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Decorati Colbricon-Piccolo Colbricon-Val Travignolo-Cima Stradon

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attuto dal fuoco nemico di artiglieria e bombarde. Mentre poi impartiva ordini per il contrattacco,<br />

investito dallo scoppio di un deposito di esplosivi e gravemente ferito alla faccia, pur essendo<br />

impossibilitato a continuare il comando, rifiutava il trasporto in barella e scendeva a piedi al posto di<br />

medicazione per non impressionare i suoi bersaglieri ai quali rivolgeva parole d’incoraggiamento e<br />

d’incitamento a perseverare nella lotta, essendo così di nobile esempio per calma e sprezzo del pericolo.<br />

Gran <strong>Colbricon</strong> (<strong>Val</strong> Cismon), 11 luglio 1917 – B.U.1918, pag.3075”<br />

• DIADARIO Alfonso da Pietranico (TE), caporale bersaglieri, matr.15282. Medaglia d’Argento<br />

“Faceva scudo del proprio corpo al suo ufficiale, rimanendo colpito alla testa da un colpo di pistola;<br />

magnifico esempio di abnegazione e di alto sentimento del dovere. Monte <strong>Colbricon</strong>, 11 luglio 1917 –<br />

B.U.1918, pag.6164”<br />

• PINOTTI Pasquale da Città di Castello (PG), sergente bersagliere, matr.18314. Medaglia d’Argento<br />

“Sotto violento bombardamento, ricevuto l’ordine di portarsi col suo plotone in rincalzo della prima<br />

linea, con la parola e con l’esempio incitava i soldati a seguirlo, giungendo con pochi superstiti a breve<br />

distanza dal nemico, finché cadeva colpito a morte. Monte <strong>Colbricon</strong>, 11 luglio 1917 – B.U.1918,<br />

pag.6168”<br />

• RIFOLI Giuseppe da Cerignola (FG), soldato compagnia mitragliatrici Fiat 1907, matr.6945. Medaglia<br />

d’Argento<br />

“Servente di una mitragliatrice, durante un attacco avversario, dimostrava calma e coraggio non comuni.<br />

Caduti i graduati e i compagni, cercava da solo di respingere il nemico incalzante, finché cadeva da<br />

prode sul campo. Gran <strong>Colbricon</strong>, 11 luglio 1917 – B.U.1918, pag.6172”<br />

• SILVA Vincenzo da Giussano (MI), sergente compagnia mitragliatrici Fiat 1907, matr.24740. Medaglia<br />

d’Argento<br />

“Capo arma dava costante prova di calma e coraggio, cooperando efficacemente alla difesa di una<br />

posizione. Infiltratosi il nemico nelle linee, benché completamente accerchiato, rifiutava di arrendersi,<br />

cadendo eroicamente accanto alla sua mitragliatrice. Gran <strong>Colbricon</strong>, 11 luglio 1917 – B.U.1918,<br />

pag.6176”<br />

• SORIGNANI Guido da Assisi (PG), caporal maggiore bersaglieri, matr.24085. Medaglia d’Argento<br />

“Di servizio in una piccola guardia, quantunque ferito, riusciva, opponendo accanita resistenza, a<br />

trattenere un numero soverchiante di nemici, finché colpito di nuovo e più gravemente, veniva trasportato<br />

al posto di medicazione. Spirava poco dopo, orgoglioso e lieto di aver adempiuto sino all’estremo<br />

sacrificio il proprio dovere. <strong>Colbricon</strong>, 11 luglio 1917 – B.U.1918, pag.6177” 5<br />

1916: ottobre<br />

II^ CIMA DEL COLBRICON<br />

• BAGLINI Emilio da Fauglia (PI), Sergente Bersagliere, matr.24991. Medaglia di Bronzo<br />

“Volontario in un’azione di arditi, raggiungeva l’obiettivo assegnatogli, dando bell’esempio di valore,<br />

finché cadde ferito a morte. Seconda <strong>Cima</strong> del <strong>Colbricon</strong>, 2 ottobre 1916 – B.U.1917, pag.4945”<br />

• BARBON Giovanni da Loreo (RO), caporale maggiore bersaglieri, matr.12570. Medaglia di Bronzo<br />

concessa motu proprio dalle Supreme Autorità<br />

“Offertosi volontariamente per guidare una pattuglia di arditi e poi seguire un’altra pattuglia, sfidando<br />

qualsiasi ostacolo, raggiungeva fra i primi la posizione nemica e ferito, rimaneva sul posto. Seconda<br />

<strong>Cima</strong> del <strong>Colbricon</strong>, 2 ottobre 1916 – B.U.1917, pag.755”<br />

• BERTI Angelo da Firenze, Sergente Bersaglieri, matr.59321. Medaglia di Bronzo

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