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Differenza tra una reazione SN1 ed una SN2.pdf - Mauro Sabella

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Laboratorio di chimica organica classe 3 ocb a.s.2010/11<br />

DIFFERENZA TRA UNA REAZIONE <strong>SN1</strong> ED UNA SN2<br />

Questa esperienza possiamo suddividerla in due fasi, la prima consiste nel sintetizzare il cloruro di<br />

terzbutile partendo dall’alcol tezbutilico at<strong>tra</strong>verso un meccanismo <strong>SN1</strong>.<br />

La seconda fase dell’esperienza consiste nel sintetizzare il bromuro di normalbutile partendo dal alcol<br />

normal butilico.<br />

Prima di passare all’esperienza pratica di laboratorio faremo un piccola introduzione teorica riguardante i<br />

meccanismi di <strong>reazione</strong>.<br />

Reazione di tipo <strong>SN1</strong>:<br />

il meccanismo <strong>SN1</strong> è un processo in due passaggi, nel primo, quello lento, il legame <strong>tra</strong> carbonio <strong>ed</strong> il<br />

gruppo uscente si spezza, quando il subs<strong>tra</strong>to si dissocia (ionizza). Gli elettroni del legame C−OH rimangono<br />

sul gruppo uscente e si forma un carbocatione. Nel secondo passaggio, quello veloce, il carbocatione si<br />

combina con il Cl - che è il nucleofilo en<strong>tra</strong>nte per dare il prodotto finale (cloruro di terz-butile.)<br />

Questa <strong>reazione</strong> avviene con il meccanismo di tipo <strong>SN1</strong> in quanto si <strong>tra</strong>tta di un alcol terziario che porta<br />

all’interm<strong>ed</strong>io di <strong>reazione</strong> che è un carbocatione terziaro quindi più stabile.<br />

Reazione di tipo SN2:<br />

Gli alcoli primari reagiscono quasi sempre secondo il meccanismo SN2 che è un processo costituito da un<br />

solo stadio in cui il nucleofilo en<strong>tra</strong>nte attacca da retro il legame C−OH. Ad un certo punto, durante la fase<br />

di <strong>tra</strong>nsizione, sia il nucleofilo en<strong>tra</strong>nte (Br - ) che il nucleofilo uscente (OH - ) si trovano parzialmente legati al<br />

carbonio su cui avviene la sostituzione. Man mano che OH - si allontana con il suo doppietto elettronico, il<br />

Br - fornisce un altro doppietto all’atomo di carbonio. Tale meccanismo è detto SN2 in quanto la <strong>reazione</strong> è<br />

bimolecolare, ossia che due molecole nucleofilo e subs<strong>tra</strong>to, partecipano contemporaneamente al<br />

passaggio chiave (unico) del meccanismo.<br />

Prof <strong>Mauro</strong> <strong>Sabella</strong> www.smauro.it chimica@smauro.it


Laboratorio di chimica organica classe 3 ocb a.s.2010/11<br />

C<br />

H 3<br />

1.<br />

OH<br />

+<br />

Na Br<br />

ALCOL NORMAL BUTILICO BROMURO DI SODIO BROMURO DI NORMAL BUTILE<br />

CONFRONTO TRA LA SOSTITUZIONE <strong>SN1</strong> E LA SOSTITUZIONE SN2<br />

VARIABILI <strong>SN1</strong> SN2<br />

STRUTTURA DEL ALCOL<br />

Primario<br />

Secondario<br />

Terziario<br />

Rara<br />

Osservata a volte<br />

Comune<br />

Prof <strong>Mauro</strong> <strong>Sabella</strong> www.smauro.it chimica@smauro.it<br />

C<br />

H 3<br />

Br<br />

Comune<br />

Osservata a volte<br />

Rara<br />

STEREOCHIMICA Racemizzazione Inversione<br />

SOLVENTE La velocità aumenta<br />

all’aumentare della polarità del<br />

solvente perché gli interm<strong>ed</strong>i<br />

sono ionici<br />

NUCLEOFILO La velocità è indipendente dal la<br />

concen<strong>tra</strong>zione del nucleofilo ; il<br />

meccanismo è più probabile con i<br />

nucleofili neutri.<br />

STATO DI TRANSIZIONE<br />

La velocità è ritardata dai solventi<br />

polari protici e accelerata dai<br />

solventi polari aprotici.<br />

La velocità dipende dalla<br />

concen<strong>tra</strong>zione del nucleofilo; il<br />

meccanismo è favorito quando il<br />

nucleofilo è un anione.


Laboratorio di chimica organica classe 3 ocb a.s.2010/11<br />

SINTESI DEL CLORURO DI TERZBUTILE DAL ALCOL TERZBUTILICO.<br />

(<strong>SN1</strong>)<br />

Reagenti: 20 ml alcol terz-butilico (PM 74, d 0,79) 15,8 g 213 mmoli<br />

50 ml HCl conc. 37% (PM 36, d 1,19) 59,5 g 611 mmoli<br />

NaHCO3 soluzione al 5% , Na2SO4 anidro<br />

Apparecchiature: imbuto separatore da 250 ml con rubinetto di teflon, pallone da<br />

100 ml, beuta da 100 ml, termometro 0 - 100 ° C, colonna di Vigreux, refrigerante<br />

di Liebig con raccordi.<br />

Proc<strong>ed</strong>imento:<br />

1) In un imbuto separatore da 250 ml con rubinetto di teflon si versano 20 ml di<br />

alcol terz-butilico e 50 ml di acido cloridrico concen<strong>tra</strong>to 37%.<br />

2) Si agita piano occasionalmente la soluzione per 20 minuti tenendo l'imbuto<br />

separatore sempre diritto, dato il piccolo volume della soluzione, evitando di<br />

bagnare il tappo superiore che va aperto periodicamente per sfiatare la pressione<br />

interna dovuta alla formazione di isobutene.<br />

3) Si lascia a riposo fino a netta separazione dei due s<strong>tra</strong>ti, si elimina lo s<strong>tra</strong>to<br />

acido acquoso inferiore.<br />

4) Si lava il cloruro di terz-butile con 20 ml di <strong>una</strong> soluzione di bicarbonato di<br />

sodio NaHCO3 al 5%. Si agita sfiatando frequentemente la CO2 che si libera. Si<br />

lascia decantare e si elimina lo s<strong>tra</strong>to acquoso inferiore. Si ripete il lavaggio con 20<br />

ml di acqua e poi si scarica lo s<strong>tra</strong>to acquoso inferiore.<br />

5) Si secca con Na2SO4 anidro direttamente nell'imbuto separatore per mezz'ora,<br />

si decanta il cloruro di terz-butile in un pallone da 100 ml che va tenuto tappato.<br />

6) Si monta l'apparato per la distillazione frazionata con colonna di Vigreux e si<br />

raccoglie, in <strong>una</strong> beuta raffr<strong>ed</strong>data con ghiaccio, la frazione che passa a 49 - 51°<br />

C. Si versa il cloruro di t-butile in <strong>una</strong> fiala tarata munita di tappo a vite.<br />

7) Si determinano la resa, il punto di ebollizione (51-52° C), lo spettro IR, la<br />

purezza <strong>tra</strong>mite GC su colonna non polare. Si analizza con GC anche l'alcol terzbutilico<br />

di partenza.<br />

Realizzare gli spettri IR dei reagenti e dei prodotti.<br />

Prof <strong>Mauro</strong> <strong>Sabella</strong> www.smauro.it chimica@smauro.it


Laboratorio di chimica organica classe 3 ocb a.s.2010/11<br />

SINTESI DEL BROMURO DI NORMAL BUTILE A PARTIRE DALL’ALCOL<br />

NORMAL BUTILICO. (SN2)<br />

PROCEDIMENTO:<br />

Caricare in pallone a due colli da 250 ml 24 g di NaBr, 25 ml di acqua e 17 ml di<br />

n- BuOH.<br />

In un imbuto gocciolatore inserire 20 ml di H2SO4 conc. e iniziare a gocciolare nel<br />

pallone di <strong>reazione</strong> agitando energicamente la miscela con ancoretta magnetica.<br />

In parte l'alcol tenderà a solidificarsi ostacolando l'agitazione, ma la cosa più<br />

importante è raffr<strong>ed</strong>dare l'ambiente con un bagno di ghiaccio.<br />

Terminato il gocciolamento bisogna scaldare con un bagno d'olio per circa un'ora<br />

ad <strong>una</strong> temperatura di 80-100°C. Durante le operazioni sopra descritte si utilizza<br />

la configurazione strumentale descritta nella fotocopia allegata.<br />

Per in<strong>tra</strong>ppolare i bromuri si utilizza <strong>una</strong> valvola al CaCl2 con un tubo pescante<br />

nell'acqua.<br />

Terminato il riscaldamento con il bagno d'olio si distilla in corrente di vapore la mix<br />

finale e si raccoglie il n-BuBr condensato in testa. La distillazione con Claisen deve<br />

essere fatta con termomanto <strong>ed</strong> ebollitori. Il condensato sarà anche formato da<br />

acqua, più leggera del n-BuBr per la minore densità.<br />

Dopo raffr<strong>ed</strong>damento si separano le due fasi in un imbuto separatore<br />

FASE ORGANICA: Formata da Bromuro di n-butile. Più pesante in quanto il<br />

podotto ha <strong>una</strong> densità superiore a quella dell'acqua.<br />

Si separa e si esegue un lavaggio con H2O, NaHCO3, H2O in sequenza, poi si anidri<br />

fica con Na2SO4 per assorbire l'eventuale acqua rimasta, e si fil<strong>tra</strong> su cotone.<br />

Dopo la fil<strong>tra</strong>zione del prodotto si purifica su Claisen e si pesa per restituire la resa<br />

complessiva.<br />

FASE ACQUOSA: Più pesante. Costituita da H2O. Può venire eliminata in quanto<br />

non<br />

è più necessaria per le operazioni successive, controllare prima il pH.<br />

CONSIDERAZIONI PRATICHE<br />

Questa sintesi segue un meccanismo di tipo SN2 in quanto la molecola che<br />

reagisce è <strong>una</strong> molecola poco ingombrata, avendo il gruppo uscente legato a un<br />

carbonio primario.<br />

Il prodotto di questa <strong>reazione</strong> è un alogenuro primario, questa avviene in due<br />

passaggi, uno iniziale lento e uno finale veloce.<br />

Questa <strong>reazione</strong> si esegue con NaBr che fornisce il nucleofilo e con H2SO4 conc.<br />

Come catalizzatore.<br />

Dalla <strong>reazione</strong> si formerà HBr volatile, altamente corrosivo e caustico, il quale<br />

dovrà essere in<strong>tra</strong>ppolato.<br />

Inoltre con l'aggiunta dell'acido la <strong>reazione</strong> svolgerà molto calore, da abbattere<br />

con un bagno di ghiaccio.<br />

Per purificare il prodotto si farà <strong>una</strong> distillazione in corrente di vapore con un<br />

Claisen stando bene attenti alla temperatura dei vapori. Infatti al termine della<br />

distillazione del prodotto (T°C compresa <strong>tra</strong> 70-90°), un improvviso aumento di<br />

temperatura determina l'evaporazione dell'acqua <strong>ed</strong> eventuali impurezze.<br />

Il prodotto e l'acqua costituiscono <strong>una</strong> miscela azeotropica di minima che formerà<br />

due frazioni, smiscelate in due fasi, nel pallone di raccolta.<br />

Gli scarti di reazioni quali il pallone di <strong>reazione</strong> e la <strong>tra</strong>ppola di bromuri devono<br />

subire un <strong>tra</strong>ttamento di neu<strong>tra</strong>lizzazione prima di venire scartati.<br />

Prof <strong>Mauro</strong> <strong>Sabella</strong> www.smauro.it chimica@smauro.it

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