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Don Emilio Bruni

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la parola a . . .<br />

Carissimi Exallievi ed Exallieve,<br />

Ci ripresentiamo a voi con questo nuovo numero (il<br />

4°) di internos. Spero abbiate apprezzato questo<br />

nostro modo di entrare in casa vostra con tanta<br />

discrezione, ma con il grandissimo desiderio di arrichire<br />

e di tenerci in contatto. Vi presento alcune riflessioni<br />

suggerite da quanto fatto in classe con gli allievi.<br />

Abbiamo riflettuto sulle virtù. <strong>Don</strong> Bosco ci teneva in<br />

modo particolare che i suoi exallievi fossero portatori<br />

di valori e di virtù nel cammino della vita: “onesti cittadini<br />

e buoni cristiani”.<br />

Abbiate il coraggio di vivere le virtù, soprattutto quelle<br />

morali: la fortezza, la giustizia, la prudenza e la<br />

temperanza; oggi se ne aggiunge una tutta nuova: la<br />

tolleranza.<br />

Nel mondo d’oggi troppo spesso la fortezza è stata<br />

confusa con il fanatismo o l’aggressività fine a se stessa,<br />

o è considerata superata perché si diffonde la<br />

regola di vita dell’astuzia che consente allo scaltro, al<br />

furbo di sottrarsi all’impegno arduo che lo espone in<br />

prima linea.<br />

La vera fortezza si radica sulla pazienza e sulla perseveranza,<br />

cioè sulla capacità di continuare a realizzare<br />

lo scopo prefissato, senza farsi abbattere dalle difficoltà,<br />

soprattutto le delusioni e i parziali insuccessi.<br />

Esercitare poi la virtù della giustizia significa impegnarsi<br />

con determinazione perché a ciascuno sia dato<br />

ciò che gli compete, e non solo sul piano economico,<br />

implica saper rinunciare a certi privilegi quando riducono<br />

i beni essenziali di altri, sviluppare il senso della<br />

legge come strumento per un regolare vantaggio<br />

della comunità.<br />

Completerò il discorso la prossima volta. ricordate che<br />

le virtù non sono scelte che riguardano qualche aspetto<br />

secondario della vita, ma sono scelte essenziali. La<br />

virtù è un “habitus”, non un vestito d’occasione, ma<br />

l’attitudine, lo stile, l’atteggiamento della persona che<br />

vuole sempre il bene di se stesso, degli altri e del proprio<br />

ambiente.<br />

<strong>Don</strong> Bosco accompagni il nostro cammino quotidiano.<br />

Dobbiamo essere volonterosi e desiderosi di seminare<br />

quanto di buono abbiamo accolto dagli insegnamenti<br />

salesiani; non c’è vita umana vera senza virtù, perché<br />

esse portano alla padronanza di sé e rendono più facile<br />

e più bella la convivenza.<br />

Auguri a tutti e buon…impegno!<br />

Il vostro Delegato <strong>Don</strong> Franco Colcera<br />

dicembre 2001 n° 4<br />

a tu x tu<br />

periodico semestrale<br />

dell’unione degli exallievi/e<br />

istituto elvetico di lugano<br />

• a cura di Marc De-Ambrogi<br />

In questa edizione nostro ospite è<br />

Giuseppe Castelli<br />

Ex Presidente Mondiale dell’associazione<br />

exallievi <strong>Don</strong> Bosco a pagina 6<br />

!<br />

Festa di<br />

<strong>Don</strong> Bosco<br />

giovedì, 31 gennaio 2002<br />

ore 18.30 Ritrovo sul<br />

piazzale dell’Istituto<br />

ore 18.45 Santa Messa<br />

seguirà un rinfresco<br />

Vi ricordiamo inoltre di rinnovare la vostra fedele<br />

adesione alla nostra Unione versando il contributo<br />

sociale che anche quest’anno è di CHF 15.– per quello<br />

ordinario e CHF 25.– e più per quello sostenitore.


Aymone Poletti<br />

Exallieva dell’Istituto Elvetico dal 1986 al 1994 ca.,<br />

ci scrive e ci fa conoscere la sua attività artistica.<br />

Dopo la maturità liceale ha frequentato l’Accademia<br />

di Architettura di Mendrisio e si è perfezionata in pittura<br />

presso la pittrice Antonella Gabrielli a Viganello.<br />

Fin da piccola si è interessata anche alla musica: ha<br />

studiato violino e pianoforte e, attualmente, è iscritta<br />

all’Accademia di Musica della Svizzera Italiana di<br />

Lugano.<br />

Dal 2 dicembre 2000 al 13 gennaio 2001 ha esposto<br />

le sue tecniche miste in una mostra personale<br />

Avvenimenti da ricordare<br />

Durante l’anno 2002 si prevedono quattro beatificazioni:<br />

due confratelli salesiani, Signor<br />

Artemide Zatti e <strong>Don</strong> Luigi Variara; due figlie di<br />

Maria ausiliatrice: Suor Maria Romero Maneses<br />

e Suor Eusebia Palomino.<br />

Quest’anno 2001 abbiamo festeggiato i giubilei<br />

di due confratelli salesiani dell’Elvetico: Signor<br />

Luigi Rossi per il 60° di professione religiosa;<br />

<strong>Don</strong> <strong>Don</strong>ato Brunoldi per il 50° di sacerdozio.<br />

Il <strong>Don</strong> Bosco pensiero<br />

L’<br />

educazione è cosa di cuore,<br />

e Dio solo ne è padrone,<br />

e noi non potremo riuscire<br />

a cosa alcuna se Dio non ce<br />

ne insegna l’arte e ce ne dà<br />

in mano le chiavi.<br />

2<br />

presso lo Studio d’Arte Carlo Guglielminelli di<br />

Mendrisio. Aymone abita attualmente a Massagno.<br />

L’ultima esposizione personale è quella del 6-16 ottobre<br />

2001 alla Galleria d’Arte “la telaccia” in Piazza<br />

Statuto a Torino.<br />

I nostri complimenti alla “polivalente” artista!!<br />

Luigi Rossi <strong>Don</strong> <strong>Don</strong>ato Brunoldi<br />

� �<br />

S<br />

i otterrà più con uno<br />

sguardo di carità, con una<br />

parola di incoraggiamento che<br />

dia fiducia al cuore, che con<br />

molti rimproveri, i quali non<br />

fanno che inquietare.


Cari amici, questa rubrica vuole essere il collegamento, il ponte tra gli exallievi/e e gli allievi/e<br />

che attualmente frequentano l’Istituto Elvetico.<br />

Come riaccendere il dialogo<br />

in famiglia<br />

<strong>Don</strong> Antonio Mazzi all’Istituto Elvetico il 3 maggio<br />

2001 per una conferenza formativa rivolta ai genitori.<br />

<strong>Don</strong> Mazzi ha tenuto una interessante relazione su<br />

problemi giovanili riferendo sostanzialmente che il<br />

padre vero è quello capace di far crescere dentro suo<br />

figlio i grandi contenuti della vita.<br />

La madre rappresenta l’amore, la tenerezza, il perdono,<br />

il presente.<br />

Il padre invece rappresenta il coraggio, la speranza,<br />

il progetto, il futuro.<br />

“Non bisogna educare i nostri figli come se fossero<br />

teneri fiorellini destinati a sfiorire rapidamente, un<br />

po’ come si fa con i ciclamini che teniamo sul balcone”,<br />

esemplifica <strong>Don</strong> Mazzi, “perché in realtà loro<br />

sono alberi secolari: hanno quindi bisogno di radici<br />

per affrontare, saldamente ancorati, le avversità<br />

della vita”. Compito di un buon genitore è innanzi<br />

tutto fornire al figlio questa sicurezza.<br />

3<br />

• a cura di <strong>Don</strong> Franco Colcera<br />

<strong>Don</strong> Mazzi con Giuseppe Zois durante la conferenza<br />

Alle mamme <strong>Don</strong> Mazzi consiglia di piantare le radici<br />

per i propri figli – alberi secolari e di essere spose vere,<br />

poiché gli adolescenti oggi più di ieri hanno bisogno<br />

che i loro genitori si amino, altrimenti vivono male il<br />

concetto di amore, credono di non poter essere amati.<br />

“E non adorate i vostri figli come se fossero idoli”, conclude<br />

il prete dei giovani, “perché questo non è amore”.<br />

All’Istituto Elvetico ha avuto luogo<br />

la cerimonia di consegna dei diplomi<br />

dell’anno scolastico 2000 – 2001<br />

alla presenza di docenti e parenti.<br />

Scuola di commercio (a lato)<br />

Maturità liceale (sotto)


eL ’angolo dei ricordi<br />

• a cura di Marc De-Ambrogi<br />

In questa rubrica, vi proponiamo in ogni edizione<br />

delle fotografie tratte dal nostro archivio che<br />

documentano i nostri convegni e le nostre attività<br />

degli anni passati.<br />

Una squadra di calcio del 1965<br />

Filodrammatica degli exallievi:<br />

siamo nel 1963<br />

Ogni volta, ricorderemo pure un personaggio caro<br />

alla nostra attività.<br />

Questa volta parleremo di <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Bruni</strong>.<br />

Convegno<br />

del 1986<br />

Demolizione della cappella<br />

del vecchio Elvetico: 1993


il personaggio:<br />

<strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Bruni</strong>:<br />

Educatore e Prete amico<br />

dei giovani<br />

Chi era <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong><br />

1948 20 gennaio: nasce a Barbata (Bergamo)<br />

1968 conclude il noviziato a Missaglia<br />

1974 è salesiano per sempre a Roma<br />

1975 laurea in lettere a Milano<br />

1977 21 maggio: è sacerdote a Chiari (Brescia)<br />

1985 Direttore - Preside a Treviglio<br />

1994 Direttore - Preside a Lugano<br />

1998 13 luglio: muore a Soverato<br />

Timoniere coraggioso dell’Elvetico a Lugano<br />

<strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Bruni</strong><br />

Nel 1994 è inviato alla direzione dell’Istituto Elvetico di<br />

Lugano. Il precedente direttore è partito per la Russia<br />

recandosi a dirigere la nuova opera di Gatchina nei<br />

pressi di Sanpietroburgo. L’accettazione di questo nuovo<br />

incarico è fatica grande per <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong>: “il Signore mi<br />

darà la forza” dice sottovoce; china il capo per raccogliere<br />

intero il proprio respiro e transita il confine con gli<br />

occhi carichi di attesa.<br />

“Sto facendo un’obbedienza che mi costa e mi fa soffrire,<br />

per tanti motivi. Ho chiesto, ho<br />

pregato, ho pianto perché mi fosse<br />

risparmiata. Sia fatta la sua<br />

volontà”.<br />

Ed è subito novità all’Elvetico. Le<br />

autorità religiose e civili apprezzano<br />

il carattere schietto e gioviale, gli<br />

occhi grandi e accattivanti, il sorriso<br />

continuo, la parola travolgente.<br />

L’istituto riapre la scuola per il commercio,<br />

una gloriosa istituzione scolastica<br />

dell’Elvetico tra le prime nel<br />

cantone che rilascia diplomi con<br />

valore federale. Le iscrizioni degli<br />

alunni aumentano per la scuola elementare<br />

e media. I genitori e gli<br />

alunni, sostenuti da alcune autorità,<br />

chiedono l’apertura di un liceo: sarà<br />

definito internazionale. <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong><br />

avvia l’iter di fondazione e di riconoscimento legale del<br />

titolo di studio e ne assume la presidenza.<br />

Arbitro di serie B in Italia<br />

5<br />

Barbata 20.01. 1948 Soverato 13.07 1998<br />

Ministro per l’educazione alla fede dei<br />

giovani<br />

Salesiano dal cuore di <strong>Don</strong> Bosco, <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong><br />

si è dedicato allo stare con i giovani, a parlare<br />

con i genitori di educazione e di formazione, a<br />

intessere rapporti con le autorità del territorio<br />

per introdurre temi di educazione e di solidarietà<br />

giovanile.<br />

Testimonia un Exallievo:“egli era lieto di accudire,<br />

di capire; aveva la capacità di scrivere la<br />

sua personalità nei cuori dei giovani, con forza,<br />

con prepotenza: forse qualcuno di noi aveva il<br />

bisogno di essere cacciato “dentro” a cambiare<br />

condotta, a maturare il bene, di colpo, nella<br />

convinzione che non c’erano altre vite migliori.<br />

La vita è una, quella che abbiamo nelle mani:<br />

vivi nel sole, temi la penombra”.<br />

Ricco di fantasia è imprevedibile nei contatti,<br />

non si poteva prendere l’impronta delle sue<br />

chiavi con le quali apriva i cuori dei ragazzi. Il<br />

primo passo è porsi accanto ai giovani e mettersi<br />

là dove essi sono. <strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> aveva il<br />

ministero dell’accompagnamento. Egli indicava<br />

successivamente la presenza di un Altro.<br />

Accompagnare i giovani vuol dire indicare loro<br />

dove sono le sorgenti<br />

e far emergere le<br />

sorgenti dell’io.<br />

<strong>Don</strong> <strong>Emilio</strong> diceva<br />

che il valore della<br />

famiglia è unico,<br />

fortemente da sostenere:”…c’è<br />

un argomento<br />

ben più<br />

importante della<br />

scuola e insostituibile<br />

che è quello della<br />

vita familiare, del<br />

rapporto genitori e<br />

figli….evitiamo di<br />

caricare di un significatosproporzionato<br />

il “momento<br />

scolastico” e preoccupiamoci un po’ di più del<br />

COME crescere nostro figlio!”…<br />

e


Intervista a Giuseppe Castelli • a cura di Marc De-Ambrogi<br />

Giuseppe, cosa ha significato per te, dal punto<br />

di vista umano, l’esperienza a vari livelli ai vertici<br />

dell’associazione exallievi di <strong>Don</strong> Bosco<br />

(presidente di unione, presidente nazionale)<br />

ed in particolare in qualità di presidente mondiale?<br />

Un impegno a tutto campo specialmente<br />

durante i miei dodici anni di<br />

presidente mondiale.<br />

Come presidente dell’unione di<br />

Maroggia si é trattato soprattutto di<br />

un impegno organizzativo e di contatto<br />

con la direzione e i confratelli<br />

della casa per promuovere le varie<br />

manifestazioni man mano previste<br />

dal calendario.<br />

Il contatto e l’animazione degli<br />

exallievi dell’unione avveniva<br />

proprio durante questi<br />

incontri e tramite l’organo<br />

dell’unione “Vita Nostra”.<br />

L’animazione dell’unione e<br />

della federazione erano<br />

facilitati dal ridotto territorio e dalla presenza ai due<br />

livelli di buoni collaboratori e, nelle poche unioni<br />

Svizzere, di ottimi e attivi presidenti e delegati.<br />

Ben diverso è stato l’impegno richiesto dall’esercizio<br />

della presidenza mondiale.<br />

Intanto la distanza dalla sede centrale di Roma, l’avvicendarsi<br />

di diversi delegati confederali e di tre<br />

superiori maggiori, don Raineri, don Cuevas e don<br />

Martinelli.<br />

Poi la vastità del territorio che spaziava dall’Europa,<br />

all’America del sud e Centrale, dall’Africa centrale,<br />

al Medio e all’Estremo Oriente.<br />

I compiti affidati alla presidenza confederale erano<br />

quelli dell’animazione delle diverse federazioni nazionali,<br />

dell’emanazione delle direttive operative, del<br />

coordinamento delle varie iniziative, dell’organizzazione<br />

della parte culturale dei diversi congressi organizzati<br />

in Europa, America e Asia.<br />

Complice le diverse lingue e culture era molto difficile<br />

tenere legami stretti con i centri nazionali; per<br />

questo è stato opportuno a più riprese sostituire i<br />

rapporti epistolari e telefonici (non c’erano ancora i<br />

mezzi telematici di oggi) con frequenti visite nelle<br />

diverse federazioni nazionali.<br />

Questo è stato certamente il lato più pesante, più<br />

oneroso, ma anche più gratificante del mandato.<br />

6<br />

Ho avuto l’opportunità di conoscere molti dirigenti,<br />

semplici exallievi, delegati, ispettori che operavano<br />

nelle diverse parti del mondo. In pratica ho incontrato<br />

exallievi e salesiani di ogni nazione dove la<br />

Congregazione era presente, ma questo poteva significare<br />

spesso assenze da Lugano che duravano fino a tre<br />

settimane. Certamente un impegno di due-tre mesi<br />

all’anno.<br />

Un grosso sacrificio ricambiato però dai frutti di questa<br />

animazione.<br />

Nel 1988 abbiamo organizzato a Roma il Congresso<br />

del Centenario con mille congressisti (comprese le<br />

Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice che si erano<br />

unite a noi per celebrare il grande evento della<br />

Famiglia Salesiana).<br />

Praticamente tutte le Federazioni Nazionali organizzate<br />

avevano aderito al nostro invito.<br />

E nel 1992, alla fine del mio secondo mandato, abbiamo<br />

potuto celebrare a Roma, la prima. Assemblea<br />

elettiva della Confederazione Mondiale, presenti i delegati<br />

di tutte le Federazioni Nazionali.<br />

Cosa significa attualmente essere exallievi impegnati?<br />

Si diventa exallievi di <strong>Don</strong> Bosco in forza dell’educazione<br />

ricevuta, ma gli exallievi impegnati sono coloro che<br />

partecipano alla Missione salesiana nel mondo.<br />

Le forme sono diverse e per lo Statuto Confederale<br />

importanti: dalla preoccupazione per la formazione<br />

permanente degli associati alla realizzazione di un<br />

compito dettato direttamente da <strong>Don</strong> Bosco:”tenersi<br />

uniti ed aiutarsi”.<br />

L’associazione promuove e testimonia i valori della<br />

famiglia, si impegna pere l’educazione della gioventù,<br />

promuove la “difesa dei valori inerenti alla persona<br />

umana e il rispetto della dignità dell’uomo” e ancora<br />

“l’elevazione culturale, sociale, morale, spirituale e religiosa,<br />

conforme all’educazione ricevuta”.<br />

Partecipando alla missione di <strong>Don</strong> Bosco nel mondo gli<br />

exallievi dell’Associazione appartengono di fatto alla<br />

Famiglia Salesiana.<br />

Come vedi l’attuale problematica giovanile?<br />

Da un lato sono molto preoccupato. Molti istituti per<br />

continuare l’attività educativa e formativa devono far<br />

capo a personale laico perché gli educatori salesiani<br />

sono sempre meno. I laici se non sono exallievi o cooperatori<br />

non conoscono <strong>Don</strong> Bosco e il suo sistema<br />

educativo. I giovani sentono sempre meno parlare di<br />

<strong>Don</strong> Bosco e così vengono a mancare le motivazioni.


“<br />

Però ci sono molti giovani generosi che<br />

vogliono impegnarsi per esempio nel volontariato.<br />

L’associazione deve per statuto “favorire la<br />

partecipazione dei giovani exallievi ed exallieve<br />

ad attività di volontariato salesiano<br />

con prospettive anche di impegno missionario”.<br />

Nei miei viaggi di animazione della<br />

Confederazione che erano poi anche viaggi<br />

di testimonianza ai salesiani dell’impegno<br />

degli exallievi nella Famiglia Salesiana, ho<br />

incontrato molti giovani volontari che operavano<br />

nei più disparati settori della missione<br />

a fianco dei salesiani.<br />

Quali sono per te i valori più importanti della<br />

vita?<br />

In occasione di un incontro, parlando agli exallievi,<br />

<strong>Don</strong> Bosco disse: “Una cosa più di ogni altra vi raccomando,<br />

o miei cari figlioli, ed è questa: dovunque<br />

vi troviate, mostratevi sempre buoni cristiani ed<br />

uomini probi… Molti di voi hanno già famiglia.<br />

Ebbene, quell’educazione che voi avete ricevuto nell’oratorio<br />

da <strong>Don</strong> Bosco, partecipatela ai vostri cari”.<br />

Per mia fortuna ho avuto fin da bambino una solida<br />

formazione cristiana, acquisita al <strong>Don</strong> Bosco di<br />

Maroggia e nella mia famiglia. Quando poi nel 1980<br />

sono stato scelto dagli exallievi del mondo e dal<br />

Rettor Maggiore quale nuovo presidente mondiale<br />

l’oppurtunità mi era data per approfondire i valori<br />

del cristianesimo e tradurli in impegno di vita. I contatti<br />

avuti con gli exallievi sparsi nel mondo salesiano<br />

mi hanno poi portato ad impegnarmi sempre di<br />

più su alcuni temi specifici quali:<br />

1988 in udienza dal Papa con <strong>Don</strong> Viganò<br />

Raccontaci qualche aneddoto vissuto in ambiente<br />

salesiano….<br />

In tema potrei scrivere un libro di mie memorie e forse<br />

un giorno lo farò. Non posso dimenticare l’impegno<br />

sociopolitico testimoniato dagli exallievi e dalle loro<br />

famiglie a Cuenca in Ecuador. Quando i salesiani lasciarono<br />

il vetusto istituto “Carlos Crespi” per trasferirsi in<br />

una nuova sede il vecchio istituto fu recuperato da un<br />

gruppo di exallievi che vi aprirono una scuola serale<br />

per i ragazzi della strada. Ragazzi e ragazze abbandonati<br />

al loro destino che durante il giorno vivevano di<br />

espedienti, ma che alla sera alle cinque si presentavano<br />

puntuali per imparare i più disparati mestieri tecnici<br />

nei diversi ateliers, per imparare la religione, la storia<br />

e la civica, per lavarsi ed anche per mangiare. Erano<br />

centinaia e a tutti provvedevano gli exallievi e spesso<br />

anche le mogli per la religione, per dar loro il pasto. Il<br />

gruppo era coordinato da un exallievo che durante il<br />

giorno faceva il rettore del locale politecnico. E tutto<br />

ciò che i ragazzi ricevevano era assolutamente gratuito<br />

perché si tassavano gli exallievi.<br />

• il contributo alla creazione<br />

Non posso dimenticare gli exallievi induisti e musulmani<br />

di Madras che la sera occupavano gli ateliers dei<br />

di una società più giusta<br />

salesiani per insegnare i mestieri ai ragazzi che non<br />

• la difesa e la promozione<br />

avevano i mezzi per frequentare la scuola salesiana.<br />

dei valori inerenti alla<br />

E non posso neppure dimenticare un’incontro naziona-<br />

persona umana e il rispetto<br />

le degli exallievi dello Zaire dove fui per tre settimane<br />

della dignità dell’uomo e<br />

con <strong>Don</strong> Raineri per una visita di animazione della<br />

della donna.<br />

famiglia salesiana di Ruanda/Burundi e appunto Zaire.<br />

• la promozione e la testimo-<br />

Il congresso nazionale si tenne in una scuola agricola<br />

nianza dei valori e della<br />

vicino a Lubumbashi. Arrivarono a questo incontro con<br />

dignità della famiglia.<br />

”<br />

noi più di quattrocento giovani exallievi. Un buon<br />

• segue a pagina 8<br />

7


Cari amici, questo spazio è dedicato particolarmente<br />

a voi. Vuole essere una occasione di dialogo tra<br />

exallievi/e. In questa rubrica aspettiamo infatti che ci<br />

scriviate per esprimerci le vostre critiche, i vostri<br />

desideri. Sarebbe molto interessante pure ricevere<br />

da voi delle testimonianze di vostri ricordi di allievi<br />

all’Istituto Elvetico, magari raccoltando qualche<br />

impressum<br />

• segue da pagina 7<br />

8<br />

degli exallievi/e<br />

• a cura di Marc De-Ambrogi<br />

divertente aneddoto concernente vostri docenti o compagni<br />

di classe. Sceglieremo gli interventi più interessanti<br />

da pubblicare su internos.<br />

Aspettiamo tutte le vostre suggestioni ...<br />

A presto!!!!!!<br />

numero venivano da località distanti anche 400 Km<br />

e viaggiavano da una settimana. Poi li attendeva una<br />

settimana per il ritorno. Ma erano felici di essere lì.<br />

Un ultimo ricordo per uno sperduto villaggio del<br />

Messico dove non c’è neppure una casa salesiana,<br />

ma vi è un buon gruppo di exallievi salesiani che<br />

sono animati soltanto da grande generosità e dalla<br />

voglia di lavorare per la promozione umana, sociale<br />

e culturale di un gruppo di poverissimi.<br />

Poveri tra i poveri hanno acquistato una casa nella<br />

quale vi hanno installato un centro sociale, con servizi<br />

medici, dentistici, di cura della prima infanzia, di<br />

promozione della donna, di scolarità per giovani ed<br />

adulti, di consulenza legale, ecc.<br />

Devo confessare che vedere la generosità di quella<br />

gente mi commuoveva e spesso mi lasciava interdetto.<br />

Andavo da loro per animare, ma ne uscivo<br />

animato e spesso assai perplesso e con una domanda<br />

che mi ronzava nell’intimo. Quella povera gente,<br />

con niente faceva tante cose…… e noi in Europa<br />

oltre ai convegni ai congressi e a molte belle parole,<br />

cosa facciamo?… A Caracas con il Delegato Confederale <strong>Don</strong> Cini<br />

Il comitato degli exallievi vi porge i migliori auguri di BUONE FESTE!!<br />

Unione degli exallievi /e Istituto Elvetico<br />

Via Canonica 15, CH-6900 Lugano, C.C.P. 69-2735-8<br />

Redattore responsabile: Avv. M. De-Ambrogi<br />

Redattori: <strong>Don</strong> E. Morganti, <strong>Don</strong> F. Colcera, Avv. G. Antonini, F. Bordin<br />

Servizi amministrativi: G. De Lorenzi, M. Gorietti, H. Agosti<br />

Progetto grafico & stampa: Rotografica sa, 6807 Taverne

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