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F O R L Ì<br />
N° 4 OTTOBRE/NOVEMBRE 2015<br />
Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - EURO 3,00<br />
Fabrizio<br />
<strong>BORRA</strong><br />
AVANTI CON LA RICERCA<br />
ALESSANDRA NERI / Le corse nel sangue<br />
VIA REGNOLI / Come una fiaba<br />
LUCA SANTINI / Benvenuti al Parco!
Bonus fiscale per ristrutturazioni<br />
Possibilità di finanziamenti a interessi “0”<br />
Forlì, via Balzella, 4/E<br />
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EDITORIALE<br />
SOMMARIO<br />
P<br />
4<br />
10<br />
ANNOTARE<br />
Brevi IN<br />
Parola d’ordine “benessere”!<br />
E partiamo<br />
allora con uno specialista<br />
come Fabrizio<br />
Borra, che in copertina racconta<br />
come la sua attività abbia preso<br />
una svolta decisa verso la ricerca nel<br />
campo del benessere e della riabilitazione<br />
fisica, dopo aver avuto cura<br />
della salute fisica di tante star delle<br />
sport e non solo. Sempre al miglioramento<br />
della performance fisica<br />
e mentale sono dedicate le soluzioni<br />
innovative proposte dal Driver<br />
Program Center, un centro all’avanguardia<br />
nel training per i piloti,<br />
e dal programma Long Life Formula<br />
delle Terme di Castrocaro. Il<br />
dinamismo è il biglietto da visita di<br />
Alessandra Neri, pilota e giornalista<br />
sportiva; così come la voglia di<br />
fare contraddistingue le iniziative<br />
cittadine dell’Associazione Regnoli<br />
41 per dare vita a una strada forlivese<br />
che chiedeva un’attenzione<br />
in più. E ancora tanti personaggi e<br />
storie. Leggiamole insieme!<br />
Andrea Masotti<br />
10<br />
ESSERE<br />
Fabrizio Borra<br />
16<br />
RIEQUILIBRARE<br />
Driver Program<br />
24<br />
34<br />
ESPORRE<br />
Steve McCurry<br />
38<br />
RICORDARE<br />
Fondazione Garzanti<br />
44<br />
CANTARE<br />
Catia Conficoni<br />
EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L.<br />
Redazione e amministrazione:<br />
Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì<br />
Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044<br />
www.inmagazine.it<br />
inmagazine@menabo.com<br />
Associato all’Unione<br />
Stampa Periodica Italiana<br />
DIRETTORE RESPONSABILE:<br />
Andrea Masotti<br />
REDAZIONE CENTRALE: Serena Focaccia<br />
ARTWORK: Lisa Tagliaferri<br />
IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini<br />
UFFICIO COMMERCIALE:<br />
Gianluca Braga, Elvis Venturini<br />
STAMPA: Montefeltro di Celli F. - Rimini<br />
Anno XVIII N. 4<br />
Chiuso per la stampa il 14/10/2015<br />
Collaboratori: Laura Bertozzi,<br />
Alessandro Bucci, Dolores Carnemolla,<br />
Clarissa Costa, Anna De Lutiis,<br />
Gianluca Gatta, Elisa Gianardi,<br />
Lucia Lombardi, Francesca Miccoli.<br />
Fotografi: Jaime-Martin, Silvia Lelli,<br />
Giorgio Sabatini.<br />
Seguici su FB:<br />
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Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono<br />
essere riprodotti solo con l’autorizzazione<br />
dell’editore e in ogni caso citando la fonte<br />
20<br />
CORRERE<br />
Alessandra Neri<br />
24<br />
RINASCERE<br />
Via Regnoli<br />
30<br />
ESPLORARE<br />
Foreste Casentinesi<br />
30<br />
48<br />
ASCOLTARE<br />
Recital Pucciniano<br />
54<br />
RACCONTARE<br />
Eleonora Mazzoni<br />
58<br />
LEGGERE<br />
La terra del sole<br />
34<br />
IN MAGAZINE 3
ANNOTARE<br />
Nuova stagione<br />
AL DRAGONI<br />
MELDOLA La stagione<br />
2015/16 del Teatro Dragoni<br />
si presenta al pubblico con<br />
una serie di iniziative<br />
e spettacoli di qualità.<br />
Accanto alla rassegna<br />
di Prosa, qualificata da nomi<br />
e proposte d’eccellenza, alle<br />
matinée di Teatro Scuola e alle<br />
commedie in dialetto, il teatro<br />
continua anche la sua offerta<br />
artistica con il cartellone<br />
A Teatro in Famiglia. Con le sue<br />
proposte del migliore teatro<br />
per ragazzi italiano,<br />
la rassegna offre alle famiglie<br />
un’alternativa alle consuete<br />
attività di svago, grazie anche<br />
alla formula cena + teatro che<br />
consente di consumare la cena<br />
nei ristoranti convenzionati<br />
a soli 10 euro e, con il<br />
tagliando consegnato alla<br />
cassa, entrare poi al Teatro.<br />
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Campionessa<br />
A CAVALLO<br />
FORLÌ Ha fatto il pieno di successi la giovane forlivese Micol<br />
Rustignoli (nella foto) ai campionati italiani di dressage che si sono<br />
svolti dal 24 al 27 settembre presso l’Arezzo Equestrian Centre.<br />
Durante le gare la campionessa si è aggiudicata la medaglia d’oro<br />
nel Campionato Italiano Tecnico Assoluto e nel Campionato<br />
Italiano Freestyle Assoluto in sella a “Fixdesign Corallo Nero”;<br />
ha inoltre conquistato l’argento nel campionato italiano riservato<br />
ai cavalli giovani, montando “Rocco del Castegno”.<br />
“La vittoria dell’Assoluto - racconta Micol - è stata completamente<br />
inaspettata in quanto inizialmente doveva gareggiare anche<br />
Valentina Truppa, la campionessa uscente che aveva vinto<br />
ininterrottamente dal 2009. Ma poco prima della seconda prova<br />
il suo cavallo ha avuto un problema a una zampa e si è ritirata,<br />
a quel punto diventavo io prima nella classifica provvisoria!<br />
Si trattava di mantenere i nervi saldi e di portare a casa una gara<br />
pulita. Dopo questi Campionati posso affermare con certezza che<br />
i sogni si avverano e che il duro lavoro ripaga sempre!” Micol non si<br />
ferma però: tra ottobre e novembre parteciperà a due tappe di coppa<br />
del mondo, in Ungheria e a Stoccarda. Con la speranza, neanche<br />
troppo remota, di ottenere una qualificazione olimpica. (S.F.)<br />
Il Gran Galà<br />
DELLA LIRICA<br />
PORTICO DI ROMAGNA Si è<br />
conclusa ad agosto, con<br />
un Gran Gala concertistico<br />
al Teatro Versari di Portico<br />
di Romagna, l’edizione<br />
2015 del Seminario di alto<br />
perfezionamento in canto lirico<br />
tenutosi Presso il Centro<br />
Culturale Academy Olmo<br />
e che ha visto la soprano<br />
Wilma Vernocchi (nella foto<br />
con gli allievi) in qualità<br />
di docente. Le lezioni<br />
con allievi provenienti<br />
da Italia, Finlandia, Cina<br />
e Giappone, hanno avuto<br />
al centro la tecnica vocale,<br />
l’interpretazione e lo studio<br />
scenico dei brani.<br />
Per gli studenti stranieri<br />
erano previste anche<br />
lezioni di italiano. La Cassa<br />
dei Risparmi di Forlì ha<br />
contributo con due borse<br />
di studio e con la donazione di<br />
un corno a un allievo di dieci<br />
anni iscritto alla scuola<br />
di indirizzo bandistico di<br />
Portico di Romagna.<br />
ph Giorgio Sabatini<br />
L’arte<br />
NEI BOX<br />
FORLÌ Si è conclusa “Art in box”, la mostra collettiva dedicata ad<br />
artisti ed editori locali che ha ottenuto un ottimo riscontro di pubblico,<br />
con oltre un migliaio di visitatori che hanno percorso nei due giorni<br />
i corridoi di Forlì Self Storage ammirando le opere d’arte, incontrando<br />
gli editori e assistendo a presentazioni e momenti culturali. È stata,<br />
inoltre, l’occasione per visitare gli spazi ampliati di Forlì Self Storage,<br />
impresa gestita dalle due socie Marika Mambelli e Franca Gradassi,<br />
che ha aggiunto 100 nuovi box a disposizione dei clienti, raggiungendo<br />
una superficie complessiva di 2.500 mq. Grazie a “Art in Box” Forlì<br />
Self Storage ha confermato la sua attenzione al panorama artistico<br />
e culturale locale e la volontà di proporsi non solo come spazio<br />
commerciale. (Nella foto il taglio del nastro con il sindaco di Forlì con Marika<br />
Mambelli di Self Storage e Gabriele Zelli, curatore della manifestazione.)<br />
4 IN MAGAZINE
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ANNOTARE<br />
In mostra<br />
RENATO SERRA<br />
CESENA A cento anni dalla<br />
sua morte Cesena rende<br />
omaggio alla memoria di<br />
uno dei suoi figli più illustri,<br />
il critico letterario Renato<br />
Serra. Fino al 25 ottobre,<br />
presso la Galleria Comunale<br />
d’arte del Palazzo del Ridotto,<br />
e poi dal 27 ottobre all’8<br />
novembre, presso la Biblioteca<br />
Malatestiana, si tiene la mostra<br />
Renato Serra: il lettore di provincia.<br />
Sono esposte tavole originali,<br />
bozzetti, illustrazioni e testi<br />
dalla graphic novel Renato Serra<br />
di Giorgio Carta, autore dei<br />
testi, e Andrea Meucci, che<br />
firma le illustrazioni. Il libro,<br />
appena pubblicato dall’editore<br />
Kleiner flug, offre un ritratto<br />
inconsueto e toccante del<br />
giovane intellettuale cesenate,<br />
ripercorrendo la sua biografia<br />
attraverso frammenti di lettere<br />
e di opere.<br />
Con Alimos la formazione è<br />
AGROALIMENTARE<br />
CESENA Dal 9 al 14 novembre ripartono i corsi di formazione<br />
organizzati da Alimos: quattro percorsi rivolti a imprenditori<br />
agricoli, animatori, educatori, insegnanti, professionisti del<br />
marketing agroalimentare. Un ventaglio di proposte che quest’anno<br />
si arricchisce con alcuni percorsi di grande attualità come lo<br />
storytelling aziendale, l’orto didattico e la cucina crudista.<br />
“Sapersi comunicare in modo innovativo, acquisendo<br />
consapevolezza che raccontare storie significa conferire valore alla<br />
propria impresa, così come proporre cibi e idee in modo creativo<br />
consente di esaltarne le qualità: questi sono alcuni dei temi che<br />
saranno approfonditi durante i cinque giorni di formazione,”<br />
dichiara il direttore di Alimos, Massimo Brusaporci. I corsi si<br />
terranno nelle fattorie didattiche della Provincia di Forlì-Cesena e<br />
presso l’agriturismo Castrum Sagliani a Saiano di Cesena. Questi gli<br />
appuntamenti: 09-10-11 novembre, Educational itinerante nelle fattorie<br />
didattiche (comprensivo di seminari di Show cooking di cucina crudista<br />
e sull’intaglio di frutta e verdura); 12 novembre, Accogliere in fattoria tra<br />
attività, luoghi e strumenti per la sicurezza di chi ci visita; 12-13 novembre,<br />
Raccontare la propria “impresa”, laboratorio di Storytelling; 13-14 novembre,<br />
L’orto didattico: luogo di apprendimento. www.alimos.it<br />
Centauri per<br />
BENEFICIENZA<br />
FORLÌ Sbaglia di grosso chi<br />
pensa che i motor riders siano<br />
gente da tenere alla larga.<br />
Sono un po’ originali, questo<br />
sì, ma quando c’è da mettere<br />
la firma sotto una buona<br />
causa, non mancano mai di<br />
manifestare il loro lato gentile<br />
e altruista. Domenica 27<br />
settembre - in contemporanea<br />
con tutto il mondo - si è tenuto<br />
infatti a Forlì il primo The<br />
Distinguished Gentleman’s Ride<br />
dove 128 centauri, vestiti<br />
di tutto punto, si sono dati<br />
appuntamento allo scopo di<br />
raccogliere fondi per la ricerca<br />
del cancro alla prostata.<br />
Il risultato? 1200 euro.<br />
Nel mondo sono stati raccolti<br />
quasi 2.300.000 dollari con<br />
una partecipazione di 37.103<br />
riders ufficiali.<br />
I partner Bigbar e Poderi dal<br />
Nespoli, con Maicol Ravaioli<br />
e Fabio Ravaioli, hanno<br />
messo a disposizione le risorse<br />
necessarie alla realizzazione<br />
dell’evento.<br />
La fiera di Cesena<br />
SI RINNOVA<br />
CESENA Con il Macfrut ospitato presso la Fiera di Rimini e la<br />
ristrutturazione di parte dei locali presso la sede storica (nella foto),<br />
la Fiera di Cesena rilancia le proprie attività e promette grandi sviluppi.<br />
L’approdo con Macfrut alla Fiera di Rimini è stato necessario non<br />
solo per la necessità di mantenere una posizione guadagnata in tanti<br />
anni di attività, ma anche per dare nuovo impulso a un appuntamento<br />
fondamentale per tutto il settore ortofrutticolo, passando da 20.000 a<br />
33.000 mq di spazio espositivo. Il Macfrut farà da generatore di risorse<br />
per la ristrutturazione dei padiglioni della Fiera di Cesena, per la quale<br />
si prevede un investimento di oltre 2 milioni di euro con la destinazione<br />
dei padiglioni principali a spazi polifunzionali, con pareti mobili.<br />
Sarà inoltre allestita una cucina di 125 mq per promuovere attività<br />
di ristorazione e fare posto a una scuola di cucina.<br />
6 IN MAGAZINE
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ANNOTARE<br />
ph Giorgio Sabatini<br />
La cucina diventa<br />
UN GIOCO<br />
FORLIMPOPOLI Si chiama<br />
Artusi Cooking Time e può<br />
essere scaricato gratuitamente<br />
dall’App Store e da Google<br />
Playstore: è il videogioco che<br />
ci fa diventare tutti, grandi e<br />
piccoli, provetti cuochi alle<br />
prese con le ricette raccolte<br />
da Pellegrino Artusi. Il gioco<br />
è stato realizzato da Treccani<br />
on-line, la divisione digitale<br />
dell’Enciclopedia Treccani,<br />
in collaborazione con Casa<br />
Artusi. Lo scopo del gioco è<br />
assistere Marietta, l’aiutante<br />
di Artusi, nella preparazione<br />
di ricette tratte dal libro “La<br />
scienza in cucina e l’arte di<br />
mangiare bene”, facendo la<br />
spesa e cucinando. Se faremo<br />
bene il nostro compito,<br />
potremo leggere la ricetta<br />
originale, così da poterla<br />
utilizzare per i nostri (veri)<br />
piatti da chef.<br />
Va in scena<br />
AL PICCOLO<br />
FORLÌ La stagione 2015/16 del Teatro Il Piccolo è nuovamente<br />
e fortemente votata all’ampia e accurata attività di teatro per<br />
ragazzi, esercitata sia sotto l’aspetto della produzione di nuovi<br />
spettacoli, peculiarità specifica della sala di via Cerchia, sia sotto<br />
quello dell’ospitalità. Numerose saranno le produzioni, sia nuove sia<br />
storiche, di Accademia Perduta/Romagna Teatri che arricchiranno<br />
l’ampia programmazione che sarà suddivisa tra le rappresentazioni<br />
domenicali della rassegna A Teatro con mamma e papà e le matinée<br />
di Teatro Scuola. Nella nuova stagione del Piccolo non mancheranno<br />
la rassegna di Teatro Comico, programmata come d’abitudine<br />
al Teatro Diego Fabbri, così come l’ampio e tradizionale cartellone<br />
di Teatro Dialettale, giunto alla sua 34° edizione,<br />
le cui rappresentazioni si terranno nella fascia oraria serale della<br />
domenica. Per la rassegna di comico, aprirà la stagione Alessandro<br />
Benvenuti, che il 3 dicembre presenterà un testo scritto e diretto<br />
da lui stesso, saliranno poi sul palco di seguito Teresa Mannino,<br />
Virginia Raffaele e, infine, Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti che<br />
interpreteranno “Matti da legare” con la regia di Gioele Dix.<br />
In ricordo di<br />
FOGLIETTA<br />
FORLÌ Autore di libri storici<br />
sulla Romagna, in particolare<br />
incentrati sulla vita politica e<br />
culturale, Luciano Foglietta<br />
era nato nel 1922 a Santa<br />
Sofia. Nel dopoguerra<br />
aveva collaborato con Il<br />
Resto del Carlino diventando<br />
corrispondente da Cesena<br />
nel 1968, sotto la direzione<br />
di Giovanni Spadolini.<br />
Alla redazione di Forlì<br />
passò gli ultimi anni fino al<br />
pensionamento nel 1989.<br />
Da allora ha continuato ad<br />
essere attento osservatore<br />
della sua Romagna, di cui ha<br />
raccontato la storia e la cultura<br />
in numerosi testi divenuti ben<br />
presto punto di riferimento<br />
per gli studiosi del nostro<br />
territorio. In particolare<br />
negli ultimi anni aveva<br />
approfondito la storia<br />
del ventennio, con due<br />
pubblicazioni: “Mussolini<br />
e Nenni. Amici nemici”<br />
e “Sangue Romagnolo.<br />
I compagni del duce”.<br />
Bronzi a<br />
SAN MERCURIALE<br />
FORLÌ Il Chiostro di San Mercuriale torna ad essere protagonista<br />
della vita culturale cittadina con la rassegna S.M.ART - San Mercuriale<br />
ART che quest’anno ospita nel suo chiostro, fino al 15 novembre,<br />
la mostra Attimi sospesi dedicata a Leonardo Lucchi, artista cesenate<br />
riconosciuto a livello internazionale (attualmente le sue opere sono<br />
esposte ad Angers, Parigi, Grenoble, Saint Paul de Vence e Londra).<br />
L’allestimento della mostra rientra all’interno del progetto Cultura Etica<br />
promosso dal Club Unesco di Forlì, con il fine di rendere l’abbazia<br />
di San Mercuriale uno spazio che catalizzi l’attenzione della città<br />
e di animare questo luogo con attività di richiamo turistico, culturale,<br />
sociale, educativo, gastronomico.<br />
La mostra di Lucchi è aperta tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00;<br />
alla domenica dalle 10.00 alle 12.00.<br />
8 IN MAGAZINE
ANNOTARE<br />
La Regina dei Ghiacci<br />
A TEATRO<br />
FORLÌ Dopo il sold-out dello scorso maggio, la compagnia “Artisti<br />
Senza Nome” ripropone al Teatro Testori il musical “La Regina dei<br />
Ghiacci”, adattamento dell’ultimo successo di animazione Disney<br />
“Frozen – Il regno di Ghiaccio”. Dalla regia di Pietro Salvatori, con le<br />
coreografie di Roberta Pepe, le scenografie di Maddalena Tarantino e il<br />
vocal coaching di Margherita Costa, la storia è ambientata in un regno<br />
ottocentesco, situato su un fiordo della penisola scandinava, nel quale<br />
vivono due principesse, Elsa e Anna, rispettivamente interpretate da<br />
Elisabetta Merlini e Maria Pia Bellosi. Gli appuntamenti sono sabato<br />
24 ottobre alle 21 e domenica 25 ottobre alle 16.30, al Teatro di via<br />
Amerigo Vespucci. (C.C.)<br />
Il Nespoli<br />
Luci forlivesi<br />
A ORIENTE<br />
SINGAPORE A regalare l’emozione unica di una gara di Formula 1<br />
in notturna è stata ancora una volta la tecnologia Made in Romagna<br />
dell’azienda forlivese DZ Engineering, società del gruppo Dino Zoli, che<br />
ha illuminato il Gran Premio di Singapore di domenica 20 settembre<br />
e le prove dei giorni precedenti. Il Gran Premio di Singapore si disputa<br />
in notturna sul Singapore Street Circuit (nella foto), percorso cittadino<br />
intorno a Marina Bay, e la DZ Engineering gestisce con il suo team di<br />
ingegneri e tecnici specializzati la complessa progettazione e realizzazione<br />
di tutti gli impianti relativi all’illuminazione della pista, dei box e della<br />
cartellonistica. “Il GP in notturna ha aperto una nuova era – conferma<br />
Gian Carlo Minardi, più di 40 anni nell’automobilismo –. Qui sono<br />
illuminati migliaia di metri di pista: sembrava una cosa irrealizzabile”.<br />
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#pdn1929
10 IN MAGAZINE
ESSERE<br />
Avanti con<br />
LA RICERCA<br />
INCONTRIAMO FABRIZIO <strong>BORRA</strong>, FISIOTERAPISTA<br />
DI SPORTIVI E ARTISTI DEL CALIBRO DI ALONSO E JOVANOTTI,<br />
CHE DA FORLÌ AIUTA I SUOI “RAGAZZI” IN TUTTO IL MONDO.<br />
di Francesca Miccoli / ph Giorgio Sabatini<br />
Uno, dieci, cento Fabrizio Borra.<br />
Cinquantaquattro anni all’anagrafe<br />
e un passato già scolpito<br />
nella storia dello sport e della<br />
medicina, il fisioterapista bresciano<br />
di nascita e forlivese<br />
d’adozione si accinge a una nuova<br />
sfida. Schiudendo un futuro<br />
tutto da scrivere, nella speranza<br />
di lasciare nuovamente un segno.<br />
Non per ingrassare il curriculum<br />
ma per il benessere delle persone.<br />
Di Fabrizio tanto è stato scritto<br />
e sono ormai pochi coloro che<br />
non conoscono la sua bella storia:<br />
un’avventura affascinante<br />
che sembra uscita dalla penna<br />
brillante di un sognatore. Oggi<br />
Borra, noto come il fisioterapista<br />
e guru delle star, da Jovanotti a<br />
Fernando Alonso, da Andrea Dovizioso<br />
a Fiorello, passando per<br />
Pantani, Cipollini e Bettini, ha<br />
scelto di voltare pagina e dedicarsi<br />
alla ricerca. Senza tuttavia<br />
abbandonare la professione che<br />
lo ha reso noto al grande pubblico<br />
ma anche tra la gente comune.<br />
Che ancora frequenta il suo<br />
Fisiology Center di via Grigioni<br />
per mettere ossa e muscoli tra le<br />
sue mani. “Sono costretto a dire<br />
molti no – spiega Fabrizio –. Trascorro<br />
lontano da casa circa 200<br />
giorni l’anno e non sono in grado<br />
di seguire i pazienti come vorrei.<br />
Non mi sembrerebbe serio farlo in<br />
maniera saltuaria, per ora il peso<br />
maggiore è nelle mani del mio<br />
socio e amico Nicola Gramellini,<br />
che ha il compito di tradurre clinicamente<br />
sui pazienti la nostra<br />
esperienza. Anche se ho promesso<br />
che presto tornerò ad aiutarlo con<br />
maggiore presenza”.<br />
In realtà la quotidianità non è<br />
molto cambiata rispetto al passato.<br />
Fabrizio ha saputo però riempirla,<br />
e nobilitarla, di nuovi contenuti.<br />
Il sorriso è rimasto aperto,<br />
il fare accattivante. Qualche filo<br />
d’argento in più tra i capelli, ma<br />
un entusiasmo da adolescente innamorato<br />
che insegue un sogno.<br />
“Nella prima fase della mia carriera<br />
ho cercato la soddisfazione<br />
personale, ho nutrito la mia ambizione.<br />
Sono riuscito a frequentare<br />
certi ambienti, a lavorare con<br />
gli atleti più vincenti. In palmares<br />
i miei ragazzi vantano sette titoli<br />
mondiali in sport diversi, tre Giri<br />
d’Italia, un Tour de France, un<br />
campionato di Basket Spagnolo<br />
IN MAGAZINE 11
del Sistema Nervoso Autonomo.<br />
È dimostrato che più del 65%<br />
delle patologie sono di origine<br />
degenerativa, da qui la necessità<br />
di portare la ricerca su due fronti<br />
paralleli: uno legato allo sviluppo<br />
di cure sempre più efficienti,<br />
l’altro verso l’individuazione della<br />
causa della degenerazione e l’intervento<br />
precoce in un’ottica di<br />
prevenzione. Un vantaggio per<br />
la salute delle persone ma anche<br />
per la comunità, poiché si ridurrebbe<br />
la spesa sanitaria pubblica.<br />
Concetto già diffuso in diversi<br />
con l’amico Scariolo, e ho vissuto<br />
un’esperienza straordinaria come<br />
un’Olimpiade. Ora sento l’esigenza<br />
di guardare oltre e fare qualcosa<br />
per gli altri”.<br />
L’obiettivo non è più quello di ottimizzare<br />
la performance sportiva<br />
del campione di turno, ma quello<br />
di migliorare la cura, favorire la<br />
prevenzione e dunque il benessere<br />
e la salute delle persone. Fabrizio<br />
trascorre ancora molto tempo al<br />
seguito di Alonso, pilota oggi in<br />
McLaren. Il mese di settembre si<br />
è diviso tra Monza, Singapore,<br />
Giappone e Russia. “Se continuo<br />
a svolgere questa attività è per potere<br />
sostenere economicamente il<br />
mio nuovo giochino: la ricerca.<br />
Recentemente sono entrato<br />
in un gruppo di studio internazionale<br />
formato da colleghi<br />
e amici conosciuti girando il<br />
mondo: è l’Open Academy of<br />
Medicine, creata da un italiano<br />
ma con base a Londra. Una<br />
struttura che fa ricerca e formazione<br />
mettendo a sistema i più<br />
moderni risultati delle indagini<br />
scientifiche e le esperienza dettate<br />
dall’Evidence Based Medicine,<br />
con l’obiettivo di raggiungere uno<br />
stato psico-fisico adeguato alla società<br />
moderna nella prospettiva<br />
di una longevità sia salutistica<br />
che di performance (un anziano<br />
deve avere una buona salute ma<br />
anche sapersi muovere bene), intrecciando<br />
gli studi della Composizione<br />
Corporea con quelli<br />
FABRIZIO <strong>BORRA</strong>, INSIEME<br />
AL CHIRURGO DELLA SPALLA<br />
GIUSEPPE PORCELLINI,<br />
ORGANIZZA A GENNAIO 2016<br />
A ROMA IL CONGRESSO “SPORT<br />
TRAUMATOLOGY. THE BATTLE”:<br />
UN EVENTO INTERNAZIONALE<br />
CHE COINVOLGERÀ CONI E I<br />
PROFESSIONISTI DEL SETTORE.<br />
paesi, ma sul quale l’Italia deve<br />
ancora lavorare molto. Sicuramente<br />
una prospettiva poco gradita<br />
a tante case farmaceutiche,<br />
ma che Nerio Alessandri con la<br />
sua Technogym sta invece spingendo<br />
da tempo, sviluppando il<br />
concetto di esercizio fisico come<br />
nuovo farmaco anti invecchiamento.<br />
Quattro anni fa Nerio ha<br />
individuato nel mio know-how e<br />
nella mia struttura, uno dei laboratori<br />
più attrezzati d’Europa, un<br />
valido supporto. Faccio parte del<br />
comitato scientifico, stiamo sviluppando<br />
assieme metodologie di<br />
lavoro che hanno come obiettivo<br />
la salute a 360°”.<br />
Negli ultimi tre anni il ricercatore<br />
ha condotto uno studio su oltre<br />
500 ragazzi del minibasket forlivese,<br />
testandone la postura e l’aspetto<br />
motorio. “I bimbi completano<br />
lo sviluppo nervoso motorio<br />
dai 7 agli 11 anni. Fino a quell’età<br />
è la natura a creare le condizioni<br />
ideali per il movimento.<br />
12 IN MAGAZINE
Una vita<br />
IN ASCESA<br />
Fabrizio Borra nasce<br />
a Cologne (BS) nel 1961.<br />
Conseguito il diploma di ragioniere,<br />
si avvicina casualmente al mondo<br />
della riabilitazione in seguito<br />
alla rottura di un menisco.<br />
Attraverso la palestra del fratello<br />
entra in contatto con il mondo<br />
dello sport e diventa rieducatore<br />
nel Brescia Calcio di mister<br />
Maifredi. Quando il tecnico<br />
approda alla Juve chiede a<br />
Fabrizio di seguirlo, ma Borra<br />
preferisce Forlì a Torino. All’ombra<br />
di Saffi lavora con i cestisti<br />
e conosce Bob McAdoo, con cui<br />
si instaura un rapporto che va ben<br />
al di là di quello professionale.<br />
Al momento del congedo, il grande<br />
Bob saluta Fabrizio con un dono<br />
prezioso: un biglietto aereo per<br />
gli Stati Uniti e il biglietto da visita<br />
di Gary Vitti, storico manager<br />
dei Los Angeles Lakers<br />
e passepartout per i migliori<br />
centri riabilitativi a stelle e strisce.<br />
Da allora è un’escalation continua.<br />
Borra, il primo in Italia a fare<br />
rieducazione in vasca, è colui<br />
che restituisce Pantani al ciclismo<br />
dopo un infortunio choc.<br />
Riabilita in piscina una frattura<br />
non ancora consolidata e per<br />
la prima volta ricorre all’uso<br />
di un fissatore esterno.<br />
Seguono le collaborazioni<br />
con Mario Cipollini, Ivan Basso,<br />
Paolo Bettini, Jovanotti, Fiorello.<br />
Solo i primi nomi di una lunga lista.<br />
A DESTRA, FABRIZIO <strong>BORRA</strong> DURANTE<br />
UN CONVEGNO; A SINISTRA, CON<br />
FERDINANDO ALONSO E NERIO<br />
ALESSANDRI DI TECHNOGYM.<br />
IN MAGAZINE 13
FABRIZIO <strong>BORRA</strong> CON DUE SUOI<br />
“RAGAZZI”, JOVANOTTI E FIORELLO.<br />
RICONOSCIMENTO<br />
ANCHE SPAGNOLO PER<br />
LA BRAVURA DI FABRIZIO<br />
<strong>BORRA</strong>: IL SITO WEB WWW.<br />
GUIALOMEJORDELMUNDO.COM<br />
(UNA GUIDA AL TOP MONDIALE<br />
IN TUTTI I CAMPI) LO HA<br />
INCORONATO COME IL MIGLIOR<br />
FISIOTERAPISTA DEL MONDO.<br />
Quando entra in gioco la vita sociale,<br />
la perdita delle qualità motorie<br />
e coordinative è imbarazzante!<br />
È da qui che bisogna iniziare<br />
la prevenzione”. Nell’ambito della<br />
cura, nuovi orizzonti si aprono anche<br />
nel campo della rieducazione.<br />
“Ho creato una sinergia con il<br />
professor. Cacchio dell’Università<br />
di L’Aquila, uno dei numeri uno in<br />
Italia nel settore riabilitativo. Assieme<br />
stiamo cercando di far evolvere<br />
l’approccio alla rieducazione<br />
motoria. Normalmente se fa male<br />
un ginocchio, si tende a rieducare<br />
il ginocchio. Che però fa parte<br />
di un corpo. E a monte esiste una<br />
centralina elettrica che fa funzionare<br />
tutto: la corteccia cerebrale è<br />
come l’hard disk di un computer<br />
in cui tutti i file dell’azione sono<br />
preregistrati. Se avverto dolore a<br />
un arto e non riesco a compiere un<br />
movimento, il mio corpo cerca una<br />
strategia di compensazione, spesso<br />
sbagliata, e crea un nuovo file per<br />
compiere la medesima azione”.<br />
Tra uno studio e una collaborazione,<br />
Fabrizio continua a seguire<br />
i suoi ragazzi, a cui è legato non<br />
solo da motivi professionali ma<br />
anche da forte amicizia. “Sono<br />
con Alonso da oltre 15 anni.<br />
Fosse dipeso da me avrei già lasciato<br />
la Formula 1 ma Fernando<br />
mi ha pregato di accompagnarlo<br />
a fine carriera”. Fortissimo anche<br />
il legame con Jovanotti.<br />
“Lavoro con Lorenzo da 20 anni,<br />
dai tempi in cui abitava a Forlì.<br />
Siamo cresciuti assieme. Mi chiama<br />
coach e continua a propormi<br />
nuove sfide: l’obiettivo 2015 era<br />
quello di affrontare una tournée<br />
negli stadi con 13 date in 20 giorni.<br />
E, soprattutto, tre San Siro in<br />
tre sere consecutive. Lorenzo è<br />
abituato a muoversi su un palco<br />
di ben 120 mq per ore. Abbiamo<br />
iniziato l’allenamento due mesi<br />
prima calibrando la preparazione<br />
in maniera scientifica”. E in inverno<br />
ci sarà la tournee invernale nei<br />
palazzetti con 35 date in 50 giorni.<br />
“Ogni mattina monitoro l’allenamento<br />
di Jovanotti, che abita<br />
a New York, raccogliendo sul<br />
mio iPad una serie di parametri<br />
sul sistema nervoso e metabolico,<br />
quindi sull’apparato cardiaco. In<br />
base alle risultanze decidiamo se<br />
e come apportare variazioni nella<br />
pratica fisica e alimentare”.<br />
L’unità di misura dell’evolvere<br />
delle stagioni comincia a segnare<br />
grandi numeri. “A Monza ho ricevuto<br />
un premio prestigioso che<br />
annovera nell’albo d’oro campioni<br />
del calibro di Senna e<br />
Schumacher. Significa che sono<br />
vecchio”. Un altro segnale, questa<br />
volta dolce e foriero di orgoglio è<br />
dato dal roster dei collaboratori.<br />
Nello staff ora ci sono anche Luca<br />
e Daniele. Che non hanno un cognome<br />
qualsiasi. Il primo ha 27<br />
anni e una laurea in scienze motorie,<br />
il secondo quattro primavere<br />
in meno e una pergamena in fisioterapia.<br />
“Luca viene in tournée<br />
con Jovanotti, fa lavorare tutta la<br />
band sotto il profilo atletico. Ogni<br />
tanto con Lorenzo ci scambiamo<br />
uno sguardo complice e un sorriso.<br />
Ci sembra impossibile che<br />
si tratti dello stesso bambino con<br />
occhi sognanti che ci portavamo<br />
in giro qualche anno fa”.<br />
Il futuro è già iniziato.<br />
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E IL PERCORSO LONG LIFE FORMULA DI CASTROCARO TERME.<br />
di Elisa Gianardi / ph Giorgio Sabatini<br />
16 IN MAGAZINE
Con una quotidianità sempre più<br />
oppressa da ritmi frenetici e stati<br />
di tensione, è facile perdere il manuale<br />
delle istruzioni di quella<br />
meravigliosa ma complessa macchina<br />
che è il corpo umano, dove<br />
ogni muscolo, organo e articolazione<br />
dà il meglio di sé quando<br />
lavora in costante equilibrio tra<br />
corpo e mente. Nella ricerca di<br />
questa armonia perduta un ruolo<br />
guida a livello italiano lo svolge<br />
Forlì, un’area ricca di centri per<br />
la riabilitazione e il benessere, che<br />
attirano ogni anno centinaia di<br />
persone anche dall’estero. Siano<br />
essi sportivi alla ricerca della formazione<br />
atletica tagliata su misura<br />
o gente desiderosa di riappropriarsi<br />
di un corretto stile di vita.<br />
Legate al territorio forlivese sono<br />
le note realtà del Driver Program<br />
Center, aperto dal professore<br />
Stefano Elia in viale Italia,<br />
e il percorso Long Life Formula,<br />
ideato dalla dottoressa Lucia<br />
Magnani e proposto da quattro<br />
anni nella Clinica del Ben Essere<br />
delle Terme di Castrocaro. Due<br />
punte di diamante dell’area sport<br />
e beauty-wellness che permettono<br />
un affascinante viaggio fra pionieri<br />
di salute e benessere.<br />
Molto conosciuto nel mondo<br />
dell’automobilismo, il preparatore<br />
atletico Stefano Elia ha creato<br />
in città un nido per i giovani<br />
talenti della scuderia Porsche.<br />
Piloti, molti dei quali sudamericani,<br />
che trovano un rifugio dove<br />
unire al mental training la preparazione<br />
fisica anche attraverso<br />
strumenti all’avanguardia nella<br />
simulazione delle corse su pista.<br />
“Questo centro – racconta Elia –<br />
è nato sei anni fa per fornire una<br />
consulenza a 360° allo sportivo e<br />
all’atleta, ma si è aperto sempre<br />
più anche alle persone che non si<br />
accontentavano della solita ginnastica<br />
e volevano essere seguite<br />
da un’équipe di professionisti convinti<br />
che il benessere psicofisico<br />
sia una sorta di doping naturale.”<br />
Lo staff conta lo stesso Elia (preparazione<br />
atletica, alimentazione),<br />
Emiliano Maraldi (trainer),<br />
Alessandro Bezzi (mental training),<br />
Jose H. Poletti (fisioterapia),<br />
Caterina Mazzoni (area mentale<br />
e psicologica). “Oggi – aggiunge<br />
Elia – ci cercano anche uomini<br />
d’affari, manager che devono<br />
sopportare grandi responsabilità.<br />
Un punto fondamentale perché,<br />
sia nello sport che nel lavoro,<br />
chi vince è forte prima di tutto<br />
a livello mentale.” Per questo il<br />
programma proposto non<br />
trascura nessun fronte: fisico,<br />
posturale, psicologico<br />
e alimentare. Appoggiandosi<br />
all’Università di Ferrara, grazie<br />
a un semplice prelievo di saliva,<br />
si può anche fare il test del<br />
DNA per conoscere il proprio<br />
metabolismo, la capacità<br />
di bruciare i grassi, la risposta dei<br />
muscoli all’attività aerobica.<br />
Nel centro si formano atleti di varie<br />
discipline, ma i più numerosi<br />
sono piloti in ambito motorsport.<br />
IL SIMULATORE È POSIZIONATO<br />
IN UNA STANZA DOVE<br />
LE TEMPERATURE POSSONO<br />
ARRIVARE ANCHE A QUARANTA<br />
GRADI, PER REPLICARE LE<br />
CONDIZIONI CLIMATICHE CHE<br />
A VOLTE SI CREANO DENTRO<br />
UN ABITACOLO<br />
DI UN’AUTO IN CORSA.<br />
In origine tutto nacque, infatti,<br />
per la volontà di Giancarlo Minardi,<br />
l’ex patron dell’omonimo<br />
team di Formula 1, che voleva<br />
disporre di una struttura di addestramento<br />
per emergenti. Una<br />
sorta di accademia per piloti,<br />
che poi è cresciuta arrivando<br />
oggi a stringere collaborazioni<br />
con Porsche e altri grandi marchi.<br />
Un posto, soprattutto, dove<br />
potersi avvalere di attrezzature<br />
di ultima generazione, come la<br />
macchina per allenare i riflessi<br />
e il simulatore di guida<br />
sotto stress: lo scopo è valutare<br />
la risposta psicologica e la concentrazione<br />
dell’atleta disturbato<br />
da fattori esterni. “Il simulatore<br />
– chiarisce Elia – è posizionato in<br />
IL SIMULATORE DI GUIDA SOTTO STRESS<br />
IN CUI SI ALLENANO I PILOTI PRESSO<br />
IL DRIVER PROGRAM CENTER.<br />
IN MAGAZINE 17
UN MOMENTO DI PREPARAZIONE<br />
FISICA AL DRIVER PROGRAM CENTER<br />
CON IL PROFESSOR STEFANO ELIA.<br />
OGGI IL MENTAL TRAINING<br />
VIENE UTILIZZATO NON SOLO<br />
DAI PILOTI PER PREPARARSI<br />
ALLE GARE IN PISTA,<br />
MA ANCHE DAI MANAGER<br />
PER ESSERE PRONTI A GESTIRE<br />
I MOMENTI DI STRESS E LE<br />
RESPONSABILITÀ IN AMBITO<br />
PROFESSIONALE.<br />
una stanza dove le temperature<br />
possono arrivare anche a 40 gradi,<br />
per replicare le condizioni climatiche<br />
che a volte si creano dentro<br />
un abitacolo in corsa. Grazie<br />
a un monitor tridimensionale, e a<br />
un programma che può riprodurre<br />
tutte le vetture e tutti i circuiti<br />
del mondo, viene quindi simulata<br />
la gara. Ciò permette di valutare<br />
riflessi, ad esempio facendo apparire<br />
degli ostacoli sulla pista,<br />
e registrare i vari parametri del<br />
conducente, come respirazione,<br />
disidratazione o accelerazione del<br />
battito cardiaco. Per spingere al<br />
massimo la prestazione.”<br />
Stare bene a<br />
TUTTO TONDO<br />
Un’attenzione ai concetti di<br />
lunga vita e stress ossidativo<br />
sono i punti cardine della ricerca<br />
promossa dalla dottoressa Lucia<br />
Magnani (nella foto con il ministro<br />
della Salute Beatrice Lorenzin),<br />
AD delle Terme di Castrocaro.<br />
Un vero e proprio pool<br />
di specialisti prende in consegna<br />
chi si affida alla formula<br />
Long Life, in un processo che<br />
presuppone almeno<br />
un soggiorno di tre notti in<br />
struttura. “Long life formula<br />
è un percorso sulla prevenzione<br />
e sul corretto stile di vita –<br />
racconta Magnani –, che prende<br />
origine dall’unione di tre mondi<br />
che ho conosciuto nel mio<br />
percorso professionale, quello<br />
sanitario, il termale<br />
e il mondo dell’estetica.<br />
Un progetto che si distingue<br />
nel panorama italiano per<br />
due aspetti.”<br />
Chi arriva viene subito sottoposto<br />
ad analisi biochimiche del sangue:<br />
non invecchiare ma maturare<br />
bene è il motto, al riparo quindi<br />
dalla condizione patologica<br />
causata da eccesso di radicali<br />
liberi, molecole che danneggiano<br />
le componenti cellulari.<br />
Per gli ospiti si tratta di una<br />
full immersion fra visite, esami,<br />
test con specialisti che vanno<br />
dal medico internista al fisiatra,<br />
dal dermatologo allo specialista<br />
in nutrizione fino al medico<br />
estetico.<br />
18 IN MAGAZINE
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THE ALL-NEW JAGUAR XF<br />
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CORRERE<br />
Le corse<br />
NEL SANGUE<br />
ALESSANDRA NERI È LA PRIMA DONNA ISTRUTTRICE FERRARI.<br />
CONFERMATA COME OPINIONISTA F1 SU SKY SPORT.<br />
E NON SI FA MANCARE ANCHE UN APPUNTAMENTO SU DMAX.<br />
di Alessandro Bucci<br />
Nata a Forlì e cresciuta sulle<br />
colline di Bertinoro, Alessandra<br />
ha sempre dimostrato di avere i<br />
motori nel sangue, tanto che già<br />
da bambina correva sui kart. Vicecampionessa<br />
nel Campionato<br />
Superstars Internazionale GT<br />
Sprint nel 2010, si è sempre districata<br />
tra il design e l’automobilismo.<br />
Dopo gli studi tecnici, nel<br />
gennaio del 2011 si è laureata in<br />
Industrial Design presso l’Università<br />
degli Studi di San Marino.<br />
Opinionista per Sky Sport F1 sin<br />
dal 2014, Alessandra è un vulcano<br />
in piena, capace di districarsi<br />
anche nel giornalismo e nel mondo<br />
dell’editoria.<br />
Dal 1997 al 2012 non ti sei<br />
praticamente mai fermata<br />
al volante. Nella tua carriera<br />
sei passata dalle monoposto<br />
alle ruote coperte correndo<br />
per Ferrari, Porsche e McLaren.<br />
Nel 2010, con il team Vittoria,<br />
hai sfiorato il titolo nel<br />
Campionato Superstars Internazionale<br />
GT Sprint.<br />
Qual è stato l’episodio più<br />
significativo di quell’anno?<br />
“Il week-end di Portimão, perché,<br />
realizzata la doppietta, andai in<br />
vacanza in testa alla classifica ed<br />
ebbi tempo di rendermi conto che<br />
potevo giocarmela fino alla fine.”<br />
Dopo la laurea in Industrial<br />
Design sei diventata istruttrice<br />
nel Centro Internazionale<br />
di Guida Sicura di De<br />
Adamich. Quant’è importante<br />
non confondere le strade<br />
di tutti i giorni con la pista?<br />
“La strada è un mondo completamente<br />
diverso dalla pista, tant’è<br />
che vado molto piano e tutti mi<br />
chiedono perché lo faccio visto<br />
che corro. Io conosco il reale pericolo<br />
che c’è per strada e rispetto<br />
alle mie amiche vado più piano.”<br />
Grazie all’accordo tra Editoriale<br />
C&C e il canale televisivo<br />
Dinamica Channel hai<br />
presentato Primo Contatto,<br />
una trasmissione digitale<br />
dedicata alle auto. Puoi parlarci<br />
di questa esperienza?<br />
“È nata un po’ per caso. L’azienda<br />
per la quale lavoravo nel campo<br />
del design ha chiuso. Ho conosciuto<br />
il responsabile della sezione<br />
video dell’Editoriale che, sapendomi<br />
libera da impegni fissi, mi<br />
ha proposto una collaborazione<br />
per curare i video. Era pane per<br />
i miei denti, quindi mi sono detta<br />
‘Perché no?’. È nato così questo<br />
progetto che si è sviluppato nel<br />
tempo: andavo alle presentazioni<br />
stampa con un cameraman,<br />
giravamo tutto e poi, grazie alle<br />
nozioni di montaggio video che<br />
avevo acquisito all’università, realizzavo<br />
tutto il montato. È un<br />
progetto che ho sentito e sento<br />
molto perché quasi dalla A alla Z<br />
lo curavo io.”<br />
Mercedes FirstHand ti ha<br />
permesso di girare nuovamente<br />
l’Italia, districandoti<br />
tra eventi e interviste. Potresti<br />
descriverci in che cosa<br />
consiste il tuo lavoro in questa<br />
area dell’usato?<br />
“FirstHand era un nuovo progetto<br />
di Mercedes molto valido e<br />
volevano promuoverlo soprattutto<br />
con video che non andassero<br />
in TV, ma che fossero trasmessi<br />
in loop nelle concessionarie, in<br />
modo tale da attirare l’attenzione<br />
dei clienti in attesa. Noi facevamo<br />
una piccola presentazione iniziale<br />
di tutto il progetto, poi, di ogni<br />
concessionaria, descrivevamo le<br />
vetture più belle e le provavamo<br />
anche per strada. Era un modo,<br />
anche per loro, di pubblicizzare<br />
le vetture che avevano nel salone.<br />
Con questo progetto io e la mia<br />
20 IN MAGAZINE
IN MAGAZINE 21
collega abbiamo girato tutta l’Italia,<br />
dal Nord al Sud. Con la neve,<br />
con la pioggia e con il sole quasi<br />
per tutto l’anno siamo andate per<br />
concessionarie Mercedes a fare<br />
interviste, oltre che stand-up con<br />
le vetture.”<br />
Dallo scorso anno sei entrata<br />
nella famiglia di Sky partecipando<br />
alle trasmissioni<br />
Race Anatomy e Ultimo Giro<br />
e commentando le gare del<br />
Porsche Mobil Supercup e<br />
trofeo Abarth Italia. Come<br />
si prepara una puntata?<br />
“Per quanto riguarda Race Anatomy,<br />
ho deciso di vedere la gara<br />
con gli ospiti della trasmissione<br />
come se fossimo amici al bar. Io<br />
“LA STRADA È UN MONDO<br />
COMPLETAMENTE DIVERSO<br />
DALLA PISTA, TANT’È CHE<br />
VADO MOLTO PIANO E TUTTI MI<br />
CHIEDONO PERCHÉ LO FACCIO<br />
VISTO CHE CORRO. IO CONOSCO<br />
IL REALE PERICOLO CHE C’È PER<br />
STRADA E RISPETTO ALLE MIE<br />
AMICHE VADO PIÙ PIANO.”<br />
ci tengo particolarmente, perché<br />
è un primo confronto sulla gara<br />
con il presentatore Fabio Tavelli,<br />
Leo Turrini e gli ospiti prima<br />
della trasmissione. Nell’intervallo<br />
tra la fine della corsa e l’inizio di<br />
Race Anatomy si tiene una riunione<br />
dove decidiamo la scaletta,<br />
con i quattro macro argomenti da<br />
trattare. Poi c’è la fase di trucco e<br />
parrucco che precede la diretta.<br />
Le prime volte mi tremavano le<br />
gambe, perché l’idea di non poter<br />
sbagliare è un bel peso, soprattutto<br />
se non hai mai pensato di far<br />
della televisione. Quando vedevo<br />
il lumino rosso che mi riprendeva<br />
sulla telecamera che si accendeva,<br />
provavo un’ansia pazzesca.”<br />
Ci parli del tuo progetto con<br />
il canale DMAX?<br />
“DMAX Garage, partito a settembre,<br />
consiste in piccole puntate<br />
destinate al contenitore delle<br />
auto. Io ed il rallysta Lorenzo<br />
Marini presentiamo ogni volta<br />
una nuova macchina, con uno<br />
stile divertente incentrato sulle<br />
contrapposizioni pista/rally e<br />
uomo/donna. Le macchine che<br />
trattiamo non sono supercar, ma<br />
macchine normali, quelle che si<br />
usano generalmente di più per la<br />
strada. Spero che questo impegno<br />
possa proseguire nel tempo...”<br />
Hai definito l’esperienza<br />
come navigatore per il Ferrari<br />
Cavalcade una delle più<br />
belle della tua vita.<br />
“Sì, è stata un’esperienza dal<br />
punto di vista dell’ospite. Non<br />
avevo stress legato al fatto che<br />
tutto dovesse andare bene, come<br />
quando sono coinvolta con la<br />
scuola Ferrari in altre attività.<br />
Ho visto Roma in tanti modi<br />
esclusivi, uno diverso dall’altro.<br />
Essendo italiana l’avevo già vista<br />
in diverse occasioni, quindi posso<br />
solo immaginare cosa abbia<br />
potuto significare per le persone<br />
straniere coinvolte. Siamo stati<br />
in tanti luoghi splendidi anche al<br />
di fuori del Lazio, ma che fossero<br />
raggiungibili in giornata, dal<br />
momento che con le macchine<br />
dovevamo percorrere diversi<br />
chilometri.”<br />
Quali altre attività hai in<br />
corso?<br />
“Oltre a Race Anatomy quest’anno<br />
mi è stato assegnato un campionato<br />
in più da commentare, il<br />
TCR International Series. Sono<br />
contenta, perché significa che sto<br />
lavorando bene come telecronista.<br />
Inoltre continuerò a fare l’istruttrice<br />
per Ferrari. Certo sarei<br />
pronta a tornare anche subito in<br />
pista, ma al momento giusto.”<br />
ALESSANDRA NERI SU UN PODIO<br />
NEL 2010 QUANDO ERA ANCORA<br />
IMPEGNATA CON LE GARE IN PISTA.<br />
22 IN MAGAZINE
pensa il tuo mondo<br />
Alessi • Arzberg • Berkel • Berndes • Brionvega • Carlo Moretti • Cristal de Sevres • Culti • Daum • Driade • Durance • Global<br />
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24 IN MAGAZINE
RINASCERE<br />
Come una<br />
FIABA<br />
L’ASSOCIAZIONE REGNOLI 41 È UN ESEMPIO DI COME<br />
I CITTADINI POSSONO UNIRE GLI SFORZI PER ANIMARE<br />
I QUARTIERI INTORNO A PROGETTI CONCRETI.<br />
di Laura Bertozzi / ph Giorgio Sabatini<br />
Si potrebbe partire come nelle<br />
favole: “C’era una volta...” È la<br />
storia della via forlivese Giorgio<br />
Regnoli e dell’alternanza dei momenti<br />
bui con quelli di riqualificazione.<br />
Nei primi decenni post<br />
bellici, questa strada del centro<br />
era frequentatissima e, nei giorni<br />
di lunedì e venerdì, era attraversata<br />
dal mercato che si snodava<br />
da Piazza del Carmine a Piazza<br />
XX settembre. Poi le lamentele<br />
sul traffico, sull’eccesso di rumori,<br />
sui negozi e sull’abbandono<br />
delle case fecero mutare d’abito<br />
alla via, nel tentativo di attuare<br />
le numerose, e spesso contraddittorie,<br />
richieste. Cominciò allora<br />
un periodo di desolazione. Poi,<br />
come nelle favole, ecco la svolta:<br />
un insieme di cittadini (residenti<br />
e non) si impegnò a riqualificare<br />
la via. Era il 2011 e il gruppo<br />
creò l’Associazione culturale<br />
Regnoli 41 per rivalutare la via,<br />
cercando di creare una maggior<br />
coesione fra gli abitanti e gli operatori<br />
commerciali.<br />
IN MAGAZINE 25
NON SI TRATTAVA DI RENDERE<br />
EFFICIENTI LE ATTIVITÀ<br />
COMMERCIALI COME QUELLE<br />
DI UN IPERMERCATO, MA<br />
DI CREARE UN’UNIONE ORIGINALE<br />
DI ATTIVITÀ ARTISTICHE E<br />
ARTIGIANALI, ALL’INSEGNA<br />
DI UNA COMUNE IDENTITÀ:<br />
QUELLA DEL BUON VIVERE.<br />
E poi c’è stata lei, Raffaella<br />
Orazi, un’orafa che ha messo tutta<br />
la sua energia nel rendere concreti<br />
i progetti di rilancio di tutte<br />
le realtà operative della zona,<br />
facendole emergere da un torpore<br />
durato troppo a lungo. Non<br />
si trattava di rendere efficienti le<br />
attività commerciali come quelle<br />
di un qualunque ipermercato, ma<br />
di creare un’unione originale<br />
di attività artistiche e artigianali.<br />
Così la decina circa di<br />
negozi sfitti della via hanno trovato<br />
nuovi gestori che hanno avviato<br />
le loro attività all’insegna di<br />
una comune identità: quella del<br />
buon vivere.<br />
Secondo l’Associazione Regnoli<br />
41 (il numero indica la sede di una<br />
ferramenta che, dopo la chiusura<br />
dell’attività commerciale, è diventata,<br />
in un primo momento, la sede<br />
degli associati) non basta però la<br />
scelta oculata degli esercenti e l’originalità<br />
delle loro proposte artigianali:<br />
via Regnoli merita anche<br />
una riqualificazione estetica. Ed<br />
è stato questo l’obiettivo che ha<br />
fatto nascere la Galleria a cielo<br />
aperto, l’esposizione di opere<br />
d’arte sistemate sui muri esterni<br />
delle case, sui balconi e sul marciapiede<br />
della strada. Si tratta di<br />
un progetto ambizioso, che prevede<br />
l’avvicendarsi semestrale delle<br />
opere e la sensibilizzazione dei<br />
proprietari degli immobili a partecipare<br />
all’iniziativa, offrendo<br />
spazi per l’innovativa esibizione.<br />
Quest’anno, attraverso un bando,<br />
è stata proposta la quarta<br />
edizione della galleria su un tema<br />
preciso. Ad esperti d’arte è stato<br />
affidato il compito di vagliare i<br />
bozzetti che, divenute opere complete,<br />
vestiranno la via con i loro<br />
colori e forme. L’edizione 2015<br />
ha per titolo E di nuovo cambio<br />
e prevede un innalzamento del<br />
livello qualitativo della mostra,<br />
tramite la selezione, accanto ad<br />
alcuni lavori delle passate edizioni,<br />
di tre opere, agli autori delle<br />
quali verranno assegnati premi<br />
in denaro. I tre lavori resteranno<br />
esposti per tre anni. La finalità<br />
non è solo quella di una semplice<br />
esposizione, ma anche quella<br />
di essere un portale fisico della<br />
creatività del territorio, con integrazione<br />
fra artisti ed artigiani<br />
attraverso eventi comuni.<br />
Al gruppo iniziale di una decina<br />
di persone si sono aggiunti altri<br />
soci raggiungendo il numero di<br />
circa 400 iscritti attivi, intenti<br />
a organizzare attività culturali e<br />
di aggregazione attraverso mostre,<br />
concerti, laboratori di<br />
artigianato, letture, performance<br />
teatrali, cene conviviali,<br />
letture per bambini e<br />
visite guidate (in particolare<br />
alla Galleria a cielo aperto).<br />
26 IN MAGAZINE
A SINISTRA, IL LABORATORIO<br />
DI RESTAURO COLOFONIA; A DESTRA,<br />
LA TITOLARE DI ARTEFATTI MOSTRA<br />
LE SUE CREAZIONI.<br />
IN APERTURA, IL GRUPPO CHE ANIMA<br />
L’ASSOCIAZIONE REGNOLI 41.<br />
Un altro tassello nella creazione<br />
di coesione si è concretizzato grazie<br />
alle annuali Cene ad impatto<br />
zero, finalizzate a creare integrazione<br />
fra residenti e cittadini di<br />
nazionalità diverse. In un lungo<br />
tavolo, in occasione della Notte<br />
Verde dello scorso anno, oltre<br />
250 persone si sono sedute fianco<br />
a fianco, portando da casa cibo e<br />
stoviglie. Quest’anno molti hanno<br />
consegnato agli artigiani maglie<br />
usate, da questi ultimi trasformate<br />
in borse per il trasporto di posate.<br />
“Molte associazioni – spiega Raffaella<br />
Orazi – ci hanno appoggiato,<br />
creando una interessante<br />
sinergia. Fra le altre, ricordiamo:<br />
Spazio agli spazi, Italia nostra,<br />
Associazione Forcine, impegnata<br />
nella presentazione di film all’Arena<br />
forlivese di via Regnoli, Matite<br />
Giovanotte, Spazi indecisi,<br />
Nati per leggere, La bottega dello<br />
psicologo, Slow Food, Sovraesposti<br />
(che ha realizzato il docufilm<br />
Forum living, sull’azione svolta<br />
da Regnoli 41 per la rinascita della<br />
strada) e la Parrocchia di San<br />
Mercuriale.<br />
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L’ASSOCIAZIONE REGNOLI 41<br />
NON LIMITA IL SUO IMPEGNO<br />
ALL’OMONIMA STRADA, MA<br />
ALLARGA GLI OBIETTIVI AL<br />
CORSO GARIBALDI, CON UNA<br />
CONTINUITÀ DI EVENTI CHE<br />
RENDERANNO PIÙ RICCA<br />
E INVITANTE ANCHE QUESTA<br />
STRADA, PER TUTTO L’ANNO.<br />
Altre iniziative attuate dall’associazione<br />
sono la realizzazione di<br />
due edizioni del concorso fotografico<br />
intitolato Uno scatto per Regnoli,<br />
la donazione da parte della<br />
gioielleria Brillante di un risciò,<br />
e l’organizzazione di laboratori<br />
d’arte e di artigianato, concerti,<br />
serate musicali, proiezioni e mostre<br />
d’arte al Cosmonauta.<br />
Tutto ciò ha permesso alla via<br />
Giorgio Regnoli di essere iscritta,<br />
dallo scorso anno, nell’elenco<br />
delle Social Street. Nel frattempo,<br />
esattamente nel febbraio scorso,<br />
l’Associazione ha potuto avere<br />
una sede fissa, in un ambiente di<br />
circa 300 metri quadri negli ex<br />
locali di Tessilmoda, in via dei<br />
Filergiti.<br />
E veniamo all’occupazione dei<br />
negozi sfitti che sono diventati<br />
mete per l’artigianato, come, ad<br />
esempio, Colofonia, che si occupa<br />
di restauro di tele e legno, o<br />
Artefatti, che produce accessori e<br />
borse utilizzando vecchi ombrelloni<br />
e materiale di recupero. Non<br />
da meno è Partenope Caffè, che<br />
utilizza macchinari napoletani<br />
autentici e dispone di dolci tipici<br />
del capoluogo campano, o La<br />
frugale abbondanza, che presenta<br />
una cucina casalinga con prodotti<br />
di aziende locali, dai formaggi,<br />
vini e salumi, al pane.<br />
Fra gli eventi più recenti, va segnalato<br />
quello che si è tenuto il 24<br />
settembre nel cortile interno del<br />
San Domenico, con l’esposizione<br />
di fotografie che ritraggono venti<br />
persone di diverse etnie, immortalate<br />
dal flash mentre preparano<br />
un cibo della loro tradizione.<br />
L’Associazione Regnoli 41 non limita<br />
il suo impegno all’omonima<br />
strada, ma allarga gli obiettivi<br />
al Corso Garibaldi, coinvolgendo<br />
tutte le scuole di musica<br />
con una continuità di concerti<br />
che renderanno più ricca e invitante<br />
anche questa strada, per<br />
tutto l’anno. L’Associazione sarà<br />
anche protagonista dell’organizzazione<br />
delle mostre d’arte nella<br />
sede della Fondazione Cassa dei<br />
Risparmi di Forlì in Corso Garibaldi<br />
40. La scelta di affidare<br />
l’allestimento delle esposizioni a<br />
Regnoli 41 è avvenuta in seguito<br />
ad un bando emesso dalla Fondazione<br />
stessa.<br />
A FIANCO, I TITOLARI DEL NEGOZIO<br />
LA FRUGALE ABBONDANZA;<br />
SOPRA, IL PARTENOPE CAFFÈ.<br />
28 IN MAGAZINE
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Benvenuti<br />
AL PARCO!<br />
IL PARCO DELLE FORESTE CASENTINESI NON È SOLO<br />
UNA META NATURALE. È ARRIVATO IL TEMPO<br />
DI VALORIZZARE GLI ASPETTI CULTURALI.<br />
di Gianluca Gatta / ph Giorgio Sabatini<br />
30 IN MAGAZINE
IN MAGAZINE 31
Punto di riferimento naturalistico<br />
del Centro Italia è il Parco Nazionale<br />
delle Foreste Casentinesi,<br />
Monte Falterona e Campigna.<br />
Conserva certamente una delle<br />
foreste più pregiate d’Europa<br />
– con la più importante popolazione<br />
di lupo dell’Appennino<br />
settentrionale e con la presenza<br />
di ben cinque specie di ungulati:<br />
cinghiale, capriolo, daino, cervo e<br />
muflone –, ma è anche un territorio<br />
con centri abitati ricchi di storia<br />
e di testimonianze artistiche<br />
e architettoniche. Proprio della<br />
duplice vocazione, naturale e culturale,<br />
di questo territorio parlia-<br />
“ABBIAMO AVUTO<br />
UN INCREMENTO DI PRESENZE<br />
DELL’80% RISPETTO ALL’ANNO<br />
PRECEDENTE. QUINDI QUESTO<br />
SIGNIFICA CHE CI SONO TUTTE<br />
LE CONDIZIONI AFFINCHÉ<br />
QUESTO TERRITORIO ABBIA<br />
UNO SVILUPPO ANCHE<br />
ECONOMICO.”<br />
SOPRA, DUE CERVI FOTOGRAFATI<br />
ALL’INTERNO DEL PARCO; A DESTRA,<br />
IL PRESIDENTE DELL’ENTE DEL<br />
PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE<br />
CASENTINESI, LUCA SANTINI.<br />
mo con il Presidente dell’Ente<br />
che gestisce il Parco Nazionale,<br />
Luca Santini.<br />
“Da un paio d’anni gli indirizzi<br />
che stiamo dando a questo Ente<br />
sono cambiati. Ritengo che il Parco<br />
debba essere un valore aggiunto<br />
per un territorio, anche perché<br />
sono convinto che la conservazione<br />
della natura si fa meglio<br />
dove c’è predisposizione anche<br />
da parte delle popolazioni residenti<br />
verso le finalità proprie del<br />
parco. La finalità principale<br />
è la tutela della biodiversità,<br />
che è sempre stata perseguita<br />
bene nelle Foreste Casentinesi,<br />
ma è anche quella della promozione<br />
di un territorio: noi<br />
ci stiamo aprendo sempre di più<br />
al turismo.” È la legge infatti a<br />
prevedere che i parchi nazionali<br />
debbano anche sostenere lo sviluppo<br />
socio-economico e socioculturale<br />
di un territorio.<br />
Un territorio, quello che racchiude<br />
il Parco, da sempre crocevia<br />
culturale fondamentale per l’Italia<br />
centrale. “Il Parco Nazionale<br />
insiste sulle province di Arezzo,<br />
Firenze, e Forlì-Cesena – continua<br />
Santini –. Il che significa parlare<br />
di Piero Della Francesca, di<br />
Giotto, del Rinascimento fiorentino,<br />
di Dante Alighieri, che tra Firenze<br />
e la Romagna ha improntato<br />
tutta la sua opera e la sua vita.<br />
Venendo a epoche più recenti<br />
non possiamo dimenticare Dino<br />
Campana, che con i Canti Orfici<br />
descrive proprio l’attraversamento<br />
del Parco Nazionale, partendo<br />
da Marradi e arrivando fino a La<br />
Verna. Inoltre, unico parco al<br />
mondo, ospita al suo interno<br />
due centri religiosi come l’eremo<br />
di Camaldoli e il santuario<br />
de La Verna, che hanno<br />
un ruolo culturale fondamentale,<br />
grazie anche ai manoscritti<br />
conservati nelle loro biblioteche,<br />
e che hanno influenzato, con la<br />
loro presenza, quella che è stata la<br />
coltivazione della foresta.” I monaci<br />
camaldolesi hanno tra l’altro<br />
come simbolo l’abete bianco, che<br />
è presente nelle foreste Casentinesi:<br />
“È un po’ anche il simbolo del<br />
Parco Nazionale.”<br />
Oltre ad aprire le porte a enti locali<br />
e istituzioni interessate a collaborare<br />
per lo sviluppo culturale<br />
e turistico del Parco, sono state<br />
promosse reti di volontari<br />
per collaborare alle attività<br />
propriamente naturalistiche<br />
e ai progetti di conservazione.<br />
“Ci sono varie associazioni che<br />
collaborano con noi, tra cui una<br />
specifica, che è quella degli Amici<br />
del Parco Nazionale delle Foreste<br />
Casentinesi Monte Falterona e<br />
Campigna, costituita da volontari<br />
provenienti da tutta Italia. I<br />
volontari sono indispensabili ad<br />
32 IN MAGAZINE
esempio durante le operazioni di<br />
stima di presenza del cervo dove<br />
riusciamo a mettere in campo<br />
oltre 500 persone sul territorio.<br />
Senza il loro apporto sarebbe impensabile.<br />
Per la prima volta in<br />
Europa abbiamo applicato inoltre<br />
il Wolf Howling, lanciando<br />
alla stessa ora richiami su tutto il<br />
territorio del Parco Nazionale in<br />
modo da censire anche la presenza<br />
del lupo.”<br />
Dopo quasi due anni di lavoro a<br />
questo progetto di promozione turistica<br />
i risultati si sono fatti vedere.<br />
“Abbiamo avuto un incremento<br />
di presenze dell’80% rispetto<br />
all’anno precedente. Quindi<br />
questo significa che ci sono tutte<br />
le condizioni affinché questo territorio<br />
abbia uno sviluppo anche<br />
economico.” E proprio in ragione<br />
di questo successo l’Ente Parco ha<br />
deciso di cominciare un percorso<br />
di certificazione europea, secondo<br />
quanto previsto dalla Carta<br />
Europea del turismo sostenibile:<br />
“Si tratta di una certificazione<br />
di processo, non una certificazione<br />
di prodotto, affinché tutti<br />
gli operatori che lavorano all’interno<br />
dell’area protetta, abbiano<br />
ben chiaro il fatto che dobbiamo<br />
svilupparci con un turismo<br />
sostenibile, che non sia in<br />
contrasto con quella che è la finalità<br />
principale dell’area protetta,<br />
la conservazione della natura.”<br />
Ma il parco non è costituito solo<br />
da verde e natura, ci sono interi<br />
Comuni che insistono al suo interno<br />
con abitanti che, fin da piccoli,<br />
imparano a convivere con regole e<br />
ritmi di vita tutti particolari. Che<br />
cosa significa abitare nel parco?<br />
“Io credo che quest’area protetta,<br />
che è diventata Parco Nazionale<br />
nel 1993, sia tale anche grazie a<br />
chi ha vissuto in questi territori.<br />
Perché questa era un’area già soggetta<br />
ai vincoli caratteristici delle<br />
riserve naturali, come il divieto<br />
di caccia. Ma ci sono anche altre<br />
aree in Italia con le stesse caratteristiche,<br />
dove però non si è<br />
mantenuto in modo così integro<br />
il patrimonio naturale. La differenza<br />
sta proprio negli abitanti<br />
di queste zone. Credo che sia necessario<br />
continuare a valorizzare<br />
questo rapporto positivo che c’è<br />
stato tra gli abitanti e il territorio<br />
del Parco, perché troppo spesso<br />
le aree protette vengono vissute<br />
dai residenti soltanto come una<br />
somma di vincoli.” Nei Comuni<br />
del Parco Nazionale vivono circa<br />
47.000 persone; all’interno dell’area<br />
protetta sono 1.800, di cui un<br />
migliaio a Badia Prataglia. “Noi,<br />
come Parco Nazionale, abbiamo<br />
cercato di mantenere aperta una<br />
scuola elementare a Badia Prataglia<br />
finanziando delle ore di<br />
educazione ambientale. Quando<br />
incontro questi bambini, capisco<br />
che hanno una preparazione da<br />
un punto di vista naturalistico di<br />
gran lunga superiore a quella dei<br />
loro coetanei. E questo perché<br />
loro riescono ad andare sul campo<br />
e a vedere, ad esempio, qual è la<br />
differenza tra un abete rosso e uno<br />
bianco. In questo modo riusciremo<br />
ad avere dei cittadini consapevoli<br />
di dove vivono, avremo delle<br />
persone che sapranno riconoscere<br />
la fauna e la flora locale. Che sappiano<br />
distinguere ad esempio tra<br />
un capriolo, un daino o un cervo,<br />
e non dicano che hanno visto un<br />
cerbiatto o un bambi.”<br />
Chi è<br />
LUCA SANTINI<br />
Luca Santini è Presidente<br />
dell’Ente Parco Nazionale<br />
delle Foreste Casentinesi,<br />
Monte Falterona e Campigna<br />
dal 21 giugno 2013.<br />
È nato a Stia, in Provincia<br />
di Arezzo, nel 1964, è sposato<br />
e ha una figlia di ventitré anni.<br />
Di professione è agente<br />
generale di assicurazioni, ma<br />
da molto tempo è impegnato<br />
in campo amministrativo:<br />
è stato sindaco del Comune<br />
di Stia per dieci anni, fino alla<br />
sua fusione con il Comune di<br />
Pratovecchio.<br />
Nel 2011 ha ricoperto l’incarico<br />
di Presidente dell’Unione dei<br />
Comuni Montani del Casentino<br />
e nel 2013, prima di ottenerne<br />
la presidenza, quello di<br />
Commissario straordinario<br />
dell’Ente Parco.<br />
IN MAGAZINE 33
34 IN MAGAZINE
ESPORRE<br />
Le vite<br />
DEGLI ALTRI<br />
ICONS AND WOMEN: LE FOTO DI STEVE MCCURRY<br />
CONTINUANO A STUPIRE AI MUSEI SAN DOMENICO DI FORLÌ IN UN PERCORSO<br />
FATTO DI PERSONE, SGUARDI, EMOZIONI.<br />
di Lucia Lombardi<br />
Camicia blu come i suoi occhi.<br />
Piccoli, veloci, pronti a carpire<br />
l’umanità che li circonda. La sua<br />
parlata rotonda, yankee, franca,<br />
aperta, spontanea, caratterizzata<br />
da un timbro energico, restituisce<br />
l’essenza stessa della sua persona,<br />
del suo fare fotografia. Attende<br />
con calma, come il leone la sua<br />
preda, che il soggetto si manifesti<br />
nella sua natura più intima e vera.<br />
“La foto ha qualcosa in comune<br />
con la meditazione” – afferma<br />
Steve McCurry –, classe 1950,<br />
uno dei fotografi americani viventi<br />
più amati dal pubblico italiano,<br />
che inizia la sua carriera nel 1979.<br />
Lui che coi suoi scatti antesignani<br />
ha segnato un percorso preciso<br />
nel mondo del reportage fotografico,<br />
un cammino alla ricerca della<br />
dignità umana, uno studio profondo<br />
sull’identità, sull’umanità<br />
delle persone. Ai Musei di San<br />
Domenico di Forlì, sino al 10<br />
gennaio 2016, sono esposti<br />
quarant’anni di foto, un vero<br />
e proprio bagno nella storia mondiale<br />
più recente attraverso i sei<br />
continenti. Lui si sente un narratore:<br />
“La storia disturba. Ci serve<br />
vedere cosa succede – dichiara –,<br />
bisogna cercare storie, la verità del<br />
mondo di oggi.” Dare un volto a<br />
realtà lontane, ad eventi che hanno<br />
cambiato il corso della nostra<br />
storia attuale, raccontare culture<br />
minacciate dalla globalizzazione,<br />
disastri, guerre, valicare l’invalicabile<br />
per far conoscere gli effetti<br />
che gli eventi hanno sulle persone:<br />
“a me interessano i civili”.<br />
Come avvenne in Afghanistan<br />
nel 1984, quando i russi stavano<br />
per invadere il paese e lui annusò<br />
l’inizio della fine. Entratovi clandestinamente<br />
con abiti tradizionali,<br />
fu attratto dal vociare degli<br />
studenti di una scuola nel campo<br />
profughi di Nashir Bag, dove fu<br />
letteralmente calamitato dallo<br />
sguardo di Sharbat Gula. “Me lo<br />
devo ricordare”, pensò tra sé il fotografo,<br />
e scattò, per restituirci La<br />
ragazza dagli occhi verdi, foto<br />
divenuta una vera e propria<br />
icona, pubblicata sulla cover<br />
del National Geographic.<br />
Un’immagine che rischiò di non<br />
essere pubblicata per la sua forza<br />
dirompente, per la sua capacità di<br />
permearci, di trapassarci e svelarci<br />
in una frazione di secondo paure<br />
e dubbi. Il suo sguardo di bambina<br />
tradisce quella che invece le<br />
circostanze nefaste sembrano già<br />
aver tramutato in donna. Cosa ci<br />
attira di quell’immagine? “È un<br />
unicum – racconta McCurry –,<br />
c’è l’affluenza di più emozioni che<br />
si accavallano. Da una parte c’è<br />
un trauma e dall’altra la bellez-<br />
IN MAGAZINE 35
“CI SONO LUOGHI<br />
CHE SEMBRANO STREGATI<br />
DAL MALE, ABITATI<br />
DA PERSONE POVERISSIME,<br />
EPPURE CI COLPISCE<br />
LA PROFONDITÀ DELLA<br />
LORO ANIMA, LA LORO<br />
DIGNITÀ.”<br />
nell’oblio affinché ci diventassero<br />
familiari. Un senso di pienezza ci<br />
appaga per giorni dopo la visita,<br />
ci sentiamo investiti da un melting<br />
pot di colori, luci e atmosfere,<br />
che ora ottiene con macchine<br />
digitali, “perché permettono di<br />
giocare meglio con l’esposizione”.<br />
Nonostante il successo, un desiderio<br />
da realizzare ancora ce l’ha:<br />
“Fotografare papa Francesco.”<br />
SOPRA, UNO SCATTO REALIZZATO<br />
A WELIGAMA, IN SRI LANKA NEL 1995.<br />
SOTTO, STEVE MCCURRY ALL’APERTURA<br />
DELLA MOSTRA CON MONICA FANTINI,<br />
DIRETTORE GENERALE DI LEGACOOP<br />
ROMAGNA (A SINISTRA), ROBERTO<br />
PINZA, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE<br />
CASSA DEI RISPARMI DI FORLÌ E ELISA<br />
GIOVANNETTI, ASSESSORE ALLA<br />
CULTURA DEL COMUNE DI FORLÌ<br />
(A DESTRA).<br />
IN APERTURA, LO SCATTO CHE<br />
HA RESO FAMOSO STEVE MCCURRY<br />
IN TUTTO IL MONDO: LA RAGAZZA<br />
DI PESHAWAR, FOTOGRAFATA<br />
IN PAKISTAN NEL 1984.<br />
za.” Sono facce e facce quelle che<br />
ha osservato a caccia di storie,<br />
“viaggiando in solitaria, camminando<br />
e camminando, godendo<br />
della vita stessa”, ma rischiandola<br />
per ben tre volte, anche se “nessuna<br />
foto vale una vita umana”, non<br />
si sa mai dove ti portano le tue<br />
scarpe. Visitando questa mostra<br />
tocchiamo con lo sguardo mondi<br />
sconosciuti ai più, ma poco dopo<br />
avviene una sorta di svelamento<br />
dell’altro, si entra in comunione,<br />
in intimità, ci si sente parte della<br />
stessa storia, di un tutto.<br />
Si ha una sensazione di abbondanza,<br />
di una forte presenza<br />
umana, non ci si sente più soli ad<br />
affrontare il mondo. Quei volti,<br />
quelle storie, McCurry li ha scelti<br />
per noi, per non lasciarli cadere<br />
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Piazza Aurelio Saffi , 51 - 47121 Forlì<br />
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Via Barbiani, 1 - 48121 Ravenna<br />
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38 IN MAGAZINE
RICORDARE<br />
L’editore<br />
ILLUMINATO<br />
LA FONDAZIONE LIVIO E MARIA GARZANTI RINNOVA<br />
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. È L’OCCASIONE PER PARLARE<br />
CON GUIDO GAMBETTA, PRESIDENTE USCENTE,<br />
DEL SUO FONDATORE, L’EDITORE ALDO GARZANTI, E DEL FUTURO.<br />
di Dolores Carnemolla / ph Giorgio Sabatini<br />
Avreste mai creduto che esiste un<br />
legame tra Colazione da Tiffany<br />
di Truman Capote – pubblicato<br />
per la prima volta in Italia da<br />
Garzanti prima del successo cinematografico<br />
di Audrey Hepburn<br />
– e Forlì? Lo ha creato Aldo Garzanti.<br />
Fu filantropo, imprenditore,<br />
umanista, protagonista della<br />
svolta culturale italiana del secondo<br />
Novecento: tutto questo, ma<br />
prima di ogni cosa forlivese. Contribuì<br />
al restauro della Rocca di<br />
Caterina Sforza e, sempre a Forlì,<br />
creò nel ’57 la Fondazione Livio<br />
e Maria Garzanti con il fine di<br />
offrire ospitalità e sostentamento<br />
ad artisti bisognosi, giovani e anziani,<br />
nella sede dell’Hotel della<br />
Città, progettato dall’architetto<br />
Giò Ponti. La Fondazione è oggi<br />
amministrata da un consiglio di<br />
cinque membri che prestano la<br />
loro opera gratuitamente, cercando<br />
– non senza difficoltà – di portare<br />
avanti gli obiettivi prefissati<br />
dal suo fondatore.<br />
Abbiamo intervistato il Presidente<br />
uscente della Fondazione, il<br />
professore Guido Gambetta.<br />
Professore Gambetta, molti<br />
cittadini forlivesi non sono<br />
a conoscenza della Fondazione<br />
Garzanti e del fatto<br />
che è stata fondata da un<br />
concittadino illustre. A cosa<br />
attribuisce questa lacuna?<br />
“Il successo di Garzanti e della<br />
sua casa editrice a livello nazionale<br />
e la sua collocazione a Milano<br />
hanno fatto dimenticare la<br />
sua origine forlivese, tanto che<br />
molti non associano il nome della<br />
Fondazione a quello dell’editore.<br />
Un altro motivo è dovuto ad una<br />
colpa della stessa Fondazione che<br />
non ha sottolineato questa origine<br />
nella sua attività. Purtroppo mi<br />
sono trovato a presiederla in un<br />
momento difficile in cui l’attività<br />
culturale è stata sospesa e sostituita<br />
da una necessaria attività di<br />
gestione amministrativa. Inoltre<br />
la Fondazione è stata spesso associata<br />
all’Hotel della Città con una<br />
confusione di ruoli poco positiva.”<br />
Quali azioni secondo lei devono<br />
essere compiute per<br />
rafforzare l’attività della<br />
Fondazione Garzanti e per<br />
rinnovare gli obiettivi che si<br />
era posto Aldo Garzanti?<br />
“Gli obiettivi di Aldo Garzanti<br />
erano di ospitare nelle 25 stanze<br />
IN MAGAZINE 39
IL NUOVO CONSIGLIO DI<br />
AMMINISTRAZIONE DELLA<br />
FONDAZIONE GARZANTI È<br />
COMPOSTO DA ISABELLA LANDI<br />
(COMMERCIALISTA), GIACOMO<br />
PINI (CONSULENTE MARKETING),<br />
I PROFESSORI PATRICK<br />
LEECH E BENEDETTA SIBONI E<br />
L’AVVOCATO MARINO BUSNELLI.<br />
ALDO GARZANTI CON ALDO SPALLICCI<br />
IN UNA FOTO D’EPOCA. IN APERTURA,<br />
IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE<br />
GARZANTI, GUIDO GAMBETTA.<br />
della cosiddetta Torre altrettanti<br />
artisti poveri che dovevano dedicarsi<br />
alla loro attività artistica<br />
senza avere problemi per la loro<br />
sussistenza quotidiana. Questo<br />
obiettivo iniziato alla fine degli<br />
anni ’50 si è di fatto esaurito<br />
a metà degli anni ’60 per mancanza<br />
di possibili ospiti (forse in<br />
parte per la collocazione della<br />
Fondazione in una cittadina di<br />
provincia e in parte per incapacità<br />
delle persone a cui Garzanti<br />
aveva affidato l’attività). Non<br />
penso che questo progetto possa<br />
essere ripreso. La possibilità di riprendere<br />
l’attività su nuove basi è<br />
legata alla soluzione degli attuali<br />
problemi finanziari.”<br />
Quali sono stati gli onori e<br />
gli oneri della sua esperienza<br />
all’interno di Fondazione<br />
Garzanti?<br />
“Sono entrato nel Consiglio della<br />
Fondazione su sollecitazione<br />
dell’allora Presidente Angelo Satanassi,<br />
storico sindaco di Forlì:<br />
la sua idea era creare un collegamento<br />
con la sede dell’Università<br />
di Forlì e in tal senso aveva<br />
modificato lo statuto prevedendo<br />
che due dei cinque membri del<br />
Consiglio fossero eletti dal Polo<br />
di Forlì. Da Presidente ho proseguito<br />
sulla stessa linea finché non<br />
si sono esaurite le risorse finanziarie.<br />
Purtroppo gli oneri sono<br />
stati molto superiori agli onori. La<br />
crisi economica ha determinato<br />
l’annullamento delle entrate della<br />
Fondazione che derivavano dagli<br />
affitti delle attività commerciali<br />
nella sede di Corso della Repubblica.<br />
Negli ultimi anni ho fatto<br />
ricorso alla generosità di Livio<br />
Garzanti [figlio di Aldo, n.d.r.].<br />
Con un’ulteriore modifica di<br />
Statuto ho previsto che uno dei<br />
cinque membri del Consiglio sia<br />
nominato dagli eredi di Garzanti<br />
attraverso la Fondazione Ravasi<br />
di Milano.”<br />
40 IN MAGAZINE
Lei ha conosciuto il figlio di<br />
Aldo Garzanti, Livio: che impressione<br />
ne ha avuto?<br />
“Ho conosciuto Livio Garzanti<br />
purtroppo nella fase finale della<br />
sua vita, quando era già molto<br />
sofferente e provato. L’impressione<br />
è stata comunque quella di<br />
incontrare un personaggio noto e<br />
ammirato per le cose importanti<br />
che aveva realizzato. In passato<br />
avevo collaborato alla sua Enciclopedia<br />
Europea, ma ancora<br />
prima avevo vissuto da lettore la<br />
sua prestigiosa attività editoriale,<br />
da Pasolini in poi.”<br />
Con quale augurio vuole salutare<br />
i nuovi componenti<br />
del consiglio di amministrazione<br />
della Fondazione?<br />
“L’augurio non può essere che<br />
quello di risolvere positivamente<br />
il contenzioso in atto con i passati<br />
gestori dell’Hotel della Città per<br />
poter riprendere le attività della<br />
Fondazione.”<br />
La storia di<br />
ALDO GARZANTI<br />
Aldo Garzanti, che nel 1954 era<br />
stato anche fra i finanziatori della<br />
spedizione italiana che conquistò<br />
la vetta del K2, nacque a Forlì<br />
nel 1883 dove frequentò le scuole<br />
medie e le superiori. Intrapresa<br />
la carriera dell’insegnamento,<br />
nell’immediato dopoguerra<br />
maturò la decisione di dedicarsi<br />
all’attività commerciale<br />
e imprenditoriale.<br />
Nel 1938 rilevò una delle più<br />
importanti case editrici italiane,<br />
la Treves, che da tempo si<br />
trovava in gravi difficoltà.<br />
Quando Aldo Garzanti intervenne<br />
– modificando subito la ragione<br />
sociale della ditta in Casa<br />
editrice Garzanti, anche per la<br />
concomitante promulgazione<br />
delle leggi razziali – si trovò di<br />
fronte a impianti tipografici<br />
ormai obsoleti e a un catalogo<br />
invecchiato.<br />
Gli eventi bellici ebbero pesanti<br />
ripercussioni sulla casa editrice:<br />
gli edifici della vecchia Treves,<br />
con la tipografia e il magazzino,<br />
andarono distrutti nel corso dei<br />
bombardamenti di Milano della<br />
metà di agosto 1943; in seguito,<br />
poiché non aveva aderito alla<br />
Repubblica Sociale Italiana,<br />
Aldo Garzanti venne dichiarato<br />
antifascista ed estromesso con<br />
decreto prefettizio dalla direzione<br />
della sua azienda.<br />
Ripreso il controllo dell’impresa<br />
dopo la liberazione ricostruì<br />
nel giro di un anno le Officine<br />
grafiche Garzanti dotate delle<br />
più moderne tecniche di stampa.<br />
Affidò l’evoluzione della casa<br />
editrice all’unico figlio Livio<br />
(morto a Milano nel febbraio<br />
di quest’anno) per dedicarsi<br />
maggiormente all’attività<br />
filantropica, che non trascurò<br />
mai fino alla morte, avvenuta<br />
nel luglio del 1961.<br />
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ADVERTORIAL<br />
AGENZIA VIAGGI RAMILLI<br />
E IO PARTO!<br />
DA 55 ANNI<br />
L’AGENZIA VIAGGI<br />
RAMILLI DI PIAZZA<br />
SAFFI OFFRE<br />
AI FORLIVESI UN<br />
SERVIZIO COMPLETO<br />
PER ORGANIZZARE<br />
VIAGGI DI PIACERE<br />
E DI LAVORO IN<br />
TUTTO IL MONDO.<br />
C’è forse chi, passando davanti<br />
ad un’agenzia di viaggi e<br />
vedendo splendidi manifesti di<br />
isole con romantici tramonti o<br />
edifici mozzafiato, non ha sognato<br />
di fare un bel viaggio?<br />
Dare un taglio, per qualche<br />
giorno, alla routine quotidiana<br />
ed immergersi nelle straordinarie<br />
atmosfere di località<br />
sconosciute diviene un ricordo<br />
che non si cancellerà mai.<br />
Da tanti anni l’agenzia di viaggi<br />
Ramilli, situata sotto i portici<br />
della Piazza Saffi, è il polo di<br />
riferimento sia per gli amanti<br />
di gite di breve durata sia per<br />
chi è orientato verso viaggi a<br />
largo raggio, a scopo turistico<br />
o per esigenze di lavoro.<br />
L’agenzia Ramilli ha 55 anni. È<br />
sorta, infatti il 1° maggio 1960<br />
per volere di Gabriele Ramilli,<br />
da sempre appassionato<br />
di viaggi che, in quegli anni, si<br />
facevano anche a livello pionieristico,<br />
come, ad esempio,<br />
spostandosi in autostop, dormendo<br />
nelle case di chi offriva<br />
ospitalità o in luoghi di fortuna.<br />
L’idea di creare un’agenzia<br />
viaggi è nata proprio da<br />
queste esperienze in cui ciò<br />
che contava non era l’eccellenza<br />
degli alberghi, dei treni<br />
o degli aerei, ma il desiderio<br />
di ampliare le proprie conoscenze<br />
verso altri luoghi del<br />
mondo. L’unica variante della<br />
sede dell’agenzia Ramilli è stato<br />
il cambio del numero civico:<br />
Piazza Saffi n. 48, prima, e numero<br />
51, dal 2010, in accordo<br />
con la confinante Eataly.<br />
“Siamo vecchi come nascita<br />
dell’agenzia, ma siamo fondamentalmente<br />
giovani, tanto<br />
da battezzarci ‘Ramilli new generation’<br />
perché siamo al passo<br />
con tutte le più moderne<br />
tecnologie – le parole sono di<br />
Gianluca Ramilli, 48 anni, succeduto<br />
al padre nella gestione<br />
dell’agenzia, e già aiutato dal<br />
SOPRA, GIANLUCA RAMILLI<br />
CON LO STAFF FRONT OFFICE<br />
DI AGENZIA VIAGGI RAMILLI.<br />
142 IN MAGAZINE
ADVERTORIAL<br />
“IL NOSTRO IMPEGNO È<br />
DI OFFRIRE UNA VISIONE<br />
IL PIÙ OGGETTIVA<br />
POSSIBILE DEL PAESE,<br />
DELL’ISOLA O DELLA<br />
CITTÀ, ASCOLTANDO LE<br />
ESIGENZE DEL CLIENTE<br />
ED OFFRENDO CONSIGLI<br />
PERSONALIZZATI.”<br />
proprio figlio Nicolò di 27 anni<br />
– Oggi noi svolgiamo attività a<br />
360° sia per il turismo sia per<br />
il business travel, per le aziende<br />
che devono recarsi all’estero<br />
per lavoro. In quest’ultimo<br />
caso organizziamo il loro<br />
percorso di lavoro in modo da<br />
garantire un’efficienza totale.”<br />
Per quanto riguarda l’aspetto<br />
turistico, l’agenzia non si limita<br />
alla semplice prenotazione del<br />
viaggio o a vendere un pacchetto<br />
preconfezionato di vacanze,<br />
ma l’impegno di Ramilli<br />
è di conoscere bene le aspettative<br />
del cliente. “Seguiamo<br />
i nostri clienti prima e dopo il<br />
viaggio per aggiungere la nostra<br />
esperienza alle loro richieste.<br />
Cerchiamo di chiarire<br />
con esattezza ciò che dovranno<br />
visitare diventando consulenti<br />
ed organizzatori.”<br />
Il fascino del lavoro nell’agenzia<br />
viaggi sta soprattutto nel<br />
contatto giornaliero con la<br />
gente, perché c’è sempre da<br />
imparare: ci sono continue<br />
innovazioni, luoghi nuovi da<br />
esplorare… Tutto questo fa<br />
tornare dalle vacanze i clienti<br />
arricchiti di conoscenze ed<br />
emozionati. “Sono cresciuto a<br />
pane e città del mondo – aggiunge<br />
sorridendo Gianluca<br />
Ramilli – e posso affermare<br />
che ci sono emozioni irripetibili<br />
e che accompagneranno poi<br />
la nostra vita. È forse possibile<br />
che non lasci il segno, ad<br />
esempio, prenotare un posto<br />
nella savana e veder passare<br />
davanti, in tutta libertà, zebre<br />
ed elefanti? Il mappamondo<br />
dei viaggi oggi si è allargato<br />
moltissimo e tutto può essere<br />
visitato, escluse, per prudenza,<br />
le zone dove sono in atto<br />
guerre. Organizzare un viaggio<br />
è sempre un cocktail di servizi<br />
e di emozioni contemporaneamente.<br />
Io, poi, sono maniacale<br />
nel seguire i dettagli del<br />
viaggio di un cliente: curo ogni<br />
piccolo particolare, anche le<br />
cose superflue ma sempre<br />
personalizzate e a volte suggerisco<br />
valori aggiunti.”<br />
La crisi economica non cancella<br />
però, negli amanti dei viaggi,<br />
il desiderio di chiudere la porta<br />
di casa e tuffarsi in altre località.<br />
Sono, forse, cambiate le<br />
abitudini: non più un solo lungo<br />
viaggio, ad esempio in agosto,<br />
ma tre viaggi più brevi, distribuiti<br />
in altri mesi dell’anno e,<br />
cosa interessante, è l’aumento<br />
dei membri della famiglia (ad<br />
esempio i bambini) con cui si<br />
programmano i viaggi. “I viaggi<br />
che non conoscono la crisi<br />
sono quelli di nozze – conclude<br />
Ramilli –. Abbiamo organizzato<br />
una nuova iniziativa: agli sposi<br />
noi regaliamo una valigia firmata<br />
Jaguar e una bella confezione<br />
di vini pregiati.”<br />
Forlì - Piazza Aurelio Saffi , 51 – Tel. 0543 25888<br />
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IN IN MAGAZINE 432
CANTARE<br />
Piccole<br />
GRANDI VOCI<br />
OGNI ANNO CENTINAIA DI BABY CANTANTI SI RIUNISCONO<br />
A CASTROCARO PER PARTECIPARE A VOCINE NUOVE, LA GARA CANORA<br />
UNDER 14 NATA DA UN’IDEA DI CATIA CONFICONI.<br />
di Francesca Miccoli / ph Giorgio Sabatini<br />
44 IN MAGAZINE
Al principio fu lo Zecchino d’Oro,<br />
concorso canoro riservato<br />
alle giovanissime ugole. Un format<br />
di lungo corso, lusingato da<br />
innumerevoli tentativi di imitazione,<br />
analoghi nei contenuti ma<br />
non nel successo, nei punti di<br />
auditel e nel cuore della gente.<br />
Più recentemente sono sbocciati<br />
programmi quali Io canto e Ti<br />
lascio una canzone, acerrimi<br />
concorrenti della prima serata<br />
nell’eterno duello Rai – Mediaset.<br />
Nella terra di mezzo, agli albori<br />
degli anni Duemila, si fa strada<br />
una manifestazione simile ma al<br />
tempo stesso differente: Vocine<br />
Nuove, gara inizialmente non<br />
competitiva, nata a Castrocaro<br />
sulla scia del Festival delle Voci<br />
Nuove, kermesse che ha lanciato<br />
nel firmamento musicale stelle di<br />
prima grandezza come Zucchero<br />
ed Eros Ramazzotti, Alice e Fiorello,<br />
solo per citarne alcuni.<br />
Ideatrice della fortunata manifestazione<br />
per baby cantanti è<br />
Catia Conficoni, una mamma<br />
castrocarese innamorata delle<br />
sette note. Occhi luminosi e penetranti,<br />
un sorriso aperto che<br />
incanta: Catia è una donna bella<br />
e radiosa, nell’età in cui splendore<br />
e grazia si sublimano nel fascino.<br />
Ma non è solo l’esteriorità a colpire<br />
chi la incontra: un autentico<br />
vulcano di idee e di energia, alla<br />
perenne ricerca di stimoli e sfide.<br />
E forse sono proprio le motivazioni<br />
e la passione a nutrire di<br />
nuova linfa la quotidianità della<br />
mamma del concorso canoro per<br />
bambini fino ai 14 anni. Un evento<br />
che nasce nel 2004, apparentemente<br />
non tanto tempo fa, anni<br />
luce se si pensa all’evoluzione che<br />
la manifestazione ha vissuto nel<br />
corso del tempo. “Castrocaro è<br />
nota nel mondo per il Festival<br />
delle Voci Nuove – spiega Catia<br />
–. Perché non creare allora un<br />
concorso analogo per i più piccoli?<br />
Undici anni fa ne parlai con<br />
l’allora sindaco della città termale<br />
Maurizio Fussi, che fu entusiasta<br />
e appoggiò l’iniziativa”.<br />
Da sempre appassionata di musica,<br />
iscritta alla SIAE come autrice<br />
di testi (la maggior parte ancora<br />
nel cassetto), la Conficoni è una<br />
consumatrice onnivora di radio e<br />
CD. Per un range di sonorità che<br />
va da Mina a Jovanotti. Oltre a<br />
essere stregata dal canto, la castrocarese<br />
ha dimostrato di essere<br />
perfettamente a proprio agio in<br />
mezzo ai cuccioli d’uomo.<br />
I primi tempi Vocine coinvolge<br />
gli allievi delle scuole<br />
elementari e medie di Castrocaro<br />
Terme e Terra del<br />
Sole. Una sorta di saggio di fine<br />
anno scolastico da vivere in allegria,<br />
in un clima cordiale alimentato<br />
dalle famiglie dei piccoli<br />
protagonisti. A presentare la serata<br />
sono i baby politici del Consiglio<br />
Comunale dei Ragazzi. Sugli<br />
spalti, o meglio tra le poltrone,<br />
del monumentale Padiglione delle<br />
Feste delle Terme non ci sono<br />
genitori ultrà, piuttosto mamme<br />
“HO CREATO UNA RETE<br />
CON DIECI SELEZIONATORI<br />
REGIONALI CHE MONITORANO<br />
TUTTA LA PENISOLA.<br />
CONTIAMO SEDICI FESTIVAL<br />
PARTNER CHE METTONO<br />
IN PALIO LA PARTECIPAZIONE<br />
AL NOSTRO FESTIVAL<br />
DI CASTROCARO”.<br />
e papà innamorati con tanto di<br />
macchine fotografiche digitali e<br />
videocamere per immortalare un<br />
momento d’infanzia gioiosa dei<br />
propri pargoli. Sul palco anche il<br />
figlio minore di Catia, Federico<br />
che, un po’ obtorto collo, decide<br />
di assecondare l’entusiasmo della<br />
vitale mamma.<br />
Con il passare delle stagioni,<br />
Vocine acquista popolarità:<br />
sulla scrivania di Catia cominciano<br />
a piovere richieste di iscrizione<br />
provenienti da tutta Italia. “Non<br />
potevamo negare ai ragazzi la<br />
gioia di partecipare e così nell’arco<br />
di nemmeno un lustro il concorso<br />
si è trasformato. Abbiamo<br />
registrato il marchio e lo abbiamo<br />
donato al Comune [il plurale<br />
CATIA CONFICONI CON MAURIZIO<br />
SEYMANDI, NEW ENTRY<br />
NELLO STAFF DI VOCINE NUOVE.<br />
IN MAGAZINE 45
Il festival<br />
DEI GRANDI<br />
Come tradizione anche i giovani<br />
esordienti si sono sfidati sul palco<br />
di Castrocaro alla sua 58esima<br />
edizione. A vincere è stata<br />
la casertana Maria Teresa D’Alise,<br />
in arte Dalise (nella foto), in una<br />
sfida finale tutta campana con<br />
Pietro Falco. La giuria quest’anno<br />
era composta da Cristiano<br />
Malgioglio, Silvia Salemi, Max<br />
Tortora ed Emanuele Filiberto<br />
di Savoia. Castrocaro è stato<br />
un bel trampolino per la giovane<br />
cantante che, oltre ad aver<br />
ottenuto un posto nelle selezioni<br />
per le Nuove Proposte del<br />
Festival di Sanremo 2016, ha<br />
recentemente trionfato anche<br />
al Festival della Canzone italiana<br />
di New York.<br />
“SONO MOLTO FAVOREVOLE AI<br />
CAMBIAMENTI E QUEST’ANNO<br />
C’È STATA UNA SVOLTA<br />
RADICALE CON L’AZZERAMENTO<br />
DELLO SPETTACOLO FINALE E<br />
L’INTRODUZIONE DEI VIDEOCLIP<br />
GIRATI NEGLI SCORCI PIÙ<br />
CARATTERISTICI DI CASTROCARO<br />
E TERRA DEL SOLE”.<br />
ricorre spesso nelle parole della<br />
Conficoni, non per deliri di onnipotenza<br />
ma, al contrario, proprio<br />
nel tentativo di condividere meriti<br />
che in realtà, almeno agli esordi,<br />
le appartengono integralmente,<br />
n.d.a.]. Quindi è stato attivato un<br />
sito che conta 15-20.000 visualizzazioni<br />
mensili”.<br />
Alimentare il concorso è un impegno<br />
gravoso. “Ci vuole molta<br />
dedizione. Una passione che è<br />
diventata quasi una professione<br />
eppure non mi pesa, al contrario<br />
mi gratifica”. Le giornate sono<br />
lunghissime e intense per chi, dipendente<br />
della casa di cura Villa<br />
Serena, è altresì mamma di due<br />
ragazzi maggiorenni, che sembrano<br />
più i suoi fratelli che non<br />
i suoi figli. “L’organizzazione è<br />
cresciuta, ho creato una rete individuando<br />
dieci selezionatori<br />
regionali che monitorano tutta la<br />
penisola. Contiamo sedici Festival<br />
Partner che mettono in palio<br />
la partecipazione a Castrocaro”.<br />
Il Vocine fa passi da gigante:<br />
dalla base preregistrata si passa<br />
all’orchestra che accompagna i<br />
cantanti dal vivo. Una consuetudine<br />
quasi professionistica che si<br />
rinnova per sette anni. Poi, pochi<br />
mesi fa, una sorta di rivoluzione<br />
copernicana. “Sono molto favorevole<br />
ai cambiamenti e quest’anno<br />
c’è stata una svolta radicale con<br />
l’azzeramento dello spettacolo finale<br />
e l’introduzione dei videoclip<br />
girati negli scorci più caratteristici<br />
di Castrocaro e Terra del Sole”.<br />
Un bel veicolo promozionale per<br />
i due paesi riuniti sotto un unico<br />
gonfalone e per gli stessi bambini.<br />
Molti di loro sono approdati<br />
a Ti lascio una canzone, Io<br />
canto e i più grandi addirittura<br />
a X Factor. Catia ha mantenuto<br />
eccellenti rapporti con tutti i suoi<br />
ragazzi. “Mi invitano a seguirli<br />
nelle nuove esperienze in TV e<br />
io partecipo sempre con grande<br />
entusiasmo”.<br />
Nel 2015 i bambini selezionati<br />
in tutto il Belpaese sono<br />
stati ben 800, tra questi 250<br />
sono approdati all’ombra del<br />
Campanone. I videoclip vengono<br />
trasmessi su un circuito che comprende<br />
un centinaio di emittenti<br />
a copertura di tutto il<br />
territorio italiano, quindi su<br />
Sky, Web TV, e persino canali<br />
esteri. “Lo scorso anno ben tre<br />
milioni di spettatori hanno assistito<br />
alle esibizioni delle baby ugole”.<br />
È degli ultimi mesi l’ingresso<br />
nello staff di Vocine di Maurizio<br />
Seymandi, il mitico conduttore<br />
dell’altrettanto mitica Superclassifica<br />
show (sì, proprio quella del<br />
Supertelegattone!), trasmissione<br />
cult degli anni Ottanta.<br />
Se il futuro di Vocine sarà prodigo<br />
di altre trasformazioni, non<br />
è escluso che anche l’avvenire di<br />
Catia possa riservare sorprese.<br />
Magari potrebbe essere il momento<br />
di scrivere la continuazione<br />
del fortunato libro “Come può<br />
uno scoglio arginare il mare”,<br />
raccolta di frasi tratte da canzone<br />
celebri. Potrebbero essere maturi<br />
i tempi per un salto nel mondo<br />
dei grandi. “Perché no? Per ora<br />
il sogno è che Castrocaro diventi<br />
centro di formazione canora e di<br />
esecuzione per bambini di tutta<br />
Europa”. E se invece fosse giunto<br />
l’attimo da cogliere, per aprire<br />
quel benedetto cassetto prodigo<br />
di testi inediti, scrigno di pura<br />
poesia?<br />
46 IN MAGAZINE
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dai 50 anni in su, sei fumatore o ex fumatore, frequenti ambienti inquinati o sei stato esposto<br />
ad altri fattori di rischio per neoplasie polmonari e malattie coronariche.<br />
Grazie al programma di diagnosi precoce con TC spirale a basso dosaggio, con un esame unico<br />
si possono identificare e trattare tempestivamente entrambe le patologie, contribuendo a<br />
migliorare la prospettiva e la qualità della vita.<br />
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ASCOLTARE<br />
Sulle note di<br />
PUCCINI<br />
QUESTO AUTUNNO GLI APPASSIONATI DI PUCCINI<br />
FARANNO IL PIENO DI MUSICA. A FORLÌ UN EVENTO SPECIALE,<br />
IL RECITAL DI RICCARDO MUTI, IN MEMORIA DEL FONDATORE DELLA<br />
COMUNITÀ DI SADURANO, DON DARIO CIANI.<br />
di Anna De Lutiis<br />
ph Silvia Lelli<br />
48 IN MAGAZINE
“QUESTA OPERAZIONE<br />
AVVICINERÀ UN PUBBLICO<br />
DIVERSO, CHE AVRÀ OCCASIONE<br />
DI CONOSCERE LA MUSICA<br />
DEL GRANDE COMPOSITORE<br />
CHE HA RACCONTATO NELLE<br />
SUE OPERE LE STORIE DI TANTI<br />
DIVERSI PERSONAGGI.”<br />
(CRISTINA MAZZAVILLANI MUTI)<br />
Un compositore, Puccini, capace<br />
di assimilare stili diversi e riproporli<br />
in una versione più moderna;<br />
la sua curiosità lo portava ad<br />
attingere e fondere in un nuovo<br />
linguaggio le espressioni delle diverse<br />
correnti musicali europee<br />
mai rinnegando l’elemento emotivo<br />
che lo fa amare ancora oggi.<br />
Primo appuntamento sarà con<br />
la Bohème, al Teatro Alighieri<br />
di Ravenna. “Abbiamo pensato<br />
– ha detto Cristina, regista dell’opera<br />
– di coniugare questo titolo<br />
in modi diversi: il primo vedrà la<br />
fedeltà totale all’opera originale<br />
di Puccini; il secondo porta un titolo<br />
provocatorio o, se volete, una<br />
riflessione: Mimì è una civetta,<br />
col punto interrogativo e con<br />
i puntini di sospensione. Ho visto<br />
in questo personaggio un’apertura<br />
del compositore, considerato di<br />
un sentimentalismo lagnoso, una<br />
Mimì, se vogliamo, intraprendente<br />
che sa già, in cuor suo, qualcosa<br />
che ha scelto. Una ragazza che ha<br />
una sua personalità.”<br />
Riccardo Muti si prodiga da<br />
sempre per avvicinare la musica<br />
ai giovani, per coinvolgerli,<br />
come ha dimostrato fondando<br />
l’Orchestra Giovanile Cherubini,<br />
istituendo una Masterclass per<br />
direttori d’orchestra e raccontando<br />
alcune opere verdiane in<br />
televisione accompagnandosi con<br />
il pianoforte, anche se ha sempre<br />
sottolineato di non essere un concertista.<br />
Quindi non è nuovo ad<br />
esperienze di questo genere, ma<br />
il concerto che avrà luogo a<br />
Forlì ha un significato importante<br />
e unico: perché è<br />
fatto a scopo di beneficenza<br />
e perché si ripete dopo venti anni,<br />
sempre finalizzato alla stessa iniziativa:<br />
il sostegno alla Comunità<br />
di Sadurano. La serata si svolse al<br />
Palafiera di Forlì, il 22 dicembre<br />
1995, e fu un generoso regalo di<br />
Natale: seimila posti con l’incasso<br />
a favore del centro guidato da don<br />
Dario Ciani.<br />
Già nel ’93, sempre per beneficenza,<br />
l’allora direttore musicale<br />
della Scala si esibì come pianista.<br />
Accadde il 10 luglio, al Teatro<br />
Alighieri di Ravenna, quando<br />
suonò al piano per una serata promossa<br />
dagli istituti Mario Negri<br />
di Milano e Weizmann di Israele,<br />
assieme a quattro strumentisti<br />
scaligeri, tutti in forza come prime<br />
parti nell’orchestra milanese.<br />
Questo concerto, Recital Pucciniano,<br />
che avrà luogo venerdì<br />
11 dicembre 2015 al Palacredito<br />
di Romagna a Forlì, sarà<br />
dedicato al fondatore della Comunità<br />
di Sadurano, don Dario<br />
Ciani, recentemente scomparso.<br />
Il maestro Riccardo Muti eseguirà<br />
al pianoforte alcune pagine<br />
tratte dalle più celebri opere di<br />
Puccini insieme al soprano Anna<br />
Netrebko, una delle più acclamate<br />
cantanti liriche dei nostri<br />
giorni, e al tenore Yusif Eyvazov<br />
già protagonista nell’Otello<br />
della Trilogia 2013.<br />
ph Jaime-Martín<br />
SOPRA, IL TENORE YUSIF EYVAZOV<br />
E IL SOPRANO ANNA NETREBKO<br />
CHE SI ESIBIRANNO IN UN RECITAL<br />
PUCCINIANO AL PALACREDITO DI FORLÌ.<br />
A FIANCO, IL MAESTRO RICCARDO MUTI.<br />
IN MAGAZINE 49
ADVERTORIAL<br />
VOLKSWAGEN<br />
TORNA ALLA GRANDE A FORLÌ<br />
GRANDE<br />
FESTA IN STILE<br />
BAVARESE PER<br />
L’INAUGURAZIONE<br />
UFFICIALE DELLA<br />
CONCESSIONARIA<br />
SVA PLUS DI FORLÌ<br />
IN VIALE ROMA 284.<br />
“Abbiamo acquisito il marchio<br />
Volkswagen da poco più di un<br />
anno, nel luglio del 2014, ma<br />
abbiamo alle spalle ben 62<br />
anni di attività e l’esperienza<br />
di tre generazioni di concessionari.”<br />
A dirlo è Gianmarco<br />
Gamberini, titolare del gruppo<br />
SVA, che ha aperto a Forlì<br />
da qualche mese la nuova<br />
concessionaria Volkswagen,<br />
in Viale Roma 284, e che il 3<br />
ottobre ha indossato i panni<br />
di maestro di cerimonie all’inaugurazione<br />
ufficiale con<br />
una festa in costume in stile<br />
Oktoberfest. “Noi nasciamo<br />
nel 1953 come concessionari<br />
della Fiat a cui, nel tempo,<br />
abbiamo aggiunto la Lancia, i<br />
veicoli commerciali, l’Alfa Romeo<br />
e i veicoli industriali. La<br />
SVA è un’azienda che negli ultimi<br />
venti anni è sempre stata<br />
al passo con i tempi, tanto che<br />
nel 2005 abbiamo assorbito<br />
anche Land Rover.<br />
L’anno scorso, considerato<br />
che a Ravenna c’era la possibilità<br />
di ottenere il marchio<br />
Volkswagen, abbiamo pensato<br />
di rilevarlo, e abbiamo<br />
riscontrato subito ottimi risultati.<br />
Spinti dall’entusiasmo per<br />
il successo avuto a Ravenna,<br />
abbiamo accettato dunque di<br />
buon grado di aprire anche a<br />
Forlì: ad aprile di quest’anno<br />
eravamo già attivi nella nuova<br />
sede. È una nuova avventura<br />
che ci è piaciuta immediatamente<br />
e che ci sta dando<br />
grandi soddisfazioni.”<br />
L’inaugurazione ufficiale della<br />
concessionaria è stata una<br />
vera e propria festa a tema<br />
bavarese di due giorni, con<br />
cibo e bevande tipiche per<br />
tutti. I forlivesi sono stati accolti<br />
da hostess in costumi tipici<br />
che hanno accompagnato<br />
i presenti in un vero e proprio<br />
viaggio all’insegna del divertimento<br />
anche per i bambi-<br />
A DESTRA, LO STAFF AL COMPLETO<br />
DELLA NUOVA CONCESSIONARIA<br />
VOLKSWAGEN DI FORLÌ. IN QUESTE<br />
PAGINE, IL NUOVO SALONE CON<br />
I MODELLI IN ESPOSIZIONE.<br />
NELLA PAGINA SEGUENTE, IL TAGLIO<br />
DEL NASTRO CON L’ASSESSORE<br />
ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE LUBIANO<br />
MONTAGUTI CHE SI È TENUTO<br />
SABATO 3 OTTOBRE.<br />
150 IN MAGAZINE
ADVERTORIAL<br />
“AL CENTRO<br />
DELLA NOSTRA<br />
CONSIDERAZIONE<br />
C’È SEMPRE IL CLIENTE.<br />
ANCHE QUANDO LA CASA<br />
MADRE NON FORNISCE<br />
GARANZIE UFFICIALI NOI<br />
CERCHIAMO DI TROVARE<br />
UN ACCORDO PERCHÉ<br />
RIMANGA COMUNQUE<br />
SODDISFATTO.”<br />
ni, intrattenuti da animatori,<br />
giocolieri, acrobati e artisti di<br />
strada, che li hanno stupiti con<br />
i loro trucchi e le loro evoluzioni.<br />
Gli amanti del vintage<br />
hanno potuto visitare inoltre<br />
l’esposizione delle vetture storiche<br />
del marchio: dal Maggiolino,<br />
primo modello prodotto<br />
da Volkswagen, che detiene il<br />
record di auto più longeva del<br />
mondo (è ininterrottamente<br />
sul mercato da oltre sessantacinque<br />
anni), al mitico furgoncino<br />
Transporter, icona<br />
popolare degli anni Settanta.<br />
“Abbiamo voluto far conoscere<br />
questa nuova realtà alla<br />
clientela e alla cittadinanza<br />
forlivese – continua Gianmarco<br />
Gamberini – in un contesto<br />
piacevole e accogliente: una<br />
vera festa dell’auto per la<br />
gente che le ama.”<br />
Ma quali sono le novità che ci<br />
riserveranno le prossime settimane<br />
in concessionaria?<br />
Dal 10 ottobre è disponibile<br />
la nuova Touran che, rispetto<br />
al precedente modello, è più<br />
lunga di 13 centimetri, tutti a<br />
favore dell’abitabilità interna e<br />
del bagagliaio, e con un nuovo<br />
sistema di abbattimento dei<br />
sedili posteriori che permette<br />
di ottenere una superficie di<br />
carico perfettamente piatta.<br />
Si presenta in cinque versioni:<br />
Trendline, base di gamma,<br />
con sette posti, il sistema anticollisione<br />
multipla, quello di<br />
rilevazione della stanchezza, e<br />
il sistema Start&Stop con recupero<br />
dell’energia in frenata;<br />
Comfortline con, in aggiunta<br />
rispetto alla Trendline, cerchi<br />
in lega da 16”, front assist e<br />
cruise control; Business che<br />
sta un passo avanti rispetto<br />
alla Comfortline con il navigatore<br />
Discover Media touch<br />
screen da 6,5” e il park pilot;<br />
Higline con cerchi in lega da<br />
17”, adaptive cruise control e<br />
display multifunzione plus; e<br />
infine Executive che, rispetto<br />
alla Higline, ha il navigatore Discover<br />
Media touch screen da<br />
6,5” e il park pilot.<br />
Altro modello molto atteso è<br />
la nuova Sharan, anch’esso<br />
suddiviso nelle cinque versioni<br />
Trendline, Comfortline, Business,<br />
Highline ed Executive.<br />
Su tutte, l’equipaggiamento di<br />
serie include i sette posti con<br />
sistema Easy Fold per ripiegare<br />
i sedili nel pianale, l’ESC<br />
con assistente di controsterzata<br />
e stabilizzazione del rimorchio,<br />
il sistema di frenata<br />
anticollisione multipla, il Fatigue<br />
detection, il sensore di<br />
controllo della pressione dei<br />
pneumatici, lo Start&Stop con<br />
recupero dell’energia in frenata,<br />
il dispositivo Servotronic, gli<br />
specchietti retrovisori esterni<br />
regolabili e riscaldabili elettricamente,<br />
i cerchi in lega da 16”.<br />
Sulla Comfortline si dispone<br />
anche di cruise control, fendinebbia,<br />
volante multifunzione<br />
e cristalli posteriori oscurati.<br />
Sulla Business si aggiungono<br />
la radio con touchscreen da<br />
6,5”, il navigatore satellitare,<br />
i sensori di parcheggio e il<br />
Mirror Pack che comprende<br />
specchietti retrovisori esterni<br />
regolabili, riscaldabili e ripiegabili<br />
elettricamente, sistema<br />
d’illuminazione ambiente di<br />
cortesia con funzione Coming/<br />
Leaving-Home (l’auto accende<br />
le illuminazioni esterne al<br />
momento dello spegnimento<br />
e dell’accensione per consentire<br />
l’allontanamento o l’avvicinamento<br />
del guidatore in ambienti<br />
poco illuminati), sensore<br />
IN IN MAGAZINE 51 2
ADVERTORIAL<br />
di pioggia e specchietto retrovisore<br />
interno fotocromatico.<br />
La Highline, rispetto alle<br />
Comfortline, ha il cruise control<br />
adattivo, la radio Composition<br />
Media con touchscreen<br />
da 6,5”, cerchi in lega da 17”,<br />
predisposizione cellulare con<br />
connettività Bluetooth. Sulla<br />
Executive, oltre agli accessori<br />
presenti nella Highline, troviamo<br />
il navigatore satellitare e<br />
i sensori di parcheggio Park<br />
Pilot e Mirror Pack.<br />
In un mercato che in questi ultimi<br />
anni si è ridotto del 50%,<br />
SVA è riuscita a rimanere sul<br />
campo per due motivi fondamentali:<br />
la serietà e l’attenzione<br />
per le esigenze, anche<br />
piccole, di chi ha acquistato<br />
l’automobile. Si tratta di fattori<br />
che costituiscono la base<br />
per un rapporto di fiducia che<br />
spesso si prolunga negli anni.<br />
“Al centro della nostra considerazione<br />
c’è sempre il cliente<br />
– afferma Gianmarco Gamberini<br />
– anche quando la casa<br />
madre non fornisce garanzie<br />
ufficiali noi cerchiamo di trovare<br />
un accordo perché rimanga<br />
comunque soddisfatto.”<br />
Come assistenza postvendita<br />
la nuova concessionaria<br />
si appoggia attualmente a<br />
Esse Auto, ma entro due anni<br />
ci si sposterà in una nuova<br />
sede più ampia con officina.<br />
“Forlì è una città di appassionati<br />
ai motori e alle auto<br />
– conclude Gamberini – e la<br />
Volkswagen ha sempre avuto,<br />
dagli anni ‘90 ad oggi, una<br />
quota di mercato del 9-10%,<br />
senza mai risentire delle flessioni<br />
del mercato. Noi contiamo<br />
di riuscire a vendere 500<br />
auto all’anno.<br />
Tra l’altro, una peculiarità della<br />
nostra Romagna è la particolare<br />
sensibilità verso l’uso<br />
del metano: la Volkswagen ha<br />
un’ottima gamma in proposito.<br />
Sembra che in futuro ci<br />
sarà addirittura anche la Polo<br />
a metano.”<br />
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RACCONTARE<br />
Se le storie<br />
RISUONANO<br />
ELEONORA MAZZONI SI DIVIDE TRA IL RUOLO DI ATTRICE<br />
E DI AUTRICE LETTERARIA, TEATRALE E TELEVISIVA:<br />
UN CARRIERA CHE DA FORLÌ L’HA PORTATA A ROMA.<br />
di Dolores Carnemolla<br />
La sua voce è tonda e sorridente.<br />
Così la sento e mi sembra di vederla,<br />
parlandole al telefono. Mi<br />
accoglie disponibile e calorosa,<br />
Eleonora Mazzoni, che di mestiere<br />
fa l’attrice e la scrittrice, è<br />
nata a Forlì e vive a Roma. Il suo<br />
ultimo libro, Gli ipocriti, pubblicato<br />
da Chiarelettere, è fresco di<br />
stampa. Il suo primo romanzo è<br />
stato Le difettose, pubblicato da<br />
Einaudi nel 2012. Come attrice<br />
ha interpretato molti ruoli in teatro,<br />
in televisione e al cinema,<br />
dove ha debuttato nel 1996 con<br />
Citto Maselli in Cronache del terzo<br />
millennio. Ha anche recitato<br />
in L’uomo che verrà di Giorgio<br />
Diritti (Festival di Roma, 2009, e<br />
vincitore del David di Donatello<br />
come migliore film, 2010). Numerose<br />
le fiction televisive a cui<br />
ha preso parte, tra cui Elisa di<br />
Rivombrosa, Il giudice Mastrangelo,<br />
Il bambino sull’acqua, Il<br />
commissario Manara.<br />
Eleonora, attrice e scrittrice<br />
con due esordi importanti:<br />
al cinema con Citto Maselli e<br />
nella narrativa con Einaudi.<br />
Ci racconti come sei riuscita<br />
a partire dall’alto?<br />
“I miei genitori mi hanno insegnato<br />
fin da piccola ad avere fiducia<br />
nei miei talenti, a patto di continuare<br />
a studiare, impegnarmi e<br />
coltivarli. Questa fiducia naturale<br />
e senza spocchia, unita al senso<br />
del lavoro, è sempre stata per me<br />
un punto di partenza per tutto.<br />
Così, sia quando ho deciso di fare<br />
l’attrice che quando ho deciso di<br />
scrivere, mi sono rivolta alle due<br />
agenti più quotate nel settore, che<br />
mi hanno accettato nella loro scuderia.<br />
Non nego che ci sia stata<br />
una piccola dose di fortuna. Nei<br />
campi artistici confesso che un<br />
po’ serve.”<br />
54 IN MAGAZINE
L’EPILAZIONE LASER<br />
OGGI È UN LUSSO CHE PUOI<br />
PERMETTERTI<br />
EPILAZIONE LASER A PARTIRE DA 35 €<br />
Nel tuo ultimo romanzo Gli ipocriti<br />
scrivi dell’inautenticità del<br />
mondo degli adulti, nel precedente,<br />
Le difettose, hai raccontato le<br />
donne che percorrono la strada<br />
della fecondazione artificiale<br />
come la loro personale via crucis.<br />
Come nascono, e da dove, le<br />
idee per le tue storie?<br />
“Per le mie storie parto da urgenze<br />
personali, quasi da ossessioni.<br />
Nel momento in cui capisco cosa<br />
ho veramente voglia di mettere<br />
sotto la lente di ingrandimento,<br />
l’immaginazione si mette al galoppo<br />
e io cerco di starle dietro.<br />
In questo caso mi interessava raccontare<br />
quell’età fragile e potente<br />
che è l’adolescenza, fotografata<br />
nel momento del traghettamento<br />
verso il mondo adulto. Quel momento<br />
della vita, cioè, con i suoi<br />
innamoramenti esplosivi e gli improvvisi<br />
cambi di umore, le sfide,<br />
le lotte, l’inquietudine nel cercare<br />
di dare un ordine all’esistenza, gli<br />
impulsi sessuali e le riflessioni sul<br />
senso delle cose. Mi interessava<br />
la famiglia, in particolare il rapporto<br />
padre e figlia, e quello che<br />
succede quando una figlia scopre<br />
i segreti e le bugie dei genitori.<br />
E mi interessava la religione, la<br />
religione nostra, quella cattolica.<br />
Con tutte le sue contraddizioni. E<br />
soprattutto, come già era stato ne<br />
Le difettose, mi interessavano le<br />
nostre debolezze.”<br />
Gli ipocriti è raccontato attraverso<br />
gli occhi di un’adolescente,<br />
Manu: come hai costruito<br />
questo personaggio?<br />
“Pasolini diceva che i personaggi<br />
sono la vera carne di un romanzo<br />
e io sono d’accordo. Parto sempre<br />
da loro. Per Manu ho innanzitutto<br />
fatto memoria emotiva sulla<br />
mia giovinezza, per recuperare<br />
ricordi, sensazioni, disagi, inquietudini.<br />
Poi ho intervistato tante<br />
ragazzine dei giorni nostri, cercando<br />
di entrare nel loro linguaggio.<br />
Alla fine ho tolto quasi tutto<br />
il gergo giovanile ma il percorso<br />
mi è servito per trovare la voce<br />
di Manu, il suo modo di sentire il<br />
mondo ed esprimersi, verosimile<br />
ma non ovvio. Suo, soltanto suo.<br />
Unico.”<br />
Puoi anticiparci qualcosa dei<br />
tuoi prossimi progetti?<br />
“Ho appena terminato tre lavori<br />
commissionati: un saggio sui<br />
temi attuali della bioetica, il soggetto<br />
per una serie televisiva e un<br />
monologo teatrale ispirato a Elsa<br />
Martinelli, la grande stilista italiana<br />
della prima metà del secolo<br />
scorso. Ci sono proposte che mi<br />
risuonano subito.”<br />
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VINCE LA POLIZZA D’ORO<br />
VINTO<br />
DALL’AGENZIA DI<br />
FORLÌ-FORLIMPOPOLI<br />
IL MASSIMO<br />
RICONOSCIMENTO<br />
ISTITUITO DALLA<br />
COMPAGNIA<br />
ITALIANA<br />
ASSICURAZIONI.<br />
La squadra di Italiana Assicurazioni<br />
Guardigli Assicura ha<br />
vinto ancora una volta.<br />
Si tratta della Polizza d’Oro<br />
2014, istituita dalla Compagnia<br />
come massima testimonianza<br />
delle capacità professionali<br />
espresse nel corso<br />
dell’anno. Il riconoscimento è<br />
stato consegnato a Cristina e<br />
Antonio Guardigli, che dirigono<br />
l’Agenzia, durante la cena<br />
di gala che si è svolta in Messico<br />
in occasione del viaggio<br />
incentive 2015.<br />
Il premio, recita la motivazione,<br />
è stato assegnato per le<br />
sinergie operative realizzate,<br />
per gli importanti risultati conseguiti,<br />
e per aver affrontato<br />
con impegno e dedizione le<br />
sfide del mercato e conseguito<br />
ottimi risultati.<br />
“Negli ultimi anni ci siamo<br />
sempre posizionati tra le prime<br />
cinque agenzie – affermano<br />
Cristina e Antonio – ericeverlo<br />
è stata un’emozione<br />
unica perché si tratta della<br />
più grande gratificazione a<br />
cui potevamo ambire, ma soprattutto<br />
perché rappresenta<br />
il riconoscimento dei sacrifici<br />
svolti al servizio dei nostri<br />
clienti da parte di tutta la nostra<br />
squadra.”<br />
SOPRA, LA POLIZZA D’ORO VINTA<br />
DALL’AGENZIA GUARDIGLI ASSICURA;<br />
A DESTRA IN ALTO, IL MOMENTO DELLA<br />
PREMIAZIONE AVVENUTA IN MESSICO,<br />
IN BASSO LO STAFF DELL’AGENZIA<br />
AL COMPLETO.<br />
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Cristina Guardigli – cristinaguardigli@italianassicurazioni.it<br />
Antonio Guardigli – antonioguardigli@italianassicurazioni.it<br />
IN IN MAGAZINE 57 2
LEGGERE<br />
Omicidi di<br />
PROVINCIA<br />
VIOLA TALENTONI È L’AUTRICE DI “LA TERRA DEL SOLE”,<br />
UN GIALLO ALLA AGATHA CHRISTIE AMBIENTATO TRA LA TOSCANA<br />
E LA ROMAGNA CON AL CENTRO LA RICERCA DI UN MISTERIOSO TESORO.<br />
di Gianluca Gatta<br />
La provincia di Forlì con Terra del<br />
Sole fa da sfondo a un giallo scritto<br />
da Viola Talentoni e pubblicato<br />
da Edizioni IN Magazine: un romanzo<br />
in cui si respira l’atmosfera<br />
dei migliori romanzi gotici, densi<br />
di personaggi misteriosi, segreti indicibili<br />
e luoghi inesplorati, e dove<br />
la leggerezza della scrittura accompagna<br />
il lettore in un piccolo<br />
universo fatto di amore, odio e avidità.<br />
È un romanzo che si legge velocemente,<br />
perché l’autrice riesce<br />
a dosare con accortezza suspense<br />
e tensione al punto da costringere<br />
il lettore ad andare avanti, per scoprire<br />
come finirà la storia.<br />
Come è nata l’idea narrativa?<br />
“Io abito a Villa Rovere – dice<br />
Viola Talentoni – e quasi tutti i<br />
giorni attraverso Terra del Sole.<br />
C’è una leggenda popolare che<br />
racconta di cunicoli sotterranei<br />
che corrono tra Terra del Sole e<br />
Monte Poggiolo. Si crede che alcuni<br />
di questi, ancora rimasti segreti,<br />
fossero utilizzati da Caterina Sforza<br />
per andare a trovare gli amanti.<br />
Questa storia mi ha affascinato e<br />
un giorno, passando per Terra del<br />
Sole, mi venne l’idea di ambientare<br />
un giallo incentrato su una<br />
serie di cunicoli che si estendono<br />
sotto una bella villa di Terra<br />
del Sole e su un tesoro misterioso.”<br />
Il libro è come un omaggio ad<br />
Agatha Christie, di cui si respirano<br />
le atmosfere a ogni pagina e di<br />
cui si possono assaporare il ritmo<br />
e la precisione della scrittura. E<br />
in effetti la scrittrice inglese è uno<br />
dei riferimenti di Viola Talentoni:<br />
“Agatha Christie è stata una delle<br />
mie gialliste predilette. Da lei ho<br />
tratto spunto per Dora, la protagonista,<br />
che ricorda un po’ quei personaggi<br />
di giovani donne, spesso<br />
sfortunate e con problemi, che poi<br />
in realtà finiscono molto bene”.<br />
C’è un po’ di autobiografico<br />
nel personaggio principale?<br />
“Non c’è nulla di autobiografico<br />
a parte il fatto che la protagonista,<br />
come me, è toscana e si trasferisce<br />
in Romagna. Io ho fatto la stessa<br />
cosa, sono toscana, sono stata<br />
per qualche tempo a Milano per<br />
lavoro e poi mi sono trasferita in<br />
Romagna, un po’ perché ho ereditato<br />
una casa in campagna e un<br />
po’ per amore.”<br />
Viola Talentoni non è nuova a<br />
esperienze letterarie. Ha cominciato<br />
a dedicarsi alla scrittura subito<br />
dopo essere andata in pensione,<br />
con la traduzione di due romanzi<br />
stranieri per Mondadori. Ma poi<br />
ha voluto dedicarsi a qualcosa di<br />
suo. Dopo una collaborazione con<br />
il settimanale Confidenze, su cui<br />
pubblicava articoli che raccontavano<br />
vicende vissute in forma di<br />
racconto, ha cominciato a scrivere<br />
romanzi. “Di sette ne sono stati<br />
pubblicati solo tre. Gli altri sono<br />
ancora chiusi nel cassetto.”<br />
Un’ultima domanda è d’obbligo:<br />
hai mai trovato un tesoro<br />
nella casa che hai ereditato?<br />
“Purtroppo no. La casa in cui abito<br />
non è bella come la villa del romanzo,<br />
è una casa di campagna.<br />
E non ci sono né tesori né cantine<br />
misteriose.”<br />
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