La storia - Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
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<strong>La</strong> <strong>storia</strong><br />
OLTRE TRENT’ANNI DI CARRIERA<br />
11 aprile 1965 inizio lavori Fincantieri di Monfalcone<br />
12 marzo 1967 varo<br />
22 gennaio 1968 consegna<br />
TENSIONI E PERICOLI<br />
Negli anni <strong>della</strong> Guerra Fredda nell’area del Mediterraneo si rifl ettono le tensioni tra i due<br />
blocchi. Una delle minacce è rappresentata dai sommergibili nucleari sovietici, provenienti<br />
dalle basi del Mar Nero.<br />
Anche il nostro Paese entra in azione. Dopo il divieto di avere una fl otta di sommergibili,<br />
sancito dalle clausole del Trattato di Pace <strong>della</strong> Seconda Guerra Mondiale in quanto Paese<br />
sconfi tto, tornano uffi cialmente in azione la tradizione, la conoscenza e le grandi capacità –<br />
sopite ma mai cancellate – <strong>della</strong> scuola sommergibilistica italiana.<br />
SOMMERGIBILE E SOTTOMARINO<br />
Nell’uso comune le due parole si sovrappongono. Ma tra sommergibile e sottomarino<br />
esiste una chiara differenza. Un sommergibile è un battello in grado di immergersi<br />
ma ottimizzato per la navigazione in superfi cie. Un sottomarino, invece, è un’unità navale<br />
utilizzata per la navigazione in immersione.<br />
Il sommergibile Toti tecnicamente è in realtà un sottomarino. Viene però usato<br />
“impropriamente” il termine sommergibile perché ormai è entrato nell’uso linguistico comune.<br />
Tanto che sono uffi cialmente riconosciute parole derivate: ad esempio i marinai imbarcati<br />
nei sottomarini si chiamano sommergibilisti e non sottomarinisti.<br />
PRIMO IN ASSOLUTO NEL DOPOGUERRA: QUATTRO “GEMELLI”<br />
<strong>La</strong> grande importanza dell’Enrico Enrico Toti è data dal fatto di essere il primo sommergibile a venir<br />
costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. I lavori alla Fincantieri di Monfalcone<br />
partono nel ’65. Il varo di lì a tre anni. Intorno al 1970 i sommergibili gemelli sono quattro,<br />
tutti <strong>della</strong> Classe Toti: Enrico Toti, Dandolo, Mocenigo e Bagnolini.<br />
MISSIONI<br />
Quanti siluri ha lanciato il Toti? Su questa e altre domande vige ovviamente il segreto<br />
militare. Il sommergibile comunque non ha mai preso parte a operazioni di guerra.<br />
Si sa, però, che ha partecipato – distinguendosi – a numerose esercitazioni<br />
nel Mar Mediterraneo, scavalcando le difese dei “nemici” e avvicinandosi a obiettivi sensibili.<br />
Nel corso <strong>della</strong> sua attività ha accumulato 27.030 ore di moto percorrendo 137.000 miglia.<br />
Alla sua guida si sono avvicendati 34 comandanti e 10 direttori di macchina.
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I dati tecnici<br />
I NUMERI DEL TOTI<br />
Dislocamento 536 t in superfi cie - 593 t in immersione<br />
Lunghezza 46 m<br />
<strong>La</strong>rghezza 4,75 m<br />
Immersione 4,3 m<br />
Apparato motore 2 FIAT MB 820 Diesel da 570 CV l’uno, 1 motore elettrico da 900 CV<br />
Velocità 9,7 nodi in superfi cie - oltre 14 nodi in immersione<br />
Quota operativa 150 m<br />
Profondità di collaudo 300 m<br />
Autonomia 3.500 miglia a 6.5 nodi<br />
Equipaggio 4 Uffi ciali e 22 Sottuffi ciali, Sottocapi e Comuni<br />
Armamento 4 tubi lanciasiluri da 533 mm per siluri fi loguidati<br />
a testa autocercante A184<br />
DIETRO FRONT IN UNA GOCCIA D’ACQUA<br />
Il Toti, lungo 46 metri, stabile e abile al tempo stesso come nessun altro, riusciva a invertire<br />
la rotta di 180° girando su se stesso in appena 250 m.<br />
<strong>La</strong> velocità massima – in immersione totale – era di 14 nodi (circa 26 km/h).<br />
<strong>La</strong> sua autonomia di 3.500 miglia (circa 6.400 km).<br />
SUBMARINE-SUBMARINE KILLER<br />
<strong>La</strong> classe Toti era formata tecnicamente da unità SSK (Submarine-Submarine Killer),<br />
cioè sommergibili destinati a individuare e distruggere altri sommergibili e in particolare<br />
quelli a propulsione nucleare del blocco sovietico.<br />
UN SEGUGIO INVISIBILE<br />
Grazie al suo motore elettrico da 900 CV il Toti era di diffi cile individuazione. Al contrario,<br />
il suo complesso impianto idrofonico-ecogoniometrico (sonar), protetto dal caratteristico<br />
bulbo a prora, permetteva l’avvicinamento al bersaglio da eliminare. Il sistema d’arma<br />
era costituito da siluri fi loguidati con testata autocercante.