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Giuseppe Garibaldi - Asociación Dante Alighieri

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8BiografíasI primi duecento anni di <strong>Garibaldi</strong><strong>Giuseppe</strong> <strong>Garibaldi</strong> (Nizza 1807-Caprera 1882)Per Romano Martinelli.Uno dei massimi eroi del Risorgimento italiano. Era il secondo Ottocento. <strong>Giuseppe</strong> era ormai l’EroePartecipa alla ribellione scoppiata nello stato brasiliano di Due Mondi, con, nel carniere, i frutti di milleunadi Rio Grande do Sul nel 1836. Lotta in e dall’Uruguay battaglie per la libertá della sua Patria, dell’Uruguay,contro il dittadore argentino Juan Manuel de Rosas nel persino della Francia ex amica divenuta bulletto1841. Combatte nel 1860 in Italia per l’unità nazionale antitaliano messo alle corde nel 1870 dal ben piúcontro l’Austria e contro i Borboni nel Regno delle due grintoso bullo tedesco nella Guerra franco-prussiana.Sicilie, che annette al nascituro Regno d’Italia. Lotta Era un <strong>Garibaldi</strong> divo intercontinentale, unacontro il Papato per convertire Roma in capitale «superstar» o un «dritto», per dirla con un certod’Italia. Presiede il Comitato Centrale Italiano.giovanilismo odierno piú vicino all’imitazione rock cheCombatte in Francia contro la Prussia nel 1870-71 con i alla realizzazione doc. Lo era dopo la nascita piccolofigliMenotti e Ricciotti. È deputato all’Assemblea di medio borghese in una Nizza allora italica; dopoBordeaux nel 1871 e, nel 1875, al Parlamento italiano. Il l’intervento giovanile ai moti carbonarisuo ritratto è dipinto dall’artista argentino Prilidiano prerisorgimentali; dopo una stagione da vagamondo perPueyrredón.poter vivere fuori dalla portata di forche reazionarie eCosì recita un’enciclopedia e —fiumi di parole più, per guadagnarsi da vivere come e dove ce la facesse, infiumi di parole meno— recitano tante altre, specie in Africa, a New York, in Brasile, a Montevideo, cittàItalia. Viceversa, «<strong>Giuseppe</strong> <strong>Garibaldi</strong> é come la dove ha un monumento come a Buenos Aires; dopo lemamma, in Italia», diceva un professore di storia a cariche di fanteria e di cavalleria con i suoi volontariRoma. «Non si tocca». Ricorda gliper le libertà, uguaglianza eargentini José de San Martín, dettofraternitá dentro e fuori dalle tre«Il Santo della Spada», qualeguerre dell’Unità italiana; dopo lasupereroe militare disinteressato, esua conversione da repubblicanoManuel Belgrano, ritenuto il santoutopistico —prematuro a queidi tutto per il suo eroismo bonariotempi— in monarchico realisticooro colato a tutto campo.alla faccia di chi lo definiva uomoC’è, vero è, chi stenta a reputarepolitico col «cuore da leone e iluno stinco di santo il «tano» tuttocervello da bue»; dopo, insomma,d’un pezzo <strong>Garibaldi</strong>, di cui siuno dei pochi percorsi militari ericordano di questi giorni i duecentocivili dalle ombre che non reggonocompleanni. È stato collezionista diil confronto con le luci.donne non solo proprie, diL’avevano forse capito iinsurrezioni proprie e altrui, dinordamericani, ruzzolati nellaavventure politiche e belliche tra ilGuerra di Secessione, quando glititanismo e il banditismo a sentire chi ne intascò o chi offrirono da Washington il comando di una loro armatane pagò il prezzo, e di dribbling da fuoriclasse a boia su contro i separatisti. Ci ripensarono, per contrasti interni,tutt'e due le sponde dell’Atlantico. Unanimità, però, ad sia pure con tanto di «thank you, Joseph», quando ilammirarlo nel Belpaese. Unanimità piú unica che rara, nizzardo offrì la sua esperienza per guidare tutti gliessendo noto che, se si mettono insieme, poniamo caso, eserciti «yankee».dieci italiani, ne vengono fuori undici partiti politici. A noialtri, sparpagliati e internazionalizzati sulGli faceva eco, sembra un paradosso, la flemmatica pianeta dopo essere nati dalle Alpi fino in Sicilia eInghilterra. Lassù, <strong>Garibaldi</strong> era adorato in vita. In malati di quell’italianissima nostalgia impastata divisita a Londra, le «ladies» gli tagliavano a ricordo critica-autocritica che ci porta a fare l’amore alla nostraciocche dei biondi capelli, imbambolate dai suoi occhi terra mentre le facciamo le pulci, <strong>Giuseppe</strong> <strong>Garibaldi</strong>color azzurro «ghiaccio bollente» (altro che il «blue» pare ancora dire che non guasta litigare con la Patriastemperato dallo «Scotch and soda» dei maschi «made mentre ci si attraversa la vita mano nella mano. Lain England»). I «gentlemen» erano esaltati dalsapeva magari lunga quest'uomo «dal grande cuore»,contributo garibaldino alla diffusione nel neo-Regno come lo chiamava Dionisio Petriella, compiantod’Italia della monarchia costituzionale, nata apresidente della nostra <strong>Dante</strong>. Non è poco. Si capisceWestminster, in barba ad autocrati sul viale delche in tanti dicano tuttora «Thank you, Joseph». Otramonto a Vienna e a Parigi.grazie, Beppe.

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