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Stato dell'arte della modellizione e volatilizzazione, gasificazione e ...

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LEAP / Relazione Semestrale<br />

Sottoprogetto 2. Obiettivo Realizzativo 3.<br />

>MODELLAZIONE DI VOLATILIZZAZIONE E<br />

GASSIFICAZIONE DI BIOMASSE E RIFIUTI<br />

1. MOTIVAZIONI E OBIETTIVI<br />

1.1 Background<br />

I combustibili fossili (carbone, derivati del petrolio e gas naturale) rappresentano una fonte<br />

essenziale di energia. Negli ultimi anni la crescente domanda energetica globale e i problemi di<br />

natura ambientale spingono verso la ricerca di tecnologie più efficienti per la conversione delle fonti<br />

energetiche, con un minor impatto ambientale.<br />

La quantità di COB2 Bè cresciuta del 30% rispetto al 1750 e alcune stime riportano che il valore di<br />

biossido nella seconda parte di questo secolo sarà doppia rispetto a quello dell’età pre-industriale.<br />

Numerosi Paesi hanno sottoscritto il trattato di Kyoto per contenere le emissioni di COB2B. La gran<br />

parte <strong>della</strong> COB2B deriva dall’uso di combustibili fossili, in particolare carbone. Quest’ultimo<br />

rappresenta un combustibile “strategico”: i suoi giacimenti sono diffusi e più uniformemente<br />

distribuiti rispetto agli altri idrocarburi. Inoltre le riserve sono 5 volte superiori a quelle di petrolio e<br />

gas naturale (alcune stime suggeriscono che si esauriranno non prima di 200 anni). D’altra parte le<br />

biomasse forniscono circa il 14% dell’energia mondiale e nei Paesi in via di sviluppo garantiscono il<br />

35%. L’uso di biomassa rappresenta una via per diminuire tali emissioni: le biomasse sono una<br />

fonte rinnovabile e sono “COB2B neutre” (non producono cioè alcun effetto sull’incremento di anidride<br />

carbonica nell’atmosfera). Anche se le biomasse sono il combustibile più distribuito sulla terra, e in<br />

molti casi rappresentano uno scarto di altre lavorazioni (attività agricole, allevamento, industria<br />

cartiera, etc.), sono caratterizzate da alcuni svantaggi legati al loro utilizzo (bassa densità<br />

energetica, approvvigionamenti stagionali, problemi di trasporto, etc.). Nonostante questi limiti l’EU<br />

attende un incremento nell’uso delle biomasse dagli attuali 40-50 a 130 Mept/anno nel 2010. Gli<br />

accordi internazionali assunti dall’Italia sono coerenti con questo target: le biomasse dovrebbero<br />

contribuire a 8-10 Mept/anno, invece che agli attuali 3.5 Mept/anno (il che significa un peso del 13-<br />

14% invece che dell’odierno 7% sul totale approvvigionamento energetico). Industrialmente<br />

carbone e biomasse sono convertiti in energia o in prodotti a più elevato valore attraverso la<br />

gassificazione, pirolisi o incenerimento. Questi tre processi rappresentano differenti aspetti di una<br />

classe di processi più generale, che ricadono nelle trasformazioni termo-chimiche: il materiale<br />

vergine a seguito del riscaldamento si essicca (perdendo la parte di umidità eventualmente<br />

presente) e quindi devolatilizza, rilasciando una miscela di gas (tra i quali HB2B, CO, COB2B, CHB4B e<br />

LEAP Laboratorio Energia e Ambiente Piacenza _ via Nino Bixio 27, 29100 Piacenza _ tel. +39.0523.579774 _ www.leap.polimi.it<br />

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