Regione Veneto Provincia di Belluno RELAZIONE GEOLOGICA

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si è riportata la “Carta di localizzazione probabile delle Valanghe” (realizzata dal Centro Sperimentale Valanghe e Difesa Idrogeologica del Veneto), che evidenzia le aree soggette a valanga, individuate sia mediante inchiesta sul terreno, sia mediante fotointerpretazione. Un secondo elaborato, denominato “Propensione alla valanga”, è stato invece redatto sulla base delle caratteristiche di copertura vegetale e pendenza del terreno. Per la copertura vegetale, a partire dalla carta degli Habitat (cfr. T_FOR/2 allegata al progetto), si è schematizzato il territorio in tre classi di copertura: bosco, arbusteto e prato (comprensivo delle aree prive di copertura vegetale), alle quali sono stati rispettivamente attribuiti valori di propensione 1, 2 e 3. Per la pendenza si sono schematizzate quattro classi secondo la tabella seguente: Definizione Pendenza Classe Propensione per distacco molto elevata 35° - 45° 3 Propensione per distacco elevata 28° - 35° 2 Propensione per scorrimento 17° - 28° 1 Nessuna propensione 45° 0 (Tabella 5.2 .1) Le due carte tematiche così ottenute sono state sovrapposte, moltiplicando i valori cella per cella, ottenendo quindi una nuova griglia di valori (cfr.Tabella 5.2 .2), sulla base dei quali si è ottenuta la classe di propensione alla valanga: Classe di pendenza Classi di vegetazione Classe di Bosco 1 Arbusteto 2 Prato / assenza 3 propensione alla valanga 3 3 6 9 alta 2 2 4 6 media 1 1 2 3 bassa 0 0 0 0 nulla (Tabella 5.2 .2) Infine le aree di localizzazione probabile delle valanghe (CVSDI) sono state rieditate (per la porzione interessante l'area di progetto), e adattate alla Carta Tecnica Regionale (l'originale è su base 25.000 IGMI), per consentirne la corretta sovrapposizione con gli eleborati di progetto (i tracciati delle piste e degli impianti sono stati definiti sulla CTR a scala 1:5000). Osservando la carta di propensione alla valanga così ottenuta, si può rilevare come gli impianti e le piste in progetto siano stati individuati in modo da limitare l'interferenza con le aree a rischio più elevato (si segnalano in particolare parte del bacino del Rio Cordon, i versanti meridionale e orientale del Col de la Steles, i versanti meridionali delle Rocchette e del col de Sorarù). Per tali aree (indicate con maggiore dettaglio nella parte speciale della 10 R02- RELAZIONE GEOLOGICA - parte generale
presente relazione geologica), sarà indispensabile predisporre opportune opere di difesa e/o contenimento, da dimensionarsi con esattezza nelle fasi successive di progettazione. 6 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE CON CENNI SUGLI ASPETTI DA APPROFONDIRE Sulla base di quanto sopra esposto , l'analisi preliminare del contesto geologico dell'area di interesse ha delineato le seguenti caratteristiche: I terreni interessati dalle opere di progetto sono piuttosto variabili, con netta prevalenza di depositi quaternari; tuttavia le aree in dissesto attivo sono piuttosto limitate e interessano solo marginalmente le strutture in progetto; L'assetto geomorfologico e idrogeologico dell'area rispecchia l'assetto strutturale / tettonico dell'area, dominato dal sistema di sovrascorrimenti Selva di Cadore – Antelao (sud vergenti, orientati circa ENE – OSO) e dalle associate strutture sub verticali a carattere transtensivo (orientate circa N - S e o NNO – SSE); Data la presenza diffusa di depositi sciolti, l'area in esame risulta particolarmente ricca di riserve idriche; la presenza di un substrato prevalentemente impermeabile favorisce la venuta a giorno di numerose sorgenti perenni che alimentano un reticolo idrografico ben sviluppato; I principali fenomeni di dissesto sono legati alla mancata regimazione delle acque superficiali, che interessano terreni ricchi di frazione fine; attualmente le aree in dissesto attivo sono, come detto, piuttosto ridotte, tuttavia non va trascurata la propensione al dissesto di tali terreni, che, al di là della realizzazione o meno degli interventi di progetto, andrebbe tenuta sotto controllo per evitare l'instaurarsi di condizioni “scatenanti”. La pianificazione e la realizzazione del nuovo comprensorio sciistico potrebbe essere l'occasione per mettere in atto una più corretta e sicura gestione del territorio; Il secondo fattore di rischio presente nell'area è rappresentato dal fenomeno di distacco valanghivo; una prima selezione dei tracciati ottimali delle piste e degli impianti ha consentito di evitare gran parte delle zone più esposte, tuttavia restano dei settori vulnerabili che necessitano di interventi di messa in sicurezza, adeguatamente supportatati da uno studio valanghivo di dettaglio. Complessivamente si ritiene che la scelta dei tracciati delle piste e delle linee degli impianti individuati sia compatibile con le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni; saranno ovviamente indispensabili locali interventi di drenaggio per il consolidamento dei terreni di fondazioni delle strutture e di regimazione generale delle acque superficiali. Nella seconda parte dello studio verranno analizzati in dettaglio i tracciati delle piste e degli impianti, con particolare attenzione alle aree interessate dalle stazioni, individuando i principali interventi atti a garantire la sicurezza e la stabilità delle opere; inoltre si approfondirà maggiormente l'aspetto R02- RELAZIONE GEOLOGICA - parte generale 11
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