la nuova leadership - Asam
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CENTURY<br />
CORPORATION<br />
10° Anniversario
1 CCR - Direttore rapporti con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong><br />
2 CKO - Direttore del<strong>la</strong> conoscenza<br />
3 CWO - Direttore del web (o “zar elettronico”)<br />
4 COL - Direttore del<strong>la</strong> <strong>leadership</strong><br />
5 CTO - Direttore del<strong>la</strong> tecnologia<br />
6 COG - Direttore del<strong>la</strong> globalizzazione<br />
7 CC - Direttore del<strong>la</strong> comunicazione<br />
8 CriO - Direttore del<strong>la</strong> gestione del rischio<br />
9 CD - Direttore contratti<br />
10 CS - Direttore delle strategie economiche-finanziarie<br />
11 CTS - Direttore degli alti potenziali<br />
1 2<br />
3<br />
4 5 6 7<br />
8 9 10 11<br />
CENTURY<br />
CORPORATION
Edizione a tiratura limitata.<br />
Finito di stampare aprile 2001. N. 1000 esemp<strong>la</strong>ri.<br />
Realizzazione grafica e stampa Graphic Point Mi<strong>la</strong>no
a cura di: C<strong>la</strong>udio Devecchi<br />
Per gentile concessione tradotto da:<br />
BUSINESS WEEK / AUGUST 28, 2000<br />
ad Anna
pagina 1<br />
pagina 17<br />
pagina 21<br />
pagina 55<br />
pagina 61<br />
pagina 89<br />
INDICE<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
LA GRANDE TRASFORMAZIONE<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
VISIONI ARCHITETTONICHE<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
RITORNO AL FUTURO
INTRODUZIONE<br />
di C<strong>la</strong>udio Devecchi (*)<br />
Primavera 1991: veniva costituita l’Associazione per gli Studi Aziendali e<br />
Manageriali (ASAM) presso l’allora Istituto di Economia Aziendale (oggi, Dipartimento delle<br />
Scienze dell’Economia e del<strong>la</strong> Gestione Aziendale) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di<br />
Mi<strong>la</strong>no1 .<br />
Primavera 2001: dieci anni di <strong>la</strong>voro con studenti, docenti, manager, operatori culturali<br />
pubblici e privati italiani e stranieri. Oltre 6000 studenti e <strong>la</strong>ureandi ospitati, circa<br />
1500 manager coinvolti, 130 eventi realizzati, 11 borse di studio e di perfezionamento nel<strong>la</strong><br />
ricerca erogate per permanenze in siti qualificati sia italiani che esteri, oltre 80 quaderni e pubblicazioni,<br />
dieci anni - dicevamo - stimo<strong>la</strong>nti, ricchissimi di esperienze, formativi, in sintesi, di<br />
grande soddisfazione. Un’iso<strong>la</strong> felice? Certamente no. Un’espressione qualificata scientificamente,<br />
solida ma snel<strong>la</strong> da un punto di vista organizzativo, impegnata socialmente nel generare<br />
e diffondere conoscenze pregiate? Certamente sì, com’è nel<strong>la</strong> tradizione dell’Università<br />
Cattolica.<br />
Quale poteva essere il tema prescelto di questo libro, dedicato al decennale ASAM?<br />
Ritengo che scelta migliore non poteva essere fatta: trenta contributi originali e inediti su<br />
come sarà l’impresa del ventunesimo secolo. L’inserto speciale di agosto 2000 di Business<br />
Week, prestigioso periodico americano, era dedicato infatti proprio a questo argomento: “the<br />
21th Century Corporation”.<br />
Ci siamo subito messi in pista, organizzando un <strong>la</strong>voro di traduzione e personalizzazione<br />
ciclopico. Ne è valsa <strong>la</strong> pena? Al lettore <strong>la</strong> risposta definitiva, da parte nostra <strong>la</strong> fondata convinzione<br />
di aver fatto centro! Per numerose ragioni che di seguito illustriamo.<br />
Innanzitutto i contributi selezionati abbracciano uno spettro molto ampio delle problematiche<br />
e delle soluzioni che caratterizzano l’impresa del ventunesimo secolo. Un’impresa che, quasi<br />
certamente, dovrà essere re-inventata.<br />
Occorre poi notare che ogni contributo, pur trattando di “cose del futuro”, contiene numerosi<br />
esempi di aziende che hanno già fatto o stanno facendo quelle “cose”. Ciò fa intendere come<br />
il contenuto dei vari articoli proposti non sia “aria fritta” o pura futurologia.<br />
La lettura di questo libro genera un manifesto senso di concretezza riguardo le raccomandazioni<br />
formu<strong>la</strong>te dai diversi autori e aiuta a capire quanto siamo arretrati su non poche<br />
frontiere, cruciali e critiche, del business aziendale. Ancora, dal volume emergono i “nuovi” fattori<br />
del<strong>la</strong> produzione del ventunesimo secolo: l’informazione e <strong>la</strong> persona umana. Con qualifi-<br />
1 Desidero ringraziare, anche in questa sede, le due persone che fin dall’inizio hanno avuto fiducia<br />
nelle mie capacità e hanno consentito il decollo e l’affermazione dell’Associazione, il prof. Sergio de<br />
Angeli e il dott. Giorgio Sampietro<br />
I
cazioni e “profili” precisi, netti, incontrovertibili: <strong>la</strong> prima dovrà (must assoluto) essere veloce,<br />
diffusa, economicamente al<strong>la</strong> portata di (quasi) tutti; <strong>la</strong> seconda dovrà (altro must assoluto)<br />
diventare proteiforme, creativa, essere dotata di talento aziendale e di <strong>leadership</strong>, “zingara”<br />
del mondo.<br />
Infine <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> (secondaria e oltre) subirà un intenso e sostanziale processo di cambiamento,<br />
in taluni casi radicale, coinvolgendo sia il modo di trasmettere <strong>la</strong> conoscenza che il dove, che<br />
cosa e quando insegnare.<br />
Ma, allora, che accadrà nel breve a chi vuole resistere, costi quel che costi, all’innovazione, al<br />
progresso? A chi intende con tutte le sue forze “fermare le <strong>la</strong>ncette dell’orologio”? L’avverarsi<br />
di un sogno: leggere questo libro, convincersi a cambiare!<br />
Un altro tema trasversale che accompagna gran parte del<strong>la</strong> lettura di questo volume è<br />
rappresentato da figure professionali, mestieri aziendali, nuove professioni certamente non diffusi<br />
in Italia, che però esistono, nel senso che non poche aziende già li hanno introdotti. E questo<br />
è un segnale! Le denominazioni adottate possono far sorridere i soliti “noti” (vedi antea)<br />
o peggio possono far dire che anche loro li hanno con nomi diversi o che si tratta so<strong>la</strong>mente di<br />
banali etichette. Fate attenzione: dietro ad ogni denominazione ci sono capacità e abilità specifiche<br />
di enorme importanza per il futuro successo del business. E questo deve far riflettere! Se<br />
<strong>la</strong> denominazione del “contenitore” organizzativo deve evocare il corrispondente “contenuto”,<br />
provate a immaginare compiti, mansioni, ruoli di questi undici manager emergenti con quelli<br />
ben conosciuti dal<strong>la</strong> teoria e prassi burocratico-legale italiana (economo, direttore amministrativo,<br />
responsabile servizi tecnici, addetto commerciale, capo ufficio collegamenti, servizio<br />
informativo, ecc.) e fate <strong>la</strong> differenza:<br />
1. Chief of Customer Re<strong>la</strong>tionships – CCR – direttore rapporti con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>;<br />
2. Chief Knowledge Officer – CKO – direttore del<strong>la</strong> conoscenza;<br />
3. Chief Web Officer – CWO – direttore del web (o “zar elettronico”);<br />
4. Chief Officer of Leadership – COL – direttore del<strong>la</strong> <strong>leadership</strong>;<br />
5. Chief Technology Officer – CTO – direttore del<strong>la</strong> tecnologia;<br />
6. Chief of Globalization – COG – direttore del<strong>la</strong> globalizzazione;<br />
7. Chief Communicator – CC – direttore del<strong>la</strong> comunicazione;<br />
8. Chief Risk Officer – CriO – direttore del<strong>la</strong> gestione del rischio;<br />
9. Chief Dealmaker – CD – direttore contratti;<br />
II
10. Chief Strategist – CS – direttore delle strategie economico-finanziarie.<br />
11. Chief of Talent Scout – CTS – direttore degli alti potenziali<br />
Soffermiamoci ora sulle parole chiave che tipizzano l’impresa del ventunesimo secolo:<br />
cliente<strong>la</strong>, conoscenza, web, <strong>leadership</strong>, tecnologia, globalizzazione, comunicazione,<br />
rischio, contratti (di partnership), strategie e chiedeteVi se nel<strong>la</strong> Vostra organizzazione le<br />
avete trasformate in altrettanti territori organizzativi formali e funzionanti.<br />
Tentiamo, a questo punto, di formu<strong>la</strong>re una conclusione: “Siamo all’inizio di un ciclo in cui<br />
l’ICT (Information and Communication Technology) veramente fa fare il business tradizionale<br />
in modo differente; cosi’ come vediamo fare nuovi business, prima impensabili o economicamente<br />
non convenienti” 2 .<br />
Ma questa è <strong>la</strong> prima “metà del cielo”, <strong>la</strong> seconda riguarda <strong>la</strong> scelta e <strong>la</strong> gestione delle persone<br />
chiave. Il vero (top) manager dell’impresa del ventunesimo secolo è un alchimista di competenze<br />
e capacità che di volta in volta (quindi pro tempore) si rendono necessarie per mantenere<br />
e/o sviluppare <strong>la</strong> redditività del business. L’essenziale, pertanto, è saper mettere <strong>la</strong> squadra<br />
in campo3 .<br />
Il volume in presentazione si compone di sei parti.<br />
La prima contiene due saggi, rispettivamente l’Economia Creativa e Gestire via Web. Sotto al<br />
“cappello” dell’economia creativa lo scopo è di promuovere e stimo<strong>la</strong>re nel lettore delle intuizioni<br />
che potrebbero aiutare le imprese ove lui stesso <strong>la</strong>vora ad avere successo nei decenni a<br />
venire. Così, uno dei temi rilevanti è il crescente potere delle idee: è questo, sostiene con<br />
vigore l’autore, Peter Coy, l’aspetto più importante di tutto. Anzi, è il concetto attorno cui ruotano<br />
quasi tutti i contributi di questo interessantissimo volumetto. Quindi il più importante<br />
bene intellettuale aziendale è ciò che si trova nel<strong>la</strong> testa dei dipendenti; il potere passa da chi<br />
detiene le fonti del capitale a chi possiede quelle delle idee. Coy prosegue sottolineando altri due<br />
aspetti critici: le imprese saranno sempre più multirazziali e quelle di successo asseconderanno<br />
le nuove tendenze demografiche anziché contrastarle; le aziende dell’economia creativa si inse-<br />
2 Potrebbe essere un primo tentativo definitorio di “New Economy”<br />
3 Sono debitore di questa magnifica frase al carissimo amico ing. Ernesto Capobianco, Sales Manager<br />
Europe Service and Support Organization del<strong>la</strong> Hewlett Packard<br />
III
iranno in ecosistemi aziendali adottando codici di responsabilità sociale per garantirsi <strong>la</strong><br />
fiducia di un pubblico diffidente.<br />
Il secondo autore di questa parte, John Byrne, enfatizza con grande realismo che nel<br />
ventunesimo secolo ci sarà tecnologia per tutti, e molte saranno tecnologie emergenti. Il divario<br />
tra ciò che possiamo immaginare e ciò che possiamo raggiungere non è mai stato tanto piccolo!<br />
La riprova sta nel fatto che anche gli scrittori di science fiction non sono riusciti ad immaginare<br />
quello che ci aspetta.<br />
I cambiamenti in atto, pertanto, sono sintetizzati da questa immagine: “dal<strong>la</strong> piramide al<strong>la</strong><br />
rete, dove i p<strong>la</strong>yers diventeranno sempre più interdipendenti”. Possiamo individuare gli<br />
elementi caratteristici e gli attori chiave di queste reti in un’organizzazione aziendale a forma<br />
piatta, intessuta in misura molto fitta e intricata, che collega partner-dipendenti-col<strong>la</strong>boratori<br />
esterni, con spin-off aziendali, dove clienti e fornitori sono impegnati in numerose iniziative.<br />
Una gestione di questa intricata rete sarà importante quanto gestire le operazioni interne. Le<br />
imprese risultano sempre più moleco<strong>la</strong>ri e fluide (Tap Scott) in quanto le “geografie aziendali”<br />
sono costruite sulle reti. L’azienda del futuro trasforma i clienti in partner dando loro <strong>la</strong><br />
tecnologia per progettare e richiedere esattamente ciò di cui hanno necessità. Le barriere all’ingresso<br />
di concorrenti risulteranno modestissime e i vantaggi competitivi quanto mai passeggeri<br />
e <strong>la</strong>bili4 ; diventa fondamentale attrarre e trattenere presso di sé i “pensatori” migliori, quei<br />
talenti aziendali (dipendenti e col<strong>la</strong>boratori esterni) cioè, che consentiranno alle imprese di<br />
prosperare. Come ricorda Hamell “siamo passati da un’economia delle mani a un’economia<br />
delle teste”. Allora quasi tutto si dovrà orientare verso queste direzioni: alti stipendi<br />
(come se i dipendenti fossero proprietari dell’impresa), diffusa cultura aziendale, originali<br />
sistemi valutativi e premianti anche perché <strong>la</strong> digitalizzazione ridurrà drasticamente gli oneri<br />
di interazione5 a oltre <strong>la</strong> metà degli attuali costi del personale.<br />
Caro lettore, al termine di questa parte può venir voglia di: a) buttare via tutto quello che hai<br />
fatto e ricominciare a ricostruire tutto ex novo; b) comprare un biglietto aereo e partire per gli<br />
States andando a visitare queste aziende; c) riflettere su quello che hai fatto, come l’hai fatto e<br />
come l’avresti potuto fare se avessi letto il volume un po’ di tempo fa.<br />
La seconda parte, monotematica sul tema “La grande trasformazione”, è impreziosita dal contributo<br />
di Richard S. Tedlow, esperto di business history e docente ad Harvard, che intito<strong>la</strong> il<br />
4 Le imprese del 21° secolo impareranno (anche) a gestire un’e<strong>la</strong>borata rete di rapporti esterni (“enfasi<br />
sulle ‘connessioni’”): ogni ‘cosa’ sarà completamente connessa sia all’interno del<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> impresa che tra<br />
le aziende. Questo sarà l’enorme vantaggio competitivo ottenibile!<br />
5 Gli oneri di interazione corrispondono ai costi che si devono affrontare per fare in modo che persone<br />
e imprese diverse <strong>la</strong>vorino insieme per ideare e vendere prodotti e servizi<br />
IV
suo scritto “Dietro le quinte dell’azienda moderna”. Ci insegna quali sono le cinque caratteristiche<br />
che alimentano il successo di tale impresa:<br />
1. management; <strong>la</strong> sfida consiste nel bi<strong>la</strong>nciare <strong>la</strong> capacità imprenditoriale con <strong>la</strong><br />
finanza e il management che il tempo ha dimostrato essere sempre vincenti,<br />
2. <strong>la</strong>voro; l’azzeramento dei colletti bianchi nel<strong>la</strong> nostra economia ha portato <strong>la</strong><br />
retribuzione e il potere dei “<strong>la</strong>voratori del sapere” (knowledge workers) alle stelle,<br />
3. governo; antitrust, legge contro i monopoli, sussidi pubblici, <strong>la</strong> mano del<br />
governo sarà ancora necessaria e per molte aziende sarà ancora <strong>la</strong> benvenuta,<br />
4. finanza; andamento del titolo azionario, dinamismo delle banche d’affari,<br />
mentalità sempre più diffusa di far nascere imprese dal nul<strong>la</strong>, voglia di<br />
imprenditori e manager a correre rischi, tutto ciò è –a parere di Tedlow- una<br />
forza ciclopica che dovrebbe continuamente alimentare un vantaggio<br />
5.<br />
competitivo per gli USA,<br />
tecnologia; affari e scienze si stanno intrecciando sempre di più, tutto ciò che<br />
velocizza <strong>la</strong> comunicazione o il trasporto cambia il modo in cui le persone fanno<br />
affari, i manager che metteranno a frutto le lezioni del passato e svilupperanno<br />
organizzazioni con una ben definita mission avranno senz’altro <strong>la</strong> meglio.<br />
Si arriva, così, al<strong>la</strong> terza parte che rappresenta in assoluto <strong>la</strong> sezione più corposa del volume.<br />
“La Nuova Leadership” è sezionata in undici saggi, ognuno focalizzato su aspetti che diventano<br />
cruciali e critici. I due messaggi enucleati dal primo saggio possono così sintetizzarsi: l’impresa<br />
dipenderà sempre più dalle capacità specialistiche di una serie di leader (v. antea<br />
“Gli undici manager emergenti”) anche se il CEO avrà sempre l’ultima paro<strong>la</strong> nel decidere; nel<br />
futuro ogni manager di linea dovrà estendere le proprie prerogative di leader su un raggio d’azione<br />
così ampio da essere impensabile al<strong>la</strong> generazione passata.<br />
Nel secondo scritto, Nanette Byrnes ricorda che intorno ad un ipotetico 2020, nell’era<br />
del WEB: a) il “top-dog” (capo) dovrà imparare alcuni nuovi trucchi; b) i tre quarti del suo<br />
stipendio dipenderanno da precisi obiettivi operativi che vengono fissati in base ai risultati di<br />
specifici progetti e ai ritorni globali. Altri tre criteri fondamentali di valutazione del capo<br />
saranno: il ritorno economico sulle partnership realizzate, quanto riesce a trattenere le persone<br />
componenti lo staff chiave, i risultati delle analisi trimestrali sul<strong>la</strong> soddisfazione del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>;<br />
c) le migliori performance sono ottenute sempre più frequentemente da abili comunicatori,<br />
da coloro che trovano compromessi e che padroneggiano il cambiamento.<br />
Per Gail Edmondson, terzo autore di “Guarda il mondo, cancel<strong>la</strong> i suoi confini” di<br />
questa parte, <strong>la</strong> globalizzazione: a) richiede <strong>la</strong> personale attenzione del CEO in quanto è una<br />
delle tendenze più intense dei business odierni; b) può significare che perdere all’estero fa perde-<br />
V
e anche in casa; c) esclude il controllo rigido dei propri prodotti dal<strong>la</strong> sede centrale (come faceva<br />
<strong>la</strong> Coca Co<strong>la</strong> ad At<strong>la</strong>nta); d) ‘obbligherà’ le imprese a spostare le loro operations là ove c’è<br />
movimento (l’esempio Philips è da manuale); e) sta educando sempre più i manager ad essere<br />
in grado di afferrare al volo una grande idea in una parte del loro impero e farvi leva nel<br />
mondo; f) diffonderà <strong>la</strong> c.d. cross-pollination (es. <strong>la</strong> ST Microelectronics ha visto come i suoi<br />
manager sono riusciti ad escogitare in Malesia un modo per ridurre drasticamente il tempo di<br />
assemb<strong>la</strong>ggio di alcuni chip – da cinque giorni a cinque ore - e ora l’azienda ha intenzione di<br />
trasferire <strong>la</strong> medesima tecnica al suo impianto in Marocco).<br />
Da questo radicale ripensamento (di tutto su tutto) non risulta immune neppure una<br />
delle figure più carismatiche del<strong>la</strong> old economy: il direttore finanziario. Marcia Vickers nel<br />
quarto contributo intito<strong>la</strong>to “Basta contabili vecchio stile”, ridipinge il profilo di questo CFO<br />
per il ventunesimo secolo. Il suo must è: fare molto meglio le cose tradizionali e fare in modo<br />
eccellente le nuove cose. Vediamo più in dettaglio perché. Innanzitutto il CFO deve avere conoscenze<br />
manageriali globali, essere un partner strategico, un visionario, un abile comunicatore,<br />
uno che sa stipu<strong>la</strong>re contratti, un buon esperto di finanza, di IT e di gestione del rischio nell’immaginare<br />
tutto ciò che potrebbe andare male e nel trovare strategie per limitare questi pericoli.<br />
Il suo ruolo, quindi, continuerà ad espandersi richiedendo una serie di abilità che vanno<br />
ben oltre quelle che già possiede.<br />
I quattro assi nel<strong>la</strong> sua manica per il ventunesimo secolo sono: i) essere un ‘mago’ nell’analizzare<br />
le tendenze del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> e le quote di mercato e nel negoziare l’acquisto di dozzine d’imprese;<br />
ii) aiutare a costruire nuovi business all’interno agendo come una banca di venture-capital,<br />
creare ed allestire incubatori e banche d’affari virtuali all’interno delle loro stesse imprese,<br />
iii) diventare catalizzatore del cambiamento, contribuendo a rimodel<strong>la</strong>re il modo in cui l’azienda<br />
crea valore. L’ultimo asso è, a nostro parere, il più “pesante”: <strong>la</strong> tecnologia sta sempre<br />
più rivoluzionando <strong>la</strong> gestione del rischio. Abbiamo quindi <strong>la</strong> necessità, sostiene l’autore, di un<br />
CFO che sappia quale tecnologia acquistare, quanto spendere e se aggiornar<strong>la</strong> o abbandonar<strong>la</strong><br />
per sistemi migliori. Ma allora da dove proviene questo CFO super eroe? Proviamo a<br />
costruirgli un curriculum ideale che potrebbe fin da ora completare:<br />
• avere una formazione più ampia di quanto oggi disponibile (marketing, IT,<br />
finanza, accounting, economia),<br />
• aver gestito un business o una divisione di una grande azienda,<br />
• aver <strong>la</strong>vorato a Wall Street, come analista di spicco, aver fatto il banchiere o il<br />
finanziere,<br />
• possedere una visione globale, aver vissuto in varie parti del mondo, avervi<br />
<strong>la</strong>vorato e aver fatto esperienza di culture finanziarie differenti,<br />
• aver energia quasi illimitata.<br />
VI
Passiamo ora al quinto contributo. Diane Brady nel suo “Un dirigente che ha fatto il<br />
suo tempo” canta il de profundis per il COO (direttore operativo). Il COO è una carica<br />
manageriale che nel 2025 è stata ipotizzata cessante ed ha <strong>la</strong>sciato il posto al team management<br />
in quanto i numerosi modelli di business presenti in azienda sono così differenti e complessi<br />
nel loro intreccio che risulta difficile farli confluire tutti nel<strong>la</strong> testa di una so<strong>la</strong> persona.<br />
Cosa ha ucciso – secondo Brady - il COO? E’ stato l’empowerment, cioè l’al<strong>la</strong>rgamento delle<br />
responsabilità, che a fronte di un diffuso decentramento ha decretato l’inutilità di continuare,<br />
come insiste il COO, a fare da soli.<br />
Il successivo contributo, a cura di Andy Reinhardt, rifonda il ruolo del giurassico<br />
responsabile EDP. Vediamo in che modo. Innanzitutto il nuovo direttore del WEB (CWO)<br />
<strong>la</strong>vorerà in stretta col<strong>la</strong>borazione con il CEO per riorganizzare l’azienda in un e-business;<br />
anzi, sarà il sergente di ferro del CEO in quanto realizzerà e gestirà –grazie al<strong>la</strong> tecnologia<br />
Internet- una rete intricata di rapporti di business consentita dal<strong>la</strong> tecnologia delle comunicazioni<br />
(per dir<strong>la</strong> al<strong>la</strong> Gartner Group “gestire l’extra struttura”). Per tali ragioni molte imprese<br />
promuoveranno i manager dell’e<strong>la</strong>borazione dati al<strong>la</strong> mansione più prestigiosa di CIO6 (direttore informatico) responsabile sia di gestire i sistemi informativi che di ideare strategie<br />
informatiche a lungo termine. Le aziende avranno bisogno, allora, di un manager che sappia<br />
sfruttare <strong>la</strong> tecnologia più all’avanguardia per arrivare ai clienti, da una parte, e ai fornitori<br />
dall’altra, attraverso ininterrotte trasmissioni di dati super aggiornati. Così facendo daremo<br />
implicitamente ragione all’ex CIO di Fannie Mae, W.E. Kelvie, che sostiene “l’IT è <strong>la</strong><br />
<strong>la</strong>ma affi<strong>la</strong>ta del business, uno strumento per generare ricavi di vendita.” Ma tutto ciò<br />
non può trascurare che <strong>la</strong> tecnologia e <strong>la</strong> partnership non riescono a <strong>la</strong>vorare bene l’una senza<br />
l’altra così che abbandonandole in mani separate si rischia di non riuscire a sfruttare il potenziale<br />
del<strong>la</strong> rete, di trasformare radicalmente i processi aziendali. Ecco quindi che il ruolo del<br />
capo dei dirigenti informatici è stato elevato a quello di un partner strategico del CEO e del<br />
CFO in quanto, e gli esempi nel testo lo dimostrano, i risultati sono ec<strong>la</strong>tanti: risparmiare più<br />
di 100 milioni di dol<strong>la</strong>ri grazie all’e-commerce; ridurre un contatto-indagine sul<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> dal<br />
costo di 80 dol<strong>la</strong>ri a 50 centesimi; tagliare il costo del<strong>la</strong> vendita di un biglietto aereo a un quarto<br />
se fatto on-line piuttosto che venderlo in un’agenzia di viaggi; ecc..<br />
Il settimo contributo di Neil Gross, dall’accattivante titolo “Mining a Company’s<br />
Mother Lode of Talent”, si concentra sul responsabile del management del<strong>la</strong> conoscenza (CKO),<br />
il quale sostiene che le abilità umane, le competenze e i rapporti re<strong>la</strong>zionali sono le risorse più<br />
preziose di un’impresa. Questo manager ha una forte influenza nell’abbattere le gerarchie, dare<br />
6 Il CIO è il primo passo per arrivare al CWO a condizione che non sia più troppo concentrato verso<br />
l’interno e riesca ad aumentare il suo impegno <strong>la</strong>vorativo verso l’esterno<br />
VII
libero sfogo al sapere e alle abilità ed incana<strong>la</strong>rli in rete o su WEB. Anche secondo IBM le<br />
imprese devono capire al più presto che attività svolge il CKO, pena il loro fallimento: egli<br />
guarda a ciò che le persone sanno o hanno <strong>la</strong> necessità di sapere, a come usano il sapere, a come<br />
lo vendono. Queste persone sono preziose per l’impresa ma sono complicate da gestire, sono delle<br />
aquile ed è noto che “è molto impegnativo far vo<strong>la</strong>re le aquile in formazione” ovvero far <strong>la</strong>vorare<br />
secondo una logica di team degli individui eccezionali in termini di possesso di conoscenza.<br />
Non solo, ma trattenere i migliori e i più bril<strong>la</strong>nti di questi individui è cruciale nell’era dell’economia<br />
del<strong>la</strong> conoscenza. Ecco qualche esempio: quando Cisco System compra un’azienda,<br />
<strong>la</strong> due diligence finanziaria si concentra meno sugli asset e assai più sul capitale umano;<br />
Microsoft si avvale di trecento “esploratori” a tempo pieno per esaminare tutti gli studenti americani<br />
che si specializzano in scienze informatiche, per fissare colloqui a circa 25.000 di loro e<br />
proporre offerte di <strong>la</strong>voro ai top 500.<br />
Concludendo sul punto e semplificando: quando si tratta di mantenere le aquile in azienda si<br />
devono abbattere le gerarchie e pagare dividendi aggiuntivi.<br />
Wendy Zellner presenta un saggio magistrale sulle attese dei consumatori e dei clienti,<br />
tanto da giustificare e richiedere a gran voce nell’organigramma dell’impresa del ventunesimo<br />
secolo l’esistenza di un CCR (direttore dei rapporti con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>). Nel suo “Hey, Are You<br />
Listening To Me?” i mercati non saranno più guidati da ciò che i produttori decidono di preparare<br />
e vendere ma da ciò che i clienti vogliono comprare. Wendy boccia duramente i questionari<br />
sul<strong>la</strong> soddisfazione del cliente, “non bastano più –sostiene- ora stiamo par<strong>la</strong>ndo di feedback<br />
del cliente in tempo reale e on line.” Anzi si devono rego<strong>la</strong>rmente formare dei gruppi consultivi<br />
composti da agenti, importanti clienti aziendali e “frequent fliers” per discutere di<br />
performance e problemi. La sua creatura virtuale, che nel saggio è simboleggiata da una donna<br />
di nome Jane Everyconsumer, ha idee estremamente chiare: “non voglio servizi, messaggi di<br />
marketing, prodotti personalizzati su un non meglio definito segmento di mercato, ma creati<br />
appositamente per me, un mercato fatto da una so<strong>la</strong> persona. Non voglio so<strong>la</strong>mente dei prodotti<br />
personalizzati, voglio del marketing personalizzato; voglio un mondo in cui <strong>la</strong> pubblicità<br />
sia completamente orientata ai miei interessi personali.” Il “Direttore del<strong>la</strong><br />
Personalizzazione” deve esistere in tante aziende: <strong>la</strong> sua qualifica suggerisce che sta cercando<br />
di comprendere i nostri interessi e creare un’esperienza totalmente personalizzata per il cliente<br />
(fondamentale in settori quali: editoria, musica, automobili, moda, arredamento). “Dimmi<br />
cosa vuoi e io te lo porterò”. Questo è ciò che fa fedele il cliente e fa <strong>la</strong> fortuna del nostro direttore<br />
del<strong>la</strong> personalizzazione. Jane conclude dicendo: “dopo che sarete riusciti a fare tutto questo,<br />
voglio unirmi al vostro <strong>la</strong>voro: mi ringrazierete anche per questo, perché sarò io <strong>la</strong> vostra<br />
più potente arma di marketing. Dovrete usare il Marketing Virale7 : dovete, cioè, trovare il<br />
modo di entrare nelle mie conversazioni famigliari, con gli amici e con i conoscenti di <strong>la</strong>voro.<br />
VIII
Sempre al tema di marketing e vendite è dedicato il nono saggio di questa parte a cura<br />
di Adrian J. Slywotzky. L’enfasi viene posta sulle “Choiceboards” ovvero le tipiche strategie<br />
commerciali a combinazioni selezionate dove il “ciclo commerciale” è invertito: prima, nel business<br />
tradizionale, si produceva e si aveva <strong>la</strong> speranza di vendere, adesso nel nuovo modello di<br />
business prima vendo e poi produco. Esempio tipico è il configuratore on line di DELL per<br />
l’acquisto di un PC. I clienti sono felici; il fornitore è felice: sei giorni è <strong>la</strong> disponibilità massima<br />
dei materiali ordinabili. Altri esempi o settori di applicazione si possono trovare nel<strong>la</strong><br />
finanza (private banking), in Barbie di Mattel, nel marketp<strong>la</strong>ce di Cisco S., nell’arredamento<br />
e nelle produzioni di porte. Ulteriori esempi di future applicazioni delle combinazioni selezionate<br />
si trovano nel<strong>la</strong> moda e nell’edilizia residenziale.<br />
Il penultimo saggio riprende e puntualizza le skill del futuro. Ancora Diane Brady si<br />
presenta al lettore con il mix ideale dei futuri leader aziendali: avere lo charme di una debuttante,<br />
<strong>la</strong> flessibilità di una ginnasta, l’agilità di una pantera, par<strong>la</strong>re correntemente qualche<br />
lingua straniera, avere una approfondita comprensione (non conoscenza!) delle tecnologie. Non<br />
da ultimo occorre ricordare anche le qualità di base da possedere nell’ “Era dell’Informatica”:<br />
conoscenza rispettosa delle tradizioni straniere, <strong>la</strong>voro in team, intelligenza, passione, abilità<br />
nel motivare gli altri, senso dell’umorismo, spontaneità, genuino interesse per i bisogni intangibili<br />
dei dipendenti, saper prendere decisioni in un ambiente ostile, abilità di ascolto. E, per<br />
finire, un monito all’arcigno controller di ogni società: “piuttosto che tirare le redini del controllo,<br />
gli abili allenteranno invece <strong>la</strong> presa, per creare organizzazioni più reattive.”<br />
Quasi al termine di questa corposa sezione su “La <strong>nuova</strong> Leadership” non poteva<br />
mancare <strong>la</strong> parte sulle qualifiche aziendali. Michelle Conlin ci ricorda come le persone desidereranno<br />
avere sempre più un senso di individualità. Così si possono intravvedere quattro principali<br />
cambiamenti nel futuro: più persone avranno due qualifiche, una interna connessa al<br />
ruolo ed una esterna orientata al cliente; le qualifiche descriveranno <strong>la</strong> funzione piuttosto che il<br />
livello aziendale; le persone sceglieranno le proprie qualifiche piuttosto che riceverle durante<br />
una formale assegnazione; le qualifiche rifletteranno <strong>la</strong> forma mentis aziendale piuttosto che<br />
<strong>la</strong> carica effettivamente ricoperta.<br />
La quarta parte è dedicata all’aspetto dell’ufficio di ‘domani’. Non poteva, infatti, mancare <strong>la</strong><br />
visione architettonica di un mondo <strong>la</strong>vorativo pazzerello. I quattro contributi sono tutti a cura<br />
di Bruce Nussbaum. Quali i ‘pi<strong>la</strong>stri’ di questa <strong>nuova</strong> visione? Se partiamo dall’assunto (noto<br />
a tutti?) che l’informazione sta sostituendo i beni fisici come valuta di scambio, allora non è<br />
7 Il marketing virale è il “vecchio” passaparo<strong>la</strong>, diffuso velocemente per mezzo del<strong>la</strong> Rete<br />
IX
difficile comprendere perché l’azienda si stia ca<strong>la</strong>ndo in un universo orizzontale8 . Affermato in<br />
altri termini: in una economia post industriale e fondata sull’innovazione, tutto ciò che è verticale<br />
diventa immediatamente orizzontale. Due famosi studi professionali di architetti<br />
(Thompson & Rose di Cambridge nel Massachussets e Asymptote di New York) hanno provato<br />
ad immaginare l’azienda del ventunesimo secolo. Il primo crede che sarà l’umanesimo e non <strong>la</strong><br />
tecnologia a generare le idee e le innovazioni necessarie al successo aziendale; il secondo ritiene<br />
che i manager vivranno in aria e i quartier generali aziendali saranno terminal aeroportuali.<br />
Le aziende del futuro collocheranno le loro sedi in aeroporto dove ci sarà tutto quanto serve al<br />
business e al<strong>la</strong> persona; non ci sarà interruzione tra l’air terminal (rigorosamente personalizzato<br />
a livello aziendale) e l’aeromobile. Le aziende cominceranno a comprare o costruire i propri<br />
aeroporti, quelli esistenti potrebbero diventare tutti privati ed operare come marchi aziendali.<br />
Gli standard saranno così simili che <strong>la</strong> cultura nei business globali sarà veramente omogenea,<br />
risulterà identica in ogni aeroporto. Ma gli uffici che stimo<strong>la</strong>no <strong>la</strong> creatività, per utilizzare<br />
lo stesso titolo di uno dei quattro saggi, non avranno più nul<strong>la</strong> di “vecchio”? Gli edifici<br />
aziendali e più in generale i luoghi di <strong>la</strong>voro saranno ancora per un bel po’ progettati come<br />
antidoti al<strong>la</strong> pervasiva tecnologia digitale. Quando <strong>la</strong> tecnologia rende virtuale qualsiasi<br />
azienda, si devono ri-creare angoli del “vecchio” mondo in quanto risultano insopprimibili tre<br />
bisogni distinti: socializzazione (incontrarsi, chiacchierare), solitudine (riflettere, meditare),<br />
fisicità estetica (giardini, colori, forme).<br />
Eccoci sul finire di questa artico<strong>la</strong>ta introduzione. I successivi nove scritti, che danno corpo al<strong>la</strong><br />
quinta parte del volume, colgono e/o sviluppano alcuni degli aspetti più caratterizzanti del<strong>la</strong><br />
sezione intito<strong>la</strong>ta “L’Ecosistema Aziendale”. La “teoria” sostenuta da Anthony Bianco nel saggio<br />
d’apertura è che le imprese si occuperanno sempre più di attività pubbliche e sociali. Questa<br />
previsione permea un po’ tutta questa parte. Iniziamo un po’ da lontano.<br />
Michelle Conlin sottolinea, con partico<strong>la</strong>re sagacia, che stiamo entrando in una<br />
“Economia del Sapere” da un <strong>la</strong>to e verso <strong>la</strong> connettività globale dall’altro <strong>la</strong>to; quindi il potere<br />
sta spostandosi verso le persone qualificate. Pressoché ogni dipendente, meglio ex dipendente,<br />
diventa imprenditore di se stesso ovvero un agente indipendente che quotidianamente negozia<br />
(come al Nasdaq o a Wall Street di bene amata memoria) il suo compenso e il mix delle sue attività<br />
per il prossimo futuro che ormai è fatto di giorni e non di mesi, men che meno di anni! Non<br />
sarà più “disgustosa” l’affermazione ‘faccio il mercenario’. Si <strong>la</strong>vora per progetti e per obiet-<br />
8 E’ bene ricordare che nel testo un saggio, dal titolo “Nei loro sogni più pazzi”, è interamente dedicato<br />
a come erano costruite le sedi aziendali attraverso una carrel<strong>la</strong>ta storico-architettonica negli anni dal 1926<br />
al 1957<br />
X
tivi. Svolto un buon <strong>la</strong>voro e portato a termine un grosso progetto, sarà possibile trascorrere<br />
un mese in riva al mare, sdraiati sul<strong>la</strong> sabbia. Certamente così facendo si avranno non pochi<br />
(ineliminabili) aspetti negativi: diffusa legge “del<strong>la</strong> giung<strong>la</strong>”, stress a go-go, assistenza sanitaria<br />
e pensionistica costosa. Apparentemente alcune imprese pensano di tornare indietro, al ventesimo<br />
secolo, e re-introdurre le (tanto denigrate) carriere professionali e le gerarchie, ad esempio<br />
Sun Microsystems del<strong>la</strong> Silicon Valley. Però con una ‘picco<strong>la</strong>’ differenza rispetto al passato:<br />
le carriere consisteranno in una serie di progetti svolti in sequenza piuttosto che in una statica<br />
mansione. Una cosa è certa: non ci sarà più un ritorno ai “bozzoli aziendali” del secolo<br />
appena concluso, cioè quelle occupazioni che ci si portava “dal<strong>la</strong> cul<strong>la</strong> al<strong>la</strong> bara”.<br />
Ma allora: il “colletto bianco” cosa deve fare per sopravvivere, magari con successo,<br />
nel ventunesimo secolo? Tom Peters, che non ha bisogno di presentazioni, enuncia sei punti che<br />
metteranno in grado questo quadro aziendale di non essere troppo “giurassico”: “padronanza”,<br />
essere cioè competente in qualche disciplina che il mondo considera pregiata; “chi conosci?”,<br />
avere un indirizzario ben mirato e selezionato di colleghi cui si può far ricorso per incoraggiamenti<br />
in progetti attuali o futuri; “istinto imprenditoriale”, impegnarsi – cioè - nel<br />
portare a termine i progetti affidati come se stesse gestendo i propri affari in cui predomina una<br />
continua necessità e ricerca di adattamento; “amore per <strong>la</strong> tecnologia”, nel senso che si deve<br />
comprender<strong>la</strong> e non basta farvi fronte; “marketing”, si deve far arrivare <strong>la</strong> propria storia<br />
nell’etere per mezzo di un sito WEB personale o raccontare il proprio progetto in una trasmissione<br />
commerciale; “passione per il rinnovamento”, ci si deve rinnovare anche se al<br />
momento si è dannatamente felici!<br />
Non è tutto oro ciò che luccica, il sapiente detto popo<strong>la</strong>re sembra ben applicato ad un<br />
fenomeno che, a cavallo tra il ventesimo e ventunesimo secolo, è apparso trasmodante: l’utilizzo<br />
dell’outsourcing. Pete Engardio ne esamina a fondo i punti di forza e di debolezza. I grandi<br />
outsourcer nel ventunesimo secolo dispongono ormai di interi e numerosi campus industriali,<br />
come nel caso del<strong>la</strong> messicana Flextronics, e si stanno trasformando in enormi multinazionali.<br />
Infatti, le imprese che ricorrono a tale soluzione stanno cedendo “fette“ del<strong>la</strong> catena del<br />
valore che una volta facevano parte del tesoro attentamente sorvegliato: servizi post-vendita,<br />
co-progettazione di nuovi prodotti, know how intellettuale, ecc.. Questi colossi, una volta considerati<br />
outsourcer, stanno crescendo a dismisura ed assomigliando geneticamente sempre più a<br />
dei prototipi di una <strong>nuova</strong> razza di multinazionali che riescono, per certuni inspiegabilmente,<br />
a raccogliere le macerie abbandonate dalle imprese del<strong>la</strong> old economy ed assemb<strong>la</strong>rle con tale<br />
originalità in nuove versioni di imperi integrati verticalmente. Attenzione però! Quando i produttori<br />
a contratto entreranno nel<strong>la</strong> progettazione faranno capolino domande insidiose: come<br />
fa un cliente ad essere sicuro che <strong>la</strong> propria idea innovativa non finirà nel prodotto di un concorrente?<br />
Che cosa impedisce ad un fornitore di diventare un concorrente diretto?<br />
XI
Il quinto saggio, dei nove appartenenti a questa penultima sezione del libro, sembra<br />
dare le “giuste dritte” alle imprese che devono fare i conti con <strong>la</strong> decisione di esternalizzare,<br />
dare in outsourcing oppure fare tutto in casa integrandosi opportunamente con altri produttori<br />
ex outsourcer. La risposta del collega di Harvard, C<strong>la</strong>yton M. Christensen, viene svolta utilizzando<br />
efficacemente <strong>la</strong> metafora del pendolo. Se i bisogni del cliente cambiano in misura<br />
sostanziale, allora è meglio integrarsi, soprattutto quando <strong>la</strong> tecnologia necessaria ad ottenere<br />
prodotti soddisfacenti non è al momento disponibile sul mercato o non offre standard accettabili<br />
tra queste nuove possibilità e le interfacce preesistenti. Dunque <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> d’oro di Christensen<br />
è chiara ed imp<strong>la</strong>cabile: quando <strong>la</strong> prestazione di un prodotto o il risultato di un servizio risulta<br />
eccellente (e quindi si competerà su velocità, flessibilità, costi) allora le imprese meno integrate,<br />
e quindi più virtuali di altre, avranno il sopravvento, ma quando <strong>la</strong> performance del<br />
prodotto o del servizio non sarà ancora in grado di soddisfare i bisogni del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> allora<br />
saranno le aziende integrate, cioè quelle assai poco virtuali, ad avere un vantaggio, sempre,<br />
anche nel ventunesimo secolo.<br />
Prima di passare all’impegno delle aziende nel sociale, il saggio a due mani di mark<br />
Clifford e Manjeet Kripa<strong>la</strong>ni cerca di dare una soluzione di tendenza ad uno dei problemi geograficamente<br />
più “scomodi” del ventunesimo secolo: <strong>la</strong> delocalizzazione del <strong>la</strong>voro di “routine”<br />
svolta dai colletti bianchi. Vediamo di cosa si tratta.<br />
Da quando le funzioni del business convergono sul WEB e i tecnici adottano standard simili<br />
in tutto il mondo si sta osservando un enorme spostamento nel pianeta di ricerca continua di<br />
impiegati a “buon prezzo” e buoni conoscitori del<strong>la</strong> lingua inglese. Prima l’Ir<strong>la</strong>nda, ora<br />
l’India stanno diventando (o sono diventati) i serbatoi mondiali dei colletti bianchi. Lavorare<br />
“gomito a gomito” anche se distanti oltre 10.000 chilometri, non costituisce più un ossimoro.<br />
Anche le Isole Filippine stanno attivamente promuovendo <strong>la</strong> loro forza <strong>la</strong>voro più qualificata.<br />
Ogni anno le Università locali <strong>la</strong>ureano 70.000 ingegneri e 100.000 informatici. Se poi si<br />
aggiunge che lo stipendio di un consulente di management filippino costa un quarto rispetto ad<br />
un suo collega statunitense a parità di qualità, è presto fatto il conto, e <strong>la</strong> minaccia per alcune<br />
affol<strong>la</strong>te Nazioni è più che concreta, è certa. Ecco perché gli impiegati “normali” degli States o<br />
europei saranno spinti a riqualificarsi per trovare nuove abilità da offrire ai propri datori di<br />
<strong>la</strong>voro. Questa del ventunesimo secolo è, infatti, un’economia che si fonda sempre più sul sapere.<br />
Ciò vale in primis per i <strong>la</strong>vori cosidetti di supporto mentre il personale di base, quello su<br />
cui fondare il core business, è ancora autoctono. Ma non per molto. Alcune aziende statunitensi,<br />
ad esempio, stanno andando anche oltre l’outsourcing di supporto. Stanno cioè affidando<br />
sempre più <strong>la</strong>voro ad imprese indiane che dimostrano concretamente di saper salire velocemente<br />
<strong>la</strong> “sca<strong>la</strong> del valore” sviluppando servizi, know how, performance del tutto analoghe a quelle<br />
statunitensi ma ad un costo inferiore del 60%.<br />
XII
Tutto ciò richiede grossi sforzi governativi per investimenti in infrastrutture. Nel luglio del<br />
2000 a Madras, nel sud di Tamil Nadu, è stato inaugurato uno splendido ed innovativo parco<br />
tecnologico da 85 milioni di dol<strong>la</strong>ri. Lo stato indiano spende annualmente 10 milioni di dol<strong>la</strong>ri<br />
per instal<strong>la</strong>re PC ed insegnare discipline informatiche. Conclusione pratica: le imprese<br />
dovranno addestrare manager cosmopoliti, che si sentano a casa sia a Madras che a<br />
Manhattan!<br />
Dicevamo dell’impegno sociale delle imprese. Certo, nel ventunesimo secolo <strong>la</strong> presenza<br />
dell’impresa nel sociale sarà sempre più massiccia sia per necessità che per tornaconto. I confini<br />
che tradizionalmente consideravamo i domini aziendali e sociali si stanno sempre più sfocando.<br />
Lo Stato dimostra <strong>la</strong> sua incapacità nel fornire adeguati servizi di base, numerosi gruppi<br />
pubblici e non pochi opinion leader impegnati nel non profit fanno sempre più affidamento<br />
sulle aziende affinché devolvano denaro e competenze a problematiche sociali. Nel ventunesimo<br />
secolo <strong>la</strong> proliferazione di programmi di volontariato si accentuerà ed esploderà in quanto “il<br />
volontariato ti dà un senso di orgoglio e ti rende fiero; è importante per me che l’azienda<br />
restituisca qualcosa al<strong>la</strong> comunità”.<br />
Si osserva che un numero sempre crescente di imprese devolve alcuni punti percentuali (dall’1%<br />
al 3%) del reddito ante imposte per sviluppare attività dedicate ai servizi sociali: dal tutoring<br />
per i dipendenti alle riparazioni degli edifici sco<strong>la</strong>stici, dall’educazione scientifica nelle scuole<br />
al finanziamento di centri per <strong>la</strong> salute infantile. Ma questa cultura dell’impegno nel “sociale<br />
aziendale” è priva di tranelli per il business? Assolutamente no, sostiene Amy Borrus autore di<br />
questo settimo saggio, i tranelli più pericolosi sono i seguenti: a) dare per scontato tale impegno<br />
qualora le crescenti donazioni abbracciassero sempre più cause a sfondo sociale; b) disimpegnarsi<br />
con difficoltà: i consumatori punirebbero le imprese che venissero percepite come socialmente<br />
irresponsabili, ad es. Nike e il <strong>la</strong>voro minorile; c) usurpare ruoli da sempre riservati<br />
all’intervento statale, capire quindi il limite da non oltrepassare prima che <strong>la</strong> gente dica di<br />
averne abbastanza.<br />
Nel<strong>la</strong> sezione “L’Ecosistema aziendale” non poteva mancare un contributo sul<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>.<br />
William C. Symonds si è concentrato su quel<strong>la</strong> secondaria e il titolo del suo saggio (“High<br />
School Will Never Be The Same”) già fa capire cosa “bolle in pento<strong>la</strong>”. Quasi tutto sarà diverso.<br />
Cambierà <strong>la</strong> struttura fisica, ogni studente disporrà di una postazione di <strong>la</strong>voro dedicata.<br />
L’orario verrà diversamente strutturato. Durante il terzo anno passeranno molto del loro<br />
tempo fuori dalle mura sco<strong>la</strong>stiche, in stage, apprendendo l’alfabeto del <strong>la</strong>voro applicato in<br />
un’impresa ad alta tecnologia. I driver saranno i tre seguenti: i) enfasi sul<strong>la</strong> tecnologia, ii)<br />
<strong>la</strong>vori svolti in corsi molto personalizzati, iii) privilegio del<strong>la</strong> profondità a scapito dell’ampiezza<br />
del sapere. I docenti e i business leader ritengono che <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria debba essere<br />
radicalmente ri-organizzata per preparare gli studenti al<strong>la</strong> new economy, in cui da un <strong>la</strong>to le<br />
XIII
idee saranno <strong>la</strong> valuta di scambio e dall’altro <strong>la</strong> tecnologia sarà fondamentale nello svolgimento<br />
di quasi tutti i compiti e le mansioni.<br />
Ma allora, quali le principali linee di “riforma” per <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria? Otto raccomandazioni,<br />
secondo Symonds, devono accompagnare tale impegnativo progetto di rifondazione:<br />
1. gli studenti dovranno affrontare corsi molto ampi ma superficiali,<br />
2.<br />
abbandonando le lezioni da 50’ a favore di un minor numero di corsi che però<br />
siano di più lunga durata;<br />
nel mercato del <strong>la</strong>voro di oggi (ventunesimo secolo) si deve minimizzare<br />
l’abbandono di studenti lungo <strong>la</strong> strada dell’apprendimento sco<strong>la</strong>stico;<br />
3. occorre un percorso di studi che impieghi Internet e <strong>la</strong> tecnologia per abituare i<br />
ragazzi a convivere in continuazione con le sfide intellettuali che affronteranno<br />
dopo il diploma;<br />
4. dedicare molto più tempo a progetti di approfondimento;<br />
5. consentire agli studenti di affrontare i problemi in gruppo;<br />
6. disporre di scuole più piccole e più reattive ai bisogni individuali;<br />
7. migliorare il sostegno offerto nel passaggio al<strong>la</strong> vita adulta e <strong>la</strong>vorativa:<br />
8. ripensare radicalmente all’artico<strong>la</strong>zione dell’ultimo o degli ultimi due anni del<br />
diploma.<br />
Nelle vecchie scuole di oltre 1000 studenti, <strong>la</strong> mano dell’architetto dovrebbe essere così abile da<br />
ristrutturarle in “distretti” sco<strong>la</strong>stici, quasi una scuo<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, divisibile cioè in famiglie<br />
da circa 100 allievi ognuna. Il corpus studentesco così contenuto verrebbe meglio seguito, i<br />
docenti riuscirebbero a conoscere a fondo ciascun allievo e a meglio apprezzare e orientare le<br />
sue inclinazioni verso una partico<strong>la</strong>re tipologia professionale. In futuro i criteri sempre più<br />
diffusi con cui le scuole secondarie raggrupperanno gli studenti saranno i loro interessi e le loro<br />
abilità piuttosto che <strong>la</strong> loro età. Le lezioni dureranno dalle tre alle quattro ore, permettendo ai<br />
discenti di dedicare del tempo in modo partico<strong>la</strong>re a progetti approfonditi, orientati a promuovere<br />
un apprendimento duraturo. Gli studenti dovranno trascorrere mezza giornata in<br />
una lezione che “misceli” inglese, studi sociali, studi ambientali. Questo riflette meglio il mondo<br />
in cui entreranno. Tutto ciò insegnerà loro a fare connessioni tra discipline differenti e a <strong>la</strong>vorare<br />
in team. L’ultimo anno dovrebbe essere progettato in modo che lo studente trascorra più<br />
tempo all’esterno, fuori dal campus del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria, <strong>la</strong>vorando con gli adulti in tirocini<br />
meticolosamente strutturati. Frequentare le lezioni diventerà meno importante che superare<br />
le prove progettate per misurare le competenze di base. Con il proliferare dei device informatici<br />
ogni studente avrà accesso ad Internet, dovunque e sempre. Ciò porterà ad un’esplosione<br />
dell’apprendimento a distanza, offrire agli studenti qualsiasi lezione richiedano, dal cinese<br />
XIV
al<strong>la</strong> fisica avanzata, dal<strong>la</strong> geografia al<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> musica.<br />
Vi è dunque <strong>la</strong> consapevolezza che l’America non può permettersi più il lusso di preservare<br />
un sistema di apprendimento progettato su un mondo ormai scomparso!<br />
L’ultimo saggio, ancora a due mani e curato da Howard Gleckman e Dan Carney, è<br />
stimo<strong>la</strong>nte ma assai fantastico e sufficientemente difficile da assimi<strong>la</strong>re e valutare criticamente<br />
per un neoeuropeo, dato il suo “respiro assolutamente americano”. Vediamo di stemperarlo<br />
almeno in questa sede. Osserviamo che <strong>la</strong> standardizzazione delle tecnologie è stata veramente<br />
<strong>la</strong> forza che ha sospinto l’industria tecnologica. Ora sarà anche <strong>la</strong> forza che sospingerà le<br />
amministrazioni statali ad armonizzare le rego<strong>la</strong>mentazioni commerciali spingendo i vari<br />
stati del pianeta a diventare sempre più globali. Non ci sarà un governo globale ma ci sarà una<br />
cooperazione globale. Lo Stato (centrale) del prossimo futuro dovrebbe avere un aspetto differente<br />
dall’attuale: emergeranno nuovi ibridi, entità organizzative che saranno parzialmente<br />
pubbliche e in parte private, non di rado prive di una sede fissa, il municipio sarà Internet stesso.<br />
Ci troviamo, allora, di fronte non già ad una minore governabilità bensì ad una differente<br />
modalità di governabilità.<br />
Tre modelli probabili per queste nuove forme di governo si affacciano al balcone del ventunesimo<br />
secolo, ognuno dei quali avrà successo ma in differenti circostanze:<br />
1. “Governo spa”, similmente a ICANN (Internet Corporation for Assigned<br />
Names and Numbers), avremo bisogno di un organismo che si occupi del<strong>la</strong><br />
governabilità di Internet, superando l’attuale limite di non avere potere di<br />
natura pubblica per far rispettare le sue regole;<br />
2. “Quasi governo”, sull’esempio del GBDEL (Global Business Dialogue on<br />
Electronic Commerce) saranno necessarie istituzioni (private) che stimolino gli<br />
interlocutori mondiali (come ad esempio il G8) a rego<strong>la</strong>mentare alcuni grandi<br />
temi tra i quali ricordiamo - ad esempio - l’introduzione di regole standard per<br />
<strong>la</strong> (revisione del<strong>la</strong>) legge antimonopolio, il superamento del<strong>la</strong> forbice digitale<br />
ovvero il divario economico causato dal<strong>la</strong> tecnologia;<br />
3. “Non governo”, il modello più anarchico (denominato Marketp<strong>la</strong>ce) dove le<br />
imprese sono autonome nello sviluppare pratiche standard che poi diventano<br />
regole generalmente accettate senza <strong>la</strong> necessità di insediare commissioni,<br />
presentare re<strong>la</strong>zioni sullo stato di avanzamento o svolgere trattative politiche.<br />
Siamo al termine di questa forte ed entusiasmante passeggiata nel tempo. L’ultima sezione,<br />
<strong>la</strong> sesta, non a caso s’intito<strong>la</strong> “Back To The Future”. Tre contributi concludono il volume in<br />
presentazione: il primo a cura di Anthony Bianco, appare molto discorsivo e giornalistico. Con<br />
non lieve fatica siamo riusciti ad enucleare un paio di idee che riteniamo interessanti per il let-<br />
XV
tore. La prima: ci saranno gravami sociali per l’azienda del ventunesimo secolo? Quanto l’impresa<br />
sarà occupata nel raggiungere obiettivi sociali? La seconda idea è sul futuro dell’impresa<br />
americana. L’autore ricorda che tale azienda è stata, più di quel<strong>la</strong> europea e di quel<strong>la</strong> asiatica,<br />
in costante dialettica conflittuale con il potere statale centrale. Con alti e bassi continuerà<br />
a sopravvivere grazie al<strong>la</strong> propria illimitata capacità di adattamento.<br />
Il penultimo dei trenta saggi è magistralmente divertente. James Collins impiegò dieci<br />
anni di rigorosa ricerca per individuare “ciò che contribuisce a fare grande e durevole un’azienda”<br />
allorquando un manager Internet alzò <strong>la</strong> mano e domandò: “come reagisci all’idea<br />
che nul<strong>la</strong> del<strong>la</strong> tua ricerca si applica al<strong>la</strong> new economy?” Viene allora da domandarsi: non<br />
si deve più apprendere dal passato? buttiamo via per sempre i “principi senza tempo?” E’ il<br />
caso di ricordare che due ingegneri americani (Bill Hewlett e David Packard) hanno <strong>la</strong>sciato<br />
(1937) dei principi di management immutabili nel tempo, che ben si applicano anche nell’era<br />
di Internet:<br />
1. bisogna “riunire le persone giuste sul pullman”,<br />
2. è sempre necessario <strong>la</strong>vorare insieme “per creare un’organizzazione che condivi<br />
da i medesimi valori e gli stessi standard”,<br />
3. “una grande azienda genera sempre più opportunità di quelle che può gestire”,<br />
4. “<strong>la</strong> crescita di una grande azienda viene limitata so<strong>la</strong>mente dal<strong>la</strong> capacità di<br />
ottenere un sufficiente numero di persone giuste”;<br />
5. “lo sviluppo dei ricavi non può eccedere quello delle persone che possono gestire<br />
e sostenere tale crescita”,<br />
6. “quando sai di dover attuare un cambiamento organizzativo non commettere<br />
l’errore di aspettare un momento migliore, agisci”.<br />
L’ultimo saggio è un virtuale match di boxe tra CISCO e INTEL su come sarà l’era<br />
digitale. I due attuali CEO si sfidano lungo diciassette riprese, pardon, affermazioni; dieci a<br />
favore di CISCO e sette a favore di INTEL.<br />
John T. Chambers - attuale CEO di CISCO- sostiene:<br />
1. i cambiamenti che prima sarebbero avvenuti in un decennio, possono avvenire<br />
in uno o due anni,<br />
2. quali gli ingredienti chiave di un’azienda di successo? Velocità, talento e<br />
marchio. Aggiungerei una cultura che prospera nel cambiamento,<br />
3. tra dieci anni come sarà l’azienda? Null’altro che e-companies; avere – poi -<br />
sempre il polso del cliente in quanto le sue priorità cambieranno molto<br />
rapidamente; ciò per cui sarà disposto a pagare un prezzo aggiuntivo si<br />
manifesterà in modo così veloce da obbligarci ad un aggiornamento continuo e<br />
saranno guai seri per chi si comporterà diversamente,<br />
XVI
4. ogni cosa diventerà sempre più economica e in questa situazione il consumatore vince<br />
al<strong>la</strong> grande,<br />
5. <strong>la</strong> vera competizione globale non è ancora iniziata, non l’abbiamo ancora vista, ma<br />
quando avverrà, sarà tremenda,<br />
6. <strong>la</strong> percentuale di capitale speso per <strong>la</strong> tecnologia è passato da meno del 10%<br />
negli anni Sessanta a circa il 60% di oggi,<br />
7. i processi decisionali scenderanno sempre più verso il basso, saranno più<br />
numerosi e più veloci,<br />
8. sempre più sarà necessario reclutare i migliori, responsabilizzandoli in<br />
continuazione,<br />
9. per tenere questi talenti aziendali vicino, occorre fare so<strong>la</strong>mente tre cose: i)<br />
l’azienda deve essere un bel posto per <strong>la</strong>vorare; ii) creare dei leader che godano<br />
del<strong>la</strong> stima del loro staff; iii) <strong>la</strong>vorare per uno scopo molto elevato: cambiare il<br />
modo in cui il pianeta agisce, <strong>la</strong>vora, gioca;<br />
10. mettere in pratica le proprie idee.<br />
Per INTEL, Andrew S. Grove (l’attuale Presidente) si interroga e afferma:<br />
1. imponenti cambiamenti? C’è un detto da noi: “ogni generazione pensa di avere<br />
scoperto il sesso; e ti chiedi come siamo potuti arrivare a questo punto<br />
nell’umanità”,<br />
2. grandi trasformazioni? Sono cambiamenti graduali; non penso che stiamo<br />
assistendo ad una transizione di fase, come del ghiaccio che si trasforma in<br />
acqua,<br />
3. <strong>la</strong> trasformazione dell’economia globale? E’ significativa ma in continua<br />
evoluzione,<br />
4. <strong>la</strong> velocità? Ha i suoi limiti! I cervelli non <strong>la</strong>vorano più velocemente. Lo<br />
scambio di idee non si velocizza più di quel tanto,<br />
5. gli sviluppi tecnologici non hanno sradicato povertà e ma<strong>la</strong>ttie,<br />
6. non è bene assistere passivamente al<strong>la</strong> trasformazione fondamentale di oggi: da<br />
produrre beni a fornire informazioni e servizi. Abbiamo scuole senza<br />
insegnanti, dipartimenti di polizia senza poliziotti, ma tutti vogliono emu<strong>la</strong>re<br />
<strong>la</strong> Silicon Valley, trasformeranno il mondo in numerose isole, tutte con i<br />
medesimi problemi,<br />
7. l’outsourcing? Questa ‘virtualizzazione’ riduce i vantaggi competitivi e porta<br />
al<strong>la</strong> rapida e diffusa produzione (di base) di tutto,<br />
8. <strong>la</strong> parte sinistra del mio cervello si dedica al<strong>la</strong> tecnologia, ed è molto eccitata.<br />
XVII
La parte destra è un emisfero da manager. E’ vero che ci sono stati<br />
cambiamenti numerosi: <strong>la</strong> parte sinistra mi dice che sono galoppanti, quello<br />
destro che –nel modo in cui gestiamo le organizzazioni- ci sono stati so<strong>la</strong>mente<br />
mutamenti lenti e graduali,<br />
9. sono sopravvissuto a quarant’anni di management e in questi quarant’anni le<br />
persone non sono cambiate, sono quindi un po’ scettico.<br />
Giunti al termine di questa introduzione non possiamo esimerci dal fornire succintamente alcuni<br />
tra i più innovativi “punti cardinali” verso cui l’impresa del ventunesimo secolo sta, più<br />
o meno consapevolmente, dirigendosi: cambieranno le professioni, nel senso che a quelle tradizionali,<br />
prima si affiancheranno dei nuovi mestieri e poi (forse) gradualmente tali professioni<br />
verranno soppiantate; ci vorrà “più testa”, ovvero il <strong>la</strong>voro - qualunque esso sia e chiunque lo<br />
svolga - richiederà più cervello di oggi per raggiungere risultati e conseguire prestazioni di livello;<br />
occorrerà “far bal<strong>la</strong>re l’elefante”, nel senso che le massicce ed opulente organizzazioni di oggi<br />
dovranno dotarsi di una agilità nel decidere, nel realizzare il <strong>la</strong>voro, nel motivare e divertire<br />
le persone occupate presso di loro, nel localizzare sul pianeta fabbriche, centri amministrativi<br />
e di e<strong>la</strong>borazione dati, ecc. in numero e qualità assai maggiori di quelle odierne; infine, si dovrà<br />
possedere “l’arte persiana” nel tessere alleanze, partnership, consorzi, gruppi, re<strong>la</strong>zioni, ecc.<br />
mantenendo costantemente vivo e stimo<strong>la</strong>nte il rapporto. Il tutto con un occhio sempre più<br />
rivolto al<strong>la</strong> qualità del “profit” piuttosto che al<strong>la</strong> sua dimensione assoluta.<br />
Così come non possiamo esimerci dal ringraziare chi veramente ci è stato vicino con<br />
discrezione, passione, disponibilità ed elevata professionalità in questa non lieve opera di traduzione,<br />
revisione e adattamento: Laura Lavezzari, insostituibile braccio destro in qualità di<br />
responsabile organizzativa del<strong>la</strong> segreteria ASAM; Roberta Baldi, artefice e coordinatrice del<strong>la</strong><br />
messa in italiano di questi trenta contributi originali; Diego Clerici, l’artigiano che ha realizzato<br />
questo piccolo grande “gioiello” editoriale. Come sempre le possibili colpe e i probabili<br />
errori sono a carico del direttore scientifico ASAM, che si scusa anticipatamente con i lettori,<br />
invitandoli al<strong>la</strong> massima benevolenza e tolleranza. Nessuno è perfetto!<br />
(*) direttore scientifico e segretario permanente di ASAM; professore ordinario di programmazione<br />
e controllo presso l’Università Cattolica del “Sacro Cuore” di Mi<strong>la</strong>no dove insegna<br />
strategia e politica aziendale<br />
XVIII
L’ECONOMIA<br />
CREATIVA<br />
di Peter Coy<br />
Quali imprese prospereranno<br />
negli anni a venire? Quelle che<br />
apprezzano le idee più di ogni<br />
altra cosa.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
Adam Smith, il capitalista più temibile, non<br />
amava le aziende: nel 1776 scrisse in The<br />
Wealth of Nations che esse generano<br />
“negligenza e profusione”e che “raramente<br />
falliscono nel fare più male che bene”.<br />
Ai suoi tempi, le autorità governative<br />
distribuivano raramente e a malincuore<br />
statuti aziendali ma, un secolo più tardi,<br />
quando il grado d’influenza delle imprese<br />
crebbe necessariamente, le aziende<br />
divennero protagoniste.Costruirono ferrovie,<br />
acciaierie, raffinerie e altri business di<br />
dimensioni ancora mai viste, giocando un<br />
ruolo indispensabile in ciò che J. Bradford<br />
DeLong, economista del<strong>la</strong> University of<br />
California a Berkley,chiama il “fatto centrale”<br />
nel<strong>la</strong> storia economica del ventesimo<br />
secolo: il maggiore aumento di benessere<br />
materiale mai avvenuto.<br />
1<br />
.
.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
Oggi l’Economia Industriale sta cedendo il passo<br />
all’Economia Creativa e le aziende sono ad un<br />
altro bivio.Le caratteristiche che le resero ideali per<br />
il ventesimo secolo le potrebbero paralizzare nel<br />
ventunesimo, quindi dovranno cambiare<br />
drasticamente.La selezione darwiniana applicata<br />
al business quotidiano verrà vinta delle persone -<br />
e dalle organizzazioni - che si adatteranno con<br />
maggiore successo al nuovo mondo che si sta<br />
configurando.<br />
Questo Speciale Numero Doppio è un tentativo di<br />
scrutare il futuro per descrivere l’ “aspetto” e <strong>la</strong><br />
“portata” delle aziende del ventunesimo secolo,<br />
attingendo alle intuizioni dei CEO1 , delle banche<br />
d’affari,degli accademici,dei consulenti e,anche,<br />
di coloro che si trovano in prima linea negli uffici.<br />
Analizzeremo <strong>la</strong> gestione via Web,le caratteristiche<br />
dei nuovi luoghi di <strong>la</strong>voro aziendali, il bisogno di<br />
1 Questa carica equivale, nel mondo anglosassone,<br />
al nostro amministratore delegato o al direttore<br />
generale [NdT].<br />
2<br />
L’IMPERATIVO<br />
TECNOLOGICO<br />
La chiave di volta<br />
del<strong>la</strong> <strong>nuova</strong><br />
Economia Creativa<br />
sono le informazioni<br />
e le idee.<br />
Gli investimenti nel<br />
settore dell’IT<br />
dovrebbero<br />
continuare ad<br />
aumentare - e a<br />
mantenere viva <strong>la</strong><br />
recente tendenza<br />
produttiva.<br />
cercare assolutamente persone dotate di<br />
abbondante talento, l’ecosistema in cui vivranno<br />
le aziende, le mansioni del futuro e molto altro<br />
ancora. Il nostro scopo è stimo<strong>la</strong>re nei lettori delle<br />
intuizioni che potrebbero aiutare le loro stesse<br />
imprese ad avere successo nei decenni a venire.<br />
VALORE VIRTUALE. Iniziamo con l’aspetto più<br />
importante: il crescente potere delle idee.<br />
Ai tempi di Adam Smith <strong>la</strong> maggior parte delle<br />
persone <strong>la</strong>vorava in campagna nelle fattorie;<br />
successivamente il settore industriale divenne<br />
predominante.<br />
Le economie avanzate sono diventate così efficienti<br />
nel produrre cibo e beni fisici che <strong>la</strong> maggior parte<br />
del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro è stata riorientata nel fornire<br />
servizi o nel produrre beni immateriali - dati,software,<br />
notizie, intrattenimento, pubblicità e simili - come<br />
mostrano queste statistiche: dal 1960 <strong>la</strong> quota<br />
statunitense delle spese in conto capitale destinata<br />
all’Information Technology è più che triplicata,<br />
passando dal 10% al 35%; scienze come <strong>la</strong><br />
biotecnologia stanno avendo un boom; il Patent<br />
& Trademark Office statunitense concede il 70%<br />
di licenze in più - circa 170.000 nel 1999 - rispetto<br />
a solo un decennio fa.<br />
Le persone immettono sul mercato programmi per<br />
computer ed invenzioni,mentre le imprese sempre<br />
più snelle e leggere sfornano i sofà, i cereali per <strong>la</strong><br />
co<strong>la</strong>zione, i telefoni cellu<strong>la</strong>ri. Il contenuto fisico del<br />
prodotto interno lordo sembra svanire come il gatto<br />
di Cheshire2 di Lewis Carroll. Sebbene gli Stati Uniti<br />
vengano tuttora definiti come una nazione ad<br />
economia industriale, il Bureau of Labor Statistics<br />
stima che entro il 2005 <strong>la</strong> percentuale di impiegati<br />
nell’industria scenderà sotto il 20%,il livello più basso<br />
dal 1850, mentre <strong>la</strong> lunga stasi nel<strong>la</strong> crescita<br />
produttiva appare terminata. Se <strong>la</strong> produttività<br />
aumenta del 3% l’anno - sempre inferiore,<br />
comunque, rispetto al<strong>la</strong> sua attuale percentuale<br />
- il risultato medio per ora di <strong>la</strong>voro raddoppierà<br />
nel giro di 25 anni. Ciò determinerà una qualità<br />
del<strong>la</strong> vita più agiata.<br />
2 In Alice nel Paese delle Meraviglie Alice e <strong>la</strong> Regina<br />
Bianca ebbero ad un certo punto <strong>la</strong> visione di un<br />
gatto di Cheshire, sorridente nel cielo. Mentre esse<br />
lo osservavano, prima ne scomparve <strong>la</strong> coda, poi<br />
le zampe, poi l’intero corpo e il muso; solo il suo<br />
sorriso - senza <strong>la</strong>bbra, anch’esse dissoltesi - rimase<br />
visibile [NdT].
IL CAPITALEÈ<br />
ABBONDANTE<br />
Ora è più semplice<br />
ottenere il denaro<br />
che realizza le idee<br />
grazie al boom delle<br />
offerte pubbliche<br />
d’acquisto e agli<br />
investimenti delle<br />
banche d’affari<br />
Il mutamento del millennio è un cambiamento<br />
dagli hamburger al software.Il software è un’idea,<br />
l’hamburger è una mucca. Certamente<br />
continueranno ad esserci ancora produttori di<br />
hamburger nel ventunesimo secolo, ma il potere,<br />
il prestigio e il denaro confluiranno verso quelle<br />
imprese che possederanno l’indispensabile bene<br />
intellettuale. Tutto ciò si può già vedere. Al<strong>la</strong> fine<br />
del 1999,Microsoft Corp.,con solo 31.000 impiegati,<br />
aveva una capitalizzazione di mercato di 600 bilioni<br />
di dol<strong>la</strong>ri mentre McDonald’s Corp.,con un numero<br />
di impiegati di 10 volte tanto,ne aveva un decimo.<br />
Prendiamo come altro esempio Yahoo Inc., un<br />
luogo virtuale in un medium virtuale, Internet:<br />
sebbene assai al di sotto del suo corso azionario<br />
massimo, essa viene scambiata ad un prezzo di<br />
40 volte il suo valore contabile. Se Steel Group<br />
statunitense del<strong>la</strong> USX Corp. scambiasse il proprio<br />
valore contabile nel<strong>la</strong> stessa misura di Yahoo, <strong>la</strong><br />
sua capitalizzazione di borsa sarebbe di circa 90<br />
bilioni di dol<strong>la</strong>ri americani rispetto a 2 bilioni di<br />
dol<strong>la</strong>ri, e anche meno.<br />
In un’economia fondata sulle idee piuttosto che<br />
sul capitale fisico, il potenziale per conseguire<br />
successi, come Yahoo che prende in contropiede<br />
chiunque, è ancora più grande. Ciò accade in<br />
quanto le idee, come i virus, sono contagiose; si<br />
possono diffondere in una popo<strong>la</strong>zione immensa<br />
apparentemente nel corso di una notte. E una<br />
volta che l’idea - diciamo, un programma per<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
computer - è stata sviluppata, il costo per farne<br />
delle copie è quasi pari a zero e i potenziali utili<br />
appaiono enormi.<br />
Vista <strong>la</strong> possibilità di ritorni “gargantuelici”,<br />
non sorprende che le aziende fondate sulle idee<br />
abbiano un accesso facilitato al capitale.<br />
La quantità di denaro destinata agli investimenti<br />
è stata gonfiata sia dal<strong>la</strong> marea crescente di<br />
benessere mondiale che da una <strong>nuova</strong> cultura<br />
dell’investimento. Le aziende statunitensi hanno<br />
ricevuto circa 50 bilioni di dol<strong>la</strong>ri in capitale di<br />
rischio nel 1999, 25 volte in più rispetto al 1990.<br />
Il capitale risparmio raccolto durante le offerte<br />
pubbliche d’acquisto negli Stati Uniti nel 1999 -<br />
circa 70 bilioni di dol<strong>la</strong>ri - è stato 15 volte quello<br />
raccolto nel 1990. Si è certi che entrambi questi<br />
record verranno superati nel 2000.<br />
L’assoluta abbondanza di capitale potrebbe essere<br />
dannosa per gli stessi capitalisti,inclusi gli investitori<br />
istituzionali del mercato borsistico, in quanto ciò<br />
che essi offrono - il denaro - non è più una risorsa<br />
scarsa. Ciò che scarseggia sono invece le buone<br />
idee ed è pertanto assai probabile che gli azionisti<br />
perdano del potere nel ventunesimo secolo,mentre<br />
ne guadagnino gli imprenditori e i <strong>la</strong>voratori<br />
dipendenti che generano idee.<br />
I primi riscontri di questa tendenza sono i bonus<br />
enormi e le concessioni di opzioni sulle azioni ai<br />
dipendenti chiave.<br />
Raghuram Rajan - un economista al<strong>la</strong> Graduate<br />
Business School del<strong>la</strong> University of Chicago - sostiene<br />
che potrebbe essere il momento di ripensare<br />
all’idea di generale accettazione che tutti gli utili<br />
di un’impresa spettino agli azionisti,e Charles Handy<br />
- l’autore inglese di The Age of Unreason -<br />
suggerisce altresì che alcune aziende potrebbero<br />
diventare più simili ad associazioni volontarie,gestite<br />
a beneficio dei prestatori di <strong>la</strong>voro che vi operano.<br />
“IL DILEMMA IN QUESTIONE”. La crescente<br />
importanza delle idee genera tutta una serie di<br />
difficoltà per le aziende: libri, musica e software<br />
sono difficili da creare - e diabolicamente semplici<br />
da copiare.<br />
3<br />
.
.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
LA FORZA LAVORO DI DOMANI<br />
Entro il 2050 i bianchi non ispanici sfioreranno<br />
<strong>la</strong> maggioranza del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />
statunitense. Secondo le prioiezioni del Census<br />
Bureau gli ispanici costituiranno quasi un terzo<br />
del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />
La Cina, ad esempio, è una perfetta macchina di<br />
contraffazione, ed ora lo è anche Internet, grazie<br />
agli strumenti che permettono di scaricare musica,<br />
film e software gratuitamente. La battaglia legale<br />
contro il più grande porto di rifugio del<strong>la</strong> pirateria<br />
musicale, <strong>la</strong> Napster Inc., è un segno di ciò che<br />
accadrà in futuro.<br />
Rubare <strong>la</strong> proprietà intellettuale è letale<br />
all’innovazione, anche se protegger<strong>la</strong> in modo<br />
esageratamente rigido può impigrire coloro che<br />
ne posseggono,affievolendone lo spirito innovativo:<br />
Chuck D, il rapper leader dei Public Enemy e<br />
supporter di Napster Inc., <strong>la</strong>menta, ad esempio, il<br />
fatto che non di rado le aziende discografiche<br />
comprano i diritti delle canzoni e non li sfruttano<br />
appieno.<br />
Per continuare a far crescere questa Economia<br />
Creativa i governi nazionali dovranno valutare<br />
attentamente i pro e i contro: emettere licenze,<br />
copyright, trademark e c<strong>la</strong>usole di non<br />
competizione, per stimo<strong>la</strong>re gli incentivi al<strong>la</strong><br />
creazione, ma in misura mai così elevata da<br />
sopprimere <strong>la</strong> competizione stessa. “La proprietà<br />
intellettuale diventerà il grosso problema di scontro”<br />
nei decenni a venire, predice Lester C. Thurow,<br />
economista del Massachusetts Institute of<br />
Technology.<br />
Nell’Economia Creativa, il più importante bene<br />
intellettuale non è né il software, né <strong>la</strong> musica né<br />
i film: è ciò che si trova nelle teste dei dipendenti.<br />
Quando i beni erano oggetti fisici,come le miniere<br />
di carbone, gli azionisti li possedevano realmente,<br />
ma se il patrimonio aziendale vitale è formato dalle<br />
persone,non ci può essere vera proprietà: il meglio<br />
che le aziende possono fare è creare un ambiente<br />
che convinca le persone migliori a rimanere al loro<br />
posto.<br />
4<br />
Non tutti trarranno uguale beneficio dal passaggio<br />
ad un’economia fondata sull’informazione.I valori<br />
mediani degli stipendi settimanali dei diplomati<br />
sono il 43% più bassi di quelli dei <strong>la</strong>ureati, un delta<br />
peggiorativo rispetto al 28% del 1979.<br />
E’ molto probabile che in futuro <strong>la</strong> formazione<br />
diventi ancora più essenziale al<strong>la</strong> prosperità.<br />
Secondo le proiezioni del Bureau of Labor Statistics<br />
le cinque occupazioni che sono cresciute più<br />
velocemente negli Stati Uniti hanno tutte qualcosa<br />
in comune con i computer. E’ verosimile che<br />
aziende carenti di qualificate capacità del proprio<br />
personale reagiscano combinando addestramento<br />
e outsourcing e cerchino nuovi modi per<br />
“dequalificare” alcune mansioni: i cassieri dei fast<br />
food, ad esempio, non immettono i prezzi ma<br />
premono pulsanti corrispondenti agli alimenti<br />
venduti.<br />
UN NUOVO MIX. La cronica mancanza di<br />
qualificate capacità verrà accompagnata da un<br />
cambiamento nel mix delle caratteristiche del<strong>la</strong><br />
forza <strong>la</strong>voro.<br />
La tendenza di lungo periodo verso il<br />
prepensionamento è stata recentemente<br />
capovolta, sempre più persone anziane cercano<br />
di rimanere al <strong>la</strong>voro o di rientrarci. In generale,<br />
una percentuale record, il 67% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />
adulta, è impiegata o sta cercando <strong>la</strong>voro, e ciò<br />
soprattutto perché <strong>la</strong> partecipazione femminile<br />
nel<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione attiva è aumentata, dal 50%<br />
circa di vent’anni fa, al 60%.<br />
Anche il mix etnico del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro sta<br />
cambiando, in parte perché <strong>la</strong> grande macchina<br />
occupazionale americana sta assorbendo sempre<br />
più immigrati. Il Census Bureau americano stima<br />
che entro il 2050 so<strong>la</strong>mente il 53% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />
degli Stati Uniti sarà composta da bianchi non<br />
ispanici, in calo rispetto al 74% del 1995.<br />
Le imprese di successo saranno quelle che<br />
assecondano le nuove tendenze demografiche<br />
invece di combatterle.Ciò significa che ancora più<br />
donne e minoranze etniche entreranno nel<strong>la</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione attiva - e anche nei posti di comando.<br />
Ted Childs - che gestisce il programma globale<br />
IBM per le diversità - sostiene che ci sono 350.000<br />
occupazioni vacanti nell’industria dell’Information<br />
Technology statunitense: “ritengo che stiamo<br />
combattendo una guerra per il talento” afferma,<br />
spuntando i vari progetti IBM dedicati a sviluppare<br />
il talento tra donne,neri,asiatici,omosessuali ed altri<br />
gruppi, e certamente “non si tratta di fi<strong>la</strong>ntropia.
Il ventunesimo secolo vedrà <strong>la</strong> crescita di un<br />
“capitalismo del benessere” nel quale le aziende<br />
cercano di reclutare e tenersi stretto il personale<br />
fornendogli servizi che in un’altra epoca venivano<br />
erogati da enti statali o direttamente dalle famiglie,<br />
ad esempio l’assistenza nel<strong>la</strong> cura di bambini e<br />
anziani e altre facilitazioni ancora. I loro impiegati<br />
affronteranno problematiche sempre più personali<br />
collegate al <strong>la</strong>voro e numerose questioni <strong>la</strong>vorative<br />
svolte a casa: ‘ l’Uomo dal Vestito di F<strong>la</strong>nel<strong>la</strong> Grigia<br />
‘ sta diventando ‘ l’Uomo dal<strong>la</strong> Maglietta di F<strong>la</strong>nel<strong>la</strong><br />
Grigia ‘. Anche gli ambienti di <strong>la</strong>voro stanno<br />
diventando di gusto New Age: al<strong>la</strong> SEI Investments<br />
Co. di Oaks (Pennsylvania), i cavi dei computer<br />
scendono dal soffitto e il personale si sposta da un<br />
posto all’altro al mutare delle proprie mansioni.<br />
Mentre alcuni free<strong>la</strong>nce passeranno da un <strong>la</strong>voro<br />
all’altro senza pensarci troppo, aziende come<br />
L’AMBIENTE DI LAVORO DI DOMANI<br />
Nel 21° secolo ci<br />
saranno ancora<br />
mansioni da Old<br />
Economy sebbene<br />
l’occupazione nel<br />
settore dell’high<br />
tech crescerà<br />
molto più<br />
velocemente. Allo<br />
stesso tempo,<br />
dovrebbe<br />
continuare ad aumentare anche <strong>la</strong> forza<br />
<strong>la</strong>voro cui viene garantito un orario flessibile.<br />
IBM e Sun Microsystems Inc. si sforzeranno di<br />
trattenere presso di loro un nucleo di potenziali<br />
carrieristi che assicurino <strong>la</strong> continuità: “i rapporti<br />
durevoli con il personale divengono un bene<br />
enorme perché sono ciò che collega l’impresa ai<br />
suoi partner”,dice James S.Baron,professore del<strong>la</strong><br />
Graduate School of Business al<strong>la</strong> Stanford University.<br />
Le imprese non vogliono so<strong>la</strong>mente garantirsi un<br />
gruppo di persone in modo permanente, ma<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
anche conservare all’interno alcune fondamentali<br />
funzioni di business: dimentichiamoci l’immagine<br />
dell’impresa interamente “virtuale”in cui quasi tutto<br />
è fatto in outsourcing. C<strong>la</strong>yton M. Christensen -<br />
autore de The Innovator’s Dilemma - dimostra, in<br />
un saggio scritto per questo numero, che<br />
l’outsourcing non apporta vantaggi per prodotti<br />
all’avanguardia le cui specifiche sono in continuo<br />
mutamento.<br />
Nonostante ciò,le aziende del ventunesimo secolo<br />
svilupperanno nuove forme di stretta cooperazione.<br />
Silicon Valley è l’esempio perfetto di un’innovativa<br />
interdipendenza: ingegneri qualificati passano da<br />
un’impresa all’altra tanto facilmente come si<br />
cambia scrivania e così facendo diffondono le<br />
idee: “in qualche modo,Silicon Valley agisce come<br />
un’ampia azienda decentralizzata”scrivono Philip<br />
Evans e Thomas S. Wurster del Boston Consulting<br />
Group Inc. nel loro nuovo libro, Blown to Bits.<br />
LA VERA RICCHEZZA: LE IDEE. Così come l’economia<br />
sta perdendo peso - il software al posto dell’acciaio<br />
-,anche le aziende si stanno alleggerendo,creando<br />
enormi flussi di ricavi e di profitti partendo da una<br />
modesta quantità di beni e di persone.Nonostante<br />
l’onda del<strong>la</strong> fusione degli anni Novanta,in America<br />
le imprese più capitalizzate in borsa non sono<br />
cresciute,in termini di quantità di impiegati,rispetto<br />
a quelle del decennio precedente: secondo i dati<br />
forniti da Standard & Poor’s del<strong>la</strong> The McGraw-Hill<br />
Companies, confrontando le prime 100 aziende<br />
statunitensi per capitalizzazione di mercato<br />
borsistico del 1989 con le corrispondenti del 1999,<br />
il numero degli impiegati ca<strong>la</strong> al 3% mentre <strong>la</strong><br />
capitalizzazione di mercato complessiva è<br />
aumentata del 500%.<br />
Alcune di queste imprese così ridimensionate<br />
possono imporsi con una forza senza precedenti.<br />
5<br />
.
.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
L’AZIENDA PROSPERA<br />
Nonostante il boom<br />
delle fusioni, oggi le<br />
aziende più<br />
redditizie hanno<br />
meno impiegati di<br />
quelle di un<br />
decennio fa e<br />
capitali meno<br />
“permanenti”. La<br />
proporzione tra<br />
capitalizzazione di<br />
borsa e valore<br />
contabile è salita in<br />
modo vertiginoso.<br />
Nell’epoca economica trascorsa esistevano limiti<br />
naturali al potere di un’azienda strategicamente<br />
ben localizzata: <strong>la</strong> quantità di affari,clienti o fornitori<br />
che poteva attrarre nel<strong>la</strong> propria sfera di influenza<br />
erano quantità finite, in quanto sussistevano<br />
limitazioni naturali al numero di coloro che<br />
accedevano al bene cruciale posseduto - ad<br />
esempio, una stazione ferroviaria.<br />
Nell’Economia Creativa il potere di esercitare tale<br />
influenza è pressoché infinito,in quanto,come nota<br />
Rajan del<strong>la</strong> University of Chicago,non c’è limite al<strong>la</strong><br />
quantità di persone che possono essere rese<br />
dipendenti dai prodotti creati sulle idee.Un esempio<br />
per tutti: il sistema di instant-messaging dell’America<br />
Online Inc.<br />
Le imprese eserciteranno il potere, pertanto,<br />
condividendo - o ce<strong>la</strong>ndo - <strong>la</strong> cruciale proprietà<br />
intellettuale.<br />
Le aziende globali tenteranno di avvantaggiarsi del<br />
loro stato transnazionale per operare oltre il controllo<br />
dei governi nazionali,mettendoli l’uno contro l’altro,<br />
a proprio vantaggio,decidendo dove collocare le<br />
fabbriche o i <strong>la</strong>boratori di ricerca o, ad esempio,<br />
come in molti casi, applicando prezzi di<br />
6<br />
trasferimento non realistici per spostare i proventi<br />
da paesi a elevata tassazione verso altri a modesta<br />
imposizione fiscale.Nel 1999 uno studio del General<br />
Accounting Office dimostrò che dal 1989 al 1995<br />
l’ammontare delle imposte statunitensi sui proventi<br />
di aziende possedute al 100%, sia negli USA che<br />
control<strong>la</strong>te all’estero, era pari a zero.<br />
Per quanto si parli di un futuro meraviglioso, nel<br />
ventunesimo secolo gli stati nazionali non<br />
scompariranno; è una scommessa già vinta<br />
pertanto ipotizzare che ci saranno ripetuti scontri<br />
tra le imprese e i paesi - e le popo<strong>la</strong>zioni - che le<br />
ospitano. In risposta al<strong>la</strong> globalizzazione<br />
dell’economia,i governi possono coordinare i propri<br />
sforzi per rego<strong>la</strong>mentare le aziende su questioni<br />
che vanno dal<strong>la</strong> tassazione all’inquinamento.<br />
E’ bene ricordare che odiare le aziende è sempre<br />
stato facile.Nel 1612 il giurista britannico Sir Edward<br />
Coke <strong>la</strong>mentava che esse “non avessero anima”.<br />
Negli anni Sessanta Martin Luther King Jr. metteva<br />
in guardia a proposito dell’alienazione prodotta da<br />
“governo ed industria gargantuelica, intessuti in<br />
un intricato meccanismo computerizzato”. Le<br />
proteste del 1999 contro <strong>la</strong> globalizzazione diffusero<br />
le prime avvisaglie di problemi per le imprese<br />
transnazionali,dal<strong>la</strong> Coca Co<strong>la</strong> Co.al<strong>la</strong> Exxon Mobil<br />
Corp., e non c’è segno di una loro diminuzione.<br />
Sebbene alcune imprese si estingueranno, altre<br />
avranno comunque modo di prosperare anche in<br />
situazioni diverse dalle attuali, grazie all’enorme<br />
flessibilità che può assumere in ogni circostanza<br />
<strong>la</strong> loro forma organizzativa. Non poche hanno già<br />
iniziato ad adattarsi al<strong>la</strong> <strong>nuova</strong> realtà dell’Economia<br />
Creativa, permettendo che il potere passi da chi<br />
detiene le fonti del capitale a chi possiede quelle<br />
delle idee, inserendosi in fertili ecosistemi aziendali<br />
ed adottando codici di responsabilità sociale per<br />
garantirsi <strong>la</strong> fiducia di un pubblico diffidente.Da un<br />
punto di vista legale un’impresa è una persona -<br />
potenzialmente immortale.Vediamo come questi<br />
personaggi eterni agiranno nei prossimi 100 anni.
GESTIRE VIA WEB<br />
di John A. Byrne<br />
Per prosperare in questo nuovo<br />
secolo, le imprese avranno <strong>la</strong><br />
necessità di una <strong>nuova</strong> serie di<br />
regole.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
GESTIRE VIA WEB<br />
Quale consiglio offrirebbe ai leader di oggi<br />
Alfred P.Sloan Jr, il leggendario architetto<br />
aziendale del ventesimo secolo? Se si<br />
dimostrasse così lungimirante sul<br />
ventunesimo secolo come lo è stato su<br />
quello appena conclusosi, l’ex-presidente<br />
del<strong>la</strong> General Motors Corp. e autore di My<br />
Years with General Motors consiglierebbe<br />
di <strong>la</strong>sciare il suo tomo sugli scaffali<br />
giudicandolo obsoleto quanto un’auto-<br />
vettura La Salle del ‘26.<br />
7<br />
.
.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
Stimo<strong>la</strong>ta dalle nuove tecnologie, in partico<strong>la</strong>re<br />
da Internet, l’azienda sta attraversando una<br />
radicale trasformazione, non meno di una <strong>nuova</strong><br />
Rivoluzione Industriale. Questa volta <strong>la</strong> rivoluzione<br />
sta raggiungendo ogni angolo del globo e durante<br />
il processo di diffusione sta riscrivendo le regole<br />
definite da Sloan, Henry Ford e da altri giganti<br />
dell’Età Industriale: l’azienda emergente nel<br />
ventunesimo secolo sarà in molti aspetti<br />
esattamente l’opposto dell’organizzazione che<br />
essi hanno aiutato a formare.<br />
Infatti, se si è <strong>la</strong>vorato come manager per almeno<br />
un decennio,ci si può dimenticare molto di quanto<br />
appreso: ci si prepari a sbarazzarsi dei casi di studio<br />
del<strong>la</strong> Business School e a mettere da parte molti<br />
dei venerabili principi che hanno guidato<br />
generazioni di manager.<br />
Gli ampi cambiamenti che stanno ridefinendo il<br />
terreno del business mondiale sono effettivamente<br />
così estesi, fondamentali e profondi: “non siamo<br />
testimoni di una picco<strong>la</strong> modifica nel<strong>la</strong> nostra<br />
economia” dice David Ticoll - CEO del<strong>la</strong> Digital<br />
4Sight Systems & Consulting Ltd., un serbatoio di<br />
pensatori ed una società di consulenza -,“questo<br />
è un cambiamento epocale nel<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong><br />
produzione”.<br />
EFFIMERO. Per sopravvivere e prosperare nel secolo<br />
in corso, i manager avranno <strong>la</strong> necessità di<br />
impiantare una <strong>nuova</strong> serie di regole ed indicatori.<br />
Non tanto tempo fa, ad esempio, i leader<br />
ritenevano che creare beni o prodotti fisici<br />
garantisse, a lungo andare, del vantaggio<br />
competitivo; in questo secolo il successo andrà<br />
invece alle imprese che condividono <strong>la</strong> strada<br />
8<br />
L’ECOSISTEMA<br />
Le aziende<br />
si concentreranno<br />
su ciò che fanno meglio<br />
dando in appalto<br />
tutto il resto<br />
ad una rete di partner.<br />
verso un nuovo futuro, non a quelle che mettono<br />
ingenti masse di capitale fisso e circo<strong>la</strong>nte nei<br />
propri bi<strong>la</strong>nci annuali.<br />
Una volta i leader ritenevano anche che sobil<strong>la</strong>re<br />
intense rivalità tra i concorrenti motivasse i propri<br />
dipendenti ed assicurasse il successo; nei giorni a<br />
venire, il concorrente più grintoso di un’azienda<br />
potrebbe anche essere il suo più importante<br />
col<strong>la</strong>boratore.<br />
Dall’alba del commercio, ogni business leader ha<br />
voluto costruire un’impresa durevole; nel nuovo<br />
secolo, però, molte aziende saranno<br />
intenzionalmente effimere, costituite per realizzare<br />
tecnologie o prodotti innovativi, per poi essere<br />
assorbite da società sponsor una volta che le loro<br />
‘mission’ siano state portate a termine.<br />
Molti fattori, dal<strong>la</strong> necessità di espandersi oltre i<br />
confini nazionali allo spostamento inesorabile verso<br />
il capitale intellettuale, stanno guidando il<br />
cambiamento, ma nessuno di questi è più<br />
importante del<strong>la</strong> crescita delle tecnologie di<br />
Internet.Come <strong>la</strong> macchina a vapore o <strong>la</strong> catena<br />
di montaggio, <strong>la</strong> Rete costituisce già un progresso<br />
con rivoluzionarie conseguenze, <strong>la</strong> maggior parte<br />
delle quali stanno venendo sperimentate solo<br />
inizialmente.<br />
La Rete offre a tutti quelli che <strong>la</strong>vorano nell’azienda<br />
- dal commesso gerarchicamente più in basso, al<br />
Presidente del consiglio di amministrazione - <strong>la</strong><br />
possibilità di accedere ad una serie stupefacente<br />
di informazioni,istantaneamente,da qualsiasi luogo.<br />
Invece di essere filtrate per mesi o anni, le idee<br />
possono essere catturate dall’intero globo in un<br />
battito di ciglia.<br />
Con ciò, l’azienda del ventunesimo secolo deve<br />
adattarsi al<strong>la</strong> gestione via Web; deve essere<br />
abituata al cambiamento costante, non al<strong>la</strong><br />
stabilità; deve essere organizzata su base retico<strong>la</strong>re,<br />
non in rigide gerarchie; deve prevedere il rapido<br />
cambiamento di partner ed alleanze, non<br />
l’autosufficienza; deve essere costruita con i<br />
vantaggi tecnologici,non con mattoni e cemento.<br />
I vecchi modelli di business che valorizzavano il<br />
capitale fisso, quello d’esercizio e le economie di<br />
sca<strong>la</strong> sono già diventati sempre più vulnerabili nei<br />
confronti di agili organizzazioni che impiegano le<br />
nuove tecnologie per ridurre i costi.
La tecnologia rappresenta il punto d’attacco che<br />
permetterà ai <strong>la</strong>voratori del primo gradino<br />
dell’organizzazione di cogliere le opportunità nel<br />
momento in cui esse si presentano.<br />
Il personale sentirà sempre più <strong>la</strong> responsabilità di<br />
avere idee innovative da commercializzare per<br />
primo e l’azienda avrà, perciò, <strong>la</strong> necessità di<br />
alimentare una serie di reti formali ed informali per<br />
assicurarsi che tali idee siano velocemente<br />
sviluppate. Nel prossimo futuro, le imprese si<br />
rivolgeranno a fornitori o consulenti affinché<br />
assemblino team di progettisti,produttori di prototipi,<br />
fabbricanti e distributori che portino a termine il<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Le tecnologie emergenti permetteranno al<br />
personale e a free<strong>la</strong>nce che si trovino ovunque nel<br />
mondo di conversare in numerose lingue, online,<br />
senza <strong>la</strong> necessità di un traduttore.<br />
“Il divario tra ciò che possiamo immaginare e ciò<br />
che possiamo raggiungere non è mai stato minore”<br />
dice Gary Hamel, consulente e autore di Leading<br />
the Revolution.<br />
Il rapido flusso delle informazioni permeerà tutta<br />
l’organizzazione. Gli ordini saranno emessi<br />
elettronicamente senza <strong>la</strong> benché minima<br />
telefonata o nota cartacea.La “chiusura finanziaria<br />
virtuale” metterà a portata di mano dei manager<br />
cifre di vendita e profitto in tempo reale,con <strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />
pressione di un tasto su un cordless o dando un solo<br />
comando vocale al computer.“Non ci sono scrittori<br />
di science-fiction che abbiano visto e descritto<br />
questo futuro”sostiene Lowell Bryan - un consulente<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
che gestisce <strong>la</strong> pratica del<strong>la</strong> Global New Economy<br />
al<strong>la</strong> McKinsey & Co -,“tutto ciò che vediamo porta<br />
ad una maggiore differenziazione, ad una<br />
maggiore scelta, ad un’economia molto più<br />
integrata, tuttavia anche a maggiore<br />
individualismo”.<br />
Ma, esattamente, come faranno queste forze a<br />
rimodel<strong>la</strong>re l’azienda del ventunesimo secolo? Le<br />
organizzazioni che prospereranno hanno numerosi<br />
caratteri identificativi.<br />
Gestione via Web. Indica non solo <strong>la</strong> rete, come<br />
Internet, ma anche <strong>la</strong> struttura retico<strong>la</strong>re delle<br />
organizzazioni di successo nel futuro.<br />
Se ci sono immagini che identificano gli ampi<br />
cambiamenti in atto,esse sono <strong>la</strong> piramide e <strong>la</strong> rete.<br />
Organizzativamente,<strong>la</strong> grande impresa è stata per<br />
lungo tempo rappresentata come una piramide,<br />
con gradoni che salendo si restringono e che<br />
portano all’onnipotente CEO in cima.<br />
E’ molto probabile, invece, che l’azienda del<br />
ventunesimo secolo ricordi strutturalmente una<br />
rete: una forma piatta, intessuta in modo intricato,<br />
che collega partner, dipendenti, col<strong>la</strong>boratori<br />
esterni,spin-off aziendali,fornitori e clienti impegnati<br />
in varie iniziative: i ‘p<strong>la</strong>yers’ diventeranno sempre<br />
più interdipendenti.<br />
9<br />
.
.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
Un numero ristretto di imprese cercherà di dominare<br />
tutte le discipline necessarie a produrre e a<br />
commercializzare i propri prodotti; anzi, esse<br />
daranno in outsourcing abilità - dal<strong>la</strong> ricerca e lo<br />
sviluppo al<strong>la</strong> produzione - ad enti esterni che<br />
possano portare a termine tali attività con<br />
maggiore efficienza.<br />
Gestire questa intricata rete di partnership,spin-off<br />
di imprese, col<strong>la</strong>boratori e free<strong>la</strong>ncer diventerà<br />
importante tanto quanto gestire le operazioni<br />
interne. In effetti, sarà difficile intravvederne <strong>la</strong><br />
differenza. Tutti questi elementi costituenti <strong>la</strong> rete<br />
saranno direttamente collegati con modalità che<br />
renderanno quasi impossibile agli esterni conoscere<br />
dove inizia e termina <strong>la</strong> singo<strong>la</strong> azienda “le imprese<br />
saranno molto più moleco<strong>la</strong>ri e fluide”predice Don<br />
Tapscott - coautore di Digital Capital -, “saranno<br />
autonome unità di business non necessariamente<br />
collegate per mezzo di grandi edifici, ma che si<br />
sviluppano lungo geografie interamente basate<br />
sulle reti. I confini dell’azienda non saranno<br />
so<strong>la</strong>mente fluidi od indistinti ma in qualche caso<br />
saranno difficili da definire.”<br />
Si tratta più di bit che di atomi. Le imprese più<br />
redditizie gestiranno i bit, o le informazioni, invece<br />
che limitarsi so<strong>la</strong>mente a gestire gli atomi (i beni<br />
fisici dell’azienda).La dimensione assoluta non sarà<br />
più <strong>la</strong> caratteristica del successo; al contrario, il<br />
mercato premierà soprattutto l’abilità di impiegare<br />
con efficacia gli assets aziendali.<br />
La buona gestione dei bit può permettere a un<br />
principiante di battere un giocatore famoso; può<br />
anche dare ampi vantaggi a chi già gode di fama.<br />
Usando l’informazione per gestirsi e servire meglio<br />
BITS CONTRO ATOMI<br />
I maggiori profitti<br />
andranno a coloro che<br />
gestiscono le informazioni<br />
non i beni fisici.<br />
10<br />
i propri clienti, le aziende saranno in grado di<br />
operare in modo più economico,più veloce e con<br />
molto meno spreco.<br />
Si impone <strong>la</strong> personalizzazione di massa. Il secolo<br />
scorso fu caratterizzato dal<strong>la</strong> produzione e dal<br />
consumo di massa. Le imprese cercarono<br />
economie di sca<strong>la</strong> per costruire grandi fabbriche<br />
che producessero articoli da vendere al più gran<br />
numero di persone,nel più gran numero di mercati<br />
possibile.<br />
L’azienda del futuro personalizzerà i propri articoli<br />
sul singolo consumatore, trasformando i clienti in<br />
partner e dando loro <strong>la</strong> tecnologia per progettare<br />
e richiedere esattamente ciò di cui hanno<br />
necessità.La personalizzazione di massa avrà come<br />
risultato ondate di prodotti e servizi individualizzati,<br />
e conseguenti risparmi enormi per le aziende, che<br />
non dovranno più intuire ciò che vogliono i clienti<br />
e in che misura ne necessitino.<br />
Dipendenza dal capitale intellettuale.Il vantaggio<br />
delle aziende che per prime porteranno prodotti<br />
innovativi sul mercato sarà più che mai passeggero<br />
in quanto <strong>la</strong> tecnologia permetterà ai concorrenti<br />
di eguagliare tali comportamenti o superarli in<br />
modo quasi istantaneo.<br />
Per stare davanti nel<strong>la</strong> ripida curva del nuovo<br />
prodotto sarà fondamentale attrarre e tenere con<br />
sé i migliori pensatori; per prosperare nel<strong>la</strong> <strong>nuova</strong><br />
era,le imprese dovranno quindi costruire un’ampia<br />
riserva di talenti - composta da dipendenti e da<br />
col<strong>la</strong>boratori esterni.<br />
Ma attrarre e mantenere con sé una forza <strong>la</strong>voro<br />
elitaria richiederà stipendi molto più che sostanziosi.<br />
Le aziende dovranno introdurre un sistema culturale<br />
e un sistema valutativo e premiante che sia in<br />
grado di trattenere i migliori “cervelli”: le vecchie<br />
gerarchie del tipo comanda-e-control<strong>la</strong>, con le<br />
loro remunerazioni da servizio civile, stanno<br />
velocemente capito<strong>la</strong>ndo a vantaggio di<br />
organizzazioni che impiegano grandi quantità di<br />
persone ricompensando le migliori come se fossero<br />
proprietarie dell’impresa.<br />
E’globale.All’inizio,l’impresa globale venne definita<br />
semplicemente come quel<strong>la</strong> che vendeva i propri<br />
beni in mercati oltre oceano; successivamente,<br />
tale definizione ne ipotizzò <strong>la</strong> presenza produttiva<br />
in numerose nazioni.L’impresa del futuro farà ricorso<br />
a talenti e risorse - specialmente in capitale<br />
intellettuale - provenienti da qualsiasi luogo nel<br />
globo, così come venderà beni e servizi su sca<strong>la</strong><br />
mondiale.
In effetti,proprio il concetto di sedi centrali potrebbe<br />
non applicarsi più, visto che le aziende si<br />
espandono verso i luoghi dove si creano i vantaggi<br />
competitivi durevoli: <strong>la</strong> <strong>nuova</strong> impresa globale<br />
potrebbe avere <strong>la</strong> sua base generale negli Stati<br />
Uniti,effettuare <strong>la</strong> propria programmazione software<br />
nello Sri Lanka, il suo sviluppo ingegneristico in<br />
Germania e <strong>la</strong> sua produzione in Cina. Ogni<br />
avamposto sarà connesso senza soluzione di<br />
continuità attraverso <strong>la</strong> Rete,in modo che impiegati<br />
e free<strong>la</strong>ncer, seppur distanti, possano <strong>la</strong>vorare<br />
insieme in tempo reale.<br />
CLIENTI IN PARTNERSHIP<br />
Le aziende forniranno ai<br />
clienti gli strumenti per<br />
progettare e richiedere<br />
esattamente ciò di cui<br />
necessitano<br />
Attiene al<strong>la</strong> velocità.Tutto questo <strong>la</strong>voro verrà fatto<br />
in un istante. “Internet è uno strumento e <strong>la</strong> sua<br />
forza più grande è <strong>la</strong> velocità” dice Andrew S.<br />
Grove, Presidente di Intel Corp.“La velocità delle<br />
azioni, <strong>la</strong> velocità delle riflessioni, <strong>la</strong> velocità delle<br />
informazioni è aumentata e continuerà ad<br />
aumentare”. Ciò significa che <strong>la</strong> vecchia azienda<br />
orientata al processo deve radicalmente ridefinirsi:<br />
quando tutto - dai cicli di produzione al turnover<br />
degli impiegati - prosegue ininterrottamente, non<br />
c’è proprio più il tempo per riflessioni o burocrazia.<br />
L’azienda del ventunesimo secolo non avrà<br />
un’unica forma organizzativa ideale: alcune<br />
saranno completamente virtuali, completamente<br />
dipendenti per <strong>la</strong> propria sopravvivenza da una<br />
rete di fornitori,produttori e distributori; altre meno.<br />
Alcune delle imprese di maggiore successo saranno<br />
molto piccole e molto specializzate, altre saranno<br />
gargantueliche in dimensione, estensione e<br />
complessità.<br />
Alcune imprese non dureranno più del tempo<br />
necessario ad un nuovo prodotto o tecnologia<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
per raggiungere il mercato e,una volta raggiunto,<br />
queste organizzazioni temporanee trasferiranno le<br />
proprie innovazioni ad aziende host che le possano<br />
mettere a frutto più velocemente e più<br />
economicamente.<br />
Questo perché ogni azienda ha capacità ma<br />
anche incapacità, come dice C<strong>la</strong>yton M.<br />
Christensen del<strong>la</strong> Harvard Business School, e le<br />
incapacità - “credo”,riti e tradizioni profondamente<br />
innestati - non di rado soffocano il pensiero radicale:<br />
alcuni principianti biotecnologici,ad esempio,sono<br />
stati utilizzati come <strong>la</strong>boratori esterni per ampie e<br />
potenti società farmaceutiche; alcune specu<strong>la</strong>zioni<br />
tecnologiche hanno attinto a capitale di<br />
avviamento dal<strong>la</strong> Cisco Systems Inc., unicamente<br />
per essere poi acquisite dal gigante del<strong>la</strong> rete una<br />
volta che <strong>la</strong> tecnologia fosse stata sperimentata.<br />
DIGITALIZZAZIONE. Così come le imprese di minori<br />
dimensioni useranno <strong>la</strong> tecnologia per ottenere<br />
economie di sca<strong>la</strong>,quelle più grandi <strong>la</strong> sfrutteranno<br />
per ridurre i costi del<strong>la</strong> complessità. Bryan del<strong>la</strong><br />
McKinsey sostiene che <strong>la</strong> tecnologia permette al<strong>la</strong><br />
Bank of America di gestire, sull’intero continente,<br />
una banca da 700 bilioni di dol<strong>la</strong>ri di capitale<br />
investito tanto efficacemente quanto una volta<br />
gestiva una banca da 7 bilioni di dol<strong>la</strong>ri in un singolo<br />
stato.<br />
Nel cuore dell’azienda del ventunesimo secolo<br />
c’è <strong>la</strong> tecnologia o ciò che <strong>la</strong> maggioranza delle<br />
persone oggi chiama “digitalizzazione”. In termini<br />
semplici ciò significa rimuovere <strong>la</strong> menti e le mani<br />
dal<strong>la</strong> maggior parte dei compiti aziendali di routine<br />
e sostituirle con computer e reti. Digitalizzare tutto<br />
- dai benefit degli impiegati, ai crediti, al<strong>la</strong><br />
progettazione del prodotto - riduce i tempi, i costi<br />
e le persone coinvolte nei processi aziendali di<br />
produzione e ha come risultato enormi risparmi e<br />
miglioramenti elevati nel<strong>la</strong> velocità.<br />
Tutto ciò che un’azienda realizza implica ciò che<br />
Bryan chiama i “costi di interazione”, le spese<br />
affrontate per fare in modo che persone e aziende<br />
diverse <strong>la</strong>vorino insieme per creare e vendere i<br />
prodotti. Bryan ipotizza che so<strong>la</strong>mente negli Stati<br />
Uniti tali quote di interazione ammontino a più<br />
del<strong>la</strong> metà di tutti gli oneri del personale. La<br />
digitalizzazione riduce drasticamente queste spese.<br />
“Si vedranno velocità ed efficienze incredibili”<br />
sostiene John T.Chambers, il CEO del<strong>la</strong> Cisco.“Le<br />
aziende veramente efficienti, in partico<strong>la</strong>re nel<br />
primo paio di ondate di cambiamento,saranno in<br />
grado,annualmente,di spingere [globalmente] <strong>la</strong><br />
produttività dal 20% al 40%”.<br />
11<br />
.
.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
Prendiamo questo caso: una tipica transazione<br />
bancaria costa 1,25 dol<strong>la</strong>ri se gestita da uno<br />
sportellista, 54 centesimi se eseguita via telefono<br />
o 24 centesimi se effettuata ad una cassa continua.<br />
Ma <strong>la</strong> medesima transazione,e<strong>la</strong>borata via Internet,<br />
senza i costi di questo capitale pesante e i costi<br />
immobiliari delle casse continue, costa solo 2<br />
centesimi. Il miglioramento nel<strong>la</strong> produttività non<br />
è incrementale; è rivoluzionario - nell’ordine di oltre<br />
60 volte.<br />
Simili esempi già abbondano.Non molto tempo fa,<br />
ad esempio, <strong>la</strong> Corning Inc. spese in media 140<br />
dol<strong>la</strong>ri per procurarsi le parti e le forniture necessarie<br />
al<strong>la</strong> produzione di un singolo prodotto; passando<br />
semplicemente ad un sistema di catalogo basato<br />
sul<strong>la</strong> Rete, ridusse i costi di fornitura ad un<br />
dodicesimo di quel<strong>la</strong> cifra.La Human Inc.- fornitore<br />
di materiali per <strong>la</strong> salute e <strong>la</strong> cura personale -<br />
ridusse il costo medio dell’analisi di un curriculum<br />
e di una proposta di <strong>la</strong>voro da 128 dol<strong>la</strong>ri a 6<br />
centesimi digitalizzando il processo, in partico<strong>la</strong>re<br />
eliminando gli oneri del personale. “I business<br />
veramente grandi di oggi, e specialmente di<br />
domani, hanno potenti motori per i bit, sistemi<br />
digitali per attirare, gestire e fare leva sulle<br />
informazioni, sia all’interno che all’esterno<br />
dell’azienda”dice Adrian J.Slywotzky,partner del<strong>la</strong><br />
Mercer Management Consulting Inc.<br />
CAMBIAMENTO CULTURALE. Il potenziale per<br />
guadagnare in produttività è ormai dappertutto,<br />
LA FORZA LAVORO<br />
VIRTUALE<br />
Molti gruppi faranno affidamento su agenti<br />
indipendenti e contraenti esterni per<br />
sviluppare prodotti più rapidamente che mai.<br />
12<br />
in ogni processo, in ogni settore industriale. Più<br />
grande è l’impresa, maggiore è l’opportunità di<br />
osservare strabilianti efficienze.Negli anni a venire,<br />
le maggiori beneficiarie del<strong>la</strong> Rete saranno le<br />
grandi aziende padronali, non i ‘ribelli’ del puntocom<br />
che sono stati esaltati dal<strong>la</strong> pubblicità e dal<br />
mercato.<br />
A parte una manciata di imprese leader, <strong>la</strong> vera<br />
azienda del ventunesimo secolo, almeno come<br />
emergerà in ultima analisi, non esiste ancora.<br />
John F. Welch Jr. di General Electric Co. può aver<br />
creato l’archetipica “organizzazione di<br />
apprendimento”, un’impresa altamente<br />
diversificata che condivide idee lungo i suoi<br />
molteplici confini. Chambers di Cisco Systems può<br />
vantare l’organizzazione a maggior impiego di reti<br />
nel mondo,un’azienda in cui quasi tutte le funzioni<br />
amministrative vengono eseguite via Internet.<br />
Michael S. Dell può aver costruito <strong>la</strong> più efficiente<br />
rete per <strong>la</strong> catena di fornitura, un modello che di<br />
fatto non richiede alcun inventario.<br />
Ma non esiste oggi un’organizzazione che incarni<br />
tutte le possibilità e le promesse dell’azienda super<br />
efficiente del ventunesimo secolo.<br />
Per coloro che hanno iniziato ad afferrare<br />
le possibilità, il risultato finale può essere enorme.<br />
La Enron Corp.- una volta azienda di tubazioni per<br />
gas naturale - è un buon esempio. L’azienda di<br />
Houston impiegò <strong>la</strong> rete per trasformarsi in un<br />
servizio energetico e di telecomunicazioni<br />
altamente redditizio. La piattaforma di mercato<br />
del<strong>la</strong> Enron basata sul Web - <strong>la</strong> EnronOnline - ora<br />
commercializza circa 900 contratti al giorno per<br />
servizi, tra i quali forniture di petrolio, gas naturale,<br />
elettricità e anche di telecomunicazioni ad ampia<br />
banda.I redditi aziendali - più del 30% nel secondo<br />
trimestre del 2000 -,così come il corso azionario del<br />
suo titolo, sono andati alle stelle.La Enron ha creato<br />
per sé una competenza di base interamente<br />
<strong>nuova</strong>,il commercio sul Web,che potrebbe portar<strong>la</strong><br />
nel campo dei prodotti finanziari, chimici e del<br />
‘data storage’.<br />
Molti vedono <strong>la</strong> trasformazione del<strong>la</strong> Enron<br />
attraverso le lenti ristrette del<strong>la</strong> tecnologia.<br />
La lezione per i leader del ventunesimo secolo,<br />
comunque,non riguarda so<strong>la</strong>mente l’applicazione<br />
diligente del software più recente; si tratta di cultura<br />
e di predisposizione o forma mentale.<br />
Rifiutando di limitarsi alle nozioni tradizionali di ciò<br />
che dovrebbe fare un’azienda del campo<br />
energetico,Enron è stata un’apripista per business<br />
completamente nuovi. E non sono so<strong>la</strong>mente i<br />
capi ad avere le buone idee: Enron è una<br />
organizzazione di imprenditori che assumono rischi<br />
e che condividono una vasta definizione dei confini<br />
del proprio business.
Nel ventunesimo secolo le imprese di effettivo<br />
successo riconosceranno che il vero potere del<strong>la</strong><br />
tecnologia non consiste so<strong>la</strong>mente nell’abilità di<br />
rendere un business più efficiente ma soprattutto<br />
nel suo potenziale di stimo<strong>la</strong>re un cambiamento<br />
elevato.<br />
Gran parte di quel cambiamento coinvolgerà i<br />
rapporti dell’impresa con i propri clienti.In un’epoca<br />
in cui le possibilità di scelta sono senza precedenti,<br />
nel<strong>la</strong> quale i prezzi e le specifiche di prodotto per<br />
quasi tutti gli articoli sono a disposizione con un solo<br />
click, le aziende dovranno offrire molto più che<br />
prezzi vantaggiosi.<br />
Cambiando <strong>la</strong> strategia - dallo sviluppo di un<br />
prodotto al servizio per il cliente - anche aziende<br />
di lunga esperienza possono trovare il modo di<br />
creare nuovi business.<br />
E’ un buon esempio <strong>la</strong> SpeedPass di Exxon Mobil<br />
Corp., una carta di credito cilindrica con cui i<br />
clienti possono toccare <strong>la</strong> pompa prima di fare<br />
benzina.Questo semplice strumento,che può stare<br />
in un portachiavi a catenel<strong>la</strong>, permette agli<br />
automobilisti di rifornirsi e andarsene senza dover<br />
raggiungere <strong>la</strong> cassa interna o aspettare un<br />
addetto per pagare. “Gli scienziati di Mobil<br />
impiegarono un tempo spropositato per studiare<br />
le molecole petrolifere e tentare di migliorare <strong>la</strong><br />
qualità del proprio carburante” dice Michael J.<br />
Clearly - presidente di Wingbank.com,il ramo online<br />
del<strong>la</strong> Bank One Corp.- che studia come le imprese<br />
raggiungano alti livelli di servizio.“Ma non si tratta<br />
di vedere se <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> a 89 ottani del<strong>la</strong> Mobil sia<br />
migliore di quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Exxon.E’tutto incentrato sul<strong>la</strong><br />
velocità e sui rapporti con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>”.<br />
Immaginando un modo per offrire un nuovo livello<br />
di convenienza, Mobil ha migliorato<br />
significativamente i redditi aziendali e <strong>la</strong> fedeltà<br />
del<strong>la</strong> propria cliente<strong>la</strong>.<br />
Clearly sta applicando <strong>la</strong> medesima strategia al<strong>la</strong><br />
sua banca online. “Non si tratta di avere una<br />
migliore quotazione dei CD”,dice,“si tratta di dare<br />
sempre più un migliore servizio al cliente”.<br />
Fin dall’origine Wingspan è stata principalmente<br />
centrata sul<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>, avvalendosi anche di un<br />
iBoard of Directors costituito da clienti che offrono<br />
suggerimenti sui prodotti e sulle strategie. L’enfasi<br />
sul servizio è di<strong>la</strong>gante. Coloro che richiedono<br />
mutui indicizzati per <strong>la</strong> casa ottengono <strong>la</strong> risposta<br />
in 60 secondi. Il call center per <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> opera<br />
24 ore al giorno, sette giorni a settimana. Ad ogni<br />
impiegato viene richiesto di ascoltare le chiamate<br />
per almeno un’ora e mezza al mese e il team dei<br />
direttori generali legge almeno 20 e-mail al giorno.<br />
Ci sono anche reparti dedicati all’esperienza del<br />
cliente e “team di avvocati per <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>” per<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
affrontare velocemente <strong>la</strong>mentele e suggerimenti.<br />
FEEDBACK. A parte le campanelle e i fischietti<br />
dell’high-tech,come differisce questa strategia dai<br />
precedenti sforzi di “accontentare” i clienti?<br />
Wingspan li invita a calibrare le offerte del<strong>la</strong> banca.<br />
“I nostri clienti hanno un grande desiderio di<br />
migliorare <strong>la</strong> banca e noi operiamo sul<strong>la</strong> base<br />
delle loro idee” dice Clearly. Grazie al feedback<br />
fornitoci sono state apportate modifiche al software<br />
per permettere agli utenti di avere accesso ai<br />
propri conti immediatamente, semplicemente<br />
collegandosi per via telematica,e <strong>la</strong> banca sta ora<br />
progettando l’abilitazione dei depositi alle casse<br />
continue e il miglioramento dello scarico dei dati<br />
finanziari dai server Wingspan al software-cliente<br />
Quicken.<br />
Le imprese “di razza” andranno anche oltre:<br />
inviteranno il cliente a col<strong>la</strong>borare con loro,<br />
legandolo ancora più saldamente all’azienda.<br />
Reflect.com LLC - una costo<strong>la</strong> aziendale del<strong>la</strong><br />
Procter & Gamble Co. che commercializza<br />
cosmetici online - è un precursore che dimostra ciò<br />
che è possibile fare. Rispondendo ad una serie di<br />
domande che variano dalle preferenze sui colori<br />
al tipo di pelle, i consumatori possono progettare<br />
fino a 50.000 diverse formu<strong>la</strong>zioni di cosmetici e<br />
profumi; quando hanno finito,possono progettarne<br />
anche <strong>la</strong> confezione. Procter & Gamble addebita<br />
un prezzo superiore per i fard e i rossetti misce<strong>la</strong>ti<br />
dal<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>,e perché no? E’improbabile,infatti,<br />
che clienti che creano proprio le sfumature che<br />
desiderano effettuino poi dello shopping<br />
comparativo.<br />
Reflect.com è uno dei tanti sforzi per creare un<br />
rapporto durevole con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> in un’epoca di<br />
consumo sfrenato di prodotti di prima necessità o<br />
commodity. “Il prossimo passo sarà quello di far<br />
progettare proprio tutto al cliente, partendo da<br />
zero”, dice Ticoll di Digital 4Sight. “Le imprese<br />
trarranno da ciò nuove opportunità”.<br />
Se applicato correttamente, questo genere di<br />
personalizzazione di massa può portare notevoli<br />
efficienze.<br />
Dell Computer Inc. genera già più capitale<br />
circo<strong>la</strong>nte di quanto ne consumi, in quanto i suoi<br />
clienti specificano e pagano i prodotti prima che<br />
debba pagare i fornitori; al contrario, Honeywell<br />
International Inc. ha sempre 3,5 bilioni di dol<strong>la</strong>ri<br />
immobilizzati.La chiave di volta che Dell ha costruito<br />
per il suo mirabile succeso sta nel proprio modello<br />
di business,un modello fatto-per-ordinare,che limita<br />
notevolmente l’inventario fisico: grazie al<strong>la</strong> sua<br />
caratteristica agilità, quest’ultimo viene<br />
movimentato 60 volte l’anno, un miglioramento di<br />
dieci volte rispetto al 1994. Il risultato è quasi<br />
13<br />
.
.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
scontato: i clienti finanziano <strong>la</strong> crescita dell’azienda<br />
in modo che essa non debba affrontare elevati livelli<br />
di indebitamento; inoltre, <strong>la</strong> personalizzazione di<br />
massa permette a Dell di preparare so<strong>la</strong>mente<br />
prodotti che venderà,così non sono più necessarie<br />
svalutazioni o promozioni onerose al fine di<br />
movimentare <strong>la</strong> merce indesiderata od obsoleta.<br />
PIÙ VELOCEMENTE, PIÙ VELOCEMENTE<br />
La digitalizzazione riduce i tempi, <strong>la</strong> necessità<br />
di capitale e di personale, generando enormi<br />
efficienze<br />
CONSEGNARE LA MERCE. Nelle mani di un leader<br />
creativo anche le imprese più prosaiche dell’Età<br />
Industriale possono mietere efficienze quantiche,<br />
applicando i nuovi principi di gestione aziendale<br />
del ventunesimo secolo.<br />
L’esempio migliore è Cemex, azienda che opera<br />
in uno dei business definibili commodity più<br />
quotidiani del mondo: il cemento. Con base<br />
operativa a Monterrey (Messico) Cemex era<br />
un’azienda modestamente redditizia fino al 1985,<br />
quando Lorenzo H.Zambrano,un MBA al<strong>la</strong> Stanford<br />
University, nipote del fondatore, ne divenne il CEO.<br />
Il problema principale di Cemex - in un mercato<br />
ad alta intensità di capitale e a bassa efficienza -<br />
era <strong>la</strong> non prevedibilità del<strong>la</strong> domanda.Circa metà<br />
dei suoi ordini venivano cambiati dai clienti,spesso<br />
proprio poche ore prima del<strong>la</strong> consegna. I corrieri<br />
raccoglievano ordini per 8.000 grade di calcestruzzo<br />
e li inoltravano a sei stabilimenti. I telefoni erano<br />
frequentemente intasati dalle chiamate dei clienti,<br />
dei camionisti e dei corrieri, il risultato era ottenere<br />
perdite di ordini e cliente<strong>la</strong> frustrata.<br />
14<br />
Cemex divenne allora digitale, riducendo<br />
ampiamente i problemi di consegna e produzione.<br />
Inoltre, l’ammodernamento aiutò il management<br />
a riorientare gli sforzi dal<strong>la</strong> gestione di beni al<strong>la</strong><br />
gestione di informazioni: “<strong>la</strong> tecnologia permette<br />
di fare affari in un modo assai differente da prima”,<br />
dice Zambrano, “noi l’abbiamo usata non<br />
so<strong>la</strong>mente per consegnare un prodotto ma per<br />
vendere un servizio”.<br />
Per iniziare, Zambrano collegò i camion aziendali<br />
per le consegne ad un sistema di posizionamento<br />
satellitare in modo che gli spedizionieri in azienda<br />
potessero monitorare <strong>la</strong> localizzazione, direzione e<br />
velocità di ogni veicolo.<br />
Questo significa che Cemex può velocemente<br />
mandare il camion giusto a caricare e consegnare<br />
uno specifico grade di cemento,dirigerlo fuori dal<br />
traffico congestionato o ripianificare le consegne<br />
se avvengono cambiamenti dell’ultimo minuto,<br />
riducendo i tempi medi di consegna da tre ore a<br />
20 minuti. Zambrano ha avuto anche <strong>la</strong> possibilità<br />
di apprezzare gli enormi risparmi in carburante,<br />
manutenzione e stipendi,visto che Cemex ora usa<br />
il 35% in meno di automezzi per consegnare <strong>la</strong><br />
stessa quantità di cemento. Inoltre, poiché è in<br />
grado di garantire <strong>la</strong> consegna di un materiale di<br />
modesto valore aggiunto e deteriorabile a pochi<br />
minuti dall’ordine, <strong>la</strong> Cemex può addebitare un<br />
sovrapprezzo per tale servizio.<br />
Digitalizzando il processo aziendale, Zambrano<br />
eliminò anche molti attriti che rallentavano le<br />
risposte e che generavano ad ogni fase costi<br />
aggiuntivi.<br />
I clienti,distributori e fornitori Cemex possono usare<br />
Internet per inoltrare ordini, conoscere quando<br />
sarà completata <strong>la</strong> consegna e control<strong>la</strong>re le<br />
registrazioni contabili dei pagamenti, senza dover<br />
par<strong>la</strong>re con i corrispondenti uffici. Ciò permette<br />
agli amministrativi Cemex di passare da una<br />
tipologia di <strong>la</strong>voro ripetitiva e a basso valore al<br />
miglioramento del servizio che rinsalda i rapporti<br />
con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>.<br />
Oggi, Zambrano e i suoi dirigenti hanno accesso<br />
ad ogni dettaglio delle operazioni aziendali entro<br />
le 24 ore, diversamente dai dati generati a<br />
scadenza mensile dei concorrenti; ora, quindi,<br />
possono rispondere meglio a clienti e rivali.“Sono<br />
stati in grado di sostituire con <strong>la</strong> gestione<br />
dell’informazione l’impiego dei beni costosi come<br />
camion, navi ed impiegati” dice Slywotzky, che<br />
mette <strong>la</strong> Cemex allo stesso livello di Dell e di Cisco<br />
come uno dei re-inventori leader mondiali nel<br />
digitale.
FLESSIBILITÀ MODERNA<br />
I vecchi modelli di business sono vulnerabili<br />
davanti a gruppi che riescono a sviluppare<br />
velocemente le buone idee.<br />
CONNESSIONI. Le vere aziende del ventunesimo<br />
secolo impareranno anche a gestire un’e<strong>la</strong>borata<br />
rete di rapporti esterni. Tale esteso ecosistema di<br />
fornitori,partner e col<strong>la</strong>boratori esterni permetterà<br />
loro di concentrarsi su ciò che fanno meglio ed<br />
appaltare il rimanente; inoltre, consentirà di trarre<br />
velocemente vantaggio da improvvise opportunità<br />
senza dover immobilizzare ampie quantità di<br />
capitale.<br />
L’ “outsourcing” e il “partnering” non sono<br />
certamente del tutto nuovi ma nel secolo in corso<br />
tali alleanze diventeranno ancora più cruciali.<br />
Cisco Systems ha portato questo concetto<br />
all’estremo: possiede solo due dei 34 stabilimenti<br />
che preparano i suoi prodotti; circa il 90 % degli<br />
ordini viene raccolto senza neppure essere gestito<br />
manualmente e il 52% di questi viene evaso senza<br />
coinvolgere alcun impiegato.“Ai miei clienti sembra<br />
un grande stabilimento virtuale in cui i sistemi di<br />
fornitura e di inventario vengono direttamente<br />
intrecciati in un unico ecosistema”,dice Chambers,<br />
“questa sarà <strong>la</strong> norma nel futuro: ogni cosa sarà<br />
completamente connessa, sia all’interno del<strong>la</strong><br />
singo<strong>la</strong> impresa che tra le aziende. Coloro che<br />
raggiungeranno questo risultato otterranno un<br />
enorme vantaggio competitivo”.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
Per alcune aziende l’ecosistema non rappresenta<br />
solo l’outsourcing di una funzione o due per<br />
risparmiare qualche spicciolo; si tratta,invece,del<strong>la</strong><br />
base del<strong>la</strong> loro abilità nell’esistere e nel competere.<br />
Senza le sue dozzine di alleanze e partnership Juno<br />
Online Services Inc. di New York, il provider di<br />
Internet,non sarebbe potuta sopravvivere - almeno<br />
non senza centinaia di milioni di dol<strong>la</strong>ri di capitale<br />
aggiuntivo e migliaia di impiegati extra. “Se<br />
avessimo dovuto fare tutto da soli, sarebbe stato<br />
così caro da essere proibitivo” dice il CEO Charles<br />
Ardai,che passa il 25% del suo tempo occupandosi<br />
di alleanze; “per i nostri clienti è un’esperienza<br />
invisibile grazie al<strong>la</strong> tecnologia. La coordinazione<br />
tra i partner permette una comunicazione in tempo<br />
reale e dà <strong>la</strong> sensazione di trattare con una singo<strong>la</strong><br />
azienda”.<br />
Juno, sebbene non ancora redditizia, è l’esempio<br />
di un neo opportunista “entrante” in un nuovo<br />
settore.<br />
L’azienda è stata fondata nel 1994 allorquando il<br />
consulente David E. Shaw chiese a due dei suoi<br />
manager di portargli idee su come sfruttare <strong>la</strong><br />
Rete. Jeff Bezos immaginò una libreria online e<br />
<strong>la</strong>sciò D.E.Shaw & Co. per fondare Amazon.com<br />
Inc.; Ardai,supportato da Shaw,creò invece Juno,<br />
il primo provider di accesso gratuito ad Internet, e<br />
sfidò America Online Inc. Oggi Juno è il terzo<br />
fornitore di servizi Internet per dimensioni.<br />
Dall’inizio, l’attenzione di Ardai si concentrò sul<strong>la</strong><br />
velocità per raggiungere il mercato.“Si inizia con<br />
<strong>la</strong> premessa che non hai molto tempo, quindi<br />
costruisci <strong>la</strong> competenza di base e agisci con dei<br />
partner per il resto” dice Ardai. Juno progettò un<br />
servizio e-mail facile da usare e un’interfaccia<br />
utente,mentre fece contratti esterni per quasi tutto<br />
il resto: affittò le linee telefoniche da una dozzina<br />
di società; assunse il customer service,<br />
guadagnando immediatamente centinaia di<br />
agenti nel call center; per <strong>la</strong> pubblicità di vendita<br />
si mise in partnership con un’agenzia nata da<br />
poco; si schierò con dozzine di partner per news,<br />
informazioni meteorologiche, sport, recensioni<br />
cinematografiche, informazioni sanitarie e<br />
suggerimenti di viaggio; mise in outsourcing<br />
qualche attività di programmazione e il supporto<br />
al<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> a Hyderbad (India).“Le partnership<br />
ci permisero di partire senza enormi spese e<br />
capitali”, spiega Ardai.<br />
15<br />
.
.<br />
L’ECONOMIA CREATIVA<br />
CACCIA AL TALENTO. Tutto ciò diede ad un piccolo<br />
emergente immediata evidenza e benessere<br />
economico. Juno,ad esempio,vanta meno di 300<br />
impiegati diretti, tuttavia ha quasi 700 tecnici solo<br />
nel customer service, grazie alle sue alleanze: “se<br />
avessimo fatto tutto questo da soli, avremmo<br />
dovuto avere almeno 1.000 persone che<br />
<strong>la</strong>vorassero so<strong>la</strong>mente sul contenuto” stima Ardai.<br />
Cambiamenti così estesi nel<strong>la</strong> struttura tecnicoorganizzativa,comunque,porteranno<br />
solo a questa<br />
tappa nel viaggio verso <strong>la</strong> <strong>leadership</strong> del<br />
ventunesimo secolo; è quasi unanime, invece,<br />
l’accordo sul fatto che tutto dipenda ancora da<br />
quel preziosissimo bene, le persone con talento.<br />
Attrarre,coltivare e mantenere presso di sé queste<br />
persone sarà l’ingrediente indispensabile che<br />
creerà le idee, i prodotti e una crescita aziendale<br />
senza precedenti. Come sostiene il guru del<br />
management Gary Hamel, “siamo passati da<br />
un’economia delle mani ad un’economia delle<br />
teste. Perciò il prezzo dell’immaginazione, il<br />
sovrapprezzo per essa,crescerà”.In modo sempre<br />
più evidente le aziende avranno <strong>la</strong> necessità di<br />
perlustrare il mondo, al<strong>la</strong> ricerca del migliore<br />
capitale intellettuale,per poi creare degli ambienti<br />
stimo<strong>la</strong>nti che permettano alle stelle di bril<strong>la</strong>re.<br />
Poche organizzazioni hanno <strong>la</strong>vorato con più<br />
impegno o con maggiore creatività a tutto ciò,<br />
rispetto a Trilogy Software Inc., produttore di<br />
software per l’economia e per il commercio di<br />
Austin (Texas).<br />
Trilogy, un’impresa privata da più di 200 milioni di<br />
dol<strong>la</strong>ri di ricavi,dedica una straordinaria attenzione<br />
al reclutamento dei migliori ingegneri direttamente<br />
dai campus universitari. Il motto coniato per loro<br />
da Trilogy è il seguente: “invece di <strong>la</strong>vorare in<br />
un’organizzazione enorme,come Microsoft Corp.,<br />
in qualità di product manager, avreste un impatto<br />
maggiore al<strong>la</strong> Trilogy, guidando<strong>la</strong> al successivo<br />
livello di competizione”.<br />
Una volta assunti, i candidati frequentano un<br />
programma di training intensivo di tre mesi,<br />
chiamato dal co-fondatore e Presidente Joe<br />
Liemandt “Trilogy University”.Tutti i direttori generali<br />
si presentano per insegnare.“Nello stesso modo in<br />
cui le persone considerano i clienti, così noi<br />
consideriamo le nostre mansioni”, dice Liemandt,<br />
“chiediamo di rendere il <strong>la</strong>voro irresistibile per i<br />
nostri dipendenti.Se non si riesce a portare l’acciaio<br />
al<strong>la</strong> fabbrica, non viene prodotto nul<strong>la</strong>; se non si<br />
16<br />
portano le persone migliori nell’azienda, non si<br />
produce nul<strong>la</strong>.”<br />
INCUBATORE. Come azienda non quotata, Trilogy<br />
non può offrire diritti di opzione sulle azioni; però,<br />
offre <strong>la</strong> possibilità di creare e gestire nuovi business.<br />
Liemandt <strong>la</strong>ncia una sfida spaventosa ad ogni<br />
gruppo di neo-assunti che entra: in due anni gli<br />
studenti saranno responsabili del<strong>la</strong> creazione di<br />
almeno il 20% delle nuove vendite.“Essi considerano<br />
l’università come un’incubatrice di Ricerca e<br />
Sviluppo”, dice Noel M. Tichy - professore di<br />
management dell’University of Michigan -; Trilogy,<br />
ad esempio, ha messo in pista sei nuove imprese,<br />
inclusa una che sta vendendo automobili online<br />
per una cifra annuale di centinaia di milioni di<br />
dol<strong>la</strong>ri.<br />
Per assicurarsi di non perdere il contatto con i suoi<br />
impiegati, Liemandt usa <strong>la</strong> Rete per stabilire<br />
conversazioni faccia-a-faccia con loro. I 1.500<br />
dipendenti di Trilogy vanno online per leggere e<br />
rispondere ai requisiti del<strong>la</strong> mission aziendale dei<br />
direttori generali e periodicamente viene chiesto<br />
loro di valutare i manager online. “L’energia e<br />
l’adrenalina sono le ragioni per le quali le persone<br />
mettono in atto continui start-up”, dice Liemandt,<br />
“ma quando l’azienda diventa sempre più grande,<br />
le persone non si sentono più così coinvolte.Hanno<br />
<strong>la</strong> sensazione che qualcuno parli loro, invece di<br />
essere coinvolti in una col<strong>la</strong>borazione. La rete<br />
fornisce un aumento da 10 a 20 volte del livello di<br />
interazione che si può instaurare”.<br />
L’azienda del ventunesimo secolo avrà <strong>la</strong> necessità<br />
di disporre di una serie di nuove abilità, tutte da<br />
padroneggiare perché i leader ottengano il<br />
sopravvento competitivo.<br />
La globalizzazione ha aperto nuovi mercati; <strong>la</strong><br />
deregu<strong>la</strong>tion ha abbattuto i confini industriali; il<br />
capitale di rischio ha sovvenzionato migliaia di<br />
nuovi emergenti - tecnologicamente molto abili -<br />
che ora minacciano i “mandarini”; l’onnipresente<br />
Web ha incana<strong>la</strong>to il potenziale per realizzare<br />
notevoli guadagni nel<strong>la</strong> produttività, ma ha<br />
introdotto anche pressioni def<strong>la</strong>zionarie spaventose:<br />
nel ventunesimo secolo tutti questi elementi<br />
spingono a forte propulsione verso <strong>la</strong> creazione di<br />
nuovi modelli di business,modelli che non avranno<br />
assolutamente l’aspetto delle imprese che,<br />
nell’epoca appena trascorsa,apparivano in buona<br />
salute ed apparentemente invincibili.
“DIETRO<br />
LE QUINTE”<br />
DELL’AZIENDA<br />
MODERNA<br />
di Richard S. Tedlow 1<br />
Come siamo arrivati dai “click” ai<br />
“brick”, da Carnegie a Koogle? Il<br />
cammino è segna<strong>la</strong>to da 5<br />
indicazioni.<br />
1 Tedlow è uno storico degli affari ed è professore<br />
al<strong>la</strong> Harvard Business School. Il suo prossimo libro,<br />
Visionaries and Their Visions, verrà pubblicato nel<br />
2001 da HarperBusiness.<br />
LA GRANDE TRASFORMAZIONE<br />
“DIETRO LE QUINTE”<br />
DELL’AZIENDA<br />
MODERNA<br />
“Voglio congratu<strong>la</strong>rmi con Lei per essere<br />
l’uomo più ricco del mondo” -<br />
John Pierpont Morgan ad Andrew Carnegie,<br />
1901,dopo aver comprato <strong>la</strong> Carnegie Steel<br />
e aver formato <strong>la</strong> U.S. Steel Corp.<br />
17<br />
.
LA GRANDE TRASFORMAZIONE<br />
Per gli “addetti ai <strong>la</strong>vori”, Carnegie e Morgan non<br />
si piacevano.<br />
Carnegie si risentiva per le alte tariffe sui noli imposte<br />
dal controllo di Morgan delle ferrovie; disapprovava<br />
inoltre chiunque amasse profondamente i piaceri<br />
del<strong>la</strong> vita e Morgan era fra quelli.<br />
Da parte sua, Morgan considerava Carnegie una<br />
mina vagante in grado di destabilizzare l’industria<br />
dell’acciaio e delle ferrovie e, forse, l’intera<br />
economia.<br />
Per poco tempo,nel 1901,però,Carnegie e Morgan<br />
stettero insieme - formando l’alta nobiltà nel Gotha<br />
del capitale - avendo costituito <strong>la</strong> U.S. Steel Corp.,<br />
il precursore di una <strong>nuova</strong> epoca industriale: <strong>la</strong><br />
prima azienda americana con un patrimonio di 1<br />
bilione di dol<strong>la</strong>ri,U.S.Steel Corp.,possedeva ben 141<br />
impianti metallurgici.<br />
Al<strong>la</strong> fine del ventesimo secolo Yahoo Inc., guidata<br />
dal CEO chitarrista Timothy Koogle, raggiunse una<br />
capitalizzazione maggiore rispetto all’intera industria<br />
dell’acciaio, sebbene nel 1999 avesse solo 2.000<br />
impiegati (l’1% del<strong>la</strong> forza di <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong> U.S. Steel<br />
nel 1901) e 58 milioni di dol<strong>la</strong>ri in proprietà,<br />
stabilimenti ed impianti compresi.<br />
Come siamo arrivati a codeste trasformazioni<br />
economiche? La crescita dell’impresa moderna -<br />
che prospera più sulle idee e sugli elettroni che sui<br />
macchinari e sul sudore - fonda <strong>la</strong> propria ragione<br />
di vita su 5 caratteristiche.<br />
MANAGEMENT: Il ventesimo secolo ha visto<br />
l’emergere del business manager come<br />
professionista.<br />
Nel tardo diciannovesimo secolo, prima del<strong>la</strong><br />
diffusione delle ferrovie e delle smisurate imprese<br />
industriali che seguirono, i proprietari facevano i<br />
manager e i manager erano i proprietari.<br />
Ma con l’avvento delle ferrovie fu necessario<br />
introdurre una complessa ed artico<strong>la</strong>ta gerarchia<br />
per coordinare quel tipo d’azienda che stava<br />
sviluppandosi rapidamente: definirne gli obiettivi,<br />
allocarne le risorse, control<strong>la</strong>rne le performance e<br />
garantire gli utili.<br />
Il potere manageriale crebbe a spese dei<br />
proprietari fino agli anni Ottanta.Le grandi aziende<br />
divennero sconcertantemente complesse,<br />
popo<strong>la</strong>te non solo da operai ma anche da “strati”<br />
di ‘colletti bianchi’.<br />
Con <strong>la</strong> diffusione del<strong>la</strong> proprietà fu più difficile per<br />
18<br />
gli azionisti avere una chiara idea di ciò che stava<br />
accadendo - ancor meno chiaro come influenzare<br />
le politiche strategiche.<br />
Gli esperti di management divennero i capitani<br />
dell’industria.<br />
Il reperto A, naturalmente, è Alfred P. Sloan Jr., il<br />
CEO di General Motors Corp.. La carriera di Sloan,<br />
ingegnere per studi, illustra quanto sia<br />
fondamentale per un dirigente poter gestire tutti<br />
gli aspetti del <strong>la</strong>voro aziendale, anche quelli che<br />
non attengono alle sue caratteristiche iniziali.Sloan<br />
permise a General Motors di essere l’azienda<br />
automobilistica leader mondiale non so<strong>la</strong>mente<br />
perché era un profondo conoscitore del settore<br />
produttivo ma anche perché introdusse elementi<br />
di scientificità sia nel marketing che nel<br />
management; Henry Ford, fu incapace di di<strong>la</strong>tare<br />
<strong>la</strong> propria funzione in ugual misura e divenne<br />
vulnerabile rispetto all’approccio (globale) di Sloan.<br />
Oggi, <strong>la</strong> gerarchia aziendale viene sconvolta da<br />
giovani di successo che ido<strong>la</strong>trano Jeffrey P. Bezos<br />
e William H. Gates III e non hanno il tempo di<br />
percorrere <strong>la</strong> tradizionale sca<strong>la</strong> manageriale.<br />
La sfida per il ventunesimo secolo starà<br />
nell’equilibrare <strong>la</strong> capacità imprenditoriale con<br />
quei concetti di finanza e management che il<br />
tempo ha dimostrato essere vincenti.<br />
LAVORO: Con l’emergere del Grande Business<br />
venne fuori dopo decenni di lotta anche <strong>la</strong> grande<br />
manodopera. Le industrie dell’acciaio e delle<br />
automobili erano virulentemente anti-sindacato:<br />
come disse uno dei padroni del<strong>la</strong> ferreria di<br />
Carnegie, “ho sempre avuto una rego<strong>la</strong>. Se un<br />
operaio alza <strong>la</strong> testa, colpisci<strong>la</strong>”.<br />
Gli operai ottennero il potere in molte aziende<br />
durante <strong>la</strong> Grande Depressione e vinsero degli<br />
scioperi,talora sanguinosi; i sindacati “ingrassarono”<br />
grazie ai contributi di iscrizione, impinguendosi<br />
ancora nei 25 anni seguenti.<br />
Molte ragioni hanno causato il declino del potere<br />
sindacale nei due decenni scorsi: tra queste,il fatto<br />
che <strong>la</strong> produzione sia meno importante<br />
nell’economia di oggi e che <strong>la</strong> globalizzazione<br />
permetta alle aziende di collocare i propri<br />
stabilimenti produttivi ovunque nel mondo,<br />
indebolendo <strong>la</strong> forza dei movimenti sindacali<br />
nazionali.<br />
Anche se il potere sindacale è svanito,non significa
che questa tendenza debba comunque essere<br />
generalizzata.<br />
L’avanzamento dei ‘colletti bianchi’ nel<strong>la</strong> nostra<br />
economia ha portato <strong>la</strong> retribuzione e il potere<br />
dei ‘<strong>la</strong>voratori del sapere’ alle stelle.<br />
Ma dove rimane il resto del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro? Si<br />
amplierà un divario crescente che porterà<br />
all’instabilità economica e sociale?<br />
Le recenti proteste di piazza contro enti come<br />
World Trade Organization possono far intuire<br />
questioni di primaria importanza nelle manifestazioni<br />
dei <strong>la</strong>voratori.<br />
GOVERNO: Sin dai tempi delle ferrovie il governo<br />
ha e<strong>la</strong>rgito sussidi ai business privati - più di quanto<br />
<strong>la</strong> maggior parte dei dirigenti odierni si immagini -<br />
, una pratica mantenuta fino ai giorni nostri.<br />
L’aeronautica,l’elettronica e <strong>la</strong> scienza informatica<br />
hanno tutte beneficiato del<strong>la</strong> generosità del<br />
Dipartimento del<strong>la</strong> Difesa americano: Internet, ad<br />
esempio, venne progettato a metà degli anni<br />
Sessanta per il Pentagono - come mezzo di<br />
comunicazione durante <strong>la</strong> guerra fredda - e ancora<br />
oggi <strong>la</strong> Rete gode di sospensioni di alcune imposte<br />
statali.<br />
Ma il governo ha anche aumentato i propri poteri<br />
di proibizione, come dimostra chiaramente<br />
l’applicazione del<strong>la</strong> legge contro i monopoli.<br />
Il diritto di chiudere un’impresa a causa del potere<br />
monopolistico è esistito sin dallo Sherman Antitrust<br />
Act del 1890. Non sorprende che U.S. Steel venisse<br />
perseguita per vio<strong>la</strong>zioni delle leggi antitrust e<br />
scampasse al<strong>la</strong> dissoluzione per un solo voto al<strong>la</strong><br />
Supreme Court americana. Standard Oil e<br />
American Tobacco furono liquidate nel 1911.<br />
L’antitrust pose fine anche al monopolio telefonico<br />
di AT&T, scatenando un mare di attività<br />
imprenditoriali.<br />
Recentemente il governo ha annunciato che<br />
l’antitrust si applica anche ai settori del<strong>la</strong> New<br />
Economy: le difficoltà di Microsoft Corp.davanti al<br />
Dipartimento del<strong>la</strong> Giustizia americano, se<br />
proseguiranno, possono, ad esempio, causarne lo<br />
LA SFIDA , PER IL VENTUNESIMO SECOLO, STARÀ<br />
NELL’EQUILIBRARE LA CAPACITÀ IMPRENDITORIALE CON<br />
QUEI CONCETTI DI FINANZA E MANAGEMENT CHE IL TEMPO<br />
HA DIMOSTRATO ESSERE VINCENTI.<br />
LA GRANDE TRASFORMAZIONE<br />
smembramento in due parti.<br />
Comunque l’idea che, più in generale, il governo<br />
abbia un ruolo costrittivo negli affari è vera<br />
so<strong>la</strong>mente in parte: sono gli ufficiali federali che<br />
forgiano gli accordi per dar vita al commercio e<br />
stabilire standard pubblici in tecnologie che si<br />
trasformano velocemente,come <strong>la</strong> biotecnologia<br />
e le telecomunicazioni. La mano del governo sarà<br />
ancora necessaria - e per molte aziende, sarà<br />
anche <strong>la</strong> benvenuta (che lo vogliano ammettere<br />
o meno).<br />
FINANZA: Negli anni Settanta il rapporto tra i<br />
professionisti del business e gli azionisti iniziò a<br />
cambiare. Gli affari americani persero quote di<br />
mercato e redditività a dispetto di una rivitalizzata<br />
economia globale. In partico<strong>la</strong>ri settori industriali,<br />
come quello dell’acciaio, dell’elettronica di<br />
consumo e delle automobili,il Giappone e l’Europa<br />
stavano <strong>la</strong>nciando delle sfide. Tutto ciò, insieme<br />
agli enormi aumenti del prezzo del petrolio del<br />
1973 e del 1979, scosse <strong>la</strong> fiducia delle grandi<br />
aziende statunitensi.<br />
Mentre i turbolenti anni Sessanta si trasformavano<br />
nei moderati anni Settanta, gli azionisti non furono<br />
più in grado di credere agli aumenti di valore per<br />
incrementare i propri titoli. E’ ben vero che non<br />
erano neppure impotenti - ad esempio, i fondi<br />
pensione erano capaci di forti accumu<strong>la</strong>zioni e<br />
potevano agire come un sol elemento.<br />
Tutto ciò preparò <strong>la</strong> scena degli anni Ottanta per<br />
una <strong>nuova</strong> serie di attori - aziende private e ricchi<br />
individui aiutati da persone come Michael R.Milken<br />
- che sca<strong>la</strong>vano imprese ben inserite nel panorama<br />
industriale.<br />
Senza dubbio,il corso azionario di un’azienda è più<br />
importante per il manager professionista del 2000<br />
che del 1975.<br />
Si aggiunga a ciò l’emergere delle banche di affari,<br />
<strong>la</strong> mentalità di far nascere imprese dal nul<strong>la</strong> (startup)<br />
nonché <strong>la</strong> disponibilità di investitori e manager<br />
a correre rischi: il risultato è una forza che dovrebbe<br />
alimentare in continuazione un vantaggio<br />
competitivo per gli Stati Uniti.<br />
TECNOLOGIA: Il ventesimo secolo è stata l’era più<br />
intensamente tecnologica del<strong>la</strong> storia. L’elenco<br />
dei nuovi prodotti e servizi non ha fine. Iniziamo<br />
con <strong>la</strong> lettera A: aria condizionata, aerop<strong>la</strong>ni,<br />
antibiotici, automobili … Il computer e in special<br />
19<br />
.
LA GRANDE TRASFORMAZIONE<br />
modo il Web hanno generato fortune e cambiato<br />
il modo di operare delle imprese.<br />
Tutto ciò che velocizza <strong>la</strong> comunicazione o il<br />
trasporto - che li rende più efficienti, più produttivi<br />
e meno costosi - cambia il modo in cui le persone<br />
fanno affari: nel diciannovesimo secolo ne diedero<br />
testimonianza <strong>la</strong> ferrovia e il telegrafo, ai giorni<br />
nostri ne dà testimonianza lo scambio di dati<br />
informatico. Il passo del cambiamento sta<br />
aumentando e gli affari e le scienze si stanno<br />
intrecciando sempre più.<br />
Il ventesimo secolo si è concluso in un’atmosfera<br />
di acuta incertezza: quali delle nuove imprese -<br />
sorte come funghi dopo <strong>la</strong> pioggia primaverile -<br />
sono state costruite per sopravvivere? Quali delle<br />
grandi aziende dell’Old Economy sfrutteranno le<br />
nuove tecnologie?<br />
I manager che metteranno a frutto le lezioni del<br />
passato e svilupperanno organizzazioni con una<br />
ben definita “mission”avranno <strong>la</strong> meglio,quelli che<br />
si faranno semplicemente trasportare dal flusso e<br />
riflusso degli eventi saranno spazzati via.<br />
20
LA NUOVA<br />
LEADERSHIP<br />
di Anthony Bianco<br />
La crescente complessità del<br />
business costringerà a drastici<br />
cambiamenti nel<strong>la</strong> gerarchia<br />
aziendale<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
In questi anni i top aziendali hanno colto,<br />
nel<strong>la</strong> lunga e faticosa storia del “<strong>la</strong>vorare<br />
per vivere”,i frutti di una fortunata “stagione<br />
retributiva” senza precedenti.<br />
I capi di oggi sono pagati più del dovuto?<br />
Probabilmente sì, però chi è stato premiato<br />
con molto,deve dare ancora di più.Guidare<br />
un’azienda non è mai stato così difficile e<br />
nel ventunesimo secolo sarà ancora più<br />
complicato.<br />
Il CEO avrà sempre “l’ultima paro<strong>la</strong> nel<br />
decidere” ma l’impresa dipenderà sempre<br />
più dalle capacità specialistiche di una serie<br />
di leader subordinati: lunga vita al direttore<br />
dei rapporti con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> (“Chief of<br />
Customer Re<strong>la</strong>tions”), al direttore delle<br />
conoscenze (“Chief of Knowledge”), al<br />
direttore del Web!<br />
La velocità e <strong>la</strong> complessità del business<br />
costringeranno continuamente le aziende<br />
a spingere l’autorità verso il basso, lungo<br />
strutture di management sempre più<br />
orizzontali.Nel futuro,ogni manager di linea<br />
dovrà estendere le proprie prerogative di<br />
leader - e sopportarne l’onere - su un ragio<br />
d’azione così ampio da essere<br />
indispensabile al<strong>la</strong> generazione passata.<br />
21<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
IL CAPO<br />
NELL’ERA<br />
DEL WEB<br />
22<br />
di Nanette Byrnes<br />
Comunica, trova compromessi,<br />
pensa globalmente - e fa tutto<br />
velocemente<br />
IL CAPO NELL’ERA<br />
DEL WEB<br />
Chiedete ad un CEO come sarà il <strong>la</strong>voro nel<br />
2020 e riceverete <strong>la</strong> risposta “chissà”: con il<br />
ritmo sfrenato dell’evoluzione tecnologica<br />
è già arduo immaginarsi il panorama del<br />
business da qui a tre mesi,figuriamoci da qui<br />
a due decenni.<br />
Ma quando gli ambiziosi ed intraprendenti<br />
ventenni del punto-com raggiungeranno<br />
<strong>la</strong> mezza età e risponderanno di operazioni<br />
del valore di diversi bilioni di dol<strong>la</strong>ri, sarà<br />
difficile riconoscere l’ufficio di fianco.<br />
Il CEO di domani sarà ancora responsabile<br />
sia nel comporre e sviluppare un team<br />
elitario che nel forgiare strategie di successo<br />
mondiale ma, nell’agitazione che ai nostri<br />
giorni caratterizza il gruppo dirigenziale,<br />
possiamo notare fin d’ora che il capo<br />
branco dovrà imparare alcuni nuovi trucchi.<br />
Le performance migliori sono ottenute<br />
sempre più frequentemente da abili<br />
comunicatori, da coloro che trovano<br />
compromessi e che padroneggiano il<br />
cambiamento.Nel<strong>la</strong> confusione dei prossimi<br />
20 anni sia i requisiti specifici delle nuove<br />
abilità, che una struttura mentale più<br />
intraprendente produrranno una c<strong>la</strong>sse di<br />
CEO straordinaria,predice Sandy Ogg - uno<br />
dei vicepresidenti di Motoro<strong>la</strong> Inc.e direttore<br />
del suo “Ufficio per <strong>la</strong> <strong>leadership</strong>” -<br />
aggiungendo che “stiamo entrando in un<br />
periodo di cambiamento molto dinamico,<br />
come in guerra,e <strong>la</strong> responsabilità che viene<br />
riposta sulle persone da guidare è<br />
effettivamente tremenda”.
Quindi, benvenuti in una giornata nel<strong>la</strong> vita di<br />
Sylvia Chen, un’ipotetica CEO del 2020.<br />
6:00 Dopo aver control<strong>la</strong>to sua figlia May, che<br />
ancora sta dormendo, Chen esce per l’escursione<br />
mattutina sulle colline intorno al<strong>la</strong> sua casa<br />
cittadina di Seattle.<br />
Negli ultimi sei mesi Chen, 45 anni, ha diretto <strong>la</strong><br />
Xcelerent Software Inc., che progetta da 10 anni<br />
software formativo per studenti di ogni età.<br />
L’energia personale fu un fattore chiave quando<br />
il consiglio di amministrazione del<strong>la</strong> Xcelerent si<br />
mise al<strong>la</strong> ricerca di un nuovo CEO e trovò molto<br />
interessanti le credenziali di Chen: negli ultimi due<br />
decenni aveva <strong>la</strong>vorato per aziende di software<br />
in 4 differenti paesi; conosceva 3 lingue e, nata in<br />
Cina,aveva studiato sia in patria che negli Stati Uniti,<br />
ottenendo un Master Degree in musica.<br />
Quando il consiglio di amministrazione le chiese del<br />
suo interesse musicale, Chen sostenne che ciò<br />
l’aiutava ad immaginare soluzioni creative per il suo<br />
recente impegno - cioè invertire <strong>la</strong> pericolosa<br />
tendenza di un produttore di software finanziario<br />
che si trovava in crisi.<br />
Con tre quarti del suo stipendio che dipendono da<br />
specifici obiettivi operativi, il ‘pacchetto Chen’ è<br />
piuttosto standard,sebbene gli incontri per valutare<br />
il suo operato siano molto più frequenti rispetto a<br />
quelli dei dirigenti di epoche precedenti. I suoi<br />
obiettivi vengono fissati in base ai risultati di progetti<br />
specifici e ai ritorni globali.<br />
Altri criteri fondamentali con cui Chen viene<br />
valutata sono i seguenti: quanto rendono le sue<br />
partnership, quanto riesce a trattenere le persone<br />
che compongono lo staff-”chiave” e le analisi<br />
trimestrali sul<strong>la</strong> soddisfazione del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>.<br />
7:00 Rientrata a casa, Chen dà un’occhiata a video<br />
al<strong>la</strong> sua posta control<strong>la</strong>ndo gli indicatori<br />
fondamentali del<strong>la</strong> performance finanziaria di<br />
Xcelerent arrivati via computer durante <strong>la</strong> notte.<br />
La casa si ravviva quando suo marito si prepara per<br />
andare al <strong>la</strong>voro e sua figlia per andare a scuo<strong>la</strong>.<br />
Chen si prende qualche minuto per sedersi davanti<br />
ad un grande schermo piatto e control<strong>la</strong>re le email<br />
nello studio di casa, <strong>la</strong> cui struttura riflette<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
quel<strong>la</strong> del suo ufficio, dotato di una piccolissima<br />
telecamera per conferenze e di un’unità palmare<br />
che carica i dati in modalità remota.<br />
Impiegando del software per <strong>la</strong> schedu<strong>la</strong>zione<br />
delle attività ed altri tool, da molto tempo Chen<br />
non ha più bisogno di una segretaria personale.<br />
Nel<strong>la</strong> struttura appiattita del<strong>la</strong> Xcelerent tutti sono<br />
incoraggiati a scrivere direttamente a Chen - e lo<br />
fanno. Una nota dice che l’operazione Cina ha<br />
accelerato, da so<strong>la</strong>, i tempi di marketing di un<br />
nuovo pacchetto software progettato per<br />
organizzare il tempo per attività di studio e che<br />
ha venduto molto più velocemente di quanto ci<br />
si aspettasse al<strong>la</strong> Bejing University,un mercato di test<br />
per <strong>la</strong> sua adozione.<br />
Jim Moore - direttore dello sviluppo dell’ambiente<br />
di <strong>la</strong>voro per Sun Microsystems Inc. - sostiene che<br />
in vent’anni i CEO dovranno saper usare molto<br />
bene Internet per trarre vantaggio dal<strong>la</strong><br />
disponibilità,in tempo reale e online,di informazioni<br />
e di dati sulle loro attività.<br />
Ciò non corrisponde all’oggi: secondo l’American<br />
Society for Training and Development,nel 1998 solo<br />
il 25% dei dirigenti - circa <strong>la</strong> metà di tutti gli<br />
amministrativi - riceveva del<strong>la</strong> formazione<br />
sull’Information Technology: “se non hanno <strong>la</strong><br />
curiosità e le abilità per utilizzare il Web, sapendo<br />
come navigare e recuperare i dati, saranno<br />
danneggiati”, dice Moore, “<strong>la</strong> segretaria non li<br />
proteggerà più”.<br />
GLI STIPENDI<br />
dipenderanno dal<strong>la</strong> capacità di trattenere<br />
lo “staff-chiave”, dal successo delle<br />
partnership e dal<strong>la</strong> soddisfazione<br />
del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>.<br />
23<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
8:30 Marito e figlia escono con un bacio e <strong>la</strong><br />
promessa che quando Chen ritornerà da un<br />
viaggio d’affari si prenderà due giorni di vacanza<br />
da trascorrere a casa. Chen si è concentrata sul<br />
raggiungere gli obiettivi in azienda - sia per sé<br />
che per il suo gruppo -; il suo compito dovrà essere<br />
portato a termine ragionevolmente in una<br />
settimana di <strong>la</strong>voro e, quando si aggiungono i<br />
viaggi, è previsto il diritto di prendersi una pausa.<br />
Chen partecipa ad un tele-incontro con il top<br />
management per prepararsi al<strong>la</strong> riunione del<br />
consiglio di amministrazione del giorno seguente.<br />
Sfrutta ampiamente le video-conferenze in modo<br />
da rimanere in contatto con i manager sparsi nel<br />
mondo. Tali connessioni remote permettono a<br />
Xcelerent di collocare le proprie unità operative<br />
<strong>la</strong>ddove può “pescare” meglio nel<strong>la</strong> riserva del<br />
talento e mantenere bassi i costi: il direttore delle<br />
tecnologie telefona da Bangalore (India),il direttore<br />
marketing chiama da New York - tuttora l’hub del<br />
mondo pubblicitario - e il direttore delle operazioni<br />
si connette dal Messico - dove Xcelerent ha il suo<br />
centro principale di customer service.<br />
10:00 Un autista accompagna Chen al<strong>la</strong> sede<br />
centrale; durante il tragitto el<strong>la</strong> partecipa ad una<br />
conferenza interattiva con lo staff dell’America<br />
Latina par<strong>la</strong>ndo di una <strong>nuova</strong> alleanza per <strong>la</strong><br />
diffusione del<strong>la</strong> formazione informatica.<br />
Numerosi punti di forza di Xcelerent dipendono<br />
dal<strong>la</strong> sua rete di partner. Ieri Chen ha concluso un<br />
contratto con numerosi governi dell’America Latina<br />
per adottare un programma che negli ultimi dieci<br />
anni ha aiutato ad innalzare all’80% <strong>la</strong> quota di<br />
istruzione informatica nel Nord Africa.<br />
Nancy J.Adler - professoressa di management al<strong>la</strong><br />
McGill University - si aspetta che in vent’anni i<br />
leader del<strong>la</strong> società civile non siano più politici<br />
eletti ma persone provenienti dal settore privato.<br />
L’onere di affrontare problematiche un tempo<br />
considerate questioni di politica sociale e divenute<br />
vitali per gli interessi di aziende completamente<br />
globali cadrà sui CEO: “suppongo che un terzo<br />
del tempo dei CEO del 2020 sarà dedicato a<br />
problematiche più ampie di quelle aziendali -<br />
formazione, sanità e pace mondiale, ambiente”<br />
dice Adler.<br />
24<br />
12:00 Pranzo con una importante candidatura<br />
aziendale.<br />
Chen visita personalmente una dozzina di Università<br />
e Business School ogni anno e sostiene numerosi<br />
colloqui con i migliori candidati.<br />
Trova sempre il tempo di concentrarsi veramente<br />
sulle persone chiave del suo gruppo poiché <strong>la</strong><br />
stragrande maggioranza dei dipendenti di<br />
Xcelerent nel 2020 non sarà più in pianta stabile:<br />
l’azienda infatti affronterà tutte le problematiche<br />
di staff per mezzo dell’Internet Talent Exchanges,<br />
stipu<strong>la</strong>ndo contratti da 12 fino a 18 mesi con<br />
consulenti indipendenti.<br />
Jeff Christian, headhunter leader nel<strong>la</strong> ricerca di<br />
manager, afferma che nel 2020 i CEO dovranno<br />
“trattare ogni candidato come se fosse il loro<br />
migliore cliente”: è una semplice questione<br />
matematica - ogni anno ca<strong>la</strong> il numero delle<br />
persone che faranno parte del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro.<br />
13:30 Ritornando dal pranzo Chen incontra un<br />
gruppo di programmatori diretti ad una sessione<br />
informale di brainstorming. E’ interessata al<strong>la</strong><br />
tecnologia e vuole assistervi.<br />
Chen trascorre due ore ad ascoltarli mentre si<br />
confrontano sulle diverse caratteristiche che stanno<br />
tentando di inserire in un programma. Una o due<br />
volte, quando sembra che si stiano perdendo in<br />
dettagli, Chen impone una pausa e chiede ad<br />
ognuno come si senta a proposito dei progressi<br />
fatti sinora. Al termine del<strong>la</strong> riunione molti<br />
programmatori <strong>la</strong> ringraziano per aver presenziato.<br />
I CEO dovranno avere come modelli i direttori<br />
d’orchestra o le compagnie di ballo,sostiene Robert<br />
J.Thomas - membro senior dell’Institute for Strategic<br />
Change di Andersen Consulting.<br />
Il CEO prefigurerà uno scenario, permettendo poi<br />
agli ‘artisti’ individuali di creare <strong>la</strong> propria parte<br />
nel<strong>la</strong> ‘rappresentazione’; Thomas aggiunge che<br />
“<strong>la</strong> chiave di volta è l’abilità di essere in grado di<br />
combattere ma anche di trovare una strategia<br />
comune cui tutti si dedichino”.
ORA E POI: COME CAMBIERANNO I CEO<br />
NEI PROSSIMI 20 ANNI<br />
CHI SONO<br />
2000: QUASI TUTTI MASCHI E BIANCHI, LA MAGGIOR PARTE<br />
DEI QUALI SULLA CINQUANTINA.<br />
2020: PIÙ DONNE E MINORANZE, PIÙ GIOVANI E PIÙ ANZIANI.<br />
COME VENGONO RETRIBUITI<br />
2000: CIRCA I DUE TERZI CON OPZIONI AZIONARIE.<br />
2020: QUESTA QUOTA PUÒ INCREMENTARSI E LO STIPENDIO<br />
RIFLETTERÀ IL SUCCESSO AVUTO NELLE PARTNERSHIP E NEL<br />
TRATTENIMENTO DELLO STAFF.<br />
QUANTO DURERANNO<br />
2000: LA DURATA MEDIA DI UN CEO È NOVE ANNI.<br />
2020: LA DURATA SARÀ PROBABILMENTE RIDOTTA E I NUOVI<br />
CEO AVRANNO UN ANNO PER MOSTRARE DEI RISULTATI.<br />
STILE MANAGERIALE<br />
2000: ANCORA MOLTO COMANDO E CONTROLLO.<br />
2020: MAGGIORE TENDENZA ALLA COSTRUZIONE DEL<br />
CONSENSO, GESTIONE IN TEAM.<br />
PRIORITA’<br />
2000: OPERAZIONI, PERFORMANCE AZIONARIA.<br />
2020: PIÙ IMPORTANZA ATTRIBUITA ALLA CAPACITÀ DI<br />
TRATTENERE LE PERSONE DI TALENTO E DI FORMARE ALLEANZE.<br />
16:00 Chen ritorna velocemente in ufficio per una<br />
video-conferenza con i principali investitori.<br />
Nelle borse internazionali, completamente<br />
integrate, i rendimenti dei titoli di Xcelerent si sono<br />
appiattiti nelle settimane trascorse e Chen vuole<br />
rassicurare gli investitori che in azienda si stanno<br />
introducendo numerose iniziative, inclusa <strong>la</strong><br />
promozione del<strong>la</strong> formazione informatica.<br />
Michael Useem - professore di Management al<strong>la</strong><br />
Wharton School del<strong>la</strong> University of Pennsylvania -<br />
sostiene che in futuro, un terzo del tempo dei<br />
leader verrà probabilmente trascorso a contatto<br />
con il mercato finanziario. Il CEO dedicherà molto<br />
tempo a tre o quattro dozzine di analisti ed<br />
investitori principali - e a ragione: <strong>la</strong> loro pazienza<br />
si esaurirà più velocemente di prima, tanto che<br />
non sarà inusuale che i CEO che non raggiungono<br />
gli obiettivi vengano rimossi in periodi che vanno<br />
da un anno a diciotto mesi.<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
Un numero sempre maggiore di tali investitori<br />
fondamentali avrà base oltreoceano: secondo <strong>la</strong><br />
Security Industry Association gli acquisti esteri netti<br />
di azioni statunitensi sono saliti rego<strong>la</strong>rmente negli<br />
ultimi cinque anni, raggiungendo i 63 bilioni di<br />
dol<strong>la</strong>ri nel primo trimestre del 2000.<br />
17:00 Chen si collega al<strong>la</strong> linea del customer<br />
support aziendale e sceglie una e-mail cui<br />
rispondere personalmente.<br />
Quasi tutte le vendite di Xcelerent provengono da<br />
Internet, alcune dai terminali dei pochi negozi<br />
“civetta”: sebbene sia nata online, l’azienda<br />
gestisce infatti anche alcuni negozi nei centri<br />
commerciali per diffondere <strong>la</strong> consapevolezza e<br />
per fornire una sorta di luogo di incontro<br />
comunitario - spazi per lo studio, per <strong>la</strong><br />
socializzazione davanti ad una tazzina di caffè e<br />
per il gioco dei bambini nei giorni piovosi.<br />
A casa o nei negozi i clienti possono scaricare<br />
programmi e dati sui loro computer portatili.<br />
19:00 Chen si imbarca su un volo per l’Europa dove<br />
domani si riunisce il consiglio di amministrazione.<br />
Sebbene le riunioni di routine vengano ora<br />
trasmesse in teleconferenza,Chen viaggia ancora<br />
intensamente per incontrarsi con i partner-chiave,<br />
con gli investitori e con il consiglio di<br />
amministrazione.<br />
Un chip del suo portatile contiene delle informazioni<br />
personali tra le quali il passaporto, letto da uno<br />
scanner mentre viene attraversata <strong>la</strong> dogana.<br />
Chen si accomoda al suo posto, si prepara per il<br />
volo,e pochi minuti dopo il jet aziendale di Xelerent<br />
decol<strong>la</strong> - verticalmente, come un elicottero.<br />
25<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
GUARDA<br />
IL MONDO,<br />
CANCELLA<br />
I SUOI CONFINI<br />
26<br />
di Gail Edmondson<br />
I clienti operano globalmente e<br />
ora si aspettano un servizio<br />
mondiale: i direttori generali [CEO]<br />
devono fornirlo o falliranno<br />
GUARDA IL MONDO,<br />
CANCELLA<br />
I SUOI CONFINI<br />
Il CEO di Hewlett-Packard Co., Carleton S.<br />
‘Carly’Fiorina,ha affrontato <strong>la</strong> terribile verità:<br />
<strong>la</strong> pesante organizzazione del<strong>la</strong> HP stava<br />
perdendo il contatto con <strong>la</strong> propria cliente<strong>la</strong><br />
globale.<br />
Fiorina ha quindi riorganizzato HP in modo<br />
radicale per facilitare gli acquisti delle<br />
imprese di qualsiasi dimensione e di tutto il<br />
mondo: ad esempio le multinazionali clienti<br />
HP hanno ora <strong>la</strong> possibilità di rivolgersi ad un<br />
solo gruppo di vendita e di marketing per<br />
acquistare tutto ciò di cui necessitano, dai<br />
palmari ai super computer, da Buffalo a<br />
Bangkok.<br />
Tutto questo è fornire un servizio globale per<br />
soddisfare le necessità locali.
Fiorina è uno dei numerosi alti dirigenti che ha<br />
ripensato <strong>la</strong> problematica gestionale a livello<br />
mondiale,sapendo che nel ventunesimo secolo le<br />
imprese di successo saranno quelle che<br />
abbatteranno le barriere, ancora residuali, tra<br />
operazioni nazionali ed internazionali: i clienti<br />
eccellenti non badano più a queste vecchie<br />
distinzioni - spesso essi stessi operano globalmente<br />
- e richiedono all’estero un livello di servizio uguale<br />
a quello che ottengono a casa loro, aspettandosi<br />
inoltre che i CEO delle aziende fornitrici - come<br />
Carly Fiorina - siano CEO globali.<br />
La globalizzazione richiede <strong>la</strong> personale attenzione<br />
del CEO poiché è una delle tendenze più intense<br />
“CHIEF<br />
OF<br />
GLOBALIZATION”<br />
dei business odierni: già due terzi delle aziende<br />
operano globalmente (si pensi all’informatica e<br />
all’industria aerospaziale) o sono in procinto di farlo<br />
(parti meccaniche).<br />
Michelin, il produttore di gomme francese,<br />
attualmente ottiene il 35% dei ricavi negli Stati Uniti<br />
mente Johnson & Johnson effettua il 43% del suo<br />
business all’estero: “ci troviamo in realtà<br />
internazionali.Il campo d’azione per tutti i manager<br />
è il mondo” dice Pasquale Pistorio, CEO di ST<br />
Microelectronics, il gigante europeo da 5 bilioni di<br />
dol<strong>la</strong>ri del settore dei semiconduttori.<br />
I manager “accorti” sono oramai perfettamente<br />
consapevoli che l’azienda globale gestisce le<br />
informazioni a velocità elevatissima all’interno del<strong>la</strong><br />
sua organizzazione.<br />
Orit Gadiesh - presidente dei consulenti Bain & Co.<br />
- lo definisce “il gioco dell’identificazione di schemi”,<br />
usare,cioè,i dirigenti aziendali come delle “cavie”<br />
per individuare specifiche tendenze mondiali che<br />
potrebbero velocemente influenzare l’intero futuro<br />
delle imprese.<br />
SHOCK CUMULATIVI. La conseguenza di tutto ciò<br />
per le aziende che non si sono adeguate per stare<br />
al passo delle tendenze più recenti sarà enorme:<br />
Motoro<strong>la</strong> fu colta impreparata quando Nokia<br />
emerse dalle zone depresse del<strong>la</strong> Fin<strong>la</strong>ndia come<br />
suo principale competitore; i rivenditori europei<br />
furono colti di sorpresa quando una catena<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
spagno<strong>la</strong>, Zara, riuscì a cambiare le mode dei<br />
propri negozi praticamente ogni settimana.<br />
Sicuramente questi shock si moltiplicheranno negli<br />
anni a venire poiché le aziende, per guadagnare<br />
vantaggio competitivo, eserciteranno forme di<br />
“intelligence” sempre più sofisticate con i mercati<br />
lontani: “perdere all’estero ora può significare<br />
perdere anche a casa” afferma Subramanian<br />
Rangan - professore di Strategia all’European<br />
Institute of Business Administration a Parigi -,“si tratta<br />
di innovare globalmente o morire”.<br />
La spinta verso un’ininterrotta innovazione globale<br />
sta costringendo al<strong>la</strong> costante sperimentazione,<br />
al<strong>la</strong> ricerca del<strong>la</strong> corretta misce<strong>la</strong> di iniziativa locale,<br />
al<strong>la</strong> generazione di flussi informativi ad alta velocità<br />
e al<strong>la</strong> diffusione di una conseguente <strong>nuova</strong> cultura<br />
aziendale.<br />
Al<strong>la</strong> Ericcson, il produttore svedese di telefonia, ad<br />
esempio, i top manager stanno ora riflettendo sia<br />
sugli schemi retributivi e dei compensi - per tenere<br />
in considerazione <strong>la</strong> performance globale evitando<br />
<strong>la</strong> conflittualità interna - sia sul<strong>la</strong> propria operatività<br />
locale: “il trucco è fornire i giusti incentivi per<br />
<strong>la</strong>vorare insieme” sostiene il CEO Kurt Hellstrom.<br />
Spesso sarà necessaria una profonda<br />
riorganizzazione, anche in multinazionali che<br />
esistono da tempo.<br />
Negli anni Novanta Philips,il gigante o<strong>la</strong>ndese del<br />
settore dell’elettronica, ha ad esempio<br />
sperimentato <strong>la</strong> gestione a matrice,organizzandosi<br />
in linee di prodotto e settori regionali.Ma lo schema<br />
sobil<strong>la</strong>va troppo il conflitto: “abbiamo abolito <strong>la</strong><br />
matrice. Era troppo lenta - affidava al comitato<br />
direttivo un ruolo da arbitro”afferma Jan Oosterveld<br />
- membro del consiglio di amministrazione e<br />
responsabile per <strong>la</strong> strategia Philips. Ora l’azienda<br />
sta provando qualcosa di più flessibile: i manager<br />
dei singoli business hanno <strong>la</strong> responsabilità generale<br />
e primaria sebbene i “capi regional” e i global<br />
account manager per i principali clienti continuino<br />
comunque a mantenere un loro ruolo.<br />
Sempre di più,le imprese dovranno spostare le loro<br />
principali “operations” là ove c’è “movimento”.<br />
La Philips ha impiantato le sedi direzionali nelle<br />
“regions” più “calde” in termini di nuovi trend, il<br />
cosiddetto “mercato a voltaggio più alto”: mentre<br />
il suo “digital set-top box” si trova in California, <strong>la</strong><br />
sede dei sistemi audio è ad Hong Kong, in quanto<br />
27<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
l’Asia è il centro dell’innovazione e del<strong>la</strong> produzione<br />
di elettronica di consumo e poiché “i sistemi audio<br />
in Europa lottavano con gli alti costi ivi presenti<br />
rimanendo lontani dal mercato che stava<br />
definendo le tendenze”spiega Oosterveld,il quale<br />
aggiunge che “lo spostamento ci ha dato una<br />
grande spinta”.<br />
L’approccio corretto dipende in parte anche dal<br />
prodotto.Con l’emergere di una cultura mondiale<br />
del consumo,i commerciali stanno scoprendo che<br />
devono attivarsi per una migliore risposta alle<br />
preferenze locali.<br />
Coca Co<strong>la</strong> Co., ad esempio, era solita control<strong>la</strong>re<br />
rigidamente i propri prodotti dal<strong>la</strong> sede centrale<br />
di At<strong>la</strong>nta. I manager hanno però scoperto che in<br />
alcuni mercati i consumatori hanno sete non<br />
so<strong>la</strong>mente di Coca Co<strong>la</strong>, di Diet Coke o di Sprite,<br />
quindi l’azienda ha dato carta bianca ai manager<br />
locali: <strong>la</strong> divisione turca,ad esempio,sta <strong>la</strong>nciando<br />
una bevanda al gusto di pera mentre quel<strong>la</strong><br />
tedesca sta tentando con una Fanta al sapore di<br />
bacche.<br />
Se tale diversità è accettabile per le bevande,<br />
iper-personalizzare articoli già costosi può<br />
effettivamente aggiungere troppi oneri.<br />
Quando GE Medical Systems di General Electric Co.<br />
trasferì le responsabilità globali ai product manager,<br />
ebbe uno shock: questi dirigenti,cui veniva affidata<br />
<strong>la</strong> responsabilità mondiale di tutto - dal<strong>la</strong><br />
progettazione del prodotto al marketing -,<br />
scoprirono che <strong>la</strong> GE stava localizzando troppo i<br />
suoi prodotti di topografia medica. I manager,<br />
ossessionati dai rivali locali, stavano progettando<br />
e producendo articoli simili per mercati differenti -<br />
una costosa e sprecata duplicazione dello sforzo.<br />
“Il manager giapponese decise ‘Io voglio fare<br />
questo prodotto perché sono in competizione con<br />
<strong>la</strong> Toshiba’“ sostiene Yoshiaki Fujimori, presidente e<br />
CEO di GE Medical Systems Asia Ltd.<br />
IMPOLLINAZIONE INCROCIATA. Ma GE,come Coca<br />
28<br />
IL VERORISULTATO<br />
DEI MANAGER MODERNI<br />
STA NELL’ESSERE IN GRADO<br />
DI AFFERRARE AL VOLO<br />
UNA GRANDE IDEA<br />
IN UNA PARTE DEL LORO IMPERO E<br />
DI FARVI LEVA<br />
NEL MONDO.<br />
Co<strong>la</strong>, si accorse che le operazioni locali avevano<br />
ancora molto da offrire,così esaminò i propri clienti<br />
ospedalieri mondiali e poi impiegò le informazioni<br />
raccolte per progettare singoli prodotti globali.Nel<br />
1999, GE portò sul mercato i frutti del suo sforzo<br />
globale - un nuovo scanner per <strong>la</strong> tomografia<br />
computerizzata - ad un prezzo ragionevole - al di<br />
sotto di 500.000 dol<strong>la</strong>ri -: l’azienda si aspetta di<br />
venderne 500 entro <strong>la</strong> fine del 2000, con un <strong>la</strong>ncio<br />
molto rapido; già so<strong>la</strong>mente in Asia, le vendite<br />
sono il doppio rispetto a quanto ci si aspettasse.<br />
Il vero risultato dei manager globali sta nell’essere<br />
in grado di afferrare al volo una grande idea in una<br />
parte del loro impero e farvi leva nel mondo.<br />
I manager del<strong>la</strong> produzione di circuiti integrati per<br />
ST Microelectronics in Malesia hanno recentemente<br />
escogitato un modo per ridurre drasticamente il<br />
tempo di assemb<strong>la</strong>ggio di alcuni chip - da cinque<br />
giorni a cinque ore - e ora l’azienda ha intenzione<br />
di trasferire <strong>la</strong> medesima tecnica al suo impianto<br />
in Marocco.<br />
Tale impollinazione incrociata sarebbe stata<br />
impensabile anche so<strong>la</strong>mente un decennio fa,<br />
quando il know how produttivo proveniva dal<br />
centro, ma ora non è più così: “tutto ciò è stato<br />
naturale in Malesia - dover effettuare una scelta<br />
simile nel<strong>la</strong> sede europea del<strong>la</strong> Ricerca e Sviluppo<br />
avrebbe richiesto più tempo” dice Pistorio.<br />
Proprio così.I mercati globali divengono sempre più<br />
trampolini di <strong>la</strong>ncio per nuovi approcci al modo in<br />
cui opera un’azienda.<br />
Spaventoso? Certamente, ma sicuramente<br />
consente di vincere piuttosto che rimanere ancorati<br />
al quartier generale del proprio paese.<br />
Con Kerry Capell a Londra, Pame<strong>la</strong> L. Moore a<br />
Greenwich (Connecticut) e Peter Burrows a San<br />
Mateo.
BASTA<br />
CONTABILI<br />
“VECCHIO STILE”!<br />
di Marcia Vickers<br />
Il ruolo del direttore finanziario<br />
[CFO] si sta ampliando fino a<br />
renderlo uno stratega, un venture<br />
capitalist e un abile comunicatore.<br />
A: John Seekings<br />
Da: Sam Leap<br />
Oggetto: Ricerca CEO - Ciao, come sta il mio<br />
headhunter preferito?<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
BASTA CONTABILI<br />
“VECCHIO STILE”!<br />
Caro John,<br />
ho apprezzato <strong>la</strong> nostra co<strong>la</strong>zione di<br />
settimana scorsa in cui abbiamo discusso<br />
l’introduzione di un nuovo CFO nel<strong>la</strong> mia<br />
azienda, <strong>la</strong> Ultimate Progressive Corp.<br />
E’ stato utile incontrarsi al “21 Club”: mi ha<br />
fatto pensare al ventunesimo secolo o,<br />
specificatamente, al tipo di CFO di cui<br />
abbiamo bisogno per entrare nel nuovo<br />
millennio (per non par<strong>la</strong>re del gustoso<br />
antipasto di tonno da 21 dol<strong>la</strong>ri).<br />
Ora volevo solo “pontificare” un po’, per<br />
iscritto, sul<strong>la</strong> questione.<br />
29<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
Per prima cosa, <strong>la</strong>sciami essere franco: i contabili<br />
vecchio stile non devono neanche far domanda<br />
di assunzione.<br />
Come detto, ho <strong>la</strong> necessità di un partner<br />
strategico,un visionario,qualcuno con conoscenze<br />
manageriali globali che possa incarnare un ruolo<br />
molto più ampio rispetto a sovrintendere alle<br />
transazioni contabili e a control<strong>la</strong>re i report dei<br />
costi del personale: lui o lei, dovrebbe essere uno<br />
stratega, un abile comunicatore, uno che sa<br />
stipu<strong>la</strong>re contratti, un buon esperto di finanza, di<br />
Information Technology e di gestione del rischio.<br />
Il tuo concorrente al<strong>la</strong> Korn/Ferry International, il<br />
vicepresidente Peter D. Crist, sostiene che i CFO si<br />
stanno velocemente allontanando dal loro ruolo<br />
contabile per concentrarsi su problematiche più<br />
importanti, guadagnando potere e rispetto; in<br />
sostanza, dice, ci saranno so<strong>la</strong>mente il CEO e il<br />
CFO al timone dell’impresa.<br />
Guarda Worldcom Inc., in cui non esiste né<br />
presidente né direttore operativo [COO] mentre<br />
l’influente consigliere e stratega del CEO, Bernard<br />
J. Ebbers, è il CFO Scott Sullivan: quest’ultimo è un<br />
asso nell’analizzare le tendenze del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> e<br />
le quote di mercato e porta a termine <strong>la</strong> maggior<br />
parte dei contratti per Bernie,negoziando l’acquisto<br />
di dozzine di aziende. Ho letto un articolo in cui<br />
Bernie affermava: “non penso che Worldcom<br />
sarebbe dove è oggi senza Scott”.<br />
In altri contesti aziendali, il CFO sta aiutando a<br />
costruire nuovi business dall’interno,agendo come<br />
una banca di venture capital: “se qualcuno ha<br />
una <strong>nuova</strong> idea su un prodotto, non dovrebbe<br />
uscire dall’azienda per sfruttar<strong>la</strong>” dice Philip B.<br />
Livingston,presidente e CEO di Financial Executives<br />
Institute.<br />
Vedo CFO che stanno creando ed allestendo<br />
30<br />
“CHIEF<br />
FINANCIAL<br />
OFFICER”<br />
incubatori e banche d’affari virtuali all’interno delle<br />
loro stesse imprese: l’ex CFO di Dell Computer,<br />
Thomas Meredith - divenuto recentemente il<br />
managing director di Dell Ventures, nata da 16<br />
mesi - ha investito, ad esempio, circa 700 milioni di<br />
dol<strong>la</strong>ri (oltre 1600 miliardi di lire) in una novantina<br />
di aziende, come Red Hat e StorageNetworks.<br />
E’ ciò che voglio: un CFO che sia catalizzatore del<br />
cambiamento, non so<strong>la</strong>mente qualcuno che mi<br />
re<strong>la</strong>zioni su dati ed informazioni.<br />
Ciò non significa che queste ultime non abbiano<br />
alcuna importanza.<br />
Ora che Internet sta rimodel<strong>la</strong>ndo il modo in cui<br />
aziende (come <strong>la</strong> nostra) creano valore, gli<br />
investitori richiedono maggiori e migliori informazioni<br />
e, con <strong>la</strong> crescente globalizzazione dei mercati<br />
finanziari, questo diventa partico<strong>la</strong>rmente<br />
importante per qualsiasi CFO.<br />
Osserva so<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> nostra realtà: ci stiamo<br />
espandendo in Europa, stiamo considerando di<br />
prender parte ad un sito Internet “B2B” che<br />
commercializzerà i nostri prodotti direttamente ai<br />
grossisti e stiamo pensando di fare uno spin-off<br />
del<strong>la</strong> nostra divisione Nanosecond Technologies,<br />
qualcosa di cui avremo bisogno per i nostri<br />
investitori.<br />
Sto cercando un nuovo CFO che sia veramente<br />
in grado di prendere le redini di iniziative come<br />
queste - l’amico Peter McLean, vicepresidente di<br />
Spencer Stuart Management Consultants mi ha<br />
garantito di recente che “il ruolo del CFO<br />
continuerà ad espandersi, richiedendo una serie<br />
di abilità che vanno ben oltre <strong>la</strong> contabilità e il<br />
controllo sui costi”.<br />
Diamine! Oggi si possono avere programmi che<br />
aiutano tantissimo a svolgere le attività contabili<br />
giornaliere; ciò dovrebbe poter consentire al nostro<br />
nuovo CFO di orientare <strong>la</strong> sua evoluzione verso<br />
quel “partner strategico” che ho menzionato.<br />
Enterprise Software Products opera già con<br />
programmi che permettono di portare a termine<br />
numerosi <strong>la</strong>vori contabili e di modellizzazione
finanziaria senza alcuno sforzo e in una frazione<br />
del tempo necessario so<strong>la</strong>mente cinque anni fa.<br />
La sofisticatezza di tali programmi aumenterà<br />
certamente: Thornton May - futurologo aziendale<br />
al<strong>la</strong> Cambridge Technology Partners Inc.- afferma<br />
che presto ogni impresa disporrà di tecnologie<br />
UNO DEI PROBLEMI MAGGIORI<br />
CHE I CFO<br />
STANNO AIUTANDO AD AFFRONTARE: SAPERE QUALE<br />
TECNOLOGIA<br />
ACQUISTARE, QUANTO SPENDERVI E<br />
QUANDO DISFARSENE.<br />
simili ad un “CFO-in-scato<strong>la</strong>”.<br />
Qui, al<strong>la</strong> Ultimate Progressive, usiamo già del<br />
software basato sul Web - come il NetLedger e il<br />
TimeBills.com - che con un clic del mouse effettua<br />
online <strong>la</strong> fatturazione,il budgeting e le registrazioni<br />
contabili delle spese.<br />
Riguardo al reporting delle spese re<strong>la</strong>tive al costo<br />
<strong>la</strong>voro, vorrei che il nostro nuovo CFO sviluppasse<br />
un sistema come quello che hanno al<strong>la</strong> Oracle<br />
Corp. - in sé già innovatrice nel software per<br />
l’impresa - in cui i report di spesa vengono archiviati<br />
sull’intranet aziendale, riducendo drasticamente i<br />
quintali di carta e gli oneri del personale e<br />
permettendo di pagare i rimborsi direttamente sui<br />
conti correnti bancari una settimana prima di<br />
quando ancora si usavano gli obsoleti canali<br />
bancari.<br />
Secondo un consulente con cui abbiamo <strong>la</strong>vorato<br />
- Richard T. Roth, managing director di Hackett<br />
Benchmarking & Research di AnswerThink - i top<br />
manager finanziari passano il 29% del loro tempo<br />
a supervisionare operazioni quotidiane come <strong>la</strong><br />
fatturazione e gli approvvigionamenti, i loro stretti<br />
col<strong>la</strong>boratori ve ne trascorrono circa il 50%. Vorrei<br />
che il mio CFO appartenesse al gruppo del 29% o<br />
meno.<br />
Vorrei anche che il mio CFO fosse un mago nel<strong>la</strong><br />
gestione del rischio, in testa al gruppo<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
nell’immaginare tutto ciò che potrebbe andare<br />
male a Ultimate Progressive e nel trovare strategie<br />
per limitare i rischi.<br />
E’ un dato di fatto che nel ventunesimo secolo<br />
macro problematiche poco tangibili - come<br />
l’ambiente, <strong>la</strong> salute e <strong>la</strong> sicurezza dei <strong>la</strong>voratori -<br />
apparterranno sempre più all’ambito del<strong>la</strong> gestione<br />
del rischio.<br />
I contenziosi in queste aree non potranno che<br />
diffondersi; sono veramente preoccupato per<br />
questo genere di cose John, - un nostro ex<br />
impiegato sta minacciando di citarci affermando<br />
che <strong>la</strong> sua schiena è compromessa per sempre<br />
perché un paio di anni fa non avevamo stazioni<br />
di <strong>la</strong>voro ergonomiche (ora le abbiamo) -,ho quindi<br />
necessità che il mio CFO anticipi questi casi prima<br />
che qualcuno si faccia male.<br />
Gli strumenti per <strong>la</strong> gestione del rischio - come i<br />
derivati e le altre tecnicalità di copertura –<br />
aumenteranno sempre più <strong>la</strong> loro complessità,<br />
specialmente se i mercati finanziari diventeranno<br />
più globali ed interconnessi.<br />
Fanno parte del<strong>la</strong> <strong>nuova</strong> generazione strumenti<br />
“sfiziosi”come,ad esempio,le “catastrophe bonds”<br />
- quelle obbligazioni aziendali create per<br />
proteggersi contro il rischio di perdite a causa di<br />
uragani, terremoti e fenomeni simili - che stanno<br />
velocemente sostituendo le assicurazioni<br />
convenzionali.<br />
Se il mio CFO non riesce ad immaginare le strategie<br />
migliori per Ultimate Progressive, allora, chi può<br />
farlo?<br />
Senza dubbio <strong>la</strong> tecnologia sta sempre più<br />
rivoluzionando <strong>la</strong> gestione del rischio, facendo<br />
ricorso a ipotesi e a congetture; quindi ho <strong>la</strong><br />
necessità di un CFO che sappia quale tecnologia<br />
acquistare, quanto spendere e se aggiornar<strong>la</strong> o<br />
abbandonar<strong>la</strong> per sistemi migliori.<br />
Sarebbe bellissimo che il nostro CFO potesse anche<br />
aiutare a sviluppare software finanziario specifico<br />
per <strong>la</strong> nostra realtà.<br />
Enron Corp. - una delle aziende più evolute nel<br />
31<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
gestire il rischio - ha predisposto un software che<br />
può monitorare in tempo reale i profili di rischio di<br />
ognuno dei suoi investimenti; Gary T.Moran - partner<br />
di Arthur Andersen - sosteneva in un recente nostro<br />
incontro che “Enron sa in ogni momento come il<br />
valore del<strong>la</strong> valuta cedente stia influenzando un<br />
partico<strong>la</strong>re investimento, così come l’impatto che<br />
il medesimo effetto determina sul bi<strong>la</strong>ncio<br />
aziendale” aggiungendo che J.P.Morgan & Co.,<br />
considerata all’avanguardia nei settori di “edging”<br />
e derivati, ha adottato un sistema che stima e<br />
control<strong>la</strong> l’impatto dei rischi di mercato riguardanti<br />
eventi fino a tre anni di distanza.<br />
John, sono molto interessato anche ad un altro<br />
compito tradizionale del CFO che sta per essere<br />
rivoluzionato: il reporting di tesoreria e <strong>la</strong> chiusura<br />
contabile periodica.<br />
In effetti,grazie al fatto che le informazioni finanziarie<br />
saranno disponibili in tempo reale, sarà possibile<br />
chiudere i conti quasi istantaneamente; Roth di<br />
AnswerThink afferma che “ciò permetterà alle<br />
aziende di identificare i punti deboli o quelli di<br />
forza nel momento in cui si presentano ed attuare,<br />
quindi, i necessari cambiamenti in tempo reale”.<br />
Stavo leggendo del CFO di Cisco Systems Inc.,<br />
Larry Carter,a cui,insieme al CEO John T.Chambers,<br />
è stato assegnato lo sviluppo del<strong>la</strong> “chiusura<br />
virtuale”.<br />
Cisco è <strong>la</strong> prima azienda a generare<br />
aggiornamenti orari sui ricavi di vendita,sui margini<br />
di contribuzione di prodotto, sugli sconti e sugli<br />
ordini del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>.<br />
Carter si è affidato alle informazioni finanziarie in<br />
tempo reale per permettere a Cisco di entrare nel<br />
mercato giapponese verso <strong>la</strong> fine del 1999, giusto<br />
in tempo per trarre profitto da un vigoroso primo<br />
trimestre: vorrei un CFO come Carter, qualcuno<br />
che possa usare tali informazioni istantaneamente<br />
per guadagnare sul<strong>la</strong> competitività o per tenerci<br />
al<strong>la</strong> <strong>la</strong>rga dal disastro.<br />
Lo sapevi, poi, che ora al<strong>la</strong> Cisco è sufficiente<br />
so<strong>la</strong>mente un giorno per aggiornare e far quadrare<br />
32<br />
i libri contabili mentre noi abbiamo ancora bisogno<br />
di cinque giorni e di circa 14 società?<br />
Effettivamente, <strong>la</strong> chiusura virtuale convertirà il<br />
reporting del conto economico in “un orecchio<br />
istantaneo”. Beninteso ciò dovrebbe significare<br />
fondamentalmente sorprese pari a zero.Cisco,ad<br />
esempio, ha pareggiato o leggermente superato<br />
le proprie stime per 41 trimestri di fi<strong>la</strong>.<br />
Le informazioni finanziarie in tempo reale significano<br />
anche che <strong>la</strong> trimestrale danza dei guadagni con<br />
Wall Street potrebbe semplicemente svanire,<br />
diventando un “ritorno all’Alto Medioevo,un rituale<br />
celtico o druido” come predice il futurologo May.<br />
Se l’informazione finanziaria diventa sempre più<br />
abbondante, trasparente ed è costantemente<br />
aggiornata, i CFO dovranno essere in grado di<br />
comunicarne il significato a Wall Street ancora più<br />
efficacemente. Dovranno anche instaurare un<br />
rapporto eccellente con i media, quindi non sarà<br />
uno svantaggio che siano telegenici ed eloquenti<br />
- con <strong>la</strong> mia infallibile abilità nel dimenticare<br />
qualsiasi cifra non appena mi trovo davanti ad<br />
una telecamera e il mio “riportino” dall’aspetto<br />
piuttosto stanco,ho proprio <strong>la</strong> necessità di un CFO<br />
che possa andare sul<strong>la</strong> CNBC per spiegare i nostri<br />
risultati finanziari.<br />
John, visto che sto cercando un super eroe<br />
ABILITA’ DESIDERATE<br />
CHIEF COMMINICATOR (GRANDE<br />
COMUNICATORE): SARÀ ESSENZIALE GUADAGNARSI<br />
LA FIDUCIA DI WALL STREET E DEI MEDIA.<br />
CHIEF RISK OFFICER (BUON GESTORE DEL<br />
RISCHIO): LIMITARE IL RISCHIO DIVENTERÀ ANCORA PIÙ<br />
IMPORTANTE DAL MOMENTO IN CUI I MERCATI<br />
DIVENGONO ANCORA PIÙ GLOBALI E GLI STRUMENTI DI<br />
‘HEDGING’ PIÙ COMPLESSI.<br />
CHIEF DEALMAKER (BUON STIPULATORE DI<br />
CONTRATTI): VENTURE CAPITAL, FUSIONI ED<br />
ACQUISIZIONI, PARTNERSHIP STRATEGICHE: I CFO<br />
DEVONO ESSERE ABILI IN TUTTO QUESTO.<br />
CHIEF STRATEGIST (GRANDE STRATEGA): I<br />
CFO DOVRANNO USARE LE INFORMAZIONI FINANZIARIE<br />
IN TEMPO REALE PER PRENDERE VELOCEMENTE DELLE<br />
DECISIONI CRUCIALI.
finanziario,sono disposto a pagarlo bene,sapendo<br />
anche di un sacco di altre aziende che ricercano<br />
esattamente il medesimo talento. Ho letto<br />
recentemente sul<strong>la</strong> rivista CFO che nel 1999 lo<br />
stipendio medio totale dei CFO era di circa 1,1<br />
milioni di dol<strong>la</strong>ri - quasi doppio rispetto a quanto<br />
prendevano quattro anni fa -, quindi poniamo lo<br />
stipendio in un range di sette cifre. Che tipo di<br />
curriculum viene offerto per questo prezzo?<br />
Per cominciare,vorrei vedere nel suo curriculum una<br />
formazione più ampia: “marketing, Information<br />
Technology, finanza, economia e contabilità - i<br />
futuri CFO devono essere esperti in tutti questi<br />
campi” sostiene Dennis R. Beresford - professore di<br />
contabilità al<strong>la</strong> University of Georgia ed ex<br />
presidente del Financial Accounting Standard<br />
Board.<br />
Oltre a ciò,mi piacerebbe un candidato che abbia<br />
gestito un business o una divisione di una grande<br />
azienda - una combinazione di esperienza<br />
operativa e di finanza è quasi un requisito oggi<br />
necessario.<br />
Sarei anche ben disposto verso persone che hanno<br />
<strong>la</strong>vorato a Wall Street come analisti di spicco,<br />
banchieri di affari o finanzieri - Crist, l’amico di<br />
Korn/Ferry,sostiene che “sta crescendo <strong>la</strong> domanda<br />
di coloro che sanno stipu<strong>la</strong>re contratti.”<br />
In conclusione, il mio candidato ideale dovrà<br />
possedere una prospettiva veramente globale.<br />
Non intendo solo familiarità con questioni globali;<br />
lei o lui avrà dovuto vivere in varie parti del mondo,<br />
avervi <strong>la</strong>vorato e aver fatto esperienza di culture<br />
finanziarie differenti.<br />
Oh, e c’è qualcos’altro. Il candidato deve avere<br />
energia, un’illimitata energia, per svolgere tutti i<br />
suoi compiti.So che è una caratteristica tanto rara<br />
quanto un buon patrimonio genetico; chissà,<br />
magari per <strong>la</strong> fine del ventunesimo secolo,saremo<br />
in grado di clonare degli abilissimi CFO.<br />
Nel frattempo, vogliate gentilmente accettare il<br />
mio ordine per un super eroe finanziario.A quando<br />
<strong>la</strong> consegna?<br />
Saluti,<br />
Samuel “Sam” K. Leap<br />
Chief Executive Officer<br />
Ultimate Progressive Corp.<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
33<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
C.O.O.<br />
1950 - 2025<br />
UN DIRIGENTE<br />
CHE HA FATTO<br />
IL SUO TEMPO<br />
34<br />
di Diane Brady<br />
La crescente complessità<br />
aziendale ed il passaggio al team<br />
management stanno eliminando<br />
<strong>la</strong> carica di direttore operativo<br />
[COO]<br />
C.O.O. 1950 - 2025<br />
UN DIRIGENTE CHE HA<br />
FATTO IL SUO TEMPO<br />
Primo gennaio 2025: l’ultima mansione del<br />
COO è cessata oggi, segnando <strong>la</strong> fine di<br />
un’era per una storica funzione aziendale.<br />
La carica,considerata nel passato un critico<br />
<strong>la</strong>voro manuale che sollevava i CEO dal<br />
concentrarsi su estese ed artico<strong>la</strong>te attività<br />
e su altrettante ampie strategie aziendali,è<br />
caduta in disgrazia negli anni recenti.
Già al<strong>la</strong> fine del ventesimo secolo,i business leader<br />
avevano però iniziato a chiedersi se questo ruolo<br />
avesse ancora significato: al<strong>la</strong> General Electric Co.<br />
l’ex dirigente Jack Welch aveva posto dei CEO<br />
al<strong>la</strong> guida di ogni unità operativa; alcune imprese<br />
avevano già soppresso il ruolo di COO a vantaggio<br />
di team che portassero a termine le strategie<br />
aziendali; “ci sono circostanze in cui il COO è<br />
so<strong>la</strong>mente uno strato di burocrazia extra che separa<br />
i CEO dai loro business” spiega James M. Citrin -<br />
managing director di Internet Global Practice nel<strong>la</strong><br />
società di consulenza direzionale Spencer Stuart.<br />
ULTIMO RANTOLO. Tale compito direzionale aveva<br />
goduto di una sorta di resurrezione al cambiare del<br />
secolo, quando giovani imprenditori in campo<br />
tecnologico assumevano non di rado esperti<br />
dirigenti per aiutare a diffondere un poco di ordine<br />
nelle proprie disordinate imprese: Peter M. Felix -<br />
presidente dell’Association of Executive Search<br />
Consultants - ricorda che gli imprenditori erano<br />
disperatamente al<strong>la</strong> ricerca di “un paio di mani<br />
sicure che gestissero le parti meno nobili<br />
dell’impresa”.<br />
Nonostante tutto, però, i dirigenti di prestigio<br />
richiedevano generalmente cariche più elevate -<br />
tipo CEO - per “salire a bordo”.<br />
Allo stesso tempo, i pezzi grossi delle imprese di<br />
maggiori dimensioni si convinsero che una so<strong>la</strong><br />
persona non poteva gestire operazioni sempre più<br />
complesse ed estese.<br />
Se i CEO si occupavano più intensamente<br />
dell’esterno, <strong>la</strong> pressione sui COO sarebbe salita e<br />
- sebbene nel passato <strong>la</strong> posizione fosse stata il<br />
primo passo verso cariche più prestigiose - era<br />
arduo ritenere il COO un CEO in addestramento,<br />
considerate le differenti abilità coinvolte.<br />
La velocità con cui si muoveva l’economia ne<br />
stava complicando poi ulteriormente <strong>la</strong> mansione.<br />
Come sostiene David A. Nadler - presidente di<br />
Mercer Delta Consulting LLC - “visto che le imprese<br />
gestiscono una serie assai differente di modelli di<br />
business,è difficile che confluiscano tutti nel<strong>la</strong> testa<br />
di una so<strong>la</strong> persona”; alcuni pensarono che<br />
aggiungere un altro livello manageriale avrebbe<br />
rallentato l’operatività.<br />
Presto, quindi, i corpi incominciarono ad<br />
accatastarsi. Invece di un Numero 2 che gestisse<br />
le operazioni,emersero team di management che<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
assunsero a tutto tondo il ruolo del COO: prendere<br />
decisioni che comportassero delle spese per i diversi<br />
business, ottimizzare <strong>la</strong> produzione ed attuare<br />
strategie che potevano cambiare<br />
quotidianamente.<br />
La consueta divisione dei compiti - secondo <strong>la</strong><br />
quale il direttore stringeva calorosamente le mani<br />
del pubblico mentre il COO si occupava delle<br />
operazioni quotidiane - si dimostrò artificiale: in<br />
una struttura fluida,entrambe le cariche dovevano<br />
coinvolgere abilità sia operative che re<strong>la</strong>zionali.<br />
Per certi versi,<strong>la</strong> carica del COO poteva sembrare<br />
un po’forzata sin dall’inizio; Yobie Benjamin - partner<br />
e membro eminente di Ernst & Young di San<br />
Francisco – osserva, tra l’altro, che tale posizione<br />
è stata un’aggiunta re<strong>la</strong>tivamente recente al<strong>la</strong><br />
gerarchia manageriale del ventesimo secolo,<br />
sottolineando che “<strong>la</strong> ‘Vision’ è importante però<br />
qualcuno deve mostrarmi il denaro”: questa<br />
necessità non è mai diminuita e l’approccio di<br />
team si è rive<strong>la</strong>to più efficace.<br />
Tra coloro che sono in lutto ci sono Robert F.Cotter<br />
“CHIEF<br />
OPERATING<br />
OFFICER”<br />
- COO del<strong>la</strong> Starwood Hotels & Resorts Worldwide<br />
Inc. nel ventesimo secolo - che si considerava “le<br />
braccia e le gambe del<strong>la</strong> Vision aziendale”espressa<br />
dal Presidente e CEO Barry S. Sternlicht.<br />
Cosa ha ucciso il COO? L’al<strong>la</strong>rgamento del<strong>la</strong><br />
responsabilità aziendale (“empowerment”): in una<br />
situazione di decentramento non sussisteva più <strong>la</strong><br />
necessità di continuare da soli.<br />
Le responsabilità del COO,però, sono ancora vive<br />
e vegete: un team operativo ha fatto voto di<br />
portare avanti il testimone delle sue mansioni da<br />
questo punto in poi.<br />
35<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
DALLA SALA<br />
MACCHINE…<br />
ALLE CARICHE DI<br />
PRESTIGIO<br />
36<br />
di Andy Reinhardt<br />
Il nuovo direttore del Web [CWO]<br />
<strong>la</strong>vorerà in stretta col<strong>la</strong>borazione<br />
con il CEO per riorganizzare<br />
l’azienda in un e-business<br />
DALLA SALA<br />
MACCHINE…<br />
ALLE CARICHE DI<br />
PRESTIGIO<br />
Per <strong>la</strong> gran parte dei 50 anni in cui i<br />
computer hanno avuto una certa<br />
importanza, coloro che gestivano le<br />
macchine per l’e<strong>la</strong>borazione dati nelle<br />
viscere delle organizzazioni erano considerati<br />
al più come idraulici ed elettricisti.<br />
Senza dubbio gestivano dell’attrezzatura<br />
“esoterica” e avevano un certo fascino da<br />
tecnici ma, come attestano numerosissimi<br />
fumetti di ‘Dilibert’, essi venivano<br />
principalmente derisi come incompetenti<br />
nullità che ostaco<strong>la</strong>vano ogni impresa<br />
creativa o rischiosa.<br />
Questo atteggiamento negativo trovava<br />
seguito fino in cima al<strong>la</strong> gerarchia aziendale:<br />
i dirigenti senior tendevano a considerare i<br />
reparti informatici poco più che una voce<br />
di spesa nel budget annuale.
Negli anni Novanta le cose migliorarono un po’.Con<br />
<strong>la</strong> diffusione di sofisticati software gestionali e <strong>la</strong><br />
presenza dei PC su ogni scrivania, molte aziende<br />
promossero i manager dell’e<strong>la</strong>borazione dati al<strong>la</strong><br />
mansione più prestigiosa di direttore informatico<br />
[CIO], responsabili sia di gestire i sistemi informativi<br />
che di ideare strategie informatiche a lungo<br />
termine.<br />
“LAMA AFFILATA”. Ora, nell’era di Internet, è<br />
necessario un nuovo tipo di dirigente tecnologico.<br />
Grazie al<strong>la</strong> Rete,l’Information Technology non è più<br />
so<strong>la</strong>mente un modo per automatizzare i processi<br />
di business e tagliare i costi: “è <strong>la</strong> <strong>la</strong>ma affi<strong>la</strong>ta del<br />
business, uno strumento per generare ricavi di<br />
vendita” sve<strong>la</strong> William E. Kelvie - l’ex CIO di Fannie<br />
Mae che aiutò il concedente di mutui ipotecari a<br />
trasformarsi in una centrale del cyberspazio.<br />
Le imprese avranno bisogno di un dirigente che<br />
sappia sfruttare <strong>la</strong> tecnologia più recente per<br />
arrivare ai clienti - da una parte - e ai fornitori -<br />
dall’altra - attraverso ininterrotte trasmissioni di dati<br />
super aggiornati: nell’azienda del ventunesimo<br />
secolo, tutti i manager dovranno essere esperti<br />
tecnologici,sebbene <strong>la</strong> carica di maggior prestigio<br />
sarà di qualcuno che chiameremo il direttore del<br />
Web [CWO].<br />
Questo manager potrebbe emergere come il<br />
sergente più importante del CEO,con cui col<strong>la</strong>bora<br />
PETER SOLVIK<br />
CIO<br />
CISCO SYSTEMS<br />
GARY REINER<br />
CIO<br />
GENERAL ELECTRIC CO.<br />
DAWN G. LEPORE<br />
CIO<br />
CHARLES SCHWAB & CO.<br />
GUIDA GLI SFORZI DI CISCO NEL<br />
CAMPO DELLE VENDITE ELETTRONICHE<br />
E DELLA GESTIONE DELLA CATENA DI<br />
FORNITURA DEDICANDO METÀ DEL SUO<br />
TEMPO AI PARTNER AZIENDALI<br />
GESTISCE I SISTEMI INFORMATIVI E<br />
L’IMPONENTE PROGRAMMA DI<br />
‘SOURCING’ DI GE, COLLABORANDO<br />
CON I FORNITORI PER METTERLI ONLINE<br />
HA GUIDATO LA FORTUNATISSIMA<br />
MOSSA DELLA SCHWAB DI PASSARE AL<br />
TRADING ONLINE CHE ORA COSTITUISCE<br />
L’81% DEL SUO VOLUME DI AFFARI<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
strettamente per riorganizzare le aziende in ebusiness.<br />
Come il CIO di oggi, il CWO dovrà sovraintendere<br />
ai sistemi informativi e alle strategie collegate -<br />
che,per definizione,si fonderanno sul<strong>la</strong> tecnologia<br />
di Internet - ma, in più, egli o el<strong>la</strong> creerà e gestirà<br />
anche una rete intricata di rapporti di business<br />
consentiti dal<strong>la</strong> tecnologia delle comunicazioni.<br />
L’analista Marianne Broadbent, che fa parte del<br />
gruppo di ricercatori del Gartner Group, definisce<br />
tutto ciò “gestire l’extrastruttura”, forgiare in modo<br />
flessibile collegamenti elettronici tra<br />
un’organizzazione e i suoi partner,fornitori e clienti:<br />
<strong>la</strong> tecnologia e le partnership non possono <strong>la</strong>vorare<br />
bene l’una senza l’altra e abbandonandole in<br />
mani separate si rischia di non riuscire a sfruttare il<br />
potenziale del<strong>la</strong> Rete,di trasformare radicalmente<br />
i processi di business.<br />
“PARTNER STRATEGICI”. Alcune imprese<br />
all’avanguardia hanno già fatto dei passi avanti<br />
verso questo nuovo modello manageriale.<br />
Al<strong>la</strong> General Electric Co., ad esempio, il CIO Gary<br />
Reiner gestisce sia l’Information Technology che il<br />
programma dei massicci approvvigionamenti del<strong>la</strong><br />
GE,<strong>la</strong>vorando in stretta col<strong>la</strong>borazione con i fornitori<br />
per trasferirli online.<br />
Presso Cisco Systems Inc.,il gigante del networking,<br />
il CIO Peter Solvik governa le iniziative elettroniche<br />
NON UN CIO QUALUNQUE<br />
Per segnare il percorso verso l’e-business sussiste <strong>la</strong> necessità di uno “zar tecnologico” che<br />
faccia molto di più che limitarsi a gestire i sistemi informativi. Alcune caratteristiche:<br />
CHI COSA RISULTATI<br />
CISCO HA TAGLIATO COSTI PER 1,5<br />
BILIONI DI DOLLARI IMPIEGANDO LE<br />
TECNOLOGIE DELLA RETE PER QUALSIASI<br />
COSA, DALLE RISORSE UMANE ALLA<br />
PRODUZIONE<br />
QUEST’ANNO GE INVESTIRÀ 5 BILIONI<br />
DI DOLLARI IN APPROVVIGIONAMENTI<br />
DI MERCI E SERVIZI IN RETE,<br />
INCREMENTANDO I PROPRI MARGINI<br />
OPERATIVI<br />
IL COMMERCIO ONLINE HA UN COSTO<br />
PARI AL 20% DI QUELLO<br />
CONVENZIONALE ED HA AIUTATO AD<br />
INNALZARE IL MARGINE OPERATIVO<br />
LORDO DELLA SCHWAB AL 37% NEL<br />
1999 RISPETTO AL 34% DEL 1998<br />
37<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
delle vendite e del<strong>la</strong> catena di fornitura<br />
concentrandosi per quasi metà del suo tempo sui<br />
rapporti con i partner esterni.<br />
La CIO di Charles Schwab & Co., Dawn G. Lepore<br />
- cervello dell’azzeccatissima mossa aziendale di<br />
trasferirsi sul Web - sostiene che è “coinvolta<br />
praticamente in ogni partnership o contratto”sti<strong>la</strong>to<br />
dal “Discount Brokerage”.<br />
Il ruolo del capo dei dirigenti informativi, spiega il<br />
CEO di Cisco, John T. Chambers,“è stato elevato<br />
a quello di un partner strategico del CEO e del<br />
CFO”.<br />
Nelle imprese ove si comprende l’importanza<br />
cruciale del<strong>la</strong> Rete e si dà incarico ad alcuni leader<br />
di sfruttar<strong>la</strong>, il risultato finale può essere enorme.<br />
Reiner nota che al<strong>la</strong> GE un’indagine sul<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong><br />
che costava 80 dol<strong>la</strong>ri gestita telefonicamente,<br />
costa solo 50 centesimi se effettuata via Web.Con<br />
tali risparmi, gli analisti si immaginano che <strong>la</strong> GE<br />
taglierà i costi per centinaia di milioni nel 2000 e<br />
simultaneamente,per mezzo del sistema elettronico<br />
allestito da Reiner, impiegherà più di 5 bilioni di<br />
dol<strong>la</strong>ri in acquisti.<br />
Lo stesso vale nel caso di Delta Air Lines, per <strong>la</strong><br />
quale vendere un biglietto online costa un quarto<br />
rispetto a venderlo in un’agenzia viaggi; Edward<br />
H. West, il CFO che ne gestisce le iniziative online,<br />
rive<strong>la</strong> che nel 1999 l’azienda ha risparmiato più di<br />
100 milioni di dol<strong>la</strong>ri grazie all’e-commerce.<br />
Il raggiungimento di tali risultati dipende dal rendere<br />
<strong>la</strong> Rete una priorità strategica: il capo dei dirigenti<br />
informativi “deve smetter<strong>la</strong> di essere il cervello del<strong>la</strong><br />
sa<strong>la</strong> macchine e deve salire sul ponte del<strong>la</strong> nave”<br />
incita Ben S. Levitan - COO di Viant Corp.,<br />
un’azienda di consulenza in Rete.<br />
La transizione a CWO non è, però, sempre facile:<br />
sebbene negli anni Novanta i CIO siano entrati nei<br />
ranghi dirigenziali superiori,Robert Austin - professore<br />
al<strong>la</strong> Harvard Business School - sostiene che gli uffici<br />
da loro gestiti sono rimasti “ancora i servitori del<br />
business” e, in effetti, molti CIO si concentrano<br />
ancora sul<strong>la</strong> gestione dei sistemi informativi interni<br />
malgrado il <strong>la</strong>voro migliore venga fatto altrove”.<br />
CONFLITTUALITA’ LOCALE. Siti Web, e-commerce,<br />
online customer support - tutto questo emerge<br />
spesso dagli scantinati aziendali oppure è<br />
responsabilità di uno “zar elettronico”che bypassa<br />
il CIO per re<strong>la</strong>zionare direttamente il CEO: dopo<br />
tutto, dice Levitan di Viant,“se sei un CEO che ha<br />
avuto una rive<strong>la</strong>zione a proposito di Internet, non<br />
<strong>la</strong> passeresti al tipo che gestisce i sistemi contabili”.<br />
Negli anni a venire, i ruoli del CIO e dello “zar<br />
38<br />
“CHIEF<br />
OPERATING<br />
OFFICER”<br />
elettronico” dovrebbero fondersi e le imprese che<br />
non riusciranno a muoversi in questa direzione<br />
correranno il rischio di conflittualità locali tra i<br />
dirigenti oppure tra i manager di linea - che<br />
<strong>la</strong>nciano le proprie iniziative di e-commerce - e i<br />
reparti dell’IT - che hanno <strong>la</strong> responsabilità di<br />
mantenere i sistemi digitali aziendali in condizioni<br />
eccellenti.<br />
In effetti, le imprese che hanno più successo in<br />
Rete si stanno impegnando ad intrecciare sia i<br />
sistemi informativi che le strategie di e-commerce.<br />
Delta,ad esempio,ha ricostruito il suo intero sistema<br />
informativo aziendale intorno ad una so<strong>la</strong> serie di<br />
standard tecnici per semplificare l’impiego di<br />
programmi di e-commerce, un <strong>la</strong>voro che ha<br />
richiesto stretta cooperazione tra il CFO West -<br />
sovrintendente al<strong>la</strong> strategia del Web - e il CIO<br />
Robert DeRodes - responsabile per l’entrata in<br />
vigore del programma di e-commerce aziendale.<br />
Per ricavare ancora di più dai 117 milioni di<br />
passeggeri che serve annualmente, Delta ha<br />
approntato anche un incubatore in Rete in modo<br />
da alimentare nuove idee di business, adottando<br />
piani di e-shopping in volo, chioschi informativi,<br />
accesso al<strong>la</strong> Rete senza cavi dalle “lounge” degli<br />
aeroporti e trasmissioni velocissime a banda <strong>la</strong>rga<br />
nei club aeroportuali: finora,nessuna di tali iniziative<br />
ha apportato ricavi incrementali ma West pensa<br />
che nel 2002 essi ammonteranno a 2 bilioni di<br />
dol<strong>la</strong>ri.<br />
La chiave di volta per le imprese che sperano di<br />
avviare business sul Web è scorgere le opportunità<br />
in anticipo e sfruttarle velocemente; ciò non può<br />
però accadere continuando ad applicare il<br />
vecchio modello di un CIO concentrato verso<br />
l’interno.<br />
Incoraggiando invece sia una cultura di rapido<br />
cambiamento e sperimentazione che <strong>la</strong><br />
responsabilizzazione dei CWO,i CEO,non dovendo<br />
più fare tutto da soli, possono col<strong>la</strong>borare per<br />
assicurarsi che le loro realtà aziendali siano pronte<br />
a cogliere le sfide del ventunesimo secolo.
IL GIACIMENTO<br />
DEL TALENTO<br />
AZIENDALE<br />
di Neil Gross<br />
Troppo spesso <strong>la</strong> persona migliore<br />
scelta per un compito neppure sa<br />
che esso esiste: niente paura, sono<br />
arrivati i manager del<strong>la</strong><br />
conoscenza.<br />
IL GIACIMENTO<br />
DEL TALENTO AZIENDALE<br />
Il compito era complesso ed urgente:<br />
aiutare Bermuda ad invertire <strong>la</strong> rotta del<strong>la</strong><br />
propria moribonda azienda turistica prima<br />
che l’iso<strong>la</strong> esaurisse i principali mezzi di<br />
sostentamento.<br />
Già solo <strong>la</strong> mediazione tra fazioni in lotta - i<br />
vari gruppi industriali, i sindacati e gli<br />
investitori stranieri - causava un’emicrania<br />
organizzativa, o almeno così sarebbe stato<br />
per un qualsiasi gruppo che avesse tentato<br />
di affrontar<strong>la</strong> con <strong>la</strong> tradizionale gerarchia<br />
del comando.<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
39<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
Al contrario, un team di giovani consulenti<br />
americani di Monitor Group di Boston portò a<br />
termine il grosso del <strong>la</strong>voro in meno di due anni.<br />
Chi era il capo? Nessuno; “eravamo un team di pari<br />
grado” dice Joseph Babiec - coordinatore del<br />
progetto per Monitor - “non importava chi fosse<br />
stato di più a Bermuda. Io <strong>la</strong>voravo per te, poi tu<br />
<strong>la</strong>voravi per me. Probabilmente doveva essere<br />
molto frastornante per il cliente”.<br />
Frastornante ma gratificante. In breve tempo<br />
Monitor riuscì a far firmare gli accordi di <strong>la</strong>voro<br />
senza scioperi o costosi arbitrati, attrasse nuovi<br />
investimenti per gli hotel che <strong>la</strong>nguivano e guardò<br />
il numero dei clienti (crocieristi) aumentare senza<br />
precedenti.<br />
Come fece Monitor a conseguire risultati in così<br />
poco tempo da una struttura organizzativa<br />
apparentemente caotica?<br />
Il progetto Bermuda era un caso di studio di un<br />
movimento intellettuale che sta sconvolgendo le<br />
organizzazioni negli Stati Uniti, in Giappone e in<br />
Europa.<br />
Definito “management del<strong>la</strong> conoscenza”, <strong>la</strong> sua<br />
dottrina sostiene che le abilità umane, le<br />
competenze e i rapporti sono le risorse più preziose<br />
di un’impresa.<br />
Non di rado, tali risorse giacciono aggrovigliate<br />
nel<strong>la</strong> burocrazia manageriale e quando si presenta<br />
una <strong>nuova</strong> sfida,si fa avanti il manager non adatto,<br />
mentre il vero esperto neppure ne sente par<strong>la</strong>re.<br />
Per eliminare <strong>la</strong> burocrazia, imprese come Monitor<br />
contano su un nuovo tipo di dirigente - un direttore<br />
del<strong>la</strong> conoscenza [CKO] -, una persona che ha<br />
forte influenza nell’abbattere le gerarchie, dare<br />
libero sfogo al sapere e alle abilità dello staff ed<br />
incana<strong>la</strong>re questi beni in rete o sul Web.<br />
Nel caso di Monitor, il processo ha scatenato un<br />
fiume di servizi innovativi, incluso uno spin-off<br />
aziendale che si dedica a svolgere servizi di<br />
consulenza sul<strong>la</strong> competitività niente meno che ad<br />
intere nazioni.<br />
“E’ un modo di guardare a ciò che le persone<br />
sanno o hanno <strong>la</strong> necessità di sapere, a come<br />
usano il sapere,a come lo vendono”dice Lawrence<br />
Prusak - il guru del<strong>la</strong> conoscenza di IBM - “le imprese<br />
40<br />
“CHIEF<br />
OF<br />
KNOWLEDGE”<br />
nel futuro o capiranno questo messaggio o<br />
scompariranno”.<br />
AFFERRARE IL SAPERE. Le aziende si sono<br />
aggrappate al management del<strong>la</strong> conoscenza<br />
come ad un gommone di salvataggio.<br />
In una recente analisi del Conference Board su<br />
200 dirigenti di 158 grosse multinazionali, si rileva<br />
che l’80% ha affermato di avere già attuato progetti<br />
di management del<strong>la</strong> conoscenza in azienda e<br />
molti hanno già designato CKO o arruo<strong>la</strong>to<br />
consulenti del settore.<br />
Secondo International Data Corp. di Framingham<br />
(Massachusetts) nel 1999 i consulenti hanno<br />
guadagnato globalmente 1,8 bilioni di dol<strong>la</strong>ri per<br />
interventi professionali di gestione del<strong>la</strong> conoscenza<br />
ed entro il 2003 <strong>la</strong> società stima che <strong>la</strong> cifra<br />
dovrebbe superare gli 8 bilioni di dol<strong>la</strong>ri, senza<br />
considerare i programmi re<strong>la</strong>tivi al settore di<br />
software-suite di e-business.<br />
I consulenti stessi stanno investendo capitali per<br />
riqualificarsi.<br />
KPMG ha speso ben più di 100 milioni di dol<strong>la</strong>ri in<br />
processi e sistemi informativi per riuscire a<br />
impadronirsi del<strong>la</strong> conoscenza dei propri esperti.<br />
McKinsey, Andersen, Boston Consulting e Scient di<br />
San Francisco - un’azienda in fase di avviamento<br />
di due anni - hanno impiegato alcuni dei database<br />
interni più sofisticati e costosi al mondo per sfruttare<br />
<strong>la</strong> possibilità del Web di attivare collegamenti<br />
ipertestuali nei documenti, nei casi di studio, nelle<br />
comunicazioni interne e nei notiziari,condividendo<br />
l’obiettivo di riuscire a cogliere al meglio il sapere,<br />
in modo che su esso si potesse poi far leva nell’intera<br />
organizzazione.<br />
Attuare tutto ciò sembra abbastanza semplice<br />
ma, come stanno scoprendo i manager del<strong>la</strong><br />
conoscenza, il processo implica modifiche<br />
comportamentali tanto profonde quanto quelle<br />
scatenate dal<strong>la</strong> psicoterapia nel<strong>la</strong> Vienna del finde-siècle.<br />
Il dilemma è: i progetti intellettuali ampi e complessi<br />
- ad esempio, <strong>la</strong> creazione di una rete di trading<br />
globale o il rivitalizzare un intero settore, come il<br />
turismo a Bermuda - dipendono dal<strong>la</strong><br />
col<strong>la</strong>borazione,però le grandi idee provengono da<br />
individui eccezionali che generalmente non sono<br />
portati al <strong>la</strong>voro in team.<br />
Frequentemente, i membri più ambiziosi dello staff<br />
- chiamiamoli “le aquile”- hanno pochi incentivi per<br />
condividere <strong>la</strong> competenza: “è difficile far vo<strong>la</strong>re<br />
le aquile in formazione” nota C.K. Praha<strong>la</strong>d,
professore al<strong>la</strong> Business School del<strong>la</strong> University of<br />
Michigan.<br />
Per abbattere questi ostacoli i manager del<strong>la</strong><br />
conoscenza sfruttano <strong>la</strong> tecnologia.<br />
KPMG sta sperimentando un programma chiamato<br />
KnowledgeMail - di Tacit Knowledge Systems Inc.<br />
di Palo Alto (California) - che analizza ogni e-mail<br />
mandata dagli impiegati che partecipano ai test.<br />
Esso deduce il livello di competenza di ogni utente<br />
in aree differenti e lo inserisce in un profilo personale<br />
che il mittente può editare. I colleghi possono poi<br />
interrogare il sistema per trovare chi,<br />
nell’organizzazione, abbia le qualità per risolvere<br />
partico<strong>la</strong>ri problemi,mentre ognuno può esaminare<br />
solo il proprio profilo. Quando qualcuno in rete<br />
richiede un esperto, il sistema può raccomandare<br />
un membro dello staff - soltanto se c’è il consenso<br />
dell’interessato.<br />
“Le imprese devono riconoscere che ciò che noi<br />
sappiamo dipende da chi sta facendo <strong>la</strong><br />
domanda”,dice David Gilmour - fondatore e CEO<br />
di Tacit -,“non ci si può aspettare che le persone<br />
intelligenti scarichino tutto ciò che sanno in una<br />
specie di magazzino”.<br />
Non sorprende quindi che il sistema di Gilmour<br />
sembri cocco<strong>la</strong>re i partecipanti: trattenere i migliori<br />
e i più bril<strong>la</strong>nti è cruciale nell’economia del<strong>la</strong><br />
conoscenza e se <strong>la</strong> competenza non è disponibile<br />
all’interno dell’azienda, le imprese più sveglie<br />
pagheranno e l’acquisteranno.<br />
Quando Cisco Systems Inc.compra un’azienda,<strong>la</strong><br />
“due diligence”finanziaria si concentra meno sugli<br />
impianti e più sul capitale umano: per le acquisizioni<br />
recenti,ad esempio,ha pagato tra 500.000 e molti<br />
milioni di dol<strong>la</strong>ri per disporre dei dipendenti migliori<br />
del settore ingegneristico.<br />
Microsoft Corp. si avvale di 300 “esploratori” a<br />
tempo pieno per esaminare tutti gli studenti<br />
universitari americani che si specializzano in scienze<br />
informatiche, per fissare colloqui a circa 25.000 di<br />
essi e proporre offerte di <strong>la</strong>voro ai top 500.<br />
Ciò che Cisco e Microsoft cercano è qualcosa di<br />
molto meno tangibile dei compiti contenuti in un<br />
mansionario: stanno cercando le cime che solo le<br />
aquile possono raggiungere.<br />
VOLO DELLE “AQUILE”. Quando si tratta di<br />
mantenere “le aquile” in azienda, si devono<br />
abbattere le gerarchie e pagare dividendi<br />
aggiuntivi.<br />
“Gli impiegati che tentiamo di attrarre si aspettano<br />
di avere una serie di carriere”sostiene A<strong>la</strong>n Kantrow<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
- CKO di Monitor Group -: se l’azienda non riesce<br />
a fornire sbocchi per le loro ambizioni, andranno<br />
altrove.Così,per principio,tutti i ruoli,i titoli e i gruppi<br />
di attività sono transitori: “non stiamo costruendo<br />
roccaforti dell’organizzazione” spiega Kantrow, al<br />
contrario “come i nomadi, ci insediamo,<br />
combattiamo le battaglie,poi ripieghiamo le tende<br />
e proseguiamo”.<br />
Cos’altro aggiungere a proposito del<strong>la</strong> carica di<br />
CKO? Christopher A. Bartlett - professore al<strong>la</strong><br />
Harvard Business School - afferma che le aziende<br />
non dovrebbero affezionarsi troppo a questo titolo:<br />
“se suddiviso in reparti, il management del<strong>la</strong><br />
conoscenza si riduce so<strong>la</strong>mente ad un altro<br />
progetto di info-tech”; al contrario,“l’intero processo<br />
del<strong>la</strong> conoscenza deve essere incluso nel<strong>la</strong> carica<br />
del manager di linea”.<br />
Kantrow di Monitor concorda sul fatto che più si<br />
appiattisce l’organizzazione, più il sapere fluisce:<br />
“l’aspirazione irresistibile del<strong>la</strong> maggior parte dei<br />
CKO”, dice, “dovrebbe essere il liberarsi da una<br />
rigida definizione del nostro <strong>la</strong>voro”.<br />
COSA FA UN CKO ?<br />
LE ABILITÀ UMANE, L’INTUIZIONE E LA SAGGEZZA STANNO<br />
SOSTITUENDOSI AL CAPITALE COME LA RISORSA AZIENDALE<br />
PIÙ PREZIOSA.I MANAGER DELLA CONOSCENZA CERCANO<br />
DI DIVULGARE QUESTI BENI ALL’INTERNO DELL’AZIENDA<br />
E DI CONCRETIZZARLI IN INNOVAZIONI.<br />
1.<br />
AL LIVELLO DEI DIRIGENTI SENIOR, IL CKO SPIEGA LA SUA<br />
FILOSOFIA AGLI ALTRI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI<br />
AMMINISTRAZIONE E CERCA DI RISCUOTERE FONDI PER I<br />
PROGETTI DEL SAPERE.<br />
2.<br />
IL CKO PROMUOVE LA FLESSIBILITÀ OCCUPAZIONALE<br />
ALL’INTERNO DELL’AZIENDA IN MODO CHE I DIPENDENTI<br />
DALLE IDEE GENIALI POSSANO ESSERE VELOCEMENTE MESSI<br />
ALL’OPERA: QUESTO PUÒ SIGNIFICARE IL LASCIAR DEFINIRE<br />
UN NUOVO SETTORE DI PRODOTTO AD UN TEAM DI<br />
TALENTO O ANCHE CREARE UNA SUSSIDIARIA IN SPIN-OFF.<br />
3.<br />
AD OGNI LIVELLO I CKO CERCANO DI ABBATTERE LE<br />
BARRIERE DIVISIONALI CON LO SCOPO DI PERMETTERE A TUTTI<br />
NELL’AZIENDA DI IDENTIFICARE COLORO CHE HANNO DELLE<br />
COMPETENZE E IN QUALI AREE.<br />
41<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
EHI, MI STATE<br />
ASCOLTANDO ?<br />
42<br />
di Wendy Zellner<br />
Dimenticatevi del<strong>la</strong> produzione di<br />
massa, del marketing di massa e<br />
anche dei mass media: d’ora in<br />
poi, i clienti manifesteranno<br />
chiaramente le loro intenzioni.<br />
MESSAGGIO E-MAIL<br />
Soggetto: RAGIONI PER ABBANDONARE LA<br />
VOSTRA AZIENDA<br />
Data: 4 gennaio 2010<br />
Al: Vicepresidente delle Vendite e del<br />
Marketing<br />
Organizzazione: Global Enterprise Inc.<br />
Da: Jane Everyconsumer (Tutti i consumatori)<br />
EHI, MI STATE<br />
ASCOLTANDO ?<br />
Egregi Signori,<br />
sono stata uno dei vostri migliori clienti per<br />
anni, sebbene apparentemente non lo<br />
sappiate; pensate di essere molto efficaci<br />
nel mandarmi una cosiddetta “e-mail<br />
personalizzata” per prodotti e servizi che<br />
non voglio; il vostro sito Web non è in grado<br />
di ricordare ciò che acquisto da una visita<br />
al<strong>la</strong> successiva o come mi piace comprare;<br />
spendete ancora <strong>la</strong> maggior parte del<br />
vostro budget in pubblicità televisiva, che<br />
però rifuggo cambiando velocemente<br />
canale; e i prodotti preparati su ordinazione?<br />
non esistono nel vostro sito Web.
Queste sono le ragioni per cui intendo dimenticarmi<br />
di voi. I vostri concorrenti mi stanno chiamando e<br />
portando da loro: sono il vicepresidente delle<br />
comunità del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>, il vicepresidente delle<br />
conversazioni con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> e il direttore dei<br />
rapporti [CRO - Chief Re<strong>la</strong>tionship Officier].<br />
Qualifiche pazze? Non più. Chiedete a Greg A.<br />
Tucker - CEO dell’azienda di consulenza Futurize<br />
Now - che chiama questa <strong>nuova</strong> “razza”di dirigenti<br />
di marketing “i sostenitori del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>.Nel<strong>la</strong> New<br />
Economy sono i clienti a dettare le regole”; oppure<br />
ascoltate Steve Larsen - vicepresidente senior per<br />
il marketing al<strong>la</strong> Net Perceptions Inc.,produttore di<br />
sofisticati software per l’analisi dei dati dei<br />
consumatori -, il quale afferma che “i mercati non<br />
saranno più guidati da ciò che i produttori<br />
decidono di preparare e vendere ma da ciò che<br />
i clienti vogliono comprare”.<br />
In breve, l’era del<strong>la</strong> produzione di massa,<br />
del marketing di massa<br />
e anche dei mass media è finita.<br />
Grazie ad Internet, ho più potere e più scelte di<br />
quante ne abbia mai avute: per proporre una<br />
marca significativa a prezzi vantaggiosi,le aziende<br />
dovranno veramente ascoltare i clienti come me<br />
e agire velocemente sul<strong>la</strong> base delle nostre<br />
osservazioni.<br />
Don Peppers - partner del<strong>la</strong> società di consulenza<br />
Peppers and Rogers Group e coautore di The One<br />
to One Future - sostiene che le aziende devono<br />
svilupparsi “badando ai rapporti”, ricordando ciò<br />
che voglio e migliorando,come risultato,il prodotto<br />
o il servizio.<br />
UN GIORNO<br />
MI RINGRAZIERETE<br />
PER ESSERE<br />
UN CLIENTE COSÌ ESIGENTE.<br />
HO UN SACCO DI AMICI<br />
E CIÒ MI RENDE<br />
UNA POTENTE ARMA<br />
DI “MARKETING VIRALE”<br />
FEEDBACK IN TEMPO REALE. Amazon.com è stata<br />
pioniera nello studio dei libri che ho acquistato,<br />
raccomandandomene alcuni sul<strong>la</strong> base di ciò che<br />
sto leggendo.<br />
Dell Computer - che vende PC assemb<strong>la</strong>ti su<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
ordinazione - ricorda ciò che i clienti hanno<br />
acquistato nel passato e con pagine Web<br />
‘personali’ facilita, ad ogni ordine successivo,<br />
l’operazione di aggiungere nuovi computer,<br />
aggiornare i sistemi esistenti o localizzare i problemi<br />
tecnici.<br />
Ma sapete cosa sto pensando proprio ora? Certo,<br />
mi avete già contattato: non ero forse parte di un<br />
vostro gruppo di indagine solo qualche anno fa?<br />
E, una volta, non mi avete spedito un questionario<br />
sul<strong>la</strong> soddisfazione del cliente?<br />
Questo non è più sufficiente; ora stiamo par<strong>la</strong>ndo<br />
di feedback del cliente in tempo reale ed online:<br />
grazie al<strong>la</strong> Rete “le imprese ora possono conversare<br />
con centinaia o migliaia di clienti in tutto il mondo,<br />
personalmente, sempre” dice Tucker.<br />
Nel<strong>la</strong> vostra azienda ogni reparto dovrebbe<br />
prestarmi attenzione, non so<strong>la</strong>mente le forze di<br />
vendita.<br />
Gary M. Stibel - di The New Eng<strong>la</strong>nd Consulting<br />
Group - si aspetta che i CEO,e pur anche i membri<br />
del consiglio di amministrazione, visitino<br />
rego<strong>la</strong>rmente le chat room online, per ascoltare e<br />
par<strong>la</strong>re ai clienti - i quali potrebbero lodare o<br />
denigrare i loro prodotti.<br />
Le tattiche tecnologiche, però, non sono più<br />
sufficienti. Continental Airlines Inc. raccoglie<br />
rego<strong>la</strong>rmente dei gruppi consultivi formati da agenti<br />
di viaggio, grandi clienti aziendali e frequent fliers<br />
per par<strong>la</strong>re di performance e problemi; questa<br />
compagnia aerea manda i dirigenti delle vendite<br />
a par<strong>la</strong>re ai nuovi clienti persino mentre questi<br />
ultimi si stanno imbarcando all’hub di Newark (New<br />
Jersey).<br />
Stibel afferma che “stiamo tornando ai vecchi<br />
tempi, in cui si par<strong>la</strong>va ai propri clienti”.<br />
Perché mai dovrei affidare le mie informazioni a<br />
queste aziende? Perché mi chiederanno il<br />
permesso di usarle e mi daranno qualcosa di<br />
prezioso in cambio: i prodotti, i servizi, i messaggi<br />
di marketing che desidero - non personalizzati su<br />
un non meglio definito “segmento”di mercato ma<br />
creati appositamente per me, un mercato di una<br />
so<strong>la</strong> persona.<br />
“Al<strong>la</strong> fine si vogliono fornire prodotti e servizi<br />
personalizzati in massa” dice Bruce E. Kasanoff -<br />
CEO di Accellerating1to1, società di consulenza<br />
che aiuta le aziende a personalizzare i propri<br />
43<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
rapporti con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> -,aggiungendo che “senza<br />
personalizzazione,non c’è fedeltà,non c’è ragione<br />
perché il cliente ritorni”.<br />
Bertelsmann - il gigante dell’editoria e del<strong>la</strong> musica<br />
- prefigura il giorno in cui sarò io a creare i miei CD,<br />
mixando e scegliendo le canzoni e gli autori che<br />
mi piacciono - permettendogli<br />
contemporaneamente di proteggere il proprio<br />
business dai pirati di Internet come Napster.<br />
Oppure, potrebbe scoprire che sono un fanatico<br />
di storia scozzese e propormi via e-mail passi di un<br />
libro sul<strong>la</strong> Battaglia del<strong>la</strong> Corunna: se ci sono<br />
abbastanza persone disposte con me a comprarlo<br />
e a coprirne i costi di royalty e di produzione,il libro<br />
sarà stampato; in questo modo Bertelsmann riduce<br />
i suoi rischi di pubblicazioni invendute.<br />
“La personalizzazione è assolutamente cruciale<br />
per Bertelsmann come unità di business” dice<br />
Andrew D. Dorward - direttore del<strong>la</strong><br />
personalizzazione per BOL.com, il sito Web<br />
aziendale.Non ridete del<strong>la</strong> sua qualifica,mi piace:<br />
dice che sta cercando di comprendere i miei<br />
interessi ed inoltre, ancora più importante, sve<strong>la</strong><br />
che, per quanto riguarda il modo in cui produce<br />
e commercializza libri e musica, Bertelsmann avrà<br />
bisogno di circa un anno ancora per “creare<br />
un’esperienza totalmente personalizzata per il<br />
cliente”; Dorward afferma che “<strong>la</strong> mia idea sarebbe<br />
un network di ‘media’ completamente<br />
personalizzato, diverso per ognuno di coloro che<br />
vi si iscrive” e vede le stesse opportunità per le<br />
automobili, <strong>la</strong> moda e l’arredamento.<br />
In effetti, Levi Straus & Co., Nike Inc. e molte altre<br />
aziende stanno sperimentando tecniche che<br />
permettano ai loro clienti di creare i prodotti che<br />
desiderano.<br />
Nike già offre scarpe personalizzate: nel suo sito<br />
Web i consumatori possono scegliere combinazioni<br />
di colori ed altre caratteristiche.<br />
Levi’s ha <strong>la</strong>nciato i suoi jeans Original Spin nel 1998,<br />
permettendo <strong>la</strong> personalizzazione del taglio, dello<br />
44<br />
“CHIEF<br />
OF<br />
COSTUMER RELATIONSHIP”<br />
stile e del colore. Il risultato: Levi’s può produrre<br />
quasi 1,7 milioni di varianti del modello per<br />
soddisfare i gusti del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>. I jeans vengono<br />
tagliati e cuciti su misura per circa 55 dol<strong>la</strong>ri al<br />
paio.<br />
Oppure,prendiamo <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> American Quantum<br />
Cycles Inc. - di Melbourne (Florida) - che sfrutta <strong>la</strong><br />
personalizzazione per crearsi una nicchia all’ombra<br />
dei giganti. Avendo scoperto che i compratori<br />
delle moto Harley-Davidson non di rado spendono<br />
milioni di dol<strong>la</strong>ri per personalizzare i loro bolidi,<br />
Quantum decise di dar loro questa possibilità sin<br />
dall’inizio: dai sedili ai manubri, ai colori, i clienti li<br />
scelgono online o in dealership. Il risultato: una<br />
moto personalizzata ad un prezzo di fabbrica.<br />
Ma non voglio so<strong>la</strong>mente dei prodotti personalizzati,<br />
voglio del marketing personalizzato, voglio un<br />
mondo in cui <strong>la</strong> pubblicità sia completamente<br />
orientata ai miei interessi personali: se riuscirete ad<br />
effettuare tutto ciò in televisione,durante i messaggi<br />
pubblicitari non scapperò per andare a prendere<br />
degli snack.<br />
Le e-mail stanno già dimostrando il potere del<br />
marketing personale.<br />
Brainbench - una società che, in Rete, offre test<br />
per provare abilità tecnologiche o di altra natura<br />
- ritiene di aver perfettamente raffinato l’arte del<br />
marketing utilizzando e-mail personalizzate: l’82%<br />
circa di coloro che sono attratti dal suo sito grazie<br />
a campagne e-mail si registra per fare uno dei<br />
suoi esami, sperando di provare le proprie abilità<br />
a potenziali datori di <strong>la</strong>voro che pagano<br />
Brainbench per somministrare i test.<br />
“Le persone amano ricevere informazioni se sono<br />
importanti e cruciali per i loro interessi” dice Bill<br />
Lake - vicepresidente esecutivo e co-fondatore di<br />
Brainbench a Sterling (Virginia).<br />
PAESAGGIO ONLINE. Oppure, considerate gli<br />
strumenti di marketing personalizzato di<br />
Garden.com Inc., un sito di giardinaggio online.<br />
Due volte al mese mi mandano consigli in funzione<br />
del luogo in cui vivo e al<strong>la</strong> specie di coltivazioni che<br />
faccio - diciamo rose o pomodori -: io ottengo<br />
così aiuti o consigli ed essi hanno trovato il modo<br />
di mantenere <strong>la</strong> loro marca nel<strong>la</strong> mia testa e<br />
conoscere ulteriori informazioni sulle mie preferenze.<br />
Con un procedimento analogo, dopo aver<br />
esaminato i clienti,Garden.com ha creato anche
un pianificatore del giardino online, che permette<br />
di comperare immediatamente le piante inserite<br />
nei progetti: tutto ciò non solo aiuta l’azienda a<br />
vendere i propri prodotti ma risolve ai clienti il<br />
problema di trovare effettivamente le piante scelte.<br />
Se anche <strong>la</strong> competizione non riesce a convincervi<br />
a passare a questo nuovo modo di pensare<br />
orientato al cliente, ci riuscirà il mio nuovo agente<br />
per gli acquisti domestici.<br />
In un futuro non troppo lontano, questi “portieri”<br />
supportati dal<strong>la</strong> tecnologia - come li chiama il<br />
consulente Eliott Ettenberg - <strong>la</strong>voreranno per tutti<br />
noi. L’agente, da me pagato, usando strumenti di<br />
data-mining sofisticati,saprà quanto sono disposto<br />
a spendere, ad esempio, per i biglietti del basket<br />
e controllerà costantemente i dati per darmi ciò<br />
che voglio, siano essi i posti migliori a qualsiasi<br />
prezzo o il miglior compromesso qualità/prezzo.<br />
E voi pensavate che i clienti fossero volubili, prima!<br />
Questi agenti portano <strong>la</strong> preferenza del cliente<br />
all’estremo: “dimmi cosa vuoi e io te <strong>la</strong> porterò.<br />
Questo è ciò che fa fedele il cliente”dice Kasanoff<br />
di Accelerating1to1.<br />
Ed ora, eccoci al<strong>la</strong> parte che dovrebbe proprio<br />
attirare <strong>la</strong> vostra attenzione: dopo che avete finito<br />
di introdurre tutti questi miglioramenti e<br />
cambiamenti al modo in cui vendete e<br />
commercializzate,voglio unirmi al vostro <strong>la</strong>voro: mi<br />
ringrazierete anche per questo, perché sarò io <strong>la</strong><br />
vostra più potente arma di marketing.<br />
Prima che io lo possa fare, però, dovete trovare il<br />
modo di entrare nelle mie conversazioni famigliari,<br />
con gli amici e con i conoscenti di <strong>la</strong>voro: alcuni<br />
lo chiamano “marketing virale”ma effettivamente<br />
è solo buon vecchio passaparo<strong>la</strong> diffuso<br />
velocemente per mezzo del<strong>la</strong> Rete.<br />
Il consulente Peppers par<strong>la</strong> di “trasformare i clienti<br />
in patrocinatori per i vostri affari”. Colin Campbell<br />
- CEO di Gazooba Corp.con base a San Francisco,<br />
distributrice di strumenti di marketing virale - sostiene<br />
che i clienti passano i messaggi di marketing che<br />
considerano vantaggiosi da cinque a sette altre<br />
persone; di quel gruppo, circa il 40% fa acquisti<br />
nell’impresa che è stata raccomandata - ognuno<br />
di noi “conosce gli interessi degli amici più di<br />
qualsiasi altro” dice Campbell - e generalmente i<br />
clienti più fedeli non necessitano di alcun incentivo<br />
- sia che si tratti di sconti o miglia per i frequent flier<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
COSA DOVRETE FARE AFFINCHE’<br />
IO RESTI VOSTRO CLIENTE<br />
PRODOTTI PERSONALIZZATI: NIENTE PRODUZIONE IN<br />
SERIE; VOGLIO VEDERE PRODOTTI PROGETTATI SECONDO LE<br />
MIE SPECIFICHE, DAI VESTITI ALLE AUTO, AI LIBRI.<br />
MARKETING PERSONALIZZATO: SONO STUFO DI FARE<br />
ZAPPING DURANTE LA VOSTRA STUPIDA PUBBLICITÀ TELEVISIVA.<br />
VOGLIO DELLA PUBBLICITÀ CHE SI RIFERISCA AI PRODOTTI<br />
CHE DESIDERO.NON MI INTERESSA SE ME LA MANDATE VIA<br />
E-MAIL, VIA ETERE O ATTRAVERSO LE PAGINE DELLE RIVISTE;<br />
SE SONO INFORMAZIONI CHE MI POSSONO SERVIRE, VI<br />
PRESTERÒ ATTENZIONE.<br />
SERVIZIO INAPPUNTABILE: ADDESTRATE LA VOSTRA<br />
FORZA VENDITA A RISPONDERE ALLE MIE PREOCCUPAZIONI<br />
COME SE QUESTE FOSSERO LE COSE PIÙ IMPORTANTI DEL<br />
MONDO; BANDITE LA FRASE “NON È DI MIA COMPETENZA”.<br />
RAPIDO CAMBIAMENTO: NON TARDATE AD<br />
EFFETTUARE TALI TRASFORMAZIONI, STO GIÀ FACENDO<br />
SHOPPING DALLA CONCORRENZA.<br />
- per diffondere le informazioni agli amici.<br />
Procter & Gamble ha scoperto il potere dei rapporti<br />
interpersonali quando ha presentato Physique,una<br />
<strong>nuova</strong> linea di prodotti per <strong>la</strong> cura dei capelli.<br />
Sul<strong>la</strong> base dei risultati di ricerche che studiavano<br />
a fondo le tendenze - sia demografiche che<br />
psicologiche - identificò i “chiacchieroni” -<br />
consumatori partico<strong>la</strong>rmente efficaci<br />
nell’influenzare gli altri a proposito di nuovi prodotti<br />
- cui vennero indirizzati i campioni omaggio e un<br />
sito sul<strong>la</strong> Rete che incoraggiava i visitatori a par<strong>la</strong>rne<br />
con un amico: in sei mesi si contarono più di 1<br />
milione di accessi e per <strong>la</strong> pubblicità televisiva<br />
venne speso meno del 15% del budget destinato<br />
al marketing.<br />
Qualsiasi cosa vogliate fare, fate<strong>la</strong> in fretta. Al<strong>la</strong><br />
Staples.com l’efficacia delle promozioni via e-mail<br />
viene misurata in minuti, non in settimane o mesi.<br />
Grazie al<strong>la</strong> tracciatura elettronica degli accessi al<br />
sito Web, delle vendite online e degli omaggi in<br />
buoni “sapremo in 60 minuti se [una campagna email]<br />
non sta soddisfacendo i nostri parametri” e<br />
potranno essere apportati i cambiamenti necessari,<br />
ci informa il direttore marketing Kelly A. Mahoney,<br />
aggiungendo che “tutto ciò richiede un approccio<br />
di team e una personalità intraprendente,che non<br />
45<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
si arrende”.<br />
Oppure, considerate <strong>la</strong> reazione di Garden.com<br />
quando un giorno un cliente si <strong>la</strong>mentò<br />
dell’impossibilità di conoscere il diametro dei vasi<br />
in cui venivano spedite le piante perenni: il direttore<br />
marketing, Lisa W.A. Sharples, racconta che i<br />
dirigenti aziendali modificarono il sito quel<strong>la</strong> stessa<br />
notte includendovi tale informazione e <strong>la</strong><br />
comunicarono il giorno seguente al cliente che<br />
“pensò che era stato bellissimo”; io invece vi ho<br />
scritto una lettera di rec<strong>la</strong>mo sei mesi fa e sto<br />
ancora aspettando una risposta: non è proprio<br />
bellissimo.<br />
Ma non preoccupatevi, comprerò da qualcun<br />
altro.<br />
46<br />
Saluti Jane.
FINIAMOLA<br />
CON LE<br />
CONGETTURE<br />
di Adrian J. Slywotzky<br />
Le “combinazioni selezionate”<br />
(‘Choiceboard’) danno <strong>la</strong><br />
possibilità di rivoluzionare il modo<br />
in cui informazioni e valore<br />
fluiscono all’interno di un’impresa.<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
FINIAMOLA<br />
CON LE CONGETTURE<br />
Per <strong>la</strong> maggior parte del ventesimo secolo<br />
le aziende hanno fatto uso intenso di<br />
congetture nelle re<strong>la</strong>zioni con i propri clienti.<br />
Se si hanno dubbi in proposito, si consideri<br />
<strong>la</strong> quantità di svendite, ribassi, offerte<br />
scontate ed incentivi. Queste e altre<br />
strategie a modesta - o nul<strong>la</strong> - redditività<br />
vengono attuate da imprese disperate,per<br />
disfarsi di prodotti che ritenevano sarebbero<br />
stati popo<strong>la</strong>ri... e mai lo divennero.<br />
47<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
Ma un nuovo potente sistema si sta facendo strada,<br />
un sistema che trasformerà le modalità in cui<br />
numerosissimi prodotti vengono ottenuti e venduti.<br />
PERSONALIZZAZIONE DI MASSA. E’ una di quelle<br />
rare innovazioni che contiene un tale potenziale<br />
da trasformare interi settori; se le imprese riusciranno<br />
a ben realizzar<strong>la</strong> farà diventare definitiva realtà <strong>la</strong><br />
personalizzazione di massa.<br />
Chiamo le strategie di questo tipo “combinazioni<br />
selezionate”. Un esempio è il sistema interattivo<br />
online reso popo<strong>la</strong>re da Dell Computer Corp. che<br />
permette ai clienti di progettare personal computer<br />
scegliendo da un menù di attributi, componenti,<br />
prezzi e modalità di consegna; le scelte effettuate<br />
inviano delle istruzioni al sistema produttivo del<br />
fornitore e mettono in moto gli ingranaggi del<strong>la</strong><br />
catena di approvvigionamento, assemb<strong>la</strong>ggio e<br />
consegna.Il risultato è un processo di acquisto che<br />
riduce i confronti di prezzo dei servizi e rende i<br />
clienti più attivi.<br />
Le “combinazioni selezionate” sono un beneficio<br />
diretto derivante dal<strong>la</strong> folle velocità del<br />
cambiamento tecnologico odierno.<br />
I clienti possono usare il configuratore online di Dell<br />
per scegliere tra una varietà di opzioni - dimensione<br />
di memoria, capacità dell’hard-drive, tipo di<br />
modem e altro -, fino a 16 milioni di combinazioni<br />
possibili.Ogni scelta genera precise informazioni di<br />
costo o di risparmio e i compratori possono<br />
facilmente richiedere dettagli aggiuntivi.<br />
I clienti sono felici: il configuratore del<strong>la</strong> Dell<br />
permette di soddisfare appieno le loro necessità<br />
con le caratteristiche del prodotto, evitando <strong>la</strong><br />
situazione di compromesso cui i clienti si sono<br />
tradizionalmente adattati.<br />
Anche Dell è felice perché non avrà <strong>la</strong> necessità<br />
di liberarsi di una quantità di articoli invenduti - in<br />
effetti, l’azienda non tiene mai disponibilità di<br />
materiale superiori a sei giorni, un vantaggio<br />
cruciale in un business in cui il valore dei prodotti<br />
precipita costantemente a causa dell’evoluzione<br />
tecnologica.<br />
Le “combinazioni selezionate” stanno proliferando<br />
ovunque.<br />
Nel<strong>la</strong> finanza personale,il Mutual Fund Screener di<br />
Charles Schwab Corp. permette ai clienti di<br />
progettare i propri portafogli di investimento,<br />
selezionando sia da fondi Schwab che da fondi<br />
gestiti da altre società finanziarie.<br />
Il My Design Barbie di Mattel Inc. dà modo alle fan<br />
48<br />
di Barbie di personalizzarle, scegliendo taglio e<br />
colore di capelli, colore del<strong>la</strong> pelle e degli occhi<br />
e visualizzandone l’immagine sullo schermo prima<br />
di poterle ordinare e farle produrre.<br />
Nel computer networking, il Marketp<strong>la</strong>ce di Cisco<br />
Systems Inc.permette ai clienti di creare <strong>la</strong> precisa<br />
combinazione di router, switch e hub che<br />
necessitano e, tramite il Service P<strong>la</strong>n Locator di<br />
Point.com,di ricercare e comprare cordless,servizi<br />
progettati ad hoc e accessori.<br />
Le “combinazioni selezionate” sono sempre più<br />
utilizzate dalle aziende che hanno un inventario<br />
“permanente”, come quelle dell’arredamento<br />
(Herman Miller) e del<strong>la</strong> produzione di porte<br />
(Weyerhaeuser) ed ora anche i maggiori esponenti<br />
del settore automobilistico stanno <strong>la</strong>vorando per<br />
svilupparle.<br />
FILTRO COLLABORATIVO. Il prossimo passo?<br />
Cerchiamo applicazioni delle “combinazioni<br />
selezionate” nel<strong>la</strong> moda, nelle apparecchiature e<br />
nell’edilizia residenziale - le aziende edili del settore<br />
prefabbricati giapponesi le usano di già.<br />
Le “combinazioni selezionate” andranno ben oltre<br />
il supporto al<strong>la</strong> transazione: usando del<strong>la</strong> tecnologia<br />
sofisticata - ad esempio il c.d. filtro col<strong>la</strong>borativo -<br />
forniranno precise segna<strong>la</strong>zioni su prodotti differenti<br />
e, successivamente, potrebbero permettere ai<br />
clienti di diventare essi stessi i progettisti di nuovi<br />
articoli, chiedendo ciò che vogliono e che non è<br />
disponibile.<br />
Le “combinazioni selezionate” hanno anche <strong>la</strong><br />
possibilità di rivoluzionare il modo in cui le<br />
informazioni e il valore fluiscono in azienda: il sistema<br />
di business tradizionale per prima cosa spende<br />
denaro per produrre beni e servizi - che spera i<br />
clienti vorranno - e poi vende (alcuni di) questi<br />
prodotti; al contrario, il business che sfrutta le<br />
“combinazioni selezionate” prima vende, poi<br />
produce, con una minore perdita di informazioni<br />
e valore.<br />
In conclusione, perché mai un’azienda dovrebbe<br />
continuare a <strong>la</strong>vorare male a costi elevati,quando<br />
un sistema online ben progettato può permettere<br />
ai suoi clienti di <strong>la</strong>vorare benissimo ad un prezzo<br />
minore?
AAA CERCASI:<br />
VISIONARIO<br />
ECLETTICO<br />
CON SENSO<br />
DELL’UMORISMO<br />
di Diane Brady<br />
Le aziende avranno <strong>la</strong> necessità di<br />
leader orientati al <strong>la</strong>voro di<br />
gruppo che riescano ad avere<br />
successo anche nell’incertezza.<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
AAA CERCASI:<br />
VISIONARIO ECLETTICO<br />
CON SENSO<br />
DELL’UMORISMO<br />
Nel ventunesimo secolo i manager che<br />
desiderano progredire necessiteranno di<br />
una serie di strumenti completamente diversi<br />
rispetto ai loro colleghi del secolo<br />
precedente.<br />
Ci si dimentichi del vestito di f<strong>la</strong>nel<strong>la</strong> grigia<br />
ben stirato e del<strong>la</strong> passione per dare ordini;<br />
<strong>la</strong> futura generazione di leader aziendali<br />
dovrà avere lo charme di una debuttante,<br />
<strong>la</strong> flessibilità di una ginnasta e l’agilità di<br />
una pantera; neanche qualche lingua<br />
straniera ed una approfondita<br />
comprensione del<strong>la</strong> tecnologia<br />
stonerebbero, comunque.<br />
49<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
Visto che l’unica costante nel<strong>la</strong> <strong>nuova</strong> impresa è<br />
il cambiamento,i manager dovranno essere molto<br />
più imprenditoriali, mentre coloro che mostrano<br />
un’inclinazione all’attendere ordini o al seguire<br />
procedure predefinite saranno semplicemente<br />
spazzati via.<br />
Se l’Età Industriale valorizzava i macchinari e i<br />
sistemi proprietari, l’Età Informatica si basa sulle<br />
idee e sulle capacità che stanno nelle teste dei<br />
<strong>la</strong>voratori. Visto il continuo mutamento del<strong>la</strong><br />
tecnologia, dei prodotti, dei mercati e dei clienti,<br />
l’azienda avrà <strong>la</strong> necessità di leader orientati al<br />
<strong>la</strong>voro in team che riescano ad aver successo<br />
anche nel bel mezzo dell’incertezza.<br />
Quindi, cosa ci vorrà per prosperare nell’azienda<br />
del ventunesimo secolo?<br />
Le qualità di base - intelligenza,passione ed abilità<br />
nel motivare gli altri - rimarranno naturalmente<br />
cruciali per i leader futuri, sebbene i manager nel<br />
nuovo millennio dovranno dimostrare anche senso<br />
dell’umorismo, spontaneità, inclinazione al <strong>la</strong>voro<br />
di gruppo e un genuino interesse per i bisogni<br />
intangibili dei dipendenti.<br />
L’abilità nell’ottenere conoscenza conterà meno<br />
dell’abilità nel ricevere, distribuire e agire<br />
velocemente con quel sapere; i nuovi manager<br />
non dovranno so<strong>la</strong>mente essere in grado di<br />
prendere rapide decisioni in un ambiente ostile<br />
ma dovranno anche motivare e responsabilizzare<br />
i loro col<strong>la</strong>boratori affinché si comportino nel<br />
medesimo modo.<br />
Sebbene discipline come il marketing e <strong>la</strong> finanza<br />
rimarranno fondamentali, verrà valorizzata<br />
maggiormente una formazione nelle arti libere,<br />
poiché incoraggia il pensiero <strong>la</strong>terale; un<br />
background eclettico sta infatti già assumendo<br />
sempre più importanza.<br />
L’azienda sarà guidata da persone che sanno<br />
come sfruttare le energie e i talenti dei loro team<br />
mantenendo, però, sotto controllo il proprio ego.<br />
La forza primaria che sta rimodel<strong>la</strong>ndo il <strong>la</strong>voro è<br />
<strong>la</strong> velocità. Le condizioni possono cambiare in un<br />
istante, rendendo obsolete anche le strategie<br />
trimestrali: “i leader sono in uno stato di vertigini”<br />
rileva Warren Bennis - professore di Business<br />
Administration al<strong>la</strong> University of Southern California.<br />
I vincitori accetteranno il cambiamento continuo,<br />
adattandosi a ciò che arriva sul<strong>la</strong> loro strada visto<br />
50<br />
ESPERIENZA<br />
UNA RICETTA PER IL 21° SECOLO<br />
-MULTINATIONAL CORP.- AVER LAVORATO CON ECCELLENTI<br />
MENTORI IN UN’AZIENDA AFFERMATA DOTATA DI OPERATIVITÀ<br />
GLOBALE.AVER GESTITO UNO STAFF DI TALENTO E MUTEVOLE<br />
ED AVER AIUTATO AD APRIRE NUOVI MERCATI.<br />
-FOREIGN OPERATION LLC - UN PERIODO DI LAVORO IN<br />
UNA SUSSIDIARIA DI UN’AZIENDA STATUNITENSE O IN<br />
UN’OPERAZIONE ESTERA DI UN MERCATO LOCALE.<br />
ESPOSIZIONE A CULTURE, CONDIZIONI E MODALITÀ DI FARE<br />
AFFARI DIFFERENTI.<br />
-STARTUP INC.- AVER AIUTATO A CREARE UN BUSINESS<br />
DALLE FONDAMENTA OCCUPANDOSI DI TUTTO, DALLO<br />
SVILUPPO DEL PRODOTTO ALLE RICERCHE DI MERCATO; AVER<br />
AFFILATO DELLE ABILITÀ IMPRENDITORIALI.<br />
-MAJOR COMPETITOR LTD. - ESSERE CRESCIUTO IN UN<br />
AMBIENTE COMPETITIVO ED ESSERE STATO ESPOSTO A PIÙ<br />
DI UNA CULTURA AZIENDALE.<br />
FORMAZIONE<br />
-LIBERAL ARTS UNIVERSITY - ESSERSI SPECIALIZZATO IN<br />
ECONOMIA MA AVER FREQUENTATO CORSI DI PSICOLOGIA<br />
(COME MOTIVARE I CLIENTI E I DIPENDENTI), DI LINGUE<br />
STRANIERE (IL MONDO SI ESTENDE BEN OLTRE I 50 STATI<br />
AMERICANI) E DI FILOSOFIA (PER CERCARE LA VISION E<br />
IL SIGNIFICATO DEL PROPRIO LAVORO).<br />
-STUDI SECONDARI - NON IMPORTA L’INDIRIZZO, IMPORTA<br />
AVER SVILUPPATO ABILITÀ DI RIFLESSIONE E DI ANALISI.<br />
ELEMENTI EXTRACURRICOLARI<br />
-SAPER DISCUTERE (COME PROPORRE LE PROPRIE IDEE E<br />
PENSARE AUTONOMAMENTE)<br />
-SPORT (APPRENDIMENTO DELLA DISCIPLINA ED ABITUDINE<br />
AL LAVORO DI SQUADRA)<br />
-VOLONTARIATO (SAPER USCIRE DAL PROPRIO MONDO<br />
RISTRETTO PER AIUTARE GLI ALTRI)<br />
-VIAGGI (ESPERIENZA DI CULTURE DIFFERENTI)<br />
che i piani di business possono cambiare con un<br />
preavviso pressoché istantaneo.<br />
ALLENTARE LA PRESA. L’azienda stessa dipenderà<br />
sempre più da un flusso - complesso ed in continua<br />
trasformazione - di alleanze,partnership e rapporti<br />
con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>,una delle ragioni del cambiamento<br />
costante.<br />
Conseguentemente,i leader si affideranno più che<br />
mai all’intelligenza e all’intraprendenza del loro<br />
staff: piuttosto che tirare le redini del controllo, gli<br />
abili allenteranno invece <strong>la</strong> presa, per creare<br />
organizzazioni più reattive.
Ciò significa faticare maggiormente per realizzare<br />
un luogo di <strong>la</strong>voro che soddisfi le persone migliori:<br />
le gerarchie si appiattiranno mentre le mansioni<br />
formali saranno sostituite da un’organizzazione più<br />
fluida.<br />
Se i dipendenti all’interno dell’impresa<br />
guadagnano potere, i nuovi leader aziendali<br />
devono essere aperti,sciolti e a proprio agio anche<br />
con idee grezze ed imperfette: considerare il CEO<br />
un visionario rannicchiato in un angolo remoto<br />
dell’ufficio non pagherà più.<br />
I nuovi leader devono diffondere <strong>la</strong> loro visione in<br />
ogni area aziendale e fare proseliti. Daniel S. Carp<br />
- CEO di Eastman Kodak Co. - ha già visto tale<br />
cambiamento: trent’anni fa,dice,“quando questa<br />
idea entrò nel<strong>la</strong> testa dei CEO,essa era avvolta da<br />
un “nastro giallo”; ora invece Carp riceve e-mail<br />
dallo staff del piano degli impianti per<br />
aggiornamenti o suggerimenti - una pratica che<br />
lui stesso incoraggia. Questo tipo di feedback<br />
sarebbe molto meno probabile se al suo posto ci<br />
fosse un tiranno: i manager devono costruire un<br />
rapporto interamente nuovo con chi <strong>la</strong>vora per<br />
loro.<br />
Bruce A. Pasternick - managing partner<br />
dell’Organization and Strategic Leadership Center<br />
di Booz Allen & Hamilton Inc. - afferma che “<strong>la</strong><br />
glorificazione dell’individuo è terminata”.<br />
La tecnologia, da un <strong>la</strong>to, e una forza <strong>la</strong>voro in<br />
diminuzione, dall’altro, continueranno a<br />
responsabilizzare i singoli perché agiscano come<br />
nomadi, agenti indipendenti, che vendono i loro<br />
servizi al miglior offerente.<br />
Young J.Shin - direttore del<strong>la</strong> tecnologia [CTO] del<br />
sito Web formativo Embark.com - nota che i<br />
neoassunti “non vogliono essere gestiti come<br />
schiavi”: essi richiedono assistenza, rispetto e <strong>la</strong><br />
possibilità di apportare valore all’organizzazione,<br />
altrimenti se ne vanno.<br />
I manager dovranno avere anche l’opportunità<br />
di sbagliare: per alimentare il talento, dovranno<br />
sviluppare una maggiore tolleranza al rischio e al<br />
fallimento.<br />
Bill Nussey - presidente e CEO per <strong>la</strong> New Economy<br />
del<strong>la</strong> società di consulenza iXL Enterprises Inc. -<br />
vuole effettivamente che le sue persone “falliscano<br />
presto” in modo che in futuro non temano più di<br />
combinare danni ingenti.Nussey ha un debole per<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
coloro che hanno un background ampio od<br />
imprenditoriale: essi non temono di sperimentare<br />
novità e di imparare a decidere su due piedi.<br />
SI CERCA GENTE CHE ASCOLTI. Per acquisire tutte<br />
queste abilità, i manager dovranno provenire da<br />
background formativi più variegati.<br />
Quando Thomas L.Harrison - CEO del<strong>la</strong> Diversified<br />
Agency Services al<strong>la</strong> conglomerata pubblicitaria<br />
Omnicom Group Inc. - tenta di scoprire i futuri<br />
leader, ricerca conoscenze in psicologia: “essere<br />
in grado di leggere tra le righe aiuta veramente a<br />
gestire le persone in modo migliore”.<br />
Un’altra abilità fondamentale è <strong>la</strong> sensibilità per le<br />
lingue e <strong>la</strong> conoscenza rispettosa delle tradizioni<br />
straniere: non solo <strong>la</strong> maggior parte del business<br />
deve corteggiare clienti e partner all’estero, ma<br />
“l’oltre oceano” sarà il luogo in cui verranno<br />
reclutate le risorse ed affidate delle attività in<br />
outsourcing.<br />
In ogni generazione, i grandi leader imparano<br />
sempre ad adattare il proprio ambiente per avere<br />
successo - anche se tale processo sarà sempre<br />
più messo al<strong>la</strong> prova dall’accelerato<br />
cambiamento.<br />
In un’era che valorizzerà i <strong>la</strong>voratori altamente<br />
qualificati, l’abilità di ascolto e <strong>la</strong> passione<br />
nell’aiutare le persone potrebbero diventare<br />
l’effettivo marchio di garanzia di un manager di<br />
successo.<br />
John J. Dooner Jr. - presidente e COO<br />
dell’Interpublic Group of Cos., il gigante<br />
pubblicitario e del marketing di New York - richiede<br />
anche senso dell’umorismo: “senza di esso”, dice,<br />
“viene compromessa <strong>la</strong> propria prospettiva”: di<br />
fronte all’instabilità del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro e al<strong>la</strong> volubilità<br />
dei clienti, i vincitori apprezzeranno il valore di una<br />
buona risata.<br />
Con report governativi.<br />
51<br />
.
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
DEFINISCI<br />
LA TUA<br />
QUALIFICA<br />
52<br />
di Michelle Conlin<br />
Arrivederci CEO. Benvenuto all’<br />
“Impiegato n.1” e ad un mucchio<br />
di qualifiche aziendali di cui non<br />
si è mai sentito par<strong>la</strong>re.<br />
DEFINISCI<br />
LA TUA QUALIFICA<br />
Lo stile informale “sandali-e-barba” di<br />
pugnaci emergenti di Internet continuerà a<br />
contaminare <strong>la</strong> cultura imprenditoriale del<br />
ventunesimo secolo; le aziende vecchie ed<br />
ammuffite si stanno già attrezzando per il<br />
divertimento forzato, mettendo tavoli da<br />
biliardo negli atri ed ingombrando i luoghi<br />
di <strong>la</strong>voro con poltrone dalle forme originali.<br />
Anche le qualifiche di <strong>la</strong>voro stanno<br />
cambiando: “le persone desiderano - come<br />
dire - un senso di individualità,vogliono che<br />
il <strong>la</strong>voro sia divertente e non burocratico”<br />
sostiene David Petersen - psicologo al<strong>la</strong><br />
Personal Decisions International di<br />
Minneapolis -, intravvedendo quattro<br />
principali cambiamenti nel futuro:<br />
- più persone avranno due qualifiche: una<br />
interna,connessa al ruolo,ed una esterna,<br />
orientata al cliente;<br />
- le qualifiche descriveranno <strong>la</strong> funzione<br />
piuttosto che il livello aziendale;<br />
- le persone sceglieranno le proprie<br />
qualifiche piuttosto che riceverle durante<br />
una formale assegnazione;<br />
- le qualifiche rifletteranno <strong>la</strong> forma mentis<br />
aziendale piuttosto che <strong>la</strong> carica<br />
effettivamente ricoperta.<br />
Di seguito mostriamo alcnuni esempi.
ECCOMI. SONO<br />
UN DIRETTORE DI TALENT SCOUT (C.T.F.)<br />
LA XCELERATE CON SEDE A FORTLAUDERDALE (FLORIDA)<br />
ASSEGNA TALE QUALIFICA A COLORO CHE SONO<br />
INCARICATI DEL RECLUTAMENTO: “ABBIAMO PENSATO CHE<br />
‘DISSOTTERRATORE DI CADAVERI’ SAREBBE STATO UN PO’<br />
TROPPO” DICE UN DIRIGENTE.<br />
ECCOMI. SONO<br />
UN VICEPRESIDENTE SENIOR<br />
DEI GRANDI<br />
VISTA L’INCALZANTE CARENZA DI FORZA LAVORO,<br />
SICERCADIFARLEVASULL’EGO DEGLI IMPIEGATI PER<br />
RAGGIUNGERE PERFORMANCE PIÙ ALTE.<br />
UN ALTRO TITOLO IN CRESCITA: DIRETTORE DELLA CURA<br />
EDELSOSTENTAMENTO.<br />
ECCOMI. SONO<br />
UN DIRETTORE DELLA SODDISFAZIONE E<br />
DELLA FEDELTA’ DEL CLIENTE<br />
EVOCATIVO DELLA “RAZZA” CHE DEVE DIVENTARE SEMPRE<br />
PIÙ ORIENTATA AL CLIENTE.HANNELORE SCHMIDT DELLA<br />
REFLECT.COM DI SAN FRANCISCO, AUTRICE<br />
DELL’ANNUNCIO, DICE CHE “L’IDEA È DI SODDISFARE I<br />
CLIENTI COSÌ PROFONDAMENTE DA TRASFORMARLI IN<br />
FEDELI DISCEPOLI”.<br />
ECCOMI. SONO<br />
UN DIRETTORE DELLA PRIVACY<br />
CARICA GIÀ INTRODOTTA IN IMPRESE COME LA<br />
DOUBLECLICK, PER PROTEGGERE SIA LA PRIVACY DELLA<br />
CLIENTELA CHE LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE<br />
DELL’AZIENDA.<br />
AFFIORERANNO PERÒ TENSIONI IN QUANTO GLI IMPIEGATI<br />
VOGLIONOCHELELOROE-MAIL SIANO AL SICURO<br />
DALLE SPIATE AZIENDALI.<br />
LA NUOVA LEADERSHIP<br />
ECCOMI. SONO<br />
UN IMPIEGATO N.1<br />
INDICA NOTEVOLE DISPONIBILITÀ.<br />
UN ALTRO VANTAGGIO: SE SI DOVESSE PASSARE DA<br />
CEO A PRESIDENTE NON VI SAREBBE NEANCHE LA<br />
NECESSITÀ DI FAR RISTAMPARE I BIGLIETTI DA VISITA.<br />
ECCOMI. SONO<br />
UN DIRETTORE DELLE ESPERIENZE (C.E.O.)<br />
CHIAMATO A RACCOLTA DALL’AZIENDA DI SELEZIONE DEL<br />
PERSONALE RUSSEL REYNOLDS ASSOCIATES INC., QUESTO<br />
DIRIGENTE È RESPONSABILE DI TUTTI I POSSIBILI CONTATTI<br />
CHE L’IMPRESA HA CON LA CLIENTELA, IMITANDO<br />
L’APPROCCIO “BUY-A-LIFESTYLE”<br />
DI MARTHA STEWART.<br />
ECCOMI. SONO<br />
UN SULTANO DELLE BUSTARELLE<br />
QUANDO UN COMMENTO FATTO SU UN “COMITATO<br />
ANALISI INVESTIMENTI” CHE PROVIENE DA UN AMBIENTE<br />
AUTOREVOLE PUÒ ABBATTERE LA QUOTAZIONE AZIONARIA<br />
DI UN TITOLO, QUESTI SULTANI TROVANO DEL LAVORO<br />
FATTO SU MISURA PER LORO.<br />
TITOLI COLLEGATI: DIRETTORE DELL’IMMAGINE E<br />
DELL’IMPATTO E MANAGER DELLE IMPRESSIONI.<br />
ECCOMI. SONO<br />
UNO ZAR DELLA CULTURA<br />
E’ RESPONSABILE DELL’UTILIZZO DI PARTE DEGLI UTILI<br />
AZIENALI A FAVORE DEGLI IMPIEGATI: VOLETE UN ELEVATA<br />
QUANTITÀ DI PRANZI BEN ORGANIZZATI? DEI MASSAGGI<br />
DURANTE LA PAUSA PRANZO? QUESTO DIRIGENTE È DE<br />
FACTO IL DIRETTORE DEL DIVERTIMENTO, CHE DISPENSA<br />
LA GIUSTA DOSE DI GRATIFICHE PER FAR SÌ CHE<br />
LE PERSONE “RESTINO A BORDO”.<br />
53<br />
.
PROGETTI PER IL<br />
FUTURO<br />
di Bruce Nussbaum<br />
Se le strutture aziendali incarnano<br />
un’era, allora quale sarà l’aspetto<br />
dell’ufficio di domani?<br />
VISIONI ARCHITETTONICHE<br />
PROGETTI PER IL FUTURO<br />
Poche istituzioni incarnano <strong>la</strong> propria epoca<br />
in modo tanto stupefacente quanto<br />
l’azienda: con i suoi tratti caratteristici e le<br />
sue funzioni riflette le tecnologie e le<br />
organizzazioni sociali del suo tempo e ciò<br />
vale sia per l’aspetto esteriore che per <strong>la</strong><br />
configurazione interna. Questo è uno dei<br />
motivi che spiega come mai le aziende<br />
abbiano colpito <strong>la</strong> fantasia di così tanti<br />
visionari, in partico<strong>la</strong>re degli architetti.<br />
Il Woolworth Building del 1913 - con 60 piani<br />
considerato uno dei primi veri grattacieli -<br />
venne definito “<strong>la</strong> cattedrale del<br />
commercio”. Il Chrysler Building, il Pan Am<br />
Building, il Rockfeller Center - tutti a New<br />
York - e <strong>la</strong> Sears Tower - a Chicago - hanno<br />
simboleggiato <strong>la</strong> gerarchia organizzativa<br />
dell’età industriale: le aziende vivevano in<br />
un mondo verticale.<br />
Oggi, compiere un artico<strong>la</strong>to salto nel<strong>la</strong><br />
tecnologia modifica sostanzialmente il modo<br />
in cui si fa business,si organizzano le aziende<br />
e operano i manager. L’informazione sta<br />
sostituendo i beni fisici come valuta di<br />
scambio. L’azienda sta ca<strong>la</strong>ndosi in un<br />
universo orizzontale, se non virtuale.<br />
BUSINESS WEEK ha chiesto a due famosi studi<br />
professionali di architetti di provare ad<br />
immaginare l’azienda del ventunesimo<br />
secolo.<br />
Thompson & Rose Architects di Cambridge<br />
(Massachusetts) crede che sarà<br />
l’umanesimo - non <strong>la</strong> tecnologia - a<br />
generare le idee e le innovazioni necessarie<br />
al successo aziendale.<br />
Asymptote Architecture di New York ritiene<br />
che i dirigenti vivranno in aria e i quartier<br />
generali aziendali saranno terminal<br />
aeroportuali.<br />
Wow! Paragonate queste due immagini con<br />
<strong>la</strong> “Emerald City” descritta in The Wizard of<br />
Oz; iniziamo con proiezioni del futuro che<br />
però provengono dal passato.<br />
55<br />
.
VISIONI ARCHITETTONICHE<br />
NEI LORO SOGNI PIU’ PAZZI<br />
Una delle prime visioni dell’azienda del ventunesimo<br />
secolo si ebbe nel 1926: l’epica del film muto di Fritz<br />
Lang Metropolis è ambientato al giorno d’oggi,<br />
nell’anno 2000.<br />
Lang, al <strong>la</strong>voro in Germania, creò una città<br />
futuristica incentrata su una società meccanizzata:<br />
un esercito di <strong>la</strong>voratori - vestiti in modo monotono<br />
e simile - vivono e <strong>la</strong>vorano sotto terra, dove sono<br />
schiavi di macchine gigantesche; il loro <strong>la</strong>voro è<br />
ripetitivo, noioso e pericoloso; il Capo del<strong>la</strong><br />
Metropoli ed altri proprietari vivono in grattacieli<br />
enormi e di lusso.<br />
Un’immagine effettivamente dura e aspra.<br />
Tuttavia, l’Età Industriale sobillò, sul futuro, sia<br />
ottimismo sfrenato che pessimismo.<br />
In Things to Come - il film di H.G.Wells del 1936 - fu<br />
rappresentata l’era di una Rete mobile e sempre<br />
disponibile - come Internet.<br />
Venne però <strong>la</strong>sciato agli architetti il compito di<br />
dare forma all’ottimismo. Essi impiegarono le<br />
innovazioni dell’epoca - come il rivoluzionario<br />
ascensore OTIS - per costruire sempre più in alto ed<br />
adattarono l’organizzazione gerarchico-sociale<br />
del processo industriale per progettare i luoghi di<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Così, sia l’esterno che l’interno dei loro edifici<br />
rifletteva l’ordine sociale di quei giorni: per tutti noi<br />
sono oggi rappresentazioni ovvie, ma era<br />
rivoluzionario che superfici identiche venissero<br />
impi<strong>la</strong>te l’una sull’altra per 20,40,60 piani,ospitando<br />
gli uffici dei proprietari in cima, poi quelli dei<br />
manager e da ultimo,in basso quelli degli impiegati;<br />
là, sotto, enormi eserciti di segretarie <strong>la</strong>voravano a<br />
scrivanie allineate in formazione,quasi una catena<br />
di montaggio.<br />
L’azienda era organizzata verticalmente e gli<br />
architetti progettavano gli edifici a sua immagine<br />
e somiglianza.<br />
Il progetto per il grattacielo Mile-High di Frank Lloyd<br />
Wright - che si stagliava esattamente 5,280 piedi<br />
sopra Chicago - rappresentava l’esaltazione<br />
dell’ottimismo americano del dopoguerra e degli<br />
anni Cinquanta: l’edificio non so<strong>la</strong>mente “grattava”<br />
il cielo ma penetrava persino le sfere celesti.<br />
Abbozzandolo nel 1956,Wright vi mise il commercio<br />
in cima e gli appartamenti sotto, ipotizzando che<br />
ascensori ad energia atomica avrebbero scagliato<br />
le persone ad un miglio nel cielo.<br />
Il Mile-High non fu mai costruito, però incarnava,<br />
comunque, un’audace immagine del futuro.<br />
Un anno più tardi l’architetto britannico James<br />
Dartford progettò un aeroporto sopra <strong>la</strong> città - il<br />
56<br />
Dubbed Skyport One -, un’enorme superficie di<br />
atterraggio sostenuta da tre alti pi<strong>la</strong>stri avvolti nel<br />
vetro. Gli ascensori posti nei pi<strong>la</strong>stri di vetro<br />
trasportavano le persone verso il basso,ad un hotel,<br />
agli uffici e al parcheggio per aerop<strong>la</strong>ni e<br />
automobili privati: a George Jetson - conduttore<br />
dello show televisivo degli anni Sessanta - che, per<br />
andare a <strong>la</strong>vorare vo<strong>la</strong>va al<strong>la</strong> Spacely Sprockets<br />
Inc., tutto questo sarebbe di certo piaciuto<br />
moltissimo.<br />
METROPOLIS,<br />
IL FILM MUTO DEL 1926 DI FRITZ LANG,<br />
DIVENUTO ORAMAI UN CLASSICO,<br />
ATTRIBUISCE AL CAPITALISMO<br />
CARATTERI DEUMANIZZANTI.<br />
I SET DEL FILM FURONO ISPIRATI<br />
DAI GRATTACIELI DI NEW YORK.
UFFICI CHE STIMOLANO LA<br />
CREATIVITA’<br />
In un’economia postindustriale e fondata<br />
sull’informazione - in cui l’innovazione diventa più<br />
preziosa del<strong>la</strong> produzione di massa - tutto ciò che<br />
è verticale diventa immediatamente orizzontale;<br />
nel “paesaggio degli affari”,le sedi direzionali stanno<br />
già ruzzo<strong>la</strong>ndo come le tessere nel gioco del<br />
domino.<br />
Thompson & Rose Architects spinge tale processo<br />
anche oltre.<br />
Se le idee sono <strong>la</strong> forza propulsiva del<strong>la</strong> New<br />
Economy, allora, lo scopo principale di qualsiasi<br />
struttura aziendale è di promuovere <strong>la</strong> creatività ed<br />
apportare innovazione - che insieme generano<br />
crescita, reddito e occupazione.<br />
E’ quindi l’umanesimo, non <strong>la</strong> tecnologia, che<br />
definirà l’azienda del ventunesimo secolo. Se <strong>la</strong><br />
tecnologia diviene così pervasiva, quasi<br />
onnipresente, saranno le necessità sociali<br />
dell’azienda a determinarne il successo o il<br />
fallimento.<br />
In un’epoca caratterizzata da persone che si<br />
affannano irrefrenabilmente ad usare i telefoni<br />
cellu<strong>la</strong>ri e a navigare in misura ossessiva in Rete,<br />
Charles Rose e Maryann Thompson adottano un<br />
approccio chiaramente meta-tecnologico.<br />
Essi ritengono che le migliori nuove idee nascano<br />
da rapporti sociali ed umani diretti, da tranquilli<br />
momenti di rive<strong>la</strong>zione privati e da fortunatissimi casi<br />
di collisione e collusione personale ed intellettuale.<br />
Quando <strong>la</strong> tecnologia rende virtuale qualsiasi<br />
azienda, l’unica giustificazione per utilizzare un<br />
immobile è dover soddisfare le necessità umane<br />
dell’organizzazione.<br />
Nel<strong>la</strong> loro architettura per l’ufficio del futuro ogni<br />
cosa è mutevole: nul<strong>la</strong> è fisso,neppure il rivestimento<br />
esterno, che muta al cambiare delle condizioni<br />
atmosferiche - dà ombra in estate e permette un<br />
maggiore riscaldamento so<strong>la</strong>re in inverno,<br />
convogliando luce naturale verso l’interno in tutte<br />
le stagioni.<br />
Saranno poi creati degli spazi volutamente sprovvisti<br />
di tecnologia in modo da rinforzare l’interazione<br />
sociale diretta; tali ambienti enfatizzeranno il<br />
contatto con il mondo: all’esterno ci saranno<br />
VISIONI ARCHITETTONICHE<br />
giardini per le riunioni, all’interno, pareti di<br />
membrana fibrosa sosterranno piante idroponiche<br />
che miglioreranno <strong>la</strong> qualità dell’aria e<br />
avvicineranno le persone ad un ambiente più<br />
naturale.<br />
Lo scopo dell’architettura umanistica del<br />
ventunesimo secolo è di promuovere innovazioni<br />
richieste dal mercato.<br />
NEL PROGETTO DI THOMPSON & ROSE<br />
SUSSISTONO ALCUNI ELEMENTI<br />
CARATTERISTICI.<br />
I GIARDINI SUL ROOFTOP OFFRONO UN RIFUGIO NATURALE<br />
PER INCONTRARSI, CHIACCHIERARE O TRASCORRERE DEL<br />
TEMPO IN SOLITUDINE.VI SI HA FACILE ACCESSO E CIÒ<br />
DOVREBBE RENDERE MENO NETTA LA DISTINZIONE FRA CIÒ<br />
CHE SI CONSIDERA “INTERNO” E CIÒ CHE SI CONSIDERA<br />
“ESTERNO”.<br />
LE SEDI AZIENDALI SI SVILUPPERANNO VERTICALMENTE E<br />
“STARANNO SOSPESE” SU ‘ZAMPE’ CHE SI INNALZANO<br />
DAI PARCHEGGI; NON SARANNO ELEMENTI CHE<br />
DIFFONDONO IL PAESAGGIO SUBURBANO SULL’ASSE<br />
ORIZZONTALE: GLI EDIFICI, INFATTI, POTRANNO ESSERE<br />
ANCORA ‘PIÙ NATURALI’ DELL’AMBIENTE IN CUI SI TROVANO.<br />
FAR SOCIALIZZARE SPONTANEAMENTE LE PERSONE È UN<br />
INGREDIENTE FONDAMENTALE DELLO SVILUPPO DI NUOVE<br />
IDEE ED INNOVAZIONI.LE AMPIE SCALINATE - UNO DEGLI<br />
ELEMENTI ARCHITETTONICI PIÙ TRADIZIONALI - SARANNO UN<br />
TOOL INTERATTIVO DEL FUTURO.<br />
L’AMBIENTE DI LAVORO PERSONALE E L’UFFICIO SARANNO<br />
RIUNITI IN UN SINGOLO ED UNIFICATO CONTINUUM; LE<br />
PARETI DIVERRANNO UN RICORDO DEL PASSATO.<br />
LE POSTAZIONI TRADIZIONALI SPARIRANNO E VERRANNO<br />
SOSTITUITE DA STRUTTURE MOBILI A ‘CONCHIGLIA’, LA<br />
CUI DISPOSIZIONE VERRÀ PERSONALIZZATA DA PASSWORD<br />
INDIVIDUALI NEL MOMENTO IN CUI I TEAM DI LAVORO SI<br />
FORMANO - O SI SMOBILITANO E I LORO MEMBRI<br />
‘MIGRANO’. TALI POSTAZIONI SARANNO IN GRADO DI<br />
FORNIRE PRIVACY O, AL CONTRARIO, DI RENDERSI<br />
‘TRASPARENTI’ PER SOBILLARE L’INTERAZIONE IN AMBIENTI<br />
DI LAVORO CONTINUAMENTE MUTEVOLI.<br />
57<br />
.
VISIONI ARCHITETTONICHE<br />
58<br />
LE POSTAZIONI A CONCHIGLIA<br />
proposte da Thompson e Rose
QUARTIER GENERALI IN VOLO<br />
Per un’azienda del ventunesimo secolo il suo spazio<br />
fisico - in città o in periferia - sarà irrilevante rispetto<br />
alle caratteristiche del suo spazio di networking<br />
virtuale: Internet renderà quest’ultimo di uso<br />
quotidiano pur tuttavia le necessità aziendali di<br />
concludere partnership e stringere alleanze su<br />
sca<strong>la</strong> mondiale richiederanno più viaggi e più<br />
riunioni. Già al giorno d’oggi i CEO trascorrono<br />
infatti sugli aerop<strong>la</strong>ni più tempo di quanto abbiano<br />
mai fatto prima e sempre più frequentemente le<br />
riunioni sono tenute negli aeroporti, utilizzando<br />
come uffici le “lounge”del<strong>la</strong> prima o del<strong>la</strong> business<br />
c<strong>la</strong>ss.<br />
Asymptote Architecture di New York porta questa<br />
tendenza all’estremo e propone che le aziende del<br />
futuro collochino le loro sedi proprio in aeroporto,<br />
immaginando così che esse costruiscano e<br />
“marchino” i propri terminal aeroportuali.<br />
I partner aziendali, impegnati a definire servizi e<br />
localizzazioni produttive mondiali atterreranno,<br />
negozieranno, chiuderanno contratti e<br />
riprenderanno a vo<strong>la</strong>re, oppure rimarranno nelle<br />
suite aziendali in aeroporto, si collegheranno al<strong>la</strong><br />
Rete dai propri uffici privati o dalle postazioni di<br />
<strong>la</strong>voro,faranno ginnastica nel<strong>la</strong> palestra aziendale,<br />
compreranno qualcosa per <strong>la</strong> famiglia e andranno<br />
dal barbiere - tutto al terminal.<br />
Asymptote espande i quartier generali aeroportuali<br />
aziendali verso gli aeromobili. L’attività proseguirà<br />
senza soluzione di continuità durante il volo, su jet<br />
aziendali equipaggiati con tutta <strong>la</strong> tecnologia<br />
necessaria a <strong>la</strong>vorare: i manager partiranno al<br />
mattino dal<strong>la</strong> sede nel terminal, si imbarcheranno<br />
su jet supersonici, <strong>la</strong>voreranno durante il volo di tre<br />
o quattro ore per Londra, si incontreranno<br />
all’aeroporto di Heathrow con i partner britannici,<br />
faranno affari e ritorneranno al<strong>la</strong> base,<br />
nell’aeroporto-casa, in giornata.<br />
In effetti, con <strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> globalizzazione e<br />
dei terminal aziendali le imprese cominceranno a<br />
costruire o comprare i propri aeroporti: con il tempo,<br />
secondo Asymptote, tutti gli aeroporti potrebbero<br />
essere privatizzati ed operare come marchi<br />
aziendali.<br />
VISIONI ARCHITETTONICHE<br />
Al<strong>la</strong> fine, viaggiare così intensamente creerà<br />
un’unica cultura omogenea di business globali<br />
che risulterà identica in qualsisi aeroporto,<br />
dovunque e sempre, mentre ciò che cambierà<br />
saranno le persone,i contratti,le identità aziendali:<br />
ASYMPTOTE ARCHITECTURE PROPONE UN PROGETTO<br />
IN CUI PREVEDE CHE LE AZIENDE<br />
SPOSTERANNO I LORO QUARTIER GENERALI<br />
NEI TERMINAL AEROPORTUALI,<br />
LADDOVE SI DECIDERANNO SIA LE FUSIONI CHE LE<br />
ACQUISIZIONI.<br />
I JET AZIENDALI VOLERANNO DA UN TERMINAL ALL’ALTRO<br />
E CAMBIERANNO IDENTITÀ AL CAMBIAR<br />
DEL LOGO CHE LI IDENTIFICA.<br />
PIÙ TERMINAL SI FONDERANNO E<br />
RAGGIUNGERANNO DIMENSIONI ENORMI.<br />
AEROPLANI GIGANTESCHI,<br />
DOTATI DI CONFERENCE ROOM E HEALTH CLUB,<br />
TRASFERIRANNO L’UFFICIO AZIENDALE<br />
NEI CIELI, IN CUI SARÀ DISPONIBILE<br />
TUTTA LA TECNOLOGIA ‘TERRESTRE’.FANTASIA?<br />
SARÀ REALIZZATA DAL NUOVO AEROBUS A DUE PIANI!<br />
I TERMINAL AZIENDALI CONIUGHERANNO<br />
SCALE MOBILI,<br />
AGGIORNATE INFORMAZIONI BORSISTICHE ED<br />
INDIVIDUI CHE SI AFFANNERANNO<br />
VERSO RIUNIONI O AEREI:<br />
E QUESTO È SOLAMENTE IL PROSSIMO PRIMO PASSO!<br />
<strong>la</strong> visione dell’Asymptote suona già assai verosimile.<br />
59<br />
.
L’ECOSISTEMA<br />
di Anthony Bianco<br />
Una visione sfuocata dei confini<br />
tradizionali valorizzerà <strong>la</strong> creatività<br />
e, soprattutto, <strong>la</strong> continua<br />
sorveglianza.<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
L’ECOSISTEMA<br />
L’ecosistema aziendale del ventunesimo<br />
secolo sarà caratterizzato da una sfuocata<br />
visione dei confini,una volta ben definiti,tra<br />
pubblico e privato,tra straniero e nazionale,<br />
tra interno ed esterno e tra amico e nemico.<br />
Tutto ciò avrà un effetto, per molti aspetti,<br />
liberatorio: le aziende avranno <strong>la</strong> possibilità<br />
di perseguire le opportunità ovunque esse<br />
si presentino nel mondo e di sfruttarle<br />
secondo le circostanze presenti in quel<br />
momento, non secondo i ciechi dettami<br />
del<strong>la</strong> tradizione.<br />
L’outsourcing diventerà ancora più diffuso,<br />
trasformando molte aziende in imprese super<br />
efficienti e virtuali sul fac-simile del loro<br />
“vecchio stile”.<br />
Ma, in questo “nuovo mirabile mondo” il<br />
successo non sarà facile: <strong>la</strong> crescente fluidità<br />
delle fondamentali re<strong>la</strong>zioni poste al<strong>la</strong> base<br />
del business richiederà costante vigi<strong>la</strong>nza<br />
ed improvvisazione da parte di tutti coloro<br />
che vi sono coinvolti.<br />
Piaccia o no, le aziende assumeranno un<br />
ruolo più artico<strong>la</strong>to nel<strong>la</strong> formazione come<br />
anche in altri campi da sempre affidati al<br />
settore pubblico, ricoprendo compiti che<br />
lo stato è poco disposto a realizzare oppure<br />
non è in grado di portare a termine con<br />
successo.<br />
61<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
E ADESSO:<br />
L’IMPIEGATO<br />
JUST-IN-TIME<br />
62<br />
di Michelle Conlin<br />
Per far fronte ai cambiamenti di<br />
una forza <strong>la</strong>voro che si espande<br />
e si contrae, i <strong>la</strong>voratori<br />
metteranno all’asta i propri servizi.<br />
E ADESSO: L’IMPIEGATO<br />
JUST-IN-TIME<br />
I direttori delle risorse umane di dieci anni<br />
fa non si sarebbero mai immaginati che gli<br />
impiegati, che stavano cancel<strong>la</strong>ndo dal<br />
libro paga, sarebbero un giorno tornati al<strong>la</strong><br />
ribalta come generi di prima necessità,<br />
guadagnandosi anche un elegante nome<br />
per il loro nuovo status: agenti indipendenti.<br />
La scena non avrebbe potuto essere stata<br />
descritta meglio: il grande boom economico<br />
decol<strong>la</strong> ed i <strong>la</strong>voratori,una volta dec<strong>la</strong>ssati,<br />
scarseggiano ora in modo straordinario;<br />
stracolmi di offerte,essi iniziano a comportarsi<br />
come celebrità viziate mentre i datori di<br />
<strong>la</strong>voro, a corto di manodopera, stanno al<br />
gioco - hai bisogno di un nuovo<br />
guardaroba? te ne compreremo uno; i tuoi<br />
investimenti finanziari danno rendimenti<br />
insoddisfacenti? li rivaluteremo!<br />
L’atteggiamento del tipo “qualsiasi cosa<br />
tu voglia” può avere effetti devastanti,<br />
come una scossa sismica, ma molti<br />
esperti del mondo del <strong>la</strong>voro lo<br />
considerano so<strong>la</strong>mente un sintomo di<br />
un cambiamento più profondo che sta<br />
sconvolgendo il vecchio paradigma<br />
datore di <strong>la</strong>voro/impiegato.
Nel<strong>la</strong> seconda metà del ventesimo secolo il potere<br />
è passato alle aziende, in cui le persone erano<br />
sostituibili tanto facilmente quanto le <strong>la</strong>mpadine;<br />
oggi, con <strong>la</strong> transizione verso un’economia del<br />
sapere e verso <strong>la</strong> connettività globale, il potere<br />
sta spostandosi verso le persone qualificate.<br />
LAVORO MESSO ALL’ASTA. Sembra che le riserve<br />
di talento necessarie per alimentare <strong>la</strong> New<br />
Economy rimarranno scarse nei prossimi vent’anni;<br />
allo stesso tempo,le aziende stanno trovando utile<br />
disporre di forze <strong>la</strong>voro mobili ed e<strong>la</strong>stiche che<br />
possano crescere e diminuire a seconda delle<br />
richieste del mercato globale: ecco le ragioni delle<br />
novità che emergono rispetto al modello <strong>la</strong>vorativo<br />
del ventesimo secolo.<br />
Pensiamolo in termini di Scambio di Capitale<br />
Umano. Nel secolo scorso i migliori luoghi per <strong>la</strong><br />
creazione di ricchezza erano il Nasdaq e <strong>la</strong> borsa<br />
di New York; il mercato delle qualità e del talento<br />
si adatta invece al caso del ventunesimo secolo.<br />
Oggi, in una situazione di Scambio di Capitale<br />
Umano, il valore degli agenti indipendenti viene<br />
determinato dal mercato libero - avvocati giù di<br />
2 dol<strong>la</strong>ri, ingegneri su di un dol<strong>la</strong>ro - piuttosto che<br />
dal<strong>la</strong> struttura gerarchica aziendale.<br />
Per un agente indipendente di talento,<strong>la</strong> vecchia<br />
struttura “stipendio + benefit” non soddisfa più;<br />
nell’odierna condizione di libero scambio di<br />
capitale umano “è molto più probabile che le<br />
persone ottengano ciò che valgono -<br />
parteciperanno degli aspetti positivi e negativi del<br />
libero scambio” dice Christopher Meyer - direttore<br />
del Center for Business Innovation presso Cap<br />
Gemini Ernst & Young.<br />
Le “legioni” di dipendenti che <strong>la</strong>sciano affissi in<br />
modo permanente i propri curricu<strong>la</strong> al<strong>la</strong><br />
Monster.com rappresentano solo il primo segno<br />
del<strong>la</strong> transizione verso <strong>la</strong>voratori qualificati per <strong>la</strong><br />
New Economy che trattano e negoziano le loro<br />
carriere professionali giorno per giorno.<br />
Sul Web stanno emergendo sempre più aziende -<br />
dai siti “cerco/offro <strong>la</strong>voro” ai servizi di riferimento<br />
per conseguire sostanziose gratifiche - che danno<br />
vita ad una sorta di asta in cui ognuno - dallo<br />
sceneggiatore allo scienziato - può vendere le<br />
proprie qualifiche al miglior offerente.<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
GUIDANO LA CONTROTENDENZA<br />
QUELLE AZIENDE<br />
CHE OFFRONO CARRIERE, INTESE NON PIÙ COME<br />
ESPERIENZE STATICHE<br />
MA COME<br />
UNA SERIE DI PROGETTI.<br />
Prendiamo il caso di Andy Abramson: il<br />
quarantenne consulente in marketing sportivo<br />
calco<strong>la</strong> che, rispetto ad una posizione di Direttore<br />
Marketing tradizionale, come “mercenario”<br />
guadagna il 75% in più. L’afflusso costante di nuovi<br />
progetti mantiene interessante il <strong>la</strong>voro e offre<br />
quote di partecipazione azionaria in una varietà<br />
di imprese - “è come aver il tuo piccolo vc fund”.<br />
Essere un agente indipendente è anche<br />
gratificante e permette di trascorrere un mese<br />
all’anno in Europa; “ho appena fatto un contratto<br />
per una linea ISDN senza fili”, gongo<strong>la</strong> Abramson,<br />
“ora posso andare a <strong>la</strong>vorare in spiaggia”.<br />
Ci sono però anche <strong>la</strong>ti negativi nell’essere un<br />
agente indipendente.<br />
Molti si sentono schiacciati dal<strong>la</strong> “legge del<strong>la</strong><br />
giung<strong>la</strong>” e dal<strong>la</strong> pressione di dover “andare a<br />
caccia” di ogni singolo <strong>la</strong>voro; inoltre, assegni<br />
pagati in ritardo, assicurazioni sanitarie costose,<br />
distrazioni e disturbi presenti in un ufficio domestico:<br />
non è poi tutto così facile!<br />
Mark Fertig - professore di progettazione grafica al<strong>la</strong><br />
James Madison University, Virginia - sfrutta i siti<br />
“cerco/offro <strong>la</strong>voro” per attività di free<strong>la</strong>nce ma<br />
afferma che “online non guadagno altrettanto<br />
bene” poichè “ho dovuto ridurre i miei prezzi”.<br />
Alcuni studiosi considerano ingannevole l’interesse<br />
che circonda gli agenti indipendenti.<br />
James Baron - professore al<strong>la</strong> Stanford Business<br />
School - ritiene che potrebbe riemergere <strong>la</strong><br />
tendenza opposta, quel<strong>la</strong> di un maggiore<br />
attaccamento agli impiegati,ed afferma che “al<strong>la</strong><br />
Silicon Valley l’intensa competizione nel mercato<br />
del <strong>la</strong>voro ha già indotto alcune aziende,come Sun<br />
Microsystems, a pensare di offrire non solo <strong>la</strong>voro<br />
e opzioni azionarie ma anche carriere”;<br />
quest’ultime avranno un aspetto diverso da prima<br />
- aggiunge Baron - e consisteranno in una serie di<br />
progetti piuttosto che in una mansione statica.<br />
Nonostante tutto, secondo un sondaggio del<strong>la</strong><br />
63<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
EPIC/MRA - l’azienda di ricerche di mercato del<strong>la</strong><br />
Lansing (Michigan) - le schiere degli agenti<br />
indipendenti stanno crescendo - dal 22% del<strong>la</strong><br />
forza <strong>la</strong>voro nel 1998 al 26% nel 1999 - ed entro il<br />
2010 il 41% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione attiva <strong>la</strong>vorerà su<br />
questa base contrattuale.<br />
Gli esperti delle carriere ritengono che, come gli<br />
attori e gli atleti, anche i dipendenti di talento - le<br />
“superstar” - avranno degli agenti-manager; si<br />
riuniranno in gruppi per gestire i progetti, per poi<br />
smobilitarsi una volta che il compito è terminato -<br />
una pratica già diffusa al<strong>la</strong> Silicon Valley.<br />
VOLTAGABBANE O EX-ALUNNI? Le vecchie abitudini<br />
non moriranno immediatamente o neanche<br />
completamente; però, le aziende manterranno<br />
sempre più i loro impiegati migliori all’interno,dando<br />
invece in outsourcing tutto il resto: l’unità video<br />
americana di Nokia Corp., ad esempio, è entrata<br />
sul mercato con solo cinque impiegati chiave<br />
mentre vendite, marketing, logistica e supporto<br />
tecnico sono stati dati in appalto.<br />
Il fatto che si faccia parte del personale aziendale<br />
non significa che non si pensi come un agente<br />
indipendente. Secondo il Dipartimento del Lavoro<br />
americano, un tipico trentaduenne ha già<br />
cambiato nove occupazioni e gli esperti predicono<br />
che nel<strong>la</strong> sua vita ne cambierà fino a venti.<br />
Diversamente da coloro che adottano una cultura<br />
firmaio<strong>la</strong>, tali <strong>la</strong>voratori indipendenti tratteranno<br />
costantemente con le proprie organizzazioni in<br />
modo da ottenere contratti migliori (nuovi progetti,<br />
giovedì a casa, un agosto sabbatico).<br />
Molti direttori delle risorse umane considerano gli<br />
agenti indipendenti dei nemici, ma non<br />
dovrebbero: “l’unico modo in cui i datori di <strong>la</strong>voro<br />
possono control<strong>la</strong>re <strong>la</strong> crisi impiegatizia è<br />
abbandonare <strong>la</strong> vecchia idea di dipendente”<br />
avverte Bruce Tulgan - autore del libro Winning the<br />
Talent Wars, di imminente uscita nell’agosto del<br />
2000.<br />
Le imprese adotteranno una mentalità da “porta<br />
girevole”,nel<strong>la</strong> quale i precedenti “voltagabbana”<br />
verranno considerati “ex-alunni” o “boomerang”<br />
cui viene chiesto di ritornare - e saranno i benvenuti.<br />
In qualche modo, il modello dell’agente<br />
indipendente riporta indietro,all’età preindustriale.<br />
Thomas W. Malone - condirettore dell’Initiative on<br />
Inventing the Organizations of the 21st Century al<br />
64<br />
MIT - paragona l’economia e-<strong>la</strong>nce al tempo in cui<br />
fabbri e altri mercanti vendevano le proprie abilità<br />
nell’aia del vil<strong>la</strong>ggio: <strong>la</strong> differenza è che ora, nel<br />
mondo cab<strong>la</strong>to, esse possono essere<br />
commercializzate su sca<strong>la</strong> mondiale.<br />
Ma cosa accade, quindi, all’ambiente di <strong>la</strong>voro?<br />
“Il mondo degli agenti indipendenti potrebbe<br />
diventare molto solitario” afferma Malone,<br />
un’esistenza solipsistica marcatamente<br />
individualistica, senza nessuno che ti saluta in<br />
corridoio.<br />
So<strong>la</strong>mente per i programmatori e i venditori egli<br />
prevede <strong>la</strong> transizione verso organizzazioni simili<br />
al<strong>la</strong> Screen Actors Guild e al<strong>la</strong> Writers Guild: tali<br />
gruppi garantiranno un senso di comunità e<br />
identità,insieme ad assicurazioni sanitarie e ad altri<br />
benefit che una volta erano unicamente di<br />
responsabilità dell’azienda.<br />
Tuttavia - dice Malone - un’economia puramente<br />
e-<strong>la</strong>nce pone “il rischio reale che molte delle<br />
necessità umane non possano venir soddisfatte”.<br />
Oppure potrebbe significare esattamente<br />
l’opposto.Stephen Barley - co-direttore del Center<br />
for Work, Technology & Organization al<strong>la</strong> Stanford<br />
University - ha studiato gli impiegati a contratto<br />
che <strong>la</strong>vorano come ingegneri di software e di<br />
programmazione al<strong>la</strong> Silicon Valley. Sul<strong>la</strong> base dei<br />
risultati del<strong>la</strong> sua ricerca ha notato che <strong>la</strong> maggior<br />
parte di questi “zingari” preferisce lo stile di vita<br />
degli agenti indipendenti perché non sono vinco<strong>la</strong>ti<br />
dalle politiche aziendali, hanno maggiori<br />
opportunità di apprendimento e controllo del<br />
proprio tempo ed un trattamento economico<br />
migliore: “alcuni di questi ‘tipi’stanno guadagnando<br />
veramente bene”- dice Barley -,ottenendo dal 30%<br />
al 200% in più rispetto alle loro controparti<br />
appartenenti al personale aziendale.<br />
Naturalmente, se l’economia si guasta, gli agenti<br />
indipendenti potrebbero desiderare ardentemente<br />
proprio <strong>la</strong> sicurezza che ora stanno rifiutando<br />
oppure, invecchiando, si potrebbero stancare del<br />
trambusto e cercare progetti più stabili,<br />
riproponendo qualche aspetto del<strong>la</strong> vecchia<br />
mentalità firmaio<strong>la</strong>.<br />
Di certo,non ci sarà un ritorno ai “bozzoli”aziendali<br />
del secolo appena conclusosi,quelle occupazioni<br />
che ci si portava dal<strong>la</strong> cul<strong>la</strong> al<strong>la</strong> tomba.
IL NUOVO<br />
MONDO<br />
DEL LAVORO<br />
CABLATO<br />
di Tom Peters 1<br />
Un luogo di <strong>la</strong>voro più trasparente<br />
significherà più responsabilità per<br />
i colletti bianchi e meno tolleranza<br />
per i parassiti.<br />
1 Peters ha scritto numerosi libri sul management e sul<br />
cambiamento, inclusa <strong>la</strong> serie Reinventing Work.<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
IL NUOVO MONDO<br />
DEL LAVORO<br />
CABLATO<br />
Stai facendo un’escursione vicino al Grand<br />
Canyon nell’agosto del 2000 arrovel<strong>la</strong>ndoti<br />
sul progresso che il tuo partner virtuale a<br />
Kua<strong>la</strong> Lumpur ha fatto nelle ultime 24 ore?<br />
Non c’è problema! Il tuo campeggio<br />
Kampgrounds of America ora ha un accesso<br />
ad Internet.<br />
E’ il nuovo mondo del <strong>la</strong>voro cab<strong>la</strong>to: a<br />
seconda del<strong>la</strong> prospettiva da cui lo guardi<br />
è intrusivo, di<strong>la</strong>gante o semplicemente<br />
onnipresente, ma senza dubbio non è<br />
l’ufficio di papà; questa esistenza<br />
perpetuamente connessa al<strong>la</strong> Rete è solo<br />
l’inizio dei cambiamenti che, nel<br />
ventunesimo secolo, subirà l’ambiente di<br />
<strong>la</strong>voro dei “colletti bianchi”.<br />
Negli anni Cinquanta e Sessanta <strong>la</strong>vorare<br />
significava arrancare verso lo stesso ufficio<br />
per decenni,a contatto con gli stessi colleghi<br />
e gli stessi compiti - <strong>la</strong> maggior parte dei<br />
quali eseguiti meccanicamente.<br />
Bill McGowan - ex direttore di MCI<br />
Communications - ha indicato con <strong>la</strong><br />
definizione di “scambiatori informativi umani”<br />
i quadri intermedi di ieri,in cui l’informazione<br />
era grottescamente datata, <strong>la</strong> chiusura dei<br />
registri contabili a fine mese poteva protrarsi<br />
per settimane e i dati sui clienti erano del<br />
tutto inesistenti o disperatamente non<br />
affidabili.<br />
65<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
Ma nei prossimi anni, l’azienda - di qualsiasi<br />
dimensione essa sia - potrà ospitare un mix eclettico<br />
e cosmopolita di colleghi a contratto, molti dei<br />
quali non si incontreranno neanche mai di persona;<br />
ogni progetto richiederà un nuovo team<br />
caratterizzato da abilità “tagliate su misura” e le<br />
informazioni vecchie di qualche ora saranno<br />
osservate con timore.<br />
In questa squadra, ogni giocatore verrà valutato<br />
- situazione per situazione, battuta per battuta -<br />
per <strong>la</strong> qualità,l’originalità,<strong>la</strong> puntualità e <strong>la</strong> passione<br />
del suo contributo: proprio in ciò sta, da un <strong>la</strong>to, il<br />
pericolo e,dall’altro,<strong>la</strong> notevole opportunità del<strong>la</strong><br />
nostra <strong>nuova</strong> era del <strong>la</strong>voro, bizzarra, cab<strong>la</strong>ta e<br />
selvaggia.<br />
La responsabilità dei colletti bianchi finora è stata,<br />
generalmente,un ossimoro: si arrivava,si assimi<strong>la</strong>va,<br />
si e<strong>la</strong>boravano dei flussi cartacei con un pizzico di<br />
efficienza e si poteva contare su una valutazione<br />
di fine anno sufficientemente decente, su un<br />
aumento di stipendio superiore al costo del<strong>la</strong> vita<br />
e su un’occupazione - al<strong>la</strong> scrivania n.263 -<br />
arcisicura per altri 40 anni.<br />
Ora invece sei come uno dei New York Yankees o<br />
dei Los Angeles Dodgers: prendi alcune decisioni<br />
gestionali fallimentari dopo una notte di baldoria,<br />
e i tuoi colleghi - stressati e orientati al<strong>la</strong><br />
performance più del tuo capo - sono pronti a “farti<br />
fuori” - e questo varrà sia per il <strong>la</strong>ureato appena<br />
sfornato dal<strong>la</strong> University of Wisconsin che per il<br />
cinquantaseienne che si era immaginato in<br />
procinto di andare serenamente in pensione su<br />
una spiaggia.<br />
Ci può pur essere un ristretto mercato del <strong>la</strong>voro<br />
per gli individui che hanno performance da<br />
“superstar” ma l’altra faccia del<strong>la</strong> medaglia è<br />
molta meno tolleranza per i parassiti.<br />
Se il software che pianifica le risorse aziendali ed<br />
altri sistemi simili risolvono <strong>la</strong> maggior parte delle<br />
mansioni dello staff, cosa ci vorrà per navigare e<br />
vincere nel prossimo decennio? Ecco di seguito una<br />
lista delle abilità minime per <strong>la</strong> sopravvivenza del<br />
<strong>la</strong>voratore nel ventunesimo secolo.<br />
PADRONANZA. Per prosperare nel trasparente<br />
ambiente di <strong>la</strong>voro in team del futuro, il tipico<br />
colletto bianco dovrà essere evidentemente<br />
competente in qualche disciplina che il mondo<br />
considera preziosa. Che sia “Onorevole” o “CPA”<br />
[Chief Public Accountant] non paga più. Quale<br />
serie di abilità tecniche per l’assunzione o di<br />
eccellenza internazionale nel<strong>la</strong> contabilità e<br />
bi<strong>la</strong>ncio ti rende un individuo dal contributo<br />
manifestamente prezioso? Credo fermamente che<br />
se non sei in grado di descrivere i tuoi elementi<br />
distintivi in un’inserzione di un sedicesimo di pagina<br />
sulle Pagine Gialle, sarai costretto o condannato<br />
a scomparire.<br />
66<br />
CHI CONOSCI? Il nuovo schedario del<strong>la</strong> Rolodex<br />
raccoglie meno informazioni sui capi e sulle figure<br />
di potere tradizionali concentrandosi invece<br />
maggiormente sui pari grado (i futuri colleghi di<br />
progetto) che ti apprezzano per i tuoi precisi<br />
contributi; l’agenda elettronica del<strong>la</strong> Rolodex è<br />
diventata <strong>la</strong> mia “Extended Global University”,ossia<br />
i colleghi cui posso far ricorso (e che possono far<br />
ricorso a me) per incoraggiamento in progetti<br />
attuali e futuri.<br />
ISTINTO IMPRENDITORIALE. Non si è tenuti ad<br />
intraprendere un’attività in proprio<br />
ma - da come <strong>la</strong> vedo io -, considerato che tutti<br />
questi progetti sono imprenditoriali, si deve agire<br />
come se si stessero gestendo i propri affari,<br />
raffigurandosi,ad esempio,come una Maggie Inc.<br />
che, per caso, in questo momento, <strong>la</strong>vora al<strong>la</strong><br />
General Electric Capital Services Inc. (tra l’altro,<br />
mi aspetto veramente che le donne domineranno<br />
i ruoli manageriali poiché ritengo che tendano a<br />
gestire l’ambiguità meglio di noi uomini).<br />
Il nuovo mondo che sta nascendo assomiglia ad<br />
un gioco d’azzardo in cui ci sono nuovi progetti e<br />
nuovi colleghi ed in cui predomina una continua<br />
necessità di adattamento; i leader saranno coloro<br />
che riusciranno a <strong>la</strong>vorare bene in assenza di netti<br />
confini.<br />
AMORE PER LA TECNOLOGIA. La tecnologia sta<br />
cambiando tutto. Credimi, <strong>la</strong> “fregatura”, però è,<br />
se non altro, attenuata: non si deve essere dei<br />
tecnologi - anche se però si deve comprendere<br />
<strong>la</strong> tecnologia; “farvi fronte” non basta più.<br />
MARKETING. Non è necessario diventare spudorati<br />
promotori di se stessi come Martha Stewart, però<br />
si deve far arrivare <strong>la</strong> propria storia nell’etere, per<br />
mezzo di un sito Web personale oppure<br />
raccontando il proprio progetto in una trasmissione<br />
commerciale.<br />
PASSIONE PER IL RINNOVAMENTO. Ci si deve<br />
costantemente migliorare e, all’occasione,<br />
reinventare. Il mio mezzo di sostentamento - a 57<br />
anni - sono le conferenze, sebbene sappia che in<br />
pochi anni Internet divorerà molte delle riunioni<br />
convenzionali: per questo motivo sto <strong>la</strong>vorando<br />
come un pazzo con numerosi gruppi che<br />
diffonderanno il mio messaggio attraverso le nuove<br />
tecnologie.<br />
Amo leggere i fumetti di ‘Dilibert’ e normalmente<br />
mi divertono moltissimo,però ho qualche problema<br />
con il loro significato nascosto: <strong>la</strong> mia azienda fa<br />
schifo, il mio capo fa schifo, il <strong>la</strong>voro fa schifo. Se è<br />
anche il tuo caso - in questo momento di<br />
cambiamenti epocali ed opportunità gigantesche<br />
- allora, posso so<strong>la</strong>mente essere triste per te;<br />
dobbiamo reinventare il mondo e io sono così<br />
dannatamente felice!.
ALVEARE: Il campus di Flextronics a Guada<strong>la</strong>jara<br />
impiega 4.000 persone<br />
MAGNATE<br />
DELL’OUTSOURCING<br />
di Pete Engardio<br />
Mentre alcune imprese<br />
smembrano le proprie attività<br />
produttive, gli appaltatori esterni<br />
stanno diventando giganti<br />
mondiali.<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
MAGNATE<br />
DELL’OUTSOURCING<br />
Quattro anni fa, nell’area di 125 acri del<strong>la</strong><br />
polverosa periferia di Guada<strong>la</strong>jara (Messico)<br />
venivano ospitati so<strong>la</strong>mente campi di grano;<br />
ora, aziende di un bril<strong>la</strong>nte uomo bianco e<br />
4.000 operai vi producono giornalmente<br />
migliaia di telefoni cellu<strong>la</strong>ri Ericcson, Palm<br />
Pilots di 3Com, circuiti di Compaq e router<br />
di Cisco.<br />
Il campus industriale vanta un elenco<br />
crescente di produttori di componentistica<br />
elettronica ed un centro di distribuzione,<br />
alloggiato in anfratti ronzanti di camion di<br />
Federal Express, di DHL e di UPS destinati al<br />
mercato statunitense.<br />
Il complesso ha il proprio network di<br />
telecomunicazione ad alta velocità,centrali<br />
elettriche, un centro medico e, inoltre, un<br />
campo di calcio ed una flotta di autobus-<br />
navetta per trasferire gli operai da e verso<br />
le loro abitazioni.<br />
67<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
Si potrebbe supporre che il governo messicano<br />
abbia fatto grandi passi avanti, raggiungendo<br />
quasi l’Asia orientale, <strong>la</strong> base produttiva di alta<br />
tecnologia; in effetti,però,questo parco industriale<br />
è <strong>la</strong> vetrina del crescente potere di una so<strong>la</strong><br />
impresa: <strong>la</strong> Flextronics International Ltd - l’area di<br />
Guada<strong>la</strong>jara è solo uno dei numerosi campus<br />
industriali da essa posseduti o in fase di costruzione<br />
in paesi come Cina, Brasile e Ungheria.<br />
Flextronics non solo produce tutto l’hardware di<br />
marca assemb<strong>la</strong>to sul posto ma opera anche nelle<br />
infrastrutture e nei servizi - dall’attrezzatura di<br />
manutenzione delle fognature all’agenzia di<br />
reclutamento -; entro il 2001 <strong>la</strong> capacità produttiva<br />
di Guada<strong>la</strong>jara duplicherà.<br />
Flextronics e altri provider di servizi per l’elettronica<br />
(EMS) sono i grandi beneficiari delle strategie<br />
aziendali del ventunesimo secolo che affidano<br />
tutto in outsourcing - dal<strong>la</strong> produzione al <strong>la</strong>voro di<br />
back-office, alle operazioni logistiche.<br />
Nel tentativo di aumentare il ritorno sul capitale<br />
investito ed affinare le loro competenze di base,<br />
anche i tranquilli giganti industriali di Germania e<br />
Giappone stanno iniziando a svendere le proprie<br />
aziende,concedendo poi contratti a lungo termine<br />
a fornitori esterni,non di rado le stesse imprese che<br />
hanno acquistato i loro impianti.<br />
Inoltre le aziende di elettronica di grande fama<br />
stanno chiedendo agli appaltatori esterni di gestire<br />
alcuni servizi post-vendita e di col<strong>la</strong>borare nel<br />
progetto di nuovi prodotti,affidando loro know-how<br />
intellettuale che nel passato era un tesoro<br />
attentamente sorvegliato.<br />
In questo processo, gli appaltatori esterni si stanno<br />
trasformando in enormi multinazionali, anche per<br />
propri meriti.<br />
Tre anni fa, Solectron Corp. di Milpitas (California)<br />
era il solo EMS con ricavi superiori a 3 bilioni di<br />
dol<strong>la</strong>ri; al<strong>la</strong> fine del 2001 almeno cinque imprese<br />
dovrebbero raggiungere i 10 bilioni di dol<strong>la</strong>ri e<br />
Solectron dovrebbe essere vicino ai 20.<br />
Michael E. Marks - presidente di Flextronics -<br />
audacemente prevede che entro cinque anni<br />
potrebbe gestire un business da 50 bilioni di dol<strong>la</strong>ri:<br />
Technology Forecasters Inc.di A<strong>la</strong>meda (California)<br />
afferma che negli ultimi quattro anni <strong>la</strong> Flextronics<br />
ha più che duplicato il suo valore - raggiungendo<br />
gli 88 bilioni di dol<strong>la</strong>ri annuali - e dovrebbe<br />
68<br />
continuare a crescere con un tasso del 20%.<br />
NUOVA RAZZA. Se i giganti industriali di ieri<br />
smagriscono, i principali produttori a contratto<br />
stanno invece accumu<strong>la</strong>ndo risorse, respingendo<br />
alcuni saggi consigli del<strong>la</strong> New Economy. Infatti,<br />
mentre molti guru rumureggiano sulle aziende<br />
virtuali, Flextronics e i suoi rivali stanno lentamente<br />
raccogliendo le macerie abbandonate da altri,<br />
riassemb<strong>la</strong>ndole in nuove versioni di imperi integrati<br />
verticalmente.<br />
Gli esperti del<strong>la</strong> produzione del<strong>la</strong> New Age sono<br />
felici di sborsare bilioni per acquisire concorrenti ed<br />
imprese una volta possedute da Siemens, IBM e<br />
Nortel; per ampliare i loro servizi, stanno inoltre<br />
comprando le migliori aziende nel campo del<strong>la</strong><br />
progettazione e dell’ingegneria - specialisti nel<br />
creare di tutto,dai semiconduttori personalizzati ai<br />
prototipi di futuristici telefoni senza fili che si<br />
collegano al Web - ed alcuni appaltatori esterni<br />
stanno acquistando fornitori di materiale e<br />
partecipazioni nei distributori.<br />
Flextronics e una manciata di altre imprese che,<br />
come quest’ultima, stanno velocemente<br />
crescendo,possono essere i prototipi di una <strong>nuova</strong><br />
“razza” di multinazionale.<br />
Con sede legale a San Josè, Flextronics si è<br />
trasformata da un’azienda in bancarotta,<br />
assemb<strong>la</strong>trice di circuiti stampati da quasi 93 milioni<br />
di dol<strong>la</strong>ri,in una piovra da 8 bilioni di dol<strong>la</strong>ri e 55.000<br />
dipendenti; in due anni il corso delle sue azioni, a<br />
ma<strong>la</strong>pena rallentato dal crash del Nasdaq nel<strong>la</strong><br />
primavera del 2000, ha circa decuplicato il suo<br />
valore - arrivando più o meno a 76 punti.<br />
Per i rappresentanti del settore EMS, l’integrazione<br />
verticale ha i suoi vantaggi. Diversamente dai<br />
produttori tradizionali, queste aziende non creano<br />
articoli con il proprio marchio; forniscono invece<br />
servizi produttivi o di altro tipo a chiunque si rivolga<br />
a loro e, poiché i loro impianti sono progettati per<br />
essere velocemente riorganizzati, <strong>la</strong> stessa unità<br />
può preparare prodotti diversi per numerosi clienti<br />
e, conseguentemente, operare quasi sempre al<br />
massimo.<br />
Tali imprese “si concentrano sul<strong>la</strong> produzione senza<br />
doversi preoccupare delle ingombranti attività di<br />
Ricerca e Sviluppo e del marketing” spiega Louis<br />
R. Misciocia - analista di Lehman Brothers Inc. che<br />
monitora tale settore - acquistando, inoltre, i
componenti in grandi quantità e quindi ad un<br />
prezzo minore.<br />
Sebbene le aziende del settore EMS conseguano<br />
limitati margini lordi - tipicamente dal 6% all’8%<br />
sulle vendite -, generano - tuttavia - un ritorno<br />
considerevole sui mezzi propri - mediamente intorno<br />
al 20%.<br />
Tali misure ricavate dagli indicatori economici<br />
stanno rimodel<strong>la</strong>ndo anche altri settori: stanno<br />
infatti emergendo enormi ed integrati gruppi<br />
conglomerati dedicati ad erogare servizi per gestire<br />
le attività date in outsourcing da parte di banche,<br />
compagnie farmaceutiche e produttori di auto.<br />
Le imprese stanno riscoprendo i meriti<br />
dell’integrazione: Lowell Bryan - specialista in<br />
management del<strong>la</strong> McKinsey & Co. - afferma che<br />
“stiamo osservando <strong>la</strong> disintegrazione delle vecchie<br />
strutture industriali e <strong>la</strong> nascita di nuove<br />
organizzazioni”, aggiungendo che “si stanno<br />
iniziando a raggruppare servizi che nel passato<br />
erano affidati a differenti settori poiché questo è<br />
ciò che vogliono i clienti”.<br />
Ma Flextronics non corre il pericolo di diventare<br />
un po’troppo impacciata,come l’IBM di un tempo?<br />
Il problema è comprendere “fin dove si spinga<br />
l’eccellenza operativa di un produttore a contratto”<br />
dice Pame<strong>la</strong> J.Gordon - presidente di Technology<br />
Forecasters -; Marks è d’accordo sul fatto che ci<br />
sia un rischio: “non c’è dubbio che saremo una<br />
grossa azienda”ma “<strong>la</strong> questione è se saremo una<br />
grande ‘buona’ impresa o una grande ‘cattiva’<br />
impresa”.<br />
COLPI INNOVATORI. Per ora, Marks ha ben<br />
considerato i pro e i contro.So<strong>la</strong>mente nel 2000 ha<br />
investito 4,8 bilioni di dol<strong>la</strong>ri in acquisizioni: in marzo<br />
Flextronics ha comperato Dii Group Inc. – impresa<br />
che progetta circuiti e chip su ordinazione da 2<br />
bilioni di dol<strong>la</strong>ri l’anno -; è stata poi <strong>la</strong> volta del<strong>la</strong><br />
Palo Alto Products - progettista del super richiesto<br />
Palm Pilot -; ha in seguito acquisito al volo anche<br />
impianti di Siemens, Ericcson e Bosch.<br />
Recentemente, Flextronics ha messo a segno 2<br />
colpi innovativi: in aprile Microsoft Corp. le ha<br />
affidato <strong>la</strong> produzione e le ha chiesto di col<strong>la</strong>borare<br />
nel<strong>la</strong> progettazione di una <strong>nuova</strong> console per<br />
giochi elettronici - chiamata Xbox - e in maggio<br />
Marks ha firmato una partnership produttiva con<br />
Motoro<strong>la</strong> Inc.- che da tempo si vanta del<strong>la</strong> qualità<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
dei propri prodotti - per una serie di articoli del<br />
settore delle telecomunicazioni.<br />
Sia <strong>la</strong> diversificazione,attuata da Marks nell’ambito<br />
del<strong>la</strong> progettazione, che le partnership emergenti<br />
sono divenute cruciali: ora Flextronics ha ingegneri<br />
industriali, meccanici e sviluppatori di chip sparsi<br />
in tutto il mondo ed un suo telefono cellu<strong>la</strong>re può<br />
contenere componenti per <strong>la</strong> radio frequenza<br />
progettati in Norvegia,chip prodotti su ordinazione<br />
in Israele, circuiti preparati in India, attrezzatura<br />
industriale sviluppata in Italia e know-how di<br />
ingegneria meccanica da Taiwan e dal Colorado.<br />
Ma nel momento in cui i produttori a contratto<br />
entrano nel<strong>la</strong> progettazione, fanno capolino<br />
questioni spinose: come fa un cliente ad essere<br />
sicuro che <strong>la</strong> propria idea innovativa non finirà nel<br />
prodotto di un rivale? Che cosa impedisce ad un<br />
fornitore di diventare un competitore diretto?<br />
Per evitare tali conflitti, sostiene Marks, Flextronics<br />
non produrrà articoli propri: con l’espansione del<br />
ruolo degli appaltatori esterni, quindi, il marchio su<br />
un prodotto potrebbe non indicare il reale potere<br />
di un’azienda.<br />
IL BOOM DELL’OUTSOURCING<br />
69<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
I LIMITI DELLA<br />
NUOVA AZIENDA<br />
70<br />
di C<strong>la</strong>yton M. Christensen 1<br />
La forza dell’organizzazione<br />
virtuale sta nell’outsourcing e nel<br />
limitarsi alle attività di base - fino<br />
a quando il gioco cambierà.<br />
1 Professore al<strong>la</strong> Harvard Business School e autore de<br />
The Innovator’s Dilemma<br />
I LIMITI DELLA NUOVA<br />
AZIENDA<br />
Da qualsiasi parte ci voltiamo, sembra che<br />
i guru del management stiano scrivendo<br />
necrologi per l’organizzazione aziendale<br />
tradizionale.I visionari descrivono le odierne<br />
imprese integrate come impacciati dinosauri<br />
che verranno rapidamente surc<strong>la</strong>ssate da<br />
“entità”veloci,flessibili e con obiettivi precisi<br />
- le aziende virtuali - aggiungendo che esse,<br />
concentrate sulle loro migliori capacità di<br />
base e affidate in outsourcing quelle attività<br />
che altri realizzano più efficacemente,<br />
possono integrarsi nell’etere e poi smobilitarsi<br />
senza alcun problema quando il <strong>la</strong>voro è<br />
terminato.<br />
Ma attenzione ai proc<strong>la</strong>mi che<br />
generalizzano ciò che vale so<strong>la</strong>mente in un<br />
caso.<br />
Le aziende possono dare attività in<br />
outsourcing e partecipare a sfide virtuali,<br />
so<strong>la</strong>mente quando <strong>la</strong> performance dei loro<br />
prodotti è più che adeguata rispetto a<br />
quanto richiedono i clienti e quindi alcune<br />
delle loro operazioni possono essere<br />
standardizzate.<br />
Se le imprese devono sospingere agli estremi<br />
le frontiere del<strong>la</strong> performance, <strong>la</strong><br />
coordinazione manageriale è essenziale -<br />
tutto questo è vero: le operazioni virtuali<br />
non avranno successo se attuate dai<br />
“margini” dell’azienda.<br />
La sfida per chi spera di gestire con profitto<br />
le aziende del ventunesimo secolo sarà<br />
capire quando e perché le organizzazioni<br />
tradizionali dovranno permanere e ciò che<br />
causa i loro cambiamenti di strategia.
Ogni prodotto o servizio viene realizzato attraverso<br />
una catena di operazioni con valore aggiunto.<br />
Posso dare in outsourcing ad un fornitore parte<br />
del<strong>la</strong> mia attività se vengono soddisfatte tre<br />
condizioni: devo conoscere le caratteristiche da<br />
specificare,<strong>la</strong> tecnologia per misurarle deve essere<br />
credibile ed accessibile e,se ha luogo una qualsiasi<br />
variazione in ciò che il fornitore mi consegna, ho<br />
<strong>la</strong> necessità di sapere come essa interagirà con gli<br />
altri elementi del sistema, in modo che il suo<br />
inserimento nel<strong>la</strong> mia catena di valore aggiunto<br />
abbia un effetto prevedibile.<br />
Gli economisti usano un termine poco tecnico per<br />
questa condizione: informazione perfetta. Le<br />
organizzazioni flessibili e virtuali che i visionari vedono<br />
dominare i mercati del ventunesimo secolo,<br />
agiscono in effetti in tal modo - ma so<strong>la</strong>mente<br />
quando ci sono informazioni necessarie e sufficienti<br />
per permettere ai mercati di <strong>la</strong>vorare.<br />
Comunque, ci sono innumerevoli situazioni in cui<br />
tutto ciò non può avvenire, in partico<strong>la</strong>re quando<br />
emergono delle tecnologie veramente innovative.<br />
Prendiamo,ad esempio,lo sviluppo,perseguito da<br />
IBM, di testine di registrazione per unità disco in<br />
materiale magneto-resistivo - esse possono<br />
aumentare di 10 volte <strong>la</strong> capacità di<br />
immagazzinamento dati, sebbene raggiungere<br />
tale risultato non sia un’impresa da poco.<br />
Un produttore di unità disco non può<br />
semplicemente affidare <strong>la</strong> preparazione di tali<br />
testine in outsourcing e poi inserirle in un prodotto<br />
progettato convenzionalmente, poiché, se esse<br />
vengono incorporate, devono essere modificati<br />
sia l’unità disco che una dozzina di altri elementi.<br />
La tecnologia magneto-resistiva non è ancora<br />
conosciuta in misura così dettagliata e profonda<br />
da permettere agli ingeneri di specificare al<br />
fornitore quali siano i suoi attributi più critici; inoltre<br />
non si è ancora perfettamente capito come<br />
cambiamenti nel<strong>la</strong> progettazione ne determinino<br />
le specifiche produttive o come sottili modifiche dei<br />
metodi di produzione ne influenzino <strong>la</strong> performance<br />
finale. Quindi IBM deve produrre tali device<br />
all’interno.<br />
PENDOLO. D’altra parte, anche macchinari non<br />
adeguati per prestazioni estreme possono essere<br />
prodotti con maggior efficienza in un modello non<br />
integrato, come avviene, ad esempio, nel sistema<br />
reso popo<strong>la</strong>re da Dell Computer Corp..<br />
Cisco Systems Inc., che sfruttò l’architettura<br />
modu<strong>la</strong>re dei suoi router per aggredire alle<br />
fondamenta il business dei commutatori per le<br />
telecomunicazioni,ha stabilito per molti lo standard<br />
di un’azienda del<strong>la</strong> New Economy. Diede<br />
efficacemente in outsourcing ai fornitori gran parte<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
del<strong>la</strong> sua produzione. Affidò quasi interamente lo<br />
sviluppo dei suoi nuovi prodotti ad imprese che<br />
poi vennero acquisite.<br />
Quando,però,si è spostata in segmenti di mercato<br />
che richiedono il miglior livello di performance<br />
possibile - in partico<strong>la</strong>re quel<strong>la</strong> delle reti ottiche -<br />
Cisco è stata costretta ad integrarsi ed effettuare<br />
internamente non poche delle sue attività di<br />
progettazione e produzione: i suoi concorrenti<br />
stanno scoprendo ora che devono diventare meno<br />
virtuali per competere.<br />
Allo stesso modo, negli anni Ottanta, il business del<br />
software per personal computer fu rappresentato<br />
da aziende specializzate che sfornavano prodotti<br />
facilmente compatibili con le interfacce standard<br />
definite dall’MS-DOS di Microsoft Corp..<br />
Quando però i bisogni dei clienti cambiarono -<br />
quando emerse, ad esempio, <strong>la</strong> speranza di poter<br />
inserire dei file grafici in documenti di testo - il<br />
pendolo del vantaggio competitivo oscillò verso<br />
l’integrazione: tra i programmi che erano sul<br />
mercato non era infatti disponibile uno standard<br />
che definisse <strong>la</strong> modalità di integrazione tra queste<br />
nuove possibilità e le interfacce preesistenti.<br />
Microsoft reagì integrando il proprio sistema<br />
operativo Windows nel<strong>la</strong> suite applicativa “Office”,<br />
con il risultato che aziende a limitato raggio<br />
commerciale - WordPerfect, Lotus e Harvard<br />
Graphics - scomparvero.<br />
Ora che i prodotti Microsoft forniscono più funzioni<br />
di quante i clienti ne riescano ad usare si ha<br />
comunque <strong>la</strong> sensazione che il pendolo del<br />
vantaggio competitivo stia ritornando indietro,<br />
nel<strong>la</strong> direzione di imprese non integrate ed<br />
orientate verso nicchie più ristrette.<br />
Prosperare quando il pendolo del vantaggio<br />
competitivo oscil<strong>la</strong> tra l’integrazione e <strong>la</strong> nonintegrazione<br />
non è semplice; però, se manager<br />
accorti definiscono accuratamente ciò che deve<br />
essere fatto, si può essere molto efficaci.<br />
Non saranno né i proc<strong>la</strong>mi dei guru del<br />
management né le sentenze del Dipartimento di<br />
Giustizia a determinare il modo in cui devono essere<br />
organizzate le aziende; al contrario,tutto ciò verrà<br />
rie<strong>la</strong>borato nel momento in cui il progresso<br />
interagirà con le necessità,in continua evoluzione,<br />
dei clienti: quando <strong>la</strong> performance di un prodotto<br />
o di un servizio sarà più che “abbastanza buona”<br />
- quando, cioè, le aziende dovranno competere<br />
sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> velocità,del<strong>la</strong> flessibilità e dei costi<br />
- le imprese meno integrate avranno il sopravvento,<br />
ma quando <strong>la</strong> performance non sarà ancora in<br />
grado di soddisfare i bisogni del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>, allora,<br />
saranno le aziende integrate ad avere un<br />
vantaggio, anche nel ventunesimo secolo.<br />
71<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
NAZIONI<br />
DIVERSE,<br />
POSTAZIONI DI<br />
LAVORO<br />
ADIACENTI<br />
72<br />
di Mark Clifford e<br />
Manjeet Kripa<strong>la</strong>ni<br />
Le aziende statunitensi ed europee<br />
stanno dando in outsourcing delle<br />
attività basate sui servizi a<br />
<strong>la</strong>voratori anglofoni in tutto il<br />
mondo; i colletti bianchi “rimasti<br />
indietro” saranno costretti a<br />
riqualificarsi.<br />
NAZIONI DIVERSE,<br />
POSTAZIONI DI LAVORO<br />
ADIACENTI<br />
Un edificio di <strong>la</strong>stroni di cemento imbrattato<br />
dà su una strada di Mani<strong>la</strong> piena zeppa di<br />
jeepney1 e taxi fumosi. Al piano di sopra,<br />
però, <strong>la</strong> scena è molto più tranquil<strong>la</strong>: un<br />
locale dotato di aria condizionata,suddiviso<br />
in ordinate postazioni di <strong>la</strong>voro arredate con<br />
sedie Herman Miller e computer Dell.Questa<br />
è <strong>la</strong> <strong>nuova</strong> sede amministrativa di Caltex<br />
Petroleum Corp. - da 64 anni una joint<br />
venture tra Texaco Inc. e Chevron Corp. -<br />
che gestisce stazioni di servizio diffuse dal<br />
Sudest asiatico al Sud Africa.<br />
1 Sono tipici mezzi di trasporto di Mani<strong>la</strong> - dei piccoli<br />
camioncini che ‘in coda’possono ospitare numerose<br />
persone -,talora caratterizzati da vistose e colorate<br />
decorazioni. [NdT]
Nel 1999,in un drastico ripensamento del<strong>la</strong> propria<br />
struttura aziendale, Caltex ha trasferito <strong>la</strong> propria<br />
sede da Dal<strong>la</strong>s a Singapore per essere più vicino<br />
ai clienti; ha dirottato lo sviluppo del sito Web in Sud<br />
Africa e all’inizio del 2000, prima di spegnere<br />
definitivamente le luci nell’ufficio di Dal<strong>la</strong>s, ha<br />
allestito <strong>la</strong> sede amministrativa di Mani<strong>la</strong>: “con il<br />
miglioramento del<strong>la</strong> tecnologia e delle<br />
comunicazioni, stiamo diffondendo centri di<br />
eccellenza in tutto il mondo” dice William Pfluger,<br />
General Manager dell’operazione Caltex a Mani<strong>la</strong>.<br />
Caltex si rive<strong>la</strong> all’avanguardia in una tendenza che<br />
probabilmente rivoluzionerà i processi aziendali<br />
del ventunesimo secolo: servizi e <strong>la</strong>vori professionali<br />
migrano sempre più spesso da paesi ad alto costo<br />
- come l’Europa e gli Stati Uniti - verso paesi in via<br />
di sviluppo.<br />
Sia i “giganti” - come General Electric - che le<br />
aziende in fase di avviamento - come<br />
VideoDotCom Inc. con sede in Texas - si rivolgono<br />
ora a <strong>la</strong>voratori qualificati di paesi anglofoni: Ir<strong>la</strong>nda,<br />
alcune remote regioni del Canada, piccoli stati<br />
caraibici - come <strong>la</strong> Giamaica -, insieme ad India<br />
e Filippine, le più importanti per vastità e<br />
popo<strong>la</strong>zione.<br />
Le aziende stanno cercando personale che<br />
assuma cariche che vanno dal c<strong>la</strong>ssico impiegato<br />
al contabile, dal customer support al responsabile<br />
dei servizi legali,dal progettista di software a quello<br />
dedicato al<strong>la</strong> ricerca scientifica e allo sviluppo<br />
farmaceutico.<br />
“E’ una grossa trasformazione - molto più vasta di<br />
quel<strong>la</strong> avvenuta nel mondo dei ‘colletti blu’ “<br />
afferma il guru del management Tom Peters,<br />
stimando che nei prossimi 10/15 anni potrebbe<br />
essere dato in outsourcing il 90% delle mansioni<br />
americane da “colletto bianco” e da quadro<br />
aziendale c<strong>la</strong>ssico.<br />
Alcune imprese - come Caltex - stanno chiudendo<br />
le proprie attività operative negli Stati Uniti o stanno<br />
spostando altrove intere divisioni aziendali mentre<br />
altre - come Verizon - stanno dando in appalto<br />
alcune attività a dei terzisti – sia piccoli progettisti<br />
di software che grandi squadre di consulenza,<br />
come Andersen Consulting che a Mani<strong>la</strong> opera<br />
con 550 impiegati che <strong>la</strong>vorano per multinazionali.<br />
La dispersione, globale, del <strong>la</strong>voro accelererà<br />
certamente il passo, mentre le reti di<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
telecomunicazione e il nuovo software interattivo<br />
renderanno sempre più frequente che ingegneri,<br />
ragionieri o ricercatori - dal<strong>la</strong> Cina al<strong>la</strong> Scandinavia<br />
- <strong>la</strong>vorino sugli stessi progetti all’unisono - come se<br />
si trovassero in postazioni di <strong>la</strong>voro adiacenti -: da<br />
quando le funzioni di business convergono sul Web<br />
- e i tecnici adottano standard simili in tutto il mondo<br />
- gli analisti finanziari con sede in Messico saranno,<br />
ad esempio, in grado di attingere al<strong>la</strong> banca dati<br />
aggiornata in tempo reale del<strong>la</strong> Nokia Corp. in<br />
Fin<strong>la</strong>ndia.<br />
Molte aziende, naturalmente, vorranno ancora<br />
mantenere all’interno <strong>la</strong> gestione dei libri contabili,<br />
delle proiezioni di marketing e il <strong>la</strong>voro legale,<br />
mentre altre spingeranno il concetto di azienda<br />
virtuale agli estremi: daranno in outsourcing a<br />
provider di servizi <strong>la</strong> maggior parte delle loro attività<br />
di back-office concentrandosi so<strong>la</strong>mente su ciò<br />
che fanno meglio, come <strong>la</strong> ricerca di base o <strong>la</strong><br />
progettazione ed è molto probabile che a trarne<br />
beneficio siano le economie di quei Paesi che<br />
possono offrire <strong>la</strong>voratori a basso costo ma ben<br />
formati ed esperti in informatica.<br />
Le nazioni in cui si par<strong>la</strong> inglese - <strong>la</strong> lingua del<br />
commercio globale e di Internet - godranno di un<br />
enorme vantaggio. Questo è il motivo per cui<br />
l’Ir<strong>la</strong>nda - <strong>la</strong> cui economia sta ora crescendo del<br />
7,5% annualmente - ha ottenuto uno sbalorditivo<br />
“incremento” in molti degli ultimi anni: le imprese<br />
- da Citygroup a Microsoft - vennero attratte sia<br />
dal<strong>la</strong> sua riserva di personale qualificato anglofono<br />
che da generosi sgravi fiscali, rendendo<strong>la</strong> così <strong>la</strong><br />
nazione leader nell’esportazione di software.<br />
Ma anche l’Ir<strong>la</strong>nda - con una popo<strong>la</strong>zione di solo<br />
3,7 milioni di persone - sta iniziando a sperimentare<br />
un mercato del <strong>la</strong>voro ormai sempre più ristretto.<br />
La disoccupazione è scesa al 4,5% - il livello più<br />
basso da 18 anni a questa parte - e i costi del<br />
<strong>la</strong>voro stanno crescendo: “a Dublino oggi non si<br />
riesce a trovare un impiegato” rileva High Evans -<br />
direttore del<strong>la</strong> finanza e del management<br />
performance per Deloitte Consulting in Gran<br />
Bretagna.<br />
Così, le aziende statunitensi ed europee stanno<br />
ora cercando altre fonti di <strong>la</strong>voratori all’Est. Una<br />
delle più importanti sarà l’India, dati i suoi costi del<br />
<strong>la</strong>voro re<strong>la</strong>tivamente ridotti - ammontano a meno<br />
di un terzo di quelli statunitensi, anche per<br />
73<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
dipendenti altamente qualificati – e considerando<br />
che è una riserva di tutto rispetto di <strong>la</strong>voratori<br />
anglofoni qualificati.<br />
Il guru dei computer del MIT, Michael Dertouzos,<br />
calco<strong>la</strong> che in India potrebbero essere creati fino<br />
a 50 milioni di nuovi posti da “colletto bianco”,<br />
apportando così, in 10 anni, 1 trilione di dol<strong>la</strong>ri al<br />
prodotto interno lordo nazionale - “da trenta a<br />
cinquanta milioni di indiani sono in grado di leggere<br />
e scrivere l’inglese e di occupare cariche<br />
impiegatizie” afferma Dertouzos.<br />
“OPPORTUNITA’ “. Anche le Filippine - con una<br />
popo<strong>la</strong>zione di 75 milioni di persone - stanno<br />
attivamente promuovendo <strong>la</strong> loro forza <strong>la</strong>voro più<br />
qualificata. Ogni anno le università nazionali<br />
<strong>la</strong>ureano 70.000 ingegneri e 100.000 informatici:<br />
“comprendiamo che siano un’opportunità<br />
fondamentale” rive<strong>la</strong> il Segretario del Commercio<br />
e dell’Industria delle Filippine, Manuel Roxas II –<br />
precedente capo del<strong>la</strong> banca d’affari Allen & Co.<br />
che recentemente ha attraversato gli Stati Uniti,con<br />
al seguito i suoi massimi dirigenti,per attirare nel suo<br />
Paese <strong>la</strong>voro per i “colletti bianchi”.<br />
Masimina S. Martinez - partner presso Andersen<br />
Consulting di Mani<strong>la</strong> - afferma che il personale<br />
qualificato delle Filippine,pur essendo di alto profilo,<br />
è poco costoso: <strong>la</strong> Andersen,ad esempio,a Mani<strong>la</strong><br />
paga i suoi dipendenti da 20.000 a 30.000 dol<strong>la</strong>ri<br />
l’anno rispetto agli 80.000/100.000 dol<strong>la</strong>ri annuali<br />
netti per i pari grado statunitensi.<br />
Date queste discrepanze negli stipendi,i <strong>la</strong>voratori<br />
americani ed europei dovrebbero preoccuparsi<br />
per <strong>la</strong> migrazione oltre oceano di occupazioni da<br />
“colletto bianco”?<br />
Per ora in India, nelle Filippine e anche in Ir<strong>la</strong>nda<br />
le nuove occupazioni sono,nel<strong>la</strong> maggior parte dei<br />
casi, <strong>la</strong>vori di supporto mentre per il personale di<br />
base le aziende continuano ad accapigliarsi<br />
nell’economia bianca statunitense.<br />
In effetti, i <strong>la</strong>voratori stranieri possono aiutare<br />
l’economia statunitense contribuendo a tenere<br />
bassi i costi del <strong>la</strong>voro ed evitando un collo di<br />
bottiglia inf<strong>la</strong>ttivo che, in un mercato del <strong>la</strong>voro<br />
ristretto, causerebbe il surriscaldamento<br />
economico.<br />
Naturalmente,ci potrebbero essere seri problemi se<br />
un numero troppo elevato di occupazioni si spostasse<br />
da Dal<strong>la</strong>s e da Des Moines verso Madras e Mani<strong>la</strong>.<br />
74<br />
DOVE STANNO ANDANDO<br />
LE MANSIONI DA ‘COLLETTO BIANCO’?<br />
MILIONI DI OCCUPAZIONI<br />
STANNO MIGRANDO<br />
DA NAZIONI INDUSTRIALIZZATE<br />
A PAESI IN VIA DI SVILUPPO.<br />
COSA STA GUIDANDO LA TENDENZA: IMERCATI<br />
DI LAVORO RISTRETTI, INSIEME A TELECOMUNICAZIONI A COSTI<br />
PIÙ CONTENUTI E COMPUTER PIÙ POTENTI, STANNO<br />
SPRONANDO LE MULTINAZIONALI ED ALTRE AZIENDE AD<br />
ASSUMERE LAVORATORI QUALIFICATI CON MANSIONI<br />
IMPIEGATIZIE, LEGALI, INGEGNERISTICHE E DI ALTRI SETTORI IN<br />
NAZIONI IN CUI GLI ONERI SALARIALI SCENDONO DI ALMENO<br />
IL 30% RISPETTO AGLI USA E ALL’EUROPA.<br />
CHI NE TRAE BENEFICIO: LE NAZIONI ANGLOFONE<br />
CHE PRESENTANO ONERI SALARIALI RELATIVAMENTE BASSI E<br />
PERSONALE ALTAMENTE QUALIFICATO - COME L’IRLANDA,<br />
L’INDIA E LE FILIPPINE - STANNO INCREMENTANDO IL NUMERO<br />
DELLE LORO OCCUPAZIONI MENTRE LE AZIENDE MAGGIORI<br />
STANNO TAGLIANDO I COSTI.<br />
COSA POTREBBE RALLENTARE IL PROCESSO: LE<br />
NAZIONI IN VIA DI SVILUPPO, COME L’INDIA, HANNO LA<br />
NECESSITÀ DI AUMENTARE GLI INVESTIMENTI NELLE RETI DI<br />
TELECOMUNICAZIONE E NELLA FORMAZIONE, SPECIALMENTE<br />
QUELLA PRIMARIA E SECONDARIA.IN IRLANDA LE RISORSE<br />
DI LAVORO QUALIFICATO STANNO TERMINANDO.ILDECLINO<br />
ECONOMICO POTREBBE DARE IL VIA AD UNA REAZIONE<br />
VIOLENTA DEI LAVORATORI OCCIDENTALI.<br />
I metalmeccanici e gli operai dell’industria<br />
automobilistica hanno reagito con accorati appelli<br />
per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del commercio, quando negli anni<br />
Settanta ed Ottanta videro che i rivali giapponesi<br />
e coreani stavano accaparrandosi le loro mansioni;<br />
molti colletti bianchi percepiranno <strong>la</strong> stessa<br />
sgradevole sensazione che il loro <strong>la</strong>voro stia<br />
migrando verso nazioni a basso sa<strong>la</strong>rio. Tutto ciò<br />
“scombussolerà <strong>la</strong> distribuzione del <strong>la</strong>voro<br />
internazionale” avverte Dertouzos del MIT “e<br />
causerà litigi, minacce e mutamenti nei contratti<br />
sa<strong>la</strong>riali”.<br />
Questa è <strong>la</strong> ragione per cui i colletti bianchi di più<br />
basso livello e gli impiegati, sia negli Stati Uniti che<br />
in Europa,saranno indotti a riqualificarsi per trovare<br />
nuove abilità da offrire alle aziende e ad altri datori<br />
di <strong>la</strong>voro in un’economia che si fonda sempre più
sul sapere.<br />
Anche le occupazioni dell’high-tech non sono<br />
intoccabili: aziende come Microsoft,Motoro<strong>la</strong> Inc.<br />
e Bell Labs gestiscono già grandi centri di ricerca<br />
a Bangalore e a Hyderabad impiegando ingegneri<br />
indiani di ottima reputazione professionale.<br />
MANNA DI BANGALORE. La VideosDotCom -<br />
un’impresa americana in fase di avvio - mostra<br />
come un’azienda innovativa possa sfruttare <strong>la</strong><br />
competenza indiana all’avanguardia,per fare leva<br />
sulle proprie forze e per progettare un servizio video<br />
su richiesta.<br />
Inizialmente, quando lo staff aziendale del<strong>la</strong> sede<br />
in Texas era troppo occupato, l’azienda dirottava<br />
del <strong>la</strong>voro ad un produttore di software indiano,<br />
Wipro Ltd.; ora quest’ultimo, che impiega 6.700<br />
ingegneri di software, sta effettuando <strong>la</strong> maggior<br />
parte del suo <strong>la</strong>voro di sviluppo a Bangalore,<br />
diventando più importante del team di sviluppo<br />
interno: “<strong>la</strong> loro diffusa esperienza nell’e-commerce,<br />
le loro capacità di sviluppo,di definizione del prezzo<br />
e del<strong>la</strong> qualità globale li hanno fatti diventare <strong>la</strong><br />
mia squadra ingegneristica principale” afferma il<br />
Presidente John E. Truder.<br />
Alcune aziende statunitensi stanno andando anche<br />
oltre l’outsourcing di base.<br />
Cognizant Technologies di Teaneck (New Jersey)<br />
sta contrattando con alcuni clienti l’apertura di<br />
negozi in India, affittando ed addestrandovi<br />
operatori e realizzandovi dei progetti.<br />
Nata nel 1994 come sussidiaria di Dun & Bradstreet<br />
per sostenerne l’attività di outsourcing su importanti<br />
progetti di sviluppo software,tre anni fa Cognizant<br />
iniziò a fornire lo stesso servizio ad altre aziende: da<br />
una base di 1.900 impiegati a Madras, fornisce<br />
sistemi di supporto per software di back-office -<br />
ad esempio, <strong>la</strong> manutenzione dei computer di<br />
bordo per clienti come Northwest Airlines Corp..<br />
Ora Cognizant sta salendo <strong>la</strong> “sca<strong>la</strong> del valore”,<br />
sviluppando servizi di e-commerce per agenti<br />
finanziari statunitensi: le vendite e il marketing<br />
vengono effettuati negli Stati Uniti ma il 70% del<br />
<strong>la</strong>voro di sviluppo si svolge a Madras e a Calcutta<br />
attraverso una rete a banda <strong>la</strong>rga.<br />
Allo stesso tempo, General Electric Capital ha<br />
spostato una sostanziosa porzione del suo Customer<br />
Service a New Delhi. Nel call center aziendale a<br />
Gurgaon (appena fuori Delhi) 1.000 giovani indiani<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
anglofoni rispondono alle telefonate dei clienti<br />
sette giorni su sette, 24 ore al giorno. Ora GE ha in<br />
mente di aprire altri due centri simi<strong>la</strong>ri in India per<br />
gestire servizi di paghe e stipendi, progettazione e<br />
fatturazione per altre aziende del proprio gruppo.<br />
Per mantenere l’afflusso di tali investimenti, l’India<br />
sta spendendo milioni di dol<strong>la</strong>ri nelle proprie<br />
infrastrutture.A Madras - nello stato meridionale di<br />
Tamil Nadu, ad esempio, un nuovo splendido ed<br />
innovativo parco tecnologico da 85 milioni di dol<strong>la</strong>ri<br />
ha aperto le sue porte agli uomini d’affari nel luglio<br />
del 2000: nel primo mese di attività è stato quasi<br />
interamente prenotato e utilizzato da imprese che<br />
si stavano espandendo rapidamente - una fra<br />
tutte, San Francisco Brigade Corp. che dai suoi<br />
uffici a Madras eroga servizi di risposta via e-mail<br />
per il customer service del<strong>la</strong> Compaq e per il Palm<br />
Pilot del<strong>la</strong> 3Com e che mensilmente assume 150<br />
giovani professionisti.<br />
Lo Stato indiano sta spendendo 10 milioni di dol<strong>la</strong>ri<br />
l’anno anche per instal<strong>la</strong>re computer ed insegnare<br />
discipline informatiche nelle scuole locali: “entro il<br />
2008 tutti i cittadini del Tamil Nadu sapranno usare<br />
il computer” dice R. Gopa<strong>la</strong>n - Presidente del<strong>la</strong><br />
State Industrial Development Corp. di Tamil Nadu<br />
e promotore dei parchi tecnologici.<br />
Con l’avanzare del secolo, <strong>la</strong> migrazione delle<br />
occupazioni da “colletto bianco” costringerà i<br />
manager ad abituarsi ancora di più alle aziende<br />
virtuali; di fronte a tale processo,milioni di impiegati<br />
dei paesi industrializzati dovranno riqualificarsi.<br />
La buona notizia è che le aziende avranno accesso<br />
a riserve di talento molto più ampie; le imprese,<br />
però, dovranno addestrare manager cosmopoliti,<br />
che si sentano “a casa” sia a Madras che a<br />
Manhattan.<br />
Con Heidi Dawley a Londra.<br />
75<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
Futuretown, USA, nel 2020 circa.<br />
IL COMMERCIO<br />
RITESSE<br />
LA STRUTTURA<br />
SOCIALE<br />
76<br />
di Amy Borrus<br />
Spinte da necessità ed illuminate<br />
da un loro tornaconto, le aziende<br />
devolvono denaro e competenza<br />
ai problemi sociali.
A Futuretown i ragazzi frequentano scuole orientate<br />
al “profit”; gli insegnanti ricevono il loro<br />
addestramento tecnologico dagli specialisti<br />
mandati da IBM; dei giovani insegnanti ed altri<br />
professionisti emergenti, che cercano alloggi a<br />
prezzi abbordabili, si accalcano nei pressi del<br />
complesso residenziale del Wal-Mart Riverview<br />
mentre gli anziani residenti si fanno control<strong>la</strong>re<br />
l’udito alle cliniche EarCare fondate dagli Abbott<br />
Laboratories - produttori degli Ensure, integratori<br />
nutrizionali per anziani -; “avvoltoi” culturali<br />
guardano con aria assopita <strong>la</strong> scultura<br />
contemporanea ospitata dall’American Express<br />
Museum of Modern Art locale.<br />
Futuretown può ben essere tutta indaffarata, ma<br />
dove ha termine l’influenza aziendale e dove ha<br />
inizio il tessuto sociale? Nei decenni a venire,<br />
predice Marian Salzman - direttore dell’Intelligence<br />
Factory, dipartimento dell’agenzia pubblicitaria<br />
Y&R Inc. - “le comunità saranno luoghi molto più<br />
orientati alle attività commerciali”in cui le imprese<br />
mostreranno in vetrina i loro prodotti per richiamare<br />
i clienti e per attrarre e trattenere stimati ed<br />
apprezzati dipendenti.<br />
Sebbene Futuretown possa rappresentare una<br />
visione inverosimile del<strong>la</strong> città ridotta a impresa, e<br />
se si considera come i concreti uomini americani<br />
si accingano già al patrocinio aziendale del<strong>la</strong><br />
televisione pubblica,dei centri per <strong>la</strong> cura infantile<br />
e realizzino piani del tipo “adotta una strada”, lo<br />
scenario chiosato dal logo aziendale descritto<br />
dal<strong>la</strong> Salzman non sembra poi così tanto bizzarro.<br />
In effetti, sostiene Anne S. Habiby - vicepresidente<br />
esecutivo del<strong>la</strong> Initiative for a Competitive Inner<br />
City (ICIC),una entità non-profit con sede a Boston<br />
- “si stanno sfuocando i confini di ciò che<br />
tradizionalmente consideravamo i domini aziendali<br />
e sociali”.<br />
Quei confini potrebbero diventare ancora più<br />
confusi fra 10 o 20 anni quando le aziende,guidate<br />
da necessità ed illuminato interesse individuale,<br />
diventeranno i principali motori delle iniziative<br />
sociali.<br />
Nei due decenni passati, il ridimensionamento e i<br />
tagli al budget hanno intaccato <strong>la</strong> capacità dello<br />
Stato di fornire anche so<strong>la</strong>mente i servizi di base,<br />
come scuole adeguatamente sicure e ben<br />
attrezzate.<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
Sebbene ora <strong>la</strong> prosperità possa riempire le casse<br />
statali, gli americani hanno perso fiducia nel<strong>la</strong><br />
capacità del settore pubblico di fronteggiare<br />
alcune questioni, mentre gruppi pubblici e di nonprofit<br />
fanno sempre più assegnamento sulle aziende<br />
affinché devolvano denaro e competenza a<br />
problematiche sociali.<br />
Naturalmente,se l’economia dovesse balcanizzarsi,<br />
anche <strong>la</strong> generosità aziendale potrebbe<br />
velocemente inaridirsi, come avvenne negli anni<br />
Ottanta.<br />
Forse <strong>la</strong> motivazione più importante di tutto ciò si<br />
trova nel ristretto mercato del <strong>la</strong>voro.<br />
Visto che gli impiegati passano sempre più tempo<br />
sul campo,è lì che vogliono fare esperienze ancora<br />
più significative e ritengono siano le aziende a<br />
dover fornire loro occasioni concrete di impegno<br />
sociale - nel caso essi non riescano a trovarle in<br />
modo autonomo. In mancanza di <strong>la</strong>voratori<br />
qualificati - una situazione che nel futuro potrà solo<br />
acuirsi - i datori di <strong>la</strong>voro, ignorando tali richieste,<br />
correranno rischi e pericoli.<br />
Per trattenere il personale valido in azienda essi<br />
dovranno far sì che le agevo<strong>la</strong>zioni per svolgere<br />
attività di volontariato diventino un “compenso<br />
fuori busta”; sempre più frequentemente gli<br />
impiegati, specialmente i giovani, “vorranno<br />
conoscere <strong>la</strong> cultura aziendale e le opportunità di<br />
<strong>la</strong>vorare saltuariamente nel<strong>la</strong> comunità” dice<br />
Vanessa Kirsch - fondatrice di New Profit Inc., un<br />
fondo che investe in attività non-profit innovative.<br />
“SENSO DI ORGOGLIO”. La proliferazione di<br />
programmi di volontariato esploderà nel nuovo<br />
secolo poiché so<strong>la</strong>mente in questo modo le<br />
imprese riusciranno trattenere i loro dipendenti<br />
realizzando valore.<br />
Il volontariato “ti dà un senso di orgoglio e ti rende<br />
fiero”dice Lisa Boone - contabile di Prudential che<br />
aiutò uno sco<strong>la</strong>ro di quarta elementare a Newark<br />
(New Jersey) durante lo scorso anno sco<strong>la</strong>stico -,<br />
“è importante per me che l’azienda restituisca<br />
qualcosa al<strong>la</strong> comunità”.<br />
In effetti Prudential Insurance Inc. ha alimentato<br />
sforzi tanto intensi nelle re<strong>la</strong>zioni comunitarie da<br />
costituirsi come un’agenzia di servizi sociali virtuale<br />
per il centro di Newark, dove si trova <strong>la</strong> sua sede:<br />
i programmi vanno da un servizio di tutoring per i<br />
dipendenti ad investimenti aziendali in un’industria<br />
77<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
che produce componenti per case a moduli per<br />
i senza-tetto e i suoi funzionari <strong>la</strong>vorano con i leader<br />
dell’amministrazione cittadina per assicurare che<br />
<strong>la</strong> sovraintendenza sco<strong>la</strong>stica ripari gli edifici<br />
perico<strong>la</strong>nti. Nel 1999 Prudential ha donato 38,5<br />
milioni di dol<strong>la</strong>ri in denaro - pari all’1,5% dei redditi<br />
prima delle imposte del 1998 - e ha dedicato 42.490<br />
ore al volontariato.<br />
Il mercato del <strong>la</strong>voro, teso come un tamburo, sa<br />
anche pungo<strong>la</strong>re le aziende a badare a necessità<br />
delle circostanti comunità sociali, una volta mera<br />
responsabilità delle amministrazioni locali.<br />
Merck & Co. - il gigante del<strong>la</strong> farmacologia - ha<br />
col<strong>la</strong>borato a sostenere l’educazione scientifica<br />
nelle scuole dell’intera Rahway (New Jersey) - dove<br />
fa ricerca e produzione -,attraverso una fondazione<br />
che ha sviluppato corsi di studio scientifici ed ha<br />
addestrato più di 1.000 insegnanti: “dobbiamo<br />
essere in grado di attrarre le persone in gamba”<br />
dice Larry Naldi, p<strong>la</strong>nt manager per <strong>la</strong> vasta<br />
operazione Rahway; se le scuole si deteriorano,<br />
“potremmo avere molte più difficoltà ad attrarle”.<br />
Globalmente,nel 1999,Merck ha donato 256 milioni<br />
di dol<strong>la</strong>ri in denaro e medicine - pari al 3,1% dei<br />
redditi ante imposte del 1998.<br />
Questo rende Merck straordinaria.<br />
Per lungo tempo le donazioni aziendali<br />
ammontavano intorno all’1%, attualmente tale<br />
stanziamento si incrementa – sempre come<br />
percentuale sui redditi ante imposte - di anno in<br />
anno ed è improbabile che <strong>la</strong> tendenza muti nel<br />
prossimo decennio.<br />
“Gli azionisti potrebbero risentirsi qualora<br />
percepissero che si sta devolvendo troppo denaro<br />
liquido e ciò preoccupa le aziende”sostiene Stacey<br />
Palmer - curatore del Chronicle of Phi<strong>la</strong>ntropy –;<br />
nonostante questo,<strong>la</strong> prodiga fi<strong>la</strong>ntropia personale<br />
degli imprenditori del<strong>la</strong> New Economy - come Bill<br />
Gates di Microsoft Corp. e James Barksdale di<br />
Netscape Communications Corp. - si ripercuoterà<br />
favorevolmente sulle loro organizzazioni e le terrà<br />
sotto pressione così da aumentare tali donazioni,<br />
allinenandole con i crescenti profitti.<br />
Codesta cultura, che potremmo denominare<br />
“cultura dell’impegno sociale aziendale”non sarà<br />
priva di tranelli per gli affari e i programmi che essa<br />
sostiene.<br />
In primo luogo, se le imprese facessero donazioni<br />
78<br />
crescenti ed abbracciassero sempre più cause a<br />
sfondo sociale,i consumatori potrebbero iniziare a<br />
darne per scontato l’impegno; <strong>la</strong> conseguenza<br />
sarebbe di trarre meno vantaggio dalle “opere<br />
buone”.<br />
Non sarà facile neppure disimpegnarsi: i<br />
consumatori punirebbero le aziende che venissero<br />
percepite come socialmente irresponsabili - si pensi<br />
so<strong>la</strong>mente al bombardamento subito dal<strong>la</strong> Nike<br />
Inc. allorquando alcuni critici sostenevano che<br />
col<strong>la</strong>borava con aziende le quali sfruttavano minori<br />
sia in Asia che altrove -: non ci si deve aspettare<br />
che compiere opere buone costituisca una polizza<br />
di assicurazione contro il pubblico biasimo.<br />
Philip Morris Cos. si è fatta in quattro per apparire<br />
come un’azienda “buona”- distribuendo,nel 1999,<br />
115 milioni di dol<strong>la</strong>ri in denaro contante e prodotti<br />
ad enti caritatevoli, attestandosi al quinto posto<br />
nel<strong>la</strong> graduatoria delle donazioni aziendali del<br />
Chronicle of Phi<strong>la</strong>ntropy -, però non è riuscita a<br />
sfuggire al marchio di cui soffrono tutte le aziende<br />
del tabacco.<br />
Si potrebbe anche profi<strong>la</strong>re un minaccioso<br />
contraccolpo per le imprese che si spingono troppo<br />
oltre nell’usurpare ruoli una volta riservati<br />
all’intervento statale: “qual è il limite da non<br />
oltrepassare prima che <strong>la</strong> gente dica che ne ha<br />
abbastanza?” chiede Paul Saffo - direttore<br />
dell’Institute for the Future di Menlo Park.(California).<br />
Molte aziende diffondono il loro impegno sociale<br />
con un occhio rivolto agli utili e alle perdite,<br />
cercando sempre di concentrarsi sui problemi che<br />
stanno a cuore ai loro clienti o che fanno leva sui<br />
punti di forza aziendali.<br />
Target Stores - che annualmente stanzia il 5% dei<br />
redditi ante imposte per enti caritatevoli - indirizza<br />
<strong>la</strong> propria fi<strong>la</strong>ntropia verso le arti, <strong>la</strong> prevenzione<br />
del<strong>la</strong> violenza e <strong>la</strong> formazione - questioni che<br />
interessano i suoi specifici clienti, donne con<br />
bambini in età sco<strong>la</strong>re.<br />
Dell Computer Corp. compie donazioni<br />
principalmente in aree del Texas o nel Tennessee<br />
- in cui ha impianti ed attrezzature - a gruppi sensibili<br />
al<strong>la</strong> sanità e <strong>la</strong> formazione infantile o all’accesso<br />
tecnologico.<br />
Applicare una cultura di ‘impegno sociale<br />
aziendale’“è diventata una questione strategica,<br />
non solo una bel<strong>la</strong> cosa da fare” - dice Bradley K.
Googins, direttore del Boston College Center for<br />
Corporate Community Re<strong>la</strong>tions -, che potrebbe<br />
spianare <strong>la</strong> strada al<strong>la</strong> nascita di luoghi come<br />
Futuretown nel mondo reale.<br />
In ogni caso, bi<strong>la</strong>nciare, da un <strong>la</strong>to, le necessità<br />
sociali dei dipendenti e, dall’altro, le crescenti<br />
aspettative pubbliche sarà un impegno assai arduo<br />
per le aziende che aspirano a divenire i pi<strong>la</strong>stri<br />
del<strong>la</strong> società del ventunesimo secolo.<br />
Di Amy Borrus a Washington<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
79<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
LA SCUOLA<br />
SECONDARIA<br />
NON SARA’<br />
MAI PIU’ LA<br />
STESSA<br />
80<br />
di William C. Symonds<br />
I riformatori stanno spingendo<br />
verso un percorso di studi che<br />
impieghi <strong>la</strong> tecnologia, in modo<br />
da preparare gli studenti al<strong>la</strong> New<br />
Economy.<br />
LA SCUOLA<br />
SECONDARIA<br />
NON SARA’<br />
MAI PIU’ LA STESSA<br />
Quando, fra 14 anni, coloro che sono nati<br />
nell’anno 2000 entreranno nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
secondaria, essa assomiglierà molto al<strong>la</strong><br />
High Tech di San Diego – un istituto pubblico<br />
inaugurato nel settembre del 2000 che<br />
propone un “mondo” sostanzialmente<br />
estraneo al<strong>la</strong> maggior parte degli studenti<br />
in quanto diverge dai canoni operativi<br />
tradizionali.<br />
Collocata in una ex-base di addestramento<br />
del<strong>la</strong> Marina, <strong>la</strong> High Tech ha destinato<br />
meno di un terzo del suo spazio ad aule<br />
sco<strong>la</strong>stiche tradizionali, mentre nel restante<br />
ha messo a disposizione <strong>la</strong>boratori<br />
specializzati, per lo studio di tutto - dal<strong>la</strong><br />
biotecnologia al<strong>la</strong> computer animation -,<br />
fornendo ad ogni studente una postazione<br />
di <strong>la</strong>voro personale molto simile a quelle<br />
che si trovano nelle aziende ad alta<br />
tecnologia.
Anche l’orario del<strong>la</strong> High Tech è strutturato<br />
diversamente rispetto a quello del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
secondaria tradizionale.<br />
Gli studenti <strong>la</strong>vorano con alcuni consulenti per<br />
sti<strong>la</strong>re piani di apprendimento personalizzati.<br />
Invece di partecipare a lezioni da 50 minuti, gli<br />
allievi suddividono <strong>la</strong> propria giornata sco<strong>la</strong>stica in<br />
due soli blocchi – <strong>la</strong> mattina e il pomeriggio - che<br />
consentono di approfondire corsi interdisciplinari.<br />
Durante il terzo anno trascorreranno molto del loro<br />
tempo fuori dall’edificio sco<strong>la</strong>stico, in stage,<br />
apprendendo, con buona probabilità, come si<br />
<strong>la</strong>vora in un’impresa ad alta tecnologia.<br />
“Il mio scopo è di rendere questa scuo<strong>la</strong><br />
secondaria un luogo di <strong>la</strong>voro altamente orientato<br />
ai risultati” dice Larry Rosenstock che si definisce<br />
CEO invece che preside.<br />
La High Tech può apparire un allontanamento<br />
radicale dal<strong>la</strong> tradizione ma,con <strong>la</strong> sua enfasi sul<strong>la</strong><br />
tecnologia,sul <strong>la</strong>voro in corsi individualizzati e sul<strong>la</strong><br />
profondità piuttosto che sull’ampiezza,può rive<strong>la</strong>rsi<br />
un valido progetto del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> del ventunesimo<br />
secolo.<br />
La High Tech - una “charter school”, finanziata<br />
pubblicamente ed aperta gratuitamente a<br />
studenti dell’intera San Diego - è so<strong>la</strong>mente uno<br />
dei molteplici tentativi sperimentali in corso per<br />
ristrutturare, dalle fondamenta, <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
secondaria.<br />
Tali sforzi sono portati avanti da docenti e business<br />
leader convinti che <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria sia <strong>la</strong><br />
parte più disfunzionale del sistema educativo<br />
americano: essi ritengono che debba essere<br />
radicalmente riorganizzata per preparare gli<br />
studenti al<strong>la</strong> New Economy,in cui,da un <strong>la</strong>to,le idee<br />
saranno <strong>la</strong> valuta di scambio e, dall’altro, <strong>la</strong><br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
tecnologia sarà fondamentale in quasi tutti i compiti<br />
e le mansioni.<br />
I riformatori stanno ripensando a tutto, dal<strong>la</strong><br />
dimensione degli edifici sco<strong>la</strong>stici odierni al<br />
curriculum di base: “c’è <strong>la</strong> necessità di un<br />
paradigma interamente nuovo” dice Richard W.<br />
Riley - Education Secretary.<br />
La maggior parte degli studenti che entrerà nel<strong>la</strong><br />
scuo<strong>la</strong> secondaria nell’autunno del 2000 affronterà<br />
corsi ampissimi ma superficiali,esattamente come<br />
i loro genitori.Sebbene molte scuole,in partico<strong>la</strong>re<br />
nei quartieri residenziali, stiano facendo un buon<br />
<strong>la</strong>voro nel preparare i migliori e i più abili per il<br />
college,in molti altri casi il sistema fallisce: “<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
secondaria che tutti conosciamo e abbiamo<br />
amato negli anni Cinquanta semplicemente non<br />
funziona per una gran quantità dei ragazzi di oggi”<br />
sostiene Tony Wagner - condirettore del Change<br />
Leaadership Group al<strong>la</strong> Graduate School of<br />
Education di Harvard - aggiungendo che “ben <strong>la</strong><br />
metà dei diplomati <strong>la</strong>scia <strong>la</strong> secondaria<br />
completamente impreparata per un ulteriore<br />
apprendimento”.<br />
Un sistema sco<strong>la</strong>stico che “<strong>la</strong>scia indietro” metà<br />
dei suoi studenti poteva essere accettabile nell’Età<br />
Industriale ma non lo è per <strong>la</strong> nostra: “nel mercato<br />
del <strong>la</strong>voro di oggi necessitiamo di un risultato del<br />
100% sugli iscritti” sostiene Robert T. Jones -<br />
presidente e CEO del<strong>la</strong> National Alliance of<br />
Business.<br />
Per preparare gli allievi al<strong>la</strong> New Economy, i<br />
riformatori stanno chiedendo un percorso di studi,<br />
che impieghi Internet e <strong>la</strong> tecnologia per abituare<br />
i ragazzi a convivere in continuazione con le sfide<br />
intellettuali che affronteranno dopo il diploma, e<br />
in cui si dedichi molto più tempo a progetti di<br />
approfondimento, consentendo agli studenti di<br />
affrontare i problemi in team; c’è anche <strong>la</strong><br />
81<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
necessità di scuole più piccole e più reattive ai<br />
bisogni individuali.<br />
Contemporaneamente - sostengono i riformatori<br />
- <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria deve migliorare il sostegno<br />
offerto nel passaggio al<strong>la</strong> vita adulta, il che<br />
richiederà un ripensamento radicale dell’ultimo o<br />
degli ultimi suoi due anni.<br />
Tale ampia riforma non verrà attuata facilmente,<br />
però, entro il 2018 - quando <strong>la</strong> maggior parte dei<br />
nati nell’anno 2000 si diplomerà - gli educatori<br />
sperano che <strong>la</strong> <strong>nuova</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria sia così<br />
estranea ai loro genitori quanto l’hip hop lo sarebbe<br />
stato per Elvis.<br />
La premessa iniziale è che si dovrebbe<br />
accantonare <strong>la</strong> generalizzazione odierna: mentre<br />
i ragazzi benestanti - le cui famiglie possono<br />
permettersi le scuole private - hanno ampia scelta,<br />
<strong>la</strong> maggior parte di quelli poveri e del<strong>la</strong> media<br />
borghesia è destinata alle scuole pubbliche locali.<br />
La diffusione di un nuovo approccio a favore del<strong>la</strong><br />
scelta del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> implica che i genitori e gli<br />
studenti dei grossi e popolosi quartieri potranno<br />
avere maggiori opportunità di selezionare il tipo di<br />
scuo<strong>la</strong> che preferiscono, scegliendo tra numerose<br />
opzioni.<br />
Un modo per realizzare tutto ciò sono le “charter<br />
school” sovvenzionate da enti pubblici ma gestite<br />
in modo autonomo - come <strong>la</strong> High Tech. Entro 15<br />
anni,il 20% delle scuole secondarie potrebbe essere<br />
di questo tipo e molte di esse saranno gestite da<br />
imprese orientate al profit - come Edison Schools<br />
-, il che, a sua volta, spingerà i grandi distretti a<br />
fornire una più ampia varietà di scuole.<br />
Quello di Apple Valley / Rosemount / Egan, nel<strong>la</strong><br />
periferia di Minneapolis,ospita 4 scuole secondarie<br />
tradizionali che cercano di soddisfare le esigenze<br />
di tutti gli studenti ed ognuna di esse ha un’affluenza<br />
82<br />
di 2.000 persone; per affrontare il crescente numero<br />
di allievi, piuttosto che costruire un’altra grande<br />
scuo<strong>la</strong>, si è optato per l’apertura di cinque<br />
secondarie più piccole e specializzate, <strong>la</strong> prima<br />
delle quali - <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> per gli Studi Ambientali - ha<br />
sede sul terreno del Minnesota Zoo e si concentra<br />
su questioni ambientali mentre le altre quattro sono<br />
dedicate a tematiche differenti.<br />
‘FAMIGLIE’ DI STUDENTI. C’è anche diffuso accordo<br />
sul fatto che le scuole di grandi dimensioni - ampie<br />
come dei centri commerciali -, con 1.000 o più<br />
studenti, abbiano fallito il loro obiettivo: “fanno un<br />
buon <strong>la</strong>voro nel seguire speciali minoranze”,inclusi<br />
gli studenti e gli atleti di successo,afferma Ted Sizer<br />
- presidente del<strong>la</strong> Coalition of Essential Schools,un<br />
gruppo di riformatori - “ma molti che non<br />
appartengono a tali minoranze tendono a perdersi,<br />
visto che nessuno li conosce veramente”.<br />
Numerosi educatori ritengono che le secondarie<br />
dovrebbero accettare non più di 600 studenti.<br />
Questa è già <strong>la</strong> situazione nelle nuove scuole<br />
orientate al<strong>la</strong> riforma: <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> per gli Studi<br />
Ambientali ha solo 410 studenti e l’architetto Bruce<br />
Jilk l’ha progettata in modo da consentire che<br />
tale piccolo corpus studentesco sia ulteriormente<br />
QUESTA GITA È BELLISSIMA,<br />
MA COME FATE A STUDIARE<br />
TUTTE LE MATERIE?<br />
INFATTI NON LE<br />
STUDIAMO.<br />
APPRENDIAMO TUTTO<br />
QUI, NONINLEZIONIDA<br />
50 MINUTI
divisibile in “famiglie”, da circa 100 allievi ognuna,<br />
in cui i ragazzi possano svolgere <strong>la</strong> maggior parte<br />
del <strong>la</strong>voro sco<strong>la</strong>stico.<br />
Naturalmente, sarebbe impossibile ricostruire le<br />
scuole più grandi secondo queste direttive però i<br />
grandi edifici possono essere suddivisi in una serie<br />
di scuole-all’interno-del<strong>la</strong>-scuo<strong>la</strong>.<br />
Prendiamo <strong>la</strong> Encina High School, con circa 1.000<br />
studenti, in uno dei quartieri più ma<strong>la</strong>vitosi di<br />
Sacramento. Nel passato i suoi amministratori<br />
dovevano fare i conti con una dozzina di zuffe <strong>la</strong><br />
settimana,inclusi degli accoltel<strong>la</strong>menti; poi però <strong>la</strong><br />
suddivisero in cinque scuole separate, ognuna<br />
concentrata su una partico<strong>la</strong>re tipologia<br />
professionale - come <strong>la</strong> sanità o il commercio - e<br />
con un numero di studenti che variava da 40 a 250.<br />
Il risultato fu una crescita così immediata nel<strong>la</strong><br />
frequenza e nei risultati, che il Dipartimento<br />
Sco<strong>la</strong>stico americano ha inserito <strong>la</strong> Encina nel<strong>la</strong> lista<br />
delle Nuove Scuole Secondarie Americane Modello<br />
- in futuro, i criteri sempre più diffusi con cui le<br />
secondarie raggrupperanno gli studenti saranno i<br />
loro interessi e le loro abilità, piuttosto che <strong>la</strong> loro<br />
età.<br />
Per personalizzare ulteriormente <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
secondaria i riformatori sostengono che ogni<br />
studente dovrebbe essere dotato di un mentore -<br />
più probabilmente un insegnante o un senior tutor<br />
- che si incontri con lui e con i suoi genitori<br />
rego<strong>la</strong>rmente lungo tutto il percorso sco<strong>la</strong>stico,<br />
con lo scopo di aiutarlo a sti<strong>la</strong>re un piano di<br />
apprendimento personalizzato sui suoi interessi.<br />
Per un allievo portato a studiare ciò potrebbe<br />
significare dell’aiuto nel trovare dei “corsi virtuali”<br />
avanzati che integrino le offerte formative<br />
sco<strong>la</strong>stiche, in modo da potersi diplomare dopo il<br />
secondo anno; per altri studenti potrebbero essere<br />
istituite modalità educative molto più libere. Al<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
MA DOV’È<br />
L’INSEGNANTE<br />
È A BOSTON APPENA FINISCO,<br />
LE INVIO I MIEI COMPITI CON<br />
UNA E-MAIL<br />
Metropolitan Regional Career & Technical Center<br />
di Providence - il Met - i mentori hanno adottato<br />
il motto “uno studente al<strong>la</strong> volta”: non ci sono corsi<br />
obbligatori quindi gli allievi possono approfondire<br />
liberamente le materie di loro interesse.<br />
Anche quello che accade nelle scuole più piccole<br />
cambierà drasticamente.<br />
Per essere preparati al<strong>la</strong> New Economy,gli studenti<br />
hanno bisogno di un nuovo percorso di studi, dice<br />
Jones del<strong>la</strong> NAB, che “dia loro più tempo da<br />
dedicare ai singoli compiti in modo da sviluppare<br />
reali competenze”. Ciò significa abbandonare le<br />
odierne lezioni da 50 minuti a favore di un minor<br />
numero di corsi che però siano di più lunga durata.<br />
Alle New American High Schools oggi le lezioni<br />
durano dalle tre alle quattro ore,permettendo agli<br />
studenti di dedicare del tempo in modo partico<strong>la</strong>re<br />
a progetti approfonditi orientati a promuovere un<br />
apprendimento duraturo.<br />
Anche le attuali suddivisioni tra materie cederanno<br />
il passo ad un approccio molto più interdisciplinare.<br />
Al<strong>la</strong> High Tech il curriculum è suddiviso in tre filoni:<br />
matematica,scienze e ingegneria; retorica e studi<br />
umanistici; arte e design.<br />
83<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
Al<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di Studi Ambientali gli studenti<br />
trascorrono mezza giornata in una lezione che<br />
misce<strong>la</strong> inglese, studi sociali e studi ambientali:<br />
“questo riflette meglio il mondo in cui entreranno”<br />
dice il preside Dan Bodette,aggiungendo che ciò<br />
“insegna loro a fare connessioni tra discipline<br />
differenti e a <strong>la</strong>vorare in team”.<br />
TIROCINIO. Il cambiamento più grande avverrà<br />
però al terzo e all’ultimo anno: questo periodo<br />
“dovrebbe essere una transizione ben progettata<br />
verso l’età adulta”dice Riley,mentre oggi numerosi<br />
studenti dell’ultimo anno trascorrono molto del loro<br />
tempo bighellonando.<br />
Una possibilità potrebbe essere <strong>la</strong> ristrutturazione<br />
del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria secondo il modello<br />
europeo, in modo che gli studenti completino il<br />
curriculum di base a sedici anni e poi dedichino<br />
gli ultimi due anni ad un programma più<br />
specializzato che li aiuti a prepararsi per il futuro.<br />
Ciò implicherebbe trascorrere più tempo<br />
all’esterno,fuori dal campus universitario,<strong>la</strong>vorando<br />
con gli adulti in tirocini meticolosamente strutturati<br />
- pensiamoli come una variante moderna<br />
all’apprendistato tradizionale,progettati per aiutare<br />
gli studenti ad esplorare e a sviluppare interessi<br />
professionali.<br />
Questo è già accaduto al Met in cui gli stage<br />
iniziano a partire dal nono livello. Una studentessa<br />
che pensava di voler diventare una segretaria<br />
fece del tirocinio su tale mansione in un ospedale<br />
ma, una volta là, i suoi orizzonti si espansero: si<br />
interessò al<strong>la</strong> terapia fisica, scrisse un pamphlet<br />
per i pazienti di lingua spagno<strong>la</strong> e al<strong>la</strong> fine puntò<br />
tutto sul diventare medico; ora sta pensando di<br />
andare al college - e non è <strong>la</strong> so<strong>la</strong> cui siano stati<br />
aperti gli occhi.<br />
Sebbene più del<strong>la</strong> metà degli studenti del Met<br />
abbiano un reddito così modesto da avere diritto<br />
84<br />
a pranzi a prezzo ridotto,<strong>la</strong> loro frequenza sco<strong>la</strong>stica<br />
è,in media,del 95%,dice Dennis Littky - vicepreside<br />
- e tutti i 47 allievi diplomati per primi nel 2000 sono<br />
stati accettati al college.<br />
Cambieranno anche i requisiti per diplomarsi:<br />
mentre oggi gli studenti completano un percorso<br />
predefinito, nel futuro frequentare le lezioni<br />
diventerà meno importante che superare le prove<br />
progettate per misurare le competenze di base;<br />
invece di esami con carta e penna, saranno dei<br />
test informatici a fornire agli educatori dati in tempo<br />
reale su come procede l’apprendimento: tutto<br />
questo potrebbe abolire gli usuali orari sco<strong>la</strong>stici.<br />
“Ad alcuni studenti possono essere sufficienti due<br />
anni per<br />
finire <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria mentre altri ne<br />
impiegano da cinque a sei” predice Gerald N.<br />
Tirozzi,direttore esecutivo del<strong>la</strong> National Association<br />
of Secondary School Principals.<br />
Con il proliferare dei device informatici, ogni<br />
studente avrà inoltre accesso ad Internet,<br />
dovunque e sempre.<br />
Ciò porterà ad un’esplosione dell’apprendimento<br />
a distanza: permetterà alle nuove scuole<br />
secondarie più piccole di “offrire agli studenti<br />
qualsiasi lezione richiedano, dal cinese al<strong>la</strong> fisica<br />
avanzata”predice Christopher I.Cross - presidente<br />
del Council for Basic Education - e nel contempo<br />
permette loro di effettuare molto più<br />
apprendimento a casa.<br />
Allo stesso modo, Internet arricchirà le lezioni<br />
incommensurabilmente, permettendo agli allievi<br />
di fare di tutto - dal compiere “tour virtuali” dei<br />
luoghi che stanno studiando, fino a formare team<br />
di <strong>la</strong>voro cosmopoliti per affrontare un unico<br />
progetto.<br />
Ristrutturare <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> secondaria nazionale non<br />
sarà semplice: “le scuole secondarie sono tra le<br />
istituzioni più arroccate e riverite del<strong>la</strong> società”<br />
avverte John Chubb - direttore educativo al<strong>la</strong>
Edison Schools, l’operatore sco<strong>la</strong>stico a scopo di<br />
lucro più grande degli Stati Uniti - “e cambiare<br />
radicalmente significherebbe introdurre anche<br />
enormi modifiche nell’intera società”.<br />
Tutto ciò è abbastanza vero ma, d’altra parte, vi<br />
è anche <strong>la</strong> diffusa consapevolezza che l’America<br />
non può permettersi più il lusso di preservare un<br />
sistema di apprendimento progettato su un mondo<br />
ormai scomparso.<br />
EHI, MA QUESTO<br />
ASSOMIGLIA PIÙ A UN<br />
LAVORO CHE AD UNA<br />
SCUOLA!<br />
PROPRIO COSÌ!<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
85<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
VIGILARE SUL<br />
WORLD WIDE<br />
WEB<br />
86<br />
di Howard Gleckman e<br />
Dan Carney<br />
Internet e <strong>la</strong> globalizzazione<br />
crescente richiedono con urgenza<br />
lo sviluppo di un codice<br />
commerciale comune che possa<br />
valere da Kua<strong>la</strong> Lumpur a Kansas<br />
City.<br />
VIGILARE SUL<br />
WORLD WIDE WEB<br />
Più di 7 secoli fa <strong>la</strong> Gran Bretagna godette<br />
di un enorme boom commerciale grazie<br />
al<strong>la</strong> grande innovazione dell’epoca: le<br />
strade transitabili.<br />
Questo sviluppo,nuovo e rivoluzionario,creò<br />
però anche problemi senza precedenti, tra<br />
i quali,ad esempio,<strong>la</strong> crescente facilità con<br />
cui si riusciva a sfuggire ai debiti,<br />
semplicemente spostandosi da città in città.<br />
Per fronteggiare tale situazione, nel 1283, il<br />
Par<strong>la</strong>mento compì il drastico passo di<br />
cercare di definire regole comuni per le<br />
città, allora fortemente indipendenti: alle<br />
loro autorità amministrative venne garantito<br />
il potere di riscuotere i debiti, anche se<br />
contratti al di fuori delle loro rispettive<br />
circoscrizioni. “Statuta de Mercantoribus” -<br />
o Statuto dei Mercanti - fu uno dei primi<br />
tentativi dell’Occidente di stabilire regole<br />
uniformi per l’emergente commercio<br />
internazionale.<br />
Non sappiamo se qualcuno par<strong>la</strong>sse di una<br />
New Economy già nel Medio Evo. Oggi,<br />
però,Internet e <strong>la</strong> globalizzazione crescente<br />
stanno richiedendo con urgenza <strong>la</strong><br />
creazione di un sistema di regole<br />
commerciali comune.
Proprio come nel tredicesimo secolo <strong>la</strong><br />
ristrutturazione delle strade carreggiabili rafforzò il<br />
governo centrale, nel ventunesimo <strong>la</strong> diffusione<br />
del commercio elettronico globale diminuirà<br />
l’importanza dei confini politici e porterà a livelli di<br />
cooperazione legale internazionale senza<br />
precedenti, cambiando profondamente il modo<br />
in cui ci governiamo.<br />
Pensiamo per un attimo al mondo che sta<br />
ospitando i giganti del<strong>la</strong> New Economy, come<br />
America Online Inc., Amazon.com Inc. e Yahoo!<br />
Inc.: vendendo prodotti e servizi in un mercato<br />
sempre più globale, queste imprese convivono<br />
con un “mosaico” di rego<strong>la</strong>mentazioni locali,<br />
talvolta in conflitto tra loro - le regole per <strong>la</strong> privacy<br />
europee sono molto più limitanti di quelle<br />
statunitensi; una firma digitale che sigil<strong>la</strong> un<br />
contratto a Dal<strong>la</strong>s può non essere valida a Bombay;<br />
nel mondo vigono migliaia di differenti sistemi fiscali<br />
sulle vendite.<br />
MOSAICO IRREGOLARE. Questo disordinato<br />
mosaico di regole aumenta il costo del fare business<br />
ed impedisce ad Internet di realizzare fino in fondo<br />
il proprio potenziale di mercato globale privo di<br />
attrito.<br />
Questa è <strong>la</strong> ragione per <strong>la</strong> quale <strong>la</strong> comunità<br />
economica sta mettendo i politici sotto pressione<br />
per armonizzare le rego<strong>la</strong>mentazioni commerciali<br />
in conflitto ed è anche il motivo per il quale, nel<br />
ventunesimo secolo, i Paesi diventeranno sempre<br />
più globali.Le nazioni firmeranno trattati sempre più<br />
orientati al<strong>la</strong> cooperazione ed enti legis<strong>la</strong>tivi<br />
internazionali disporranno di potere crescente: “<strong>la</strong><br />
standardizzazione è stata veramente <strong>la</strong> forza che<br />
ha sospinto l’industria tecnologica”, dice Michael<br />
Maibach - vicepresidente di Intel Corp.-,“ora sarà<br />
anche <strong>la</strong> forza che sospingerà le amministrazioni<br />
statali”.<br />
Naturalmente questo non significa <strong>la</strong> fine delle<br />
amministrazioni statali così come le conosciamo:<br />
nonostante le speranze dei globalizzatori,a breve,<br />
le Nazioni Unite non scriveranno ancora le<br />
rego<strong>la</strong>mentazioni commerciali in Esperanto.<br />
“Non ci sarà un governo globale ma ci sarà una<br />
cooperazione globale”dice il Segretario del Tesoro<br />
americano, Lawrence H. Summers.<br />
Malgrado tutto, <strong>la</strong> diffusione di Internet e<br />
dell’economia globale <strong>la</strong>sciano intravvedere che<br />
nel futuro lo stato dovrebbe avere un aspetto<br />
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
differente: emergeranno nuovi ibridi - organizzazioni<br />
parzialmente pubbliche, parzialmente private e<br />
spesso prive di una sede fissa,per le quali il “pa<strong>la</strong>zzo<br />
comunale” sarà Internet stesso.<br />
“Non stiamo par<strong>la</strong>ndo di minore governabilità”,<br />
dice David Agnew - direttore esecutivo di un<br />
progetto di studio chiamato Governance in the<br />
Digital Economy - “ma di una differente modalità<br />
di governabilità”.<br />
Come saranno queste nuove forme di governo?<br />
Di seguito vengono discussi tre possibili modelli,<br />
ognuno dei quali, è probabile, avrà successo nel<br />
ventunesimo secolo ma in circostanze differenti.<br />
GOVERNO SPA. Per una visione del futuro<br />
guardiamo all’Internet Corporation for Assigned<br />
Names and Numbers (ICANN), il nuovo gruppo<br />
internazionale che ha assunto il ruolo di gestire i<br />
domini di Internet – con il compito di decidere se<br />
debbano nascerne di nuovi (ad esempio .shop) -<br />
e avente funzioni di arbitraggio per le controversie<br />
su quelli esistenti.<br />
Come azienda nonprofit,il gruppo è sovvenzionato<br />
privatamente e gestito da un consiglio di<br />
amministrazione di 19 membri - inclusi un professore<br />
di Legge spagnolo, il leader del Japan Network<br />
Information Center e un vicepresidente senior di<br />
WorldCom Inc. - ; verso <strong>la</strong> fine del 2000 il consiglio<br />
attualmente in carica verrà sostituito da un consiglio<br />
eletto dagli stessi utenti del<strong>la</strong> Rete - ad agosto del<br />
2000, più di 140.000 persone in tutto il mondo si<br />
erano già iscritte per ottenere il diritto di voto.<br />
Nel suo famoso “White Paper” sul<strong>la</strong> governabilità<br />
di Internet, l’Amministrazione Clinton espresse <strong>la</strong><br />
speranza che questo modello privato potesse<br />
essere impiegato in un’ampia gamma di problemi<br />
legali, sebbene esso abbia alcune imperfezioni<br />
congenite: ad esempio, l’ICANN non ha potere di<br />
natura pubblica per far rispettare le sue regole.<br />
“Le persone lo considerano un governo”, sostiene<br />
il Presidente dell’ICANN, Esther Dyson, “ma<br />
effettivamente non lo è”.<br />
QUASI-GOVERNO. Per cercare di fornire il potere<br />
mancante a gruppi come l’ICANN, è probabile<br />
che emerga anche un secondo modello costruito<br />
su iniziative imprenditoriali di cooperazione, tra<br />
politica,ambiente economico e consumatori,che<br />
combinerà il potere del governo di far applicare<br />
le leggi con il buon senso di coloro che <strong>la</strong>vorano<br />
nelle “trincee” di Internet.<br />
87<br />
.
L’ECOSISTEMA AZIENDALE<br />
Sono già stati fatti dei passi iniziali verso questo<br />
modello: ad esempio, a metà luglio del 2000, un<br />
gruppo privato - il Global Business Dialogue on<br />
Electronic Commerce - ha presentato ai capi delle<br />
nazioni più industrializzate del mondo - il G8 - un<br />
ampio quadro sul<strong>la</strong> politica economica e sociale<br />
nell’era digitale.Il suo rapporto affrontava numerose<br />
materie - dal<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione al superamento<br />
del<strong>la</strong> “forbice digitale”, il divario economico<br />
causato dal<strong>la</strong> tecnologia - e costituirà le<br />
fondamenta per le iniziative tecnologiche dei G8<br />
degli anni a venire.<br />
E’necessario osservare attentamente questi tipi di<br />
partnership poiché nel ventunesimo secolo essi si<br />
diffonderanno ampiamente: dato l’incremento<br />
delle fusioni internazionali, le nazioni stanno<br />
col<strong>la</strong>borando con <strong>la</strong> comunità economica in modo<br />
88<br />
IL NUOVO ORDINE MONDIALE<br />
PER REGOLAMENTARE L’ECONOMIA GLOBALE<br />
SARÀ NECESSARIA<br />
LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE.<br />
DI SEGUITO VIENE ESPOSTA<br />
L’EVOLUZIONE DELLA REGOLAMENTAZIONE COMMERCIALE<br />
IN ALCUNE AREE FONDAMENTALI.<br />
TASSE: SU SCALA INTERNAZIONALE SCOMPARIRANNO I<br />
CONTRATTI SALARIALI; SARANNO GLI ACCORDI<br />
MULTINAZIONALI AD ASSICURARE CHE LE AZIENDE PAGHINO<br />
LE TASSE DOVUTE E CHE NON VENGANO TASSATE DUE VOLTE.<br />
FINANZA: SI DIFFONDERANNO SEMPRE PIÙ STANDARD<br />
CONTABILI MONDIALI.SONO GIÀ STATI MESSI IN ATTO SFORZI<br />
PER CREARE REGOLAMENTAZIONI BANCARIE GLOBALI SUL<br />
CAPITALE.<br />
PRIVACY: LA COMUNITÀ DEGLI AFFARI E I GOVERNI<br />
FORMERANNO DELLE PARTNERSHIP PER CREARE STANDARD<br />
MINIMI DI PRIVACY APPLICABILI ALLE TRANSAZIONI<br />
COMMERCIALI.<br />
ANTITRUST: I GOVERNI FIRMERANNO ACCORDI<br />
MULTILATERALI CHE DEFINISCANO LE PRASSI DI BUSINESS<br />
ACCETTABILI. IL NUOVO STANDARD GLOBALE SARÀ<br />
FINALIZZATO AD UNA MAGGIORE COMPETITIVITÀ.<br />
da stabilire regole standard per <strong>la</strong> revisione del<strong>la</strong><br />
legge antimonopolio.<br />
George Vradenburg - vicepresidente senior del<strong>la</strong><br />
AOL - sostiene che “le organizzazioni del settore<br />
privato [avranno] un’influenza molto più estesa sul<br />
governo mondiale”.<br />
NON-GOVERNO. Le partnership pubblico/privato<br />
stanno facendo un buon <strong>la</strong>voro nel costruire un<br />
ampio consenso,però sono troppo lente; si profi<strong>la</strong>,<br />
di conseguenza, un terzo modello per <strong>la</strong><br />
governabilità del ventunesimo secolo,chiamato <strong>la</strong><br />
“piazza del mercato” (‘market p<strong>la</strong>ce’). In esso le<br />
imprese sono autonome nello sviluppo di pratiche<br />
standard che divengono poi regole generalmente<br />
accettate, senza <strong>la</strong> necessità di riunioni e<br />
commissioni, re<strong>la</strong>zioni di avanzamento o trattative<br />
politiche.<br />
Tutto questo sta già accadendo nel tentativo di<br />
sviluppare standard internazionali che proteggano<br />
<strong>la</strong> proprietà intellettuale.<br />
Da circa un secolo vigono accordi internazionali<br />
formali per <strong>la</strong> sua protezione ma i governi spesso<br />
li ignorano. Così, ad esempio in nazioni come <strong>la</strong><br />
Cina, accade sempre più frequentemente che le<br />
aziende occidentali, che stanno facendo affari<br />
con quelle locali,definiscano <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del copyright<br />
nei singoli contratti, applicabili non in base alle<br />
leggi del posto ma ricorrendo all’arbitrato<br />
internazionale: se un numero sempre crescente di<br />
imprese concorda nel tute<strong>la</strong>re <strong>la</strong> proprietà<br />
intellettuale secondo questa modalità - nei contratti<br />
partico<strong>la</strong>ri ed individuali - tale pratica diventerà de<br />
facto lo standard mondiale.<br />
Quanto ci vorrà perché questo processo si realizzi?<br />
Molti decenni,se <strong>la</strong> storia ci può fare da guida,ma<br />
attenzione: se le aziende cercheranno <strong>la</strong><br />
semplificazione e <strong>la</strong> prevedibilità, le regole<br />
commerciali del ventunesimo secolo appariranno<br />
sempre più simili e famigliari, che si stiano facendo<br />
affari a Kua<strong>la</strong> Lumpur o a Kansas City.
L’IMPRESA<br />
CHE DURA NEL<br />
TEMPO<br />
di Anthony Bianco<br />
L’azienda americana deve ora<br />
reinventarsi, sfruttando <strong>la</strong> propria<br />
notevole flessibilità, in vista<br />
dell’economia globale.<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
L’IMPRESA<br />
CHE DURA NEL TEMPO<br />
Se si dovessero scegliere due termini per<br />
descrivere oggi l’azienda americana, essi<br />
sarebbero “trionfante” ed “assediata”.<br />
Trionfante, perché l’azienda americana è<br />
stata sia l’architetto sia il beneficiario<br />
dell’espansione economica più duratura<br />
del<strong>la</strong> storia moderna.<br />
C’è però un altro fatto, forse ancora più<br />
importante: negli ultimi due decenni del<br />
ventesimo secolo, <strong>la</strong> rivalità di lunga data<br />
tra il capitalismo e l’economia pianificata<br />
centrale finì in una sconfitta - gli stati exsocialisti<br />
stanno ora riorganizzando le proprie<br />
economie sul<strong>la</strong> base delle istituzioni del<br />
mercato - ed inoltre,l’istituzione caratteristica<br />
dell’economia di mercato odierna non è<br />
né <strong>la</strong> banca né <strong>la</strong> Borsa ma l’azienda - in<br />
partico<strong>la</strong>r modo, quel<strong>la</strong> estesa e<br />
multinazionale.<br />
Allo stesso tempo,però,l’impresa americana<br />
entra nel ventunesimo secolo oppressa da<br />
grandi aspettative.<br />
Per numerosi aspetti, l’ambiente aziendale<br />
di oggi è molto più competitivo ed efficiente<br />
di quanto lo fosse prima delle ristrutturazioni<br />
massicce degli anni Ottanta e, per questo,<br />
si è anche intensificata l’urgenza degli<br />
investitori di ri<strong>la</strong>sciare annunci trimestrali di<br />
reali dividendi: sventura colga l’azienda che<br />
ne manchi le proiezioni,“benedette”da Wall<br />
Street, per pochi centesimi di dol<strong>la</strong>ro! - è<br />
tuttora questione dibattuta se <strong>la</strong> richiesta<br />
di Wall Street di risultati istantanei stia<br />
spingendo ad un miglioramento continuo<br />
od indebolendo <strong>la</strong> performance a lungo<br />
termine.<br />
89<br />
.
.<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
Oggi anche l’ente pubblico centrale si aspetta<br />
molto di più dalle aziende rispetto ad una<br />
generazione fa, in quanto, negli Stati Uniti, sono,<br />
da un po’ di tempo, le più grandi distributrici di<br />
assistenza sanitaria ed indennità pensionistiche<br />
private.<br />
In anni recenti l’amministrazione statale ha sempre<br />
contato sulle imprese anche per rego<strong>la</strong>mentare<br />
diversamente il comportamento del personale<br />
nell’ambiente di <strong>la</strong>voro,dando vita al<strong>la</strong> cosiddetta<br />
“azienda balia”.<br />
I GRAVAMI AZIENDALI. Scaricare le responsabilità<br />
sul settore privato ha favorito <strong>la</strong> società in diversi<br />
aspetti, se non altro per <strong>la</strong> superiore efficienza<br />
amministrativa tipica dell’azienda.<br />
Taluni però sostengono che appesantire le aziende<br />
con gli impegni sociali ne indebolisca <strong>la</strong> produttività<br />
e, generalizzando, affievolisca anche l’intera<br />
economia: “le aziende dovrebbero concentrarsi<br />
so<strong>la</strong>mente sul<strong>la</strong> massimizzazione del valore a lungo<br />
termine e il governo dovrebbe occuparsi del resto”,<br />
dice George David Smith - storico dell’industria e<br />
dell’economia al<strong>la</strong> New York University -,“ma questo<br />
non è ciò che accadrà.Il vero problema è quanto<br />
l’azienda sarà gravata da obiettivi sociali”.<br />
Tra le sfide che si pongono all’impresa americana<br />
<strong>la</strong> più ardua è senza dubbio <strong>la</strong> globalizzazione<br />
delle attività economiche.<br />
Gli utili netti delle imprese statunitensi derivati da<br />
operazioni estere ammontano oggi a circa metà<br />
di quanto guadagnato in madrepatria mentre<br />
negli anni Cinquanta <strong>la</strong> proporzione era più vicina<br />
ad un decimo - è, tra l’altro, diffusa opinione degli<br />
esperti ritenere che in molti mercati e settori <strong>la</strong><br />
globalizzazione sia ancora ad un livello pressoché<br />
iniziale.<br />
Il problema che tormenta le grandi aziende di<br />
qualsiasi nazionalità è <strong>la</strong> modalità con cui attuare<br />
una strategia di business globale coerente,<br />
conformandosi simultaneamente alle regole<br />
90<br />
concorrenziali, non di rado tra loro conflittuali,<br />
presenti in una moltitudine di nazioni.<br />
Il destino dell’azienda del prossimo secolo è tanto<br />
affascinante da contemp<strong>la</strong>re quanto difficile da<br />
predire, anche se, in generale, non c’è ragione di<br />
pensare che abbia raggiunto i limiti del<strong>la</strong> propria<br />
capacità di adattamento.Nel tempo,essa ha dato<br />
prova di essere un veicolo notevolmente flessibile<br />
per diffondere i rischi (e i guadagni) commerciali<br />
e per allocare investimenti su <strong>la</strong>rga sca<strong>la</strong> e dagli<br />
ampi confini geografici.<br />
Mentre ci avventuriamo velocemente verso il futuro<br />
- per definizione imperscrutabile - è utile fermarsi<br />
un attimo e guardare nello specchietto retrovisore:<br />
l’azienda odierna non è una nave vuota che<br />
attende di essere riempita dal futuro ma, al<br />
contrario, è il prodotto di una storia, lunga e<br />
tumultuosa, di opportunità colte e di crisi superate<br />
- e tutto ciò l’ha resa ancora più forte.<br />
Dal<strong>la</strong> Rivoluzione Americana fino al<strong>la</strong> Guerra Civile,<br />
i successi economici statunitensi furono dominati<br />
da piccoli imprenditori e da inventori-artigiani come<br />
Eli Whitney; l’azienda moderna, nata negli anni<br />
Settanta del diciannovesimo secolo,diventò adulta,<br />
però, con stupefacente forza e velocità; all’inizio<br />
del secolo successivo praticamente tutti i settori ad<br />
elevata intensità di capitale e investimento si erano<br />
consolidati grazie ad un oligopolio di giganti<br />
aziendali.<br />
I cosiddetti “trust” furono vitali nel trasformare una<br />
nazione agrico<strong>la</strong> nel colosso produttivo mondiale,<br />
sebbene si contrapponessero alle entità politiche<br />
per il loro approccio non poco “selvaggio” nel<br />
perseguire il guadagno privato; essi dominarono<br />
il dibattito politico dagli anni Ottanta del<br />
diciannovesimo secolo fino al<strong>la</strong> Prima Guerra<br />
Mondiale, <strong>la</strong>nciando una precoce e,<br />
potenzialmente spaventosa,minaccia all’impresa.<br />
ANTAGONISMO. La dissoluzione forzata di Standard<br />
Oil nel 1911 da parte del<strong>la</strong> Corte Suprema<br />
americana fu una pietra miliare nel<strong>la</strong> lunga lotta<br />
del governo per creare leggi ed istituzioni di
compensazione al Big Business.<br />
Ma anche se l’azienda statunitense del futuro non<br />
avesse mai più esercitato lo stesso potere che<br />
aveva nell’era dei pirati, essa non era neanche<br />
soggiogata al governo o al <strong>la</strong>voro;<br />
fondamentalmente, gli americani continuarono<br />
ad avere fiducia nell’impresa privata, anche<br />
attraverso il trauma del<strong>la</strong> Grande Depressione degli<br />
anni Trenta.<br />
Fino ad oggi, in America, gli affari e il governo<br />
hanno mantenuto un rapporto essenzialmente<br />
antagonista caratterizzato, secondo James Q.<br />
Wilson - professore emerito di scienze politiche all’<br />
University of California a Los Angeles -, da una<br />
“tensione inquietante tra <strong>la</strong> contrattazione e <strong>la</strong><br />
lotta,tra il rispetto e l’ostilità,impossibile da ritrovare<br />
in una qualsivoglia altra nazione industriale”.<br />
In Europa e in Asia, <strong>la</strong> tendenza delle aziende è<br />
stata quel<strong>la</strong> di avere un rapporto più col<strong>la</strong>borativo<br />
con l’ente statale, anche a costo di essere<br />
subordinate al<strong>la</strong> politica economica pubblica.<br />
Certo, l’ “Azienda America” è stata costretta ad<br />
agire come un canale in cui scorrevano indennità<br />
sanitarie e pensionistiche ma il suo impegno sociale<br />
non è mai dovuto andare oltre il mantenimento<br />
del<strong>la</strong> “piena” occupazione; le imprese statunitensi<br />
sono rimaste re<strong>la</strong>tivamente più autonome rispetto<br />
alle loro controparti d’oltre oceano nel perseguire<br />
i propri obiettivi privati.<br />
Tale flessibilità divenne critica allorquando<br />
l’ambiente in cui operavano le imprese si fece<br />
progressivamente più veloce e più complicato;<br />
l’azienda, però, rimase al passo, sviluppando<br />
strategie sempre più e<strong>la</strong>borate e strutture di<br />
management sempre più complesse per realizzarle<br />
- il grande salto evolutivo fu l’impresa<br />
“multidivisionale”, così come simboleggiata dal<strong>la</strong><br />
General Motors Corp. sotto <strong>la</strong> guida di Alfred P.<br />
Sloan,che gestì il gigante automobilistico dal 1923<br />
al 1956; anche il più grande trust industriale di fine<br />
secolo era composto di aziende monoprodotto<br />
strettamente control<strong>la</strong>te da un organico di top<br />
manager assai ridotto.<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
Naturalmente, <strong>la</strong> struttura multidivisionale del<br />
management e le sue applicazioni derivate - <strong>la</strong><br />
multinazionale, <strong>la</strong> conglomerata, l’azienda per il<br />
commercio elettronico - non garantiscono in sé il<br />
successo: le imprese devono essere gestite e i<br />
manager commettono errori.<br />
Sotto <strong>la</strong> superficie - l’apparente invincibilità<br />
dell’azienda americana degli anni Cinquanta e<br />
Sessanta - l’arroganza e <strong>la</strong> compiacenza stavano<br />
erodendo le fondamenta di molti settori di base e,<br />
quando l’età dell’oro americana - quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
prosperità postbellica - si concluse, negli anni<br />
Settanta,con una rampante instabilità economica,<br />
gli errori di gestione vennero tutti al<strong>la</strong> luce; l’impatto<br />
di tali sovvertimenti venne tra l’altro accentuato<br />
dal<strong>la</strong> rinascita del<strong>la</strong> competizione straniera: il<br />
risultato fu che molte aziende statunitensi dagli<br />
orizzonti ristretti si eclissarono o furono portate al<br />
fallimento.<br />
Essenzialmente,però,l’azienda americana si salvò<br />
- e questo quando Wall Street smise di imporre<br />
obbligatoriamente al cervello manageriale<br />
l’imprinting del<strong>la</strong> <strong>nuova</strong> formu<strong>la</strong> magica:<br />
“massimizzare il valore per gli azionisti”.<br />
PIU’ DINAMISMO. Dal 1910 in poi il potere e<br />
l’influenza all’interno dell’azienda si spostarono<br />
dagli azionisti e dai membri dei consigli<br />
d’amministrazione ai manager, in quanto <strong>la</strong><br />
proprietà si disperse sempre più nel mercato<br />
azionario.<br />
Comunque, le catastrofi imprenditoriali degli anni<br />
Settanta e dell’inizio degli anni Ottanta irrigidirono<br />
i grandi investitori istituzionali ed ispirarono i finanzieri<br />
CRISI ENERGETICA<br />
Razionamento nel 1974.<br />
91<br />
.
.<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
ad ungere gli scivoli delle fusioni e delle acquisizioni,<br />
perfezionando nuove tecniche - come ad esempio,<br />
quel<strong>la</strong> del leverage buyout.<br />
Quando Michael R. Milken mise in moto <strong>la</strong> sua<br />
macchina finanziaria di “titoli spazzatura”,<br />
nessun’azienda con modeste performance poteva<br />
considerarsi immune dall’attacco; Milken finì in<br />
prigione e si potrebbe sostenere che gli stessi deal<br />
brokers rispettosi del<strong>la</strong> legge raccolsero eccessive<br />
ricompense,tuttavia i fatti suggeriscono che anche<br />
i colpi inferti da Wall Street aiutarono a rendere<br />
l’Azienda America più dinamica e forse anche più<br />
innovativa.<br />
Non c’è dubbio sul fatto che l’evoluzione<br />
dell’Information Technology alimentò <strong>la</strong> causa<br />
del<strong>la</strong> creatività nelle aziende e giocò un ruolo<br />
centrale nel<strong>la</strong> rinascita degli affari degli anni<br />
Novanta.<br />
Il computer non ha so<strong>la</strong>mente dato vita a nuovi e<br />
vasti settori ma è arrivato anche a pervadere quasi<br />
tutti gli aspetti del<strong>la</strong> vita aziendale, permettendo<br />
sia un’ulteriore decentralizzazione sia <strong>la</strong><br />
ristrutturazione stessa del <strong>la</strong>voro: proprio come <strong>la</strong><br />
ferrovia e il telegrafo permisero <strong>la</strong> fusione delle<br />
economie locali in un’unica economia nazionale,<br />
così ora le nuove tecnologie informatiche e delle<br />
telecomunicazioni stanno dando vita all’economia<br />
globale.<br />
Ci si può aspettare che le barriere tecnologiche<br />
al<strong>la</strong> globalizzazione cadano molto più<br />
velocemente di quelle politiche,se non altro perché<br />
finora i benefici del<strong>la</strong> globalizzazione sono stati<br />
distribuiti in misura non omogenea - l’economista<br />
Lester C.Thurow dimostra con efficacia,ad esempio,<br />
che le grandi aziende operano in modo da<br />
distribuire tendenzialmente gli utili nel<strong>la</strong> direzione<br />
del<strong>la</strong> disuguaglianza.Qualcuno fa dei controlli sugli<br />
stipendi dei CEO?<br />
Negli Stati Uniti le frange politiche sono percorse<br />
da un forte sentimento antiaziendale,sebbene per<br />
nul<strong>la</strong> simile ad una sfida frontale <strong>la</strong>nciata al<strong>la</strong><br />
supremazia aziendale; <strong>la</strong> situazione cambia oltre<br />
oceano: in Europa (ed altrove) <strong>la</strong> legittimità del<br />
mercato è posto tuttora in discussione in alcuni<br />
settori dei partiti politici.<br />
92<br />
L’impeto del mercato è pauroso, ma lo è anche<br />
l’ostinata e decisa forza del nazionalismo. La lenta<br />
e tuttora incompleta lotta dell’Europa occidentale<br />
per creare un mercato comune dimostra che una<br />
vera integrazione delle attività economiche<br />
mondiali è ancora assai lontana - se mai giungerà.<br />
Al<strong>la</strong> fine, <strong>la</strong> globalizzazione potrebbe rive<strong>la</strong>rsi un<br />
enigma che il business è incapace di risolvere<br />
completamente; se però <strong>la</strong> storia dell’ultimo secolo<br />
può fungere in qualche modo da guida,l’azienda<br />
sopravviverà,nonostante tutto,e dai suoi fallimenti<br />
trarrà un imprevisto successo.
NON RISCRIVETE<br />
IL CODICE DELLA<br />
STRADA<br />
di James Collins<br />
Internet è una bel<strong>la</strong> scoperta ma<br />
l’elettricità fu più innovativa:<br />
costruire una grande azienda<br />
richiede, però, il rispetto di principi<br />
senza tempo.<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
NON RISCRIVETE IL<br />
CODICE DELLA STRADA<br />
Avevo appena finito di condividere i risultati<br />
di dieci anni di rigorosa ricerca, su ciò che<br />
contribuisce a fare grande e durevole<br />
un’azienda quando, in una riunione di<br />
manager Internet,una mano si alzò.“Come<br />
reagisci all’idea che nul<strong>la</strong> del<strong>la</strong> tua ricerca<br />
si applica al<strong>la</strong> New Economy?” chiese il<br />
manager, sfidando l’intera teoria di<br />
apprendere dal passato - se questa è<br />
veramente una New Economy, si chiese,<br />
non dovremmo accantonare tutti i vecchi<br />
concetti ed iniziare da capo?<br />
Beh, sì e no. Sì, le modalità specifiche da<br />
seguire nel<strong>la</strong> costruzione delle aziende del<br />
futuro saranno drasticamente differenti da<br />
quelle del passato però ciò non significa<br />
che dovremo accantonare i principi<br />
fondamentali che fecero “grandi”le grandi<br />
aziende.qual’è <strong>la</strong> differenza? Pensiamo<strong>la</strong> in<br />
questi termini: mentre <strong>la</strong> epplicazioni<br />
dell’ingegneria si evolvono continuamente,<br />
le leggi del<strong>la</strong> fisica rimangono re<strong>la</strong>tivamente<br />
stabili.<br />
93<br />
.
.<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
Le leggi immutabili del<strong>la</strong> “fisica gestionale”<br />
includono alcuni concetti semplici ma rilevanti: fai<br />
solo le cose in cui puoi essere il migliore al mondo;<br />
ciò di cui ti appassioni; ciò che, semplicemente,<br />
abbia un senso economico.<br />
Prendiamo l’assioma che bisogna “riunire le persone<br />
giuste sul pullman”.I migliori manager si sono sempre<br />
concentrati innanzitutto nel trovare persone che<br />
condividano i loro valori e standard, capendo a<br />
fondo che <strong>la</strong> vision e <strong>la</strong> strategia non possono<br />
compensare il fatto di <strong>la</strong>vorare con persone<br />
sbagliate; una volta che si hanno le persone giuste,<br />
è molto più facile “guidare il pullman” attraverso<br />
condizioni mutevoli.<br />
Questa è esattamente l’idea che Bill Hewlett e<br />
David Packard avevano in mente quando, nel<br />
1937, i due ingegneri si incontrarono per costituire<br />
<strong>la</strong> loro azienda.<br />
Le minute di quell’incontro si aprono affermando<br />
l’intenzione di produrre innovazioni nel campo<br />
generale dell’elettronica ma proseguono dicendo<br />
che “il problema di cosa produrre viene posposto”;<br />
in effetti, l’intero concetto fondante dell’azienda<br />
non era tanto “cosa” ma “chi”.<br />
Hewlett e Packard erano stati amici strettissimi negli<br />
anni del<strong>la</strong> specializzazione post- universitaria e<br />
volevano <strong>la</strong>vorare insieme e creare<br />
un’organizzazione che condividesse i loro valori e<br />
standard: anche ingrandendosi,essi si mantennero<br />
fedeli a questo principio-guida.<br />
Dopo <strong>la</strong> Seconda Guerra Mondiale assunsero un<br />
gruppo di persone veramente in gamba che<br />
provenivano da <strong>la</strong>boratori di ricerca in ambiente<br />
pubblico, senza niente di specifico in mente da<br />
far fare loro.Packard afferrò <strong>la</strong> sottile verità che una<br />
grande azienda genererà sempre più opportunità<br />
di quelle che può gestire e che <strong>la</strong> sua crescita,al<strong>la</strong><br />
fine, viene limitata so<strong>la</strong>mente dal<strong>la</strong> capacità di<br />
ottenere un numero sufficiente di persone “giuste”;<br />
allo stesso tempo, se aveva scelto <strong>la</strong> persona<br />
sbagliata - qualcuno che non condivideva i valori<br />
dell’azienda o che era incapace di portare risultati<br />
- Packard lo “cacciava dal pullman”- velocemente.<br />
Sì, Internet richiede cambiamenti significativi nel<br />
modo in cui gestiamo e guidiamo l’azienda, però,<br />
se non si hanno le persone giuste, non importa<br />
quello che fai con Internet: continuerai a non avere<br />
una grande azienda.<br />
Se,ad esempio,Value America avesse speso meno<br />
per <strong>la</strong> pubblicità (69 milioni di dol<strong>la</strong>ri nel 1999 su un<br />
volume di ricavi pari a 183 milioni di dol<strong>la</strong>ri) e avesse<br />
investito anche so<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> metà dell’importo<br />
nel reclutamento di un esercito dei “migliori” in<br />
assoluto,allora,forse,avrebbe evitato di diventare<br />
l’esempio del<strong>la</strong> “perfetta implosione del punto-<br />
94<br />
com”.<br />
La pubblicità “stile Iacocca”e un raffinatissimo sito<br />
Web vanno bene, ma <strong>la</strong> “Legge di Packard”<br />
permane valida anche nell’economia di Internet:<br />
<strong>la</strong> crescita nei ricavi non può eccedere quel<strong>la</strong><br />
delle persone che possono eseguire e sostenere<br />
tale crescita.<br />
In effetti, oggi, il nostro più grande problema non<br />
è vivere in un momento di transizione ma,<br />
diversamente,- come accadeva nel Cinquecento<br />
quando si branco<strong>la</strong>va per capire come operasse<br />
il mondo naturale — avere una comprensione<br />
ancora limitata del<strong>la</strong> “fisica gestionale”delle grandi<br />
aziende o, peggio ancora, applicare<br />
incoerentemente ciò che non comprendiamo.<br />
Il mio gruppo ha recentemente completato un<br />
progetto quadriennale per rispondere al<strong>la</strong><br />
domanda “Una ‘buona’ azienda può diventare<br />
una ‘grande’azienda?”Abbiamo iniziato <strong>la</strong> ricerca<br />
su 1.435 imprese che erano state tra le “top 500”<br />
nel 1965; poi abbiamo cercato aziende che erano<br />
passate da una performance “buona” a<br />
“eccellente” - cioè, che in 15 anni fossero state in<br />
grado di generare risultati azionari cumu<strong>la</strong>tivi tre<br />
volte maggiori del<strong>la</strong> media di mercato. Quante<br />
pensate ne abbiamo trovate?<br />
La risposta: undici; nonostante <strong>la</strong> diffusione di<br />
Business School di prima qualità e del<strong>la</strong> letteratura<br />
manageriale,solo 11 di quelle 1.435 aziende hanno<br />
dimostrato una transizione sostenuta e verificabile<br />
da “buona” a “eccelente”.<br />
Esaminando i loro CEO sono stati evidenziati due<br />
aspetti: il primo, in cui essi dimostravano una salda<br />
comprensione di pochi principi di base - tipo avere<br />
“a bordo” le persone giuste -, il secondo, in cui<br />
questi CEO erano fanaticamente coerenti<br />
nell’applicarli - nel dubbio,non avrebbero assunto<br />
malgrado <strong>la</strong> loro carenza di personale; inoltre<br />
quando sapevano di dover attuare un<br />
cambiamento organizzativo,non facevano l’errore<br />
di aspettare un momento migliore ma agivano.<br />
La verità è che non c’è niente di nuovo nel fatto<br />
di essere in una New Economy. Sì, Internet è una<br />
bel<strong>la</strong> scoperta ma l’elettricità fu più innovativa;<br />
tra l’altro, in ogni evoluzione dell’economia degli<br />
ultimi 150 anni, i migliori capi hanno aderito ai<br />
medesimi principi base, con rigore e disciplina.<br />
Non riesco a dirvi esattamente come sarà<br />
un’azienda tra 50 o 100 anni,però vi posso garantire<br />
questo: se si accantonano tutti i concetti<br />
fondamentali convalidati dal tempo non si avrà <strong>la</strong><br />
benché minima chance di costruire un’azienda<br />
grande e durevole.
VISIONARIO<br />
CONTRO<br />
VISIONARIO<br />
di John A. Byrne<br />
I pionieri del<strong>la</strong> Silicon Valley, John<br />
Chambers e Andrew Grove, non<br />
sono d’accordo su come sarà<br />
l’era digitale.<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
VISIONARIO<br />
CONTRO VISIONARIO<br />
John T. Chambers - Direttore Generale di<br />
Cisco Systems Inc. - e Andrew S. Grove -<br />
Presidente di Intel Inc. - sono in buona<br />
posizione per prevedere il futuro. Entrambi<br />
gestiscono aziende che hanno rimodel<strong>la</strong>to<br />
l’Information Technology: i chip Intel - il<br />
cervello dei computer - hanno azionato<br />
l’era digitale, i router e gli switch di Cisco –<br />
gli “ingranaggi” fondamentali per Internet -<br />
hanno connesso aziende e nazioni in modi<br />
inimmaginabili solo pochi anni fa.<br />
Dopo <strong>la</strong> General Electric Co.di Jack Welch,<br />
Cisco e Intel sono le aziende a capitale<br />
azionario diffuso più redditizie d’America.<br />
Entrambe hanno p<strong>la</strong>smato durevolmente il<br />
ventesimo secolo e stanno sospingendo<br />
molti dei cambiamenti radicali che<br />
definiranno come <strong>la</strong>voreremo e vivremo.<br />
Chambers - che il 28 agosto 2000 ha<br />
compiuto 51 anni - ha guidato Cisco in<br />
qualità di Direttore Generale dal 1995: come<br />
impassibile evangelista di cambiamenti<br />
radicali nel management, ha trasformato<br />
l’azienda in un <strong>la</strong>boratorio vivente per<br />
l’impresa del ventunesimo secolo; quando<br />
gli osservatori par<strong>la</strong>no di un modello di<br />
business nuovo ed evoluto, inevitabilmente<br />
mettono Cisco in cima,o pressoché in cima,<br />
ai loro elenchi.<br />
Grove,63 anni,co-fondatore di Intel nel 1968,<br />
fu lo “strumento” che permise di farne una<br />
delle grandi storie aziendali di successo del<strong>la</strong><br />
seconda metà del ventesimo secolo; ha<br />
guidato l’azienda in qualità di CEO per 10<br />
anni - dal 1988 al 1998 - e ora ne è<br />
Presidente.<br />
95<br />
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RITORNO AL FUTURO<br />
RECENTEMENTE LO SCRITTORE SENIOR BYRNE SI È<br />
SEDUTO CON CHAMBERS E GROVE, NELLE LORO<br />
RISPETTIVE SEDI, PER INTERVISTARLI SUI FUTURI<br />
CAMBIAMENTI; ESSI NE HANNO FORNITO IMMAGINI<br />
SORPRENDENTEMENTE DIFFERENTI.<br />
IL NUOVO SECOLO COME REINVENTERÀ IL MONDO<br />
DEGLI AFFARI?<br />
Questa è veramente <strong>la</strong> seconda Rivoluzione<br />
Industriale e cambierà ogni aspetto del<strong>la</strong> vita delle<br />
persone. I cambiamenti che prima sarebbero<br />
avvenuti in un decennio - quando IBM o U.S. Steel<br />
caddero in disgrazia o General Motors fece dei<br />
passi falsi - possono avvenire in uno o due anni.<br />
QUALI SARANNO GLI INGREDIENTI CHIAVE DI<br />
UN’AZIENDA DI SUCCESSO?<br />
Le aziende che hanno successo sono caratterizzate<br />
da culture che prosperano sul cambiamento,<br />
sebbene quest’ultimo metta molto a disagio <strong>la</strong><br />
maggior parte delle persone.Al<strong>la</strong> fine, si potrebbe<br />
dire velocità, talento e marchio: queste cose<br />
possono essere le sole caratteristiche distintive.<br />
COME SARÀ L’AZIENDA TRA DIECI ANNI?<br />
Tra dieci anni non ci sarà nient’altro che ecompanies.<br />
Ciò non significa che i mattoni e il<br />
cemento scompariranno ma i click e il cemento<br />
saranno i soli mezzi di sopravvivenza.<br />
In secondo luogo, “avere il polso” del cliente<br />
diventerà un requisito: le priorità del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong><br />
cambieranno così rapidamente e ciò per cui i<br />
clienti pagheranno un prezzo aggiuntivo si<br />
concretizzerà così velocemente che, se non ci si<br />
tiene aggiornati, si sarà nei guai.<br />
QUINDI I CLIENTI SARANNO I GRANDI VINCITORI?<br />
Il consumatore vince al<strong>la</strong> grande in tutto questo,<br />
in quanto ogni cosa diventa per sempre più<br />
economica: <strong>la</strong> possibilità di confrontare i prezzi tra<br />
1.000 competitori piuttosto che so<strong>la</strong>mente tra 3 li<br />
abbasserà.<br />
96<br />
CHAMBERS:<br />
“Nient’altro se non<br />
e-Companies”<br />
Se non migliori <strong>la</strong> tua produttività,sei fuori dal gioco.<br />
Crediamo che nei prossimi tre anni il prezzo medio<br />
dei prodotti di consumo già so<strong>la</strong>mente in Gran<br />
Bretagna scenderà di una percentuale dal 10% al<br />
15%, quello di un’automobile scenderà del 30%.<br />
COME TRARRETE VANTAGGIO DAL MERCATO<br />
GLOBALE?<br />
Diffonderò le attività dell’azienda ovunque nel<br />
mondo, dove trovo <strong>la</strong> “giusta” infrastruttura, una<br />
forza <strong>la</strong>voro con <strong>la</strong> “giusta” formazione e il “giusto”<br />
governo favorevole.<br />
Questo lo posso già fare oggi con <strong>la</strong> tecnologia,<br />
ma non lo riesco ad attuare dal punto di vista<br />
sociale, non so ancora come gestirlo - ma dammi<br />
un decennio e avrò imparato estremamente bene.<br />
Questo è ciò che le persone non hanno ancora<br />
capito: si tratta di una competizione globale che<br />
ancora non abbiamo mai visto.<br />
QUALE RUOLO AVRÀ INTERNET NELLA GESTIONE<br />
DELL’AZIENDA DEL VENTUNESIMO SECOLO?<br />
Internet non è so<strong>la</strong>mente un grazioso tool per <strong>la</strong><br />
produttività: si tratta di sopravvivenza,è essenziale<br />
al futuro dell’azienda, determinerà se fra cinque<br />
anni sarai ancora direttore generale.<br />
La tecnologia è passata dall’essere un grazioso<br />
tool per <strong>la</strong> produttività al divenire <strong>la</strong> principale<br />
forza propulsiva del progresso. Durante questo<br />
processo <strong>la</strong> percentuale di capitale speso per <strong>la</strong><br />
tecnologia è passato da meno del 10% - al<strong>la</strong> metà<br />
degli anni Settanta - al 60% di oggi.<br />
COME CAMBIERANNO I PROCESSI DECISIONALI<br />
GRAZIE ALLA TECNOLOGIA E AL FLUSSO DI DATI PIÙ<br />
VELOCE?<br />
Ora posso chiudere i miei libri contabili in 24 ore;<br />
è da un mese che conosco l’ammontare dei miei<br />
capitali per questo week-end, conosco i costi e<br />
tutte le sue componenti, <strong>la</strong> mia redditività, le<br />
componenti di costo, i miei margini lordi: ciò che<br />
le persone non hanno ancora capito è che questa<br />
sarà l’applicazione di Internet a più grande ritorno<br />
economico perché, una volta che ottengo i miei<br />
dati in questo formato,ognuno dei miei dipendenti<br />
può prendere decisioni che altrimenti avrebbero<br />
dovuto arrivare fino al Presidente.<br />
E dopo <strong>la</strong> chiusura trimestrale, il singolo productline<br />
manager può esaminare dettagliatamente i<br />
margini lordi sui suoi prodotti, se sono sotto le<br />
aspettative, e determinare se ciò [sia dovuto] ai<br />
costi dei componenti o al fatto che gli Australiani<br />
stanno facendo ancora enormi campagne<br />
promozionali.<br />
La possibilità di prendere decisioni più velocemente
e a livelli aziendali inferiori si tradurrà in margini di<br />
profitto più alti: così,invece di avere una situazione<br />
in cui il CEO e il CFO prendono da 50 a 100 differenti<br />
decisioni in un trimestre, saranno i manager<br />
dell’intera organizzazione a prenderne milioni - le<br />
aziende che non si allineeranno a questo modello<br />
perderanno <strong>la</strong> loro competitività.<br />
PERÒ SE L’AUTORITÀ NEL PRENDERE DECISIONI SI<br />
DIFFONDE, TUTTO CIÒ NON RENDE ANCORA PIÙ<br />
IMPORTANTE RECLUTARE PROPRIO I “MIGLIORI”?<br />
Sappiamo da tempo che un ingegnere di c<strong>la</strong>sse<br />
“mondiale” con 5 pari grado può produrre di più<br />
che 200 ingegneri “comuni” - questo l’hanno ben<br />
compreso le aziende in fase di avviamento del<strong>la</strong><br />
Silicon Valley -,quindi il successo dipende dall’abilità<br />
di attrarre i talenti migliori e poi di togliere il disturbo,<br />
responsabilizzandoli.<br />
COSA CI VORRÀ PER MANTENERE CON SÉ I<br />
“MIGLIORI”?<br />
La ragione per <strong>la</strong> quale le persone stanno in<br />
un’azienda è che è un bel posto per <strong>la</strong>vorare - è<br />
come essere in una grande squadra sportiva: i<br />
giocatori veramente bravi vogliono stare con i loro<br />
simili.<br />
In secondo luogo, le persone amano <strong>la</strong>vorare per<br />
leader capaci,quindi è cruciale creare dei leader<br />
che godano del<strong>la</strong> stima del loro staff.<br />
In terzo luogo, stiamo <strong>la</strong>vorando per uno scopo<br />
più elevato che un “ipo” o un assegno? Il nostro<br />
scopo più elevato è cambiare il modo in cui il<br />
mondo agisce, <strong>la</strong>vora e gioca.<br />
QUAL È L’IMPATTO DI TALE EVOLUZIONE SUI<br />
PRINCIPALI PROBLEMI MONDIALI?<br />
Per <strong>la</strong> prima volta, abbiamo <strong>la</strong> possibilità di<br />
affrontare <strong>la</strong> povertà globale,abbiamo <strong>la</strong> possibilità<br />
di rieducare <strong>la</strong> maggior parte del mondo - se in<br />
Africa gli insegnanti stanno morendo di AIDS non<br />
ci sarebbe modo di formare <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione - e<br />
questo cambia veramente tutto.<br />
HA UN QUALSIASI CONSIGLIO PER UN LEADER CHE<br />
CERCA DI REINVENTARE LA SUA AZIENDA IN RETE?<br />
Crederci, gestir<strong>la</strong> e diffondere le proprie idee in<br />
tutta l’azienda non basta; bisogna diventarne i<br />
pa<strong>la</strong>dini! Bisogna mettere in pratica quelle idee!.<br />
CREDE ANCHE LEI CHE CI TROVIAMO NEL BEL MEZZO<br />
DI UNA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CHE<br />
PORTERÀ A IMPONENTI CAMBIAMENTI NEL MODO<br />
IN CUI LE AZIENDE SONO GESTITE?<br />
C’è un detto - ogni generazione pensa di aver<br />
scoperto il sesso, e ti chiedi come siamo potuti<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
arrivare a questo punto nell’umanità, se le<br />
generazioni precedenti non ne sapevano niente<br />
-; in ambito tecnologico ho una sensazione molto<br />
simile: abbiamo scoperto il potere trasformativo<br />
del<strong>la</strong> rete più innovativa e pensiamo che il mondo<br />
muterà completamente.<br />
Probabilmente, invece, sarebbe utile ritornare al<br />
passato e chiedersi se le ferrovie hanno cambiato<br />
il mondo: ovviamente,ci furono dei mutamenti nel<br />
modo in cui venivano organizzati il commercio e<br />
l’industria ma <strong>la</strong> vita rimase <strong>la</strong> stessa e anche il<br />
modo in cui le persone si re<strong>la</strong>zionavano l’una con<br />
l’altra rimase uguale.<br />
IMMAGINA CHE CI SARANNO GRANDI<br />
TRASFORMAZIONI NELLE ORGANIZZAZIONI<br />
AZIENDALI?<br />
Sì,ci sono cambiamenti nel modo in cui le aziende<br />
si organizzeranno tra loro e nel modo in cui si<br />
organizzeranno al loro interno - per quanto riguarda,<br />
ad esempio, <strong>la</strong> gestione delle catene di fornitura<br />
e il fatto che gli informatici stiano diventando una<br />
parte più ampia del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro - però sono<br />
cambiamenti graduali; alcuni possono essere stati<br />
accelerati ma non penso che stiamo assistendo ad<br />
una transizione di fase - come del ghiaccio che si<br />
trasforma in acqua.<br />
COSA PUÒ DIRCI DELLA TRASFORMAZIONE<br />
DELL’ECONOMIA GLOBALE?<br />
E’piuttosto significativa ma è in continua evoluzione.<br />
Facciamo un altro esempio: in che modo <strong>la</strong><br />
formazione dell’Unione Europea ha abolito i confini<br />
nazionali nel<strong>la</strong> società continentale più ampia nel<br />
mondo occidentale? <strong>la</strong> Francia è ancora <strong>la</strong> Francia<br />
e <strong>la</strong> Germania è ancora <strong>la</strong> Germania. Le cose<br />
sono cambiate ma nul<strong>la</strong> è cambiato; presumo<br />
che accadrà qualcosa di simile.<br />
MOLTI RITENGONO CHE LA VELOCITÀ DELLE<br />
TRANSAZIONI CAMBIERÀ DRASTICAMENTE IL MODO<br />
IN CUI ORA SI FANNO AFFARI.<br />
Questa storia del<strong>la</strong> velocità ha i suoi limiti: i cervelli<br />
non <strong>la</strong>vorano più velocemente; non è che lo<br />
scambio di idee effettivamente si velocizzi, è solo<br />
che accelera ciò che rallentava lo scambio.<br />
Quando si tratta del grosso del <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong><br />
conoscenza, il ventunesimo secolo opera ancora<br />
come il ventesimo: si possono raggiungere le<br />
persone ventiquattr’ore su 24 ma queste non<br />
penseranno meglio o più celermente so<strong>la</strong>mente<br />
perché li hai raggiunti più velocemente. Il dare e<br />
l’avere rimangono un fattore limitante.<br />
97<br />
.
.<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
PERÒ, ALMENO, SI PUÒ PESCARE TRA MAGGIORI<br />
SORGENTI INTELLETTUALI NEL MONDO.<br />
Questo è vero. Ma facciamo un’analogia tra ciò<br />
e il fatto che le banane del<strong>la</strong> Costa Rica possono<br />
essere consegnate al tuo negozio locale grazie ai<br />
trasporti moderni e alle navi container o che le<br />
fabbriche di Taiwan possono produrre <strong>la</strong> maggior<br />
parte dei PC degli Stati Uniti grazie a trasporti<br />
innovativi: i confini e le distanze sono stati annul<strong>la</strong>ti<br />
da reti precedenti, stiamo costruendo su tradizioni<br />
di produzione globale e di commercio globale<br />
che iniziarono quando le navi incominciarono ad<br />
attraversare gli oceani.<br />
Ma [questi sviluppi] non hanno sradicato <strong>la</strong> povertà<br />
o le ma<strong>la</strong>ttie, non erano poi così innovativi e<br />
rivoluzionari come pensiamo sia quello presente.<br />
HA ANCHE LEI PREOCCUPAZIONI A PROPOSITO<br />
DELLA FORZA LAVORO FUTURA?<br />
Penso che <strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro nelle nazioni<br />
industrializzate sia caratterizzata da una<br />
trasformazione fondamentale, quel<strong>la</strong> dal produrre<br />
beni a [fornire] informazioni e servizi.<br />
Il <strong>la</strong>voro nel campo dei servizi è molto umile e mal<br />
pagato e questo pone problemi orribili.<br />
Supponiamo che tutto ciò che sta in mezzo venga<br />
eliminato e <strong>la</strong> società sia [composta] da <strong>la</strong>voratori<br />
informatici pagati profumatamente e <strong>la</strong>voratori<br />
del settore dei servizi scarsamente remunerati:<br />
questo porterebbe a situazioni in cui gli standard<br />
di vita e i costi dei primi verrebbero imposti sui<br />
secondi.<br />
Abbiamo centri per l’assistenza infantile senza<br />
addetti, scuole senza insegnanti e dipartimenti di<br />
polizia senza poliziotti: non so proprio come finirà,<br />
ma sta diventando tutto molto problematico;<br />
tuttavia, tutti vogliono emu<strong>la</strong>re <strong>la</strong> Silicon Valley, e<br />
facendolo, trasformeranno il mondo in molteplici<br />
isole, tutte con gli stessi problemi.<br />
98<br />
GROVE:<br />
“Sono un pò<br />
scettico - i cervelli<br />
non <strong>la</strong>vorano più<br />
velocemente”<br />
APPALTANDO SEMPRE PIÙ LAVORO, IN CHE MISURA<br />
LE AZIENDE DIVENTERANNO VIRTUALI?<br />
Dare a terzi l’e<strong>la</strong>borazione dati, <strong>la</strong> produzione,<br />
“questo e quello”, implica che ci siano aziende<br />
che forniscono tale servizio,imprese che fanno del<br />
business rendendosi disponibili non solo a te ma<br />
anche ai tuoi concorrenti, quindi questa<br />
virtualizzazione del <strong>la</strong>voro diminuisce i vantaggi<br />
competitivi e porta al<strong>la</strong> rapida e diffusa produzione<br />
di base di tutto.<br />
Allo stesso tempo,il Web rende l’acquirente sempre<br />
più informato, così tanto da far diventare tali<br />
inefficienze di mercato molto difficili da gestire:<br />
come fai a costruire un’azienda in cui i tuoi<br />
acquirenti ti conoscono benissimo e in cui i tuoi<br />
fornitori danno le stesse identiche opportunità<br />
anche ai tuoi rivali? cosa rimane di ciò che ti<br />
contraddistingue dal punto di vista competitivo o<br />
del<strong>la</strong> tua fonte di valore o di quel cliché<br />
accademico che le vuoi avvolgere attorno?<br />
LE BUONE ORGANIZZAZIONI AVRANNO SEMPRE UN<br />
VANTAGGIO NELL’ATTRARRE E NEL MANTENERE<br />
PRESSO DI LORO LE PERSONE?<br />
Sì, quasi fino al punto in cui, più c’è una tendenza<br />
disgregativa del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro, più importante<br />
diventa gestire organizzazioni sane e vigorose che<br />
soddisfino le necessità degli individui.<br />
Le persone hanno bisogno di <strong>la</strong>vorare in team,c’è<br />
il desiderio di <strong>la</strong>vorare con gli altri e di gioire dei<br />
benefici del <strong>la</strong>voro e dei successi insieme a persone<br />
che godono degli stessi vantaggi: queste<br />
soddisfazioni sono importanti, oggi più che mai, e<br />
credo che rimarranno tali.<br />
CERTAMENTE LEI È MOLTO PIÙ EQUILIBRATO SULLE<br />
PROSPETTIVE DELL’AZIENDA DEL VENTUNESIMO<br />
SECOLO. ANDY, STA DIVENTANDO UN PO’ MUSONE<br />
INVECCHIANDO?<br />
Ho un cervello sinistro e un cervello destro.Il cervello<br />
sinistro è <strong>la</strong> parte del<strong>la</strong> tecnologia ed è molto<br />
eccitata,quello destro è un emisfero da manager.<br />
Sono sopravvissuto a 40 anni di management e in<br />
questi 40 anni le persone non sono cambiate,<br />
quindi sono un po’scettico; le nostre organizzazioni<br />
fondamentali sul<strong>la</strong> carta non sono cambiate - ai<br />
margini c’è più libertà organizzativa ma non è<br />
mutato molto più di questo.<br />
Ci sono stati cambiamenti: il cervello sinistro mi<br />
dice che essi sarebbero “galoppanti”,quello destro<br />
che, nel modo in cui gestiamo le organizzazioni, ci<br />
sono stati so<strong>la</strong>mente mutamenti lenti e graduali.