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VALLE D'AOSTA - Corriere Viaggi

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l’atmosfera familiare del péyo, che in patois<br />

significa tinello.<br />

Condivide la stessa montagna Gressoney<br />

Saint Jean, ai piedi del Rosa e del Ghiacciaio<br />

del Lyskamm. Ha un piacevole centro storico<br />

con case walser strette intorno alla chiesa dal<br />

bel campanile del ‘500 e, poco discosto, il<br />

castello dei Savoia, che testimonia il tempo in<br />

cui era luogo di villeggiatura di nobili e reali. Se<br />

d’inverno è affollato da sciatori che si lanciano<br />

sui 180 km di piste del Monterosa Ski,<br />

d’estate è più tranquillo, ideale per<br />

passeggiate nel verde. Come quelle che si<br />

possono fare da Villa Fridau, immersa nei<br />

prati: otto appartamenti in una dimora<br />

dell’ottocento. Accanto, c’è un piccolo<br />

monolocale ricavato da una baita in legno del<br />

‘700, con mobili antichi, per godere di un<br />

rifugio ancora più discosto. A disposizione di<br />

tutti, il ristorante che serve piatti tipici e la<br />

piccola Spa in pietra e legno, con biosauna,<br />

jacuzzi e bagno turco. È immerso nella natura<br />

anche Frantze Le Rascard 1721, che si<br />

raggiunge solo a piedi o con gli sci. Dal fienile<br />

di una tipica costruzione agricola del ‘700 in<br />

un piccolo gruppo di case Walser, sono nate<br />

9 camere, con angolo cottura e ristorante<br />

nella ex stalla.<br />

È un altro monte mito, dall’inconfondibile<br />

forma piramidale, quello che sovrasta Cervinia.<br />

D’inverno tra Italia e Svizzera le piste sotto il<br />

Cervino totalizzano ben 350 chilometri, tra cui<br />

gli 11 della discesa del Ventina, famosa per il<br />

dislivello continuo e il panorama. Ma anche<br />

d’estate la montagna rivela un fascino<br />

particolare. Qui c’è il famoso rifugio del Saint<br />

Hubertus, bioresort dove i materiali naturali si<br />

combinano ad arredi eleganti, servizi da grand<br />

hotel e una nuova Spa, altrettanto ricercata.<br />

L’aperitivo a Cervinia è un rito immancabile: si<br />

fa allo storico bar dell’Hostellerie des<br />

Guides, centrale e elegante, o al Cocktail bar<br />

dell’Ymelotrob, per godere di drink fantasiosi<br />

e dell’atmosfera vivace. Per la cena un<br />

indirizzo curioso è Lo Gurfo, scendendo a<br />

Valtournanche: il proprietario Roby Carrel e la<br />

moglie Agnese accolgono gli ospiti nella<br />

piccola trattoria in abiti tradizionali, a<br />

4<br />

sottolineare il carattere tipico della cucina.<br />

In Vallée c’è anche il più alto dei 4mila italiani, il<br />

Monte Bianco, che domina Courmayeur. Se<br />

con la neve non si può mancare la discesa<br />

lungo la Vallée Blanche e la Mer de Glace fino<br />

a Chamonix, fuoripista possibile anche ai<br />

meno esperti accompagnati da una guida,<br />

d’estate è il regno delle arrampicate e del<br />

trekking. Ma si possono anche fare i 20 minuti<br />

della Funivia che porta ai 3462 metri di Punta<br />

Helbronner, dove si gode di una vista<br />

impareggiabile. Fermandosi prima, alla<br />

stazione di Pavillon du Mont Fréty, si visita la<br />

Mostra Permanente dei Cristalli. La funivia<br />

nasce da una felice intuizione del conte Lora<br />

1<br />

2<br />

Totino che, negli anni ‘40 si pose l’ambizioso<br />

progetto di portare turisti e visitatori nel cuore<br />

del massiccio del Bianco (tel. 0165.89.925,<br />

wwwmontebianco.com). Ma quella di<br />

Courmayeur è tutta una montagna d’antan,<br />

amata dalle famiglie bene, oggi come negli<br />

anni ‘60. Un’atmosfera che si riflette anche nel<br />

Au Coeur des Neiges, una decina di chalet<br />

che ospitano appartamenti di charme in pietra<br />

e legno. Oltre al centro benessere, con una<br />

spettacolare piscina sul panorama, il resort<br />

offre una serie di piacevoli servizi che viziano<br />

gli ospiti, dallo Chef de cuisine alla Spesa<br />

senza fatica. Tra le gourmandise da acquistare<br />

in paese, l’immancabile fontina ma anche la<br />

3<br />

1, 4. Lo Chalet lo Miéte e il trionfo di<br />

pietra, legno e caldi tessuti in una<br />

delle camere all’Hôtellerie de<br />

Mascognaz, complesso di baite<br />

perfettamente ristrutturate sopra<br />

Champoluc. 2. Tagliere di salumi e<br />

formaggi locali, vino rosso: per un<br />

aperitivo a chilometro zero. 3. Castel<br />

Savoia, dimora dell’Ottocento in stile<br />

neogotico, è un lascito dei tempi delle<br />

villeggiature reali a Gressoney.

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