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i servizi educativi danno l'anima ai musei - Museo Nazionale della ...

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MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

“I SERVIZI EDUCATIVI DANNO L’ANIMA AI MUSEI”<br />

L’EDUCAZIONE NEL MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA<br />

E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI:<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO.<br />

MARIA XANTHOUDAKI<br />

DIRETTORE EDUCATION & CREI


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

0.0<br />

INTRODUZIONE<br />

Nell’anno dell’anniversario dei 60 anni<br />

dall’apertura del <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong><br />

Scienza e <strong>della</strong> Tecnologia Leonardo da Vinci<br />

riflettiamo sul percorso che abbiamo fatto, che ci<br />

porta, oggi, a essere riconosciuti a livello internazionale<br />

per le nostre competenze educative.<br />

Questo articolo intende rispondere alle seguenti<br />

domande:<br />

Come si colloca il nostro lavoro educativo<br />

nel corso <strong>della</strong> lunga storia dei <strong>musei</strong>,<br />

cambiati radicalmente in termini di luogo<br />

fisico, di missione e del loro rapporto<br />

con il visitatore?<br />

Come si colloca all’interno <strong>della</strong> comunità<br />

professionale globale?<br />

Le risposte emergono dall’analisi del ruolo<br />

educativo dei <strong>musei</strong> in generale, e del MUST<br />

in particolare.<br />

Più specificamente, il primo paragrafo esamina<br />

il contributo dei <strong>musei</strong> all’apprendimento nel<br />

contesto delle correnti tendenze <strong>della</strong> scienza<br />

dell’educazione. Il secondo paragrafo presenta la<br />

storia dei Servizi <strong>educativi</strong> del MUST soffermandosi<br />

sui momenti che hanno segnato tappe<br />

importanti dagli anni ’50 fino <strong>ai</strong> giorni d’oggi.<br />

L’ultima parte parla dell’identità distinta e degli<br />

obiettivi dell’attuale funzione ‘Education & CREI’<br />

del MUST guardandoli anche in prospettiva futura.<br />

INTRODUZIONE 60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

2


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

1.0<br />

IL RUOLO<br />

EDUCATIVO<br />

DEI MUSEI<br />

Le nostre riflessioni partono da due domande<br />

di ‘inquadramento’:<br />

Come è cambiato il ruolo educativo<br />

dei <strong>musei</strong>?<br />

E come, oggi, tale ruolo continua<br />

a essere rilevante per la società?<br />

Siamo passati da:<br />

Musei come templi di conoscenza<br />

e di avanzamento intellettuale;<br />

Musei per la contemplazione delle<br />

meraviglie del mondo;<br />

Musei per l’acculturamento<br />

e l’alfabetizzazione delle masse;<br />

Musei per l’istruzione delle giovani<br />

generazioni;<br />

Musei per la divulgazione come<br />

responsabilità pubblica;<br />

IL RUOLO EDUCATIVO DEI MUSEI 60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

3<br />

a:<br />

Musei come risorsa per l’apprendimento<br />

lungo tutto l’arco <strong>della</strong> vita;<br />

Musei come esperienza - personale, unica;<br />

Musei come luoghi <strong>della</strong> nostra identità,<br />

individuale e collettiva;<br />

Musei come mediatori per una cittadinanza<br />

attiva;<br />

Musei come macchine <strong>della</strong> democrazia;<br />

Musei che appartengono a tutti, che sono<br />

parte integrante <strong>della</strong> società.


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

1.0<br />

IL RUOLO<br />

EDUCATIVO<br />

DEI MUSEI<br />

/2<br />

IL RUOLO EDUCATIVO DEI MUSEI<br />

Il cambiamento <strong>della</strong> percezione che un museo<br />

ha di se stesso e del proprio ruolo è perennemente<br />

correlato col cambiamento del modo in cui esso<br />

viene fruito dalle persone. Dall’uso del museo<br />

come ‘momento culturale eccezionale’, siamo<br />

passati al suo uso come parte di un percorso di<br />

lifelong learning - informale, personalizzato,<br />

scelto liberamente, coscientemente e per ragioni<br />

diverse da ciascuno di noi. Oggi il visitatore è<br />

un ‘ricercatore’, in un percorso di esplorazione e<br />

ricerca di significato personale 1 .<br />

La conseguenza, ma, allo stesso tempo, una<br />

delle ragioni che porta a tale cambiamento è<br />

l’evoluzione dell’approccio educativo, ovvero<br />

delle metodologie e degli strumenti che i <strong>musei</strong><br />

studiano, sviluppano, mettono in atto - e a volte<br />

difendono - per fortificare un rapporto che per la<br />

prima volta si manifesta in modo così forte: il<br />

rapporto fra museo e i suoi visitatori; un rapporto<br />

fra pari, che consente di ascoltare, rispettare,<br />

accogliere i vissuti di ciascuna parte, volendo<br />

costruire conoscenza in modo condiviso e creare<br />

reciproca co prensione e una maggiore ricchezza<br />

culturale 2 .<br />

Se guardiamo intorno a noi e dentro il, nuovo per<br />

tante cose, 21° secolo, ci accorgiamo che non<br />

poteva andare diversamente. Il ruolo del museo<br />

oggi rispecchia il (e rientra nel) mutamento dello<br />

stile e dei ritmi di vita contemporanei; ma ancor<br />

più rispecchia un emergente modello di educazione.<br />

Cresce l’esigenza di percorsi formativi<br />

personalizzati, dell’apertura delle strutture di istruzione<br />

tradizionali, <strong>della</strong> creazione di opportunità<br />

per apprendimento ‘sociale’. La conoscenza e<br />

l’esperienza diventano terreni di condivisione<br />

e di continua re-interpretazione, tutto mentre la<br />

società cambia talmente velocemente che spesso<br />

i discenti si trovano a saperne più dei propri<br />

educatori 3 .<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

In questa nuova concezione di educazione,<br />

cambiano la definizione di ‘esperto’, il modello<br />

pedagogico, ma anche la nozione dell’istituzione<br />

educativa stessa. Oggi apprendimento significa<br />

- e questo non è una conquista del 21° secolo<br />

ma di ben prima - un percorso esperienziale strettamente<br />

legato a tutta la vita di una persona e<br />

non più solo <strong>ai</strong> processi dell’educazione formale 4 .<br />

Significa, inoltre, avere la possibilità di decidere<br />

cosa e come imparare 5 .<br />

Rivoluzionare l’educazione è inevitabile; e vuol<br />

dire andare incontro alla nuova definizione di<br />

apprendimento e alle esigenze di oggi, creando<br />

contesti in cui si favorisce la crescita delle<br />

capacità di esplorare e indagare, partecipare<br />

in modo attivo e ragionato, osservare, porre delle<br />

domande, sperimentare, mettendo al centro del<br />

processo educativo il discente stesso con le sue<br />

caratteristiche e con i suoi bisogni. L’indagine e<br />

la sperimentazione rimangono strumenti fonda-<br />

4


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

1.0<br />

IL RUOLO<br />

EDUCATIVO<br />

DEI MUSEI<br />

/3<br />

mentali anche nel contesto <strong>della</strong> vita contemporanea<br />

permeata dalla tecnologia (in cui l’esperienza<br />

educativa cambia ancora e le relazioni<br />

inter-personali assumono una natura ben diversa,<br />

in cui rischi e potenzialità sono ancora oggetti di<br />

forte dibattito 6 ): creano opportunità per un rapporto<br />

‘fisico’, diretto e sensoriale, incoraggiano<br />

l’utilizzo di strumenti cognitivi, <strong>della</strong> dimensione<br />

emotiva e dell’interazione con altri, contribuendo<br />

così a mantenere e sviluppare la ricchezza e il<br />

potenziale delle qualità umane.<br />

Pensando in questo modo (e, mi sembra, non<br />

ci sia altro modo in cui pensare, oggi), i <strong>musei</strong><br />

possono fornire un contributo fondamentale<br />

all’attuazione e alla diffusione di questo approccio<br />

con risultati importanti per il potenziamento<br />

<strong>della</strong> conoscenza, <strong>della</strong> comprensione e delle<br />

capacità, il miglioramento <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita,<br />

la democratizzazione <strong>della</strong> conoscenza, la responsabilità<br />

sociale. Tale ruolo si deve all’approccio<br />

educativo e al fatto che i <strong>musei</strong> sono parte di un<br />

sistema di ‘attuatori’ di educazione informale con<br />

ruoli ben definiti nel lifelong learning e nei nuovi<br />

modelli di educazione e formazione 7 .<br />

La ‘nuova educazione’ si costruisce sul rapporto<br />

fra pari di cui si è già detto, su un dialogo continuo<br />

e costruttivo fra i due ‘esperti’: il museo e<br />

il visitatore. Il museo mette a disposizione tutta<br />

la conoscenza, la ricerca, le domande di cui<br />

quotidianamente si occupa; il visitatore porta<br />

la propria expertise che proviene dal proprio<br />

vissuto, dalle proprie conoscenze, dalla propria<br />

identità. Gli approcci frontali, mono-direzionali,<br />

positivisti cedono il loro posto all’indagine, al<br />

metodo scientifico, alla creatività’ (anche nella<br />

scienza) valorizzando il bagaglio personale del<br />

visitatore come strumento per l’apprendimento,<br />

la comprensione, l’esperienza 8 .<br />

In questa ottica, il percorso esperienziale del visitatore-ricercatore<br />

diventa il driver del lavoro educativo<br />

del museo che, esso stesso, evolve accogliendo<br />

(quindi accettando) la natura soggettiva<br />

di una tale ricerca. L’apprendimento nel museo è<br />

multiforme, emotivo e cognitivo, di velocità variabile,<br />

si basa su esperienza, esplorazione, investigazione<br />

e sperimentazione ma anche sull’immaginazione<br />

e sull’intuizione, in una forte dimensione<br />

sociale e culturale. La sua complessità sta, da un<br />

lato, nella brevità, irregolarità e volontarietà <strong>della</strong><br />

visita; e dall’altro, nell’indiscutibile, per quanto<br />

variegato, effetto dell’incontro fra visitatore e<br />

museo sull’apprendimento, sul comportamento<br />

e sulla memoria 9 .<br />

IL RUOLO EDUCATIVO DEI MUSEI 60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

5


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

1.0<br />

IL RUOLO<br />

EDUCATIVO<br />

DEI MUSEI<br />

/4<br />

Si va dunque oggi oltre i modelli che vedono l’uso<br />

del museo esclusivamente all’interno di un rigido<br />

processo di “prima-durante-dopo” 10 o quelli che<br />

ne riconoscono il valore soltanto se legato ad<br />

apprendimenti di tipo ‘logico-matematico’.<br />

Nonostante in passato questi schemi abbiano<br />

avuto un’influenza positiva per il riconoscimento del<br />

ruolo educativo del museo, non sono più adatti<br />

né al contesto educativo che sta nascendo, né<br />

alla natura del museo contemporaneo. L’impatto<br />

del museo, sulla comunità e sui visitatori, è sottile,<br />

indiretto, cumulativo nel tempo, e spesso interconnesso<br />

con l’impatto di esperienze provenienti<br />

da altri fonti di educazione informale e formale.<br />

Le necessità di migliorare la conoscenza sull’apprendimento<br />

museale e di dimostrare il valore<br />

pubblico dei <strong>musei</strong> è reale, tuttavia non deve essere<br />

legata soltanto agli aspetti misurabili o dimostrabili<br />

escludendo tutto il resto che un processo<br />

esperienziale e di apprendimento comprende 11 .<br />

Intendendo il loro ruolo educativo in questo<br />

modo, i <strong>musei</strong> mirano a essere luoghi:<br />

Per trovare risposte a molte domande su un<br />

mondo che cambia velocemente, e per crearne<br />

delle nuove;<br />

Per immaginarsi scenari nuovi;<br />

Per (voler) cambiare il mondo.<br />

IL RUOLO EDUCATIVO DEI MUSEI 60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

6


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

2.0<br />

L’EDUCAZIONE<br />

AL MUST<br />

Per capire qual è oggi il ruolo educativo del<br />

MUST, riflettere su quanto detto sopra non basta.<br />

È altrettanto necessario guardare alla sua storia<br />

e alle scelte dei trascorsi 60 anni.<br />

Nel suo lungo cammino (anche se non lunghissimo,<br />

se paragonato con altri <strong>musei</strong> al mondo),<br />

il lavoro educativo del MUST ha sempre rispecchiato<br />

sia le diverse epoche storiche sia il suo<br />

obiettivo di essere al <strong>servizi</strong>o <strong>della</strong> società e il<br />

<strong>Museo</strong> “del divenire del mondo”. 12<br />

Fin dalla nascita del <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong><br />

Scienza e <strong>della</strong> Tecnica il 15 febbr<strong>ai</strong>o 1953, il suo<br />

fondatore, ingegner Guido Ucelli di Nemi, si è<br />

impegnato nella comunicazione scientifica con<br />

finalità specifiche: quella dell’alfabetizzazione<br />

scientifica e tecnica dei giovani in un Paese in<br />

trasformazione e quella dello sviluppo di una<br />

cultura scientifica. Oltre che con le esposizioni,<br />

queste finalità vengono perseguite attraverso un<br />

programma di iniziative e attività che negli anni<br />

sono cresciute avvalendosi di un <strong>Museo</strong> di cui<br />

la ricerca, la scienza, la tecnologia, l’industria e<br />

l’artigianato sono stati sempre parte integrante.<br />

L’EDUCAZIONE AL MUST 60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

7


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

2.0<br />

L’EDUCAZIONE<br />

AL MUST<br />

IL CENTRO DI FISICA<br />

In questo percorso, il <strong>Museo</strong> è stato pioniere in<br />

alcune sue azioni fin da ‘giovane’.<br />

La prima è l’istituzione, nel 1955, del Centro di<br />

Fisica sperimentale. Il Centro risponde alla<br />

necessità di avere risorse per lo studio <strong>della</strong> fisica<br />

“in quanto scienza fondamentale nello studio<br />

<strong>della</strong> natura” attraverso un allestimento che favorisce<br />

“la dinamicità” e consente al visitatore di<br />

“azionare direttamente esperimenti appositamente<br />

allestiti”. 13<br />

I primi destinatari sono gli insegnanti che assistono<br />

a sperimentazioni e utilizzano apparecchiature<br />

scientifiche didattiche per la fisica. Fino all’inizio<br />

degli anni ’80, il Centro progetta e propone corsi di<br />

aggiornamento, lezioni sperimentali nelle scuole,<br />

materiali scientifico-didattici e mostre didattiche.<br />

Supporto importante in questo lavoro è l’Unità<br />

Mobile, un pulmino <strong>della</strong> scienza rivoluzionario<br />

che, fornito di attrezzature fatte arrivare dagli Stati<br />

Uniti, raggiunge direttamente le scuole.<br />

L’EDUCAZIONE AL MUST / IL CENTRO DI FISICA 60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

8


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

2.0<br />

L’EDUCAZIONE<br />

AL MUST<br />

L’EDUCAZIONE AL MUST / I LABORATORI INTERATTIVI<br />

I LABORATORI INTERATTIVI<br />

Gli anni ’80, come accadde per molti <strong>musei</strong> <strong>della</strong><br />

scienza di impostazione classica, costituiscono<br />

un periodo di riflessione e di cambiamento<br />

dell’approccio divulgativo, anche per effetto <strong>della</strong><br />

diffusione e del successo degli science center.<br />

L’approccio che caratterizza gli science centre<br />

trova un terreno fertile, poiché già alla sua nascita<br />

il <strong>Museo</strong> crede fortemente che la sua funzione<br />

educativa non debba “esplicarsi in forme aride<br />

e pedanti” ma debba scaturire “dall’osservazione<br />

di oggetti e dalla esecuzione di esperienze, così<br />

da risvegliare l’attenzione, la curiosità e suscitare<br />

desiderio e interesse di maggiori conoscenze”.<br />

Un approccio di questo genere è considerato<br />

strumentale per la “formazione del raziocinio<br />

individuale […] per la cultura e per la rivelazione<br />

<strong>della</strong> personalità”. 14<br />

In un tale contesto, arrivano negli anni ’90 le prime<br />

‘mostre didattiche’ 15 , ulteriore conferma <strong>della</strong><br />

necessità di consentire <strong>ai</strong> giovani una sperimentazione<br />

dal vivo attraverso apparati interattivi.<br />

Il momento è maturo per compiere un altro dei<br />

passi innovativi nella storia del lavoro educativo<br />

del <strong>Museo</strong>: l’avvio, nel 1993, dei primi laboratori<br />

interattivi ispirati dalla filosofia di Frank Oppenheimer<br />

e dell’Exploratorium di San Francisco. 16<br />

Con gli ‘i.lab’, il <strong>Museo</strong> progetta aree attive strettamente<br />

collegate con gli oggetti delle esposizioni<br />

permanenti. In molti casi l’area si trova proprio<br />

vicino all’esposizione di riferimento volendo integrare<br />

fra loro oggetti storici e fenomeni e ‘dare<br />

voce’ ad apparati altrimenti ‘muti’ nelle vetrine. 17<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

Il <strong>Museo</strong> è fedele al suo intento di creare opportunità<br />

per la partecipazione diretta dei visitatori nella sperimentazione<br />

scientifica, ma non diventa un science<br />

centre nella definizione classica del termine.<br />

Sceglie invece un modello che rispecchia la sua<br />

storia e identità e con ciò crea un primato a livello<br />

nazionale. I laboratori interattivi dialogano con le<br />

esposizioni, e l’esperienza del visitatore germoglia<br />

dall’unione di: la forza dell’oggetto storico originale<br />

– con le sue storie, i personaggi, il contesto<br />

socio-culturale – e l’immediatezza del fenomeno,<br />

dell’esperimento, che si vede, si tocca, si discute.<br />

All’interno di un’interpretazione diversificata dei<br />

temi e <strong>della</strong> ricchezza dei linguaggi, il visitatore-ricercatore<br />

costruisce il suo significato e trova il<br />

suo ruolo come protagonista <strong>della</strong> sua esperienza<br />

di apprendimento nel <strong>Museo</strong>.<br />

9


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

2.0<br />

L’EDUCAZIONE<br />

AL MUST<br />

/2<br />

L’EDUCAZIONE AL MUST / I LABORATORI INTERATTIVI<br />

Lo sviluppo dei laboratori interattivi stimola un<br />

lavoro via via più strutturato sul metodo educativo<br />

attraverso cui coinvolgere le persone in un<br />

percorso di indagine. La metodologia dei laboratori<br />

si basa sull’esplorazione, articolata in più<br />

sequenze di esperienze:<br />

si parte da un fenomeno ricco di elementi o da<br />

un oggetto simbolo e da una domanda, e da<br />

questi si snoda una sequenza di fenomeni e/o<br />

attività collegati concettualmente l’uno all’altro.<br />

In questo contesto, il termine ‘fenomeno’ va<br />

inteso nel senso esteso di ‘qualcosa che accade’:<br />

può essere l’apparire di ombre colorate, l’assorbimento<br />

degli infrarossi emessi da un fornelletto<br />

elettrico o, oggi, la reazione di un materiale a<br />

memoria di forma. Il fenomeno di partenza potrà<br />

essere lo stesso per visitatori di tipologie diverse,<br />

ma il suo uso tiene conto delle loro differenti<br />

modalità di apprendimento e valuta i loro interessi.<br />

Questi fattori portano alla scelta di un linguaggio<br />

diverso, alla valorizzazione, diversificata, del<br />

bagaglio personale dei visitatori, alla scelta del<br />

livello di profondità <strong>della</strong> discussione.<br />

I laboratori interattivi sono tuttora parte delle risorse<br />

offerte <strong>ai</strong> visitatori ed evolvono continuamente.<br />

La fisica, una volta tema principale delle attività<br />

educative, viene oggi integrata in un approccio<br />

interdisciplinare all’interno di più laboratori; e<br />

viene ‘affiancata’ da laboratori sulle scienze <strong>della</strong><br />

vita e altri temi offrendo così l’opportunità di avere<br />

uno sguardo più globale sulle scienze. I temi e<br />

le attività dei laboratori e, ancor più, il metodo<br />

che adottano per incoraggiare la partecipazione<br />

di tutti in prima persona sono gli elementi che<br />

fanno sì che gli i.lab siano oggi uno degli asset<br />

più importanti del <strong>Museo</strong>. Non sono soltanto spazi<br />

interattivi; sono orm<strong>ai</strong> diventati contesti di ricerca<br />

metodologica.<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

10


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

2.0<br />

L’EDUCAZIONE<br />

AL MUST<br />

L’EDUCAZIONE AL MUST / IL CENTRO DI RICERCA PER L’EDUCAZIONE INFORMALE<br />

IL CENTRO DI RICERCA PER L’EDUCAZIONE INFORMALE<br />

La ricerca sui metodi dell’educazione informale<br />

diventa uno strumento importante per l’identificazione<br />

e lo sviluppo degli approcci che portano<br />

al potenziamento dell’esperienza educativa per<br />

tutti i visitatori. In quest’ottica, una terza fase nel<br />

percorso di innovazione nella storia dei Servizi<br />

<strong>educativi</strong> del MUST è la fondazione, nel 2009, del<br />

CREI© – il Centro di Ricerca per l’Educazione Informale.<br />

Il Centro si può considerare come il consolidamento<br />

di una crescente attività educativa e<br />

formativa che caratterizza l’era più recente, cioè<br />

quella che parte nel 2000 con il passaggio del<br />

<strong>Museo</strong> da istituzione pubblica a Fondazione di<br />

diritto privato.<br />

CREI© fa parte <strong>della</strong> funzione dei Servizi <strong>educativi</strong><br />

del <strong>Museo</strong> e nasce come centro di ricerca,<br />

sperimentazione e pratica di metodologie, strumenti<br />

e attività sull’educazione informale che,<br />

come metodo, sta al cuore dell’offerta educativa<br />

del <strong>Museo</strong>. Concretamente, il CREI© progetta<br />

e offre corsi di formazione per gli insegnanti sui<br />

temi tecnico-scientifici del <strong>Museo</strong> e sulle metodologie<br />

di educazione informale e apprendimento<br />

sperimentale; kit <strong>educativi</strong> utili per la pratica<br />

sperimentale in classe; incontri con esperti <strong>della</strong><br />

comunità scientifica, delle aziende e del <strong>Museo</strong><br />

stesso; confronto e consulenza (gratuita) per i<br />

progetti didattici degli insegnanti stessi; presentazioni<br />

speciali, anteprime a mostre e nuove esposizioni<br />

e laboratori.<br />

Finora, sono circa 500 gli insegnanti che, dal<br />

2009, hanno partecipato <strong>ai</strong> corsi di formazione<br />

del CREI© a livello nazionale ed europeo (a cui<br />

si aggiungono i 500 insegnanti che sono stati<br />

formati, dal 2005 al 2009, nell’ambito del Progetto<br />

EST). I corsi di formazione del CREI© si rivolgono<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

ogni volta a piccoli gruppi, investono sulla professionalità<br />

dell’insegnante e sul suo ruolo di<br />

facilitatore dell’apprendimento. Questo significa<br />

partecipazione attiva, sperimentazione diretta,<br />

valorizzazione del bagaglio personale dell’insegnante<br />

‘in quanto discente’ e delle sue competenze<br />

in quanto educatore. Attraverso un lavoro<br />

di co-progettazione e di accompagnamento<br />

si garantisce la continuazione <strong>della</strong> pratica<br />

sperimentale in classe, anche negli anni a venire<br />

e con nuovi studenti. Un elemento fondamentale<br />

e innovativo in questo senso sono i kit <strong>educativi</strong><br />

che il <strong>Museo</strong> fornisce, gratuitamente, alle scuole<br />

che partecipano <strong>ai</strong> corsi, contribuendo ulteriormente<br />

alla sostenibilità <strong>della</strong> pratica sperimentale<br />

in classe.<br />

11


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

2.0<br />

L’EDUCAZIONE<br />

AL MUST<br />

L’EDUCAZIONE AL MUST / LA METODOLOGIA EDUCATIVA DEL MUST<br />

LA METODOLOGIA EDUCATIVA DEL MUST<br />

Oltre offrire un <strong>servizi</strong>o alla scuola, l’obiettivo principale<br />

del CREI© è continuare la ricerca metodologica.<br />

Costruire un’esperienza educativa di<br />

valore per ogni persona che viene al <strong>Museo</strong> è un<br />

compito molto complesso. Gli studi di ricerca e<br />

le tendenze a livello internazionale ci guidano e<br />

ci <strong>ai</strong>utano a rimanere aperti <strong>ai</strong> cambiamenti e<br />

a riflettere sull’evoluzione del ruolo dei <strong>musei</strong> nei<br />

confronti dei visitatori.<br />

La nostra riflessione ha portato alla scelta di<br />

specifici approcci interpretativi e metodologie<br />

educative che oggi contraddistinguono i<br />

programmi <strong>educativi</strong> e impattano sulla qualità<br />

dell’esperienza vissuta al <strong>Museo</strong>. Le principali<br />

metodologie oggi adottate sono:<br />

L’inquiry-based learning, che favorisce processi<br />

di sperimentazione diretta e l’uso del metodo<br />

scientifico come strumenti per esplorare<br />

e interpretare la scienza e la tecnologia, con<br />

particolare riferimento <strong>ai</strong> temi trattati d<strong>ai</strong> laboratori<br />

interattivi e nelle sezioni espositive.<br />

Il Tinkering (ispirato da, e avviato insieme<br />

all’Exploratorium), che integra il metodo<br />

scientifico con la creatività <strong>della</strong> scienza<br />

attraverso processi di costruzione manuale e<br />

di problem solving.<br />

Scienza & Società, come approccio alla scienza,<br />

tecnologia e alla loro comunicazione, che porta<br />

alla luce gli aspetti socio-culturali di scienza<br />

a tecnologia e crea nuovi strumenti e modalità<br />

di dialogo diretto fra i cittadini e la comunità<br />

scientifica.<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

12


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

2.0<br />

L’EDUCAZIONE<br />

AL MUST<br />

/2<br />

L’EDUCAZIONE AL MUST / LA METODOLOGIA EDUCATIVA DEL MUST<br />

La ricerca metodologica non si limita <strong>ai</strong> laboratori.<br />

Essa riguarda anche le proposte educative<br />

mirate all’esplorazione delle esposizioni del<br />

<strong>Museo</strong> e alla valorizzazione degli oggetti delle<br />

collezioni (in qualche occasione anche di quelli<br />

non esposti). L’osservazione dell’oggetto, l’uso<br />

delle domande, delle emozioni, dell’immaginazione,<br />

lo story-telling, diventano strumenti per<br />

creare un legame con il vissuto del visitatore attraverso<br />

il quale l’oggetto-documento ‘rilascia’ le<br />

sue ‘tessere di mos<strong>ai</strong>co’ che trovano il loro posto,<br />

unico, nell’esperienza educativa del visitatore.<br />

Ovviamente, ciò è possibile solo in un contesto<br />

di esposizione adatto, come quello sviluppato<br />

dal MUST negli ultimi anni, che utilizza strumenti<br />

interpretativi, tecniche narrative e modalità di interazione<br />

tali da consentire una fruizione aperta<br />

e diversificata.<br />

In questo percorso di ricerca, di grande <strong>ai</strong>uto<br />

sono stati i numerosissimi progetti <strong>educativi</strong> svolti<br />

a livello nazionale e internazionale, che hanno<br />

creato le condizioni (anche economiche) e le<br />

sinergie necessarie per portare avanti la maturazione<br />

del pensiero e per arricchire la professionalità<br />

dello staff. Fra i tantissimi e diversi progetti<br />

cito la mostra Semplice e Complesso, Scienza<br />

Under 18, il progetto europeo SMEC e il Progetto<br />

EST, che sono stati fondamentali per l’avvio di<br />

riflessioni nuove; ma anche Fatti un’Opinione, i<br />

progetti europei Nano to Touch ed Engineer, la<br />

mostra Buon Appetito, contesti strumentali per<br />

l’arricchimento dei temi e dei metodi. I progetti<br />

hanno creato opportunità per avere relazioni<br />

dirette con la comunità professionale internazionale<br />

e per la costruire le nostre best practice in alcuni<br />

casi esempio ad altri in Italia e nel mondo. 18<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

13


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

2.0<br />

L’EDUCAZIONE<br />

AL MUST<br />

L’anima di tutto questo lavoro è lo staff dei Servizi<br />

<strong>educativi</strong> del <strong>Museo</strong>, responsabile dell’ideazione,<br />

<strong>della</strong> progettazione, dello sviluppo e dell’erogazione<br />

diretta di tutti i programmi e attività. La<br />

presenza di una sezione educativa interna e<br />

stabile manifesta quanto il MUST creda e investa<br />

nel valore di un’azione educativa continua e<br />

strutturata. Fin d<strong>ai</strong> primi anni, il <strong>Museo</strong> interpreta<br />

il ruolo di “<strong>Museo</strong> vivo, <strong>Museo</strong> di tutti aperto a<br />

tutti e soprattutto a quanti hanno interesse alla<br />

sua funzione didattica ed educativa”. 19 Le prime<br />

attività strutturate si avviano nel 1955 con il Centro<br />

di Fisica sotto la direzione del Professor Lenzi, emerito<br />

professore di fisica, con l’intesa del Ministero<br />

<strong>della</strong> Pubblica Istruzione e finanziamenti da parte<br />

del CNR, del Comune di Milano e di privati. 20<br />

Nei successivi quarant’anni, i Servizi <strong>educativi</strong><br />

attraversano varie fasi di sviluppo che si caratterizzano<br />

per numerosi corsi di formazione per inse-<br />

L’EDUCAZIONE AL MUST / I SERVIZI EDUCATIVI COME FUNZIONE INTERNA DEL MUSEO<br />

I SERVIZI EDUCATIVI COME FUNZIONE INTERNA DEL MUSEO<br />

gnanti, per la presenza di docenti distaccati, per<br />

concorsi per gli studenti, oltre che l’avvio, nel 1970,<br />

delle visite guidate, e delle attività laboratoriali di<br />

Bruno Munari nel 1986.<br />

La prima ‘sistematizzazione’ simile al modello di<br />

oggi inizia negli anni ’90. La Sezione dei Servizi<br />

<strong>educativi</strong> si occupa <strong>della</strong> progettazione dei<br />

laboratori interattivi e di attività educative, exhibit<br />

ed eventi speciali. Inoltre, organizza le visite delle<br />

classi e il lavoro degli animatori scientifici, curando<br />

prevalentemente un pubblico scolastico. In<br />

quegli anni inizia a formarsi un primo gruppo di<br />

operatori esperti che sarà il primo nucleo per la<br />

successiva crescita.<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

14


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

2.0<br />

L’EDUCAZIONE<br />

AL MUST<br />

/2<br />

È la trasformazione dell’ente pubblico a Fondazione<br />

con personalità giuridica di diritto privato a<br />

dare una svolta allo sviluppo dei Servizi <strong>educativi</strong>:<br />

non si tratta soltanto dell’incremento del numero<br />

delle attività educative o dei progetti ma, ancora<br />

più importante, <strong>della</strong> graduale creazione di una<br />

organizzazione strutturata, composta da professionisti<br />

qualificati e parte dello staff permanente del<br />

MUST. Si struttura pian piano un organigramma<br />

con settori e uffici che sviluppano l’offerta educativa<br />

tenendo conto di:<br />

L’EDUCAZIONE AL MUST / I SERVIZI EDUCATIVI COME FUNZIONE INTERNA DEL MUSEO<br />

le diverse tipologie di visitatori (studenti delle<br />

scuole, insegnanti, famiglie, adulti, ecc.) e i loro<br />

bisogni, interessi e modalità di apprendimento;<br />

la pluralità di metodologie, strumenti e risorse<br />

che incoraggiano un apprendimento informale<br />

attivo;<br />

i temi del <strong>Museo</strong>, e i legami fra loro, integrati in<br />

tutte le proposte educative.<br />

L’organigramma attuale <strong>della</strong> funzione, oggi<br />

chiamata Education & CREI, comprende tre settori<br />

principali:<br />

Ricerca e formazione responsabile dello sviluppo<br />

professionale degli insegnanti e dello staff educativo<br />

(del MUST e di altri <strong>musei</strong>);<br />

Programmi <strong>educativi</strong> per le scuole e le famiglie,<br />

con uffici dedicati allo sviluppo dei laboratori<br />

<strong>educativi</strong> e di progetti <strong>educativi</strong> speciali, all’erogazione<br />

del ‘<strong>servizi</strong>o’ e all’organizzazione dell’offerta<br />

educativa permanente e straordinaria;<br />

Scienza e cittadini che, attraverso le metodologie<br />

e gli strumenti di ‘Scienza & Società’, sviluppa<br />

programmi concepiti prevalentemente per un<br />

pubblico adulto.<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

Dall’ideazione all’erogazione, tutte le fasi del lavoro<br />

coinvolgono conoscenze e competenze da<br />

diversi campi, quali le scienze, l’educazione scientifica,<br />

la pedagogia, l’educazione informale, le<br />

materie umanistiche, la ricerca educativa.<br />

La definizione <strong>della</strong> funzione attuale ha permesso<br />

di creare una continuità col lavoro iniziato molti<br />

anni fa con il già rivoluzionario Centro di Fisica, rinsaldare<br />

quelli elementi che fanno del <strong>Museo</strong> una<br />

realtà educativa unica e innovativa, e posizionare<br />

gli esperti del MUST all’interno di una comunità<br />

professionale internazionale.<br />

15


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

3.0<br />

IL MUST<br />

OGGI,<br />

E DOMANI<br />

IL MUST, OGGI E DOMANI<br />

In particolare negli ultimi 12 anni il MUST ha<br />

lavorato per il potenziamento <strong>della</strong> sua expertise<br />

nel campo dell’educazione informale. La metodologia<br />

dell’educazione informale è la base per<br />

lo sviluppo di programmi adatti a diverse tipologie<br />

di visitatori, la formazione dei professionisti<br />

che lavorano nel campo educativo in <strong>musei</strong> e<br />

science centre, per il sostegno dell’educazione<br />

scientifica a scuola e per lo sviluppo professionale<br />

degli insegnanti.<br />

Nell’anno del 60° anniversario, gli elementi che<br />

contraddistinguono il nostro lavoro educativo<br />

sono:<br />

la metodologia educativa che valorizza l’immediatezza<br />

degli esperimenti e dei fenomeni,<br />

la forza degli oggetti e la ricchezza dell’esperienza<br />

degli esperti per creare un rapporto<br />

diretto con il visitatore a livello cognitivo, emotivo,<br />

fisico e sociale;<br />

gli stessi laboratori interattivi, per il modo in cui<br />

coinvolgono i visitatori e per i temi che affrontano;<br />

l’innovatività delle proposte educative, ciascuna<br />

delle quali cerca di raggiungere temi, pubblici<br />

e obiettivi diversi;<br />

il <strong>servizi</strong>o alla scuola, che va dalle attività per<br />

gli studenti alla formazione degli insegnanti, in<br />

modo continuato e gratuito;<br />

l’impegno - con nuovi strumenti che facilitano<br />

il dialogo diretto fra cittadini e comunità’<br />

scientifica e la formazione dei ricercatori - nello<br />

sviluppo di cittadinanza scientifica e nella<br />

discussione critica di temi scientifici di interesse<br />

sociale;<br />

il fatto che lo staff dei <strong>servizi</strong> <strong>educativi</strong> rappresenti<br />

‘la voce del pubblico’ nei gruppi di lavoro interni:<br />

per lo sviluppo delle sezioni storiche (di cui<br />

fanno parte curatori, esperti di exhibition design<br />

e di comunicazione); di marketing e fundr<strong>ai</strong>sing.<br />

Cosa non sorprendente nei <strong>musei</strong> all’estero, ma<br />

probabilmente ancora rara nei <strong>musei</strong> italiani.<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

Prova del riconoscimento del ruolo educativo<br />

del MUST sono anche i numeri:<br />

dal 2000, anno <strong>della</strong> Fondazione MNST, circa<br />

64.000 gruppi scolastici, ovvero più di un<br />

1.600.000 di studenti, hanno usufruito delle<br />

attività educative del <strong>Museo</strong>;<br />

dal 2000, sono più di 300 le istituzioni (museali,<br />

educative, di ricerca) con le quali il <strong>Museo</strong><br />

ha sviluppato progetti in partenariato a livello<br />

nazionale e internazionale;<br />

dal 2009, con l’inizio del CREI©, contiamo una<br />

comunità di circa 2200 insegnanti che seguono<br />

le attività del Centro;<br />

solo nel 2012, abbiamo avuto un totale di<br />

400.000 visitatori fra scuole, famiglie, visitatori<br />

adulti, <strong>ai</strong> quali abbiamo cercato di dare un<br />

<strong>servizi</strong>o qualificato - il lavoro che il <strong>Museo</strong> cerca<br />

di fare dall’anno <strong>della</strong> sua nascita.<br />

16


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

3.0<br />

IL MUST<br />

OGGI,<br />

E DOMANI<br />

IL MUST, OGGI E DOMANI<br />

L’EDUCAZIONE A SUPPORTO DELLA SOSTENIBILITÀ ISTITUZIONALE<br />

C’è una domanda inevitabile da porre a questo<br />

punto: una funzione di <strong>servizi</strong> <strong>educativi</strong> che fa<br />

ricerca, progetta ed eroga attività, è economicamente<br />

sostenibile per un’istituzione museale? Nella<br />

definizione dei <strong>musei</strong> dell’ICOM, l’educazione è<br />

una delle tre finalità principali dei <strong>musei</strong> - quindi<br />

non può essere considerata un <strong>servizi</strong>o aggiuntivo;<br />

anzi, è una delle competenze distintive e fattore<br />

critico del successo. Tuttavia, nel settore museale<br />

oggi, le strategie di insourcing di questa funzione<br />

sono molto rare anche a causa dell’impatto rilevante<br />

sulla struttura dei costi fissi. A uno sguardo<br />

più attento però, nella politica culturale del MUST<br />

e nella sua strategia di sviluppo, la funzione educativa<br />

gioca un ruolo primario anche in termini<br />

di generazione di ricavi e di miglioramento<br />

dell’attrattività.<br />

Nel caso del MUST, i ricavi derivanti direttamente<br />

da attività educative sono generati da:<br />

i biglietti dei gruppi scolastici in visita<br />

le visite guidate nelle sezioni storiche e d<strong>ai</strong><br />

percorsi negli i.lab<br />

le visite guidate al sottomarino Toti<br />

le visite guidate e dalle attività nei laboratori<br />

per gli eventi aziendali che hanno luogo negli<br />

spazi del <strong>Museo</strong><br />

i progetti speciali (ad esempio i campus estivi,<br />

la Notte al <strong>Museo</strong>, ecc.).<br />

Allo stesso tempo ci sono anche dei ricavi indiretti<br />

provenienti da:<br />

i progetti <strong>educativi</strong> finanziati dall’Unione Europea;<br />

i progetti <strong>educativi</strong> e/o formativi finanziati da<br />

istituzioni o aziende;<br />

una quota dei biglietti ridotti (ad esempio, visite<br />

delle famiglie nel fine settimana).<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

Per chiudere a pareggio un ipotetico bilancio<br />

specifico per i <strong>servizi</strong> <strong>educativi</strong>, oltre i dati sopra,<br />

dovremmo considerare che il 50% del pubblico<br />

delle famiglie frequenta il <strong>Museo</strong> durante il fine<br />

settimana proprio per la presenza delle attività<br />

educative (incluse nel biglietto di ingresso al <strong>Museo</strong>).<br />

Negli ultimi anni, la qualità e l’impatto dei <strong>servizi</strong><br />

<strong>educativi</strong> hanno ispirato e convinto istituzioni,<br />

fondazioni, associazioni industriali e aziende a<br />

finanziare attività e progetti <strong>educativi</strong> e formativi.<br />

In un momento storico in cui la crisi è un fatto<br />

globale, il ruolo e la responsabilità del <strong>Museo</strong><br />

assumono sempre maggiore rilevanza nella<br />

costruzione di prospettive future, nello sviluppo<br />

di cittadini informati, consapevoli e ispirati.<br />

17


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

3.0<br />

IL MUST<br />

OGGI,<br />

E DOMANI<br />

/2<br />

IL MUST, OGGI E DOMANI<br />

Per questo, il sostegno e la partecipazione di stakeholder<br />

alla missione educativa del MUST deve<br />

intensificarsi sempre di più. Il 56% dei consumatori<br />

attenti alla responsabilità sociale d’impresa (global<br />

socially-conscious consumers) pensa che le<br />

aziende che restituiscono alla società sostenendo<br />

cause sociali dovrebbero investire in forma prioritaria<br />

sulla STEM Education (Science, Technology,<br />

Engineering and Mathematics Education). 21 Tali<br />

attività migliorano la reputazione delle aziende,<br />

che a sua volta si traduce in desiderio di lavorarvi,<br />

disponibilità a comprarne i prodotti e i <strong>servizi</strong> e a<br />

corrispondere un premium price, a investirvi.<br />

Il dialogo tra museo e aziende può permettere di<br />

raggiungere mutui obiettivi, con benefici rilevanti<br />

per la società.<br />

Per la maggior parte dell’economia però, il settore<br />

culturale e l’educazione alla scienza vengono<br />

presi in considerazione dopo che tutto è stato<br />

pagato, i profitti registrati e i margini raggiunti.<br />

Fanno spesso parte degli avanzi, di soldi e di tempo.<br />

Si pensa che, se non si sostiene l’educazione, non<br />

si soffra in fondo alcuna conseguenza economica.<br />

Invece, poiché esiste un reale bisogno e una<br />

domanda autentica dei risultati che i <strong>musei</strong><br />

producono, e non soltanto un elegante apprezzamento,<br />

è necessario trovare nuovi modi per inserire<br />

i risultati socio-<strong>educativi</strong> all’interno delle<br />

mura dell’economia, dove è possibile valorizzare<br />

il loro impatto. 22<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

18


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

3.0<br />

IL MUST<br />

OGGI,<br />

E DOMANI<br />

IL MUST, OGGI E DOMANI<br />

IL MUST NEL CONTESTO CONTEMPORANEO<br />

Oggi il MUST è un fulcro, un motore di co-produzione<br />

sociale. E l’investimento di istituzioni e aziende<br />

sul <strong>Museo</strong> e sul suo progetto rappresenta un<br />

investimento sulla società attraverso il <strong>Museo</strong>.<br />

Si tratta di un processo sociale e politico che<br />

ha bisogno di idee forti, perché pone in relazione<br />

soggetti di natura diversa quali le istituzioni, i<br />

<strong>musei</strong>, il business e pertanto contribuisce a fare<br />

innovazione culturale e sociale. 23<br />

Questo discorso, per quanto possa suonare estraneo<br />

alle questioni di tipo educativo, sta diventando<br />

particolarmente rilevante nella situazione<br />

attuale. La crisi economica globale porta effetti<br />

devastanti per l’occupazione, l’attività produttiva,<br />

l’approvvigionamento di beni pubblici e mette in<br />

pericolo il futuro stesso delle giovani generazioni.<br />

Questo implica un declino nella qualità <strong>della</strong> vita,<br />

uno spirito negativo permanente e un possibile<br />

rischio di inquietudine sociale. Oggi come m<strong>ai</strong><br />

prima emerge la necessità di rispondere non<br />

solo a un mondo che cambia ma anche a dei<br />

problemi nuovi. In questo contesto, nessuna istituzione<br />

museale del 21° secolo può - o deve - pensare<br />

che la propria missione sia semplicemente aprire<br />

le porte aspettando che le persone visitino, per<br />

quanto le proprie collezioni ed esposizioni possano<br />

essere belle o importanti. Oggi come m<strong>ai</strong> prima i<br />

<strong>musei</strong> si vedono in un ruolo di responsabilità per il<br />

benessere e la qualità <strong>della</strong> vita delle persone, inteso<br />

come supporto concreto e sistematico all’educazione<br />

e alla crescita, <strong>ai</strong> diritti umani e alla<br />

partecipazione nelle attività e nelle decisioni, alla<br />

rigenerazione culturale e allo sviluppo economico.<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

Volendo rispondere alle necessità di oggi, la policy<br />

e l’attività educativa del MUST si focalizzano sui<br />

seguenti ambiti:<br />

far crescere una nuova generazione di innovatori<br />

‘radicali’ con un atteggiamento informato,<br />

consapevole e ‘scientifico’;<br />

innescare alle persone la voglia di apprendimento<br />

come ‘percorso di ricerca’ lungo tutto<br />

l’arco <strong>della</strong> vita;<br />

far vivere il <strong>Museo</strong> come un luogo che appartiene<br />

a tutti, un luogo per la crescita personale e il<br />

benessere <strong>della</strong> comunità.<br />

19


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

3.0<br />

IL MUST<br />

OGGI,<br />

E DOMANI<br />

/2<br />

IL MUST, OGGI E DOMANI<br />

Il MUST è sempre stato un museo contemporaneo,<br />

è nostro dovere quindi rimanere tale per ciò che<br />

oggi significa apprendimento ed esperienza per<br />

un visitatore. Quello che facciamo vuole essere in<br />

linea con gli obiettivi di un museo contemporaneo<br />

senza perdere di vista un’identità del nostro<br />

<strong>Museo</strong>, e la sua storia.<br />

Abbiamo ancora molta strada da fare per rimanere<br />

all’altezza delle aspettative di una società che<br />

crede nell’importanza di individui competenti,<br />

consapevoli e responsabili e all’importanza <strong>della</strong><br />

scienza come componente <strong>della</strong> cultura.<br />

L’obiettivo per il futuro è poter ‘servire’ questi valori<br />

attraverso il potenziamento e l’arricchimento<br />

costante anche del metodo educativo.<br />

Per ora, celebriamo i primi 60 anni del MUST.<br />

Buon compleanno <strong>Museo</strong>!<br />

Maria Xanthoudaki<br />

Direttore Education & CREI<br />

15 febbr<strong>ai</strong>o 2013<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

20


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

4.0<br />

INSIEME<br />

INSIEME<br />

Siamo orgogliosi di essere noi una delle best<br />

practice a cui altri guardano.<br />

Ma ci sono anche tanti a cui noi guardiamo,<br />

che vogliamo ringraziare per l’ispirazione, l’insegnamento,<br />

il sostegno (anche economico), il<br />

lavoro svolto insieme, il fatto che credono in noi,<br />

perché ci incoraggiano a porre l’asta sempre<br />

più in alto:<br />

i <strong>musei</strong> e science centre specifici, a partire<br />

dall’Exploratorium che ha ispirato i primi passi<br />

di innovazione, fino alle 300 istituzioni con le<br />

quali abbiamo lavorato in tutti questi anni;<br />

i nostri colleghi in tante parti del mondo;<br />

la comunità professionale ed Ecsite (la rete<br />

europea dei <strong>musei</strong> e science centre) per il<br />

confronto e per il senso di appartenenza;<br />

il mondo scolastico, dalle autorità agli studenti,<br />

che ci <strong>ai</strong>utano a imparare ogni giorno;<br />

gli esperti e scienziati per le competenze e<br />

l’impegno che mettono a nostra disposizione.<br />

Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza<br />

i nostri visitatori, che vengono ogni giorno<br />

perché il <strong>Museo</strong> dà loro qualcosa da portare a<br />

casa, nella mente e nel cuore, forse per sempre;<br />

e non sarebbe possibile senza lo staff di Education<br />

& CREI che lavora con passione, serietà,<br />

divertimento, spirito di collaborazione, anche<br />

quando i tempi difficili portano preoccupazione.<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

21


MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI<br />

NOTE<br />

NOTE<br />

1.<br />

Xanthoudaki, M., Tickle, L. & V. Sekules (2003) ‘Museum Education<br />

and Research-based Practice’, in M. Xanthoudaki, L. Tickle & V.<br />

Sekules (eds) Visual Arts Education in Museums and Galleries:<br />

An International Research Reader, Amsterdam, Kluwer Academic<br />

Publishers.<br />

2.<br />

C<strong>ai</strong>rns, S. (2013) Mutualizing Museum Knowledge: Folksonomies<br />

and the Changing Shape of Expertise, Curator, 56/1.<br />

3.<br />

Peel, Y. (2013) How Museums Can Transform the Art of Learning,<br />

CNN business blog, 24 genn<strong>ai</strong>o business.blogs.cnn.<br />

com/2013/01/24/how-museums-can-transform-the-art-of-learning/<br />

C<strong>ai</strong>rns, S. (2013) Mutualizing Museum Knowledge: Folksonomies<br />

and the Changing Shape of Expertise, Curator, 56/1.<br />

Edgecliffe-Johnson, A. & C. Cook (2013) Blackboard to Keyboard,<br />

Financial Times, 18 genn<strong>ai</strong>o.<br />

Dembosky, A. (2013) Celebral Circuity, Financial Times, 4 genn<strong>ai</strong>o.<br />

Verhard, B. (2012) Education is F<strong>ai</strong>ling the Future Makers, WIRED,<br />

febbr<strong>ai</strong>o.<br />

Bevan, B. & J. Dillon (2010) Broadening Views of Learning: Developing<br />

Educators for the 21st Century Through an International<br />

Research Partnership at the Exploratorium and Kings College<br />

London, The New Educator, 6.<br />

See also www.coursera.org<br />

4.<br />

Per la ‘nuova’ definizione dell’apprendimento guardare:<br />

Fenichel, M. & Schweingruber, H.A. (2010) Surrounded by Science:<br />

Learning Science in Informal Enrivonments , Board on Science Education,<br />

Centre for Education, Division of Behavioral and Social Science<br />

and Education, Washington DC., The National Academies Press, www.<br />

nap.edu/catalog.php?record_id=12614<br />

National Research Council (2009) Learning Science in Informal<br />

Environments: People, Places, Pursuits, Committee on Learning<br />

Science in Informal Enrvironments: Bell, P., Lewenstein, B., Shouse,<br />

A.W., Feder, M.A. (eds), Board on Science Education , Division of<br />

Behavioral and Social Science and Education, Centre for Education,<br />

Washington DC. National Academies Press, www.nap.edu/catalog.<br />

php?record_id=12190#toc<br />

Inspiring Learning for All: www.inspiringlearningforall.gov.uk/<br />

Constructivist Learning Theory: www.exploratorium.edu/IFI/<br />

resources/constructivistlearning.html<br />

ISE Summit 2010 c<strong>ai</strong>se.insci.org/news/99/51/ISE-Summit-2010/<br />

d,resources-page-item-det<strong>ai</strong>l<br />

5.<br />

Falk, J. & Sheppard, B.K (2006) Thriving in the Knowledge Age:<br />

New Business Models for Museums and Other Cultural Institutions,<br />

Altamira Press.<br />

6.<br />

Edgecliffe-Johnson, A. & Cook, C. (2013) Blackboard to keyboard,<br />

Financial Times, 18 genn<strong>ai</strong>o.<br />

Ito, M. (2009) Sociocultural Contexts for Game-based Learning,<br />

www.itofisher.com/mito/publications/sociocultural_c.html<br />

Ito, M. (2008) Living and Learning with New Media, www.itofisher.<br />

com/mito/publications/living_and_lear.html<br />

Non parlerò in questa sede dell’utilizzo delle tecnologie, dei social<br />

media o dei games nei/d<strong>ai</strong> <strong>musei</strong> (in particolare per quanto<br />

riguarda l’esperienza educativa) poiché tale argomento merita<br />

un’analisi ad hoc.<br />

7.<br />

Bevan, B. (2008) Capacities to Engage in STEM, Ecsite Annual<br />

Conference Budapest, Hungary, May.<br />

Museums Association (2012) Museums 2020 Discussion Paper,<br />

www.museumsassociation.org/download?id=806530<br />

Friedman, A.J. & E.F. Mappen (2011) Establishing Connections<br />

between Formal and Informal Science Educators to Advance<br />

STEM Learning through Civic Engagement, Science Education<br />

and Civic Engagement, 3/2.<br />

8.<br />

Falk, J.H & L.D. Dierking (2000) Learning from Museums, Walnut<br />

Creek, Altamira Press.<br />

9.<br />

Hein, G.E. (1998) Learning in the Museum, London, Routledge.<br />

Adams, M., Falk, J.H. & Dierking, L.D. (2003) ‘Things Change:<br />

Museums, Learning and Research’, in M. Xanthoudaki, L. Tickle &<br />

V. Sekules (eds) Visual Arts Education in Museums and Galleries:<br />

An International Research Reader, Amsterdam, Kluwer Academic<br />

Publishers.<br />

Bevan, B. & Xanthoudaki, M. (2009) Professional Development<br />

for Museum Educators: Unpinning the Underpinnings, Journal of<br />

Museum Education, 33(1).<br />

Claxton, G. (1999) Wise-Up: The Challenge of Lifelong Learning,<br />

New York & London, Bloomsbury.<br />

Wood, D. (1988) How Children Think and Learn, Second edition,<br />

Oxford, Blackwell.<br />

Xanthoudaki, M. (2010) Quality Science Education: Where do<br />

we stand? Guidelines for practice from a European experience,<br />

www.museoscienza.org/setac<br />

10.<br />

Hooper-Greenhill è stata la prima a introdurre ‘l’unità di tre parti’<br />

in cui il museo costituisce l’elemento centrale di un processo<br />

(proposto alla scuola) di preparazione – visita – elaborazione<br />

successive. Vedi Hooper-Greenhill, E. (1991) Museum and Gallery<br />

Education, Leicester University Press.<br />

11.<br />

Weil, S.E. (1999) From Being about Something to Being about Somebody:<br />

The Ongoing Transformation of the American Museum,<br />

Daedalus 128/3.<br />

12.<br />

<strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong> Scienza e <strong>della</strong> Tecnica (1958) Cinque<br />

anni del <strong>Museo</strong> 1953-1958 Alfieri e Lacroix editori a Milano (edizione<br />

del 1988).<br />

13.<br />

Ghezzi, A. (1966) Il <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong> Scienza e <strong>della</strong> Tecnica<br />

“Leonardo da Vinci”: Presentazione, documento interno.<br />

14.<br />

<strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong> Scienza e <strong>della</strong> Tecnica (1958) Cinque<br />

anni del <strong>Museo</strong> 1953-1958 Alfieri e Lacroix editori a Milano (edizione<br />

del 1988), p.184.<br />

15.<br />

Mostre didattiche dei primi anni ’90: “Energia” e “Scienza o<br />

Magia”. <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong> Scienza e <strong>della</strong> Tecnica (1992)<br />

Delibera di fondi Regione Lombardia per l’allestimento di uno<br />

spazio interattivo, documento interno Prot. 593 del 24 novembre.<br />

60 ANNI AL SERVIZIO DELL’APPRENDIMENTO<br />

16.<br />

<strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong> Scienza e <strong>della</strong> Tecnica (1992) Delibera<br />

di fondi Regione Lombardia per l’allestimento di uno spazio<br />

interattivo, documento interno Prot 593 del 24 novembre.<br />

17.<br />

Miotto, E. (2002) La Proposta Educativa del MNST, documento<br />

interno.<br />

18.<br />

Semplice e Complesso (anno 2000). Scienza Under 18 (al <strong>Museo</strong><br />

dal 2000 al 2007). Progetto SMEC (2001-2005). Progetto EST (2004-<br />

2009). Fatti un’Opinione (dal 2007). Nano to Touch (2009-2012).<br />

Engineer (2011-oggi). Buon Appetito (2011).<br />

19.<br />

<strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong> Scienza e <strong>della</strong> Tecnica (1958) Cinque<br />

anni del <strong>Museo</strong> 1953-1958 Alfieri e Lacroix editori a Milano (edizione<br />

del 1988).<br />

20.<br />

Curti, O. (2000) Un <strong>Museo</strong> per Milano, Anthelios Edizioni.<br />

<strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong> Scienza e <strong>della</strong> Tecnica (1958) Cinque<br />

anni del <strong>Museo</strong> 1953-1958 Alfieri e Lacroix editori a Milano (edizione<br />

del 1988).<br />

21.<br />

Nielsen Global Survey of Corporate Citizenship, Q3 2011, www.<br />

nielsen.com/us/en/insights/press-room/2012/nielsen-identifies-attributes-of-the-global--socially-conscious-.html<br />

22.<br />

Crupi, G. (2012) La strategia di una best practice. Il <strong>Museo</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong> Scienza e <strong>della</strong> Tecnologia Leonardo da Vinci.<br />

Parola d’ordine? Continuare a crescere, Giornale dell’Arte, www.<br />

ilgiornale<strong>della</strong>rte.com/fondazioni/articoli/2012/1/111748.html<br />

23.<br />

Crupi, G. (2012) La strategia di una best practice. Il <strong>Museo</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>della</strong> Scienza e <strong>della</strong> Tecnologia Leonardo da Vinci.<br />

Parola d’ordine? Continuare a crescere, Giornale dell’Arte, www.<br />

ilgiornale<strong>della</strong>rte.com/fondazioni/articoli/2012/1/111748.html<br />

22

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