Pane e libertà
Pane e libertà - Salviamo il Consolato!
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Con il Patrocinio<br />
del Console Generale d’Italia in Amburgo<br />
in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura<br />
in anteprima europea<br />
un film di Alberto Negrin<br />
<strong>Pane</strong> e <strong>libertà</strong><br />
Pierfrancesco Favino nel ruolo di GIUSEPPE DI VITTORIO<br />
con Raffaella Rea, Giuseppe Zeno, Federica De Cola, Danilo Nigrelli,<br />
Antonio Della Mura, Massimo Wertmuller<br />
e con Emilio Bonucci, Ernesto Mahieux e Frank Crudele<br />
con la partecipazione straordinaria di Francesco Salvi nel ruolo di Bruno Buozzi<br />
Musiche composte, orchestrate e dirette da ENNIO MORRICONE<br />
Martedì 8 settembre 2009 ore 18:30<br />
Istituto Italiano di Cultura Amburgo<br />
Hansastrasse 6<br />
Intervengono:<br />
Renata Sperandio<br />
Direttrice Istituto Italiano di Cultura<br />
Lelio Crivellaro<br />
Console Generale d’Italia in Amburgo<br />
Carlo Ghezzi<br />
Presidente della Fondazione Di Vittorio - Roma
<strong>Pane</strong> e <strong>libertà</strong><br />
Vita di Giuseppe Di Vittorio<br />
Giuseppe Di Vittorio, Peppino per gli amici, comunista, segretario della Cgil, orfano<br />
del padre, a otto anni, subito capisce che solo unendo le forze dei suoi compagni di<br />
lavoro, si può ottenere una paga migliore e un pezzo di pane in più. L'unità dei<br />
lavoratori, è questo il filo rosso che lega tutta la vita, incredibile e avventurosa, di<br />
questo protagonista del Novecento. Bracciante analfabeta, sindacalista rivoluzionario,<br />
bersagliere ferito a Monte Zebio, comunista amico di Gramsci e Togliatti,<br />
combattente nella guerra di Spagna, catturato dai nazisti nella Parigi del 1938.<br />
Il film per Rai Uno, scritto da Pietro Calderoni, Gualtiero Rosella e Alberto<br />
Negrin e diretto da un regista prestigioso come Alberto Negrin (che per la Palomar<br />
ha realizzato successi come Perlasca, Bartali) è interpretato da Pierfrancesco<br />
Favino, attore pugliese in grado di rendere con il suo talento e la sua fisicità il<br />
carisma di Di Vittorio<br />
Il film copre l'intero arco della vita del grande sindacalista, dalla morte del padre,<br />
quando a otto anni viene strappato alla scuola e destinato al lavoro nei campi come<br />
spaventacorvi, fino all'assalto alla Camera del Lavoro di Bari mentre la moglie<br />
Carolina sta dando alla luce il figlio Vindice, passando attraverso gli episodi mitici dei<br />
primi scioperi bracciantili, la fondazione della scuola serale, la morte dei compagni più<br />
stretti durante la repressione feroce per mano dei latifondisti, fino alla sua elezione a<br />
Deputato nelle fila del Partito socialista, la morte di Matteotti e la fuga in esilio dopo<br />
la condanna da parte del Tribunale Speciale a 12 anni di carcere.<br />
Nella seconda parte Di Vittorio affronta l'attività politica dall'esilio a Mosca e a Parigi,<br />
la guerra di Spagna, il conflitto con il Partito Comunista a cui si era iscritto nel 1924,<br />
l'amicizia con Buozzi e Grandi, il suo arresto e vicissitudini storico-politiche che si<br />
mischieranno a travagliate vicende personali: la morte dell'adorata moglie Carolina,<br />
l'incontro con Anita, la donna, più giovane di lui di 30 anni circa, che sarà la sua<br />
compagna fino alla sua morte. (info 2009)