scheda di approfondimento sullo spettacolo - Teatro Massimo

Argomento dello spettacolo
L’Anello del Nibelungo è l’«opera d’arte totale» creata da Wagner, ovvero uno spettacolo che
contiene in sé nella stessa misura Musica, Poesia e Dramma, come unità indivisibili. Wagner, così,
fonda la tradizione del dramma musicale in Germania partendo dalla mitologia nordica, i cui
personaggi sono gli dei e le creature fantastiche delle leggende norrene.
L’Oro del Reno
La causa scatenante delle vicende del Ring è la presa dell’Oro da parte del nano Nibelungo
Alberich, il quale lo ruba alle figlie del Reno. L’oro è magico e se forgiato in anello dà potere
infinito a chi lo possiede. Alberich fa lavorare duramente nelle viscere della terra il popolo dei
Nibelunghi, mentre il fratello Mime gli costruisce un elmo che gli darà la facoltà di trasformarsi in
ogni cosa e addirittura di renderlo invisibile. Intanto nel regno degli dei i Giganti, Fafner e Fasolt,
hanno finito di costruire il Walhalla, la reggia richiesta da Wotan, il padre degli dei. In cambio,
però, chiedono come pagamento per il loro lavoro Freia, la dea della bellezza e della giovinezza,
colei che con le mele del suo giardino fa sì che gli dei rimangano sempre giovani e forti. Fricka
prega il marito Wotan di trovare un altro modo per pagarli. Loge allora suggerisce che i giganti
vengano pagati con l’oro del Reno, per cui Wotan e Loge, il semi-dio del Fuoco, scendono nel
Nibelheim per strappare l’oro al Nibelungo. Una volta arrivati, Alberich con l’elmo gli mostra la
sua potenza trasformandosi in un enorme drago. Nonostante la grande sorpresa, per ingannarlo,
gli dei lo sfidano a trasformarsi in un essere piccolo piccolo e una volta mutatosi in rana lo
catturano e lo portano via assieme all’oro. Wotan viene sopraffatto dal desiderio di tenere per sé
l’anello ma la dea della terra Erda lo convince a cederlo ai giganti rivelandogli l’infausto destino
che colpirà gli dei la seconda volta che Wotan l’avrà in mano.
La maledizione si scatena subito, i giganti restituiscono Freia, ma Fafner, per avidità, uccide il
fratello Fasolt e fugge con il bottino. Gli dei finalmente ascendono nel Walhalla mentre le figlie del
Reno supplicano invano di riavere il loro amato oro.
La Valchiria
Antefatto: Il gigante Fafner è fuggito con l’oro e, trasformatosi in un enorme drago, lo tiene
nascosto in una caverna. Wotan intanto è sceso tra i mortali sotto forma di un viandante e ha
creato una nuova stirpe, i Walsi, tra cui Siegmund e Sieglinde, due gemelli. Questi “uomini liberi”
potranno riportare l’oro al Reno e la pace nel mondo.
Tutto ha inizio in una capanna nel bosco dove Siegmund, dopo una lunga corsa, trova riparo. Lo
accoglie Sieglinde e subito nasce tra i due un grande amore. Al suo arrivo Hunding, sentendo la
storia del fuggiasco, capisce di trovarsi di fronte al suo nemico, che l’indomani sfiderà a morte in
duello. Durante la notte Siegmund trova in un albero la potente spada che gli aveva promesso il
padre e solo lui è in grado di estrarla. Sieglinde, dopo aver addormentato con un sonnifero il
marito, scappa con il ritrovato fratello. Intanto Wotan convoca Brunnhilde, la prediletta tra le
Valchirie, e le ordina, a malincuore, di uccidere Siegmund. È stato costretto dalla moglie Fricka,
dea della legge, la quale non ammette l’amore tra i gemelli e vuole che venga tolta la spada a
Siegmund. Dopo una lunga fuga i gemelli si fermano nel bosco poiché Sieglinde, in preda al delirio
per la paura che Hunding li uccida, sviene. Brunnhilde li raggiunge e rivela a Siegmund che dovrà
morire ma, infine, commossa dall’amore fra i due giovani, decide di difenderlo. Durante il duello,
però, Wotan interviene e rompe la spada del figlio che viene ferito a morte. Mentre Hunding
finisce il nemico, la valchiria scappa dalle sorelle con Sieglinde, rivelando che essa porta in grembo
l’ «uomo della libertà», Siegfried. Wotan raggiunge la figlia, è costretto a punirla per ciò che ha
fatto, la addormenterà tra un mare di fiamme - solo un eroe potrà risvegliarla!
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