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Alpes Agosto <strong>2010</strong><br />
La preghiera e l’azione pastorale<br />
di Giovanni Paolo II<br />
in cammino verso la santità<br />
È<br />
il tema illustrato in una recente<br />
conferenza sulla figura<br />
del Servo di Dio, Giovanni Paolo<br />
II, tenuta a Delebio (So) da<br />
padre Gianfranco Grieco*.<br />
Il relatore scavando tra memorie e<br />
ricordi scaturiti dalla sua professione<br />
di inviato speciale e redattore de “L’Osservatore<br />
Romano”, ha fatto conoscere<br />
il cammino apostolico compiuto da<br />
Giovanni Paolo II fino alla sua morte.<br />
Ha tracciato avvenimenti e opere di<br />
questo grande Papa formulando, innanzitutto,<br />
una serie di domande: Che<br />
cosa è accaduto dal momento della<br />
morte del Papa sino alla sepoltura nelle<br />
grotte vaticane? Perché un fiume interminabile<br />
di anime ha voluto vederlo<br />
prima nella sala Clementina e poi nella<br />
Basilica di san Pietro? Che cosa voleva<br />
dire la scritta: “Santo subito” sollevata<br />
verso il cielo nel giorno delle solenni<br />
esequie in piazza san Pietro? Perché,<br />
solo dopo quarantuno giorni dalla<br />
morte,il suo successore Benedetto XVI<br />
avvertiva l’urgenza di dare al clero<br />
romano raccolto a san Giovanni in<br />
Laterano il lieto annuncio della beatificazione<br />
del pontefice polacco, dispensandolo<br />
dal tempo di cinque anni di<br />
attesa dopo la morte, cosicché la causa<br />
di beatificazione e canonizzazione del<br />
servo di Dio potesse avere subito inizio?<br />
Domande che hanno riacceso nella<br />
memoria di padre Gianfranco i tanti<br />
eventi vissuti nel corso dei ventisei<br />
anni e mezzo dell’itinerante Pontificato<br />
di Giovanni Paolo II ed i “prodigi”<br />
registrati accanto al Pontefice defunto,<br />
dal 2 aprile 2005, giorno della sua<br />
morte al 20 aprile 2005, giorno della<br />
di Paolo Pirruccio<br />
Parlare di santità è difficile. Quando si<br />
tocca questo tema in genere, si produce<br />
l’idea di qualcosa di statico, lontano,<br />
costruito. Forse per questo motivo risulta<br />
complesso comunicare questa<br />
realtà in particolare al mondo giovanile.<br />
La santità non è tanto intesa come<br />
perfezione di vita ma piuttosto come<br />
perfezionismo di vita. Essere santo significa<br />
essere pieni di gioia, gustare la<br />
bellezza di essere uomini, nella soave<br />
fiducia di essere amati da Dio e custoditi<br />
nel palmo della sua mano.<br />
concelebrazione presieduta dal<br />
nuovo Papa Benedetto XVI<br />
ed il suo messaggio rivolto<br />
alla Chiesa e al mondo:<br />
“Torno con la memoria<br />
all’indimenticabile<br />
esperienza vissuta da<br />
noi tutti in occasione<br />
della morte e dei funerali<br />
del compianto Giovanni<br />
Paolo II. Attorno alle<br />
sue spoglie mortali,<br />
adagiate sulla<br />
nuda terra, si<br />
sono raccolti<br />
i capi delle nazioni,<br />
persone<br />
d’ogni ceto, e<br />
molti giovani, in<br />
un indimenticabile<br />
abbraccio di affetto<br />
e di ammirazione. A<br />
lui ha guardato con fiducia<br />
il mondo intero come in<br />
una corale richiesta di aiuto al Papa da<br />
parte dell’odierna umanità che, turbata<br />
da incertezze e timori, si interroga sul<br />
suo futuro”.<br />
Chi ha avuto la grazia di seguire Giovanni<br />
Paolo II giorno dopo giorno<br />
come l’ha avuta padre Gianfranco, può<br />
testimoniare come tutto in lui aveva<br />
un obbiettivo prioritario: raggiungere<br />
la santità di vita; somigliare in tutto e<br />
per tutto a Cristo, Sommo ed Eterno<br />
Sacerdote. Padre Gianfranco, da privilegiato<br />
cronista ha seguito i viaggi<br />
del Pontefice nel mondo, ha pubblicato<br />
su “L’Osservatore Romano” le testimonianze<br />
del ministero<br />
pietrino svolto dal Papa<br />
nei 104 viaggi di visite<br />
pastorali nel mondo