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Dic. 2010 - Bersaglieri Paceco

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Anno LX - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 n. 46)<br />

art. 1, comma 2 - DCB ROMA - Direz. e Amm.ne: Associazione Nazionale <strong>Bersaglieri</strong> - Via Anicia, 23/A - 00153 Roma<br />

PERIODICO DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI<br />

N. 10/12 - OTTOBRE/DICEMBRE <strong>2010</strong><br />

BUONE FESTE<br />

CON LA BENEDIZIONE DEL SANTO PADRE<br />

E GLI AUGURI DEL PRESIDENTE


in questo numero<br />

Periodico dell’Associazione<br />

Nazionale <strong>Bersaglieri</strong><br />

Fondato nel 1951<br />

Direzione - Redazione<br />

Amministrazione<br />

Associazione Nazionale<br />

<strong>Bersaglieri</strong><br />

Via Anicia, 23/A, 00153 Roma<br />

tel.: 06/5803611<br />

fax: 06/5881040<br />

e-mail: info@bersaglieri.net<br />

www.bersaglieri.net<br />

__________<br />

Direttore Responsabile<br />

Alfredo Terrone<br />

Capo Redattore<br />

Giancarlo Nuccitelli<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Silvano Festuccia, Mario Galante,<br />

Giuseppe Loberto,<br />

Concetta Marcelli, Cecilia Prissinotti<br />

Direzione Amministrativa<br />

gestita a cura della<br />

Direzione amministrativa A.N.B.<br />

Condizioni di cessione:<br />

Gratuito per gli iscritti all’A.N.B.<br />

Un numero arretrato: Euro 3,00<br />

Abbonamento annuale: Euro 15,00<br />

Abbonamento benemerito:<br />

versamenti da Euro 20,00 e oltre,<br />

sul c/c postale n. 783001<br />

intestato a:<br />

Amministrazione<br />

“Fiamma Cremisi” dell’A.N.B.<br />

Via Anicia 23/A - 00153 Roma<br />

L’Amministrazione non accetta<br />

denaro contante<br />

__________<br />

Autorizzazione Tribunale<br />

di Roma n. 5319 del 16 ottobre 1967<br />

Proprietà letteraria, scientifica<br />

e artistica riservata<br />

Articoli e foto, anche se non<br />

pubblicati, non si restituiscono<br />

La direzione si riserva, a termini<br />

di legge, di modificare e ridurre<br />

gli articoli quando ciò<br />

si renda necessario per esigenze<br />

tipografiche di spazio<br />

__________<br />

Grafica e stampa:<br />

STILGRAFICA srl<br />

Via Ignazio Pettinengo, 31/33 - 00159 Roma<br />

Tel. 06 43588200 - Fax 06 4385693<br />

Finito di stampare nel mese<br />

di <strong>Dic</strong>embre <strong>2010</strong><br />

Associato all’USPI-<br />

Unione Stampa<br />

Periodica Italiana<br />

Immagini ed istantanee, ove non specificato, sono di:<br />

- S.M.D. - S.P.I.<br />

- S.M.E. Ufficio Storico<br />

- S.M.E. Agenzia Cine Foto Televisiva e Mostre<br />

- S.M.E. Media Combat Team<br />

- I Reparti e le Sezioni interessate<br />

Che sentitamente ringraziamo per i validi contributi.<br />

2<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

Indice e comunicati pag. 2<br />

Voce della Presidenza “ 3<br />

Lettere al direttore “ 6<br />

Eco dai reparti “ 7<br />

Attività associativa “ 11<br />

Controcanto “ 36<br />

Sport cremisi “ 39<br />

Figure da ricordare “ 42<br />

Amarcord “ 44<br />

Prossimi Raduni “ 47<br />

Ricerche di commilitoni “ 50<br />

Vol. e Prot civile “ 51<br />

Nostre gioie “ 53<br />

Cariche sociali “ 55<br />

Nostri lutti “ 56<br />

Rec. ed Ultime notizie “ 58<br />

In prima di copertina: gli auguri di Buone<br />

Feste del Presidente Nazionale.<br />

In ultima di copertina: elenco dei contributi<br />

Volontari degli Abbonati e dei Sostenitori.<br />

ABBIAMO CERCATO DI CONTE-<br />

NERE I COSTI, MA IL CALENDA-<br />

RIO DEL 2011, PIU’ BELLO ED<br />

AVVINCENTE DEI PRECEDENTI,<br />

SARA’ POSTO IN VENDITA AL<br />

PREZZO DI EURO SEI PIU’ SPE-<br />

SE POSTALI.<br />

Per motivi organizzativi, si<br />

raccomanda di procedere<br />

con sollecitudine alle iscrizioni<br />

al viaggio di Carzano<br />

& Caporetto (vedi programma<br />

a pag. 63) entro il mese<br />

di gennaio 2011.<br />

Servizi fotografici di SME-Agenzia<br />

Cine Foto, delle Sezioni ANB e<br />

Pregiat Photo e Video di Padova.<br />

L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI<br />

STA PROGRAMMANDO UN VIAGGIO<br />

IN RUSSIA, A SAN PIETROBURGO E MOSCA<br />

CON UN’ESTENSIONE SUL DON,<br />

A VOLGOGRAD (EX STALINGRADO)<br />

E SERAFIMOVICH NELLA PRIMA<br />

META’ DI OTTOBRE 2011<br />

Materiale disponibile presso la Presidenza Nazionale<br />

Listino prezzi<br />

Biglietto augurale ...................................................................................“ 1,00<br />

Cappello completo di coccarda ..............................................................“ 80,00<br />

Cravatta cremisi .....................................................................................“ 15,00<br />

Crest ANB...............................................................................................“ 26,00<br />

Distintivo con scudo ...............................................................................“ 2,50<br />

Fermacarte con cappello e scritta “Il soldato tedesco ha stupito il” base legno....“ 20,00<br />

Fermacarte con cappello e scritta “Viva l’Italia e viva i <strong>Bersaglieri</strong>” base legno.....“ 15,00<br />

Fermacarte con cappello e scritta “Il soldato tedesco ha stupito il” no base legno.“ 15,00<br />

Statuetta Bersagliere metallo argentato cm.19 ........................................“ 40,00<br />

Portachiavi in legno.................................................................................“ 7,00<br />

Piumetto 500 piume ........................................................................................“ 100,00<br />

Fez d’ordinanza ................................................................................................“ 27,00<br />

Disco autoadesivo ............................................................................................“ 2,00<br />

Stampa del Cammarano “19 settembre 1870” ...........................................“ 6,00<br />

Calendario 2011 ..............................................................................................“ 6,00<br />

Versamento su C.C. Postale 34846006, più spese postali, intestato a:<br />

ANB - Amministrazione - Via Anicia, 23/a - 00153 Roma.


la voce della presidenza<br />

CONSIGLIO NAZIONALE<br />

20 novembre <strong>2010</strong><br />

Il giorno 20 novembre si è riunito<br />

in Roma, presso il Circolo<br />

Ufficiali delle Forze Armate, il<br />

Consiglio Nazionale dell’Associazione<br />

con il seguente Ordine del<br />

Giorno:<br />

- Comunicazioni del Presidente<br />

Nazionale; - Approvazione del Verbale<br />

della riunione del 13 marzo;<br />

- Consuntivo del 58° Raduno<br />

Nazionale; - Approvazione Bilancio<br />

preventivo 2011; - 59° Raduno<br />

Nazionale: punto di situazione; -<br />

Esame dimissioni Cons. Naz. Novembri;<br />

- Raduno Nazionale 2013;<br />

Proposte di modifica al Regolamento<br />

ed Errata Corrige Statuto; -<br />

Nomina di Soci Benemeriti;<br />

- Varie ed eventuali.<br />

Il Presidente Nazionale ha<br />

dato il benvenuto in Consiglio ai<br />

nuovi Presidenti Regionali ANB<br />

del Veneto Bers. Bozzo e dell’Abruzzo,<br />

Bers. Perrotta ed ha<br />

ringraziato nel contempo i Bers.<br />

Bressan, Susi e Langella che hanno<br />

recentemente lasciato le Presidenze<br />

dei Consigli Direttivi delle<br />

loro Regioni.<br />

Le comunicazioni del Presidente<br />

Nazionale hanno riguardato<br />

in particolare:<br />

il richiamo ad una sollecita e<br />

definitiva applicazione del programma<br />

informatico che è ormai<br />

fondamentale per la gestione associativa;<br />

la obbligatorietà che le richieste<br />

di supporti militari e gli inviti<br />

alle Autorità Istituzionali nazionali<br />

per le varie manifestazioni, passino<br />

attraverso la Presidenza Nazionale<br />

(Art. 10 dello Statuto,<br />

Art.52 del Regolamento);<br />

la necessità che tutte le elezioni<br />

a qualsiasi livello vengano condotte<br />

secondo la normativa in vigore<br />

per evitare qualsiasi possibilità<br />

di contenzioso;<br />

la precisa applicazione della<br />

Regolamentazione delle Fanfare<br />

per quanto attiene alla redazione<br />

dei programmi, alla corretta denominazione<br />

dei responsabili del<br />

complesso (es. Capi Fanfara e<br />

non Presidente o Comandante<br />

della Fanfara) , all’assicurazione<br />

obbligatoria. Inoltre è stata ricordata<br />

l’opportunità che interventi<br />

delle Fanfare fuori della regione<br />

di competenza vengano segnalati<br />

ai responsabili ANB di quel territorio;<br />

la distribuzione a livello regionale<br />

di un congruo numero di tessere<br />

associative che, pertanto, dovranno<br />

essere richieste dalle Sezioni,<br />

a partire dal gennaio 2001, alle<br />

Presidenze Regionali competenti.<br />

Il Verbale della riunione del 13<br />

marzo <strong>2010</strong> è stato quindi approvato<br />

all’unanimità.<br />

Il Bers. Carozzi ha fatto il<br />

consuntivo del 58° Raduno di<br />

Milano il cui indiscusso successo<br />

è stato rilevato da ogni parte ed ha<br />

informato, in particolare, che tutti<br />

i fornitori e le ditte intervenute sono<br />

state saldate di ogni loro spettanza.<br />

E’ stato discusso il Bilancio<br />

Preventivo 2011. In particolare<br />

l’Amministratore Generale ha fatto<br />

rilevare come l’aumento delle<br />

tariffe postali, il cui importo per la<br />

spedizione del giornale è più che<br />

quadruplicato passando dai<br />

1800,00 € a numero agli attuali<br />

8000,00 €, ha imposto la riduzione<br />

dei numeri in uscita da nove a<br />

sei l’anno e pur con tale riduzione<br />

la spesa non può essere affrontata<br />

con le disponibilità attuali. Pertanto,<br />

ha suggerito la necessità di aumentare<br />

di 1 €il costo del bollino<br />

annuo (da 9 a 10 €) per poter<br />

mantenere almeno la bimestralità<br />

del giornale. L’euro in più è completamente<br />

devoluto per le spese<br />

postali del giornale.<br />

Il Presidente Nazionale ha ritenuto<br />

valida la proposta e l’ha sot-<br />

toposta all’approvazione del Consiglio.<br />

Il nuovo costo del bollino,<br />

a partire dal 2011, è stato approvato<br />

con 30 voti favorevoli ed uno<br />

contrario.<br />

Il Consiglio ha respinto le dimissioni<br />

da Cons. Naz. del Bers.<br />

Novembri presentate per gravi<br />

motivi personali. Il Bers. Novembri<br />

ha ringraziato il Consiglio per<br />

la solidarietà e la fiducia.<br />

Il Bers. Sergnese ha fatto il<br />

punto sulla organizzazione del<br />

59° Raduno di Torino che procede<br />

con decisione ed efficacia. Il Bers.<br />

Serpetti ha informato che si tende<br />

ad arrivare alla sistemazione almeno<br />

dell’80% delle Fanfare che interverranno<br />

e che il criterio di sistemazione<br />

è quello di assicurare<br />

ospitalità, per primo, a quelle che<br />

provengono da più lontano. Ha anche<br />

fatto rilevare che non è possibile<br />

sistemare anche i “molti” accompagnatori<br />

delle Fanfare e che non<br />

c’è disponibilità da parte dei Comuni<br />

ospitanti di fornire assistenza<br />

per due notti, ma soltanto per una..<br />

Il Presidente Regionale del<br />

Lazio Bers. Renzi ha confermato<br />

l’effettuazione a Latina del<br />

60° Raduno Nazionale.<br />

Il P.N. ha informato che i Sindaci<br />

delle città di Benevento, Salerno,<br />

Sassari, Cuneo, Matera e<br />

Sacile hanno fatto richiesta per ottenere<br />

il Raduno del 2013 nelle<br />

loro città. Il Consiglio, tenuto<br />

conto, però, che per il criterio statutario<br />

dell’alternanza, nel 2013 il<br />

Raduno dovrà svolgersi nel Meridione,<br />

decide di deliberare la scelta<br />

unicamente tra le città di Benevento,<br />

Salerno e Matera. Per<br />

quanto concerne, in particolare, la<br />

richiesta della città di Cuneo, motivata<br />

dalla ricorrenza del “bicentenario”<br />

della nascita del Bers.<br />

Vayra, il Consiglio ritiene che<br />

l’evento, sicuramente importante,<br />

non riveste però il carattere di eccezionalità<br />

di cui all’art. 53 dello<br />

3


la voce della presidenza<br />

Statuto ANB. Si è proceduto,<br />

quindi, con la votazione che ha<br />

avuto il seguente esito: Salerno<br />

voti 25, Matera voti 5, Benevento<br />

voti 0, astenuto 1. Pertanto, la<br />

città di Salerno ospiterà nel<br />

2013 il Raduno Nazionale.<br />

Modifiche al Regolamento: è<br />

stata approvata all’unanimità la<br />

variante all’Art. 62 prevedendo<br />

che la carica di Amministratore<br />

e/o di Segretario presso gli Organi<br />

periferici sia nominata dai rispettivi<br />

Presidenti ai vari livelli e non<br />

dai Consigli Direttivi, allineando,<br />

Alcune considerazioni<br />

Da troppo, lungo tempo, reiterati<br />

interventi che si presentano come<br />

scritti, partecipazioni sul libro degli<br />

ospiti del sito della Presidenza Nazionale<br />

ANB, atteggiamenti e discorsi,<br />

è diventata ginnastica frequente<br />

parlare male, spesso anche in forma<br />

offensiva, dei “Generali” che, tradotto<br />

in termini precisi, significa la Dirigenza<br />

dell’Associazione.<br />

Tale particolare e soddisfacente<br />

attività (per chi la pratica, ovviamente)<br />

diventa piuttosto incomprensibile<br />

quando i firmatari degli scritti o i<br />

protagonisti dei discorsi sono Dirigenti<br />

dell’Associazione, anche se periferici,<br />

o militari in servizio.<br />

Fermo restando che il diritto di<br />

critica non solo è sacrosanto, ma anche<br />

intelligentemente ricercato da chi<br />

“conduce il vapore”: talune affermazioni,<br />

alcune saccenti considerazioni,<br />

diverse conclusioni su notizie di origine<br />

non controllata, molti paragoni<br />

senza la puntuale e precisa conoscenza<br />

dei fatti - espressi tra l’altro ed in<br />

vari momenti con modi ineducati se<br />

non offensivi - non appartengono al<br />

diritto di critica, ma a mere invettive<br />

che la maggior parte dei casi non tengono<br />

nemmeno conto delle situazioni<br />

e dei tempi cronologici ai quali gli<br />

eventi si riferiscono.<br />

Nella quasi totalità dei casi le<br />

questioni vengono lasciate alla valu-<br />

4<br />

così, il Regolamento a quanto previsto<br />

dallo Statuto agli Articoli<br />

20, 21 e 22.<br />

Per le altre proposte di modifica<br />

sia allo Statuto sia al Regolamento<br />

si decide di procedere, come<br />

per il passato, dopo le opportune<br />

valutazioni da parte delle<br />

Presidenze Regionali.<br />

Sono stati nominati n° 7 Soci<br />

Benemeriti.<br />

Il Bers. Prof. Donato Rinaldi è<br />

stato nominato Presidente Regionale<br />

Onorario della Puglia.<br />

Il Presidente Regionale del-<br />

tazione di chi legge, ma qualche volta<br />

i termini sono talmente insolenti da<br />

non avere diritto di visione, lettura o<br />

ascolto nel contesto di una Associazione<br />

che a ben diritto ritiene di essere<br />

civile ed educata, ed é possibile<br />

che tali interventi, scritti o orali che<br />

siano, vengano stralciati.<br />

A questo punto gli estensori oscurati<br />

gridano al mondo che così si viola<br />

la democrazia, così si rientra in caserma<br />

dove loro hanno trascorso dodici<br />

o quindici mesi, sopportando le<br />

angherie dei comandanti i quali, ora,<br />

vorrebbero continuare nell’ambito associativo<br />

ad applicare il Regolamento<br />

di Disciplina.<br />

Non capisco la necessità o l’esigenza<br />

di alcuni dirigenti periferici<br />

dell’Associazione di intervenire pubblicamente<br />

su vari canali innescando<br />

spesso discussioni assolutamente<br />

inefficaci, quando esistono normali<br />

canali associativi per far pervenire lagnanze,<br />

rimostranze, richieste e forme<br />

d’intervento in qualsivoglia situazione.<br />

Quando un Presidente Provinciale<br />

interviene sul sito con palese critica<br />

espressa in termini spiccioli che vogliono<br />

sembrare molto bersagliereschi<br />

per sintesi e chiarezza mentre,<br />

invece, appaiono scorretti e fuori luogo<br />

e solo votati alla polemica sterile,<br />

egli non tiene conto che la sua conclamata<br />

(da lui) chiarezza può non<br />

l’Abruzzo ha indicato che i fondi<br />

raccolti dall’Associazione per i<br />

terremotati saranno impiegati per<br />

acquisire una casetta ove sarà allocata<br />

la Sezione ANB dell’Aquila.<br />

Il Consiglio ha approvato la<br />

sperimentazione presso la Sezione<br />

di Roma di un accordo<br />

tra l’US ACLI e l’ANB che preveda<br />

una forma di collaborazione<br />

prima sportiva e poi assicurativa.<br />

Il Consiglio, infine, stabilisce<br />

di tenere la prossima riunione a<br />

Torino, il 2 aprile 2011.<br />

essere condivisa da qualcuno ed in<br />

particolare può apparire espressa in<br />

termini contrari allo spirito di cameratismo<br />

e di generosità che sono le<br />

caratteristiche più autentiche del Bersagliere.<br />

Censurare alla fonte tali interventi<br />

significa riportare il libro degli<br />

ospiti alla sua funzione che è<br />

quella della promozione delle caratteristiche<br />

bersaglieresche e non di alimentare<br />

futili polemiche.<br />

Quando un anziano Sottufficiale<br />

in servizio, apprezzato e stimato nel<br />

suo campo operativo, avanza critiche<br />

malevoli trattando con estrema sufficienza<br />

la Dirigenza associativa su talune<br />

situazioni nelle quali il suo punto<br />

di vista non coincide con quello<br />

della maggioranza dei <strong>Bersaglieri</strong><br />

dell’ANB e della sua Dirigenza e suscita<br />

una polemica sterile fatta anche<br />

da paroloni che nulla hanno a che fare<br />

con alcuni dei comandamenti del<br />

Decalogo di Papà Sandrin come Rispetto<br />

e Cameratismo, non può risentirsi<br />

se gli viene risposto negli stessi<br />

termini.<br />

A mio modo di vedere in ambedue<br />

i casi sarebbe stato molto più efficace<br />

avanzare proteste vibrate, suggerimenti<br />

comportamentali, o illustrare<br />

con connotazione precisa il<br />

proprio punto di vista attraverso i canali<br />

associativi che certamente non si<br />

nascondono, ma tendono a rispondere<br />

a tutti coloro che ad essa, per le


la voce della presidenza<br />

Genova, 16 novembre 2009<br />

AL GENERALE POCHESCI<br />

PRESIDENTE<br />

ASSOCIAZIONE NAZIONALE<br />

BERSAGLIERI<br />

Via Anicia, 23/A - 00153 ROMA<br />

E, p.c.<br />

AL VICE PRESIDENTE NAZIONALE GENE-<br />

RALE MARCELLO CATALDI<br />

Via Anicia 23/a - 00153 ROMA<br />

Carissimi,<br />

desidero ringraziarVi a nome di tutta l’Associazione<br />

Italiana Sclerosi Multipla per il vostro sostegno<br />

in occasione della nostra campagna di sensibilizzazione<br />

Una Mela per la Vita svoltasi lo<br />

scorso 10 e 11 ottobre.<br />

Poter contare anche quest’anno sul supporto<br />

offerto dai Vostri Gruppi è stato importante per<br />

molte delle nostre Sezioni sparse sull’intero territorio<br />

nazionale, infatti il Vostro contributo è risultato<br />

prezioso in almeno una ventina di città.<br />

Nel fine settimana dedicato alla manifestazione<br />

sono stati distribuiti oltre 318.000 sacchetti di<br />

mele e raccolti oltre 2 milioni e 300mila euro che<br />

ci permetteranno di continuare a finanziare importanti<br />

progetti di ricerca scientifica sulla malattia e<br />

contribuire alla promozione ed erogazione di servizi<br />

e attività socio-sanitarie dedicate alle 58.000 famiglie<br />

di italiani che convivono con la sclerosi<br />

multipla, per garantire loro il prima possibile un<br />

mondo finalmente libero dalla sclerosi multipla.<br />

Con la speranza di averVi tra i nostri sostenitori<br />

anche in futuro, con piacere.<br />

Un caro saluto<br />

Roberta Amadeo<br />

Presidente Nazionale Aism Onlus<br />

Associazione Naz. <strong>Bersaglieri</strong><br />

Il Presidente Nazionale<br />

BERSAGLIERI,<br />

E’ con vero piacere che desidero portare a conoscenza<br />

di tutti i Presidenti di Sezione, la lettera<br />

pervenutami dall’AISM con i ringraziamenti per il<br />

sostegno e la collaborazione offerta per la Campagna<br />

Una Mela per la vita.<br />

In particolare il mio più caloroso ringraziamento<br />

alle seguenti Sezioni citate nel comunicato<br />

stampa pervenutomi dalla stessa Associazione:<br />

Verbania, Vercelli, Desio, Varese, Cantello,<br />

Arcisate, Castiglione Olona, Ponte Tresa, Somma<br />

Lombardo, Gallarate, Lonate Pozzolo, Caldana di<br />

Coquio Trevisago, Terni, Narni, Amelia, Orvieto,<br />

Gela, Butera, Caltanissetta, Lurate Caccivio, Como,<br />

Chivasso, Castelrosso, Galliate, Tradate, Palazzolo<br />

e Grignasco.<br />

Un plauso anche a quelle che compaiono nella<br />

Rubrica VOLONTARIATO<br />

Il Presidente Nazionale<br />

Gen. C.A. (R) Benito POCHESCI<br />

più svariate cose, si rivolgono.<br />

Ora desidero chiarire cosa é questo<br />

vertice associativo, cosa fa e soprattutto<br />

quale supporto ottiene dalla<br />

periferia che palesa disappunto ogni<br />

volta che si ritarda la pubblicazione<br />

di una notizia, ma ha poco tempo<br />

per operare efficacemente sugli<br />

elementi essenziali della vita associativa.<br />

Bene: la Presidenza è costituita<br />

dal Presidente Nazionale, dal Vice<br />

Presidente Nazionale e dal Segretario<br />

Generale che hanno come<br />

unico supporto una signora che segue<br />

in particolare l’aggiornamento<br />

dell’archivio associativo. Ma non<br />

voglio dimenticare la Direzione e<br />

la Redazione di Fiamma Cremisi,<br />

particolarmente numerosa (!) perché<br />

costituita dal Direttore e da<br />

qualche mese da un Ufficiale in<br />

Ausiliaria che si presta con generosità,<br />

oltre al sito gestito da un unico<br />

Bersagliere.<br />

E poi? Nient’altro.<br />

Quando si chiede un supporto o<br />

lo si cerca, ad esempio, per spedire<br />

la posta per inviare i pacchetti con<br />

tessere, gadget, cappelli ecc., non<br />

si trova un solo Bersagliere disposto<br />

a sacrificare parte del suo tempo<br />

per l’Associazione. Ma tutti si<br />

chiedono, scandalizzati, cosa fanno<br />

i “Generali”, perché non si muovono,<br />

perché pensano sempre a cose<br />

inutili?<br />

Mi domando: dove sono tutti<br />

quei <strong>Bersaglieri</strong> che reclamano<br />

perché non vengono pubblicati<br />

tempestivamente su Fiamma Cremisi<br />

le loro sintesi delle manifestazioni<br />

che interessano il loro territorio<br />

e che loro hanno sollecitamente<br />

inviato, o perché non è ancora<br />

comparsa la notizia della morte di<br />

un socio, o perché nessuno si è ricordato<br />

di pubblicare la foto del nipotino<br />

appena nato con il cappello<br />

del nonno? Dove sono quei <strong>Bersaglieri</strong><br />

che hanno tanto tempo per<br />

polemizzare sul Sito mentre c’è da<br />

dare una mano per rendere meno<br />

frenetica l’attività della Presidenza<br />

che si è posta dall’inizio del suo<br />

mandato, come obiettivo primario,<br />

quello di non dimenticare nessuno<br />

che ad essa si rivolga?<br />

Allora di cosa parliamo?<br />

L’Associazione ha una testa pensante<br />

ed operante volitiva, dinamica e<br />

concreta, ma pur non essendo adeguata<br />

alle esigenze riesce a sopperire<br />

alle stesse perché ha ben impresso<br />

nella mente dei suoi componenti cosa<br />

è il <strong>Bersaglieri</strong>smo e, soprattutto, come<br />

lo si mette in pratica.<br />

Tutto ciò i suoi componenti non<br />

lo hanno appreso ora, ma in una lunga<br />

militanza con le Fiamme Cremisi<br />

sul bavero e dopo avere insegnato<br />

<strong>Bersaglieri</strong>smo, per svariati decenni,<br />

a schiere di fanti piumati moltissimi<br />

dei quali militano oggi tra le file della<br />

nostra Associazione.<br />

Allora egregi amici qui nessuno è<br />

eroe, tutti siamo volontari, ma c’è chi<br />

si presta ed impiega parte del suo<br />

tempo, grande o piccola che sia, per<br />

far crescere l’Associazione; c’è invece<br />

chi per avere una carica al fine di<br />

ricevere un invito a certe manifestazioni<br />

o solo per sentirsi investito di<br />

qualche onore, non collabora o apporta<br />

alcun beneficio agli organi associativi<br />

dirigenziali a qualsiasi livello.<br />

Orbene, prima di sentenziare, cerchiamo<br />

di conoscere bene i termini di<br />

cui si discute.<br />

E non dimentichiamo che la “politica”<br />

associativa è tracciata dal Congresso<br />

e resa operativa dalla Giunta<br />

Esecutiva e dal Consiglio Nazionale<br />

che sono eletti democraticamente in<br />

congressi aperti a tutti gli iscritti.<br />

Criticare si può ed in alcuni casi<br />

si deve, ma la mancanza di rispetto<br />

per un lavoro che viene condotto nell’interesse<br />

di tutti non è giusto, non è<br />

generoso, non è corretto.<br />

Ah, dimenticavo!<br />

Spesso si parla degli Alpini che<br />

sono tanto bravi. Siamo contenti, ma<br />

il passo cadenzato consente loro di<br />

vedere e sentire e quindi di adeguarsi<br />

alle direttive. Noi siamo diversi: infatti<br />

quando qualcuno chiama (richiesta<br />

di collaborazione) siamo così veloci<br />

nella corsa, assordati dal fruscio<br />

delle piume ed estasiati dalle nostre<br />

Fanfare che non riusciamo a sentire e<br />

ci allontaniamo velocemente.<br />

oiram<br />

5


lettere al direttore<br />

Egregio Signor Lansotti,<br />

il Segretario della Sezione <strong>Bersaglieri</strong><br />

di Capua, mi ha letto la sua lettera<br />

apparsa su “Fiamme Cremisi “,<br />

circa la richiesta di informazioni sulla<br />

Medaglia a Croce coniata per il<br />

Corpo di Spedizione in Russia.<br />

Della Croce “non Ufficiale” coniata<br />

per il C.S.I.R., si conoscono più<br />

versioni; potrà trovare notizie più<br />

dettagliate ed esaustive da pagina 29<br />

a pagina 35 con ottima riproduzione<br />

fotografica nel volume pubblicato nel<br />

1993: Medaglie a Croce FF.AA.<br />

1900/1989 di Adriano BRAMBILLA e<br />

Ivo FOSSATI, da E.M.I. - Editrice<br />

Militare Italiana, con sede in Milano<br />

20133 Via Inama n.1.<br />

Nel formularLe i più sinceri auguri<br />

per la ricerca invio cordiali saluti.<br />

Gaetano Surdi<br />

Il Dr. Gianfranco Borghini da<br />

Carrara aveva chiesto notizie sul Bersagliere<br />

che aveva fatto da modello<br />

per lo scultore Publio Morbiducci per<br />

la realizzazione del Monumento al<br />

Bersagliere di Roma a Porta Pia. Il<br />

Bers. Guido Perrotta, presidente della<br />

Regione Abruzzi ha inviato quanto<br />

segue.<br />

II Bersagliere Giuseppe Carota<br />

era nato a Montesilvano (Pe) nel<br />

1910. Partì per il servizio militare nel<br />

1930 con destinazione Roma, 2° <strong>Bersaglieri</strong><br />

presso la Caserma La Marmora<br />

in Trastevere. Dopo sei mesi di<br />

naia, in un imprecisato giorno di settembre<br />

un Capitano, durante una adunata<br />

reggimentale nel cortile della caserma,<br />

dopo un rapido sguardo ai<br />

<strong>Bersaglieri</strong> schierati si fermò davanti<br />

al Carota e lo inviò al Comando. Con<br />

un certo timore, salì le scale, ma risultò<br />

che era stato scelto come mo-<br />

6<br />

dello per dare le sembianze ad una<br />

statua dedicata al Bersagliere. Le<br />

“pose” nello studio dell’architetto<br />

Domenico Morbiducci duravano solo<br />

pochi minuti, ma si protrassero per<br />

circa un mese.<br />

L’uomo che ebbe il vanto di donare<br />

il volto al Monumento che simboleggia<br />

l’annessione di Roma al resto<br />

dell’Italia, si spense serenamente, così<br />

come era vissuto, all’età di settantasette<br />

anni, nel marzo del 1986, ma per<br />

noi abruzzesi rimarrà sempre presente<br />

come il Bersagliere di Porta Pia.<br />

Cari amici bersaglieri,<br />

di tanto in tanto, proprio come i<br />

raffreddori o i mal di pancia, torna la<br />

discussione sul se aggiornare o meno<br />

la “Preghiera del Bersagliere” di Nino<br />

Tramonti, ed eventualmente avanzare<br />

proposte.<br />

Se ne sentirebbero di tutti i colori:<br />

dalla stucchevole enfasi retorica alle<br />

infantili rime baciate, fino a ridicoli<br />

luoghi comuni del più scoraggiante<br />

pacifismo per finire con vaghezze senza<br />

sale né pepe che svilirebbero una<br />

significativa preghiera. Come già ebbi<br />

occasione di dire, e di ripetere, giù le<br />

mani dalla Preghiera di Tramonti.<br />

E’ una preghiera efficace, capace di<br />

sintesi, composta da chi sapeva scrivere<br />

e ben interpretare i sacrifici e la determinazione<br />

di questo Corpo militare.<br />

La Chiesa non ha aggiornato il Padre<br />

Nostro chiedendo all’Altissimo di<br />

perdonarci talune debolezze o di poter<br />

acquistare l’ultimo modello di telefono<br />

cellulare. E’ ferma lì, al pane e al<br />

tenerci alla larga da tutte le tentazioni.<br />

Percepisco che taluni vorrebbero<br />

abolire frasi o parole che, nelle fragilità<br />

del nostro tempo, possono apparire<br />

forti, ma che hanno un loro ben<br />

preciso significato storico e umano.<br />

Cominciamo con il tanto discusso<br />

Signore della pace e della guerra.<br />

Persino una intelligenza mediocre<br />

può ben comprendere che il Padreterno<br />

non incita alla guerra, e credo che<br />

neppure Tramonti volesse dipingerlo<br />

come un Creatore guerrafondaio.<br />

Semplicemente è quel Dio che gli<br />

umani pregano durante i tempi di pace<br />

e ancor di più, nel corso delle<br />

guerre. Tutto qui. Proprio Churchill<br />

era solito dire: in tempo di guerra la<br />

gente prega Dio e solidarizza con i<br />

soldati. Nei tempi di pace, ci si dimentica<br />

di entrambi. E’ tanto difficile<br />

da capire e da spiegare? Trovo sia<br />

molto più facile che il commentare<br />

l’elmo di Scipio alle nostre ignorantissime<br />

nuove generazioni. Eppure,<br />

l’elmo di Scipio, rimane lì, intoccabile,<br />

nell’Inno nazionale.<br />

Premesso che nella Preghiera già<br />

sono state attuate modifiche, come ad<br />

esempio quel Poggio Scanno che<br />

Tramonti non poté ovviamente inserire,<br />

ma che dà un riconoscimento ai<br />

<strong>Bersaglieri</strong> dell’Esercito del Sud,<br />

qualche distonia può apparire nel le<br />

nostre spose, visto che con l’avvento<br />

delle Bersagliere dovrebbero essere<br />

contemplati anche i loro mariti. Infine<br />

il secolo di assalti è ormai diventato<br />

quasi il doppio. Ma non sottilizziamo<br />

perché, torno a dire, una preghiera<br />

deve essere innanzitutto un simbolo,<br />

non un adeguamento alle ansie o<br />

al vezzo dei vari periodi storici.<br />

Pertanto, ogni cambiamento lo ritengo<br />

uno sfregio alla storia, alla memoria<br />

e alla filosofia di un Corpo militare,<br />

che può cambiare o modificarsi<br />

nelle forme ma non nelle finalità<br />

che lo contraddistinguono.<br />

Se anziché volerci lanciare in spericolati<br />

ammodernamenti di una Preghiera<br />

mettessimo questo impegno<br />

per “svecchiare” talune logore e obsolete<br />

mentalità esistenti nella nostra<br />

Associazione, cosa assai più impegnativa,<br />

ci assicureremmo qualche<br />

lustro di vita in più prima di veder<br />

chiuse le nostre belle Sezioni.<br />

Daniele Carozzi<br />

Caro Daniele, nulla da eccepire,<br />

anzi no: hai citato il pane, ma dimenticato<br />

il...vino! Quanto poi alle<br />

modifiche che verranno suggerite,<br />

MI SPIACE DOVERLO AMMET-<br />

TERE, perverranno solo da coloro<br />

che non scrivono mai e SOPRAT-<br />

TUTTO non si vedono mai!


eco dai reparti<br />

LA BRIGATA POZZUOLO DEL FRIULI-<br />

SUBENTRA ALLA GARIBALDI AL<br />

COMANDO DEL CONTINGENTE ITALIANO<br />

Il 9 novembre <strong>2010</strong>, nella base “Millevoi” a Shama nel<br />

Libano Sud ha avuto luogo il passaggio di responsabilità<br />

alla guida del contingente italiano e del settore ovest di<br />

UNIFIL ( United Nation Interim in Lebanon ) fra la brigata<br />

bersaglieri “Garibaldi”, comandata dal Generale Giuseppenicola<br />

Tota e la brigata di cavalleria “Pozzuolo del<br />

Friuli”comandata dal Generale Guglielmo Luigi Miglietta.<br />

La cerimonia si è svolta alla presenza del Comandante<br />

operativo di vertice interforze, Generale di Corpo d’Armata<br />

Giorgio Cornacchione, Comandante di UNIFIL, del Generale<br />

spagnolo Alberto Asarta Cuevas, dell’Ambasciatore<br />

Italiano, Giuseppe Morabito, del Comandante delle Forze<br />

del Libano del Sud, Generale Sadek Tleis e di autorità civili<br />

e religiose locali.<br />

Nel periodo maggio - novembre di quest’anno il contingente<br />

multinazionale, guidato dal Generale Tota, forte<br />

di circa 4000 peacekeepers di 7 nazioni diverse, ha operato<br />

nel Sud del Libano, in un’area compresa fra il fiume Litani<br />

e la Blue Line ( linea di demarcazione fra Libano ed<br />

Israele), ottenendo risultati di assoluto rilievo. L’attività<br />

operativa, che ha garantito in pieno l’osservanza della risoluzione<br />

1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni<br />

Unite, è stata condotta in stretta collaborazione con le Forze<br />

Armate Libanesi: 30.000 pattuglie e oltre 2.700.000 km<br />

percorsi hanno assicurato il costante e capillare controllo<br />

del territorio. Circa 100 progetti, con una spesa di 1,6 milioni<br />

di euro, nel settore CIMIC (cooperazione civile-militare)<br />

hanno messo la popolazione del Sud del Paese al<br />

centro degli sforzi, coinvolgendo le comunità ed i leaders<br />

locali nell’individuare ed affrontare i problemi legati alla<br />

ricostruzione, all’energia, all’educazione, alla sanità, all’agricoltura,<br />

allo sviluppo.<br />

Il Generale Tota, nel suo discorso di commiato , ha<br />

detto “ lasciamo questa terra sicuramente arricchiti dal<br />

punto di vista umano e professionale. Consapevoli di ave-<br />

re conquistato, con il nostro diuturno operare, l’amicizia<br />

di un popolo forte e rispettato per la sua storia e le sue tradizioni”.<br />

Nel corso della cerimonia Tota è stato insignito<br />

della medaglia di Cavaliere dell’Ordine Nazionale del Cedro,<br />

su concessione del Presidente della Repubblica Libanese<br />

Michel Souleiman.<br />

L’operazione “LEONTE V, è la decima missione per la<br />

brigata “Garibaldi”, che dal 1995 è stata schierata due volte<br />

in Bosnia, tre in Kosovo, tre in Iraq e due in Libano e,<br />

in ogni occasione, ha consolidato l’immagine dei peacekeepers<br />

italiani nel mondo.<br />

Ten. Col. Francesco Tirino,<br />

Capo Cellula P.I. Sector West di UNIFIL<br />

Nella mattinata del 28 Settembre a Bari, nella Caserma<br />

“Capitano Michele Milano”, sede del 7° <strong>Bersaglieri</strong>, ha<br />

avuto luogo la cerimonia di cambio di comando al vertice<br />

della Brigata Corazzata “Pinerolo” fra il Generale di Brigata<br />

Roberto D’Alessandro cedente ed il Generale di Brigata<br />

Mario Ruggiero, alla presenza del Generale C. A.<br />

Francesco Tarricone.<br />

L’Associazione era rappresentata dal Generale Michele<br />

Genchi - Presidente Regionale Puglia -nonché dai Labari e<br />

dai Soci delle Sezioni ANB di Bari, Sannicandro di Bari,<br />

Turi e Trinitapoli.<br />

Al termine della cerimonia il generale C.A. Francesco<br />

Tarricone ha esternato pubblicamente il proprio apprezzamento<br />

per la sfilata dei <strong>Bersaglieri</strong> dell’Associazione mettendo<br />

in rilievo la compattezza, la dinamicità, lo spirito e<br />

anche l’abbigliamento, uguale per tutti (abito scuro e cravatta<br />

cremisi).<br />

Dalla relazione di Giorgio Riccio<br />

Nella foto il Commissario Straordinario della Federazione<br />

Provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro, Bersagliere<br />

Generale Arnaldo Cassano, eletto Vice Presidente<br />

7


eco dai reparti<br />

Nazionale - Vicario del Presidente Nazionale Generale<br />

Carlo Maria Magnani.<br />

Venerdì 17 Settembre <strong>2010</strong>, nella caserma Capitano<br />

Michele Milano in Bari il Ten. Col. Alessandro Colaiacono<br />

ha ceduto la Bandiera di Guerra del “leggendario” 7°<br />

bersaglieri al Colonnello Domenico d’Isa, 48° comandante<br />

del reggimento, punta di diamante della brigata Corazzata<br />

“Pinerolo”. Il Col. D’Isa proviene dal Comando della<br />

divisione “Acqui” ove ricopriva l’incarico di sottocapo<br />

operativo. Il ten. Col. Alessandro Colaiacono riprende a<br />

tutto titolo il comando del X Battaglione del 7°.<br />

8<br />

Alla cerimonia era presente il Presidente Regionale<br />

ANB Generale Michele Genchi e diversi <strong>Bersaglieri</strong> e Labari<br />

che si sono resi protagonisti di un’applaudita sfilata.<br />

7° <strong>Bersaglieri</strong><br />

Due aule della Caserma “Capitano Michele Milano”<br />

sono state dedicate ad altrettanti eroici <strong>Bersaglieri</strong> Caduti<br />

del Reggimento. L’Aula “Briefing” porta ora il nome del<br />

Bersagliere Sergente Maggiore Severino Merli, Medaglia<br />

d’Oro al V.M. caduto a Veliki - Hribach il 12 ottobre 1912.<br />

La Motivazione riporta: Avute le gambe asportate da una<br />

granata nemica, con eccezionale forza d’animo e cosciente<br />

sublime spirito di sacrificio, chiedeva di non essere trasportato<br />

al posto di medicazione, dicendosi lieto di morire<br />

per la Patria sul campo di battaglia in mezzo ai suoi <strong>Bersaglieri</strong>.<br />

L’Aula di “Euroformazione” è stata invece assegnata al<br />

Bersagliere Torquato Cardelli, altra Medaglia d’Oro del<br />

Reggimento caduto sull’Alpe di Cosmagnon il 10 ottobre<br />

1916. La motivazione evidenzia che benché ferito due vol


eco dai reparti<br />

te non abbandonava il combattimento, anzi valorosamente<br />

si slanciava avanti nella trincea nemica e gridando incitava<br />

i suoi compagni a seguirlo, finché il piombo nemico lo<br />

rendeva cadavere.<br />

L’11° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong> dell’<br />

“Ariete” nelle attività di cooperazione<br />

con le Forze Armate Libanesi (LAF)<br />

Nell’ambito della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza<br />

ONU 1701 dell’11 agosto 2006, la missione italiana<br />

in Libano “Leonte 6”, inquadrata nell’United Nations Interim<br />

Force in Lebanon (UNIFIL), conduce attività in cooperazione<br />

e coordinamento con personale delle Forze Armate<br />

Libanesi .<br />

Infatti, l’11ª Reggimento <strong>Bersaglieri</strong> inquadrato in Patria<br />

nella 132ª Brigata Corazzata “Ariete” costituisce, nell’ambito<br />

della Joint Task Force Lebanon su base “Ariete”<br />

al Comando del Generale di Brigata Carmelo DE CICCO,<br />

la Task Force di manovra denominata ITALBATT 1. Dal<br />

maggio scorso opera a Sud del fiume LITANI, su un’area<br />

di circa 460 Kmq e comprendente ben 46 municipalità tra<br />

cui grandi agglomerati urbani ed amministrativi quali Qana<br />

e Tiro. Dall’inizio del mandato conduce sistematicamente<br />

operazioni coordinate ed in supporto alle LAF nel<br />

loro compito istituzionale di controllo del territorio, evitando<br />

atti ostili contro Israele o trasporto illegale e uso di<br />

armi all’interno dell’area di responsabilità.<br />

Nell’impiego coordinato sul terreno di bersaglieri e<br />

militari libanesi, ogni nazionalità continua ad applicare le<br />

proprie procedure tecnico-tattiche ed a rispondere alla<br />

propria linea di comando (UNIFIL e LAF), cosa che comporta<br />

preventivamente un rilevante lavoro di coordinazione,<br />

studio e pianificazione comune prima di ogni attività<br />

operativa. I servizi sono svolti con differenti modalità, a<br />

ciascuna delle quali corrisponde uno o più scopi particola-<br />

ri, tutti però riconducibili a quello più generale, come detto<br />

in precedenza, di controllo del territorio e quindi di<br />

mantenimento delle condizioni di stabilità e sicurezza dell’Area,<br />

di libera circolazione di merci e personale e, non<br />

ultimo per importanza, di assicurare alla popolazione civile<br />

un’adeguata assistenza umanitaria, soprattutto nel comparto<br />

sanitario.<br />

Accanto all’elevata capacità di coordinamento ai fini di<br />

una comune risposta tempestiva ad eventuali eventi operativi,<br />

assicurata dalla presenza a tutti i livelli di Ufficiali di<br />

collegamento, il meccanismo ormai è talmente rodato che<br />

le operazioni vengono condotte quotidianamente e simultaneamente<br />

in tutte le aree di responsabilità UNIFIL nel<br />

Sud del Libano, comprendendo nelle varie tipologie posti<br />

di controllo, pattuglie a bordo di mezzi o appiedate e posti<br />

di osservazione.<br />

Tutto ciò ovviamente non può prescindere dalla conoscenza<br />

delle rispettive procedure tecnico-tattiche, da un discreto<br />

affiatamento tra il personale di differenti nazionalità,<br />

nonché da strette misure di coordinamento per una pronta<br />

capacità di reazione su necessità; ed in questo l’11° Reggimento<br />

<strong>Bersaglieri</strong> si è trovato senz’altro facilitato, avendo<br />

assolto pari responsabilità nel corso della precedente missione<br />

“Leonte 3”, dall’ottobre 2007 al maggio 2008.<br />

I risultati di tali attività erano già evidenti allora: la<br />

maggiore presenza sul terreno così come l’aumento di<br />

controlli vanno a vantaggio della deterrenza, scoraggiando<br />

il trasporto di armi illegali ed ostacolando contestualmente<br />

chiunque voglia minacciare la pace, ma un ulteriore beneficio<br />

indotto è costituito dalla più ampia familiarità con un<br />

terreno di operazioni di norma abbastanza difficile, in<br />

quanto fortemente compartimentato, con presenza di im-<br />

9


eco dai reparti<br />

pluvi ripidissimi (wadi) e con una rete viaria molto precaria<br />

soprattutto nelle zone rurali dell’entroterra.<br />

Nondimeno, sarebbe oltremodo riduttivo sottovalutare<br />

il positivo impatto psicologico di queste attività verso la<br />

popolazione, che risultano indubbiamente funzionali ad un<br />

più ampio consenso ed accettazione dei caschi blu, visti<br />

da sempre, ma a maggior ragione nel caso di operazioni<br />

combinate, come imparziali, rispettosi della sovranità del<br />

paese e quindi anche degli usi e costumi locali.<br />

Le pattuglie appiedate in particolare, condotte quotidianamente<br />

con aperiodicità in centri abitati e zone d’interesse,<br />

danno modo ai bersaglieri dell’11° Reggimento non<br />

solo di approfondire la propria conoscenza del territorio<br />

ma soprattutto alle LAF di svolgere, senza alcun preavviso,<br />

controlli a campione su autoveicoli e personale in transito,<br />

impiegando più personale e mezzi grazie alla copresenza<br />

di UNIFIL.<br />

Per imparzialità, umanità e capacità di vicinanza l’Unità<br />

<strong>Bersaglieri</strong> dell’Ariete può vantare un’esperienza quasi<br />

decennale, maturata in vari teatri operativi quali Kosovo ed<br />

Iraq oltre che nel precedente Libano ed è quindi ben cosciente<br />

di quanta importanza rivestano le “foot patrol”, che<br />

aldilà degli scopi operativi immediati rappresentano uno<br />

strumento prezioso per modalità di approccio e facilità di<br />

contatto con la popolazione locale, in quanto dimostrano<br />

nel modo più semplice e diretto che UNIFIL trova la sua<br />

ragion d’essere nell’operare tra la gente per la gente.<br />

Con rudimenti di lingua araba, ponendo la massima cura<br />

in fattive relazioni esterne con le autorità civili ed avvalendosi<br />

dei numerosi legami di amicizia stretti nel corso<br />

della precedente missione, il personale dell’11° Reggimento<br />

<strong>Bersaglieri</strong> continua ad essere particolarmente attento<br />

nel valorizzare queste modalità di contatto con la popola-<br />

10<br />

zione, non a caso denominate “social patrol”. Infatti, esse<br />

costituiscono la chiave migliore per comprendere appieno<br />

la realtà sociale locale ed instaurare rapporti di mutua confidenza<br />

e reciproco rispetto, senza i quali ogni sforzo di assistenza<br />

e collaborazione risulterebbe senz’altro meno efficace.<br />

E’ proprio nel corso di tali operazioni che spesso si<br />

riceve notizia di eventuali necessità da parte degli abitanti<br />

degli agglomerati urbani visitati, e così, senza filtri e grande<br />

senso di equità, vengono gettate le fondamenta del successivo<br />

intervento, in coordinazione con l’Amministrazione<br />

locale, improntato ad imparzialità e massima trasparenza,<br />

allo scopo di creare un “ circolo virtuoso” economicosociale<br />

di cui beneficerà l’intera comunità.


attività associativa<br />

Montreal - Canada<br />

Nella foto alcuni bersaglieri componenti la locale Sezione<br />

ANB che hanno festeggiato il 18 giugno <strong>2010</strong> con<br />

una S. Messa nella Chiesa Madonna di Pompei.<br />

Antonio Cesari, Bersagliere<br />

LA PRESIDENZA NAZIONALE AL 40°<br />

ANNIVERSARIO DELLA SEZIONE DI<br />

TORONTO<br />

La Sezione <strong>Bersaglieri</strong> di Toronto ha festeggiato il 40°<br />

anniversario della sua fondazione il 23 ottobre u.s. con l’annuale<br />

festa “Piume al vento” organizzata con grande oculatezza<br />

nella sala “Famée Furlan” gremita di oltre 600 ospiti.<br />

Questa volta però la Presidenza Nazionale c’era.<br />

Infatti proprio per la ricorrenza il Segretario Generale<br />

dell’Associazione Gen. Mario Rezzoagli, delegato dal<br />

Presidente Nazionale, si è recato a Toronto per portare non<br />

solo il saluto di tutti <strong>Bersaglieri</strong> dell’Associazione, ma soprattutto<br />

per rendere omaggio all’italianità ed al <strong>Bersaglieri</strong>smo<br />

di questi nostri commilitoni che anche se lontani<br />

sono vicinissimi al nostro cuore.<br />

L’organizzazione della manifestazione è stata perfetta.<br />

Il Presidente Girardi si è speso ancora una volta senza<br />

risparmio e coadiuvato da un direttivo sezionale estremamente<br />

volitivo, oltre che preciso e fedele, ha saputo convogliare<br />

nella splendida e grande sala una serie di perso-<br />

nalità di elevato livello come: i deputati al Parlamento Federale<br />

Sgrò e Volpe; i deputati Regionali Sergio e De Blasis;<br />

il Sindaco della città di Wangham (nel cui territorio si<br />

è tenuto l’evento); il Sovraintendente della Polizia Regionale<br />

dello York, Cusimano.<br />

Erano, inoltre, presenti le numerose rappresentanze delle<br />

Associazioni Italiane Combattentistiche e d’Arma: Alpini,<br />

Carabinieri, Polizia di Stato, Marina, Guardia di Finanza<br />

e Guardie d’Onore alle Tombe del Pantheon. Non sono<br />

mancati, infine, i Presidenti delle Sezioni ANB di Montreal,<br />

Bers. Cesari e quello di Ottawa, Bers. Jacobucci.<br />

Il Gen. Rezzoagli è stato in verità l’ospite d’Onore e<br />

tutti i presenti lo hanno salutato con grande piacere ed entusiasmo<br />

anche perché era il primo rappresentante della<br />

Presidenza Nazionale a partecipare ad una cerimonia così<br />

profondamente sentita da tutti i <strong>Bersaglieri</strong> “Canadesi”.<br />

Il Segretario Generale nel suo applaudito intervento ha<br />

portato il saluto fraterno e cameratesco del Presidente Nazionale,<br />

Gen. Pochesci, ed ha ringraziato tutte le Autorità<br />

presenti e le Associazioni per essere così vicini ai <strong>Bersaglieri</strong><br />

in un momento di così grande importante ed interesse.<br />

Egli ha voluto soprattutto rendere omaggio ai <strong>Bersaglieri</strong><br />

di Toronto ed alle loro famiglie per due motivi fondamentali.<br />

Primo: per aver saputo affermare con il sacrificio e con<br />

il lavoro intenso, duro e difficile - specie quello dei primi<br />

11


attività associativa<br />

anni da emigranti - la vera e profonda capacità del nostro<br />

popolo ad emergere dalle situazioni anche estreme, contribuendo<br />

a fare della comunità italiana a Toronto un coacervo<br />

forte, fattivo e, soprattutto, profondamente rispettato.<br />

Secondo - e non certamente per importanza -: per aver<br />

saputo tenere alti i valori della Patria e quelli che rappresentano<br />

il nostro Piumetto, in una terra lontana e per molti<br />

in oltre quaranta anni di “cittadinanza” canadese. E questo<br />

appare veramente un miracolo scaturito dalle corde delle<br />

Fiamme Cremisi.<br />

Ed in ambedue le cose il supporto delle famiglie e delle<br />

mogli, in particolare, è stato di assoluto rilievo per la loro<br />

tenacia, per la loro condivisione delle difficoltà e per la<br />

loro dedizione.<br />

Tutti insieme hanno saputo sempre dare un’immagine<br />

magnifica della nostra Italia.<br />

Durante un curato banchetto e tanti allegrissimi balli,<br />

ci sono stati gli interventi di tutte le Autorità che hanno<br />

voluto ricordare il contributo dell’Associazione <strong>Bersaglieri</strong><br />

non solo alla conservazione delle tradizioni del Corpo e<br />

della Patria, ma anche all’affermazione sociale degli italiani<br />

a Toronto ed hanno omaggiato il Gen. Rezzoagli con<br />

una serie di gadget e riconoscimenti, ringraziandolo per<br />

aver voluto rappresentare non solo la Presidenza dell’Associazione,<br />

ma tutti i <strong>Bersaglieri</strong> con un viaggio mirato<br />

esclusivamente all’incontro con questa parte importante<br />

della comunità tricolore.<br />

La festa, poi, è andata avanti sino alle ore piccole con<br />

12<br />

l’impegno di essere numerosi a Torino nell’occasione del<br />

59° Raduno Nazionale.<br />

In conclusione non può non rilevarsi il merito della attuale<br />

Presidenza Nazionale che pur nella esiguità dei suoi<br />

componenti non ha voluto trascurare una così importante<br />

componente associativa che non può e non vuole essere<br />

dimenticata.<br />

Mario Rezzoagli<br />

Arquata Scrivia (Al)<br />

A due anni dalla costituzione, la locale Sezione ANB,<br />

stimata ed ammirata per la sua partecipazione a diversi servizi<br />

a favore della collettività, si è impegnata per il restauro<br />

del campanile della Chiesa di S. Antonio Abate, un manufatto<br />

che risale al 1426. I lavori, che presentavano notevoli<br />

difficoltà perché a circa 15 metri di altezza, sono stati ultimati<br />

nell’arco dei 60 giorni previsti e la torre campanaria,<br />

completa di funi, catene, supporti e ...campane è stata presentata<br />

alla cittadinanza, completa anche di altri particolari<br />

quali: due candelabri in ferro battuto; una vetrata apribile<br />

provvista di illuminazione per la custodia del Santo Sepolcro,<br />

(aperta il venerdì Santo per l’adorazione dei fedeli); un<br />

nuovo portone in castano massiccio con borchiature in rame;<br />

l’attrezzatura necessaria per il carico e il trasporto della<br />

statua della Madonna Assunta del peso di 8 q.li. nonché<br />

il restauro conservativo della cappelletta della Madonna del<br />

Cammino lungo una strada molto frequentata dai passanti.<br />

Bari<br />

Di recente l’On. Rocco Bottiglione, già Granatiere, ed<br />

ora Vice presidente della Camera dei Deputati ha visitato<br />

la sede della Sezione ANB e, complimentandosi con il<br />

Presidente Riccio ed alcuni <strong>Bersaglieri</strong> per i diversi cimeli<br />

esposti e la tenuta dei locali ha rilasciato sul libro degli<br />

ospiti la seguente dichiarazione: Ai <strong>Bersaglieri</strong> di Bari,<br />

per difendere ancora sul terreno della concordia civile<br />

l’Unità della nostra Nazione.<br />

Il Comandante del 7° <strong>Bersaglieri</strong>, Col. Domenico<br />

d’Isa, accompagnato dal Decano Luogotenente Pasquale


attività associativa<br />

Nardella ha visitato la sede della Sezione ANB, ricevuto<br />

dal Consigliere sezionale Tenente Mario Mellano e da un<br />

triplice urrà dei presenti.<br />

Il Colonnello d’Isa, presente il Col. Giovanni Strusi -<br />

consigliere regionale intervenuto in rappresentanza del<br />

Generale Michele Genchi, è stato accolto dal Presidente<br />

della Sezione, Giorgio Riccio. Questi ha illustrato e molteplici<br />

attività della Sezione e dei suoi gruppi: le affermazioni<br />

conseguite, la stima e la considerazione di tutte le autorità<br />

civili e militari e l’affettuoso cameratismo con le consorelle<br />

Associazioni d’Arma. Ha sottolineato in particolare<br />

il legame fra la città di Bari ed il Corpo Piumato con: l’<br />

intitolazione di diverse strade a “Piumati” baresi decorati<br />

al valore; l’erezione di diversi monumenti realizzati in<br />

centro città, al Sacrario d’Oltremare e nella sede del 7°;<br />

gli aiuti umanitari devoluti, come dettato dal motto sezionale<br />

(Animo Ultra -Con il cuore oltre), in ambito locale ed<br />

in altri Paesi (Repubblica Moldova, Irak, Afghanistan, Bosnia,<br />

Kossovo, Albania); le diverse donazioni di sangue e<br />

di piastrine; i servizi di volontariato per la Basilica Pontificia<br />

di San Nicola; per le scuole; i servizi di volontariato<br />

in occasione dei sismi del Friuli e dell’Irpinia; i 43 pellegrinaggi<br />

al Sacrario dei Caduti d’Oltremare; la rivalutazione<br />

della Liberazione di Bari ad opera dei <strong>Bersaglieri</strong> del<br />

51° Battaglione; l’editoria e l’assistenza fiscale gratuita a<br />

tutti gli iscritti; l’attività sportiva nel campo ciclosportivo<br />

e nel podismo (la Sezione è affiliata dal 1982 alla FCI ed<br />

alla FIDAL) che ha conseguito ragguardevoli risultati e la<br />

Medaglia di Bronzo al Merito Sportivo del CONI. Un<br />

complesso di attività che negli ultimi dieci anni ha portato<br />

la Sezione ANB ad essere definita la 7ª Compagnia del 7°<br />

<strong>Bersaglieri</strong>.<br />

Il Colonnello d’Isa ha quindi visitato la sede e colpito<br />

dal Monumento che riproduce il Bersagliere di Porta Pia e<br />

dal parco bici (12 “cariole” e 10 “mountain bike”) ha donato<br />

alla Sezione un medaglione con lo stemma araldico<br />

del 7°, ricambiato da un crest sezionale, ha firmato l’Albo<br />

d’Onore sezionale ed ha assistito all’incontro con il Dr.<br />

Vincenzo Del Vecchio, giornalista RAI, gratificato di un<br />

cappello piumato per il suo attaccamento al Corpo dimostrato<br />

in diverse circostanze.<br />

Staffetta Podistica Cremisi.<br />

Nei giorni 18 e 19 Settembre è stato celebrato in Roma,<br />

con un’ottima affluenza di <strong>Bersaglieri</strong>, il 140° anniversario<br />

della Breccia di Porta Pia.<br />

L’evento, a cui ho preso parte con gioia con una rappresentanza<br />

di soci, il Labaro Sezionale e la Pattuglia <strong>Bersaglieri</strong><br />

Ciclisti “Carlo Regina” con le sue dodici autentiche<br />

“cariole”, mi ha fatto riandare con la mente alla “Staffetta<br />

Podistica Cremisi” fortemente voluta dall’allora Vice<br />

Presidente nazionale Generale Luigi Bonifazi. In pratica<br />

sei <strong>Bersaglieri</strong>, fra cui il sottoscritto, superarono, a staffetta<br />

e sempre scortati dalla Polstrada, i circa 500 chilometri<br />

che separano Bari dalla Capitale.<br />

All’arrivo a Porta Pia, fummo ricevuti dallo stesso Generale<br />

Bonifazi, dall’On. Clelio Darida, Sindaco della Capitale,<br />

e dal Bersagliere Gen. C. A. Nicola Straziota, barese,<br />

già comandante del 4° e del 7° <strong>Bersaglieri</strong> in guerra. Il<br />

Gen. Straziota volle scrivere una relazione sull’evento, tuttora<br />

di attualità, che ci farà piacere leggere su “Fiamma<br />

Cremisi”. (Sarai accontentato. N.d.R.)<br />

Giorgio Riccio<br />

Bedizzole (BS)<br />

La Fanfara A.Caretto in Canada<br />

“<strong>Bersaglieri</strong>, orgoglio d’Italia, invidia<br />

del mondo !”<br />

Dopo una lunga preparazione abbiamo realizzato il<br />

grande progetto di partecipare al Festival Internazionale di<br />

Musica Militare di Quèbec, manifestazione che è una fra<br />

le più importanti al mondo nel suo genere e la grande<br />

Montreal dove molti fratelli Italiani vivono e lavorano ci<br />

ha accolto per i primi tre giorni del nostro viaggio.<br />

L’organizzazione del Festival ha scelto noi <strong>Bersaglieri</strong><br />

per questa “anteprima” del Festival e nel corso di tre intense<br />

giornate abbiamo avuto modo di conoscere questa<br />

grande metropoli ricca di cultura e di iniziative molto seguite,<br />

specialmente nella zona della “piccola Italia”, un<br />

vero spicchio del nostro paese trapiantato oltreoceano.<br />

Dopo questa breve “incursione” a Montreal ci siamo<br />

trasferiti a Quèbec City, sede del Festival ed abbiamo fatto<br />

13


attività associativa<br />

conoscenza degli altri gruppi partecipanti: la Banda Musicale<br />

dell’Aeronautica Militare Tedesca (la celebre Luftwaffe)<br />

con lo splendido Drill Team, abilissimi e spettacolari<br />

con i loro fucili; la Banda Musicale della Legione<br />

Straniera; la Banda della Marina Militare Canadese; la<br />

Banda dei Cadetti Canadesi; la Banda della Polizia di<br />

New York (la celebre e televisiva NYPD); le immancabili<br />

cornamuse dei Reggimenti Canadesi e la splendida Banda<br />

del 22° Reggimento delle Guardie Reali Canadesi accompagnate<br />

dal Drill Team, veri idoli di casa perchè di sede<br />

proprio a Quèbec City ed uno fra i più operativi dell’esercito<br />

Canadese, tuttora impegnato con un notevole contingente<br />

in Afghanistan.<br />

L’organizzazione dello spettacolo, seria ed oculata ci<br />

ha impegnato in molte prove per l’ottima riuscita dello<br />

spettacolo e l’impatto con l’arena del Pepsi Coliseum è<br />

stato emozionante anche per le scenografie e gli effetti coreografici<br />

realizzati con prove che si sono succedute con i<br />

colleghi stranieri che canticchiavano il Passo di Corsa salutandoci<br />

con il pollice alzato: fascino delle piume!<br />

L’impatto con le oltre 18000 persone che gremivano<br />

gli spalti è stato emozionante ma abbiamo scaricato nella<br />

“prima” tutta la nostra tensione con il passo di corsa e le<br />

figure del nostro carosello, accolte da scroscianti applausi<br />

ripetuti ad ogni singola esibizione finché il nostro capo<br />

fanfara Alex Bertocchi ha diretto un Flik Flok suonato da<br />

oltre 800 musicanti; un’esecuzione da guinnes dei primati<br />

accolta da vibranti ovazioni, dai complimenti dell’organizzazione<br />

ed anche dalla prima pagina del giornale del Quèbec,<br />

Le Soleil con tanto di foto della nostra Fanfara.<br />

Dopo tre serate di continui successi, abbiamo partecipato<br />

alla sfilata del sabato lungo la via principale della città<br />

al cospetto di una folla immensa che aveva preso posto<br />

sin dal mattino per accaparrarsi i posti migliori, molti occupati<br />

da italiani che hanno accolto il nostro tricolore<br />

sventolando innumerevoli altri tricolori, un tripudio!<br />

La giornata finale è terminata con la cerimonia di chiusura<br />

del Festival sotto un cielo illuminato dai fuochi d’artificio,<br />

ma anche con il Canto degli Italiani, da noi intonato<br />

ed accompagnato dai nostri connazionali.<br />

I dieci giorni della nostra permanenza sono passati di<br />

14<br />

corsa come nel nostro stile, accompagnati dalla nostalgia<br />

della nostra Italia che in patria critichiamo, ma che quando<br />

ne siamo lontani ci manca. Portiamo nel cuore ricordi<br />

bellissimi e siamo certi di aver dato il massimo per mostrare<br />

a chi ancora non l’avesse mai vista, un’immagine<br />

dell’Italia che il mondo ci invidia: quella delle nostre piume<br />

nere al vento.<br />

Dalla relazione del Bers. Fabio Tameni.<br />

Caltanissetta<br />

Se ne parlava già da tempo: prima a Palagonia, poi a<br />

Milano, ad Acireale e Niscemi e le frasi che l’annunciavano,<br />

erano sempre le stesse ed entusiastiche: in settembre,<br />

il primo Raduno regionale a Caltanissetta! Tre giorni di<br />

sana allegria, di aggregazione, di buona musica e...di nostalgia.<br />

Ho ritenuto razionalmente felice la scelta di Caltanissetta<br />

come sede del Raduno; la Sezione ANB locale è di<br />

recente costituzione, come la sua Fanfara, ma logisticamente,<br />

può essere considerata equidistante dalle altre province<br />

e anche la popolazione, in un recentissimo passato,<br />

ha dato prova di accesa curiosità.<br />

Con l’approssimarsi dei fatidici 24, 25 e 26 settembre,<br />

cresceva l’ansia del momento ma sorgevano anche i temuti<br />

cambiamenti: le Amministrazioni locali cominciavano a<br />

lasciar intendere una possibile mancanza di risorse (i tagli,<br />

la crisi, la congiuntura) ed un probabile ridimensionamento<br />

delle proporzioni dell’evento. Alla fine e, proprio a ridosso<br />

della scadenza, gli Enti locali hanno decretato, loro<br />

malgrado, la marcia indietro, ma queste avversità non hanno<br />

scalfito la caparbietà dei bersaglieri, forti delle loro tradizioni:<br />

ricordate, amici, quante volte abbiamo sentito un<br />

Bersagliere non fa un passo indietro nemmeno davanti alla<br />

morte!“...potrà sembrare pittoresco e desueto, ma qualcosa<br />

è rimasto ed ora fa parte di quel patrimonio genetico<br />

di cui andiamo fieri.<br />

Anche se ridotto ad un solo giorno, anche se meno fastoso,<br />

anche se meno visibile, il V Raduno regionale si è<br />

regolarmente tenuto dove era stato programmato e, quindi,<br />

la domenica del 26 settembre <strong>2010</strong>, le vie e le piazze di<br />

Caltanissetta hanno risuonato di note inconsuete, di passi<br />

cadenzati e di canti che hanno richiamato alla mente i ri-


attività associativa<br />

cordi dei molti “giovani canuti” presenti o affacciati ai<br />

balconi dei palazzi circostanti e di quelli più lontani.<br />

Le Sezioni presenti con i loro iscritti erano veramente<br />

tante: non sapevo che l’Associazione fosse numericamente<br />

così ben rappresentata in ambito siciliano e ne sono stato<br />

felicemente sorpreso ed orgoglioso. Il saluto alle Autorità,<br />

alle rappresentanze delle Associazioni d’Arma e ai loro<br />

Gonfaloni, ha aperto la parte protocollare della manifestazione<br />

che è proseguita con l’alza bandiera e la deposizione<br />

di una corona d’alloro al maestoso monumento ai<br />

Caduti accompagnate dalle note della “Canzone del Piave”<br />

e del “Silenzio” che hanno sottolineato l’austerità del<br />

momento.<br />

Con lo schieramento:mi sono ritrovato in...caserma;<br />

evidentemente ognuno di noi ha sempre sognato di fare il<br />

caporale, ha una visione tutta sua di come si dovrebbe sfilare<br />

e pretende di essere ascoltato. Per fortuna, al di sopra<br />

di tutti questi caporali (veri o presunti), alla fine, la voce<br />

più autoritaria (e più competente) ha avuto il sopravvento<br />

ed i graduati hanno smesso di latrare, è ritornato l’ordine<br />

e, finalmente, abbiamo sfilato.<br />

E’ sempre una cosa molto esaltante: la folla assiepata<br />

ai bordi delle strade o affacciata dalle finestre e dai balconi<br />

applaude il passaggio dei sempreventenni e si emoziona,<br />

inconsapevole del fatto che l’emozione più grande è la<br />

nostra, in pochi attimi e con pochi squilli di tromba ognuno<br />

dimentica acciacchi fisici e preoccupazioni di ogni sorta;<br />

la schiena si raddrizza, le gambe smettono di tremolare<br />

e le rughe del volto si aprono in sorrisi a trentadue (inesistenti)<br />

denti. Ecco i <strong>Bersaglieri</strong>! Ecco i soldati d’Italia!<br />

Fanfara in testa, abbiamo percorso tutto il viale, una<br />

doverosa sosta davanti il Palazzo della Prefettura dove gli<br />

ottoni si sono fatti ben sentire e una successiva sosta nella<br />

piazza principale per prendere parte alla funzione religiosa<br />

officiata da Mons. Calogero Di Vincenzo nella Cattedrale.<br />

Il pranzo, concordato nei locali di una nota ditta di catering,<br />

è stato consumato col sistema del self-servìce ed<br />

abbiamo fatto un ulteriore salto nel passato. Alla fine del<br />

pasto, improvvisamente, come proveniente dal nulla, è apparsa<br />

una fisarmonica; poi un friscalettu (1) un tambureddu<br />

(2), e due mazzi di cianciani (3). E cosa serve più ad un<br />

gruppo di bersaglieri per scatenarsi? il 40° anniversario di<br />

matrimonio del Bersagliere Fausto Ernani e Sig.ra Giulia<br />

ed il 45° della coppia Giuseppe Musumeci e Sig.ra Maria,<br />

la miccia è stata innescata ed è esplosa con canti, balli,<br />

una gigantesca torta e tanta allegria che ha reso meno triste<br />

il momento del commiato.<br />

1) zufolo di canna;<br />

2) cembalo;<br />

3) campanelline, sonagli.<br />

Achille Preda<br />

Campomarino (Cb)<br />

Un bagno di folla ha accolto il primo raduno dei <strong>Bersaglieri</strong><br />

molisani.<br />

L’importante evento ha avuto luogo in questo centro<br />

turistico della costa adriatica dando lustro alla cittadina.<br />

Alle ore 16, alla presenza delle personalità politiche regionali<br />

e locali, delle rappresentanza dell’Arma nonché dei<br />

massimi responsabili del Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong> ha avuto<br />

inizio la bellissima manifestazione. Già dalla mattinata<br />

erano presenti nella cittadina adriatica il responsabile del<br />

Meridione d’Italia, Generale Angelo Agata ed il Generale<br />

Beppe Rosselli, ospiti dell’antico palazzo di Via Santa<br />

Cristina dello stilista Walter Staiger e della sua famiglia<br />

insieme al responsabile regionale Bersagliere Enrico Carriero.<br />

L’ammassamento e la presentazione dei partecipanti ,<br />

dei Gonfaloni dei Comuni di Cerro al Volturno e Campo-<br />

15


attività associativa<br />

marino e degli stendardi è avvenuto in piazza Vittorio Veneto<br />

con l’arrivo della Fanfara di Orsara di Puglia diretta dal<br />

Maestro Luigi Acacia al suono dell’Inno nazionale il popolo<br />

intero si è commosso vedendo passare un Corpo amato<br />

ovunque in quanto evoca patriottismo e cameratismo, valori<br />

sempre più rari di questi tempi.<br />

Subito dopo tra due ali di folla il corteo ha attraversato<br />

Corso Skanderberg fermandosi davanti al Monumento ai<br />

Caduti di tutte le guerre dove è stata effettuata l’Alzabandiera<br />

per poi avviarsi verso il Palazzo degli Uffici, sede del<br />

locale Municipio dove ha preso la parola il Vice Sindaco<br />

Franco Di Lena, il Generale Angelo Agata ed il Presidente<br />

della Giunta Regionale Michele Iorio accompagnato dall’Assessore<br />

regionale Luigi Velardi per il saluto ai partecipanti<br />

a nome della comunità; la figlia del Tenente Vincenzo<br />

Pescara primo presidente della Sezione ANB Molise dal<br />

1972 al 1976, madrina della manifestazione ha consegnato<br />

il Labaro provinciale dell’ANB al Presidente regionale Enrico<br />

Carriero. Successivamente tutti i partecipanti alla manifestazione<br />

si sono recati nella Chiesa Santo Spirito per la<br />

cerimonia religiosa e la benedizione dei Labari ed è stata<br />

deposta una corona d’alloro al Monumento ai Caduti e nella<br />

piazza del centro storico sono state consegnate targhe ricordo<br />

ai partecipanti. Al termine la Fanfara di Orsara di Puglia<br />

ha eseguito un concerto musicale e la sera, a conclusione<br />

della giornata, in Largo Santa Maria a Mare è stato offerto<br />

il rancio cremisi da parte dell’Associazione Borgo Antico.<br />

Da un articolo di Xanino Mastronardi<br />

16<br />

Canosa (BT)<br />

Su sollecitazione dell’allora Commissario straordinario<br />

per la provincia BAT dell’ANB, Bersagliere Nunzio Cafagna,<br />

in occasione della cerimonia del 4 novembre è stata<br />

intitolata una strada cittadina al “Bersagliere d’Italia. Alla<br />

manifestazione hanno partecipato numerosi <strong>Bersaglieri</strong><br />

delle provincie di Bari ed il Presidente provinciale ANB,<br />

Giorgio Riccio, il Colonnello Giovanni Strusi ed il Sindaco<br />

di Canosa, nonché Presidente della neo provincia, Bersagliere<br />

Francesco Ventola.<br />

Bersagliere Nunzio Cafagna<br />

Carzano (Bz)<br />

Coloro che hanno collaborato alla realizzazione del<br />

Raduno <strong>Bersaglieri</strong> Interregionale del 2007, dopo aver


attività associativa<br />

contribuito a far conoscere l’episodio bellico della la<br />

Grande Guerra che ha visto il sacrificio del 72° battaglione<br />

bersaglieri, sono sempre al lavoro perché lo stesso non<br />

venga dimenticato.<br />

Il 18 settembre 2009.é stato costituito il Comitato Storico/Culturale<br />

denominato Comitato Permanente 18 settembre<br />

1917 per creare iniziative che mantengano l’interesse<br />

sul fatto bellico con particolare riferimento ai <strong>Bersaglieri</strong><br />

del 72° Battaglione, ma anche alla popolazione del<br />

paese di Carzano che, trovandosi sulla linea di confine, subì<br />

le angosce dell’esodo in luoghi Austro-Ungarici o Italiani,<br />

accolta come estranea in Austria perché era gente<br />

che parlava italiano e in Italia perché proveniente da un<br />

territorio Austro-Ungarico.<br />

Nel Comitato, presieduto dalla Signora Piera Degan,<br />

nostra associata; che in occasione del Raduno di Carzano<br />

abbiamo molto apprezzato per intelligenza, sensibilità e<br />

capacità organizzative lavorano non solo il Bers. Cav.<br />

Adelino Ferrain, Presidente regionale ANB del Trentino/Alto<br />

Adige, ma anche: il Bers. Giorgio Verbi, vice Presidente<br />

regionale del Friuli Venezia Giulia e Redattore del<br />

periodico “ I <strong>Bersaglieri</strong>”; il Bers Lino Zampilli già Presidente<br />

provinciale ANB di Vicenza e nipote del bersagliere<br />

S.Ten. Luigi Zampilli, deceduto il 5 agosto 1917 nei luoghi<br />

riguardanti il fatto di Carzano ed uno dei collaboratori<br />

del Capo dei Servizi Informazioni Militari magg. Pettorellli<br />

Lalatta Finzi; il Bers. Italo Pilenga, Consigliere Nazionale<br />

dell’A.N.B., che grazie alla pubblicazione su ‘1 <strong>Bersaglieri</strong>”<br />

di una foto dove appariva suo padre, ha scoperto<br />

che lo stesso, Bersagliere mitragliere, aveva fatto parte del<br />

72° battaglione impiegato proprio a Carzano; il professor<br />

Galliano Rosset, socio ANB di Vicenza, docente di grafica<br />

e disegno che si è assunto il compito di realizzare bozzetti<br />

che raffigurino i luoghi simbolo di Carzano, gli stemmi, le<br />

insegne e tutto ciò che può ricordare quel tragico episodio<br />

e suoi protagonisti.<br />

Del Comitato fanno parte: il signor Cesare Castelpietra,<br />

Sindaco di Garzano; il Signor Pietro Tavernar, suo<br />

predecessore; don Antonio Sebastiani, Parroco di Carzano<br />

e don Venanzio Loss, suo collaboratore; Carlo Ferrai e<br />

Riccardo Buffa, in rappresentanza del Museo della Grande<br />

Guerra di Borgo Valsugana; il Col Alpino Luciano Salerno,<br />

già dell’Ufficio Informazioni Militari e autore della<br />

postfazione del libro “Carzano 1917” e vice Presidente<br />

del Centro di Studi Storico Militari “Generale Gino Bernardini”<br />

di Bologna; il dottor Luigi Sardi, figlio di un ufficiale<br />

dei bersaglieri, giornalista, l’autore del libro; il<br />

prof. Cristoph Hartung von Hartungen, Docente di Storia<br />

e filosofia al Liceo Classico in Lingua Tedesca dei Francescani<br />

di Bolzano e autore di numerose e pregevoli pubblicazioni<br />

sulla storia della la Guerra Mondiale e del Tirolo,<br />

il quale avrà anche il compito di mantenere le relazioni<br />

con le Autorità e le consorelle Associazioni Austriache;<br />

il dottor Pierluigi Briganti, già Direttore Ammini-<br />

strativo della Società Europèenne de Banque, filiale Lussemburghese<br />

della Comit, autore di pregevoli pubblicazioni<br />

a carattere storico-militari riguardanti il ruolo degli<br />

ebrei italiani nella Grande Guerra; il Capo Gruppo Alpini<br />

di Carzano, Giulio Casagrande e Marcello Capra, suo collaboratore;<br />

il signor Giusto Capra, conoscitore dei luoghi<br />

ove si svolse il “fatto di Carzano” e custode delle memorie<br />

dei sopravvissuti, e non potevano mancare i Vigili del<br />

Fuoco Volontari del paese, rappresentati dal Comandante<br />

Mauro Capra.<br />

La Presidenza Onoraria del Comitato Permanente 18<br />

settemre1917 è stata affidata al signor Lorenzo Dellai,<br />

Presidente della Giunta Provinciale di Trento, che ha accettato;<br />

come pure il dottor Franco Panizza, Assessore alla<br />

Cultura della Provincia Autonoma di Trento.<br />

È già stato avviato l’iter burocratico amministrativo<br />

per:<br />

• elevare la Chiesa di Carzano, intitolata alla “Madonna<br />

della Neve”, Tempio della memoria dei Caduti del<br />

18 settembre 1917 e di tutti coloro che in questi luoghi<br />

si sacrificarono per gli ideali, il senso del dovere<br />

e la Patria.<br />

Si sta lavorando intensamente per:<br />

• rintracciare i nomi dei Caduti a Carzano;<br />

• ricercare nuova documentazione storica, anche da<br />

parte austriaca;<br />

• realizzare un gemellaggio con Caporetto;<br />

• ripristinare il Monumento originale dedicato al 72°;<br />

• realizzare un libro sulla Chiesa di Carzano per far<br />

conoscere gli aspetti architettonici, artistici, umani, e<br />

storici della stessa;<br />

• realizzare una sceneggiatura per rendere possibile<br />

una rappresentazione che ricordi il fatto di Carzano;<br />

• realizzare un Museo all’aperto che ripercorra i luoghi<br />

della Grande Guerra;<br />

• tenere i rapporti con altri Musei storici e con Autorità<br />

Combattentistiche estere;<br />

• altre iniziative saranno prese in considerazione dal<br />

Comitato allorché saranno realizzate quelle descritte<br />

sopra che sono considerate prioritarie.<br />

Bers. Adelino Ferrarin<br />

Caserta<br />

Domenica 3 ottobre <strong>2010</strong> ha avuto luogo la 12ª edizione<br />

della “ Flic-Floc “ corsa cittadina organizzata dalla Brigata<br />

Garibaldi e aperta a tutti. Quest’anno la partecipazione<br />

e’ stata massiccia registrando la presenza di oltre 1.300<br />

atleti. I <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB vi hanno partecipato<br />

in massa non sfigurando affatto.<br />

L’appuntamento di quest’anno e’ stato molto significativo<br />

perché avveniva in contemporanea nella città di Shama<br />

in Libano dove la Brigata Garibaldi é impegnata in<br />

missione di pace. In collegamento via satellite si sono potute<br />

seguire entrambe le gare: speaker d’eccezione il Ge-<br />

17


attività associativa<br />

nerale Giuseppenicola Tota, Com.te della Brigata dal Libano<br />

ed il Generale Antonio Vittiglio, Vice com.te della<br />

Brigata da Caserta. Al termine del collegamento il Presidente<br />

Provinciale ANB di Caserta - Vincenzo Sanguineha<br />

espresso al Generale Tota la vicinanza dei <strong>Bersaglieri</strong><br />

casertani alla Brigata Garibaldi augurando una buona fine<br />

missione.<br />

Luigi Abbro<br />

Castellucchio (Mn)<br />

Il 12 settembre <strong>2010</strong> la locale Sezione ANB, in occasione<br />

della festa dei Fanti Piumati, si è recata in gita sociale<br />

a Merano e Bolzano. Favoriti da una bella giornata il<br />

gruppo ha visitato lo storico castello Trauttmansdorf ed i<br />

suoi meravigliosi giardini tanto cari all’Imperatrice d’Austria<br />

Elisabetta d’Asburgo ed in seguito, presso una nota<br />

Birreria meranese, ha partecipato al “Pranzo cremisi” consumando<br />

autentiche specialità tirolesi. L’intensa giornata è<br />

proseguita con la visita alla città con sosta in Piazza Walther<br />

e visita al Duomo dall’ imponente struttura gotica che<br />

conserva ancora tutta la sua bellezza.<br />

Cima Valbella Gallio (VI)<br />

Cima Valbella, nel territorio del Comune di Gallio, è<br />

considerata Luogo Sacro per i <strong>Bersaglieri</strong> perché tra il dicembre<br />

del 1917 e la fine di gennaio del 1918 nella “Battaglia<br />

di Natale” e “Battaglia dei Tre Monti” (Monte Valbella,<br />

Col del Rosso e Col d’Echele) i <strong>Bersaglieri</strong> del 5° e<br />

del 14° reggimento che con il 20° formavano la IV Brigata<br />

<strong>Bersaglieri</strong> bloccarono il nemico dopo cruenti combattimenti.<br />

18<br />

Fronte fra i fronti, unico quello italiano, vide una guerra<br />

combattuta per oltre tre anni prevalentemente a 3-4000<br />

metri di quota e dallo Stelvio alle Prealpi trentine e venete,<br />

dalle Dolomiti alle Alpi Carniche, da quelle Giulie al<br />

Carso legò la sua storia a nomi che divennero dei simboli:<br />

Pasubio, Ortigara, Grappa, Sabotino, Podgora, Valbella.<br />

Anche a ricordo della battaglia dei Tre Monti domenica<br />

29 agosto <strong>2010</strong>, partendo dal piazzale delle sciovie Valbella<br />

si è svolto il 12° Pellegrinaggio Cremisi ed una lunga<br />

fila di partecipanti con le loro insegne ha raggiunto la<br />

cima del Valbella con alla testa il nostro Presidente nazionale.<br />

Erano presenti: la Bandiera della Città di Vicenza decorata<br />

di 2 M.O.V.M.; il Gonfalone del Comune di Gallio<br />

e dei Comuni dell’Altopiano asiaghese; il Gonfalone della<br />

Provincia di Vicenza; le Bandiere delle Associazioni Combattentistiche<br />

e d’Arma; i Medaglieri <strong>Bersaglieri</strong> regionali<br />

di Veneto ed Emilia-Romagna seguiti dai Labari provinciali<br />

e sezionali provenienti da più parti d’Italia. Gli onori<br />

militari sono stati resi del Picchetto armato dell’11’ Reggimento<br />

e al suono della Fanfara Provinciale di Vicenza “M.<br />

Magg, Luigi Imelio”, si è svolta la cerimonia in una piacevole<br />

domenica di fine estate, patrocinata da Regione del<br />

Veneto, Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza, Comunità<br />

Montana e, non ultimo dal Comune di Gallio.<br />

Autorevoli le presenze della Prefettura e della Provincia<br />

di Vicenza, dei Comuni di Vicenza, di Gallio e degli<br />

adiacenti Comuni dell’Altopiano, della Comunità Montana,<br />

Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, del Comando<br />

RFC Veneto, del Comando SETAF, del Comando Provinciale<br />

Carabinieri, G.d.F. e Corpo Forestale dello Stato,<br />

della rappresentanza della Amicale 27/67 et 107eme BCA<br />

di Annecy (Città gemellata con Vicenza) e non ultima dalla<br />

rappresentanza della Brigata “Sassari” il cui Comandante<br />

ha inviato un gradito messaggio di saluto. Ricordiamo<br />

che il Presidente Pochesci è stato a sua volta Comandante<br />

della stessa Brigata.<br />

Folta anche la presenza delle Autorità militari con Ufficiali<br />

di tutti i Corpi dello Stato e la rappresentanza dei<br />

<strong>Bersaglieri</strong> con a capo il Presidente nazionale, Gen. C.A.


attività associativa<br />

Benito Pochesci, affiancato dal Comandante dell’11’ Rgt,<br />

Col. Salvatore Daniele Patané e dai Presidenti interregionali<br />

Ennio Betti per il Nord- e Roberto Giannursini per il<br />

Centro-Italia con numerosi Consiglieri nazionali e regionali<br />

oltre alle Sezioni ANB della Provincia di Vicenza con<br />

i loro rappresentanti.<br />

Un ringraziamento è stato espresso a tutti i convenuti,<br />

agli Enti ed alle Associazioni che hanno contribuito alla<br />

realizzazione della Cerimonia ed in particolare alla Polizia<br />

Locale e al Gruppo di Protezione Civile che hanno reso<br />

agevole il trasferimento fino al centro a Gallio. Nel corso<br />

della solenne celebrazione eucaristica è stata consegnata<br />

dal Presidente nazionale all’officiante don Pierangelo Rigon<br />

la lettera di nomina a “Cappellano dei <strong>Bersaglieri</strong> vicentini”<br />

con la benedizione dell’Arcivescovo di Vicenza,<br />

Mons. Cesare Nosiglia.<br />

Dopo la deposizione di corone d’alloro si sono succeduti<br />

gli interventi di saluto ed il discorso ufficiale tenuto<br />

dal Prof. Galliano Rosset prima degli onori finali.<br />

La cerimonia è proseguita poi a Gallio con la deposizione<br />

di altre due corone d’alloro ed il Picchetto armato,<br />

al suono della Fanfara, ha reso gli onori ai partecipanti che<br />

hanno sfilato lungo la via principale di Gallio. Al termine<br />

la “corsa” che ha reso visibile se non palpabile l’espressione<br />

della bellezza del Bersagliere e della sua Fanfara. Il<br />

tutto in uno scenario di gioiosa partecipazione tra due ali<br />

di folla composta da giovani e meno giovani, tutti plaudenti<br />

e rinfrancati dall’amor patrio.<br />

Al termine la Fanfara Provinciale ha tenuto un applaudito<br />

concerto di saluto e di ringraziamento alla cittadinanza<br />

mentre il pullman giunto da Castiglione delle Stiviere<br />

(MN) con a bordo un trombettiere della Fanfara Provinciale<br />

ha tributato le note del Silenzio al Monumento posto<br />

all’imbocco della Val Miela dedicato alla M.O.V.M. Ten.<br />

Guido Maifreni del 12° Rgt. <strong>Bersaglieri</strong>.<br />

Per l’occasione è stato inaugurato dalla Sezione ANB<br />

di Vicenza un gioco ispirato al “Giro dell’oca” dove le 90<br />

caselle rappresentano eventi, momenti ed oggetti delle<br />

battaglie sull’Altopiano Vicentino durante la Iª G.M. per<br />

insegnare la storia, giocando, ai ragazzi della scuola secondaria.<br />

Chi fosse interessato può rivolgersi alla Sezione<br />

di Vicenza.<br />

Dalla relazione di Silvano Calabrese.<br />

Cisterna (Lt)<br />

Il 10 e 11 aprile <strong>2010</strong>, la nostra Fanfara ha partecipato<br />

al 3° Raduno Regionale <strong>Bersaglieri</strong> suscitando l’entusiasmo<br />

della comunità della sua Amministrazione comunale, con in<br />

testa il Sindaco, e della locale Sezione ANB che ha magistralmente<br />

organizzato due splendide giornate cremisi.<br />

Sabato 10 dopo gli onori a Labari, Gonfaloni ed Autorità<br />

e la deposizione di corone alla Lapide delle vittime civili,<br />

al Monumento ai Caduti del Mare e a quello a Salvo<br />

D’Aquisto, in Piazza XIX Marzo la Fanfara, diretta dal<br />

Capofanfara Centofanti Eugenio ha offerto un concerto diretto<br />

in parte dal Capofanfara e in parte, (brani “Così parlò<br />

Zaratustra- e “Quadro per un giglio” dal Maestro Ennio<br />

Morricone) e dal M° Cesari Mario, che con una magistrale<br />

direzione ha esaltato le doti musicali di tutte le sezioni e,<br />

soprattutto, delle trombe soliste.<br />

Schierata nella classica formazione d’orchestra tra le<br />

file erano anche presenti le mascotte della nostra Fanfara,<br />

Edoardo di quattro anni, figlio di Cesari Mario e un altro<br />

bimbo di Cisterna aggregatosi per l’occasione.<br />

Un ringraziamento speciale alla Sig.na Laura Avvisati<br />

che con spigliatezza ha brevemente presentato la storia<br />

della nostra Fanfara, giunta al 25° anno di attività, e commentato<br />

le marce proposte.<br />

Il mix composto dalla brillante esecuzione dei brani, la<br />

19


attività associativa<br />

loro pregevole direzione, la presenza delle due piccole<br />

mascotte e della graziosa presentatrice hanno consentito la<br />

realizzazione di un concerto che ha portato a manifestazioni<br />

di entusiasmo tra il pubblico e ad elogi da parte delle<br />

autorità fra le quali il Sindaco ed il nostro Presidente Regionale<br />

Generale Ottavio Renzi.<br />

Domenica 11 dopo la rassegna dei radunisti, dei Labari,<br />

la deposizione delle corone di alloro, la sfilata nelle vie<br />

cittadine gremite di ali di folla e l’immancabile, travolgente<br />

“corsa” davanti alle Autorità, è stato offerto un concerto<br />

con le Fanfare “contrapposte” in una sana sfida a colpi di<br />

note e virtuosismi.<br />

Dalla relazione di Riccardi Massimo<br />

Civitavecchia (Rm)<br />

Dopo la grande attesa, il 20 giugno <strong>2010</strong> si sono riuniti<br />

in un megaraduno in Civitavecchia, dove per decenni ha<br />

avuto sede il 1°’ Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>, gli ex appartenenti<br />

al glorioso reparto.<br />

L’evento, che ha sostanzialmente coinciso con la data<br />

di fondazione del Corpo ha visto come promotori ed organizzatori<br />

il Gen. Renzi Ottavio, il Gen. Luigi Romano ed<br />

il Col. Mancinetti Antonio ed hanno partecipato al primo<br />

evento di tale genere, con grande commozione, i <strong>Bersaglieri</strong><br />

in congedo che hanno militato nel glorioso Reggimento<br />

dal 1953 sino al 2005.<br />

20<br />

Tra i numerosissimi partecipanti provenienti da tutta<br />

Italia e anche dall’estero, in primis il Generale Romeo, ai<br />

cui comandi fu ricostituito negli anni 50 il I Battaglione,<br />

dopo le vicissitudini del 2° conflitto mondiale.<br />

Non sono mancati all’evento i massimi dirigenti dell’Associazione<br />

Nazionale <strong>Bersaglieri</strong> (ANB), come il Presidente<br />

Nazionale Gen. Benito Pochesci, ma anche diversi<br />

<strong>Bersaglieri</strong> provenienti dalle nostre zone, tra cui il Bers.<br />

Cav. Giuseppe Pirulli (Consiglio prov.le ANB di Milano),<br />

Bers. Castiglioni Carlo (Presidente Sez. ANB di Castano<br />

Primo), Bers. Ballarati Francesco (Sez. ANB Castano Primo),<br />

Dominioni Luigi (Sez. ANB Cassolnovo), Bers.<br />

Gantanzini Ernestino (Sez. ANB Abbiategrasso), Bers.<br />

Meraviglia Giuseppe (Sez. ANB Nervino).<br />

Diversi gruppi, tra cui in divisa storica i fratelli Carlucci<br />

della Sez. ANB di Altamura (BA), hanno colto l’occasione<br />

per visitare i luoghi simbolo nella capitale: l’Altare<br />

della Patria ed il Monumento di Porta Pia.<br />

Graditissima anche la visita presso la cittadella militare<br />

della Cecchignola, dove la delegazione guidata dal Bers.<br />

Cav. Pirulli ha omaggiato il Gen Vincenzo Lops (decano<br />

dei <strong>Bersaglieri</strong>), su incarico del Sindaco di Magenta Dr.<br />

Del Gobbo, di alcuni volumi inerenti la storica battaglia<br />

risorgimentale di Magenta. Da notare che alcuni partecipanti<br />

al megaraduno hanno potuto visitare la “vecchia” sede<br />

del 1° <strong>Bersaglieri</strong> sulla Via Aurelia, ora utilizzata dal<br />

corpo delle Trasmissioni.<br />

Forte ma composta l’emozione tra tutti i partecipanti<br />

nel rivedere i luoghi dei più gagliardi trascorsi giovanili e


attività associativa<br />

nell’incontrare i commilitoni di un tempo (alcuni anche di<br />

40 o 50 anni or sono!).<br />

Personalmente ho provato enorme emozione quando<br />

ho incontrato i miei comandanti dell’epoca Ten. Michele<br />

Muto e Ten. De Caro, ora Generali. E’ giunto apposta dagli<br />

Stati Uniti anche il Ten De Rosa, all’epoca comandante<br />

della 6° Compagnia Assaltatori.<br />

I partecipanti all’evento hanno immensamente ringraziato<br />

gli organizzatori, il Sindaco della città di Civitavecchia<br />

per l’ospitalità ricevuta e per aver regalato una giornata<br />

di - compianta” giovinezza!!<br />

Dalla relazione del Cons. Prov. ANB Milano Bers.<br />

Cav. Pirulli e del Presidente Sezionale di Castano Primo<br />

Bers. Castiglioni Daniele.<br />

Comacchio (Fe)<br />

Il 28 settembre <strong>2010</strong> la locale Sezione ANB ha festeggiato<br />

presso un caratteristico ristorante lagunare il Consigliere<br />

Nazionale Camillo Ferroni per la prestigiosa onorificenza<br />

di Commendatore all’Ordine ed al merito della<br />

Repubblica Italiana conseguita il 2 giugno <strong>2010</strong>. Nell’occasione<br />

il Consiglio di Sezione tramite il Presidente Gelli,<br />

a nome dei bersaglieri comacchiesi ha donato al neo Commendatore<br />

il cofanetto con le relative insegne.<br />

Pier Giuseppe Gelli<br />

Nella foto da sx: Girolimetto, Bonazza, Mezzogori, Tonioli,<br />

Ferroni, Denegale, Folegatti, Lazzari e Tommasi.<br />

Cordenons(PN)<br />

Domenica 12 Settembre <strong>2010</strong>, la Sezione ANB ha festeggiato<br />

la ricorrenza della “Madonna del Cammino”, Patrona<br />

dei <strong>Bersaglieri</strong>, con una festa che è stata promulgata<br />

nel 1996 e programmata a partire già dal 1998.<br />

Ogni anno la Festa si svolge, a rotazione, nelle quattro<br />

Parrocchie di Cordenons ed in quella di S.Quirino.<br />

Quest’anno, su richiesta del Presidente Provinciale<br />

Giuseppe Iacca, vi hanno partecipato anche le altre Sezioni<br />

del Pordenonese e, vista la buona riuscita, è stato proposto<br />

di elevare la manifestazione di Cordenons a Festa<br />

Provinciale dei <strong>Bersaglieri</strong> del Pordenonese.<br />

Alla Cerimonia Religiosa erano presenti le Autorità comunali<br />

con il Sindaco Carlo Mucignat ed il Comandante<br />

della Polizia Municipale Ten. Busetto, il Comandante della<br />

Casema “Fratelli De Carli” Col. Parri, il Presidente Regionale<br />

dei <strong>Bersaglieri</strong> Gen. Langella e quello Provinciale<br />

Gen. Iacca, le Associazioni d’ Arma di Cordenons, le Sezioni<br />

<strong>Bersaglieri</strong> della Provincia di Pordenone con numerosissimi<br />

<strong>Bersaglieri</strong> e loro familiari.<br />

Tutti i partecipanti hanno usufruito poi di un momento<br />

conviviale offerto dalla Sezione ospitante presso il Centro<br />

Parrocchiale, gentilmente concesso dal Parroco don Giancarlo<br />

e con la partecipazione del Cancelliere del Vescovo,<br />

don Roberto, che ha anche officiato la S. Messa.<br />

Cuneo<br />

Nella foto di domenica 18 luglio il Medagliere della<br />

provincia di Cuneo retto dal presidente provinciale Ettore<br />

Secco, scortato dai Labari delle Sezioni ANB di Alba e di<br />

Bra ai piedi della Madonna del Bersagliere nel corso della<br />

tradizionale cerimonia annuale presso le opere sacre a<br />

Pian della Mussa, a q. 1752 del comune di Balme (To), organizzata<br />

dalla Sezione ANB di Cirié, Valli di Lanzo e Canadese<br />

intestata alla M.O.V.M. Guglielmo Scognamiglio.<br />

Nell’altra foto l’interno della chiesetta dedicata ai gloriosi<br />

martiri Caduti in guerra con il Labaro della Sezione di Bra<br />

intestato al Colonnello Giuseppe Vajra e quello della Provincia<br />

ANB di Cuneo.<br />

Gian Carlo Ciberti<br />

21


attività associativa<br />

Frosinone<br />

Dal 19 al 23 luglio <strong>2010</strong>, una rappresentanza della locale<br />

Sezione ANB, guidata dal Presidente Mastroianni, alla<br />

quale si sono aggiunti il Presidente Provinciale ANB di<br />

Frosinone, Bersagliere Lunghi e il Reverendo don Silvio<br />

Chiappini, ha effettuato un indimenticabile pellegrinaggio<br />

a Lourdes.<br />

Nell’occasione i Soci hanno donato alcune coperte di<br />

lana all’ospedale interno del Santuario che serviranno per<br />

i malati che pregano la Madonna di Lourdes durante tutto<br />

l’arco dell’anno.<br />

La foto li ritrae sorridenti davanti al Santuario Mariano.<br />

Genova<br />

In una mattinata che inizialmente appariva fredda e piovosa<br />

con nubi che dall’alto del Monte Figogna lambivano<br />

in lontananza un mare scuro e tumultuoso, i <strong>Bersaglieri</strong> liguri<br />

con famigliari e simpatizzanti si sono riuniti domenica<br />

17 ottobre <strong>2010</strong> sul piazzale di N.S. della Guardia in attesa<br />

delle Autorità militari e civili, della Fanfara Aminto Caretto<br />

di Melzo e della Pattuglia Ciclistica di Ciriè, rispettivamente<br />

guidate dal Capo Fanfara Bers. Davide Botticini e<br />

22<br />

dal Capo Pattuglia Bers. Piero Mazza, che sono spuntate<br />

inquadrate ed indirizzate alla Cappella dell’Apparizione.<br />

Quasi per incanto il cielo si apriva donando un azzurro limpido<br />

ed intenso come se volesse dare il benvenuto ai 220<br />

partecipanti del pellegrinaggio. Erano presenti per le Autorità<br />

Civili: il Sindaco di Ceranesí Ing. Omar Calorio; per il<br />

Comando Militare Esercito Liguria il Capo di S. M. Col.<br />

Bers. Alfonso La Franca in rappresentanza del Gen. D.<br />

Giuseppino Vaccino appena subentrato al Comando Militare<br />

Esercito Liguria; per le autorità ANB il Presidente Nazionale<br />

Generale Benito Pochesci e Signora; le Sezioni<br />

ANB con Labaro La Marmora di Arquata Scrivia, quella di<br />

Tortona; il Labaro della Sezione ANB di Treviolo . Bergamo,<br />

col proprio gruppo; le Sezioni ANB del Tigullio Chiavari,<br />

la Sezione ANB G. Fara di Genova; il Labaro provinciale<br />

di Genova; le Sezioni ANB di Savona, Spotorno, Imperia<br />

e di Diano Marina e di Arma di Taggia.<br />

Il corteo in ordine ha preso posto dentro al Santuario<br />

dove il Rettore Mons. Marco Granara ha celebrato la S.<br />

Messa ricordando il Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong> dalle sue origini<br />

ad oggi, evidenziando che i fanti piumati sono stati i sicuri<br />

interpreti dal Risorgimento alla 2° guerra mondiale ed ora<br />

assolvono agli impegni umanitari nelle missioni internazionali<br />

di pace all’estero, sono sempre disponibili a prestare<br />

servizio di volontariato nell’ambito civile. A seguire, nel<br />

Ristorante del nostro Socio Strizzoli gremito fino all’ultimo<br />

posto si è dato inizio ad un luculliano pranzo.<br />

Graditissimi sono stati gli auguri giunti dal Presidente<br />

Interregionale Gen. B. Ennio Betti, assente per altri impegni<br />

associativi. Nell’intervallo il Presidente Regionale ha<br />

ringraziato: le Autorità, i <strong>Bersaglieri</strong>, i Simpatizzanti, la<br />

Fanfara, la Pattuglia ed ha preso la parola il nostro Presidente<br />

Nazionale che nel salutare i partecipanti ha evidenziato<br />

quanto possano essere importanti a livello regionale<br />

questi incontri dove l’aggregazione accomuna e cementa<br />

l’associazionismo esaltando le tradizioni del nostro Corpo.<br />

Dopo un breve concerto, la Fanfara ha offerto sul Piazzale


attività associativa<br />

del Santuario un altro vibrante concerto a conclusione di<br />

una vera giornata cremisi, foriera di quella già programmata<br />

per il mese di ottobre 2011.<br />

Dalla relazione del Bers. Lorenzo Campani<br />

Imola (Bo)<br />

Nella foto la saletta del Museo della guerra di Castel<br />

del Rio (aperto al pubblico nei giorni festivi) dedicata al<br />

compianto Tenente Colonnello Aurelio Barnabé. Si riconoscono<br />

alcuni componenti la Sezione ANB di Imola, ma<br />

in particolare: la bicicletta da bersagliere; il busto in bronzo;<br />

alcune fotografie scattate sul fronte jugoslavo e russo e<br />

nella vetrinetta il suo cappello da bersagliere, la sciabola,<br />

le numerose decorazioni al V.M. i Crest del nastro Azzurro<br />

e del 6° Reggimento bersaglieri cui apparteneva il padre<br />

del Dr. Mario Barnabé che ha avuto la cortesia di inviare<br />

la documentazione fotografica.<br />

Lanciano - Città del Vaticano<br />

Staffetta Podistica 11-14 settembre <strong>2010</strong><br />

In occasione della 177a edizione del Settembre Lancianese<br />

in onore della Madonna del Ponte - Patrona di<br />

Lanciano - il Presidente del Comitato organizzatore delle<br />

manifestazioni ha convenuto che la rievocazione storica<br />

del trasporto delle corone donate nel 1833 dal Capitolo di<br />

San Pietro, fosse affidata alla Pattuglia Podistica dei <strong>Bersaglieri</strong><br />

di Lanciano denominata “ Marcia Cremisi “.<br />

Forti dei successi ottenuti nelle precedenti marce, abbiamo<br />

effettuato la rievocazione riportando delle Pergamene<br />

commemorative dalla Città del Vaticano a Lanciano con<br />

una marcia di 60 ore percorrendo circa 300 Km. E sabato<br />

11 settembre, <strong>2010</strong> l’ufficiale delle Guardie Svizzere, in<br />

servizio, ha avvisato del nostro arrivo Mons. Francesco<br />

Cuccarese che ci ha accolti facendoci marciare lungo la navata<br />

centrale di San Pietro verso l’altare della sacrestia particolare<br />

della Basilica ove ci ha mostrato e letto la Pergamena<br />

commemorativa e rievocativa dell’evento del 1833,<br />

scritta dal Card. Angelo Comastri, Arciprete della Papale<br />

Basilica Vaticana.<br />

Dopo la consegna della Pergamena, ed un caloroso<br />

elogio Mons. Cuccarese ci ha salutato con le lacrime agli<br />

occhi per la commozione.<br />

Alle ore 11 in punto la nostra marcia è partita dalla Città<br />

del Vaticano ed ha attraversato Roma, Tivoli, Tagliacozzo,<br />

Avezzano, Castelvecchio Subequo, Manoppello Scalo,<br />

Villa Caldari di Ortona e Castel Frentano; ovunque accolta<br />

con entusiasmo dalla popolazione, dai Sindaci ed Amministratori,<br />

curiosi di approfondire le motivazioni della nostra<br />

marcia; siamo giunti a Lanciano verso le 3 di martedì 14<br />

settembre, accolti con entusiasmo da una discreta folla che<br />

ha assistito alla rievocazione di quanto avvenne nel 1833<br />

con la consegna della Pergamena, questa volta nelle mani<br />

di Mons. Carlo Ghidelli, Arcivescovo di Lanciano.<br />

Questi i bersaglieri protagonisti dell’avventurosa ed<br />

ininterrotta marcia di 60 ore:<br />

Ten. De Innocentiis Antonio, comandante la pattuglia;<br />

Serg. Console Domenico; Serg. Amore Alfonso; C.M. Oliva<br />

Vittorio; Bers. Salerno Camillo; Bers. Marfisi Antonio;<br />

Bers. Marchetti Giuseppe; Bers. Pantaleone Antonio;<br />

Bers. Di Ciano Domenico; Bers. Paolino Bruno; Bers. Di<br />

Battista Antonio; Bers. Fratini Marco; Bers. Di Campli<br />

Domenico; Bers. Bastonno Nicola.<br />

Assistenza medica: Magg. Dott. Pecorella Luigi; appoggio<br />

logistco: Serg. Cotellessa Vittorio; Bers. Amoroso<br />

Antonio.<br />

Il Presidente Ten. Antonio De Innocentiis<br />

Latina<br />

I preparativi per il Raduno Regionale sono iniziati di<br />

buon mattino nella città di Cisterna in Piazzale Serratore e<br />

di fronte allo stadio comunale Francioni una miriade di<br />

<strong>Bersaglieri</strong> si è schierata, Fanfare comprese, per il saluto<br />

delle Autorità prima di spostarsi in Piazza Roma, luogo<br />

deputato dalla città al valore dei <strong>Bersaglieri</strong>. Alla base del<br />

Monumento che rappresenta un fante piumato è stato celebrato<br />

il rito dell’Alzabandiera e deposta una corona. Il<br />

Presidente interregionale dell’ANB Roberto Giannursini<br />

23


attività associativa<br />

ha salutato la città con un vibrante discorso e ricordato<br />

che “Sarà per le piume, sarà per la Fanfara, sarà perché<br />

siamo bersaglieri, dove arriviamo noi arriva l’entusiasmo<br />

e l’euforia, condita di gioia ed esaltazione.<br />

A fare gli onori di casa il Presidente della locale Sezione<br />

dell’ANB, Bersagliere Damiano Saltarelli che ha omaggiato<br />

il commissario straordinario Guido Nardone con un<br />

cappello piumato e tessera associativa, consegnati anche<br />

alla signora Maria Iosella, in memoria del padre, Bersagliere<br />

Migliorino, cui la Sezione <strong>Bersaglieri</strong> è dedicata.<br />

Centinaia di latinensi hanno poi assistito al momento<br />

più bello ed intenso della giornata: la sfilata per le strade<br />

del centro, conclusa con la corsa delle Sezioni e delle Fanfare<br />

in Piazza del Popolo e Piazza San marco. Fra le Autorità<br />

intervenute abbiamo notato: il Commissario Tardone,<br />

figlio di un Bersagliere; l’assessore provinciale ai servizi<br />

sociali, Fabio Bianchi e l’ex Sindaco di Latina Ajmone Finestra.<br />

L’atto conclusivo siglato dall’Ammainabandiera ha<br />

rimandato tutti al prossimo 2012, quando il Raduno Nazionale<br />

porterà nel capoluogo pontino i <strong>Bersaglieri</strong> di tutt’Italia<br />

e Latina sarà invasa dal suono di potenti e numerose<br />

Fanfare.<br />

Fra i brevi commenti che hanno rilasciato gli organi<br />

d’informazione spicca il riferimento ai valori dell’unità<br />

nazionale, perfettamente rappresentati dalle piume nere e,<br />

se c’è un militare che ha fatto l’Italia, quello è stato un<br />

24<br />

Bersagliere, così commentato dal Generale Ottavio Renzi,<br />

Presidente Regionale dell’Associazione <strong>Bersaglieri</strong>.<br />

Legnago (Vr)<br />

Domenica 12 settembre <strong>2010</strong> in una splendida giornata<br />

settembrina, la Sezione ANB S. Ten. G. Tambalo ha svolto<br />

un raduno provinciale esteso alle province limitrofe per<br />

inaugurare il leggio in ferro battuto dedicato al 51° Btg.<br />

Montelungo 1943 ed il nuovo Labaro sezionale.<br />

L’ammassamento é avvenuto presso il nostro monumento<br />

nei pressi della stazione Ferroviaria alla presenza<br />

delle autorità militari, cittadine, religiose, Associazioni<br />

combattentistiche e d’Arma, Medagliere provincia1e, Medagliere<br />

di Montelungo e dei Labari della provincia di Verona,<br />

Mantova, Padova e Bergamo.<br />

La cerimonia ha avuto inizio con: gli onori alla Bandiera;<br />

al Gonfalone di Legnago città del quadrilatero; al<br />

Medagliere di Montelungo; al Medagliere provinciale e<br />

con gli onori ai Caduti e deposizione della corona di alloro<br />

dell’amministrazione comunale accompagnati dal sottofondo<br />

musicale della prestigiosa Fanfara di Viadana.<br />

Nel Duomo poi, Mons. Silvano Mantovani ha celebrato<br />

la S. Messa cui è seguita la sfilata lungo le vie cittadine<br />

del centro storico con la tradizionale corsa finale, applaudita<br />

dai cittadini lungo il percorso per raggiungere il Monumento<br />

ai <strong>Bersaglieri</strong> già inaugurato il 15 settembre1974<br />

con la frase imitati forse - uguagliati mai.<br />

L’inaugurazione del leggio è stata effettuata dalla Madrina<br />

della Sezione Sig.ra Maria Tambalo e dal Bers. Armando<br />

Cappelli da Grosseto; dopo l’inaugurazione della<br />

pregevole opera che rappresenta un libro aperto e raccoglie<br />

simbolicamente la storia dei valorosi ragazzi del 51°<br />

Btg. Montelungo 1943, le allocuzioni: dei due assessori<br />

del comune di Legnago; della Sig.ra Bonfante e del Sig.<br />

Menini, che dopo aver portato i saluti del Sindaco sig.<br />

Rettondini si sono complimentati per l’organizzazione e lo<br />

spirito bersaglieresco sempre vivo e frizzante.<br />

Ha preso poi la parola il Presidente provinciale Cap.<br />

Lorenzo Capuzzi ed il Bers. Claudio Vigna da Udine, coordinatore<br />

dei reduci del 51°, che hanno ricordato gli<br />

eventi del Battaglione che si é battuto per onorare la pa-


attività associativa<br />

tria, gettando le basi per un migliore avvenire della nostra<br />

nazione; in seguito la Signora Flavia, figlia del Bers. Giovanni<br />

Recchi commilitone del Tambalo, ha letto una poesia<br />

scritta dal papà in dialetto veneto intitolata La Madonina<br />

de’ Montelungo ed il generale Armando Rati ha ricordato<br />

le gesta dei 300 <strong>Bersaglieri</strong> del 51° Battaglione.<br />

Infine il presidente di Sezione ten. Bers. Giulio Barducu,<br />

ha ringraziato autorita’ civili, militari, religiose, le Sezioni<br />

ANB, le Associazioni d’Arma, l’Assessorato alla Cultura<br />

del Comune, l’ideatore e realizzatore del leggio in<br />

ferro battuto, il maestro fabbro Bers. Umberto Scapini. un<br />

particolare ringraziamento alle famiglie Tambalo Guizzardi<br />

Zanchi per aver offerto il Labaro sezionale intitolato<br />

al Tenente Bers. Gino Tambalo nostro concittadino deceduto<br />

nella cruenta e sfortunata azione bellica contro il nemico<br />

germanico nella battaglia dell’8 dicembre 1943 a<br />

Montelungo (Caserta). Il rancio cremisi è stato servito in<br />

un ristorante a S. Pietro di Legnago allietati dalla presenza<br />

della superlativa Fanfara di Viadana; durante il pranzo<br />

sono stati consegnati attestati di benemerenza ai <strong>Bersaglieri</strong>:<br />

Paolo Gamba, Umberto Scapini, Giovanni Strabello,<br />

alla Sig.ra Maria Tambalo sorella di Gino, e poi quadretti<br />

raffiguranti la Madonna del Cammino alle vedove<br />

ed ai figli di <strong>Bersaglieri</strong> scomparsi in tempi diversi ed infine<br />

oggetti bersagliereshi in ferro battuto costruiti dalle<br />

abili mani del Bersagliere Scapini. Ai nipoti di Gino Tambalo,<br />

al porta-medagliere del Labaro di Muntelungo e a<br />

diversi <strong>Bersaglieri</strong> sono andati particolari oggetti, costruiti<br />

dall’infaticabile e bravissimo Giovanni Strabello. Prima<br />

della fine del pranzo la Fanfara di Viadana ha eseguito alcuni<br />

pregevoli brani musicali che hanno meritato vibranti<br />

applausi.<br />

Dalla relazione del Bers. Giuseppe Pasqualini.<br />

Legnano (Mi)<br />

Finalmente domenica 26 settembre <strong>2010</strong>, grande ritrovo<br />

al Ghisallo per l’inaugurazione del “nostro spazio” a<br />

fianco dei ricordi di Binda, Bartali, Coppi, Van Loy, Bobet,<br />

Gimondi, Mercx etc etc. Autorevolissima e qualificata la<br />

presenza delle autorità: un visibilmente soddisfatto Presidente<br />

Nazionale ANB. Gen. Pochesci , il Vice Presid. Prov.<br />

ANB Milano Crivelli, il Gen. Casini ed il Col. Campopiano,<br />

il Sindaco di Magreglio, località ove ha sede il Museo.<br />

Tra i Labari presenti quello della Provincia e naturalmente<br />

tanti, tanti bersaglieri con cappello piumato e i rappresentanti<br />

dei Gruppi Ciclistici ANB Legnano e ANB L. Manara<br />

di Milano. Per la parte sportiva, un’autentica gloria nazionale<br />

del Ciclismo: Fiorenzo Magni, il “Leone delle Fiandre”<br />

vincitore di ben 3 edizioni della massacrante classica<br />

fiamminga, di 3 Giri d’Italia e di altre numerosissime corse<br />

in linea: oggi Presidente del Museo del Ghisallo.<br />

Al primo intervento oratorio del Presidente<br />

dell‘Aurelio Robino, bers. Vignati, hanno fatto seguito<br />

quelli delle autorità che hanno ben sintetizzato l’avvenimento<br />

odierno e la figura di Carlo Regina. In un clima di<br />

bersaglieresca/sportiva amicizia, è nata l’idea di dar seguito<br />

ad una seconda iniziativa: organizzare con scadenza da<br />

definire (annuale, biennale) il “Raduno di Pattuglie e<br />

Gruppi Ciclisti ANB” proprio qui, al Ghisallo.<br />

Tutti i presenti, a partire dal Presidente Nazionale si<br />

sono dimostrati entusiasti, così come per la consegna di un<br />

Cappello Piumato al grande Fiorenzo Magni, novantenne<br />

in forma che nel 1940 aveva richiesto di poter assolvere il<br />

servizio militare nei <strong>Bersaglieri</strong>, ma con suo grande disappunto<br />

non era stato accontentato.<br />

Un’ultima raccomandazione: chi fosse in possesso di<br />

cimeli riguardanti i <strong>Bersaglieri</strong> Ciclisti, li può far pervenire<br />

al Museo, ove saranno custoditi a fianco degli altri con<br />

la massima cura.<br />

Bersagliere Nicola Fenaroli<br />

“Nell’approssimarsi del 150° anniversario dell’Unità<br />

d’Italia, proclamata ufficialmente a Torino il 17 marzo<br />

1861, i <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB Aurelio Robino vogliono<br />

ricordare tutte le Fiamme Cremisi che contribuendo<br />

alle fasi determinanti del Risorgimento, realizzarono<br />

un sogno atteso da decenni.<br />

25


attività associativa<br />

Possiamo vedere i <strong>Bersaglieri</strong> di quei tempi riprodotti<br />

ovunque su stampe, quadri, medaglie commemorative e<br />

quanto altro; rappresentano il loro “essere” essenziale:<br />

scattanti, fieri, pronti per l’ assalto e per la battaglia, che<br />

sempre li videro primeggiare, quasi sempre vincitori.<br />

Il 2011 vedrà svolgersi altri importanti anniversari: il<br />

150° della morte del Tessitore, (come ci insegnavano a<br />

scuola) Camillo Benso Conte di Cavour che vide realizzarsi<br />

solo in parte l’Unità d’Italia, morì il 6 giugno 1861;<br />

il 175° della Costituzione del nostro Corpo; l’intervento<br />

nella Guerra Italo/Turca (29 settembre 1911).<br />

Abbiamo recentemente vissuto il Raduno Nazionale di<br />

Milano: é ancora nelle nostre menti e nei nostri cuori, ma<br />

come si addice ad ogni buon Bersagliere, il pensiero già<br />

corre al Raduno Nazionale di Torino, culla dei Fanti Piumati,<br />

città da dove partì la lunga corsa per l’Unità d’Italia.<br />

Dal Mincio al Don, dal Don a Poggioscanno....<br />

<strong>Bersaglieri</strong> che combatterono per l’unità della Patria<br />

prima, e per ridarle onore e rispetto di fronte al mondo,<br />

dopo le tragiche vicende del secondo conflitto mondiale.<br />

Abbiamo voluto solo rammentare a qualche improvvisato<br />

lettore di Fiamma Cremisi e ai <strong>Bersaglieri</strong> assopiti alcuni<br />

eventi che hanno fatto la Storia d’Italia e della quale i<br />

fanti piumati sono stati protagonisti.<br />

Bersagliere Nicola Fenaroli<br />

Mignano Monte Lungo<br />

Il 25 aprile <strong>2010</strong>, in località Ponte V Peccia è stata scoperta<br />

una lapide in ricordo dei Caduti della compagnia del<br />

51° Battaglione <strong>Bersaglieri</strong> Allievi Ufficiali di Complementoche,<br />

all’alba dell’8/12/1943, in quel preciso luogo, denominato<br />

all’epoca ‘La Spianata di Monte Lungo” caddero<br />

falcidiati dai tedeschi, che lì stavano appostati e ben armati.<br />

Quei giovani si riscattarono solamente il giorno 16/12/43,<br />

compiendo svariati atti eroici, tanto che il Labaro di tale<br />

Battaglione si fregia di una Medaglia d’Oro e di ben 25 Medaglie<br />

d’Argento al Valor Militare!<br />

I Reduci di tale battaglia si costituirono in Associazione<br />

Nazionale “ 51° Btg <strong>Bersaglieri</strong> AUC Montelungo 1943 “;<br />

26<br />

e affidarono il loro Medagliere alla nostra Sezione, rendendola<br />

molto prestigiosa, perché oggi si onora di issarlo nelle<br />

varie manifestazioni ufficiali che si svolgono in tutt’Italia.<br />

I Reduci, oltre ad aver totalmente finanziato il Monumento,<br />

hanno indicato il sito in cui realizzarlo, precisando<br />

che è stato scelto dalla Storia e redatto il testo del!’ epigrafe<br />

incisa sulla lapide:<br />

Nel più tetro autunno della patria i giovani bersaglieri<br />

del 51° A.U.C. d’animo saldo e limpido ideale, indicarono<br />

ai più la via del riscatto. A bari il 9 settembre 1943 ed in<br />

seguito in tutta la puglia diedero speranza ad un popolo<br />

sconfitto ed imposero rispetto al tedesco invasore.<br />

In questo luogo, nella gelida alba dell’8 dicembre<br />

1943, il 51- btg. <strong>Bersaglieri</strong> A.U.C. si immolò, per ritrovare<br />

la patria perduta. Ebbe così inizio il secondo risorgimento<br />

d’Italia.<br />

Di seguito l’elenco dei <strong>Bersaglieri</strong> caduti in quel preciso<br />

punto: Allievi Ufficiali Biancofiore Michele, Buonaccorsi<br />

Edmondo, Canali Emilio, Corvino Sergio, Cosimini<br />

Carlo, De Falco Primo, De Marco Filippo, De Francesco<br />

Antonio, Ferrando Sandro, Focaccia Carlo, Maccheroni<br />

Leone, Mattoccia Ulderico, Tambalo Gino, Tarli Alighiero,<br />

Ursino Cosimo; Volontari: Bornaghi Gian Battista,<br />

Frappoli Franco, Luraschi Ludovico, Morelli Roberto.,<br />

Santi Lino, Sibilla Dario e Tagliaferrí Roberto.<br />

All’inaugurazione erano presenti e ci hanno onorato e<br />

commosso ben cinque Reduci: Marzocco, Branchi, De<br />

Carlo, Perrotti e Tatoni, la Storia vivente della battaglia di<br />

Monte Lungo e che con molta lucidità, hanno indicato,<br />

con dovizia di particolari, il teatro e lo svolgimento degli<br />

eventi di Monte Lungo.<br />

La Madrina che ha scoperto la lapide, è stata la Sig.ra<br />

Emilia, vedova del combattente di Monte Lungo, Bersagliere<br />

dei 51° Btg Ugo Stortoni, morto in America dove<br />

aveva vissuto, ma ha voluto essere sepolto nel cimitero civile<br />

di Mignano per stare “più vicino” ai commilitoni sepolti<br />

nel Sacrario militare, distante qualche chilometro.<br />

Alla realizzazione del monumento hanno fattivamente<br />

collaborato: l’Amministrazione comunale, la Comunità<br />

Montana S. Croce, l’Architetto Nicola D’Agostino che lo


attività associativa<br />

ha progettato, e le imprese locali del costruttore Michele De<br />

Luca e Giovanni Malinconico e l’artigiano del marmo Valentino<br />

Santamaria; a tutti loro il ringraziamento più sentito<br />

della nostra Sezione che comunque ha collaborato alla realizzazione<br />

dell’opera ed all’organizzazione della cerimonia.<br />

Alla Manifestazione sono intervenuti: il Sig. Sindaco<br />

di Mignano, Cav. Roberto Campanile con il Gonfalone decorato<br />

di Medaglia d’Oro al Valor Militare e Medaglia<br />

d’Oro al Merito Civile; il Medagliere dell’ Associazione<br />

Nazionale Caduti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione;<br />

il Direttore del Sacrario di Montelungo, Luogotenente<br />

Mario Caraccio, anche in rappresentanza di Onoranze<br />

ai Caduti; l’avv. Roberto MOLLE, presidente dell’Associazione<br />

Battaglie di Cassino e dei Centro Studi e Ricerche<br />

del sito www.dalvolturnoacassino.it; la rappresentanza<br />

militare della Brigata <strong>Bersaglieri</strong> “Garibaldi” con Ufficiale,<br />

porta corone e trombettiere, le rappresentanze della<br />

GdF e dei CC di Cassino e Rocca D’ Evandro; le Sezioni<br />

ANB di Pietramelara, Caserta, Napoli, Cassino, Altamura<br />

(FG) ed ovviamente quella di Mignano Monte Lungo con<br />

il glorioso Labaro dei 51° BTG BERSAGLIERI. Speaker<br />

è stata la sig.ra Tommasina Pilotti.<br />

Dalla relazione del Socio Benito Umberto CAMUSO<br />

Montella(Av)<br />

Come ogni anno la Sezione Provinciale ANB, avvalendosi<br />

dell’adesione e collaborazione delle Ass. Combattentistiche<br />

locali e del patrocinio del Comune Montella ha realizzato<br />

una manifestazione a ricordo dei Caduti di tutte le guerre,<br />

in una cappellina del Santuario del SS. Salvatore che si<br />

erge su un monte a circa mille metri. Hanno partecipato alla<br />

cerimonia, che si è tenuta domenica 8 agosto tantissimi fedeli:<br />

il Sindaco di Montella, rappresentanze delle Confraternite<br />

locali e dell’Ass. Volontariato della Misericordia, il M.llo<br />

Comandante la Stazione CC, un folto gruppo di <strong>Bersaglieri</strong><br />

in congedo ed i Marinai in congedo del Gruppo di Barletta<br />

da tempo gemellati con la locale Sezione ANB.<br />

Nel pomeriggio dell’8 agosto, dopo la S. Messa celebrata<br />

sul sagrato della chiesa, il Sindaco, il Presidente dell’ANB,<br />

e il Presidente Ass. Marinai di Barletta hanno sottolineato<br />

l’importanza della cerimonia per tener vivo il ri-<br />

cordo nei confronti di tanti soldati che sui campi di battaglia<br />

ed in tutte le epoche hanno sacrificato la loro vita in<br />

difesa di un ideale.<br />

In particolare poi il Presidente della Sezione ANB ha<br />

ricordato ai presenti che sul Santuario si recavano i militari<br />

in partenza per la guerra per implorare la protezione di<br />

Gesù Salvatore, tanto caro ai residenti ed a quelli sparsi<br />

nel mondo. Dopo la S. Messa e gli interventi, si è formato<br />

un corteo che ha raggiunto l’adiacente chiesa per deporre<br />

due corone di alloro (una dell’ANB e una delle Associazioni<br />

Combattentistiche) alle lapidi recanti i nominativi<br />

dei Caduti di tutte le guerre. Dopo il silenzio don Eugenio<br />

d’Agostino ha recitato alcune preghiere e benedetto le corone<br />

in un’atmosfera particolarmente suggestiva poiché<br />

svolta all’interno della cappellina-sacrario ove si erge,<br />

slanciato e benedicente il Gesù risorto che ricorda ai credenti<br />

che quei Caduti un giorno risorgeranno.<br />

Rino Damiano De Stefano<br />

Monza - Inaugurazione Monumento al<br />

“Bersagliere”<br />

Domenica mattina<br />

20 giugno<br />

<strong>2010</strong> si è svolta<br />

nei giardini pubblici<br />

di via Luciano<br />

Manara a<br />

Monza l’inaugurazione<br />

del monumento<br />

al Bersagliere<br />

con una<br />

cerimonia sotto<br />

una fitta pioggia<br />

battente che ha<br />

visto la presenza<br />

non solo della<br />

autorità cittadine<br />

rappresentate dal<br />

Sindaco di Monza, Dr.. Marco Mariani e dagli Assessori<br />

Arbizzoni e Maffè, ma anche dal Dr. Mancino in rappresentanza<br />

della nuova Provincia di Monza e della Brianza e<br />

dai rappresentanti del Consiglio Provinciale ANB guidati<br />

27


attività associativa<br />

dal Presidente Bers. Giacinto Nativi, allietati dalle note<br />

della Fanfara di Erba.<br />

Dopo l’esposizione effettuata dal Sindaco e dal Generale<br />

Bers. Umberto Raza della pregevole opera realizzata<br />

in marmo bianco di Carrara da uno scultore brianzolo che<br />

ha voluto mantenere l’anonimato, il sacerdote don Marco<br />

Oneda ha proceduto alla benedizione della statua.<br />

Il folto pubblico, presente malgrado la giornata quasi<br />

autunnale ha assistito ai discorsi di rito aperti dal Presidente<br />

della Sezione monzese, Ten. Dr. Mauro Morielli, e<br />

chiusi dal Presidente della Circoscrizione 5 del Comune di<br />

Monza, Bers. Dr. Gianluigi Parenti.<br />

Al termine della manifestazione ai presenti è stato offerto<br />

un ricco aperitivo presso il Ristorante Villa Reale e poi<br />

un folto numero di partecipanti ha partecipato al un rancio<br />

cremisi presso il Ristorante “Miseria e Nobiltà” di Vedano<br />

al Lambro. Il Consiglio Direttivo della Sezione, ha favorevolmente<br />

commentato sia l’esito della manifestazione che<br />

la realizzazione del monumento che resterà a perenne ricordo<br />

e monito della figura del fante piumato.<br />

Norcia (Pg)<br />

28<br />

La Sezione Valnerina<br />

ANB Marucci<br />

Eriberto è fiera<br />

di far conoscere<br />

che un autentico<br />

nursino: Di Stefano<br />

Giulio Barnaba,<br />

Classe 1843,<br />

infiammato dal<br />

passaggio di Garibaldi<br />

per Norcia,<br />

seguì il Condottiero<br />

e successivamente<br />

si arruolò<br />

nel Corpo dei<br />

<strong>Bersaglieri</strong>, partecipando<br />

alla presa<br />

di Roma a Porta<br />

Pia.<br />

Orcenigo - Porcia (PN)<br />

I <strong>Bersaglieri</strong> del FVG e delle regioni limitrofe hanno<br />

festeggiato il 174° anniversario della costituzione del Corpo<br />

con i bersaglieri in armi dell’11° reggimento bersaglieri<br />

della brigata Ariete. Dopo gli onori ai Caduti ha avuto<br />

luogo la tradizionale parata con la sfilata di corsa del reggimento<br />

e dei radunisti: un bagno di piume e Labari cementati<br />

dagli incessanti squilli della Fanfara dei <strong>Bersaglieri</strong><br />

dell’”Ariete”.<br />

L’allocuzione celebrativa é stata tenuta dal Comandante<br />

del Reggimento Col. Salvatore Patane’; erano presenti:<br />

il Prefetto di Pordenone; il Comandante della brigata Arie-<br />

te; i Sindaci di Zoppola e Casarsa; il Presidente Nazionale<br />

dell’ ANB e tutti i vertici regionali, provinciali e sezionali.<br />

Nel corso della cerimonia sono state consegnate due Medaglie<br />

al Valore: una al Luogotenente Morciano ed una al<br />

Caporal Maggiore Di Pietro dell’11° <strong>Bersaglieri</strong> per significativi<br />

atti di valore compiuti in servizio e fuori servizio.<br />

Nel pomeriggio, presso il Museo del Friuli occidentale<br />

di Ligugnana di San Vito al Tagliamento e’ stata inaugurata<br />

la sala dedicata ai mitici capi fanfara dei bersaglieri<br />

Imelio e Bertuzzo e la giornata è terminata con un simpatico<br />

convivio cremisi nel parco della villa Correr-Dolfin di<br />

Porcia con il lodevole intento di promuovere solidarietà<br />

nei confronti dei meno fortunati.<br />

Dalla relazione di Pino Iacca<br />

Parabiago<br />

La locale Sezione ANB considera di rilevante importanza<br />

la Giornata sociale che coincide con l’organizzazione<br />

di una gita ed ogni anno la ricorrenza, viene articolata in<br />

due momenti significativi: il primo, occupa normalmente<br />

la mattinata e consiste in uno speciale appuntamento spirituale<br />

per rinsaldare valori morali, spirituali, sociali e per<br />

rafforzare lo spirito di corpo con un particolare ricordo al<br />

suffragio dei Soci deceduti con una S. Messa. Il secondo<br />

momento viene svolto nel pomeriggio ed è dedicato ad approfondimenti<br />

culturali con visite a monumenti o siti di<br />

particolare suggestione ed allo shopping.<br />

Il 3 ottobre di quest’anno ci siamo recati alla casa natale<br />

di Papa Giovanni XXIII a Sotto il Monte ed al museo a


attività associativa<br />

lui dedicato ed anche ai luoghi in cui Papa Roncalli è vissuto<br />

ove abbiamo incontrato il Cardinale Loris Capovilla,<br />

segretario particolare di Giovanni XXIII per oltre un decennio,<br />

che ci ha intrattenuto a lungo parlandoci del Papa<br />

buono ed anche dei momenti socio politici nazionali ed internazionali<br />

che stiamo vivendo.<br />

Nel pomeriggio, visita culturale alla splendida Bergamo<br />

Alta, e nel corso della pausa per il pranzo cremisi il<br />

Colonnello Antonio (Tonino) Pirozzolo ha sottolineato<br />

l’importanza dell’apertura della Sezione ai soci simpatizzanti<br />

che, in mancanza del servizio di leva obbligatorio,<br />

assicureranno il futuro della vita associativa sezionale,<br />

confortati e seguiti dagli attuali soci <strong>Bersaglieri</strong> che trasmetteranno<br />

loro passione, entusiasmo ed il DNA della<br />

Sezione ANB.<br />

Sono stati premiati con un Attestato di Benemerenza: il<br />

socio Bersagliere Giovanni Brambilla e i soci Simpatizzanti<br />

Angelo Mario Viscosi, Cozzi Mirco ed Anna Maria<br />

Frachelle, accompagnata da uno scrosciante e prolungato<br />

applauso. Bravissima Anna!<br />

In una giornata così bella non poteva mancare il riconoscimento<br />

al Colonnello Pirozzolo del suo grande lavoro<br />

organizzativo, del suo impegno e della sua carica bersaglieresca<br />

ed il Presidente Remo Ceolini, visibilmente<br />

commosso nel consegnargli la Targa della Battaglia di Parabiago<br />

con S.Ambrogio in campo, con la quale il Comu-<br />

ne gratifica cittadini benemeriti, a nome dell’intero Consiglio<br />

direttivo ha sottolineato che anche tutti i Soci ed i<br />

Simpatizzanti erano partecipi dell’evento avendo vivamente<br />

collaborato a condurre a così alti livelli di passione<br />

bersaglieresca e di amore patriottico la Sezione <strong>Bersaglieri</strong><br />

Alberto Riva di Villasanta; nell’occasione il nostro Marco<br />

è riuscito ad accompagnare con la sua inseparabile<br />

tromba i momenti più significativi della memorabile e bellissima<br />

giornata.<br />

Bersagliere Sergio Morosi-Segretario<br />

Piombino<br />

38 ° RADUNO REGIONALE DEI<br />

BERSAGLIERI DELLA TOSCANA<br />

E cosi “ Tra gli evviva, i canti e i fior, passaron lieti i<br />

bersaglier...<br />

In un tripudio di frusciar di piume, di squilli di trombe<br />

e canti bersagliereschi, Piombino ha celebrato il trentottesimo<br />

Raduno Regionale dei <strong>Bersaglieri</strong> in concomitanza<br />

con il decennale della concessione alla città della Medaglia<br />

d’Oro al V. M. per i fatti bellici del 10 settembre<br />

1943. Il Comitato organizzatore, presieduto e diretto dal<br />

Bersagliere Pietro Lepore, primo e convinto propugnatore<br />

dell’evento, nonostante l’assoluta inesperienza organizzativa<br />

di tutti noi, ha preso il toro per le corna e giù a testa<br />

bassa, con piglio bersaglieresco, ci si è dedicato a tempo<br />

pieno. Ad onor del vero, i <strong>Bersaglieri</strong> della vicina Sezione<br />

di S.Vincenzo, ci hanno aiutato ed incoraggiato in maniera<br />

encomiabile, ed a loro vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.<br />

E come si dice in certe circostanze, l’appetito vien<br />

mangiando..., perché non approfittare di questa occasione<br />

per erigere in città, un Cippo ai bersaglieri?<br />

Detto fatto, dopo riunioni ed incontri con le autorità<br />

comunali per la definizione del luogo dove porre il cippo e<br />

fatti i conti con il tempo disponibile, siamo riusciti a progettare<br />

e a realizzare il manufatto nei tempi stabiliti, grazie<br />

alla solerzia del Bersagliere Marco Paradisi, iscritto alla<br />

nostra Sezione, nonché marmista di professione e trombettiere<br />

della Fanfara di Cecina, (cosa non possono i bersaglieri!).<br />

29


attività associativa<br />

Così il raduno del 5 settembre, ha avuto un prologo nel<br />

pomeriggio di sabato 4, ed il Cippo è stato inaugurato alla<br />

presenza delle più alte cariche della provincia, di quelle<br />

militari di stanza in città, dei Colonnelli dei <strong>Bersaglieri</strong> in<br />

S.P.E. Alessandrini, Vivaldi e Campopiano, nonché del<br />

Presidente interregionale Giannursini, del Presidente regionale<br />

dell’ANB, Cavaliere Alfio Coppi, del Medagliere<br />

regionale ed altri provinciali oltre a quello di Livorno con<br />

il Presidente Bersagliere. Rocco Zoccoli. Ha fatto gli onori<br />

di casa la Fanfara di Cecina, coordinata dal grande cerimoniere<br />

Bersagliere Giovanni Montanelli, meglio noto<br />

nell’ambito bersaglieresco col nome di battaglia “Jonny”;<br />

Madrina la signorina Maria Lepore, figlia del presidente<br />

del comitato organizzatore che ha liberato il cippo da un<br />

drappo azzurro, stretto da un nastro tricolore.<br />

Applausi e discorsi di circostanza hanno coronato la<br />

festosa circostanza, inondata dagli inni bersagliereschi fino<br />

al termine della cerimonia, con in testa la Fanfara seguita<br />

da Labari e Medaglieri, il folto gruppo di <strong>Bersaglieri</strong><br />

ha sfilato per le vie della città ed ha riscosso il plauso della<br />

cittadinanza attratta dalle potenti note; raggiunta piazza<br />

Bovio è stata posta una corona alla Lapide bronzea che ricorda<br />

i Caduti della prima guerra mondiale e subito dopo,<br />

nella piazzetta antistante il Palazzo Comunale è stato consegnato<br />

al Vice Sindaco per la custodia il Medagliere regionale<br />

ricco di centinaia di Medaglie al V.M. mentre in<br />

una sala di fronte al palazzo comunale è stata inaugurata<br />

una mostra di cimeli storici dei bersaglieri, allestita dal<br />

colonnello Alessandrini, direttore del Museo storico di<br />

Porta Pia a Roma.<br />

La giornata è terminata in piazza della Costituzione<br />

con un poderoso concerto della Fanfara di Cecina che ha<br />

sfoggiato fino a tarda sera un nutrito repertorio non solo<br />

bersaglieresco che è stato molto apprezzato dai numerosissimi<br />

cittadini.<br />

Domenica 5 settembre le Fanfare di Siena, Firenze,<br />

Prato, Lucca, Montevarchi e Cecina provenienti da varie<br />

strade sono confluite in piazza Verdi “aggredendo” piacevolmente<br />

il pubblico, sorpreso e affascinato dal contemporaneo<br />

afflusso dei complessi musicali che di corsa hanno<br />

presidiato l’intera piazza. All’alza bandiera, presenti le<br />

Autorità cittadine e dopo le allocuzioni di rito e le premia-<br />

30<br />

zioni, il trentottesimo raduno ha preso il via per le strade<br />

cittadine tra un pubblico plaudente con le Fanfare che<br />

riempivano di allegre note ogni angolo della città; erano<br />

seguite da Stendardi, Labari e Medaglieri e da un nutrito<br />

stuolo di <strong>Bersaglieri</strong>, che hanno raggiunto Piazza della<br />

Costituzione per la corsa finale davanti il palco delle Autorità<br />

che sono state vieppiù inondate di inni bersagliereschi<br />

dei complessi musicali riuniti.<br />

Dopo il pranzo, rigorosamente cremisi, non solo il centro<br />

storico di Piombino è stato invaso dalle note delle Fanfare<br />

provenienti dai vari ristoranti ove i fanfaristi avevano<br />

convenientemente ...lubrificato le riarse gole, ma anche i<br />

bagnanti sulla spiaggia di Salivoli sono stati gratificati da<br />

un estemporaneo concerto della Fanfara di Firenze le cui<br />

note hanno accarezzato le forme di alcune splendide fanciulle.<br />

La cerimonia dell’Ammainabandiera in piazza Verdi<br />

ha posto la parola fine al 38° Raduno regionale ed il<br />

Comitato organizzatore, a nome della nostra Sezione e<br />

della cittadinanza tutta ringrazia sentitamente i partecipanti<br />

alla manifestazione e nell’occasione formula l’invito per<br />

un arrivederci a presto.<br />

Dalla relazione del Sergente dei <strong>Bersaglieri</strong><br />

Antonio Testi<br />

Ravenna<br />

Domenica 6 settembre i <strong>Bersaglieri</strong> di Ravenna e delle<br />

province limitrofe hanno celebrato la Patrona a Bagnara di<br />

Romagna con una manifestazione preceduta da una mostra<br />

sul Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong>, allestita nella sala consiliare<br />

della Rocca di Bagnara. Domenica mattina i <strong>Bersaglieri</strong> si<br />

sono ritrovati nella piazza principale accompagnati dalla<br />

Fanfara che ha aperto la manifestazione suonando brani<br />

del repertorio militare, con l’immancabile inno del Corpo,<br />

fino al monumento ai Caduti.<br />

Quindi “di corsa” al ritmo delle trombe hanno raggiunto<br />

la chiesa arcipretale per la celebrazione della Santa<br />

Messa dedicata alla Madonna del Cammino, officiata dall’arciprete<br />

don Francesco Bonello.<br />

Rovato (Bs)<br />

I <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB hanno ospitato per un<br />

intera giornata gli anziani della locale Casa di Riposo Lu


attività associativa<br />

cini Cantù e la visita, resa possibile grazie ai mezzi degli<br />

Amici della Casa di Riposo, è terminata con un lauto pranzo<br />

imbandito dai fanti piumati della Sezione. Una Sezione<br />

che oltre ad occuparsi della manutenzione del Monumento<br />

e del Parco dei <strong>Bersaglieri</strong> - ospita la Cappella della Madonna<br />

del Buon Cammino, Patrona del Corpo - collabora<br />

attivamente con l’amministrazione comunale che, colpita<br />

dalle potenzialità dei suoi iscritti, su suggerimento della<br />

Signora Luciana Biffoli, Capo Gruppo Consigliare, ha<br />

previsto per il prossimo autunno una lauta “castagnata”.<br />

Il Presidente di Sezione Bers. Tarcisio Ramera<br />

San Pietro Vernotico (Br)<br />

Nelle foto alcuni soci della locale Sezione ANB ed il<br />

Sindaco che ha voluto ricordare anche in terra brindisina il<br />

140° anniversario della breccia di Porta Pia.<br />

Taglio di Po (Ro)<br />

La giornata bellissima ha favorito l’evolversi della manifestazione<br />

che è iniziata con l’ammassamento dei <strong>Bersaglieri</strong><br />

e dei rappresentanti di tutte le Associazioni d’Arma<br />

in via Dante. Un bel colpo d’occhio che ha avuto l’apice<br />

con l’arrivo di corsa della Fanfara di Vicenza che ha guidato<br />

i bersaglieri fino a Piazza 4 Novembre davanti al Municipio<br />

per l’Alzabandiera compiuto dal presidente della<br />

Sezione ANB, Giacinto Passarella e dal Presidente provinciale<br />

Davide Pregnolato che teneva nelle mani il tricolore<br />

e da Alberico Bonzi accompagnati dall’Inno di Mameli.<br />

Subito dopo i partecipanti, un migliaio circa, si sono portati<br />

sul sagrato della chiesa dove il parroco ha celebrato la<br />

Santa Messa al campo. Dopo i discorsi di circostanza il<br />

presidente provinciale dei bersaglieri polesani Davide Pregnolato,<br />

il Sindaco di Taglio di Po Marco Ferro e la Presidente<br />

della Provincia di Rovigo Tiziana Virgili hanno deposto<br />

una corona d’alloro portata da due bersaglieri,al monumeto-asilo<br />

mentre la fanfara suonava il “silenzio“.<br />

Nel corso della bella manifestazione hanno garrito al<br />

vento i Labari di numerose sezioni bersaglieresche delle<br />

province di Rovigo, Padova, Ferrara,Venezia e quelli delle<br />

Associazione d’Arma invitate, che hanno accompagnato:<br />

il Medagliere Regionale Veneto; quello provinciale di Rovigo;<br />

il Labaro dell’Istituto del Nastro Azzurro, il Gonfalone<br />

del Comune di Taglio di Po; il Consigliere nazionale<br />

Antonio Miotello; il Presidente provinciale dell’ANB di<br />

Venezia, Antonio Bozzo; Luciano Ponticello, presidente<br />

31


attività associativa<br />

provinciale di Padova; Roberto Peruzzi consigliere provinciale<br />

di Venezia ed i <strong>Bersaglieri</strong> Silvano Calabrese e Orlando<br />

Rigon, segretario e presidente della Fanfara “Luigi<br />

Imelio” di Vicenza. La sfilata lungo le vie cittadine è stata<br />

entusiasmante: ad ogni crocevia il pubblico ha salutato e<br />

dimostrato grande simpatia per i <strong>Bersaglieri</strong> e sincero entusiasmo<br />

per la Fanfara che giunta in prossimità delle vie<br />

degli Alpini, dei <strong>Bersaglieri</strong> e dei Lagunari ha intonato il<br />

“Piave mormorò non passa lo straniero”.<br />

Dopo una breve cerimonia al parco “Perla” è stato servito<br />

l’aperitivo, una vera chicca, offerta dalla “deux ex<br />

machina” dell’intera manifestazione: il vice sindaco Layla<br />

Marangoni.<br />

La manifestazione è terminata con il rancio cremisi<br />

servito dai volontari dell’US Tagliolese capitanati da Fiorito<br />

Bellan presso la struttura in campo sportivo. Non è<br />

mancata la lotteria con primo premio un prosciutto crudo<br />

di 8 kg. offerto dal presidente dell’Aliper cav. Francesco<br />

Canella.<br />

Bers. Davide Pregnolato<br />

Teramo<br />

Il 15 febbraio 1959, con un’assemblea tenuta presso<br />

l’Albergo Giardino, presieduta dall’allora Presidente Regionale<br />

ANB Abruzzo-Molise, Prof. Del Basso Orsini<br />

Raffaele e dall’Ispettore Regionale ANB Magg. Italo Iallavolita<br />

è stata ufficialmente costituita la Sezione Bersa-<br />

32<br />

glieri di Teramo, intitolata alla Medaglia d’Oro al V.M. alla<br />

Memoria, Enrico Toti .<br />

Fin dai primi anni, sotto la spinta del Presidente, Bersagliere<br />

Rattà Cav. Giuseppe, la Sezione ha operato nel<br />

campo dell’assistenza distribuendo 15 ql. di pasta assegnata<br />

dalla P.A.O. e partecipato alle manifestazioni di carattere<br />

patriottico ed associativo. Significativa la sua presenza<br />

al 1° Raduno Abruzzese Molisano di Sulmona del 2<br />

giugno 1960 a Giulianova e a numerosi Raduni Nazionali<br />

e Regionali.<br />

Si sono succeduti alla presidenza della Sezione i seguenti<br />

<strong>Bersaglieri</strong>:<br />

1959 - 1961 Bers. Rattà Cav. Giuseppe;<br />

1962 - 1968 Bers. Cap. Muzio Muzii;<br />

1969 - 1975 Bers. Cherubini Prof. Giuseppe;<br />

1976 - 1979 Bers. Di Gialluca Raffaele;<br />

1980 - 1988 Bers. Ten. Col. Centuori Carlo;<br />

1989 - 1991 Bers. Serg Ioannone Mario;<br />

1992 ad oggi Bers. Cantoresi Giovanni.<br />

Alla fine degli anni ’90 la Sezione registra l’ingresso di<br />

alcuni giovani <strong>Bersaglieri</strong> e nel volgere di poco tempo,<br />

grazie all’intraprendenza del Segretario di Sezione Loretone<br />

Mauro e dello stesso Presidente Cantoresi, viene costituita<br />

la Fanfara; un complesso che ha sede nel Comune di<br />

Bellante ed è formato prevalentemente da giovani musicisti<br />

che, guidati dal Maestro Michele Furia, ed affascinati<br />

dalla storia del Corpo, loro trasmessa dal Bersagliere Ciabò<br />

Contardo, hanno imparato ad amare il Piumetto e ciò<br />

che rappresenta per tutti i bersaglieri e gli italiani.<br />

La “famiglia” nel volgere di soli due anni è passata da<br />

20 iscritti agli oltre 60 e partecipa con molti di loro (anche<br />

i simpatizzanti) a manifestazioni di carattere sociale collaborando<br />

al presidio di banchi alimentari, alla collaborazione<br />

con l’AISM locale, con il Telefono Azzurro ed altre Associazioni<br />

di volontariato.<br />

Da notare che dal 2007 partecipa con una propria rappresentanza<br />

alla S. Messa in ricordo della battaglia di Natale<br />

che veniva celebrata a Milano presso il 3° <strong>Bersaglieri</strong><br />

e successivamente nel Duomo di Milano. La Sezione ANB<br />

partecipa assiduamente con l’Università Bellante, affiliata<br />

al CSI e all’organizzazione di manifestazioni sportive in<br />

ambito provinciale dal Centro Sportivo Italiano.<br />

Troia (Fg)<br />

Il 22 agosto la ridente e storica cittadina ha ospitato la<br />

Festa del Bersagliere, giunta alla 4ª Edizione. All’evento,<br />

sapientemente organizzato dalla locale Sezione ANB guidata<br />

dal Presidente Tenente Rocco Pompa hanno presenziato:<br />

il Sindaco Edoardo Beccia; l’Assessore alla Cultura<br />

Renato Ciccarelli; una delegazione della neo costituita Sezione<br />

ANB di Cinisello Balsamo (Mi) guidata dal Bersagliere<br />

Stanca, originario di Troia e la Fanfara di San Giovanni<br />

Rotondo. Su invito del Presidente della Sezione<br />

ANB di Bari, Dr. Riccio ho avuto modo di partecipare al


attività associativa<br />

l’entusiasmante evento in compagnia delle pattuglie ciclisti<br />

di Altamura e Bari e sono grato dell’invito e delle attestazioni<br />

di simpatia e dell’accoglienza dei bersaglieri locali,<br />

fieri di aver ospitato un Consigliere provinciale di Milano.<br />

A fine manifestazione, accompagnato dal Dr. Riccio e<br />

dalla pattuglia ciclisti di Bari abbiamo raggiunto Campomarino<br />

(Cb) per partecipare al 1° Raduno Regionale della<br />

zona; alla benedizione ed alla consegna del Labaro, intestato<br />

ad un ufficiale del luogo che aveva militato nel 2°<br />

<strong>Bersaglieri</strong> a Legnano; era presente anche il Generale<br />

Triggiani accompagnato dal Maresc.llo Ferri, entrambi residenti<br />

a Milano ed il presidente della Sezione di Ururi,<br />

Bersagliere Antonio Pastò.<br />

Dalla cronaca del Bers. Cav. Giuseppe Pirulli<br />

Udine - 2° anniversario<br />

dell’inaugurazione del monumento<br />

“Ai <strong>Bersaglieri</strong> d’Italia”<br />

Domenica 3 ottobre i componenti del direttivo della<br />

Sezione ANB: Adriano Bidin, Giuliano Cappellaro, Piergiuseppe<br />

Baroncini, Massimo Penolazzi e Araldo Osti si<br />

sono ritrovati di buon mattino, armati di scope, rastrelli e<br />

scale per ripulire ed addobbare il Parco della Rimembranza,<br />

area della cerimonia destinata a celebrare il 2° anniversario<br />

della posa ed inaugurazione del monumento al Bersagliere<br />

di Patat d’Artegna. In breve tempo l’area è stata<br />

...bonificata e munita dal Bers. Nantes Previato del sistema<br />

di amplificazione per i discorsi; il Presidente provinciale<br />

Giorgio Borean aveva provveduto a fare affluire il<br />

drappo per l’alza bandiera e la corona ai Caduti, mentre i<br />

<strong>Bersaglieri</strong> Osti e Bidin hanno raggiunto il Santuario della<br />

Madonna delle Grazie per predisporre il settore per le rappresentanze<br />

delle Associazioni d’Arma e delle Sezioni<br />

ANB della provincia di Udine, concordato con Padre Graziano<br />

Priore della Basilica.<br />

Tra le autorità abbiamo notato: la dottoressa Chiara<br />

Franceschini, Assessore all’Efficacia Organizzativa del<br />

Comune di Udine; il Ten. Col. Tolusso della Brigata alpina<br />

Julia; il Presidente regionale ANB Generale Pio Langella<br />

e il Presidente provinciale ANB Giorgio Borean. Alla<br />

deposizione della corona sostenuta dai bersaglieri Peno-<br />

lazzi e Cappellaro era presente la madrina Marialuisa Bacco<br />

Baruzzo ed il Presidente Bidin ha fatto un escursus<br />

della Sezione dall’anno della nascita 3 giugno 1912 ad oggi,<br />

ricordando la prossima scadenza del 2012 in cui la Sezione<br />

festeggerà i suoi cento anni ed ha esortato i vertici<br />

dell’Associazione regionale a celebrare l’evento. Padre<br />

Graziano, nel celebrare la Santa Messa nella Basilica della<br />

Madonna delle Grazie ha ricordato il ruolo significativo<br />

del Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong> nella costruzione dell’ Italia e<br />

nella diffusione della pace in terre lontane. La liturgia è<br />

terminata con la Preghiera del Bersagliere letta dal Presidente<br />

di Sezione Generale Adriano Bidin. La manifestazione<br />

è terminata con un rinfresco nell’ Osteria al Zardin<br />

Grant in un clima di fraterna socializzazione.<br />

Valenzano - Altamura<br />

I <strong>Bersaglieri</strong> del distaccamento di Altamura e quelli<br />

della Sezione ANB di Valenzano hanno organizzato un’interessante<br />

Mostra sul Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong>, caparbiamente<br />

voluta e realizzata con l’impagabile entusiasmo bersaglieresco<br />

dal Bers. Andrea Carlucci.<br />

La mostra ha avuto luogo, anche in ore serali, il 7 e 8<br />

Agosto con un’originale esposizione di divise moderne e<br />

storiche, estive ed invernali, cappelli piumati, una “cariola”,<br />

elmetti, maschere antigas, sciabole con più di 100 anni,<br />

fotografie d’epoca; il tutto sistemato in una tenda mili-<br />

33


attività associativa<br />

tare in Piazza Duomo, di fronte all’imponente cattedrale<br />

romanica della città murgiana.<br />

Ad illustrare la mostra, fornire delucidazioni e risposte<br />

ai numerosi visitatori l’instancabile Bers. Andrea Carlucci<br />

coadiuvato da Mario Carlucci. Tra le divise esposte: quella<br />

di Colonnello Comandante di Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>; le<br />

tute, mimetica e da combattimento (anno 1946); l’uniforme<br />

coloniale indossata dai <strong>Bersaglieri</strong> in terra africana; la<br />

mantella da ufficiale della prima guerra mondiale; l’uniforme<br />

di ufficiale dei <strong>Bersaglieri</strong> del 1920, l’uniforme<br />

femminile rigorosamente con gonna.<br />

Tra le immagini proposte non poteva mancare il famoso<br />

quadro di Michele Cammarano dedicato alla breccia di<br />

Porta Pia (20 settembre 1870), quello del Bers. Domenico<br />

Comodo di Altamura e l’immagine del Bers. Giuseppe<br />

Vayra che per primo indossò l’uniforme ideata da La Marmora.<br />

La mostra è stata meta di diverse visite di cittadini<br />

che, dapprima incuriositi e poi attratti e stupiti dai cimeli<br />

esposti, hanno espresso la loro ammirazione e le congratulazioni<br />

per quanto realizzato che ha consentito di conoscere<br />

parte della realtà bersaglieresca ed ammirato il giusto<br />

risalto con cui è stata presentata la nostra storia, densa di<br />

tradizioni e di ricordi.<br />

Bers. Col: Giovanni Strusi<br />

Vicenza<br />

In occasione del 12° Pellegrinaggio Cremisi a Cima<br />

Valbella, la Provincia e la locale Sezione ANB hanno prodotto<br />

diverse manifestazioni collaterali ed in particolare<br />

una conferenza del Prof. Galliano Rosset tenuta in Municipio<br />

il 28 agosto <strong>2010</strong> che ha dato grande risalto ad un<br />

argomento rimasto dimenticato, ma che ha evidenziato la<br />

generosità e la riconoscenza della Cittadinanza ai Reduci<br />

delle battaglie dei Tre Monti al loro affluire in Città, dopo<br />

i cruenti combattimenti.<br />

La conferenza, con l’aiuto delle fotografie commentate<br />

dal Direttore del Museo del Risorgimento di Vicenza,<br />

Dott. Mauro Passarin, ha percorso con dovizia di particolari<br />

tutto l’arco di tempo che intercorse dall’inizio della<br />

34<br />

guerra sino alla vittoria sui Tre Monti per giungere alla<br />

decisione del comandante in capo, Generale Pecori-Giraldi,<br />

di dare immediatamente ai vincitori il premio per quel<br />

trionfo. D’accordo con il Sindaco di allora Muzani vennero<br />

organizzati i festeggiamenti che iniziarono la mattina di<br />

domenica 3 febbraio 1918 allorquando cominciarono ad<br />

affluire in città i Fanti della “Sassari” e poi i <strong>Bersaglieri</strong><br />

della IV Brigata. Erano tutti smontati dal servizio in trincea<br />

la notte precedente, lacere le divise, lunghe le barbe,<br />

le bende sporche di terra e di sangue, così come erano<br />

usciti dal combattimento. Prima di giungere a Vicenza sfilarono<br />

davanti agli abitanti con le lacrime agli occhi dei<br />

paesi di Conco, Fontanelle, Crosara, Marostica ed altri. A<br />

Vicenza dopo aver ricevuto gli onori loro attribuiti vennero<br />

tutti alloggiati nei comandi e nelle caserme. Da premettere<br />

che in favore dei reduci era stata aperta una sottoscrizione<br />

da parte del quotidiano vicentino intitolata “Vicenza<br />

ai suoi difensori”, sottoscrizione ripresa per delibera dal<br />

Comune di Vicenza insieme ad altri provvedimenti e riproposta<br />

dalla Provincia di Vicenza.<br />

La conferenza condotta dal Consigliere nazionale e<br />

Presidente provinciale ANB di Vicenza Antonio Miotello<br />

è stata seguita da numeroso pubblico ed anche da numerose<br />

Associazioni d’Arma e Combattentistiche affluite nella<br />

Sala degli stucchi insieme all’intera amministrazione comunale<br />

con il Vicesindaco Avv. Alessandra Moretti e l’Assessore<br />

Dott. Pierangelo Cangiai, il Presidente dell’ANB,<br />

Generale C.A. Benito Pochesci, accompagnato dai Presidenti<br />

Interregionali Gen. Ennio Betti e Roberto Giannursini<br />

e da diversi <strong>Bersaglieri</strong> ricoprenti le più svariate cariche<br />

in seno all’A.N.B. e simpatizzanti.<br />

Dalla relazione di Silvano Calabrese<br />

Zoppola (PN)<br />

Il 19 giugno <strong>2010</strong>, alla presenza di numerose Autorità:<br />

il Prefetto Galante; l’Assessore regionale, de Anna; il vice<br />

presidente provinciale, Grizzo; il Sindaco di Casarsa, Tubaro;<br />

il Comandante dell’11° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>,<br />

Col. Patané e molti <strong>Bersaglieri</strong> con i Labari di Sezione<br />

provinciali e regionali e dopo gli onori ai Caduti, resi dalla


attività associativa<br />

Fanfara dell’Ariete, e’ stato benedetto il Labaro della locale<br />

Sezione ANB.<br />

Momento toccante della cerimonia e’ stato l’apposizione<br />

della Medaglia d’Argento al Valor Militare dell’eroe locale<br />

Arturo da Col, effettuata dalla figlia signora Dina che<br />

ha inteso farne dono alla Sezione intitolata alla memoria<br />

del padre.<br />

Dopo un breve concerto della Fanfara dell’Ariete in<br />

piazza Italia, i convenuti si sono diretti al Teatro Pasolini<br />

dove il Presidente della locale Sezione ANB, Michele<br />

Americo, ha presentato la Sezione, illustrato la figura di<br />

Arturo da Col e rivolto l’indirizzo di saluto alle Autorità<br />

intervenute; quindi ha introdotto il Prof. Tamassia, docente<br />

di diritto presso l’Universita’ di Cassino, che ha presentato<br />

l’interessante relazione : I Mille, l’Europa e il mondo<br />

- storicità di un processo unitario.<br />

Le superbe esibizioni delle Fanfare di Pordenone, Ceggia<br />

e di Vicenza hanno preceduto e sorpreso il pubblico,<br />

accompagnando il coro di Pertegada, che è stato molto apprezzato<br />

per la particolarità dei canti presentati, tutti di natura<br />

bersaglieresca.<br />

Il 20 giugno <strong>2010</strong> come da programma, e’ iniziata la<br />

cerimonia del Raduno Interregionale bersaglieri del Nord<br />

Italia; erano presenti: il Presidente della provincia di Pordenone<br />

Siriani; il Sindaco di Zoppola, Cristofori Casotti;<br />

il Comandante la Brigata Ariete Gen. Camporeale e dell’<br />

11° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>, Col. Patane’ e le autorità bersaglieresche<br />

fino a livello interregionale. Dopo l’Alzabandiera<br />

e gli onori ai Caduti é stato inaugurato un artistico<br />

cappello piumato in ferro battuto, donato alla città dall’artista<br />

Bers. Gianni Steolo di Ceggia, con la partecipazione<br />

di un Picchetto e della Fanfara dell’ 11° <strong>Bersaglieri</strong>. A seguire,<br />

con la collaborazione della locale Protezione Civile,<br />

i radunisti hanno raggiunto il Palazzetto dello Sport al seguito<br />

delle Fanfare di Trieste, Pordenone, Ceggia, San<br />

Giorgio di Nogaro, Vicenza e quella dell’ Ariete.<br />

Il corteo comprendeva: le Autorità; i Gonfaloni; i Sindaci<br />

di Maniago, Fiume Veneto, Spilimbergo, San Quiri-<br />

no, Casarsa e Cordenons ed i Labari delle Associazioni<br />

d’Arma e Combattentistiche.<br />

I Medaglieri Regionali ANB del Piemonte, Liguria,<br />

Lombardia, Veneto, Trentino, Emilia Romagna e Friuli<br />

Venezia Giulia, ed oltre ottanta Labari provinciali e delle<br />

Sezioni <strong>Bersaglieri</strong>, hanno inneggiato alla cerimonia,<br />

egregiamente condotta da Antonio Bozzo, ed hanno simbolicamente<br />

abbracciato la Fanfara in armi dell’11° <strong>Bersaglieri</strong><br />

in procinto di assolvere al duro ed impegnativo suo<br />

impegno in Afganistan.<br />

Gli interventi e le allocuzioni celebrative delle autorità<br />

hanno sottolineato ed evidenziato una delle peculiarità dei<br />

bersaglieri: quella di sapere affrontare con successo qualunque<br />

avversità.<br />

La cerimonia é terminata con l’Inno nazionale eseguito<br />

dalle sei Fanfare egregiamente dirette dal 1° Maresciallo<br />

Luogotenente Antonio Miele e cantato dai presenti. Nel<br />

corso del pranzo cremisi, consumato con successo in un<br />

luogo ben lontano da quello prefissato causa allagamento<br />

dei locali, il Comitato organizzatore non ha mancato di<br />

ringraziare amministrazioni pubbliche e private, le Forze<br />

Armate e cittadini e <strong>Bersaglieri</strong> che hanno creduto e sostenuto<br />

l’intero programma delle manifestazioni.<br />

Dalla Relazione di Pino Iacca<br />

35


controcanto<br />

Dal Gen. Gr.Uff. Bianchi Dr. Antonio<br />

abbiamo ricevuto un articolo<br />

già pubblicato sul Messaggero Veneto<br />

di Udine e Pordenone del 3 giugno<br />

<strong>2010</strong> e che proponiamo, stralciato,<br />

per i nostri Lettori.<br />

Desidero evidenziare il comportamento<br />

assai singolare degli italiani in<br />

determinate situazioni. E’ risaputo<br />

che noi, al contrario di altre nazioni<br />

ben più consolidate, non amiamo<br />

esporre/esibire la bandiera nazionale.<br />

Quand’ero fanciullo invece la bandiera<br />

sventolava eccome, non soltanto<br />

sugli edifici pubblici, ma nei giorni<br />

festivi anche nelle abitazioni private<br />

e, all’altezza del tetto, lateralmente<br />

alla cabina di guida dei mezzi pubblici.<br />

Per molti cittadini, sventolare ovvero<br />

osservare garrire la nostra bandiera<br />

era un piacere. Era bello insomma.<br />

Ora, il nostro vessillo non si vede<br />

nemmeno in circostanze solenni come<br />

nelle ricorrenze del 2 giugno, del<br />

4 novembre, del 25 aprile...o estremamente<br />

tragiche come in occasione<br />

dei funerali di nostri soldati caduti<br />

nei vari fronti d’operazione, in obbedienza<br />

agli ordini ricevuti dal governo<br />

della nazione.<br />

Io abito a Sacile e, non senza<br />

rammarico, posso affermare che in<br />

tali circostanze, uno dei rarissimi cittadini<br />

che hanno esposto il tricolore e<br />

talvolta per più giorni listato a lutto,<br />

sono stato io.<br />

Quanto predetto si ripete da anni,<br />

nonostante nella cittadina abitino<br />

molti militari in servizio e in congedo,<br />

taluni di recente impegnati in<br />

azioni operative all’estero. Anche recentemente<br />

nessuno si é sentito in<br />

dovere di esternare un pensiero per il<br />

due Alpini caduti in Afghanistan e<br />

per il Caporal Maggiore là deceduto<br />

in seguito ad incidente. Si osserva invece<br />

tristemente che la nazione si ricombatta<br />

e spuntano le bandiere solo<br />

in occasione di manifestazioni sportive<br />

come i campionati mondiali di<br />

calcio. Con rammarico devo constatare<br />

che nel mio paese che amo moltissimo<br />

e per il quale ho impegnato<br />

36<br />

gran parte della mia vita, il calcio vale<br />

molto di più. In tali occasioni si<br />

ferma l’Italia, con buona pace dell’economia<br />

e dei negozi che vendono<br />

TV, saccheggiati oltre modo per accaparrarsi<br />

i nuovi modelli a 300 pollici,<br />

abbonamenti e così via. Il popolo<br />

italico anticamente si teneva buono<br />

con “panem et circenses”. La locuzione<br />

era usata nell’antica Roma e<br />

coniata dal poeta Giovenale, grande<br />

autore satirico. Chi governava, si assicurava<br />

da possibili tumulti con la<br />

concessione di svaghi. Oggi, appunto,<br />

tutti i mezzi d’informazione fanno<br />

a gara per propinarci continuamente<br />

il calcio in tutte le salse (per gli altri<br />

sport, qualche cenno e niente di più),<br />

e quando non si parla di questo, ecco<br />

esibite fior di donne certamente attraenti,<br />

tirate, audaci e che talvolta mostrano<br />

generosamente non solo le cosce.<br />

I tempi cambiano e la società con<br />

essi. Ora lo stesso risultato si ottiene<br />

iniettando overdosi di “Calcio e sesso”.<br />

Intanto, dai mondiali siamo usciti<br />

malconci...cacciati malamente!<br />

Udine<br />

Il Presidente della Sezione ANB,<br />

Generale Adriano BIDIN ha recentemente<br />

partecipato con Labaro ad<br />

un incontro presso il Comune di<br />

Udine con un reduce dalla Campagna<br />

di Russia, Soldato di sussistenza<br />

Ferdinando Pascolo, che alla fine<br />

della ritirata, per merito di una<br />

Compagnia di <strong>Bersaglieri</strong> compì<br />

un gesto per il quale, dopo molti<br />

anni ha ricevuto una Medaglia direttamente<br />

dal Presidente della Repubblica.<br />

Ecco un breve sunto della<br />

sua vita.<br />

Ferdinando “Silla” Pascolo è nato<br />

a Gemona del Friuli il 24 ottobre<br />

1919. Suo nonno Antonio con suo<br />

padre e i suoi zii avevano una fattoria<br />

in Via Cella e vantavano una tradizione<br />

secolare di artigianato di<br />

grande qualità, ed insegnarono quel-<br />

l’arte a Udine, presso l’istituto che<br />

ora si chiama Malignane ed alla<br />

scuola professionale di Gemona del<br />

Friuli. Nel 1926 Ferdinando si trasferì<br />

con la famiglia a Udine, dove<br />

tuttora risiede. Ferdinando, militare<br />

nella campagna di Russia, portò a<br />

termine azioni che si rilevarono determinanti<br />

per la sopravvivenza di<br />

centinaia, forse migliaia di persone.<br />

Dopo l’8 settembre militò tra i partigiani,<br />

con il nome di Silla. Fu carcerato<br />

in Via Spalato e dopo varie vicende<br />

fu fatto fuggire dal direttore<br />

delle carceri per evitare che la polizia<br />

nazista lo interrogasse e lo torturasse<br />

per estorcergli segreti dell’attività<br />

del CLN e “Silla” si presentò ai<br />

partigiani di Gemona del Friuli e<br />

riuscì a evitare che, proprio nel carcere<br />

della sua città natale, si verificassero<br />

episodi di maltrattamento<br />

dei prigionieri e si praticasse una<br />

sommaria resa dei conti.<br />

Di seguito il racconto delle sue vicende<br />

che ha dettato di getto.<br />

La sussistenza era a brandelli,<br />

inoltre a Voroshilovgrad, la cucina<br />

era andata in fiamme.<br />

Avevo ricevuto dal mio comandante<br />

l’ordine di portare in salvo la<br />

cassa del comando. L’abbiamo caricata<br />

su di un camion. il mio comandante,<br />

Polato, mi aveva dato sei uomini.<br />

Quando arrivammo a Dnepropetrowsk<br />

la prima persona che ci<br />

venne incontro, forse perchè riconobbe<br />

le mostrine della sussistenza, fu<br />

un Capitano davvero malridotto.<br />

“Datemi qualcosa da mangiare - implorava<br />

- non ho niente, vi prego.”<br />

Ma anche noi non avevamo nulla.<br />

Trovare cibo in una città in preda al<br />

caos ci apparve subito impossibile;<br />

eravamo in mezzo a nostri connazionali<br />

allo sbando, completamente senza<br />

viveri.<br />

Riuscimmo ad accamparci in una<br />

“Casa della cultura” abbandonata: era<br />

molto grande. Fu qui che mi diedi da<br />

fare e, devo dire, diedi il meglio di<br />

me.<br />

Ispezionando i locali riuscimmo a


controcanto<br />

trovare quasi tutto quello che ci sarebbe<br />

servito: avevamo a disposizione<br />

una grande cucina attrezzata e<br />

porte ed infissi in quantità abbondante<br />

come combustibile. C’era quasi<br />

tutto. Mancava solo roba da mangiare.<br />

All’ingresso di Dnepropetrowsk<br />

avevo vista un magazzino tedesco<br />

che forse aveva ancora del cibo e sapevo<br />

che tra alleati c’è l’obbligo di<br />

assistenza reciproca.<br />

Pensai: basta esibire le carte con<br />

la firma giusta.<br />

La cassa del Comando poteva essere<br />

aperta solo da un graduato, ma<br />

era l’ultimo dei problemi.<br />

Sapevo a grandi linee cosa ci fosse<br />

dentro e pensai che avrei trovato<br />

qualcosa che mi avrebbe potuto aiutare.<br />

La portai al piano di sopra, ruppi<br />

i sigilli e la aprii. Dentro c’era<br />

quello che cercavo: tanti moduli e<br />

una caterva di timbri. Non appena<br />

rintracciati gli stampati che mi interessavano,<br />

li misi sul tavolo insieme a<br />

una quarantina di timbri ed al tampone.<br />

Trovai anche la penna e l’inchiostro..<br />

C’erano anche i soldi delle paghe,<br />

ma non mi interessava nient’altro<br />

e la richiusi.<br />

Iniziai la mia personale battaglia<br />

con i moduli. Non li avevo visti prima<br />

e dovevo essere certo di indovinare<br />

quelli giusti e di formulare la richiesta<br />

nei modi conformi apponendo<br />

solo i timbri appropriati. Se l’addetto<br />

tedesco avesse ricevuto una richiesta<br />

sbagliata, sarebbe stato tutto inutile a<br />

forse un epilogo non onorevole per<br />

quei soldati italiani che avrei dovuto<br />

inviare con la mia richiesta.<br />

1 moduli erano prestampati con<br />

l’elenco di che cosa fosse possibile<br />

chiedere. Non ricordo se fossero<br />

scritti sia in italiano che in tedesco o<br />

se accanto alle parole “carne” e “pane”<br />

aggiungemmo “Fleisch” e<br />

“Brot”. Fatto sta che attorniato dai<br />

miei compagni presi un modulo e lo<br />

compilai. Ci misi su qualche timbro e<br />

firmai: Polato. Due soldati partirono<br />

per il magazzino tedesco.<br />

Cosa mai sarebbe successo? Il camion<br />

con mezzo bue e un carico di<br />

pagnotte fece ingresso nel cortile dopo<br />

circa un’ora. C’era da mangiare!<br />

All’arrivo del primo carico, subito<br />

gli altri miei compagni si misero a<br />

caccia di legna per fare fuoco: smontarono<br />

porte e infissi, ruppero tavoli e<br />

sedie.<br />

Organizzai un turno rigido, tutti<br />

quelli che ci raggiungevano dovevano<br />

ricevere almeno una tazza di brodo<br />

caldo, un pezzetto di carne e un bel<br />

pezzo di pane.<br />

Dopo un giorno o due presi un altro<br />

modulo. Chiesi solo carne e pane,<br />

le due cose essenziali, non volevo<br />

sbagliare, non conoscendo il tedesco.<br />

Timbrai e firmai di nuovo Polato. Il<br />

camion partì vuoto e tornò pieno<br />

un’altra volta. Andammo avanti casi<br />

per un altro po’ e intanto continuavano<br />

ad affluire soldati, tutti allo stremo.<br />

Arrivò anche una compagnia di<br />

bersaglieri con un ufficiale con un<br />

centinaio di uomini. Anche loro chiedevano<br />

da mangiare. L’Ufficiale si<br />

informò su chi comandasse e lo portarono<br />

da me. “Da mangiare ce n’è,<br />

ma vi dovete mettere a lavorare. Dovete<br />

darci una mano, caricare e scaricare,<br />

procurare la legna, preparare<br />

delle tavolate. Dissi: “organizzi tutto<br />

lei.”. L’Ufficiale si mise ai comando<br />

e divise gli uomini in gruppi di lavoro,<br />

a ognuno dei quali, come gli avevo<br />

chiesto, mise uno dei miei compagni<br />

. Tutto funzionava perfettamente:<br />

vennero preparate delle tavolate e la<br />

cucina lavorava a pieno regime, c’era<br />

chi tagliava la carne in piccole parti<br />

in modo che ognuno ne avesse un<br />

pezzetto, chi affettava il pane, chi attizzava<br />

il fuoco.<br />

Quel comandante, mi pare fosse<br />

un tenente, si dimostrò veramente capace,<br />

averne di così nell’esercito!<br />

La voce che c’era un reparto della<br />

sussistenza e dei bersaglieri che davano<br />

da mangiare si sparse in breve<br />

tempo. Arrivavano continuamente<br />

nuovi soldati e da noi ricevevano un<br />

mestolo di brodo caldo, un pezzo di<br />

carne e una fetta di pane tedesco. Dopo<br />

altri tre o quattro giorni fummo<br />

raggiunti da un gruppo di Ufficiali e<br />

da diversi soldati sfuggiti da Voroshilovgrad<br />

all’accerchiamento dei russi<br />

grazie ai tedeschi. Gli ufficiali chiesero<br />

chi dirigesse le operazioni e tra i<br />

<strong>Bersaglieri</strong> spuntò una della Sussistenza<br />

che riferì che era Polato, il loro<br />

Comandante: “Qui dirigiamo noi -<br />

aggiunse un altro mio compagno -<br />

cioè lei, signor Comandante” (anche<br />

se in ritardo lo aveva riconosciuto).<br />

37


controcanto<br />

Vennero su al primo piano e mi<br />

trovarono ancora indaffarato con i<br />

timbri. Di fatto avevo passato quasi<br />

tutto quel tempo in ufficio. Non potevo<br />

abbandonare la cassa per nessun<br />

motivo, rappresentava la salvezza. E<br />

poi dovevo compilare i moduli, sempre<br />

attento a non sbagliare, visto che<br />

il primo era stato un capolavoro! Sapevo<br />

che le cose funzionavano alla<br />

grande perché ero continuamente aggiornato<br />

sull’andamento della cucina<br />

e su quanti e quanti e quanti soldati<br />

avevano mangiato.<br />

Gli Ufficiali cui feci rapporto mi<br />

fecero un sacco di complimenti: il<br />

più caloroso fu quello del mio Comandante<br />

che, senza saperlo, aveva<br />

firmato moduli su moduli indirizzati<br />

al Comando tedesco. Fu allora che<br />

passai il posto ad un furiere che era<br />

giunto con loro ed il Comandante Polato<br />

cominciò a firmare davvero<br />

Non so quante persone sono passate<br />

nella mensa improvvisata di<br />

Dnepropetrowsk, ma nella memoria<br />

mi sembra che abbiamo dato da mangiare<br />

a mezzo esercito italiano.<br />

Nei giorni che seguirono la lunga<br />

attesa dei treni che ci avrebbero portati<br />

in Italia vidi degli uomini, ormai<br />

allo stremo delle forze, logorati dal<br />

freddo e dalla fame, afferrare quel<br />

pane duro come il cemento, sedersi a<br />

38<br />

terra ed affrontarlo,<br />

quasi fosse un nemico<br />

da distruggere,<br />

con rabbia, con disperazione.Distruggere<br />

quel pane voleva<br />

dire sopravvivere.<br />

Con i bersaglieri,<br />

avremo distribuito<br />

forse 5000 razioni;<br />

avevo creato le basi<br />

per la sopravvivenza,<br />

la cosa poi è continuata<br />

aumentando in<br />

efficienza e con l’arrivo<br />

degli ufficiali fu<br />

completa l’organizzazione.<br />

A Dniepropetrowsk<br />

giungevano i<br />

nostri treni e forse<br />

dopo le cose andarono<br />

meglio. Non ricordo<br />

esattamente quante<br />

volte siamo andati<br />

dai tedeschi, 4- 5 volte di sicuro, e<br />

ogni volta ci davano mezzo bue e il<br />

pane.<br />

Un mezzo bue può pesare 150 kg.<br />

ma 40 sono ossa! 100-110 Kg fanno<br />

1000 razioni.<br />

Anni dopo, in un paesotto della<br />

bassa friulana, Sivigliano, ero all’osteria,<br />

stavo condividendo il piacere di<br />

un buon bicchiere di vino con alcuni<br />

paesani e ci raccontavamo delle nostre<br />

vicende di guerra. “Saveiso, cuanch co<br />

jeri a Dnepropetrowsk”, “Sapete,<br />

quando ero a Dnepropetrowsk, stavo<br />

morendo” disse un certo Plinio, alpino,<br />

“ero certo che sarei morto perché<br />

non ce la facevo proprio più, il freddo<br />

e la fame mi avevano tolto ogni forza<br />

e anche ogni speranza”.<br />

Invece, vengo a sapere che danno<br />

da mangiare. Siamo andati li, io e altri<br />

disgraziati come me: ci hanno dato<br />

un poco di brodo caldo, un pezzetto<br />

di carne e una fetta di pane duro che<br />

ti spaccava i denti. Ci hanno ridato un<br />

po’ di energia e tanta illusione di poter<br />

tornare. E’ stato sufficiente per<br />

darci la forza di resistere ancora. Ci<br />

hanno salvato la vita!<br />

“Soi stat jo”, dissi. Poi pensai, ero<br />

io che firmavo al posto del mio comandante,<br />

ma insieme ad altri sei<br />

della sussistenza e a un centinaio di<br />

bersaglieri con il loro bravissimo tenente.<br />

Fu tutto. Sul momento non mi<br />

avrà neppure creduto, ma cosa importa,<br />

era vivo e tanto bastava. Plinio,<br />

al secolo Libero Versolato, diventerà<br />

in seguito mio cognato, sposai sua<br />

sorella Celestina, la mia Geno”.


sport cremisi<br />

Bers. SEVERINO CANAVESI: Presente!<br />

A chi non possiede i capelli bianchi questo nome dirà<br />

poco o nulla. Si tratta invece di un campione del ciclismo<br />

eroico la cui carriera è coincisa con quella di veri e propri<br />

fenomeni: Binda, Guerra, Coppi che oscurarono altri corridori,<br />

forse meno predisposti al protagonismo, ma altrettanto<br />

formidabili. E’ il caso di Severino Canavesi, Bersagliere<br />

nella vita e nello sport del quale nel 2011 ricorre il<br />

100° anniversario della nascita.<br />

Nasce infatti il 27 gennaio 1911 a Gorla Maggiore<br />

(VA) da famiglia modestissima. Si innamora della bici sin<br />

da giovanissimo aiutando nella bottega di ciclista Giuseppe<br />

Groli che anni dopo diventerà suo suocero. Lo anima<br />

un carattere umile, ma serio e deciso, che lo sprona a cimentarsi<br />

sulle asperità della Valle Olona. L’esordio alle<br />

gare avviene nel 1926 ottenendo sei brillanti vittorie. Ben<br />

dodici l’anno seguente con 13 secondi posti. Da notare<br />

che in quegli anni le corse erano assai più rare di adesso.<br />

Passato nella categoria superiore, nel 1928 debutta con<br />

due vittorie e vari piazzamenti; nel 1929 vince anche la<br />

San Geo, uno dei traguardi più ambiti dai dilettanti, battendo<br />

campioni come Guerra, Bovet, Bonativa. Nel 1930 e<br />

‘31 ottiene prestigiosi risultati, presagio di un fulgido futuro.<br />

Nel 1932 chiamato al servizio di leva viene arruolato<br />

nel 12° Rgt. <strong>Bersaglieri</strong> di stanza a Milano e assegnato al<br />

Btg. ciclisti. Nei 18 mesi di servizio i suoi superiori chiudono<br />

un occhio concedendogli di allenarsi. Un ricordo indimenticabile<br />

per la comunità del suo paese è il passaggio<br />

in uniforme da Bersagliere ciclista quando furono effettuate<br />

le grandi manovre dell’Esercito italiano. Un’intera<br />

armata transitò per Gorla Maggiore passata in rassegna<br />

dall’allora comandante, il Duca di Bergamo. Proprio il<br />

gruppo dei <strong>Bersaglieri</strong> ciclisti col nostro campione rese gli<br />

onori al Comandante con un applauditissimo presentatarm.<br />

Nel 1934, dopo intensi allenamenti, vince tra l’altro i<br />

campionati lombardo e italiano di ciclocross nonché la Tre<br />

Valli Varesine con un ottimo terzo posto nella Coppa Bernocchi<br />

(la vincerà nel ‘41), gare allora considerate di grandissimo<br />

rilievo. Negli anni successivi ottiene vittorie e<br />

piazzamenti in prestigiose competizioni meritandosi dal<br />

grande giornalista sportivo Emilio Colombo i titoli di “gazzella”<br />

e “vicerè della montagna”. La coppia Canavesi-Introzzi<br />

domina anche nelle riunioni in pista disputate all’Arena<br />

o al Vigorelli di Milano. Di lui la Gazzetta dello<br />

Sport scrive: “...è il direttore generale dell’orchestra, sprona<br />

i suoi compagni, li incita, li richiama...parecchi gli attori<br />

ma uno solo il protagonista: Canavesi...nel suo cuore divampa<br />

la fiamma di un orgoglio sconosciuto “. All’arrivo<br />

di una tappa del giro d’Italia al Vigorelli Severino viene<br />

contornato da un folto gruppo di ex <strong>Bersaglieri</strong>, con in testa<br />

il loro capo Giuseppe Vaccaro, che lo coprono di elogi.<br />

In quel tempo i guadagni erano pochi; la moglie Ida ricordava<br />

che Severino rinunciava quasi sempre a medaglie<br />

o coppe per scambiarle per pochi soldi con qualche generoso<br />

tifoso; gli ingaggi infatti erano appena sufficienti per<br />

vivere modestamente. Nel 1941 Canavesi è richiamato alle<br />

armi con destinazione Livorno, poi trasferito a Milano dove<br />

può partecipare a qualche gara. Dal 1941 al 1946 il Giro<br />

d’Italia viene sospeso ed anche le altre competizioni si<br />

diradano. In caserma Severino è benvoluto dai superiori<br />

per cui gode di ampia possibilità d’allenamento e di partecipazione<br />

a riunioni, specialmente al Vigorelli.<br />

Dopo il periodo bellico, nel 1945 Canavesi continua<br />

ad allenarsi metodicamente nella speranza di poter rientrare<br />

in qualche formazione ma i suoi 34 anni costituiscono<br />

un ostacolo insormontabile. Deve arrangiarsi. Corre<br />

perciò come indipendente con una maglia sulla quale<br />

la moglie ha ricamato CANAVESI e con una bici costruita<br />

con le proprie mani, utilizzando materiali parzialmente<br />

donatigli da simpatizzanti. A questo punto emerge<br />

il carattere, lo spirito indomito e battagliero del Bersagliere.<br />

Partecipa al campionato italiano senza una squadra,<br />

senza alcun tipo di assistenza, tecnica o morale, da<br />

solo contro i campioni più acclamati: Coppi, Bartali,<br />

Servadei, Ricci, Cottur, Valetti che in ogni momento possono<br />

beneficiare di qualsiasi sostegno. Dopo varie scaramucce<br />

iniziali Canavesi va in fuga, giusto per guadagnare<br />

ad un traguardo volante un paio di tubolari, merce preziosa<br />

a quel tempo, giacché quelli con cui corre gli sono<br />

stati fraternamente omaggiati da un direttore sportivo.<br />

Avendo però acquisito un discreto vantaggio i grandi<br />

mandano i loro gregari alla caccia del fuggitivo ma il<br />

Bersagliere vuole vincere, lo VUOLE fermamente, tutta-<br />

39


sport cremisi<br />

via, ad un certo punto, dopo 100 Km. di fuga, viene colto<br />

da crampi. Coppi e Bartali gli si fanno sotto a meno di<br />

trecento metri. E’ la fine? No, egli ben ricorda: fiducia in<br />

te stesso sino alla presunzione! Mancano 40 Km. all’arrivo.<br />

Spronato da Alfredo Binda, cosa per lui insolita, Severino<br />

si getta a capofitto giù dalle discese, la sua specialità,<br />

e tra il tripudio di una folla in delirio si corona ad<br />

Angera CAMPIONE D’ITALIA. I grandi sconfitti, un<br />

po’ imbronciati, non mancano tuttavia di stringergli cavallerescamente<br />

la mano con aspre critiche per chi lo<br />

aveva dimenticato ed abbandonato.<br />

Canavesi gareggerà fino al 1948 partecipando a Giri<br />

d’Italia, a classiche prestigiose, a circuiti e a riunioni in<br />

pista ottenendo sempre risultati lusinghieri. Per il suo<br />

comportamento morale, civile e sportivo ospiti famosi come<br />

Bartali, Magni, Fomara, Cottur, Moser e tanti altri si<br />

prodigheranno negli anni a tributargli attestazioni ed affettuosi<br />

riconoscimenti. Continuerà fino all’ultimo a cimentarsi,<br />

come quando era giovane, per le asperità della Valle<br />

Olona finché il 30 gennaio 1990 un male inesorabile lo<br />

porterà a gareggiare per le vie del cielo.<br />

Un grande uomo, un grande campione, un grande Bersagliere.<br />

Il figlio Angelo, anch’egli Bersagliere, tenterà<br />

per qualche anno di seguire le orme del padre, peraltro<br />

con buone speranze, ma i bisogni familiari lo costringeranno<br />

ad altre scelte. Morirà il 22 febbraio <strong>2010</strong> per mano<br />

di un rapinatore presso il suo chiosco di carburante. La<br />

notizia fu trasmessa da tutti i TG nazionali.<br />

Angelo Bossi, Bersagliere.<br />

Bari<br />

Il Sergente Onofrio Dentamaro, già 1° reggimento <strong>Bersaglieri</strong><br />

e socio della locale Sezione ANB ha preso parte<br />

alla Maratona Ciclosportiva delle Dolomiti; eccolo mentre<br />

affronta le dure rampe del Pordoi.<br />

Il 19 Settembre del 1970, nel 1° centenario di Roma<br />

Capitale, giungeva a Roma -Porta Pia, la “Staffetta Podistica<br />

Cremisi”, costituita da sei <strong>Bersaglieri</strong> che con turni<br />

40<br />

di quattro chilometri ciascuno, superava il percorso di circa<br />

500 chilometri tra Bari e la Capitale, recando nell’alto<br />

del braccio destro una fiaccola con la fiamma accesa al tripode<br />

del Sacrario d’Oltremare di Bari e depositata sul tripode<br />

posto alla base del monumento al Bersagliere d’Italia<br />

al cospetto di Porta Pia.<br />

All’arrivo erano in attesa a ricevere i tedofori oltre i<br />

media, tante autorità civili e militari ed un folto pubblico,<br />

con il Generale Luigi Bonifazi, allora Vice Presidente Nazionale<br />

della A.N.B. ed il Generale di C. A. Nicola Straziota,<br />

già comandante del 4° e del 7° <strong>Bersaglieri</strong> in guerra.<br />

Di seguito, stralciato, il saluto rivolto dal Generale<br />

Straziota ai sei tedofori che nel pomeriggio del medesimo<br />

giorno venivano ricevuti in Campidoglio dall’allora Sindaco<br />

di Roma On. Clelio Darida.<br />

Nerviano (Mi)<br />

Domenica mattina 3 Ottobre <strong>2010</strong> si è tenuta presso il<br />

Poligono del Tiro a Segno Nazionale di Legnano la 4° edizione<br />

della Coppa Conte Paolo Caccia Dominioni organizzata<br />

dalla omonima Sezione ANB nel rispetto dell’art. 3<br />

del decalogo di La Marmora che afferma: conoscenza assoluta<br />

della propria arma, ovvero della carabina.<br />

Classifica Tiratori<br />

1° Giani Paolo (ANB Legnano) punti 96; 2° Golden;Ombretta<br />

(ANB Legnano) punti 92; 3°Carta Michele<br />

(Ass. Fante Legnano) punti 92; 4°Bollato Mauro<br />

(ANB Nerviano) punti 91;- 5° Leuzzi Marco (ANB<br />

Legnano) punti 88; 6° Fabbro Giulio (ANB Lonate<br />

Pozzolo) punti 87.<br />

Classifica Sezioni ANB<br />

1a ANB Legnano (Giani/Goldin/Leuzzi) punti<br />

276; 2a ANB Nerviano (Bolcato/Covizzi<br />

G.Paolo/Covizzi Marco) punti 25; 3a ANB Lonate<br />

Pozzolo (Fabbro / Ruggeri / Vanelli) punti 253; 4a<br />

ANB Nova Milanese (Caimi / Mantovani / Pieghetti)<br />

punti 244; 5a ANB Inveruno (Cerotti / Idrini /<br />

Rolfi) punti 232; 6a Assoc. Fante Legnano (Carta /<br />

Cozzi / Maringoni) punti 223; 7a ANB ABBIATE-<br />

GRASSO (Agosti/Gorinto/Nativi) punti 210.<br />

La gara di tiro con carabina cal. 22 è una manifestazione<br />

molto legata alla specificità del Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong>, e<br />

vede sempre una buona partecipazione di squadre della<br />

Provincia di Milano e di Varese e anche se non recepita da<br />

altre Sezioni ANB, lascia sempre nei tiratori (vincenti,<br />

perdenti o così così) la soddisfazione di aver potuto misu-


sport cremisi<br />

rarsi con altri tiratori, <strong>Bersaglieri</strong> e non, come ai bei tempi<br />

dei rispettivi ...vent’anni allegramente.<br />

Presenti alla premiazione (ed anche in gara) il Presidente<br />

Provinciale ANB Milano, Nativi; il Segretario Provinciale<br />

Cerotti ed i Consiglieri Provinciali Fusco e Pieghetti<br />

e del Bers.Ten. Col Forte. Alla prossima!<br />

Il Presidente Bers. Emilio Codari<br />

Pistoia<br />

Nella foto il Bersagliere Caputo Paolo e signora che<br />

hanno partecipato alla corsa podistica Pistoia – Abetone<br />

insieme a 12 <strong>Bersaglieri</strong> e 14 Simpatizzanti della locale<br />

Sezione ANB Serg. Maggiore Aldo Rosa che hanno accompagnato<br />

i meno abili negli ultimi tre chilometri della<br />

gara.<br />

7° <strong>Bersaglieri</strong><br />

Tre impavidi <strong>Bersaglieri</strong> del 7° hanno preso parte alla<br />

mezza maratona di Bruxelles che ha avuto luogo il 2 ottobre<br />

al Supreme Headquarters Allied Power Europe, organizzata<br />

dall’Headquarters Support Group.<br />

I tre <strong>Bersaglieri</strong> si erano ritrovati il 2 maggio sul lungomare<br />

barese insieme al Colonnello Antonio Randine per<br />

partecipare al 7° Campionato Interregionale <strong>Bersaglieri</strong><br />

podisti sulla distanza di ¼ di maratona organizzato dalla<br />

Sezione ANB di Bari per spronare i giovani a cementare,<br />

vivere e divulgare lo spirito bersaglieresco. In quell’occasione<br />

accettarono, persuasi si trattasse di uno scherzo,<br />

l’invito del Col. Randine a prendere parte alla mezza maratona<br />

di Bruxelles e quando pensavano che quell’invito<br />

fosse caduto nel dimenticatoio si ritrovarono iscritti d’autorità<br />

alla manifestazione ed ebbero giusto il tempo per un<br />

accelerato allenamento in vista dello svolgimento della<br />

gara prevista per il 2 ottobre.<br />

I tre <strong>Bersaglieri</strong>: Ten. Col. Francesco Di Marno, Aiutante<br />

maggiore in 1ª del 7°, il Cap. Marzio Cavallo ed il<br />

Luogotenente Donato Pinto, completata la preparazione,<br />

hanno raggiunto in aereo Bruxelles e con la canotta nerocremisi<br />

si sono cimentati con altri concorrenti ed hanno<br />

raggiunto onorevolmente il traguardo conseguendo tempi<br />

molto apprezzati e la premiazione con una bella medaglia.<br />

Rientrati felicemente nel capoluogo pugliese desiderano<br />

ringraziare il Col. Randine per l’invito e si sono dichiarati<br />

pronti per altri cimenti.<br />

41


figure da ricordare a cura di Mario Galante<br />

Porcia (Pn) - Addio al<br />

Maresciallo Maggiore<br />

Aiutante Pietro Fantozzi<br />

E così il Maresciallo Maggiore<br />

Aiutante Pietro FANTOZZI ci ha lasciato,<br />

forse l’ultimo di quel gruppo<br />

di mitici Sottufficiali che nel lontano<br />

1949 ricostruirono “il Grande Ottavo”<br />

e che di quel reggimento furono<br />

la spina dorsale. Arguto e pronto alla<br />

battuta come sanno essere i toscani,<br />

ineccepibile sia come professionista<br />

sia come uomo, generoso e sempre<br />

disponibile, ha lasciato un ricordo vivissimo<br />

in tutti coloro che lo hanno<br />

conosciuto.<br />

Per l’ultima volta ha attraversato<br />

l’androne della “Martelli”, quella<br />

“nuova” che si trova in quell’angolo<br />

di Cielo che l’Onnipotente ci ha riservato;<br />

è entrato in quell’indimenticabile<br />

cortile; ha rivolto uno sguardo<br />

ammiccante a La Marmora, ed è stato<br />

accolto dai vecchi Ottavini che lassù<br />

dimorano con l’affetto e la complicità<br />

che tanti anni di quotidiano comune<br />

lavoro hanno cementato.<br />

C’erano tutti ad aspettarlo! Erano<br />

tantissimi, ormai. Ci mancherà, ma<br />

sarà sempre anche qui con noi. Nei<br />

nostri ricordi e nei nostri cuori.<br />

Un anziano Bersagliere<br />

Carpaneto Piacentino (Pc)<br />

Il 16 agosto <strong>2010</strong> ci ha lasciato il<br />

Bersagliere Ernesto BELLINI, classe<br />

42<br />

1925, combattente della seconda<br />

guerra mondiale, prigioniero dei tedeschi,<br />

internato a Mathausen, Benemerito<br />

della locale Pubblica Assistenza<br />

cui ha donato una autoambulanza<br />

in ricordo del figlio Dott. Giancarlo<br />

prematuramente scomparso.<br />

Molto legato al nostro Corpo cui<br />

presenziava alle principali cerimonie<br />

ed ai vari raduni. Alle esequie erano<br />

presenti con Labaro i commilitoni<br />

Sezionali e le Autorità cittadine con il<br />

Sindaco e diversi Assessori.<br />

Lendinara (Ro)<br />

Il 21 marzo <strong>2010</strong> ha concluso la<br />

sua ultima corsa il Bersagliere Rinaldo<br />

DEGLI ESPOSTI all’Hospice di<br />

Bentivoglio, dove si è spento all’età<br />

di 91 anni. Rinaldo era conosciuto<br />

come “Nino il Bersagliere”. Dal dopo<br />

guerra non aveva mai mancato di partecipare<br />

ai cortei e alle manifestazioni<br />

pubbliche. In quelle occasioni indossava<br />

l’uniforme da Bersagliere<br />

con il cappello coloniale col quale<br />

aveva preso parte alla campagna<br />

d’Africa e alla battaglia di EL Alamein.<br />

Era Sergente Maggiore del 7°<br />

Reggimento e fece proprio il motto<br />

inciso sulla targa commemorativa<br />

della battaglia perduta che recita:<br />

Mancò la fortuna. Non il valore. Da<br />

una ricerca condotta dal figlio Luciano,<br />

anche lui Bersagliere, risultò che<br />

il padre era uno dei dieci militari di<br />

quel Reggimento superstite di El Ala-<br />

mein ancora vivente. Meritò due Encomi<br />

Solenni sul campo per il valore<br />

e il coraggio dimostrato.<br />

Portogruaro (Ve) - Un<br />

Bersagliere inossidabile<br />

Luciano FALCOMER era nato il<br />

17 ottobre 1917 a Concordia Sagittaria<br />

(Ve) da Giovanni e Caterina Zanon,<br />

terzo di 5 figli.<br />

Nel 1938 partì per il servizio militare<br />

con destinazione Pola in Istria,<br />

inquadrato nel 12° reggimento bersaglieri<br />

con l’incarico di attendente del<br />

Cap. Luigi Reguzzoni Verso la fine<br />

del 1939 venne trasferito alla Scuola<br />

Allievi Ufficiali di Parma, sempre al<br />

seguito dello stesso Ufficiale.<br />

All’inizio del 1942 rientrò al reggimento,<br />

che nel frattempo è stato<br />

spostato da Pola a Reggio Emilia, dove<br />

veniva formato un nuovo battaglione<br />

da inviare in Libia di rinforzo<br />

all’8° reggimento bersaglieri.<br />

Nel maggio 1942 partì in treno da<br />

Reggio Emilia per Castel Vetrano, e<br />

da qui verso la Libia in aereo, destinazione<br />

Tripoli, aeroporto di Castel<br />

Benito.<br />

Poi il viaggio verso il fronte di El<br />

Alamein con camion civili. Il caso<br />

vuole che l’autista del mezzo su cui<br />

sale sia di Lison (purtroppo nel tempo<br />

si è perso il ricordo del suo nome).<br />

Arrivato al fronte, in mezzo al<br />

deserto, a circa 40 km a sud di El<br />

Alamein, viene assegnato alla 7ª cp.<br />

del 23° btg. con l’incarico di puntato-


figure da ricordare a cura di Mario Galante<br />

re al cannone anticarro “42/37”. In<br />

quella zona è schierata anche la “Folgore”,<br />

separata dai bersaglieri da una<br />

zona di sabbie mobili.<br />

In prima linea la situazione è difficile:<br />

per alloggio si scava una buca,<br />

ricoprendola con un telo per proteggersi<br />

dal sole e dal freddo della notte;<br />

per mangiare si aspettava il buio per<br />

evitare le mosche; c’è scarsità di<br />

mezzi, negli spostamenti spesso devono<br />

“trainare” a mano il cannone.<br />

La situazione peggiora progressivamente,<br />

i rifornimenti scarseggiano,<br />

fino a novembre quando, durante la<br />

battaglia di El Alamein, il fronte cede.<br />

Ad un certo punto il reparto si<br />

trova abbandonato a se stesso, senza<br />

ordini e senza collegamenti.<br />

Si ritirano distruggendo armi e<br />

materiali per non lasciarli al nemico.<br />

Vagano per due giorni nel deserto, fino<br />

a quando vengono catturati dai<br />

soldati inglesi e condotti ad Alessandria<br />

d’Egitto (altri due giorni di cammino<br />

nel deserto). Poi con dei camion<br />

verso il Cairo dove, controllati<br />

e registrati, vengono inviati nei campi<br />

di prigionia di Suez. Sono sistemati<br />

in tende, 12 prigionieri ognuna, la razione<br />

di cibo è di 10 litri di “brodaglia”<br />

a base di lenticchie ogni 100<br />

persone, però, prima di prendere la<br />

propria razione, bisogna spostare gli<br />

insetti che galleggiano nella pentola.<br />

Luciano comincia ad avere grossi<br />

problemi di salute, ha il corpo pieno<br />

di piaghe e arriva a pesare 32 kg.<br />

Spesso viene visitato dai medici inglesi,<br />

che comunque si limitano a<br />

constatare la situazione; comunque<br />

sopravvive. Alla fine del 1944, insieme<br />

ad altri prigionieri, viene imbarcato<br />

ed inviato in Gran Bretagna.<br />

La nave trasporta circa settemila<br />

prigionieri e passa per Gibilterra con<br />

destinazione Glasgow in Scozia, però,<br />

per sfuggire alla caccia dei sommergibili<br />

tedeschi compie un giro<br />

molto largo attraverso l’oceano atlantico,<br />

avvicinandosi molto alle coste<br />

statunitensi. A destinazione i prigionieri<br />

vengono rivestiti ed inviati nei<br />

vari campi di lavoro sparsi in tutta la<br />

nazione; Luciano viene inviato vicino<br />

a Londra.<br />

Nel campo vivono in baracche, lavorano<br />

alla coltivazione degli ortaggi<br />

e ricevono viveri in natura come i<br />

soldati inglesi. Complessivamente il<br />

livello di vita è più accettabile rispetto<br />

al campo di Suez.<br />

Ancor privo di notizie della famiglia<br />

viene rimpatriato nel giugno<br />

1946 ed imbarcato vicino a Londra,<br />

sbarca a Taranto e prosegue con mezzi<br />

di fortuna, anche su carri merci<br />

aperti, per giungere in stazione a Mestre<br />

ove, con altri commilitoni concordano<br />

con una coppia di macchinisti<br />

diretti a Portogruaro di usufruire<br />

del loro treno merci appena fuori dalla<br />

stazione dove il convoglio rallenta<br />

consentendo loro la salita.<br />

Giunto a Portogruaro trova il fratello<br />

Narciso in stazione, ma con il ritorno<br />

a casa i problemi non erano finiti,<br />

trova un paese in ginocchio, non<br />

c’è lavoro, non ci sono soldi, ed il fisico<br />

è ovato, dopo diversi anni ritornerà<br />

ad una vita normale, ma sempre<br />

fiero di aver fatto il proprio dovere e<br />

di essere ancora un Bersagliere!<br />

La nipote<br />

Sergente dei <strong>Bersaglieri</strong><br />

Mario Baccaglini<br />

Caro papà, grazie per l’esempio<br />

della tua tenacia soprattutto nelle dif-<br />

ficoltà, grazie per la tua autorevole<br />

tenerezza, grazie per la sincerità e<br />

coerenza tra fatti e parole nonostante<br />

i limiti e la fragilità di ogni uomo,<br />

grazie per la puntualità e precisione<br />

con cui ricordavi le persone nei giorni<br />

dei loro compleanni, anniversari di<br />

matrimonio e di morte (compresi i<br />

commilitoni del terzo sia di Lendinara<br />

di Rovigo che di Ravenna).<br />

Semplici gesti: una telefonata, un<br />

biglietto, un gesto geniale e creativo<br />

del tuo faidate; una poesia in rima, un<br />

gioco nuovo per un bimbo, magari<br />

con la matematica che tu amavi, una<br />

storia raccontata, inventata o tratta<br />

dalla tua esperienza di vita, mai scontata;<br />

gesti sempre orientati a far imparare<br />

qualcosa. D’altronde hai sempre<br />

vissuto affrontando la vita da vero<br />

Sergente dei <strong>Bersaglieri</strong>, la corsa<br />

della fanfara, con le piume al vento e<br />

sorridenti ognor recita una canzone.<br />

Il tuo funerale nel giorno della natività<br />

della Madonna di cui porti il<br />

nome, come quello della Madonna<br />

del Pilastrello di Lendinara (il Santuario<br />

che hai frequentato fin da bambino)<br />

e della Madonna del Cammino,<br />

Patrona dei <strong>Bersaglieri</strong>. Sicuramente<br />

il flik flok ha scandito il tuo arrivo in<br />

cielo e a noi figli continui a dire bimbo<br />

alza la testa, il pianto non far<br />

brillar, del babbo tuo le gesta la Patria<br />

non potrà scordar.<br />

Arrivederci papà.<br />

Cinzia<br />

43


amarcord<br />

Potenza<br />

L’Inno di Goffredo Mameli intonato<br />

a Potenza a gran voce con visibile<br />

emozione, come accade nella<br />

celebrazione di riti collettivi, la benedizione<br />

del Vescovo Superbo, la<br />

deposizione di una corona d’alloro<br />

alle vittime dell’insurrezione lucana,<br />

lo scoprimento di una lapide commemorativa<br />

“18 Agosto 1860 - 18<br />

Agosto <strong>2010</strong>, Potenza città capoluogo<br />

e del Risorgimento”, colpi di fucile<br />

a salve dal balcone del Palazzo<br />

di Città, l’inaugurazione della mostra<br />

“La finestra documentaria 1799-<br />

1860”, per seguire le tappe di un<br />

passaggio storico dal governo borbonico<br />

al governo sabaudo, canti e<br />

balli in via Pretoria e in piazza Mario<br />

Pagano, in costume d’epoca, per<br />

ricreare l’ambiente in cui si verificò<br />

l’insurrezione del 18 agosto 1860,<br />

con la quale la città cacciò i Borboni<br />

e permise l’insediamento del governo<br />

proto-dittatoriale, decretato da Re<br />

Vittorio Emanuele II.<br />

Questi i momenti delle celebrazioni<br />

per il 150° anniversario dell’Unità<br />

d’Italia nel capoluogo lucano.<br />

Celebrazioni, ma anche riflessione<br />

su eventi che hanno segnato fortemente<br />

la storia della Basilicata e<br />

dell’Italia tutta, in un convegno con<br />

relatori: il Sindaco di Potenza, Vito<br />

Santarsiero; il Sindaco di Bari, Michele<br />

Emiliano; i presidenti della<br />

giunta e del consiglio regionale, De<br />

Filippo e Folino; il Prefetto di Potenza,<br />

Dott. Luigi Riccio; il Senatore<br />

a vita Emilio Colombo; il Presidente<br />

della Provincia di Potenza, La Corazza<br />

ed inoltre: 28 Sindaci; diversi<br />

consiglieri comunali, provinciali e<br />

regionali e numerosi cittadini interessati<br />

a capire, a valutare e criticare<br />

una rievocazione della cui portata<br />

“non ci si può rendere conto”, ha affermato<br />

il Professore Antonio Lerra,<br />

Presidente della Deputazione di Storia<br />

Patria che ha soggiunto: “...se e<br />

non ci si cala nell’alveo della storia<br />

e non si rendono ricorrenti tali manifestazioni”.<br />

E’ il Sindaco Vito Santarsiero a<br />

44<br />

chiedere ufficialmente che la celebrazione<br />

del 18 Agosto diventi annuale<br />

per meglio radicarsi nella coscienza<br />

dei cittadini, perché ...”la<br />

storia di Potenza è la storia di un<br />

forte sentire liberale, unitario e autonomista.<br />

La nostra è stata la prima<br />

provincia a insorgere e a insediare<br />

un governo provvisorio prima che<br />

Garibaldi passasse lo stretto di Messina”.<br />

Il Prefetto Luigi Riccio ha sottolineato<br />

che a Potenza è stata innalzata<br />

la prima bandiera italiana e che la<br />

città è Medaglia d’Oro del Risorgimento,<br />

riconoscimento conseguito<br />

solo da cinque città italiane.<br />

Da un articolo di Lorenza Colicigno<br />

in “La Gazzetta del Mezzogiorno”-<br />

Edizione: Potenza Città del 19<br />

agosto <strong>2010</strong>.<br />

Voghera<br />

Testimone di una disfatta. Testimone<br />

di una Voghera triste e disperata,<br />

stretta nella morsa dell’occupante<br />

tedesco, che cingeva d’assedio<br />

la caserma di cavalleria, dove stavano<br />

ammassati migliaia di soldati italiani<br />

lasciati alla mercé dei nazisti<br />

dopo la firma dell’armistizio con gli<br />

angloamericani a cui aveva fatto seguito<br />

la fuga vergognosa del re, di<br />

Badoglio e dei più alti vertici politici<br />

e militari, preoccupati solo di salvare<br />

la pelle, mentre l’Esercito, privo<br />

di ordini precisi, si sfasciava.<br />

Era 1’8 settembre del’43. Sono<br />

trascorsi sessantasei anni da quel<br />

giorno tragico, ma Romano Pandolfi,<br />

romagnolo di Novafeltria, Bersagliere,<br />

ora trapiantato a Roma, dopo<br />

quasi vent’anni trascorsi dapprima a<br />

Ivrea e poi a Milano, impiegato alla<br />

Olivetti; conserva nitidi ricordi.<br />

«Avevo 16 anni - racconta - da Savona,<br />

dove con due amici, Giovanni<br />

Zavoli e Matteo Bugli, stavo lavorando<br />

in un cantiere per la realizzazione<br />

di una galleria, decidemmo di<br />

tornare a casa non appena sentito<br />

l’annuncio di Badoglio alla radio<br />

che la guerra era finita. Rammento<br />

che all’ingresso del porto di Savona<br />

erano stati affondati due piroscafi e<br />

una nave posa cavi. Prendemmo il<br />

treno, all’ingresso della stazione<br />

c’erano, minacciosi, i tedeschi con<br />

una mitragliatrice, ma riuscimmo a<br />

passare. Giunti a Voghera improvvisamente<br />

ci ordinarono di scendere.<br />

Nel piazzale c’era un tedesco della<br />

“feldgendarmerie” che urlava “raus<br />

raus”. In quella confusione, fummo<br />

spinti con gli altri verso l’uscita.<br />

“Siamo dei ragazzi, siamo dei civili,<br />

non dei militari”, provammo a protestare,<br />

ma un altro nazista ci spianò<br />

il mitra sotto il naso e ci spinse fuori».<br />

«Fummo incolonnati e condotti a<br />

piedi verso un grande edificio, seppi<br />

poi che si trattava di una caserma di<br />

cavalleria - continua Pandolfi -<br />

Quando ribadimmo il concetto del<br />

nostro essere civili, e non soldati, ci<br />

risposero con delle risate. Trascorremmo<br />

la notte in una grande camerata<br />

dove stavano ammassate centinaia<br />

di persone, perlopiù militari. Ad<br />

un ufficiale italiano spiegammo chi<br />

eravamo e lui l’indomani mattina<br />

provò a spiegare ai tedeschi che stavano<br />

commettendo un errore. Io,<br />

Giovanni e Matteo eravamo terrorizzati,<br />

avevamo sentito gli altri parlare,<br />

c’era chi diceva che ci avrebbero<br />

deportato in Germania e chi invece<br />

che ci avrebbero fucilato tutti. Ma<br />

noi non volevamo morire e tornare a<br />

a casa dai nostri fratelli e dai nostri<br />

genitori. Cosa c’entravamo con la<br />

guerra?. “Al mattino ci portarono<br />

davanti ad una commissione dopo<br />

che un tedesco ci aveva fatto radunare<br />

le maschere antigas e dargli fuoco.<br />

Ricordo che erano in 7 o 8 seduti<br />

ad un tavolo, c’erano anche due con<br />

il distintivo della Croce Rossa, mentre<br />

un ufficiale italiano invitava i<br />

soldati a continuare a combattere accanto<br />

al vecchio alleato germanico,<br />

ma per risposta solo mugugni o peggio.<br />

Mostrammo i nostri libretti di<br />

lavoro e infine riuscimmo a farci<br />

aprire il portone della caserma. Fuori<br />

la strada era sbarrata dai cavalli di<br />

frisia dietro cui stavano dei tedeschi


amarcord<br />

armati fino ai denti. Davanti alla stazione<br />

c’era un altro posto di blocco,<br />

un capitano col bracciale dell’ Africa<br />

Korps, che parlava italiano, disse:<br />

“questi sono bambini, non hanno<br />

neppure la barba...”. Raggiungemmo<br />

il binario, arrivò un treno ospedale e<br />

poi uno merci con i carri piombati,<br />

servivano per caricarci gli italiani da<br />

deportare nei lager. Aiutammo le<br />

suore a caricare dell’acqua, poi<br />

giunse finalmente il treno che proseguiva<br />

per Bologna, Rimini. La salvezza.<br />

Da un articolo di<br />

Roberto Lodigiani<br />

Il tripudio della<br />

cittadinanza vicentina ai<br />

Reduci delle battaglie dei<br />

Tre Monti - Gennaio 1918.<br />

Abbiamo ammirato le immagini<br />

del Museo all’aperto della Grande<br />

Guerra” che l’apposita Legge europea<br />

ed italiana permette di allestire sul<br />

territorio anche vicentino: è l’Europa<br />

di oggi che vuol conoscere e sì interroga<br />

sui perchè di quella tragedia.<br />

Questa sera noi ne ricorderemo insieme<br />

un episodio soltanto, ma ci mettiamo<br />

in una posizione particolare. <strong>Dic</strong>eva<br />

Einstein che “la nostra più grande<br />

illusione è il tempo” e noi qui raccolti<br />

possiamo allora pensare di essere<br />

gli abitanti di Vicenza nel gennaio<br />

1918.<br />

Dal primo giorno di guerra, iniziata<br />

con un tiro di cannone dal nostro<br />

forte Verena, avevamo visto un crescendo<br />

dell’immane formicolio del<br />

conflitto che ci aveva invasi e occupati<br />

con tutte le attività che la guerra<br />

comportava: aziende e artigiani che<br />

producevano per l’esercito, ospedali<br />

grandi e piccoli accampamenti, magazzini<br />

militari, campi d’aviazione,<br />

caserme, comandi, tribunali militari,<br />

nuove ferrovie, insomma un movimento<br />

continuo giorno e notte. Tutto<br />

questo mentre sulle nostre vicinissime<br />

montagne, già confine di stato con<br />

l’Austria, la guerra ,che doveva essere<br />

di brevissima durata, entrava nel<br />

quarto anno. Aggiungiamo momenti<br />

di paura come nel maggio 1916 e le<br />

linee trincerate di difesa, i divieti di<br />

circolazione, i passaporti per spostarsi<br />

da un comune all’altro, la paura delle<br />

spie la censura, i nostri fratelli o genitori<br />

o amici che via via la guerra ci<br />

prendeva. Poi la fame, i calmieri, i<br />

centri di svago dei soldati, i carabinieri<br />

ovunque, il coprifuoco, i fucilati nei<br />

bordi dei cimiteri. Vivevamo in un<br />

marasma nel quale entravano tutti gli<br />

aspetti del vivere quotidiano.<br />

Ormai ogni famiglia aveva almeno<br />

un congiunto al fronte e ormai molte,<br />

tantissime ne avevano perduto uno o<br />

non ne conoscevano più la sorte.<br />

Poi “Caporetto” che ci aveva tutti<br />

presi alla gola: l’onda del panico, dell’angoscia,<br />

degli sbandati, quasi catturati<br />

come animali e custoditi in appositi<br />

campi recintati, i profughi allucinati<br />

dall’angoscia che erano sistemati<br />

nelle nostre contrade o passavano,<br />

spediti nella media o bassa Italia: il<br />

peso immane della tragedia che nessuno<br />

aveva prima voluto nemmeno<br />

ipotizzare. E a Vicenza abbiamo saputo<br />

subito dei combattimenti devastanti<br />

sul bordo dell’Altopiano che avevamo<br />

di fronte: peggio del 1916, ora anche<br />

il Grappa entrava in pieno nella guerra<br />

e dalle città, le industrie più importanti<br />

per la guerra erano nuovamente<br />

smontate e trasportate più al sicuro, al<br />

sicuro di che? se la guerra stava per<br />

scavalcare l’ultimo bordo delle nostre<br />

montagne e scendere giù come una<br />

brentana! Di notte con la luna tornavano<br />

gli aerei nemici a bombardare e<br />

tutte le cittadine pedemontane da<br />

Schio a Bassano erano bersagliate<br />

dall’artiglieria avversaria... paura. Vi<br />

ricordate il Natale 1917: Natale di<br />

sangue! I nostri soldati che erano arretrati<br />

da tutta la linea dei monti nostri,<br />

erano piantati sul centro dell’Altopiano<br />

di Asiago e dietro avevano lasciato<br />

una scia di morti nei combattimenti<br />

continui. Gli avversari avevano<br />

conquistato anche il Sisemol, il Val<br />

Bella, il Col del Rosso, il Col d’Echele;<br />

stavano proprio scendendo! Reggimenti<br />

e Battaglioni riorganizzati salivano<br />

continuamente al combattimento<br />

e ne tornavano sparuti drappelli avviati<br />

agli ospedali o indietro nella pianura<br />

per essere ricostituiti. Era sicuro<br />

che stavano arrivando aiuti e truppe<br />

inglesi e francesi perchè il momento<br />

era drammatico: più nessuno rideva, i<br />

caduti aumentavano e di tantissimi<br />

non conoscevamo più la sorte. Partivano<br />

i ragazzi del ‘99, la guerra ci<br />

prendeva i bocia di famiglia! Vicenza<br />

da città di guerra era diventata città<br />

combattente al cospetto dell’Altipiano,<br />

del Pasubio, del Grappa che scendeva<br />

a mattina sul Montello e sul Piave:<br />

Vicenza era circondata dalla linea<br />

dell’ultima difesa. Il Natale del ‘17 ci<br />

vedeva raccolti attorno ai miseri presepi<br />

allestiti per i più piccoli perchè<br />

almeno loro avessero ar. Momento di<br />

serenità, ma il nostro cuore era serrato<br />

in una morsa mortale, sembrava che<br />

tutto, stesse per crollare!<br />

Di sera molti di noi salivano fino<br />

alla Curva del Cristo lungo i portici di<br />

Monte Berico perchè le voci erano<br />

vere: SI VEDEVA IL FUOCO SUL-<br />

L’ALTOPIANO un fuoco rosso nelle<br />

buie notti di dicembre e gennaio senza<br />

lumi e in mezzo a quel fuoco delle<br />

artiglierie, sapevamo esserci i soldati<br />

che da Vicenza salivano al fronte.<br />

L’infernale rosso incendio sulla parte<br />

orientale dell’Altopiano, insisteva sulla<br />

zona di tre monti mai sentiti prima:<br />

Val Bella - Col del Rosso - Col<br />

d’Echele. Erano la porta per scendere,<br />

travolgere Bassano, avvolgere il<br />

Grappa e giù a Thiene e Vicenza.<br />

L’inizio dell’anno nuovo vedeva persi<br />

i Tre Monti e il rosso infernale spegneva<br />

il messaggio che veniva dal<br />

Presepe. Era gennaio, ma il freddo<br />

non ci impediva di salire alla Curva<br />

del Cristo per vedere, l’ansia per<br />

quello che avveniva lassù non ci faceva<br />

sentire il freddo di quelle sere. In<br />

città era tutto un correre di soldati, di<br />

truppe in treno, a piedi, sugli autocarri.<br />

I corrispondenti di tutti i giornali<br />

d’Italia erano qui a Vicenza, a caccia<br />

preoccupati di notizie buone. A Bertesina<br />

,appena fuori città, era costituita<br />

una nuova intera brigata di <strong>Bersaglieri</strong><br />

e sù, in Alto piano. Tutti eravamo<br />

45


amarcord<br />

pronti, noi civili a sopportare tutto, i<br />

soldati a combattere consapevoli della<br />

gravità mortale del momento. Durante<br />

il gennaio 1918 le notizie, tragiche fino<br />

allora, facevano capire che non<br />

c’era più arretramento della nostra linea<br />

sull’Altopiano e alla fine di gennaio<br />

l’avversario era stato decisamente<br />

fermato e riconquistati il Val Bella,<br />

Col del Rosso, Col d’Echele: era avvenuto<br />

il miracolo; l’esercito di Caporetto,<br />

radunati i superstiti e i bocia del<br />

‘99, aveva fermato decisamente l’ondata<br />

avanzante a prezzo di sacrifici<br />

inimmaginabili. La porta socchiusa<br />

dei Tre Monti: Val Bella, Col del Rosso<br />

,Col d’Echele con Sasso di Asiago,<br />

era chiusa e sbarrata: i Tre Monti entravano<br />

nella LEGGENDA, alla fine<br />

di gennaio 1918 i soldati italiani avevano<br />

riscattato Caporetto! In città si<br />

ricominciò a respirare e vedemmo<br />

qualche timido sorriso sui volti degli<br />

Ufficiali dei Comandi. Nei giorni di<br />

dicembre ‘17 e gennaio ‘18, il generale<br />

Pecori Giraldi, Comandante della<br />

1ª Armata, lasciava alla sera il Comando<br />

che era proprio qui sotto in<br />

questo palazzo Municipale e saliva<br />

con la vettura verso il suo alloggio.<br />

La città era tutta oscurata e lui prendeva<br />

la salita dei Portici di Monte Beríco<br />

fino alla Curva del Cristo e li a<br />

sinistra, avanti cinquanta metri, raggiungeva<br />

il suo alloggio nella villa<br />

che ora ospita il Carmelo di Clausura.<br />

Alla Curva del Cristo ci vedeva in<br />

gruppo, silenziosi a guardare il rosso<br />

della battaglia sul margine dell’Altopiano.<br />

Lui sapeva meglio di tutti: dei<br />

Battaglioni spariti in quel rogo, di<br />

quelli che erano li e di quelli pronti a<br />

sostituirli nella prova infernale. Nel<br />

nostro muto guardare ogni tanto tra<br />

singhiozzi soffocati, si sentiva qualche<br />

invocazione: “Madonna Santa !<br />

Dio pietà, Dio pietà”. Il Comandante<br />

della prima Armata chiudeva le sue<br />

giornate con questo incontro spontaneo:<br />

noi gente comune eravamo consapevoli<br />

di quello che l’esercito stava<br />

vivendo ed eravamo diventati, nelle<br />

tragedia di Caporetto e nella determinazione<br />

di resistere ad ogni costo, una<br />

46<br />

cosa sola con i nostri soldati che sparivano<br />

nel fronte disteso davanti ai<br />

nostri occhi. Vicenza, sempre col<br />

fronte nel suo territorio, ora lo aveva<br />

anche nel cuore di noi vicentini, consapevoli<br />

che bisognava dare tutto per<br />

la patrie comune.<br />

Quando l’attendente chiudeva gli<br />

scuri delle finestre private del Generale<br />

lui dava l’ultimo sguardo a quella<br />

linea di fuoco lá sui Tre Monti e tutta<br />

l’ansia dei suoi soldati lassù pesava<br />

sul suo cuore, ma poco più a sinistra<br />

sulla strada ci aveva visti osservare lo<br />

stesso fuoco di guerra e sentiva di non<br />

essere solo.<br />

Il Sindaco di Vicenza Muzani, già<br />

la mattina del 1° gennaio recava a<br />

S.E. Pecori Giraldi voti di riconoscenza<br />

e augurio della Città a Lui e ai suoi<br />

combattenti e il Generale rispondeva<br />

auspicando la Vittoria.<br />

Ma finalmente al 31 gennaio 1918<br />

Pecori Giraldi poté stilare l’Ordine<br />

del Giorno ai Soldati della 1ª Armata<br />

confermando la Vittoria nella Battaglia<br />

dei Tre Monti ,ed ebbe subito<br />

un’idea geniale: DARE AI VINCITO-<br />

RI DEI TRE MONTI IMMEDIATA-<br />

MENTE IL PREMIO DI UN<br />

TRIONFO POPOLARE perchè aveva<br />

capito che la Città doveva abbracciare<br />

subito i vincitori idealmente uniti anche<br />

ai morti del rosso di quella battaglia!<br />

Chiamò il suo Capo di Stato<br />

Maggiore, il Sindaco, Maria Fogazzaro<br />

dei Comitati di Soccorso ai soldati<br />

ed espose loro la sua idea che venne<br />

subito accettata.<br />

Pochi giorni prima, mentre ancora<br />

si combatteva sull’Altopiano, la<br />

Giunta Municipale, accogliendo<br />

un’iniziativa popolare, aveva aperto<br />

sul Corriere Vicentino (l’allora Giornale<br />

di Vicenza) una sottoscrizione intitolata<br />

“Vicenza ai suoi difensori”<br />

per offrire cartelle del prestito Nazionale<br />

ai più valorosi. L’adesione del<br />

popolo fu immediata ed anche la<br />

“Provincia di Vicenza” aperse uguale<br />

sottoscrizione.<br />

Ecco quindi l’Ordine del Giorno<br />

del 31 gennaio che sanzionava la vittoria<br />

sui Tre Monti con le parole:<br />

Soldati della 1ª Armata!<br />

Nei combattimenti dei giorni 28 e<br />

29 truppe del XII e XX Corpo d’Armata<br />

e Riparti d’Assalto d’Armata<br />

hanno valorosamente attaccato il nemico,<br />

ritogliendogli importanti posizioni,<br />

infliggendogli gravi perdite,<br />

catturando oltre 2500 prigionieri, armi<br />

e materiale in grande quantità. La<br />

invincibile Brigata “Sassari”, i <strong>Bersaglieri</strong><br />

del 14° reggimento, i Reparti<br />

d’Assalto del 5°, 14° e 20° Reggimento<br />

<strong>Bersaglieri</strong>, i Battaglioni Alpini<br />

“Monte Baldo”, “Tirano”, “Val<br />

d’Adige”, “Stelvio”, i Reparti d’Assalto<br />

1° e 2° e 16°, tutte le nostre artiglierie<br />

ed alleate, il Genio, gli Aviatori,<br />

che presero parte all’azione, gareggiarono<br />

d’impeto, di bravura, di<br />

perizia e già ebbero l’onore di, venire<br />

segnalati all’Esercito ed al Paese dal<br />

Bollettino del Comando Supremo<br />

Il Ten. Gen.<br />

Comandante 1ª Armata<br />

Pecori Giraldi<br />

Galliano Rosset


prossimi raduni<br />

47


prossimi raduni<br />

Carissimi <strong>Bersaglieri</strong>, il prossimo anno l'Italia compie<br />

150 anni, noi ricorderemo l'evento il 17-18 e 19 giugno<br />

nella Città che ci ha dato i natali. Il 59° Raduno Nazionale<br />

lo abbiamo battezzato "TORINO 150°". Per noi rappresenta<br />

il ricordo del nostro protagonismo, che ancor oggi<br />

ci vede impegnati con le missioni di pace nel mondo,<br />

mantenuto vivo con il sacrificio di quanti ci hanno preceduti<br />

e per far sì che ci possiamo sentire orgogliosamente<br />

Italiani. Non casualmente saranno 175 anni dalla fondazione<br />

del Corpo, 155 anni della morte del nostro Fondatore<br />

il Gen. Alessandro Ferrero della Marmora, 100 anni<br />

dalla traslazione dei suoi resti nella Basilica di S Sebastiano<br />

in Biella, ed infine 125 anni dalla costituzione della<br />

Società di Mutuo Soccorso fra ex <strong>Bersaglieri</strong> che ha<br />

dato origine il 18 giugno 1886 in Torino all'attuale Associazione<br />

Nazionale <strong>Bersaglieri</strong> e sono inoltre 150 anni<br />

dalla costituzione dell'Esercito Italiano avvenuta il 4<br />

Maggio 1861. Nella pagina frontale è indicato il programma<br />

di massima che abbiamo concordato. Saremo più<br />

precisi con successivi comunicati, attraverso i quali Vi<br />

forniremo tutte le agevolazioni che stiamo concordando<br />

con le Istituzioni locali ed i vari ricordi dell'evento.<br />

Con la presente vorrei ricordare a tutti Voi che Torino,<br />

il prossimo anno, sarà più frequentata delle passate Olimpiadi<br />

della neve e nel periodo del nostro Raduno sono<br />

previste altre manifestazioni sportive a livello nazionale.<br />

Torino, con la sua tradizione di città industriale non ha<br />

mai avuto molta ricettività alberghiera e pertanto Vi consiglio<br />

di non aspettare troppo tempo per le vostre prenotazioni.<br />

Al momento abbiamo a disposizione circa 300 alberghi<br />

di varie categorie, consultabili presso l'Agenzia che cura la locazione. Altre informazioni le potrete trovare consultando<br />

il sito Associativo Nazionale "59° Raduno Nazionale Comitato 150°.”<br />

In attesa di avere il piacere e l'onore di salutarVi personalmente a Torino, a nome del Comitato che ho l'onore Bersaglierescamente<br />

di presiedere e mio personale, bersaglierescamente Vi saluto.<br />

Bers. Piero Sergnese<br />

48


prossimi raduni<br />

Carzano ricorda i caduti.<br />

Può innamorarsi dei <strong>Bersaglieri</strong> un paese di ridotte dimensioni<br />

ma di grande vitalità, per di più per sua collocazione<br />

geografica decisamente e “naturalmente” alpina ?<br />

Può una comunità fare proprio il messaggio che si possa<br />

perseguire la pace parlando di guerra? Carzano sta ampiamente<br />

dimostrando che tutto ciò è decisamente possibile.<br />

E anche per questa sua apertura e lungimiranza si sta<br />

sempre più proponendo all’attenzione nazionale.<br />

Da quando, e sono ormai parecchi anni, si è vivacizzata la<br />

fiammella mai spenta del commosso ricordo dei bersaglieri<br />

del 72° battaglione e degli altri Caduti, Italiani e Austro-Ungarici,<br />

nell’ormai famosa operazione denominata “Sogno di<br />

Carzano”, del 17/18 settembre 1917, non si contano più le<br />

iniziative messe in atto. Iniziative non solo di memoria e di<br />

celebrazioni, ma anche di carattere divulgativo, culturale e didattico;<br />

anche il nuovo Parroco don Antonio Sebastiani è impegnato<br />

in questa azione di alto valore spirituale per l’intera<br />

comunità carzanera e per quelle dei dintorni.<br />

Non avrebbe potuto del resto essere diversamente, se si<br />

considera che per Carzano il traguardo più ambizioso in<br />

questa fase è la elevazione della Chiesa parrocchiale a Tempio<br />

dedicato proprio ai <strong>Bersaglieri</strong> del 72° battaglione e a<br />

tutti gli altri Caduti del 17/18 settembre di 93 anni or sono.<br />

E’ a buon punto il cammino intrapreso per questo riconoscimento,<br />

impreziosito dalla richiesta di questa dedica avanzata<br />

dalla Presidenza Nazionale dell’Associazione Nazionale<br />

<strong>Bersaglieri</strong>, e resa possibile dalla disponibilità in tal senso manifestata<br />

anche dall’Arcivescovo Mons Luigi Bressan e dall’appoggio<br />

entusiastico del Sindaco Cesare Castelpietra, che<br />

prosegue il cammino del suo predecessore Pietro Tavernar, e<br />

dal convinto e concreto sostegno degli altri organismi amministrativi,<br />

culturali, turistici, ecc. locali, provinciali e regionali.<br />

A promuovere e seguire i vari aspetti e le varie fasi di questo<br />

iter è il “Comitato Permanente 18 settembre 1917”, che oltretutto<br />

sta già programmando una significativa manifestazione,<br />

più precisamente un pellegrinaggio, per solennizzare nel<br />

modo più degno possibile l’innalzamento a Tempio dei Caduti<br />

della Chiesa parrocchiale.<br />

Manifestazione che naturalmente coinvolgerà, oltre ai <strong>Bersaglieri</strong>,<br />

le rappresentanze di tutte le altre Associazioni Combattentistiche<br />

e d’Arma, anche d’oltralpe, e quella degli Alpini<br />

naturalmente per prima, avendo oltretutto le penne nere dato<br />

in ogni occasione la massima disponibilità a collaborare fattivamente<br />

perché le cerimonie ottenessero il meritato successo.<br />

Proprio questo Comitato rappresenta a sua volta una specie<br />

di fenomeno a se stante.<br />

Oltre ai membri locali, Presidente signora Piera Degan<br />

compresa, è costituito da persone e personaggi ormai a loro<br />

volta “innamorati” di Carzano, delle iniziative che vengono<br />

portate avanti e dell’ambiente nel quale operano, che loro stessi<br />

giudicano cordiale, affettuoso, quasi familiare, un clima che<br />

assaporano in occasione di tutte le cerimonie e riunioni operative.<br />

Basta del resto osservare quanto è successo lo scorso 19<br />

settembre. Era stato programmato un ricordo un po’ vivace<br />

considerato il ritmo delle musiche bersaglieresche, eseguite<br />

alla perfezione dalla Fanfara bersaglieri S. Donà del Piave, diretta<br />

dall’ormaí espertissimo M° Francesco Perissinotto nell’ambito<br />

di una celebrazione le cui varie fasi sono state condotte<br />

con rara perizia dal Col Luciano Salerno, apprezzato<br />

studioso di “choise” militari e sua volta membro di rilievo del<br />

Comitato.<br />

Non una cerimonia eclatante, dunque, ma che ha ancora<br />

una volta visto i carzaneri stringersi attorno ai <strong>Bersaglieri</strong>,<br />

partecipare in gran numero a l’alza bandiera, alla celebrazione<br />

della solenne Santa Messa, alla deposizione delle corone<br />

di alloro ai Monumenti ai <strong>Bersaglieri</strong> e ai soldati Austriaci<br />

caduti, nonché alla deposizione in Cimitero di una<br />

corona d’alloro al Monumento ai Caduti di Carzano e mazzi<br />

di fiori sulla tomba dell’allora Magg. Cesare Pettorelli<br />

Lalatta Finzi e davanti alla stele Magg. Giovanni Ramorino,<br />

Comandante del 72° battaglione bersaglieri impegnato in<br />

quella tragica operazione e scomparso, mortalmente ferito,<br />

nelle acque del torrente Maso.<br />

Poi la sfilata, breve ma “sentita”, della Fanfara, dei <strong>Bersaglieri</strong>,<br />

naturalmente di corsa, nonché della Pattuglia <strong>Bersaglieri</strong><br />

ciclisti giunta da Milano, seguita dal pranzo al Centro polifunzionale,<br />

stipato dagli stessi <strong>Bersaglieri</strong>, dalle Autorità ed<br />

anche da Sindaci o loro rappresentanti dei Comuni del circondano<br />

e da molti carzaneri in gran parte volontari, e con il Comitato<br />

praticamente al completo.<br />

Persone di varia levatura e competenze, i componenti del<br />

Comitato, che raggiungono Carzano, del tutto volontariamente<br />

come è ovvio, provenienti da Milano, Bologna, Venezia,<br />

Bergamo, Bolzano e Trento e via dicendo e che prestano la loro<br />

opera con dedizione, entusiasmo e partecipazione degna<br />

della migliore causa. Vorrà pur dire qualcosa!<br />

Hanno inoltre un preciso significato le sempre più frequenti<br />

visite che vengono fatte, e non solo da bersaglieri, a<br />

questo piccolo paese, ai luoghi che videro svilupparsi le varie<br />

fasi del “Sogno di Carzano”, ai monumenti che ricordano quei<br />

tragici avvenimenti, al Cimitero.<br />

Tutti hanno ormai acquisito un principio fondamentale: ripercorrere<br />

le tappe della guerra, ricordare i tanti, troppi tragici<br />

episodi che ne hanno caratterizzato le varie fasi, onorarne i<br />

Caduti di tutte le nazionalità, nessuna esclusa, e trarne i dovuti<br />

ammaestramenti per perseguire la pace, per fare in modo che<br />

non si ripetano mai più simili tragedie.<br />

L’intima soddisfazione della comunità carzanera deve sentirsi<br />

arricchita anche da questo importante aspetto, da questo<br />

messaggio di fratellanza che sta percorrendo strade fino a poco<br />

tempo fa addirittura impensabili, con la prospettiva che<br />

venga sempre più divulgato e sentito a tutti i livelli, anche in<br />

ambiti internazionali, non fosse altro per la comunione di intenti<br />

instaurata anche con le rappresentanze austriache delle<br />

loro Associazioni Combattentistiche e d’Arma.<br />

Giorgio Verbi.<br />

49


icerche di commilitoni<br />

Dopo 50 anni a Caserta come in un film<br />

Nel 1960 gli allievi del 24° corso AUC, <strong>Bersaglieri</strong> e<br />

Lagunari raggiungevano la caserma “Ferrari Orsi” di Caserta<br />

per affrontare l’ultima fatica necessaria per la conquista<br />

dell’agognata “stelletta“.<br />

La vita scorre veloce e dopo appena ...50 anni quei” ragazzi<br />

“, accompagnati dalle rispettive gentili Signore, sono<br />

tornati a Caserta per un incontro di due giorni e per tuffarsi<br />

nel mare dei ricordi più cari e più rari.<br />

Incontrarsi e riconoscersi, parlare, raccontare e ricordare<br />

anche piccoli episodi, magari all’epoca insignificanti,<br />

ma, ai quali il tempo ha conferito sempre più importanza<br />

fino ad ingigantirli: è stato esaltante e i due giorni sono<br />

volati via senza accorgersene, come concentrati in due<br />

ore, appunto la durata di un film.<br />

La mattinata trascorsa alla “Ferrari Orsi” ha rappresentato<br />

uno dei momenti particolarmente toccanti. Dopo la S.<br />

Messa, celebrata dal Cappellano Militare e gli onori resi ai<br />

Caduti con la deposizione di una corona di alloro, ha avuto<br />

inizio la visita alla caserma. E’ ovvio, c‘era da aspettarselo,<br />

tanto è cambiato, ma, ognuno, con sforzo mnemonico<br />

notevole, come in un film, ha ricordato, con limpidezza,<br />

quei luoghi vissuti, amati e odiati, tanto cari e ...maledetti!<br />

Il cuore è stato costretto a dare il meglio di se per far<br />

fronte agli innumerevoli stati emotivi per l’accavallarsi di<br />

ricordi che prepotentemente emergevano all‘intrasatte<br />

(improvvisamente).<br />

Gli occhi e le parole di quei “ragazzi di 50 anni fa “,<br />

esprimevano l’intima soddisfazione, la gioia di aver avuto<br />

la possibilità di rivivere, anche per un tempo, purtroppo limitato,<br />

luoghi frequentati.in passato, l’orgoglio e la fierezza<br />

di aver lasciato quella caserma come ufficiali <strong>Bersaglieri</strong><br />

e Lagunari.<br />

A questo punto è giusto esprimere dovuti e sinceri ringraziamenti<br />

a quelli che hanno reso possibile questa indimenticabile<br />

“due giorni”: a chi ha avuto questa idea, lanciata<br />

in quel di Pordenone ed a chi si è “rimboccato le maniche”<br />

per realizzare il tutto con una capacità organizzativa<br />

che ha rasentato la perfezione (grazie De Marinis). A<br />

50<br />

chi ha agevolato i rapporti con Enti ed Autorità civili e militari,<br />

con la sua costante disponibilità e generosità (un abbraccio<br />

all’amico di sempre Angelo Agata) ed ai Presidenti<br />

dell’Associazione <strong>Bersaglieri</strong> , provinciale e di Sezione<br />

di Caserta, i <strong>Bersaglieri</strong> Sanguine ed Abbro, che ci hanno<br />

accolti e supportati con entusiasmo e signorilità. Ma un<br />

ringraziamento forte e chiaro va a tutti noi “formidabili attori<br />

del film “ due giorni a Caserta “. Questo film ci ha<br />

portati indietro nel tempo per poi proiettarci, con accresciuto<br />

entusiasmo, nel futuro.<br />

Non importa “ per quanto “; a noi interessa “ come “, e<br />

noi ci crediamo con forza e sincerità d’animo. Vent’anni<br />

allegramente e fiducia in se stessi fino alla presunzione.<br />

Perché sia tutto chiaro fino in fondo prepariamoci per<br />

il centenario. Forza “ragazzi del 24°”!<br />

Intanto Di Giovanni, Fugali e Ravagnan ci hanno promesso<br />

per il prossimo anno, una “ gita a Venezia “ .Ci saremo<br />

! <strong>Bersaglieri</strong> sempre.<br />

Pe.Pe.<br />

A distanza di 47 anni, al 58°Raduno Nazionale <strong>Bersaglieri</strong><br />

tenutosi a Milano si sono incontrati: il Tenente Luigi<br />

Santiloni; i <strong>Bersaglieri</strong> Secondelli Adriano e Bianchissi<br />

Michele della 2^ Compagnia, III Battaglione dell’8° <strong>Bersaglieri</strong>.


volontariato e protezione civile<br />

Abbiategrasso (Mi)<br />

Sabato 30 ottobre i <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB Ten.<br />

P. Montorfano si sono resi protagonisti della vendita di ciclamini<br />

a sostegno delle iniziative promosse dalla Fondazione<br />

ANT Italia “dietro un piccolo fiore ...un grande gesto<br />

d’amore”.<br />

Castellucchio (Mn)<br />

Come lo scorso anno la Sezione ANB si è fortemente<br />

impegnata il 28 ed il 29 agosto <strong>2010</strong> nella “Festa della<br />

Comunità” per aiutare tutti coloro che soffrono in ogni<br />

parte del mondo ed i Fanti Piumati hanno allestito un ammiratissimo<br />

Stand insieme alla locale Stazione Combattenti<br />

e Reduci con alcuni cimeli del Risorgimento e della<br />

Grande Guerra. Tra i vari pezzi: una Medaglia di un Bersagliere<br />

reduce dalla campagna di guerra del 1866 e della<br />

Presa di Roma con effige di Papà Alessandro La Marmora,<br />

coniata nel 50° Anniversario della fondazione del Corpo;<br />

un elmetto “Adrian” della Grande Guerra con relativo piumetto<br />

ed una bella foto del Bersagliere Tedeschi Sigismondo<br />

del 13° <strong>Bersaglieri</strong>, bisnonno del Presidente Tabai,<br />

caduto nel 1917.<br />

Sono stati due giorni vissuti all’insegna della cultura,<br />

con spettacoli, buona cucina ed il ricavato quest’anno è<br />

andato ad un Ospedale per bambini cardiopatici della Guinea<br />

Bissau.<br />

Desio (Mi)<br />

In collaborazione con l’A.I.S.M. la Sezione ANB U. Tagliabue<br />

nelle giornate del 6 e 7 marzo <strong>2010</strong> ha attivamente<br />

collaborato alla manifestazione Una Gardenia per<br />

la vita.<br />

Foggia<br />

Anche quest’anno i bersaglieri della Capitanata hanno collaborato<br />

con L’AISM. alla manifestazione Una mela per la vita<br />

, che si è svolta nelle piazze della nostra provincia, in una<br />

splendida giornata di sole. Le melodie “bersaglieresche” hanno<br />

attirato molta gente che si è fermata per dare il proprio<br />

contributo e ne ha approfittato per fare qualche foto con il cappello<br />

piumato. In poche ore si sono esaurite le scorte di mele.<br />

I <strong>Bersaglieri</strong> che hanno collaborato, con in testa il Presidente<br />

Provinciale e tutti i presidenti di Sezione, hanno ricevuto<br />

numerosi complimenti e sentiti ringraziamenti dal<br />

Presidente Provinciale dell’A.I.S.M. , il dott. Massimo<br />

Selmi.<br />

II Presidente provinciale ANB Foggia,<br />

Raffaele di Corcia<br />

Frosinone<br />

Anche quest’anno la Sezione ANB ha partecipato il 9<br />

ed il 10 ottobre alle due giornate di solidarietà per la raccolta<br />

fondi indirizzata a finanziare la ricerca scientifica.<br />

51


volontariato e protezione civile<br />

Oltre alle piazze della città, il Comune ha autorizzato la<br />

raccolta fondi anche nella Villa Comunale del capoluogo<br />

ciociaro e la cittadinanza ha risposto con grande generosità<br />

all’appello.<br />

Grande soddisfazione, sinceri apprezzamenti e infiniti<br />

ringraziamenti sono pervenuti dal nuovo Presidente<br />

Prov.le dell’AISM di Frosinone Sig.Ceccarelli Daniele nei<br />

riguardi del Presidente Provinciale ANB, Bers. Antonio<br />

Lunghi, che ha coordinato la raccolta anche nel Comune<br />

di Alatri con la locale Sezione ANB.<br />

San Giovanni Rotondo (Fg)<br />

Dopo la prima manifestazione di raccolta fondi a favore<br />

dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, effettuata<br />

in occasione della Festa della Donna, i <strong>Bersaglieri</strong> della<br />

Sezione “Pasquale DRAGANO” di San Giovanni Rotondo,<br />

hanno aderito alla nuova manifestazione intitolata<br />

“Una mela per la vita”.<br />

Durante le due giornate della manifestazione sono state<br />

vendute tutte le confezioni di mele messe a disposizione<br />

dell’AISM. Ancora una volta, lo stand allestito dai <strong>Bersaglieri</strong><br />

ha registrato una notevole affluenza di cittadini sensibili<br />

alle problematiche che l’Associazione porta avanti<br />

con i vari programmi di assistenza e ricerca. La raccolta<br />

dei fondi è stata superiore alle aspettative, merito anche<br />

della simpatia mostrata dalla gente verso i fanti piumati,<br />

brillanti protagonisti del recente Raduno Nazionale.<br />

Il coordinatore della manifestazione<br />

Bers. Salvatore TRICARICO<br />

52<br />

Tradate (Va)<br />

Nelle foto la documentazione dell’impegno della locale<br />

Sezione ANB a favore della raccolta fondi per la Sclerosi<br />

svoltasi con la vendita delle mele dell’ottobre <strong>2010</strong>.<br />

Sergio Boni<br />

Cremona<br />

I <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB M.O. Giacomo Pagliari,<br />

sabato 23 ottobre <strong>2010</strong> hanno offerto in Galleria<br />

XXV aprile piante di ciclamini in cambio di un contributo<br />

a favore della sede di Bologna della Fondazione ANT (Associazione<br />

Nazionale Tumori) che porta avanti il Progetto<br />

Eubiosa per l’assistenza specialistica domiciliare in modo<br />

totalmente gratuito in tutti i giorni dell’anno a coloro che<br />

ne facciano richiesta.<br />

Il Presidente Mario Schiroli<br />

Teramo<br />

Il 9 e 10 ottobre la Sezione ANB ha collaborato con la<br />

Sezione AISM all’attività “ una mela per la vita” allestendo<br />

un centro raccolta fondi in Piazza Mazzini nel comune di<br />

Bellante. Nella foto il Presidente il Bers, Cantoresi Giovanni<br />

con i i simpatizzanti Loretone Linda e Candelori Fabio.


le nostre gioie a cura di Mario Galante<br />

Abano Terme (Pd)<br />

Il 3 settembre <strong>2010</strong> un<br />

gruppo di <strong>Bersaglieri</strong> ha<br />

consegnato un attestato della<br />

Regione Veneto al Bersagliere<br />

Aggiunto BISELLO,<br />

classe 1910 già dell’8°<br />

Reggimento il 29 luglio<br />

<strong>2010</strong> ha compiuto 100 anni.<br />

Nella foto la figlia Franca<br />

e i <strong>Bersaglieri</strong>: Lo Fiero,<br />

il Presidente Interregionale<br />

Nord Betti, Magro; a terra i<br />

<strong>Bersaglieri</strong>: Legnaro di Torreglia<br />

e Bert di Codroipo.<br />

Auguri vivissimi<br />

Ancona<br />

Il Bersagliere Daniele SIL-<br />

VESTRI, già dell’8° Reggimento<br />

e membro del<br />

Consiglio della Sezione,<br />

ha inviato la foto nel nipote<br />

Federico mentre corre<br />

felice in casa, con in testa<br />

il cappello piumato. Buon<br />

sangue non mente.<br />

Avezzano (Aq)<br />

Il Bersagliere Guido PER-<br />

ROTTA è orgoglioso di<br />

presentare alla Famiglia<br />

Cremisi, la nipotina Giulia<br />

la quale si è classificata<br />

con onore ad una gara di<br />

nuoto svoltasi nel complesso<br />

sportivo il “Pinguino”.<br />

Caltanissetta<br />

Il Bersagliere Mariano<br />

RUVUTUSO, ferito gravemente<br />

nella battaglia di<br />

Montelungo l’8 dicembre<br />

del 1943, ha compiuto 92<br />

anni. Il Direttivo della Sezione,<br />

accompagnato dalla<br />

Fanfara, gli ha fatto recentemente<br />

visita per la consegna<br />

della tessera associa-<br />

tiva. Auguri da tutta la famiglia<br />

cremisi.<br />

Cento (Fe)<br />

Il Bersagliere Ciano GE-<br />

MELLI in un momento di<br />

gioia mostra orgoglioso la<br />

sua nipotina Linda nel giorno<br />

del suo 2° compleanno.<br />

Cologne (Bs)<br />

Il Bersagliere Luigi<br />

UBERTI qui ritratto con il<br />

nipotino Lorenzo orgoglioso<br />

di presentare alla Famiglia<br />

Cremisi un futuro Bersagliere.<br />

Cologno al Serio (Bg)<br />

Il Bersagliere simpatizzante<br />

Roberto LEGRAMAN-<br />

TI, 1° cittadino del comune<br />

di Cologno al Serio è<br />

qui ritratto il giorno della<br />

nozze con la Signora Ilaria<br />

avvenuto il 17 settembre<br />

<strong>2010</strong>. Felicitazioni vivissime<br />

dalla Redazione.<br />

Crespino (Ro)<br />

Il Bersagliere Giorgio PA-<br />

PIN orgoglioso di far conoscere<br />

la nipotina Giorgia<br />

nel giorno del suo battesimo.<br />

Jesolo (Ve)<br />

La sposa Irene COMIN ritratta<br />

in mezzo a due <strong>Bersaglieri</strong>:<br />

Vittore, componente<br />

la Fanfara “Leopoldo<br />

Pellas” di Jesolo e Armando<br />

Consigliere della<br />

Sezione; rispettivamente<br />

padre e nonno , nel giorno<br />

in cui ha contratto matrimonio<br />

con il Signor Paolo.<br />

Auguri e felicitazioni vivissime.<br />

Livorno<br />

Il Bersagliere Ivo BRON-<br />

53


le nostre gioie a cura di Mario Galante<br />

DI, classe 1910, già del 3°<br />

Reggimento e ultimo socio<br />

vivente tra i fondatori della<br />

Sezione, ha compiuto 100<br />

anni. Attorniato dai figli,<br />

dai nipoti, dai bis nipoti,<br />

da qualche tris nipote. I soci<br />

della Sezione con la sorpresa<br />

della fanfara, hanno<br />

festeggiato il secolo di vita<br />

di Daniele. Auguri vivissimi<br />

dalla redazione di<br />

Fiamma Cremisi.<br />

Milano<br />

Il 27 dicembre del 2009,<br />

su proposta di altre amministrazioni,è<br />

stato insignito<br />

dell’Onorificenza di Cavaliere<br />

della Repubblica Italiana<br />

il Bersagliere Pietro<br />

Matteo CERIOTTI iscritto<br />

alla Sezione di Inveruno<br />

(MI) Consigliere e segretario<br />

Provinciale ANB di<br />

Milano. Il 2 giugno <strong>2010</strong>,<br />

su proposta di altre amministrazioni<br />

è stato insignito<br />

dell’Onorificenza di Cavaliere<br />

della Repubblica Italiana<br />

il Bersagliere Angelo<br />

CRIVELLI iscritto alla Sezione<br />

di Abbiategrasso<br />

(MI) Vice Presidente Provinciale<br />

ANB di Milano.<br />

Alle più vive felicitazioni<br />

dell’ANB milanese si aggiungano<br />

quelle di tutta<br />

l’ANB.<br />

Montelupone e<br />

Potenza Picena (Mc)<br />

Ai famigliari ed al<br />

Bersagliere cav. Attilio<br />

54<br />

MORGONI e Signora<br />

Irene Calamante che hanno<br />

festeggiato il 60° anniversario<br />

di matrimonio, i<br />

<strong>Bersaglieri</strong> della Sezione<br />

ANB esprimono felicitazioni<br />

ed auguri. Attilio,<br />

Bersagliere del 6° Reggimento,<br />

è un reduce della<br />

campagna di Russia ove è<br />

stato insignito dal Generale<br />

Gariboldi di un Encomio<br />

speciale; ferito gravemente<br />

nella battaglia del<br />

Don, è oggi tra i fondatori<br />

della Sezione di Montelupone,<br />

con tenace fibra bersaglieresca.<br />

Pastrengo (Ve)<br />

Il Bersagliere Vincenzo<br />

Rocco FINOCCHIETTI e<br />

la moglie Natascia insieme<br />

alla nipote Arianna<br />

nel giorno della sua Cresima.<br />

Pesaro<br />

Il Bersagliere Renato GE-<br />

SUATO è orgoglioso di<br />

presentare i nipoti Andrea e<br />

Alessandro e saluta gli<br />

amici della Fanfara dell’8°<br />

<strong>Bersaglieri</strong> dal 1961 al<br />

1963.<br />

Roma<br />

Il Bersagliere Carlo<br />

AGNELLO è orgoglioso<br />

di far conoscere alla famiglia<br />

cremisi la mascotte<br />

della Fanfara <strong>Bersaglieri</strong><br />

di Aprilia che in uniforme<br />

ha assistito alla sfilata del<br />

20 settembre <strong>2010</strong> a Roma<br />

Ruvo di Puglia (BA)<br />

Il 20 dicembre 2009 il bersagliere<br />

Fernando Damiani<br />

ha coronato il suo “sogno<br />

d’amore” con la signorina<br />

Patrizia Tenzone. L’evento<br />

è stato coronato dalla Fanfara<br />

di Altamura e dal<br />

Gruppo Femminile Cremisi<br />

della Sezione.<br />

S. Pietro di Legnago (Ve)<br />

Il Bersagliere Lino BEOZ-<br />

ZI , Vice Presidente della<br />

Sezione, ha festeggiato<br />

con la Signora Miranda il<br />

50° anniversario di matrimonio<br />

insieme a familiari<br />

e parenti. Bersagliereschi<br />

auguri.<br />

Il Bersagliere Giuseppe<br />

FAVAZZA ha festeggiato<br />

con la Signora Margherita<br />

e familiari il 50° anniversario<br />

di matrimonio. Bersagliereschi<br />

auguri.<br />

Spilimbergo (Pn)<br />

Il Bersagliere Joris DEL-<br />

L’ASIN, consigliere della<br />

Sezione, già facente parte<br />

della Fanfara dell’11°<br />

Reggimento, ed ora della<br />

Fanfara di Ceggia ritratto<br />

con la moglie Elisa il 26<br />

giugno <strong>2010</strong> giorno delle<br />

nozze. Auguri e felicitazioni<br />

vivissime dalla Redazione.


cariche sociali<br />

Alessandria<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo<br />

Provinciale del giorno 8 maggio<br />

<strong>2010</strong>, triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente:<br />

Pietro BOLOGNA. Vice: Mario<br />

BRANDOLINO. Consiglieri: Giovanni<br />

GREGGIO, Agostino PI-<br />

SCEDDA e Guido PETRON. Recapito<br />

Presidente: Via Piave, 11 –<br />

15121 Alessandria. Cell.<br />

340.9979700.<br />

Avezzano (Aq)<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo per il<br />

triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente Bernardino<br />

ROSATI. Vice: Loreto MA-<br />

RAGNA. Segretario: Franco CON-<br />

GIOTTI. Consiglieri: Santino CERA-<br />

SANI, Nello DI GIULIO e Mauro<br />

CANCELLI. Recapito Presidente:<br />

Via Monsignor Bagnoli, 11 – 67051<br />

Avezzano (Aq). Tel. 0863.21328cell.<br />

333.5085129.<br />

Bagni di Lucca (Lu)<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />

del 30 agosto <strong>2010</strong>, triennio<br />

<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Vittorio PIC-<br />

CHI. Vice: Giordano CASCI. Segretaria:<br />

Cristiana GUIDI. Consiglieri:<br />

Edoardo CONTRUCCI, Michele<br />

MARCHESCHI, Simone TARDEL-<br />

LI e Paolo UTTIERI. Recapito Presidente:<br />

Via della Chiesa, 77 – S. Pancrazio<br />

(Lu). Tel. 0583.578790 – cell.<br />

339.6052316.<br />

Civitanova Marche (MC)<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Regionale<br />

per il triennio <strong>2010</strong>-2012.<br />

Presidente: Fernando PEZZOLA.<br />

Vice: Giuseppe PIZZUTI. Segretario<br />

Mariapace PADALINO. Consiglieri:<br />

Silvano BALDARELLI, Stefano<br />

BELLAGAMBA, Antonio<br />

CARDINALI, Giordano GUER-<br />

RIERI e Giuseppe PALANCA. Recapito<br />

Presidente: Via Migliarino,<br />

1/B - 62012 Civitanova Marche<br />

(MC) Tel. 0733.814231.<br />

Cuneo<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />

del 10 settembre <strong>2010</strong>, triennio<br />

<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Valerio<br />

ABBA’.Vice: Pietro MONTIS. Consiglieri:<br />

Andrea BOLLA, Eraldo EU-<br />

LA, Giancarlo MASSA, Giuseppe<br />

GOLETTO, Mario PELLEGRINO e<br />

Angelo TANCA. Recapito Presidente:<br />

Via Castelletto Stura, 154 Frazione<br />

Madonna Delle Grazie - 12100<br />

CUNEO. Cell. 338.8974300.<br />

Feltre (Bl)<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />

del 28 luglio <strong>2010</strong>, triennio<br />

<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Erminio PA-<br />

NAZZA. Vice: Luigi CENTA. Segretario:<br />

Andrea DAPOZ. Consiglieri:<br />

Gerardo DE GERARDI, Silvio<br />

MARCA e Luciano DAL ZOTTO.<br />

Recapito Presidenza: Via Segusini,<br />

2/D - 32032 - Feltre (BL) Tel.0439<br />

302679 cell. 329.2086295.<br />

Lucca<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo<br />

Provinciale del 25 giugno <strong>2010</strong>,<br />

triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente:<br />

Carlo ZUMBO. Vice: Gabriella<br />

RAVERA BALDINI. Segretario:<br />

Marco DELLA LUNGA. Consiglieri:<br />

Cristiano LUCCHESI, Vittorio<br />

PICCHI, Franco RICCI,<br />

Umberto STEFANI e Giorgio<br />

VIETINA. Recapito Presidente:<br />

Via S. Giustina, 17 - 55100 Lucca.<br />

Tel. 0583.493732 - cell.<br />

329.4040116.<br />

Montella (Av)<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />

per il triennio <strong>2010</strong>-2012.<br />

Presidente: Rino Damiano DE STE-<br />

FANO. Vice: Antonio CONTINO.<br />

Segretario: Francesco MARINARI.<br />

Consiglieri: Giuseppe DELLI BOVI,<br />

Massimo SAVINO, Gerardo PIZZA e<br />

Aurelio DRAGONETTI. Sezione:<br />

tel. 0827.61087 fax 0827.61618.<br />

Cell. Presidente: 320.7239858.<br />

Pescara<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo<br />

Provinciale del 21 marzo <strong>2010</strong>,<br />

triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente:<br />

Giuseppe PERROTTA. Vice: Lino<br />

DI MATTEO. Segretario Sandro<br />

DI CRISTOFORO. Consiglieri:<br />

Azelio BIGINI, Fiorenzi D’EMI-<br />

LIO, Marcello DI MATTEO, Alberto<br />

DI MICHELE, Giuseppe<br />

FERRARI e Domenico MARTE-<br />

LOTTA.<br />

San Donà di Piave (Ve)<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />

del 21 giugno <strong>2010</strong>, triennio<br />

<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Fausto NIE-<br />

RO. Vice: Francesco PERISSINOT-<br />

TO. Segretario: Mauro CATTAI.<br />

Consiglieri: Eddy RINALDO, Luigino<br />

DONE’, Bruno GUIOTTO, Andrea<br />

MAZZON, Emanuele MEROT-<br />

TO, Domenico ALBANESE, Simonetto<br />

LUCA e Mauro CATTAI. Re-<br />

capito Presidenza: Via Svazia, 2 -<br />

30027 San Donà di Piave (Ve) tel.<br />

331 5095270.<br />

San Vincenzo (Li)<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />

del 10 agosto <strong>2010</strong>, triennio<br />

<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Doriano VE-<br />

RANI. Vice: Lauro BOCELLI. Segretario<br />

Giuseppe PELLEGRINI.<br />

Consiglieri: Mario BELLUCCI, Mario<br />

BENACCHI, Giuseppe GORI,<br />

Pier Luigi MACCANTI e Francesco<br />

PISTOCCHI. Recapito Segretario:<br />

Via Rossini, 7/A - S. Vincenzo (Li).<br />

Cell. 347.2926821.<br />

Sassari<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />

per il triennio <strong>2010</strong>-2012.<br />

Presidente: Giovanni Battista<br />

MANCA. Vice: Giovanni DELED-<br />

DA. Amministratore: Tonino OR-<br />

RU. Segretario: Giovanni Battista<br />

NEGROTTI. Consiglieri: Giuseppe<br />

SCIRRU, Giuseppe LELLA, Giovanni<br />

Battista SINI, Arcangelo<br />

SPANU, Marco BIANCHINA, Italo<br />

MOTRONI e Davide CAMPUS.<br />

Recapito Presidente: Via Filippo Figari,<br />

5 – 07100 Sassari cell.<br />

329.6166420.<br />

Soragna (Pr)<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />

per il triennio <strong>2010</strong>-2012.<br />

Presidente: Lino BELLINI. Vice:<br />

Gianni GIORDANI. Consiglieri: Tullio<br />

BASINI, Claudio FRATI e Giovanni<br />

CASTAGNOLI. Recapito Presidente:<br />

Frazione Carzeto, 140 –<br />

43019 Soragna (Pr)<br />

Teramo<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo<br />

Provinciale del 14 settembre <strong>2010</strong>,<br />

triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente:<br />

Contardo CIABO’. Vice: Antonio<br />

DI UBALDO. Segretario: Mauro<br />

LORETONE. Consiglieri: Pietro<br />

LALLONI, Vincenzo NOCELLA e<br />

Camillo TESEO.<br />

Teramo<br />

Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />

del 26 febbraio <strong>2010</strong>, triennio<br />

<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Giovanni<br />

CANTORESI. Vice: Carlo TIBE-<br />

RI. Segretario: Mauro LORETO-<br />

NE. Consiglieri: Pietro CIUTTI,<br />

Luca MAGNINI, Antonio SOTTA-<br />

NELLI, PierCarlo CARDARELLI,<br />

Marcello PIROCCHI e Benito<br />

SOTTANELLI.<br />

55


i nostri lutti a cura di Mario Galante<br />

Agrate Brianza (MB)<br />

Bersagliere Giuseppe<br />

BALCONI, nato il 10 agosto<br />

1931, già del 1° Reggimento<br />

ed a Roma negli anni<br />

’50, è deceduto il 23 settembre<br />

2009. La moglie, le<br />

figlie e i nipoti lo ricordano<br />

con tanto affetto.<br />

Borgo Sabotino (Lt)<br />

Bersagliere Francesco<br />

DELLA BONA, classe<br />

1921 già del 1° Reggimento,<br />

è stato un socio attivo,<br />

responsabile ed ha partecipato<br />

a tutti i raduni, è deceduto<br />

il 12 giugno <strong>2010</strong>.<br />

Carsoli (Aq)<br />

Bersagliere Angelo MAR-<br />

56<br />

CANGELI, classe 1924,<br />

già del 3° Reggimento, è<br />

deceduto il 21 luglio <strong>2010</strong>.<br />

Cernusco sul Naviglio<br />

(Mi)<br />

Bersagliere Carlo RAZZINI,<br />

nipote del Ten. Col. Paride<br />

RAZZINI, due Medaglie<br />

d’Argento sul Carso e di cui<br />

la Sezione porta il nome, è<br />

deceduto il 24 giugno <strong>2010</strong>.<br />

Conegliano (Tv)<br />

Bersagliere Tommaso<br />

MANGINI, classe 1923<br />

combattente nell’ultimo<br />

conflitto mondiale nel I Btg.<br />

Autonomo “Mussolini” e<br />

Presidente della Sezione, è<br />

deceduto il 19 luglio <strong>2010</strong>.<br />

Feltre (Bl)<br />

Bersagliere Luigi ZOL-<br />

LET, classe 1921, già del<br />

7°, del 9° e quindi dell’8°<br />

Reggimento e prigioniero<br />

ad El Alamein. Per molti<br />

anni Consigliere attivo della<br />

Sezione e uomo esemplare,<br />

ci ha lasciato il 25<br />

aprile <strong>2010</strong>.<br />

Fermo (AP)<br />

Bersagliere Giorgio PRO-<br />

PERZI, classe 1931, per<br />

oltre 30 anni Presidente<br />

della Sezione, incarico<br />

che ha espletato con dedizione<br />

e passione; gli<br />

iscritti lo ricordo con molto<br />

affetto.<br />

Ferrara<br />

Bersagliere Giacomo LI-<br />

BANORI, classe 1923,<br />

combattente nel secondo<br />

conflitto mondiale ed assiduo<br />

frequentatore della Sezione,<br />

è deceduto il 19 settembre<br />

<strong>2010</strong>.<br />

Figline Valdarno (Fi)<br />

Bersagliere Pier Silvano<br />

DECEMBRI, classe 1921,<br />

già del 6° Reggimento,<br />

combattente sul fronte<br />

Russo, è deceduto il 27 luglio<br />

2009.<br />

Firenze<br />

Bers. OTTANELLI Faliero,<br />

nato il 30/06/1923 é<br />

deceduto 01/11/<strong>2010</strong>; già<br />

del 6° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>;<br />

iscritto alla nostra<br />

Sezione dal 1960 per oltre<br />

50 anni.


i nostri lutti a cura di Mario Galante<br />

Jesi (An)<br />

Bersagliere Giovanni CA-<br />

NONICO, nato il 8.4.1919<br />

socio della Sezione dal<br />

1977, è deceduto il 12 novembre<br />

2009.<br />

Lendinara (Ro)<br />

Bersagliere Walter PEC-<br />

CHIELAN, nato il<br />

28.03.1949, socio attivo<br />

della Sezione, è deceduto<br />

il 10 aprile <strong>2010</strong>.<br />

Modena<br />

Bersagliere Bruno BER-<br />

TOLI, classe 1919, già del<br />

9° Reggimento e dal 1947<br />

socio della Sezione, è deceduto<br />

il 4 settembre <strong>2010</strong>.<br />

Prima di essere catturato<br />

dal nemico distrusse il piumetto<br />

edin seguito partecipò<br />

a tutti i Raduni con il<br />

Fez!<br />

Montella (Av)<br />

Bersagliere Giuseppe<br />

PASCALE, classe 1930,<br />

già dell’8° Reggimento,<br />

è deceduto il 16 ottobre<br />

2003.<br />

Ponte di Piave<br />

Salgareda (Tv)<br />

Bersagliere Eugenio PIO-<br />

VESAN, classe 1937,<br />

Consigliere ed attivo collaboratore<br />

della Sezione, è<br />

deceduto nel <strong>2010</strong>.<br />

Sacile (Pn)<br />

Bersagliere Filippo CHI-<br />

MENTI, classe 1934, vice<br />

Presidente e punto di riferimento<br />

per tutti, è deceduto<br />

dopo lunga sofferenza nel<br />

mese di luglio <strong>2010</strong>. Condoglianze<br />

alla Famiglia da tutti<br />

i bersaglieri della Sezione.<br />

San Daniele del Friuli<br />

(Ud)<br />

Bersagliere Giovanni<br />

TURNI, classe 1948, già<br />

del 1° Reggimento, Consigliere<br />

di Sezione per vari<br />

mandati e Benemerito per<br />

l’attività svolta, è deceduto<br />

il 3 luglio <strong>2010</strong>.<br />

Torino<br />

Bersagliere Aldo CANTA-<br />

MESSA, classe 1947, già<br />

Sergente del 2° Governolo<br />

e Presidente della Sezione è<br />

deceduto il 2 agosto <strong>2010</strong>.<br />

Bersagliere Raffaele LI-<br />

GUORI, classe 1934, già<br />

del 67° “Fagarè” è stato<br />

assiduo e fattivo socio, è<br />

deceduto il 4 maggio <strong>2010</strong>.<br />

Urgnano (Bg)<br />

Bersagliere Giuseppe PAS-<br />

SI, classe 1935 già del 1°<br />

Reggimento ha ricoperto la<br />

carica di Alfiere con grande<br />

impegno, è deceduto il<br />

10 luglio <strong>2010</strong>.<br />

Bersagliere Giovanni PEZ-<br />

ZOLI classe 1932 già dell’8°<br />

Reggimento da 55 anni<br />

stimato ed apprezzato<br />

socio, ci ha lasciato il 30<br />

agosto <strong>2010</strong>.<br />

57


ecensioni e ultime notizie<br />

Rovati Angelo:<br />

La Sezione di Pavia<br />

fra cronaca e storia.<br />

Edizione a cura dell’Autore.<br />

Pagg. 104, illustrato.<br />

S.I.P. e data.<br />

Il volumetto<br />

è stato pubblicato<br />

in occasionedell’85°anniversario<br />

della<br />

fondazione<br />

della Sezione<br />

ANB Ettore<br />

Comi di Pavia,<br />

del 174°<br />

anniversario<br />

della costituzione del Corpo e per<br />

non dimenticare i commilitoni caduti<br />

in armi.<br />

L’Autore ha saputo trarre frutto<br />

dalla collaborazione di diversi personaggi<br />

pavesi, autentici cultori del<br />

bersaglierismo locale e: la Dr.ssa Loredana<br />

Crotti e la Prof.ssa Paola<br />

Chiesa; i <strong>Bersaglieri</strong> Abbiati e Bernuzzi;<br />

il Col. Raffaele Babuscio nonché<br />

il qualificato Dr. Mino Milani<br />

hanno assiduamente offerto la loro<br />

opera di ricercatori di dati, notizie,<br />

fotografie, documenti ufficiali e di revisori.<br />

Una sia pur rapida lettura offre<br />

l’immagine di personaggi locali quali<br />

il Negri, Paglino, Galazzetti e Calderara,<br />

che alla guisa del Comi, di Razzini,<br />

Baroni e Crotti hanno generosamente<br />

offerto ai cittadini pavesi quel<br />

qualcosa che unisce e rende simpatico<br />

il nostro corpo.<br />

Sono immagini genuine, racconti<br />

dal vivo, autentiche testimonianze<br />

dei momenti salienti della<br />

nascita della Sezione <strong>Bersaglieri</strong><br />

pavese che rappresenta una struttura<br />

viva della città; una città che generosamente<br />

ha collaborato all’organizzazione<br />

nel settembre del<br />

1968 del 1° Raduno <strong>Bersaglieri</strong> di<br />

Pavia e manifestato la sua simpatia<br />

per il Corpo durante la posa del busto<br />

di Bersagliere a Piazza Berengario.<br />

58<br />

MORCELLINI Gianni:<br />

Sulla via di Alessandria.<br />

Gruppo Albatros Il Filo S.r.l.<br />

Roma <strong>2010</strong>.<br />

Pagg. 334. € 15,90.<br />

Con questo<br />

volume l’Autore<br />

ci riporta<br />

in Africa<br />

Settentrionale<br />

ed il romanzo,perché<br />

di un avvincenteromanzo<br />

si<br />

tratta, descrive<br />

attraverso<br />

i diari dei tre protagonisti una guerra<br />

che ha visto impegnati, da una parte<br />

e dall’altra, eserciti decisi a portare<br />

fino in fondo un compito tragico:<br />

quello dell’uomo contro l’uomo. Ed<br />

i tre protagonisti: Ferri, Mori e Bonini,<br />

ci riportano sull’esotico sfondo<br />

di dune ed oasi nel pieno del torrido<br />

deserto nordafricano e ricordano di<br />

aver difeso fino all’ultimo le posizioni<br />

dell’Asse, minacciate dall’avanzata<br />

britannica. L’originale<br />

scelta narrativa proietta il lettore direttamente<br />

sul fronte di El Alamein,<br />

ove sono scomparse intere nostre divisioni,<br />

il fior fiore di interi reparti<br />

di giovani arditi, artiglieri, bersaglieri,<br />

cavalieri, carristi, genieri, fanti,<br />

paracadutisti e di addetti ai servizi<br />

che profusero nell’immane lotta il<br />

meglio delle loro energie.<br />

Leggendo questo interessante libro<br />

si percepisce l’atmosfera del deserto<br />

con il suo silenzio cupo e stagnante<br />

che domina sterpi arse , dune<br />

tondeggianti e flagellate dal vento,<br />

il sole accecante, la pianura desolata<br />

priva di senso e misteriosa,<br />

qua e là punteggiata di macchie di<br />

bassi cespugli polverosi, sconvolti,<br />

anche loro dai colpi di artiglieria<br />

che tutto distruggono. E’ interessante<br />

seguire le fasi del racconto e<br />

le vicissitudini dei tre protagonisti,<br />

due bersaglieri ed un Cappellano<br />

che catturano il lettore con le loro<br />

gesta e vicissitudini, dai toni dram-<br />

matici e psicologicamente intrisi da<br />

forti sentimenti. I tre caratteri che<br />

dagli altrettanti diari tanto pregni<br />

d’umanità, quanto differenti fra loro,<br />

s’impressionano nella memoria<br />

e riaffiorano, oltre la lettura, nella<br />

quotidianità di oggi.<br />

Ben riferisce il Dott. Mario Protano<br />

nella centrata Prefazione ...essi ci<br />

parlano, senza retorica alcuna e con<br />

spirito di verità del vissuto dei nostri<br />

bersaglieri in quel teatro di operazioni.<br />

Ci rammentano la fede, il coraggio<br />

morale e l’eroismo del soldato<br />

italiano nell’ora suprema della prova<br />

e sottolinea che intensa, degna ed<br />

ammirevole è la figura di Don Ugo<br />

Ferri, un sacerdote vero; un cappellano<br />

autentico, il quale risalta per una<br />

Fede viva e sincera che, ogni giorno,<br />

diviene carità ed amore, solidarietà e<br />

preghiera.<br />

Come non ricordare il Sergente Giovanni<br />

Mori, con la sua fiducia nella<br />

Patria, il suo degno senso dell’onore,<br />

il suo altruismo, i suoi sentimenti<br />

d’affetto e di pietà verso i suoi compagni;<br />

quand’egli descrive i bersaglieri<br />

e i loro caratteri ed il Capitano<br />

Carlo Bovini poi, splendida figura<br />

d’ufficiale ricca d’umanità, capacità e<br />

sensibilità che desta ammirazione. La<br />

densità umana di questi caratteri che<br />

l’autore descrive toccano l’animo nel<br />

profondo.<br />

Le pagine di Marcellini ripropongono<br />

il tragico interrogativo della fine<br />

di molti nostri bersaglieri nelle<br />

sconfinate asperità del deserto e la<br />

guerra ritorna, crudele, attraverso le<br />

testimonianze dei diari dei tre protagonisti<br />

che riportano non parole, ma<br />

fatti; storie che hanno costruito un<br />

Monumento, ed un invito a effettuare<br />

un pellegrinaggio si, ma d’amore,<br />

a quello eretto da Paolo Caccia Dominioni<br />

nel dopo guerra in pieno<br />

deserto, in prossimità della stazioncina<br />

ferroviaria di El Alamein nei<br />

pressi del quale insiste anche quello<br />

– lapidario - del 7° <strong>Bersaglieri</strong> che<br />

recita Mancò la fortuna non il valore.<br />

Alfredo Terrone


ecensioni e ultime notizie<br />

GAETANO PROTA, Quando<br />

abbiamo tempo non abbiamo<br />

più tempo Poesie e pensieri II<br />

Volume - Istituto Grafico<br />

Editoriale Italiano, Napoli <strong>2010</strong>,<br />

pp. 176, € 15,00.<br />

Rileggendo<br />

questo volume<br />

che il<br />

Bersagliere<br />

Gaetano Prota<br />

ha fatto recapitare<br />

in<br />

Redazione<br />

colpisce l’illuminatapresentazione<br />

del Dr. Rodolfo<br />

Rubino che, ritornando a quanto<br />

aveva attentamente letto e riordinato<br />

secondo il suo metodo, aveva deciso<br />

di presentare non solo il libro in<br />

quanto tale, ma di avvicinare al lettore<br />

lo stesso poeta che per molti versi,<br />

per quell’attaccamento alla sua avventurosa<br />

vita e soprattutto all’amore,<br />

sente a lui profondamente vicino.<br />

Sulla seconda aletta di questo suo<br />

“Poesie e Pensieri 1956-2003”, c’è<br />

una sua massima che anticipa tutta la<br />

saggezza di cui Prota si avvale:<br />

“Si muore davvero quando le speranze<br />

muoiono“,<br />

confermata da quell’altro verso che<br />

recita:<br />

“Un uomo che non spera è morto<br />

prima di morire”.<br />

E la morte gli è sempre presente,<br />

sempre vicina, non gli fa paura; è un<br />

traguardo che tutti dobbiamo tagliare<br />

ed è solo questione di tempo, ma ci<br />

invita a considerarla sempre presente,<br />

pronta a portarci in un mondo forse<br />

migliore, nella speranza dell’eternità.<br />

L’evoluzione del poeta è confermata<br />

sia nella poesia napoletana che di<br />

quella in lingua; ci sono poesie dove<br />

canta l’amore per la sua donna a tutto<br />

il mondo e con infinita gioia lo grida<br />

in Nu suonno:<br />

“Ammore, ammore mio, quanto sì<br />

bella<br />

Sì doce comma ‘nu suonno ca se sonna<br />

‘Nu suonno ‘e primmavera ‘mbarzamata<br />

‘<br />

Nu suonno ca m’àccire senza morte<br />

‘Nu suonno ca me strazia chianu<br />

chianu<br />

Rubino ricorda ancora che per Prota<br />

la notte rappresenta la vita che forse<br />

è troppo breve e lui la vorrebbe eterna<br />

per il suo grande amore. Ma come<br />

si può in un breve scritto parlare di<br />

un poeta? Sostiene infatti che dovrebbe<br />

soffermarsi su ogni poesia e tesserne<br />

le lodi, ma poi toglierebbe al<br />

lettore il piacere di trovare in quei<br />

versi momenti di gioia, di vita, di<br />

passione e soprattutto d’amore che<br />

oggi un’umanità così distratta, così<br />

angosciata, così infelice ha smarrito.<br />

Sottolinea inoltre che non potrà dimenticare<br />

Prota, nelle sue vesti di<br />

nonno bersagliere che vive per i suoi<br />

adorati Gaetano, Emanuela ed Alessandro<br />

che compaiono in tutto il loro<br />

splendore: ad esempio cita i dolci<br />

versi dedicati alla piccola Fragolina :<br />

Piccolo sole, sei le gioie che verranno<br />

Perla di rugiada che odori d’eterno<br />

Sei un angelo caduto dal tetto del<br />

cielo ...<br />

La poesia di Prota non ha confini, la<br />

si trova inoltre limpida e felice nei<br />

suoi Pensieri, frutto di una saggezza<br />

e di un’esperienza di vita pienamente<br />

vissuta e soggiunge, commentando<br />

questi versi:<br />

La fama arriva dopo la morte<br />

La fame...arriva prima!<br />

Ma non si tratta solo di un volume di<br />

poesie, in questo suo secondo volume<br />

Gaetano Prota ha cercato nella storia<br />

ed ha trovato un papa nella sua famiglia:<br />

Clemente XI, al secolo Gian<br />

Francesco Albani dei nobili di Urbino,<br />

uomo di grande valore il cui pontificato<br />

risale ai tumultuosi anni dell’inizio<br />

del 1700 fino al 1721 e quasi<br />

scusandosi aggiunge di aver cercato<br />

di documentare quanto in suo possesso<br />

per affermare questa sua nobile<br />

appartenenza.<br />

Ha riportato altresì una lettera di compiacimento<br />

pervenutagli dal presidente<br />

della Repubblica Carlo Azelio<br />

Ciampi, non ché una rarissima riproduzione<br />

, per la prima volta pubblicata<br />

in Italia, del “Padre Nostro” in aramaico<br />

e tante altre piacevolissime cose.<br />

In questo contesto ci piace riportare il<br />

finale della poesia ‘O berzagliere :<br />

E corre, corre, corre...<br />

E corre doppo morto<br />

E quanno arriva là<br />

S’arrapene tutt’ e pporte<br />

E Isso dice ...trase...<br />

Sì berzagliere e trase!<br />

Ca tu sì degno è Dio.<br />

Ci uniamo al Rubino nell’augurare a<br />

Gaetano Prota di continuare a scrivere<br />

sempre, a scrivere di tutto, sia di<br />

Napoli e del suo mare, della natura,<br />

del cielo, degli alberi, dei fiori, delle<br />

stelle, sia della morte che non ci fa<br />

paura, ma soprattutto del suo immenso<br />

amore, vivo e palpitante, per la sua<br />

meravigliosa e carissima Eva.<br />

Dalla Presentazione<br />

di Rodolfo Rubino<br />

Vito LARAIA: Lungo il filo della<br />

memoria. Pagg. 135, Potenza,<br />

<strong>2010</strong>, S.I.P.<br />

Quando si<br />

narrano episodi<br />

di vita<br />

vissuta, specialmente<br />

di<br />

guerra, si rischia<br />

di cadereinvolontariamente<br />

in<br />

una retorica<br />

che, a volte,<br />

fa dubitare<br />

della veridicità di quanto scritto. Non<br />

succede quanto si legge questo libro<br />

scritto da Laraia, un Bersagliere, un<br />

nonno Bersagliere che, sollecitato dal<br />

nipote Luigi, ha deciso di affidare alle<br />

stampe i suoi ricordi di vita vissuta<br />

nei reparti bersaglieri nel corso dell’ultimo<br />

conflitto, una testimonianza<br />

umana e storico rievocativa che si distacca<br />

dagli abituali diari di guerra<br />

proprio per il messaggio che se ne<br />

trae e soprattutto per la personalità ed<br />

il nome dell’Autore, Presidente onorario<br />

dell’ ANB Basilicata.<br />

59


ecensioni e ultime notizie<br />

Laraia ha fatto appello alla sua memoria<br />

e ne ha tratto uno spaccato di<br />

vita che inizia, quasi una premessa,<br />

dal capitolo riferito al ...passaggio dal<br />

cappello universitario a quello piumato<br />

da Bersagliere, un cappello fortemente<br />

voluto e cementato al 2° Reggimento<br />

<strong>Bersaglieri</strong> allora di stanza in<br />

Roma in quella caserma che ora è sede<br />

della Presidenza dell’ANB.<br />

La memoria di Laraia è fervida e puntualmente<br />

descrive i trasferimenti nella<br />

capitale per raggiungere un reparto<br />

di formazione allora in via Lepanto e<br />

destinato in Grecia; il viaggio in treno<br />

per raggiungere Bari, l’imbarco per<br />

Durazzo, poi Spalato quindi Ragusa<br />

ed il lungo e difficile trasferimento attraverso<br />

le montagne dell’Erzegovina<br />

e della Bosnia. Non manca di citare la<br />

parentesi ospedaliera per malattia,<br />

frazionata fra Fiume, Potenza e quindi<br />

il rientro al reparto che ritrova a<br />

Varcar Vakuf, nel cuore della Bosnia<br />

ove è subito impegnato con il XXXI<br />

Battaglione <strong>Bersaglieri</strong> contro i partigiani<br />

locali che tentavano di occupare<br />

importanti nodi strategici.<br />

Il diario prosegue con la descrizione<br />

della battaglia, della ferita riportata in<br />

combattimento e della ritirata verso<br />

Petrovac con successivo ricovero<br />

ospedaliero e rientro nella sua amata<br />

Potenza, ove frequenta il Corso Allievi<br />

ufficiali per essere destinato in Russia.<br />

L’evolversi degli avvenimenti lo vede<br />

trasferito a Faenza presso il 30° Btg.<br />

<strong>Bersaglieri</strong>, poi a Casola Valsenio<br />

con il 6° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong> ed<br />

all’annuncio dell’Armistizio, dopo<br />

aver provveduto al sotterramento delle<br />

armi, la licenza illimitata. Il libro<br />

si legge volentieri perché emerge come<br />

veicolo di memorie intessute dalle<br />

sofferenze dei bersaglieri tormentati<br />

dal gelo e dall’inedia, ma è anche<br />

la testimonianza di chi ha vissuto e<br />

sofferto quella tragedia da protagonista;<br />

un protagonista che si è calato<br />

nella sofferenza altrui e trasmette<br />

emozioni con spontanea semplicità<br />

nel ricordo dei tanti Caduti su tutti i<br />

fronti di guerra.<br />

Un’ultima annotazione riferita al La-<br />

60<br />

raia; alla fine della guerra, dopo la<br />

parentesi dedicata allo studio ed al<br />

conseguimento della laurea, si dedicò<br />

appassionatamente non solo alla professione,<br />

ma con frenetico dinamismo<br />

alla riorganizzazione nell’intera<br />

Regione della Associazione <strong>Bersaglieri</strong><br />

che ha portato ad elevati livelli.<br />

Il volume può essere richiesto all’Avv.<br />

Vito Laraia, Piazza B. Bonaventura,<br />

10 – 85100 Potenza.<br />

Alfredo Terrone.<br />

Carzano: un sogno infranto, un<br />

sacrificio da ricordare<br />

Il Bollettino di guerra del 19 settembre<br />

1917 firmato Cadorna, portava<br />

una notizia apparentemente di poco<br />

peso nella sua esasperante laconicità:<br />

“In direzione Carzano (Valsugana) un<br />

nostro reparto riusciva a spingersi oltre<br />

le linee nemiche del torrente Maso e vi<br />

catturava 200 prigionieri”. L’episodio<br />

del tutto insignificante nella macroscopica<br />

economia di una guerra che durava<br />

ormai da 3 anni non ebbe alcun seguito,<br />

per cui rimase isolato e liquidato<br />

in pochissime glaciali parole. Lo spirito<br />

di E. M. Remarque di “All’Ovest<br />

niente di nuovo” ebbe valida conferma<br />

nella fredda ufficialità dei Bollettini di<br />

guerra. Queste parole scrivevo anni fa<br />

nel presentare la gara ciclistica Carzano-Primiero,<br />

che celebrava 1’80’ anno<br />

di fondazione di una società sportiva,<br />

quel “Veloce Club Trentino 1887” che<br />

mascherava, dietro parvenze frivole,<br />

l’aspirazione di un irredentismo trentino<br />

mai domo. La corsa ciclistica partiva<br />

appunto da Carzano, dove nella notte<br />

tra il 17 e il 18 settembre del 1917 si<br />

era consumato il sacrificio eroico e<br />

purtroppo inutile del 72° Battaglione<br />

<strong>Bersaglieri</strong> facente parte della IV Brigata<br />

<strong>Bersaglieri</strong> agli ordini del Gen.<br />

Piola Caselli e terminava a Primiero<br />

dove un monumento di grezza pietra<br />

locale ricordava il benvenuto che la<br />

popolazione di quella borgata aveva<br />

dato ai <strong>Bersaglieri</strong>.<br />

A Carzano, lindo paesino di una<br />

martoriata Valsugana, una lapide<br />

marmorea addita ai “nuovi figli d’Italia”<br />

il sublime ed eroico sacrificio,<br />

purtroppo da molti sconosciuto che la<br />

sezione ANB di Trento annualmente<br />

ricorda con un commosso pellegrinaggio.<br />

Vale la pena riassumere brevemente<br />

le vicende di quella tragica<br />

notte unicamente per esaltare, togliendolo<br />

da un colpevole oblio, il sacrificio<br />

dei numerosi <strong>Bersaglieri</strong> del<br />

Maggiore Ramorino, immolatisi per<br />

la Patria, non dimenticati, ma certamente<br />

non degnamente ricordati. La<br />

vicenda ebbe inizio il 12 luglio quando<br />

un sottufficiale cieco, tale Milenick,<br />

dal proprio avamposto di Carzano,<br />

oltrepassato nei cuor della notte il<br />

torrente Maso, si era presentato alle<br />

nostre prime linee dicendosi “parlamentare”<br />

incaricato di consegnare al<br />

comando italiano un plico segreto per<br />

conto di “Paolino” suo comandante<br />

di battaglione. Il plico, subito recapitato<br />

al Magg. Finzi dell’Ufficio Informazioni<br />

della I Annata, conteneva<br />

una dettagliata descrizione delle postazioni<br />

di reparti e bocche da fuoco<br />

nemiche che il Magg. Finzi volle far<br />

controllare e furono riscontrate esatte.<br />

Prima di prestar fede alla ghiotta<br />

occasione, volle però conoscere il<br />

fantomatico “Paolino”. S’incontrò<br />

con lui più volte nella terra di nessuno<br />

e venne a sapere che “Paolino” era<br />

il Capitano di origine serba, dott.<br />

Ljudevik Pivko, nato a Pettau (Jugoslavia)<br />

nel 1880, insegnante presso<br />

l’Istituto Magistrale di Marburgo ove<br />

viveva con la moglie e quattro figli e<br />

ove mori nel 1937. Questi, convinto<br />

della serrata propaganda che il nostro<br />

Comando Supremo diffondeva con<br />

volantini tra i soldati austriaci delle<br />

varie nazionalità irredentiste (servi,<br />

czeki, boemi e bosniaci) perché si ribellassero<br />

e contribuissero allo<br />

smembramento dell’impero, aveva<br />

organizzato segretamente un fronte di<br />

resistenza raccogliendo l’adesione di<br />

una cinquantina di ufficiali e di alcuni<br />

soldati molto fidati, con i quali<br />

aveva costituito una compagnia segreta<br />

“Libertà o morte”. Il Pivko pertanto,<br />

disponeva di una fitta e sicura<br />

rete di informatori che lo aggiornavano<br />

sulla dislocazione e consistenza


ecensioni e ultime notizie<br />

dei reparti, sulla disponibilità di munizionamenti,<br />

sul traffico militare alla<br />

stazione di Trento, ecc. Le notizie le<br />

trasmetteva in incontri col Finzi e, a<br />

maggior garanzia della lealtà della<br />

sua cosciente “mala” azione che aveva<br />

lo scopo di servire solo la sua vera<br />

patria, la Serbia, fece conoscere alcuni<br />

dei suoi ufficiali come lui votati alla<br />

stessa causa per la quale erano<br />

consapevoli di rischiare la forca.<br />

Il Pivko, comandante di battaglione<br />

di prima linea sulla sponda sinistra<br />

del Maso, si diceva pronto e disposto<br />

a facilitare la sorpresa e, tagliando i<br />

fili del telefono e del telegrafo, a disattivare<br />

la corrente nei reticolati, ad<br />

allargare e rinforzare il ponte sul Maso<br />

per renderlo più agevole al passaggio<br />

delle nostre truppe, a neutralizzare<br />

per qualche ora le sentinelle versando<br />

narcotico nel rancio o dando<br />

grappa con sonnifero; tutte cose poi<br />

realmente avvenute. Egli, in accordo<br />

con Finzi ed i suoi collaboratori, aveva<br />

steso un piano operativo che prevedeva<br />

il raggiungimento nella prima<br />

fase di venti obiettivi. In tale piano<br />

rientrava la collaborazione volontaria,<br />

come accompagnatori delle guide o<br />

comandanti dei gruppi di primo assalto<br />

di diversi ufficiali trentini, che, se<br />

presi, avrebbero fatto la fine di Cesare<br />

Battisti, tra quest: Delaiti Mattei, Scotomi,<br />

Fiorio e Prato cui sorrideva<br />

l’idea di poter entrare nella loro Trento<br />

finalmente redenta. Il Magg. Finzi,<br />

il suo superiore dell’Ufficio Informazioni<br />

Col. Tullio Marchetta, trentino,<br />

e lo stesso Gen. Cadorna che, informato<br />

dell’operazione aveva dato il<br />

suo assenso, erano convinti che il colpo<br />

di mano avrebbe portato alla liberazione<br />

di Trento e forse alla fine anticipata<br />

della guerra. Per essa Cadorna<br />

aveva messo disposizione le forze<br />

necessarie affidando il comando della<br />

VI Armata al Gen. Donato Etna che<br />

non fece mistero del suo scetticismo<br />

sull’esito dell’operazione. A sua volta<br />

il Gen. Etna affidò il comando della<br />

Divisione di testa che doveva essere<br />

di rincalzo al battaglione d’assalto<br />

guidato da Finzi e da Pivko stesso e<br />

sfruttarne il successo avanzando celermente<br />

su Borgo e Levito e, si sperava,<br />

su Trento ad un certo Gen. Zincone<br />

che con Etna condivideva aperta<br />

sfiducia nell’operazione.<br />

Nella notte illune tra il 17 e il 18<br />

settembre, tutto era stato preparato e<br />

disposto con meticolosa cura. Ad<br />

ogni Ufficiale o comandante di reparto<br />

fu distribuita una cartina della zona<br />

con indicati gli itinerari da percorrere;<br />

i soldati furono forniti di scarpe<br />

di corda, per non far rumore, e di torce.<br />

Puntualmente e senza colpo ferire<br />

Finzi, Pivko ed il Magg. Ramorino<br />

col suo 72° Battaglione <strong>Bersaglieri</strong><br />

occuparono verso la mezzanotte il<br />

paese di Carzano costituendo una salda<br />

testa di ponte sulla sinistra del<br />

Maso, immobilizzarono oltre 2.000<br />

guardie e si concentrarono nella chiesetta<br />

di Spera in attesa di rinforzi che<br />

però, non giunsero per un complesso<br />

di ordini e contrordini, disposizioni<br />

sbagliate, per la lentezza della marcia<br />

dei soldati pesantemente equipaggiati<br />

e soprattutto per il fatto che proprio<br />

in quella notte era avvenuta per gli<br />

austriaci l’adozione dell’ora legale<br />

per cui tutti gli orologi degli assaliti<br />

erano un’ora avanti ai nostri. All’azione,<br />

condotta in un quadro di<br />

completa confusione si aggiunsero<br />

gli ordini ingiustificati del Gen. Zincone<br />

di ritirarsi, anziché avanzare, lasciando<br />

abbandonati i <strong>Bersaglieri</strong> di<br />

Ramorino si in balia della furia dei<br />

bosniaci nel frattempo risvegliatisi e<br />

riavutisi dalla sorpresa.<br />

Fu così consumato un inaudito<br />

scempio di <strong>Bersaglieri</strong> che con accanimento<br />

si difesero fino all’impossibile,<br />

amareggiati dalla sensazione di<br />

essere vittime di un tradimento alla<br />

rovescia; oltre 300 caddero sotto i<br />

pugnali e le baionette boeme e bosniache,<br />

altri furono fatti prigionieri;<br />

lo stesso comandante dell’eroico e<br />

sfortunato Battaglione, ferito a morte,<br />

fu travolto dalle acque del Maso ingrossato<br />

dalle piogge stagionali.<br />

Pivko ed i suoi militari della compagnia<br />

segreta si rifugiarono nelle<br />

nostre linee e dovettero subire un<br />

processo nel quale poterono dimostrare<br />

la loro buona fede, la loro sincerità<br />

e la lealtà dei loro sentimenti,<br />

tanto che dopo poco si arruolarono<br />

tutti nella Legione czeca e combatterono<br />

lealmente al nostro fianco fino<br />

alla vittoria finale. Il Gen. Etna ed il<br />

Gen. Zincone, riconosciuti da un tribunale<br />

di guerra colpevoli dell’insuccesso<br />

dell’operazione, furono esonerati<br />

dai loro comandi.<br />

La notte di Carzano fu davvero un<br />

sogno? Fu invece un tradimento? Difficile<br />

stabilirlo. Attorno ad essa c’è<br />

ancora il mistero che la storia non ha<br />

chiarito. Rimane il sublime sacrificio<br />

del 72° Battaglione <strong>Bersaglieri</strong> che a<br />

noi spetta con orgoglio annoverare fra<br />

i più fulgidi e sfortunati eroismi della<br />

gloriosa storia del nostro Corpo.<br />

Da Orgoglio bersaglieresco n° 3<br />

dicembre 2009<br />

Riapre il Museo Nazionale del<br />

Risorgimento Italiano di Torino<br />

1878 - 2011<br />

In occasione delle Celebrazioni<br />

dei Centocinquant’anni dell’Unità<br />

d’Italia, il 18 marzo 2011 riaprirà a<br />

Torino il Museo Nazionale del Risorgimento<br />

Italiano, il più antico e il più<br />

noto tra i musei di storia patria italiani,<br />

l’unico ad essere “nazionale” . Sarà<br />

un museo completamente rinnovato,<br />

moderno e funzionale che attraverso<br />

30 sale, ognuna caratterizzata da<br />

un colore, il colore della Storia, racconterà<br />

come gli italiani divennero<br />

nazione; sarà inaugurato dalla massima<br />

carica dello Stato, il Presidente<br />

della Repubblica Giorgio Napolitano.<br />

Un percorso che accompagna il visitatore<br />

in un lungo viaggio che parte<br />

dalla rivoluzione francese e si conclude<br />

alla prima guerra mondiale.<br />

Tra i protagonisti ci sono anche i<br />

<strong>Bersaglieri</strong>, che la Storia d’Italia hanno<br />

scritto e continuano a scrivere ogni<br />

giorno con il loro prezioso contributo.<br />

Il museo infatti conserva ed esporrà<br />

numerosi cimeli e opere d’arte che ricordano<br />

questo Corpo e le sue imprese.<br />

Tra queste il dipinto di Felice Cerruti<br />

Bauduc “Battaglia di Goito”,<br />

61


ecensioni e ultime notizie<br />

quello di Vincenzo Giacomelli “Battaglia<br />

di Pastrengo”, il busto di Alessandro<br />

La Marmora, la carabina da bersagliere<br />

per tiratori scelti (mod. 1844), e<br />

un antico e prezioso Medagliere.<br />

E’ intendimento della Direzione<br />

del Museo e del suo appassionato<br />

personale accogliere fra le sue sale<br />

i <strong>Bersaglieri</strong> che il prossimo anno<br />

saranno a Torino dal 15 al 19 giugno<br />

per il 59° Raduno Nazionale ed<br />

a loro sarà praticata la possibilità<br />

di un ingresso a prezzo ridotto: 2<br />

euro, invece di 7 euro.<br />

IL NUOVO ALLESTIMENTO<br />

Il nuovo allestimento, spettacolare<br />

e multimediale, ha trasformato il Museo<br />

Nazionale del Risorgimento di<br />

Torino in una realtà all’avanguardia<br />

in Europa divenendo polo di attrazione<br />

turistica per i tanti visitatori che<br />

arriveranno nel capoluogo piemontese<br />

per le Celebrazioni dell’Unità e<br />

anche in futuro.<br />

Saranno esposti 2400 pezzi tra oggetti,<br />

quadri, uniformi, bandiere, medaglie,<br />

armi, manifesti e, occasione<br />

da non perdere, la ricostruzione con i<br />

mobili originali della camera in cui<br />

morì Carlo Alberto ad Oporto nel<br />

1849, lo studio e la carrozza di Cavour,<br />

i cimeli di Garibaldi, il modello<br />

della cella di Silvio Pellico allo Spielberg,<br />

le sale affrescate e, naturalmente<br />

l’Aula del Parlamento Subalpino interamente<br />

restaurata, e quella del Parlamento<br />

Italiano, che ospiterà i grandi<br />

quadri dell’epica del Risorgimento.<br />

Il nuovo allestimento ha alla base<br />

l’analisi sostanziale e concettuale di<br />

tutto il materiale posseduto dal Mu-<br />

62<br />

seo effettuata dal prof. Umberto Levra,<br />

ordinario di Storia del Risorgimento<br />

dell’Università di Torino e<br />

presidente del Museo che sostiene:<br />

«Si tratta di un percorso cronologico.<br />

A differenza di prima, si è però tenuto<br />

conto che quello italiano non è<br />

l’unico processo di unificazione ed è<br />

stato inquadrato in un contesto europeo.<br />

Quando nacque, nel secolo scorso,<br />

si pensava con un’ottica tutta piemontese<br />

e che il Risorgimento iniziasse<br />

con l’assedio di Torino del<br />

1706. Per noi storici oggi questo processo<br />

prende le mosse dalle crisi originate<br />

dai Lumi, dalle riforme, dalle<br />

rivoluzioni del ‘700».<br />

La “messa in scena” del nuovo<br />

Museo è stata affidata all’Arch. Richard<br />

Peduzzi, già Rettore dell’Accademia<br />

di Francia a Roma. I nuovi<br />

spazi espositivi sono stati pensati<br />

come “stanze” costruite all’interno<br />

delle preesistenti sale mussali ed ora<br />

ci si trova all’interno di un nuovo<br />

spazio di grande impatto per il visitatore.<br />

Sarà quindi un Museo per tutti,<br />

perché racconterà la storia di Torino,<br />

del Piemonte, d’Italia e d’Europa e<br />

saprà raccontarla al grande pubblico<br />

come ai più attenti studiosi.<br />

LA STORIA DEL MUSEO<br />

La storia del Museo inizia nel<br />

1878 quando re Umberto I regalò alla<br />

Città di Torino la spada, l’elmo e le<br />

medaglie del re Vittorio Emanuele II.<br />

La sua prima sede, nel 1908, fu la<br />

Mole Antonelliana nel 1908 e nel<br />

1938 venne poi trasferito a Palazzo<br />

Carignano.<br />

Dal 2006, il Museo è stato chiuso<br />

per il quarto completo riallestimento,<br />

per le celebrazioni dei Centocinquant’anni<br />

dell’Unità d’Italia.<br />

LA VISITA AL MUSEO<br />

Il nuovo allestimento offre la possibilità<br />

di scegliere tra percorsi differenziati,<br />

a seconda del tempo a disposizione<br />

e dell’interesse ad approfondire<br />

i temi proposti.<br />

Grande attenzione è stata riservata<br />

alle persone diversamente abili e<br />

pertanto tutti gli spazi espositivi sono<br />

privi di barriere architettoniche. E’<br />

stato inoltre reso disponibile un percorso<br />

dedicato ai visitatori ipovedenti<br />

o non vedenti che, oltre all’ascolto<br />

della descrizione di un certo numero<br />

di oggetti attraverso le audioguide,<br />

hanno la possibilità di esplorarne alcuni<br />

dal vero, oppure di analizzarne<br />

altri mediante appositi pannelli visivo-tattili.<br />

Per i visitatori ipoudenti è<br />

disponibile un percorso specifico sulle<br />

videoguide con il linguaggio dei<br />

segni, corrispondente al percorso di<br />

visita breve.<br />

INFORMAZIONI PRATICHE<br />

Il Museo Nazionale del Risorgimento<br />

Italiano è ospitato a Palazzo<br />

Carignano nel cuore di Torino, con<br />

ingresso da piazza Carlo Alberto, 8 -<br />

a pochi passi da piazza Castello.<br />

E’ aperto dal martedì alla domenica<br />

dalle ore 9.00 alle ore 19.00.<br />

Per prenotare la visita occorre telefonare<br />

al numero 011.562.37.19, oppure<br />

inviare una e-mail all’indirizzo prenotazioni@museorisorgimentotorino.it<br />

Queste e altre notizie sono disponibili<br />

sul nuovo sito del Museo all’indirizzo:<br />

www.museorisorgimentotorino.it dal<br />

quale sarà anche possibile prenotare<br />

eventualmente la guida in italiano o in<br />

più lingue, ottenere informazioni su ulteriori<br />

servizi, vedere alcuni dei pezzi<br />

più significativi esposti nelle sale.<br />

Appuntamento dunque al 2011,<br />

per una visita che resterà nel cuore<br />

di tutti i <strong>Bersaglieri</strong>!<br />

Da un articolo di<br />

Antonella Giordano


ecensioni e ultime notizie<br />

ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI<br />

propone un viaggio in pullman in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia,<br />

Slovenia e Croazia, Carzano & Caporetto e una visita alla Dolina<br />

del XV <strong>Bersaglieri</strong> sul Carso di Redipuglia dal 25 al 29 marzo 2011<br />

1. giorno venerdì 25/3 ROMA - CARZANO - RONCEGNO TERME<br />

Partenza in pullman alle ore 7.00 da Roma, Piazza dell’Indipendenza, di fronte alla sede del Consiglio Superiore<br />

della Magistratura. Il viaggio si svolgerà via autostrada in direzione di Firenze e Bologna. Pranzo libero lungo il percorso.<br />

Nel pomeriggio arrivo a Carzano e incontro con le autorità. Momento commemorativo e visita ai luoghi più<br />

significativi dove si svolsero gli episodi della guerra. Sistemazione in albergo in località Roncegno Terme e trasferimento<br />

in ristorante a Carzano per la cena. Dopo cena incontro organizzato dal Comitato “18 Settembre 1917” in<br />

onore del nostro gruppo, presenti le autorità locali e la cittadinanza con l’esibizione del “Coro Lagorai” e la proiezione<br />

di un filmato storico sulle azioni di Carzano. Pernottamento in albergo.<br />

2. giorno sabato 26/3 RONCEGNO TERME - REDIPUGLIA - IL CARSO - MONFALCONE<br />

Prima colazione e breve giro orientativo della cittadina di Roncegno Terme, centro climatico e termale di antica tradizione<br />

a 535 metri di altitudine in posizione panoramica e soleggiata. Partenza per Redipuglia. Pranzo in ristorante.<br />

Visita al Sacrario e al precedente cimitero, oggi Parco della Rimembranza o Colle Sant’Elia. Sistemazione in albergo<br />

a Monfalcone, cena e pernottamento.<br />

3. giorno domenica 27/3 MONFALCONE - CAPORETTO - COLLIO ITALO-SLOVENO - MONFALCONE<br />

Dopo la prima colazione partenza per attraversare il confine con la Slovenia e giungere a Caporetto. Pranzo in ristorante.<br />

Nel viaggio di rientro si sosterà nella regione del Collio italiano. Lo scenario è incantevole. Visita della rinomata<br />

azienda vinicola con le antiche, stupende cantine, visita del castello e degustazione eno-gastronomica. Rientro<br />

in albergo, cena e pernottamento.<br />

4. giorno lunedì 28/3 MONFALCONE - PARENZO – ROVIGNO - MONFALCONE<br />

Prima colazione e partenza per la penisola dell’Istria, in territorio sloveno. Sosta a Parenzo. Proseguimento per Rovigno.<br />

Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita dell’incantevole città di Rovino. Rientro a Monfalcone, cena e pernottamento<br />

in albergo.<br />

5. giorno martedì 29/3 MONFALCONE - POSTUMIA – ROMA<br />

Dopo la prima colazione partenza per Postumia e visita alle famose grotte. Nella tarda mattinata partenza per il viaggio<br />

di ritorno. Pranzo libero lungo il percorso. Arrivo in serata a Roma e fine del viaggio.<br />

Quota individuale di partecipazione (minimo 45 persone) Euro 595<br />

Supplemento camera singola “ 84<br />

Tassa di iscrizione “ 35<br />

Considerate le numerose richieste pervenuteci per questo viaggio che si effettuerà alla fine di marzo si consiglia<br />

di prenotarsi quanto prima. Le conferme saranno date in base alla data di ricevimento delle richieste fino ad<br />

esaurimento dei posti, ponendo comunque il termine delle iscrizioni al 10 gennaio 2011.<br />

RICHIEDETE IL PROGRAMMA COMPLETO<br />

Informazioni e iscrizioni:<br />

Associazione culturale STELLA ERRANTE (affiliata C.I.V.A.T.U.R.S.) Via Nizza152 00198 ROMA<br />

Tel 06 64220540 Fax 06 64220524 comunica@stellaerrante.it www.stellaerrante.it<br />

63


SOSTENITORI DI FIAMMA CREMISI ANNO <strong>2010</strong><br />

COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO €<br />

GENUA FRANCESCO PESCHE 20,00<br />

MEMMO ROCCO POGGIOFIORITO 20,00<br />

FARINELLI DOMENICO LIPPIANO 20,00<br />

SEZIONE ANB LEGNAGO 20,00<br />

SEZIONE ANB ANDRIA 20,00<br />

BIANCHETTI SEVERINO SAN VIGILIO 20,00<br />

TUCCERI GIOVANNI CERCHIO 20,00<br />

DELLI GATTI DANTE LUINO 20,00<br />

GRIFA REMO RIVANAZZANO 20,00<br />

LOIACONO GIUSEPPE MONTECOSARO 20,00<br />

SEZIONE ANB MORTARA 20,00<br />

BONTEMPI DANILO ROMA 20,00<br />

BARNABE’ MARIO IMOLA 20,00<br />

BARICHELLO ERNESTO LAINATE 20,00<br />

GUALANDRIS DIONISIO VALBREMBO 20,00<br />

CESARO ROCCO NAPOLI 20,00<br />

SANTILONI LUIGI ROSELLE TERME 20,00<br />

SQUARZANTI OSCAR ARGENTA 25,00<br />

MATTIOLI RENATO FOLLONICA 25,00<br />

MONTELEONE CARLO PALMI 25,00<br />

COSENTINO GIUSEPPE BITRITTO 25,00<br />

GRAZIOSI ROBERTO CIAMPINO 25,00<br />

TORESINI DOMENICO ODERZO 25,00<br />

MANGARONI CALISTO PIACENZA 25,00<br />

RICCOBENE VINCENZO REGGIO EMILIA 25,00<br />

DAINO GAETANO COMO 25,00<br />

TRIPALDI AMEDEO S.GIULIANO TERME 25,00<br />

ROMAGNOLI OLGA ROMA 26,00<br />

COSTANTINI MANLIO ISOLA DEL LIRI 30,00<br />

VILONNA SAVINO POZZUOLO MARTESANA 30,00<br />

PILOTTI GIOVANNI VESTONE 30,00<br />

GIANESINI LUCIA GALLIO 30,00<br />

VALDATA RITA S.MARTINO SICCOMARIO 30,00<br />

BOVICELLI ALDO ORBETELLO 30,00<br />

MAGGIO GAETANO FORMIGINE 30,00<br />

MORGANTINI ANGIOLO SARTEANO 30,00<br />

SEZIONE ANB CAVA DE’ TIRRENI 40,00<br />

CAMPANELLA FRANCESCO PACE DEL MELA 45,00<br />

BUSI GIOVANNI BOTTICINO 50,00<br />

GIROMETTA RITA VIGOLZONE 50,00<br />

REZZOAGLI BERNARDINO CATANZARO 50,00<br />

BERTOLAZZI FILIBERTO GENOVA 50,00<br />

SEZIONE ANB POGGIO MIRTETO 50,00<br />

GIARDINI NANDO CATANZARO 50,00<br />

MANINI GUGLIELMO ROMA 50,00<br />

SORAGNI ARMANDO MESTRINO 50,00<br />

CIABO’ CONTARDO NOTARESCO 50,00<br />

COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO €<br />

SOLMI ARMANDO CASALECCHIO DI RENO 10,00<br />

ZANONI RINO S.PIETRO IN GU 10,00<br />

PIVA LUIGI S.GIULIANO MILANESE 10,00<br />

BAZZOLI GIOVANNI MONIGA DEL GARDA 10,00<br />

ROMAGNOLI ANDINO POLLENZA 15,00<br />

IDRIO TIZIANO CRESPANO DEL GRAPPA 15,00<br />

PICCININI BENITO CASTELFRANCO DI SOTTO 15,00<br />

ZAMBONI MARIO BERRA – COLOGNA 15,00<br />

CASTELLI GIACOMO PRATO 15,00<br />

MONTIS PIETRO CUNEO 15,00<br />

DELL’OCA DINO DELEBIO 15,00<br />

ROTOLO LUCIANO ISOLA DELLA SCALA 15,00<br />

FILIPPI VITTORIO ISOLA DELLA SCALA 15,00<br />

PISAPIA GIOVANNI BORGOMANERO 15,00<br />

BARBONI GIUSEPPE S. GIOVANNI VALDARNO 15,00<br />

CIUCCI LORENZO SUBIACO 15,00<br />

TUMMINARO GIUSEPPE SIGNA –S. MAURO 15,00<br />

BEVILACQUA GUALTIERO ANCONA 15,00<br />

GIUSEPPONI LUIGI ASSISI 15,00<br />

PERONO GIOVANNI TORINO 15,00<br />

BATTISTUTTA GUIDO TEOR 15,00<br />

BORELLO AQUILINO SETTIMO TORINESE 15,00<br />

RONDININI GILBERTO FAENZA 15,00<br />

CLEMENTE ANDREA ALTAMURA 15,00<br />

BUCCA FUMO ANNAMARIA SOLBIATE 15,00<br />

LIGUORI PASQUALE MILANO 15,00<br />

COSSU FRANCESCO SANT’ANTIOCO 20,00<br />

MARIANO LUIGI TUTURANO 20,00<br />

CIBERTI GIAN CARLO CHERASCO 20,00<br />

ABBONATI BENEMERITI<br />

CONTRIBUENTI VOLONTARI<br />

VINELLA GIUSEPPE FOGGIA 20,00<br />

RACCANELLI BRUNO CASTEL MAGGIORE 20,00<br />

ZAMMARCHI GAETANO S.ARCANGELO DI ROMAGNA 20,00<br />

CASTRUSINI FULVIO TREVISO 20,00<br />

VANNACCI DINO AGLIANA 20,00<br />

GRAZIANO ANNA S.GIOVANNI ROTONDO 20,00<br />

URBANO GIUSEPPE S.GIOVANNI ROTONDO 20,00<br />

MASSUSSI SOFIA BRESCIA 20,00<br />

FEUDALE BRUNO ISCA MARINA 20,00<br />

DEGLI ESPOSTI LUCIANO BAZZANO 20,00<br />

SAMMICHELI ROBERTO POGGIBONSI 20,00<br />

DEGLI ESPOSTI RINALDO BAZZANO 20,00<br />

SCARPA ITALO NAPOLI 20,00<br />

VICARI MARIA RAVENNA 20,00<br />

FERRI FABRIZIO BRESCIA 20,00<br />

LONGHI VINCENZO OGGIONO 20,00<br />

CORRADIN VINCENZO MASON VICENTINO 20,00<br />

MARCHIORI BENITO ISOLA DELLA SCALA 20,00<br />

MARIOTTINI FRANCESCO ASSISI 20,00<br />

ZAMMARCHI GAETANO S.ARCANGELO D. ROMAGNA 20,00<br />

MOCCARDI RUGGERO LEGNANO 21,00<br />

AGAZZI BATTISTA OSIO SOPRA 25,00<br />

LA GIOIA GIOVANNI ROMA 25,00<br />

BORDINI MIRELLA MILANO 25,00<br />

CALLEGARI LORIS CASTEL S. PIETRO TERME 25,00<br />

DALL’ACQUA AUGUSTO VIADANA 25,00<br />

CUSBERTI TONINO CARPI - BUDRIONE 25,00<br />

IERVOGLINI ALFREDO BENEVENTO 30,00<br />

VICINI VEZIO PORDENONE 30,00<br />

DI PAOLA RAFFAELE CASERTA 30,00<br />

QUARANTA GIUSEPPE VEROLAVECCHIA 30,00<br />

RIGATO FRANCO ALBIGNASEGO 30,00<br />

SCICOLONE SARA IMPERIA 30,00<br />

FABBRI GIANCARLO IMPRUNETA 30,00<br />

MANGANELLI PIERO LA SPEZIA 30,00<br />

MINNUTO GABRIELE PALERMO 35.00<br />

REVERDITO ROBERTO CINISELLO BALSAMO 35.00<br />

CARLOZZO LUCIANO ROMA 35.00<br />

FULGENZI NAZZARENO MONSAMPOLO D. TRONTO 35,00<br />

ZONCADA ANTONIO GARBAGNATE MILANESE 45,00<br />

PELLICCIONI ALBERTO S. BENEDETTO D. TRONTO 45,00<br />

NN NN NN 50,00<br />

PASINATO ABRAMO VERTEMATE C. MINOPRIO 50,00<br />

MASSONE MARIO MILANO 50,00<br />

CANTINI ING. FABIO CECINA 50,00<br />

CREMI NELLI GIULIA IMOLA 50,00<br />

GIACOMINO ANGELO CARATE BRIANZA 50,00<br />

CALDI STEFANO MILANO 50,00<br />

DONAZZAN ELENA POVE DEL GRAPPA 50,00<br />

BARBERIO ANTONIO ORISTANO 50,00<br />

ANNARILLI BRUNO FROSINONE 95,00<br />

BISOGNIERO RICCARDO ROMA 100,00<br />

PALAZZOLO GIUSEPPE DONNALUCATA 100,00<br />

PILENGA ITALO URGNANO 100,00<br />

FRIZZARIN GIOVANNI MILANO 100,00<br />

ZAMPINI FRANCO SENIGALLIA 350,00

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