Universo Sicilia 11_99 - Periodico per i siciliani nel mondo

UNIVER
Anno XI - N. 11 NOVEMBRE 1999
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SICILIA
Periodico Mensile dell’INPAL
per i Siciliani nel Mondo
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Il Presidente Ciampi:
“In Italia ora c’è cultura della stabilità’”
L’Italia conosciuta per l’inflazione
galoppante, la scala mobile
e la scarsa capacità di far
sopravvivere i governi oltre una
dozzina di mesi è diventato un
Paese dalla grande stabilità
economica e politica. Ancora
prima di giungere a Parigi, il 21
ottobre per una visita di due
giorni, Carlo Azeglio Ciampi ha
affidato ad una intervista al quotidiano
“Le Monde” il contenuto
di questo quarto viaggio all’estero
dal giorno della sua elezione.
La stabilità, dice in sostanza
il Presidente della Repubblica, è
un bene innegabile verso il quale
l’Italia ha compiuto grandi
passi. Ed anche dopo la caduta
del Governo Prodi la medesima
maggioranza prosegue nello
stesso tipo di lavoro. “Il grande
sforzo che ha fatto l’Italia è qualcosa
che io chiamerei cultura
della stabilità”, spiega il Capo
dello Stato nell’intervista, concessa
alcuni giorni fa. Questo
vale tanto dal punto di vista politico
quanto economico. Ciampi
si sofferma prima su questo
aspetto della questione, e spiega
che “tutte le forze economiche
e sociali hanno ormai fatto
la scelta della stabilità monetaria”.
Una splendida prova d’orchestra
che ha permesso di portare
all’1% per il prossimo anno,
secondo le previsioni, il rapporto
fra deficit e Pil laddove gli organismi
internazionali prevedevano
un rapporto del 3% non prima
dell’anno 2001. “Siamo oramai
pienamente nella norma
Capodicasa
riconfermato Presidente
della Regione Sicilia
Palermo - Nel
giorno del suo onomastico
l’On. Angelo
Capodicasa è stato
rieletto Presidente
della Regione in un
clima di doppia festa
per il risultato del
voto e la ricorrenza
dei suoi 50 anni.
È difficile dire
con quali prospettive
nasce il Capodicasa
bis se si considerano
le polemiche di
questi giorni all’interno
della stessa maggioranza
e nel duro
confronto con l’opposizione.
Da parte
di “Universo Sicilia”
esprimiamo la speranza
e l’augurio che
il neonato governo di
centro sinistra possa
fare bene nella lotta
alla disoccupazione.
A. Romano
Il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi.
Il Presidente della Regione Siciliana
On. Angelo Capodicasa.
europea”, commenta soddisfatto
Ciampi, “e in occcasione della
discussione della legge finanziaria
le scelte operate sono le
stesse di tutti gli altri” partner
europei. A questo punto Ciampi
non tralascia come “progressi
siano stati ottenuti sul terreno
della stabilita politica”. E fa un
esempio molto recente: “Il
Governo Prodi è durato due
anni e mezzo. La stessa maggioranza
continua oggi nella
stessa direzione.
E se la Bicamerale, malauguratamente,
non è arrivata a
concludere i suoi lavori sulle
riforme istituzionali, speriamo di
mettere a punto le correzioni
che possano assicurare una
maggiore stabilità di Governo”.
È già stato fatto per le elezioni
dei sindaci e dei Presidenti delle
Regioni.
La speranza è che “la riforma
elettorale permetterà, quando
ci saranno le elezioni politiche
del 2001, di favorire una
migliore stabilità del Governo
centrale”. Quella delle riforme è
una politica dei piccoli passi che
vanno compiuti tenendo conto
del possibile, sembra essere la
tesi di Ciampi. “Attualmente non
è possibile operare una grande
riforma costituzionale”, dice, “io
preferisco essere concreto” e
procedere con i ritocchi necessari
e realizzabili. E non è detto
che si tratti di cose secondarie.
Ciampi, anzi, si sbilancia fino a
dire: “Siamo già nella seconda
Repubblica”.
A.C.
Le proposte dell’Associazione
Trinacria al Presidente della
Regione Siciliana
Charleroi - Angelo Lavore, Presidente della “Trinacria Associazione
Siciliana” di Charleroi aderente a “Sicilia Mondo”, ha rinnovato
al Presidente della Regione On. Capodicasa, recentemente
rieletto per un “Capodicasa-bis”, le proposte della sua Associazione
presentate allo stesso in occasione della visita in Belgio il 21
maggio u.s.:
- Sfida del terzo millennio: Ponte sullo Stretto di Messina (lavoro
per 10 anni, impiego di 10.000 persone, 3 minuti per l’attraversamento
dello stretto);
- miglioramento della informazione regionale;
- creazione di centri socio-culturali siciliani presso le associazioni;
- stampa regionale
- invio di almeno un quotidiano siciliano alle associazioni;
- modifica ed aggiornamento della Legge 55/80;
- rilancio del turismo e promozione della “immagine Sicilia”;
- formazione professionale;
- riconoscimento da parte della Regione ai siciliani meritevoli;
- intervento presso l’INPS di Palermo per la definizione delle pratiche
in sofferenza;
- voto dei siciliani all’estero per le elezioni regionali.
Lavore conclude il pacchetto delle proposte formulando al
Presidente Capodicasa gli auguri per la Sua rielezione e l’invito di
una visita a Charleroi in considerazione che i siciliani residenti nella
Circoscrizione Consolare di Charleroi sono 14.147 pari al
29,39% della popolazione nella stessa Circoscrizione.
A.L.
Governo, si allontana
il “D’Alema bis”
Crisi di governo? Sulle manovre
delle ultime ore si leva la
voce del Presidente della Repubblica
che avverte: la stabilità
economica, politica e istituzionale
è la condizione essenziale per
lo sviluppo del Paese. “Non bisogna
dimenticare che la stabilità
politica è in primo luogo stabilità
istituzionale - ha sottolineato il
capo dello Stato - che si nutre del
rispetto da parte di tutti delle prerogative
di ciascun potere dello
Stato. Questo va ribadito in particolare
per la magistratura, la cui
autonomia e indipendenza consacrate
nella Costituzione sono
garanzie di giustizia per tutti i cittadini”.
Il presidente Ciampi ha sottolineato
che “globalmente ci sono
le condizioni per lo sviluppo: abbiamo
il risparmio, abbiamo condizioni
di credito a livello europeo,
abbiamo buone prospettive
fiscali, quindi sta a noi credere
nell’esistenza delle condizioni
dello sviluppo per andare avanti
nella consapevolezza che la credibilità
del Paese è molto aumentata
e all’estero credono alla
nostra ritrovata stabilità”.
Alle parole di Ciampi ha fatto
seguito la “frenata” nella corsa al
“D’Alema bis”. A testimoniarlo
sono le affermazioni di Antonello
Soro, capogruppo del Ppi alla
camera, secondo il quale “non
abbiamo nessuna fretta: qui non
c’è nessuna crisi, c’è un governo
nel pieno delle sue funzioni con
una maggioranza che lo sostiene.
E’ vero che il governo ha bisogno
di essere rinnovato, ma
ogni cosa ha i suoi tempi fisiologici”.
Intanto, dopo un fine settimana
di frecciate a quelli che ha
chiamato i “ragazzotti dell’Ulivo”,
Francesco Cossiga sembrava
aver aperto all’Asinello esprimendo
apprezzamento alle sue
condizioni per appoggiare il governo
(commissione su Tangentopoli
e Kgb, cambio del Guardasigilli
con una figura “garantista”
e riforma delle pensioni di anzianità).
“Ho sempre sostenuto che
la seconda gamba del centro-sinistra,
diciamo quella moderata -
afferma il senatore a vita - non
era pensabile che potesse essere
costruita senza l’apporto dei
Democratici di Prodi, Parisi, Rutelli”.
“Ovviamente - prosegue
l’ex capo dello Stato - se siamo
disposti a colloquiare e a con-
frontarci con Cossutta e con D’Alema
a maggior ragione, anche
per la vicinanza politica ed ideale,
siamo disposti a colloquiare
con Parisi e con Rutelli”. Ma poi
contro il nuovo Ulivo Francesco
Cossiga ha lanciato il suo trifoglio
con tre rose: una rosa rossa,
Il Presidente del Consiglio On. Massimo D’Alema.
una rosa bianca e una rosa verde.
L’ex Capo dello Stato spiega
che quella rossa si riferisce alla
tradizione del movimento operaio,
la bianca evoca l’organizzazione
clandestina dei giovani
cattolici bavaresi contro il nazismo
e quella verde ricorda la
componente liberaldemocratica,
repubblicana ed anche ambientalista.
Cossiga afferma di “non
capire più il presidente del Consiglio”.
“Se crede - aggiunge - di
trattarci da subalterni si prepari a
rinunciare ai Quattro gatti. Procedano,
vadano avanti. Hanno la
forza numerica per riuscirci. A
meno che...”.
Cossiga ricorda il precedente
“imbarazzante anche per me,
della caduta del Governo Prodi
per un voto, D’Alema fa bene a
temere...”. Secondo l’ex Capo
dello Stato, D’Alema ora deve
procedere sulla strada intrapresa
“questo governo oppure le dimissioni
e l’apertura di una crisi”.
“Basta con questa melina” afferma
che Cossiga che quindi aggiunge:
“Il presidente del Consiglio
dei ministri è pregato caldamente
di attenersi alla Costituzione.
Secondo essa, l’incarico
per la formazione del nuovo Governo,
non viene conferito né
dall’assemblea dell’Ulivo, né dalla
riunione dei Segretari di partito
o di quella dei Presidenti di gruppo
della ex-maggioranza. La fiducia
al Governo è accordata dal
parlamento dopo che il nuovo
governo è stato costituito. Non
esiste la fiducia preventiva”.
Ad annunciare la nuova sortita
dell’ex Picconatore erano stati
i senatori cossighiani che il 27 ottobre
sono usciti dal gruppo diniano
di Rinnovamento Italiano
dopo che questo si è avvicinato
all’Ulivo 2. Tra di essi anche i ministri
Gian Guido Folloni, Carlo
Scognamiglio Pasini e il Sottosegretario
agli Esteri, Valentino
Martelli. Ora i fedelissimi di Cossiga
formeranno un gruppo autonomo,
come già annunciato, con
i socialisti democratici e i repubblicani.
U.S.

2 NOVEMBRE 1999 UNIVERSO SICILIA
QUAL’È IL
PAESE IDEALE
DEL NUOVO
MILLENNIO?
Esiste sul pianeta un Paese ideale del 2000? Dicendo
ideale intendiamo un Paese in cui sia garantita ogni forma
di libertà, in cui ogni cittadino (sottolineiamo ogni) abbia
l’opportunità di vivere con degli standard accettabili e di
migliorare la propria condizione. La risposta, ovviamente,
è no: spieghiamo perché.
Il primo candidato a Paese ideale che ci viene in mente
sono gli Stati Uniti d’America. Gli Usa sono stati, specialmente
nella seconda metà del ‘900 il “faro” di tutto il
mondo occidentale e possono vantarsi di entrare nel nuovo
millennio come la nazione più ricca del globo. Moltissime
le opportunità che vengono offerte a chi è capace
(anche se il cosiddetto “sogno americano” è stato alquanto
ridimensionato). Nonostante tutto, 43 milioni di persone
(circa un quinto dei cittadini) non è coperto da assicurazione
sanitaria, che negli Usa è solo ed esclusivamente
privata: se non hai i soldi, non vieni curato. Senza parlare
dell’assenza pressoché totale di sicurezza sociale. Ecco
che la libertà viene gravemente menomata.
Spostiamoci in Europa: la grave piaga, qui, è la disoccupazione,
che influisce in modo pesante sulla libertà delle
persone. In Italia, o in Francia, o in Germania, il sistema
sanitario vale per tutti i cittadini, ma il problema è il
lavoro. Niente da fare, neanche qui.
Andiamo ancora verso Est: arriviamo in Estremo
Oriente. Il tasso di sviluppo che i Paesi di quest’area hanno
mantenuto dal dopoguerra fino ad un paio d’anni fa
poteva far pensare che il futuro fosse di casa in Giappone
e Corea. Poi, è arrivata la tremenda crisi economica. Crisi
che è stata tamponata tempestivamente, ma che
rischiava di avere effetti devastanti soprattutto sulle classi
meno abbienti. Se dovesse ripetersi una situazione del
genere, le conseguenze per i più poveri potrebbero essere
gravissime.
Qualcuno ha pensato all’India, come esempio di Paese
ideale. Là la democrazia è una delle più funzionanti del
mondo, ed altrettanto si può dire del sistema di educazione
superiore. La grave mancanza della nazione indiana
riguarda però l’istruzione di base: molti bambini non hanno
la possibilità di affrontare gli studi elementari in maniera
soddisfacente. E questo, in un Paese veramente
democratico, non dovrebbe essere.
Quali sono dunque le caratteristiche che “Utopia”, il
nostro Eldorado dovrebbe possedere? Un mix dei pregi
sopraelencati. Un Paese veramente ideale deve avere
una democrazia reale a tutti i livelli, un’economia di mercato
funzionante, un sistema efficiente di sicurezza sociale,
una copertura sanitaria pubblica e un sistema che possa
risolvere i problemi legati al mondo del lavoro. Ma un
Paese ideale deve anche fornire opportunità di crescita
ad ogni singolo cittadino. Opportunità legate, ovviamente,
anche all’istruzione, specialmente quella di base: sconfiggere
in maniera definitiva l’analfabetismo. Non saper leggere
e scrivere costituisce infatti la limitazione più significativa
alla democrazia nel mondo.
Cosa scaturisce da questa analisi? Un semplice risultato:
la povertà (e di conseguenza la ricchezza) di un
Paese non può essere misurata esclusivamente in termini
di denaro. Una considerazione che i governanti dovrebbero
tener presente, nel preparare un mondo migliore alla
gente del 2000.
Amedeo Floriano
Uffici zonali sono aperti a:
— Maniace
— Bronte
— Grammichele
— Raddusa
— Castel di Iudica
— San Cono
Tutte le sedi di cui sopra sono ubicate presso
le sedi comunali dell’A.I.C.
È “Fuori dal mondo” di Giuseppe Piccioni il film
italiano candidato all’Oscar 1999 per il miglior film
di lingua non inglese. È quanto hanno deciso i giurati
del David di Donatello, un organismo equivalente
all’Academy Awards, cui spetta definire negli
Stati Uniti i film ammessi in concorso per l’aggiudicazione
della celebre statuetta. Il film scelto per
rappresentare l’Italia, con Margherita Buy nel ruolo
di protagonista, racconta la storia di una suora che,
per una serie di circostanze, si trova di fronte a scelte
in netta contrapposizione con la propria dimensione
religiosa.
“Non ho lo smoking né i biglietti da visita”.
Scherza GiuseppePiccioni
alla notizia
che il suo
“Fuori dal
mondo” ha
Associazione Regionale Sicilgrano - Catania
95124 - CATANIA
Piazza S. Maria di Gesù n. 3
Ciampi:
“Internet e
TV possono
dare stimoli
sbagliati
ai ragazzi”
Attenzione a quello che passa in televisione,
controlliamo cosa arriva nelle
nostre case attraverso il computer e
Internet: Carlo Azeglio Ciampi, partecipando
oggi pomeriggio alla cerimonia
per la riapertura delle sale italiane del
Louvre, ha messo in guardia contro gli
stimoli negativi che possono arrivare ai
ragazzi attraverso le nuove fonti di informazione
dell’era telematica. “I media
televisivi, le tecnologie satellitari e via
cavo, Internet hanno allargato a dismisura
la possibilità di accesso alle informazioni
più disparate”, ha detto il capo dello
Stato, “ma hanno aperto altresì varchi
non vigilati a messaggi negativi che mettono
a rischio il percorso formativo dei
giovani. È questo un problema del quale
dobbiamo essere consapevoli”.La nuova
era della globalizzazione, infatti, “dischiude
straordinarie opportunità nella circolazione
delle idee, e questo può rafforzare
la cultura europea attraverso gli strumenti
innovativi della società dell’informazione”.
Esiste però il rovescio della medaglia:
“La globalizzazione presenta anche
il rischio dell’offuscamento del sapere, di
una strumentalizzazione puramente
commerciale della cultura, di emarginazione
dei tratti salienti delle nostre tradizioni”.
S.E.
Leggete e sostenete
UNIVERSO
SICILIA
La voce
della Vostra
terra
Per una puntuale assistenza tecnica in grado di garantire uno sviluppo adeguato alle
nuove tecniche di produzione rivolgetevi all Associazione Regionale Sicilgrano.
Muore un diciottenne,
vittima dell’Ecstasy:
“La migliore arma
è la prevenzione”
Dopo l’ennesima morte di un
ragazzo di 18 anni all’uscita da
una discoteca del Bresciano, in
Italia si riapre intenso il dibattito
su come affrontare il problema
dell’uso di droghe tra i giovani. In
questi giorni tv, quotidiani e radio
hanno dedicato ore di trasmissione
all’uso, nuovo e vecchio, di
sostanze stupefacenti tra i giovani
e i giovanissimi. La droga del
momento, quella che in Italia ha
fatto l’ultima vittima, è l’ecstasy,
sostanza sintetica dal basso costo
che è in voga tra i giovani frequentatori
delle discoteche.
L’arma decisiva, di fronte al
dilagare del consumo di droghe
sintetiche, “è quella della prevenzione.
Una prevenzione che
deve essere diffusa ed efficace,
fatta di informazione e sollecitazione
ad evitare i rischi”. Gloria
Buffo, responsabile della Sanità
dei Democratici di Sinistra,
affronta così il problema delle
nuove droghe. Secondo la Buffo
“è ovvio che il traffico va punito.
Ma non bisogna illudersi che
questa scelta sia sufficiente.
Così come non ci si può illudere
che la proibizione o la punizione
dei consumatori serva. Quando
un consumo come questo coinvolge
decine di migliaia di
ragazzi, fa parte di un costume
giovanile diffuso, è ai diretti interessati
che bisogna rivolgersi, in
modo convincente. Per farlo
occorrono risorse, competenze,
cultura, linguaggi adatti. Se si
sbaglia messaggio, magari pensando
alla propaganda politica
di parte anziché alla soluzione
del problema - conclude - si
commette un errore imperdonabile”.
Per ora noi speriamo che
l’informazione, se pur con tutti i
limiti, possa contribuire a fare
chiarezza sulla pericolosità di
certe sostanze, spacciate dai
delinquenti, come innocue e non
pericolose.
“Aiutateci ad individuare i
responsabili di queste gravissime
azioni che insidiano il valore
della vita umana e la vita umana
stessa” è l’appello del procura-
vinto la selezione
del candidato
italiano
all’Oscar ‘99
per il miglior
film in lingua
non inglese. Il
regista è stato
raggiunto telefonicamente
a Cagli dove si
trova per uno
stage di sceneggiatura.
“Non sono in
grado di dire
quanto sono
felice - ha affermato
- Certo
la cosa più
piacevole di
un film è che
occasioni come
queste ne
tore capo della Repubblica di
Brescia, Giancarlo Tarquini. E
nella campagna di prevenzione
è intervenuto anche il cantante
Claudio Baglioni: “Forse si sbaglia
a dire che i ragazzi che si
sottopongono a questo tipo di
massacro debbano riempire un
vuoto: secondo me hanno troppo
pieno intorno, non hanno il
vuoto sufficiente per potersi
muovere”. “Io cercherei, per
quello che posso - ha spiegato
Baglioni -, di offrire storie quanto
più possibile interessanti, fantastiche.
Sicuramente con la
musica non si cambia il mondo,
ma si riesce a occupare un
secondo di più i pensieri degli
altri”. Il cantante si è soffermato
sul fenomeno in generale delle
“pasticche”: “Forse ci siamo
riempiti anche di parole inutili
come “tolleranza” che è una
parola ipocrita: noi dobbiamo
rispettarci l’uno con l’altro, ma
non dobbiamo essere tolleranti
a tutti i costi”.
A.C.
“Fuori dal mondo”
di Giuseppe Piccioni
è il film italiano
candidato all’Oscar 1999
allungano l’esistenza. Sembrava che il mio film dovesse
durare poche settimane e invece...”
“Ho pensato spesso - ha continuato Piccioni -
alla sorte dei film italiani. Mi piacerebbe fossero più
discussi e che se ne parlasse più frequentemente
sui giornali anche quando non concorrono per l’Oscar”.
Piccioni ha poi voluto ringraziare tutti coloro che
hanno partecipato alla realizzazione della pellicola,
in particolare i due protagonisti Margherita Buy e
Silvio Orlando. “Dopo Margherita e Silvio - ha detto
- telefonerò alla mamma”. “Ora sono in gioco - ha
concluso Piccioni - e giocherò”.
“Fuori dal mondo”, che ha incassato circa 2 miliardi
di lire, era stato premiato con 5 David di Donatello
(film, attrice, sceneggiatura, musica, produttore).
Sedici i film di nazionalità italiana che hanno
partecipato alla selezione ‘99 del candidato italiano
all’Oscar. Le nomination delle varie categorie tra
cui anche quella relativa al film di lingua non inglese,
saranno rese note il 15 febbraio del 2000. La cerimonia
di premiazione degli Oscar sarà celebrata
a Los Angeles il 26 marzo.
La candidatura all’Oscar del film di Piccioni è
stata accolta con entusiasmo dal ministro per i Beni
culturali, Giovanna Melandri. “Sono molto soddisfatta
che il David di Donatello abbia deciso di rappresentare
l’Italia con il film “Fuori dal mondo”. Un
film che ha già ottenuto un grande riconoscimento
a St.Vincent con la Grolla d’oro al produttore”.
L’ambito premio Oscar è motivo quindi di nuova
carica per il cinema italiano. “Il film ha avuto una accoglienza
positiva sul mercato americano - ha proseguito
la Melandri - dove all’International Film Festival
di Los Angeles ha vinto il primo premio come
miglior film”.
Non solo, ma “Fuori dal mondo” ha incontrato “il
favore per il gusto del pubblico nelle sale - ha concluso
la Melandri - un film di cui siamo orgogliosi
perchè è stato realizzato anche con il contributo
dello Stato”.
Carmelo Foti

UNIVERSO SICILIA NOVEMBRE 1999 3
Da San Pietroburgo a Roma:
I tesori dell’ermitage
in mostra al Quirinale
Una mostra da brivido,
evento degli eventi, una rassegna
di pittura colossale: scatenerà
passioni ed emozioni e, c’è
da giurarci, convincerà anche
chi non è e non si sente “pellegrino”
all’opportunità di un viaggio
a Roma nel 2000.
“I cento capolavori dell’Ermitage”,
è il titolo della mostra che
si aprirà fra due mesi a Roma; e
il titolo dice già tutto: assicurati
per 1.800 miliardi di lire cento
dipinti, capolavori dell’impressionismo
e delle avanguardie,
custoditi nel museo di Sanpietroburgo,
saranno a Roma dal
16 dicembre prossimo al 16 giugno
del 2000, inaugurando uno
spazio espositivo nuovo di zecca:
le scuderie del Quirinale
restaurate da Gae Aulenti. Venti
tele di Matisse (tra le quali “La
danza”, il grande girotondo di
figure rosse su uno sfondo verde-blu),
18 di Picasso (ci sarà
anche la famosa “bevitrice di
Assenzio”), 6 di Gauguin (quasi
tutte dello straordinario periodo
taithiano), 4 di Cezanne, 3 di
Monet. E poi Renoir, Sisley,
Degas, Pissarro, Utrillo. Tra i
grandissimi manca solo Van
Gogh, “intrasportabile” per i
responsabili dell’Ermitage.
Miracoli del collezionismo: i
capolavori che arriveranno a
Roma furono acquistati o commissionati,
negli anni a cavallo
fra il secolo scorso e quello
attuale, da due magnati dell’industria
tessile russa, Sergei
Schukin e Ivan Morozov: numerosissimi
tra Matisse, Monet,
Picasso, Gauguin e Cezanne.
Per la collaborazione tra
Mondadori e l’Agenzia Romana
per il Giubileo, le collezioni per
la prima volta lasceranno in
massa l’Ermitage. E proprio il
museo russo ha ospitato, nel
bellissimo teatro di stile neoclas-
Quanto costa un quadro autentico e quanto, invece, un “vero” falso
d’autore? Il quadro più pagato al mondo è certamente il ritratto del
dottor Gachet di Van Gogh, acquistato dal giapponese Saito per 150
miliardi alla casa d’arte Christie’s di New York. Il quadro è circondato
anche da un giallo: il magnate giapponese l’avrebbe distrutto prima
di morire per fare un dispetto al fisco.
Ma c’è chi giura che il dipinto esiste ancora. Ne è certo Giuseppe
Salsano, ideatore di Pitti Arte, l’associazione che riunisce i pittori
che realizzano i falsi d’autore.
Questa la storia: nel maggio del 1990 il “Ritratto” viene battuto
all’asta a New York, lo acquista per oltre 82 milioni di dollari - una
cifra mai pagata per un quadro - il “Creso giapponese” Ryoei Saito,
presidente di enormi cartiere, che dopo qualche anno si ritirò dall’attività
lasciando ad uno dei figli la responsabilità del suo impero. Il
figlio, secondo il racconto di Salsano, dilapidò l’immenso patrimonio
costruito dal padre che per questo lo bollò quale “figlio scellerato”.
Qualche tempo dopo cercando di scoraggiare i debitori Saito minacciò
di bruciare il quadro, cosa che avrebbe fatto realmente sei mesi
prima della sua morte.
sico, una affollata conferenza
stampa di presentazione a due
mesi esatti dall’evento. È stato
Leonardo Mondadori ad illustrare
“un sogno che sembrava
impossibile”, un evento “mai
realizzatosi fino a questo
momento”, preparatorio ad una
collaborazione fra Ermitage e
Mondadori per un “piano quinquennale
che porterà in Italia
inestimabili capolavori del
museo russo”, grazie alla fondazione
“Amici dell’Ermitage” che
sarà costituita a brevissimo termine.
Nemmeno una cifra indicativa,
invece, sul costo della
mostra e del prestito. Si può
immaginare solo che sarà proporzionale
ad un evento unico: 4
tonnellate di arte, in 35 casse,
arriveranno a bordo dei cargo
Alitalia. Il più prezioso carico di
cultura mai trasportato in volo.
Emanuele Pico
Il “Forum per la Laguna”, grazie
alla collaborazione del ministero
degli Esteri italiano, della struttura
consolare e degli Istituti italiani
di cultura negli Stati Uniti, aprirà
una propria sede negli Usa. L’annuncio
è stato dato a Venezia nel
corso di una conferenza stampa.
Il “Forum per la Laguna” ha
sottoscritto un importante accordo
con l’Università del Minnesota,
Dipartimento di architettura e
urbanistica, che prevede un programma
di attività di ricerca bilaterale
sulle tematiche delle aree
costiere e deltizie negli Stati
Uniti e nel Mediterraneo. Inoltre
è stato definito un programma di
lavoro comune, a Las Vegas,
con i proprietari dell’albergocentro
congressi “The Venetian”.
Il programma prevede tra
l’altro l’organizzazione di alcune
giornate annuali dedicate all’arte,
alla cultura, all’economia
veneziana, un programma
IL GIALLO DEL VAN GOGH BRUCIATO
Si susseguono, senza sosta,
e i decenni e inesorabilmente
travolgono e cancellano gran
parte del ricco patrimonio
costruito dall’uomo.
Molto muta, anzi addirittura
scompare qanto i padri (per non
dire “i nonni”) hanno costruito
con orgoglio, con sacrifico e con
civica responsabilità, al fine di
tramandare alle generazioni
future un aspetto e un ambiente
in progresso: però invano, poiché
eventi bellici, incoscienza
umana e apatia di quanti sono
stati al potere (disimpegnandosi
questi ultimi!) hanno distrutto
TUTTO, o quasi tutto del territorio
e dell’area urbana.
Se volessero ritornare in
Adrano alcuni emigrati concittadini
dei primi anni del nostro
secolo, carichi di nostalgici e
romantici ricordi di quelle vie, di
quelle piazze, di quei monumenti,
di tutto quell’ambiente dove
hanno trascorso la loro infanzia,
ne resterebbero amaramente
delusi.
Hanno lasciato Adernò,
costretti da mille disagi economici,
hanno fatto altrove una
nuova residenza dignitosa,
però, desiderano rivedere i luoghi
della loro infanzia, venendo
in Adrano, si troveranno “spae-
Da allora il quadro di Van Gogh non è stato più visto. Ma il giallo
viene ora svelato da Giuseppe Salsano il quale rivela che nel 1989,
nel corso di una mostra di opere riprodotte in Giappone, Saito acquistò
da lui il falso ritratto del dottor Gachet perché - ricorda - era infatuato
del quadro, gli ricordava la sofferenza e il tormento che lui stesso
aveva vissuto all’inizio della carriera. Un anno dopo ci fu l’occasione
per acquistare il quadro vero e Saito rivelò all’amico italiano
che se ci fosse stata battaglia durante l’asta sarebbe arrivato a
pagare il quadro anche 200 miliardi. Quando i rapporti con il figlio si
incrinarono irrimediabilmente “qualcuno” sostituì l’originale con la
copia e sarebbe stata proprio questa copia - pagata pochi milioni di
lire - a finire bruciata. Una questione d’onore per il magnate giapponese,
deluso e mortalmente offeso dal figlio debosciato. “Abbiamo
salvato una parte del patrimonio dell’umanità - spiega Salsano -
sono certo che nel giro di pochi anni il quadro sarà di nuovo visibile”.
Un “vero” falso di Van Gogh costa dai 2 milioni e 80 mila ai 3
milioni e 600 mila. Al secondo posto “Le muolin de la Galette” di
Renoir, acquistato sempre da Saito per 140 miliardi.
Tarcisio Nobili
Vecchia Adrano ... addio!
Quanta nostalgia per il tuo passato!
Vecchia foto del portale dei Cappuccini.
sati”, poiché manca molto di
quanto avevano lasciato.
Manca, per esempio, l’intero
prospetto (assieme al suo cortile
con le sue belle NICCHIE ICO-
NOGRAFICHE) della chiesa dei
FRATI CAPPUCCINI, di cui inol-
Cultura veneziana negli USA:
il “Forum per la laguna” avrà
una propria sede in America
tre è scomparso l’austero convento,
quest’ultimo ombreggiato
da un “boschetto”.
Non esistono più, sebbene
citate da non pochi documenti e
riscontrabili alcune in vecchie
foto-cartoline, le chiese della
Madonna delle Grazie, della
Madonna dello spasimo, di S.
Paolo, del SS. Agonizzante.
Non esistono più la monumentale
“fontana di Piazza Cillari”
e l’”Abbeveratoio dei Mille”.
Risultano, barbaramente
manomesse, quasi tutte, le
architetture ei pianterreni dei
palazzi di Via Garibaldi e di molti
altri del “Centro storico adornese”,
al fine di dar luogo agli
attuali negozi.
E, per finire, sta sparendo
persino il DIALETTO ADORNE-
SE, che sta diventando incomprensibile
ai nostri giovani, mentre
in altre regioni italiane (specialmente
in Sardegna) si studia
e si cura diligentemente “LA
PARLATA LOCALE”!
Saro Franco
d’informazione su Venezia e sul
corretto approccio alla città rivolto
agli ospiti dell’albergo e delle
numerose sale convegni presenti
ed un meeting internazionale
per fare il punto annualmente
sulle problematiche che
riguardano le aree costiere e le
zone umide in ambienti urbani.
A Boston e a New York, grazie
all’aiuto delle autorità consolari
e all’Istituto italiano di cultura,
interessati in tal senso dal
ministero degli Esteri, il “Forum
per la Laguna” sta predisponendo
un piano di cooperazione
concreta con le Università del
Il Simeto tutto d’un fiato. Questo
è “Il Simeto e la sua Oasi”
(Alethèia, 9.900 lire, 64 pagine), la
guida naturalistica curata dal giornalista
Pietro Nicosia, che ne ha
realizzato il testo e gran parte delle
foto, in collaborazione con la
LIPU (Lega Italiana Protezione
Uccelli) di Catania, erogatrice per
conto della Provincia Regionale,
del servizio visitte guidate nella
Riserva Naturale Orientata Oasi
del Simeto.
Il libro, in formato tascabile e
per questo particolarmente utile
nelle escursioni, è diviso in tre
sezioni: il Fiume, l’Oasi, il Folklore.
Testo scorrevole e foto d’autore,
che marcano gli accesi contrasti
fra i vari elementi della natura che
“vivono” e cavallo fra il vulcano ed
il fiume, la guida (nella prima parte)
fornisce notizie sulla nascita
del fiume, che avviene fra Maniace
e Bronte dall’incontro di tre torrenti
(il Cutò, il Martello ed il Saracena);
sulla sua evoluzione; sulla
flora e sulla fauna. Quindi entra a
raccontare le storie dei popoli
alternatisi lungo le floride sponde,
passando a descrivere le città che
oggi si affacciano sul fiume: da
Maniace a Catania, passando per
Bronte, Adrano, Biancavilla, Santa
Maria di Licodia, Paternò, Motta
Sant’Anastasia. La prima sezione
Massachussets e della Columbia
e con il supporto della rete
degli Istituti italiani di cultura; a
partire dall’anno 2000 verranno
dedicati alla città di Venezia
alcuni eventi culturali e artistici
di rilievo. Infine con la Commissione
per lo sviluppo sostenibile
delle Nazioni unite il “Forum per
la Laguna” ha definito un accordo
per l’implementazione concreta
delle decisioni della Commissione,
già sottoscritte dai
vari Stati, tra cui l’Italia, in merito
a possibili soluzioni per uno sviluppo
sostenibile del turismo.
Alfio Toccolo
si chiude con 2 itinerari. Il primo,
lungo il corso del fiume, suggerisce
le cose da vedere nei pressi
del Simeto ed in particolare: le
Gole del Mendolito, il Ponte
acquedotto Biscari, l’Eurosolare, i
resti archeologici di Pietralunga (il
Ponte Romano, le rovine di Monte
Castellaccio e di Poggio Cocola),
le Salinelle del Fiume, Ponte Barca
di Paternò.
Il secondo itinerario racconta il
Simeto attraverso i baluardi eretti
a difesa della sua Valle: dal
Castello di Nelson ai 3 castelli di
Motta Sant’Anastasia, Adrano e
Paternò, edificati dal Conte Ruggero
come dongioni francesi,
parallelepipedi senza torrioni, che
ricoprivano funzioni difensive nella
Francia settentrionale.
A questo punto la guida entra
nell’Oasi del Simeto insieme ai
volontari Lipu, per raccontare l’ultimo
tratto del Fiume, elevato a
Riserva. Descrizione per i vari
ambienti umidi, per la flora, per la
fauna e per l’itinerario classico.
L’ultima parte, il folklore, suggerisce
ai turisti i percorsi gastronomici
basati sul dualismo mare-monti
e le manifestazioni più imporanti,
nel corso dell’anno catanese, che
non possono mancare sull’agenda
del viaggiatore.
Fabrizio Di Maria

4 NOVEMBRE 1999 UNIVERSO SICILIA
Dopo le folgoranti esplosioni
dei primi sentimenti, la novità
dell’impatto, la sorpresa di trovarsi
in un mondo nuovo, imprevisto,
diverso da qualsiasi immaginazione
catapultati a quelli che
posso sembrare i confini del
mondo, le sorprese quotidiane,
le scoperte di ogni momento, di
spontanei paragoni col mondo, il
nostro, che ci eravamo lasciati
alle spalle, ora viene, il momento
della riflessione, della calma, del
meditato giudizio, dell’imparare
la grande lezione che abbiamo
Non potevano mancare
le fotografie, fissare il ricordo
di una grande e pacifica
avventura, conservare l’immagine
viva, un estratto,
una sintesi delle mille cose
che abbiamo visto, un concentrato
delle meraviglie di
un mondo lontanissimo
oltre ottomila chilometri da
noi, una fetta della sfera terrestre
che rappresenta il
secondo stato per superficie
di tutti quelli che popolano
la terra.
Spazi inimmaginabili,
distanze incalcolabili città
che sono come regioni e in
cui abbiamo potuto scoprire
aspetti singolari, occasioni
di apprendere e di riflettere.
Un viaggio gratificante e
altamente istruttivo, anche
divertente così come possiamo
apparire in queste
foto sullo sfondo di paesaggi
urbani e naturali che hanno
insieme il fascino dell’esotico
e del consueto. I
grappoli dei grattacieli,
colonne puntate contro l’az-
appreso. Quando si dice un
mondo civile, espressioni, banale
e consueto, che significa quello
che abbiamo visto: ordine, pulizia,
silenzio, discrezione, la
sensazione che tutto funzioni a
meraviglia e che sia perfettamente
naturale.
Il traffico, per esempio: intensissimo,
imponente nelle strade
larghissime a quattro, cinque ed
anche sei corsie per ogni senso
di marcia eppure scorrevole, ordinato,
non regolato da altro che
dai numerosissimi semafori il cui
Il corso d’acqua dopo le Cascate del Niagara.
CANADA
MON AMOUR
rispetto ci è parso assoluto.
Altro esempio: i mezzi pubblici,
le corse in perfetto orario e
la sintonia tra i vari meccanismi,
l’integrazione perfetta tra treni,
tramvai elettrici, pullman e
metropolitana. Pulizia, non una
carta nelle strade, una cicca di
sigaretta, i prati curatissimi,
verde che sembrava rinnovato e
controllato di ora in ora. C’è a
Toronto dove siamo stati un
giornale in lingua italiana, IL
CORRIERE CANADESE: notizie
essenziali, semplici,
asciutte, quasi assente la cronaca
nera perché ci dicono che
qui il crimine è molto raro, non
ha le dimensioni sconvolgenti
dell’Europa e dei vicini Stati
Uniti, fa notizia perché è eccezione.
Dominante una sensazione
ALBUM FOTOGRAFICO
di ordine, di funzionalità, di assenza
di quelli che sono gli orrori
della città cosiddetta civile: rumori,
smog, caos nel traffico, assenza
di parcheggi o occupazione
permanente di quelli che vi
sono. Si capisce che i paragoni
oltre che odiosi sono impossibili
in situazioni molto diverse, con
un luogo dagli spazi infiniti, dove
le case, le villette, le piccole costruzioni
a un piano massimo
due si perdono e sono sommerse
in una massa imponente di
verde, di piante, di giardini, di boschi
, ma certi motivi di riflessione
ne abbiamo avuti e ne conserveremo
parecchi. È possibile
uscire dall’angoscia della società
meccanizzata usando quegli
ammortizzatori che significano
la volontà di ordine, di disciplina,
il rispetto della legge.
DELLA VISITA IN CANADA
La delegazione dell’INPAL e alcuni componenti della Redazione di Universo Sicilia.
La signora Marino con il marito Preside Sangiorgio.
zurro della sfera celeste,
cinquanta, sessanta, settanta
piani e in basso noi
piccoli piccoli con la testa
all’ingiù per ammirare quello
che da noi non abbiamo
visto e forse non vedremo la
città verticale nel centro
cosiddetto storico è quella
orizzontale di tutto il resto,
persa in un infinito cielo di
verde di piante, di fiori.
Vedere in queste foto il
lago Ontario con le sue isole,
le mitiche cascate del
Niagara, il nostro brutto
compatto e unito con nel
volto la gioia e il gusto della
scoperta.
C’è le teniamo care e
vogliamo offrirle ai nostri lettori
come un piccolo campione,
esemplari sparsi di
una serie grandissima di
immagini che abbiamo
stampate negli occhi e fissate
nel cuore.
P. Sangiorgio
Vincenzo Castiglione durante l'intervento al Columbus Centre.
Il Canada c’è lo porteremo
nel cuore per un pezzo sarà un ricordo
grande e forte, una memoria
che conserveremo tra le cose
care ed inevitabile sarà il termine
di riferimento.
Certo l’umanità, in fondo è
sempre uguale nei suoi aspetti
fondamentali, nei sentimenti,
nell’amore e nell’odio, nel timore
e nella speranza sotto tutti i climi
perché comune è il destino della
vita e della morte, del gioire e del
soffrire, ma ognuna ha una sua
Italiani, popolo
di abitudinari
Altro che vita spericolata,
tutta sorprese e novità. Gli italiani
sono un popolo di abitudinari,
che ama la routine a tal punto da
non voler cambiare, neanche
sotto tortura, i propri ripetitivi, e
quindi rassicuranti, gesti quotidiani.
È quanto emerge da un’indagine
della rivista “Riza psicosomatica”
condotta su un campione
di 918 italiani di età compresa
tra i 19 e i 65 anni.
Nella classifica delle abitudini,
al primo posto l’alimentazione.
La mattina è d’obbligo cappuccino
e brioche, irrinunciabile
per il 46% degli intervistati.
Ovviamente sempre nello stesso
bar. Ma anche rispetto al
ristorante l’italiano è fedele: il
facies speciale e questo del Canada
è un bel volto un esempio
da imitare di comunità perfettamente
integrata in una pacifica
convivenza, in un vivere associato
fatto di rispetto delle leggi e
che riflette il meglio del mondo
progredito a cui tutti aspiriamo, di
quell’umanità che s’affaccia al
tanto decantato terzo millennio0
in un coagulo di sentimenti fatti di
sogni, di speranze, ed anche di
preoccupazioni e paure.
Maria Grazia Marino
73% va solo nello stesso locale
e i piatti preferiti sono quasi
sempre i soliti. Il divertimento?
Per il 41% è possibile solo e
sempre una volta alla settimana,
normalmente il sabato e normalmente
con gli stessi amici.
Uguale la scelta per il 33% degli
intervistati: il cinema.
Anche nella vita di coppia l’italiano
ama la routine. In particolare
nel sesso, per il 72%
degli intervistati “è di rigore”
compiere gli stessi gesti tra le
lenzuola, prediligendo solo un’unica
posizione. Ma quali le cause
di questa routine? Al primo
posto il bisogno di sicurezza e la
paura del rischio.
A.R.

UNIVERSO SICILIA NOVEMBRE 1999 5
IL PRESIDENTE DELLE ACLI RICEVUTO
DA CIAMPI: “RICONCILIARSI CON LA
STORIA PER PREPARARE IL FUTURO”
“All’inizio del nuovo millennio, Le chiediamo,
Signor Presidente, di aiutare la
nostra Nazione a riconciliarsi con la propria
storia passata e recente, per poter guardare
con spirito di unità al futuro”. È questo l’appello
rivolto al Presidente della Repubblica,
Carlo Azeglio Ciampi, da Luigi Bobba, Presidente
nazionale delle Acli, ricevuto il 2
novembre in udienza con la Direzione nazionale
del movimento aclista dal Capo dello
Stato al Quirinale.
Bobba ha ricordato che le Associazioni
Cristiane Lavoratori Italiani - 800 mila soci
presenti in 5.000 circoli in Italia e nei Paesi
di emigrazione - da oltre 50 anni sono impegnate
per la tutela e la promozione del lavoro,
lo sviluppo sociale, democratico e civile
della Nazione. Operano da sempre con le
loro attività di servizio per la difesa dei diritti
dei cittadini, in particolare dei più deboli e
per la formazione professionale dei giovani
Presentato
il Sanremo
del 2000,
musica sempre
protagonista
“Sarà trasmesso dalla Rai,
sarà aggiunto un commento dello
spazio musicale, sarà confermata
la linea editoriale degli
anni passati, il regolamento sarà
realizzato ascoltando tutte le
voci, in un clima di serenità”.
Sono le quattro novità annunciate
per la 50esima edizione del
Festival di Sanremo da Agostino
Saccà, direttore di Raiuno. “Più
campioni e più giovani, per una
musica fortemente protagonista”
ha richiesto ed ottenuto il
Comune di Sanremo, il cui portavoce
è stato Antonio Bissolotti,
assessore al Turismo.
Nessuna nuova, invece, per
quanto riguarda il presentatore,
Fabio Fazio, che spera di “bissare”
il grande successo dell’anno
scorso. Resta pure, per il
secondo anno, il maestro Luis
Bacalov che, insieme a Sergio
Bardotti, Enrico Silvestrin, Mauro
Pagani e Sandra Bemporad,
costituiranno la direzione artistica
del Festival. Bemporad, oltre
che membro della giuria, in qualità
di capoprogetto, ha rivelato
alcuni nomi dei grandi ospiti presenti
fuori ed in concorso, tutti
personaggi di grande spicco:
dallo statunitense Ray Charles,
ai nostrani Al Bano, Ivana Spagna
e Massimo Ranieri.
Gli appuntamenti televisivi
sono stati resi noti da Mario Maffucci,
vicedirettore di Raiuno:
non più “Sanremogiovani” ma
“Sanremo si nasce”, prima serata
dedicata ai 50 anni del Festival
con grandi protagonisti storici
italiani e stranieri, che riproporranno
i loro successi; l’appuntamento
è per il 17 novembre
prossimo in diretta dal Teatro
Ariston di Sanremo e sarà
presentata da Carlo Conti.
La sezione “giovani”, invece,
sarà assimilata nelle cinque
che sono fuori dal mercato del lavoro. Il Presidente
delle Acli ha quindi richiamato l’attenzione
del Capo dello Stato sulla vitalità
che si manifesta in tante realtà associative e
di volontariato che promuovono nelle comunità
locali del nostro Paese solidarietà, cittadinanza,
socialità e rappresentano una
grande speranza per il Paese. Sono energie
creative della società civile che non sempre
trovano adeguato riconoscimento, ascolto e
valorizzazione da parte delle istituzioni,
anche se rappresentano una risorsa essenziale
per quella riforma della politica che è
rimasta in gran parte un’attesa delusa.
Alle Acli - ha proseguito Bobba - stanno
particolarmente a cuore due questioni. La
prima, la più importante, è la mancanza di
lavoro. Occorrono soluzioni efficaci per assicurare
a tutti, e in particolare ai giovani, la
possibilità di una vita dignitosa, di una formazione
qualificata e di una realizzazione
serate del Festival dal 22 al 26
febbraio 2000, in diretta dal Teatro
Ariston. Due le categorie in
gara, quindi, 16 campioni e 18
giovani (quattro in più dell’anno
scorso), tre dei quali saranno
scelti tra i finalisti dell’accademia
della canzone di Sanremo.
Sono previsti inoltre “Sanremonotte”
e “Perché Sanremo è
Sanremo”, appuntamenti composti
da quattro trasmissioni
(22-26 febbraio in diretta dal
Teatrino Casinò) con collegamenti
esterni nella città e nei
suoi luoghi di ritrovo e la consueta
striscia sul “dopofestival”
registrata con immagini inedite
delle prove e del backstage.
Altro appuntamento sarà “Sanremo
estate” che da 2 passerà a
3 serate in diretta (6, 7 e 8 giugno
2000) da Pian di nave (frazione
di Sanremo) con le musiche
e i balli delle ultime estati,
presentato da Carlo Conti (una
sorta di concorrente del “Festivalbar”,
dunque). Bissolotti ha
fatto presente che quest’anno
scadrà la convenzione con la
Rai sul Festival, ma che il
Comune continuerà a considerarlo
partner privilegato; la trattativa
per il 51° festival è,
comunque, ancora in corso.
Anche quest’anno tutti gli
artisti saranno votati da una giuria
demoscopica (il pubblico da
casa) e da una giuria composta
da 10 esperti del settore della
musica e dello spettacolo, italiani
e non.
I cantanti che accederanno
alla sezione “giovani”, selezionati
attraverso un “insindacabile
giudizio della direzione artistica”
- come si può leggere negli articoli
5 e 6 del regolamento -
dovranno essere cittadini italiani
e di età inferiore ai 35 anni.
U.S.
personale. Le Acli, come movimento di economia
civile, sono impegnate per creare
nuovo lavoro pur nei tempi difficili, spesso
conflittuali, della globalizzazione. La seconda
sfida che impegna le Acli è la crescente
presenza di immigrati sul territorio nazionale.
Esige una politica di accoglienza e di
integrazione, nel pieno rispetto della legalità
e in un quadro di sicurezza sociale, che sia
coerente con i principi di civiltà e con i valori
della tradizione cristiana propri del popolo
italiano. Dopo la difficile sfida dell’euro, l’Italia
deve ora moltiplicare le energie e stringere
un “Patto per il futuro” che abbia al centro
la questione del lavoro, dell’ambiente, della
scuola e della formazione professionale,
delle politiche sociali e familiari”. I lavoratori
cristiani delle Acli si accingono a celebrare il
loro XXI Congresso nella primavera del
2000.
Alessandro Sola
BINGO IN ITALIA?
DA INDAGINE
EURISPES,
SUCCESSO
ASSICURATO
ROMA - Entro fine anno ci
sarà anche il Bingo accanto a
Totogol, Gratta e Vinci, SuperEnalotto
e Totocalcio a far lievitare i
sogni di ricchezza degli italiani. Il
Bingo, gioco inglese di nascita,
socializzante per antonomasia,
prediletto dalle donne e dalle
fasce più adulte (età media 50
anni) potrà essere elemento trainante
di due grandi piaghe dello
stato: il pareggio del bilancio e la
disoccupazione.
Lo accerta un’indagine dell’Eurispes
che riferisce le previsioni
del Ministero delle Finanze
secondo cui, una volta attivato il
gioco del Bingo, entrerà nelle casse
dello stato una somma pari al
20% delle concessioni ovvero circa
3 miliardi annui. Nel ‘97 gli italiani
hanno speso 21miliardi di lire
per i giochi: la fetta maggiore è
andata al gioco del lotto con 8.874
miliardi, più del doppio delle scommesse
ippiche (3.711 miliardi) e
circa quattro volte quanto speso
per Totocalcio, Tris e Lotterie
Istantanee. Nel ‘98 il Lotto È rimasto
in pole-position con 12.309
miliardi incassati mentre il giovanissimo
SuperEnalotto ha fatto
investire agli italiani 4.130 miliardi
di lire, preferito dai giocatori per le
grosse vincite ad esso collegate.
Inoltre, gli italiani hanno mostrato
sempre di prediligere i giochi
dipendenti dal caso, come appunto
sarà il nuovo Bingo. Le somme
spese per Totocalcio, Totogol,
Totosei e Lotterie Istantanee oscillano
fra i 1.399 e i 1.820 miliardi,
cifre non basse ma niente a che
vedere con SuperEnalotto e Lotto.
La spesa complessiva nel
‘98 per tutti i giochi è stata di
23.117 miliardi di lire, circa 1.500
miliardi in più dell’anno precedente.
Le lotterie istantanee, introdotte
nel ‘94 hanno fatto vendere
nel primo anno 1 miliardo e
mezzo di biglietti per una spesa
totale di circa 2.818 miliardi di lire.
Brusco rallentamento nel ‘97
con l’introduzione del SuperEnalotto
che ha tolto a tutti i giochi
gran parte degli scommettitori. Il
Bingo, lotteria giocata in grandi
sale avvalendosi di 90 numeri
(dall’1 al 90) è simile alla tombola
natalizia e si gioca utilizzando
cartelle o biglietti composti da 15
numeri. L’obiettivo è cancellare
per primi i numeri, man mano
che vengono chiamati. Il Bingo si
realizza quando tutti e quindici i
numeri scompaiono dalla cartella.
Le prime sale da Bingo saranno
aperte entro la fine dell’anno:
inizialmente solo nei maggiori
centri cittadini. Secondo i parametri,
in Italia, con quasi 60 milioni
di abitanti si posso aprire fino a
mille sale, traguardo raggiungibile
nel giro di 4-5 anni circa. Ogni
sala richiederà un investimento
totale di circa 2 miliardi ed occuperà
mediamente 35-40 dipendenti.
Considerando anche gli
impiegati ai servizi, arriviamo a
un totale di 50 nuovi posti di lavoro
per ogni nuova sala aperta. La
decisione di aprire 1.000 sale da
Bingo richiederà dunque un investimento
totale di circa 2 mila
miliardi.
Il beneficio in termini occupazionali
consiste in 50.000 nuovi
posti di lavoro. Il costo delle cartelle
pare sarà fissato intorno alle
2.000 lire: il 20% andrà ai gestori, il
20% allo Stato, 60% come massa
premi. Quanto alla stima delle
possibili sale da Bingo in Italia c’è
da ipotizzare un numero vicino
alle 730 unità, pari a quello inglese
visto che le due nazioni hanno un
numero di abitanti similare.
A. Santoianni
POLO: FAZIO
ALTERNATIVA
A BERLUSCONI?
L’IDEA NON PIACE
A FORZA ITALIA
“Se D’Alema restasse il candidato
del centrosinistra, sarebbe
naturale che Berlusconi fosse
quello del Polo. Ma se il centrosinistra
dovesse invece
accantonare D’Alema per un
candidato premier meno caratterizzato
politicamente, credo
che anche all’interno del Polo si
dovrebbe aprire una discussione
per fare altrettanto”. Sono le
parole di Gianfranco Fini, leader
di An, che si inserisce così nell’ultimo
dibattito sulla leadership
nel centro-destra.
E tra i “papabili” spunta il
nome del governatore di Bankitalia,
Antonio Fazio. “Stima” e
riconoscimenti per “gli attributi
che dimostra di avere”: Fazio
raccoglie un altissimo gradimento
in Forza Italia ma un rapido
sondaggio tra gli esponenti
“azzurri” più in vista circoscrive
a questi pur lusinghieri giudizi il
credito di un ipotetico impegno
politico da parte del Governatore
della Banca d’Italia. Insomma
l’ipotesi giornalistica che sia lui il
candidato premier del Polo nei
piani del Cavaliere si scontra,
per esempio, con Antonio Martino
che dice: “Mah, io so che
dopo le Europee Berlusconi mi
spiegò che, con tre milioni di
preferenze, non aveva intenzione
di non essere lui il candidato
premier del Polo...”.
“Non esiste alternativa a Silvio
Berlusconi premier e noi non
ne stiamo prendendo in considerazione”,
taglia corto Antonio
Tajani. Neanche l’eventuale
varo di una legge sul conflitto di
interessi cambierebbe le cose,
secondo l’eurodeputato di Forza
Italia: “A parte che si tratta di un
periodo ipotetico dell’irrealtà
totale, resta il fatto che il candidato
premier è Berlusconi, che
le elezioni è la maggioranza a
non volerle, che noi non chiediamo
di meglio che andare a votare
e che - conclude - queste
cose le ha dette lo stesso Berlusconi
a Strasburgo”.
Per la verità don Gianni
Baget Bozzo non sarebbe così
tranchant nell’escludere l’eventuale
“ingaggio” di Fazio, richiamandosi
ad altre parole del leader
di FI: “Berlusconi stesso ha
detto di pensare per sé al ruolo
di regista, no? E allora io non ci
vedrei nulla di male in una presidenza
del Consiglio Fazio, dopo
una schiacciante vittoria del
Polo alle elezioni politiche, perché
l’epoca dei governi tecnici è
finita e quindi i comunisti non
possono pensare di usare Fazio
in quel modo. Invece noi non
possiamo non riconoscere al
Governatore la fermezza e gli
attributi che ci vogliono per dire
come stanno le cose: i comunisti
non sanno governare”.
L’On. Silvio Berlusconi.
In effetti lo stesso responsabile
della Formazione azzurra
invita a ricordare che “i processi
vanno discussi quando accadono
ed è piuttosto curioso volerli
anticipare e piegare alle proprie
previsioni”.
Uno spiraglio alla flessibilità
lo schiude Mario Valducci,
responsabile degli Enti locali:
“Diciamo che molto dipende dalle
scelte del centrosinistra. Se
loro puntassero su un personaggio
diverso da D’Alema allora
anche noi potremmo fare una
scelta calibrata, diciamo così,
sulla società civile. Se il candidato
sarà D’Alema allora non si
può pensare a un nome diverso
da Berlusconi”. Valducci si dice
convinto che “come si è trovata
una soluzione di alto livello a
Milano, possiamo fare lo stesso
su scala più vasta, per il governo
del Paese. Però - osserva -
direi proprio che siccome è difficile
che sia abbandonato D’Alema,
la nostra scelta è già fatta.
Diciamo che, a differenza del
centrosinistra, il Polo è tanto
compatto da potersi anche permettere
strade alternative”.
Scorciatoie zero invece per
Martino: “Diciamoci la verità, le
elezioni non ce le daranno e
allora è inutile agitarsi su quel
fronte, anche se è chiaro che
siamo pronti. Quanto a Fazio,
quello che è sballato è pensare
che sia Berlusconi a non voler
andare a palazzo Chigi. Di stima
per Fazio - spiega l’ex ministro
degli Esteri - ne abbiamo tantissima,
per lui e per il suo coraggio
di parlare chiaro, ma immaginarlo
alle prese con un suo
ipotetico partito mi riesce proprio
difficile... Forse - dice con
una battuta - se lo incoronassero,
ma credo proprio si tratti solo
di qualcuno che si diverte a
immaginare scenari stravaganti”.
A.R.
Il modo giusto per sostenere
UNIVERSO SICILIA
Abbonarsi!

6 NOVEMBRE 1999 UNIVERSO SICILIA
Cossiga, l’ex picconatore
torna alla ribalta
Ha attraversato la politica del
secondo dopoguerra italiano, passando
indenne attraverso gli anni
di piombo, la vicenda Gladio, un
soggiorno al Quirinale da “Picconatore”
e la caduta della Dc e del
“regime” di Tangentopoli. E Francesco
Cossiga è oggi ancora in
piena forma. Ha definito una sua
“creatura” il governo D’Alema, nato
dopo il tracollo di quello Prodi; è
saldamente in sella al governo,
dove ha “piazzato” tre dei suoi
ministri. Ed oggi, mentre la maggioranza
pensa ad un “rilancio”,
mentre si parla di “Ulivo-2”, e
soprattutto di rimpasto, lui lancia
messaggi chiari a D’Alema: non
tutti gli uomini dell’Asinello sono
candidabili a “new entry” nella
squadra dei ministri . Non va
meglio al leader del Polo; dopo l’esplodere
del caso Mitrokhin Sivlio
Berlusconi aveva colto la palla al
balzo per chiedere nuovamente, a
gran voce, l’istituzione di una commissione
d’inchiesta; ma poi,
quando anche D’Alema si è detto
d’accordo proponendo di mettere
Cossiga a capo di questa commissione,
Berlusconi ha fatto frettolosamente
retromarcia.
Come Segni e Berlinguer,
anche Cossiga è un “sardo doc”. E’
nato, infatti, a Sassari il 26 luglio
1928. Laureatosi in giurisprudenza,
divenne professore incaricato
di Diritto costituzionale presso l’Università
di Sassari. In gioventù ha
partecipato all’attività dell’Azione
Cattolica e della Fuci, si è iscritto
nel 1945 alla Democrazia cristiana
e ne è divenuto segretario provinciale
dal 1956 al 1958 e Capogruppo
consiliare a Sassari fino al 1966.
Nel 1958 entra nel Consiglio
nazionale del partito, eletto deputato
per la Circoscrizione di Cagliari
nel 1958 e nel 1963. In questi anni
fa parte della Commissione Affari
Costituzionali e della Giunta del
Regolamento.
Approdato sulla scena della
politica nazionale in tempi di “convergenze
parallele”, all’alba degli
“anni di piombo”, Cossiga ha vissuto
da protagonista le vicende del
governo e del rapimento Moro. È
membro del Comitato direttivo del
gruppo parlamentare e Sottosegretario
alla Difesa nel 3° governo
Moro (1966), carica che mantiene
nel 2° governo Leone e nel 1°
governo Rumor.
Riconfermato deputato nella V
e nella VI legislatura, è Ministro
senza portafoglio per l’organizzazione
amministrativa del 4° governo
Moro (1974).
Rieletto deputato il 20 giugno
1976, è Ministro dell’Interno nel 2°
e 4° governo Andreotti; si dimette
nel maggio del 1978 all’indomani
dell’uccisione di Moro da parte delle
Br. Riconfermato deputato per la
sesta volta il 3 giugno 1979, è Presidente
della Commissione affari
esteri della Camera.
Il 4 agosto 1979 è a capo di un
governo di coalizione formato da
DC, PSDI e PLI e, dal 4 aprile 1980
al 18 ottobre dello stesso anno, di
un secondo governo composto da
DC, PSI e PRI. Nel 1983, senatore
nel collegio di Tempio-Orieri, è
eletto Presidente del Senato.
Il 24 giugno 1985 è eletto al primo
scrutinio Presidente della
Repubblica. Si dimette dalla carica
il 28 aprile 1992 ed è proclamato
senatore a vita. Anche questa volta
siamo all’alba di qualcosa di grosso:
Tangentopoli e le inchieste del
Pool, gli arresti eccellenti e la caduta
del CAF (l’asse Craxi-Andreotti-
Forlani che dominò la scena politica
italiana negli anni ‘80).
Poi fonda, assieme a Clemente
Mastella e Rocco Buttiglione,
l’Unione Democratica della Repubblica
(UDR), movimento politico di
centro. Per volontà del Picconatore
L’On. Francesco Cossiga.
che lascia l’UDR, il movimento si
scioglierà pochi mesi dopo in
seguito alla rottura tra lo stesso
Cossiga e Mastella, il quale, da
solo, fonda l’ UDeuR.
Oggi ancora un nuovo capitolo:
accanto al Nuovo Ulivo Cossiga fa
spuntare il Trifoglio, insieme ai
Repubblicani di La Malfa ed ai
Socialisti di Boselli. E dà fastidio a
molti.
“C’è ancora qualcuno che ritiene
di essere non l’ex capo dello
Stato ma il capo dello Stato, dicendo
quali sono i ministri da togliere,
quelli da aggiungere, dando indicazioni
per quelli che devono essere
gli eventuali presidenti del consiglio”
dice di lui l’ex “nipotino”
Mastella. “Ho sentito in questi giorni
discutere se era giusta o meno la
crisi, (non determinata né da D’Alema
nè da noi), per ragioni istituzionali.
Francamente - si scandalizza
il leader dell’Udeur- leggere i giornali
di oggi in cui uno dice “c’è la crisi,
si cambiano i portafogli, ci può
essere D’Alema o ci può essere
Amato” (come ha detto il 4 novembre
Cossiga in un’intervista al T3,
ndr): mi pare che siamo al di là della
Costituzione”. Sembra che Cossiga
abbia intenzione di prendere
contatto con Berlusconi... “Bisogna
vedere - ribatte pronto Mastella - se
Berlusconi vuole prendere contatto
con lui. Ma conoscendo il Cavaliere
e conoscendo l’esperienza di chi
ha avuto motivo di rapporti politici
con Cossiga...”.
Taità
Musicoterapia: la scienza europea
sbarca anche in Italia
ROMA - Musica per parlare e comunicare.
Non è una proposta culturale ma una
vera e propria terapia psichiatrica, la musicoterapia,
applicata e sostenuta da lungo
tempo nella Comunità Europea ma che in
Italia non riesce a trovare sbocchi. Mancano
infatti una regolamentazione legislativa e un
sostegno finanziario statale, oltre a cattedere
universitarie e alla precisa codificazione
di requisiti per aspiranti musicoterapeuti.
L’unico corso di specializzazione in musicoterapia
esistente in Italia, tenuto dall’Università
Cattolica del Sacro Cuore e dall’ospedale
“Agostino Gemelli” si è aperto sabato a
Roma con l’intervento del Professore Bene,
il maggiore musicoterapeuta al mondo, che
opera in Argentina il quale ha ricordato che
la musicoterapia è entrata in uso con suc-
La Coppola, il copricapo che
per troppi anni è stato associato
nel mondo alla mafia ed ai boss
di cosa nostra diventa da oggi il
simbolo della Sicilia che cambia,
che si libera dall’oppressione
mafiosa e che intende trasformare
l’handicap in risorsa.
E’ questo il leitmotiv di una
nuova iniziativa lanciata dalla
Fondazione Palazzo Intelligente,
l’istituzione finanziata dal
Comune di Palermo e dall’Unione
Europea di cui è Presidente
onorario il Sindaco Leoluca
Orlando, e dal Comune di San
Giuseppe Jato, la cittadina nell’hinterland
palermitano tristemente
famosa per aver dato i
natali a numerosi capi di “Cosa
Nostra”.
E’ nata infatti, proprio a San
Giuseppe Jato, la prima fabbrica
industriale di coppole, la “San
Giuseppe S.P.A.” avviata dall’imprenditore
locale Giuseppe
Taormina che si avvale della
consulenza dell’ultimo “coppola-
cesso in alcuni ospedali europei a fine ‘800.
Anche negli USA venne usata come terapia
per i reduci della 2a guerra mondiale. Ed
oggi rivela nuove potenzialità per i bimbi
handicappati, autistici, sordi, ciechi, cerebrolesi
e down.
Uno dei risultati più eclatanti ottenuti da
questa terapia è l’aiuto fondamentale apportato
in casi di risveglio da coma. Stimolando
continuamente il soggetto, per lunghi periodi,
con particolari sequenze di musiche,
sempre uguali a se stesse, non è raro riuscire
ad interessare finalmente le zone della
psiche maggiormente danneggiate, e contribuire
in modo sostanziale a un ritorno alla
normalità.
Essendo però una terapia di sostegno,
cioè non risolutiva se applicata da sola,
sarebbe falso parlare di guarigioni operate
esclusivamente dalla musicoterapia.
Essa svolge un ruolo di supporto per la
migliore riuscita di terapie fondamentali fondandosi
sul naturale effetto che suoni e
musica provocano sugli stati d’animo e sui
ricordi di chiunque, agendo da tramite fra
sensazioni rimosse o inespresse e ambiente
esterno. I risultati variano da caso a caso,
dipendono innanzitutto dall’individuo, e in
secondo luogo dalle terapie fondamentali
cui viene affiancata. Facendo, inoltre, parte
di quel gruppo di discipline mediche non ufficiali,
e non essendo assolutamente regolamentata
in Italia si presta a “contaminazioni”
di ogni genere con fenomeni che di medicopsichiatrico
non hanno nulla.
A.T.
Nasce la prima fabbrica di coppole,
simbolo della Sicilia che cambia
ro” rimasto a Palermo, l’artigiano
Vinvenzo Cusimano, la cui
attività avrà positive ricadute sul
piano dell’occupazione e dello
sviluppo.
L’iniziativa presentata nei
giorni scorsi nei locali della
nascente fabbrica Di coppole
siciliane DOC - la conformità
alla tradizione del prodotto verrà
certificata da Palazzo Intelligente,
che si occuperà anche del
marketing e della promozione
del prodotto - nel corso di una
conferenza stampa alla quale
hanno partecipato i sindaci di
Palermo e di San Giuseppe
Jato, Leoluca Orlando e Maria
Maniscalco, il Direttore del Centro
di Informazione delle Nazioni
Unite per l’Italia, Malta, la Santa
Sede e San Marino, Staffan de
Mistura ed il Senatore Michele
Figurelli in rappresentanza della
Commissione Parlamentare
Antimafia.
“Dopo molti anni, ci stiamo
finalmente riappropriando della
nostra storia e delle nostre tradizioni”,
ha affermato il Sindaco
Orlando, il quale ha rilevato che
per troppo tempo i siciliani avevano
relegato nei cassetti le loro
coppole, quasi rappresentassero
qualcosa di cui vergognarsi e
da nascondere. “Oggi che ci
stiamo liberando dall’egemonia
culturale della mafia - ha
aggiunto- è giunto il tempo di
riscoprire anche la coppola, che
deve divenire il simbolo della
Sicilia, ma la Sicilia non è
mafia”.
Orlando ha quindi annunciato
che il 2 gennaio del 2000 si
inaugurerà una mostra dedicata
alla coppola, con esemplari del
caratteristico copricapo disegnato
da stilisti di fama internazionale
che, partendo da Palermo,
verrà riproposta anche a
Milano ed a Firenze nell’ambito
di “Pitti Collection”. Il Sindaco,
nella qualità di Presidente della
Sezione Siciliana dell’ANCI ,
l’associazione dei comuni italiani
, ha poi annunciato la sua
intenzione chiedere a tutti i primi
cittadini dell’Isola di incentivare
nei propri comuni la produzione
di coppole. “che potrebbero
divenire l’elemento distintivo dei
cittadini dei vari comuni, un po’
come i diversi tartari dei Kilt delle
famiglie scozzesi”.
E l’amministrazione Comunale
di Palermo darà il suo contributo
concreto alla nascente
attività della “Sangiuseppe SPA”
acquistando mille copricapi, che
donerà agli ospiti ed alle autorità
in visita alla città .
Soddisfazione è stata manifestata
anche da Maria Mani-
scalco, sindaco di San Giuseppe
Jato, che ha considerato
come l’apertura di questa fabbrica,
al di la del suo valore d’immagine,
rappresenti una concreta
risposta al bisogno di creare
sviluppo e nuova occupazione
nella zona, “dando una concreta
risposta di legalità alla
gente che per troppo tempo ha
vissuto sotto il giogo culturale
della mafia”.
E vivo è stato il compiacimento
di Steffen de Mistura, il
quale ha ricordato come le
Nazioni Unite abbiano deciso di
patrocinare questo importante
progetto, “che testimonia la
voglia di rinascita di riscossa
culturale della Sicilia”. De Mistura
ha sottolineato come “questo
progetto serve a dare maggiore
voce alla maggioranza silenziosa
degli onesti che non si riconosce
nella mafia e che paga
ancora i terribili guasti che essa
ha prodotto nella loro terra bellissima.
La coppola - ha aggiunto l’alto
funzionario delle Nazioni Unite
- rappresenta per questa terra
il simbolo di un vero e proprio
cambio di pagina, una svolta
che testimonia la riscoperta della
propria identità da parte della
gente della Sicilia”.
Angelo Russano
Associazione Siciliana Produttori Olivicoli
È l’Associazione capace di
assicurare la necessaria
assistenza per una:
— corretta coltivazione olivicola;
— buona conoscenza delle
tecniche di produzione
dell’olio;
— professionalità per la conservazione
dell’olio prodotto;
— migliore resa nella commercializzazione
dei prodotti
olivicoli.
Per tutto questo l’ASPO conta una capillare rete
di uffici sempre a disposizione dei produttori.
Per informazioni rivolgersi all’ASPO - Piazza Mercato 72 - 95031 ADRANO

UNIVERSO SICILIA NOVEMBRE 1999 7
CINQUE MILIONI
DI AZIENDE
ITALIANE
PRESTO IN RETE
Cinque milioni di aziende italiane
potrebbero presto sbarcare
nella rete delle reti, Internet,
grazie al “Portale delle imprese
italiane”, un progetto lanciato da
Infocamere e presentato nei
giorni scorsi a Roma.
Il “portale” consentirà,
secondo il presidente di Infocamere,
Angelo Mancusi, di trovare
in rete - per denominazione,
area geografica o settore di attività
economica - i dati identificativi
di tutte le aziende italiane
che sono regolarmente iscritte
al Registro delle Imprese.
In questo modo i dati non solo
potranno essere più facilmente
accessibili a tutti e ovunque,
ma potranno anche essere arricchiti
gratuitamente dalle imprese
stesse con informazioni di tipo
commerciale (caratteristiche
dell’azienda, canali di vendita,
prodotti, marchi), link agli indirizzi
di posta elettronica e ai siti web
di quelle presenti su Internet.
Le aziende interessate all’iniziativa
dovrebbero già essere
numerose in ogni Regione:
secondo un’indagine commissionata
da Infocamere, infatti, il
67% delle imprese che contano
tra i 10 e i 300 addetti vorrebbero
essere presenti sul Portale
delle Imprese.
Durante la convention “Le
camere di commercio nell’era di
Internet” è stata presentata
anche un’altra iniziativa: un
accordo tra Infocamere e Ssb
(Società per i servizi bancari)
sulla firma digitale e i pagamenti
on line.
Le smart card certificate da
Infocamere (che diventa autorità
di certificazione e ente di registrazione)
serviranno non solo
per la firma, ma potranno essere
utilizzate per effettuare pagamenti
su Internet, aprendo
anche possibilità di sviluppo del
commercio elettronico.
P.T.
CALENDARI SEXY:
FRANCESCA NERI
IL SOGNO DEI
PUBBLICITARI
PER IL 2001
I calendari con le dive nude?
Sono il sogno proibito dei pubblicitari.
E molti di loro già
sognano la protagonista del
calendario del 2001. Che ha già
un nome e un cognome: Francesca
Neri. Non solo. Per poter
avere la loro attrice preferita da
utilizzare nelle loro campagne i
creativi sarebbero disposti ad
offrire cifre da capogiro.
Se le foto di Sabrina Ferilli
nuda per Max valgono 1 miliardo,
quelle della Barale per GQ e
quelle della Merz per Maxim ben
800 milioni, le ipotetiche foto di
Francesca Neri ad accompagnare
dolcemente lo scorrere
dei mesi dell’anno salgono nientemeno
che a 2 miliardi. Dietro
di lei un’altra diva in forte ascesa:
Claudia Pandolfi. È quanto
emerge da un’indagine dell’agenzia
milanese Meta Comunicazione,
condotta su 100 pubblicitari
delle più importanti agenzie
italiane. Dato interessante:
per un pubblicitario su cinque
(21%) il potere d’impatto delle
immagini del calendario sui consumatori
è altissimo.
Cirino Floris
Millennium Bug, il Comitato anno
2000 assicura: “Nessuna catastrofe,
l’Italia è pronta”
Poche settimane al 2000. Due
mesi e qualche giorno per scongiurare
le insidie del Millenium
bug, quando computer, ascensori,
acquedotti, uffici pubblici e
semafori potrebbero andare in tilt
per il cambiamento di data, alla
mezzanotte del 31 dicembre
1999. Il Comitato Anno 2000,
insediato presso la Presidenza del
consiglio dei ministri, proprio per
evitare i danni che il baco del 2000
potrebbe produrre, ha inagurato il
14 ottobre scorso la sua Unità di
crisi, con una promessa ed un invito:
“Non ci saranno grossi disagi e
quelli piccoli che potranno insorgere
dovranno essere tollerati,
senza specularci sopra”, ha detto
il direttore del Comitato, Ernesto
E’ una delle questioni più
dibattute degli ultimi venti anni in
Italia: come collegare definitivamente
la Sicilia alla penisola.
All’orizzonte ci potrebbe essere
il Ponte, ma anche un sistema di
cabotaggio veloce. Gli advisor
(esperti incaricati di analizzare
la situazione) dovranno trovare
la soluzione migliore per assicurare
alla Sicilia un collegamento
stabile con la terraferma.
Soddisfatto della partecipazione
dei più grossi gruppi
nazionali ed internazionali alle
gare per gli studi di fattibilità di
queste due ipotesi, il Ministro
dei Lavori Pubblici, Enrico
Micheli, ha precisato che “l’importante
sarà fornire una risposta
convincente, in grado di
mantenere l’isola agganciata
all’Europa della moneta unica”.
Per realizzare infrastrutture
moderne e funzionali, capaci di
garantire al Paese un ruolo primario
in un mercato sempre più
globale e competitivo, è imprescindibile,
secondo Micheli, il
ricorso al capitale di rischio.
“Grazie al primo bando - ha detto
Micheli - si potrà verificare
l’efficacia dello strumento del
project financing con cui si mira
a coinvolgere i privati nella
costruzione di opere pubbliche.
La prima risposta del mercato
sembra positiva”.
Scaduti i termini per la pre-
Bettinelli. Il Comitato, presieduto
dal sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio Franco Bassanini,
ha lavorato dall’agosto del
1988 per stilare un “piano di continuità
ed emergenza” e costituire
un’unità di crisi che ha sede a Forte
Braschi. Una sala operativa collegata
via satellite con tutti i comitati
italiani per il baco del 2000 presieduti
dai prefetti, con tutte le
imprese che gestiscono sistemi a
rete, e persino con altre strutture
analoghe di altri paesi per poter
monitorare in tempo reale il “passaggio”
al terzo millennio. “Man
mano che il Millennium bug si sposterà
da oriente ad occidente, a
cominciare dalla Nuova Zelanda -
ha detto Bassanini - faremo tesoro
anche delle informazioni che ci
verranno da quei paesi”. “L’Italia è
partita con qualche ritardo - ha
aggiunto - ma si sa che gli italiani
per lavorare bene devono essere
messi alle strette...”. Il baco del
2000, dunque, non coglierà impreparato
il nostro paese: le grandi
imprese sono pronte già da anni -
è stato detto - e si è proceduto con
monitoraggi su tutto il territorio
(prima di tutto sono state valutate
le strutture sanitarie) per verificare
il grado di preparazione degli enti
pubblici e privati, fornendo aggiornamenti
a chi era in ritardo. Si calcola,
ma in maniera molto empirica,
che la spesa affrontata dall’Italia
per prepararsi al passaggio di
data sarà di circa 10 mila miliardi.
“Ci sono settori in cui siamo a
posto e altri in cui ci toccherà fare
una volata finale - ammette Bassanini
- ma ora possiamo dire che
la nostra preparazione al Millennium
bug è quasi alla pari con
quella dei paesi più industrializzati”.
Ci potremo dunque svegliare
serenamente il primo gennaio del
2000? E le centrali nucleari,
soprattutto quelle dell’Est europeo,
saranno a rischio?. “Su questo
punto il Comitato non ha lavorato
- ammette Bettinelli- : l’Italia
non gestisce il nucleare. So che gli
Stati Uniti si stanno impegnando
per controllare le centrali dell’ex
Unione sovietica...”.
Alfredo Torrisi
Si torna a parlare di ponte sullo stretto
sentazione delle domande di
partecipazione alle due gare,
ora spetterà ad una Commissione
guidata da Marcello Mauro,
presidente della prima sezione
del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici, individuare i
soggetti cui spetterà lo studio di
fattibilità dell’opera. La prima
gara servirà a definire le problematiche
territoriali, ambientali,
sociali ed economiche e finanziarie
del progetto di massima e
considerare le altre possibili
confingurazioni delle comunicazioni
tra Sicilia e continente. La
seconda invece è finalizzata
all’approfondimento degli aspetti
tecnici di carattere specialistico
segnalati dal consiglio Superiore
dei Lavori Pubblici.
“Per stabilire quale sarebbe
la soluzione migliore per lo
Stretto di Messina occorre
attendere le valutazioni degli
“advisors”, i consiglieri del ministro
Micheli”. È quanto ha
dichiarato il ministro dell’Ambiente
Ronchi in margine alla
conferenza stampa di presentazione
del “premio delle città
sostenibili”. Il ministro, nell’occasione,
ha smentito qualsiasi
contrasto col collega dei Lavori
pubblici. “Gli advisors di Micheli
- ha precisato il ministro Ronchi
- devono valutare quanto costa
fare il ponte, se è la soluzione
migliore, se ci sono soluzioni
Invito di Bassetti: Più cooperazione tra Regioni
e Camere di Commercio italiane all’estero
ROMA - Creare le giuste sinergie
tra le Regioni, intese come
amministrazioni locali, ed il
ramificato sistema delle Camere
di Commercio italiane allíestero.”Questo
l’invito arrivato dal
presidente di Assocamerestero
(CCIE) Piero Bassetti, nel corso
della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome aperta
il 20 ottobre a Roma.
Bassetti ha citato l’esempio
della Toscana bene inserita in
Australia e delle Marche che
hanno grandi investimenti in Canada.
A lui ha replicato il presi-
dente della Regione Marche Vito
D’Ambrosio, coordinatore delle
politiche Ue. Per sostenere e
promuovere l’internazionalizzazione
delle piccole e medie imprese
e dell’artigianato giocano
un ruolo di primo piano le Regioni.
D”Ambrosio ha quindi annunciato
che la Regione Marche si
appresta a emettere emissioni
obbligazionarie (Bor, ovvero
buoni ordinari regionali).
Insomma,il Made in Italy si
interroga sul suo futuro e su come
affrontare il 2000 e la sfida
della globalizzazione. Un’occa-
sione preziosa sarà la Convention
mondiale delle Camere di
Commercio Italiane all’estero,
che si svolgerà dall’8 al 10 novembre
a Roma. 35 miliardi di lire
di promozione del Sistema-
Italia realizzati nel 1998, 25 mila
imprese e professionisti - italiani
e locali - associati, 250 mila contatti
di business, 500 esperti a disposizione
delle imprese in 38
paesi: È questa la fotografia del
sistema camerale all’estero,
tracciata dal suo Presidente,
Piero Bassetti.
Le 62 Camere di Commercio
allíestero - ha spiegato Bassetti -
sono in grado di aggregare un
mondo in italiano, fatto non solo
di soggetti di origine nazionale,
ma anche di imprese per le quali
il modo di fare business, le opportunità
di affari che possono
scaturire dal rapporto con il nostro
Paese, rappresentano un sistema
di valori e una risorsa economica
di grande importanza.
Alla Convention - a cui interverrà
il Capo dello Stato, Carlo
Azeglio Ciampi prenderanno
parte oltre 300 imprenditori.
V.S.
alternative. Ho discusso con
Micheli di questa iniziativa e mi
sembra molto buona. E’ bene
che si valuti davvero il rapporto
costi-benefici del progetto del
ponte - ha detto ancora il ministro
dell’Ambiente - e vedremo i
risultati. Anche Micheli, come
soluzione alternativa, ipotizza
l’ultizzazione di traghetti veloci
per migliorare i collegamenti via
mare e quindi valorizzare il
cabotaggio marittimo. Ma - ha
ribadito Edo Ronchi, occorre
attendere le valutazioni di questi
esperti per stabilire quale sarà la
soluzione migliore”.
A. Costanzo

8 OTTOBRE 1999 UNIVERSO SICILIA
Il Canguro?
per gli italiani vive nei boschi della penisola
ROMA - Il canguro? Un simpatico
marsupiale che non solo
saltella nelle sconfinate praterie
australiane, ma anche nei nostri
boschi, montagne e foreste.
Incredibile, ma vero, parecchi
italiani se ne dichiarano convinti.
È il più sorprendente risultato
di un sondaggio condottodal
WWF su un campione di bambini
e genitori attraverso
Internet, mirato a saggiare il
rapporto di adulti e minori con la
natura e soprattutto con i boschi
e le foreste. Il 53% dei ragazzi
afferma di vedere gli alberi solo
dalle finestre di casa, ai giardini
o in tv: praticamente dappertutto
tranne che nei boschi. Una
risposta che vale anche per il
56% dei genitori. A frequentare
foreste e macchia mediterranea
fra i più piccoli sono in pochi.
Cinque su dieci affermano di
andarci solo “qualche volta” e
due su dieci “mai”.
E in tutto questo i genitori
hanno un ruolo assolutamente
secondario: solo il 33% dei bambini
passeggia nei boschi
Maschi in difficoltà
a letto?
È colpa delle donne
Il maschio italiano a letto è
sempre più in difficoltà. A complicargli
il desiderato rapporto
sessuale, che il più delle volte
diventa frettoloso e insoddisfacente
per la coppia, è la donna,
soprattutto se è l’amante, ma
non sono esenti da colpe mogli
e fidanzate. Le cose sembrano
andare per il meglio quando il
maschio italiano fa l’amore dopo
un incontro occasionale, soprattutto
se lei è giovane. Questa
situazione riguarderebbe almeno
70 italiani su 100 oltre i 40
anni.
È quanto emerso da uno
studio condotto dall’Unità di
Andrologia dell’Università di
Pisa, presentato al congresso
internazionale su “Terapia in
Andrologia”, tenutosi nella città
toscana. Sul banco delle accusate
- secondo gli esperti - ci
sono soprattutto le donne in carriera:
al primo posto le giornaliste,
seguite dalle manager, specie
se occupano un posto di
grande responsabilità in aziende
di dimensioni notevoli, e le
insegnanti, più le docenti delle
scuole superiori rispetto alle
insegnanti elementari. La situazione
è meno grave se si tratta
di casalinghe e donne giudici.
Lo studio è stato condotto dall’Unità
di Andrologia dell’Università
di Pisa, diretta dal professor
Fabrizio Menchini Fabris, d’intesa
con numerosi centri di andrologia
diffusi sul territorio italiano:
sono stati studiati i comportamenti
di diverse migliaia di
uomini e donne. “Il maschio è
messo in difficoltà a letto - ha
detto il Menchini Fabris - perché
la partner richiede, e dal suo
punto di vista ha pienamente
ragione, una prestazione lunga
e soprattutto di qualità: in sintesi
il rapporto deve essere soddisfacente”.
“Questa imposizione,
spesso esplicitamente espressa
- ha aggiunto - blocca il maschio
che invece vorrebbe continuare
a recitare il ruolo del seduttore
anche tra le coperte. Il maschio
vive questa situazione con
estrema sofferenza: deve adeguarsi
ad un ruolo che non è più
quello che lo vedeva primo protagonista
a letto. L’ansia scatena
una tempesta ormonale che
va ad incidere inevitabilmente
accompagnato da mamma e
papà, tutti gli altri ci vanno con
amici, parenti, la scuola o la parrocchia.
Quanto alla conoscenza di
animali e piante, i ragazzi battono
decisamente i genitori, merito
sicuramente dei seguitissimi
documentari naturalistici in tv: la
netta maggioranza degli intervistati
ricorda correttamente tre
nomi di alberi, tre nomi di frutti di
bosco e moltissimi nomi di animali,
anche se qualcuno annovera
il gattopardo fra gli animali
ROMA - L’Italia è il fanalino di
coda tra le nazioni europee per
quanto riguarda il sostegno alla
famiglia. Nel corso di dieci anni, la
spesa è addirittura diminuita: è
infatti passata dall’1,2% del Pil
relativamente al 1985, allo 0,8%
del 1995. I dati indicano con chiarezza
- si legge nel sesto rapporto
Cisf sulla famiglia in Italia - che la
spesa per la famiglia non è rientrata,
nel periodo considerato, fra le
priorità delle scelte politiche in Italia:
dovremmo raddoppiare la spesa
per poterci confrontare con la
Germania, e triplicarla per confrontarci
con la Francia. Gli assegni
familiari - indica inoltre il rapporto
- sono diminuiti del 12% dal
‘90 al ‘95, mentre, per esempio in
Austria, Portogallo, Danimarca e
Gran Bretagna, hanno avuto, nello
stesso periodo, un incremento
variante tra il 28 e il 43%. La composizione
della famiglia italiana
sta intanto progressivamente
cambiando: crescono le famiglie
unipersonali (21%), le monogenitoriali
(7%) e ricostruite (4%). Verso
questi modelli familiari - denun-
La competenza competenza per ottenere la la qualita.
I formaggi siciliani conquistano conquistano i i mercati europei.
L’aumentato consumo di prodotti Lattiero-Caseari si inserisce nella logica della ricerca
messa in atto, dalle organizzazioni dei produttori di cui l’Associazione Siciliana Produttori
Lattiero Caseari e Zootecnici costituisce un riferimento importante nella assistenza tecnica
ai produttori costantemente impegnati nell’ottenimento di prodotti di qualità.
Rivolgetevi all’Associazione Siciliana Produttori Lattiero Caseari e Zootecnici ed avrete
le notizie desiderate scrivendo presso A.I.C. Federazione di Catania - Piazza S.Maria di
Gesù n.3.
che vivono nei nostri boschi.
Assai peggiore il bilancio fra
gli adulti: pochissimi riescono
ad enumerare correttamente
alberi e frutti e più di qualcuno
ritiene canguri, castori e pecore
animali tipici dei boschi italiani.
Comuni, purtroppo, le
risposte di grandi e piccini sullo
stato delle nostre foreste: l’88%
dei genitori e l’85% dei figli
denunciano di avere visto
boschi deturpati da rifiuti, incendi
e tagli.
Scop.tach
La famiglia italiana
cambia volto
Più sostegno dallo
Stato
Associazione Siciliana
Produttori Lattiero
Caseari e Zootecnici
cia il rapporto - si sono concentrati
gli aiuti dello Stato, mentre la famiglia
tradizionale con figli, viene
penalizzata e i nuclei non tengono
più il passo tra reddito e consumo.
La società italiana - ha detto Pier
Paolo Donati, curatore del rapporto
- sta mandando alla deriva la
famiglia e gli indicatori chiari di
questo provengono dalla crescente
denatalità e dalle accresciute
conflittualità in seno ai nuclei familiari.
Don Leonardo Zega, ex direttore
di Famiglia Cristiana, ha
accusato il Governo di non avere
una prospettiva culturale per la
famiglia. Ma anche la Chiesa ha le
sue responsabilità: speriamo - ha
affermato il sacerdote - che si possa
avviare un cammino pastorale
nuovo per la famiglia, guardando
a ciò che realmente è e non a
quello che si vorrebbe che fosse.
In tema di sostegno alle
famiglie il presidente del Senato
Nicola Mancino ha lanciato una
proposta: versare direttamente
alla famiglia che assiste un
anziano non autosufficiente la
somma che lo Stato spenderebbe
per assisterlo. Secondo Mancino
fino ad ora ci si è mossi in
un’ottica che si potrebbe definire
emergenziale, considerando la
famiglia come un problema di
cui lo Stato, con le sue scarse
risorse, ha dovuto in qualche
modo farsi carico. Non è dunque
un caso - ha affermato Mancino
- che anche in quest’ultima legge
finanziaria si destinino soldi,
ed è certamente cosa meritoria,
alle famiglie bisognose, ma non
si tenga ancora conto della
potenzialità della famiglia nella
produzione di servizi di qualità,
ma anche nell’abbattimento dei
costi dello Stato sociale. Il Presidente
del Senato pensa, infatti,
ai costi di una retta per il mantenimento
di un anziano non autosufficiente
in una struttura pubblica
e a che cosa invece accadrebbe
se parte di questa retta
fosse versata direttamente alla
famiglia, che volesse assistere
l’anziano in casa: ci sarebbero
indubbi vantaggi dal punto di
vista della qualità del servizio
(l’anziano si sentirebbe più a
suo agio, circondato dalle cure e
dagli affetti dei propri cari) realizzando
nel contempo forti
risparmi.
FNP
Da Atene a Sidney,
le olimpiadi
del futuro
“Citius, altus, fortius” è il
motto latino delle Olimpiadi che,
tradotto in italiano, significa “più
veloce, più alto, più forte”.
Accanto al più celebre “l’importante
è partecipare, non vincere”
contraddistingue da sempre lo
spirito dei Giochi Olimpici, che
sarà anche quello dell’edizione
di Sydney, edizione particolarmente
importante perché si
disputa nel fatidico anno 2000.
Ma cosa è cambiato in 104
anni di Olimpiadi (la prima versione
moderna si disputò infatti
nel 1896)?
Il dato più eclatante è senza
dubbio l’incremento di pubblico a
livello planetario: i Giochi del
1896 furono seguiti (rigorosamente
dal vivo) da qualche migliaio
di persone, quelli del pros-
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simo anno - si calcola - da circa
3,5 miliardi, spettatore più, spettatore
meno, di cui almeno 5 milioni
e mezzo dal vivo, negli stadi
e negli impianti australiani. Il
budget stanziato dall’organizzazione
si aggira intorno ai 2.300
miliardi di dollari, finanziati per la
maggior parte dai più grandi
gruppi bancari del mondo.
Atleti di 28 discipline, provenienti
da 200 paesi del mondo,
daranno vita a circa 300 gare
nei 16 giorni che durerà l’evento.
Con un occhio alla multiculturalità
e all’integrazione tra i
popoli e uno alla protezione dell’ambiente,
queste Olimpiadi si
presentano come un ottimo
biglietto da visita per lo sport del
nuovo millennio.
A.R.
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