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L'eccidio del 20 giugno 1944 Giugno 1944 Il rastrellamento della ...

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Parco Nazionale<br />

<strong>del</strong>la<br />

Val Grande<br />

Ornavasso<br />

Cicogna<br />

La battaglia di Ponte Casletto<br />

(11-12 <strong>giugno</strong> <strong>1944</strong>)<br />

Mario Muneghina<br />

Ompio<br />

Cortechiuso<br />

Cicogna<br />

Fondotoce<br />

Gurro<br />

L’ Alpino<br />

<strong>Il</strong> <strong>rastrellamento</strong> <strong>del</strong>la Val<br />

Grande inizia con la battaglia<br />

di Ponte Casletto, la cui con-<br />

quista viene ritenuta vitale da<br />

nazisti e fascisti per l’acces-<br />

so motorizzato a Cicogna. <strong>Il</strong><br />

piano difensivo approntato<br />

da Mario Muneghina, coman-<br />

dante <strong>del</strong>la IIa Banda “Gram-<br />

sci” <strong>del</strong> battaglione “Valdos-<br />

sola”, per il distaccamento partigiano di Casletto<br />

prevedeva la posa di mine per far saltare i tre ponti<br />

di Casletto dopo un difesa ritardatrice attuata sul-<br />

lo sperone antistante la galleria di accesso. Dopo i<br />

primi scontri a fuoco l’11 <strong>giugno</strong> ‘44, la mattina <strong>del</strong><br />

12 i tedeschi penetrano con le autoblindo nella gal-<br />

leria. La battaglia dura tutto il giorno. I partigiani<br />

fanno saltare due ponti, ma i tedeschi superano la<br />

forra aggrappati alla passerella di ferro divelta, ma<br />

non crollata. Un partigiano catturato viene gettato<br />

vivo dal ponte a sfracellarsi sulle rocce <strong>del</strong> torren-<br />

te. A sera, mentre i partigiani si ritirano, i nazifa-<br />

scisti raggiungono Cicogna, già cannoneggiata per<br />

Montevecchio<br />

Palagnedra<br />

Castel<br />

Veccana<br />

C e n t o v a l l i<br />

Al Legn<br />

Pian di Boit Cannobio<br />

Le tappe <strong>del</strong> “Sentiero Chiovini”<br />

1. Fondotoce - Ompio<br />

2. Ompio - Cicogna<br />

3 Cicogna - Pian di Boit<br />

4. Pian di Boit - Cortechiuso<br />

5. Cortechiuso - Montevecchio<br />

6. Montevecchio - L’Alpino<br />

7. L’Alpino - Palagnedra<br />

8. Palagnedra - Al Legn<br />

9. Al Legn - Cannobio<br />

IL SENTIERO CHIOVINI<br />

tutta la giornata, e la saccheggiano (78 case incen-<br />

diate, compresa la canonica e l’archivio parrocchia-<br />

le). Nei giorni successivi penetrano in Val Grande<br />

e in Val Pogallo e iniziano la caccia ai partigiani di-<br />

spersi.<br />

<strong>Giugno</strong> <strong>1944</strong><br />

<strong>Il</strong> <strong>rastrellamento</strong> <strong>del</strong>la Val Grande<br />

<strong>Il</strong> <strong>rastrellamento</strong> <strong>del</strong>la Val<br />

Grande rimane ancora<br />

oggi impresso nella me-<br />

moria storica <strong>del</strong>le popola-<br />

zioni locali come uno degli<br />

eventi più tragici <strong>del</strong>la Re-<br />

sistenza nel Verbano e nel-<br />

l’Ossola. Dall’11 <strong>giugno</strong> al<br />

1° luglio <strong>1944</strong> l’operazio-<br />

ne, coordinata dal coman-<br />

do SS di Milano, è tesa ad<br />

Dionigi Superti<br />

annientare le formazioni partigiane attestate sui<br />

monti di Verbania (il “Valdossola” di Dionigi Super-<br />

ti, la “Cesare Battisti” e la “Giovane Italia”). Per<br />

venti giorni parecchie migliaia di soldati tedeschi e<br />

fascisti (con l’appoggio di aerei, blindati e artiglie-<br />

ria pesante) braccano meno di 500 partigiani lace-<br />

ri e affamati, molti dei<br />

quali disarmati. <strong>Il</strong> ra-<br />

strellamento vede atti<br />

di estrema ferocia da<br />

parte dei reparti spe-<br />

ciali antiguerriglia <strong>del</strong>-<br />

le SS con torture, fu-<br />

cilazioni sommarie di<br />

civili, partigiani getta-<br />

ti vivi dai dirupi.<br />

Alla fine <strong>del</strong> rastrella-<br />

Nino Chiovini (al centro) a<br />

Intra il 24 aprile 1945.<br />

mento si contano circa 300 partigiani morti, <strong>20</strong>8<br />

baite e stalle incendiate in Val Grande e Val Po-<br />

gallo. Dopo il <strong>rastrellamento</strong>, il comandante Ma-<br />

rio Muneghina si stacca dal “Valdossola” e costi-<br />

tuisce la brigata “Valgrande Martire”. Nonostante<br />

il duro colpo inferto al movimento partigiano, due<br />

mesi dopo la fine <strong>del</strong> <strong>rastrellamento</strong> il “Valdosso-<br />

la” di Dionigi Superti con la “Valtoce” di Alfredo<br />

Di Dio liberano Domodossola e danno vita alla li-<br />

bera Repubblica <strong>del</strong>l’Ossola. Vittime <strong>del</strong> rastrella-<br />

mento non sono solo le formazioni partigiane, ma<br />

anche pastori e alpigiani che pagano con la vita e<br />

la distruzione di stalle e alpeggi l’appoggio dato<br />

alla Resistenza.<br />

<strong>Il</strong> “Sentiero Chiovini” è un itinerario escursionistico sui monti <strong>del</strong>la Val Grande<br />

che percorre i luoghi <strong>del</strong> <strong>rastrellamento</strong> <strong>del</strong> <strong>giugno</strong> <strong>1944</strong>. La prima edizione<br />

si è svolta nell’estate <strong>20</strong>00 ed ha rappresentato un’importante momento di<br />

recupero di “luoghi <strong>del</strong>la memoria” tra i più cari alla nostra comunità e tra<br />

i più significativi <strong>del</strong>lo lotta di liberazione in Italia. <strong>Il</strong> percorso si snoda su<br />

buoni sentieri segnalati con tabelloni illustrative e targhe storiche e richiede<br />

nove giorni di cammino; il pernottamento avviene in rifugi e bivacchi.<br />

<strong>Il</strong> “SENTIERO CHIOVINI”, si inserisce nel progetto più<br />

ampio INTERREG III A Italia - Svizzera LA MEMORIA<br />

DELLE ALPI - I SENTIERI DELLA LIBERTA’, nato dal-<br />

l’intesa di istituzioni territoriali e culturali <strong>del</strong>le regioni<br />

transfrontaliere di tre Paesi - Francia, Italia, Svizzera -<br />

che propongono di considerare le Alpi, dal Mar Ligure al<br />

Canton Ticino, come un unico, vasto «museo diffuso» nel<br />

cuore <strong>del</strong>l’Europa. La sezione storica <strong>del</strong>la rete museale<br />

- intitolata «I sentieri <strong>del</strong>la libertà” - è dedicata al perio-<br />

do <strong>del</strong>la persecuzione antiebraica, <strong>del</strong>la seconda guerra<br />

mondiale e <strong>del</strong>la Resistenza (1938 -1945)<br />

È’ un iniziativa che aiuta a far conoscere il territorio at-<br />

traverso uno dei momenti dove queste terre hanno sa-<br />

puto ritagliarsi uno spazio nella storia, grazie al sacrificio<br />

di tanti giovani che partecipi di un conflitto senza cartoli-<br />

na di precetto, attarverso la formazione di brigate parti-<br />

giane in ogni vallata e con l’appoggio <strong>del</strong>la popolazione,<br />

fecero vivere un glorioso esercito senza generali. Ricor-<br />

diamo inoltre la realizzazione <strong>del</strong>l’ideale base di parten-<br />

za e d’arrivo di ogni tragitto rappresentata dalla Casa<br />

<strong>del</strong>la Resistenza di Fondotoce, visitata annualmente da<br />

migliaia di persone provenienti dall’Italia e <strong>del</strong>l’estero<br />

e sede di mostre, dibattiti ed archivi. E’ certamente un<br />

bel modo di conoscere, la nostra Provincia camminando<br />

dove si scrissero pagine fondamentali <strong>del</strong>l’Italia demo-<br />

cratica e repubblicana. E per chi già conoscesse eventi<br />

e luoghi, i «Percorsi <strong>del</strong>la libertà” costituiranno un mo-<br />

mento di riflessione sulla nostra storia e sull’importanza<br />

di essere protagonisti <strong>del</strong> proprio destino.<br />

Parco Nazionale<br />

<strong>del</strong>la Val Grande

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