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Agosto Ag Agos os o to 2201<br />
<strong>2010</strong> 010 Alpes Al Alpe pe pes<br />
9<br />
Che fine ha fatto<br />
la nostra<br />
umanità?<br />
di Manuela Del Togno<br />
“Dov’è la vita che abbiamo perso vivendo, dov’è la<br />
saggezza che abbiamo perso con la conoscenza, dov’è<br />
la conoscenza che abbiamo perso con l’informazione?”<br />
(Thomas Stearns Eliot)<br />
La mancanza di<br />
valori, di tolleranza,<br />
di compassione<br />
verso<br />
le sofferenze di chi ci circonda,<br />
ci ha reso insensibili<br />
e indifferenti verso<br />
tutto e tutti.<br />
Nella società di oggi, caratterizzata<br />
da forti contrasti<br />
ideologici, culturali<br />
e religiosi, stiamo assistendo<br />
a un vero imbarbarimento<br />
della vita e delle<br />
relazioni interpersonali.<br />
Per superare questo periodo<br />
dove dubbi e incertezza<br />
ci fanno vivere il domani<br />
con ansia e timore<br />
dobbiamo riprenderci la<br />
nostra umanità che non<br />
è solo interesse per l’altro,<br />
ma una più profonda<br />
apertura verso tutto ciò<br />
che ci circonda, dalla natura<br />
ai nostri simili.<br />
Oggi siamo diventati tutti<br />
un po’ più arroganti, intolleranti<br />
e superbi, insofferenti<br />
a regole e vincoli;<br />
ognuno rivendica “l’assolutezza<br />
del proprio io”.<br />
Abbiamo perso la capacità<br />
di “metterci nei panni<br />
altrui”, di comprendere i<br />
sentimenti e le emozioni<br />
di chi ci circonda, sopraffatti<br />
dall’egoismo di una<br />
società che tende a schiacciarci.<br />
Le notizie di stragi, morti<br />
terribili e omicidi che ogni<br />
giorno riempiono i nostri<br />
telegiornali sembrano<br />
non farci più effetto. Rientra<br />
tutto nella normalità.<br />
L’egoismo ha preso il sopravvento,<br />
non ci commuove<br />
più nulla, l’assenza<br />
di rispetto reciproco, il<br />
menefreghismo generalizzato,<br />
l’egoismo, l’ipocrisia<br />
e una certa cultura del<br />
narcisismo pervadono la<br />
nostra vita.<br />
Manca l’umiltà di accettarsi<br />
per quello che si è e<br />
si ha, manca la consapevolezza<br />
dei propri limiti,<br />
delle proprie possibilità e<br />
responsabilità.<br />
E’ una società rivolta più<br />
all’apparire che all’essere,<br />
una società del “tutto subito”,<br />
sembra quasi che<br />
si possa fare a meno dei<br />
valori, che ognuno possa<br />
fare quello che vuole in<br />
nome di una libertà sfrenata,<br />
assoluta e senza<br />
regole.<br />
La vera libertà non è fare<br />
ciò che vogliamo, ma poter<br />
vivere e convivere pacificamente<br />
rispettando<br />
tutto e tutti, altrimenti il<br />
fare come ci pare e piace<br />
degenera nella violenza e<br />
nell’anarchia.<br />
Abbiamo smarrito la capacità<br />
di indignarci di<br />
fronte alle ingiustizie e<br />
ai soprusi, se non riguardano<br />
direttamente noi,<br />
siamo sempre più insensibili,<br />
abbiamo perso la<br />
compassione e la civiltà,<br />
siamo estranei al dolore<br />
del mondo: il rispetto per<br />
la vita, la solidarietà non<br />
hanno più alcun valore,<br />
il motto del convivere civile<br />
è diventato aggredire,<br />
adeguarsi alla massa e<br />
alla crescente prepotenza.<br />
Abbiamo perso i sensi e<br />
con essi abbiamo smarrito<br />
una parte della nostra<br />
umanità.<br />
Bisogna reintrodurre<br />
l’etica, la moralità nella<br />
nostra vita, porre le basi<br />
per una civiltà dell’empatia.<br />
Promuovere il rispetto<br />
della vita in qualsiasi<br />
forma si manifesti, abbattendo<br />
quel muro di<br />
pregiudizi che non ci<br />
permette di osservare,<br />
ascoltare e comprendere<br />
ciò che c’è intorno a noi e<br />
aprire gli occhi sul mondo<br />
dell’altro. ■