ASTI e il suo territorio - Piemonte Italia
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<strong>ASTI</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong><br />
<strong>territorio</strong><br />
quando Vittorio Emanuele II era principe di Savoia in<br />
attesa di salire sul trono, fuggiva spesso dalle incombenze<br />
di corte, dove era costretto a cerimoniali un<br />
po’ troppo noiosi per i <strong>suo</strong>i gusti, e scendeva fino a<br />
Moncalvo con un obiettivo bene in mente: organizzare<br />
con gli amici allegre mangiate di bollito misto,<br />
accompagnate da barbera in gran quantità. Un’abitudine<br />
documentata da fonti autorevoli, e che la dice<br />
lunga sulla fama che due dei prodotti più preziosi<br />
delle terre astigiane avevano già in epoca risorgimentale.<br />
Di certo, <strong>il</strong> vino e <strong>il</strong> bollito delle osterie di queste<br />
parti erano ben diversi dagli insipidi brodetti magri<br />
e speziati che, alla maniera della corte di Vienna, si<br />
mangiavano in casa Savoia...<br />
Un sotterraneo legame di gusto sembra dunque<br />
unire l’astigiano agli ambienti aristocratici del Risorgimento,<br />
anche se la storia di queste terre e le vicende<br />
dell’Unità d’<strong>Italia</strong> hanno in comune storie ben più<br />
eroiche. quella del Tricolore, ad esempio. Non molti<br />
sanno, infatti, che le origini della bandiera italiana<br />
sono in parte astigiane: di Castell’Alfero, splendido<br />
borgo a pochi ch<strong>il</strong>ometri dal capoluogo, era originario<br />
Giovan Battista De Rolandis, ideatore della coccarda<br />
bianca rossa e verde che simboleggiò la sommossa<br />
bolognese contro lo stato Pontificio, nel 1794.<br />
Giustiziato in seguito alla fallita sommossa, De Rolandis<br />
è considerato <strong>il</strong> primo martire del Risorgimento.<br />
Di Asti era anche Isacco Artom, uno dei personaggi<br />
meno conosciuti eppure più importanti di<br />
quest’epoca. Plasmato da Cavour a sua immagine e<br />
somiglianza, divenne <strong>il</strong> <strong>suo</strong> uomo di fiducia per antonomasia,<br />
vero depositario del <strong>suo</strong> pensiero politico,<br />
e dopo l’Unità ricoprì cariche di primo piano sino a<br />
diventare senatore del Regno.<br />
L’aspetto più curioso, però, è che da queste parti<br />
<strong>il</strong> Risorgimento sembra esser passato dalle grazie<br />
e dalle qualità diplomatiche di ab<strong>il</strong>i fanciulle, più<br />
che attraverso gli intrighi di notab<strong>il</strong>i e politici. Rosa<br />
Vercellana, meglio conosciuta come la “Bela Rusin”,<br />
nacque proprio a Moncalvo: conobbe Vittorio<br />
Emanuele II a quattordici anni e ne divenne prima<br />
l’amante clandestina, poi la moglie morganatica,<br />
ricevendo i titoli di contessa di Mirafiori e di Fontanafredda.<br />
Anche la celebre Contessa di Castiglione<br />
visse a lungo a Costigliole d’Asti, e da lì conquistò<br />
i salotti regali diventando (a <strong>suo</strong> modo) uno dei<br />
personaggi più influenti dell’unificazione del Regno.<br />
Infine, non si può dimenticare Francesca Armosino,<br />
l’ultima moglie di Garibaldi, nata proprio qui sulle<br />
colline del barbera. Incontratisi a Caprera, dove lei<br />
faceva da balia ai nipoti di lui, i due si innamorarono<br />
nonostante la grande differenza d’età, ebbero<br />
tre figli e Garibaldi fece costruire per lei una casa a<br />
San Martino, dove lei era nata. I due vi trascorsero la<br />
luna di miele, nel 1880.<br />
TORINO<br />
A21<br />
Torino<br />
CUNEO<br />
20 Cocconato<br />
18<br />
Castel’Affero<br />
17<br />
16<br />
Cisterna<br />
d’Asti 19<br />
22 San Martino<br />
Alfieri<br />
asti<br />
Castelnuovo<br />
Calcea<br />
21<br />
Moncalvo<br />
ALESSANDRIA<br />
A21<br />
Alessandria<br />
27
16<br />
asti<br />
piazza alfieri, 5<br />
tel. 0141.530240<br />
info@hotelristorantereale.it<br />
www.hotelristorantereale.it<br />
sempre aperto<br />
coperti: 200<br />
IngredIentI per 4:<br />
per Il rIpIeno<br />
• 400 GR ARROSTO DI CARNE<br />
BIANCA • 300 GR ARROSTO DI<br />
CARNE ROSSA • 500 GR MANzO<br />
BOLLITO • 1/2 GALLINA BOLLITA<br />
DISOSSATA (CONSERVANDONE<br />
IL BRODO) • 1/2 CAVOLO VERzA<br />
(CUCINATO CON GLI ARROSTI)<br />
• 4 UOVA INTERE<br />
• 200 GR PARMIGIANO<br />
REGGIANO • NOCE MOSCATA q.B.<br />
• SALE E PEPE q.B.<br />
per la sfoglIa<br />
• 1 kG FARINA • 10 TUORLI<br />
D’UOVO • 4 UOVA INTERE<br />
• 1 CUCCHIAIO D’OLIO<br />
• 10 GR SALE<br />
per Il sugo<br />
• FONDO DI COTTURA DEGLI<br />
ARROSTI TUTTO<br />
• 150 GR BURRO<br />
• 1 SPICCHIO D’AGLIO<br />
• RAMETTO ROSMARINO<br />
• PARMIGIANO<br />
28<br />
REGGIANO q.B.<br />
ristorante<br />
osteria del castello<br />
<strong>il</strong> Flauto magico “Da marisa”<br />
17<br />
Ristorante storico dell’Hotel Reale, dal cui<br />
balcone <strong>il</strong> 13 marzo 1867 Giuseppe Garibaldi<br />
arringava gli astigiani predicendo prossima<br />
l’entrata in Roma.<br />
AgNoloTTi AllA PiemoNTese<br />
Preparare <strong>il</strong> ripieno tritando finemente le carni arrosto,<br />
quelle bollite ed <strong>il</strong> cavolo verza, metterli in una terrina ed<br />
unire le 4 uova intere, <strong>il</strong> parmigiano, la noce moscata, sale<br />
e pepe. Tenere da parte.<br />
Preparare <strong>il</strong> sugo unendo al fondo di cottura dei due arrosti<br />
<strong>il</strong> burro, <strong>il</strong> rosmarino e lo spicchio d’aglio e far cuocere<br />
lentamente per 10’.<br />
Preparare la sfoglia impastando gli ingredienti indicati,<br />
tirarla e comporre gli agnolotti ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> ripieno tenuto<br />
da parte. Cuocerli nel brodo di gallina per 5’.<br />
Condire gli agnolotti ben scolati con <strong>il</strong> sugo d’arrosto e<br />
cospargere con Parmigiano Reggiano.<br />
Ristorante storico situato nel paese natale<br />
di Giovan Battista De Rolandis inventore<br />
del tricolore considerato <strong>il</strong> primo martire del<br />
Risorgimento.<br />
sTRACoTTo di ViTello di FAssoNA Al<br />
VeCCHio BARBeRA<br />
In un tegame soffriggere in olio d’oliva la cipolla precedentemente<br />
tritata finemente con <strong>il</strong> lardo e rosmarino, unire la<br />
carne tagliata a grossi tocchi e rosolarli da entrambi i lati,<br />
bagnarli con <strong>il</strong> brodo e lasciarli cuocere per circa un’ora e<br />
mezza a fuoco moderato e con coperchio avendo l’accortezza<br />
di girarli ogni tanto.<br />
A questo punto nel tegame si sarà formato un sugo di<br />
cottura che avrà caramellato la carne, aggiungere quindi<br />
le carote tagliate a tocchetti, <strong>il</strong> sale, <strong>il</strong> vino rosso corposo<br />
preferib<strong>il</strong>mente non giovane, e proseguire la cottura a<br />
fuoco lento fino a quando la carne non sarà morbida.<br />
Accompagnare con una buona polenta o con purea<br />
di patate.<br />
castell’alfero<br />
piazza castello, 1<br />
tel. 0141.204115<br />
osteriadelcastello@hotma<strong>il</strong>.com<br />
www.<strong>il</strong>castellodimarisa.com<br />
chiusura: lunedì e martedì<br />
coperti: 65 + 60 nel dehors<br />
IngredIentI per 8:<br />
• 800 GR CARNE DI VITELLO<br />
(ARROSTO DELLA VENA O<br />
GALLINELLA)<br />
• 2 CIPOLLE BIONDE<br />
• 1 CAROTA<br />
• 2 SPICCHI DI AGLIO<br />
• 50 GR LARDO<br />
• 2 RAMETTI ROSMARINO<br />
• 2 FOGLIE ALLORO<br />
• 1 LT BARBERA D’<strong>ASTI</strong><br />
SUPERIORE<br />
• 1 LT BRODO DI CARNE<br />
• 2 BICCHIERI D’0LIO D’0LIVA<br />
29
30<br />
18<br />
castelnuovo calcea<br />
via marconi, 16<br />
tel. 0141.957434<br />
<strong>il</strong>boschettodivignole@hotma<strong>il</strong>.it<br />
chiusura: lunedì sera<br />
e martedì<br />
coperti: 40<br />
IngredIentI base:<br />
per 20-30 porzIonI<br />
• 1 LT LATTE<br />
• 1 LT PANNA<br />
• 8 UOVA<br />
• PARMIGIANO<br />
• ERBE AROMATICHE<br />
(BASILICO, ERBA CIPOLLINA,<br />
PREzzEMOLO, SALVIA,<br />
FOGLIE DI SEDANO)<br />
ristorante <strong>il</strong> Boschetto<br />
Di Vignole<br />
Situato nel paese natale di Angelo Brofferio,<br />
deputato al Parlamento Subalpino dal 1848<br />
sino alla morte, avvenuta nel 1866.<br />
Il nome del ristorante riprende <strong>il</strong> titolo di una<br />
delle poesie dialettali di Brofferio.<br />
TARTRÀ<br />
Soffriggere in poca cipolla le erbe aromatiche, aggiungere<br />
<strong>il</strong> latte e bollire. Lasciare riposare 30’.<br />
F<strong>il</strong>trare, aggiungere uova, panna e parmigiano. Mettere <strong>il</strong><br />
tutto in contenitori monoporzioni e cuocere a bagnomaria<br />
per circa 40’.<br />
ristorante<br />
garibaldi 19<br />
Il ristorante venne fondato nel 1875 da un<br />
certo Ortolani di Crescentino, ex garibaldino<br />
che approdò a Cisterna dopo la spedizione<br />
dei M<strong>il</strong>le.<br />
mosTARdA d’UVA FRAgolA IngredIentI base:<br />
La ricetta più vecchia e più autorevole che trovo di questa<br />
preparazione è citata nel libro del Gibelli nel 1556.<br />
Si cuoce schiumando <strong>il</strong> mosto sino alla riduzione di metà<br />
del <strong>suo</strong> volume. Ma la mostarda di Cisterna segue la<br />
formula più semplice e più schietta usata in campagna<br />
nelle cascine fino a non molti anni fa e consiste in un mosto<br />
f<strong>il</strong>trato delle varie qualità di uva nostrana, pazientemente<br />
ridotto con lenta e lunga bollitura senza alcuna aggiunta<br />
nemmeno di frutta.<br />
questa semplice e deliziosa mostarda contadina dei nostri<br />
vecchi va gustata come salsa ad accompagnare <strong>il</strong> nostro<br />
bollito misto, oppure le tome e altri formaggi, ma va bene<br />
anche sulla polenta arrostita, pane tostato, con <strong>il</strong> gelato e<br />
perché no come bibita d<strong>il</strong>uita nell’acqua.<br />
È una delle gemme della nostra civ<strong>il</strong>tà contadina da non<br />
perdere e dimenticare.<br />
(da Giovanni Goria)<br />
cisterna d’asti<br />
via italia, 1<br />
tel. 0141.979118<br />
<strong>il</strong>garibaldi.vaudano@libero.it<br />
www.albergoristorantegaribaldi.it<br />
chiusura: mercoledì<br />
coperti: 100<br />
• 3 LT MOSTO DI UVA<br />
• 1 PICCOLO BICCHIERE DI VINO<br />
• 1 BICCHIERE DI zUCCHERO<br />
• 3 GR CANNELLA<br />
• MOLTO MENO DI CHIODI DI<br />
GAROFANO E NOCE MOSCATA<br />
• 1 PIzzICO DI SALE<br />
31
32<br />
20<br />
cocconato<br />
piazza cavour, 21<br />
tel. 0141.907794<br />
cannondoro@tin.it<br />
www.cannondoro.it<br />
chiusura: lunedì e martedì<br />
coperti: 100<br />
IngredIentI per 4:<br />
• 1 FARAONA INTERA<br />
• 1 FETTA DI LARDO<br />
O DI PANCETTA DOLCE<br />
(CHE POI VERRà ELIMINATA)<br />
• 2 O 3 FOGLIE DI SALVIA<br />
• 1 SPICCHIO D’AGLIO INTERO<br />
ristorante<br />
cannon D’oro<br />
Il ristorante, fondato nel 1875, venne<br />
frequentato anche dal Principe Umberto di<br />
Savoia per <strong>il</strong> prestigio acquisito.<br />
FARAoNA “AllA CAVoUR”<br />
Prendere la faraona, salarla e peparla, mettere sul petto<br />
1 fetta di lardo o di pancetta dolce, all’interno mettere 2 o 3<br />
foglie di salvia e 1 spicchio d’aglio intero.<br />
Si mette in una teglia con rosmarino, foglie di alloro, qualche<br />
spicchio d’aglio (che poi si toglierà) e pezzetti di burro;<br />
si arrostisce bene al forno girandola e bagnandola una<br />
prima volta con marsala secco, poi spruzzandola di rhum<br />
e fiammeggiandola. A parte preparare una padellata di<br />
scalogno tritato finemente con fegatini di pollo e di altri<br />
animali da cort<strong>il</strong>e (creste, granelli, cuoricini, etc.) <strong>il</strong> tutto<br />
a pezzetti.<br />
quando la padellata di fegatini è pronta e la faraona è<br />
quasi cotta, si riuniscono nella teglia in forno, si cola via<br />
l’eccesso di grasso, si bagna ancora di marsala e di brodo,<br />
si aggiunge un pezzo di burro crudo impastato con 1<br />
cucchiaio di farina, si dà un ultimo giro di fuoco e si serve<br />
di buon gusto.<br />
ristorante<br />
la Bella rosin<br />
Si trova nel paese natale di Rosa Vercellana,<br />
detta La Bela Rusin, amante e poi moglie<br />
morganatica del re d’<strong>Italia</strong> Vittorio Emanuele II.<br />
CARNe CRUdA di FAssoNe<br />
BATTUTA Al ColTello<br />
Rif<strong>il</strong>ate eventuali residui di grasso e tagliate a listarelle per<br />
poi batterle con un aff<strong>il</strong>ato coltello sino a rendere la carne<br />
quasi macinata (sciapulaia).<br />
Condire <strong>il</strong> tutto, amalgamando con le mani, con olio extravergine<br />
di oliva di Moncalvo e sale marino a vostra scelta,<br />
pepe bianco e limone a vostra discrezione.<br />
È possib<strong>il</strong>e arricchire <strong>il</strong> piatto con tartufo nero o bianco di<br />
Moncalvo e/o funghi porcini freschi.<br />
21<br />
moncalvo<br />
piazza Vittorio emanuele ii, 3<br />
tel. 0141.916098<br />
info@labellarosin.it<br />
www.labellarosin.it<br />
chiusura: martedì<br />
coperti: 50<br />
IngredIentI per 4:<br />
• 400 GR SCAMONE O<br />
NOCE DI VITELLO O MEGLIO<br />
(SE LO TROVATE) MANzO<br />
PIEMONTESE DELLA FASSONE<br />
• OLIO ExTRAVERGINE DI<br />
OLIVA DI MONCALVO<br />
• SALE MARINO<br />
• PEPE BIANCO<br />
• LIMONE A VS DISCREzIONE<br />
• FACOLTATIVO TARTUFO NERO<br />
O BIANCO DI MONCALVO E/O<br />
FUNGHI PORCINI FRESCHI<br />
33
34<br />
22<br />
san martino alfieri<br />
via alfieri, 11<br />
tel. 0141.978016<br />
ugo.porro@gma<strong>il</strong>.com<br />
chiusura: lunedì, martedì<br />
e mercoledì sera<br />
coperti: 100<br />
IngredIentI per 10:<br />
• 1 kG CECI<br />
• SALE<br />
• BICARBONATO<br />
• 10 COSTINE DI MAIALE<br />
• PARMIGIANO REGGIANO<br />
• CROSTINI DI PANE<br />
• OLIO ExTRAVERGINE<br />
• PEPERONCINO<br />
• SALE E PEPE q.B.<br />
ristorante<br />
concordia<br />
Il paese in cui sorge <strong>il</strong> ristorante è legato<br />
alla figura di Carlo Alfieri di Sostegno, ultimo<br />
maschio della linea di San Martino e Sostegno<br />
e deputato dal 1870, e a Francesca Armosino,<br />
terza moglie di Giuseppe Garibaldi.<br />
zUPPA di CeCi<br />
CoN CosTiNe di mAiAle<br />
Si mettono a bagno i ceci <strong>il</strong> giorno prima con sale e un<br />
pizzico di bicarbonato. Si prepara un soffritto e si procede a<br />
far lessare i ceci con le costine di maiale.<br />
In seguito si aggiunge <strong>il</strong> soffritto.<br />
Servire con parmigiano e olio extravergine e peperoncino a<br />
piacere. Volendo, aggiungere dei crostini di pane.<br />
appunti<br />
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