V I C E N T I N I - Associazionetrivenetadelfante.it
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Poste Italiane s.p.a.-Spedizione in Abbonamento Postale - D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza<br />
Fanti<br />
ANNO XXXIX N.3 SETTEMBRE 2011<br />
PERIODICO TRIMESTRALE PER GLI ISCRITTI<br />
V I C E N T I N I<br />
NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE VICENTINA<br />
DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL FANTE
ANNO XXXIX - N.2 N.3 GIUGNO SETTEMBRE 2011 2011<br />
sommario<br />
3 - 11 settembre 2011: di Attilio Maria Gom<strong>it</strong>olo<br />
6 - 6° Incontro internazionale: il Presidente<br />
8 - Ossario del Pasubio: di Raffaele Cecchin<br />
9 - Le Genti venete sul Grappa: di Raffaele Cecchin<br />
10 - Quella madre sull’Attenti onora suo figlio e l’Italia: di Cristiano Gatti<br />
11 - Un Fante straordinario: di Francesco Zilio<br />
12 - In Carnia per ricordare: di Everardo Sperotto<br />
13 - Vivi le Forze Armate: di La Redazione<br />
14 - Medaglia d’Oro Gudo Brunner: di Francesca Mantovani<br />
16 - Autunno 1917: di Ricciardo Vaghetti<br />
17 - … Addio alla Armi: di Everardo Sperotto<br />
18 - L’angolo dello Psicologo: di dott.ssa Denise Zorzan<br />
20 - I nostri impegni: di Attilio Maria Gom<strong>it</strong>olo<br />
20 - Dal Corbin al Monte Lèmerle: di Sezione Altopiano 7 Comuni<br />
21 - … Incontri ai Crosati: di Everardo Sperotto<br />
21 - A. N. G. E. T. di Orfelio Gasparoni<br />
22 - L’ottantesimo Roma: di Raffaele Cecchin<br />
24 - Altopiano di Asiago: di Giovanni delle Fusine<br />
25 - Sezione di Creazzo: di Attilio Maria Gom<strong>it</strong>olo<br />
26 - Sezione di Dueville : di Moreno Perdoncin<br />
27 - Sezione di Longa Schiavon: di Vincenzo Cisotto<br />
27 - Sezione di Noventa Vicentina: di Bruno Conte e Giovanni Negri<br />
28 - Sezione di Romano d’Ezzelino: di Marco Gatto<br />
29 - Sezione di Schio : di Andrea Motta<br />
30 - Sezione di Tezze sul Brenta: di Raffaele Cecchin<br />
30 - Sezione di Tonezza del Cimone: di Pietro Framarin<br />
Bacheca<br />
31 - Nasc<strong>it</strong>e - Matrimoni - Anniversari - Lauree - Lutti<br />
Redazione e Amministrazione: Contrà Burci, 14/B - 36100 Vicenza<br />
Tel. Segreteria: 0444236327 Presidente: 0444236328<br />
Periodico trimestrale per gli iscr<strong>it</strong>ti - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale<br />
D:L:353/2003 ( conv. in L.27/02/2004 n° 46 ) art. 1, comma 2, DCB Vicenza<br />
Anno XXXIX - N. 3 - SETTEMBRE 2011<br />
Direttore Responsabile: Franco Pepe - Registrazione al Tribunale di Vicenza N° 312 del 18/11/1974<br />
Stampa: Cooperativa Tipografica Operai - Via Corbetta, 9 - 36100 Vicenza<br />
Tel. 0444515580 - Fax 0444515588 - e- mail: cto@cotiop.<strong>it</strong><br />
2<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazionale<br />
Arte – Cultura – Storia - Salute<br />
Corrispondenza dalle Sezioni<br />
Avviso A tutte le sezioni; per portare a conoscenza le vostre attiv<strong>it</strong>à sezionali alla numerosa<br />
platea degli associati, vi preghiamo di pubblicarle al seguente indirizzo di posta elettronica.<br />
email: assnazfantevicenza@gmail.com<br />
Sommario www. associazionetrivenetadelfante.<strong>it</strong><br />
È<br />
un onore salutare tutte le<br />
persone presenti e farlo<br />
per la Federazione Provinciale<br />
del Fante di Vicenza, della<br />
quale sono il responsabile. Un<br />
saluto particolare ai nostri ragazzi<br />
in armi dell’80° Reggimento<br />
“Roma”, al loro Comandante, alle<br />
autor<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari, civili e religiose<br />
che ci hanno voluto onorare con la<br />
loro presenza.<br />
Confesso che anch’io sono innamorato<br />
di questa meravigliosa<br />
Montagna, il Pasubio, la frequento<br />
da quando ero piccolissimo, e<br />
anche a me è cap<strong>it</strong>ato come a tanti<br />
di voi, di trasformarla nella meta<br />
di bellissime escursioni non solo<br />
domenicali, sia durante il periodo<br />
estivo, sia in quello invernale, per<br />
tanti anni.<br />
Per la ver<strong>it</strong>à, da giovane, questo<br />
monte non m’interessava molto<br />
per la sua storia; ad attirarmi erano<br />
piuttosto i sui percorsi turistico-escursionistici,<br />
i meravigliosi<br />
paesaggi, le sue guglie e le strep<strong>it</strong>ose<br />
sciate fuori pista nel periodo<br />
invernale. Qualche chilo fa,<br />
ho imparato a fare delle scalate,<br />
anche impegnative, avendo come<br />
insegnante un mio compagno di<br />
scuola, prima che questi diventasse<br />
“Casarotto”.<br />
Qualche chilo e qualche anno fa,<br />
appunto.<br />
Poi ho conosciuto Pieropan,<br />
attorno agli anni ottanta, quando<br />
aveva una rubrica di storia nella<br />
rivista dei Fanti di Vicenza che a<br />
quel tempo si chiamava “Arcobaleno”,<br />
nella quale in forma riassuntiva<br />
raccontava i luoghi delle<br />
molte Battaglie sul Fronte Vicentino<br />
combattute nella prima guerra<br />
mondiale. Del bel lavoro del<br />
Fante Pieropan, ricordo ancora<br />
quello dedicato alla Vallarsa e al<br />
Pasubio, e la storia dei Reggimenti<br />
di Fanteria che non ha potuto<br />
completare a causa della malattia<br />
che l’ha portato via anz<strong>it</strong>empo.<br />
Di lui mi mancano i lunghi ciac-
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
11 settembre 2011 Monte Pasubio<br />
Discorso del Presidente della Federazione Provinciale di Vicenza<br />
Attilio Maria Gom<strong>it</strong>olo<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
3
Redazione<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
chericci e i racconti puntuali sulle<br />
vicende della grande guerra; ma<br />
mi manca anche il racconto delle<br />
sue passeggiate su questa Montagna,<br />
durante le quali ogni volta<br />
scopriva, su di un sentiero già<br />
percorso decine di volte, qualche<br />
particolar<strong>it</strong>à che lo rendeva più<br />
interessante.<br />
Tutto questo, per dire che noi<br />
vicentini in generale, quelli ad<br />
ovest della provincia in particolare,<br />
amano il Pasubio; è il punto<br />
di riferimento al mattino quando<br />
incomincia il giorno, e la sera il<br />
punto sul quale, anche al buio, si<br />
posa lo sguardo prima di entrare<br />
4 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
in casa dopo il lavoro.<br />
Ecco spiegato il motivo per il<br />
quale i miei meravigliosi Fanti<br />
hanno voluto che aderissimo al<br />
programma finanziato con la legge<br />
78 del 2001, per il recupero<br />
dei s<strong>it</strong>i storici della prima guerra<br />
mondiale. Ma non solo questo, ci<br />
ha spinto anche la consapevolezza<br />
che su questo Monte Sacro hanno<br />
combattuto parecchie Brigate<br />
di Fanteria, per tutti i quarantun<br />
mesi di guerra. Brigata Roma, Liguria,<br />
Piceno, Valtellina, Murge,<br />
Verona, Ancona, Puglie, Catania,<br />
Sesia, Volturno, Sele, che hanno<br />
visto 29.633 loro uomini messi<br />
fuori combattimento. Nessuno<br />
come i Fanti è stato così presente,<br />
nessuno ha avuto le stesse perd<strong>it</strong>e.<br />
Proprio queste considerazioni<br />
ci portano a dire che il Pasubio<br />
è il Monte dei Fanti, per la ver<strong>it</strong>à<br />
lo si potrebbe dire di altri posti<br />
nei quali le nostre Brigate hanno<br />
combattuto, ma in questo luogo<br />
così difficile, ostico, aspro, i Fanti<br />
sono stati presenti dal 24 maggio<br />
1915 al 2 novembre 1918, senza<br />
mollare mai nemmeno nei momenti<br />
più drammatici.<br />
Per questo motivo ci siamo impegnati<br />
nel recupero del Cim<strong>it</strong>ero<br />
della Brigata Liguria, 157° - 158°
Reggimento, conosciuto anche<br />
come “Cim<strong>it</strong>ero dell’Arco Romano<br />
“ o del “Di Qui Non Si Passa”,<br />
motto divento famoso a causa<br />
delle leggendarie gesta che la Brigata<br />
Liguria del Generale Achille<br />
Papa, seppe compiere sul Monte<br />
Zovetto e in Val Magnaboschi,<br />
sull’Altopiano di Asiago.<br />
Il mer<strong>it</strong>o di questo bel recupero<br />
che oggi inauguriamo, va assegnato<br />
quasi esclusivamente ai<br />
Fanti della Sezione di Valli del<br />
Pasubio e al loro Presidente Giovanni<br />
Battista Cumerlato, che in<br />
quest’opera hanno messo la loro<br />
professional<strong>it</strong>à, il loro sentimento<br />
e il loro amore per questa Mon-<br />
tagna che alla sua base osp<strong>it</strong>a il<br />
loro bel paese. Ad essi si sono affiancati<br />
i Fanti della Zona Vicenza<br />
3 della quale è Capo Gruppo il<br />
Fante Pietro Framarin, che li hanno<br />
supportati nel loro lavoro con<br />
entusiasmo, un<strong>it</strong>amente ad altre<br />
Associazioni d’Arma che hanno<br />
voluto essere presenti con i loro<br />
uomini.<br />
Una menzione speciale la riservo<br />
agli amici Ungheresi dell’Associazione<br />
Honved d’Artiglieria<br />
presieduta da Bela Kaplar, che tre<br />
anni fa quando abbiamo iniziato il<br />
lavoro qui all’Arco Romano, hanno<br />
lavorato con entusiasmo per<br />
cinque giorni dal 20 al 25 luglio<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
del 2009, con profondo rispetto<br />
per i nostri morti, che accumunano<br />
ai loro caduti.<br />
Prima di terminare, permettetemi<br />
di ringraziare la Comun<strong>it</strong>à<br />
Montana Spettabile Reggenza dei<br />
7 Comuni, nelle persone dell’arch.<br />
Corà e dell’ing. Carollo che c<strong>it</strong>o<br />
per tutti quelli con i quali abbiamo<br />
collaborato con reciproca stima; e<br />
non dimentico il Corpo Forestale<br />
dello Stato che ringrazio per la<br />
collaborazione dataci, c<strong>it</strong>ando il<br />
dott. Mauri con simpatia.<br />
Viva La Fanteria<br />
Viva l’Eserc<strong>it</strong>o Italiano<br />
Viva l’Italia<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
5
Redazione<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
6° Incontro internazionale<br />
per la Pace fra i popoli<br />
Non sembri pomposo il<br />
nome della nostra cerimonia<br />
a Tonezza del Cimone,<br />
né inadeguato l’aggettivo usato,<br />
internazionale, per qualificare<br />
la cerimonia stessa che abbiamo<br />
dedicato alla pace.<br />
Quando abbiamo inaugurato<br />
il bel recupero del Cim<strong>it</strong>ero Mil<strong>it</strong>are<br />
Austroungarico di local<strong>it</strong>à<br />
Crosati ci siamo posti, assieme al<br />
Presidente Marcello Mantovani,<br />
il problema di che taglio sarebbe<br />
stato più opportuno conferire alla<br />
manifestazione. Int<strong>it</strong>olarla alla<br />
Pace sembrava la soluzione più<br />
giusta, giacché nel Cim<strong>it</strong>ero recuperato<br />
non c’era nessuna salma di<br />
soldato <strong>it</strong>aliano e, quindi, il nostro<br />
lavoro di recupero assurgeva a<br />
simbolo di civiltà e, il coinvolgimento<br />
nelle celebrazioni degli ex<br />
nemici, diveniva il simbolo della<br />
voglia di pace, non solo di Italia<br />
e Austria, ma di tutta Europa.<br />
Conseguente a questa decisione, è<br />
arrivata la delibera del Consiglio<br />
Comunale di Tonezza del Cimone<br />
che, nominando il s<strong>it</strong>o cim<strong>it</strong>eriale<br />
“Monumento alla Pace e alla<br />
Concordia fra i Popoli” rafforzava<br />
il concetto sugger<strong>it</strong>o anche nel<br />
t<strong>it</strong>olo di questa pagina.<br />
Vi chiederete come mai questa<br />
premessa, come mai questo bisogno<br />
di ribadire ancora una volta<br />
che la cerimonia che celebriamo<br />
ogni anno la terza domenica di luglio,<br />
è int<strong>it</strong>olata alla Pace. È presto<br />
detto.<br />
Possiamo, intanto, affermare<br />
che anche domenica 17 luglio la<br />
cerimonia è stata bella e partecipata,<br />
anche dai “civili” che sono<br />
in ferie nel bel paesino montano,<br />
che hanno applaud<strong>it</strong>o e segu<strong>it</strong>o<br />
con entusiasmo la sfilata nel centro<br />
di Tonezza del Cimone, commovendosi<br />
durante la deposizione<br />
delle Corone d’Alloro (Italiana ed<br />
Austriaca), al Monumento ai Caduti.<br />
Tutto bene quindi? No, pen-<br />
6 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
siamo si possa e si debba fare di<br />
più, soprattutto se vogliamo che<br />
la cerimonia al Cim<strong>it</strong>ero di Contrà<br />
Campana, diventi veramente<br />
il veicolo a disposizione della<br />
Federazione per parlare di Pace,<br />
coinvolgendo quanta più gente<br />
possibile. C’erano parecchi Fanti<br />
sia alla sfilata sia alla cerimonia<br />
al Cim<strong>it</strong>ero, molti Gonfaloni dei<br />
Comuni vicentini, tanti Labari e<br />
Bandiere delle Associazioni. Tanti,<br />
ma se parliamo di Pace, con<br />
convinzione, come mai non riu-<br />
Il Presidente<br />
sciamo a superare i 1500 – 2000<br />
partecipanti?<br />
Forse è più facile dimostrare<br />
per la pace quando viene proposta<br />
nelle piazze dai vari “movimenti”,<br />
piuttosto che da un’Associazione<br />
che magari ha tutti i t<strong>it</strong>oli<br />
per farlo, morali, di sacrificio, di<br />
dolore, ma non la risonanza dei<br />
mass media o dei vari gruppi pol<strong>it</strong>ici.<br />
Oppure, ma non lo vogliamo<br />
nemmeno pensare, parlare di pace<br />
è una moda riservata a pochi eletti,<br />
che la usano come più è con-
veniente; non una forma “mentis”<br />
che incanali in un solco ben preciso<br />
sia i pensieri, sia le azioni degli<br />
uomini. Se credete che questa sia<br />
l’impostazione giusta per le nostre<br />
azioni, chiedetevi anche voi<br />
come mai questa cerimonia non<br />
cresce, non decolla, non diventa<br />
più importante.<br />
La Pace è un bene comune, irrinunciabile,<br />
del quale beneficiamo<br />
tutti ogni giorno, e ogni giorno ci<br />
auguriamo che continui a governare<br />
le nostre v<strong>it</strong>e, perché di morti<br />
per conquistarla questa pace ne<br />
abbiamo avuti troppi in passato, e<br />
troppi anche oggi.<br />
Se è così che anche voi cari Fanti<br />
e Patronesse la pensate, ricordiamoci<br />
che dietro ad ogni Fazzoletto<br />
rosso – blu c’è una famiglia,<br />
dietro ad ogni Labaro o Bandiera<br />
c’è un gruppo di famiglie, dietro<br />
ad ogni Gonfalone comunale c’è<br />
un’intera comun<strong>it</strong>à, Se fossimo<br />
consapevoli di questo, saremmo<br />
entusiasti di essere a Tonezza a<br />
dimostrare a nostro modo la Pace.<br />
Se le nostre famiglie e le nostre<br />
comun<strong>it</strong>à capissero quanto è importante<br />
questa nostra cerimonia,<br />
“L’Incontro Internazionale per la<br />
Pace” di Tonezza del Cimone sarebbe<br />
molto più partecipata e sent<strong>it</strong>a;<br />
poniamocelo come un importante<br />
obbiettivo da raggiungere.<br />
Tornando alla cerimonia di Tonezza<br />
del Cimone, sono stati tre<br />
giorni (15-16-17 luglio), che hanno<br />
visto i Fanti e le Patronesse<br />
vicentine della Zona Vicenza 3,<br />
in particolare quelli di Tonezza<br />
, impegnati nel gestire la “Festa<br />
della Birra”, il bell’incontro con<br />
la Danza ed il Jazz, proposto dalla<br />
scuola di ballo di Malo di Rosanna<br />
Peverati e il pranzo ufficiale di<br />
domenica 17, nel quale abbiamo<br />
portato le autor<strong>it</strong>à a contato di<br />
gom<strong>it</strong>o con quanti, circa 200 persone,<br />
avevano ader<strong>it</strong>o al “Rancio<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
del Fante” che, per questa volta si<br />
può ben definire ottimo ed abbondante.<br />
Un grazie a tutti i collaboratori<br />
che hanno contribu<strong>it</strong>o a fare bella<br />
la nostra cerimonia trasformandola<br />
in una festa per le famiglie.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
7
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Commemorazione<br />
La sol<strong>it</strong>a cerimonia in ricordo<br />
dei Caduti delle innumerevoli<br />
battaglie combattute sul Massiccio<br />
del Pasubio, è stata celebrata<br />
l’ultima domenica di giugno all’Ossario<br />
di Colle Bellavista (1.250 m.).<br />
Non è stata la sol<strong>it</strong>a celebrazione<br />
che ogni anno è organizzata a rotazione<br />
da uno dei Comuni che circondano<br />
“Il Massiccio”(Rovereto,<br />
Schio, Valdagno, Vicenza e Trento),<br />
e dalla Fondazione 3 novembre, ma è<br />
stato celebrato anche il 20° incontro<br />
<strong>it</strong>alo – austriaco per la Pace, che ha<br />
visto presenti alcune delegazioni austriache,<br />
contattate ed accompagnate<br />
dal comm. Mario Eichta referente<br />
per il vicentino della Croce nera<br />
dell’Alta Austria.<br />
Come sempre, i Fanti vicentini<br />
erano presenti in buon numero<br />
nonostante le molte iniziative che<br />
quest’anno abbiamo organizzato, anche<br />
per celebrare il 150° anniversario<br />
dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia che termineranno,<br />
per quanto riguarda la Federazione<br />
di Vicenza, con l’inaugurazione del<br />
recupero del Cim<strong>it</strong>ero della Brigata<br />
Liguria, sul Monte Pasubio.<br />
La cerimonia è stata onorata dalla<br />
presenza del Picchetto Armato del<br />
Reggimento del Genio Ferrovieri di<br />
Casal Maggiore di Bologna che, nei<br />
giorni immediatamente precedenti<br />
domenica 26 giugno (giovedì, venerdì<br />
e sabato), sono stati impegnati in<br />
attiv<strong>it</strong>à addestrative in alta quota, e<br />
altre in fondovalle. Al Reggimento<br />
Ferrovieri è stata confer<strong>it</strong>a la C<strong>it</strong>tadinanza<br />
Onoraria del Comune di Valli<br />
del Pasubio, per la competente opera<br />
di aiuto che ha svolto nel novembre<br />
2010, in occasione dell’alluvione<br />
che ha colp<strong>it</strong>o il terr<strong>it</strong>orio vicentino,<br />
e delle conseguenti numerose frane<br />
che hanno riguardato il vasto terr<strong>it</strong>orio<br />
comunale di Valli del Pasubio. In<br />
quell’occasione gli uomini del Reggimento<br />
oltre che l’indubbia professional<strong>it</strong>à,<br />
hanno mostrato anche la<br />
loro uman<strong>it</strong>à e il loro grande cuore,<br />
lavorando con abnegazione e dedizione<br />
per aiutare chi si trovava nel<br />
bisogno e rischiava di perdere tutto.<br />
Per tutto questo, il Comune di Valli<br />
del Pasubio ha concesso la C<strong>it</strong>tadinanza<br />
Onoraria al Reggimento<br />
Redazione Ossario del Pasubio<br />
8 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Raffaele Cecchin<br />
Genio Ferrovieri. La stessa onorificenza<br />
è stata confer<strong>it</strong>a dal Comune<br />
di Torrebelvicino al Corpo dei Vigili<br />
del Fuoco, per l’aiuto indispensabile<br />
che ha permesso di superare i giorni<br />
cr<strong>it</strong>ici causati dall’alluvione di quel<br />
nefasto novembre.<br />
Ci r<strong>it</strong>ornerà il Genio Ferrovieri sulla<br />
nostra montagna, in occasione della<br />
cerimonia dell’undici settembre per<br />
l’inaugurazione del recupero del Cim<strong>it</strong>ero<br />
del 157 Reggimento della Brigata<br />
Liguria “Di Qui non si Passa”.<br />
È stata una bella festa, la consegna<br />
delle C<strong>it</strong>tadinanze Onorarie, organizzata<br />
per ragioni di spazio nella Chiesa<br />
Arcipretale di Valli del Pasubio grem<strong>it</strong>a<br />
all’inverosimile. Per la Federazione<br />
provinciale era presente il Vicepresidente<br />
Vicario Raffaele Cecchin,<br />
accompagnato da una nutr<strong>it</strong>a schiera<br />
di Fanti, in particolare della Zona Vicenza<br />
3 e di Valli del Pasubio.<br />
Ai Fanti della Sezione di Valli del Pasubio<br />
che, coordinati da Giovanni Battista<br />
Cumerlato hanno lavorato intensamente<br />
nei mesi cr<strong>it</strong>ici dal novembre<br />
2010 a marzo 2011, è stata consegnata<br />
dal Sindaco del loro Comune una targa<br />
d’Onore per l’impegno che hanno profuso<br />
per la loro comun<strong>it</strong>à.<br />
Onore ai Fanti di Valli del Pasubio per<br />
la disponibil<strong>it</strong>à che hanno dimostrato<br />
di avere, e la competenza con la quale<br />
eseguono i loro impegni; anche per<br />
il loro lavoro la nostra Associazione<br />
è sal<strong>it</strong>a di parecchi gradini sulla scala<br />
della considerazione della comun<strong>it</strong>à.
Le Genti venete sul Grappa<br />
In molti anche se il tempo non era dei migliori<br />
Come ogni anno, anche in questo,<br />
si è ripetuto il pellegrinaggio<br />
delle Genti Venete sul<br />
Massiccio del Grappa, doppiamente<br />
doveroso per i Veneti, perché il Monte<br />
Grappa è storicamente legato sia<br />
in pace, sia in guerra, alla storia della<br />
nostra amata Regione.<br />
La cerimonia che dal 4 agosto 1901<br />
si ripete tutti gli anni, è stata fortemente<br />
voluta dell’allora Patriarca di<br />
Venezia, poi Papa PIO X° Giuseppe<br />
Sarto, per ringraziare la Santa Vergine<br />
che da quella cima vegliava<br />
fin dall’antich<strong>it</strong>à su tutto il terr<strong>it</strong>orio<br />
della Serenissima Repubblica. Salì<br />
sul Grappa montato su di un asino<br />
bianco il Patriarca di Venezia, in<br />
quella prima domenica di agosto di<br />
cento e dieci anni fa, per benedire<br />
ed inaugurare il piccolo sacello nel<br />
quale era stata posta la bianca statua<br />
della Madre Celeste, accompagnato<br />
da un’immensa folla di fedeli delle<br />
Province venete più prossime alla<br />
montagna (Vicenza- Belluno- Treviso),<br />
che lo raggiunsero sulla vetta<br />
seguendo i sol<strong>it</strong>i sentieri di arroccamento;<br />
a quel tempo l’attuale strada<br />
“Cadorna”, ovviamente non era ancora<br />
stata costru<strong>it</strong>a.<br />
Quest’anno la data era il 7 agosto,<br />
e coerente con questa prima parte di<br />
estate, il tempo non era dei migliori,<br />
già da lontano si aveva modo di<br />
vedere che sulle montagne c’erano<br />
parecchi nuvoloni neri che promettevano<br />
pioggia. Tant’è, quelli<br />
che hanno deciso di andare partono<br />
per tempo, io son part<strong>it</strong>o alle sei di<br />
mattina, calcolando con precisione<br />
il tempo che ci avrei messo per arrivare<br />
a Cima Grappa, perché se si<br />
arriva dopo le sette e trenta, la strada<br />
di accesso alla Cima viene chiusa e<br />
bisogna fare due chilometri a piedi<br />
per arrivare su. Devo aver sbagliato<br />
qualche cosa nei miei calcoli, perché<br />
sub<strong>it</strong>o dopo il mio arrivo, le forze<br />
dell’ordine hanno chiuso le strade di<br />
accesso perché sulla cima tutti i posti<br />
auto erano stati occupati. Per fortuna<br />
dico, perché sarebbe stato pesante<br />
portare per due chilometri il Medagliere<br />
Nazionale, ammesso che fossi<br />
stato capace di portarlo visto che<br />
da quando siamo arrivati e fino alla<br />
partenza per il r<strong>it</strong>orno a cerimonia fin<strong>it</strong>a,<br />
ha continuato a soffiare un vento<br />
forte e freddo, accompagnato da<br />
nuvole nere, basse e dense, che alle<br />
volte rendevano difficile mantenere<br />
fermo il Glorioso Stendardo, portato<br />
e scortato da tre Fanti della Sezione<br />
di Schio (Bedrtoldo-Cappellotto-<br />
Sperotto). Il tempo che già nel piano<br />
si preannunciava minaccioso, ha<br />
persuaso parecchia gente a non salire<br />
sulla Montagna, se si considerano le<br />
presenze dello scorso anno, eravamo<br />
poco oltre la metà, i Fanti presenti<br />
in buon numero, con pulmans<br />
da Brescia, da Treviso, da Venezia,<br />
da Belluno, mentre i vicentini hanno<br />
prefer<strong>it</strong>o salire, come sempre, con<br />
auto e pulmini per essere poi liberi di<br />
espandersi in libertà nelle molte belle<br />
local<strong>it</strong>à delle quali e ricco il Monte<br />
Grappa.<br />
Come sempre poi, la cerimonia è<br />
iniziata con l’accensione del tripode<br />
in onore dei Caduti, acceso con la<br />
fiaccola part<strong>it</strong>a dal bellunese e passata<br />
per tutti i paesi che sono alla<br />
base della Montagna, proprio in quel<br />
momento le nuvole sono così f<strong>it</strong>te<br />
che pochi hanno visto quanto stava<br />
succedendo. E’così per tutto il tempo<br />
della manifestazione, solo verso<br />
la fine le nuvole si sono alzate un<br />
poco permettendo di seguire quello<br />
che ne rimaneva con la dovuta attenzione.<br />
L’Alfiere che aveva il comp<strong>it</strong>o<br />
di portare il Medagliere, ha avuto il<br />
suo bel da fare a mantenerlo nella<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Raffaele Cecchin<br />
giusta posizione, ma non ha voluto<br />
rinunciare al privilegio di portarlo,<br />
rifiutando il cambio che gli era stato<br />
proposto.<br />
Era presente all’evento anche il<br />
Ministro della difesa Ungherese che<br />
ha pronunciato un discorso pieno di<br />
contenuti moralmente condivisibili, e<br />
di ringraziamento per aver ricordato<br />
i Caduti del suo Paese in modo adeguato<br />
e civile, ricoverandoli in appos<strong>it</strong>i<br />
spazi, come il Sacrario di Cima<br />
Grappa appunto, per perpetuarne la<br />
memoria. Folta come sempre la delegazione<br />
austriaca, questa volta del<br />
mandamento di Salisburgo, accompagnati<br />
da una folcloristica ma preparata<br />
ed efficiente Banda musicale,<br />
e dalle loro maestose e imponenti<br />
Bandiere reggimentali, molte “vecchie”<br />
di qualche decina d’anni. Erano<br />
presenti anche delegazioni Slovene,<br />
Bosniache, Ceke e Slovacche,<br />
tutte con le divise storiche risalenti<br />
alla prima guerra mondiale.<br />
Della cerimonia si può dire che potrebbe<br />
essere migliorata anche se, ad<br />
onor del vero, non ha bisogno di particolari<br />
cambiamenti, bisognerebbe<br />
far risaltare di più il suo carattere di<br />
ricordo dei Caduti di tutte le nazioni<br />
in guerra, senza dimenticare quelli<br />
che morirono durante i rastrellamenti<br />
nella seconda guerra mondiale. Nello<br />
stesso tempo però, andrebbe ricordato<br />
ance il suo carattere civile, legato<br />
alla storia Regionale che è patrimonio<br />
di tutti i Veneti.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
9
Redazione<br />
ANNO XXXIX - - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Quella Madre sull’attenti<br />
onora suo figlio e l’Italia<br />
Parà morto in Afghanistan<br />
Annar<strong>it</strong>a Lomastro ha accolto<br />
col saluto mil<strong>it</strong>are la salma del<br />
suo soldato mostrando rispetto<br />
per la scelta di v<strong>it</strong>a del figlio.<br />
Come sarebbe piaciuto a lui, caduto<br />
per la Patria<br />
Ormai i funerali dei nostri soldati finiscono<br />
tra le frattaglie del grande notiziario.<br />
Come dimenticare il clamore<br />
e l’enfasi per i primi caduti: adesso,<br />
superata quota quaranta, siamo alla<br />
routine funeraria. La notizia dell’imboscata,<br />
l’addio dei commil<strong>it</strong>oni a Kabul<br />
prima del rimpatrio, l’atterraggio a<br />
Ciampino, il saluto alla salma con tutti<br />
gli onori e qualche autor<strong>it</strong>à, i funerali<br />
nella basilica romana di Santa Maria<br />
degli Angeli, i cappellani mil<strong>it</strong>ari che<br />
invocano la concordia nazionale a sostegno<br />
di questi nostri giovani eroi,<br />
infine l’ultimo viaggio al paese d’origine...<br />
E ammettiamolo senza ipocrisie:<br />
lo stanco r<strong>it</strong>uale non sconvolge più<br />
nessuno.<br />
L’opinione pubblica <strong>it</strong>aliana, si usa<br />
dire, ha metabolizzato anche questo<br />
prezzo inev<strong>it</strong>abile delle missioni<br />
all’estero. Una foto, dieci righe di didascalia<br />
con gli scarni estremi di cronaca,<br />
e via archiviata la pratica. Così<br />
purtroppo succede a chi non muore per<br />
primo. Così è successo inev<strong>it</strong>abilmente<br />
anche a David Tobini, il caporalmaggiore<br />
della Folgore ucciso lunedì scorso.<br />
Eppure, proprio questo funerale<br />
non è passato come gli altri.<br />
C’era qualcosa, nei sol<strong>it</strong>i filmati della<br />
sol<strong>it</strong>a storia triste, che stavolta colpiva<br />
la distratta platea. Sulla pista di Ciampino,<br />
dove siamo sol<strong>it</strong>i vedere anziane<br />
madri stravolte dal pianto, protette<br />
da occhialoni scuri e castigati foulard<br />
neri, stavolta abbiamo sub<strong>it</strong>o visto una<br />
giovane donna bionda, vest<strong>it</strong>a di jeans<br />
e maglietta fiorata, con sopra un’ampia<br />
casacca bianca aperta sul davanti.<br />
Al collo una cravatta rossa. In testa, un<br />
basco da parà. Questa donna, così giovanile<br />
da poter tranquillamente passare<br />
per sorella, era e sarà sempre la mamma<br />
di David, il caporalmaggiore morto<br />
in Afghanistan facendo il proprio mestiere,<br />
servendo la propria causa.<br />
10<br />
Fanti<br />
V II C E N T II N II<br />
Si chiama Annar<strong>it</strong>a Lomastro, è impiegata<br />
in uno studio dentistico, ha un<br />
altro figlio, Giorgio, che le è rimasto<br />
sempre vicino, e vive separata dal mar<strong>it</strong>o,<br />
infermiere in un ospedale romano.<br />
Il quadro familiare è uno dei tanti che<br />
emergono improvvisamente dall’oceano<br />
della realtà <strong>it</strong>aliana, quando un colpo<br />
assassino va ad intercettare brutalmente<br />
proprio quello e lo colloca per<br />
qualche giorno al centro dell’attenzione<br />
generale, rendendolo unico e originale.<br />
David aveva compiuto 28 anni<br />
proprio sabato scorso. Aveva una v<strong>it</strong>a<br />
davanti. Due giorni dopo, non l’aveva<br />
già più.<br />
Anche Annar<strong>it</strong>a, anche questa mamma<br />
<strong>it</strong>aliana centrata al cuore dal dolore<br />
più atroce, avrebbe il dir<strong>it</strong>to di presentarsi<br />
sulla pista di Ciampino come le<br />
altre madri sventurate: spenta e nascosta<br />
dal nero, con tanta rabbia in corpo,<br />
decisa a rinfacciare questa morte ingiusta,<br />
lontana da casa. Le abbiamo ascoltate<br />
tante volte, le abbiamo persino un<br />
po’ bacchettate, queste nostre amatissime<br />
e inim<strong>it</strong>abili mamme <strong>it</strong>aliane:<br />
hanno i figli in guerra, ma quando le<br />
loro creature tornano in una bara sfogano<br />
lo strazio contro la guerra, contro<br />
i potenti, contro il cielo, contro tutto e<br />
contro tutti, perché nessuno ha saputo<br />
proteggere quel figlio così adorato,<br />
carne della loro carne, sangue del loro<br />
sangue. Sono tenerissime e inguaribili,<br />
le mamme <strong>it</strong>aliane: quando i figli vanno<br />
in guerra, vorrebbero combattessero<br />
sempre con proiettili a salve, magari<br />
a schiaffoni. Che il loro soldato possa<br />
morire servendo quella divisa proprio<br />
di Cristiano Gatti<br />
non riescono ad accettarlo.<br />
È così che improvvisamente ci spieghiamo<br />
come mai, in questa inev<strong>it</strong>abile<br />
e stanca routine dei funerali di Stato,<br />
quella giovane mamma stranamente ci<br />
colpisca tanto, risvegliandoci dal torpore<br />
di immagini e notizie mestamente<br />
sempre uguali a se stesse. La signora<br />
Annar<strong>it</strong>a è vest<strong>it</strong>a in jeans e scamiciata<br />
di bianco, con la cravatta rossa e<br />
il basco amaranto del suo David, ma<br />
non solo. Questa donna mutilata del<br />
legame più saldo e più profondo non<br />
è sulla pista di Ciampino a sfogare<br />
leg<strong>it</strong>timamente dolore e rabbia, come<br />
quasi sempre succede nel pianeta ovattato<br />
del mammismo tricolore: è lì semplicemente<br />
per salutare il suo ragazzo<br />
soldato, orgogliosa di quel ragazzo<br />
soldato, capace di offrire la v<strong>it</strong>a alla<br />
causa r<strong>it</strong>enuta più giusta, liberamente<br />
scelta, coraggiosamente combattuta.<br />
Anche Annar<strong>it</strong>a avrebbe infin<strong>it</strong>i motivi<br />
per accoglierlo con insormontabili risentimenti<br />
cosmici: l’eserc<strong>it</strong>o gliel’ha<br />
preso vivo e nel fiore degli anni, in uno<br />
strano giorno di luglio glielo rest<strong>it</strong>uisce<br />
dentro a una bara, avvolto nel tricolore.<br />
Ma lo dobbiamo capire e rispettare<br />
tutti, anche quelli di noi che al solo<br />
pensiero delle armi e degli eserc<strong>it</strong>i sentono<br />
forte il senso di ribellione: quella<br />
era la v<strong>it</strong>a, quella era l’idea della v<strong>it</strong>a<br />
che il caporalmaggiore David aveva<br />
scelto. La sua mamma, prima di chiunque<br />
altro, la comprende e la rispetta,<br />
persino adesso, nel punto estremo,<br />
davanti all’irreparabile. Così, mentre<br />
l’aereo atterra, si fa trovare pronta:<br />
senza cedimenti, senza rinfacciare<br />
niente a nessuno.<br />
Quando il suo eroe sfila dentro alla<br />
bara, non avverte l’istinto di corrergli<br />
incontro e accarezzarlo, versando insanabili<br />
lacrime di madre. Prima di tutto<br />
questo, si mette sull’attenti e gli rivolge<br />
un fiero saluto mil<strong>it</strong>are. Sì, proprio<br />
come piacerebbe al suo ragazzo, che<br />
certamente ora le sorriderebbe, almeno<br />
quanto può sorridere un soldato, prima<br />
di liberarla con la giusta risposta: riposo,<br />
mamma.<br />
da “il Giornale” articolo di venerdì 29 luglio 2011
Un Fante straordinario<br />
Mario Lanaro<br />
Uso il termine straordinario proprio<br />
nell’eccezione latina “extra<br />
ordines”: fuori dai ranghi.<br />
Fuori dall’ordinario insomma, non<br />
perché abbia combattuto e vinto o sia<br />
stato decorato per qualche impresa<br />
ard<strong>it</strong>a. Fortunatamente per noi nati e<br />
vissuti dopo la 2^ guerra mondiale,<br />
confl<strong>it</strong>ti in patria e fuori dai confini<br />
non ce ne sono stati e il nostro servizio<br />
mil<strong>it</strong>are, la nostra “naia,” si<br />
è svolta tutto in tempo di pace. Abbiamo<br />
compiuto il nostro dovere di<br />
c<strong>it</strong>tadini come previsto dalla Cost<strong>it</strong>uzione<br />
repubblicana. Ma il nostro<br />
Mario ha comunque avuto un successo<br />
straordinario nella sua carriera<br />
di musicista, carriera iniziata proprio<br />
durante la naia. Arruolato in fanteria,<br />
proprio per la sua passione e bravura<br />
in campo musicale è stato ingaggiato<br />
come maestro in una banda musicale<br />
dell’eserc<strong>it</strong>o.<br />
Il resto della sua v<strong>it</strong>a è musica.<br />
Vive a Malo (VI). Divulgare la musica<br />
è il suo impegno quotidiano.<br />
Continua a studiare direzione, composizione,<br />
vocal<strong>it</strong>à, didattica e organo;<br />
parla di musica, ne ascolta, cerca,<br />
prova, si presenta in concerto, compone,<br />
inventa. E si diverte.<br />
Insegna volentieri da quasi trent’anni<br />
al conservatorio: a Rovigo, Trento,<br />
ora a Verona.<br />
Con “Scrivi che ti canto” ha ideato<br />
un concorso poetico-musicale a<br />
livello nazionale, per la scuola dell’<br />
obbligo.<br />
È docente osp<strong>it</strong>e in seminari, corsi<br />
per direttori e insegnanti. Si confronta<br />
e collabora con molte realtà musi-<br />
ristorante<br />
al Pioppeto<br />
ristorante<br />
Al Pioppeto<br />
Via Barbarigo, 13<br />
S: Cuore di Romano D’Ezzelino (VI)<br />
Tel. 0424.570502<br />
www.pioppeto.<strong>it</strong> - info@pioppeto.<strong>it</strong><br />
cali, dall’ amatorial<strong>it</strong>à al professionismo,<br />
creando percorsi alternativi per<br />
un “Far coro” a progetto, duttile, mirato<br />
e stimolante, che coinvolge nel<br />
contempo cantori e direttori.<br />
Sono in fase di pubblicazione alcune<br />
antologie di canti per la didattica<br />
e un metodo per la direzione di coro.<br />
Dirige coro, orchestra, coro, soli e<br />
orchestra; nel suo repertorio pagine<br />
di tradizione e prime esecuzioni.<br />
Nel 2002 ha ricevuto il premio “Castello<br />
d’Oro” (Conegliano), nel 2006<br />
il premio “alla coral<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana” (Piacenza).<br />
Nel 2005 nel prestigioso Busan<br />
Cultural Center (Corea del Sud),<br />
ha diretto la “Traviata”; nel 2006 il<br />
Requiem di Mozart nell’ innovativa<br />
versione di R: Maunder; nel 2007,<br />
in prima esecuzione in tempi moderni,<br />
l’oratorio “The Crucifixion” di J.<br />
Dussin Restaurants<br />
ristorante<br />
Villa Razzolini Loredan<br />
Via Schiavonesca Marosticana, 15<br />
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Esistiamo grazie alla vostra fiducia<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Francesco Zilio<br />
Stainer e il Requiem di Francesco<br />
Canneti, più importante autore dell’<br />
800 vicentino.<br />
Ha diretto Pierino e il lupo di Prokofev<br />
con le voci rec<strong>it</strong>anti di A. Branduardi<br />
(2008) e L. Toffolo (2009).<br />
Nel maggio scorso è andata in scena<br />
al Teatro Malibran di Venezia una<br />
sua nuova opera:<br />
“ La Fabbrica di cioccolato” dal noto<br />
libro di R. Dahl. L’ opera gli è stata<br />
commissionata dalla Scuola “G:<br />
Verdi” di Venezia che ne ha curato l’<br />
allestimento.<br />
“ Dulcis in fundo” Mario è iscr<strong>it</strong>to<br />
all’Associazione del Fante di Malo<br />
e Monte di Malo ed è perciò con un<br />
certo orgoglio che abbiamo voluto far<br />
conoscere anche a livello provinciale<br />
la sua carriera e i suoi mer<strong>it</strong>i, conquistati,<br />
manco a dirlo, sul campo.<br />
ristorante<br />
Dalla Mena<br />
Via Valle Santa Felic<strong>it</strong>a,14<br />
Romano D’Ezzelino (VI)<br />
Tel. 0424.36481<br />
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Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
11
Redazione<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
In Carnia per ricordare<br />
I Fanti di Schio nel Friuli per la g<strong>it</strong>a annuale<br />
Domenica 14 Agosto , nell’incantevole<br />
cornice delle Alpi<br />
Carniche, ai piedi della strada<br />
che raggiunge il passo di Monte<br />
Croce Carnico, si è svolta una breve<br />
ma sent<strong>it</strong>a cerimonia al Tempio Ossario<br />
di Timau.<br />
L’antica chiesa, le cui origini risalgono<br />
al XIII° secolo, raccoglie i resti<br />
di 1764 soldati tra noti e ignoti sistemate<br />
lungo il perimetro interno ed<br />
esterno di un ampio chiostro.<br />
Accanto ai Caduti Italiani, riposano<br />
anche 73 Caduti Austro-Ungarici,<br />
e le spoglie di Maria Plozner Mentil,<br />
12 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Everardo Sperotto<br />
l’eroica portatrice carnica decorata<br />
di Medaglia d’Oro al valor Mil<strong>it</strong>are.<br />
Il r<strong>it</strong>uale, scand<strong>it</strong>o dall’organizzatore<br />
Presidente dei Fanti di Cividale<br />
Dorigo Carlo, ha avuto inizio con gli<br />
onori alla Bandiera.<br />
Di segu<strong>it</strong>o inquadrate, sono entrate<br />
nel tempio le Bandiere delle sezioni<br />
locali, fra cui faceva bella mostra<br />
di se la bandiera della sezione Fanti<br />
di Schio, spesso presente alle iniziative<br />
degli amici friulani. In testa al<br />
gruppo il Labaro del Nastro Azzurro<br />
di Udine e le autor<strong>it</strong>à responsabili<br />
del corretto svolgimento fra le quali,<br />
nota curiosa, il Comandante della<br />
Stazione dei Carabinieri di Paluzza<br />
che negli anni 80 prestava servizio<br />
proprio a Schio.<br />
Le note della leggenda del Piave<br />
davano il via alla deposizione di una<br />
corona di alloro sull’altare portata<br />
da due Fanti scledensi in uniforme,<br />
segu<strong>it</strong>a dalla lettura da parte del cerimoniere<br />
dei nomi di tutti i reggimenti<br />
di fanteria che in quel luogo<br />
hanno lasciato dei caduti.<br />
Il silenzio, e la preghiera del Fante<br />
non chiudevano la breve cerimonia<br />
e, contravvenendo forse al rigido
protocollo mil<strong>it</strong>are ma creando un<br />
forte momento emotivo, al diffondersi<br />
soffuso nella chiesa del canto<br />
friulano “ Stelutis Alpinis “ due patronesse<br />
della Sezione di Schio hanno<br />
deposto un mazzo di fiori sulla<br />
tomba di Maria Plozner, rendendole<br />
un particolare omaggio.<br />
Terminata la cerimonia, il tempo<br />
successivo è stato sfruttato in cose<br />
meno “ nobili “ ma ugualmente interessanti,<br />
come la vis<strong>it</strong>a al Museo<br />
Storico di Timau e la vis<strong>it</strong>a guidata<br />
all’opera di sbarramento nr.1 del<br />
Passo di Monte Croce Carnico.<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Vivi le Forze Armate<br />
Al via i corsi di Mil<strong>it</strong>are per 3 settimane<br />
Redazione<br />
Dopo il successo riscontrato lo scorso anno tornano i corsi<br />
di formazione denominati “Vivi le Forze Armate. Mil<strong>it</strong>are<br />
per tre settimane”, un’iniziativa che si pone l’obiettivo<br />
di avvicinare sempre più il mondo dei giovani a quello delle “stellette”.<br />
I corsi prenderanno il via nei mesi di luglio e agosto.<br />
Il Ministro La Russa, promotore dell’iniziativa, ha deciso che<br />
per il 2011 fossero realizzati due corsi per un totale di 5000 frequentatori,<br />
per far conoscere ai giovani la realtà delle Forze Armate<br />
e i valori e le tradizioni di cui esse sono custodi.<br />
I giovani frequentatori avranno la possibil<strong>it</strong>à di sperimentare<br />
ciò che la v<strong>it</strong>a mil<strong>it</strong>are rappresenta, trascorrendo un breve periodo<br />
tra varie sedi e reparti diversi (trenta in tutto) suddivisi tra Eserc<strong>it</strong>o,<br />
Marina, Aeronautica e Carabinieri. Per la prima volta, inoltre,<br />
potranno inoltrare domanda di partecipazione anche i giovani diversamente<br />
abili.<br />
Le domande potranno essere presentate, vis<strong>it</strong>ando l’appos<strong>it</strong>a<br />
pagina e compilando il format predisposto sul s<strong>it</strong>o della Difesa<br />
(www. difesa.<strong>it</strong>), con la seguente tempistica:<br />
- 1° corso: a partire dall’10 maggio, giorno della pubblicazione<br />
dell’avviso sulla Gazzetta Ufficiale, fino al 9 giugno;<br />
- 2° corso: a partire dal 21 giugno, giorno della pubblicazione<br />
dell’avviso sulla Gazzetta Ufficiale, fino al 21 luglio.<br />
Tre settimane durante le quali i partecipanti a “Vivi le Forze<br />
Armate” potranno non solo arricchire le loro conoscenze di base<br />
riguardanti il dovere cost<strong>it</strong>uzionale della difesa della Patria, ma<br />
anche essere protagonisti di attiv<strong>it</strong>à atletico-mil<strong>it</strong>ari, così come<br />
potranno, tra l’altro, vis<strong>it</strong>are reparti speciali, frequentare corsi addestrativi,<br />
apprendere le nozioni fondamentali per il soccorso alle<br />
popolazioni in caso di pubbliche calam<strong>it</strong>à e per la protezione dei<br />
beni culturali, paesaggistici e ambientali.<br />
Fanti Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
13<br />
V I C E N T I N I 13
Storia - Arte - Cultura<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Medaglia d’Oro Guido Brunner<br />
Volontario di guerra irredento.<br />
…. un Fante della Brigata Sassari.<br />
Il 22 maggio 1916 la Brigata inizia<br />
il trasferimento nel Trentino: il 151<br />
Reggimento Fanteria a Buso, il 152<br />
Reggimento Fanteria a Lazzaretti<br />
a protezione della Val Gadena: due<br />
compagnie sono inviate a presidio<br />
del Forte Lisser.<br />
Il pomeriggio del 7 giugno inizia<br />
l’attacco austroungarico e vengono<br />
invest<strong>it</strong>i Monte Fior – Monte Castelgomberto,<br />
presidiati dagli Alpini dei<br />
Battaglioni Morbegno – Argentera e<br />
Val Maira, nonché da due Battaglioni<br />
della Brigata Sassari. Quello che<br />
proponiamo di segu<strong>it</strong>o, è un piccolo<br />
estratto del diario di Guido Brunner,<br />
caduto l’otto giugno 1916.<br />
… Il cielo è sempre nero; il diluvio<br />
continua, passano le ore, non arrivano<br />
ordini. Soltanto la s<strong>it</strong>uazione, ora<br />
che sappiamo dove tirano e dove si<br />
combatte, sembra chiara. Il nemico<br />
con forze rilevanti, attacca Monte<br />
Fior e Monte Castelgomberto. Sono<br />
due baluardi che sbarrano l’accesso<br />
al piano … Sfondando a nord gli austriaci<br />
si sono dovuti incuneare fra<br />
noi per parecchi chilometri ed hanno<br />
formato così un enorme saliente, di<br />
cui Monte Fior è il vertice. E’ evidente<br />
che debba cercare, con ogni<br />
mezzo, di impadronirsi del baluardo,<br />
sfruttando la s<strong>it</strong>uazione catastrofica<br />
creata dal panico; la sua enorme<br />
superior<strong>it</strong>à numerica e la potenza<br />
formidabile delle sue masse di Artiglieria<br />
a cui non possiamo contrapporre<br />
che pochi Battaglioni senza un<br />
cannone!<br />
Perdere il Fior significa spalancare<br />
al nemico le porte d’Italia. Una<br />
volta padroni del Fior son padroni di<br />
Bassano; la ferrovia della Val Sugana<br />
viene a trovarsi sotto il tiro delle<br />
loro Artiglierie; affacciandosi a quei<br />
monti possono sorvegliare qualsiasi<br />
mossa in pianura e, sotto la protezione<br />
dei loro cannoni, possono centrare,<br />
a nord di Vicenza, un’enorme<br />
massa di manovra che, oltre ad essere<br />
un pericolo immediato, rappresenterebbe<br />
una tremenda minaccia alle<br />
spalle delle nostre Armate del basso<br />
14<br />
Fanti<br />
V II C E N T II N II<br />
e medio Isonzo.<br />
Non si capisce come abbiano potuto<br />
impiegare vent<strong>it</strong>ré giorni ad arrivare<br />
fin qua. Forse la deficienza di grandi<br />
strade; la presenza di molti servizi; la<br />
difficoltà del traino delle grosse Artiglierie<br />
…, hanno perduto giornate<br />
preziosissime, i nostri nemici!<br />
La s<strong>it</strong>uazione così come ci è parso<br />
di capirla è ben grave. Ma … ed essi?<br />
Non devono temere lo stesso pericolo<br />
che temiamo noi? La gente che<br />
hanno sugli Altipiani non può essere<br />
tagliata fuori se il nostro Comando<br />
tenta ed assesta un colpo a nord, alle<br />
basi del saliente? Forse per questo<br />
tanta Artiglieria e tanta truppa Alpina<br />
andava su per la Val Sugana!<br />
Francesca Mantovani<br />
Tutto ci appare chiaro, anche il nostro<br />
isolamento; dico il nostro pieno<br />
isolamento, poiché, dietro di noi, non<br />
c’è nessuno ed il nostro comp<strong>it</strong>o, a<br />
quanto pare, è quello di sacrificarsi,<br />
magari, sul Monte Fior, ma di difenderlo<br />
sino all’ultimo e di resistere<br />
sino all’estremo lim<strong>it</strong>e concepibile.<br />
Se è così, non mancheremo alla<br />
fiducia che la Patria ha riposto nei<br />
Fanti della “Brigata Sassari”. Ma<br />
perché non dircelo? Non avranno<br />
mica pensato che i “sassarini” si sarebbero<br />
sporcate le mutande, voglio<br />
credere.<br />
7 giugno (pomeriggio). Alle cinque<br />
e mezzo di sera ha inizio la triste<br />
processione del dolore … Chiediamo<br />
notizie, notizie; abbiamo una sete<br />
inestinguibile di notizie … Polo … ci<br />
racconta … I nostri occupano Monte<br />
Fior … Gli austriaci da tre giorni non<br />
fanno che sferrare attacchi su attacchi;<br />
li fanno precedere da un breve,<br />
infernale fuoco di artiglieria di tutti<br />
i calibri, un fuoco polverizzante; poi<br />
un improvviso allungamento di tiro<br />
e le fanterie scattano, cronometricamente<br />
precise. Vengono sua a compagnie<br />
affiancate, subendo perd<strong>it</strong>e<br />
spaventose, sotto il fuoco incrociato<br />
delle nostre m<strong>it</strong>ragliatrici. Ma le perd<strong>it</strong>e<br />
sono molto gravi anche da parte<br />
nostra. Abbiamo di fronte truppe<br />
scelte, bosniaci, Kaiserjager, gente<br />
testarda e valorosa. Respinti, tornano<br />
all’assalto; respinti ancora, r<strong>it</strong>entano<br />
la prova; respinti, scossi, decimati,<br />
rinserrano le file e, sorretti da truppe<br />
fresche, risalgono, a testa bassa,<br />
a cozzare contro il nostro fuoco con<br />
degli “hurrà” formidabili e rauchi che<br />
mettono paura; più se ne ammazza e<br />
più ne saltano fuori; la dura così da<br />
circa quarantotto ore, giorno e notte,<br />
ininterrottamente.<br />
Qui Polo abbassa la voce. “Resistiamo<br />
sempre; si resisterà finchè<br />
sarà umanamente possibile resistere,<br />
ma se non arrivano i rinforzi! … Non<br />
possiamo più reggere!” Ed abbassando<br />
ancora più la voce: “Se non fate<br />
presto non farete più in tempo!”<br />
….continua
Autunno 1917<br />
Oramai era già quasi passato un<br />
mese che eravamo a riposo, e da<br />
un giorno all’altro attendevamo<br />
la partenza per le fangose trincee.<br />
Dalla piccola soff<strong>it</strong>ta dove eravamo<br />
accantonati, pensavo io, sentendo piovere,<br />
alle lunghe e tristi giornate che<br />
fra poco avrei dovuto vivere, ma per<br />
nulla avrei immaginato i tragici giorni<br />
che mi aspettavano.<br />
La mattina del 17 (ottobre), siccome<br />
pioveva, mi trovavo sdraiato sul piccolo<br />
strato di paglia che serviva da nostro<br />
letto, quando infuriato entra il caporale<br />
di fureria. Io gli domando se è arrivata<br />
la posta, “Altro che posta! - mi risponde<br />
lui – si parte!” E così le cose vengono<br />
messe a posto per la partenza la<br />
mattina dopo alle 7.00.<br />
Alla sera esco, non per divertirmi,<br />
perché poco c’è da divertirsi in un paese<br />
come questo, Castions di Strada,<br />
ma per comprare qualcosa, e così faccio<br />
una piccola spesa di noci, mele e<br />
pane. Dopo mi r<strong>it</strong>iro nella mia soff<strong>it</strong>ta<br />
a consumare la candela che mi restava<br />
ancora cara e la cena poco prima comperata.<br />
Poi mi coricai. A mezza notte<br />
un contro ordine rimetteva la partenza<br />
al 20, e così fu.<br />
La stagione anche il 20 fu avversa<br />
e così verso le 10, sotto un’acquarellina<br />
che era un piacere, lasciammo Castions<br />
per recarci a Romans. Per tutta<br />
la strada fece la stessa pioggerella, ma<br />
quando fummo certi che la nostra destinazione<br />
sarebbe stato un altro paese<br />
e non la trincea, la marcia, dato che<br />
eravamo anche senza zaino, non fu più<br />
così triste come al sol<strong>it</strong>o erano i viaggi<br />
per la trincea.<br />
Appena arrivati (a Romans) andiamo<br />
alla nostra casa. Anche qua è una soff<strong>it</strong>ta<br />
che ci osp<strong>it</strong>a, c’è un po’ più posto<br />
che nell’altra, ma ci sono gli sfondi<br />
senza vetrate o finestre di altra specie,<br />
con dei teli da tenda le chiudiamo e<br />
alla sera arriva anche la paglia: questo<br />
ci fa sperare che staremo qua qualche<br />
settimana.<br />
Così passano tranquilli i primi giorni,<br />
c’era la casa del Soldato, così la sera<br />
potevamo gratu<strong>it</strong>amente andare al Cinematografo<br />
e scrivere comodamente.<br />
La sera del quinto giorno si scatenò un<br />
bombardamento colossale che fatto<br />
sera non vedemmo altro che un bale-<br />
Ricciardo Vaghetti<br />
nare continuo e poiché in caso di bisogno<br />
sappiamo che noi siamo i primi<br />
ad essere chiamati, tutto questo ci fa<br />
pensare a brutti guai. Anche il giorno<br />
dopo passa tranquillo e per di più il comandante<br />
di compagnia ci assicura dicendoci<br />
che non più gli Austriaci, ma<br />
i Tedeschi avevano tentato un grosso<br />
attacco ed erano stati nettamente respinti.<br />
Noi sentendo calmato il bombardamento<br />
credemmo a quello che ci<br />
era stato detto e ci rallegrammo.<br />
Venuta la sera, in libera usc<strong>it</strong>a, trovai<br />
un vecchio amico milanese e con lui<br />
passai la serata un po’ qua e un po’ la<br />
e finalmente, poco prima della r<strong>it</strong>irata,<br />
all’ospedale campo fuori, alla porta<br />
leggemmo il comunicato di Cadorna<br />
che con mia grande sorpresa diceva:<br />
“Di fronte a grandi masse tedesche<br />
abbiamo sgomberato l’altopiano della<br />
Bainsizza! Che così caro prezzo ne<br />
costò la sua conquista!” Allora non mi<br />
sbagliavo pensando che quella era l’ultima<br />
notte che dormivo sotto un tetto.<br />
Il giorno dopo, o meglio la mattina,<br />
passò senza nov<strong>it</strong>à, dopo il primo rancio<br />
sapevamo dalle istruzioni che non<br />
ci avrebbero portato molto lontani, e<br />
infatti dopo poco che eravamo part<strong>it</strong>i<br />
venne l’ordine di rientrare, fare il rotolo<br />
per versare sub<strong>it</strong>o gli zaini, intanto<br />
andammo a prendere il pane e poi dovemmo<br />
andar via e lasciarlo lì in una<br />
corte di un contadino senza poterne<br />
prendere neppure una pagnotta.<br />
Che movimento in poco tempo! Chi<br />
va, chi viene, cominciano a passare i<br />
borghesi che vanno nell’interno, operai<br />
che con il proprio sacco vanno<br />
anch’essi verso l’Italia e noi che siamo<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
sulla strada non sappiamo ancora da<br />
quale parte andremo, poi facciamo un<br />
fianco destro e c’incamminiamo verso<br />
la linea del fuoco.<br />
Quale mente umana potrà dimenticare<br />
una notte tragica come quella?<br />
Partimmo, come ho scr<strong>it</strong>to sopra, poco<br />
dopo mezzogiorno, appena usc<strong>it</strong>i dal<br />
paese i camions e i carri di ogni altro<br />
genere ingombrano la strada.<br />
Dopo camminato un po’ vedemmo<br />
i grandi Ospedali da campo che accantonati<br />
nei migliori palazzi avevano<br />
fatto i loro bagagli e già si accingevano<br />
alla partenza, distruggendo quello<br />
che non potevano portare via. La strada<br />
che restava davanti a noi era quasi<br />
tutta dir<strong>it</strong>ta e portava direttamente alle<br />
linee.<br />
Alla nostra destra aveva ripreso un<br />
bombardamento abbastanza forte, verso<br />
i Fa<strong>it</strong>i e Castagnevizza, alla sinistra<br />
invece era calma perfetta e noi ad un<br />
certo punto volgemmo decisamente<br />
verso sinistra, ci rallegrammo un po’.<br />
Camminammo così per quasi un chilometro<br />
per poi fare un cerchio a guisa di<br />
dietro front lì facemmo alt.<br />
Ricciardo Vaghetti nato a Cascina in<br />
provincia di Pisa il 28 giugno 1897, si<br />
trovava con il suo reparto, il 1° Battaglione<br />
del 2° Reggimento Granatieri,<br />
nell’immediata retrovia del fronte<br />
isontino, nei giorni della rotta di Caporetto.<br />
L’esperienza traumatica di quelle<br />
tremende giornate, l’ha raccontata in<br />
un diario con il quale ha vinto un premio<br />
letterario a San Giuliano Terme<br />
(Pi), per la freschezza del suo racconto.<br />
Il suo lavoro non è stato pubblicato<br />
e ci è pervenuto attraverso amici del<br />
nostro Alfiere cav. Adriano Frigo. Ci è<br />
sembrato interessante ed è per questo<br />
motivo che ne pubblicheremo dei brani<br />
significativi.<br />
Continua…<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Storia - Arte - Cultura<br />
15
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Monte Asolone...<br />
Una battaglia dimenticata ?<br />
fasti della Grande Guerra,<br />
vengono quasi sempre ricordati<br />
il Grappa, il Pasubio, l’Ortigara,<br />
il Cimone¸il Piave, il Montello, e in<br />
maniera forse minore vengono ricordate<br />
altre local<strong>it</strong>à dove il tributo di<br />
sangue fu anche lì elevatissimo. Una<br />
di queste è il Monte Asolone che, con<br />
tutta la linea dei Colli, Col Moschin,<br />
Col Fagheron, Col della Beretta, Col<br />
Fenilon .decise una delle tappe fondamentali<br />
della V<strong>it</strong>toria!<br />
M. Asolone, Monte di Fuoco, Monte<br />
di Morte…Monte della V<strong>it</strong>toria!<br />
Dal Comando Supremo Italiano…..<br />
tenere il M.Asolone ad ogni costo!...<br />
Dal Comando Supremo Austro – Ungarico…conquistare<br />
il M. Asolone<br />
con ogni mezzo! Da questa Vetta dipendeva<br />
la V<strong>it</strong>toria o la Sconf<strong>it</strong>ta sul<br />
Grappa e quindi sul Piave.<br />
Qui, oltre che sui Colli circostanti,<br />
in primis Col Moschin!, gli Ard<strong>it</strong>i<br />
delle Fiamme Nere, assieme a tutti i<br />
soldati del Regio Eserc<strong>it</strong>o, scrissero<br />
pagine di encomiabile eroismo e ardimento,<br />
tanto che anche oggi la parola…Ard<strong>it</strong>o!...susc<strong>it</strong>a<br />
quel certo che<br />
di “importanza”!….<br />
Ma anche dall’ ”altra parte”, cioè<br />
nell’Eserc<strong>it</strong>o Austro - Ungarico non<br />
mancarono gli “Ard<strong>it</strong>i”. Anzi! Molti<br />
sono gli episodi che li hanno contraddistinti,<br />
e molto il filo da torcere<br />
che questi hanno dato agli Italiani!<br />
Cruenti e sanguinosi combattimenti<br />
si volsero da ambo le parti….( “e fe-<br />
Lapide sulla Cima<br />
Storia - Arte - Cultura Quando si narra dei fatti, o dei<br />
16 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
M. Asolone quota 1520 Croce e Lapide a<br />
ricordo di tutti i Caduti<br />
cero scudo con i loro petti!” ), tanto<br />
che la Cima cambiò spesso “proprietà”,<br />
prima Italiana, poi Austriaca,<br />
poi Italiana. Per ricordare tutto ciò,<br />
ormai a distanza di quasi 100 anni,<br />
oltre a vari cippi, lapidi, colonne<br />
mozze, ecc….nel mese di giugno<br />
(3^ domenica), si svolge sulla cima<br />
di M. Asolone, una semplice ma<br />
suggestiva Cerimonia, con una nutr<strong>it</strong>a<br />
partecipazione di persone, Ass.<br />
d’Arma, figuranti in divisa di ambo<br />
gli schieramenti, mentre l’amico Davide<br />
Pegoraro (coordinatore di tutta<br />
la Cerimonia) illustra ai presenti,<br />
anche con una vis<strong>it</strong>a al luogo, i fatti<br />
d’Arme che qui, e nei Colli circostanti<br />
si sono svolti.<br />
L’Onore ai Caduti, tenuto da un<br />
gruppo di figuranti in uniforme storica,<br />
la lettura da parte di Davide<br />
di alcuni brani tratti dal Diario del<br />
S. Ten. Otto Gallian dell I.R. 99, e<br />
il ricordo di due figure importanti,<br />
qui sull’Asolone, l’ard<strong>it</strong>o portabandiera<br />
Ciro Scianna Medaglia d’Oro<br />
che, balzato all’assalto, sventolando<br />
la Bandiera del IX Reparto Ard<strong>it</strong>i<br />
d’Assalto, viene colp<strong>it</strong>o e muore fra<br />
le braccia del suo Comandante, il<br />
Magg. Messe..e l’Irredentista Trentino<br />
Giovanni Lipella, anche lui Medaglia<br />
d’Oro e Volontario di Guerra,<br />
caduto su questo Monte (a lui è dedicata<br />
anche una via ferrata sul grup-<br />
Roberto Dalla Piazza<br />
po delle Tofane) . Due lapidi, poste<br />
accanto alla croce, ricordano, assieme<br />
a quella “per tutti i Caduti sul M.<br />
Asolone”, questi due Eroi….<br />
E poi fin<strong>it</strong>i i doveri, una piacevole<br />
sosta in ba<strong>it</strong>a, dove davanti ad<br />
una tavola imband<strong>it</strong>a, continuano i<br />
racconti di Guerra ( e i ricordi della<br />
naja…).<br />
Come arrivare a M. Asolone? Si<br />
segue la strada Cadorna che conduce<br />
al M.Grappa, in local<strong>it</strong>à Ba<strong>it</strong>a Val<br />
dea Giara, o si lascia l’auto nel parcheggio,<br />
per proseguire a piedi (indicazioni<br />
Malga M. Asolone), oppure<br />
si arriva direttamente alla Malga in<br />
auto, per poi proseguire per un sentiero,<br />
attraverso splendidi prati verdi,<br />
colorati di variegate specie di fiori,<br />
fin sulla cima. Da qui, spaziando fin<br />
dove lo sguardo lo concede, e osservando<br />
il luogo, ci si può immedesimare<br />
sul campo di battaglia.<br />
Cippo commemorativo.<br />
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... Addio alle Armi<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
M.A.B. Moschetto Automatico Beretta Everardo Sperotto<br />
Il Moschetto automatico Beretta<br />
Mod. 38 fu il primo di una<br />
serie di armi automatiche ottimamente<br />
progettate e ben costru<strong>it</strong>e,<br />
che furono impiegate oltre che<br />
in Italia, anche all’Estero.<br />
I M.A.B. Mod. 38-A (nella foto)<br />
e 38/42 furono considerate infatti<br />
le migliori armi Italiane della seconda<br />
Guerra mondiale. Variando<br />
alcun i meccanismi, e differenziandosi<br />
nell’aspetto per il montaggio<br />
di canne di foggie diverse,<br />
fu costru<strong>it</strong>o in 10 versioni, in un<br />
arco di tempo che va dal 1938,<br />
anno della sua comparsa sul mercato,<br />
al 1957 col Mod. 5 ultimo<br />
della lunga serie.<br />
Il tipo più robusto fu certamente<br />
il Mod. 38-A . era addir<strong>it</strong>tura prescr<strong>it</strong>to<br />
che nella posizione “a terra”<br />
il suo lungo caricatore da 40<br />
colpi potesse servire da appoggio<br />
come il bipede nei moderni Fucili<br />
d’assalto. Nei modelli successivi<br />
invece, si riscontrò un indebolimento<br />
del bocchettone data la<br />
tendenza a sparare tenendo con<br />
la sinistra il caricatore, causando<br />
in alcuni casi in distacco del bocchettone<br />
stesso dalla culatta.<br />
Nonostante ciò fu universalmente<br />
apprezzato per le sue doti di<br />
funzional<strong>it</strong>à, semplic<strong>it</strong>à costruttiva<br />
precisione e prezzo, tanto che<br />
i modelli 4 e 5 ovvero M.A.B.<br />
38/49 sono rimasti in dotazione<br />
alle nostre Forze Armate e Polizia<br />
fini agli anni 70.<br />
Camerata per la cartuccia “Cal.<br />
9 Parabellum”, l’arma funziona<br />
a chiusura labile, tiro selettivo a<br />
due grilletti, con una cadenza teorica<br />
di circa 550 colpi al minuto.<br />
L’alimentazione avviene attraverso<br />
un caricatore ad astuccio bifilare<br />
da 20-40 cartucce. Per sparare,<br />
inserire il caricatore, deb<strong>it</strong>amente<br />
riforn<strong>it</strong>o nell’appos<strong>it</strong>o bocchettone,<br />
spingendolo verticalmente dal<br />
basso verso l’alto finchè si avverte<br />
lo scatto del gancio d’arresto.<br />
Si spinge la sicura, a traversino,<br />
tutta a sinistra “nel Mod. 4” o si<br />
preme il pulsante della sicura automatica<br />
“ nel Mod. 5”.<br />
Arretrare il bottone del carrello<br />
di armamento fino a quando l’otturatore<br />
non viene trattenuto dal<br />
blocco di scatto. L’arma sarà così<br />
pronta allo sparo.<br />
Il tiro semiautomatico si otterrà<br />
tirando e abbandonando a ogni colpo<br />
il grilletto anteriore, il tiro automatico<br />
o raffica tenendo premuto<br />
il grilletto posteriore zigrinato.<br />
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Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Storia - Arte - Cultura<br />
17<br />
17
Storia - Arte - Cultura - Medicina<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
L’angolo dello Psicologo<br />
Cambiamenti climatici ed anziani, vi è una relazione?<br />
Cari lettori, in questo articolo,<br />
affrontiamo il tema del<br />
clima del nostro pianeta e<br />
come questo possa influenzare il<br />
nostro umore.<br />
Solo alla fine del XIX secolo<br />
la climatologia trovò uno spazio<br />
nella scienza moderna. Ma, l’influenza<br />
del clima sulla salute e sul<br />
fisico, compare già in alcuni scr<strong>it</strong>ti<br />
di importanti filosofi sin dal 470<br />
a.C. sia in Grecia che in Cina. Per<br />
esempio, Ippocrate scrisse nel suo<br />
“Manuale sulle acque sui luoghi e<br />
sui venti” come le caratteristiche<br />
fisiche degli ab<strong>it</strong>anti di alcuni terr<strong>it</strong>ori,<br />
dipendano dalle condizioni<br />
climatiche alle quali le persone<br />
sono sottoposte fin dalla loro nasc<strong>it</strong>a.<br />
Inoltre, in questi preziosi<br />
e antichissimi volumi vi furono<br />
trascr<strong>it</strong>te nozioni che sostengono<br />
come il clima possa far insorgere<br />
delle malattie e riacutizzare disturbi<br />
cronici.<br />
Dunque, i connubi clima – fisico<br />
e successivamente clima -umore,<br />
sembrano essere stati oggetto di<br />
osservazione empirica e studio,<br />
da tempi molto remoti.<br />
Nei decenni, queste iniziali ipotesi<br />
di correlazione fra clima ed<br />
umore, furono rafforzate e studiate<br />
da molte figure professionali e<br />
ricercatori, poiché la quant<strong>it</strong>à di<br />
soggetti che manifestarono anche<br />
forti disagi fisici ai cambiamenti<br />
climatici, furono in continuo aumento.<br />
Questo permise di identificare<br />
i sintomi cardini e di classificarli<br />
all’interno di una patologia che<br />
acquisì un nome ben specifico:<br />
Metereopatia.<br />
In Italia esistono alcuni centri<br />
per l’accoglienza di tali disturbi<br />
i quali forniscono diverse figure<br />
professionali a seconda dell’esi-<br />
18<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
genza del paziente, come medici,<br />
psicologi, psicoterapeuti, f<strong>it</strong>oterapeuti<br />
e molti altri, ovvero viene<br />
trattata sia dalla medicina convenzionale<br />
che non, ma esiste un<br />
sola struttura specializzata in metereopatia<br />
ed è a Milano٭.<br />
La sindrome metereopatica, si<br />
sviluppa in concom<strong>it</strong>anza con le<br />
variazioni climatiche e non colpisce<br />
solo soggetti comunemente r<strong>it</strong>enuti<br />
fragili, come i bambini, gli<br />
anziani e chi ha sub<strong>it</strong>o forti stress<br />
(metereopatia secondaria), ma<br />
può interessare chiunque.<br />
Per molto tempo l’influenza del<br />
clima sulla psiche e sul fisico<br />
di un soggetto è stata osservata<br />
con l’intento di discostarla dalla<br />
scorretta idea di una “malattia<br />
immaginaria”come era considerata<br />
in origine, dandogli invece<br />
una giusta collocazione clinica<br />
ed inserendola in filoni di ricerca<br />
specializzati. Nascono così molti<br />
studi sulla relazione fra clima,<br />
mente , manifestazioni fisiche e<br />
conseguenze. Oggi, importanti<br />
evidenze scientifiche dimostrano<br />
che il clima influenza il nostro apparato<br />
neuro-immuno-endocrino.<br />
I sintomi compaiono maggiormente<br />
nelle fasi di cambiamento<br />
stagionale e possono variare da<br />
improvvise emicranie, iperecc<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à<br />
a palp<strong>it</strong>azioni, dolori alle<br />
ossa, mal di stomaco, irr<strong>it</strong>azione<br />
alle vie respiratorie, sbalzi di pressione,<br />
malumore, deflessione del<br />
tono dell’umore, insonnia e ansia.<br />
Possono interferire notevolmente<br />
con la v<strong>it</strong>a quotidiana di un soggetto,<br />
minando anche la sua v<strong>it</strong>a<br />
relazionale.<br />
Dunque, alcuni fenomeni atmosferici<br />
come temporali, vento,<br />
brusche variazioni di temperatura<br />
possono influire sulla compar-<br />
Dott.ssa Denise Zorzan<br />
sa o sulla manifestazione di una<br />
serie di sintomi che definiscono<br />
e distinguono le metereopatie in<br />
primarie e secondarie. Le metereopatie<br />
primarie sono disturbi<br />
clinici legati alla presenza del<br />
fenomeno meteorologico e colpiscono<br />
soggetti particolarmente<br />
sensibili. Queste persone sono<br />
defin<strong>it</strong>e come segnatempo, poiché<br />
cominciano a manifestare i sintomi<br />
molto prima dell’arrivo della<br />
perturbazione o del cambiamento<br />
climatico. Questo è uno dei fattori<br />
che ha spinto i ricercatori a considerare<br />
come causa delle metereopatie<br />
anche la variazione del campo<br />
elettromagnetico terrestre, che<br />
subisce modificazioni 3-4 giorni<br />
prima che si manifesti il fenomeno<br />
atmosferico.<br />
Le metereopatie secondarie<br />
causano alterazioni fisiche e psichiche<br />
in organismi già debil<strong>it</strong>ati,<br />
ecco perché gli anziani che ve ne<br />
soffrono, sono inquadrati in questa<br />
categoria. Infatti, gli sbalzi climatici<br />
sottopongono le persone ad un<br />
forte stress, e nell’anziano, l’organismo<br />
è già debil<strong>it</strong>ato dall’involuzione<br />
naturale, dunque, impiegherà<br />
maggior tempo ad adattarsi alle<br />
brusche variazioni climatiche e di<br />
temperatura. Ovvero, l’anziano<br />
mette in atto strategie anche innate<br />
di contrasto al malessere, ma<br />
esse lo sottopongono ad una forte<br />
richiesta di energia e di risorse
attive sia psichiche che fisiche,<br />
sforzando un già debole sistema<br />
immun<strong>it</strong>ario a funzionare a r<strong>it</strong>mi<br />
più serrati. Tutto ciò può sottoporre<br />
l’anziano ad un percorso<br />
o psicologico consapevole o inconsapevole,<br />
e quando ciò è reso<br />
consapevole, l’anziano sa che<br />
ad ogni cambiamento climatico<br />
corrisponderà un accentuarsi del<br />
disturbo, ed involontariamente<br />
potrebbe rafforzare il pensiero del<br />
malessere, con conseguente possibile<br />
manifestarsi di forme d’ansia<br />
o depressione ( possibili ma<br />
non certe). Dunque, i soggetti anziani<br />
che sviluppino questi disturbi,<br />
non dovrebbero sottovalutare<br />
anche l’aspetto psichico e quello<br />
dell’umore, rivolgendosi per un<br />
aiuto o un sostegno presso figure<br />
professionali adeguate. Cercare di<br />
avere un pensiero pos<strong>it</strong>ivo anche<br />
in giornate con pioggia, nebbia,<br />
neve, grigiore o all’opposto caldo<br />
torrido e sole intenso, può essere<br />
di aiuto per affrontare sintomi fisici<br />
anche dolorosi. Discostando<br />
il proprio pensiero dal disturbo<br />
ed impedendosi di rafforzarlo, si<br />
potrebbe ev<strong>it</strong>are di sottoporre ad<br />
ulteriore stress anche il nostro sistema<br />
immun<strong>it</strong>ario. Il potere della<br />
mente sul corpo è oggetto di studi<br />
da parte della psicologia e della<br />
medicina da molti secoli ed il<br />
pensiero può influire notevolmente<br />
in primis sull’umore e anche su<br />
organi “recettivi” come il sistema<br />
immun<strong>it</strong>ario. Non bisogna sottovalutare<br />
che il nostro cervello è<br />
“un organo” come gli altri, che<br />
deve essere continuamente stimolato<br />
con pensieri pos<strong>it</strong>ivi per allontanare<br />
anche in via preventiva,<br />
disturbi che possono sfociare in<br />
manifestazioni spiacevoli e gravi<br />
come ansia e depressione. Aiutare<br />
se stessi nel modo e nelle risorse<br />
che ogni singolo soggetto sa di<br />
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possedere attraverso la scoperta<br />
di Sé, può essere un alleanza fondamentale<br />
per vivere in modo più<br />
sereno, in un corretto equilibrio<br />
fra mente e corpo.<br />
Si deve cercare per quanto possibile,<br />
di non fare propri i sintomi<br />
che si riscontrano magari casualmente<br />
leggendo articoli come<br />
questo, ma piuttosto imparare a riconoscere<br />
in noi una vera difficoltà<br />
da una difficoltà momentanea,<br />
causata da periodi meno facili che<br />
la nostra v<strong>it</strong>a talvolta ci pone.<br />
Un caro saluto ai lettori.<br />
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V I C E N T I N I<br />
Storia - Arte - Cultura - Medicina<br />
19
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
I nostri impegni<br />
Il 2011 è l’anno durante il quale<br />
molti cantieri nei quali eravamo<br />
impegnati, saranno defin<strong>it</strong>ivamente<br />
chiusi e, fra questi il Pasubio, il<br />
Monte Novegno, il Cerbaro e il Cippo<br />
di Breganze. Altri rimangono ancora<br />
da ultimare o da iniziare come il Monumento<br />
della Sezione di Creazzo, il<br />
Cippo di San V<strong>it</strong>o di Leguzzano. Una<br />
particolare menzione mer<strong>it</strong>a l’impegno<br />
dei Fanti della Zona del Bassanese,<br />
a Camposolagna sul Massiccio<br />
del Grappa, con il recupero dell’anello<br />
difensivo di “Casara Andreon”,<br />
che li impegna da ormai sette anni.<br />
Questo s<strong>it</strong>o storico della grande guerra,<br />
rivestiva un’importante rilevanza<br />
strategica nel settore di competenza,<br />
perché oltre ad essere immediata<br />
retrovia del “Grappa” e consentire,<br />
quindi, l’avvicendamento dei reparti<br />
Dal Corbin al Monte Lèmerle” è<br />
il t<strong>it</strong>olo della Mostra Fotografica<br />
inaugurata sabato 18 giugno,<br />
a cornice della giornata dedicata al pellegrinaggio<br />
del Fante in Val Magnaboschi.<br />
Una trentina i pannelli osp<strong>it</strong>ati nella<br />
Sala del Cinema Teatro “A. Palladio”<br />
di Cesuna, un complesso di più di 150<br />
fotografie di vario formato illustranti<br />
luoghi più o meno conosciuti della<br />
Fronte Sud dell’Altopiano di Asiago.<br />
Nomi quali: Cima Arde, Corbin, Cengio,<br />
Val Sillà, Campiello, Val Canaglia,<br />
Busibollo, Val Maso, Paù, Malga Carriola,<br />
Malga della Cava, Val Magnaboschi,<br />
Monte Ceramella, Barricata,<br />
Monte Panoccio, Belmonte, Monte<br />
Barco, Monte Lèmerle, Boscon, Lechle,<br />
Monte Zovetto ... sono nomi di<br />
monti, valli, cime, local<strong>it</strong>à che non dobbiamo<br />
dimenticare, hanno tutte la stessa<br />
importanza.<br />
La mostra gode del patrocionio del<br />
Comune di Roana, Dell’Associazione<br />
Fanti Altopiano 7C, della Pro Loco di<br />
Cesuna, fa segu<strong>it</strong>o alla pubblicazione<br />
del libro scr<strong>it</strong>to da Ilaria Panozzo e da<br />
Luciano Valente.<br />
Storia - Arte - Cultura Dal Corbin al Monte Lemerle<br />
20 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Il Presidente<br />
in piena sicurezza, garantiva la copertura<br />
dell’Artiglieria ai nostri reparti in<br />
linea sul Monte Asolone, sul Pertica e<br />
la stessa Cima Grappa.<br />
A volte qualcuno mi chiede perché<br />
ci siamo impegnati in operazioni di<br />
questo genere, spesso dispendiose,<br />
difficili da raggiungere a causa della<br />
loro ubicazione, che impegnano molti<br />
uomini per lunghi periodi. Le risposte<br />
che si possono dare in questi casi<br />
sono molteplici, diverse fra loro e, sol<strong>it</strong>amente,<br />
ne indico due con convinzione.<br />
La prima è essere parte attiva<br />
di questi progetti di recupero, che per<br />
loro natura hanno la particolar<strong>it</strong>à di<br />
dare visibil<strong>it</strong>à a chi li esegue. Quanto<br />
l’abbiamo cercata questa visibil<strong>it</strong>à<br />
che, in fin dei conti, significa essere<br />
conosciuti ed apprezzati per quanto<br />
si fa ma, soprattutto, per come lo si<br />
Gli autori hanno pensato di raccogliere<br />
parte del materiale esposto in una serie<br />
di pubblicazioni ed<strong>it</strong>e in occasione<br />
degli annuali Pellegrinaggi dei Fanti, la<br />
3ª domenica di giugno a Cesuna.<br />
“Dal Corbin al Monte Lèmerle” è la<br />
prima pubblicazione nata con lo scopo<br />
di dare voce per quanto ci è possibile,<br />
fa. Sono sicuro che quando avremo<br />
completato anche il recupero di Casara<br />
Andreon, saranno le nostre opere a<br />
parlare per noi.<br />
La seconda risposta è di carattere<br />
più associativo, perché il lavorare assieme<br />
per raggiungere un obiettivo,<br />
per onorare un impegno, significa<br />
dare uno scopo al nostro volontariato<br />
e, questo ci costringe a ricercare l’aiuto<br />
degli altri amici ed essere, in ultima<br />
analisi, un gruppo coeso che lavora<br />
bene e si diverte a stare insieme.<br />
Dovremo però ricercare continuamente<br />
occasioni d’impegno che abbiano<br />
il giusto spessore, che siano<br />
alla nostra portata e che ci permettano<br />
d’essere apprezzati per la nostra disponibil<strong>it</strong>à<br />
e competenza, e riconosciuti<br />
per la nostra serietà, per il nostro<br />
impegno e per la nostra appartenenza<br />
all’Associazione Nazionale del<br />
Fante. Associazione che cresce, conosciuta<br />
e rispettata per il valore morale<br />
che esprime, che gli deriva dal valore<br />
dei suoi uomini e delle sue donne che<br />
ne sono l’espressione più alta.<br />
Sezione Fanti Altopiano 7 Comuni<br />
agli eroi combattenti nella Fronte Sud<br />
dell’Altopiano di Asiago.<br />
È rileggendo i loro diari, le loro lettere,<br />
le loro cartoline, è guardando le loro<br />
numerosissime fotografie che speriamo<br />
di far conoscere ad un pubblico sempre<br />
più numeroso ( e ci rivolgiamo soprattutto<br />
alle giovani generazioni) ... quale<br />
nefasto significato porta in sè la parola<br />
guerra.<br />
E vorremmo che altri diari, poesie,<br />
canti, brevi notizie, fotografie incentivassero<br />
il materiale che sicuramente<br />
troverà spazio nelle prossime mostre<br />
illustranti la Fronte Sud dell’Altopiano<br />
di Asiago.<br />
La pubblicazione (84 pagine formato<br />
cm 21x30 e contenente 76 foto) può<br />
essere acquistata contattando l’Associazione<br />
Altopiano di Asiago 7C (Cav.<br />
Marco Ambrosini) al prezzo particolare<br />
di € 15 compreso di spese spedizione.<br />
La mostra nell’intenzione degli organizzatori<br />
è <strong>it</strong>inerante.<br />
Per informazioni rivolgersi sia all’Associazione<br />
Fanti che alla Pro Loco Cesuna<br />
nella persona del Presidente Giulio<br />
Valente (cell. 328.8733622)
... Incontri ai Crosati<br />
Rivive nei racconti di un reduce la tragedia di Cefalonia<br />
Domenica 26 Giugno la Sez.<br />
Fanti di Schio incaricata<br />
dell’apertura al Cim<strong>it</strong>ero<br />
Austro-Ungarico di Tonezza local<strong>it</strong>à<br />
Crosati, ha avuto l’inaspettata e grad<strong>it</strong>issima<br />
vis<strong>it</strong>a di uno degli ultimi reduci<br />
della Div. Di Fanteria “Acqui”,<br />
immolatasi nel settembre del 1943<br />
sull’isola di Cefalonia. Il Sig. Rader<br />
Italo, ultranovantenne, era un Carabiniere<br />
addetto al comando divisionale<br />
alle dirette dipendenze del Comandante<br />
Gen. Gandin, fucilato in segu<strong>it</strong>o<br />
agli avvenimenti dai Tedeschi.<br />
Com’era prevedibile tutti gli si sono<br />
fatti attorno, riempiendolo di domande<br />
su quanto accadde all’epoca e sui<br />
perché di certe ver<strong>it</strong>à a tuttoggi tenute<br />
nascoste o falsate.<br />
La precisione e la lucid<strong>it</strong>à con cui<br />
il Sig. Rader ha risposto, l’emozione<br />
di sentire la voce di uno dei pochi superst<strong>it</strong>i,<br />
ha lasciato noi tutti a bocca<br />
aperta.<br />
Purtroppo il tempo è tiranno, e ben<br />
presto si è fatta sera.<br />
Molte altre domande o racconti si<br />
sarebbero voluti sentire, ma il nostro<br />
A.N.G.E.T.<br />
Sezione di Vicenza “M.A.V.M. Carlo Megiorin”<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Sperotto Everardo<br />
osp<strong>it</strong>e aveva altri impegni, anche perché<br />
di lì a qualche giorno sarebbe rientrato<br />
in Sud Africa dove attualmente<br />
vive.<br />
A malincuore abbiamo dovuto sospendere<br />
questa interessante conversazione<br />
ma siamo sicuri, lui stesso ce<br />
l‘ ha promesso, lo avremo ancora fra<br />
di noi pronti questa volta a trascrivere<br />
le memorie di questo “vecchio soldato”.<br />
ASSOCIAZIONE NAZIONALE<br />
GENIERI E TRASMETTITORI D’ITALIA<br />
Siamo un’Organizzazione non Governativa (ONG) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da<br />
ufficiali iscr<strong>it</strong>ti all’ ANGET (Associazione Nazionale Genieri e Trasmett<strong>it</strong>ori d’Italia) che ha in atto rapporti con il governo<br />
della Somalia, ex colonia <strong>it</strong>aliana, in specie con la regione del Somaliland, per realizzare programmi di sviluppo socioeconomico<br />
delle popolazioni locali.<br />
A tale scopo, negli anni scorsi, abbiamo effettuato vis<strong>it</strong>e per verificare e documentare il buon es<strong>it</strong>o dei nostri interventi<br />
nel campo della san<strong>it</strong>à e della scuola.<br />
Ora ci troviamo di fronte ad una difficile emergenza: la carestia dovuta ad una eccezionale sicc<strong>it</strong>à la quale ha<br />
complicato una s<strong>it</strong>uazione già tragica per guerre e anarchia, una vera e propria tragedia uman<strong>it</strong>aria che porterà al molto<br />
probabile dimezzamento della popolazione infantile della Somalia. Sono, i bambini, le v<strong>it</strong>time più indifese, che subiscono<br />
le maggiori sofferenze.<br />
R<strong>it</strong>eniamo giusto perciò impegnarci ancor di più per dare un contributo di solidarietà tangibile oltre a quello che<br />
faticosamente stiamo già cercando di fare anche con l’aiuto della ULSS 4 che, grazie alla sensibil<strong>it</strong>à del Direttore Generale,<br />
ha patrocinato il nostro progetto uman<strong>it</strong>ario..<br />
Per questo stiamo raccogliendo cibo e materiali di prima necess<strong>it</strong>à per portarli ai profughi che hanno effettuato il<br />
doloroso esodo verso le regioni della Somalia del nord (Puntland e Somaliland) e dell’Ogaden (Etiopia meridionale). I<br />
materiali che riusciremo a raccogliere verranno sped<strong>it</strong>i a mezzo di container nel Somaliland da dove verranno smistati e<br />
distribu<strong>it</strong>i ai profughi.<br />
Membri della nostra organizzazione parteciperanno personalmente alla distribuzione.<br />
Il Presidente A.N.G.E.T. di Vicenza<br />
Cav. Orfelio Gasparoni<br />
I Fanti Vicentini hanno raccolto l’inv<strong>it</strong>o degli amici dell’A.N.G.E.T., ai quali è stata affidata una<br />
discreta somma per l’acquisto di cibo (riso)<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Storia - Arte - Cultura<br />
21
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
L’Ottantesimo Roma<br />
a San V<strong>it</strong>o di Leguzzano.<br />
mato la cerimonia in Pasubio<br />
per una data diversa dall’11<br />
settembre, data che rievoca giornate<br />
tristi di tremendi attentati, così vivi<br />
nella memoria e nell’immaginario<br />
collettivo allarmato dalla possibil<strong>it</strong>à<br />
di nuovi dolorosi episodi, forse,<br />
avremmo avuto a San V<strong>it</strong>o di Leguzzano<br />
almeno un Plotone del Reggimento<br />
“Roma”, erede di quella gloriosa<br />
Brigata, “la Roma”, che ebbe<br />
l’avventura di iniziare la guerra il<br />
24 maggio 1915, combattendo proprio<br />
in Vallarsa e sul Monte Pasubio.<br />
San V<strong>it</strong>o di Leguzzano centra con la<br />
Brigata Roma a causa del fatto che,<br />
essendo paese di retrovia, durante la<br />
prima guerra mondiale vide l’Ottantesimo<br />
Reggimento acquartierarsi nel<br />
suo terr<strong>it</strong>orio comunale, dopo l’avvicendamento<br />
segu<strong>it</strong>o ai venti mesi<br />
birra ingross<br />
36050 belvedere di tezze sul brenta (vi)<br />
via sole, 64/A<br />
tel. 0424/561000 - fax 0424/561587<br />
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IMPORTAZIONE E DISTRIBUZIONE BIRRE NAZIONALI ED ESTERE<br />
Storia - Arte - Cultura Forse se avessimo program-<br />
22 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Raffaele Cecchin<br />
di permanenza su quella Montagna.<br />
E ancora a causa del fatto che nel<br />
2000, con una cerimonia combinata<br />
organizzata da Virgilio Pezzelato,<br />
durante la quale assieme alla fondazione<br />
della locale Sezione del Fante,<br />
si è celebrata la concessione della<br />
C<strong>it</strong>tadinanza Onoraria di San V<strong>it</strong>o di<br />
Leguzzano allo stesso Glorioso Reggimento.<br />
Così, molto succintamente,<br />
gli antefatti che hanno fatto in modo<br />
che si pensasse al rinnovo del gemellaggio<br />
con la nostra bella Un<strong>it</strong>à, organizzando<br />
una mostra di foto storiche<br />
del Reggimento stesso che partendo<br />
dalla guerra di Libia, ripercorresse le<br />
gloriose tappe della storia della bella<br />
Un<strong>it</strong>à, fermandosi alla gloriosa campagna<br />
di Russia, nella quale lo stesso<br />
ebbe la concessione di due Medaglie<br />
d’Oro al Valor Mil<strong>it</strong>are, per l’eroico<br />
comportamento tenuto su quel lontano<br />
fronte. A rendere più interessante<br />
il tutto, le divise dell’Eserc<strong>it</strong>o Italiano<br />
dal 1946 al 2005, collezionate<br />
e sapientemente esposte da Andrea<br />
Povolo e dalla sua gentile signora
che condivide con lui anche questa<br />
passione.<br />
Il Presidente della Sezione di San<br />
V<strong>it</strong>o di Leguzzano, ha avuto il qualificato<br />
aiuto degli amici del Gruppo<br />
Culturale “Arcobaleno” che si sono<br />
prodigati con maestria e vera passione,<br />
nella realizzazione dell’insieme,<br />
che ha piacevolmente sorpreso gli<br />
illustri osp<strong>it</strong>i che hanno voluto vis<strong>it</strong>arla.<br />
Venerdì 9 settembre l’inaugurazione<br />
nella sala della musica di<br />
Palazzo Snichelotto, alla presenza<br />
del Sindaco di San V<strong>it</strong>o e della sua<br />
Amministrazione, ha visto la presenza<br />
di numerosi Fanti e Patronesse, e<br />
di soci di altre Associazioni d’Arma<br />
che hanno voluto rendere onore al<br />
nostro Reggimento.<br />
La mostra ha avuto un buon successo<br />
di pubblico, ed è rimasta aperta da<br />
venerdì 9 settembre a mercoledì 14,<br />
ma non ha avuto l’onore di vedere<br />
nella sala i soldati che oggi mil<strong>it</strong>ano<br />
con le insegne della “Roma”, perché<br />
trattenuti da ordini superiori, che si<br />
rifacevano alla giornata dell’undici<br />
settembre. Erano però presenti il<br />
Comandante del reggimento, il suo<br />
Vice, e due Colonnelli dell’Eserc<strong>it</strong>o<br />
Austriaco ancora in servizio, che<br />
hanno molto apprezzato sia le foto<br />
sia le divise proposte nella sala, che<br />
raccontano cinquantanove anni di<br />
storia, per quanto parziale, del nostro<br />
Eserc<strong>it</strong>o. Il Vice comandante del<br />
Reggimento ci ha chiesto di poter<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
allestire la stessa mostra fotografica<br />
nella caserma di Cassino, che è l’attuale<br />
sede dell’Ottantesimo Reggimento<br />
“Roma”.<br />
Ma anche altre Un<strong>it</strong>à Mil<strong>it</strong>ari, indubbiamente<br />
ubicate più vicine alla<br />
nostra provincia, ci hanno chiesto la<br />
stessa disponibil<strong>it</strong>à; faremo il possibile<br />
per soddisfare le loro richieste<br />
anche per rafforzare le amicizie che<br />
le nostre attiv<strong>it</strong>à ci hanno procurato.<br />
BAR - TABACCHERIA<br />
PRIMAVERA<br />
RICEVITORIA LOTTO<br />
SUPERENALOTTO<br />
VIA COGO, 167 - QUARTIERE SAN VITO - BASSANO D/G<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Storia - Arte - Cultura<br />
23
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Una scultura di schegge per il museo di Canove<br />
Un nuovo monumento dedicato<br />
alla Fanteria adorna il museo<br />
della Grande Guerra a Canove<br />
di Roana, la scultura è stata donata<br />
da Carluccio Zangirolami, medico<br />
chirurgo presso il comune di Portoviro<br />
(Rovigo).<br />
L’opera artistica, sistema su ceppo di<br />
abete all’entrata del Museo, raffigura<br />
un soldato della prima guerra mondiale<br />
ed è composto da schegge rinvenute<br />
sui campi di battaglia. Zangirolami è<br />
appassionato di storia Patria e da oltre<br />
trenta anni frequenta l’Altopiano di<br />
Asiago.<br />
Soldati in armi, bersaglieri e alpini<br />
sono rappresentati nelle sue composizioni,<br />
mentre per ricordare i caduti di<br />
Nassirya ha raffigurato per una caserma<br />
della benemer<strong>it</strong>a il “Cavaliere con<br />
bambino”. “Queste statue – spiega<br />
l’artista – hanno forme irte e spigolose<br />
perché costru<strong>it</strong>e assemblando schegge<br />
di bombe del confl<strong>it</strong>to 1915-18, raccolte<br />
sui fronti di Trentino e Carso. Le<br />
schegge nella loro essenza distruttiva<br />
sono ciò che rimane tra il momento<br />
della morte e l’inizio dell’oblio. Esse<br />
sono le ultime testimoni di tanto sangue<br />
versato e di tante v<strong>it</strong>e spezzate.<br />
Recuperare questi reperti metallici,<br />
dare loro nuova forma ed espressione<br />
è un po’ come recuperare la memoria<br />
e la v<strong>it</strong>a di quanti morirono in quella<br />
ormai lontana guerra. In queste sculture<br />
c’è un po’ anche della nostra storia<br />
che ci sta a guardare”.<br />
Alla cerimonia di scoprimento erano<br />
presenti numerosi soci e il direttivo<br />
del Museo, in rappresentanza del<br />
Comune è intervenuto l’assessore al<br />
patrimonio Ezio Angius.<br />
dalle Sezioni Altopiano di Asiago<br />
24 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Anche quest’anno l’ultimo<br />
venerdì di luglio,il 29,ci siamo<br />
r<strong>it</strong>rovati al cim<strong>it</strong>ero della<br />
Brigata Sassari di Casara Zebio,nei<br />
pressi del rifugio Stalder per mantenere<br />
una promessa di qualche anno fa.<br />
Un gruppo di amici,durante una<br />
escursione invernale,passò per il cim<strong>it</strong>ero<br />
sommerso da una coltre di<br />
più di 4 metri di neve. Si fermarono<br />
per un pensiero e una preghiera<br />
e in segu<strong>it</strong>o pensarono a un modo<br />
per ricordare quei giovani di 95 anni<br />
fa che sullo Zebio,sull’Altopiano e<br />
in tutta Europa diedero la v<strong>it</strong>a per<br />
adempiere il loro dovere. Alcuni di<br />
loro fanno parte della Schola Cantorum<br />
San Matteo,la corale del Duomo<br />
di Asiago,e proposero una S.Messa<br />
Giovanni Dalle Fusine<br />
cantata l’ultimo venerdì di luglio di<br />
ogni anno.<br />
Alla S.Messa,celebrata da Don<br />
Roberto Bonomo Parroco di<br />
Asiago,hanno partecipato molte persone<br />
tra cui il Tenente Colonnello Paolo<br />
Cerro in rappresentanza del R.F.C.<br />
Regione Veneto,i fanti dell’Associazione<br />
Fanti dell’Altopiano,molti amici<br />
della Brigata Sassari,le Squadriglie<br />
Aquile e Pantere degli Scout di<br />
Castelgomberto che stavano facendo<br />
il loro campo al rifugio Stalder e il<br />
Luogotenente Antonio Pinna, direttore<br />
del Museo Storico della Brigata<br />
Sassari,unico sardo presente.<br />
Prima della S. Messa l’Onore ai<br />
Caduti e la deposizione di un mazzo<br />
di fiori bianchi e rossi ai piedi della
grande Croce che campeggia nella<br />
parte più alta del cim<strong>it</strong>ero portati<br />
dagli Scout accompagnati dalle autor<strong>it</strong>à<br />
presenti. I canti della Schola<br />
Cantorum,il sole che al tramonto baciava<br />
gli abeti,il vento tra gli alberi<br />
hanno reso indimenticabili anche<br />
questi momenti.<br />
Ma l’emozione più grande c’è stata<br />
quando la tromba di Brunetto Forte<br />
ha intonato le note del Silenzio e sub<strong>it</strong>o<br />
dopo il Luogotenente Pinna ha<br />
Sezione di Creazzo<br />
16 Ottobre appuntamento a Creazzo.<br />
La locale Sezione della quale è<br />
Presidente Giuseppe Faggionato,<br />
quest’anno compie gli<br />
anni e per ricordare adeguatamente<br />
la data della fondazione della sua<br />
Sezione, il nostro Giuseppe ha pensato<br />
di chiedere al Comune di Creazzo<br />
l’int<strong>it</strong>olazione di una via al Fante<br />
d’Italia. L’Amministrazione Comunale<br />
e il Sindaco si sono dimostrati<br />
sensibili ed aperti alla proposta, pro-<br />
Attilio Maria Gom<strong>it</strong>olo<br />
ponendo al posto della via, di int<strong>it</strong>olare<br />
“Ai Fanti d’Italia” un parco pubblico<br />
in una zona parecchio popolata,<br />
nel quale ogni giorno giocano molti<br />
bambini. L’occasione ha fatto si che<br />
si sia pensato anche all’erezione di<br />
un “cippo”da sistemare all’interno<br />
del parco stesso.<br />
Tanta disponibil<strong>it</strong>à andava premiata<br />
e, al Direttivo dei Fanti di Creazzo<br />
è sembrato giusto organizzare una<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
chiamato all’appello tutti i ”sassarini”<br />
sepolti nel cim<strong>it</strong>ero.Poi il coro ha<br />
intonato “Non potho reposare”,una<br />
dolcissima canzone d’amore sarda,e<br />
“Dimonios”,l’inno della Brigata<br />
Sassari. All’imbrunire eravamo già<br />
tutti al vicino Rifugio dell’Angelo<br />
dove,accolti dai fratelli Stern e dagli<br />
amici del Rifugio,abbiamo mangiato<br />
insieme un semplice piatto di minestrone.<br />
Nel 150° dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia,la<br />
cerimonia,nella sua semplic<strong>it</strong>à,ci è<br />
sembrata importante e la casuale presenza<br />
dei giovani Scout non hanno<br />
fatto che accrescerla di significato.<br />
I giovani del 15/18 morti per lasciarci<br />
una nazione,i giovani Scout<br />
di oggi che si impegnano per la Pace<br />
e la non violenza e che agiscono<br />
sempre,seppur giovani,con grande<br />
impegno civile. Un piccolo segno<br />
ma una grande speranza per il futuro<br />
dell’Italia.<br />
L’appuntamento al cim<strong>it</strong>ero della<br />
Brigata Sassari di Casara Zebio si è<br />
rinnovato venerdì 27 luglio2012.<br />
cerimonia provinciale per l’inaugurazione<br />
del Parco e per festeggiare<br />
adeguatamente l’anniversario della<br />
fondazione della loro Sezione; per<br />
l’occasione hanno inv<strong>it</strong>ato il Presidente<br />
Nazionale Antonio Beretta che<br />
ha già dato la sua adesione e comunicato<br />
che sarà presente con il nostro<br />
Glorioso Medagliere Nazionale .<br />
È probabile che quando riceverete<br />
Il Fante Vicentino, vi sarà già arrivato<br />
il programma della cerimonia,<br />
e quindi la presente comunicazione<br />
ha solo lo scopo di ricordare a tutti<br />
la necess<strong>it</strong>à d’essere presenti in molti<br />
alla cerimonia di Creazzo, anche<br />
per onorare con la nostra presenza lo<br />
sforzo encomiabile dei Fanti, partecipando<br />
al pranzo perché così facendo<br />
li aiuteremo ad affrontare le spese<br />
che inev<strong>it</strong>abilmente avranno.<br />
Se ogni Sezione fosse presente con<br />
dieci Fanti (40 x 10 = 400), renderemo<br />
onore al Medagliere Nazionale<br />
che conta 655 Medaglie d’Oro individuali<br />
al Valor Mil<strong>it</strong>are, 86 Medaglie<br />
d’Oro al V. M. concesse ai Reggimenti,<br />
2 Ordini Mil<strong>it</strong>ari di Savoia e<br />
2 Medaglie d’Oro al Valor dell’Eserc<strong>it</strong>o;<br />
come si fa a non essere presenti?<br />
Proprio per questo vi aspettiamo<br />
in tantissimi.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
dalle Sezioni<br />
25
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Eccomi qua, dopo un anno e<br />
mezzo dalla mia elezione a<br />
Presidente di questa importante<br />
Sezione di Dueville, a fare il punto<br />
della s<strong>it</strong>uazione.<br />
Posso dire di essere più che fiero<br />
dei miei Fanti,soprattutto dei nuovi<br />
iscr<strong>it</strong>ti che si sono sub<strong>it</strong>o ben inser<strong>it</strong>i<br />
e hanno compreso qual’ è lo spir<strong>it</strong>o<br />
giusto che contraddistingue il nostro<br />
gruppo: la voglia di partecipare, nel<br />
ricordo di chi ha combattuto per la<br />
nostra Italia, e la forza di dare un<br />
contributo ed una mano a chi si trova<br />
in difficoltà nella difficile s<strong>it</strong>uazione<br />
che sta attraversando in questo periodo<br />
tutta la nostra società.<br />
Per questo abbiamo raccolto fondi<br />
per ristrutturare la chiesa di Passo di<br />
Riva dove era caduta una parte del<br />
soff<strong>it</strong>to, ed a Natale abbiamo donato<br />
al parroco cesti di cibo da consegnare<br />
alle famiglie più bisognose del<br />
paese.<br />
E con il pranzo sociale del 20 marzo<br />
le nostre insost<strong>it</strong>uibili Patronesse,<br />
guidate dalla Presidente Stella Bassan,<br />
hanno organizzato la lotteria con<br />
la quale sono stati raccolti altri soldi,<br />
che saranno utilizzati per aiuti economici<br />
a chi è in difficoltà.<br />
Una menzione particolare va ai coniugi<br />
Riva, Luigi e Anna, per quanto<br />
si prodigano nell’organizzare e<br />
nell’aiutare Fanti e Patronesse.<br />
Ormai sono per noi un punto fermo<br />
della nostra Sezione, presenti da numerosi<br />
anni in seno all’Associazione,<br />
a loro va il mio paricolare ringraziamento<br />
per il sostegno che da sempre<br />
danno alla nostra Sezione.<br />
Come ho precedentemente scr<strong>it</strong>to,<br />
il 20 marzo abbiamo organizzato una<br />
giornata di incontro conviviale con<br />
i nostri iscr<strong>it</strong>ti: è stato un modo per<br />
r<strong>it</strong>rovarsi e parlare di ciò che è stato<br />
fatto nell’arco di un anno.<br />
Un grazie agli osp<strong>it</strong>i che sono intervenuti<br />
con amicizia al nostro pranzo:<br />
il sindaco di Dueville Giuseppe Bertinazzi,<br />
il vicepresidente provinciale<br />
dei fanti Raffaele Cecchin, la presidente<br />
provinciale delle patronesse signora<br />
Francesca Mantovani, la Presidente<br />
delle patronesse di Dueville<br />
signora Stella Bassan, il Presidente<br />
degli alpini di Passo di Riva Giusep-<br />
dalle Sezioni Sezione di Dueville<br />
26 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Perdoncin Moreno<br />
pe Nicoli, il Presidente della pro loco<br />
di Dueville Luigi Muraro, l’alfiere di<br />
Montecchio Precalcino Dal Ferro, la<br />
folta rappresentanza degli amici Fanti<br />
di Caselle, sezione gemellata con<br />
la nostra, ed infine il parroco Don<br />
Severino Baggio che ha celebrato<br />
la S.Messa nella chiesa di Passo di<br />
Riva.<br />
Qualche giorno prima, esattamente<br />
il 17 marzo, ci siamo r<strong>it</strong>rovati in<br />
piazza a Dueville per festeggiare<br />
assieme alla comun<strong>it</strong>à il 150° anni-<br />
versario dell’un<strong>it</strong>à d’Italia. Una data<br />
storica ed importante, non a caso in<br />
quell’occasione particolare è stata<br />
indetta una giornata di festa nazionale.<br />
Mi sento quindi in dovere di ricordare<br />
una figura importante, sia per il<br />
nostro comune, di cui era c<strong>it</strong>tadino<br />
onorario, sia per tutti noi Fanti: il nostro<br />
amato Presidente Marcello Mantovani,<br />
che abbiamo salutato il 18<br />
Febbraio partecipando alla S. Messa<br />
in suffragio a Vicenza.<br />
È bello pensare a quando, tanti anni<br />
fà , è stato arrestato in quel di Trieste<br />
per essere stato il primo a sventolare<br />
la bandiera <strong>it</strong>aliana in quella c<strong>it</strong>tà, e<br />
ora noi siamo qui, con il tricolore nel<br />
balcone delle nostre case, a ringraziare<br />
lui e quanti altri hanno contribu<strong>it</strong>o<br />
all’un<strong>it</strong>à del nostro Paese.<br />
Grazie di cuore, sono davvero fiero<br />
di aver potuto conoscere una persona<br />
così grande di valori e di amor patrio.<br />
A ricordo dei sacrifici dei tanti soldati<br />
mutilati e morti sui campi di battaglia<br />
(tra i quali per molti ci sono<br />
nonni e zii), abbiamo partecipato<br />
alla celebrazione il 19 giugno in Valmagnaboschi<br />
a Cesuna, zona sacra<br />
del Fante. Un grazie al comune di<br />
Dueville che ha mandato una rappresentanza,<br />
oltre alla presenza importante<br />
del gonfalone. Quindi ci siamo<br />
r<strong>it</strong>rovati il 17 luglio a Tonezza ed il<br />
7 agosto a Cima Grappa. Ma come<br />
Associazione, oltre alle cerimonie,<br />
abbiamo anche organizzato una g<strong>it</strong>a<br />
per vis<strong>it</strong>are l’abbazia di Pomposa e<br />
fare un giro in battello sul Delta del Po<br />
il 5 giugno. Un modo per stare assieme<br />
e creare un bel clima di amicizia.<br />
Abbiamo anche fatto realizzare delle<br />
divise per la nostra Sezione, così<br />
da essere riconoscibili come gruppo<br />
quando partecipiamo alle varie manifestazioni.<br />
Ringrazio ancora tutti,<br />
Fanti, Patronesse e simpatizzanti, per<br />
l’aiuto ed il loro sostegno.
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Sezione di Longa - Schiavon<br />
A<br />
causa di continue restrizioni<br />
economiche, il Sacrario era<br />
destinato a rimanere chiuso<br />
tutte le domeniche.<br />
Grazie all’opera di volontariato<br />
di alcune Associazioni d’Arma in<br />
congedo e all’interesse da parte del<br />
Cav. Marco Ambrosini, Presidente<br />
dell’Associazione Fanti 7 Comuni,<br />
si è fatto si che anche i Fanti della<br />
Sezione Longa-Schiavon dessero il<br />
loro contributo per questa causa.<br />
Grande soddisfazione per noi; ma<br />
resta il rammarico che la mancata<br />
presenza di un mil<strong>it</strong>are permetta ai<br />
moltissimi vis<strong>it</strong>atori domenicali di<br />
poter vis<strong>it</strong>are anche i due musei della<br />
grande guerra.<br />
(detto tra noi gli oltre 54.000 caduti<br />
mer<strong>it</strong>erebbero più rispetto)<br />
Sezione di Noventa Vicentina<br />
ricordando Felice Mercante<br />
Nato a Noventa Vicentina il<br />
quatto marzo 1910, sceglie<br />
di fare il mestiere di p<strong>it</strong>tore<br />
– decoratore, e così nel 1917 a soli<br />
diciassette anni diventa aiutante del<br />
prof. Calcaterra, impegnato a decorare<br />
l’ingresso del vecchio ospedale<br />
noventano. Un lavoro di pregevole<br />
fattura che culmina con l’esecuzione<br />
delle quattro virtù teologali, che impreziosisce<br />
l’entrata del nosocomio.<br />
Dal 1935 al 40 segue il p<strong>it</strong>tore veronese<br />
Alessandro Zanellato sotto<br />
la cui guida concorre a decorare la<br />
chiesa di Noventa Vicentina, Longare,<br />
Marola e Staro, spingendosi<br />
anche oltre provincia come a Garda,<br />
local<strong>it</strong>à sul lago omonimo.<br />
Chiamato alle armi nel 1940, è<br />
arruolato nel 311° Battaglione Costiero,<br />
l’undici dicembre dello stesso<br />
anno, inviato a Pola (Istria). Nel<br />
marzo del 1941è comandato all’Isola<br />
di Lussingrande e nel giugno dello<br />
stesso anno approda alla Guarnigione<br />
di Lussimpicolo. Nella primavera<br />
dell’anno successivo sarà prima ad<br />
Ossero e in quella di Prenanda poi.<br />
L’essere p<strong>it</strong>tore di professione ha<br />
i suoi vantaggi e a Felice Mercante<br />
viene chiesto di dipingere i “fasci”<br />
nel palazzo municipale dell’Isola di<br />
Selva, e il Leone di San Marco sul<br />
Ponte di San Giorgio.<br />
Rientra in Italia nel 1943 sbarcando<br />
a Genova, e deve essere ricoverato<br />
in ospedale a Levanto per curare una<br />
malattia contratta in servizio, che però<br />
dalla commissione medica dell’epoca<br />
non viene riconosciuta come tale. Contro<br />
questa decisione che lo danneggia<br />
fa innumerevoli ricorsi che, però, non<br />
producono alcun risultato. Quella decisione<br />
ingiusta sarà m<strong>it</strong>igata solo nel<br />
1992, allorquando il comandante del<br />
Cisotto Vincenzo<br />
Bruno Conte - Giovanni Negri<br />
Distretto di Vicenza provvederà ad insignire<br />
Felice Mercante della Croce al<br />
Mer<strong>it</strong>o di Guerra.<br />
Era un bravo decoratore e giova ricordare<br />
che nel Duomo di Noventa<br />
Vicentina, il magnifico Battistero è<br />
ancora ornato dall’opera preziosa delle<br />
sue mani.<br />
Assieme a Felice Marcante ricordiamo<br />
con rispetto altri Fanti che<br />
hanno onorato la Sezione: Giuseppe<br />
Coltri, Armando De Rossi, Lino De<br />
Rossi, Aldo Veronese, Franco Vinetti,<br />
Enrico Pantano, Sergio Ruggin,<br />
Marino Stella e Ferruccio Conte.<br />
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Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
dalle Sezioni<br />
27
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
In occasione della cerimonia<br />
a Cima Grappa domenica 7<br />
agosto i Fanti di Romano si<br />
sono r<strong>it</strong>rovati a “Casara Andreon”<br />
sede dell’associazione “Musei<br />
All’aperto” grande guerra<br />
15/18” di cui i Fanti di Romano<br />
assieme a tutte le Sezioni della<br />
zona 2 coordinata dal cav. Maurizio<br />
Chemello sono soci lavoratori<br />
dell’Associazione stessa.<br />
Una bella rappresentanza alla<br />
mattina si è recata alla cerimonia<br />
di Cima Grappa mentre il resto<br />
del gruppo si e r<strong>it</strong>rovato in casara<br />
per la sistemazione e preparazio-<br />
5° Marcia del Sorriso<br />
a Romano d’Ezzelino<br />
del 6 novembre 2011.<br />
In occasione del 1° lustro di v<strong>it</strong>a<br />
dell’associazione, la Greg Runners<br />
ha in calendario la marcia di<br />
quest’anno domenica 6 novembre<br />
2011. Il periodo coincide con<br />
la stagione in cui la natura si sta<br />
preparando al riposo invernale.<br />
Le giornate si accorciano e il tramonto<br />
solare illumina di un colore<br />
vivo il cadere disteso e soave<br />
delle foglie che si apprestano a<br />
regalarci un manto naturale su cui<br />
trascorrere una giornata in movimento.<br />
Il gioire festoso dei bambini<br />
ci ricorderà che ci troveremo<br />
alla Marcia del Sorriso in un momento<br />
di incontro e di distensione<br />
domenicale. Sarà un’ottima occasione<br />
per creare nuove amicizie e<br />
consolidare quelle esistenti.<br />
I percorsi di km 7 - 11- 20 - 26<br />
sono alla portata di tutti, non essendoci<br />
l’obbligo della corsa e si<br />
addicono facilmente alla passeggiata.<br />
L’organizzazione dell’evento<br />
si ispira ai connotati Fiasp, a<br />
cui la Greg Runners è affiliata sin<br />
dalla sua cost<strong>it</strong>uzione valorizzando<br />
la salute della persona e la<br />
riscoperta naturalistica e culturale<br />
del terr<strong>it</strong>orio comunale di Romano<br />
d’Ezzelino come il parco di<br />
Villa Negri, la Torre di Dante Ali-<br />
dalle Sezioni Sezione di Romano d’Ezzelino<br />
28 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
ne del pranzo a dir vero molto ben<br />
riusc<strong>it</strong>o e grad<strong>it</strong>o da tutti i partecipanti.<br />
Nostro grad<strong>it</strong>o osp<strong>it</strong>e è stato<br />
il Presidente provinciale Cav.<br />
Attilio Gom<strong>it</strong>olo con la Signora<br />
Bertilla e il Presidente della Sezione<br />
Fanti di Creazzo. Credo che<br />
il nostro Presidente sia andato via<br />
ghieri e il Sacello di Valle Santa<br />
Felic<strong>it</strong>a; l’arrivo è all’intemo<br />
della prestigiosa antica Villa Ca’<br />
Cornare, vero fiore ali’occhiello<br />
del nostro paese.<br />
Grazie all’Associazione Piccoli<br />
Punti di Padova i partecipanti alla<br />
manifestazione all’arrivo avranno<br />
la possibil<strong>it</strong>à di sottoporsi gratu<strong>it</strong>amente<br />
ad una vis<strong>it</strong>a specialista<br />
della pelle. Per la realizzazione<br />
Marco Gatto<br />
contento e soddisfatto dei suoi<br />
Fanti di Romano che non mancano<br />
di entusiasmo e di voglia di<br />
fare.<br />
La giornata è terminata nel migliore<br />
dei modi con pane e formaggio<br />
di malga e con un bel brindisi<br />
ben augurante per le prossime attiv<strong>it</strong>à<br />
della nostra Sezione, e un arrivederci<br />
al prossimo anno.<br />
Il Direttivo coglie l’occasione<br />
per ricordare a tutti i tesserati che<br />
le attiv<strong>it</strong>à e iniziative della Sezione<br />
sono aperte a tutti i soci basta comunicare<br />
la propia disponibil<strong>it</strong>à ai<br />
Consiglieri della Sezione stessa.<br />
della marcia saranno impiegati<br />
più di un centinaio di volontari tra<br />
i quali spicca l’Associazione Fanti<br />
di Romano d’Ezzelino.<br />
Altro aspetto fondamentale della<br />
manifestazione è lo scopo dell’Associazione.<br />
Attraverso il ricavato,<br />
si propone di sostenere iniziative<br />
di carattere sociali e car<strong>it</strong>atevoli,<br />
particolarmente necessarie in questo<br />
diffìcile periodo di deflazione<br />
stagnante di un’economia in continua<br />
regressione.<br />
Vi aspettiamo quindi numerosi il<br />
6 novembre 2011 alla partenza<br />
della marcia del sorriso dalle 8,00<br />
alle 9,00 nella antica Villa Cà<br />
Cornare di Romano d’Ezzelino.<br />
Cordialmente II Presidente della<br />
A.S.D. G.R.E.G. RUNNERS<br />
Visentin Gregorio<br />
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Sezione di Schio<br />
Confesso, è da parecchio tempo<br />
che med<strong>it</strong>o l’opportun<strong>it</strong>à<br />
di redigere queste righe .<br />
I pochi giorni di ferie estive mi danno<br />
l’occasione per ringraziare ufficialmente,<br />
tram<strong>it</strong>e “ Fanti Vicentini<br />
“innanz<strong>it</strong>utto l’impareggiabile Cav<br />
Lucio Bonfadini, il quale è stato il”<br />
big bang” della rinasc<strong>it</strong>a della Sezione<br />
scledense dell’Arma di Fanteria e<br />
soprattutto il Dr. Giovanni Bertoldo,<br />
attuale Presidente, che ha portato<br />
l’attiv<strong>it</strong>à dei Fanti a risultati veramente<br />
encomiabili che sono vissibili<br />
a tutti .<br />
Da oltre vent’anni la mia attiv<strong>it</strong>à in<br />
Forza Armata si svolge nell’amb<strong>it</strong>o<br />
del Corpo Mil<strong>it</strong>are E.I. S.M.O.M. e<br />
quando circa 3 anni fa l’ amico Lucio<br />
mi chiese di aderire all’Ass. Naz. del<br />
Fante, al fine di ricost<strong>it</strong>uire l’ormai<br />
esangue Sezione scledense, diedi<br />
l’unica risposta per me logica : PRE-<br />
SENTE !<br />
L’assemblea, che nominò il Dr.<br />
Bertoldo Presidente, mi volle suo<br />
Vice, ma chiesi fin da sub<strong>it</strong>o di essere<br />
sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o in quanto non avrei<br />
potuto adempiere alle mie funzioni<br />
perchè già occupato come Aiutante<br />
Maggiore del Distaccamento Nord<br />
Est Italia del Corpo Mil<strong>it</strong>are SMOM<br />
comandato dal Ten. Col. F. Motteran<br />
ed alle dipendenze del 1° Reparto di<br />
Milano; dopo circa un’anno fui accontentato.<br />
La collaborazione vera ed operativa<br />
ha preso forma con i servizi di assistenza<br />
san<strong>it</strong>aria alle varie cerimonie<br />
in Val Magnaboschi, a Tonezza, a<br />
Schio e al Tretto in occasione di una<br />
nostra eserc<strong>it</strong>azione di Distaccamento<br />
dove sono stati coinvolti gli amici<br />
Fanti, ed ora in Pasubio per l’inaugurazione<br />
della rinata area monumentale<br />
della gloriosa Brigata Liguria ai<br />
piedi dell’Arco Romano .<br />
In questi anni sia il mio Comandante<br />
che io stesso ed i miei colleghi<br />
abbiamo trovato nei Fanti Scledensi<br />
gente di cuore, di buon senso , preparata<br />
e collaborativa e con un’innato<br />
spir<strong>it</strong>o di cameratismo, indispensabile<br />
motore in questo tipo di attiv<strong>it</strong>à .<br />
Ormai gli amici di Fanteria Scledensi<br />
e Vicentini ci conoscono bene ,<br />
ma spesso siamo oggetto di curios<strong>it</strong>à<br />
da parte degli altri in occasione dei<br />
nostri servizi congiunti; qualcuno ci<br />
chiede se da Malta arriviamo in aereo……,<br />
vorrei quindi esporre una<br />
breve sintesi del nostro essere Corpo<br />
Mil<strong>it</strong>are in seno ad una così Gloriosa<br />
e Millenaria Ist<strong>it</strong>uzione .<br />
Il Corpo Mil<strong>it</strong>are SMOM (Sovrano<br />
Mil<strong>it</strong>are Ordine di Malta) è un corpo<br />
speciale ausiliario dell’Eserc<strong>it</strong>o<br />
Italiano che, rifacendosi nello spir<strong>it</strong>o<br />
ai codici dell’antica cavalleria, persegue<br />
final<strong>it</strong>à di aiuto e di assistenza<br />
spir<strong>it</strong>uale e san<strong>it</strong>aria ai malati e fer<strong>it</strong>i<br />
in guerra o nel corso di calam<strong>it</strong>à.<br />
Il comp<strong>it</strong>o ist<strong>it</strong>uzionale del Corpo<br />
Mil<strong>it</strong>are SMOM prevede il suo intervento<br />
a sostegno del Corpo San<strong>it</strong>ario<br />
dell’Eserc<strong>it</strong>o Italiano sia<br />
all’interno del terr<strong>it</strong>orio nazionale<br />
sia all’estero, ove operino contingenti<br />
delle Forze Armate <strong>it</strong>aliane.<br />
Il 20 Marzo 1876 nasce la prima<br />
Convenzione tra lo Stato Italiano e<br />
il Sovrano Mil<strong>it</strong>are Ordine di Malta<br />
per la “Cooperazione con il Servizio<br />
San<strong>it</strong>ario dell’Eserc<strong>it</strong>o in guerra”.<br />
L’organico del Corpo Mil<strong>it</strong>are<br />
prevede un’aliquota di mil<strong>it</strong>ari<br />
in servizio permanente<br />
effettivo, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a come nucleo permanente<br />
di mobil<strong>it</strong>azione composta<br />
da Ufficiali, Sottufficiali e Truppa<br />
amministrati dal Ministero della Difesa<br />
con lo stesso trattamento economico<br />
dei pari grado dell’Eserc<strong>it</strong>o.<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Andrea Motta<br />
Il personale volontario è distinto<br />
nel Ruolo Speciale e Ruolo<br />
Normale (Mobile e Riserva).<br />
Al primo appartengono tutti i volontari<br />
che hanno ancora obblighi<br />
verso l’eserc<strong>it</strong>o Italiano, al secondo<br />
appartengono o trans<strong>it</strong>ano coloro<br />
che non hanno più tali obblighi.<br />
Il personale volontario viene richiamato<br />
in servizio con appos<strong>it</strong>o precetto<br />
per esigenze di eserc<strong>it</strong>azione,<br />
aggiornamento, emergenze e guerra.<br />
All’atto del richiamo in servizio<br />
i volontari acquisiscono lo status di<br />
mil<strong>it</strong>ari a tutti gli effetti e sono soggetti<br />
al regolamento di disciplina e<br />
ai codici mil<strong>it</strong>ari di pace e di guerra.<br />
Il personale del Corpo Mil<strong>it</strong>are<br />
SMOM afferisce a tre distinti Reparti<br />
opportunamente decentrati sul<br />
terr<strong>it</strong>orio <strong>it</strong>aliano.<br />
Mar.Maggiore SMOM<br />
Andrea MOTTA<br />
Croce al Mer<strong>it</strong>o Mel<strong>it</strong>ense con Spade<br />
36060 Romano d’Ezzelino (Vi) - Via Nardi, 40<br />
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Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
dalle Sezioni<br />
29
dalle Sezioni<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Sezione di Tezze sul Brenta<br />
L’ultima domenica di agosto, è<br />
un giorno da ricordare per tutti<br />
gli iscr<strong>it</strong>ti della Sezione del<br />
Fante di Tezze sul Brenta. Il Presidente<br />
della Sezione Francesco Cerantola<br />
con la collaborazione del suo Direttivo,<br />
ha stabil<strong>it</strong>o che la terza domenica<br />
di agosto di ogni anno, sarà festa<br />
per tutti i tesserati in Casara Andreon<br />
a Campo Solagna sul Massiccio del<br />
Monte Grappa.<br />
Quest’anno si sono trovati in molti,<br />
tanti da non aver più posti a disposizione<br />
dentro la pur capiente struttura,<br />
nella quale è stato consumato il “Rancio”,<br />
come il sol<strong>it</strong>o preparato sotto<br />
la direzione del Capo Cuoco e Vicepresidente<br />
di Sezione Cuccarollo, e<br />
la supervisione attiva del Presidente<br />
Onorario Fortunato Simonetto, che<br />
Sezione di Tonezza del Cimone<br />
Per la riccorenza del sesto incontro<br />
con i rappresentanti austriaci, per<br />
la commemorazione del cim<strong>it</strong>ero<br />
s<strong>it</strong>uato a Tonezza del Cimone in local<strong>it</strong>à<br />
Crosati, la sezione Fanti di Tonezza con<br />
l’aiuto della Federazione di Vicenza ha<br />
organizzato la prima festa della birra durata<br />
venerdì sabato e domenica 15,16,17<br />
luglio. La curios<strong>it</strong>à di questo evento è<br />
stata nel proporre alla gente prodotti tipici<br />
Austriaci, pervenuti appos<strong>it</strong>amente<br />
da una d<strong>it</strong>ta di catering delle vicinanze,<br />
che si è presa l’ incarico di andar fin<br />
lassù nelle vicinanze di Villach. Dopo<br />
una partenza a singhiozzo causata anche<br />
30 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
non manca di intervenire se lo r<strong>it</strong>iene<br />
necessario.<br />
Erano presenti il cav. Maurizio Chemello,<br />
Capo Gruppo della Zona del<br />
Bassanese che ha salutato i presenti intrattenendoli<br />
con un breve intervento<br />
molto apprezzato, e il Vice Presidente<br />
provinciale cav. uff. Raffaele Cechin<br />
che rappresentando la Federazione<br />
ha portato i saluti del Presidente Attilio<br />
M. Gom<strong>it</strong>olo, ed illustrato quanto<br />
fatto nei primi sei mesi dell’anno e<br />
ricordato le iniziative da tempo programmate,<br />
alcune delle quali di spessore<br />
e rilevanza notevoli, fra queste il<br />
Pasubio ed il Treno del Mil<strong>it</strong>e Ignoto,<br />
che ricorderà a Roma presso l’Altare<br />
della Patria, il novantesimo anniversario<br />
della traslazione della Salma del<br />
Mil<strong>it</strong>e Ignoto da Aquileia a Roma. Ha<br />
dal maltempo, il sabato e la domenica<br />
abbiamo avuto un’ inversione di tendenza,<br />
con molta gente venuta a trovarci e<br />
a vis<strong>it</strong>are il cim<strong>it</strong>ero, per la celebrazione<br />
di domenica.<br />
Tutto cio si è svolto nel migliore dei<br />
modi grazie alla tenacia e alla disponibil<strong>it</strong>à<br />
dei Fanti Tonezzani “specialmente<br />
quelli che hanno superato la cinquantina”<br />
che con i giovani hanno saputo far<br />
filare tutto per il meglio, oltre all’ aiuto<br />
degli altri gruppi di Fanti vicentini qui in<br />
zona.<br />
Un grazie anche al presidente Francesco<br />
Fontana, per la sua disponibil<strong>it</strong>à<br />
Raffaele Cecchin<br />
anche evidenziato che il 12 novembre<br />
di quest’anno si celebrerà a Camisano<br />
Vicentino il Minicongresso provinciale,<br />
e che nel maggio del 2012<br />
sarà Ravenna la sede del 31° Raduno<br />
Nazionale dei Fanti. Ha ringraziato il<br />
Presidente e la sua Sezione per quanto<br />
stanno facendo per l’Associazione,<br />
e non ha dimenticato un pensiero di<br />
grat<strong>it</strong>udine per i signori dei “Musei<br />
all’aperto” che hanno concesso l’uso<br />
dello stabile in questa gioiosa domenica.<br />
Infine, sciogliendo il festoso convivio,<br />
il Presidente della Sezione Francesco<br />
Cerantola ha ringraziato tutti<br />
per la numerosa partecipazione e ha<br />
dato appuntamento all’ultima domenica<br />
di agosto del prossimo anno, e<br />
così per gli anni a venire.<br />
Pietro Framarin<br />
nell’organizzare nei minimi dettagli<br />
l’incontro.<br />
per il vostro Soggiorno<br />
Estivo - Invernale<br />
Cucina Casalinga<br />
Special<strong>it</strong>à Gnocchi - Selvaggina<br />
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Anniversari - Lutti<br />
ANNIVERSARI<br />
ODE AL PASUBIO<br />
Voi che d’oltralpe fin qui,<br />
vi spingeste al commando<br />
dei centrali Imperi e degli Asburgo,<br />
e come una valanga inarrestabile<br />
calcaste le <strong>it</strong>aliche vette,<br />
bramosi di dilagare nella padana pianura.<br />
Sul Pasubio trovaste fiera resistenza:<br />
“Di qui non si passa” dissero i Fanti,<br />
e nella cruenta lotta molti caddero,<br />
ma voi non passaste.<br />
Or rispetto e pietà esige questo sacro luogo,<br />
che su queste mutilate ed insanguinate rocce,<br />
fu sconf<strong>it</strong>ta la guerra e vinse la pace.<br />
Dueville<br />
Il 7 settembre 2011 il fante Giampaolo<br />
Bressan e la patronessa Maria Assunta<br />
Perdoncin, nonché Alfiere del<br />
labaro delle patronesse di Vicenza,<br />
festeggiano il loro 25° anniversario<br />
di matrimonio.<br />
Da noi tutti i migliori auguri.<br />
Antonio Ruzzon<br />
LUTTI<br />
Costabissara - Caldogno: È mancata<br />
la suocera del Fante Rigon Lino.<br />
La Sezione partecipa commossa.<br />
Dueville: Il Fante Massimo Guarato,<br />
Segretario della Sezione, piange<br />
la morte di papà Aristide.<br />
La Sezione partecipa commossa.<br />
ANNO XXXIX - N.3 SETTEMBRE 2011<br />
Santorso: È mancato il papà del Fante<br />
Marino Fochesato già Presidente<br />
dei Granatieri e amico dei Fanti.<br />
San V<strong>it</strong>o di Leguzzano : Il Consigliere<br />
e coofondatore della Sezione<br />
Lino Dalle Molle, è deceduto assist<strong>it</strong>o<br />
con amore da Dalma e dai figli.<br />
La Sezione vuol esprimere alla famiglia<br />
tutta, la sua partepazione al loro<br />
dolore.<br />
È deceduto il Fante Ongaro Alberto.<br />
La Sezione esprime la sua partecipazione<br />
al lutto<br />
Tezze sul Brenta : È deceduto il<br />
Fante Antonio Pellanda. La Sezione<br />
partecipa con commozione al dolore<br />
della Famiglia.<br />
Valli del Pasubio: È mancata Cristina<br />
Piazza, alla mamma Assunta Maria<br />
Piazza e alla famiglia le più sent<strong>it</strong>e<br />
condoglianze da parte di tutta la<br />
Sezione.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Bacheca<br />
31