NUOVI INDIRIZZI E SVILUPPI DELLA. TEORIA. DELLE ELICHE ,I)
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COMUNICAZIONI<br />
hG. E. pmTOLESI<br />
<strong>NUOVI</strong> <strong>INDIRIZZI</strong> E <strong>SVILUPPI</strong><br />
<strong>DELLA</strong>. <strong>TEORIA</strong>. <strong>DELLE</strong> <strong>ELICHE</strong> ,I)<br />
In nna conferenza tenuta il 25 gennaio 1921 all' A. 1. D. A. chi scrive<br />
ebbe l'ollore di illustrare in brel'e quelli che sembrav"no esssere allora i<br />
cardini di una teoria delle eliche indirizzata per In stessa via in cui<br />
PRANDTL e i suoi collaboratori della scuola di GÒTTINGEN avevano con si<br />
felici risultati indirizzata lo. teoria dei sistemi portanti.<br />
Riassumo brevemente questi punti fondamentali :<br />
1° LJelica produce un -campo di vortici, fra i qua.li occorre distinguere<br />
i vOt'tici aderenti e i t'ortici liberi. l primi costituiscollo un aistema<br />
di vortici che possono sostituirsi alle pale dell' elica o, se si vuole, che accompagnano<br />
e rivestono le poJe dell'elica e nascono dallo scorrimento del<br />
fiuido rispetto alla pala. Se la pala è sottile, al sistema di vortici aderenti<br />
che la ricopre può sostituirsi un unico t'ortice aderlmte.<br />
I vortici liberi invece sono quelli che finiscono liberamente nel fluido.<br />
Questi, per un teorema che estende al caso dell'elica un noto teorema del<br />
moto permanente, debbono seguire le linee di corrente del moto rifento ad<br />
una terna d'assi rigidamente connessa. con l'elica.<br />
Approssimativamente essi hanno l'andamento di eliche con passo uguale<br />
all'avanzo dell'elica.<br />
I vortici liberi naSCODO là dove si ha una v"riazione della circnit"zione<br />
lungo la pala. Se passando dal raggio r al raggio r + dr la circnitazione<br />
varia di dr, nel tratto d,' filusce un filetto vorticoso di intensità dr.<br />
2' I vortici liberi e i vortici aderenti producono un campo di velocità<br />
indotte che si aggiungono alla velocità iniziale uniforme V, della corrente.<br />
(I) Comunicnziono presentata nella seduta del 15 luglio 1922. •<br />
•
- 29-<br />
Tali velocità incrementali hanno componenti radiali, tangenziali ed<br />
assiali.<br />
Se consideriamo le velocità indotte dai soli vortici liberi, si dimostra<br />
che gli incrementi di velocità subiti dall'aria quando giunge al disco spa.zzato<br />
dall'elica sono metà deglI incrementi cerrispondenti a distanza infinita<br />
dopo l'elica. Conclusione questa che conferma ed estende il noto teorema<br />
di FROllOE, con questo, che la sezione contmtta, alla quale si suoi fare riferimento<br />
nel teorema di ERODDE, è la sezione a distanza infinita a valle<br />
dell' elica.<br />
3' Gli incrementi indotti dai vortici liberi producono in cOl'l'ispoudenza<br />
di ogni sezione dell'elica un cambiamento nella velocità relativa<br />
dell'aria e della sezione, cambiamento che influisce a sua volta sul valore<br />
delle azioni aerodinamiche.<br />
Tale influsso è perfettamente analogo a quello dei vortici marginali sulle<br />
caratteristiche aerodinamiche di un profilo portante. In tal caso, com'è noto,<br />
rn r< -Wl<br />
:n.n-wll<br />
Fig. l<br />
esso è funzione dell'alluugamento alare ed è nullo per allungamento infinito.<br />
La fig. l chiarirà la cosa.<br />
Se non si tiene conto degli incrementi, la velocità relati,a della sezione<br />
e dell'aria Il W. (l'clocità relativa apparente) composta di Vo e di<br />
,. Il (r = raggio della sezione, Q = velocità angolare dell'elica); tenuto conto<br />
degli incrementi v' assiale e ,,' = l' "" tangenziale (I), la velocit" relativa<br />
diviene nn (l'elocità "elativa etrettilla).<br />
Se gli incrementi sooo piccoli (ciò che è necessario supporre, almeno<br />
io prima approssimazione) potrà trascurarsi la differenza eventnale fra la<br />
grandezza di lIr, e quella di W'; ma non potrà ce1'lo trascurarsi il cambiamento<br />
dell'incidenza che da «o si mnta in «, essendo la differenza (in<br />
meno) rappresentata dall'angolo ", che chiameremo incidenza indotta.<br />
(I) Quello radiale è generalmente trascurabile.
- 34-<br />
Segue che ,,' è proporzionale al raggio.<br />
La distribuzione degli incrementi è rappresentata in fig. 5.<br />
In questi tre casi semplici spinta e coppia si esprimono con formule<br />
molto semplici in funzione della quantità che, in ognuno dei tre casi, è<br />
costante. E precisamente, se indichiamo con T la spinta, con O la coppia<br />
e introduciamo le notazioni :<br />
otteniamo nei tre casi:<br />
1° caso:<br />
2° caso:<br />
3° caso:<br />
T<br />
X<br />
't=-=<br />
r<br />
VI v'<br />
1t r' -V; = 2 7. r V.<br />
"',<br />
-=<br />
12<br />
V<br />
r= RQ<br />
TI rendimento ? =, r/x risulta nei tre casi uguale ad 1. Oiò è conseguenza,<br />
Llon solo delFaver trascurato la resistenza intrinseca delle sezioni,<br />
ma anche del procedimento approssimato con cui si sono ricavate<br />
r<br />
r<br />
0"'-------'---<br />
Fig. ti<br />
le formule; procedimento che viene, in ultima analisi, a considerare<br />
l'azione elementare come pe"pendicolare a W •. Abbiamo visto che ciò sarebbe<br />
giusto se non esistesse l'effetto dell'induzione. Tale eft'etto è di inclinare<br />
l'azione elementare d F, la quale anzichè essere perpendicolare a<br />
W. (velocità relativa apparente) è perpp,ndicolare a W' (velocità relativa<br />
effettiva), ossia inclinata di ., rispetto allo. normale a W o ' Partendo da<br />
questa considerazione, il lettore facilmente scorgerà (fig. 1) che per avere<br />
la spinta e la coppia. occorre alle espressioni sopra indicate, cbe rappresentano<br />
nei tre ca.si il contributo della componente d F. normale a W"<br />
(1)<br />
(2)<br />
(3)