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Images of Devotion - capriaquar.it

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11. Am<strong>it</strong>âyus<br />

Lega di rame parzialmente dorato<br />

Tibet<br />

XVIII secolo<br />

42 cm<br />

Il culto del Buddha Cosmico Am<strong>it</strong>âbha (“Luce Infin<strong>it</strong>a”) e della<br />

sua variante Am<strong>it</strong>âyus (“V<strong>it</strong>a Infin<strong>it</strong>a”) si sviluppò in particolare<br />

nelle regioni dell’India nord-occidentale entro il III secolo<br />

d.C. Ognuno dei Buddha Cosmici trova una sua collocazione<br />

cardinale specifica. Am<strong>it</strong>âyus presiede la direzione occidentale<br />

1 e il suo colore è il rosso, come il sole al tramonto.<br />

La sua denominazione legata alla luce potrebbe essersi originata<br />

attraverso i contatti con la religione zoroastriana, la<br />

cui divin<strong>it</strong>à principale è Ahura Mazda, dio della luce, il cui<br />

culto era diffuso nel mondo iranico ai confini nord-occidentali<br />

dell’India 2 .<br />

Am<strong>it</strong>âyus viene immaginato all’interno di un paradiso chiamato<br />

“Terra di Beat<strong>it</strong>udine” e descr<strong>it</strong>to nel relativo sutra 3 ,<br />

che fu tradotto dal sanscr<strong>it</strong>o in cinese già a metà del III<br />

secolo 4 . Questo breve testo, che descrive un regno di benessere<br />

e prosper<strong>it</strong>à dal quale è assente ogni tipo di s<strong>of</strong>fe-<br />

48<br />

renza, aveva lo scopo di indicare la via per raggiungere tale<br />

condizione attraverso la pratica del “ricordo consapevole<br />

del Buddha”, una prassi med<strong>it</strong>ativa in voga all’interno della<br />

cosiddetta scuola della “Terra Pura”. La prerogativa principale<br />

di questa pratica consiste nel tentativo di entrare in<br />

comunione con il Buddha Am<strong>it</strong>âbha, sviluppando un atteggiamento<br />

devozionale. Infatti, si r<strong>it</strong>iene che Am<strong>it</strong>âyus sia in<br />

grado di elargire lunga v<strong>it</strong>a, una caratteristica simboleggiata<br />

dal vaso che sorregge, contenente il nettare dell’ambrosia<br />

che conferisce immortal<strong>it</strong>à. Le quattro foglie pendenti<br />

dalla bocca del vaso rappresentano quattro Buddha della<br />

pentade, sormontati al centro dallo stesso Am<strong>it</strong>âyus, simbolicamente<br />

rappresentato da un gioiello sulla somm<strong>it</strong>à 5 ,<br />

che in questo caso assume la forma di una triplice gemma,<br />

corrispondente al Buddha, alla sua dottrina e alla comun<strong>it</strong>à<br />

dei suoi seguaci.<br />

1 David Snellgrove, Indo-Tibetan Buddhism. Indian Buddhists &<br />

Their Tibetan Successors, Shambala, Boston 1987, p. 56.<br />

2 Erberto Lo Bue, Tibet. Dimora degli dei, La Rinascente, Milano<br />

1991, p. 41, fig. 12.<br />

3 Sukhâvatîvyûhasûtra. Raniero Gnoli (a cura di), La Rivelazione<br />

del Buddha, vol. 2, Il Grande Veicolo, Mondadori, Milano 2004,<br />

p.1180.<br />

4 David Snellgrove, Indo-Tibetan Buddhism. Indian Buddhists &<br />

Their Tibetan Successors, op. c<strong>it</strong>. p. 56.<br />

5 Robert Beer, The Handbook <strong>of</strong> Tibetan Buddhist Symbols, Serindia,<br />

Chicago - London 2003, p. 201.

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