Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Due lunghe file di automobili in entrambe le direzioni.<br />
James e Mark se ne stavano lì, in macchina, in silenzio, con<br />
l’autoradio rotta. Erano di ritorno da un parco divertimenti<br />
e nonostante fossero loquaci come cocorite stavano zitti,<br />
fiaccati dal lungo viaggio e dall’ingorgo. Erano fermi da più<br />
di un’ora quando Mark se ne uscì con un: “Beh, spero che<br />
sia un bell’incidente con morti e feriti.”<br />
“Ma cosa dici?” rispose James. “Almeno giustificherebbe<br />
questo macello di coda.”<br />
“Non dico morti e feriti, però…”<br />
“Vorrei vedere...”<br />
“L’incidente d’auto deve essere una fine schifosa…<br />
intrappolati in mezzo alle lamiere con le budella in braccio<br />
e la consapevolezza che non durerai abbastanza da farti<br />
estrarre vivo da quello che resta della macchina…”.<br />
“Sei mai stato coinvolto in un incidente?” chiese James.<br />
“No. E tu?”<br />
“Io sì,” disse lui. “Mi sono fatto solo qualche graffio, ma<br />
ho completamente distrutto la macchina.”<br />
Si fermò un istante a riflettere e aggiunse:<br />
“Un’esperienza terrificante.” E fu di nuovo silenzio.<br />
E furono altri due metri di strada.<br />
“Come ti immagini la tua morte?” chiese Mark.<br />
“Nella peggiore delle ipotesi?” rispose James.<br />
“No,” ribatté lui,“immagina che una qualche sensitiva<br />
ti dica come e quando morirai. Cosa direbbe?”<br />
“Suicidio?” rispose James, al che scoppiarono a ridere.<br />
“No, sul serio, credo che sarò io a togliermi di mezzo<br />
quando sarà arrivato il momento, quando sentirò<br />
di aver vissuto abbastanza.”<br />
“Col cazzo” disse Mark “si fa presto a dirlo finché<br />
sei giovane.”<br />
“No, non scherzo. Io ho la mania di far tutto da solo.”<br />
“Sembra anche a me” disse Mark e scoppiarono<br />
nuovamente a ridere. “E come faresti? Ti compreresti una<br />
pistola e ti faresti esplodere il cervello?”. Risate.<br />
“No, sarei così preoccupato che farei qualche cazzata<br />
e finirei per farmi saltare la faccia e passare il resto dei miei<br />
giorni cieco, sordo e malamente mutilato.”<br />
“Peggio che morto.”<br />
“Esatto.” disse James “No, credo che mi butterei dal<br />
settimo piano o qualcosa del genere. Lì è difficile non<br />
rimanerci secchi.”<br />
“Beh sì. Ma se tu avessi una moglie, dei figli, a loro non<br />
penseresti?”<br />
“Beh, nessuno campa in eterno,” disse James sorridendo.<br />
E fu nuovamente il silenzio. Calma piatta. Si udì il suono<br />
di un clacson dalle retrovie.<br />
“Io invece spero di finire accoltellato durante una partita<br />
a poker in qualche bettola nascosta” disse Mark “non<br />
sarebbe male.”<br />
“Ah, io direi che creperai di cancro al culo.”<br />
Risate. D’un tratto presero a muoversi con passo<br />
più sostenuto, le auto davanti cominciarono a procedere<br />
più spedite. Poi un nuovo rallentamento. Stavano<br />
passando a fianco dell’intralcio che aveva creato tutto<br />
l’ingorgo. Un incidente, in effetti. Un groviglio agghiacciante<br />
di lamiere e di auto schiacciate e accartocciate come<br />
foglie secche. Sull’asfalto vetri rotti e chiazze di sangue.<br />
Ai bordi della carreggiata diverse auto della polizia<br />
e ambulanze. Mark e James fecero in tempo a intravedere<br />
due sagome distese, coperte da lenzuoli bianchi. Presero<br />
velocità e si lasciarono la tragedia alle spalle. Rimasero<br />
in silenzio, scrutando nell’imprevedibile.<br />
NON C’è VIA<br />
D’USCITA NON<br />
C’è SCORCIATOIA<br />
PER TORNARE<br />
A CASA.<br />
24/25