Questionario Siti scolastici ed accessibilità. Una ricerca tra le scuole ...

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Siti scolastici e comunicazione web. Una ricerca tra le scuole lombarde. Gennaio 2008 USR Lombardia – Ufficio Comunicazione ed eventi Introduzione di Antonio De Vanna Responsabile Uffcio Accessibilità dei Sistemi Informatici Cnipa, Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione Quando si parla di “Società dell’informazione” si fa riferimento ad una organizzazione sociale al cui centro, come risorsa strategica, si collocano l’informazione e la conoscenza veicolate attraverso le nuove tecnologie. Le attuali tecnologie ICT permettono infatti di condividere dati e informazioni superando ogni frontiera di tipo geografico o etnico. L’avvento di Internet e la disponibilità di nuovi strumenti utilizzabili anche dai non addetti ai lavori, hanno consentito di avviare un radicale processo evolutivo verso nuovi obiettivi di conoscenza. Si prefigura però un potenziale pericolo, strettamente legato a problemi di democrazia, di partecipazione sociale e di diritti di cittadinanza attiva: l’esclusione di coloro che non sono in grado di accedere a tali sistemi di comunicazione per motivi di svariata natura quali il basso reddito, la scarsa istruzione, l’assenza di infrastrutture e la ridotta capacità di utilizzo delle tecnologie. Le categorie sociali più a rischio comprendono gli analfabeti informatici, gli anziani, gli immigrati, i cittadini non raggiunti dalla banda larga; a questi si aggiungono i disabili, che hanno bisogno di specifiche tecnologie assistive. In questo contesto, sin dal 2000 l’Italia ha focalizzato il proprio interesse per le problematiche legate all’accessibilità: alla fine del 2003, anno europeo del disabile, il nostro Parlamento ha consolidato il testo di ben 11 proposte di legge approvando all’unanimità la legge nota come “Legge Stanca”, dal nome del Ministro primo firmatario della proposta di origine governativa. Con la suddetta legge n. 4 del 2004, il legislatore ha voluto definire gli accorgimenti minimi da adottare per agevolare l’accesso da parte dei soggetti disabili agli strumenti informatici e, più in generale, ai servizi resi disponibili tramite le reti. Tale normativa, pur nascendo con la precisa volontà di ridurre le barriere digitali che le nuove tecnologie generano nei confronti dei soggetti disabili, si colloca in una più ampia strategia di inclusione. Realizzare siti e prodotti accessibili, fruibili ed usabili non solo permette la corretta circolazione e condivisione delle informazioni alle categorie più deboli ma garantisce migliori opportunità di accesso e partecipazione a tutti i fruitori finali dei servizi. Le leve individuate dal legislatore, quali la responsabilità dirigenziale e disciplinare e la nullità dei contratti in caso di mancata applicazione della legge, hanno avuto il merito di avviare il processo di adeguamento dei siti e dei servizi delle amministrazioni. Ma, come accade spesso, norme e sanzioni non si sono rivelate sufficienti a garantire l’applicazione ed il rispetto della legge. È profonda e consolidata convinzione che un vero processo di adeguamento alla normativa può essere garantito solo dalla conoscenza e dalla condivisione del problema, come a dire dalla diffusione della cultura dell’inclusione e quindi dell’accessibilità. La vera leva su cui agire consiste infatti nella creazione di una base culturale comune fra i responsabili dei siti e dei sistemi informativi, perché solo attraverso la conoscenza effettiva delle problematiche dell’accessibilità, dei requisiti tecnici previsti dalla legge e delle possibili soluzioni, se ne favorisce il consolidamento e la diffusione. - 4 -
Siti scolastici e comunicazione web. Una ricerca tra le scuole lombarde. Gennaio 2008 USR Lombardia – Ufficio Comunicazione ed eventi In tale contesto va collocato il progetto “Porte aperte sul web” della Direzione regionale scolastica della Lombardia, che rappresenta uno dei casi maggiormente rappresentativi di sensibilità al tema dell’accessibilità realizzato nel nostro Paese. Il progetto, che testimonia una forte attività di condivisione e di scambio di esperienze tra webmaster, ha consentito di indirizzare verso il raggiungimento della “qualità” oltre il 20% dei siti scolastici, risultato di rilievo anche a livello europeo. L’indagine effettuata è prima di tutto un'opera di informazione; la sua divulgazione è motivo di arricchimento su un tema che ha ampi risvolti anche sociali e che testimonia l’elevato livello culturale raggiunto nell’ambiente dell’Ufficio scolastico regionale lombardo. La connotazione statistica inoltre consente una puntuale ricognizione degli aspetti tecnicamente più rilevanti dei siti scolastici accessibili della Lombardia. A questo punto l’auspicio d’obbligo si articola in tre direzioni. In primo luogo che si continui a perseguire la strada della diffusione della cultura dell’inclusione coinvolgendo non solo i webmaster ed i redattori dei siti web, ma anche la classe docente e gli alunni. Secondariamente che il progetto, che costituisce un importante momento di crescita e confronto professionale, continui ad essere il riferimento principale per il territorio lombardo per ottenere risultati ancor più significativi. Infine che il Ministero della Pubblica Istruzione sappia cogliere il valore dell’esperienza per porla come esempio e guida da riproporre negli altri Uffici Scolastici del territorio nazionale. Milano, aprile 2008 - 5 -
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