G, SARDEGNA nero OK - Corriere della Sera
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264 DOSSIER<br />
più avanzata, con numerosi progetti in corso di approvazione<br />
per sfruttare turisticamente il richiamo<br />
dell’archeologia industriale. Gli antichi alloggi dei<br />
minatori, a bocca di miniera, sono destinati a duventare<br />
camere d’albergo, e la mensa degli operai<br />
sarà trasformata in ristorante. Fra le tappe da non<br />
perdere, il bel palazzo <strong>della</strong> direzione, costruito nel<br />
1878, con al secondo piano l’elegante sala blu affrescata<br />
negli anni Venti dai prigionieri austriaci <strong>della</strong><br />
Prima guerra mondiale. E la splendida laveria<br />
Principe Tommaso, che riflette le sue eleganti armonie<br />
floreali in uno specchio d’acqua azzurrino. Il<br />
complesso si visita con l’assistenza dell’associazione<br />
Promoserapis (tel. 335-53.14.198, fax<br />
070.97.41.88, www.europroject.it/montevecchio)<br />
che propone varie escursioni nella zona circostante,<br />
insediamenti nuragici, passeggiate naturalistiche<br />
nel territorio del cervo sardo, percorsi botanici.<br />
Oltrepassato Montevecchio, 7 chilometri di strada<br />
asfaltata più 2 di sterrata portano all’Oasi del cervo,<br />
azienda agricola dove questi animali si vedono<br />
da lontano; qui si produce olio, vino, agrumi, pomodori,<br />
meloni, angurie e si allevano capre, che<br />
forniscono latte, formaggi e carne. La cucina è il regno<br />
<strong>della</strong> signora Angela Vacca Atzeni che fa tutto<br />
a mano, dal pane squisito alle specialità dell’isola:<br />
malloreddus (gnocchetti) e culurgiones, quadrati ripieni<br />
di ricotta, oppure a forma di chicco di grano,<br />
augurio di prosperità, con patate e menta profumatissima.<br />
In stagione, da provare la fregula, generalmente<br />
proposta in<br />
minestra, qui preparata<br />
con sugo di porcini.<br />
Per secondo capra,<br />
naturalmente, in<br />
umido o arrosto, e il<br />
mitico porcellino. Imperdibili<br />
i dolci, soprattutto<br />
is parafrittus,<br />
soffici ciambelle impastate con latte di capra,<br />
fritte e spolverate di zucchero. L’azienda, che offre<br />
semplice ospitalità in camere a dir poco essenziali,<br />
è assolutamente da preferire per un ricco pranzo di<br />
terra, anche se non è consigliabile il vino, di produzione<br />
propria e senza conservanti ma molto inferiore<br />
alla qualità <strong>della</strong> cucina. Si torna verso il mare,<br />
tenendo sulla sinistra la sagoma bizzarra del monte<br />
Arcuentu (785 m), profilo d’uomo addormentato;<br />
sulle spiagge altre vestigia di archeologia industriale,<br />
come la colonia dei figli dei minatori a Marina<br />
di Montevecchio, in fondo a un viale di pini ed<br />
eucalipti. Vale la pena fare una gita su questo versante,<br />
perché la costa è un continuo alternarsi di<br />
piccole baie rocciose con spiaggette nascoste, più<br />
raccolte ma più suggestive, e mare limpido e cristallino.<br />
Purtroppo le spiagge non sono sempre pulite<br />
(anche perché non si trova una pattumiera nel<br />
giro di chilometri). Da qui, scendendo a sud, dopo<br />
Marina di Arbus, quattro case in croce e una<br />
spiaggia di sabbia e roccia, si torna all’oasi di Piscinas<br />
riprendendo la sterrata su e giù dalla duna con<br />
due piccoli guadi attraverso il rio Piscinas e il Naracàuli,<br />
ridotti ormai a ruscelletti.<br />
1-2. Esterno e interno <strong>della</strong><br />
bocca di carico di Porto Flavia,<br />
costruita negli anni Venti, sulla<br />
spiaggia di Masua. Foto piccola,<br />
peschereccio a Buggerru.<br />
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