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Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a.-Spedizione in Abbonamento Postale - D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza<br />
Fanti<br />
A N N O X X X V I I N . 1 A P R I L E 2 0 0 9<br />
P E R I O D I C O T R I M E S T R A L E P E R G L I I S C R I T T I<br />
V I C E N T I N I<br />
NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE VICENTINA<br />
DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL FANTE
Sommario<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
sommario<br />
Redazionale<br />
3 - Marcello Mantovani, un Fante, un papà, un amico di Attilio Gomitolo.<br />
5 - Onori al comm. Marcello Mantovani di “Presidenza Nazionale”.<br />
6 - Ricordando Marcello Mantovani di Raffaele Pino.<br />
6 - Le Patronesse Vicentine al loro Presidente per sempre di Le Patronesse Vicentine.<br />
7 - Buona Pasqua di il Presidente.<br />
7 - Un aiuto per l’Associazione di Attilio Gomitolo.<br />
8 - Il colpevole silenzio di Attilio Gomitolo.<br />
9 - 27 gennaio 2009, giorno della memoria di Maria Antonietta Longo.<br />
9 - A Montorio Veronese, giurano le reclute del 4° blocco 2008 di Attilio Gomitolo.<br />
10 - Lotteria di Natale di Attilio Gomitolo.<br />
10 - Montorso Vicentino restaurato il cannone del Monumento ai Caduti di Lino Penzo.<br />
11 - Mimetiche cercasi di Lucio Bonfadini.<br />
12 - … 5°/°° dell’IRPEF, per finanziare le nostre attività di Attilio Gomitolo.<br />
13 - Dal Glorioso “Arcobaleno” a “Fanti Vicentini” di attilio Gomitolo.<br />
14 - Vanzi, Mulini, comune di Laghi, Cimitero di Guerra Austroungarico di Lucio<br />
Bonfadini.<br />
15 - Scendendo dal Cimone di Antonio Ruzzon.<br />
Emisfero Patronesse<br />
16 - Un 2008 ricco d’iniziative per le Patronesse di Maria M. Anzolin Todeschini.<br />
17 - Le Patronesse Vicentine collaborano con l’AISM di Maria M. Todeschini.<br />
17 - Patronesse di Sarcedo di Maria M.Todeschini.<br />
Arte – Cultura – Storia.<br />
18 - La Brigata Pistoia nella Valle dell’Astico 1916 – 1917 di Luigi Cortelletti.<br />
19 - Nonna Elisa, saggezza e ricordi Friulani di Nonna Elisa.<br />
20 - Diario di Guerra di un Fante di Meledo di Angelo Gastaldi.<br />
21 - Eroi della Prima Guerra Mondiale<br />
Corrispondenza dalle Sezioni<br />
22 - Cassola di Raffaele Cecchin.<br />
22 - Dueville di Stella Benetti Bassan.<br />
23 - Costabissara – Caldogno, Fanti e Patronesse al lavoro di Lorenzo Santuliana.<br />
24 - Grisignano di Zocco di Titto Ferretto.<br />
24 - Un Fante di Longare, appassionato realizzatore di Presepi.<br />
25 - Orgiano di Dino Pedrina.<br />
25 - Schiavon - Longa di Raffaele Cecchin.<br />
26 - Pojana Maggiore di Mario Andreolli..<br />
26 - Tezze sul Brenta di Attilio Gomitolo.<br />
27 - A Montorso Fanti in festa di Lino Penzo.<br />
28 - Schio ,elezione del nuovo vicepresidente di Lucio Bonfadini.<br />
29 - Santorso, spostato lo storico Presepio di Pietro Framarin.<br />
Informazioni - Bacheca<br />
30 - Informazioni<br />
30 - Anniversari - Matrimoni - Nascite<br />
31 - Lutti<br />
Redazione e Amministrazione: Contrà Burci, 14/B - 36100 Vicenza<br />
Tel. Segreteria: 0444236327 Presidente: 0444236328<br />
Periodico trimestrale per gli iscritti - Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale<br />
D:L:353/2003 ( conv. in L.27/02/2004 n° 46 ) art. 1, comma 2, DCB Vicenza<br />
Anno XXXVII - N. 1- MARZO 2009<br />
Direttore Responsabile: Walter Stefani Registrazione al Tribunale di Vicenza N° 312 del 18/11/1974<br />
Stampa: Cooperativa Tipografica Operai - Via Corbetta, 9 - 36100 Vicenza<br />
Tel. 0444515580 - Fax 0444515588 - e- mail: cto@cotiop.it<br />
2 Fanti<br />
V I C E N T I N I
Marcello Mantovani<br />
un Fante, un papà, un amico. Attilio Gomitolo<br />
Anch’egli, pur lottando contro<br />
di essa con la solita determinazione,<br />
non è riuscito a<br />
sconfiggerla. L’ha affrontata a viso<br />
aperto, la morte, come suo costume,<br />
guardandola in faccia e, a suo modo,<br />
sapendo che l’esito di quella lotta<br />
impari era scontato, vi si era preparato<br />
per tempo. “Dio quando verrà a<br />
visitare la mia sera con i colori dell’aurora,<br />
mi prenda per mano e mi<br />
accolga nel grande mistero del suo<br />
amore e della sua misericordia”.<br />
Questo il necrologio che ben prima<br />
del 19 febbraio aveva dettato alla sua<br />
Francesca, che non lo ha lascito solo<br />
mai, soprattutto in questi mesi dell’ultima<br />
malattia, combattuta con la<br />
consueta lucidità della mente, anche<br />
quando si era reso conto che quella<br />
sarebbe stata la sua ultima battaglia.<br />
A ottantotto anni, vissuti fin dalla<br />
prima giovinezza con fierezza, con lo<br />
sguardo fermo e sereno, con i colori<br />
del tricolore e della Fanteria profondamente<br />
radicati nel cuore e nella<br />
mente, ci ha lasciati in una giornata<br />
limpida di sole com’è stata la sua<br />
esistenza, verso sera, nella sua casa<br />
come voleva lui, accanto alla moglie,<br />
ai figli e ai nipoti.<br />
La sua vita è stata una lunga, convinta,<br />
irripetibile ed appassionata<br />
testimonianza di amore a Dio, alla<br />
Patria e alla famiglia, coniugando<br />
di volta in volta, secondo le esigenze<br />
del momento, questa missione<br />
che si era scelto, con i diversi modi<br />
del suo impegno. Fra i tanti la carità<br />
verso i bisognosi e i deboli, l’amore<br />
per la sua terra, lo stile morale che<br />
lo distingueva. Anche per questo nel<br />
1960 aveva voluto e organizzato all’interno<br />
della Federazione dei Fanti<br />
vicentini le Patronesse che, per suo<br />
volere e per la sua lungimiranza,<br />
oggi sono una bellissima realtà dell’Associazione<br />
Nazionale del Fante.<br />
Ha voluto la camera ardente nel<br />
Coro delle Monache a Santa Chiara,<br />
perché assieme ai Fanti, l’Istituto degli<br />
Orfanelli è stato sempre al centro<br />
del suo cuore e dei suoi impegni. Impegni<br />
condivisi con don Agostino, un<br />
prete santo che ha dedicato la sua vita<br />
all’infanzia abbandonata e bisognosa<br />
che, assieme a Mantovani, egli aiutava<br />
a crescere, non solo fisicamente.<br />
I suoi Fanti, quelli della Provincia,<br />
quelli più vicini al suo cuore, hanno<br />
voluto onorarlo con la presenza<br />
nella camera ardente di un Picchetto<br />
d’Onore composto di cinque uomini,<br />
iniziando già da venerdì pomeriggio,<br />
che ha visto la partecipazione delle<br />
Sezioni dall’Alto al Basso vicentino,<br />
fino a lunedì mattina prima delle ese<strong>qui</strong>e,<br />
con Sezioni del bassanese.<br />
E’ stato il primo italiano a portare<br />
nel 1951, in piena occupazione<br />
alleata, il nostro Tricolore davanti a<br />
San Giusto, nell’italianissima Trieste<br />
e, nel 1970, una corona d’alloro alla<br />
Foiba di Bassovizza, contestato a<br />
sassate da energumeni sloveni. Il suo<br />
essere italiano, il suo essere patriota,<br />
non ha confronti, era una cosa che gli<br />
veniva dall’anima, era la parte più<br />
importante della sua vita.<br />
Ha rifondato nel 1946, subito dopo<br />
la guerra, la Federazione dei Fanti di<br />
Vicenza che ha guidato per 61 anni,<br />
trovando anche il tempo per impegnarsi<br />
a livello nazionale, prima<br />
come Consigliere e poi, per 18 anni,<br />
come Presidente Nazionale dell’Associazione,<br />
portandola a livelli mai<br />
raggiunti prima. E’ sua l’idea della<br />
“Zona Sacra al Fante d’<strong>It</strong>alia” di Val<br />
Magnaboschi, meta annuale del Pellegrinaggio<br />
di Fanti e Patronesse, per<br />
onorare gli Eroi, sconosciuti in buona<br />
parte, che fermarono l’Offensiva<br />
austriaca di Primavera ( retoricamen-<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
te definita Straf Expedition ), nella<br />
valle fra i Monti Lèmerle e Zovetto.<br />
Così è stato per il Cimitero Militare<br />
Monumentale di Arsiero, che lo ha<br />
visto protagonista nel 1954, del suo<br />
recupero e del successivo restauro,<br />
davanti al quale si sono svolte memorabili<br />
commemorazioni in onore<br />
dei Caduti. Si è impegnato anche in<br />
solido per il Cimitero di Arsiero, così<br />
come ha fatto più recentemente per<br />
il recupero del Cimitero Austroungarico<br />
di Tonezza del Cimone perché,<br />
come ha sempre insegnato ai suoi<br />
Fanti, i soldati caduti per la Patria<br />
non hanno nazionalità né colore, ma<br />
sono un patrimonio di valori che investe<br />
tutta l’umanità.<br />
Non solo per questo nel 2002, nel<br />
giorno del suo compleanno, il Sindaco<br />
Enrico Hullweck gli ha conferito<br />
la Medaglia d’Oro della Città di Vicenza,<br />
per “Meriti Patriottici, Sociali<br />
e sportivi”. E’ stato un doveroso<br />
omaggio ad un uomo unico, che ha<br />
sempre rifiutato gettoni di presenza<br />
pur avendone diritto, a causa del<br />
suo volontariato nel settore sociale<br />
e nello sport. Direttore dell’Enal,<br />
dell’Istituto Santa Chiara, del Salvi,<br />
Vicepresidente del Vicenza calcio,<br />
del Rugby e di altre società sportive,<br />
era conosciuto anche per il vezzo<br />
scaramantico di portare negli incontri<br />
sportivi della sua squadra del<br />
cuore, una lunga sciarpa bianca per<br />
propiziare la fortuna. Il suo impegno<br />
è stato onorato dal conferimento dell’Onorificenza<br />
di Cavaliere al Merito<br />
della Repubblica <strong>It</strong>aliana, e dalla cittadinanza<br />
onoraria attribuitagli da 10<br />
Comuni vicentini.<br />
Erano tanti i Fanti lunedì 23 febbraio,<br />
presenti al suo funerale e tante<br />
le Bandiere. Molti venuti da fuori,<br />
Verona, Venezia, Bergamo, Voghera,<br />
Belluno e moltissimi altri, tantissimi<br />
i vicentini che, solo la malattia,<br />
avrebbe potuto tenere e casa. Erano<br />
numerose anche le altre Associazioni<br />
d’Arma, con il loro comitato in prima<br />
fila.<br />
E’difficile per tutti il momento<br />
della chiusura della bara, sui volti di<br />
ognuno, Fanti e Patronesse, si legge<br />
la commozione più intensa. Sui volti<br />
dei parenti, Francesca, Alberta, Antonio,<br />
Marco e Massimiliano, si vede<br />
il dolore, profondo, dirompente, insostenibile.<br />
Il solo conforto è la consapevolezza<br />
di tutti, parenti ed amici,<br />
d’aver avuto la fortuna di percorrere<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
3
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
propria vita, al fianco di un uomo<br />
ricco di valori, ricco d’umanità e di<br />
amore per il prossimo.<br />
Il corteo parte da Santa Chiara, lungo,<br />
composto, compreso del momento<br />
solenne che sta vivendo. In tutti<br />
c’è la consapevolezza di salutare e<br />
onorare un grande uomo, un grandissimo<br />
Fante, un grande <strong>It</strong>aliano.<br />
Davanti al carro funebre, su di un<br />
cuscino rosso, la sua bustina, le sue<br />
decorazioni, la Colonnella della sua<br />
Presidenza Nazionale, che ha riprodotto<br />
in fili dorati lo stemma ed il<br />
motto della “Brigata Re”, la sua Brigata,<br />
alla quale apparteneva il primo<br />
Reggimento della stessa. “Nomen<br />
Omen”, nel nome il tuo destino; mai<br />
motto fu più appropriato, sia per la<br />
sua Unità sia per lui.<br />
Ai lati del carro funebre la “Guardia<br />
d’Onore” dei suoi Fanti, sei, delle<br />
varie Sezioni vicentine, rigidi nel<br />
loro incedere, consapevoli e onorati<br />
dall’incarico ricevuto.<br />
E’ presente assieme alla Bandiera<br />
Nazionale del Fante, il Glorioso<br />
Medagliere attorniato da una moltitudine<br />
di Bandiere sezionali, Labari<br />
associativi, Gagliardetti e Drappelle.<br />
Era anche presente, per la prima<br />
volta in forma ufficiale, il Gonfalone<br />
del Veneto assegnato a tutte le Federazioni<br />
Provinciali della Regione,<br />
anche per i meriti ac<strong>qui</strong>siti da uomini<br />
come Marcello Mantovani che sono<br />
un punto di riferimento per tutti.<br />
La chiesa di Santa Caterina nella<br />
quale sarà celebrata la Santa Messa<br />
ese<strong>qui</strong>ale, un altro dei luoghi scelti<br />
da lui, all’arrivo del corteo è già gremita<br />
di persone. Sono molti, infatti,<br />
coloro che hanno preferito attendere<br />
Redazione un pezzo di strada importante della<br />
4 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
lì, l’arrivo della cara salma. Con calma,<br />
dopo gli onori al feretro, entra la<br />
bara e dietro ad essa tutte le Bandiere,<br />
sistematesi in doppia fila partendo<br />
dai lati dell’altare lungo tutto il<br />
perimetro della chiesa. Entrano poi<br />
le Patronesse e formano un cordone<br />
centrale per tutta la lunghezza della<br />
navata, molti restano fuori, il sacro<br />
edificio è pieno all’inverosimile, ma<br />
non ci sono discussioni né intemperanze,<br />
ognuno si sistema dove può e<br />
anche quelli fuori, cercano d’ascoltare<br />
con partecipata devozione il sacro<br />
rito.<br />
Fra le tante autorità presenti, c’è<br />
anche Sua Eccellenza il Prefetto di<br />
Vicenza, che stimava, conosceva e<br />
apprezzava il nostro Presidente.<br />
La regia del tutto, dopo le prime<br />
inevitabili incertezze e difficoltà, ha<br />
girato alla perfezione, con molta discrezione<br />
e garbo, così come durante<br />
la Santa Messa, animata da Fanti e<br />
Patronesse che hanno letto le preghiere<br />
dei Fedeli e le letture di rito.<br />
Tre sacerdoti amici di Marcello<br />
hanno concelebrato il Sacro rito, il<br />
parroco don Gino Bressan, il Cappellano<br />
della nostra Federazione don<br />
Lino Tregnago e don Ezio Busato che<br />
Cappellano militare lo è stato davvero<br />
raggiungendo il grado di Generale<br />
durante il suo apostolato fra i soldati.<br />
Inutile dire che quanti hanno commemorato<br />
la sua figura, ne hanno<br />
messo in evidenza le conosciute ed<br />
apprezzate doti; così il Col. Raffaele<br />
Pino, il Vicepresidente Vicario Nazionale<br />
dei Fanti Antonio Beretta,<br />
Suor Lidia e don Lino Tregnago, lo<br />
hanno ringraziato per quanto ha fatto<br />
e testimoniato con l’esempio.<br />
Particolarmente commovente l’intervento<br />
dei nipoti Marco e Massimiliano,<br />
che ci hanno raccontato tutto il<br />
bene che vogliono a quel nonno così<br />
ammirato e ben voluto da tutti.<br />
La Preghiera del Fante e il Silenzio<br />
d’ordinanza, hanno posto fine ad una<br />
cerimonia religiosa molto commovente<br />
e coinvolgente. Dopo gli onori<br />
che fuori, sul sagrato della chiesa, i
suoi Fanti gli hanno tributato, Marcello<br />
Mantovani parte per l’ultimo<br />
viaggio accompagnato, questa volta,<br />
dai soli parenti.<br />
Ci piace ricordarlo con le parole del<br />
necrologio che i Fanti e le Patronesse<br />
vicentini hanno voluto pubblicare sul<br />
Giornale di Vicenza<br />
“… vicinissimi alla famiglia e alla<br />
signora Francesca con i quali condividono<br />
la dolorosa perdita di un<br />
padre più che del Presidente, di un<br />
Amico più che del Superiore, del<br />
quale si sentono irrimediabilmente<br />
orfani. La sua dirittura morale,<br />
i valori che sempre ha professato e<br />
che ci ha trasmesso, saranno per noi<br />
l’esempio da seguire”.<br />
Proprio per questo motivo, Marcello<br />
Mantovani ci mancherà solo fisicamente.<br />
I suoi sentimenti e la sua<br />
anima saranno, invece, sempre ben<br />
vivi in mezzo a noi.<br />
Fante Marcello Mantovani!<br />
Presente.<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
Onori al comm.<br />
Marcello Mantovani<br />
Onori per il Presidente Nazionale Onorario Presidenza Nazionale<br />
Onori al Presidente Nazionale<br />
Onorario comm. Marcello<br />
Mantovani. Siamo <strong>qui</strong> riuniti,<br />
in questa Chiesa, per commemorare<br />
una persona molto cara a noi Fanti<br />
d’<strong>It</strong>alia. Siamo <strong>qui</strong> riuniti per commemorare<br />
uno dei migliori Fanti<br />
d’<strong>It</strong>alia.<br />
La Sua figura è stata un simbolo,<br />
non solo per i Fanti della Federazione<br />
Provinciale di Vicenza, ma per<br />
tutti i Fanti d’<strong>It</strong>alia.<br />
Quando il Presidente Emerito Senatore<br />
Rossini, lasciò lo scettro del<br />
Comando, della Presidenza Nazionale,<br />
Marcello Mantovani lo raccolse<br />
con molta umiltà.<br />
Aveva lavorato molto per la Federazione<br />
di Vicenza, l’aveva sollevata<br />
dopo le vicissitudini della Seconda<br />
Guerra Mondiale. Aveva raccolto<br />
sotto le insegne della Fanteria, tutti<br />
coloro che credevano nei valori e negli<br />
ideali della Nostra Amata Associazione.<br />
Aveva raccolto tutti coloro che<br />
avevano combattuto per il Tricolore<br />
d’<strong>It</strong>alia, senza distinzione di ceto, li<br />
aveva raccolti e ne aveva fatto una<br />
compagine che ancora oggi è di<br />
esempio e di stimolo per tutti i Fanti<br />
d’<strong>It</strong>alia.<br />
Aveva recuperato, con l’aiuto volontario<br />
dei Fanti Vicentini, quelli<br />
del piano e quelli dell’Altopiano,<br />
Cimiteri di Guerra, che sotto la sua<br />
conduzione e la sua regia hanno<br />
trovato Tappe e Cerimonie che non<br />
sono solo importanti per la Provincia<br />
di Vicenza, ma per tutta l’<strong>It</strong>alia.<br />
Molte volte i Fanti d’<strong>It</strong>alia si ritrovano<br />
nella terza domenica di giugno<br />
a commemorare i caduti <strong>It</strong>aliani,<br />
Austriaci ed Inglesi sepolti in quell’<br />
”Area Sacra di Val Magnaboschi”.<br />
Quest’anno la Cerimonia di Val<br />
Magnaboschi soffrirà la perdita di<br />
una presenza importante. Già nel<br />
2008, la sua presenza era venuta<br />
meno per problemi legati alla sua<br />
salute, e tutti i Fanti presenti chiedevano<br />
dove fosse, per sentire la sua<br />
voce, il suo timbro forte e deciso<br />
con la quale chiedeva e reclamava in<br />
quell’Ara di Culto, nobili sentimenti<br />
d’amore per la memoria dei Fanti<br />
d’<strong>It</strong>alia.<br />
Quello stesso impegno profuso per la<br />
sua amata Federazione di Vicenza lo<br />
riversò in campo Nazionale.<br />
Arrivando a mete e traguardi che<br />
altri Presidenti Nazionali non hanno<br />
mai,..mai raggiunto.<br />
Amava l’Arma di Fanteria e teneva<br />
con amore, nel Suo Ufficio di<br />
Presidenza la Colonnella che adesso<br />
lo accompagna, quella della Sua Brigata<br />
RE.<br />
Lo accompagnano le sue decorazioni,<br />
Lo accompagna la Sua Bustina,<br />
che vestiva con orgoglio, Lo<br />
accompagna il Tricolore che copre la<br />
sua bara.<br />
Noi della Presidenza Nazionale,<br />
Noi Fanti dell’Associazione Nazionale<br />
del Fante, Noi Fanti d’<strong>It</strong>alia,<br />
siamo <strong>qui</strong> ad onorare la figura del nostro<br />
Presidente Nazionale Onorario<br />
che ha varcato la soglia il 19 febbraio<br />
del 2009, e più che onorare la figura<br />
del nostro Presidente Nazionale onoriamo<br />
la figura di un carissimo dolce<br />
amico, quell’amico che ci ascoltava<br />
quando avevamo bisogno di un consiglio,.........<br />
di un parere,......... di un<br />
suggerimento.<br />
Lo ricordiamo generoso, umile,<br />
e nella vita lo sappiamo, di certo,<br />
nei suoi principi fondamentali che<br />
l’umiltà è quella virtù che accompagna<br />
il Fante, e per volontà di nostro<br />
Signore Gesù Cristo, l’umiltà e il terreno<br />
dove nascono tutte le virtù.<br />
Ci siamo identificati molte volte<br />
con i nostri luoghi sacri, come il Pasubio,<br />
la Val Magnaboschi, Tonezza<br />
del Cimone, Nervesa della Battaglia,<br />
il Piave, fiume Sacro alla Patria, ma<br />
oggi........ noi Fanti d’<strong>It</strong>alia ci identifichiamo<br />
in Lui.<br />
Davanti alla sua figura di Fante<br />
d’<strong>It</strong>alia, siamo piccini, e noi suoi<br />
umili eredi, lo porteremo nel nostro<br />
cuore per sempre.<br />
Grazie di essere intervenuti.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
5
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
Ricordando<br />
Marcello Mantovani<br />
sciati e lo ha fatto in silenzio.<br />
Fino all’ultimo, la sua<br />
voce e intelligenza sono state quelle<br />
che abbiamo apprezzato in tante occasioni.<br />
Il suo corpo ha ceduto ma il<br />
suo spirito vivrà ancora.<br />
E’ una grossa perdita, non solo per<br />
i suoi cari, ma per tutti coloro che<br />
lo hanno conosciuto e gli sono stati<br />
vicini. Sicuramente si può dire che<br />
è stato un uomo irripetibile. Gli si<br />
deve riconoscere un carisma che non<br />
dipendeva solo dai suoi capelli bianchi.<br />
In tutte le circostanze aveva la<br />
parola giusta e nessuna situazione gli<br />
creava difficoltà.<br />
Distinto e corretto nel comportamento,<br />
distribuiva saggezza e attenzione<br />
a chi ne avesse avuto bisogno.<br />
In tutto eccelleva, era esemplare nella<br />
sua onestà, anche intellettuale, che<br />
costituiva il più importante ammaestramento<br />
per i suoi collaboratori.<br />
Con grande impegno cercò sempre<br />
di riunire i commilitoni, per lo più<br />
Fanti, perché aderissero ai vari sodalizi<br />
patriottici.<br />
E’ stato uno dei fondatori del Comitato<br />
d’Intesa fra le Associazioni<br />
d’Arma e Patriottiche di Vicenza e<br />
poi da sempre n’è stato il Presidente.<br />
E lui ci teneva tanto, perché nel 1954<br />
fu il primo Comitato di coordinamento<br />
in <strong>It</strong>alia, solo secondo alla Fe-<br />
Redazione Marcello Mantovani ci ha la-<br />
6 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Raffaele Pino<br />
derazione Grigioverde di Trieste con<br />
la quale le Associazioni vicentine<br />
sono gemellate.<br />
E come non parlare di Trieste che<br />
era nel suo cuore al pari di Vicenza?<br />
In quella Città martire, ultimo lembo<br />
d’<strong>It</strong>alia, Marcello Mantovani con i<br />
reduci di guerra vicentini volle portare<br />
il Tricolore nel 1951 per dimostrare<br />
l’amore degli italiani per quella<br />
terra che aspettava impaziente una<br />
seconda redenzione.<br />
E in Piazza Unità d’<strong>It</strong>alia tanti furono<br />
i vicentini con Mantovani nel quarantesimo<br />
anniversario del ritorno di<br />
Trieste all’<strong>It</strong>alia e ancora dopo, nel<br />
2001, a cinquant’anni dalla consegna<br />
di quel Tricolore, bagnato dal sangue<br />
dei giovani patrioti nelle manifestazioni<br />
del 1953.<br />
Se mi dilungo su quella giornata è<br />
perché per il Presidente Mantovani<br />
fu densa di gioia e d’intensa commozione.<br />
Da Vicenza partirono in tanti<br />
per il gemellaggio con la Federazione<br />
Grigioverde di Trieste.<br />
Al Colle di San Giusto, i vicentini<br />
con la Bandiera decorata della Città<br />
non furono meno dei triestini nel dimostrare,<br />
ancora una volta, l’amore<br />
alla Città alabardata, ma anche tanta<br />
stima e affetto a Marcello Mantovani,<br />
il Presidente nazionale onorario<br />
dei Fanti.<br />
Trascuro, invece, di citare le sue<br />
Le Patronesse Vicentine<br />
al loro Presidente per sempre.<br />
Carissimo Marcello, nostro Presidente,<br />
Tu ci hai fatto nascere<br />
e crescere, Tu ci hai insegnato<br />
a camminare al fianco dei tuoi Fanti,<br />
anche per rispondere al motto: “Dio,<br />
Patria e Famiglia”, dove la famiglia<br />
composta dall’uomo e dalla donna,<br />
deve essere il nucleo base di una società<br />
doverosamente civile, giusta,<br />
onesta, operosa e generosa, ci hai<br />
insegnato anche a non fare clamore,<br />
ad operare bensì nel silenzio, in quel<br />
silenzio che sa essere segno di forte<br />
dignità.<br />
Orbene, anche nello sgomento, nell’angoscia,<br />
nello sconforto del giorno<br />
del tuo addio, noi abbiamo taciuto,<br />
come non ci fossimo state.<br />
Eppure eravamo presenti, partecipi<br />
con tutte noi stesse, come sempre<br />
quando arrivava il tuo appello, testimoni<br />
del nostro affetto e della nostra<br />
ammirazione per quel grande uomo<br />
che mai si è stancato di portare alto il<br />
nome della Patria e della Fanteria.<br />
Il Tuo esempio, i Tuoi insegnamenti,<br />
i Tuoi forti richiami ai grandi valori<br />
del vivere civile, sono e resteranno<br />
opere, sono troppe, da lui promosse<br />
e realizzate. Ma come non ricordare<br />
quelle caritatevoli a favore dell’Istituto<br />
Santa Chiara o quelle di testimonianza<br />
patriottica a cominciare dal<br />
ripristino dei cimiteri di guerra di Val<br />
Magnaboschi sull’Altopiano d’Asiago<br />
e di Tonezza, quale vero monito<br />
per la salvaguardia della pace e per<br />
una maggiore integrazione europea,<br />
nel superamento di vecchi steccati<br />
tra le Nazioni un tempo in guerra.<br />
Di un’opera, però, era particolarmente<br />
fiero e spesso la ricordava: il<br />
monumento a Villa Guiccioli sede<br />
del Museo del Risorgimento e della<br />
Resistenza. Un monumento dedicato<br />
a tutti i Caduti nell’ultima guerra dal<br />
1940 al 1945, ora “affratellati nella<br />
morte”. Quelle poche parole avevano<br />
il significato di sprone, ad uno<br />
spirito di riconciliazione nazionale,<br />
dopo una guerra disastrosa in tutti i<br />
sensi.<br />
E lui spesso lo ripeteva con parole<br />
decise e appropriate come ben<br />
sapeva fare, nella convinzione della<br />
giustezza delle proprie idee.<br />
Stimato dagli amici e dalle autorità,<br />
da sempre fu al servizio della comunità<br />
e il suo impegno è stato premiato<br />
con la più alta onorificenza al merito<br />
della Repubblica <strong>It</strong>aliana, quella di<br />
Cavaliere di Gran Croce.<br />
Superato il momento tristissimo<br />
della sua perdita, ci stiamo accorgendo<br />
che ci mancherà molto, ma sarà<br />
comunque ancora presente come guida<br />
anche per le giovani generazioni.<br />
Al Presidente Mantovani, va il ringraziamento<br />
per averci lasciato e rinverdito<br />
gli imperituri valori di Dio,<br />
Patria e Famiglia.<br />
Le Patronesse vicentine<br />
scolpiti per sempre nei nostri cuori.<br />
E allora poco importa il resto; onori,<br />
lodi, riconoscimenti, tante parole.<br />
E’ importante che tu sappia che noi<br />
Patronesse vicentine siamo state, siamo<br />
e saremo sempre al tuo fianco, sicure<br />
che Tu, pur da un altro ambito ci<br />
guardi, ci guidi e ancora ci insegni la<br />
strada da percorrere a testa alta, con<br />
lealtà e con grande amore.<br />
E Tu Francesca, tu che l’hai tanto<br />
amato sii ancora in mezzo a noi.
Buona<br />
Pasqua<br />
Il Presidente<br />
E<br />
’ impossibile non andare<br />
col pensiero al grave<br />
lutto che ha colpito<br />
tutti noi della Federazione<br />
di Vicenza, e i Fanti d’<strong>It</strong>alia<br />
tutta. Siamo rimasti orfani.<br />
Marcello Mantovani era il<br />
nostro punto di riferimento,<br />
era l’uomo che impersonava<br />
l’essenza stessa del Fante e<br />
del Patriottismo. Il suo cuore<br />
era indubbiamente Tricolore,<br />
poco disposto a scendere<br />
a compromessi in merito a<br />
questo, anzi, tutta la sua vita<br />
è stata un continuo insegnamento<br />
al rispetto, all’aiuto<br />
ai più deboli, all’amore per la<br />
Patria e la Bandiera, all’amore<br />
per i Caduti e per la Fanteria,<br />
alla quale era fi ero d’aver appartenuto.<br />
Non facciamo però inutili<br />
piagnistei, ma ricordiamolo<br />
con l’orgoglio d’averlo conosciuto<br />
e d’aver percorso un<br />
buon tratto di strada assieme<br />
a lui. Soprattutto ricordiamolo<br />
con la fi erezza d’averlo<br />
avuto come Presidente e di<br />
averne ereditato le convinzioni,<br />
le emozioni ed il modo<br />
di operare.<br />
Buona Pasqua a tutti i Fanti,<br />
le Patronesse e gli Amici<br />
del Fante, con l’impegno di<br />
tenere alto il nome della Federazione<br />
dei Fanti di Vicenza,<br />
sapendo che così facendo<br />
renderemo onore a Lui.<br />
Un aiuto per<br />
l’Associazione<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
sottoscrizione del 5 per mille per i Fanti del nord-est<br />
La dichiarazione dei redditi può essere un buon<br />
modo per aiutare la nostra Associazione. Tutti, infatti,<br />
possiamo destinare il 5 per mille della nostra<br />
denuncia dei redditi, alla Federazione Provinciale<br />
dei Fanti di Vicenza, senza costi aggiuntivi, perdendo<br />
solo qualche minuto del Vostro tempo.<br />
Tutti i modelli, 730 – CUD ecc. e tutti gli altri<br />
modelli che sono in uso per la tassazione dei nostri<br />
redditi, prevedono la possibilità di destinare il 5<br />
per mille alle Associazioni, basta il codice fi scale<br />
della stessa, e la fi rma del contribuente.<br />
Si potrà consegnare ai CAF, ai Commercialisti<br />
come di solito, o inviarlo all’agenzia delle entrate,<br />
e potrete farlo facendovi aiutare anche dalla vostra<br />
Sezione.<br />
Codice fi scale della Federazione<br />
80025580244<br />
Più siamo e meglio sarà, ditelo a tutti, conoscenti,<br />
amici e parenti, fate pubblicità a questa nostra iniziativa,<br />
che se sappiamo usarla con la dovuta partecipazione,<br />
può aiutare molto la nostra Associazione.<br />
Attilio Gomitolo<br />
BAR - TABACCHERIA<br />
PRIMAVERA<br />
R I C E V I T O R I A L O T T O<br />
S U P E R E N A L O T T O<br />
VIA COGO, 167 - QUARTIERE SAN VITO - BASSANO D/G<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
7
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
il Colpevole Silenzio<br />
ci la responsabilità di aver negato o<br />
teso ad ignorare la verità per pregiudiziali<br />
ideologiche e cecità politica”.<br />
Così il capo dello Stato Giorgio<br />
Napolitano ha affermato nella<br />
giornata del ricordo delle<br />
tante vittime uccise e infoibate nelle<br />
terre martoriate della Venezia Giulia<br />
e Dalmazia, ma in particolare in<br />
quell’Istria, ricca di antiche vestigia<br />
venete e romane.<br />
Con parole forti e non di stretta<br />
circostanza, egli ha denunciata “la<br />
congiura del silenzio che per lunghi<br />
anni ha rimosso quell’imperdonabile<br />
orrore contro l’umanità”.<br />
Due fattori più di altri concorsero<br />
a determinare questo silenzio: la<br />
cultura comunista del tempo e gli opportunismi<br />
suggeriti dal presunto avvicinamento<br />
della Jugoslavia di Tito<br />
al blocco occidentale, dopo la rottura<br />
con l’unione sovietica e i Paesi satelliti.<br />
Ma quali furono i precedenti<br />
nefasti che portarono a questa drammatica<br />
vicenda?<br />
Dal settembre del 1943 in Istria e<br />
Dalmazia migliaia di <strong>It</strong>aliani considerati<br />
“nemici del Popolo” dai partigiani<br />
comunisti, vengono perseguitati<br />
e uccisi.<br />
Dopo la liberazione di Trieste, dal<br />
maggio al giugno del ’45, la città è<br />
controllata dai militari di Tito: ex fascisti,<br />
militari, sacerdoti, partigiani,<br />
civili per il solo fatto d’essere italiani<br />
e ritenuti un ostacolo all’espansione<br />
jugoslava, vengono fucilati o fatti<br />
sparire nelle Foibe, le cavità carsiche<br />
nelle quali venivano gettati uomini e<br />
donne e bambini, troppo spesso ancora<br />
vivi. Si calcola che le presone<br />
sparite siano state tra le 10 e 15 mila,<br />
numero non definito con certezza,<br />
che ci lascia perplessi per la sua esiguità<br />
rispetto a certi calcoli ben più<br />
elevati, che abbiamo fatto più col<br />
cuore che con l’intelletto.<br />
Si parla di migliaia di persone<br />
scomparse, ci sono anche degli elenchi,<br />
ma il numero è secondario rispetto<br />
alla crudeltà di quelle morti.<br />
E non è nemmeno sensato dire che il<br />
martirio delle Foibe o l’esodo delle<br />
popolazioni da quelle zone, fossero<br />
Redazione “Non dobbiamo tacere assumendo-<br />
8 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Attilio Gomitolo<br />
in qualche modo giustificati dalle<br />
azioni degli italiani nel periodo della<br />
guerra o antecedentemente ad essa.<br />
Senz’altro si può dire che il dramma<br />
delle Foibe fu generato dalla guerra,<br />
ma questo non smentisce il dramma<br />
stesso, né si può dire che il silenzio,<br />
il lungo silenzio delle istituzioni, si<br />
possa giustificare.<br />
Furono la conseguenza dell’ideologia<br />
comunista e del suo opportunismo<br />
politico, la copertura diplomatica<br />
dei governi occidentali che, messe<br />
assieme, portarono al gravissimo<br />
errore di rimuovere il dramma delle<br />
Foibe, stendendo un impenetrabile<br />
velo di omertà per nascondere quello<br />
che non si voleva e non si doveva<br />
vedere.<br />
Fu così che per un lungo periodo<br />
non se ne parlò e i pochi che ne parlarono<br />
non vennero colpevolmente<br />
ascoltati e, in molti casi, apertamente<br />
ostacolati e ridicolizzati.<br />
Non ci possono essere dei distinguo,<br />
in questo caso come in altri,<br />
l’<strong>It</strong>alia per troppo tempo ha rinviato<br />
questo appuntamento che doveva e<br />
dovrà trasmettere la verità alle nuove<br />
generazioni. Una memoria capace di<br />
non far dimenticare, per poi riconciliare<br />
nel segno di una comune Patria<br />
Europea, popoli un tempo avversari.<br />
E’ tempo che coloro che finora hanno<br />
taciuto, si assumano la responsabilità<br />
di aver negato ed ignorato la<br />
verità, per pregiudiziali ideologiche<br />
e cecità politica, non giustificabili da<br />
calcoli o convenienze internazionali.<br />
L’aggressione italiana alla Jugoslavia,<br />
qualcuno dice iniziata vent’anni<br />
prima della seconda guerra mondiale,<br />
nel retroterra istriano, fu anch’essa<br />
all’origine dell’odio per gli italiani<br />
autoctoni di quelle regioni.<br />
A guerra finita, la vendetta dei comunisti<br />
jugoslavi fu però totale e<br />
criminale, perché colpì indiscriminatamente<br />
istriani e dalmati italiani e,<br />
per la verità, non furono risparmiati<br />
tedeschi, croati, serbi e sloveni.<br />
L’orrore delle Foibe non va comunque<br />
attribuito soltanto agli sloveni o<br />
ai croati, visto che quasi tutti i comandanti<br />
del IX Corpus jugoslavo<br />
erano serbi e montenegrini. E’ comunque<br />
a questa unità che vanno<br />
addebitate le sciagure non solo dell’Istria,<br />
comprendendo fra le tante,<br />
anche l’ordine ai comunisti italiani,<br />
prontamente eseguito, di eliminare<br />
i partigiani della Brigata Osoppo,<br />
dislocati nel Friuli a difesa dell’italianità<br />
di quelle terre. Io mi rifiuto<br />
d’essere considerato complice di una<br />
tragedia infamante, perché volutamente<br />
ignorata da tutti, a cominciare<br />
dalle istituzioni. Prima di Napolitano,<br />
Carlo Azeglio Ciampi ha invitato<br />
a non dimenticare le Foibe; ancor<br />
prima, Francesco Cossiga si è recato<br />
a rendere omaggio alle vittime della<br />
Foiba di Bassovizza, ma sembravano<br />
avvenimenti estemporanei, opportunistici,<br />
diplomatici.<br />
Solo il discorso di Napolitano parla<br />
degli <strong>It</strong>aliani di Istria e Dalmazia<br />
come di ”Vittime di un moto di odio,<br />
di una furia sanguinaria, di un disegno<br />
annessionistico slavo, che prevalse<br />
nel trattato di pace del 1947,<br />
che assunse i sinistri contorni di una<br />
pulizia etnica”, inflitta con ferocia<br />
inaudita alla nostra gente.<br />
Non ci deve importare niente se<br />
alle parole del nostro Presidente<br />
della Repubblica, quello croato ha<br />
risposto con parole degne dei suoi<br />
predecessori che gli infoibamenti li<br />
eseguirono, dimostrando di non aver<br />
ancora imparato a leggere la storia<br />
senza pregiudizi.<br />
Quello che ci deve interessare, è di<br />
ricordare con la tristezza nel cuore<br />
quei nostri connazionali trucidati per<br />
il solo fatto d’essere italiani, consapevoli<br />
che con il nostro colpevole<br />
silenzio, li abbiamo uccisi un’altra<br />
volta. E non dobbiamo scordare nemmeno<br />
quelli che, profughi nei nostri<br />
Paesi, molto spesso, troppo spesso,<br />
sono stai umiliati ed offesi proprio<br />
dalle solite, meschine, insulse e colpevoli<br />
questioni ideologiche.
il Giorno della Memoria<br />
27 gennaio 2009<br />
Con una risoluzione dell’1 novembre<br />
2005, riconosciuta<br />
dalle Nazioni Unite, è stato<br />
stabilito che il 27 gennaio sia il<br />
Giorno della Memoria per ricordare<br />
lo sterminio del popolo ebraico da<br />
parte del regime nazista. La scelta<br />
del giorno non è casuale, poiché il 27<br />
gennaio 1945, le truppe dell’Armata<br />
Rossa, liberavano gli internati supersiti<br />
del Campo di Auschitz – Birkenau,<br />
la più grande fabbrica della<br />
morte mai creata.<br />
Nonostante si celebri ovunque,<br />
con manifestazioni varie la memoria<br />
della Shoah, ancora oggi persistono<br />
atti di antisemitismo che fanno restare<br />
senza parole, così come di fronte<br />
ad affermazioni di un capo di Stato<br />
come quello iraniano che, addirittura,<br />
ne nega l’esistenza.<br />
L’ascesa del nazifascismo, la<br />
Schoah e il massacro di milioni di<br />
uomini, donne e bambini, rimane<br />
uno dei capitoli più tragici della<br />
storia dell’umanità. La Schoah ci fa<br />
comprendere che gli esseri umani<br />
sono capaci di commettere enormi<br />
atrocità nonostante l’evoluzione e il<br />
progresso, e che bisogna proteggere<br />
coloro che sono più deboli, impedendo<br />
che siano violati i diritti umani,<br />
primo fra tutti il diritto alla vita.<br />
Il dono della memoria, è quello<br />
Maria Antonietta Longo<br />
di fornirci di strumenti inesauribili,<br />
che ci fanno riflettere sull’ambiguità<br />
dell’essere umano, e che ci fanno<br />
conoscere come, la miseria e la<br />
grandezza, il bene e il male, possano<br />
alternarsi nello stesso popolo, nello<br />
stesso uomo e, <strong>qui</strong>ndi, in ognuno di<br />
noi. Il Giorno della Memoria, è divenuto<br />
il punto di partenza per un<br />
percorso finalizzato a farci vedere un<br />
antidoto contro l’oscurantismo della<br />
ragione e dei valori etici e morali;<br />
che ci deve rendere consapevoli delle<br />
responsabilità di ciascuno di noi nel<br />
ravvisare quei segnali che evidenziano<br />
qualsiasi forma di violenza verso<br />
i più deboli.<br />
Il 17 settembre 2007, è ufficialmente<br />
nata la Fondazione per il Memoriale<br />
della Schoah, in locali della Stazione<br />
Centrale di Milano, promossa<br />
dalle Ferrovie dello Stato, da Enti<br />
locali, dall’Unione delle Comunità<br />
Ebraiche <strong>It</strong>aliane, dall’Associazione<br />
“Figli della Schoah”, allo scopo<br />
d’istituire uno spazio della Città,<br />
aperto al dialogo e al confronto delle<br />
diversità. Il “Memoriale”, sorgerà sul<br />
luogo da cui, durante l’occupazione<br />
nazista, gli Ebrei detenuti nel Carcere<br />
di San Vittore, venivano caricati<br />
nei carri bestiame e portati nei Campi<br />
di Stermino. E’ uno spazio unico,<br />
rimasto intatto in Europa, che avrà<br />
Chevra Lomdei Mishnayot era la sinagoga di Oswiecim, centro che prima della con<strong>qui</strong>sta nazista e di<br />
essere ribattezzato Auschwitz era abitato da una fiorente comunità ebraica.<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
una duplice valenza: da un lato un<br />
vero e proprio Memoriale; dall’altro<br />
sarà un luogo di ricerca e di studio<br />
oltre che un incontro dinamico fra<br />
diverse realtà.<br />
L’Olocausto degli Ebrei è stato ricordato<br />
ovunque con varie manifestazioni,<br />
alle quali hanno partecipato<br />
gli ormai pochi sopravissuti ai campi<br />
di sterminio nazista che, parlando<br />
della loro tragica esperienza invitano<br />
a riflettere sugli aspetti peggiori dell’animo<br />
umano, che spingono l’uomo<br />
a commettere atrocità.<br />
La Memoria è espressione di tutti gli<br />
uomini, anche di quelli non visibili<br />
che essa rende presenti e ha un Valore<br />
Sacro e, nella tradizione ebraica, è<br />
uno dei più profondi attributi di Dio<br />
e garantisce la libertà, motivo per cui<br />
le dittature tendono a distruggerla.<br />
a Montorio<br />
Veronese<br />
Giurano le reclute del 4°<br />
blocco 2008<br />
Una piccola nota di cronaca per<br />
informare che, finalmente,<br />
siamo stati al giuramento delle<br />
Reclute del centro addestramento<br />
di Montorio Veronese. Bellissimo.<br />
Emozione forte. Sembrava d’essere<br />
ritornato indietro di quarant’anni<br />
esatti.<br />
Semplice e ben organizzata la cerimonia,<br />
non poteva che essere così,<br />
visto che ad organizzarla erano i militari;<br />
c’erano anche i Labari delle<br />
Associazioni d’Arma in sfilata, e a<br />
loro è stato riservato un posto di primo<br />
piano. Veramente di primo piano.<br />
Questo credo voglia significare che<br />
fra i militari c’è il bisogno di sentire<br />
vicine quelle Associazioni che sono<br />
l’emanazione diretta del nostro Esercito.<br />
Ringrazio il Vicepresidente Lucio<br />
Bonfadini, per aver reso possibile la<br />
presenza a Montorio, perché questo<br />
fatto va verso il coinvolgimento, nei<br />
limiti del possibile, dei Fanti vicentini<br />
con le nostre Forze Armate, anche<br />
attraverso la partecipazione al giuramento<br />
delle reclute. La prossima<br />
volta cercheremo di poter essere in<br />
molti di più al Giuramento e, magari,<br />
sfilare in parata dietro ai Labari,<br />
per far capire a quei ragazzi che non<br />
sono soli.<br />
Attilio Gomitolo<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
9
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
Lotteria di Natale<br />
Guerra della Provincia.<br />
Il titolo dell’articolo che state<br />
leggendo, è anche il motivo dichiarato<br />
all’ufficio comunale preposto<br />
al controllo di questo tipo d’attività,<br />
per la lotteria che la Federazione ha<br />
lanciato nel novembre scorso, che si<br />
è conclusa il 31 dicembre che è stata<br />
estratta martedì 6 gennaio 2009,<br />
alla presenza di <strong>qui</strong>ndici persone fra<br />
Fanti e Patronesse, nella nostra Sede<br />
provinciale di Contrà dei Burci.<br />
Come sapete, lo è stato detto anche<br />
al minicongresso che abbiamo tenuto<br />
a Chiampo in occasione della “Festa”<br />
del nostro Patrono San Martino,<br />
perché la Federazione non può più<br />
contare su altre entrate, quest’anno<br />
non sarebbe stato possibile finanziare<br />
i nostri interventi in Val Magnaboschi,<br />
Tonezza del Cimone ecc., se<br />
non avessimo trovato il modo d’avere<br />
fondi; da queste considerazioni<br />
Redazione Per il recupero dei Cimiteri di<br />
10 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Attilio Gomitolo<br />
l’idea di organizzare una lotteria che<br />
facesse al nostro scopo. Consiglio<br />
Provinciale, Giunta e Capi Gruppo,<br />
hanno approvato il progetto affidando<br />
l’incarico al Consigliere Provinciale<br />
Bruno Conte, incarico che egli<br />
ha svolto nel migliore dei modi, fino<br />
in fondo con competenza e tenacia.<br />
Il risultato è stato dei migliori. Avevamo<br />
fatto stampare 12.000 biglietti,<br />
e stabilito che il 20% del suo costo<br />
rimanesse nelle casse delle Sezioni<br />
anche per far partecipare le stesse,<br />
sia pure in piccola parte, al finanziamento<br />
proposto.<br />
Con soddisfazione possiamo affermare<br />
che le vendite hanno superato<br />
le nostre attese, anche se c’eravamo<br />
dati un obbiettivo ben maggiore.<br />
Anche l’organizzazione ha superato<br />
brillantemente la prova, anche se<br />
come tutte le cose degli uomini, è<br />
certamente migliorabile e lo faremo.<br />
Cosa dire ancora, grazie. A tutti<br />
Montorso Vicentino<br />
Restaurato il cannone del Monumento ai Caduti<br />
In occasione del 90° anniversario<br />
della fine Prima Guerra Mondiale,<br />
spinti anche dal Generale Domenico<br />
Inneco i Fanti e gli Alpini di<br />
Montorso hanno restaurato il cannone<br />
presso il monumento ai caduti.<br />
E’ stato un lavoro molto lungo che<br />
ha impegnato i Fanti e gli Alpini.Prima<br />
contattando esperti in restauri di<br />
reperti bellici, che ci hanno procurato<br />
copie dei disegni originali, poi andando<br />
a visitare presso il museo della<br />
grande guerra di Rovereto, il modello<br />
del cannone facendo rilievi e schizzi<br />
di particolari mancanti nei disegni .<br />
Arrivato il momento di iniziare il<br />
lavoro vero e proprio, con lo sviluppo<br />
al computer attraverso l’uso di programmi<br />
adatti, di tutti i particolari<br />
mancanti, vedi seggiolini, protezioni<br />
varie, ruote, mozzi, longheroni che<br />
erano stati accorciati per adattarli alle<br />
ruote esistenti, e che mancavano del<br />
tutto.<br />
Come era all’inizio<br />
Lavoro che ha impegnato nello sviluppo<br />
tecnico il presidente dei Fanti<br />
locali ricreando i disegni da poter<br />
girare alle ditte, per realizzare i pezzi<br />
mancani, e le ditte per l’appoggio<br />
logistico per l’assemblaggio, dei vari<br />
pezzi che ha occupato per alcuni sa-<br />
i Fanti, alle Patronesse e ai Simpatizzanti<br />
che si sono adoperati per la<br />
vendita dei biglietti, sopportando<br />
in qualche caso, l’ostilità a volte, il<br />
disappunto e la poca pazienza delle<br />
persone contattate, che avevano bisogno<br />
d’essere convinte della bontà<br />
della nostra iniziativa, grazie.<br />
Il risultato raggiunto, assieme ad<br />
altre iniziative che abbiamo messo<br />
in cantiere e che sembrano andare a<br />
buon fine, ci permettono di organizzare<br />
le nostre attività con una relativa<br />
tran<strong>qui</strong>llità, anche finanziaria, e<br />
a continuare il nostro impegno d’Associazione<br />
che propone alla comunità<br />
della quale è parte, i valori che ci<br />
hanno tramandato i nostri padri e i<br />
nostri Caduti.<br />
L’anno prossimo proporremo ancora<br />
quest’iniziativa, con la certezza che<br />
ognuno di noi farà la sua parte con<br />
consapevolezza e passione; faremo<br />
il possibile per avere premi migliori<br />
e più appetibili, e un’organizzazione<br />
che ci permetta di fare meglio e, magari,<br />
di raggiungere l’obbiettivo di 20.<br />
000 biglietti venduti. Se ce la facessimo<br />
non sarebbe male.<br />
Lino Penzo<br />
bati consecutivi, e alcune serate i<br />
Fanti locali.<br />
Un falegname ha realizzato i raggi<br />
delle ruote che, a detta degli esperti,<br />
sono risultate un’opera d’arte.<br />
Finito il recupero è stato sabbiato e<br />
Fasi del restauro<br />
poi verniciato con il colore originale<br />
ricreato appositamente per l’occasione,<br />
da una ditta locale.<br />
Il gruppo di Alpini si era preso l’incarico<br />
di sistemare la piazzola dove<br />
poggiava il cannone, ruotando la posizione<br />
iniziale di 90°, rendendolo
così ancora più imponente e visibile.<br />
Nel giorno della commemorazione<br />
del 4 novembre avvenuta domenica 9<br />
era presente per l’occasione anche il<br />
generale Domenico Inneco che al termine<br />
della cerimonia commemorativa<br />
ha fatto gli elogi al gruppo di lavoro<br />
per l’ottimo risultato conseguito.<br />
Particolari dei disegni originali Il risultato finale<br />
il gruppo Mimetiche<br />
Cercansi amici pronti a partecipare<br />
Lucio Bonfadini<br />
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Tel. 0424 89396<br />
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ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
Credo che ormai tutti i fanti<br />
vicentini abbiano in qualche<br />
occasione notato la presenza<br />
della “squadra mimetiche” nell’ambito<br />
di manifestazioni o cerimonie, di<br />
carattere sezionale o provinciale.<br />
E’ comuque ac<strong>qui</strong>sito che oggi la<br />
“squadra” è diventata una bella realtà<br />
per la nostra Associazione provinciale:<br />
lo dimostra il fatto che sempre più<br />
Sezioni ne richiedono la presenza, per<br />
dare quel tocco di marzialità che da<br />
spicco alle cerimonie stesse.<br />
Ora proprio per lo spessore ac<strong>qui</strong>sito,<br />
ci si sta rendendo conto che il<br />
numero dei suoi componenti non è<br />
più sufficiente, per le sempre nuove<br />
richieste di servizio.<br />
Aproffitto di questo spazio, per lanciare<br />
un appello che spero venga vivamente<br />
raccolto da più di uno dei<br />
nostri giovani, ed anche meno giovani<br />
Fanti.<br />
Abbiamo bisogno di rinforzi perchè<br />
così potremo soddisfare le sempre<br />
maggiori richieste, diluendo l’impegno<br />
individuale. E’ sottinteso che<br />
l’impegno richiesto non sarà mai superiore<br />
alla disponibilità che ognuno<br />
potrà dare.<br />
Unica condizione richiesta è l’abbigliamento<br />
che comunque è facilmente<br />
risolvibile. Per informazioni,<br />
la Federazione saprà indirizzarvi alla<br />
persona incaricata.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
11
Redazione<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
... 5<br />
0 / 0 0<br />
dell’ IRPEF<br />
Per finanziare le nostre attività<br />
Forse non tutti sanno che le Federazioni<br />
del Veneto della nostra<br />
Associazione, si sono date<br />
un coordinamento, che ha la funzione<br />
di amalgamare uno stesso modo<br />
di operare per il bene del nostro sodalizio<br />
nazionale. I risultati dello<br />
sforzo di armonizzare realtà così diverse<br />
ma, così uguali per la storia, la<br />
coltura, il modo di pensare e operare<br />
che ci accomunano, incominciano a<br />
vedersi e a dare frutti. Quello che più<br />
piace, è che fra le tante attestazioni<br />
che abbiamo ricevuto, quelle esterne<br />
alla nostra Associazione, tantissime<br />
ed importanti, ci hanno fatto molto<br />
piacere, perché sono il sintomo positivo<br />
che stiamo lavorando bene, e<br />
che il nostro lavoro è apprezzato a<br />
tutti i livelli, sia sociali sia politici.<br />
Ci manca ancora la visibilità, importantissima,<br />
che gli organi di stampa<br />
e televisivi sanno dare ma, ne sono<br />
sicuro, con l’impegno di tutti i Fanti<br />
riusciremo ad ottenerla sia a livello<br />
locale, sia a livello regionale e nazionale.<br />
In questo senso, e soprattutto<br />
a livello locale, tutti i Presidenti di<br />
Sezione si facciano carico di promuovere<br />
o mantenere i contatti con<br />
i corrispondenti di zona dei nostri<br />
quotidiani, per pubblicizzare adeguatamente<br />
le proprie attività, anche<br />
la più piccola. Il coordinamento del<br />
Veneto ( Belluno, Padova, Rovigo,<br />
Treviso, Venezia, Verona e Vicenza),<br />
è strutturato in modo semplice, ha un<br />
Presidente, un Segretario e un Direttivo<br />
composto dai Presidenti delle<br />
Federazioni stesse, e dai Consiglieri<br />
nazionali del Veneto, eletti nell’ultimo<br />
congresso.<br />
Chi legge, a questo punto si chie-<br />
12 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Attilio Gomitolo<br />
derà cosa centra tutto questo con<br />
l’IRPEF e il 5 °/°° da versare alle<br />
Associazioni che ne hanno diritto. E’<br />
presto detto.<br />
E’ noto che il volontariato, di tutte<br />
le categorie, oggi è in crisi, in alcuni<br />
casi si tratta di crisi strutturale, e che<br />
per tutti, si tratta di una crisi di tipo<br />
finanziario. Anche per i Fanti è così,<br />
ed è sempre più difficile finanziare le<br />
tantissime attività che le Federazioni<br />
del Veneto organizzano. Non è certo<br />
l’euro che ogni Federazione riceve al<br />
momento del tesseramento per ogni<br />
bollino che consegna, a fare in modo<br />
che ci sia disponibilità economica.<br />
Più o meno poi, i proventi del tesseramento<br />
non bastano nemmeno a<br />
pagare l’affitto dei locali della sede<br />
provinciale. E allora cosa fare? Fra<br />
le tante cose che si possono e si devono<br />
tentare, c’è anche la richiesta<br />
di attribuzione del 5 °/°° sull’imposta<br />
per le persone fisiche; domanda<br />
allargata a tutte le agenzie delle entrate<br />
del Veneto. E’ importante. Le<br />
informazioni che abbiamo in merito<br />
sono buone, e abbiamo avuto ampie<br />
e autorevoli assicurazioni che è una<br />
possibilità concreta che, se ben organizzata<br />
e debitamente pubblicizzata<br />
può portare, nel tempo, buone soddisfazioni.<br />
La proposta è stata discussa<br />
nella riunione del coordinamento del<br />
24 gennaio scorso a Campedello, ed<br />
è stata approvata all’unanimità da<br />
tutti i presidenti delle Federazioni<br />
venete. Ora cosa rimane da fare per<br />
rendere operativa questa iniziativa<br />
che, per essere attiva abbisogna di un<br />
codice fiscale, che la nostra Federazione<br />
mette a disposizione di tutta la<br />
Regione, con la quale aprirà un con-<br />
to corrente cumulativo, in una banca<br />
diversa dalla nostra, per dare la più<br />
grande trasparenza a tutta l’operazione.<br />
Anche la suddivisione delle<br />
entrate è stata discussa, arrivando<br />
alla decisione di dividere proporzionalmente,<br />
tenendo conto del numero<br />
di bollini che ogni Federazione corrisponde<br />
nell’anno di riferimento, alla<br />
Segreteria nazionale. Come vedete,<br />
stiamo cercando di reperire quanto<br />
possibile, con i mezzi che ci vengono<br />
messi a disposizione, stando attenti ai<br />
costi, per conseguire l’obbiettivo di<br />
far continuare le attività delle Federazioni<br />
provinciali che sono il punto<br />
di riferimento delle Sezioni, per le<br />
quali hanno l’obbligo di coordinare,<br />
supportare e proporre attività.<br />
Sarà compito di tutti noi fare in<br />
modo che in tanti diano ai Fanti la<br />
loro preferenza, sensibilizzando tutti<br />
i soci, i commercialisti i centri CAF.<br />
E, naturalmente, parenti, amici e conoscenti.<br />
Prossimamente arriveranno<br />
a tutte le Sezioni le indicazioni da seguire,<br />
e ai Presidenti, ai Direttivi e a<br />
tutti i Fanti il compito, che deve essere<br />
visto come un obbiettivo, quello<br />
di raggiungere il miglior risultato<br />
possibile.<br />
Prima di chiudere, informo che<br />
quando leggerete questo numero della<br />
nostra rivista “Fanti Vicentini”, il<br />
sito internet dei Fanti del Veneto sarà<br />
operativo. E’ la nostra finestra sul<br />
mondo, se lo usiamo bene può darci<br />
parecchia visibilità, anche fuori dal<br />
mondo delle Associazioni d’Arma.<br />
Noi Veneti abbiamo un modo di dire<br />
che usiamo quando siamo in difficoltà<br />
e che è diventato anche il “moto”<br />
di un’unità militare: “Tasi e tira”, che<br />
si adatta perfettamente alle difficoltà<br />
che stiamo vivendo. Sarà infatti impegnandoci<br />
( “Tira” ) con convinzione,<br />
che riusciremo ad uscire dai nostri<br />
problemi.<br />
F R E S A T U R A A L E S A T U R A<br />
C O N C N C E G E N E V O I S E<br />
M E C C A N I C A D I P R E C I S I O N E<br />
M.P. s.n.c. di Zonta Eliodoro & C.<br />
Via Alessi, 11 - 36022 CASSOLA (VI)<br />
Tel. e Fax 0424 533324<br />
E- mail: mp@nsoft.it<br />
www. mpzonta.it
Dal Glorioso “Arcobaleno”<br />
A “FANTI VICENTINI”<br />
Impossibile che i nostri soci non si<br />
siano accorti del cambio di nome<br />
della nostra rivista trimestrale.<br />
Con il primo numero di quest’anno,<br />
infatti, dopo 35 anni di onorato servizio,<br />
Arcobaleno va in pensione, non<br />
nei contenuti che saranno gli stessi,<br />
ma nel titolo.<br />
Da quest’anno dovremmo abituarci<br />
a chiamare il nostro giornale “Fanti<br />
Vicentini”, certamente più appropriato<br />
del Vecchio.<br />
Dovendo fare richiesta al Tribunale<br />
di Vicenza ( Registro Stampa e<br />
Variazione Periodici ) per variare il<br />
titolo, ho avuto modo di sapere che<br />
la prima registrazione di Arcobaleno<br />
risale al 1974, che in quel periodo il<br />
Direttore responsabile era il maestro<br />
Scalzotto e che veniva stampata in<br />
una tipografia dei dintorni di Schio,<br />
forse a Torrebelvicino.<br />
Dopo il maestro Scalzotto venuto a<br />
mancare prematuramente, una direzione<br />
provvisoria, fino all’arrivo dell’amico<br />
Walter Stefani che ha diretto<br />
la nostra rivista per ben sedici anni,<br />
con passione e competenza.<br />
Permettetemi di non essere preciso<br />
nel raccontarvi questa breve storia<br />
di Arcobaleno, anche per lasciargli<br />
intatta quell’aura indefinita che ha<br />
sempre avuto.<br />
La politica associativa che la Federazione<br />
di Vicenza ha avviato in<br />
questi ultimi sei anni, quella cioè che<br />
prevede l’invio della nostra Rivista<br />
ad Enti ( scuole, Comuni, biblioteche<br />
ecc. ), ai Sindaci, a bar e altri locali<br />
pubblici, ha evidenziato la necessità<br />
di far associare il nome della rivista<br />
stessa ai Fanti vicentini.<br />
Da questo il nuovo nome. Succedeva<br />
spesso, è successo anche a me<br />
personalmente, che chiedendo all’interlocutore<br />
di turno se avevano<br />
visto un articolo particolare pubblicato<br />
sulla rivista dei Fanti, questi non<br />
sapesse a cosa mi riferivo e, dopo la<br />
mia spiegazione, rimanesse comunque<br />
spaesato dal fatto che non sapeva<br />
identificarla con noi Fanti.<br />
Era già da qualche tempo che discorrendo<br />
con Marcello Mantovani<br />
di questi fatti, si prospettava la possibilità<br />
di cambiarne il nome.<br />
Per la verità mi diceva anche che<br />
questa cosa lo faceva star male, anche<br />
se ne capiva l’utilità, perché era<br />
affettivamente legato a quel nome<br />
che, nell’intenzione del Direttivo<br />
dall’ora, i colori dell’Arcobaleno volevano<br />
rappresentare tutte le mostrine<br />
dei Reggimenti di Fanteria.<br />
Comunque, mi disse, caro Attilio,<br />
se il Consiglio Provinciale e la Giunta<br />
ritengono utile fare questa variazione<br />
fatela, solo vi prego di farla il più<br />
tardi possibile. Proprio in osse<strong>qui</strong>o<br />
alla richiesta del nostro Presidente<br />
e, ancora una volta ammirati dalla<br />
sua apertura mentale e dal suo amore<br />
per la nostra Associazione, abbiamo<br />
aspettato un altro anno prima di dare<br />
attuazione a questo progetto.<br />
Oggi, pur con la tristezza nel cuore,<br />
sono contento che non abbia avuto<br />
modo di vedere che il nome del “suo”<br />
Arcobaleno, lo avremmo cambiato.<br />
Negli incontri con le Sezioni, abbiamo<br />
avuto modo di riscontrare una<br />
totale adesione a questa nuova iniziativa<br />
editoriale, che ha il solo scopo di<br />
rendere visibile la nostra Associazione,<br />
anche attraverso la sua identificazione<br />
con la sua Rivista, così come<br />
succede in altri sodalizi.<br />
Nel proporre questa nuova edizione,<br />
e <strong>qui</strong>ndi la domanda in Tribunale,<br />
abbiamo avuto da Stefani la massima<br />
adesione e utili consigli sul percorso<br />
da fare, ma anche la sua rinuncia<br />
all’incarico perché, la sua età e la<br />
salute, non gli permettono di seguire<br />
come meriterebbe questo nuovo carico<br />
di lavoro.<br />
Fortuna che la famiglia dei Fanti<br />
è molto disponibile e, dopo alcune<br />
telefonate, l’amico Franco Pepe accettava<br />
l’incarico di Direttore della<br />
Rivista, l’altro amico Bruno Cappellotto<br />
di Schio accettava di occuparsi<br />
dell’impaginazione e della composizione<br />
di Fanti Vicentini, con l’entusiasmo<br />
che lo contraddistingue e con<br />
le sue indubbie capacità professionali.<br />
Abbiamo così potuto rincominciare<br />
l’iter burocratico per avere dal Tribunale<br />
il nuovo permesso editoriale.<br />
Il risultato è quello che avete sotto<br />
mano.<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
Attilio Gomitolo<br />
Visto il successo che ha avuto l’iniziativa<br />
dei Fanti di Tezze sul Brenta<br />
che assieme al loro Presidente Francesco<br />
Cerantola, hanno abbonato<br />
al nostro periodico i locali pubblici<br />
del loro paese oltre al Comune, alla<br />
Biblioteca comunale, al Sindaco, mi<br />
permetto di chiedere ai Presidenti di<br />
tutte le nostre Sezioni di copiare gli<br />
amici di Tezze.<br />
Questo ci farà conoscere meglio<br />
dalla gente e sarà un meraviglioso<br />
veicolo pubblicitario alle nostre iniziative.<br />
Termino ricordando a tutti che per<br />
ridurre il deficit fra il costo della rivista<br />
e le entrate per gli abbonamenti,<br />
abbiamo introdotto la pubblicità,<br />
allargando nel contempo le pagine<br />
a disposizione per i vostri articoli.<br />
Siamo partiti con quello che fino ad<br />
ora siamo riusciti ad avere in richieste<br />
pubblicitarie, siccome c’è ancora<br />
posto, preghiamo tutti di adoperarsi<br />
per arrivare all’obbiettivo che ci siamo<br />
proposti.<br />
A tutti la richiesta di prendere a<br />
cuore tutte le iniziative della Federazione,<br />
come se fossero quelle della<br />
vostra Sezione.<br />
Così facendo miglioreremo la gestione<br />
della nostra Associazione provinciale,<br />
raggiungeremo l’obbiettivo<br />
di contenere i costi, e avremo la possibilità<br />
di coordinare meglio le varie<br />
cerimonie, proponendo la nostra immagine<br />
nel migliore dei modi.<br />
Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a.-Spedizione in Abbonamento Postale - D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza<br />
Fanti<br />
A N N O X X X V I I N . 1 A P R I L E 2 0 0 9<br />
P E R I O D I C O T R I M E S T R A L E P E R G L I I S C R I T T I<br />
V I C E N T I N I<br />
NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE VICENTINA<br />
DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL FANTE<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
13
Redazione<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
Vanzi , Mulini , Comune di Laghi<br />
Cimitero di Guerra Austroungarico<br />
Era da un bel po’ che mi ripromettevo<br />
di farlo, ma fra impegni<br />
personali ed associativi<br />
mi è mancato il tempo, o meglio, il<br />
tempo qualche volta magari l’avrei<br />
trovato ma, è risaputo, che per mettersi<br />
a scrivere in maniera degna di<br />
qualsiasi cosa, bisogna trovare anche<br />
il momento adatto, l’ispirazione, e<br />
fino ad ora non sono coincisi.<br />
Forse è meglio così, perché ora siamo<br />
sicuri che quello che era iniziato<br />
come un esperimento poco impegnativo,<br />
si è consolidato tanto che sarà<br />
portato avanti anche in futuro. I Fanti<br />
vicentini hanno messo un altro nastrino<br />
alle loro già gloriose insegne.<br />
Come avrete capito mi riferisco al<br />
Cimitero di Guerra Austroungarico<br />
di Laghi che si trova nella Contrà<br />
Vanzi – Mulini.<br />
Era l’estate 2007, quando alla fine<br />
della cerimonia commemorativa tenutasi<br />
sul posto, il Sindaco Oliviero<br />
parlando con il nostro Presidente di<br />
Schio Giovanni Bertoldo raccontava<br />
la difficoltà per il suo Comune<br />
di continuare ad occuparsi, non solo<br />
della cerimonia ma anche della manutenzione<br />
del Cimitero stesso.<br />
Il messaggio fu raccolto dalla Zona<br />
3, e dopo le elezioni provinciali del<br />
novembre, in qualità di Vicepresidente<br />
organizzativo, mi fu affidato<br />
l’incarico di coordinare i vari interventi<br />
e prendere i relativi accordi,<br />
aiutato in maniera meravigliosa dal<br />
Capo Gruppo della Zona 3 Pietro<br />
Framarin.<br />
Quando i Fanti si mettono d’impegno,<br />
le cose funzionano e i Fanti delle<br />
Sezioni della Zona 3, non appena<br />
la stagione lo ha permesso, pulìrono,<br />
sistemarono, costruìrono quello che<br />
mancava per fare in modo che al momento<br />
della cerimonia, tutto fosse in<br />
ordine e, per riuscirvi, gli interventi<br />
furono ben più d’uno.<br />
Il magone mi viene quando penso<br />
al giorno della cerimonia: manifestazione<br />
all’aperto, nuvole basse, pioggia<br />
battente; un disastro. Fortunatamente<br />
noi Fanti non ci scoraggiamo<br />
facilmente, l’abbiamo dimostrato più<br />
volte e in tutti i tempi; anche nell’anno<br />
passato le condizioni atmosferi-<br />
che davvero avverse hanno messo a<br />
14 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
dura prova la nostra forza d’animo,<br />
non la nostra pazienza né la volontà.<br />
Pioveva fin dal primo pomeriggio,<br />
anche durante l’inaugurazione<br />
del museo documentale sulla prima<br />
guerra mondiale di Posina, io ero<br />
presente preoccupatissimo, con il<br />
cuore stretto dall’angoscia per la riuscita<br />
della cerimonia a Laghi, e con<br />
un sempre più marcato senso di scoramento.<br />
Il Cimitero Austroungarico, posto<br />
sulla sinistra poco prima ma davanti<br />
alle case delle contrade Vanzi e<br />
Molini, in condizioni normali è già<br />
disagevole, figuriamoci in quelle<br />
condizioni, ma la cerimonia vista la<br />
presenza di personalità straniere, non<br />
era rinviabile.<br />
Ho detto che il tempo era pessimo,<br />
fino a prima, poco prima della cerimonia<br />
pioveva a dirotto però, incredibilmente,<br />
quando la manifestazione<br />
incominciò, smise di piovere e la<br />
pausa durò tutto il tempo necessario<br />
per portarla a termine.<br />
Tutto si svolse nel migliore dei<br />
modi, con la presenza di molte Bandiere,<br />
Labari, Fanti e Patronesse,<br />
rappresentanze Austriache in divisa<br />
storica, autorità civili militari ecc.,<br />
tutto come da copione insomma.<br />
Era presente anche la Fanfara dei<br />
Kaiserjager che, presente a Posina,<br />
non ha voluto mancare alla cerimonia<br />
di Laghi, per commemorare i 49<br />
soldati Austroungarici sepolti in quel<br />
Cimitero.<br />
Lucio Bonfadini<br />
Considerato il tutto a posteriori,<br />
sono fermamente convinto che<br />
quanti hanno lavorato e collaborato<br />
alla buona riuscita del tutto, devono<br />
sentirsi perfettamente appagati, Fanti<br />
della Zona 3 in Primis, l’Amministrazione<br />
comunale, la Federazione<br />
Provinciale e il sottoscritto per il<br />
buon risultato ottenuto.<br />
Il piccolo Cimitero Austroungarico,<br />
è pertinenza della Zona 3 e dei<br />
suoi Fanti guidati dal bravissimo<br />
Pietro Framarin e il Presidente Federale<br />
ed io siamo convintissimi che è<br />
in buone mani e che la nostra Associazione<br />
per merito loro farà sempre<br />
bella figura. Sarà stato il successo<br />
della cerimonia, il posto bellissimo<br />
nel quale si trova ad ispirare ai Fanti<br />
della Sezione di Torrebelvicino, che<br />
da poco hanno ricostituito il Gruppo,<br />
a richiedere che sua la manutenzione<br />
sia affidata a loro.<br />
Il nostro Presidente ha detto di si<br />
con entusiasmo e ha chiesto a Framarin<br />
di dare loro il supporto di tutta<br />
la sua esperienza, per eseguire al<br />
meglio i lavori, e a me di mantenere<br />
i contatti con l’Amministrazione comunale<br />
e il Sindaco di Laghi.<br />
Sono orgoglioso di avere l’opportunità<br />
di lavorare assieme a gente orgogliosa<br />
della propria appartenenza,<br />
che si trova bene nel lavorare assieme,<br />
per fare gruppo e compiere belle<br />
cose.
Scendendo dal Cimone<br />
Un tardo pomeriggio di fine<br />
estate, sulla strada che dal<br />
Monte Cimone scende in<br />
Contrada Campana e a Tonezza, osservavo<br />
dal posto dov’ero accampato<br />
assieme a degli amici per un<br />
pic-nic ristoratore che non mi faceva<br />
rimpiangere la calura della pianura,<br />
un’allegra comitiva di giovani che,<br />
zaino in spalla, tornavano da una<br />
passeggiata sul pianoro del Sacro<br />
Monte.<br />
Anche noi ci stavamo muovendo<br />
e, seguendo il loro percorso, li vidi<br />
svoltare sulla stradina della “Casa<br />
del Fanciullo Gesù”, e salire al Cimitero<br />
Militare Austroungarico, che<br />
sorge poco sopra, in un magnifico<br />
anfiteatro, da qualche anno recuperato<br />
dai Fanti vicentini, in particolare<br />
quelli della Zona 3.<br />
N’avevano sentito parlare, mi dissero<br />
quando arrivai vicino a loro e<br />
capirono che anch’io sono un Fante,<br />
e si ricordavano per averlo visto abbandonato<br />
qualche anno prima, senza<br />
percepire che fosse un sito della<br />
prima guerra mondiale.<br />
Ora vedendo il risultato del lavoro<br />
compiuto, meravigliati, mi richiedevano<br />
informazioni sulla guerra del<br />
1915 – 18, e come l’Altopiano di Tonezza,<br />
fosse stato coinvolto da essa,<br />
non n’avevano mai sentito parlare<br />
e furono meravigliati da quello che<br />
sommariamente raccontai loro.<br />
Anche la visita che avevano fatta<br />
al Sacrario del Monte Cimone, pur<br />
capendo di trovarsi in un luogo “Sacro”,<br />
lo avevano capito anche dalle<br />
lapidi marmoree che avevano letto<br />
poste attorno al Sacello, non avevano<br />
avuto modo di conoscerne gli avvenimenti.<br />
Non mi feci pregare e raccontai<br />
loro quanto sapevo di quel periodo<br />
di novant’anni fa, quando gli uomini<br />
decisero che le loro ragioni andavano<br />
sostenute con le armi compiendo,<br />
come sempre succede in questi casi,<br />
un inutile massacro senza evidentemente<br />
risolvere niente, visto che<br />
appena vent’anni dopo, rifecero lo<br />
stesso errore, questa volta ancor più<br />
tragico.<br />
Attentissimi a quanto raccontavo,<br />
continuavano ad abbracciare con lo<br />
sguardo il perimetro cimiteriale, e<br />
mammano che mi addentravo nel<br />
racconto, vedevo sui loro volti le domande<br />
che in cuor loro si facevano<br />
e che mi avrebbero fatte dopo che<br />
avessi terminato il mio dire.<br />
Erano sette, quattro ragazzi e tre<br />
ragazze, la loro età era attorno ai<br />
vent’anni, non di più, studenti per la<br />
maggior parte. La domanda più importante<br />
che mi fecero, è all’incirca<br />
questa: “Come mai degli ex soldati<br />
italiani, s’impegnano così tanto nel<br />
recupero di un manufatto militare<br />
nemico?”, non mi fu difficile rispondere,<br />
perché era un quesito che avevo<br />
sentito chiedere altre volte.<br />
Vedete ragazzi dissi, con il recupero<br />
che i Fanti hanno fatto di questo Cimitero,<br />
intendono rendere omaggio<br />
alla memoria dei soldati Austroungarico<br />
in esso sepolti, riconoscendo<br />
in loro gli stessi valori che avevano<br />
anche i nostri ragazzi che si sacrificarono<br />
per la Patria con coraggio,<br />
tenacia, spirito di sacrificio e senso<br />
del dovere.<br />
Rimasero sorpresi della mia risposta,<br />
non se lo aspettavano, e ancor di<br />
più lo furono quando dissi loro che<br />
dal 27 luglio 2006, il sito cimiteriale<br />
è intitolato “ Monumento alla Pace<br />
e alla Concordia fra i Popoli”. Rincarai<br />
la mia affermazione dicendo<br />
che il nostro intento, quello di noi<br />
Fanti, e di far capire a quanti hanno<br />
la bontà di ragionare, che le guerre,<br />
anche se vinte, sono sempre perse e<br />
per rendersene conto basta guardare<br />
l’impressionante numero di morti<br />
che son costate.<br />
Stupiti, i ragazzi, vollero sapere<br />
quanto era durato il recupero di quella<br />
“Cattedrale a cielo aperto” come<br />
definirono quel simbolo del sacrificio<br />
dei giovani dell’allora Impero<br />
austroungarico e, conosciutane l’entità<br />
ne furono ulteriormente sorpresi.<br />
Ancor di più lo furono, quando<br />
portatili davanti alla baita, videro i<br />
nomi dei soldati sepolti in quel quadrato<br />
di terra, e le località nelle quali<br />
trovarono la morte, tutte attorno all’Altopiano<br />
tonezzano che, dopo il 23<br />
settembre 1916 e fino al 2 novembre<br />
del 1918, rimase in mano Austriaca,<br />
perdendo, a causa dell’asprezza del<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
Antonio Ruzzon<br />
terreno e delle formidabili opere di<br />
difesa che gli imperiali vi avevano<br />
costruito, l’importanza strategica<br />
che il nostro Esercito vi aveva dato<br />
inizialmente. Si soffermarono parecchio<br />
i miei nuovi amici su quei nomi,<br />
alcune delle località che ricordano la<br />
loro morte le conoscono, così come<br />
conoscono alcuni dei paesi di provenienza<br />
e, molto spesso, leggendovi le<br />
relative date di nascita si dicevano,<br />
“guarda questo aveva la nostra età,<br />
quest’altro è nato lo stesso giorno<br />
nel quale sei nato tu, lo stesso mese”,<br />
stupiti che si conservassero ancora i<br />
loro nomi.<br />
All’interno della baita poi, trovarono<br />
i lavori di Giuliano Mattioli realizzati<br />
con le schegge delle bombe<br />
che raccoglie personalmente sui vari<br />
Campi di Battaglia e poi utilizza per<br />
le sue opere d’arte. Si, opere d’arte<br />
perché oltre che la manualità, nei<br />
suoi lavori il nostro Giuliano ci mette<br />
l’anima, e la sua anima testimonia<br />
la volontà di pace.<br />
Sorpresi, meravigliati, contenti<br />
d’essersi fermati per questa visita,<br />
non ci sono commenti che possiamo<br />
fare a caldo, se non positivi, dicono i<br />
ragazzi, oggi abbiamo avuto modo di<br />
vedere una cosa che parla di rispetto<br />
per il simbolo che il luogo sacro vuol<br />
trasmettere, di memoria, d’onore,<br />
abbiamo respirato un’aria diversa da<br />
quella che siamo abituati a respirare,<br />
e di questo siamo grati a lei e ai Fanti<br />
vicentini per quanto avete fatto.<br />
Salutandoli, ho detto loro che i<br />
morti del Cimone, <strong>It</strong>aliani, e quelli<br />
che erano sepolti nel Cimitero di località<br />
Crosati, Austroungarico, sono<br />
vittime innocenti della follia umana,<br />
ma li accomuna il senso dell’onore e<br />
del dovere con il quale hanno saputo<br />
compiere il dovere che la Patria imponeva<br />
loro in quel triste momento.<br />
Sono contento che l’occasione mi<br />
abbia dato l’opportunità di conoscere<br />
dei giovani, d’intrattenermi con<br />
loro su temi che usualmente non si<br />
toccano, sperando d’avere saputo<br />
trasmettere loro i valori che i Fanti<br />
hanno voluto riaffermare con il loro<br />
intervento.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Redazione<br />
15
Emisfero Patronesse<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
per le Patronesse<br />
Un 2008 ricco d’iniziative<br />
Il 2008 è stato un anno ricco di<br />
appuntamenti, che le Patronesse<br />
vicentine hanno affrontato con il<br />
massimo impegno. Ricordiamo solo<br />
i principali<br />
Primo fra tutti il Raduno Nazionale<br />
che, nonostante che al momento<br />
della sfilata cadesse una pioggia<br />
molto forte, abbiamo sfilato con ordine<br />
e compostezza, come del resto<br />
tutta la rappresentanza vicentina,<br />
suscitando l’entusiasmo di quanti ci<br />
vedevano passare. Abbiamo partecipato<br />
numerose alla sempre toccante<br />
cerimonia di Val Magnaboschi, che<br />
richiama ogni anno tantissima gente,<br />
così come al 3° incontro della<br />
Pace di Tonezza del Cimone che<br />
diviene sempre più internazionale,<br />
e ad Arsiero.<br />
Al Sacrario Militare di Arsiero le<br />
Patronesse delle varie Sezioni vicentine,<br />
hanno svolto un’importante<br />
opera di recupero delle scritte sulle<br />
lapidi del Sacrario, che sono 1154,<br />
che a causa del tempo avevano i<br />
nomi cancellati ed illeggibili, essendoci<br />
solo l’incisione sulla pietra<br />
bianca e pertanto non leggibile. Con<br />
pazienza certosina, e il lavoro vissuto<br />
più che svolto, con rara sensibilità<br />
e commozione sapendo che sotto<br />
alla lapide ci sono le spoglie mortali<br />
del Caduto, hanno recuperato tutti i<br />
nomi e le unità di appartenenza del<br />
soldato sepolto. L’intervento è stato<br />
come una preghiera ed un ringraziamento<br />
per la giovane vita donata<br />
alla Patria e una partecipazione, per<br />
quanto tardiva, alle vicende di quei<br />
giovani eroi, che a novant’anni di<br />
Le Patronesse vicentine dell’Associazione<br />
del Fante,<br />
assieme ai Fanti delle loro<br />
Sezioni, partecipano con impegno<br />
e senso di solidarietà alla raccolta<br />
dei fondi a favore dell’AISM ( associazione<br />
italiana sclerosi multipla ),<br />
con la vendita, nelle piazze dei vari<br />
16 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Maria M. AnzolinTodeschini<br />
distanza riescono ancora a coinvolgere<br />
emotivamente chi vi si avvicina<br />
con umiltà e voglia di conoscere.<br />
Non sono state trascurate le cerimonie<br />
dell’Associazione del Fante,<br />
nei vari appuntamenti che nel 2008<br />
si sono succeduti numerosi nella provincia<br />
di Vicenza, organizzati per celebrare<br />
i novant’anni della Vittoria,<br />
dimostrando così che le Patronesse<br />
vicentine sono consapevoli dell’importanza<br />
dei valori, dei principi e degli<br />
ideali che l’Associazione testimonia<br />
e propone con convinzione.<br />
Sono, poi, riuscite a tradurre egregiamente<br />
in impegno “quell’Operare<br />
per i vivi”, che la nostra Associazione<br />
non si stanca mai di promuovere,<br />
convinte che così facendo, ricordiamo<br />
i nostri Caduti. Ogni Gruppo di Patronesse<br />
svolge una notevole attività<br />
indirizzata al sociale, affiancando i<br />
Fanti delle rispettive Sezioni collaborando<br />
con loro e coinvolgendoli nelle<br />
iniziative promosse. Collettivamente,<br />
in Provincia sono parecchie le attività<br />
proposte e portate a compimento<br />
dalle Patronesse, che danno sostanza<br />
a svariati impegni che si protraggono<br />
anche negli anni come, per esempio,<br />
le adozioni a distanza. Ne abbiamo<br />
in India, iniziate subito dopo lo Tzunami<br />
del 2004, in Kenia, in Bangla<br />
– Desch, dove sosteniamo l’attività<br />
missionaria di Padre Marino Rigon<br />
nativo di Villaverla un paese a pochi<br />
chilometri da Vicenza, e di Padre<br />
Joji che è responsabile di una parrocchia<br />
nell’India centrale grande quasi<br />
come la provincia di Vicenza, fra le<br />
più povere di quello stato. Sono tut-<br />
le Patronesse vicentine<br />
Collaborano con l’AISM<br />
Maria M. Todeschini<br />
Paesi, delle gardenie nei giorni 7 e 8<br />
marzo.<br />
Già in ottobre le Patronesse avevano<br />
aderito all’evento “Una Mela per la<br />
vita”, riscontrando molta partecipazione<br />
da parte della gente. E’ <strong>qui</strong>ndi<br />
loro intenzione continuare a dare sostegno<br />
a queste iniziative con la pro-<br />
ti interventi diretti, appoggiati dalla<br />
San Vincenzo vicentina, che tiene i<br />
collegamenti fra noi e loro. Abbiamo<br />
dimostrato sensibilità anche verso le<br />
Associazioni che operano in ambito<br />
nazionale per la ricerca e, in ambito<br />
locale con interventi di assistenza<br />
immediata all’ammalato e alla sua<br />
famiglia. Siamo state <strong>qui</strong>ndi vicine<br />
con un consistente contributo economico<br />
all’AVIL ( Ass. Vicentina Leucemie<br />
e Linfomi ), alla “Città della<br />
Speranza” ( Ricerca ed Assistenza<br />
per la cura delle Leucemie Infantili<br />
) e all’AISM. ( Ass. <strong>It</strong>aliana per la ricerca<br />
sulla Sclerosi Multipla ). Con<br />
quest’ultima Associazione, oltre al<br />
solito contributo, abbiamo operato<br />
assieme ai Fanti delle Sezioni provinciali,<br />
alla raccolta di fondi con la<br />
vendita nelle piazze dei nostri paesi,<br />
delle gardenie in marzo e delle mele<br />
in ottobre, ottenendo risultati entusiasmanti.<br />
E’ un impegno piccolo,<br />
ma che gratifica chi lo svolge, perché<br />
si ha la possibilità di vedere i risultati<br />
di questo lavoro, recandosi al centro<br />
AISM di Rosà ( VI ), nel quale<br />
vengono assistiti e curati quei malati.<br />
I responsabili dell’AISM. Della<br />
provincia di Vicenza, ringraziando<br />
Patronesse e Fanti per l’importante<br />
apporto dato alla raccolta dei fondi<br />
per la ricerca, ci hanno detto che con<br />
il nostro impegno, nel 2008 sono state<br />
raddoppiate le entrate conseguenti<br />
alle offerte e alla vendita di gardenie<br />
e mele.<br />
Siamo orgogliose dei risultati ottenuti<br />
nel 2008, ancor di più lo siamo<br />
per la diversificazione di nostri interventi,<br />
per le belle parole con le quali<br />
il nostro Presidente Provinciale ci ha<br />
ringraziato, ma soprattutto lo siamo<br />
perché ci siamo rese conto d’essere<br />
Gruppo; un gruppo molto attivo e<br />
aperto.<br />
pria presenza e sensibilità. La sclerosi<br />
multipla è una malattia che può<br />
diventare molto invadente, colpisce<br />
principalmente le donne e i giovani<br />
fra i venti e i trenta anni, e necessita<br />
di cure e attenzioni specifiche; la<br />
Ricerca Scientifica, l’assistenza alle<br />
persone colpite e la sensibilizzazione<br />
sono indispensabili per far fronte<br />
a questa malattia. Le iniziative a cui
aderiscono le Patronesse e i Fanti vicentini<br />
sono di fondamentale aiuto in<br />
questo contesto.<br />
La manifestazione “La Gardenia<br />
dell’AISM” si svolge in concomitanza<br />
con la festa della donna ( 8 marzo<br />
i fondi raccolti in questa occasione<br />
contribuiranno a sostenere non solo<br />
la ricerca scientifica e l’assistenza,<br />
ma anche il progetto “Donne, oltre<br />
la sclerosi multipla”; un programma<br />
tutto al femminile che comprende attività<br />
d’informazione e servizi socio<br />
– sanitari a carattere nazionale e sul<br />
territorio, in grado di informare, affermare<br />
e sostenere le donne colpite<br />
dalla sclerosi multipla.<br />
Accanto alla tradizionale mimosa,<br />
la bianca gardenia diventa il fiore<br />
simbolo della Festa della Donna, indicando<br />
solidarietà, amicizia, sincerità,<br />
fedeltà e simpatia, il cui colore<br />
Per le Patronesse di Sarcedo il<br />
2008 è stato un anno ricco di<br />
attività e partecipazione agli<br />
impegni dell’Associazione del Fante.<br />
Basti ricordare il Raduno Nazionale<br />
a Massa che le ha viste sfilare<br />
con ordine e decoro nonostante la<br />
pioggia battente.<br />
Sono state presenti numerose anche<br />
alla cerimonia di Val Magnaboschi,<br />
ai lavori di recupero delle scritte sulle<br />
lapidi del Sacrario Militare di Arsiero<br />
e in altre occasioni, in onore di coloro<br />
che hanno dato la vita per il nostro<br />
Paese. Rispettose dell’impegno<br />
dell’Associazione che suggerisce di<br />
“operare per i vivi”, le Patronesse di<br />
Sarcedo all’interno della loro Sezione<br />
si sono molto dedicate in ambito<br />
sociale. Fra le attività che possono<br />
essere menzionate, ricordiamo la<br />
vendita delle mele fatta assieme ai<br />
Fanti, a sostegno dell’Associazione<br />
AISM ( associazione italiana sclerosi<br />
multipla ), e “la bancarella di Natale”<br />
nel mercatino dell’otto dicembre in<br />
piazza Madonnetta a Sarcedo, in collaborazione<br />
con l’HELP ( enti locali<br />
per la pace – alto vicentino ), appuntamento<br />
importante per le Patronesse<br />
di Sarcedo. Quest’anno si è scelto di<br />
devolvere il ricavato della bancarella<br />
dell’Associazione Famiglie Insieme.<br />
candido riporta a sentimenti puri. Oltre<br />
a questi appuntamenti ufficiali di<br />
sostegno della raccolta dei fondi, le<br />
Patronesse vicentine sono vicine all’AISM,<br />
con un loro contributo in favore<br />
del centro AISM di Rosà che è<br />
anche sede della Sezione Provinciale<br />
Patronesse di Sarcedo<br />
Maria M. Todeschini<br />
Questa Associazione è sorta a seguito<br />
dell’ospitalità a bambini ucraini<br />
fatta da famiglie della nostra zona.<br />
Ciò ha portato alla conoscenza della<br />
tragica situazione d’indigenza dei<br />
bambini che vivono negli “internat”<br />
( orfanatrofi ) ucraini.<br />
Da li è partito il progetto di contribuire<br />
alla costruzione di una “Casa<br />
famiglia”, cioè di un ambiente che<br />
potesse ricalcare la vita in famiglia<br />
per questi bambini sfortunati, almeno<br />
per alcuni.<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
di questa benemerita Associazione.<br />
E’ un centro riabilitativo che opera<br />
sul territorio vicentino fornendo<br />
assistenza e cure, sia ambulatoriali<br />
sia domiciliari, alle persone colpite<br />
da sclerosi multipla. Dotato di fisioterapisti,<br />
psicologo, logopedista e<br />
assistenza infermieristica, è uno dei<br />
quattro “Centri” esistenti in <strong>It</strong>alia<br />
che coprono completamente le esigenze<br />
di cura di questi ammalati.<br />
Questi gesti di volontariato da parte<br />
delle Patronesse e dei Fanti vicentini,<br />
che con il loro aiuto contribuiscono<br />
a dare sostegno all’AISM, dimostra<br />
ancora una volta la sensibilità dell’Associazione<br />
del Fante nei confronti<br />
di chi ha bisogno.<br />
A questo progetto, portato avanti<br />
dall’Associazione Famiglie Insieme,<br />
hanno aderito le Patronesse di<br />
Sarcedo, profondendo tempo e impegno<br />
per allestire il materiale da offri-<br />
re nella bancarella. L’apprezzamento<br />
delle persone che hanno visitato il<br />
mercatino, si è manifestato e concretizzato<br />
con la loro generosità.<br />
La partecipazione di Fanti e Patronesse<br />
di Sarcedo alla vita del<br />
paese si manifesta anche in occasione<br />
della Santa Messa nella notte di<br />
Natale. All’uscita della Messa, Fanti<br />
e Patronesse, anche quest’anno hanno<br />
offerto alla comunità Vin brulè,<br />
panettone e gli auguri per un felice<br />
anno nuovo.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Emisfero Patronesse<br />
17
Storia<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
La Brigata Pistoia<br />
Nella Valle dell’Astico 1916-1917 di Luigi Cortelletti<br />
Foto 1: In segito alla rioccupazione di Forte Ratti da parte delle truppe italiane, sul bordo settentrionale<br />
del fossato difensivo viene realizzata una trincea, ancora una volta con lo scopo di controllare il fondovalle.<br />
(per g.c. Ed. Gino Rossato)<br />
Grazie al sapiente lavoro dei<br />
valenti zappatori del Genio,<br />
ancora oggi è possibile ammirare<br />
nei pressi della fortificazione<br />
denominata Forte Ratti, o Forte Casa<br />
Ratti, la testimonianza della presenza<br />
di reparti della Brigata Pistoia<br />
nel corso della Grande Guerra 1915-<br />
1918.<br />
Sono spesso proprio queste vestigia<br />
del primo conflitto mondiale, che<br />
si possono incontrare durante una<br />
semplice passeggiata, che portano<br />
l’appassionato ad approfondire le<br />
vicende che hanno interessato le proprie<br />
montagne e le proprie valli.<br />
Nei primi mesi del 1916 la Brigata<br />
Foto 2: L’estremità verso il centro della valle della trincea realizzata lungo il fossato difensivo di<br />
Forte Ratti. (per g. c. Ed. Gino Rossato)<br />
18 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Pistoia si trova nei pressi di Codroipo,<br />
ma con l’inizio dell’offensiva<br />
imperiale scatenata nel Tirolo meridionale,<br />
con obiettivo, la pianura veneta<br />
i due reggimenti di Fanteria che<br />
la compongono, 35º e 36º, iniziano il<br />
trasferimento nel settore minacciato<br />
dal nemico. Il movimento inizia il 22<br />
Maggio e porta i reparti della Pistoia<br />
prima a Verona e <strong>qui</strong>ndi a Thiene il<br />
giorno 29; il successivo 2 Giugno la<br />
brigata si trova tra Rocchette e Caltrano,<br />
e il 4 raggiunge la linea Schiri<br />
- Monte Cengio a diretto contatto<br />
con il nemico in avanzata.<br />
Appena entrati in linea, due battaglioni<br />
del 36º Reggimento partecipa-<br />
no ad un contrattacco che non consegue<br />
tuttavia il risultato auspicato;<br />
alcuni drappelli del II Battaglione<br />
del 36º Reggimento, tra i primi a<br />
giungere a contatto con il nemico,<br />
con il contributo di elementi della<br />
Brigata Novara, della Guardia di Finanza<br />
e degli Alpini, riescono infatti<br />
solamente a stabilire una linea nella<br />
zona di Pian Grande.<br />
Giunto anche il resto del II Battaglione<br />
e l’intero III Battaglione, i reparti<br />
italiani riescono ad occupare lo<br />
sperone di S. Zeno, sulle pendici di<br />
Monte Cengio.<br />
La pressione imperiale è tuttavia<br />
notevole, e in particolare nei giorni<br />
7 e 8 Giugno l’artiglieria colpisce<br />
pesantemente le linee italiane; questa<br />
azione viene interpretata come il<br />
preludio a un attacco della fanteria e<br />
pertanto da parte italiana viene predisposto<br />
un attacco preventivo per il<br />
9 Giugno.<br />
In tale data, dopo una preparazione<br />
di artiglieria, è previsto l’attacco<br />
alla linea Ca’ della Forcella – Schiri,<br />
e all’azione partecipa l’intera Brigata<br />
Pistoia; l’azione continua anche nella<br />
successiva giornata del 10, costantemente<br />
contrastata da una tenace resistenza<br />
avversaria, e porta all’occupazione<br />
della linea Schiri – Rabolea.<br />
Nei giorni seguenti si succedono<br />
ricognizioni sulle linee nemiche; le<br />
informazioni che se ricavano inducono<br />
a pensare che l’offensiva nemica<br />
cominci a perdere slancio, e il 24<br />
Giugno, in conseguenza di un alleggerimento<br />
delle posizioni imperiali<br />
dovuto al ripiegamento dei reparti<br />
austro-ungarici su di una linea difensiva<br />
più arretrata, la Brigata Pistoia<br />
riesce ad occupare l’intero settore di<br />
Monte Cengio. Arrestatasi dunque<br />
la Strafexpedition, le truppe italiane<br />
avanzano per non perdere il contatto<br />
con il nemico, ed il 28 Giugno il<br />
36º Reggimento riceve l’ordine di<br />
occupare Pedescala, mentre il 35º<br />
Reggimento viene inviato a Cogollo<br />
per riorganizzarsi. Il III Battaglione<br />
del 36º Reggimento procede <strong>qui</strong>ndi<br />
all’interno della valle dell’Astico fino<br />
a giungere nei pressi di Pedescala;<br />
dall’abitato e dalla zona circostante<br />
viene tuttavia fatto oggetto di un intenso<br />
fuoco di fucili e mitragliatrici.<br />
Nelle prime ore del giorno successivo<br />
alcune pattuglie penetrano comunque<br />
nel centro abitato e lo trovano<br />
sgombro, così nel corso della giornata<br />
l’intero III Battaglione occupa
Foto 3<br />
il paese. Per l’azione di Pedescala il<br />
36º Reggimento riceve un encomio<br />
dal Comando della 20ª Divisione:<br />
«Mi compiaccio per l’occupazione<br />
di Pedescala e prego esprimere<br />
questo mio compiacimento al<br />
Comandante del 36º Fanteria le cui<br />
truppe anche in questa occasione<br />
hanno dato prova della loro bravura<br />
e del loro valore.<br />
F.to Generale Zuppelli»<br />
Il giorno successivo si conclude<br />
anche per il 36º Reggimento il primo<br />
ciclo operativo nella Valle dell’Astico,<br />
ed anch’esso si porta a Cogollo<br />
per riorganizzarsi ricomponendo<br />
<strong>qui</strong>ndi la Brigata.<br />
Foto 4<br />
Foto 5<br />
Foto 6<br />
Foto 3, 4, 5 e 6 “Le quattro lapidi eseguite dagli<br />
zappatori del 35° Reggimento Fanteria Pistoia<br />
Grazie alla legge sulla conservazione delle testimonianze<br />
della Grande Guerra, oggi anche iscri-<br />
Nonna Elisa<br />
saggezza e ricordi<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
Saggezza e ricordi friulani Nonna Elisa<br />
La nonna Elisa, nata e vissuta<br />
nell’era fascista è sempre stata<br />
e spero possa esserlo ancora a<br />
lungo, fonte inestimabile di saggezza<br />
e ricordi, di Patriottismo e reverente<br />
rispetto per le istituzioni, tanto<br />
d’avermi fatto conoscere, capire ed<br />
apprezzare cosa vuol dire servire la<br />
Patria, sia durante il servizio militare<br />
( presso il glorioso reparto Garibaldino<br />
del 52° Fanteria “Alpi” ), sia<br />
durante la vita d’ogni giorno.<br />
Con le parole semplici di chi ancora<br />
non si rende conto della grandezza<br />
del gesto compiuto, umili quel tanto<br />
da far credere che tutto fosse scontato,<br />
vi racconto la vicenda che l’ha<br />
vista protagonista assieme a nonno<br />
Riccardo venuto a mancare dopo<br />
una lunga malattia del quale porto,<br />
in onore della tradizione famigliare<br />
il nome, coraggiosi ed un po’ incoscienti<br />
immersi totalmente negli accadimenti<br />
di quel tempo. Ecco il racconto<br />
di nonna Elisa.<br />
A Torviscosa, dal mio paese ( Rivignano<br />
), c’era un campo di prigionia<br />
per inglesi e alleati. Dopo l’8 settembre<br />
1943 tutti scapparono per non<br />
essere catturati dai tedeschi e reppublicchini.<br />
Arrivarono 4 di questi anche<br />
nei campi di Rivigliano, stanchi,<br />
affamati e pieni di paura; non sapevano<br />
una parola di italiano.<br />
I giovani e la gente tutta del luogo,<br />
li hanno rifocillati e dato loro indumenti<br />
in sostituzione della divisa,<br />
allo scopo di rendere molto difficile<br />
un eventuale riconoscimento.<br />
La cosa più difficile era come sistemarli;<br />
allora chiamarono il mio<br />
fidanzato Carlo ( il vero nome era<br />
Riccardo ), che si occupò di tutto e<br />
quella soluzione andò bene per un<br />
po’. Tutti e 4 erano della Nuova Zelanda,<br />
il più giovane aveva 20 anni,<br />
capelli rossi, taciturno e chiamava<br />
continuamente la mamma.<br />
Un giorno, questo ragazzo s’è sentito<br />
male, dolori addominali; cosa<br />
fare? Allora Carlo lo ha portato sul<br />
suo fienile, ma era pericoloso perché<br />
i tedeschi che occupavano il mio<br />
Paese, avevano messo un manifesto<br />
che avvisava che, a chiunque avesse<br />
aiutato gli inglesi, gli sarebbe stata<br />
zioni come queste sono finalmente tutelate.” Storia<br />
bruciata la casa.<br />
La paura era grande e non si sapeva<br />
cosa fare. Nessuno sapeva l’inglese e<br />
rivolgersi al Dottore era impossibile.<br />
Allora mi sono ricordata che l’unica<br />
persona che avrebbe potuto aiutarci<br />
era la Madre Superiora dell’asilo e<br />
del laboratorio di ricamo di Rivignano<br />
( dove io ho lavorato quasi fino a<br />
vent’anni ); era infermiera e figlia di<br />
un diplomatico italiano a Londra e<br />
l’inglese lo sapeva benissimo e, oltretutto,<br />
era una persona della quale<br />
ci si poteva fidare. Senza pensare,<br />
andai subito dalle suore, esposi il<br />
mio problema esprimendo tutta la<br />
paura che avevo.<br />
La Superiora e le altre suore accettarono<br />
di aiutarci. Indicai loro dove<br />
era la casa e la stessa sera, la superiora<br />
e suor Giuseppina, ci andarono<br />
verso l’imbrunire.<br />
Io mi trovavo già la, guardando<br />
questa suora anziana salire la scala<br />
a pioli con tanta disinvoltura, con<br />
quei vestiti lunghi e pesanti, quel<br />
cappellone bianco delle Figlie della<br />
Carità di San Vincenzo De Paoli, mi<br />
sono messa a piangere. La diagnosi<br />
che lei ha fatto parlando con il ragazzo<br />
ammalato era di appendicite,<br />
e si doveva subito consultare un medico.<br />
Gli ha dato qualche goccia di laudano<br />
per i dolori e gli ha lasciato la<br />
boccetta nel caso fossero diventati<br />
più forti, raccomandandomi di tenerla<br />
informata di tutto.<br />
Correva voce nel mio paese che a<br />
Driolassa, un altro paesino vicino<br />
al mio, c’era un covo di partigiani<br />
della “Garibaldi”, soldati fermati<br />
dopo l’8 settembre, impossibilitati<br />
a raggiungere la propria casa. Tra<br />
questi c’era un personaggio che tutti<br />
chiamavano Capitano Medico. Mi<br />
venne subito l’idea di ottenere un appuntamento<br />
con lui, ma come fare?<br />
Conoscevo dei “simpatizzanti” dei<br />
partigiani, a mezzo loro ho ottenuto<br />
l’appuntamento al quale tenevo,<br />
ottenuto il giorno dopo, verso le sei,<br />
al tramonto, al confine fra i paesi di<br />
Rivignano e Teor, a destra dove c’era<br />
un filare di alberi alti.<br />
Per essere riconosciuta dovevo<br />
mettere una gonna e una camicia e<br />
portare un libro in mano. Lui avreb-<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
19
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
e un fazzoletto rosso nel taschino. Ho<br />
avvisato le suore e il giorno dopo andai<br />
da loro a prendere la bicicletta.<br />
Vedendomi che tremavo, la Superiora<br />
mi disse: “Non aver paura,<br />
noi suore saremo in cappella fino<br />
al tuo ritorno a pregare”. Lo trovai<br />
nel posto stabilito, già che mi aspettava,<br />
con la voce tremante spiegai<br />
minuziosamente anche a lui il nostro<br />
problema e le nostre paure, gli indicai<br />
dove si trovava la casa e lui mi<br />
assicurò che la sera stessa sarebbe<br />
andato a vedere, e così fece, diagnosticando<br />
quanto aveva intuito la Superiora.<br />
Ma ora come fare per ricoverarlo<br />
in ospedale? Le vie del signore sono<br />
infinite! Carlo si ricordò che suo cugino<br />
don Albino Perosa, cappellano<br />
al Tempio Ossario di Udine era<br />
membro dei partigiani dell’Osoppo,<br />
nonché amico del prof. Pieris noto<br />
chirurgo del tempo all’ospedale di<br />
Udine, anch’egli simpatizzante dell’Osoppo.<br />
Ritornai dalle suore e dissi<br />
a suor Giuseppina: Ora tocca a lei<br />
mettersi in contatto con don Perosa<br />
per combinare il tutto; e così fece.<br />
Carlo portò di sera il ragazzo dai<br />
cappelli rossi all’asilo, e l’indomani<br />
con la corriera andarono all’ospedale,<br />
dove erano al corrente di tutto.<br />
Andò tutto bene e riuscirono successivamente<br />
a fargli raggiungere il comando<br />
inglese.<br />
Ora restava il problema per gli<br />
altri tre, perché il comando tedesco<br />
che si trovava nel mio paese sospettava<br />
qualcosa. Così mio fratello ed<br />
un suo amico, recuperarono questi<br />
ragazzi e li portarono, uno di nome<br />
Peter a Santa Marizzutta ( piccolo<br />
paese di 3 famiglie ) gli altri due li<br />
portarono a Virco, altro paese nelle<br />
vicinanze. Uno dei due si chiamava<br />
Bill, il più anziano, il capo, con un<br />
tatuaggio sul braccio a forma di serpente,<br />
l’altro più giovane si chiamava<br />
Tom. Restarono a Virco fino alla<br />
liberazione. Abbiamo poi saputo<br />
che tutti e quattro si salvarono ed è<br />
stata una grande gioia per tutti noi.<br />
Nel 1945 a guerra conclusa il Maresciallo<br />
Britannico H. R. Alexander,<br />
comandante supremo delle Forze<br />
Alleate del Mediterraneo, ha voluto<br />
consegnare un certificato di merito<br />
per esprimere gratitudine e riconoscenza<br />
per l’aiuto dato, ai soldati<br />
delle Forze Alleate, a tutti coloro che<br />
si adoperarono per salvarli.<br />
Storia be indossato una camicia a quadretti<br />
20 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Diario di Guerra<br />
di un Fante di Meledo Angelo Gastaldi<br />
Quello che leggerete, è il riassunto<br />
di un piccolo spaccato<br />
di vita militare del tempo<br />
di guerra, vissuta dal Fante di<br />
Meledo Angelo Gastaldi, matricola<br />
n° 27.325, com’è scritto assieme a<br />
moltissime altre cose sul suo foglio<br />
matricolare, tutto registrato con puntigliosa<br />
precisione militaresca.<br />
Non ha avuto decorazioni, e il suo<br />
periodo di servizio inizia il 5 gennaio<br />
1943 con la chiamata alle armi,<br />
e termina il 15 luglio 1946 quando<br />
viene collocato in congedo illimitato<br />
“a mente”, come dice il foglio matricolare,<br />
della circolare 40.001/ 26 del<br />
4. 7. 1946.<br />
Questi, se volete, i dati ufficiali entro<br />
i quali si articola la storia militare<br />
personale di questo Fante, presso<br />
nell’ingranaggio della guerra, un ingranaggio<br />
che disegna una storia ben<br />
più grande di quella del nostro Angelo<br />
che, comunque, di essa è parte.<br />
Quel 4 gennaio del 1943, mi sono<br />
alzato alle sei del mattino per andare<br />
alla fermata della corriera per<br />
Vicenza, dove mi sono trovato assieme<br />
ad altri, con altri due paesani<br />
assieme ai quali avrei dovuto essere<br />
al Distretto Militare di Vicenza entro<br />
un certo orario.<br />
Il mezzo di trasporto che avevamo<br />
scelto, il solo a disposizione, la corriera<br />
appunto, era in ritardo a causa<br />
delle pessime condizioni della strada,<br />
e sovraccarica di gente all’inverosimile,<br />
tanto che l’autista dice che<br />
non può fa salire più nessuno.<br />
Noi tre militari ci guardiamo in faccia<br />
e, senza perderci in discussioni,<br />
prendiamo la decisione d’avviarci a<br />
piedi, per raggiungere la nostra destinazione.<br />
Eravamo abbastanza allenati, e<br />
questo ci permise di arrivare al “Distretto”<br />
alle due del pomeriggio,<br />
dopo una passeggiata tran<strong>qui</strong>lla e<br />
spensierata, ben lontana dalla realtà<br />
che ci sarebbe toccata nel prossimo<br />
futuro.<br />
Eravamo in molti, in attesa di assegnazione<br />
ai vari reparti operativi,<br />
Lavori di ripristino lungo la linea ferroviaria<br />
distrutta dai bombardamenti, nei pressi di<br />
Bologna.<br />
e per passare la notte, ci portarono<br />
in un dormitorio che, sicuramente,<br />
aveva visto passare tutti i militari del<br />
distretto vicentino.<br />
Il mattino seguente dopo la rituale<br />
visita medica, ci assegnarono al<br />
“Corpo”, e io fui destinato al 15°<br />
Reggimento di Fanteria a Salerno,<br />
assieme ad altri di quelli che avevano<br />
dormito nel mio dormitorio.<br />
La sera stessa ci inviarono a Padova<br />
per prendere la “tradotta”che,<br />
dopo due giorni di viaggio, ci fece<br />
scendere a Salerno.<br />
Accompagnati dalla “Ronda<br />
armata”siamo arrivati in caserma,<br />
assegnati alla Compagnia di pertinenza,<br />
il posto letto in camerata e,<br />
dopo qualche giorno, divisa, corredo,<br />
gavetta, borraccia e fucile. Iniziò<br />
l’addestramento che terminò alla<br />
fine di gennaio.<br />
Il 25 gennaio nuovo trasferimento,<br />
100° Reggimento di Fanteria<br />
ad Ebola dove rimasi, tra marce ed<br />
istruzioni, fino al 28 giugno.<br />
Ancora una nuova destinazione,<br />
questa volta la Grecia, via terra per<br />
Mestre, al 313° Reggimento di Fanteria<br />
a Larisa, 7^ Compagnia, 2°<br />
Battaglione, con specifico incarico<br />
di scorta ai convogli di viveri e altri<br />
materiali bellici, troppo spesso<br />
attaccati dalle bande dei partigiani<br />
ellenici.<br />
Arrivai a Larisa il 18 luglio e non
mi resi conto che il tempo passava in<br />
fretta a causa dei molti incarichi che<br />
il tempo di guerra imponeva ad ogni<br />
soldato.<br />
Così arrivò la data dell’8 settembre,<br />
la firma dell’Armistizio, il patto<br />
di cobelligeranza con gli alleati e,<br />
naturalmente, il voltafaccia nei confronti<br />
dell’ex alleato tedesco.<br />
Nei primi 50 giorni dal nostro arrivo<br />
in Grecia, eravamo accampati<br />
a Valo, vicini al porto, per avere la<br />
possibilità di difenderci meglio dagli<br />
attacchi dei partigiani.<br />
E’ successo, invece, in una cittadina<br />
vicina, Pinto, dove fummo inviati di<br />
rinforzo alla nostra guarnigione attaccata<br />
da una banda partigiana.<br />
Lo spettacolo che ci si presentò al<br />
nostro arrivo era impressionante;<br />
morti ovunque, case in fiamme, dei<br />
partigiani nessuna traccia.<br />
I nostri comandanti, per rappresaglia,<br />
hanno ordinato di dar fuoco a<br />
tutto il paese che, ara chiaro, aveva<br />
collaborato con gli attaccanti; eseguito<br />
l’ordine prendemmo la strada<br />
per rientrare al nostro accampamento<br />
distante pochi chilometri.<br />
Lungo la strada trovammo delle<br />
mine sistemate su delle curve, che<br />
superammo senza che l’autocolonna<br />
subisse danni e senza trovare tracce<br />
dei partigiani che le avevano messe.<br />
Il nostro servizio di scorta continuò<br />
fino all’otto settembre, senza subire<br />
da parte delle bande armate, ulteriori<br />
attacchi…….. continua nel prossimo<br />
numero.<br />
Lavori di ripristino lungo la linea ferroviaria<br />
distrutta dai bombardamenti, nei pressi di<br />
Bologna.<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
Eroi della I<br />
3° Incontro della Pace<br />
a Guerra<br />
Mondiale<br />
Costalunga Giovanni da Sarcedo, Caporal Maggiore di Reggimento di<br />
Fanteria, Medaglia d’Argento al Valor Militare. Con solo quattro uomini irrompeva<br />
in una dolina occupata da un posto avanzato nemico, riuscendo a<br />
catturare 15 prigionieri. Manteneva poi l’occupazione della dolina rinforzato<br />
dal rimanente della sua squadra, e nei successivi due giorni d’azione, assunto<br />
il comando del plotone rimasto privo d’Ufficiali, dava ripetute prove di energia<br />
e di alto valore. Castagnevizza, 23 – 24 maggio 1917.<br />
Covolo Antonio da Sarcedo, Alpino, Medaglia d’Argento al Valor Militare.<br />
Dopo essere stato sottoposto a violentissimo bombardamento, ritto sulla trincea<br />
tra l’infuriare dei proiettili, gettava bombe a mano e sassi contro il nemico<br />
incalzante, rigettandolo con gravissime perdite e servendo a t6utti da fulgido<br />
esempio d’intrepidezza. Cima Cauriol, 3 settembre 1916.<br />
Dall’Igna Antonio da Sarcedo, Caporal Maggiore reparti d’assalto, Medaglia<br />
d’Argento al Valor Militare. Primo fra i primi, dava prova di entusiastica<br />
attività in ogni fase del combattimento, distruggendo con la sua squadra un<br />
presidio nemico. Benchè ferito all’occhio sinistro, continuava a combattere,<br />
finchè il reparto, assolto il suo compito, ripiegava nella linea. Monte Val Bella<br />
,7 giugno 1918.<br />
Ranzolin Andrea da Sarcedo, soldato Reggimento Alpini, Medaglia d’Argento<br />
al Valor Militare. Sotto violentissimo bombardamento, con nobile slancio,<br />
primo fra i primi contrattacava il nemico, cacciandolo da un’importante<br />
posizione, cagionandoli perdite e catturando prigionieri. Col della Beretta, 26<br />
novembre 1917.<br />
Todesco Riccardo da Orgiano, soldato di Fanteria, Medaglia d’Argento al<br />
Valor Militare. Ferito da frantumi di mitraglia, non si ritirava dalla linea del<br />
fuoco, ma anzi, con accesa ira contro il nemico per la ferita dolorosa, d’un<br />
subito si scagliava avanti, trascinando i compagni e sloggiando l’avversario.<br />
Monte Sella, 25 dicembre 1915.<br />
Stefani Abbondio da Noventa Vicentina, Aspirante Ufficiale Medico di<br />
Fanteria, Medaglia di Bronzo al Valor Militare. In un terreno battuto da medi<br />
e grossi calibri avversari, curava con animo sereno i feriti del proprio e di altri<br />
Reggimenti, avendo per tutti una parola di conforto e d’incoraggiamento.<br />
Rimaneva poi, quando il suo Battaglione ebbe lasciata la linea, al posto di<br />
medicazione per coadiuvare i colleghi di un altro Reggimento che aveva dato<br />
il cambio al suo. Monte Boscon ( Asiago ), 6 -7 giugno 1916.<br />
Corazza Angelo da Orgiano, Caporal Maggiore di Fanteria, Medaglia d’Argento<br />
al Valor Militare. Con grande calma e mirabile ardimento, guidava la<br />
sua squadra alla con<strong>qui</strong>sta di una trincea nemica, facendo prigionieri un Ufficiale<br />
e nove soldati. Benchè ferito incitava i soldati a persistere nella lotta<br />
e non si allontanava dalla posizione con<strong>qui</strong>stata, se non ad azione ultimata.<br />
Peteano, 21 ottobre 1915.<br />
Ferron Silvio da Orgiano, Caporal Maggiore del 239° Reggimento di Fanteria<br />
( M. M. ), Medaglia d’Argento al Valor Militare. Con ardimento e visibile<br />
sprezzo del pericolo, si slanciava per primo contro il nemico, nonostante il<br />
fioco intenso di fucileria e di bombe a mano, catturando prigionieri. Monte<br />
Coston ( quota 1503 ) 16 giugno 1918.<br />
Bonello Alcide da Piovene, Caporale di Fanteria, Medaglia di Bronzo al<br />
Valor Militare. Portatore di ordini, incurante del pericolo, riusciva a rendere<br />
preziosi servizi sulla linea di fuoco e il terreno fortemente battuto dalla fucileria<br />
nemica. Offertosi volontariamente per riconoscere le posizioni nemiche,<br />
quantunque accolto da fuoco di fucileria, riuscì a fornire interessanti e precise<br />
informazioni. Poi, sebbene non comandato, si slanciava arditamente avanti,<br />
in un assalto alla baionetta, incitando i compagni a seguirlo. Bonetti, 14 agosto<br />
1916. Storia<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
21
dalle Sezioni<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
Cassola<br />
I<br />
Fanti della Sezione di Cassola,<br />
hanno onorato l’impegno promesso<br />
all’Associazione <strong>It</strong>aliana<br />
per la Sclerosi Multipla, adoperandosi<br />
con entusiasmo nella vendita, in<br />
ottobre, delle mele per la raccolta dei<br />
fondi necessari al finanziamento della<br />
ricerca per studiare e combattere<br />
questa brutta malattia.<br />
Il Presidente della Sezione Eliodoro<br />
Zonta, fiero del lavoro svolto<br />
assieme ai suoi Fanti, assicura l’appoggio<br />
suo e dei suoi uomini, anche<br />
alle future iniziative dell’AISM.<br />
Un mese dopo, ( 18 – 19 novembre<br />
2008 ), Eliodoro e i suoi uomini<br />
hanno ripetuto il loro sostegno ad<br />
un’altra iniziativa, questa volta della<br />
Parrocchia, per la vendita fuori della<br />
chiesa della Bibbia. Hanno così affermato<br />
con i fatti, la disponibilità<br />
dei Fanti ad essere utilmente di supporto<br />
alle varie iniziative.<br />
Dueville<br />
22 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Stella Benetti Bassan<br />
Domenica 23 novembre le Patronesse<br />
del locale Gruppo,<br />
hanno organizzato l’annuale<br />
incontro con i Fanti, gli amici del<br />
fante e i simpatizzanti. L’adesione<br />
all’iniziativa che si ripete tutti gli<br />
anni, anche nel 2008 ha avuto un<br />
notevole successo, testimoniato dalle<br />
molte presenze concretizzatesi in<br />
una bella festa con prologo davvero<br />
emozionante.<br />
Per volontà di Maria Grillo, già<br />
Patronessa, che ci ha lasciate alcuni<br />
mesi orsono, alla presenza del figlio<br />
e della nuora, è stata donata all’Associazione<br />
“Casa Famiglia” una carrozzina<br />
motorizzata per diversamente<br />
abili. Il dono rientra negli obbiettivi<br />
che il Comitato duevillese cerca di<br />
perseguire annualmente.<br />
La gioia della signora che ha ricevuto<br />
quel dono, ha toccato il cuore di<br />
tutti noi ed è scaturito un grazie, più<br />
vissuto che parlato, nei confronti di<br />
quest’Associazione che ha finalità di<br />
alto tenore morale rappresentata, nell’occasione,<br />
da Maria Teresa Berdin<br />
e da alcuni suoi stretti collaboratori.<br />
11-12 Novembre 2008 , AISM vendita delle mele<br />
18-19 Novembre 2008 vendita Bibbia<br />
Ha presenziato il nostro Presidente<br />
Mauro Gennaro che ci ha portato il<br />
saluto e l’incoraggiamento della Sezione<br />
di Dueville e dell’Associazione<br />
del Fante.<br />
Era presente il Presidente della Pro<br />
Loco signor Muraro che ha portato il<br />
suo saluto, e messo a disposizione il<br />
locale per il pranzo.<br />
Questa è anche l’occasione per rin-<br />
Raffaele Cecchin<br />
graziare quanti hanno aderito con la<br />
loro presenza, e molto di più coloro<br />
che hanno lavorato sodo per la buona<br />
riuscita della manifestazione, e mi<br />
piace ricordare con particolare calore<br />
i segretari di Fanti e Patronesse, Luigi<br />
Riva e Anna Garbinelli.<br />
E’ una prerogativa delle Patronesse<br />
saper stupire, ci siamo riuscite anche<br />
in quest’occasione.<br />
Consegna della carrozzina motorizzata all’Associazione “Casa Famiglia”
Costabissara<br />
Caldogno<br />
Fanti e Patronesse al lavoro. Lorenzo Santuliana<br />
Il 2008 è terminato e mi trovo impegnato<br />
in un riassunto di tutte<br />
le iniziative della Sezione, di volontariato<br />
e non, fra le quali spicca<br />
in modo predominante l’aiuto alla<br />
comunità indiana del Reverendo Joji<br />
Allam, Parroco della parrocchia di<br />
S. Josephes Hause, che si trova nella<br />
regione di Khnapuran, da molti anni<br />
colpita da nubifragi, inondazioni, carestie,<br />
fame e dallo tsunami che nel<br />
giorno di Santo Stefano di qualche<br />
anno fa, ha colpito le regioni del sud<br />
est asiatico, notoriamente fra le più<br />
povere del mondo.<br />
Il nostro aiuto permette al Sacerdote<br />
indiano di sfamare diverse persone<br />
che altrimenti non ne avrebbero la<br />
possibilità, di aiutare dei bambini nel<br />
frequentare la scuola, di ac<strong>qui</strong>stare<br />
medicine.<br />
Il Direttivo sezionale, continuerà a<br />
proporre anche per il futuro, questo<br />
tipo di impegno che con il metodo<br />
delle adozioni a distanza, permette di<br />
fare del bene ad amici stranieri che<br />
hanno veramente bisogno.<br />
Le nostre iniziative in tal senso<br />
sono di volta in volta propiziate da<br />
precise richieste di Padre Joji, come<br />
quella arrivata nel luglio del 2008,<br />
che richiedeva urgentemente invio<br />
di denaro per far fronte alla carestia<br />
e alla fame prodotte dall’ennesima<br />
inondazione che assieme alla distruzione<br />
di case e raccolti, aveva provocato<br />
parecchi morti e feriti.<br />
Le mie Patronesse e i miei Fanti<br />
si sono subito mobilitati e a novembre,<br />
siamo riusciti a mandare a Padre<br />
Allam la somma di 700,00 euro, oltre<br />
naturalmente, ai 465,00 delle tre<br />
adozioni a distanza che la Sezione da<br />
tempo finanzia.<br />
Il Reverendo Joji Allam, mi ha inviato<br />
una lettera nella quale mi incarica<br />
di ringraziare il Comitato provinciale<br />
delle Patronesse assieme a<br />
quelle di Costabissara – Caldogno, i<br />
Fanti e tutte le persone che nelle varie<br />
manifestazioni sezionali, in particolar<br />
modo quella degli Ex Internati,<br />
hanno contribuito con varie offerte.<br />
Prima delle festività natalizie, i<br />
soliti bellissimi mercatini organizzati<br />
delle Patronesse sezionali, che<br />
servono a raccogliere fondi in modo<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
particolare per la ricerca sulle leucemie<br />
infantili, finanziata dall’Associazione<br />
Città della Speranza, ma anche<br />
per altre forme di aiuto per persone e<br />
realtà che sono in sofferenza.<br />
I mercatini sono stati organizzati in<br />
località diverse, in momenti diversi,<br />
apprezzati dalla popolazione che ha,<br />
come sempre, apprezzato la finalità<br />
dell’impegno delle nostre Patronesse.<br />
Caldogno, Motta e Costabissara, si<br />
sono confermate particolarmente generose<br />
in tutte le occasioni nelle quali<br />
la raccolta era finalizzata al raggiungimento<br />
di un obbiettivo definito.<br />
Quest’anno, poi, oltre alla Città<br />
della Speranza, il ricavato del nostro<br />
impegno è stato suddiviso a sostegno<br />
delle Scuole Materne dei tre Paesi.<br />
Le nostre Patronesse non si sono risparmiate<br />
e per far lievitare la somma<br />
a disposizione da destinare in beneficenza,<br />
la settimana prima di Natale<br />
hanno fatto presenza all’Ipermercato<br />
Auchan di Vicenza, nel reparto confezionamento<br />
delle strenne di Natale,<br />
trascinate dell’entusiasmo e dalla<br />
voglia di partecipare si sono alternate<br />
in quell’impegno che, in diverse<br />
ore del giorno diventava veramente<br />
impegnativo.<br />
Come Presidente dei Fanti della<br />
Sezione di Costabissara – Caldogno,<br />
ringrazio quanti hanno collaborato al<br />
successo delle molteplici iniziative<br />
ma, in modo particolare, la Patronessa<br />
Nadia Giacomoni che è il nostro<br />
collegamento con la Direzione dell’Associazione<br />
Città della Speranza,<br />
e la Presidente Elisa De Soghe coordinatrice<br />
del Gruppo, con il segreto<br />
auspicio che il nostro lavoro di volontariato<br />
sia di esempio e sprone ad<br />
altri Gruppi.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
dalle Sezioni<br />
23
dalle Sezioni<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
Grisignano di Zocco<br />
Il Presidente della Federazione<br />
provinciale Attilio Gomitolo,<br />
coadiuvato dal Capo Gruppo Gastone<br />
Campiello, ha conferito l’attestato<br />
di benemerenza ai Fanti Antonio<br />
Rizzetto e Luigi Bertinato, per il lungo<br />
impegno nel Direttivo sezionale.<br />
Impossibilitati a ritirarlo a Chiampo<br />
durante il Congresso provinciale del<br />
9 novembre dello scorso anno, i due<br />
Fanti di Grisignano di Zocco, hanno<br />
ricevuto domenica 1 febbraio una<br />
pregevole pergamena con la motivazione<br />
del riconoscimento al Merito<br />
Associativo.<br />
Alla Messa nella chiesa parrocchiale<br />
della frazione di Barbano, il celebrante<br />
don Silvano attuale Parroco<br />
del paese, ha più volte reso omaggio<br />
all’opera meritoria dell’Associazione<br />
dei Fanti. Erano presenti al sacro<br />
rito in suffragio dei Caduti e dei Fanti<br />
della Sezione deceduti nell’anno<br />
appena trascorso, le Associazioni<br />
d’Arma di Grisignano, alcune Sezioni<br />
della Zona di pertinenza ( Camisano<br />
V., Lisiera e Bolzano V. ), che<br />
hanno voluto condividere con i Fanti<br />
locali la festa.<br />
Al termine del rito liturgico, l’ormai<br />
tradizionale incontro sezionale<br />
continuava all’Hotel Magnolia, dove<br />
si sviluppava il programma previsto,<br />
che oltre alla consegna delle già citate<br />
benemerenze, si svolgevano le<br />
elezioni per la nomina del Direttivo<br />
Longare<br />
Un Fante di Longare<br />
Appassionato realizzatore di presepi.<br />
Abita a Creazzo, ma da molti anni è<br />
iscritto alla Sezione di Fanti di Longare.<br />
Anche quest’anno è stato premiato<br />
al concorso dei più bei presepi<br />
del suo paese. Lo conoscono tutti nel<br />
suo quartiere, quartiere Navigatori,<br />
proprio per questa passione che si<br />
concretizza nell’imminenza del Santo<br />
Natale.<br />
Vi proponiamo una foto della sua<br />
ultima realizzazione ( una parte del<br />
presepio di quest’anno ).<br />
24 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
sezionale e, naturalmente, il pranzo<br />
sociale. Nel suo intervento di presentazione<br />
delle attività, il presidente<br />
uscente faceva partecipe l’assemblea<br />
della sua decisione di passare la<br />
mano, dopo 15 anni di presidenza e<br />
34 di militanza, a Fanti più giovani,<br />
non dimenticando di rendere omaggio<br />
al suo predecessore cav. Beniamino<br />
Lorenzato che, a suo tempo (<br />
1974 al 1993 ), aveva raccolto il testimone<br />
dal fondatore della Sezione<br />
Col. Giorgio Ferretto.<br />
Le elezioni si sono svolte con la supervisione<br />
del Presidente Provinciale<br />
Fanti e Patronesse al pranzo sociale<br />
Tito Ferretto<br />
e hanno dato il risultato sperato, con<br />
la riconferma dei giovani già presenti<br />
in Direttivo, e altri appena entrati.<br />
Fra qualche giorno, in una riunione<br />
apposita, saranno distribuite le cariche<br />
sociali.<br />
Merita d’essere ricordata l’opera<br />
scritta con esemplare costanza e<br />
devozione di Vittorio Gottin, fino a<br />
ieri Vicepresidente, e oggi Presidente<br />
Onorario, insostituibile ed appassionato,<br />
che ha saputo coagulare le<br />
forze, stringere le fila, sempre attivo<br />
ancor oggi, nonostante i suoi 87<br />
anni.
Orgiano<br />
Dino Pedrina<br />
A<br />
pensarci bene, il 29° Raduno<br />
Nazionale dei Fanti d’<strong>It</strong>alia è<br />
ormai entrato nella memoria<br />
storica ed è, ora, il momento di guardare<br />
avanti con rinnovato slancio.<br />
Se il Raduno è stato lo specchio<br />
della realtà associativa, allora potremmo<br />
essere in grado di dimostrare<br />
che l’Associazione è viva.<br />
I Fanti e le Patronesse di tutte le<br />
Sezioni, in particolar modo quella di<br />
Orgiano, progettano e si impegnano<br />
nel quotidiano, con entusiasmo e<br />
partecipazione.<br />
La Sezione di Orgiano, in collaborazione<br />
con Bettini viaggi e turismo,<br />
ha organizzato ed effettuato dal 7 al<br />
13 agosto 2008, un viaggio turistico<br />
in Francia ( Normandia e Bretagna ),<br />
che ha un esito magnifi co.<br />
Una signifi cativa cerimonia religiosa<br />
ha avuto luogo nel Parco Mottarella,<br />
domenica 31 agosto, per celebrare<br />
il 7° anniversario della collocazione<br />
....zelanti PATRONESSE addette al trasporto<br />
rancio!<br />
della statua di Papa Giovanni XXIII,<br />
alla presenza del Sindaco e di altre<br />
autorità civili e militari.<br />
L’anniversario della Vittoria nella<br />
prima guerra mondiale, nel 90° anno<br />
dalla fi ne di quel confl itto nel 1918,<br />
è ancora una volta stato celebrato assieme<br />
alle scuole, così come il 60°<br />
della promulgazione della Costitu-<br />
Schiavon Longa<br />
La giovanissima Sezione di<br />
Schiavon – Longa, ha organizzato<br />
il pranzo sociale, divenuto<br />
anche per lei una piacevole tradizione,<br />
che permette di stare assieme,<br />
condividendo gli ideali associativi e<br />
la bellezza del lavoro comune per far<br />
conoscere le sue iniziative.<br />
La Santa Messa, la deposizione di<br />
una corona d’alloro al Monumento ai<br />
Caduti, la presenza del Sindaco e del<br />
Vicepresidente Provinciale Raffaele<br />
ristorante<br />
al Pioppeto<br />
ristorante<br />
Al Pioppeto<br />
Via Barbarigo, 13<br />
S: Cuore di Romano D’Ezzelino (VI)<br />
Tel. 0424.570502<br />
www.pioppeto.it - info@pioppeto.it<br />
I Fanti di Schiavon - Longa al pranzo sociale<br />
Dussin Restaurants<br />
ristorante<br />
Villa Razzolini Loredan<br />
Via Schiavonesca Marosticana, 15<br />
Asolo (TV)<br />
Tel. 0423.951088<br />
www. villarazzolini.it - info@villarazzolini.it<br />
Esistiamo grazie alla vostra fi ducia<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
Sez. Fanti Orgiano, viaggio in Normandia e<br />
Bretagna , 7-13 agosto 2008.<br />
zione <strong>It</strong>aliana, nata nel 1948.<br />
Suggestiva e toccante è stata la cerimonia<br />
del 2 novembre 2008, svoltasi<br />
davanti al Monumento agli Alpini<br />
di Orgiano, alla presenza delle<br />
Sezioni delle Associazioni d’Arma<br />
( Combattenti e Reduci, Fanti, Artiglieri<br />
), patrocinata dal Gruppo Alpini<br />
di Orgiano, che nell’occasione ha<br />
anche festeggiato i 55 anni della sua<br />
fondazione.<br />
Le celebrazioni della e per la Patria,<br />
dovrebbero ispirare sentimenti<br />
di unità nazionale e, invece, sembra<br />
d’essere ritornati alle divisioni del<br />
Medio Evo. Emerge, palese, la nostra<br />
incapacità di sentirci comunità<br />
al di fuori dell’ombra del proprio<br />
campanile.<br />
Raffaele Cecchin<br />
Cecchin, hanno dato lustro all’incontro.<br />
I discorsi, certamente non di circostanza,<br />
tutti protesi a riconoscere<br />
l’utilità nel tessuto sociale comunitario<br />
della nostra Sezione, erano di<br />
ringraziamento per quanto fatto, e<br />
di sprone a migliorare la presenza e<br />
la qualità degli impegni, anche con<br />
l’aiuto delle Patronesse che si spera<br />
siano inserite al più presto nell’organico<br />
associativo.<br />
ristorante<br />
Dalla Mena<br />
Via Valle Santa Felicita,14<br />
Romano D’Ezzelino (VI)<br />
Tel. 0424.36481<br />
www.dallamena.it - info@dallamena.it<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
dalle Sezioni<br />
25
dalle Sezioni<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
Tezze sul Brenta<br />
Veramente partecipata la festa<br />
dei Fanti di Tezze sul Brenta,<br />
fin dalla Santa Messa nella<br />
bella chiesa parrocchiale, alla quale<br />
erano presenti ben più di trenta Fanti<br />
con i fazzoletti rosso – blu sul collo,<br />
che facevano un colpo d’occhio<br />
davvero speciale. Così è sembrato al<br />
Presidente provinciale quando, entrando<br />
in chiesa in ritardo a causa del<br />
traffico incontrato, si è visto quel bellissimo<br />
quadrato che spiccava nettamente<br />
fra la gente presente. Dire che<br />
ne è stato contento, è dire poco.<br />
Veramente una bella Sezione quella<br />
di Tezze sul Brenta, con un Direttivo<br />
ed un Presidente dinamici, una<br />
Sezione che ha visto crescere di ben<br />
41 unità i soci, fra Fanti e Patronesse,<br />
che organizzerà il 19 aprile prossimo,<br />
La Sezione di Pojana Maggiore<br />
ha fatto festa con soci, Patronesse<br />
e simpatizzanti, domenica<br />
25 gennaio 2009. Già dal sabato<br />
fervevano i preparativi, che avevano<br />
lo scopo di rendere più bella e partecipata<br />
la manifestazione, anche<br />
pavesando la Piazza del Fante con<br />
parecchie Bandiere Tricolori.<br />
La domenica, un corteo di Fanti<br />
di Pojana con gli amici delle Sezioni<br />
consorelle della Zona del Basso<br />
vicentino ci siamo recati in chiesa a<br />
Cagnano, per la Santa Messa, celebrata<br />
dal Parroco don Adriano Tessarollo,<br />
in suffragio dei Caduti e dei<br />
Fanti che ci hanno preceduto. Le<br />
Bandiere facevano da corona all’altare<br />
maggiore, una magnifica corona<br />
che rendeva palese l’onore dato all’Altissimo.<br />
Al termine della Messa,<br />
il Presidente della Sezione ha letto la<br />
Preghiera del Fante, in un’atmosfera<br />
di silenzio, raccoglimento e commozione.<br />
Ci onoravano con la loro<br />
presenza il Presidente provinciale<br />
cav. Attilio Gomitolo, il Segretario<br />
26 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
un incontro in un bellissimo posto in<br />
riva al Brenta dedicato alla famiglia,<br />
nel quale saranno coinvolte tutte le<br />
Sezioni dei Fanti della Zona 2 del<br />
Capo Gruppo Maurizio Chemello,<br />
con lo scopo palesemente espresso di<br />
fare gruppo, di coinvolgere i giovani<br />
e le famiglie in una festa e nell’Associazione.<br />
L’attivissimo Presidente Francesco<br />
Cerantola, non ha lasciato niente d’intentato<br />
per rendere bella la festa della<br />
sua Sezione, e anche le sue parole<br />
erano esplicative della sua energia e<br />
della sua voglia di fare che trasmette<br />
in ogni sua azione. Durante il pranzo,<br />
il Presidente Provinciale nel suo<br />
intervento ha ringraziato tutti per le<br />
attività svolte, per i notevoli risultati<br />
raggiunti, raccontando della neces-<br />
Pojana Maggiore<br />
Nazionale Amministrativo Bruno<br />
Mario Andreoli<br />
Conte, il Sindaco Gabriele Cavion, il<br />
Capo Gruppo della Zona cav. Mario<br />
De Mori e le Sezioni del Basso Vicentino.<br />
Dopo la Santa Messa la deposizione<br />
di una corona d’alloro al Monumento<br />
ai Caduti, l’Alza Bandiera e un momento<br />
di raccoglimento, accompagnato<br />
dagli inni patriottici di rito.<br />
Come al solito, nelle nostre feste,<br />
si conclude col pranzo sociale in un<br />
rinomato ristorante della zona, gli<br />
interventi delle autorità presenti, che<br />
portano i saluti dei Fanti delle Sezioni<br />
Amministrazione di Condomini<br />
e proprietà / Contabilità<br />
fiscale / Stesura regolamenti<br />
/ Elaborazione e stesura<br />
tabelle millesimali / Certificazione<br />
energetica dei fabbricati<br />
/ Stipula e registrazione<br />
contratti di locazione / Consulenze<br />
/ Pratiche catastali /<br />
Volture, inserimenti in mappa,<br />
frazionamenti / Progettazione<br />
Attilio Gomitolo<br />
sità di cambiare mentalità e di proporre<br />
alla comunità un’Associazione<br />
utile, impegnata e attenta ai problemi<br />
del territorio. Il Vicepresidente Raffaele<br />
Cecchin, anch’egli socio della<br />
Sezione di Tezze sul Brenta, nel suo<br />
intervento di saluto, ha ricordato le<br />
difficoltà che l’associazionismo vive<br />
al nostro tempo, della necessità di<br />
superarle usando la buona volontà e<br />
la fantasia, senza arrendersi alla situazione<br />
che appare inevitabile, ma<br />
di combatterla con determinazione<br />
per migliorarla.<br />
Una bella giornata. Vissuta assieme<br />
ad amici veri. Terminata con l’immancabile<br />
sottoscrizione a premi,<br />
che serve a finanziare gli impegni<br />
sezionali.<br />
vicentine, elencano i programmi che<br />
si svolgeranno nell’anno in corso,<br />
ricordano le attività più importanti<br />
svolte nell’anno trascorso, e ribadiscono<br />
l’obbiettivo da raggiungere,<br />
quello cioè di aumentare gli iscritti.<br />
Il Sindaco Gabrielle Cavion ha elogiato<br />
i Fanti per la collaborazione<br />
che danno alla Parrocchia e all’Amministrazione<br />
comunale e assicura la<br />
presenza alla cerimonia di Val Magnaboschi.<br />
Il cav. De Mori, invece,<br />
nel suo intervento ha spronato i suoi<br />
Fanti all’impegno e alla presenza<br />
alle manifestazioni. Una ricca lotteria,<br />
per la maggior parte preparata<br />
dai Fanti Pojanesi e dalle Patronesse,<br />
ha concluso in allegria l’incontro sociale<br />
di Pojana Maggiore.<br />
STERN AMMINISTRAZIONI SNC<br />
di Rigoni Davide e Desirè<br />
C.F. e P. IVA 03365910243<br />
Via F. Vigna, 21 - 36100 VICENZA (VI)<br />
Tel. 0444/511407 - Fax 0444/313386<br />
Cell. 347 3584626<br />
E- mail: rigonigeomdavide@mac.com
Montorso fanti in festa<br />
40° anniversario di fondazione<br />
Doppio appuntamento per la sezione<br />
locale in occasione dell’incontro<br />
annuale<br />
L’appuntamento del giorno dell’Immacolata<br />
(8 dicembre)<br />
è ormai come da tradizione<br />
quello dedicato alla festa annuale<br />
della sezione locale, quest’anno<br />
ancor di più perché ricorreva il 40°<br />
anniversario di fondazione della sezione.<br />
Ritrovarsi è ormai anche buona abitudine<br />
per promuovere il premio della<br />
bontà che, nella sua semplicità, sta<br />
diventando sempre più significativo<br />
per la comunità montorsana.<br />
“Una vita per te”, questo il suo<br />
nome, è promosso dalla sezione dei<br />
Fanti, grazie alle cure di Adele Lucato<br />
Guarda, ideatrice e portavoce<br />
dell’iniziativa.<br />
La cronaca della giornata di festa è<br />
iniziata con la S. messa celebrata da<br />
don Lino Stefani che, per l’occasione,<br />
ha voluto come cornice sull’altare<br />
la presenza delle bandiere e i gagliardetti<br />
di tutte le Sezioni dei Fanti<br />
e Associazioni d’Arma presenti alla<br />
cerimonia.<br />
Al termine della funzione religiosa,<br />
in ricordo degli amici andati avanti,<br />
il corteo, nel silenzio di piazza Malenza,<br />
per l’occasione imbandierata<br />
con tricolori e bandiere con i colori<br />
della fanteria, ha deposto una corona<br />
di alloro al monumento ai caduti.<br />
Al termine dei cerimoniali , presso<br />
un ristorante del luogo è seguito il<br />
pranzo, occasione per fraternizzare<br />
sotto la stessa Bandiera. Gli onori di<br />
casa sono spettati a Lino Penzo, Presidente<br />
della Sezione, che, nel ringraziare<br />
gli intervenuti, ha fatto un<br />
po’ la storia della Sezione da quando<br />
è nata nel lontano 1967 citando i primi<br />
componenti del Direttivo, le varie<br />
iniziative intraprese dal compianto e<br />
mai dimenticato Dottor Arrigo Zoccarato<br />
che ha guidato la Sezione per<br />
più di 20 anni. Ha posto un particolare<br />
accento sulla solidarietà dell’incontro.<br />
A calamitare l’attenzione generale è<br />
stata infatti la consegna del premio<br />
alla capogruppo delle Patronesse<br />
Adele Lucato Guarda, da parte della<br />
Signora Francesca Mantovani anima<br />
del Gruppo delle Patronesse vicentine<br />
Dopo averne letto la mozione, ha<br />
passato la parola per un breve saluto,<br />
al sindaco Diego Zaffari, al Cav. di<br />
Gran croce Marcello Mantovani Presidente<br />
Onorario dei Fanti vicentini<br />
Cav. Mario De Mori Capo Gruppo<br />
zona 5, al Rag. Bruno Conte segretario<br />
Amministrativo Nazionale , e il<br />
parroco don Lino Stefani.<br />
Una targa speciale è stata consegnata<br />
anche al Cav.di Grancroce Marcello<br />
Mantovani in occasione del 40° della<br />
cittadinanza onoraria la prima di una<br />
lunga serie.<br />
A caratterizzare l’incontro è stata<br />
una grande presenza di partecipanti,<br />
di anno in anno sempre più numerosi.<br />
Al termine una ricca lotteria per<br />
raccogliere fondi per le attività della<br />
Sezione . Fanti e Patronesse, tra gli<br />
applausi, hanno ringraziato i presenti<br />
dando loro appuntamento per il<br />
2008.<br />
Mozione del “Premio della Bontà<br />
2008”.<br />
Motivazione per l’assegnazione del<br />
“Premio” alla signora Ermenegilda<br />
Lucato.<br />
“Fa più rumore un albero che<br />
cade, piuttosto che una foresta che<br />
cresce”. Potrebbe stare tutta in questa<br />
massima la motivazione del Premio<br />
della Bontà di quest’anno che,<br />
giunto alla diciottesima edizione, è<br />
stato assegnato alla signora Ermenegilda<br />
Lucato.<br />
Il nostro Premio, denominato “Una<br />
Vita per Te”, è giusto ricordare che è<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
Lino Penzo<br />
stato pensato e organizzato dalla Sezione<br />
dei Fanti e delle Patronesse di<br />
Montorso Vicentino, in uno spaccato<br />
di solidarietà e fratellanza, che coinvolge<br />
ogni anno nella festa dell’otto<br />
dicembre la comunità montorsiana,<br />
ovvero tutti coloro che si sono distinti<br />
per aver compiuto gesti di particolare<br />
bontà umana.<br />
Dare senza chiedere, donare senza<br />
pretendere d’essere ricambiati: è<br />
il messaggio di questo umile premio<br />
dedicato ai dimenticati della vita, a<br />
quelli che non contano, agli ultimi.<br />
Quella della nostra Ermenegilda<br />
è una storia tanto semplice quanto<br />
segnata dalla bontà, vissuta senza<br />
clamori e custodita tra i silenzi delle<br />
pareti di casa. Prima il marito Mario,<br />
accudito come un bambino da ormai<br />
otto anni e poi una mamma, anziana<br />
e sola da non abbandonare – mamma<br />
della signora Ermenegilda che, purtroppo,<br />
è venuta a mancare da poco -.<br />
Di mezzo la quotidianità, alleggerita<br />
un po’ dall’aiuto di un collaboratore<br />
che conforta le fatiche della vita. La<br />
signora Ermenegilda Lucato carica<br />
su di se le sue croci e si mette in<br />
cammino, sola in questo viaggio, ma<br />
forte e serena nella preghiera per tutto<br />
questo bene elargito e ricevuto dai<br />
suoi cari. Perché, cari amici, il bene<br />
è la luce negli occhi di chi ci guarda,<br />
il bene è un sorriso, una carezza, il<br />
bene è il perdono verso chi ci ha fatto<br />
del male, il bene lo si riconosce perché<br />
è inchiodato ad una croce. Ecco<br />
perché fa più rumore un albero che<br />
cade…<br />
Si sa, poi, che la bontà non dovrebbe<br />
appartenere a pochi, ma essere insita<br />
nell’indole di ognuno di noi.<br />
cell. 347 9577210 dalle Sezioni<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
27
dalle Sezioni<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
Schio, elezione del vicepresidente<br />
Da tempo la sezione dei Fanti<br />
di Schio mancava di fatto della<br />
figura del vice presidente,<br />
essendo la persona designata durante<br />
l’assemblea tenutasi all’inizio della<br />
sua ricostituzione, Fante ampiamente<br />
in possesso dei re<strong>qui</strong>siti per ricoprire<br />
questo incarico, ma a causa pressanti,<br />
continuativi impegni di carattere<br />
professionale e personali, per sua ammissione<br />
impossibilitato a mantenere<br />
questo ruolo.<br />
Egli stesso, rendendosi conto di<br />
questo vuoto istituzionale, da tempo<br />
chiedeva di essere rimpiazzato.<br />
Tutti sappiamo che non è facile<br />
trovare al nostro interno persone che<br />
racchiudano in se le caratteristiche richieste<br />
per incarichi di responsabilità<br />
ma che soprattutto abbiano disponibilità<br />
di tempo per svolgere al meglio il<br />
loro lavoro.<br />
Si è andati avanti così per molto<br />
tempo, ma finalmente, anche per merito<br />
della continua ricerca di nuovi<br />
soci da inserire nelle nostre fila, si è<br />
potuto risolvere il problema; quello<br />
che non era successo da tempo è accaduto<br />
improvvisamente.<br />
ESERCITAZIONE.<br />
Col corpo militare del sovrano<br />
ordine di Malta<br />
Durante lo scorso fine settimana la<br />
zona collinare di San Rocco di Tretto<br />
è stata scenario di un’esercitazione<br />
diurna e notturna di topografia e<br />
orientamento, organizzata dal distaccamento<br />
nordest del Corpo militare<br />
del Sovrano militare ordine di Malta.<br />
Oltre al personale militare dello<br />
Smom vi hanno partecipato appartenenti<br />
all’Unione nazionale ufficiali in<br />
congedo e all’Associazione Nazionale<br />
del Fante (sez. di Schio)<br />
(Articolo pubblicato mercoledì 11 marzo dal<br />
Giornale di Vicenza).<br />
Un momento dell’esercitazione del sovrano<br />
ordine di malta<br />
28 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Avevamo così la persona giusta: restava<br />
solo vedere se avrebbe accettato<br />
l’incarico.<br />
Trattandosi di una persona disponibile,<br />
volonterosa e capace, virtù che<br />
conoscevo da tempo data la lunga<br />
amicizia che ci lega e ci ha visti insieme<br />
operare all’interno del nostro<br />
sodalizio, collaborazione che si è<br />
purtroppo ad un certo punto interrotta<br />
per motivi che sarebbe troppo lungo<br />
spiegare, interruzione che non è comunque<br />
riuscita ad estinguere il suo<br />
attaccamento alla nostra realtà, era<br />
comunque quasi scontato che sarebbe<br />
stato affermativo.<br />
E’ stata indetta una riunione del Direttivo<br />
di Sezione dove è stata fatta<br />
la richiesta all’interessato, ed avuto<br />
il suo consenso, la votazione che ha<br />
avuto l’esito che tutti comunque davano<br />
per scontato.<br />
Da quel momento il fante ( genio<br />
trasmissioni ) Roberto Dalla Piazza, è<br />
il nuovo vicepresidente della sezione<br />
di Schio dell’Associazione Nazionale<br />
del Fante: braccio destro del presidente<br />
Bertoldo dr. Giovanni.<br />
Nessuno a tutt’oggi ha avuto modo<br />
Lucio Bonfadini<br />
Roberto Dalla Piazza, il nuovo vicepresidente<br />
di pentirsi di quel voto e se il buon<br />
giorno si vede dal mattino, sarà certamente<br />
una buona giornata. Buon lavoro<br />
caro Vice, serve ora che tu ci metta<br />
tutta la tua buona volontà e l’impegno<br />
di cui sei capace: ma su questo non<br />
abbiamo dubbi.<br />
Blitz topografico in notturna
Santorso<br />
Spostato lo storico presepio<br />
Sempre attivo il presepio dei Padri<br />
Gerolimini ( 1893 – 2008 ),<br />
che i Fanti della Sezione gestiscono<br />
da anni e che dopo sette anni<br />
di tentativi sono riusciti a spostare,<br />
ma andiamo con ordine.<br />
Sette anni fa ci siamo resi conto che<br />
il presepio che gestivamo dal 1990,<br />
non poteva più rimanere in quell’ambiente<br />
che, per quanto bellissimo,<br />
lo sacrificava e quel che è peggio,<br />
rovinava sistematicamente tutto<br />
il sistema di movimentazione delle<br />
statuine, a causa dell’elevata umidità.<br />
L’impianto elettrico divenuto col<br />
tempo fatiscente e poco sicuro, era di<br />
precaria manutenzione e posizionato<br />
in luoghi di difficile accesso tanto da<br />
rendere molto spesso impossibili gli<br />
interventi manutentivi.<br />
Fra le considerazioni con le quali<br />
avevamo pensato di proporre lo spostamento,<br />
c’era anche quella che,<br />
portato in qualche ambiente adatto<br />
allo scopo, sarebbe stato più facilmente<br />
visitabile soprattutto dalle<br />
persone estranee al Paese.<br />
Nel maggio del 2008 abbiamo ricevuto<br />
dal Consiglio Pastorale Parrocchiale<br />
il benestare all’attuazione<br />
della nostra proposta e anche all’esecuzione<br />
della manutenzione straordinaria<br />
divenuta improrogabile.<br />
Trovata sistemazione presso il vecchio<br />
cinema Parrocchiale vicino alla<br />
Chiesa, fatto il punto della situazione<br />
assieme ai miei Fanti, abbiamo dato<br />
inizio all’impresa il 9 giugno e, armati<br />
di buona volontà ci siamo dati<br />
da fare.<br />
Da quel giorno ci siamo ritrovati<br />
tutti i lunedì, più o meno numerosi,<br />
ma sempre animati dalla voglia<br />
di fare e di fare bene. Tutto è filato<br />
liscio, ma non così facile come si<br />
sarebbe potuto pensare, ogni movimento<br />
era fissato fortemente e bisognava<br />
toglierlo, smontarlo, con molta<br />
pazienza, c’era poi chi ricostruiva,<br />
chi più abile con seghe e pialle costruiva<br />
il nuovo soppalco, chi riparava<br />
i vecchi movimenti ecc. ma, tutto<br />
sommato il lavoro procedeva.<br />
Abbiamo tenuto un buon ritmo nessuno<br />
si è mai tirato indietro, pian piano<br />
siamo arrivati ai primi giorni di<br />
dicembre e con grande soddisfazione<br />
Pietro Framarin<br />
ci siamo accorti che non avevamo<br />
più niente da fare e che tutto quello<br />
che avevamo pensato di fare era stato<br />
eseguito.<br />
Avevamo realizzato il nostro sogno,<br />
un sogno durato la bellezza di sette<br />
lunghi anni che si concludeva in<br />
bellezza; eravamo così contenti che<br />
abbiamo fatto festa in un locale del<br />
nostro Paese.<br />
Il 24 dicembre, vigilia del Santo<br />
Natale, dopo la Santa Messa, alla<br />
presenza del Parroco, del Sindaco e<br />
di altre autorità civili e di parecchi<br />
paesani abbiamo inaugurato il nostro<br />
lavoro e i commenti favorevoli di<br />
tutti i presenti ci hanno molto gratificato.<br />
Con orgoglio ringrazio tutti i miei<br />
Fanti, per l’entusiasmo, la stima e la<br />
lealtà che hanno nei miei confronti,<br />
e ancor di più perché nonostante il<br />
notevole impegno profuso nel lavoro<br />
del presepio, abbiamo onorato tutto<br />
il resto dei nostri impegni.<br />
La tradizione del presepio risale<br />
all’anno 1893 quando i padri Gerolimini,<br />
ordine fondato dal Beato<br />
Pietro Gambacorta da Pisa, ritornarono<br />
a Santorso per custodire la<br />
ricostruita Chiesa – Santuario del<br />
Monte Summano.<br />
All’epoca, il presepio era sistemato<br />
in una stanza del Convento che si<br />
trova ancora oggi in via Lesina, ed<br />
era azionato mediante un mecca-<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
nismo alimentato dalla cascatella<br />
d’acqua proveniente dall’orto dietro<br />
lo stabile.<br />
Era formato da figure e gruppi semoventi<br />
in gran parte intagliati da<br />
artisti del Paese. Fu proprio in quel<br />
periodo che il presepio ebbe il suo<br />
momento di gloria e la gente accorreva<br />
numerosa anche dai centri vicini<br />
per visitarlo.<br />
Alla fine del secondo conflitto mondiale,<br />
per cause di varia natura, la<br />
tradizione del presepio andò affievolendosi<br />
al punto che, complice la<br />
soppressione dell’Ordine dei Gerolimini,<br />
fu venduto alla Parrocchia di<br />
Piove di Sacco ( Pd ).<br />
Dovettero trascorrere all’incirca<br />
trent’anni prima che alcuni appassionati<br />
dell’antico presepio iniziassero<br />
una paziente opera di ricerca<br />
del materiale che intanto aveva preso<br />
strade diverse.<br />
Nonostante le grosse difficoltà incontrate<br />
da chi ne tentava il recupero,<br />
si riuscì ad entrare in possesso di<br />
una parte del materiale che componeva<br />
l’originario presepe.<br />
Questa opera venne poi completata<br />
da copie fedelissime degli esemplari<br />
mancanti e, finalmente, collocata<br />
nella sala del Santuario di Sant’Orso<br />
che dal 1975 ha ospitato il nuovo<br />
presepio.<br />
Questa la piccola storia dello storico<br />
presepe di Santorso, per il quale<br />
s’è cercato di creare un’ambientazione<br />
fedele alla storia centenaria, fortemente<br />
legata alla tradizione religiosa<br />
del Monte Summano e dei suoi Santuari.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
dalle Sezioni<br />
29
Bacheca<br />
ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
Informazioni<br />
La Giunta ha ormai visitato 34<br />
delle 40 Sezioni della Provincia, ad<br />
ogni incontro abbiamo avuto modo<br />
di constatare l’atteggiamento positivo<br />
di tutti i Direttivi alle iniziative<br />
federali.<br />
Il 29 marzo, la giovanissima Sezione<br />
di Torrebelvicino celebrerà il<br />
9° Raduno zonale della Zona 3, il<br />
loro Capo Gruppo Pietro Framarin vi<br />
invita alla presenza anche se, molto<br />
probabilmente, la rivista vi arriverà<br />
dopo tale data.<br />
Il 25 – 26 aprile è stata organizzata<br />
una gita a Pola, anche per visitare<br />
il nostro Sacrario Militare esistente<br />
nella bellissima città istriana, e per<br />
rendere omaggio alla nostra Patronessa<br />
Claudia Tuffolin.<br />
Grancona dei Berici Il Fante Oreste<br />
Lunardi e la Patronessa Marilena,<br />
annunciano il matrimonio della figlia<br />
Silvia con Roberto. Auguri vivissimi<br />
da tutti i Fanti di Grancona.<br />
30 Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Il 10 maggio, in concomitanza<br />
della festa sezionale della Sezione di<br />
Malo, sarà celebrata la cerimonia in<br />
onore della Divisione Brennero, che<br />
ha visto molti Fanti vicentini arruolati<br />
nel 232° reggimento.<br />
Val Magnaboschi il 21 giugno,<br />
vedrà la presenza del nostro Medagliere<br />
Nazionale.<br />
Ossario del Pasubio ultima domenica<br />
di giugno.<br />
Tonezza del Cimone 4° incontro<br />
internazionale per la pace, ultima<br />
domenica di luglio.<br />
Prima domenica di agosto Cima<br />
Grappa.<br />
Cassola Festa in casa del Fante Moreno<br />
Gnoato e la signora Monica per<br />
la nascita della figlia Silvia. Vivissime<br />
felicitazioni da tutta la Sezione<br />
Costabissara – Caldogno Il Fante<br />
Rino Bianco e la signora Maria Elisa<br />
annunciano con gioia la nascita della<br />
nipotina Flora. Congratulazioni da<br />
tutta la Sezione.<br />
9 Ottobre XVII° incontro italo –<br />
Austriaco per la pace a Linz, Austria,<br />
cominciamo ad organizzarci da ora,<br />
per essere presenti in molti, magari<br />
facendo una gita però, tutti rigorosamente<br />
in divisa.<br />
Sabato 7 novembre festa di San<br />
Martino a Noventa Vicentina.<br />
Spero che tutti ci possiamo attivare<br />
in modo da rendere più belle<br />
e partecipate le nostre cerimonie,<br />
dentro e fuori dall’<strong>It</strong>alia, con l’unico<br />
obbiettivo di portare più visibilità<br />
alla nostra Associazione, per<br />
farla conoscere di più. Tutti assieme<br />
c’è la possiamo fare.<br />
Anniversari - Matrimoni - Nascite<br />
Tezze sul Brenta Il Fante Giuseppe<br />
Lago e la signora Cesira hanno festeggiato<br />
assieme a parenti e amici<br />
il 50° anniversario del loro matrimonio.<br />
Tutti i Fanti di Tezze festeggiano<br />
questa coppia di sposi particolarmente<br />
attiva nel volontariato e in<br />
Sezione.<br />
Cassola Nella Chiesa Arcipretale di<br />
Cassola il Fante Bortolo Comunello<br />
e la signora Albina, hanno festeggiato<br />
assieme a parenti e amici il 50°<br />
anniversario di matrimonio. Un augurio<br />
da tutta la Sezione.<br />
Il Fante Attilio Gomitolo e la Patronessa<br />
Bertilla, sono lieti di annunciare<br />
la nascita del <strong>qui</strong>nto nipotino.<br />
Michael Raul Maria è figlio di Francesco<br />
e Melissa che sono felicissimi.<br />
I coniugi Caterina ed Enzo Zenere,<br />
rispettivamente Patronessa e Fante<br />
della Sezione, annunciano con gioia<br />
la nascita di Elisabetta loro prima nipote.<br />
Complimenti vivissimi.<br />
Dueville Il Fante Onofrio Lazzarotto<br />
e la Patronessa Maria Teresa Caretta,<br />
annunciano con gioia la nascita<br />
della nipotina Irene. Auguri e felicitazioni<br />
vivissime da tutta la Sezione.<br />
Pojana Maggiore Il Fante Stefano<br />
De Guio e la consorte Silvia, sono<br />
stati allietati dalla nascita di Melissa.<br />
Complimenti e felicitazioni.<br />
Santorso Il Fante Antonio Pornaro e<br />
la Patronessa Gianna sono diventati<br />
nonni di Davide.<br />
Sarcedo Il Fante Mario Ronzani e la<br />
Patronessa Elena Tomiello, sono lieti<br />
di annunciare la nascita del loro quarto<br />
nipotino Giovanni.
Lutti<br />
Altopiano 7 Comuni<br />
E’ deceduto il Fante Giovanni Costa<br />
combattente delle seconda guerra<br />
mondiale.<br />
Costabissara – Caldogno<br />
E’ recentemente mancato il Fante<br />
Angelo Zanella di 85 anni, il Fante<br />
più anziano della Sezione.<br />
Creazzo<br />
Le Patronesse della Sezione, partecipano<br />
al dolore della famiglia per la<br />
perdita di Iole De Tommasi.<br />
Dueville<br />
E’ deceduto il Consigliere sezionale<br />
Fante Antonio Giudicotti, ex Vice<br />
Sindaco del Paese e Presidente della<br />
Sezione dei Combattenti e Reduci.<br />
Longare<br />
E’ deceduto il Fante Giovanni Boratto<br />
di anni 78, da molti anni socio<br />
della Sezione.<br />
Marostica<br />
Giovanni Nardotto socio fra i più benemeriti<br />
della Sezione, è improvvisamente<br />
deceduto.<br />
Meledo Il Fante Angelo Dal Maso,<br />
combattente e reduce di guerra è deceduto.<br />
La Sezione porge le sue condoglianze<br />
alla famiglia<br />
San Vito di Leguzzano<br />
Il Fante Domenico Mantese, da sempre<br />
iscritto alla Sezione, è deceduto all’età<br />
di 85 anni.<br />
ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />
Schiavone - Longa E’ deceduto<br />
Marco Peron, per tantissimi anni<br />
Presidente della Sezione. Tutti i Fanti<br />
di Schiavone Longa partecipano al<br />
lutto con commozione.<br />
Camisano Vic. no<br />
Il Fante Giuseppe Cazzola, piange<br />
la dipartita di mamma Giovanna.<br />
La Sezione partecipa al dolore suo e<br />
della famiglia.<br />
Torrebelvicino<br />
Alla veneranda età di 87 anni, è deceduto<br />
il Fante Attilio Cavion.<br />
Alla famiglia le più vive condoglianze<br />
dal Direttivo sezionale e da<br />
tutti i Fanti.<br />
Tezze sul Brenta Maria Suelotto madre<br />
del Fante Cavazzon, è venuta a mancare<br />
improvvisamente. Sentite condoglianze<br />
dalla Sezione<br />
San Vito di Leguzzano<br />
E’ mancato all’affetto dei suoi cari il<br />
Fante Donato Angelo Dal Pozzolo.<br />
Fanti<br />
V I C E N T I N I<br />
Lutti<br />
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ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />
32 Fanti<br />
V I C E N T I N I