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VERI CAPOLI

Capoliveri Oggi n.7 - Comune di Capoliveri

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07COSPEECHCORNERPOLITICA E PARTECIPAZIONE, ECCO COME LA PENSANO CAMILLA BENINI E ALESSANDRO SQUARCICambiare il modo di fare politica, lo chiedono i giovaniTESTO - Valentina Caffieri |FOTO - Andrea LunghiI D U E R A G A Z Z I I N T E R V I S T A T I : C A M I L L A B E N I N I & A L E S S A N D R O S Q U A R C I18In questa sezione dedicata alla messa in luce dei diversipunti di vista su temi di interesse collettivo continuiamol'approfondimento sulla percezione della politica e dellavita pubblica tra i giovani del paese. Abbiamo raccolto leriflessioni di due ragazzi del paese: Camilla Benini, neoeletta Segretario del circolo locale del PartitoDemocratico e Alessandro Squarci, laureando inGiurisprudenza presso l'ateneo di Pisa. Dato il climapre-elettorale, abbiamo rivolto loro qualche domanda sudi un piano volutamente ideale, che prescinde dallapersonale scelta di schieramento partitico. Per cercaredi capire cosa si aspettano le nuove generazioni da chi simette in gioco con un impegno pubblico.D. Salve Camilla, cosa ti viene in mente se ti dico laparola “politica”?R. A livello personale decidere coscientemente per lacomunità dal punto di vista dell'elettore. Quindi quandovado a votare mi sento di esercitare un diritto/dovere.D. S e c o n d o t e n e l l a p o l i t i c a , q u i n d inell'amministrazione della cosa pubblica, quali aspettidovrebbero avere maggiore rilievo?R. Per me è fondamentale il tema della legalità. Tuttiparlano di tutto, ma il problema è concretizzare, faredelle azioni. Non penso però che si debba generalizzaretroppo e svalutare la politica, come per esempio,parlarne attraverso luoghi comuni del tipo “ Tanto è tuttouguale, chi ci va ci va”, come per dire che non è possibileun cambiamento, che non ci sono differenze, che non cipossono essere, perché chi aspira a fare politica lo fasoltanto per scopi di utilità personale. Questa mi sembrala cosa più sbagliata che non danneggia soltanto chiamministra ma soprattutto i cittadini.D. Quindi per te è sbagliato e dannoso il disinteresseverso la politica?R. Sì, infatti si possono creare dei paradossi e non credoche spesso questo disinteresse sia tanto motivato. Infattinoi, come italiani, nonostante tante cose negative, comel'illegalità, la mafia l'abbiamo sempre combattuta. Alivello di situazione economica lo Stato italiano offretanti servizi, a volte criticabili, che certamentepotrebbero essere migliorati, ma per esempio, in Spagnasi è avuto la dittatura fino alle soglie dell'età moderna. Avolte si avverte un rassegnazione, che per certi aspetti,sembra quasi pilotata ed è una cosa strana, come unadelegittimazione del proprio voto. Io sono favorevole allacritica, perché è la critica che muove il mondo, è il nonessere da nessuna parte, il “ non avere una propriaopinione”, “un proprio punto di vista”o ancora peggioavere la paura di esprimerla che è negativo.D. C'è, secondo te una causa e un rimedio per questasituazione di disinteresse, di mancanza di senso critico?R. La televisione è, almeno in parte, responsabile delladiffusione del qualunquismo.D. Definisci, per favore, cosa intendi per qualunquismo.R. Io intendo il muoversi secondo luoghi comuni, che poigenerano pregiudizi. Essere qualunquisti per mesignifica “ evitare di prendere una posizione”, o averedelle posizioni populiste, ( muoversi come un gregge chesegue un capo, una figura di riferimento).D. Hai parlato di un grande mezzo che è la tv e diInternet, invece cosa pensi?R. Penso che Internet sia spesso sprecato come mezzo diinformazione e approfondimento, perché alla fineriassume tutto in tre righe, spesso evita la ricerca piùapprofondita. Ma soprattutto Internet dà l'idea che nellepoche righe ci sia tutta la conoscenza. E' invecenecessario conoscere le due strade della ricerca edell'approfondimento. Apprezzo Internet per lapossibilità di partecipazione che offre alle nuovegenerazioni, per gli spazi aperti: blog, opinioni,pluralismo.D. Ma secondo te si può immaginare di trovare modiaffinché le persone, le nuove generazioni, pensino con lapropria testa?R. Sì, si tratta però di piccoli passi che devono partireanche dalle istituzioni. Non tanto partendo dagli adulti,ma puntando ai ragazzi, alla loro formazione. Spero cheun giovane o una giovane non siano scoraggiati dalleistituzioni.D. Pensi che sia possibile una politica in cui le persone simettono in gioco e si sacrificano per la comunità, cicredi?R. Sì. L'unica cosa che si può fare per riavvicinare lapolitica alle persone è che cambi il modo di fare politica.

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