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Paradossi alimentari e corretti stili di vita in una società ... - Barilla CFN

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Ogni anno muoiono 910.000 americani<br />

<br />

sarebbe come avere <strong>una</strong> strage dell’11<br />

settembre ogni 27 ore o le vittime<br />

dell’uragano Katr<strong>in</strong>a ogni 17 ore<br />

decessi “e<strong>vita</strong>bili”. Secondo l’America Heart Association,<br />

ogni anno muoiono 910.000 americani<br />

per <strong>di</strong>sturbi legati al sovrappeso, che sarebbe<br />

come avere <strong>una</strong> strage dell’11 settembre ogni 27<br />

ore o le vittime dell’uragano Katr<strong>in</strong>a ogni 17 ore.<br />

Che la popolazione stia aumentando <strong>di</strong> peso <strong>in</strong><br />

modo cont<strong>in</strong>uo è del resto <strong>di</strong>mostrato anche da<br />

piccoli dettagli della <strong>vita</strong> quoti<strong>di</strong>ana: le stesse<br />

magliette che oggi hanno la taglia S, small, appena<br />

10 anni fa erano considerate XS, extra-small.<br />

Per non parlare dell’enorme danno che l’epidemia<br />

<strong>di</strong> obesità porta alle casse degli americani:<br />

l’anno scorso i costi me<strong>di</strong>ci legati ai chili <strong>di</strong> troppo<br />

sono stati stimati attorno ai 147 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

dollari. Ogni citta<strong>di</strong>no obeso ha speso per la sua<br />

salute <strong>in</strong> me<strong>di</strong>a 1429 dollari <strong>in</strong> più <strong>di</strong> <strong>una</strong> persona<br />

<strong>di</strong> peso normale.<br />

Le l<strong>in</strong>ee aeree americane, per trasportare i loro<br />

passeggeri che <strong>in</strong> me<strong>di</strong>a sono più oversize <strong>di</strong> quelli<br />

degli altri Paesi, consumano 350 milioni <strong>di</strong><br />

galloni <strong>di</strong> benz<strong>in</strong>a <strong>in</strong> più rispetto alle altre compagnie<br />

del mondo. Ma, sol<strong>di</strong> a parte, il problema<br />

<strong>in</strong> America è certamente culturale: secondo<br />

un recente stu<strong>di</strong>o, negli Stati Uniti il territorio<br />

usato per sfamare e allevare animali è superiore<br />

<strong>di</strong> 14 volte a quello utilizzato per coltivare cibo<br />

<strong>di</strong>rettamente dest<strong>in</strong>ato agli esseri umani.<br />

In Texas, ma anche <strong>in</strong> altri stati, c’è <strong>una</strong> catena<br />

<strong>di</strong> ristoranti molto particolari che si chiama<br />

Heart Attack Grill (“girarrosto da <strong>in</strong>farto”), con<br />

il claim “Il gusto per cui vale la pena <strong>di</strong> morire”.<br />

Non è <strong>una</strong> trovata c<strong>in</strong>ematografica un po’<br />

macabra, ma un posto reale, dove molta gente va<br />

normalmente a pranzo e a cena. A mo’ <strong>di</strong> reazione<br />

provocatoria contro i tanti sforzi <strong>di</strong> Obama e<br />

signora, sulla facciata <strong>di</strong> questi ristoranti c’è la<br />

frase «Il nostro cibo fa male alla salute», e sul<br />

menu «Piatti che vi manderanno <strong>in</strong> coma». Non<br />

è uno scherzo: là dentro si servono hamburger,<br />

chiamati s<strong>in</strong>istramente “bypass-burger”, che<br />

contengono almeno 6000 calorie, pari a circa il<br />

triplo del fabbisogno quoti<strong>di</strong>ano me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>una</strong><br />

persona. Le stesse cameriere, anche per attirare<br />

la clientela maschile, servono ai tavoli vestite<br />

come <strong>in</strong>fermiere decisamente sexy. E tutto il<br />

locale ricorda un ospedale. Il suo fondatore,<br />

Jon Basso, si vanta <strong>di</strong> offrire «pornografia<br />

nutrizionale». Sembrava uno dei tanti ristoranti<br />

a tema, un po’ eccentrici, che fanno <strong>di</strong> tutto per<br />

un po’ <strong>di</strong> pubblicità, ma questo posto è <strong>di</strong>ventato<br />

tristemente famoso il 13 febbraio, quando uno<br />

dei suoi clienti più affezionati, <strong>una</strong> sorta <strong>di</strong><br />

“testimonial”, ci ha rimesso la pelle sul serio.<br />

John Alleman, 52 anni, faceva il portiere <strong>di</strong><br />

notte a Las Vegas. Ogni giorno amava mangiare<br />

da Heart Attack Grill. Una sera è stato ricoverato<br />

d’urgenza all’ospedale colpito da <strong>in</strong>farto ed è<br />

morto poche ore dopo. Il ristorante ha chiuso i<br />

battenti per un giorno, <strong>in</strong> segno <strong>di</strong> lutto. Ma il<br />

giorno dopo, tutto è tornato come prima.<br />

Insomma: Michelle Obama ha ancora molto lavoro<br />

da fare per cambiare il suo Paese. Ma quello<br />

che sta facendo è già un notevole passo <strong>in</strong> avanti<br />

per <strong>in</strong>segnare agli americani a mangiare e vivere<br />

meglio. Anche nelle piccole cose Michelle cerca<br />

<strong>di</strong> dare il buon esempio su come mangiare bene:<br />

per festeggiare il suo compleanno, lo scorso 17<br />

gennaio, il Presidente l’ha portata a un ristorante<br />

italiano <strong>di</strong> Wash<strong>in</strong>gton, il Cafè Milano, a godersi<br />

un buono e sano piatto <strong>di</strong> pasta.<br />

Marcello Campo è corrispondente ANSA<br />

da Wash<strong>in</strong>gton.<br />

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