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Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a.-Spedizione in Abbonamento Postale - D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza<br />

Fanti<br />

A N N O X X X V I I N . 1 A P R I L E 2 0 0 9<br />

P E R I O D I C O T R I M E S T R A L E P E R G L I I S C R I T T I<br />

V I C E N T I N I<br />

NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE VICENTINA<br />

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL FANTE


Sommario<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

sommario<br />

Redazionale<br />

3 - Marcello Mantovani, un Fante, un papà, un amico di Attilio Gomitolo.<br />

5 - Onori al comm. Marcello Mantovani di “Presidenza Nazionale”.<br />

6 - Ricordando Marcello Mantovani di Raffaele Pino.<br />

6 - Le Patronesse Vicentine al loro Presidente per sempre di Le Patronesse Vicentine.<br />

7 - Buona Pasqua di il Presidente.<br />

7 - Un aiuto per l’Associazione di Attilio Gomitolo.<br />

8 - Il colpevole silenzio di Attilio Gomitolo.<br />

9 - 27 gennaio 2009, giorno della memoria di Maria Antonietta Longo.<br />

9 - A Montorio Veronese, giurano le reclute del 4° blocco 2008 di Attilio Gomitolo.<br />

10 - Lotteria di Natale di Attilio Gomitolo.<br />

10 - Montorso Vicentino restaurato il cannone del Monumento ai Caduti di Lino Penzo.<br />

11 - Mimetiche cercasi di Lucio Bonfadini.<br />

12 - … 5°/°° dell’IRPEF, per finanziare le nostre attività di Attilio Gomitolo.<br />

13 - Dal Glorioso “Arcobaleno” a “Fanti Vicentini” di attilio Gomitolo.<br />

14 - Vanzi, Mulini, comune di Laghi, Cimitero di Guerra Austroungarico di Lucio<br />

Bonfadini.<br />

15 - Scendendo dal Cimone di Antonio Ruzzon.<br />

Emisfero Patronesse<br />

16 - Un 2008 ricco d’iniziative per le Patronesse di Maria M. Anzolin Todeschini.<br />

17 - Le Patronesse Vicentine collaborano con l’AISM di Maria M. Todeschini.<br />

17 - Patronesse di Sarcedo di Maria M.Todeschini.<br />

Arte – Cultura – Storia.<br />

18 - La Brigata Pistoia nella Valle dell’Astico 1916 – 1917 di Luigi Cortelletti.<br />

19 - Nonna Elisa, saggezza e ricordi Friulani di Nonna Elisa.<br />

20 - Diario di Guerra di un Fante di Meledo di Angelo Gastaldi.<br />

21 - Eroi della Prima Guerra Mondiale<br />

Corrispondenza dalle Sezioni<br />

22 - Cassola di Raffaele Cecchin.<br />

22 - Dueville di Stella Benetti Bassan.<br />

23 - Costabissara – Caldogno, Fanti e Patronesse al lavoro di Lorenzo Santuliana.<br />

24 - Grisignano di Zocco di Titto Ferretto.<br />

24 - Un Fante di Longare, appassionato realizzatore di Presepi.<br />

25 - Orgiano di Dino Pedrina.<br />

25 - Schiavon - Longa di Raffaele Cecchin.<br />

26 - Pojana Maggiore di Mario Andreolli..<br />

26 - Tezze sul Brenta di Attilio Gomitolo.<br />

27 - A Montorso Fanti in festa di Lino Penzo.<br />

28 - Schio ,elezione del nuovo vicepresidente di Lucio Bonfadini.<br />

29 - Santorso, spostato lo storico Presepio di Pietro Framarin.<br />

Informazioni - Bacheca<br />

30 - Informazioni<br />

30 - Anniversari - Matrimoni - Nascite<br />

31 - Lutti<br />

Redazione e Amministrazione: Contrà Burci, 14/B - 36100 Vicenza<br />

Tel. Segreteria: 0444236327 Presidente: 0444236328<br />

Periodico trimestrale per gli iscritti - Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale<br />

D:L:353/2003 ( conv. in L.27/02/2004 n° 46 ) art. 1, comma 2, DCB Vicenza<br />

Anno XXXVII - N. 1- MARZO 2009<br />

Direttore Responsabile: Walter Stefani Registrazione al Tribunale di Vicenza N° 312 del 18/11/1974<br />

Stampa: Cooperativa Tipografica Operai - Via Corbetta, 9 - 36100 Vicenza<br />

Tel. 0444515580 - Fax 0444515588 - e- mail: cto@cotiop.it<br />

2 Fanti<br />

V I C E N T I N I


Marcello Mantovani<br />

un Fante, un papà, un amico. Attilio Gomitolo<br />

Anch’egli, pur lottando contro<br />

di essa con la solita determinazione,<br />

non è riuscito a<br />

sconfiggerla. L’ha affrontata a viso<br />

aperto, la morte, come suo costume,<br />

guardandola in faccia e, a suo modo,<br />

sapendo che l’esito di quella lotta<br />

impari era scontato, vi si era preparato<br />

per tempo. “Dio quando verrà a<br />

visitare la mia sera con i colori dell’aurora,<br />

mi prenda per mano e mi<br />

accolga nel grande mistero del suo<br />

amore e della sua misericordia”.<br />

Questo il necrologio che ben prima<br />

del 19 febbraio aveva dettato alla sua<br />

Francesca, che non lo ha lascito solo<br />

mai, soprattutto in questi mesi dell’ultima<br />

malattia, combattuta con la<br />

consueta lucidità della mente, anche<br />

quando si era reso conto che quella<br />

sarebbe stata la sua ultima battaglia.<br />

A ottantotto anni, vissuti fin dalla<br />

prima giovinezza con fierezza, con lo<br />

sguardo fermo e sereno, con i colori<br />

del tricolore e della Fanteria profondamente<br />

radicati nel cuore e nella<br />

mente, ci ha lasciati in una giornata<br />

limpida di sole com’è stata la sua<br />

esistenza, verso sera, nella sua casa<br />

come voleva lui, accanto alla moglie,<br />

ai figli e ai nipoti.<br />

La sua vita è stata una lunga, convinta,<br />

irripetibile ed appassionata<br />

testimonianza di amore a Dio, alla<br />

Patria e alla famiglia, coniugando<br />

di volta in volta, secondo le esigenze<br />

del momento, questa missione<br />

che si era scelto, con i diversi modi<br />

del suo impegno. Fra i tanti la carità<br />

verso i bisognosi e i deboli, l’amore<br />

per la sua terra, lo stile morale che<br />

lo distingueva. Anche per questo nel<br />

1960 aveva voluto e organizzato all’interno<br />

della Federazione dei Fanti<br />

vicentini le Patronesse che, per suo<br />

volere e per la sua lungimiranza,<br />

oggi sono una bellissima realtà dell’Associazione<br />

Nazionale del Fante.<br />

Ha voluto la camera ardente nel<br />

Coro delle Monache a Santa Chiara,<br />

perché assieme ai Fanti, l’Istituto degli<br />

Orfanelli è stato sempre al centro<br />

del suo cuore e dei suoi impegni. Impegni<br />

condivisi con don Agostino, un<br />

prete santo che ha dedicato la sua vita<br />

all’infanzia abbandonata e bisognosa<br />

che, assieme a Mantovani, egli aiutava<br />

a crescere, non solo fisicamente.<br />

I suoi Fanti, quelli della Provincia,<br />

quelli più vicini al suo cuore, hanno<br />

voluto onorarlo con la presenza<br />

nella camera ardente di un Picchetto<br />

d’Onore composto di cinque uomini,<br />

iniziando già da venerdì pomeriggio,<br />

che ha visto la partecipazione delle<br />

Sezioni dall’Alto al Basso vicentino,<br />

fino a lunedì mattina prima delle ese<strong>qui</strong>e,<br />

con Sezioni del bassanese.<br />

E’ stato il primo italiano a portare<br />

nel 1951, in piena occupazione<br />

alleata, il nostro Tricolore davanti a<br />

San Giusto, nell’italianissima Trieste<br />

e, nel 1970, una corona d’alloro alla<br />

Foiba di Bassovizza, contestato a<br />

sassate da energumeni sloveni. Il suo<br />

essere italiano, il suo essere patriota,<br />

non ha confronti, era una cosa che gli<br />

veniva dall’anima, era la parte più<br />

importante della sua vita.<br />

Ha rifondato nel 1946, subito dopo<br />

la guerra, la Federazione dei Fanti di<br />

Vicenza che ha guidato per 61 anni,<br />

trovando anche il tempo per impegnarsi<br />

a livello nazionale, prima<br />

come Consigliere e poi, per 18 anni,<br />

come Presidente Nazionale dell’Associazione,<br />

portandola a livelli mai<br />

raggiunti prima. E’ sua l’idea della<br />

“Zona Sacra al Fante d’<strong>It</strong>alia” di Val<br />

Magnaboschi, meta annuale del Pellegrinaggio<br />

di Fanti e Patronesse, per<br />

onorare gli Eroi, sconosciuti in buona<br />

parte, che fermarono l’Offensiva<br />

austriaca di Primavera ( retoricamen-<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

te definita Straf Expedition ), nella<br />

valle fra i Monti Lèmerle e Zovetto.<br />

Così è stato per il Cimitero Militare<br />

Monumentale di Arsiero, che lo ha<br />

visto protagonista nel 1954, del suo<br />

recupero e del successivo restauro,<br />

davanti al quale si sono svolte memorabili<br />

commemorazioni in onore<br />

dei Caduti. Si è impegnato anche in<br />

solido per il Cimitero di Arsiero, così<br />

come ha fatto più recentemente per<br />

il recupero del Cimitero Austroungarico<br />

di Tonezza del Cimone perché,<br />

come ha sempre insegnato ai suoi<br />

Fanti, i soldati caduti per la Patria<br />

non hanno nazionalità né colore, ma<br />

sono un patrimonio di valori che investe<br />

tutta l’umanità.<br />

Non solo per questo nel 2002, nel<br />

giorno del suo compleanno, il Sindaco<br />

Enrico Hullweck gli ha conferito<br />

la Medaglia d’Oro della Città di Vicenza,<br />

per “Meriti Patriottici, Sociali<br />

e sportivi”. E’ stato un doveroso<br />

omaggio ad un uomo unico, che ha<br />

sempre rifiutato gettoni di presenza<br />

pur avendone diritto, a causa del<br />

suo volontariato nel settore sociale<br />

e nello sport. Direttore dell’Enal,<br />

dell’Istituto Santa Chiara, del Salvi,<br />

Vicepresidente del Vicenza calcio,<br />

del Rugby e di altre società sportive,<br />

era conosciuto anche per il vezzo<br />

scaramantico di portare negli incontri<br />

sportivi della sua squadra del<br />

cuore, una lunga sciarpa bianca per<br />

propiziare la fortuna. Il suo impegno<br />

è stato onorato dal conferimento dell’Onorificenza<br />

di Cavaliere al Merito<br />

della Repubblica <strong>It</strong>aliana, e dalla cittadinanza<br />

onoraria attribuitagli da 10<br />

Comuni vicentini.<br />

Erano tanti i Fanti lunedì 23 febbraio,<br />

presenti al suo funerale e tante<br />

le Bandiere. Molti venuti da fuori,<br />

Verona, Venezia, Bergamo, Voghera,<br />

Belluno e moltissimi altri, tantissimi<br />

i vicentini che, solo la malattia,<br />

avrebbe potuto tenere e casa. Erano<br />

numerose anche le altre Associazioni<br />

d’Arma, con il loro comitato in prima<br />

fila.<br />

E’difficile per tutti il momento<br />

della chiusura della bara, sui volti di<br />

ognuno, Fanti e Patronesse, si legge<br />

la commozione più intensa. Sui volti<br />

dei parenti, Francesca, Alberta, Antonio,<br />

Marco e Massimiliano, si vede<br />

il dolore, profondo, dirompente, insostenibile.<br />

Il solo conforto è la consapevolezza<br />

di tutti, parenti ed amici,<br />

d’aver avuto la fortuna di percorrere<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Redazione<br />

3


ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

propria vita, al fianco di un uomo<br />

ricco di valori, ricco d’umanità e di<br />

amore per il prossimo.<br />

Il corteo parte da Santa Chiara, lungo,<br />

composto, compreso del momento<br />

solenne che sta vivendo. In tutti<br />

c’è la consapevolezza di salutare e<br />

onorare un grande uomo, un grandissimo<br />

Fante, un grande <strong>It</strong>aliano.<br />

Davanti al carro funebre, su di un<br />

cuscino rosso, la sua bustina, le sue<br />

decorazioni, la Colonnella della sua<br />

Presidenza Nazionale, che ha riprodotto<br />

in fili dorati lo stemma ed il<br />

motto della “Brigata Re”, la sua Brigata,<br />

alla quale apparteneva il primo<br />

Reggimento della stessa. “Nomen<br />

Omen”, nel nome il tuo destino; mai<br />

motto fu più appropriato, sia per la<br />

sua Unità sia per lui.<br />

Ai lati del carro funebre la “Guardia<br />

d’Onore” dei suoi Fanti, sei, delle<br />

varie Sezioni vicentine, rigidi nel<br />

loro incedere, consapevoli e onorati<br />

dall’incarico ricevuto.<br />

E’ presente assieme alla Bandiera<br />

Nazionale del Fante, il Glorioso<br />

Medagliere attorniato da una moltitudine<br />

di Bandiere sezionali, Labari<br />

associativi, Gagliardetti e Drappelle.<br />

Era anche presente, per la prima<br />

volta in forma ufficiale, il Gonfalone<br />

del Veneto assegnato a tutte le Federazioni<br />

Provinciali della Regione,<br />

anche per i meriti ac<strong>qui</strong>siti da uomini<br />

come Marcello Mantovani che sono<br />

un punto di riferimento per tutti.<br />

La chiesa di Santa Caterina nella<br />

quale sarà celebrata la Santa Messa<br />

ese<strong>qui</strong>ale, un altro dei luoghi scelti<br />

da lui, all’arrivo del corteo è già gremita<br />

di persone. Sono molti, infatti,<br />

coloro che hanno preferito attendere<br />

Redazione un pezzo di strada importante della<br />

4 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

lì, l’arrivo della cara salma. Con calma,<br />

dopo gli onori al feretro, entra la<br />

bara e dietro ad essa tutte le Bandiere,<br />

sistematesi in doppia fila partendo<br />

dai lati dell’altare lungo tutto il<br />

perimetro della chiesa. Entrano poi<br />

le Patronesse e formano un cordone<br />

centrale per tutta la lunghezza della<br />

navata, molti restano fuori, il sacro<br />

edificio è pieno all’inverosimile, ma<br />

non ci sono discussioni né intemperanze,<br />

ognuno si sistema dove può e<br />

anche quelli fuori, cercano d’ascoltare<br />

con partecipata devozione il sacro<br />

rito.<br />

Fra le tante autorità presenti, c’è<br />

anche Sua Eccellenza il Prefetto di<br />

Vicenza, che stimava, conosceva e<br />

apprezzava il nostro Presidente.<br />

La regia del tutto, dopo le prime<br />

inevitabili incertezze e difficoltà, ha<br />

girato alla perfezione, con molta discrezione<br />

e garbo, così come durante<br />

la Santa Messa, animata da Fanti e<br />

Patronesse che hanno letto le preghiere<br />

dei Fedeli e le letture di rito.<br />

Tre sacerdoti amici di Marcello<br />

hanno concelebrato il Sacro rito, il<br />

parroco don Gino Bressan, il Cappellano<br />

della nostra Federazione don<br />

Lino Tregnago e don Ezio Busato che<br />

Cappellano militare lo è stato davvero<br />

raggiungendo il grado di Generale<br />

durante il suo apostolato fra i soldati.<br />

Inutile dire che quanti hanno commemorato<br />

la sua figura, ne hanno<br />

messo in evidenza le conosciute ed<br />

apprezzate doti; così il Col. Raffaele<br />

Pino, il Vicepresidente Vicario Nazionale<br />

dei Fanti Antonio Beretta,<br />

Suor Lidia e don Lino Tregnago, lo<br />

hanno ringraziato per quanto ha fatto<br />

e testimoniato con l’esempio.<br />

Particolarmente commovente l’intervento<br />

dei nipoti Marco e Massimiliano,<br />

che ci hanno raccontato tutto il<br />

bene che vogliono a quel nonno così<br />

ammirato e ben voluto da tutti.<br />

La Preghiera del Fante e il Silenzio<br />

d’ordinanza, hanno posto fine ad una<br />

cerimonia religiosa molto commovente<br />

e coinvolgente. Dopo gli onori<br />

che fuori, sul sagrato della chiesa, i


suoi Fanti gli hanno tributato, Marcello<br />

Mantovani parte per l’ultimo<br />

viaggio accompagnato, questa volta,<br />

dai soli parenti.<br />

Ci piace ricordarlo con le parole del<br />

necrologio che i Fanti e le Patronesse<br />

vicentini hanno voluto pubblicare sul<br />

Giornale di Vicenza<br />

“… vicinissimi alla famiglia e alla<br />

signora Francesca con i quali condividono<br />

la dolorosa perdita di un<br />

padre più che del Presidente, di un<br />

Amico più che del Superiore, del<br />

quale si sentono irrimediabilmente<br />

orfani. La sua dirittura morale,<br />

i valori che sempre ha professato e<br />

che ci ha trasmesso, saranno per noi<br />

l’esempio da seguire”.<br />

Proprio per questo motivo, Marcello<br />

Mantovani ci mancherà solo fisicamente.<br />

I suoi sentimenti e la sua<br />

anima saranno, invece, sempre ben<br />

vivi in mezzo a noi.<br />

Fante Marcello Mantovani!<br />

Presente.<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

Onori al comm.<br />

Marcello Mantovani<br />

Onori per il Presidente Nazionale Onorario Presidenza Nazionale<br />

Onori al Presidente Nazionale<br />

Onorario comm. Marcello<br />

Mantovani. Siamo <strong>qui</strong> riuniti,<br />

in questa Chiesa, per commemorare<br />

una persona molto cara a noi Fanti<br />

d’<strong>It</strong>alia. Siamo <strong>qui</strong> riuniti per commemorare<br />

uno dei migliori Fanti<br />

d’<strong>It</strong>alia.<br />

La Sua figura è stata un simbolo,<br />

non solo per i Fanti della Federazione<br />

Provinciale di Vicenza, ma per<br />

tutti i Fanti d’<strong>It</strong>alia.<br />

Quando il Presidente Emerito Senatore<br />

Rossini, lasciò lo scettro del<br />

Comando, della Presidenza Nazionale,<br />

Marcello Mantovani lo raccolse<br />

con molta umiltà.<br />

Aveva lavorato molto per la Federazione<br />

di Vicenza, l’aveva sollevata<br />

dopo le vicissitudini della Seconda<br />

Guerra Mondiale. Aveva raccolto<br />

sotto le insegne della Fanteria, tutti<br />

coloro che credevano nei valori e negli<br />

ideali della Nostra Amata Associazione.<br />

Aveva raccolto tutti coloro che<br />

avevano combattuto per il Tricolore<br />

d’<strong>It</strong>alia, senza distinzione di ceto, li<br />

aveva raccolti e ne aveva fatto una<br />

compagine che ancora oggi è di<br />

esempio e di stimolo per tutti i Fanti<br />

d’<strong>It</strong>alia.<br />

Aveva recuperato, con l’aiuto volontario<br />

dei Fanti Vicentini, quelli<br />

del piano e quelli dell’Altopiano,<br />

Cimiteri di Guerra, che sotto la sua<br />

conduzione e la sua regia hanno<br />

trovato Tappe e Cerimonie che non<br />

sono solo importanti per la Provincia<br />

di Vicenza, ma per tutta l’<strong>It</strong>alia.<br />

Molte volte i Fanti d’<strong>It</strong>alia si ritrovano<br />

nella terza domenica di giugno<br />

a commemorare i caduti <strong>It</strong>aliani,<br />

Austriaci ed Inglesi sepolti in quell’<br />

”Area Sacra di Val Magnaboschi”.<br />

Quest’anno la Cerimonia di Val<br />

Magnaboschi soffrirà la perdita di<br />

una presenza importante. Già nel<br />

2008, la sua presenza era venuta<br />

meno per problemi legati alla sua<br />

salute, e tutti i Fanti presenti chiedevano<br />

dove fosse, per sentire la sua<br />

voce, il suo timbro forte e deciso<br />

con la quale chiedeva e reclamava in<br />

quell’Ara di Culto, nobili sentimenti<br />

d’amore per la memoria dei Fanti<br />

d’<strong>It</strong>alia.<br />

Quello stesso impegno profuso per la<br />

sua amata Federazione di Vicenza lo<br />

riversò in campo Nazionale.<br />

Arrivando a mete e traguardi che<br />

altri Presidenti Nazionali non hanno<br />

mai,..mai raggiunto.<br />

Amava l’Arma di Fanteria e teneva<br />

con amore, nel Suo Ufficio di<br />

Presidenza la Colonnella che adesso<br />

lo accompagna, quella della Sua Brigata<br />

RE.<br />

Lo accompagnano le sue decorazioni,<br />

Lo accompagna la Sua Bustina,<br />

che vestiva con orgoglio, Lo<br />

accompagna il Tricolore che copre la<br />

sua bara.<br />

Noi della Presidenza Nazionale,<br />

Noi Fanti dell’Associazione Nazionale<br />

del Fante, Noi Fanti d’<strong>It</strong>alia,<br />

siamo <strong>qui</strong> ad onorare la figura del nostro<br />

Presidente Nazionale Onorario<br />

che ha varcato la soglia il 19 febbraio<br />

del 2009, e più che onorare la figura<br />

del nostro Presidente Nazionale onoriamo<br />

la figura di un carissimo dolce<br />

amico, quell’amico che ci ascoltava<br />

quando avevamo bisogno di un consiglio,.........<br />

di un parere,......... di un<br />

suggerimento.<br />

Lo ricordiamo generoso, umile,<br />

e nella vita lo sappiamo, di certo,<br />

nei suoi principi fondamentali che<br />

l’umiltà è quella virtù che accompagna<br />

il Fante, e per volontà di nostro<br />

Signore Gesù Cristo, l’umiltà e il terreno<br />

dove nascono tutte le virtù.<br />

Ci siamo identificati molte volte<br />

con i nostri luoghi sacri, come il Pasubio,<br />

la Val Magnaboschi, Tonezza<br />

del Cimone, Nervesa della Battaglia,<br />

il Piave, fiume Sacro alla Patria, ma<br />

oggi........ noi Fanti d’<strong>It</strong>alia ci identifichiamo<br />

in Lui.<br />

Davanti alla sua figura di Fante<br />

d’<strong>It</strong>alia, siamo piccini, e noi suoi<br />

umili eredi, lo porteremo nel nostro<br />

cuore per sempre.<br />

Grazie di essere intervenuti.<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Redazione<br />

5


ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

Ricordando<br />

Marcello Mantovani<br />

sciati e lo ha fatto in silenzio.<br />

Fino all’ultimo, la sua<br />

voce e intelligenza sono state quelle<br />

che abbiamo apprezzato in tante occasioni.<br />

Il suo corpo ha ceduto ma il<br />

suo spirito vivrà ancora.<br />

E’ una grossa perdita, non solo per<br />

i suoi cari, ma per tutti coloro che<br />

lo hanno conosciuto e gli sono stati<br />

vicini. Sicuramente si può dire che<br />

è stato un uomo irripetibile. Gli si<br />

deve riconoscere un carisma che non<br />

dipendeva solo dai suoi capelli bianchi.<br />

In tutte le circostanze aveva la<br />

parola giusta e nessuna situazione gli<br />

creava difficoltà.<br />

Distinto e corretto nel comportamento,<br />

distribuiva saggezza e attenzione<br />

a chi ne avesse avuto bisogno.<br />

In tutto eccelleva, era esemplare nella<br />

sua onestà, anche intellettuale, che<br />

costituiva il più importante ammaestramento<br />

per i suoi collaboratori.<br />

Con grande impegno cercò sempre<br />

di riunire i commilitoni, per lo più<br />

Fanti, perché aderissero ai vari sodalizi<br />

patriottici.<br />

E’ stato uno dei fondatori del Comitato<br />

d’Intesa fra le Associazioni<br />

d’Arma e Patriottiche di Vicenza e<br />

poi da sempre n’è stato il Presidente.<br />

E lui ci teneva tanto, perché nel 1954<br />

fu il primo Comitato di coordinamento<br />

in <strong>It</strong>alia, solo secondo alla Fe-<br />

Redazione Marcello Mantovani ci ha la-<br />

6 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Raffaele Pino<br />

derazione Grigioverde di Trieste con<br />

la quale le Associazioni vicentine<br />

sono gemellate.<br />

E come non parlare di Trieste che<br />

era nel suo cuore al pari di Vicenza?<br />

In quella Città martire, ultimo lembo<br />

d’<strong>It</strong>alia, Marcello Mantovani con i<br />

reduci di guerra vicentini volle portare<br />

il Tricolore nel 1951 per dimostrare<br />

l’amore degli italiani per quella<br />

terra che aspettava impaziente una<br />

seconda redenzione.<br />

E in Piazza Unità d’<strong>It</strong>alia tanti furono<br />

i vicentini con Mantovani nel quarantesimo<br />

anniversario del ritorno di<br />

Trieste all’<strong>It</strong>alia e ancora dopo, nel<br />

2001, a cinquant’anni dalla consegna<br />

di quel Tricolore, bagnato dal sangue<br />

dei giovani patrioti nelle manifestazioni<br />

del 1953.<br />

Se mi dilungo su quella giornata è<br />

perché per il Presidente Mantovani<br />

fu densa di gioia e d’intensa commozione.<br />

Da Vicenza partirono in tanti<br />

per il gemellaggio con la Federazione<br />

Grigioverde di Trieste.<br />

Al Colle di San Giusto, i vicentini<br />

con la Bandiera decorata della Città<br />

non furono meno dei triestini nel dimostrare,<br />

ancora una volta, l’amore<br />

alla Città alabardata, ma anche tanta<br />

stima e affetto a Marcello Mantovani,<br />

il Presidente nazionale onorario<br />

dei Fanti.<br />

Trascuro, invece, di citare le sue<br />

Le Patronesse Vicentine<br />

al loro Presidente per sempre.<br />

Carissimo Marcello, nostro Presidente,<br />

Tu ci hai fatto nascere<br />

e crescere, Tu ci hai insegnato<br />

a camminare al fianco dei tuoi Fanti,<br />

anche per rispondere al motto: “Dio,<br />

Patria e Famiglia”, dove la famiglia<br />

composta dall’uomo e dalla donna,<br />

deve essere il nucleo base di una società<br />

doverosamente civile, giusta,<br />

onesta, operosa e generosa, ci hai<br />

insegnato anche a non fare clamore,<br />

ad operare bensì nel silenzio, in quel<br />

silenzio che sa essere segno di forte<br />

dignità.<br />

Orbene, anche nello sgomento, nell’angoscia,<br />

nello sconforto del giorno<br />

del tuo addio, noi abbiamo taciuto,<br />

come non ci fossimo state.<br />

Eppure eravamo presenti, partecipi<br />

con tutte noi stesse, come sempre<br />

quando arrivava il tuo appello, testimoni<br />

del nostro affetto e della nostra<br />

ammirazione per quel grande uomo<br />

che mai si è stancato di portare alto il<br />

nome della Patria e della Fanteria.<br />

Il Tuo esempio, i Tuoi insegnamenti,<br />

i Tuoi forti richiami ai grandi valori<br />

del vivere civile, sono e resteranno<br />

opere, sono troppe, da lui promosse<br />

e realizzate. Ma come non ricordare<br />

quelle caritatevoli a favore dell’Istituto<br />

Santa Chiara o quelle di testimonianza<br />

patriottica a cominciare dal<br />

ripristino dei cimiteri di guerra di Val<br />

Magnaboschi sull’Altopiano d’Asiago<br />

e di Tonezza, quale vero monito<br />

per la salvaguardia della pace e per<br />

una maggiore integrazione europea,<br />

nel superamento di vecchi steccati<br />

tra le Nazioni un tempo in guerra.<br />

Di un’opera, però, era particolarmente<br />

fiero e spesso la ricordava: il<br />

monumento a Villa Guiccioli sede<br />

del Museo del Risorgimento e della<br />

Resistenza. Un monumento dedicato<br />

a tutti i Caduti nell’ultima guerra dal<br />

1940 al 1945, ora “affratellati nella<br />

morte”. Quelle poche parole avevano<br />

il significato di sprone, ad uno<br />

spirito di riconciliazione nazionale,<br />

dopo una guerra disastrosa in tutti i<br />

sensi.<br />

E lui spesso lo ripeteva con parole<br />

decise e appropriate come ben<br />

sapeva fare, nella convinzione della<br />

giustezza delle proprie idee.<br />

Stimato dagli amici e dalle autorità,<br />

da sempre fu al servizio della comunità<br />

e il suo impegno è stato premiato<br />

con la più alta onorificenza al merito<br />

della Repubblica <strong>It</strong>aliana, quella di<br />

Cavaliere di Gran Croce.<br />

Superato il momento tristissimo<br />

della sua perdita, ci stiamo accorgendo<br />

che ci mancherà molto, ma sarà<br />

comunque ancora presente come guida<br />

anche per le giovani generazioni.<br />

Al Presidente Mantovani, va il ringraziamento<br />

per averci lasciato e rinverdito<br />

gli imperituri valori di Dio,<br />

Patria e Famiglia.<br />

Le Patronesse vicentine<br />

scolpiti per sempre nei nostri cuori.<br />

E allora poco importa il resto; onori,<br />

lodi, riconoscimenti, tante parole.<br />

E’ importante che tu sappia che noi<br />

Patronesse vicentine siamo state, siamo<br />

e saremo sempre al tuo fianco, sicure<br />

che Tu, pur da un altro ambito ci<br />

guardi, ci guidi e ancora ci insegni la<br />

strada da percorrere a testa alta, con<br />

lealtà e con grande amore.<br />

E Tu Francesca, tu che l’hai tanto<br />

amato sii ancora in mezzo a noi.


Buona<br />

Pasqua<br />

Il Presidente<br />

E<br />

’ impossibile non andare<br />

col pensiero al grave<br />

lutto che ha colpito<br />

tutti noi della Federazione<br />

di Vicenza, e i Fanti d’<strong>It</strong>alia<br />

tutta. Siamo rimasti orfani.<br />

Marcello Mantovani era il<br />

nostro punto di riferimento,<br />

era l’uomo che impersonava<br />

l’essenza stessa del Fante e<br />

del Patriottismo. Il suo cuore<br />

era indubbiamente Tricolore,<br />

poco disposto a scendere<br />

a compromessi in merito a<br />

questo, anzi, tutta la sua vita<br />

è stata un continuo insegnamento<br />

al rispetto, all’aiuto<br />

ai più deboli, all’amore per la<br />

Patria e la Bandiera, all’amore<br />

per i Caduti e per la Fanteria,<br />

alla quale era fi ero d’aver appartenuto.<br />

Non facciamo però inutili<br />

piagnistei, ma ricordiamolo<br />

con l’orgoglio d’averlo conosciuto<br />

e d’aver percorso un<br />

buon tratto di strada assieme<br />

a lui. Soprattutto ricordiamolo<br />

con la fi erezza d’averlo<br />

avuto come Presidente e di<br />

averne ereditato le convinzioni,<br />

le emozioni ed il modo<br />

di operare.<br />

Buona Pasqua a tutti i Fanti,<br />

le Patronesse e gli Amici<br />

del Fante, con l’impegno di<br />

tenere alto il nome della Federazione<br />

dei Fanti di Vicenza,<br />

sapendo che così facendo<br />

renderemo onore a Lui.<br />

Un aiuto per<br />

l’Associazione<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

sottoscrizione del 5 per mille per i Fanti del nord-est<br />

La dichiarazione dei redditi può essere un buon<br />

modo per aiutare la nostra Associazione. Tutti, infatti,<br />

possiamo destinare il 5 per mille della nostra<br />

denuncia dei redditi, alla Federazione Provinciale<br />

dei Fanti di Vicenza, senza costi aggiuntivi, perdendo<br />

solo qualche minuto del Vostro tempo.<br />

Tutti i modelli, 730 – CUD ecc. e tutti gli altri<br />

modelli che sono in uso per la tassazione dei nostri<br />

redditi, prevedono la possibilità di destinare il 5<br />

per mille alle Associazioni, basta il codice fi scale<br />

della stessa, e la fi rma del contribuente.<br />

Si potrà consegnare ai CAF, ai Commercialisti<br />

come di solito, o inviarlo all’agenzia delle entrate,<br />

e potrete farlo facendovi aiutare anche dalla vostra<br />

Sezione.<br />

Codice fi scale della Federazione<br />

80025580244<br />

Più siamo e meglio sarà, ditelo a tutti, conoscenti,<br />

amici e parenti, fate pubblicità a questa nostra iniziativa,<br />

che se sappiamo usarla con la dovuta partecipazione,<br />

può aiutare molto la nostra Associazione.<br />

Attilio Gomitolo<br />

BAR - TABACCHERIA<br />

PRIMAVERA<br />

R I C E V I T O R I A L O T T O<br />

S U P E R E N A L O T T O<br />

VIA COGO, 167 - QUARTIERE SAN VITO - BASSANO D/G<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Redazione<br />

7


ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

il Colpevole Silenzio<br />

ci la responsabilità di aver negato o<br />

teso ad ignorare la verità per pregiudiziali<br />

ideologiche e cecità politica”.<br />

Così il capo dello Stato Giorgio<br />

Napolitano ha affermato nella<br />

giornata del ricordo delle<br />

tante vittime uccise e infoibate nelle<br />

terre martoriate della Venezia Giulia<br />

e Dalmazia, ma in particolare in<br />

quell’Istria, ricca di antiche vestigia<br />

venete e romane.<br />

Con parole forti e non di stretta<br />

circostanza, egli ha denunciata “la<br />

congiura del silenzio che per lunghi<br />

anni ha rimosso quell’imperdonabile<br />

orrore contro l’umanità”.<br />

Due fattori più di altri concorsero<br />

a determinare questo silenzio: la<br />

cultura comunista del tempo e gli opportunismi<br />

suggeriti dal presunto avvicinamento<br />

della Jugoslavia di Tito<br />

al blocco occidentale, dopo la rottura<br />

con l’unione sovietica e i Paesi satelliti.<br />

Ma quali furono i precedenti<br />

nefasti che portarono a questa drammatica<br />

vicenda?<br />

Dal settembre del 1943 in Istria e<br />

Dalmazia migliaia di <strong>It</strong>aliani considerati<br />

“nemici del Popolo” dai partigiani<br />

comunisti, vengono perseguitati<br />

e uccisi.<br />

Dopo la liberazione di Trieste, dal<br />

maggio al giugno del ’45, la città è<br />

controllata dai militari di Tito: ex fascisti,<br />

militari, sacerdoti, partigiani,<br />

civili per il solo fatto d’essere italiani<br />

e ritenuti un ostacolo all’espansione<br />

jugoslava, vengono fucilati o fatti<br />

sparire nelle Foibe, le cavità carsiche<br />

nelle quali venivano gettati uomini e<br />

donne e bambini, troppo spesso ancora<br />

vivi. Si calcola che le presone<br />

sparite siano state tra le 10 e 15 mila,<br />

numero non definito con certezza,<br />

che ci lascia perplessi per la sua esiguità<br />

rispetto a certi calcoli ben più<br />

elevati, che abbiamo fatto più col<br />

cuore che con l’intelletto.<br />

Si parla di migliaia di persone<br />

scomparse, ci sono anche degli elenchi,<br />

ma il numero è secondario rispetto<br />

alla crudeltà di quelle morti.<br />

E non è nemmeno sensato dire che il<br />

martirio delle Foibe o l’esodo delle<br />

popolazioni da quelle zone, fossero<br />

Redazione “Non dobbiamo tacere assumendo-<br />

8 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Attilio Gomitolo<br />

in qualche modo giustificati dalle<br />

azioni degli italiani nel periodo della<br />

guerra o antecedentemente ad essa.<br />

Senz’altro si può dire che il dramma<br />

delle Foibe fu generato dalla guerra,<br />

ma questo non smentisce il dramma<br />

stesso, né si può dire che il silenzio,<br />

il lungo silenzio delle istituzioni, si<br />

possa giustificare.<br />

Furono la conseguenza dell’ideologia<br />

comunista e del suo opportunismo<br />

politico, la copertura diplomatica<br />

dei governi occidentali che, messe<br />

assieme, portarono al gravissimo<br />

errore di rimuovere il dramma delle<br />

Foibe, stendendo un impenetrabile<br />

velo di omertà per nascondere quello<br />

che non si voleva e non si doveva<br />

vedere.<br />

Fu così che per un lungo periodo<br />

non se ne parlò e i pochi che ne parlarono<br />

non vennero colpevolmente<br />

ascoltati e, in molti casi, apertamente<br />

ostacolati e ridicolizzati.<br />

Non ci possono essere dei distinguo,<br />

in questo caso come in altri,<br />

l’<strong>It</strong>alia per troppo tempo ha rinviato<br />

questo appuntamento che doveva e<br />

dovrà trasmettere la verità alle nuove<br />

generazioni. Una memoria capace di<br />

non far dimenticare, per poi riconciliare<br />

nel segno di una comune Patria<br />

Europea, popoli un tempo avversari.<br />

E’ tempo che coloro che finora hanno<br />

taciuto, si assumano la responsabilità<br />

di aver negato ed ignorato la<br />

verità, per pregiudiziali ideologiche<br />

e cecità politica, non giustificabili da<br />

calcoli o convenienze internazionali.<br />

L’aggressione italiana alla Jugoslavia,<br />

qualcuno dice iniziata vent’anni<br />

prima della seconda guerra mondiale,<br />

nel retroterra istriano, fu anch’essa<br />

all’origine dell’odio per gli italiani<br />

autoctoni di quelle regioni.<br />

A guerra finita, la vendetta dei comunisti<br />

jugoslavi fu però totale e<br />

criminale, perché colpì indiscriminatamente<br />

istriani e dalmati italiani e,<br />

per la verità, non furono risparmiati<br />

tedeschi, croati, serbi e sloveni.<br />

L’orrore delle Foibe non va comunque<br />

attribuito soltanto agli sloveni o<br />

ai croati, visto che quasi tutti i comandanti<br />

del IX Corpus jugoslavo<br />

erano serbi e montenegrini. E’ comunque<br />

a questa unità che vanno<br />

addebitate le sciagure non solo dell’Istria,<br />

comprendendo fra le tante,<br />

anche l’ordine ai comunisti italiani,<br />

prontamente eseguito, di eliminare<br />

i partigiani della Brigata Osoppo,<br />

dislocati nel Friuli a difesa dell’italianità<br />

di quelle terre. Io mi rifiuto<br />

d’essere considerato complice di una<br />

tragedia infamante, perché volutamente<br />

ignorata da tutti, a cominciare<br />

dalle istituzioni. Prima di Napolitano,<br />

Carlo Azeglio Ciampi ha invitato<br />

a non dimenticare le Foibe; ancor<br />

prima, Francesco Cossiga si è recato<br />

a rendere omaggio alle vittime della<br />

Foiba di Bassovizza, ma sembravano<br />

avvenimenti estemporanei, opportunistici,<br />

diplomatici.<br />

Solo il discorso di Napolitano parla<br />

degli <strong>It</strong>aliani di Istria e Dalmazia<br />

come di ”Vittime di un moto di odio,<br />

di una furia sanguinaria, di un disegno<br />

annessionistico slavo, che prevalse<br />

nel trattato di pace del 1947,<br />

che assunse i sinistri contorni di una<br />

pulizia etnica”, inflitta con ferocia<br />

inaudita alla nostra gente.<br />

Non ci deve importare niente se<br />

alle parole del nostro Presidente<br />

della Repubblica, quello croato ha<br />

risposto con parole degne dei suoi<br />

predecessori che gli infoibamenti li<br />

eseguirono, dimostrando di non aver<br />

ancora imparato a leggere la storia<br />

senza pregiudizi.<br />

Quello che ci deve interessare, è di<br />

ricordare con la tristezza nel cuore<br />

quei nostri connazionali trucidati per<br />

il solo fatto d’essere italiani, consapevoli<br />

che con il nostro colpevole<br />

silenzio, li abbiamo uccisi un’altra<br />

volta. E non dobbiamo scordare nemmeno<br />

quelli che, profughi nei nostri<br />

Paesi, molto spesso, troppo spesso,<br />

sono stai umiliati ed offesi proprio<br />

dalle solite, meschine, insulse e colpevoli<br />

questioni ideologiche.


il Giorno della Memoria<br />

27 gennaio 2009<br />

Con una risoluzione dell’1 novembre<br />

2005, riconosciuta<br />

dalle Nazioni Unite, è stato<br />

stabilito che il 27 gennaio sia il<br />

Giorno della Memoria per ricordare<br />

lo sterminio del popolo ebraico da<br />

parte del regime nazista. La scelta<br />

del giorno non è casuale, poiché il 27<br />

gennaio 1945, le truppe dell’Armata<br />

Rossa, liberavano gli internati supersiti<br />

del Campo di Auschitz – Birkenau,<br />

la più grande fabbrica della<br />

morte mai creata.<br />

Nonostante si celebri ovunque,<br />

con manifestazioni varie la memoria<br />

della Shoah, ancora oggi persistono<br />

atti di antisemitismo che fanno restare<br />

senza parole, così come di fronte<br />

ad affermazioni di un capo di Stato<br />

come quello iraniano che, addirittura,<br />

ne nega l’esistenza.<br />

L’ascesa del nazifascismo, la<br />

Schoah e il massacro di milioni di<br />

uomini, donne e bambini, rimane<br />

uno dei capitoli più tragici della<br />

storia dell’umanità. La Schoah ci fa<br />

comprendere che gli esseri umani<br />

sono capaci di commettere enormi<br />

atrocità nonostante l’evoluzione e il<br />

progresso, e che bisogna proteggere<br />

coloro che sono più deboli, impedendo<br />

che siano violati i diritti umani,<br />

primo fra tutti il diritto alla vita.<br />

Il dono della memoria, è quello<br />

Maria Antonietta Longo<br />

di fornirci di strumenti inesauribili,<br />

che ci fanno riflettere sull’ambiguità<br />

dell’essere umano, e che ci fanno<br />

conoscere come, la miseria e la<br />

grandezza, il bene e il male, possano<br />

alternarsi nello stesso popolo, nello<br />

stesso uomo e, <strong>qui</strong>ndi, in ognuno di<br />

noi. Il Giorno della Memoria, è divenuto<br />

il punto di partenza per un<br />

percorso finalizzato a farci vedere un<br />

antidoto contro l’oscurantismo della<br />

ragione e dei valori etici e morali;<br />

che ci deve rendere consapevoli delle<br />

responsabilità di ciascuno di noi nel<br />

ravvisare quei segnali che evidenziano<br />

qualsiasi forma di violenza verso<br />

i più deboli.<br />

Il 17 settembre 2007, è ufficialmente<br />

nata la Fondazione per il Memoriale<br />

della Schoah, in locali della Stazione<br />

Centrale di Milano, promossa<br />

dalle Ferrovie dello Stato, da Enti<br />

locali, dall’Unione delle Comunità<br />

Ebraiche <strong>It</strong>aliane, dall’Associazione<br />

“Figli della Schoah”, allo scopo<br />

d’istituire uno spazio della Città,<br />

aperto al dialogo e al confronto delle<br />

diversità. Il “Memoriale”, sorgerà sul<br />

luogo da cui, durante l’occupazione<br />

nazista, gli Ebrei detenuti nel Carcere<br />

di San Vittore, venivano caricati<br />

nei carri bestiame e portati nei Campi<br />

di Stermino. E’ uno spazio unico,<br />

rimasto intatto in Europa, che avrà<br />

Chevra Lomdei Mishnayot era la sinagoga di Oswiecim, centro che prima della con<strong>qui</strong>sta nazista e di<br />

essere ribattezzato Auschwitz era abitato da una fiorente comunità ebraica.<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

una duplice valenza: da un lato un<br />

vero e proprio Memoriale; dall’altro<br />

sarà un luogo di ricerca e di studio<br />

oltre che un incontro dinamico fra<br />

diverse realtà.<br />

L’Olocausto degli Ebrei è stato ricordato<br />

ovunque con varie manifestazioni,<br />

alle quali hanno partecipato<br />

gli ormai pochi sopravissuti ai campi<br />

di sterminio nazista che, parlando<br />

della loro tragica esperienza invitano<br />

a riflettere sugli aspetti peggiori dell’animo<br />

umano, che spingono l’uomo<br />

a commettere atrocità.<br />

La Memoria è espressione di tutti gli<br />

uomini, anche di quelli non visibili<br />

che essa rende presenti e ha un Valore<br />

Sacro e, nella tradizione ebraica, è<br />

uno dei più profondi attributi di Dio<br />

e garantisce la libertà, motivo per cui<br />

le dittature tendono a distruggerla.<br />

a Montorio<br />

Veronese<br />

Giurano le reclute del 4°<br />

blocco 2008<br />

Una piccola nota di cronaca per<br />

informare che, finalmente,<br />

siamo stati al giuramento delle<br />

Reclute del centro addestramento<br />

di Montorio Veronese. Bellissimo.<br />

Emozione forte. Sembrava d’essere<br />

ritornato indietro di quarant’anni<br />

esatti.<br />

Semplice e ben organizzata la cerimonia,<br />

non poteva che essere così,<br />

visto che ad organizzarla erano i militari;<br />

c’erano anche i Labari delle<br />

Associazioni d’Arma in sfilata, e a<br />

loro è stato riservato un posto di primo<br />

piano. Veramente di primo piano.<br />

Questo credo voglia significare che<br />

fra i militari c’è il bisogno di sentire<br />

vicine quelle Associazioni che sono<br />

l’emanazione diretta del nostro Esercito.<br />

Ringrazio il Vicepresidente Lucio<br />

Bonfadini, per aver reso possibile la<br />

presenza a Montorio, perché questo<br />

fatto va verso il coinvolgimento, nei<br />

limiti del possibile, dei Fanti vicentini<br />

con le nostre Forze Armate, anche<br />

attraverso la partecipazione al giuramento<br />

delle reclute. La prossima<br />

volta cercheremo di poter essere in<br />

molti di più al Giuramento e, magari,<br />

sfilare in parata dietro ai Labari,<br />

per far capire a quei ragazzi che non<br />

sono soli.<br />

Attilio Gomitolo<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Redazione<br />

9


ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

Lotteria di Natale<br />

Guerra della Provincia.<br />

Il titolo dell’articolo che state<br />

leggendo, è anche il motivo dichiarato<br />

all’ufficio comunale preposto<br />

al controllo di questo tipo d’attività,<br />

per la lotteria che la Federazione ha<br />

lanciato nel novembre scorso, che si<br />

è conclusa il 31 dicembre che è stata<br />

estratta martedì 6 gennaio 2009,<br />

alla presenza di <strong>qui</strong>ndici persone fra<br />

Fanti e Patronesse, nella nostra Sede<br />

provinciale di Contrà dei Burci.<br />

Come sapete, lo è stato detto anche<br />

al minicongresso che abbiamo tenuto<br />

a Chiampo in occasione della “Festa”<br />

del nostro Patrono San Martino,<br />

perché la Federazione non può più<br />

contare su altre entrate, quest’anno<br />

non sarebbe stato possibile finanziare<br />

i nostri interventi in Val Magnaboschi,<br />

Tonezza del Cimone ecc., se<br />

non avessimo trovato il modo d’avere<br />

fondi; da queste considerazioni<br />

Redazione Per il recupero dei Cimiteri di<br />

10 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Attilio Gomitolo<br />

l’idea di organizzare una lotteria che<br />

facesse al nostro scopo. Consiglio<br />

Provinciale, Giunta e Capi Gruppo,<br />

hanno approvato il progetto affidando<br />

l’incarico al Consigliere Provinciale<br />

Bruno Conte, incarico che egli<br />

ha svolto nel migliore dei modi, fino<br />

in fondo con competenza e tenacia.<br />

Il risultato è stato dei migliori. Avevamo<br />

fatto stampare 12.000 biglietti,<br />

e stabilito che il 20% del suo costo<br />

rimanesse nelle casse delle Sezioni<br />

anche per far partecipare le stesse,<br />

sia pure in piccola parte, al finanziamento<br />

proposto.<br />

Con soddisfazione possiamo affermare<br />

che le vendite hanno superato<br />

le nostre attese, anche se c’eravamo<br />

dati un obbiettivo ben maggiore.<br />

Anche l’organizzazione ha superato<br />

brillantemente la prova, anche se<br />

come tutte le cose degli uomini, è<br />

certamente migliorabile e lo faremo.<br />

Cosa dire ancora, grazie. A tutti<br />

Montorso Vicentino<br />

Restaurato il cannone del Monumento ai Caduti<br />

In occasione del 90° anniversario<br />

della fine Prima Guerra Mondiale,<br />

spinti anche dal Generale Domenico<br />

Inneco i Fanti e gli Alpini di<br />

Montorso hanno restaurato il cannone<br />

presso il monumento ai caduti.<br />

E’ stato un lavoro molto lungo che<br />

ha impegnato i Fanti e gli Alpini.Prima<br />

contattando esperti in restauri di<br />

reperti bellici, che ci hanno procurato<br />

copie dei disegni originali, poi andando<br />

a visitare presso il museo della<br />

grande guerra di Rovereto, il modello<br />

del cannone facendo rilievi e schizzi<br />

di particolari mancanti nei disegni .<br />

Arrivato il momento di iniziare il<br />

lavoro vero e proprio, con lo sviluppo<br />

al computer attraverso l’uso di programmi<br />

adatti, di tutti i particolari<br />

mancanti, vedi seggiolini, protezioni<br />

varie, ruote, mozzi, longheroni che<br />

erano stati accorciati per adattarli alle<br />

ruote esistenti, e che mancavano del<br />

tutto.<br />

Come era all’inizio<br />

Lavoro che ha impegnato nello sviluppo<br />

tecnico il presidente dei Fanti<br />

locali ricreando i disegni da poter<br />

girare alle ditte, per realizzare i pezzi<br />

mancani, e le ditte per l’appoggio<br />

logistico per l’assemblaggio, dei vari<br />

pezzi che ha occupato per alcuni sa-<br />

i Fanti, alle Patronesse e ai Simpatizzanti<br />

che si sono adoperati per la<br />

vendita dei biglietti, sopportando<br />

in qualche caso, l’ostilità a volte, il<br />

disappunto e la poca pazienza delle<br />

persone contattate, che avevano bisogno<br />

d’essere convinte della bontà<br />

della nostra iniziativa, grazie.<br />

Il risultato raggiunto, assieme ad<br />

altre iniziative che abbiamo messo<br />

in cantiere e che sembrano andare a<br />

buon fine, ci permettono di organizzare<br />

le nostre attività con una relativa<br />

tran<strong>qui</strong>llità, anche finanziaria, e<br />

a continuare il nostro impegno d’Associazione<br />

che propone alla comunità<br />

della quale è parte, i valori che ci<br />

hanno tramandato i nostri padri e i<br />

nostri Caduti.<br />

L’anno prossimo proporremo ancora<br />

quest’iniziativa, con la certezza che<br />

ognuno di noi farà la sua parte con<br />

consapevolezza e passione; faremo<br />

il possibile per avere premi migliori<br />

e più appetibili, e un’organizzazione<br />

che ci permetta di fare meglio e, magari,<br />

di raggiungere l’obbiettivo di 20.<br />

000 biglietti venduti. Se ce la facessimo<br />

non sarebbe male.<br />

Lino Penzo<br />

bati consecutivi, e alcune serate i<br />

Fanti locali.<br />

Un falegname ha realizzato i raggi<br />

delle ruote che, a detta degli esperti,<br />

sono risultate un’opera d’arte.<br />

Finito il recupero è stato sabbiato e<br />

Fasi del restauro<br />

poi verniciato con il colore originale<br />

ricreato appositamente per l’occasione,<br />

da una ditta locale.<br />

Il gruppo di Alpini si era preso l’incarico<br />

di sistemare la piazzola dove<br />

poggiava il cannone, ruotando la posizione<br />

iniziale di 90°, rendendolo


così ancora più imponente e visibile.<br />

Nel giorno della commemorazione<br />

del 4 novembre avvenuta domenica 9<br />

era presente per l’occasione anche il<br />

generale Domenico Inneco che al termine<br />

della cerimonia commemorativa<br />

ha fatto gli elogi al gruppo di lavoro<br />

per l’ottimo risultato conseguito.<br />

Particolari dei disegni originali Il risultato finale<br />

il gruppo Mimetiche<br />

Cercansi amici pronti a partecipare<br />

Lucio Bonfadini<br />

36056 TEZZE SUL BRENTA (VI) - Viale Brenta, 39<br />

Tel. 0424 89396<br />

AUTOCARROZZERIA<br />

ANGELA<br />

di Seulotto s.r.l.<br />

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RADDRIZZARE SENZA VERNICIARE<br />

(Grandine e ammaccature varie)<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

Credo che ormai tutti i fanti<br />

vicentini abbiano in qualche<br />

occasione notato la presenza<br />

della “squadra mimetiche” nell’ambito<br />

di manifestazioni o cerimonie, di<br />

carattere sezionale o provinciale.<br />

E’ comuque ac<strong>qui</strong>sito che oggi la<br />

“squadra” è diventata una bella realtà<br />

per la nostra Associazione provinciale:<br />

lo dimostra il fatto che sempre più<br />

Sezioni ne richiedono la presenza, per<br />

dare quel tocco di marzialità che da<br />

spicco alle cerimonie stesse.<br />

Ora proprio per lo spessore ac<strong>qui</strong>sito,<br />

ci si sta rendendo conto che il<br />

numero dei suoi componenti non è<br />

più sufficiente, per le sempre nuove<br />

richieste di servizio.<br />

Aproffitto di questo spazio, per lanciare<br />

un appello che spero venga vivamente<br />

raccolto da più di uno dei<br />

nostri giovani, ed anche meno giovani<br />

Fanti.<br />

Abbiamo bisogno di rinforzi perchè<br />

così potremo soddisfare le sempre<br />

maggiori richieste, diluendo l’impegno<br />

individuale. E’ sottinteso che<br />

l’impegno richiesto non sarà mai superiore<br />

alla disponibilità che ognuno<br />

potrà dare.<br />

Unica condizione richiesta è l’abbigliamento<br />

che comunque è facilmente<br />

risolvibile. Per informazioni,<br />

la Federazione saprà indirizzarvi alla<br />

persona incaricata.<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Redazione<br />

11


Redazione<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

... 5<br />

0 / 0 0<br />

dell’ IRPEF<br />

Per finanziare le nostre attività<br />

Forse non tutti sanno che le Federazioni<br />

del Veneto della nostra<br />

Associazione, si sono date<br />

un coordinamento, che ha la funzione<br />

di amalgamare uno stesso modo<br />

di operare per il bene del nostro sodalizio<br />

nazionale. I risultati dello<br />

sforzo di armonizzare realtà così diverse<br />

ma, così uguali per la storia, la<br />

coltura, il modo di pensare e operare<br />

che ci accomunano, incominciano a<br />

vedersi e a dare frutti. Quello che più<br />

piace, è che fra le tante attestazioni<br />

che abbiamo ricevuto, quelle esterne<br />

alla nostra Associazione, tantissime<br />

ed importanti, ci hanno fatto molto<br />

piacere, perché sono il sintomo positivo<br />

che stiamo lavorando bene, e<br />

che il nostro lavoro è apprezzato a<br />

tutti i livelli, sia sociali sia politici.<br />

Ci manca ancora la visibilità, importantissima,<br />

che gli organi di stampa<br />

e televisivi sanno dare ma, ne sono<br />

sicuro, con l’impegno di tutti i Fanti<br />

riusciremo ad ottenerla sia a livello<br />

locale, sia a livello regionale e nazionale.<br />

In questo senso, e soprattutto<br />

a livello locale, tutti i Presidenti di<br />

Sezione si facciano carico di promuovere<br />

o mantenere i contatti con<br />

i corrispondenti di zona dei nostri<br />

quotidiani, per pubblicizzare adeguatamente<br />

le proprie attività, anche<br />

la più piccola. Il coordinamento del<br />

Veneto ( Belluno, Padova, Rovigo,<br />

Treviso, Venezia, Verona e Vicenza),<br />

è strutturato in modo semplice, ha un<br />

Presidente, un Segretario e un Direttivo<br />

composto dai Presidenti delle<br />

Federazioni stesse, e dai Consiglieri<br />

nazionali del Veneto, eletti nell’ultimo<br />

congresso.<br />

Chi legge, a questo punto si chie-<br />

12 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Attilio Gomitolo<br />

derà cosa centra tutto questo con<br />

l’IRPEF e il 5 °/°° da versare alle<br />

Associazioni che ne hanno diritto. E’<br />

presto detto.<br />

E’ noto che il volontariato, di tutte<br />

le categorie, oggi è in crisi, in alcuni<br />

casi si tratta di crisi strutturale, e che<br />

per tutti, si tratta di una crisi di tipo<br />

finanziario. Anche per i Fanti è così,<br />

ed è sempre più difficile finanziare le<br />

tantissime attività che le Federazioni<br />

del Veneto organizzano. Non è certo<br />

l’euro che ogni Federazione riceve al<br />

momento del tesseramento per ogni<br />

bollino che consegna, a fare in modo<br />

che ci sia disponibilità economica.<br />

Più o meno poi, i proventi del tesseramento<br />

non bastano nemmeno a<br />

pagare l’affitto dei locali della sede<br />

provinciale. E allora cosa fare? Fra<br />

le tante cose che si possono e si devono<br />

tentare, c’è anche la richiesta<br />

di attribuzione del 5 °/°° sull’imposta<br />

per le persone fisiche; domanda<br />

allargata a tutte le agenzie delle entrate<br />

del Veneto. E’ importante. Le<br />

informazioni che abbiamo in merito<br />

sono buone, e abbiamo avuto ampie<br />

e autorevoli assicurazioni che è una<br />

possibilità concreta che, se ben organizzata<br />

e debitamente pubblicizzata<br />

può portare, nel tempo, buone soddisfazioni.<br />

La proposta è stata discussa<br />

nella riunione del coordinamento del<br />

24 gennaio scorso a Campedello, ed<br />

è stata approvata all’unanimità da<br />

tutti i presidenti delle Federazioni<br />

venete. Ora cosa rimane da fare per<br />

rendere operativa questa iniziativa<br />

che, per essere attiva abbisogna di un<br />

codice fiscale, che la nostra Federazione<br />

mette a disposizione di tutta la<br />

Regione, con la quale aprirà un con-<br />

to corrente cumulativo, in una banca<br />

diversa dalla nostra, per dare la più<br />

grande trasparenza a tutta l’operazione.<br />

Anche la suddivisione delle<br />

entrate è stata discussa, arrivando<br />

alla decisione di dividere proporzionalmente,<br />

tenendo conto del numero<br />

di bollini che ogni Federazione corrisponde<br />

nell’anno di riferimento, alla<br />

Segreteria nazionale. Come vedete,<br />

stiamo cercando di reperire quanto<br />

possibile, con i mezzi che ci vengono<br />

messi a disposizione, stando attenti ai<br />

costi, per conseguire l’obbiettivo di<br />

far continuare le attività delle Federazioni<br />

provinciali che sono il punto<br />

di riferimento delle Sezioni, per le<br />

quali hanno l’obbligo di coordinare,<br />

supportare e proporre attività.<br />

Sarà compito di tutti noi fare in<br />

modo che in tanti diano ai Fanti la<br />

loro preferenza, sensibilizzando tutti<br />

i soci, i commercialisti i centri CAF.<br />

E, naturalmente, parenti, amici e conoscenti.<br />

Prossimamente arriveranno<br />

a tutte le Sezioni le indicazioni da seguire,<br />

e ai Presidenti, ai Direttivi e a<br />

tutti i Fanti il compito, che deve essere<br />

visto come un obbiettivo, quello<br />

di raggiungere il miglior risultato<br />

possibile.<br />

Prima di chiudere, informo che<br />

quando leggerete questo numero della<br />

nostra rivista “Fanti Vicentini”, il<br />

sito internet dei Fanti del Veneto sarà<br />

operativo. E’ la nostra finestra sul<br />

mondo, se lo usiamo bene può darci<br />

parecchia visibilità, anche fuori dal<br />

mondo delle Associazioni d’Arma.<br />

Noi Veneti abbiamo un modo di dire<br />

che usiamo quando siamo in difficoltà<br />

e che è diventato anche il “moto”<br />

di un’unità militare: “Tasi e tira”, che<br />

si adatta perfettamente alle difficoltà<br />

che stiamo vivendo. Sarà infatti impegnandoci<br />

( “Tira” ) con convinzione,<br />

che riusciremo ad uscire dai nostri<br />

problemi.<br />

F R E S A T U R A A L E S A T U R A<br />

C O N C N C E G E N E V O I S E<br />

M E C C A N I C A D I P R E C I S I O N E<br />

M.P. s.n.c. di Zonta Eliodoro & C.<br />

Via Alessi, 11 - 36022 CASSOLA (VI)<br />

Tel. e Fax 0424 533324<br />

E- mail: mp@nsoft.it<br />

www. mpzonta.it


Dal Glorioso “Arcobaleno”<br />

A “FANTI VICENTINI”<br />

Impossibile che i nostri soci non si<br />

siano accorti del cambio di nome<br />

della nostra rivista trimestrale.<br />

Con il primo numero di quest’anno,<br />

infatti, dopo 35 anni di onorato servizio,<br />

Arcobaleno va in pensione, non<br />

nei contenuti che saranno gli stessi,<br />

ma nel titolo.<br />

Da quest’anno dovremmo abituarci<br />

a chiamare il nostro giornale “Fanti<br />

Vicentini”, certamente più appropriato<br />

del Vecchio.<br />

Dovendo fare richiesta al Tribunale<br />

di Vicenza ( Registro Stampa e<br />

Variazione Periodici ) per variare il<br />

titolo, ho avuto modo di sapere che<br />

la prima registrazione di Arcobaleno<br />

risale al 1974, che in quel periodo il<br />

Direttore responsabile era il maestro<br />

Scalzotto e che veniva stampata in<br />

una tipografia dei dintorni di Schio,<br />

forse a Torrebelvicino.<br />

Dopo il maestro Scalzotto venuto a<br />

mancare prematuramente, una direzione<br />

provvisoria, fino all’arrivo dell’amico<br />

Walter Stefani che ha diretto<br />

la nostra rivista per ben sedici anni,<br />

con passione e competenza.<br />

Permettetemi di non essere preciso<br />

nel raccontarvi questa breve storia<br />

di Arcobaleno, anche per lasciargli<br />

intatta quell’aura indefinita che ha<br />

sempre avuto.<br />

La politica associativa che la Federazione<br />

di Vicenza ha avviato in<br />

questi ultimi sei anni, quella cioè che<br />

prevede l’invio della nostra Rivista<br />

ad Enti ( scuole, Comuni, biblioteche<br />

ecc. ), ai Sindaci, a bar e altri locali<br />

pubblici, ha evidenziato la necessità<br />

di far associare il nome della rivista<br />

stessa ai Fanti vicentini.<br />

Da questo il nuovo nome. Succedeva<br />

spesso, è successo anche a me<br />

personalmente, che chiedendo all’interlocutore<br />

di turno se avevano<br />

visto un articolo particolare pubblicato<br />

sulla rivista dei Fanti, questi non<br />

sapesse a cosa mi riferivo e, dopo la<br />

mia spiegazione, rimanesse comunque<br />

spaesato dal fatto che non sapeva<br />

identificarla con noi Fanti.<br />

Era già da qualche tempo che discorrendo<br />

con Marcello Mantovani<br />

di questi fatti, si prospettava la possibilità<br />

di cambiarne il nome.<br />

Per la verità mi diceva anche che<br />

questa cosa lo faceva star male, anche<br />

se ne capiva l’utilità, perché era<br />

affettivamente legato a quel nome<br />

che, nell’intenzione del Direttivo<br />

dall’ora, i colori dell’Arcobaleno volevano<br />

rappresentare tutte le mostrine<br />

dei Reggimenti di Fanteria.<br />

Comunque, mi disse, caro Attilio,<br />

se il Consiglio Provinciale e la Giunta<br />

ritengono utile fare questa variazione<br />

fatela, solo vi prego di farla il più<br />

tardi possibile. Proprio in osse<strong>qui</strong>o<br />

alla richiesta del nostro Presidente<br />

e, ancora una volta ammirati dalla<br />

sua apertura mentale e dal suo amore<br />

per la nostra Associazione, abbiamo<br />

aspettato un altro anno prima di dare<br />

attuazione a questo progetto.<br />

Oggi, pur con la tristezza nel cuore,<br />

sono contento che non abbia avuto<br />

modo di vedere che il nome del “suo”<br />

Arcobaleno, lo avremmo cambiato.<br />

Negli incontri con le Sezioni, abbiamo<br />

avuto modo di riscontrare una<br />

totale adesione a questa nuova iniziativa<br />

editoriale, che ha il solo scopo di<br />

rendere visibile la nostra Associazione,<br />

anche attraverso la sua identificazione<br />

con la sua Rivista, così come<br />

succede in altri sodalizi.<br />

Nel proporre questa nuova edizione,<br />

e <strong>qui</strong>ndi la domanda in Tribunale,<br />

abbiamo avuto da Stefani la massima<br />

adesione e utili consigli sul percorso<br />

da fare, ma anche la sua rinuncia<br />

all’incarico perché, la sua età e la<br />

salute, non gli permettono di seguire<br />

come meriterebbe questo nuovo carico<br />

di lavoro.<br />

Fortuna che la famiglia dei Fanti<br />

è molto disponibile e, dopo alcune<br />

telefonate, l’amico Franco Pepe accettava<br />

l’incarico di Direttore della<br />

Rivista, l’altro amico Bruno Cappellotto<br />

di Schio accettava di occuparsi<br />

dell’impaginazione e della composizione<br />

di Fanti Vicentini, con l’entusiasmo<br />

che lo contraddistingue e con<br />

le sue indubbie capacità professionali.<br />

Abbiamo così potuto rincominciare<br />

l’iter burocratico per avere dal Tribunale<br />

il nuovo permesso editoriale.<br />

Il risultato è quello che avete sotto<br />

mano.<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

Attilio Gomitolo<br />

Visto il successo che ha avuto l’iniziativa<br />

dei Fanti di Tezze sul Brenta<br />

che assieme al loro Presidente Francesco<br />

Cerantola, hanno abbonato<br />

al nostro periodico i locali pubblici<br />

del loro paese oltre al Comune, alla<br />

Biblioteca comunale, al Sindaco, mi<br />

permetto di chiedere ai Presidenti di<br />

tutte le nostre Sezioni di copiare gli<br />

amici di Tezze.<br />

Questo ci farà conoscere meglio<br />

dalla gente e sarà un meraviglioso<br />

veicolo pubblicitario alle nostre iniziative.<br />

Termino ricordando a tutti che per<br />

ridurre il deficit fra il costo della rivista<br />

e le entrate per gli abbonamenti,<br />

abbiamo introdotto la pubblicità,<br />

allargando nel contempo le pagine<br />

a disposizione per i vostri articoli.<br />

Siamo partiti con quello che fino ad<br />

ora siamo riusciti ad avere in richieste<br />

pubblicitarie, siccome c’è ancora<br />

posto, preghiamo tutti di adoperarsi<br />

per arrivare all’obbiettivo che ci siamo<br />

proposti.<br />

A tutti la richiesta di prendere a<br />

cuore tutte le iniziative della Federazione,<br />

come se fossero quelle della<br />

vostra Sezione.<br />

Così facendo miglioreremo la gestione<br />

della nostra Associazione provinciale,<br />

raggiungeremo l’obbiettivo<br />

di contenere i costi, e avremo la possibilità<br />

di coordinare meglio le varie<br />

cerimonie, proponendo la nostra immagine<br />

nel migliore dei modi.<br />

Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a.-Spedizione in Abbonamento Postale - D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza<br />

Fanti<br />

A N N O X X X V I I N . 1 A P R I L E 2 0 0 9<br />

P E R I O D I C O T R I M E S T R A L E P E R G L I I S C R I T T I<br />

V I C E N T I N I<br />

NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE VICENTINA<br />

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL FANTE<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Redazione<br />

13


Redazione<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

Vanzi , Mulini , Comune di Laghi<br />

Cimitero di Guerra Austroungarico<br />

Era da un bel po’ che mi ripromettevo<br />

di farlo, ma fra impegni<br />

personali ed associativi<br />

mi è mancato il tempo, o meglio, il<br />

tempo qualche volta magari l’avrei<br />

trovato ma, è risaputo, che per mettersi<br />

a scrivere in maniera degna di<br />

qualsiasi cosa, bisogna trovare anche<br />

il momento adatto, l’ispirazione, e<br />

fino ad ora non sono coincisi.<br />

Forse è meglio così, perché ora siamo<br />

sicuri che quello che era iniziato<br />

come un esperimento poco impegnativo,<br />

si è consolidato tanto che sarà<br />

portato avanti anche in futuro. I Fanti<br />

vicentini hanno messo un altro nastrino<br />

alle loro già gloriose insegne.<br />

Come avrete capito mi riferisco al<br />

Cimitero di Guerra Austroungarico<br />

di Laghi che si trova nella Contrà<br />

Vanzi – Mulini.<br />

Era l’estate 2007, quando alla fine<br />

della cerimonia commemorativa tenutasi<br />

sul posto, il Sindaco Oliviero<br />

parlando con il nostro Presidente di<br />

Schio Giovanni Bertoldo raccontava<br />

la difficoltà per il suo Comune<br />

di continuare ad occuparsi, non solo<br />

della cerimonia ma anche della manutenzione<br />

del Cimitero stesso.<br />

Il messaggio fu raccolto dalla Zona<br />

3, e dopo le elezioni provinciali del<br />

novembre, in qualità di Vicepresidente<br />

organizzativo, mi fu affidato<br />

l’incarico di coordinare i vari interventi<br />

e prendere i relativi accordi,<br />

aiutato in maniera meravigliosa dal<br />

Capo Gruppo della Zona 3 Pietro<br />

Framarin.<br />

Quando i Fanti si mettono d’impegno,<br />

le cose funzionano e i Fanti delle<br />

Sezioni della Zona 3, non appena<br />

la stagione lo ha permesso, pulìrono,<br />

sistemarono, costruìrono quello che<br />

mancava per fare in modo che al momento<br />

della cerimonia, tutto fosse in<br />

ordine e, per riuscirvi, gli interventi<br />

furono ben più d’uno.<br />

Il magone mi viene quando penso<br />

al giorno della cerimonia: manifestazione<br />

all’aperto, nuvole basse, pioggia<br />

battente; un disastro. Fortunatamente<br />

noi Fanti non ci scoraggiamo<br />

facilmente, l’abbiamo dimostrato più<br />

volte e in tutti i tempi; anche nell’anno<br />

passato le condizioni atmosferi-<br />

che davvero avverse hanno messo a<br />

14 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

dura prova la nostra forza d’animo,<br />

non la nostra pazienza né la volontà.<br />

Pioveva fin dal primo pomeriggio,<br />

anche durante l’inaugurazione<br />

del museo documentale sulla prima<br />

guerra mondiale di Posina, io ero<br />

presente preoccupatissimo, con il<br />

cuore stretto dall’angoscia per la riuscita<br />

della cerimonia a Laghi, e con<br />

un sempre più marcato senso di scoramento.<br />

Il Cimitero Austroungarico, posto<br />

sulla sinistra poco prima ma davanti<br />

alle case delle contrade Vanzi e<br />

Molini, in condizioni normali è già<br />

disagevole, figuriamoci in quelle<br />

condizioni, ma la cerimonia vista la<br />

presenza di personalità straniere, non<br />

era rinviabile.<br />

Ho detto che il tempo era pessimo,<br />

fino a prima, poco prima della cerimonia<br />

pioveva a dirotto però, incredibilmente,<br />

quando la manifestazione<br />

incominciò, smise di piovere e la<br />

pausa durò tutto il tempo necessario<br />

per portarla a termine.<br />

Tutto si svolse nel migliore dei<br />

modi, con la presenza di molte Bandiere,<br />

Labari, Fanti e Patronesse,<br />

rappresentanze Austriache in divisa<br />

storica, autorità civili militari ecc.,<br />

tutto come da copione insomma.<br />

Era presente anche la Fanfara dei<br />

Kaiserjager che, presente a Posina,<br />

non ha voluto mancare alla cerimonia<br />

di Laghi, per commemorare i 49<br />

soldati Austroungarici sepolti in quel<br />

Cimitero.<br />

Lucio Bonfadini<br />

Considerato il tutto a posteriori,<br />

sono fermamente convinto che<br />

quanti hanno lavorato e collaborato<br />

alla buona riuscita del tutto, devono<br />

sentirsi perfettamente appagati, Fanti<br />

della Zona 3 in Primis, l’Amministrazione<br />

comunale, la Federazione<br />

Provinciale e il sottoscritto per il<br />

buon risultato ottenuto.<br />

Il piccolo Cimitero Austroungarico,<br />

è pertinenza della Zona 3 e dei<br />

suoi Fanti guidati dal bravissimo<br />

Pietro Framarin e il Presidente Federale<br />

ed io siamo convintissimi che è<br />

in buone mani e che la nostra Associazione<br />

per merito loro farà sempre<br />

bella figura. Sarà stato il successo<br />

della cerimonia, il posto bellissimo<br />

nel quale si trova ad ispirare ai Fanti<br />

della Sezione di Torrebelvicino, che<br />

da poco hanno ricostituito il Gruppo,<br />

a richiedere che sua la manutenzione<br />

sia affidata a loro.<br />

Il nostro Presidente ha detto di si<br />

con entusiasmo e ha chiesto a Framarin<br />

di dare loro il supporto di tutta<br />

la sua esperienza, per eseguire al<br />

meglio i lavori, e a me di mantenere<br />

i contatti con l’Amministrazione comunale<br />

e il Sindaco di Laghi.<br />

Sono orgoglioso di avere l’opportunità<br />

di lavorare assieme a gente orgogliosa<br />

della propria appartenenza,<br />

che si trova bene nel lavorare assieme,<br />

per fare gruppo e compiere belle<br />

cose.


Scendendo dal Cimone<br />

Un tardo pomeriggio di fine<br />

estate, sulla strada che dal<br />

Monte Cimone scende in<br />

Contrada Campana e a Tonezza, osservavo<br />

dal posto dov’ero accampato<br />

assieme a degli amici per un<br />

pic-nic ristoratore che non mi faceva<br />

rimpiangere la calura della pianura,<br />

un’allegra comitiva di giovani che,<br />

zaino in spalla, tornavano da una<br />

passeggiata sul pianoro del Sacro<br />

Monte.<br />

Anche noi ci stavamo muovendo<br />

e, seguendo il loro percorso, li vidi<br />

svoltare sulla stradina della “Casa<br />

del Fanciullo Gesù”, e salire al Cimitero<br />

Militare Austroungarico, che<br />

sorge poco sopra, in un magnifico<br />

anfiteatro, da qualche anno recuperato<br />

dai Fanti vicentini, in particolare<br />

quelli della Zona 3.<br />

N’avevano sentito parlare, mi dissero<br />

quando arrivai vicino a loro e<br />

capirono che anch’io sono un Fante,<br />

e si ricordavano per averlo visto abbandonato<br />

qualche anno prima, senza<br />

percepire che fosse un sito della<br />

prima guerra mondiale.<br />

Ora vedendo il risultato del lavoro<br />

compiuto, meravigliati, mi richiedevano<br />

informazioni sulla guerra del<br />

1915 – 18, e come l’Altopiano di Tonezza,<br />

fosse stato coinvolto da essa,<br />

non n’avevano mai sentito parlare<br />

e furono meravigliati da quello che<br />

sommariamente raccontai loro.<br />

Anche la visita che avevano fatta<br />

al Sacrario del Monte Cimone, pur<br />

capendo di trovarsi in un luogo “Sacro”,<br />

lo avevano capito anche dalle<br />

lapidi marmoree che avevano letto<br />

poste attorno al Sacello, non avevano<br />

avuto modo di conoscerne gli avvenimenti.<br />

Non mi feci pregare e raccontai<br />

loro quanto sapevo di quel periodo<br />

di novant’anni fa, quando gli uomini<br />

decisero che le loro ragioni andavano<br />

sostenute con le armi compiendo,<br />

come sempre succede in questi casi,<br />

un inutile massacro senza evidentemente<br />

risolvere niente, visto che<br />

appena vent’anni dopo, rifecero lo<br />

stesso errore, questa volta ancor più<br />

tragico.<br />

Attentissimi a quanto raccontavo,<br />

continuavano ad abbracciare con lo<br />

sguardo il perimetro cimiteriale, e<br />

mammano che mi addentravo nel<br />

racconto, vedevo sui loro volti le domande<br />

che in cuor loro si facevano<br />

e che mi avrebbero fatte dopo che<br />

avessi terminato il mio dire.<br />

Erano sette, quattro ragazzi e tre<br />

ragazze, la loro età era attorno ai<br />

vent’anni, non di più, studenti per la<br />

maggior parte. La domanda più importante<br />

che mi fecero, è all’incirca<br />

questa: “Come mai degli ex soldati<br />

italiani, s’impegnano così tanto nel<br />

recupero di un manufatto militare<br />

nemico?”, non mi fu difficile rispondere,<br />

perché era un quesito che avevo<br />

sentito chiedere altre volte.<br />

Vedete ragazzi dissi, con il recupero<br />

che i Fanti hanno fatto di questo Cimitero,<br />

intendono rendere omaggio<br />

alla memoria dei soldati Austroungarico<br />

in esso sepolti, riconoscendo<br />

in loro gli stessi valori che avevano<br />

anche i nostri ragazzi che si sacrificarono<br />

per la Patria con coraggio,<br />

tenacia, spirito di sacrificio e senso<br />

del dovere.<br />

Rimasero sorpresi della mia risposta,<br />

non se lo aspettavano, e ancor di<br />

più lo furono quando dissi loro che<br />

dal 27 luglio 2006, il sito cimiteriale<br />

è intitolato “ Monumento alla Pace<br />

e alla Concordia fra i Popoli”. Rincarai<br />

la mia affermazione dicendo<br />

che il nostro intento, quello di noi<br />

Fanti, e di far capire a quanti hanno<br />

la bontà di ragionare, che le guerre,<br />

anche se vinte, sono sempre perse e<br />

per rendersene conto basta guardare<br />

l’impressionante numero di morti<br />

che son costate.<br />

Stupiti, i ragazzi, vollero sapere<br />

quanto era durato il recupero di quella<br />

“Cattedrale a cielo aperto” come<br />

definirono quel simbolo del sacrificio<br />

dei giovani dell’allora Impero<br />

austroungarico e, conosciutane l’entità<br />

ne furono ulteriormente sorpresi.<br />

Ancor di più lo furono, quando<br />

portatili davanti alla baita, videro i<br />

nomi dei soldati sepolti in quel quadrato<br />

di terra, e le località nelle quali<br />

trovarono la morte, tutte attorno all’Altopiano<br />

tonezzano che, dopo il 23<br />

settembre 1916 e fino al 2 novembre<br />

del 1918, rimase in mano Austriaca,<br />

perdendo, a causa dell’asprezza del<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

Antonio Ruzzon<br />

terreno e delle formidabili opere di<br />

difesa che gli imperiali vi avevano<br />

costruito, l’importanza strategica<br />

che il nostro Esercito vi aveva dato<br />

inizialmente. Si soffermarono parecchio<br />

i miei nuovi amici su quei nomi,<br />

alcune delle località che ricordano la<br />

loro morte le conoscono, così come<br />

conoscono alcuni dei paesi di provenienza<br />

e, molto spesso, leggendovi le<br />

relative date di nascita si dicevano,<br />

“guarda questo aveva la nostra età,<br />

quest’altro è nato lo stesso giorno<br />

nel quale sei nato tu, lo stesso mese”,<br />

stupiti che si conservassero ancora i<br />

loro nomi.<br />

All’interno della baita poi, trovarono<br />

i lavori di Giuliano Mattioli realizzati<br />

con le schegge delle bombe<br />

che raccoglie personalmente sui vari<br />

Campi di Battaglia e poi utilizza per<br />

le sue opere d’arte. Si, opere d’arte<br />

perché oltre che la manualità, nei<br />

suoi lavori il nostro Giuliano ci mette<br />

l’anima, e la sua anima testimonia<br />

la volontà di pace.<br />

Sorpresi, meravigliati, contenti<br />

d’essersi fermati per questa visita,<br />

non ci sono commenti che possiamo<br />

fare a caldo, se non positivi, dicono i<br />

ragazzi, oggi abbiamo avuto modo di<br />

vedere una cosa che parla di rispetto<br />

per il simbolo che il luogo sacro vuol<br />

trasmettere, di memoria, d’onore,<br />

abbiamo respirato un’aria diversa da<br />

quella che siamo abituati a respirare,<br />

e di questo siamo grati a lei e ai Fanti<br />

vicentini per quanto avete fatto.<br />

Salutandoli, ho detto loro che i<br />

morti del Cimone, <strong>It</strong>aliani, e quelli<br />

che erano sepolti nel Cimitero di località<br />

Crosati, Austroungarico, sono<br />

vittime innocenti della follia umana,<br />

ma li accomuna il senso dell’onore e<br />

del dovere con il quale hanno saputo<br />

compiere il dovere che la Patria imponeva<br />

loro in quel triste momento.<br />

Sono contento che l’occasione mi<br />

abbia dato l’opportunità di conoscere<br />

dei giovani, d’intrattenermi con<br />

loro su temi che usualmente non si<br />

toccano, sperando d’avere saputo<br />

trasmettere loro i valori che i Fanti<br />

hanno voluto riaffermare con il loro<br />

intervento.<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Redazione<br />

15


Emisfero Patronesse<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

per le Patronesse<br />

Un 2008 ricco d’iniziative<br />

Il 2008 è stato un anno ricco di<br />

appuntamenti, che le Patronesse<br />

vicentine hanno affrontato con il<br />

massimo impegno. Ricordiamo solo<br />

i principali<br />

Primo fra tutti il Raduno Nazionale<br />

che, nonostante che al momento<br />

della sfilata cadesse una pioggia<br />

molto forte, abbiamo sfilato con ordine<br />

e compostezza, come del resto<br />

tutta la rappresentanza vicentina,<br />

suscitando l’entusiasmo di quanti ci<br />

vedevano passare. Abbiamo partecipato<br />

numerose alla sempre toccante<br />

cerimonia di Val Magnaboschi, che<br />

richiama ogni anno tantissima gente,<br />

così come al 3° incontro della<br />

Pace di Tonezza del Cimone che<br />

diviene sempre più internazionale,<br />

e ad Arsiero.<br />

Al Sacrario Militare di Arsiero le<br />

Patronesse delle varie Sezioni vicentine,<br />

hanno svolto un’importante<br />

opera di recupero delle scritte sulle<br />

lapidi del Sacrario, che sono 1154,<br />

che a causa del tempo avevano i<br />

nomi cancellati ed illeggibili, essendoci<br />

solo l’incisione sulla pietra<br />

bianca e pertanto non leggibile. Con<br />

pazienza certosina, e il lavoro vissuto<br />

più che svolto, con rara sensibilità<br />

e commozione sapendo che sotto<br />

alla lapide ci sono le spoglie mortali<br />

del Caduto, hanno recuperato tutti i<br />

nomi e le unità di appartenenza del<br />

soldato sepolto. L’intervento è stato<br />

come una preghiera ed un ringraziamento<br />

per la giovane vita donata<br />

alla Patria e una partecipazione, per<br />

quanto tardiva, alle vicende di quei<br />

giovani eroi, che a novant’anni di<br />

Le Patronesse vicentine dell’Associazione<br />

del Fante,<br />

assieme ai Fanti delle loro<br />

Sezioni, partecipano con impegno<br />

e senso di solidarietà alla raccolta<br />

dei fondi a favore dell’AISM ( associazione<br />

italiana sclerosi multipla ),<br />

con la vendita, nelle piazze dei vari<br />

16 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Maria M. AnzolinTodeschini<br />

distanza riescono ancora a coinvolgere<br />

emotivamente chi vi si avvicina<br />

con umiltà e voglia di conoscere.<br />

Non sono state trascurate le cerimonie<br />

dell’Associazione del Fante,<br />

nei vari appuntamenti che nel 2008<br />

si sono succeduti numerosi nella provincia<br />

di Vicenza, organizzati per celebrare<br />

i novant’anni della Vittoria,<br />

dimostrando così che le Patronesse<br />

vicentine sono consapevoli dell’importanza<br />

dei valori, dei principi e degli<br />

ideali che l’Associazione testimonia<br />

e propone con convinzione.<br />

Sono, poi, riuscite a tradurre egregiamente<br />

in impegno “quell’Operare<br />

per i vivi”, che la nostra Associazione<br />

non si stanca mai di promuovere,<br />

convinte che così facendo, ricordiamo<br />

i nostri Caduti. Ogni Gruppo di Patronesse<br />

svolge una notevole attività<br />

indirizzata al sociale, affiancando i<br />

Fanti delle rispettive Sezioni collaborando<br />

con loro e coinvolgendoli nelle<br />

iniziative promosse. Collettivamente,<br />

in Provincia sono parecchie le attività<br />

proposte e portate a compimento<br />

dalle Patronesse, che danno sostanza<br />

a svariati impegni che si protraggono<br />

anche negli anni come, per esempio,<br />

le adozioni a distanza. Ne abbiamo<br />

in India, iniziate subito dopo lo Tzunami<br />

del 2004, in Kenia, in Bangla<br />

– Desch, dove sosteniamo l’attività<br />

missionaria di Padre Marino Rigon<br />

nativo di Villaverla un paese a pochi<br />

chilometri da Vicenza, e di Padre<br />

Joji che è responsabile di una parrocchia<br />

nell’India centrale grande quasi<br />

come la provincia di Vicenza, fra le<br />

più povere di quello stato. Sono tut-<br />

le Patronesse vicentine<br />

Collaborano con l’AISM<br />

Maria M. Todeschini<br />

Paesi, delle gardenie nei giorni 7 e 8<br />

marzo.<br />

Già in ottobre le Patronesse avevano<br />

aderito all’evento “Una Mela per la<br />

vita”, riscontrando molta partecipazione<br />

da parte della gente. E’ <strong>qui</strong>ndi<br />

loro intenzione continuare a dare sostegno<br />

a queste iniziative con la pro-<br />

ti interventi diretti, appoggiati dalla<br />

San Vincenzo vicentina, che tiene i<br />

collegamenti fra noi e loro. Abbiamo<br />

dimostrato sensibilità anche verso le<br />

Associazioni che operano in ambito<br />

nazionale per la ricerca e, in ambito<br />

locale con interventi di assistenza<br />

immediata all’ammalato e alla sua<br />

famiglia. Siamo state <strong>qui</strong>ndi vicine<br />

con un consistente contributo economico<br />

all’AVIL ( Ass. Vicentina Leucemie<br />

e Linfomi ), alla “Città della<br />

Speranza” ( Ricerca ed Assistenza<br />

per la cura delle Leucemie Infantili<br />

) e all’AISM. ( Ass. <strong>It</strong>aliana per la ricerca<br />

sulla Sclerosi Multipla ). Con<br />

quest’ultima Associazione, oltre al<br />

solito contributo, abbiamo operato<br />

assieme ai Fanti delle Sezioni provinciali,<br />

alla raccolta di fondi con la<br />

vendita nelle piazze dei nostri paesi,<br />

delle gardenie in marzo e delle mele<br />

in ottobre, ottenendo risultati entusiasmanti.<br />

E’ un impegno piccolo,<br />

ma che gratifica chi lo svolge, perché<br />

si ha la possibilità di vedere i risultati<br />

di questo lavoro, recandosi al centro<br />

AISM di Rosà ( VI ), nel quale<br />

vengono assistiti e curati quei malati.<br />

I responsabili dell’AISM. Della<br />

provincia di Vicenza, ringraziando<br />

Patronesse e Fanti per l’importante<br />

apporto dato alla raccolta dei fondi<br />

per la ricerca, ci hanno detto che con<br />

il nostro impegno, nel 2008 sono state<br />

raddoppiate le entrate conseguenti<br />

alle offerte e alla vendita di gardenie<br />

e mele.<br />

Siamo orgogliose dei risultati ottenuti<br />

nel 2008, ancor di più lo siamo<br />

per la diversificazione di nostri interventi,<br />

per le belle parole con le quali<br />

il nostro Presidente Provinciale ci ha<br />

ringraziato, ma soprattutto lo siamo<br />

perché ci siamo rese conto d’essere<br />

Gruppo; un gruppo molto attivo e<br />

aperto.<br />

pria presenza e sensibilità. La sclerosi<br />

multipla è una malattia che può<br />

diventare molto invadente, colpisce<br />

principalmente le donne e i giovani<br />

fra i venti e i trenta anni, e necessita<br />

di cure e attenzioni specifiche; la<br />

Ricerca Scientifica, l’assistenza alle<br />

persone colpite e la sensibilizzazione<br />

sono indispensabili per far fronte<br />

a questa malattia. Le iniziative a cui


aderiscono le Patronesse e i Fanti vicentini<br />

sono di fondamentale aiuto in<br />

questo contesto.<br />

La manifestazione “La Gardenia<br />

dell’AISM” si svolge in concomitanza<br />

con la festa della donna ( 8 marzo<br />

i fondi raccolti in questa occasione<br />

contribuiranno a sostenere non solo<br />

la ricerca scientifica e l’assistenza,<br />

ma anche il progetto “Donne, oltre<br />

la sclerosi multipla”; un programma<br />

tutto al femminile che comprende attività<br />

d’informazione e servizi socio<br />

– sanitari a carattere nazionale e sul<br />

territorio, in grado di informare, affermare<br />

e sostenere le donne colpite<br />

dalla sclerosi multipla.<br />

Accanto alla tradizionale mimosa,<br />

la bianca gardenia diventa il fiore<br />

simbolo della Festa della Donna, indicando<br />

solidarietà, amicizia, sincerità,<br />

fedeltà e simpatia, il cui colore<br />

Per le Patronesse di Sarcedo il<br />

2008 è stato un anno ricco di<br />

attività e partecipazione agli<br />

impegni dell’Associazione del Fante.<br />

Basti ricordare il Raduno Nazionale<br />

a Massa che le ha viste sfilare<br />

con ordine e decoro nonostante la<br />

pioggia battente.<br />

Sono state presenti numerose anche<br />

alla cerimonia di Val Magnaboschi,<br />

ai lavori di recupero delle scritte sulle<br />

lapidi del Sacrario Militare di Arsiero<br />

e in altre occasioni, in onore di coloro<br />

che hanno dato la vita per il nostro<br />

Paese. Rispettose dell’impegno<br />

dell’Associazione che suggerisce di<br />

“operare per i vivi”, le Patronesse di<br />

Sarcedo all’interno della loro Sezione<br />

si sono molto dedicate in ambito<br />

sociale. Fra le attività che possono<br />

essere menzionate, ricordiamo la<br />

vendita delle mele fatta assieme ai<br />

Fanti, a sostegno dell’Associazione<br />

AISM ( associazione italiana sclerosi<br />

multipla ), e “la bancarella di Natale”<br />

nel mercatino dell’otto dicembre in<br />

piazza Madonnetta a Sarcedo, in collaborazione<br />

con l’HELP ( enti locali<br />

per la pace – alto vicentino ), appuntamento<br />

importante per le Patronesse<br />

di Sarcedo. Quest’anno si è scelto di<br />

devolvere il ricavato della bancarella<br />

dell’Associazione Famiglie Insieme.<br />

candido riporta a sentimenti puri. Oltre<br />

a questi appuntamenti ufficiali di<br />

sostegno della raccolta dei fondi, le<br />

Patronesse vicentine sono vicine all’AISM,<br />

con un loro contributo in favore<br />

del centro AISM di Rosà che è<br />

anche sede della Sezione Provinciale<br />

Patronesse di Sarcedo<br />

Maria M. Todeschini<br />

Questa Associazione è sorta a seguito<br />

dell’ospitalità a bambini ucraini<br />

fatta da famiglie della nostra zona.<br />

Ciò ha portato alla conoscenza della<br />

tragica situazione d’indigenza dei<br />

bambini che vivono negli “internat”<br />

( orfanatrofi ) ucraini.<br />

Da li è partito il progetto di contribuire<br />

alla costruzione di una “Casa<br />

famiglia”, cioè di un ambiente che<br />

potesse ricalcare la vita in famiglia<br />

per questi bambini sfortunati, almeno<br />

per alcuni.<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

di questa benemerita Associazione.<br />

E’ un centro riabilitativo che opera<br />

sul territorio vicentino fornendo<br />

assistenza e cure, sia ambulatoriali<br />

sia domiciliari, alle persone colpite<br />

da sclerosi multipla. Dotato di fisioterapisti,<br />

psicologo, logopedista e<br />

assistenza infermieristica, è uno dei<br />

quattro “Centri” esistenti in <strong>It</strong>alia<br />

che coprono completamente le esigenze<br />

di cura di questi ammalati.<br />

Questi gesti di volontariato da parte<br />

delle Patronesse e dei Fanti vicentini,<br />

che con il loro aiuto contribuiscono<br />

a dare sostegno all’AISM, dimostra<br />

ancora una volta la sensibilità dell’Associazione<br />

del Fante nei confronti<br />

di chi ha bisogno.<br />

A questo progetto, portato avanti<br />

dall’Associazione Famiglie Insieme,<br />

hanno aderito le Patronesse di<br />

Sarcedo, profondendo tempo e impegno<br />

per allestire il materiale da offri-<br />

re nella bancarella. L’apprezzamento<br />

delle persone che hanno visitato il<br />

mercatino, si è manifestato e concretizzato<br />

con la loro generosità.<br />

La partecipazione di Fanti e Patronesse<br />

di Sarcedo alla vita del<br />

paese si manifesta anche in occasione<br />

della Santa Messa nella notte di<br />

Natale. All’uscita della Messa, Fanti<br />

e Patronesse, anche quest’anno hanno<br />

offerto alla comunità Vin brulè,<br />

panettone e gli auguri per un felice<br />

anno nuovo.<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Emisfero Patronesse<br />

17


Storia<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

La Brigata Pistoia<br />

Nella Valle dell’Astico 1916-1917 di Luigi Cortelletti<br />

Foto 1: In segito alla rioccupazione di Forte Ratti da parte delle truppe italiane, sul bordo settentrionale<br />

del fossato difensivo viene realizzata una trincea, ancora una volta con lo scopo di controllare il fondovalle.<br />

(per g.c. Ed. Gino Rossato)<br />

Grazie al sapiente lavoro dei<br />

valenti zappatori del Genio,<br />

ancora oggi è possibile ammirare<br />

nei pressi della fortificazione<br />

denominata Forte Ratti, o Forte Casa<br />

Ratti, la testimonianza della presenza<br />

di reparti della Brigata Pistoia<br />

nel corso della Grande Guerra 1915-<br />

1918.<br />

Sono spesso proprio queste vestigia<br />

del primo conflitto mondiale, che<br />

si possono incontrare durante una<br />

semplice passeggiata, che portano<br />

l’appassionato ad approfondire le<br />

vicende che hanno interessato le proprie<br />

montagne e le proprie valli.<br />

Nei primi mesi del 1916 la Brigata<br />

Foto 2: L’estremità verso il centro della valle della trincea realizzata lungo il fossato difensivo di<br />

Forte Ratti. (per g. c. Ed. Gino Rossato)<br />

18 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Pistoia si trova nei pressi di Codroipo,<br />

ma con l’inizio dell’offensiva<br />

imperiale scatenata nel Tirolo meridionale,<br />

con obiettivo, la pianura veneta<br />

i due reggimenti di Fanteria che<br />

la compongono, 35º e 36º, iniziano il<br />

trasferimento nel settore minacciato<br />

dal nemico. Il movimento inizia il 22<br />

Maggio e porta i reparti della Pistoia<br />

prima a Verona e <strong>qui</strong>ndi a Thiene il<br />

giorno 29; il successivo 2 Giugno la<br />

brigata si trova tra Rocchette e Caltrano,<br />

e il 4 raggiunge la linea Schiri<br />

- Monte Cengio a diretto contatto<br />

con il nemico in avanzata.<br />

Appena entrati in linea, due battaglioni<br />

del 36º Reggimento partecipa-<br />

no ad un contrattacco che non consegue<br />

tuttavia il risultato auspicato;<br />

alcuni drappelli del II Battaglione<br />

del 36º Reggimento, tra i primi a<br />

giungere a contatto con il nemico,<br />

con il contributo di elementi della<br />

Brigata Novara, della Guardia di Finanza<br />

e degli Alpini, riescono infatti<br />

solamente a stabilire una linea nella<br />

zona di Pian Grande.<br />

Giunto anche il resto del II Battaglione<br />

e l’intero III Battaglione, i reparti<br />

italiani riescono ad occupare lo<br />

sperone di S. Zeno, sulle pendici di<br />

Monte Cengio.<br />

La pressione imperiale è tuttavia<br />

notevole, e in particolare nei giorni<br />

7 e 8 Giugno l’artiglieria colpisce<br />

pesantemente le linee italiane; questa<br />

azione viene interpretata come il<br />

preludio a un attacco della fanteria e<br />

pertanto da parte italiana viene predisposto<br />

un attacco preventivo per il<br />

9 Giugno.<br />

In tale data, dopo una preparazione<br />

di artiglieria, è previsto l’attacco<br />

alla linea Ca’ della Forcella – Schiri,<br />

e all’azione partecipa l’intera Brigata<br />

Pistoia; l’azione continua anche nella<br />

successiva giornata del 10, costantemente<br />

contrastata da una tenace resistenza<br />

avversaria, e porta all’occupazione<br />

della linea Schiri – Rabolea.<br />

Nei giorni seguenti si succedono<br />

ricognizioni sulle linee nemiche; le<br />

informazioni che se ricavano inducono<br />

a pensare che l’offensiva nemica<br />

cominci a perdere slancio, e il 24<br />

Giugno, in conseguenza di un alleggerimento<br />

delle posizioni imperiali<br />

dovuto al ripiegamento dei reparti<br />

austro-ungarici su di una linea difensiva<br />

più arretrata, la Brigata Pistoia<br />

riesce ad occupare l’intero settore di<br />

Monte Cengio. Arrestatasi dunque<br />

la Strafexpedition, le truppe italiane<br />

avanzano per non perdere il contatto<br />

con il nemico, ed il 28 Giugno il<br />

36º Reggimento riceve l’ordine di<br />

occupare Pedescala, mentre il 35º<br />

Reggimento viene inviato a Cogollo<br />

per riorganizzarsi. Il III Battaglione<br />

del 36º Reggimento procede <strong>qui</strong>ndi<br />

all’interno della valle dell’Astico fino<br />

a giungere nei pressi di Pedescala;<br />

dall’abitato e dalla zona circostante<br />

viene tuttavia fatto oggetto di un intenso<br />

fuoco di fucili e mitragliatrici.<br />

Nelle prime ore del giorno successivo<br />

alcune pattuglie penetrano comunque<br />

nel centro abitato e lo trovano<br />

sgombro, così nel corso della giornata<br />

l’intero III Battaglione occupa


Foto 3<br />

il paese. Per l’azione di Pedescala il<br />

36º Reggimento riceve un encomio<br />

dal Comando della 20ª Divisione:<br />

«Mi compiaccio per l’occupazione<br />

di Pedescala e prego esprimere<br />

questo mio compiacimento al<br />

Comandante del 36º Fanteria le cui<br />

truppe anche in questa occasione<br />

hanno dato prova della loro bravura<br />

e del loro valore.<br />

F.to Generale Zuppelli»<br />

Il giorno successivo si conclude<br />

anche per il 36º Reggimento il primo<br />

ciclo operativo nella Valle dell’Astico,<br />

ed anch’esso si porta a Cogollo<br />

per riorganizzarsi ricomponendo<br />

<strong>qui</strong>ndi la Brigata.<br />

Foto 4<br />

Foto 5<br />

Foto 6<br />

Foto 3, 4, 5 e 6 “Le quattro lapidi eseguite dagli<br />

zappatori del 35° Reggimento Fanteria Pistoia<br />

Grazie alla legge sulla conservazione delle testimonianze<br />

della Grande Guerra, oggi anche iscri-<br />

Nonna Elisa<br />

saggezza e ricordi<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

Saggezza e ricordi friulani Nonna Elisa<br />

La nonna Elisa, nata e vissuta<br />

nell’era fascista è sempre stata<br />

e spero possa esserlo ancora a<br />

lungo, fonte inestimabile di saggezza<br />

e ricordi, di Patriottismo e reverente<br />

rispetto per le istituzioni, tanto<br />

d’avermi fatto conoscere, capire ed<br />

apprezzare cosa vuol dire servire la<br />

Patria, sia durante il servizio militare<br />

( presso il glorioso reparto Garibaldino<br />

del 52° Fanteria “Alpi” ), sia<br />

durante la vita d’ogni giorno.<br />

Con le parole semplici di chi ancora<br />

non si rende conto della grandezza<br />

del gesto compiuto, umili quel tanto<br />

da far credere che tutto fosse scontato,<br />

vi racconto la vicenda che l’ha<br />

vista protagonista assieme a nonno<br />

Riccardo venuto a mancare dopo<br />

una lunga malattia del quale porto,<br />

in onore della tradizione famigliare<br />

il nome, coraggiosi ed un po’ incoscienti<br />

immersi totalmente negli accadimenti<br />

di quel tempo. Ecco il racconto<br />

di nonna Elisa.<br />

A Torviscosa, dal mio paese ( Rivignano<br />

), c’era un campo di prigionia<br />

per inglesi e alleati. Dopo l’8 settembre<br />

1943 tutti scapparono per non<br />

essere catturati dai tedeschi e reppublicchini.<br />

Arrivarono 4 di questi anche<br />

nei campi di Rivigliano, stanchi,<br />

affamati e pieni di paura; non sapevano<br />

una parola di italiano.<br />

I giovani e la gente tutta del luogo,<br />

li hanno rifocillati e dato loro indumenti<br />

in sostituzione della divisa,<br />

allo scopo di rendere molto difficile<br />

un eventuale riconoscimento.<br />

La cosa più difficile era come sistemarli;<br />

allora chiamarono il mio<br />

fidanzato Carlo ( il vero nome era<br />

Riccardo ), che si occupò di tutto e<br />

quella soluzione andò bene per un<br />

po’. Tutti e 4 erano della Nuova Zelanda,<br />

il più giovane aveva 20 anni,<br />

capelli rossi, taciturno e chiamava<br />

continuamente la mamma.<br />

Un giorno, questo ragazzo s’è sentito<br />

male, dolori addominali; cosa<br />

fare? Allora Carlo lo ha portato sul<br />

suo fienile, ma era pericoloso perché<br />

i tedeschi che occupavano il mio<br />

Paese, avevano messo un manifesto<br />

che avvisava che, a chiunque avesse<br />

aiutato gli inglesi, gli sarebbe stata<br />

zioni come queste sono finalmente tutelate.” Storia<br />

bruciata la casa.<br />

La paura era grande e non si sapeva<br />

cosa fare. Nessuno sapeva l’inglese e<br />

rivolgersi al Dottore era impossibile.<br />

Allora mi sono ricordata che l’unica<br />

persona che avrebbe potuto aiutarci<br />

era la Madre Superiora dell’asilo e<br />

del laboratorio di ricamo di Rivignano<br />

( dove io ho lavorato quasi fino a<br />

vent’anni ); era infermiera e figlia di<br />

un diplomatico italiano a Londra e<br />

l’inglese lo sapeva benissimo e, oltretutto,<br />

era una persona della quale<br />

ci si poteva fidare. Senza pensare,<br />

andai subito dalle suore, esposi il<br />

mio problema esprimendo tutta la<br />

paura che avevo.<br />

La Superiora e le altre suore accettarono<br />

di aiutarci. Indicai loro dove<br />

era la casa e la stessa sera, la superiora<br />

e suor Giuseppina, ci andarono<br />

verso l’imbrunire.<br />

Io mi trovavo già la, guardando<br />

questa suora anziana salire la scala<br />

a pioli con tanta disinvoltura, con<br />

quei vestiti lunghi e pesanti, quel<br />

cappellone bianco delle Figlie della<br />

Carità di San Vincenzo De Paoli, mi<br />

sono messa a piangere. La diagnosi<br />

che lei ha fatto parlando con il ragazzo<br />

ammalato era di appendicite,<br />

e si doveva subito consultare un medico.<br />

Gli ha dato qualche goccia di laudano<br />

per i dolori e gli ha lasciato la<br />

boccetta nel caso fossero diventati<br />

più forti, raccomandandomi di tenerla<br />

informata di tutto.<br />

Correva voce nel mio paese che a<br />

Driolassa, un altro paesino vicino<br />

al mio, c’era un covo di partigiani<br />

della “Garibaldi”, soldati fermati<br />

dopo l’8 settembre, impossibilitati<br />

a raggiungere la propria casa. Tra<br />

questi c’era un personaggio che tutti<br />

chiamavano Capitano Medico. Mi<br />

venne subito l’idea di ottenere un appuntamento<br />

con lui, ma come fare?<br />

Conoscevo dei “simpatizzanti” dei<br />

partigiani, a mezzo loro ho ottenuto<br />

l’appuntamento al quale tenevo,<br />

ottenuto il giorno dopo, verso le sei,<br />

al tramonto, al confine fra i paesi di<br />

Rivignano e Teor, a destra dove c’era<br />

un filare di alberi alti.<br />

Per essere riconosciuta dovevo<br />

mettere una gonna e una camicia e<br />

portare un libro in mano. Lui avreb-<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

19


ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

e un fazzoletto rosso nel taschino. Ho<br />

avvisato le suore e il giorno dopo andai<br />

da loro a prendere la bicicletta.<br />

Vedendomi che tremavo, la Superiora<br />

mi disse: “Non aver paura,<br />

noi suore saremo in cappella fino<br />

al tuo ritorno a pregare”. Lo trovai<br />

nel posto stabilito, già che mi aspettava,<br />

con la voce tremante spiegai<br />

minuziosamente anche a lui il nostro<br />

problema e le nostre paure, gli indicai<br />

dove si trovava la casa e lui mi<br />

assicurò che la sera stessa sarebbe<br />

andato a vedere, e così fece, diagnosticando<br />

quanto aveva intuito la Superiora.<br />

Ma ora come fare per ricoverarlo<br />

in ospedale? Le vie del signore sono<br />

infinite! Carlo si ricordò che suo cugino<br />

don Albino Perosa, cappellano<br />

al Tempio Ossario di Udine era<br />

membro dei partigiani dell’Osoppo,<br />

nonché amico del prof. Pieris noto<br />

chirurgo del tempo all’ospedale di<br />

Udine, anch’egli simpatizzante dell’Osoppo.<br />

Ritornai dalle suore e dissi<br />

a suor Giuseppina: Ora tocca a lei<br />

mettersi in contatto con don Perosa<br />

per combinare il tutto; e così fece.<br />

Carlo portò di sera il ragazzo dai<br />

cappelli rossi all’asilo, e l’indomani<br />

con la corriera andarono all’ospedale,<br />

dove erano al corrente di tutto.<br />

Andò tutto bene e riuscirono successivamente<br />

a fargli raggiungere il comando<br />

inglese.<br />

Ora restava il problema per gli<br />

altri tre, perché il comando tedesco<br />

che si trovava nel mio paese sospettava<br />

qualcosa. Così mio fratello ed<br />

un suo amico, recuperarono questi<br />

ragazzi e li portarono, uno di nome<br />

Peter a Santa Marizzutta ( piccolo<br />

paese di 3 famiglie ) gli altri due li<br />

portarono a Virco, altro paese nelle<br />

vicinanze. Uno dei due si chiamava<br />

Bill, il più anziano, il capo, con un<br />

tatuaggio sul braccio a forma di serpente,<br />

l’altro più giovane si chiamava<br />

Tom. Restarono a Virco fino alla<br />

liberazione. Abbiamo poi saputo<br />

che tutti e quattro si salvarono ed è<br />

stata una grande gioia per tutti noi.<br />

Nel 1945 a guerra conclusa il Maresciallo<br />

Britannico H. R. Alexander,<br />

comandante supremo delle Forze<br />

Alleate del Mediterraneo, ha voluto<br />

consegnare un certificato di merito<br />

per esprimere gratitudine e riconoscenza<br />

per l’aiuto dato, ai soldati<br />

delle Forze Alleate, a tutti coloro che<br />

si adoperarono per salvarli.<br />

Storia be indossato una camicia a quadretti<br />

20 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Diario di Guerra<br />

di un Fante di Meledo Angelo Gastaldi<br />

Quello che leggerete, è il riassunto<br />

di un piccolo spaccato<br />

di vita militare del tempo<br />

di guerra, vissuta dal Fante di<br />

Meledo Angelo Gastaldi, matricola<br />

n° 27.325, com’è scritto assieme a<br />

moltissime altre cose sul suo foglio<br />

matricolare, tutto registrato con puntigliosa<br />

precisione militaresca.<br />

Non ha avuto decorazioni, e il suo<br />

periodo di servizio inizia il 5 gennaio<br />

1943 con la chiamata alle armi,<br />

e termina il 15 luglio 1946 quando<br />

viene collocato in congedo illimitato<br />

“a mente”, come dice il foglio matricolare,<br />

della circolare 40.001/ 26 del<br />

4. 7. 1946.<br />

Questi, se volete, i dati ufficiali entro<br />

i quali si articola la storia militare<br />

personale di questo Fante, presso<br />

nell’ingranaggio della guerra, un ingranaggio<br />

che disegna una storia ben<br />

più grande di quella del nostro Angelo<br />

che, comunque, di essa è parte.<br />

Quel 4 gennaio del 1943, mi sono<br />

alzato alle sei del mattino per andare<br />

alla fermata della corriera per<br />

Vicenza, dove mi sono trovato assieme<br />

ad altri, con altri due paesani<br />

assieme ai quali avrei dovuto essere<br />

al Distretto Militare di Vicenza entro<br />

un certo orario.<br />

Il mezzo di trasporto che avevamo<br />

scelto, il solo a disposizione, la corriera<br />

appunto, era in ritardo a causa<br />

delle pessime condizioni della strada,<br />

e sovraccarica di gente all’inverosimile,<br />

tanto che l’autista dice che<br />

non può fa salire più nessuno.<br />

Noi tre militari ci guardiamo in faccia<br />

e, senza perderci in discussioni,<br />

prendiamo la decisione d’avviarci a<br />

piedi, per raggiungere la nostra destinazione.<br />

Eravamo abbastanza allenati, e<br />

questo ci permise di arrivare al “Distretto”<br />

alle due del pomeriggio,<br />

dopo una passeggiata tran<strong>qui</strong>lla e<br />

spensierata, ben lontana dalla realtà<br />

che ci sarebbe toccata nel prossimo<br />

futuro.<br />

Eravamo in molti, in attesa di assegnazione<br />

ai vari reparti operativi,<br />

Lavori di ripristino lungo la linea ferroviaria<br />

distrutta dai bombardamenti, nei pressi di<br />

Bologna.<br />

e per passare la notte, ci portarono<br />

in un dormitorio che, sicuramente,<br />

aveva visto passare tutti i militari del<br />

distretto vicentino.<br />

Il mattino seguente dopo la rituale<br />

visita medica, ci assegnarono al<br />

“Corpo”, e io fui destinato al 15°<br />

Reggimento di Fanteria a Salerno,<br />

assieme ad altri di quelli che avevano<br />

dormito nel mio dormitorio.<br />

La sera stessa ci inviarono a Padova<br />

per prendere la “tradotta”che,<br />

dopo due giorni di viaggio, ci fece<br />

scendere a Salerno.<br />

Accompagnati dalla “Ronda<br />

armata”siamo arrivati in caserma,<br />

assegnati alla Compagnia di pertinenza,<br />

il posto letto in camerata e,<br />

dopo qualche giorno, divisa, corredo,<br />

gavetta, borraccia e fucile. Iniziò<br />

l’addestramento che terminò alla<br />

fine di gennaio.<br />

Il 25 gennaio nuovo trasferimento,<br />

100° Reggimento di Fanteria<br />

ad Ebola dove rimasi, tra marce ed<br />

istruzioni, fino al 28 giugno.<br />

Ancora una nuova destinazione,<br />

questa volta la Grecia, via terra per<br />

Mestre, al 313° Reggimento di Fanteria<br />

a Larisa, 7^ Compagnia, 2°<br />

Battaglione, con specifico incarico<br />

di scorta ai convogli di viveri e altri<br />

materiali bellici, troppo spesso<br />

attaccati dalle bande dei partigiani<br />

ellenici.<br />

Arrivai a Larisa il 18 luglio e non


mi resi conto che il tempo passava in<br />

fretta a causa dei molti incarichi che<br />

il tempo di guerra imponeva ad ogni<br />

soldato.<br />

Così arrivò la data dell’8 settembre,<br />

la firma dell’Armistizio, il patto<br />

di cobelligeranza con gli alleati e,<br />

naturalmente, il voltafaccia nei confronti<br />

dell’ex alleato tedesco.<br />

Nei primi 50 giorni dal nostro arrivo<br />

in Grecia, eravamo accampati<br />

a Valo, vicini al porto, per avere la<br />

possibilità di difenderci meglio dagli<br />

attacchi dei partigiani.<br />

E’ successo, invece, in una cittadina<br />

vicina, Pinto, dove fummo inviati di<br />

rinforzo alla nostra guarnigione attaccata<br />

da una banda partigiana.<br />

Lo spettacolo che ci si presentò al<br />

nostro arrivo era impressionante;<br />

morti ovunque, case in fiamme, dei<br />

partigiani nessuna traccia.<br />

I nostri comandanti, per rappresaglia,<br />

hanno ordinato di dar fuoco a<br />

tutto il paese che, ara chiaro, aveva<br />

collaborato con gli attaccanti; eseguito<br />

l’ordine prendemmo la strada<br />

per rientrare al nostro accampamento<br />

distante pochi chilometri.<br />

Lungo la strada trovammo delle<br />

mine sistemate su delle curve, che<br />

superammo senza che l’autocolonna<br />

subisse danni e senza trovare tracce<br />

dei partigiani che le avevano messe.<br />

Il nostro servizio di scorta continuò<br />

fino all’otto settembre, senza subire<br />

da parte delle bande armate, ulteriori<br />

attacchi…….. continua nel prossimo<br />

numero.<br />

Lavori di ripristino lungo la linea ferroviaria<br />

distrutta dai bombardamenti, nei pressi di<br />

Bologna.<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

Eroi della I<br />

3° Incontro della Pace<br />

a Guerra<br />

Mondiale<br />

Costalunga Giovanni da Sarcedo, Caporal Maggiore di Reggimento di<br />

Fanteria, Medaglia d’Argento al Valor Militare. Con solo quattro uomini irrompeva<br />

in una dolina occupata da un posto avanzato nemico, riuscendo a<br />

catturare 15 prigionieri. Manteneva poi l’occupazione della dolina rinforzato<br />

dal rimanente della sua squadra, e nei successivi due giorni d’azione, assunto<br />

il comando del plotone rimasto privo d’Ufficiali, dava ripetute prove di energia<br />

e di alto valore. Castagnevizza, 23 – 24 maggio 1917.<br />

Covolo Antonio da Sarcedo, Alpino, Medaglia d’Argento al Valor Militare.<br />

Dopo essere stato sottoposto a violentissimo bombardamento, ritto sulla trincea<br />

tra l’infuriare dei proiettili, gettava bombe a mano e sassi contro il nemico<br />

incalzante, rigettandolo con gravissime perdite e servendo a t6utti da fulgido<br />

esempio d’intrepidezza. Cima Cauriol, 3 settembre 1916.<br />

Dall’Igna Antonio da Sarcedo, Caporal Maggiore reparti d’assalto, Medaglia<br />

d’Argento al Valor Militare. Primo fra i primi, dava prova di entusiastica<br />

attività in ogni fase del combattimento, distruggendo con la sua squadra un<br />

presidio nemico. Benchè ferito all’occhio sinistro, continuava a combattere,<br />

finchè il reparto, assolto il suo compito, ripiegava nella linea. Monte Val Bella<br />

,7 giugno 1918.<br />

Ranzolin Andrea da Sarcedo, soldato Reggimento Alpini, Medaglia d’Argento<br />

al Valor Militare. Sotto violentissimo bombardamento, con nobile slancio,<br />

primo fra i primi contrattacava il nemico, cacciandolo da un’importante<br />

posizione, cagionandoli perdite e catturando prigionieri. Col della Beretta, 26<br />

novembre 1917.<br />

Todesco Riccardo da Orgiano, soldato di Fanteria, Medaglia d’Argento al<br />

Valor Militare. Ferito da frantumi di mitraglia, non si ritirava dalla linea del<br />

fuoco, ma anzi, con accesa ira contro il nemico per la ferita dolorosa, d’un<br />

subito si scagliava avanti, trascinando i compagni e sloggiando l’avversario.<br />

Monte Sella, 25 dicembre 1915.<br />

Stefani Abbondio da Noventa Vicentina, Aspirante Ufficiale Medico di<br />

Fanteria, Medaglia di Bronzo al Valor Militare. In un terreno battuto da medi<br />

e grossi calibri avversari, curava con animo sereno i feriti del proprio e di altri<br />

Reggimenti, avendo per tutti una parola di conforto e d’incoraggiamento.<br />

Rimaneva poi, quando il suo Battaglione ebbe lasciata la linea, al posto di<br />

medicazione per coadiuvare i colleghi di un altro Reggimento che aveva dato<br />

il cambio al suo. Monte Boscon ( Asiago ), 6 -7 giugno 1916.<br />

Corazza Angelo da Orgiano, Caporal Maggiore di Fanteria, Medaglia d’Argento<br />

al Valor Militare. Con grande calma e mirabile ardimento, guidava la<br />

sua squadra alla con<strong>qui</strong>sta di una trincea nemica, facendo prigionieri un Ufficiale<br />

e nove soldati. Benchè ferito incitava i soldati a persistere nella lotta<br />

e non si allontanava dalla posizione con<strong>qui</strong>stata, se non ad azione ultimata.<br />

Peteano, 21 ottobre 1915.<br />

Ferron Silvio da Orgiano, Caporal Maggiore del 239° Reggimento di Fanteria<br />

( M. M. ), Medaglia d’Argento al Valor Militare. Con ardimento e visibile<br />

sprezzo del pericolo, si slanciava per primo contro il nemico, nonostante il<br />

fioco intenso di fucileria e di bombe a mano, catturando prigionieri. Monte<br />

Coston ( quota 1503 ) 16 giugno 1918.<br />

Bonello Alcide da Piovene, Caporale di Fanteria, Medaglia di Bronzo al<br />

Valor Militare. Portatore di ordini, incurante del pericolo, riusciva a rendere<br />

preziosi servizi sulla linea di fuoco e il terreno fortemente battuto dalla fucileria<br />

nemica. Offertosi volontariamente per riconoscere le posizioni nemiche,<br />

quantunque accolto da fuoco di fucileria, riuscì a fornire interessanti e precise<br />

informazioni. Poi, sebbene non comandato, si slanciava arditamente avanti,<br />

in un assalto alla baionetta, incitando i compagni a seguirlo. Bonetti, 14 agosto<br />

1916. Storia<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

21


dalle Sezioni<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

Cassola<br />

I<br />

Fanti della Sezione di Cassola,<br />

hanno onorato l’impegno promesso<br />

all’Associazione <strong>It</strong>aliana<br />

per la Sclerosi Multipla, adoperandosi<br />

con entusiasmo nella vendita, in<br />

ottobre, delle mele per la raccolta dei<br />

fondi necessari al finanziamento della<br />

ricerca per studiare e combattere<br />

questa brutta malattia.<br />

Il Presidente della Sezione Eliodoro<br />

Zonta, fiero del lavoro svolto<br />

assieme ai suoi Fanti, assicura l’appoggio<br />

suo e dei suoi uomini, anche<br />

alle future iniziative dell’AISM.<br />

Un mese dopo, ( 18 – 19 novembre<br />

2008 ), Eliodoro e i suoi uomini<br />

hanno ripetuto il loro sostegno ad<br />

un’altra iniziativa, questa volta della<br />

Parrocchia, per la vendita fuori della<br />

chiesa della Bibbia. Hanno così affermato<br />

con i fatti, la disponibilità<br />

dei Fanti ad essere utilmente di supporto<br />

alle varie iniziative.<br />

Dueville<br />

22 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Stella Benetti Bassan<br />

Domenica 23 novembre le Patronesse<br />

del locale Gruppo,<br />

hanno organizzato l’annuale<br />

incontro con i Fanti, gli amici del<br />

fante e i simpatizzanti. L’adesione<br />

all’iniziativa che si ripete tutti gli<br />

anni, anche nel 2008 ha avuto un<br />

notevole successo, testimoniato dalle<br />

molte presenze concretizzatesi in<br />

una bella festa con prologo davvero<br />

emozionante.<br />

Per volontà di Maria Grillo, già<br />

Patronessa, che ci ha lasciate alcuni<br />

mesi orsono, alla presenza del figlio<br />

e della nuora, è stata donata all’Associazione<br />

“Casa Famiglia” una carrozzina<br />

motorizzata per diversamente<br />

abili. Il dono rientra negli obbiettivi<br />

che il Comitato duevillese cerca di<br />

perseguire annualmente.<br />

La gioia della signora che ha ricevuto<br />

quel dono, ha toccato il cuore di<br />

tutti noi ed è scaturito un grazie, più<br />

vissuto che parlato, nei confronti di<br />

quest’Associazione che ha finalità di<br />

alto tenore morale rappresentata, nell’occasione,<br />

da Maria Teresa Berdin<br />

e da alcuni suoi stretti collaboratori.<br />

11-12 Novembre 2008 , AISM vendita delle mele<br />

18-19 Novembre 2008 vendita Bibbia<br />

Ha presenziato il nostro Presidente<br />

Mauro Gennaro che ci ha portato il<br />

saluto e l’incoraggiamento della Sezione<br />

di Dueville e dell’Associazione<br />

del Fante.<br />

Era presente il Presidente della Pro<br />

Loco signor Muraro che ha portato il<br />

suo saluto, e messo a disposizione il<br />

locale per il pranzo.<br />

Questa è anche l’occasione per rin-<br />

Raffaele Cecchin<br />

graziare quanti hanno aderito con la<br />

loro presenza, e molto di più coloro<br />

che hanno lavorato sodo per la buona<br />

riuscita della manifestazione, e mi<br />

piace ricordare con particolare calore<br />

i segretari di Fanti e Patronesse, Luigi<br />

Riva e Anna Garbinelli.<br />

E’ una prerogativa delle Patronesse<br />

saper stupire, ci siamo riuscite anche<br />

in quest’occasione.<br />

Consegna della carrozzina motorizzata all’Associazione “Casa Famiglia”


Costabissara<br />

Caldogno<br />

Fanti e Patronesse al lavoro. Lorenzo Santuliana<br />

Il 2008 è terminato e mi trovo impegnato<br />

in un riassunto di tutte<br />

le iniziative della Sezione, di volontariato<br />

e non, fra le quali spicca<br />

in modo predominante l’aiuto alla<br />

comunità indiana del Reverendo Joji<br />

Allam, Parroco della parrocchia di<br />

S. Josephes Hause, che si trova nella<br />

regione di Khnapuran, da molti anni<br />

colpita da nubifragi, inondazioni, carestie,<br />

fame e dallo tsunami che nel<br />

giorno di Santo Stefano di qualche<br />

anno fa, ha colpito le regioni del sud<br />

est asiatico, notoriamente fra le più<br />

povere del mondo.<br />

Il nostro aiuto permette al Sacerdote<br />

indiano di sfamare diverse persone<br />

che altrimenti non ne avrebbero la<br />

possibilità, di aiutare dei bambini nel<br />

frequentare la scuola, di ac<strong>qui</strong>stare<br />

medicine.<br />

Il Direttivo sezionale, continuerà a<br />

proporre anche per il futuro, questo<br />

tipo di impegno che con il metodo<br />

delle adozioni a distanza, permette di<br />

fare del bene ad amici stranieri che<br />

hanno veramente bisogno.<br />

Le nostre iniziative in tal senso<br />

sono di volta in volta propiziate da<br />

precise richieste di Padre Joji, come<br />

quella arrivata nel luglio del 2008,<br />

che richiedeva urgentemente invio<br />

di denaro per far fronte alla carestia<br />

e alla fame prodotte dall’ennesima<br />

inondazione che assieme alla distruzione<br />

di case e raccolti, aveva provocato<br />

parecchi morti e feriti.<br />

Le mie Patronesse e i miei Fanti<br />

si sono subito mobilitati e a novembre,<br />

siamo riusciti a mandare a Padre<br />

Allam la somma di 700,00 euro, oltre<br />

naturalmente, ai 465,00 delle tre<br />

adozioni a distanza che la Sezione da<br />

tempo finanzia.<br />

Il Reverendo Joji Allam, mi ha inviato<br />

una lettera nella quale mi incarica<br />

di ringraziare il Comitato provinciale<br />

delle Patronesse assieme a<br />

quelle di Costabissara – Caldogno, i<br />

Fanti e tutte le persone che nelle varie<br />

manifestazioni sezionali, in particolar<br />

modo quella degli Ex Internati,<br />

hanno contribuito con varie offerte.<br />

Prima delle festività natalizie, i<br />

soliti bellissimi mercatini organizzati<br />

delle Patronesse sezionali, che<br />

servono a raccogliere fondi in modo<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

particolare per la ricerca sulle leucemie<br />

infantili, finanziata dall’Associazione<br />

Città della Speranza, ma anche<br />

per altre forme di aiuto per persone e<br />

realtà che sono in sofferenza.<br />

I mercatini sono stati organizzati in<br />

località diverse, in momenti diversi,<br />

apprezzati dalla popolazione che ha,<br />

come sempre, apprezzato la finalità<br />

dell’impegno delle nostre Patronesse.<br />

Caldogno, Motta e Costabissara, si<br />

sono confermate particolarmente generose<br />

in tutte le occasioni nelle quali<br />

la raccolta era finalizzata al raggiungimento<br />

di un obbiettivo definito.<br />

Quest’anno, poi, oltre alla Città<br />

della Speranza, il ricavato del nostro<br />

impegno è stato suddiviso a sostegno<br />

delle Scuole Materne dei tre Paesi.<br />

Le nostre Patronesse non si sono risparmiate<br />

e per far lievitare la somma<br />

a disposizione da destinare in beneficenza,<br />

la settimana prima di Natale<br />

hanno fatto presenza all’Ipermercato<br />

Auchan di Vicenza, nel reparto confezionamento<br />

delle strenne di Natale,<br />

trascinate dell’entusiasmo e dalla<br />

voglia di partecipare si sono alternate<br />

in quell’impegno che, in diverse<br />

ore del giorno diventava veramente<br />

impegnativo.<br />

Come Presidente dei Fanti della<br />

Sezione di Costabissara – Caldogno,<br />

ringrazio quanti hanno collaborato al<br />

successo delle molteplici iniziative<br />

ma, in modo particolare, la Patronessa<br />

Nadia Giacomoni che è il nostro<br />

collegamento con la Direzione dell’Associazione<br />

Città della Speranza,<br />

e la Presidente Elisa De Soghe coordinatrice<br />

del Gruppo, con il segreto<br />

auspicio che il nostro lavoro di volontariato<br />

sia di esempio e sprone ad<br />

altri Gruppi.<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

dalle Sezioni<br />

23


dalle Sezioni<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

Grisignano di Zocco<br />

Il Presidente della Federazione<br />

provinciale Attilio Gomitolo,<br />

coadiuvato dal Capo Gruppo Gastone<br />

Campiello, ha conferito l’attestato<br />

di benemerenza ai Fanti Antonio<br />

Rizzetto e Luigi Bertinato, per il lungo<br />

impegno nel Direttivo sezionale.<br />

Impossibilitati a ritirarlo a Chiampo<br />

durante il Congresso provinciale del<br />

9 novembre dello scorso anno, i due<br />

Fanti di Grisignano di Zocco, hanno<br />

ricevuto domenica 1 febbraio una<br />

pregevole pergamena con la motivazione<br />

del riconoscimento al Merito<br />

Associativo.<br />

Alla Messa nella chiesa parrocchiale<br />

della frazione di Barbano, il celebrante<br />

don Silvano attuale Parroco<br />

del paese, ha più volte reso omaggio<br />

all’opera meritoria dell’Associazione<br />

dei Fanti. Erano presenti al sacro<br />

rito in suffragio dei Caduti e dei Fanti<br />

della Sezione deceduti nell’anno<br />

appena trascorso, le Associazioni<br />

d’Arma di Grisignano, alcune Sezioni<br />

della Zona di pertinenza ( Camisano<br />

V., Lisiera e Bolzano V. ), che<br />

hanno voluto condividere con i Fanti<br />

locali la festa.<br />

Al termine del rito liturgico, l’ormai<br />

tradizionale incontro sezionale<br />

continuava all’Hotel Magnolia, dove<br />

si sviluppava il programma previsto,<br />

che oltre alla consegna delle già citate<br />

benemerenze, si svolgevano le<br />

elezioni per la nomina del Direttivo<br />

Longare<br />

Un Fante di Longare<br />

Appassionato realizzatore di presepi.<br />

Abita a Creazzo, ma da molti anni è<br />

iscritto alla Sezione di Fanti di Longare.<br />

Anche quest’anno è stato premiato<br />

al concorso dei più bei presepi<br />

del suo paese. Lo conoscono tutti nel<br />

suo quartiere, quartiere Navigatori,<br />

proprio per questa passione che si<br />

concretizza nell’imminenza del Santo<br />

Natale.<br />

Vi proponiamo una foto della sua<br />

ultima realizzazione ( una parte del<br />

presepio di quest’anno ).<br />

24 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

sezionale e, naturalmente, il pranzo<br />

sociale. Nel suo intervento di presentazione<br />

delle attività, il presidente<br />

uscente faceva partecipe l’assemblea<br />

della sua decisione di passare la<br />

mano, dopo 15 anni di presidenza e<br />

34 di militanza, a Fanti più giovani,<br />

non dimenticando di rendere omaggio<br />

al suo predecessore cav. Beniamino<br />

Lorenzato che, a suo tempo (<br />

1974 al 1993 ), aveva raccolto il testimone<br />

dal fondatore della Sezione<br />

Col. Giorgio Ferretto.<br />

Le elezioni si sono svolte con la supervisione<br />

del Presidente Provinciale<br />

Fanti e Patronesse al pranzo sociale<br />

Tito Ferretto<br />

e hanno dato il risultato sperato, con<br />

la riconferma dei giovani già presenti<br />

in Direttivo, e altri appena entrati.<br />

Fra qualche giorno, in una riunione<br />

apposita, saranno distribuite le cariche<br />

sociali.<br />

Merita d’essere ricordata l’opera<br />

scritta con esemplare costanza e<br />

devozione di Vittorio Gottin, fino a<br />

ieri Vicepresidente, e oggi Presidente<br />

Onorario, insostituibile ed appassionato,<br />

che ha saputo coagulare le<br />

forze, stringere le fila, sempre attivo<br />

ancor oggi, nonostante i suoi 87<br />

anni.


Orgiano<br />

Dino Pedrina<br />

A<br />

pensarci bene, il 29° Raduno<br />

Nazionale dei Fanti d’<strong>It</strong>alia è<br />

ormai entrato nella memoria<br />

storica ed è, ora, il momento di guardare<br />

avanti con rinnovato slancio.<br />

Se il Raduno è stato lo specchio<br />

della realtà associativa, allora potremmo<br />

essere in grado di dimostrare<br />

che l’Associazione è viva.<br />

I Fanti e le Patronesse di tutte le<br />

Sezioni, in particolar modo quella di<br />

Orgiano, progettano e si impegnano<br />

nel quotidiano, con entusiasmo e<br />

partecipazione.<br />

La Sezione di Orgiano, in collaborazione<br />

con Bettini viaggi e turismo,<br />

ha organizzato ed effettuato dal 7 al<br />

13 agosto 2008, un viaggio turistico<br />

in Francia ( Normandia e Bretagna ),<br />

che ha un esito magnifi co.<br />

Una signifi cativa cerimonia religiosa<br />

ha avuto luogo nel Parco Mottarella,<br />

domenica 31 agosto, per celebrare<br />

il 7° anniversario della collocazione<br />

....zelanti PATRONESSE addette al trasporto<br />

rancio!<br />

della statua di Papa Giovanni XXIII,<br />

alla presenza del Sindaco e di altre<br />

autorità civili e militari.<br />

L’anniversario della Vittoria nella<br />

prima guerra mondiale, nel 90° anno<br />

dalla fi ne di quel confl itto nel 1918,<br />

è ancora una volta stato celebrato assieme<br />

alle scuole, così come il 60°<br />

della promulgazione della Costitu-<br />

Schiavon Longa<br />

La giovanissima Sezione di<br />

Schiavon – Longa, ha organizzato<br />

il pranzo sociale, divenuto<br />

anche per lei una piacevole tradizione,<br />

che permette di stare assieme,<br />

condividendo gli ideali associativi e<br />

la bellezza del lavoro comune per far<br />

conoscere le sue iniziative.<br />

La Santa Messa, la deposizione di<br />

una corona d’alloro al Monumento ai<br />

Caduti, la presenza del Sindaco e del<br />

Vicepresidente Provinciale Raffaele<br />

ristorante<br />

al Pioppeto<br />

ristorante<br />

Al Pioppeto<br />

Via Barbarigo, 13<br />

S: Cuore di Romano D’Ezzelino (VI)<br />

Tel. 0424.570502<br />

www.pioppeto.it - info@pioppeto.it<br />

I Fanti di Schiavon - Longa al pranzo sociale<br />

Dussin Restaurants<br />

ristorante<br />

Villa Razzolini Loredan<br />

Via Schiavonesca Marosticana, 15<br />

Asolo (TV)<br />

Tel. 0423.951088<br />

www. villarazzolini.it - info@villarazzolini.it<br />

Esistiamo grazie alla vostra fi ducia<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

Sez. Fanti Orgiano, viaggio in Normandia e<br />

Bretagna , 7-13 agosto 2008.<br />

zione <strong>It</strong>aliana, nata nel 1948.<br />

Suggestiva e toccante è stata la cerimonia<br />

del 2 novembre 2008, svoltasi<br />

davanti al Monumento agli Alpini<br />

di Orgiano, alla presenza delle<br />

Sezioni delle Associazioni d’Arma<br />

( Combattenti e Reduci, Fanti, Artiglieri<br />

), patrocinata dal Gruppo Alpini<br />

di Orgiano, che nell’occasione ha<br />

anche festeggiato i 55 anni della sua<br />

fondazione.<br />

Le celebrazioni della e per la Patria,<br />

dovrebbero ispirare sentimenti<br />

di unità nazionale e, invece, sembra<br />

d’essere ritornati alle divisioni del<br />

Medio Evo. Emerge, palese, la nostra<br />

incapacità di sentirci comunità<br />

al di fuori dell’ombra del proprio<br />

campanile.<br />

Raffaele Cecchin<br />

Cecchin, hanno dato lustro all’incontro.<br />

I discorsi, certamente non di circostanza,<br />

tutti protesi a riconoscere<br />

l’utilità nel tessuto sociale comunitario<br />

della nostra Sezione, erano di<br />

ringraziamento per quanto fatto, e<br />

di sprone a migliorare la presenza e<br />

la qualità degli impegni, anche con<br />

l’aiuto delle Patronesse che si spera<br />

siano inserite al più presto nell’organico<br />

associativo.<br />

ristorante<br />

Dalla Mena<br />

Via Valle Santa Felicita,14<br />

Romano D’Ezzelino (VI)<br />

Tel. 0424.36481<br />

www.dallamena.it - info@dallamena.it<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

dalle Sezioni<br />

25


dalle Sezioni<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

Tezze sul Brenta<br />

Veramente partecipata la festa<br />

dei Fanti di Tezze sul Brenta,<br />

fin dalla Santa Messa nella<br />

bella chiesa parrocchiale, alla quale<br />

erano presenti ben più di trenta Fanti<br />

con i fazzoletti rosso – blu sul collo,<br />

che facevano un colpo d’occhio<br />

davvero speciale. Così è sembrato al<br />

Presidente provinciale quando, entrando<br />

in chiesa in ritardo a causa del<br />

traffico incontrato, si è visto quel bellissimo<br />

quadrato che spiccava nettamente<br />

fra la gente presente. Dire che<br />

ne è stato contento, è dire poco.<br />

Veramente una bella Sezione quella<br />

di Tezze sul Brenta, con un Direttivo<br />

ed un Presidente dinamici, una<br />

Sezione che ha visto crescere di ben<br />

41 unità i soci, fra Fanti e Patronesse,<br />

che organizzerà il 19 aprile prossimo,<br />

La Sezione di Pojana Maggiore<br />

ha fatto festa con soci, Patronesse<br />

e simpatizzanti, domenica<br />

25 gennaio 2009. Già dal sabato<br />

fervevano i preparativi, che avevano<br />

lo scopo di rendere più bella e partecipata<br />

la manifestazione, anche<br />

pavesando la Piazza del Fante con<br />

parecchie Bandiere Tricolori.<br />

La domenica, un corteo di Fanti<br />

di Pojana con gli amici delle Sezioni<br />

consorelle della Zona del Basso<br />

vicentino ci siamo recati in chiesa a<br />

Cagnano, per la Santa Messa, celebrata<br />

dal Parroco don Adriano Tessarollo,<br />

in suffragio dei Caduti e dei<br />

Fanti che ci hanno preceduto. Le<br />

Bandiere facevano da corona all’altare<br />

maggiore, una magnifica corona<br />

che rendeva palese l’onore dato all’Altissimo.<br />

Al termine della Messa,<br />

il Presidente della Sezione ha letto la<br />

Preghiera del Fante, in un’atmosfera<br />

di silenzio, raccoglimento e commozione.<br />

Ci onoravano con la loro<br />

presenza il Presidente provinciale<br />

cav. Attilio Gomitolo, il Segretario<br />

26 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

un incontro in un bellissimo posto in<br />

riva al Brenta dedicato alla famiglia,<br />

nel quale saranno coinvolte tutte le<br />

Sezioni dei Fanti della Zona 2 del<br />

Capo Gruppo Maurizio Chemello,<br />

con lo scopo palesemente espresso di<br />

fare gruppo, di coinvolgere i giovani<br />

e le famiglie in una festa e nell’Associazione.<br />

L’attivissimo Presidente Francesco<br />

Cerantola, non ha lasciato niente d’intentato<br />

per rendere bella la festa della<br />

sua Sezione, e anche le sue parole<br />

erano esplicative della sua energia e<br />

della sua voglia di fare che trasmette<br />

in ogni sua azione. Durante il pranzo,<br />

il Presidente Provinciale nel suo<br />

intervento ha ringraziato tutti per le<br />

attività svolte, per i notevoli risultati<br />

raggiunti, raccontando della neces-<br />

Pojana Maggiore<br />

Nazionale Amministrativo Bruno<br />

Mario Andreoli<br />

Conte, il Sindaco Gabriele Cavion, il<br />

Capo Gruppo della Zona cav. Mario<br />

De Mori e le Sezioni del Basso Vicentino.<br />

Dopo la Santa Messa la deposizione<br />

di una corona d’alloro al Monumento<br />

ai Caduti, l’Alza Bandiera e un momento<br />

di raccoglimento, accompagnato<br />

dagli inni patriottici di rito.<br />

Come al solito, nelle nostre feste,<br />

si conclude col pranzo sociale in un<br />

rinomato ristorante della zona, gli<br />

interventi delle autorità presenti, che<br />

portano i saluti dei Fanti delle Sezioni<br />

Amministrazione di Condomini<br />

e proprietà / Contabilità<br />

fiscale / Stesura regolamenti<br />

/ Elaborazione e stesura<br />

tabelle millesimali / Certificazione<br />

energetica dei fabbricati<br />

/ Stipula e registrazione<br />

contratti di locazione / Consulenze<br />

/ Pratiche catastali /<br />

Volture, inserimenti in mappa,<br />

frazionamenti / Progettazione<br />

Attilio Gomitolo<br />

sità di cambiare mentalità e di proporre<br />

alla comunità un’Associazione<br />

utile, impegnata e attenta ai problemi<br />

del territorio. Il Vicepresidente Raffaele<br />

Cecchin, anch’egli socio della<br />

Sezione di Tezze sul Brenta, nel suo<br />

intervento di saluto, ha ricordato le<br />

difficoltà che l’associazionismo vive<br />

al nostro tempo, della necessità di<br />

superarle usando la buona volontà e<br />

la fantasia, senza arrendersi alla situazione<br />

che appare inevitabile, ma<br />

di combatterla con determinazione<br />

per migliorarla.<br />

Una bella giornata. Vissuta assieme<br />

ad amici veri. Terminata con l’immancabile<br />

sottoscrizione a premi,<br />

che serve a finanziare gli impegni<br />

sezionali.<br />

vicentine, elencano i programmi che<br />

si svolgeranno nell’anno in corso,<br />

ricordano le attività più importanti<br />

svolte nell’anno trascorso, e ribadiscono<br />

l’obbiettivo da raggiungere,<br />

quello cioè di aumentare gli iscritti.<br />

Il Sindaco Gabrielle Cavion ha elogiato<br />

i Fanti per la collaborazione<br />

che danno alla Parrocchia e all’Amministrazione<br />

comunale e assicura la<br />

presenza alla cerimonia di Val Magnaboschi.<br />

Il cav. De Mori, invece,<br />

nel suo intervento ha spronato i suoi<br />

Fanti all’impegno e alla presenza<br />

alle manifestazioni. Una ricca lotteria,<br />

per la maggior parte preparata<br />

dai Fanti Pojanesi e dalle Patronesse,<br />

ha concluso in allegria l’incontro sociale<br />

di Pojana Maggiore.<br />

STERN AMMINISTRAZIONI SNC<br />

di Rigoni Davide e Desirè<br />

C.F. e P. IVA 03365910243<br />

Via F. Vigna, 21 - 36100 VICENZA (VI)<br />

Tel. 0444/511407 - Fax 0444/313386<br />

Cell. 347 3584626<br />

E- mail: rigonigeomdavide@mac.com


Montorso fanti in festa<br />

40° anniversario di fondazione<br />

Doppio appuntamento per la sezione<br />

locale in occasione dell’incontro<br />

annuale<br />

L’appuntamento del giorno dell’Immacolata<br />

(8 dicembre)<br />

è ormai come da tradizione<br />

quello dedicato alla festa annuale<br />

della sezione locale, quest’anno<br />

ancor di più perché ricorreva il 40°<br />

anniversario di fondazione della sezione.<br />

Ritrovarsi è ormai anche buona abitudine<br />

per promuovere il premio della<br />

bontà che, nella sua semplicità, sta<br />

diventando sempre più significativo<br />

per la comunità montorsana.<br />

“Una vita per te”, questo il suo<br />

nome, è promosso dalla sezione dei<br />

Fanti, grazie alle cure di Adele Lucato<br />

Guarda, ideatrice e portavoce<br />

dell’iniziativa.<br />

La cronaca della giornata di festa è<br />

iniziata con la S. messa celebrata da<br />

don Lino Stefani che, per l’occasione,<br />

ha voluto come cornice sull’altare<br />

la presenza delle bandiere e i gagliardetti<br />

di tutte le Sezioni dei Fanti<br />

e Associazioni d’Arma presenti alla<br />

cerimonia.<br />

Al termine della funzione religiosa,<br />

in ricordo degli amici andati avanti,<br />

il corteo, nel silenzio di piazza Malenza,<br />

per l’occasione imbandierata<br />

con tricolori e bandiere con i colori<br />

della fanteria, ha deposto una corona<br />

di alloro al monumento ai caduti.<br />

Al termine dei cerimoniali , presso<br />

un ristorante del luogo è seguito il<br />

pranzo, occasione per fraternizzare<br />

sotto la stessa Bandiera. Gli onori di<br />

casa sono spettati a Lino Penzo, Presidente<br />

della Sezione, che, nel ringraziare<br />

gli intervenuti, ha fatto un<br />

po’ la storia della Sezione da quando<br />

è nata nel lontano 1967 citando i primi<br />

componenti del Direttivo, le varie<br />

iniziative intraprese dal compianto e<br />

mai dimenticato Dottor Arrigo Zoccarato<br />

che ha guidato la Sezione per<br />

più di 20 anni. Ha posto un particolare<br />

accento sulla solidarietà dell’incontro.<br />

A calamitare l’attenzione generale è<br />

stata infatti la consegna del premio<br />

alla capogruppo delle Patronesse<br />

Adele Lucato Guarda, da parte della<br />

Signora Francesca Mantovani anima<br />

del Gruppo delle Patronesse vicentine<br />

Dopo averne letto la mozione, ha<br />

passato la parola per un breve saluto,<br />

al sindaco Diego Zaffari, al Cav. di<br />

Gran croce Marcello Mantovani Presidente<br />

Onorario dei Fanti vicentini<br />

Cav. Mario De Mori Capo Gruppo<br />

zona 5, al Rag. Bruno Conte segretario<br />

Amministrativo Nazionale , e il<br />

parroco don Lino Stefani.<br />

Una targa speciale è stata consegnata<br />

anche al Cav.di Grancroce Marcello<br />

Mantovani in occasione del 40° della<br />

cittadinanza onoraria la prima di una<br />

lunga serie.<br />

A caratterizzare l’incontro è stata<br />

una grande presenza di partecipanti,<br />

di anno in anno sempre più numerosi.<br />

Al termine una ricca lotteria per<br />

raccogliere fondi per le attività della<br />

Sezione . Fanti e Patronesse, tra gli<br />

applausi, hanno ringraziato i presenti<br />

dando loro appuntamento per il<br />

2008.<br />

Mozione del “Premio della Bontà<br />

2008”.<br />

Motivazione per l’assegnazione del<br />

“Premio” alla signora Ermenegilda<br />

Lucato.<br />

“Fa più rumore un albero che<br />

cade, piuttosto che una foresta che<br />

cresce”. Potrebbe stare tutta in questa<br />

massima la motivazione del Premio<br />

della Bontà di quest’anno che,<br />

giunto alla diciottesima edizione, è<br />

stato assegnato alla signora Ermenegilda<br />

Lucato.<br />

Il nostro Premio, denominato “Una<br />

Vita per Te”, è giusto ricordare che è<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

Lino Penzo<br />

stato pensato e organizzato dalla Sezione<br />

dei Fanti e delle Patronesse di<br />

Montorso Vicentino, in uno spaccato<br />

di solidarietà e fratellanza, che coinvolge<br />

ogni anno nella festa dell’otto<br />

dicembre la comunità montorsiana,<br />

ovvero tutti coloro che si sono distinti<br />

per aver compiuto gesti di particolare<br />

bontà umana.<br />

Dare senza chiedere, donare senza<br />

pretendere d’essere ricambiati: è<br />

il messaggio di questo umile premio<br />

dedicato ai dimenticati della vita, a<br />

quelli che non contano, agli ultimi.<br />

Quella della nostra Ermenegilda<br />

è una storia tanto semplice quanto<br />

segnata dalla bontà, vissuta senza<br />

clamori e custodita tra i silenzi delle<br />

pareti di casa. Prima il marito Mario,<br />

accudito come un bambino da ormai<br />

otto anni e poi una mamma, anziana<br />

e sola da non abbandonare – mamma<br />

della signora Ermenegilda che, purtroppo,<br />

è venuta a mancare da poco -.<br />

Di mezzo la quotidianità, alleggerita<br />

un po’ dall’aiuto di un collaboratore<br />

che conforta le fatiche della vita. La<br />

signora Ermenegilda Lucato carica<br />

su di se le sue croci e si mette in<br />

cammino, sola in questo viaggio, ma<br />

forte e serena nella preghiera per tutto<br />

questo bene elargito e ricevuto dai<br />

suoi cari. Perché, cari amici, il bene<br />

è la luce negli occhi di chi ci guarda,<br />

il bene è un sorriso, una carezza, il<br />

bene è il perdono verso chi ci ha fatto<br />

del male, il bene lo si riconosce perché<br />

è inchiodato ad una croce. Ecco<br />

perché fa più rumore un albero che<br />

cade…<br />

Si sa, poi, che la bontà non dovrebbe<br />

appartenere a pochi, ma essere insita<br />

nell’indole di ognuno di noi.<br />

cell. 347 9577210 dalle Sezioni<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

27


dalle Sezioni<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

Schio, elezione del vicepresidente<br />

Da tempo la sezione dei Fanti<br />

di Schio mancava di fatto della<br />

figura del vice presidente,<br />

essendo la persona designata durante<br />

l’assemblea tenutasi all’inizio della<br />

sua ricostituzione, Fante ampiamente<br />

in possesso dei re<strong>qui</strong>siti per ricoprire<br />

questo incarico, ma a causa pressanti,<br />

continuativi impegni di carattere<br />

professionale e personali, per sua ammissione<br />

impossibilitato a mantenere<br />

questo ruolo.<br />

Egli stesso, rendendosi conto di<br />

questo vuoto istituzionale, da tempo<br />

chiedeva di essere rimpiazzato.<br />

Tutti sappiamo che non è facile<br />

trovare al nostro interno persone che<br />

racchiudano in se le caratteristiche richieste<br />

per incarichi di responsabilità<br />

ma che soprattutto abbiano disponibilità<br />

di tempo per svolgere al meglio il<br />

loro lavoro.<br />

Si è andati avanti così per molto<br />

tempo, ma finalmente, anche per merito<br />

della continua ricerca di nuovi<br />

soci da inserire nelle nostre fila, si è<br />

potuto risolvere il problema; quello<br />

che non era successo da tempo è accaduto<br />

improvvisamente.<br />

ESERCITAZIONE.<br />

Col corpo militare del sovrano<br />

ordine di Malta<br />

Durante lo scorso fine settimana la<br />

zona collinare di San Rocco di Tretto<br />

è stata scenario di un’esercitazione<br />

diurna e notturna di topografia e<br />

orientamento, organizzata dal distaccamento<br />

nordest del Corpo militare<br />

del Sovrano militare ordine di Malta.<br />

Oltre al personale militare dello<br />

Smom vi hanno partecipato appartenenti<br />

all’Unione nazionale ufficiali in<br />

congedo e all’Associazione Nazionale<br />

del Fante (sez. di Schio)<br />

(Articolo pubblicato mercoledì 11 marzo dal<br />

Giornale di Vicenza).<br />

Un momento dell’esercitazione del sovrano<br />

ordine di malta<br />

28 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Avevamo così la persona giusta: restava<br />

solo vedere se avrebbe accettato<br />

l’incarico.<br />

Trattandosi di una persona disponibile,<br />

volonterosa e capace, virtù che<br />

conoscevo da tempo data la lunga<br />

amicizia che ci lega e ci ha visti insieme<br />

operare all’interno del nostro<br />

sodalizio, collaborazione che si è<br />

purtroppo ad un certo punto interrotta<br />

per motivi che sarebbe troppo lungo<br />

spiegare, interruzione che non è comunque<br />

riuscita ad estinguere il suo<br />

attaccamento alla nostra realtà, era<br />

comunque quasi scontato che sarebbe<br />

stato affermativo.<br />

E’ stata indetta una riunione del Direttivo<br />

di Sezione dove è stata fatta<br />

la richiesta all’interessato, ed avuto<br />

il suo consenso, la votazione che ha<br />

avuto l’esito che tutti comunque davano<br />

per scontato.<br />

Da quel momento il fante ( genio<br />

trasmissioni ) Roberto Dalla Piazza, è<br />

il nuovo vicepresidente della sezione<br />

di Schio dell’Associazione Nazionale<br />

del Fante: braccio destro del presidente<br />

Bertoldo dr. Giovanni.<br />

Nessuno a tutt’oggi ha avuto modo<br />

Lucio Bonfadini<br />

Roberto Dalla Piazza, il nuovo vicepresidente<br />

di pentirsi di quel voto e se il buon<br />

giorno si vede dal mattino, sarà certamente<br />

una buona giornata. Buon lavoro<br />

caro Vice, serve ora che tu ci metta<br />

tutta la tua buona volontà e l’impegno<br />

di cui sei capace: ma su questo non<br />

abbiamo dubbi.<br />

Blitz topografico in notturna


Santorso<br />

Spostato lo storico presepio<br />

Sempre attivo il presepio dei Padri<br />

Gerolimini ( 1893 – 2008 ),<br />

che i Fanti della Sezione gestiscono<br />

da anni e che dopo sette anni<br />

di tentativi sono riusciti a spostare,<br />

ma andiamo con ordine.<br />

Sette anni fa ci siamo resi conto che<br />

il presepio che gestivamo dal 1990,<br />

non poteva più rimanere in quell’ambiente<br />

che, per quanto bellissimo,<br />

lo sacrificava e quel che è peggio,<br />

rovinava sistematicamente tutto<br />

il sistema di movimentazione delle<br />

statuine, a causa dell’elevata umidità.<br />

L’impianto elettrico divenuto col<br />

tempo fatiscente e poco sicuro, era di<br />

precaria manutenzione e posizionato<br />

in luoghi di difficile accesso tanto da<br />

rendere molto spesso impossibili gli<br />

interventi manutentivi.<br />

Fra le considerazioni con le quali<br />

avevamo pensato di proporre lo spostamento,<br />

c’era anche quella che,<br />

portato in qualche ambiente adatto<br />

allo scopo, sarebbe stato più facilmente<br />

visitabile soprattutto dalle<br />

persone estranee al Paese.<br />

Nel maggio del 2008 abbiamo ricevuto<br />

dal Consiglio Pastorale Parrocchiale<br />

il benestare all’attuazione<br />

della nostra proposta e anche all’esecuzione<br />

della manutenzione straordinaria<br />

divenuta improrogabile.<br />

Trovata sistemazione presso il vecchio<br />

cinema Parrocchiale vicino alla<br />

Chiesa, fatto il punto della situazione<br />

assieme ai miei Fanti, abbiamo dato<br />

inizio all’impresa il 9 giugno e, armati<br />

di buona volontà ci siamo dati<br />

da fare.<br />

Da quel giorno ci siamo ritrovati<br />

tutti i lunedì, più o meno numerosi,<br />

ma sempre animati dalla voglia<br />

di fare e di fare bene. Tutto è filato<br />

liscio, ma non così facile come si<br />

sarebbe potuto pensare, ogni movimento<br />

era fissato fortemente e bisognava<br />

toglierlo, smontarlo, con molta<br />

pazienza, c’era poi chi ricostruiva,<br />

chi più abile con seghe e pialle costruiva<br />

il nuovo soppalco, chi riparava<br />

i vecchi movimenti ecc. ma, tutto<br />

sommato il lavoro procedeva.<br />

Abbiamo tenuto un buon ritmo nessuno<br />

si è mai tirato indietro, pian piano<br />

siamo arrivati ai primi giorni di<br />

dicembre e con grande soddisfazione<br />

Pietro Framarin<br />

ci siamo accorti che non avevamo<br />

più niente da fare e che tutto quello<br />

che avevamo pensato di fare era stato<br />

eseguito.<br />

Avevamo realizzato il nostro sogno,<br />

un sogno durato la bellezza di sette<br />

lunghi anni che si concludeva in<br />

bellezza; eravamo così contenti che<br />

abbiamo fatto festa in un locale del<br />

nostro Paese.<br />

Il 24 dicembre, vigilia del Santo<br />

Natale, dopo la Santa Messa, alla<br />

presenza del Parroco, del Sindaco e<br />

di altre autorità civili e di parecchi<br />

paesani abbiamo inaugurato il nostro<br />

lavoro e i commenti favorevoli di<br />

tutti i presenti ci hanno molto gratificato.<br />

Con orgoglio ringrazio tutti i miei<br />

Fanti, per l’entusiasmo, la stima e la<br />

lealtà che hanno nei miei confronti,<br />

e ancor di più perché nonostante il<br />

notevole impegno profuso nel lavoro<br />

del presepio, abbiamo onorato tutto<br />

il resto dei nostri impegni.<br />

La tradizione del presepio risale<br />

all’anno 1893 quando i padri Gerolimini,<br />

ordine fondato dal Beato<br />

Pietro Gambacorta da Pisa, ritornarono<br />

a Santorso per custodire la<br />

ricostruita Chiesa – Santuario del<br />

Monte Summano.<br />

All’epoca, il presepio era sistemato<br />

in una stanza del Convento che si<br />

trova ancora oggi in via Lesina, ed<br />

era azionato mediante un mecca-<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

nismo alimentato dalla cascatella<br />

d’acqua proveniente dall’orto dietro<br />

lo stabile.<br />

Era formato da figure e gruppi semoventi<br />

in gran parte intagliati da<br />

artisti del Paese. Fu proprio in quel<br />

periodo che il presepio ebbe il suo<br />

momento di gloria e la gente accorreva<br />

numerosa anche dai centri vicini<br />

per visitarlo.<br />

Alla fine del secondo conflitto mondiale,<br />

per cause di varia natura, la<br />

tradizione del presepio andò affievolendosi<br />

al punto che, complice la<br />

soppressione dell’Ordine dei Gerolimini,<br />

fu venduto alla Parrocchia di<br />

Piove di Sacco ( Pd ).<br />

Dovettero trascorrere all’incirca<br />

trent’anni prima che alcuni appassionati<br />

dell’antico presepio iniziassero<br />

una paziente opera di ricerca<br />

del materiale che intanto aveva preso<br />

strade diverse.<br />

Nonostante le grosse difficoltà incontrate<br />

da chi ne tentava il recupero,<br />

si riuscì ad entrare in possesso di<br />

una parte del materiale che componeva<br />

l’originario presepe.<br />

Questa opera venne poi completata<br />

da copie fedelissime degli esemplari<br />

mancanti e, finalmente, collocata<br />

nella sala del Santuario di Sant’Orso<br />

che dal 1975 ha ospitato il nuovo<br />

presepio.<br />

Questa la piccola storia dello storico<br />

presepe di Santorso, per il quale<br />

s’è cercato di creare un’ambientazione<br />

fedele alla storia centenaria, fortemente<br />

legata alla tradizione religiosa<br />

del Monte Summano e dei suoi Santuari.<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

dalle Sezioni<br />

29


Bacheca<br />

ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

Informazioni<br />

La Giunta ha ormai visitato 34<br />

delle 40 Sezioni della Provincia, ad<br />

ogni incontro abbiamo avuto modo<br />

di constatare l’atteggiamento positivo<br />

di tutti i Direttivi alle iniziative<br />

federali.<br />

Il 29 marzo, la giovanissima Sezione<br />

di Torrebelvicino celebrerà il<br />

9° Raduno zonale della Zona 3, il<br />

loro Capo Gruppo Pietro Framarin vi<br />

invita alla presenza anche se, molto<br />

probabilmente, la rivista vi arriverà<br />

dopo tale data.<br />

Il 25 – 26 aprile è stata organizzata<br />

una gita a Pola, anche per visitare<br />

il nostro Sacrario Militare esistente<br />

nella bellissima città istriana, e per<br />

rendere omaggio alla nostra Patronessa<br />

Claudia Tuffolin.<br />

Grancona dei Berici Il Fante Oreste<br />

Lunardi e la Patronessa Marilena,<br />

annunciano il matrimonio della figlia<br />

Silvia con Roberto. Auguri vivissimi<br />

da tutti i Fanti di Grancona.<br />

30 Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Il 10 maggio, in concomitanza<br />

della festa sezionale della Sezione di<br />

Malo, sarà celebrata la cerimonia in<br />

onore della Divisione Brennero, che<br />

ha visto molti Fanti vicentini arruolati<br />

nel 232° reggimento.<br />

Val Magnaboschi il 21 giugno,<br />

vedrà la presenza del nostro Medagliere<br />

Nazionale.<br />

Ossario del Pasubio ultima domenica<br />

di giugno.<br />

Tonezza del Cimone 4° incontro<br />

internazionale per la pace, ultima<br />

domenica di luglio.<br />

Prima domenica di agosto Cima<br />

Grappa.<br />

Cassola Festa in casa del Fante Moreno<br />

Gnoato e la signora Monica per<br />

la nascita della figlia Silvia. Vivissime<br />

felicitazioni da tutta la Sezione<br />

Costabissara – Caldogno Il Fante<br />

Rino Bianco e la signora Maria Elisa<br />

annunciano con gioia la nascita della<br />

nipotina Flora. Congratulazioni da<br />

tutta la Sezione.<br />

9 Ottobre XVII° incontro italo –<br />

Austriaco per la pace a Linz, Austria,<br />

cominciamo ad organizzarci da ora,<br />

per essere presenti in molti, magari<br />

facendo una gita però, tutti rigorosamente<br />

in divisa.<br />

Sabato 7 novembre festa di San<br />

Martino a Noventa Vicentina.<br />

Spero che tutti ci possiamo attivare<br />

in modo da rendere più belle<br />

e partecipate le nostre cerimonie,<br />

dentro e fuori dall’<strong>It</strong>alia, con l’unico<br />

obbiettivo di portare più visibilità<br />

alla nostra Associazione, per<br />

farla conoscere di più. Tutti assieme<br />

c’è la possiamo fare.<br />

Anniversari - Matrimoni - Nascite<br />

Tezze sul Brenta Il Fante Giuseppe<br />

Lago e la signora Cesira hanno festeggiato<br />

assieme a parenti e amici<br />

il 50° anniversario del loro matrimonio.<br />

Tutti i Fanti di Tezze festeggiano<br />

questa coppia di sposi particolarmente<br />

attiva nel volontariato e in<br />

Sezione.<br />

Cassola Nella Chiesa Arcipretale di<br />

Cassola il Fante Bortolo Comunello<br />

e la signora Albina, hanno festeggiato<br />

assieme a parenti e amici il 50°<br />

anniversario di matrimonio. Un augurio<br />

da tutta la Sezione.<br />

Il Fante Attilio Gomitolo e la Patronessa<br />

Bertilla, sono lieti di annunciare<br />

la nascita del <strong>qui</strong>nto nipotino.<br />

Michael Raul Maria è figlio di Francesco<br />

e Melissa che sono felicissimi.<br />

I coniugi Caterina ed Enzo Zenere,<br />

rispettivamente Patronessa e Fante<br />

della Sezione, annunciano con gioia<br />

la nascita di Elisabetta loro prima nipote.<br />

Complimenti vivissimi.<br />

Dueville Il Fante Onofrio Lazzarotto<br />

e la Patronessa Maria Teresa Caretta,<br />

annunciano con gioia la nascita<br />

della nipotina Irene. Auguri e felicitazioni<br />

vivissime da tutta la Sezione.<br />

Pojana Maggiore Il Fante Stefano<br />

De Guio e la consorte Silvia, sono<br />

stati allietati dalla nascita di Melissa.<br />

Complimenti e felicitazioni.<br />

Santorso Il Fante Antonio Pornaro e<br />

la Patronessa Gianna sono diventati<br />

nonni di Davide.<br />

Sarcedo Il Fante Mario Ronzani e la<br />

Patronessa Elena Tomiello, sono lieti<br />

di annunciare la nascita del loro quarto<br />

nipotino Giovanni.


Lutti<br />

Altopiano 7 Comuni<br />

E’ deceduto il Fante Giovanni Costa<br />

combattente delle seconda guerra<br />

mondiale.<br />

Costabissara – Caldogno<br />

E’ recentemente mancato il Fante<br />

Angelo Zanella di 85 anni, il Fante<br />

più anziano della Sezione.<br />

Creazzo<br />

Le Patronesse della Sezione, partecipano<br />

al dolore della famiglia per la<br />

perdita di Iole De Tommasi.<br />

Dueville<br />

E’ deceduto il Consigliere sezionale<br />

Fante Antonio Giudicotti, ex Vice<br />

Sindaco del Paese e Presidente della<br />

Sezione dei Combattenti e Reduci.<br />

Longare<br />

E’ deceduto il Fante Giovanni Boratto<br />

di anni 78, da molti anni socio<br />

della Sezione.<br />

Marostica<br />

Giovanni Nardotto socio fra i più benemeriti<br />

della Sezione, è improvvisamente<br />

deceduto.<br />

Meledo Il Fante Angelo Dal Maso,<br />

combattente e reduce di guerra è deceduto.<br />

La Sezione porge le sue condoglianze<br />

alla famiglia<br />

San Vito di Leguzzano<br />

Il Fante Domenico Mantese, da sempre<br />

iscritto alla Sezione, è deceduto all’età<br />

di 85 anni.<br />

ANNO XXXVII - N. 1 APRILE 2009<br />

Schiavone - Longa E’ deceduto<br />

Marco Peron, per tantissimi anni<br />

Presidente della Sezione. Tutti i Fanti<br />

di Schiavone Longa partecipano al<br />

lutto con commozione.<br />

Camisano Vic. no<br />

Il Fante Giuseppe Cazzola, piange<br />

la dipartita di mamma Giovanna.<br />

La Sezione partecipa al dolore suo e<br />

della famiglia.<br />

Torrebelvicino<br />

Alla veneranda età di 87 anni, è deceduto<br />

il Fante Attilio Cavion.<br />

Alla famiglia le più vive condoglianze<br />

dal Direttivo sezionale e da<br />

tutti i Fanti.<br />

Tezze sul Brenta Maria Suelotto madre<br />

del Fante Cavazzon, è venuta a mancare<br />

improvvisamente. Sentite condoglianze<br />

dalla Sezione<br />

San Vito di Leguzzano<br />

E’ mancato all’affetto dei suoi cari il<br />

Fante Donato Angelo Dal Pozzolo.<br />

Fanti<br />

V I C E N T I N I<br />

Lutti<br />

31


ANNO XXXVII - N.1 APRILE 2009<br />

32 Fanti<br />

V I C E N T I N I

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