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Disiecta membra - Soprintendenza archeologica di Roma ...

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l’anno successivo in Gallia Graziano, che in<br />

fuga fu ucciso presso Lione il 25 agosto, aveva<br />

ottenuto la legittimazione delle sue conquiste<br />

da Teodosio prima e da Valentiniano II poi,<br />

con il conseguente dominio sulle Britannie, le<br />

Gallie e la Spagna con la Mauretania Tingitana,<br />

sebbene non gli fosse riconosciuto il consolato<br />

per il 384, rivestito il primo settembre, che fu<br />

quin<strong>di</strong> valido solo per le Gallie 15 .<br />

Durante il breve arco <strong>di</strong> tempo intercorrente tra<br />

l’estate del 387 ed il 28 agosto del 388,<br />

Massimo si era riversato in Italia dalle Gallie,<br />

passando per le Alpi Cozie, costringendo<br />

Valentiniano a fuggire da Milano con la madre<br />

Giustina e la sorella Galla ed a porsi sotto la<br />

protezione <strong>di</strong> Teodosio. Questi, dopo che<br />

Massimo aveva usurpato i domini <strong>di</strong><br />

Valentiniano, con esclusione dell’Illirico 16 , ed<br />

aveva rivestito il secondo consolato per il<br />

388 17 , reagì prevalendo sull’usurpatore a<br />

Sciscia e Petovio in Pannonia, per poi varcare<br />

le Alpi Giulie e, il 28 agosto 388, espugnare<br />

Aquileia, scelta da Massimo con residenza<br />

italiana, catturando l’antagonista, che le truppe<br />

inferocite uccisero sul posto. Anche Flavius<br />

Victor, proclamato Augusto in giovanissima età<br />

nel 384 18 , senza ottenere il riconoscimento dei<br />

legittimi imperatori, catturato in Gallia, seguì la<br />

stessa sorte 19 .<br />

Rare le attestazioni epigrafiche <strong>di</strong> Massimo da<br />

solo 20 o insieme agli altri colleghi 21 ; più<br />

numerose quelle insieme al figlio, che<br />

riguardano, con l’esclusione <strong>di</strong> Ostia e del<br />

Portus <strong>Roma</strong>e, solo cippi miliari rinvenuti in<br />

Italia, Sardegna, Narbonense, Tripolitania,<br />

Africa Proconsolare e Numi<strong>di</strong>a 22 , a<br />

testimoniare una evidente preoccupazione per<br />

la manutenzione dei tracciati stradali 23 tra gli<br />

anni 384 – 388.<br />

Se l’iscrizione portuense in esame può porsi<br />

accanto all’iscrizione spagnola CIL II 4911 ed<br />

ai miliari, <strong>di</strong>mostrazione della cura per gli assi<br />

viari ed i manufatti ad essi collegati, <strong>di</strong>versa la<br />

situazione <strong>di</strong> Ostia, in cui è stato possibile<br />

rintracciare tre piccole iscrizioni frammentarie<br />

recanti i nomi <strong>di</strong> Magnus Maximus e Fl.<br />

Victor 24 , che costituiscono la concentrazione<br />

più alta in assoluto delle testimonianze <strong>di</strong><br />

questa effimera coppia imperiale, cui le<br />

103<br />

de<strong>di</strong>che potevano comunque essere la risposta<br />

ad un’attenzione particolare che questi<br />

dovevano aver <strong>di</strong>mostrato per Ostia.<br />

Due personaggi avevano provveduto ad<br />

eseguire 25 le <strong>di</strong>sposizioni imperiali, il primo dei<br />

quali [- - - At]thalaric[us], <strong>di</strong> origine barbara,<br />

probabilmente gota, deve aver rivestito la<br />

carica <strong>di</strong> prefetto dell’annona, il secondo, <strong>di</strong> cui<br />

resta solamente l’ultima lettera <strong>di</strong> uno degli<br />

elementi onomastici al genitivo, v. c. et i[ll.],<br />

era certamente praefectus urbi, <strong>di</strong>gnità per la<br />

quale i titoli <strong>di</strong> vir clarissimus et illustris<br />

appaiono verso il 363 26 e sono co<strong>di</strong>ficati dalla<br />

legge <strong>di</strong> Valentiniano I e Valente del 5 luglio<br />

372 27 . Il personaggio va quin<strong>di</strong> inserito nei fasti<br />

dei prefetti urbani tra Sextus Rusticus<br />

Iulianus 28 , in carica durante l’usurpazione <strong>di</strong><br />

Maximus e morto nel 388, e Sex. Aurelius<br />

Victor 29 , che esercitò quella funzione tra il 388<br />

ed il 389.<br />

La presenza del prefetto dell’annona, primo tra<br />

i subor<strong>di</strong>nati gerarchici <strong>di</strong> quello urbano 30 e<br />

clarissimus circa dal 326 31 è giustificata,<br />

dall’essere questi, a partire dal 331, competente<br />

per le costruzioni ed i restauri ad Ostia e<br />

Porto 32 , funzione accertata per la prima volta<br />

tra il 340 ed il 350 33 .<br />

Dopo questo intervento, il ponte subì un nuovo<br />

restauro sotto Onorio e Teodosio II, ricordato<br />

dal lato A <strong>di</strong> una lastra opistografa rinvenuta<br />

nel 1972 riutilizzata come fondo <strong>di</strong> una tomba<br />

tarda alla cappuccina 34 , ad opera <strong>di</strong> Fundanius<br />

Martyrius Felix, v. c. e prefetto probabilmente<br />

dell’annona 35 , tra il 408, anno della morte <strong>di</strong><br />

Arca<strong>di</strong>o 36 – che appunto non è menzionato nel<br />

titulus commemorante il restauro – e della<br />

presa <strong>di</strong> Porto da parte <strong>di</strong> Alarico 37 , in<br />

conseguenza della quale esso fu bruciato 38 , ed<br />

il 423, anno della morte <strong>di</strong> Onorio 39 , forse più<br />

precisamente tra il 412 – 413 ed il 423 40 .<br />

Il manufatto, vetustate labsus, fu oggetto <strong>di</strong> un<br />

ulteriore intervento 41 , probabilmente all’epoca<br />

della dominazione ostrogota 42 con Flavius<br />

Splendonius Aufi<strong>di</strong>us v. c. et spect[tabilis],<br />

com(es) primi ord(inis) et praef(ectus)<br />

annonae 43 , restauro parimenti de<strong>di</strong>cato da<br />

Iunius Pomponius Ammonius vir inlustris, urbi<br />

praefectus 44 .

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