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la parola a . . .<br />
Carissimi Exallievi ed Exallieve,<br />
Ci ripresentiamo a voi con questo nuovo numero (il<br />
4°) di internos. Spero abbiate apprezzato questo<br />
nostro modo di entrare in casa vostra con tanta<br />
discrezione, ma con il grandissimo desiderio di arrichire<br />
e di tenerci in contatto. Vi presento alcune riflessioni<br />
suggerite da quanto fatto in classe con gli allievi.<br />
Abbiamo riflettuto sulle virtù. <strong>Don</strong> Bosco ci teneva in<br />
modo particolare che i suoi exallievi fossero portatori<br />
di valori e di virtù nel cammino della vita: “onesti cittadini<br />
e buoni cristiani”.<br />
Abbiate il coraggio di vivere le virtù, soprattutto quelle<br />
morali: la fortezza, la giustizia, la prudenza e la<br />
temperanza; oggi se ne aggiunge una tutta nuova: la<br />
tolleranza.<br />
Nel mondo d’oggi troppo spesso la fortezza è stata<br />
confusa con il fanatismo o l’aggressività fine a se stessa,<br />
o è considerata superata perché si diffonde la<br />
regola di vita dell’astuzia che consente allo scaltro, al<br />
furbo di sottrarsi all’impegno arduo che lo espone in<br />
prima linea.<br />
La vera fortezza si radica sulla pazienza e sulla perseveranza,<br />
cioè sulla capacità di continuare a realizzare<br />
lo scopo prefissato, senza farsi abbattere dalle difficoltà,<br />
soprattutto le delusioni e i parziali insuccessi.<br />
Esercitare poi la virtù della giustizia significa impegnarsi<br />
con determinazione perché a ciascuno sia dato<br />
ciò che gli compete, e non solo sul piano economico,<br />
implica saper rinunciare a certi privilegi quando riducono<br />
i beni essenziali di altri, sviluppare il senso della<br />
legge come strumento per un regolare vantaggio<br />
della comunità.<br />
Completerò il discorso la prossima volta. ricordate che<br />
le virtù non sono scelte che riguardano qualche aspetto<br />
secondario della vita, ma sono scelte essenziali. La<br />
virtù è un “habitus”, non un vestito d’occasione, ma<br />
l’attitudine, lo stile, l’atteggiamento della persona che<br />
vuole sempre il bene di se stesso, degli altri e del proprio<br />
ambiente.<br />
<strong>Don</strong> Bosco accompagni il nostro cammino quotidiano.<br />
Dobbiamo essere volonterosi e desiderosi di seminare<br />
quanto di buono abbiamo accolto dagli insegnamenti<br />
salesiani; non c’è vita umana vera senza virtù, perché<br />
esse portano alla padronanza di sé e rendono più facile<br />
e più bella la convivenza.<br />
Auguri a tutti e buon…impegno!<br />
Il vostro Delegato <strong>Don</strong> Franco Colcera<br />
dicembre 2001 n° 4<br />
a tu x tu<br />
periodico semestrale<br />
dell’unione degli exallievi/e<br />
istituto elvetico di lugano<br />
• a cura di Marc De-Ambrogi<br />
In questa edizione nostro ospite è<br />
Giuseppe Castelli<br />
Ex Presidente Mondiale dell’associazione<br />
exallievi <strong>Don</strong> Bosco a pagina 6<br />
!<br />
Festa di<br />
<strong>Don</strong> Bosco<br />
giovedì, 31 gennaio 2002<br />
ore 18.30 Ritrovo sul<br />
piazzale dell’Istituto<br />
ore 18.45 Santa Messa<br />
seguirà un rinfresco<br />
Vi ricordiamo inoltre di rinnovare la vostra fedele<br />
adesione alla nostra Unione versando il contributo<br />
sociale che anche quest’anno è di CHF 15.– per quello<br />
ordinario e CHF 25.– e più per quello sostenitore.
Aymone Poletti<br />
Exallieva dell’Istituto Elvetico dal 1986 al 1994 ca.,<br />
ci scrive e ci fa conoscere la sua attività artistica.<br />
Dopo la maturità liceale ha frequentato l’Accademia<br />
di Architettura di Mendrisio e si è perfezionata in pittura<br />
presso la pittrice Antonella Gabrielli a Viganello.<br />
Fin da piccola si è interessata anche alla musica: ha<br />
studiato violino e pianoforte e, attualmente, è iscritta<br />
all’Accademia di Musica della Svizzera Italiana di<br />
Lugano.<br />
Dal 2 dicembre 2000 al 13 gennaio 2001 ha esposto<br />
le sue tecniche miste in una mostra personale<br />
Avvenimenti da ricordare<br />
Durante l’anno 2002 si prevedono quattro beatificazioni:<br />
due confratelli salesiani, Signor<br />
Artemide Zatti e <strong>Don</strong> Luigi Variara; due figlie di<br />
Maria ausiliatrice: Suor Maria Romero Maneses<br />
e Suor Eusebia Palomino.<br />
Quest’anno 2001 abbiamo festeggiato i giubilei<br />
di due confratelli salesiani dell’Elvetico: Signor<br />
Luigi Rossi per il 60° di professione religiosa;<br />
<strong>Don</strong> <strong>Don</strong>ato Brunoldi per il 50° di sacerdozio.<br />
Il <strong>Don</strong> Bosco pensiero<br />
L’<br />
educazione è cosa di cuore,<br />
e Dio solo ne è padrone,<br />
e noi non potremo riuscire<br />
a cosa alcuna se Dio non ce<br />
ne insegna l’arte e ce ne dà<br />
in mano le chiavi.<br />
2<br />
presso lo Studio d’Arte Carlo Guglielminelli di<br />
Mendrisio. Aymone abita attualmente a Massagno.<br />
L’ultima esposizione personale è quella del 6-16 ottobre<br />
2001 alla Galleria d’Arte “la telaccia” in Piazza<br />
Statuto a Torino.<br />
I nostri complimenti alla “polivalente” artista!!<br />
Luigi Rossi <strong>Don</strong> <strong>Don</strong>ato Brunoldi<br />
� �<br />
S<br />
i otterrà più con uno<br />
sguardo di carità, con una<br />
parola di incoraggiamento che<br />
dia fiducia al cuore, che con<br />
molti rimproveri, i quali non<br />
fanno che inquietare.
Cari amici, questa rubrica vuole essere il collegamento, il ponte tra gli exallievi/e e gli allievi/e<br />
che attualmente frequentano l’Istituto Elvetico.<br />
Come riaccendere il dialogo<br />
in famiglia<br />
<strong>Don</strong> Antonio Mazzi all’Istituto Elvetico il 3 maggio<br />
2001 per una conferenza formativa rivolta ai genitori.<br />
<strong>Don</strong> Mazzi ha tenuto una interessante relazione su<br />
problemi giovanili riferendo sostanzialmente che il<br />
padre vero è quello capace di far crescere dentro suo<br />
figlio i grandi contenuti della vita.<br />
La madre rappresenta l’amore, la tenerezza, il perdono,<br />
il presente.<br />
Il padre invece rappresenta il coraggio, la speranza,<br />
il progetto, il futuro.<br />
“Non bisogna educare i nostri figli come se fossero<br />
teneri fiorellini destinati a sfiorire rapidamente, un<br />
po’ come si fa con i ciclamini che teniamo sul balcone”,<br />
esemplifica <strong>Don</strong> Mazzi, “perché in realtà loro<br />
sono alberi secolari: hanno quindi bisogno di radici<br />
per affrontare, saldamente ancorati, le avversità<br />
della vita”. Compito di un buon genitore è innanzi<br />
tutto fornire al figlio questa sicurezza.<br />
3<br />
• a cura di <strong>Don</strong> Franco Colcera<br />
<strong>Don</strong> Mazzi con Giuseppe Zois durante la conferenza<br />
Alle mamme <strong>Don</strong> Mazzi consiglia di piantare le radici<br />
per i propri figli – alberi secolari e di essere spose vere,<br />
poiché gli adolescenti oggi più di ieri hanno bisogno<br />
che i loro genitori si amino, altrimenti vivono male il<br />
concetto di amore, credono di non poter essere amati.<br />
“E non adorate i vostri figli come se fossero idoli”, conclude<br />
il prete dei giovani, “perché questo non è amore”.<br />
All’Istituto Elvetico ha avuto luogo<br />
la cerimonia di consegna dei diplomi<br />
dell’anno scolastico 2000 – 2001<br />
alla presenza di docenti e parenti.<br />
Scuola di commercio (a lato)<br />
Maturità liceale (sotto)
eL ’angolo dei ricordi<br />
• a cura di Marc De-Ambrogi<br />
In questa rubrica, vi proponiamo in ogni edizione<br />
delle fotografie tratte dal nostro archivio che<br />
documentano i nostri convegni e le nostre attività<br />
degli anni passati.<br />
Una squadra di calcio del 1965<br />
Filodrammatica degli exallievi:<br />
siamo nel 1963<br />
Ogni volta, ricorderemo pure un personaggio caro<br />
alla nostra attività.<br />
Questa volta parleremo di <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Bruni</strong>.<br />
Convegno<br />
del 1986<br />
Demolizione della cappella<br />
del vecchio Elvetico: 1993
il personaggio:<br />
<strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Bruni</strong>:<br />
Educatore e Prete amico<br />
dei giovani<br />
Chi era <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong><br />
1948 20 gennaio: nasce a Barbata (Bergamo)<br />
1968 conclude il noviziato a Missaglia<br />
1974 è salesiano per sempre a Roma<br />
1975 laurea in lettere a Milano<br />
1977 21 maggio: è sacerdote a Chiari (Brescia)<br />
1985 Direttore - Preside a Treviglio<br />
1994 Direttore - Preside a Lugano<br />
1998 13 luglio: muore a Soverato<br />
Timoniere coraggioso dell’Elvetico a Lugano<br />
<strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Bruni</strong><br />
Nel 1994 è inviato alla direzione dell’Istituto Elvetico di<br />
Lugano. Il precedente direttore è partito per la Russia<br />
recandosi a dirigere la nuova opera di Gatchina nei<br />
pressi di Sanpietroburgo. L’accettazione di questo nuovo<br />
incarico è fatica grande per <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong>: “il Signore mi<br />
darà la forza” dice sottovoce; china il capo per raccogliere<br />
intero il proprio respiro e transita il confine con gli<br />
occhi carichi di attesa.<br />
“Sto facendo un’obbedienza che mi costa e mi fa soffrire,<br />
per tanti motivi. Ho chiesto, ho<br />
pregato, ho pianto perché mi fosse<br />
risparmiata. Sia fatta la sua<br />
volontà”.<br />
Ed è subito novità all’Elvetico. Le<br />
autorità religiose e civili apprezzano<br />
il carattere schietto e gioviale, gli<br />
occhi grandi e accattivanti, il sorriso<br />
continuo, la parola travolgente.<br />
L’istituto riapre la scuola per il commercio,<br />
una gloriosa istituzione scolastica<br />
dell’Elvetico tra le prime nel<br />
cantone che rilascia diplomi con<br />
valore federale. Le iscrizioni degli<br />
alunni aumentano per la scuola elementare<br />
e media. I genitori e gli<br />
alunni, sostenuti da alcune autorità,<br />
chiedono l’apertura di un liceo: sarà<br />
definito internazionale. <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong><br />
avvia l’iter di fondazione e di riconoscimento legale del<br />
titolo di studio e ne assume la presidenza.<br />
Arbitro di serie B in Italia<br />
5<br />
Barbata 20.01. 1948 Soverato 13.07 1998<br />
Ministro per l’educazione alla fede dei<br />
giovani<br />
Salesiano dal cuore di <strong>Don</strong> Bosco, <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong><br />
si è dedicato allo stare con i giovani, a parlare<br />
con i genitori di educazione e di formazione, a<br />
intessere rapporti con le autorità del territorio<br />
per introdurre temi di educazione e di solidarietà<br />
giovanile.<br />
Testimonia un Exallievo:“egli era lieto di accudire,<br />
di capire; aveva la capacità di scrivere la<br />
sua personalità nei cuori dei giovani, con forza,<br />
con prepotenza: forse qualcuno di noi aveva il<br />
bisogno di essere cacciato “dentro” a cambiare<br />
condotta, a maturare il bene, di colpo, nella<br />
convinzione che non c’erano altre vite migliori.<br />
La vita è una, quella che abbiamo nelle mani:<br />
vivi nel sole, temi la penombra”.<br />
Ricco di fantasia è imprevedibile nei contatti,<br />
non si poteva prendere l’impronta delle sue<br />
chiavi con le quali apriva i cuori dei ragazzi. Il<br />
primo passo è porsi accanto ai giovani e mettersi<br />
là dove essi sono. <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> aveva il<br />
ministero dell’accompagnamento. Egli indicava<br />
successivamente la presenza di un Altro.<br />
Accompagnare i giovani vuol dire indicare loro<br />
dove sono le sorgenti<br />
e far emergere le<br />
sorgenti dell’io.<br />
<strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> diceva<br />
che il valore della<br />
famiglia è unico,<br />
fortemente da sostenere:”…c’è<br />
un argomento<br />
ben più<br />
importante della<br />
scuola e insostituibile<br />
che è quello della<br />
vita familiare, del<br />
rapporto genitori e<br />
figli….evitiamo di<br />
caricare di un significatosproporzionato<br />
il “momento<br />
scolastico” e preoccupiamoci un po’ di più del<br />
COME crescere nostro figlio!”…<br />
e
Intervista a Giuseppe Castelli • a cura di Marc De-Ambrogi<br />
Giuseppe, cosa ha significato per te, dal punto<br />
di vista umano, l’esperienza a vari livelli ai vertici<br />
dell’associazione exallievi di <strong>Don</strong> Bosco<br />
(presidente di unione, presidente nazionale)<br />
ed in particolare in qualità di presidente mondiale?<br />
Un impegno a tutto campo specialmente<br />
durante i miei dodici anni di<br />
presidente mondiale.<br />
Come presidente dell’unione di<br />
Maroggia si é trattato soprattutto di<br />
un impegno organizzativo e di contatto<br />
con la direzione e i confratelli<br />
della casa per promuovere le varie<br />
manifestazioni man mano previste<br />
dal calendario.<br />
Il contatto e l’animazione degli<br />
exallievi dell’unione avveniva<br />
proprio durante questi<br />
incontri e tramite l’organo<br />
dell’unione “Vita Nostra”.<br />
L’animazione dell’unione e<br />
della federazione erano<br />
facilitati dal ridotto territorio e dalla presenza ai due<br />
livelli di buoni collaboratori e, nelle poche unioni<br />
Svizzere, di ottimi e attivi presidenti e delegati.<br />
Ben diverso è stato l’impegno richiesto dall’esercizio<br />
della presidenza mondiale.<br />
Intanto la distanza dalla sede centrale di Roma, l’avvicendarsi<br />
di diversi delegati confederali e di tre<br />
superiori maggiori, don Raineri, don Cuevas e don<br />
Martinelli.<br />
Poi la vastità del territorio che spaziava dall’Europa,<br />
all’America del sud e Centrale, dall’Africa centrale,<br />
al Medio e all’Estremo Oriente.<br />
I compiti affidati alla presidenza confederale erano<br />
quelli dell’animazione delle diverse federazioni nazionali,<br />
dell’emanazione delle direttive operative, del<br />
coordinamento delle varie iniziative, dell’organizzazione<br />
della parte culturale dei diversi congressi organizzati<br />
in Europa, America e Asia.<br />
Complice le diverse lingue e culture era molto difficile<br />
tenere legami stretti con i centri nazionali; per<br />
questo è stato opportuno a più riprese sostituire i<br />
rapporti epistolari e telefonici (non c’erano ancora i<br />
mezzi telematici di oggi) con frequenti visite nelle<br />
diverse federazioni nazionali.<br />
Questo è stato certamente il lato più pesante, più<br />
oneroso, ma anche più gratificante del mandato.<br />
6<br />
Ho avuto l’opportunità di conoscere molti dirigenti,<br />
semplici exallievi, delegati, ispettori che operavano<br />
nelle diverse parti del mondo. In pratica ho incontrato<br />
exallievi e salesiani di ogni nazione dove la<br />
Congregazione era presente, ma questo poteva significare<br />
spesso assenze da Lugano che duravano fino a tre<br />
settimane. Certamente un impegno di due-tre mesi<br />
all’anno.<br />
Un grosso sacrificio ricambiato però dai frutti di questa<br />
animazione.<br />
Nel 1988 abbiamo organizzato a Roma il Congresso<br />
del Centenario con mille congressisti (comprese le<br />
Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice che si erano<br />
unite a noi per celebrare il grande evento della<br />
Famiglia Salesiana).<br />
Praticamente tutte le Federazioni Nazionali organizzate<br />
avevano aderito al nostro invito.<br />
E nel 1992, alla fine del mio secondo mandato, abbiamo<br />
potuto celebrare a Roma, la prima. Assemblea<br />
elettiva della Confederazione Mondiale, presenti i delegati<br />
di tutte le Federazioni Nazionali.<br />
Cosa significa attualmente essere exallievi impegnati?<br />
Si diventa exallievi di <strong>Don</strong> Bosco in forza dell’educazione<br />
ricevuta, ma gli exallievi impegnati sono coloro che<br />
partecipano alla Missione salesiana nel mondo.<br />
Le forme sono diverse e per lo Statuto Confederale<br />
importanti: dalla preoccupazione per la formazione<br />
permanente degli associati alla realizzazione di un<br />
compito dettato direttamente da <strong>Don</strong> Bosco:”tenersi<br />
uniti ed aiutarsi”.<br />
L’associazione promuove e testimonia i valori della<br />
famiglia, si impegna pere l’educazione della gioventù,<br />
promuove la “difesa dei valori inerenti alla persona<br />
umana e il rispetto della dignità dell’uomo” e ancora<br />
“l’elevazione culturale, sociale, morale, spirituale e religiosa,<br />
conforme all’educazione ricevuta”.<br />
Partecipando alla missione di <strong>Don</strong> Bosco nel mondo gli<br />
exallievi dell’Associazione appartengono di fatto alla<br />
Famiglia Salesiana.<br />
Come vedi l’attuale problematica giovanile?<br />
Da un lato sono molto preoccupato. Molti istituti per<br />
continuare l’attività educativa e formativa devono far<br />
capo a personale laico perché gli educatori salesiani<br />
sono sempre meno. I laici se non sono exallievi o cooperatori<br />
non conoscono <strong>Don</strong> Bosco e il suo sistema<br />
educativo. I giovani sentono sempre meno parlare di<br />
<strong>Don</strong> Bosco e così vengono a mancare le motivazioni.
“<br />
Però ci sono molti giovani generosi che<br />
vogliono impegnarsi per esempio nel volontariato.<br />
L’associazione deve per statuto “favorire la<br />
partecipazione dei giovani exallievi ed exallieve<br />
ad attività di volontariato salesiano<br />
con prospettive anche di impegno missionario”.<br />
Nei miei viaggi di animazione della<br />
Confederazione che erano poi anche viaggi<br />
di testimonianza ai salesiani dell’impegno<br />
degli exallievi nella Famiglia Salesiana, ho<br />
incontrato molti giovani volontari che operavano<br />
nei più disparati settori della missione<br />
a fianco dei salesiani.<br />
Quali sono per te i valori più importanti della<br />
vita?<br />
In occasione di un incontro, parlando agli exallievi,<br />
<strong>Don</strong> Bosco disse: “Una cosa più di ogni altra vi raccomando,<br />
o miei cari figlioli, ed è questa: dovunque<br />
vi troviate, mostratevi sempre buoni cristiani ed<br />
uomini probi… Molti di voi hanno già famiglia.<br />
Ebbene, quell’educazione che voi avete ricevuto nell’oratorio<br />
da <strong>Don</strong> Bosco, partecipatela ai vostri cari”.<br />
Per mia fortuna ho avuto fin da bambino una solida<br />
formazione cristiana, acquisita al <strong>Don</strong> Bosco di<br />
Maroggia e nella mia famiglia. Quando poi nel 1980<br />
sono stato scelto dagli exallievi del mondo e dal<br />
Rettor Maggiore quale nuovo presidente mondiale<br />
l’oppurtunità mi era data per approfondire i valori<br />
del cristianesimo e tradurli in impegno di vita. I contatti<br />
avuti con gli exallievi sparsi nel mondo salesiano<br />
mi hanno poi portato ad impegnarmi sempre di<br />
più su alcuni temi specifici quali:<br />
1988 in udienza dal Papa con <strong>Don</strong> Viganò<br />
Raccontaci qualche aneddoto vissuto in ambiente<br />
salesiano….<br />
In tema potrei scrivere un libro di mie memorie e forse<br />
un giorno lo farò. Non posso dimenticare l’impegno<br />
sociopolitico testimoniato dagli exallievi e dalle loro<br />
famiglie a Cuenca in Ecuador. Quando i salesiani lasciarono<br />
il vetusto istituto “Carlos Crespi” per trasferirsi in<br />
una nuova sede il vecchio istituto fu recuperato da un<br />
gruppo di exallievi che vi aprirono una scuola serale<br />
per i ragazzi della strada. Ragazzi e ragazze abbandonati<br />
al loro destino che durante il giorno vivevano di<br />
espedienti, ma che alla sera alle cinque si presentavano<br />
puntuali per imparare i più disparati mestieri tecnici<br />
nei diversi ateliers, per imparare la religione, la storia<br />
e la civica, per lavarsi ed anche per mangiare. Erano<br />
centinaia e a tutti provvedevano gli exallievi e spesso<br />
anche le mogli per la religione, per dar loro il pasto. Il<br />
gruppo era coordinato da un exallievo che durante il<br />
giorno faceva il rettore del locale politecnico. E tutto<br />
ciò che i ragazzi ricevevano era assolutamente gratuito<br />
perché si tassavano gli exallievi.<br />
• il contributo alla creazione<br />
Non posso dimenticare gli exallievi induisti e musulmani<br />
di Madras che la sera occupavano gli ateliers dei<br />
di una società più giusta<br />
salesiani per insegnare i mestieri ai ragazzi che non<br />
• la difesa e la promozione<br />
avevano i mezzi per frequentare la scuola salesiana.<br />
dei valori inerenti alla<br />
E non posso neppure dimenticare un’incontro naziona-<br />
persona umana e il rispetto<br />
le degli exallievi dello Zaire dove fui per tre settimane<br />
della dignità dell’uomo e<br />
con <strong>Don</strong> Raineri per una visita di animazione della<br />
della donna.<br />
famiglia salesiana di Ruanda/Burundi e appunto Zaire.<br />
• la promozione e la testimo-<br />
Il congresso nazionale si tenne in una scuola agricola<br />
nianza dei valori e della<br />
vicino a Lubumbashi. Arrivarono a questo incontro con<br />
dignità della famiglia.<br />
”<br />
noi più di quattrocento giovani exallievi. Un buon<br />
• segue a pagina 8<br />
7
Cari amici, questo spazio è dedicato particolarmente<br />
a voi. Vuole essere una occasione di dialogo tra<br />
exallievi/e. In questa rubrica aspettiamo infatti che ci<br />
scriviate per esprimerci le vostre critiche, i vostri<br />
desideri. Sarebbe molto interessante pure ricevere<br />
da voi delle testimonianze di vostri ricordi di allievi<br />
all’Istituto Elvetico, magari raccoltando qualche<br />
impressum<br />
• segue da pagina 7<br />
8<br />
degli exallievi/e<br />
• a cura di Marc De-Ambrogi<br />
divertente aneddoto concernente vostri docenti o compagni<br />
di classe. Sceglieremo gli interventi più interessanti<br />
da pubblicare su internos.<br />
Aspettiamo tutte le vostre suggestioni ...<br />
A presto!!!!!!<br />
numero venivano da località distanti anche 400 Km<br />
e viaggiavano da una settimana. Poi li attendeva una<br />
settimana per il ritorno. Ma erano felici di essere lì.<br />
Un ultimo ricordo per uno sperduto villaggio del<br />
Messico dove non c’è neppure una casa salesiana,<br />
ma vi è un buon gruppo di exallievi salesiani che<br />
sono animati soltanto da grande generosità e dalla<br />
voglia di lavorare per la promozione umana, sociale<br />
e culturale di un gruppo di poverissimi.<br />
Poveri tra i poveri hanno acquistato una casa nella<br />
quale vi hanno installato un centro sociale, con servizi<br />
medici, dentistici, di cura della prima infanzia, di<br />
promozione della donna, di scolarità per giovani ed<br />
adulti, di consulenza legale, ecc.<br />
Devo confessare che vedere la generosità di quella<br />
gente mi commuoveva e spesso mi lasciava interdetto.<br />
Andavo da loro per animare, ma ne uscivo<br />
animato e spesso assai perplesso e con una domanda<br />
che mi ronzava nell’intimo. Quella povera gente,<br />
con niente faceva tante cose…… e noi in Europa<br />
oltre ai convegni ai congressi e a molte belle parole,<br />
cosa facciamo?… A Caracas con il Delegato Confederale <strong>Don</strong> Cini<br />
Il comitato degli exallievi vi porge i migliori auguri di BUONE FESTE!!<br />
Unione degli exallievi /e Istituto Elvetico<br />
Via Canonica 15, CH-6900 Lugano, C.C.P. 69-2735-8<br />
Redattore responsabile: Avv. M. De-Ambrogi<br />
Redattori: <strong>Don</strong> E. Morganti, <strong>Don</strong> F. Colcera, Avv. G. Antonini, F. Bordin<br />
Servizi amministrativi: G. De Lorenzi, M. Gorietti, H. Agosti<br />
Progetto grafico & stampa: Rotografica sa, 6807 Taverne