Dic. 2010 - Bersaglieri Paceco
Dic. 2010 - Bersaglieri Paceco
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Anno LX - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 n. 46)<br />
art. 1, comma 2 - DCB ROMA - Direz. e Amm.ne: Associazione Nazionale <strong>Bersaglieri</strong> - Via Anicia, 23/A - 00153 Roma<br />
PERIODICO DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI<br />
N. 10/12 - OTTOBRE/DICEMBRE <strong>2010</strong><br />
BUONE FESTE<br />
CON LA BENEDIZIONE DEL SANTO PADRE<br />
E GLI AUGURI DEL PRESIDENTE
in questo numero<br />
Periodico dell’Associazione<br />
Nazionale <strong>Bersaglieri</strong><br />
Fondato nel 1951<br />
Direzione - Redazione<br />
Amministrazione<br />
Associazione Nazionale<br />
<strong>Bersaglieri</strong><br />
Via Anicia, 23/A, 00153 Roma<br />
tel.: 06/5803611<br />
fax: 06/5881040<br />
e-mail: info@bersaglieri.net<br />
www.bersaglieri.net<br />
__________<br />
Direttore Responsabile<br />
Alfredo Terrone<br />
Capo Redattore<br />
Giancarlo Nuccitelli<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Silvano Festuccia, Mario Galante,<br />
Giuseppe Loberto,<br />
Concetta Marcelli, Cecilia Prissinotti<br />
Direzione Amministrativa<br />
gestita a cura della<br />
Direzione amministrativa A.N.B.<br />
Condizioni di cessione:<br />
Gratuito per gli iscritti all’A.N.B.<br />
Un numero arretrato: Euro 3,00<br />
Abbonamento annuale: Euro 15,00<br />
Abbonamento benemerito:<br />
versamenti da Euro 20,00 e oltre,<br />
sul c/c postale n. 783001<br />
intestato a:<br />
Amministrazione<br />
“Fiamma Cremisi” dell’A.N.B.<br />
Via Anicia 23/A - 00153 Roma<br />
L’Amministrazione non accetta<br />
denaro contante<br />
__________<br />
Autorizzazione Tribunale<br />
di Roma n. 5319 del 16 ottobre 1967<br />
Proprietà letteraria, scientifica<br />
e artistica riservata<br />
Articoli e foto, anche se non<br />
pubblicati, non si restituiscono<br />
La direzione si riserva, a termini<br />
di legge, di modificare e ridurre<br />
gli articoli quando ciò<br />
si renda necessario per esigenze<br />
tipografiche di spazio<br />
__________<br />
Grafica e stampa:<br />
STILGRAFICA srl<br />
Via Ignazio Pettinengo, 31/33 - 00159 Roma<br />
Tel. 06 43588200 - Fax 06 4385693<br />
Finito di stampare nel mese<br />
di <strong>Dic</strong>embre <strong>2010</strong><br />
Associato all’USPI-<br />
Unione Stampa<br />
Periodica Italiana<br />
Immagini ed istantanee, ove non specificato, sono di:<br />
- S.M.D. - S.P.I.<br />
- S.M.E. Ufficio Storico<br />
- S.M.E. Agenzia Cine Foto Televisiva e Mostre<br />
- S.M.E. Media Combat Team<br />
- I Reparti e le Sezioni interessate<br />
Che sentitamente ringraziamo per i validi contributi.<br />
2<br />
IN QUESTO NUMERO<br />
Indice e comunicati pag. 2<br />
Voce della Presidenza “ 3<br />
Lettere al direttore “ 6<br />
Eco dai reparti “ 7<br />
Attività associativa “ 11<br />
Controcanto “ 36<br />
Sport cremisi “ 39<br />
Figure da ricordare “ 42<br />
Amarcord “ 44<br />
Prossimi Raduni “ 47<br />
Ricerche di commilitoni “ 50<br />
Vol. e Prot civile “ 51<br />
Nostre gioie “ 53<br />
Cariche sociali “ 55<br />
Nostri lutti “ 56<br />
Rec. ed Ultime notizie “ 58<br />
In prima di copertina: gli auguri di Buone<br />
Feste del Presidente Nazionale.<br />
In ultima di copertina: elenco dei contributi<br />
Volontari degli Abbonati e dei Sostenitori.<br />
ABBIAMO CERCATO DI CONTE-<br />
NERE I COSTI, MA IL CALENDA-<br />
RIO DEL 2011, PIU’ BELLO ED<br />
AVVINCENTE DEI PRECEDENTI,<br />
SARA’ POSTO IN VENDITA AL<br />
PREZZO DI EURO SEI PIU’ SPE-<br />
SE POSTALI.<br />
Per motivi organizzativi, si<br />
raccomanda di procedere<br />
con sollecitudine alle iscrizioni<br />
al viaggio di Carzano<br />
& Caporetto (vedi programma<br />
a pag. 63) entro il mese<br />
di gennaio 2011.<br />
Servizi fotografici di SME-Agenzia<br />
Cine Foto, delle Sezioni ANB e<br />
Pregiat Photo e Video di Padova.<br />
L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI<br />
STA PROGRAMMANDO UN VIAGGIO<br />
IN RUSSIA, A SAN PIETROBURGO E MOSCA<br />
CON UN’ESTENSIONE SUL DON,<br />
A VOLGOGRAD (EX STALINGRADO)<br />
E SERAFIMOVICH NELLA PRIMA<br />
META’ DI OTTOBRE 2011<br />
Materiale disponibile presso la Presidenza Nazionale<br />
Listino prezzi<br />
Biglietto augurale ...................................................................................“ 1,00<br />
Cappello completo di coccarda ..............................................................“ 80,00<br />
Cravatta cremisi .....................................................................................“ 15,00<br />
Crest ANB...............................................................................................“ 26,00<br />
Distintivo con scudo ...............................................................................“ 2,50<br />
Fermacarte con cappello e scritta “Il soldato tedesco ha stupito il” base legno....“ 20,00<br />
Fermacarte con cappello e scritta “Viva l’Italia e viva i <strong>Bersaglieri</strong>” base legno.....“ 15,00<br />
Fermacarte con cappello e scritta “Il soldato tedesco ha stupito il” no base legno.“ 15,00<br />
Statuetta Bersagliere metallo argentato cm.19 ........................................“ 40,00<br />
Portachiavi in legno.................................................................................“ 7,00<br />
Piumetto 500 piume ........................................................................................“ 100,00<br />
Fez d’ordinanza ................................................................................................“ 27,00<br />
Disco autoadesivo ............................................................................................“ 2,00<br />
Stampa del Cammarano “19 settembre 1870” ...........................................“ 6,00<br />
Calendario 2011 ..............................................................................................“ 6,00<br />
Versamento su C.C. Postale 34846006, più spese postali, intestato a:<br />
ANB - Amministrazione - Via Anicia, 23/a - 00153 Roma.
la voce della presidenza<br />
CONSIGLIO NAZIONALE<br />
20 novembre <strong>2010</strong><br />
Il giorno 20 novembre si è riunito<br />
in Roma, presso il Circolo<br />
Ufficiali delle Forze Armate, il<br />
Consiglio Nazionale dell’Associazione<br />
con il seguente Ordine del<br />
Giorno:<br />
- Comunicazioni del Presidente<br />
Nazionale; - Approvazione del Verbale<br />
della riunione del 13 marzo;<br />
- Consuntivo del 58° Raduno<br />
Nazionale; - Approvazione Bilancio<br />
preventivo 2011; - 59° Raduno<br />
Nazionale: punto di situazione; -<br />
Esame dimissioni Cons. Naz. Novembri;<br />
- Raduno Nazionale 2013;<br />
Proposte di modifica al Regolamento<br />
ed Errata Corrige Statuto; -<br />
Nomina di Soci Benemeriti;<br />
- Varie ed eventuali.<br />
Il Presidente Nazionale ha<br />
dato il benvenuto in Consiglio ai<br />
nuovi Presidenti Regionali ANB<br />
del Veneto Bers. Bozzo e dell’Abruzzo,<br />
Bers. Perrotta ed ha<br />
ringraziato nel contempo i Bers.<br />
Bressan, Susi e Langella che hanno<br />
recentemente lasciato le Presidenze<br />
dei Consigli Direttivi delle<br />
loro Regioni.<br />
Le comunicazioni del Presidente<br />
Nazionale hanno riguardato<br />
in particolare:<br />
il richiamo ad una sollecita e<br />
definitiva applicazione del programma<br />
informatico che è ormai<br />
fondamentale per la gestione associativa;<br />
la obbligatorietà che le richieste<br />
di supporti militari e gli inviti<br />
alle Autorità Istituzionali nazionali<br />
per le varie manifestazioni, passino<br />
attraverso la Presidenza Nazionale<br />
(Art. 10 dello Statuto,<br />
Art.52 del Regolamento);<br />
la necessità che tutte le elezioni<br />
a qualsiasi livello vengano condotte<br />
secondo la normativa in vigore<br />
per evitare qualsiasi possibilità<br />
di contenzioso;<br />
la precisa applicazione della<br />
Regolamentazione delle Fanfare<br />
per quanto attiene alla redazione<br />
dei programmi, alla corretta denominazione<br />
dei responsabili del<br />
complesso (es. Capi Fanfara e<br />
non Presidente o Comandante<br />
della Fanfara) , all’assicurazione<br />
obbligatoria. Inoltre è stata ricordata<br />
l’opportunità che interventi<br />
delle Fanfare fuori della regione<br />
di competenza vengano segnalati<br />
ai responsabili ANB di quel territorio;<br />
la distribuzione a livello regionale<br />
di un congruo numero di tessere<br />
associative che, pertanto, dovranno<br />
essere richieste dalle Sezioni,<br />
a partire dal gennaio 2001, alle<br />
Presidenze Regionali competenti.<br />
Il Verbale della riunione del 13<br />
marzo <strong>2010</strong> è stato quindi approvato<br />
all’unanimità.<br />
Il Bers. Carozzi ha fatto il<br />
consuntivo del 58° Raduno di<br />
Milano il cui indiscusso successo<br />
è stato rilevato da ogni parte ed ha<br />
informato, in particolare, che tutti<br />
i fornitori e le ditte intervenute sono<br />
state saldate di ogni loro spettanza.<br />
E’ stato discusso il Bilancio<br />
Preventivo 2011. In particolare<br />
l’Amministratore Generale ha fatto<br />
rilevare come l’aumento delle<br />
tariffe postali, il cui importo per la<br />
spedizione del giornale è più che<br />
quadruplicato passando dai<br />
1800,00 € a numero agli attuali<br />
8000,00 €, ha imposto la riduzione<br />
dei numeri in uscita da nove a<br />
sei l’anno e pur con tale riduzione<br />
la spesa non può essere affrontata<br />
con le disponibilità attuali. Pertanto,<br />
ha suggerito la necessità di aumentare<br />
di 1 €il costo del bollino<br />
annuo (da 9 a 10 €) per poter<br />
mantenere almeno la bimestralità<br />
del giornale. L’euro in più è completamente<br />
devoluto per le spese<br />
postali del giornale.<br />
Il Presidente Nazionale ha ritenuto<br />
valida la proposta e l’ha sot-<br />
toposta all’approvazione del Consiglio.<br />
Il nuovo costo del bollino,<br />
a partire dal 2011, è stato approvato<br />
con 30 voti favorevoli ed uno<br />
contrario.<br />
Il Consiglio ha respinto le dimissioni<br />
da Cons. Naz. del Bers.<br />
Novembri presentate per gravi<br />
motivi personali. Il Bers. Novembri<br />
ha ringraziato il Consiglio per<br />
la solidarietà e la fiducia.<br />
Il Bers. Sergnese ha fatto il<br />
punto sulla organizzazione del<br />
59° Raduno di Torino che procede<br />
con decisione ed efficacia. Il Bers.<br />
Serpetti ha informato che si tende<br />
ad arrivare alla sistemazione almeno<br />
dell’80% delle Fanfare che interverranno<br />
e che il criterio di sistemazione<br />
è quello di assicurare<br />
ospitalità, per primo, a quelle che<br />
provengono da più lontano. Ha anche<br />
fatto rilevare che non è possibile<br />
sistemare anche i “molti” accompagnatori<br />
delle Fanfare e che non<br />
c’è disponibilità da parte dei Comuni<br />
ospitanti di fornire assistenza<br />
per due notti, ma soltanto per una..<br />
Il Presidente Regionale del<br />
Lazio Bers. Renzi ha confermato<br />
l’effettuazione a Latina del<br />
60° Raduno Nazionale.<br />
Il P.N. ha informato che i Sindaci<br />
delle città di Benevento, Salerno,<br />
Sassari, Cuneo, Matera e<br />
Sacile hanno fatto richiesta per ottenere<br />
il Raduno del 2013 nelle<br />
loro città. Il Consiglio, tenuto<br />
conto, però, che per il criterio statutario<br />
dell’alternanza, nel 2013 il<br />
Raduno dovrà svolgersi nel Meridione,<br />
decide di deliberare la scelta<br />
unicamente tra le città di Benevento,<br />
Salerno e Matera. Per<br />
quanto concerne, in particolare, la<br />
richiesta della città di Cuneo, motivata<br />
dalla ricorrenza del “bicentenario”<br />
della nascita del Bers.<br />
Vayra, il Consiglio ritiene che<br />
l’evento, sicuramente importante,<br />
non riveste però il carattere di eccezionalità<br />
di cui all’art. 53 dello<br />
3
la voce della presidenza<br />
Statuto ANB. Si è proceduto,<br />
quindi, con la votazione che ha<br />
avuto il seguente esito: Salerno<br />
voti 25, Matera voti 5, Benevento<br />
voti 0, astenuto 1. Pertanto, la<br />
città di Salerno ospiterà nel<br />
2013 il Raduno Nazionale.<br />
Modifiche al Regolamento: è<br />
stata approvata all’unanimità la<br />
variante all’Art. 62 prevedendo<br />
che la carica di Amministratore<br />
e/o di Segretario presso gli Organi<br />
periferici sia nominata dai rispettivi<br />
Presidenti ai vari livelli e non<br />
dai Consigli Direttivi, allineando,<br />
Alcune considerazioni<br />
Da troppo, lungo tempo, reiterati<br />
interventi che si presentano come<br />
scritti, partecipazioni sul libro degli<br />
ospiti del sito della Presidenza Nazionale<br />
ANB, atteggiamenti e discorsi,<br />
è diventata ginnastica frequente<br />
parlare male, spesso anche in forma<br />
offensiva, dei “Generali” che, tradotto<br />
in termini precisi, significa la Dirigenza<br />
dell’Associazione.<br />
Tale particolare e soddisfacente<br />
attività (per chi la pratica, ovviamente)<br />
diventa piuttosto incomprensibile<br />
quando i firmatari degli scritti o i<br />
protagonisti dei discorsi sono Dirigenti<br />
dell’Associazione, anche se periferici,<br />
o militari in servizio.<br />
Fermo restando che il diritto di<br />
critica non solo è sacrosanto, ma anche<br />
intelligentemente ricercato da chi<br />
“conduce il vapore”: talune affermazioni,<br />
alcune saccenti considerazioni,<br />
diverse conclusioni su notizie di origine<br />
non controllata, molti paragoni<br />
senza la puntuale e precisa conoscenza<br />
dei fatti - espressi tra l’altro ed in<br />
vari momenti con modi ineducati se<br />
non offensivi - non appartengono al<br />
diritto di critica, ma a mere invettive<br />
che la maggior parte dei casi non tengono<br />
nemmeno conto delle situazioni<br />
e dei tempi cronologici ai quali gli<br />
eventi si riferiscono.<br />
Nella quasi totalità dei casi le<br />
questioni vengono lasciate alla valu-<br />
4<br />
così, il Regolamento a quanto previsto<br />
dallo Statuto agli Articoli<br />
20, 21 e 22.<br />
Per le altre proposte di modifica<br />
sia allo Statuto sia al Regolamento<br />
si decide di procedere, come<br />
per il passato, dopo le opportune<br />
valutazioni da parte delle<br />
Presidenze Regionali.<br />
Sono stati nominati n° 7 Soci<br />
Benemeriti.<br />
Il Bers. Prof. Donato Rinaldi è<br />
stato nominato Presidente Regionale<br />
Onorario della Puglia.<br />
Il Presidente Regionale del-<br />
tazione di chi legge, ma qualche volta<br />
i termini sono talmente insolenti da<br />
non avere diritto di visione, lettura o<br />
ascolto nel contesto di una Associazione<br />
che a ben diritto ritiene di essere<br />
civile ed educata, ed é possibile<br />
che tali interventi, scritti o orali che<br />
siano, vengano stralciati.<br />
A questo punto gli estensori oscurati<br />
gridano al mondo che così si viola<br />
la democrazia, così si rientra in caserma<br />
dove loro hanno trascorso dodici<br />
o quindici mesi, sopportando le<br />
angherie dei comandanti i quali, ora,<br />
vorrebbero continuare nell’ambito associativo<br />
ad applicare il Regolamento<br />
di Disciplina.<br />
Non capisco la necessità o l’esigenza<br />
di alcuni dirigenti periferici<br />
dell’Associazione di intervenire pubblicamente<br />
su vari canali innescando<br />
spesso discussioni assolutamente<br />
inefficaci, quando esistono normali<br />
canali associativi per far pervenire lagnanze,<br />
rimostranze, richieste e forme<br />
d’intervento in qualsivoglia situazione.<br />
Quando un Presidente Provinciale<br />
interviene sul sito con palese critica<br />
espressa in termini spiccioli che vogliono<br />
sembrare molto bersagliereschi<br />
per sintesi e chiarezza mentre,<br />
invece, appaiono scorretti e fuori luogo<br />
e solo votati alla polemica sterile,<br />
egli non tiene conto che la sua conclamata<br />
(da lui) chiarezza può non<br />
l’Abruzzo ha indicato che i fondi<br />
raccolti dall’Associazione per i<br />
terremotati saranno impiegati per<br />
acquisire una casetta ove sarà allocata<br />
la Sezione ANB dell’Aquila.<br />
Il Consiglio ha approvato la<br />
sperimentazione presso la Sezione<br />
di Roma di un accordo<br />
tra l’US ACLI e l’ANB che preveda<br />
una forma di collaborazione<br />
prima sportiva e poi assicurativa.<br />
Il Consiglio, infine, stabilisce<br />
di tenere la prossima riunione a<br />
Torino, il 2 aprile 2011.<br />
essere condivisa da qualcuno ed in<br />
particolare può apparire espressa in<br />
termini contrari allo spirito di cameratismo<br />
e di generosità che sono le<br />
caratteristiche più autentiche del Bersagliere.<br />
Censurare alla fonte tali interventi<br />
significa riportare il libro degli<br />
ospiti alla sua funzione che è<br />
quella della promozione delle caratteristiche<br />
bersaglieresche e non di alimentare<br />
futili polemiche.<br />
Quando un anziano Sottufficiale<br />
in servizio, apprezzato e stimato nel<br />
suo campo operativo, avanza critiche<br />
malevoli trattando con estrema sufficienza<br />
la Dirigenza associativa su talune<br />
situazioni nelle quali il suo punto<br />
di vista non coincide con quello<br />
della maggioranza dei <strong>Bersaglieri</strong><br />
dell’ANB e della sua Dirigenza e suscita<br />
una polemica sterile fatta anche<br />
da paroloni che nulla hanno a che fare<br />
con alcuni dei comandamenti del<br />
Decalogo di Papà Sandrin come Rispetto<br />
e Cameratismo, non può risentirsi<br />
se gli viene risposto negli stessi<br />
termini.<br />
A mio modo di vedere in ambedue<br />
i casi sarebbe stato molto più efficace<br />
avanzare proteste vibrate, suggerimenti<br />
comportamentali, o illustrare<br />
con connotazione precisa il<br />
proprio punto di vista attraverso i canali<br />
associativi che certamente non si<br />
nascondono, ma tendono a rispondere<br />
a tutti coloro che ad essa, per le
la voce della presidenza<br />
Genova, 16 novembre 2009<br />
AL GENERALE POCHESCI<br />
PRESIDENTE<br />
ASSOCIAZIONE NAZIONALE<br />
BERSAGLIERI<br />
Via Anicia, 23/A - 00153 ROMA<br />
E, p.c.<br />
AL VICE PRESIDENTE NAZIONALE GENE-<br />
RALE MARCELLO CATALDI<br />
Via Anicia 23/a - 00153 ROMA<br />
Carissimi,<br />
desidero ringraziarVi a nome di tutta l’Associazione<br />
Italiana Sclerosi Multipla per il vostro sostegno<br />
in occasione della nostra campagna di sensibilizzazione<br />
Una Mela per la Vita svoltasi lo<br />
scorso 10 e 11 ottobre.<br />
Poter contare anche quest’anno sul supporto<br />
offerto dai Vostri Gruppi è stato importante per<br />
molte delle nostre Sezioni sparse sull’intero territorio<br />
nazionale, infatti il Vostro contributo è risultato<br />
prezioso in almeno una ventina di città.<br />
Nel fine settimana dedicato alla manifestazione<br />
sono stati distribuiti oltre 318.000 sacchetti di<br />
mele e raccolti oltre 2 milioni e 300mila euro che<br />
ci permetteranno di continuare a finanziare importanti<br />
progetti di ricerca scientifica sulla malattia e<br />
contribuire alla promozione ed erogazione di servizi<br />
e attività socio-sanitarie dedicate alle 58.000 famiglie<br />
di italiani che convivono con la sclerosi<br />
multipla, per garantire loro il prima possibile un<br />
mondo finalmente libero dalla sclerosi multipla.<br />
Con la speranza di averVi tra i nostri sostenitori<br />
anche in futuro, con piacere.<br />
Un caro saluto<br />
Roberta Amadeo<br />
Presidente Nazionale Aism Onlus<br />
Associazione Naz. <strong>Bersaglieri</strong><br />
Il Presidente Nazionale<br />
BERSAGLIERI,<br />
E’ con vero piacere che desidero portare a conoscenza<br />
di tutti i Presidenti di Sezione, la lettera<br />
pervenutami dall’AISM con i ringraziamenti per il<br />
sostegno e la collaborazione offerta per la Campagna<br />
Una Mela per la vita.<br />
In particolare il mio più caloroso ringraziamento<br />
alle seguenti Sezioni citate nel comunicato<br />
stampa pervenutomi dalla stessa Associazione:<br />
Verbania, Vercelli, Desio, Varese, Cantello,<br />
Arcisate, Castiglione Olona, Ponte Tresa, Somma<br />
Lombardo, Gallarate, Lonate Pozzolo, Caldana di<br />
Coquio Trevisago, Terni, Narni, Amelia, Orvieto,<br />
Gela, Butera, Caltanissetta, Lurate Caccivio, Como,<br />
Chivasso, Castelrosso, Galliate, Tradate, Palazzolo<br />
e Grignasco.<br />
Un plauso anche a quelle che compaiono nella<br />
Rubrica VOLONTARIATO<br />
Il Presidente Nazionale<br />
Gen. C.A. (R) Benito POCHESCI<br />
più svariate cose, si rivolgono.<br />
Ora desidero chiarire cosa é questo<br />
vertice associativo, cosa fa e soprattutto<br />
quale supporto ottiene dalla<br />
periferia che palesa disappunto ogni<br />
volta che si ritarda la pubblicazione<br />
di una notizia, ma ha poco tempo<br />
per operare efficacemente sugli<br />
elementi essenziali della vita associativa.<br />
Bene: la Presidenza è costituita<br />
dal Presidente Nazionale, dal Vice<br />
Presidente Nazionale e dal Segretario<br />
Generale che hanno come<br />
unico supporto una signora che segue<br />
in particolare l’aggiornamento<br />
dell’archivio associativo. Ma non<br />
voglio dimenticare la Direzione e<br />
la Redazione di Fiamma Cremisi,<br />
particolarmente numerosa (!) perché<br />
costituita dal Direttore e da<br />
qualche mese da un Ufficiale in<br />
Ausiliaria che si presta con generosità,<br />
oltre al sito gestito da un unico<br />
Bersagliere.<br />
E poi? Nient’altro.<br />
Quando si chiede un supporto o<br />
lo si cerca, ad esempio, per spedire<br />
la posta per inviare i pacchetti con<br />
tessere, gadget, cappelli ecc., non<br />
si trova un solo Bersagliere disposto<br />
a sacrificare parte del suo tempo<br />
per l’Associazione. Ma tutti si<br />
chiedono, scandalizzati, cosa fanno<br />
i “Generali”, perché non si muovono,<br />
perché pensano sempre a cose<br />
inutili?<br />
Mi domando: dove sono tutti<br />
quei <strong>Bersaglieri</strong> che reclamano<br />
perché non vengono pubblicati<br />
tempestivamente su Fiamma Cremisi<br />
le loro sintesi delle manifestazioni<br />
che interessano il loro territorio<br />
e che loro hanno sollecitamente<br />
inviato, o perché non è ancora<br />
comparsa la notizia della morte di<br />
un socio, o perché nessuno si è ricordato<br />
di pubblicare la foto del nipotino<br />
appena nato con il cappello<br />
del nonno? Dove sono quei <strong>Bersaglieri</strong><br />
che hanno tanto tempo per<br />
polemizzare sul Sito mentre c’è da<br />
dare una mano per rendere meno<br />
frenetica l’attività della Presidenza<br />
che si è posta dall’inizio del suo<br />
mandato, come obiettivo primario,<br />
quello di non dimenticare nessuno<br />
che ad essa si rivolga?<br />
Allora di cosa parliamo?<br />
L’Associazione ha una testa pensante<br />
ed operante volitiva, dinamica e<br />
concreta, ma pur non essendo adeguata<br />
alle esigenze riesce a sopperire<br />
alle stesse perché ha ben impresso<br />
nella mente dei suoi componenti cosa<br />
è il <strong>Bersaglieri</strong>smo e, soprattutto, come<br />
lo si mette in pratica.<br />
Tutto ciò i suoi componenti non<br />
lo hanno appreso ora, ma in una lunga<br />
militanza con le Fiamme Cremisi<br />
sul bavero e dopo avere insegnato<br />
<strong>Bersaglieri</strong>smo, per svariati decenni,<br />
a schiere di fanti piumati moltissimi<br />
dei quali militano oggi tra le file della<br />
nostra Associazione.<br />
Allora egregi amici qui nessuno è<br />
eroe, tutti siamo volontari, ma c’è chi<br />
si presta ed impiega parte del suo<br />
tempo, grande o piccola che sia, per<br />
far crescere l’Associazione; c’è invece<br />
chi per avere una carica al fine di<br />
ricevere un invito a certe manifestazioni<br />
o solo per sentirsi investito di<br />
qualche onore, non collabora o apporta<br />
alcun beneficio agli organi associativi<br />
dirigenziali a qualsiasi livello.<br />
Orbene, prima di sentenziare, cerchiamo<br />
di conoscere bene i termini di<br />
cui si discute.<br />
E non dimentichiamo che la “politica”<br />
associativa è tracciata dal Congresso<br />
e resa operativa dalla Giunta<br />
Esecutiva e dal Consiglio Nazionale<br />
che sono eletti democraticamente in<br />
congressi aperti a tutti gli iscritti.<br />
Criticare si può ed in alcuni casi<br />
si deve, ma la mancanza di rispetto<br />
per un lavoro che viene condotto nell’interesse<br />
di tutti non è giusto, non è<br />
generoso, non è corretto.<br />
Ah, dimenticavo!<br />
Spesso si parla degli Alpini che<br />
sono tanto bravi. Siamo contenti, ma<br />
il passo cadenzato consente loro di<br />
vedere e sentire e quindi di adeguarsi<br />
alle direttive. Noi siamo diversi: infatti<br />
quando qualcuno chiama (richiesta<br />
di collaborazione) siamo così veloci<br />
nella corsa, assordati dal fruscio<br />
delle piume ed estasiati dalle nostre<br />
Fanfare che non riusciamo a sentire e<br />
ci allontaniamo velocemente.<br />
oiram<br />
5
lettere al direttore<br />
Egregio Signor Lansotti,<br />
il Segretario della Sezione <strong>Bersaglieri</strong><br />
di Capua, mi ha letto la sua lettera<br />
apparsa su “Fiamme Cremisi “,<br />
circa la richiesta di informazioni sulla<br />
Medaglia a Croce coniata per il<br />
Corpo di Spedizione in Russia.<br />
Della Croce “non Ufficiale” coniata<br />
per il C.S.I.R., si conoscono più<br />
versioni; potrà trovare notizie più<br />
dettagliate ed esaustive da pagina 29<br />
a pagina 35 con ottima riproduzione<br />
fotografica nel volume pubblicato nel<br />
1993: Medaglie a Croce FF.AA.<br />
1900/1989 di Adriano BRAMBILLA e<br />
Ivo FOSSATI, da E.M.I. - Editrice<br />
Militare Italiana, con sede in Milano<br />
20133 Via Inama n.1.<br />
Nel formularLe i più sinceri auguri<br />
per la ricerca invio cordiali saluti.<br />
Gaetano Surdi<br />
Il Dr. Gianfranco Borghini da<br />
Carrara aveva chiesto notizie sul Bersagliere<br />
che aveva fatto da modello<br />
per lo scultore Publio Morbiducci per<br />
la realizzazione del Monumento al<br />
Bersagliere di Roma a Porta Pia. Il<br />
Bers. Guido Perrotta, presidente della<br />
Regione Abruzzi ha inviato quanto<br />
segue.<br />
II Bersagliere Giuseppe Carota<br />
era nato a Montesilvano (Pe) nel<br />
1910. Partì per il servizio militare nel<br />
1930 con destinazione Roma, 2° <strong>Bersaglieri</strong><br />
presso la Caserma La Marmora<br />
in Trastevere. Dopo sei mesi di<br />
naia, in un imprecisato giorno di settembre<br />
un Capitano, durante una adunata<br />
reggimentale nel cortile della caserma,<br />
dopo un rapido sguardo ai<br />
<strong>Bersaglieri</strong> schierati si fermò davanti<br />
al Carota e lo inviò al Comando. Con<br />
un certo timore, salì le scale, ma risultò<br />
che era stato scelto come mo-<br />
6<br />
dello per dare le sembianze ad una<br />
statua dedicata al Bersagliere. Le<br />
“pose” nello studio dell’architetto<br />
Domenico Morbiducci duravano solo<br />
pochi minuti, ma si protrassero per<br />
circa un mese.<br />
L’uomo che ebbe il vanto di donare<br />
il volto al Monumento che simboleggia<br />
l’annessione di Roma al resto<br />
dell’Italia, si spense serenamente, così<br />
come era vissuto, all’età di settantasette<br />
anni, nel marzo del 1986, ma per<br />
noi abruzzesi rimarrà sempre presente<br />
come il Bersagliere di Porta Pia.<br />
Cari amici bersaglieri,<br />
di tanto in tanto, proprio come i<br />
raffreddori o i mal di pancia, torna la<br />
discussione sul se aggiornare o meno<br />
la “Preghiera del Bersagliere” di Nino<br />
Tramonti, ed eventualmente avanzare<br />
proposte.<br />
Se ne sentirebbero di tutti i colori:<br />
dalla stucchevole enfasi retorica alle<br />
infantili rime baciate, fino a ridicoli<br />
luoghi comuni del più scoraggiante<br />
pacifismo per finire con vaghezze senza<br />
sale né pepe che svilirebbero una<br />
significativa preghiera. Come già ebbi<br />
occasione di dire, e di ripetere, giù le<br />
mani dalla Preghiera di Tramonti.<br />
E’ una preghiera efficace, capace di<br />
sintesi, composta da chi sapeva scrivere<br />
e ben interpretare i sacrifici e la determinazione<br />
di questo Corpo militare.<br />
La Chiesa non ha aggiornato il Padre<br />
Nostro chiedendo all’Altissimo di<br />
perdonarci talune debolezze o di poter<br />
acquistare l’ultimo modello di telefono<br />
cellulare. E’ ferma lì, al pane e al<br />
tenerci alla larga da tutte le tentazioni.<br />
Percepisco che taluni vorrebbero<br />
abolire frasi o parole che, nelle fragilità<br />
del nostro tempo, possono apparire<br />
forti, ma che hanno un loro ben<br />
preciso significato storico e umano.<br />
Cominciamo con il tanto discusso<br />
Signore della pace e della guerra.<br />
Persino una intelligenza mediocre<br />
può ben comprendere che il Padreterno<br />
non incita alla guerra, e credo che<br />
neppure Tramonti volesse dipingerlo<br />
come un Creatore guerrafondaio.<br />
Semplicemente è quel Dio che gli<br />
umani pregano durante i tempi di pace<br />
e ancor di più, nel corso delle<br />
guerre. Tutto qui. Proprio Churchill<br />
era solito dire: in tempo di guerra la<br />
gente prega Dio e solidarizza con i<br />
soldati. Nei tempi di pace, ci si dimentica<br />
di entrambi. E’ tanto difficile<br />
da capire e da spiegare? Trovo sia<br />
molto più facile che il commentare<br />
l’elmo di Scipio alle nostre ignorantissime<br />
nuove generazioni. Eppure,<br />
l’elmo di Scipio, rimane lì, intoccabile,<br />
nell’Inno nazionale.<br />
Premesso che nella Preghiera già<br />
sono state attuate modifiche, come ad<br />
esempio quel Poggio Scanno che<br />
Tramonti non poté ovviamente inserire,<br />
ma che dà un riconoscimento ai<br />
<strong>Bersaglieri</strong> dell’Esercito del Sud,<br />
qualche distonia può apparire nel le<br />
nostre spose, visto che con l’avvento<br />
delle Bersagliere dovrebbero essere<br />
contemplati anche i loro mariti. Infine<br />
il secolo di assalti è ormai diventato<br />
quasi il doppio. Ma non sottilizziamo<br />
perché, torno a dire, una preghiera<br />
deve essere innanzitutto un simbolo,<br />
non un adeguamento alle ansie o<br />
al vezzo dei vari periodi storici.<br />
Pertanto, ogni cambiamento lo ritengo<br />
uno sfregio alla storia, alla memoria<br />
e alla filosofia di un Corpo militare,<br />
che può cambiare o modificarsi<br />
nelle forme ma non nelle finalità<br />
che lo contraddistinguono.<br />
Se anziché volerci lanciare in spericolati<br />
ammodernamenti di una Preghiera<br />
mettessimo questo impegno<br />
per “svecchiare” talune logore e obsolete<br />
mentalità esistenti nella nostra<br />
Associazione, cosa assai più impegnativa,<br />
ci assicureremmo qualche<br />
lustro di vita in più prima di veder<br />
chiuse le nostre belle Sezioni.<br />
Daniele Carozzi<br />
Caro Daniele, nulla da eccepire,<br />
anzi no: hai citato il pane, ma dimenticato<br />
il...vino! Quanto poi alle<br />
modifiche che verranno suggerite,<br />
MI SPIACE DOVERLO AMMET-<br />
TERE, perverranno solo da coloro<br />
che non scrivono mai e SOPRAT-<br />
TUTTO non si vedono mai!
eco dai reparti<br />
LA BRIGATA POZZUOLO DEL FRIULI-<br />
SUBENTRA ALLA GARIBALDI AL<br />
COMANDO DEL CONTINGENTE ITALIANO<br />
Il 9 novembre <strong>2010</strong>, nella base “Millevoi” a Shama nel<br />
Libano Sud ha avuto luogo il passaggio di responsabilità<br />
alla guida del contingente italiano e del settore ovest di<br />
UNIFIL ( United Nation Interim in Lebanon ) fra la brigata<br />
bersaglieri “Garibaldi”, comandata dal Generale Giuseppenicola<br />
Tota e la brigata di cavalleria “Pozzuolo del<br />
Friuli”comandata dal Generale Guglielmo Luigi Miglietta.<br />
La cerimonia si è svolta alla presenza del Comandante<br />
operativo di vertice interforze, Generale di Corpo d’Armata<br />
Giorgio Cornacchione, Comandante di UNIFIL, del Generale<br />
spagnolo Alberto Asarta Cuevas, dell’Ambasciatore<br />
Italiano, Giuseppe Morabito, del Comandante delle Forze<br />
del Libano del Sud, Generale Sadek Tleis e di autorità civili<br />
e religiose locali.<br />
Nel periodo maggio - novembre di quest’anno il contingente<br />
multinazionale, guidato dal Generale Tota, forte<br />
di circa 4000 peacekeepers di 7 nazioni diverse, ha operato<br />
nel Sud del Libano, in un’area compresa fra il fiume Litani<br />
e la Blue Line ( linea di demarcazione fra Libano ed<br />
Israele), ottenendo risultati di assoluto rilievo. L’attività<br />
operativa, che ha garantito in pieno l’osservanza della risoluzione<br />
1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni<br />
Unite, è stata condotta in stretta collaborazione con le Forze<br />
Armate Libanesi: 30.000 pattuglie e oltre 2.700.000 km<br />
percorsi hanno assicurato il costante e capillare controllo<br />
del territorio. Circa 100 progetti, con una spesa di 1,6 milioni<br />
di euro, nel settore CIMIC (cooperazione civile-militare)<br />
hanno messo la popolazione del Sud del Paese al<br />
centro degli sforzi, coinvolgendo le comunità ed i leaders<br />
locali nell’individuare ed affrontare i problemi legati alla<br />
ricostruzione, all’energia, all’educazione, alla sanità, all’agricoltura,<br />
allo sviluppo.<br />
Il Generale Tota, nel suo discorso di commiato , ha<br />
detto “ lasciamo questa terra sicuramente arricchiti dal<br />
punto di vista umano e professionale. Consapevoli di ave-<br />
re conquistato, con il nostro diuturno operare, l’amicizia<br />
di un popolo forte e rispettato per la sua storia e le sue tradizioni”.<br />
Nel corso della cerimonia Tota è stato insignito<br />
della medaglia di Cavaliere dell’Ordine Nazionale del Cedro,<br />
su concessione del Presidente della Repubblica Libanese<br />
Michel Souleiman.<br />
L’operazione “LEONTE V, è la decima missione per la<br />
brigata “Garibaldi”, che dal 1995 è stata schierata due volte<br />
in Bosnia, tre in Kosovo, tre in Iraq e due in Libano e,<br />
in ogni occasione, ha consolidato l’immagine dei peacekeepers<br />
italiani nel mondo.<br />
Ten. Col. Francesco Tirino,<br />
Capo Cellula P.I. Sector West di UNIFIL<br />
Nella mattinata del 28 Settembre a Bari, nella Caserma<br />
“Capitano Michele Milano”, sede del 7° <strong>Bersaglieri</strong>, ha<br />
avuto luogo la cerimonia di cambio di comando al vertice<br />
della Brigata Corazzata “Pinerolo” fra il Generale di Brigata<br />
Roberto D’Alessandro cedente ed il Generale di Brigata<br />
Mario Ruggiero, alla presenza del Generale C. A.<br />
Francesco Tarricone.<br />
L’Associazione era rappresentata dal Generale Michele<br />
Genchi - Presidente Regionale Puglia -nonché dai Labari e<br />
dai Soci delle Sezioni ANB di Bari, Sannicandro di Bari,<br />
Turi e Trinitapoli.<br />
Al termine della cerimonia il generale C.A. Francesco<br />
Tarricone ha esternato pubblicamente il proprio apprezzamento<br />
per la sfilata dei <strong>Bersaglieri</strong> dell’Associazione mettendo<br />
in rilievo la compattezza, la dinamicità, lo spirito e<br />
anche l’abbigliamento, uguale per tutti (abito scuro e cravatta<br />
cremisi).<br />
Dalla relazione di Giorgio Riccio<br />
Nella foto il Commissario Straordinario della Federazione<br />
Provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro, Bersagliere<br />
Generale Arnaldo Cassano, eletto Vice Presidente<br />
7
eco dai reparti<br />
Nazionale - Vicario del Presidente Nazionale Generale<br />
Carlo Maria Magnani.<br />
Venerdì 17 Settembre <strong>2010</strong>, nella caserma Capitano<br />
Michele Milano in Bari il Ten. Col. Alessandro Colaiacono<br />
ha ceduto la Bandiera di Guerra del “leggendario” 7°<br />
bersaglieri al Colonnello Domenico d’Isa, 48° comandante<br />
del reggimento, punta di diamante della brigata Corazzata<br />
“Pinerolo”. Il Col. D’Isa proviene dal Comando della<br />
divisione “Acqui” ove ricopriva l’incarico di sottocapo<br />
operativo. Il ten. Col. Alessandro Colaiacono riprende a<br />
tutto titolo il comando del X Battaglione del 7°.<br />
8<br />
Alla cerimonia era presente il Presidente Regionale<br />
ANB Generale Michele Genchi e diversi <strong>Bersaglieri</strong> e Labari<br />
che si sono resi protagonisti di un’applaudita sfilata.<br />
7° <strong>Bersaglieri</strong><br />
Due aule della Caserma “Capitano Michele Milano”<br />
sono state dedicate ad altrettanti eroici <strong>Bersaglieri</strong> Caduti<br />
del Reggimento. L’Aula “Briefing” porta ora il nome del<br />
Bersagliere Sergente Maggiore Severino Merli, Medaglia<br />
d’Oro al V.M. caduto a Veliki - Hribach il 12 ottobre 1912.<br />
La Motivazione riporta: Avute le gambe asportate da una<br />
granata nemica, con eccezionale forza d’animo e cosciente<br />
sublime spirito di sacrificio, chiedeva di non essere trasportato<br />
al posto di medicazione, dicendosi lieto di morire<br />
per la Patria sul campo di battaglia in mezzo ai suoi <strong>Bersaglieri</strong>.<br />
L’Aula di “Euroformazione” è stata invece assegnata al<br />
Bersagliere Torquato Cardelli, altra Medaglia d’Oro del<br />
Reggimento caduto sull’Alpe di Cosmagnon il 10 ottobre<br />
1916. La motivazione evidenzia che benché ferito due vol
eco dai reparti<br />
te non abbandonava il combattimento, anzi valorosamente<br />
si slanciava avanti nella trincea nemica e gridando incitava<br />
i suoi compagni a seguirlo, finché il piombo nemico lo<br />
rendeva cadavere.<br />
L’11° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong> dell’<br />
“Ariete” nelle attività di cooperazione<br />
con le Forze Armate Libanesi (LAF)<br />
Nell’ambito della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza<br />
ONU 1701 dell’11 agosto 2006, la missione italiana<br />
in Libano “Leonte 6”, inquadrata nell’United Nations Interim<br />
Force in Lebanon (UNIFIL), conduce attività in cooperazione<br />
e coordinamento con personale delle Forze Armate<br />
Libanesi .<br />
Infatti, l’11ª Reggimento <strong>Bersaglieri</strong> inquadrato in Patria<br />
nella 132ª Brigata Corazzata “Ariete” costituisce, nell’ambito<br />
della Joint Task Force Lebanon su base “Ariete”<br />
al Comando del Generale di Brigata Carmelo DE CICCO,<br />
la Task Force di manovra denominata ITALBATT 1. Dal<br />
maggio scorso opera a Sud del fiume LITANI, su un’area<br />
di circa 460 Kmq e comprendente ben 46 municipalità tra<br />
cui grandi agglomerati urbani ed amministrativi quali Qana<br />
e Tiro. Dall’inizio del mandato conduce sistematicamente<br />
operazioni coordinate ed in supporto alle LAF nel<br />
loro compito istituzionale di controllo del territorio, evitando<br />
atti ostili contro Israele o trasporto illegale e uso di<br />
armi all’interno dell’area di responsabilità.<br />
Nell’impiego coordinato sul terreno di bersaglieri e<br />
militari libanesi, ogni nazionalità continua ad applicare le<br />
proprie procedure tecnico-tattiche ed a rispondere alla<br />
propria linea di comando (UNIFIL e LAF), cosa che comporta<br />
preventivamente un rilevante lavoro di coordinazione,<br />
studio e pianificazione comune prima di ogni attività<br />
operativa. I servizi sono svolti con differenti modalità, a<br />
ciascuna delle quali corrisponde uno o più scopi particola-<br />
ri, tutti però riconducibili a quello più generale, come detto<br />
in precedenza, di controllo del territorio e quindi di<br />
mantenimento delle condizioni di stabilità e sicurezza dell’Area,<br />
di libera circolazione di merci e personale e, non<br />
ultimo per importanza, di assicurare alla popolazione civile<br />
un’adeguata assistenza umanitaria, soprattutto nel comparto<br />
sanitario.<br />
Accanto all’elevata capacità di coordinamento ai fini di<br />
una comune risposta tempestiva ad eventuali eventi operativi,<br />
assicurata dalla presenza a tutti i livelli di Ufficiali di<br />
collegamento, il meccanismo ormai è talmente rodato che<br />
le operazioni vengono condotte quotidianamente e simultaneamente<br />
in tutte le aree di responsabilità UNIFIL nel<br />
Sud del Libano, comprendendo nelle varie tipologie posti<br />
di controllo, pattuglie a bordo di mezzi o appiedate e posti<br />
di osservazione.<br />
Tutto ciò ovviamente non può prescindere dalla conoscenza<br />
delle rispettive procedure tecnico-tattiche, da un discreto<br />
affiatamento tra il personale di differenti nazionalità,<br />
nonché da strette misure di coordinamento per una pronta<br />
capacità di reazione su necessità; ed in questo l’11° Reggimento<br />
<strong>Bersaglieri</strong> si è trovato senz’altro facilitato, avendo<br />
assolto pari responsabilità nel corso della precedente missione<br />
“Leonte 3”, dall’ottobre 2007 al maggio 2008.<br />
I risultati di tali attività erano già evidenti allora: la<br />
maggiore presenza sul terreno così come l’aumento di<br />
controlli vanno a vantaggio della deterrenza, scoraggiando<br />
il trasporto di armi illegali ed ostacolando contestualmente<br />
chiunque voglia minacciare la pace, ma un ulteriore beneficio<br />
indotto è costituito dalla più ampia familiarità con un<br />
terreno di operazioni di norma abbastanza difficile, in<br />
quanto fortemente compartimentato, con presenza di im-<br />
9
eco dai reparti<br />
pluvi ripidissimi (wadi) e con una rete viaria molto precaria<br />
soprattutto nelle zone rurali dell’entroterra.<br />
Nondimeno, sarebbe oltremodo riduttivo sottovalutare<br />
il positivo impatto psicologico di queste attività verso la<br />
popolazione, che risultano indubbiamente funzionali ad un<br />
più ampio consenso ed accettazione dei caschi blu, visti<br />
da sempre, ma a maggior ragione nel caso di operazioni<br />
combinate, come imparziali, rispettosi della sovranità del<br />
paese e quindi anche degli usi e costumi locali.<br />
Le pattuglie appiedate in particolare, condotte quotidianamente<br />
con aperiodicità in centri abitati e zone d’interesse,<br />
danno modo ai bersaglieri dell’11° Reggimento non<br />
solo di approfondire la propria conoscenza del territorio<br />
ma soprattutto alle LAF di svolgere, senza alcun preavviso,<br />
controlli a campione su autoveicoli e personale in transito,<br />
impiegando più personale e mezzi grazie alla copresenza<br />
di UNIFIL.<br />
Per imparzialità, umanità e capacità di vicinanza l’Unità<br />
<strong>Bersaglieri</strong> dell’Ariete può vantare un’esperienza quasi<br />
decennale, maturata in vari teatri operativi quali Kosovo ed<br />
Iraq oltre che nel precedente Libano ed è quindi ben cosciente<br />
di quanta importanza rivestano le “foot patrol”, che<br />
aldilà degli scopi operativi immediati rappresentano uno<br />
strumento prezioso per modalità di approccio e facilità di<br />
contatto con la popolazione locale, in quanto dimostrano<br />
nel modo più semplice e diretto che UNIFIL trova la sua<br />
ragion d’essere nell’operare tra la gente per la gente.<br />
Con rudimenti di lingua araba, ponendo la massima cura<br />
in fattive relazioni esterne con le autorità civili ed avvalendosi<br />
dei numerosi legami di amicizia stretti nel corso<br />
della precedente missione, il personale dell’11° Reggimento<br />
<strong>Bersaglieri</strong> continua ad essere particolarmente attento<br />
nel valorizzare queste modalità di contatto con la popola-<br />
10<br />
zione, non a caso denominate “social patrol”. Infatti, esse<br />
costituiscono la chiave migliore per comprendere appieno<br />
la realtà sociale locale ed instaurare rapporti di mutua confidenza<br />
e reciproco rispetto, senza i quali ogni sforzo di assistenza<br />
e collaborazione risulterebbe senz’altro meno efficace.<br />
E’ proprio nel corso di tali operazioni che spesso si<br />
riceve notizia di eventuali necessità da parte degli abitanti<br />
degli agglomerati urbani visitati, e così, senza filtri e grande<br />
senso di equità, vengono gettate le fondamenta del successivo<br />
intervento, in coordinazione con l’Amministrazione<br />
locale, improntato ad imparzialità e massima trasparenza,<br />
allo scopo di creare un “ circolo virtuoso” economicosociale<br />
di cui beneficerà l’intera comunità.
attività associativa<br />
Montreal - Canada<br />
Nella foto alcuni bersaglieri componenti la locale Sezione<br />
ANB che hanno festeggiato il 18 giugno <strong>2010</strong> con<br />
una S. Messa nella Chiesa Madonna di Pompei.<br />
Antonio Cesari, Bersagliere<br />
LA PRESIDENZA NAZIONALE AL 40°<br />
ANNIVERSARIO DELLA SEZIONE DI<br />
TORONTO<br />
La Sezione <strong>Bersaglieri</strong> di Toronto ha festeggiato il 40°<br />
anniversario della sua fondazione il 23 ottobre u.s. con l’annuale<br />
festa “Piume al vento” organizzata con grande oculatezza<br />
nella sala “Famée Furlan” gremita di oltre 600 ospiti.<br />
Questa volta però la Presidenza Nazionale c’era.<br />
Infatti proprio per la ricorrenza il Segretario Generale<br />
dell’Associazione Gen. Mario Rezzoagli, delegato dal<br />
Presidente Nazionale, si è recato a Toronto per portare non<br />
solo il saluto di tutti <strong>Bersaglieri</strong> dell’Associazione, ma soprattutto<br />
per rendere omaggio all’italianità ed al <strong>Bersaglieri</strong>smo<br />
di questi nostri commilitoni che anche se lontani<br />
sono vicinissimi al nostro cuore.<br />
L’organizzazione della manifestazione è stata perfetta.<br />
Il Presidente Girardi si è speso ancora una volta senza<br />
risparmio e coadiuvato da un direttivo sezionale estremamente<br />
volitivo, oltre che preciso e fedele, ha saputo convogliare<br />
nella splendida e grande sala una serie di perso-<br />
nalità di elevato livello come: i deputati al Parlamento Federale<br />
Sgrò e Volpe; i deputati Regionali Sergio e De Blasis;<br />
il Sindaco della città di Wangham (nel cui territorio si<br />
è tenuto l’evento); il Sovraintendente della Polizia Regionale<br />
dello York, Cusimano.<br />
Erano, inoltre, presenti le numerose rappresentanze delle<br />
Associazioni Italiane Combattentistiche e d’Arma: Alpini,<br />
Carabinieri, Polizia di Stato, Marina, Guardia di Finanza<br />
e Guardie d’Onore alle Tombe del Pantheon. Non sono<br />
mancati, infine, i Presidenti delle Sezioni ANB di Montreal,<br />
Bers. Cesari e quello di Ottawa, Bers. Jacobucci.<br />
Il Gen. Rezzoagli è stato in verità l’ospite d’Onore e<br />
tutti i presenti lo hanno salutato con grande piacere ed entusiasmo<br />
anche perché era il primo rappresentante della<br />
Presidenza Nazionale a partecipare ad una cerimonia così<br />
profondamente sentita da tutti i <strong>Bersaglieri</strong> “Canadesi”.<br />
Il Segretario Generale nel suo applaudito intervento ha<br />
portato il saluto fraterno e cameratesco del Presidente Nazionale,<br />
Gen. Pochesci, ed ha ringraziato tutte le Autorità<br />
presenti e le Associazioni per essere così vicini ai <strong>Bersaglieri</strong><br />
in un momento di così grande importante ed interesse.<br />
Egli ha voluto soprattutto rendere omaggio ai <strong>Bersaglieri</strong><br />
di Toronto ed alle loro famiglie per due motivi fondamentali.<br />
Primo: per aver saputo affermare con il sacrificio e con<br />
il lavoro intenso, duro e difficile - specie quello dei primi<br />
11
attività associativa<br />
anni da emigranti - la vera e profonda capacità del nostro<br />
popolo ad emergere dalle situazioni anche estreme, contribuendo<br />
a fare della comunità italiana a Toronto un coacervo<br />
forte, fattivo e, soprattutto, profondamente rispettato.<br />
Secondo - e non certamente per importanza -: per aver<br />
saputo tenere alti i valori della Patria e quelli che rappresentano<br />
il nostro Piumetto, in una terra lontana e per molti<br />
in oltre quaranta anni di “cittadinanza” canadese. E questo<br />
appare veramente un miracolo scaturito dalle corde delle<br />
Fiamme Cremisi.<br />
Ed in ambedue le cose il supporto delle famiglie e delle<br />
mogli, in particolare, è stato di assoluto rilievo per la loro<br />
tenacia, per la loro condivisione delle difficoltà e per la<br />
loro dedizione.<br />
Tutti insieme hanno saputo sempre dare un’immagine<br />
magnifica della nostra Italia.<br />
Durante un curato banchetto e tanti allegrissimi balli,<br />
ci sono stati gli interventi di tutte le Autorità che hanno<br />
voluto ricordare il contributo dell’Associazione <strong>Bersaglieri</strong><br />
non solo alla conservazione delle tradizioni del Corpo e<br />
della Patria, ma anche all’affermazione sociale degli italiani<br />
a Toronto ed hanno omaggiato il Gen. Rezzoagli con<br />
una serie di gadget e riconoscimenti, ringraziandolo per<br />
aver voluto rappresentare non solo la Presidenza dell’Associazione,<br />
ma tutti i <strong>Bersaglieri</strong> con un viaggio mirato<br />
esclusivamente all’incontro con questa parte importante<br />
della comunità tricolore.<br />
La festa, poi, è andata avanti sino alle ore piccole con<br />
12<br />
l’impegno di essere numerosi a Torino nell’occasione del<br />
59° Raduno Nazionale.<br />
In conclusione non può non rilevarsi il merito della attuale<br />
Presidenza Nazionale che pur nella esiguità dei suoi<br />
componenti non ha voluto trascurare una così importante<br />
componente associativa che non può e non vuole essere<br />
dimenticata.<br />
Mario Rezzoagli<br />
Arquata Scrivia (Al)<br />
A due anni dalla costituzione, la locale Sezione ANB,<br />
stimata ed ammirata per la sua partecipazione a diversi servizi<br />
a favore della collettività, si è impegnata per il restauro<br />
del campanile della Chiesa di S. Antonio Abate, un manufatto<br />
che risale al 1426. I lavori, che presentavano notevoli<br />
difficoltà perché a circa 15 metri di altezza, sono stati ultimati<br />
nell’arco dei 60 giorni previsti e la torre campanaria,<br />
completa di funi, catene, supporti e ...campane è stata presentata<br />
alla cittadinanza, completa anche di altri particolari<br />
quali: due candelabri in ferro battuto; una vetrata apribile<br />
provvista di illuminazione per la custodia del Santo Sepolcro,<br />
(aperta il venerdì Santo per l’adorazione dei fedeli); un<br />
nuovo portone in castano massiccio con borchiature in rame;<br />
l’attrezzatura necessaria per il carico e il trasporto della<br />
statua della Madonna Assunta del peso di 8 q.li. nonché<br />
il restauro conservativo della cappelletta della Madonna del<br />
Cammino lungo una strada molto frequentata dai passanti.<br />
Bari<br />
Di recente l’On. Rocco Bottiglione, già Granatiere, ed<br />
ora Vice presidente della Camera dei Deputati ha visitato<br />
la sede della Sezione ANB e, complimentandosi con il<br />
Presidente Riccio ed alcuni <strong>Bersaglieri</strong> per i diversi cimeli<br />
esposti e la tenuta dei locali ha rilasciato sul libro degli<br />
ospiti la seguente dichiarazione: Ai <strong>Bersaglieri</strong> di Bari,<br />
per difendere ancora sul terreno della concordia civile<br />
l’Unità della nostra Nazione.<br />
Il Comandante del 7° <strong>Bersaglieri</strong>, Col. Domenico<br />
d’Isa, accompagnato dal Decano Luogotenente Pasquale
attività associativa<br />
Nardella ha visitato la sede della Sezione ANB, ricevuto<br />
dal Consigliere sezionale Tenente Mario Mellano e da un<br />
triplice urrà dei presenti.<br />
Il Colonnello d’Isa, presente il Col. Giovanni Strusi -<br />
consigliere regionale intervenuto in rappresentanza del<br />
Generale Michele Genchi, è stato accolto dal Presidente<br />
della Sezione, Giorgio Riccio. Questi ha illustrato e molteplici<br />
attività della Sezione e dei suoi gruppi: le affermazioni<br />
conseguite, la stima e la considerazione di tutte le autorità<br />
civili e militari e l’affettuoso cameratismo con le consorelle<br />
Associazioni d’Arma. Ha sottolineato in particolare<br />
il legame fra la città di Bari ed il Corpo Piumato con: l’<br />
intitolazione di diverse strade a “Piumati” baresi decorati<br />
al valore; l’erezione di diversi monumenti realizzati in<br />
centro città, al Sacrario d’Oltremare e nella sede del 7°;<br />
gli aiuti umanitari devoluti, come dettato dal motto sezionale<br />
(Animo Ultra -Con il cuore oltre), in ambito locale ed<br />
in altri Paesi (Repubblica Moldova, Irak, Afghanistan, Bosnia,<br />
Kossovo, Albania); le diverse donazioni di sangue e<br />
di piastrine; i servizi di volontariato per la Basilica Pontificia<br />
di San Nicola; per le scuole; i servizi di volontariato<br />
in occasione dei sismi del Friuli e dell’Irpinia; i 43 pellegrinaggi<br />
al Sacrario dei Caduti d’Oltremare; la rivalutazione<br />
della Liberazione di Bari ad opera dei <strong>Bersaglieri</strong> del<br />
51° Battaglione; l’editoria e l’assistenza fiscale gratuita a<br />
tutti gli iscritti; l’attività sportiva nel campo ciclosportivo<br />
e nel podismo (la Sezione è affiliata dal 1982 alla FCI ed<br />
alla FIDAL) che ha conseguito ragguardevoli risultati e la<br />
Medaglia di Bronzo al Merito Sportivo del CONI. Un<br />
complesso di attività che negli ultimi dieci anni ha portato<br />
la Sezione ANB ad essere definita la 7ª Compagnia del 7°<br />
<strong>Bersaglieri</strong>.<br />
Il Colonnello d’Isa ha quindi visitato la sede e colpito<br />
dal Monumento che riproduce il Bersagliere di Porta Pia e<br />
dal parco bici (12 “cariole” e 10 “mountain bike”) ha donato<br />
alla Sezione un medaglione con lo stemma araldico<br />
del 7°, ricambiato da un crest sezionale, ha firmato l’Albo<br />
d’Onore sezionale ed ha assistito all’incontro con il Dr.<br />
Vincenzo Del Vecchio, giornalista RAI, gratificato di un<br />
cappello piumato per il suo attaccamento al Corpo dimostrato<br />
in diverse circostanze.<br />
Staffetta Podistica Cremisi.<br />
Nei giorni 18 e 19 Settembre è stato celebrato in Roma,<br />
con un’ottima affluenza di <strong>Bersaglieri</strong>, il 140° anniversario<br />
della Breccia di Porta Pia.<br />
L’evento, a cui ho preso parte con gioia con una rappresentanza<br />
di soci, il Labaro Sezionale e la Pattuglia <strong>Bersaglieri</strong><br />
Ciclisti “Carlo Regina” con le sue dodici autentiche<br />
“cariole”, mi ha fatto riandare con la mente alla “Staffetta<br />
Podistica Cremisi” fortemente voluta dall’allora Vice<br />
Presidente nazionale Generale Luigi Bonifazi. In pratica<br />
sei <strong>Bersaglieri</strong>, fra cui il sottoscritto, superarono, a staffetta<br />
e sempre scortati dalla Polstrada, i circa 500 chilometri<br />
che separano Bari dalla Capitale.<br />
All’arrivo a Porta Pia, fummo ricevuti dallo stesso Generale<br />
Bonifazi, dall’On. Clelio Darida, Sindaco della Capitale,<br />
e dal Bersagliere Gen. C. A. Nicola Straziota, barese,<br />
già comandante del 4° e del 7° <strong>Bersaglieri</strong> in guerra. Il<br />
Gen. Straziota volle scrivere una relazione sull’evento, tuttora<br />
di attualità, che ci farà piacere leggere su “Fiamma<br />
Cremisi”. (Sarai accontentato. N.d.R.)<br />
Giorgio Riccio<br />
Bedizzole (BS)<br />
La Fanfara A.Caretto in Canada<br />
“<strong>Bersaglieri</strong>, orgoglio d’Italia, invidia<br />
del mondo !”<br />
Dopo una lunga preparazione abbiamo realizzato il<br />
grande progetto di partecipare al Festival Internazionale di<br />
Musica Militare di Quèbec, manifestazione che è una fra<br />
le più importanti al mondo nel suo genere e la grande<br />
Montreal dove molti fratelli Italiani vivono e lavorano ci<br />
ha accolto per i primi tre giorni del nostro viaggio.<br />
L’organizzazione del Festival ha scelto noi <strong>Bersaglieri</strong><br />
per questa “anteprima” del Festival e nel corso di tre intense<br />
giornate abbiamo avuto modo di conoscere questa<br />
grande metropoli ricca di cultura e di iniziative molto seguite,<br />
specialmente nella zona della “piccola Italia”, un<br />
vero spicchio del nostro paese trapiantato oltreoceano.<br />
Dopo questa breve “incursione” a Montreal ci siamo<br />
trasferiti a Quèbec City, sede del Festival ed abbiamo fatto<br />
13
attività associativa<br />
conoscenza degli altri gruppi partecipanti: la Banda Musicale<br />
dell’Aeronautica Militare Tedesca (la celebre Luftwaffe)<br />
con lo splendido Drill Team, abilissimi e spettacolari<br />
con i loro fucili; la Banda Musicale della Legione<br />
Straniera; la Banda della Marina Militare Canadese; la<br />
Banda dei Cadetti Canadesi; la Banda della Polizia di<br />
New York (la celebre e televisiva NYPD); le immancabili<br />
cornamuse dei Reggimenti Canadesi e la splendida Banda<br />
del 22° Reggimento delle Guardie Reali Canadesi accompagnate<br />
dal Drill Team, veri idoli di casa perchè di sede<br />
proprio a Quèbec City ed uno fra i più operativi dell’esercito<br />
Canadese, tuttora impegnato con un notevole contingente<br />
in Afghanistan.<br />
L’organizzazione dello spettacolo, seria ed oculata ci<br />
ha impegnato in molte prove per l’ottima riuscita dello<br />
spettacolo e l’impatto con l’arena del Pepsi Coliseum è<br />
stato emozionante anche per le scenografie e gli effetti coreografici<br />
realizzati con prove che si sono succedute con i<br />
colleghi stranieri che canticchiavano il Passo di Corsa salutandoci<br />
con il pollice alzato: fascino delle piume!<br />
L’impatto con le oltre 18000 persone che gremivano<br />
gli spalti è stato emozionante ma abbiamo scaricato nella<br />
“prima” tutta la nostra tensione con il passo di corsa e le<br />
figure del nostro carosello, accolte da scroscianti applausi<br />
ripetuti ad ogni singola esibizione finché il nostro capo<br />
fanfara Alex Bertocchi ha diretto un Flik Flok suonato da<br />
oltre 800 musicanti; un’esecuzione da guinnes dei primati<br />
accolta da vibranti ovazioni, dai complimenti dell’organizzazione<br />
ed anche dalla prima pagina del giornale del Quèbec,<br />
Le Soleil con tanto di foto della nostra Fanfara.<br />
Dopo tre serate di continui successi, abbiamo partecipato<br />
alla sfilata del sabato lungo la via principale della città<br />
al cospetto di una folla immensa che aveva preso posto<br />
sin dal mattino per accaparrarsi i posti migliori, molti occupati<br />
da italiani che hanno accolto il nostro tricolore<br />
sventolando innumerevoli altri tricolori, un tripudio!<br />
La giornata finale è terminata con la cerimonia di chiusura<br />
del Festival sotto un cielo illuminato dai fuochi d’artificio,<br />
ma anche con il Canto degli Italiani, da noi intonato<br />
ed accompagnato dai nostri connazionali.<br />
I dieci giorni della nostra permanenza sono passati di<br />
14<br />
corsa come nel nostro stile, accompagnati dalla nostalgia<br />
della nostra Italia che in patria critichiamo, ma che quando<br />
ne siamo lontani ci manca. Portiamo nel cuore ricordi<br />
bellissimi e siamo certi di aver dato il massimo per mostrare<br />
a chi ancora non l’avesse mai vista, un’immagine<br />
dell’Italia che il mondo ci invidia: quella delle nostre piume<br />
nere al vento.<br />
Dalla relazione del Bers. Fabio Tameni.<br />
Caltanissetta<br />
Se ne parlava già da tempo: prima a Palagonia, poi a<br />
Milano, ad Acireale e Niscemi e le frasi che l’annunciavano,<br />
erano sempre le stesse ed entusiastiche: in settembre,<br />
il primo Raduno regionale a Caltanissetta! Tre giorni di<br />
sana allegria, di aggregazione, di buona musica e...di nostalgia.<br />
Ho ritenuto razionalmente felice la scelta di Caltanissetta<br />
come sede del Raduno; la Sezione ANB locale è di<br />
recente costituzione, come la sua Fanfara, ma logisticamente,<br />
può essere considerata equidistante dalle altre province<br />
e anche la popolazione, in un recentissimo passato,<br />
ha dato prova di accesa curiosità.<br />
Con l’approssimarsi dei fatidici 24, 25 e 26 settembre,<br />
cresceva l’ansia del momento ma sorgevano anche i temuti<br />
cambiamenti: le Amministrazioni locali cominciavano a<br />
lasciar intendere una possibile mancanza di risorse (i tagli,<br />
la crisi, la congiuntura) ed un probabile ridimensionamento<br />
delle proporzioni dell’evento. Alla fine e, proprio a ridosso<br />
della scadenza, gli Enti locali hanno decretato, loro<br />
malgrado, la marcia indietro, ma queste avversità non hanno<br />
scalfito la caparbietà dei bersaglieri, forti delle loro tradizioni:<br />
ricordate, amici, quante volte abbiamo sentito un<br />
Bersagliere non fa un passo indietro nemmeno davanti alla<br />
morte!“...potrà sembrare pittoresco e desueto, ma qualcosa<br />
è rimasto ed ora fa parte di quel patrimonio genetico<br />
di cui andiamo fieri.<br />
Anche se ridotto ad un solo giorno, anche se meno fastoso,<br />
anche se meno visibile, il V Raduno regionale si è<br />
regolarmente tenuto dove era stato programmato e, quindi,<br />
la domenica del 26 settembre <strong>2010</strong>, le vie e le piazze di<br />
Caltanissetta hanno risuonato di note inconsuete, di passi<br />
cadenzati e di canti che hanno richiamato alla mente i ri-
attività associativa<br />
cordi dei molti “giovani canuti” presenti o affacciati ai<br />
balconi dei palazzi circostanti e di quelli più lontani.<br />
Le Sezioni presenti con i loro iscritti erano veramente<br />
tante: non sapevo che l’Associazione fosse numericamente<br />
così ben rappresentata in ambito siciliano e ne sono stato<br />
felicemente sorpreso ed orgoglioso. Il saluto alle Autorità,<br />
alle rappresentanze delle Associazioni d’Arma e ai loro<br />
Gonfaloni, ha aperto la parte protocollare della manifestazione<br />
che è proseguita con l’alza bandiera e la deposizione<br />
di una corona d’alloro al maestoso monumento ai<br />
Caduti accompagnate dalle note della “Canzone del Piave”<br />
e del “Silenzio” che hanno sottolineato l’austerità del<br />
momento.<br />
Con lo schieramento:mi sono ritrovato in...caserma;<br />
evidentemente ognuno di noi ha sempre sognato di fare il<br />
caporale, ha una visione tutta sua di come si dovrebbe sfilare<br />
e pretende di essere ascoltato. Per fortuna, al di sopra<br />
di tutti questi caporali (veri o presunti), alla fine, la voce<br />
più autoritaria (e più competente) ha avuto il sopravvento<br />
ed i graduati hanno smesso di latrare, è ritornato l’ordine<br />
e, finalmente, abbiamo sfilato.<br />
E’ sempre una cosa molto esaltante: la folla assiepata<br />
ai bordi delle strade o affacciata dalle finestre e dai balconi<br />
applaude il passaggio dei sempreventenni e si emoziona,<br />
inconsapevole del fatto che l’emozione più grande è la<br />
nostra, in pochi attimi e con pochi squilli di tromba ognuno<br />
dimentica acciacchi fisici e preoccupazioni di ogni sorta;<br />
la schiena si raddrizza, le gambe smettono di tremolare<br />
e le rughe del volto si aprono in sorrisi a trentadue (inesistenti)<br />
denti. Ecco i <strong>Bersaglieri</strong>! Ecco i soldati d’Italia!<br />
Fanfara in testa, abbiamo percorso tutto il viale, una<br />
doverosa sosta davanti il Palazzo della Prefettura dove gli<br />
ottoni si sono fatti ben sentire e una successiva sosta nella<br />
piazza principale per prendere parte alla funzione religiosa<br />
officiata da Mons. Calogero Di Vincenzo nella Cattedrale.<br />
Il pranzo, concordato nei locali di una nota ditta di catering,<br />
è stato consumato col sistema del self-servìce ed<br />
abbiamo fatto un ulteriore salto nel passato. Alla fine del<br />
pasto, improvvisamente, come proveniente dal nulla, è apparsa<br />
una fisarmonica; poi un friscalettu (1) un tambureddu<br />
(2), e due mazzi di cianciani (3). E cosa serve più ad un<br />
gruppo di bersaglieri per scatenarsi? il 40° anniversario di<br />
matrimonio del Bersagliere Fausto Ernani e Sig.ra Giulia<br />
ed il 45° della coppia Giuseppe Musumeci e Sig.ra Maria,<br />
la miccia è stata innescata ed è esplosa con canti, balli,<br />
una gigantesca torta e tanta allegria che ha reso meno triste<br />
il momento del commiato.<br />
1) zufolo di canna;<br />
2) cembalo;<br />
3) campanelline, sonagli.<br />
Achille Preda<br />
Campomarino (Cb)<br />
Un bagno di folla ha accolto il primo raduno dei <strong>Bersaglieri</strong><br />
molisani.<br />
L’importante evento ha avuto luogo in questo centro<br />
turistico della costa adriatica dando lustro alla cittadina.<br />
Alle ore 16, alla presenza delle personalità politiche regionali<br />
e locali, delle rappresentanza dell’Arma nonché dei<br />
massimi responsabili del Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong> ha avuto<br />
inizio la bellissima manifestazione. Già dalla mattinata<br />
erano presenti nella cittadina adriatica il responsabile del<br />
Meridione d’Italia, Generale Angelo Agata ed il Generale<br />
Beppe Rosselli, ospiti dell’antico palazzo di Via Santa<br />
Cristina dello stilista Walter Staiger e della sua famiglia<br />
insieme al responsabile regionale Bersagliere Enrico Carriero.<br />
L’ammassamento e la presentazione dei partecipanti ,<br />
dei Gonfaloni dei Comuni di Cerro al Volturno e Campo-<br />
15
attività associativa<br />
marino e degli stendardi è avvenuto in piazza Vittorio Veneto<br />
con l’arrivo della Fanfara di Orsara di Puglia diretta dal<br />
Maestro Luigi Acacia al suono dell’Inno nazionale il popolo<br />
intero si è commosso vedendo passare un Corpo amato<br />
ovunque in quanto evoca patriottismo e cameratismo, valori<br />
sempre più rari di questi tempi.<br />
Subito dopo tra due ali di folla il corteo ha attraversato<br />
Corso Skanderberg fermandosi davanti al Monumento ai<br />
Caduti di tutte le guerre dove è stata effettuata l’Alzabandiera<br />
per poi avviarsi verso il Palazzo degli Uffici, sede del<br />
locale Municipio dove ha preso la parola il Vice Sindaco<br />
Franco Di Lena, il Generale Angelo Agata ed il Presidente<br />
della Giunta Regionale Michele Iorio accompagnato dall’Assessore<br />
regionale Luigi Velardi per il saluto ai partecipanti<br />
a nome della comunità; la figlia del Tenente Vincenzo<br />
Pescara primo presidente della Sezione ANB Molise dal<br />
1972 al 1976, madrina della manifestazione ha consegnato<br />
il Labaro provinciale dell’ANB al Presidente regionale Enrico<br />
Carriero. Successivamente tutti i partecipanti alla manifestazione<br />
si sono recati nella Chiesa Santo Spirito per la<br />
cerimonia religiosa e la benedizione dei Labari ed è stata<br />
deposta una corona d’alloro al Monumento ai Caduti e nella<br />
piazza del centro storico sono state consegnate targhe ricordo<br />
ai partecipanti. Al termine la Fanfara di Orsara di Puglia<br />
ha eseguito un concerto musicale e la sera, a conclusione<br />
della giornata, in Largo Santa Maria a Mare è stato offerto<br />
il rancio cremisi da parte dell’Associazione Borgo Antico.<br />
Da un articolo di Xanino Mastronardi<br />
16<br />
Canosa (BT)<br />
Su sollecitazione dell’allora Commissario straordinario<br />
per la provincia BAT dell’ANB, Bersagliere Nunzio Cafagna,<br />
in occasione della cerimonia del 4 novembre è stata<br />
intitolata una strada cittadina al “Bersagliere d’Italia. Alla<br />
manifestazione hanno partecipato numerosi <strong>Bersaglieri</strong><br />
delle provincie di Bari ed il Presidente provinciale ANB,<br />
Giorgio Riccio, il Colonnello Giovanni Strusi ed il Sindaco<br />
di Canosa, nonché Presidente della neo provincia, Bersagliere<br />
Francesco Ventola.<br />
Bersagliere Nunzio Cafagna<br />
Carzano (Bz)<br />
Coloro che hanno collaborato alla realizzazione del<br />
Raduno <strong>Bersaglieri</strong> Interregionale del 2007, dopo aver
attività associativa<br />
contribuito a far conoscere l’episodio bellico della la<br />
Grande Guerra che ha visto il sacrificio del 72° battaglione<br />
bersaglieri, sono sempre al lavoro perché lo stesso non<br />
venga dimenticato.<br />
Il 18 settembre 2009.é stato costituito il Comitato Storico/Culturale<br />
denominato Comitato Permanente 18 settembre<br />
1917 per creare iniziative che mantengano l’interesse<br />
sul fatto bellico con particolare riferimento ai <strong>Bersaglieri</strong><br />
del 72° Battaglione, ma anche alla popolazione del<br />
paese di Carzano che, trovandosi sulla linea di confine, subì<br />
le angosce dell’esodo in luoghi Austro-Ungarici o Italiani,<br />
accolta come estranea in Austria perché era gente<br />
che parlava italiano e in Italia perché proveniente da un<br />
territorio Austro-Ungarico.<br />
Nel Comitato, presieduto dalla Signora Piera Degan,<br />
nostra associata; che in occasione del Raduno di Carzano<br />
abbiamo molto apprezzato per intelligenza, sensibilità e<br />
capacità organizzative lavorano non solo il Bers. Cav.<br />
Adelino Ferrain, Presidente regionale ANB del Trentino/Alto<br />
Adige, ma anche: il Bers. Giorgio Verbi, vice Presidente<br />
regionale del Friuli Venezia Giulia e Redattore del<br />
periodico “ I <strong>Bersaglieri</strong>”; il Bers Lino Zampilli già Presidente<br />
provinciale ANB di Vicenza e nipote del bersagliere<br />
S.Ten. Luigi Zampilli, deceduto il 5 agosto 1917 nei luoghi<br />
riguardanti il fatto di Carzano ed uno dei collaboratori<br />
del Capo dei Servizi Informazioni Militari magg. Pettorellli<br />
Lalatta Finzi; il Bers. Italo Pilenga, Consigliere Nazionale<br />
dell’A.N.B., che grazie alla pubblicazione su ‘1 <strong>Bersaglieri</strong>”<br />
di una foto dove appariva suo padre, ha scoperto<br />
che lo stesso, Bersagliere mitragliere, aveva fatto parte del<br />
72° battaglione impiegato proprio a Carzano; il professor<br />
Galliano Rosset, socio ANB di Vicenza, docente di grafica<br />
e disegno che si è assunto il compito di realizzare bozzetti<br />
che raffigurino i luoghi simbolo di Carzano, gli stemmi, le<br />
insegne e tutto ciò che può ricordare quel tragico episodio<br />
e suoi protagonisti.<br />
Del Comitato fanno parte: il signor Cesare Castelpietra,<br />
Sindaco di Garzano; il Signor Pietro Tavernar, suo<br />
predecessore; don Antonio Sebastiani, Parroco di Carzano<br />
e don Venanzio Loss, suo collaboratore; Carlo Ferrai e<br />
Riccardo Buffa, in rappresentanza del Museo della Grande<br />
Guerra di Borgo Valsugana; il Col Alpino Luciano Salerno,<br />
già dell’Ufficio Informazioni Militari e autore della<br />
postfazione del libro “Carzano 1917” e vice Presidente<br />
del Centro di Studi Storico Militari “Generale Gino Bernardini”<br />
di Bologna; il dottor Luigi Sardi, figlio di un ufficiale<br />
dei bersaglieri, giornalista, l’autore del libro; il<br />
prof. Cristoph Hartung von Hartungen, Docente di Storia<br />
e filosofia al Liceo Classico in Lingua Tedesca dei Francescani<br />
di Bolzano e autore di numerose e pregevoli pubblicazioni<br />
sulla storia della la Guerra Mondiale e del Tirolo,<br />
il quale avrà anche il compito di mantenere le relazioni<br />
con le Autorità e le consorelle Associazioni Austriache;<br />
il dottor Pierluigi Briganti, già Direttore Ammini-<br />
strativo della Società Europèenne de Banque, filiale Lussemburghese<br />
della Comit, autore di pregevoli pubblicazioni<br />
a carattere storico-militari riguardanti il ruolo degli<br />
ebrei italiani nella Grande Guerra; il Capo Gruppo Alpini<br />
di Carzano, Giulio Casagrande e Marcello Capra, suo collaboratore;<br />
il signor Giusto Capra, conoscitore dei luoghi<br />
ove si svolse il “fatto di Carzano” e custode delle memorie<br />
dei sopravvissuti, e non potevano mancare i Vigili del<br />
Fuoco Volontari del paese, rappresentati dal Comandante<br />
Mauro Capra.<br />
La Presidenza Onoraria del Comitato Permanente 18<br />
settemre1917 è stata affidata al signor Lorenzo Dellai,<br />
Presidente della Giunta Provinciale di Trento, che ha accettato;<br />
come pure il dottor Franco Panizza, Assessore alla<br />
Cultura della Provincia Autonoma di Trento.<br />
È già stato avviato l’iter burocratico amministrativo<br />
per:<br />
• elevare la Chiesa di Carzano, intitolata alla “Madonna<br />
della Neve”, Tempio della memoria dei Caduti del<br />
18 settembre 1917 e di tutti coloro che in questi luoghi<br />
si sacrificarono per gli ideali, il senso del dovere<br />
e la Patria.<br />
Si sta lavorando intensamente per:<br />
• rintracciare i nomi dei Caduti a Carzano;<br />
• ricercare nuova documentazione storica, anche da<br />
parte austriaca;<br />
• realizzare un gemellaggio con Caporetto;<br />
• ripristinare il Monumento originale dedicato al 72°;<br />
• realizzare un libro sulla Chiesa di Carzano per far<br />
conoscere gli aspetti architettonici, artistici, umani, e<br />
storici della stessa;<br />
• realizzare una sceneggiatura per rendere possibile<br />
una rappresentazione che ricordi il fatto di Carzano;<br />
• realizzare un Museo all’aperto che ripercorra i luoghi<br />
della Grande Guerra;<br />
• tenere i rapporti con altri Musei storici e con Autorità<br />
Combattentistiche estere;<br />
• altre iniziative saranno prese in considerazione dal<br />
Comitato allorché saranno realizzate quelle descritte<br />
sopra che sono considerate prioritarie.<br />
Bers. Adelino Ferrarin<br />
Caserta<br />
Domenica 3 ottobre <strong>2010</strong> ha avuto luogo la 12ª edizione<br />
della “ Flic-Floc “ corsa cittadina organizzata dalla Brigata<br />
Garibaldi e aperta a tutti. Quest’anno la partecipazione<br />
e’ stata massiccia registrando la presenza di oltre 1.300<br />
atleti. I <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB vi hanno partecipato<br />
in massa non sfigurando affatto.<br />
L’appuntamento di quest’anno e’ stato molto significativo<br />
perché avveniva in contemporanea nella città di Shama<br />
in Libano dove la Brigata Garibaldi é impegnata in<br />
missione di pace. In collegamento via satellite si sono potute<br />
seguire entrambe le gare: speaker d’eccezione il Ge-<br />
17
attività associativa<br />
nerale Giuseppenicola Tota, Com.te della Brigata dal Libano<br />
ed il Generale Antonio Vittiglio, Vice com.te della<br />
Brigata da Caserta. Al termine del collegamento il Presidente<br />
Provinciale ANB di Caserta - Vincenzo Sanguineha<br />
espresso al Generale Tota la vicinanza dei <strong>Bersaglieri</strong><br />
casertani alla Brigata Garibaldi augurando una buona fine<br />
missione.<br />
Luigi Abbro<br />
Castellucchio (Mn)<br />
Il 12 settembre <strong>2010</strong> la locale Sezione ANB, in occasione<br />
della festa dei Fanti Piumati, si è recata in gita sociale<br />
a Merano e Bolzano. Favoriti da una bella giornata il<br />
gruppo ha visitato lo storico castello Trauttmansdorf ed i<br />
suoi meravigliosi giardini tanto cari all’Imperatrice d’Austria<br />
Elisabetta d’Asburgo ed in seguito, presso una nota<br />
Birreria meranese, ha partecipato al “Pranzo cremisi” consumando<br />
autentiche specialità tirolesi. L’intensa giornata è<br />
proseguita con la visita alla città con sosta in Piazza Walther<br />
e visita al Duomo dall’ imponente struttura gotica che<br />
conserva ancora tutta la sua bellezza.<br />
Cima Valbella Gallio (VI)<br />
Cima Valbella, nel territorio del Comune di Gallio, è<br />
considerata Luogo Sacro per i <strong>Bersaglieri</strong> perché tra il dicembre<br />
del 1917 e la fine di gennaio del 1918 nella “Battaglia<br />
di Natale” e “Battaglia dei Tre Monti” (Monte Valbella,<br />
Col del Rosso e Col d’Echele) i <strong>Bersaglieri</strong> del 5° e<br />
del 14° reggimento che con il 20° formavano la IV Brigata<br />
<strong>Bersaglieri</strong> bloccarono il nemico dopo cruenti combattimenti.<br />
18<br />
Fronte fra i fronti, unico quello italiano, vide una guerra<br />
combattuta per oltre tre anni prevalentemente a 3-4000<br />
metri di quota e dallo Stelvio alle Prealpi trentine e venete,<br />
dalle Dolomiti alle Alpi Carniche, da quelle Giulie al<br />
Carso legò la sua storia a nomi che divennero dei simboli:<br />
Pasubio, Ortigara, Grappa, Sabotino, Podgora, Valbella.<br />
Anche a ricordo della battaglia dei Tre Monti domenica<br />
29 agosto <strong>2010</strong>, partendo dal piazzale delle sciovie Valbella<br />
si è svolto il 12° Pellegrinaggio Cremisi ed una lunga<br />
fila di partecipanti con le loro insegne ha raggiunto la<br />
cima del Valbella con alla testa il nostro Presidente nazionale.<br />
Erano presenti: la Bandiera della Città di Vicenza decorata<br />
di 2 M.O.V.M.; il Gonfalone del Comune di Gallio<br />
e dei Comuni dell’Altopiano asiaghese; il Gonfalone della<br />
Provincia di Vicenza; le Bandiere delle Associazioni Combattentistiche<br />
e d’Arma; i Medaglieri <strong>Bersaglieri</strong> regionali<br />
di Veneto ed Emilia-Romagna seguiti dai Labari provinciali<br />
e sezionali provenienti da più parti d’Italia. Gli onori<br />
militari sono stati resi del Picchetto armato dell’11’ Reggimento<br />
e al suono della Fanfara Provinciale di Vicenza “M.<br />
Magg, Luigi Imelio”, si è svolta la cerimonia in una piacevole<br />
domenica di fine estate, patrocinata da Regione del<br />
Veneto, Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza, Comunità<br />
Montana e, non ultimo dal Comune di Gallio.<br />
Autorevoli le presenze della Prefettura e della Provincia<br />
di Vicenza, dei Comuni di Vicenza, di Gallio e degli<br />
adiacenti Comuni dell’Altopiano, della Comunità Montana,<br />
Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, del Comando<br />
RFC Veneto, del Comando SETAF, del Comando Provinciale<br />
Carabinieri, G.d.F. e Corpo Forestale dello Stato,<br />
della rappresentanza della Amicale 27/67 et 107eme BCA<br />
di Annecy (Città gemellata con Vicenza) e non ultima dalla<br />
rappresentanza della Brigata “Sassari” il cui Comandante<br />
ha inviato un gradito messaggio di saluto. Ricordiamo<br />
che il Presidente Pochesci è stato a sua volta Comandante<br />
della stessa Brigata.<br />
Folta anche la presenza delle Autorità militari con Ufficiali<br />
di tutti i Corpi dello Stato e la rappresentanza dei<br />
<strong>Bersaglieri</strong> con a capo il Presidente nazionale, Gen. C.A.
attività associativa<br />
Benito Pochesci, affiancato dal Comandante dell’11’ Rgt,<br />
Col. Salvatore Daniele Patané e dai Presidenti interregionali<br />
Ennio Betti per il Nord- e Roberto Giannursini per il<br />
Centro-Italia con numerosi Consiglieri nazionali e regionali<br />
oltre alle Sezioni ANB della Provincia di Vicenza con<br />
i loro rappresentanti.<br />
Un ringraziamento è stato espresso a tutti i convenuti,<br />
agli Enti ed alle Associazioni che hanno contribuito alla<br />
realizzazione della Cerimonia ed in particolare alla Polizia<br />
Locale e al Gruppo di Protezione Civile che hanno reso<br />
agevole il trasferimento fino al centro a Gallio. Nel corso<br />
della solenne celebrazione eucaristica è stata consegnata<br />
dal Presidente nazionale all’officiante don Pierangelo Rigon<br />
la lettera di nomina a “Cappellano dei <strong>Bersaglieri</strong> vicentini”<br />
con la benedizione dell’Arcivescovo di Vicenza,<br />
Mons. Cesare Nosiglia.<br />
Dopo la deposizione di corone d’alloro si sono succeduti<br />
gli interventi di saluto ed il discorso ufficiale tenuto<br />
dal Prof. Galliano Rosset prima degli onori finali.<br />
La cerimonia è proseguita poi a Gallio con la deposizione<br />
di altre due corone d’alloro ed il Picchetto armato,<br />
al suono della Fanfara, ha reso gli onori ai partecipanti che<br />
hanno sfilato lungo la via principale di Gallio. Al termine<br />
la “corsa” che ha reso visibile se non palpabile l’espressione<br />
della bellezza del Bersagliere e della sua Fanfara. Il<br />
tutto in uno scenario di gioiosa partecipazione tra due ali<br />
di folla composta da giovani e meno giovani, tutti plaudenti<br />
e rinfrancati dall’amor patrio.<br />
Al termine la Fanfara Provinciale ha tenuto un applaudito<br />
concerto di saluto e di ringraziamento alla cittadinanza<br />
mentre il pullman giunto da Castiglione delle Stiviere<br />
(MN) con a bordo un trombettiere della Fanfara Provinciale<br />
ha tributato le note del Silenzio al Monumento posto<br />
all’imbocco della Val Miela dedicato alla M.O.V.M. Ten.<br />
Guido Maifreni del 12° Rgt. <strong>Bersaglieri</strong>.<br />
Per l’occasione è stato inaugurato dalla Sezione ANB<br />
di Vicenza un gioco ispirato al “Giro dell’oca” dove le 90<br />
caselle rappresentano eventi, momenti ed oggetti delle<br />
battaglie sull’Altopiano Vicentino durante la Iª G.M. per<br />
insegnare la storia, giocando, ai ragazzi della scuola secondaria.<br />
Chi fosse interessato può rivolgersi alla Sezione<br />
di Vicenza.<br />
Dalla relazione di Silvano Calabrese.<br />
Cisterna (Lt)<br />
Il 10 e 11 aprile <strong>2010</strong>, la nostra Fanfara ha partecipato<br />
al 3° Raduno Regionale <strong>Bersaglieri</strong> suscitando l’entusiasmo<br />
della comunità della sua Amministrazione comunale, con in<br />
testa il Sindaco, e della locale Sezione ANB che ha magistralmente<br />
organizzato due splendide giornate cremisi.<br />
Sabato 10 dopo gli onori a Labari, Gonfaloni ed Autorità<br />
e la deposizione di corone alla Lapide delle vittime civili,<br />
al Monumento ai Caduti del Mare e a quello a Salvo<br />
D’Aquisto, in Piazza XIX Marzo la Fanfara, diretta dal<br />
Capofanfara Centofanti Eugenio ha offerto un concerto diretto<br />
in parte dal Capofanfara e in parte, (brani “Così parlò<br />
Zaratustra- e “Quadro per un giglio” dal Maestro Ennio<br />
Morricone) e dal M° Cesari Mario, che con una magistrale<br />
direzione ha esaltato le doti musicali di tutte le sezioni e,<br />
soprattutto, delle trombe soliste.<br />
Schierata nella classica formazione d’orchestra tra le<br />
file erano anche presenti le mascotte della nostra Fanfara,<br />
Edoardo di quattro anni, figlio di Cesari Mario e un altro<br />
bimbo di Cisterna aggregatosi per l’occasione.<br />
Un ringraziamento speciale alla Sig.na Laura Avvisati<br />
che con spigliatezza ha brevemente presentato la storia<br />
della nostra Fanfara, giunta al 25° anno di attività, e commentato<br />
le marce proposte.<br />
Il mix composto dalla brillante esecuzione dei brani, la<br />
19
attività associativa<br />
loro pregevole direzione, la presenza delle due piccole<br />
mascotte e della graziosa presentatrice hanno consentito la<br />
realizzazione di un concerto che ha portato a manifestazioni<br />
di entusiasmo tra il pubblico e ad elogi da parte delle<br />
autorità fra le quali il Sindaco ed il nostro Presidente Regionale<br />
Generale Ottavio Renzi.<br />
Domenica 11 dopo la rassegna dei radunisti, dei Labari,<br />
la deposizione delle corone di alloro, la sfilata nelle vie<br />
cittadine gremite di ali di folla e l’immancabile, travolgente<br />
“corsa” davanti alle Autorità, è stato offerto un concerto<br />
con le Fanfare “contrapposte” in una sana sfida a colpi di<br />
note e virtuosismi.<br />
Dalla relazione di Riccardi Massimo<br />
Civitavecchia (Rm)<br />
Dopo la grande attesa, il 20 giugno <strong>2010</strong> si sono riuniti<br />
in un megaraduno in Civitavecchia, dove per decenni ha<br />
avuto sede il 1°’ Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>, gli ex appartenenti<br />
al glorioso reparto.<br />
L’evento, che ha sostanzialmente coinciso con la data<br />
di fondazione del Corpo ha visto come promotori ed organizzatori<br />
il Gen. Renzi Ottavio, il Gen. Luigi Romano ed<br />
il Col. Mancinetti Antonio ed hanno partecipato al primo<br />
evento di tale genere, con grande commozione, i <strong>Bersaglieri</strong><br />
in congedo che hanno militato nel glorioso Reggimento<br />
dal 1953 sino al 2005.<br />
20<br />
Tra i numerosissimi partecipanti provenienti da tutta<br />
Italia e anche dall’estero, in primis il Generale Romeo, ai<br />
cui comandi fu ricostituito negli anni 50 il I Battaglione,<br />
dopo le vicissitudini del 2° conflitto mondiale.<br />
Non sono mancati all’evento i massimi dirigenti dell’Associazione<br />
Nazionale <strong>Bersaglieri</strong> (ANB), come il Presidente<br />
Nazionale Gen. Benito Pochesci, ma anche diversi<br />
<strong>Bersaglieri</strong> provenienti dalle nostre zone, tra cui il Bers.<br />
Cav. Giuseppe Pirulli (Consiglio prov.le ANB di Milano),<br />
Bers. Castiglioni Carlo (Presidente Sez. ANB di Castano<br />
Primo), Bers. Ballarati Francesco (Sez. ANB Castano Primo),<br />
Dominioni Luigi (Sez. ANB Cassolnovo), Bers.<br />
Gantanzini Ernestino (Sez. ANB Abbiategrasso), Bers.<br />
Meraviglia Giuseppe (Sez. ANB Nervino).<br />
Diversi gruppi, tra cui in divisa storica i fratelli Carlucci<br />
della Sez. ANB di Altamura (BA), hanno colto l’occasione<br />
per visitare i luoghi simbolo nella capitale: l’Altare<br />
della Patria ed il Monumento di Porta Pia.<br />
Graditissima anche la visita presso la cittadella militare<br />
della Cecchignola, dove la delegazione guidata dal Bers.<br />
Cav. Pirulli ha omaggiato il Gen Vincenzo Lops (decano<br />
dei <strong>Bersaglieri</strong>), su incarico del Sindaco di Magenta Dr.<br />
Del Gobbo, di alcuni volumi inerenti la storica battaglia<br />
risorgimentale di Magenta. Da notare che alcuni partecipanti<br />
al megaraduno hanno potuto visitare la “vecchia” sede<br />
del 1° <strong>Bersaglieri</strong> sulla Via Aurelia, ora utilizzata dal<br />
corpo delle Trasmissioni.<br />
Forte ma composta l’emozione tra tutti i partecipanti<br />
nel rivedere i luoghi dei più gagliardi trascorsi giovanili e
attività associativa<br />
nell’incontrare i commilitoni di un tempo (alcuni anche di<br />
40 o 50 anni or sono!).<br />
Personalmente ho provato enorme emozione quando<br />
ho incontrato i miei comandanti dell’epoca Ten. Michele<br />
Muto e Ten. De Caro, ora Generali. E’ giunto apposta dagli<br />
Stati Uniti anche il Ten De Rosa, all’epoca comandante<br />
della 6° Compagnia Assaltatori.<br />
I partecipanti all’evento hanno immensamente ringraziato<br />
gli organizzatori, il Sindaco della città di Civitavecchia<br />
per l’ospitalità ricevuta e per aver regalato una giornata<br />
di - compianta” giovinezza!!<br />
Dalla relazione del Cons. Prov. ANB Milano Bers.<br />
Cav. Pirulli e del Presidente Sezionale di Castano Primo<br />
Bers. Castiglioni Daniele.<br />
Comacchio (Fe)<br />
Il 28 settembre <strong>2010</strong> la locale Sezione ANB ha festeggiato<br />
presso un caratteristico ristorante lagunare il Consigliere<br />
Nazionale Camillo Ferroni per la prestigiosa onorificenza<br />
di Commendatore all’Ordine ed al merito della<br />
Repubblica Italiana conseguita il 2 giugno <strong>2010</strong>. Nell’occasione<br />
il Consiglio di Sezione tramite il Presidente Gelli,<br />
a nome dei bersaglieri comacchiesi ha donato al neo Commendatore<br />
il cofanetto con le relative insegne.<br />
Pier Giuseppe Gelli<br />
Nella foto da sx: Girolimetto, Bonazza, Mezzogori, Tonioli,<br />
Ferroni, Denegale, Folegatti, Lazzari e Tommasi.<br />
Cordenons(PN)<br />
Domenica 12 Settembre <strong>2010</strong>, la Sezione ANB ha festeggiato<br />
la ricorrenza della “Madonna del Cammino”, Patrona<br />
dei <strong>Bersaglieri</strong>, con una festa che è stata promulgata<br />
nel 1996 e programmata a partire già dal 1998.<br />
Ogni anno la Festa si svolge, a rotazione, nelle quattro<br />
Parrocchie di Cordenons ed in quella di S.Quirino.<br />
Quest’anno, su richiesta del Presidente Provinciale<br />
Giuseppe Iacca, vi hanno partecipato anche le altre Sezioni<br />
del Pordenonese e, vista la buona riuscita, è stato proposto<br />
di elevare la manifestazione di Cordenons a Festa<br />
Provinciale dei <strong>Bersaglieri</strong> del Pordenonese.<br />
Alla Cerimonia Religiosa erano presenti le Autorità comunali<br />
con il Sindaco Carlo Mucignat ed il Comandante<br />
della Polizia Municipale Ten. Busetto, il Comandante della<br />
Casema “Fratelli De Carli” Col. Parri, il Presidente Regionale<br />
dei <strong>Bersaglieri</strong> Gen. Langella e quello Provinciale<br />
Gen. Iacca, le Associazioni d’ Arma di Cordenons, le Sezioni<br />
<strong>Bersaglieri</strong> della Provincia di Pordenone con numerosissimi<br />
<strong>Bersaglieri</strong> e loro familiari.<br />
Tutti i partecipanti hanno usufruito poi di un momento<br />
conviviale offerto dalla Sezione ospitante presso il Centro<br />
Parrocchiale, gentilmente concesso dal Parroco don Giancarlo<br />
e con la partecipazione del Cancelliere del Vescovo,<br />
don Roberto, che ha anche officiato la S. Messa.<br />
Cuneo<br />
Nella foto di domenica 18 luglio il Medagliere della<br />
provincia di Cuneo retto dal presidente provinciale Ettore<br />
Secco, scortato dai Labari delle Sezioni ANB di Alba e di<br />
Bra ai piedi della Madonna del Bersagliere nel corso della<br />
tradizionale cerimonia annuale presso le opere sacre a<br />
Pian della Mussa, a q. 1752 del comune di Balme (To), organizzata<br />
dalla Sezione ANB di Cirié, Valli di Lanzo e Canadese<br />
intestata alla M.O.V.M. Guglielmo Scognamiglio.<br />
Nell’altra foto l’interno della chiesetta dedicata ai gloriosi<br />
martiri Caduti in guerra con il Labaro della Sezione di Bra<br />
intestato al Colonnello Giuseppe Vajra e quello della Provincia<br />
ANB di Cuneo.<br />
Gian Carlo Ciberti<br />
21
attività associativa<br />
Frosinone<br />
Dal 19 al 23 luglio <strong>2010</strong>, una rappresentanza della locale<br />
Sezione ANB, guidata dal Presidente Mastroianni, alla<br />
quale si sono aggiunti il Presidente Provinciale ANB di<br />
Frosinone, Bersagliere Lunghi e il Reverendo don Silvio<br />
Chiappini, ha effettuato un indimenticabile pellegrinaggio<br />
a Lourdes.<br />
Nell’occasione i Soci hanno donato alcune coperte di<br />
lana all’ospedale interno del Santuario che serviranno per<br />
i malati che pregano la Madonna di Lourdes durante tutto<br />
l’arco dell’anno.<br />
La foto li ritrae sorridenti davanti al Santuario Mariano.<br />
Genova<br />
In una mattinata che inizialmente appariva fredda e piovosa<br />
con nubi che dall’alto del Monte Figogna lambivano<br />
in lontananza un mare scuro e tumultuoso, i <strong>Bersaglieri</strong> liguri<br />
con famigliari e simpatizzanti si sono riuniti domenica<br />
17 ottobre <strong>2010</strong> sul piazzale di N.S. della Guardia in attesa<br />
delle Autorità militari e civili, della Fanfara Aminto Caretto<br />
di Melzo e della Pattuglia Ciclistica di Ciriè, rispettivamente<br />
guidate dal Capo Fanfara Bers. Davide Botticini e<br />
22<br />
dal Capo Pattuglia Bers. Piero Mazza, che sono spuntate<br />
inquadrate ed indirizzate alla Cappella dell’Apparizione.<br />
Quasi per incanto il cielo si apriva donando un azzurro limpido<br />
ed intenso come se volesse dare il benvenuto ai 220<br />
partecipanti del pellegrinaggio. Erano presenti per le Autorità<br />
Civili: il Sindaco di Ceranesí Ing. Omar Calorio; per il<br />
Comando Militare Esercito Liguria il Capo di S. M. Col.<br />
Bers. Alfonso La Franca in rappresentanza del Gen. D.<br />
Giuseppino Vaccino appena subentrato al Comando Militare<br />
Esercito Liguria; per le autorità ANB il Presidente Nazionale<br />
Generale Benito Pochesci e Signora; le Sezioni<br />
ANB con Labaro La Marmora di Arquata Scrivia, quella di<br />
Tortona; il Labaro della Sezione ANB di Treviolo . Bergamo,<br />
col proprio gruppo; le Sezioni ANB del Tigullio Chiavari,<br />
la Sezione ANB G. Fara di Genova; il Labaro provinciale<br />
di Genova; le Sezioni ANB di Savona, Spotorno, Imperia<br />
e di Diano Marina e di Arma di Taggia.<br />
Il corteo in ordine ha preso posto dentro al Santuario<br />
dove il Rettore Mons. Marco Granara ha celebrato la S.<br />
Messa ricordando il Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong> dalle sue origini<br />
ad oggi, evidenziando che i fanti piumati sono stati i sicuri<br />
interpreti dal Risorgimento alla 2° guerra mondiale ed ora<br />
assolvono agli impegni umanitari nelle missioni internazionali<br />
di pace all’estero, sono sempre disponibili a prestare<br />
servizio di volontariato nell’ambito civile. A seguire, nel<br />
Ristorante del nostro Socio Strizzoli gremito fino all’ultimo<br />
posto si è dato inizio ad un luculliano pranzo.<br />
Graditissimi sono stati gli auguri giunti dal Presidente<br />
Interregionale Gen. B. Ennio Betti, assente per altri impegni<br />
associativi. Nell’intervallo il Presidente Regionale ha<br />
ringraziato: le Autorità, i <strong>Bersaglieri</strong>, i Simpatizzanti, la<br />
Fanfara, la Pattuglia ed ha preso la parola il nostro Presidente<br />
Nazionale che nel salutare i partecipanti ha evidenziato<br />
quanto possano essere importanti a livello regionale<br />
questi incontri dove l’aggregazione accomuna e cementa<br />
l’associazionismo esaltando le tradizioni del nostro Corpo.<br />
Dopo un breve concerto, la Fanfara ha offerto sul Piazzale
attività associativa<br />
del Santuario un altro vibrante concerto a conclusione di<br />
una vera giornata cremisi, foriera di quella già programmata<br />
per il mese di ottobre 2011.<br />
Dalla relazione del Bers. Lorenzo Campani<br />
Imola (Bo)<br />
Nella foto la saletta del Museo della guerra di Castel<br />
del Rio (aperto al pubblico nei giorni festivi) dedicata al<br />
compianto Tenente Colonnello Aurelio Barnabé. Si riconoscono<br />
alcuni componenti la Sezione ANB di Imola, ma<br />
in particolare: la bicicletta da bersagliere; il busto in bronzo;<br />
alcune fotografie scattate sul fronte jugoslavo e russo e<br />
nella vetrinetta il suo cappello da bersagliere, la sciabola,<br />
le numerose decorazioni al V.M. i Crest del nastro Azzurro<br />
e del 6° Reggimento bersaglieri cui apparteneva il padre<br />
del Dr. Mario Barnabé che ha avuto la cortesia di inviare<br />
la documentazione fotografica.<br />
Lanciano - Città del Vaticano<br />
Staffetta Podistica 11-14 settembre <strong>2010</strong><br />
In occasione della 177a edizione del Settembre Lancianese<br />
in onore della Madonna del Ponte - Patrona di<br />
Lanciano - il Presidente del Comitato organizzatore delle<br />
manifestazioni ha convenuto che la rievocazione storica<br />
del trasporto delle corone donate nel 1833 dal Capitolo di<br />
San Pietro, fosse affidata alla Pattuglia Podistica dei <strong>Bersaglieri</strong><br />
di Lanciano denominata “ Marcia Cremisi “.<br />
Forti dei successi ottenuti nelle precedenti marce, abbiamo<br />
effettuato la rievocazione riportando delle Pergamene<br />
commemorative dalla Città del Vaticano a Lanciano con<br />
una marcia di 60 ore percorrendo circa 300 Km. E sabato<br />
11 settembre, <strong>2010</strong> l’ufficiale delle Guardie Svizzere, in<br />
servizio, ha avvisato del nostro arrivo Mons. Francesco<br />
Cuccarese che ci ha accolti facendoci marciare lungo la navata<br />
centrale di San Pietro verso l’altare della sacrestia particolare<br />
della Basilica ove ci ha mostrato e letto la Pergamena<br />
commemorativa e rievocativa dell’evento del 1833,<br />
scritta dal Card. Angelo Comastri, Arciprete della Papale<br />
Basilica Vaticana.<br />
Dopo la consegna della Pergamena, ed un caloroso<br />
elogio Mons. Cuccarese ci ha salutato con le lacrime agli<br />
occhi per la commozione.<br />
Alle ore 11 in punto la nostra marcia è partita dalla Città<br />
del Vaticano ed ha attraversato Roma, Tivoli, Tagliacozzo,<br />
Avezzano, Castelvecchio Subequo, Manoppello Scalo,<br />
Villa Caldari di Ortona e Castel Frentano; ovunque accolta<br />
con entusiasmo dalla popolazione, dai Sindaci ed Amministratori,<br />
curiosi di approfondire le motivazioni della nostra<br />
marcia; siamo giunti a Lanciano verso le 3 di martedì 14<br />
settembre, accolti con entusiasmo da una discreta folla che<br />
ha assistito alla rievocazione di quanto avvenne nel 1833<br />
con la consegna della Pergamena, questa volta nelle mani<br />
di Mons. Carlo Ghidelli, Arcivescovo di Lanciano.<br />
Questi i bersaglieri protagonisti dell’avventurosa ed<br />
ininterrotta marcia di 60 ore:<br />
Ten. De Innocentiis Antonio, comandante la pattuglia;<br />
Serg. Console Domenico; Serg. Amore Alfonso; C.M. Oliva<br />
Vittorio; Bers. Salerno Camillo; Bers. Marfisi Antonio;<br />
Bers. Marchetti Giuseppe; Bers. Pantaleone Antonio;<br />
Bers. Di Ciano Domenico; Bers. Paolino Bruno; Bers. Di<br />
Battista Antonio; Bers. Fratini Marco; Bers. Di Campli<br />
Domenico; Bers. Bastonno Nicola.<br />
Assistenza medica: Magg. Dott. Pecorella Luigi; appoggio<br />
logistco: Serg. Cotellessa Vittorio; Bers. Amoroso<br />
Antonio.<br />
Il Presidente Ten. Antonio De Innocentiis<br />
Latina<br />
I preparativi per il Raduno Regionale sono iniziati di<br />
buon mattino nella città di Cisterna in Piazzale Serratore e<br />
di fronte allo stadio comunale Francioni una miriade di<br />
<strong>Bersaglieri</strong> si è schierata, Fanfare comprese, per il saluto<br />
delle Autorità prima di spostarsi in Piazza Roma, luogo<br />
deputato dalla città al valore dei <strong>Bersaglieri</strong>. Alla base del<br />
Monumento che rappresenta un fante piumato è stato celebrato<br />
il rito dell’Alzabandiera e deposta una corona. Il<br />
Presidente interregionale dell’ANB Roberto Giannursini<br />
23
attività associativa<br />
ha salutato la città con un vibrante discorso e ricordato<br />
che “Sarà per le piume, sarà per la Fanfara, sarà perché<br />
siamo bersaglieri, dove arriviamo noi arriva l’entusiasmo<br />
e l’euforia, condita di gioia ed esaltazione.<br />
A fare gli onori di casa il Presidente della locale Sezione<br />
dell’ANB, Bersagliere Damiano Saltarelli che ha omaggiato<br />
il commissario straordinario Guido Nardone con un<br />
cappello piumato e tessera associativa, consegnati anche<br />
alla signora Maria Iosella, in memoria del padre, Bersagliere<br />
Migliorino, cui la Sezione <strong>Bersaglieri</strong> è dedicata.<br />
Centinaia di latinensi hanno poi assistito al momento<br />
più bello ed intenso della giornata: la sfilata per le strade<br />
del centro, conclusa con la corsa delle Sezioni e delle Fanfare<br />
in Piazza del Popolo e Piazza San marco. Fra le Autorità<br />
intervenute abbiamo notato: il Commissario Tardone,<br />
figlio di un Bersagliere; l’assessore provinciale ai servizi<br />
sociali, Fabio Bianchi e l’ex Sindaco di Latina Ajmone Finestra.<br />
L’atto conclusivo siglato dall’Ammainabandiera ha<br />
rimandato tutti al prossimo 2012, quando il Raduno Nazionale<br />
porterà nel capoluogo pontino i <strong>Bersaglieri</strong> di tutt’Italia<br />
e Latina sarà invasa dal suono di potenti e numerose<br />
Fanfare.<br />
Fra i brevi commenti che hanno rilasciato gli organi<br />
d’informazione spicca il riferimento ai valori dell’unità<br />
nazionale, perfettamente rappresentati dalle piume nere e,<br />
se c’è un militare che ha fatto l’Italia, quello è stato un<br />
24<br />
Bersagliere, così commentato dal Generale Ottavio Renzi,<br />
Presidente Regionale dell’Associazione <strong>Bersaglieri</strong>.<br />
Legnago (Vr)<br />
Domenica 12 settembre <strong>2010</strong> in una splendida giornata<br />
settembrina, la Sezione ANB S. Ten. G. Tambalo ha svolto<br />
un raduno provinciale esteso alle province limitrofe per<br />
inaugurare il leggio in ferro battuto dedicato al 51° Btg.<br />
Montelungo 1943 ed il nuovo Labaro sezionale.<br />
L’ammassamento é avvenuto presso il nostro monumento<br />
nei pressi della stazione Ferroviaria alla presenza<br />
delle autorità militari, cittadine, religiose, Associazioni<br />
combattentistiche e d’Arma, Medagliere provincia1e, Medagliere<br />
di Montelungo e dei Labari della provincia di Verona,<br />
Mantova, Padova e Bergamo.<br />
La cerimonia ha avuto inizio con: gli onori alla Bandiera;<br />
al Gonfalone di Legnago città del quadrilatero; al<br />
Medagliere di Montelungo; al Medagliere provinciale e<br />
con gli onori ai Caduti e deposizione della corona di alloro<br />
dell’amministrazione comunale accompagnati dal sottofondo<br />
musicale della prestigiosa Fanfara di Viadana.<br />
Nel Duomo poi, Mons. Silvano Mantovani ha celebrato<br />
la S. Messa cui è seguita la sfilata lungo le vie cittadine<br />
del centro storico con la tradizionale corsa finale, applaudita<br />
dai cittadini lungo il percorso per raggiungere il Monumento<br />
ai <strong>Bersaglieri</strong> già inaugurato il 15 settembre1974<br />
con la frase imitati forse - uguagliati mai.<br />
L’inaugurazione del leggio è stata effettuata dalla Madrina<br />
della Sezione Sig.ra Maria Tambalo e dal Bers. Armando<br />
Cappelli da Grosseto; dopo l’inaugurazione della<br />
pregevole opera che rappresenta un libro aperto e raccoglie<br />
simbolicamente la storia dei valorosi ragazzi del 51°<br />
Btg. Montelungo 1943, le allocuzioni: dei due assessori<br />
del comune di Legnago; della Sig.ra Bonfante e del Sig.<br />
Menini, che dopo aver portato i saluti del Sindaco sig.<br />
Rettondini si sono complimentati per l’organizzazione e lo<br />
spirito bersaglieresco sempre vivo e frizzante.<br />
Ha preso poi la parola il Presidente provinciale Cap.<br />
Lorenzo Capuzzi ed il Bers. Claudio Vigna da Udine, coordinatore<br />
dei reduci del 51°, che hanno ricordato gli<br />
eventi del Battaglione che si é battuto per onorare la pa-
attività associativa<br />
tria, gettando le basi per un migliore avvenire della nostra<br />
nazione; in seguito la Signora Flavia, figlia del Bers. Giovanni<br />
Recchi commilitone del Tambalo, ha letto una poesia<br />
scritta dal papà in dialetto veneto intitolata La Madonina<br />
de’ Montelungo ed il generale Armando Rati ha ricordato<br />
le gesta dei 300 <strong>Bersaglieri</strong> del 51° Battaglione.<br />
Infine il presidente di Sezione ten. Bers. Giulio Barducu,<br />
ha ringraziato autorita’ civili, militari, religiose, le Sezioni<br />
ANB, le Associazioni d’Arma, l’Assessorato alla Cultura<br />
del Comune, l’ideatore e realizzatore del leggio in<br />
ferro battuto, il maestro fabbro Bers. Umberto Scapini. un<br />
particolare ringraziamento alle famiglie Tambalo Guizzardi<br />
Zanchi per aver offerto il Labaro sezionale intitolato<br />
al Tenente Bers. Gino Tambalo nostro concittadino deceduto<br />
nella cruenta e sfortunata azione bellica contro il nemico<br />
germanico nella battaglia dell’8 dicembre 1943 a<br />
Montelungo (Caserta). Il rancio cremisi è stato servito in<br />
un ristorante a S. Pietro di Legnago allietati dalla presenza<br />
della superlativa Fanfara di Viadana; durante il pranzo<br />
sono stati consegnati attestati di benemerenza ai <strong>Bersaglieri</strong>:<br />
Paolo Gamba, Umberto Scapini, Giovanni Strabello,<br />
alla Sig.ra Maria Tambalo sorella di Gino, e poi quadretti<br />
raffiguranti la Madonna del Cammino alle vedove<br />
ed ai figli di <strong>Bersaglieri</strong> scomparsi in tempi diversi ed infine<br />
oggetti bersagliereshi in ferro battuto costruiti dalle<br />
abili mani del Bersagliere Scapini. Ai nipoti di Gino Tambalo,<br />
al porta-medagliere del Labaro di Muntelungo e a<br />
diversi <strong>Bersaglieri</strong> sono andati particolari oggetti, costruiti<br />
dall’infaticabile e bravissimo Giovanni Strabello. Prima<br />
della fine del pranzo la Fanfara di Viadana ha eseguito alcuni<br />
pregevoli brani musicali che hanno meritato vibranti<br />
applausi.<br />
Dalla relazione del Bers. Giuseppe Pasqualini.<br />
Legnano (Mi)<br />
Finalmente domenica 26 settembre <strong>2010</strong>, grande ritrovo<br />
al Ghisallo per l’inaugurazione del “nostro spazio” a<br />
fianco dei ricordi di Binda, Bartali, Coppi, Van Loy, Bobet,<br />
Gimondi, Mercx etc etc. Autorevolissima e qualificata la<br />
presenza delle autorità: un visibilmente soddisfatto Presidente<br />
Nazionale ANB. Gen. Pochesci , il Vice Presid. Prov.<br />
ANB Milano Crivelli, il Gen. Casini ed il Col. Campopiano,<br />
il Sindaco di Magreglio, località ove ha sede il Museo.<br />
Tra i Labari presenti quello della Provincia e naturalmente<br />
tanti, tanti bersaglieri con cappello piumato e i rappresentanti<br />
dei Gruppi Ciclistici ANB Legnano e ANB L. Manara<br />
di Milano. Per la parte sportiva, un’autentica gloria nazionale<br />
del Ciclismo: Fiorenzo Magni, il “Leone delle Fiandre”<br />
vincitore di ben 3 edizioni della massacrante classica<br />
fiamminga, di 3 Giri d’Italia e di altre numerosissime corse<br />
in linea: oggi Presidente del Museo del Ghisallo.<br />
Al primo intervento oratorio del Presidente<br />
dell‘Aurelio Robino, bers. Vignati, hanno fatto seguito<br />
quelli delle autorità che hanno ben sintetizzato l’avvenimento<br />
odierno e la figura di Carlo Regina. In un clima di<br />
bersaglieresca/sportiva amicizia, è nata l’idea di dar seguito<br />
ad una seconda iniziativa: organizzare con scadenza da<br />
definire (annuale, biennale) il “Raduno di Pattuglie e<br />
Gruppi Ciclisti ANB” proprio qui, al Ghisallo.<br />
Tutti i presenti, a partire dal Presidente Nazionale si<br />
sono dimostrati entusiasti, così come per la consegna di un<br />
Cappello Piumato al grande Fiorenzo Magni, novantenne<br />
in forma che nel 1940 aveva richiesto di poter assolvere il<br />
servizio militare nei <strong>Bersaglieri</strong>, ma con suo grande disappunto<br />
non era stato accontentato.<br />
Un’ultima raccomandazione: chi fosse in possesso di<br />
cimeli riguardanti i <strong>Bersaglieri</strong> Ciclisti, li può far pervenire<br />
al Museo, ove saranno custoditi a fianco degli altri con<br />
la massima cura.<br />
Bersagliere Nicola Fenaroli<br />
“Nell’approssimarsi del 150° anniversario dell’Unità<br />
d’Italia, proclamata ufficialmente a Torino il 17 marzo<br />
1861, i <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB Aurelio Robino vogliono<br />
ricordare tutte le Fiamme Cremisi che contribuendo<br />
alle fasi determinanti del Risorgimento, realizzarono<br />
un sogno atteso da decenni.<br />
25
attività associativa<br />
Possiamo vedere i <strong>Bersaglieri</strong> di quei tempi riprodotti<br />
ovunque su stampe, quadri, medaglie commemorative e<br />
quanto altro; rappresentano il loro “essere” essenziale:<br />
scattanti, fieri, pronti per l’ assalto e per la battaglia, che<br />
sempre li videro primeggiare, quasi sempre vincitori.<br />
Il 2011 vedrà svolgersi altri importanti anniversari: il<br />
150° della morte del Tessitore, (come ci insegnavano a<br />
scuola) Camillo Benso Conte di Cavour che vide realizzarsi<br />
solo in parte l’Unità d’Italia, morì il 6 giugno 1861;<br />
il 175° della Costituzione del nostro Corpo; l’intervento<br />
nella Guerra Italo/Turca (29 settembre 1911).<br />
Abbiamo recentemente vissuto il Raduno Nazionale di<br />
Milano: é ancora nelle nostre menti e nei nostri cuori, ma<br />
come si addice ad ogni buon Bersagliere, il pensiero già<br />
corre al Raduno Nazionale di Torino, culla dei Fanti Piumati,<br />
città da dove partì la lunga corsa per l’Unità d’Italia.<br />
Dal Mincio al Don, dal Don a Poggioscanno....<br />
<strong>Bersaglieri</strong> che combatterono per l’unità della Patria<br />
prima, e per ridarle onore e rispetto di fronte al mondo,<br />
dopo le tragiche vicende del secondo conflitto mondiale.<br />
Abbiamo voluto solo rammentare a qualche improvvisato<br />
lettore di Fiamma Cremisi e ai <strong>Bersaglieri</strong> assopiti alcuni<br />
eventi che hanno fatto la Storia d’Italia e della quale i<br />
fanti piumati sono stati protagonisti.<br />
Bersagliere Nicola Fenaroli<br />
Mignano Monte Lungo<br />
Il 25 aprile <strong>2010</strong>, in località Ponte V Peccia è stata scoperta<br />
una lapide in ricordo dei Caduti della compagnia del<br />
51° Battaglione <strong>Bersaglieri</strong> Allievi Ufficiali di Complementoche,<br />
all’alba dell’8/12/1943, in quel preciso luogo, denominato<br />
all’epoca ‘La Spianata di Monte Lungo” caddero<br />
falcidiati dai tedeschi, che lì stavano appostati e ben armati.<br />
Quei giovani si riscattarono solamente il giorno 16/12/43,<br />
compiendo svariati atti eroici, tanto che il Labaro di tale<br />
Battaglione si fregia di una Medaglia d’Oro e di ben 25 Medaglie<br />
d’Argento al Valor Militare!<br />
I Reduci di tale battaglia si costituirono in Associazione<br />
Nazionale “ 51° Btg <strong>Bersaglieri</strong> AUC Montelungo 1943 “;<br />
26<br />
e affidarono il loro Medagliere alla nostra Sezione, rendendola<br />
molto prestigiosa, perché oggi si onora di issarlo nelle<br />
varie manifestazioni ufficiali che si svolgono in tutt’Italia.<br />
I Reduci, oltre ad aver totalmente finanziato il Monumento,<br />
hanno indicato il sito in cui realizzarlo, precisando<br />
che è stato scelto dalla Storia e redatto il testo del!’ epigrafe<br />
incisa sulla lapide:<br />
Nel più tetro autunno della patria i giovani bersaglieri<br />
del 51° A.U.C. d’animo saldo e limpido ideale, indicarono<br />
ai più la via del riscatto. A bari il 9 settembre 1943 ed in<br />
seguito in tutta la puglia diedero speranza ad un popolo<br />
sconfitto ed imposero rispetto al tedesco invasore.<br />
In questo luogo, nella gelida alba dell’8 dicembre<br />
1943, il 51- btg. <strong>Bersaglieri</strong> A.U.C. si immolò, per ritrovare<br />
la patria perduta. Ebbe così inizio il secondo risorgimento<br />
d’Italia.<br />
Di seguito l’elenco dei <strong>Bersaglieri</strong> caduti in quel preciso<br />
punto: Allievi Ufficiali Biancofiore Michele, Buonaccorsi<br />
Edmondo, Canali Emilio, Corvino Sergio, Cosimini<br />
Carlo, De Falco Primo, De Marco Filippo, De Francesco<br />
Antonio, Ferrando Sandro, Focaccia Carlo, Maccheroni<br />
Leone, Mattoccia Ulderico, Tambalo Gino, Tarli Alighiero,<br />
Ursino Cosimo; Volontari: Bornaghi Gian Battista,<br />
Frappoli Franco, Luraschi Ludovico, Morelli Roberto.,<br />
Santi Lino, Sibilla Dario e Tagliaferrí Roberto.<br />
All’inaugurazione erano presenti e ci hanno onorato e<br />
commosso ben cinque Reduci: Marzocco, Branchi, De<br />
Carlo, Perrotti e Tatoni, la Storia vivente della battaglia di<br />
Monte Lungo e che con molta lucidità, hanno indicato,<br />
con dovizia di particolari, il teatro e lo svolgimento degli<br />
eventi di Monte Lungo.<br />
La Madrina che ha scoperto la lapide, è stata la Sig.ra<br />
Emilia, vedova del combattente di Monte Lungo, Bersagliere<br />
dei 51° Btg Ugo Stortoni, morto in America dove<br />
aveva vissuto, ma ha voluto essere sepolto nel cimitero civile<br />
di Mignano per stare “più vicino” ai commilitoni sepolti<br />
nel Sacrario militare, distante qualche chilometro.<br />
Alla realizzazione del monumento hanno fattivamente<br />
collaborato: l’Amministrazione comunale, la Comunità<br />
Montana S. Croce, l’Architetto Nicola D’Agostino che lo
attività associativa<br />
ha progettato, e le imprese locali del costruttore Michele De<br />
Luca e Giovanni Malinconico e l’artigiano del marmo Valentino<br />
Santamaria; a tutti loro il ringraziamento più sentito<br />
della nostra Sezione che comunque ha collaborato alla realizzazione<br />
dell’opera ed all’organizzazione della cerimonia.<br />
Alla Manifestazione sono intervenuti: il Sig. Sindaco<br />
di Mignano, Cav. Roberto Campanile con il Gonfalone decorato<br />
di Medaglia d’Oro al Valor Militare e Medaglia<br />
d’Oro al Merito Civile; il Medagliere dell’ Associazione<br />
Nazionale Caduti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione;<br />
il Direttore del Sacrario di Montelungo, Luogotenente<br />
Mario Caraccio, anche in rappresentanza di Onoranze<br />
ai Caduti; l’avv. Roberto MOLLE, presidente dell’Associazione<br />
Battaglie di Cassino e dei Centro Studi e Ricerche<br />
del sito www.dalvolturnoacassino.it; la rappresentanza<br />
militare della Brigata <strong>Bersaglieri</strong> “Garibaldi” con Ufficiale,<br />
porta corone e trombettiere, le rappresentanze della<br />
GdF e dei CC di Cassino e Rocca D’ Evandro; le Sezioni<br />
ANB di Pietramelara, Caserta, Napoli, Cassino, Altamura<br />
(FG) ed ovviamente quella di Mignano Monte Lungo con<br />
il glorioso Labaro dei 51° BTG BERSAGLIERI. Speaker<br />
è stata la sig.ra Tommasina Pilotti.<br />
Dalla relazione del Socio Benito Umberto CAMUSO<br />
Montella(Av)<br />
Come ogni anno la Sezione Provinciale ANB, avvalendosi<br />
dell’adesione e collaborazione delle Ass. Combattentistiche<br />
locali e del patrocinio del Comune Montella ha realizzato<br />
una manifestazione a ricordo dei Caduti di tutte le guerre,<br />
in una cappellina del Santuario del SS. Salvatore che si<br />
erge su un monte a circa mille metri. Hanno partecipato alla<br />
cerimonia, che si è tenuta domenica 8 agosto tantissimi fedeli:<br />
il Sindaco di Montella, rappresentanze delle Confraternite<br />
locali e dell’Ass. Volontariato della Misericordia, il M.llo<br />
Comandante la Stazione CC, un folto gruppo di <strong>Bersaglieri</strong><br />
in congedo ed i Marinai in congedo del Gruppo di Barletta<br />
da tempo gemellati con la locale Sezione ANB.<br />
Nel pomeriggio dell’8 agosto, dopo la S. Messa celebrata<br />
sul sagrato della chiesa, il Sindaco, il Presidente dell’ANB,<br />
e il Presidente Ass. Marinai di Barletta hanno sottolineato<br />
l’importanza della cerimonia per tener vivo il ri-<br />
cordo nei confronti di tanti soldati che sui campi di battaglia<br />
ed in tutte le epoche hanno sacrificato la loro vita in<br />
difesa di un ideale.<br />
In particolare poi il Presidente della Sezione ANB ha<br />
ricordato ai presenti che sul Santuario si recavano i militari<br />
in partenza per la guerra per implorare la protezione di<br />
Gesù Salvatore, tanto caro ai residenti ed a quelli sparsi<br />
nel mondo. Dopo la S. Messa e gli interventi, si è formato<br />
un corteo che ha raggiunto l’adiacente chiesa per deporre<br />
due corone di alloro (una dell’ANB e una delle Associazioni<br />
Combattentistiche) alle lapidi recanti i nominativi<br />
dei Caduti di tutte le guerre. Dopo il silenzio don Eugenio<br />
d’Agostino ha recitato alcune preghiere e benedetto le corone<br />
in un’atmosfera particolarmente suggestiva poiché<br />
svolta all’interno della cappellina-sacrario ove si erge,<br />
slanciato e benedicente il Gesù risorto che ricorda ai credenti<br />
che quei Caduti un giorno risorgeranno.<br />
Rino Damiano De Stefano<br />
Monza - Inaugurazione Monumento al<br />
“Bersagliere”<br />
Domenica mattina<br />
20 giugno<br />
<strong>2010</strong> si è svolta<br />
nei giardini pubblici<br />
di via Luciano<br />
Manara a<br />
Monza l’inaugurazione<br />
del monumento<br />
al Bersagliere<br />
con una<br />
cerimonia sotto<br />
una fitta pioggia<br />
battente che ha<br />
visto la presenza<br />
non solo della<br />
autorità cittadine<br />
rappresentate dal<br />
Sindaco di Monza, Dr.. Marco Mariani e dagli Assessori<br />
Arbizzoni e Maffè, ma anche dal Dr. Mancino in rappresentanza<br />
della nuova Provincia di Monza e della Brianza e<br />
dai rappresentanti del Consiglio Provinciale ANB guidati<br />
27
attività associativa<br />
dal Presidente Bers. Giacinto Nativi, allietati dalle note<br />
della Fanfara di Erba.<br />
Dopo l’esposizione effettuata dal Sindaco e dal Generale<br />
Bers. Umberto Raza della pregevole opera realizzata<br />
in marmo bianco di Carrara da uno scultore brianzolo che<br />
ha voluto mantenere l’anonimato, il sacerdote don Marco<br />
Oneda ha proceduto alla benedizione della statua.<br />
Il folto pubblico, presente malgrado la giornata quasi<br />
autunnale ha assistito ai discorsi di rito aperti dal Presidente<br />
della Sezione monzese, Ten. Dr. Mauro Morielli, e<br />
chiusi dal Presidente della Circoscrizione 5 del Comune di<br />
Monza, Bers. Dr. Gianluigi Parenti.<br />
Al termine della manifestazione ai presenti è stato offerto<br />
un ricco aperitivo presso il Ristorante Villa Reale e poi<br />
un folto numero di partecipanti ha partecipato al un rancio<br />
cremisi presso il Ristorante “Miseria e Nobiltà” di Vedano<br />
al Lambro. Il Consiglio Direttivo della Sezione, ha favorevolmente<br />
commentato sia l’esito della manifestazione che<br />
la realizzazione del monumento che resterà a perenne ricordo<br />
e monito della figura del fante piumato.<br />
Norcia (Pg)<br />
28<br />
La Sezione Valnerina<br />
ANB Marucci<br />
Eriberto è fiera<br />
di far conoscere<br />
che un autentico<br />
nursino: Di Stefano<br />
Giulio Barnaba,<br />
Classe 1843,<br />
infiammato dal<br />
passaggio di Garibaldi<br />
per Norcia,<br />
seguì il Condottiero<br />
e successivamente<br />
si arruolò<br />
nel Corpo dei<br />
<strong>Bersaglieri</strong>, partecipando<br />
alla presa<br />
di Roma a Porta<br />
Pia.<br />
Orcenigo - Porcia (PN)<br />
I <strong>Bersaglieri</strong> del FVG e delle regioni limitrofe hanno<br />
festeggiato il 174° anniversario della costituzione del Corpo<br />
con i bersaglieri in armi dell’11° reggimento bersaglieri<br />
della brigata Ariete. Dopo gli onori ai Caduti ha avuto<br />
luogo la tradizionale parata con la sfilata di corsa del reggimento<br />
e dei radunisti: un bagno di piume e Labari cementati<br />
dagli incessanti squilli della Fanfara dei <strong>Bersaglieri</strong><br />
dell’”Ariete”.<br />
L’allocuzione celebrativa é stata tenuta dal Comandante<br />
del Reggimento Col. Salvatore Patane’; erano presenti:<br />
il Prefetto di Pordenone; il Comandante della brigata Arie-<br />
te; i Sindaci di Zoppola e Casarsa; il Presidente Nazionale<br />
dell’ ANB e tutti i vertici regionali, provinciali e sezionali.<br />
Nel corso della cerimonia sono state consegnate due Medaglie<br />
al Valore: una al Luogotenente Morciano ed una al<br />
Caporal Maggiore Di Pietro dell’11° <strong>Bersaglieri</strong> per significativi<br />
atti di valore compiuti in servizio e fuori servizio.<br />
Nel pomeriggio, presso il Museo del Friuli occidentale<br />
di Ligugnana di San Vito al Tagliamento e’ stata inaugurata<br />
la sala dedicata ai mitici capi fanfara dei bersaglieri<br />
Imelio e Bertuzzo e la giornata è terminata con un simpatico<br />
convivio cremisi nel parco della villa Correr-Dolfin di<br />
Porcia con il lodevole intento di promuovere solidarietà<br />
nei confronti dei meno fortunati.<br />
Dalla relazione di Pino Iacca<br />
Parabiago<br />
La locale Sezione ANB considera di rilevante importanza<br />
la Giornata sociale che coincide con l’organizzazione<br />
di una gita ed ogni anno la ricorrenza, viene articolata in<br />
due momenti significativi: il primo, occupa normalmente<br />
la mattinata e consiste in uno speciale appuntamento spirituale<br />
per rinsaldare valori morali, spirituali, sociali e per<br />
rafforzare lo spirito di corpo con un particolare ricordo al<br />
suffragio dei Soci deceduti con una S. Messa. Il secondo<br />
momento viene svolto nel pomeriggio ed è dedicato ad approfondimenti<br />
culturali con visite a monumenti o siti di<br />
particolare suggestione ed allo shopping.<br />
Il 3 ottobre di quest’anno ci siamo recati alla casa natale<br />
di Papa Giovanni XXIII a Sotto il Monte ed al museo a
attività associativa<br />
lui dedicato ed anche ai luoghi in cui Papa Roncalli è vissuto<br />
ove abbiamo incontrato il Cardinale Loris Capovilla,<br />
segretario particolare di Giovanni XXIII per oltre un decennio,<br />
che ci ha intrattenuto a lungo parlandoci del Papa<br />
buono ed anche dei momenti socio politici nazionali ed internazionali<br />
che stiamo vivendo.<br />
Nel pomeriggio, visita culturale alla splendida Bergamo<br />
Alta, e nel corso della pausa per il pranzo cremisi il<br />
Colonnello Antonio (Tonino) Pirozzolo ha sottolineato<br />
l’importanza dell’apertura della Sezione ai soci simpatizzanti<br />
che, in mancanza del servizio di leva obbligatorio,<br />
assicureranno il futuro della vita associativa sezionale,<br />
confortati e seguiti dagli attuali soci <strong>Bersaglieri</strong> che trasmetteranno<br />
loro passione, entusiasmo ed il DNA della<br />
Sezione ANB.<br />
Sono stati premiati con un Attestato di Benemerenza: il<br />
socio Bersagliere Giovanni Brambilla e i soci Simpatizzanti<br />
Angelo Mario Viscosi, Cozzi Mirco ed Anna Maria<br />
Frachelle, accompagnata da uno scrosciante e prolungato<br />
applauso. Bravissima Anna!<br />
In una giornata così bella non poteva mancare il riconoscimento<br />
al Colonnello Pirozzolo del suo grande lavoro<br />
organizzativo, del suo impegno e della sua carica bersaglieresca<br />
ed il Presidente Remo Ceolini, visibilmente<br />
commosso nel consegnargli la Targa della Battaglia di Parabiago<br />
con S.Ambrogio in campo, con la quale il Comu-<br />
ne gratifica cittadini benemeriti, a nome dell’intero Consiglio<br />
direttivo ha sottolineato che anche tutti i Soci ed i<br />
Simpatizzanti erano partecipi dell’evento avendo vivamente<br />
collaborato a condurre a così alti livelli di passione<br />
bersaglieresca e di amore patriottico la Sezione <strong>Bersaglieri</strong><br />
Alberto Riva di Villasanta; nell’occasione il nostro Marco<br />
è riuscito ad accompagnare con la sua inseparabile<br />
tromba i momenti più significativi della memorabile e bellissima<br />
giornata.<br />
Bersagliere Sergio Morosi-Segretario<br />
Piombino<br />
38 ° RADUNO REGIONALE DEI<br />
BERSAGLIERI DELLA TOSCANA<br />
E cosi “ Tra gli evviva, i canti e i fior, passaron lieti i<br />
bersaglier...<br />
In un tripudio di frusciar di piume, di squilli di trombe<br />
e canti bersagliereschi, Piombino ha celebrato il trentottesimo<br />
Raduno Regionale dei <strong>Bersaglieri</strong> in concomitanza<br />
con il decennale della concessione alla città della Medaglia<br />
d’Oro al V. M. per i fatti bellici del 10 settembre<br />
1943. Il Comitato organizzatore, presieduto e diretto dal<br />
Bersagliere Pietro Lepore, primo e convinto propugnatore<br />
dell’evento, nonostante l’assoluta inesperienza organizzativa<br />
di tutti noi, ha preso il toro per le corna e giù a testa<br />
bassa, con piglio bersaglieresco, ci si è dedicato a tempo<br />
pieno. Ad onor del vero, i <strong>Bersaglieri</strong> della vicina Sezione<br />
di S.Vincenzo, ci hanno aiutato ed incoraggiato in maniera<br />
encomiabile, ed a loro vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.<br />
E come si dice in certe circostanze, l’appetito vien<br />
mangiando..., perché non approfittare di questa occasione<br />
per erigere in città, un Cippo ai bersaglieri?<br />
Detto fatto, dopo riunioni ed incontri con le autorità<br />
comunali per la definizione del luogo dove porre il cippo e<br />
fatti i conti con il tempo disponibile, siamo riusciti a progettare<br />
e a realizzare il manufatto nei tempi stabiliti, grazie<br />
alla solerzia del Bersagliere Marco Paradisi, iscritto alla<br />
nostra Sezione, nonché marmista di professione e trombettiere<br />
della Fanfara di Cecina, (cosa non possono i bersaglieri!).<br />
29
attività associativa<br />
Così il raduno del 5 settembre, ha avuto un prologo nel<br />
pomeriggio di sabato 4, ed il Cippo è stato inaugurato alla<br />
presenza delle più alte cariche della provincia, di quelle<br />
militari di stanza in città, dei Colonnelli dei <strong>Bersaglieri</strong> in<br />
S.P.E. Alessandrini, Vivaldi e Campopiano, nonché del<br />
Presidente interregionale Giannursini, del Presidente regionale<br />
dell’ANB, Cavaliere Alfio Coppi, del Medagliere<br />
regionale ed altri provinciali oltre a quello di Livorno con<br />
il Presidente Bersagliere. Rocco Zoccoli. Ha fatto gli onori<br />
di casa la Fanfara di Cecina, coordinata dal grande cerimoniere<br />
Bersagliere Giovanni Montanelli, meglio noto<br />
nell’ambito bersaglieresco col nome di battaglia “Jonny”;<br />
Madrina la signorina Maria Lepore, figlia del presidente<br />
del comitato organizzatore che ha liberato il cippo da un<br />
drappo azzurro, stretto da un nastro tricolore.<br />
Applausi e discorsi di circostanza hanno coronato la<br />
festosa circostanza, inondata dagli inni bersagliereschi fino<br />
al termine della cerimonia, con in testa la Fanfara seguita<br />
da Labari e Medaglieri, il folto gruppo di <strong>Bersaglieri</strong><br />
ha sfilato per le vie della città ed ha riscosso il plauso della<br />
cittadinanza attratta dalle potenti note; raggiunta piazza<br />
Bovio è stata posta una corona alla Lapide bronzea che ricorda<br />
i Caduti della prima guerra mondiale e subito dopo,<br />
nella piazzetta antistante il Palazzo Comunale è stato consegnato<br />
al Vice Sindaco per la custodia il Medagliere regionale<br />
ricco di centinaia di Medaglie al V.M. mentre in<br />
una sala di fronte al palazzo comunale è stata inaugurata<br />
una mostra di cimeli storici dei bersaglieri, allestita dal<br />
colonnello Alessandrini, direttore del Museo storico di<br />
Porta Pia a Roma.<br />
La giornata è terminata in piazza della Costituzione<br />
con un poderoso concerto della Fanfara di Cecina che ha<br />
sfoggiato fino a tarda sera un nutrito repertorio non solo<br />
bersaglieresco che è stato molto apprezzato dai numerosissimi<br />
cittadini.<br />
Domenica 5 settembre le Fanfare di Siena, Firenze,<br />
Prato, Lucca, Montevarchi e Cecina provenienti da varie<br />
strade sono confluite in piazza Verdi “aggredendo” piacevolmente<br />
il pubblico, sorpreso e affascinato dal contemporaneo<br />
afflusso dei complessi musicali che di corsa hanno<br />
presidiato l’intera piazza. All’alza bandiera, presenti le<br />
Autorità cittadine e dopo le allocuzioni di rito e le premia-<br />
30<br />
zioni, il trentottesimo raduno ha preso il via per le strade<br />
cittadine tra un pubblico plaudente con le Fanfare che<br />
riempivano di allegre note ogni angolo della città; erano<br />
seguite da Stendardi, Labari e Medaglieri e da un nutrito<br />
stuolo di <strong>Bersaglieri</strong>, che hanno raggiunto Piazza della<br />
Costituzione per la corsa finale davanti il palco delle Autorità<br />
che sono state vieppiù inondate di inni bersagliereschi<br />
dei complessi musicali riuniti.<br />
Dopo il pranzo, rigorosamente cremisi, non solo il centro<br />
storico di Piombino è stato invaso dalle note delle Fanfare<br />
provenienti dai vari ristoranti ove i fanfaristi avevano<br />
convenientemente ...lubrificato le riarse gole, ma anche i<br />
bagnanti sulla spiaggia di Salivoli sono stati gratificati da<br />
un estemporaneo concerto della Fanfara di Firenze le cui<br />
note hanno accarezzato le forme di alcune splendide fanciulle.<br />
La cerimonia dell’Ammainabandiera in piazza Verdi<br />
ha posto la parola fine al 38° Raduno regionale ed il<br />
Comitato organizzatore, a nome della nostra Sezione e<br />
della cittadinanza tutta ringrazia sentitamente i partecipanti<br />
alla manifestazione e nell’occasione formula l’invito per<br />
un arrivederci a presto.<br />
Dalla relazione del Sergente dei <strong>Bersaglieri</strong><br />
Antonio Testi<br />
Ravenna<br />
Domenica 6 settembre i <strong>Bersaglieri</strong> di Ravenna e delle<br />
province limitrofe hanno celebrato la Patrona a Bagnara di<br />
Romagna con una manifestazione preceduta da una mostra<br />
sul Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong>, allestita nella sala consiliare<br />
della Rocca di Bagnara. Domenica mattina i <strong>Bersaglieri</strong> si<br />
sono ritrovati nella piazza principale accompagnati dalla<br />
Fanfara che ha aperto la manifestazione suonando brani<br />
del repertorio militare, con l’immancabile inno del Corpo,<br />
fino al monumento ai Caduti.<br />
Quindi “di corsa” al ritmo delle trombe hanno raggiunto<br />
la chiesa arcipretale per la celebrazione della Santa<br />
Messa dedicata alla Madonna del Cammino, officiata dall’arciprete<br />
don Francesco Bonello.<br />
Rovato (Bs)<br />
I <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB hanno ospitato per un<br />
intera giornata gli anziani della locale Casa di Riposo Lu
attività associativa<br />
cini Cantù e la visita, resa possibile grazie ai mezzi degli<br />
Amici della Casa di Riposo, è terminata con un lauto pranzo<br />
imbandito dai fanti piumati della Sezione. Una Sezione<br />
che oltre ad occuparsi della manutenzione del Monumento<br />
e del Parco dei <strong>Bersaglieri</strong> - ospita la Cappella della Madonna<br />
del Buon Cammino, Patrona del Corpo - collabora<br />
attivamente con l’amministrazione comunale che, colpita<br />
dalle potenzialità dei suoi iscritti, su suggerimento della<br />
Signora Luciana Biffoli, Capo Gruppo Consigliare, ha<br />
previsto per il prossimo autunno una lauta “castagnata”.<br />
Il Presidente di Sezione Bers. Tarcisio Ramera<br />
San Pietro Vernotico (Br)<br />
Nelle foto alcuni soci della locale Sezione ANB ed il<br />
Sindaco che ha voluto ricordare anche in terra brindisina il<br />
140° anniversario della breccia di Porta Pia.<br />
Taglio di Po (Ro)<br />
La giornata bellissima ha favorito l’evolversi della manifestazione<br />
che è iniziata con l’ammassamento dei <strong>Bersaglieri</strong><br />
e dei rappresentanti di tutte le Associazioni d’Arma<br />
in via Dante. Un bel colpo d’occhio che ha avuto l’apice<br />
con l’arrivo di corsa della Fanfara di Vicenza che ha guidato<br />
i bersaglieri fino a Piazza 4 Novembre davanti al Municipio<br />
per l’Alzabandiera compiuto dal presidente della<br />
Sezione ANB, Giacinto Passarella e dal Presidente provinciale<br />
Davide Pregnolato che teneva nelle mani il tricolore<br />
e da Alberico Bonzi accompagnati dall’Inno di Mameli.<br />
Subito dopo i partecipanti, un migliaio circa, si sono portati<br />
sul sagrato della chiesa dove il parroco ha celebrato la<br />
Santa Messa al campo. Dopo i discorsi di circostanza il<br />
presidente provinciale dei bersaglieri polesani Davide Pregnolato,<br />
il Sindaco di Taglio di Po Marco Ferro e la Presidente<br />
della Provincia di Rovigo Tiziana Virgili hanno deposto<br />
una corona d’alloro portata da due bersaglieri,al monumeto-asilo<br />
mentre la fanfara suonava il “silenzio“.<br />
Nel corso della bella manifestazione hanno garrito al<br />
vento i Labari di numerose sezioni bersaglieresche delle<br />
province di Rovigo, Padova, Ferrara,Venezia e quelli delle<br />
Associazione d’Arma invitate, che hanno accompagnato:<br />
il Medagliere Regionale Veneto; quello provinciale di Rovigo;<br />
il Labaro dell’Istituto del Nastro Azzurro, il Gonfalone<br />
del Comune di Taglio di Po; il Consigliere nazionale<br />
Antonio Miotello; il Presidente provinciale dell’ANB di<br />
Venezia, Antonio Bozzo; Luciano Ponticello, presidente<br />
31
attività associativa<br />
provinciale di Padova; Roberto Peruzzi consigliere provinciale<br />
di Venezia ed i <strong>Bersaglieri</strong> Silvano Calabrese e Orlando<br />
Rigon, segretario e presidente della Fanfara “Luigi<br />
Imelio” di Vicenza. La sfilata lungo le vie cittadine è stata<br />
entusiasmante: ad ogni crocevia il pubblico ha salutato e<br />
dimostrato grande simpatia per i <strong>Bersaglieri</strong> e sincero entusiasmo<br />
per la Fanfara che giunta in prossimità delle vie<br />
degli Alpini, dei <strong>Bersaglieri</strong> e dei Lagunari ha intonato il<br />
“Piave mormorò non passa lo straniero”.<br />
Dopo una breve cerimonia al parco “Perla” è stato servito<br />
l’aperitivo, una vera chicca, offerta dalla “deux ex<br />
machina” dell’intera manifestazione: il vice sindaco Layla<br />
Marangoni.<br />
La manifestazione è terminata con il rancio cremisi<br />
servito dai volontari dell’US Tagliolese capitanati da Fiorito<br />
Bellan presso la struttura in campo sportivo. Non è<br />
mancata la lotteria con primo premio un prosciutto crudo<br />
di 8 kg. offerto dal presidente dell’Aliper cav. Francesco<br />
Canella.<br />
Bers. Davide Pregnolato<br />
Teramo<br />
Il 15 febbraio 1959, con un’assemblea tenuta presso<br />
l’Albergo Giardino, presieduta dall’allora Presidente Regionale<br />
ANB Abruzzo-Molise, Prof. Del Basso Orsini<br />
Raffaele e dall’Ispettore Regionale ANB Magg. Italo Iallavolita<br />
è stata ufficialmente costituita la Sezione Bersa-<br />
32<br />
glieri di Teramo, intitolata alla Medaglia d’Oro al V.M. alla<br />
Memoria, Enrico Toti .<br />
Fin dai primi anni, sotto la spinta del Presidente, Bersagliere<br />
Rattà Cav. Giuseppe, la Sezione ha operato nel<br />
campo dell’assistenza distribuendo 15 ql. di pasta assegnata<br />
dalla P.A.O. e partecipato alle manifestazioni di carattere<br />
patriottico ed associativo. Significativa la sua presenza<br />
al 1° Raduno Abruzzese Molisano di Sulmona del 2<br />
giugno 1960 a Giulianova e a numerosi Raduni Nazionali<br />
e Regionali.<br />
Si sono succeduti alla presidenza della Sezione i seguenti<br />
<strong>Bersaglieri</strong>:<br />
1959 - 1961 Bers. Rattà Cav. Giuseppe;<br />
1962 - 1968 Bers. Cap. Muzio Muzii;<br />
1969 - 1975 Bers. Cherubini Prof. Giuseppe;<br />
1976 - 1979 Bers. Di Gialluca Raffaele;<br />
1980 - 1988 Bers. Ten. Col. Centuori Carlo;<br />
1989 - 1991 Bers. Serg Ioannone Mario;<br />
1992 ad oggi Bers. Cantoresi Giovanni.<br />
Alla fine degli anni ’90 la Sezione registra l’ingresso di<br />
alcuni giovani <strong>Bersaglieri</strong> e nel volgere di poco tempo,<br />
grazie all’intraprendenza del Segretario di Sezione Loretone<br />
Mauro e dello stesso Presidente Cantoresi, viene costituita<br />
la Fanfara; un complesso che ha sede nel Comune di<br />
Bellante ed è formato prevalentemente da giovani musicisti<br />
che, guidati dal Maestro Michele Furia, ed affascinati<br />
dalla storia del Corpo, loro trasmessa dal Bersagliere Ciabò<br />
Contardo, hanno imparato ad amare il Piumetto e ciò<br />
che rappresenta per tutti i bersaglieri e gli italiani.<br />
La “famiglia” nel volgere di soli due anni è passata da<br />
20 iscritti agli oltre 60 e partecipa con molti di loro (anche<br />
i simpatizzanti) a manifestazioni di carattere sociale collaborando<br />
al presidio di banchi alimentari, alla collaborazione<br />
con l’AISM locale, con il Telefono Azzurro ed altre Associazioni<br />
di volontariato.<br />
Da notare che dal 2007 partecipa con una propria rappresentanza<br />
alla S. Messa in ricordo della battaglia di Natale<br />
che veniva celebrata a Milano presso il 3° <strong>Bersaglieri</strong><br />
e successivamente nel Duomo di Milano. La Sezione ANB<br />
partecipa assiduamente con l’Università Bellante, affiliata<br />
al CSI e all’organizzazione di manifestazioni sportive in<br />
ambito provinciale dal Centro Sportivo Italiano.<br />
Troia (Fg)<br />
Il 22 agosto la ridente e storica cittadina ha ospitato la<br />
Festa del Bersagliere, giunta alla 4ª Edizione. All’evento,<br />
sapientemente organizzato dalla locale Sezione ANB guidata<br />
dal Presidente Tenente Rocco Pompa hanno presenziato:<br />
il Sindaco Edoardo Beccia; l’Assessore alla Cultura<br />
Renato Ciccarelli; una delegazione della neo costituita Sezione<br />
ANB di Cinisello Balsamo (Mi) guidata dal Bersagliere<br />
Stanca, originario di Troia e la Fanfara di San Giovanni<br />
Rotondo. Su invito del Presidente della Sezione<br />
ANB di Bari, Dr. Riccio ho avuto modo di partecipare al
attività associativa<br />
l’entusiasmante evento in compagnia delle pattuglie ciclisti<br />
di Altamura e Bari e sono grato dell’invito e delle attestazioni<br />
di simpatia e dell’accoglienza dei bersaglieri locali,<br />
fieri di aver ospitato un Consigliere provinciale di Milano.<br />
A fine manifestazione, accompagnato dal Dr. Riccio e<br />
dalla pattuglia ciclisti di Bari abbiamo raggiunto Campomarino<br />
(Cb) per partecipare al 1° Raduno Regionale della<br />
zona; alla benedizione ed alla consegna del Labaro, intestato<br />
ad un ufficiale del luogo che aveva militato nel 2°<br />
<strong>Bersaglieri</strong> a Legnano; era presente anche il Generale<br />
Triggiani accompagnato dal Maresc.llo Ferri, entrambi residenti<br />
a Milano ed il presidente della Sezione di Ururi,<br />
Bersagliere Antonio Pastò.<br />
Dalla cronaca del Bers. Cav. Giuseppe Pirulli<br />
Udine - 2° anniversario<br />
dell’inaugurazione del monumento<br />
“Ai <strong>Bersaglieri</strong> d’Italia”<br />
Domenica 3 ottobre i componenti del direttivo della<br />
Sezione ANB: Adriano Bidin, Giuliano Cappellaro, Piergiuseppe<br />
Baroncini, Massimo Penolazzi e Araldo Osti si<br />
sono ritrovati di buon mattino, armati di scope, rastrelli e<br />
scale per ripulire ed addobbare il Parco della Rimembranza,<br />
area della cerimonia destinata a celebrare il 2° anniversario<br />
della posa ed inaugurazione del monumento al Bersagliere<br />
di Patat d’Artegna. In breve tempo l’area è stata<br />
...bonificata e munita dal Bers. Nantes Previato del sistema<br />
di amplificazione per i discorsi; il Presidente provinciale<br />
Giorgio Borean aveva provveduto a fare affluire il<br />
drappo per l’alza bandiera e la corona ai Caduti, mentre i<br />
<strong>Bersaglieri</strong> Osti e Bidin hanno raggiunto il Santuario della<br />
Madonna delle Grazie per predisporre il settore per le rappresentanze<br />
delle Associazioni d’Arma e delle Sezioni<br />
ANB della provincia di Udine, concordato con Padre Graziano<br />
Priore della Basilica.<br />
Tra le autorità abbiamo notato: la dottoressa Chiara<br />
Franceschini, Assessore all’Efficacia Organizzativa del<br />
Comune di Udine; il Ten. Col. Tolusso della Brigata alpina<br />
Julia; il Presidente regionale ANB Generale Pio Langella<br />
e il Presidente provinciale ANB Giorgio Borean. Alla<br />
deposizione della corona sostenuta dai bersaglieri Peno-<br />
lazzi e Cappellaro era presente la madrina Marialuisa Bacco<br />
Baruzzo ed il Presidente Bidin ha fatto un escursus<br />
della Sezione dall’anno della nascita 3 giugno 1912 ad oggi,<br />
ricordando la prossima scadenza del 2012 in cui la Sezione<br />
festeggerà i suoi cento anni ed ha esortato i vertici<br />
dell’Associazione regionale a celebrare l’evento. Padre<br />
Graziano, nel celebrare la Santa Messa nella Basilica della<br />
Madonna delle Grazie ha ricordato il ruolo significativo<br />
del Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong> nella costruzione dell’ Italia e<br />
nella diffusione della pace in terre lontane. La liturgia è<br />
terminata con la Preghiera del Bersagliere letta dal Presidente<br />
di Sezione Generale Adriano Bidin. La manifestazione<br />
è terminata con un rinfresco nell’ Osteria al Zardin<br />
Grant in un clima di fraterna socializzazione.<br />
Valenzano - Altamura<br />
I <strong>Bersaglieri</strong> del distaccamento di Altamura e quelli<br />
della Sezione ANB di Valenzano hanno organizzato un’interessante<br />
Mostra sul Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong>, caparbiamente<br />
voluta e realizzata con l’impagabile entusiasmo bersaglieresco<br />
dal Bers. Andrea Carlucci.<br />
La mostra ha avuto luogo, anche in ore serali, il 7 e 8<br />
Agosto con un’originale esposizione di divise moderne e<br />
storiche, estive ed invernali, cappelli piumati, una “cariola”,<br />
elmetti, maschere antigas, sciabole con più di 100 anni,<br />
fotografie d’epoca; il tutto sistemato in una tenda mili-<br />
33
attività associativa<br />
tare in Piazza Duomo, di fronte all’imponente cattedrale<br />
romanica della città murgiana.<br />
Ad illustrare la mostra, fornire delucidazioni e risposte<br />
ai numerosi visitatori l’instancabile Bers. Andrea Carlucci<br />
coadiuvato da Mario Carlucci. Tra le divise esposte: quella<br />
di Colonnello Comandante di Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>; le<br />
tute, mimetica e da combattimento (anno 1946); l’uniforme<br />
coloniale indossata dai <strong>Bersaglieri</strong> in terra africana; la<br />
mantella da ufficiale della prima guerra mondiale; l’uniforme<br />
di ufficiale dei <strong>Bersaglieri</strong> del 1920, l’uniforme<br />
femminile rigorosamente con gonna.<br />
Tra le immagini proposte non poteva mancare il famoso<br />
quadro di Michele Cammarano dedicato alla breccia di<br />
Porta Pia (20 settembre 1870), quello del Bers. Domenico<br />
Comodo di Altamura e l’immagine del Bers. Giuseppe<br />
Vayra che per primo indossò l’uniforme ideata da La Marmora.<br />
La mostra è stata meta di diverse visite di cittadini<br />
che, dapprima incuriositi e poi attratti e stupiti dai cimeli<br />
esposti, hanno espresso la loro ammirazione e le congratulazioni<br />
per quanto realizzato che ha consentito di conoscere<br />
parte della realtà bersaglieresca ed ammirato il giusto<br />
risalto con cui è stata presentata la nostra storia, densa di<br />
tradizioni e di ricordi.<br />
Bers. Col: Giovanni Strusi<br />
Vicenza<br />
In occasione del 12° Pellegrinaggio Cremisi a Cima<br />
Valbella, la Provincia e la locale Sezione ANB hanno prodotto<br />
diverse manifestazioni collaterali ed in particolare<br />
una conferenza del Prof. Galliano Rosset tenuta in Municipio<br />
il 28 agosto <strong>2010</strong> che ha dato grande risalto ad un<br />
argomento rimasto dimenticato, ma che ha evidenziato la<br />
generosità e la riconoscenza della Cittadinanza ai Reduci<br />
delle battaglie dei Tre Monti al loro affluire in Città, dopo<br />
i cruenti combattimenti.<br />
La conferenza, con l’aiuto delle fotografie commentate<br />
dal Direttore del Museo del Risorgimento di Vicenza,<br />
Dott. Mauro Passarin, ha percorso con dovizia di particolari<br />
tutto l’arco di tempo che intercorse dall’inizio della<br />
34<br />
guerra sino alla vittoria sui Tre Monti per giungere alla<br />
decisione del comandante in capo, Generale Pecori-Giraldi,<br />
di dare immediatamente ai vincitori il premio per quel<br />
trionfo. D’accordo con il Sindaco di allora Muzani vennero<br />
organizzati i festeggiamenti che iniziarono la mattina di<br />
domenica 3 febbraio 1918 allorquando cominciarono ad<br />
affluire in città i Fanti della “Sassari” e poi i <strong>Bersaglieri</strong><br />
della IV Brigata. Erano tutti smontati dal servizio in trincea<br />
la notte precedente, lacere le divise, lunghe le barbe,<br />
le bende sporche di terra e di sangue, così come erano<br />
usciti dal combattimento. Prima di giungere a Vicenza sfilarono<br />
davanti agli abitanti con le lacrime agli occhi dei<br />
paesi di Conco, Fontanelle, Crosara, Marostica ed altri. A<br />
Vicenza dopo aver ricevuto gli onori loro attribuiti vennero<br />
tutti alloggiati nei comandi e nelle caserme. Da premettere<br />
che in favore dei reduci era stata aperta una sottoscrizione<br />
da parte del quotidiano vicentino intitolata “Vicenza<br />
ai suoi difensori”, sottoscrizione ripresa per delibera dal<br />
Comune di Vicenza insieme ad altri provvedimenti e riproposta<br />
dalla Provincia di Vicenza.<br />
La conferenza condotta dal Consigliere nazionale e<br />
Presidente provinciale ANB di Vicenza Antonio Miotello<br />
è stata seguita da numeroso pubblico ed anche da numerose<br />
Associazioni d’Arma e Combattentistiche affluite nella<br />
Sala degli stucchi insieme all’intera amministrazione comunale<br />
con il Vicesindaco Avv. Alessandra Moretti e l’Assessore<br />
Dott. Pierangelo Cangiai, il Presidente dell’ANB,<br />
Generale C.A. Benito Pochesci, accompagnato dai Presidenti<br />
Interregionali Gen. Ennio Betti e Roberto Giannursini<br />
e da diversi <strong>Bersaglieri</strong> ricoprenti le più svariate cariche<br />
in seno all’A.N.B. e simpatizzanti.<br />
Dalla relazione di Silvano Calabrese<br />
Zoppola (PN)<br />
Il 19 giugno <strong>2010</strong>, alla presenza di numerose Autorità:<br />
il Prefetto Galante; l’Assessore regionale, de Anna; il vice<br />
presidente provinciale, Grizzo; il Sindaco di Casarsa, Tubaro;<br />
il Comandante dell’11° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>,<br />
Col. Patané e molti <strong>Bersaglieri</strong> con i Labari di Sezione<br />
provinciali e regionali e dopo gli onori ai Caduti, resi dalla
attività associativa<br />
Fanfara dell’Ariete, e’ stato benedetto il Labaro della locale<br />
Sezione ANB.<br />
Momento toccante della cerimonia e’ stato l’apposizione<br />
della Medaglia d’Argento al Valor Militare dell’eroe locale<br />
Arturo da Col, effettuata dalla figlia signora Dina che<br />
ha inteso farne dono alla Sezione intitolata alla memoria<br />
del padre.<br />
Dopo un breve concerto della Fanfara dell’Ariete in<br />
piazza Italia, i convenuti si sono diretti al Teatro Pasolini<br />
dove il Presidente della locale Sezione ANB, Michele<br />
Americo, ha presentato la Sezione, illustrato la figura di<br />
Arturo da Col e rivolto l’indirizzo di saluto alle Autorità<br />
intervenute; quindi ha introdotto il Prof. Tamassia, docente<br />
di diritto presso l’Universita’ di Cassino, che ha presentato<br />
l’interessante relazione : I Mille, l’Europa e il mondo<br />
- storicità di un processo unitario.<br />
Le superbe esibizioni delle Fanfare di Pordenone, Ceggia<br />
e di Vicenza hanno preceduto e sorpreso il pubblico,<br />
accompagnando il coro di Pertegada, che è stato molto apprezzato<br />
per la particolarità dei canti presentati, tutti di natura<br />
bersaglieresca.<br />
Il 20 giugno <strong>2010</strong> come da programma, e’ iniziata la<br />
cerimonia del Raduno Interregionale bersaglieri del Nord<br />
Italia; erano presenti: il Presidente della provincia di Pordenone<br />
Siriani; il Sindaco di Zoppola, Cristofori Casotti;<br />
il Comandante la Brigata Ariete Gen. Camporeale e dell’<br />
11° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>, Col. Patane’ e le autorità bersaglieresche<br />
fino a livello interregionale. Dopo l’Alzabandiera<br />
e gli onori ai Caduti é stato inaugurato un artistico<br />
cappello piumato in ferro battuto, donato alla città dall’artista<br />
Bers. Gianni Steolo di Ceggia, con la partecipazione<br />
di un Picchetto e della Fanfara dell’ 11° <strong>Bersaglieri</strong>. A seguire,<br />
con la collaborazione della locale Protezione Civile,<br />
i radunisti hanno raggiunto il Palazzetto dello Sport al seguito<br />
delle Fanfare di Trieste, Pordenone, Ceggia, San<br />
Giorgio di Nogaro, Vicenza e quella dell’ Ariete.<br />
Il corteo comprendeva: le Autorità; i Gonfaloni; i Sindaci<br />
di Maniago, Fiume Veneto, Spilimbergo, San Quiri-<br />
no, Casarsa e Cordenons ed i Labari delle Associazioni<br />
d’Arma e Combattentistiche.<br />
I Medaglieri Regionali ANB del Piemonte, Liguria,<br />
Lombardia, Veneto, Trentino, Emilia Romagna e Friuli<br />
Venezia Giulia, ed oltre ottanta Labari provinciali e delle<br />
Sezioni <strong>Bersaglieri</strong>, hanno inneggiato alla cerimonia,<br />
egregiamente condotta da Antonio Bozzo, ed hanno simbolicamente<br />
abbracciato la Fanfara in armi dell’11° <strong>Bersaglieri</strong><br />
in procinto di assolvere al duro ed impegnativo suo<br />
impegno in Afganistan.<br />
Gli interventi e le allocuzioni celebrative delle autorità<br />
hanno sottolineato ed evidenziato una delle peculiarità dei<br />
bersaglieri: quella di sapere affrontare con successo qualunque<br />
avversità.<br />
La cerimonia é terminata con l’Inno nazionale eseguito<br />
dalle sei Fanfare egregiamente dirette dal 1° Maresciallo<br />
Luogotenente Antonio Miele e cantato dai presenti. Nel<br />
corso del pranzo cremisi, consumato con successo in un<br />
luogo ben lontano da quello prefissato causa allagamento<br />
dei locali, il Comitato organizzatore non ha mancato di<br />
ringraziare amministrazioni pubbliche e private, le Forze<br />
Armate e cittadini e <strong>Bersaglieri</strong> che hanno creduto e sostenuto<br />
l’intero programma delle manifestazioni.<br />
Dalla Relazione di Pino Iacca<br />
35
controcanto<br />
Dal Gen. Gr.Uff. Bianchi Dr. Antonio<br />
abbiamo ricevuto un articolo<br />
già pubblicato sul Messaggero Veneto<br />
di Udine e Pordenone del 3 giugno<br />
<strong>2010</strong> e che proponiamo, stralciato,<br />
per i nostri Lettori.<br />
Desidero evidenziare il comportamento<br />
assai singolare degli italiani in<br />
determinate situazioni. E’ risaputo<br />
che noi, al contrario di altre nazioni<br />
ben più consolidate, non amiamo<br />
esporre/esibire la bandiera nazionale.<br />
Quand’ero fanciullo invece la bandiera<br />
sventolava eccome, non soltanto<br />
sugli edifici pubblici, ma nei giorni<br />
festivi anche nelle abitazioni private<br />
e, all’altezza del tetto, lateralmente<br />
alla cabina di guida dei mezzi pubblici.<br />
Per molti cittadini, sventolare ovvero<br />
osservare garrire la nostra bandiera<br />
era un piacere. Era bello insomma.<br />
Ora, il nostro vessillo non si vede<br />
nemmeno in circostanze solenni come<br />
nelle ricorrenze del 2 giugno, del<br />
4 novembre, del 25 aprile...o estremamente<br />
tragiche come in occasione<br />
dei funerali di nostri soldati caduti<br />
nei vari fronti d’operazione, in obbedienza<br />
agli ordini ricevuti dal governo<br />
della nazione.<br />
Io abito a Sacile e, non senza<br />
rammarico, posso affermare che in<br />
tali circostanze, uno dei rarissimi cittadini<br />
che hanno esposto il tricolore e<br />
talvolta per più giorni listato a lutto,<br />
sono stato io.<br />
Quanto predetto si ripete da anni,<br />
nonostante nella cittadina abitino<br />
molti militari in servizio e in congedo,<br />
taluni di recente impegnati in<br />
azioni operative all’estero. Anche recentemente<br />
nessuno si é sentito in<br />
dovere di esternare un pensiero per il<br />
due Alpini caduti in Afghanistan e<br />
per il Caporal Maggiore là deceduto<br />
in seguito ad incidente. Si osserva invece<br />
tristemente che la nazione si ricombatta<br />
e spuntano le bandiere solo<br />
in occasione di manifestazioni sportive<br />
come i campionati mondiali di<br />
calcio. Con rammarico devo constatare<br />
che nel mio paese che amo moltissimo<br />
e per il quale ho impegnato<br />
36<br />
gran parte della mia vita, il calcio vale<br />
molto di più. In tali occasioni si<br />
ferma l’Italia, con buona pace dell’economia<br />
e dei negozi che vendono<br />
TV, saccheggiati oltre modo per accaparrarsi<br />
i nuovi modelli a 300 pollici,<br />
abbonamenti e così via. Il popolo<br />
italico anticamente si teneva buono<br />
con “panem et circenses”. La locuzione<br />
era usata nell’antica Roma e<br />
coniata dal poeta Giovenale, grande<br />
autore satirico. Chi governava, si assicurava<br />
da possibili tumulti con la<br />
concessione di svaghi. Oggi, appunto,<br />
tutti i mezzi d’informazione fanno<br />
a gara per propinarci continuamente<br />
il calcio in tutte le salse (per gli altri<br />
sport, qualche cenno e niente di più),<br />
e quando non si parla di questo, ecco<br />
esibite fior di donne certamente attraenti,<br />
tirate, audaci e che talvolta mostrano<br />
generosamente non solo le cosce.<br />
I tempi cambiano e la società con<br />
essi. Ora lo stesso risultato si ottiene<br />
iniettando overdosi di “Calcio e sesso”.<br />
Intanto, dai mondiali siamo usciti<br />
malconci...cacciati malamente!<br />
Udine<br />
Il Presidente della Sezione ANB,<br />
Generale Adriano BIDIN ha recentemente<br />
partecipato con Labaro ad<br />
un incontro presso il Comune di<br />
Udine con un reduce dalla Campagna<br />
di Russia, Soldato di sussistenza<br />
Ferdinando Pascolo, che alla fine<br />
della ritirata, per merito di una<br />
Compagnia di <strong>Bersaglieri</strong> compì<br />
un gesto per il quale, dopo molti<br />
anni ha ricevuto una Medaglia direttamente<br />
dal Presidente della Repubblica.<br />
Ecco un breve sunto della<br />
sua vita.<br />
Ferdinando “Silla” Pascolo è nato<br />
a Gemona del Friuli il 24 ottobre<br />
1919. Suo nonno Antonio con suo<br />
padre e i suoi zii avevano una fattoria<br />
in Via Cella e vantavano una tradizione<br />
secolare di artigianato di<br />
grande qualità, ed insegnarono quel-<br />
l’arte a Udine, presso l’istituto che<br />
ora si chiama Malignane ed alla<br />
scuola professionale di Gemona del<br />
Friuli. Nel 1926 Ferdinando si trasferì<br />
con la famiglia a Udine, dove<br />
tuttora risiede. Ferdinando, militare<br />
nella campagna di Russia, portò a<br />
termine azioni che si rilevarono determinanti<br />
per la sopravvivenza di<br />
centinaia, forse migliaia di persone.<br />
Dopo l’8 settembre militò tra i partigiani,<br />
con il nome di Silla. Fu carcerato<br />
in Via Spalato e dopo varie vicende<br />
fu fatto fuggire dal direttore<br />
delle carceri per evitare che la polizia<br />
nazista lo interrogasse e lo torturasse<br />
per estorcergli segreti dell’attività<br />
del CLN e “Silla” si presentò ai<br />
partigiani di Gemona del Friuli e<br />
riuscì a evitare che, proprio nel carcere<br />
della sua città natale, si verificassero<br />
episodi di maltrattamento<br />
dei prigionieri e si praticasse una<br />
sommaria resa dei conti.<br />
Di seguito il racconto delle sue vicende<br />
che ha dettato di getto.<br />
La sussistenza era a brandelli,<br />
inoltre a Voroshilovgrad, la cucina<br />
era andata in fiamme.<br />
Avevo ricevuto dal mio comandante<br />
l’ordine di portare in salvo la<br />
cassa del comando. L’abbiamo caricata<br />
su di un camion. il mio comandante,<br />
Polato, mi aveva dato sei uomini.<br />
Quando arrivammo a Dnepropetrowsk<br />
la prima persona che ci<br />
venne incontro, forse perchè riconobbe<br />
le mostrine della sussistenza, fu<br />
un Capitano davvero malridotto.<br />
“Datemi qualcosa da mangiare - implorava<br />
- non ho niente, vi prego.”<br />
Ma anche noi non avevamo nulla.<br />
Trovare cibo in una città in preda al<br />
caos ci apparve subito impossibile;<br />
eravamo in mezzo a nostri connazionali<br />
allo sbando, completamente senza<br />
viveri.<br />
Riuscimmo ad accamparci in una<br />
“Casa della cultura” abbandonata: era<br />
molto grande. Fu qui che mi diedi da<br />
fare e, devo dire, diedi il meglio di<br />
me.<br />
Ispezionando i locali riuscimmo a
controcanto<br />
trovare quasi tutto quello che ci sarebbe<br />
servito: avevamo a disposizione<br />
una grande cucina attrezzata e<br />
porte ed infissi in quantità abbondante<br />
come combustibile. C’era quasi<br />
tutto. Mancava solo roba da mangiare.<br />
All’ingresso di Dnepropetrowsk<br />
avevo vista un magazzino tedesco<br />
che forse aveva ancora del cibo e sapevo<br />
che tra alleati c’è l’obbligo di<br />
assistenza reciproca.<br />
Pensai: basta esibire le carte con<br />
la firma giusta.<br />
La cassa del Comando poteva essere<br />
aperta solo da un graduato, ma<br />
era l’ultimo dei problemi.<br />
Sapevo a grandi linee cosa ci fosse<br />
dentro e pensai che avrei trovato<br />
qualcosa che mi avrebbe potuto aiutare.<br />
La portai al piano di sopra, ruppi<br />
i sigilli e la aprii. Dentro c’era<br />
quello che cercavo: tanti moduli e<br />
una caterva di timbri. Non appena<br />
rintracciati gli stampati che mi interessavano,<br />
li misi sul tavolo insieme a<br />
una quarantina di timbri ed al tampone.<br />
Trovai anche la penna e l’inchiostro..<br />
C’erano anche i soldi delle paghe,<br />
ma non mi interessava nient’altro<br />
e la richiusi.<br />
Iniziai la mia personale battaglia<br />
con i moduli. Non li avevo visti prima<br />
e dovevo essere certo di indovinare<br />
quelli giusti e di formulare la richiesta<br />
nei modi conformi apponendo<br />
solo i timbri appropriati. Se l’addetto<br />
tedesco avesse ricevuto una richiesta<br />
sbagliata, sarebbe stato tutto inutile a<br />
forse un epilogo non onorevole per<br />
quei soldati italiani che avrei dovuto<br />
inviare con la mia richiesta.<br />
1 moduli erano prestampati con<br />
l’elenco di che cosa fosse possibile<br />
chiedere. Non ricordo se fossero<br />
scritti sia in italiano che in tedesco o<br />
se accanto alle parole “carne” e “pane”<br />
aggiungemmo “Fleisch” e<br />
“Brot”. Fatto sta che attorniato dai<br />
miei compagni presi un modulo e lo<br />
compilai. Ci misi su qualche timbro e<br />
firmai: Polato. Due soldati partirono<br />
per il magazzino tedesco.<br />
Cosa mai sarebbe successo? Il camion<br />
con mezzo bue e un carico di<br />
pagnotte fece ingresso nel cortile dopo<br />
circa un’ora. C’era da mangiare!<br />
All’arrivo del primo carico, subito<br />
gli altri miei compagni si misero a<br />
caccia di legna per fare fuoco: smontarono<br />
porte e infissi, ruppero tavoli e<br />
sedie.<br />
Organizzai un turno rigido, tutti<br />
quelli che ci raggiungevano dovevano<br />
ricevere almeno una tazza di brodo<br />
caldo, un pezzetto di carne e un bel<br />
pezzo di pane.<br />
Dopo un giorno o due presi un altro<br />
modulo. Chiesi solo carne e pane,<br />
le due cose essenziali, non volevo<br />
sbagliare, non conoscendo il tedesco.<br />
Timbrai e firmai di nuovo Polato. Il<br />
camion partì vuoto e tornò pieno<br />
un’altra volta. Andammo avanti casi<br />
per un altro po’ e intanto continuavano<br />
ad affluire soldati, tutti allo stremo.<br />
Arrivò anche una compagnia di<br />
bersaglieri con un ufficiale con un<br />
centinaio di uomini. Anche loro chiedevano<br />
da mangiare. L’Ufficiale si<br />
informò su chi comandasse e lo portarono<br />
da me. “Da mangiare ce n’è,<br />
ma vi dovete mettere a lavorare. Dovete<br />
darci una mano, caricare e scaricare,<br />
procurare la legna, preparare<br />
delle tavolate. Dissi: “organizzi tutto<br />
lei.”. L’Ufficiale si mise ai comando<br />
e divise gli uomini in gruppi di lavoro,<br />
a ognuno dei quali, come gli avevo<br />
chiesto, mise uno dei miei compagni<br />
. Tutto funzionava perfettamente:<br />
vennero preparate delle tavolate e la<br />
cucina lavorava a pieno regime, c’era<br />
chi tagliava la carne in piccole parti<br />
in modo che ognuno ne avesse un<br />
pezzetto, chi affettava il pane, chi attizzava<br />
il fuoco.<br />
Quel comandante, mi pare fosse<br />
un tenente, si dimostrò veramente capace,<br />
averne di così nell’esercito!<br />
La voce che c’era un reparto della<br />
sussistenza e dei bersaglieri che davano<br />
da mangiare si sparse in breve<br />
tempo. Arrivavano continuamente<br />
nuovi soldati e da noi ricevevano un<br />
mestolo di brodo caldo, un pezzo di<br />
carne e una fetta di pane tedesco. Dopo<br />
altri tre o quattro giorni fummo<br />
raggiunti da un gruppo di Ufficiali e<br />
da diversi soldati sfuggiti da Voroshilovgrad<br />
all’accerchiamento dei russi<br />
grazie ai tedeschi. Gli ufficiali chiesero<br />
chi dirigesse le operazioni e tra i<br />
<strong>Bersaglieri</strong> spuntò una della Sussistenza<br />
che riferì che era Polato, il loro<br />
Comandante: “Qui dirigiamo noi -<br />
aggiunse un altro mio compagno -<br />
cioè lei, signor Comandante” (anche<br />
se in ritardo lo aveva riconosciuto).<br />
37
controcanto<br />
Vennero su al primo piano e mi<br />
trovarono ancora indaffarato con i<br />
timbri. Di fatto avevo passato quasi<br />
tutto quel tempo in ufficio. Non potevo<br />
abbandonare la cassa per nessun<br />
motivo, rappresentava la salvezza. E<br />
poi dovevo compilare i moduli, sempre<br />
attento a non sbagliare, visto che<br />
il primo era stato un capolavoro! Sapevo<br />
che le cose funzionavano alla<br />
grande perché ero continuamente aggiornato<br />
sull’andamento della cucina<br />
e su quanti e quanti e quanti soldati<br />
avevano mangiato.<br />
Gli Ufficiali cui feci rapporto mi<br />
fecero un sacco di complimenti: il<br />
più caloroso fu quello del mio Comandante<br />
che, senza saperlo, aveva<br />
firmato moduli su moduli indirizzati<br />
al Comando tedesco. Fu allora che<br />
passai il posto ad un furiere che era<br />
giunto con loro ed il Comandante Polato<br />
cominciò a firmare davvero<br />
Non so quante persone sono passate<br />
nella mensa improvvisata di<br />
Dnepropetrowsk, ma nella memoria<br />
mi sembra che abbiamo dato da mangiare<br />
a mezzo esercito italiano.<br />
Nei giorni che seguirono la lunga<br />
attesa dei treni che ci avrebbero portati<br />
in Italia vidi degli uomini, ormai<br />
allo stremo delle forze, logorati dal<br />
freddo e dalla fame, afferrare quel<br />
pane duro come il cemento, sedersi a<br />
38<br />
terra ed affrontarlo,<br />
quasi fosse un nemico<br />
da distruggere,<br />
con rabbia, con disperazione.Distruggere<br />
quel pane voleva<br />
dire sopravvivere.<br />
Con i bersaglieri,<br />
avremo distribuito<br />
forse 5000 razioni;<br />
avevo creato le basi<br />
per la sopravvivenza,<br />
la cosa poi è continuata<br />
aumentando in<br />
efficienza e con l’arrivo<br />
degli ufficiali fu<br />
completa l’organizzazione.<br />
A Dniepropetrowsk<br />
giungevano i<br />
nostri treni e forse<br />
dopo le cose andarono<br />
meglio. Non ricordo<br />
esattamente quante<br />
volte siamo andati<br />
dai tedeschi, 4- 5 volte di sicuro, e<br />
ogni volta ci davano mezzo bue e il<br />
pane.<br />
Un mezzo bue può pesare 150 kg.<br />
ma 40 sono ossa! 100-110 Kg fanno<br />
1000 razioni.<br />
Anni dopo, in un paesotto della<br />
bassa friulana, Sivigliano, ero all’osteria,<br />
stavo condividendo il piacere di<br />
un buon bicchiere di vino con alcuni<br />
paesani e ci raccontavamo delle nostre<br />
vicende di guerra. “Saveiso, cuanch co<br />
jeri a Dnepropetrowsk”, “Sapete,<br />
quando ero a Dnepropetrowsk, stavo<br />
morendo” disse un certo Plinio, alpino,<br />
“ero certo che sarei morto perché<br />
non ce la facevo proprio più, il freddo<br />
e la fame mi avevano tolto ogni forza<br />
e anche ogni speranza”.<br />
Invece, vengo a sapere che danno<br />
da mangiare. Siamo andati li, io e altri<br />
disgraziati come me: ci hanno dato<br />
un poco di brodo caldo, un pezzetto<br />
di carne e una fetta di pane duro che<br />
ti spaccava i denti. Ci hanno ridato un<br />
po’ di energia e tanta illusione di poter<br />
tornare. E’ stato sufficiente per<br />
darci la forza di resistere ancora. Ci<br />
hanno salvato la vita!<br />
“Soi stat jo”, dissi. Poi pensai, ero<br />
io che firmavo al posto del mio comandante,<br />
ma insieme ad altri sei<br />
della sussistenza e a un centinaio di<br />
bersaglieri con il loro bravissimo tenente.<br />
Fu tutto. Sul momento non mi<br />
avrà neppure creduto, ma cosa importa,<br />
era vivo e tanto bastava. Plinio,<br />
al secolo Libero Versolato, diventerà<br />
in seguito mio cognato, sposai sua<br />
sorella Celestina, la mia Geno”.
sport cremisi<br />
Bers. SEVERINO CANAVESI: Presente!<br />
A chi non possiede i capelli bianchi questo nome dirà<br />
poco o nulla. Si tratta invece di un campione del ciclismo<br />
eroico la cui carriera è coincisa con quella di veri e propri<br />
fenomeni: Binda, Guerra, Coppi che oscurarono altri corridori,<br />
forse meno predisposti al protagonismo, ma altrettanto<br />
formidabili. E’ il caso di Severino Canavesi, Bersagliere<br />
nella vita e nello sport del quale nel 2011 ricorre il<br />
100° anniversario della nascita.<br />
Nasce infatti il 27 gennaio 1911 a Gorla Maggiore<br />
(VA) da famiglia modestissima. Si innamora della bici sin<br />
da giovanissimo aiutando nella bottega di ciclista Giuseppe<br />
Groli che anni dopo diventerà suo suocero. Lo anima<br />
un carattere umile, ma serio e deciso, che lo sprona a cimentarsi<br />
sulle asperità della Valle Olona. L’esordio alle<br />
gare avviene nel 1926 ottenendo sei brillanti vittorie. Ben<br />
dodici l’anno seguente con 13 secondi posti. Da notare<br />
che in quegli anni le corse erano assai più rare di adesso.<br />
Passato nella categoria superiore, nel 1928 debutta con<br />
due vittorie e vari piazzamenti; nel 1929 vince anche la<br />
San Geo, uno dei traguardi più ambiti dai dilettanti, battendo<br />
campioni come Guerra, Bovet, Bonativa. Nel 1930 e<br />
‘31 ottiene prestigiosi risultati, presagio di un fulgido futuro.<br />
Nel 1932 chiamato al servizio di leva viene arruolato<br />
nel 12° Rgt. <strong>Bersaglieri</strong> di stanza a Milano e assegnato al<br />
Btg. ciclisti. Nei 18 mesi di servizio i suoi superiori chiudono<br />
un occhio concedendogli di allenarsi. Un ricordo indimenticabile<br />
per la comunità del suo paese è il passaggio<br />
in uniforme da Bersagliere ciclista quando furono effettuate<br />
le grandi manovre dell’Esercito italiano. Un’intera<br />
armata transitò per Gorla Maggiore passata in rassegna<br />
dall’allora comandante, il Duca di Bergamo. Proprio il<br />
gruppo dei <strong>Bersaglieri</strong> ciclisti col nostro campione rese gli<br />
onori al Comandante con un applauditissimo presentatarm.<br />
Nel 1934, dopo intensi allenamenti, vince tra l’altro i<br />
campionati lombardo e italiano di ciclocross nonché la Tre<br />
Valli Varesine con un ottimo terzo posto nella Coppa Bernocchi<br />
(la vincerà nel ‘41), gare allora considerate di grandissimo<br />
rilievo. Negli anni successivi ottiene vittorie e<br />
piazzamenti in prestigiose competizioni meritandosi dal<br />
grande giornalista sportivo Emilio Colombo i titoli di “gazzella”<br />
e “vicerè della montagna”. La coppia Canavesi-Introzzi<br />
domina anche nelle riunioni in pista disputate all’Arena<br />
o al Vigorelli di Milano. Di lui la Gazzetta dello<br />
Sport scrive: “...è il direttore generale dell’orchestra, sprona<br />
i suoi compagni, li incita, li richiama...parecchi gli attori<br />
ma uno solo il protagonista: Canavesi...nel suo cuore divampa<br />
la fiamma di un orgoglio sconosciuto “. All’arrivo<br />
di una tappa del giro d’Italia al Vigorelli Severino viene<br />
contornato da un folto gruppo di ex <strong>Bersaglieri</strong>, con in testa<br />
il loro capo Giuseppe Vaccaro, che lo coprono di elogi.<br />
In quel tempo i guadagni erano pochi; la moglie Ida ricordava<br />
che Severino rinunciava quasi sempre a medaglie<br />
o coppe per scambiarle per pochi soldi con qualche generoso<br />
tifoso; gli ingaggi infatti erano appena sufficienti per<br />
vivere modestamente. Nel 1941 Canavesi è richiamato alle<br />
armi con destinazione Livorno, poi trasferito a Milano dove<br />
può partecipare a qualche gara. Dal 1941 al 1946 il Giro<br />
d’Italia viene sospeso ed anche le altre competizioni si<br />
diradano. In caserma Severino è benvoluto dai superiori<br />
per cui gode di ampia possibilità d’allenamento e di partecipazione<br />
a riunioni, specialmente al Vigorelli.<br />
Dopo il periodo bellico, nel 1945 Canavesi continua<br />
ad allenarsi metodicamente nella speranza di poter rientrare<br />
in qualche formazione ma i suoi 34 anni costituiscono<br />
un ostacolo insormontabile. Deve arrangiarsi. Corre<br />
perciò come indipendente con una maglia sulla quale<br />
la moglie ha ricamato CANAVESI e con una bici costruita<br />
con le proprie mani, utilizzando materiali parzialmente<br />
donatigli da simpatizzanti. A questo punto emerge<br />
il carattere, lo spirito indomito e battagliero del Bersagliere.<br />
Partecipa al campionato italiano senza una squadra,<br />
senza alcun tipo di assistenza, tecnica o morale, da<br />
solo contro i campioni più acclamati: Coppi, Bartali,<br />
Servadei, Ricci, Cottur, Valetti che in ogni momento possono<br />
beneficiare di qualsiasi sostegno. Dopo varie scaramucce<br />
iniziali Canavesi va in fuga, giusto per guadagnare<br />
ad un traguardo volante un paio di tubolari, merce preziosa<br />
a quel tempo, giacché quelli con cui corre gli sono<br />
stati fraternamente omaggiati da un direttore sportivo.<br />
Avendo però acquisito un discreto vantaggio i grandi<br />
mandano i loro gregari alla caccia del fuggitivo ma il<br />
Bersagliere vuole vincere, lo VUOLE fermamente, tutta-<br />
39
sport cremisi<br />
via, ad un certo punto, dopo 100 Km. di fuga, viene colto<br />
da crampi. Coppi e Bartali gli si fanno sotto a meno di<br />
trecento metri. E’ la fine? No, egli ben ricorda: fiducia in<br />
te stesso sino alla presunzione! Mancano 40 Km. all’arrivo.<br />
Spronato da Alfredo Binda, cosa per lui insolita, Severino<br />
si getta a capofitto giù dalle discese, la sua specialità,<br />
e tra il tripudio di una folla in delirio si corona ad<br />
Angera CAMPIONE D’ITALIA. I grandi sconfitti, un<br />
po’ imbronciati, non mancano tuttavia di stringergli cavallerescamente<br />
la mano con aspre critiche per chi lo<br />
aveva dimenticato ed abbandonato.<br />
Canavesi gareggerà fino al 1948 partecipando a Giri<br />
d’Italia, a classiche prestigiose, a circuiti e a riunioni in<br />
pista ottenendo sempre risultati lusinghieri. Per il suo<br />
comportamento morale, civile e sportivo ospiti famosi come<br />
Bartali, Magni, Fomara, Cottur, Moser e tanti altri si<br />
prodigheranno negli anni a tributargli attestazioni ed affettuosi<br />
riconoscimenti. Continuerà fino all’ultimo a cimentarsi,<br />
come quando era giovane, per le asperità della Valle<br />
Olona finché il 30 gennaio 1990 un male inesorabile lo<br />
porterà a gareggiare per le vie del cielo.<br />
Un grande uomo, un grande campione, un grande Bersagliere.<br />
Il figlio Angelo, anch’egli Bersagliere, tenterà<br />
per qualche anno di seguire le orme del padre, peraltro<br />
con buone speranze, ma i bisogni familiari lo costringeranno<br />
ad altre scelte. Morirà il 22 febbraio <strong>2010</strong> per mano<br />
di un rapinatore presso il suo chiosco di carburante. La<br />
notizia fu trasmessa da tutti i TG nazionali.<br />
Angelo Bossi, Bersagliere.<br />
Bari<br />
Il Sergente Onofrio Dentamaro, già 1° reggimento <strong>Bersaglieri</strong><br />
e socio della locale Sezione ANB ha preso parte<br />
alla Maratona Ciclosportiva delle Dolomiti; eccolo mentre<br />
affronta le dure rampe del Pordoi.<br />
Il 19 Settembre del 1970, nel 1° centenario di Roma<br />
Capitale, giungeva a Roma -Porta Pia, la “Staffetta Podistica<br />
Cremisi”, costituita da sei <strong>Bersaglieri</strong> che con turni<br />
40<br />
di quattro chilometri ciascuno, superava il percorso di circa<br />
500 chilometri tra Bari e la Capitale, recando nell’alto<br />
del braccio destro una fiaccola con la fiamma accesa al tripode<br />
del Sacrario d’Oltremare di Bari e depositata sul tripode<br />
posto alla base del monumento al Bersagliere d’Italia<br />
al cospetto di Porta Pia.<br />
All’arrivo erano in attesa a ricevere i tedofori oltre i<br />
media, tante autorità civili e militari ed un folto pubblico,<br />
con il Generale Luigi Bonifazi, allora Vice Presidente Nazionale<br />
della A.N.B. ed il Generale di C. A. Nicola Straziota,<br />
già comandante del 4° e del 7° <strong>Bersaglieri</strong> in guerra.<br />
Di seguito, stralciato, il saluto rivolto dal Generale<br />
Straziota ai sei tedofori che nel pomeriggio del medesimo<br />
giorno venivano ricevuti in Campidoglio dall’allora Sindaco<br />
di Roma On. Clelio Darida.<br />
Nerviano (Mi)<br />
Domenica mattina 3 Ottobre <strong>2010</strong> si è tenuta presso il<br />
Poligono del Tiro a Segno Nazionale di Legnano la 4° edizione<br />
della Coppa Conte Paolo Caccia Dominioni organizzata<br />
dalla omonima Sezione ANB nel rispetto dell’art. 3<br />
del decalogo di La Marmora che afferma: conoscenza assoluta<br />
della propria arma, ovvero della carabina.<br />
Classifica Tiratori<br />
1° Giani Paolo (ANB Legnano) punti 96; 2° Golden;Ombretta<br />
(ANB Legnano) punti 92; 3°Carta Michele<br />
(Ass. Fante Legnano) punti 92; 4°Bollato Mauro<br />
(ANB Nerviano) punti 91;- 5° Leuzzi Marco (ANB<br />
Legnano) punti 88; 6° Fabbro Giulio (ANB Lonate<br />
Pozzolo) punti 87.<br />
Classifica Sezioni ANB<br />
1a ANB Legnano (Giani/Goldin/Leuzzi) punti<br />
276; 2a ANB Nerviano (Bolcato/Covizzi<br />
G.Paolo/Covizzi Marco) punti 25; 3a ANB Lonate<br />
Pozzolo (Fabbro / Ruggeri / Vanelli) punti 253; 4a<br />
ANB Nova Milanese (Caimi / Mantovani / Pieghetti)<br />
punti 244; 5a ANB Inveruno (Cerotti / Idrini /<br />
Rolfi) punti 232; 6a Assoc. Fante Legnano (Carta /<br />
Cozzi / Maringoni) punti 223; 7a ANB ABBIATE-<br />
GRASSO (Agosti/Gorinto/Nativi) punti 210.<br />
La gara di tiro con carabina cal. 22 è una manifestazione<br />
molto legata alla specificità del Corpo dei <strong>Bersaglieri</strong>, e<br />
vede sempre una buona partecipazione di squadre della<br />
Provincia di Milano e di Varese e anche se non recepita da<br />
altre Sezioni ANB, lascia sempre nei tiratori (vincenti,<br />
perdenti o così così) la soddisfazione di aver potuto misu-
sport cremisi<br />
rarsi con altri tiratori, <strong>Bersaglieri</strong> e non, come ai bei tempi<br />
dei rispettivi ...vent’anni allegramente.<br />
Presenti alla premiazione (ed anche in gara) il Presidente<br />
Provinciale ANB Milano, Nativi; il Segretario Provinciale<br />
Cerotti ed i Consiglieri Provinciali Fusco e Pieghetti<br />
e del Bers.Ten. Col Forte. Alla prossima!<br />
Il Presidente Bers. Emilio Codari<br />
Pistoia<br />
Nella foto il Bersagliere Caputo Paolo e signora che<br />
hanno partecipato alla corsa podistica Pistoia – Abetone<br />
insieme a 12 <strong>Bersaglieri</strong> e 14 Simpatizzanti della locale<br />
Sezione ANB Serg. Maggiore Aldo Rosa che hanno accompagnato<br />
i meno abili negli ultimi tre chilometri della<br />
gara.<br />
7° <strong>Bersaglieri</strong><br />
Tre impavidi <strong>Bersaglieri</strong> del 7° hanno preso parte alla<br />
mezza maratona di Bruxelles che ha avuto luogo il 2 ottobre<br />
al Supreme Headquarters Allied Power Europe, organizzata<br />
dall’Headquarters Support Group.<br />
I tre <strong>Bersaglieri</strong> si erano ritrovati il 2 maggio sul lungomare<br />
barese insieme al Colonnello Antonio Randine per<br />
partecipare al 7° Campionato Interregionale <strong>Bersaglieri</strong><br />
podisti sulla distanza di ¼ di maratona organizzato dalla<br />
Sezione ANB di Bari per spronare i giovani a cementare,<br />
vivere e divulgare lo spirito bersaglieresco. In quell’occasione<br />
accettarono, persuasi si trattasse di uno scherzo,<br />
l’invito del Col. Randine a prendere parte alla mezza maratona<br />
di Bruxelles e quando pensavano che quell’invito<br />
fosse caduto nel dimenticatoio si ritrovarono iscritti d’autorità<br />
alla manifestazione ed ebbero giusto il tempo per un<br />
accelerato allenamento in vista dello svolgimento della<br />
gara prevista per il 2 ottobre.<br />
I tre <strong>Bersaglieri</strong>: Ten. Col. Francesco Di Marno, Aiutante<br />
maggiore in 1ª del 7°, il Cap. Marzio Cavallo ed il<br />
Luogotenente Donato Pinto, completata la preparazione,<br />
hanno raggiunto in aereo Bruxelles e con la canotta nerocremisi<br />
si sono cimentati con altri concorrenti ed hanno<br />
raggiunto onorevolmente il traguardo conseguendo tempi<br />
molto apprezzati e la premiazione con una bella medaglia.<br />
Rientrati felicemente nel capoluogo pugliese desiderano<br />
ringraziare il Col. Randine per l’invito e si sono dichiarati<br />
pronti per altri cimenti.<br />
41
figure da ricordare a cura di Mario Galante<br />
Porcia (Pn) - Addio al<br />
Maresciallo Maggiore<br />
Aiutante Pietro Fantozzi<br />
E così il Maresciallo Maggiore<br />
Aiutante Pietro FANTOZZI ci ha lasciato,<br />
forse l’ultimo di quel gruppo<br />
di mitici Sottufficiali che nel lontano<br />
1949 ricostruirono “il Grande Ottavo”<br />
e che di quel reggimento furono<br />
la spina dorsale. Arguto e pronto alla<br />
battuta come sanno essere i toscani,<br />
ineccepibile sia come professionista<br />
sia come uomo, generoso e sempre<br />
disponibile, ha lasciato un ricordo vivissimo<br />
in tutti coloro che lo hanno<br />
conosciuto.<br />
Per l’ultima volta ha attraversato<br />
l’androne della “Martelli”, quella<br />
“nuova” che si trova in quell’angolo<br />
di Cielo che l’Onnipotente ci ha riservato;<br />
è entrato in quell’indimenticabile<br />
cortile; ha rivolto uno sguardo<br />
ammiccante a La Marmora, ed è stato<br />
accolto dai vecchi Ottavini che lassù<br />
dimorano con l’affetto e la complicità<br />
che tanti anni di quotidiano comune<br />
lavoro hanno cementato.<br />
C’erano tutti ad aspettarlo! Erano<br />
tantissimi, ormai. Ci mancherà, ma<br />
sarà sempre anche qui con noi. Nei<br />
nostri ricordi e nei nostri cuori.<br />
Un anziano Bersagliere<br />
Carpaneto Piacentino (Pc)<br />
Il 16 agosto <strong>2010</strong> ci ha lasciato il<br />
Bersagliere Ernesto BELLINI, classe<br />
42<br />
1925, combattente della seconda<br />
guerra mondiale, prigioniero dei tedeschi,<br />
internato a Mathausen, Benemerito<br />
della locale Pubblica Assistenza<br />
cui ha donato una autoambulanza<br />
in ricordo del figlio Dott. Giancarlo<br />
prematuramente scomparso.<br />
Molto legato al nostro Corpo cui<br />
presenziava alle principali cerimonie<br />
ed ai vari raduni. Alle esequie erano<br />
presenti con Labaro i commilitoni<br />
Sezionali e le Autorità cittadine con il<br />
Sindaco e diversi Assessori.<br />
Lendinara (Ro)<br />
Il 21 marzo <strong>2010</strong> ha concluso la<br />
sua ultima corsa il Bersagliere Rinaldo<br />
DEGLI ESPOSTI all’Hospice di<br />
Bentivoglio, dove si è spento all’età<br />
di 91 anni. Rinaldo era conosciuto<br />
come “Nino il Bersagliere”. Dal dopo<br />
guerra non aveva mai mancato di partecipare<br />
ai cortei e alle manifestazioni<br />
pubbliche. In quelle occasioni indossava<br />
l’uniforme da Bersagliere<br />
con il cappello coloniale col quale<br />
aveva preso parte alla campagna<br />
d’Africa e alla battaglia di EL Alamein.<br />
Era Sergente Maggiore del 7°<br />
Reggimento e fece proprio il motto<br />
inciso sulla targa commemorativa<br />
della battaglia perduta che recita:<br />
Mancò la fortuna. Non il valore. Da<br />
una ricerca condotta dal figlio Luciano,<br />
anche lui Bersagliere, risultò che<br />
il padre era uno dei dieci militari di<br />
quel Reggimento superstite di El Ala-<br />
mein ancora vivente. Meritò due Encomi<br />
Solenni sul campo per il valore<br />
e il coraggio dimostrato.<br />
Portogruaro (Ve) - Un<br />
Bersagliere inossidabile<br />
Luciano FALCOMER era nato il<br />
17 ottobre 1917 a Concordia Sagittaria<br />
(Ve) da Giovanni e Caterina Zanon,<br />
terzo di 5 figli.<br />
Nel 1938 partì per il servizio militare<br />
con destinazione Pola in Istria,<br />
inquadrato nel 12° reggimento bersaglieri<br />
con l’incarico di attendente del<br />
Cap. Luigi Reguzzoni Verso la fine<br />
del 1939 venne trasferito alla Scuola<br />
Allievi Ufficiali di Parma, sempre al<br />
seguito dello stesso Ufficiale.<br />
All’inizio del 1942 rientrò al reggimento,<br />
che nel frattempo è stato<br />
spostato da Pola a Reggio Emilia, dove<br />
veniva formato un nuovo battaglione<br />
da inviare in Libia di rinforzo<br />
all’8° reggimento bersaglieri.<br />
Nel maggio 1942 partì in treno da<br />
Reggio Emilia per Castel Vetrano, e<br />
da qui verso la Libia in aereo, destinazione<br />
Tripoli, aeroporto di Castel<br />
Benito.<br />
Poi il viaggio verso il fronte di El<br />
Alamein con camion civili. Il caso<br />
vuole che l’autista del mezzo su cui<br />
sale sia di Lison (purtroppo nel tempo<br />
si è perso il ricordo del suo nome).<br />
Arrivato al fronte, in mezzo al<br />
deserto, a circa 40 km a sud di El<br />
Alamein, viene assegnato alla 7ª cp.<br />
del 23° btg. con l’incarico di puntato-
figure da ricordare a cura di Mario Galante<br />
re al cannone anticarro “42/37”. In<br />
quella zona è schierata anche la “Folgore”,<br />
separata dai bersaglieri da una<br />
zona di sabbie mobili.<br />
In prima linea la situazione è difficile:<br />
per alloggio si scava una buca,<br />
ricoprendola con un telo per proteggersi<br />
dal sole e dal freddo della notte;<br />
per mangiare si aspettava il buio per<br />
evitare le mosche; c’è scarsità di<br />
mezzi, negli spostamenti spesso devono<br />
“trainare” a mano il cannone.<br />
La situazione peggiora progressivamente,<br />
i rifornimenti scarseggiano,<br />
fino a novembre quando, durante la<br />
battaglia di El Alamein, il fronte cede.<br />
Ad un certo punto il reparto si<br />
trova abbandonato a se stesso, senza<br />
ordini e senza collegamenti.<br />
Si ritirano distruggendo armi e<br />
materiali per non lasciarli al nemico.<br />
Vagano per due giorni nel deserto, fino<br />
a quando vengono catturati dai<br />
soldati inglesi e condotti ad Alessandria<br />
d’Egitto (altri due giorni di cammino<br />
nel deserto). Poi con dei camion<br />
verso il Cairo dove, controllati<br />
e registrati, vengono inviati nei campi<br />
di prigionia di Suez. Sono sistemati<br />
in tende, 12 prigionieri ognuna, la razione<br />
di cibo è di 10 litri di “brodaglia”<br />
a base di lenticchie ogni 100<br />
persone, però, prima di prendere la<br />
propria razione, bisogna spostare gli<br />
insetti che galleggiano nella pentola.<br />
Luciano comincia ad avere grossi<br />
problemi di salute, ha il corpo pieno<br />
di piaghe e arriva a pesare 32 kg.<br />
Spesso viene visitato dai medici inglesi,<br />
che comunque si limitano a<br />
constatare la situazione; comunque<br />
sopravvive. Alla fine del 1944, insieme<br />
ad altri prigionieri, viene imbarcato<br />
ed inviato in Gran Bretagna.<br />
La nave trasporta circa settemila<br />
prigionieri e passa per Gibilterra con<br />
destinazione Glasgow in Scozia, però,<br />
per sfuggire alla caccia dei sommergibili<br />
tedeschi compie un giro<br />
molto largo attraverso l’oceano atlantico,<br />
avvicinandosi molto alle coste<br />
statunitensi. A destinazione i prigionieri<br />
vengono rivestiti ed inviati nei<br />
vari campi di lavoro sparsi in tutta la<br />
nazione; Luciano viene inviato vicino<br />
a Londra.<br />
Nel campo vivono in baracche, lavorano<br />
alla coltivazione degli ortaggi<br />
e ricevono viveri in natura come i<br />
soldati inglesi. Complessivamente il<br />
livello di vita è più accettabile rispetto<br />
al campo di Suez.<br />
Ancor privo di notizie della famiglia<br />
viene rimpatriato nel giugno<br />
1946 ed imbarcato vicino a Londra,<br />
sbarca a Taranto e prosegue con mezzi<br />
di fortuna, anche su carri merci<br />
aperti, per giungere in stazione a Mestre<br />
ove, con altri commilitoni concordano<br />
con una coppia di macchinisti<br />
diretti a Portogruaro di usufruire<br />
del loro treno merci appena fuori dalla<br />
stazione dove il convoglio rallenta<br />
consentendo loro la salita.<br />
Giunto a Portogruaro trova il fratello<br />
Narciso in stazione, ma con il ritorno<br />
a casa i problemi non erano finiti,<br />
trova un paese in ginocchio, non<br />
c’è lavoro, non ci sono soldi, ed il fisico<br />
è ovato, dopo diversi anni ritornerà<br />
ad una vita normale, ma sempre<br />
fiero di aver fatto il proprio dovere e<br />
di essere ancora un Bersagliere!<br />
La nipote<br />
Sergente dei <strong>Bersaglieri</strong><br />
Mario Baccaglini<br />
Caro papà, grazie per l’esempio<br />
della tua tenacia soprattutto nelle dif-<br />
ficoltà, grazie per la tua autorevole<br />
tenerezza, grazie per la sincerità e<br />
coerenza tra fatti e parole nonostante<br />
i limiti e la fragilità di ogni uomo,<br />
grazie per la puntualità e precisione<br />
con cui ricordavi le persone nei giorni<br />
dei loro compleanni, anniversari di<br />
matrimonio e di morte (compresi i<br />
commilitoni del terzo sia di Lendinara<br />
di Rovigo che di Ravenna).<br />
Semplici gesti: una telefonata, un<br />
biglietto, un gesto geniale e creativo<br />
del tuo faidate; una poesia in rima, un<br />
gioco nuovo per un bimbo, magari<br />
con la matematica che tu amavi, una<br />
storia raccontata, inventata o tratta<br />
dalla tua esperienza di vita, mai scontata;<br />
gesti sempre orientati a far imparare<br />
qualcosa. D’altronde hai sempre<br />
vissuto affrontando la vita da vero<br />
Sergente dei <strong>Bersaglieri</strong>, la corsa<br />
della fanfara, con le piume al vento e<br />
sorridenti ognor recita una canzone.<br />
Il tuo funerale nel giorno della natività<br />
della Madonna di cui porti il<br />
nome, come quello della Madonna<br />
del Pilastrello di Lendinara (il Santuario<br />
che hai frequentato fin da bambino)<br />
e della Madonna del Cammino,<br />
Patrona dei <strong>Bersaglieri</strong>. Sicuramente<br />
il flik flok ha scandito il tuo arrivo in<br />
cielo e a noi figli continui a dire bimbo<br />
alza la testa, il pianto non far<br />
brillar, del babbo tuo le gesta la Patria<br />
non potrà scordar.<br />
Arrivederci papà.<br />
Cinzia<br />
43
amarcord<br />
Potenza<br />
L’Inno di Goffredo Mameli intonato<br />
a Potenza a gran voce con visibile<br />
emozione, come accade nella<br />
celebrazione di riti collettivi, la benedizione<br />
del Vescovo Superbo, la<br />
deposizione di una corona d’alloro<br />
alle vittime dell’insurrezione lucana,<br />
lo scoprimento di una lapide commemorativa<br />
“18 Agosto 1860 - 18<br />
Agosto <strong>2010</strong>, Potenza città capoluogo<br />
e del Risorgimento”, colpi di fucile<br />
a salve dal balcone del Palazzo<br />
di Città, l’inaugurazione della mostra<br />
“La finestra documentaria 1799-<br />
1860”, per seguire le tappe di un<br />
passaggio storico dal governo borbonico<br />
al governo sabaudo, canti e<br />
balli in via Pretoria e in piazza Mario<br />
Pagano, in costume d’epoca, per<br />
ricreare l’ambiente in cui si verificò<br />
l’insurrezione del 18 agosto 1860,<br />
con la quale la città cacciò i Borboni<br />
e permise l’insediamento del governo<br />
proto-dittatoriale, decretato da Re<br />
Vittorio Emanuele II.<br />
Questi i momenti delle celebrazioni<br />
per il 150° anniversario dell’Unità<br />
d’Italia nel capoluogo lucano.<br />
Celebrazioni, ma anche riflessione<br />
su eventi che hanno segnato fortemente<br />
la storia della Basilicata e<br />
dell’Italia tutta, in un convegno con<br />
relatori: il Sindaco di Potenza, Vito<br />
Santarsiero; il Sindaco di Bari, Michele<br />
Emiliano; i presidenti della<br />
giunta e del consiglio regionale, De<br />
Filippo e Folino; il Prefetto di Potenza,<br />
Dott. Luigi Riccio; il Senatore<br />
a vita Emilio Colombo; il Presidente<br />
della Provincia di Potenza, La Corazza<br />
ed inoltre: 28 Sindaci; diversi<br />
consiglieri comunali, provinciali e<br />
regionali e numerosi cittadini interessati<br />
a capire, a valutare e criticare<br />
una rievocazione della cui portata<br />
“non ci si può rendere conto”, ha affermato<br />
il Professore Antonio Lerra,<br />
Presidente della Deputazione di Storia<br />
Patria che ha soggiunto: “...se e<br />
non ci si cala nell’alveo della storia<br />
e non si rendono ricorrenti tali manifestazioni”.<br />
E’ il Sindaco Vito Santarsiero a<br />
44<br />
chiedere ufficialmente che la celebrazione<br />
del 18 Agosto diventi annuale<br />
per meglio radicarsi nella coscienza<br />
dei cittadini, perché ...”la<br />
storia di Potenza è la storia di un<br />
forte sentire liberale, unitario e autonomista.<br />
La nostra è stata la prima<br />
provincia a insorgere e a insediare<br />
un governo provvisorio prima che<br />
Garibaldi passasse lo stretto di Messina”.<br />
Il Prefetto Luigi Riccio ha sottolineato<br />
che a Potenza è stata innalzata<br />
la prima bandiera italiana e che la<br />
città è Medaglia d’Oro del Risorgimento,<br />
riconoscimento conseguito<br />
solo da cinque città italiane.<br />
Da un articolo di Lorenza Colicigno<br />
in “La Gazzetta del Mezzogiorno”-<br />
Edizione: Potenza Città del 19<br />
agosto <strong>2010</strong>.<br />
Voghera<br />
Testimone di una disfatta. Testimone<br />
di una Voghera triste e disperata,<br />
stretta nella morsa dell’occupante<br />
tedesco, che cingeva d’assedio<br />
la caserma di cavalleria, dove stavano<br />
ammassati migliaia di soldati italiani<br />
lasciati alla mercé dei nazisti<br />
dopo la firma dell’armistizio con gli<br />
angloamericani a cui aveva fatto seguito<br />
la fuga vergognosa del re, di<br />
Badoglio e dei più alti vertici politici<br />
e militari, preoccupati solo di salvare<br />
la pelle, mentre l’Esercito, privo<br />
di ordini precisi, si sfasciava.<br />
Era 1’8 settembre del’43. Sono<br />
trascorsi sessantasei anni da quel<br />
giorno tragico, ma Romano Pandolfi,<br />
romagnolo di Novafeltria, Bersagliere,<br />
ora trapiantato a Roma, dopo<br />
quasi vent’anni trascorsi dapprima a<br />
Ivrea e poi a Milano, impiegato alla<br />
Olivetti; conserva nitidi ricordi.<br />
«Avevo 16 anni - racconta - da Savona,<br />
dove con due amici, Giovanni<br />
Zavoli e Matteo Bugli, stavo lavorando<br />
in un cantiere per la realizzazione<br />
di una galleria, decidemmo di<br />
tornare a casa non appena sentito<br />
l’annuncio di Badoglio alla radio<br />
che la guerra era finita. Rammento<br />
che all’ingresso del porto di Savona<br />
erano stati affondati due piroscafi e<br />
una nave posa cavi. Prendemmo il<br />
treno, all’ingresso della stazione<br />
c’erano, minacciosi, i tedeschi con<br />
una mitragliatrice, ma riuscimmo a<br />
passare. Giunti a Voghera improvvisamente<br />
ci ordinarono di scendere.<br />
Nel piazzale c’era un tedesco della<br />
“feldgendarmerie” che urlava “raus<br />
raus”. In quella confusione, fummo<br />
spinti con gli altri verso l’uscita.<br />
“Siamo dei ragazzi, siamo dei civili,<br />
non dei militari”, provammo a protestare,<br />
ma un altro nazista ci spianò<br />
il mitra sotto il naso e ci spinse fuori».<br />
«Fummo incolonnati e condotti a<br />
piedi verso un grande edificio, seppi<br />
poi che si trattava di una caserma di<br />
cavalleria - continua Pandolfi -<br />
Quando ribadimmo il concetto del<br />
nostro essere civili, e non soldati, ci<br />
risposero con delle risate. Trascorremmo<br />
la notte in una grande camerata<br />
dove stavano ammassate centinaia<br />
di persone, perlopiù militari. Ad<br />
un ufficiale italiano spiegammo chi<br />
eravamo e lui l’indomani mattina<br />
provò a spiegare ai tedeschi che stavano<br />
commettendo un errore. Io,<br />
Giovanni e Matteo eravamo terrorizzati,<br />
avevamo sentito gli altri parlare,<br />
c’era chi diceva che ci avrebbero<br />
deportato in Germania e chi invece<br />
che ci avrebbero fucilato tutti. Ma<br />
noi non volevamo morire e tornare a<br />
a casa dai nostri fratelli e dai nostri<br />
genitori. Cosa c’entravamo con la<br />
guerra?. “Al mattino ci portarono<br />
davanti ad una commissione dopo<br />
che un tedesco ci aveva fatto radunare<br />
le maschere antigas e dargli fuoco.<br />
Ricordo che erano in 7 o 8 seduti<br />
ad un tavolo, c’erano anche due con<br />
il distintivo della Croce Rossa, mentre<br />
un ufficiale italiano invitava i<br />
soldati a continuare a combattere accanto<br />
al vecchio alleato germanico,<br />
ma per risposta solo mugugni o peggio.<br />
Mostrammo i nostri libretti di<br />
lavoro e infine riuscimmo a farci<br />
aprire il portone della caserma. Fuori<br />
la strada era sbarrata dai cavalli di<br />
frisia dietro cui stavano dei tedeschi
amarcord<br />
armati fino ai denti. Davanti alla stazione<br />
c’era un altro posto di blocco,<br />
un capitano col bracciale dell’ Africa<br />
Korps, che parlava italiano, disse:<br />
“questi sono bambini, non hanno<br />
neppure la barba...”. Raggiungemmo<br />
il binario, arrivò un treno ospedale e<br />
poi uno merci con i carri piombati,<br />
servivano per caricarci gli italiani da<br />
deportare nei lager. Aiutammo le<br />
suore a caricare dell’acqua, poi<br />
giunse finalmente il treno che proseguiva<br />
per Bologna, Rimini. La salvezza.<br />
Da un articolo di<br />
Roberto Lodigiani<br />
Il tripudio della<br />
cittadinanza vicentina ai<br />
Reduci delle battaglie dei<br />
Tre Monti - Gennaio 1918.<br />
Abbiamo ammirato le immagini<br />
del Museo all’aperto della Grande<br />
Guerra” che l’apposita Legge europea<br />
ed italiana permette di allestire sul<br />
territorio anche vicentino: è l’Europa<br />
di oggi che vuol conoscere e sì interroga<br />
sui perchè di quella tragedia.<br />
Questa sera noi ne ricorderemo insieme<br />
un episodio soltanto, ma ci mettiamo<br />
in una posizione particolare. <strong>Dic</strong>eva<br />
Einstein che “la nostra più grande<br />
illusione è il tempo” e noi qui raccolti<br />
possiamo allora pensare di essere<br />
gli abitanti di Vicenza nel gennaio<br />
1918.<br />
Dal primo giorno di guerra, iniziata<br />
con un tiro di cannone dal nostro<br />
forte Verena, avevamo visto un crescendo<br />
dell’immane formicolio del<br />
conflitto che ci aveva invasi e occupati<br />
con tutte le attività che la guerra<br />
comportava: aziende e artigiani che<br />
producevano per l’esercito, ospedali<br />
grandi e piccoli accampamenti, magazzini<br />
militari, campi d’aviazione,<br />
caserme, comandi, tribunali militari,<br />
nuove ferrovie, insomma un movimento<br />
continuo giorno e notte. Tutto<br />
questo mentre sulle nostre vicinissime<br />
montagne, già confine di stato con<br />
l’Austria, la guerra ,che doveva essere<br />
di brevissima durata, entrava nel<br />
quarto anno. Aggiungiamo momenti<br />
di paura come nel maggio 1916 e le<br />
linee trincerate di difesa, i divieti di<br />
circolazione, i passaporti per spostarsi<br />
da un comune all’altro, la paura delle<br />
spie la censura, i nostri fratelli o genitori<br />
o amici che via via la guerra ci<br />
prendeva. Poi la fame, i calmieri, i<br />
centri di svago dei soldati, i carabinieri<br />
ovunque, il coprifuoco, i fucilati nei<br />
bordi dei cimiteri. Vivevamo in un<br />
marasma nel quale entravano tutti gli<br />
aspetti del vivere quotidiano.<br />
Ormai ogni famiglia aveva almeno<br />
un congiunto al fronte e ormai molte,<br />
tantissime ne avevano perduto uno o<br />
non ne conoscevano più la sorte.<br />
Poi “Caporetto” che ci aveva tutti<br />
presi alla gola: l’onda del panico, dell’angoscia,<br />
degli sbandati, quasi catturati<br />
come animali e custoditi in appositi<br />
campi recintati, i profughi allucinati<br />
dall’angoscia che erano sistemati<br />
nelle nostre contrade o passavano,<br />
spediti nella media o bassa Italia: il<br />
peso immane della tragedia che nessuno<br />
aveva prima voluto nemmeno<br />
ipotizzare. E a Vicenza abbiamo saputo<br />
subito dei combattimenti devastanti<br />
sul bordo dell’Altopiano che avevamo<br />
di fronte: peggio del 1916, ora anche<br />
il Grappa entrava in pieno nella guerra<br />
e dalle città, le industrie più importanti<br />
per la guerra erano nuovamente<br />
smontate e trasportate più al sicuro, al<br />
sicuro di che? se la guerra stava per<br />
scavalcare l’ultimo bordo delle nostre<br />
montagne e scendere giù come una<br />
brentana! Di notte con la luna tornavano<br />
gli aerei nemici a bombardare e<br />
tutte le cittadine pedemontane da<br />
Schio a Bassano erano bersagliate<br />
dall’artiglieria avversaria... paura. Vi<br />
ricordate il Natale 1917: Natale di<br />
sangue! I nostri soldati che erano arretrati<br />
da tutta la linea dei monti nostri,<br />
erano piantati sul centro dell’Altopiano<br />
di Asiago e dietro avevano lasciato<br />
una scia di morti nei combattimenti<br />
continui. Gli avversari avevano<br />
conquistato anche il Sisemol, il Val<br />
Bella, il Col del Rosso, il Col d’Echele;<br />
stavano proprio scendendo! Reggimenti<br />
e Battaglioni riorganizzati salivano<br />
continuamente al combattimento<br />
e ne tornavano sparuti drappelli avviati<br />
agli ospedali o indietro nella pianura<br />
per essere ricostituiti. Era sicuro<br />
che stavano arrivando aiuti e truppe<br />
inglesi e francesi perchè il momento<br />
era drammatico: più nessuno rideva, i<br />
caduti aumentavano e di tantissimi<br />
non conoscevamo più la sorte. Partivano<br />
i ragazzi del ‘99, la guerra ci<br />
prendeva i bocia di famiglia! Vicenza<br />
da città di guerra era diventata città<br />
combattente al cospetto dell’Altipiano,<br />
del Pasubio, del Grappa che scendeva<br />
a mattina sul Montello e sul Piave:<br />
Vicenza era circondata dalla linea<br />
dell’ultima difesa. Il Natale del ‘17 ci<br />
vedeva raccolti attorno ai miseri presepi<br />
allestiti per i più piccoli perchè<br />
almeno loro avessero ar. Momento di<br />
serenità, ma il nostro cuore era serrato<br />
in una morsa mortale, sembrava che<br />
tutto, stesse per crollare!<br />
Di sera molti di noi salivano fino<br />
alla Curva del Cristo lungo i portici di<br />
Monte Berico perchè le voci erano<br />
vere: SI VEDEVA IL FUOCO SUL-<br />
L’ALTOPIANO un fuoco rosso nelle<br />
buie notti di dicembre e gennaio senza<br />
lumi e in mezzo a quel fuoco delle<br />
artiglierie, sapevamo esserci i soldati<br />
che da Vicenza salivano al fronte.<br />
L’infernale rosso incendio sulla parte<br />
orientale dell’Altopiano, insisteva sulla<br />
zona di tre monti mai sentiti prima:<br />
Val Bella - Col del Rosso - Col<br />
d’Echele. Erano la porta per scendere,<br />
travolgere Bassano, avvolgere il<br />
Grappa e giù a Thiene e Vicenza.<br />
L’inizio dell’anno nuovo vedeva persi<br />
i Tre Monti e il rosso infernale spegneva<br />
il messaggio che veniva dal<br />
Presepe. Era gennaio, ma il freddo<br />
non ci impediva di salire alla Curva<br />
del Cristo per vedere, l’ansia per<br />
quello che avveniva lassù non ci faceva<br />
sentire il freddo di quelle sere. In<br />
città era tutto un correre di soldati, di<br />
truppe in treno, a piedi, sugli autocarri.<br />
I corrispondenti di tutti i giornali<br />
d’Italia erano qui a Vicenza, a caccia<br />
preoccupati di notizie buone. A Bertesina<br />
,appena fuori città, era costituita<br />
una nuova intera brigata di <strong>Bersaglieri</strong><br />
e sù, in Alto piano. Tutti eravamo<br />
45
amarcord<br />
pronti, noi civili a sopportare tutto, i<br />
soldati a combattere consapevoli della<br />
gravità mortale del momento. Durante<br />
il gennaio 1918 le notizie, tragiche fino<br />
allora, facevano capire che non<br />
c’era più arretramento della nostra linea<br />
sull’Altopiano e alla fine di gennaio<br />
l’avversario era stato decisamente<br />
fermato e riconquistati il Val Bella,<br />
Col del Rosso, Col d’Echele: era avvenuto<br />
il miracolo; l’esercito di Caporetto,<br />
radunati i superstiti e i bocia del<br />
‘99, aveva fermato decisamente l’ondata<br />
avanzante a prezzo di sacrifici<br />
inimmaginabili. La porta socchiusa<br />
dei Tre Monti: Val Bella, Col del Rosso<br />
,Col d’Echele con Sasso di Asiago,<br />
era chiusa e sbarrata: i Tre Monti entravano<br />
nella LEGGENDA, alla fine<br />
di gennaio 1918 i soldati italiani avevano<br />
riscattato Caporetto! In città si<br />
ricominciò a respirare e vedemmo<br />
qualche timido sorriso sui volti degli<br />
Ufficiali dei Comandi. Nei giorni di<br />
dicembre ‘17 e gennaio ‘18, il generale<br />
Pecori Giraldi, Comandante della<br />
1ª Armata, lasciava alla sera il Comando<br />
che era proprio qui sotto in<br />
questo palazzo Municipale e saliva<br />
con la vettura verso il suo alloggio.<br />
La città era tutta oscurata e lui prendeva<br />
la salita dei Portici di Monte Beríco<br />
fino alla Curva del Cristo e li a<br />
sinistra, avanti cinquanta metri, raggiungeva<br />
il suo alloggio nella villa<br />
che ora ospita il Carmelo di Clausura.<br />
Alla Curva del Cristo ci vedeva in<br />
gruppo, silenziosi a guardare il rosso<br />
della battaglia sul margine dell’Altopiano.<br />
Lui sapeva meglio di tutti: dei<br />
Battaglioni spariti in quel rogo, di<br />
quelli che erano li e di quelli pronti a<br />
sostituirli nella prova infernale. Nel<br />
nostro muto guardare ogni tanto tra<br />
singhiozzi soffocati, si sentiva qualche<br />
invocazione: “Madonna Santa !<br />
Dio pietà, Dio pietà”. Il Comandante<br />
della prima Armata chiudeva le sue<br />
giornate con questo incontro spontaneo:<br />
noi gente comune eravamo consapevoli<br />
di quello che l’esercito stava<br />
vivendo ed eravamo diventati, nelle<br />
tragedia di Caporetto e nella determinazione<br />
di resistere ad ogni costo, una<br />
46<br />
cosa sola con i nostri soldati che sparivano<br />
nel fronte disteso davanti ai<br />
nostri occhi. Vicenza, sempre col<br />
fronte nel suo territorio, ora lo aveva<br />
anche nel cuore di noi vicentini, consapevoli<br />
che bisognava dare tutto per<br />
la patrie comune.<br />
Quando l’attendente chiudeva gli<br />
scuri delle finestre private del Generale<br />
lui dava l’ultimo sguardo a quella<br />
linea di fuoco lá sui Tre Monti e tutta<br />
l’ansia dei suoi soldati lassù pesava<br />
sul suo cuore, ma poco più a sinistra<br />
sulla strada ci aveva visti osservare lo<br />
stesso fuoco di guerra e sentiva di non<br />
essere solo.<br />
Il Sindaco di Vicenza Muzani, già<br />
la mattina del 1° gennaio recava a<br />
S.E. Pecori Giraldi voti di riconoscenza<br />
e augurio della Città a Lui e ai suoi<br />
combattenti e il Generale rispondeva<br />
auspicando la Vittoria.<br />
Ma finalmente al 31 gennaio 1918<br />
Pecori Giraldi poté stilare l’Ordine<br />
del Giorno ai Soldati della 1ª Armata<br />
confermando la Vittoria nella Battaglia<br />
dei Tre Monti ,ed ebbe subito<br />
un’idea geniale: DARE AI VINCITO-<br />
RI DEI TRE MONTI IMMEDIATA-<br />
MENTE IL PREMIO DI UN<br />
TRIONFO POPOLARE perchè aveva<br />
capito che la Città doveva abbracciare<br />
subito i vincitori idealmente uniti anche<br />
ai morti del rosso di quella battaglia!<br />
Chiamò il suo Capo di Stato<br />
Maggiore, il Sindaco, Maria Fogazzaro<br />
dei Comitati di Soccorso ai soldati<br />
ed espose loro la sua idea che venne<br />
subito accettata.<br />
Pochi giorni prima, mentre ancora<br />
si combatteva sull’Altopiano, la<br />
Giunta Municipale, accogliendo<br />
un’iniziativa popolare, aveva aperto<br />
sul Corriere Vicentino (l’allora Giornale<br />
di Vicenza) una sottoscrizione intitolata<br />
“Vicenza ai suoi difensori”<br />
per offrire cartelle del prestito Nazionale<br />
ai più valorosi. L’adesione del<br />
popolo fu immediata ed anche la<br />
“Provincia di Vicenza” aperse uguale<br />
sottoscrizione.<br />
Ecco quindi l’Ordine del Giorno<br />
del 31 gennaio che sanzionava la vittoria<br />
sui Tre Monti con le parole:<br />
Soldati della 1ª Armata!<br />
Nei combattimenti dei giorni 28 e<br />
29 truppe del XII e XX Corpo d’Armata<br />
e Riparti d’Assalto d’Armata<br />
hanno valorosamente attaccato il nemico,<br />
ritogliendogli importanti posizioni,<br />
infliggendogli gravi perdite,<br />
catturando oltre 2500 prigionieri, armi<br />
e materiale in grande quantità. La<br />
invincibile Brigata “Sassari”, i <strong>Bersaglieri</strong><br />
del 14° reggimento, i Reparti<br />
d’Assalto del 5°, 14° e 20° Reggimento<br />
<strong>Bersaglieri</strong>, i Battaglioni Alpini<br />
“Monte Baldo”, “Tirano”, “Val<br />
d’Adige”, “Stelvio”, i Reparti d’Assalto<br />
1° e 2° e 16°, tutte le nostre artiglierie<br />
ed alleate, il Genio, gli Aviatori,<br />
che presero parte all’azione, gareggiarono<br />
d’impeto, di bravura, di<br />
perizia e già ebbero l’onore di, venire<br />
segnalati all’Esercito ed al Paese dal<br />
Bollettino del Comando Supremo<br />
Il Ten. Gen.<br />
Comandante 1ª Armata<br />
Pecori Giraldi<br />
Galliano Rosset
prossimi raduni<br />
47
prossimi raduni<br />
Carissimi <strong>Bersaglieri</strong>, il prossimo anno l'Italia compie<br />
150 anni, noi ricorderemo l'evento il 17-18 e 19 giugno<br />
nella Città che ci ha dato i natali. Il 59° Raduno Nazionale<br />
lo abbiamo battezzato "TORINO 150°". Per noi rappresenta<br />
il ricordo del nostro protagonismo, che ancor oggi<br />
ci vede impegnati con le missioni di pace nel mondo,<br />
mantenuto vivo con il sacrificio di quanti ci hanno preceduti<br />
e per far sì che ci possiamo sentire orgogliosamente<br />
Italiani. Non casualmente saranno 175 anni dalla fondazione<br />
del Corpo, 155 anni della morte del nostro Fondatore<br />
il Gen. Alessandro Ferrero della Marmora, 100 anni<br />
dalla traslazione dei suoi resti nella Basilica di S Sebastiano<br />
in Biella, ed infine 125 anni dalla costituzione della<br />
Società di Mutuo Soccorso fra ex <strong>Bersaglieri</strong> che ha<br />
dato origine il 18 giugno 1886 in Torino all'attuale Associazione<br />
Nazionale <strong>Bersaglieri</strong> e sono inoltre 150 anni<br />
dalla costituzione dell'Esercito Italiano avvenuta il 4<br />
Maggio 1861. Nella pagina frontale è indicato il programma<br />
di massima che abbiamo concordato. Saremo più<br />
precisi con successivi comunicati, attraverso i quali Vi<br />
forniremo tutte le agevolazioni che stiamo concordando<br />
con le Istituzioni locali ed i vari ricordi dell'evento.<br />
Con la presente vorrei ricordare a tutti Voi che Torino,<br />
il prossimo anno, sarà più frequentata delle passate Olimpiadi<br />
della neve e nel periodo del nostro Raduno sono<br />
previste altre manifestazioni sportive a livello nazionale.<br />
Torino, con la sua tradizione di città industriale non ha<br />
mai avuto molta ricettività alberghiera e pertanto Vi consiglio<br />
di non aspettare troppo tempo per le vostre prenotazioni.<br />
Al momento abbiamo a disposizione circa 300 alberghi<br />
di varie categorie, consultabili presso l'Agenzia che cura la locazione. Altre informazioni le potrete trovare consultando<br />
il sito Associativo Nazionale "59° Raduno Nazionale Comitato 150°.”<br />
In attesa di avere il piacere e l'onore di salutarVi personalmente a Torino, a nome del Comitato che ho l'onore Bersaglierescamente<br />
di presiedere e mio personale, bersaglierescamente Vi saluto.<br />
Bers. Piero Sergnese<br />
48
prossimi raduni<br />
Carzano ricorda i caduti.<br />
Può innamorarsi dei <strong>Bersaglieri</strong> un paese di ridotte dimensioni<br />
ma di grande vitalità, per di più per sua collocazione<br />
geografica decisamente e “naturalmente” alpina ?<br />
Può una comunità fare proprio il messaggio che si possa<br />
perseguire la pace parlando di guerra? Carzano sta ampiamente<br />
dimostrando che tutto ciò è decisamente possibile.<br />
E anche per questa sua apertura e lungimiranza si sta<br />
sempre più proponendo all’attenzione nazionale.<br />
Da quando, e sono ormai parecchi anni, si è vivacizzata la<br />
fiammella mai spenta del commosso ricordo dei bersaglieri<br />
del 72° battaglione e degli altri Caduti, Italiani e Austro-Ungarici,<br />
nell’ormai famosa operazione denominata “Sogno di<br />
Carzano”, del 17/18 settembre 1917, non si contano più le<br />
iniziative messe in atto. Iniziative non solo di memoria e di<br />
celebrazioni, ma anche di carattere divulgativo, culturale e didattico;<br />
anche il nuovo Parroco don Antonio Sebastiani è impegnato<br />
in questa azione di alto valore spirituale per l’intera<br />
comunità carzanera e per quelle dei dintorni.<br />
Non avrebbe potuto del resto essere diversamente, se si<br />
considera che per Carzano il traguardo più ambizioso in<br />
questa fase è la elevazione della Chiesa parrocchiale a Tempio<br />
dedicato proprio ai <strong>Bersaglieri</strong> del 72° battaglione e a<br />
tutti gli altri Caduti del 17/18 settembre di 93 anni or sono.<br />
E’ a buon punto il cammino intrapreso per questo riconoscimento,<br />
impreziosito dalla richiesta di questa dedica avanzata<br />
dalla Presidenza Nazionale dell’Associazione Nazionale<br />
<strong>Bersaglieri</strong>, e resa possibile dalla disponibilità in tal senso manifestata<br />
anche dall’Arcivescovo Mons Luigi Bressan e dall’appoggio<br />
entusiastico del Sindaco Cesare Castelpietra, che<br />
prosegue il cammino del suo predecessore Pietro Tavernar, e<br />
dal convinto e concreto sostegno degli altri organismi amministrativi,<br />
culturali, turistici, ecc. locali, provinciali e regionali.<br />
A promuovere e seguire i vari aspetti e le varie fasi di questo<br />
iter è il “Comitato Permanente 18 settembre 1917”, che oltretutto<br />
sta già programmando una significativa manifestazione,<br />
più precisamente un pellegrinaggio, per solennizzare nel<br />
modo più degno possibile l’innalzamento a Tempio dei Caduti<br />
della Chiesa parrocchiale.<br />
Manifestazione che naturalmente coinvolgerà, oltre ai <strong>Bersaglieri</strong>,<br />
le rappresentanze di tutte le altre Associazioni Combattentistiche<br />
e d’Arma, anche d’oltralpe, e quella degli Alpini<br />
naturalmente per prima, avendo oltretutto le penne nere dato<br />
in ogni occasione la massima disponibilità a collaborare fattivamente<br />
perché le cerimonie ottenessero il meritato successo.<br />
Proprio questo Comitato rappresenta a sua volta una specie<br />
di fenomeno a se stante.<br />
Oltre ai membri locali, Presidente signora Piera Degan<br />
compresa, è costituito da persone e personaggi ormai a loro<br />
volta “innamorati” di Carzano, delle iniziative che vengono<br />
portate avanti e dell’ambiente nel quale operano, che loro stessi<br />
giudicano cordiale, affettuoso, quasi familiare, un clima che<br />
assaporano in occasione di tutte le cerimonie e riunioni operative.<br />
Basta del resto osservare quanto è successo lo scorso 19<br />
settembre. Era stato programmato un ricordo un po’ vivace<br />
considerato il ritmo delle musiche bersaglieresche, eseguite<br />
alla perfezione dalla Fanfara bersaglieri S. Donà del Piave, diretta<br />
dall’ormaí espertissimo M° Francesco Perissinotto nell’ambito<br />
di una celebrazione le cui varie fasi sono state condotte<br />
con rara perizia dal Col Luciano Salerno, apprezzato<br />
studioso di “choise” militari e sua volta membro di rilievo del<br />
Comitato.<br />
Non una cerimonia eclatante, dunque, ma che ha ancora<br />
una volta visto i carzaneri stringersi attorno ai <strong>Bersaglieri</strong>,<br />
partecipare in gran numero a l’alza bandiera, alla celebrazione<br />
della solenne Santa Messa, alla deposizione delle corone<br />
di alloro ai Monumenti ai <strong>Bersaglieri</strong> e ai soldati Austriaci<br />
caduti, nonché alla deposizione in Cimitero di una<br />
corona d’alloro al Monumento ai Caduti di Carzano e mazzi<br />
di fiori sulla tomba dell’allora Magg. Cesare Pettorelli<br />
Lalatta Finzi e davanti alla stele Magg. Giovanni Ramorino,<br />
Comandante del 72° battaglione bersaglieri impegnato in<br />
quella tragica operazione e scomparso, mortalmente ferito,<br />
nelle acque del torrente Maso.<br />
Poi la sfilata, breve ma “sentita”, della Fanfara, dei <strong>Bersaglieri</strong>,<br />
naturalmente di corsa, nonché della Pattuglia <strong>Bersaglieri</strong><br />
ciclisti giunta da Milano, seguita dal pranzo al Centro polifunzionale,<br />
stipato dagli stessi <strong>Bersaglieri</strong>, dalle Autorità ed<br />
anche da Sindaci o loro rappresentanti dei Comuni del circondano<br />
e da molti carzaneri in gran parte volontari, e con il Comitato<br />
praticamente al completo.<br />
Persone di varia levatura e competenze, i componenti del<br />
Comitato, che raggiungono Carzano, del tutto volontariamente<br />
come è ovvio, provenienti da Milano, Bologna, Venezia,<br />
Bergamo, Bolzano e Trento e via dicendo e che prestano la loro<br />
opera con dedizione, entusiasmo e partecipazione degna<br />
della migliore causa. Vorrà pur dire qualcosa!<br />
Hanno inoltre un preciso significato le sempre più frequenti<br />
visite che vengono fatte, e non solo da bersaglieri, a<br />
questo piccolo paese, ai luoghi che videro svilupparsi le varie<br />
fasi del “Sogno di Carzano”, ai monumenti che ricordano quei<br />
tragici avvenimenti, al Cimitero.<br />
Tutti hanno ormai acquisito un principio fondamentale: ripercorrere<br />
le tappe della guerra, ricordare i tanti, troppi tragici<br />
episodi che ne hanno caratterizzato le varie fasi, onorarne i<br />
Caduti di tutte le nazionalità, nessuna esclusa, e trarne i dovuti<br />
ammaestramenti per perseguire la pace, per fare in modo che<br />
non si ripetano mai più simili tragedie.<br />
L’intima soddisfazione della comunità carzanera deve sentirsi<br />
arricchita anche da questo importante aspetto, da questo<br />
messaggio di fratellanza che sta percorrendo strade fino a poco<br />
tempo fa addirittura impensabili, con la prospettiva che<br />
venga sempre più divulgato e sentito a tutti i livelli, anche in<br />
ambiti internazionali, non fosse altro per la comunione di intenti<br />
instaurata anche con le rappresentanze austriache delle<br />
loro Associazioni Combattentistiche e d’Arma.<br />
Giorgio Verbi.<br />
49
icerche di commilitoni<br />
Dopo 50 anni a Caserta come in un film<br />
Nel 1960 gli allievi del 24° corso AUC, <strong>Bersaglieri</strong> e<br />
Lagunari raggiungevano la caserma “Ferrari Orsi” di Caserta<br />
per affrontare l’ultima fatica necessaria per la conquista<br />
dell’agognata “stelletta“.<br />
La vita scorre veloce e dopo appena ...50 anni quei” ragazzi<br />
“, accompagnati dalle rispettive gentili Signore, sono<br />
tornati a Caserta per un incontro di due giorni e per tuffarsi<br />
nel mare dei ricordi più cari e più rari.<br />
Incontrarsi e riconoscersi, parlare, raccontare e ricordare<br />
anche piccoli episodi, magari all’epoca insignificanti,<br />
ma, ai quali il tempo ha conferito sempre più importanza<br />
fino ad ingigantirli: è stato esaltante e i due giorni sono<br />
volati via senza accorgersene, come concentrati in due<br />
ore, appunto la durata di un film.<br />
La mattinata trascorsa alla “Ferrari Orsi” ha rappresentato<br />
uno dei momenti particolarmente toccanti. Dopo la S.<br />
Messa, celebrata dal Cappellano Militare e gli onori resi ai<br />
Caduti con la deposizione di una corona di alloro, ha avuto<br />
inizio la visita alla caserma. E’ ovvio, c‘era da aspettarselo,<br />
tanto è cambiato, ma, ognuno, con sforzo mnemonico<br />
notevole, come in un film, ha ricordato, con limpidezza,<br />
quei luoghi vissuti, amati e odiati, tanto cari e ...maledetti!<br />
Il cuore è stato costretto a dare il meglio di se per far<br />
fronte agli innumerevoli stati emotivi per l’accavallarsi di<br />
ricordi che prepotentemente emergevano all‘intrasatte<br />
(improvvisamente).<br />
Gli occhi e le parole di quei “ragazzi di 50 anni fa “,<br />
esprimevano l’intima soddisfazione, la gioia di aver avuto<br />
la possibilità di rivivere, anche per un tempo, purtroppo limitato,<br />
luoghi frequentati.in passato, l’orgoglio e la fierezza<br />
di aver lasciato quella caserma come ufficiali <strong>Bersaglieri</strong><br />
e Lagunari.<br />
A questo punto è giusto esprimere dovuti e sinceri ringraziamenti<br />
a quelli che hanno reso possibile questa indimenticabile<br />
“due giorni”: a chi ha avuto questa idea, lanciata<br />
in quel di Pordenone ed a chi si è “rimboccato le maniche”<br />
per realizzare il tutto con una capacità organizzativa<br />
che ha rasentato la perfezione (grazie De Marinis). A<br />
50<br />
chi ha agevolato i rapporti con Enti ed Autorità civili e militari,<br />
con la sua costante disponibilità e generosità (un abbraccio<br />
all’amico di sempre Angelo Agata) ed ai Presidenti<br />
dell’Associazione <strong>Bersaglieri</strong> , provinciale e di Sezione<br />
di Caserta, i <strong>Bersaglieri</strong> Sanguine ed Abbro, che ci hanno<br />
accolti e supportati con entusiasmo e signorilità. Ma un<br />
ringraziamento forte e chiaro va a tutti noi “formidabili attori<br />
del film “ due giorni a Caserta “. Questo film ci ha<br />
portati indietro nel tempo per poi proiettarci, con accresciuto<br />
entusiasmo, nel futuro.<br />
Non importa “ per quanto “; a noi interessa “ come “, e<br />
noi ci crediamo con forza e sincerità d’animo. Vent’anni<br />
allegramente e fiducia in se stessi fino alla presunzione.<br />
Perché sia tutto chiaro fino in fondo prepariamoci per<br />
il centenario. Forza “ragazzi del 24°”!<br />
Intanto Di Giovanni, Fugali e Ravagnan ci hanno promesso<br />
per il prossimo anno, una “ gita a Venezia “ .Ci saremo<br />
! <strong>Bersaglieri</strong> sempre.<br />
Pe.Pe.<br />
A distanza di 47 anni, al 58°Raduno Nazionale <strong>Bersaglieri</strong><br />
tenutosi a Milano si sono incontrati: il Tenente Luigi<br />
Santiloni; i <strong>Bersaglieri</strong> Secondelli Adriano e Bianchissi<br />
Michele della 2^ Compagnia, III Battaglione dell’8° <strong>Bersaglieri</strong>.
volontariato e protezione civile<br />
Abbiategrasso (Mi)<br />
Sabato 30 ottobre i <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB Ten.<br />
P. Montorfano si sono resi protagonisti della vendita di ciclamini<br />
a sostegno delle iniziative promosse dalla Fondazione<br />
ANT Italia “dietro un piccolo fiore ...un grande gesto<br />
d’amore”.<br />
Castellucchio (Mn)<br />
Come lo scorso anno la Sezione ANB si è fortemente<br />
impegnata il 28 ed il 29 agosto <strong>2010</strong> nella “Festa della<br />
Comunità” per aiutare tutti coloro che soffrono in ogni<br />
parte del mondo ed i Fanti Piumati hanno allestito un ammiratissimo<br />
Stand insieme alla locale Stazione Combattenti<br />
e Reduci con alcuni cimeli del Risorgimento e della<br />
Grande Guerra. Tra i vari pezzi: una Medaglia di un Bersagliere<br />
reduce dalla campagna di guerra del 1866 e della<br />
Presa di Roma con effige di Papà Alessandro La Marmora,<br />
coniata nel 50° Anniversario della fondazione del Corpo;<br />
un elmetto “Adrian” della Grande Guerra con relativo piumetto<br />
ed una bella foto del Bersagliere Tedeschi Sigismondo<br />
del 13° <strong>Bersaglieri</strong>, bisnonno del Presidente Tabai,<br />
caduto nel 1917.<br />
Sono stati due giorni vissuti all’insegna della cultura,<br />
con spettacoli, buona cucina ed il ricavato quest’anno è<br />
andato ad un Ospedale per bambini cardiopatici della Guinea<br />
Bissau.<br />
Desio (Mi)<br />
In collaborazione con l’A.I.S.M. la Sezione ANB U. Tagliabue<br />
nelle giornate del 6 e 7 marzo <strong>2010</strong> ha attivamente<br />
collaborato alla manifestazione Una Gardenia per<br />
la vita.<br />
Foggia<br />
Anche quest’anno i bersaglieri della Capitanata hanno collaborato<br />
con L’AISM. alla manifestazione Una mela per la vita<br />
, che si è svolta nelle piazze della nostra provincia, in una<br />
splendida giornata di sole. Le melodie “bersaglieresche” hanno<br />
attirato molta gente che si è fermata per dare il proprio<br />
contributo e ne ha approfittato per fare qualche foto con il cappello<br />
piumato. In poche ore si sono esaurite le scorte di mele.<br />
I <strong>Bersaglieri</strong> che hanno collaborato, con in testa il Presidente<br />
Provinciale e tutti i presidenti di Sezione, hanno ricevuto<br />
numerosi complimenti e sentiti ringraziamenti dal<br />
Presidente Provinciale dell’A.I.S.M. , il dott. Massimo<br />
Selmi.<br />
II Presidente provinciale ANB Foggia,<br />
Raffaele di Corcia<br />
Frosinone<br />
Anche quest’anno la Sezione ANB ha partecipato il 9<br />
ed il 10 ottobre alle due giornate di solidarietà per la raccolta<br />
fondi indirizzata a finanziare la ricerca scientifica.<br />
51
volontariato e protezione civile<br />
Oltre alle piazze della città, il Comune ha autorizzato la<br />
raccolta fondi anche nella Villa Comunale del capoluogo<br />
ciociaro e la cittadinanza ha risposto con grande generosità<br />
all’appello.<br />
Grande soddisfazione, sinceri apprezzamenti e infiniti<br />
ringraziamenti sono pervenuti dal nuovo Presidente<br />
Prov.le dell’AISM di Frosinone Sig.Ceccarelli Daniele nei<br />
riguardi del Presidente Provinciale ANB, Bers. Antonio<br />
Lunghi, che ha coordinato la raccolta anche nel Comune<br />
di Alatri con la locale Sezione ANB.<br />
San Giovanni Rotondo (Fg)<br />
Dopo la prima manifestazione di raccolta fondi a favore<br />
dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, effettuata<br />
in occasione della Festa della Donna, i <strong>Bersaglieri</strong> della<br />
Sezione “Pasquale DRAGANO” di San Giovanni Rotondo,<br />
hanno aderito alla nuova manifestazione intitolata<br />
“Una mela per la vita”.<br />
Durante le due giornate della manifestazione sono state<br />
vendute tutte le confezioni di mele messe a disposizione<br />
dell’AISM. Ancora una volta, lo stand allestito dai <strong>Bersaglieri</strong><br />
ha registrato una notevole affluenza di cittadini sensibili<br />
alle problematiche che l’Associazione porta avanti<br />
con i vari programmi di assistenza e ricerca. La raccolta<br />
dei fondi è stata superiore alle aspettative, merito anche<br />
della simpatia mostrata dalla gente verso i fanti piumati,<br />
brillanti protagonisti del recente Raduno Nazionale.<br />
Il coordinatore della manifestazione<br />
Bers. Salvatore TRICARICO<br />
52<br />
Tradate (Va)<br />
Nelle foto la documentazione dell’impegno della locale<br />
Sezione ANB a favore della raccolta fondi per la Sclerosi<br />
svoltasi con la vendita delle mele dell’ottobre <strong>2010</strong>.<br />
Sergio Boni<br />
Cremona<br />
I <strong>Bersaglieri</strong> della Sezione ANB M.O. Giacomo Pagliari,<br />
sabato 23 ottobre <strong>2010</strong> hanno offerto in Galleria<br />
XXV aprile piante di ciclamini in cambio di un contributo<br />
a favore della sede di Bologna della Fondazione ANT (Associazione<br />
Nazionale Tumori) che porta avanti il Progetto<br />
Eubiosa per l’assistenza specialistica domiciliare in modo<br />
totalmente gratuito in tutti i giorni dell’anno a coloro che<br />
ne facciano richiesta.<br />
Il Presidente Mario Schiroli<br />
Teramo<br />
Il 9 e 10 ottobre la Sezione ANB ha collaborato con la<br />
Sezione AISM all’attività “ una mela per la vita” allestendo<br />
un centro raccolta fondi in Piazza Mazzini nel comune di<br />
Bellante. Nella foto il Presidente il Bers, Cantoresi Giovanni<br />
con i i simpatizzanti Loretone Linda e Candelori Fabio.
le nostre gioie a cura di Mario Galante<br />
Abano Terme (Pd)<br />
Il 3 settembre <strong>2010</strong> un<br />
gruppo di <strong>Bersaglieri</strong> ha<br />
consegnato un attestato della<br />
Regione Veneto al Bersagliere<br />
Aggiunto BISELLO,<br />
classe 1910 già dell’8°<br />
Reggimento il 29 luglio<br />
<strong>2010</strong> ha compiuto 100 anni.<br />
Nella foto la figlia Franca<br />
e i <strong>Bersaglieri</strong>: Lo Fiero,<br />
il Presidente Interregionale<br />
Nord Betti, Magro; a terra i<br />
<strong>Bersaglieri</strong>: Legnaro di Torreglia<br />
e Bert di Codroipo.<br />
Auguri vivissimi<br />
Ancona<br />
Il Bersagliere Daniele SIL-<br />
VESTRI, già dell’8° Reggimento<br />
e membro del<br />
Consiglio della Sezione,<br />
ha inviato la foto nel nipote<br />
Federico mentre corre<br />
felice in casa, con in testa<br />
il cappello piumato. Buon<br />
sangue non mente.<br />
Avezzano (Aq)<br />
Il Bersagliere Guido PER-<br />
ROTTA è orgoglioso di<br />
presentare alla Famiglia<br />
Cremisi, la nipotina Giulia<br />
la quale si è classificata<br />
con onore ad una gara di<br />
nuoto svoltasi nel complesso<br />
sportivo il “Pinguino”.<br />
Caltanissetta<br />
Il Bersagliere Mariano<br />
RUVUTUSO, ferito gravemente<br />
nella battaglia di<br />
Montelungo l’8 dicembre<br />
del 1943, ha compiuto 92<br />
anni. Il Direttivo della Sezione,<br />
accompagnato dalla<br />
Fanfara, gli ha fatto recentemente<br />
visita per la consegna<br />
della tessera associa-<br />
tiva. Auguri da tutta la famiglia<br />
cremisi.<br />
Cento (Fe)<br />
Il Bersagliere Ciano GE-<br />
MELLI in un momento di<br />
gioia mostra orgoglioso la<br />
sua nipotina Linda nel giorno<br />
del suo 2° compleanno.<br />
Cologne (Bs)<br />
Il Bersagliere Luigi<br />
UBERTI qui ritratto con il<br />
nipotino Lorenzo orgoglioso<br />
di presentare alla Famiglia<br />
Cremisi un futuro Bersagliere.<br />
Cologno al Serio (Bg)<br />
Il Bersagliere simpatizzante<br />
Roberto LEGRAMAN-<br />
TI, 1° cittadino del comune<br />
di Cologno al Serio è<br />
qui ritratto il giorno della<br />
nozze con la Signora Ilaria<br />
avvenuto il 17 settembre<br />
<strong>2010</strong>. Felicitazioni vivissime<br />
dalla Redazione.<br />
Crespino (Ro)<br />
Il Bersagliere Giorgio PA-<br />
PIN orgoglioso di far conoscere<br />
la nipotina Giorgia<br />
nel giorno del suo battesimo.<br />
Jesolo (Ve)<br />
La sposa Irene COMIN ritratta<br />
in mezzo a due <strong>Bersaglieri</strong>:<br />
Vittore, componente<br />
la Fanfara “Leopoldo<br />
Pellas” di Jesolo e Armando<br />
Consigliere della<br />
Sezione; rispettivamente<br />
padre e nonno , nel giorno<br />
in cui ha contratto matrimonio<br />
con il Signor Paolo.<br />
Auguri e felicitazioni vivissime.<br />
Livorno<br />
Il Bersagliere Ivo BRON-<br />
53
le nostre gioie a cura di Mario Galante<br />
DI, classe 1910, già del 3°<br />
Reggimento e ultimo socio<br />
vivente tra i fondatori della<br />
Sezione, ha compiuto 100<br />
anni. Attorniato dai figli,<br />
dai nipoti, dai bis nipoti,<br />
da qualche tris nipote. I soci<br />
della Sezione con la sorpresa<br />
della fanfara, hanno<br />
festeggiato il secolo di vita<br />
di Daniele. Auguri vivissimi<br />
dalla redazione di<br />
Fiamma Cremisi.<br />
Milano<br />
Il 27 dicembre del 2009,<br />
su proposta di altre amministrazioni,è<br />
stato insignito<br />
dell’Onorificenza di Cavaliere<br />
della Repubblica Italiana<br />
il Bersagliere Pietro<br />
Matteo CERIOTTI iscritto<br />
alla Sezione di Inveruno<br />
(MI) Consigliere e segretario<br />
Provinciale ANB di<br />
Milano. Il 2 giugno <strong>2010</strong>,<br />
su proposta di altre amministrazioni<br />
è stato insignito<br />
dell’Onorificenza di Cavaliere<br />
della Repubblica Italiana<br />
il Bersagliere Angelo<br />
CRIVELLI iscritto alla Sezione<br />
di Abbiategrasso<br />
(MI) Vice Presidente Provinciale<br />
ANB di Milano.<br />
Alle più vive felicitazioni<br />
dell’ANB milanese si aggiungano<br />
quelle di tutta<br />
l’ANB.<br />
Montelupone e<br />
Potenza Picena (Mc)<br />
Ai famigliari ed al<br />
Bersagliere cav. Attilio<br />
54<br />
MORGONI e Signora<br />
Irene Calamante che hanno<br />
festeggiato il 60° anniversario<br />
di matrimonio, i<br />
<strong>Bersaglieri</strong> della Sezione<br />
ANB esprimono felicitazioni<br />
ed auguri. Attilio,<br />
Bersagliere del 6° Reggimento,<br />
è un reduce della<br />
campagna di Russia ove è<br />
stato insignito dal Generale<br />
Gariboldi di un Encomio<br />
speciale; ferito gravemente<br />
nella battaglia del<br />
Don, è oggi tra i fondatori<br />
della Sezione di Montelupone,<br />
con tenace fibra bersaglieresca.<br />
Pastrengo (Ve)<br />
Il Bersagliere Vincenzo<br />
Rocco FINOCCHIETTI e<br />
la moglie Natascia insieme<br />
alla nipote Arianna<br />
nel giorno della sua Cresima.<br />
Pesaro<br />
Il Bersagliere Renato GE-<br />
SUATO è orgoglioso di<br />
presentare i nipoti Andrea e<br />
Alessandro e saluta gli<br />
amici della Fanfara dell’8°<br />
<strong>Bersaglieri</strong> dal 1961 al<br />
1963.<br />
Roma<br />
Il Bersagliere Carlo<br />
AGNELLO è orgoglioso<br />
di far conoscere alla famiglia<br />
cremisi la mascotte<br />
della Fanfara <strong>Bersaglieri</strong><br />
di Aprilia che in uniforme<br />
ha assistito alla sfilata del<br />
20 settembre <strong>2010</strong> a Roma<br />
Ruvo di Puglia (BA)<br />
Il 20 dicembre 2009 il bersagliere<br />
Fernando Damiani<br />
ha coronato il suo “sogno<br />
d’amore” con la signorina<br />
Patrizia Tenzone. L’evento<br />
è stato coronato dalla Fanfara<br />
di Altamura e dal<br />
Gruppo Femminile Cremisi<br />
della Sezione.<br />
S. Pietro di Legnago (Ve)<br />
Il Bersagliere Lino BEOZ-<br />
ZI , Vice Presidente della<br />
Sezione, ha festeggiato<br />
con la Signora Miranda il<br />
50° anniversario di matrimonio<br />
insieme a familiari<br />
e parenti. Bersagliereschi<br />
auguri.<br />
Il Bersagliere Giuseppe<br />
FAVAZZA ha festeggiato<br />
con la Signora Margherita<br />
e familiari il 50° anniversario<br />
di matrimonio. Bersagliereschi<br />
auguri.<br />
Spilimbergo (Pn)<br />
Il Bersagliere Joris DEL-<br />
L’ASIN, consigliere della<br />
Sezione, già facente parte<br />
della Fanfara dell’11°<br />
Reggimento, ed ora della<br />
Fanfara di Ceggia ritratto<br />
con la moglie Elisa il 26<br />
giugno <strong>2010</strong> giorno delle<br />
nozze. Auguri e felicitazioni<br />
vivissime dalla Redazione.
cariche sociali<br />
Alessandria<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo<br />
Provinciale del giorno 8 maggio<br />
<strong>2010</strong>, triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente:<br />
Pietro BOLOGNA. Vice: Mario<br />
BRANDOLINO. Consiglieri: Giovanni<br />
GREGGIO, Agostino PI-<br />
SCEDDA e Guido PETRON. Recapito<br />
Presidente: Via Piave, 11 –<br />
15121 Alessandria. Cell.<br />
340.9979700.<br />
Avezzano (Aq)<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo per il<br />
triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente Bernardino<br />
ROSATI. Vice: Loreto MA-<br />
RAGNA. Segretario: Franco CON-<br />
GIOTTI. Consiglieri: Santino CERA-<br />
SANI, Nello DI GIULIO e Mauro<br />
CANCELLI. Recapito Presidente:<br />
Via Monsignor Bagnoli, 11 – 67051<br />
Avezzano (Aq). Tel. 0863.21328cell.<br />
333.5085129.<br />
Bagni di Lucca (Lu)<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />
del 30 agosto <strong>2010</strong>, triennio<br />
<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Vittorio PIC-<br />
CHI. Vice: Giordano CASCI. Segretaria:<br />
Cristiana GUIDI. Consiglieri:<br />
Edoardo CONTRUCCI, Michele<br />
MARCHESCHI, Simone TARDEL-<br />
LI e Paolo UTTIERI. Recapito Presidente:<br />
Via della Chiesa, 77 – S. Pancrazio<br />
(Lu). Tel. 0583.578790 – cell.<br />
339.6052316.<br />
Civitanova Marche (MC)<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Regionale<br />
per il triennio <strong>2010</strong>-2012.<br />
Presidente: Fernando PEZZOLA.<br />
Vice: Giuseppe PIZZUTI. Segretario<br />
Mariapace PADALINO. Consiglieri:<br />
Silvano BALDARELLI, Stefano<br />
BELLAGAMBA, Antonio<br />
CARDINALI, Giordano GUER-<br />
RIERI e Giuseppe PALANCA. Recapito<br />
Presidente: Via Migliarino,<br />
1/B - 62012 Civitanova Marche<br />
(MC) Tel. 0733.814231.<br />
Cuneo<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />
del 10 settembre <strong>2010</strong>, triennio<br />
<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Valerio<br />
ABBA’.Vice: Pietro MONTIS. Consiglieri:<br />
Andrea BOLLA, Eraldo EU-<br />
LA, Giancarlo MASSA, Giuseppe<br />
GOLETTO, Mario PELLEGRINO e<br />
Angelo TANCA. Recapito Presidente:<br />
Via Castelletto Stura, 154 Frazione<br />
Madonna Delle Grazie - 12100<br />
CUNEO. Cell. 338.8974300.<br />
Feltre (Bl)<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />
del 28 luglio <strong>2010</strong>, triennio<br />
<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Erminio PA-<br />
NAZZA. Vice: Luigi CENTA. Segretario:<br />
Andrea DAPOZ. Consiglieri:<br />
Gerardo DE GERARDI, Silvio<br />
MARCA e Luciano DAL ZOTTO.<br />
Recapito Presidenza: Via Segusini,<br />
2/D - 32032 - Feltre (BL) Tel.0439<br />
302679 cell. 329.2086295.<br />
Lucca<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo<br />
Provinciale del 25 giugno <strong>2010</strong>,<br />
triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente:<br />
Carlo ZUMBO. Vice: Gabriella<br />
RAVERA BALDINI. Segretario:<br />
Marco DELLA LUNGA. Consiglieri:<br />
Cristiano LUCCHESI, Vittorio<br />
PICCHI, Franco RICCI,<br />
Umberto STEFANI e Giorgio<br />
VIETINA. Recapito Presidente:<br />
Via S. Giustina, 17 - 55100 Lucca.<br />
Tel. 0583.493732 - cell.<br />
329.4040116.<br />
Montella (Av)<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />
per il triennio <strong>2010</strong>-2012.<br />
Presidente: Rino Damiano DE STE-<br />
FANO. Vice: Antonio CONTINO.<br />
Segretario: Francesco MARINARI.<br />
Consiglieri: Giuseppe DELLI BOVI,<br />
Massimo SAVINO, Gerardo PIZZA e<br />
Aurelio DRAGONETTI. Sezione:<br />
tel. 0827.61087 fax 0827.61618.<br />
Cell. Presidente: 320.7239858.<br />
Pescara<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo<br />
Provinciale del 21 marzo <strong>2010</strong>,<br />
triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente:<br />
Giuseppe PERROTTA. Vice: Lino<br />
DI MATTEO. Segretario Sandro<br />
DI CRISTOFORO. Consiglieri:<br />
Azelio BIGINI, Fiorenzi D’EMI-<br />
LIO, Marcello DI MATTEO, Alberto<br />
DI MICHELE, Giuseppe<br />
FERRARI e Domenico MARTE-<br />
LOTTA.<br />
San Donà di Piave (Ve)<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />
del 21 giugno <strong>2010</strong>, triennio<br />
<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Fausto NIE-<br />
RO. Vice: Francesco PERISSINOT-<br />
TO. Segretario: Mauro CATTAI.<br />
Consiglieri: Eddy RINALDO, Luigino<br />
DONE’, Bruno GUIOTTO, Andrea<br />
MAZZON, Emanuele MEROT-<br />
TO, Domenico ALBANESE, Simonetto<br />
LUCA e Mauro CATTAI. Re-<br />
capito Presidenza: Via Svazia, 2 -<br />
30027 San Donà di Piave (Ve) tel.<br />
331 5095270.<br />
San Vincenzo (Li)<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />
del 10 agosto <strong>2010</strong>, triennio<br />
<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Doriano VE-<br />
RANI. Vice: Lauro BOCELLI. Segretario<br />
Giuseppe PELLEGRINI.<br />
Consiglieri: Mario BELLUCCI, Mario<br />
BENACCHI, Giuseppe GORI,<br />
Pier Luigi MACCANTI e Francesco<br />
PISTOCCHI. Recapito Segretario:<br />
Via Rossini, 7/A - S. Vincenzo (Li).<br />
Cell. 347.2926821.<br />
Sassari<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />
per il triennio <strong>2010</strong>-2012.<br />
Presidente: Giovanni Battista<br />
MANCA. Vice: Giovanni DELED-<br />
DA. Amministratore: Tonino OR-<br />
RU. Segretario: Giovanni Battista<br />
NEGROTTI. Consiglieri: Giuseppe<br />
SCIRRU, Giuseppe LELLA, Giovanni<br />
Battista SINI, Arcangelo<br />
SPANU, Marco BIANCHINA, Italo<br />
MOTRONI e Davide CAMPUS.<br />
Recapito Presidente: Via Filippo Figari,<br />
5 – 07100 Sassari cell.<br />
329.6166420.<br />
Soragna (Pr)<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />
per il triennio <strong>2010</strong>-2012.<br />
Presidente: Lino BELLINI. Vice:<br />
Gianni GIORDANI. Consiglieri: Tullio<br />
BASINI, Claudio FRATI e Giovanni<br />
CASTAGNOLI. Recapito Presidente:<br />
Frazione Carzeto, 140 –<br />
43019 Soragna (Pr)<br />
Teramo<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo<br />
Provinciale del 14 settembre <strong>2010</strong>,<br />
triennio <strong>2010</strong>-2012. Presidente:<br />
Contardo CIABO’. Vice: Antonio<br />
DI UBALDO. Segretario: Mauro<br />
LORETONE. Consiglieri: Pietro<br />
LALLONI, Vincenzo NOCELLA e<br />
Camillo TESEO.<br />
Teramo<br />
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale<br />
del 26 febbraio <strong>2010</strong>, triennio<br />
<strong>2010</strong>-2012. Presidente: Giovanni<br />
CANTORESI. Vice: Carlo TIBE-<br />
RI. Segretario: Mauro LORETO-<br />
NE. Consiglieri: Pietro CIUTTI,<br />
Luca MAGNINI, Antonio SOTTA-<br />
NELLI, PierCarlo CARDARELLI,<br />
Marcello PIROCCHI e Benito<br />
SOTTANELLI.<br />
55
i nostri lutti a cura di Mario Galante<br />
Agrate Brianza (MB)<br />
Bersagliere Giuseppe<br />
BALCONI, nato il 10 agosto<br />
1931, già del 1° Reggimento<br />
ed a Roma negli anni<br />
’50, è deceduto il 23 settembre<br />
2009. La moglie, le<br />
figlie e i nipoti lo ricordano<br />
con tanto affetto.<br />
Borgo Sabotino (Lt)<br />
Bersagliere Francesco<br />
DELLA BONA, classe<br />
1921 già del 1° Reggimento,<br />
è stato un socio attivo,<br />
responsabile ed ha partecipato<br />
a tutti i raduni, è deceduto<br />
il 12 giugno <strong>2010</strong>.<br />
Carsoli (Aq)<br />
Bersagliere Angelo MAR-<br />
56<br />
CANGELI, classe 1924,<br />
già del 3° Reggimento, è<br />
deceduto il 21 luglio <strong>2010</strong>.<br />
Cernusco sul Naviglio<br />
(Mi)<br />
Bersagliere Carlo RAZZINI,<br />
nipote del Ten. Col. Paride<br />
RAZZINI, due Medaglie<br />
d’Argento sul Carso e di cui<br />
la Sezione porta il nome, è<br />
deceduto il 24 giugno <strong>2010</strong>.<br />
Conegliano (Tv)<br />
Bersagliere Tommaso<br />
MANGINI, classe 1923<br />
combattente nell’ultimo<br />
conflitto mondiale nel I Btg.<br />
Autonomo “Mussolini” e<br />
Presidente della Sezione, è<br />
deceduto il 19 luglio <strong>2010</strong>.<br />
Feltre (Bl)<br />
Bersagliere Luigi ZOL-<br />
LET, classe 1921, già del<br />
7°, del 9° e quindi dell’8°<br />
Reggimento e prigioniero<br />
ad El Alamein. Per molti<br />
anni Consigliere attivo della<br />
Sezione e uomo esemplare,<br />
ci ha lasciato il 25<br />
aprile <strong>2010</strong>.<br />
Fermo (AP)<br />
Bersagliere Giorgio PRO-<br />
PERZI, classe 1931, per<br />
oltre 30 anni Presidente<br />
della Sezione, incarico<br />
che ha espletato con dedizione<br />
e passione; gli<br />
iscritti lo ricordo con molto<br />
affetto.<br />
Ferrara<br />
Bersagliere Giacomo LI-<br />
BANORI, classe 1923,<br />
combattente nel secondo<br />
conflitto mondiale ed assiduo<br />
frequentatore della Sezione,<br />
è deceduto il 19 settembre<br />
<strong>2010</strong>.<br />
Figline Valdarno (Fi)<br />
Bersagliere Pier Silvano<br />
DECEMBRI, classe 1921,<br />
già del 6° Reggimento,<br />
combattente sul fronte<br />
Russo, è deceduto il 27 luglio<br />
2009.<br />
Firenze<br />
Bers. OTTANELLI Faliero,<br />
nato il 30/06/1923 é<br />
deceduto 01/11/<strong>2010</strong>; già<br />
del 6° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong>;<br />
iscritto alla nostra<br />
Sezione dal 1960 per oltre<br />
50 anni.
i nostri lutti a cura di Mario Galante<br />
Jesi (An)<br />
Bersagliere Giovanni CA-<br />
NONICO, nato il 8.4.1919<br />
socio della Sezione dal<br />
1977, è deceduto il 12 novembre<br />
2009.<br />
Lendinara (Ro)<br />
Bersagliere Walter PEC-<br />
CHIELAN, nato il<br />
28.03.1949, socio attivo<br />
della Sezione, è deceduto<br />
il 10 aprile <strong>2010</strong>.<br />
Modena<br />
Bersagliere Bruno BER-<br />
TOLI, classe 1919, già del<br />
9° Reggimento e dal 1947<br />
socio della Sezione, è deceduto<br />
il 4 settembre <strong>2010</strong>.<br />
Prima di essere catturato<br />
dal nemico distrusse il piumetto<br />
edin seguito partecipò<br />
a tutti i Raduni con il<br />
Fez!<br />
Montella (Av)<br />
Bersagliere Giuseppe<br />
PASCALE, classe 1930,<br />
già dell’8° Reggimento,<br />
è deceduto il 16 ottobre<br />
2003.<br />
Ponte di Piave<br />
Salgareda (Tv)<br />
Bersagliere Eugenio PIO-<br />
VESAN, classe 1937,<br />
Consigliere ed attivo collaboratore<br />
della Sezione, è<br />
deceduto nel <strong>2010</strong>.<br />
Sacile (Pn)<br />
Bersagliere Filippo CHI-<br />
MENTI, classe 1934, vice<br />
Presidente e punto di riferimento<br />
per tutti, è deceduto<br />
dopo lunga sofferenza nel<br />
mese di luglio <strong>2010</strong>. Condoglianze<br />
alla Famiglia da tutti<br />
i bersaglieri della Sezione.<br />
San Daniele del Friuli<br />
(Ud)<br />
Bersagliere Giovanni<br />
TURNI, classe 1948, già<br />
del 1° Reggimento, Consigliere<br />
di Sezione per vari<br />
mandati e Benemerito per<br />
l’attività svolta, è deceduto<br />
il 3 luglio <strong>2010</strong>.<br />
Torino<br />
Bersagliere Aldo CANTA-<br />
MESSA, classe 1947, già<br />
Sergente del 2° Governolo<br />
e Presidente della Sezione è<br />
deceduto il 2 agosto <strong>2010</strong>.<br />
Bersagliere Raffaele LI-<br />
GUORI, classe 1934, già<br />
del 67° “Fagarè” è stato<br />
assiduo e fattivo socio, è<br />
deceduto il 4 maggio <strong>2010</strong>.<br />
Urgnano (Bg)<br />
Bersagliere Giuseppe PAS-<br />
SI, classe 1935 già del 1°<br />
Reggimento ha ricoperto la<br />
carica di Alfiere con grande<br />
impegno, è deceduto il<br />
10 luglio <strong>2010</strong>.<br />
Bersagliere Giovanni PEZ-<br />
ZOLI classe 1932 già dell’8°<br />
Reggimento da 55 anni<br />
stimato ed apprezzato<br />
socio, ci ha lasciato il 30<br />
agosto <strong>2010</strong>.<br />
57
ecensioni e ultime notizie<br />
Rovati Angelo:<br />
La Sezione di Pavia<br />
fra cronaca e storia.<br />
Edizione a cura dell’Autore.<br />
Pagg. 104, illustrato.<br />
S.I.P. e data.<br />
Il volumetto<br />
è stato pubblicato<br />
in occasionedell’85°anniversario<br />
della<br />
fondazione<br />
della Sezione<br />
ANB Ettore<br />
Comi di Pavia,<br />
del 174°<br />
anniversario<br />
della costituzione del Corpo e per<br />
non dimenticare i commilitoni caduti<br />
in armi.<br />
L’Autore ha saputo trarre frutto<br />
dalla collaborazione di diversi personaggi<br />
pavesi, autentici cultori del<br />
bersaglierismo locale e: la Dr.ssa Loredana<br />
Crotti e la Prof.ssa Paola<br />
Chiesa; i <strong>Bersaglieri</strong> Abbiati e Bernuzzi;<br />
il Col. Raffaele Babuscio nonché<br />
il qualificato Dr. Mino Milani<br />
hanno assiduamente offerto la loro<br />
opera di ricercatori di dati, notizie,<br />
fotografie, documenti ufficiali e di revisori.<br />
Una sia pur rapida lettura offre<br />
l’immagine di personaggi locali quali<br />
il Negri, Paglino, Galazzetti e Calderara,<br />
che alla guisa del Comi, di Razzini,<br />
Baroni e Crotti hanno generosamente<br />
offerto ai cittadini pavesi quel<br />
qualcosa che unisce e rende simpatico<br />
il nostro corpo.<br />
Sono immagini genuine, racconti<br />
dal vivo, autentiche testimonianze<br />
dei momenti salienti della<br />
nascita della Sezione <strong>Bersaglieri</strong><br />
pavese che rappresenta una struttura<br />
viva della città; una città che generosamente<br />
ha collaborato all’organizzazione<br />
nel settembre del<br />
1968 del 1° Raduno <strong>Bersaglieri</strong> di<br />
Pavia e manifestato la sua simpatia<br />
per il Corpo durante la posa del busto<br />
di Bersagliere a Piazza Berengario.<br />
58<br />
MORCELLINI Gianni:<br />
Sulla via di Alessandria.<br />
Gruppo Albatros Il Filo S.r.l.<br />
Roma <strong>2010</strong>.<br />
Pagg. 334. € 15,90.<br />
Con questo<br />
volume l’Autore<br />
ci riporta<br />
in Africa<br />
Settentrionale<br />
ed il romanzo,perché<br />
di un avvincenteromanzo<br />
si<br />
tratta, descrive<br />
attraverso<br />
i diari dei tre protagonisti una guerra<br />
che ha visto impegnati, da una parte<br />
e dall’altra, eserciti decisi a portare<br />
fino in fondo un compito tragico:<br />
quello dell’uomo contro l’uomo. Ed<br />
i tre protagonisti: Ferri, Mori e Bonini,<br />
ci riportano sull’esotico sfondo<br />
di dune ed oasi nel pieno del torrido<br />
deserto nordafricano e ricordano di<br />
aver difeso fino all’ultimo le posizioni<br />
dell’Asse, minacciate dall’avanzata<br />
britannica. L’originale<br />
scelta narrativa proietta il lettore direttamente<br />
sul fronte di El Alamein,<br />
ove sono scomparse intere nostre divisioni,<br />
il fior fiore di interi reparti<br />
di giovani arditi, artiglieri, bersaglieri,<br />
cavalieri, carristi, genieri, fanti,<br />
paracadutisti e di addetti ai servizi<br />
che profusero nell’immane lotta il<br />
meglio delle loro energie.<br />
Leggendo questo interessante libro<br />
si percepisce l’atmosfera del deserto<br />
con il suo silenzio cupo e stagnante<br />
che domina sterpi arse , dune<br />
tondeggianti e flagellate dal vento,<br />
il sole accecante, la pianura desolata<br />
priva di senso e misteriosa,<br />
qua e là punteggiata di macchie di<br />
bassi cespugli polverosi, sconvolti,<br />
anche loro dai colpi di artiglieria<br />
che tutto distruggono. E’ interessante<br />
seguire le fasi del racconto e<br />
le vicissitudini dei tre protagonisti,<br />
due bersaglieri ed un Cappellano<br />
che catturano il lettore con le loro<br />
gesta e vicissitudini, dai toni dram-<br />
matici e psicologicamente intrisi da<br />
forti sentimenti. I tre caratteri che<br />
dagli altrettanti diari tanto pregni<br />
d’umanità, quanto differenti fra loro,<br />
s’impressionano nella memoria<br />
e riaffiorano, oltre la lettura, nella<br />
quotidianità di oggi.<br />
Ben riferisce il Dott. Mario Protano<br />
nella centrata Prefazione ...essi ci<br />
parlano, senza retorica alcuna e con<br />
spirito di verità del vissuto dei nostri<br />
bersaglieri in quel teatro di operazioni.<br />
Ci rammentano la fede, il coraggio<br />
morale e l’eroismo del soldato<br />
italiano nell’ora suprema della prova<br />
e sottolinea che intensa, degna ed<br />
ammirevole è la figura di Don Ugo<br />
Ferri, un sacerdote vero; un cappellano<br />
autentico, il quale risalta per una<br />
Fede viva e sincera che, ogni giorno,<br />
diviene carità ed amore, solidarietà e<br />
preghiera.<br />
Come non ricordare il Sergente Giovanni<br />
Mori, con la sua fiducia nella<br />
Patria, il suo degno senso dell’onore,<br />
il suo altruismo, i suoi sentimenti<br />
d’affetto e di pietà verso i suoi compagni;<br />
quand’egli descrive i bersaglieri<br />
e i loro caratteri ed il Capitano<br />
Carlo Bovini poi, splendida figura<br />
d’ufficiale ricca d’umanità, capacità e<br />
sensibilità che desta ammirazione. La<br />
densità umana di questi caratteri che<br />
l’autore descrive toccano l’animo nel<br />
profondo.<br />
Le pagine di Marcellini ripropongono<br />
il tragico interrogativo della fine<br />
di molti nostri bersaglieri nelle<br />
sconfinate asperità del deserto e la<br />
guerra ritorna, crudele, attraverso le<br />
testimonianze dei diari dei tre protagonisti<br />
che riportano non parole, ma<br />
fatti; storie che hanno costruito un<br />
Monumento, ed un invito a effettuare<br />
un pellegrinaggio si, ma d’amore,<br />
a quello eretto da Paolo Caccia Dominioni<br />
nel dopo guerra in pieno<br />
deserto, in prossimità della stazioncina<br />
ferroviaria di El Alamein nei<br />
pressi del quale insiste anche quello<br />
– lapidario - del 7° <strong>Bersaglieri</strong> che<br />
recita Mancò la fortuna non il valore.<br />
Alfredo Terrone
ecensioni e ultime notizie<br />
GAETANO PROTA, Quando<br />
abbiamo tempo non abbiamo<br />
più tempo Poesie e pensieri II<br />
Volume - Istituto Grafico<br />
Editoriale Italiano, Napoli <strong>2010</strong>,<br />
pp. 176, € 15,00.<br />
Rileggendo<br />
questo volume<br />
che il<br />
Bersagliere<br />
Gaetano Prota<br />
ha fatto recapitare<br />
in<br />
Redazione<br />
colpisce l’illuminatapresentazione<br />
del Dr. Rodolfo<br />
Rubino che, ritornando a quanto<br />
aveva attentamente letto e riordinato<br />
secondo il suo metodo, aveva deciso<br />
di presentare non solo il libro in<br />
quanto tale, ma di avvicinare al lettore<br />
lo stesso poeta che per molti versi,<br />
per quell’attaccamento alla sua avventurosa<br />
vita e soprattutto all’amore,<br />
sente a lui profondamente vicino.<br />
Sulla seconda aletta di questo suo<br />
“Poesie e Pensieri 1956-2003”, c’è<br />
una sua massima che anticipa tutta la<br />
saggezza di cui Prota si avvale:<br />
“Si muore davvero quando le speranze<br />
muoiono“,<br />
confermata da quell’altro verso che<br />
recita:<br />
“Un uomo che non spera è morto<br />
prima di morire”.<br />
E la morte gli è sempre presente,<br />
sempre vicina, non gli fa paura; è un<br />
traguardo che tutti dobbiamo tagliare<br />
ed è solo questione di tempo, ma ci<br />
invita a considerarla sempre presente,<br />
pronta a portarci in un mondo forse<br />
migliore, nella speranza dell’eternità.<br />
L’evoluzione del poeta è confermata<br />
sia nella poesia napoletana che di<br />
quella in lingua; ci sono poesie dove<br />
canta l’amore per la sua donna a tutto<br />
il mondo e con infinita gioia lo grida<br />
in Nu suonno:<br />
“Ammore, ammore mio, quanto sì<br />
bella<br />
Sì doce comma ‘nu suonno ca se sonna<br />
‘Nu suonno ‘e primmavera ‘mbarzamata<br />
‘<br />
Nu suonno ca m’àccire senza morte<br />
‘Nu suonno ca me strazia chianu<br />
chianu<br />
Rubino ricorda ancora che per Prota<br />
la notte rappresenta la vita che forse<br />
è troppo breve e lui la vorrebbe eterna<br />
per il suo grande amore. Ma come<br />
si può in un breve scritto parlare di<br />
un poeta? Sostiene infatti che dovrebbe<br />
soffermarsi su ogni poesia e tesserne<br />
le lodi, ma poi toglierebbe al<br />
lettore il piacere di trovare in quei<br />
versi momenti di gioia, di vita, di<br />
passione e soprattutto d’amore che<br />
oggi un’umanità così distratta, così<br />
angosciata, così infelice ha smarrito.<br />
Sottolinea inoltre che non potrà dimenticare<br />
Prota, nelle sue vesti di<br />
nonno bersagliere che vive per i suoi<br />
adorati Gaetano, Emanuela ed Alessandro<br />
che compaiono in tutto il loro<br />
splendore: ad esempio cita i dolci<br />
versi dedicati alla piccola Fragolina :<br />
Piccolo sole, sei le gioie che verranno<br />
Perla di rugiada che odori d’eterno<br />
Sei un angelo caduto dal tetto del<br />
cielo ...<br />
La poesia di Prota non ha confini, la<br />
si trova inoltre limpida e felice nei<br />
suoi Pensieri, frutto di una saggezza<br />
e di un’esperienza di vita pienamente<br />
vissuta e soggiunge, commentando<br />
questi versi:<br />
La fama arriva dopo la morte<br />
La fame...arriva prima!<br />
Ma non si tratta solo di un volume di<br />
poesie, in questo suo secondo volume<br />
Gaetano Prota ha cercato nella storia<br />
ed ha trovato un papa nella sua famiglia:<br />
Clemente XI, al secolo Gian<br />
Francesco Albani dei nobili di Urbino,<br />
uomo di grande valore il cui pontificato<br />
risale ai tumultuosi anni dell’inizio<br />
del 1700 fino al 1721 e quasi<br />
scusandosi aggiunge di aver cercato<br />
di documentare quanto in suo possesso<br />
per affermare questa sua nobile<br />
appartenenza.<br />
Ha riportato altresì una lettera di compiacimento<br />
pervenutagli dal presidente<br />
della Repubblica Carlo Azelio<br />
Ciampi, non ché una rarissima riproduzione<br />
, per la prima volta pubblicata<br />
in Italia, del “Padre Nostro” in aramaico<br />
e tante altre piacevolissime cose.<br />
In questo contesto ci piace riportare il<br />
finale della poesia ‘O berzagliere :<br />
E corre, corre, corre...<br />
E corre doppo morto<br />
E quanno arriva là<br />
S’arrapene tutt’ e pporte<br />
E Isso dice ...trase...<br />
Sì berzagliere e trase!<br />
Ca tu sì degno è Dio.<br />
Ci uniamo al Rubino nell’augurare a<br />
Gaetano Prota di continuare a scrivere<br />
sempre, a scrivere di tutto, sia di<br />
Napoli e del suo mare, della natura,<br />
del cielo, degli alberi, dei fiori, delle<br />
stelle, sia della morte che non ci fa<br />
paura, ma soprattutto del suo immenso<br />
amore, vivo e palpitante, per la sua<br />
meravigliosa e carissima Eva.<br />
Dalla Presentazione<br />
di Rodolfo Rubino<br />
Vito LARAIA: Lungo il filo della<br />
memoria. Pagg. 135, Potenza,<br />
<strong>2010</strong>, S.I.P.<br />
Quando si<br />
narrano episodi<br />
di vita<br />
vissuta, specialmente<br />
di<br />
guerra, si rischia<br />
di cadereinvolontariamente<br />
in<br />
una retorica<br />
che, a volte,<br />
fa dubitare<br />
della veridicità di quanto scritto. Non<br />
succede quanto si legge questo libro<br />
scritto da Laraia, un Bersagliere, un<br />
nonno Bersagliere che, sollecitato dal<br />
nipote Luigi, ha deciso di affidare alle<br />
stampe i suoi ricordi di vita vissuta<br />
nei reparti bersaglieri nel corso dell’ultimo<br />
conflitto, una testimonianza<br />
umana e storico rievocativa che si distacca<br />
dagli abituali diari di guerra<br />
proprio per il messaggio che se ne<br />
trae e soprattutto per la personalità ed<br />
il nome dell’Autore, Presidente onorario<br />
dell’ ANB Basilicata.<br />
59
ecensioni e ultime notizie<br />
Laraia ha fatto appello alla sua memoria<br />
e ne ha tratto uno spaccato di<br />
vita che inizia, quasi una premessa,<br />
dal capitolo riferito al ...passaggio dal<br />
cappello universitario a quello piumato<br />
da Bersagliere, un cappello fortemente<br />
voluto e cementato al 2° Reggimento<br />
<strong>Bersaglieri</strong> allora di stanza in<br />
Roma in quella caserma che ora è sede<br />
della Presidenza dell’ANB.<br />
La memoria di Laraia è fervida e puntualmente<br />
descrive i trasferimenti nella<br />
capitale per raggiungere un reparto<br />
di formazione allora in via Lepanto e<br />
destinato in Grecia; il viaggio in treno<br />
per raggiungere Bari, l’imbarco per<br />
Durazzo, poi Spalato quindi Ragusa<br />
ed il lungo e difficile trasferimento attraverso<br />
le montagne dell’Erzegovina<br />
e della Bosnia. Non manca di citare la<br />
parentesi ospedaliera per malattia,<br />
frazionata fra Fiume, Potenza e quindi<br />
il rientro al reparto che ritrova a<br />
Varcar Vakuf, nel cuore della Bosnia<br />
ove è subito impegnato con il XXXI<br />
Battaglione <strong>Bersaglieri</strong> contro i partigiani<br />
locali che tentavano di occupare<br />
importanti nodi strategici.<br />
Il diario prosegue con la descrizione<br />
della battaglia, della ferita riportata in<br />
combattimento e della ritirata verso<br />
Petrovac con successivo ricovero<br />
ospedaliero e rientro nella sua amata<br />
Potenza, ove frequenta il Corso Allievi<br />
ufficiali per essere destinato in Russia.<br />
L’evolversi degli avvenimenti lo vede<br />
trasferito a Faenza presso il 30° Btg.<br />
<strong>Bersaglieri</strong>, poi a Casola Valsenio<br />
con il 6° Reggimento <strong>Bersaglieri</strong> ed<br />
all’annuncio dell’Armistizio, dopo<br />
aver provveduto al sotterramento delle<br />
armi, la licenza illimitata. Il libro<br />
si legge volentieri perché emerge come<br />
veicolo di memorie intessute dalle<br />
sofferenze dei bersaglieri tormentati<br />
dal gelo e dall’inedia, ma è anche<br />
la testimonianza di chi ha vissuto e<br />
sofferto quella tragedia da protagonista;<br />
un protagonista che si è calato<br />
nella sofferenza altrui e trasmette<br />
emozioni con spontanea semplicità<br />
nel ricordo dei tanti Caduti su tutti i<br />
fronti di guerra.<br />
Un’ultima annotazione riferita al La-<br />
60<br />
raia; alla fine della guerra, dopo la<br />
parentesi dedicata allo studio ed al<br />
conseguimento della laurea, si dedicò<br />
appassionatamente non solo alla professione,<br />
ma con frenetico dinamismo<br />
alla riorganizzazione nell’intera<br />
Regione della Associazione <strong>Bersaglieri</strong><br />
che ha portato ad elevati livelli.<br />
Il volume può essere richiesto all’Avv.<br />
Vito Laraia, Piazza B. Bonaventura,<br />
10 – 85100 Potenza.<br />
Alfredo Terrone.<br />
Carzano: un sogno infranto, un<br />
sacrificio da ricordare<br />
Il Bollettino di guerra del 19 settembre<br />
1917 firmato Cadorna, portava<br />
una notizia apparentemente di poco<br />
peso nella sua esasperante laconicità:<br />
“In direzione Carzano (Valsugana) un<br />
nostro reparto riusciva a spingersi oltre<br />
le linee nemiche del torrente Maso e vi<br />
catturava 200 prigionieri”. L’episodio<br />
del tutto insignificante nella macroscopica<br />
economia di una guerra che durava<br />
ormai da 3 anni non ebbe alcun seguito,<br />
per cui rimase isolato e liquidato<br />
in pochissime glaciali parole. Lo spirito<br />
di E. M. Remarque di “All’Ovest<br />
niente di nuovo” ebbe valida conferma<br />
nella fredda ufficialità dei Bollettini di<br />
guerra. Queste parole scrivevo anni fa<br />
nel presentare la gara ciclistica Carzano-Primiero,<br />
che celebrava 1’80’ anno<br />
di fondazione di una società sportiva,<br />
quel “Veloce Club Trentino 1887” che<br />
mascherava, dietro parvenze frivole,<br />
l’aspirazione di un irredentismo trentino<br />
mai domo. La corsa ciclistica partiva<br />
appunto da Carzano, dove nella notte<br />
tra il 17 e il 18 settembre del 1917 si<br />
era consumato il sacrificio eroico e<br />
purtroppo inutile del 72° Battaglione<br />
<strong>Bersaglieri</strong> facente parte della IV Brigata<br />
<strong>Bersaglieri</strong> agli ordini del Gen.<br />
Piola Caselli e terminava a Primiero<br />
dove un monumento di grezza pietra<br />
locale ricordava il benvenuto che la<br />
popolazione di quella borgata aveva<br />
dato ai <strong>Bersaglieri</strong>.<br />
A Carzano, lindo paesino di una<br />
martoriata Valsugana, una lapide<br />
marmorea addita ai “nuovi figli d’Italia”<br />
il sublime ed eroico sacrificio,<br />
purtroppo da molti sconosciuto che la<br />
sezione ANB di Trento annualmente<br />
ricorda con un commosso pellegrinaggio.<br />
Vale la pena riassumere brevemente<br />
le vicende di quella tragica<br />
notte unicamente per esaltare, togliendolo<br />
da un colpevole oblio, il sacrificio<br />
dei numerosi <strong>Bersaglieri</strong> del<br />
Maggiore Ramorino, immolatisi per<br />
la Patria, non dimenticati, ma certamente<br />
non degnamente ricordati. La<br />
vicenda ebbe inizio il 12 luglio quando<br />
un sottufficiale cieco, tale Milenick,<br />
dal proprio avamposto di Carzano,<br />
oltrepassato nei cuor della notte il<br />
torrente Maso, si era presentato alle<br />
nostre prime linee dicendosi “parlamentare”<br />
incaricato di consegnare al<br />
comando italiano un plico segreto per<br />
conto di “Paolino” suo comandante<br />
di battaglione. Il plico, subito recapitato<br />
al Magg. Finzi dell’Ufficio Informazioni<br />
della I Annata, conteneva<br />
una dettagliata descrizione delle postazioni<br />
di reparti e bocche da fuoco<br />
nemiche che il Magg. Finzi volle far<br />
controllare e furono riscontrate esatte.<br />
Prima di prestar fede alla ghiotta<br />
occasione, volle però conoscere il<br />
fantomatico “Paolino”. S’incontrò<br />
con lui più volte nella terra di nessuno<br />
e venne a sapere che “Paolino” era<br />
il Capitano di origine serba, dott.<br />
Ljudevik Pivko, nato a Pettau (Jugoslavia)<br />
nel 1880, insegnante presso<br />
l’Istituto Magistrale di Marburgo ove<br />
viveva con la moglie e quattro figli e<br />
ove mori nel 1937. Questi, convinto<br />
della serrata propaganda che il nostro<br />
Comando Supremo diffondeva con<br />
volantini tra i soldati austriaci delle<br />
varie nazionalità irredentiste (servi,<br />
czeki, boemi e bosniaci) perché si ribellassero<br />
e contribuissero allo<br />
smembramento dell’impero, aveva<br />
organizzato segretamente un fronte di<br />
resistenza raccogliendo l’adesione di<br />
una cinquantina di ufficiali e di alcuni<br />
soldati molto fidati, con i quali<br />
aveva costituito una compagnia segreta<br />
“Libertà o morte”. Il Pivko pertanto,<br />
disponeva di una fitta e sicura<br />
rete di informatori che lo aggiornavano<br />
sulla dislocazione e consistenza
ecensioni e ultime notizie<br />
dei reparti, sulla disponibilità di munizionamenti,<br />
sul traffico militare alla<br />
stazione di Trento, ecc. Le notizie le<br />
trasmetteva in incontri col Finzi e, a<br />
maggior garanzia della lealtà della<br />
sua cosciente “mala” azione che aveva<br />
lo scopo di servire solo la sua vera<br />
patria, la Serbia, fece conoscere alcuni<br />
dei suoi ufficiali come lui votati alla<br />
stessa causa per la quale erano<br />
consapevoli di rischiare la forca.<br />
Il Pivko, comandante di battaglione<br />
di prima linea sulla sponda sinistra<br />
del Maso, si diceva pronto e disposto<br />
a facilitare la sorpresa e, tagliando i<br />
fili del telefono e del telegrafo, a disattivare<br />
la corrente nei reticolati, ad<br />
allargare e rinforzare il ponte sul Maso<br />
per renderlo più agevole al passaggio<br />
delle nostre truppe, a neutralizzare<br />
per qualche ora le sentinelle versando<br />
narcotico nel rancio o dando<br />
grappa con sonnifero; tutte cose poi<br />
realmente avvenute. Egli, in accordo<br />
con Finzi ed i suoi collaboratori, aveva<br />
steso un piano operativo che prevedeva<br />
il raggiungimento nella prima<br />
fase di venti obiettivi. In tale piano<br />
rientrava la collaborazione volontaria,<br />
come accompagnatori delle guide o<br />
comandanti dei gruppi di primo assalto<br />
di diversi ufficiali trentini, che, se<br />
presi, avrebbero fatto la fine di Cesare<br />
Battisti, tra quest: Delaiti Mattei, Scotomi,<br />
Fiorio e Prato cui sorrideva<br />
l’idea di poter entrare nella loro Trento<br />
finalmente redenta. Il Magg. Finzi,<br />
il suo superiore dell’Ufficio Informazioni<br />
Col. Tullio Marchetta, trentino,<br />
e lo stesso Gen. Cadorna che, informato<br />
dell’operazione aveva dato il<br />
suo assenso, erano convinti che il colpo<br />
di mano avrebbe portato alla liberazione<br />
di Trento e forse alla fine anticipata<br />
della guerra. Per essa Cadorna<br />
aveva messo disposizione le forze<br />
necessarie affidando il comando della<br />
VI Armata al Gen. Donato Etna che<br />
non fece mistero del suo scetticismo<br />
sull’esito dell’operazione. A sua volta<br />
il Gen. Etna affidò il comando della<br />
Divisione di testa che doveva essere<br />
di rincalzo al battaglione d’assalto<br />
guidato da Finzi e da Pivko stesso e<br />
sfruttarne il successo avanzando celermente<br />
su Borgo e Levito e, si sperava,<br />
su Trento ad un certo Gen. Zincone<br />
che con Etna condivideva aperta<br />
sfiducia nell’operazione.<br />
Nella notte illune tra il 17 e il 18<br />
settembre, tutto era stato preparato e<br />
disposto con meticolosa cura. Ad<br />
ogni Ufficiale o comandante di reparto<br />
fu distribuita una cartina della zona<br />
con indicati gli itinerari da percorrere;<br />
i soldati furono forniti di scarpe<br />
di corda, per non far rumore, e di torce.<br />
Puntualmente e senza colpo ferire<br />
Finzi, Pivko ed il Magg. Ramorino<br />
col suo 72° Battaglione <strong>Bersaglieri</strong><br />
occuparono verso la mezzanotte il<br />
paese di Carzano costituendo una salda<br />
testa di ponte sulla sinistra del<br />
Maso, immobilizzarono oltre 2.000<br />
guardie e si concentrarono nella chiesetta<br />
di Spera in attesa di rinforzi che<br />
però, non giunsero per un complesso<br />
di ordini e contrordini, disposizioni<br />
sbagliate, per la lentezza della marcia<br />
dei soldati pesantemente equipaggiati<br />
e soprattutto per il fatto che proprio<br />
in quella notte era avvenuta per gli<br />
austriaci l’adozione dell’ora legale<br />
per cui tutti gli orologi degli assaliti<br />
erano un’ora avanti ai nostri. All’azione,<br />
condotta in un quadro di<br />
completa confusione si aggiunsero<br />
gli ordini ingiustificati del Gen. Zincone<br />
di ritirarsi, anziché avanzare, lasciando<br />
abbandonati i <strong>Bersaglieri</strong> di<br />
Ramorino si in balia della furia dei<br />
bosniaci nel frattempo risvegliatisi e<br />
riavutisi dalla sorpresa.<br />
Fu così consumato un inaudito<br />
scempio di <strong>Bersaglieri</strong> che con accanimento<br />
si difesero fino all’impossibile,<br />
amareggiati dalla sensazione di<br />
essere vittime di un tradimento alla<br />
rovescia; oltre 300 caddero sotto i<br />
pugnali e le baionette boeme e bosniache,<br />
altri furono fatti prigionieri;<br />
lo stesso comandante dell’eroico e<br />
sfortunato Battaglione, ferito a morte,<br />
fu travolto dalle acque del Maso ingrossato<br />
dalle piogge stagionali.<br />
Pivko ed i suoi militari della compagnia<br />
segreta si rifugiarono nelle<br />
nostre linee e dovettero subire un<br />
processo nel quale poterono dimostrare<br />
la loro buona fede, la loro sincerità<br />
e la lealtà dei loro sentimenti,<br />
tanto che dopo poco si arruolarono<br />
tutti nella Legione czeca e combatterono<br />
lealmente al nostro fianco fino<br />
alla vittoria finale. Il Gen. Etna ed il<br />
Gen. Zincone, riconosciuti da un tribunale<br />
di guerra colpevoli dell’insuccesso<br />
dell’operazione, furono esonerati<br />
dai loro comandi.<br />
La notte di Carzano fu davvero un<br />
sogno? Fu invece un tradimento? Difficile<br />
stabilirlo. Attorno ad essa c’è<br />
ancora il mistero che la storia non ha<br />
chiarito. Rimane il sublime sacrificio<br />
del 72° Battaglione <strong>Bersaglieri</strong> che a<br />
noi spetta con orgoglio annoverare fra<br />
i più fulgidi e sfortunati eroismi della<br />
gloriosa storia del nostro Corpo.<br />
Da Orgoglio bersaglieresco n° 3<br />
dicembre 2009<br />
Riapre il Museo Nazionale del<br />
Risorgimento Italiano di Torino<br />
1878 - 2011<br />
In occasione delle Celebrazioni<br />
dei Centocinquant’anni dell’Unità<br />
d’Italia, il 18 marzo 2011 riaprirà a<br />
Torino il Museo Nazionale del Risorgimento<br />
Italiano, il più antico e il più<br />
noto tra i musei di storia patria italiani,<br />
l’unico ad essere “nazionale” . Sarà<br />
un museo completamente rinnovato,<br />
moderno e funzionale che attraverso<br />
30 sale, ognuna caratterizzata da<br />
un colore, il colore della Storia, racconterà<br />
come gli italiani divennero<br />
nazione; sarà inaugurato dalla massima<br />
carica dello Stato, il Presidente<br />
della Repubblica Giorgio Napolitano.<br />
Un percorso che accompagna il visitatore<br />
in un lungo viaggio che parte<br />
dalla rivoluzione francese e si conclude<br />
alla prima guerra mondiale.<br />
Tra i protagonisti ci sono anche i<br />
<strong>Bersaglieri</strong>, che la Storia d’Italia hanno<br />
scritto e continuano a scrivere ogni<br />
giorno con il loro prezioso contributo.<br />
Il museo infatti conserva ed esporrà<br />
numerosi cimeli e opere d’arte che ricordano<br />
questo Corpo e le sue imprese.<br />
Tra queste il dipinto di Felice Cerruti<br />
Bauduc “Battaglia di Goito”,<br />
61
ecensioni e ultime notizie<br />
quello di Vincenzo Giacomelli “Battaglia<br />
di Pastrengo”, il busto di Alessandro<br />
La Marmora, la carabina da bersagliere<br />
per tiratori scelti (mod. 1844), e<br />
un antico e prezioso Medagliere.<br />
E’ intendimento della Direzione<br />
del Museo e del suo appassionato<br />
personale accogliere fra le sue sale<br />
i <strong>Bersaglieri</strong> che il prossimo anno<br />
saranno a Torino dal 15 al 19 giugno<br />
per il 59° Raduno Nazionale ed<br />
a loro sarà praticata la possibilità<br />
di un ingresso a prezzo ridotto: 2<br />
euro, invece di 7 euro.<br />
IL NUOVO ALLESTIMENTO<br />
Il nuovo allestimento, spettacolare<br />
e multimediale, ha trasformato il Museo<br />
Nazionale del Risorgimento di<br />
Torino in una realtà all’avanguardia<br />
in Europa divenendo polo di attrazione<br />
turistica per i tanti visitatori che<br />
arriveranno nel capoluogo piemontese<br />
per le Celebrazioni dell’Unità e<br />
anche in futuro.<br />
Saranno esposti 2400 pezzi tra oggetti,<br />
quadri, uniformi, bandiere, medaglie,<br />
armi, manifesti e, occasione<br />
da non perdere, la ricostruzione con i<br />
mobili originali della camera in cui<br />
morì Carlo Alberto ad Oporto nel<br />
1849, lo studio e la carrozza di Cavour,<br />
i cimeli di Garibaldi, il modello<br />
della cella di Silvio Pellico allo Spielberg,<br />
le sale affrescate e, naturalmente<br />
l’Aula del Parlamento Subalpino interamente<br />
restaurata, e quella del Parlamento<br />
Italiano, che ospiterà i grandi<br />
quadri dell’epica del Risorgimento.<br />
Il nuovo allestimento ha alla base<br />
l’analisi sostanziale e concettuale di<br />
tutto il materiale posseduto dal Mu-<br />
62<br />
seo effettuata dal prof. Umberto Levra,<br />
ordinario di Storia del Risorgimento<br />
dell’Università di Torino e<br />
presidente del Museo che sostiene:<br />
«Si tratta di un percorso cronologico.<br />
A differenza di prima, si è però tenuto<br />
conto che quello italiano non è<br />
l’unico processo di unificazione ed è<br />
stato inquadrato in un contesto europeo.<br />
Quando nacque, nel secolo scorso,<br />
si pensava con un’ottica tutta piemontese<br />
e che il Risorgimento iniziasse<br />
con l’assedio di Torino del<br />
1706. Per noi storici oggi questo processo<br />
prende le mosse dalle crisi originate<br />
dai Lumi, dalle riforme, dalle<br />
rivoluzioni del ‘700».<br />
La “messa in scena” del nuovo<br />
Museo è stata affidata all’Arch. Richard<br />
Peduzzi, già Rettore dell’Accademia<br />
di Francia a Roma. I nuovi<br />
spazi espositivi sono stati pensati<br />
come “stanze” costruite all’interno<br />
delle preesistenti sale mussali ed ora<br />
ci si trova all’interno di un nuovo<br />
spazio di grande impatto per il visitatore.<br />
Sarà quindi un Museo per tutti,<br />
perché racconterà la storia di Torino,<br />
del Piemonte, d’Italia e d’Europa e<br />
saprà raccontarla al grande pubblico<br />
come ai più attenti studiosi.<br />
LA STORIA DEL MUSEO<br />
La storia del Museo inizia nel<br />
1878 quando re Umberto I regalò alla<br />
Città di Torino la spada, l’elmo e le<br />
medaglie del re Vittorio Emanuele II.<br />
La sua prima sede, nel 1908, fu la<br />
Mole Antonelliana nel 1908 e nel<br />
1938 venne poi trasferito a Palazzo<br />
Carignano.<br />
Dal 2006, il Museo è stato chiuso<br />
per il quarto completo riallestimento,<br />
per le celebrazioni dei Centocinquant’anni<br />
dell’Unità d’Italia.<br />
LA VISITA AL MUSEO<br />
Il nuovo allestimento offre la possibilità<br />
di scegliere tra percorsi differenziati,<br />
a seconda del tempo a disposizione<br />
e dell’interesse ad approfondire<br />
i temi proposti.<br />
Grande attenzione è stata riservata<br />
alle persone diversamente abili e<br />
pertanto tutti gli spazi espositivi sono<br />
privi di barriere architettoniche. E’<br />
stato inoltre reso disponibile un percorso<br />
dedicato ai visitatori ipovedenti<br />
o non vedenti che, oltre all’ascolto<br />
della descrizione di un certo numero<br />
di oggetti attraverso le audioguide,<br />
hanno la possibilità di esplorarne alcuni<br />
dal vero, oppure di analizzarne<br />
altri mediante appositi pannelli visivo-tattili.<br />
Per i visitatori ipoudenti è<br />
disponibile un percorso specifico sulle<br />
videoguide con il linguaggio dei<br />
segni, corrispondente al percorso di<br />
visita breve.<br />
INFORMAZIONI PRATICHE<br />
Il Museo Nazionale del Risorgimento<br />
Italiano è ospitato a Palazzo<br />
Carignano nel cuore di Torino, con<br />
ingresso da piazza Carlo Alberto, 8 -<br />
a pochi passi da piazza Castello.<br />
E’ aperto dal martedì alla domenica<br />
dalle ore 9.00 alle ore 19.00.<br />
Per prenotare la visita occorre telefonare<br />
al numero 011.562.37.19, oppure<br />
inviare una e-mail all’indirizzo prenotazioni@museorisorgimentotorino.it<br />
Queste e altre notizie sono disponibili<br />
sul nuovo sito del Museo all’indirizzo:<br />
www.museorisorgimentotorino.it dal<br />
quale sarà anche possibile prenotare<br />
eventualmente la guida in italiano o in<br />
più lingue, ottenere informazioni su ulteriori<br />
servizi, vedere alcuni dei pezzi<br />
più significativi esposti nelle sale.<br />
Appuntamento dunque al 2011,<br />
per una visita che resterà nel cuore<br />
di tutti i <strong>Bersaglieri</strong>!<br />
Da un articolo di<br />
Antonella Giordano
ecensioni e ultime notizie<br />
ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI<br />
propone un viaggio in pullman in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia,<br />
Slovenia e Croazia, Carzano & Caporetto e una visita alla Dolina<br />
del XV <strong>Bersaglieri</strong> sul Carso di Redipuglia dal 25 al 29 marzo 2011<br />
1. giorno venerdì 25/3 ROMA - CARZANO - RONCEGNO TERME<br />
Partenza in pullman alle ore 7.00 da Roma, Piazza dell’Indipendenza, di fronte alla sede del Consiglio Superiore<br />
della Magistratura. Il viaggio si svolgerà via autostrada in direzione di Firenze e Bologna. Pranzo libero lungo il percorso.<br />
Nel pomeriggio arrivo a Carzano e incontro con le autorità. Momento commemorativo e visita ai luoghi più<br />
significativi dove si svolsero gli episodi della guerra. Sistemazione in albergo in località Roncegno Terme e trasferimento<br />
in ristorante a Carzano per la cena. Dopo cena incontro organizzato dal Comitato “18 Settembre 1917” in<br />
onore del nostro gruppo, presenti le autorità locali e la cittadinanza con l’esibizione del “Coro Lagorai” e la proiezione<br />
di un filmato storico sulle azioni di Carzano. Pernottamento in albergo.<br />
2. giorno sabato 26/3 RONCEGNO TERME - REDIPUGLIA - IL CARSO - MONFALCONE<br />
Prima colazione e breve giro orientativo della cittadina di Roncegno Terme, centro climatico e termale di antica tradizione<br />
a 535 metri di altitudine in posizione panoramica e soleggiata. Partenza per Redipuglia. Pranzo in ristorante.<br />
Visita al Sacrario e al precedente cimitero, oggi Parco della Rimembranza o Colle Sant’Elia. Sistemazione in albergo<br />
a Monfalcone, cena e pernottamento.<br />
3. giorno domenica 27/3 MONFALCONE - CAPORETTO - COLLIO ITALO-SLOVENO - MONFALCONE<br />
Dopo la prima colazione partenza per attraversare il confine con la Slovenia e giungere a Caporetto. Pranzo in ristorante.<br />
Nel viaggio di rientro si sosterà nella regione del Collio italiano. Lo scenario è incantevole. Visita della rinomata<br />
azienda vinicola con le antiche, stupende cantine, visita del castello e degustazione eno-gastronomica. Rientro<br />
in albergo, cena e pernottamento.<br />
4. giorno lunedì 28/3 MONFALCONE - PARENZO – ROVIGNO - MONFALCONE<br />
Prima colazione e partenza per la penisola dell’Istria, in territorio sloveno. Sosta a Parenzo. Proseguimento per Rovigno.<br />
Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita dell’incantevole città di Rovino. Rientro a Monfalcone, cena e pernottamento<br />
in albergo.<br />
5. giorno martedì 29/3 MONFALCONE - POSTUMIA – ROMA<br />
Dopo la prima colazione partenza per Postumia e visita alle famose grotte. Nella tarda mattinata partenza per il viaggio<br />
di ritorno. Pranzo libero lungo il percorso. Arrivo in serata a Roma e fine del viaggio.<br />
Quota individuale di partecipazione (minimo 45 persone) Euro 595<br />
Supplemento camera singola “ 84<br />
Tassa di iscrizione “ 35<br />
Considerate le numerose richieste pervenuteci per questo viaggio che si effettuerà alla fine di marzo si consiglia<br />
di prenotarsi quanto prima. Le conferme saranno date in base alla data di ricevimento delle richieste fino ad<br />
esaurimento dei posti, ponendo comunque il termine delle iscrizioni al 10 gennaio 2011.<br />
RICHIEDETE IL PROGRAMMA COMPLETO<br />
Informazioni e iscrizioni:<br />
Associazione culturale STELLA ERRANTE (affiliata C.I.V.A.T.U.R.S.) Via Nizza152 00198 ROMA<br />
Tel 06 64220540 Fax 06 64220524 comunica@stellaerrante.it www.stellaerrante.it<br />
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SOSTENITORI DI FIAMMA CREMISI ANNO <strong>2010</strong><br />
COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO €<br />
GENUA FRANCESCO PESCHE 20,00<br />
MEMMO ROCCO POGGIOFIORITO 20,00<br />
FARINELLI DOMENICO LIPPIANO 20,00<br />
SEZIONE ANB LEGNAGO 20,00<br />
SEZIONE ANB ANDRIA 20,00<br />
BIANCHETTI SEVERINO SAN VIGILIO 20,00<br />
TUCCERI GIOVANNI CERCHIO 20,00<br />
DELLI GATTI DANTE LUINO 20,00<br />
GRIFA REMO RIVANAZZANO 20,00<br />
LOIACONO GIUSEPPE MONTECOSARO 20,00<br />
SEZIONE ANB MORTARA 20,00<br />
BONTEMPI DANILO ROMA 20,00<br />
BARNABE’ MARIO IMOLA 20,00<br />
BARICHELLO ERNESTO LAINATE 20,00<br />
GUALANDRIS DIONISIO VALBREMBO 20,00<br />
CESARO ROCCO NAPOLI 20,00<br />
SANTILONI LUIGI ROSELLE TERME 20,00<br />
SQUARZANTI OSCAR ARGENTA 25,00<br />
MATTIOLI RENATO FOLLONICA 25,00<br />
MONTELEONE CARLO PALMI 25,00<br />
COSENTINO GIUSEPPE BITRITTO 25,00<br />
GRAZIOSI ROBERTO CIAMPINO 25,00<br />
TORESINI DOMENICO ODERZO 25,00<br />
MANGARONI CALISTO PIACENZA 25,00<br />
RICCOBENE VINCENZO REGGIO EMILIA 25,00<br />
DAINO GAETANO COMO 25,00<br />
TRIPALDI AMEDEO S.GIULIANO TERME 25,00<br />
ROMAGNOLI OLGA ROMA 26,00<br />
COSTANTINI MANLIO ISOLA DEL LIRI 30,00<br />
VILONNA SAVINO POZZUOLO MARTESANA 30,00<br />
PILOTTI GIOVANNI VESTONE 30,00<br />
GIANESINI LUCIA GALLIO 30,00<br />
VALDATA RITA S.MARTINO SICCOMARIO 30,00<br />
BOVICELLI ALDO ORBETELLO 30,00<br />
MAGGIO GAETANO FORMIGINE 30,00<br />
MORGANTINI ANGIOLO SARTEANO 30,00<br />
SEZIONE ANB CAVA DE’ TIRRENI 40,00<br />
CAMPANELLA FRANCESCO PACE DEL MELA 45,00<br />
BUSI GIOVANNI BOTTICINO 50,00<br />
GIROMETTA RITA VIGOLZONE 50,00<br />
REZZOAGLI BERNARDINO CATANZARO 50,00<br />
BERTOLAZZI FILIBERTO GENOVA 50,00<br />
SEZIONE ANB POGGIO MIRTETO 50,00<br />
GIARDINI NANDO CATANZARO 50,00<br />
MANINI GUGLIELMO ROMA 50,00<br />
SORAGNI ARMANDO MESTRINO 50,00<br />
CIABO’ CONTARDO NOTARESCO 50,00<br />
COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO €<br />
SOLMI ARMANDO CASALECCHIO DI RENO 10,00<br />
ZANONI RINO S.PIETRO IN GU 10,00<br />
PIVA LUIGI S.GIULIANO MILANESE 10,00<br />
BAZZOLI GIOVANNI MONIGA DEL GARDA 10,00<br />
ROMAGNOLI ANDINO POLLENZA 15,00<br />
IDRIO TIZIANO CRESPANO DEL GRAPPA 15,00<br />
PICCININI BENITO CASTELFRANCO DI SOTTO 15,00<br />
ZAMBONI MARIO BERRA – COLOGNA 15,00<br />
CASTELLI GIACOMO PRATO 15,00<br />
MONTIS PIETRO CUNEO 15,00<br />
DELL’OCA DINO DELEBIO 15,00<br />
ROTOLO LUCIANO ISOLA DELLA SCALA 15,00<br />
FILIPPI VITTORIO ISOLA DELLA SCALA 15,00<br />
PISAPIA GIOVANNI BORGOMANERO 15,00<br />
BARBONI GIUSEPPE S. GIOVANNI VALDARNO 15,00<br />
CIUCCI LORENZO SUBIACO 15,00<br />
TUMMINARO GIUSEPPE SIGNA –S. MAURO 15,00<br />
BEVILACQUA GUALTIERO ANCONA 15,00<br />
GIUSEPPONI LUIGI ASSISI 15,00<br />
PERONO GIOVANNI TORINO 15,00<br />
BATTISTUTTA GUIDO TEOR 15,00<br />
BORELLO AQUILINO SETTIMO TORINESE 15,00<br />
RONDININI GILBERTO FAENZA 15,00<br />
CLEMENTE ANDREA ALTAMURA 15,00<br />
BUCCA FUMO ANNAMARIA SOLBIATE 15,00<br />
LIGUORI PASQUALE MILANO 15,00<br />
COSSU FRANCESCO SANT’ANTIOCO 20,00<br />
MARIANO LUIGI TUTURANO 20,00<br />
CIBERTI GIAN CARLO CHERASCO 20,00<br />
ABBONATI BENEMERITI<br />
CONTRIBUENTI VOLONTARI<br />
VINELLA GIUSEPPE FOGGIA 20,00<br />
RACCANELLI BRUNO CASTEL MAGGIORE 20,00<br />
ZAMMARCHI GAETANO S.ARCANGELO DI ROMAGNA 20,00<br />
CASTRUSINI FULVIO TREVISO 20,00<br />
VANNACCI DINO AGLIANA 20,00<br />
GRAZIANO ANNA S.GIOVANNI ROTONDO 20,00<br />
URBANO GIUSEPPE S.GIOVANNI ROTONDO 20,00<br />
MASSUSSI SOFIA BRESCIA 20,00<br />
FEUDALE BRUNO ISCA MARINA 20,00<br />
DEGLI ESPOSTI LUCIANO BAZZANO 20,00<br />
SAMMICHELI ROBERTO POGGIBONSI 20,00<br />
DEGLI ESPOSTI RINALDO BAZZANO 20,00<br />
SCARPA ITALO NAPOLI 20,00<br />
VICARI MARIA RAVENNA 20,00<br />
FERRI FABRIZIO BRESCIA 20,00<br />
LONGHI VINCENZO OGGIONO 20,00<br />
CORRADIN VINCENZO MASON VICENTINO 20,00<br />
MARCHIORI BENITO ISOLA DELLA SCALA 20,00<br />
MARIOTTINI FRANCESCO ASSISI 20,00<br />
ZAMMARCHI GAETANO S.ARCANGELO D. ROMAGNA 20,00<br />
MOCCARDI RUGGERO LEGNANO 21,00<br />
AGAZZI BATTISTA OSIO SOPRA 25,00<br />
LA GIOIA GIOVANNI ROMA 25,00<br />
BORDINI MIRELLA MILANO 25,00<br />
CALLEGARI LORIS CASTEL S. PIETRO TERME 25,00<br />
DALL’ACQUA AUGUSTO VIADANA 25,00<br />
CUSBERTI TONINO CARPI - BUDRIONE 25,00<br />
IERVOGLINI ALFREDO BENEVENTO 30,00<br />
VICINI VEZIO PORDENONE 30,00<br />
DI PAOLA RAFFAELE CASERTA 30,00<br />
QUARANTA GIUSEPPE VEROLAVECCHIA 30,00<br />
RIGATO FRANCO ALBIGNASEGO 30,00<br />
SCICOLONE SARA IMPERIA 30,00<br />
FABBRI GIANCARLO IMPRUNETA 30,00<br />
MANGANELLI PIERO LA SPEZIA 30,00<br />
MINNUTO GABRIELE PALERMO 35.00<br />
REVERDITO ROBERTO CINISELLO BALSAMO 35.00<br />
CARLOZZO LUCIANO ROMA 35.00<br />
FULGENZI NAZZARENO MONSAMPOLO D. TRONTO 35,00<br />
ZONCADA ANTONIO GARBAGNATE MILANESE 45,00<br />
PELLICCIONI ALBERTO S. BENEDETTO D. TRONTO 45,00<br />
NN NN NN 50,00<br />
PASINATO ABRAMO VERTEMATE C. MINOPRIO 50,00<br />
MASSONE MARIO MILANO 50,00<br />
CANTINI ING. FABIO CECINA 50,00<br />
CREMI NELLI GIULIA IMOLA 50,00<br />
GIACOMINO ANGELO CARATE BRIANZA 50,00<br />
CALDI STEFANO MILANO 50,00<br />
DONAZZAN ELENA POVE DEL GRAPPA 50,00<br />
BARBERIO ANTONIO ORISTANO 50,00<br />
ANNARILLI BRUNO FROSINONE 95,00<br />
BISOGNIERO RICCARDO ROMA 100,00<br />
PALAZZOLO GIUSEPPE DONNALUCATA 100,00<br />
PILENGA ITALO URGNANO 100,00<br />
FRIZZARIN GIOVANNI MILANO 100,00<br />
ZAMPINI FRANCO SENIGALLIA 350,00