Giulia Ligabue - ETRURIA design
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Progetti&Realizzazioni<br />
Firenze. Bancone Bar sotto<br />
la “Loggia del Pesce”. Vista<br />
generale ed elaborati grafici.<br />
Florence. Bar underneath<br />
Vasari’s “Loggia del Pesce”.<br />
General view and drawings.<br />
Bagno in abitazione a<br />
Montale Rangone.<br />
Bathroom in home at<br />
Montale Rangone.<br />
Ciompi. Un bar sotto la storica loggia del Vasari offre tutte le<br />
sere live music, dj set e visual art a random. Il particolare<br />
progetto di interior <strong>design</strong> nasce da una collaborazione che<br />
ho stretto con il giovane architetto Francesca Gaetani, ed è<br />
concepito come l’estensione dell’adiacente mercatino delle<br />
pulci della piazza. Tavoli e sedie di seconda mano e dal<br />
<strong>design</strong> anonimo sono resi unici da piccoli interventi artistici<br />
che io ed Andreas Schwarzkopf abbiamo operato per caratterizzarli.<br />
Sedie imbottite anni ’50 ricamate di farfalle, severe<br />
sedie parrocchiali corrette con cartine geografiche, piccoli<br />
animali di pelliccia che animano gli schienali di massicce<br />
sedie di legno, vecchie testate di letti in ferro battuto trasformate<br />
in panchine da giardino si presentano come curiose<br />
opportunità di reinterpretare gli arredi per le zone di sosta. Il<br />
banco bar allocato nella campata centrale è rivestito di piastrelle<br />
grigie che rievocano l’antica funzione di mercato del<br />
pesce della loggia. Tutti gli arredi saranno messi in vendita<br />
a fine stagione.”<br />
Nel più ampio progetto di ristrutturazione dell’abitazione<br />
in Montale Rangone (MO) si analizza invece l’intervento<br />
relativo al bagno destinato ai ragazzi della famiglia, realizzato<br />
con un utilizzo minimale della collezione Optical in<br />
due colori: il bianco e l’arancio. La volontà del progettista<br />
emerge chiaramente dalle sue parole: “Trattandosi del<br />
bagno dei ragazzi, volevo ottenere un ambiente vivace ed<br />
allegro; per questo ho favorito la predominanza cromatica<br />
dell’arancione: un colore giovane che peraltro si affianca<br />
bene al pavimento in rovere”. La trama utilizzata nel progetto<br />
richiama alla mente le esperienze del movimento<br />
dell’Optical Art (a cui la stessa collezione <strong>ETRURIA</strong> <strong>design</strong><br />
si ispira), che ebbe momento di massima espressione<br />
intorno agli anni Sessanta. L’opera “Army” di Victor<br />
Vasarely anticipa l’esperienza artistica attraverso la composizione<br />
di una grande figura geometrica per mezzo di quadrati<br />
e cerchi di colori degradanti di cui si perde l’immagine<br />
complessiva per una sofisticata illusione ottica. Di quegli<br />
stessi anni sono le sperimentazioni di Sol LeWitt, che<br />
attraverso le sue “Composizioni” gioca a realizzare plastici<br />
di elementi tridimensionali basati sul quadrato, affiancati e<br />
sovrapposti. Alla stessa maniera la decorazione del rivestimento<br />
ricalca le geometrie che questi artisti proponevano<br />
e ne assimila la componente “giocosa” per proiettarla nella<br />
dimensione minima del bagno per una giovane utenza.<br />
Altrettanto carica di colori e di riferimenti all’arte figurativa<br />
del Novecento è la cucina realizzata in un’abitazione di<br />
Reggio Emilia. La saturazione cromatica dell’involucro,<br />
mentre avvolge le presenze ospitate, conferisce loro una<br />
precisa riconoscibilità, quasi a voler rivisitare la tecnica<br />
della scomposizione tipica delle esperienze artistiche dei<br />
primi decenni del Novecento, riferibili al movimento De<br />
Stijl, che trattano gli elementi geometrici elementari, privilegiando<br />
le superfici piane, come appartenenti ad una estesa<br />
matrice concettuale riferibile alla pittura, al <strong>design</strong> e<br />
all’architettura. È immediatamente possibile fare una liaison<br />
tra l’immagine della cucina realizzata ed il “Progetto di<br />
contro-costruzione” in cui Theo Van Doesburg scompone<br />
lo spazio di progetto per piani cromaticamente definiti;<br />
altrettanto interessante è la comparazione della composizione<br />
cromatica e figurativa della cucina con il dipinto<br />
“Rythme” che Robert Delaunay dipinge nel 1934: in<br />
entrambi i casi si ritrova il medesimo approccio nella ricerca<br />
di coordinare elementi circolari concentrici e superare il<br />
dualismo tra bianco/nero e colore.<br />
In questo scenario viene introdotta una componente, una<br />
superficie incorniciata, capace di arricchire la continuità del<br />
piano geometrico con le due, minime ma sensibili, vibrazioni<br />
tridimensionali delle piramidi tronche del rivestimento<br />
diamantato e dei graffiti concentrici che scavano la superficie<br />
evidenziando la materia sottostante. Un ambiente che<br />
stimola la riflessione e favorisce il confronto intellettuale<br />
come appare dal commento del progettista: “La cucina