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Voci dal Sud 42 Anno II° nr. 11 Novembre 2006<br />

www.sos<strong>ed</strong>.it<br />

la mia letteratura, la mia arte...Poco fa, sentendoti abbadotta chissà dove se la voce di un giovane uomo non si<br />

iare <strong>per</strong>ò ho capito! Tu sei molto di più e del tuo bau bau fosse frapposta, un po’ inopportuna:<br />

m’<strong>il</strong>lumino.<br />

“Venga signora, da questa parte, … quando nascerà,<br />

Tu figlia adorata sei Dolly, la mia cagnolina morta sot- maschio o femmina?” chiese l’infermiere, facendole seto<br />

le rotaie di un treno ad alta velocità.<br />

gno di entrare nella seconda stanza sulla sinistra.<br />

Oh mia amata, <strong>per</strong>sa e ritrovata.<br />

Non aveva voluto v<strong>ed</strong>erla, nemmeno quando quel pic-<br />

Adesso è tutto chiaro, eccetto ... sono assalito da un colo capino riccioluto era uscito dal suo ventre ..., così<br />

pensiero intruso: se tu sei un cane, io chi sono? l’avevano portata via in tutta fretta, alla nursery, dove un’ad-<br />

Dal corridoio arrivano i rumori di gente che corre, che detta del Tribunale dei minori, già allertata da giorni, com-<br />

coordina e che ordina. Il rumore si avvicina, una chiave p<strong>il</strong>ava una serie di moduli, <strong>per</strong> l’affido.<br />

gira, una volta, due, tre e la porta si spalanca.<br />

Perché quella strana sensazione di ansia, nel raggiun-<br />

Tre uomini vestiti di bianco irrompono senza chi<strong>ed</strong>ere gere lo studio legale?<br />

<strong>per</strong>messo e da lì a poco comincia un nuovo sogno. Tutto sommato si trattava di sbrigare una pratica buro-<br />

Elettroshock ...<br />

cratica, almeno così le aveva detto al telefono <strong>il</strong> notaio, <strong>il</strong><br />

Ancora i muscoli infuriati <strong>per</strong> l’affronto, l’abuso Dottor De Magistris.<br />

terapeutico: elettroshock ...<br />

Lapo De Magistris, br<strong>il</strong>lante cinquantenne romano, se-<br />

Camici bianchi mi afferrano, mi legano … sghignazdeva dietro la sua scrivania di c<strong>il</strong>iegio, immerso nella letzo,<br />

temporali nelle vene … la carne si arriccia, i pensieri tura d’un atto di compravendita, quando <strong>il</strong> cicalino<br />

cuociono, mulinellano.<br />

dell’interfono lo interruppe: “La signorina che stava<br />

Riv<strong>ed</strong>o la macchina accartocciata in autostrada ... l’inu- aspettando, è in sala d’attesa, la faccio accomodare?”<br />

t<strong>il</strong>ità del risveglio all’interno del mio oscuro e fetido poz- gli disse la sua segretaria.<br />

zo ... la carrozza del treno, dentro la ragione, la passione “Certo, due minuti e la faccia entrare”, rispose lui,<br />

la voglia di vivere che lievitando si allontanano... quasi seccato.<br />

mia madre che mi accarezza e mi abbandona regalandomi Quando la ragazza entrò nello studio, lui era girato di<br />

<strong>per</strong> sempre la paura di essere amato … fiumi di <strong>per</strong>sone spalle, intento a rimettere a posto alcune carte nel mobi-<br />

estranee mi sorridono.<br />

le dietro la scrivania.<br />

Tutto gira, turbinante tornado dissonante.<br />

Impallidì improvvisamente: stessi lineamenti, d’una in-<br />

Mi sento ardere, non oppongo resistenza … nebbia, poi tensità sconcertante.<br />

alba.<br />

Lei dovette accorgersene, dal momento che rimase in<br />

Qualcosa si rifugia nella mia mano: ciniglia soffice, pi<strong>ed</strong>i sulla porta, senza osare avvicinarsi alle due morbide<br />

delicata, fresca, ma calda … limpida, dissetante. poltroncine in pelle scura.<br />

Spalanca la sua fronte al mio sguardo.<br />

Lapo si ricompose, sebbene, quello che le si parava<br />

“Ciao Anna” … tutto torna a scorrere.<br />

dinanzi agli occhi sembrava <strong>il</strong> fotogramma d’una pellico-<br />

Squ<strong>il</strong>la <strong>il</strong> telefono; <strong>il</strong> sussulto notturno anticipa di pola in bianco e nero, come un f<strong>il</strong>m già visto.<br />

chi secondi la corsa affannata verso la cornetta: “Pron- Riv<strong>ed</strong>eva con la mente Anna, le sue corse al fiume, suo<br />

to…”<br />

padre, i versi di Dolly … quanti anni erano passati? Venti<br />

Anna avanza goffamente lungo <strong>il</strong> corridoio dell’ospe- … no, forse venticinque…<br />

dale.<br />

“Che stupido, ho la data di nascita dinanzi, sul te-<br />

Non è la prima volta che un’emergenza la rovescia giù stamento”, pensò, cercando di dare <strong>il</strong> giusto tono alla<br />

dal letto, ma la pancia informe si è ingrossata a dismisura voce, frammezzata d’una emozione vibrante <strong>ed</strong><br />

dall’ultima volta.<br />

inequivocab<strong>il</strong>e.<br />

Un mese, manca soltanto un mese alla nascita della loro Le lesse <strong>il</strong> testamento, spiegandole i passi da fare, <strong>per</strong><br />

bambina e non era così che aveva immaginato l’attesa. entrare in possesso dell’er<strong>ed</strong>ità, nonché tutti gli<br />

A dire <strong>il</strong> vero aveva immaginato tutto diversamente o adempimenti da assolvere, in caso di accettazione.<br />

forse non aveva immaginato abbastanza, altrimenti si sa- La ragazza sembrava non ascoltarlo affatto, presa corebbe<br />

fermata prima.<br />

m’era a guardare <strong>il</strong> suo sguardo e i suoi capelli e, in veri-<br />

Quanto prima?<br />

tà, <strong>il</strong> notaio pareva anche averlo notato.<br />

La risposta appena abbozzata si ferma bruscamente da- “Sa, signorina, che conoscevo la sua famiglia?” disvanti<br />

al piccolo specchio accanto alla porta di servizio se lui, tentando di sviare <strong>il</strong> discorso, che pareva non inte-<br />

antistante le scale di sicurezza.<br />

ressarla affatto.<br />

I solchi scuri sotto gli occhi lasciano intrav<strong>ed</strong>ere le Non aveva bisogno d’ascoltare altro … aveva detto al<br />

tracce inequivocab<strong>il</strong>i di una bellezza che non si lascerà De Magistris, che intendeva rinunciare all’er<strong>ed</strong>ità … che<br />

sopraffare fac<strong>il</strong>mente.<br />

sciocca eh? Eppure quella cifra le avrebbe garantito un<br />

Non aveva mai preso troppo sul serio <strong>il</strong> suo aspetto futuro dignitoso <strong>per</strong> <strong>il</strong> resto della vita e, di fronte alla se-<br />

fisico.<br />

quela di leggi e norme che lui le aveva sciorinato, aveva<br />

Aveva giocato di tanto in tanto godendo, divertita e sor- frettolosamente liquidato la situazione, manifestando la<br />

presa, dell’effetto che provocavano sugli uomini quelle sua volontà di devolvere l’intera somma, in beneficenza.<br />

fattezze im<strong>per</strong>fette ma ab<strong>il</strong>mente assemblate.<br />

Uscii fuori e pioveva … camminavo sotto la pioggia,<br />

Nulla di più: non era mai stata disposta a puntare su lentamente, lasciando che le gocce mi entrassero addirit-<br />

qualcosa che non poteva controllare.<br />

tura nelle orecchie, infastidendomi ovattando <strong>il</strong> suono<br />

La mente disegna un sorriso ironico e l’avrebbe con- delle auto…

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