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Home_files/Amerigo Severini - L'amore infinito per la bici.pdf

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itrovato fuori gara. Era ad una curva, non c’èra molta gente e il sentiero cic<strong>la</strong>bile<br />

si biforcava. Ho preso quello sbagliato, tanto ero folle del<strong>la</strong> vittoria. Solo dopo un<br />

centinaio di metri mi sono accorto di aver sbagliato. Via indietro come un razzo e intanto<br />

Rondeaux mi era passato davanti. Un velo mi si è fatto sugli occhi, avrei voluto<br />

piangere dal<strong>la</strong> dis<strong>per</strong>azione e poi l’ho su<strong>per</strong>ato e su<strong>per</strong>andolo ho ritrovato tutte le<br />

forze che mi erano mancate di colpo davanti a questo colpo del<strong>la</strong> sorte. […]L’episodio<br />

ha il suo valore morale e <strong>per</strong> questo lo abbiamo raccontato; anche il suo valore<br />

tecnico, <strong>per</strong>ché <strong>Severini</strong> ha oggi confermato che può solo temere Dufraisse, ma che<br />

è incontestabilmente il secondo del<strong>la</strong> specialità mentre può contendere al francese<br />

il desiderio deil titolo di miglior pratista del mondo. In tutta <strong>la</strong> corsa si riassume in<br />

questa lunga fuga di <strong>Severini</strong> cui hanno tenuto testa i due migliori francesi dopo Dufraisse,<br />

Rondeaux e Jodet, ed il volo im<strong>per</strong>tinente ma anche irresistibile di <strong>Severini</strong><br />

che ai tre quarti del <strong>per</strong>corso aveva già dato <strong>la</strong> misura delle sue possibilità ed aveva<br />

rassicurato che aveva creduto in una sua vittoria. Dietro i due francesi e Lettel, un<br />

ragazzo nuovo, lo sbandamento più completo. E’ stato necessario aspettare più di<br />

tre minuti prima che Borele, Muny e Sforacchi apparissero e <strong>la</strong> gente già andava via<br />

quando i ritardatari apparivano. Ecco l’ordine d’arrivo: 1. <strong>Severini</strong> Americo km.23<br />

in 1.7’28”; 2. Rondeaux a 4”; 3. Jodet a 25”; 4. Lettel a 52”; 5. Muny a 3’27”; 6.<br />

Brulè a 3’54”; 7. Sforacchi. -<br />

Il 13 gennaio a Dreux, giunge terzo al gran premio Ciclocross di Dreux. Il 20 gennaio<br />

a Montreuil, vince il gran premio ciclocross di Montreuil. Il campionato italiano<br />

viene vinto da Romano Ferri, seguito da Graziano Pertusi e Mario Rossi. Il campionato<br />

del mondo, che si è svolto in Belgio, a Ede<strong>la</strong>ere, è stato vinto dal francese Andrè<br />

Dufraisse, seguito dal belga F.Van Kerrebroeck e dal francese Giorges Meunier. Il 10<br />

marzo, Americo, rientrato in Italia, vince il gran premio ciclocross di Cavaria. Il 15<br />

dicembre a Besate, vince il gran premio Ciclocross di Besate.<br />

16 dicembre 1957 – La Gazzetta dello Sport – 2° Ferri 3° Longo – Successo di <strong>Severini</strong><br />

nel ciclo-cross di Besate – Besate, 15 dicembre – Americo <strong>Severini</strong>, ex campione<br />

del<strong>la</strong> specialità, è tornato al<strong>la</strong> vittoria con una prestazione di prim’ordine. Il<br />

“piccoletto” delle Marche è balzato, quindi, nuovamente al<strong>la</strong> ribalta del ciclopratismo<br />

ribadendo le sue non poche qualità che in un passato non lontano, gli <strong>per</strong>misero<br />

di accol<strong>la</strong>re anche oltre confine. <strong>Severini</strong>, dopo i due piazzamenti ottenuti nelle gare<br />

di Bruzzano e Motta Visconti, ha, dunque, infi<strong>la</strong>to i binari del<strong>la</strong> giusta “condizione”<br />

e questa sua chiara e convincente affermazione non <strong>la</strong>scia dubbi su ulteriori successi.<br />

L’ex-tricolore ha assunto il comando sin dall’avvio: prima in coibitazione con<br />

Ferri (primo giro) poi con Longo (dal secondo al quarto giro) e successivamente,<br />

approfittando di un incidente meccanico accorso al<strong>la</strong> “rive<strong>la</strong>zione” Longo, è rimasto<br />

solo all’avanguardia ove ha nettamente dominato <strong>la</strong> situazione nonostante<br />

un entusiasmante”serrate” del campione d’Italia Romano Ferri. <strong>Severini</strong>, Ferri e<br />

Longo hanno costituito il “tris” dei migliori e in lotta <strong>per</strong> il successo si è subito<br />

ristretta fra questi tre uomini e se il marchigiano ha <strong>per</strong>entoriamente confermato<br />

d’aver raggiunto un ottimo grado di forma lo stesso lo si deve dire <strong>per</strong> il “tricolore”<br />

Ferri il cui finale im<strong>per</strong>ioso lo ha, in buona parte, riabilitato dopo le recenti sconfitte<br />

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