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CANDIDATO Alessandro Franchini RELATORE Paolo Trosani

valutazione del rischio da sovraccarico biomeccainco nella ... - epm

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I disturbi al rachide costituiscono in tutto il mondo la principalecausa di assenze dal lavoro, ripercuotendosi in elevatissimi costisociali.Il settore ospedaliero ha la più alta densità di infortuni, con unamedia di circa 19 mila casi all’anno (l’agricoltura ne registrameno di 6 mila!)Dal 2003 al 2007 le denunce di malattie professionali sonoaumentate del 12,5%.Nello stesso periodo di tempo la denuncia di disturbi muscoloscheletriciè passata dal 19,6% delle denuncie totali al 41,6%.(fonte INAIL)


Per far fronte a questi numeri il d.lgs 81/08 ha introdotto nuovemetodologie di intervento e di gestione del sistema di prevenzione,ponendo le basi per un modello globale di sicurezza sul lavoro.In ambito ospedaliero tuttavia risulta difficile indicizzare tutti ifattori di rischio, soprattutto se si considera quelli legati allaMMC. Il paziente ospedalizzato rappresenta un caricolavorativo atipico per le sue caratteristiche:• ELEVATO PESO• INSTABILITA’• DIFFICOLTA’ NELLA PRESA DA PARTE DELL’OPERATORE• MOBILITA’ NEL CORSO DELLA MANOVRA DI SPOSTAMENTO


NEWTONTENSIONE MASSIMA SUPPORTATA DAL RACHIDELOMBARE IN RELAZIONE AL GRADO DI FLESSIONEDELLA COLONNA90008000700060005000400030002000100000° 22° 45°GRADO DI FLESSIONEIl carico sulla cerniera lombosacrale (L5-S1) è di 448kg se simobilizza un paziente del peso di 73 kg.


In letteratura si trovano numerosi studi compiuti per analizzareil carico biomeccanico cui sono sottoposti gli operatorisanitari.L’INAIL prende in considerazione diverse categorie di lavoratorinei suoi studi: infermieri, medici, operatori e impiegati.Tuttavia anche i fisioterapisti sono costantemente coinvolti inoperazioni di MMC, ancor più che altre professioni, eandrebbero analizzati separatamente, come accade per gliinfermieri.La scarsità di dati in letteratura impone un’analisi dellacondizione in cui si trovano ad operare i fisioterapisti, perindividuare i punti fondamentali sui quali intervenire al fine dieliminare o almeno ridurre i fattori di rischio per ilsovraccarico biomeccanico


OBIETTIVI DELLO STUDIO1)Determinare i disturbi muscolo-scheletrici che affliggono i fisioterapisti presiin esame, dal punto di vista quantitativo e qualitativo2) individuare l’organizzazione del lavoro nelle strutture prese in esame ericostruire la “giornata tipo del fisioterapista” per individuare il carico medioquotidiano3) rapportare i dati registrati nei fisioterapisti a quelli ottenuti in un campionedi soggetti non esposti al rischio di sovraccarico da MMC


MATERIALI E METODI DELLO STUDIOLo studio è stato condotto con la collaborazione del centro dimedicina occupazionale dell’IRRCS Mangiagalli Regina ElenaMilano e dell’Azienda di servizi alla persona “Golgi-Redaelli”.Sono state utilizzate 3 schede di rilevazione:1) SCHEDA DI RILEVAZIONE DELLA QUALITA’ AMBIENTALE2) SCHEDA INDIVIDUALE ANAMNESTICA3) SCHEDA INDIVIDUALE PER RICOSTRUIRE LA “GIORNATA .TIPO DEL FISIOTERAPISTA”


DESCRIZIONE DELLO STUDIOSono stati presi in esame 79 fisioterapisti (60F, 19M).DISTRIBUZIONE PERCENTUALE EORGANIZZATIVA DEL SERVIZIO DI FKT50%35%14%1%palestra centralizzatacamera di degenzadomiciliopalestra di reparto


SessoNr.trattamenti totalieffettuatiNr.medio pz. nonautosufficienti trattatiNr.medio pz.totalmente noncollaboranti trattatiNr.medio pz.parzialmentecollaboranti trattatiMaschi 7,3 5,9 1,8 4,1Femmine 8 6,4 2,4 4Totali 7,9 6,3 2,3 4


SessoNr.sollevamenti totali/dieNr.sollevamenti tronco/dieNr.sollevamenti bacino/dieNr.sollevamenti artiinferiori/die%sollevamenti totaliausiliati%sollevamenti parzialiausiliati%tempo con posturaincongrua del rachidelombareRICOSTRUZIONE DELLA GIORNATA LAVORATIVA MEDIAMaschi 8,3 9,3 15,7 114,5 12 0,5 24Femmine 8 9 15 142 25 1 31Totali 8,1 9,1 15,3 135,5 20 0,7 30


SOGLIAPOSITIVARACHIDECAMPIONEMASCHISOGLIAPOSITIVARACHIDEFISIOTERAPISTIMASCHI


SOGLIAPOSITIVARACHIDECAMPIONEFEMMINESOGLIAPOSITIVARACHIDEFISIOTERAPISTIFEMMINE


SOGGETTI CON ERNIA DISCALE IN ATTO25%20%15%10%5%0%maschi esposti femmine esposte totale controlli


SOGGETTI CON ALMENO UN EPISODIO DI LOMBALGIA ACUTANELL’ULTIMO ANNO30%25%20%15%10%5%0%maschi femmine totale controlli


SOGLIA POSITIVA POLSO-MANO IN ESPOSTI E CONTROLLI MASCHI40%35%30%25%20%15%10%5%0%UGUALE O INF.35SUP.35M.ESPOSTI 9% 38%M.CONTROLLI 2,20% 3,50%


% SOGGETTI PORTATORI DI PARTOLOGIE DEL RACHIDE CONGENITE EACQUISITE PER LE QUALI ESISTE NON IDOMEITA' ALLAMOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHIMASCHI 58% FEMMINE 43% TOTALE 48%


Quando i valori registrati sono di molto superiori a quelli delcampione usato come metro di paragone, come in questocaso, la letteratura porta ad affermare che le operazionilavorative svolte costituiscono un fattore di rischio per ilsovraccarico biomeccanico.Come dimostrato dai risultati ottenuti, i fisioterapisti sonosottoposti a costanti carichi biomeccanici che si ripercuotonoin importanti disturbi muscolo-scheletrici.Per ridurre il rischio, bisogna intervenire su più aspetti:• ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO• FORMAZIONE DEL PERSONALE• ADEGUATEZZA DI STRUTTURE E AUSILI


ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO• RISPETTARE I FISIOLOGICI TEMPI DI RECUPERO• CREARE UNA DISTRIBUZIONE DEI CARICHI OMOGENEA ECOERENTE CON LE CARETTERISTICHE DI OGNIFISIOTERAPISTA• AVERE UN ORGANICO DI REPARTO ADEGUATO AL CARICODI LAVORO• INSTAURARE UN LAVORO IN EQUIPE CON LE ALTREFIGURE PROFESSIONALI A CONTATTO COL PAZIENTE


FORMAZIONE DEL PERSONALE• FORMAZIONE (Ogni datore di lavoro, come sostiene il d.lgs81/08, deve impegnarsi a fornire un’adeguata informazione eformazione ai propri dipendenti in merito all’utilizzo delleattrezzature in dotazione)• CONOSCENZA DEL PROPRIO CORPO (un esercizioparticolarmente proposto in contesti di prevenzione e dirieducazione, consiste nell’eseguire flessioni e riestensionidelle ginocchia, mantenendo la regione lombare in contattocon una superficie di riferimento)• ALLENAMENTO (Addestramento pratico a compiere i gestiappropriati)


• RISPETTO DELL’ASSE VERTEBRALE (evitare rotazioni einclinazioni laterali)• MANTENIMENTO DELL’EQUILIBRIO (il baricentro deveproiettarsi entro la base d’appoggio)• USO DELLA FORZA DEGLI ARTI INFERIORI E DEL PROPRIOPESO PER ESEGUIRE SPOSTAMENTI DI PAZIENTI• AVVICINAMENTO DEL PESO DA SOLLEVARE (in una leva diprimo genere la forza necessaria per equilibrare un pesoaumenta con l’aumentare della distanza del peso dal fulcro)• USO DI PRESE ADEGUATE CON LE MANI• CONSIDERARE IL QUADRO CLINICO DEL PAZIENTE DAMOVIMENTARE


ADEGUATEZZA DI STRUTTURE E AUSILI• GLI AUSILI DEVONO ESSERE IN NUMERO SUFFICIENTE EDEVONO GODERE DI UN OTTIMO STATO DI MANUTENZIONE• LO SPAZIO DI LAVORO DEVE ESSERE ADEGUATO(spaziristretti condizionano notevolmente la scelta delle posture daadottare)• I LETTI DEVONO SODDISFARE ALCUNI PREREQUISITI:- Altezza regolabile- Presenza di tre sezioni regolabili- Manovrabilità delle sponde- Efficienza e affidabilità dei meccanismi- Compatibilità con l’uso degli ausili necessari


Queste considerazioni non devono prescindere dalfatto che ogni operatore deve essere attento aicambiamenti e alle innovazioni, ponendo unagrande attenzione, in primis, alla cura e albenessere del proprio corpo, che rappresenta erappresenterà sempre il suo primo mezzo di lavoro.


Grazie per la Vostra attenzione.

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