre nel caso<br />
della denuncia l'oggetto dell'informativa<br />
è particolarmente ampio, coinvolgendo<br />
anche i reati di tipo contravvenzionale<br />
come, a titolo di esempio, la guida in stato<br />
di ebbrezza alcolica.<br />
La differenza sostanziale si coglie, tuttavia,<br />
nella possibilità di omettere il referto<br />
quando lo stesso, a mente dell'ultimo<br />
comma dell'art. 365 del codice penale,<br />
possa esporre la <strong>per</strong>sona assistita a procedimento<br />
penale - cosiddetta «esimen-<br />
<strong>notizie</strong><br />
23
te speciale» -; analoga facoltà non è invece<br />
prevista <strong>per</strong> la denuncia in capo al<br />
pubblico ufficiale o alla <strong>per</strong>sona incaricata<br />
di pubblico servizio.<br />
Tali diversità chiariscono la complessa<br />
problematica più volte accennata, non<br />
ancora completamente risolta sul piano<br />
dell'ermeneutica giuridica e purtroppo<br />
elusa dal Codice di deontologia medica<br />
(ne è riprova l'art. 10 che, nell'affrontare<br />
le cosiddette «giuste cause» di rivelazione<br />
del segreto professionale, richiama<br />
entrambe le tipologie di informativa dovuta<br />
all'autorità giudiziaria suggerendo,<br />
almeno indirettamente, l'adesione al<br />
principio che sia la qualifica giuridica del<br />
medico ad orientare la duplice opzione):<br />
il dubbio pratico è se, <strong>per</strong> il professionista<br />
sanitario dipendente e/o convenzionato<br />
con il <strong>Servizi</strong>o sanitario nazionale, prevalga<br />
la qualifica giuridica o se egli debba<br />
attenersi alle norme sul referto potendosi<br />
dunque avvalere dell'esimente speciale<br />
contemplata dall'ultimo comma dell'art.<br />
365 del codice penale, nel caso in<br />
cui il referto esponga la <strong>per</strong>sona assistita<br />
a procedimento penale.<br />
La questione non è, certo, di sola natura<br />
speculativa e deve essere affrontata nella<br />
sua intrinseca complessità anche in relazione<br />
all'obbligo di informativa degli<br />
stranieri non in regola con il <strong>per</strong>messo di<br />
soggiorno che, da più parti, si invoca, ritenendo<br />
che il medico dipendente e/o<br />
convenzionato con il <strong>Servizi</strong>o sanitario<br />
nazionale, assumendo la qualifica giuridica<br />
di pubblico ufficiale o di incaricato di<br />
pubblico servizio, sia tenuto a questa doverosa<br />
segnalazione, configurandosi come<br />
reato l'ingresso e il soggiorno illegale<br />
di ogni straniero nel nostro paese.<br />
Una prima linea di pensiero, che attribuisce<br />
la qualifica di pubblico ufficiale (o di<br />
incaricato di pubblico servizio) al medico<br />
di medicina generale e al medico dipendente<br />
dal <strong>Servizi</strong>o sanitario nazionale, ritiene<br />
che su questi ricada l'obbligo di denuncia<br />
e il dovere, <strong>per</strong>tanto, di segnalazione<br />
all'autorità giudiziaria di ogni reato<br />
<strong>per</strong>seguibile d'ufficio (anche di natura<br />
contravvenzionale) di cui questi abbiano<br />
avuto notizia nell'esercizio delle loro funzioni<br />
o del loro servizio. Si tratta, evidentemente,<br />
di una linea di pensiero che<br />
antepone la qualifica giuridica del medico<br />
all'esercizio della professione sanitaria,<br />
con una ricaduta di non trascurabile<br />
importanza non solo sul piano pratico,<br />
ma anche deontologico. Doverosa si configura,<br />
secondo questa linea interpretativa,<br />
la conoscenza da parte del professionista<br />
medico dei molti reati <strong>per</strong>seguibili<br />
d'ufficio e costante il suo impegno investigativo<br />
in termini di una corretta e<br />
completa raccolta delle informazioni,<br />
nonché delle circostanze che caratterizzano<br />
l'azione illecita <strong>per</strong> la loro trasmissione<br />
all'autorità giudiziaria.<br />
Questa linea interpretativa, poco convincente,<br />
mal si coniuga con i principi che i-<br />
spirano l'agire medico, che impongono al<br />
professionista una valutazione eticamente<br />
ponderata tra la tutela della salute<br />
del singolo e la salvaguardia della sicurezza<br />
della società - come enunciato nel<br />
Giuramento di Ippocrate - e non considera<br />
il «principio di specialità» contenuto<br />
nella norma penale (art. 15), secondo<br />
il quale, nel caso in cui più disposizioni<br />
penali regolamentino la stessa materia,<br />
la disposizione di legge speciale deroga<br />
alla legge o alla disposizione di legge generale.<br />
L'adesione a tale principio, che riteniamo<br />
rappresenti l'unica soluzione concreta e<br />
<strong>per</strong>corribile <strong>per</strong> il medico dipendente<br />
e/o convenzionato con il <strong>Servizi</strong>o sanitario<br />
nazionale, consente, evidentemente,<br />
di avvalersi dell'esimente speciale di cui<br />
all'ultimo comma dell'art 365 del codice<br />
penale, consentendo al professionista di<br />
astenersi dall'atto di informativa qualora<br />
lo stesso dovesse esporre l'assistito a<br />
procedimento penale.<br />
Siffatta linea interpretativa, sia pur nel<br />
rispetto delle finalità che l'attività d'informativa<br />
all'autorità giudiziaria rappresenta<br />
<strong>per</strong> ogni professione sanitaria, ap-<br />
Codice di deontologia medica, art. 10 (segreto professionale): «Il medico deve<br />
mantenere il segreto su tutto ciò che gli è confidato o di cui venga a conoscenza<br />
nell'esercizio della professione. La morte del paziente non esime il medico dall'obbligo<br />
del segreto. Il medico deve informare i suoi collaboratori dell'obbligo del segreto<br />
professionale. L'inosservanza del segreto medico costituisce mancanza grave quando<br />
possa derivarne profitto proprio o altrui ovvero nocumento della <strong>per</strong>sona assistita o di<br />
altri. La rivelazione è ammessa ove motivata da una giusta causa, rappresentata<br />
dall'adempimento di un obbligo previsto dalla legge (denuncia e referto all'autorità<br />
giudiziaria, denunce sanitarie, notifiche di malattie infettive, certificazioni obbligatorie)<br />
ovvero da quanto previsto dai successivi artt. 11 e 12. Il medico non deve rendere al<br />
giudice testimonianza su fatti e circostanze inerenti il segreto professionale. La<br />
cancellazione dall'albo non esime moralmente il medico dagli obblighi del presente<br />
articolo».<br />
24 <strong>notizie</strong>
Dal giuramento di Ippocrate: «In<br />
qualsiasi casa andrò, io vi entrerò <strong>per</strong> il<br />
sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni<br />
offesa e d<strong>anno</strong> volontario, e fra l'altro<br />
da ogni azione corruttrice sul corpo<br />
delle donne e degli uomini, liberi e<br />
schiavi. Ciò che io possa vedere o<br />
sentire durante il mio esercizio o anche<br />
fuori dell'esercizio sulla vita degli<br />
uomini, tacerò ciò che non è necessario<br />
sia divulgato, ritenendo come un<br />
segreto cose simili».<br />
pare più coerente con lo statuto millenario<br />
della medicina e con i suoi principi<br />
ispiratori: la solidarietà, il dovere di assistenza<br />
e di cura di chiunque si trovi in stato<br />
di bisogno.<br />
In questa direzione si pone anche la circolare<br />
n. 12 del 27 novembre 2009 del<br />
dipartimento <strong>per</strong> le libertà civili e l'immigrazione<br />
del Ministero dell'Interno.<br />
Si tratta di un documento di particolare<br />
interesse non solo <strong>per</strong>ché rafforza la nostra<br />
tesi interpretativa ma anche <strong>per</strong>ché<br />
risolve ogni dubbio residuo sulla controversa<br />
questione dell'obbligo di denuncia,<br />
da parte del medico, dello straniero non<br />
in regola con il <strong>per</strong>messo di soggiorno.<br />
La circolare precisa, infatti, che l'entrata<br />
in vigore della legge 15 luglio 2009, n. 94,<br />
ha introdotto una serie di modifiche alla<br />
disciplina sull'immigrazione, ma non ha<br />
abrogato il divieto di segnalazione previsto<br />
dal comma 5 dell'art. 35 del decreto<br />
legislativo 25 luglio 1998, n. 286, che<br />
conserva, quindi, pieno valore giuridico.<br />
Il suo aspetto più interessante riguarda,<br />
tuttavia, l'esplicito riferimento all'attività<br />
di informativa in capo al medico nei riguardi<br />
dell'autorità giudiziaria. A tale<br />
proposito il capo dipartimento Morcone<br />
precisa che «[…]continua a trovare applicazione,<br />
<strong>per</strong> i medici e <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale<br />
che o<strong>per</strong>a presso le strutture sanitarie, il<br />
divieto di segnalare alle autorità lo straniero<br />
irregolarmente presente nel territorio<br />
dello Stato che chiede accesso alle<br />
prestazioni sanitarie, salvo il caso […] in<br />
cui il <strong>per</strong>sonale medesimo sia tenuto all'obbligo<br />
di referto ai sensi dell'art. 365<br />
del codice penale […]” evidenziando che<br />
“[…]tale obbligo, in particolare, non sussiste<br />
<strong>per</strong> il reato di ingresso e soggiorno<br />
illegale nel territorio dello Stato […] attesa<br />
la sua natura di contravvenzione e<br />
non di delitto».<br />
Cadono, con questa circolare interpretativa,<br />
i dubbi residui che ancora aleggiano<br />
sulla dibattuta questione della doverosa<br />
segnalazione degli stranieri non in regola<br />
con il <strong>per</strong>messo di soggiorno e quale doverosa<br />
forma d'informativa ricada sul<br />
medico dipendente e/o convenzionato<br />
con il <strong>Servizi</strong>o sanitario nazionale.<br />
3. Conclusioni<br />
La dibattuta questione dell'obbligo di denuncia<br />
degli stranieri non in regola con il<br />
<strong>per</strong>messo di soggiorno si è dimostrata<br />
paradigmatica nel riproporre i dubbi che<br />
a tutt'oggi esistono riguardo agli obblighi<br />
di informativa a carico del medico, mostrando<br />
con evidenza le ricadute sul piano<br />
pratico di due opposti modi di interpretare<br />
la norma penale:<br />
quello di chi sostiene il prevalere della<br />
qualifica giuridica del medico dipendente<br />
e/o convenzionato con il <strong>Servizi</strong>o<br />
sanitario nazionale e, dunque, il<br />
suo obbligo di denuncia di ogni reato<br />
di cui egli abbia notizia nell'esercizio<br />
delle sue funzioni;<br />
quello di chi, al contrario, pone in rilievo<br />
il diritto alla tutela della salute del<br />
cittadino, ritenendolo un principio sovrano<br />
rispetto all'interesse pubblico<br />
della repressione dei reati.<br />
Nella vicenda in questione le molte prese<br />
di posizione sono state un segnale d'indubbia<br />
importanza, <strong>per</strong>ché h<strong>anno</strong> saputo<br />
ribadire una visione condivisa della<br />
pratica professionale ispirata a quella solidarietà<br />
che deve non solo rispettare,<br />
ma soprattutto promuovere i diritti fondamentali<br />
della <strong>per</strong>sona, garantiti sia a<br />
livello nazionale che internazionale.<br />
Più in particolare, il documento approvato<br />
dalla nostra federazione ha riaffermato<br />
i principi contenuti nel codice di deontologia<br />
medica e, più in particolare,<br />
quelli contenuti nell'art. 3 che, pur affermando<br />
i principi fondamentali di uguaglianza<br />
e solidarietà che devono ispirare<br />
l'agire medico, nulla dice relativamente<br />
agli obblighi di informativa all'autorità<br />
giudiziaria.<br />
Sul punto, come già evidenziato, il codice<br />
di deontologia medica nella versione approvata<br />
nel dicembre 2006 non si esprime<br />
con chiarezza e sembra, purtroppo,<br />
eludere la questione non affrontando,<br />
nel concreto, a quale tipologia d'informativa<br />
debba adeguarsi il medico dipendente<br />
e/o convenzionato con il <strong>Servizi</strong>o<br />
sanitario nazionale.<br />
La s<strong>per</strong>anza è che in una prossima versione<br />
anche la deontologia professionale<br />
sappia illuminare la strada, anche <strong>per</strong><br />
prendere le distanze da quella deriva politica<br />
che confonde la salute con la sicurezza<br />
e che vorrebbe attribuire al medico,<br />
di cui sempre più si contesta la sfera di<br />
autonomia e di responsabilità nel rapporto<br />
di cura, poteri investigativi e di polizia<br />
giudiziaria.<br />
<strong>notizie</strong><br />
25
L'APSS ALLA XVIII CONFERENZA INTERNAZIONALE<br />
DEGLI OSPEDALI E SERVIZI SANITARI<br />
PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE (HPH)<br />
A MANCHESTER<br />
Roberta Corazza<br />
Quando abbiamo mandato l'abstract<br />
non immaginavamo che nella seduta<br />
plenaria conclusiva della diciottesima<br />
conferenza internazionale degli<br />
HPH avrebbero citato proprio il nostro<br />
progetto.<br />
Non immaginavamo neppure che il progetto<br />
sul benessere organizzativo dell'APSS<br />
rispondesse alle raccomandazioni<br />
del gruppo HPH sulla «Promozione della<br />
salute <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale/posti di lavoro<br />
salubri».<br />
Non immaginavamo di vedere citati nelle<br />
diapositive di Louis Côté - il nuovo presidente<br />
del Governance Board degli HPH,<br />
Direttore delle risorse umane, informazione,<br />
pianificazione e affari legali dell'agenzia<br />
sanitaria e servizi sociali del Canada,<br />
nonché coordinatore della rete HPH<br />
di Montreal - il nostro progetto PerLa e<br />
l'asilo nido aziendale, segnalati come<br />
pratiche esemplari <strong>per</strong> ridurre le ineguaglianze<br />
tra i dipendenti dei servizi sanitari.<br />
Nella sua presentazione Côté ha parlato<br />
delle disuguaglianze di salute tra il <strong>per</strong>sonale<br />
dei servizi sanitari, in relazione alla<br />
posizione e al ruolo del <strong>per</strong>sonale nell'organizzazione<br />
e del <strong>per</strong>ché le organizzazioni<br />
sanitarie devono concentrarsi sulla<br />
riduzione delle ineguaglianze nella salute<br />
sul posto di lavoro e di come questo<br />
tema sia in linea con la missione e valori<br />
dei servizi sanitari. La presentazione<br />
comprendeva una sintesi di risultati tratti<br />
dalla letteratura assieme a raccomandazioni,<br />
progetti e pratiche esemplari. Con<br />
orgoglio abbiamo appreso che, tra le<br />
buone pratiche presentate nel corso della<br />
conferenza, quella dell'APSS sul benessere<br />
organizzativo e conciliazione lavorofamiglia<br />
è stata apprezzata e considerata<br />
utile <strong>per</strong> ridurre le diseguaglianze <strong>per</strong> i<br />
lavoratori e le lavoratrici della sanità.<br />
Come comitato di progetto abbiamo<br />
sempre pensato che la flessibilità, la motivazione,<br />
il coinvolgimento, la corretta<br />
circolazione delle informazioni fossero<br />
elementi che portavano a migliorare il<br />
clima aziendale e il benessere dei lavoratori.<br />
Ma non solo, eravamo convinti del<br />
fatto che in organizzazioni come la nostra,<br />
proprio <strong>per</strong> la forte componente<br />
umana e <strong>per</strong>sonale insita nel servizio e-<br />
rogato, dipendenti soddisfatti e ambienti<br />
di lavoro sereni potessero fare la differenza<br />
e che <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone che lavorano<br />
all'interno del servizio sanitario il benessere<br />
fosse dato dal «bilanciamento» della<br />
sfera <strong>per</strong>sonale con quella lavorativa.<br />
Noi ci abbiamo sempre creduto, anche<br />
se abbiamo visto non pochi guardare con<br />
diffidenza la volontà dell'ente di supportare<br />
i dipendenti nella conciliazione lavoro-famiglia<br />
e di sostenerli nelle attività di<br />
cura dei figli. Noi ci abbiamo sempre creduto<br />
ma ci ha fatto piacere che qualcuno<br />
abbia confermato che siamo sulla strada<br />
giusta. Quel giorno, a Manchester, è stato<br />
detto chiaramente: costruire ambienti<br />
di lavoro salutari significa avere cura del<br />
contesto lavorativo e della componente<br />
«<strong>per</strong>sonale» che ogni dipendente porta<br />
con sé. Certo, il nostro era un progetto<br />
s<strong>per</strong>imentale, realizzato <strong>per</strong> verificare la<br />
fattibilità di un nuovo approccio al lavoro<br />
e all'organizzazione e come tale soggetto<br />
a valutazioni sulla trasferibilità a tutto il<br />
contesto aziendale. La scelta di s<strong>per</strong>imentare<br />
su un gruppo di lavoratori e lavoratrici<br />
non turnisti, sanitari e non sanitari;<br />
e prevedere un progetto ad hoc <strong>per</strong> i<br />
turnisti, doveva servire a verificare tutto<br />
ciò. Il riconoscimento avuto a Manchester<br />
ci dà nuova forza <strong>per</strong> sviluppare ulteriormente<br />
tutte le iniziative che abbiamo<br />
in cantiere.<br />
26 <strong>notizie</strong>
Dal 13 al 16 aprile si è tenuta a Manchester, nel Regno Unito, la diciottesima conferenza<br />
internazionale degli ospedali e servizi sanitari <strong>per</strong> la promozione della salute (Health<br />
Promoting Hospitals and Health Services – HPH). Il titolo, «Tackling causes and<br />
consequences of inequalities in health: contributions of health services and the HPH<br />
network», poneva subito in evidenza il tema conduttore: i contributi dei servizi sanitari e<br />
sociali nell'affrontare le iniquità in salute. I quesiti principali ai quali si è cercato di dare<br />
risposta nei tre giorni di convegno sono stati: quali fattori che determinano le<br />
disuguaglianze di salute possono essere efficacemente affrontati dai servizi sanitari e<br />
sociali attraverso la promozione della salute? Quale ruolo possono avere i servizi sanitari<br />
e sociali nell'indirizzare le disuguaglianze di salute nel corso della vita? Come possono i<br />
servizi sanitari e sociali contribuire a ridurre le ineguaglianze nel <strong>per</strong>sonale della sanità?<br />
Un gruppo di dipendenti dell'APSS ha partecipato alla conferenza, portando contributi<br />
in forma di due comunicazioni orali e sei poster.<br />
Sezione parallela 1<br />
Improving child & adolescent health gain<br />
by health promotion and prevention<br />
CORSI DI PREPARAZIONE ALLA NASCITA:<br />
TREND TEMPORALE E ACCESSIBILITÀ IN<br />
PROVINCIA DI TRENTO 2004-2008<br />
Silvano PIFFER, Laura BATTISTI,<br />
Giuseppe DE NISI<br />
La frequenza dei corsi di accompagnamento<br />
alla nascita migliora la conoscenza e la<br />
competenza delle gestanti rispetto alla<br />
gestione dell'ultima fase della gravidanza,<br />
del travaglio e del parto, migliorandone di<br />
conseguenza gli esiti. Le gestanti che<br />
partecipano ai corsi h<strong>anno</strong> una maggiore<br />
probabilità di allattare al seno soprattutto in<br />
modo esclusivo. Lo studio presentato<br />
analizza il trend e l'accessibilità ai corsi di<br />
preparazione alla nascita in provincia di<br />
Trento dall'<strong>anno</strong> 2004 all'<strong>anno</strong> 2008. In Italia<br />
i dati relativi a ogni parto sono registrati in<br />
un data base computerizzato (CEDAP -<br />
database). Solo in provincia di Trento sono<br />
raccolti anche i dati sulle frequenze ai corsi di<br />
preparazione alla nascita. L'accessibilità a tali<br />
corsi è analizzata tenendo conto della parità<br />
e in modo particolare <strong>per</strong> le primipare si<br />
analizza la co<strong>per</strong>tura in relazione all'<strong>anno</strong> di<br />
calendario, luogo di nascita, caratteristiche<br />
<strong>per</strong>sonali delle gestanti (età, livello di<br />
istruzione, stato civile, cittadinanza,<br />
condizione professionale). I fattori associati a<br />
una mancata partecipazione ai corsi di<br />
preparazione alla nascita sono analizzati<br />
calcolando gli odds ratio grezzi e gli odds<br />
ratio aggiustati sulla base di un modello di<br />
regressione logistica. Analizzando in modo<br />
specifico i dati del 2008 emerge - <strong>per</strong> le<br />
primipare - che le co<strong>per</strong>ture più basse<br />
riguardano le donne sotto i 24 anni, le donne<br />
con basso titolo di studio, le casalinghe e le<br />
donne disoccupate, le donne straniere.<br />
L'analisi multivariata mette in evidenza - a<br />
parità di altri fattori di confondimento - che<br />
l'essere straniera si associa ai più bassi livelli<br />
di co<strong>per</strong>tura. L'età giovane (
analizzando contemporaneamente le<br />
ricadute positive sull'organizzazione e sul<br />
servizio erogato ai cittadini. Il benessere<br />
organizzativo, in un ente che gestisce servizi<br />
alla <strong>per</strong>sona, costituisce uno degli strumenti<br />
<strong>per</strong> la gestione delle risorse umane e un<br />
aspetto rilevante del processo di<br />
cambiamento in atto in APSS. Il nostro ente<br />
ha inserito il benessere organizzativo delle<br />
risorse umane al centro di una serie di<br />
interventi volti al miglioramento del clima<br />
aziendale e conseguentemente del servizio<br />
offerto e delle sue <strong>per</strong>formance. Diversi<br />
studi e ricerche sulle organizzazioni h<strong>anno</strong><br />
dimostrato che le strutture più efficienti<br />
sono quelle con dipendenti soddisfatti e un<br />
ambiente di lavoro sereno. La motivazione, il<br />
coinvolgimento, la corretta circolazione delle<br />
informazioni, la flessibilità sono tutti<br />
elementi che portano a migliorare non solo il<br />
benessere dei lavoratori ma anche la<br />
soddisfazione dei cittadini e dei pazienti<br />
aumentando contemporaneamente la<br />
produttività. L'APSS ha individuato quali<br />
strumenti utili a sostenere i propri<br />
dipendenti nelle attività di cura dei figli la<br />
realizzazione di un asilo nido aziendale<br />
(a<strong>per</strong>to 6 giorni su 7, dalle ore 6.30 alle ore<br />
21.30 <strong>per</strong> tutto l'<strong>anno</strong>) e forme di<br />
<strong>per</strong>sonalizzazione degli orari di lavoro e<br />
telelavoro. Nella parte introduttiva<br />
dell'intervento, sono state presentate le<br />
ragioni dei progetti, lo scenario di<br />
riferimento e la metodologia. Nella seconda<br />
sono stati descritti i primi risultati,<br />
l'evoluzione futura e le ricadute sul servizio<br />
erogato.<br />
Sezione poster<br />
Smoke-free hospitals & health services (I):<br />
Creating smoke-free health service settings<br />
P16. Cat and mouse or how to promote<br />
effectively a smoke-free environment in a<br />
public hospital<br />
Franca REFATTI, Maria Grazia ALLEGRETTI,<br />
Enrico BALDANTONI, Luciano FLOR (IT)<br />
Health promotion for patients with chronic<br />
diseases (I): CVD, stroke and metabolic<br />
deficiencies<br />
P29. Healthcare and education for diabetic<br />
patients during hospitalisation<br />
Isabella VANZO, Emanuele TORRI (IT)<br />
P35. The «Drug of choice in palliative care»<br />
brochure - An instrument for the<br />
standardization of the therapeutic<br />
approach to terminal patients<br />
Elisabetta DE BASTIANI, Cristiana BETTA,<br />
Riccardo RONI R, Luca OTTOLINI, Massimo<br />
DESTRO, Carlo ABATI, Roberta PERIN,<br />
Alessandra LOMBARDI, Laura RIGOTTI (IT)<br />
P66. Extensive use of 3D non-fluoroscopic<br />
mapping system markedly reduces patients<br />
and o<strong>per</strong>ator radiation during catheter<br />
ablation of cardiac arrhythmias<br />
Maurizio DEL GRECO, Massimiliano MARINI,<br />
Alessio COSER, Livio BERTAGNOLLI, Aldo<br />
VALENTINI, Emanuele TORRI (IT)<br />
Health promotion for older patients<br />
P116. Improvement project with the aim to<br />
reduce the occupational exposure to<br />
infection by the o<strong>per</strong>ating theatre and<br />
intensive care unit workers of the S. Chiara<br />
Hospital of Trento, Italy<br />
Edoardo GEAT, Doriana DEL DOT (IT)<br />
Improving health promotion by service<br />
integration, outreach programs and<br />
international collaboration<br />
P130. «The integrated management<br />
between hospital and territory of patients<br />
suffering from heart failure (HF) - The role<br />
of pharmacists in the community project» A<br />
present for the heart of citizens with heart<br />
failure<br />
Cristiana BETTA, Elisabetta DE BASTIANI,<br />
Mauro MATTAREI, Rosalba FALZONE,<br />
Riccardo RONI, Francesca SPADARO (IT)<br />
Gli atti XVIII conferenza internazionale degli HPH si trovano all'indirizzo:<br />
http://www.hphconferences.org/archive/manchester10/proceedings.php<br />
28 <strong>notizie</strong>
MANCHESTER-TRENTO,<br />
UN’ODISSEA PER SETTE<br />
Stefano Bertoni<br />
.........................................................<br />
La numerologia sul 7 si sbizzarrisce.<br />
7 i peccati capitali, 7 le muse, 7 i giorni<br />
della settimana, le note musicali.<br />
Se qualcuno volesse altri spunti, può<br />
sempre andare su Wikipedia. E poi anche<br />
le arti h<strong>anno</strong> usato spesso questo numero:<br />
i sette samurai, 007, sette spose<br />
<strong>per</strong> sette fratelli, 7 anni in Tibet (nei film),<br />
Biancaneve e i sette nani (nella narrativa<br />
<strong>per</strong> bambini).<br />
Insomma, la delegazione dell'APSS a<br />
Manchester (<strong>per</strong> la conferenza internazionale<br />
degli HPH, 14-16 aprile 2010)<br />
non era nulla in confronto a tutto ciò. Ma<br />
anche noi eravamo in sette. Tiè!<br />
Il punto vero è che quella che doveva essere<br />
una tranquilla es<strong>per</strong>ienza all'estero,<br />
si è trasformata in un'odissea. Causa il<br />
vulcano, of course, che ci ha trattenuti oltremodo<br />
e oltre i tempi stabiliti in terra<br />
d'Albione.<br />
Vi risparmio la delirante ricerca di una<br />
certezza. Nessuno ne aveva, né le compagnie<br />
aeree, né le agenzie di viaggio.<br />
All'orizzonte (o meglio alla TV, <strong>per</strong>ché il<br />
cielo d'Inghilterra era in quei giorni terso<br />
e sereno come non mai) una nube, incerta<br />
nel suo muoversi verso Est, teneva<br />
l'Europa (ma non solo) a terra. Inchiodati<br />
al suolo come da tempi immemori non ci<br />
capitava. Ed è stato così che, <strong>per</strong> arrivare<br />
a casa abbiamo intrapreso il nostro <strong>per</strong>sonale<br />
interrail: non più con i nostri<br />
vent'anni sulla carta d'identità, lo zaino<br />
in spalla, poche lire in tasca, le scarpe da<br />
ginnastica nei piedi e una gran voglia di<br />
conoscere il mondo. No, questa volta con<br />
i quaranta anni (chi più, chi meno) e qualche<br />
acciacco di troppo, i trolley da trascinare,<br />
le carte di credito e i POS nel<br />
portafoglio, le scarpe firmate (alcune, almeno)<br />
e solo un irresistibile desiderio di<br />
tornare a casa.<br />
Si diventa vecchi, of course, questo è il<br />
punto.<br />
Ma torniamo all'odissea. Finita la conferenza,<br />
il volo è previsto <strong>per</strong> il giorno<br />
successivo. Le <strong>notizie</strong> della BBC lo dicono<br />
chiaro e tondo: domani non si vola. Scatta<br />
allora il piano B: una notte in più a<br />
Manchester e si s<strong>per</strong>a di volare domenica.<br />
Ma la situazione non migliora. Le <strong>notizie</strong><br />
diramate dagli organi di informazione<br />
f<strong>anno</strong> capire che nei cieli d'Europa regna<br />
il caos. La «cloud», come la chiamano gli<br />
inglesi, impone forzati stop ai voli. Con gli<br />
ovvi problemi di riposizionamento di<br />
orario degli aerei cancellati e di quelli in<br />
attesa di partire, prima o poi.<br />
E allora si decide, piano C. Domenica<br />
mattina si parte alla volta di Londra. L'obiettivo<br />
è trovare un treno che ci porti sul<br />
continente. Ovvio anche che non siamo i<br />
soli ad aver avuto questa «brillante»<br />
idea. Ma le prenotazioni online e al telefono<br />
sono saltate. Tutto il sistema è saltato.<br />
Bisogna armarsi solo di tanta pazienza.<br />
Fatta la colazione all'inglese,<br />
gambe in spalla (armi e bagagli al seguito)<br />
e via alla stazione di Manchester.<br />
Treno verso la stazione di Londra Euston:<br />
due ore e mezza di viaggio, anche piuttosto<br />
comodi, direi. All'arrivo, la gran folla,<br />
una giornata di sole, la bellezza di Londra<br />
che ti avvolge. Una città che ha <strong>per</strong>so il<br />
fascino dickensiano <strong>per</strong> assumerne uno<br />
moderno, efficiente.<br />
Di corsa, verso la stazione di King's Cross.<br />
Il fiume di pedoni frettolosi va a correnti<br />
contrapposte. 5 minuti a piedi, non è facile<br />
farsi largo ma bisogna andare celermente.<br />
Arriviamo in King's Cross. Un lunghissimo<br />
serpentone davanti al botteghino<br />
dell'Eurostar ci fa capire subito quale<br />
sia la situazione. Dopo una breve raccolta<br />
di informazioni, dopo aver cercato di<br />
intercettare le comunicazioni fatte ai cittadini<br />
da un addetto, si capisce tutto. I<br />
posti disponibili sull'Eurostar sono esauriti<br />
fino a lunedì. Poco dopo il nostro arrivo<br />
la biglietteria dell'Eurostar chiude<br />
definitivamente, riaprirà forse domani…<br />
maybe! Il treno in questione sarebbe stato<br />
comodo, <strong>per</strong>ché in due ore e mezza ci<br />
avrebbe portati a Parigi. Ma tant'è.<br />
Allora via con il piano C1: treno verso Dover.<br />
Un trenino locale, come lo chiameremmo<br />
noi. Vedendolo, <strong>per</strong>ò, si cambia<br />
idea. Pulitissimo, veloce, silenzioso. Proprio<br />
come i treni nostrani. Ahahahah.<br />
<strong>notizie</strong><br />
00
Non avendo idea della disponibilità di<br />
traghetti <strong>per</strong> Calais (impossibile avere<br />
l'informazione telefonicamente o online),<br />
la cosa migliore è prenotare, grazie<br />
a Internet e alla connessione che ci consente<br />
di farlo dal treno, un posto <strong>per</strong> la<br />
notte in un locale disponibile sulla costa<br />
e fare poi lì il punto della situazione. Facendo<br />
un calcolo con le tabelle di rientro<br />
ipotetiche e i tempi di <strong>per</strong>correnza dei<br />
treni, se gli aerei riprendessero a volare<br />
domani, noi riusciremmo a tornare a<br />
Manchester <strong>per</strong> imbarcarci sul volo <strong>per</strong><br />
Parigi-Verona.<br />
Ok, sono solo ipotesi, ma non escludibili<br />
a priori.<br />
Arrivati a Dover, taxi fino al bed & breakfast<br />
dove passeremo la notte. Essendo<br />
ancora abbastanza presto (attorno all'ora<br />
del tè) un manipolo dei favolosi sette<br />
si offre di fare una capatina al porto.<br />
Tanto <strong>per</strong> vedere che aria tira. Le informazioni<br />
sembrano buone. Ci sono posti<br />
sui traghetti (nonostante le voci fasulle<br />
che qualcuno veicolava, cioè che non sarebbero<br />
stati imbarcati passeggeri<br />
senz'auto!), il giorno dopo una compagnia<br />
prevede di avere centinaia di posti<br />
sui diversi traghetti. Ottimo!<br />
Allora appuntamento a domani e, alla sera,<br />
cena in un'osteria del porto a base di<br />
cucina marinara con contaminazioni anglofrancesi.<br />
La mattina, sveglia alle 5.00, partenza alle<br />
6.00 verso il porto. Arrivati al desk della<br />
compagnia, questa ci dice che non<br />
vendono più biglietti! Motivo? Nessuno.<br />
Aspettano indicazioni dalla direzione… a<br />
quel punto, rotazione di 90 gradi e puntata<br />
verso la seconda compagnia. Qui<br />
nessuna difficoltà. I biglietti ci sono, senza<br />
problemi. Anzi, con un risparmio di 5<br />
pound. Tiè!<br />
Il mare è tranquillo, nonostante un vento<br />
teso che accompagna tutta la traversata.<br />
Un'occhiata alle bianche scogliere di Dover<br />
mentre ci allontaniamo: proprio belle.<br />
E proprio bianche!<br />
Un'ora e mezza di nave ed eccoci a Calais.<br />
Finalmente sul continente!<br />
Intanto le <strong>notizie</strong> su internet continuano<br />
a dare una condizione dei voli disastrosa.<br />
Tutti a terra.<br />
Fuori dal porto, un po' frastornati, veniamo<br />
attorniati da strani soggetti. Ci offrono<br />
un taxi <strong>per</strong> Bruxelles a 200 euro (i taxi<br />
sono 2 poiché siamo in sette: quindi f<strong>anno</strong><br />
400 euro). Ma poi che ci facciamo a<br />
Bruxelles?<br />
L'idea è bislacca. Prendiamo così il primo<br />
autobus <strong>per</strong> la stazione ferroviaria. Coda<br />
e poi a chiedere possibili combinazioni.<br />
Niente da fare: ci vende solo il biglietto<br />
<strong>per</strong> Parigi. Poi <strong>per</strong>ò ci riproviamo. E a<br />
quel punto ci capiamo meglio e otteniamo<br />
un biglietto <strong>per</strong> Grenoble.<br />
Be', almeno così andiamo avanti. Partiamo<br />
alla volta di Parigi verso mezzogiorno<br />
e mezzo. Viaggio tranquillo. Anche qua<br />
un paio di ore e mezza <strong>per</strong> arrivare nella<br />
capitale francese, Gare du Nord. Metropolitana<br />
<strong>per</strong> raggiungere la Gare de Lyon,<br />
un'attesa che chi se lo ricorda… di nuovo<br />
in treno, sul meraviglioso TGV. Ad alta velocità<br />
verso Lione. Cambio e via alla volta<br />
di Grenoble. Il sole è ormai tramontato<br />
da un po' quando arriviamo ai piedi delle<br />
Alpi francesi.<br />
Nel frattempo, <strong>per</strong>ò, sono accadute delle<br />
cose. Dagli uffici centrali dell'APSS è partito<br />
il mandato di riportarci a casa a qualunque<br />
costo (si fa <strong>per</strong> dire, ovvio!). così<br />
viene spedito verso di noi un autista con<br />
tanto di pulmino <strong>per</strong> recu<strong>per</strong>arci in terra<br />
francese. L'incontro avviene alla stazione<br />
di Grenoble, attorno alle 9 di sera. Abbracci,<br />
sorrisi. Una faccia nota, che bello!<br />
Di fronte alla stazione, il primo hotel, disponibilità<br />
<strong>per</strong> la notte, è nostro. Detto,<br />
fatto. Ci infiliamo in stanza. Dieci minuti e<br />
poi a mangiare a 100 metri di distanza.<br />
Una trattoria molto graziosa e senza pretese.<br />
Sfiniti dal viaggio, dopo poco siamo a letto.<br />
I meravigliosi 7 e il loro Ulisse che li<br />
riporterà a casa schiacciano l'ultimo sonno<br />
fuori casa. Il mattino successivo, il lungo<br />
viaggio verso Trento. 800 chilometri<br />
che cominciano con la marcia di avvicinamento<br />
al passo del Frejus. Il lungo traforo<br />
lo <strong>per</strong>corriamo quasi in apnea. Il clima è<br />
disteso, ma nessuno ha più voglia di parlare.<br />
La stanchezza si fa sentire.<br />
Dopo il Frejus siamo in Italia. Strana sensazione!<br />
Fermata <strong>per</strong> un caffè, e poi via di<br />
nuovo lungo le autostrade di casa nostra.<br />
Torino, poi Milano, un pezzo di tangenziale,<br />
poi Brescia e infine a Verona, dove<br />
il sottoscritto deve recu<strong>per</strong>are la macchina.<br />
La giornata è calda. Sopra il Catullo<br />
splende il sole e, alzando gli occhi, vedo il<br />
primo aereo che spicca il volo. Lì, dove<br />
tutto è cominciato, ora ci ritroviamo. Dopo<br />
una manciata di giorni a Manchester<br />
e due giorni e mezzo <strong>per</strong> tornare a casa.<br />
Un'es<strong>per</strong>ienza che nessuno di noi 7+1 dimenticherà<br />
facilmente.<br />
Di sicuro ci siamo divertiti, nonostante le<br />
<strong>per</strong>ipezie. Anche <strong>per</strong>ché abbiamo imparato<br />
a fare gruppo, a prendere decisioni,<br />
in presenza di una leadership diffusa.<br />
Non male, vero?<br />
Ma non pensate <strong>per</strong>ò che il tutto si sia risolto<br />
in un viaggio con variabilità di mezzi,<br />
cenette e <strong>per</strong>nottamenti qua e là… C'è<br />
stata all'origine la conferenza, ma se siete<br />
curiosi di avere <strong>notizie</strong> a riguardo, leggete<br />
l'articolo che le viene dedicato.<br />
Nel frattempo, noi ci prepariamo <strong>per</strong> la<br />
conferenza del prossimo <strong>anno</strong>, a Turku,<br />
in Finlandia, vulcano <strong>per</strong>mettendo!<br />
30 <strong>notizie</strong>
IDEALE ABBRACCIO A UN BAMBINO<br />
PER SCOVARE LA MALATTIA DI TAY SACHS<br />
Serena Belli<br />
genetica medica, dipartimento di medicina di laboratorio<br />
La malattia di Tay Sachs è una malattia<br />
da accumulo (gangliosidosi) che<br />
esordisce in età infantile.<br />
È secondaria alla mancanza di un enzima,<br />
chiamato exosaminidasi A (Hex-A). I<br />
primi sintomi di debolezza muscolare e<br />
iporeattività all'ambiente compaiono attorno<br />
ai 3-5 mesi di età, seguiti da un<br />
totale arresto dello sviluppo, con successiva<br />
regressione. Spesso sono presenti<br />
anche crisi epilettiche. La malattia porta<br />
alla morte <strong>per</strong> lo più entro i 3 anni.<br />
La malattia di Tay Sachs è una malattia<br />
genetica rara, la sua frequenza nella popolazione<br />
generale è di 1 affetto su<br />
400.000, che si trasmette secondo un<br />
modello autosomico recessivo. Ciò significa<br />
che gli individui affetti ereditano<br />
una copia mutata del gene da ciascuno<br />
dei due genitori che, <strong>per</strong>tanto, sono portatori<br />
sani (eterozigoti), con una probabilità<br />
di avere un altro figlio affetto del<br />
25%.<br />
Oggi esistono dei metodi <strong>per</strong> identificare<br />
i portatori sani di questa condizione: l'indagine<br />
biochimica (i portatori producono<br />
meno Hex-A rispetto ai non portatori)<br />
e il test genetico (che identifica la mutazione-malattia<br />
responsabile della sintomatologia).<br />
Intorno alla fine degli anni 1960 in Belgio<br />
è nato un bambino, figlio di due emigranti<br />
che provenivano da San Lorenzo in Banale,<br />
che è stato diagnosticato affetto da<br />
malattia di Tay Sachs. Nel 2001 un'altra<br />
coppia del paese ha avuto un bambino<br />
ugualmente affetto. In seguito a questa<br />
nascita, un certo numero di consanguinei<br />
dei due genitori si è rivolta al consultorio<br />
genetico, chiedendo di essere sottoposta<br />
a screening <strong>per</strong> tale malattia. U-<br />
tilizzando il metodo enzimatico, effettuato<br />
a Verona alla clinica neurologica, abbiamo<br />
identificato un certo numero di<br />
portatori sani. In occasione della stesura<br />
degli alberi genealogici di tali famiglie, è<br />
emerso un dato interessante. Negli anni<br />
'60 un'altra coppia del paese aveva avuto<br />
due bambini, deceduti nei primi due anni<br />
di vita. In base alla storia clinica sembra<br />
verosimile che anche questi due bambini<br />
fossero affetti dalla medesima patologia.<br />
A questo punto, tenendo conto del numero<br />
dei bambini affetti e del numero<br />
dei nati dal 1960 al 2001 (650), applicando<br />
la legge di Hardy Weinberg (che<br />
serve a calcolare l'incidenza degli eterozigoti<br />
in una certa popolazione, partendo<br />
dalla prevalenza dei casi malattia nella<br />
medesima popolazione), avevamo dedotto<br />
che l'incidenza degli eterozigoti in<br />
questo piccolo paese è all'incirca 1 su 13.<br />
Quest'altissima incidenza di eterozigoti<br />
si spiega con l'effetto fondatore e con<br />
l'inincrocio (l'effetto fondatore è quel fenomeno<br />
<strong>per</strong> il quale una mutazione a carico<br />
di un gene recessivo compare a un<br />
certo punto in un individuo, in una certa<br />
popolazione; questi la trasmette alla metà<br />
circa dei suoi figli e questi alla metà dei<br />
loro figli, e così via. Dopo un certo numero<br />
di anni la mutazione può essere presente<br />
in una certa quota d'individui di<br />
questa popolazione, in particolare se la<br />
popolazione è «chiusa». Inoltre, se gli individui<br />
di questa popolazione si sposano<br />
tra di loro, non incrociandosi con popolazioni<br />
contigue e non emigrando, ecco<br />
che possiamo avere coppie formate da<br />
due eterozigoti, che sono a rischio di avere<br />
dei figli affetti dalla malattia recessiva.<br />
<strong>notizie</strong><br />
31
Questo è quello che è successo, verosimilmente,<br />
nella popolazione di San Lorenzo<br />
in Banale.<br />
A fine 2009 la genetica medica dell'APSS<br />
è stata contattata dalla clinica neurologica<br />
di Verona, che nel 2001-2002 era<br />
stata coinvolta <strong>per</strong> le indagini enzimatiche,<br />
alla quale è stata chiesta la disponibilità<br />
ad aderire a uno studio nella popolazione<br />
di San Lorenzo in Banale. La proposta<br />
era interessante e, soprattutto, utile<br />
<strong>per</strong> la popolazione di questo piccolo<br />
paese.<br />
Insieme ai colleghi di Verona abbiamo<br />
deciso di coinvolgere anche un'altra realtà<br />
trentina: il CIBIO (Centre for integrative<br />
biology) dell'università di Trento,<br />
presente sul nostro territorio da alcuni<br />
anni, che possiede un laboratorio di biologia<br />
molecolare molto attrezzato, che si<br />
occupa di ricerca di base.<br />
Per prima cosa abbiamo contattato i genitori<br />
del bambino del paese nato nel<br />
2001, poi il sindaco e l'assessore alle politiche<br />
sociali del comune. Dopo aver ottenuto<br />
il loro sostegno, abbiamo ottenuto<br />
l'appoggio dell'Assessorato alla salute<br />
e alle politiche sociali e della direzione<br />
generale dell'APSS.<br />
Successivamente abbiamo fatto un incontro<br />
con la popolazione di San Lorenzo<br />
<strong>per</strong> raccontare la nostra idea e come intendevamo<br />
procedere. L'idea era quella<br />
di identificare i portatori sani, ma, soprattutto,<br />
le eventuali coppie a rischio,<br />
cui offrire una consulenza genetica. Il<br />
procedimento è quello di testare tutte le<br />
donne del paese, di qualunque età, e di<br />
allargare successivamente l'indagine genetica<br />
a figli/figlie e partner delle portatrici<br />
sane. L'incontro ha visto un'ottima<br />
partecipazione da parte della popolazione,<br />
la maggior parte della quale ha anche<br />
aderito al progetto.<br />
Nelle ultime settimane si è iniziato a prelevare<br />
i primi gruppi di donne. Lo studio<br />
inizialmente prevedeva di identificare gli<br />
eterozigoti tramite indagine biochimica,<br />
ma il CIBIO ha identificato la mutazione<br />
malattia responsabile della patologia.<br />
Quindi, oltre al dato biochimico, che faremo<br />
almeno <strong>per</strong> un certo numero iniziale<br />
di casi, potremo utilizzare anche<br />
quello genetico molecolare, vera cartina<br />
di tornasole della metodica enzimatica. I<br />
dati, appena disponibili, sar<strong>anno</strong> comunicati.<br />
Il bambino nato nel 2001 si chiamava<br />
Rocco. È vissuto pochi anni, accudito con<br />
amore dai suoi familiari, ma anche da<br />
altre <strong>per</strong>sone estranee alla famiglia. Ci<br />
auguriamo che questo progetto, che<br />
senza l'approvazione della sua mamma e<br />
del suo papà non sarebbe mai iniziato,<br />
non acuisca il senso di <strong>per</strong>dita e il dolore<br />
della sua famiglia, ma serva a ricordare a<br />
tutti quelli che gli h<strong>anno</strong> voluto bene,<br />
che un giorno quel bimbo è stato là.<br />
Il nome di questo progetto è «Rocco:<br />
intorno a un bambino», e in quell'«intorno»<br />
vuol esserci un abbraccio, come significato<br />
più intimo.<br />
32 <strong>notizie</strong>
ABILITA, PER UNA GESTIONE EFFICACE<br />
DEI PRESIDI RIABILITATIVI<br />
Giovanni Guandalini<br />
servizio informazione e valutazione ausili<br />
In questi ultimi anni il mondo della<br />
riabilitazione ha gradualmente preso<br />
coscienza dell'importanza degli ausili<br />
come parte integrante del progetto<br />
riabilitativo individuale, che mira in<br />
primis a recu<strong>per</strong>are la funzione <strong>per</strong>sa<br />
e, ove non possibile, a costruire formule<br />
facilitanti alternative: sfruttando<br />
tecniche motorie specifiche, ma<br />
anche e in particolare introducendo<br />
ausili appropriati.<br />
È in questo ambito culturale che circa 9<br />
anni fa all'interno dell'Unità o<strong>per</strong>ativa di<br />
medicina fisica a riabilitazione del presidio<br />
ospedaliero Villa Rosa è stata costituita<br />
una sezione dedicata all'informazione<br />
e alla valutazione degli ausili utili ai pazienti<br />
disabili.<br />
In tale articolazione, denominata ABILI-<br />
TA - Centro <strong>per</strong> l'informazione e la valutazione<br />
degli ausili, o<strong>per</strong>ano un medico e<br />
due fisioterapisti.<br />
ABILITA si rivolge alle <strong>per</strong>sone disabili e/o<br />
ai loro caregiver: in particolare ai pazienti<br />
ricoverati, ma offre consulenza anche<br />
con un'attività ambulatoriale. Si accede<br />
tramite appuntamento telefonico, prenotabile<br />
direttamente al centro.<br />
È così possibile ricevere informazioni circa<br />
i possibili ausili utili <strong>per</strong> risolvere il problema<br />
rilevato, visionarli su cataloghi<br />
cartacei o informatici, provarli e conoscere<br />
i <strong>per</strong>corsi da attivare <strong>per</strong> ottenere<br />
tali strumenti.<br />
Viene effettuata una visita medica necessaria<br />
<strong>per</strong> valutare il quadro clinico, il<br />
contesto ambientale e familiare di residenza<br />
e <strong>per</strong> analizzare con l'utente i bisogni<br />
reali di autonomia o di riduzione<br />
del carico assistenziale.<br />
Identificato l'ausilio, il paziente ha la possibilità<br />
di provarlo: <strong>per</strong> verificarne la capacità<br />
di utilizzo, l'usabilità e l'effettiva<br />
efficacia. Durante tali prove il dispositivo<br />
viene <strong>per</strong>sonalizzato e adattato al paziente.<br />
L'utente e/o i suoi assistenti vengono addestrati<br />
all'uso dell'ausilio e istruiti circa<br />
la necessaria manutenzione: elementi,<br />
questi, indispensabili sia <strong>per</strong> evitare l'abbandono<br />
dell'ausilio (con il conseguente<br />
dispendio di risorse economiche e ulteriore<br />
frustrazione del paziente), sia <strong>per</strong><br />
garantirne l'uso in sicurezza e la sua usabilità<br />
nel tempo.<br />
Un'attenzione particolare viene data alla<br />
valutazione della corretta postura seduta<br />
in carrozzina, al fine di elaborare la posizione<br />
più adeguata alle condizioni cliniche<br />
del paziente in termini di comfort,<br />
stabilità, sicurezza, maneggevolezza,<br />
funzionalità, promozione della motricità<br />
residua, ma anche <strong>per</strong> prevenire possibili<br />
decubiti. Tali obiettivi vengono <strong>per</strong>seguiti<br />
attraverso la ricerca dell'assetto ottimale<br />
della carrozzina scelta, l'uso di cuscini<br />
posturali specifici e la valutazione<br />
delle pressioni di seduta con il sistema<br />
identificato come «tek scan»: un sistema<br />
informatizzato di rilevazione delle pressioni<br />
di carico da seduto.<br />
Da alcuni anni ABILITA è collegato on line<br />
con il magazzino di riutilizzo degli ausili, il<br />
che <strong>per</strong>mette di valutare direttamente<br />
l'eventuale disponibilità dell'ausilio ricercato.<br />
Nei casi comportanti problematiche assistenziali<br />
e gestionali fortemente critiche,<br />
il <strong>per</strong>sonale effettua valutazioni a domicilio<br />
<strong>per</strong> meglio analizzare i tanti e spesso<br />
complessi problemi di adattamento reciproco<br />
paziente/ausili/ambiente e proporre<br />
soluzioni opportune.<br />
Da tempo ci occupiamo anche degli ausili<br />
<strong>per</strong> la comunicazione aumentativa alternativa,<br />
ossia utili a sop<strong>per</strong>ire alle difficoltà<br />
di comunicazione. Dal giugno 2009<br />
l'APSS ha affidato al centro ausili il compito<br />
(a valenza multizonale) di identificare<br />
i pazienti che presentano le caratteristiche<br />
cliniche previste da una delibera<br />
della Giunta provinciale e di autorizzare<br />
loro l'erogazione di ausili a elevata tecnologia<br />
necessari <strong>per</strong> la comunicazione e la<br />
relazione.<br />
Informazioni<br />
ABILITA<br />
<strong>Servizi</strong>o informazione<br />
e valutazione ausili<br />
T. 0461 501539<br />
F. 0461 501519<br />
ausili@<strong>apss</strong>.tn.it<br />
<strong>notizie</strong><br />
33
MIGLIORARE LA GESTIONE<br />
DEI PROCESSI IN SANITÀ:<br />
TEORIA E METODOLOGIA OPERATIVA<br />
Se qualcuno prova a digitare sul<br />
Google® questa chiave di ricerca: «i<br />
processi in sanità» vedrà materializzarsi<br />
sul suo pc questa stringa: «Circa<br />
1.030.000 risultati (0,33 secondi)»*.<br />
Significa che non solo la nostra azienda<br />
ha messo l'attenzione su questi aspetti,<br />
ma tutto il mondo della sanità.<br />
Cosa vuole dire spostare il focus sui processi,<br />
in particolare su quelli a contenuto<br />
amministrativo? Per esempio, significa<br />
ragionare sul serio mettendo al centro<br />
della nostra attenzione il cittadino, e i<br />
suoi <strong>per</strong>corsi all'interno delle nostre organizzazioni;<br />
in altre parole, mettere sullo<br />
sfondo il modo con cui ci siamo organizzati<br />
e portare in primo piano il cittadino;<br />
provare a chiedersi come la vede<br />
lui, cosa incontra quando mette piede<br />
nelle nostre strutture esprimendo un bisogno<br />
sanitario da soddisfare. Allo stesso<br />
modo, semplificare i <strong>per</strong>corsi interni da<br />
seguire nelle pratiche di gestione o di<br />
funzionamento non rivolte ai cittadini<br />
(vedi riquadro).<br />
Nella nostra azienda vi è stata finora, e<br />
giustamente, molta attenzione alla <strong>per</strong>fezione<br />
ed efficacia «giuridica» degli atti,<br />
lasciando in secondo piano i concetti altrettanto<br />
importanti di efficienza ed economicità.<br />
Significa che il rispetto della<br />
legge ci ha qualche volta fatto <strong>per</strong>dere di<br />
vista che un atto <strong>per</strong>fetto ed efficace si<br />
può costruire con meno passaggi burocratici;<br />
o che possiamo imporre meno<br />
vincoli o passaggi agli utenti. Prima, <strong>per</strong>ò,<br />
abbiamo dovuto munirci di un metodo<br />
analitico della realtà amministrativa, <strong>per</strong><br />
poi introdurre meccanismi di cambiamento<br />
graduali adatti a una pubblica amministrazione.<br />
Per impadronirci, dunque, di queste<br />
competenze, dal mese di settembre<br />
2009 al mese di gennaio 2010, all'interno<br />
di un corso di formazione appositamente<br />
ideato e organizzato, quattro gruppi di<br />
funzionari appartenenti a tutti i distretti<br />
dell'azienda h<strong>anno</strong> scelto ed esaminato<br />
ciascuno un macro processo di interesse<br />
dei distretti, con il fine di confezionare<br />
quattro modelli di processi unificati, uniformi<br />
<strong>per</strong> tutta l'azienda, più semplici e<br />
meno dispendiosi.<br />
I quattro processi h<strong>anno</strong> riguardato:<br />
nuovi LEA come previsti dalla l.p.<br />
22/2007 (assistenza odontoiatrica);<br />
inserimento di un medico specialista<br />
ambulatoriale in un distretto;<br />
acquisto di beni presenti o non presenti<br />
in magazzino;<br />
valutazione del <strong>per</strong>iodo di prova <strong>per</strong> il<br />
<strong>per</strong>sonale dipendente.<br />
L'elemento comune che si è evidenziato<br />
è stata la quantità di comportamenti parzialmente<br />
diversificati fra un distretto e<br />
l'altro; in alcuni si f<strong>anno</strong> certi passaggi<br />
prima, in altri dopo; si prevedono <strong>per</strong>corsi<br />
diversi <strong>per</strong> i pazienti; il processo<br />
amministrativo richiede attività (firme,<br />
timbri, visti) su<strong>per</strong>flue o ridondanti rispetto<br />
ai risultati da ottenere. Il corso ha<br />
dato come risultato tangibile che alcune<br />
procedure sono direttamente applicabili;<br />
in altri casi sono emerse difficoltà su<br />
cui sarà necessario ritornare.<br />
* il 22 giugno 2010<br />
34 <strong>notizie</strong>
ANALISI E SEMPLIFICAZIONE<br />
DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE<br />
DEL PERIODO DI PROVA<br />
Dora Bianchi, Elisabetta De Marco,<br />
Ornella De Marco, Eugenia Lanza, Renato Stedile<br />
In sintesi, il processo di valutazione<br />
del <strong>per</strong>iodo di prova prevede due<br />
momenti di valutazione formalizzata,<br />
a metà <strong>per</strong>iodo e a fine <strong>per</strong>iodo, cui si<br />
ricollegano effetti giuridici importanti,<br />
quali la conferma in servizio o il recesso<br />
dell'APSS.<br />
In via preliminare il gruppo di lavoro ha<br />
analizzato il processo in alcune articolazioni<br />
organizzative fondamentali.<br />
Il confronto tra le varie articolazioni a-<br />
ziendali ha evidenziato una certa disomogeneità:<br />
sono seguite procedure diverse<br />
sia <strong>per</strong> quanto attiene al coinvolgimento<br />
degli attori preposti alla valutazione,<br />
in primis i servizi Infermieristici, sia<br />
<strong>per</strong> quanto attiene alla duplicazione della<br />
procedura alla fine del primo e del secondo<br />
<strong>per</strong>iodo di prova; inoltre, sono<br />
state evidenziate altre differenze o<strong>per</strong>ative:<br />
nell'utilizzo del programma di gestione<br />
documentale PiTre; nella gestione<br />
dello scadenziario (agenda cartacea, foglio<br />
excel o applicativo outlook); nella comunicazione<br />
al valutatore, che in qualche<br />
caso è apparsa poco adeguata sia<br />
nella forma sia nel contenuto informativo.<br />
All'analisi è potuta conseguire la revisione<br />
dell'intero processo con questi risultati:<br />
unificazione e semplificazione a livello<br />
aziendale della procedura, con la limitazione<br />
del coinvolgimento formale solo<br />
agli attori competenti, e con il taglio<br />
di alcune fasi ridondanti o su<strong>per</strong>flue;<br />
riduzione di atti formali cartacei e ripetitivi,<br />
con eliminazione dello sdoppiamento<br />
della procedura e la dematerializzazione<br />
dei documenti attraverso<br />
PiTre;<br />
valutazione sul <strong>per</strong>iodo di servizio teorico<br />
(fatta eccezione <strong>per</strong> i <strong>per</strong>iodi lunghi<br />
di aspettativa, che chiaramente<br />
spostano l'inizio del <strong>per</strong>iodo di prova) e<br />
ricalcolo delle assenze solo all'atto della<br />
conferma in ruolo;<br />
formulazione di linee guida del processo<br />
unico aziendale;<br />
miglioramento del contenuto informativo<br />
e giuridico delle note, completamente<br />
riformulate, di comunicazione<br />
di avvio del processo di valutazione;<br />
gestione dello scadenziario, generazione<br />
automatica delle lettere standard e<br />
delle schede madri di valutazione mediante<br />
l'applicativo Peoplesoft.<br />
La proposta di semplificazione e standardizzazione<br />
del processo, visualizzabile<br />
nei diagrammi di flusso, conduce alla reale<br />
riduzione delle azioni necessarie <strong>per</strong><br />
la conclusione del procedimento con una<br />
riduzione dei tempi pari alla metà.<br />
Attualmente il nuovo processo è in uso in<br />
via s<strong>per</strong>imentale all'interno dei distretti<br />
delle valli di Non e Sole e della Valsugana,<br />
nonché all'ospedale di Trento <strong>per</strong> il solo<br />
<strong>per</strong>sonale non dirigenziale.<br />
I riscontri sono del tutto positivi in termini<br />
di efficacia, efficienza e semplificazione.<br />
<strong>notizie</strong><br />
35
UNLEASHED DOG<br />
PARKINSON, UNA LEGGE<br />
CHE FA TREMARE I POLSI<br />
Parkinson.<br />
Un nome che nel settore in cui si muove il<br />
mio padroncino dice tanto. Molto, anzi.<br />
Ogni tanto credo che sia afflitto dal suddetto<br />
morbo, visto che trema tutto. Ma<br />
poi lo sento bofonchiare tra sé e sé: «Devo<br />
smetterla di portare a bagnar alberi<br />
questo maledetto cane anche quando<br />
diluvia». E <strong>per</strong> un po', causa le mie funzioni<br />
fisiologiche, mi sento responsabile.<br />
Dieci secondi, mica tanto. Poi torno a<br />
scodinzolare, ad abbaiare e a emanare<br />
effluvi in totale libertà di spirito.<br />
Tornando a Parkinson. Mi f<strong>anno</strong> sa<strong>per</strong>e i<br />
colleghi cani che h<strong>anno</strong> studiato che c'è<br />
un omonimo: si tratta di Cyril Northcote<br />
Parkinson, maggiore dell'esercito, storico<br />
e scrittore al servizio di sua maestà<br />
britannica. Questo arguto signore aveva<br />
osservato che «[…] in una qualsiasi organizzazione<br />
burocratica, il tasso di crescita<br />
degli impiegati si attesta su un 5-7% annuo,<br />
indipendentemente da qualsiasi variazione<br />
nel lavoro da svolgere. Tali fenomeni<br />
dipendono strettamente da elementi<br />
intrinseci al modello burocratico,<br />
che tende a espandersi <strong>per</strong> <strong>per</strong>petuare e<br />
aumentare il proprio potere, diluendo al<br />
contempo le responsabilità individuali<br />
[…]».<br />
Questa affermazione, come bofonchia<br />
spesso il padroncino - che nella pubblica<br />
amministrazione si divincola - ben si<br />
attaglia anche al contesto moderno. Mi<br />
pare di capire, quindi, che da una parte il<br />
lavoro si informatizza, si velocizza, si efficientizza<br />
(mah!), dall'altra aumentano<br />
scartoffie, timbri e contro timbri, firme e<br />
conseguenti <strong>per</strong>sone che portano in giro<br />
il materiale documentale. E insomma, se<br />
da un lato si taglia il <strong>per</strong>sonale <strong>per</strong> aumentare<br />
i profitti delle aziende, dall'altro<br />
accade sovente che le funzioni sovrabbondanti<br />
e inutili non decrescano affatto.<br />
Un altro enunciato dell'eminente Cyril ricorda:<br />
«Il lavoro si espande fino a occupare<br />
tutto il tempo disponibile; più è il<br />
tempo e più il lavoro sembra importante<br />
e impegnativo».<br />
Miii! Sbarro gli occhioni, sbavo a tonnellate:<br />
è proprio vero! Quante volte mi è<br />
capitato di accompagnare il padroncino<br />
in giro <strong>per</strong> i corridoi e vedere riunioni fiume<br />
con decine di umani che si parlano<br />
addosso. Il risultato? Da quel che mi f<strong>anno</strong><br />
sa<strong>per</strong>e è pressoché nullo. Ovvio, no?<br />
Sbirciando nei libelli del boss, scopro un<br />
altro principio interessante, quello di Peter,<br />
che dice che in un'organizzazione<br />
«meritocratica» ognuno viene promosso<br />
fino al suo livello di incompetenza. Cioè<br />
se una <strong>per</strong>sona sa fare bene una certa<br />
cosa, la si sposta a farne un'altra. Il processo<br />
continua fino a quando ognuno arriva<br />
al livello di ciò che non sa fare - e lì<br />
rimane.<br />
Ma questo me lo riservo <strong>per</strong> il prossimo<br />
appuntamento. Bau!<br />
36 <strong>notizie</strong>
IN & OUT<br />
segue a pagina 41 ><br />
Torna la rubrica che presenta gli avvicendamenti<br />
negli incarichi di strutture<br />
complesse dell'APSS. Un piccolo<br />
spazio dedicato a quanti lasciano ed<br />
entrano in azienda, un benvenuto a<br />
tutti i nuovi dipendenti e un ringraziamento<br />
a coloro che h<strong>anno</strong> lavorato<br />
<strong>per</strong> la sanità trentina. Per motivi di<br />
spazio sono pubblicati solo gli avvicendamenti<br />
dei dirigenti apicali, dato<br />
il considerevole numero di <strong>per</strong>sone<br />
che nel corso dell'<strong>anno</strong> lasciano, iniziano<br />
o cambiano attività all'interno<br />
dell'azienda.<br />
Da luglio dell'<strong>anno</strong> scorso sono stati nominati:<br />
Luciano Flor dal 1 ottobre 2009 è direttore<br />
dell'ospedale di Trento. Dal 19 aprile<br />
2010 è stato nominato a scavalco responsabile<br />
della direzione cura e riabilitazione<br />
in seguito alla cessazione dall'incarico<br />
di Enrico Baldantoni.<br />
Giuliano Mariotti dal 1 gennaio 2010 ha<br />
assunto le funzioni di responsabile dell'ospedale<br />
di Rovereto e del distretto Vallagarina<br />
e continua a ricoprire il ruolo di<br />
direttore medico di presidio dell'ospedale<br />
di Rovereto. Giuliano Mariotti subentra<br />
a Paolo Romiti, che si è dimesso anticipatamente<br />
dal suo incarico.<br />
Dario Visconti dal 14 settembre 2009 ha<br />
assunto le funzioni di responsabile del<br />
distretto di Fiemme e di quello Ladino di<br />
Fassa e mantiene il ruolo di direttore dell'unità<br />
o<strong>per</strong>ativa di radiologia diagnostica<br />
di Cavalese. Dario Visconti subentra a<br />
Eugenio Gabardi in comando al Dipartimento<br />
politiche sanitarie della Provincia<br />
autonoma di Trento.<br />
Il primo aprile 2010, sono stati inoltre riconfermati<br />
i direttori delle direzioni centrali,<br />
dei distretti e degli ospedali già in<br />
carica:<br />
Alberto Betta, direttore della direzione i-<br />
giene e sanità pubblica, della direzione<br />
promozione ed educazione alla salute e<br />
del servizio rapporti con il pubblico.<br />
Claudio Buriani, direttore dei distretti Alta<br />
Valsugana, Bassa Valsugana e Tesino e<br />
del distretto di Primiero.<br />
Franco Debiasi, direttore generale reggente<br />
è stato confermato direttore della<br />
Direzione amministrazione, controllo e<br />
affari generali e della Direzione approvvigionamenti,<br />
servizi generali e tecnici.<br />
Franco Fiorentini, direttore dei distretti<br />
Alto Garda e Ledro e Giudicarie e Rendena.<br />
Paola Maccani, direttore dei distretti<br />
Trento e Valle dei Laghi, Rotaliana-Paganella<br />
e Valle di Cembra.<br />
Marino Migazzi, direttore del distretto<br />
Valle di Non, Distretto Valle di Sole.<br />
Elio Raffaele Ottaviano, direttore della<br />
direzione <strong>per</strong>sonale e sistemi informativi.<br />
Nel corso dell'ultimo <strong>anno</strong> sono stati nominati<br />
anche:<br />
direttori di dipartimento strutturale<br />
Cornelio Bertagnolli, direttore dell'unità<br />
o<strong>per</strong>ativa di Medicina interna dell'ospedale<br />
Valli del Noce, dal 1 dicembre 2009,<br />
è anche direttore del dipartimento strutturale<br />
di medicina interna e area critica<br />
dell'ospedale Valli del Noce di Cles.<br />
Millo Achille Beltrame, direttore dell'u-<br />
<strong>notizie</strong><br />
37
la ricetta salutare<br />
MORBIDO AL LATTE<br />
DI RISO E CANNELLA<br />
Ingredienti <strong>per</strong> il morbido di latte<br />
> 800 ml di acqua<br />
> 100 g di riso bianco<br />
> 100 g di panna di soia<br />
> 50 g di zucchero di canna<br />
> 3-4 g di agar agar<br />
> sale qb<br />
Ingredienti <strong>per</strong> la granita<br />
> 500 g di succo di arancia<br />
> 300 g di zucchero di canna<br />
> 5 g di cannella in stecca<br />
> 2 chiodi di garofano<br />
> noce moscata<br />
> foglie di menta<br />
> stecche di cannella <strong>per</strong> decorare<br />
Procedimento<br />
Morbido di latte<br />
Far cuocere il riso in acqua con<br />
l'aggiunta di un pizzico di sale.<br />
A metà cottura, aggiungere lo zucchero<br />
e continuare a cuocere a fuoco basso<br />
fino al disfacimento del riso.<br />
Spegnere, aggiungere l'agar agar e<br />
mescolare molto bene.<br />
Far raffreddare, passare con il passino<br />
fine e poi incorporare la panna<br />
montata.<br />
Mescolare bene con delicatezza.<br />
Granita<br />
Mettere sul fuoco il succo di arancia con<br />
lo zucchero di canna, la cannella, i<br />
chiodi di garofano e la noce moscata,
continua da pagina 39<br />
nità o<strong>per</strong>ativa di otorinolaringoiatria dell'ospedale<br />
di Rovereto, dal 1 aprile 2010<br />
è anche direttore del dipartimento strutturale<br />
delle discipline specialistiche chirurgiche<br />
dell'ospedale di Rovereto.<br />
Direttori di unità o<strong>per</strong>ativa e servizio<br />
Roberto Bonmassari dal 1 maggio 2010<br />
è direttore dell'unità o<strong>per</strong>ativa di cardiologia<br />
dell'ospedale di Trento.<br />
Maurizio Centonze dal 14 dicembre<br />
2009 è il direttore dell'unità o<strong>per</strong>ativa di<br />
scaldando fino a far sciogliere lo<br />
zucchero.<br />
Raffreddare e mettere in freezer<br />
(almeno 2 ore prima di servire).<br />
Prendere una coppetta, riempirla<br />
fino a circa mezzo centimetro<br />
dall'orlo con il composto morbido di<br />
latte, finire con la granatina e<br />
guarnire con ciuffi di menta e<br />
stecca di cannella.<br />
Il tutto può essere accompagnato<br />
con un piccolo tortino preparato<br />
con un impasto tipo torta yogurt.<br />
Ricetta a cura del gruppo<br />
aziendale <strong>per</strong> il progetto<br />
“Laboratori di cucina salutare”<br />
radiologia diagnostica di Borgo Valsugana.<br />
Mauro Pongetti dal 14 dicembre 2009 è<br />
il direttore dell'unità o<strong>per</strong>ativa di ostetricia<br />
e ginecologia di Tione di Trento.<br />
Giuseppe Tirone dal 14 dicembre 2009 è<br />
il direttore dell'unità o<strong>per</strong>ativa di chirurgia<br />
generale 1ª dell'ospedale di Trento.<br />
Stefano Tolio dal 1 aprile 2010 è direttore<br />
dell'unità o<strong>per</strong>ativa di assistenza primaria<br />
del distretto di Fiemme e di quello<br />
Ladino di Fassa.<br />
Giovanni Battista Turra dal 1 maggio<br />
2010 è direttore del nucleo o<strong>per</strong>ativo nr.<br />
1 (distretti Alta Valsugana, Bassa Valsugana<br />
e Tesino, Primiero) dell'unità o<strong>per</strong>ativa<br />
di igiene e sanità pubblica veterinaria.<br />
Alfredo Vivaldelli dal 1 maggio 2010 è direttore<br />
dell'unità o<strong>per</strong>ativa psichiatria n.<br />
4 del distretto Vallagarina.<br />
Il primo dicembre 2009, sono stati nominati<br />
i dirigenti infermieristici<br />
Paolo Barelli servizio infermieristico dell'ospedale<br />
di Trento.<br />
Rolando Bergamo servizio infermieristico<br />
del distretto Valle di Non e di quello<br />
della valle di Sole.<br />
Renata Brolis servizio infermieristico del<br />
distretto di Trento e Valle dei Laghi, Rotaliana<br />
e Paganella, Cembra.<br />
Marisa Dellai servizio infermieristico del<br />
distretti Alta Valsugana, Bassa Valsugana<br />
e Tesino, Primiero.<br />
Annamaria Guarnier servizio infermieristico<br />
aziendale della direzione cura e riabilitazione.<br />
Mario Ruocco servizio infermieristico<br />
del distretto di Fiemme e di quello Ladino<br />
di Fassa.<br />
Paola Stenico servizio infermieristico del<br />
distretto di Alto Garda e Ledro e distretto<br />
Giudicarie e Rendena.<br />
Cristina Tovazzi servizio infermieristico<br />
dell'ospedale di Rovereto.<br />
Luisa Zappini direzione cura e riabilitazione.<br />
Nell'ultimo <strong>anno</strong> h<strong>anno</strong> lasciato l'APSS:<br />
Ettore Valesi Penso direttore del unità o-<br />
<strong>per</strong>ativa di odontostomatologia.<br />
Disertori Marcello direttore dell'unità o-<br />
<strong>per</strong>ativa di cardiologia<br />
Roberto Nava direttore dell'unità o<strong>per</strong>ativa<br />
di igiene e sanità pubblica veterinaria<br />
dei distretti Alta Valsugana, Bassa Valsugana<br />
e Tesino, Primiero.
CINEMA E SALUTE<br />
a cura di Mauro Bertoluzza<br />
“Ammazzare il tempo<br />
prima che il tempo ammazzi te.<br />
...È tutto qui?”<br />
La vita segreta delle parole<br />
Titolo originale<br />
La vida secreta de las palabras<br />
Nazione<br />
Spagna<br />
Anno<br />
2005<br />
Genere<br />
Drammatico<br />
Durata<br />
112 min.<br />
Regia<br />
Isabel Coixet<br />
Interpreti<br />
Sarah Polley, Tim Robbins,<br />
Julie Christie, Javier Cámara,<br />
Sverre Anker Ousdal,<br />
Steven Mackintosh,<br />
Eddie Marsan<br />
Distribuzione<br />
Bim<br />
Data di uscita<br />
17 marzo 2006 (cinema)<br />
la vita segreta delle parole<br />
Hanna, o<strong>per</strong>aia in un'industria manifatturiera con una grave menomazione<br />
all'udito, è invitata dal principale a prendersi un po' di ferie, poiché i colleghi<br />
iniziano a non sopportare il fatto che sia sempre presente sul lavoro. La ragazza<br />
accetta, ma quando sente casualmente che si cerca un'infermiera <strong>per</strong> curare un<br />
ustionato grave a bordo di una piattaforma petrolifera, si fa avanti e viene<br />
immediatamente imbarcata.<br />
Il ferito è Josef: si è procurato le ustioni che lo h<strong>anno</strong> reso temporaneamente<br />
cieco, cercando di salvare un compagno di lavoro durante un'esplosione,<br />
inconsapevole del fatto che si trattava di un suicidio. In un contesto surreale,<br />
con l'equipaggio che deve stare a bordo della piattaforma ormai inattiva, tra<br />
tensioni e frustrazioni, il rapporto tra Hanna e Josef diventa sempre più stretto,<br />
finché la ragazza trova nel suo paziente la <strong>per</strong>sona ideale <strong>per</strong> raccontare<br />
l'immenso dolore che ha dentro, causato da sevizie e torture subite nei Balcani<br />
durante la guerra.<br />
La catalana Coixet, con questo suo terzo<br />
film, conferma e approfondisce temi e<br />
approcci narrativi già delineati nei due<br />
precedenti «Le cose che non ti ho detto»<br />
(1996) e «La mia vita senza me» (2003):<br />
la predilezione <strong>per</strong> temi e soggetti difficili<br />
da narrare, quali l'incomunicabilità e il<br />
dolore, l'attenzione alle figure femminili<br />
che devono ridefinirsi, in <strong>per</strong>enne bilico<br />
tra la quotidianità del presente e le inquietudini<br />
del passato o le incognite del<br />
futuro, la capacità di filmare la non azione<br />
e le attese, privilegiando il non detto<br />
al manifesto.<br />
«La vita segreta della parole», premiato<br />
in Spagna con quattro Goya, tra cui miglior<br />
film e migliore regia, aggiunge progressivamente<br />
una dimensione sociale e<br />
politica, che tenta di trasformare le vicende<br />
di Hanna in un simbolo della barbarie<br />
della contemporaneità.<br />
Dopo un'ora spesa a dimostrare ancora<br />
una volta la sua capacità nel filmare le assenze,<br />
la padronanza narrativa nel ritmare<br />
il vuoto, la Coixet fa esplodere la pienezza<br />
del dolore, la densità dell'orrore.<br />
Anche in questo racconto nel racconto la<br />
qualità è data dai particolari, dalle evocazioni<br />
dei paesaggi e dei dettagli apparentemente<br />
banali, dagli aromi e dalle<br />
sensazioni più fisiche, in un pezzo di puro<br />
cinema della parola, che dimostra quan-<br />
to la letteratura possa dare alle immagini.<br />
Il film si organizza intorno a tre nuclei<br />
spaziotemporali ben definiti: il «prima»,<br />
in cui Hanna lavora meccanicamente in<br />
fabbrica ed è costretta a prendere ferie<br />
<strong>per</strong> evitare che tutti i colleghi la odino; il<br />
«durante», in cui la piattaforma è il teatro<br />
centrale della sua progressiva trasformazione<br />
e della messa in scena di una<br />
stratificata rete di rapporti umani e psicologici;<br />
il «dopo», in cui il ritorno a terra<br />
coincide con la ricerca di Josef, che non<br />
vuole rinunciare alla donna che lo ha curato<br />
e trasformato.<br />
A queste tre parti segue un epilogo diffe-<br />
40 <strong>notizie</strong>
ente da tutto il resto del film, non solo<br />
<strong>per</strong> le scelte figurative e narrative, ma<br />
anche <strong>per</strong> l'inedita dimensione di tranquillità<br />
e ottimismo, che sancisce il su<strong>per</strong>amento<br />
dei traumi e la possibilità di una<br />
vita più umana. Il finale decisamente ottimista<br />
con lieto fine fiabesco e vocina interiore<br />
che rimanda direttamente a un<br />
racconto <strong>per</strong> bambini non va liquidato<br />
semplicemente come buonismo riduttivo.<br />
Un bel titolo originale («La vida secreta<br />
de las calabra») <strong>per</strong> un film interessante,<br />
del quale consiglio caldamente la visione.<br />
Ti interessa APSS <strong>notizie</strong>?<br />
Sono molti i lettori che, <strong>per</strong> motivi anche diversi,<br />
h<strong>anno</strong> chiesto una spedizione “razionata” del trimestrale.<br />
Per questo cercheremo di soddisfarli.<br />
Inoltre, ci stiamo impegnando tutti in una maggiore<br />
attenzione <strong>per</strong> l'ambiente. Al contempo, non<br />
vogliamo scontentare chi ha sempre creduto nell'invio<br />
<strong>per</strong>sonalizzato del giornale. Quindi, chiediamo<br />
a tutti coloro che internamente all'<strong>Azienda</strong><br />
non intendessero ricevere più «APSS Notizie» di<br />
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