Settembre 2009 - Inizio
Settembre 2009 - Inizio
Settembre 2009 - Inizio
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28<br />
Commercio Oggi<br />
Registrazione al Tribunale di<br />
Verona n. 458 del 12 aprile<br />
1979 Anno 27° n. 28<br />
<strong>Settembre</strong> <strong>2009</strong> Mensile<br />
della Confesercenti di Verona<br />
Spedizione in abbonamento<br />
postale D.L. 353/2003 (conv.<br />
in L 27/02/2004 n. 46) art. 1,<br />
comma 1, DR VERONA<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Daniele Pagliarini<br />
PUBBLICITA’<br />
Ufficio Commerciale<br />
Ce. Se. Con. Verona<br />
tel. 045 8624029<br />
EDITORE<br />
Ce. Se. Con. Srl<br />
DIREZIONE, REDAZIONE E<br />
AMMINISTRAZIONE<br />
Via Albere, 132 - 37137<br />
Verona. Tel. 045 8624011<br />
ufficio.stampa@confesercenti-vr.it<br />
IN REDAZIONE<br />
Alessandro Torluccio,<br />
Claudia Andreatta.<br />
HANNO COLLABORATO<br />
Luca Corradi, Giorgia<br />
Pradolin, Caterina Ugoli,<br />
Elisa Rizzi, Michele<br />
Zammattio, Bernardetta<br />
Arduni, Sabrina Residori.<br />
Impaginazione e grafica a<br />
cura di Confesercenti Verona<br />
FOTO<br />
Archivio Ce. Se. Con.<br />
STAMPA<br />
Grafiche Aurora<br />
Via della Scienza, 21<br />
37139 Verona<br />
5<br />
6<br />
10<br />
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20<br />
SOMMARIO<br />
EDITORIALE<br />
Inflazionati<br />
ATTUALITÀ<br />
Il l boom dei Bed and Breakfast<br />
PERSONAGGIO<br />
Giovanni Floris<br />
DOSSIER<br />
Cresce l’impresa straniera<br />
ESPERTO<br />
Nuovi chiarimenti sulle<br />
spese di rappresentanza<br />
FINANZA<br />
Un decreto per favorire il<br />
credito alle aziende<br />
FORMAZIONE<br />
Conclusa la sesta edizione<br />
del Master in Marketing<br />
MERCATINO<br />
NEWS DIECIRIGHE<br />
CORSI IN IN PARTENZA<br />
GIALLOBLU<br />
Un nuovo Hellas Verona<br />
ATTUALITÀ<br />
6<br />
Aumentano anche a<br />
Verona le strutture che<br />
offrono letto e colazione,<br />
per una vacanza in libertà<br />
12<br />
Sono sempre di più le<br />
imprese guidate da cittadini<br />
stranieri. Un primo segnale di<br />
integrazione<br />
FINANZA<br />
Approvato il decreto che<br />
favorisce l’accesso al credito<br />
da parte delle pmi<br />
16<br />
DOSSIER<br />
GIALLOBLU<br />
GIALLOBLU<br />
20<br />
Parte la nuova avventura di<br />
Nereo Bonato alla direzione<br />
sportiva dell’Hellas Verona
L’<br />
per la prima<br />
L’inflazione,<br />
volta da cinquant’anni,<br />
ha l’encefalogramma<br />
piatto. Non è sicuramente<br />
un segno positivo per-<br />
ché il dato diventa un’ulteriore conferma<br />
della gravità della crisi. L’economia è talmente<br />
ferma che persino i prezzi non salgono.<br />
Tutto questo vuol dire che esiste un mercato<br />
in fase stagnante, con i consumi che si<br />
riducono e gli investimenti che si sono bloccati.<br />
Certo non va sottovalutato un altro<br />
aspetto: le retribuzioni, i redditi e le pensioni<br />
non sono state taglieggiate – come altre<br />
volte è accaduto – dall’aumento dei prezzi.<br />
Questo dovrebbe far sperare in una lenta<br />
ripresa nei prossimi mesi, spinta anche dalla<br />
enorme capacità imprenditoriale delle nostre<br />
piccole e medie imprese, che sapranno sicuramente<br />
trasformare questo dato negativo in<br />
una nuova opportunità. Il nostro compito,<br />
ora, è di ridare fiducia al sistema e far ripartire<br />
virtuosamente l’economia del nostro territorio,<br />
anche attraverso politiche sapienti e<br />
lungimiranti, che sappiano costruire un progetto<br />
solido e tangibile per tutto il settore del<br />
piccolo e medio commercio e del turismo.<br />
Da settembre inizia una nuova stagione,<br />
dopo il meritato riposo da un anno complesso<br />
per molti di noi, si deve ripartire con lo<br />
spirito e l’energia giusta che serviranno per<br />
vincere le sfide del futuro.<br />
EDITORIALE<br />
di Silvano Meneguzzo<br />
INFLAZIONATI<br />
Silvano Meneguzzo<br />
Presidente Confesercenti Verona<br />
5
IL BOOM DEI<br />
BED & BREAKFAST<br />
La loro data di nascita è il<br />
1999, in previsione dell’anno<br />
del Giubileo e fino ad<br />
oggi, l’anno del decennale, hanno<br />
registrato un grandissimo “boom”.<br />
Hanno un buon giro di affari e sono<br />
dislocati in tutte le città d’Italia,<br />
mentre Verona ne conta circa 450<br />
fra le colline, la città e le zone rurali.<br />
Sono i B&B, i Bed and Breakfast,<br />
considerati gli ultimi arrivati tra le<br />
strutture ricettive per i turisti ma<br />
che già segnano una moda se si<br />
considerano i dati da record.<br />
6<br />
di Caterina Ugoli<br />
La vacanza economica e familiare,<br />
infatti, sembra piacere sempre di<br />
più se si pensa che in Italia dal 2004<br />
al 2008 gli agriturismi hanno avuto<br />
un incremento del 70% e nel<br />
Veronese sono più che raddoppiati,<br />
visto che allora ne erano registrati<br />
202, diventati 276 nel 2006 e 337<br />
nel 2007. Questo genere di attività<br />
sembra dunque non risentire della<br />
crisi che ha colpito di recente anche<br />
il settore del turismo registrando un<br />
calo sia della presenza dei visitatori<br />
nella nostra città sia della loro<br />
permanenza, che nei B&B è di<br />
Nel decennale<br />
della loro<br />
nascita, cresce<br />
anche a Verona<br />
il fenomeno del<br />
“letto più<br />
colazione”, una<br />
valida alternativa<br />
per vacanze in<br />
totale libertà<br />
media di 1,9 giorni.<br />
Ma nonostante moda e tendenze<br />
non sono solo rose e fiori quelli che<br />
crescono attorno alle case emule di<br />
quei B&B anglosassoni che hanno<br />
soppiantato i tradizionali alberghi<br />
in Irlanda e Scozia. E la loro gestione<br />
non è così semplice come appare.<br />
“In sostanza si tratta di aprire le<br />
porte della propria casa ai turisti”<br />
precisa Albertina Conati, cha da<br />
otto anni gestisce una struttura nel<br />
quartiere di Cadidavid e da qualche<br />
anno presidente dell’Associazione<br />
Culturale Verona B&B “e questo
aspetto già allontana dal mito che<br />
aprire un’attività di questo tipo sia<br />
semplice e alla portata di tutti. Non<br />
si tratta solo di partecipare all’attività<br />
di una ristretta nicchia alla<br />
moda ma di offrire un servizio che<br />
coniughi il risparmio alla qualità e<br />
ad un certo stile”. E prosegue: “Il<br />
termine B&B non è una espressione<br />
generica ma identifica sia giuridicamente<br />
che commercialmente un<br />
tipo di accoglienza turistica regolamentata<br />
da una precisa normativa<br />
regionale che fissa rigidamente le<br />
caratteristiche che una struttura<br />
deve avere”.<br />
Oggi infatti la legge regionale n.33<br />
prevede che i Bed and Breakfast<br />
possano avere un massimo di tre<br />
stanze per un totale di nove posti<br />
letto. E i proprietari devono vivere<br />
nello stesso appartamento. “I motivi<br />
della popolarità di questa nuova<br />
formula non sono da ricercare tanto<br />
nei prezzi” commenta Albertina<br />
“perché alcune strutture sono più<br />
costose degli alberghi, quanto piuttosto<br />
nel tipo di accoglienza che<br />
l’ospite trova. I turisti sentono,<br />
infatti, di stare in famiglia e questo<br />
è possibile perché le nostra struttura<br />
è piccola e quindi il rapporto personale<br />
prevale su quello professionale”.<br />
Bed, letto, e Breakfast, colazione,<br />
appunto. Ogni struttura che sia<br />
degna di questo nome ha l’obbligo,<br />
per legge, non solo di offrire un<br />
letto dove dormire ma anche di servire<br />
la colazione al mattino. E l’intera<br />
attività, dalla gestione delle<br />
prenotazioni, all’accoglienza, al<br />
marketing, alla pulizia delle stanze<br />
deve essere interamente gestita dai<br />
padroni di casa che non possono<br />
assumere dipendenti che li aiutino<br />
nello svolgimento del servizio.<br />
“Il ruolo di un gestore è molto complesso”<br />
spiega Romy Roker, vice<br />
presidente dell’Associazione<br />
Verona B&B e gestore di una struttura<br />
a Trezzolano “perché bisogna<br />
comunicare i nominativi degli ospiti<br />
alle autorità e per lo più abbiamo<br />
un contatto diretto con i clienti<br />
prima del loro arrivo e questo ci<br />
permette di capire con che genere<br />
di persona abbiamo a che fare<br />
7
prima di accoglierlo nella nostra<br />
casa. Però la moda che si è diffusa<br />
sa da un lato ha richiesto una regolamentazione<br />
più precisa da parte<br />
del Ministero del Turismo, dall’altro<br />
abbiamo assistito al nascere di<br />
una serie di strutture che si fanno<br />
chiamare ugualmente B&B mentre<br />
in realtà sono degli affitta camere<br />
senza la residenzialità dei proprietari.<br />
Ecco perché da qualche anno<br />
abbiamo sentito l’esigenza di<br />
riunirci in associazione, anche per<br />
una tutela del cliente”.<br />
Settanta strutture controllate e visitate<br />
direttamente dai membri del<br />
direttivo fanno oggi parte<br />
dell’Associazione, nata con lo<br />
scopo di riunire i gestori regolarmente<br />
per un confronto delle loro<br />
attività ma anche di interagire sia<br />
con le associazioni regionali<br />
d’Italia sia con le Istituzioni e di<br />
partecipare alle tavole nazionali sul<br />
turismo.<br />
“La nostra associazione” sottolinea<br />
Romy “è in prima linea nel contrastare<br />
l’abusivismo non solo ma da<br />
tempo chiediamo che nella nuova<br />
normativa regionale non venga<br />
aumentato il numero di 3 stanze per<br />
struttura proprio per non snaturare<br />
la nostra attività”.<br />
Ma nonostante la burocrazia e le<br />
quotidiane difficoltà di gestione<br />
della struttura, il B&B resta un<br />
luogo che sa di vita, di persone vere<br />
e di calore. E per questo sono,<br />
anche per Verona, un prezioso successo,<br />
come quantità ma anche<br />
8<br />
come qualità. “Con queste attività<br />
la città valorizza il turismo famigliare<br />
e va incontro anche alle<br />
nuove tendenze del viaggiatore”<br />
sottolinea Albertina “perché visitare<br />
una città non è solo ammirarne i<br />
monumenti ma viverne anche le<br />
persone nel loro stile di vita e nelle<br />
loro abitudini, per questo noi non<br />
siamo concorrenziali con gli alberghi”.<br />
E per questo chi cerca questo<br />
tipo di esperienza trova nella realtà<br />
del B&B il gusto di sentirsi a casa<br />
in un territorio straniero.<br />
Così, infatti, molto spesso la fortuna<br />
del buon gestore di B&B è quella<br />
di avere un forte legame di fiducia<br />
e di collaborazione con le strutture<br />
turistiche circostanti. “Si crea<br />
una impercettibile rete di comunicazione<br />
con i ristoranti e le trattorie<br />
del luogo ad esempio” racconta<br />
Romy “perché non potendo per<br />
legge servire la cena agli ospiti consigliamo<br />
spesso i locali della zona<br />
così che i turisti possano apprezzare<br />
anche i prodotti eno-gastronomici.<br />
E’ molto importante questo tipo<br />
di scambio reciproco soprattutto<br />
per l’economia del territorio”.<br />
Non solo, ma forse queste realtà<br />
possono essere prese d’esempio se<br />
solo si pensa che il Centro<br />
Internazionale di Studi sul l’E -<br />
conomia Turistica dell’Università<br />
Cà Foscari di Venezia, in una recentissima<br />
indagine congiunturale del<br />
giugno scorso, indica nel rapporto<br />
qualità- prezzo dei servizi offerti la<br />
chiave per il superamento di una<br />
crisi che coinvolge l’intero comparto<br />
turistico.
Giovanni Floris è un giornalista<br />
italiano, noto al grande pubblico<br />
per la conduzione del talkshow<br />
d'attualità politica ed economica<br />
Ballarò. Ha studiato Scienze politiche<br />
alla Luiss di Roma dove è stato allievo<br />
dell'ex ministro della Difesa, Antonio<br />
Martino, di Luciano Pellicani, di Dario<br />
Antiseri e di Domenico Fisichella. Si<br />
laureò nel 1991 con una tesi in<br />
Sociologia politica. Successivamente<br />
ha lavorato nello studio del giuslavorista<br />
Gino Giugni, ha collaborato con<br />
diverse riviste, per poi frequentare il<br />
corso biennale sostitutivo del pratican-<br />
GIOVANNI<br />
10<br />
FLORIS<br />
tato della Scuola di Giornalismo<br />
Radiotelevisivo di Perugia. Superata la<br />
prova di idoneità professionale, fu<br />
assunto dal Giornale Radio Rai nel<br />
1996, dove fu inviato e conduttore. In<br />
particolare, si trovava a New York all'epoca<br />
dei fatti dell'11 settembre 2001.<br />
Dopo quella esperienza, fu nominato<br />
corrispondente per la RAI dagli USA,<br />
con sede a New York, dove si trasferì.<br />
Dopo un anno, nel 2002, divenne conduttore<br />
del nuovo talk-show Ballarò,<br />
che lo ha portato alla notorietà. È autore<br />
di diversi saggi, tra cui Monopoli<br />
(Rizzoli 2005), Mal di Merito (Rizzoli<br />
“Separati in<br />
patria” è il<br />
nuovo libro del<br />
giornalista<br />
romano, un<br />
viaggio tra le<br />
differenze che<br />
ttraversano la<br />
penisola da<br />
Nord a Sud<br />
2007), La Fabbrica degli Ignoranti<br />
(Rizzoli 2008), Separati in patria<br />
(Rizzoli <strong>2009</strong>).<br />
ord e sud sembrano ancora lontani,<br />
ed il sud stando a quello che di recente<br />
ha sottolineato anche lo Svimez appare<br />
ancora più lontano dall'Europa. Se<br />
dovessi sintetizzare questa lontananza<br />
in pochi esempi - anche alla luce di<br />
quello che racconti nel tuo libro - cosa<br />
indicheresti?<br />
Basti un esempio. Sappiamo che in<br />
Italia, purtroppo, lo status della famiglia<br />
è una variabile determinante per il ren-
dimento del giovane a scuola: più la<br />
famiglia è benestante, meglio vanno i<br />
figli a scuola. Fattore determinante, ma<br />
mai come la zona di provenienza: il<br />
voto medio di uno studente meridionale<br />
appartenente ad una famiglia molto<br />
ricca è pari al voto medio di uno studente<br />
proveniente da una famiglia disagiata<br />
del Settentrione. Si è più danneggiati<br />
insomma dal vivere al Sud che<br />
favoriti dall'alto status sociale. Contro<br />
l'essere meridionali nulla può, nemmeno<br />
il denaro.<br />
el tuo libro "Separati in Patria" racconti<br />
le tante differenze che attraversano<br />
la penisola. Quali sono a tuo parere<br />
quelle ti sembrano più "disperanti" e<br />
quindi complicate da superare?<br />
L'Italia è spezzata in due. Se guardiamo<br />
i dati economici e i dati strutturali del<br />
Paese abbiamo un'unica nazionalità, ma<br />
due nazioni: in una, il nord, ci sono<br />
opportunità, c'è lavoro, c'è impresa e c'è<br />
un modo di vivere che ti dà la possibilità<br />
di sognare e realizzare una vita<br />
come la desideri; nell'altra, il sud, invece<br />
questo non c'è. Tra l'altro non si può<br />
affermare che il Sud viva male e il Nord<br />
bene, perché anche i problemi del settentrione<br />
restano irrisolti, basti pensare<br />
a traffico e infrastrutture. Il risultato è<br />
che il Nord capisce sempre meno il Sud<br />
e viceversa: due mondi tenuti insieme,<br />
bene o male, da "Roma", ma che porta<br />
a vivere male tutti.<br />
Secondo te quale dovrebbe essere l'agenda<br />
delle priorità per cominciare<br />
davvero a ricomporre le varie aree del<br />
Paese su un progetto di modernizzazione<br />
davvero unitario ed europeo?<br />
Il problema è la politica, anzi il rapporto<br />
del singolo cittadino con la politica.<br />
Da quest'ultima ci si aspetta sempre<br />
meno, e si arriva a farla<br />
coincidere con il problem<br />
solving quotidiano.<br />
Siamo arrivati a<br />
una politica che fa<br />
leggi che risolvono il<br />
problema concreto,<br />
problemi singoli, o a<br />
politici locali che<br />
affrontano in chiave<br />
locale problemi di<br />
spessore internazionale.<br />
Questo è il segno<br />
della mancanza di<br />
visione generale, di<br />
rimpicciolimento del<br />
ruolo della politica.<br />
Politica, forze sociali:<br />
quale il cambiamento<br />
più importante che<br />
dovremmo auspicare<br />
nei loro comportamenti<br />
e strategie per<br />
poter sperare in un<br />
Paese meno frantumato<br />
e migliore?<br />
I politici dovrebbero<br />
tornare a pensare<br />
nazionale, mentre<br />
ormai si occupano<br />
solo di problemi locali,<br />
non riuscendo tra<br />
l'altro a risolverli.<br />
PERSONAGGIO<br />
PERSONAGGIO<br />
Problemi del nord, politici del nord.<br />
Problemi del sud, politici del sud. Ma<br />
dove vogliamo arrivare? Ormai i politici<br />
cercano la loro identità nel territorio,<br />
non più in un sistema di valori: identità<br />
e problemi tendono a coincidere, e questo<br />
ci impedisce sia di risolvere i secondi,<br />
sia di trovare la prima. Quando la<br />
politica tornerà al servizio del cittadino<br />
probabilmente ricominceremo a sentirci<br />
italiani: risolti i problemi, scopriremo<br />
che l'identità nazionale non si difende<br />
con le ronde. Ma forse, per avere un<br />
Paese più unito, finalmente unito,<br />
dovremo aspettare che arrivi un nuovo<br />
Garibaldi».<br />
11
CRESCE L’IMPRESA<br />
Ci sono anche loro a trattenere il respiro,<br />
in attesa di tempi migliori, ma sempre<br />
fiduciosi che fare impresa sia la<br />
carta giusta per integrarsi prima e<br />
meglio nella società italiana. Sono i<br />
piccoli e medi imprenditori nati fuori<br />
dall’Unione Europea, quasi 250mila<br />
STRANIERA<br />
Verona seconda città del Veneto<br />
come numero di aziende guidate<br />
da cittadini nati fuori dalla UE.<br />
Meneguzzo: “Se c’è rispetto delle<br />
regole c’è anche integrazione”<br />
12<br />
titolari di aziende individuali che al 30<br />
giugno scorso risultavano iscritti ai<br />
registri delle Camere di commercio,<br />
pari al 7,3% di tutte le imprese di questo<br />
tipo. Secondo Movimprese – lo<br />
strumento di rilevazione trimestrale di<br />
Unioncamere da InfoCamere – anche<br />
di Daniele Pagliarini<br />
nel mezzo della crisi la loro vitalità<br />
appare piuttosto sostenuta, sebbene le<br />
difficoltà del momento si facciano sentire<br />
su entrambe i versanti della dinamica<br />
demografica. Nel periodo aprilegiugno,<br />
le nuove imprese aperte da cittadini<br />
stranieri in Italia sono state 9.915<br />
(753 in meno rispetto allo stesso periodo<br />
del 2008), mentre 5.789 sono state<br />
quelle che hanno chiuso i battenti (744<br />
in più dell'anno scorso). Il saldo del trimestre<br />
ha segnato, dunque, un saldo<br />
positivo di 4.126 unità rispetto alla fine<br />
di marzo (l'anno scorso era stato di<br />
5.623), corrispondente ad una crescita<br />
relativa dello stock di queste imprese<br />
del +1,7%, significativamente superio
e al dato medio nazionale riferito alle<br />
imprese individuali (+0,25%).<br />
«L'impresa è uno strumento fortissimo<br />
di promozione e di aggregazione<br />
sociale, e lo è ancora di più quando ad<br />
esserne protagonisti sono dei cittadini<br />
immigrati, venuti qui per lavorare e<br />
mettere a frutto le proprie abilità nel<br />
rispetto delle regole e confrontandosi<br />
con correttezza sul mercato", ha commentato<br />
il Presidente di Unioncamere,<br />
Ferruccio Dardanello. "A questi piccoli<br />
e coraggiosi imprenditori non dobbiamo<br />
far mancare l'appoggio indispensabile<br />
delle istituzioni, perché con<br />
le loro iniziative possono dare un contributo<br />
importante all'affermazione di<br />
un modello di integrazione tutto italiano,<br />
centrato sul valore del territorio e<br />
della piccola impresa».<br />
Dal punto di vista territoriale la<br />
Toscana si conferma terra di elezione<br />
per l'imprenditoria immigrata che,<br />
nelle tradizioni manifatturiere e artigianali<br />
della regione trova un favorevole<br />
humus per un insediamento diffuso.<br />
Oltre alla Toscana, solo altre due<br />
Regioni, la Lombardia e la Liguria,<br />
fanno registrare una presenza di imprese<br />
di immigrati superiore al 10%.<br />
In termini assoluti,invece, le presenze<br />
più consistenti si registrano in<br />
Lombardia (46.032 imprese), Toscana<br />
(26.323) ed Emilia Romagna (25.188).<br />
Il Veneto segue a ruota queste regioni,<br />
sia per quanto riguarda il valore percentuale<br />
(8,6%) che quello assoluto<br />
(22.323).<br />
Verona si conferma come seconda città<br />
del Veneto, dopo Treviso, come numero<br />
di imprese il cui titolare non nato in<br />
un paese dell’Unione Europea. Le<br />
4710 aziende scaligere guidate da stranieri<br />
pongono la nostra città all’undicesimo<br />
posto a livello nazionale, in<br />
una classifica guidata da Milano con<br />
19.400 e chiusa da Enna con 187. In<br />
termini percentuali, tuttavia, la nostra<br />
città fa segnare un 8,39%, posizionandosi<br />
a metà classifica a livello nazionale<br />
e al terzo posto nel Veneto dopo<br />
Treviso (10,7%) e Vicenza (9,18%).<br />
La città capofila in questa speciale<br />
classifica è Prato, con un 31,85% di<br />
aziende guidate da stranieri, quella<br />
meno rappresentata, invece, rimane<br />
Enna con l’1,50%.<br />
«Dal nostro punto di vista non possiamo<br />
che auspicare un’integrazione<br />
sempre maggiore anche nel settore<br />
commerciale, che vuol dire accettare e<br />
rispettare le regole che vigono sul ter-<br />
ritorio in cui queste imprese iniziano la<br />
loro attività – ha commentato Silvano<br />
Meneguzzo, Presidente di<br />
Confesercenti Verona –. In particolare<br />
queste piccole o medie imprese del<br />
commercio spesso si rivolgono anche<br />
specificatamente ai bisogni degli<br />
immigrati, i quali rimangono un bacino<br />
importante di clientela per determinate<br />
tipologie di attività».<br />
Con oltre 97mila presenze, pari al<br />
39,6% del totale, il serbatoio principale<br />
dell'imprenditoria immigrata in<br />
Italia è l'Africa, con il Marocco<br />
(46.834 titolari di impresa) a fare da<br />
capofila. A grande distanza seguono i<br />
cittadini senegalesi (13.597), i tunisini<br />
(11.136),gli egiziani (10.408) e i nigeriani<br />
(5.824). Considerando anche la<br />
vicina Svizzera (terra di emigrazione<br />
per tanti italiani), l'Europa - con 64mila<br />
presenze - occupa la seconda piazza<br />
quale area di provenienza dei titolari di<br />
imprese immigrati.<br />
I paesi più rappresentati sono l'Albania<br />
(26.685 titolari), l'insieme di Serbia e<br />
Montenegro (7.947), la Macedonia<br />
(4.063), la Moldavia (2.471) e<br />
DOSSIER<br />
l'Ucraina (2.344).<br />
Di poco inferiore a quello dell'Europa<br />
è il contributo dell'Asia: 57.261 aziende,<br />
pari al 23,5% del totale delle<br />
imprese di immigrati. Cina (33.609<br />
imprese), Bangladesh (8.820),<br />
Pakistan(5.253), India (1.716) e<br />
Turchia (1.627) i Paesi più rappresentati.<br />
Poco significativo (solo il 10,8%<br />
del totale),il contributo complessivo<br />
delle Americhe e dell'Oceania.<br />
Mentre tra le attività preferite dagli<br />
imprenditori immigrati quella del commercio<br />
risulta senza dubbio la preferita:<br />
106.719 sono le aziende rilevate<br />
alla fine di giugno, pari al 43,2%di<br />
tutte quelle con un titolare nato al di<br />
fuori dell'Ue. Seguono quelle connesse<br />
con le costruzioni (67.310, pari al<br />
27,2% del totale) e quelle manifatturiere<br />
(29.325 aziende,l'11,2%).<br />
13
NUOVI CHIARIMENTI<br />
SULLE SPESE DI<br />
RAPPRESENTANZA<br />
di Alessandro Torluccio<br />
L’ luglio <strong>2009</strong> fornisce ulte-<br />
delle Entrate con<br />
circolare 34/E del 13<br />
L’agenzia<br />
riori informazioni sulle novità contenute<br />
nella Finanziaria 2008 (legge<br />
244/2007, articolo 1, comma 33,<br />
lettera p), e sul decreto del<br />
Ministero dell'Economia e delle<br />
Finanze del 19 novembre 2008, in<br />
merito alle spese di rappresentanza<br />
ed alla individuazione delle fattispecie<br />
di deducibilità ed indeducibilità<br />
nell'ambito del reddito d'impresa.<br />
In particolare, nella circolare<br />
si afferma che non si può parlare di<br />
spese di rappresentanza se prive di<br />
inerenza, congruità e finalità di promozione<br />
delle attività svolte dall’impresa<br />
e dei beni o servizi offerti.<br />
Tali elementi sono fondamentali<br />
per la deduzione dei relativi costi.<br />
Nella circolare l’Agenzia delle<br />
Entrate a titolo esemplificativo non<br />
considera spese di rappresentanza<br />
quelle sostenute per eventi aziendali<br />
cui partecipano esclusivamente<br />
dipendenti dell'impresa, in quanto<br />
viene meno il requisito dell’inerenza.<br />
Per quanto riguarda, invece, i<br />
viaggi turistici con promozione di<br />
beni e servizi, l'impresa deve attestare,<br />
con idonea documentazione,<br />
l'effettivo svolgimento e l’importanza<br />
delle attività promozionali.<br />
Così pure, per gli eventi d’intrattenimento<br />
in occasione di mostre e<br />
fiere, l’azienda dovrà essere in<br />
grado di documentare che i propri<br />
beni sono stati effettivamente esposti.<br />
Le spese di rappresentanza sono<br />
deducibili dal reddito d'impresa nel<br />
periodo d'imposta in cui sono sostenute<br />
ed in funzione del volume dei<br />
ricavi secondo un determinato plafond<br />
pari:<br />
- all'1,3% dei ricavi e altri proventi<br />
fino a 10 milioni di euro;<br />
14<br />
- allo 0,5% dei ricavi e altri proventi<br />
per la parte eccedente 10<br />
milioni e fino a 50 milioni di euro;<br />
- allo 0,1% dei ricavi e altri proventi<br />
per la parte eccedente 50<br />
milioni di euro.<br />
La circolare rammenta che gli<br />
omaggi di beni di valore non superiore<br />
a 50 euro devono avere finalità<br />
promozionali o di pubbliche relazioni<br />
e criteri di ragionevolezza e<br />
coerenza. Se l’omaggio è composto<br />
di più beni, come ad esempio il<br />
cesto natalizio, il limite di 50 euro<br />
va riferito al valore complessivo<br />
dell'omaggio e non a quello dei singoli<br />
beni che lo compongono.<br />
Ulteriori chiarimenti forniti nella<br />
circolare concernono le spese relative<br />
a prestazioni alberghiere e a<br />
somministrazioni di alimenti<br />
e bevande ed al limite<br />
di deducibilità previstodall'articolo<br />
109, comma<br />
5, del Tuir (deducibilità<br />
del 75%),<br />
cui vanno aggiunte<br />
altre eventuali<br />
spese di rappresentanza<br />
agli effetti<br />
della deduzione<br />
consentita en -<br />
tro i limite di<br />
c o n g r u i t à .<br />
Non sono, invece,<br />
considerate spese di rappresentanza,<br />
e quindi pienamente deducibili,<br />
quelle per viaggio, vitto e alloggio<br />
sostenute per ospitare clienti in<br />
occasione di mostre, fiere, visite<br />
agli stabilimenti dell'impresa, se<br />
strettamente inerenti alla produzione<br />
dei ricavi tipici dell'impresa.<br />
Non sono invece deducibili le spese<br />
d’ospitalità sostenute per soggetti<br />
diversi dai clienti (fornitori, giorna-<br />
listi, agenti della stessa impresa<br />
ecc.) in quanto non sussiste un collegamento<br />
diretto tra le spese e il<br />
conseguimento di ricavi. Se la<br />
spesa è effettuata in modo indistinto<br />
per clienti e altri destinatari<br />
(come un buffet in occasione di una<br />
fiera), la spesa viene considerata di<br />
rappresentanza e sottoposta allo<br />
specifico regime fiscale. Nella circolare<br />
è prevista un’attività di controllo<br />
da parte dell'Am -<br />
ministrazione finanziaria, per cui è<br />
bene predisporre una idonea documentazione<br />
a sostegno delle spese<br />
sostenute e della loro inerenza. Per<br />
le spese d’ospitalità dei clienti, si<br />
dovrà tenere un'corretta documentazione<br />
da cui risultino: generalità<br />
degli ospiti, durata e il luogo<br />
dell'evento e natura dei<br />
costi sostenuti ed ogni<br />
altro elemento a<br />
sostento della<br />
"spesa sostenuta<br />
a favore dei<br />
clienti, anche<br />
potenziali, e la loro<br />
partecipazione all'eventopromozionale".<br />
Per le spese di<br />
rappresentanza,<br />
l'Am ministra -<br />
zione finanziaria<br />
può richiedere<br />
al contribuente<br />
di fornire indicazioni sull'ammontare<br />
complessivo delle erogazioni<br />
e su quello di ricavi e proventi<br />
utilizzati per calcolare la percentuale<br />
di deduzione. La circolare<br />
tratta anche dell’indetraibilità Iva<br />
sulle spese di rappresentanza.<br />
Fanno eccezione quelle sostenute<br />
per l'acquisto di beni di costo unitario<br />
non superiore a 25,82 euro.
UN DECRETO PER<br />
FAVORIRE IL CREDITO<br />
di Claudia Andreatta<br />
Arriva un nuovo strumento per<br />
agevolare il credito alle<br />
imprese. Dallo scorso agosto,<br />
infatti, è possibile per tutte le<br />
aziende, utilizzare i crediti nei confronti<br />
dello Stato o degli enti a esso<br />
collegati, per ottenere liquidità dalle<br />
banche.<br />
Un passo importante, vista la difficoltà<br />
sempre crescente degli stessi<br />
imprenditori, ad ottenere dalle banche<br />
il credito necessario ad investire<br />
o a pagare gli investitori, come spiega<br />
Fabrizio Tonini, segretario provinciale<br />
di Confesercenti, l’associazione<br />
di categoria che ha fortemente spinto<br />
per ottenere questa norma: «Lo Stato<br />
si è dimostrato un pessimo pagatore<br />
di debiti e molte aziende del commercio<br />
vantano migliaia di euro di<br />
credito da parte di questi enti pubblici.<br />
Ora, grazie a questa legge, basterà<br />
un certificato sottoscritto dal debitore<br />
per ottenere credito presso le banche».<br />
I titolari di crediti maturati nei confronti<br />
di Regioni, Comuni o<br />
Province, possono presentare, quindi,<br />
entro il 31 dicembre <strong>2009</strong>, istanza<br />
di certificazione del credito, redatta<br />
utilizzando un modello particolare<br />
disponibile nella sede della<br />
Confesercenti scaligera. In seguito<br />
un responsabile della Ragioneria dell’amministrazione<br />
pubblica, nel termine<br />
di 20 giorni dal ricevimento<br />
della documentazione, indicherà il<br />
periodo entro il quale l’ente procederà<br />
al pagamento direttamente in favore<br />
delle banche o degli intermediari<br />
finanziari a cui il creditore si è rivolto.<br />
«Contiamo sul fatto che questo ridia<br />
una piccola accelerata agli investimenti<br />
da parte delle nostre piccole e<br />
medie imprese – ha concluso Tonini<br />
–, nella speranza che le banche rico-<br />
ALLE AZIENDE<br />
mincino ad avere fiducia nel nostro<br />
tessuto economico e nelle aziende<br />
che lo hanno creato».<br />
Il Decreto costituisce uno strumento<br />
di smobilizzo dei crediti vantati<br />
verso la Pubblica Amministrazione,<br />
operazione particolarmente utile nell’attuale<br />
fase di difficoltà finanziaria,<br />
un’opportunità per cedere il credito<br />
pro soluto alle banche con una procedura<br />
standard, velocizzando il circuito<br />
amministrativo dei pagamenti,<br />
un’occasione per attivare intese con<br />
gli enti pubblici, le banche e le associazioni<br />
di categoria per facilitare,<br />
attraverso meccanismi concordati, il<br />
ricorso al credito da parte delle<br />
imprese con tassi competitivi.<br />
15
CONCLUSA LA SESTA<br />
EDIZIONE DEL MASTER<br />
Il 28 aprile <strong>2009</strong> si è conclusa,<br />
presso la prestigiosa sede della<br />
Volkswagen Group Italia Spa, la<br />
sesta edizione del Master in<br />
Marketing e Comunicazione<br />
d'Impresa, organizzato da<br />
Professional Datagest di Bologna in<br />
collaborazione con la Confesercenti<br />
di Verona. Il percorso formativo,<br />
rivolto a giovani laureati nelle varie<br />
discipline, ha avuto una durata di 6<br />
mesi e si è svolto nel week end. Punti<br />
di forza del percorso, il corpo docente,<br />
costituito da professionisti esperti<br />
di settore e il taglio operativo esperienziale<br />
delle lezioni. Peculiarità di<br />
questa sesta edizione del master è<br />
stato il project work, commissionato<br />
da Volkswagen Italia, che ha rappresentato<br />
per i partecipanti un importante<br />
occasione di crescita e di confronto<br />
con la realtà aziendale. Nella giornata<br />
conclusiva, i team di lavoro, rappresentativi<br />
di agenzie in competizione,<br />
hanno presentato i progetti realizzati.<br />
Il tema proposto dall’azienda, di<br />
estrema attualità e interesse, riguardava<br />
la presenza di Volkswagen e, in<br />
particolare dei brand: Golf, Polo e<br />
Passat, all’interno dei social media.<br />
All’incontro hanno partecipato i<br />
responsabili marketing e comunicazione<br />
di Volkswagen, il Presidente<br />
Provinciale della Confesercenti,<br />
Silvano Meneguzzo, insieme al direttore<br />
giovani imprenditori Alessandro<br />
Torluccio e la responsabile formazione<br />
dell’associazione, lo staff di<br />
Professional Datagest e alcuni docenti.<br />
La consegna degli Attestati, effettuata<br />
dal direttore del personale di<br />
Volkswagen Group, è stata seguita da<br />
un lungo applauso dei presenti che<br />
hanno manifestato vivo interesse per<br />
il lavoro svolto. Intanto si sono già<br />
aperte le iscrizioni per la settima edizione<br />
del master, che inizierà nel<br />
prossimo mese di ottobre.<br />
Per info: confvr@tin.it.<br />
info@professionaldatagest.it<br />
www.professionaldatagest.it<br />
16<br />
La prestigiosa sede della<br />
Volkswagen Group Italia ha<br />
ospitato la prova conclusiva del<br />
percorso formativo. Già pronta,<br />
intanto, l’edizione <strong>2009</strong> - 2010
a cura di Laura Catanese<br />
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17
a cura di Claudia Andreatta<br />
NEWS DIECIRIGHE<br />
RINVIATO IL “CLICK DAY” PER<br />
IL RIMBORSO DELL’IRAP<br />
Il “click day” per il rimborso Irap, inizialmente fissato per il 14 settembre, è stato rinviato. Lo rende noto<br />
l'Agenzia delle Entrate, che informa che la proroga è stata stabilita per poter individuare le soluzioni tecniche<br />
più idonee. Si preannuncia quindi una modifica del sistema scelto inizialmente per l’assegnazione del rimborso,<br />
che aveva ricevuto molte critiche: i rimborsi avrebbero dovuto essere pagati secondo l'ordine cronologico di presentazione<br />
delle istanze, causando una “corsa” al click più veloce.<br />
Potranno tirare quindi un sospiro di sollievo in particolare Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confcommercio<br />
e Confesercenti che avevano decisamente bocciato il sistema stesso. Le associazioni, in un comunicato ufficiale,<br />
avevano definito il meccanismo de click day ''iniquo e discriminante'', dato che ''condiziona l'ordine d'accesso<br />
ai fondi stanziati dal Governo alla velocità con cui si pigia un tasto'' e questo ''contrasta, nei fatti, con il diritto<br />
al rimborso''.<br />
''Infatti – si legge nella nota - o al rimborso, come previsto dalla legge, hanno diritto tutti i contribuenti oppure<br />
la modalità di accesso oggi prevista trasforma il diritto in una competizione legata alla pura casualità''.<br />
La proposta formulata dalle Confederazioni è differente: ''fermo restando che, una volta valutata l'entità globale<br />
dei rimborsi richiesti, il Legislatore provveda, se necessario, al rapido rifinanziamento dell'intervento, l'ipotesi è<br />
quella di prevedere, in ogni caso, il rimborso in modo proporzionale, sulla base dello stanziamento già effettuato,<br />
a tutti i contribuenti che presentano correttamente l'istanza nel lasso temporale stabilito''<br />
ESTATE <strong>2009</strong>, ASSOTURISMO: BENE<br />
PRESENZE AGOSTO MA CALANO GLI UTILI<br />
Tengono le presenze, ma calano gli utili, con ''una contrazione tra il 6 e il 9%''. E' questo il quadro che emerge<br />
da una prima, provvisoria analisi della stagione turistica ad agosto, secondo Assoturismo-Confesercenti.<br />
''Complice anche il bel tempo e il caldo, la settimana di ferragosto - spiega il presidente dell'organizzazione,<br />
Claudio Albonetti - ha registrato un tutto esaurito nella localita' di mare: attendiamo dati ufficiali e definitivi, ma<br />
da quanto mi segnalano gli operatori sparsi sul territorio non si sono avuti cali di presenze rispetto allo scorso<br />
anno. O comunque si e' trattato di cali molto contenuti. Anzi, alcune localita' potrebbero anche riservare delle<br />
sorprese, facendo registrare a consuntivo un aumento. Ritengo invece abbiano sofferto un po' laghi e localita' termali''.<br />
A diminuire sono pero' gli introiti delle imprese ricettive. 'L'indice di redditivita' e' inferiore, ossia l'utile<br />
d'impresa, e' inferiore a quello dello scorso anno - afferma Albonetti -. Tanti operatori hanno mantenuto inalterate<br />
le quotazioni rispetto all'anno scorso, ma hanno aumentato i servizi: sono diventati molto piu' numerosi, per<br />
esempio, gli hotel che propongono il tutto incluso. In sostanza si offre di piu' a parita' di prezzi, e questo abbassa<br />
la redditivita'. Penso che il calo - aggiunge - sia attorno al 6-9%'' rispetto alla scorsa estate.<br />
18
CORSI IN PARTENZA<br />
TIPOLOGIA LUOGO ORE COSTO* PERIODO<br />
Corso sostitutivo del libretto di idoneità<br />
sanitaria<br />
Responsabile del servizio di prevenzione<br />
e protezione per titolari d’impresa<br />
(D.Lgs. 626/94)<br />
Addetto alla prevenzione degli incendi<br />
per aziende a basso rischio<br />
Formazione per addetto al pronto<br />
soccorso aziendale per aziende<br />
dei gruppi B e C<br />
Corso abilitante per l'esercizio<br />
dell'attività di "somministrazione<br />
e vendita di prodotti alimentari"<br />
Corso abilitante per l'esercizio dell'attivi-<br />
tà di "vendita di prodotti alimentari"<br />
(Percorso agevolato)<br />
Corso abilitante per agenti e rappresen-<br />
tanti di commercio<br />
Corso abilitante per agenti d'affari in<br />
mediazione del settore immobiliare<br />
NOVITA’ NOVITA’ BARMAN BARMAN E COMPUTER COMPUTER AVANZATO<br />
AVANZATO<br />
Verona e<br />
provincia<br />
3 33 euro Ottobre<br />
Verona 16 140 euro Ottobre<br />
Verona 4 80 euro Ottobre<br />
Verona 12 170 euro Ottobre<br />
Verona 120 567 euro Ottobre<br />
Verona 42 360 euro Ottobre<br />
Verona 81 308 euro Ottobre<br />
Verona 106 433 euro Ottobre<br />
Corso barman base Verona 28 266 euro Ottobre<br />
Corso computer base Verona 25 190 euro Ottobre<br />
Corso computer avanzato Verona 25 210 euro Ottobre<br />
*Per gli associati Confesercenti sono previsti forti sconti. Al prezzo va aggiunta l’Iva pari al 20%<br />
Sede iscrizioni: Via Albere, 132 - 37137 Verona Tel. 045 8624011 - Fax 045 8624088 Responsabile: Claudia<br />
Andreatta<br />
e-mail: formazione@confesercenti-vr.it - www.confesercenti-vr.it<br />
19
UN NUOVO HELLAS<br />
Dal presidente al<br />
direttore sportivo,<br />
dai giocatori ai<br />
tifosi: il Verona si<br />
rinnova e affronta<br />
con ritrovato<br />
entusiasmo<br />
quello che si spera<br />
essere, finalmente,<br />
il campionato della<br />
risalita.<br />
20<br />
D’accordo, la parola definitiva,<br />
quella inappellabile,<br />
spetta sempre al campo. Ma<br />
anche se per quella è ancora certamente<br />
troppo presto, un primo risultato<br />
il nuovo Hellas Verona <strong>2009</strong>-<br />
2010 lo ha già raggiunto: ha riportato<br />
intorno alla società del Mastino un<br />
entusiasmo e, soprattutto, una credibilità<br />
di cui da troppo tempo si erano<br />
perse le tracce. Lo si è visto bene alla<br />
presentazione della squadra di metà<br />
luglio, allo strapieno e ribollente<br />
Teatro Comunale di Sandrà, lo si è<br />
rimarcato ancora meglio grazie ad<br />
GIALLOBLU<br />
di Luca Corradi<br />
una campagna abbonamenti che ha<br />
portato in poche settimane alla sottoscrizione<br />
di quasi 11mila tessere,<br />
circa 3mila in più rispetto allo scorso<br />
anno: nessuno in Lega Pro (ma<br />
anche pochissimi in serie B, e addirittura<br />
qualcuno in serie A) può vantare<br />
quest’anno un numero simile di<br />
fedelissimi. Sulla grande passione di<br />
Verona per quella che – non ce ne<br />
voglia il Chievo – va ritenuta ancora<br />
la prima squadra della città (per storia,<br />
tradizione, palmares, seguito)<br />
non c’è bisogno di tornare a parlare.<br />
Vero è anche, però, che pure i più
incrollabili adoratori dell’Hellas ne<br />
avevano ormai le scatole piene di<br />
delusioni, prese in giro, false promesse,<br />
vere illusioni. Di attese disattese,<br />
rinascite abortite, speranze<br />
smentite. Serie C, Lega Pro, la si<br />
chiami come si vuole: niente da fare,<br />
con questa categoria l’Hellas (che<br />
addirittura sfiorò due anni fa la C2)<br />
non c’entra proprio niente. La società<br />
gialloblù doveva (deve) dimostrarlo,<br />
però, e l’unico modo era<br />
reinventare se stessa, ripartire da<br />
zero. Nuovo presidente, nuovo direttore<br />
sportivo, nuovo staff, nuovi giocatori.<br />
E così, ecco finalmente un<br />
Hellas Verona che può permettersi<br />
nientemeno che di parlare di “progetto”,<br />
ovvero di un piano ben curato<br />
e programmato che parta da un<br />
punto A ed arrivi ad punto B. Una<br />
società che si siede ad un tavolo in<br />
cui ogni sedia è riservata ad un ruolo<br />
preciso, in cui ogni aspetto della vita<br />
societaria (in primis, quello gestionale<br />
e amministrativo) viene spezzettato<br />
e affrontato attraverso quel<br />
microscopio le cui lenti sono composte<br />
dal senso della misura, dal pragmatismo,<br />
dal raziocinio e dall’oculatezza.<br />
Bilancio pressoché sanato, si<br />
dice in Via Torricelli, eccezion fatta<br />
per quella patata bollente ereditata<br />
dalle proprietà precedenti e legata ai<br />
debiti per l’affitto del Bentegodi. Ma<br />
i miracoli si fanno uno alla volta, e il<br />
primo vero “colpo” della società<br />
gialloblù è stato appunto quello di<br />
riconquistare la sua piazza, i suoi<br />
tifosi. Gente esigente, sì.<br />
Comprensiva, anche. Ma, innegabilmente,<br />
gente esausta e sfinita.<br />
Ansiosa di aggrapparsi a qualunque<br />
speranza di risalita. Eccolo qui, allora,<br />
il nuovo Hellas che ha ora il compito<br />
di mantenere intatto il suo<br />
nuovo e ritrovato entusiasmo. Un<br />
Verona che ha forse il suo valore<br />
aggiunto nel fatto di poter contare su<br />
una dirigenza composta in buona<br />
parte da veronesi: dal presidente<br />
Giovanni Martinelli al direttore<br />
sportivo Nereo Bonato, dal team<br />
manager Stefano Fattori al responsabile<br />
del settore giovanile Antonio<br />
Terracciano. Proprio con il diesse<br />
lupatotino abbiamo ottenuto un’intervista<br />
sul nuovo Hellas.<br />
Direttore, cosa significa per un veronese<br />
lavorare come diesse per<br />
l’Hellas Verona?<br />
“E’ difficile, perché lavorare per la<br />
propria città ti porta naturalmente ad<br />
avvertire delle responsabilità mag-<br />
giori. D’altra parte, io sono sempre<br />
stato un tifoso del Verona e, quando<br />
è nata questa esigenza della società<br />
che combaciava con la mia aspirazione<br />
professionale e sentimentale,<br />
per me la scelta è stata facile”.<br />
Una parte importante dell’Hellas<br />
sono proprio i tifosi, reduci da anni<br />
di delusioni. Ora però c’è un entusiasmo<br />
nuovo attorno al Verona, la<br />
gente ci crede. Come siete riusciti in<br />
questo miracolo?<br />
“Non parlerei di miracolo. Piuttosto,<br />
per essere credibili, è fondamentale<br />
lavorare tanto. Le promesse da sole<br />
valgono poco, se poi sotto non c’è<br />
niente di concreto. E i tifosi vogliono<br />
proprio questo: che la società ci<br />
metta la faccia, che lavori tanto e con<br />
qualità. Quest'anno si è cercato di<br />
essere trasparenti, spiegando da<br />
subito che vincere dipende da diver-<br />
21
se variabili. La gente ha capito, sposando<br />
il progetto, e per noi si tratta di<br />
uno stimolo ulteriore per proseguire<br />
su questa strada”.<br />
Ha raggiunto a Verona Remondina,<br />
il tecnico con cui ha fatto molto bene<br />
a Sassuolo. Ha la sensazione che<br />
l’Hellas possa ripetere un cammino<br />
di risalita simile a quello degli emiliani?<br />
“Diciamo che il nostro compito è<br />
fare tutto il possibile per porre le<br />
condizioni base, quelle necessarie<br />
affinchè gli ingredienti per risalire ci<br />
siano tutti. Ci vuole anche un po’ di<br />
fortuna, oltre a tutta una serie di altre<br />
situazioni. Alla fine, infatti, l’unico<br />
giudice supremo è il campo, e sono<br />
sicuro che il buon lavoro alla fine<br />
paga sempre. E questo vale non solo<br />
per lo sport, ma per la vita in generale”.<br />
E’ anche per questo che ha “saccheggiato”<br />
due squadre come<br />
Sassuolo e Gallipoli, prendendo giocatori<br />
esperti di promozioni in serie<br />
B?<br />
“Direi che sono due situazioni diverse:<br />
i giocatori ex Sassuolo<br />
(Pensalfini, Selva, Anselmi, N.d.R.)<br />
sono sicuramente molto esperti e li<br />
conosco bene, quelli ex Gallipoli<br />
(Esposito, Cangi e Russo, N.d.R.) li<br />
definirei invece nell’età della piena<br />
maturazione. Io non li conoscevo<br />
22<br />
bene di persona, ma quello che conta<br />
è che si conoscano già tra di loro.<br />
Daranno un bell’apporto anche in<br />
termini di affiatamento e spogliatoio”.<br />
Il Verona di quest’anno sembra davvero<br />
una squadra forte...<br />
“La sensazione è che abbiamo a disposizione<br />
un gruppo di giocatori<br />
ottimi per la categoria, adesso bisogna<br />
vedere di diventare una squadra,<br />
com’è normale che sia visto che, sui<br />
23 elementi della rosa, ben 14 sono<br />
nuovi. Quando si definisce un progetto<br />
i primi tre mesi sono decisivi, e<br />
se c'è la volontà comune di maturare<br />
si è già a buon punto. Certo, una<br />
prima impronta tecnico-tattica c’è<br />
già, ma ci vuole ancora altro lavoro e<br />
poi, se questo lavoro è stato fatto<br />
bene, credo che i risultati arriveranno”.<br />
Due parole di aggiornamento sulla<br />
situazione finanziaria, partendo dal<br />
debito con il Comune per l’affitto del<br />
Bentegodi…<br />
“Posso dire che la società vuole<br />
pagare e adempiere ai suoi doveri,<br />
com’è giusto che sia, ma allo stesso<br />
tempo servono trasparenza e chiarezza<br />
sui termini della questione. In<br />
generale, la cura e l’attenzione al<br />
bilancio gestionale sono comunque<br />
impegni di importanza primaria per<br />
l’Hellas Verona, le cui spese erano<br />
sovradimensionate e ora sono invece,<br />
diciamo così, sotto stretta sorveglianza”.<br />
Come vorrebbe questa stagione per<br />
poterla poi, a maggio, definire perfetta?<br />
“Non mi pongo il problema di guardare<br />
troppo avanti, guardo al quotidiano.<br />
Siamo concentrati sul presente,<br />
perché il futuro di domani lo si<br />
costruisce oggi”.<br />
Se i tifosi le chiedessero un tempo<br />
minimo in cui il Verona possa aspettarsi<br />
di tornare in serie A?<br />
“Onestamente farei fatica a dare una<br />
risposta, anche perché non trovo giusto<br />
creare false aspettative o illusioni.<br />
Quello che conta è che noi<br />
vogliamo creare qualcosa di credibile<br />
e duraturo, come il Verona e i suoi<br />
tifosi si meritano. Se ci riusciamo,<br />
poi, i risultati ci daranno ragione”.