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FRANZONI

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SommarioIn copertina:veduta di un cantiere edile07080910121416EditorialeL’ottimismo è il profumo della vitadi Enzo BalbiIl Presidente rispondeLettere al CollegioLa voce di Confediliziadi Corrado Sforza FoglianiIn Italia e nel mondoTerremotoFranco Chiacchiaintervista di Paolo MaddaloniMercato immobiliareVacanze, le famiglie riscopronole gioie della seconda casadi Paolo Maddaloni34Inserto “Pagine Gialle”Collegio Geometrie Geometri Laureatidella Provincia di MilanoIIIVerbale della riunione di consigliodel 30 giugno 2009Inserto “Pagine Gialle”Collegio Geometrie Geometri Laureatidi Monza e BrianzaXIVerbale della riunione di consigliodel 08 luglio 2009XIVVerbale della riunione di consigliodel 05 agosto 2009ProfessioneIl ginepraio delle “società di fatto”di Giuseppe Carlo Redaelli4448505458RendicontoBilancio 2008-2009: un bancodi prova che abbiamo superatodi slanciodi Cesare GalbiatiBiotecnologieL’energia solarenelle nuove costruzionidi Ferruccio BaioPer SportIo, un Ironman a Zurigo 2009di Cristiano MarcheseCulturaIl Lambro: la sistemazioneidraulica del fiumepiù inquinato d’Italiadi Giuseppe GarraIl grande romanzo di MilanoCapitolo settimo182426Il Collegio incontra le AziendeIl sistema di controtelaio isolato:una soluzione dal settoredella serramentisticaPresentazione di Andrea GaffarelloArticolo di Luca GobbettiGiurisprudenzaLa riforma del processo civiledi Paolo MaddaloniProfessioneSalute e sicurezza sul lavorodi Giuseppe Carlo Redaelli364042CopertinaLe novità per gli appalti pubblicidi Brunello De RosaCollegio e RegioneLa legge regionaleper il rilancio ediliziodi Francesca PatriarcaImmobili e FiscoLa vita breve dell’accertamentoimmobiliare sulla basedel cosiddetto “valore normale”di Luca Bonfanti62Vie d’acqua“Milano città d’acqua”:la riscoperta dei Navigli tra passato,presente, e il futuro dell’Expodi Barbara Piovella30SinergieAlberto Gandolfiintervista di Paolo Radice


Dietro una Grande Impresa c’è sempre un Grande Gruppo.Il Gruppo 24 ORE per l’edilizia e l’ambiente.Il futuro delle applicazioni software è già realtà:STR VISION da inizio alla nuova era delle soluzioni per il mondo dellecostruzioni. Il risultato è straordinario: tutto è più semplice, veloce, sicuro,condivisibile. Con STR VISION i professionisti e le società di ingegneriahanno a disposizione uno strumento per gestire i computi, le analisi e lecontabilità sia di piccoli lavori che di grandi opere.SPECIALE PREVENTIVAZIONE OPERE EDILI IN LOMBARDIAPREZZARIOCCIAA MilanoAccesso a internetper scaricare4 listini (1 al trimestre)a soli 499 euro + IVAVISIONPREVENTIVAZIONEIN OMAGGIO IL BIGLIETTODI INGRESSO AL SAIE 2009Naviga sul sito www.str.it oppure accedidirettamente col tuo telefoninodigitando www.softwareedilizia. mobio inquadrando con il tuo cellulareil QRCODE.800 462223www.strvision.itwww.str.it


Editorialedi Enzo Balbi » presidente del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di MilanoL’ottimismoè il profumodella vitaCi siamo lasciati con gli auguri per unbuon periodo di riposo, ci ritroviamogià immersi nella quotidiana routine.Il nostro Collegio ha ripreso e con un buonritmo: i modelli 17, i Corsi ed i Seminari, ilConvegno sulla L.R. 13/09 e il “piano casa”,(con la partecipazione dell’Assessore regionaleDavide Boni e del suo Direttore generale, nonché dell’Assessoredel Comune di Milano Carlo Masseroli e del DirettoreBianchi Janetti), il seguito alle scaramucce di luglio sulla certificazioneenergetica. Prendo lo spunto da questi ultimi argomentiper chiarire l’atteggiamento che abbiamo assunto nei rapporticon la Regione, con i Comuni e con tutti i nostri interlocutori tenendoben presente il ruolo ed il compito delle professioni ordinistiche,quelle con la P maiuscola, create con Legge dello Statoa “garanzia” della collettività.La parola d’ordine è: “collaborazione e integrazione”. In un momentodi confusione nel quale sembra prevalere la conflittualitàad ogni costo ed a tutti i livelli, nella convinzione che le guerrefacciano vittime inutili da tutte le parti, rimaniamo fermamenteconvinti che il “parlarsi” può prevenire ed appianare quasi tuttoe, soprattutto, con l’integrazione di capacità, ruoli ed interessi,si possano raggiungere risultati migliori per tutti. Vi sareteaccorti, ne sono certo, che negli ultimi anni siamo riusciti adintraprendere e consolidare rapporti “cordiali” con la Regione,in particolare con gli Assessorati Boni e Buscemi, con il Comunedi Milano, in particolare con gli Assessorati Masseroli e Verga,con l’Agenzia del Territorio, provinciale e regionale, con l’Agenziadelle Entrate, Direzione regionale, con la Camera di Commercio,con gli altri Ordini professionali, con le Associazioni di Categoria…scusate se è poco. Possiamo far finta di non vedernei risultati. Un paio di esempi, anzi, uno solo. Ho ricevuto alcunetelefonate da amici “critici” sulla certificazione energetica.Non posso fare la cronistoria, mi limito ad alcuni passaggi.Il discorso parte nel 2005 con due incontri sul risparmio energeticoin Collegio; a fine 2006, assolutamente per primi, organizziamoun Corso “accreditato” dalla Regione Lombardia di “Certificazioneenergetica degli edifici”. Nell’aprile 2007 proponiamoun “gruppo di lavoro”, primo della storia, a tutte le Professioni,che verrà istituzionalizzato nel “Tavolo tecnico” dalla Regione.A prescindere dagli aspetti di politica istituzionale, cito i risultatipratici: partecipazione alla stesura della norma, attestazioneda parte del Collegio della professionalità pregressa, accreditamentod’ufficio degli Ordini e Collegi come formatori e definizionedel programma e durata Corsi, Esami per tutti coloroche avevano frequentato Corsi organizzati da altri formatori,presenza obbligatoria di un rappresentante delle Professioninelle Commissioni d’Esame e, ultimamente, proroga termini dioperatività del nuovo software. Quando mai abbiamo avuto unruolo di questo livello? Personalmente non lo ricordo, anzi, misembra che mai ci sia stato riconosciuto. Scusatemi la franchezza,ad alcuni dei “mai contenti” ricorderei ciò che ebbe a dire ungrande uomo politico ad uno dei tanti che si lamentava perchénon si faceva questo e quest’altro: “e tu cosa fai?” Sarebbe belloche i colleghi che hanno idee, che pensano ad iniziative di interesseper migliorare il Collegio, che hanno in mente progetti afavore della professione, li sviluppino attraverso il Collegio percoinvolgere il maggior numero di iscritti.Mentre ero in vacanza pensavo agli sforzi che stiamo facendoper migliorare la nostra presenza, per trovare e implementareprogetti ed iniziative che possano sfociare in nuovi spazi dilavoro e di interesse, ai risultati che abbiamo ottenuto ancheall’interno della Categoria (i delegati Cassa, il Consigliere nazionale,i rappresentanti nelle Commissioni nazionali). Mi sonoreso conto che il pensiero correva e che, nonostante l’impegno,non si può arrivare a tutto quello che si vorrebbe, ma il perdermid’animo, o l’essere “scontento”, questo no.Ho fatto un piccolo resoconto di ciò che ci aspettava al rientro:Convegno sulla L.R. 13, le Convenzioni con gli Istituti Tecnici perla formazione dei futuri geometri, il progetto con Regione Lombardiae Agenzia del Territorio provinciale e centrale, l’implementazionedel nuovo sito internet, il censimento per la Fondazionegeometri e l’occasione per la Stampa dell’Albo, il progettodi riallestimento della Sala Nolli, l’approfondimento dei progettidi riforma delle professioni, ecc. Beh, mi sono convinto che c’ètroppo da fare, che, almeno per quanto riguarda il Collegio, illavoro non manca.Ho pensato ancor prima alla situazione professionale. Sonotempi difficili: come ho detto in altre occasioni, mi ritengo fortunato.So di alcuni colleghi, soprattutto giovani, che stannofacendo fatica, che attraversano un periodo poco favorevole.Ho rivisto i momenti del mio inizio, di tanti allora giovani comeme. Nessuno ti regalava niente mentre i “vecchi” potevano contaresulla clientela consolidata. Forse è più dura o, forse, il passatosembra sempre meglio, comunque non ci si può fermare.Leggo i giornali, sento le notizie: “migliaia di professionisti, avvocati,consulenti del lavoro e architetti, a rischio” (e noi?) poiperò, per la totalità dei media: “il peggio è passato, la ripresa èiniziata, c’è l’Expo, la domanda di case sembra vivacizzarsi...”.Io voglio crederci, non costa niente e vedo il mondo di colorediverso, sono più reattivo. Fuori dalla realtà? L’esperienza deglianni serve e mi fanno piacere le telefonate di alcuni colleghiche, leggendo la nostra Rivista, condividono la voglia di “pensarepositivo”, anche perché proprio senza lavoro non siamo.Sarà banale ma, senza dimenticare il presente, mi piace ricordarel’insegnamento delle maestre di anni fa: “cuor felice il ciell’aiuta”, per arrivare al più moderno e commerciale: “l’ottimismoè il profumo della vita”. Ripartiamo! •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri07


Il Presidente rispondeIndirizzate la vostra corrispondenza a:Collegio Geometri e Geometri Laureatidella Provincia di MilanoCasella Postale 1314 - 20101 Milanoe-mail: comitatodiredazione@geometri.mi.itL’APARTHEID DEI GEOMETRI DIPENDENTI PUBBLICICaro Maddaloni,ho letto il tuo articolo pubblicato alla pagina 56 e seguenti dellarivista N.6/2008 di «NoiGeometri» relativamente alla tematicache «ti sta più a cuore».Innanzitutto permettimi di non concordare con il titolo «apartheid».Esso vuole indicare una «segregazione razziale» che inrealtà non esiste. Semmai trattasi di semplice dovuta «separazione».È stato dimenticato che il cittadino, che per sua sceltaacceda alla carriera pubblica, deve osservare le normative cheregolano lo stesso rapporto con la Pubblica Amministrazionee, in particolare come previsto dal R.D. 30.12.1923 n.2960.Il dipendente sa che può essere soggetto ai provvedimenti disciplinariper l’uso dell’impiego ai fini personali, provvedimenti incui certamente lo stesso dipendente rischia di incorrere, speciese dipendente di Ufficio Tecnico Comunale, con la sospensionedel grado. Nei doveri da osservarsi tanto nelle ore di servizio onell’ufficio o anche fuori, il dipendente pubblico deve «evitaredi accettare ex ufficio, o comunque senza il benestare dei superiori,incarichi o impieghi o di attendere a lavori comunque retribuiti».Ogni inadempienza costituisce mancanza disciplinare,passibile, come tale, di sanzione disciplinare.Ho verificato quanto è stato scritto alla pagina 58: «Architettie ingegneri dipendenti pubblici iscritti agli ordini professionali,mentre i geometri no». A Milano i laureati, possono essereiscritti all’Ordine degli Architetti, però possono professare soltantose autorizzati per iscritto dalla Pubblica Amministrazionedalla quale si dipende. Contesto quanto scrive il geometraGiuseppe Borghese, geometra al Comune di Palermo UfficioEdilizia Privata. Costui, a mio parere, mai e poi mai potrebbeessere autorizzato a svolgere incarichi professionali per privati,comunque retribuiti. Infatti, si troverebbe ad essere il revisoreed il curatore in seno della P.A. del proprio progettato.Caro Maddaloni, ti rendi conto cosa potrebbe succedere se unnostro collega di un piccolo o medio Comune fosse autorizzatoa svolgere progetti per i privati? Tu, professionista in quelComune, potresti chiudere bottega! Mi pare semplice o logico.La questione ritengo possa essere esaminata dopo la modificadelle Leggi normative che interessano il Pubblico impiego.Circa la «Bassanini ter» (legge delega N.59 del 1997) è un erroredel solito legislatore impreparato che oggi governa l’Italia.Se i Collegi e la Cassa vogliono fare quattrini, sta bene il pensierotuo e di Borghese. Personalmente ritengo che ognuno svolga illavoro o la professione che si è dato e che ha assunto quando hadeciso la propria strada. In un momento di assoluta crisi comel’attuale, lascia spazio ai poveri professionisti. I dipendenti pubblici,poco o tanto, a fine mese portano a casa quattrini. Questoè il mio parere che, quale ex dipendente comunale, ti ho esternato.A suo tempo e per mia scelta, ho optato per le dimissionida pubblico dipendente per poter svolgere la professione. Duequestioni ben distinte! Non ritengo comunque che il tuo articolopossa pure piacere agli iscritti all’Albo, i quali non aspiranodi contare a livello politico, né di diventare parlamentari, bensìdi lavorare in santa pace, affrontando la burocrazia imperante.USCIRE DAGLI STEREOTIPICordiali salutigeom. Armando CastiglioniEgregio collega,è giusto e mi fa piacere ospitare nella nostra Rivista il pensiero dichi non condivide: siamo davvero in democrazia. Sull’argomento,trattato dal collega Paolo Maddaloni, devo precisare che leindicazioni del Consiglio Nazionale vanno in quella direzione eche, a tutt’oggi, il nostro Collegio non ha ancora definito la questione.Sono, però, convinto che nel terzo millennio dobbiamouscire dagli stereotipi e che, per chi sa fare, la concorrenza è un’opportunità.E se i Geometri dipendenti pubblici possono fare concorrenza“privilegiata”, che almeno sia fatta alla luce del sole...LA CRISI ODIERNA E LE COLPE DEI PADRIEnzo BalbiEgregio Presidente.Leggo con attenzione il Suo editoriale del n.3-2009 e condivido leSue riflessioni per questo periodo “particolare” della nostra attività;da parte mia cerco ogni giorno di “fare la differenza” consacrificio e pazienza malgrado il lassismo di valori professionali ei clienti che non pagano. Mi permetto solo di fare una precisazione,che reputo determinante visti i tempi odierni, sull’impegno che“... i nostri padri, usciti da una guerra, hanno saputo darci il benessere,darci un futuro, perchè hanno faticato...”; obiezione...il futuro se lo sono creati per loro, e non certo per le generazionifuture, perchè oggi, io come altri colleghi, ci troviamo a dover“metter mano” a pasticci e simili, creati dai “nostri padri” che ora,08 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Lettere al Collegioforse giustamente, si godono l’agognata pensione, ma hanno scaricatosulle spalle delle “future generazioni” incombenze fastidiosee oneri da sostenere per dipanare matasse intricate di problemiirrisolti o chiusi alla meglio... e con la complicità delle istituzioni;chi di noi non ha avuto un problema simile in Catasto, Comune,VV.FF. e via dicendo... se poi alla fine della “sofferenza” confidiamonella comprensione “economica” del cliente, abbiamo di chesperare! Sono perfettamente daccordo con Lei; smettiamo di adeguarcialle logiche egoiste, al profitto ad ogni costo, svestiamoci ditanto inutile che abbiamo addosso, cerchiamo di essere più umili,umani, riconosciamo i nostri limiti, anche senza tornaconto, perchèil risultato lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni!Diamo prima di pretendere... giustissimo! Non sia mai che i miei figliun giorno mi rinfaccino le stesse cose; che grossa sconfitta chesubirei! Io il mio impegno ce lo metto tutti i giorni, non mi reputoviziato e i miei figli li allevo con lo spirito di essenzialità e sobrietàin cui credo, con molta fatica malgrado gli input della civiltà delbenessere. E allora che ben venga questo periodo di penitenza...sono già all’opera.Cordiali salutigeom. Stefano VaghiMA ERANO ALTRI TEMPI...Egregio geometra,lettere come queste mi confermano che i miei iscritti leggonoNoiGeometri più di quanto sembri e la cosa fa piacere e gratificatutti coloro che si impegnano per far bella la nostra rivista.Mi permetta di non concordare appieno riguardo al lavoro e allafatica dei nostri padri che, come dice Lei, sono stati un po’ egoisti eci hanno lasciato qualche strascico sociale. Io ricordo l’impegno dimio padre e di tanti come lui per “sbarcare il lunario”, far studiarei figli. Poi, senza voler loro trovare giustificazione, perché non nehanno bisogno, erano tempi diversi, venivano da decenni in cui lapensione non si sapeva manco cosa fosse. Peraltro, se ci pensiamoun attimo, e su questo concordo con Lei, probabilmente lasceremoanche noi ai nostri figli un futuro pensionistico poco roseo,e ce lo rinfacciano già. Per quanto riguarda leggi e regolamenti,oddio, mi sembra proprio che non siamo messi meglio…La ringrazio dello scambio di idee chiaro e leale e mi complimentoper l’impegno ad allevare future generazioni con lo spirito di essenzialitàe sobrietà.Enzo BalbiUn grazie dal Collegio dell’Aquilaalla “grande famiglia” dei geometriSono stati moltissimi quelli che con slancio generoso,attraverso un’opera sollecita ed efficace, come in unagrande famiglia, si sono prodigati medianti aiuti concretidi carattere non soltanto morale, ma materiale, nei riguardidegli iscritti al Collegio Geometri e Geometri Laureatidella provincia dell’Aquila e delle loro famiglie, alleviandole sofferenze cagionate dal noto evento sismico del 6 aprilescorso. A loro vanno i nostri ringraziamenti.Come facilmente intuibile, e come è noto dalle cronache deimesi pregressi, notevoli sono state le difficoltà obiettiveconseguenti al terremoto che ha sconvolto la città dell’Aquilaed alcuni comuni della provincia medesima. Moltissimi colleghihanno subito, in conseguenza di detto evento, la totale oparziale distruzione della loro abitazione, nonché del propriostudio professionale, con danneggiamento degli strumentiprofessionali resi, nella gran parte dei casi, inutilizzabili.A fronte di detto infausto evento si è verificato netto lo slanciogeneroso ed altruistico, immediatamente manifestatosicon la vicinanza morale e successivamente con aiuti concreti,della Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri,del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureatie dei Collegi dei Geometri d’Italia, segno tangibile dellospirito solidaristico che connota da sempre la categoria.Sotto il profilo materiale va evidenziato che sono pervenutial Collegio dell’Aquila, mediante donazione da parte di alcuniCollegi dei Geometri e Geometri Laureati d’Italia, diversistrumenti di natura topografica e informatica, prontamenteposti a disposizione di quegli iscritti rimasti del tutto privi,a causa del danneggiamento del proprio studio tecnico.Ai menzionati organi istituzionali, ai Collegi dei Geometri eGeometri Laureati d’Italia ed a tutta la componente umanadi categoria, personalmente e singolarmente prodigatasi perfornire aiuti e dimostrare la propria vicinanza, va il più sentitoe profondo ringraziamento del Collegio dei Geometri e GeometriLaureati della provincia dell’Aquila, unitamente a quellodel Consiglio direttivo. Tale gesto, di notevole valenza morale,rappresenta per i nostri colleghi della città dell’Aquila e dellaprovincia, un aiuto concreto e fondamentale, nonché stimoloper una rinascita interiore tesa a ricostruire con forza e passione,attraverso l’esplicazione dell’attività professionale,un territorio segnato dal terremoto. A tutti vada il ringraziamentodal profondo del cuore per la solidarietà manifestata.Un cordiale saluto ed un grazie a tutta la redazione della rivistaNoiGeometri. •geom. Franco Di MatteoVice Presidente del Collegio Geometrie Geometri Laureati della provincia dell’AquilaLuglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri09


La voce di Confediliziadi Corrado Sforza Fogliani » presidente ConfediliziaAscensori ante 1999,verifica straordinariaCon proprio decreto entrato in vigorel’1 settembre scorso, il Ministro perlo sviluppo economico ha disposto -con diverse scadenze in relazione alladata di installazione dei singoli impianti -una verifica straordinaria degli ascensorimessi in esercizio prima del 30 giugno1999, finalizzata alla realizzazione diun’analisi delle situazionidi rischio - ben 74 -specificate in un allegatoal decreto stesso. La verificadovrà essere richiestadai proprietari o,nei condominii, dagli amministratori condominiali,in occasione della prima verificabiennale programmata sulla basedella vigente normativa (che, com’è noto,prevede anche un controllo manutentivosemestrale). Successivamente, gli stessisoggetti (gli amministratori, peraltro,previa deliberazione dell’assemblea condominiale)dovranno - in questo caso, conscadenze legate al tipo di rischi ritenutipresenti - realizzare i “conseguenti interventidi adeguamento”. Per gli immobilistorico-artistici, il provvedimento delministro Scajola prevede particolari, appositenorme. La Confedilizia ha assuntouna posizione critica sul decreto in parola(riservandosi, se non venisse modificato,anche di impugnarlo avanti la giustiziaamministrativa, come già ha fatto in occasionedi un precedente provvedimentosempre del ministro Scajola e sempre inmateria di ascensori, provvedimento rimastopoi inattuato) sulla base del fattoche, in un momento di crisi che attanagliale famiglie italiane, il decreto appena varatoimpone a condòmini e proprietari dicasa ingenti spese (circa 15mila euro perascensore, per un totale in tutta Italia di6 miliardi di euro, secondo calcoli delleimprese del settore diffusi da “Montiascensori”, una delle maggiori aziendedel ramo), e questo per gravosi adempimentiperaltro non previsti da alcunanormativa cogente dell’Unione europea.Come - ha fatto presente la Confedilizia -se la sicurezza potesse essere diversa daPaese a Paese d’Europa. •10 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Il proprietariodell’immobile devefinanziare il negozioche ospita?Sono sempre più frequenti le grida di doloredei commercianti nei confronti dell’“eccessivopeso” dei canoni di locazione dei negozi, in particolarestorici, che costituirebbe per molti la primacausa della difficoltà a mantenere in piedi l’esercizio.Al di là dell’osservazione di buon senso secondo cuinon è possibile pretendere che il proprietario dell’immobile“finanzi” una gestione commerciale che sisvolge nella sua proprietà mediante la rinuncia a partedel canone di locazione, si deve considerare il diversomeccanismo di aggiornamento dei prezzi tra le merciin vendita e il canone stesso. Se infatti il prezzo dellemerci si aggiorna automaticamente per il gioco delladomanda e dell’offerta, il “prezzo” del godimento diun immobile rimane invece bloccato per dodici anni,salvo un (neppur completo) aggiornamento al costodella vita. Ed è proprio il fatto che il contratto duricosì a lungo che rende particolarmente vistoso, allascadenza dei dodici anni, l’aumento del prezzo, cheè in realtà solo il recupero della redditività del bene.Se non fosse giustificata da ragioni economiche, lasopravvivenza di negozi che hanno caratterizzatoa lungo il centro cittadino sarebbe del resto, al di làdei sentimenti, persino ingiusta, poiché imporrebbeun’ipoteca sullo sviluppo futuro della città.Infine, va sottolineato come sia comunque del tuttofuori luogo attribuire la causa di ogni cosa al proprietario-locatoredell’immobile, dopo che per oltrecinquant’anni il legislatore ha costretto lo stesso asopportare una normativa tutta a sostegno dell’inquilino-commerciante:basti pensare alla durata delcontratto (dodici anni) senza modifica del canone,all’indennità per la perdita dell’avviamento (che sottraeal locatore almeno un biennio di canoni sui qualiha peraltro corrisposto leimposte), al diritto di prelazione(e personalizzazionirelative per il proprietariovenditore, nella trattativa)nell’acquisto dell’immobilelocato. E poi, non è responsabilitàdel locatore se oggiil mercato vuole la boutiqueal posto del fornaio. •


In Italia e nel mondoLiquidazione parcelleIl parere del GaranteCon riferimento alle linee guidasulla liquidazione delle parcelle -di cui alla circolare CNGeGL prot.n. 907, del 4/02/09 - ed alle perplessitàsollevate da alcuni Collegi,lo scorso 6 luglio l’AutoritàGarante della Concorrenza e delMercato ha trasmesso la seguentenota: «L’Autorità ha esaminatola segnalazione relativa alla circolaren. 907/2009 adottata dalConsiglio nazionale Geometri eGeometri laureati il 4 febbraio 2009. In tale occasione, l’Autoritàha rilevato che quanto riportato nella circolare con specifico riferimentoall’abolizione dell’obbligatorietà delle tariffe risulta in lineacon gli indirizzi espressi da questa Autorità nell’Indagine ConoscitivaIC34 - Stato del recepimento dei principi di concorrenzanei servizi professionali. Sul punto si ricorda che già nell’Indagine,in particolare al capitolo III, paragrafo I, è stato evidenziato comela disciplina deontologica dovrebbe espressamente affermare ilprincipio per cui i professionisti possono pattuire liberamente icompensi professionali, non dovrebbe contenere alcun richiamoalle nozioni di decoro o dignità professionale per la determinazionedel compenso dei professionisti e dovrebbe prevedere l’obbligodi presentare in forma scritta al proprio cliente il preventivoper le prestazioni professionali».Un convegno alla BocconiRecessione, i fantasmi del ‘29L’ingresso è libero ma su prenotazione, l’Aula Magna è stracolma,in diversi sono costretti in piedi, molti che non si erano prenotatihanno dovuto rinunciare. Il tema della serata non è tecnico ma ilproblema ci riguarda, sia come cittadini sia come professionisti.Vorremmo capire meglio cosa sta accadendo, il fatto di parlare dicrisi, di accorgersi che il lavoro diminuisce, che i clienti hanno “accorciatoil braccio”, ecc. non è sufficiente. Credo di essere il sologeometra presente, intanto accredito la testata di NOI GEOMETRI.Introduce Severino Salvemini, docente all’Università Bocconi.Modera la conversazione Salvatore Carruba del Sole 24 ore.Intervengono Gianni Toniolo, Duke University e Alberto Alesina,Harvard University e Università Bocconi.La storia insegna, potremo trarre profitto da quanto successo ottantaanni fa nell’America del ‘29? Questi modelli già visti possonoaiutarci a correggere gli errori? Due le tesi sostenute, la prima cheda questa memoria si possano trarre utili indicazioni, la secondache si tratta di cosa diversa poiché è coinvolta la globalizzazioneche prima non c’era. Il clima avverte una leggera positività, c’è chidice che ormai abbiamo toccato il fondo, chi dice avremo nuovifattori di instabilità, chi dice che la crisi che è partita dall’Americavedrà ancora l’America come salvatrice dell’Europa. Opinioneabbastanza condivisa che in Italia stiamo meglio dei nostri vicini.Tutto ciò ci deve far riflettere, come abbiamo dimostrato nel passatodobbiamo rimboccarci le maniche, la nostra categoria hasempre dato il buon esempio.Paolo MaddaloniBrunetta, via a sperimentazionereti amiche notai-ComuniDecolla la sperimentazione dei servizi “reti amiche” in 30 Comuni:permetterà di accedere direttamente dal notaio a informazionianagrafiche. Offrirà anche visure catastali e altre informazionisugli immobili. Così il ministro per la Pubblica amministrazione,Renato Brunetta, presentando il protocollo fra il suo ministero e ilConsiglio nazionale del Notariato. «Per il momento - ha detto Brunetta- riguarda 100.000 abitanti. Vorrei che il numero di utenti arrivassea 60 milioni». Attraverso la sperimentazione di “reti amiche”fra notai e Comuni - ha spiegato il ministro - «si va dal notaio,si chiede un certificato catastale e lo si ottiene allo stesse condizionidel Comune. E non è necessario essere cliente del notaio».Si tratta - ha commentato Brunetta - di una «bella pagina di buonaamministrazione, buone relazioni professionali e buon governo».


Giordano Brunoe il compasso di MordenteUn altro tratto umano di Giordano Bruno, il filosofo di Nolaimprevedibile come il suo pensiero ribelle, ucciso nel rogodi campo dei Fiori il 17 febbraio 1600. È la chiave di letturaofferta dal saggio appena edito «Giordano Bruno e il Dio deiGeometri. Quattro dialoghi», con introduzione e traduzionedel medico e filosofo napoletano Guido del Giudice (Di RenzoEditore, pp. 128). Il Dio dei Geometri, per Bruno, è FabrizioMordente, un matematico di Salerno conosciuto a Parigi nel1585 alla corte di Caterina de’ Medici, al seguito di Jacopo Corbinelli,esule fiorentino nelle grazie della Regina Madre cheproteggeva gli italiani a corte. Ma, spiega Guido Del Giudice,«come spesso succede agli esuli, anziché aiutarsi a vicenda,non trovano niente di meglio da fare che azzuffarsi, come icapponi di Renzo, sprecando le proprie energie in una lotta trapoveri. Per la verità le colpe di questo dissidio sono prevalentementedel Salernitano, in quanto Bruno, come suo solito, sirivela sì avventato, ma animato esclusivamente dalla brama diconoscere e sviluppare la sua filosofia». Egli vede nello strumentoinventato dal Mordente, un compasso di proporzionea otto punte, il deus ex machina in grado di confermare e svilupparele sue teorie atomistiche e, in particolare, la presenzadi un minimo assoluto assimilabile all’atomo, che Aristotelenegava con decisione.Cessione immobilie l’opzione prezzo-valoreIn caso di trasferimento di immobili a uso abitativo nei confrontidi persone fisiche, l’opzione per la tassazione in base alvalore catastale (e non a quello venale) deve avvenire necessariamenteal momento della cessione, e non con un successivoatto integrativo. Lo precisa l’Agenzia delle Entrate con larisoluzione n. 145/e che fornisce chiarimenti sulla disciplinadel prezzo-valore introdottadalla Finanziaria 2006 in derogaalle disposizioni del Testounico dell’imposta di registro.Il nuovo sistema consenteall’acquirente di chiedereal notaio che la base imponibiledelle cessioni di casee pertinenze nei confronti dipersone fisiche non titolaridi attività commerciali, artisticheo professionali vengacalcolata in base al valore catastalee non al valore venalein comune commercio. La normaprecisa però che questarichiesta può essere fattaall’atto della cessione, e noncon un atto integrativo successivoalla permuta immobiliare.Di conseguenza, ricordal’Agenzia delle Entrate in unanota, si avranno riflessi immediatisull’efficacia dell’attivitàdi controllo svolta dagliuffici del Fisco.CAODURO ® s.p.aCAVAZZALE - VICENZAinfo@caoduro.it - www.caoduro.it


Terremotointervista di Paolo MaddaloniLa testimonianza di Franco Chiacchia, titolare di un’impresa abruzzeseL’Aquila risorge dalle sue macerie«Le iniziative del Governo sono state efficaci e soprattutto le decisionisono state rapide. Le promesse saranno senza dubbio mantenute. Ho vistoi Vigili del Fuoco di Milano e i geometri appartenenti al Collegio di Milano»Paolo Maddaloni e Franco Chiacchia14 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


TerremotoIncontro Franco Chiacchia titolare diun’Impresa Aquilana che si occupa prevalentementedi finiture degli ambientie piccole ristrutturazioni. I comuni conoscentiche ci hanno presentato diconoche nel suo settore sia tra i più accreditati.Tra un assaggio di cacio e ventricinaannaffiato da un buon rosso d’Abruzzofacciamo presto ad entrare in sintonia ancheperché Franco è una persona garbatae disponibile.Prima di parlare del tuo lavoro raccontamicosa è accaduto alla tua casa.«La palazzina in cui vivo con la mia famigliaè una costruzione in latero cementodi tre piani fuori terra oltre piano box.È stata classificata nella categoria B, maè un B anomalo poiché tutte le pareti perimetralisia esterne sia interne sono dademolire e ricostruire, le scale presentanolesioni nelle murature e gli appartamential primo e secondo piano sono inagibili.Non parliamo del piano box. Quando sipotrà entrare si farà chiarezza».Dove hai vissuto con la tua famiglia se lacasa non è attualmente abitabile?«Possiedo un piccolo magazzino dovetengo le attrezzature della mia azienda.Ho reso “vivibile” una parte dello stessoed adattandomi alla meglio anche pensandoa chi stava peggio di noi, sonorimasto a vivere con la famiglia per circaquindici giorni».E dopo?«La situazione era pesantissima. Devi sapereche mio figlio Andrea, il più piccolodei miei figli, è invalido al 100% e puoiben immaginare con le sue necessità iproblemi quotidiani. Mio malgrado hotrasferito la famiglia in un appartamentomesso a disposizione della ProtezioneCivile. A Roseto degli Abruzzi».Per quanto tempo?«Il soggiorno è durato circa un mese.Nel frattempo ho sistemato meglio ilmio piccolo magazzino adattandolo allenostre particolari esigenze e siamo rientratitutti all’Aquila. Adesso quello chespaventa è l’inverno, ma si vedrà. Stannolavorando bene e velocemente».(Certo all’Aquila l’estate è breve e calda,l’inverno è lungo e freddo, n.d.r.)Sei testimone dei fatti. Come giudichi l’impegnodella Protezione Civile e l’assunzionedi responsabilità da parte del Governo?«La Protezione Civile è intervenuta immediatamentecoordinando tutti i soccorsie i volontari senza lasciare nulla al caso.Ho visto i Vigili del Fuoco di Milano e hosaputo dei geometri volontari appartenential Collegio di Milano. Le iniziativedel Governo sono state efficaci e soprattuttole decisioni sono state rapide. Il lavoroè tanto ma se continua così le promessesaranno senza dubbio mantenute.Aver organizzato il G8 all’Aquila ha datovisibilità al mondo di quanto è accadutoe si deve fare. I capi di Stato si sono impegnatiin vari progetti. La presenza costantedel Premier ci ha dato coraggio edinfuso sperante/certezze. Certo i miracolili fa solo………………………..».E il lavoro?«Siamo stati fermi per circa dieci giorni.Il tempo necessario per riprenderci ed organizzarci.Ci siamo preparati ad affrontarequei piccoli interventi estremamentenecessari a far funzionare quei fabbricaticlassificati nella fascia A».Fammi un esempio.«C’è un edificio multipiano chiamatoSTRENELLE 88 con struttura in latero cementoche si trova a ridosso delle muradel castello. Parte di questo edificio èoccupato da Studi Professionali e parteda CARISBA. Vi sono studi medici, studiodontoiatrici, studi radiologici e un laboratoriodi esami clinici. Fare ripartirela struttura era urgente ed indispensabilepoiché la struttura Ospedaliera era inparte inagibile. Fortunatamente l’immobileè in fascia A. Lo stabile lo conoscobene perché quegli Studi Professionalierano già annoverati tra i miei clienti».Che tipo di interventi erano necessari?«Sono occorsi interventi di piccola entità,chiudere fessure e opere di finituranelle parti private e nelle parti comuni».Questi lavori sono stati in qualche modosovvenzionati?«Per il momento le modalità economichedi realizzo devono ancora essere messea punto, forse è un bene perché così sipotranno evitare abusi. Gli interventi allastruttura medica a secondo delle superficiinteressate sono costati tra i duemilacinquecentoe cinquemila euro, così perle parti comuni».E quindi…«I committenti hanno saldato a fine lavorie noi abbiamo emesso la relativa fattura.Poi per i rimborsi si vedrà».Secondo te vi sono responsabilità per icrolli?«Le risposte le fornirà la Magistratura».Una riflessione.«Considerando l’andamento e l’entitàdelle scosse molte strutture hanno benlavorato. Occorre fare un distinzione traMonumenti, Opere Pubbliche e Ristrutturazioni».Cosa intendi con ristrutturazioni.«Generalmente nelle ristrutturazioni siinterviene sulla parte esterna del fabbricatoe non sempre si fa un’indagine sullefondamenta. A proposito: ho letto congrande interesse il numero 2 della rivistaNOI GEOMETRI, grazie per esserci vicino.Abbiamo bisogno anche di questo». •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri15


Mercato immobiliareDa un’indagine della Camera di Commercio e della F.I.M.A.A.Vacanze, le famiglie riscopronole gioie della seconda casaCalano però gli acquisti sia in Italia che all’estero. Il mare (soprattutto il Ligure)la meta più gettonata. Ma vanno forte anche Courmayeur e i laghi di Como e di Garda.Nei sogni di chi guarda all’estero c’è la Costa Azzurra» di Paolo MaddaloniDa un’indagine della Camera di Commercio(attraverso Osmi-Borsa Immobiliare)e F.I.M.A.A. Milano, CollegioAgenti d’Affari in mediazione dellaProvincia di Milano, aderente all’Unionedel Commercio, realizzata su una trentinadi mediatori immobiliari a luglio 2009emergono i seguenti dati: sono le famigliecon bambini protagoniste nel mercatodelle seconde case: è per loro più di unavendita su tre (36,4%) e quasi un contrattod’affitto su due. Ma calano gli acquistidelle seconde case sia in Italia (-33%) cheall’estero (-24%): è un altro degli effettidell’attuale crisi. E per i milanesi che possonopermetterselo (il costo medio per unappartamento di 50 metri quadri supera i170 mila euro) il mare rimane la meta piùgettonata (48,5%), in particolare quelloligure (36%). Soprattutto per le vacanze(39,4%) ma anche per fare un investimento(36,4%). Ci ha guadagnato di piùchi però ha investito in una seconda casaa Milano (+27% in media in dieci anni).Interessanti sembranoora le prospettive ancheper chi sceglie l’Abruzzoe in particolare L’Aquilaper i nuovi progettiedilizi in cantiere (18%).Le seconde case acquistateMeno di una compravendita su dieciall’anno (8,5%) riguarda una secondacasa, il 15% resta localizzato a Milano.Ma se si sceglie un’altra meta quasi lametà degli acquirenti di una seconda casapreferisce il mare (48,5%). Le località italianepiù gettonate? Courmayeur (12%) e,a pari merito, i laghi di Como e di Garda,la Versilia La Thuile (6%) mentre LagoMaggiore e Valtellina si fermano al 3%.Tra le regioni al primo posto la Liguria conil 36% seguita dalla Lombardia con il 18%,dall’Abruzzo con il 9% e la Toscana con il6%. L’Abruzzo diventa una meta interessanteper i nuovi progetti edilizi del post-16 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Mercato immobiliareterremoto per il 18%. Ma tra chi preferisceandare all’estero è la Costa Azzurra adattirare il maggior numero di acquirenti(il 42% delle compravendite all’estero).Le seconde case acquistate sono in mediadi una cinquantina di metri quadri e sitratta per lo più di appartamenti (il 91%).Ma quali i motivi che spingono all’acquisto?Per le vacanze prima di tutto (39,4%)ma anche per investimento (36,4%).Per chi può permetterselo, acquistareuna seconda casa in Italia costa in media3.460 euro al metro quadro. L’importanteè che sia facilmente raggiungibile da Milano(33%), soprattutto in auto (76%) conun tragitto non superiore alle due ore, anchese il panorama ha il suo valore per il15,2%. Chi ha comprato negli ultimi diecianni a Milano ci ha comunque guadagnatodi più rispetto a chi ha comprato una secondacasa in altre zone (+27% in media).I maggiori acquirenti di seconde case sonole famiglie con bambini (36,4%), seguitidalle coppie (12%). Ma più di uno su quattroper acquistare ricorre al mutuo (27%).E la crisi incide fortemente sugli acquistisia in Italia che all’estero, in media si riduconorispettivamente del 33% e del 24%.Le seconde case affittateUna trattativa di affitto su dieci riguardauna seconda casa, localizzata per lopiù al mare (36,4%) o in altre città italiane(24,2%) e che per il 42,4% va allefamiglie. Si tratta di un appartamentoin nove casi su dieci, che non superain media i cinquanta metri quadri. E siaffitta in media per cinque mesi all’anno.Ma se si vuole affittare una secondacasa per le vacanze bisogna spenderein media quasi 8 mila euro all’anno.“Le seconde case risentono dell’attualesituazione di crisi - ha commentato AntonioPastore, presidente dell’aziendaspeciale della Camera di Commercio BorsaImmobiliare -. Tuttavia, dalla ricercale case al mare risultano la tipologia piùambita dai milanesi, soprattutto dalle famiglie.Per queste l’acquisto della secondacasa migliora la qualità della vita”.“La seconda casa ormai è una soluzioneconcreta per la vacanza: non solo i fine settimana,ma anche altri periodi. E comunquerimane un’opportunità d’investimento- osserva Lionella Maggi, presidentedi F.I.M.A.A. Milano (aderente all’Unionedel Commercio) -. L’acquirente milaneseresta molto selettivo puntando sulla comodità.Quindi la seconda casa dev’essereraggiungibile e di facile accesso”.La crisi c’è e si sente specialmente nel settoreimmobiliare, vi sono per fortuna deilievi segnali di ripresa. Il bene più desideratoresta comunque sempre la casa sia perproprie necessità ( prima e seconda casa inproprietà od in affitto) sia per investimento.È quello che emerge dalle dichiarazionidi Antonio Pastore e Lionella Maggi. •Chi ha comprato negli ultimi dieci annia Milano ha comunque guadagnato di piùrispetto a chi ha comprato una seconda casain altre zone (+27% in media). I maggioriacquirenti di seconde case sono le famigliecon bambini (36,4%), seguiti dalle coppie(12%). La grande crisi dei mutuiLuglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri17


Il Collegio incontra le AziendeLa FINSTRAL, “qualità altoatesina”Il sistema di controtelaioisolato: una soluzione dal settoredella serramentisticaLe caratteristiche prestazionali di un serramento esterno sono strettamentelegate alla corretta esecuzione del controtelaio, componente del sistema“finestra” spesso trascurato dal progettista. Dall’esperienza di una importanteazienda italiana del settore dei serramenti, la soluzione tecnologicaper un ottimale isolamento acustico e termico» di Andrea GaffarelloLa rubrica “Il Collegio incontra leAziende” ospita in questo numero lasocietà FINSTRAL, realtà aziendalenata nel 1969 come impresa artigianaleed oggi azienda leader in Europa nellaproduzione di serramenti all’avanguardiache in oltre 40 anni di storia è giuntaa contare 12 stabilimenti, diverse filiali ecirca 1.300 dipendenti. Grazie alla produzionein proprio di profilati e vetro-camera,l’azienda altoatesina è da sempre sulmercato con una vasta e variegata gammadi prodotti. Avvalendosi di tecnologieproduttive altamente automatizzate,FINSTRAL realizza su misura finestre, portee verande in PVC, in PVC-alluminio edin alluminio, garantendo soluzioni personalizzateper dimensioni, tipologie diesecuzione e funzioni richieste. La strutturaimprenditoriale dinamica e la professionalitàdei collaboratori assicuranoottimi standard qualitativi e una ricercacostante di prodotti e servizi innovativi.FINSTRAL offre soluzioni collaudate insintonia con le specifiche esigenze deimercati regionali, trasformando consulenzaed assistenza al cliente in un caposaldodella propria strategia commerciale.Gli infissi FINSTRAL -per oltre 16milioni di pezzi venduti- sono certificatidall’Istituto indipendente IFT, si fregianodel noto marchio di qualitàRAL e della marcaturaCE. L’azienda è certificatasecondo le normativeDIN EN ISO 9001 e DINEN ISO 14001. Dal 2007FINSTRAL è, inoltre, Partner dell’AgenziaCasaClima per i serramenti, che rispettanoi rigorosi standard dell’Agenzia anchenella versione base. La finestra FINSTRAL,appunto, è un elemento multifunzionale,in grado non solo di garantire un elevatoisolamento termo-acustico, ma volto amigliorare la qualità globale, riducendoil fabbisogno energetico ed aumentandoil comfort abitativo.In questo articolo il geom. Luca Gobbetti,responsabile dell’Area Strategica Progettistidella FINSTRAL, illustra la propostatecnica-esecutiva di FINSTRAL per la correttarealizzazione dei controtelai nellefinestre. •La sede amministrativa dell’azienda altoatesinaad Auna di Sotto, sull’altopiano del Renon (BZ)18 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


LINEE PULITE PER ESIGENZE MODERNE.SISTEMA DI FINESTRE IN ALLUMINIO A78 YOUNG-LINE DI FINSTRAL.Stabile, duraturo, bisognoso di manutenzione minima: il sistema di finestre in alluminio A78-Young-line riunisce in sétutte le collaudate prerogative dell’alluminio. Funzionalità, eleganza e molteplicità di varianti ne fanno una soluzioneideale sia per edifici pubblici che per l’edilizia residenziale privata. FINSTRAL – L’alluminio nella sua forma migliore.Sistema A78-BCon estetica complanareSistema A78-Young-lineCon anta non visibile sul lato esternoSistema A78-AVCon veneziana integrataINCONTRO TECNICO DI AGGIORNAMENTO„Il comfort abitativo nelle costruzioni efficienti:dai materiali ai serramenti“Milano, 11.11.2009 ore 15.00presso il Collegio Geometri e Geometri Laureati dellaProvincia di Milano, iscrizioni su www.geometri.mi.itFINSTRAL SPA: VIA GASTERS 1 . I-39054 AUNA DI SOTTO (BZ)TEL.: 0471 296 611 . FAX: 0471 359 086 . E-MAIL: FINSTRAL@FINSTRAL.COM . WWW.FINSTRAL.IT


Il Collegio incontra le Aziende» di Luca GobbettiResponsabile Area Strategica ProgettistiFINSTRALNelle nuove costruzioni o nelle ristrutturazioni,la scelta di un buonserramento per risolvere i problemidi ponte termico, condensa e muffaè limitata. L’elemento “falso telaio ocontrotelaio o cassa matta” spesso nonviene preso in considerazione in manieraadeguata. In realtà anch’esso svolge unruolo importante nell’applicazione dellafinestra. Spesso viene scelto dall’impresao dal serramentista puntando su soluzionisemplici ed economiche, che perònon sono in grado di garantire una bassatrasmittanza.FINSTRAL, sempre attenta a studiaresoluzioni tecniche all’avanguardia, dadiversi anni ha realizzato un falso telaiopolivalente ed ecologico. Polivalenteperché può essere impiegato in tutte levarianti costruttive con applicazioni afilo interno o a metà spalletta; ecologicoperché realizzato con materiale riciclatoricavato da scarti di produzione del PVC.La struttura portante è in tubolare in acciaio30 x 15, rivestita con profilo in PVC.Il controtelaio può essere impiegato perogni soluzione tecnica, sia che si tratti diserramento con cassonetto, con cassonettoesterno, con persiana oppure confrangisole: esso risulta sempre in linea coni criteri di costruzione per edifici a bassoconsumo energetico ed edifici CasaClima.Fig. 1Caratteristiche tecnico-applicativedel controtelaio isolato FINSTRAL:A - spigolo di supporto intonaco;B - doppio isolamento tramite guarnizionicoestruse;C - nasello d’attacco per bancali esterni;D - scanalatura per eventuali bancali interni;E - possibilità di inserimento aggiuntivonella parte inferiore per migliorarel’isolamento e per applicazione guaineisolanti.Buon isolamento termico complessivocon la finestra (assenza di ponti termici)fino a 0,82 W/m 2 K.BACDE20 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Fig. 2Fig. 2: il falso telaio isolato è adatto ancheper la ristrutturazione di edifici esistenti.Fig. 3: particolare del fissaggio del controtelaiocon schiuma poliuretanica. Si notinole guarnizioni coestruse che garantisconoun’ottima tenuta sia termica che acustica.Fig. 4: il controtelaio è stato montato a regolad’arte ed è stato intonacato. Ora possonoessere effettuate tutte le operazioni successivesenza alcun rischio di rovinare le guarnizioni.Fig. 5: particolare applicativo della parteinferiore, il falso telaio gira sui quattro lati.Fig. 3Fig. 4Fig. 5


Esempi di applicazione:Fig. 6: applicazione con davanzale in pietra.Si noti il taglio termico creatocon il controtelaio che separa il marmoesterno dal bancale interno.Fig. 6Fig. 7: applicazione inferioredella porta-balcone con soglia in alluminio.Si noti la versatilità del controtelaio,qui allungato nella parte inferioreper aumentare il taglio termico e per migliorarela tenuta all’umidità della guaina inferiore.Fig. 8: il controtelaio isolato di FINSTRALsi dimostra particolarmente adatto ancheper le applicazioni con cappotto esterno.Fig. 7Fig. 8


Il Collegio incontra le AziendeFig. 9Andamento delle isoterme con falsotelaio isolato in PVC, cappotto esternoe serramento in PVC.Il settore dei serramenti ha raggiuntonegli ultimi anni livelli di trasmittanzae di prestazioni energetiche inimmaginabilifino a poco tempo fa; proporreserramenti con valori Uw intorno a 1,0W/m 2 K sembra non essere più un problemaper le aziende protagoniste nel mercatodell’edilizia. Pensiamo però al caso diuna finestra dalle prestazioni tecnico-funzionalieccezionali, con prove di tenuta edi isolamento ottimi, che però non risultaposata correttamente o viene addiritturamontata su un controtelaio metallico -i classici tubolari in ferro che peggioranola trasmittanza termica del nodo applicativo- oppure con un falso telaio in legno,suscettibile di imbarcarsi ed incapace digarantire una buona durata negli anni.I valori di laboratorio certificati non corrisponderebberopiù a quanto dichiaratodal produttore, con conseguenti contenziositra impresa, produttore/rivenditore,installatore e cliente finale. La posa inopera rappresenta quindi una fase crucialeper il buon esito di un cantiere e perassicurare il rispetto delle leggi in vigore(vedi ad es. D.L. 311/06). Mentre nel restod’Europa l’utilizzo del falso telaio è moltolimitato grazie ad una corretta lettura degliesecutivi, in Italia è una componentecostruttiva tipica e diventa oggi elementodi complemento del serramento isolante.Può un controtelaio evitare ponti termicie dispersioni? Con il controtelaio isolatoFINSTRAL oggi questo è possibile: la partea vista infatti è rivestita da PVC, materialeisolante per caratteristica intrinseca.Vediamo infatti l’esempio rappresentatocon l’andamento delle isoterme (Fig. 9).A conferma dell’assoluto valore innovativodel controtelaio FINSTRAL, in occasionedella fiera EDIL 2009 di Bergamoquesto prodotto è stato insignito di unamenzione speciale nel quadro dei premiassegnati per l’innovazione tecnologica eper l’architettura. •Consegna del premio per l’innovazionetecnologica e per l’architetturaLuglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri23


GiurisprudenzaMagistrati, avvocati e tecnici a confrontoLa riforma del processo civileIn un convegno al Palazzo di Giustizia, nel maggio scorso, si è parlatodi riduzione dei tempi delle cause civili, semplificazione dei riti processualie miglioramento delle forme stragiudiziali delle controversie» di Paolo Maddaloniera apertoai Magistrati,L’incontroagli Avvocati eai cultori della materia.Ha aperto i lavori presentandoil tema il presidentedel Tribunale, dott.ssa Livia Pomodoro.I relatori: Sergio Chiarloni, professoreordinario di diritto processualecivile Università di Torino; Costanzo Cea,consigliere di Corte d’Appello Bari; PaoloGiovanni De Marchi, magistrato componentedella Commissione ANM “diritto eprocedura civile”; Bruno Cavallone, professoreordinario di diritto processualecivile Università Statale di Milano; SergioMenchini, professore ordinario di dirittoprocessuale civile Università di Pisa e RenatoRordorf, consigliere di Cassazione.I relatori hanno parlato di: il principio delcontradditorio e la non contestazione,questioni pregiudiziali di rito, condannaalle spese e consulenza tecnica, latestimonianza scritta, il procedimentosommario di cognizione, la motivazione“sintetica” e le novità in tema d’impugnazioni.Come sempre l’Aula Magna eratraboccante , molteplici sono stati gli interventianche quelli critici.È diventato Legge (pubblicata in GazzettaUfficiale n. 140/2009) il Disegno diLegge recante “Disposizioni per lo sviluppoeconomico, la semplificazione, lacompetitività, nonché in materia di processocivile”. La riforma ha come obiettivo«l’accelerazione dei tempi del processonell’ambito di una più ampia riformache assicuri una giustizia più rapida peri cittadini». Ciò che vedo di estremamentepositivo come cittadino è la riduzionedei tempi del processo civile, la riduzionedei riti processuali con la semplificazionedegli stessi, la volontà di migliorare leforme stragiudiziali delle controversie.Per attuare con successo la riforma necessitala consapevolezza e volontà ditutte le componenti: magistrati; avvocati;consulenti tecnici.Il Palazzo di GiustiziaNella pagina a fianco pubblichiamo unsunto di quanto più interessa l’attività delC.T.U. Per un migliore approfondimento siconsiglia la lettura del testo di legge completodi Disposizioni Transitorie e Delegheal Governo. •24 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


GiurisprudenzaART. 191 - NOMINA DI CONSULENTE TECNICO - C.P.C.Vecchio testoNei casi di cui agli articoli 61 e seguenti il giudice istruttore, conl’ordinanza prevista nell’articolo 187 ultimo comma o con altrasuccessiva, nomina un consulente tecnico e fissa l’udienza nellaquale questi deve comparire. Possono essere nominati più consulentisoltanto in caso di grave necessità o quando la leggeespressamente lo dispone.Nuovo testoNei casi previsti dagli articoli 61 e seguenti il giudice istruttore,con ordinanza ai sensi dell’articolo 183, settimo comma, ocon altra successiva ordinanza, nomina un consulente, formulai quesiti e fissa l’udienza nella quale il consulente deve comparire.Possono essere nominati più consulenti soltanto in caso digrave necessità o quando la legge espressamente lo dispone.ART. 195 - PROCESSO VERBALE E RELAZIONE - C.P.C.Vecchio testoDelle indagini del consulente si forma processo verbale, quandosono compiute con l’intervento del giudice istruttore, ma questipuò anche disporre che il consulente rediga relazione scritta.Se le indagini sono compiute senza l’intervento del giudice, ilconsulente deve farne relazione, nella quale inserisce anche leosservazioni e le istanze delle parti. La relazione deve esseredepositata in cancelleria nel termine che il giudice fissa.Nuovo TestoDelle indagini del consulente si forma processo verbale, quandosono compiute con l’intervento del giudice istruttore, ma questipuò anche disporre che il consulente rediga relazione scritta.Se le indagini sono compiute senza l'intervento del giudice, ilconsulente deve farne relazione, nella quale inserisce anche leosservazioni e le istanze delle parti. La relazione deve esseretrasmessa dal consulente alle parti costituite nel termine stabilitodal giudice con ordinanza resa all’udienza di cui all’articolo193. Con la medesima ordinanza il giudice fissa il termine entroil quale le parti devono trasmettere al consulente le proprie osservazionisulla relazione e il termine, anteriore alla successivaudienza, entro il quale il consulente deve depositare in cancelleriala relazione, le osservazioni delle parti e una sintetica valutazionesulle stesse.ART. 23 - VIGILANZA SULLA DISTRIBUZIONE DEGLI INCARICHI - DIS. TRANS. C.P.C.Vecchio TestoIl presidente del tribunale vigila affinché, senza danno per l’amministrazionedella giustizia, gli incarichi siano equamente distribuititra gli iscritti nell’albo. Per l’attuazione di tale vigilanzail presidente fa tenere dal cancelliere un registro in cui debbonoessere annotati tutti gli incarichi che i consulenti iscritti ricevonoe i compensi liquidati da ciascun giudice. Questi deve darenotizia degli incarichi dati e dei compensi liquidati al presidentedel tribunale presso il quale il consulente è iscritto. Il primo presidentedella corte di appello esercita la vigilanza prevista nelprimo comma per gli incarichi che vengono affidati dalla corte.Nuovo TestoIl presidente del tribunale vigila affinché, senza danno per l’amministrazionedella giustizia, gli incarichi siano equamente distribuititra gli iscritti nell’albo in modo tale che a nessuno deiconsulenti iscritti possano essere conferiti incarichi in misurasuperiore al 10 per cento di quelli affidati dall’ufficio, e garantisceche sia assicurata l’adeguata trasparenza del conferimentodegli incarichi anche a mezzo di strumenti informatici.Per l’attuazione di tale vigilanza il presidente fa tenere dal cancelliereun registro in cui debbono essere annotati tutti gli incarichiche i consulenti iscritti ricevono e i compensi liquidati daciascun giudice. Questi deve dare notizia degli incarichi dati edei compensi liquidati al presidente del tribunale presso il qualeil consulente è iscritto. Il primo presidente della corte di appelloesercita la vigilanza prevista nel primo comma per gli incarichiche vengono affidati dalla corte.ART. 67 - RESPONSABILITÀ DEL CUSTODE - C.P.C.Vecchio TestoFerme le disposizioni del codice penale, il custode che non eseguel’incarico assunto può essere condannato dal giudice a unapena pecuniaria non superiore a euro 10. Egli è tenuto al risarcimentodei danni cagionati alle parti, se non esercita la custodiada buon padre di famiglia.Nuovo TestoFerme le disposizioni del codice penale, il custode che non eseguel’incarico assunto può essere condannato dal giudice a unapena pecuniaria da euro 250 a euro 500. Egli è tenuto al risarcimentodei danni cagionati alle parti, se non esercita la custodiada buon padre di famiglia.Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri25


ProfessioneModifiche al D.Lgs 81/08 correttivo del D.Lgs 106/09Salute e sicurezza sul lavoroTra le principali novità del Decreto Correttivo c’è un’importante rivisitazione del vigente apparato sanzionatorioal fine di garantire la rimodulazione degli obblighi di datore di lavoro, dirigenti, ed altri soggetti del sistemadi prevenzione aziendale, sulla base dell’effettività dei compiti rispettivamente svolti» di Giuseppe Carlo RedaelliOltre a rivedere il sistema di sanzioni, neldecreto legislativo di cui ci occupiamo viè anche la riscrittura dell’articolo 14 cheregola la sospensione dell’attività imprenditoriale(diretta a garantire il rispetto della regolaritàdelle condizioni di tutela sul lavoro) e lamodifica della disciplina relativa all’appalto, per cui si prevedeche il DUVRI debba essere adeguato in funzione dell’evoluzionedei lavori. Per quanto riguarda il Documento valutazione deirischi “La scelta dei criteri di redazione del documento è rimessaal datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità,brevità e comprensibilità, in modo da garantirne la completezzae l’idoneità quale strumento operativo di pianificazione degliinterventi aziendali e di prevenzione”. E, per quanto riguardala data certa da apporre sul documento, viene precisato che èsufficiente la sottoscrizione del documento da parte del datoredi lavoro, del responsabile del servizio di prevenzione e di protezione,del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e delmedico competente. Viene specificato nuovamente (così comeera previsto nel D.Lgs 626) che “le imprese di nuova costituzionesono tenute ad effettuare la valutazione dei rischi elaborandoil relativo documento entro novanta giorni dalla data di iniziodella propria attività”.Gli emendamenti all’articolo 30, modelli di organizzazione e digestione, sono rivolti ad affermare la centralità delle proceduredi certificazione nello sviluppo di prassi virtuose nella definizionedei modelli di organizzazione del lavoro, soprattutto con riferimentoalle tipologie di lavoro atipico e ai contratti di appalto.All’articolo 32, capacità e requisiti professionali degli addetti edei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione internied esterni, viene specificato che si consente l’esonero dai corsidi formazione unicamente a chi dimostri di avere avuto unaesperienza concreta di gestione della sicurezza in ambienti dilavoro per un periodo di almeno un anno.Il Decreto correttivo introduce anche delle novità per il RLS:i nominativi dei RLS vanno comunicati al sistema informativo,una volta operativo secondo i tempi e le previsioni del D.lgs81/08 e non all’INAIL come attualmente previsto e tale comunicazioneva effettuata non annualmente ma solo in caso dielezione o designazione o di cambiamento dei nominativi precedentementeindicati. Inoltre, in caso di mancata elezione delRappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, i lavoratori comunicanola mancata elezione del rappresentante al datore dilavoro, il quale procederà a darne successiva comunicazione agliorganismi paritetici perché questi possano procedere all’assegnazionedei rappresentanti per la sicurezza territoriali (RLST).26 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


ProfessioneIl Campo di applicazione della leggeSi amplia e si precisano le novità che, oltre alle imprese di tutti isettori, riguardano i volontari della Croce Rossa, le forze armatee di polizia ed i vigili del fuoco per i quali verranno emanatiappositi decreti entro 2 anni dall’entrata in vigore del decreto.Mentre entro il prossimo 31 dicembre 2010 deve essere emanatoun decreto che disciplina le cooperative sociali ed il volontariatodella protezione civile.La data certaLa complessità della procedura necessaria ad ottenere la “certezza”della data viene semplificata, al duplice fine di non gravaresulle imprese con un onere amministrativo piuttosto pesantein termini gestionali e di ribadire che il documento di valutazionedel rischio è il frutto di una azione sinergica e condivisa deisoggetti delle sicurezza in azienda. Viene introdotto il principioper il quale, in concreto, può essere sufficiente la sottoscrizionedel documento da parte del datore di lavoro, del responsabiledel servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante deilavoratori per la sicurezza e del medico competente, in alternativaalle procedure più complesse quali, ad esempio, la ratifica daparte di un Notaio, delle Poste o l’utilizzo di un sistema di postacertificata per conferire al documento la “certezza” della data.Lo stress da lavoro correlatoCon riferimento all’importante tema della valutazione dei rischi,si modifica l’articolo 28, primo comma, del D.Lgs. n. 81/2008al fine di consentire la predisposizione, nell’ambito di un organismotripartito, di indicazioni operative alle quali le aziendepossano fare riferimento per valutare con completezza il rischioda stress lavoro-correlato, rientrante tra i c.d. “nuovi rischi” e,quindi, meritevole di attenta ponderazione.Dopo le precedenti proroghe dell’entrata in vigore della valutazionedel rischio da stress da lavoro correlato viene datomandato alla commissione consultiva di definire le “regole”per la valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. La valutazionedello stress lavoro-correlato, effettuata nel rispettodelle indicazioni della Commissione consultiva permanente perla salute e la sicurezza sul lavoro, decorre dalla elaborazionedelle predette indicazioni e comunque, anche in difetto di taleelaborazione, a far data dal 1° agosto 2010”. Vengono pertantorinviate e non necessarie le urgenti, immediate, sovrastimate e,talvolta, non necessarie analisi attualmente in uso con metodi emezzi più disparati, discontinui e , spesso, inconcludenti ai finidella salute e della sicurezza in quanto non perseguono obiettivima solo il rispetto della norma.Comunicazione R.L.S.Viene modificato il sistema volto a migliorare gli attuali meccanismidi comunicazione del nominativo dei rappresentanti deilavoratori per la sicurezza (R.L.S.) e degli infortuni che comportinoassenze dal lavoro di durata superiore al giorno ma inferioreai tre giorni, forieri entrambi di rilevanti dubbi applicativi.Il nuovo decreto prevede che i nominativi dei R.L.S. venganocomunicati al sistema informativo, per il tramite degli istituti assicuratori(INAIL e IPSEMA) competenti. Inoltre è sufficiente chetale comunicazione sia effettuata non annualmente (come disponel’attuale norma) ma solo in caso di elezione o designazioneo di cambiamento dei nominativi precedentemente indicati.In fase di prima applicazione l’obbligo di comunicazione riguarda inominativi dei rappresentanti dei lavoratori già eletti o designati.Il sistema sanzionatorioIl nuovo decreto esprime, come è stata definita dal Ministro Sacconi,una nuova filosofia dell’apparato sanzionatorio in materiadi salute e sicurezza sul lavoro e realizza una rimodulazionedell’ammontare delle pene previste per le violazioni di datoredi lavoro e dirigente. Il decreto applica la più grave tra le sanzionidi cui al “testo unico” al solo caso in cui il datore di lavoroabbia del tutto omesso l’adempimento degli obblighi in temadi valutazione dei rischi o di nomina del responsabile del serviziodi prevenzione e protezione dai rischi. Viene mantenuta lasanzione del solo arresto ove le violazioni vengano realizzate inaziende a rischio immanente di infortunio, al fine di dissuadereil possibile contravventore dal tenere le condotte in oggetto inambienti di lavoro connotati da particolare pericolo infortuni-Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri27


Professionestico che prevede l’arresto in caso di omessa valutazione deirischi nelle imprese edili che svolgano lavori di rilevante entità.Una sanzione più lieve (pena della sola ammenda alla quale siestende l’istituto della prescrizione) è prevista per le ipotesi di“irregolarità parziali” del documento di valutazione dei rischi,riferite ai profili di maggiore incidenza sostanziale ai fini della tutelaeffettiva. Lo stesso criterio, graduando la pena per il principiodi proporzionalità, è stato utilizzato per le altre ipotesi di parzialeirregolarità del documento di valutazione del rischio (DVR).Il comma 4 viene riscritto nella prospettiva di sanzionare penalmentela violazione di obblighi di rilievo sostanziale, graduandola pena in coerenza con le motivazioni si qui addotte e sanzionandosolo in via amministrativa le violazioni di natura formale(ciò nel tentativo di rendere la norma più leggibile e privandol’originaria formulazione delle duplicazioni e delle lacune chepresentava). In accoglimento della proposta sul punto contenutanei pareri parlamentari, si mantiene la sanzione dell’arresto(sempre alternativo all’ammenda) per i datori di lavoro o i dirigentiche non forniscano ai lavoratori i necessari Dispositivi diProtezione Individuale. Gli obblighi dei preposti sono generali e“trasversali” rispetto agli obblighi dei datori di lavoro e dei dirigentipoiché si esplicano sempre ed esclusivamente, a frontedi qualunque tipo di rischio, nelle attività di: vigilanza sul comportamentodei lavoratori; segnalazione delle non conformità aidatori di lavoro o dirigenti; frequenza di appositi corsi di formazione.Pertanto il nuovo testo unico prevede che, per tutte le disposizioni,si applichino nei confronti dei preposti inadempientisempre le stesse sanzioni, correlate all’inosservanza degli obblighigenerali. Di conseguenza, sono state eliminate dalle partispeciali ogni articolo ripetitivo mentre in alcuni Titoli “speciali”connotati da pericoli più elevati, le omissioni ai predetti obblighigenerali si evidenziano come più gravi e, quindi, vengonopunite con sanzioni più elevate rispetto a quelle “generali” e,come tali, prevalenti rispetto ad esse in osservanza al principiodi specialità.Analoghe considerazioni possono essere fatte con riferimentoagli obblighi dei lavoratori i quali, come quelli dei preposti, sonogenerali rispetto agli obblighi dei datori di lavoro e dei dirigentipoiché si esplicano sempre ed esclusivamente, a fronte di qualunquetipo di rischio, nelle attività di:• osservanza delle disposizioni di legge e delle disposizioniaziendali di sicurezza;• utilizzo corretto delle attrezzature di lavoro e dei Dispositivi diProtezione Individuali (D.P.I.);• segnalazione immediata ai superiori di eventuali situazioni dipericolo; evitare operazioni o manovre che non rientrano nellaloro competenza;• partecipazione ai programmi aziendali di formazione ed addestramento;sottoposizione ai controlli sanitari.Il nuovo testo unico prevede che, per tutte le disposizioni, siapplichino nei confronti dei lavoratori inadempienti sempre lestesse sanzioni, correlate all’inosservanza degli obblighi generali,oltre alla ipotesi specifica del rifiuto ingiustificato alladesignazione per la gestione delle emergenze. Sempre relativamenteagli obblighi dei lavoratori il nuovo testo unico abbassa ilivelli delle sanzioni per i lavoratori, avanzata sia da parte sindacaleche nell’ambito dei pareri di Camera e Senato.La patente a punti sulla sicurezza in ediliziaUna patente a punti, per le imprese, che garantirà una corsiapreferenziale per l’accesso agli appalti e ai finanziamenti pubblici.Ai fini di una maggiore attenzione ai profili sostanziali dellasicurezza il nuovo decreto inserisce un nuovo dispositivo chetende a mettere “fuori mercato” le aziende che abbiano sistematicamenteviolato le disposizioni legali in materia di salutee sicurezza sul lavoro. In particolare essa è diretta a fornire uncriterio certo e semplice per la verifica dell’idoneità tecnicoprofessionaledelle imprese edili le quali verranno valutatetenendo conto di elementi quali la effettuazione delle attività28 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


ProfessioneNews del 04/09/2009di formazione e l’assenza di sanzioni da parte degli organi divigilanza. Mancanze o deficienze sotto questo punto di vistadetermineranno una riduzione dei punti assegnati. L’innovativostrumento opererà per mezzo dell’attribuzione iniziale in sededi “qualificazione” dell’impresa ad ogni azienda o lavoratoreautonomo edile di un punteggio che ne misuri l’idoneità ed il cui“azzeramento” determini l’impossibilità per l’impresa o il lavoratoreautonomo di operare nel settore.Come funzionerà la patente? Come per quella di guida, alle impresee ai lavoratori autonomi che operano nell’edilizia sarà attribuitoun punteggio iniziale soggetto a decurtazione in seguitoall’accertamento di violazioni in materia di salute e sicurezzasul lavoro. L’azzeramento del punteggio per ripetute violazionideterminerà il blocco dell’attività e la chiusura dei cantieri.Termini e condizioni più dettagliati per il funzionamento dellapatente dovranno poi essere individuati (dopo il confronto conle Regioni) con un decreto del presidente della Repubblica.In questo modo, sarà creato uno strumento di continua verificadell’idoneità tecnico-professionale delle imprese edili.Inoltre viene disposto che le parti sociali possano chiedere, conaccordi interconfederali, la estensione del “modello” in parolaad altri settori economici. Il sistema di qualificazione rappresenterà,infine, un titolo preferenziale per l’assegnazione di appaltie finanziamenti pubblici.La lotta al lavoro irregolareIl decreto definisce come irregolari i lavoratori non indicati, almomento di una visita ispettiva, nei documenti obbligatori.Nel caso di lavoratori irregolari in misura pari o superiore al 20%degli occupati nell’azienda scatta la sospensione dell’attività.La sospensione dall’attività si applicherà anche quando sianostate accertate gravi e reiterate violazioni in materia di sicurezzache saranno individuate con decreto del ministro del Lavoro.In attesa di questo provvedimento, le gravi violazioni sonoquelle riportate nell’allegato 1 del D.Lgs. 81/08. La reiterazionesi ha quando nei cinque anni successivi a una violazione, accertatacon sentenza o con provvedimento sanzionatorio definitivo(prescrizione obbligatoria), lo stesso soggetto ne commetteun'altra similare. Il provvedimento di sospensione per lavoroirregolare, che scatta dalle ore 12 del giorno feriale successivoa quello dell’accertamento, è un atto di grande rilevanza ilcui provvedimento può essere preso solo dagli Ispettori delLavoro mentre in materia di salute e sicurezza provvedono siagli ispettori del lavoro sia quelli della Asl. Per quanto riguardala prevenzione incendi, invece, la competenza è esclusiva deivigili del fuoco, cui devono essere riferiti eventuali accertamentieffettuati da altri organi.D.Lgs 81: abrogato l’art. 303 per la riduzione della sanzione incaso di rimozione delle irregolaritàNel caso in cui il contravventore si adoperi concretamente perla rimozione delle irregolarità e delle eventuali conseguenzedannose derivate dal reato entro il termine di cui all’art. 491 delcodice di procedura penale, la sanzione può essere ridotta finoad un terzo. Lo ha affermato la Suprema Corte di Cassazione conla sentenza n. 29545 del 17 luglio 2009, ricordando l’art. 303 delD.Lgs 81/2008 che recita:“La pena per i reati previsti dal presente decreto e puniti con lapena dell’arresto, anche in via alternativa, è ridotta fino ad unterzo per il contravventore che, entro i termini di cui all’articolo491 del codice di procedura penale, si adopera concretamenteper la rimozione delle irregolarità riscontrate dagli organi divigilanza e delle eventuali conseguenze dannose del reato”.Questa era la situazione prima dell’entrata in vigore del D.Lgs106/2009 che ha modificato il regime del testo unico sicurezzalavoro. Nel caso di specie, infatti, il responsabile di una dittaindividuale era stato condannato perché aveva omesso di dotarele impalcature e i parapetti, non aveva allestito un impiantoelettrico idoneo a prevenire i pericoli derivanti da contatti accidentalicon gli elementi sotto tensione ed i rischi incendio e nonaveva provveduto a collegare a terra le parti metalliche dell’impiantoelettrico. Avendo, però, provveduto all’adempimento delleprescrizioni a seguito dell’invito alla regolarizzazione, è statopossibile applicare l’art. 303 del D.Lgs 81 e la Suprema Corteha giudicato il ricorso non manifestatamene infondato e quindiammissibile. Ricordiamo, però, che dal 20 agosto 2009 sonoentrate in vigore le modifiche introdotte dal decreto legislativo3 agosto 2009, n. 106, pubblicato sul supplemento ordinario n.142/L alla Gazzetta ufficiale n. 180 del 5 agosto 2009, le cui principalifinalità sono quelle di rendere maggiormente effettiva latutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. In tal senso eal fine di inasprire le sanzioni a favore di chi commette reati cheminano la tutela del lavoratore, è stato soppresso l’art. 303 delD.Lgs 81/2008 con la conseguenza che il principio utilizzato daigiudici della Corte di Cassazione non potrà più essere utilizzatoe, dunque, chi provvederà a regolarizzare la propria posizionerimuovendo le cause di irregolarità non potrà più richiedere lariduzione della sanzione. •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri29


Sinergieintervista di Paolo RadiceA colloquio con Alberto Gandolfi, direttore dell’Agenzia del TerritorioComprendere le ragionie le istanze dei tecniciFra le iniziative più importanti, la nascita di “Catastoon-line” e l’organizzazione dei corsi sul Docfa. In programmacorsi di formazione sul Catasto Terreni e sul nuovo softwaredel Pregeo 10. «Necessario un ufficio provinciale per Monzae la Brianza dotato dei più avanzati strumenti informatici»Direttore, per iniziare, si presenti Lei.«Mi chiamo Alberto Gandolfi, sonoingegnere, sono in amministrazionedal ‘78 con primo incarico da funzionarioall’Ufficio di Pavia. Ho poi avuto l’incaricodi responsabile del Servizio Stimee Consulenze Erariali all’allora DirezioneRegionale. Dal ’96 ho diretto l’Ufficio provincialedi Sondrio, poi dal 2000 quello diPavia ed ora, dal 2003, quello di Milano».cio sia stato apprezzato,tant’é vero che oggi si èinstaurato un rapportoanche di amicizia personalesia con il presidente,sia con vari professionisti.Questo permette, oltretutto, dicontinuare a parlare apertamente dellenostre questioni; il Collegio rispettando ilruolo che l’Agenzia deve svolgere, e noirispettando i professionisti e cercando dinon rendere inutilmente difficile e complicatoil lavoro che loro devono svolgere».Qual è l’iniziativa che giudica più importantee che è stata realizzata con la collaborazionedel Collegio?«Quando sono arrivato a Milano, nel 2003appunto, era già stato impostato un serviziodi eliminacode da parte dell’Ufficio.Utile per regolamentare gli accessi, mache costringeva i professionisti ad accedereall’Ufficio sino dall’inizio dell’apertura,per prenotare i servizi che dovevanosvolgere. Si è pensato quindi all’utilizzodi un sistema che consentisse di fare laprenotazione dal proprio studio. Si è cosìsfruttato il canale di internet per consentiredi prenotare l’accesso all’Ufficiodell’Agenzia direttamente on-line. Sonostate concordate le regole di utilizzo (perCome giudica il rapporto con il Collegiodei Geometri di Milano?«Devo premettere che da subito il rapportocon il Collegio, con i vari presidenti chesi sono succeduti (Nolli, Ghirardi ed oraBalbi) e con i delegati della CommissioneCatasto, è stato improntato ad una formadi partecipazione comune verso i problemied orientata alla effettiva soluzione diquesti. Durante questi anni si è consolidatoun rapporto schietto e sincero, di stimareciproca. Di fronte alle questioni che sisono presentate mi sono sempre propostocon atteggiamento oggettivo. Non ho tentatodi difendere “ad ogni costo” l’operatodell’Ufficio, ma ho cercato di comprenderele ragioni e le istanze del professionista.Credo che questo comportamento,che ho insistito, ed insisto, perché siaassunto anche dai dipendenti dell’Uffiesempiodelle sospensioni per chi si prenotavae non utilizzava la prenotazione,senza cancellarla) e questa iniziativa hafunzionato benissimo. Anzi ha dato anchemodo all’Ufficio di razionalizzare l’utilizzodegli addetti agli sportelli, avvantaggiandol’efficienza produttiva.Inoltre si è sfruttata la possibilità di dovereutilizzare un server e, rispettando l’indicazionetelematica del fare viaggiare le notizieanziché le persone, si è pensato di caricaresu questo server anche una serie didocumenti che l’Ufficio aveva già informatizzato(Tipi di frazionamento, Modd. 55)ed altri che sono stati poi informatizzatianche con la partecipazione del Collegio(fogli di mappa, di visura e storici).Si sono così unite le due cose: prenotazioneda studio e possibilità di visualizzazione,attraverso la rete, di questidocumenti. È nato così “Catasto on-line”che poi, per la parte prenotazioni, è statoacquisito ed implementato dall’Agenziae che quindi ha perso questa utilità.Nel frattempo però, questo servizio si èesteso ad altra documentazione incrementataanche con l’intervento economicodel Collegio (p. es. sulle mappe d’impiantoche sono state rasterizzate con ilVostro intervento) ed è ormai divenuto un“sito” regionale nel quale potranno essereconsultati i documenti di altre province,quali: Bergamo, Sondrio, Pavia, Cremonaed a seguire poi anche le altre».Quali altre iniziative assunte con il Collegioritiene di reciproca efficacia?«La principale iniziativa che mi piace raccontareè l’organizzazione dei corsi sulDOCFA. Iniziative che stiamo realizzandoanche con il neonato Collegio di Monzae Brianza. Abbiamo notato, come Ufficio,che da quando è iniziata la possibilitàdi trasmettere documenti di CatastoFabbricati in via telematica (nonostantenon vi fosse una significativa percentualedi questi rispetto a quelli presentati inmodo tradizionale allo sportello) tuttaviasu questi si concentrava una percentualedi sospensione decisamente notevole, digran lunga superiore a quella dei documentiordinari. Inoltre ci veniva rappresentatauna difformità di comportamentoda parte dei nostri tecnici rispetto a quellidel polo catastale di Milano.Si è così deciso di avviare un percorsoformativo che mettesse a confronto (nelladuplice veste di docenti e di discenti) inostri operatori, quelli del polo di Milanoed i professionisti. Un primo corso è sta-30 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Sinergieto portato a termine ed a settembre neinizieremo un secondo. In questo, grazieall’esperienza fatta col primo, si è decisodi diversificare l’opzione, dividendo la primaparte, dedicata a che intende affrontaregli argomenti dalla base, potremmodire per i neo diplomati o quasi, da unaseconda parte orientata a coloro che giàhanno esperienza della materia e dedicataquindi all’approfondimento di temi e casispecifici, magari anche tra quelli propostidai partecipanti e tra quelli che, a pareredegli operatori, sono i casi più complessiche si presentano più frequentemente.Questa modalità di affrontare i temi hapermesso lo scambio reciproco di opinionied una definizione delle modalitàoperative resa da subito nota a tutti i partecipanti.Queste modalità verranno poidivulgante, attraverso un forum, che verràattivato sul sito del Collegio. A noi sembrache in questo modo si possa sempre di piùmigliorare il rapporto tra gli attori del processodi aggiornamento catastale, che dalD.M. 701/94 vede sempre di più coinvoltoil mondo professionale ad una assunzionedi responsabilità etica e deontologica,con l’Agenzia, che rimane la depositariadella parola finale sulla validazione delleproposte di aggiornamento fatte».E per il futuro?«Per il futuro stiamo già lavorando congiuntamentesu una analoga iniziativa diformazione dedicata al Catasto Terreni edal nuovo software del PREGEO 10.La grande novità di questa versione èche la proposta di aggiornamento potràessere verificata dal professionista primadi essere presentata. Cioè il professionistapotrà sapere, anticipatamente e peralcune specifiche tipologie di casi di frazionamentoe di tipi mappali, se il rilievoeseguito e quindi la sua proposta di aggiornamentosono approvabili o meno.E, nel caso non lo siano, adottare le dovuteazioni correttive in modo da trasmettereall’Ufficio una ipotesi che lui stesso ha giàverificato che sia correttamente propostae quindi approvabile. Anche in questocaso, e, ripeto, per una ben definita serieAlberto GandolfiLuglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri31


Sinergie«Abbiamo deciso di sensibilizzare la RegioneLombardia verso l’attivazione di una sortadi interconnessione tra la nostra banca datie la loro, quella dei certificati energetici.Devo dire che non abbiamo sfondato porte.Erano già aperte. Se mi passa l’espressionec’era quasi il tappeto rosso già preparato»di casistiche di tipi, il coinvolgimento deontologicoed etico del professionista èalto. Si va, mi pare di capire, verso un’otticatesa ad accreditare al professionistauna particolare capacità nello svolgereincarichi in ambito catastale. Questo credonon potrà che avvantaggiare l’Agenziache si troverà a lavorare quasi più con“collaboratori” che con professionisti dasottoporre a “controllo”».Sappiamo di altre iniziative che sono stateintraprese con il Collegio, ci sembrainteressante quella sul Certificato Energeticodegli Edifici, ce ne parla?«Volentieri, molto volentieri. L’anno scorso,in occasione della presentazione dellanovità del PREGEO 10, mi fermai a chiacchierarecon il Vostro Direttore e con unpaio di componenti del Comitato Direttivo.Voi stavate ultimando i corsi di aggiornamentoper i certificatori energeticie tra un ragionamento e l’altro ci dicemmoche sarebbe stato utile se gli elementicostituenti il certificato e quindi la classeenergetica dell’unità immobiliare potesseroessere un tutt’uno con la visura catastale.Questo per una serie di ovvi motivi.Uno il fatto che il certificato riguardantel’immobile fosse conoscibile e legatoagli elementi identificativi dell’immobilee collegati alla banca dati catastale.Un altro era il fatto che, in caso di vendita,l’acquirente e/o il venditore potevanoapprezzare o deprezzare l’immobile anchein ragione dei costi di gestione dellostesso, indubbiamente legati alla capacitàdi risparmio per riscaldarlo o per raffrescarlo.Un terzo che gran parte dei tecnicicertificatori sono gli stessi professionistiche presentano gli atti di aggiornamentocatastale e che quindi già sono abilitatia presentare telematicamente, con firmadigitale, i loro elaborati. Abbiamo pertantodeciso di sensibilizzare la RegioneLombardia verso l’attivazione di una sortadi interconnessione tra la nostra bancadati e la loro, quella dei certificati energetici.Devo dire che non abbiamo sfondatoporte, ma che le abbiamo trovate giàaperte. Se mi passa l’espressione c’eraquasi il tappeto rosso già preparato. Inpiù, raccontata l’idea al nostro DirettoreGenerale, la dr.ssa Alemanno, abbiamoricevuto commenti entusiastici all’idea eduna totale apertura al progetto.Si è così deciso che la cosa si sarebbe fatta.Ci sono già state varie riunioni e variincontri, anche con la nostra DirezioneCentrale e stiamo lavorando sulla sua realizzazioneche dovrebbe vedere, entrol’anno, la produzione di un primo betatest.Si vorrebbe fare sì che, nello stessomomento in cui viene richiesta una visuracatastale di un immobile, se lo stessoè dotato di certificato energetico, vengaprodotta anche la attestazione, riguardantela classe energetica, desunta dallabanca dati regionale. È un primo casoconcreto di interconnessione tra diversebanche dati di enti diversi, che attua ladirettiva n° 2 del Ministro per la pubblicaamministrazione e innovazione e vaanche in direzione della semplificazionee della trasparenza cui l’Agenzia è datempo orientata e che persegue con grandeconvinzione. Non per niente il mottodell’Agenzia è: “qualità ed equità”».Quali prospettive in cantiere?«La neonata provincia di Monza e Brianzaha reso necessario un ragionamentoriguardo all’attivazione di un Ufficio provincialenel nuovo capoluogo di Provincia.Vorremmo però realizzarlo in modalitàevoluta, vale a dire con lo sfruttamento, ilpiù possibile, di tutte le opportunità informatichedisponibili e con la sperimentazionedi alcune che dovranno essereattivate in un prossimo futuro. Vorremmocioè, con la collaborazione dei professionistiche devono rapportarsi a noi (dainotai, ai tecnici - ingegneri, architetti, geometri,ecc. - agli avvocati e gli altri) realizzareun ufficio provinciale al massimodell’evoluzione tecnologica. Dobbiamoanche tenere presente che, per quel cheriguarda l’aspetto catastale, sono già attivie ben funzionanti poli e sportelli catastali.È quindi necessario creare un raccordocon questi poli per riorganizzare eridefinire le modalità di acquisizione dellepratiche, con l’intenzione di mantenere illivello di qualità già esistente e, se possibile,migliorarlo. D’intesa con il DirettoreRegionale abbiamo già avviato alcuni incontrie, fra breve, proporremo la nostraipotesi al mondo professionale interessato,per avere da loro utili indicazioni per lastesura definitiva del progetto». •32 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


ProfessioneIl ginepraio delle “società di fatto”Anche se l’interpretazione normativa non è delle più chiare, gli organi di controllo intendono garantireuna migliore gestione del personale, la certezza delle responsabilità e ridurre la consuetudine di creare lavoratoriautonomi che camuffano l’assunzione» di Giuseppe Carlo RedaelliAll’art. 2 comma 1) lettera a) del D.Lgs9 aprile 2008, n° 81 troviamo la definizionedi “lavoratore”. Ovvero: “personache, indipendentemente dalla tipologia contrattuale,svolge un’attività lavorativa nell’ambitodell’organizzazione di un datore di lavoropubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo finedi apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusigli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definitoè equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società,anche di fatto, che presta la sua attività per conto dellesocietà …….omissis……..”Gli organi di vigilanza, nello svolgimento della loro attività, sianell’ambito dei cantieri che negli altri ambienti di lavoro, spessosi trovano a rilevare due o più lavoratori autonomi impegnatinell’esecuzione di una stessa lavorazione, servizio od opera.In questo caso questi lavoratori vengono inquadrati come unasocietà di fatto. Questo comporta che agli stessi si richiedanogli adempimenti in ambito sicurezza (la valutazione dei rischi,i documenti correlati, il POS, il PIMUS, ecc.) alla stessa streguadi qualsiasi altra società. Spesso, per non dire sempre, questilavoratori non hanno provveduto a quanto la legge prevede inordine ai compiti e responsabilità del datore di lavoro e tenutoconto che la normativa vigente non è molto chiara in propositosarebbe utile che i decreti attuativi, di prossima emanazione, cipotessero aiutare in merito.Con la definizione “anche di fatto” il legislatore sembra far intendereche chi costituisce una forma organizzata e strutturatadi società tra ditte individuali, non fiscalmente e giuridicamenteregistrata (S.r.l., S.a.s., ecc.), ma operante a tutti gli effetti inmodo autonomo e continuativo, costituisca “società di fatto”.Questa tesi è stata condivisa da alcuni organi di controllo in particolarenegli appalti con piccole medie imprese.34 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


ProfessioneDalla lettura del codice civile invece si può evidenziare chetale definizione discosta pienamente da quanto riportato nelTesto Unico. Infatti, all’art. 2222 del c.c. “contratto d’opera”(del lavoratore autonomo) stabilisce che “quando una personasi obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o unservizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolodi subordinazione nei confronti del committente, si applicanole norme di questo Capo, salvo che il rapporto abbia unadisciplina particolare nel libro V”, mentre per quanto riguardail contratto di società, il c.c. all’art. 2247 prescrive: “Conil contratto di società due o più persone conferiscono beni oservizi per l’esercizio in comune di un’attività economica alloscopo di dividerne gli utili”. Inoltre all’art. 1655 del c.c. ancorasi dice che “l’appalto è il contratto col quale una parte assume,con organizzazione dei mezzi necessari e con gestionea proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizioverso un corrispettivo in danaro”. L’appalto quindi è unaforma contrattuale non prevista per il lavoratore autonomo.Anche se l’interpretazione normativa non è delle più chiaregli organi di controllo nell’attribuire ai lavoratori autonomi,che operano insieme per la realizzazione di un'unica opera,lo stato di “società di fatto” intendono garantire:1. la riduzione della consuetudine di creare lavoratori autonomiche camuffano l’assunzione;2. una migliore gestione del personale e la certezza delle responsabilità.Nei casi di presenza di rischio sanzionato e/o sospensionedelle attività, in attesa dei decreti attuativi menzionati, i lavoratoriautonomi che intendono eseguire lavorazioni in formacollaborativa fra loro dovrebbero valutare la possibilitàdi regolarizzare la loro posizione costituendo strutture societariee/o organizzative, come da dettaglio seguente:a) la ditta individuale assume i lavoratori autonomi diventandouna piccola impresa oppure forma una ATS (associazionetemporanea di scopo) anche se quest’ultima secondo la DPLnon è proprio accettata positivamente;b) formazione di una cooperativa;c) società di capitali (S.r.l.);d) società di persone (S.n.c., S.a.s.), forma sconveniente incaso sanzionatorio in quanto colpisce l’individuo;e) ATI (associazione temporanea d’impresa) verticale o orizzontale,a seconda del tipo di organizzazione.Ne deriva che con la costituzione di queste strutture societariee/o organizzative si rientra nei dettami del D.Lgs 81/08con tutti i gli obblighi annessi e connessi.A titolo esemplificativo e per maggior chiarimento, se ad esempionel luogo di lavoro è presente un lavoratore autonomo cheesegue un intonaco e un lavoratore autonomo addetto allatinteggiatura, questi non rappresentano una società di fatto,mentre se per la posa dell’intonaco si uniscono due o più lavoratoriautonomi questi costituiscono una “società di fatto”.Vista la notevole presenza di lavoratori autonomi, nel settoreproduttivo e in particolare quello edile, risulta necessarioche venga chiarito quali siano i limiti che fanno scattare lasituazione di “società di fatto” al fine di evitare semplici automatismiin contrasto con le normative vigenti. •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri35


Dalla copertinaIl decreto anticrisiLe novità per gli appalti pubbliciIl D.L. 185/2008 convertito dalla legge 2/2009 ha introdotto alcunesignificative disposizioni. Fra cui quelle finalizzate a velocizzare le procedureesecutive, i progetti strategici nazionali e il contenzioso amministrativo» di Brunello De Rosa - Avvocato(dal “Consulente Immobiliare”n. 834 del 31 marzo 2009)Tra le novità introdotte dalla manovra“anti-crisi” in materia di appaltisi segnalano:• l’obbligo per le stazioni appaltanti diacquisire d’ufficio, anche attraverso strumentiinformatici, il documento unico diregolarità contributiva (DURC);• la percentuale del 2% dell’importo postoa base di una gara di un’opera o di unlavoro prevista dall’art. 92, comma 5, delCodice dei contratti pubblici sia destinatanella misura dello 0,5% alle finalità di cuialla medesima disposizione ossia vengaancora ripartita tra il responsabile del procedimentoe gli incaricati della redazionedel progetto, del pianodella sicurezza, della direzionedi lavori, del collaudononché tra i lorocollaboratori, mentre ilrestante 1,5% venga versatoin un apposito capitolo dell’entratadel bilancio dello Stato per essere destinatoal fondo di cui al comma 17 dell’art.61 del D.L. 112/2008, convertito, con modificazioni,dalla legge 133/2008 (fondoper la sicurezza e soccorso pubblico);• deroghe a favore di società che fornisconoservizi di committenza o di centralidi committenza a livello regionale;• disposizioni finalizzate a velocizzare leprocedure esecutive, i progetti strategicinazionali e il relativo regime contenziosoamministrativo.Acquisizione d’ufficio del DURCIl comma 10 dell’art. 16-bis della legge2/2009 di conversione del D.L. 185/2008,cosiddetto “anticrisi”, ha introdotto l’obbligoper le stazioni appaltanti di acquisired’ufficio, anche attraverso strumentiinformatici, il Documento unico di regolaritàcontributiva (DURC) dagli Istituti odagli Enti abilitati al rilascio in tutti i casiin cui è richiesto dalla legge.Detta importante innovazione viene introdottain attuazione dei principi stabilitidall’art. 18, comma 2, della legge 241 del7 agosto 1990, e successive modificazionie dall’art. 43, comma 5, del T.U. delledisposizioni legislative e regolamentariin materia di documentazione amministrativa,di cui al D.P.R. 445 del 28 dicembre2000. La nuova disposizione andrà a36 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Dalla copertina«Nelle gare indette per l’aggiudicazionedi appalti con la Pubblica amministrazione,il cosiddetto DURC non può essere sostituito,nella sua funzione probante della regolaritànegli adempimenti contributivi delle impresepartecipanti, dall’autocertificazionedi cui all’art. 46 D.P.R. 445»incidere sul comma 3 dell’art. 38 del Codicedei contratti pubblici di cui al D.Lgs.163/2006 in tema di requisiti dei partecipantialle procedure di affidamento.Quest’ultima norma prevede che, ai finidegli accertamenti relativi alle cause diesclusione dalla partecipazione delle proceduredi affidamento delle concessionidegli appalti pubblici, trovi applicazionel’art. 43 del D.P.R. 445/2000 che disciplinal’autocertificazione, fatta eccezioneper la certificazione di regolarità contributivadi cui all’art. 2 del D.L. 210/2002,convertito dalla legge 266/2002 e di cuiall’art. 3, comma 8, del D.Lgs. 494/1996per la quale la presentazione era, appunto,obbligatoria per l’affidatario delcontratto pubblico senza possibilità diautocertificazione. In questo senso lagiurisprudenza, anche recentissima, haaffermato che: «Nelle gare indette perl’aggiudicazione di appalti con la Pubblicaamministrazione, in sede di dimostrazionedei requisiti da parte dell’impresaaggiudicataria, il cosiddetto DURC nonpuò essere sostituito, nella sua funzioneprobante della regolarità negli adempimenticontributivi delle imprese partecipantinei confronti dell’INPS, dell’Inail edella Cassa edile, dalla cosiddetta autocertificazionedi cui all’art. 46 D.P.R. 445del 28 dicembre 2000, atteso che questaè solo un mezzo di speditezza e alleggerimentoprovvisori dell’attività istruttoria,cioè di semplificazione delle formalità delrapporto, e non un mezzo di prova legale,sicché il suo contenuto resta sempre necessariamenteesposto alla prova contrariae alla verifica a opera dell’Amministrazione,che è doverosa prima di procedere,all’esito della aggiudicazione, alla formalizzazionecontrattuale dell’affidamento»(Cons. Stato, sent. n. 435, 25 agosto 2008).La modifica introdotta dal decreto “anticrisi”non interviene in ordine alla certificazionedel possesso dei requisiti per lapartecipazione alle gare di evidenza pubblica,per la quale già sussisteva la possibilitàdi avvalersi dell’autocertificazione,ma per la dimostrazione dei requisitisuccessivamente all’aggiudicazione ove,alla possibilità di avvalersi dell’autocertificazione,ostava il richiamato comma 3dell’art. 38 del Codice dei contratti pubblici.La disposizione normativa esaminatapersegue il fine dichiarato di offrire unrisparmio economico per le imprese chepartecipano alle gare per l’affidamentodei contratti pubblici.Detrazione del 2 per cento dall’importoa base di garaL’art. 18 del decreto “anticrisi” è voltoalla riprogrammazione delle risorse nazionalifinalizzate allo sviluppo delle areesottoutilizzate del Paese, al fine di concentrarele risorse che risultino disponibilisul Fondo per le aree sottoutilizzate(FAS) su obiettivi che, in considerazionedella eccezionale crisi economica internazionaleattuale, siano da considerarsiprioritari per il rilancio dell’economia italiana,quali le opere pubbliche e l’emergenzaoccupazionale. In questo ambitoha trovato spazio la disposizione di cui alcomma 4-sexies che va ad apportare modificheal cosiddetto “Decreto Tremonti”.In particolare all’art. 61 del D.L. 112/2008,convertito, con modificazioni, dalla legge133/2008, dopo il comma 7 è inserito il seguente:«7-bis. A decorrere dal 1° gennaio2009, la percentuale prevista dall’art. 92,Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri37


Dalla copertinacomma 5, del Codice dei contratti pubblicirelativi a lavori, servizi e forniture, dicui al D.Lgs. 163 del 12 aprile 2006 e successivemodificazioni, è destinata nellamisura dello 0,5% alle finalità di cui allamedesima disposizione e, nella misuradell’1,5 %, è versata ad apposito capitolodell’entrata del bilancio dello Stato peressere destinata al fondo di cui al comma17 del presente articolo».Come si ricorda il comma 5 dell’art. 92del Codice dei contratti pubblici prevedevache una somma non superiore al 2%dell’importo posto a base di una garadi un’opera o di un lavoro venisse ripartita,per ogni singola opera o lavoro, trail responsabile del procedimento e gliincaricati della redazione del progetto,del piano della sicurezza, della direzionedi lavori, del collaudo nonché tra i lorocollaboratori. Il decreto “anticrisi” disponeora che solo lo 0,5% di detta sommavenga destinata alle finalità di cui all’art.92 sopra richiamato, mentre il restante1,5% verrà versata su apposito capitolodi entrata del bilancio dello Stato per esseredestinata al fondo previsto dal comma17 dell’art. 61 così modificato, dettofondo potrà essere destinato alla tuteladella sicurezza pubblica e del soccorsopubblico, inclusa l’assunzione di personalein deroga ai limiti stabiliti dalla legislazionevigente ai sensi e nei limiti dicui al comma 22; un’ulteriore quota potràessere destinata al finanziamento dellacontrattazione integrativa delle amministrazioniindicate nell’art. 67, comma 5,ovvero delle amministrazioni interessatedall’applicazione dell’art. 67, comma 2.Le somme destinate alla tutela della sicurezzapubblica saranno ripartite condecreto del Ministro dell’interno, di concertocon il Ministro dell’economia e dellefinanze, tra le unità revisionali di baseinteressate. La quota del fondo eccedentela dotazione di 200 milioni di euro nondestinate alle predette finalità entro il 31dicembre di ogni anno costituirà economiadi bilancio.Riduzione dei costi degli apparati pubbliciregionali e localiAltre disposizioni (comma 4-septies e4-octies dell’art. 18) dello stesso decreto“anticrisi” introducono novità finalizzatealla riduzione dei costi degli apparatipubblici regionali e locali. Una prima novitàcomporta la modifica all’art. 13 del D.L.223/2006 cosiddetto “Decreto Bersani”.In particolare, all’art. 13 citato, dopo leparole: «dei servizi pubblici locali», sonoinserite le seguenti: «e dei servizi di committenzao delle centrali di committenzaapprestati a livello regionale a supportodi enti senza scopo di lucro e di amministrazioniaggiudicatrici di cui all’art. 3,comma 25, del Codice dei contratti pubblicirelativi a lavori, servizi e forniture,di cui al D.Lgs. 163 del 12 aprile 2006».In sostanza, la norma modificata prevedevache le società a capitale interamentepubblico o anche misto, costituite, o partecipate,dalle amministrazioni pubblicheregionali e locali per la produzionedi benie servizi strumentali all’attività di talientio per lo svolgimento esternalizzato difunzioniamministrative di loro competenza,non potevano svolgere prestazioni a favoredialtri soggetti pubblici o privati,né in affidamento diretto né con gara.Lo stesso dicasi per le modifiche introdotteall’art. 3, comma 27, secondo periodo,della legge finanziaria per il 2008 (legge244/2007) dal comma 4-octies dell’art.18 in esame.La norma della legge finanziaria prevedevache le amministrazioni pubblichenon potessero costituire società aventiper oggetto attività di produzione di benie di servizi non strettamente necessarieper il perseguimento delle proprie finalitàistituzionali, né assumere o manteneredirettamente o indirettamente partecipazioni,anche di minoranza, in talisocietà. La deroga varrà per le societàche forniscono servizi di committenzao di centrali di committenza a livello regionaleasupporto di enti senza scopo dilucro e di amministrazioni aggiudicatricidi cui all’art.3, comma 25, del Codice deicontratti pubblici relativi a lavori, servizie forniture, di cui al D.Lgs. 163 del 12aprile 2006. Quanto alle centrali di committenzaappare opportuno qui esclusivamenterichiamare come le centralidi committenza siano uno strumento dicentralizzazione degli acquisti finalizzatoa evitare l’atomizzazione delle proceduree ottenere, su acquisti di maggiori dimensioni,risparmi sia in termini di prezziche di costi di gestione della procedura.Per queste ragioni, con la legge finanziariaper il 2000, fu istituita nell’anno 2000,per quanto attiene allo Stato, la CONSIPS.p.A. (Concessionariaservizi informaticipubblici). L’intervento del decreto in esameè finalizzato a escludere, in entrambii casi esaminati, dai suddetti limiti le societàche forniscono servizi di committenzao di centrali di committenza a livello regionalea supporto: di enti senza scopo dilucro; di amministrazioni dello Stato, entipubblici territoriali, altri enti pubblici noneconomici, organismi di diritto pubblico eassociazioni, unioni, consorzi, comunquedenominati, costituiti da detti soggetti(si tratta delle “amministrazioni aggiudicatrici”così individuate dall’art. 3, comma25, del Codice dei contratti pubblici).Velocizzazione delle procedure esecutive,dei progetti strategici nazionali e del relativoregime contenzioso amministrativoL’art. 20 introduce anche norme straordinarieper la velocizzazione delle procedureesecutive dei progetti facenti partedel quadro strategico nazionale e la simmetricamodifica del relativo regime delcontenzioso amministrativo. La normaviene emanata per particolari ragioni diurgenza connesse con la contingente situazioneeconomico-finanziaria del Paesee al fine di sostenere e assistere laspesa per investimenti, compresi quellinecessari per la messa in sicurezza dellescuole. Con decreto del Presidentedel Consiglio dei Ministri, su propostadel Ministro competente per materia diconcerto con il Ministro dell’economiae delle finanze, verranno individuati gliinvestimenti pubblici di competenza statale,ivi inclusi quelli di pubblica utilità,38 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Dalla copertinacon particolare riferimento agli interventiprogrammati nell’ambito del QuadroStrategico Nazionale di programmazionenazionale, ritenuti prioritari per lo sviluppoeconomico del territorio nonché per leimplicazioni occupazionali e i connessiriflessi sociali, nel rispetto degli impegniassunti a livello internazionale. Il decretoverrà emanato di concerto anche con ilMinistro dello sviluppo economico quandoriguardi interventi programmati neisettori dell’energia e delle telecomunicazioni.Per quanto riguarda gli interventidi competenza regionale si provvederàcon decreto del Presidente della Giuntaregionale ovvero dei Presidenti delle provinceautonome di Trento e di Bolzano.I decreti in parola individueranno i tempidi tutte le fasi di realizzazione dell’investimentoe il quadro finanziario dellostesso. Sul rispetto dei suddetti tempidovranno vigilare i commissari straordinaridelegati, nominati con i medesimiprovvedimenti.Il comma 8 dell’art. 20 prevede una particolaredisciplina giurisdizionale, secondola quale i provvedimenti adottati ai sensidel presente articolo dovranno esserecomunicati agli interessati a mezzo faxo posta elettronica all’indirizzo da essiindicato. I termini processuali per l’eventualefase contenziosa, decorrenti dallacomunicazione di cui sopra, sono riportatinella tabella 1. I commi 8-bis, 10-bis,10-ter e 10-quater sono finalizzati all’introduzionedi norme straordinarie per lavelocizzazione delle procedure esecutivedi progetti facenti parte del quadro strategiconazionale. Il comma 8-bis prevedeche per la stipulazione dei contratti per leopere pubbliche di carattere strategiconon trovi applicazione il termine di trentagiorni previsto dall’art. 11, comma 10, delCodice dei contratti pubblici. Il comma9, come visto, prevede che i criteri per lacorresponsione dei compensi spettanti aiCommissari straordinari delegati per effettuarela vigilanza sul rispetto dei tempidi realizzazione degli investimenti pubblicidi competenza statale, ossia delleopere pubbliche di carattere strategico,saranno stabiliti con un futuro decretodel Presidente del Consiglio dei Ministri.Ai Commissari straordinari non spetteràalcun compenso qualora i suddetti tempidi realizzazione non vengano rispettati.Il comma 10-bis dell’art. 20 dispone, inoltre,che «L’approvazione dei progetti, neicasi in cui la decisione sia adottata dallaconferenza di servizi, sostituisce a ognieffetto gli atti di intesa, i pareri, le concessioni,anche edilizie, le autorizzazioni,le approvazioni, i nullaosta, previsti daleggi statali e regionali. Se una o più amministrazionihanno espresso il propriodissenso nell’ambito della conferenza diservizi, l’amministrazione statale procedente,d’intesa con la regione interessata,valutate le specifiche risultanze dellaconferenza di servizi e tenuto conto delleposizioni prevalenti espresse in dettasede, assume comunque la determinazionedi conclusione del procedimentodi localizzazione dell’opera. Nel caso incui la determinazione di conclusione delprocedimento di localizzazione dell’operanon si realizzi a causa del dissensoespresso da un’amministrazione delloStato preposta alla tutela ambientale,paesaggistico-territoriale, del patrimoniostorico-artistico o alla tutela della salute edella pubblica incolumità ovvero dalla regioneinteressata, si applicano le disposizionidi cui all’art. 81, comma 4, del D.P.R.616 del 24 luglio 1977». La nuova normaandrà a sostituire il comma 4 dell’art. 3del regolamento di cui al D.P.R. 383/1994.Il comma 10-ter dell’art. 20 prevede che,al fine della sollecita progettazione erealizzazione delle infrastrutture e degliinsediamenti produttivi strategici, perl’attività della struttura tecnica di missioneprevista dall’art. 163, comma 3,lett. a), del Codice dei contratti pubblicivenga autorizzata l’ulteriore spesa di 1milione di euro per ciascuno degli anni2009 e 2010. Il comma 10-quater prescrive,infine, che allo scopo di accedere alfinanziamento delle opere infrastrutturaliidentificate nel primo programma delleinfrastrutture strategiche, approvato dalComitato interministeriale per la programmazioneeconomica con delib. n. 121del 21 dicembre 2001 (si tratta, in estremasintesi, delle più importanti infrastruttureferroviarie nazionali) da parte dellaBanca europea per gli investimenti (BEI),il Ministero delle infrastrutture e dei trasportipredisporrà forme appropriate dicollaborazione con la BEI stessa. L’areadi collaborazione con la BEI riguarderàprioritariamente i requisiti minimi di sicurezzaper le gallerie della rete stradaletranseuropea (TEN). •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri39


Collegio e RegioneInvestimenti per una cifra pari a 6.000 milioni di euroLa legge regionaleper il rilancio edilizioNuovi spazi per le famiglie, qualità degli interventi,priorità all’utilizzo del patrimonio esistente, riordinodelle aree produttive, risparmio energetico,riqualificazione nell’edilizia pubblica: queste le prioritàdella nuova legge varata dalla Regione Lombardia» di Francesca Patriarcastraordinariadella Regioneattua l’Inte-L’iniziativasa Stato-Regioni del 1°aprile 2009 con la finalitàdi coniugare la ripresa economica delsettore edilizio con il miglioramento dellaqualità del patrimonio edilizio esistente.La valutazione complessiva dell’impattoeconomico generato dagli interventiedilizi prevede investimenti per una cifrapari a circa 6.000 milioni di euro, quellarelativa al risparmio energetico si attestasul valore di 611.000 Megawattora (Mwh)per una cifra di circa 44 milioni di euro.Vediamone meglio i contorni. Nel più ampioquadro dei principi ispiratori che guidanoil governo del territorio regionale(risparmio di suolo, efficienza energetica,sicurezza degli edifici, edilizia di qualità)gli interventi edilizi previsti riguardanol’utilizzo del patrimonio edilizio esistente,l’ampliamento di edifici esistenti o la lorosostituzione, la riqualificazione di quartieridi Edilizia Residenziale Pubblica.Le finalità dell’“utilizzo”, definitedall’art.2 della legge, sono in sintesi ilrecupero, per gli edifici ultimati alla datadel 31/03/2005, di parti inutilizzate di volumetriee superfici edilizie, anche in seminterrato,per destinazioni residenzialiaccessorie, economiche e professionali.Tra le condizioni poste dalla legge perintervenire in quest’ambito ricordiamo ilrispetto dei caratteri dell’architettura, delpaesaggio e degli insediamenti urbanisticie dei requisiti di efficienza energetica.Possibilità diverse sono previste per ilrecupero edilizio funzionale degli edificiagricoli fino a un massimo consentito di600 mc per destinazione residenziale aduso del proprietario anche se non imprenditoreagricolo. Per quanto riguarda latipologia d’intervento di “ampliamento”i limiti posti sono l’aumento volumetriconon superiore al 20% del volume esistenteper gli edifici uni-bifamiliari ed ancheper i plurifamiliari ma di volume inferioreai 1.200 mc. Le condizioni? Che si trattidi edifici esclusivamente residenziali eall’esterno dei centri storici, che venganorispettati i caratteri dell’architettura, delpaesaggio e degli insediamenti urbanisticied i requisiti di efficienza energetica,che l’intervento non comporti un incrementomaggiore del 50% dell’indice fondiarioe del rapporto di copertura previstida PGT/PRG e non più di 4 m di altezza40 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Collegio e Regioneoltre l’esistente, che vengano rispettatele norme antisismiche. Più complessaè la casistica relativa agli interventi di“sostituzione” con un nuovo organismoedilizio a seconda che si tratti di edifici intutto residenziali, per i quali è ammessoun incremento del 30% della volumetriaesistente o in parte residenziali per i qualinon si ammette incremento. E ancora, aseconda che si intervenga nel centro storico,ove è consentita la sostituzione solodi edifici in contrasto con le caratteristichestorico-architettoniche paesaggisticheed ambientali con parere della commissioneregionale di cui all’art.78 dellal.r.12/05. Si cita anche la possibilità disostituire edifici industriali e artigianaliesistenti nelle aree classificate dallo strumentourbanistico comunale come aree aspecifica destinazione produttiva purchèindividuate dal Comune.L’ultima tipologia di intervento prevista èla “riqualificazione di quartieri di EdiliziaResidenziale Pubblica” per cui si prevedela realizzazione di nuove volumetriefino al 40% della volumetria esistente.Per un esame dettagliato delle varie possibilitàd’intervento, della tempistica,della disciplina specifica in aree protette,degli interventi soggetti a parere paesistico,dei titoli abilitativi degli interventi,si veda il sito web Rilancio Edilizia:www.rilancioedilizia.regione.lombardia.it.Tutti gli interventi ammessi dalla leggesono subordinati al miglioramento dell’efficienzaenergetica degli edifici interessatie al rispetto dei requisiti previsti dallalegge regionale n.24/2006 “Norme perla prevenzione e la riduzione delle emissioniin atmosfera”. Questa normativa incentivala diffusione di pratiche per l’usoefficiente dell’energia edilizia, sia sulfronte dei materiali ecosostenibili che ditecniche costruttive curate e innovative.In conclusione è importante richiamareil ruolo dei Comuni che possono definiremodalità specifiche per l’applicazionedella legge. In particolare gli adempimentiprevisti, da ottemperare entrio iltermine del 15/10/09, consistono nellostabilire le parti del territorio esclusedall’applicazione della legge, le aree, traquelle classificate a destinazione produttivasecondaria, nelle quali è ammissibilela sostituzione con eventuale incrementovolumetrico di edifici produttivi esistenti,le prescrizioni relative alle dotazioni diparcheggi pertinenziali e a verde, la definizionedi riduzione del contributo delcosto di costruzione. •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri41


Immobili e FiscoLegge Comunitaria n. 88/2009La vita breve dell’accertamentoimmobiliare sulla basedel cosiddetto “valore normale”In presenza di una differenza rispetto ai valori medi di mercato, il dl 223/2006Visco-Bersani stabiliva che l’amministrazione finanziaria poteva presumereun’evasione di Iva e di imposte sui redditi (Irpef/Ires) a carico dell’impresa cedente» di Luca Bonfanti - Commercialistaimmobiliare a caricodelle imprese, sulla base del criteriodel valore normale, ha avu-L’accertamentoto vita breve. Finalmente, infatti, grazieall’entrata in vigore della legge comunitaria2008 (legge n. 88/2009) sono statemodificate le disposizioni relative allacompravendita di immobili, ai fini Iva eIrpef/Ires, abolendo “di fatto” l’accertamentoimmobiliare basato su tale criterio.La precedente normativaIl decreto Visco-Bersani (dl 223/2006)aveva introdotto la possibilità, per l’amministrazionefinanziaria, di effettuareaccertamenti -in caso di compravenditadi immobili- basati esclusivamente sulloscostamento dei valori indicati nell’attoo nel rogito, rispetto ai valori “normali”(cioè i valori medi di mercato): in presenzadi una differenza, l’amministrazione finanziariapoteva presumere un’evasionedi Iva e di imposte sui redditi (Irpef/Ires)a carico dell’impresacedente. La norma nonandava a rettificare lenorme sostanziali dellesingole imposte (nonandava cioè a modificarela base imponibile dell’Iva o delleimposte sui redditi), ma prevedeva soltantouna semplificazione dell’attivitàdi controllo svolta dall’amministrazione,attraverso l’introduzione di una presunzionelegale. L’attuazione concreta degliaccertamenti immobiliari si era poi concretizzatagrazie ad un provvedimentodel Direttore dell’Agenzia delle Entrate(27 luglio 2007), che indicava i metodi dicalcolo del valore normale illustrando leformule che dovevano essere applicate aivalori elaborati periodicamente dall’Osservatoriodel Mercato Immobiliare (OMI)e pubblicati in internet.L’incompatibilità con le norme comunitarieDa più parti era stato sollevato il problemadella incompatibilità delle norme conla direttiva Iva della Comunità Europea.Nel giugno 2008, quindi, le istituzioni comunitarieavevano provveduto ad inviareall’Italia un parere motivato richiedendola modifica della normativa in questioneper le seguenti ragioni:• è perfettamente legittimo “correggerel’imponibile laddove esistano prove oindicazioni segnalanti che il pagamentoreale effettuato differisce da quello di-42 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Immobili e Fiscochiarato, tuttavia il solo fatto che l’ammontaredichiarato sia più basso del valoredi mercato […] non può essere in séaddotto come prova”;• la presunzione legale introdotta dall’Italiaè sproporzionata in quanto trasferisce“l’onere della prova sui soggetti passiviin assenza di qualsiasi prova di frode fiscale”.L’abrogazione delle precedenti normeL’Italia si è adeguata alle indicazioni dellaComunità Europea con la legge Comunitaria2008, provvedendo ad eliminare lenorme precedenti, con una disposizione-una volta tanto- estremamente chiarae precisa. Va messo in evidenza che,sebbene le contestazioni sollevate dallaComunità Europea si riferissero soltantoall’Iva, l’abrogazione del criterio del valorenormale negli accertamenti immobiliariha riguardato sia l’Iva che il redditodi impresa (Irpef/Ires): in questo modo,la normativa sugli accertamenti è praticamenteritornata alla versione vigenteprima del decreto Visco-Bersani.Attualmente, in caso di compravenditadi immobili, l’amministrazione finanziariapuò accertare un’evasione ai fini Ivao Ires/Irpef soltanto in presenza di provedirette o di indizi gravi, precisi e concordantie non sulla base di mere presunzioni.Ad esempio, possono essere idonei aprovare un’evasione:• documentazione extracontabile rinvenutapresso l’impresa (fax, lettere, ricevute);• indagini o richieste di informazioni effettuatepresso gli acquirenti;• indagini effettuate presso le agenzieimmobiliari;• indagini bancarie, da cui risultano incassi(dell’impresa) o pagamenti (dell’acquirente)non giustificati in occasionedel rogito notarile per la compravenditadell’immobile;• differenza tra il prezzo indicato nel contrattopreliminare (compromesso) e quellodichiarato nell’atto definitivo (rogito).Dovrebbe inoltre essere decaduta percoordinamento normativo (ma a tale propositosi aspettano chiarimenti ufficiali)la disposizione secondo la quale, ai finiIva, nel caso di trasferimento immobiliarefinanziato con mutuo ipotecario o finanziamentobancario, il valore non puòessere inferiore all’ammontare del mutuoo del finanziamento erogato (art. 35,co. 23-bis, DL 223/2006).Atti immobiliari soggetti all’imposta diregistroIl criterio del valore normale rimane invigore nel caso di compravendite immobiliarisoggette ad imposta di registro(ad esempio, nel caso in cui il cedentesia un privato) e si applica sia per l’impostadi registro stessa, che per le imposteipotecarie e catastali. In tali casi, infatti,il “valore in comune commercio” (cioè ilvalore normale di mercato) costituisceda sempre il criterio per determinare labase imponibile. In precedenza, esistevauna norma che inibiva gli accertamentidell’amministrazione finanziaria nel casodi indicazione nel rogito di un prezzo parialmeno al valore catastale: tale disposizionenon è stata ripristinata, ed è facilequindi aspettarsi che il contenzioso congli uffici continuerà in relazione a questacategoria di operazioni. Rimane invigore la possibilità, nel caso di venditadi immobili abitativi e relative pertinenzea privati (persone fisiche che non agiscanonell’esercizio di attività commerciali,artistiche o professionali), di applicarequale base imponibile il valore catastaledell’immobile (regola dell’alternativa“prezzo-valore”) all’atto della cessione esu richiesta della parte acquirente resa alnotaio. Va comunque dichiarato nell’attoil corrispettivo della cessione.Iva: solidarietà passiva dell’acquirentedi immobiliVa ricordato che, ai sensi dell’art. 1co. 164, della legge 244/2007 (finanziaria2008), qualora l’importo del corrispettivoindicato nell’atto di acquisto di un immobilee nella relativa fattura sia diversoda quello effettivo, l’acquirente, anchese è un privato, è responsabile in solidocon il cedente per il pagamento dell’Ivasulla differenza, nonché della relativasanzione. Questa disposizione era stataintrodotta per agevolare la riscossionedell’Iva da parte dello Stato, ma rischiadi rivelarsi controproducente in quantoil privato (che prima non rischiava nulla)sarà disincentivato dal fornire collaborazioneagli organi di verifica, in quantopotrebbe esporsi direttamente alla contestazioneed alla richiesta di versamentodella differenza di imposta.Infine, si fa notare che l’Erario (art. 2772co.2 cod. civ.) è dotato di un privilegiospeciale sugli immobili oggetto di compravendita,nel caso di responsabilitàsolidale dell’acquirente (cioè nel caso didifferenza tra il valore dichiarato in attoed il prezzo effettivamente corrisposto).Trattandosi di un privilegio speciale, lagiurisprudenza ritiene che vi sia un “dirittodi seguito”, e quindi l’Erario avrà lapossibilità di inseguire l’immobile anchenel caso di successivi trasferimenti aterzi; in questo caso, il terzo acquirentedell’immobile si troverebbe nella stessaposizione di un soggetto che ha acquistatoun immobile ipotecato. •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri43


RendicontoI colleghi di Monza e Brianza “tirano le somme”Bilancio 2008-2009:un banco di provache abbiamo superatodi slancioLa relazione del presidente all’assemblea di luglio.Numerosi gli obiettivi raggiunti con tanto impegnoda parte di tutti. Dal corso di Acustica a quelloper i Certificatori Energetici; dalle Verifiche Ambientalial convegno sul Valore Normale. Pronti ad affrontareil futuro, tra “Alpi” e Formazione Continua» di Cesare GalbiatiPresidente del Collegio Geometrie Geometri Laureati di Monza e BrianzaGentili colleghi benvenuti e graziedella partecipazione. C’è sempreun po’ di emozione nel presentarsiagli elettori, coloro che ci hanno incaricatodi gestire l’Istituzione che sovrintendealla professione. Se dovessimo limitarcia quanto prescrive il nostro Ordinamento,l’Assemblea è chiamata ad approvareil Bilancio predisposto dal Consiglio.Infatti, dai conti si possono comunqueevincere indicazioni dell’operato delConsiglio, ma, e mi piace ricordarlo, l’incontroassembleare rappresenta il momentodemocraticamente più importantedi ogni organizzazione. È “l’incontro”tra colleghi e, soprattutto, l’occasionedi confronto tra il “fatto” e il “da farsi”.Quindi, lasciando volentieri il compito diillustrare il Bilancio, consuntivo 2008 epreventivo 2009, al Tesoriere MassimoCavasin coadiuvato dal Consulente dottorMorosi, passo a sintetizzare i fattipiù significativi di questo secondo annodi storia del nostro Collegio. Una storiache stiamo costruendo, forse anche conrisultati che non ci aspettavamo. Uno deirisultati l’abbiamo sotto gli occhi: il Bilancioche andremo a valutare tra poco.Anticipo subito le ragioni che ci hannovisto ritardare di qualche tempo la convocazionedell’Assemblea. Come ricorderete,abbiamo deciso di adottare il sistemadi Contabilità pubblica, in uso in quasitutti i Collegi d’Italia e come consigliatodal Consiglio Nazionale, che pretende piùnumerosi e precisi oneri operativi, ma, dicontro, garantisce maggiore trasparenzae tranquillità per tutti. Come meglio vidirà il Tesoriere, in pochi mesi abbiamodovuto imparare ad usare questo nuovosistema e, nel contempo, recuperare tuttele registrazioni di un anno. Peraltro, eper questo devo ringraziare il Tesoriere,la nostra collaboratrice ed il Consulente,posso dirvi che abbiamo ricevuto i complimentidalla Società che fornisce il programmaperché, tra le centinaia di Collegied Ordini, siamo stati tra i migliori nellapredisposizione dei conti. Concludendoil mio passaggio sul Bilancio, voglio accennareall’avanzo di gestione. Intanto,diciamocelo chiaramente, molto meglioavanzo che debiti. È presto detto: abbiamoincassato la “dote” che ci spettavadal Collegio di Milano e non abbiamo sostenutoi costi fissi di Personale e Sedeper tutto un anno, i Consiglieri tutti (chipiù, chi meno, in relazione agli impegniche le cariche impongono) hanno profusoore ed ore di lavoro per il Collegio,spesso senza nenche chiedere il rimborsodelle spese vive sostenute anche pergli spostamenti, e poi…. siamo stati bravia risparmiare. Questo accantonamento ciservirà per le spese ed i programmi futuri,tra cui il completamento delle attrezzaturedella sede, particolarmente al riguardodell’implementazione dei programmi diFormazione continua che partirà obbligatoriamentecon il prossimo 2010, all’implementazionedei servizi agli iscritti eanche con un pensiero ai possibili sviluppidi una non accantonata creazione diuna futura “casa comune” delle professioni.Al di là della contabilità, veramenteil 2008 e l’inizio 2009 rappresenta per noiun periodo di fatti di grande rilievo.Non è retorica, ma il completamento deldistacco dal Collegio di Milano davveroè un fatto molto importante. “Uscire dicasa” è sempre una scommessa: l’abbiamoprovato quando ci siamo creatiuna nuova famiglia. Stiamo imparando acamminare da soli e, dopo la “frenesia”dell’inizio, della novità, ci rendiamo contoche il lavoro è molto più impegnativodi quanto i Consiglieri tutti pensassero.Nessuno si aspetta ringraziamenti o apprezzamenti,ma rispetto per il lavoro el’impegno, quello sì, ed anche comprensionese in qualche occasione manchiamoin qualcosa. Vi assicuro che è davverodifficile coniugare le incombenze di Studiocon l’impegno continuo che ci attendein Collegio. Il Segretario Specchio, il TesoriereCavasin e il sottoscritto venivamoda esperienza di Consiglio di Milano, maè tutt’altra musica avere la responsabilitàdi far funzionare la macchina appenapartita. Va anche detto che il Collegio nonè più solo “Albo”, come è giusto che sia.Come punto di riferimento, in un mondosociale e professionale che cambia, devedare qualcosa in più all’iscritto. ComeIstituzione di Categoria deve svolgere icompiti ed assumere nuovi ruoli che sappianoconsolidare la figura del geometraprofessionista nel contesto economico esociale. Il passato 2008 è stato per noi ilbanco di prova e, pur nella consapevolezzache molto si deve migliorare, riteniamodi aver ben operato.44 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


RendicontoSul piano del servizio agli iscritti, siamostati impegnati a fornire ausilio per gliaspetti di Cassa Previdenziale, di assistenzaper le problematiche professionalinelle correlazioni con gli Enti. Attraverso ilsito internet abbiamo cercato di fornire leinformazioni utili nell’attività di ogni giorno;in questo siamo consapevoli di potermolto migliorare e rientra nei programmiprioritari de prossimo futuro l’implementazionedel sito e dei servizi on-line allostesso legati. Infine e soprattutto abbiamomesso a disposizione degli iscritti unaSede ampia e funzionale.Non vi nascondo la soddisfazione, anchepersonale, nel ricevere i complimenti daparte degli altri Collegi, delle autorità edei tanti iscritti che hanno partecipatoalla cerimonia di inaugurazione il novembrescorso. Passatemi la battuta, abbiamosofferto un pochino, ma possiamoCesare Galbiatidire di avere proprio una Sede prestigiosa,dotata di questa Sala allestita per lenostre riunioni, attrezzata per i numerosiCorsi e Seminari che abbiamo organizzatoe che organizzeremo ancora di più.Non sto a ripetere la “storia” di ALPI ele inutili attese. L’anno scorso abbiamoaccennato alla costituzione dell’AssociazioneLibere Professioni Intellettuali cheraggruppa tutti gli Ordini professionalilocali. Una Sede comune non c’è ancora,e noi ne sappiamo qualcosa, ma continuiamoa credere molto nell’iniziativa, perchénon può essere diversamente. Non sitratta solo di stare assieme per economiedi scala gestionali, ma principalmente perunire le forze ed integrare le conoscenzee le professionalità. Non è pensabile chesi faccia “la guerra dei poveri” tra tecnici,ma la collaborazione delle reciproche capacitàe competenze è l’unico modo per«L’anno scorso abbiamo accennatoalla costituzione dell’Associazione LibereProfessioni Intellettuali che raggruppatutti gli Ordini professionali locali. Una Sedecomune non c’è ancora, ma continuiamoa credere molto nell’iniziativa, perchénon può essere diversamente»affrontare il mondo che cambia senza esseresopraffatti, senza offrire il varco alle“multinazionali” della consulenza. Continueremoa sostenere il progetto che, mipiace ricordarlo, attualmente è “governato”dal Presidente geometra Morlini, assistitoin Consiglio da un altro geometra,l’amico Busato.Rimanendo in argomento, vi posso dareuna novità: il mese scorso è stata costituitala Società di Servizi di ALPI che potràfornire supporto operativo agli Ordini eCollegi, sia in campo logistico funzionale,sia per la formazione, laddove non possaarrivare il singolo Ordine o Collegio.Tornando all’utilizzo della nostra Salaed alla formazione, che di fatto sta assumendoun ruolo primario di tutta l’attivitàdel Collegio, cito qualche numero.Nel 2008 abbiamo organizzato un Corso494 (120 ore), un Corso di Acusticanell’edilizia (40 ore), 3 Corsi per CertificatoreEnergetico (72 ore ciascuno), 2 Seminarisul T.U. Sicurezza, Seminari sulla L.R.12, sulle Norme Tecniche di Costruzione,sulla Progettazione acustica, sulle VerificheAmbientali nelle trasformazioni urbanistiche. Da evidenziare il grande successodel Convegno sul Valore Normale degliImmobili, con la partecipazione, tra glialtri, del Direttore Regionale dell’Agenziadelle Entrate. A tutti questi vanno aggiuntialtri “mini” incontri di aggiornamento e,non dimentichiamo, il Corso di Preparazioneagli Esami di Stato per i Praticanti.Con queste premesse, possiamo ben direche il 2008 ed il corrente 2009 ci accompagnanoall’entrata in vigore del Regolamentodi Formazione Continua del prossimoanno. Affermo apertamente chesiamo preoccupati per l’impegno che ciattende. Siamo in attesa delle nuove, definitiveindicazioni del Consiglio Nazionale,ma basta una calcolatrice per renderciconto del monte ore formativo. Prendendoper assunto un minimo annuo obbligatoriodi 10 ore, moltiplicato per mille erotti, significa che il fabbisogno è di oltre10.000 ore di formazione. Ma saranno dipiù… Vedremo, intanto ci stiamo attrezzando,anche attraverso l’attivazione diconvenzioni con Istituti, Enti, Universitàe pensiamo all’eventuale implementazionedi un sistema di formazione on-line.La formazione sta facendo la parte del leone,però non possiamo dimenticare chela funzione istituzionale esiziale è quellaanagrafica. Anche qui, buone notizie;guardando i numeri mi ritengo soddisfatto:a due anni dall’istituzione, il nostroLuglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri45


RendicontoCollegio è aumentato di oltre 40 iscritti,siamo 1076. Significa che, nonostante lacrisi, nonostante le “Sibille” che sentenziavanola nostra estinzione, la Categoriaè viva e vanta un buon trend di crescita.Credo condividiate la soddisfazione siaperché, permettetemi la battuta, “c’èqualcuno che ci consentirà di andare inpensione”, sia, e soprattutto, perché siamospronati a credere sempre e convintinel futuro del geometra. Futuro che potrebbeessere diverso. L’unificazione dei“tecnici diplomati” è ormai quasi certa.Non ne conosciamo bene i dettagli per lenaturali delicate problematiche di fusionidi competenze, di ruoli, soprattutto diCasse di Previdenza. Staremo a vedere.Del resto anche la preannunciata “RiformaGelmini” va ad unificare i Corsi di Scuolasuperiore e rivede i percorsi universitari.A proposito di Cassa di Previdenza, vorreisottolineare il successo del nostro Collegioche, nelle ultime elezioni, ha raggiuntoun altro risultato: il nostro SegretarioSpecchio, che in questi giorni, come giàl’anno scorso, sta ricevendo i colleghi perle dichiarazioni modello 17, è DelegatoCassa. Vorrei collegarmi al risultato delleElezioni dei Delegati per chiosare sullaposizione, in generale, che ha raggiuntoil nostro Collegio. So benissimo che possorischiare di cadere nell’egocentrismo;vi assicuro che non sono mai stato vanitoso,né arrogante. I fatti parlano ed i fattimi consentono di affermare che il nostroCollegio non solo è stato ben accolto, masta assumendo ruoli e posizioni che nessunodi noi avrebbe immaginato. Oltre allacarica di Delegato Cassa, al nostro Segretarioè stata affidata la Presidenza dellaConsulta dei Collegi della Lombardia.È il riconoscimento del valore e dell’impegnodel nostro geometra Specchio edanche l’affermazione della nostra politicadi collaborazione, di rapportazione correttain ogni occasione. Anche durantei numerosi incontri a livello nazionalesiamo sempre ben accolti. Vuol dire chestiamo lavorando bene, che ci sappiamoporre, che nella poca esperienza sappiamoinvece proporre linee politiche e soluzionicondivise all’interno della Categoria.Anche all’esterno riusciamo ad essereapprezzati. L’anno scorso abbiamo avutoospiti il Direttore Regionale dell’Agenziadelle Entrate, con i Direttori Regionale eProvinciale del Catasto abbiamo rapporticorretti e quasi amicali. Siamo stati ricevutida Sindaci ed Assessori di molti Comuni.L’Assessore Regionale Ponzoni hainaugurato la nostra Sede. Con i DirigentiRegionali dell’Assessorato al Territorio eDelle Reti di Pubblica Utilità siamo in contattoper le problematiche di gestione delTerritorio e per la Certificazione Energetica.Pensate che i Funzionari CESTEC hannotenuto i due Corsi di aggiornamentosulla Certificazione energetica martedì 14e lunedì scorso: penso che siamo stati gliunici ad avere tale onore. In ottobre inizieràil Corso sulla L.R. 12 che verrà tenutodirettamente dai Dirigenti e Funzionaridell’Assessorato Regionale del Territorio.Negli ultimi mesi abbiamo incontrato ilnuovo Comandante Regionale dei Vigili«I fatti mi consentonodi affermare cheil nostro Collegioè stato ben accolto,e sta assumendoruoli e posizioniche nessuno di noiavrebbe immaginato.Vuol dire che stiamolavorando bene...»La sede del Collegio a Monzadel Fuoco e, nell’occasione, abbiamo concordatol’organizzazione del Corso 818.Abbiamo ottimi rapporti con la Cameradi Commercio, con il Tribunale, con l’Asl.Con i Circoli interprofessionali locali monitoriamole esigenze e le richieste delnostro “mondo” delle professioni. Siamomolto attivi e questa nostra voglia di fareè apprezzata dagli altri Ordini locali coni quali, non solo per l’ALPI, manteniamocordiali e produttivi rapporti. Con gli Architettiabbiamo organizzato anche unCorso sull’Acustica. Potrei continuare; ritengoche accennare a questi risultati siaimportante per informare gli iscritti sulleattività e sugli sforzi che stiamo attuandoper dare visibilità e credibilità alla nostraprofessione, non certo per vantare successio “lodarci” personalmente.Riteniamo che il modo migliore per “farepubblicità” sia quello di proporci, di farciconoscere attraverso la disponibilità, lacorrettezza, la trasparenza. Non intendiamofermarci. Le cose da fare sono ancoratantissime, a cominciare da una miglioreorganizzazione interna per dare più Servizi,più spazio alle richieste degli iscritti.Vorremmo fare molto di più per i giovani,che sono il nostro futuro. Per questo saremopiù presenti nelle Scuole, non solonegli Istituti Tecnici, cercheremo di arrivarealle Scuole medie per “orientare” iragazzi alla nostra professione. La paventatariforma della Scuola ci viene incontro.Abbiamo gia attivato convenzioni conalcuni Istituti Tecnici. Dovremo affronta-46 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


RendicontoDall’alto in basso:Cesare Galbiaticon Enzo Balbie con MicheleSpecchiore le problematiche “dell’integrazione”della competenze. Non è più possibilepensare che possa esistere un tecnico“tuttologo”. Sapete come la penso, cometutti voi, circa l’assoluta necessità di sosteneree difendere la polivalenza del geometra,ma dovremo trovare la manieredi fornire elementi di “specializzazione”che consentano di rimanere sul mercato;la sola Formazione continua potrà nonbastare. Un’altra novità è all’orizzonte:la costituzione dell’Albo per i dipendentipubblici e per i lavoratori comunitari temporanei.Cercheremo di affrontare anchequesto delicato problema confrontandocia livello regionale e nazionale, facendosicuramente sentire la nostra opinione.Mi accorgo che sto andando per le lunghe.Non posso terminare l’interventotralasciando un accenno alla situazionecongiunturale. Il momento è difficile,dobbiamo affrontarlo con la razionalitàed il pragmatismo che ci deriva alla stessanostra formazione, dall’esperienza.La crisi c’è, non per tutti alla stessa maniera.Abbiamo avuto tanti anni di cosiddettevacche grasse, ora dobbiamo esserecapaci di uscirne con la forza che ci vienedalla consapevolezza di essere davvero ilriferimento primo della collettività, dallaconvinzione che il rispetto delle norme edil corretto comportamento con il cittadinocommittente e con il “collega” e le Istituzionisono la strada maestra per raggiungereil traguardo. Dobbiamo impararedai nostri padri che sono usciti perdentida una guerra ed hanno saputo darci unfuturo e il benessere rimboccandosi lemaniche e facendo sacrifici, ciò a cui nonsiamo abituati.Devo chiudere. I predicatori, e loro ne sannoqualcosa, dicono che il sermone deveessere breve, la gente ti ascolta per i primicinque minuti… io ho parlato per più didieci. Gli interventi si concludono semprecon i ringraziamenti. Non voglio essereda meno. Intendo, però, sottolineare chei miei vogliono essere ringraziamenti veriai miei Consiglieri, soprattutto al Segretarioche tutti i giorni dedica un po’ ditempo al Collegio, ai collaboratori senza iquali potremmo fare ben poco, a tutti voiche siete qui a dimostrare attaccamentoalla professione ed al nostro Ente che stacrescendo, al Consulente ed al Revisoreche ci aiuteranno a capire il Bilancio.Un ringraziamento particolare ai colleghiche hanno onorato la figura del geometraed hanno rappresentato il nostro Collegioprestando la loro opera di volontariato afavore della popolazione d’Abruzzo colpitadalla tragedia del terremoto, ai qualiconsegneremo l’attestato di benemerenza,mai così meritato. Per ultimo, un ricordoaffettuoso per tutti i cari colleghi che inquesto anno ci hanno lasciato. Grazie. •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri47


BiotecnologieConvegno a Monza sulle fonti alternativeL’energia solarenelle nuove costruzioniPrima di installare un impianto solare fotovoltaicoè necessario scegliere il tipo di modulo da utilizzarein funzione della tipologia dell’immobile,della sua ubicazione e dell’utilizzo previsto dell’impianto.Gli obblighi imposti dai nuovi decreti legislativi» di Ferruccio BaioConsigliere del Collegio Geometrie Geometri Laureati di Monza e BrianzaIl 18 giugno scorso, presso la nostrasede di Monza, il Collegio, in collaborazionecon la Società SOLARECO(www.solareco.it) di Usmate Velate (MB),ha organizzato un convegno durante ilquale sono stati esaustivamente spiegatiai numerosi partecipanti i molti aspetti cheinteragiscono con il mondo dell’energiasolare. Oggi, le leggi comunitarie e nazionalici impongono l’utilizzo delle fonti alternativenelle nuove costruzioni e nelleristrutturazioni, per cui abbiamo ritenutoutile dare ai nostri iscritti un aiuto per renderepiù comprensibile questo settore.Il dottor Moscatelli di DSF, ci ha chiaritoil Solare Fotovoltaico prendendo in considerazioneinnanzitutto le diverse tecnologiedei moduli fotovoltaici, quindi ipannelli in silicio monocristallino e policristallino,ma anche i moduli a film sottilee i più recenti micromorfi, illustrandoi punti di forza delle diverse tecnologie.Per installare un impianto solare fotovoltaico,il primo passo da fare è la scelta deltipo di modulo da utilizzare che varia infunzione della tipologia dell’immobile,della sua ubicazione e dell’utilizzo previstodell’impianto. È da sottolineare l’importanza,per la scelta del modulo, delladifferenza tra Efficienza e Produttivitàche distingue ogni costruttore di celle fotovoltaiche.Si è parlato anche delle agevolazionifiscali e degli incentivi (e degliobblighi) previsti dall’Italia, firmataria delProtocollo di Kioto, ossia del “famoso”Conto Energia gestito dal G.S.E. (Gestoredell’Energia Elettrica) con le varie fasce dirimborso a seconda del tipo di impiantosolare: integrato nella copertura, parzialmenteintegrato, o, nel caso degli impiantia terra, non integrato nelle costruzioni.Luca Viale di SOLARECO ha parlato degliimpianti solari termici e illustrato le diversetecniche costruttive dei collettorisolari per la produzione di acqua caldasanitaria e per l’integrazione agli impiantidi riscaldamento ambientale. Abbiamocompreso attraverso le numerose slide dipannelli piani a piastra captante e quelli a48 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


BiotecnologieDue immagini dei partecipantiall’affollato convegnoLe agevolazioni fiscali e gli incentivi previstidall’Italia, firmataria del Protocollo di Kioto,con le varie fasce di rimborso a secondadel tipo di impianto solare. Le diversetecniche costruttive dei collettori solariper la produzione di acqua calda sanitariatecnologia vacuum pipe, e delle due tipologie,la differenza tra i modelli a circolazionenaturale e quelli a circolazione forzatatramite un elettro-pompa azionatadalla centralina gestionale dell’impianto.Il funzionamento di un Impianto SolareTermico avviene perché il liquido antigelotermovettore assorbe dai raggi solari ilcalore che viene ceduto nel serbatoio diaccumulo e scambio termico. Anche nelcaso d’installazione di un impianto solaretermico, è basilare valutare il posizionamentorispetto ai punti cardinali e all’angoloazimutale dove è situato il collettore.Da non sottovalutare la presenza d’ombrecreate da altre strutture o da piante e, inquesto caso, da valutare il tipo di pianta:se a foglie caduche o a verde perenne.È stata sottolineata l’esistenza di nuoviDecreti Legislativi che impongono per lenuove costruzioni di civile abitazione, maanche per gli insediamenti industriali, lanecessità di produrre il 50% del fabbisognodi acqua calda sanitaria tramite leenergie alternative, di cui quella solare èsenz’altro la principale. Per adempiere aquesti obblighi, è previsto ma, attenzione,solo nel caso di immobili esistenti, ladetrazione del 55% di tutti i costi dell’impiantosolare termico.Il meeting si è concluso con un corposo emolto gradito aperitivo offerto dai relatori,atto finale di una serata sicuramente digrande utilità per mantenere gli iscritti alCollegio dei Geometri di Monza e Brianzaal passo con le più recenti tecnologie legateal mondo dell’edilizia. •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri49


Per SportLa testimonianzaIo, un Ironman a Zurigo 2009Ecco il racconto scritto poche ore dopo la gara di Triathlon, sportmultidisciplinare di resistenza nel quale l’atleta copre nell’ordine una provadi nuoto, una di ciclismo e una di corsa, senza interruzione. La preparazione,la fatica, la gioia di aver raggiunto un grande risultato» di Cristiano MarcheseIl geom. Cristiano Marchese in azioneCari amici, dopo un anno esatto viracconto la mia nuova esperienzadell’Ironman di Zurigo 2009 che si èdisputato il 12 luglio. A differenza dell’annoscorso questa volta ha funzionatotutto alla perfezione. E quest’anno avevoprogrammato tutto nei minimi dettagli.Anzi tutto l’hotel. Non appena gli organizzatoria ottobre 2008 hanno apertole iscrizioni per gli hotel, mi sono subitoprenotato una camera doppia nella certezzache qualche compagno si iscrivesseanche lui e di dividere l’alto costo a metà.L’hotel era uno di quelli convenzionati conl’organizzatore e tra i più vicini alla zonacambio. Poi la programmazione dellapreparazione è stata fatta bene. Il primoperiodo invernale incentrata sul nuotocorsacon il raggiungimento dei primi dueobbiettivi: 400 stile libero a febbraio in4’58” e maratona in 2h52’ il primo marzoerano l’inizio della seconda parte dove holasciato da parte il nuoto per concentrarmidi più sulla corsa e la bici. La preparazionedella corsa mi è stata fatta da GianniRindoni che frequento al «Giuriati», ilcentro sportivo della milanese via Pascal,la culla del Cus, mentre invece per il nuotoe la bici mi sono dovuto un po’ arrangiare.L’importante era divertirsi quindi honuotato con il gruppo di miei amici dellapiscina Cozzi e in bici uscivo con gli amicidel Giuriati al mercoledì e col gruppo diviale Monza alla domenica. Da aprile hocominciato le gare di triathlon dedicate allungo quindi nell’ordine:1) Barzanò 26 aprile mezzo Ironman sottola tempesta (le prime buone sensazioni).2) Candia (TO) 17 Maggio il lungo (con50 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Per SportAi nastri di partenzasensazioni perfette e un recupero velocissimononostante lo sforzo).3) Bellagio (CO) 21 Giugno mezzo Ironman(con sensazioni così così e alcunepreoccupazioni).Le ultime settimane ho caricato, manell’ultima settimana, come consigliatodal presidentissimo Mario Gomarasca, misono trattenuto ed ho riposato e dormitotantissimo. Tanto che ero stanco e con legambe indolenzite dal poco allenamento.Nell’ultima settimana non avevo ancoratrovato un compagno di camera con cui dividerel’hotel; gli amici erano in altri hotelo in macchina…… A questo punto ho chiestoa Gigi Donza, un amico del «Giuriati»,se volesse venire a Zurigo. Gigi è quelloche riesce a spronarmi in bicicletta, la miafrazione debole. Quindi avendo portatola bici anche lui, avrebbe potuto urlarmidietro qualcosa quando avessi rallentato.Almeno questo era la mia idea. Il giornoprima della partenza l’ho dedicato percomprare tutto quello che serviva. Cosache l’anno scorso non ero riuscito a fare.Quindi ho preso le focaccine e la bresaolaper fare i paninetti con il parmigianoda mangiare durante la frazione in bici.Eccomi quindi alla partenza da Milanocon la consapevolezza di aver fatto tuttoil necessario per fare un ottima gara.A chi mi chiedeva il mio obbiettivo dicevoche volevo migliorare il tempo dell’annoscorso (11h e 29’) e il sogno sarebbe statoandare sotto le 11 ore. Vado quindi al lagoa prendere Gigi. Mangiamo dei paninisul Lago Maggiore a 20 metri dalla frontiera!!!E poi tranquillamente a Zurigo.Il tempo era soleggiato, a volte copertoe temperatura intorno ai 23/24 gradi.L’Hotel è veramente ok. 4 stelle con tuttoil necessario per l’Ironman. Box chiusi achiave per mettere le biciclette. Colazionea partire dall’ora voluta (c’era genteche l’ha fatta alle 4.00!!!) e anche pullminoper il trasporto alla zona cambio.La sera prima ci siamo fati consigliaredei ristoranti italiani sulla cartina permangiare pasta o pizza. Cominciamo agirare dal più vicino, chiuso, il secondo,chiuso, il terzo, chiuso, quarto, chiuso, ecosì a un certo punto camminavamo daun’ora e ci siamo seduti in un pub dovefacevano anche qualcosa da mangiare.Con la commessa non riusciavamo a comunicaree a un certo punto si alza unabella ragazza dal tavolo vicino (e che continuavaa girarsi a guardare e a sorridere)per chiederci se poteva aiutarci visto cheparlava un po’ italiano. Ci ha detto chein quel posto facevano del cibo pessimoche non andava bene per affrontare unagara. Noi le abbiamo confessato che nonriuscivamo a trovare un ristorante dovepoter mangiare e così ci ha suggerito unristorante/pizzeria italiano proprio a 200metri. Ci siamo andati, ed è stato un colpodi fortuna. Ho mangiato pizza e risotto.La mattina dopo, a differenza dell’annoscorso quando ero stato male e nonavevo mangiato quasi niente né a cenané a colazione, mi sentivo proprio bene.Peccato non capire il tedesco perché nonho fatto in tempo a prendere il pulminoche partiva alle 5.30. Ma ho fatto unapasseggiata a piedi di 1,5 km. Le gambe«Gigi è quello che riesce a spronarmiin bicicletta, la mia frazione debole. Quindiavendo portato la bici anche lui, avrebbepotuto urlarmi dietro qualcosa quando avessirallentato. Il giorno prima della partenza l’hodedicato agli acquisti. Ho preso le focaccinee la bresaola per fare i paninettida mangiare durante la frazione in bici...»Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri51


Per SportLa gara di nuotoLa bici da garaerano sempre legnose, mah. Il tempo eraun po’ coperto ma si stava bene. Con Gigimi ero messo d’accordo di incontrarci daqualche parte in bici e mi avrebbe accompagnatoper una buona parte della gara,finchè non si fosse stancato. Arrivatoalla bici a un’ora decente, ho avuto circamezz’oretta per sistemarmi prima delle7.00, orario della partenza della gara.Giunto sulle rive del lago le sensazionisono state bellissime. C’era già il pubblicoin massa. Noi atleti in 2.800 con partenzaunica dall’acqua. Ero emozionato. Chissache spettacolo la partenza vista da fuori!!!Partenza come al solito con un po’ di botte,ma sono venuto fuori dal gregge abbastanzabene facendo selezione fin dalleprime battute cercando di non stancarmi.Poi ho trovato un buon pesce pilota. Sembravadi stare dietro un pedalò. Sentivotu-tu-tu… mi sono messo dietro e andavopiù di prima facendo la metà dello sforzo.La scia è ammessa. Fuori dall’acqua corroalla mia bici e vedo che bici e casco eranoleggermente bagnati. Evidentementeaveva fatto due gocce durante la frazionenatatoria. Tempo 57.50 e quindi miglioramentodi 2 minuti abbondanti rispettoal 2008. Ottimo cambio in 3 minuti.E subito via in bici. Le gambe girano bene.Mi superano centinaia di persone malo sapevo già. Comincio a pensare «madove sarà Gigi?» e nel frattempo vado.Durante i primi km pianeggianti andavoa 35/36 all’ora. Poi iniziano le salite, sue giù, stavo bene. Fino a Heartbreak Hilldove il pubblico ti lascia appena un metroper passare e fa un tifo infernale. Bellissimo.Inizia il secondo giro e mi accorgoche in pianura faccio molta fatica. Mangioe bevo per reintegrare, sapendo chedurante la frazione di corsa non si riescea mangiare più di tanto… Adesso vado acirca 31/32 km/h. Gigi che non l’avevoancora incontrato: lo becco al km 15 delsecondo giro. Mi raggiunge e mi urla diattaccarmi ai vari gruppi che mi superanoin scia. Io non voglio barare. La scia èvietata. A quel punto dopo soli 5/10 kmGigi sparisce e non so dove sia finito…Ricominciano le salite. Le gambe stannomeglio adesso. Ad un certo punto misorpassa Martina M25 tedesca e RenataM50 Austriaca. Martina è una valchiria.Bellissima. La classica donna che mi piace.E così mi sono attaccato a loro e hostretto i denti. Gli ultimi km sono duri manon mollo, riesco ad andare a 29/30 km/hin pianura. Chiudo il secondo giro un po’più lento. Totale 5h 45’. Ho migliorato 28’52 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Per Sportdal 2008 in questa frazione. Giungo inzona cambio sbagliando anche corridoio!!!Buon cambio comunque. Le quattrogoccie d’acqua piovute non hanno datofastidio e non mi sono dovuto cambiare.Parte la frazione di corsa e mi ricordavoGianni che mi aveva detto di correre a 5minuti al mille. Io invece mi sono detto«corri a sensazioni, corri facile Cristiano».All’inizio andavo a 4’30” al mille poi hodovuto fare delle soste ai ristori ma ho tenutobene. Anche nell’ultimo giro ero consapevoledi stare bene. A quella velocitàdi crociera avrei potuto correre ancora. 5al mille evidentemente lo reggo bene…Tra i tanti incitamenti ricevuti tipo “forza”,“zuper”, “vai Milano”, “hopp hopp”,“ale Cvvristiano” (a proposito sul pettoralec’è il numero e il nome di battesimo,non il cognome), ho sentito anche “vaiMarchesino”. Era una mia ex compagna disquadra di nuoto che era nel pubblico peraccompagnare un suo amico a Zurigo. Miha fatto piacere questo incitamento personale.Ho anche sentito incitarmi la mogliedi Cristiano Sbona, mio compagno disquadra. Arrivato all’ultimo chilometro dicorsa stavo ancora bene. Ho cominciato asorridere tra me e me. Felicità. Man manoche mi avvicinavo all’arrivo ero emozionato.Ad un certo punto vicino alle tribuneanziché continuare dritto come gli altri, sigira in una S gigante circondata dal pubblicourlante. Tra questi c’era anche Gigi.Ho cominciato a piangere. Non sapevoancora il tempo che stavo facendo perchéavevo involontariamente stoppatoil cronometro. Quando ho fatto l’ultimacurva c’era in fondo l’arrivo un tabellonecon il mio nome e il tempo e segnava 10he 21 minuti (e quindi maratona in 3h32’).A quel punto le lacrime scendevano.Le hostess mi hanno messo un asciugamanosulle spalle, la medaglia al collo esono andato a riposare nell’area atleti,un padiglione dove facevano da mangiare.Lì mi sono seduto a piangere ripensandoa tutti i mesi passati e ai sacrificifatti. E con la malinconia che purtroppotutto è già di nuovo finito. L’anno prossimoho promesso a Maria, mia moglie,che non mi sarei più iscritto. Può darsiche se ne riparli per il 2011. Vedremo……Infine vorrei ringraziare tutti quelli chemi sono stati vicini in questi ultimi mesi:a) i miei amici della Cozzi che mi sopportanosempre soprattutto quando dobbiamofare velocità!!!b) Tutti i frequentatori del Giuriati, un pianetaa parte fatto di autentici guru dellacorsa. Dietro alcuni ultrasettantenni sinascondono antichi segreti che non conoscevoe che ancora non so.c) Tra questi ultimi soprattutto GianniRindoni l’«Allenatore».d) Gli amici della bici del mercoledì, daGigi a Dario, con Gianluca, Gaetano, Enrico,Vanni, Mario e tutti gli altri.e) Gli amici della domenica della bici, Andrea,Argeo, Maurizio e tutta la truppa.f) I compagni di squadra del CNM di cuisono orgoglioso di far parte e che mi spiacenon poter frequentare come vorrei.g) Tutti i soci della Michetta.h) Gigi Donza che mi ha accompagnato aZurigo e mi ha supportato e sopportato.i) Maria, Valeria ed Elisa, la mia famiglia. •Cristiano Marchese all’arrivo«Man mano che miavvicinavo all’arrivoero emozionato.Ad un certo puntovicino alle tribuneanziché continuaredritto come gli altri,si gira in una Sgigante circondatadal pubblico urlante.Tra questi c’eraGigi. Ho cominciatoa piangere...»Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri53


CulturaUn ricordo di Giuseppe Garra, che partecipò all’ambizioso progetto voluto dalla Provincia di MilanoIl Lambro: la sistemazioneidraulica del fiumepiù inquinato d’ItaliaIl Piano di Bacino intendeva promuovere il riassetto della valle attraversatadal fiume, cui è legata la storia del Comasco, del Milanese e del Lodigiano.Gli insediamenti dei Cistercensi e degli Umiliati, le ville di Cassinetta e le osterieche servivano il pesce di un corso d’acqua famoso per la sua limpidezza» di Giuseppe GarraAmetà degli anni ‘80 facevo parte deitecnici del settore idraulica dellaProvincia di Milano, incaricati diesaminare in luogo, attraverso le mappee lo studio delle curve di livello, i limitidel bacino e dei sottobacini imbriferi delLambro.Il fiume Lambro è un corso d’acqua a caratteretorrentizio, prettamente milanese,che nasce a Magreglio, nell’Alta Brianza,dai monti all’interno dei due rami del Lagodi Como e raccoglie le acque dei laghiprealpini di Segrino, Pusiano ed Alserio.Esso è l’unico corso d’acqua naturale cheattraversa l’intero territoriodella Provincia diMilano e che non si spergecome gli altri torrenti,ma conduce le sue acquefino al Po. Il fiume Lambroha un’altra prerogativa: è il fiume dellaZona 4 di Milano che, proveniente daLambrate, attraversa il Quartiere Monluè,la città Aviatoria e il Quartiere di PonteLambro per proseguire la sua corsa versoMelegnano dopo aver lambito il territoriodi San Donato e di San Giuliano Milanese.Prima di raccontare del nostro studio,permettetemi di dare uno sguardo d’insiemeall’“idraulica” del nostro territorio.Gli articoli pubblicati finora nella rivista“NOI GEOMETRI” riguardano i più importanticorsi d’acqua artificiali esistenti inProvincia di Milano, compresi tra il Ticinoe l’Adda, così suddivisi:• il Naviglio di Paderno, il Canale Muzzae il Naviglio della Martesana, che prelevanole acque sul fiume Adda per irrigarei campi agricoli ad est ed a sud di Milano.• Il Naviglio Grande, con i due rami diBereguardo e Pavese, preleva le acquedel Ticino per irrigare i campi agricoli adovest di Milano. L’asta principale del Naviglionel passato veniva utilizzata per iltrasporto dell’inerte per l’edilizia, dellemerci e derrate agricole. Da alcuni anniviene percorsa da piccoli battelli per iltrasporto dei turisti che visitano le villepatrizie costruite dalla nobiltà milanesenei secoli scorsi. Famose sono le villedistribuite lungo le rive del canale conparticolare riguardo quelle di Cassinettadi Lugagnano e di Robecco sul Naviglio.• Il Canale Villoresi è il più recente corsod’acqua artificiale irriguo che, con i suoicanali secondari e terziari, distribuisce leacque del Ticino ai terreni ad est, a norded ad ovest di Milano. È l’unico corsod’acqua che scarica le acque di risultaprelevate nel Ticino nell’Adda vicino l’inciledel Naviglio della Martesana.54 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Cultura• Il Canale Scolmatore delle piene a nordovestdi Milano, è il canale di gronda, lungocirca 35 km, costruito dalla Provinciadi Milano negli anni ‘60 e ‘70 allo scopo diconvogliare le acque di piena dei numerositorrenti compresi tra i fiumi Olona eSeveso, per evitare straripamenti ed allagamentidei numerosi centri abitati intersecatida questi corsi d’acqua.• La Cerchia dei Navigli, che attraversa ilcentro storico di Milano, trasporta le acqueprovenienti dai corsi naturali compresitra l’Olona, il Seveso ed il Naviglio dellaMartesana, per proseguire verso sud assumendola denominazione di ColatoreLambro Meridionale. Le acque di questocolatore confluiscono a Sant’Angelo Lodigianonel fiume Lambro Settentrionaleche a sua volta sfocia nel Po ad Orio Litta(il tutto come meglio illustrato qui sotto,nella cartina del bacino idrografico delLambro Settentrionale).Il lago di AlserioIl nostro studio era di supporto per realizzareil “PROGETTO LAMBRO - PIANO DIBACINO”, una raccolta di proposte avanzatedalla Provincia di Milano per la sistemazioneidraulica del Lambro e per ilriassetto paesaggistico della sua valle.È stato un lavoro complesso e rilevantein cui furono coinvolti ingegneri, diversamentespecializzati, di grande prestigionazionale. Al fine di assicurare una maggiorediffusione dello studio, si ritenneopportuno pubblicare la sintesi dei documentidi accessibile lettura corredata dadisegni e rilievi fotografici.Il Progetto Lambro si articola in due fasi:il PIANO DI BACINO e il PROGETTO veroe proprio di sistemazione idraulica delfiume più inquinato d’Italia. Lo studioera fatto anche per la difesa del territorio,gran parte del quale cade nell’areadel centro urbano di Monza e dell’est diMilano. Il piano di bacino è stato redatto,quindi, per conoscere.• Conoscere le procedure per intervenirecon le opere necessarie per regolare iflussi e i deflussi causati dalle piogge sulbacino e prevedere tempi e modi di propagazionedell’onda di piena.• Conoscere bene le zone soggette a rischiodi esondazione.• Conoscere bene i manufatti di attraversamentodel corso d’acqua (ponti, ponticanali e sifoni), individuando quelli insufficientie da modificare per evitare rigurgitie allagamenti.• Conoscere bene gli strumenti urbanisticidi tutti i comuni del bacino vigentiai fini della identificazione delle diversedestinazioni d’uso delle aree urbanizzatee dei futuri insediamenti.• Raccogliere i dati idrometrici relativi astazioni esistenti lungo l’asta del fiume edei suoi affluenti ai fini della taratura delmodello idrologico.Cartina idrografica con i principali corsid’acqua del territorio compreso tra i laghie i fiumi Adda, Po e ticinoMulino a Caselle LuraniLuglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri55


CulturaIl Lambro Settentrionale nasce a Magreglionelle Prealpi Comasche a quota 1.450metri slm e termina, dopo un percorso dicirca 120 km, in un grande meandro delPo, ad Orio Litta, a quota 60 metri slm.Il suo corso è breve rispetto l’Adda ed ilTicino, ed il suo bacino imbrifero è di appena900 km/q. La parte montana, compresafra le sorgenti e la città di Erba, èsolcata da piccoli corsi d’acqua e regimetorrentizio, e rallenta il suo percorso pergettarsi nel Lago di Pusiano. Tra Macherioe Lesmo attraversa le ultime testimonianzedella morfologia glaciale e raggiungela pianura attraversando il Parco di Monza,sfiorando la Zona 4 di Milano perproseguire sonnolento sino al Po ad OrioLitta. Rispetto ad altri fiumi il Lambro nonriceve affluenti naturali in sponda destra,con la sola eccezione dell’emissario delLago di Alserio e del Lambro Meridionalea Sant’Angelo Lodigiano. Tutti gli altri affluentisono in sponda sinistra costituitadai tre torrenti Bevera, dal torrente Molgorae dal torrente Sillaro nel Lodigiano.Gli affluenti artificiali riguardano acqueusate che hanno determinato in manieraincisiva il progressivo deterioramentodelle condizioni fisico-chimiche ed ambientalidel fiume. I più importanti sono:• lo scarico delle acque provenienti dalcollettore del Consorzio Alto Lambro.• Lo sfioratore del Naviglio Martesanaposto ad est di Milano.• Lo scarico delle acque provenienti dalcollettore dei comuni ad est di Milano,posto vicino Peschiera Borromeo.• Il colatore di Milano, tra i quali il Vettabbiaed il Redefossi, che a sua volta convogliale acque del torrente Seveso scaricandolenel Lambro a Melegnano.• Il Colatore Addetta che scarica le acquea Melegnano.Veduta del Lambro all’altezzadello stabilimentoBraggi-Izar di MelegnanoQuesti affluenti artificiali sono al serviziodi un’area intensamente urbanizzata ed imanufatti, in caso di piena, costituisconovere e proprie strozzature allagando learee servite e quindi, ai fini del calcolodelle portate, fra i corsi naturali e quelliartificiali, bisogna tener conto della lorocriticità.Paratoie di regolazione sul F. Lambroin comune di MilanoLa Valle del LambroQuattro sono le aree del bacino imbriferodel nostro fiume.• L’area montana che dalle sorgenti terminanei laghi prealpini di Alserio e diPusiano.• L’area della Brianza che si estende aSud dei laghi sino a Triuggio.• L’area metropolitana milanese nel trattoMonza, Milano e Melegnano.• L’area della Pianura Lodigiana, da Melegnanoal Po.Queste aree presentano situazioni orografichee paesistiche diverse e sono soggetteal controllo della Comunità Montana,del Consorzio del Parco Lambro e delConsorzio del Lodigiano.Il paesaggio della valle del Lambro variada zona a zona assumendo aspetti diversinella zona montana, nella zona collinosaBrianzola, nella zona fortemente urbanizzataed in ultimo nella zona prettamenteagricola del Lodigiano. In quest’ultimazona il paesaggio è determinato dai corsid’acqua naturali ed artificiali che si intersecanocon una rete stradale che tieneconto sia dei corsi d’acqua irrigui, siadelle cascine e dei piccoli nuclei abitativi.Alla Valle del Lambro è legata la storia delComasco, del Milanese e del Lodigiano.Il Lambro aveva, fin dai tempi dell’Imperodi Roma, un’importanza rilevante essendonavigabile fino al Po attraverso ilquale si arrivava fino al Mare Adriatico.Un’impronta storica è data dagli insediamentidel XIII secolo degli ordini monasticidei Cistercensi e degli Umiliati chediedero il via ad una grandiosa operadel’organizzazione del suolo agricolo conla bonifica delle aree depresse e la canalizzazioneper rendere il terreno più fertilee produttivo anche ai fini dello sviluppodella zootecnia fiorente della PianuraLodigiana. Lungo i canali proliferarono imulini. Infatti, vennero costruite le chiuseal servizio dei mulini, che con le lororuote di legno o di ferro, erano azionatidal salto dell’acqua derivata dal Lambro.Di grande esempio sono i mulini esistentivicino alle Abbazie Cistercense di Chiaravalle(da recente è stato restaurato ereso funzionale il vecchio mulino a curadella Provincia di Milano), di Viboldone(entrambi alimentati dalla roggia Vettabbia),di Monluè e quello scomparso di SanPietro in Gessate nei pressi di Linate.Lungo l’asta del fiume Lambro, a testimonianzadella sua funzione di barrieradifensiva strategica, vennero costruitioltre 20 castelli, fra quelli ben conservatie quelli completamente distrutti. Fra gliesistenti si citano quelli di Monguzzo, Inverigo,Briosco, Carate Brianza, Albiate,Biassono, Arcore, Monza, Brugherio, Linate,Peschiera Borromeo, San GiulianoM., Borghetto Lodigiano e San Colombano.Tutti posizionati in luoghi strategicie nei punti obbligati per il passaggio delfiume. Nel ‘700 ai castelli si aggiunsero“Le ville di delizia” costruite in zonepanoramiche adatte per lo svago ed il56 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Culturariposo della nobiltà milanese. Venneroedificati anche numerosi opifici lungo lavalle. In quel periodo prospera la bachicolturaper la torcitura della seta e perla tessitura di filati di cotone e di seta.All’inizio del XIX secolo venne realizzatoil Parco di Monza, su Decreto Imperialenel 1805 di Napoleone, inglobandouno dei tratti più suggestivi del Lambro.Infine, nel secolo scorso il Comune diMilano realizzò il Parco Lambro, il ParcoForlanini ed il Parco Monluè, ove si troval’Abbazia di San Lorenzo del XIII secolo,le famose cascine e gli edifici utilizzatidagli Umiliati. Quest’ordine monacale sidedicava alla lavorazione ed al fiorentecommercio della lana, mentre l’ordinemonacale dei Cistercensi si dedicava agliallevamenti dei bovini ed alla produzionedel formaggio. In detta zona si trovaanche l’antica trattoria del Monluè, unavolta rinomata per il pesce pescato nelle“ limpide “ acque del Lambro, denominazionederivata dalla parola greca “lampros”che vuol dire “limpido”. Questo fiumenel passato era rinomato per la doviziadi pesce. Molte osterie pullulavano lungole sue sponde. Oltre quella del Monluè,nell’area milanese si possono ricordare leosterie dell’Ortica, dell’Oppio, Bagutto,Triulzio, Bolgiano, le quali decantavano lafreschezza del pesce pescato nel Lambro,le cui acque limpide erano mescolate conle polle sorgive dei numerosi fontanili,che venivano distribuite con una rete bencongeniata di rogge e canali per irrigare ifertili campi ad est di Milano. Rigogliose everdeggianti erano le marcite che durantel’annata davano fino a sette tagli d’erbaper foraggiare gli armenti di bestiame.Nel 1987, prima della pubblicazione, acura della Provincia di Milano, del ProgettoLambro avvenuta nel 1989, con ilpatrocinio del Consiglio di Zona 13 di Milanoe della Provincia di Milano, venne organizzatadal Gruppo Artistico ForlaniniMonluè la mostra di pittura “IL LAMBRODALLE SORGENTI AL PO”. Ottanta pittorisi recarono con i pennelli e i colori a dipingereil fiume dalle sorgenti di Magreglio,ove le acque erano ancora limpide, sinoad Orio Litta ove le acque erano limacciosee nauseabonde. Vennero visitatI i 37Comuni attraversati dal fiume, dipingendogli scorci ed i luoghi più caratteristicidel corso d’acqua.La rassegna pittorica fu itinerante. Il 12dicembre del 1987 venne inaugurata a Milano,presso il Cine Teatro Delfino di viaDalmazia 11 dal presidente della Provinciadi Milano Andreini intervenuto assiemeagli Assessori all’Idraulica ed ai BeniAmbientali. Era pure presente il presidentedella Zona 13 (Forlanini-Taliedo-Monluè-Morsenchioe Ponte Lambro), GiorgioSarto ed il coordinatore della CommissioneCultura Vezio Pizzo. Le opere venneroesposte nella Sala Concilio di S. Nicolaodella Flue.Successivamente, le Sale di Palazzo Isimbardivennero aperte per ospitare per 15giorni la Rassegna di Pittura che venne visitatada oltre 5.000 persone e menzionatadalla Stampa come evento di rilevanzaecologica regionale. •Fonti: Progetto LambroEdito dalla Provincia di MilanoLuglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri57


CulturaIl grande romanzodi MilanoCapitolosettimoNell’estate del 1986 il Giornale pubblicò una storiadi Milano a puntate. «Capivo quanto vi fossedi appassionante e di romanzesco nel dipanarsi,attraverso gli anni e i secoli, della vita di unacittà che è diventata metropoli», scriveva IndroMontanelli (nella foto al suo tavolo da lavoro)nella prefazione di quello che diventò poi unlibro, edito da Mondadori. Noi le ripubblichiamo, quelle pagine,convinti di far cosa gradita a chi, se pure ha qualche memoria diquella Storia, se n’è scordato il grosso, e a chi forse era troppogiovane e i giornali non li leggeva. È il romanzo di Milano.MARIA TERESA, MATRIGNA BENEFICANella notte del 29 settembre 1706fuggì da Milano l’ultimo governatorespagnolo. L’indomani vi entraronogli «invasori», vale a dire le truppeaustriache e piemontesi che il voltafacciadi Vittorio Amedeo II, durante la guerradi successione al trono di Spagna avevatrasformato, di colpo, da nemiche in alleate.Il loro comandante, Eugenio di Savoia,prese possesso della città in nomedell’imperatore, garantendole solennementeciò che essa desiderava più d’ognicosa al mondo: la quiete. E i milanesi glitributarono accoglienze festose, senzaimmaginare che di Savoia, nel loro futuro,ce ne sarebbero stati più d’uno.Ebbe inizio così la dominazione austriacache doveva durare, salvo intervalli, fino al1859, e che nei primi anni non fu affattoidilliaca: fu, al contrario, uno dei peggioriperiodi della storia di Milano. Pur nonessendo impegnata nelle varie guerre europeedell’epoca, la città ne subì in pienoil contraccolpo: si vide arrivare addossoeserciti su eserciti, e padroni su padroni,non di rado risoluti a punirla per aver fattobuon viso a quelli precedenti. E ne uscìimmiserita e avvilita al punto di rimpiangeregli Spagnoli. La pace di Utrecht, chenel 1713 pose fine al conflitto, assegnava«definitivamente» all’Austria Milanoe gran parte dei territori del suo ducato.Ma nel 1733 scoppiò la guerra di successionepolacca, e su Milano, sguarnita dalletruppe austriache, piombò un altro Savoia,Carlo Emanuele III, preceduto da unbando in cui s’atteggiava a paladino della«liberazione dell’Italia». Era talmente inanticipo sui tempi che nessuno raccolse ilsuo messaggio. Ma di simpatie, fra i milanesi,ne conquistò ugualmente parecchie,tanto che nel ‘36 gli Austriaci, tornati padronidi Milano, si lanciarono in una «cacciaal collaborazionista» che andò avantia furia di arresti, proscrizioni e confische.In più, colsero l’occasione per sopprimeregli ultimi brandelli di quell’autonomiaamministrativa che Milano era riuscita aconservare perfino sotto il re di Spagna.Furono tempi terribili. Le guerre che l’Austriaandava combattendo un po’ controtutti, Turchi compresi, lasciavano scarsospazio alla cura dei problemi interni,e in compenso imponevano tassazioniferoci, spesso strangolatrici. I commerciristagnavano, le industrie, che sotto gliSpagnoli parevano aver toccato il fondo,rischiavano di precipitare in una nuovacrisi stavolta senza speranze. L’impoverimentoera tale, a tutti i livelli, che quandonel 1739 l’allora arciduchessa MariaTeresa venne in visita a Milano, la cortedovette prendere in prestito l’argenteria,e molte dame si trovarono nell’impossibilitàdi procurarsi la gonna e il mantellodi velluto che il cerimoniale prescriveva.A rendere ancor più insopportabile la situazionec’era poi la piaga del brigantaggioche era figlio della miseria e del disordine.Uscire in strada la sera senza unascorta armata era pura follia. Avventurarsifuori città significava, in ogni caso,andare in cerca di guai. Fu decretato iltaglio degli alberi ai due lati delle strade,per impedire che vi trovassero nascondiglioi briganti, e venne istituita per lediligenze una scorta protettiva d’obbligo,composta di ussari, che essendo per lopiù bravacci e avanzi di galera, finivanospesso con il taglieggiare e maltrattare iviaggiatori. Ma erano sempre preferibiliai banditi che, oltre a rubare, uccidevano,violentavano e torturavano le lorovittime. Più tardi vennero create colonne«volanti» di cavalieri, che battevano lecampagne seguite ciascuna da un notaioe da un boia, per processare e giustiziaresul posto i briganti catturati. I capibanda,invece, venivano condotti in città esottoposti a torture sempre più atroci:li scorticavano a furia di frustate, poi licospargevano di sale, li accecavano conil fuoco, li stendevano su una ruota congli arti penzoloni, che il carnefice fratturavaa colpi di bastone, e Dio sa comefacessero a sopravvivere fino al suppliziofinale, che consisteva nell’impiccagione58 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Culturao nello squartamento. Il popolino, che lostomaco doveva averlo piuttosto forte,si beava a quegli spettacoli e spesso insistevaperché venissero prolungati. Unasola volta si mostrò sgomento, e fu quandoun famoso bandito, certo Sala, rifiutò iconforti religiosi. Qualcuno sentenziò cheera un brutto sintomo e, dal suo punto divista, aveva ragione.Fra tante miserie, una nuova guerra siabbatté su Milano: quella di successioneaustriaca, scoppiata nel 1740. Per qualchetempo sembrò che dovessero tornaregli Spagnoli, e una parte dell’aristocraziamilanese fu ben lieta di mettersi al loroservizio. Ebbero invece la meglio gli Austriaciche, per prima cosa, s’avventaronosui «traditori», e con mano pesante.La contessa Borromeo d’Adda, che avevatenuto il più brillante salotto intellettualedi Milano riuscì a salvarsi con la fuga.Ma molti altri ci rimisero la libertà, o lapelle; e la polizia austriaca arrivò al puntodi violare la sovranità di Venezia per catturareun filospagnolo - il conte Biancani,che vi aveva trovato asilo - e trascinarlosul patibolo. La guerra durò otto anni esi concluse con i trattati di Aquisgrana.Milano perse la metà dei territori che eranostati degli Sforza, e si ridusse a capoluogodi una provincia austriaca che comprendevaall’incirca l’attuale Lombardia eche solo pro forma conservava il nome diducato. Ma ritrovò finalmente un po’ d’ordinee un po’ di pace. Fu, da principio, unapace da cimitero, perché l’economia erain dissesto, il morale a terra e il nuovo padronesevero. Ma sul trono di Vienna eraormai saldamente insediata la più ferreadi quelle donne di ferro che la storia, ognitanto, regala agli europei: Maria Teresad’Asburgo, che su quel trono era salitain virtù di una legge speciale - la «prammaticasanzione» che estendeva i dirittiereditari alle femmine - ma che per vederseloriconosciuto s’era dovuta imbarcarein una guerra sanguinosa, e l’aveva vinta.Fu da lei che venne la rinascita di Milano.Maria Teresa non amava gli Italiani, néci teneva a guadagnarsene le simpatie.Ma era decisa ad amministrare al meglioi propri possedimenti, e la Lombardia erauno dei più ricchi e più progrediti: avevareso a Madrid un milione e mezzo di ducatiall’anno, e poteva renderne molti dipiù, a patto di non ripetere gli errori degliSpagnoli, che spesso s’erano comportaticome colui che uccide la gallina dalleuova d’oro. Maria Teresa ne tenne conto.Cominciò con l’intensificare la lotta alFra tante miserie,una nuova guerrasi abbatté su Milano:quella di successioneaustriaca, scoppiatanel 1740. Per qualchetempo sembròche dovessero tornaregli Spagnoli, e unaparte dell’aristocraziamilanese fu ben lietadi mettersial loro servizio.Maria Teresa d’Asburgobanditismo - che fu debellato nei primianni sessanta - e con l’introdurre leggie procedure burocratiche austriache, digran lunga più snelle e moderne di quellespagnole. Poi, istituì i dazi protettivi,premessa indispensabile per il decollo diqualsiasi economia agonizzante. Infine,varò una riforma decisiva, che dovevaaprire la strada a tutte le altre: il catasto.Si trattava, per prima cosa, di individuarei singoli patrimoni, di stimarne il valoredi mercato e di stabilire quali ne fosseroi legittimi proprietari: ed era un’impresainfernale nel labirinto di manomorte difidecommessi, d’ipoteche, di eredità contestate,di diritti feudali e di conflitti demanialiin cui affogavano le questioni diproprietà. L’economista fiorentino PompeoNeri, che s’incaricò di compierla, impiegòoltre dieci anni a portarla a termine.Ma quando, nel 1760, il catasto entrò invigore, i suoi effetti si rivelarono miracolosi.Cercheremo di spiegarne il perché,attenendoci alla versione che ne ha dataIndro Montanelli nella sua Storia d’Italia.Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri59


CulturaRidotta all’osso, la riforma consistettein questo: si stabilì che ogni patrimoniodovesse rendere il quattro per cento delvalore accertato dal catasto, e di quelquattro per cento fu fatto l’«imponibile»,cioè il reddito su cui si dovevano prelevarele imposte. Chi di fatto non arrivava aquel reddito, doveva pagare ugualmente,anche a rischio di vendere i propri averiper far fronte al fisco. Chi, invece, riuscivaa realizzarne uno superiore, seguitava apagare sulla base del quattro per cento epoteva godersi il resto «esentasse».È facile capire che cosa avvenne. I proprietarierano in gran maggioranza nobili,che di tasse non ne avevano mai pagateun centesimo, e che proprio per questo -oltre che per l’abitudine di non saldare idebiti ai «plebei» - non s’erano mai curatidi far rendere più di tanto i loro patrimoni.Ora si trovavano di fronte al dilemma:Cesare Beccariao subire una tassazione sproporzionataal reddito, o rimboccarsi le maniche. I piùse le rimboccarono, scoprendo ben prestoche bastava superare il quattro percento per tornare ad avere lauti redditinon tassati. Si cominciò dall’agricoltura.Accanto alle ville, ch’erano solo palazzi opalazzotti di campagna, sorsero le cascine,veri centri direzionali di aziende agricoleche venivano gestite direttamentedal proprietario o da un suo uomo di fiducia,secondo quella regola del massimoprofitto con il minimo dispendio che vienchiamata «capitalista». I feudatari s’andavanotrasformando in imprenditori.A far le spese di quel rivolgimento fu lamezzadria, che costituiva ormai un intralcioalla conduzione diretta e che fusradicata senza pietà, ancor prima chel’industria fosse in grado di assorbirnegli orfani. Ma a trarne vantaggio fu l’interaeconomia lombarda. Si adottaronoattrezzature agricole moderne, si costruironocanali d’irrigazione, stalle, essiccatoi,granai e poi - dato che l’idea-base erasempre quella della produzione a ciclocompleto - mulini, caseifici e concerie.E tutto questo, mentre quintuplicava odecuplicava i redditi dei proprietari, creavalavoro e guadagno per tutta una seriedi altre categorie. I borghesi, in particolare,s’erano subito affiancati ai nobili,talvolta come dipendenti o soci (magaricon il segreto, e spesso realizzato intentodi soppiantare il principale), talaltra comecollaboratori nel campo del credito, delladistribuzione, del commercio o della fornituradi manufatti la cui crescente richiestasollecitava l’industria. Al decollo diquest’ultima, tuttavia, si frapponevanotre ostacoli: anzitutto, la giungla amministrativae fiscale ereditata dagli SpagnoliPietro Verriche avevano imposto una tassa su ognicosa, camini inclusi, e trasformato ogniservizio in monopolio, appaltandolo poia privati; in secondo luogo, il sistema ladrescousato per la riscossione di quellamiriade di balzelli e, infine, le corporazioni,arroccate ai loro privilegi e nemiche diogni novità. Furono proprio loro le ultimea morire, nel 1773, anche se a esautorarles’era già provveduto prima. Ma la giunglaamministrativa fu spazzata via e, quantoall’esazione e alla gestione dei monopoli,si pensò di circoscriverne i danni riunendotutti i servizi in un unico ente - la Ferma- finanziato da un gruppo di borghesi cona capo un imprenditore, Antonio Greppi.Gli effetti iniziali furono benefici - le ruberiediminuirono, i costi di esazione calaronosensibilmente - ma ben presto si videche la Ferma rappresentava soltanto «unmeno peggio», rispetto al sistema precedente,e che l’unica soluzione buona eraquella di ridurre i monopoli e di affidarlidirettamente allo Stato. E anche questo,più tardi, fu fatto.Così, all’ombra delle riforme - e dei daziprotettivi - cominciò a fiorire l’industria.Già nel 1746, tale Felice Clerici impiantò,con macchinari per quei tempi modernissimi,uno «stabilimento per la filatura ela torcitura di peli di capra e di cammello».Alla stessa epoca, un certo Bianchicostruì un «mulino ad acqua con apparecchiper la raffinazione della farina».Dieci anni dopo, i fratelli Rho aprironouna «fabbrica per la sbianca e la stampadi tele all’indiana» e una per «la filaturae la tessitura dei cotoni», che produceva10.000 pezze all’anno. Fallirono a causadel boicottaggio delle corporazioni, ma laloro impresa fu rilevata da uno svizzero,Giovanni Adamo Kramer, che la sviluppòrapidamente portandone gli operai dacinquanta a duecento. Meno fortuna ebberolì per lì le vetrerie, alle quali pose unbastone fra le ruote il primo ministro diMaria Teresa, Kaunitz, il quale non volevaconcorrenti ai vetrai boemi. Ma in seguito,anche le vetrerie ebbero via libera.Un impulso all’economia milanese fudato anche dalla guerra dei Sette Anni(1756-63) e dalle forniture militari cheessa richiese. Curiosamente, vi parteciparonocome ufficiali austriaci il contePietro Verri e il marchese Antonio Clerici,che costituì addirittura un reggimentoe chiuse la carriera come maresciallodell’Impero. Poi, all’indomani della guerra,vi fu a Vienna un cambiamento. Comemolte donne di ferro, Maria Teresa era,in privato, una moglie devota e prolificae una madre attaccatissima ai figli. Così,quando nel 1765 le morì il marito Francesco,associò al trono il primogenitoGiuseppe, strano tipo di monarca illuminato,che aveva come modello Federico ilGrande, al quale però invidiava non tantol’esercito quanto la cultura filosofica e iltalento musicale. Quale e quanta influenzaavesse esercitato Giuseppe sull’esplosioneculturale che si verificò in quei tempia Milano è difficile dire. In via diretta,forse, nessuna. Ma che il clima da lui instauratoa Vienna - dove la sua personalitàcominciò a spiccare assai prima della«coreggenza» - destasse un’eco anche inLombardia è abbastanza probabile. Quelloche è certo è che, a cavallo tra gli annicinquanta e gli anni sessanta del secolovi fu a Milano un sorprendente risvegliointellettuale che ebbe due epicentri - la60 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


Cultura«Società dei pugni» e «Il Caffè», entrambidominati da Pietro Verri - e consacrò allastoria i nomi di due lombardi: GiuseppeParini e Cesare Beccaria. Pietro Verri,che alla cultura era approdato tardi, mase n’era fatto una vera scorpacciata, nonera né un grande pensatore né un grandescrittore: assai migliore in questo campoera il fratello Alessandro, che fu uno deglianticipatori del romanticismo. Ma avevauna mente vivace, una grande ambizionee una grandissima voglia di fare, di emergere,di essere all’avanguardia. Cominciòcon il fondare una delle solite accademieche tuttavia, un po’ per il nome «Societàdei pugni», appunto - e più ancora peruna certa spregiudicatezza dei dibattiti,divenne subito famosa e arrivò ad attrarrel’attenzione dell’onnipotente Kaunitz.Poi, nel ‘64, fondò «Il Caffè» un periodico«scientifico-letterario» che si fece portavocedelle idee illuministe d’Oltralpe eaprì una serie di polemiche contro il disordinemonetario, le arretratezze dell’amministrazione,il vincolismo economico e,soprattutto, la Ferma. Le autorità austriachea Milano se ne mostrarono seccate,ma Kaunitz, a Vienna, intuì che in quellecritiche c’erano molti suggerimenti utili.E ne fece tesoro.Intorno al «Caffè» gravitavano gli stessiuomini della «Società dei pugni»: i fratelliVerri, Biffi, Lambertenghi, Viscontie un giovane timido e molliccio di nomeCesare Beccaria, che s’era fatto una famaprecoce come economista e aveva in testamolte idee, ma non si sapeva dare ilcoraggio di esprimerle. Pietro Verri nedivenne, come si direbbe oggi, il managere lo indusse, quasi lo costrinse ascrivere un’opera destinata alla celebrità:«Dei delitti e delle pene». L’autorela fece stampare anonima a Livorno, eil successo che ottenne gli procurò piùpreoccupazioni che gioie: a differenzadel Verri, che lo sapeva benissimo, nons’era accorto di aver sostenuto posizioniche erano nell’aria in tutta Europa. C’erain pratica da smontare uno di quei meccanismidi falsa logica che avevano caratterizzatoil pensiero medievale: nessunopuò conoscere il colpevole di un delittomeglio del colpevole stesso. Tutti gli altripossono sbagliare, lui no. Se ne deduceche la prova vera e definitiva - la «reginadelle prove» - è la confessione, senza laquale non può esserci certezza assoluta.Ma poiché è alquanto improbabile che ilcolpevole confessi spontaneamente, ènecessario, per il trionfo della giustizia,Giuseppe PariniIl vivace Pietro Verri,che alla culturaera approdato tardi,non era né un grandepensatorené un grande scrittore:assai meglio in questocampo era il fratelloAlessandro, che fu unodegli anticipatoridel romanticismo«aiutarlo» a rivelare la verità, cioè torturarlofino a fargli capire che il patibolo èil minore dei mali. Cesare Beccaria smontò,infatti, quel cumulo di scempiaggini.Lo fece in punta di piedi, con molta discrezionee moltissimo rispetto per le autoritàcivili e religiose; ma proprio questafu la chiave del suo successo. Scritto inaltri toni, quel libro sarebbe stato messoal bando. Così, invece, si limitò a suscitarequalche polemica - alla quale il Verriebbe buon gioco a rispondere con sprezzanteironia - ma trovò udienza presso ipolitici e i regnanti d’Europa, primi fratutti Maria Teresa e suo figlio. Verri seguitòa difenderlo, rilanciandone anchela seconda tesi - quella dell’illiceità dellapena di morte - e dovette fare un grossosforzo, perché il successo del suo pupillolo aveva ingelosito enormemente. Di lì apoco, comunque, la «Società dei pugni»si sciolse, e lo stesso «Caffè» cessò lepubblicazioni. In compenso, il Verri fu nominato«consigliere dell’economia», caricache equivaleva pressappoco a quelladi ministro delle Finanze della Lombardia.Di diversa pasta era l’altro «grande» delSettecento milanese, l’abate GiuseppeParini. Piccolo borghese di nascita, cagionevoledi salute e claudicante (il solitoVerri lo chiamava «il prete zoppo»)non aveva altro accesso agli ambientiaristocratico-intellettuali che non fossequello della porta di servizio: difatti eraprecettore dei figli del duca Serbelloni e,con ogni probabilità, l’amante della di luimoglie: perché con gli intellettuali aristocraticialcune cose in comune le aveva, acominciare dal libertinaggio e dal carrierismo.Sapeva scegliersi accuratamentegli amici e i nemici, e usare gli uni e glialtri a proprio vantaggio. Disprezzatodal Verri, entrò nelle grazie del plenipotenziarioaustriaco Firmian, che il Verri lovedeva come il fumo negli occhi, ed ebbecosì una cattedra alle Scuole Palatine, ladirezione della «Gazzetta» governativae una serie di altri incarichi che si traducevanoin altrettanti stipendi. Si rese popolarecome fustigatore dei costumi deinobili, che in realtà trattò con i guanti; efu celebrato grande poeta senza esserlo.Eppure, i suoi scritti - e in particolare ilsuo poema «Il Giorno» - lasciarono nellaletteratura italiana una traccia ben più visibiledi quella che vi hanno inciso i fratelliVerri: forse perché, come afferma il Croce,un fondo di poesia autentica nei suoiversi c’era. O forse perché il Settecentoitaliano aveva così poco da offrire. •Luglio - AgostoN. 04.2009NoiGeometri61


Vie d’acquaUna mostra all’“Urban Center” centrata sul recupero e la tutela del tessuto storico cittadino“Milano città d’acqua”:la riscoperta dei Naviglitra passato, presente,e il futuro dell’ExpoLa rassegna propone le sperimentazioni progettuali elaborate dai dottorandiin Progettazione Architettonica e Urbana del Politecnico di Milano coordinatidal professor Raffaele Pugliese» di Barbara PiovellaIl Sistema dei Navigli, fra i più antichicanali navigabili d’Europa, ha rappresentatoper Milano una reale alternativaalla mancanza di un fiume, offrendoleadeguati collegamenti per il trasportodelle merci, abbondante acqua per l’agricoltura,l’allevamento, l’approvvigionamentoidrico della città e la produzione dienergia meccanica per il funzionamentodi mulini, torchi e fabbriche. Allo sviluppoe allo splendore è però seguita la decadenza,tra la fine del XIX e il XX secolo,con la copertura della Cerchia interna e ilprogressivo abbandono della navigazione.Attualmente i Navigli esistenti richiedonoforti interventi di manutenzione ecura per recuperare la plurifunzionalitàche li ha contraddistinti in passato: essirappresentano una plurisecolare stratificazioneurbana in cui manufatti tecnicitanto diversi tra loro hanno “fatto sistema”assumendo una peculiare connotazioneestetica e costituiscono oggi unmonumento culturale oggetto di rinnovataattenzione da parte dei cittadini edelle Istituzioni. Ed è proprio in quest’otticache si colloca la mostra “Milano cittàd’acqua. Nuovi paesaggi urbani per la tuteladei Navigli”, organizzata dal Comunedi Milano e da Navigli Lombardi S.c.a.r.l.insieme al Politecnico di Milano.Allestita presso l’“Urban Center” in GalleriaVittorio Emanuele, la rassegna proponele sperimentazioni progettuali suiNavigli per l’Expo 2015, elaborate daidottorandi in Progettazione Architettonicae Urbana del Politecnico di Milanocoordinati dal prof. Raffaele Pugliese.Ognuna delle suggestive immagini dellamostra rappresenta un flash sul passato,sul presente e anche su quello chepotrà essere il futuro dei Navigli. I progettiinfatti, operando su scale diversedi intervento, si inseriscono in un pianodi valorizzazione orientato a fare del “SistemaNavigli” un circuito culturale chesappia armonizzare il recupero e la tuteladel tessuto storico con gli scenari urbaniodierni e le loro trasformazioni.I Navigli non sono solo case di ringhierae canali, ma anche scritti e testimonianzedi chi ne ha abitato per secoli case estrade: da qui l’idea di un centro per lacultura dei Navigli che faccia scoprire alvisitatore i due ambiti delle “testimonian-62 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


ProgettiOldani e NguyenProgettiTonoli, AkyamaProgettiSerrazanettiNella pagina precedente:le tavole di Pero


Vie d’acquaProgettiGianninize documentarie” (libri, fotografie, testi,giornali, studi, testimonianze, oggetti) edel “patrimonio immobile” sul territorio(corti, rogge, ponti, approdi, ville, chiuse).A questo scopo è stata individuataun’area inutilizzata tra via Magolfa e ilNaviglio Grande: un intervento progettualepuntuale, come epicentro di un“effetto-contagio” sul territorio.In un piccolo lotto rimasto vuoto lungo ilNaviglio Grande, proprio là dove la cittàstorica si affaccia sul naviglio, si prevedela creazione di un edificio-ingresso alsistema urbano museale, con un puntoinformazione e sale per incontri e per attivitàdidattiche ed espositive. All’edificiocorrisponde un approdo che può essereluogo di allestimenti sull’acqua e plateaper gli osservatori del naviglio da terra.Un altro progetto parte dalla ri-attivazionedell’area tra il Naviglio Pavese e ilNaviglio Grande a sud della Darsena, basandosisulle relazioni tra le due vie di acquae l’area del Parco Sud, per recuperareparte della periferia e costituire un nuovoverziere, vero motore economico sostenibilelegato a nuove tecniche di coltivazionepiù rispettose della natura (agricolturabiologica, prodotti “km 0”). Le immaginisi spostano quindi su una delle aree piùricche di potenziale trasformativo, quelladell’ideale prosecuzione dell’asse divia Bergognone, interrotto dal tracciatoferroviario, prosecuzione resa oggi possibilecon una nuova infrastruttura verde,grazie alla dismissione dello scalo.Il progetto prevede la sistemazione dellesponde del Naviglio Grande e un attraversamentociclo-pedonale che costituiscauna proiezione del paesaggio circostantecon un edificio-ponte, volume-giardinopensile che collega le sponde e insiemeedificio polifunzionale. Proprio la futuradismissione dello scalo di Porta Genovaè l’occasione per realizzare un parco linearecontinuo capace di salvaguardare lacomplessità e multifunzionalità dell’area:la storica stazione di Porta Genova ospiterà,con l’ex-magazzino ferroviario, il“Museo dei Navigli”, mentre verso vialeCassala si prevedono spazi destinati adospitare attività di loisir per il tempo liberoe la movida milanese. Questi e altriprogetti esposti mostrano un approccioche non intende imbalsamare il patrimonioculturale dei Navigli attraverso la“museificazione” di quest’area urbana,ma si propone di realizzare un vero e proprio“museo a cielo aperto”, destinandoalcuni spazi ancora disponibili a luoghi dieccellenza aperti al pubblico e mettendoin risalto gli elementi che conservano icaratteri più autentici e ricchi di fascino.La mostra ha anche rappresentato lospunto per importanti momenti di dibattitosul ruolo dell’acqua nei progetti diammodernamento dei paesaggi urbani,che hanno visto l’intervento di autorevolipersonalità accademiche. Questi incontrihanno ribadito come i Navigli, oltre ad essereun lascito monumentale da tutelare,potranno ritornare ad essere una dorsaleinfrastrutturale vitale per l’irrigazione,per la navigazione e per la produzionedi energia idroelettrica, ma anche peril turismo, la cultura e il tempo libero.Un’occasione per richiamare il mondodella politica e della cultura a un’assunzionedi responsabilità nei confronti diquella che potrà diventare la via d’acquanavigabile dell’Expo 2015. •64 NoiGeometriN. 04.2009 Luglio - Agosto


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