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Fallout: Equestria<br />

Versione italiana<br />

Kkat<br />

TSEP, 2012


This book is a work of fiction. Names, characters, places and incidents are<br />

products of the author’s imagination or are used fictitiously. Any resemblance<br />

to actual events or locales or persons, living or dead, is entirely<br />

coincidental.<br />

Copyright © 2011 by Kkat<br />

“My Little Pony: Friendship Is Magic” is the property of Hasbro, Inc.<br />

All other borrowed and referenced works are the property of their respective<br />

copyright holders.<br />

Original characters and story belong to Kkat.<br />

This work is of non-commercial character and for personal use only.<br />

Edited and typeset by “TSEP” in year 2012 as their 3 rd work. Typeset<br />

using free system L ATEX.<br />

Supervising editor: Twilight Sparkle.<br />

1 st edition, 9 th revision. October 20, 2012


Indice<br />

Introduzione 1<br />

I Le Terre Devastate di Equestria 3<br />

Prologo: Sui PipBuck ed i Cutie Mark 5<br />

1 Fuori dalla Scuderia 9<br />

2 Le Terre Devastate d’Equestria 19<br />

3 Guida 37<br />

4 Prospettiva 61<br />

5 Calamity 81<br />

6 La Verità dei Fatti 121<br />

7 Velvet Remedy 139<br />

8 Deragliati 159<br />

9 La Morale della Favola 179<br />

10 Correzione di Rotta 207<br />

11 Fazioni 239


12 Bisogna Andare Avanti 263<br />

II Voci del Passato 299<br />

13 Voci del Passato 301<br />

14 SteelHooves 327<br />

15 Sussurri nell’Oscurità 369<br />

16 Torri 409<br />

17 La Cattiva di Turno 435<br />

18 Cause Innaturali 495<br />

19 Tradimento 529<br />

20 Dietro il Sipario 567<br />

Interludio: Una Giumenta per Cui Vale la Pena Lottare 601<br />

21 Il Cuore di Twilight Sparkle 621<br />

III Spiriti Generosi 655<br />

22 La Maniera dei Pony di Terra 657<br />

23 Schemi di Comportamento 697<br />

Editor’s notes 737


Ringraziamenti<br />

Ecco l’elenco, in ordine cronologico, di chi ha contribuito alla traduzione<br />

anche solo per una pagina:<br />

1. Franco Traversaro (belinde)<br />

2. Alessandro (Starshine)<br />

3. Gabriele Branchi (Kraff)<br />

4. Matteo Martinelli (Sidero)<br />

5. Mattia Festa (ThePreserver)<br />

6. Stefano Fiorini (Akay)<br />

7. Aldo Corda (Valid95)<br />

8. Luca Di Carlo (thefrecciablu)<br />

9. Luca Monteverdi (Rufus Loacker)<br />

10. Giacomo Torvi (HellDiver)<br />

11. Cristiano Masucci (Otaku220k)<br />

12. Adriano Demarinis<br />

13. Drago riluttante<br />

14. Leonardo Rappa


Introduzione<br />

C’era una volta, nella magica terra d’Equestria...<br />

... un’era in cui gli ideali di amicizia lasciarono spazio ad avidita,<br />

egoismo, paranoia ed all’accaparramento dei sempre minori spazi e risorse<br />

naturali. Gli stati si armarono contro i loro vicini. La fine del<br />

mondo avvenne come era stato predetto—il mondo sprofondo in un<br />

abisso di fuoco magico e magia oscura. I dettagli sono triviali ed inutili.<br />

I motivi, come sempre, fini a sé stessi. La vita fu quasi del tutto cancellata<br />

via dal mondo. Una grande pulizia; la scintilla magica negli zoccoli<br />

dei pony infurio rapidamente fuori controllo. Megaincantesimi piovvero<br />

dal cielo. Intere nazioni vennero divorate dalle fiamme, inghiottite<br />

dagli oceani ribollenti. I pony furono quasi estinti, i loro spiriti divennero<br />

parte della radiazione ambientale che permeo la terra. Una quieta<br />

oscurita scese sul mondo...<br />

... Ma non fu, come alcuni avevano predetto, la fine del mondo. Al<br />

contrario l’apocalisse fu semplicemente il prologo per un altro sanguinoso<br />

capitolo nella storia dei pony. Nei primi giorni, a migliaia vennero<br />

risparmiati dagli orrori dell’olocausto trovando asilo in enormi rifugi<br />

sotterranei chiamati Scuderie. Ma quando riemersero trovarono solo<br />

l’inferno della devastazione a salutarli. Tutti tranne quelli nella Scuderia<br />

Due. Poiché nel fatidico giorno in cui il fuoco magico piovve dal<br />

cielo, le enormi porte d’acciaio della Scuderia Due si chiusero, e non si<br />

riaprirono mai piu.<br />

1


Parte I<br />

Le Terre Devastate di Equestria


Prologo<br />

Sui PipBuck ed i Cutie Mark<br />

Se voglio raccontarvi l’avventura della mia vita—spiegando come<br />

sono giunta in quel posto con quelle persone, e perché ho fatto quello<br />

che sto per fare—dovrei probabilmente iniziare spiegandovi qualcosa<br />

sui PipBuck 1 .<br />

Che cos’è un PipBuck? Un PipBuck è un dispositivo, indossato su<br />

una zampa anteriore appena sopra lo zoccolo, assegnato ad ogni pony<br />

di una Scuderia non appena diventano abbastanza grandi per cominciare<br />

a lavorare. Fusione di magia degli unicorni e di scienza, il PipBuck<br />

misura costantemente la vostra salute, aiuta ad amministrare impiastri<br />

curativi ed altre medicine, tiene traccia ed organizza ogni cosa nelle<br />

vostre sacche, assiste nelle riparazioni e tiene qualsiasi nota o mappa<br />

a portata di zoccolo. In aggiunta, permette di ascoltare a piacere le trasmissioni<br />

della Scuderia o di sintonizzarsi e decrittare praticamente<br />

ogni frequenza radiofonica. E non è tutto. Il proprio PipBuck genera<br />

un EFS (Eyes-Forward Sparkle, scintilla davanti agli occhi) che indica<br />

la direzione ed aiuta a stimare se i pony o le creature attorno a te siano<br />

o meno ostili. E, forse la cosa più impressionante, un PipBuck può<br />

magicamente aiutarti in combattimento per brevi periodi di tempo mediante<br />

l’uso del SATS (Stable-Tec Arcane Targeting Spell, incantesimo<br />

arcano di puntamento della Stable-Tec). Oh, ed una caratteristica che<br />

non va dimenticata: può tenere traccia della posizione di oggetti o pony<br />

marcati, inclusi i proprietari di altri PipBuck. Quindi se un pony<br />

in qualche modo si perde—non chiedetemi come sia possibile perder-<br />

1 Riferimento ai Pip-Boy dei videogiochi. Buck è infatti un termine spesso usato,<br />

incorrettamente, per riferirsi agli stalloni ed altri maschi di alcune specie.<br />

5


6 Fallout: Equestria — Parte I<br />

si in una Scuderia, ma occasionalmente accade—chiunque conosca il<br />

marcatore del disperso lo può trovare istantaneamente.<br />

Si può perfino far brillare come una torcia.<br />

Quindi sì, i PipBuck sono testimonianza della scienza arcana degli<br />

unicorni. E sì, avere un PipBuck è un grosso vantaggio. E visto quanto<br />

meraviglioso e miracoloso tutto ciò possa sembrare, è difficile far capire<br />

ai pony che non hanno mai vissuto in una Scuderia quanto ordinario,<br />

quanto banale, fosse un PipBuck agli occhi dei pony che vivevano nella<br />

Scuderia Due. E perché fossi insoddisfatta di averne uno come cutie<br />

mark.<br />

Ogni pony nella Scuderia Due aveva un PipBuck. Tutte le funzioni<br />

che ho menzionato? La maggiorparte dei pony non ne usa nemmeno<br />

la metà. Lo usavano soltanto per sintonizzarsi sull’emittente della Scuderia—per<br />

ascoltare la dolce, dolce voce di Velvet Remedy la sera o gli<br />

ultimi concorsi della scuola di canto durante la giornata. La Scuderia<br />

aveva due leghe calcistiche, una che permetteva il SATS ed una che lo<br />

proibiva. A parte ciò, la maggiorparte dei pony non badava minimamente<br />

al proprio PipBuck. La Capogiumenta assegna ad ogni pony il<br />

proprio PipBuck nel giorno del loro Cutie Mark Party—solitamente<br />

uno o due giorni dopo aver ottenuto il simbolo sui propri fianchi che<br />

mostra a tutti cosa ti rende speciale, a cosa tu sia destinato ad essere<br />

bravo a fare. Una volta che si è mostrato, la Capogiumenta sa a quale<br />

lavoro assegnarti; sai qual è il tuo posto nella Scuderia. Quindi no, non<br />

ero per nulla emozionata dal fatto che quello che mi rendeva speciale<br />

fosse qualcosa che ogni pony aveva, era un po’ come dirmi che non ero<br />

per nulla speciale. Certo, avere un PipBuck come cutie mark avrebbe<br />

potuto significare che ero destinata a diventare una fantastica puledra<br />

riparatrice di PipBuck o qualcosa del genere, ma in realtà era come<br />

avere il cutie mark di un cutie mark.<br />

Non ha aiutato il fatto di essere l’ultimo pony ad ottenere il proprio<br />

cutie mark. Poco sorprendente, con il senno di poi. È un po’ difficile<br />

scoprire cosa si suppone tu sia brava a fare quando quel che si suppone<br />

tu sia brava a fare è qualcosa che non ottieni fino a quando non hai


Prologo — Sui PipBuck ed i Cutie Mark 7<br />

scoperto cosa tu sia brava a fare. Quindi ho provato di tutto. Ho anche<br />

provato ad inventare cose nuove. In quanto unicorno, la mia magia<br />

innata mi permette un livello di fine manipolazione che i pony di terra<br />

non possono godere. Ogni pony può afferrare una chiave coi denti ed<br />

aprire una serratura, ma usare più strumenti in un’operazione veramente<br />

delicata? Quello richiede levitazione di precisione. Quindi decisi di<br />

imparare a forzare serrature con forcine e cacciavite. E stavo diventando<br />

anche abbastanza brava. Sfortunatamente, non mi ha fatto ottenere<br />

il mio cutie mark. Mi ha fatto solo finire nei guai.<br />

Sono persino, per mia umiliazione, passata attraverso il CAT (Cutiemark<br />

Aptitude Test, test attitudinale per il cutie mark) nella speranza<br />

che mi potesse guidare verso quello che mi rende speciale. Invece no. Il<br />

mio CAT era del tutto nella media con solo qualche punteggio marginalmente<br />

superiore in un paio di settori, indicando che sarei potuta essere<br />

adatta per lavorare come Tecnico di PipBuck o come Ispettore della<br />

Lealtà alla Scuderia. Due opzioni, devo sottolineare, che erano ancora<br />

meno impressionanti se si considera che generalmente ci si aspetta che<br />

gli unicorni lavorino nel comparto tecnico od amministrativo. È così,<br />

a parte per gli unicorni che sono artisti naturali, come Velvet Remedy.<br />

Come dicevo prima, la nostra magia innata ci permette quel tipo di<br />

manipolazione di precisione che il lavoro tecnico richiede. Alla stessa<br />

maniera, la Capogiumenta e l’amministrazione erano sempre unicorni.<br />

Dopo tutto, è la magia da unicorno della Capogiumenta che crea la finta<br />

luce solare usata per far crescere il nostro meleto sotterraneo. Ed anche<br />

se le nostre mele possono non sembrare come quelle meravigliose<br />

bellezze rosse dei vecchi libri, sono quello che ci tiene in vita.<br />

È stato solo perché mi lasciarono mettere zoccolo in entrambe le<br />

posizioni che mi guadagnai l’accesso ad un PipBuck prime di riceverne<br />

uno mio, altrimenti potrei non aver mai ottenuto il mio cutie mark.<br />

Oh, il mio nome è Littlepip. Figuratevi. Mi è stato dato quel nome<br />

perché ero la più giovane e piccola, ed anche mia madre ebbe il buon


8 Fallout: Equestria — Parte I<br />

senso di non chiamarmi “Pipsqueak” 2 (non che non la ami, ma quando<br />

il cutie mark di una puledra è un bicchiere di sidro forte...). Comunque,<br />

è divertente come nomi del genere, certe volte, assumano significato.<br />

Piacere di conoscervi. Ecco la mia storia...<br />

2 Termine assimilabile con “Mezzacalzetta”.


Capitolo Uno<br />

Fuori dalla Scuderia<br />

«Perché nella Scuderia Due, nessun pony entra e nessun pony esce.»<br />

Grigio.<br />

I muri dell’officina riparazioni erano tutti di un monotono, spento<br />

grigio. Il particolare muro che stavo guardando aveva il merito di essere<br />

di un grigio particolarmente pulito. I PipBuck sono notoriamente<br />

robusti ed affidabili, quindi essere il Tecnico PipBuck della Scuderia significava<br />

passare lunghi periodi senza nulla da fare. Essere l’apprendista<br />

del Tecnico PipBuck significava che mi toccavano tutti i banali lavoretti<br />

quotidiani mentre il mio istruttore faceva prolungati sonnellini nella<br />

stanza sul retro. Lavoretti come pulire i muri.<br />

«Questa parete ha bisogno di un murales.»<br />

Mi lasciai fantasticare, immaginando la Capogiumenta acconsentire<br />

ed ordinare a Palette in persona di trasformare la nostra officina in<br />

uno dei suoi capolavori vivacemente colorati. Palette era la più grande<br />

pittrice della Scuderia Due, e come ogni artista di talento ciò la rendeva<br />

un tesoro per la comunità. La vita nella Scuderia Due inevitabilmente<br />

ti divorava lo spirito—nascevi nella Scuderia, vivevi l’intera vita nella<br />

Scuderia, saresti morta lì, ed il corso della tua vita era ampiamente<br />

determinata dal tuo Cutie Mark Party. Perciò la Capogiumenta insisteva<br />

perché ogni settimana una nuova canzone venisse aggiunta al<br />

repertorio dell’emittente della Scuderia, che le aree pubbliche fossero<br />

vivacemente colorate e decorate con murales allegri e motivanti, che<br />

venissero regolarmente organizzate feste nell’atrio... tutti queglii sforzi<br />

erano per distrarre ed allontanare la depressione.<br />

Tornai rovinosamente alla realtà continuando a guardare l’eternamente<br />

grigio e vuoto muro. Abbellire le aree di manutenzione era già<br />

una priorità tragicalmente bassa, e l’officina del Tecnico PipBuck era<br />

9


10 Fallout: Equestria — Parte I<br />

una delle aree meno trafficate delle officine. Sentii le mie orecchie abbassarsi<br />

mentre iniziavo a realizzare che avrei guardato lo stesso muro<br />

grigio per praticamente ogni giorno del resto della mia vita.<br />

«Oh cara. Va veramente così male.»<br />

E lei era lì. Velvet Remedy, il meraviglioso unicorno femmina dal<br />

manto color carbone con striature colorate nella criniera, dalla voce<br />

morbida come la seta e ricca come il cioccolato più fine, stava sul portone<br />

della mia officina. Mi sentii subito felice di aver finito le pulizie<br />

ed al contempo mi vergognai che la stanza fosse così al di sotto del suo<br />

livello.<br />

Non potevo credere che lei fosse lì. L’avevo vista sul palco superiore<br />

alle ultime feste; ascoltavo le sue canzoni incessantemente, registrando<br />

ogni nuova sul mio PipBuck per non dover aspettare di sentirla di nuovo.<br />

Lo ammetto, avevo una cotta per lei da anni. Io ed almeno trecento<br />

altri pony. Mia madre ne rideva. «Littlepip,» diceva, ridacchiando con<br />

le sue amiche, «le porte del granaio di Velvet Remedy non si aprono<br />

in quella direzione». Ci misi un paio d’anni per capire cosa mia madre<br />

intendesse dire. E ci misi svariati secondi per realizzare che Velvet<br />

Remedy mi aveva appena chiesto qualcosa.<br />

«C-cos-huh?»<br />

Bellissima risposta, Littlepip. Così elegante. Avrei voluto scavarmi<br />

una via di fuga attraverso il pavimento di cemento e coprirmi con i<br />

detriti.<br />

Lei sorrise dolcemente. Mi sorrideva! E con quella voce meravigliosa,<br />

«Sembravi così affranta mentre stavo entrando. C’è qualcosa che<br />

posso fare per te?»<br />

Velvet Remedy si offriva. Di aiutare. Me.<br />

Lo shock mi fece tornare in senso. Velvet Remedy doveva avere<br />

una qualche motivo per essere laggiù. Qualche motivo riguardante il<br />

suo PipBuck. Era improbabile che volesse soltanto passeggiare per le<br />

officine, dopo tutto. Guardandomi attorno, realizzai che ero l’unico<br />

pony al lavoro. Il mio insegnante era, come al solito, a dormire nel suo<br />

ufficio.


Capitolo Uno — Fuori dalla Scuderia 11<br />

«Oh... no, non era n-niente». Cercai di ricompormi. «Come posso<br />

essere di aiuto?»<br />

L’espressione di Velvet Remedy era compassionevole e dubbiosa,<br />

ma alzò la zampa anteriore, portando alla mia vista il suo PipBuck. Un<br />

modello più elegante del mio, con le sue iniziali ed il suo cutie mark (un<br />

bellissimo uccellino con le ali aperte ed il becco aperto nel canto) che<br />

lo abbellivano con gusto. «Mi spiace disturbare, ma sta cominciando a<br />

fare irritazione. Potresti cambiare l’imbottitura?»<br />

«Oh, certamente!» Stavo già levitando le chiavi speciali da usare<br />

per sbloccare il PipBuck dalla zampa di un pony (come apprendista<br />

Tecnico di PipBuck, avevo ogni tipo di strumento di precisione nelle<br />

tasche della mia bardatura da lavoro). «Lo faccio immediatamente!» Il<br />

PipBuck si staccò con un clic.<br />

Velvet Remedy ridacchiò con esitazione, abbassando lo zoccolo.<br />

«Oh no, va bene lo stesso. Prenditi il tempo necessario. Torno nella<br />

mia stanza a mettere qualche unguento su questa zampa e mi riposerò<br />

nel pomeriggio».<br />

Vero! Velvet Remedy si sarebbe esibita al Saloon della Scuderia Due<br />

l’indomani notte! Avrei dovuto lucidarlo per renderlo degno di essere<br />

indossato sopra il suo zoccolo. Se ci avessi passato tutta la notte sopra<br />

avrei potuto dargli una completa messa a punto e farlo tornare a funzionare<br />

come il giorno in cui l’ottenne, e sarei riuscita a riconsegnarglielo<br />

prima dello spettacolo.<br />

«Va bene! Te lo riconsegnerò per domani a quest’ora. Non rimarrai<br />

insoddisfatta. Te lo prometto!»<br />

Mi sorrise ancora, e tutto il grigio del mondo non sarebbe riuscito<br />

a rabbuiare la mia giornata. «Grazie.» E poi si girò per andare. Guardai<br />

il suo cutie mark scomparire dietro la porta. E poi non c’era più.


12 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Il giorno dopo stavo fischiettando una delle canzoni di Velvet Remedy<br />

mentre camminavo nel salone, diretta alla sua stanza. Il suo PipBuck<br />

fluttuava accanto a me in un campo di levitazione magica, imbottito<br />

col miglior rivestimento che ero riuscita a trovare e luccicante come<br />

nuovo. Ero stanca per la lunga nottata di lavoro, ma di ottimo umore.<br />

Velvet Remedy sarebbe stata così felice del mio lavoro!<br />

Girato l’angolo le mie fantasie vennero interrotte dalla massa di<br />

pony radunati fuori della stanza di Velvet Remedy. Accidenti, sarei stata<br />

costretta a combattere per farmi strada fra i cacciatori di stampazoccolo<br />

e paparazzi. Facendo levitare il PipBuck più in alto, iniziai a farmi largo<br />

tra la folla.<br />

«È scomparsa!» «Ma come ha potuto andarsene?» Le voci somesse<br />

ed i nitriti di panico attorno a me crebbero in maniera allarmante.<br />

«Perché avrebbe dovuto abbandonarci?»<br />

Andata? Velvet Remedy era... andata?<br />

E poi le parole che mi raggelarono. «Non pensavo nemmeno che le<br />

porte della Scuderia potessero aprirsi!»<br />

Era andata fuori?!?<br />

«Niente paura,pony!» rimbombò la voce della Capogiumenta da un<br />

qualche punto nella folla. «Ho il marcatore di ogni pony della Scuderia.<br />

Manderò personalmente fuori una squadra di ricerca. Avremo indietro<br />

la nostra Velvet entro la fine della giornata. Non preoccupatevi.»<br />

Mi sentii affogare in un umido, freddo cemento. Il mio sguardo si<br />

levò lentamente verso il PipBuck che fluttuava sopra di me.<br />

Abbassai la testa, cercando lentamente di uscire dalla folla, avvicinando<br />

il PipBuck. Quando la Capogiumenta avrebbe richiamato il<br />

marcatore di Velvet Remedy, avrebbe condotto chiunque non a lei, ma<br />

al suo PipBuck fermo in assistenza...<br />

Urtai con un tonfo qualcuno, spaventandomi abbastanza da far evaporare<br />

in una nuvola il campo di levitazione, ed il scintillante PipBuck<br />

cadde sferragliando a terra.<br />

Girandomi mi trovai faccia a faccia con la Capogiumenta.


Capitolo Uno — Fuori dalla Scuderia 13<br />

Non parlò, ma il suo sguardo si posò sul PipBuck a terra. Le iniziali<br />

di Velvet Remedy ed il suo cutie mark erano chiaramente visibili.<br />

«Che. Cos’è. Questo?» La Capogiumenta parlò lentamente, pericolosamente.<br />

Tutti gli sguardi si girarono verso di me. Potevo sentire ogni singolo<br />

paio d’occhi. Nessuno parlava. Il silenzio scese come una cappa. La mia<br />

bocca era secca. Non riuscivo a parlare.<br />

Non ne avevo bisogno. Potevo sentire l’ondata di odio. Dozzine di<br />

fanpony di Velvet Remedy, ed io ero il pony che portava il motivo per<br />

cui il loro idolo era disperso.<br />

La voce della Capogiumenta era bassa e sorprendentemente gentile.<br />

«Prendilo con te e vai nella tua stanza. Velocemente.»<br />

Non me lo feci dire due volte.<br />

Passai quella sera a letto, giocherellando col PipBuck di Velvet Remedy<br />

mentre la radio del mio trasmetteva un’altra replica della tragedia della<br />

giornata.<br />

Non potevo crederci. Velvet Remedy se n’era andata. Non riuscivo a<br />

capire. Come aveva potuto lasciarci? Perché avrebbe voluto andarsene?<br />

Le porte di uscita della Scuderia Due erano chiuse e sigillate. Solo<br />

la Capogiumenta conosceva il codice segreto per aprirle, assumendo<br />

che si potessero aprire. Cosa che, ovviamente, potevano fare.<br />

Ma perché? Nessuno sapeva realmente cosa ci fosse di fuori, sempre<br />

che ci fosse qualcosa. I libri di storia suggerivano che il mondo fosse<br />

distrutto, senza vita e velenoso. Quello era, almeno, il comune e logico<br />

assunto. Ma una storia di fantasmi che qualcuno mi raccontò durante il<br />

mio primo (e unico) pigiama party mi aveva fatto avere incubi orribili<br />

ed ancora si nascondeva nelle ombre della mia testa: una storia di un<br />

pony che in qualche modo era riuscito ad aprire le porte della Scuderia<br />

ed era uscito fuori... solo per scoprire che non esisteva alcun fuori! Solo


14 Fallout: Equestria — Parte I<br />

un enorme nulla che trascinò via il pony, divorandogli l’anima fino a<br />

che non ne rimase più nulla.<br />

Empiricamente sapevo che non poteva essere così, ma l’immagine<br />

mentale ancora mi terrorizzava.<br />

Le due cose che capivo erano che Velvet Remedy mi aveva fatto<br />

rimuovere il suo PipBuck in modo che la Capogiumenta non potesse<br />

tracciarla, e che io ero fottuta.<br />

Essere la più piccola pony della mia età, e l’ultima ad avere ottenuto<br />

il proprio cutie mark, non mi aveva aiutato nel fare amicizia con i<br />

miei compagni. Onestamente nemmeno mia madre mi aveva aiutato.<br />

E nemmeno svegliarmi urlando durante il mio primo pigiama party.<br />

Quindi ero abituata a stare da sola. Ma non avevo mai avuto nemici,<br />

fino ad ora. Ero invisibile per gli altri pony, ma nessuno mi aveva mai<br />

odiato.<br />

Non potevo comunque dar loro torto, anche se pensavo fosse assolutamente<br />

ingiusto. Erano feriti ed arrabbiati ed avevano bisogno di un<br />

capro espiatorio. I notiziari non avevano riferito il mio nome, ma solo<br />

che «il PipBuck decorato e personalizzato di Velvet Remedy era stato<br />

trovato in possesso di un Tecnico PipBuck», ma essendocene due, non<br />

fu difficile per qualsiasi pony capire, anche senza lo spettacolo davanti<br />

alla porta di prima.<br />

La Capogiumenta stava parlando alla radio. «Sentiamo tutti quanti<br />

questa perdita. Ma voglio ricordare ad ogni pony che è una scelta di<br />

Velvet Remedy. Ha scelto di abbandonare la sua casa. Di abbandonare<br />

noi, la sua famiglia. Ha tradito la mia fiducia e ha tradito la vostra, esattamente<br />

come ha tradito la fiducia del pony che ha ingannato per farsi<br />

togliere il PipBuck, assicurandosi che noi non potessimo più trovarla.<br />

So che molti di voi sono arrabbiati o feriti. Devo indirizzare la vostra<br />

rabbia verso la vera causa...»<br />

Per quanto grata fossi per le sue parole, non sarebbe riuscita a cambiare<br />

il risentimento che avrei dovuto affrontare tutti i giorni, anche<br />

se ogni pony se lo fosse tenuto per sè. Aleggiava nell’aria come fumo<br />

stantio.


Capitolo Uno — Fuori dalla Scuderia 15<br />

Cercai di distrarmi con il PipBuck libero, incappando in un file<br />

crittato. Lo avevo visto già il giorno prima ed avevo pensato fosse probabilmente<br />

una nuova canzone non ancora finita. Non avevo voluto<br />

aprirlo, allora, sia per rispetto della privacy di Velvet Remedy che per<br />

odio per le anticipazioni, ma pensai che a quel punto non importava<br />

più. La canzone non sarebbe mai più stata suonata.<br />

Aprendo una tasca della mia bardatura degli attrezzi ne tirai fuori<br />

uno che mi avrebbe permesso di rimuovere la crittatura in sicurezza e<br />

facilmente. Era un file audio. Lo eseguii.<br />

«Il codice di sblocco per aprire le porte della Scuderia Due è...<br />

CMC3MAPS 1<br />

Mi alzai di scatto, sorpresa per quello che avevo sentito. Spensi rapidamente<br />

la radio e lo rimandai in esecuzione.<br />

Non riconobbi la voce. Era femminile, abbastanza dolce, ed aveva<br />

uno strano accento che non assomigliava a nessun altro nella Scuderia.<br />

Ma ora sapevo come aveva fatto Velvet Remedy ad andarsene.<br />

Dovevo essere rimasta lì seduta per ore, contemplando cosa avrei<br />

dovuto fare. Ma finalmente avevo operato la mia scelta.<br />

Sarei andata fuori per seguirla. Sarei andata per riportarla indietro.<br />

Stavo lì, a guardare le gigantesche porte d’acciaio che sigillavano la Scuderia<br />

Due dagli orrori (o dal nulla!) che stava fuori. E guardai le due<br />

guardie che bloccavano la mia strada. Avevo riempito le bisacce di mele<br />

e generi di prima necessità. Avevo preso anche un Grande Libro delle<br />

Scienze Arcane 2 per avere qualcosa da leggere. Due borracce mi pen-<br />

1Nell’originale CMC3BFF. Qualsiasi ulteriore spiegazione sarebbe un’anticipazione<br />

indebita.<br />

2Nell’originale, Big Book of Arcane Sciences, riferimento al Big Book of Science<br />

presente nei giochi.


16 Fallout: Equestria — Parte I<br />

devano dal collo. Ero pronta per andare. Ma la Capogiumenta voleva<br />

essere sicura che non ci fossero episodi di emulazione.<br />

Insistenza e sguardi torvi non mi avrebbero portato da nessuna<br />

parte. Il mio corno stava risplendendo ma loro rimanevano al loro<br />

posto, per nulla impressionati. Non mi avrebbero lasciata nemmeno<br />

avvicinare al pannello di controllo.<br />

«Ehi, ma tu non sei la puledra che ha lasciato che la nostra Velvet<br />

andasse a perdersi là fuori?» una delle guardie chiese audacemente,<br />

facendo prepotentemente un passo in avanti. L’altra guardia si voltò<br />

dall’altra parte, disgustata. Non sono sicura se fosse disgustato da me o<br />

se la pensava come sembrava fare la Capogiumenta riguardo i pony che<br />

se la volessero prendere con me. Stavo quasi sperando fosse il primo<br />

caso, considerando cosa stavo per fargli.<br />

THUD!<br />

La cassapanca di metallo sopra di loro cadde sulle loro teste, mettendoli<br />

a tappeto. Pony terrestri—non si aspettano mai il trucchetto<br />

del qualcosa-levita-sopra-di-te.<br />

Ero ai contolli e stavo inserendo il codice dal PipBuck di Velvet<br />

Remedy, quando la voce della Capogiumenta risuonò dagli altoparlanti<br />

vicini.<br />

«Ferma! Ti ordino di fermarti immediatamente!»<br />

Certo, come no.<br />

«Guardie! Voglio ogni pony di guardia alle porte della Scuderia<br />

Due! Fermate quella puledra!»<br />

Oh merda!<br />

I miei zoccoli volarono alla leva principale delle porte, e pregai<br />

Celestia che quel codice funzionasse. Poi, con tutta la mia forza, la tirai.<br />

Un forte sferragliare riempì l’aria, seguito dal fischio del metallo e<br />

da un gran rombo che scosse la stanza. Mentre la guardavo la gigantesca<br />

barra che serrava le porte della Scuderia Due scivolò di lato. Un<br />

enorme braccio snodato scese dall’alto, attaccandosi alla porta, e con<br />

un lacerante stridore spinse in fuori la pesante porta d’acciaio.


Capitolo Uno — Fuori dalla Scuderia 17<br />

Casualmente mi trovai a pensare con la voce di mia madre «le porte<br />

del granaio della Scuderia Due non si aprono in quella direzione». Le<br />

porte della Scuderia Due non si sarebbero dovute aprire per nulla. Anche<br />

se ero stata io ad azionare la leva, ero stupita di vederla veramente<br />

aprirsi.<br />

«Non sei obbligata a farlo... Littlepip, giusto?» La voce della Capogiumenta<br />

mi fece riavere dal mio stupore. Potevo sentire gli zoccoli<br />

delle guardie avvicinarsi al galoppo.<br />

Feci un passo attraverso la porta. «Non ti preoccupare. La porterò<br />

indietro.»<br />

«No, non lo farai! Se esci di qua, non ti lasceremo mai più rientrare!»<br />

Per un momento, il senso di ingiustizia fu pungente. La Capogiumenta<br />

voleva mandare fuori una squadra di ricerca per portare indietro<br />

Velvet Remedy. Ma Velvet era speciale, ed io... no.<br />

Una parte di me voleva tornare subito indietro, stisciando verso la<br />

mia stanza e la mia triste ma sicura vita.<br />

Trascinandomi un poco, uscii fuori dalla porta.<br />

Con un sibilo finale ed un rumore sferragliante, le porte d’acciaio della<br />

Scuderia Due si chiusero irrevocabilmente dietro di me.<br />

Non so cosa mi aspettassi di trovare appena oltre la porta, ma di<br />

sicuro non quel lungo, oscuro corridoio che puzzava di legno marcio<br />

ed aria sepolcrale. Non ero più nella Scuderia. Ma non ero nemmeno<br />

ancora fuori. Ero nel limbo.<br />

Accesi la luce del mio PipBuck e balzai indietro per lo spavento<br />

alla vista degli scheletri di pony morti da lungo tempo sparsi per la via.<br />

L’esterno della porta della Scuderia era butterata dove i pony avevano<br />

picchiato gli zoccoli fino a spezzarseli, cercando di entrare.<br />

Avanzando velocemente scoprii che il corridoio si apriva su una<br />

vecchia stanza con delle scale che salivano verso una botola dalla serratura<br />

spaccata. Il varco dal mondo esterno verso la Scuderia Due era


18 Fallout: Equestria — Parte I<br />

stato astutamente camuffato da porta di un deposito di mele. E per camuffato<br />

intendo che la persona che l’aveva costruita aveva realmente<br />

edificato un deposito di mele.<br />

Dopo aver preso un profondo respiro trottai su per le scale, spalancai<br />

la porta del deposito ed uscii all’esterno.<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Cherchez La Puledra—+10% di danno verso lo stesso sesso<br />

ed opzioni di dialogo speciali con certi pony.


Capitolo Due<br />

Le Terre Devastate d’Equestria<br />

«Ma dove vivi? Qua nel mondo reale il sangue scorre, piccol a pony. Il<br />

sangue scorre...»<br />

Nulla!<br />

I miei primi secondi all’esterno furono un’eternità di terrore da infarto<br />

da far tremare gli zoccoli! Quella storia era vera! L’esterno era solo<br />

un grande ed oscuro nulla! Mi circondava, soffocante. Se fossi stata in<br />

grado di respirare avrei urlato.<br />

Poi i miei occhi cominciarono ad abituarsi all’oscurità. Iniziai a calmarmi,<br />

boccheggiando e sentendomi debole (e anche un po’ stupida).<br />

In mia difesa posso dire che non avevo mai sperimentato la notte, prima<br />

di allora. Non realmente. Certo spegnevo sempre la luce prima di<br />

sdraiarmi a letto, ma quella era un’oscurità piccola, confinata alla mia<br />

stanza. E c’era sempre la luce che filtrava da sotto la porta. Le luci del<br />

salone della Scuderia Due erano eterne.<br />

Quello era differente. Una fresca brezza, diversa da qualsiasi cosa<br />

nella Scuderia, mi solleticava la pelliccia e rinfrescava la pelle al di sotto.<br />

Portava odori umidi e putrescenti, polverosi ed alieni. Potevo sentire<br />

il suono degli insetti notturni, gli scricchiolii del legno ed un lontano<br />

gorgoglìo... Ma quel che mi colpiva di più era quello che non potevo<br />

sentire—il costante basso mormorio dei generatori della Scuderia ed<br />

il sempre presente ronzio delle luci erano scomparsi—così potenti nella<br />

loro assenza che all’inizio l’esterno mi era parso silenzioso. Potevo<br />

sentire la terra ed i ciottoli sotto gli zoccoli, così differenti dai pavimenti<br />

lisci e sterili su cui avevo trottato per tutta la mia vita. Ed anche se<br />

non potevo vedere molte cose o troppo distante, potevo spingere il mio<br />

sguardo più lontano di quanto avessi mai fatto prima, e non c’erano<br />

19


20 Fallout: Equestria — Parte I<br />

muri che definissero i confini della stanza. Stavo guardando un abisso<br />

orizzontale che si allontanava da me in ogni direzione.<br />

Un panico tutto nuovo iniziò a prendere forma in me. Le zampe<br />

anteriori cedettero e mi misi a sedere, stordita. Fissai lo sguardo sul<br />

terreno, respirando profondamente, ringraziandolo non solo perché<br />

mi sorreggeva ma anche per essere un punto di arresto per lo sguardo.<br />

Poi feci l’errore di guardare il cielo, e la sua assoluta ed infinita altezza mi<br />

fece girare la testa ed attorcigliare lo stomaco. Grandi cumuli nuvolosi<br />

coprivano la maggior parte del cielo; ma c’erano dei buchi attraverso cui<br />

passava una luce leggera che mi permettevano di vedere l’infinito che si<br />

estendeva oltre. Follemente pensai alle nuvole come ad una grande rete,<br />

fatta per prendermi nel caso fossi caduta dalla terra verso quell’abisso<br />

sopra di me; ma se fossi scivolata in uno di quei buchi, sarei precipitata<br />

verso l’alto in eterno.<br />

Strizzai gli occhi cercando di non vomitare.<br />

La paura e la nausea furono intense ma passeggere. Una volta tornata<br />

in senso iniziai a notare le piccole cose che mi erano sfuggite nel<br />

panico iniziale. Il panorama circostante cominciava ad essere visibile.<br />

Il mondo attorno a me non si stendeva uniforme; il terreno si sollevava<br />

e si incurvava—le colline diventavano montagne. La terra era disseminata<br />

dalle nere dita di alberi morti da lungo tempo. Sulle colline più<br />

distanti potevo vedere l’ondeggiare delle foglie di boschi più sani, ma<br />

gli alberi vivi vicino alla Scuderia Due erano pochi, rari e malaticci.<br />

In un secondo tempo notai che il mio PipBuck stava lampeggiando<br />

con tutta una serie di avvisi. L’auto mappatura stava già iniziando a fare<br />

il suo lavoro coi miei nuovi e non familiari dintorni, e con mia sorpresa<br />

aveva già tirato fuori un nome dal nulla: Sweet Apple Acres.<br />

Girandomi per prendere le mie cose, i miei occhi furono catturati<br />

dal vuoto scheletro di quella che assumevo una volta potesse essere una<br />

magnifica casa. Ora cigolava ed ondeggiava al vento minacciando di<br />

crollare.<br />

Guardando di nuovo il mio PipBuck vidi che stava captando numerose<br />

trasmissioni. La radio della Scuderia Due era oscurata, ma nuove


Capitolo Due — Le Terre Devastate d’Equestria 21<br />

emittenti avevano preso il suo posto. Il mio cuore mancò un battito,<br />

perché era la prima indicazione del fatto che ci potessero essere pony<br />

viventi all’esterno, dopo tutto. Con una zoccolata sintonizzai il PipBuck<br />

sulla prima stazione della lista.<br />

«... ancora sigillata. Non c’è modo di entrare. Mio figlio, ha<br />

mangiato una mela da quei dannati alberi vicino alla Scuderia<br />

ed ora sta terribilmente male. Troppo male per muoversi.<br />

Ci siamo rintanati nella cisterna vicino al vecchio monumento<br />

commemorativo. Stiamo finendo il cibo e le forniture mediche.<br />

Vi prego, se qualche pony è in ascolto, aiutateci... Ripeto il messaggio.<br />

Pronto? C’è qualche pony là fuori? Per piacere, ci serve<br />

aiuto! Stavo portando la mia famiglia alla Scuderia vicino alla<br />

Sweet Apple Acres quando siamo stati attaccati dai razziatori.<br />

Solo io e mio figlio siamo sopravvissuti. Siamo arrivati alla Scuderia,<br />

ma è ancora sigillata. Non c’è modo di entrare. Mio figlio,<br />

ha mangiato una mela da quei dannati alberi vicino alla Scuderia<br />

ed ora sta terribilmente male. Troppo male per muoversi.<br />

Ci siamo rintanati nella cisterna vicino al vecchio monumento<br />

commemorativo. Stiamo finendo il cibo e le forniture mediche.<br />

Vi prego, se qualche pony è in ascolto, aiutateci... Ripeto il<br />

messaggio. Pronto? ...»<br />

La voce era piena di una terribile rassegnazione, come se quel pony<br />

avesse già perso ogni speranza e stesse solo agendo meccanicamente.<br />

Scossa, la spensi. Non credo avrei potuto sopportare di ascoltarla<br />

ancora una volta. Fu allora che mi accorsi di un leggero ticchettio proveniente<br />

dal mio PipBuck. Controllandolo scoprii che il suo rilevatore di<br />

radiazioni—una funzionalità che non avevo mai potuto testare—si era<br />

automaticamente attivato. Il piccolo e dolce indicatore ad arcobaleno<br />

era sempre rimasto fermamente piantato sul verde. Era ancora lì, ma<br />

discretamente spostato sul limitare del giallo.<br />

Non potevo limitarmi a stare lì per il resto della mia vita su quella


22 Fallout: Equestria — Parte I<br />

che molto, molto tempo fa era stata la porta di un deposito di mele. Beh,<br />

avrei potuto, ma sarebbe stata una vita relativamente breve e miserabile.<br />

Stavo iniziando a realizzare una cosa: con così tante direzioni verso<br />

cui andare, qual era la possibilità che avrei scelto proprio quella che<br />

aveva seguito Velvet Remedy? Anche se aveva poche ore di vantaggio,<br />

le speranze di ritrovarla erano quasi nulle.<br />

Ma dovevo cominciare da qualche parte. E la migliore possibilità<br />

che avevo era di salire in alto e dare un’occhiata intorno. Le rovine<br />

lì vicino si innalzavano al di sopra di qualsiasi albero circostante, ed<br />

il tetto sbilenco della torretta superiore era probabilmente il miglior<br />

punto di osservazione che potessi augurarmi. Chiusi gli occhi, mi rimisi<br />

in piedi ed entrai all’interno.<br />

Quello che era rimasto dell’edificio della Sweet Apple Acres si rivelò più<br />

robusto di quanto sembrasse (o suonasse). Era anche sostanzialmente<br />

vuoto, qualsiasi cosa di valore che era sopravvissuta era stata rubata,<br />

lasciando solo pezzi che nessuno voleva ma che il tempo stesso sembrava<br />

incapace di cancellare. Scarpe rotte, scatole di sapone per pulire<br />

vestiti che non esistevano più da anni, una forca col manico spezzato,<br />

un rastrello.<br />

Iniziai a salire le scale. I miei occhi colsero un flebile baluginio,<br />

un leggero color verde mela avvelenata, che proveniva dalla stanza di<br />

sopra. La luce proveniva dallo schermo di un vecchio terminale, un<br />

dispositivo per le scienze arcane identico a quelli usati nella Scuderia<br />

Due. Sembrava un miracolo che funzionasse ancora dopo due secoli<br />

passati all’esterno. Quando la Stable-Tec costruiva qualcosa,lo costruiva<br />

per durare.<br />

La curiosità mi ci condusse davanti, e la meraviglia lasciò rapidamente<br />

il posto alla comprensione. Non era una coincidenza che


Capitolo Due — Le Terre Devastate d’Equestria 23<br />

quel particolare terminale fosse acceso, perché mostrava un messaggio<br />

recente:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Cercai altro sul terminale ma tutti i messaggi erano antichi e corrotti,<br />

tranne uno. E quell’uno aveva una codifica abbastanza unica, qualcosa<br />

di cui avevo già sentito parlare ma che non avevo mai visto prima—una<br />

codifica binaria; per decifrarla avrei dovuto scaricare il messaggio sul<br />

mio PipBuck sia dal terminale da cui era stato inviato sia da quello che<br />

lo aveva ricevuto.<br />

Non avendo niente di meglio da fare con l’enorme capacità di memorizzazione<br />

del mio PipBuck, salvai il messaggio. In realtà sapevo che<br />

le probabilità di incappare nel terminale gemello, e soprattutto trovarlo<br />

ancora funzionante, erano schiacciantemente contro di me. E nemmeno<br />

avevo alcuna ragione di pensare che un messaggio vecchio di secoli<br />

potesse avere un qualche significato.<br />

Più importante era che adesso dovevo affrontare il fatto che l’esterno<br />

fosse la mia nuova casa. Anche se avessi trovato Velvet Remedy,<br />

difficilmente sarebbe voluta tornare indietro con me. Devo ammetterlo,<br />

avevo coltivato il sogno che la Capogiumenta sarebbe stata talmente<br />

entusiasta per il ritorno di Velvet che ci avrebbe riabbracciati entrambi


24 Fallout: Equestria — Parte I<br />

nel branco. Magari avrebbe anche indetto un party in mio onore. Ora<br />

ero costretta ad ammettere quanto sciocca 1 fosse quella speranza.<br />

Pensare a ciò riempì la mia mente di nubi oscure. Ma quando raggiunsi<br />

la cima delle rovine e guardai le terre devastate, una chiara luce,<br />

per quanto flebile, tremolò nell’oscurità... La luce di un fuoco, a non<br />

più di mezz’ora di trotto di distanza, bucava di arancione l’oscurità della<br />

notte.<br />

Mentre mi avvicinavo al cerchio della luce del fuoco sentivo che c’era<br />

qualcosa di sbagliato. Qualcosa nel modo in cui il polveroso unicorno<br />

beige era sdraiato sulla sua stuoia di paglia, accovacciato sulle sue zampe.<br />

Una certa tensione nel suo linguaggio corporeo. Ma fu solo quando<br />

misi zoccolo nella luce per dare una buona occhiata—mentre un caloroso<br />

«Salve» mi moriva sulle labbra—che vidi che era imbavagliato, e<br />

scorsi il riflesso delle fiamme su qualche anello visibile della catena che<br />

gli legava gli zoccoli.<br />

«Ma guarda un po’ qui! Se ne passeggiava tutta bella e carina, vero?»<br />

Un grosso pony di terra emerse dall’ombra di una roccia lì vicino. I suoi<br />

zoccoli ticchettavano metallicamente sul terreno roccioso, a causa degli<br />

scarponi crudelmente chiodati. Due pony uscirono dai loro nascondigli<br />

da direzioni diverse—un altro pony terrestre che stringeva una pala la<br />

cui lama era stata mortalmente affilata, ed il terzo era un unicorno il cui<br />

corno acceso faceva levitare verso di me un corto strumento di legno<br />

e metallo con due tubi. Ogni pony indossava una bardatura di pelle<br />

spessa. Come per la notte, non avevo mai visto prima un’arma da fuoco,<br />

a parte quelle disegnate sui libri. Ma quei libri erano stati abbastanza<br />

espliciti da permettermi di riconoscere il pericolo mortale.<br />

1 Nell’originale, foalish: gioco di parole intraducibile tra foolish (stupido) e foal<br />

(puledro). Ricorrerà altre volte nel corso dell’opera.


Capitolo Due — Le Terre Devastate d’Equestria 25<br />

L’unicorno legato sulla stuoia scosse la testa dandomi un’occhiata<br />

triste e derisoria mentre cercava di scostare il bavaglio con uno zoccolo,<br />

senza più tentare di tenere nascoste le catene. I tre pony che mi stavano<br />

minacciando lo degnarono solo di qualche occhiata.<br />

«Avrebbe anche potuto truccarsi per noi», disse ridacchiando l’unicorno<br />

armato di fucile. Poi, rivolgendosi a me, «Non ti dispiacerebbe,<br />

vero?»<br />

Risate. «E pure un altro unicorno. Renderà una bella cifra, questa.»<br />

Rendere una cifra per cosa? E da chi?<br />

Quello che impugnava la pala-spada nella bocca mormorò qualcosa<br />

di incomprensibile. Poi, apparentemente decidendo che il fucile era un<br />

deterrente adeguato, sputò la sua arma e ripetè «Per le De... Voglio dire,<br />

guardatela. Credo che abbia fatto un bagno!»<br />

Fui improvvisamente e bizzarramente conscia di quanto fossero<br />

sporchi i quatto pony, e quanto puzzassero. Riuscii a coprire un conato<br />

con un colpo di tosse.<br />

«Che succede?» chiesi. Fra tutte le emozioni che si combattevano<br />

per la supremazia nella mia testa, la confusione era riuscita a guadagnarsi<br />

la vittoria.<br />

L’unicorno prigioniero riuscì finalmente a liberarsi dal lurido bavaglio.<br />

«Sono schiavisti, imbecille.»<br />

Monterey Jack, lo sporco unicorno dall’espressione cupa e con il cutie<br />

mark a forma di formaggio, mi seguiva mentre avanzavamo faticosamente<br />

assieme ai nostri carcerieri, camminando su un sentiero rovinato<br />

che un tempo era stata una strada. Le mie zampe erano incatenate, rendendomi<br />

difficile la camminata ed impossibile qualsiasi cosa più veloce<br />

di un trotto. Il PipBuck aveva reso inutili gli sforzi degli schiavisti di legarmi<br />

le zampe anteriori, costringendoli alla fine ad incatenarmi sopra


26 Fallout: Equestria — Parte I<br />

le ginocchia. Se quello con la pala-spada non l’avesse puntata minacciosamente<br />

alla mia gola, gli altri due si sarebbero guadagnati qualche<br />

paio di zoccolate nelle parti basse. In quelle condizioni, se la sbrigarono<br />

in poco tempo.<br />

Non mi avevano imbavagliato, ma Monterey mi aveva convinto prima<br />

che chiacchiere indesiderate da parte dei futuri schiavi avrebbero<br />

probabilmente portato alla perdita della mia lingua. Non che comunque<br />

avessi molto altro da dire a quei bruti a parte il mio repertorio di<br />

colorite metafore. Non mi aspettavo che rispondessero alle mie domande,<br />

anche nel caso in cui la mia lingua fosse sopravvissuta alla domanda,<br />

ed erano ciarlieri tra di loro quanto bastava.<br />

«Ohio huesto hentieho», mormorò il pony terrestre attraverso il<br />

manico stretto nei denti.<br />

«Bene allora, se imparassi a nuotare potremmo prendere la via più<br />

lunga, no?» suggerì l’unicorno con velenosa dolcezza.<br />

«Ohio hil hottuho nuoho.» Dal suo odore, decisamente più pungente<br />

di quello degli altri, pensai che più che altro odiasse l’acqua in<br />

generale.<br />

«Se la smettete di lamentarvi vi lascio provare uno degli schiavi prima<br />

che arriviamo alla foresta, che ne dite?» Il loro capo, il pony terrestre<br />

chiamato Cracker, con le scarpe chiodate ed un cutie mark che assomigliava<br />

in maniera sospetta ad una frusta (o forse ad un serpente?), si<br />

girò verso Monterey e me con un ghigno osceno.<br />

Guardai altrove. Si misero a ridere.<br />

Sotto i loro disgustosi discorsi potevo sentire un suono liquido da<br />

più avanti. Non il gorgogliare di una fontana, più quello di una poltiglia.<br />

E... qualcos’altro. Un suono distante, in avvicinamento. Musica?<br />

Sì, musica. Leggermente metallica ma... Trionfante? Regale? Non potevo<br />

mettere lo zoccolo su esattamente quale sentimento quella musica<br />

cercasse di ispirare, ma era chiaramente fuori luogo.<br />

Cracker si accorse della mia espressione e sogghignò. «Sembra quasi<br />

che tu non l’abbia mai sentito prima. Cos’è, hai vissuto la tua vita in


Capitolo Due — Le Terre Devastate d’Equestria 27<br />

una Scuderia? Se stai sperando nella cavalleria non è quella, ragazza. È<br />

solo una di quelle robofatine.»<br />

La musica cessò con una staffilata metallica.<br />

Lo schiavista unicorno, Cannemozze 2 , trottò un poco più avanti,<br />

guardando avanti lungo il sentiero. Girandosi verso di noi ghignò.<br />

«Pensate che l’abbia preso un radigatore?»<br />

Cracker suggerì che fosse volata nella trappola di qualcuno. L’altro<br />

pony terrestre avanzò dei borbottìi incomprensibili per via della pala<br />

in bocca. L’unicorno si voltò di nuovo in avanti e la luce del suo corno<br />

illuminò la macchina—una sfera metallica delle dimensioni di una<br />

testa di puledro sostenuta in volo da quattro ali—che fluttuava silenziosamente<br />

proprio davanti alla sua faccia. Non era scienza arcana, posso<br />

dirlo tranquillamente; era pura ingegneria dei pony terrestri.<br />

«CAZZO!» Cannemozze saltò indietro di una buona lunghezza per<br />

la sorpresa. Poi sollevò il suo fucile e sparò alla robofatina. Il suono fu<br />

come quello di un piatto metallico che cadeva dal soffitto, e riecheggiò<br />

nel silenzio notturno tra le colline. La sfera metallica si riempì di scintille<br />

quando venne crivellata dai pallini, emise un lamento elettrico e<br />

scomparve nell’oscurità.<br />

L’unicorno stava per inseguirla, ma la voce di Cracker lo fermò.<br />

«Basta, Cannemozze. Risparmia le munizioni.»<br />

«Dannazione, odio quando fanno quella merdata furtiva. È una<br />

fottuta radio volante, non dovrebbe fare agguati ai pony.»<br />

Le mie orecchie bruciavano per la sequela di crude bestemmie,<br />

ma non ci prestai attenzione. Stavo rimuginando su quello che avevo<br />

appena visto.<br />

«Imbecille», mormorò Monterey Jack. «L’avranno sentito tutti fino<br />

a Ponyville...»<br />

A differenza del mio compagno schiavo, ero contenta di aver visto<br />

l’unicorno usare la sua arma. Perché adesso sapevo come funzionava.<br />

mozze.<br />

2 Nell’originale, Sawed-off, parola che definisce per l’appunto un fucile a canne


28 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«... quale dannato idiota», borbottò Monterey, «annunciare la sua<br />

presenza così vicino al territorio dei razziatori.»<br />

Un fiume scorreva attraverso il nostro cammino, con le acque quasi<br />

stagnanti che sciabordavano sulle rive. L’acqua bagnava e veniva risucchiata<br />

dai pilastri di un ponte, producendo quei suoni umidi che avevo<br />

sentito prima. Dietro il ponte si intravedevano i resti semi distrutti di<br />

una città pre apocalittica.<br />

Il ponte era un labirinto di barricate. Scure ombre di pony si muovevano<br />

su di esso. Per un istante avevo commesso l’errore di sperare in un<br />

salvataggio, ma poi i miei occhi caddero sui pali acuminati che stavano<br />

allineati lungo il ponte, e sulle teste putrescenti di pony decapitati che<br />

adornavano due di essi.<br />

Sentii il gusto della bile. La visione era orrenda.<br />

«Cagey, stai qui», disse Cracker, finalmente dando un nome al pony<br />

schiavista con la pala. «Cannemozze, andiamo a vedere qual è il<br />

pedaggio questa volta.»<br />

Monterey Jack abbassò la testa e guardò minacciosamente il ponte.<br />

Mi mossi più vicino a lui, seguendo il suo esempio, e sperando di essermi<br />

posizionata in modo che Cagey non potesse vedere il luccichio del<br />

mio corno mentre facevo levitare il cacciavite ed una forcina fuori dalla<br />

mia bardatura da lavoro. Come tutto l’equipaggiamento degli schiavisti,<br />

le manette alle mie zampe erano grezze e di bassa qualità. Mentre Cracker<br />

e Cannemozze discutevano con i pony sul ponte, mi concentrai<br />

per forzare il primo lucchetto. Fui ricompensata da un leggero scatto<br />

mentre si apriva a molla, liberando la zampa col PipBuck. La manetta<br />

cadde a terra con un tonfo leggero.<br />

«Huh!» Le orecchie di Cagey si erano rizzate all’improvviso, ed ora<br />

si era girato a guardarmi. Rapidamente abbandonai la magia lasciando


Capitolo Due — Le Terre Devastate d’Equestria 29<br />

cadere il cacciavite e la forcina nella terra, e sperai che nell’oscurità lo<br />

schiavista non potesse vedere il cambiamento nelle mie catene.<br />

«Coha hai hahho?» chiese Cagey ringhiando minacciosamente. Il<br />

bordo sporco ed affilato della pala era a pochi centimetri dai miei occhi.<br />

BLAM!<br />

Cagey si girò all’improvviso, facendo passare la pala-spada abbastanza<br />

vicino alla mia faccia da farmi gridare. Lo sparo proveniva dal<br />

ponte. Non sembrava il suono del fucile di Cannemozze. Ma il secondo<br />

colpo sì.<br />

A Cagey occorse solo un istante per capire che attraversare il ponte<br />

era diventato un affare sanguinoso. Tornando a squadrarci, con una<br />

postura minacciosa, iniziò a dire... qualcosa. Immagino stesse per intimarci<br />

di restare fermi, ma non lo saprò mai. La sua testa esplose,<br />

ricoprendomi di sangue.<br />

Rimasi lì, con gli occhi spalancati, tremando per lo shock. Il sangue,<br />

caldo ed appiccicoso, mi gocciolò sulla fronte e nell’occhio sinistro,<br />

colandomi nel manto e nella criniera.<br />

Nella crescente lista di cose che non avevo mai visto prima di quella<br />

notte, la morte di un altro pony raggiunse la cima. Strizzai gli occhi,<br />

sentendo il sangue sotto la palpebra. Cagey era morto! Ed avevo Cagey<br />

tutto addosso!<br />

Il bisogno di buttarmi nel fiume era incontenibile. Ma non ci sarei<br />

arrivata così. Spinta da qualcosa di più della mera determinazione, il<br />

mio corno tornò ad illuminarsi e cominciai a scassinare il resto delle<br />

mie manette.<br />

Lanciai un’occhiata verso il ponte, e vidi Cannemozze accovacciarsi<br />

dietro una barricata mentre apriva magicamente il suo fucile, infilandoci<br />

nuove munizioni. Due colpi, realizzai. Uno alla robofatina, e l’altro<br />

proprio ora. Chiudendo l’arma la fece levitare sopra la barricata e sparò<br />

alla cieca nella mischia, riempiendo un pony razziatore già ferito di<br />

pallini. Il pony barcollò e cadde.<br />

Sfortunatamente per Cannemozze, il razziatore dietro di lui aveva<br />

un altro tipo di fucile, più veloce e non limitato a due colpi, che sparava


30 Fallout: Equestria — Parte I<br />

proiettili che aprirono grandi buchi nel corpo dell’unicorno schiavista<br />

nel momento in cui alzò la testa per vedere il risultato dei suoi sforzi.<br />

Mi voltai, nascondendomi dall’incubo che stava avvenendo davanti<br />

a me. Mi concentrai sulle serrature.<br />

Mi ero liberata e stavo cominciando a liberare anche Monterey quando<br />

due pony razziatrici trottarono giù dal ponte verso di noi, camminando<br />

sui corpi mutilati di Cracker, Cannemozze e degli altri razziatori che<br />

erano riusciti a portare con sè. Una delle due in avvicinamento era l’unicorno<br />

che manovrava il devastante fucile da combattimento. L’altra era<br />

una pony terrestre con una mazza in bocca. L’unicorno stava ridendo.<br />

Non la risata sguaiata di Cracker, ma una risata folle che mi fece venire<br />

i brividi lungo il collo.<br />

«Direi che abbiamo vinto un premio!»<br />

La pony terrestre ridacchiò dietro la mazza mentre l’unicorno ci<br />

stava valutando. Le due in qualche modo erano ancora più lerce degli<br />

schiavisti. L’unicorno aveva cicatrici frastagliate sul volto e sui fianchi,<br />

una delle quali squarciava il suo cutie mark, e molte ferite ancora sanguinanti.<br />

La pony terrestre era calva e terribilmente ustionata su buona<br />

parte del suo fianco sinistro. Entrambe indossavano bardature che<br />

sembravano lacere e rattoppate.<br />

«Ci aiutate?» suggerii debolmente.<br />

«Oh, vi aiutiamo, certamente!» L’unicorno impennò e mi diede un<br />

calcio, i suoi zoccoli mi colpirono duramente il fianco. Il dolore esplose<br />

e caddi, boccheggiando. Impennandosi nuovamente fece cadere tutto<br />

il suo peso su di me. Urlai.<br />

Vicino a me Monterey lasciò andare un grugnito carico di dolore<br />

mentre la pony terrestre gli faceva assaggiare la sua mazza. Lasciandomi<br />

accoccolata a piangere, anche l’unicorno volse la sua attenzione verso<br />

l’ancora incatenato Monterey. In pochi istanti mi fu chiaro che volevano


Capitolo Due — Le Terre Devastate d’Equestria 31<br />

colpirlo e riempirlo di mazzate fino a che non fosse diventato solo un<br />

cadavere senza vita. E probabilmente senza fermarsi nemmeno allora.<br />

«Tiragli fuori la zampa. Vogli sparargli via gli zoccoli!» La razziatrice<br />

unicorno fece levitare il fucile da combattimento ad un palmo<br />

di distanza dalla zampa estesa di Monterey, l’unica che ero riuscita a<br />

liberare dalle manette.<br />

Ignorando il dolore balzai in piedi, avvicinandomi e ruotando per<br />

dare un forte calcio all’indietro. I miei zoccoli colpirono il fucile, facendolo<br />

volare via. Cadde rumorosamente sul ponte. Un istante più<br />

tardi stavo facendo levitare la pala-spada verso la due razziatrici che<br />

mi stavano guardando con espressioni divertite. Due contro una, ed<br />

entrambe erano combattenti esperte. Quella con la mazza si avvicinò,<br />

come se fosse curiosa di sapere se martello batte coltello.<br />

Monterey fu su di lei in un istante, mettendole le zampe anteriori<br />

sopra la testa e tendendo attorno al collo le catene tra di esse. La mazza<br />

cadde dalla bocca mentre la razziatrice soffocava.<br />

L’unicorno si girò, sorpresa dall’improvviso cambio nelle probabilità.<br />

Avrei potuto attaccarla in quel momento, ma minacciare un pony<br />

è molto differente dall’attaccarne realmente uno. Non ero sicura di riuscire<br />

a colpire un altro pony, farla sanguinare. Menomarla, o magari<br />

ucciderla.<br />

L’unicorno sollevò la mazza e si girò ad affrontarmi con quella, con<br />

uno sguardo assassino. Ed improvvisamente trovai facile spingere la<br />

pala-spada in avanti. Non si trattava più di proseguire oltre la minaccia;<br />

quella era sopravvivenza. L’auto preservazione è istintiva; leva ogni<br />

esitazione morale. E se non avevo le capacità di combattimento della<br />

mia avversaria, dalla mia parte avevo un vantaggio. Il SATS.<br />

Aiutata dall’incantesimo di mira del mio PipBuck, mandai la pala<br />

a squarciarele le caviglie, azzoppandola. Un secondo fendente, questa<br />

volta verso la sua faccia, riuscì a disarmarla. Il terzo sarebbe stato un<br />

colpo per uccidere...<br />

... tranne per il fatto che non ero pronta per farlo. Non ancora.<br />

Invece feci girare la pala, colpendole la testa col manico, abbastanza


32 Fallout: Equestria — Parte I<br />

duramente da spezzare il legno. La razziatrice cadde ai miei piedi, incosciente.<br />

Alzai lo sguardo. Monterey era in piedi col petto ansante, sul corpo<br />

del pony terrestre, ormai soffocata. Mi stava guardando quietamente.<br />

Poi finalmente alzò lo zoccolo anteriore ma solo fino a pochi centimetri<br />

dal terreno, quando la catena si tese.<br />

«Oh!» Abbandonando la pala-spada, accesi la luce del mio PipBuck<br />

e cercai il mio cacciavite. Avevo perso la forcina; era impossibile riuscire<br />

a ritrovarla nella terra, di notte. Ma ne avevo altre.<br />

Quando fummo entrambi liberi, Monterey zoppicò lentamente verso<br />

il ponte. Poco più tardi ritornò, col corno lievemente illuminato di<br />

beige. Il fucile di Cannemozze lo seguiva. Prima che potessi reagire lo<br />

puntò verso la testa dell’unicorno stesa a terra e fece fuoco.<br />

Il suo sangue cominciò a scorrere sul terreno verso i miei zoccoli.<br />

Lo guardai in un silenzio stupito mentre lui si girò e cominciò a frugare<br />

i cadaveri, prendendo i loro oggetti.<br />

Finalmente ritrovai la voce. «Cosa stai facendo?»<br />

Mi guardò come se fossi stupida. «Controllo se hanno addosso qualcosa<br />

di valore. Con un po’ di fortuna, cibo.» Annuii, guardandolo mentre<br />

si dirigeva verso i corpi da questo lato del ponte. Frugare i corpi dei<br />

cadaveri mi sembrava sbagliato; ma una fredda e razionale parte di me<br />

mormorava che era uno scrupolo che avrei dovuto superare per riuscire<br />

a sopravvivere. E sai che imbarazzo se fossi morta di fame perché<br />

troppo timida per cercare nella borsa di un pony deceduto un sacchetto<br />

di avena od una vecchia lattina di succo di mele? Camminai verso il<br />

ponte.<br />

Guardai il corpo di un razziatore morto, con il viso sanguinante<br />

distrutto dagli scarponi di Cracker. Iniziai a cercare nelle tasche della<br />

sua bardatura ma il mio stomaco si ribellò, e mi gettai verso la ringhiera<br />

a vomitare il mio pranzo nel melmoso fiume sottostante. Un largo<br />

squarcio nelle nuvole illuminò tutto con una luce morbida ed argentea,<br />

e mi potei vedere riflessa nell’acqua, ancora coperta col sangue di Cagey<br />

che lentamente si stava rapprendendo.


Capitolo Due — Le Terre Devastate d’Equestria 33<br />

Poi vidi il fucile di Cannemozza galleggiare nell’aria dietro la mia<br />

testa.<br />

«Prenderò anche quello che hai con te», mi informò Monterey Jack<br />

strascicando annoiato le parole.<br />

«C-cosa?» Mi girai lentamente e lo vidi in piedi sul ponte,illuminato<br />

dalla luce della luna, col corno irradiante una leggera luce beige. Il fucile<br />

galleggiava tra di noi, puntato verso di me.<br />

«M-ma ti ho appena salvato!»<br />

«Già. E per questo motivo non ti ucciderò.» I suoi occhi si strinsero.<br />

«A meno che, naturalmente, non fai qualcosa di stupido proprio ora.»<br />

«Ma ti ho appena salvato!»<br />

«Non eri certo la prima della classe», disse maliziosamente.<br />

«Dovremmo lavorare insieme! Viaggiare insieme!»<br />

Monterey sbuffò. «E dividere le nostre limitate provviste? Andare a<br />

dormire con un occhio aperto ogni notte, sperando di beccarti quando<br />

proverai a pugnalarmi alle spalle. No, grazie.»<br />

La mia giustificata incredulità si trasformò rapidamente in negazione.<br />

All’improvviso ero così stanca. Annuendo abbassai la testa e<br />

lasciai cadere le mie due borracce. Poi indietreggiai in modo che lui vi<br />

si potesse avvicinare. Girai la testa per iniziare a slegare le mie bisacce.<br />

Lo vidi sul ponte proprio dietro la mia coda.<br />

Quando mi voltai verso Monterey il mio corno era illuminato. Ed<br />

il fucile da combattimento era balzato in aria. Per un lungo momento<br />

rimanemmo lì, due unicorni su un ponte, circondati da cadaveri, coi<br />

fucili che galleggiavano tra di noi, puntati l’uno sull’altro. La luce della<br />

luna scendeva su di noi dallo squarcio di nubi.<br />

Monterey Jack ruppe il silenzio: «Non lo userai. Ti ho visto risparmiare<br />

quella razziatrice. Se non sei riuscita ad uccidere una pony come<br />

quella, non riuscirai ad uccidere me.»<br />

Strinsi gli occhi. «Imparo velocemente.»<br />

Sbuffò, ma non si mosse. «Sai almeno usare quella cosa?»


34 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Mi forzai un sorriso sulla faccia. «Lo sai che hai ancora un solo<br />

colpo in canna? Ed a giudicare dalla robofatina, quel fucile è talmente<br />

mal messo che sopravviverò se mi spari. Sopravviverai tu venendo<br />

colpito da questo tante volte quante riesco a premere il grilletto mentre<br />

provi a ricaricare?»<br />

Monterey Jack fece un passo indietro. Vedendolo vacillare il mio<br />

sorriso non fu più forzato. «E mi riprendo le mie borracce.»<br />

Ponyville. Mi chiedevo come facesse il mio PipBuck a conoscere i nomi<br />

dei posti prima di me. Aveva dato un nome perfino alle macerie di una<br />

costruzione nella quale mi ero appena intrufolata. Ponyville era territorio<br />

dei razziatori. Speravo soltanto che quel posto, quella «Carousel<br />

Boutique», non ne fosse piena.<br />

Monterey Jack ed io ci eravamo appena separati quando la ringhiera<br />

del ponte era esplosa vicino a me. Un cecchino! Lo stesso pony, presumevo,<br />

che aveva ridotto la testa di Cagey a succo di mela. Fuggii in città,<br />

prendendo copertura con quello che c’era. Poche costruzioni erano<br />

abbastanza sane da potercisi nascondere. Quella era la più vicina.<br />

Fortunatamente ero sola. Aspettai per quasi un’ora, accovacciata<br />

nelle ombre vicino alla porta; ma il pony cecchino non sembrava interessato<br />

a seguirmi. No, lui o lei avrebbe dovuto solo aspettare fino a che<br />

non fossi uscita.<br />

La fatica mi piombò addosso. Ero stata sveglia tutta la notte precedente,<br />

e gli eventi della notte avevano messo a dura prova sia il corpo<br />

che lo spirito. I miei muscoli erano deboli e doloranti. Il corpo mi faceva<br />

male per i calci che avevo ricevuto. Mi sentivo emotivamente distrutta.<br />

Avevo bisogno di dormire. Addormentarsi lì era probabilmente una<br />

pessima idea. Sempre se mi fossi svegliata, probabilmente sarei stata<br />

negli zoccoli di schiavisti, razziatori o magari anche peggio. Ma uscire<br />

di nuovo, cercare un posto migliore, semplicemente non era un’opzione.


Capitolo Due — Le Terre Devastate d’Equestria 35<br />

Non ero abbastanza in forma per mettere di nuovo alla prova il mio<br />

ingegno contro il pony cecchino.<br />

La Carousel Boutique era in condizioni simili all’edificio alla Sweet<br />

Apple Acres, solo che la razzia era stata più distruttiva. I muri erano stati<br />

disegnati con crude immagini di violenza ed ancora più crude bestemmie.<br />

Una pila di vestiti stracciati marciva in un angolo, maleodorante,<br />

come se dei pony ci avessero urinato sopra ripetutamente. C’erano due<br />

letti, uno dei quali profondamente inzuppato di sangue (e probabilmente<br />

di altre cose anche più abbiette). L’altro era più piccolo, un letto per<br />

puledri, nient’altro che un materasso su un’intelaiatura spezzata. Nella<br />

mia condizione, sentii che sarebbe andato benissimo.<br />

La Carousel Boutique offriva altri due tesori, un baule sigillato ed<br />

un altro terminale, identico a quello alla Sweet Apple Acres. Era ancora<br />

funzionante, di nuovo per mia sorpresa. Era bloccato; tirando fuori i<br />

miei attrezzi d’accesso mi misi al lavoro. Quei terminali erano stati costruiti<br />

dagli stessi pony che più tardi avrebbero creato i PipBuck, e le<br />

cifrature e le protezioni erano abbastanza simili da permettere ai miei<br />

attrezzi di farsi strada tra le misure di sicurezza. Quello che restava era<br />

un puzzle, trovare la password in brandelli di codice che i miei strumenti<br />

erano riusciti ad esporre. Nel mio stato mentale fu probabilmente un<br />

miracolo il riuscire ad analizzare il codice ed a trovare la password.<br />

O forse no. La password era «mela».<br />

Risi da sola, trattenendomi quando sentii il volume della mia stessa<br />

voce nell’immobilità della decrepita boutique, quando realizzai che,<br />

oltre ogni ragionevole probabilità, quello era il computer da cui era stato<br />

inviato il messaggio. Con un ingiustificato senso di completezza lo<br />

scaricai, e lasciai che il mio PipBuck facesse il resto.<br />

Gli anni avevano danneggiato la registrazione, ma c’era ancora abbastanza<br />

audio ascoltabile per permettermi di riconoscere la stessa voce<br />

femminile, abbastanza dolce e con uno strano accento, che molte ore<br />

prima mi aveva rivelato il codice che mi aveva condotto via dalla mia<br />

vecchia vita e dentro a quella nuova ed orribile.


36 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«... istruzioni speciali per la Scuderia Due... ... c’è la mia famiglia<br />

laggiù! Fino a quando il veleno non sarà scomparso da<br />

quassù, quella porta non si apre per nessun pony!»<br />

La voce sfumava nel rumore di statico.<br />

«... lo so che non lo sopporti, Sweetie Belle, ma sei una Capogiumenta<br />

ora. La Capogiumenta della Scuderia più importante<br />

di tutta Equestria. Ho bisogno che tu lo faccia per me... ... per<br />

tenerli al sicuro... ... migliori amiche per sempre, ricordi?...»<br />

Il file sonoro finì con un pigolio. Avevo avuto ragione—non c’era nulla<br />

di realmente importante in un messaggio vecchio di due secoli. Lasciai<br />

il baule per la mattina, mi raggomitolai, ed andai a dormire.<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Sensi da Cavallo—Sei veloce ad imparare. Guadagni un ulteriore<br />

10% quando ricevi punti esperienza.


Capitolo Tre<br />

Guida<br />

«Libri! Ho letto molto sull’argomento.»<br />

Giorno.<br />

Non avevo mai visto prima il sole, ed era corretto dire che ancora<br />

non l’avevo fatto. Ma la forza della sua luce filtrava attraverso la spessa<br />

ed incollerita coltre di nubi, prendendo un colore malato ma lo stesso<br />

più luminosa e calda delle ronzanti lampade della Scuderia Due. L’aria<br />

stessa sembrava in qualche modo sbagliata in quella luce, scolorita. Ma<br />

tutto era illuminato. Potevo vedere i granelli di polvere e cenere muoversi<br />

nella stanza (mi chiesi quanto fosse salutare respirarli), e per la<br />

prima volta mi resi realmente conto di quanto esteso fosse l’esterno.<br />

Volevo nascondermi sotto la finestra.<br />

Mentre cercavo la volontà per mettere piede (nel molto, molto grande)<br />

fuori, mi occupai di aprire il baule sigillato che avevo scoperto la<br />

notte prima. Mi costò due forcine, ma ne valse la pena! Dentro c’era<br />

il più bel vestito che avessi mai visto! Quelle linee, quelle pieghe del<br />

tessuto, ed i colori—eleganti e regali—ma alla stesso tempo la stoffa<br />

era leggera, ariosa e per nulla cadente! Era un sogno! Tristemente, però,<br />

un sogno per un altro pony, qualcuna più alta di me.<br />

Felicità e disappunto si mischiarono in egual misura. Ma anche se<br />

non potevo indossarlo (almeno non senza qualche grosso intervento<br />

di sartoria) era la cosa più bella ed allegra che avessi visto da quando<br />

avevo abbandonato la Scuderia. Piegandolo accuratamente lo infilai<br />

nelle mie bisacce.<br />

Ricordandomi del pony cecchino della notte prima feci un passo<br />

indetro, usando come copertura un tavolo rovesciato, ed usai la mia<br />

magia per aprire la porta. Una campanella brunita appesa sopra tintinnò<br />

allegramente. La luce del sole si riversò silenziosamente all’interno.<br />

37


38 Fallout: Equestria — Parte I<br />

I suoni dell’esterno fluirono nella stanza. Il cinguettio degli uccelli, il<br />

lontano scorrere del fiume. L’aria più fresca spinse via quella stagnante.<br />

Cautamente mi mossi sulla porta e guardai intorno. La Ponyville<br />

post apocalittica era uno scheletro marcescente di una piccola cittadina<br />

un tempo accogliente. Tra le costruzioni collassate e le case bruciate,<br />

le strade erano disseminate di macerie e rifiuti. E dappertutto disegni<br />

depravati e grotteschi in colori brillanti. I graffiti non erano limitati<br />

all’esterno; i razziatori avevano deturpato la Carousel Boutique con un<br />

fervore quasi estatico. Volsi lo sguardo dalla porta, seguendo le linee<br />

di bestemmie che si curvavano dai muri verso le travi del tetto. E mi<br />

ritrassi, soffocando di disgusto a quello che la luce del sole aveva rivelato<br />

sopra di me—dozzine di gatti morti ed essiccati erano stati appesi al<br />

soffitto come decorazioni. Avevo dormito proprio sotto tre di loro.<br />

Feci involontariamente un passo indietro, mettendo uno zoccolo<br />

posteriore fuori dalla porta.<br />

BIP.<br />

Che cos’era?<br />

BIP.<br />

Mi voltai e scorsi un disco arancione mezzo sotterrato nel terreno,<br />

appena fuori dalla porta. Una piccola luce rossa pulsava su di esso. BIP.<br />

BIP. BIP.<br />

«CHIUDI LA PORTA!» La voce venne fuori dal nulla, metallica e<br />

meccanica ma in qualche modo carica di urgenza. Il mio cuore perse<br />

un colpo e saltai all’interno, sbattendo la porta con violenza.<br />

L’esplosione all’esterno strappò via la porta dagli infissi, scagliandola<br />

assieme a me in fondo alla stanza! Caddi attraverso un separè a<br />

brandelli, e la porta fumante cadde sopra di me. «Ugh!»<br />

Mentre mi trascinavo via da sotto la porta ero più scioccata che<br />

ferita. Mi ronzavano le orecchie. Una trappola. Non c’è da meravigliarsi<br />

che i razziatori non mi avessero attaccata mentre dormivo. Avevano<br />

lasciato un regalo, invece.<br />

«Sbrigati. Ce ne sono altri in arrivo.» Potevo appena sentire la voce;<br />

le mie orecchie mi sembravano imbottite di zucchero filato.


Capitolo Tre — Guida 39<br />

«Chi sei?» chiesi, ma mi mossi per mettere le borracce attorno al<br />

collo mentre magicamente estraevo il fucile da combattimento. Ero<br />

costernata dallo scoprire che avevo ancora soltanto un colpo rimasto;<br />

ma se un pony razziatore fosse entrato dalla porta intendevo farlo valere<br />

tutto.<br />

Una voce completamente differente replicò «Vieni fuori, vieni fuori,<br />

chiunque tu sia!». La testa di una razziatrice si infilò nel vano della porta,<br />

ridendo maniacalmente con qualcosa tra i denti. Sembrava una mela<br />

metallica. Scosse la testa, lanciandola nella stanza verso di me, ma il<br />

picciolo le rimase tra i denti.<br />

Un ricordo mi tornò in mente: ero una giovane pony e trotterellavo<br />

verso la scuola della Scuderia, quando un pony più vecchio saltò fuori<br />

da una porta e mi lanciò un gavettone. Era esploso contro il mio corno,<br />

inzuppando completamente me ed i miei compiti a casa. «Ehi, non<br />

essere così triste, fianchibianchi! Stavo cercando di aiutarti. Sai, nel<br />

caso il tuo cutie mark dovesse essere un bersaglio!» Il pony più anziano<br />

si era messo a ridere ed era corso alle lezioni, lasciando me gocciolante<br />

e miserabile nel salone.<br />

Lezione appresa: quando un pony lancia qualcosa verso di te, non<br />

farti colpire. Non lasciarla nemmeno cadere vicino a te, perché potrebbe<br />

schizzare. Il fucile da combattimento sferragliò a terra mentre concentrai<br />

la mia magia sulla mela metallica, prendendola al volo e rilanciandola<br />

fuori dalla porta. La granata riuscì a malapena ad uscire dalla<br />

stanza quando esplose. Polvere e pezzi di legno volarono contro di me,<br />

finendomi negli occhi. Un tintinnìo scoppiò ai miei piedi. Guardando<br />

in basso, strabuzzando gli occhi per i detriti che mi ci erano finiti, vidi<br />

la piccola campanella che da sopra la porta era atterrata, piegata, ai miei<br />

zoccoli.<br />

Mi facevano male gli occhi, e continuavo a sbatterli per pulirli. Cautamente,<br />

solevando di nuovo il fucile da combattimento, mi sporsi fuori<br />

dalla porta. Potevo appena vedere la zampa anteriore del pony razziatore<br />

dietro lo stipite della porta, completamente immobile. Ripensandoci,<br />

levitai il tavolo in modo che formasse una barricata nella metà inferiore


40 Fallout: Equestria — Parte I<br />

della porta, e strisciai dietro di esso. Sporgendo rapidamente la testa,<br />

sbirciai per controllare se il pony era ancora cosciente.<br />

La gamba non era attaccata al resto del pony.<br />

Impiegai un momento per individuare il resto lacerato del corpo,<br />

misericordiosamente morto. Mi lasciai cedere dietro la copertura, sentendomi<br />

assalire da una strana sensazione. Avevo appena ucciso un<br />

pony!<br />

Uscire di nascosto da Ponyville fu un’impresa straziante.<br />

Realizzai rapidamente che stavo ignorando l’Eyes-Forward Sparkle.<br />

Quando accesi il mio EFS fu molto più facile determinare dove fossero i<br />

razziatori e come evitarli. Nonostante mi stessero attivamente cercando,<br />

quei pony si dimostrarono dei cacciatori tutt’altro che capaci. Usare la<br />

mia magia per sbattere lo sportello di una cassetta della posta in fondo<br />

alla strada o rompere una bottiglia contro una ciminiera solitaria a svariati<br />

metri di distanza si dimostò una distrazione sufficiente per riuscire<br />

a superarli. Ero quasi riuscita a superare l’ultima casa quando il pony<br />

cecchino ricominciò a spararmi contro. Il tiro più preciso mi graffiò il<br />

fianco—un’ondata di dolore e scorrere di sangue. Fortunatamente la<br />

ferita sembrava più grave di quanto non fosse, ed anche le mie scarse<br />

competenze mediche furono abbastanza per fermare il sanguinamento<br />

e bendarla.<br />

Mi accovacciai in un fossato, riparata dagli alberi, e cercai di riprendere<br />

fiato. Sentivo nuovamente una musica che suonava in distanza. Il<br />

brontolio del mio stomaco era molto più forte, ricordandomi che non<br />

avevo ancora mangiato in quasi una giornata. Levitai una mela fuori<br />

dalla bisaccia mentre stappavo una delle borracce. Naturalmente non<br />

avevo bevuto più di un sorso quando il mio PipBuck accese una danzante<br />

luce rossa sulla bussola del mio EFS. Non proveniva dalla città<br />

di razziatori ma da più in alto, dalla profondità della collina boscosa.


Capitolo Tre — Guida 41<br />

Ovviamente. Qualcos’altro stava venendo a cercarmi. Perché le terre<br />

devastate chiaramente mi odiavano.<br />

Ritappai la borraccia e mi alzai, trasalendo al bruciore del mio<br />

fianco ferito. Sollevai il fucile da combattimento, ancora col suo colpo<br />

singolo, e tesi le orecchie in ascolto.<br />

I dintorni erano tranquilli. Anche la musica non c’era più. Poi cominciai<br />

a sentire un debole ronzio. Abbassai il fucile a livello degli occhi<br />

e misi a fuoco la punta della canna, allineandola col pallino rosso sul<br />

mio EFS. All’inizio non vidi nulla. Poi la scorsi, una brutta e piccola<br />

creatura volante, gonfia e grottesca, che si librava tra gli alberi. Anche<br />

lei mi vide, e sputò un piccolo dardo spinoso contro di me. Mi mancò<br />

(quasi, poiché mi rimase impigliata nella criniera).<br />

Presi la mira ma esitai. Il maledetto nanerottolo era così piccolo, e<br />

riusciva a scattare così casualmente, che non avevo nessuna possibilità<br />

di colpirlo. Non volevo sprecare il mio unico colpo. Quindi feci la<br />

successiva scelta migliore. Mi spostai dietro un albero e mi preparai al<br />

galoppo.<br />

Un’altro marcatore apparve sul mio EFS seguito da un suono saettante<br />

e crepitante diverso da qualsiasi avessi mai sentito prima. La luce<br />

rossa si spense, lasciando solo quella nuova, che il mio PipBuck aveva<br />

individuato come «amichevole».<br />

«Sono veramente dispiaciuto per quello che ti è successo prima a<br />

Ponyville. Ma quella razziatrice non ti ha lasciato altra scelta. Ti avrebbe<br />

ucciso.» Era la stessa voce meccanica e metallica che aveva urlato<br />

l’avviso che di sicuro mi aveva salvato la vita poco prima.<br />

Con un misto di sollievo e smarrimento vidi la robofatina volare<br />

verso il mio nascondiglio.<br />

«Chi sei?» («Cosa sei?» era la domanda che voleva scapparmi dalla<br />

bocca, ma sospettai sarebbe stata scortese).<br />

«Un amico.» Alzai un sopracciglio. «Va bene, un conoscente di<br />

passaggio. Ma uno che non ti farà nulla di male.» Dopo una pausa<br />

significativa, «Chiamami Osservatore.»


42 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Guardai la robofatina con occhio critico. «Osservatore. Va bene...»<br />

Uscii da dietro l’albero ed iniziai a cercare dove fosse rotolata la mia mela<br />

quando l’avevo lasciata cadere. Poco distante, vicino a dove si trovava<br />

la creatura volante, vidi un mucchietto di cenere rosa incandescente.<br />

«Sei stato tu?»<br />

«Paraspiritastri. È quello che ottieni se mescoli i paraspiritelli con<br />

la Corruzione. Non li reggo. Felice di essere d’aiuto.»<br />

Ritrovai la mela e la feci levitare di fronte a me. «Grazie. E grazie<br />

per avermi avvisato di quella... cosa nel terreno.»<br />

«Mina.»<br />

Battei le palpebre. «V-vuoi la mia mela? 1 »<br />

La robofatina rise, cosa molto strana da sentire poiché la voce artificiale<br />

non aveva alcuna inflessione. «No. È come si chiama. L’esplosivo<br />

nel terreno. Si chiama mina. Si attiva quando le passi vicino.»<br />

«Oh.» Morsicai la mela. «È un nome veramente stupido per un’arma.»<br />

La robofatina rise di nuovo. Era un po’ snervante. Poi, stranamente,<br />

mi ritrovai a ridacchiare anch’io. «Avevo davvero pensato che volessi<br />

dire che la mela era tua. L’avrei divisa se l’avessi voluta, anche se non so<br />

cosa ne avresti fatto visto che non puoi mangiare.»<br />

«Eh?» Per non avere emozione nella sua voce, la robofatina faceva<br />

un buon lavoro ad esprimere confusione.<br />

«Non mangi. Cibo. Perché sei un robot, e non hai una bocca.»<br />

Una risata per la terza volta, anche se era più un ghigno leggero.<br />

«Oh! Volevi dire la robofatina.» Beh, almeno non ero l’unico confuso<br />

dalla conversazione. «Io non sono realmente una robofatina. Io sono<br />

da qualche altra parte. Ho solo imparato come hackerare queste cose<br />

per comunicare. E guardare in giro.»<br />

Stavo iniziando a cogliere il quadro. «Allora quella musica...»<br />

1 Gioco di parole intraducibile sul doppio significato della parola mine, che<br />

significa sia mina che mio, da cui la confusione di Littlepip.


Capitolo Tre — Guida 43<br />

«Perbacco no. Spengo quella merda nel momento in cui prendo il<br />

controllo di una di queste, non hai idea di quanto vecchia sia quella<br />

musica.» Come ripensandoci l’hacker-nella-robofatina continuò «Non<br />

ancora.»<br />

Finii la mia mela. Il mio stomaco stava molto meglio ora. Ed anche<br />

il mio spirito, avendo finalmente avuto una conversazione civile (anche<br />

se decisamente bizzarra).<br />

«Oh, il tempo è quasi finito. Guarda, ci sono un paio di cose di<br />

cui avrai bisogno se vuoi sopravvivere qua fuori. Un’arma (o almeno<br />

un sacco di munizioni in più per quella che hai già), una bardatura<br />

corazzata, una guida... e più importante, hai bisogno di farti qualche<br />

amico.»<br />

La corazza, almeno, non dovrebbe essere cosa troppo difficile, anche<br />

se rabbrividii violentemente al pensiero di mettermi la bardatura di un<br />

pony morto. Però, quel colpo radente... Ero stata fuori per meno di<br />

un giorno intero ed ero già arrivata terrificantemente vicina a morire.<br />

Probabilmente sarei potuta strisciare indietro fino al ponte e spogliare<br />

quei cadaveri.<br />

Un’arma? Se l’idea di spogliare della corazza un cadavere mi faceva<br />

rabbrividire, la possibilità di uccidere di nuovo mi fece fermare il cuore.<br />

Ed amici? In quello non ero stata fortunata quando ero puledra nella<br />

Scuderia. Che possibilità avevo in un mondo dove salvare un pony da<br />

razziatori e schiavitù non ti faceva ottenere nemmeno uno straccio di<br />

amicizia? Se quello era ciò di cui avevo bisogno per sopravvivere, non<br />

ero sicura di poter essere all’altezza del compito.<br />

«Cosa intendi per guida?»<br />

L’ondeggiante robofatina rimase in silenzio per un istante. «Sparo<br />

alla cieca e tiro ad indovinare che ti piacciono i libri. Ho ragione?»<br />

«Beh, sì. Io...»<br />

«C’è un ottimo libro per la gente che viaggia attraverso le Terre Devastate<br />

d’Equestria. Sono praticamente certo che ce n’è una copia nella<br />

Biblioteca di Ponyville. Dammi solo un secondo... Fatto, ho mandato<br />

la sua locazione al tuo PipBuck.»


44 Fallout: Equestria — Parte I<br />

I miei occhi si allargarono in allarme. «La Biblioteca di Ponyville.<br />

Vuoi dire quel posto da cui sono a malapena scappata? La città piena<br />

di pony malati e psicopatici? Stai cercando di farmi uccidere?»<br />

«Guarda, devi pur fidarti di qualcuno.»<br />

Il ricordo di Monterey Jack si affacciò alla mia memoria. «Perché<br />

dovrei fidarmi di te? Non ti ho nemmeno mai incontrato. Ti stai nascondendo<br />

dietro ad una radio robot.»<br />

«Oh, chennesò. Che ne dici del io-che-ti-salvo-la-vita? Se sto cercando<br />

di ammazzarti perché avrei dovuto farlo?»<br />

La voce, Osservatore, aveva ragione. Ma, prima che potessi dire<br />

alcunché in risposta, la robofatina ruttò scariche di statico e cominciò<br />

nuovamente a suonare musica (che era eseguita da svariate armoniche<br />

e tromboni). Volò pigramente via, come se non si curasse del fatto che<br />

io fossi lì.<br />

La Biblioteca di Ponyville era in un albero. Non una casa su un albero,<br />

ma letteralmente dentro un albero. Un massiccio e nodoso albero<br />

più grande della maggior parte delle altre costruzioni era stato fatto<br />

crescere nel mezzo della città, chiaramente frutto di un progetto magico,<br />

ed era stato svuotato per diventare la biblioteca pubblica. Il lato<br />

sud era carbonizzato e morto. Ma c’erano ancora alcune foglie verdi sui<br />

rami opposti. L’albero era circondato da un ampio spazio aperto senza<br />

assolutamente alcuna copertura.<br />

Qualsiasi speranza che la fortuna alla Carousel Boutique continuasse<br />

sfumò quando guardai il balcone più alto e finalmente scovai il cecchino—una<br />

pony di terra armata con un fucile dall’aspetto potente.<br />

Il fucile era attaccato alla ringhiera del balcone mediante un giunto<br />

girevole, permettendo alla razziatrice di mirare qualsiasi cosa potesse<br />

vedere. L’unica via di accesso sicura era da direttamente dietro di lei,<br />

dove la porta del balcone e la retrostante punta dell’albero bloccavano<br />

la sua linea di tiro. Sicuramente c’erano altri pony razziatori all’interno.


Capitolo Tre — Guida 45<br />

Muovendomi di nascosto dall’unica direzione che non significasse<br />

morte istantanea, raggiunsi la porta tremando per la tensione. Più velocemente<br />

e silenziosamente possibile mi lasciai alle spalle Ponyville...<br />

ed entrai direttamente nell’inferno dei pony! 2<br />

Cadaveri di pony dappertutto! Non come sul ponte dove i pony<br />

erano caduti in combattimento; quei pony erano stati mutilati, dissacrati<br />

e messi in mostra! Il corpo di un qualche povero pony pendeva<br />

dal soffitto, con la testa e gli zoccoli mozzati e la pelle recisa e tirata via<br />

per mostrare la carne e le ossa al di sotto. Teste e zampe pendevano da<br />

catene come perverse decorazioni da party. La carcassa putrescente di<br />

una pony rosa e dalla criniera violacea era stata affissa con le zampe<br />

divaricate su una libreria, e crocifissa con picchetti da ferrovia. Due le<br />

erano stati martellati negli occhi. Su un altro muro un torso era stato<br />

scuoiato ed aperto, e le interiora del pony erano state tirate fuori per<br />

decorare le scaffalature come stelle filanti.<br />

Sangue fresco e rappreso erano ovunque, gocciolando dal soffitto<br />

e dipingendo i muri assieme ai graffiti, che in qualche modo erano<br />

diventati ancora più denigratori e crudeli. Tra le librerie erano affissi<br />

poster risalenti alla guerra montati in cornici ormai distrutte. Un qualche<br />

razziatore aveva dipinto sopra uno di essi («Leggere è Magia») una<br />

rappresentazione cruda ma efficace dell’esplosione di un megaincantesimo.<br />

Un altro («I pony più belli hanno belle menti!») era coperto da un<br />

disegno che era semplicemente pornografico. I libri erano stati bruciati<br />

in mucchi. Il pavimento era ricoperto da cenere e sporcizia. Il fetore<br />

era insopportabile.<br />

La stanza era dominata da tre gabbie, due quadrate e grandi a terra,<br />

ed una più piccola che pendeva dal soffitto a malapena sufficiente a contenere<br />

un pony. Dei prigionieri—sporchi, percossi ed abusati—erano<br />

accoccolati all’interno, con gli zoccoli legati da corde colorate. I due<br />

2 Assonanza intraducibile tra Ponyville—letteralmente «città dei pony»—e pony<br />

hell, «inferno dei pony»


46 Fallout: Equestria — Parte I<br />

nelle gabbie più vicine mi guardarono con espressione miserabile ed il<br />

mio cuore si spezzò dolorosamente.<br />

I miei occhi continuarono ad allargarsi fino a che mi costrinsi a<br />

serrarli ed a mordermi uno zoccolo per impedirmi di urlare. Arretrai<br />

contro la porta, ansante, incapace di respirare normalmente, non volendo<br />

respirare per niente quell’aria. L’orrore di quella stanza mi si rovesciò<br />

addosso, facendomi annegare. Tolsi lo zoccolo a malapena in tempo<br />

per evitare di vomitarmi addosso la mela. La sua puzza si mescolò al<br />

fetore della stanza, assalendomi ulteriormente.<br />

«Per favore», un sussurro da una delle pony, terrorizzata di alzare<br />

la voce, «aiutaci.»<br />

Quello era oltre l’orrore! Mi schiacciai gli occhi sempre più forte...<br />

poi li aprii mentre un’ondata di brutale determinazione spazzava via la<br />

debolezza.<br />

«Ti prego... aiuto!»<br />

Quella non era una voce disincarnata ed intrappolata in una ripetizione<br />

infinita, proveniente da un qualche segnale radio che rimbalzava<br />

nell’etere. Quelli erano pony viventi; erano lì di fronte a me, ed avevano<br />

bisogno di aiuto. E sarei stata dannata come quei maledetti razziatori<br />

se li avessi fatti implorare una volta di più.<br />

Feci uscire il cacciavite ed una forcina ed immediatamente iniziai<br />

a lavorare sulla serratura più vicina. La porta della gabbia metallica<br />

si aprì con uno scatto. All’interno due pony, legati e sdraiati sui loro<br />

stessi escrementi. Realizzai con disagio che non avevo niente con cui<br />

tagliare le corde. Provai a snodarle con la mia magia; le corde della<br />

prima erano talmente impregnate di sangue che riuscii ad aprire il nodo,<br />

ma il secondo era troppo stretto.<br />

«Lo... lo fai sul serio?» La prima pony si alzò tremante. «S-sono<br />

libera?»<br />

Annuii, poi guardai gli altri pony. Non avevo idea di come avrei<br />

potuto raggiungere quello nella gabbia sospesa. «Se potessi aiutarmi<br />

con...»


Capitolo Tre — Guida 47<br />

La pony sbiancò e scosse la criniera. «Oh no, non riesco a stare<br />

ancora qua dentro. Ma, ecco, prendi queste provviste. Sono riuscita<br />

a nasconderne un po’...» La pony scavò nel fango del pavimento con<br />

lo zoccolo, rivelando quel mucchietto di scarti assolutamente patetico<br />

chiuso in uno straccio sporco a cui ammontavano tutti i suoi averi. Una<br />

lattina di carote a dadini, una scatola monodose di torta ante bellica,<br />

qualche tappo di bottiglia. Mi si spezzò il cuore.<br />

«No, tienile tu. Ne avrai più bisogno di...» Mi interruppi, notando<br />

una singola cartuccia da fucile nel mucchio. «In realtà ti prendo questa<br />

cartuccia. Grazie!» Aprii magicamente il mio fucile e la misi al suo<br />

posto. Ora ne avevo due.<br />

La pony aveva già chiuso lo straccio, lo aveva stretto tra i denti ed<br />

era rapidamente scivolata fuori dalla porta prima che io potessi dire<br />

altro. Mandai una preghiera a Celestia per lei e mi concentrai a salvare<br />

gli altri. Guardai il secondo pony, che non aveva detto una parola, e mi<br />

ritrassi quando vidi il sangue che incrostava l’interno dei suoi fianchi.<br />

Cosa avevano fatto quei razziatori!?!<br />

Guardandomi attorno studiai la forma della stanza, cercando di<br />

ignorare gli onnipresenti orrori (davanti alla porta principale c’era un<br />

vecchio affresco di una bellissima unicorno alata—Celestia?—insolitamente<br />

grande ed aggraziata, con un libro che levitava di fronte a lei, le<br />

sue ali distese su un arcobaleno di puledri sorridenti che ascoltavano<br />

la sua lettura. Non solo i pony erano stati coperti da disegni di sangue<br />

e pugnali e violenza, ma l’affresco era stato usato come bersaglio da<br />

allenamento per qualsiasi cosa, dalle pallottole al lancio di escrementi,<br />

ed ora era distrutto ed indicibilmente macchiato). La stanza aveva una<br />

forma strana, con balconi e stanze che si ramificavano (letteralmente)<br />

in ogni direzione. Potevo sentire le voci dei pony razziatori nelle altre<br />

stanze. E, a giudicare dalle decorazioni, i coltelli non sarebbero stati<br />

troppo distanti.<br />

«Torno subito», promisi in un sussurro. Poi, sollevando il fucile da<br />

combatimento, mi mossi verso la stanza interna più vicina.


48 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Saltai indietro quando la porta si aprì verso di me. Un razziatore vi<br />

passò attraverso e si fermò, fissandomi con aria assente. Il suo manto era<br />

nero scuro sotto la sua corazza di fortuna, e la sua criniera era selvaggia.<br />

Aveva delle fondine legate ai fianchi, una con una piccola pistola e l’altra<br />

contenente un coltello il cui filo era stato seghettato, per infliggere ferite<br />

più gravi. In una rigida, inorridita incredulità vidi che il suo cutie mark<br />

era realmente un torace squarciato.<br />

Il razziatore si riprese velocemente,girando la sua testa ed estraendo<br />

la piccola pistola coi denti (che voleva fare, premere il grilletto con<br />

la lingua?) un attimo prima che il SATS mi aiutasse ad infilare due<br />

pallettoni dritti nella sua faccia. Non provai rimorso mentre la sua<br />

testa si trasformava in spaghetti al sugo e si spargeva sul suo corpo<br />

istantaneamente senza vita. Non avevo appena ucciso un pony—quei<br />

razziatori avevano rinunciato ad ogni diritto al titolo! Quelli non erano<br />

pony, erano mostri malati che andavano abbattuti! E che Celestia mi<br />

aiutasse se non avevo intenzione di farlo. Non me ne ero accorta fino<br />

a quel momento, ma ero adirata! La pura malvagità di quel luogo mi<br />

aveva scosso fino all’anima... e la mia anima era furiosa!<br />

Raccogliendo coltello e pistola, lasciai da parte il fucile da combattimento<br />

ormai scarico. La più piccola pistola non sarebbe stata altrettanto<br />

potente, ma era completamente carica—sei colpi in un tamburo girevole.<br />

E ciò era un bene, perché era impossibile che il rumore non facesse<br />

accorrere ogni altro razziatore presente nei dintorni.<br />

I primi tre pony razziatori galopparono nella stanza principale quasi<br />

immediatamente, una di loro urlando insulti concitati. Il SATS mi<br />

aiutò a sparare tre colpi alla sua testa. I primi due andarono a vuoto,<br />

ma il terzo trovò casa in uno dei suoi orrendi occhi rossi e lei cadde.<br />

Il secondo cominciò a sparare con un’altra piccola arma da fuoco (che<br />

ne sapevo, sparano davvero con la lingua!), ed i proiettili colpirono la<br />

cornice della porta. Uno trapassò una mia bisaccia, ma non colpì la<br />

carne.<br />

Mi inginocchiai ed allungai la testa, levitando il revolver dentro la<br />

porta aperta. Sparai due colpi al secondo pony, ma l’incantesimo di


Capitolo Tre — Guida 49<br />

puntamento del mio PipBuck si stava ricaricando, e senza di quello<br />

avrei potuto anche sparare al soffitto. Eppure il pistolero sgattaiolò via,<br />

usando uno dei pony prigionieri come copertura. La vergognosità dell’azione<br />

gettò benzina sul fuoco della mia rabbia. Varcai del tutto la<br />

soglia, cercando il terzo e vedendolo in fondo al lato distante della sala<br />

principale.<br />

Il terzo razziatore abbassò la testa, con una stecca da biliardo stretta<br />

tra i denti, e mi caricò.<br />

Sbattei le palpebre. «Sul serio?» Feci un singolo passo indietro. Il<br />

pony correva alla massima velocità, ed era quasi su di me quando l’estremità<br />

della stecca si incastrò nella porta, facendolo fermare di botto.<br />

Sparai l’ultimo colpo a bruciapelo sul suo collo. Da quella distanza non<br />

ebbi bisogno del SATS.<br />

«Voi pony non dovreste essere più furbi di così? Vivete in una<br />

libreria!»<br />

Quando il corpo colpì il pavimento, sanguinando dalla ferita che gli<br />

trapassava il collo, vidi il pony con la pistola in piedi allo scoperto, che<br />

prendeva la mira attraverso la porta. Scartai di lato mentre il colpo stava<br />

partendo, ed urlai sentendo la pallottola entrarmi nel fianco. Faceva<br />

male! Più di quanto avessi pensato potesse fare.<br />

Mi appoggiai contro il muro, lasciando una scia di sangue e collassando<br />

di fianco alla porta. Il dolore mi inondava il fianco, infiammandosi<br />

ad ogni respiro. Potevo sentire il suono degli zoccoli del razziatore<br />

mentre si avvicinava cautamente. Cercai di concentrarmi sulla mia magia<br />

per chiudere la porta, ma il corpo del pony con la stecca era lì in<br />

mezzo.<br />

Guardai la stanza. Era una cucina. Su un tavolo, circondato da coltelli,<br />

c’era il corpo di una terribile creatura con scaglie e denti. Il razziatore<br />

con il cutie mark a torace aperto lo stava macellando per cucinarlo. Un<br />

frigorifero. Ed un forno. C’erano libri sparsi, ma tutti antichi, distrutti<br />

ed illeggibili (stavo cominciando a dubitare dell’affermazione dell’Osservatore<br />

che lì ci fosse un libro come quello che aveva descritto). Poi<br />

i miei occhi caddero su quello che stavo sperando di trovare. In un


50 Fallout: Equestria — Parte I<br />

angolo, appesa al muro sopra numerose scatole di munizioni, c’era una<br />

sbiadita scatola gialla con un simbolizzata una farfalla rosa: una scatola<br />

medica! Doppia fortuna: la scatola sembrava sigillata. C’erano segni di<br />

coltello dove i razziatori avevano cercato di forzarla. Avrebbe dovuto<br />

contenere qualche crema medica, e magari anche una pozione curativa!<br />

Ma dovevo sopravivere al razziatore, prima, ed ero ferita e senza<br />

proiettili. Andare alle scatole di munizioni avrebbe significato passare<br />

oltre la porta aperta. Strisciando indietro mi guardai ancora intorno. E<br />

focalizzai la mia magia nonostante il dolore.<br />

Quando il razziatore entrò, venne raggiunto da uno sciame di coltelli<br />

che volavano verso la sua faccia. «Gah!, urlò facendo dietro front. I<br />

coltelli o mancarono il bersaglio o colpirono inutilmente la sua corazza.<br />

Ero ancora più patetica con le armi da mischia che non con le pistole.<br />

Ma lo avevo tolto dai piedi per abbastanza tempo per poter raggiungere<br />

le scatole di munizioni. La fortuna era di nuovo con me. Mentre la<br />

prima scatola conteneva munizioni per un’arma che non avevo ancora<br />

visto, l’altra aveva delle pallottole giuste per il revolver.<br />

Il razziatore mise di nuovo la testa dentro, gridando «Hai finito i<br />

coltelli, signorina! Perché non la pianti e vieni fuori. Prometto che ti<br />

lascerò morire, eventualmente.»<br />

La sua testa si voltò nella mia direzione ed i suoi occhi si allargarono.<br />

Non so se era per il mio sguardo o per il revolver. Il SATS era di nuovo<br />

con me, e quel bastardo non avrebbe più avuto la possibilità di usare<br />

come scudo prigionieri violentati e picchiati.<br />

Dopo un altro razziatore morto, una scatola medica forzata ed una<br />

pozione curativa, trotterellai silenziosamente nella stanza principale,<br />

con il coltello seghettato che mi galleggiava di fianco. Andai verso la<br />

gabbia aperta e tagliai via le corde che legavano la povera pony. «Vai.<br />

Sei libera. Mettiti in salvo da qualche parte.» In un batter d’occhio mi


Capitolo Tre — Guida 51<br />

ricordai del pony cecchino, e le dissi velocemente come poteva evitarlo.<br />

Annuì silenziosamente e cominciò ad allontanarsi. Andai alla gabbia<br />

vicina.<br />

Quello che vidi mi fece stare male. Una pony era stata chiusa assieme<br />

ad un cadavere in decomposizione. La pony si agitava nel sonno, e<br />

stringeva con la coda l’orrendo corpo come fosse un’ursa di peluche.<br />

A differenza degli altri cadaveri, non riuscivo a capire come quella<br />

fosse stata uccisa, perché non era stata squartata. Il corpo aveva perso<br />

tutto il suo manto e la pelle era un disgustoso mosaico di macchie<br />

rosse e grigie, in desquamazione. Gli occhi erano aperti, asciutti e puntati<br />

in direzioni differenti. I denti erano orribilmente ingialliti, dello<br />

stesso colore dei pochi resti della criniera e della coda. Strane escrescenze<br />

carnose pendevano dai suoi fianchi. All’inizio li scambiai per<br />

mutilazioni, ma poi realizzai di stare guardando le ali della pony! Era<br />

il cadavere di un pegaso. Spogliate di pelo e piume, le ali sembravano<br />

strane, addirittura repellenti.<br />

Urlai, un grido di terrore a pieni polmoni, quando il cadavere cambiò<br />

posizione e si sedette, con gli occhi che ruotarono fino a focalizzarsi<br />

su di me. Era un pony zombie!<br />

Il pony zombie battè le palpebre e cercò di mettersi in piedi, solo per<br />

cadere su un fianco alato poiché i suoi zoccoli erano legati con corde<br />

come gli altri. Quel... Lei mi fissò tristemente.<br />

La mia mente vacillava. Tra i pezzi vaganti di pensiero che mi giravano<br />

per la testa, quello di «slegare la cortese zombie così non si arrabbia<br />

con me» dimostrò essere il più coerente, se non il più sano.<br />

Deglutendo mossi il coltello verso le sue corde. «Stai ferma.» La<br />

guardai negli occhi ma dovetti immediatamente volgere via lo sguardo.<br />

Uno di essi stava di nuovo roteando via. Il suo fiato era fetido. «Se ti<br />

lascio andare, e tu cerchi di mangiarmi il cervello, dovremo arrivare a<br />

male parole.»


52 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Avevo liberato i secondi due prigionieri,inclusa la pony zombie, entrambi<br />

i quali fuggirono via senza offrire di aiutarmi (anche se la zombie<br />

almeno mi sorrise, il che fu... profondamente spiacevole), e stavo cercando<br />

di capire come arrivare alla gabbia appesa quando comparvero<br />

altri due razziatori da un balcone soprastante. Uno era un pony unicorno<br />

con un’arma dall’aspetto veramente spaventoso. Mi tuffai nel rifugio<br />

di una tromba delle scale quando l’unicorno aprì il fuoco. Il mitra emise<br />

una terrificante cacofonia di colpi in fuoco rapido mentre riempiva la<br />

sala principale di pallottole.<br />

Almeno adesso avevo scoperto per che tipo di arma fossero i grossi<br />

caricatori.<br />

Aspettai fino a che non lo sentii ricaricare, quindi schizzai nella<br />

stanza e ruotai per affrontarlo, concentrando tutta la mia magia... nè<br />

sulla mia arma nè sulla sua, ma sulla libreria dietro di lui. La luce del<br />

mio corno si fece sempre più forte mentre lui sollevava il fucile da<br />

assalto e prendeva di mira la mia testa.<br />

CRASH!<br />

La libreria gli cadde addosso, gettandolo a terra privo di coscienza.<br />

Il fucile da assalto cadde a terra in una pioggia di libri distrutti. Qualcos’altro<br />

era caduto allo stesso modo, lanciato dalla caduta della libreria.<br />

Scalciando via un libro che era caduto sopra di esso, vidi che era un<br />

antico, polveroso paio di binocoli anteguerra. All’inizio mi sembrò veramente<br />

strano che qualcuno potesse aver bisogno di binocoli in una<br />

biblioteca—avrebbe voluto significare un problema di vista veramente<br />

forte—ma misi da parte quel pensiero bizzarro.<br />

Non riuscivo a vedere dove fosse andato l’altro razziatore. Rapidamente<br />

aggiunsi il mitra alla mia crescente collezione, ed i binocoli per<br />

buona misura. Poi guardai il balcone, considerandolo come via per<br />

arrivare al pony ingabbiato che pendeva dal soffitto. Sarei stata abbastanza<br />

vicino per poter vedere cosa stavo facendo mentre avessi forzato<br />

la serratura.<br />

Il secondo pony ricomparve alla ringhiera, con un ghigno malvagio<br />

sul volto. Con uno zoccolo spinse avanti una scatola di munizioni, poi


Capitolo Tre — Guida 53<br />

la fece inclinare. Il coperchio si aprì di scatto ed una mezza dozzina di<br />

dischi arancioni caddero nella libreria sottostante.<br />

BIP! BIP! BIP!<br />

BIP! BIP!<br />

BIP! BIP! BIP! BIP!<br />

BIP!<br />

BIP! BIP! BIP!<br />

BIP! BIP!<br />

Oh cazzo!<br />

Schizzai via veloce per quanto le mie gambette mi permettessero,<br />

saltai il cadavere del pony con la stecca e mi misi sotto il tavolo, usando<br />

la mia magia per girarlo a mo’ di scudo. Il radigatore scuoiato cadde a<br />

terra con un tonfo viscido.<br />

Oltre il mio scudo, il mondo diventò solo fuoco e luce accecante!<br />

Quando riemersi la sala principale era un disastro. Sangue fresco mi<br />

gocciolò sul manto. Guardando in alto vidi i resti squartati del pony<br />

nella gabbia metallica, ora contorta. Oh, che Celestia li maledica<br />

all’inferno!<br />

Più determinata che mai ripulii i corpi dei razziatori (quel poco che<br />

era rimasto di loro) dalle loro armature. Le corazze erano triturate ed a<br />

brandelli, ma con qualche sforzo riuscii a rappezzare assieme qualcosa<br />

che mi desse una protezione maggiore della mia bardatura da lavoro<br />

della Scuderia. Il risultato non aveva praticamente tasche, per cui avrei<br />

dovuto tirar fuori la mia bardatura dalle bisacce per raggiungere la<br />

maggior parte dei miei attrezzi, ma era un compromesso accettabile.<br />

Indossarla fu raccapricciante. I miei zoccoli erano scuriti dal sangue<br />

solo per averci lavorato sopra. Ogni centimetro era ricoperto dal<br />

sangue bruciacchiato dei pony morti. Stavo quasi per abbandonare la


54 Fallout: Equestria — Parte I<br />

mia determinazione e lasciare lì quella cosa orrenda. La indossai; il mio<br />

stomaco si ribellò, ma non avevo più niente da vomitare.<br />

Diedi ancora un’occhiata in giro pensando di avere ancora tempo.<br />

Il razziatore al piano di sopra ovviamente assumeva che fossi morta<br />

(io stessa avrei assunto di essere morta). Spogliare i cadaveri mi fece<br />

guadagnare qualche munizione. La pistola del precedente razziatore<br />

era in cattivo stato fin dall’inizio, ed era stata danneggiata oltre il limite<br />

dall’esplosione. Molti pony apparentemente collezionavano tappi di<br />

bottiglia, che mi sembrarono una cosa assurdamente strana da conservare.<br />

Li lasciai da parte. Il frigorifero della cucina aveva una piccola<br />

scorta di cibo: carne cotta di radigatore, qualche spiedino alla griglia<br />

di frutta e di quello che il PipBuck identificò come carne di paraspiritastro,<br />

una scatola di torta dei tempi della guerra (perché nulla è salutare<br />

da mangiare quanto del cibo vecchio di duecento anni) e bottiglie di<br />

acqua che sembrava attinta direttamente dal fiume fangoso. Presi tutto<br />

tranne l’acqua e la torta; apparentemente il razziatore col cutie mark a<br />

torso squartato era un cuoco abbastanza decente. Ripensandoci, guardai<br />

gli ingredienti sulla scatola della torta (era riempita con così tanti<br />

conservanti che il tuo stomaco sarebbe rimasto intatto anche dopo che<br />

il tuo corpo fosse marcito in polvere!) e presi anche quella.<br />

Quando uscii dalla cucina il pony razziatore era nella stanza principale<br />

a controllare il suo lavoro. Mi diede un’occhiata (a me ed alla<br />

mia crescente artiglieria) e scattò su per le scale. Galoppai dietro di lui,<br />

col revolver che fendeva l’aria avvolto nella nuvola di levitazione dello<br />

stesso colore della luce del mio corno.<br />

Entrò in una porta al livello superiore. Impiegai un solo istante a<br />

raggiungerlo, ma la cautela mi fece fermare prima di irrompere all’interno.<br />

Se fossi stata dall’altra parte avrei atteso appena di fianco alla porta,<br />

pronta a spaccare la testa del razziatore che fosse corso all’interno. A<br />

posizioni invertite non avrei fatto lo stesso errore.<br />

Un grido di una puledra dall’interno, «Aaaah! Aiuto!» cambiò lo<br />

scenario.


Capitolo Tre — Guida 55<br />

Rimanendo su un lato spalancai la porta. Non essendoci stato un<br />

attacco, schizzai dentro. E mi fermai subito.<br />

La stanza era tappezzata su entrambi i lati da un sacco di libri distrutti,<br />

e finiva in una grande finestra che si apriva su una balconata.<br />

La stanza era disgustosamente decorata come la precedente, ma era stata<br />

riempita di materassi per dormire. Vicino alla finestra, una puledra<br />

troppo giovane per avere il suo cutie mark era sdraiata su un materasso<br />

inzuppato da così tanto sangue da essere quasi nero. Era stata picchiata<br />

e violentata ripetutamente, ed i suoi fianchi erano stati coperti di<br />

piccole bruciature proprio dove il cutie mark sarebbe dovuto alla fine<br />

apparire.<br />

Le sue corde erano vicine, sul pavimento, e sembravano masticate.<br />

E tra lei e me c’era il pony razziatore con un ostaggio che mi lasciò<br />

sorpresa: la pony zombie! Impiegai un momento per realizzare che<br />

doveva essere volata dentro attraverso il balcone; e (se mi era concesso<br />

credere che ci fosse ancora decenza nel mondo) doveva essere stata lei a<br />

morsicare le corde della puledra ed a liberarla. Ora era contro un muro,<br />

con la lama di un’ascia puntata alla gola.<br />

Una piccola parte di me continuava a distrarmi chiedendosi come<br />

la pony zombie potesse volare visto che le ali non avevano piume. Come<br />

se fosse un mistero più importante che non il come facesse ad essere<br />

viva (in qualche senso) nella sua decadente condizione fisica.<br />

La mia distrazione fu distratta da un tavolo lì vicino. Un posacenere<br />

con un sigaro acceso mi mostrò come la puledra avesse guadagnato<br />

le sue bruciature. La mia rabbia salì fino a quando sentii che avrebbe<br />

potuto esplodermi dagli occhi. Vicino al posacenere, due familiari mele<br />

metalliche erano appoggiate su un libro (solo in parte macchiato)<br />

col cranio stilizzato di un pony sulla copertina. Un secondo libro, con<br />

sopra un revolver praticamente identico a quello che galleggiava vicino<br />

a me, era caduto sul pavimento dove rimaneva appoggiato alla gamba<br />

del tavolo, assieme ad alcune penne ed un cestino da merenda da puledrina.<br />

Una sorridente e gentile unicorno bianca con una criniera rosa


56 Fallout: Equestria — Parte I<br />

e lavanda guardava il logo della Stable-Tec. Mi sembrò sbagliato che<br />

qualcosa dall’aspetto così innocente dovesse essere in quel posto.<br />

I miei occhi tornarono al pony terrestre razziatore con l’ascia tra<br />

i denti. Per un momento mi limitai ad odiarlo, nella stanza silenziosa<br />

eccetto che per gli occasionali singhiozzi della puledra.<br />

Quando mi tornò la voce, fui sorpresa dalle mie parole. «Per Celestia,<br />

sei un imbecille. È difficile dire ad un pony di arretrare, o di<br />

arrendersi, quando hai un’ascia in bocca, non è vero? Magari, se avessi<br />

passato un po’ di tempo a leggere questi libri invece di distruggerli, saresti<br />

stato abbastanza furbo da tirare fuori un piano che ti permettesse<br />

davvero di negoziarti la fuga.» Le granate levitarono via dal tavolo; le<br />

portai in mezzo a noi. «Un piano che non finisse con me che ti infilo<br />

una di queste in culo!»<br />

Il razziatore premette più forte la lama dell’ascia contro il collo della<br />

pony zombie, abbastanza da tagliarle la carne che si spezzò e ritirò come<br />

se fosse stata troppo tesa. Un liquido che una volta forse era stato sangue<br />

colò dalla ferita. La pony zombie non battè ciglio o piagnucolò, ma la<br />

puledra fece entrambe le cose.<br />

«Giusto. Uccidila.» Il revolver volò in avanti, di fianco alle granate.<br />

«Così non ci sarà nulla che possa parare il colpo.»<br />

Potevo vedere che il razziatore stava vagliando le sue opzioni e non<br />

gradiva quelle che stava trovando. Lasciando cadere l’ascia dalla sua<br />

bocca piagnucolò pateticamente «Non voglio morire!», e scattò verso<br />

il balcone aperto, saltando oltre la puledra in lacrime.<br />

Il SATS mandò quattro colpi direttamente nel suo culo. Fu un modo<br />

patetico di morire.<br />

Guardando la puledra e la pony zombie sorrisi tristemente. «Ce n’è<br />

ancora uno. Torno subito.»<br />

Mi girai e continuai a salire le scale verso il balcone superiore ed il<br />

pony cecchino.


Capitolo Tre — Guida 57<br />

Meglio equipaggiata ed un sacco più confidente, col cuore ancora pieno<br />

del fuoco della giustizia, mi feci cautamente strada fuori da Ponyville.<br />

Più avanti vidi un enorme gazebo che copriva la statua di marmo<br />

di un pony impennato, vestito con una bardatura da combattimento e<br />

con una spada in bocca. Il gazebo era relativamente libero dai graffiti...<br />

e guardando coi binocoli potei vedere perché. I campi di erbacce tutto<br />

attorno pullulavano di radigatori. Il mio EFS si riempì di puntini rossi<br />

appena mi avvicinai un poco.<br />

Tirando fuori il mio nuovo fucile da cecchino ne colpii qualcuno.<br />

La loro carne, ora sapevo, era mangiabile quando cucinata (almeno,<br />

relativamente rispetto alle altre fonti di cibo delle Terre Devastate d’Equestria).<br />

Rimettendo il fucile nella sua imbragatura (un altro «regalo»<br />

del pony cecchino), tirai fuori il coltello seghettato e strisciai verso le<br />

mie prede.<br />

Un avviso lampeggiò sul mio PipBuck. Controllandolo scoprii che<br />

aveva dato un nome al gazebo di fronte a me: il Monumento di Guerra<br />

a Macintosh.<br />

La curiosità mi spinse più vicino. Prestando attenzione ai radigatori,<br />

mi avvicinai abbastanza per leggere col binocolo le iscrizioni sotto la<br />

statua.<br />

<br />

<br />

<br />

Abbassando i binocoli vidi qualcos’altro. Un cerchio di cemento usciva<br />

dal terreno, con una botola al centro. Ricordandomi della notte precedente<br />

risintonizzai il mio PipBuck sulla prima emittente radio della<br />

lista.<br />

«... da quei dannati alberi vicino alla Scuderia ed ora sta terribilmente<br />

male. Troppo male per muoversi. Ci siamo rintanati<br />

nella cisterna vicino al vecchio monumento commemorativo.


58 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Stiamo finendo il cibo e le forniture mediche. Vi prego,se qualche<br />

pony è in ascolto, aiutateci... Ripeto il messaggio...»<br />

Tirando fuori il revolver e prestando attenzione ai radigatori andai verso<br />

l’apertura della cisterna. Ero quasi lì quando una delle bestie mi<br />

caricò, con l’enorme bocca aperta a mostrare file e file di denti affilati<br />

come rasoi. Gli sparai due volte in bocca. Con orrore ciò non fu sufficiente<br />

ad ammazzarlo. Ma lo fece tentennare. Il suono, però, ne aveva<br />

fatto avvicinare altri. Abbandonando nella fretta il mio revolver, usai<br />

la magia per aprire la botola ed entrai, chiudendo il coperchio sopra di<br />

me.<br />

Quando mi riebbi dalla mia ira ero esausta. Dopo la battaglia nella biblioteca<br />

il mio intero corpo era dolorante per lo sforzo. I miei nervi<br />

erano distrutti dall’adrenalina. Mangiando uno spiedino di paraspiritastro,<br />

controllai ancora la piccola camera sotterranea prima di coricarmi<br />

nel piano superiore di un letto a castello incavato nel muro. Cercai di<br />

non pensare allo scheletro di puledro nel letto sotto di me. Lo scheletro<br />

del padre era alla porta. Un sorso dalle mie borracce dovette bastarmi<br />

per far passare la sete. Erano quasi vuote, dovevo centellinarle.<br />

Pensai a come, quando ero tornata giù dopo aver sistemato il pony<br />

cecchino, la pony zombie fosse già andata via ed avesse portato con sè<br />

la povera puledra. Sperai che fossero in qualche luogo al sicuro. Trovai<br />

strano che la miglior pony che avessi trovato nelle terre devastate<br />

fosse sostanzialmente morta. Avevo anche visto che il pony col fucile<br />

da assalto era scomparso. Doveva essersi svegliato e liberato dalla libreria<br />

crollata. Ciò voleva dire che c’era ancora almeno un razziatore in<br />

giro, ma non ero il tipo di pony che uccide qualcuno mentre dorme.<br />

Nemmeno un razziatore.


Capitolo Tre — Guida 59<br />

Pensai che se avessi dormito lì la notte avrei dato tempo ai radigatori<br />

di allontanarsi dall’uscita. Se ero fortunata sarei anche riuscita a trovare<br />

dove avevo abbandonato il revolver.<br />

Fino ad allora mi sarei tenuta occupata coi miei due nuovi libri.<br />

Tirandoli fuori dalle saccocce mi soffermai a guardare il primo, quello<br />

con la mia pistola perduta in copertina. Pistole e Proiettili 3 . Molto<br />

chiaro. Per il momento lo misi da parte.<br />

Il secondo libro, il tomo grigio con un teschio di pony nero sulla<br />

copertina, era il vero premio. Aprendolo alla prima pagina, cominciai<br />

a leggere:<br />

«La Guida alla Sopravvivenza nelle Terre Devastate 4 . Di Ditzy Doo...»<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Topo da biblioteca—Presti molta più attenzione ai dettagli<br />

quando leggi. Guadagni un 50% punti abilità in più quando leggi libri.<br />

3Nell’originale, Guns and Bullets, riferimento all’omonimo libro presente nei<br />

videogiochi.<br />

4Nell’originale, Wasteland Survival Guide, riferimento all’omonimo libro presente<br />

nei videogiochi.


Capitolo Quattro<br />

Prospettiva<br />

«Non so perché si sia interessato a te ma starei attento. Non ha mai<br />

aiutato nessuno prima d ’ora.»<br />

Stupida!<br />

Una raffica di fulmini si abbattè dietro di me, distruggendo un vecchio<br />

orologio sul retro dell’ufficio di controllo in cui mi ero rannicchiata.<br />

La Guida alla Sopravvivenza nelle Terre Devastate era zeppa di consigli<br />

utili. Guide per la ricerca di cibo. Un intero capitolo sulle mine. Ed altro<br />

ancora! E poi c’erano quelli non-così-utili. Dopo aver letto il capitolo<br />

sul «Far Lavorare per Te la Tecnologia Pre Bellica dei Pony Terrestri»,<br />

il mio primo pensiero quando capitai fra le rovine delle Armerie Ironshod<br />

1 fu di ficcare il naso dentro per vedere se ci fosse della tecnologia<br />

che avrei potuto far lavorare per me.<br />

Invece mi ero ritrovata intrappolata in un labirinto pieno di robot<br />

ponycidi e torrette automatiche, ed ero scappata fino a quando ero riuscita<br />

a rintanarmi in un angolo di un bugigattolo in alto sopra l’area di<br />

lavoro. Quasi senza munizioni. Se non avessi trovato quella scatola medica<br />

nel bagno degli impiegati sarei morta già cercando di attraversare<br />

il secondo piano.<br />

Come avevo fatto ad essere così tanto stupida?<br />

Sotto, tre di quei robot stavano gironzolando, cercandomi. Erano<br />

dei cosi cingolati, fatti per assomigliare in qualche modo ad un pony,<br />

con evidenti teste bombate che contenevano veri cervelli. Mi rifiutavo<br />

di credere che i pony che li avevano costruiti potessero avere usato il<br />

cervello di altri pony nel montaggio. Il pensiero era troppo terribile.<br />

Anche farlo col cervello di un animale era orribilante. E chiaramente<br />

1 Nell’originale, Ironshod Firearms; “shod” è la ferratura dei cavalli.<br />

61


62 Fallout: Equestria — Parte I<br />

due secoli di funzionamento continuo non avevano fatto nulla di buono<br />

per la loro sanità mentale.<br />

«Vieni fuori. Vogliamo solo ucciderti per violazione di domicilio!»<br />

Giustappunto.<br />

Il fatto che la loro voce assomigliasse a quella di una giovane puledra,<br />

nonostante fosse chiaramente artificiale, li rendeva ancora più<br />

inquietanti. Per fortuna le ringhiere delle passerelle che portavano all’ufficio<br />

erano troppo strette per permettere ai robocervelli di salire.<br />

Una voce molto più profonda ed autorevole rimbombò per la stanza.<br />

«Arrenditi in nome del Ministero della Tecnologia, feccia di una zebra!»<br />

Mi ritrassi dietro una riga di armadietti metallici mentre la stanza<br />

veniva riempita da un’ondata di fiamme!<br />

Sfortunatamente la stessa cosa non valeva per l’altro tipo di guardia<br />

robotica in cui ero incappata lì. Quella che sembrava un grande ragno<br />

metallico dalle molte zampe, numerose delle quali sembravano terminare<br />

in armi, tra cui una sega circolare ed un lanciafiamme. E quel che<br />

è peggio è che la dannata cosa poteva volare!<br />

Feci scivolare entrambe le mie granate fuori dalle bisacce ed aspettai<br />

che le fiamme scomparissero. Gli armadietti metallici stavano cominciando<br />

a diventare spiacevolmente caldi contro la mia schiena, ed il<br />

calore dell’aria mi bruciava i polmoni. Nell’istante in cui il lanciafiamme<br />

si spense mi sporsi con la testa oltre l’angolo e feci levitare entrambe<br />

le bombe dritte contro il mostro metallico, rimuovendo le sicure nel<br />

tragitto. Quando mi vide il robot alzò una pulsante arma verde che<br />

assomigliava al corno di un unicorno. Un fuoco arcano eruppe da esso,<br />

passandomi abbastanza vicino da bruciacchiarmi la guancia. La fiammata<br />

colpì un vecchio ventilatore posato sulla scrivania dietro di me;<br />

s’illuminò di verde per un momento, poi si fuse! Tornai a nascondermi<br />

appena rilasciai le granate.<br />

L’esplosione scosse l’ufficio. Sentii un terribile stridore metallico<br />

mentre la passerella all’esterno cedeva. Guardando indietro, il robot era<br />

un ammasso di rottami. Il passaggio fuori era ancora abbastanza intatto,


Capitolo Quattro — Prospettiva 63<br />

ma ondeggiava malamente. Non ero sicura che potesse reggere il mio<br />

peso.<br />

Recuperando quello che potevo dai rottami del ragno robotico considerai<br />

le mie opzioni. Non potevo stare lassù per sempre. Se mi fossi<br />

mossa molto velocemente avrei potuto correre lungo la passerella senza<br />

che i robocervelli mi colpissero. La loro artiglieria non sembrava molto<br />

precisa. Ma i primi metri della passerella erano parzialmente scardinati,<br />

ed ondeggiavano in maniera allarmante. Più li guardavo e meno volevo<br />

metterci zoccolo sopra.<br />

Non avevo mai provato a levitare me stessa, prima d’ora. In teoria<br />

avrebbe dovuto funzionare, ma non avevo mai visto nessun pony farlo.<br />

Concentrandomi, ci provai. Potevo sentire la luce del mio corno tendersi<br />

per avvolgere il mio intero corpo. Si fece più forte quando tentai di<br />

sollevarmi. Stavo brillando come una dozzina di lanterne quando sentii<br />

il mio corpo sollevarsi, appena appena, dal terreno. Stavo sudando. Era<br />

tutto quello che riuscivo a fare, ma ci stavo riuscendo. Ora un passo<br />

avanti... ed un altro... ed un altro...<br />

Ero a metà strada quando i robocervelli iniziarono a sparare genericamente<br />

nella mia direzione. Uno dei bulloni cedette, facendo piegare<br />

la passerella. Mi sentii molto fortunata per non starla realmente toccando.<br />

Ma ero anche quasi esaurita. Davanti a me la passerella si fermava<br />

appena prima delle finestre che lasciavano passare la doppiamente filtrata<br />

luce solare (una volta dalle nuvole e l’altra dallo sporco del vetro<br />

stesso) ed illuminavano il pavimento della fabbrica, sommandosi alla<br />

luce dei pesanti dispositivi appesi al soffitto. La passerella correva nei<br />

due sensi rimanendo parallela al muro. Una era la direzione da cui<br />

provenivo. L’altra portava ad una porta chiusa. Solo che quella porta<br />

non aveva un serratura da forzare. Poteva invece venire aperta con un<br />

comando da un terminale.<br />

Un’altra scarica mi mancò di poco, attraversando una delle finestre<br />

rotte dell’ufficio di osservazione ed andando a friggere il terminale che<br />

avevo usato, non più di cinque minuti prima, per sbloccare quella porta.


64 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Era un sacco di passerella metallica. Ed i dannati robot sotto di me<br />

sparavano fulmini. Grugnii nello sforzo di tenermi sollevata, mentre<br />

la mia vista si scuriva ai bordi. Dovevo fermarmi o sarei svenuta. E<br />

sarebbe stata la mia fine.<br />

Rilasciando la mia magia mi lasciai cadere sulla passerella. Ondeggiò,<br />

ma tenne. Lasciai andare il fiato che non mi ero accorta di stare<br />

trattenendo ed iniziai a galoppare.<br />

«Non correre! Vogliamo essere tuoi amici!»<br />

Altre scariche. Mi irrigidii, aspettandomi di rimanere paralizzata<br />

mentre l’elettricità lacerava il mio corpo partendo dagli zoccoli. Invece<br />

sentii uno schianto, una forte esplosione ed una vibrazione metallica<br />

provenire da qualche punto in alto. Guardando su mentre correvo vidi<br />

che una delle scariche aveva colpito una delle lampade appese sopra,<br />

facendo esplodere la lampada ronzante. E quella fu, paurosamente, l’ultima<br />

goccia. Si staccò malamente dal vecchio soffitto crepato e penzolò<br />

giù, schiantandosi sulla passerella dietro di me. L’intera passerella<br />

si scosse. E poi la sezione alle mie spalle si strappò via con un urlo<br />

lacerante di metallo abusato.<br />

Oh, che mi scopino con gli zoccoli di Celestia!<br />

Lo ammetto, il mio repertorio di espressioni colorite era divenuto<br />

molto più profano dopo l’esperienza coi razziatori; ma mentre galoppavo<br />

lungo la passerella col cuore in fiamme, cercando di stare al passo<br />

con i pezzi di camminamento che cominciavano a cadere verso il pavimento<br />

della fabbrica come un fragoroso e letale domino, l’espressione<br />

mi parve totalmente appropriata.<br />

Ero quasi arrivata alla porta quando il camminamento metallico mi<br />

cedette da sotto i piedi. Mi lanciai in avanti, avanzando solo per inerzia,<br />

e mi aggrappai alla sezione finale con nient’altro che gli zoccoli anteriori.<br />

Rimasi appesa lì, con gli zoccoli penzoloni su una vecchia catena di<br />

montaggio di fucili rimasta distrutta dal crollo della passerella. Lottai<br />

cercando tirarmi su centimetro per centimetro. Usai la mia magia per<br />

cercare di sollevare le mie bisacce e trascinarmi in avanti. Il cuore mi<br />

batteva all’impazzata. Lottai per allontanare dalla mente immagini della


Capitolo Quattro — Prospettiva 65<br />

mia caduta—cercando di non pensare alla mia schiena che si rompeva<br />

atterrando sul nastro trasportatore sotto di me. Almeno i dannati robocervelli<br />

non mi stavano ancora sparando contro, essendosi allontanati<br />

per cercare riparo.<br />

Mi sembrò un’eternità, ma centimetro dopo centimetro riuscii a trascinarmi<br />

sul tratto finale della passerella. Ondeggiava pericolosamente<br />

sotto di me, sporgendo dal muro come un trampolino, tenuta a posto<br />

da bulloni allentati in fori usurati. Cautamente mi rimisi sugli zoccoli<br />

e camminai delicatamente verso la porta.<br />

Una scarica elettrica centrò la passerella, colpendomi le zampe e<br />

facendomi cadere in dolorose convulsioni. Collassai tremante sul passaggio,<br />

con i peli della criniera e della coda ritti. La passerella rispose<br />

con un pianto metallico e si spostò di svariati centimetri, minacciando<br />

di scaricarmi nell’abisso sottostante.<br />

Mi rimisi tremante in piedi. Un’altra scarica mi passò poco sopra,<br />

mancando il camminamento di un palmo e colpendo il soffitto sopra<br />

di me. Piovvero pezzi di intonaco bruciacchiato. Provai a spingere la<br />

porta e fui enormemente sollevata nel vederla aprirsi. Poi la passerella<br />

cedette ulteriormente. Barcollai e mi aggrappai alla cornice della porta<br />

per non scivolare giù dalla piattaforma metallica, ormai decisamente<br />

inclinata. Una terza scarica elettrica saettò nell’aria, colpendo un’altra<br />

linea di lampade da illuminazione, facendole oscillare pericolosamente.<br />

Grugnendo mi sollevai nella stanza. Mi girai e mi sedetti sulla porta,<br />

guardando il robocervello in basso che girava in cerchio cercando un<br />

modo per raggiungermi. Poi, con un forte colpo di zoccoli, feci cadere<br />

l’ultimo pezzo di passerella. Cadde raschiando il muro fino a sfasciare<br />

il contenitore del cervello del robot, spiaccicando l’organo all’interno<br />

e continuando oltre, fino a spaccare la macchina grosso modo a metà.<br />

Devo ammettere che provai a quel suono una soddisfazione immensa.


66 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Realizzai che se la stanza che avevo raggiunto a costo di tanti pericoli<br />

non avesse offerto un’altra uscita avrei avuto dei grossi problemi.<br />

Chiudendo la porta dietro di me mi sentii immediatamente più<br />

tranquilla. La stanza era tinteggiata con un arancione sgargiante, e la<br />

pittura non aveva perso del tutto il suo calore col tempo. I pannelli<br />

di legno probabilmente una volta avrebbero dato un’aria piacevole e<br />

familiare a quello che ero convinta fosse l’ufficio della capogiumenta<br />

della fabbrica. Ora quel legno era marcio e cadente. Sul muro dietro la<br />

scrivania c’era un’enorme targa in bronzo, fortemente brunita:<br />

<br />

2<br />

Non colsi la battuta.<br />

Ignorandola mi guardai attorno. Scrivania grande e decorata. Una<br />

sedia. Classificatori. Un poster in una cornice retroilluminata—lo stesso<br />

poster che avevo visto molte altre volte nella fabbrica, ma quello era<br />

in migliori condizioni e mostrava graziosi pegasi che si impennavano<br />

nel cielo, con arcobaleni che esplodevano dietro di loro mentre abbattevano<br />

oscure e demoniache figure a strisce con occhi cattivi e luminosi<br />

(Meglio lisce che a strisce! 3 Entra oggi nelle Forze Armate Equestri!).<br />

Un armadio.<br />

I miei occhi si posarono appena su quelle cose, fermandosi prima<br />

su quelle importanti. L’ufficio aveva un terminale a cui potevo accedere,<br />

una cassaforte a muro che potevo forzare ed un ascensore personale<br />

che, se avesse funzionato, mi avrebbe potuto portare in sicurezza al<br />

primo piano e fuori da quella trappola mortale. C’era una scatola di<br />

munizioni sotto la scrivania. Poi i miei occhi caddero su qualcosa di<br />

unico. Montata sul muro di fronte c’era una teca di vetro. E nella teca<br />

c’era un bellissimo e perfettamente conservato revolver. Un modello<br />

2 Il motto originale è “How do you like them apples?”, espressione retorica usata<br />

in dileggio per notizie sorprendenti o gravi.<br />

3 Nell’originale, Better Wiped than Striped.


Capitolo Quattro — Prospettiva 67<br />

simile al mio, ma realizzato con quello che doveva essersi avvicinato<br />

all’amore. Aveva un mirino telescopico ed un morso in avorio modellato<br />

per essere estremamente confortevole in bocca. Sul manico c’era un<br />

emblema, tre mele.<br />

Per prima cosa misi zoccolo (per così dire) sulla cassaforte. Fu difficile<br />

e mi richiese un po’ di tentativi, ma dopo aver rotto una forcina<br />

capii meglio come evitare ulteriori perdite. La cassaforte si aprì con uno<br />

scatto generoso. L’impressionante quantità di oggetti mi fece chiedere<br />

se dopotutto la mia escursione nelle Armerie Ironshod non fosse valsa<br />

la pena. Iniziai a separare i tesori dalla spazzatura. Dentro c’era un sacchetto<br />

di monete risalenti alla guerra, una copia dell’Esercito Equestre<br />

Oggi, una pila di giornali finanziari che avevano smesso di significare<br />

qualcosa centinaia di anni prima, una confezione di quelli che sembravano<br />

gomme da masticare (non riuscii a decifrare le scritte su di essa),<br />

una batteria Magiscintilla ed infine uno strano dispositivo tecnoarcano<br />

da legare allo zoccolo che sembrava fatto per interfacciarsi al mio<br />

PipBuck. Curiosa lo indossai e lo feci analizzare dal mio PipBuck.<br />

StealthBuck 4 . Incantesimo di Invisibilità. Una carica.<br />

Che figata!<br />

Poi c’era il terminale. Tirando fuori la mia bardatura da lavoro presi<br />

i miei attrezzi da manutenzione ed iniziai a lavorare. Quel terminale<br />

era più difficile da forzare rispetto ai precedenti. Anche coi miei attrezzi<br />

dovetti abbandonare la procedura diverse volte per evitare di farmi<br />

bloccare fuori. Tirai fuori un’altra mela dalle mie borse e l’addentai,<br />

osservando lo schermo, trovandomi a morsicare qualcosa di dolorosamente<br />

duro. Levitando la mela ad altezza d’occhio vidi un proiettile<br />

incastrato dentro. Guardando in basso, in efetti nelle saccocce c’era<br />

un piccolo buco, anche se mi occorse qualche minuto per ricordarmi<br />

quando fosse successo.<br />

Una volta dentro scoprii un vero casino di vecchie annotazioni e<br />

messaggi. In aggiunta, il terminale aveva una chiave di spegnimento<br />

4 Riferimento agli Stealth Boy dei giochi, oggetto dalle caratteristiche simili.


68 Fallout: Equestria — Parte I<br />

per tutta la sicurezza robotica. E poteva aprire da remoto sia la cassaforte<br />

che la teca. Alzai gli occhi al cielo, ringraziando l’universo per<br />

avermi concesso quella opzione potenzialmente salva vita solo adesso<br />

che avevo combattuto lungo tutto il percorso fino alla fine e non mi<br />

serviva più. Realizzai anche che avrei pure risparmiato una forcina se<br />

avessi lavorato prima sul computer.<br />

Ordinai al terminale di aprire la teca. Ciò attivò un messaggio.<br />

«Cugino Braeburn, so che non abbiamo parlato molto negli ultimi<br />

tempi, ma lo sforzo bellico sta arrivando ad una svolta<br />

paurosa e potrei non avere più la possibilità di vederti ancora.<br />

Voglio riparare i recinti. Ora, non voglio rovinare tutto con le<br />

parole. Sappiamo tutti quanto sia andata bene l’ultima volta.<br />

Invece ti mando la Piccola Macintosh come regalo e come scusa.<br />

Per mostrarti che sono sincera. Tienila al sicuro per me, vuoi? 5 »<br />

L’accento era molto simile a quello della voce che avevo trovato sul PipBuck<br />

di Velvet Remedy, anche se chiaramente questa volta non era<br />

lo stesso pony. Ma era il tono onesto della registrazione che mi fece<br />

fermare. Duecento anni prima, una pony aveva dato quella pistola come<br />

segno di scusa e come tentativo di riavvicinarsi alla famiglia. Ed il<br />

cugino di quella pony aveva fatto come lei aveva chiesto, conservando<br />

l’arma per generazioni dopo la sua stessa morte.<br />

Non l’avrei lasciata lì, intoccata da alcun pony fino a quando l’edificio<br />

non le fosse crollato sopra. Ma quando la presi, lo feci con<br />

rispetto.<br />

Quello che rimaneva era guardare nel resto dell’ufficio. La scatola di<br />

munizioni conteneva proiettili per la Piccola Macintosh, e non in piccola<br />

quantità. Nell’armadio trovai delle vecchie tute da manutenzione che<br />

5 L’inflessione e la sonorità di questa parlata era resa con vocali molto aperte ed<br />

un sacco di elisioni ed aspirate. L’autrice cercava di rendere, qua come in moltissime<br />

parti successive dell’opera, la parlata originale di Applejack.


Capitolo Quattro — Prospettiva 69<br />

avrei potuto usare per riparare i buchi della mia bardatura da lavoro,<br />

ed altri indumenti che mi lasciai alle spalle.<br />

Alla fine mi volsi verso l’ascensore e premetti il pulsante. Nulla.<br />

Naturale che non funzionasse. Le terre devastate proprio non potevano<br />

concedermi respiro. Tirando fuori i miei attrezzi aprii il pannello<br />

laterale e cercai di capire cosa ci fosse di rotto e se potevo aggiustarlo<br />

da lì.<br />

Per mio grande sollievo, potevo. L’ascensore si dimostrò in condizioni<br />

impressionanti, particolarmente considerando il resto della costruzione.<br />

Ma la batteria del pannello era morta. Per grazia di Celestia c’era<br />

quel rimpiazzo nella cassaforte. Dopo un cambio di batterie ero sulla<br />

mia strada. Mentre le porte si chiudevano, un pensiero mi attraversò il<br />

cervello, «Macintosh? Ma non era...»<br />

Trotterellai tra gli edifici collasati che occupavano l’area intorno alle<br />

Armerie Ironshod, senza nessuna direzione particolare da prendere.<br />

Non avevo trovato alcun segno di civiltà... civiltà civile, intendiamoci.<br />

Avevo praticamente rinunciato a trovare Velvet Remedy. Per adesso<br />

mi soddisfava l’esplorazione casuale, anche se si era appena dimostrata<br />

eccezionalmente pericolosa.<br />

Nella Scuderia Due sapevo esattamente quale sarebbe stato il mio<br />

futuro (e pure quanto insopportabilmente noioso sarebbe stato). Là<br />

fuori, nell’enorme ed aperto esterno, dovevo lottare proprio con l’opposto.<br />

Non avevo mai considerato che avere un posto assegnato potesse<br />

essere tanto un sollievo quanto un peso.<br />

Le mie orecchie si rizzarono al suono di una musica trionfale e<br />

troppo elaborata. Guardai la robofatina svolazzare giù per una strada<br />

trasversale. Correndole incontro, mi portai di fronte a lei. «Osservatore?»<br />

Si limitò a galleggiarmi verso il fianco.


70 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Le scattai di nuovo di fronte. «Ciao?» La musica continuò a suonare.<br />

Agitai uno zoccolo di fronte alla sua non-faccia. Mi danzò attorno e<br />

continuò a muoversi.<br />

Beh, decisamente un grande aiuto.<br />

Presi una direzione a caso e ricominciai a trottare. Pensai ai consigli<br />

dell’Osservatore. Corazza, fatto. Armi, fatto e rifatto. Guida? Guardai<br />

indietro verso l’edificio della Ironshod. Un po’ approssimativamente,<br />

ma fatto. Amici?<br />

«È abbastanza dura fare amici dove pare non esserci alcun pony in<br />

giro!» La mia voce esasperata rimbalzò tra i cadenti muri di cemento.<br />

Se quella era una missione, era una missione sfigata. Avevo seriamente<br />

bisogno di trovare qualcosa da fare. Preferibilmente diversa da «schivare»<br />

e «abbassarsi». Nella Scuderia Due mi ero sentita dolorosamente<br />

ordinaria. Desideravo essere speciale; ora desideravo essere qualsiasi<br />

cosa.<br />

Con gli occhi bassi notai per caso un monopattino Red Rider tra<br />

le rovine. Tirandolo fuori con uno zoccolo lo rimisi sulle ruote e lo<br />

spinsi avanti ed indietro un paio di volte. Tre rotelle erano bloccate<br />

dalla ruggine, ma con mia sorpresa una girava ancora.<br />

Alzando lo sguardo mi ritrovai sul bordo di un parco giochi. Le<br />

altalene e lo scivolo si protendevano nell’aria stranamente colorata, anneriti<br />

da un antico incantesimo di fuoco, come ossa di un’enorme bestia<br />

morta. La giostra era deformata ed inclinata. Lo scheletro di un pony<br />

bambino era ancora accoccolato da un lato.<br />

Mi invasero la tristezza ed un’enorme vergogna. Mi ero dispiaciuta<br />

per me stessa in mezzo a tutto ciò? Un altro piccolo scheletro era posato<br />

contro la corteccia bruciata di un albero, con tre pattini sul terreno<br />

vicino ai suoi zoccoli. Il quarto? Dubitai che qualcuno lo avrebbe mai<br />

saputo.<br />

Arrancai avanti, passando oltre il silenzioso cimitero improvvisato.<br />

Sul lato più distante, protetta da muri che erano ancora abbastanza<br />

intatti, trovai un vecchio distributore automatico. La macchina ancora


Capitolo Quattro — Prospettiva 71<br />

pubblicizzava la «Sparkle~Cola» attraverso gli anni di sporcizia. Mostrava<br />

un logo retroilluminato con carote stilizzate. Sorprendentemente<br />

pareva ancora funzionante. Tirando fuori qualche moneta risalente alla<br />

guerra provai ad inserirle nella macchinetta. Non mi aspettavo avesse<br />

ancora della soda dopo tutti quegli anni. Fui stupefatta quando una<br />

bottiglia rotolò fuori obbedientemente. Mi accorsi all’improvviso di<br />

quanto fossi terribilmente assetata!<br />

La Sparkle~Cola era tiepida ma lo stesso decisamente deliziosa, con<br />

un piacevole retrogusto di carota. Il ticchettio del mio PipBuck mi informò<br />

che stavo ingerendo piccoli quantitativi di radiazioni con ogni<br />

sorso, ma non abbastanza da essere pericolosi. Avevo corso magiori<br />

rischi girando attorno alla Sweet Apple Acres. E comunque, se avessi<br />

raggiunto il punto in cui l’assunzione di radiazioni avesse iniziato a farmi<br />

stare male, avevo un paio di pozioni RadiaVia—le uniche forniture<br />

della scatole medica della Ironshod che non avevo dovuto usare giusto<br />

per sopravvivere all’edificio.<br />

Avevo individuato una panchina proprio dietro il lato della costruzione<br />

e decisi di riposarmi un po’ le gambe, magari leggendo il volume<br />

di Esercito Equestre Oggi che avevo preso con me. Appena voltai l’angolo<br />

mi cadde l’occhio su un vecchio manifesto strappato affisso al muro.<br />

L’immagine mostrava il volto di una vecchia pony di un color rosa quasi<br />

inopportuno. La sua criniera era striata di grigio (su alcuni pony<br />

il grigio nei capelli li fa apparire distinti; sulla maggioranza li fa solo<br />

sembrare vecchi. I suoi la facevano assomigliare ad un bastoncino di<br />

zucchero). I suoi occhi erano enormi, lo sguardo fisso. Potevo giurare,<br />

poster o non poster, che stesse guardando proprio me. Qualche pony<br />

aveva strappato il poster proprio nel mezzo; non avevo idea di quale<br />

potesse essere la sua espressione, ma non potevo fare altro che sentirmi<br />

come se stessi facendo qualcosa di sbagliato. C’erano delle scritte<br />

in grassetto sopra e sotto l’immagine, ora profondamente sbiadite, che<br />

annunciavano: PINKIE PIE TI OSSERVERÀ PER SEMPRE! 6 C’erano<br />

6 Nell’originale, PINKIE PIE IS WATCHING YOU FOREVER.


72 Fallout: Equestria — Parte I<br />

altre parole sotto, microscopiche, così piccole e sbiadite che dovetti<br />

andare vicino e sforzarmi per leggerle.<br />

«... un felice promemoria dal Ministero della Morale 7 .» Mi feci<br />

indietro, inclinando la testa mentre guardavo di nuovo il poster. «Che<br />

cos’è il Ministero della Morale?»<br />

La voce dell’Osservatore irruppe da sopra la mia spalla, facendomi<br />

saltare così in alto che il mio corno bucò il soffitto. «Un’altra idea con<br />

ottime intenzioni che sulla pergamena sembrava molto meglio.»<br />

Annaspai cercando di far tornare a battere regolarmente il cuore e<br />

provai una fugace empatia per Cannemozze. La robofatina galleggiava<br />

proprio di fianco a me. Celestia, quelle cose erano veramente silenziose<br />

quando non trasmettevano musica! «Ma stai cercando di farmi venire<br />

un infarto?!»<br />

«Oh. Scusa.» Diedi un’occhiataccia al globo volante.<br />

Mi dimenticai della panchina e ricominciai a camminare, cercando<br />

di godermi il resto della Sparkle~Cola. La robofatina mi seguì.<br />

«Vedo che hai trovato una corazza...» La voce meccanica sembrava<br />

esitante. Non chiesi perché. Nemmeno l’Osservatore si diede cura di<br />

spiegare o ripensarci su. Forse il fatto che stavo camminando tra le Terre<br />

Devastate d’Equestria in un veste ricoperta dentro e fuori di sangue<br />

essiccato l’aveva fatto fermare.<br />

Sarei probabilmente potuta andare da un qualsiasi pony di una<br />

Scuderia dicendo «Sono un malvagio e cattivo pony da incubo. Arrrr!»<br />

e, nonostante la mia taglia, mi avrebbero dato un’occhiata e sarebbero<br />

fuggiti.<br />

Sorseggiai la mia cola e desiderai disperatamente un qualche posto<br />

decente per fare un bagno. Il problema era che qualsiasi accumulo<br />

d’acqua abbastanza pulita e non radioattiva per farci un bagno sarebbe<br />

stata troppo preziosa per essere sporcata. Una delle mie borracce era<br />

vuota, l’altra quasi.<br />

7 Nell’originale, Ministry of Morale.


Capitolo Quattro — Prospettiva 73<br />

«Forse il motivo per cui stai avendo difficoltà a trovare il tuo posto<br />

è che non hai ancora scoperto la tua virtù», se ne uscì dal nulla<br />

l’Osservatore.<br />

Mi fermai. «Cosa? Come fai a sapere... oh, fa lo stesso.» Poi, «Cosa<br />

intendi per la mia virtù?»<br />

«Beh,» cominciò la sfera volante, «le grandi eroine di Equestria,<br />

pony con indissolubili legami di amicizia durati per tutta una vita,erano<br />

riconosciute da tutti come esempi ognuna di una delle grandi virtù dei<br />

pony. Gentilezza, onestà, risata..»<br />

«La risata è una virtù?» chiesi dubbiosamente.<br />

«Seguimi su questo,» la robofatina continuò senza battere ciglio,<br />

«generosità, lealtà e magia. Quelle pony non conoscevano realmente sè<br />

stesse, o le altre, fino a quando uno di loro non si accorse che le sue<br />

amiche rappresentavano quelle virtù, che insieme presero vita di per<br />

sè stesse. Ora, non sto dicendo che quelle siano le uniche virtù, sono<br />

solo un...» Il robot si fermò come per cercare le parole. «... insieme<br />

particolarmente importante. Sto solo dicendo che se forse impari a<br />

riconoscere la virtù dominante nel tuo cuore, riuscirai a trovare te stessa.<br />

E non avrai più bisogno di niente e nessuno che ti dica quale sia il tuo<br />

posto nel», la voce dell’Osservatore scomparve con uno scoppiettio ed<br />

ancora una volta la musica tornò ad uscire dalla robofatina.<br />

«Brillante.» Guardai la robofatina mentre lentamente navigava via.<br />

Beh, se quello non era un sacco di cagate, non sapevo che altro<br />

fossero. Quando finii la mia soda buttai la bottiglia vuota in un mucchio<br />

di altre. Le bottiglie vuote riempivano le Terre Devastate di Equestria<br />

come erbacce.<br />

Un nuovo pensiero mi stava sovvenendo. Riguardo l’Osservatore.<br />

La Guida alla Sopravvivenza nelle Terre Devastate doveva essere stata<br />

scritta dopo la caduta dei megaincantesimi. Molto dopo, considerando<br />

i suoi vibranti consigli sullo scavare tra le macerie. Quindi quel libro<br />

non doveva essere stato nella Biblioteca di Ponyville come parte della<br />

collezione originale risalente alla guerra. Arrivò lì in seguito; dalla


74 Fallout: Equestria — Parte I<br />

mancanza di bruciature o scarabocchi e non essendo coperto di sangue,<br />

avrei potuto dire anche di recente. Il che mi fece chiedere: l’Osservatore<br />

sapeva dei pony che i razziatori tenevano prigionieri? E se era così, era<br />

quello il motivo per cui mi aveva convinto ad andare lì? Ero stata manipolata<br />

e spinta in quell’orrore perché l’Osservatore sperava che potessi<br />

liberarli? Non potevo esserne certa. E considerando che l’Osservatore<br />

mi aveva salvato la vita avrei dovuto concedergli il beneficio del dubbio.<br />

Ma non potevo fare a meno di pensare che l’Osservatore avesse giocato<br />

con me, e non mi piace essere raggirata.<br />

Le mie orecchie si alzarono di nuovo quando la musica si fermò<br />

nuovamente e venne rimpiazzata da una voce. Ma non era la voce dell’Osservatore.<br />

Quello era un altro pony. Quella voce non era metallica.<br />

Era la voce morbida di un pony maschio con un untuoso carisma.<br />

«Amici, pony, gioite! Anche se il mondo attorno a voi è desolante,<br />

sfregiato ed avvelenato dalla guerra degli sconsiderati, disonorevoli,<br />

inferiori pony del passato, noi non dobbiamo vivere nell’ombra<br />

della loro avidità e cattiveria. Insieme, possiamo innalzare<br />

Equestria di nuovo alla sua precedente bellezza! Insieme, noi<br />

possiamo costruire un nuovo regno dove vivere tutti in perfetta<br />

unità! Sta già succedendo, miei buoni pony. Già adesso le fondamenta<br />

di un’era nuova e meravigliosa stanno venendo posate.<br />

Certo, è un duro lavoro, ma non è nosto dovere, per noi stessi e<br />

per le future generazioni di pony, per essere migliori? No, essere<br />

il meglio che possiamo essere? Ve lo dico ora, come vostro amico,<br />

come vostro leader, che possiamo. Che dobbiamo. E che LO<br />

FAREMO!»<br />

Che sogno febbricitante era quello?<br />

La musica era ricominciata—non improvvisamente nel mezzo di<br />

una canzone come quando l’Osservatore perdeva il controllo della robofatina,<br />

ma all’inizio di un nuovo pezzo, come se quello fosse il modo<br />

in cui si supponeva la robofatina dovesse funzionare.


Capitolo Quattro — Prospettiva 75<br />

Aspetta, i pony avevano un leader ora? Quella era una seria notizia<br />

per me. Per quel che avevo potuto vedere non avevamo nemmeno<br />

una nazione. Diavolo, mi sarei accontentata di una città! Od anche solo<br />

poche baracche relativamente vicine tra loro, fintanto che avessero dentro<br />

dei pony che vivessero in pace. O vicino alla pace quanto le terre<br />

devastate permettessero.<br />

Se avevamo un leader dovevamo avere almeno una città, vero?<br />

Trottando più veloce trovai una rovina con scale abbastanza intatte<br />

da permettermi di raggiungere quello che era rimasto del secondo<br />

piano. Tirai fuori i binocoli e mi guardai attorno. Abbastanza sicura, in<br />

lontananza, vidi del fumo. Un certo numero di pennacchi, abbastanza<br />

vicini tra loro, da suggerire una sorta di insediamento. Pregai Celestia<br />

che il fumo provenisse da fuochi da cucina e non da dei razziatori che<br />

distruggevano tutto.<br />

C’era un sentiero che conduceva all’insediamento. Quello mi avrebbe<br />

permesso di non perdere la direzione. E c’era del movimento sul<br />

sentiero. Il mio corno scintillò mentre mettevo a fuoco i binocoli, portandomi<br />

alla vista un piccolo gruppo di pony. Due di loro stavano<br />

trainando un carro stracarico. Un giovane pony era sul carro alle loro<br />

spalle, e sembrava stare parlando con altri due che conducevano delle<br />

bestie a due teste egualmente caricate. Il gruppo stava avanzando verso<br />

di me, allontanandosi dalla teorica città. Ma non sembrava stessero<br />

fuggendo e nessuno di loro mi pareva ferito, e tutto ciò mi parve un<br />

buon segno. Decisamente un ottimo segno.<br />

Guardai in alto verso le nubi spesse e ribolenti, su dove il disco del<br />

sole formava una macchia luminosa nel soffitto nuvoloso, e mandai una<br />

preghiera di ringraziamento a Celestia.<br />

Il percorso non era esattamente una strada. Piuttosto era una lunga<br />

striscia arcuata che tagliava attraverso le Terre Devastate d’Equestria.


76 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Due linee parallele di metallo rinforzate con tavole incrociate di legno<br />

malamente invecchiato. Una mezz’ora prima avevo passato un canalone<br />

con un ponte traballante. Dopo il mio divertimento con le passerelle<br />

preferii affrontare il dirupo piuttosto che appoggiare gli zoccoli su qualcosa<br />

che sicuramente stava trattenendosi dall’inevitabile collasso solo<br />

per potervi trascinare anche me.<br />

Risultò essere una buona decisione, nonostante le ferite. Il canalone<br />

era la tana di un gruppetto di grosse e deformi creature a forma di<br />

maiale con le zanne anteriori decisamente brutte. Uno di essi si attaccò<br />

alla mia zampa sinistra, mordendo attraverso la corazza causandomi<br />

una ferita profonda.<br />

La Piccola Macintosh non era nè silenziosa nè delicata. Un singolo<br />

colpo da quella piccola e dolce pistola bastò a staccare via la testa del<br />

maialastro che mi stava attaccando! E sparava abbastanza velocemente<br />

da permettermi di ammazzare gli altri tre prima che il mio incantesimo<br />

di mira si esaurisse.<br />

Sotto il ponte c’era l’accampamento di un qualche pony. Sembrava<br />

fosse stato abbandonato da tempo ma c’erano vari oggetti abbandonati,<br />

tra cui alcune munizioni, una singola lattina di cibo in mezzo ad un<br />

mucchio di latte svuotate («Frutta Magica» annunciava l’etichetta, ma<br />

si rivelarono essere solo fagioli) ed una scatola medica sigillata. Ne<br />

aprii facilmente la serratura trovandovi una pozione curativa che bevvi<br />

rapidamente, sospirando di sollievo mentre la brutta ferita si richiudeva<br />

gentilmente ed il dolore scivolava via. C’erano bende magiche, certo,<br />

non potenti quanto una pozione curativa ma ottime per le ferite della<br />

carne, ed una scatola di... mentine? («Ment-ali! Rinfresca la mente ed<br />

il fiato!» Fui sorpresa di vedere una zebra sorridente sulla scatola, la<br />

prima raffigurazione di una zebra che non sembrasse un cattivo da libro<br />

illustrato).<br />

Ora credevo di essere a metà strada verso l’insediamento, forse a<br />

due terzi. Cercai di non immaginare quello che avrei trovato (un’intera<br />

città di pony felici e civilizzati, magari). Non volevo caricarmi per una<br />

delusione. «Anche poche baracche» mi dicevo. Mi misi a passo di trotto.


Capitolo Quattro — Prospettiva 77<br />

Sentii il colpo d’arma da fuoco nello stesso istante in cui un proiettile<br />

passò attraverso la mia zampa posteriore destra ed un altro fece<br />

risuonare la custodia metallica del fucile da cecchino sulla mia schiena.<br />

Urlai in agonia, crollando improvvisamente a terra e scivolando sul terreno<br />

roccioso, tenendomi la zampa. Stavo sanguinando profusamente<br />

da un buco che le passava attraverso. Il proiettile aveva mancato l’osso,<br />

e potevo dirlo con dolorosa precisione perché lo potevo vedere! Buttai<br />

indietro la testa ed urlai di nuovo.<br />

Disperatamente mi trascinai attorno ad un grosso cumulo di pietre,<br />

cercando di ripararmi da un tiratore che non avevo ancora individuato.<br />

Concentrandomi per quanto potevo attraverso il terribile dolore, estrassi<br />

le fasciature magiche dalle mie borse. Cercai di fasciarmi la zampa<br />

sanguinante ma il bendaggio era pensato per tagli ed abrasioni, non<br />

certo buchi perforanti. Era inzuppato di sangue e scivolò via ancora<br />

prima che avessi finito di fasciarmi. Buttai la benda e riprovai, questa<br />

volta stringendo molto di più la fasciatura. Anche quella si inzuppò di<br />

rosso brillante, ma almeno rimase a posto.<br />

Tremando di paura e dolore, e capendo dai brividi improvvisi che<br />

il mio corpo stava andando in shock, alzai lo sguardo e cercai di individuare<br />

il pony che mi aveva attaccato. Guardai tutto attorno, ma non<br />

c’era nessuno! E non c’era uno straccio di copertura dietro cui si potesse<br />

nascondere. Quelle colline di terra e roccia erano per lo più sterili. Mi<br />

sentii come se il cuore avesse appena ingoiato un cubetto di ghiaccio<br />

quando immaginai che lì fuori ci fosse un pony con uno StealthBuck!<br />

Avrebbe potuto essere proprio di fianco a me, puntandomi la sua arma<br />

alla testa, e non l’avrei nemmeno saputo!<br />

Ma poi guardai in alto, e là nel cielo c’era un pony pegaso color<br />

ruggine con la criniera arancione sotto un cappello Desperado nero, e<br />

con quelli che sembravano due fucili legati ognuno sotto un’ala. Il pony<br />

aveva appena finito di aggirarmi e stava mirando dritto verso di me!<br />

In preda al panico solevai per istinto una grossa pietra a mo’ di<br />

scudo di fronte alla mia faccia. Risuonò un singolo colpo in aria, i<br />

due fucili avevano sparato simultaneamente! Il primo proiettile colpì la


78 Fallout: Equestria — Parte I<br />

roccia facendo volare via schegge di pietra, e rimbalzò finendo contro<br />

le mie borracce. Il resto della mia acqua gorgogliò fuori ai miei zoccoli.<br />

Il secondo trapassò la mia corazza e mi si piantò nella spalla sinistra,<br />

facendomi barcollare. Collassai nuovamente, ed il dolore ebbe un picco<br />

prima di iniziare a svanire lentamente, cosa che sapevo non essere un<br />

buon segno. Questa volta non pensavo di potermi più rialzare.<br />

E quindi era quella la morte? Così sopravvalutata.<br />

Gli occhi si fecero pesanti. Li chiusi, non credo per molto. Ma quando<br />

li riaprii vidi i pony che trainavano il loro carro,salendo per la collina.<br />

Dietro di loro ci sarebbero stati altri pony, che portavano i... cosi da<br />

soma a due teste. Mi ricordai del giovane pony sul retro del carro.<br />

Dubitavo che anche uno solo di loro avrebbe guardato in alto.<br />

Forzandomi sugli zoccoli iniziai a trascinarmi all’aperto. Se dovevo<br />

morire non l’avrei fatto rimanendo a terra, guardando quei pony venire<br />

trucidati! Il mio corpo gridava in agonia nella mia testa, ma continuai<br />

a muovermi, camminando sulle zampe malferme fino a che non fui<br />

sul sentiero davanti al gruppo in avvicinamento. Girandomi, e concentrandomi<br />

nonostante il martellare nella mia testa, sollevai la Piccola<br />

Macintosh in aria e la puntai verso il pegaso rugginoso che era scattato<br />

indietro ed ora stava di nuovo volando verso di me.<br />

Rimasi direttamente tra lui ed i viaggiatori. La mia visione era confusa<br />

per le lacrime ed il trauma. Non ero sicura, anche col SATS, di poterlo<br />

colpire. E non avevo possibilità contro la sua mira. Era un tiratore<br />

fantastico; tecnicamente non mi aveva ancora mai mancato.<br />

Mettendoci ogni grammo di me stessa, ringhiai minacciosa per come<br />

potevo. E sperai che una pony sopravvissuta a quattro colpi potesse<br />

essere scambiata per una pony da non sottovalutare. «Sparami quanto<br />

ti pare, ma se attacchi quella famiglia, io! Ti! Ammazzo!»<br />

Con mia sorpresa gli occhi del pegaso si allargarono, ed invece di<br />

sparare ripiegò le ali, fermandosi di fronte a me. «Whoa, bimba!»<br />

Levitare la Piccola Macintosh stava diventando realmente difficile.<br />

Persi la sensibilità delle zampe ferite e caddi in ginocchio senza<br />

nemmeno accorgermene.


Capitolo Quattro — Prospettiva 79<br />

«Non sono io quello che attacca la carovana! Sei tu! 8 »<br />

Cosa? L’oscurità stava occupando tutti i lati della mia visuale. La<br />

mia testa nuotava. La conversazione non aveva alcun senso. Ma almeno<br />

stava parlando invece di ammazzarmi. Debolmente, «... non sto<br />

attaccando. Tu hai sparato a me.»<br />

«Eh, certo che ti ho sparato! Se vedo una razziatrice che s’avvicina<br />

ad una carovana, la perforo fino a che non si muove più!» Il pony color<br />

ruggine mi guardò. Poi, con un’aria stranamente orgogliosa, «È la mia<br />

politica.»<br />

Sentii le mie zampe anteriori cominciare a cedere. Ero vicina a<br />

collassare. Ma le parole del pony accesero un fuoco nel mio cervello.<br />

La Piccola Macintosh aveva cominciato a sprofondare verso il terreno<br />

ma ora tornò in alto, puntata direttamente in mezzo agli occhi del mio<br />

attaccante. «Non sono una razziatrice!»<br />

Il pony mi indicò polemicamente. «Di certo assomigli ad una razziatrice!»<br />

Uscendo apparentemente dal nulla,il puledro del vagone galoppò in<br />

vista. Cercai di alzare la voce per avvisarlo, ma non uscì nulla. L’oscurità<br />

che lottava per sopraffare la mia visione alla fine vinse ed io collassai,<br />

affondando in quello che sembrava un sonno profondo.<br />

L’ultima cosa che sentii fu il puledro che piagnucolava, «Calamity,<br />

che cos’hai fatto?!»<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Testa d’Uovo—Aggiungi +2 punti abilità ogni volta che guadagni<br />

un nuovo livello.<br />

8 Anche la parlata di questo personaggio è basata su quella di Applejack.


Capitolo Cinque<br />

Calamity<br />

«Amicizia. L’amicizia non cambia mai.»<br />

Viva!<br />

Ero ancora viva!<br />

Quando tornai cosciente mi ritrovai sdraiata su un materasso, con<br />

le coperte rimboccate, sentendomi al caldo, riposata e più comoda di<br />

quanto fossi mai stata da quando avevo abbandonato la Scuderia Due<br />

tre giorni prima. Almeno, pensavo fossero tre giorni; non avevo idea di<br />

quanto a lungo fossi rimasta incosciente. Per abitudine alzai lo zoccolo<br />

anteriore per controllare data ed ora sul mio PipBuck. Facendo ciò<br />

smossi una coperta che iniziò a scivolare verso il pavimento.<br />

«Oh! Guarda chi si è svegliata!» L’armoniosa voce di una pony orribilmente<br />

vicina a me mi scioccò mettendomi in piena allerta. Guardandomi<br />

tutto attorno mi trovai circondata da numerosi pony, tra cui ne<br />

riconobbi soltanto uno—ed era il pegaso che mi aveva sparato, tanto<br />

per cominciare! Mi chiesi se ero sua prigioniera.<br />

La bella voce proveniva da un’ugualmente bella pony terrestre dal<br />

manto bianco, la cui criniera di zucchero filato rosa si combinava con<br />

la divisa da infermiera a righe gialle e rosa che stava indossando. Analizzando<br />

quello che potevo vedere dei muri attraverso la folla di pony<br />

vidi una linea di tre scatole mediche (con tutte le piccole farfalle perfettamente<br />

allineate) ed uno sbiadito poster risalente alla guerra che<br />

apparentemente pubblicizzava il lavoro nei servizi sanitari («Non hai<br />

bisogno di diventare un Ranger d’Acciaio per essere un Eroe! Unisciti<br />

oggi al Ministero della Pace! 1 » annunciava la pony del poster, a malapena<br />

poco più di una puledra, che indossava la stessa identica uniforme<br />

1 Nell’originale, Ministry of Peace.<br />

81


82 Fallout: Equestria — Parte I<br />

di quella che mi aveva appena riportato alla vita). Dalle decorazioni e<br />

dalla mancanza di funi o catene conclusi che quella era una clinica, e<br />

che io non ero prigioniera.<br />

Inoltre mi sentivo realmente abbastanza bene. Stanca, come se avessi<br />

avuto bisogno di una buona dormita... solo che non ero assonnata.<br />

Solo stanca, ed un po’ accaldata. Mi misi a sedere e la stanza cominciò<br />

a girare.<br />

«Prenditela comoda, compagna» disse il pegaso che mi ricordai si<br />

chiamasse Calamity—anche se ero un po’ confusa riguardo come lo<br />

avessi scoperto—mentre faceva un passo verso di me. Sfrecciai indietro<br />

sul materasso. Oh certo, sembrava tutto educato e gentile ora, con quei<br />

pony in giro; ma quando lo avevo visto io era il pegaso-mortale-cheuccide-dal-cielo-con-fucili-di-fuoco.<br />

«Candi?» chiese uno degli altri pony, un pony terrestre dal manto<br />

grigio e con criniera e coda nere, guardando la mia infermiera (anche<br />

se a me parve la stesse chiamando caramella 2 , e sentii il bisogno stranamente<br />

allegro di annuire).<br />

«Oh, starà perfettamente bene. Ho mischiato l’ultima pozione curativa<br />

di cui aveva bisogno e gliel’ho data meno di un’ora fa.»<br />

«Mischiato?» Il pony grigio alzò un sopracciglio con fare dubbioso.<br />

Candi sorrise. «Ma con acquavite di mele, naturalmente! Trovo che<br />

le medicine scendano sempre meglio a quella maniera.» Non riuscivo<br />

a capire perché il pony grigio si stesse passando uno zoccolo sulla faccia.<br />

Mi sentivo perfettamente bene ora. Più che bene. E piacevolmente<br />

calda.<br />

Lo stallone grigio cominciò ad allontanare tutti i miei ospiti. Ciò mi<br />

fece sentire un poco triste, anche se effettivamente non ne conoscevo<br />

nessuno. Mi ero sentita così sola negli ultimi giorni, così desiderosa<br />

di trovare della civiltà, e lì ce n’era, ma lui non me la stava lasciando<br />

godere. Un pensiero che realizzai non avesse alcun senso, anche se non<br />

ero sicura del perché.<br />

candy.<br />

2 Gioco di parole intraducibile tra il nome dell’infermiera, Candi, e caramelle,


Capitolo Cinque — Calamity 83<br />

«Vieni fuori quando te la senti. So che ci sono dei pony a cui farebbe<br />

piacere vederti.» Lo stallone grigio mi sorrise. Poi guardò il rugginoso<br />

recalcitrante. «Anche tu, Calamity. Fuori di qui.» Calamity mi diede di<br />

nuovo un’occhiata prima di sfrecciare fuori.<br />

Candi saltellò fino a me, sussurrando con aria sognante, «Che stallone<br />

meraviglioso, non è vero?»<br />

«Chi?»<br />

«Ma Calamity, naturalmente!», ridacchiò.<br />

Ero senza parole. No, non lo ero. «Mi ha sparato.»<br />

Lei allontanò quell’argomento con un gesto dello zoccolo. «Sono<br />

sicura che c’è solo stata un’incomprensione.»<br />

C’era stata, mi ricordavo, ma... perché stavamo parlando di ciò? Al<br />

massimo volevo parlare di quanto bella fosse Candi (Candi caramella!),<br />

non di Calamity. Meno che mai di come fosse meraviglioso. Nessuno<br />

di quelli però sembrava un argomento accettabile da dire ad alta voce.<br />

Tenendo il broncio tornai a ripetere «Mi ha sparato...» Poi aggiunsi «...<br />

un sacco.»<br />

Più riposata, e con la testa molto più chiara, fui felice di incontrare i pony<br />

di Nuova Appleloosa. Secondo il mio PipBuck ero stata incosciente<br />

per circa due giorni.<br />

Guardai il paese fortificato da sopra la ringhiera. Multiple linee di<br />

quelle che capii fossero binari ferroviari convergevano verso una città<br />

costruita principalmente da dozzine e dozzine di case sostanzialmente<br />

identiche, costruite con antichi vagoni passeggeri alcuni dei quali sovrapposti<br />

anche in due o tre piani. Molti avevano ancora le loro ruote.<br />

Pesanti vagoni metallici da carico formavano un anello tutto attorno<br />

alla città, con grossi ponti da entrambi i lati. Guardie pony armate camminavano<br />

sui tetti dei vagoni, tenendo d’occhio la devastazione all’esterno.<br />

Dentro decine di pony terrestri ed unicorni trotterellavano vivendo


84 Fallout: Equestria — Parte I<br />

le loro normali vite. Il posto era sporco, rugginoso... e completamente<br />

meraviglioso!<br />

«Come avete fatto ad impilarle in quella maniera?» chiesi, guardando<br />

le pile di carrozze, la maggiore delle quali era alta quattro piani.<br />

Ringhiere e passerelle uscivano da essa, connettendola alle altre torri.<br />

Nel piano più alto luminose lettere brillanti annunciavano la Taverna<br />

del Casello 3 .<br />

Railright 4 , lo stallone grigio e nero che era risultato essere lo sceriffo-<br />

-sindaco-tengo-tutti-uniti della città, rimanendo impassibile disse «È<br />

stato fatto da uno dei pony unicorno.»<br />

Mi girai boccheggiando, guardandolo fisso. Non avevo mai sentito<br />

prima di qualcuno capace di levitare oggetti così grossi o pesanti!<br />

Railright mantenne l’espressione seria solo per un momento, prima<br />

di ridacchiare. «Ti sto prendendo in giro.» Il mio stupore svanì in un<br />

sorriso imbarazzato mentre lui ridendo indicava verso il cielo. «Per<br />

quello c’è l’argano della gru.» Guardando dietro in alto potei vedere la<br />

gigantesca torre di metallo arancione che sporgeva sopra la città, con<br />

un grosso gancio che pendeva dal lungo braccio.<br />

«Comunque,» continuò, «se stai cercando qualcuno che sollevi roba<br />

veramente pesante non puoi trovare di meglio di Argano 5 . Dovresti<br />

parlargli.»<br />

«Parlare alla gru?» dissi lentamente, cercando di capire se era un<br />

altro scherzo. Ma non lo era.<br />

Argano, mi disse, era il nome di un unicorno che lavorava alla ferrovia.<br />

«Non troverai un telecinetico più forte di lui da questo lato delle<br />

3 Nell’originale, Turnpike Tavern. Le turnpike erano una sorta di strada a pedaggio<br />

nell’inghilterra del Settecento, date in gestione a privati. Una traduzione letterale<br />

sarebbe stata “Taverna dell’Autostrada”, ma era penosa.<br />

4 Letteralmente, “guida a destra”.<br />

5 Nell’originale Crane, che significa precisamente “gru” ed era il termine usato per<br />

indicare la gru cittadina.


Capitolo Cinque — Calamity 85<br />

Rovine di Canterlot.» Con ciò, Railright mi offrì di accompagnarmi nel<br />

gran tour.<br />

Il negozio di materiali vari di Nuova Appleloosa si chiamava Assolutamente<br />

Tutto 6 . Era la quarta tappa del tour. Railright sorrideva con<br />

fare saputo mentre mi persuadeva a dirigermi verso quella costruzione<br />

dall’aspetto bislacco. Tre vagoni, ognuno diverso dall’altro, erano stati<br />

fusi assieme per creare il negozio. Uno di essi era un vagone cisterna<br />

di metallo nero dominato da una ciminiera. Quella era una delle fonti<br />

di fumo che avevo visto da distante. Fermandomi di fronte alla porta,<br />

lessi il cartello sotto l’insegna col nome del negozio, scritto in uno<br />

stampatello giocoso:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Spinsi la porta ed entrai. E mi fermai con un sussulto quando vidi<br />

la pony zombie della libreria dei razziatori. Potevo dire che fosse la<br />

stessa dal modo in cui le rotearono gli occhi. Il fatto che mi riconobbe<br />

con un immediato e luminoso sorriso e che scattò per stringermi in<br />

un (disagevolmente scivoloso) abbraccio erano decisamente ulteriori<br />

indizi.<br />

6 Nell’originale, Absolutely Everything.


86 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Trotterellò indietro e mosse una zampa in quello che era una sorprendentemente<br />

valida combinazione di un gesto di benvenuto e della<br />

presentazione del negozio (qualcosa che odiavo ammettere di essere<br />

contenta: la sua puzza mentre mi abbracciava mi aveva costretto a<br />

trattenere il fiato. Ero certa che vomitare sarebbe stato scortese).<br />

«Uh... ciao di nuovo» dissi, sentendomi un po’ in imbarazzo. L’ultima<br />

volta che il pegaso zombie mi aveva visto stavo trotterellando fuori<br />

per ficcare una pallottola nel cranio di un razziatore.<br />

«Salve» disse una voce familiare sulla mia sinistra. Ero stata tanto<br />

concentrata sulla pony zombie da non accorgermi assolutamente che<br />

ci fossero altre persone nel negozio. Girandomi trovai Calamity che mi<br />

guardava con un timido sorriso. «Guarda, prima che scappi via, volevo<br />

solo dirti quanto sono dispiaciuto!»<br />

Non scappai, anche se feci un cauto passo indietro.<br />

«Mi stavo facendo raccontare la storia da Ditzy Doo, vedi...»<br />

Ditzy Doo? Mi girai verso la pegaso zombie. «Tu hai scritto la Guida<br />

alla Sopravvivenza nelle Terre Devastate?» Entrambi gli occhi di Ditzy<br />

Doo si focalizzarono su di me ed annuì ferventemente, sprizzando<br />

letteralmente gioia.<br />

Sì, faccio consegne. All’improvviso avevo un’idea molto buona di<br />

come quel libro fosse finito nella Biblioteca di Ponyville. Il che, alla fine,<br />

rafforzava i miei sospetti nei confronti dell’Osservatore.<br />

Mentre stavo pensando Ditzy Doo si era avvicinata velocemente<br />

tenendo un’altra copia del libro in bocca, e lo stava infilando nelle mie<br />

saccocce. La pony zombie era meravigliosamente gentile e generosa ed<br />

aveva gravi problemi con la gestione degli spazi personali.<br />

Aprii la bocca per dire qualcosa, magari che già ne avevo una copia<br />

(anche se, considerando che il volume preso dal tavolo dei razziatori<br />

aveva molte pagine strappate, averne un’altra copia intera sarebbe stato<br />

abbastanza utile). Comunque, qualsiasi cosa stessi per dire, venni sopraffatta<br />

da una strana realizzazione. «Tu... non parli molto, vero?» I<br />

pony zombie potevano parlare?


Capitolo Cinque — Calamity 87<br />

Ditzy Doo fece un passo indietro e spalancò la bocca, facendomene<br />

vedere l’interno più di quanto avrei voluto. Calamity attirò la mia attenzione,<br />

«La lingua di Ditzy Doo è stata tagliata dagli schiavisti qualche<br />

decennio fa. Se la cava molto bene anche senza, comunque.» Quindi<br />

l’avviso di Monterey Jack era stato decisamente accurato.<br />

Ditzy Doo trotterellò al bancone, dove prese in bocca una matita e<br />

scribacchiò qualcosa sul primo foglio di un grosso blocco per appunti.<br />

Lasciò la matita e prese il blocco, mentre gli occhi le si stortavano di<br />

nuovo.<br />

Guardando strettamente il foglio per non fissarmi scortesemente<br />

sul suo sguardo lessi ad alta voce, «Visto che non potevo parlare, ho<br />

iniziato a scrivere. Se non fosse stato per quello non sarei mai diventata<br />

così brava a farlo.» La guardai strabuzzando gli occhi.<br />

Ditzy Doo appoggiò il blocco, riprese la matita ed aggiunse una riga<br />

prima di ripassarmelo per leggere.<br />

«Ora, che ne dici di fornirti di una corazzatura migliore?»<br />

Tappi di bottiglia? Erano quelli che i pony usavano come moneta, all’esterno?<br />

Per quanto assurdo fosse, ed era ridicolo, avrei dovuto aspettarmelo.<br />

Nessuna meraviglia che i razziatori accumulassero quelle cose.<br />

Nessuna meraviglia che ci fossero bottiglie vuote abbandonate ovunque,<br />

ma non si vedesse alcun tappo (eccetto, naturalmente, quello che<br />

avevo casualmente buttato via da qualche parte fuori dalle Armerie<br />

Ironshod).<br />

La mia bardatura da lavoro della Scuderia era rimasta all’Assolutamente<br />

Tutto. Ditzy Doo non aveva nessuna corazza della mia taglia,<br />

ma aveva giurato di essere in grado di modificare la mia bardatura in<br />

modo da farla diventare migliore di qualsiasi difesa un razziatore fosse<br />

riuscito a rattoppare insieme. Si era offerta di farmelo gratis ma avevo


88 Fallout: Equestria — Parte I<br />

insistito per pagarle il lavoro. Ed è stato allora che ho scoperto l’assolutamente<br />

strampalato (senza offesa per Ditzy 7 ) sistema di scambio usato<br />

nelle Terre Devastate d’Equestria.<br />

«Tappi di bottiglia. Seriamente.»<br />

Fortunatamente le monete risalenti alla guerra avevano ancora un<br />

qualche valore, anche se solo in mucchio. Solo per il fatto che permettessero<br />

di prendere bottiglie dai pochi distributori che non erano ancora<br />

già stati scassinati e depredati.<br />

Ditzy Doo prese quasi tutte le mie monete; non avevo idea se quello<br />

che le stavo dando fosse o meno un prezzo equo, ma sospettavo mi<br />

stesse facendo un generoso sconto. Insistette anche per darmi un foglio<br />

di carta su cui si spiegava un uso completamente differente per i tappi di<br />

bottiglia—un modo per trasformarli in mine fatte in casa. In apparenza<br />

sarebbe dovuto essere un inserto per il capitolo della Guida dedicato alle<br />

mine che qualcuno le aveva sconsigliato (probabilmente con saggezza)<br />

di includere.<br />

Quando lasciai l’Assolutamente Tutto Railright commentò «Ditzy<br />

Doo è il nostro pegaso residente. E pure il nostro ghoul residente.»<br />

Giusto, perché pony ghoul suona molto meglio di pony zombie.<br />

«Anche se» aveva continuato, indicando con uno zoccolo Calamity,<br />

«ho continuato a dire a questo qui che sarebbe sempre stato il benvenuto,<br />

se volesse stabilirsi nella mia città. Ormai è da quattro anni che sta<br />

tenendo al sicuro le carovane.»<br />

Ora, mentre stavo andando ad incontrare Argano, con Calamity che<br />

trotterellava di fianco a me,finalmente arrischiai una conversazione con<br />

lo stallone color ruggine. «Ah, non vivi qui?»<br />

«No. Ho un posto ad una mezz’ora di volo di distanza.»<br />

Pensai a quello che sapevo dei pony pegasi. «Un posto sulle nuvole?»<br />

7 Nell’originale il sistema è definito cockeyed, che significa sia “strampalato” che<br />

“strabico”.


Capitolo Cinque — Calamity 89<br />

Avrei giurato che i suoi occhi si fossero allargati appena un po’. «Oh<br />

no. Solo una baracca. Qualcosa che qualche pony ha messo assieme<br />

qualche generazione fa, solo per finire mangiato dagli animali selvaggi<br />

di queste parti.»<br />

Avevo già incontrato qualcuno degli animali selvatici di quelle parti.<br />

Mentre camminavamo sulla passerella mi cadde l’occhio sulla strana<br />

arma che indossava Calamity, e con lo sguardo seguii la strana leva<br />

metallica che dalle canne dei fucili arrivava proprio di fronte a lui—<br />

un meccanismo di controllo, sospettai. Aprii la bocca per chiedergli<br />

qualcosa al riguardo, solo per trovarmi a parlare al vuoto. Mi fermai e<br />

guardai indietro; si era fermato improvvisamente per cedere il passo<br />

ad una giumenta con un cappello di paglia ed il suo puledro. Sembrava<br />

avere problemi a trattenere il puledro dallo scappare via alla massima<br />

velocità. Pareva avesse bisogno di un guinzaglio.<br />

«Ma mà! Voglio andare a vedere Derpy!»<br />

Calamity si avvicinò e sussurrò «È come certa gente chiama Ditzy<br />

Doo. Per gli occhi.» Certo, perché è su quello che si concentrano. I bulli<br />

della Scuderia Due avrebbero completamente ignorato la questione<br />

della carne putrefatta per quello. «Lei non sembra preoccuparsene. In<br />

realtà credo che lo trovi simpatico.»<br />

Non gli feci notare che Ditzy Doo non sembrava curarsi nemmeno<br />

di avere la lingua mozzata. Non mi parve giusto.<br />

«Trolley, torna qua» richiamò la madre quando il puledro cominciò<br />

a trottare un po’ troppo velocemente. «E stai lontano da quel negozio.<br />

Non voglio che vai ad importunare quella cosa.»<br />

Cosa? Va bene, ammetto di avere pensato a lei come ad un «esso»<br />

qualche volta, ma era stato quando pensavo fosse morta. Mi fermai.<br />

«Mi scusi, signora. Sono nuova da queste parti. C’è qualcosa che<br />

non va riguardo i pony zo... ghoul?»<br />

La giumenta sembrava imbarazzata, e guardava più Calamity che<br />

me. Non avevo bisogno di guardare; potevo sentire il suo cipiglio.


90 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Beh, nulla contro la buona vecchia Derpy. Voglio dire, la signora<br />

Ditzy Doo. Ma... beh, lo sa...»<br />

«So cosa?» insistei, cercando di non mostrare l’imbarazzo che stavo<br />

provando per aver esitato al suo odore od a come era stato grossolanamente<br />

scivoloso il suo abbraccio.<br />

«Beh...» La giumenta si guardò attorno furtivamente, poi abbassò l<br />

testa e sussurrò. «Lo sa che sono tutti come bombe ad orologeria, vero?<br />

Voglio dire, si vede che cosa l’essere un ghoul provochi al loro esterno.<br />

Si immagini cosa fa ai loro cervelli. Tutti impazziscono, prima o poi.<br />

Povera Ditzy, ha resistito per un bel periodo di tempo ed è solo un po’<br />

matta. Ma un giorno... Solo non voglio che il mio ragazzo acceleri il<br />

processo. O che sia lì quando alla fine si rivolterà contro tutti noi.»<br />

Detto ciò la giumenta si raddrizzò, tirò a sè Trolley e si affrettò.<br />

Lontano, decisamente, dall’Assolutamente Tutto.<br />

Rimasi immobile lì per lungo tempo, stupita. Alla fine chiesi a<br />

Calamity, «È così?»<br />

Calamity sospirò profondamente, il che non era un buon segno.<br />

«Già... almeno per la maggior parte di loro. Vai nei posti sbagliati e ti<br />

troverai braccato da branchi interi di pony ghoul cannibali diventati<br />

zombie. Ma, e lo penso sul serio, sono solo la maggiorparte, ed anche<br />

loro sono dei buoni pony, pure se un po’ puzzolenti e di aspetto strano,<br />

fino a quel giorno. Alcuni, come Ditzy Doo, vanno contro la probabilità<br />

e non perdono mai il senno.»<br />

Capivo lo spirito delle sue parole, ma quelle notizie non mi fecero<br />

provare paura per la glabra pegaso scrittrice. Mi fecero soffrire per lei.<br />

Argano era un pony unicorno giallo con la criniera e la coda a strisce<br />

arancioni e beige. Indossava un brillante caschetto da costruzioni arancione<br />

con un buco per il corno. Quando lo trovammo stava caricando<br />

dei barili sul pianale di un vagone—quest’ultimo in effetti fermo sui


Capitolo Cinque — Calamity 91<br />

binari che correvano attraverso la città e si connettevano con numerosi<br />

altri.<br />

«Buongiorno! Sono felice di conoscere la piccola giumenta col PipBuck<br />

che ha salvato Sweet Apple e Ditzy Doo! Per non dimenticare<br />

Desert Rose, Barrel Cactus e Turquoise!» Si interruppe e mi strinse<br />

vigorosamente lo zoccolo.<br />

«Piacere di conoscerti,» sorrisi, sentendomi un po’ scossa dopo la<br />

stretta di zoccolo. «Railright mi ha detto che sei tu il pony con cui<br />

parlare se si vuole vedere qualche grosso sollevamento.»<br />

Argano sorrise, poi con fare casuale sollevò contemporaneamente<br />

tre barili e li mise al loro posto sul vagone. «Direi che lo sono.» Poi, per<br />

mia sorpresa, mi chiese «Che incantesimi conosci?»<br />

«Incantesimi?» risposi esitante.<br />

«Sai,» continuò a parlare mentre altri tre barili levitavano via, illuminati<br />

della stessa luce che usciva dal suo corno. «I pony unicorno<br />

di solito hanno una piccola collezione di incantesimi, normalmente<br />

collegati con quello in cui sono destinati ad essere i migliori (tranne<br />

quelli che diventeranno bravi negli incantesimi, naturalmente, perché<br />

ne hanno veramente un sacco). Io, per esempio, posso fare ogni sorta<br />

di riparazioni alle rotaie ed ai treni semplicemente concentrandomici.»<br />

Merda. Dando una zoccolata al terreno sospirai profondamente.<br />

«Niente. Solo telecinesi. Nessun incantesimo.» Sapevo di essere patetica.<br />

La levitazione era roba semplice da puledri. Quando avevo avuto il mio<br />

cutie mark, ogni altro unicorno della Scuderia Due aveva una bella<br />

collezione di incantesimi. Grazie, Argano, per avermi ricordato che ero<br />

probabilmente l’unicorno meno magica di sempre.<br />

Gli occhi di Argano si allargarono per la sorpresa. E velocemente<br />

cambiò argomento. «Ora ho un sacco di lavoro da fare. Se tu mi volessi<br />

fare un piccolo favore in cambio potrei insegnarti tutto quello che so<br />

riguardo al sollevamento di grossi pesi.»<br />

Mi sembrava fantastico. «Qual è il favore?» Portargli un’aranciata?<br />

Magari da mangiare? Aiutarlo a legare i barili sul vagone?»


92 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Stiamo avendo qualche piccolo problema con le cose che stanno<br />

uscendo da quella vecchia Scuderia ad ovest di qui. Da quel che ho<br />

sentito sei veramente coraggiosa e non hai paura di usare un’arma. Basta<br />

che scendi nella Scuderia e chiudi la porta. Sono sicuro che possiamo<br />

far fuori le bestiacce di sopra, se qualche pony gli sigilla il nido.»<br />

Va bene, non proprio un’aranciata.<br />

«E quindi perché sei di nuovo con me?» Il cielo si era scurito prematuramente.<br />

Presto avrei dovuto attivare l’incantesimo di luce del mio<br />

PipBuck.<br />

«Ho pensato che te ne devo una,» disse onestamente Calamity mentre<br />

mi rimaneva affianco. «Forse anche un sacco, considerando tutto<br />

quello che hai fatto per i buoni pony di Nuova Appleloosa.»<br />

Sospirando provai a consolarlo. «Non potevi sapere. Stavo indossando<br />

una corazza da razziatrice incrostata di sangue.» E portavo un<br />

arsenale che avrebbe fatto diventare radioattivo d’invidia il razziatore<br />

medio.<br />

«Incrostata di sangue di razziatore. Corazza che avevi addosso solo<br />

perché ne avevi bisogno mentre salvavi le vite di cinque bravi cittadini!»<br />

«Solo quattro, in realtà. È stata Ditzy Doo a salvare Sweet Apple.»<br />

«E hai salvato Ditzy Doo in modo che potesse salvare Sweet Apple.<br />

Sul mio libro, con quello fa cinque.» Fece un profondo respiro. «In<br />

aggiunta non posso permetterti di andare laggiù da sola. Ho sentito terribili<br />

storie su quelle Scuderie. Brutte, brutte cose sono successe dentro<br />

troppe di esse.»<br />

«Io vengo da una Scuderia. Diamine, ogni pony viene da un pony<br />

che è uscito da una Scuderia, no? Posso capire perché una abbandonata<br />

possa diventare un invitante terreno da riproduzione, ma non è che<br />

tutte le Scuderie sono maledette o sinistre.»


Capitolo Cinque — Calamity 93<br />

Calamity ci rimurginò su. «Suppongo che su questo hai ragione.<br />

Tutti tranne i pochi come Ditzy Doo che in qualche modo sono sopravvissuti<br />

all’apocalisse in superficie, o sono discendenti di pony che<br />

l’hanno fatto.»<br />

Interruppi il mio trotto così repentinamente che quasi inciampai.<br />

La borraccia superstite, riempita, oscillò in avanti e poi indietro, colpendomi<br />

sul petto. «Ditzy Doo è sopravvissuta alla guerra? È così vecchia?»<br />

«Eggià. I pony ghoul non invecchiano come fanno i normali pony.»<br />

L’idea di una pony che era stata realmente in giro fin da allora, che<br />

sapeva esattamente cosa fosse successo, mi lasciò interdetta. «Qual è la<br />

sua storia?»<br />

Calamity sbuffò una risata. «Fin’ora non sono nemmeno riuscito<br />

ad indovinarne la maggior parte. Tutto quello che so è che stava volando<br />

fuori da Cloudsdayle quando venne colpita dal primo megaincantesimo.<br />

Lei rimase presa proprio nel margine estremo delle energie<br />

magiche che hanno cancellato l’intera città. È un ghoul sino da allora.»<br />

Annuii, proseguendo in solenne silenzio, con l’immagine di un’intera<br />

città tra le nuvole e piena di pony che mi riempiva la mente. Un<br />

minuto era lì, e poi più nulla.<br />

Le nuvole sopra di noi cominciarono a gocciolare.<br />

Era come essere in una doccia della Scuderia Due. Solo che la doccia era<br />

ovunque! E non si fermava. Se non fossi stata lavata da Candi il giorno<br />

prima l’avrei accolta con gioia, nonostante la temperatura dell’acqua.<br />

Ora, inzuppata fino al midollo, la trovai solamente miserevole.<br />

Il cielo era diventato talmente scuro che avevo dovuto accendere<br />

la luce del mio PipBuck per poter vedere davanti a me. In teoria era<br />

ancora giorno, ma era difficile crederlo. Un vento feroce era venuto su<br />

dal nulla e spingeva la pioggia contro di noi come un’arma. «Cosa sta<br />

succedendo?!?» urlai a Calamity sopra il rumore della tempesta.


94 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«È una tempesta, con tuoni e fulmini 8 . E pure una bella grossa.<br />

Faremo meglio a trovare un qualche riparo, perché è appena iniziata!»<br />

«Tempesta con tuoni?» urlai in risposta mentre una macchia tra le<br />

nuvole si illuminava di una luce breve ma intensa. «Cos’è un tuono?»<br />

KA-BOOOOOOOM!<br />

Il cielo esplose! Era come il suono di uno sparo, se la pistola fosse<br />

stata impugnata da Celestia stessa e fosse fatta di pura meraviglia.<br />

Cercai veramente di nascondermi dietro Calamity.<br />

«Ripigliati, tu lì dietro!»<br />

Timidamente e con un po’ di vergogna, arretrai e mi rimisi sugli<br />

zoccoli. Un altro lampo dipinse il panorama di bianco accecante ed<br />

ombre, scomparendo prima che realizzassi cosa fosse successo. Un’altra<br />

possente esplosione cadde dal cielo seguendo di poco la luce. Calamity<br />

dovette mettermi uno zoccolo addosso per impedirmi di nascondermi<br />

di nuovo.<br />

«Se sei così spaventata dal tuono, aspetta di vedere davvero il fulmine!»<br />

ghignò. «Ora vediamo di muoverci e di trovare un riparo.»<br />

Ogni lampo di luce nelle nuvole era seguito da un terrificante sparo<br />

o da un rombo possente. Poco più tardi vidi effettivamente un fulmine.<br />

Avevo immaginato che i fulmini fossero un po’ come le scariche di<br />

elettricità che i robocervelli mi avevano sparato contro. Non era assolutamente<br />

così. Quello era uno strappo bianco attraverso il cielo, come se<br />

l’universo stesso si fosse squarciato. Durò un battito di ciglia, ma vidi<br />

ancora l’immagine residuale davanti ai miei occhi per svariati minuti.<br />

Vidi anche un pony, o pensai di vederlo, molto distante sulla cima di<br />

una collina brevemente illuminata dal fulmine. Non avrei saputo dire<br />

se fosse un pegaso od un unicorno... all’inizio pensai fosse entrambi.<br />

Ma la visione era scomparsa prima che potessi essere sicura di aver<br />

visto qualcosa.<br />

8 Brutta traduzione, lo so, ma è l’unica che permetta di dare un senso alla successiva<br />

frase di Littlepip.


Capitolo Cinque — Calamity 95<br />

Galoppammo, mentre il suolo sotto di noi si faceva sempre più<br />

pantanoso ed insidioso, fino a che fummo costretti a fermarci da un<br />

fiume furioso e schiumeggiante. L’acqua torbida e scrosciante strappava<br />

via qualsiasi cosa da entrambe le rive. Potevo vedere le scure sagome<br />

di alberi morti e sradicati portati via dalla corrente.<br />

Appena oltre l’altra riva si innalzava una parete rocciosa. L’acqua<br />

scrosciava dalle fessure della roccia in centinaia di rivoli, ognuno dei<br />

quali confluiva nel fiume al di sotto. Proprio davanti a noi, appena più<br />

in alto nella collina, c’era la bocca scura di una caverna, col sentiero che<br />

vi ci conduceva già dilavato via.<br />

Rimasi a guardare impotente, cercando di capire come avremmo<br />

potuto attraversare. Poi mi sentii sollevata in aria mentre Calamity ci<br />

faceva volare sopra il fiume e mi appoggiava all’imbocco della caverna,<br />

facendomi sentire stupida.<br />

Feci un passo avanti, illuminando la caverna col mio PipBuck. Il<br />

sentiero saliva per circa un metro, poi iniziava una ripida discesa con<br />

delle paurose scale metalliche, arrugginite da sembrar quasi nere, che<br />

portavano ad un pianerottolo in cemento. Nella piattaforma le pareti<br />

di roccia scavata vennero sostituite da muri in pietra lavorata. Alla fine,<br />

una porta d’acciaio dall’aspetto molto familiare rimaneva spalancata<br />

sul suo braccio pieghevole. Il numero 24 era stato inciso al centro della<br />

porta. Oltre stava una copia arrugginita e rovinata del luogo che una<br />

volta credevo sarebbe stato per sempre la mia casa.<br />

Calamity corse oltre di me. «Non stare lì impalata. Aiutami a chiudere<br />

questa porta prima che il dannato fiume straripi ed allaghi completamente<br />

qusto buco!» Stava cercando di spingere fisicamente la porta.<br />

Guardai in basso, notando per la prima volta che il pavimento della<br />

caverna era già un’unica pozzanghera, profonda qualche centimetro ed<br />

in crescita.<br />

Spinta in azione mi precipitai ai controlli. Mi soffermai abbastanza<br />

a lungo a verificare il meccanismo di serraggio (che in realtà era completamente<br />

mancante) e mi assicurai di poter essere in grado di aprirla<br />

di nuovo. Appena fui soddisfatta provai a tirare la leva. Non voleva


96 Fallout: Equestria — Parte I<br />

muoversi. Concentrandomi, mentre il mio corno brillava, aggiunsi la<br />

forza della telecinesi a quella dei miei zoccoli. Con un forte suono lamentoso<br />

la leva si mosse. Il braccio di chiusura si azionò con un rantolo<br />

e la porta della Scuderia 24 si chiuse, gemendo in segno di protesta.<br />

«Te ne sei accorto che ci siamo appena chiusi nella Malvagia e Terrificante<br />

Scuderia della Paura, vero?» presi in giro il mio auto invitato<br />

compagno mentre si guardava attorno con meraviglia.<br />

«M-mi sto fidando di quello che hai detto prima. Credo che se c’è<br />

qualcuno che ne sa qualcosa, devi essere tu.» Mi scoccò un’occhiata<br />

nervosa. «Comunque,» aggiunse agitando le ali, «non penso che queste<br />

mi saranno utili, in un modo o nell’altro.»<br />

I miei occhi caddero sull’imbragatura che portava Calamity. Il pegaso<br />

aveva una coppia di fucili gemelli da lunga distanza, legati sui fianchi<br />

proprio sotto le ali e sorretti da un meccanismo da bardatura. Sottili<br />

«redini» metalliche gli arrivavano proprio di fronte, terminando in un<br />

morso che gli rimaneva pochi centimetri sotto la bocca. Mordendolo le<br />

due canne avrebbero fatto fuoco contemporaneamente. Il sistema era<br />

pensato per ricaricarsi a comando—probabilmente tirando il morso,<br />

od addentandolo differentemente. Non sapevo dire.<br />

«Ehi, Calamity, te lo volevo chiedere, che cos’è quello?» dissi puntando<br />

uno zoccolo verso il meccanismo.<br />

«Cosa?» Si girò su se stesso, guardandosi attorno. Non riuscii a trattenere<br />

una risata. Si fermò, prima voltandosi verso di me, poi di nuovo<br />

alle sue spalle. «Che, vuoi dire la mia bardatura da combattimento?»<br />

Annuii.<br />

«Un bel lavoretto, vero? L’ho progettata io stesso!» Arretrò, mostrandola<br />

orgoglioso. Poi, vista la mia espressione, chiese «Vuoi dirmi che<br />

non hai mai visto prima una bardatura da combattimento?»<br />

Scossi la testa.


Capitolo Cinque — Calamity 97<br />

«Beh, questo è strano!» disse pavoneggiandosi. «Ci sono sostanzialmente<br />

due tipi di armi da fuoco, semplificando. Ci sono quelle piccole<br />

che un pony può infilarsi in bocca o farsi levitare attorno se è un unicorno.<br />

Poi ci sono le bardature da combattimento, per tutte quelle armi<br />

che sono troppo grandi o pesanti o che hanno troppo rinculo per poter<br />

essere usate senza un supporto. Ho visto qualsiasi tipo di armi montate<br />

su bardature. Mitragliatrici, lanciarazzi...»<br />

«Lanciarazzi!» La mia coda scese e mi si abbassarono le orecchie al<br />

pensiero.<br />

«Eggià! Anche armi ad energia magica.» Fece una pausa «... anche<br />

se quelle sono abbastanza introvabili, quindi sarà difficile che ne vedrai<br />

mai una coi tuoi occhi.»<br />

Me lo annotai per futuro riferimento. Dopo aver controllato il mio<br />

PipBuck per radiazioni o pericoli simili, e l’EFS per qualsiasi luce ostile,<br />

presi una lunga sorsata dalla mia borraccia e cominciai a pianificare il<br />

nostro percorso. Ero sicura che grazie alla vita passata in una Scuderia<br />

sarei riuscita ad orientarmi in quella senza alcun problema. Se la struttura<br />

era la stessa la porta sulla destra nella prossima stanza avrebbe<br />

condotto alle scale per i piani inferiori. Lì ci sarebbe stata la caffetteria,<br />

le zone residenziali, la scuola e la clinica. A sinistra un corridoio che<br />

avrebbe portato in profondità verso le aree di manutenzione, compresa<br />

la sempre familiare officina del Tecnico PipBuck. Senza pensarci due<br />

volte decisi che saremmo andati prima a destra.<br />

Calamity, nel frattempo, aveva controllato le stanze immediatamente<br />

adiacenti. Tornò indietro con un’espressione stupita. «Hanno messo<br />

una scatola di dinamite in quel magazzino laggiù.»<br />

Bene, quello era un po’ sorprendente. Sentii le mie orecchie che si<br />

rizzavano. Non ne avresti trovata nella Scuderia Due. «Che cosa c’era<br />

dentro?»<br />

«Dinamite, suppongo,» disse Calamity con fare accademico. «In<br />

verità non lo so per certo. Era chiusa a chiave. E non mi sono messo ad<br />

agitarla come un regalo di compleanno per sentire cosa ci fosse dentro.<br />

Nel caso fosse piena, sai, di dinamite.»


98 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Seguii il pegaso color ruggine nel magazzino per controllare. Ma<br />

con tre tentativi e dopo aver perso due altre forcine (le cui scorte stavano<br />

allarmantemente diminuendo) dovetti ammettere che la serratura<br />

era oltre la mia auto proclamata capacità. Invece suggerii di muoversi<br />

secondo il percorso che avevo originariamente pianificato.<br />

La porta verso le zone residenziali si aprì con un sibilo rassicurante.<br />

Le luci emettevano un ronzio familiare... quelle che funzionavano ancora.<br />

La Scuderia Ventiquattro mi stava già facendo venire la nostalgia<br />

di casa. Era però peggio il dolore sordo nel mio cuore che si mischiava<br />

ad uno sconcertante senso di errore. Vedere quel posto arrugginito ed<br />

in rovina era spiacevole in un modo che non riuscivo a descrivere. Era<br />

come se stessi camminando nella mia personalizzata versione del dopo<br />

apocalisse. Stavo trovando porte che non si aprivano. Il pavimento era<br />

cosparso di lattine e spazzatura. I generatori, lasciati senza manutenzione,<br />

stavano emettendo strani rumori ritmici. E da più in profondità<br />

provenivano sbuffi, colpi e sibili che in una Scuderia non si sarebbero<br />

dovuti sentire per nulla. Quella era la versione demoralizzante e<br />

misteriosa, come fosse una casa degli spettri, della Scuderia Due.<br />

Mi girai verso Calamity e lo vidi raccogliere tappi di bottiglia dal<br />

terreno. Mi morsi il labbro, resistendo ad un’ondata di emozioni che<br />

urlavano che stava dissacrando il posto. Saccheggiare e scavare rovine<br />

era la sopravvivenza, fuori nelle Terre Devastate d’Equestria. E, logicamente,<br />

si applicava anche lì. Ma, ancora più che prendendo oggetti<br />

da pony appena morti, quello mi sembrava come derubare i cadaveri.<br />

Empio.<br />

Le mie sensazioni si dispersero quando, sopra di noi, un fulmine<br />

cadde così vicino alla caverna che lo potemmo sentire fin dentro la Scuderia.<br />

Il cuore mi picchiava forte nel petto. «Cosa diamine...?» balbettai,<br />

muovendo lo zoccolo per indicare il cielo fuori.<br />

«Te l’ho detto. Tempesta.»<br />

«Non è simile a nessuna tempesta di cui abbia letto nei miei libri<br />

scolastici», controbattei.


Capitolo Cinque — Calamity 99<br />

Calamity mi guardò con un’espressione leggermente beffarda. «Il<br />

tempo non è più com’era una volta. Il sole e la luna non sono più<br />

condotti nel cielo da pony. Noi pegasi...»<br />

«Le Divine Celestia e Luna muovono il sole e la luna attraverso il<br />

cielo ogni giorno, tutti i giorni!» scattai, scandalizzata. Come poteva<br />

anche solo dire una cosa del genere! Quella era come... blasfemia!<br />

«Oh certo.» Roteò gli occhi verso di me. Roteò gli occhi! «Dal loro<br />

posto nel paradiso dei pony. Giusto.»<br />

Rizzai il pelo. Mi guardò con calma finché non mi arresi, facendogli<br />

cenno di continuare. «Come stavo dicendo, noi pegasi non andiamo<br />

più in giro a controllare il tempo. Il clima d’Equestria è impazzito.»<br />

Sentii un brivido sotto la mia criniera. Attraverso i muri metallici<br />

e la montagna, sentivamo i colpi della tempesta.<br />

Iniziavo a chiedermi quanto rinforzata doveva essere stata la Scuderia<br />

Due, per non avermi mai fatto sentire una tempesta come quella. Ovviamente<br />

era stata progettata per stare chiusa più a lungo, il che immaginavo<br />

implicasse le altre differenze architettoniche che stavo iniziando<br />

a notare.<br />

«Oh,» pensai a voce alta, «c’è solo una sezione di bagni.» Almeno,<br />

solo una nella sezione delle zone residenziali della Scuderia. Nella Scuderia<br />

Due, ce ne erano due. Una per le giumente ed una per gli stalloni.<br />

Il pavimento fuori era bagnato e potevo sentire un ruggito gorgogliante<br />

e suoni di spruzzi da dietro la porta dei bagni. A differenza della Scuderia<br />

Due, la Scuderia Ventiquattro era collegata alla falda, e l’acqua era<br />

soltanto purificata con incantesimi antitossina ed antiradiazioni. Con<br />

l’effetto collaterale che ogni lavandino e bagno stava sputando fuori<br />

acqua.


100 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Lo stesso stava succedendo per le fontane. Quella tra la scuola e le<br />

zone residenziali stava spruzzando acqua marrone. Gli orribili rumori<br />

provenivano da tubi e condutture piuttosto che da mostri innaturali.<br />

Mi immobilizzai quando una luce rossa apparve sullo schermo del<br />

mio EFS. Da qualche parte, proprio sopra di noi, c’era di sicuro una<br />

delle creature di cui aveva parlato Argano. Non che nessuno di noi si<br />

fosse preoccupato di farsele descrivere, realizzai.<br />

«Quindi... qualche idea di preciso su che tipo di ‘bestiaccia’ dovremmo<br />

cercare qua sotto?» sussurrai mentre entrambi ci abbassavamo,<br />

muovendoci il più silenziosamente possibile.<br />

Mentre i bagni non erano separati, i dormitori lo erano—il piano<br />

centrale per gli stalloni e quello inferiore per le giumente. Anche quello<br />

era differente dalla Scuderia Due, dove le separazioni erano definite<br />

dalle famiglie. Il mio EFS mi parve terribilmente limitato, incapace di<br />

dirmi su quale piano fosse la creatura, solo che fosse quasi sopra la<br />

nostra testa. Levitai fuori la Piccola Macintosh, pronta per quanto lo<br />

potessi essere.<br />

«In realtà no», mi sussurrò Calamity. «E per come mi ricordo non<br />

avremmo dovuto cercarle. Noi dovevamo solo chiudere la porta.»<br />

«Per come mi ricordo,» risposi, forse un po’ meno silenziosamente<br />

di quanto avrei dovuto, «io avrei dovuto chiudere la porta. Tu non dovevi<br />

essere da nessuna parte.» Non potevo negare che avesse ragione.<br />

In effetti, se intrappolati nella tana di qualche creatura, ficcare il naso<br />

in giro era probabilmente la cosa peggiore che un pony potesse fare.<br />

D’altro canto era un’altra Scuderia. La mia curiosità ed il senso di appartenenza<br />

non mi avrebbero permesso di lasciarla inesplorata. E se<br />

dovevo rimanere intrappolata lì per qualche ora, beh, niente meglio che<br />

adesso.<br />

Calamity scosse la testa, ma mi seguì lo stesso.<br />

Facemmo pochi passi ancora ed il pallino rosso scomparve. Mi girai<br />

rapidamente, cercando di vedere se in qualche modo era giunto dietro<br />

di noi, ma non c’era nulla. O la creatura era evaporata o ci eravamo


Capitolo Cinque — Calamity 101<br />

sovrapposti, su due piani. Ci accovacciammo lì, fermi e silenziosi. Dopo<br />

un istante il pallino rosso ricomparve, di nuovo di fronte a noi. E pochi<br />

secondi dopo scomparve di nuovo. Questa volta, apparentemente, per<br />

l’ultima volta.<br />

A parte la vecchiaia ed il deterioramento, la scuola della Scuderia Ventiquattro<br />

sembrava esattamente come quella di casa. Banchi per gli<br />

studenti, in tenere piccole righe. Un’area comune con i giochi. La cattedra<br />

dell’insegnante con un terminale, matite ed anche una mela marcita<br />

da lungo tempo. L’unica vera differenza era un grosso contenitore di<br />

vetro che un tempo doveva essere stato un acquario. Anche coi muri<br />

arrugginiti, mi sentivo a casa.<br />

Sarei dovuta essere a mio agio. Invece era spiacevolmente strano.<br />

E mi stava mettendo in ansia. I costanti tonfi e cigolii dalle tubature<br />

mi mettevano a disagio e per buona misura mi stavano facendo venire<br />

un leggero mal di testa. Peggio ancora, avevamo incontrato altri<br />

tre «fantasmi»—entità ostili che apparivano nel mio EFS ma da nessun’altra<br />

parte—ed il fatto che Calamity non avesse un suo PipBuck<br />

per confrontare non aiutava per nulla.<br />

Stavo iniziando a preoccuparmi che il mio EFS, o magari lo stesso<br />

PipBuck, fosse stato danneggiato od alterato dall’esposizione alle Terre<br />

Devastate d’Equestria. Difficile, mi rassicurai, ricordandomi che erano<br />

fatti per resistere a molto peggio che quello. Era più probabile, e meno<br />

confortante, che le creature laggiù avessero la magia dalla loro.<br />

«Hai mai sentito di un pony chiamato Principe Celeste?»<br />

«Cosa?» Trottai verso di lui, corrugando la fronte. «Fammi vedere»,<br />

dissi strappandogli da davanti il libro sulla cattedra con un bagliore di<br />

telecinesi. Lessi poche frasi, poi serrai il libro per guardare la copertina.<br />

Era un libro di storie per puledri. «Lo Stallone sulla Luna?!»


102 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Calamity ghignò. «Sai, mi pare di ricordare che mia mamma mi<br />

leggeva una storia del genere... solo era una puledra sulla luna, se non<br />

ricordo male.»<br />

«Perché lo era, la Puledra sulla Luna!» Velocemente iniziai a guardare<br />

gli altri libri sui banchi e sulle librerie della scuola. Quando ebbi<br />

finito avevo raggiunto delle conclusioni che mi parevano importanti.<br />

«Uno: ogni pony significativo in ogni libro è stata trasformata in uno<br />

stallone...»<br />

«Beh, sospetto che alcuni di essi fossero stalloni, per cominciare...»<br />

«Due!», proseguii imperterrita, anche se la mia voce suonava tesa alle<br />

mie stesse orecchie. «Nessuna storia o libro di testo ha altro che vaghi<br />

riferimenti alla storia od al governo d’Equestria.» Non che la libreria<br />

della Scuderia Due fosse stellare al riguardo—la storia più recente che<br />

si potesse trovare sui nostri libri era vecchia di almeno una generazione.<br />

Ma lì non c’era mancanza di materiale. Quella era deliberata alterazione<br />

di fatti e contesti! Nella parte di Scuderia dedicata all’educazione! Ciò<br />

era... era...<br />

«Sai, mi sa che tipo scoppi se non ti calmi un pelo.»<br />

Buttai con cattiveria nell’angolo il libro che stavo tenendo. Stavo<br />

per trottare fuori, con l’indignazione che mi avvolgeva come un mantello,<br />

quando mi ricordai del terminale che si trovava sulla cattedra<br />

dell’insegnante. Dallo schermo proveniva una debole luce. Mi ci avvicinai<br />

preparandomi a forzare l’ingresso, solo per rimanere un po’ delusa<br />

quando mi offrì prontamente i suoi segreti. Come se ce ne fossero. Quelle<br />

registrazioni erano principalmente riempite con note di presenza e<br />

voti. Due erano fuori luogo. La prima:


Capitolo Cinque — Calamity 103<br />

<br />

<br />

<br />

9 <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

9 Letteralmente, “Burro”.


104 Fallout: Equestria — Parte I<br />

La seconda registrazione che stonava era di quattro giorni dopo, ed era<br />

l’ultima del terminale:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Fissai l’ultima registrazione per un po’ di tempo.<br />

«Aspetta... il Capostallone?»<br />

Calamity mi guardò con curiosità. «Che c’è che non va?»<br />

«La Capogiumenta di questa Scuderia era un Capostallone?»<br />

Sbattè le palpebre, e poi i suoi occhi si strinsero appena un po’. «Che<br />

c’è di sbagliato?»<br />

«La Capogiumenta dovrebbe essere una Capogiumenta. Ecco cosa<br />

c’è di sbagliato.» Era come spiegare ad un bambino. Ma invece di capire,<br />

i suoi occhi si strinsero ancora un poco.<br />

«Stai dicendo che un ragazzo non può fare quello che fa una ragazza?»<br />

Presa alla sprovvista cercai il modo migliore per spiegare. «N-no.<br />

Non è così!» Agitai gli zoccoli in diniego. «È solo... solo come dovrebbe<br />

essere. È la tradizione.»<br />

Non si mosse. La sua voce era molto piatta. «Stai dicendo che se<br />

anche ci fosse un pony più bravo di chiunque altro nel dirigere una<br />

Scuderia, stallone o giumenta, ed avesse un cutie mark che lo dimostrasse<br />

e tutto quanto, non gli dovrebbe essere concesso visto che è un<br />

maschio?»<br />

Deglutii, facendo un passo indietro. Dannazione, ma avevo ragione.<br />

Ma non c’era nulla che potessi dire per spiegare che avevo ragione senza


Capitolo Cinque — Calamity 105<br />

sotterrarmi ancora di più. Allora, invece, mi chiusi a riccio e non dissi<br />

nulla.<br />

Calamity si girò e camminò fuori della classe. Questa volta fui io a<br />

seguirlo.<br />

«Va bene, adesso sono io che mi sento un po’ in imbarazzo.»<br />

Davanti a noi c’era un’altra porta che dava verso le officine. Alla<br />

destra la caffetteria. Alla sinistra un deposito di manutenzione. Nel magazzino:<br />

un terminale illuminato, più ripiani di forniture, ed un poster<br />

sul muro di un potente stallone che si ergeva coraggioso e grande, affrontando<br />

il pericolo a testa alta, pronto e capace, mentre tre puledre<br />

si rannicchiavano dietro i suoi zoccoli, terrorizzate ma che cercavano<br />

protezione in lui, con gli occhi evidentemente adoranti.<br />

Calamity si sentiva imbarazzato. Io sentivo qualcosa di più paurosamente<br />

vicino alla rabbia.<br />

Non era dovuto al fatto che quella curva avrebbe dovuto portarci<br />

all’atrio. Potevo perdonare alcune evidenti divergenze nel design della<br />

Scuderia (anche se mi irritavano). Non era l’eroico stallone o le puledre<br />

smorfiose. C’era un desiderio di essere speciale e di essere ammirato<br />

per i propri successi che il manifesto mi aveva fatto percepire appieno.<br />

Non era nemmeno che quello fosse il quinto poster che avessimo incrociato,<br />

e che tutti esprimessero gli stessi pregiudizi sessisti. Era dato dal<br />

fatto che lo stallone in quel manifesto stava valentemente stringendo<br />

una chiave inglese tra i denti, e l’inenarrabile orrore che stava facendo<br />

piangere le puledre come conigli spaventati era apparentemente un<br />

lavandino che perdeva.<br />

Cautamente, cercando di non pestare un’altra mina sociale, dissi<br />

«Capisci... perché sono arrabbiata? Questa non è, tipo, fallo fare al pony<br />

migliore, chissenefrega delle tradizioni. Questa è...»


106 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Già. Questa è manipolazione. Tutti questi poster sono stati qui da<br />

prima che i pony trottassero in questa Scuderia per evitare l’apocalisse.»<br />

Si girò e mi rivolse lo sguardo. «È come dire che certi lavori sono solo<br />

per puledre o stalloni.»<br />

Avevo afferrato il punto.<br />

«E questo è vero solo per la cucina.»<br />

Mi fermai. Le mie orecchie si rizzarono e per un momento scommetto<br />

che avrebbero anche potuto fumare. «Cosa?! Cosa vorresti...»<br />

E poi vidi il suo sguardo sornione. «Oh. Ah ah. Credo di essermelo<br />

meritato.»<br />

«Già.»<br />

Stemmo in silenzio per un momento. Iniziai a forzare l’accesso al<br />

terminale ed a leggere le registrazioni di un pony che sembrava essere<br />

il supervisore alla manutenzione, mentre Calamity prendeva un po’ di<br />

forniture che meritavano di essere raccolte. I clangori e le botte nelle<br />

tubature continuavano indefessi. Ma per un momento mi sentii un po’<br />

meno stressata. Mi pareva di essere uscita dal campo minato sociale,<br />

bruciacchiata ma intatta. E quello, naturalmente, fu il momento in cui<br />

tuttò andò all’inferno.<br />

Avevo appena finito la quarta registrazione ed ero a buon punto<br />

della quinta quando il mio EFS si accese non con un «fantasma», ma<br />

cinque!<br />

Registrazione Uno:<br />

10<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

10 Persimmon è un frutto, precisamente il caco. Meglio lasciare questo nome non<br />

tradotto!


Capitolo Cinque — Calamity 107<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

Registrazione Due:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Registrazione Tre:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

11 <br />

11 Nell’originale, Lockpicking Today, in riferimento al libro Tumblers Today presente<br />

nei videogiochi.


108 Fallout: Equestria — Parte I<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Registrazione Quattro:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Registrazione Cinque:


Capitolo Cinque — Calamity 109<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Guardando in alto vidi la scura apertura dove sarebbe dovuta essere la<br />

grata di apertura. E le numerose paia di occhi alieni che vi brillavano<br />

dentro.<br />

«Calamity, stai indietro, sono nella ventilazione!»<br />

Calamity balzò indietro al mio grido mentre la prima creatura sgusciava<br />

fuori, atterrando su una scaffalatura e rovesciando un secchio di<br />

fusibili che precipitò sul pavimento. Sembrava solo vagamente felino,<br />

con scaglie invece che pelliccia, zanne enormi ed occhi da gatto la cui<br />

pupilla correva orizzontalmente. Per qualche motivo quel dettaglio fu<br />

quello che mi schifò di più.<br />

Avevo fatto lo sbaglio di mettere via la Piccola Macintosh. Quando<br />

balzò verso di me non ebbi tempo di estrarre la pistola, od anche<br />

solo di pensare. Reagii istintivamente, agguantando telecineticamente<br />

la creatura e spingendola lontano da me, proprio come con la granata.<br />

Solo che questa volta eravamo in una piccola stanza e non c’era un<br />

posto dove lanciarla, così rimbalzò indietro contro il muro, bloccata e<br />

sibilante.<br />

Un secondo balzò giù,colpendo il terminale e cadendo a terra. Alzai<br />

uno zoccolo posteriore e lo feci scendere con tutta la forza possibile sul-


110 Fallout: Equestria — Parte I<br />

la testa della creatura. Impennandomi colpii quello che stavo tenendo<br />

bloccato con una percossa fatale.<br />

Il terzo mi saltò direttamente sopra, agganciandosi con gli artigli<br />

alla mia criniera.<br />

Urlai come una puledra. «Toglilo! Toglilo! Toglilo!» Mi dimenai<br />

nel panico, infilando uno zoccolo posteriore nel terminale che emise<br />

un suono di vetri infranti e scoppiettii assortiti. Potevo sentire i peli<br />

bruciacchiarsi attorno allo zoccolo.<br />

Mi girai verso la porta e vidi Calamity prendere la mira.<br />

BLAM!<br />

La mia mente evocò un flashback di me ferita e morente, colpita<br />

più volte proprio da quello stesso pony che scendeva in picchiata verso<br />

le rotaie, mirando di nuovo verso di me. Senza pensare mi lanciai verso<br />

la porta, cercando di schivare quel colpo... un secondo dopo che Calamity<br />

aveva già sparato, squarciando il gatto-serpente e lasciandomi<br />

incolume.<br />

Mi rimisi incerta sui miei zoccoli. Provai a sorridere, anche se potevo<br />

sentire che era più una smorfia. Potevo leggerglielo in faccia: voleva<br />

dirmi che potevo fidarmi di lui, dirmi di smettere di aver paura che mi<br />

stesse per sparare. Ma non l’avrebbe detto. Non poteva perché sapeva<br />

che avevo ogni diritto e ragione di aver paura dei fucili con lui attorno.<br />

Che avrei dovuto agire in quella maniera.<br />

In quel momento realizzai qualcosa. Era veramente dispiaciuto di<br />

avermi sparato. Non dispiaciuto di aver sparato alla nuova eroina locale<br />

che aveva salvato dei cittadini. Ma dispiaciuto di aver sparato a me. Non<br />

era lì per imbarazzo. Non stava cercando di aggiustare una qualche perdita<br />

di reputazione o di posizione, ai suoi occhi od a quelli di chiunque<br />

altro. Era realmente rammaricato di avermi quasi fatto morire.<br />

Non mi ero nemmeno accorta che la stessi pensando in quella maniera.<br />

Ma ora mi resi conto di averlo fatto. Dannazione, ora mi sentivo<br />

come se fossi io a dovermi scusare con lui.<br />

Si girò, guardando verso il soffitto. «Credo che il rumore dello sparo<br />

li abbia spaventati.»


Capitolo Cinque — Calamity 111<br />

«Per adesso,» annuii. Avevo avuto la mia rivelazione, ma non glielo<br />

potevo dire. Lo avrebbe subito negato, e poi ci sarebbe stato solo<br />

imbarazzo. Era uno stallone, dopo tutto...<br />

Dannazione! Mi rimproverai per avere avuto un pensiero del genere.<br />

Non che fosse difficile capire cosa mi avesse spinto a pensarla così.<br />

Guardai lo stupido manifesto. «Odio questa Scuderia.»<br />

La Piccola Macintosh schizzò attorno, sparando altri tre colpi guidati<br />

dal SATS. Tre altri di quei gatti-serpenti vennero scaraventati nell’oblio.<br />

Erano facili da uccidere, il che difficilmente bilanciava l’essere così<br />

piccoli, veloci ed agili. Ed estremamente aggressivi!<br />

Molti altri cercarono di saltare sopra Calamity, trovando pane per i<br />

loro artigli. Sgroppò, buttando indietro le ali e scagliandoli in aria, e tirò<br />

un calcio con gli zoccoli posteriori uno dei caduti, trasformandolo in<br />

un impasto rosso. «Quanti di... questi mostriciattoli... pensi ci siano?»<br />

Sparai ad una delle creature che Calamity aveva lanciato, mancandola.<br />

E di nuovo, questa volta colpendola. L’ultima mi scansò, saltando<br />

sulla schiena di Calamity. Lo sentii urlare quando la creatura affondò i<br />

denti nel retro del suo collo.<br />

«Tranquillo, ce l’ho!» Strappai telecineticamente via la creatura, col<br />

mio corno che brillava fieramente mentre alzavo la Piccola Macintosh<br />

fino al corpo miagolante, grondante il sangue di Calamity, e premevo<br />

il grilletto.<br />

«Dannazione, quella cosa mi ha morso.»<br />

«Sta’ fermo. Fammi guardare.» Stavo già tirando fuori dalle mie<br />

bisacce le bende mediche. Le stavo per finire. Sapevo che ne avremmo<br />

potuto trovare altre o nell’ambulatorio (che doveva essere più avanti)<br />

o nei bagni della zona residenziale (che avrebbe voluto dire tornare un<br />

sacco indietro).


112 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Eravamo passati attraverso l’area di manutenzione, un viaggio lungo,<br />

umido ma anche un tranquillo spulciare nella parte più profonda<br />

della Scuderia, che era mezza piena d’acqua. Avevamo trovato lo spogliatoio,<br />

e con la password avevamo aperto la cassetta di sicurezza. La<br />

mia raccolta di forcine mi faceva stare molto più tranquilla, e Serrature<br />

Moderne era ordinatamente posto nelle mie bisacce. Le uniche creature<br />

che avevamo trovato nelle officine erano morte. Affogate. Nonostante<br />

sembrassero un incrocio tra un serpente ed un gatto, i piccoli mostri<br />

non sembravano in grado di nuotare. Ringrazia le terre devastate per i<br />

piccoli piaceri quando riesci ad averli.<br />

Iniziammo, comunque, a trovare scheletri. Sporadicamente all’inizio,<br />

ed ora in gruppi. Più ci avvicinavamo all’atrio, il cuore della Scuderia,<br />

e più morti trovavamo. Non potei fare a meno di immaginare<br />

qualcuno che camminasse nella Scuderia Due e trovasse alla stessa<br />

maniera i cadaveri di tutti quelli con cui avevo vissuto fino a qualche<br />

giorno prima.<br />

Per un istante fu troppo. Dovevo riposare, per schiarirmi le idee.<br />

Non meno di nove di quelle dannate cose scelse quel momento per<br />

attaccarci.<br />

Mentre bendavo la ferita di Calamity feci una smorfia alla mia mancanza<br />

di abilità mediche. Se avessi cercato di entrare nel «Ministero<br />

della Pace» mi avrebbero cacciato fuori a calci nella coda. Era già abbastanza<br />

brutto quando a morire sarei stata soltanto io, se non avessi<br />

saputo quale fosse il lato giusto della bottiglia di una pozione. Non<br />

mi piaceva per nulla avere qualche altro pony che si affidava alle mie<br />

(mancanti) abilità.<br />

Ma ancora stavamo muovendoci nella giusta direzione. Tranne che<br />

non lo stavamo realmente facendo, vero? Più ci pensavo e meno le mie<br />

motivazioni per gironzolare lì sotto suonavano ragionevoli. Finendo,<br />

mi volsi e guardai indietro verso la strada da cui eravamo venuti. «Va<br />

bene, è andata così. Sono stata una pony stupida. Ci giriamo indietro, galoppiamo<br />

verso l’ingresso, ci barrichiamo ed aspettiamo che la dannata<br />

tempesta finisca. Poi usciamo e chiudiamo la porta dietro di noi.»


Capitolo Cinque — Calamity 113<br />

«Ehm... in realtà... io voto per continuare verso la clinica.»<br />

Mi girai, sorpresa. Vedendo Calamity, la mia sorpresa si trasformò<br />

in stupore. Poi in orrore.<br />

«Spero che...» vacillò, pallido sotto il manto «... magari ci tenevano<br />

qualcosa per... sai... veleno?»<br />

Thump. Così cadde il pegaso 12 .<br />

«Calamity!»<br />

Chimera<br />

dalle note personali del Dottor Mora 13 , Capo Medico, Scuderia 24<br />

Ho scelto di chiamare questa nuova specie «chimera» per quelle che<br />

mi paiono ragioni decisamente ovvie. La creatura è il risultato di una<br />

selvaggia esplosione magica da parte di una senza dubbio decisamente<br />

dotata puledra di nome Quanta. In un lampo di energia magica incontrollata,<br />

Quanta è riuscita a fondere più creature nelle sue vicinanze in<br />

un unico essere—una completamente nuova forma di vita pienamente<br />

funzionale.<br />

Alla prima chimera sono serviti molti giorni di muta prima di rivelare<br />

la sua vera natura, durante i quali un’altra puledra, Codacarota, è stata<br />

attaccata dalla creatura. È stata condotta rapidamente alla clinica, ma<br />

è morta in poche ore a causa di una tossina magica iniettatale dalla<br />

creatura.<br />

Dopo la muta, la chimera ha successivamente attaccato un operaio<br />

della manutenzione di nome Cornogrigio. Questa volta sia la chimera<br />

12 Nell’originale, down went the pegasus. Credo sia la parodia al verso della poesia<br />

“The Loss of the Royal George” di William Cowper, che recitava down went the Royal<br />

George, “la Royal George affondò”. Il tono è indiscutibilmente epico.<br />

13 Nell’originale Brierberry, che sarebbe più precisamente una varietà di mora<br />

selvatica.


114 Fallout: Equestria — Parte I<br />

che la sua vittima erano completamente maturi ed adulti. Sulla base del<br />

caso di Codacarota abbiamo trattato Cornogrigio con incantesimi anti<br />

veleno e pozioni, ma senza successo. Cornogrigio è sopravvissuto il triplo<br />

di Codacarota, ed è stato in estrema agonia per la maggior parte di quel<br />

periodo. È stato solo dopo la morte di Cornogrigio che abbiamo scoperto<br />

la componente chiave del miscuglio della chimera.<br />

Come si può osservare nelle immagini allegate a questo documento,<br />

gli elementi felini e serpentini della fusione sono abbastanza ovvi (vedi<br />

immagini C-1 e C-2).. Quello che inizialmente non avevamo realizzato,<br />

e non avremmo potuto sospettare, è che doveva esserci stato un qualche<br />

tipo di insetto nell’aula dove Quanta ha lanciato il suo incantesimo, e che<br />

anche quello è stato infuso nella creatura ad un livello più profondo. Si<br />

può osservare che le zanne della chimera non sono molto simili a quelle<br />

di un serpente, ma presentano maggiori analogie con l’ovopositore di un<br />

insetto.<br />

Il comportamento di questa specie è estremamente aggressivo, ed attacca<br />

ogni possibile ospite nel quale possa iniettare le sue uova. Nel giro<br />

di un solo giorno le uova maturano all’interno dell’ospite, dopo di ché<br />

una figliata di cuccioli di chimera scaverà la strada fuori dal corpo del<br />

pony infetto, uccidendolo definitivamente se già non era morto. Nel caso<br />

di Cornogrigio, cinque nuove chimere esplosero fuori dal suo corpo meno<br />

di un’ora dopo che era stato dichiarato morto (vedi immagine C-3). Si<br />

può immaginare la faccia del mio assistente (ma non si è obbligati; vedi<br />

immagine C-4).<br />

Fortunatamente dal caso di Cornogrigio e dagli esemplari di cuccioli<br />

di chimera che ci ha fornito, siamo stati in grado di progettare e creare una<br />

pozione anti chimera. Sfortunatamente, alcune delle erbe richieste erano<br />

disponibili in tragicamente basse quantità, quindi c’è un’alta probabilità<br />

che non se ne avrà abbastanza per tutti. Il Capostallone ne tiene una<br />

bottiglia sigillata nel sui ufficio, assieme alla ricetta. Nel frattempo sto<br />

tenendo il resto nel refrigeratore medico qui in clinica nell’attesa che il<br />

Capostallone decida come attuare la distribuzione.


Capitolo Cinque — Calamity 115<br />

Oh, che Celestia abbia misericordia!<br />

Nel tempo che ci misi a leggere l’orrore mi aveva intorpidito. Lentamente<br />

mi alzai dal terminale del Dottor Mora ed osservai la clinica.<br />

C’erano scheletri di pony ovunque. Dozzine di loro erano accatastati davanti<br />

alla porta aperta del refrigeratore medico. Altri erano aggrovigliati<br />

tra di loro.<br />

Una nuova specie, estremamente ostile, che immobilizza le sue vittime<br />

con un singolo morso e poi le tortura a morte da dentro al massimo<br />

in una giornata... e facendo così può quintuplicare il suo numero?<br />

Realizzai rapidamente che l’unica cosa che avesse impedito alle chimere<br />

di ricoprire le Terre Devastate d’Equestria era il fiume ed il fatto<br />

che non potessero nuotare. Grazie terre devastate per l’enorme favore!<br />

Se fossimo sopravvissuti avrei fatto una chiacchierata con Argano<br />

riguardo la definizione di «qualche piccolo problema». La sottostima<br />

non è una virtù, nelle Terre Devastate d’Equestria.<br />

Guardai il letto dove stava riposando Calamity, che sembrava ancora<br />

più debole di prima. Oh Dee, non potevo dirglielo! Lasciamogli<br />

pensare di essere avvelenato; era molto meglio.<br />

Inutilmente andai ad aprire la porta della cella frigorifera, già sapendo<br />

che non avrei trovato nulla dentro.<br />

Va bene, ultima possibilità. Andai verso la finestra della clinica e<br />

guardai nell’atrio. La stanza era scura. Ogni luce era fulminata. L’unica<br />

illuminazione veniva dalla coppia di luci ancora funzionanti della clinica<br />

e da quelle intermittenti e tremolanti che provenivano dalla finestra<br />

rotonda dell’ufficio della Capogiumenta (no, del Capostallone) in alto.<br />

Se c’era una singola dose rimasta di... «antidoto»... sarebbe stata al sicuro<br />

sotto chiave in una cassaforte lassù. L’unico modo di raggiungerla<br />

era attraverso l’atrio.<br />

L’atrio brulicava di chimere.<br />

Deglutendo forte mi girai verso Calamity. E gli dissi il piano.<br />

Dopo avermi guardato a lungo, Calamity finalmente disse «È una<br />

follia».


116 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Mi concentrai, il mio corno cominciò a brillare ed aprii le mie<br />

bisacce. «Ce la farò.»<br />

«Non ce la farai! È un suicidio. E ci ucciderai entrambi!»<br />

Lo guardai duramente. «Fammi indovinare. Stai pensando che lo<br />

dovresti fare tu, visto che sei già... avvelenato. Poco importa se non<br />

riesci nemmeno a stare in piedi senza aiuto. Ed a malapena con.»<br />

Il pegaso color ruggine riuscì a guardarmi in tralice. «Allora vattene<br />

da qua. Almeno uno di noi sopravviverà a questa folle Scuderia.»<br />

Ora dovevo giocare sporco. «Non lascerò indietro un amico.» Ricaricai<br />

la Piccola Macintosh.<br />

Calamity tossì. Mi guardò con genuino stupore. «Amico? Ma... ti<br />

ho sparato.»<br />

Ruotai gli occhi verso di lui. Ed annuii. «Si, lo hai fatto. E per questo<br />

ho intenzione di pungolarti per il resto della tua vita. E sono sicura che<br />

il mio sangue non valga, se tu muori oggi.»<br />

«Non fare la stupida ostinata, Littlepip. Non c’è un dannato modo<br />

che tu possa...»<br />

Facendo levitare lo StealthBuck per farlo vedere a Calamity, sorrisi<br />

con molta più sicurezza di quanta ne sentissi. «Ho questo.»<br />

Furono, senza dubbio, le due ore più strazianti della mia vita. Avanzando<br />

centimetro dopo centimetro nell’oscurità, circondata da predatori<br />

letali. Loro non potevano vedermi. Ma nell’oscurità era solo tramite<br />

il mio EFS e l’incantesimo di mira che potevo evitare di calpestare od<br />

urtare una di loro.<br />

Era un campo minato. E quando lo attraversai, realizzai come chiamare<br />

la mia stessa stupidità un «campo minato sociale» fosse una flagrante<br />

ingiustizia nei confronti di un vero campo minato, e di chiunque<br />

fosse mai finito in uno. Quello era un campo minato. E tutte le mine


Capitolo Cinque — Calamity 117<br />

erano vive ed in movimento. Una mossa sbagliata e non sarei stata solo<br />

io a morire.<br />

Ma ce la feci. E per una volta le terre devastate concessero favori. La<br />

porta del Capostallone era facile da forzare come preventivato. Dallo<br />

scheletro ipotizzai che il Capostallone si fosse chiuso dentro, e temetti<br />

che avesse bevuto la pozione anti chimera. Ma dentro la cassaforte<br />

trovai sia lei che la ricetta, assieme ad una vecchia registrazione. Pensai<br />

fossero le sue ultime parole. Se fossi stata alla Scuderia Due, e fossi stata<br />

la Capogiumenta, ed avessi visto tutti morire a causa di un qualche<br />

incidente magico? Credo che avrei fatto lo stesso.<br />

Presi tutti e tre gli oggetti. Pensai che dovevo, considerando cosa<br />

mi stavo per mettere a fare.<br />

Anche dopo aver bevuto il rimedio, a Calamity sarebbe servito del<br />

tempo per rimettersi. Non c’era modo di sapere quanto. Sollevando sia<br />

il pegaso che la Picola Macintosh seguii all’indietro il percorso, anche<br />

troppo conscia del fatto che le dannate chimere stavano usando i condotti<br />

di ventilazione e non ci si poteva fidare nemmeno delle aree già<br />

ripulite.<br />

Rifeci tutta la strada fino al magazzino vicino alla porta principale.<br />

Mi sedetti con Serrature Moderne davanti e lo scorsi rapidamente, cercando<br />

tutti i consigli che potevo in poco tempo. Le sottolineature mi<br />

aiutarono sul serio.<br />

All’esterno un tuono scosse rassicurantemente la montagna. Guardai<br />

in alto e ringraziai Celestia per la tempesta.<br />

I consigli del libro risultarono utili. Con un po’ di sforzo e solo<br />

una forcina riuscii ad aprire la scatola con su scritto dinamite. Rimossi<br />

cautamente ogni candelotto. Poi posi un accoccolato Calamity dentro<br />

la scatola e la chiusi. Se una chimera fosse dovuta entrare mentre io ero<br />

occupata, non volevo potesse arrivare a lui.<br />

Per le successive due ore corsi avanti ed indietro per tutta la Scuderia<br />

Ventiquattro. Dappertutto tranne che nell’atrio. Aprii ogni porta che<br />

potesse essere aperta. E poi la bloccai con un cestino, od un archivio<br />

puntellato o con qualsiasi altra cosa che le impedisse di chiudersi.


118 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Per l’atrio, dopo aver recuperato le forniture mediche della clinica,<br />

lasciai un candelotto acceso sul davanzale della clinica e corsi via.<br />

Il resto della dinamite serviva per allargare abbastanza la caverna da<br />

far entrare il fiume. Nel tempo che ci misi a preparare il tutto, Calamity<br />

si era ripreso e si stava chiedendo come mai fosse stato impacchettato<br />

come eplosivo ad alto potenziale. I suoi occhi si allargarono sempre più<br />

mentre gli spiegavo cosa stessi facendo.<br />

«Dannazione!» disse solo.<br />

Eravamo stati nella Scuderia Ventiquattro per la maggior parte della<br />

notte. Era l’alba quando ritornammo a Nuova Appleloosa. Almeno in<br />

teoria. La tempesta aveva smesso di martellare col suo peggio le terre<br />

devastate ed ora si accontentava di pioverci solamente addosso.<br />

Candi fu abbastanza gentile da lasciarmi schiantare su un letto libero<br />

della sua clinica. Un più che giusto pagamento per averle dato la<br />

cura anti chimera. Una copia, naturalmente.<br />

Stava ancora piovendo quando mi svegliai, più tardi nel pomeriggio.<br />

Ed era sera tardi quando Calamity si svegliò e trotterellò fuori per raggiungermi.<br />

Per allora ero finalmente riuscita a fare qualche progresso<br />

sotto l’insegnamento di Argano. Stavo ansimando e sudavo copiosamente,<br />

e ci fermammo a bere una Sparkle Cola.<br />

«Direi che siamo pari», dissi a Calamity mentre Argano faceva<br />

levitare una bottiglia di Sparkle Cola gelata davanti ad ognuno di noi.<br />

«Non capisco.»<br />

«Se fossimo rimasti alla porta non saresti mai stato morso.»<br />

«Se fossimo rimasti alla porta non avresti mai trovato l’antidoto.»<br />

«Se fossimo rimasti non ne avresti mai avuto bisogno.»<br />

«Ah-ha! Ma qualche altro pony magari si! Argano aveva detto che<br />

stavano avendo dei problemi con le creature, quindi ovviamente qualcuna<br />

di loro era uscita.»


Capitolo Cinque — Calamity 119<br />

Merda! Me n’ero completamente dimenticata! Comunque, con un<br />

po’ di fortuna e con la loro tana distrutta...<br />

«Non era la tua Scuderia, sai.» La voce di Calamity aveva assunto<br />

un tono solenne.<br />

Guardai il mio nuovo amico. «Cosa?»<br />

«So che sei cresciuta in una Scuderia. Ma non era quella Scuderia.»<br />

Naturalmente non lo era. Lo sapevo, ma non ero ancora sicura di cosa<br />

Calamity volesse arrivare a dire.<br />

«È solo che... sembravi prendere quello che abbiamo trovato laggiù,<br />

non so... personalmente.» Mi guardò onestamente. «Volevo solo<br />

ricordartelo, è tutto.»<br />

Aveva ragione, naturalmente. Non so cosa stessi cercando o che<br />

cosa mi fossi aspettata di trovare. Ma avevo permesso che la Scuderia<br />

Ventiquattro diventasse un affronto personale. La Scuderia Ventiquattro<br />

non era mai stata casa mia. Non avevo mai avuto nulla a che fare<br />

con lei. Gli unici fili che collegavano le diverse Scuderie erano vecchi di<br />

due secoli, recisi e sotterrati in una storia quasi del tutto dimenticata. La<br />

Stable-Tec non esisteva da molto, molto tempo. Non le dovevo alcuna<br />

fedeltà, e non avevo alcuna responsabilità verso morti tanto antiche.<br />

«Oh!» Tirai fuori la registrazione presa nell’ufficio del Capostallone.<br />

«Dovremmo ascoltare cosa c’è sopra?»<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Pistolero—Quando usi un’arma da fuoco tenendola in bocca<br />

o facendola levitare, la tua possibilità di colpire usando il SATS aumenta del 25%.<br />

Aggiunto vantaggio di missione: Telecinesi Possente (livello uno)—Triplica la<br />

massa che puoi far levitare con la tua magia da unicorno.


Capitolo Sei<br />

La Verità dei Fatti<br />

«Meglio soli che male accompagnati.»<br />

Salve!<br />

Il mio nome è Scootaloo. Probabilmente mi conosci (perché sono<br />

abbastanza famosa) per le mie fantastiche performance ad eventi come<br />

il GALLoPS dell’anno scorso, o magari solo come fondatrice della Red<br />

Racer.<br />

...<br />

Nulla che significhi più un dannato accidente, naturalmente. Se stai<br />

ascoltando questa registrazione significa che sono stati attivati i Protocolli<br />

di Emergenza di Livello Omega e tu stai... ora stai... oooh, dannazione!<br />

Scusa.<br />

Va bene... Da adesso ti parlo in qualità di vice presidente della Stable-<br />

Tec. Sei stato nominato Capogiumenta (o, nel caso della Scuderia Ventiquattro,<br />

Capostallone) di una Scuderia Stable-Tec per la preservazione<br />

della vita. Sei stato scelto per il tuo senso di lealtà e del dovere, sia verso<br />

i pony attorno a te che verso la compagnia. E nonostante la sede della<br />

Stable-Tec ora... probabilmente... non è altro che un mucchio di rovine<br />

fumanti, i nostri ideali sopravvivono.<br />

La tua Scuderia è stata scelta per partecipare ad un vitale progetto<br />

sociale. Il primo obiettivo della tua Scuderia, come di tutte le altre, è salvare<br />

le vite dei pony all’interno. Ma c’è anche uno scopo più alto oltre<br />

al salvare le vite dei singoli pony. Noi alla Stable-Tec capiamo che non<br />

si fa nulla di buono per la stirpe dei pony se ci si salva oggi soltanto per<br />

ammazzarsi a vicenda più tardi. Dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato.<br />

Dobbiamo trovare una strada migliore. E dobbiamo essere pronti<br />

ad implementarla il prima possibile quando le porte della Scuderia si<br />

121


122 Fallout: Equestria — Parte I<br />

apriranno... ed a sopravvivere a quello che gli attuali governanti saranno<br />

riusciti a fare ad Equestria...<br />

... dannazione! I-io proprio spero che nessun pony debba mai ascoltare<br />

questo. Non potremmo aver fatto tutto questo per nulla? Ci stanno<br />

veramente per distruggere tutti, non è vero?...<br />

Scusa. Sono di nuovo del tutto fuori copione. Dov’ero rimasta? Ah,<br />

si. In breve, la Stable-Tec sta lavorando per assicurare una più... più 1<br />

società alle generazioni future 2 .<br />

Nella cassaforte del tuo ufficio troverai un elenco di istruzioni speciali<br />

e di obiettivi, assieme ai dettagli su come la tua specifica Scuderia<br />

sia stata progettata per portare avanti la vostra parte. Se in un qualsiasi<br />

momento dovessi credere che la tua parte nel progetto stia minacciando<br />

la sicurezza dei pony sotto la tua responsabilità... nel suo complesso...<br />

dovrai interrompere la partecipazione ed intraprendere tutti i passi necessari<br />

per correggere la situazione. In qualsiasi altra circostanza, comunque,<br />

è cruciale che tu ti attenga alle direttive fornite e che mantenga informata<br />

la Stable-Tec di tutti i risultati, come è scritto nelle tue istruzioni sigillate.<br />

Grazie. Da tutti noi. Da tutta Equestria...<br />

...<br />

Grazie, e possa qualche pony lassù avere pietà di tutti noi.<br />

Non certo il messaggio che mi ero aspettata. Ora le mie emozioni nei<br />

confronti delle Scuderie erano completamente sballate nella mia testa,<br />

e tutto quello che volevo era dimenticarmene completamente.<br />

«Abbandona il vecchio, abbraccia il nuovo, giusto?» Bussai di nuovo<br />

con lo zoccolo sul bancone. «Apple Whiskey, un altro dei tuoi speciali,<br />

per piacere!»<br />

1 Stabile<br />

2 Gioco di parole sul doppio significato del termine stable, che significa sia<br />

“scuderia” che “stabile”.


Capitolo Sei — La Verità dei Fatti 123<br />

Apple Whiskey, l’unicorno barista che possedeva e gestiva la Taverna<br />

del Casello, mi riempì un altro bicchiere. Poi, mentre lo guardavo,<br />

allineò sette mele sul bancone—bellissime mele dorate, molto diverse<br />

da quelle pallide ed insapori della mia non-casa—ed agitò il suo corno<br />

sopra di esse trasformandole una ad una in bottiglie della bevanda<br />

di mele fermentate in assoluto più deliziosa, ammazza dolore e svuota<br />

testa possibile. Di fianco a me, Calamity battè gli zoccoli a terra in<br />

applauso e diverse giumente nella taverna fecero un gridolino.<br />

«Non so perché mi sono sorpresa», mezzo sussurrai avvicinandomi<br />

a Calamity. «Il vostro capo è uno stallone, dopo tutto.»<br />

Le orecchie di Calamity si rizzarono e mi diede un’occhiata carica<br />

di scioccata confusione. «Il mio capo? Io non ho un capo!» Non sapevo<br />

dire se era suonato più offeso o preoccupato.<br />

Agitai uno zoccolo. «L’ho ascoltato. Sulla robofatina. Quando non<br />

stava facendo l’Osservatore.»<br />

Calamity mi guardò con ancora maggior confusione. E poi scoppiò<br />

in una fragorosa risata. «Cosa? Occhiorosso 3 ?» Si girò verso il resto del<br />

bar. «Ehi, pony. Qua Littlepip pensava che Occhiorosso fosse il nostro<br />

capo!»<br />

L’intera taverna si unì nella risata.<br />

«Buona Dea, ragazza!» esclamò una delle giumente in fondo al bancone,<br />

«Occhiorosso non è altro che un borioso finocchio! Diavolo, non<br />

lo sto nemmeno a sentire quel canale! Non quando il DJ è in onda!»<br />

«Uh?»<br />

«Eggià,» concordò uno stallone da un tavolo vicino mentre raccoglieva<br />

una pila di tappi di bottiglia dai suoi compagni, che lo guardavano<br />

storto mentre molti di loro davano occhiate disgustate a dei<br />

rettangolini di carta colorati. «Ci provi il vecchio Occhiorosso a venire<br />

fuori ed a tentare di rendere Nuova Appleloosa parte del suo cosiddetto<br />

nuovo mondo! Prenderò personalmente tutta la sua unità e fratellanza<br />

e gliela infilo dritta nel...»<br />

3 Nell’originale, Red Eye.


124 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Dai le carte!» lo interruppe di malumore il pony di fianco a lui.<br />

«Quindi...» Lottai per inserire i nuovi tasselli nel puzzle che mi stavo<br />

costruendo in testa. Le bevute erano ottime per dimenticare, ma non<br />

così buone per pensare. «... la voce non-Osservatore nelle robofatine è<br />

Occhiorosso, e non è il vostro capo...»<br />

«Cos’è questa roba dell’osservatore?» chiese la giumenta vicina a me.<br />

«Quelle robofatine sono solo radio. Occhiorosso non può realmente<br />

controllare i pony attraverso di loro. Non sono videocamere!» Si girò<br />

verso Calamity. «Voglio dire, riesci ad immaginare se lui potesse...?»<br />

Bene, sapevo che quello non era vero. Ma apparentemente il fatto<br />

che quelle robofatine potessero essere usate come spie non era conoscenza<br />

comune. L’Osservatore mi aveva suggerito qualcosa del genere.<br />

Uno dei pony in fondo al bancone chiamò, «Ehi, Apple Whiskey!<br />

Metti sul DJ!» Apple Whiskey guardò una scatola marrone, in cima<br />

ad uno dei ripiani, che aveva cavi che la collegavano ad altoparlanti<br />

sparsi per la Taverna del Casello. Con una leggera luce del suo corno la<br />

radio si accese e la bellissima voce di una giumenta, forse la più dolce<br />

che avessi mai sentito (o, almeno, una degna seconda a quella di Velvet<br />

Remedy) uscì dalle casse.<br />

«Come è successo? Cosa ho fatto?<br />

Cercavo di aiutare, ma ho fatto tanto male.<br />

Vorrei nascondermi. Vorrei scappare.<br />

Vorrei trovar modo di ricominciare 4 ...»<br />

La voce, e la canzone che eseguiva, era così solenne e triste e carica<br />

di determinazione da spingere la mia mente verso luoghi non felici.<br />

Presto fui sull’orlo del pianto, e dovetti sforzarmi per non farlo. Pensai<br />

che un’altra bevuta avrebbe aiutato, così finii il mio bicchiere e bussai<br />

per un altro.<br />

4 La traduzione di questa canzone, come di tutte le successive nel corso dell’opera,<br />

non è strettamente letterale: ho cercato di mantenere la ritmica dell’originale, quindi<br />

qualche parola o sfumatura è andata persa. Sottolineo quel “ho cercato”.


Capitolo Sei — La Verità dei Fatti 125<br />

«... ho scordato la guerra combattendo le mie battaglie.<br />

Ora il mondo mi pesa caricato sulla sella...»<br />

Oh, era insopportabile. Mi si stava spezzando il cuore, e non ero nemmeno<br />

sicura del perché. Cercai una distrazione. «DJ? Chi è il DJ?»<br />

Le risposte arrivarono velocemente, quasi troppo veloci per potergli<br />

stare dietro. Sembrava che ogni pony nella taverna avesse qualcosa da<br />

dire.<br />

«DJ Pon3, naturalmente!»<br />

«C’è sempre un DJ Pon3!»<br />

«La miglior musica delle Terre Devastate d’Equestria!»<br />

«... si, tutte le, quante, dodici canzoni? Venti?»<br />

«È un pony ghoul. In giro da sempre.»<br />

«No, non lo è. Continuano a cambiare. Quando ero puledra, il DJ<br />

era una giumenta!»<br />

«Ho sentito dire che è un pegaso. Ha la stazione su, nelle nuvole. È<br />

così che sa sempre quello che sta succedendo.»<br />

«Questa è una stupidaggine. Ogni pony sa che la stazione di DJ<br />

Pon3 è nella Tenpony Tower nelle Rovine di Manehattan!»<br />

«Anche lui è un pony ghoul! È in giro fin da prima della guerra!»<br />

«Ho sentito che il DJ Pon3 originale era in realtà una giumenta<br />

che si chiamava Vinyl Scratch e che morì quando il fuoco magico delle<br />

zebre cancellò Manehattan. Ma suo nipote venne risparmiato, perché<br />

era nella Tenpony e tutto il resto, e ne prese il mantello.»<br />

«Avevo sentito fosse la sorella.»<br />

La mia testa girava. Calamity mi sorrideva affettatamente. Avvicinandosi<br />

sussurrò «C’è sempre un DJ Pon3.»<br />

E, in sottofondo, la voce di apparentemente infinita bellezza e tristezza,<br />

piangeva<br />

«Come posso sistemare le cose?<br />

Quante volte devo provare?


126 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Ti prego, questa volta, lasciamelo fare!»<br />

La musica sfumò. Ed una voce uscì dalla radio.<br />

«Qui è DJ Pon3, e quella era Sweetie Belle che cantava una delle<br />

grandi verità delle terre devastate: ogni pony ha fatto qualcosa di cui<br />

rammaricarsi. Ed adesso, miei piccoli pony, è l’ora delle notizie! Vi ricordate<br />

di quando vi ho raccontato di quei due pony strisciati fuori dalla<br />

Scuderia Due? Bene, mi hanno segnalato che una di quei piccoli pony<br />

ha fatto fuori il covo di razziatori nel cuore di Ponyville, salvando numerosi<br />

prigionieri—compresa la nostra amata autrice della Guida alla<br />

Sopravvivenza nelle Terre Devastate, Ditzy Doo! Ehi ragazza, grazie! Da<br />

tutti noi! Ed ora il tempo: nuvoloso dappertutto, con possibilità di pioggia,<br />

sparatorie e sanguinosi smembramenti...»<br />

Non ascoltai realmente tutto il resto. Ero troppo stordita. Ero alla<br />

radio. DJ Pon3 stava parlando di me. Nel mio cuore si mischiarono<br />

orgoglio e panico, ed il secondo inghiottì rapidamente il primo. Ero<br />

stata fuori meno di una settimana, e già avevo una reputazione che si<br />

spandeva su tutte le Terre Devastate d’Equestria... una reputazione che<br />

mi dipingeva come un pony molto più eroico e capace di quanto fossi<br />

realmente.<br />

«... un’ultima cosa, l’altra abitante della Scuderia è stata vista per<br />

l’ultima volta vicino ad Appleloosa. Le mie preghiere vanno a lei. E questa<br />

è la verità dei fatti. Ora torniamo alla musica. Ecco Sapphire Shores che<br />

ci canta come il sole non si possa nascondere per sempre. Dalle tue labbra<br />

alle orecchie di Celestia, Sapphire!»<br />

Per un momento tutto parve fermarsi. «Cosa?!?» mi volsi verso Calamity,<br />

«Vicino ad Appleloosa? Pensavo che questa fosse Appleloosa!»<br />

Calamity ridacchiò, non avendo ancora finito di divertirsi con la<br />

mia ignoranza delle terre devastate. «Impossibile, Littlepip! Questa qui


Capitolo Sei — La Verità dei Fatti 127<br />

è Nuova Appleloosa! Non puoi avere una nuova senza avere una vecchia,<br />

non trovi?» Poi divenne improvvisamente serio. «Ora, tu non vuoi<br />

andare da nessuna parte vicino alla vecchia Appleloosa, mi hai capito?<br />

È una città di schiavisti!»<br />

Apple Whiskey interruppe. «Beh, non c’è pericolo ad andare là per<br />

commerciare. Gli vendo un bel po’ del mio personale whiskey di mele,<br />

a quella gente là.»<br />

Ero stupefatta. Di sicuro stava scherzando! «Tu... commerci coi<br />

pony schiavisti!?»<br />

«Già. In effetti ho un treno che va in quella direzione proprio domani.»<br />

Lo guardai incredula. «Commerci con gli schiavisti!?!»<br />

Calamity mi sussurrò all’orecchio, «Perché credi che non sono mai<br />

stabilito qua.» Non era una domanda.<br />

La mattina dopo mi ritrovai sotto la pioggia a guardare il treno, sentendomi<br />

non poco colpevole per aver passato l’ultimo pomeriggio a caricare<br />

i carri merci come parte del mio allenamento con Argano. Quel<br />

pomeriggio sarebbe andato diversamente se avessi saputo dove fossero<br />

destinate quelle merci.<br />

«Posso parlarti un po’ di questo, vero?» Calamity stava di fianco a<br />

me, e controllava le cariche della sua bardatura da combattimento.<br />

Avevo un dolore sordo alla testa—le conseguenze di troppo whiskey<br />

di mela—ma stavo pensando con chiarezza. Sapevo che era folle,<br />

ma dove c’erano schiavisti ci sarebbero stati anche schiavi da salvare.<br />

Sapevo che parte di me stava cercando di rimanere al livello della mia<br />

sovrastimata reputazione; ma ero anche stata una prigioniera, anche se<br />

solo per poche ore, e non potevo soltanto ignorare il fatto che ci fossero<br />

dei pony che avessero bisogno di qualche altro pony a cui importasse<br />

abbastanza da provare ad aiutarli. «No.»


128 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Bene, allora vengo con te. Ho sempre voluto andare a sparare qualche<br />

colpo in quel dannato posto. Magari, se ci siamo in due, potremmo<br />

anche avere una possibilità.»<br />

Le sue parole mi lasciarono immensamente sollevata.<br />

«Parlerò con Ditzy Doo per i rifornimenti. Non voglio che nessuno<br />

di noi rimanga senza munizioni là. O cibo. Possiamo prendere il treno<br />

su per le montagne e giù per il deserto, ma probabilmente dovremo<br />

tornare indietro trottando.»<br />

Ci rimuginai sopra, ed all’improvviso pensai che anche se avessimo<br />

avuto i nostri rifornimenti, che ne sarebbe stato degli eventuali pony<br />

che avremmo salvato? Sarebbero stati in grado di affrontare quel tipo<br />

di viaggio? Non che quelle domande mi spaventassero più di tanto. Ma<br />

avremmo dovuto trovare un modo di convincere i pony che trainavano<br />

il treno ad aspettarci. Dopo che avremmo «derubato» la città con cui<br />

stavano commerciando, niente meno. Espressi i miei dubbi a Calamity.<br />

«Avrai bisogno di fare davvero un bel discorsetto se vuoi convincerli<br />

a fare qualcosa del genere», replicò, poi sembrò avere un’idea. «Conosco<br />

un pony qua in città che potrebbe avere quello che ti serve per<br />

riuscirci!»<br />

Calamity trottò via, lasciandomi lì a guardare di nuovo il treno.<br />

Mentre aspettavo cercai di familiarizzarmi con il treno. I pianali<br />

ed i carri merci portavano le mercanzie. I vagoni passeggeri, in questo<br />

caso solamente uno, servivano per portare i pony. L’elegante vagone<br />

rosso in coda e quello grande e bronzeo e con una ciminiera che si<br />

trovava in testa erano misteri. Non sapevo nulla del primo, ed il secondo<br />

lo riconoscevo solo per un elemento simile che faceva parte di quel<br />

guazzabuglio che era l’Assolutamente Tutto.<br />

Curiosa, chiesi cosa servissero quei vagoni ad uno dei pony da<br />

traino. Fu felice di rispondere.<br />

«Quello dietro è il vagone di servizio.» Puntò uno zoccolo verso il<br />

vagone rosso sul retro. «Ha i freni. Vedi, quando saliamo per la montagna<br />

dobbiamo continuare a cambiare le squadre di traino perché è un


Capitolo Sei — La Verità dei Fatti 129<br />

lavoro faticoso. Una squadra tira, una squadra si fa portare e guarda in<br />

giro in caso di razziatori. Ma quando si scende dalla montagna, allora<br />

ogni pony sale. Ed usiamo i freni per non andare troppo veloci.»<br />

Ora stava indicando quello di fronte. «Quella si chiama locomotiva.<br />

Serve per trainare il treno. Anche se la usiamo principalmente per il<br />

fischio. Tiene le bestiacce lontane dai binari.»<br />

Eh? «Per trainare il treno? Pensavo foste voi ragazzi a trainarlo?»<br />

«Eggià. Lo facciamo noi.»<br />

«Allora...»<br />

«Beh, perché la locomotiva non va senza carbone. Ed anche se ce l’avessimo,<br />

non abbiamo il vagone apposito per trasportarlo. Così, invece,<br />

usiamo la forza dei pony.»<br />

Non aveva alcun senso. «Quindi la locomotiva serve a trainare il treno,<br />

ma la locomotiva non può tirare il treno, quindi voi dovete trainare<br />

la locomotiva ed il treno?» Dovevo essermi persa qualcosa.<br />

«Già.»<br />

Argh. «Va bene... allora perché non avete carbone? Dov’è il carbone?»<br />

Il pony del treno roteò gli occhi verso di me. «Oh,non esiste carbone<br />

in Equestria.» Sentii qualcosa scattare nella mia testa. «Tutto il carbone<br />

proviene da una terra molto, molto lontana.»<br />

«Allora... in che modo... il carbone... sarebbe dovuto arrivare qui?»<br />

«Col treno, naturalmente!»<br />

Argh! Ne avevo abbastanza. Avevo bisogno di smetterla di imparare<br />

cose sui treni. Mi facevano venire male al cervello. Quella conversazione<br />

aveva peggiorato tantissimo il mio mal di testa!<br />

Schizzando nelle pozzanghere Calamity trottò indietro. Dopo che il<br />

pony del treno era tornato al suo lavoro, Calamity si impennò ed agitò<br />

gli zoccoli, facendo una finta espressione spettrale. «Oooooh! Tutto<br />

il carbone è in una strana e lontana terra straniera... piena di zebre!<br />

OooOOOoooh!»<br />

Lo guardai per nulla sorpresa. «Hai finito?»


130 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Si rimise a quattro zampe e tirò fuori una scatoletta dalle sue bisacce,<br />

offrendomela coi denti. La feci levitare per guardarla meglio. La<br />

scatoletta aveva il disegno in rilievo di una zebra.<br />

«Sono quelle che venivano chiamate Ment-ali Party-Time 5 . Fatte<br />

usando le Ment-ali e... beh, dell’altra roba. Garantito che ti rendono<br />

l’anima della festa. Quelle cose ti tolgono il doposbronza, ti schiariscono<br />

la testa e ti rendono il miglior parolaio di tutte le terre devastate.»<br />

Le guardai dubbiosa. Ma poi, avevo fiducia in Calamity, e che cosa<br />

avevo da perdere? Aprendo telecineticamente la scatoletta, tirai fuori<br />

uno dei quadratini e me lo misi in bocca, masticandolo sperimentalmente.<br />

Dovevo ammetterlo, erano saporite, anche se il retrogusto era<br />

un po’ amaro. Ma non mi sentivo in alcun modo differente da...<br />

WHOA!<br />

Il mondo intero si mise improvvisamente a fuoco. I colori diventarono<br />

più brillanti e piacevoli. Anche la pioggia sembrava più bella. Ed<br />

i miei pensieri! Stavo pensando più chiaramente di quanto avessi mai<br />

fatto! Capivo cose che non avrei mai potuto prima. Per Celestia, dove<br />

erano state quelle cose meravigliose per tutta la mia vita?<br />

Mi sentii sicura. Trovare la cosa giusta da dire sarebbe stato così<br />

facile. Avrei potuto convincere qualsiasi pony a fare qualsiasi cosa! E lo<br />

avrei dimostrato!<br />

Ore dopo, fissavo fuori dal finestrino del vagone passeggeri, guardando<br />

il panorama scivolare via. O, almeno, quel poco che riuscivo a vedere<br />

considerando che il cielo si era scurito e la pioggia era nuovamente peggiorata.<br />

Ricordando i torrentelli che scendevano giù dalla parete vicino<br />

alla Scuderia Ventiquattro, pregai perché la tempesta non ci causasse<br />

problemi mentre salivamo su per la montagna.<br />

5 Nell’originale, Party-Time Mint-als.


Capitolo Sei — La Verità dei Fatti 131<br />

Convincere i pony del treno ad aspettarci era stato facile, compensando<br />

il crollo quando l’effetto delle Ment-ali Party-Time scomparve,<br />

lasciandomi la sensazione di essere mezza cieca ed orribilmente stupida<br />

senza il loro aiuto. Non potevo fare altro che mangiarne immediatamente<br />

un’altra. In effetti lo avrei fatto, se Calamity non mi avesse portato<br />

via la scatoletta. Anche adesso stavo lanciando occhiate furtive alle sue<br />

bisacce.<br />

Ugh. Pensiamo ad altro. Cercai di sintonizzarmi sulla stazione di<br />

DJ Pon3; era a malapena udibile tra le scariche di statica. Nuova Appleloosa,<br />

capii, era vicina al limite della buona ricezione. Cercai un’altra<br />

stazione sul mio PipBuck, e trovai la musica delle robofatine. Calamity<br />

mi disse di spegnerla.<br />

Fissando nuovamente la finestra, lasciai vagare la mente finché non<br />

si fissò, fra tutte le cose, su Ditzy Doo. Stavo indossando la mia bardatura<br />

da lavoro, ora migliorata a vera corazza grazie alla strana ma allegra<br />

pegaso ghoul. Quella povera pony, pensai. Vedere la sua casa cancellata,<br />

poi venire trasformata nella parodia putrescente di un pony e costretta<br />

a vivere con quei ricordi per secoli. Razziatori, schiavisti... Ha sofferto<br />

sotto gli zoccoli di entrambi. Avendo visto dal vero cose che mi riempiono<br />

di orrore al solo pensiero. E come se non bastasse, in quanto pony<br />

ghoul, era come se avesse una spada magica che pendeva sul suo cervello,<br />

aspettando che cadesse. Era incredibile che non fosse divenuta il<br />

relitto distrutto di un pony. Ricordai il suo sorriso, chiedendomi come<br />

potesse essere felice...<br />

E poi capii.<br />

Calamity chiese, «Cosa c’hai da ridere così tutto all’improvviso?»<br />

Ridacchiai tra me, scuotendo la testa. «La risata è una virtù.»<br />

«Che stai dicendo?»<br />

Sorrisi, tenendo per me una più forte risata. «Magari non la risatina<br />

sciocca, e decisamente non quella tipo bwah-ah-ah... Ma quel tipo di<br />

risata interiore che permette ad un pony di prendere tutto quello che<br />

questo mondo gli butta contro senza perdere la sua... gioia.» Magari<br />

era un po’ tirato chiamarla risata. Ma era decisamente una virtù!


132 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Mi girai di nuovo verso la finestra, con lo spirito in qualche modo<br />

più alto di quanto fosse stato in giorni.<br />

Un fulmine lampeggiò all’esterno. Sobbalzai, tirandomi indietro<br />

dalla finestra. Avrei giurato di aver visto la testa di un enorme pony<br />

rosa, delle dimensioni di un’ursa major, scrutare verso di me da sopra<br />

le colline, sorridendo.<br />

«Sei pronta?» gridò Calamity sotto il nubifragio.<br />

Il treno si stava avvicinando ad Appleloosa (la vecchia Appleloosa).<br />

Calamity ed io stavamo sul tetto del vagone passeggeri, scivoloso per la<br />

pioggia, col vento che ci frustava con la gocce e che sbatteva le nostre<br />

criniere e code. Annuii.<br />

Stringendomi con le zampe anteriori, Calamity allargò le ali e prese<br />

il vento. La tempesta ci strappò via dal treno, e Calamity cominciò a<br />

dirigersi verso un crinale che dominava la città schiavista.<br />

Il vento ci sballottolava, facendomi temere di poter precipitare, ma<br />

la rotta di Calamity rimase ferma. Atterrammo... ed immediatamente<br />

scivolai cadendo nel fango.<br />

Calamity scoppiò a ridere. Mi scossi molto violentemente, lanciando<br />

almeno metà del fango su di lui, e poi mi misi a ridere anch’io.<br />

Ma poi ci fermammo. Virtù o no, c’era tempo e luogo per le risate. E<br />

quello non lo era. Feci galleggiare i binocoli verso Calamity e tirai fuori<br />

il fucile da cecchino per guardare, attraverso il suo mirino, la collezione<br />

di case di legno distrutte, vagoni deragliati, strutture metalliche di<br />

fortuna e gabbie di schiavi che era la vecchia Appleloosa. Il treno stava<br />

giusto entrando.<br />

Tra l’oscurità della tempesta e la distrazione del treno, non ci sarebbe<br />

mai stato un momento migliore per entrare di nascosto. Attraverso<br />

il mirino da cecchino potevo vedere le sagome delle guardie che camminavano<br />

sulle passerelle tra le case e sopra le gabbie. Nelle gabbie potevo


Capitolo Sei — La Verità dei Fatti 133<br />

vedere i pony schiavi sdraiati sotto la pioggia, forme derelitte sotto la<br />

tempesta.<br />

Sentii un familiare senso di incazzatura che prendeva piede.<br />

«Calamity, tu stai qua. Io entro.»<br />

«Non ho fatto tutta questa strada per stare indietro.»<br />

Levitai il fucile da cecchino verso di lui. «Sei la mia copertura. E la<br />

mia via d’uscita rapida se le cose vanno male. A meno che non pensi<br />

di essere più bravo a forzare quelle serrature ed io sia migliore per farti<br />

volare via.»<br />

Chiaramente non era felice, ma mi concesse il punto.<br />

Tirando fuori la Piccola Macintosh e controllando che fosse ben<br />

carica, iniziai a scendere lo scivoloso crinale. Non volevo dover usare<br />

la pistola. Non che fossi particolarmente vivi-e-lascia-vivere riguardo<br />

gli schiavisti. Solo che con tutto quello che poteva essere la Piccola<br />

Macintosh, non era silenziosa.<br />

Ero quasi arrivata alla prima riga di gabbie quando un fulmine illuminò<br />

crudamente il panorama. Se non l’avesse fatto sarei morta un istante<br />

dopo. Così, invece, ero soltanto fottuta.<br />

Mine.<br />

Tutt’attorno alle gabbie i fottuti schiavisti avevano sparso mine.<br />

La pioggia aveva lavato via la terra che copriva qualcuna di esse, e la<br />

copertura metallica arancione rifletteva i lampi di luce. Ce ne erano<br />

sicuramente altre, ma non avevo idea di quante fossero. O dove.<br />

Dopo la mia sessione con Argano ero molto migliorata nell’auto<br />

levitazione. Ma quello mi avrebbe soltanto portato al recinto. Ero molto<br />

meno sicura di avere il potere per levitare tutti gli schiavi verso la<br />

sicurezza.<br />

«Ehi, chi c’è là?» Una voce dall’oscurità, un pony schiavista. Non ero<br />

la sola pony ad aver visto qualcosa in quel lampo di luce. Dannazione!


134 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Accelerai, muovendomi più furtivamente possibile. Odiavo l’idea<br />

di lasciare i recinti degli schiavi, ma avevo bisogno di più tempo. Se<br />

avessi sparato avrei messo dietro di me tutta la città. Se avessi cercato<br />

di far fuori uno schiavista coi miei zoccoli, sapevo che avrebbe potuto<br />

chiamare aiuto prima che riuscissi a finirlo. Quindi, invece, decisi di<br />

nascondermi, infilandomi nella baracca più vicina.<br />

Lo rimpiansi immediatamente. La baracca aveva solo poche stanze,<br />

e da una al piano di sopra potevo sentire quello che realmente sperai<br />

fossero due pony schiavisti che lo stavano facendo. Mi sentii sia<br />

imbarazzata che disgustata.<br />

Tentando di non fare un suono cercai un posto dove nascondermi.<br />

Non volevo stare proprio davanti alla porta se il pony di guardia avesse<br />

deciso di dare un’occhiata nella baracca. Cominciai anche a controllare<br />

le scatole. Sapevo che era rubare, non solo recuperare dalle rovine, ma<br />

quei pony rubavano altri pony, e quindi non credevo avessero motivo<br />

di lamentarsi.<br />

Con cacciavite e forcine non risparmiai nemmeno la cassetta chiusa<br />

che trovai nella stanza successiva. Al suo interno trovai un qualcosa di...<br />

unico. Un piccolo totem. Una statuetta di una pony arancione con la<br />

criniera e la coda gialle, nell’atto di scalciare. Quello che mi colpì fu<br />

il cutie mark di tre mele, identico al marchio sulla Piccola Macintosh.<br />

La feci galleggiare per leggere l’iscrizione sulla base (Sii Forte!) e sentii<br />

un’ondata di energia magica.<br />

Non ero sicura di cosa fosse, ma... mi sentivo realmente più forte!<br />

Non solo fisicamente, ma anche più sicura di me . Infilando la statuetta<br />

nelle mie bisacce finii la mia raccolta e...<br />

La porta si aprì all’improvviso. «Eccoti qua!»<br />

Mi girai di scatto, scivolando nella comodità del SATS, e sparai due<br />

colpi verso il pony—uno alla testa ed uno al petto—prima che potesse<br />

raggiungermi per colpirmi coi suoi zoccoli chiodati.<br />

Il suono si propagò. Immediatamente i due pony di sopra interruppero<br />

il loro rapporto e scesero in carica giù per le scale. Solo uno di<br />

loro si era fermato a prendere un’arma.


Capitolo Sei — La Verità dei Fatti 135<br />

BLAM! BLAM! BLAM!<br />

La Piccola Macintosh ruggiva come i tuoni. Lo schiavista col fucile<br />

non riuscì a sparare nemmeno un colpo. Ricaricai più velocemente che<br />

potevo. Luna dannata! Bene, ero in gioco, ora.<br />

Il fuoco divampò dietro di me mentre mi nascondevo dietro ad una<br />

roccia.<br />

Un lanciafiamme! Quel bastardo mi stava attaccando con un lanciafiamme!<br />

«Oh, sento odore di pony arrosto per cena», ringhiò lo schiavista<br />

con la bardatura da battaglia con lanciafiamme incorporato. «Che ne<br />

dici di un piccolo barbecue?» Stavo seriamente sperando che stesse<br />

solo facendo il terribile, che quei pony non fossero tanto depravati da<br />

mangiare realmente gli altri pony!<br />

Lampeggiò un fulmine. Il tuono rimbombò sopra di me. Corsi verso<br />

una copertura dietro ad una carrozza completamente ritorta. Le fiamme<br />

si allargarono dietro di me, bruciandomi la coda! Con un grido mi<br />

lanciai in una pozzanghera lì vicino finché le fiamme non scomparvero.<br />

Ohi. Ohi. Ohi.<br />

«Avanti, vieni fuori, dovunque tu sia!»<br />

Arretrando tirai fuori il fucile da combattimento. La Piccola Macintosh<br />

aveva finito le munizioni cinque schiavisti morti fa. Due di loro<br />

erano unicorni che portavano fucili, ed ora non correvo certo il rischio<br />

di finire presto le loro pallottole.<br />

Lo schiavista piromane girò l’angolo e se ne prese una facciata.<br />

Andò giù duramente.<br />

Velocemente presi quello che mi serviva dal corpo, lasciando indietro<br />

la bardatura. Non avevo nè l’attitudine naturale nè l’allenamento<br />

professionale per usare una bardatura da combattimento, e non avevo<br />

bisogno di quel peso che mi rallentasse. Mi guardai nervosamente<br />

attorno alla ricerca di altri aggressori.


136 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Contando il pony col lanciafiamme ed i tre nella prima baracca, avevo<br />

fatto fuori un totale di nove schiavisti. Molti, ma di nessun significato<br />

per un’intera città. Ero sorpresa che i colpi d’arma non avessero richiamato<br />

maggiore attenzione. La tempesta doveva essere stata la maggior<br />

spiegazione di ciò, e quei tizi sembravano avere un ego stupefacente che<br />

gli impediva di correre semplicemente a cercare altro aiuto. Ma doveva<br />

esserci in gioco altro che stupida fortuna, schiavisti ancora più stupidi<br />

ed il tempo!<br />

Combattere le guardie schiaviste mi stava spingendo vicino al grande<br />

fienile a più piani nel centro della città. C’era un sacco di luce che<br />

usciva dalle finestre, ed un sacco di rumore. Quando mi portai più vicino<br />

potei sentire della musica. Controllai il mio PipBuck, ma la vecchia<br />

Appleloosa sembrava essere fuori dal raggio di qualsiasi stazione eccetto<br />

una, il canale delle robofatine (quella stazione copriva ogni luogo,<br />

non sapevo come. Anche se sospettavo che le stesse robofatine potessero<br />

effettivamente esse stesse agire da ripetitori). Quella, comunque,<br />

non era quella musica.<br />

Entrare dalla porta principale sarebbe stata morte certa. Ma strisciare<br />

su una passerella al secondo piano si dimostrò più sicuro. Cercai<br />

di entrare silenziosamente, ma nel momento in cui riuscii a far scattare<br />

la serratura il vento aprì la porta facendola sbattere rumorosamente.<br />

Rabbrividii. Poi infilai dentro la testa. La stanza era vuota. Di pony,<br />

almeno. Era piena di mobili rotti e vecchi schedari. Tappi di bottiglia,<br />

munizioni e pacchetti di sigarette riempivano molti armadi; trovarono<br />

una nuova casa nelle mie bisacce. Non fumavo, e non avevo intenzione<br />

di cominciare. Ma avrei potuto vendere i pacchetti a Ditzy Doo, che<br />

li avrebbe rivenduti ai sorprendentemente numerosi pony di Nuova<br />

Appleloosa che lo facevano.<br />

Una porta sul lato più distante si apriva su una balconata. Da lì<br />

potevo vedere che l’intera stanza sotto era un salone aperto, riempito di<br />

pony che stavano bevendo, giocando e guardando lo spettacolo su un<br />

palcoscenico proprio sotto di me. La balconata circondava il salone, e<br />

c’erano pony di guardia che camminavano attorno secondo uno schema.


Capitolo Sei — La Verità dei Fatti 137<br />

Erano concentrati sul caos al di sotto e non mi avevano visto. Non<br />

ancora.<br />

Aspetta! Io... Io conoscevo quella voce! Strisciando appiattita sul<br />

pavimento della balconata, spinsi la testa oltre il bordo per vedere la<br />

cantante.<br />

Velvet Remedy!<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Telecinesi Possente (livello due)—Triplica la massa che puoi<br />

far levitare con la tua magia da unicorno. Gli effetti sono cumulativi con Telecinesi<br />

Possente di livello uno, che è richiesta per poter ottenere questo vantaggio.


Capitolo Sette<br />

Velvet Remedy<br />

«Ci considerano veramente delle divinità. Ma in effetti, chi può<br />

biasimarli?»<br />

Lei!<br />

Era ancora meravigliosa come la prima volta che l’avevo vista. Era<br />

stato alla festa di compleanno della figlia della Capogiumenta. Velvet<br />

Remedy aveva partecipato per cantarle una straordinaria versione della<br />

canzone di Buon Compleanno. Ero stata dolorosamente gelosa della<br />

puledra per settimane.<br />

In realtà era ancora più bella dell’ultima volta che l’avevo vista. L’avevo<br />

seguita fuori nelle terre devastate. A vederla adesso, contro quel sfondo<br />

di metallo arrugginito, legno vecchio, macchie di sangue e liquori—<br />

il suo canto così pulito e maestoso sopra il baccano dei malviventi—il<br />

contrasto mozzava il fiato.<br />

Il mio cuore svolazzava come una farfalla chiusa in un barattolo.<br />

Una parte di me voleva correre da lei. Una parte di me, piccola ma<br />

insistente, voleva essere furiosa con lei, incolparla per avermi coinvolto;<br />

poco importava che l’unica pony che mi avesse spinto fuori da quella<br />

Scuderia fossi stata io.<br />

I miei occhi tornarono alle guardie che stavano facendo il loro giro.<br />

Anche se non stavano guardando nella mia direzione, entro pochi<br />

secondi non mi avrebbero potuto mancare. Seguire qualsiasi grido<br />

del mio cuore era fuori discussione. Invece arretrai silenziosamente, e<br />

ritornai da dove ero venuta.<br />

Ciò creava una nuova increspatura nel piano. Ora liberare Velvet<br />

Remedy era la mia più alta priorità. Non che gli altri pony in quelle<br />

gabbie fossero meno importanti per me. Ma qualcosa di personale si<br />

139


140 Fallout: Equestria — Parte I<br />

era aggiunto alla situazione. Nella mia testa cominciai ad accarezzare<br />

l’idea di quanto sarebbe stata contenta di vedermi.<br />

Nel momento in cui uscii fuori capii di essere nei guai. Numerosi<br />

pony schiavisti, con lanterne su pali legati sulla schiena, stavano tutto<br />

attorno al cadavere del bastardo col lanciafiamme che avevo fatto fuori.<br />

La scia delle mie attività non sarebbe passata inosservata od ignorata.<br />

Quattro di quei pony, quelli armati più alla leggera, si girarono e corsero<br />

verso il grosso fienile centrale. Mi schiacciai contro il muro. Stava per<br />

scattare l’allarme!<br />

Un singolo colpo di fucile risuonò attraverso la tempesta, ed il primo<br />

pony cadde con due ferite da proiettile. Due dei tre corridori scivolarono<br />

cercando di fermarsi sul fango e si acquattarono cercando<br />

copertura. Il terzo continuò a correre. Era quasi arrivato al fienile—<br />

abbastanza vicino da schizzare la porta di rosso quando Calamity lo<br />

colpì.<br />

I quattro schiavisti più pesantemente armati avevano visto Calamity<br />

nella sua ultima picchiata ed iniziarono a sparare nella sua direzione.<br />

Ma lui era veloce, e l’illuminazione inadeguata... e quella notte certo<br />

non ero ancora rimasta impressionata dalla mira degli schiavisti. Fui<br />

lieta e per nulla sorpresa che la pioggia di pallottole da fucile d’assalto<br />

mancasse completamente il mio compagno.<br />

Ma adesso quei quattro stavano lavorando in gruppo, muovendosi<br />

verso il fienile coprendosi a vicenda. Impedendo a Calamity qualsiasi<br />

percorso di avvicinamento sicuro. Muovendomi velocemente scesi<br />

dalla passerella e corsi verso uno degli edifici di legno mezzi collassati<br />

che circondavano il mega fienile, col fucile da combattimento carico e<br />

pronto. La porta era chiusa.<br />

Per la fretta versai numerose forcine e quasi persi il cacciavite. La<br />

serratura era testarda e difficile, ed ogni fallimento mi rendeva più nervosa.<br />

Desiderai ardentemente un’altra Ment-ali, preferibilmente del tipo<br />

Party Time.<br />

La forcina si ruppe.


Capitolo Sette — Velvet Remedy 141<br />

Dietro di me i rumori dal fienile centrale erano cambiati drasticamente.<br />

La musica si era interrotta. E gli urli degli ubriachi erano stati<br />

sostituiti da grida autorevoli.<br />

Estraendo freneticamente un’altra forcina tentai di nuovo. Potevo<br />

sentire le porte del fienile che si spalancavano e schiavisti ponycidi<br />

che si gettavano nella tempesta. Grida di sangue e stupro e morte—ed<br />

il fatto che tanto vetriolo fosse diretto verso di me mi colpì come un<br />

pugno allo stomaco. Se quegli schiavisti mi avessero catturato, avrei<br />

desiderato di essere soltanto una pony morta!<br />

La serratura della porta finalmente cedette. Senza un secondo da<br />

perdere mi infilai all’interno.<br />

POW! POW! POW! POW!<br />

Quattro colpi rapidi col mio fucile e gli schiavisti di guardia all’interno<br />

(che giocavano d’azzardo attorno ad un tavolo coperto di tappi<br />

di bottiglia e mozziconi di sigaretta) andarono giù prima di avere il<br />

tempo di reagire alla mia presenza. Mi accorsi solo un istante dopo<br />

che avevo sparato solamente in base a quello che sembravano, a cosa<br />

stavano indossando, e perché erano armati in un posto come quello.<br />

Non avevo appena fatto, in sostanza, lo stesso che Calamity aveva fatto<br />

quando aveva aperto il fuoco contro di me?<br />

Avevo ucciso solo quei due, ma anche in retrospettiva non avevo<br />

ragione di credere che il mio istinto dichiaratamente alimentato dalla<br />

paura si fosse sbagliato. Uno dei pony morti aveva un paio di manette<br />

come cutie mark, e l’altro aveva sia le chiavi della porta anteriore che<br />

quelle della gabbia che occupava due terzi della stanza.<br />

I miei occhi si allargarono quando guardai davanti a me. Quelle non<br />

erano come le gabbie nella Biblioteca di Ponyville; non c’erano prigionieri<br />

dietro quelle sbarre. Invece c’erano armi. E scatole di munizioni,<br />

alcune impilate sulle altre!<br />

Ero nell’armeria!<br />

Due pensieri mi corsero alla mente, uno di seguito all’altro: avevo<br />

appena fatto jackpot! E quello era probabilmente il primo posto dove<br />

sarebbe andata la maggioranza degli schiavisti!


142 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Rapidamente mi voltai e chiusi la porta. Poi cominciai a barricarla.<br />

Non troppo pesantemente,visto che intrappolarmi da sola lì dentro non<br />

avrebbe salvato nessun pony, men che meno me stessa. Ma mi avrebbe<br />

dato tempo. Tempo per saccheggiare e considerare la mia prossima<br />

mossa. Uno schedario, il tavolo e la scrivania metallica sarebbero andati<br />

bene. I tappi di bottiglia e le carte da gioco si sparsero a terra quando<br />

alzai il tavolo e lo posai contro la porta. Gli feci levitare lo schedario<br />

sopra per tenerlo a posto. Poi la scrivania si ammantò della stessa luce<br />

del mio corno quando cominciai a spostarla. La scrivania, notai, aveva<br />

un terminale acceso. Tempo permettendo sarebbe potuta valere la pena<br />

vedere cosa aveva da raccontare.<br />

Per prima cosa, comunque, dovevo migliorare il mio armamentario.<br />

Sette scatole di munizioni (metà delle quali sigillate), due espositori di<br />

fucili ed un armadietto per le armi (anch’esso bloccato) più tardi, ero<br />

diventata più simile ad un arsenale mobile che ad un pony. Vi erano<br />

dozzine di armi, ma erano tutte in condizioni tanto schifose che riuscii<br />

a recuperarne solo tre, tra cui una pistola sparachiodi, grazie anche<br />

all’incantesimo di assistenza alle riparazioni del mio PipBuck che mi<br />

permise di smontare rapidamente le armi peggiori per recuperarne i<br />

pezzi sani. L’armadietto conteneva due bardature da combattimento,<br />

ma entrambe erano troppo pesanti per me e quindi le lasciai perdere.<br />

Ora avevo munizioni per tutto tranne che per la Piccola Macintosh,<br />

anche per armi che non avevo mai visto, come delle magiscintille per<br />

ricaricare armi ad energia magica, oltre che tre missili. Mi disturbò<br />

molto il fatto che gli schiavisti avessero una piccola scorta di missili.<br />

Soprattutto per il fatto che entrambe le bardature da combattimento<br />

non erano state costruite per loro.<br />

Il premio più grande non furono però le armi o le munizioni, ma<br />

alcuni schemi per costruirsi da soli una pistola a dardi velenosi! Sarebbe


Capitolo Sette — Velvet Remedy 143<br />

stata silenziosa e paralizzante, ed ero abbastanza sicura di aver visto la<br />

maggior parte delle parti richieste all’Assolutamente Tutto.<br />

Gli schiavisti impiegarono un po’ di tempo per capire che mi ero barricata<br />

nella loro armeria. Se quello li fece rallentare, comunque, non lo<br />

diedero a vedere. Chiudere la porta era stato uno sforzo vano; il primo<br />

pony arrivato all’armeria aveva infatti il suo mazzo di chiavi. Il tavolo,<br />

lo schedario e la scrivania si dimostrarono molto più utili allo scopo,<br />

e quando finii di riparare le armi che stavo prendendo gli schiavisti<br />

smisero di spingere la porta con i loro zoccoli. Non avevo dubbi che mi<br />

stessero aspettando silenziosamente fuori per un’imboscata, ma ciò mi<br />

diede ancora un po’ di tempo che usai per dare un’occhiata al terminale.<br />

Ci misi poco e niente per forzarlo. La password era «terminale». Non<br />

ne ero per niente impressionata.<br />

La prima registrazione era vecchia, datata parecchi anni prima dell’apocalisse.<br />

Le altre erano tutte degli ultimi mesi.<br />

Registrazione Uno:


144 Fallout: Equestria — Parte I<br />

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Registrazione Due:<br />

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Registrazione Tre:


Capitolo Sette — Velvet Remedy 145<br />

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1 <br />

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Registrazione Quattro:<br />

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1 Nell’originale, Whip Crack.


146 Fallout: Equestria — Parte I<br />

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Registrazione Cinque:<br />

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Registrazione Sei:


Capitolo Sette — Velvet Remedy 147<br />

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2 <br />

<br />

<br />

Nel tempo che ci misi a leggere avrei potuto dar fuoco alla città con il<br />

calore della mia rabbia.<br />

Mentalmente stavo aggiungendo le gabbie dei puledri alla mia lista<br />

di obiettivi, dove combatterono con Velvet Remedy per il primo posto.<br />

Emotivamente, stavo ribollendo. Non volevo più rimanere nascosta<br />

in una stanza barricata. Volevo uscire fuori e fare del male a qualche<br />

fottuto pony malvagio!<br />

A volte le terre devastate ascoltano quello che desideri e decidono<br />

di dartelo con tutti e quattro gli zoccoli. Mi ero appena allontanata dal<br />

terminale, pestando furiosamente gli zoccoli mentre cercavo di concentrarmi<br />

abbastanza per muovere la scrivania, quando la barricata esplose<br />

verso l’interno in una furia di frammenti. Sangue ed agonia scoppiarono<br />

dal mio corpo mentre venivo sbattuta indietro contro la parete. La<br />

mia testa picchiò contro la gabbia dell’armeria e per un momento persi<br />

conoscienza. Gli schiavisti avevano lanciato un missile contro la porta!<br />

2 Nell’originale, Apple Core.


148 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Tremando per lo shock ed il dolore bevvi avidamente un’altra pozione<br />

curativa. Subito le mie ferite iniziarono a chiudersi. Calamity teneva la<br />

mia zampa anteriore sinistra al suo posto in modo che lo squarcio che<br />

quasi l’aveva staccata potesse andare a posto. La ferita era più che grave.<br />

Persino con la pozione sarei stata male fino a che un vero pony medico<br />

non l’avesse potuta sistemare. Candi sembrava orribilmente lontana, e<br />

quello pure assumendo che avesse le capacità di farlo.<br />

Fortunatamente, mi rassicurò Calamity, una bardatura lanciamissili<br />

richiede un certo sforzo per mirare correttamente, il che significava che<br />

una pony senza un reale addestramento ad usarla si sarebbe piantata<br />

ad ogni lancio. E l’avrebbe resa un facile bersaglio. Quasi troppo facile<br />

per un tiratore come Calamity.<br />

Quando potei di nuovo stare in piedi, anche se malferma, raccontai<br />

velocemente a Calamity quello che avevo scoperto. Mi diede un’occhiata<br />

indagatrice quando evitai di dire qualcosa riguardo a Velvet che potesse<br />

mettere a nudo il mio cuore, poi (per fortuna) trottò indietro per<br />

dare una veloce occhiata alle bardature da combattimento. Nessuna,<br />

dichiarò con un’occhiata, era abbastanza simile alla sua anche solo per<br />

recuperare qualche pezzo.<br />

Non osammo spendere altro tempo nell’armeria. Gli schiavisti sarebbero<br />

ritornati a momenti. Decidemmo di dividerci. Avrei cercato<br />

Velvet Remedy mentre lui saliva verso l’ufficio dello sceriffo, dove avrebbe<br />

controllato il posto e si spera avrebbe fatto fuori le eventuali guardie.<br />

Lo avrei raggiunto lì presto per scassinare le gabbie, ma fino ad allora<br />

avrebbe potuto radunare i puledri. O, almeno, dar loro la speranza e le<br />

prima compagnia amichevole da quando erano stati catturati.<br />

Scivolando fuori separammo le nostre strade e ci infilammo nella<br />

tempesta. Gli schiavisti ci mancarono per pochi secondi.


Capitolo Sette — Velvet Remedy 149<br />

Chiusi velocemente la porta del vagone dietro di me; al di fuori il<br />

brillante rettangolo di luce che avevo aperto si ridusse e scomparve<br />

nell’oscurità.<br />

Lei era lì!<br />

«Era ora!» La sua coda era nella mia direzione mentre lei era girata<br />

verso tre scatole gialle disposte in modo che le loro farfalle formassero<br />

un triangolo. «Non posso certo far nulla di buono stando seduta q...»<br />

Aveva dato un’occhiata verso di me e si era interrotta. Adesso si girò<br />

lentamente verso di me, fissandomi. «Oh... no...»<br />

Nell’ultima mezz’ora mi ero riempita la testa di fantasie immaginandomi<br />

l’espressione sul suo viso quando l’avessi trovata. La sorpresa! La<br />

gioia! Non c’era nessuna delle due.<br />

«Oh, oh cara!» I suoi occhi viaggiavano dalla mia faccia alla mia bardatura<br />

da lavoro della Scuderia Due (ancora abbastanza riconoscibile<br />

nonostante i miglioramenti di Ditzy Doo) al PipBuck sulla mia zampa.<br />

Velvet Remedy sembrava scioccata e... triste?<br />

«Cosa stai facendo qui?» chiese con un sussurro.<br />

Stetti a testa alta. «Ti ho seguita fuori dalla Scuderia. Ho attraversato<br />

le Terre Devastate d’Equestria per trovarti. Sono qui per salvarti!» Le<br />

rivolsi il mio miglior sorriso da vincente. Poi, preoccupandomi di come<br />

fossero potute suonare le mie parole, aggiunsi umilmente «Non ti sto<br />

stalkerando.»<br />

«Certo, come no.» Scuoteva la testa e si agitava intorno come se<br />

fosse sconvolta. «Ho cercato così duramente di impedire a qualsiasi<br />

pony di seguirmi. Non è per nulla quello che volevo!» Poi mi guardò<br />

di nuovo, e questa volta potevo dire che stesse guardando le ferite. E le<br />

armi.<br />

«Sei tu quella fuori che sta sparando a tutto? Sei tu, senz’altro.»<br />

Aspetta... Perché all’improvviso mi sembrava come se stessi facendo<br />

qualcosa di sbagliato? «Si. Come stavo dicendo, sono qui per<br />

salvarti.»<br />

«Salvarmi? Littlepip...» Oh cielo, si ricordava il mio nome! «... non<br />

sono una prigioniera. Sono qui di mia volontà.»


150 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Cosa? COSA?!?<br />

«Sei... qui... con gli schiavisti...» Non avrei saputo dire cosa si<br />

stesse rompendo più velocemente, la mia testa od il mio cuore. «Stai...<br />

lavorando con gli schiavisti!?»<br />

Mi guardò, la sua voce era fredda. «E tu ti stai tagliando una striscia<br />

di sangue attraverso di loro. Quanti pony sono morti a causa tua, questa<br />

notte, Littlepip?»<br />

«Sono schiavisti!» Respiravo affannosamente, vedendo rosso.<br />

«E che ne dici della gente che sostengono? Questa è una città, Littlepip.<br />

Ci sono mercanti e proprietari di taverne e pony che lavorano,<br />

qui. Hai ucciso qualcuno di loro? Ne sei sicura?»<br />

«No, non l’ho fatto. Ne sono certa!» Beh, a meno che quel qualcuno<br />

dei cittadini indossasse una corazza da schiavista e portasse pistole<br />

schiaviste e mi stesse sparando contro.<br />

«E gli schiavi? Pensi di poter uccidere i pony schiavisti senza che<br />

attuino ritorsioni? Pensi che non se la prenderanno con pony indifesi<br />

per dare l’esempio?»<br />

Non se li salviamo tutti prima, pensai selvaggiamente. Ma invece<br />

di discutere ulteriormente, mi forzai a calmarmi. Quella era Velvet Remedy!<br />

Le dovevo dare la possibilità di spiegarsi. Nel tono di voce più<br />

piatto che potessi, chiesi «Perché?»<br />

La voce di Velvet Remedy non si alzò mai nè vacillò. Io ero vicina<br />

all’urlare e lei manteneva il suo portamento. Mi faceva voglia di urlare<br />

ancora di più. «Quando ho lasciato la Scuderia... dopo aver lasciato un<br />

messaggio per impedire a qualsiasi pony di seguirmi,» mi lanciò un’occhiata<br />

penetrante «mi imbattei in una banda di pony che erano stati<br />

fatti a pezzi da una bestia terrificante. C’era soltanto un sopravvissuto,<br />

gravemente ferito, senza una gamba. Quindi naturalmente galoppai<br />

verso la sua zampa.<br />

«Lo sapevi che ho sempre voluto essere una pony medico? Richiusi<br />

le sue ferite e lo portai indietro al suo campo. Era un campo di schiavisti,<br />

e c’erano molti pony lì che avevano un serio bisogno di aiuto, particolarmente<br />

tra i prigionieri.» Velvet Remedy guardò il vagone intorno, che


Capitolo Sette — Velvet Remedy 151<br />

iniziavo a realizzare non fosse la sua cella ma la sua stanza. «Sono stata<br />

con loro da quel momento.»<br />

Mi limitai a guardarla. «Ma... stai aiutando gli schiavisti!»<br />

Velvet Remedy si voltò via da me, guardando al suo muro di scatole<br />

gialle con le piccole farfalle rosa. Casualmente, come se stesse parlando<br />

del tempo (nuvoloso con possibilità di pioggia, sparatorie e sanguinosi<br />

smembramenti), mi disse «Una volta lessi in un libro, quando avevo<br />

circa la tua età, che quando Fluttershy—La Giumenta del Ministero<br />

della Pace—scese su un campo di battaglia, insistette che i suoi pony<br />

guaritori si occupassero di ognuno ferito sul campo. Ognuno! Pony,<br />

zebra, a lei non importava...»<br />

Mi rivolse uno sguardo piatto e chiese lentamente, «Come potrei<br />

fare di meno?»<br />

«È diverso!»<br />

«Oh?» mi sfidò, «Come?»<br />

Perché erano schiavisti che uccidevano la gente e vendevano gli<br />

altri alla schiavitù ed alla morte, anche i puledri! E le zebre erano... le<br />

zebre avevano solo cancellato le nostre città. Pestai il terreno. Va bene,<br />

magari non avevo alcuna ragione logica del perché ci fosse qualche<br />

differenza, ma lo sentivo differente.<br />

«Guarda», tentai ragionevolmente, «questi pony schiavisti... quando<br />

ne salvi uno, gli stai rendendo possibile far male ed uccidere altri<br />

pony. Distruggere vite. Gli schiavi che guarisci? Vengono venduti per<br />

un lavoro terribile che finisce per ucciderli. Gli schiavisti ti stanno solo<br />

usando per far sopravvivere quei poveri pony al viaggio verso l’inferno.»<br />

Velvet Remedy sembrava addolorata. «Credi che non lo sappia? Ma<br />

che altro posso fare? Sono solo un pony. E non rimarrò a far nulla!<br />

Vorresti che trottassi via dai pony che soffrono perché hanno avuto la<br />

sfortuna di venire catturati dagli schiavisti?»<br />

Ora, finalmente, potevo sentire il terreno che si riassestava sotto i<br />

miei zoccoli. «Puoi aiutarmi a salvarli.»<br />

Ridacchiò tristemente, scuotendo la testa. «Salvarli? Noi due? Contro<br />

tutti quegli schiavisti?» Mi squadrò, «Non che dubiti della tua deci-


152 Fallout: Equestria — Parte I<br />

sione... o della tua potenza di fuoco. Ma saremmo orribilmente soverchiati...»<br />

Potevo sentirmi ghignare, «Non sono sola. Abbiamo supporto. Ed<br />

è un pegaso!»<br />

La sua resistenza stava cedendo, ma ancora scuoteva la testa. «Anche<br />

se ce la facessimo, e poi? Hai anche portato cibo abbastanza per<br />

gli schiavi? Acqua? Siamo a molti giorni di trotto dall’insediamento<br />

amichevole più vicino, e molti dei pony che stavo curando non sono in<br />

condizione di fare un simile viaggio. Alcuni sono puledri!»<br />

Il suo sguardo capitò sulla mia zampa ferita, e gli occhi le si allargarono.<br />

«Oh cara!» Puntò uno zoccolo. «E non mi sembra che nemmeno<br />

tu sia in condizione. Se avessimo qualche ora potrei curarti, ma...»<br />

Sedette indietro, la voce carica di rammarico. «Oh, ammiro il tuo<br />

coraggio e sacrificio. Ma Littlepip, ci hai veramente pensato?»<br />

«Certo che ci ho pensato,» balbettai stizzita e molto onestamente,<br />

«ho un treno!»<br />

«Oh!» I suoi occhi si allargarono per la sorpresa. E per la prima volta<br />

la sua voce era speranzosa invece che addolorata. «Quello... potrebbe<br />

funzionare!»<br />

Calamity stava di guardia in cima all’ufficio dello sceriffo quando Velvet<br />

Remedy ed io ci facemmo strada verso le celle all’interno. Una mezza<br />

dozzina tra puledri e puledre che puzzavano di sporcizia e di dolore<br />

ci guardarono avvicinare, con gli occhi pieni di terrore. La paura si<br />

attenuò quando videro Velvet Remedy, e lei gli sorrise gentilmente in<br />

ritorno. «Ho buone notizie, piccoli pony!» disse gentilmente, esitando<br />

con una smorfia mentre passava oltre il cadavere senza testa di una delle<br />

guardie—Calamity aveva spianato la strada. «Stiamo per fare tutti una<br />

gita in treno!»<br />

Ero già al lavoro sulla serratura della prima gabbia. Le lanciai un’occhiata,<br />

ammirando come trattava coi puledri, accarezzandoli attraverso


Capitolo Sette — Velvet Remedy 153<br />

le sbarre. Era stata, potevo vederlo, l’unica cosa bella nella loro squallida<br />

e terribile vita lì fuori. Gli occhi mi scivolarono sui suoi fianchi,<br />

notando con divertimento (non per la prima volta) che aveva due scatole<br />

mediche legate ai fianchi a mo’ di bisacce, e realizzai solo allora<br />

che le striature scarlatte e dorate nella sua criniera e coda avevano una<br />

suggestiva somiglianza col giallo e rosa che ora associavo al Ministero<br />

della Pace. Ed anche: perché non ci avevo pensato? Quella scatole metalliche<br />

avrebbero fornito una migliore protezione ed aggiunto anche<br />

della corazza per i fianchi!<br />

I nottolini scivolarono al loro posto, ed aprii la porta. I piccoli pony<br />

all’interno mi guardarono con espressioni contrastanti: gioia, speranza<br />

ed una impaurita riluttanza a lasciare entrare quelle emozioni nei loro<br />

cuori.<br />

«Arriva qualcuno!» La voce di Calamity irruppe sopra il suono<br />

della pioggia. «Whoa... Littlepip, abbiamo un problema! Un grosso<br />

problema!»<br />

Velvet Remedy mi lanciò un’occhiata preoccupata, come se la speranza<br />

che si era creata in lei stese andando in frantumi. Muovendomi<br />

agilmente mi avvicinai alla finestra più vicina e guardai fuori. Due pony<br />

avanzavano a grandi passi verso l’ufficio dello sceriffo, calpestando il<br />

piccolo fiume che un tempo era stata la strada. Un terzo controllava<br />

da sopra un vagone, poi scese per camminare tra di loro. I due ai lati<br />

indossavano pesanti bardature da combattimento, ma era la figura in<br />

mezzo a loro che catturava la mia attenzione.<br />

Era alta, il suo corpo trasudava una graziosa cattiveria ed una forza<br />

che non avrei mai immaginato in alcun pony. In verità, sembrava a<br />

malapena un pony. Dai suoi zoccoli al lungo corno spiraleggiante sulla<br />

sua testa, alle sue... ali! Un unicorno alato!<br />

Sgomenta, richiamai le uniche figure simili nella mia memoria. «C-<br />

Celestia? Luna?»<br />

La voce della misteriosa, oscura giumenta risuonò maestosa attraverso<br />

il torrente. «Vi concederemo una sola possibilità di uscire. Fatelo.<br />

O Noi faremo cadere l’intero edificio sulle vostre orecchie!»


154 Fallout: Equestria — Parte I<br />

La mia mente vacillò. Sentii i miei zoccoli avanzare, tirandomi verso<br />

la porta. Ma mi fermai come immobilizzata da una cosa che il mio<br />

cuore insisteva fosse vera: né la Dea Celestia né la Dea Luna avrebbero<br />

sostenuto tali orribili pony! Chiunque fosse quella... creatura, non<br />

meritava la mia deferenza!<br />

Il mio amico ateo sul tetto si era fermato per un momento. Con un<br />

yee ed un haw si tuffò verso il trio nemico, sparando due volte. Quattro<br />

proiettili trovarono casa ed il pony sulla sinistra della non-una-dea<br />

cadde negli schizzi, ed il sangue ricoprì gli zoccoli della strana giumenta<br />

e ruscellando nel fiume che era la Mane Street 3 .<br />

La strana giumenta rispose con un nitrito di risata che non aveva<br />

alcuna gentilzza nell’anima. «Quale impudenza!» Rimasi senza fiato<br />

quando il corno della giumenta si accese di un verde malato ed una<br />

scarica di fulmini scaturì dalla sua punta, colpendo Calamity al petto e<br />

scaraventandolo indietro nel cielo.<br />

«Calamity!» Mi concentrai disperatamente, illuminando il mio corno.<br />

Calamity stava cadendo a spirale, privo di coscienza, e lo presi a<br />

malapena in tempo, fermandolo a galleggiare sopra il campo minato<br />

che circondava i recinti degli schiavi. I suoi occhi si aprirono all’improvviso<br />

e si allargarono di terrore quando vide le mine sotto di lui, ed<br />

i suoi zoccoli si agitarono nel panico mentre cercava di retrocedere in<br />

aria.<br />

«Oh... se questo non è toccante!» La giumenta si girò verso il pony<br />

schiavista che ancora la affiancava mentre portavo Calamity verso la sicurezza.<br />

«Uccidila.» Lo schiavista trottò avanti, con le numerose canne<br />

della sua bardatura che puntavano alla vecchia ed inzuppata struttura<br />

di legno.<br />

Dietro di me sentii Velvet Remedy parlare ai puledri, «State giù, tutti<br />

quanti. Più bassi che potete!» Mi voltai e la vidi agitare il corno verso<br />

le loro gabbie. E mi meravigliai quando un debole chiarore protettivo<br />

3 Gioco di parole tra la pronuncia di main di Main Street, “strada principale”, e<br />

mane, “criniera”.


Capitolo Sette — Velvet Remedy 155<br />

ricopri le celle. Troppo tardi realizzai che Velvet Remedy non aveva<br />

pensato di entrare essa stessa nell’incantesimo di protezione che stava<br />

mantenendo attorno ai puledri.<br />

Il rombo della bardatura dello schiavista non era come il tuono<br />

delle altre armi, ma era più il ruggito di un drago! I proiettili entrarono<br />

dal lato dell’edificio, e moltissimi lo traforarono perforando la facciata<br />

dell’ufficio dello sceriffo! Mi rannicchiai dietro una scrivania metallica,<br />

sentendo i proiettili fendere l’aria appena sopra di me e poi risuonare<br />

contro il metallo come se stessero cercando di uccidere la scrivania.<br />

Sentii Velvet Remedy gridare. La sentii cadere.<br />

Il ruggito si fermò, come se la bardatura avesse bisogno di riprendere<br />

fiato. Saltando su dalla mia posizione, mettendo gli zoccoli anteriori<br />

sulla scrivania, guardai oltre la finestra e mi concentrai. Il baluginio<br />

del mio corno si combinò con quello attorno ad una, due, tre, quattro<br />

mine. Le tirai via dal terreno e le portai verso i nostri nemici mentre<br />

il pony ricaricava il mitragliatore. La strana giumenta vide cosa stavo<br />

facendo, alzò un’ala e si avviluppò in un campo di energia di un color<br />

verde malato, una versione molto più brillante e forte dell’incantesimo<br />

di protezione di Velvet Remedy.<br />

Lo schiavista si voltò verso le mine galleggianti quando cominciarono<br />

a suonare. Arretrò, con gli occhi spalancati...<br />

BIP BIP BIP BOOOOM!<br />

Lo scudo della strana giumenta si ricoprì di sangue ed organi. L’incantesimo<br />

aveva a malapena tremolato alla forza dell’attacco. Ma...<br />

aveva tremolato.<br />

«È stato quasi impressionante», sbeffeggiò. «Ma adesso il tempo dei<br />

giochi è finito.»<br />

Non stavo prestando attenzione. I miei occhi erano solo per Velvet<br />

Remedy, che era sdraiata al centro di una pozza di sangue sempre più<br />

larga. L’avevano colpita tre proiettili, uno solo di striscio ma due erano<br />

penetrati in profondità nel suo ventre. Più velocemente che potei aprii<br />

una delle sue scatole mediche e tirai fuori un rotolo di bende curative.


156 Fallout: Equestria — Parte I<br />

La porta dell’ufficio dello sceriffo venne strappata via dai cardini<br />

e volò via nell’oscurità. «Vai avanti», insultò, «lancia il tuo incantesimo<br />

migliore.» Non ci fu alcun incantesimo. Non ne avevo nessuno da<br />

lanciarle contro.<br />

«Oh!» rise come se avesse in qualche modo potuto leggermi la mente.<br />

«Nessun incantesimo? Bene, non sei altro che la patetica pantomima<br />

di un unicorno!»<br />

Finii di fasciare Velvet come meglio potei. Si mosse, gemendo di<br />

dolore. Il mio cuore sussultò.<br />

«E qui Noi speravamo che la grande assassina che aveva deciso di<br />

assalire la Nostra città Ci avrebbe almeno fornito una sfida. Siamo state<br />

completamente annoiate!»<br />

Mi concentrai. Il mio corno cominciò a risplendere.<br />

«Di nuovo la telecinesi? Un gioco da puledri.» Stava trottando più<br />

vicino, ma si fermò a diversi metri dagli scalini. «Per i problemi che<br />

Ci hai causato... e peggio, per aver sprecato il Nostro tempo con la tua<br />

pateticità, prima Noi uccideremo i tuoi amici. Poi li taglieremo in un<br />

piacevole spezzatino. Con cui Noi ti nutriremo.»<br />

Il mio corno si illuminò maggiormente. Stavo cominciando a sudare<br />

per lo sforzo.<br />

«... No, pensiamo che invece Noi lo faremo mangiare ai puledri, e<br />

ti costringeremo a guardare!»<br />

La luce del mio corno si infiammò, ed un brillante alone lo avvolse<br />

ulteriormente. Cominciai a tremare per lo sforzo.<br />

«Ancora. Non. Impressionate.» La voce della strana giumenta era<br />

gloriosa ed incredibilmente annoiata. La luce del mio corno usciva dalla<br />

porta ed attraverso i buchi nei muri dei proiettili, e lei non avrebbe<br />

potuto curarsene di meno. «Quindi cosa stai facendo? Stai levitando<br />

via tutti i piccoli pony? Non puoi mandarli tanto lontano da impedire a<br />

Noi di ricatturarli. O magari stai cercando di levitare ogni arma dell’armeria?<br />

Anche se potessi, questo scudo attorno a Noi fermerà qualsiasi<br />

proiettile!»


Capitolo Sette — Velvet Remedy 157<br />

Un secondo alone irruppe dal mio corno,avvolgendo il primo. Urlai<br />

mentre l’energia bruciava attraverso di me.<br />

La strana giumenta guardò da un lato e dall’altro. Si voltò per vedere<br />

se ci fosse qualcosa dietro di lei, ma non vide altro che acqua corrente<br />

ed oscurità. Anche in alto, ma ancora non vide nulla. «Oh, ne abbiamo<br />

abbastanza!» Si voltò di nuovo verso di me.<br />

«Hai ragione,» dissi, avanzando debolmente verso la porta, con lo<br />

sforzo che mi assorbiva talmente tante energie che temevo di svenire da<br />

un momento all’altro. «Sono piccola. Debole... patetica.» La mia zampa<br />

ferita tremava talmente tanto da farmi battere i denti. I miei occhi<br />

lacrimavano per il dolore. Tenni la testa bassa, corno a terra. Sembrando<br />

quasi adorante. «Sono una triste pantomima di un unicorno senza<br />

incantesimi tranne che per il trucchetto da puledri della levitazione.»<br />

Senza alzare il mio corno la guardai negli occhi. Così vicino la mia luce<br />

la ricopriva. Potevo vedere che non era veramente nera, ma il manto<br />

era uno scuro verde foresta e la criniera era striata di verde e viola.<br />

«Ma sono diventata veramente, veramente brava in questo.»<br />

Di nuovo la giumenta si guardò casualmente attorno, cercando di<br />

indovinare cosa stessi facendo. Ma potevo vedere appena un pizzico di<br />

apprensione nella sua espressione annoiata. «Bene, forse non sei inutile<br />

dopo tutto. Datti a Noi. Unisciti a Noi nell’Unità. Diventa qualcuno più<br />

grande della miserabile cosa che sei adesso.»<br />

Un terzo strato brillante irruppe dal mio corno. La luce era accecante.<br />

La mia zampa ferita cedette nell’agonia, e caddi su un ginocchio.<br />

«No!»<br />

Arretrando disgustata, la giumenta chiese, «Oh, cosa stai facendo?»<br />

Sentii Calamity ridacchiare lì vicino. «Ti impedisce di gettare un’ombra.»<br />

«Cosa?» La giumenta guardò in basso. Poi in alto una seconda volta,<br />

questa volta vedendo il molto più debole chiarore provenire da sopra<br />

l’ufficio dello sceriffo. Un istante più tardi il carro merci vagante che<br />

galleggiava silenziosamente passò oltre il tetto e si fermò sopra di lei. I<br />

suoi occhi si allargarono mentre comprendeva quando lo lasciai andare.


158 Fallout: Equestria — Parte I<br />

WHAM!<br />

La massiccia ondata che fuoriuscì dall’impatto mi colpì,entrandomi<br />

nelle narici e nei polmoni. Tossii, senza fiato. Cercai di rimettermi sugli<br />

zoccoli ma la stanchezza mi sopraffece, e svenni.<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Organizzatore—Sei efficente nel gestire il tuo inventario in<br />

generale. Questo ti rende molto più facile portare quei piccoli extra di cui hai sempre<br />

avuto bisogno. Oggetti con un peso di due o meno per te si considerano pesanti la<br />

metà.


Capitolo Otto<br />

Deragliati<br />

«Qualcosa mi dice che questo non è un numero da circo.»<br />

Sangue.<br />

Scorreva attorno ai miei zoccoli, mi schizzava le zampe, trasportato<br />

dal quel fiume che era la Mane Street.<br />

Ero ritta al centro del fiume, ed era pieno di cadaveri.<br />

«Quanti pony hai massacrato?» chiese la voce accusatoria di Velvet<br />

Remedy. «Di certo non ti è servito molto tempo per diventare un’omicida<br />

di massa, non è vero, Littlepip?»<br />

«V-Velvet?» La cercai nell’oscurità della tempesta. Ma i miei occhi<br />

trovarono solo il muro dell’ufficio dello sceriffo, divorato dai proiettili.<br />

Lo ricoprivano crude scritte a bomboletta che urlavano blasfemie. I<br />

razziatori erano stati lì. I loro nauseanti disegni, le sadiche mutilazioni,<br />

erano in mostra perché ogni pony le potesse vedere. Guardai il torso<br />

del pony che pendeva dal soffitto all’interno, con le membra amputate<br />

e la pelliccia rasata fino alla pelle, scivolare dalle catene e cadere a terra<br />

con un tonfo molliccio.<br />

Cercai di urlare, quando cominciò a strisciare verso di me!<br />

Con un umido suono di lacerazione il corpo squarciato contro il<br />

muro si scosse per liberarsi, con la carne che si scorticava ritirandosi e<br />

mostrando le costole e gli organi putrescenti, e si contorse verso di me,<br />

sguazzando nell’acqua.<br />

Cercai di ritirarmi, solo per scoprire che i miei zoccoli erano bloccati<br />

nella strada fangosa! L’icore scarlatto nell’acqua ricoprì il mio PipBuck<br />

e si impregnò nel pelo attorno alle zampe. «Calamity! Velvet?<br />

Aiutatemi!» urlai, ma la mia voce non aveva suono.<br />

159


160 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Una silenziosa robofatina osservava, senza fare nulla, mentre la parte<br />

inferiore di uno schiavista si univa alle altre due che stavano strisciando<br />

malignamente verso di me, srotolando dietro di sè una lunga<br />

striscia di intestini.<br />

Mi svegliai, col cuore che batteva forte e col corpo coperto di sudori<br />

freddi, al suono ed agli scossoni del treno. Ero debole, ma più calda<br />

e meno dolorante di quanto avrei mai dovuto essere. Ero coricata in<br />

uno dei letti del vagone passeggeri, con una coperta sopra di me. Al<br />

mio fianco Velvet Remedy stava teneramente ondeggiando il suo corno<br />

sopra la mia gamba recentemente ferita. Con mio grande stupore la<br />

zampa sembrava migliorare, anche se prudeva profondamente.<br />

Cercai di allontanare lo spettro del mio incubo. Quello non era<br />

stato il primo terrore notturno che le esperienze dell’esterno avessero<br />

creato, ma era stato il più profondamente spiacevole. L’inserimento dei<br />

miei compagni, o la loro mancanza, in qualche modo aveva reso quel<br />

sogno molto, molto peggiore.<br />

Velvet Remedy! L’ultima volta che l’avevo vista era sdraiata in una<br />

pozza del suo stesso sangue, dopo aver salvato quasi una mezza dozzina<br />

di puledri...<br />

Le mie orecchie si tesero verso i suoni attorno a me; guardandomi<br />

alle spalle vidi i puledri e le puledre delle celle dello sceriffo occupare<br />

buona parte del vagone passeggeri. Sembravano stanchi e sbattuti;<br />

due di loro si erano velocemente addormentati, ma uno aveva ancora<br />

abbastanza entusiasmo per guardarmi e sorridere. «È stato fantastico!»<br />

Il puledro ondeggiò lentamente il suo zoccolo in aria e poi lo pestò a<br />

terra con un colpo.<br />

Gli rivolsi un debole sorriso, col cuore che finalmente iniziava a<br />

calmarsi. Calamity si voltò dalla finestra che stava fissando per darmi<br />

il bentornata nella terra dei viventi.


Capitolo Otto — Deragliati 161<br />

«Siamo... a posto?» Ero esitante, temendo in parte che fosse solo<br />

un altro sogno che aspettava di tramutarsi in incubo. Velvet Remedy<br />

annuì rassicurante.<br />

«Gli schiavi?»<br />

«Nel vagone di servizio», disse piano Velvet. Meno piano, «Questo<br />

treno ha un solo vagone passeggeri, e mi è sembrato che i puledri avessero<br />

maggior bisogno di spazio. Quindi potevano andare o nel vagone<br />

di servizio, o legati ai pianali.»<br />

Parlare così duramente, come se avessi suggerito qualcosa di terribile,<br />

non era, decisi, uno dei suoi tratti caratteriali più affascinanti.<br />

All’improvviso mi ricordai del piano originale e delle gabbie dove<br />

erano stati tenuti i pony prigionieri. «Ma le serrature...?» Sapevo che<br />

Calamity non poteva averle forzate, e non riuscivo ad immaginare che<br />

Velvet Remedy, nella sua gioventù, avesse esercitato quell’abilità.<br />

Roteò gli occhi verso di me. «Oh avanti, non sono la scassinatrice<br />

che sei tu, e di certo non ho il livello di maestria telecinetica che hai<br />

mostrato—imponente, devo aggiungere—ma sono un unicorno! Posso<br />

fare una semplice levitazione. Tra i tuoi proiettili e le mine sono stata<br />

in grado di... aggirare la necessità di scassinamenti o chiavi.»<br />

Il treno rumoreggiava attorno a noi. Dando un’occhiata fuori dalla<br />

finestra vidi che avevamo già attraversato il deserto ed eravamo chiaramente<br />

a un buon punto della nostra strada su per la montagna. Il passo<br />

dei pony ferrovieri stava rallentando; ci stavamo avvicinando al punto<br />

culminante della ferrovia montana. La mia conversazione con Velvet<br />

era andata scemando, ed ora Calamity la interruppe completamente.<br />

«La nostra ombra è tornata.»<br />

Mi alzai a sedere, tastandomi la gamba guarita. «Ombra?»<br />

Il puledro che aveva parlato prima dichiarò «Il signor Calamity<br />

pensa che qualcosa ci segua.» Notai che Calamity stava accucciato alla<br />

finestra, guardando in alto attraverso di essa... verso il cielo?<br />

«Un’altra...» mi trattenni dal dire dea per riferirmi alla schiavista<br />

unicorno alata che avevo combattuto. «... di quelle... come dallo<br />

sceriffo?»


162 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Non penso. Ma c’è qualcosa lassù. Che si tiene appena fuori vista.»<br />

«Se è fuori vista, come fai a dire che c’è qualcosa lassù?» controbattè<br />

Velvet. Ma ad un’occhiata di Calamity cedette. «Un altro pegaso,<br />

magari?»<br />

Calamity fece una smorfia. «Io... non credo proprio.» Rivolse lo<br />

sguardo alla finestra, in silenzio.<br />

«Almeno ha smesso di piovere», annunciò Velvet Remedy, guardando<br />

fuori dalla finestra. «Quella tempesta è durata per giorni.»<br />

Mi voltai e guardai la spessa coltre di nuvole grigie. La pioggia aveva<br />

decisamente smesso di cadere dal cielo e le nuvole erano di un colore<br />

molto più più chiaro, che trasformavano la luce del sole in un grigio<br />

monotono.<br />

«Velvet...» cominciai.<br />

Mi sorrise, ed il mio cuore si risollevò, la sua ruvida osservazione<br />

precedente dimenticata all’istante. «Grazie, Littlepip. Le tue medicazioni<br />

mi hanno salvato la vita.»<br />

La guardai, sapendo che era impossibile che quei poveri tentativi di<br />

metterle delle bende, trattate magicamente o meno che fossero, potessero<br />

averla portata in salute. Iniziai a dirlo ma lei alzò uno zoccolo per<br />

interrompermi. «No, ma sei riuscita a fare abbastanza bene da farmi<br />

riprendere conoscenza, e da lì ho potuto prendermi cura di me stessa».<br />

Lanciò un’occhiata di lato verso Calamity. «Per non parlare di te e di<br />

quel tuo interessante amico.»<br />

Calamity nitrì nella sua direzione.<br />

Guardai la mia gamba, sorpresa. Ghignando, Velvet mi ricordò,<br />

«Te l’avevo detto che avrei sempre voluto essere un pony medico. Ho<br />

studiato per diventarlo ed anche fatto dell’apprendistato.»<br />

Guardai la bellissima giumenta, molti anni più vecchia di me, incuriosita.<br />

«Se è quello che volevi, perché non l’hai fatto?»<br />

«Perché comparve il mio cutie mark. Un giorno cantai una canzone<br />

per un gentilpony malato, ed apparve. Un uccello canterino, un usignolo<br />

per essere precisi. E quando il tuo cutie mark appare, il tuo posto


Capitolo Otto — Deragliati 163<br />

nella Scuderia è deciso.» C’era un triste tono da dato-di-fatto nella sua<br />

voce. Era una verità e lo sapevo fin troppo bene.<br />

«Ho anche implorato la Capogiumenta. Ma chiaramente la mia sorte<br />

era diventare un’intrattenitrice, il mio destino era scritto sui miei<br />

fianchi. La mia voce era la più bella della Scuderia, e non potevo negare<br />

di saper cantare. O che mi piacesse anche un bel po’ farlo. La Capogiumenta<br />

mi mostrò pure la mia genealogia, dimostrando che ero la<br />

molte-volte-pro pronipote della prima Capogiumenta della Scuderia<br />

Due, anche lei una cantante leggendaria.»<br />

Annuii, avendo ascoltato da me la struggente musica alla Taverna<br />

del Casello.<br />

«Come potevo combattere il peso di tutto questo? La Capogiumenta...<br />

mi lasciò cortesemente la possibilità di indulgere nel mio hobby,<br />

nel poco tempo libero se non avesse interferito con i miei nuovi obblighi<br />

di sollevamento del basso morale della Scuderia. Ma i miei sogni,<br />

mi fu detto, non erano per me.»<br />

Sospettando la risposta, dovetti farle la domanda: «Velvet, perché<br />

hai lasciato la Scuderia.»<br />

Velvet nitrì pudicamente. «Di nuovo a causa del mio cutie mark.»<br />

Si voltò, spostando una delle scatole mediche per mostrarmi l’usignolo<br />

sul suo fianco. Le ali erano spiegate, il becco aperto nel canto.<br />

«Vedi che cosa non è, Littlepip?»<br />

Vedevo cos’era. Cos’era sempre stato. Un uccello dalle canzoni meravigliose.<br />

«Non è un uccello in gabbia,» disse Velvet Remedy, con voce soddisfatta.<br />

«E se non lo è lui, allora non dovevo esserlo nemmeno io. Che<br />

vengano orrori e dolore, avevo bisogno di essere libera.»<br />

«Vado a fare una passeggiata fuori, magari mi stiracchio le ali.»


164 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Alzai lo sguardo dal libro che stavo leggendo per passare il tempo<br />

(era saltato fuori che Esercito Equestre Oggi parlava solo di bardature<br />

da combattimento). Il treno stava rallentando fin quasi a fermarsi. La<br />

locomotiva aveva appena superato il picco, ed i pony ferrovieri stavano<br />

trainando il resto del treno oltre il limite verso la curva successiva, prima<br />

di lasciarlo correre e salire essi stessi a bordo. Non ci sarebbe stata<br />

un’altra possibilità di prendere un po’ di aria fresca... o per Calamity<br />

di dare una occhiata più approfondita alla nostra ombra.<br />

Annuii, dicendogli di andare. Velvet Remedy era probabilmente<br />

nel vagone di servizio; aveva fatto regolari controlli ai pony adulti che<br />

avevamo recuperato, e mi ero intrattenuta anch’io facendo una rapida<br />

trottata una volta che lei era a controllare i puledri.<br />

Aspettai, mentre il tempo sembrava aver rallentato fino a strisciare<br />

come il treno stesso. Ci stava mettendo un bel po’ di tempo—che si<br />

fosse persa? No, era stupido; non puoi perderti su un treno, no? Ridacchiai<br />

quando pensai che, se anche mi fossi persa sul treno, l’incantesimo<br />

di automappatura del mio PipBuck mi avrebbe guidato. Povera Velvet,<br />

come sarebbe riuscita a trovare il percorso su un treno, senza di esso?<br />

Avevo offerto a Velvet Remedy il suo PipBuck; ma con mia sorpresa<br />

l’aveva rifiutato. Sottolineai quanto fosse uno strumento incredibilmente<br />

utile nelle Terre Devastate d’Equestria. Disse che potevo tenerlo come<br />

un dono. E come scusa per avermelo lasciato, in primo luogo. Non si<br />

incolpava perché avevo lasciato la Scuderia, ma rimpiangeva di aver<br />

messo uno zoccolo (e in verità un intero pony) nella mia decisione.<br />

Avevo provato un’ultima volta, e finalmente mi aveva detto in tono<br />

piatto «Sono fuggita da quella prigione, non indosserò le sue manette.<br />

Non importa quanto dorata una manetta possa essere.» Detto quello<br />

se ne era andata per controllare i pony nel vagone di servizio.<br />

Fui strappata dalle mie fantasticherie dal ruggito draconico del fuoco<br />

di una mitragliatrice a canne rotanti. Seguito dall’urlo di morte dei<br />

pony ferrovieri.<br />

Un solo secondo più tardi sentii la squadra di ricambio (che ora<br />

stava facendo da guardia) che apriva il fuoco in risposta.


Capitolo Otto — Deragliati 165<br />

I puledri furono presi dal panico. Stavo cercando di calmarli (o<br />

almeno raggrupparli) quando Velvet Remedy tornò attraverso la porta<br />

sul retro, preoccupata. Quasi nello stesso istante uno dei pony ferrovieri<br />

della squadra di cambio irruppe all’interno, gridando ed agitando le<br />

zampe, con una carabina a leva che galleggiava al suo fianco. «Agguato<br />

schiavista! Proteggete i puledri!»<br />

Cosa? Come potevano essere arrivati davanti a noi?!<br />

Prima che potessi chiedere, un macabro pony con indosso una corazza<br />

schiavista, con gli zoccoli chiodati ricoperti del sangue dei pony<br />

ferrovieri, irruppe nel vagone passeggeri e si impennò, intenzionato ad<br />

ucciderne un altro. Non ebbi il tempo di pensare; solo estrassi il mio<br />

fucile da combattimento e gli sparai. Il ferroviere si accucciò, fece roteare<br />

il suo fucile e lo scaricò sullo schiavista. Non capii quale colpo lo<br />

avesse ammazzato.<br />

Immagini del mio incubo mi tornarono alla memoria. Esitai, ma<br />

per fortuna solo dopo che l’attaccante era stato abbattuto. Poi con una<br />

zoccolata attivai l’EFS e guardai la moltitudine di segni rossi che riempiva<br />

l’indicatore macinare le poche amichevoli che erano di fronte a<br />

me.<br />

Mi voltai verso Remedy, facendo levitare fuori la pistola sparachiodi<br />

e caricandola con un blister marcato. Non ero stata in grado di determinare<br />

che cosa significassero le marcature sulle ricariche, ma sospettavo<br />

che una qualsiasi di quelle fosse almeno in grado di incapacitare. «Prendi<br />

questa. Proteggi i puledri con la tua vita. Vado ad aiutare davanti!».<br />

Meglio farli fuori prima che riuscissero ad arrivare fin lì, se possibile.<br />

Velvet Remedy guardò la sparachiodi come se fosse infetta. «Io...<br />

non potrei.»<br />

Oh, per il bene di Celestia. «Devi! Non sopravviverai qua fuori se<br />

non hai intenzione di combattere.» Indicai i puledri. «E nemmeno chi<br />

stai proteggendo.»<br />

Velvet deglutì. «Voglio dire... non so usarla!»<br />

Oh! «È facile. Falla fluttuare puntando questo lato verso il cattivo.<br />

Per sparare tira indietro questa levetta; è il grilletto.»


166 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Annuì. Poi mi guardò come se sperasse che potessi offrirle un’altra<br />

opzione. «Non sono un’assassina. Io... non penso di poterlo fare!»<br />

«Impara.» Era stata una cosa dura da dirle, anche brutale. Ma erano<br />

le Terre Devastate d’Equestria.<br />

Il treno scivolò lungo i binari, prendendo velocità ma ancora abbastanza<br />

lento da permettere alla variegata forza schiavista di pony unicorno<br />

e terrestri di saltare a bordo. Due pony terrestri con bardature con<br />

mitragliatrici a canne rotanti avevano squartato la squadra di tiro, sminuzzando<br />

i poveri pony in carne rossa. Lo sbarramento di fuoco in<br />

risposta li aveva egualmente ammazzati.<br />

Presi posizione su un vagone merci, molti carri davanti alla carrozza<br />

passeggeri che ospitava Velvet Remedy ed i puledri, col fucile d’assalto<br />

pronto. Lo schermo del mio EFS era talmente pieno di rosso davanti<br />

a me che era impossibile individuare i singoli nemici. Una parte di<br />

me avrebbe voluto provare a parlamentare, se non altro per evitare il<br />

crescente dolore della mia coscienza. Ma quello era fuori discussione.<br />

No, qualsiasi pony che stesse attaccando il treno doveva cadere. Fu con<br />

quell’intenzione fermamente piantata nella mia testa che aprii il fuoco<br />

contro la prima schiavista che provò a saltare sul carro davanti a me. Il<br />

mio colpo andò a vuoto e lei saltò di nuovo giù. Dannazione!<br />

Sentii un’esplosione sopra e dietro di me. Alzando gli occhi al cielo<br />

vidi Calamity schivare ed intrecciarsi in aria con un grifone che lo stava<br />

inseguendo. L’aviatore nemico impugnava un corto fucile da caccia<br />

dall’aria molto più malvagia di quelli che avevo visto fino ad allora, ed<br />

ogni tanto rallentava il suo inseguimento per sparare un colpo. Calamity,<br />

sia benedetto, non si stava rendendo un bersaglio facile ed il grifone<br />

perdeva distanza ad ogni fallimento.


Capitolo Otto — Deragliati 167<br />

Mentre guardavo, Calamity all’improvviso virò in alto, facendo un<br />

giro completo... e con mio sgomento il grifone seguì la mossa, con una<br />

virata lievemente interna alla sua che li fece di nuovo riavvicinare!<br />

Sentii un galoppo farsi vicino, ma quando rivolsi di nuovo l’attenzione<br />

al vagone davanti non vidi nulla. Confusa feci un passo verso il<br />

bordo, guardando in basso per vedere se stavano correndo sul terreno...<br />

... solo per trovare tre pony schiavisti che correvano lungo le pareti<br />

del mio vagone, sorpassandomi! Da qualche parte un pony unicorno li<br />

stava aiutando con incantesimi! Un alone magico incollava i loro zoccoli<br />

al fianco del treno in corsa. «Che Luna vi stupri col suo corno!»<br />

ringhiai, furibonda per il trucchetto magico, e mirando col fucile d’assalto<br />

sparai a cosce, fianchi e colli mentre correvano lungo il successivo<br />

vagone prima della carrozza passeggeri. Due pony urlarono quando<br />

caddero dal treno, mortalmente feriti, ed uno si ruppe il collo nella caduta;<br />

ma il terzo si infilò nello spazio tra le vetture prima che potessi<br />

spostare la mia arma su di lui.<br />

Il treno si muoveva a un buon trotto, ora. Corsi lungo il tetto saltando<br />

sul vagone seguente e scivolai nel fermarmi. Guardai in basso tra le<br />

due vetture, e velocemente tirai indietro la testa quando lo schiavista<br />

mi individuò e scaricò una raffica della mitraglietta che teneva in bocca<br />

verso il punto dove un istante prima si trovava il mio cranio.<br />

Concentrandomi tirai via dal suo nascondiglio lo schiavista dagli<br />

occhi sbarrati. Poi qualcosa mi colpì da dietro, accendendo una striscia<br />

di dolore bruciante sulla mia schiena! Lo lasciai cadere, ed il dannatamente<br />

fortunato bastardo cadde in sicurezza sul tetto proprio di fianco<br />

al bordo. Ero circondata, ora; la pony che avevo mancato prima era salita<br />

dietro di me mentre ero concentrata su quello nuovo, ed aveva una<br />

frusta in bocca che manovrava con una precisione infernale. Con uno<br />

schiocco di frusta strappò via dalla levitazione il mio fucile d’assalto, che<br />

volò oltre il dirupo che la ferrovia stava aggirando. Lo schiavista con la<br />

mitraglietta aveva sfruttato il mio momento di sorpresa per ricaricare,<br />

ed ora ghignava; nella sua testa mi aveva già ucciso.


168 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Un’altra esplosione dall’alto e due pallottole lacerarono lo schiavista,<br />

abbattendolo. Il suo cadavere, con la mitraglietta ancora stretta tra<br />

i denti, scivolò via dal tetto del vagone. Un istante dopo Calamity scese<br />

radente sul carro e fece una stretta virata, andando a raschiare con gli<br />

zoccoli contro la parete rocciosa che si elevava dall’altro lato del treno. Il<br />

grifone scese in picchiata inseguendolo. Mi abbassai. La pony frustatrice<br />

non fu abbastanza rapida e venne segata da una delle ali del grifone,<br />

ed il colpo la decapitò con precisione. Sentii il mio cuore perdere un<br />

battito quando vidi le lame che adornavano il profilo anteriore delle ali<br />

del grifone.<br />

Raccogliendo la frusta della pony decapitata, calciai via la dondolante<br />

testa dal vagone. Arrotolai la frusta in una bisaccia, tirai fuori il<br />

fucile da combattimento e mi mossi, prima da un lato del carro e poi<br />

dall’altro. L’incantesimo che stavano usando gli schiavisti aveva cambiato<br />

drammaticamente la situazione, ed ero dolorosamente preoccupata<br />

di quanti mi fossero potuti passare oltre prima che me ne accorgessi.<br />

Più avanti nel treno sentii numerosi spari mentre i restanti ferrovieri<br />

combattevano per le loro vite. Verso il fondo del treno mi sembrava<br />

di sentire Velvet Remedy gridare! Mi volsi verso il suono, dando<br />

le spalle alla testa del convoglio, quando qualcosa urtò forte da qualche<br />

parte in avanti, e poi il treno diede uno scossone quando le ruote<br />

scricchiolarono attraverso un corpo che era caduto sui binari.<br />

Calamity atterrò abilmente al mio fianco.<br />

Lo fissai sorpresa, e sembrò arrossire mentre si passava uno zoccolo<br />

nella criniera. «Mi spiace che Ali-a-rasoio non ci possa raggiungere.<br />

Non voleva staccarsi dalla mia coda. Anche quando ho fatto una picchiata<br />

tra due vagoni.» Calamity sorrise, guardandosi attorno come se<br />

stesse cercando un amico mancante. «Giuro, era proprio dietro di me<br />

appena un istante fa!»<br />

Sorrisi. Poi puntai uno zoccolo verso il vagone passeggeri. «Vai ad<br />

aiutare Velvet!»<br />

Calamity annuì e si levò in aria, senza nemmeno bisogno di volare<br />

mentre il treno, ormai al galoppo, portava il vagone verso di lui. Lo vidi


Capitolo Otto — Deragliati 169<br />

scomparire nello spazio tra i due vagoni, e poi galoppai in aiuto dei<br />

pony ferrovieri. Mentre facevo ciò una voce terrorizzata nella mia testa<br />

mi chiedeva cosa fosse diventata la mia vita, cosa io stessi diventando,<br />

se c’erano così tanti pony che volevano la mia vita, ed io stavo caricando<br />

verso di loro?<br />

Gli ultimi due sopravvissuti tra i pony ferrovieri ed io corremmo sopra<br />

i tetti e stavamo scendendo nella porta aperta del vagone passeggeri,<br />

quando due scariche di energia magica rosa attraversarono il cielo, sparati<br />

dalla bardatura da combattimento di un unicorno razziatore bianco.<br />

Il pony ferroviere che era stato con noi pochi secondi prima ora non<br />

era altro che una brillante cenere rosa portata via dal vento.<br />

Il vagone passeggeri era vuoto! Più o meno. Il corpo di uno schiavista<br />

dal manto nero pendeva dal soffitto, riempito di aghi. L’incantesimo<br />

sui suoi zoccoli gli impediva di cadere sul pavimento, anche dopo la<br />

morte. Fece quasi venire un colpo al pony terrestre con me. Per essere<br />

onesti, potrei aver gridato un poco anch’io.<br />

«Ti dirò, preferisco gli schiavisti che sparano proiettili!» boccheggiò<br />

il ferroviere, riprendendosi. «Non puoi mettere una benda attorno<br />

all’essere ridotti in cenere!»<br />

Ero del tutto d’accordo.<br />

Velvet Remedy corse attraverso la porta sul retro, rientrando dal<br />

vagone da carico in coda. Vedendo il pony ferroviere gli fece cenno di<br />

seguirla. «Per piacere, vada da Calamity! È nel vagone di servizio!»<br />

«Ne abbiamo una brutta in avvicinamento», la avvisai. «E altri quattro<br />

dopo di lei. Credo che questi siano gli ultimi, ma una sta usando<br />

una bardatura con armi ad energia magica!»<br />

Velvet Remedì annuì con circospezione,poi guardò in alto ed indicò<br />

il corpo in alto. «Q-questo è venuto dal tetto! C-come un insetto!» Era<br />

chiaramente scossa, più per l’aver dovuto prendere una vita che per la


170 Fallout: Equestria — Parte I<br />

stranezza della situazione, ma sospetto che non riuscisse a concentrarsi<br />

su quello. Non ancora. Cominciai a domandarmi se la sua occasionale<br />

sgradevolezza non fosse parte di un meccanismo di difesa per scendere<br />

a patti con gli orrori delle Terre Devastate d’Equestria.<br />

Il pony terrestre le trottò oltre, ricaricando la sua arma e chiudendosi<br />

la porta alle spalle.<br />

Un minuto più tardi Calamity arrivò galoppando. «Tutti i pony<br />

sono nel vagone di servizio e l’ho scalciato via! Gli schiavisti non li<br />

raggiungeranno da qua!» Abbassò la testa e percosse il pavimento. «Qui<br />

è dove terremo la linea!»<br />

Non c’era tempo per i discorsi. Calamity aveva a malapena spiegato<br />

le sue intenzioni quando tre schiavisti, guidati da un pony unicorno,<br />

entrarono nel vagone contro di noi. Non dal fronte nè dal retro, ma<br />

dalle finestre! Nel vagone passeggeri esplose la violenza.<br />

Il SATS si agganciò allo schiavista che proveniva dalla finestra alla<br />

mia sinistra. A quella distanza difficilmente potevo mancare. Sfortunatamente,<br />

nemmeno loro! Il corno di Velvet Remedy si illuminò mentre<br />

io sparavo al petto del mio primo bersaglio, ancora ed ancora. La sua<br />

corazza fermò molto del danno ma cadde indietro, ed il suo colpo mi<br />

graffiò la guancia. Mi voltai verso il secondo, ma non abbastanza velocemente<br />

da impedirgli di mandare la sua mazza magicamente potenziata<br />

dritta contro il mio costato! Il dolore era accecante! Potevo sentire le<br />

costole che si spezzavano sotto la corazza!<br />

Il mio grido di dolore non gli impedì di calare un secondo colpo<br />

sulla mia schiena. La corazza di Ditzy Doo dissipò il colpo su tutto il<br />

corpo, salvandomi da una spina dorsale spezzata e da una molto breve<br />

vita da paralizzata.<br />

Calamity aveva sparato un doppio colpo con la sua bardatura, aprendo<br />

squarci in uno dei pony che venivano dal suo lato. Interiora insanguinate<br />

andarono ad imbrattare il letto, le pareti e la finestra. L’ultimo<br />

andò contro Velvet Remedy. Oh Dee, perché non indossava protezioni?<br />

Dal pavimento vidi con orrore lo schiavista infilare il suo coltello da<br />

combattimento in profondità nella sua spalla, mancandole di poco il


Capitolo Otto — Deragliati 171<br />

collo. Il sangue sgorgò attorno alla lama trasformando il suo manto<br />

grigio carbone in un nero bagnato. L’incantesimo implose, e la magia<br />

che si irradiava dal suo corno svanì in un istante.<br />

Iniziai a rialzarmi, piangendo ancora mentre una brillante agonia<br />

si faceva strada dentro di me con dita infuocate. Il mio incantesimo<br />

di mira si stava ancora ricaricando, ma il mio primo avversario si era<br />

già ripreso e stava riprendendo la sua pistola. Il pony con la mazza<br />

caricò un altro colpo, intenzionato a pestarmi fino alla sottomissione:<br />

la sottomissione di un cadavere.<br />

Calamity sparò. La corazza che aveva salvato lo schiavista dal mio fucile<br />

da combattimento non fece lo stesso contro le potenti carabine del<br />

mio compagno. Lo schiavista che aveva colpito Velvet aveva afferrato<br />

l’impugnatura del coltello coi denti cercando di estrarlo dalla cantante<br />

ferita, ma il corno di Velvet si illuminò un’altra volta ed un campo telecinetico<br />

avvolse il pugnale. Era una telecinesi semplice e debole, che<br />

tratteneva la lama. Ma impedì al pony di estrarre il coltello con la facilità<br />

che si era aspettato, e quella breve pausa diede a Calamity abbastanza<br />

tempo per volgere le sue canne verso di loro. Sparò di nuovo, e Velvet<br />

venne coperta dai brandelli dell’altro pony.<br />

Il dolore era atroce; la mia vista era pesantemente offuscata. Avevo<br />

problemi a respirare. Però almeno ora eravamo (pensavo speranzosamente)<br />

solo tre contro uno. Ma quando lo schiavista alzò la sua mazza<br />

sulla mia testa la porta si aprì con uno schianto. L’unicorno bianco, rimanendo<br />

appena fuori della porta, aprì il fuoco con quell’energia magica<br />

rosa.<br />

Con un lampo del mio corno il pony con la mazza si ritrovò spinto<br />

via, trasformato in uno scudo improvvisato. Un battito di ciglia più<br />

tardi, era luccicante cenere rosa.<br />

Ora era davvero un tre contro uno. E mentre dovevo lottare contro<br />

il dolore per sparare, il mio incantesimo di mira era finalmente tornato<br />

ed il SATS guidò i miei colpi. E Calamity non aveva alcun bisogno di


172 Fallout: Equestria — Parte I<br />

aiuto.<br />

Il corno di Velvet Remedy era illuminato mentre lentamente saldava<br />

le mie numerose costole rotte, sobbalzando un poco quando il treno<br />

ebbe una sbandata. Il dolore al fianco si era ridotto a un sordo pulsare,<br />

comunque abbastanza forte da farmi piagnucolare. «Veramente, Littlepip,<br />

questa sta diventando un’abitudine.» Il suo manto era inzaccherato<br />

del suo stesso sangue. L’ultima delle nostre pozioni curative era stata<br />

consumata ed entrambi stavamo usando le ultime delle nostre bende.<br />

Solo Calamity ne era uscito praticamente indenne.<br />

Gli schiavisti erano morti lì vicino a noi, tranne quello che mi aveva<br />

preso a mazzate. Il suo corpo era stato vaporizzato—trasformato in<br />

cenere luminosa. Rabbrividii al pensiero di averne potuto respirare un<br />

poco.<br />

Mi voltai, guardando il pavimento. Anche se avevamo vinto, non la<br />

sentivo una vittoria. Invece mi sembrava di aver condotto una mezza<br />

dozzina di pony ferrovieri al loro massacro. E, alla fin fine, avevo fallito<br />

anche nel combattimento. Se Calamity non fosse stato con noi...<br />

Interpretandomi veramente troppo facilmente, Velvet Remedy cercò<br />

di consolarmi. «Almeno tu hai fatto fuori quello con la mazza orribile.<br />

Tutto quello che sono riuscita a fare è stato fare da bersaglio.»<br />

«Stai facendo più che la tua parte con le tue abilità mediche e gli<br />

incantesimi di cura,» specificai, aggiungendo «anche se sono sorpresa<br />

che tu non sia rimasta con gli schiavi liberati ed i puledri.»<br />

Velvet Remedy nitrì. «Quel vagoncino era già troppo affollato. Se<br />

avessi cercato di infilarmici qualche pony sarebbe soffocato!» Finì di<br />

medicare le mie ferite, accigliandosi agli scossoni sempre più forti del<br />

treno. Il panorama saettava fuori dalle finestre.<br />

«Eggià», disse Calamity ritornando, facendosi strada nel treno sferragliante,<br />

«sembra che quella fosse l’ultima di loro.»


Capitolo Otto — Deragliati 173<br />

Il treno gemette pericolosamente quando affrontò una curva, costringendoci<br />

ad aggrapparci ognuno a qualcosa. Velvet ci guardava allarmata.<br />

«Ma a voi pony non sembra che stiamo andando terribilmente<br />

veloci? Come fanno questi vostri treni a rallentare?»<br />

«Usiamo i freni.»<br />

«E dove sono?»<br />

«Nel vagone di servizio.»<br />

Le orecchie di Velvet precipitarono indietro. Guardò impassibile<br />

Calamity. «Il vagone di servizio? Che sarebbe il grosso carro rosso in<br />

coda, vero? Quello che poco fa hai scalciato via da noi?» Sentii salire<br />

un’ondata di panico.<br />

Calamity fece una piccola smorfia. «Eggià.» Ponderando, «Sai, questo<br />

potrebbe spiegare lo sguardo del pony ferroviere mentre lo stavo<br />

facendo.»<br />

«Inizio a capire come hai ottenuto il tuo nome», Velvet disse in tono<br />

piatto.<br />

Seguirono alcuni minuti per confermare la situazione e chiedersi cosa<br />

si potesse fare mentre il treno continuava la sua corsa senza controllo<br />

giù per la montagna; presto tutti e tre dovemmo tenerci ad ogni curva.<br />

Eravamo ancora a metà della discesa, e ripidi dirupi si stendevano da<br />

entrambi i lati. Alla fine decisi che c’era un’unica soluzione.<br />

«Calamity, porta al sicuro Velvet Remedy in volo!»<br />

Gli occhi di Velvet si allargarono, «E tu?»<br />

Risolutamente pestai uno zoccolo sul pavimento, cercando di ignorare<br />

le fitte alle gamba appena curata ed alle costole. «Andrà bene. Ho<br />

trovato un altro modo di scendere.»<br />

Entrambi sembravano dubbiosi. Ma avevano fiducia in me. Quindi<br />

annuendo Calamity e Velvet si diressero verso il più vicino pianale.<br />

«Torno a prenderti!» promise Calamity mentre allargava le ali. Il vento<br />

strappò Calamity e Velvet nell’aria.<br />

E poi fui sola. Su un treno fuori controllo!<br />

Va bene, pensai tra me e me. Adesso era l’ora di pensare davvero ad<br />

una via di fuga. Il treno stava caricando verso una curva della montagna,


174 Fallout: Equestria — Parte I<br />

prendendola troppo veloce! Il convoglio sbandò; potevo sentire le ruote<br />

che si staccavano dalle rotaie!<br />

Il mio corno si accese di energia, e sudori freddi ricoprirono il mio<br />

già troppo abusato corpo mentre canalizzavo potere telecinetico per<br />

tenere il treno sulle rotaie. L’intero convoglio s’illuminò flebilmente<br />

mentre svoltava la curva, pazzescamente inclinato, correndo su un solo<br />

lato delle sue ruote!<br />

Con un tonfo cigolante il treno si riassestò sui binari, già diretto<br />

verso un’altra curva, che questa volta avrebbe lanciato il peso del treno<br />

contro la parete rocciosa che vi si innalzava. La roccia raschiò tutto il<br />

treno, scavando i vagoni merci e strappando la maggior parte del tetto<br />

della carrozza passeggeri con un fragore clamoroso. Strinsi gli occhi<br />

contro una tempesta di schegge.<br />

Quando li riaprii di nuovo il vento mi stava sferzando attraverso<br />

lo squarcio nel vagone. Potevo vedere un’altra curva più avanti, ancora<br />

più stretta. Tremando per la stanchezza capii che questa volta era<br />

impossibile impedire al treno di deragliare.<br />

Mi concentrai di nuovo, sperando di potermi levitare verso un posto<br />

sicuro. Gemendo per lo sforzo sentii i miei zoccoli abbandonare il<br />

terreno proprio mentre la locomotiva entrava nella curva, riuscendo a<br />

seguirla. Il grosso peso del treno non poteva fare altrettanto. Con un<br />

orrendo e fragoroso sbalzo il treno si piegò e venne strappato dalle rotaie,<br />

svettando sopra la scogliera come un serpente con la testa rotta, e<br />

precipitando verso la valle una trentina di metri più in basso!<br />

Con tutta la mia rimanente concentrazione mi spinsi in alto e lontano,<br />

sollevandomi fuori dal soffitto aperto... ma non era abbastanza.<br />

Stavo ancora cadendo, e velocemente! I miei sforzi mi rallentavano solo<br />

abbastanza da farmi vedere il treno che mi superava, precipitando<br />

sulla foresta morta al di sotto con un indicibile fragore. La distruzione<br />

sotto di me era come lo zoccolo di Luna contro la terra in basso. Grandi<br />

nuvole si stavano alzando, nascondendo le macerie contro cui mi stavo<br />

per spiaccicare.


Calamity mi afferrò!<br />

Capitolo Otto — Deragliati 175<br />

Tutti e tre—Calamity, Velvet ed io—camminavamo lungo la stretta valle<br />

sotto il tetto di nuvole grigie. Non avevo idea di dove fossimo, tranne<br />

che Nuova Appleloosa era a molti giorni di cammino sulla mappa del<br />

mio PipBuck. Assumendo che potessimo viaggiare in qualcosa di simile<br />

ad una linea retta. Assumendo che ci andassimo.<br />

Basandosi sulle registrazioni del terminale, gli schiavisti della vecchia<br />

Appleloosa stavano vendendo i carichi di pony che catturavano<br />

a qualcuna chiamata Stern in un qualche luogo chiamato Fillydelphia.<br />

Non avevo perso la mia rabbia per quel che avevo letto, per le cose malvagie<br />

e crudeli che quei pony stavano facendo. La tenni a fuoco lento nel<br />

retro della mia mente. Se fosse stato per me, Fillydelphia era la prossima<br />

tappa. Ma non potevo ignorare le nostre necessità più pressanti.<br />

Avevamo un disperato bisogno di materiale medico. Alla stessa<br />

maniera, il cibo e l’acqua che Calamity ed io avevamo portato era insufficiente<br />

per mantenere tre pony per più giorni. Avevamo bisogno di un<br />

rifugio sicuro e di rifornimenti.<br />

Una volta riuniti ci riposammo per molte ore. Noi tre eravamo<br />

passati attraverso una terribile battaglia, e sarebbe stato folle, se non<br />

impossibile, spingerci oltre senza darci un po’ di pausa. In verità avevamo<br />

bisogno di molta di più di quella che ci prendemmo—io stessa<br />

ero talmente indebolita dalle mie estreme azioni telecinetiche che mi<br />

trovai incapacitata a sollevare persino qualcosa di relativamente leggero<br />

come la Piccola Macintosh—ma l’ambiente non familiare e magari<br />

anche ostile non incoraggiava gli indugi.<br />

La valle era disseminata di neri alberi morti e pezzi di detriti. Non<br />

del treno, il cui punto di impatto era ormai chilometri dietro di noi; quelle<br />

raccontavano della devastazione dell’apocalisse d’Equestria. Cocchi<br />

volanti precipitati ed altri veicoli simili segnavano il terreno. Secondo


176 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Calamity eravamo al di sotto della periferia di quella che una volta, molto<br />

sopra di noi, era stata la città dei pegasi di Cloudsdayle. Ora non c’era<br />

nulla al di sopra delle nuvole. E sul terreno le uniche lapidi a ricordare<br />

la fine improvvisa delle vite di così tanti pony erano i relitti di quei veicoli<br />

dei pegasi che si erano trovati troppo lontani dalla città per essere<br />

immediatamente consumati ma non abbastanza da salvare chi li stava<br />

trainando.<br />

Un’inappropriata musichetta allegra (pesante sul bassotuba) aleggiava<br />

per la valle come il canto di una sirena. Le mie orecchie si rizzarono<br />

e cominciai a galoppare verso la fonte, ed i miei compagni sorpresi<br />

si scontrarono per seguirmi.<br />

«Littlepip!» Velvet rimase a bocca aperta. «Cos’è?» Calamity non<br />

era meno confuso; conosceva il suono di una robofatina, ma non poteva<br />

immaginare per quale motivo avessi così tanta fretta di trovarla.<br />

Raggiunta la robofatina la avvolsi con la magia del mio corno, spostandola<br />

in modo che mi prestasse attenzione. «Osservatore!»<br />

Calamity atterrò, guardandomi stranamente. Velvet, considerevolmente<br />

rimasta indietro, scese al trotto quando non vide segni di immediato<br />

pericolo o rischi che rimanessi paralizzata ancora una volta.<br />

«Osservatore!» gridai stizzita, dando uno scossone alla noiosa robofatina,<br />

come se facendo così la musica si dovesse spegnere ed evocare<br />

il mio criptico compagno. «Osservatore, lo so che puoi sentirmi! Ho<br />

bisogno di te, adesso!»<br />

«Littlepip,» cominciò lentamente Calamity. «Non penso...» Si interruppe,<br />

con gli occhi che gli si allargavano per il terrore quando la<br />

musica si interruppe con uno schiocco a metà di una canzone e la robofatina<br />

mi parlò direttamente con una voce che non aveva mai sentito<br />

provenire da nessun’altro dispositivo simile.<br />

«Uh, ciao, Littlepip. Come posso aiutarti?» La metallica voce artificiale<br />

che mi stava parlando chiaramente spaventò profondamente il<br />

mio compagno, esperto delle terre devastate.<br />

«Ho bisogno che mandi un messaggio a Nuova Appleloosa!» Agitai<br />

freneticamente uno zoccolo. «C’è un vagone di servizio sceso dalla


Capitolo Otto — Deragliati 177<br />

montagna, senza il treno. Il ferroviere che c’è sopra farà in modo che<br />

arrivi in fondo alla discesa in sicurezza, ma ci sono un sacco di pony all’interno,<br />

tra cui cinque giovani, che non possono sopravvivere là fuori<br />

da soli. Nuova Appleloosa deve mandare un convoglio a prenderli.»<br />

L’Osservatore rimase in silenzio, esitante.<br />

«Osservatore, non sono in buona forma. Non hanno cibo nè acqua.<br />

Il tempo è essenziale!»<br />

L’Osservatore parlò lentamente, «Non so, Littlepip. Non sono abituato<br />

a...»<br />

«Non. Mi. Interessa!» gridai di malumore. «Ti dispiace per quei<br />

pony, no? Vuoi vedere morire quei puledri?»<br />

«No! Voglio dire, sì, mi interessa. No, non voglio...»<br />

«Allora aiutali! Non c’è tempo per indugiare nella timidezza, Osservatore.<br />

Ci sono vite in pericolo!»<br />

Con uno schiocco la musica della robofatina continuò. La rilasciai,<br />

incerta se sentirmi sollevata o disgustata.<br />

«Littlepip», nitrì Velvet trottando fino a me. «Se continuerai a dare<br />

ordini ai tuoi amici, presto finirai per non averne più.»<br />

Aggrottai la fronte, ricordandomi all’improvviso del mio incubo<br />

senza amici. Calamity mi diede un’occhiata che mi suggerì che poteva<br />

avere ragione. Velvet continuò a camminare, e mi misi in colonna dietro<br />

di lei.<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Trotto Leggero—Sei agile, fortunata e sempre attenta; o forse<br />

hai semplicemente padroneggiato l’arte dell’autolevitazione. In ogni modo non attivi<br />

mai mine o trappole sul terreno.


Capitolo Nove<br />

La Morale della Favola<br />

«Sono io quella che dovrebbe venire importunata da sconosciuti<br />

ovunque vada!»<br />

Nuvole.<br />

La prima volta che misi zoccolo fuori in quel nuovo mondo, l’esterno<br />

era impossibilmente grande, il cielo terrificantemente alto. Ora le onnipresenti<br />

nuvole—mutevoli, turbinanti, scure per la pioggia—erano<br />

soltanto un altro soffitto. Grigio, come quello nelle officine della Scuderia.<br />

Solo raramente, come in quella prima notte, si potevano aprire<br />

piccole fessure nella copertura nuvolosa, simili a ferite lacerate che si<br />

sarebbero lentamente rimarginate. L’allettante visione del meraviglioso<br />

e brillante blu al di sopra, allegro e sereno, tentava e torturava coloro<br />

che vivevano nel buio sottostante.<br />

«Littlepip» chiese Velvet, i suoi pensieri non lontani dai miei, «l’aria<br />

non ti sembra strana, all’esterno? Il giorno è così caldo e brillante, eppure<br />

l’aria è... malaticcia. Mi sento così desiderosa, eppure così riluttante<br />

a farmi avvolgere da essa.»<br />

«Come se fosse velenosa,» concordai. Calamity non disse nulla.<br />

Supposi che per lui l’aria fosse aria e fosse sempre stata così.<br />

I rottami sparsi dei veicoli dei pegasi, caduti dal cielo quando la metropoli<br />

di Cloudsdayle venne obliterata in un singolo colpo di zoccolo,<br />

erano sparsi per chilometri. Alcuni cocchi volanti e vagoni erano ulteriormente<br />

funestati dai vecchi scheletri dei poveri pony colpiti a morte<br />

o fatalmente feriti dal megaincantesimo, ma i cui corpi non erano stati<br />

completamente cancellati.<br />

Le montagne si alzavano da entrambi i lati della valle, coperte di<br />

erba malaticcia ed alberi anneriti. Nuove piante erano cresciute attorno<br />

ad essi, nutrendosi dei loro fusti in decomposizione. In alto ed in<br />

179


180 Fallout: Equestria — Parte I<br />

avanti c’era la consumata e sbiadita immagine di una bottiglia gigante<br />

di Sparkle~Cola, la cui carota stilizzata identificava immediatamente la<br />

bevanda anche se il testo del cartellone era troppo severamente sbiadito<br />

per potersi leggere. Un pony giallo malamente stinto e con la criniera<br />

rosa la teneva in alto, con una felicità quasi orgasmica. Secondo Calamity<br />

quegli enormi tabelloni, chiamati cartelloni pubblicitari, una volta<br />

avevano costellato tutte le rotte maggiori tra Cloudsdayle e le altre città,<br />

pubblicizzando beni e servizi da tutta Equestria. Potevo vedere un altro<br />

tabellone dall’altro lato della valle, forse mezzo chilometro più in basso.<br />

Anche da quella distanza potevo riconoscere la familiare immagine degli<br />

eroici pegasi con gli arcobaleni che esplodevano nel cielo alle loro<br />

spalle mentre piombavano sulle armate delle malvagie zebre. Meglio<br />

Lisce che a Strisce.<br />

Un grande vagone consegne giaceva martoriato, piegato e parzialmente<br />

affondato nel terreno. Vidi sulla sua fiancata quello che sembrava<br />

essere un logo d’azienda—una formazione di sette cerchi in ascesa—<br />

che mi parve stranamente familiare. Non dovetti rimuginarci a lungo,<br />

perché quando vi ci avvicinammo l’automappatura del mio PipBuck<br />

lo battezzò: Relitto delle Spedizioni Ditzy Doo. Ora mi ricordavo dove<br />

avevo visto quel disegno—nella pagina del titolo all’interno della<br />

Guida alla Sopravvivenza nelle Terre Devastate.<br />

Calamity stava guardando il rottame con la stessa comprensione.<br />

Velvet osservava ferma in mezzo a noi, confusa sul perché ci fossimo<br />

fermati a guardare. «Cosa?»<br />

«Quì è dove Ditzy Doo è caduta» dissi, provando stupore ed un’intensa<br />

tristezza. Quella... quella sarebbe stata la sua unica lapide, se non<br />

avesse sofferto una sorte più strana.<br />

«Chi?»<br />

«Ditzy Doo» ripetei, persa nei miei pensieri. Stavo cercando di immaginare<br />

come potesse essere stato. Velvet, che non conosceva quel<br />

nome, mi diede un’occhiata che spiegava quanto utile pensava fosse<br />

quella risposta, e si voltò verso Calamity.<br />

«Eggià.»


Capitolo Nove — La Morale della Favola 181<br />

Velvet sbuffò e camminò oltre,girando intorno al retro. Pochi istanti<br />

dopo la sentii chiamare «Littlepip, vorresti per piacere venire a veder<br />

qua?» La sua voce aveva un tono di... speranza? Trottai in giro per<br />

cercarla (per nulla come un cucciolo al richiamo del suo padrone).<br />

Scatole e casse erano disseminate sul terreno attorno al retro del<br />

carro della Spedizioni Ditzy Doo, e molte altre erano ammucchiate e<br />

schiacciate all’interno. Alcune erano state forzate e tutto era stato depredato<br />

da qualsiasi oggetto di valore. Eccetto, così era, per una cassaforte<br />

ed un bauletto sul retro. Era il secondo che aveva acceso l’eccitazione<br />

di Velvet perché, nonostante fosse di fattura identica a quella di ogni<br />

altro bauletto in cui mi fossi imbattuta, i contrassegni erano molto caratteristici:<br />

tre bande gialle, e quella al centro col simbolo di una farfalla<br />

rosa. Quella non era una scatola medica, ma i colori ed il simbolo erano<br />

chiaramente quelli del Ministero della Pace.<br />

«Certo, nessun problema», annunciai fieramente, levitando il cacciavite<br />

e le forcine mentre guardavo Velvet che lottava per non mettersi<br />

a saltellare per l’emozione. Mi voltai e cominciai col forzare la serratura<br />

della cassaforte. Riuscii a sentire il colpo del suo zoccolo, e mi morsi le<br />

labbra per trattenere una risata.<br />

La serratura della cassaforte cedette quasi troppo facilmente. Considerando<br />

il livello di saccheggiamento ero sorpresa che una serratura<br />

così debole fosse stata un deterrente così durevole. Ero forse l’unica<br />

all’esterno ad avere sviluppato quell’abilità? Aprii la cassaforte.<br />

Un oggetto all’interno catturò immediatamente la mia attenzione.<br />

Tutto l’interno della cassaforte era riempita da un bagliore rosato che<br />

si emanava da una bottiglia di un liquido luminescente rosso porpora:<br />

Sparkle~Cola<br />

RAD!


182 Fallout: Equestria — Parte I<br />

La Sparkle~Cola RAD galleggiò fuori dalla cassaforte passandomi oltre,<br />

avviluppata nella luminescenza magica del corno di Velvet. Alzando la<br />

bottiglia all’altezza degli occhi fece una smorfia denigratoria. «Questa<br />

è follia. Come può un pony essere talmente stupido da pensare che<br />

consumare radiazioni sia salutare?»<br />

Le mie abilità di levitazione erano state talmente sovraccaricate<br />

che mi occorse un reale sforzo per riprendere indietro la bottiglia, ma<br />

combattei fieramente per non ansimare. Velvet Remedy mi guardò con<br />

qualcosa di simile all’orrore quando mi vide infilare la bottiglia in una<br />

delle mie bisacce.<br />

«Non hai veramente intenzione di berla, vero?»<br />

Scrollai le spalle. Sembrava dovesse essere gustosa; e secondo il<br />

mio PipBuck la radiazione ancora presente era abbastanza residuale<br />

da poter essere eliminata più tardi da una pozione RadiaVia. Mi volsi<br />

verso il bauletto, spingendo Velvet a dimenticare (o almeno ignorare)<br />

la bevanda nelle mie bisacce.<br />

Quella serratura non era facile. Si rifiutava egoisticamente di concedere<br />

i suoi segreti. Dopo il terzo tentativo iniziai a temere che potesse<br />

essere al di sopra delle mie capacità. E non volevo assolutamente che<br />

Velvet Remedy mi vedesse fallire. Avevo un’altra opzione... ma non<br />

volevo che lei vedesse nemmeno quella. «Questa è una difficile... mi<br />

serve concentrazione. Velvet, potresti uscire?» E, considerando il suo<br />

avvertimento precedente, aggiunsi «Per piacere?»<br />

Si capiva che non voleva, ma con signorilità si spostò all’esterno.<br />

Appena fu fuori vista attivai l’incantesimo di ordinamento del mio PipBuck<br />

e tirai fuori la scatoletta di Ment-Ali da dove l’avevo nascosta,<br />

nel fondo del mio bagaglio. Non era l’incredibile Party-Time che avevo<br />

provato precedentemente, ma non avevo bisogno di parlare con la<br />

serratura. Aprendo la scatoletta me ne infilai una in bocca ed iniziai a<br />

masticare.<br />

L’effetto fu immediato. Era come se una pellicola grigia fosse stata<br />

lavata via da tutti i miei sensi, come se la mia mente si fosse rischiarata<br />

dopo che era rimasta immersa nella nebbia profonda! Ero più viva di


Capitolo Nove — La Morale della Favola 183<br />

quanto fossi mai stata prima! Non era una Party-Time, e decisamente<br />

non altrettanto caramelliziosa 1 , ma era sufficiente per far cantare la<br />

dannata serratura per me!<br />

All’esterno potevo sentire la voce di Velvet Remedy: «Calamity,<br />

posso chiederti una cosa?»<br />

«Massì, direi che puoi.»<br />

«Perché sei l’unico pony pegaso che ho visto nelle Terre Devastate<br />

d’Equestria? Avevo l’impressione che i pegasi dovessero essere comuni<br />

come i pony terrestri ed unicorno.»<br />

Le mie orecchie si rizzarono. La loro conversazione non voleva essere<br />

privata, quindi non era esattamente origliare. E, dovevo ammetterlo,<br />

anch’io volevo saperlo.<br />

Ci fu una pausa significativa. Poi Calamity sbuffò, «Wow, signora,<br />

quando fai una domanda punti diretta alla gola, direi.»<br />

«Mi dispiace. Mi scuso se è una cosa personale...»<br />

«No, no. Devi saperlo, direi.» Potevo sentire Calamity sospirare; la<br />

mia percezione era innalzata ad un livello impressionante! Come avevo<br />

predetto ora la serratura era semplice, e si arrese aprendosi di scatto.<br />

«Non troverai altri pony pegaso. A meno che non siano... come<br />

me.» Fece una pausa come se parlare di quell’argomento fosse fisicamente<br />

faticoso. «Vedi, ai tempi della guerra, noi pegasi eravamo la più<br />

grande forza di combattimento d’Equestria. Eravamo l’elite! Il meglio<br />

del meglio! Ma dopo che Cloudsdayle fu colpita, beh... andò così, gioco<br />

finito. Abbandonarono la guerra, abbandonarono Equestria... anche<br />

se non è che nessuna delle due durò più che qualche altra ora. I pony<br />

pegaso chiusero il cielo ed andarono a nascondersi.»<br />

«Chiusero. Il. Cielo?»<br />

«Eggià. Hanno messo a piena potenza le forge di nuvole e le hanno<br />

bloccate così. Hanno salvato le altre loro città, le loro famiglie. Le zebre<br />

non potevano mirare accuratamente quello che non potevano vedere.<br />

1 Nell’originale, candy-licious.


184 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Non che non ci abbiano provato. Hanno centrato qualche colpo fortunato,<br />

ma non molti.» Riuscii a sentire uno di loro raschiare il terreno<br />

con uno zoccolo. «Non c’è stato un giorno in Equestria che da allora<br />

non sia stato almeno in gran parte nuvoloso.»<br />

Velvet Remedy boccheggiò. «È... è orribile!»<br />

«Oh, loro continuano a ripetersi che prima o poi le spegneranno,<br />

apriranno il cielo e scenderanno in picchiata per salvare il resto di noi.<br />

Quando saranno pronti. Quando sarà il momento giusto.» Calamity<br />

sbuffò in dichiarato disprezzo.<br />

«Hanno continuato a ripeterselo da soli per più di duecento anni.<br />

La verità è che sono troppo arroganti e pigri per preoccuparsene. Fin<br />

tanto che continuano a dirsi che alla fine faranno la cosa giusta riescono<br />

a vivere le loro vite per conto loro. Intanto un sacco di voi muoiono<br />

quaggiù, per gli schiavisti ed i razziatori ed i mostri... e state facendo<br />

uno sforzo dannatamente duro per salvarvi da soli senza il loro aiuto.»<br />

A me pareva più che altro che i pegasi fossero spaventati.<br />

Aprii il bauletto ed iniziai a guardare gli oggetti all’interno.<br />

«E tu?», chiese Velvet.<br />

«Non trovavo che vivere con me stesso fosse tanto facile come sembrava<br />

a molti altri, manica di merde secche con le ali 2 .» Wow Calamity,<br />

ero così felice di averti dalla parte d’Equestria, ma quanto eri<br />

amareggiato?<br />

Pochi istanti dopo Velvet trottò nel retro del carro consegne. Lanciò<br />

un’ultima occhiata oltre le spalle in direzione di Calamity, poi notò che<br />

avevo aperto il bauletto. Con un suono compiaciuto danzò virtualmente<br />

sui rottami per raggiungermi.<br />

Dentro: numerose pergamene, rovinate quando una bottiglia di<br />

qualcosa si era frantumata, i cocci di detta bottiglia, la fotografia incorniciata<br />

di un coniglietto, una piccola sfera di cristallo sigillata in una<br />

busta trasparente (Proprietà del Ministero della Pace—Visualizzazione<br />

2 Nell’originale, buncha winged horseapples.


Capitolo Nove — La Morale della Favola 185<br />

Riservata—Visioni non autorizzate verranno perseguite) ed un libro<br />

(Sovrannaturali).<br />

«Oh!» Velvet rimase a bocca aperta e fece un suono che sentivo<br />

di poter ragionevolmente descrivere come uno strilletto da ragazzina.<br />

La guardai, con gli angoli della mia bocca che si stiravano in alto<br />

mentre realizzavo che Velvet Remedy, la meravigliosa unicorno dall’inconfrontabile<br />

bellezza e dalla grazia musicale che aveva ispirato<br />

almeno trecento ammiratori, era lei stessa poco più di una puledra<br />

appassionata 3 .<br />

«Lo so che cos’è questa!» annunciò Velvet, sollevando la busta con<br />

la sfera per ispezionarla più da vicino. «È una sfera della memoria. Era<br />

usata per registrare gli eventi non solo mediante suoni ma anche con<br />

immagini in movimento. Molto meglio di un registratore o di una videocamera.<br />

Ed è pure rara!» Velvet raccolse la sfera della memoria e la<br />

fotografia del coniglio. Fui sorpresa quando lasciò il libro.<br />

«Oh, quello ce l’ho già. Ma dovresti prenderlo tu, Littlepip. So che<br />

lo troverai utile.» Qualcosa nella sua espressione mi fece pensare che<br />

ci fosse una battuta, ed a mie spese. Comunque non ero una che abbandonasse<br />

un libro, specialmente se era uno consigliato da Velvet<br />

Remedy.<br />

Avevo appena finito di infilare il libro nelle mie saccocce quando lo<br />

schermo dell’EFS esplose di rosso. Mi raggelai. Merda... erano un sacco<br />

di nemici! Nella mia testa decisi che gli schiavisti ci avevano ritrovato.<br />

E, dall’aspetto della situazione, avevano portato un esercito!<br />

«Littlepip? Cos’è?»<br />

Ansiosamente sussurrai. «Vai a prendere Calamity. Silenziosamente.<br />

... per piacere.» Mi girai lentamente sul posto. C’era un varco nel<br />

rosso; non eravamo ancora interamente circondati. «Problemi!» Più di<br />

quanti ne potessimo gestire!<br />

Velvet si tese immediatamente, annuì nervosa e trottò fuori più<br />

velocemente e silenziosamente che potè, solo urtando una scatola lungo<br />

3 Il termine usato era fanfilly, storpiatura dell’appellativo fangirl in cui il termine<br />

“ragazza” è sostituito con “puledra”.


186 Fallout: Equestria — Parte I<br />

il percorso. Trasalimmo entrambi. Quando raggiunse il fondo del retro<br />

del carro si fermò, atterrita. «Pony zombie!»<br />

Cosa? Non schiavisti? Mi spostai vicino a lei. Stavo già iniziando a<br />

pensare come spiegarle la storia dei ghoul, ma le parole mi morirono<br />

sulle labbra quando vidi gli sguardi vuoti ed affamati ed i movimenti<br />

incerti e grotteschi dell’orda in avvicinamento. Quelli non sembravano<br />

ghoul: quelli erano pony zombie! Mi ricordai dell’avviso: vai nei posti<br />

sbagliati e ti troverai inseguito da branchi interi di pony ghoul cannibali<br />

diventati zombie.<br />

Muovendomi più vicino a Calamity sussurrai «Seguitemi». Li vedemmo<br />

spostarsi un passo più vicino. Due. Il pony zombie più vicino<br />

si lanciò sbavando in carica!<br />

«Correte!»<br />

Corremmo. Corremmo come fossimo stati inseguiti da un’orda di<br />

mostri senza cervello che volevano sbranarci vivi. Perché lo eravamo!<br />

I pony zombie esplosero in azione, unendosi alla caccia, la nostra<br />

carne il premio che stavano cercando. Molti si levarono in aria e volarono<br />

contro di noi. Cercai di afferrare telecineticamente una carrozza volante<br />

abbattuta quando la superammo, ma la luce attorno al mio corno<br />

tremolò e si spense. Non avevo trucchetti telecinetici per salvarci.<br />

Velvet Remedy urlò quando un pony zombie scese in picchiata dal<br />

cielo. Si chinò, e la creatura la mancò andandosi a schiantare contro<br />

un albero. Saltai oltre il corpo e continuai a correre, col fianco che<br />

cominciava a fare male.<br />

Quel dolore crebbe fino a diventare brace ardente nel mio fianco,<br />

portandomi le lacrime agli occhi e minacciando di togliermi le forze.<br />

Due altri pony zombie si tuffarono verso di noi. Calamity, con gli occhi<br />

spalancati per la paura, si accigliò improvvisamente e sputò fuori «Aw,<br />

‘fanculo!». Scivolò fermandosi, si voltò indietro ed aprì il fuoco. Il colpo<br />

strappò un’ala senza piume ad uno dei due zombie, facendolo andare<br />

a sbattere contro l’altro. I due precipitarono in avvitamento, schiantandosi<br />

schifosamente nello scheletro metallico e mezzo sotterrato di un<br />

grosso carro progettato per portare altri mezzi più piccoli.


Capitolo Nove — La Morale della Favola 187<br />

Più avanti la carcassa arrugginita di una lunga carrozza passeggeri<br />

usciva dal terreno come una barricata. Lanciandosi in aria Calamity ci<br />

gridò di aggirarla e continuare a correre. «Non rallentate! Nemmeno<br />

per un istante!» gridò mentre schivava un altro pony zombie volante,<br />

dando un calcio alla sua bardatura per ricaricare.<br />

Velvet stava tirando bene davanti a me, ma le mie gambe più corte<br />

ed il fianco in fiamme minacciavano di portarmi ad una morte veramente<br />

orrenda. Velvet voltò l’angolo della carrozza passeggeri e scomparve<br />

dietro di essa. Potevo sentire il branco proprio alla mia coda, gli zoccoli<br />

che tuonavano sul terreno in una ressa affamata, respiri impazziti che<br />

colpivano il mio manto. Non potevo fare la curva; sarebbero stati su di<br />

me se avessi tentato. Sperando che la mia piccola taglia per una volta<br />

potesse essermi d’aiuto mi infilai invece in una delle finestre rotte e<br />

frantumate.<br />

Il mio corpo, con le saccocce e tutto, passò attraverso l’apertura senza<br />

problemi. Colpii una delle panchine all’interno e saltai nella finestra<br />

opposta senza perdere velocità. Frammenti di vetro mi tagliarono collo<br />

e gambe, graffiandomi la corazza prima di volare via quando le mie bisacce<br />

li colpirono. Ero di nuovo fuori, ed abbastanza al sicuro, quando<br />

la cinghia del mio fucile da cecchino si incastrò in un pezzo di metallo<br />

ritorto, fermandomi di strappo e facendomi penzolare contro il fianco<br />

della carrozza con un tonfo cigolante.<br />

Ero intrappolata! Provai a tirarmi via, ma i miei zoccoli a malapena<br />

sfioravano il terreno. Potevo sentire i tonfi degli zoccoli della moltitudine<br />

di pony zombie che raggiungevano il grande vagone, ed il branco si<br />

divise per passare da entrambe le parti. Roteai cercando di strappare a<br />

morsi la cinghia prima che mi fossero addosso. Da qualche punto sopra<br />

di me sentii Calamity sparare; il metallo del carro si piegò e si bucò, e<br />

per una volta i suoi colpi non colpirono un nemico. Il panico esplose<br />

in me. I pony zombie non mi avevano preso, ma un colpo sfortunato di<br />

Calamity avrebbe potuto (terribilmente realizzai quanto sarebbe stato<br />

preferibile un tale fato, e pregai Celestia perché gli fornisse la saggezza<br />

e la misericordia di spararmi se avessero cominciato a mangiarmi!).


188 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Con un forte morso finale la cinghia si ruppe e caddi libera. Istintivamente<br />

afferrai il fucile da cecchino coi denti, realizzando solo dopo<br />

quanto fosse stato un folle spreco di secondi preziosi, e corsi forte<br />

quanto mi permettevano la gamba ed i fianchi urlanti!<br />

Il branco zombie stava già aggirando il vagone passeggeri e si stava<br />

chiudendo su di me. I loro zoccoli brutalizzavano l’erba scolorita sotto<br />

di loro. Ancora di più aggirarono l’ostacolo con una facilità che rese<br />

risibile la mia scorciatoia. La mente chiara e le percezioni acuite erano<br />

diventate un orrore. Potevo sentire il terreno tremare sotto di me. Potevo<br />

calcolare in quanto tempo mi avrebbero masticato la pelle. Potei<br />

percepire uno strano, debole scoppiettio attraverso il rombo dell’orda.<br />

Sentii il mio corpo sollevato in aria quando il relitto del vagone<br />

passeggeri venne consumato in una fiammata di magia rilasciata senza<br />

controllo. Potevo vedere la pulsante cascata di colori lanciare strane<br />

ombre mentre turbinanti energie magiche eruttavano attraverso l’aria.<br />

Potevo odorare il fetido odor di cadavere degli zombie mentre venivano<br />

squarciati, ed anche delle parti dei loro corpi che prendevano fuoco.<br />

Colpii il terreno che stavo ancora correndo, e la vallata barcollò<br />

mentre cercavo di non rotolare. Pezzi di pony zombie piovvero tutto<br />

attorno come pioggia. Davanti a me Velvet Remedy si era fermata e<br />

stava solo a guardare, con gli occhi fissi su una scena alle mie spalle che<br />

preferivo non immaginare.<br />

La maggior parte del branco era stato ucciso nell’esplosione, e molti<br />

che non lo erano stati erano dispersi... ma non per molto. Calamity<br />

volò sopra di me, urlando ad un’ansimante Velvet di girarsi e continuare<br />

a correre.<br />

Un gruppo di strani veicoli volanti, dipinti a macchie azzurre e grigie<br />

con piccoli spruzzi di bianco, formava l’unica posizione difendibile.<br />

Oltre quelli la valle si allargava in colline rocciose che non offrivano<br />

alcuna copertura.<br />

Li raggiungemmo mentre altri pony zombie ci volavano oltre, atterrando<br />

solo pochi metri davanti. Velvet Remedy abbassò il suo corno,


Capitolo Nove — La Morale della Favola 189<br />

caricandoli ed infilzandone disordinatamente uno, incapace di trattenere<br />

un «Eeeew!» con cui fui completamente in accordo. Cercai di<br />

impugnare la Piccola Macintosh telecineticamente, ma la mia magia<br />

proprio non ne era in grado. Disperatamente mi guardai attorno in<br />

cerca di qualcosa da poter afferrare con la bocca, un qualche pezzo di<br />

ferro da usare a mo’ di lancia.<br />

Quello che trovai era infinitamente meglio. Almeno, pensai così.<br />

Quando Calamity sparò al pony zombie che mi si stava avvicinando,<br />

arrancai verso il punto dove il carico di uno dei veicoli si era rovesciato.<br />

Avevo visto, in piccoli e crudeli squarci, il meraviglioso azzurro al di<br />

sopra delle nuvole. La mia mente schiarita dalla Ment-ali realizzò rapidamente<br />

che la vernice su quegli strani veicoli volanti una volta sarebbe<br />

servita da cammuffamento. Un convoglio militare dei pegasi! E, lode a<br />

Celestia, una delle cose che avevano trasportato erano torrette!<br />

Ero addestrata a riprogrammare la matrice di incantesimi di un<br />

PipBuck. Mettere a punto una torretta per farla andare secondo le definizioni<br />

di amico e nemico del mio PipBuck era abbastanza facile!<br />

Specialmente adesso!<br />

«Uh, Littlepip? Sei sicura di quello che fai?» chiese Calamity, dandomi<br />

un’occhiata mentre atterrava tra me ed altri zombie, sparando di<br />

nuovo.<br />

Ero tutta un sorriso. «Ci puoi scommettere!»<br />

«Celestia ti guardi e ti tenga al sicuro,<br />

Mentre viaggi per la strada che hai scelto.<br />

Sia Luna con te e ti mantenga forte,<br />

Così da non perdere mai il tuo coraggio.<br />

Rimani leale, onesta e coraggiosa,<br />

Non dimenticare quelli che hai salvato


190 Fallout: Equestria — Parte I<br />

E nei nostri cuori non farai errori...»<br />

Le canzone di Velvet Remedy passava dall’abbozzato a bocca chiusa<br />

al testo cantato, l’ultimo in uno stato di variazione costante. Per me<br />

guardare il mio idolo comporre dal vero una canzone era entusiasmante.<br />

Calamity non si lamentava, trovando anche lui la musica risollevante<br />

nell’oscurità delle terre devastate, anche se il suo occasionale roteare<br />

degli occhi suggeriva che avrebbe preferito se lei si fosse accontentata<br />

di una serie di versi piuttosto che cercare la perfezione.<br />

Erano passate diverse ore dagli zombie e la valle era alle nostre spalle,<br />

a distanza di sicurezza. Un grigio più scuro iniziò nuovamente ad<br />

allargarsi in cielo. Non una tempesta, disse Calamity con un certo tono<br />

di incoraggiamento. Solo l’arrivo della notte (se avessi mai incontrato<br />

i pony pegaso, pensai, li avrei ringraziati per rendere le Terre Devastate<br />

d’Equestria così deprimenti. In qualche modo era peggio della<br />

grigia monotonia della Scuderia Due, perché non avevo mai creduto<br />

che la Scuderia potesse essere migliore. Ma forse quella poteva essere<br />

la depressione da post Ment-ali che parlava).<br />

«Oh cielo!» Velvet rimase a bocca aperta quando superammo la<br />

cresta di una collina tondeggiante e lo vedemmo: un assolutamente<br />

gigantesco cartellone, molto più alto di qualsiasi costruzione avessi mai<br />

visto, si profilava appena oltre la successiva collina. L’immagine, incredibilemente<br />

non sbiadita nonostante le macchie di sporco ed i danni<br />

dell’acqua nel corso dei secoli, non era nient’altro che la gigantesca faccia<br />

di una pony di un rosa quasi insopportabile, con una criniera che<br />

l’età aveva reso simile ai bastoncino di zucchero. Stava sorridendo, ed i<br />

suoi occhi sembravano seguirci.<br />

L’avevo vista prima dal treno. Anche adesso, riconoscibile con quella<br />

luce e da quella distanza come un cartellone, mi—Celestia misericordiosa!—dava<br />

ancora un brivido nervoso. Guardai mentre camminavo<br />

più vicina, cercando di immaginarlo prima che così tante decadi<br />

avessero preso il loro tributo, prima che venisse ripetutamente condito<br />

dalla cenere e dalla polvere portate dal vento, percorso da rivoli di piog-


Capitolo Nove — La Morale della Favola 191<br />

gia; quando il suo piazzamento fosse stato chiaramente giocoso, posto<br />

dietro la cima della collina in modo che sembrasse che la pony stesse<br />

giocando a cucù-settete con l’intera dannata contrada. Quando ancora<br />

non era così...<br />

«... Maledetto da Luna. Fottutamente. Inquietante!»<br />

Cercai di scrollarmi via la sensazione con un’alzata di spalle, voltandomi<br />

via dall’enorme cartellone... e trovantomi a fissare una subdola<br />

robofatina.<br />

«Ciao, Littlepip!»<br />

Sarei finita nella nazione vicina se Calamity non avesse morso la<br />

mia coda in fuga. Mi trattenne mentre correvo sul posto finché il panico<br />

non mi abbandonò. Per quel momento l’Osservatore si era saggiamente<br />

portato fuori dalla portata di zoccolo.<br />

«Sei fortunato che ora non riesca a tirarti telecineticamente sassi<br />

contro!»<br />

Velvet Remedy sembrava mi avrebbe aiutato. Calamity guardava la<br />

robofatina con evidente diffidenza, con le ali distese e le gambe allargate<br />

in una posa difensiva. «Littlepip...?»<br />

Tutto quello che volevo sapere al momento era, «Osservatore, sono<br />

al sicuro?»<br />

La robofadina ondeggiò. «Si. Li stanno raggiungendo dei vagoni.<br />

Anche se Ditzy Doo ora potrebbe avere l’idea che tu riesca ad hackerare<br />

nelle robofatine e mandare messaggi attraverso di loro. Mi spiace.»<br />

«Littlepip?» Calamity avrebbe ringhiato se avesse potuto. «Non mi<br />

fido di quella cosa!»<br />

Così l’Osservatore aveva trovato un modo per consegnare il messaggio<br />

senza far capire ai pony di Nuova Appleloosa cosa fosse in grado di<br />

fare. Alle parole di Calamity realizzai che in effetti nemmeno io avevo<br />

fiducia nell’Osservatore. Ed ora che sapevo che i pony per la cui liberazione<br />

avevamo combattuto ed eravamo arrivati quasi a morire erano<br />

al sicuro, o lo sarebbero stati presto, mi vennero in mente un po’ di<br />

domande. Prima e davanti alle altre, «Mi hai mandato in quel buco di<br />

razziatori sapendo perfettamente cosa, e chi, ci avrei trovato, vero?»


192 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Calamity smise di fissare il robottino dallo strano comportamento,<br />

guardando me. Non gli avevo mai detto perché ero andata nella<br />

Biblioteca di Ponyville.<br />

«Avevano bisogno di aiuto.»<br />

«Avresti potuto dirmi la verità!» dissi accigliandomi.<br />

«Ehi, non è che esattamente ti conoscessi, no? Mi eri sembrata una<br />

buona pony che avrebbe fatto la cosa giusta una volta che avessi visto<br />

di persona, ma...»<br />

Ora mi sembrava di ringhiare. «Mi hai mentito!»<br />

«No!» Se fosse stato possibile per la voce meccanica e senza tono<br />

suonare accalorata, lo sarebbe stata. «Ti avevo detto che non volevo farti<br />

del male. E non l’ho fatto. Ti avevo detto che là avresti trovato qualcosa<br />

di cui avevi bisogno per sopravvivere qua fuori...» La robofatina volò<br />

più vicina. «E direi che hai trovato cose di maggior valore che non un<br />

solo libro. Non sei d’accordo?»<br />

Dannazione, l’Osservatore aveva ragione. Avevo trovato Ditzy Doo,<br />

che era una conoscente che valutavo molto di più della guida che aveva<br />

scritto (che comunque tenevo in piuttosto alto riguardo). Srotolando<br />

una tela mentale potevo argomentare che la mia amicizia con Calamity<br />

nascesse da quello che era successo là. Possibilmente, anche se con<br />

minor certezza, potevo dire che la mia relazione coi cittadini di Nuova<br />

Appleloosa, e quindi la mia possibilità a salvare molti altri pony, tra<br />

cui Velvet Remedy (per talune definizioni di «salvare») derivavano da<br />

quello che l’Osservatore stava proponendo. Volevo ancora piazzare uno<br />

zoccolo nella piastra frontale del dannato robot. Ma sapevo che non<br />

sarebbe servito a nulla. La robofatina non era l’Osservatore.<br />

Velvet Remedy parlò. «Littlepip, cosa sta succedendo?»<br />

Raccontai tutto.


Capitolo Nove — La Morale della Favola 193<br />

«Whoops! Quasi fuori tempo... «avvisò l’Osservatore quando finii la<br />

mia storia, che aveva commentato raramente. Calamity stava ancora<br />

lanciando occhiatacce al robot volante.<br />

Organizzai le domande nella mia testa, per priorità. «Osservatore,<br />

tu sembri sapere un sacco di cose...»<br />

«Beh, sì.»<br />

«Cos’erano i Ministeri?» Avevo trovato tanti riferimenti ai Ministeri<br />

sparsi tra i manufatti del passato che sospettavo tale informazione sarebbe<br />

stata utile per contestualizzare. Non mi accorsi che avevo appena<br />

posto quella che era probabilmente la più importante domanda della<br />

mia vita (fu, come minimo, di Livello Celestia).<br />

L’Osservatore rimase in silenzio per un po’. Abbastanza a lungo<br />

che pensai che il nostro strano pseudo-compagno potesse essere di<br />

nuovo svanito via. L’Osservatore parlò lentamente, deliberatamente. «Ti<br />

ricordi quando ti ho detto che avresti dovuto cercare la tua virtù? E ti<br />

ho raccontato dei più grandi eroi d’Equestria?»<br />

Annuii. «Ne hai accennato, sì.»<br />

«Bene...» Le parole dell’Osservatore uscirono con lentezza, come<br />

se fossero dolorose. «Il Massacro di Littlehorn 4 spezzò il cuore della<br />

Principessa Celestia. Dopo di quello, circa a metà della guerra, la Principessa<br />

Celestia decise che Lei non era più il pony giusto per condurre<br />

Equestria. Quindi Lei fece un passo indietro ed abdicò la Sua posizione<br />

a Sua sorella, la Principessa Luna...»<br />

Ascoltai meravigliata. Non avevo mai sentito parlare delle Dee in<br />

quella maniera prima di quel momento.<br />

«La guerra era stata devastante, sia all’estero che in patria. Equestria<br />

era in condizioni di grave sofferenza, subendo problemi sia dall’interno<br />

che per le armate nemiche. Non potete immaginare com’era allora.<br />

«Quegli eroi di cui ti ho parlato? Erano sei fantastiche pony dai<br />

cuori sinceri ed anime virtuose, la cui amicizia deteneva il potere di<br />

4 Letteralmente “Piccolocorno”, ma credo sia inutile sottolineare l’assonanza con lo<br />

storico Massacro di Little Bighorn. Il gioco di parole svelerà il suo secondo significato<br />

tra molti capitoli.


194 Fallout: Equestria — Parte I<br />

cambiare il mondo. La Principessa Celestia era sempre stata come una<br />

madre per loro. Le vedeva, una in particolare, come Sue figlie. Le amava<br />

e voleva proteggerle. Quindi la Principessa Celestia le schermò dal<br />

peggio della guerra, trovando loro missioni che le tenessero, per la maggior<br />

parte, fuori dal pericolo, od almeno lontano dai campi di battaglia.<br />

Mandandole in missioni diplomatiche presso i grifoni od i bufali—cose<br />

di questo genere.<br />

«La Principessa Luna le incontrò per la prima volta in circostanze<br />

molto differenti. La Principessa Luna le rispettava e le vedeva come<br />

Sue eguali. E, lo penso realmente, come Sue salvatrici. E così quando la<br />

Principessa Luna ascese a condurre Equestria e combattere la guerra,<br />

chiamò le più preziose eroine d’Equestria perché fossero Sue consigliere<br />

personali. Comandò la creazione di nuovi uffici di governo, uno sotto<br />

ognuna di loro, il cui scopo fosse ascoltare i loro pareri e trovare modi<br />

di implementarli.»<br />

«E quelli erano i Ministeri?»<br />

«Sì.»<br />

Guardai tutto intorno la cupa e decadente terra devastata che una<br />

volta era stata la meravigliosa nazione d’Equestria. «Non mi pare che<br />

sia andata molto bene.»<br />

Silenzio. Poi l’Osservatore parlò ancora. «Hai mai sentito il vecchio<br />

detto ‘la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni’? 5 Se c’era<br />

una morale alla loro storia, direi che è quella.»<br />

Al calare della notte ci avvicinammo ad una fattoria che sembrava in<br />

larga misura intatta—nessun animale nei recinti, ma da un camino<br />

usciva del fumo ed una luce accogliente usciva da molte delle finestre,<br />

come pure dalle fessure attorno alle porte del silos. Eravamo di nuovo<br />

5 Nell’originale, the portal to hell is opened with the incantation of good intentions,<br />

ovvero “il portale dell’inferno si apre con l’incanto delle buone intenzioni”.


Capitolo Nove — La Morale della Favola 195<br />

solo noi tre, dato che l’Osservatore era ancora sparito con uno schiocco<br />

ed era stato sostituito dalla metallica musica patriottica di un’inconsapevole<br />

robofatina. Calamity aveva tenuto un occhio guardingo sul<br />

robot fino a che non era scomparso alla vista.<br />

Un corvo svolazzò in basso, appollaiandosi sulla prima di quelle<br />

che sembravano tre tavole che spuntavano dal terreno sul limitare di un<br />

pascolo rinsecchito. L’ultima tavola era più piccola e storta. Gli ultimi<br />

paletti di una cancellata, immaginai.<br />

Rapidamente ma con attenzione trottammo giù per la collina rocciosa<br />

ed attraverso i campi disseminati di pietre fino a raggiungere<br />

la casa. Avevamo bisogno di un posto dove dormire, cibo da mangiare<br />

e, possibilmente, rifornimenti medici. La casa sembrava fosse stata<br />

mandata da Celestia stessa... assumendo che i pony all’interno non ci<br />

sparassero per violazione di domicilio. Avere speranza nell’ospitalità<br />

degli sconosciuti non era saggio nelle Terre Devastate d’Equestria.<br />

Un mulino a vento cigolante con due terzi delle pale mancanti<br />

stridette per la ruggine mentre passavamo.<br />

«Forse questa non è proprio una grande idea», iniziai. Solo perché<br />

non c’erano orrendi graffiti non voleva dire che il posto non fosse pieno<br />

di razziatori.<br />

Velvet Remedy marciò davanti a me. «Davvero, Littlepip, non dovresti<br />

suonare così stanca...» Stava alzando uno zoccolo per bussare<br />

quando la porta si spalancò, illuminandoci di luce calda. Velvet strizzò<br />

gli occhi verso lo spazio vuoto di fronte a lei, poi abbassò lo sguardo<br />

per guardare la puledrina sull’uscio.<br />

Era rosa. Rosa sgargiante! Era stranamente simile alla faccia del<br />

gigantesco cartellone, solo molto, molto (molto!) più piccola. E giovane.<br />

E di una somiglianza decisamente imperfetta. Era difficile dirlo in<br />

quella luce, ma in qualche modo sembrava sbagliata. I miei occhi prima<br />

si fissarono su una grezza cicatrice sulla sua fronte, come se fosse<br />

caduta di testa recentemente, probabilmente ad una velocità molto alta,<br />

e si fosse ferita in maniera abbastanza grave. La prima ipotesi che mi<br />

venne in mente fu che fosse saltata giù dal tetto del fienile. Provando


196 Fallout: Equestria — Parte I<br />

a volare? Gli occhi mi si mossero verso i suoi fianchi, cercando le ali,<br />

ma era decisamente un pony terrestre. Poi vidi il suo fianco nudo. Era<br />

giovane, ma non così tanto giovane. Era meno di una testa più bassa di<br />

me. Sapevo com’era lottare per un cutie mark che non voleva comparire;<br />

il mio cuore andò a lei. Aveva aspettato il suo più a lungo di quanto<br />

avessi fatto io, e stava ancora aspettando... no, aspetta.<br />

L’errore si mise a fuoco (se fossi stata ancora sotto l’effetto delle Mentali<br />

l’avrei realizzato immediatamente!). Il suo manto non era realmente<br />

il suo manto.<br />

Si era dipinta di rosa!<br />

Guardai Calamity e Velvet Remedy. Dalle loro espressioni anche<br />

loro dovevano averlo visto, e non erano proprio a loro agio.<br />

«Ciao cara», cominciò Velvet. «Tua madre è...»<br />

«OH CASPITA!» La puledra balzò su, strillando di gioia. Poi altrettanto<br />

velocemente portò uno zoccolo alla bocca, come a boccheggiare<br />

per l’orrore. «Oh no! Siete troppo in ritardo! Vi ho aspettato tutto<br />

il giorno, ma ora siamo chiusi!» Le lacrime riempirono i suoi occhi<br />

spalancati.<br />

Velvet Remedy fece un passo indietro. «Oh cara. Mi spiace, bambina,<br />

ma non siamo...»<br />

Lo sguardo di orrore si dissipò istantaneamente, rimpiazzato da un<br />

largo sorriso. «Certo che non lo siete! Come se noi chiudessimo mai!»,<br />

ridacchiò esuberante. Corse fuori dalla casa, scattando oltre di noi, poi<br />

si fermò improvvisamente con un’espressione cupa. «Però vi dovete<br />

davvero affrettare. Brutte cose infestano questi campi, di notte!» Con<br />

quell’inquietante annuncio, gridò di gioia e corse verso il silos.<br />

Ci guardammo a vicenda. Ero confusa. Calamity semplicemente<br />

alzò le spalle e cominciò a trottare dietro la giovane e rosa puledra.<br />

Quando raggiungemmo il silos Velvet disse «Scusa, tesoro, ma non<br />

abbiamo capito il tuo nome?»


Capitolo Nove — La Morale della Favola 197<br />

«OH!» La puledra rosa sussultò. «Hee! Certo! Scusate! Sono così<br />

eccitata! Siete i primi visitatori che il museo abbia avuto in... oh, secoli!»<br />

Ridacchiando di nuovo, «Oh, mi chiamo Pinkie Bell 6 !»<br />

«Museo?» chiesi, alzando un sopracciglio.<br />

Pinkie Bell si fece forza e spinse per aprire la porta del silos. L’interno<br />

sembrava come se un party fosse esploso dentro di esso. Non in un<br />

buon modo—più come se un party avesse ingoiato una granata, ed ora<br />

la stanza fosse imbrattata di sangue e viscere di party.<br />

«Benvenuti nel Museo di Pinkie Pie!» La puledra stava praticamente<br />

rimbalzando. «Questo è il museo numero uno di tutti gli oggetti di<br />

Pinkie Pie in tutta Equestria!»<br />

Calamity stava scrollando la testa, ma c’era un sorriso sollevato sulla<br />

sua faccia. Velvet Remedy gli fece una smorfia e lui roteò gli occhi in<br />

risposta. Era strano, nessun dubbio al riguardo. Ma: niente schiavisti,<br />

niente razziatori, niente orribili mostri—una discesa nel leggermente<br />

bizzarro era decisamente un cambiamento ben accetto.<br />

Pinkie Bell non si diede tregua, non fermandosi nemmeno per respirare.<br />

«E sapete, siete giusto in tempo per il tour! Ma ora dov’è la<br />

guida? Sarà meglio che non stia di nuovo dormendo... oh aspettate!<br />

Sono IO!»<br />

Il «museo» era una singola grossa stanza. Non c’era molto con cui<br />

fare un tour. Ma Pinkie Bell si fece punto d’onore di fermarsi e mostrare<br />

un oggetto dopo l’altro, la maggior parte dei quali adornati con<br />

palloncini sgonfi o vomitati di coriandoli.<br />

«... e ballarono e ballarono tutto il giorno e la notte! Ed il più bello<br />

di tutto è che è proprio questo il silos dove Pinkie Pie, ancora puledra,<br />

inventò il primo party di sempre ed ottenne il suo Cutie Mark!»<br />

Velvet mi si avvicinò mormorando, «Sono abbastanza sicura che i<br />

party siano esistiti da molto più che duecentocinquant’anni.» Ma Pinkie<br />

Bell era chiaramente un rullo, e non aveva intenzione di fermarsi per<br />

le domande.<br />

6 Letteralmente, “campana rosata”.


198 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Durante i primi anni della guerra Pinkie Pie viaggiò dappertutto,<br />

facendo party per le truppe d’Equestria che stavano per andare in<br />

battaglia! Portandogli il sapore delle loro case e, cosa più importante,<br />

rallegrandoli e portando sorrisi sui loro volti!» Pinkie Bell agitò le braccia<br />

di fronte a numerosi cavalletti con fotografie incorniciate di Pinkie<br />

Pie, vestita con fronzoli e calze a rete, che ballava su un palco di fronte<br />

a quasi mille pony. «Questo quando non era in missioni super segrete<br />

per conto della Principessa Celestia!»<br />

«Sembra molto più piccola di persona» commentai con Velvet, pensando<br />

a quanto meno minaccioso sembrasse il pony reale in confronto<br />

con il folle cartellone a pochi chilometri dalla fattoria.<br />

«L’unico rimpianto di Pinkie Pie era di non poter essere dappertutto<br />

ad aiutare tutte le truppe tutto il tempo! (Anche se con Dash poteva<br />

arrivarci abbastanza vicino!) Quindi naturalmente...»<br />

Calamity alzò uno zoccolo. «Dash la sua amica o Dash la droga?»<br />

Pinkie Bell sembrò non notarlo.<br />

Saltellando verso un poster familiare Pinkie Bell continuò, inarrestabile.<br />

«... quando la Principessa Luna si offrì di dare a Pinkie Pie<br />

un intero Ministero tutto suo per farci qualsiasi cosa volesse, si scagliò<br />

sull’occasione! Ed il Ministero della Morale era nato!»<br />

Era il poster PINKIE PIE TI OSSERVERÀ PER SEMPRE, questa<br />

volta intatto. L’anziana giumenta rosa sorrideva maliziosamente, come<br />

se avesse appena giocato uno scherzo meraviglioso. E con l’intera faccia<br />

visibile giurai di aver colto un che di curioso nei suoi occhi. Non<br />

mi sentivo più colpevole mentre il poster mi guardava; ora mi sentivo<br />

inconfortevolmente esposta.<br />

Una esercitata piroetta portò Pinkie Bell ad un tavolo coperto da<br />

un set da chimico e numerosi... campioni. «Pinkie Pie era sempre stata<br />

molto brava a cucinare. E quando la Pricipessa Luna (buu) dichiarò<br />

che le droghe che stavano dilagando in Equestria dalle terre delle zebre<br />

erano pericolose per la gente, Pinkie Pie decise di dimostrare che<br />

potevano essere buone, un’aggiunta divertente a qualsiasi party! Lavorando<br />

notte e giorno Pinkie Pie inventò una miscela di Ment-ali e di


Capitolo Nove — La Morale della Favola 199<br />

alcune delle sue cose preferite, creando... dun DUN DUN! Le Ment-ali<br />

Party-Time!» Pinkie Pie sollevò una scatoletta, mostrandole.<br />

Volevo quella scatoletta!<br />

Pinkie Bell l’appoggiò vicino al set chimico e proseguì. Persi il filo<br />

del suo monologo perché la mia mente insisteva che avevo assolutamente<br />

bisogno di ricordarmi dove fosse posizionata quella scatoletta.<br />

«... per allora il Ministero della Morale aveva trasformato Pinkie<br />

Pie in un’iconica figura che trascendeva i limiti dl singolo pony per<br />

diventare una figura mistica che poteva stare facilmente al fianco di<br />

Principessa Celestia e Principessa Luna stesse!»<br />

Va bene, quello era semplicemente sbagliato.<br />

«I piccoli puledri e puledre sapevano che Pinkie Pie li osservava<br />

costantemente. Vedeva tutto quello che facevano. E se erano puledri e<br />

puledre buoni, se erano educati ed amichevoli, se facevano i loro lavoretti<br />

e sorridevano e ridevano e non spargevano mai bugie sediziose,<br />

allora al loro compleanno Pinkie Pie gli avrebbe portato uno splendido<br />

party!» Pinkie Bell agitò uno zoccolo come avviso. «Ma, se erano stati<br />

cattivi puledri e puledre, Pinkie Pie gli avrebbe portato una roccia!»<br />

Cosa dia...?! Guardai Velvet Remedy sbalordita.<br />

Nel frattempo Pinkie Bell si era interrotta. I suoi occhi si allargarono<br />

e trattenne un profondo respiro. Ed aspettò. Un secondo, due,<br />

tre, quattro... Alla fine Pinkie Bell lasciò andare il fiato con un sospiro<br />

di disappunto. «Scusate. Mi pareva di sentire un numero musicale<br />

estemporaneo in arrivo.»<br />

Velvet Remedy guardò studiatamente altrove.<br />

«Comunque, cosa stavo dicendo... Oh sì, come Pinkie Pie porta i<br />

party!»<br />

Velvet si voltò verso la giovane puledra, un po’ spaventata. «Porta?<br />

Cara, lo sai che Pinkie Pie è morta, vero?»<br />

Pinkie Bell non perse un colpo. «Oh, è morta fisicamente! Ma il suo<br />

spirito vive in tutti noi!»<br />

Guardai il sopracciglio di Velvet alzarsi. E poi ridacchiò, sembrando<br />

accettarlo ad un livello che io proprio non potevo. Mentre mi passavo


200 Fallout: Equestria — Parte I<br />

lo zoccolo sulla faccia Velvet si avvicinò a Calamity e sussurrò «Penso<br />

che lo spirito di Pinkie Pie abbia una molestatrice.»<br />

Riuscii a perdermi la maggior parte del resto del «tour» perché stavo<br />

cercando un modo di convincere Pinkie Bell a separarsi da quella che<br />

probabilmente era una parte di pregio della sua collezione. Ma ritornai<br />

di scatto attenta quando Pinkie Bell annunciò di avere qualcosa da<br />

chiederci. Una proposta.<br />

«Mi risulta di avere l’unica copia della ricetta per le Ment-ali Party-<br />

Time!...» Va bene, sapevo che non era vero. Anche l’amico di Calamity<br />

ce l’aveva. Ma sarebbe stato il metodo più facile e veloce per averla per<br />

me stessa. E perché stressarsi a chiedere una singola scatoletta quando<br />

avrei potuto avere la dannata ricetta!?<br />

«... e la condividerò con voi se mi potrete portare l’unico pezzo<br />

mancante della collezione del Museo Pinkie Pie! Un’edizione limitata<br />

della statuetta magica di Pinkie Pie! Portatela qui, ed io indirò un party<br />

che finirà tutti gli altri party!»<br />

«Non mi sarei dovuta divertire», stava dicendo Velvet Remedy mentre<br />

trottava nervosamente per la stretta camera al secondo piano in cui<br />

Pinkie Bell aveva assolutamente insistito stessimo per la notte.<br />

Quando Pinkie Bell spiegò come fossero state create poche serie di<br />

figure delle Giumente dei Ministeri, incantate in maniera molto particolare,<br />

la mia mente era subito andata alla statuetta della pony arancione<br />

con le tre mele sul fianco. Trovarne un’altra simile, una specificatamente<br />

di Pinkie Pie, poteva essere virtualmente impossibile. D’altra parte<br />

Pinkie Bell insisteva sul fatto che le statuette potessero sopravvivere<br />

persino all’apocalisse. E realmente ne avevo trovata una dopo essere<br />

stata all’Esterno per grosso modo quanto, una settimana?<br />

Calamity si sedette sul letto, con un orecchio al muro mentre guardava<br />

Velvet agitarsi.


Capitolo Nove — La Morale della Favola 201<br />

«Quella povera puledra. È così terribilmente triste.»<br />

Calamity nitrì. «Triste? Stavi ascoltando la stessa piccola palla di<br />

Dash dipinta di rosa che ascoltavo io?» Poi, ricordandosi della sua stessa<br />

precedente confusione, chiarì «La droga».<br />

Velvet Remedy si fermò. «Oh si. E quella povera ragazza non è felice.<br />

Per nulla.» Chinò la testa. «È piena di dolore. Deve esserle successo<br />

qualcosa di terribile.»<br />

Guardando Velvet Remedy fui ancora una volta catturata dalle striature<br />

oro e porpora nella sua criniera bianco argento, di nuovo trovandovi<br />

strane reminiscenze del rosa e giallo del Ministero della Pace. Solo<br />

che fino ad allora ci pensavo come a coincidenza o destino. Ora mi<br />

chiedevo se non fosse più simile al manto tinto di rosa di Pinkie Bell.<br />

Velvet notò il mio sguardo e sembrò indovinare cosa stessi pensando<br />

paurosamente in fretta. «Non è lo stesso!» insistette tranquillamente.<br />

Calamity stava prestando maggiore attenzione al muro. Improvvisamente<br />

saltò sugli zoccoli. «È andata. E se non volete che ci succeda<br />

qualcosa di orribile, suggerisco che ce ne andiamo anche noi.» Si mosse<br />

verso la porta e premette la maniglia. Non si mosse.<br />

Era chiusa.<br />

«Magari sta solo cercando di proteggerci dalle brutte cose che girano<br />

nei campi la notte?» proposi, senza davvero crederci.<br />

Velvet Remedy mi aveva scansato per provare lei stessa la porta. Ora<br />

sbuffò, «Non importa. Ce ne andiamo. Non starò chiusa in gabbia.»<br />

Calamity si era mosso alla finestra e stava controllando la fattoria al<br />

di sotto. Mi impennai mettendo gli zoccoli sulla cornice e spiai attraverso<br />

il vetro. Per un momento non vidi nulla. Solo la notte. Poi, mentre<br />

Pinkie Bell apriva la porta del fienile abbastanza da scivolare all’interno<br />

e richiuderla alle sue spalle, apparve uno spiraglio di luce vagamente<br />

pulsante e colorata.<br />

Calamity aspettò, silenzioso ed immobile, fino a che non si aprì<br />

la porta della casa, disegnando un rettangolo di luce sul terreno con<br />

ritagliata in esso la forma di Pinkie Bell. Nel momento in cui la porta<br />

si richiuse si voltò scalciando la finestra.


202 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Il colpo fu terribilmente rumoroso.<br />

La fuga sarebbe stata pericolosa, se non impossibile, senza un pegaso<br />

che ci facesse volare giù. Iniziammo ad attraversare la fattoria,<br />

strisciando acquattati, tenendoci nell’oscurità delle ombre più profonde.<br />

Stavamo strisciando sul fianco del fienile quando un impulso mi<br />

sopraffece e mi infilai all’interno.<br />

Più tardi dissi a Velvet Remedy e Calamity che non ero sicura sul<br />

perché fossi entrata nel fienile. Ma in realtà avevo esattamente due motivi.<br />

Primo, la ricetta per le Ment-ali Party-Time non era nel museo, e<br />

non l’avevo individuata nella casa. Sarebbe potuta essere stata nascosta<br />

ovunque—in un libro o sotto una coperta—ma credevo che l’ossessione<br />

di Pinkie Bell non le avrebbe permesso di non metterla in mostra.<br />

Così speravo fosse nel fienile.<br />

Secondo, quella luce pulsante e stranamente mutevole mi ricordava<br />

spiacevolmente il modo in cui era esploso il vagone passeggeri dopo<br />

che Calamity gli aveva sparato. Gli avevo chiesto qualcosa in seguito,<br />

e mi aveva spiegato come alcuni dei più grandi carri volanti, come<br />

quello che era stato progettato per portare dozzine di pony, usassero un<br />

campo magico generato da un motore a magiscintilla 7 in modo che un<br />

singolo pony li potesse sollevare in aria. Come le batterie magiscintilla<br />

quei motori erano frutto di scienze arcane ed imbrigliavano potenti<br />

energie magiche. Calamity non lo capiva a quel livello, naturalmente.<br />

Lui sapeva solo che sparare contro la scatola magica di uno di quei<br />

veicoli rilasciava un inferno di vortice.<br />

Un tale vortice era rapido e molto violento. L’idea che Pinkie Bell potesse<br />

avere qualcosa di simile nel suo fienile, magari un vortice magico<br />

in qualche modo stabile o perpetuo, mi preoccupava profondamente.<br />

7 Nell’originale semplicemente spark engine, ovvero “motore a scintilla”; ho<br />

preferito mantenere l’assonanza con le già incontrate batterie magiscintilla.


Capitolo Nove — La Morale della Favola 203<br />

«Che cosa sto guardando?»<br />

Era piccola, di una forma una geometrica le cui facce sembravano<br />

torcersi l’una attraverso l’altra. L’intera cosa aveva le dimensioni di un<br />

cesto di mele, e colori malati ed ipnotici roteavano su di essa.<br />

Potevo sentirla attirarmi ad essa. Mi ci stavo perdendo dentro. Mi<br />

servì uno sforzo fisico per tirarmi via dalla cosa. Guardandomi attorno<br />

trovai una cassaforte. Il resto del fienile era sostazialmente spoglio.<br />

Scivolai verso di essa e mi applicai in quell’attività che sembrava tanto<br />

unica.<br />

La cassaforte si aprì con un sospiro.<br />

All’interno c’era il mio premio: la ricetta delle Ment-ali Party-Time!<br />

Ma non era mia. Avevo cercato nelle rovine. Avevo saccheggiato le<br />

case di schiavisti e razziatori. Ma questa volta era derubare una povera<br />

giovane pony che non era nemmeno ancora una giumenta.<br />

Ma... Ment-ali Party-Time! E sul serio, tutto quello che dovevo fare<br />

era copiarla sul mio PipBuck. L’avrei subito rimessa a posto. E quello<br />

non sarebbe stato davvero rubare, giusto?<br />

Tranne che Pinkie Bell la stava offrendo come ricompensa per aiutarla<br />

in qualcosa. E quello me lo faceva sentire come se fosse stato<br />

rubare. Come se stessi prendendo una ricompensa che non mi ero<br />

guadagnata.<br />

Sedetti, guardando nella cassaforte per non so quanto a lungo. Alla<br />

fine mi concentrai sulla magia di levitazione... e tirai fuori l’altro oggetto<br />

nella cassaforte. Un registratore con un singolo messaggio sopra. Lo<br />

copiai nel mio PipBuck e lo avviai.<br />

Non riconobbi la voce, ma suonava giovane. Almeno giovane tanto<br />

quanto Pinkie Bell era adesso.<br />

«Peartree 8 ,<br />

«I razziatori sono tornati ieri. Non avevano preso bene che<br />

papà la settimana scorsa li avesse scacciati a fucilate, così questa<br />

volta sono tornati in forze. Mamma ci ha fatto nascondere<br />

8 Letteralmente, “Albero da Pere”


204 Fallout: Equestria — Parte I<br />

nella stanza di sopra e ha lanciato un incantesimo per non farci<br />

vedere. Ci ha fatto promettere di stare in silenzio ed immobili.<br />

Ma Silver Bell 9 ...<br />

«La mia sorellina è sempre stata capace di fare una musica<br />

bellissima, come il tintinnio di dozzine di campanelle magiche.<br />

L’adoriamo tutti. Ma a Silver Bell, ogni tanto quando è spaventata<br />

o preoccupata, l’incantesimo si attiva da solo. Non voleva<br />

farlo. È stato un incidente.<br />

«I razziatori hanno ucciso mamma e papà. Li hanno uccisi<br />

in maniera lenta e brutale. E ci hanno costretto a guardare. È<br />

stato...<br />

«Li ho sotterrati sul limitare del campo ad est. Ho messo un<br />

paio di assi come lapide. Odio che non possano durare a lungo,<br />

ma non posso scolpire i loro nomi nella roccia. E mamma e papà<br />

meritano di avere i loro nomi sulle loro tombe.<br />

«Silver Bell ha incubi tutte le notti. Onestamente, la maggior<br />

parte delle notti anch’io. E durante il giorno sta solo rannicchiata<br />

in silenzio. Non piange mai. Non sorride mai. Non riesco<br />

nemmeno a farla mangiare. Non so cosa fare.<br />

«Ho intenzione di portarla alla Tenpony Tower. Ho sentito<br />

che c’è un tizio lassù che si occupa degli orfani. È una lunga<br />

camminata, così sono andata a farmi dare consigli dai vicini.<br />

Se non sarò tornata quando arrivi qua, ti prego di caricare il<br />

carro. So di non poterti chiedere di venire con noi: hai la tua<br />

gente di cui prenderti cura. Ma apprezzerei davvero se potessi<br />

rimanere in zona per poterti dire addio.<br />

«Sei la migliore amica che potessi desiderare.<br />

«Con amore, Memory.»<br />

Sedetti lì, stordita. Oh dolce Dea Celestia...<br />

9 Letteralmente, “Campana d’Argento”


Capitolo Nove — La Morale della Favola 205<br />

«Non avresti dovuto ascoltarla!» Mi voltai di soprassalto trovando<br />

Pinkie Bell (... no, Silver Bell!) a fissarmi dritta negli occhi. «Non. È.<br />

Tua.»<br />

Così da vicino potevo vedere molto meglio la sua cicatrice. Un’orribile<br />

realizzazione mi colpì come acqua gelata. Silver Bell era un unicorno.<br />

Si era tagliata via il corno!<br />

Mi ritrassi, scontrando nella cassaforte aperta.<br />

«La vuoi così tanto? Tienila!» Pinkie/Silver Bell avanzò per chiudermi<br />

contro la cassaforte.<br />

Da dietro di lei, la voce di Velvet Remedy risuonò nell’aria. «Tu non<br />

sei come Pinkie Pie.»<br />

Pinkie/Silver Bell si raggelò. Poi si voltò lentamente via da me. Comunque<br />

bloccava il fronte della cassaforte, ed in qualche modo non<br />

riuscivo a spingermi a passarle oltre per liberarmi.<br />

«Tu non sei per niente come Pinkie Pie», disse lentamente Velvet<br />

Remedy, con calma. La sua voce non era accusatoria, ora. Era principalmente<br />

triste. «Tu sei, al limite, l’opposto di Pinkie Pie.»<br />

Vidi la puledra di fronte a me tremare. Le emozioni sembravano<br />

attraversarla come se non volessero fermarsi, o fossero ansiose di togliersi<br />

di mezzo in modo che la successiva emozione potesse prendere<br />

il controllo.<br />

«Tu non porti felicità. Quando ti guardo, tutto quello che sento è<br />

tristezza», continuò Velvet, dando con la voce un tono di gentilezza alle<br />

sue parole. «Se Pinkie Pie ti incontrasse, non vorrebbe organizzare un<br />

party...»<br />

«Sì che vorrebbe!»<br />

Velvet si interruppe solo un momento. «Magari vorrebbe, ma non<br />

organizzerebbe una festa perché vorrebbe divertirsi con te. Organizzerebbe<br />

un party perché vorrebbe aiutarti. Perché la renderesti molto<br />

triste.»<br />

«C-c-cosa n-ne sai?»<br />

«Io so che la risata, la vera risata, non è costretta. Non è qualcosa<br />

che ti dipingi addosso per nascondere i tuoi veri sentimenti.» Velvet


206 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Remedy camminò lentamente verso la puledra, che era bloccata tra<br />

l’esplodere di rabbia e lo scoppiare a piangere. «Lo so che sei molto<br />

ferita dentro. E non è il genere di ferita che possa venire guarita da una<br />

festa. O curata dal mio corno.»<br />

Nel tempo in cui Velvet Remedy aveva raggiunto la puledra, Pinkie/Silver<br />

Bell stava tremando malamente.<br />

«Quello che è successo ai tuoi genitori non è colpa tua. Quello che<br />

è successo a tua sorella non è colpa tua...»<br />

A sua sorella? Improvvisamente mi ricordai delle tre assi nel campo.<br />

L’ultima piegata, come se fosse stata piantata da qualcuna più piccola<br />

e giovane che non era stata molto in grado di posizionarla. Pensai ad<br />

una sorella più vecchia di nome Memory che trottava da sola verso i<br />

confinanti più vicini, in un’altra fattoria probabilmente ad una dozzina<br />

di miglia di distanza attraverso un territorio infestato dai razziatori. Il<br />

mio cuore cedette.<br />

«SÌ! LO! È! STATA!» E con quello Silver Bell crollò in un pianto<br />

disperato. Velvet Remedy era lì per stringere la puledra tra la testa ed<br />

una zampa, dandole una criniera su cui piangere.<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Ira Matematica—Sei in grado di ottimizzare la logica del tuo<br />

incantesimo di mira. Il SATS ora è 20% più figo.


Capitolo Dieci<br />

Correzione di Rotta<br />

«Già. È una buona cosa che non mi paghino per assecondarli. Fiamma<br />

Sacra, il mio culo!»<br />

Fuochi d’artificio.<br />

Pinkie Bell (no,Silver Bell—dovrei proprio pensare a lei come Silver<br />

Bell) li chiamava fuochi d’artificio; li aveva conservati per quando la sua<br />

collezione nel Museo Pinkie Pie non fosse stata completa. Ovviamente.<br />

Se sei intenzionata ad indire una «festa per finire le altre feste» hai<br />

bisogno dei fuochi d’artificio.<br />

«È quello che penso che sia?» mormorò Railright, fissando dalla<br />

porta aperta del fienile lo strano oggetto colmo di colori pulsanti e<br />

cangianti. Per nulla desideroso d’entrare. All’esterno, oltre a lui, potevo<br />

vedere Ditzy Doo che aiutava la puledrina col vagone delle consegne<br />

(«Consegno Assolutamente Tutto!» era inciso sulla fiancata, assieme<br />

alla costellazione di cerchi che, supponevo, era il logo del pony ghoul).<br />

L’Osservatore era nuovamente ricomparso. Una robofatina aveva silenziosamente<br />

vagato nella fattoria nel pieno della notte. L’Osservatore<br />

vegliava su di noi. Il mio appena un po’ inquietante estraneo guardiano.<br />

Era stata necessaria molta meno persuasione per convincere l’Osservatore<br />

a contattare nuovamente Ditzy Doo per avere aiuto. Forse era<br />

perché l’avviso di Velvet Remedy era ancora fresco nella mia mente e<br />

l’avevo chiesto cortesemente, questa volta, per favore. Più probabilmente<br />

perché l’Osservatore era completamente impazzito nell’attimo in cui<br />

avevo condotto la robofatina nel fienile.<br />

La reazione colma di panico dell’Osservatore alla vista dell’oggetto<br />

era stata inaspettata ed inquietante. Piuttosto diversa dalla raffinata crisi<br />

di Velvet Remedy quando aveva incontrato Ditzy Doo. Quando le ebbi<br />

assicurato che la ghoul era un’amica e non una famelica pony zombie<br />

207


208 Fallout: Equestria — Parte I<br />

come la mandria che ci aveva inseguito il giorno prima, Velvet aveva<br />

sorriso e si era comportata in modo perfettamente cortese. Ma stava<br />

ancora mantenendo le distanze e lanciava alla ghoul occhiate terrificate.<br />

Penso che la pony medico dentro di lei stesse avendo una reazione<br />

allergica alla semplice esistenza dei pony ghoul.<br />

Io avevo atteso l’arrivo del personale di Ditzy Doo. Silver Bell aveva<br />

bisogno di aiuto, e noi non potevamo offrirglielo da soli. Vi era un posto<br />

a Manehattan che avrebbe forse potuto aiutare la povera puledrina, se<br />

ancora esisteva. Ma come il mio oh-così-sfortunato viaggio nelle Terre<br />

Devastate d’Equestria aveva già dimostrato, era fin troppo pericoloso<br />

trascinarsi dietro un pony come Silver Bell. Aveva bisogno di amore e<br />

conforto, sicurezza e terapia prolungata. Vagare per le terre devastate<br />

non glielo avrebbe concesso, ed un altro incontro ostile avrebbe potuto<br />

segnarla in modo ancora peggiore. Mi preoccupava che il suo dolore e<br />

le sue ferite potessero essere già troppo gravi per guarire. Non potevo<br />

rischiarlo. Ed in mancanza di alternative, Nuova Appleloosa era l’unica<br />

vera e propria opzione che vedevo. E con quel che sapevo di Ditzy<br />

Doo, sarebbe stato difficile trovare un’altra pony in grado di aiutarla,<br />

eccettuato un pony psichiatra professionista. E sapevo che Dizy Doo<br />

avrebbe tenuto veramente a lei.<br />

Non mi ero aspettata che Railright arrivasse sul vagone. E per quanto<br />

mi fosse sembrato gradevole in precedenza, qualcosa a riguardo di<br />

quella visita parve malaugurante.<br />

Gli diedi le spalle, voltandomi verso lo strano oggetto, attenta a guardare<br />

appena al di sopra e di lato, piuttosto che proprio sulla superficie<br />

in movimento.<br />

«Già.» Calamity sostava appena all’interno del fienile, dopo aver<br />

aperto la porta. Anche lui rifiutava di avvicinarsi ulteriormente, per<br />

quanto a causa di una ragionevole attenzione piuttosto che di volgare<br />

paura. «Quella è una bomba al fuoco magico.»<br />

Pinkie Bell teneva megaincantesimi inesplosi nel suo fienile.


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 209<br />

Come fuochi d’artificio.<br />

Pilastri di pura luce solare forarono l’aria attraverso centinaia di piccole<br />

aperture nell’onnipresente velo di nubi. Era come la notte nella quale<br />

uscii per la prima volta dalla Scuderia Due, solo che, al posto di un<br />

imperscrutabile abisso punteggiato di stelle, quello che si vedeva oltre<br />

era un cielo del blu più splendido. Desideravo così ardentemente quel<br />

cielo. Ma le aperture si richiusero rapide come si erano aperte. Per<br />

mezzogiorno il velo grigio sarebbe stato nuovamente solido.<br />

Ditzy Doo aveva avvolto Silver Bell in una coperta e si stava fissando<br />

sulla parte frontale del vagone con maturata abilità. Mi colse a guardare<br />

e sorrise di rimando, con uno dei suoi strani occhi che roteava verso<br />

l’alto. Tentai di non tremare alla sua vista,e le diedi il mio miglior sorriso<br />

di rimando. Poi lanciai uno sguardo appena rimproverante in direzione<br />

del carico di barili vicino ai quali Velvet Remedy stava cercando di<br />

rimanere senza nascondersi realmente.<br />

«Cosa diamine pensate di fare con quella cosa?» Calamity stava<br />

chiedendo a Railright mentre si allontanavano dal fienile. «Suggerirei<br />

di farci crollare addosso il fienile, ma potrebbe farla esplodere. Diamine,<br />

per quel che ne sappiamo anche muoverla potrebbe farla esplodere!»<br />

Railright nitrì. «Non ne ho idea.» Alzò uno zoccolo per bloccare<br />

Calamity. «Ti dispiace se scambio due parole con Littlepip? In privato?»<br />

Calamity scrollò le spalle e trottò verso Ditzy Doo. Railright mi si<br />

avvicinò. Il mio senso di disagio crebbe.<br />

«Sai, se continui a mandarci gente, dovremo costruire una città<br />

più grande.» cominciò distrattamente, ma percepii un tono severo di<br />

sottofondo.<br />

«Beh, spero di liberare molti altri pony dagli schiavisti» ammisi,<br />

pensando ancora una volta a Fillydelphia. «Ma li sto mandando a voi<br />

solo perché siete la gente più gentile ed onesta che io abbia incontrato


210 Fallout: Equestria — Parte I<br />

fino ad ora.» In tutta onestà, cominciavo a sentirmi un poco a disagio<br />

nel mandare dei pony a vivere in una cittadina che era famosa per il<br />

traffico di schiavi. Speravo solo che l’influsso delle storie dei prigionieri<br />

maltrattati dagli schiavisti potesse ribaltare le loro vedute.<br />

«Non fraintendermi. Ammiriamo quello che stai cercando di fare.<br />

Tu sei là fuori a salvare delle vite, e di questo non c’è nessuno che se ne<br />

lamenti. Gli daremo una buona casa, e faremo in modo che la puledrina<br />

e tutti gli altri dalla vecchia Appleloosa siano trattati bene.»<br />

Ecco che arriva, pensai.<br />

«Ma...» Railright fece una smorfia. «Siete tutti avventati e pericolosi.<br />

Avete fatto massacrare sei dei nostri migliori pony ferrovieri, alcuni<br />

dei quali erano miei amici da più tempo di quanto possa ricordare.<br />

Avete distrutto uno dei pochi treni funzionanti, ed avete praticamente<br />

dato fuoco ad ogni relazione pacifica che Nuova Appleloosa potesse<br />

intrattenere con gli schiavisti. Ora dovrò mettere più pony di guardia<br />

sulle mura e dovremo inviare più guardie con le carovane. Onestamente,<br />

mi chiedo se abbiamo abbastanza munizioni in città nel caso in cui<br />

dovessero decidere di vendicarsi per quello che voi avete fatto.»<br />

Mi sedetti sui miei fianchi, le orecchie basse. Il mio cuore stava<br />

sprofondando.<br />

«Quindi mi dispiace di dovervelo dire... mi dispiace davvero... ma<br />

non siete più propriamente i benvenuti a Nuova Appleloosa.» Tentò di<br />

rendere il colpo meno duro. «Almeno, non per un bel po’.»<br />

Mi sentii un poco intontita.<br />

Railright lanciò uno sguardo oltre il proprio fianco, dove Ditzy Doo<br />

e Calamity stavano battendo i loro zoccoli, trattando sulle merci saccheggiate<br />

che avevano cominciato a pesarci nelle nostre borse da sella.<br />

Railright tornò con lo sguardo su di me. «Ditzy Doo è stata dannatamente<br />

insistente nel voler continuare a commerciare con voi. Ma l’ho<br />

convinta a condurre i suoi affari con voi fuori dalle porte.»


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 211<br />

Il soffitto di nubi si era completamente richiuso, rigettando nuovamente<br />

le Terre Devastate d’Equestria nel loro triste grigiore. Velvet Remedy<br />

e Calamity mi erano trottati davanti, lanciati in una discussione sui<br />

testi delle canzoni; Velvet aveva, in qualche modo, convinto Calamity<br />

a provare un duetto con lei.<br />

Il mio cuore pareva piombo, ma fui sorpresa che le notizie di Railright<br />

non mi avessero ferito molto di più. Non mi sentivo come se mi<br />

avessero tolto il pavimento da sotto i piedi. Nella mia mente non avevo<br />

creato veri e propri legami con Nuova Appleloosa, eccettuato forse un<br />

amichevole rispetto per l’autrice della Guida alla Sopravvivenza nelle<br />

Terre Devastate. Non avevo mai considerato l’idea di farne la mia casa,<br />

in particolare non dopo aver appreso perché Calamity avesse rifiutato<br />

di farne la sua. Pertanto non ero più alla deriva in quel momento di<br />

quanto non lo fossi stata l’ultima notte.<br />

Controllai il mio PipBuck. La sua mappa automatica aveva diverse<br />

nuove locazioni indicate ora, inclusa quella verso la quale stavamo<br />

viaggiando: Manehattan. Calamity aveva barattato piuttosto bene, ottenendo<br />

per noi rifornimenti medici, cibo, borracce e perfino munizioni<br />

per la Piccola Macintosh; aveva anche ottenuto di poterci far guardare<br />

alcune delle mappe di Ditzy Doo e di registrarne le informazioni sul<br />

mio PipBuck. Era da quelle mappe che avevo ottenuto gli indicatori per<br />

Manehattan (che era a meno di una settimana di trotto) e Fillydelphia<br />

(che non lo era). La fattoria Bell possedeva un piccolo depuratore d’acqua,<br />

che ci aveva permesso di riempire le nostre borracce per la lunga<br />

marcia.<br />

Silver Bell si stava lasciando dietro il suo Museo Pinkie Pie. Le avevo<br />

chiesto, con molta delicatezza, il permesso di guardare la sua ricetta per<br />

le Ment-ali Party-Time. Ora era archiviata nel mio PipBuck. Per un<br />

qualche motivo non ritenni opportuno parlarne ancora agli altri.<br />

La stanchezza cominciava ad esigere il suo scotto su tutti noi. Non<br />

avevamo dormito, rimanendo con Silver Bell fino all’arrivo di Ditzy<br />

Doo. Perfino quando la puledrina aveva cominciato a gridare in un<br />

sonno colmo di incubi eravamo rimasti vigili.


212 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Nella distanza potevo vedere una sottile torre bianca innalzarsi verso<br />

il cielo, così alta da forare le nubi. Una parte di me era fortemente<br />

tentata di deviare nella sua direzione, solo per poterle dare un’occhiata,<br />

ma era lontana diverse miglia ed avrebbe aggiunto molte ore al nostro<br />

viaggio.<br />

Piuttosto cercai di saziare la mia curiosità con una piccola serie di<br />

edifici davanti a noi. Trottai più rapidamente per raggiungere Calamity<br />

e Velvet.<br />

Velvet Remedy si era presa una pausa dalla sua scrittura di canzoni,<br />

tormentata da una domanda, «Calamity, se i pegasi vivono sulle nuvole,<br />

cosa mangiano?»<br />

Calamity rispose con leggerezza, «Oh, coltivano il loro cibo lassù.»<br />

Lui la guardò, «Non hai mai sentito parlare di semina delle nuvole?»<br />

Velvet Remedy lo fissò. A beneficio di Calamity, bisogna dire che<br />

era riuscito a mantenere un’espressione seria per diversi attimi prima<br />

di sogghignare.<br />

Velvet ridacchiò. «Molto divertente. Bene, avete i vostri segreti. Ma<br />

un giorno mi aspetto una vera risposta.»<br />

Tentai di far levitare i miei binocoli ed osservare più accuratamente<br />

gli edifici, ma fui appena in grado di aprire le mie saccocce prima che<br />

il mio incantesimo si esaurisse. Per la grazia di Luna, avevo bisogno di<br />

dormire.<br />

Calamity si levò in aria, lanciandosi in avanti per eseguire una passata<br />

aerea sopra alle strutture. Tornò indietro, con espressione cupa.<br />

«Razziatori.»<br />

BLAM!<br />

Un’altra pony razziatrice cadde, gran parte della sua testa sparsa sul<br />

muro dietro di lei, mescolata coi graffiti. Tornai ad abbassarmi dietro al<br />

carretto di mele (le mele erano marcite da tempo ed i razziatori avevano


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 213<br />

iniziato a decorarlo con teschi di pony). La Piccola Macintosh aveva<br />

ancora due colpi. Io avevo più proiettili, ma non ero sicura di come<br />

ricaricare senza affidarmi alla mia magia. Era già abbastanza strano far<br />

fuoco con l’arma tra i denti.<br />

Velvet Remedy si accucciò al mio fianco, curando una ferita sul fianco<br />

di Calamity. A suo beneficio bisogna dire che aveva effettivamente<br />

tentato di parlare con i razziatori. Loro avevano risposto al suo saluto<br />

con alcuni suggerimenti estremamente perversi, dei quali almeno uno<br />

aveva a che fare con la necrofilia. Quello era stato il momento in cui Calamity<br />

aveva cominciato a sparare ai pony che avevano preso posizioni<br />

di cecchinaggio sui tetti.<br />

«Agganciami al carro,» ordinò Calamity.<br />

«Prego?» , Velvet lo guardò dubbiosa.<br />

Calamity diede un colpetto con lo zoccolo al carretto delle mele. «Invece<br />

che nasconderci dietro ad esso, usiamolo. Agganciamici e montate<br />

su!»<br />

Guardai fra il carro e Calamity. «Aspetta... vuoi dire che ci trainerai<br />

in aria mentre noi spariamo? Puoi farlo?»<br />

«Eggià.»<br />

Strabuzzai gli occhi. Sarebbe sicuramente stato un combattimento<br />

da romanzo. Annuii a Velvet e lei cominciò a legare Calamity al vagone.<br />

Poco dopo eravamo in aria. Era esilarante. Il vento che soffiava sul<br />

mio manto, il terreno che non mi tratteneva più. Era come cadere, solo<br />

più divertente. Un poco terrificante, ma divertente.<br />

«Non dimenticarti di rispondere al fuoco!» gridò Calamity, rendendosi<br />

conto che io ero rimasta catturata dall’esperienza. Il proiettile di<br />

un pony razziatore colpì il fondo del vagone. Sospettai che non fosse<br />

stato il primo. La mia mente tornò alla battaglia e presi la mira.<br />

BLAM!<br />

Un altro pony razziatore cadde. Ne allineai un terzo con il mirino e<br />

diedi un colpo di lingua al grilletto. Il mio bersaglio cadde, col sangue<br />

che si accumulava in una pozza sotto di lui. Era fin troppo facile.


214 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Solo in quel momento ebbi bisogno di ricaricare o cambiare le armi.<br />

Il fucile da combattimento sarebbe stato inutile a quella distanza, ed<br />

avevo perduto quello da assalto nella battaglia sul treno. Ciò mi lasciava<br />

con il fucile da cecchino, un’arma così grande da richiedere la telecinesi<br />

od un supporto per poter fare fuoco. Osservai il carretto, supponendo<br />

di potermi appoggiare sulla sua balaustra.<br />

«Whoa!» Calamity gridò mentre il cielo si riempiva di proiettili,<br />

uno dei quali giunse quasi a rigare la sua bardatura da combattimento.<br />

«Fastidiosi parassiti! Lil’pip, vedi se riesci a colpire quello nascosto<br />

dietro alle casse della posta. Mi avvicino così avrai una linea di tiro<br />

pulita.»<br />

Allineai il fucile da cecchino fissandolo come meglio potevo, poi<br />

presi la mira mentre Calamity faceva voltare il carretto. Vidi una unicorno<br />

razziatrice, una brutta giumenta con solo tracce di viola rimaste<br />

nella sua criniera. Era quasi del tutto protetta dietro alla serie di cassette<br />

postali, intenta a far levitare una carabina d’assalto dotata di mirino, un<br />

notevole miglioramento rispetto al fucile d’assalto che avevo usato in<br />

precedenza. Trattenni la mia lingua fin quando la manovra di Calamity<br />

non mi diede la possibilità di un buon colpo.<br />

La razziatrice emerse quasi completamente in vista, scatenando una<br />

pioggia di proiettili in nostra direzione. Scivolando nel nirvana di mira<br />

del SATS notai appena il grido di Calamity mentre tirai il grilletto con<br />

la lingua, mandando la razziatrice a farsi giudicare dalle Dee.<br />

Percepii il vagone inclinarsi pericolosamente. «Calamity!» gridò<br />

Velvet Remedy dietro di me. Il vagone ruotò violentemente in aria.<br />

Ansimai. Calamity era stato colpito proprio alla sua ala destra! L’ala<br />

stava perdendo sangue e lui mormorava in predo all’agonia mentre<br />

tentava di mantenere stabile il vagone. «Mi dispiace, gente,» mugugnò<br />

dolorosamente. «Potreste tutti quanti percepire qualche turbolenza...»<br />

Il vagone si abbassò di un metro e mezzo, destando un grido sia in<br />

Velvet che in me. Calamity si riprese dalla caduta, trainandoci verso<br />

l’alto, tentando di raggiungere il tetto dell’edificio più integro.


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 215<br />

Ce la fece. In gran parte. Il mio amico si schiantò violentemente<br />

sul tetto, scivolando lungo le tegole rotte, mentre il vagone si abbattè<br />

poco sotto di lui con un pessimo angolo ed una delle ruote si staccò,<br />

scagliando me e Velvet Remedy in aria. Mi trovai di nuovo a volare, nel<br />

genere di caduta non divertente. Colpii una volta il tetto rimbalzando<br />

ed il dolore avvampò nella spalla,e volai in un mucchio di casse e scatole<br />

di munizioni (con le prime che si infransero all’impatto).<br />

Guardai in alto per vedere il carretto delle mele rotolare sopra Calamity,<br />

volando oltre l’orlo del tetto con un sonoro schiocco, e procedendo<br />

oltre il bordo, trascinandosi dietro il mio amico! Il sangue dalla sua ala<br />

colpita macchiava il tetto. Il pegaso ferito ansimava e scalciava all’esterno<br />

con le sue gambe, afferrandosi al bordo del tetto ed interrompendo<br />

la caduta. Si fermò, tremante, con il peso del vagone che lo trascinava<br />

tramite l’imbragatura, quasi del tutto intatta. «Aiuto!»<br />

Velvet Remedy brontolò nelle vicinanze. La fortunata giumenta<br />

era riuscita ad atterrare di ventre su di un bel materasso soffice—il<br />

letto di un razziatore (a ripensarci, forse, non era stata così fortunata).<br />

Mi rialzai sugli zoccoli, lamentandomi per il dolore delle schegge<br />

e dei frammenti e della brutale escoriazione alla mia spalla, e scattai<br />

verso Calamity. Velvet mi galoppò oltre, con le sue zampe più lunghe<br />

che la portarono vicina al fianco del pegaso, dove cominciò a mordere<br />

l’imbragatura tesa. Mi unii rapidamente a lei. Calamity grugnì.<br />

Dopo solo pochi ma lunghissimi secondi, recisa l’imbragatura, il<br />

carretto cadde lungo il fianco dell’edificio, infragendosi sul marciapiede<br />

sottostante.<br />

Velvet Remedy si inginocchiò sul materasso (che aveva tentato di rivoltare<br />

su di un lato meno orrendamente macchiato, solo per esserne<br />

dissuasa dalle colonie di insetti che vivevano al di sotto), e contemplò


216 Fallout: Equestria — Parte I<br />

la sfera della memoria che avevamo trovato fra i resti della Ditzy Doo<br />

Consegne. Non l’aveva ancora effettivamente attivata.<br />

Velvet si era occupata della pulizia e della cura dell’ala ferita di Calamity<br />

al meglio che poteva per poi avvolgerla in bende curative, assicurando<br />

il pegaso che sarebbe stato pronto a volare nuovamente il<br />

mattino successivo. Presumendo, ovviamente, che seguisse il suo suggerimento<br />

e rimanesse con gli zoccoli per terra, prendendosi un po’ di<br />

riposo.<br />

Similmente, aveva medicato il resto delle nostre ferite con pozioni<br />

curative e misture. Ancora una volta, le nostre scorte mediche erano<br />

calate ben più di quanto avremmo voluto; ma contavo sul saccheggio<br />

degli edifici. Sicuramente i razziatori dovevano averne accumulate un<br />

po’.<br />

Vi era una botola più di sotto, nell’edificio. Pochi attimi dopo che<br />

avevamo allentato il carretto delle mele ne era emerso un singolo pony<br />

razziatore, armato di un rastrello metallico i cui denti erano stati affilati<br />

come artigli letali. Cadde per un doppio colpo della bardatura da<br />

combattimento di Calamity. Perfino sull’orlo del collasso Calamity era<br />

ancora un tiratore perfetto.<br />

«Perché una bomba al fuoco magico?» domandai mentre recuperavo<br />

il mio fucile da cecchino, tentando di rimetterlo all’interno della sua<br />

fondina senza l’ausilio della levitazione (risultò che ricaricare i proiettili<br />

nella Piccola Macintosh era perfettamente entro le mie capacità, ma<br />

solo fin quando avessi tenuto la pistola con la bocca).<br />

I miei compagni guardarono entrambi verso l’alto, allarmati. Io chiarii,<br />

«Intendo, perché era una bomba? Pensavo che i megaincantesimi<br />

venissero scagliati.»<br />

Calamity, che si era rannicchiato vicino alla botola del tetto, al tempo<br />

stesso riposando e montando la guardia, rispose, «Gli unicorni scagliano<br />

incantesimi. Le zebre non lo facevano. Mescolavano i loro incantesimi<br />

all’interno di pozioni, filatteri e feticci. I loro megaincantesimi<br />

erano od innestati in missili incantati, come quello che cancellò Cloud-


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 217<br />

sdayle, od introdotti nei centri abitati e fatti esplodere, come la bomba<br />

al fuoco magico che annientò Manehattan.»<br />

Annuii a quelle parole e mi concentrai sul prelevare munizioni dalle<br />

cassette dei pony razziatori. Una cassa chiusa a chiave mi fornì diverse<br />

granate. Non male.<br />

Guardando Calamity domandai, «Pronto ad affrontare l’edificio?»<br />

Speravo che tutti i razziatori fossero già stati sistemati e che potessimo<br />

saccheggiare liberamente. Ma si trattava probabilmente di un semplice<br />

desiderio.<br />

Calamity annuì, rialzandosi sugli zoccoli. Velvet Remedy si alzò, superandomi<br />

in direzione della botola. Io mi allungai e morsi l’estremità<br />

della coda di Velvet Remedy (tentando di non pensare al suo sapore)<br />

e la superai trottandole oltre. «Stai qui,» sussurrai. «Lasciaci prima andare<br />

in esplorazione.» Velvet nitrì lievemente in mia direzione, non<br />

apprezzando, ma si fermò.<br />

Calamity addentò la maniglia della botola e batté le ali (ricevendo<br />

uno sguardo carico di disappunto da Velvet Remedy), aprendola. Fummo<br />

salutati dalla luce tiepida ed irregolare e dal fumo acre di barili di<br />

rifiuti bruciati. Accucciandomi mi avviai verso le scale. Calamity mi<br />

seguì.<br />

Vi erano tre pony razziatori all’interno,barricati ed in nervosa attesa<br />

che noi ci mostrassimo. Feci segno a Calamity di arretrare, poi tornai<br />

indietro io stessa. Un attimo dopo, mandai diverse delle mie nuove<br />

granate a salutarli.<br />

«Oh cazzo!» giunse una voce da sotto, seguita da tre rapide esplosioni,<br />

poi un silenzio spezzato solo dal suono dei resti cadenti.<br />

Strisciando nuovamente verso il basso trovai tre corpi sanguinolenti<br />

ed un dannato casino. Il resto dell’edificio era libero da razziatori,<br />

per quanto Calamity avesse dovuto tagliare alcuni fili tesi e «disarmare»<br />

un grappolo di granate che pendevano al di sopra della porta frontale<br />

prima che io potessi essere pronta a dichiarare l’edificio sicuro per il<br />

saccheggio (tristemente, né Calamity né io avevamo il genere di abilità<br />

con esplosivi e trappole da permetterci di recuperare le granate in


218 Fallout: Equestria — Parte I<br />

sicurezza. Il disarmo del grappolo di granate fu compiuto a distanza, e<br />

comportò il lancio di un secchio ed un bel po’ di corsa).<br />

Tornai verso le scale, invitando Velvet Remedy a scendere.<br />

«Oh, posso scendere ora? Che gentile.» Velvet mi concesse un’espressione<br />

pacata e mi trottò oltre.<br />

Merda.<br />

Al di sotto, la sentii trattenere il respiro alla vista del massacro.<br />

Chiusi gli occhi, mugugnando, poi li aprii e le camminai appresso.<br />

Gli edifici includevano un ufficio postale, un negozio di generi alimentari<br />

ed un Centro di Reclutamento per l’Esercito Equestre. L’ultimo aveva<br />

subito un colpo diretto, rimanendo composto da solo due muri, uno<br />

dei quali ancora mostrava un grosso manifesto di reclutamento. («Puoi<br />

essere anche tu un Ranger d’Acciaio!» asseriva, con l’immagine di un pony<br />

visto di spalle... od almeno una forma vagamente simile ad un pony<br />

in armatura completa visto di spalle; aveva anche una lampada accesa<br />

sulla fronte, e torreggiava su di una distesa segnata da rocce e cosparsa<br />

di zebre morte ed insanguinate). Il resto dell’edificio era collassato nel<br />

cratere sul fondo.<br />

Noi avevamo effettuato il nostro atterraggio di fortuna sul tetto<br />

dell’ufficio postale. Si rivelò essere il più degno di essere saccheggiato,<br />

poiché i razziatori vi avevano immagazzinato di tutto, dalle stecche di<br />

sigarette ai più vari e disparati elementi che avrei potuto adoperare<br />

per costruire una pistola ad aghi avvelenati. Nessuna fornitura medica,<br />

tuttavia. Quello fu un duro colpo.<br />

Il negozio di alimentari era stato da tempo saccheggiato di tutto il<br />

suo cibo ed i razziatori ne avevano trasfmormato l’interno nel loro accampamento;<br />

i corpi sventrati delle loro vittime pendevano dal soffitto<br />

in mezzo a materassi luridi e ciotole colme di cibo disgustoso. Graffiti<br />

pornografici e blasfemi coprivano ogni cosa. Velvet aveva insistito per


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 219<br />

entrare nel negozio di alimentari nonostante i nostri avvertimenti, ma<br />

ne fuggì rapidamente, andando a vomitare in una delle cassette delle<br />

lettere sull’altro lato della strada.<br />

Trottando presso l’unicorno raccolsi la carabina d’assalto con i denti<br />

e faticai per riporla nelle mie borse da sella, prima di darla vinta<br />

all’arma e portarla attorno al collo sulla stessa tracolla delle borracce.<br />

Calamity aveva alleggerito gli altri pony razziatori di armi e beni, lasciandogli<br />

le loro bardature; ora stava facendo a pezzi le loro armi da<br />

fuoco, costruendone di migliori con le parti più sane. Trottai in sua<br />

prossimità per guardarlo; avevo fatto la stessa cosa tempo prima, ma<br />

lui era decisamente più bravo.<br />

Velvet Remedy, apparendo un poco più stanca per la fatica, mi chiamò<br />

mentre si avvicinava trottando. «C’è una cassaforte nel cratere che<br />

sembra ancora intatta, cara. Vuoi fare un tentativo?» Le lasciai aprire la<br />

strada.<br />

Misericordiosamente, usare forcine e cacciavite era ancora una mia<br />

abilità. Mentre tentavo di scassinare la serratura, domandai a Velvet,<br />

«Abbiamo bisogno di un posto per riposare. Cosa ne pensi di dormire<br />

qui?»<br />

«In una città di razziatori?» domandò incredula. «Hai visto il loro<br />

décor? Oltre ad essere incredibilmente disgustoso è anche eccezionalmente<br />

malsano. Ho un mezzo sospetto che siano stati bersagli così facili<br />

perché erano inabili per le malattie. Senza offesa.»<br />

Nitrii lievemente e mi concentrai sulla cassaforte.<br />

«Senza contare che ce ne potrebbero essere altri là fuori intenti a...<br />

razziare. Vuoi davvero essere addormentata quando torneranno?»<br />

Aveva una buona ragione. Per quanto fossi stanca, quello era un<br />

posto orribile per riposare.<br />

La cassaforte si aprì con uno scatto. Guardando all’interno, vi trovai<br />

un altro StealthBuck ed una copia di Tattiche di Infiltrazione Zebra 1<br />

1 Nell’originale,Zebra Infiltrarion Tactics,riferimento al libro Chinese Army: Special<br />

Ops Training Manual presente nei videogiochi.


220 Fallout: Equestria — Parte I<br />

(«Conosci il Tuo Nemico!»), così come diversi documenti usurati dal<br />

tempo ed un certo numero di granate che brillavano di energia magica.<br />

Un messaggio registrato rintanato sul fondo. Lo caricai nel mio PipBuck<br />

e l’ascoltai.<br />

«Ti mando uno dei dispositivi recuperati sulla Cresta Spaccazoccolo.<br />

L’intelligence ci suggerisce che le zebre abbiano sviluppato<br />

dei feticci per incantesimi di invisibilità, ma questo sembra qualcosa<br />

di sviluppato dal Ministero della Magia. È perfino compatibile<br />

con i PipBuck. Detesto dirlo, ma pare che ci siano traditori<br />

tra le nostre fila. Se qualcuno nell’MSA sta contrabbandando<br />

tecnologia arcana con le zebre, la Principessa dovrà agire.»<br />

Nessuna voce che riconoscessi, ma si trattava del terzo Ministero che<br />

ora conoscevo per nome. Terzo di sei. Sei eroiche migliori amiche; sei<br />

Ministre. Il Ministero della Morale ed il Ministro della Pace erano i<br />

soli altri di cui sapessi qualcosa... ma lo erano? No, ve ne era un altro,<br />

per quanto non ne avessi appreso il nome. La statuetta arancione in impennata<br />

era chiaramente una delle edizioni limitate di artefatti magici<br />

dei quali Pinkie... no, Silver Bell, ci aveva parlato. Il cutie mark con tre<br />

mele era identico nel disegno all’impugnatura della Piccola Macintosh.<br />

Il fatto che potessi idealmente disegnare una linea da una delle eroine<br />

guardiane ad una fabbrica d’armi sorvegliata da robot dalla forma di pony<br />

con cervelli organici mi fece inorridire un poco. Avevo la sensazione<br />

che non avrei apprezzato molto ciò che dovevo apprendere riguardo<br />

quei Ministeri.<br />

Per lo meno il Ministero della Pace sembrava benigno.<br />

Una serie di curve di binari tracciava le colline ondulate e rocciose,<br />

incrociando il nostro sentiero e costringendoci a cominciare a percor-


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 221<br />

rerli. Non si trattava esattamente della direzione giusta ma vi era vicina,<br />

e sospettavo che i binari avrebbero lentamente svoltato conducendoci<br />

probabilmente verso Manehattan. Inoltre la strada aveva il<br />

beneficio di essere relativamente piana. Tutte quelle colline mi stavano<br />

confondendo.<br />

«Non più una vita in questa gabbia dorata,»<br />

Velvet cominciò a cantare.<br />

«Incatenata a quel che dovrebbe essere.<br />

Sono pronta a lasciare questo palco;<br />

è ora per questo uccello di volare libero.»<br />

«Sono stato accecato perché ho chiuso gli occhi,»<br />

Calamity si aggiunse. La sua voce non era al livello di quella di Velvet<br />

Remedy, ma riuscì a sostenere la melodia sorprendentemente bene.<br />

«Vedendo solo ciò che mi han detto di vedere.<br />

È ora di alzarsi e scuotersi via le bugie;<br />

infrangere le regole, spalancare le ali ed andarmene!»<br />

Wow. Per la seconda volta in quella mattina mi sedetti sui miei fianchi,<br />

con la bocca spalancata. Velvet Remedy e Calamity continuarono con<br />

la loro canzone, ignari del fatto che io mi fossi fermata, fissandoli. Mi<br />

rialzai in piedi e trottai per riguadagnare terreno.<br />

Vi era una parte del mio spirito che stava semplicemente zampillando<br />

felicità, nel vedere i miei amici a quel modo. Una parte della mia<br />

mente era in costante gioia nel sentire Velvet scrivere una nuova canzone.<br />

E vi era una parte di me, noiosamente tipico dei pony di terra, che<br />

insisteva su come i due stessero annunziando della nostra presenza ogni


222 Fallout: Equestria — Parte I<br />

cosa nelle vicinanze. Sospettai che Velvet Remedy non se ne fosse accorta—sebbene<br />

fosse stata nelle terre devastate per più ore di me, aveva<br />

una minore esperienza nell’attraversarle; e la sua mente sembrava incline<br />

a pensare diversamente. Calamity, d’altro canto, probabilimente non<br />

se ne dava peso. Non vi erano mote minacce là fuori dalle quali lui non<br />

potesse semplicemente volare via, e supposi che talvolta dimenticasse<br />

di stare viaggiando con due pony legati al terreno.<br />

Ignorai accuratamente quella parte di me. Per ora, la canzone stava<br />

aiutando le mie zampe a funzionare.<br />

Mentre aggiravamo una collina ripida, la canzone di Velvet Remedy<br />

e Calamity raggiunse una fine improvvisa. «Non ho ancora idea di cosa<br />

fare per la transizione,» Velvet ammise, un poco imbarazzata. «Ma il<br />

ritornello è forte.»<br />

Calamity fu daccordo, avendo oramai cominciato ad amare il progetto.<br />

Spalancando le ali, si involò rapidamente per atterare su di un’alta<br />

roccia che emergeva dall’apice della collina, poi si acquattò. «C’è<br />

qualcosa più avanti» volò attentamente in basso verso di noi. «C’è un<br />

gruppetto di pony raccolto attorno ad un mucchio di veicoli ammassati<br />

assieme.» Calamity controllò la carica sulla sua sella da battaglia.<br />

«Potrebbero essere razziatori...»<br />

«Potrebbero?» domandai allarmata.<br />

Calamity fece una pausa, arrossendo. «Si... beh... um, meglio avvicinarsi<br />

con cautela. La prudenza non è mai troppa e tutto il resto. Per<br />

fortuna non ci hanno ancora visti, quindi...»<br />

«Ne sei sicuro, pony?» disse una voce stridula nell’aria al di sopra di<br />

noi. La grifone corazzata calò di fronte a noi, in posizione da battaglia—<br />

gli artigli erano affilati come rasoi, una cicatrice irregolare andava dal<br />

suo becco a dove un tempo doveva essere stato il suo occhio destro,<br />

un fucile a pompa ad energia magica con tre canne infoderato in una<br />

fondina ad estrazione rapida sotto il suo torace.


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 223<br />

La grifone sfregiata si chiamava Gawd, e noi eravamo i suoi «ospiti».<br />

Lo ammetto, la trovai... impressionante.<br />

Gawd ci guidò lungo i binari verso quella che il mio PipBuck aveva<br />

marcato come Giunzione R-7. Il «mucchio di veicoli» di Calamity si<br />

rivelò essere un vecchio treno arrugginito unito ad una serie di vagoni,<br />

che formavano una barricata sui binari. I vagoni del treno erano strani—<br />

non avevo mai visto carri per il trasporto del bestiame prima. Le ruote<br />

della motrice erano scomparse. Dalle spire di cactus che vi crescevano<br />

sopra, la Giunzione Sette non doveva aver visto traffico da almeno un<br />

decennio.<br />

I pony avevano convertito il treno intrappolato in una postazione<br />

di guardia. Lamiere di metallo arrugginito costituivano baracche che<br />

si appoggiavano al mucchio di vagoni. Dalla puzza di fogna, la vecchia<br />

stazione di cambio sul lato opposto era il loro gabinetto. Velvet Remedy<br />

si coprì il naso con uno zoccolo, con gli occhi umidi.<br />

Calamity mi notò occhieggiare verso i carri bestiame. «Ho sentito<br />

storie di schiavisti che li usavano per trasportare gli schiavi per lunghe<br />

distanze sui binari,» borbottò, aggiungendo poi, dopo averci pensato un<br />

attimo: «Non ne ho mai visto uno con i miei occhi,però.» Considerando<br />

le dimensioni del carro, e poi il numero di pony sul treno, il conto mi<br />

colpì: si trattava di un bel po’ di schiavi!<br />

D’altro canto, quei pony non stavano certamente adoperando il treno<br />

per comprare e vendere altri pony. Erano vestiti della stessa corazza<br />

di fortuna che avevo preso dai razziatori, ma un’occhiata più accurata<br />

rivelò che molti di loro portavano armi ad energia magica di un qualche<br />

tipo. E mentre ci avvicinavamo molte di quelle armi ci venivano<br />

rapidamente puntate addosso.<br />

Le mi orecchie si abbassarono, mentre ricordavo uno dei pony ferrovieri<br />

vaporizzarsi, lasciandosi dietro solo della scintillante cenere rosa.<br />

Mi resi conto solo in quel momento che avevo visto quello stesso effetto<br />

il mio primo giorno all’aria aperta—la robofatina controllata dall’Osservatore<br />

aveva usato un’arma simile sul paraspiritastro (quindi, forse, le<br />

robofatine non erano di completo design di pony di terra, dopo tutto).


224 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Nonostante la situazione mi lanciai in voli pindarici. Cosa diceva l’Osservatore<br />

dei paraspiritastri? Quando mescoli un paraspiritello con la<br />

Contaminazione. Che è una radiazione magica, corretto? O è qualcosa<br />

di differente?<br />

«Ehilà!» gridò Gawd. «Lasciateli passare. Io e questi piccoli pony<br />

dobbiamo scambiare due parole.»<br />

Degli zoccoli si alzarono in segno di saluto, diversi pony fecero eco,<br />

rispondendo «Ehilà» prima di tornare a quello che stavano facendo<br />

prima. Una giumenta bruna priva di una zampa stava usando un paletto<br />

per incastrare delle batterie nella matrice di un cannone ad energia<br />

magica a più canne. Un unicorno rosa aveva estratto diverse bocche<br />

dal cannone e le stava pulendo col suo corno. Si muoveva lentamente,<br />

come se le sue capacità motorie fossero danneggiate, ma la sua operazione<br />

di telecinesi col corno era fluente e precisa. Potevo vedere vecchie<br />

cicatrici—diverse dozzine come minimo, forse più di cento—che scendevano<br />

lungo il dorso e le gambe. Era stato frustato quasi fino alla<br />

morte. Diverse volte.<br />

Osservai i miei compagni. Calamity aveva rallentato, lanciando<br />

un’occhiata incuriosita all’arma. Velvet Remedy era più preoccupata,<br />

se non sgomenta, della condizione di alcuni pony.<br />

Un puledrino mezzo morto di fame trottò fuori da un riparo all’ombra<br />

fatto di metallo arrugginito, portando attorno al collo una borraccia<br />

che offrì a ciascuno della mezza dozzina di pony che potevo vedere.<br />

Velvet mi si avvicinò, mormorando nervosamente, «In cosa ci stiamo<br />

infilando?»<br />

Con artiglio ed ala, Gawd ci diresse all’interno dell’unico vagone<br />

passeggeri del treno,abbandonato di fianco al motore guasto. Dall’odore<br />

aspro all’interno doveva essere sicuramente la casa di Gawd. O, almeno,<br />

il suo ufficio.<br />

«Chiudi la porta,» ordinò ad un pony di terra dal manto blu, mentre<br />

entrava al nostro seguito. La porta si chiuse con uno stridio metallico, e<br />

potei sentire i tiranti richiudersi al loro posto. Eravamo chiusi a chiave<br />

all’interno, assieme alla grifone.


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 225<br />

Ironicamente realizzai che, in circostanze migliori, quello sarebbe<br />

stato un errore tattico da parte del grifone—tre contro uno, ed almeno<br />

due di noi potevano cavarsela in combattimento (era strano, quasi<br />

sgradevole, pensare a me stessa come una pony in grado di affrontare<br />

un combattimento in sicurezza. Non per la prima volta pensai se<br />

le terre devastate mi stessero cambiando in meglio, o semplicemente<br />

cambiando e basta). In quel momento, tuttavia, con la mia magia di<br />

levitazione al suo minimo, saremmo stati probabilmente spacciati se la<br />

situazione fosse precipitata al combattimento. Era la stessa ragione che<br />

mi aveva convinta fin da subito ad accettare «l’invito» di Gawd. Nulla<br />

era cambiato.<br />

La stanza era ammobiliata in modo spartano, eccettuata la scrivania,<br />

che disponeva di un terminale luminoso, ed una bandiera nera<br />

rovinata posta sul muro retrostante, che mostrava malevoli artigli che<br />

emergevano dall’oscurità. Gawd girò attorno alla scrivania, raggiungendone<br />

il retro, posò su di essa i suoi artigli e ci fronteggiò. Scossi la testa,<br />

tentando di liberarmi delle ragnatele della carenza di sonno, e mi trovai<br />

a valutare come sarebbe decisamente attraente se fosse più vicina alla<br />

mia età e se fosse stata, ovviamente, una pony.<br />

«Innanzi tutto,» Gawd ci occhieggiò malamente. «Chi siete voi pony,<br />

e per chi lavorate?»<br />

Calamity mostrò i denti. «Potrei chiederti la stessa cosa!»<br />

«Bada alle tue maniere, pegaso! Sei nel nostro territorio e nella mia<br />

casa. Io faccio le domande, voi rispondete.»<br />

Posi uno zoccolo sul fianco di Calamity per calmarlo. Avanzai, «Io<br />

sono Littlepip. Questi sono Calamity e Velvet Remedy. Siamo solo di<br />

passaggio.» Avevamo anche un sempre più disperato bisogno di un<br />

posto dove dormire ma non intendevo rivelarlo, ed ancor meno rivelare<br />

che avremmo potuto dormire nelle vicinanze di quel posto.<br />

«Il Signor Topaz vi ha dato permesso di attraversare il nostro territorio?»


226 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Qualcosa mi fece sospettare che si trattasse di una domanda trabocchetto.<br />

Ma prima che potessi formulare una risposta strategica, Velvet<br />

Remedy domandò, «Chi è il Signor Topaz?»<br />

Il grifone brizzolato si abbassò sulla scrivania, fissando Velvet Remedy<br />

col suo unico occhio buono. «Prego?» fissò Velvet, valutandola.<br />

Velvet Remedy mantenne la testa alta. «Ci hai domandato del Signor<br />

Topaz, un pony del quale non ho mai sentito parlare. Ti ho chiesto chi<br />

fosse. Cosa c’è di complesso?»<br />

Dovetti trattenermi dal battermi uno zoccolo sulla fronte.<br />

Tuttavia, Gawd apparentemente vide qualcosa in Velvet che la convinse<br />

che l’unicorno era sincera. Il grifone tornò a sedere indietro, «Non<br />

lo sapete davvero?» Un sorriso attraversò lentamente il suo becco, e la<br />

sua cicatrice si trasformò in un qualcosa di sgradevole. «Beh, ora, questo<br />

sì che è interessante!» fece tamburellare gli artigli gli uni sugli altri,<br />

osservandoci con sguardo calcolatore.<br />

«Ebbene?» Velvet Remedy incalzò.<br />

Gawd si poggiò all’indietro, sorridendo apertamente. «Il Signor<br />

Topaz è il signore e padrone dello Spaccazoccolo e di tutti i territori<br />

limitrofi.»<br />

Calamity nitrì lievemente. «Ah, scemenze. Qua dove siamo non è<br />

per nulla vicino alla Cresta Spaccazoccolo.»<br />

Gawd roteò gli occhi. «No. Ma siete a meno di mezz’ora di volo<br />

dallo Spaccazoccolo, il complesso frantumazione rocce, che ha ricevuto<br />

questo nome dopo lo Spaccazoccolo, la battaglia.»<br />

«Complesso di frantumazione rocce.»<br />

Gawd si passò un’ala sul volto. «Davvero? Di sicuro comprendete il<br />

significato di frantumazione.» fissò le nostre espressioni dubbiose, poi<br />

sospirò. «Talvolta delle rocce hanno delle gemme all’interno. A meno<br />

che non si disponga di un unicorno che ti sappia dire in quali ce ne<br />

sono ed in quali no, è necessario aprirle per scoprire cosa c’è dentro.<br />

Per essere chiari: avete attraversato almeno una fattoria di rocce per<br />

arrivare fin qua.»


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 227<br />

Velvet Remedy inarcò un sopracciglio, confusa. «Come fate a coltivare<br />

le rocce?»<br />

«Ugh. Facile. Prendi un appezzamento di terra dove le rocce hanno<br />

dato mostra di contenere gemme e le coltivi!» Chiaramente non stavamo<br />

impressionando il grifone con la nostra ignoranza. Agitando un<br />

artiglio, «Alcuni pony solevano perfino girare le rocce su loro stesse da<br />

un campo all’altro per migliorare le possibilità di trovarvi gemme...»<br />

«Questo non ha alcun senso,» sbottai, interrompendola. Le gemme<br />

non crescevano nelle rocce come semi, dopo tutto. La mia testa mi<br />

doleva.<br />

Calamity peggiorò solamente la situazione, suggerendo «Penso sia<br />

una tradizione.»<br />

«Beh, è una tradizione stupida,» risposi. «Queste sono rocce. Le<br />

gemme non sono magiche; una roccia non ha maggiori possibilità di<br />

dare gemme se la curi con amore, o le dai luce solare extra od un miglior<br />

terreno dove stare.»<br />

«Beh, le gemme potrebbero essere magiche. Voglio dire, quanti artefatti<br />

usano gemme? Hai bisogno di gemme per costruire armi ad<br />

energia magica. Le usano per concentrare ed amplificare le energie.»<br />

Lo fissai. Anzitutto, quello era un livello di esperienza tecnica sulle<br />

scienze arcane che non mi sarei mai aspettata da Calamity. In secondo<br />

luogo, non mi era mai venuto in mente che le gemme potessero essere<br />

magiche.<br />

Gawd sedeva di fronte a noi, aspettando con impazienza. Dopo<br />

una pausa silenziosa mi volsi nuovamente verso di lei. «Penso che la<br />

faccenda fra noi sia chiusa. Prego, continua.»<br />

Gawd aveva un lavoro per noi. Ci promise in cambio tappi di bottiglia<br />

ed un passaggio sicuro.


228 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Ovviamente avevamo alcune domande. Prima fra tutte, «Perché<br />

noi?»<br />

«Perché voi pony non siete di questa zona. Non avete fedeltà nei<br />

confronti delle persone del luogo. Questo vi permette di operare dove<br />

io non posso, fare cose che un impiegato del Signor Topaz non potrebbe<br />

fare senza finire nei guai.» Ci lanciò uno sguardo di intesa. «Chiaro?»<br />

Annuii lentamente. «Vuoi farci fare qualcosa che tu non puoi fare<br />

senza essere sleale verso il Signor Topaz.»<br />

«Ma non è lo stesso sleale assoldare qualcuno per farti fare il lavoro<br />

sporco?» domandò Velvet Remedy.<br />

Gawd la guardò malamente. «Allora, chiariamoci. Io ho solo due<br />

lealtà. Al contratto ed ai tappi di bottiglia. E precisamente in quest’ordine.»<br />

Si poggiò sulla schiena, guardando oltre la propria spalla la bandiera<br />

dietro di sè. «Il mio vecchio equipaggio lo imparò sulla sua pelle<br />

quando decisero di accettare l’offerta di Occhiorosso, e tradirono la carovana<br />

che ci aveva pagato per la protezione contro gli schiavisti di<br />

Occhiorosso.» Si voltò nuovamente verso di noi. «Gli Artigli non tradiscono<br />

i contratti. Nemmeno per tonnellate di tappi. L’hanno imparato<br />

nel modo duro quando gli ho sparato alle spalle.»<br />

Il suo sorriso si fece fosco, «Era una questione di onore.»<br />

Sparare ai propri compagni alle spalle non mi ricordava alcun codice<br />

d’onore che io potessi comprendere. Tuttavia le parole di Gawd<br />

spalancarono una fiumana di nuove domande da parte nostra, che si<br />

accavallavano l’una con l’altra. Gawd fu abbastanza gentile, per un poco,<br />

e rispose.<br />

«Occhiorosso, quel tipo sulle robofatine, è lui che guida gli schiavisti?»<br />

«Si. Ironico, vero? Predica tutte quelle merdate sulla pace e l’unità<br />

ed il costruire un futuro migliore, e sta facendo tutto sulla schiena di<br />

centinaia di schiavi. Non riesco a capire come così tanti di voi pony<br />

possano credere a quella spazzatura ipocrita.»<br />

«I grifoni invece no?»


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 229<br />

«Diavolo, no. Non poteva pagarmi abbastanza per farmi mordere<br />

la sua mela avvelenata.» Gawd ghignò, aggiungendo, «Non che ne<br />

stia offrendo. Nessuna Unità per i grifoni. Per lui siamo solamente ali<br />

assoldate.»<br />

«Ed i grifoni lavorerebbero per lui?»<br />

«Si.» Gawd parve prendere la domanda come offensiva o stupida.<br />

Oppure offensivamente stupida. «Gli Artigli lavoreranno per chiunque<br />

li paghi. Schiavisti, razziatori, piccoli e dolci cittadini, carovane. Chiunque<br />

abbia i tappi. Non giochiamo alla politica e non prendiamo parti.<br />

A meno che, ovviamente, non sia specificato nel contratto. Questa è<br />

stata la tradizione dei grifoni per più di duecento anni. Occhiorosso<br />

l’ha capito. Ed a differenza di certa gente non ha riserve sul rinforzare<br />

le proprie forze con le nostre truppe.»<br />

«Artigli?»<br />

«Gli Artigli,» Gawd rispose con fierezza, volgendosi verso la bandiera,<br />

«Sono stati i migliori mercenari nelle Terre Devastate d’Equestria da<br />

prima che Equestria diventasse una terra devastata.» Colpì con orgoglio<br />

la propria corazza. «Non puoi assoldarne di migliori.»<br />

«Ma perché...?»<br />

Ma Gawd era giunta infine alla conclusione della sua buona disposizione<br />

alla conversazione. «Basta! Non sono la vostra fottuta insegnante.<br />

Sono quella che vi sta assoldando per svolgere un servizio. Svolgetelo,<br />

e svolgetelo bene, ed in tal caso potrete chiedermi qualsiasi cosa volete<br />

mentre vi conduco in sicurezza fuori da qui.»<br />

Osservai i miei compagni. L’impresa di per se non sarebbe stata troppo<br />

difficile. Si collocava, dopo tutto, proprio fra le mie abilità migliori.<br />

Avrei a stento avuto bisogno della poca magia di cui disponevo.<br />

Gawd tamburellò ancora una volta i propri artigli gli uni contro gli<br />

altri. «Oh, un’ultima cosa.»<br />

Come mai sapevo che non mi sarebbe piaciuta? «Cosa?»<br />

«Garanzie.» Gawd sorrise, un sorriso freddo e privo di amicizia.<br />

«Non che non mi fidi di voi. Ma devo assicurarmi che voi non vogliate


230 Fallout: Equestria — Parte I<br />

fiondarvi là dentro e dire ad Occhimorti del nostro piccolo accordo.<br />

Pertanto... uno di voi rimarrà con me.»<br />

«Oh diamine, no,» Calamity grugnì.<br />

«O magari, invece...» suggerii ragionevolmente. «Potresti sederti<br />

sul mio corno e girare.»<br />

Gawd sogghignò davvero al suggerimento. Aprì ed agitò i propri<br />

artigli. «Se decidete di non volere il lavoro siete liberi di andarvene. Mi<br />

basterà ordinare ai pony là fuori di aprire la porta e dir loro che non<br />

siete più sotto la mia protezione.» Sollevò un sopracciglio, fingendo di<br />

darci il tempo di pensare alla non-scelta. «Fate il lavoro, è così che ne<br />

uscite fuori.»<br />

Ok, non così attraente. Lanciai un’occhiata al grifone. «Va bene.<br />

Puoi avere me.» Deglutii un momento dopo e spiegai, «Come prigioniera.»<br />

Gawd valutò l’offerta per meno di un istante. «No.» Un artiglio affilato<br />

come un rasoio attraversò l’aria, puntandosi in direzione di Velvet<br />

Remedy. «Rimarrà lei.»<br />

La mia mente fece eco alle parole di Calamity: oh diamine, no! Aprii<br />

la bocca, aspettandomi che la serie di volgarità che si stava facendo<br />

strada verso la mia lingua avrebbe sconvolto persino un razziatore. Ma<br />

Velvet fu più rapida.<br />

«D’accordo.»<br />

«Cosa?!» mi voltai verso di lei, sbigottita.<br />

Velvet annuì appena. «Ci sono dei pony qui di cui potrei occuparmi.<br />

E per questa impresa sono richieste le tue abilità speciali...»<br />

«Aspetta,» Gawd interruppe. «‘Occuparti?’ Non dirmi che sei un’altra<br />

Predicatrice.»<br />

Velvet Remedy squadrò a sua volta il grifone. «Forse avresti dovuto<br />

chiedere qualcosa in più di me prima di insistere perché rimanessi qui.»


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 231<br />

Calamity mi passò i binocoli e si accovacciò dietro alla formazione di<br />

rocce che delimitava la cima della collina. Li presi e guardai dentro la<br />

valle piccola ed innaturale, circondata da creste.<br />

Diversi sentierini tagliavano attraverso la valle, finendo all’ingresso<br />

di metallo di una fortezza. Mura di cemento con le finestre sbarrate<br />

sorgevano dal terreno, circondando un cortile, gran parte del quale era<br />

appena visibile attraverso un tetto di filo spinato (per quanto vi fosse<br />

un foro nel filo spinato, attraverso il quale in passato un pony avrebbe<br />

potuto far cadere i pacchi postali). I resti malconci di una strada, attraversati<br />

da diverse barriere in calcestruzzo, terminavano presso una<br />

seconda porta di metallo spesso, sorvegliata da una torre di guardia.<br />

Potevo vedere pochi pony pattugliare tra la porta e le torri.<br />

Recinto Rieducazionale Spaccazoccolo<br />

<br />

<br />

Eravamo stati avvertiti che le zone circostanti la valle erano minate. La<br />

strada sarebbe stata una via verso il massacro. E se anche fossi andata da<br />

sola utilizzando lo StealthBuck dubitavo che sarei riuscita ad attraversare<br />

quella porta. Sembrava che si potesse aprire solamente dall’interno.<br />

Se davvero volevamo infiltrarci all’interno, vi era una sola via possibile.<br />

Guardai Calamity e vidi che era giunto alla stessa conclusione.<br />

«Mi sa che aspetteremo fin quando non sarà più buio, poi ti porterò<br />

dentro in volo.»<br />

Annuii. «Sei sicuro che la tua ala ce la faccia?»<br />

Calamity spalancò la propria ala bendata e la batté qualche volta.<br />

«Si. Pronto a partire. Ci vuole più di un proiettile per buttarmi fuori dal<br />

cielo.» Aggiunse velocemente, «Quando non sto trainando un carretto<br />

da mele, per lo meno.»<br />

Un’ombra passò sul suo viso mentre si osservava l’ala bendata. Volare<br />

all’interno era comunque rischioso. Un punto scuro ed a forma<br />

di pony nel cielo—qualcuno avrebbe potuto notarlo, specialmente se


232 Fallout: Equestria — Parte I<br />

era di guardia in attesa di grifoni. Non volevo rischiare che sparassero<br />

nuovamente a Calamity. E lo StealthBuck non avrebbe potuto occultarci<br />

entrambi. Ponderai sul problema fin quando non mi venne<br />

un’idea. Avrebbe potuto aiutare, ma detestavo dover chiedere a Calamity<br />

di volare sulla sua ala ferita (anche se lui stesso l’aveva preso in<br />

considerazione).<br />

«Calamity, ricordi quei materassi al negozio di alimentari?» domandai.<br />

Un ora più tardi, con il cielo nuvoloso che si faceva scuro, Calamity<br />

volò delicatamente in cerchio in direzione del foro nel filo spinato al<br />

di sopra del complesso. Le sue zampe anteriori mi avvolgevano. Io, da<br />

parte mia, usai la mia telecinesi per mantenere la copertura di uno dei<br />

materassi dei razziatori facendolo volare attorno a noi. Il suo colore<br />

irregolare ma quasi completamente grigio cammuffava le nostre forme<br />

contro il cielo.<br />

Lo Spaccazoccolo era diventato la casa di schiavi fuggiti, molti dei<br />

quali provenienti da un treno che era stato colto in un’imboscata alla<br />

Giunzione R-7, che si guadagnavano da vivere saccheggiando le fattorie<br />

locali. La semplice idea mi fece torcere lo stomaco. Avendo combattuto<br />

per salvare diversi pony catturati, rischiato la mia vita e quella dei miei<br />

amici (senza menzionare le vite degli innocenti pony del treno) per dar<br />

loro la libertà, la mera idea che alcuni ex-schiavi si fossero dati alla più<br />

disgustosa forma di inciviltà mi faceva accapponare la pelle.<br />

Il loro leader era un pony di nome Occhimorti, che parlava in vece<br />

di un pony presumibilmente in posizione più alta che nessuno, escluso<br />

Occhimorti,aveva mai visto: il Signor Topaz. Era per lui che Occhimorti<br />

organizzava gruppi di saccheggiatori all’esterno dello Spaccazoccolo e<br />

manteneva l’impianto di frantumazione operativo.<br />

Dentro quella fortezza, ci aveva detto Gawd, al sicuro nell’ufficio<br />

di Occhimorti, c’era una cassaforte. Nella cassaforte c’era un registro.<br />

Gawd lo voleva. Non aveva spiegato perché.<br />

Onestamente, anch’io avevo le mie ragioni per volergli dare un’occhiata.


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 233<br />

Agilmente Calamity sfrecciò attraverso la sezione danneggiata del<br />

filo spinato e ci fece atterrare delicatamente su di un lato del cortile.<br />

«Vedi?» sussurrò con orgoglio. «Nessun problema!»<br />

Non più tardi di un battito cardiaco dopo, due razziatori dello Spaccazoccolo<br />

ci trottarono incontro. Calamity ed io ci ritraemmo nelle<br />

ombre e ci coprimmo col materasso. Trattenemmo il respiro.<br />

«Hai sentito qualcosa?» sentii uno domandare all’altro.<br />

«Si, il mio stomaco. Brontolare.»<br />

Sembrarono fermarsi lì per diversi lunghi secondi. La puzza che<br />

proveniva dal tessuto cominciò ad inumidirmi gli occhi e torcermi lo<br />

stomaco. Avevo paura di starnutire o vomitare.<br />

Alla fine sentii i loro zoccoli allontanarsi. Lanciando la copertura<br />

marcia di lato inspirai aria fresca. Poi Calamity ed io scivolammo lungo<br />

il muro fino alla prima porta che potemmo trovare. Era chiusa a chiave.<br />

Non durò a lungo.<br />

«Non è la cassaforte che dovresti scassinare,» commentò Calamity mentre<br />

faceva la guardia presso la porta.<br />

Eravamo riusciti ad entrare nel Centro Visitatori del rieducazionale...<br />

diciamolo: della prigione. I manifesti sui muri avevano immagini<br />

di pony sorridenti e felici che scalciavano le rocce rivelando splendide<br />

gemme, o che trasportavano dette gemme alle matrone del complesso<br />

raggianti di approvazione. («Qui insegnamo a quei poveri pony che<br />

hanno perso la via a riunirsi alla nostra gente!» inneggiava uno striscione.<br />

Un’altra: «Non ci vorrà molto prima che i nostri ospiti diventino<br />

orgogliosi del loro duro e buon lavoro, che supporta lo sforzo bellico!»)<br />

Non c’era modo al mondo di esprimere la mia indignazione.<br />

Due distributori automatici si ergevano fianco a fianco vicino a Calamity,<br />

con le luci intermittenti. Entrambe erano state forzate e svuotate<br />

rispettivamente da Sparkle-Cola e Sunrise Sarsaparilla (l’ultima delle


234 Fallout: Equestria — Parte I<br />

macchine riportava un’immagine della Dea Celestia che sollevava il<br />

sole sopra alcuni allegri bevitori di Sarsaparilla). Eravamo comunque<br />

riusciti a saccheggiare un bel po’ di vecchie monete risalenti alla guerra<br />

da entrambe le macchine.<br />

«Ci vorrà solo un momento,» risposi, facendo levitare verso l’alto<br />

forcina e cacciavite. La cassaforte sulla quale stavo lavorando non era di<br />

Occhimorti; si trattava della cassaforte ove venivano tenuti gli Oggetti<br />

Smarriti del Centro Visitatori. Quella parte dell’edificio non era neanche<br />

del tutto collegata con la prigione. Avremmo dovuto affrontare il<br />

cortile e tentare da un’altra porta.<br />

Calamity scosse il capo. «Onestamente non mi sento a posto. Non<br />

so come mai stiamo facendo tutto questo. Non stiamo aiutando i razziatori?»<br />

Mi fermai. La sensazione era venuta anche a me. «Lo stiamo facendo<br />

perché non siamo nella condizione di combattere questa gente.<br />

Sarebbe duro perfino da riposati ed in salute.» Presi un profondo respiro,<br />

«Inoltre questa è la nostra possibilità di scoprire che cosa sta<br />

succedendo.»<br />

«Non è che mi importi molto di cosa sta succedendo in un campo<br />

di razziatori. Se non come posso porvi fine.»<br />

Mi voltai verso Calamity e scossi il capo. «No, non solo qui. Ovunque.»<br />

Stavo iniziando a ricostruire qualcosa nella mia testa, qualcosa<br />

che non mi piaceva. «Ho visto cose che mi suggeriscono che questa<br />

non sia la situazione normale nelle Terre Devastate d’Equestria. Nella<br />

mia prima notte all’esterno sono stata catturata dagli schiavisti. Hanno<br />

marciato dritti verso un ponte controllato dai razziatori, pronti a pagare<br />

il pedaggio, ed invece i razziatori hanno cominciato a sparare. In quel<br />

momento la presi come fortuna; ma non lo penso più ormai.»<br />

Calamity mi diede un’occhiata pensierosa, valutando le idee che<br />

stavo mettendo sul piatto.<br />

«Quella pseudo-dea alla vecchia Appleloosa, lei era nuova. Gli schiavisti<br />

locali non avevano mai visto nulla come lei prima. Ma qualcuna di


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 235<br />

nome Stern ha mandato qui quella puttana fin da Fillydelphia per tenere<br />

sotto controllo le cose. E questo è accaduto, quando... una settimana<br />

o due fa?»<br />

Tornai a concentrarmi sulla cassaforte. «C’è qualcosa che sta succedendo<br />

là fuori, e quell’Occhiorosso è al centro di tutto. Qualsiasi cosa<br />

sia, ha atteso a lungo...» cercai le parole giuste; con un fulmine mentale,<br />

mi vennero in mente. «È come un fiume in tempesta che, solo ora, è<br />

pronto a spezzare gli argini ed allagare tutto.»<br />

su.<br />

Calamity sedette, dando un colpetto al suo cappello e riflettendoci<br />

«Suppongo che abbia senso.» Calamity ridacchiò, «Tra l’altro, quante<br />

volte posso dire di essere in missione per...»<br />

«Non farlo.»<br />

Calamity nitrì delicatamente. «Presumo neanche una.»<br />

La mia forcina si spezzò. Facendone scivolare fuori un’altra tentai<br />

di nuovo. Avevo un palpabile desiderio di vedere i contenuti di quella<br />

cassaforte, derivante da una delle ultime annotazioni risalenti alla<br />

guerra viste sul terminale del Centro Visitatori. Il terminale era stato<br />

criptato così abilmente che i razziatori dello Spaccazoccolo non erano<br />

mai stati in grado di accedervi.<br />

Annotazione 42:


236 Fallout: Equestria — Parte I<br />

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Mi era costata una forcina ma la cassaforte era finalmente aperta (avrei<br />

scoperto solo più tardi, con mio imbarazzo, che avrei semplicemente<br />

potuto aprirla tramite il terminale se fossi stata più paziente).<br />

All’interno vi era un unico pacchetto. Con attenzione lo tirai fuori<br />

prendendolo con i denti e lo poggiai sul pavimento. Tirai appena lo<br />

spago che lo legava, che si sciolse facilmente. Fui stupita nel vedere una<br />

statuetta di una pony incredibilmente bella, dalle sensuali criniera e<br />

coda viola, ed uno splendido cutie-mark rappresentante tre gemme (vi<br />

erano altre cose nel pacchetto, ma le dimenticai completamente).<br />

«Hai finito di molestare visivamente quella statua, ragazza?» le parole<br />

di Calamity spezzarono la mia ammirazione. Sembrava impaziente.<br />

Io arrossii violentemente.<br />

«È un bel vedere, te lo concedo. Ma penso che non apprezzerebbe<br />

moltissimo il modo in cui la stai guardando.»


Capitolo Dieci — Correzione di Rotta 237<br />

«Stavo... solo... guardando...» balbettai, poi concentrai le mie energie<br />

per far levitare la statua nella mia borsa. Sapevo di rischiare di compromettermi<br />

del tutto, ma dovevo proprio tenerla! E non volevo rischiare<br />

di rigare la statuetta con i denti. La statuetta tremò, senza volersi<br />

sollevare dal terreno. Poi percepii un’esplosione di energia magica, e la<br />

statuetta levitò elegantemente. Qualsiasi benedizione mi avesse concesso,<br />

aveva appena rinfrancato il mio corno. Solo un poco, ma abbastanza<br />

per sollevare la statuetta e perfino la Piccola Macintosh. Feci ruotare<br />

la sensuale, splendida giumenta fin quando non fui in grado di leggere<br />

l’incisione.<br />

«Sii Risoluta!»<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Colpo Stabile—I tuoi attacchi sono fluidi, eleganti e precisi.<br />

Hai una maggiore possibilità di effettuare un colpo critico contro un avversario in<br />

combattimento, equivalente a 5 punti di Fortuna extra.


Capitolo Undici<br />

Fazioni<br />

«Non conosco nessuno che entrerebbe di sua volontà in questo posto, a<br />

meno che non stia cercando guai.»<br />

«Andati.<br />

«Tutti a Manehattan sono solo... andati. S-stavo parlando<br />

con la mia migliore amica, Silver Spoon, su una chat via terminale<br />

quando la connessione è caduta. La... la mia migliore<br />

amica è morta. Solo che... che non... che non giace morta da<br />

qualche parte. Un minuto prima stava parlando con me, raccontandomi<br />

del concerto che era andata a vedere la sera prima<br />

al Battizoccoli 1 , e poi era solo andata. Cancellata.<br />

«D-dicono che i pony in alcune delle strutture dei Ministeri<br />

potrebbero essere sopravvissuti... ma non pare realistico. Lo<br />

Spaccazoccolo è a più di due giorni di trotto da Manehattan, ed<br />

alcune delle guardie hanno detto di aver potuto sentire l’esplosione<br />

del megaincantesimo. È stato innaturale, alieno... come se<br />

non fosse un vero suono. Qualcuna si è avventurata sulla cresta<br />

più alta. Sono tornate indietro descrivendo un’enorme colonna<br />

di un perverso fuoco verde con una strana lucentezza multicolore,<br />

circondata da anelli di fumo nero, che s’innalzava fino alle<br />

nuvole da appena oltre l’orizzonte, proprio dove sarebbe dovuta<br />

esserci Manehattan.<br />

«Ora stanno dicendo che anche Cloudsdayle è stata colpita.<br />

E che i megaincantesimi d’Equestria sono già stati lanciati contro<br />

le zebre. Oh... oh no... le zebre colpiranno Ponyville? È così<br />

1 Nell’originale, Hoofbeats.<br />

239


240 Fallout: Equestria — Parte I<br />

piccola! Non vorranno farlo, vero? Io... devo avvisare mamma<br />

e papà!<br />

«Magari possono entrare nella Scuderia alla Sweet Apple<br />

Acres. Oh ti prego, ti prego, fa’ che sia ancora aperta! L’altra<br />

settimana Silver Spoon mi ha detto che la Stable-Tec stava richiamando<br />

i pony nelle Scuderie attorno a Manehattan, ma era<br />

solo una sorta di prova generale. Niente per cui i pony dovessero<br />

spaventarsi. Non è che sapessero...»<br />

Spensi la registrazione. Mentre era rimasta in esecuzione ne avevo scaricate<br />

molte altre nel mio PipBuck. Stavo trovando frammenti dell’audio<br />

diario di quella pony sparsi per tutto l’edificio del corpo di guardia. Avevo<br />

tirato fuori un auricolare dalla mia bardatura da lavoro rinforzata e<br />

l’avevo collegato al mio PipBuck, per poter ascoltare le registrazioni in<br />

un orecchio senza rivelare la mia posizione.<br />

Calamity ritornò dalla sua perlustrazione, segnalando con la coda<br />

che il percorso era pulito.<br />

Il movimento attraverso lo Spaccazoccolo si stava dimostrando più<br />

rapido di quanto non avessi il diritto di aspettarmi. I nostri progressi<br />

erano parzialmente dovuti al cercare di mantenere un profilo il più<br />

basso possibile—senza riempire le nostre bisacce di oggetti che qualcuno<br />

potesse cercare (avevo fatto un’eccezione per il contenuto della<br />

cassaforte degli Oggetti Smarriti, giustificando il furto ricordandomi<br />

che nessuno l’aveva aperta fin dai megaincantesimi, e quindi nessun<br />

pony si sarebbe insospettito a trovarla vuota finché l’avessi richiusa e<br />

sigillata).<br />

Ma più che quello, quei pony non sembravano considerare che ci<br />

si potesse infiltrare nella fortezza; non erano di guardia. Non sono una<br />

signora delle ombre, ma avevo a malapena avuto bisogno dei consigli<br />

avanzati del Tattiche di Infiltrazione Zebra per scivolare oltre quegli<br />

ignari pony (avevo sfogliato il libro mentre Calamity stava recuperando<br />

il materasso di copertura). Calamity non era abbastanza bravo ed aveva<br />

quasi reso nota la sua presenza ai razziatori dello Spaccazoccolo già due


Capitolo Undici — Fazioni 241<br />

volte, ma eravamo riusciti a nasconderci entrambe le volte. Mi venne in<br />

mente che, una volta tornati al treno-fortino di Gawd, gli avrei potuto<br />

prestare il Tattiche di Infiltrazione Zebra per studiarlo (non è che i libri<br />

si possano leggere una sola volta, dopo tutto).<br />

L’interno della vera Spaccazoccolo era un freddo e monotono grigio—molto<br />

simile alle officine nella Scuderia Due, tranne che lì tutti i<br />

muri erano incrinati e scheggiati, il soffitto cadente, con l’illuminazione<br />

fioca ed irregolare che proveniva da piccole lanterne che pendevano<br />

da chiodi da ferrovia infilati nelle pareti. Il cielo nuvoloso all’esterno,<br />

via via più scuro, trasformava le alte serie di finestre inferriate in occhi<br />

morti che guardavano fissamente le sale. Da qualche parte lungo il corridoio<br />

una radio trasmetteva una canzone terribilmente triste—eravamo<br />

di nuovo nel raggio delle trasmissioni di DJ Pon3.<br />

«... Pony sulla superstrada, senza carattere, senza volto,<br />

Pony che brulicano intorno, arrancando verso luoghi senza nome...»<br />

La canzone toccava corde malinconiche nel mio cuore; la cantante<br />

in qualche modo riusciva a rendere l’Equestria di prima della guerra<br />

triste e squallida come le terre devastate stesse. Mentre seguivo Calamity<br />

considerai di avviare un’altra registrazione dell’audio diario solo<br />

per coprirla; ma realizzai che ascoltandola con solo un orecchio, le<br />

due si sarebbero probabilmente mischiate in qualcosa di ancora più<br />

deprimente.<br />

«... Puledri che aspettano il loro compleanno; fai una festa, sii<br />

felice,<br />

crescendo troppo veloci; perdendo le speranze di quel che potevano<br />

essere...»


242 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Beh, merda!» mormorai cupamente mentre rimanevo nell’ombra dietro<br />

ad un cartello («Lavoro Duro è Lavoro Felice!») e guardavo attraverso<br />

le larghe file di scrivanie verso la ben illuminata stanza in fondo.<br />

All’interno un pony che corrispondeva alla descrizione di Occhimorti<br />

fattaci da Gawd stava seduto dietro una scrivania, leggendo un libro<br />

(Gemmologia applicata). Era affiancato da almeno un pony di guardia<br />

che potevo vedere, e probabilmente altri che non notavo. La cassaforte<br />

era direttamente dietro di lui. Non c’era modo di arrivarci non vista.<br />

Anche se avessi usato lo StealthBuck, avrebbe sentito l’apertura della<br />

cassaforte a poche decine di centimetri dalle sue orecchie.<br />

«È l’ora del piano B», sussurrai a Calamity. «Ne hai uno?»<br />

Calamity alzò un sopracciglio. «Certo. Caricarli tutti nel vagone di<br />

servizio e scalciarli via.» Feci una smorfia mentre mi ricordava come<br />

fosse andato il suo ultimo piano.<br />

«Potrebbe essere peggio,» sussurrò sorridendo. «Sono sicuro che il<br />

piano di Velvet sarebbe di andare lì e chiederglielo cortesemente.»<br />

Chiusi gli occhi. Dannazione. Non potevamo solo sedere lì, aspettando<br />

che il bastardo se ne andasse. Più a lungo stavamo in zona, maggiori<br />

erano le possibilità di venire sorpresi. «Va bene,» dissi alla fine.<br />

«Faremo così.»<br />

Gli occhi di Calamity si allargarono. «Stavo scherzando!», sibilò.<br />

Grata alla statuetta dell’eccitante giumenta per avermi restituito un<br />

po’ di telecinesi, feci levitare con attenzione il mio fucile da cecchino e<br />

quello d’assalto verso Calamity. «Prendi questi. Torna indietro e nasconditi<br />

in quella stanza laterale con le vecchie torce», lo istruii ricordandomi<br />

di una stanza che sembrava non essere stata usata per nient’altro<br />

negli ultimi mesi. «Vado là a dire ciao.»<br />

«E dopo che tutti ti avranno sparato contro, qual è il piano?»<br />

«Qua sto volando alto, ma se tutto il resto fallisce ho ancora lo<br />

StealthBuck. Dovrebbe permettermi di uscire. Se si inizia a sparare non<br />

aspettarmi. Torna in sicurezza da Velvet.» Ripensandoci, «Per piacere.»<br />

Calamity fece una smorfia e se ne andò, borbottando sottovoce<br />

qualcosa sulla saggezza di lasciar «volare alto» dei pony non pegasi. Feci


Capitolo Undici — Fazioni 243<br />

partire un’altra registrazione audio, ascoltando la quale diedi a Calamity<br />

il tempo di posizionarsi al sicuro. La voce della stessa giumenta uscì<br />

dal mio auricolare, suonando allarmata.<br />

«La rete di comunicazione è andata. Ho provato e riprovato<br />

a raggiungere mamma e papà, ma non ce l’ho fatta. All’inizio<br />

sembrava che la rete fosse sovraccarica, e le mie chiamate<br />

continuavano a venire rimbalzate. Poi è proprio morta del tutto.<br />

«Non riusciamo nemmeno a raggiungere nessuna delle sedi<br />

del Ministero della Morale. Nessun pony si aspettava che quello<br />

a Manehattan rispondesse, ma nemmeno Canterlot? Potrebbero...<br />

non è possibile che le zebre abbiano distrutto Canterlot!<br />

Potrebbero? Cosa... cosa è successo alla Principessa Luna?»<br />

Avendo già sentito parlare delle Rovine di Canterlot conoscevo la risposta.<br />

Passai alla successiva registrazione.<br />

«Sta cominciando a piovere fuori; era luminoso e soleggiato<br />

meno di un’ora fa. Penso che i pony pegasi stiano oscurando<br />

Cloudsdayle.<br />

«La maggior parte delle guardie sono andate, ora. Mi hanno<br />

lasciato i codici per aprire le celle. Scoops ha detto che toccava a<br />

me. Nessun altro pony avrebbe corso il rischio di lasciare liberi<br />

i nostri ospiti. Perché io? N-non sono quella che dovrebbe essere<br />

al comando!<br />

«Se non lo faccio, quei pony moriranno di fame qua! Ma se<br />

lo faccio... alcuni di loro sono Pony Veramente Cattivi. Alcuni<br />

di loro hanno anche confessato di aver aiutato le zebre alla<br />

Cresta Spaccazoccolo quando avevano cercato di assassinare la<br />

Principessa Celestia. Se li lascio andare... chi lo sa quali danni<br />

potrebbero provocare? Cos’è peggio? Lasciarli morire qua? Od<br />

infliggerli ad un’Equestria ferita e sofferente?


244 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«No, no, no! Sono solo un’ispettrice. Non sono io a dover<br />

prendere questo genere di decisioni!<br />

«Mamma? Papà? Silver Spoon? Che cosa dovrei fare?»<br />

Non ero sicura del perché stessi ascoltando ora quelle registrazioni.<br />

Curiosità? O forse, in qualche modo, stavo mostrando il mio rispetto<br />

al passato ascoltando? Imparando?<br />

In un modo o nell’altro, non importava. Tempo di andare.<br />

«Come sei entrata?» disse Occhimorti aggrottando le sopracciglia e<br />

fissandomi. Avevo tre armi ad energia magica puntate alla mia testa<br />

(anche se piuttosto il grosso e brutale pony sulla sinistra di Occhimorti<br />

sembrava in grado di uccidermi coi denti).<br />

«Io...» Dannazione, pensa! L’Osservatore potrà aver definito l’onestà<br />

una virtù, ma a volte l’abilità di coprirsi la coda è anche quella un virtù.<br />

«... ho usato la magia. Sono un unicorno, dopo tutto.» Sentii un’ondata<br />

di sollievo—poteva sembrare plausibile. Anche io avrei potuto<br />

cascarci se non avessi saputo quanto faccia pietà con gli incantesimi.<br />

«Una domanda migliore è: perché?»<br />

«Perché? Perché sono venuta qua?»<br />

«No, perché le puledre sono diverse dai puledri.» La voce del pony<br />

grigio ardesia trasudava sarcasmo. «Cosa ne pensi?»<br />

Balbettando realizzai che avrei potuto pianificare molto meglio il<br />

mio approccio. «I-io volevo...» Distolsi lo sguardo, cercando mentalmente<br />

un’ispirazione. Gli occhi mi caddero su un articolo di giornale<br />

incorniciato, ingiallito dal tempo, che mostrava l’immagine sbiadita di<br />

una bella unicorno («Sweetie Belle si Esibisce in un Concerto Patriottico<br />

allo Spaccazoccolo»). I miei occhi scattarono di nuovo ad incrociare<br />

quelli di Occhimorti. «... unirmi al tuo gruppo. Siete tutti schiavi<br />

scappati, vero? Bene, sono appena scappata dalla vecchia Appleloosa.»


Capitolo Undici — Fazioni 245<br />

Appena l’ebbi detto realizzai che stavo indossando la bardatura rinforzata<br />

della Scuderia e probabilmente non ero per nulla simile ad una<br />

schiava fuggita. Occhimorti mi stava guardando con profondo e ben<br />

meritato sospetto.<br />

Se iniziavano a sparare ero probabilmente morta. Piccola e veloce<br />

è utile contro fuoco da lunga distanza, ma non così tanto contro colpi<br />

a bruciapelo da armi che ti avrebbero sciolto in poltiglia. Peggio, il<br />

mio cuore sprofondò quando realizzai che Calamity avrebbe quasi certamente<br />

condiviso il mio destino. Da quel che sapevo del mio nuovo<br />

amico, correre e nascondersi non erano nel suo normale libro delle tattiche.<br />

Non importava cosa gli avessi detto di fare, sospettavo che avrebbe<br />

scelto di unirsi allo scontro.<br />

«Facciamo così, puledrina,» Occhimorti sembrò finalmente decidere,<br />

fissandomi con un’occhiata. «Vediamo come te la sbrighi con un<br />

paio di lavoretti. Dimostra di essere utile e ne riparleremo.»<br />

Deglutii. Beh, almeno non mi aveva ancora sparato. «Cosa hai<br />

bisogno che faccia?»<br />

«Ho una lettera che deve essere consegnata. Non lontano, appena<br />

alla Cresta Collegiallo. Forse ad un’ora di trotto. Ho una mappa che<br />

puoi caricare sul tuo PipBuck. Consegnala, ritorna e riparleremo.»<br />

Mentre spingeva la busta sigillata sulla scrivania verso di me mi<br />

chiesi se dicesse qualcosa tipo «Uccidi il pony che porta questa lettera.»<br />

«Oh, ed avrai bisogno di questa fascia da zampa. Farà capire a<br />

Gawdyna che puoi passare.»<br />

«Chi?» chiesi mentre mi mettevo la fascia, fingendo ignoranza.<br />

«Quella puttana di un grifone che dirige il nostro comitato di benvenuto.<br />

Onestamente è più un problema di quello che vale, ma al capo<br />

sembra piacere, quindi rimane. Per ora.<br />

«Il capo? Pensavo fossi tu il capo.»<br />

Occhimorti chiaramente non aveva la pazienza di Gawd per le<br />

domande. «Scramble, se parla di nuovo inizia a strapparle le zampe.»


246 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Il ghigno del bruto alla sinistra di Occhimorti si allargò con entusiasmo.<br />

Me ne andai rapidamente ed in silenzio.<br />

Non ero arrivata lontano prima che una delle guardie di Occhimorti<br />

arrivasse trottando alle mie spalle. Fece cenno, in maniera apparentemente<br />

casuale, di affiancarmi sull’altro lato ad un altro pony dello<br />

Spaccazoccolo. Senza dire parole, era chiaro che si stessero assicurando<br />

che «trovassi la via di uscita».<br />

Quando ci avvicinammo alla piccola stanza dove Calamity si stava<br />

nascondendo, esclamai più forte che potevo senza suonare sospetta<br />

«Così accompagnate i pony fuori. È il vostro lavoro ufficiale? Siete gli<br />

accompagna-fuori?»<br />

«Zitta», disse in avvertimento la guardia di Occhimorti, ma l’altro<br />

rispose tranquillamente.<br />

«In realtà no. Sono solo uno spaccapietre.»<br />

Alzai un sopracciglio. «Uno spaccapietre? E qual è la tua storia?»<br />

Sembrava abbastanza amabile. «Gli schiavisti assaltarono il mio<br />

podere. Mio fratello ed io li combattemmo, mentre mia moglie provò<br />

a nascondere i nostri figli. Hanno ucciso mio fratello, preso la mia<br />

bellissima Sugarplum 2 ed i ragazzi e mi hanno dato per morto.» Mentre<br />

parlava una nuvola era scesa sul suo viso. Strinse gli occhi ed un tono<br />

di ribollente tristezza si insinuò in ogni sua parola. «Sono strisciato fin<br />

qua in cerca di protezione. Non sono un razziatore. Non faccio nulla<br />

di quella merda. Lavoro solo le rocce e ringrazio le Dee per non essere<br />

da solo fuori nelle terre devastate.»<br />

Annuii solennemente. Che altro potevo fare? Nel pesante silenzio<br />

che seguì potevo sentire quella radio accesa in qualche stanza vicina.<br />

La musica si era interrotta, e DJ Pon3 stava riportando le notizie.<br />

2 Letteralmente, “Prugna allo zucchero”.


Capitolo Undici — Fazioni 247<br />

«..avvisavamo ogni pony di stare lontani per qualche tempo da Appleloosa.<br />

Bene, sembra che la Puledra della Scuderia 3 o non ha recepito<br />

il messaggio, o ha scelto di ignorarlo. Ho ricevuto rapporti confermati<br />

secondo i quali la piccola ragazza ha marciato su Appleloosa e ha portato<br />

l’inferno sui suoi zoccoli. Ha liberato più di una dozzina di pony, molti<br />

dei quali puledri. Sono felice di dirvi che sono tutti sani e salvi. Ma c’è una<br />

nota amara in questa canzone. Quando una piccola armata di schiavisti<br />

ha cercato di riprendersi i prigionieri, la nostra eroina delle terre devastate<br />

si è sacrificata assicurandosi che ogni pony potesse fuggire in sicurezza.<br />

E quindi la prossima canzone va a te, Puledra della Scuderia. Possano<br />

Celestia e Luna avvolgerti nelle Loro code...»<br />

Inciampai perdendo un passo, la mia mente scioccata nell’improvvisa<br />

realizzazione. La radio stava parlando di me. Di nuovo. I poveri<br />

pony che avevo aiutato a liberarsi ce l’avevano fatta. Ero morta! ... Beh,<br />

secondo la radio; qualche pony doveva aver assunto che ero morta nello<br />

schianto del treno. O quello, o qualche pony che sapeva meglio aveva<br />

mentito.<br />

Volevo fermarmi, tornare indietro, ascoltare il resto. Per scalciare<br />

o gridare alla radio per farle ripetere in qualche modo tutto dall’inizio.<br />

«Continua a muoverti!» berciò la guardia di Occhimorti quando<br />

rimasi momentaneamente indietro. Trottai più veloce per rimettermi<br />

tra di loro.<br />

Osservando la guardia, questa volta chiesi a lui, «E qual è la tua<br />

storia?»<br />

Con un’occhiata, «Ho vinto il mio posto qua nel concorso annuale<br />

Calpesta a Morte un Unicorno Fastidioso.»<br />

Era meglio tornare in silenzio. Stavamo prendendo una direzione<br />

lievemente differente e più diretta attraverso il cortile rispetto a quella<br />

3 Nell’originale Stable Dweller, che letteralmente sarebbe “Abitante della Scuderia”.<br />

Diventando l’appellativo con cui verrà identificata Littlepip ho preferito una<br />

traduzione meno letterale.


248 Fallout: Equestria — Parte I<br />

che avevamo seguito io e Calamity. La sala dove stavamo passando in<br />

quel momento aveva numerose porte che si aprivano in una combinazione<br />

tra anfiteatro e refettorio. C’era un vecchio palco sul retro con il<br />

sipario stracciato ed insozzato, su cui immaginai che Sweetie Belle, la<br />

giumenta che sarebbe diventata la prima Capogiumenta della Scuderia<br />

Due, si fosse esibita. La stanza era riempita disordinatamente con panche<br />

e tavole e dozzine di pony razziatori che stavano mangiando un<br />

pallido stufato, il cui odore si mescolava spiacevolmente con la puzza<br />

di pony non lavati ed un substrato di marciume secco.<br />

Lanciai la registrazione successiva sul mio PipBuck per distrarmi.<br />

«Non sono stata abbastanza veloce. Avrei dovuto immaginarlo.<br />

Nessuna meraviglia che il resto dello staff sia scappato così<br />

velocemente. Avrei dovuto sapere che lo Spaccazoccolo si sarebbe<br />

sigillato appena il mainframe si fosse accorto di essere stato<br />

tagliato fuori dall’esterno. Protocolli per la prevenzione delle evasioni<br />

assistite. Nel tempo che ho impiegato per prendere la mia<br />

decisione e rilasciare gli ospiti dalle loro celle, eravamo già tutti<br />

intrappolati dentro.<br />

«Lo so come va a finire per i deboli. Posso solo immaginare<br />

cosa mi faranno quando troveranno un membro dello staff<br />

imprigionato assieme a loro.<br />

«Ho preso il cibo dal frigo della guardiola e mi sono chiusa<br />

in questo bagno. Ho anche serrato diverse altre porte. Con un<br />

po’ di fortuna, penseranno che sia normale che anche questa<br />

porta sia chiusa. Poiché se davvero tenteranno di fare irruzione,<br />

sono sicura che ci riusciranno.<br />

«Ho, forse, tre giorni di cibo. Abbondante acqua. Un poco di<br />

medicine. Spero solo che tutto duri abbastanza da permettere a<br />

loro di trovare una via fuori dallo Spaccazzoccolo. La mia unica<br />

possibilità è che se ne vadano prima di accorgersi che io sono<br />

qui.»


Capitolo Undici — Fazioni 249<br />

Mentre uscivamo dal cortile, la guardia si voltò verso di me, spingendomi<br />

contro il muro. «Vuoi conoscere la mia storia?» grugnì. «Te la<br />

racconterò. Ero un mercante su di una carovana che gli Artigli di Gawd<br />

dovevano sorvegliare. Li ho visti tentare di rivenderci agli schiavisti ed<br />

ho visto lei ammazzarli tutti. Quindi, come sono arrivato qui? Mi ci ha<br />

portato in volo. Così come noi sappiamo che ci ha portato te.»<br />

Le mie orecchie fischiarono. Potevo sentire il muro di pietra graffiarmi<br />

il dorso.<br />

«Una volta ero uno dei pony la fuori, un seguace di Gawd. Ma non<br />

diventi un buon mercante se non sei in grado di inidividuare i cambiamenti<br />

nel mercato. Quindi ho ricostruito le mie lealtà con Occhimorti,»<br />

il mercante-divenuto-guardia mi informò, la sua voce cavernosa che<br />

mi avvisava. «Gawd è diretta al banco del carnefice. E fidati di me, non<br />

vorrai ritrovarti con il lato sbagliato quando l’ascia calerà.»<br />

I due, allora, si voltarono verso di me. L’altro ridacchiava, «Prova a<br />

‘teletrasportarti’, ora.» Mi lasciarono in un cortile roccioso, chiudendosi<br />

la porta alle spalle. Mi guardai attorno, realizzando che una qualsiasi<br />

struttura studiata per tenervi prigionieri dei pony avrebbe anche avuto<br />

una qualche sorveglianza per impedire agli unicorni di teletrasportarsi<br />

semplicemente fuori. Si trattava di una capacità magica rara, ma una<br />

che avevano previsto.<br />

Mi recai dove era stato gettato il materasso e mi nascosi, attivando<br />

un altro audio diario mentre attendevo Calamity. La voce era tenue,<br />

appena soffocata dai suoni di un feroce litigio in sottofondo.<br />

«Finito il cibo. Ho sfruttato al massimo quello che avevo... penso.<br />

Non ho un sistema per sapere l’ora qui, ma penso che sia<br />

passata una settimana. Come minimo quattro giorni. Dopo che<br />

il cibo se n’è andato, ho saccheggiato il cesto dei rifiuti. Alcuni<br />

vecchi torsoli di mela... erano marroni, molli e con un sapore<br />

orrendo.


250 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Gli ospiti all’esterno se la stanno cavando molto peggio. C’erano<br />

meno di due giorni di scorte nella dispensa quando siamo<br />

andati in quarantena. Ora stanno morendo di fame. P-Posso<br />

sentirli all’esterno... litigano su chi sarà mangiato per primo.<br />

Oh, nonono. Non possono, è più che orrendo—»<br />

La voce della pony fu interrotta da un grido soffocato. La confusione di<br />

sottofondo si fece più forte e potei chiaramente sentire un pony gridare<br />

«Fatela a pezzi!»<br />

«NO! Oh nonononono! Non fatemi ascoltare! Celestia, Luna, vi<br />

prego! Non posso sentire tutto questo!...»<br />

La notte ci abbracciò nella sua oscurità mentre Calamity mi portava<br />

verso la Cresta Collegiallo. «Ora perché stiamo aiutando anche questo<br />

bastardo di un Occhimorti?»<br />

«Stiamo ancora cercando di arrivare a quella cassaforte per Gawd.<br />

Ricordati di Velvet.»<br />

«Eggià,» disse cupamente. Volammo in silenzio per qualche altro<br />

minuto, poi «Dov’è che dovrebbe essere di nuovo questo posto? Non<br />

vedo un accidente qua fuori stanotte.»<br />

Avevo la posizione marcata sulla mappa automatica del mio Pip-<br />

Buck, ma esitavo a sollevare la zampa per guardare; muovermi mentre<br />

venivo trasportata da un pegaso volante sembrava poco saggio. Invece<br />

avviai il mio EFS per controllare l’indicatore.<br />

Nulla. Od avevo dimenticato di impostare la bussola per tenere<br />

traccia della Cresta Collegiallo, od eravamo fuori strada.<br />

«Dannazione, l’ho superato!» Calamity virò, ed il fresco vento della<br />

notte penetrò nel mio manto e nella criniera. La curva portò alla vista


Capitolo Undici — Fazioni 251<br />

un certo numero di luci tremolanti. «È quello che stiamo cercando? A<br />

me sembra solo un gruppo di campeggiatori.»<br />

Controllai il mio EFS. Ora potevo vedere il marcatore, stava pulsando<br />

proprio sul bordo dello schermo. «No, siamo ancora fuori strada. È<br />

indietro in quella direzione.»<br />

Calamity non voltò. «Aspetta e fa’ silenzio. Voglio vedere cos’è questo,<br />

allora.» Scese un poco più in basso, per passare in volo sopra le luci.<br />

Quando ci avvicinammo potei distinguere anch’io la massa di tende,<br />

focolai e pony. E, avvicinandoci ancora, bandiere: rosse e nere, con un<br />

occhio bianco stilizzato con l’iride cremisi che ne dominava il centro.<br />

I pony in basso erano armati, e ce n’erano un sacco. Individuai<br />

due grifoni tra di loro. Mercenari degli Artigli, dalla loro corazza, ma<br />

indossavano bandane rosse e nere con il caratteristico occhio. Chiaramente<br />

non Artigli di Gawds. Differente compagnia. Oltre il fondo<br />

dell’accampamento, scorsi righe di carri degli schiavisti.<br />

Calamity battè le sue ali, grugnendo piano per il dolore mentre ci<br />

sollevava in alto nell’oscurità, si spera prima che qualcuno di quelli<br />

sotto avesse dato un’occhiata in alto. «Beh, se quello non è un bel barile<br />

di mele marce.»<br />

«Calamity,» sussurrai, incapace di ignorare quel grugnito. «La tua<br />

ala...»<br />

«Sto bene. Zitta ora.»<br />

Continuammo a volare. Ora stavo tenendo meglio d’occhio il mio<br />

EFS. La Cresta Collegiallo era trecento metri indietro verso lo Spaccazoccolo,<br />

con abbastanza colline in mezzo che avrebbero reso impossibile<br />

per noi individuare l’accampamento se non andandoci direttamente<br />

sopra. Questa volta vidi la piccola luce della lanterna in attesa del corriere.<br />

Suggerii a Calamity di volare oltre e lasciarmi trottare da sola,<br />

arrivando dalla direzione prevista.


252 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Occhimorti batté i propri zoccoli l’uno contro l’altro, scrutandomi. Non<br />

avevo menzionato nulla dell’armata di schiavisti di Occhiorosso. «Ottimo<br />

lavoro,» disse infine. «Prenditi un po’ di riposo. Sembri il giocattolo<br />

di un grifone. Torna domani mattina. Avrò un altro lavoro per te. Fallo,<br />

e sei dentro.»<br />

Così dicendo, mi allontanò con un gesto. Questa volta, con mia<br />

sorpresa, non balzò in avanti nessun pony per scortarmi. Ero solamente<br />

alcuni metri più lontana nella sala, quando Occhimorti, accompagnato<br />

dalle sue guardie, camminò semplicemente fuori dal suo ufficio,<br />

lasciandosi dietro la porta aperta. Si voltarono, muovendosi in un’altra<br />

direzione.<br />

Mi fermai. La cassaforte non era sorvegliata. Sembrava... quasi<br />

troppo semplice. No, era sicuramente troppo semplice. Mi fermai.<br />

Attivai lo StealthBuck.<br />

La cassaforte era complessa ma entro le mie capacità. Si aprì con<br />

uno schiocco. Tutto ciò che vi era all’interno era un registro.<br />

Feci scivolare il registro nella mia bisaccia ed ero intenta a richiudere<br />

la cassaforte quando Occhimorti ed il suo entourage tornarono,<br />

guardandosi attorno. Se non fosse stato per la magia mi avrebbero senz’altro<br />

visto. Occhimorti cominciò a trottare attorno alla parte posteriore<br />

della sua scrivania dalla destra, con la sua rozza guardia del corpo<br />

che lo fiancheggiava sulla sinistra, intrappolandomi. Non importava se<br />

mi vedessero o meno—un semplice scontro avrebbe reso nota la mia<br />

presenza! Mentre si avvicinavano salii sopra la scrivania.<br />

Le altre due guardie, una delle quale era l’ex-mercante, presero posizione<br />

presso la porta. Mi voltai verso la scrivania, accuattandomi e<br />

preparandomi a strisciare in mezzo a loro. Una di esse chiuse la porta.<br />

Che Luna mi scopi con la luna.<br />

Mi voltai lentamente. Occhimorti si era fermato e stava osservando<br />

la sua cassaforte.<br />

«Pensi che l’abbia preso?» domandò il fu mercante. Il mio cuore<br />

affondò nello stomaco.


Capitolo Undici — Fazioni 253<br />

«Oh, penso che la nostra piccola spia abbia fatto qualsiasi cosa Gawdyna<br />

le volesse far fare,» Occhimorti sorrise. «Ben venga. Lasciamo<br />

che il grifone cuocia nel suo brodo.»<br />

Si voltò verso le sue guardie. «Meglio preparare gli altri. Le forze<br />

di Occhiorosso pianificano di saccheggiare Spaccazzoccolo all’alba di<br />

dopodomani. Dobbiamo assicurarci che non abbiano alcun problema<br />

ad entrare. È l’ora di incontrare il grande capo in persona.»<br />

La mia mente vacillò. Occhimorti stava facendo accordi con gli<br />

schiavisti? Avrebbe permesso alle forze di Occhiorosso di arrivare e<br />

catturare i pony che doveva proteggere sul posto? L’inganno era simile<br />

al tradimento degli Artigli di Gawd, ma su di una scala molto più larga.<br />

Occhimorti scivolò dietro alla sua scrivania e batté gli zoccoli su<br />

di essa, costringendomi ad alzarne uno per evitare di essere toccata.<br />

Potevo sentire il sudore scivolare lungo la mia fronte mentre, silenziosamente,<br />

rimanevo in equilibrio.<br />

Occhimorti si appoggiò in avanti ed agguantò la sua copia di Gemmologia<br />

Applicata con i denti. Con terrore, realizzai che ero proprio<br />

sopra di essa. Alzai la mia gamba posteriore appena in tempo. Ora il<br />

mio equilibrio era molto più faticoso da mantenere. Tutto il mio corpo<br />

era dolorante a causa della carenza di sonno. Cercai precipitosamente<br />

un posto dove posare uno dei miei zoccoli alzati prima di cadere.<br />

La porta sbatté mentre veniva aperta. Caddi sul pavimento con un<br />

tonfo sordo mentre una coppia di pony di terra entravano all’interno.<br />

Occhimorti balzò all’indietro, sorpreso, ed il libro cadde sul pavimento.<br />

«Signore, chiediamo scusa per l’interruzione, ma abbiamo un intruso!»<br />

Occhimorti fissò i due pony. «Una piccola unicorno,alta più o meno<br />

così?» domandò distrattamente, sollevando il proprio zoccolo.<br />

«No signore. Questo è un pegaso!»<br />

Con la luna!<br />

Il mio PipBuck mi avvisò che l’incantesimo di invisibilità stava per<br />

avere termine. Non avevo alcuna scelta. Barcollai sui miei zoccoli ed


254 Fallout: Equestria — Parte I<br />

aggirai rapidamente i pony, riuscendo a stento a scivolargli in mezzo.<br />

Poi mi lanciai attraverso la porta aperta.<br />

Galoppai verso il punto d’incontro velocemente per quanto le mie gambe<br />

stanche permettessero. Calamity mi stava aspettando, nascosto sotto<br />

la copertura del materasso. «Non serve più quello. Ti hanno individuato.<br />

Ho il registro. Andiamo!»<br />

Decollammo in pochi istanti. Potevo capire quanto fosse stanco<br />

Calamity; continuavamo a perdere quota. Feci una smorfia per tutto<br />

l’esercizio che stavamo facendo avere alla sua ala ferita. «Torniamo da<br />

Gawd e dormiamo. Non mi importa niente, dobbiamo dormire!» Lui<br />

non si era lamentato, ma potevo dire che l’ala lo stava uccidendo.<br />

Avviai un’altra registrazione. Questa volta la giumenta non stava<br />

più sussurrando, ma potevo a malapena sentirla sopra il baccano.<br />

«Dannazione. Sanno che sono qua. Mi sono svegliata da un<br />

incubo con tanta agitazione che ho dato un calcio al cestino della<br />

spazzatura, e l’hanno sentito. Presto spaccheranno la porta.»<br />

Potevo sentire uno dei pony sull’alto lato dei bagni gridare promesse<br />

abissalmente profane.<br />

«Non ho più bisogno di indovinare cosa mi faranno. Loro vogliono<br />

che lo sappia. Ma non glielo lascerò fare.<br />

«Figurati, questa merdosa pistoletta dopo tutto mi salverà.<br />

Ho usato l’impugnatura per rompere lo specchio. Farà male...<br />

ma se lo faccio velocemente... non farà male a lungo.»<br />

Era rimasta una sola registrazione.<br />

La Giunzione R-7 comparve nel buio. Esausto, Calamity ci fece fare<br />

un atterraggio un po’ ruvido. Dei pony ci puntarono contro lumine-


Capitolo Undici — Fazioni 255<br />

scenti armi ad energia magica da tutte le direzioni. Gawd fece qualche<br />

passo in avanti. «Bentornati. Stavo cominciando a preoccuparmi per<br />

voi due.» Ci squadrò. «Avete il registro?»<br />

Annuii tremando. «Sì. Ma prima che lo guardi, voglio darci io<br />

un’occhiata. E c’è qualcosa che dovresti sapere.»<br />

Gawd alzò un sopracciglio. «Oh?» chiese valutandomi.<br />

«Occhimorti sa. Me lo ha praticamente lasciato rubare. L’ho sentito<br />

dire qualcosa riguardo il lasciarti cucinare da sola.»<br />

Gawd si sedette, continuando a guardarmi. Alla fine, «Sono impressionata.<br />

Non eri obbligata a dirmelo.» Poi, con uno sguardo sottile,<br />

«Quindi perché l’hai fatto? Qual è il tuo interesse.»<br />

Barcollai sugli zoccoli. «C’è dell’altro. Ma te lo dirò solo dopo che<br />

io ed i miei amici avremo dormito. Qui. Nella sicurezza della tua protezione.»<br />

Il becco di Gawd si ruppe in un ghigno, con la cicatrice che le alterava<br />

un lato. «Va bene. Ti sei guadagnata un accordo.» Pungentemente,<br />

«Ma mentre dormite voglio quel registro.»<br />

Annuii. «Quello che mi interessa non prenderà molto tempo.»<br />

Gawd ci guidò indietro verso uno dei carri bestiame. Quando misi<br />

uno zoccolo dentro sentii un’ondata di sollievo vedendo Velvet Remedy,<br />

rannicchiata su un letto di paglia leggermente ammuffita. Stava parlando<br />

dolcemente con un altro pony mentre controllava un terzo la cui<br />

zampa posteriore era fasciata con quelle che erano state alcune delle nostre<br />

preziose bende. Mi chiesi quante scorte mediche avessimo ancora,<br />

se ne avevamo.<br />

Velvet Remedy saltò su al nostro ritorno, rivolgendoci un debole<br />

ma radioso sorriso. «Cosa avete fatto voi due, avete preso la strada<br />

panoramica?»<br />

«Eggià. Qualcosa del genere,» rispose Calamity.<br />

«E cosa ti avevo detto per l’ala!» Velvet Remedy spinse Calamity<br />

verso l’angolo del vagone che era chiaramente diventata la sua clinica<br />

improvvisata. «Fammici dare un’occhiata e cambiare le bende!»


256 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Scuotendo la testa in un misto di adorazione e disperazione, mi accodai<br />

a lei. Ero troppo stanca anche per apprezzare il suo delizioso lato<br />

coda. Trovato un angolo di paglia che sembrava sporco ma morbido,<br />

mi accovacciai e feci levitare fuori il registro. Sfogliandolo trovai voci<br />

di molti anni prima. Quelle più nuove, mi pareva, erano sospette. Qualsiasi<br />

fosse il piano di Occhimorti, avevo pensato che avrebbe falsificato<br />

il registo come parte di essa. Ma le vecchie voci, sbiadite com’erano, non<br />

sarebbero potute essere falsificate senza saltare all’occhio. Almeno non<br />

da un pony terrestre (mi trovai a pensare a come sarebbe potuto essere<br />

un cutie mark da falsificatore).<br />

Fu facile trovare la voce che stavo cercando:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Richiusi di scatto il libro con più forza telecinetica di quanta pensavo<br />

ne avessi ancora in me. Il registro volò attraverso il carro bestiame<br />

andando a rimbalzare sulla parete più distante. Ora non volevo dormire.<br />

Ora volevo marciare di nuovo là, infilare la Piccola Macintosh giù per<br />

la gola di Occhimorti ed aprire il fuoco.<br />

Invece mi alzai, recuperai il registro e camminai fuori per fare due<br />

chiacchiere con Gawd.


Capitolo Undici — Fazioni 257<br />

«E quindi adesso?»<br />

Gawd alzò lo sguardo dal registro, lanciandomi un’occhiata attraverso<br />

la sua scrivania.<br />

«Ora? Ora vai a dormire. Domani parliamo un po’ durante la colazione,<br />

poi sarete liberi di andare. Per allora tutte le pattuglie di frontiera<br />

e gli avamposti sapranno che ho detto che siete liberi di passare. Avete<br />

fatto il lavoro. Un contratto verbale è comunque un contratto, e non lo<br />

rinnego.» Gawd si accigliò un poco. «Peccato, comunque. Avremmo<br />

davvero avuto bisogno di un medico abile qua.»<br />

Lasciai cadere il discorso. Comunque non era davvero quello che<br />

stavo cercando. «E tu?»<br />

«Io?»<br />

Puntai uno zoccolo verso il registro. «Cosa farai adesso?»<br />

Gawd sbuffò, poi si tirò su. «Il Signor Topaz mi ha preso sotto contratto<br />

per proteggere lo Spaccazoccolo ed i suoi pony dai pericoli. E<br />

non è difficile dimostrare che Occhimorti sia appena diventato uno di<br />

questi pericoli.» Premette un artiglio sul registro. «Non posso ignorare<br />

questo. Sapevo che Occhimorti stava organizzando qualcosa di losco,<br />

ma questo è inaccettabile.»<br />

Un po’ troppo sotto il muso, pensava una parte di me. Quasi come<br />

se il tradimento di Occhimorti fosse stato creato su misura per infilarsi<br />

sotto le penne di Gawd. Glielo dissi.<br />

Lei rise, una risata amara ma comunque divertita. «Credi che non<br />

lo sappia?»<br />

Potevo indovinare che cosa doveva stare pianificando. Ed un’altra<br />

domanda si affacciò alla mia mente. «Cosa faresti con questo posto se<br />

fosti al comando?»<br />

Mi diede un’occhiata.<br />

«Lo Spaccazoccolo, intendo. Cosa faresti?»<br />

Lentamente, con tono piatto, intonò «Non sono al comando. Non<br />

lo sarò. Anche con Occhimorti andato. Il Signor Topaz controlla questa<br />

giunzione, e sono ancora sotto suo contratto.»


258 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Giusto, pensai mentre annuivo. Ma se tu non lo fossi?<br />

Velvet Remedy mi venne incontro quando rientrai nel carro bestiame.<br />

Ero veramente stanca, ma il mio cuore comunque palpitò un poco al<br />

suo avvicinarsi.<br />

«Allora, la grifona ci lascia davvero andare via?»<br />

Annuii. Velvet Remedy pareva più sorpresa che sollevata. «Possiamo<br />

passare la notte. Abbiamo bisogno di sonno...»<br />

«Avrei insistito. Calamity ha fatto molto danno alla sua ala con tutto<br />

quel volare in giro. Ha bisogno di tempo per guarire.»<br />

Feci una smorfia addolorata. Velvet Remedy cambiò argomento<br />

con quello che la mia mente privata di sonno insisteva essere una<br />

repentinità stridente.<br />

«Littlepip, ho avuto una conversazione veramente interessante mentre<br />

tu e Calamity eravate fuori a rubare.»<br />

Sospirai debolmente. Non ero davvero pronta a ciò.<br />

«Vedi quel tizio laggiù?» chiese, puntando uno zoccolo verso una<br />

forma scura che assumevo fosse un pony che dormiva. «Il suo nome è<br />

Predicatore 4 .»<br />

Annuii, ricordandomi vagamente di Gawd che diceva qualcosa riguardo<br />

un Predicatore.<br />

«Dice di essere qua per spargere la parola della Dea sotto lo zoccolo<br />

di Occhiorosso.»<br />

Le mie orecchie si rizzarono. Velvet Remedy aveva la mia piena<br />

attenzione. «La parola della Dea?» chiesi. Dal modo in cui aveva parlato<br />

aveva reso chiaro che non si stava riferendo a Celestia o Luna.<br />

Velvet Remedy anuì. «Afferma che questa sua Dea gli ha parlato in<br />

sogno sin da quando era un piccolo puledro.» Il suo tono suggeriva che<br />

la sua prognosi non coinvolgesse il divino.<br />

4 Nell’originale, Preacher.


Capitolo Undici — Fazioni 259<br />

Non ero pronta a chiudere così in fretta la questione. Guardando<br />

severamente Velvet Remedy sussurrai in risposta. «Potrebbe avere ragione.»<br />

I suoi occhi si allargarono per lo stupore. Prima che potesse<br />

aprire bocca per prendermi in giro, elaborai. «Non ti sei chiesta come<br />

hanno fatto gli schiavisti ad arrivare davanti al nostro treno in quella<br />

maniera? Mi stavo chiedendo se non ci potesse essere un qualche tipo<br />

di... magia telepatica? ... coinvolta in qualche modo.»<br />

Sentii l’improvvisa urgenza di andare alla Tenpony Tower e parlare<br />

con DJ Pon3. Sembrava avere un’incredibilmente buona, seppur imperfetta,<br />

rete di informatori... o magari qualche sorta di magia o tecnologia<br />

che gli forniva rapporti. Volevo scambiare informazioni. Scoprire cosa<br />

sapeva. C’era un puzzle qua, e mi mancavano ancora numerosi pezzi<br />

per vederne la figura. Se un qualche pony aveva quei pezzi, doveva<br />

essere DJ Pon3.<br />

Velvet Remedy pareva stare digerendo il mio commento. Finalmente<br />

parlò di nuovo. «Beh, se è vero mette il resto del discorso del Predicatore<br />

in una luce più minacciosa.» Mi portò verso l’angolo più distante<br />

del carro, sussurrando. «Secondo il Predicatore, la Dea sceglie di parlare<br />

a pochissimi pony...»<br />

Iniziai a farmi domande. Sceglie? O ci sono delle limitazioni ai<br />

poteri della cosiddetta Dea.<br />

«... E quel pony Occhiorosso è quello a cui parla di più. Comunque<br />

il Predicatore non è del tutto convinto che Occhiorosso stia...» Velvet<br />

Remedy si interruppe, cercando le parole. «... ricevendo correttamente<br />

il messaggio. Sembra pensare che la ricezione di Occhioroso sia stata<br />

confusa.» Chiaramente Velvet Remedy non era soddisfatta dell’analogia,<br />

ma avevo afferrato l’idea.<br />

«O quello,» continuò Velvet Remedy, «o lui semplicemente non<br />

sta ascoltando. In entrambi i casi il Predicatore è qui per spargere la<br />

‘Vera Parola’ della Dea. Lontano da Occhiorosso e dalle sue bande di<br />

schiavisti.»


260 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Pensai all’accampamento armato a poche ore di trotto fuori dal<br />

territorio dello Spaccazoccolo. Il Predicatore non era andato abbastanza<br />

lontano.<br />

Esitai a chiedere. «E quale sarebbe questa Vera Parola?» Davvero<br />

non volevo chiederlo direttamente al Predicatore. Certo, avrei ottenuto<br />

una risposta che non fosse inquinata dai pregiudizi di Velvet Remedy,<br />

ma al costo di finire imbrigliata in un sermone. Ero troppo stanca anche<br />

solo per contemplare la possibilità, quella notte.<br />

«Parafrasando: pregate Me, adorate Me ed io vi solleverò e diventerete<br />

Uno, Uniti sotto di Me.» Velvet Remedy aveva chiaramente sofferto<br />

ore di ciò. Potevo capire perché Gawd avesse temuto di aver guadagnato<br />

un altro Predicatore.<br />

Annuii a Velvet. «C’è un mucchio di paglia che chiama il mio nome.<br />

Parleremo ancora con Gawd domani a colazione, ma dopo di quello<br />

siamo liberi di andare.» Non ero così sicura, comunque, di volermene<br />

già andare.<br />

Feci partire l’ultima registrazione prima di mettermi a letto. Questa<br />

volta i colpi alla porta del bagno erano molto più rumorosi, ritmati.<br />

Sembrava che i pony là fuori stessero usando un mobile come ariete.<br />

Potevo sentire lo squarciamento strutturale del telaio della porta.<br />

La voce della giumenta era debole, e parlava in un’inquietante cantilena.<br />

«Vi sento bussare ma non potete entrare!<br />

«Vi sento... già, vi sento. Wow... ho appena realizzato che<br />

ho tutti questi diari ed i soli pony che mai li ascolteranno siete<br />

voialtri figli di puttana. Fottetevi tutti! Dal primo all’ultimo!<br />

«Mio...<br />

«Oh wow... vertigini... Cosa stavo...?<br />

«Sai, credo che il rosso sia il mio colore... Splish splash, clop<br />

clop! Ehi, Silver Spoon... Dipingiamo di rosso la città! O... sai...<br />

almeno il bagno...<br />

«Oh, continuate a bussare, bastardi!


Capitolo Undici — Fazioni 261<br />

«... non si abbina al mio cutie mark, però. Va bene, comunque<br />

è un cutie mark stupido. Davvero, una tiara di diamanti?<br />

Cosa cazzo dovrebbe significare?<br />

«Voglio dire, capisco i diamanti. Celestia sa che ne ho ispezionati<br />

abbastanza... Ho mandato i migliori di loro qua sotto<br />

per anni. C’è un’altra cosa che non avrete mai! Ah... Ah ah...<br />

Proprio come non avrete me!<br />

«Il mio... il mio nome è Diamond Tiara e voi figli di puttana<br />

non mi avete preso! Sono andata... andata via!<br />

«Voglio dire... davvero, però... una corona? Cosa voleva<br />

dire?<br />

«Eh eeeh eeh! Non potete prendermiiii!<br />

«Voi non...<br />

«... potete...<br />

«... prender...»<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Galoppo Silenzioso—Hai padroneggiato il movimento silenzioso,<br />

permettendoti di muoverti rapidamente e comunque non fare rumore. Puoi<br />

Strisciare a piena velocità senza alcuna penalità.


Capitolo Dodici<br />

Bisogna Andare Avanti<br />

«Quindi... pensi di avere quello che serve per battermi qui, sul mio<br />

palco, nella mia città? Vieni, lo vedremo.»<br />

Colazione.<br />

Spinsi con lo zoccolo un mucchietto di tappi di bottiglia lungo il<br />

bancone metallico mentre un pony sfregiato, con un grembiule scuro<br />

ed un cutie mark a forma di arrosto, tirava via uno spiedo di kebab di<br />

coniglio dalla griglia del barbecue. Ospiti o no, dovevamo pagare per<br />

il nostro cibo; non sono sicura del perché mi aspettassi diversamente.<br />

Presi il mio pasto, col suo odore saporito che mi assaltava le narici, e lo<br />

portai al tavolo dove Calamity si stava già immergendo in una ciotola<br />

di pappa d’avena.<br />

«Littlepip, cosa stai facendo!?» Velvet Remedy quasi urlò quando mi<br />

vide avvicinare. Mi fermai, guardandola con fare interrogativo. Velvet<br />

Remedy sembrava colpita. «Non vorrai mangiare quella roba, vero?»<br />

Annuii, incapace di rispondere con lo spiedino di kebab ancora<br />

in bocca. La mia pancia gorgogliava. Succhiai una goccia che stava<br />

sfuggendo e fui colpita dal gusto del coniglio alla brace. Non era proprio<br />

quello che mi aspettavo, e faceva sussultare in maniera strana il mio<br />

stomaco, ma era buono!<br />

«Littlepip...» Velvet alzò uno zoccolo al petto in gesto di esagerata<br />

offesa. «Quella è carne!»<br />

«Uh-hu,» dissi enfaticamente attraverso la mia colazione, sperando<br />

che dopo aver stabilito quel fatto mi fosse concesso di mangiare in pace.<br />

Gli occhi di Velvet Remedy si strinsero. «Siamo vegetariani,» disse<br />

in tono neutro.<br />

Mi fermai su ciò. Vero, tutto quello che avevo mai mangiato alla Scuderia<br />

Due erano mele. Ma avevo assunto che fosse perché erano l’unica<br />

263


264 Fallout: Equestria — Parte I<br />

cosa che avevamo da mangiare. E pensavo che sarei stata perfettamente<br />

felice mangiando nient’altro che mele finché avessi vissuto. Ripensai al<br />

mio primo pasto all’esterno... come avessi trovato della carne cotta in<br />

un frigorifero ed avessi semplicemente assunto che fosse quello che i pony<br />

mangiavano nelle terre devastate. Il mio stomaco l’aveva combattuta<br />

fastidiosamente, ma avevo immaginato che fosse per lo più il risultato<br />

di una vita intera a mele, e che il cibo dell’esterno fosse solo qualcosa a<br />

cui ci si doveva abituare. Per la maggior parte mi sembrava di essermi<br />

ben acclimatata.<br />

Naturalmente, ora che ci pensavo, si trattava di un frigorifero di<br />

razziatori. Quindi la dieta era sospetta.<br />

Calamity alla fine alzò la testa dalla sua ciotola d’avena infilandosi<br />

nella conversazione. «Oh, possiamo mangiare carne senza problemi.<br />

Solo non ci piace molto. Non è proprio buona per la nostra dieta.» Calamity<br />

guardò di lato, mentre le labbra coperte d’avena si arricciavano<br />

in una smorfia. «Mio fratello mi sfidava in gare a mangiare hotdog. Che<br />

per lo più significava infilarmi quelle robe disgustose giù per la gola.»<br />

Velvet Remedy sembrava inorridita.<br />

«Maledizione, probabilmente erano più disgustosi per il fatto di<br />

essere vecchi di due secoli piuttosto che per l’essere di carne.»<br />

Sentii il mio appetito sparire. Ugh! Per la grazia di Celestia, sperai<br />

che almeno li avessero tenuti congelati per tutto quel tempo!<br />

Velvet Remedy alzò il naso e trottò via dal nostro tavolo. Stava per<br />

andarsene quando Gawd si sedette vicino a noi con un piatto di topi<br />

arrosto. Guardò Velvet rabbrividire di disgusto ed accelerare il passo.<br />

Dopo aver succhiato un topo tenendolo per la coda ed averlo inghiottito<br />

intero, Gawd si voltò verso di me e chiese «Che problema ha?»<br />

«Suppongo che ve ne andrete dopo colazione, allora?» chiese Gawd.<br />

Tra una boccata di verdure grigliate ed una di carne di coniglio ave-


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 265<br />

vo raccontato a Gawd delle forze di Occhiorosso. Aveva ascoltato con<br />

espressione grave. «Volevate quella scorta?»<br />

Era una domanda che mi aveva tormentato tutta la notte (non la<br />

questione della scorta, ma in primo luogo l’andarsene adesso). Avremmo<br />

potuto andarcene ora, lasciare lo Spaccazoccolo completamente<br />

dietro di noi. Tirarcene fuori prima del dramma impellente, e lasciare<br />

quei pony al destino che si erano creati loro stessi. Era, dovevo ammetterlo,<br />

non del tutto privo di fascino. Specialmente considerando che<br />

le alternative quasi certamente implicavano il farsi sparare contro, con<br />

alte possibilità di morire.<br />

C’era qualcuno o qualcosa lì che meritasse di rischiare la mia vita,<br />

e le vite dei miei compagni?<br />

«S-sto considerando di restare,» ammisi. «Solo ancora un po’». Gawd<br />

fece una smorfia.<br />

Dall’altro lato del tappo di bottiglia non avevo alcun altro posto<br />

dove avessi fretta di essere. Non avevo una casa. L’unica cittadina amichevole<br />

che avevo incontrato fino ad allora mi aveva appena cacciato.<br />

Ero ancora persa ed alla deriva come da sempre. Mi sentivo come ero<br />

stata nella Scuderia Due quando non avevo ancora il mio cutie mark,<br />

senza un posto. Stessa sensazione... solo i muri erano cambiati (anche il<br />

soffitto era ancora grigio—solo più alto). Ero il pony con il PipBuck sul<br />

fianco—un simbolo che non voleva dire nulla di speciale nella Scuderia<br />

Due non voleva dire assolutamente nulla nelle terre devastate.<br />

L’Osservatore mi aveva detto di cercare la mia virtù. Che virtù avrei<br />

avuto se fossi andata via? Va bene, forse la salute. La salute era una<br />

virtù? Autoconservazione?<br />

A dir la verità, non avevo esattamente una missione più ampia. Personalmente<br />

trovavo lo schiavismo una pratica vile e volevo combattere<br />

Occhiorosso (e sì, avevo visto segni che Occhiorosso fosse implicato in<br />

qualcosa di grosso; ma erano solo la curiosità e la preoccupazione che<br />

mi spingevano ad investigare). Potevo andarmene con la speranza che<br />

stavo avanzando verso l’obiettivo di fermare Occhiorosso, se veramente<br />

quella fosse diventata la mia missione. Ma la piccola armata appena


266 Fallout: Equestria — Parte I<br />

oltre quelle colline erano pony di Occhiorosso. E se veramente volevo<br />

combattere gli schiavisti, perché non lì?<br />

«Forse dovremmo parlare,» mi disse Calamity in tono pungente.<br />

Gawd mi guardava pensierosa, ovviamente soppesando le possibilità.<br />

Finalmente giunse ad una decisione. «Se ti interessa restare, ho un<br />

contratto da offrirti.»<br />

Sollevai un sopracciglio. «Oh?»<br />

«Cosa ne penseresti di far fuori Occhimorti per me?»<br />

Le mie orecchie si alzarono di scatto. Calamity la fissava sorpreso.<br />

«Io? Perché?»<br />

Gawd fece una smorfia. «Perché se non lo fai tu, dovrò farlo io. Ed<br />

anche se sono convinta che sia sotto le ali del mio contratto con il Signor<br />

Topaz fare così, le ricadute politiche non sarebbero buone. Occhimorti<br />

ha un sacco di sostenitori, e non mi piace aspettarmi una lancia nella<br />

schiena.»<br />

«Non vedo come assumere noi per far fuori questo tizio possa farti<br />

diventare meno un bersaglio.»<br />

«Forse no,» accondiscese Gawd. «Ma vale la pena tentare. Se,» aggiunse,<br />

voltandosi per guardarmi, «ci stai.»<br />

La mia mente vacillò. Avrei ucciso Occhimorti? Diavolo, lo volevo<br />

già fare. L’avevo contemplato ed anche altro. Ma venire assunta per<br />

farlo? Ero già una vigilante, ma ero pronta ad essere un’assassina?<br />

Ero stata fuori dalla Scuderia per più di una settimana, meno di<br />

due. Se facevo ciò in quel momento, cosa sarei diventata per la fine del<br />

mese? Per il mio prossimo compleanno?<br />

«C-ci penserò,» risposi onestamente. Gawd si accigliò. Naturalmente<br />

avrebbe voluto una risposta immediata. Non c’era esattamente molto<br />

tempo. Avevamo meno di una giornata prima che la gente di Occhiorosso<br />

marciasse sullo Spaccazoccolo.<br />

Mi venne in mente che, considerando quello che sapevamo di Gawd<br />

e degli Artigli, lei avrebbe avuto più rispetto per me se avessi chiesto:<br />

«Cosa ne tireremmo fuori? Qual è la paga?»


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 267<br />

Giurerei che un abbozzo di sorriso toccò il becco di Gawd. «Occhimorti<br />

ha una chiave. La tiene costantemente nascosta nella sua coda.<br />

La chiave apre una camera blindata sotto lo Spaccazoccolo, dove sono<br />

posizionate le vecchie miniere.»<br />

Aveva senso. Ovviamente, un posto come lo Spaccazzoccolo verrebbe<br />

costruito sopra una serie di miniere di gemme. Non possono essersi<br />

sempre affidati alla coltivazione di rocce. Quando le miniere di gemme<br />

si esaurirono, l’unica cosa per cui usarle era come magazzino. L’ultimo<br />

messaggio di Diamond Tiara diceva addirittura qualcosa riguardo al<br />

mandare le gemme migliori «di sotto».<br />

«Che cosa c’è nella camera blindata?»<br />

Gawd fece un sorriso furbesco. «La tua paga, qualunque cosa sia.<br />

Potrebbe essere delle gemme. Potrebbe essere delle armi. I pony pre<br />

apocalittici usavano le gemme dallo Spaccazoccolo per costruire armi<br />

ad energia magica. Considerando che l’armeria ne era piena, è giusto<br />

assumere che la camera blindata possa averne anche di più.»<br />

L’idea di immagazzinare un ammasso di armi magiche poco sotto<br />

una prigione mi sembrava più che leggermente folle. Dopotutto, di<br />

sicuro non assemblavano quelle cose lì.<br />

In ogni caso, se avessi ucciso Occhimorti non sarebbe di certo stato<br />

per la ricompensa.<br />

«Non puoi farlo.»<br />

Velvet Remedy calpestò il terreno e sbuffò all’interno del vagone<br />

bestiame, vuoto tranne che per noi tre. «Littlepip, una cosa è uccidere<br />

per autodifesa. O per proteggere gli altri. Ma questo...» Si voltò, guardandomi<br />

con uno sguardo che avrebbe pietrificato la Capogiumenta<br />

stessa. «Questo. È. Assassinio!»<br />

Calamity era imbronciato. «Questa volta sono d’accordo con Velvet<br />

Remedy, Littlepip,» disse categoricamente. «Capisco gli Artigli, posso


268 Fallout: Equestria — Parte I<br />

pure rispettarli un poco. Ma io non sono un mercenario. Se lo fai, io<br />

non ci sto.»<br />

Velvet colpì in profondità. «Hai presente la canzone che stavo scrivendo<br />

riguardo al rimanere nobili e veritieri? Era riferita a te, Littlepip.<br />

Ed ora sei bocciata su tutti i livelli. Anche solo considerarlo...» Si allontanò<br />

da me, la voce ammorbidita dal rammarico, «Sono. Così. Delusa<br />

da te.»<br />

Mi sentivo come se mi stessi dissanguando, morente. Ma più mi rimproveravano,<br />

più realizzavo che avevo già scelto la mia strada. Dovevo<br />

solo fargli capire il perché.<br />

«Silver Bell.»<br />

Entrambi si zittirono, fissandomi. Dopo una lunga, suggestiva pausa,<br />

Calamity chiese, «Cosa c’entra Silver Bell in tutto questo?»<br />

Mi sentivo debole, ma diedi un giro di vite alla mia decisione. «La<br />

madre ed il padre di Silver Bell sono stati uccisi dai razziatori. E hanno<br />

costretto Silver Bell e sua sorella a guardare. Ve lo ricordate?»<br />

Vidi un brivido attraversare l’espressione di Velvet Remedy. «Certo<br />

che ci...»<br />

«Le. Hanno. Costrette. A. Guardare!» Enfatizzai ogni parola con lo<br />

scalciare di uno zoccolo. «E l’hanno fatto lentamente. In modo molto<br />

lento e molto doloroso e molto orribile!» Chiesi nuovamente, «Ve lo<br />

ricordate?»<br />

Entrambi i miei compagni rimasero in silenzio.<br />

«Quei razziatori venivano da qua,» dissi loro finalmente, «e stavano<br />

eseguendo gli ordini di Occhimorti.» Sputai, «L’ho letto personalmente<br />

nel suo registro.»<br />

Calamity parlò per primo. «Beh, questo cambia le cose.»<br />

Velvet Remedy tremò per un attimo, ma rimase risoluta. «In che<br />

cosa cambia?»<br />

«Non è più assassinio,» dichiarò Calamity senza riserve. «È giustizia.»<br />

Velvet ravvivò la sua criniera. «Vendetta, intendi.»


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 269<br />

«Nah. Intendo giustizia. Pura e semplice.» Calamity mi fece un<br />

cenno. «Ci sto.» Gettò un’occhiata piena di significato al mio corno.<br />

«Com’è la tua telecinesi?»<br />

«Il riposo ha fatto faville. Non farò giochetti con vagoni ferroviari,»<br />

ammisi, «Ma penso di cavarmela con dei barili. Com’è la tua ala?»<br />

Gli occhi di Velvet Remedy saltavano tra noi due ancora ed ancora.<br />

Con un tocco di disperazione nella voce tentò, «State pianificando di<br />

trovare quali razziatori erano coinvolti ed uccidere pure loro? Od avete<br />

semplicemente intenzione di devastare l’intero Spaccazoccolo?»<br />

«Sono razziatori,» disse Calamity con calma, stirandosi le ali. «Onestamente,<br />

mi chiedo perché gli stiamo dando una mano. Voglio dire,<br />

lasciamo che loro e gli schiavisti facciano a cazzottti l’un l’altro.<br />

Prendiamo a calci ciò che rimane.»<br />

Io avevo un’altra idea. «In realtà, non tutti i pony qua sono cattivi.»<br />

Stavo pensando allo spaccapietre con cui avevo parlato mentre mi<br />

scortava fuori. «Penso... Credo che questo posto possa essere cambiato.<br />

Magari diventare una cittadina commerciale invece di una fortezza di<br />

razziatori.» Mentre le parole uscivano, capivo che erano stupidamente<br />

idealistiche. Ma insistetti. «Stavo pensando: uccidere Occhimorti.<br />

Trovare il Signor Topaz e trattare con lui—affabilmente se possibile,<br />

letalmente se non. E lasciare Gawd al comando.»<br />

Occhimorti mi aveva detto di tornare per un altro lavoro. Sentendo il<br />

confortevole peso della Piccola Macintosh nelle mie bisacce, del fucile<br />

da cecchino e della carabina d’assalto ora tornate sulla mia schiena e<br />

fianco, sospettai che quello non fosse il lavoro che aveva in mente. Ma<br />

il suo invito era un’opportunità perfetta.<br />

Avevo lasciato Calamity indietro nel cortile, a leggere Tattiche di<br />

Infiltrazione Zebra, mentre andavo da sola. Non gli era piaciuto quel<br />

particolare, ma gli spiegai che avevo intenzione di prendere la strada


270 Fallout: Equestria — Parte I<br />

panoramica, esplorando alcune ali dello Spaccazoccolo che non avevo<br />

ancora visto. Compreso il come scendere nelle miniere sottostanti. Vedendo<br />

per la prima volta il cortile alla luce del giorno Calamity aveva<br />

individuato immediatamente le placche metalliche di un montacarichi<br />

idraulico, ma i comandi erano danneggiati ben oltre la riparazione.<br />

Anche se avesse funzionato sarebbe stato all’interno delle miniere<br />

stesse. Doveva esserci un’altra via. Da qualche parte, c’era una porta<br />

che conduceva direttamente sotto la prigione, e volevo sapere dove si<br />

trovava.<br />

Ora sospettavo di averla trovata.<br />

Era dietro il palcoscenico nella mensa. Da un lato il sipario, pesante<br />

e macchiato, nascondeva quello spazio oscuro dalla grande ed affollata<br />

area dove i razziatori mangiavano qualunque cosa capitasse come<br />

pasto. Si era accumulata abbastanza polvere da poter dire che nessun<br />

pony si era mai avventurato dietro il sipario. Perché avrebbero dovuto?<br />

Era pieno di oggetti di scena marci e di scheletri di centinaia di pony.<br />

Innumerevoli ossa erano infilate negli armadietti, spuntavano da casse<br />

di metallo, e formavano pile che dovevano essere state alte tre pony<br />

quando ancora avevano della carne.<br />

Gli «ospiti» dello Spaccazoccolo erano finiti in una spirale di barbarie<br />

e cannibalismo, ed alla fine ognuno di loro era spirato lì. Avevo<br />

trovato delle registrazioni; avevo trovato i graffiti. Mi ero chiesta perché<br />

non fossi ancora inciampata sui loro scheletri.<br />

Sopra, un gigantesco murales abbracciava la parete. Un dipinto dello<br />

stesso pony soldato dall’aspetto nobile che avevo visto in forma di<br />

statua a Ponyville. In posizione rampante. Dietro di lui, chiara anche se<br />

il murales era pesantemente sbiadito e scheggiato, c’era la Dea Celestia<br />

in persona, con le sue divine caratteristiche splendenti d’approvazione.<br />

In origine, realizzai, quello era ciò che ogni pony «ospite» dello Spaccazoccolo<br />

avrebbe visto ogni volta che mangiava un pasto. Fino a quando<br />

venne costruito il palcoscenico, nascondendolo.<br />

La parete era munita di un cancello con delle sbarre, largo abbastanza<br />

da far passare un carro. Dietro c’era una piccola area mortale,


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 271<br />

larga solo pochi metri, con due torrette ad energia magica poste in delle<br />

nicchie in ogni lato, prive d’energia. Dietro, una spessa porta di metallo.<br />

Basandomi sulla luce senza vita che c’era sopra, potevo dire che la porta<br />

non aveva energia.<br />

Volevo entrarci. E non perché c’era una camera blindata piena di<br />

possibili tesori. Solo Occhimorti aveva la chiave per la camera blindata,<br />

e solo Occhimorti aveva mai visto il Signor Topaz faccia a faccia. Se<br />

il Signor Topaz esisteva veramente, ero certa che fosse giù in quella<br />

camera blindata. La mia mente evocava immagini di ogni genere, da<br />

un terminale dedicato che permetteva ad Occhimorti di parlare con un<br />

molto remoto Signor Topaz, alla camera blindata che era in realtà una<br />

Scuderia, al Signor-Topaz-il-Robocervello.<br />

Il cancello era chiuso a chiave. Dovetti spingere via tumuli di ossa<br />

sgretolanti per raggiungerlo, trattenendo il respiro mentre fiocchi bianchi<br />

si mescolavano nell’aria. Aveva richiesto diversi minuti dei miei sforzi,<br />

ma il cancello finalmente cedette al mio talento. La porta di metallo,<br />

invece, era tutt’altra storia. Poteva essere aperta soltanto da un terminale<br />

da qualche parte nell’edificio, e solo se avessi potuto ripristinare<br />

l’energia ad esso.<br />

Devo aver speso delle ore a ficcanasare per lo Spaccazoccolo, tentando<br />

di ripristinare l’energia a quella porta. Era semplicemente questione di<br />

cambiare una boccata di fusibili ed una fila di batterie magiscintilla, ma<br />

si erano rivelate noiosamente difficili da trovare.<br />

Trovai l’armeria in una stanza laterale della caserma delle guardie.<br />

Era completamente carente d’armi—nessuna sorpresa, la maggior<br />

parte dei razziatori sembrava attrezzata con armi ad energia magica<br />

che assumo fossero state prese dall’armeria. C’era, tuttavia, un articolo<br />

di giornale incorniciato sulla parete in fondo, e dietro di esso una<br />

cassaforte.


272 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Quando tolsi la cornice la fotografia catturò la mia attenzione. La<br />

scena era nel mezzo di una leggera nevicata invernale; l’immagine era<br />

di un funerale. Dall’impressione che dava doveva essere uno veramente<br />

importante, dato che le figure in ombra di due unicorni alati sostavano<br />

sullo sfondo, malamente fuori fuoco. Una era decisamente più bassa<br />

dell’altra. La mia mente voleva trasformarle nelle Dee Celestia e Luna.<br />

Ma non era quello che aveva catturato la mia attenzione. L’occhio<br />

del fotografo si era focalizzato su una giumenta—un singolo pony arancione<br />

che, al contrario di tutti quelli attorno a lei, aveva evitato il formale<br />

abito nero indossato dagli altri per vestire solo un cappello nero da cowgirl<br />

ed un fazzoletto nero attorno al collo con l’immagine di una mezza<br />

mela ricamata sul fronte. La macchina fotografica aveva catturato un<br />

luccichio proveniente da una lacrima che scendeva mentre lei lasciava<br />

cadere un unico, bellissimo fiore sopra la bara. Il cutie mark della<br />

giumenta, tre mele, era identico al disegno sulla Piccola Macintosh.<br />

Tutta Equestria Piange Big Macintosh, Eroe della<br />

Cresta Spaccazoccolo


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 273<br />

La cassaforte si aprì rivelando due (!) StealthBuck, l’ultima batteria<br />

magiscintilla che mi serviva, ed una serie di munizioni che, secondo<br />

i documenti che trovai assieme ad esse, erano potenziate magicamente.<br />

Proiettili per la Piccola Macintosh, la pistola ad aghi, anche per la<br />

bardatura da combattimento di Calamity. Più due tipi per armi con<br />

un calibro con cui non avevo familiarità (anche se sospettavo che uno<br />

fosse per la bardatura da combattimento multi canna che avevo visto<br />

usare dagli schiavisti).<br />

Avevo appena infilato i miei nuovi tesori nelle bisacce e stavo rimettendo<br />

l’articolo incorniciato al suo posto quando il suono di razziatori<br />

che parlavano mi immobilizzò.<br />

«... sicura che non si faranno saltare in aria fino all’inferno e ritorno,<br />

su quelle mine?» Una voce, uno stallone.<br />

Una giumenta che dalla voce sembrava giovane sbuffò, «Come se<br />

me ne importasse qualcosa se lo fanno. Hai la minima idea di che cosa<br />

hanno fatto quei dannati schiavisti alla mia cittadina?»<br />

Rimisi frettolosamente a posto la cornice e mi acquattai ad una<br />

parete dietro una delle serie di scaffali per le munizioni vuoti, con le<br />

orecchie in allerta.<br />

«Non sei di Littlehorn? Ho sentito che hanno massacrato quel posto.»<br />

«Nah. Ma sarebbe stato più gentile da parte loro. Hanno preso tutte<br />

le giumente e stalloni che potevano, ed ucciso il resto lasciando i morti<br />

a marcire dove erano caduti. Ma i puledri e le puledre? Occhiorosso<br />

non ha bisogno di bambini. Quindi ci hanno semplicemente lasciato<br />

indietro a badare a noi stessi.»<br />

Dopo un momento di impacciato silenzio, continuò. «Il posto peggiorò<br />

in fretta. Diamine, faceva schifo già all’inizio, con così tanti di<br />

noi che vedevano i propri genitori affettati e cosparsi in giro. Ma diventò<br />

molto peggio. Ho portato via la mia coda da quel posto il più


274 Fallout: Equestria — Parte I<br />

presto possibile. Quindi, personalmente, sarei più che contenta se buona<br />

parte di questa comitiva di razziatori morisse urlando con le zampe<br />

spappolate.»<br />

Potevo vedere le ombre dei due Razziatori dello Spaccazoccolo muoversi<br />

sul pavimento dell’armeria mentre passavano, troppo immersi<br />

nella loro conversazione per accorgersi di qualcosa di strano.<br />

«Eggià, capisco. Ma se la trappola di Occhimorti funziona, avremo<br />

un bel mucchio di quegli schiavisti come nostri schiavi. Quindi potrai<br />

prendertela con loro lentamente ed in modo personale. Sono sicuro<br />

che Occhimorti non se la prenderà se a qualche nuovo spaccapietre<br />

mancheranno un paio di organi interni non vitali.»<br />

Le loro voci si affievolirono quando svoltarono un angolo da qualche<br />

parte fuori dal campo visivo. Lasciai andare il fiato che non avevo<br />

realizzato stessi trattenendo.<br />

La mia mente corse per mettere assieme ciò che avevo appena udito.<br />

Occhimorti, quindi, non stava affatto tradendo lo Spaccazoccolo con<br />

gli schiavisti. Stava semplicemente ingannando le forze di Occhiorosso<br />

facendogli credere che lo stesse facendo—attirandoli in una trappola.<br />

Era ovvio che volesse che entrassero senza alcuna difficoltà.<br />

E stava ingannando Gawd per farla agire contro di lui. Che, nel caso<br />

quel piano avesse avuto lo zoccolo d’approvazione da parte del Signor<br />

Topaz... o peggio, fosse a tutti gli effetti un piano del Signor Topaz...<br />

Dovevo parlare con Gawd. Prima di andare a sparare a qualche<br />

pony.<br />

«Voglio che tu uccida Gawd.»<br />

Fissai Occhimorti. Quello era il secondo compito che aveva per me?<br />

Finsi nuovamente ignoranza meglio come potevo, «Chi?»


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 275<br />

Occhimorti sbuffò. «Gawdyna Grimfeathers 1 . Grifone. Cicatrice<br />

sopra il becco che le attraversa la faccia. Solo un occhio. Non puoi mancarla.»<br />

Si sporse in avanti con un sorriso sadistico. «Se fai questo, sei<br />

dentro. Membro della mia compagnia.» Apparentemente compiaciuto<br />

con se stesso, addolcì l’accordo, «Diamine, ti farò addirittura una<br />

delle mie guardie personali. Avrai una bella stanza ed alcuni dei cibi<br />

migliori.»<br />

Ero senza parole. Stava giocando con me. Lo sapevo. Ma ero comunque<br />

completamente all’angolo.<br />

Mi guardai attorno come un pony che affoga in cerca di uno zoccolo.<br />

Ed ancora una volta, il mio sguardo cadde sull’immagine della<br />

prima Capogiumenta della Scuderia Due, Sweetie Belle. Ricordai una<br />

cosa che Velvet Remedy mi aveva detto. Una cosa che le aveva detto la<br />

Capogiumenta.<br />

Fissando Occhimorti nei sui occhi grigio ardesia, annuii fermamente.<br />

«Va bene. Nessun problema.»<br />

Strabuzzò gli occhi.<br />

«È tutto?» chiesi, come se uccidere Gawd fosse la cosa più facile<br />

d’Equestria.<br />

Sollevò le sopracciglia. «No... Penso che sia tutto.»<br />

Mi girai come per andarmene, feci qualche passo, e mi fermai. Guardi<br />

oltre la mia spalla, «Non credere che i pony di qua non sospetteranno<br />

di te. Dovresti avere un alibi.»<br />

Le sue sopracciglia si alzarono ulteriormente.<br />

«Ascolta. Ho un piano che si prenderà cura del tuo problema con<br />

il grifone e ti lascierà in apparenza pulito.»<br />

Ora i suoi occhi si strinsero. «Ah sì? Prego, racconta.»<br />

«Mai sentito parlare di una pony chiamata Sweetie Belle?»<br />

Occhimorti strabuzzò gli occhi per la sorpresa e quindi rise. Indicò<br />

l’immagine alla parete. «Sentito di lei? Ho ogni sua canzone che puoi<br />

trovare nelle terre devastate. Lo sai che si è addirittura esibita qua?<br />

1 Letteralmente, “penne tenebrose”.


276 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Proprio su quel palcoscenico.» Puntò il suo zoccolo in direzione della<br />

mensa. «Prendi le scale appena fuori dal mio ufficio, ti porteranno sulla<br />

balconata dove dove il Custode dell’Amicizia guardò l’esibizione.»<br />

Wow. Avevo sperato che Occhimorti avesse almeno familiarità con<br />

la giumenta dell’immagine sulla parete, ma non avrei mai immaginato<br />

che quel sadistico bastardo fosse un fan.<br />

Finito l’entusiasmo, la sua voce tornò fredda. «Perché?»<br />

Feci un respiro profondo. «Bene, a questo punto sai che non ho<br />

viaggiato fin qua da sola. Capita che una delle persone che viaggia con<br />

me sia una discentende diretta di Sweetie Belle. E, guarda un po’, il<br />

talento musicale è cosa di famiglia.»<br />

Avevo la sua attenzione. «Si chiama Velvet, ed è diretta a Manehattan<br />

per registrare delle nuove canzoni per la radio di DJ Pon3.» Aspetta...<br />

quella era effettivamente una buona idea! E mi avrebbe dato modo<br />

di parlare con lo stallone più famoso d’Equestria.<br />

«Quello che penso: dovrei riuscire a convincere ad esibirsi qui. Ad<br />

usare proprio quel palcoscenico...» La mia mente stava correndo, cercando<br />

di mettere insieme un piano che suonasse decente alla velocità<br />

delle mie parole. «Lo faremo stanotte. Invita ogni pony a vederla. E...<br />

anche Gawdyna Grimfeathers.»<br />

Ad Occhimorti, potevo vedere, stava piacendo l’idea. E con la battaglia<br />

della mattina dopo che si avvicinava, l’idea di un’esibizione per<br />

migliorare il morale era di un tempismo perfetto.<br />

«Mi nasconderò nella balconata. Sparerò due colpi. Uno alla testa<br />

del grifone. L’altro al tuo tavolo, abbastanza vicino da far sembrare che<br />

fossi anche tu un bersaglio.» Feci levitare fuori uno degli StealthBuck.<br />

«Sarò sparita prima che un qualsiasi pony possa prendermi od anche<br />

solo vedermi. Puoi dar la colpa ad un assassino schiavista. Chi non se<br />

la berrebbe?»<br />

Specialmente se ogni pony sapeva che la mattina successiva gli<br />

schiavisti avrebbero attaccato in massa.<br />

Occhimorti contemplava il piano mentre io me ne stavo lì in piedi,<br />

sentendomi sempre più nervosa. Doveva rendersi conto che quel piano


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 277<br />

l’avrebbe messo nello stesso mirino di Gawd, e lui mi credeva già una<br />

sua spia. Avrebbe creduto che l’avrei tradita così in fretta, che la mia<br />

fedeltà cambiava con una chiaccherata?<br />

«Mi piace!» Occhimorti scoppiò in un ghigno. Unì i suoi zoccoli.<br />

«Ad una condizione.»<br />

Uh oh.<br />

«Questa tua Velvet... Voglio sentire almeno due canzoni prima che<br />

tu interrompa lo spettacolo. Incluso qualcosa di Sweetie Belle.»<br />

«Ehm... qualcosa in particolare?»<br />

Sorrise. «Diamine, le amo tutte.» Si mise comodo. «Sorprendetemi.»<br />

Quando uscii dall’ufficio di Occhimorti, diedi un’altra occhiata attorno.<br />

Mi ricordai come Occhimorti e le sue guardie avessero preso una<br />

strada diversa poco prima che rubassi il registro. Ora non fui sorpresa<br />

dallo scoprire che il passaggio conduceva alle scale che portavano alla<br />

balconata di sopra. La esplorai. In ombra. Una sola via d’accesso. Era<br />

una perfetta postazione di cecchinaggio.<br />

Mentre ritornavo giù dalle scale, notai un un barlume color mela<br />

malata che non avevo visto prima. Uno dei terminali in una delle scrivanie<br />

nella stanza fuori dall’ufficio di Occhimorti era ora alimentato. Ero<br />

sicura che prima non lo fosse. Cambiare quei fusibili e le batterie magiscintilla<br />

dovevano avergli dato energia. Estraendo i miei strumenti<br />

d’accesso, hackerai dentro al terminale.<br />

Non c’erano menù, niente annotazioni. Invece, solo una singola<br />

funzione. Avevo trovato il terminale che apriva la porta alle miniere ed<br />

alla camera blindata al di sotto.<br />

«Ficcherò un proiettile nella testa di Occhimorti,» dissi a Gawd. «Ed<br />

un altro al tuo tavolo. Quindi userò uno StealthBuck per svignarmela<br />

prima che qualsiasi pony possa identificarmi. Puoi dare la colpa agli


278 Fallout: Equestria — Parte I<br />

schiavisti che attaccheranno domani.» Gawd stava scetticamente ponderando<br />

l’idea. «Certo, qualche pony potrebbe avere comunque dei sospetti,<br />

ma non del tipo con cui possono agire. In particolare se prendi<br />

il comando e li guidi alla vittoria contro gli schiavisti.»<br />

Gawd scosse il capo. «Devo ammettertelo. Sei una diamine di infima<br />

cospiratrice.» Sentii un’ondata d’orgoglio, ed immediatamente mi<br />

chiesi se godere di tali elogi facesse bene o male alla mia reputazione.<br />

Qualche minuto dopo mi unii a Calamity e Velvet Remedy nel vagone<br />

bestiame. Velvet Remedy stava balzellando nervosamente in giro.<br />

«Un’esibizione? Con solo poche ore di preavviso per prepararmi?»<br />

«Nuovamente, perché lo stiamo facendo?» Calamity era confuso.<br />

«Da quale parte stiamo adesso?»<br />

«La stessa di prima. Il piano di base non dovrebbe cambiare. Ma<br />

prima voglio avere quei due nella stessa stanza, assieme.»<br />

Velvet Remedy aprì una delle sue bisacce, tirando fuori un blocchetto<br />

per gli appunti. «Quali canzoni dovrei fare? La maggior parte della<br />

mia musica non è appropriata per i razziatori. Per qualche motivo non<br />

penso che canzoni riguardo pace ed amore, nobiltà o libertà siano il<br />

loro genere»<br />

Calamity nitrì, «Beh, tanti di loro sono schiavi fuggiti...»<br />

Velvet Remedy stava controllando la sua lista di canzoni. «Bene,<br />

una è andata. Questa... potrebbe andare. Oh, questa potrebbe essere<br />

divertente, ma originariamente era un duetto (ho letto in una vecchia rivista<br />

che Pinkie Pie e Vinyl Scratch la cantarono al Battizoccoli). Potrei<br />

adattarla per un solo pony, ma richiede davvero un accompagnamento<br />

musicale. Magari una originale di Velvet Remedy? Magari...?»<br />

Strabuzzai gli occhi, ricordando, «Beh, Occhimorti si aspetta due<br />

canzoni prima dell’attacco. E dice che una di loro dev’essere di Sweetie<br />

Belle.»<br />

Velvet si offese. «E quando avevi intenzione di dirmelo?»<br />

«Ehm... proprio adesso?»<br />

Nitrì. «Fantastico. Due canzoni, una della mia bis, bis, eccetera<br />

nonna. Bene, almeno le conosco quasi tutte a memoria. Ma l’altra...»


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 279<br />

Non potei far altro che roteare gli occhi. Per quanto adorassi la<br />

musica di Velvet Remedy, e mi innamorassi di lei ad ogni canzone,<br />

quella notte ci serviva solo una distrazione. Non aveva bisogno di essere<br />

perfetta.<br />

«Pensi di essere in grado di tenere ogni paio d’occhi su di te?» chiese<br />

Calamity.<br />

Velvet Remedy si mostrò giocosamente offesa. «Ma certamente, caro.<br />

Non ci sarà un occhio per nessun altro pony in quella stanza.» Le<br />

credevo. Ero certo che Velvet Remedy sarebbe stata in grado di tenere<br />

ogni occhio su di lei anche nel caso in cui Ditzy Doo fosse nel pubblico.<br />

All’improvviso, Velvet Remedy sussultò. «Ogni occhio! Ho bisogno di<br />

un bagno! Oh no, che cosa indosserò!?»<br />

«Posso darti una mano per quello.»<br />

Velvet scosse il capo. «No, grazie. Posso farmi un bagno abbastanza<br />

bene da sola, cara.»<br />

Farfugliai, arrossendo calorosamente. Quello non era ciò che intendevo,<br />

ma ora che l’aveva detto, non potevo togliermi l’immagine dalla<br />

mente. Il cuore mi si agitava nel petto.<br />

Calamity nitrì e si voltò. «Vi lascerò del tempo in privato per...» agitò<br />

uno zoccolo tra noi due, «... qualunque cosa sia.» Uscì velocemente,<br />

mormorando qualcosa riguardo all’aiutare i pony di Gawd a montare<br />

e far funzionare il loro cannone al plasma magico prima che le forze<br />

di Occhiorosso arrivassero sul posto. Non stavo prestando la minima<br />

attenzione. Avevo occhi solo per Velvet Remedy, e potevo sentire la mia<br />

faccia bruciare.<br />

«Io...» Calpestai il pavimento. «Voglio dire, ho la cosa perfetta per<br />

te da indossare!» Concentrando la mia magia, aprii le mie bisacce e<br />

feci uscire il vestito più bello delle terre devastate, la mia scoperta dalla<br />

Carousel Boutique.


280 Fallout: Equestria — Parte I<br />

«Come posso sistemare le cose? Quante volte devo provare?<br />

Ti prego, questa volta, lasciamelo fare...<br />

Lasciamelo fa—a—re!»<br />

Velvet Remedy era magnifica. Il vestito le stava benissimo addosso, rendendola<br />

ancora più sbalorditiva di quanto l’avessi mai vista prima. Il suo<br />

corno risplendeva, il palcoscenico era inondato di una calda, colorata<br />

luce che mutava con la sua voce e l’atmosfera della canzone.<br />

«Mi alzo sui miei zoccoli, scalcio in aria,<br />

E lascio la fermezza sommergere la disperazione!..»<br />

Aveva scelto come primo pezzo la stessa canzone incredibilmente straziante<br />

della radio. Qualcosa con cui ogni pony sarebbe stato familiare.<br />

E le stava rendendo più che giustizia. Era... stupenda.<br />

Mi ranicchiai sulla balconata, coperta da un disgustoso coprimaterasso.<br />

Il SATS era pronto. Il mio fucile da cecchino era carico e poggiato<br />

al mio fianco. Mi stavo veramente odiando per aver pianificato di<br />

rovinare la sua esibizione.<br />

Occhimorti non era stupido. Quando ero entrata nella balconata<br />

avevo trovato una nota lasciata per me: Un colpo al bersaglio, uno al<br />

tavolo. Il palcoscenico è attrezzato per esplodere se spari a qualunque<br />

altra cosa.<br />

Celestia lo incenerisca! Anche se avessi potuto mandare un messaggio<br />

a Calamity, non era migliore di me a disarmare gli esplosivi (per<br />

ripicca, rubai la sua copia di Gemmologia Applicata).<br />

Velvet Remedy portò la canzone ad una finale strappalacrime. Il<br />

pubblico, composto da razziatori, sedeva completamente stupefatto. Anche<br />

il becco di Gawd era spalancato. Ci furono diversi secondi di densa<br />

quiete, il palcoscenico si oscurò tranne che per la debole luminescenza<br />

del corno di Velvet. Quindi un’esplosione di zoccoli battuti invase la<br />

sala, facendo vibrare la balconata e mandando piccoli detriti giù dal soffitto<br />

mentre dozzine di pony calpestavano il pavimento con gli zoccoli<br />

in applauso.


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 281<br />

Notai Occhimorti lanciare uno sguardo alla balconata. Con la coda<br />

dell’occhio, lo notò anche Gawd. Immerse il becco in una piccola coppa,<br />

senza mai smettere di fissarlo.<br />

Una nuova musica cresceva dal palcoscenico, un’orchestra in un<br />

singolo corno.<br />

Velvet Remedy iniziò a battere uno zoccolo sul palcoscenico, dando<br />

il ritmo. Presto, la maggior parte dei pony nella sala la stava seguendo.<br />

«Abbiamo avuto abbastanza di questa roba lenta, chi c’è per fare un<br />

party!?» urlò, ottenendo un ruggito dalla folla.<br />

Le mie orecchie erano ritte; i miei occhi allargati. Per un momento,<br />

mi scordai del fucile da cecchino al mio fianco. Tutto ciò che importava<br />

era che non riconoscevo la musica. Non avevo mai sentito quella<br />

canzone!<br />

«Galoppa, non trottare, la notte brucia di calore, non farmi<br />

aspettare!<br />

La banda sta suonando, la folla sta urlando, è questo che la mia<br />

anima vuole mangiare!<br />

Se non sorridi, non stai nemmeno provando!<br />

Inizia una sommossa! Non stare lì a guardare!<br />

Zoccolo a terra, dammi di più, ho bisogno del mio rock ‘n’ roll!»<br />

Per la grazia di Celestia! Avrebbe fatto saltare gli esplosivi sotto il palcoscenico<br />

da sola!<br />

Feci fluttuare il mio fucile da cecchino, ora terrificata dal lasciarle<br />

completare la canzone. Con le luci ed i suoni che ora emergevano dal<br />

palcoscenico, Velvet Remedy aveva assolutamente l’attenzione di ogni<br />

pony (e grifone). Per Luna, avrei potuto iniziare a sparare e nessun<br />

pony se ne sarebbe accorto finché metà della stanza non fosse a terra!<br />

Beh, sempre se il palcoscenico non fosse finito in una palla di fuoco.<br />

«... Non essere pigro; fai il matto!<br />

Perché non capisci che è un PARTY?»


282 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Immergendomi nella perfezione dell’incantesimo di puntamento del<br />

mio PipBuck, agganciai una sequenza di tre bersagli.<br />

BLAM! BLAM!<br />

Il primo colpo attraversò la piccola coppa, cospargendo Gawd con<br />

il proprio drink, e sprofondò nel tavolo. Prima che qualche pony potesse<br />

reagire, il secondo tranciò la metà superiore della testa di Occhimorti,<br />

inondando diversi pony davanti a lui. Il mio terzo bersaglio era<br />

Velvet Remedy, che brillò di una luce non di sua creazione mentre telecineticamente<br />

la spingevo indietro oltre il pesante sipario e giù dal<br />

palcoscenico.<br />

In accordo con le parole di Occhimorti, l’intero fronte del palcoscenico<br />

detonò in un ruggito di fuoco e frammenti meno di un respiro<br />

dopo. File intere di pony davanti caddero. Vidi Gawd barcollare,<br />

sanguinando per colpa di una scheggia di legno.<br />

Attivai lo StealthBuck e galoppai silenziosamente verso le scale.<br />

Da sotto, potei sertire un pony urlare, «Sono gli schiavisti! Stanno<br />

attaccando in anticipo!»<br />

Assunzione più che plausibile, pensai mentre raggiungevo le scale.<br />

Ero scesa per metà quando un’esplosione da qualche parte dall’esterno<br />

mi fece sapere che il pony nel panico non era completamente nel torto.<br />

Mentre correvo al terminale, la mia mente indugiò sulla coincidenza.<br />

Ma no, realizzai quando arrivai alla scrivania ed attivai l’unica funzione<br />

del terminale, non era affatto una coincidenza. Gli schiavisti di<br />

Occhiorosso non si sarebbero fidati di Occhimorti. Così come Occhimorti<br />

intendeva tradirli, loro dovevano aver sempre avuto l’intenzione<br />

di attaccare in anticipo. Ed adesso, ogni singolo pony era lì. In accordo al<br />

piano, anche Gawd era presente, così come quelli a lei fedeli. Avevamo<br />

messo tutti i pony in un singolo punto e lasciato i confini ed i posti di<br />

guardia indifesi. Era ovvio che avrebbero attaccato ora.


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 283<br />

Lo StealthBuck stava per finire quando mi infilai nella stanza dietro il<br />

sipario. Trovai Velvet Remedy che si rialzava da una pila di scheletri.<br />

Sul suo vestito così perfetto c’erano delle ossa che penzolavano.<br />

Ansimando mi scusai, spiegando della nota. Con un gesto mi zittì.<br />

«Oh va tutto bene. Preferisco essere seppellita in una pila di scheletri<br />

che unirmi a loro.» Con un sorriso che mi sciolse il cuore disse, «Grazie,<br />

Littlepip!»<br />

Quindi, ripensandoci, «Non avresti potuto farmi finire la canzone,<br />

comunque?»<br />

Timidamente dissi, «Temevo che avresti fatto saltare gli esplosivi<br />

da sola.» Guardai il sipario dietro di me. Dalla luce ondeggiante che si<br />

vedeva dai bordi, il fronte del sipario stava andando a fuoco. Era spesso<br />

abbastanza da non permettere tanto presto alle fiamme di farsi strada.<br />

Guardai su. Un fumo nero stava iniziando a coprire il soffitto. Dall’altro<br />

lato del sipario sentii scambi di colpi d’arma da fuoco ed esplosioni<br />

d’energia magica. Mi guardai attorno cercando Calamity.<br />

Il pegaso color ruggine galloppò all’interno un momento più tardi,<br />

con il suo cappello nero da cowpony che stava quasi per cadere. Una<br />

chiave pendeva da una catenella tra i suoi denti.<br />

Velvet Remedy roteò gli occhi ridendo. «Ti sei veramente fermato<br />

a prendere la chiave?»<br />

Calamity voltò la testa, agganciando la catena ad uno dei fucili della<br />

sua bardatura da combattimento. «Diamine sì!» Sogghignò rivolto a Velvet.<br />

«A seconda di chi vince qua fuori, sto già pianificando di piombare<br />

indietro e depredare i corpi.»<br />

Velvet Remedy alzò gli occhi al cielo. Anche io roteai gli occhi.<br />

Quindi mi girai e trottai verso il cancello. «Andiamo...»<br />

Calamity morse la punta della mia coda, fermandomi. «Aspetta un<br />

momento, zuccherino.» Fece un cenno con la testa rivolto al cancello.<br />

Mi voltai per guardare.<br />

Dall’altra parte del cancello, tra noi e la porta di metallo ora aperta,<br />

c’erano quattro torrette puntate direttamente su di me.


284 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Gemetti. Ristabilire l’energia aveva anche riattivato le torrette. Come<br />

avevo fatto ad essere così stupida da non realizzare che sarebbe<br />

successo. Avrei potuto disattivarle prima, quando era sicuro.<br />

«Le facciamo fuori tutte e quattro assieme?» chiese Calamity.<br />

«No... aspetta... fammi pensare.»<br />

«Perché stiamo ancora scendendo laggiù comunque?» chiese Velvet,<br />

assumendo chiaramente che il resto del piano fosse andato in fumo.<br />

Ero tentata di concordare. Ora, più che altro, «Sto più o meno<br />

sperando che ci sia una via d’uscita alternativa.»<br />

Sollevai il mio PipBuck e lo guardai. «Va bene, siamo fortunati. Ho<br />

un altro StealthBuck. Posso usarlo per raggiungere le torrette e riprogrammarle,<br />

come ho fatto con quella al convoglio dei pegasi. In questo<br />

modo, ci lascieranno passare, e terranno fuori ogni pony che abbia<br />

l’idea di seguirci.»<br />

Avevamo un piano. Tolsi lo StealthBuck scarico dal mio PipBuck<br />

ed inserii l’ultimo che avevo. Quindi mi misi a lavorare.<br />

Ci ritrovammo a strisciare dentro delle grotte riconvertite a magazzino,<br />

piene di pile di casse marchiate col nome Recinto Rieducazionale<br />

Spaccazoccolo. Alcune erano marchiate con un cerchio che proclamava<br />

avessero Priorità Livello Celestia e bollate con le iniziali M.S.A. oppure<br />

M.T.B.<br />

«Bene,» mormorai conversando con i miei compagni. «So che l’M-<br />

SA. è il Ministero della Magia, ma non ho mai sentito dell’altro.»<br />

Calamity si fermò, con un’espressione confusa che gli annebbiava<br />

la faccia. «Come fa...?»<br />

«Ministero delle Scienze Arcane,» spiegò indifferentemente Velvet<br />

Remedy prima che potesse rompere qualcosa.<br />

Una voce, bassa e profonda, rombò attraverso le grotte, facendoci<br />

fermare.


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 285<br />

«Quindi! Voi siete i pony venuti nella mia città che hanno fatto così<br />

tanto casino. Avete ucciso il mio vice, ed ora siete venuti per me.»<br />

«Signor Topaz?» chiese Calamity, facendo eco ad i miei pensieri. O<br />

stava usando un veramente ben nascosto sistema d’altoparlanti, o stava<br />

usando la magia per accrescere la sua voce. Sospettavo la seconda. E<br />

ciò probabilmente significava un unicorno. O... un’idea peggiore mi<br />

colpì... una di quelle cose pseudo-divine come la creatura dalla vecchia<br />

Appleloosa.<br />

E lì ero senza vagoni.<br />

Passando velocemente alle munizioni magiche, mandai una preghiera<br />

a Celestia ed un’altra a Luna. Se il Signor Topaz era uno di quei<br />

mostri, avevamo bisogno di tutta l’assistenza divina possibile.<br />

Calamity cambiò in fretta la carica della sua bardatura da combattimento.<br />

Velvet Remedy, invece, non sembrava impressionata. Il suo<br />

corno iniziò a brillare, e quando aprì la bocca, la sua voce risuonò da<br />

ogni roccia e pezzo di legno delle miniere:<br />

«NON. SONO. IMPRESSIONATA.»<br />

Il suo nitrito risuonò per le pareti. Velvet Remedy abbassò l’imponenza<br />

della sua voce fino a quando non fu solo un po’ più terrificante<br />

della sua. «Ora perché non fai il gentile? Smettila di giocare, e vieni a<br />

dire ciao.»<br />

Feci levitare la Piccola Macintosh e mi preparai per l’apparizione di<br />

quella che mi ero convinto fosse una di quelle pseudo-dee.<br />

Quando il drago dalle squame arancioni si profilò da dietro l’angolo,<br />

leccandosi i denti, realizzai che mi ero profondamente sbagliata.<br />

«Beh,» urlò Calamity mentre le sue ali lo spingevano nelle profondità<br />

delle caverne più velocemente di quanto io e Velvet Remedy potessimo<br />

galoppare, «almeno non è un drago completamente sviluppato!»


286 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Mi concentrai sulla velocità, riuscendo in qualche modo a stare al<br />

passo con Velvet Remedy. Calamity aveva ragione, per quel che potesse<br />

servire—il Signor Topaz era leggermente più piccolo di un vagone ferroviario,<br />

non contando la sua coda chiodata. Avrebbe potuto ingoiarmi<br />

con un morso; ma per Calamity, sarebbero potuti servirgliene due. Non<br />

vedevo come ciò potesse aiutarci.<br />

Usando la mia magia strappai un altro palo di supporto dalla parete<br />

mentre gli correvamo a fianco. Potei sentire le rocce cadere a terra<br />

mentre il soffitto si incavava. Non speravo di fermarlo, ma almeno lo<br />

stavo rallentando abbastanza da star davanti a quei denti!<br />

«Avremmo potuto utilizzare la diplomazia,» esclamò Velvet mentre<br />

correva per salvarsi la vita. «Se Calamity non gli avesse sparato per<br />

primo!»<br />

Mi stavo sforzando per respirare, e piccole punture infuocate mi<br />

crescevano nei polmoni. Potevo sentire il Signor Topaz farsi strada nel<br />

nuovo crollo. «Davanti a sinistra!» ansimai. Non potevo fermarmi e<br />

controllare l’automappatura del mio PipBuck, ma la bussola del mio<br />

EFS indicava che stavamo girando in tondo.<br />

«Almeno sappiamo che le nuove munizioni funzionano!» Calamity<br />

girò sul posto, sparando due colpi al drago, quindi fece una stretta curva<br />

a sinistra, sparendo dietro l’angolo. Lo seguimmo, poco dietro. La sala<br />

che avevamo appena abbandonato si tramutò in un inferno, le pareti<br />

tremavano per il ruggito del drago.<br />

Le munizioni funzionavano. I proiettili penetravano attraverso la<br />

corazza del drago. Ma era così grosso che sembrava lo facessero solo<br />

incazzare.<br />

Senza rallentare, Velvet rise mentre correvamo davanti ad una grande<br />

porta di metallo. «Bene, ecco la tua camera blindata! Nessun pony<br />

vuole fermarsi ad aprirla?»<br />

Domanda retorica da spiritosona.<br />

Calamity si fermò alla giunzione successiva, librandosi in un gradevolmente<br />

controllato panico. «Littlepip, da che parte?»


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 287<br />

«Dovrebbe essere destra questa volta!» Od almeno, lo speravo veramente.<br />

Altrimenti, stavo mandando tutti quanti in un punto morto.<br />

Sottolineo il morto.<br />

Calamity sparì nel passaggio a destra.<br />

Luna e Celestia erano con noi. La scelta si rivelò giusta, ed il passaggio<br />

ci riportò nel tunnel iniziale. Riconoscendolo, Calamity era già<br />

volato nello Spaccazoccolo, dove la battaglia tra razziatori e schiavisti<br />

era al suo massimo.<br />

Velvet Remedy fu la seconda. Ma mentre correvo verso la porta, il<br />

Signor Topaz alla fine mi raggiunse. Aprì le sue immense fauci, con i<br />

denti scintillanti. Gocce di saliva mi caddero sul collo.<br />

Le torrette aprirono il fuoco mentre passavo tra di loro.<br />

Il drago urlò! Il verso risuonò nella sala, portando ad una pausa<br />

momentanea la battaglia mentre ogni pony si voltava per fissare l’ora<br />

abbastanza ferito ed estremamente incazzato drago, mentre il Signor<br />

Topaz distruggeva le quattro torrette con il fuoco. I componenti interni<br />

si fusero con un sibilo e si fermarono. Sentii il fuoco passarmi sopra, la<br />

mia bardatura annerirsi, la mia pelle ricoprirsi di vesciche a causa del<br />

calore. Una delle mie bisacce prese fuoco.<br />

Il cuore mi batteva come se stesse per esplodere. I fianchi mi bruciavano<br />

per la fatica. Provai ad urlare per chiamare gli altri, ma non trovavo<br />

il fiato. Non sarei riuscita a raggiungere l’esterno prima di collassare.<br />

Mi allontanai dagli altri mentre il fuoco iniziava a diffondersi dalla<br />

bisaccia alle briglie che sostenevano il mio fucile da cecchino; stavo cercando<br />

un corridoio troppo stretto per il drago. Dietro di me, la mensa<br />

era coperta dalle fiamme. Il Signor Topaz stava mortalmente bruciando<br />

sia schiavisti che razziatori.<br />

Quindi il drago sparì.<br />

Collassai contro la parete della lavanderia due corridoi distante dalla<br />

mensa, ansimando profondamente. L’acqua riempiva il lavandino di


288 Fallout: Equestria — Parte I<br />

fianco a me, bagnando la mia bisaccia e colando sul pavimento. Era<br />

fredda contro la mia pelle ustionata. Mi buttai a terra, sguazzando nella<br />

pozzangera in formazione, desiderando d’immergerci dentro ogni<br />

parte di me che doleva. Stavo piangendo.<br />

Provai a non pensare a quanto facesse male. Di focalizzare la mia<br />

attenzione su altro. Non era facile.<br />

Il drago, assumetti, era tornato nelle miniere. Poteva volare nella<br />

mensa quanto voleva, ma il resto delle sale erano troppo strette per lui.<br />

Era probabilmente nato laggiù o...<br />

Velvet Remedy collassò di fianco a me, ansimando pesantemente.<br />

Era niente di meno che un miracolo che nessuna di noi due fosse ferita<br />

più gravemente, tanto meno morte. Cercai d’alzarmi, ma ora che mi<br />

ero fermata le mie zampe si rifiutavano di lavorare ancora.<br />

«Dov’è... il... drago?» Chiesi ansimando, cercando conferma alla<br />

mia teoria. Velvet Remedy semplicemente scosse il capo. Non lo sapeva.<br />

«Dov’è... Calamity?»<br />

«Non lo... so... L’ho perso... di vista.»<br />

Dannazione. Calamity non era così stupido da scendere per seguirlo,<br />

o per la camera blindata, giusto? No, certo che no. Era solo rimasto<br />

separato, tutto lì. Ma se schiavisti e razziatori stavano ancora combattendo<br />

nel cortile, non era sicuro stare nei pressi del punto d’incontro.<br />

Sarebbe volato alla Giunzione R-7 e ci avrebbe aspettato là? Od avrebbe<br />

ingaggiato i pony che lottavano nella...<br />

«Oh Luna benedetta!»<br />

«Littlepip?» Velvet Remedy, per quanto esausta, sollevò le orecchie<br />

in allerta.<br />

Realizzai che il gigantesco buco nel filo spinato sopra il cortile doveva<br />

essere opera del drago. E ciò mi portò a: «Il montacarichi! Il drago<br />

spunterà attraverso il cortile!»<br />

Sibilai per il dolore cercando di muovermi. Velvet Remedy mi guardò<br />

allarmata. «Little... pip! Ecco... lasciami...» Aprì debolmente una


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 289<br />

delle scatole mediche gialle che usava come bisacce e tirò fuori l’ultima<br />

delle nostre bende curative ed una siringa. «Questo... ridurrà... il<br />

dolore...» Ansimò lentamente. «Fidati di me... ti serve.»<br />

Aveva decisamente ragione. L’antidolorifico aiutò. Urlai comunque.<br />

Quando Velvet Remedy finì, sentivo la testa leggera e la mia vista<br />

era confusa dalle lacrime. Brontolai debolmente, le ginocchia tremanti,<br />

quando finalmente mi misi sugli zoccoli.<br />

«Littlepip, non sei in condizione...» Ma non c’era convinzione nella<br />

voce di Velvet Remedy, solo dispiacere. Entrambi sapevamo che non<br />

potevamo stare lì. E sapeva che dovevo cercare d’aiutare Calamity.<br />

«Abbiamo... del Buck nelle nostre scorte?» Mi morsi il labbro inferiore,<br />

odiando di chiederle una cosa del genere.<br />

Velvet Remedy mi risparmiò il suo usuale sguardo di disapprovazione,<br />

tirando semplicemente fuori la bottiglia e passandomi qualcuna<br />

delle pastiglie giallo-arancioni al suo interno.<br />

«Grazie,» sussurrai, facendomele levitare in bocca. Infilai la testa<br />

sotto la cascata che veniva fuori dal rubinetto e le ingoiai senza masticare.<br />

Ci volle qualche istante, abbastanza da farmi temere che non avrebbero<br />

avuto l’effetto di cui avevo bisogno.<br />

Un’esplosione di energia divampò dentro di me. Mi sentii più forte,<br />

più veloce, meno esausta e più sveglia. Così... Così stavo bene. Così ce<br />

l’avrei decisamente fatta!<br />

Sollevai la mia bisaccia inzuppata fuori dal lavandino e la misi di<br />

nuovo sul mio fianco, sibilando quando sfregò la mia pelle bendata.<br />

«Ripensandoci» pensai, togliendomela e facendola levitare di fianco a<br />

me.<br />

Volgendomi verso Velvet Remedy feci uno sforzo per non suonare<br />

prepotente. «Velvet, potresti per piacere provare a cercare Calamity?<br />

Solo, stai attenta. Non farti prendere... da nessun pony.»<br />

Annuì. «Cos’hai intenzione di provare a fare, Littlepip?»


290 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Lanciai uno sguardo verso la porta. «Torno giù. Voglio arrivare a<br />

quella camera blindata. Se siamo fortunati ci sarà dentro qualcosa che<br />

ci può dare una possibilità contro quel drago.»<br />

«Ma...» Velvet Remedy si accigliò, «Littlepip, non hai la chiave!»<br />

Con un sorriso dissi, «Quando mai ho avuto bisogno di una chiave<br />

per superare una serratura?»<br />

La sala mensa era una carneficina. Il telaio carbonizzato del palcoscenico<br />

era ancora lambito dalle fiamme. L’aria era soffocante per il fumo.<br />

La puzza di pony arrostiti, alcuni dei quali ancora in fiamme, cercava<br />

di strangolarmi.<br />

Andavo di fretta, ma mi presi lo stesso il tempo per recuperare<br />

qualcuna a caso tra le armi meno danneggiate sul pavimento, prima di<br />

dirigermi oltre il cancello deformato dal calore e le torrette distrutte.<br />

Dietro di me, la sbarra bruciacchiata che una volta sorreggeva il sipario<br />

cadde con fragore. Mi diressi verso la camera blindata.<br />

Girando un angolo mi trovai faccia a faccia con una pony in corazza<br />

di cuoio che impugnava una lancia ad energia magica. Non avrei saputo<br />

dire da che parte fosse, ma non aveva importanza: si mise subito in<br />

posizione di combattimento.<br />

«Aspetta...»<br />

Spinse la punta illuminata della lancia verso di me. Cercai di schivare,<br />

ed il mio fianco andò a sbattere contro la parete della caverna. Una<br />

linea di bruciante agonia mi attraversò il lato del collo, e la mia carne<br />

ribollì e si fuse. «Aaaaaugh!»<br />

La pony avanzò, fendendo con la punta della lancia verso la mia<br />

testa. Mi buttai sul ventre mentre la lancia passava sopra di me, e le<br />

lanciai le mie bisacce sul viso. La pony incespicò all’indietro.<br />

Mentre si riprendeva, mi lanciai nel SATS e mirai una delle armi a<br />

caso contro di lei. Il mio cuore si fermò quando realizzai che si trattava


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 291<br />

di un fucile ad energia magica che non avevo idea di come si attivasse.<br />

La pony spinse la lancia verso i miei occhi ed io sbandierai il fucile<br />

sulla sua traiettoria, deflettendola. Il fucile sibilò deformandosi dove<br />

era entrato in contatto con la punta della lancia.<br />

Abbandonai tutto quello che stavo sollevando e caricai la pony a<br />

testa bassa. Lei fece un altro fendente con la lancia, ma ero oltre la sua<br />

portata; l’asta colpì il mio fianco con abbastanza forza da lasciarmi un<br />

livido attraverso la mia bardatura rinforzata, ma non abbastanza da<br />

farmi perdere la traiettoria. Il mio corno trapassò la sua corazza e si<br />

infilò profondamente nel suo petto.<br />

Sentii la lancia rimbalzarmi sopra la testa quando le cadde dalla<br />

bocca. Cercò di tirarsi indietro, ma io spinsi fino a quando non la sentii<br />

indebolirsi, mentre il suo corpo diventava un peso morto.<br />

Feci un passo indietro, col mio corno coperto di sangue. La pony<br />

cadde ai miei zoccoli, respirando ancora superficialmente.<br />

Sentii il sangue colarmi giù dalla testa. Una goccia mi finì nell’occhio<br />

sinistro, colorando la mia vista di scarlatto.<br />

Debolmente sussurrò «... non voglio morire...»<br />

Rabbrividii. Cercai di strizzarmi il sangue fuori dall’occhio, ma invece<br />

ne cadde dentro ancora di più, annebbiandomi la vista. «È troppo<br />

tardi. Mi dispiace.» Mi dispiaceva, onestamente. «Non posso salvarti.»<br />

Pensai di spezzarle il collo. Era già morta—perché farla soffrire?<br />

Alzai uno zoccolo...<br />

... E le passai oltre. Semplicemente non potevo farlo. Non importa<br />

cosa stavo permettendo alle terre devastate di farmi, non ero ancora<br />

cambiata così tanto.<br />

Camminai nella grotta ancora per qualche passo, poi mi fermai e<br />

mi voltai. Feci levitare le bisacce verso di me, aprendole e tirando fuori<br />

la mia coperta. La stesi gentilmente su di lei. Poi sollevai le armi dal<br />

pavimento, abbandonando il fucile ad energia magica ma aggiungendo<br />

la lancia alla mia collezione.


292 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Non incontrai altri problemi prima di raggiungere la camera blindata.<br />

I piccoli perni finirono al proprio posto e la porta metallica della camera<br />

blindata si aprì con uno scatto. E quindi si attivarono tutti gli allarmi.<br />

Apparentemente, anche se non mi serviva una chiave per aprire<br />

quella porta, mi serviva per farlo in silenzio.<br />

Piantai i miei zoccoli anteriori sulla pesante porta di metallo e, sforzandomi,<br />

la aprii spingendo (qualcosa che quasi certamente non avrei<br />

potuto fare se non fossi stata fatta di Buck). Feci un passo nell’oscurità<br />

davanti e mi concentrai, aumentantando la luce del mio corno per<br />

illuminare la stanza.<br />

C’erano molte cose che mi sarei aspettata. Quella non era una di<br />

loro.<br />

La stanza era piena, da cima a fondo, di ripiani di sfere di memoria.<br />

Ogni sfera era etichettata con una data ed un «numero ospite».<br />

Dovevano essercene centinaia.<br />

Le mie orecchie e coda si afflosciarono. Non c’era nulla che mi<br />

avrebbe aiutato contro...<br />

«Bene, bene. Guarda te se non sei insistente.»<br />

Mi voltai di scatto. Il Signor Topaz era acquattato alla porta della<br />

camera blindata, la testa del drago sporgeva all’interno. Le spalle erano<br />

troppo larghe per entrare, ma bloccava completamente la mia via d’uscita.<br />

Ed un soffio infuocato avrebbe incenerito qualunque cosa all’interno<br />

della camera blindata.<br />

«Avevo intenzione di masticare un paio dei tuoi amici là fuori,<br />

in particolare quel pegaso dall’aspetto delizioso, proprio quando hai<br />

suonato la campanella per la cena.»<br />

Riuscii ad indietreggiare appena fuori dal raggio di masticazione<br />

quando la mia coda colpì il retro di un ripiano, facendo cadere diverse


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 293<br />

sfere di memoria. Mi guardai attorno freneticamente, ma non c’era<br />

posto dove nascondersi o scappare.<br />

«Dovevi proprio farti mangiare per prima. Ammiro questa perseveranza,»<br />

scherzò perfidamente il drago.<br />

«P-prima?» Il Signor Topaz era sadico, ma almeno era un chiaccherone.<br />

Se potevo continuare a farlo parlare, magari potevo trovare una<br />

via d’uscita. Tormentai il mio cervello alla ricerca di qualche trucco<br />

telecinetico che potesse salvarmi la pelle.<br />

«Le gemme sono per dessert, ovviamente. Voi pony, voi siete il piatto<br />

principale.» Il drago aggrottò le sopracciglia, facendomi venir voglia<br />

d’urlare. «Ovviamente, sei arrivata tu e hai rovinato tutto. Ho speso<br />

tutto questo tempo e fatica per assicurarmi un raccolto perfetto per un<br />

ultimo pasto prima di dormire, ed ora sono quasi tutti morti!»<br />

Il suo sguardo era pieno di odio. «Voi pony avete un sapore molto<br />

migliore da vivi.»<br />

Feci marcia indietro, premendomi contro il ripiano, facendo cadere<br />

dozzine delle piccole sfere mistiche che si sparpagliarono sul pavimento,<br />

rotolando in tutte le direzioni.<br />

Lo sguardo del drago fu catturato momentaneamente da una delle<br />

sfere rotolanti. «Cosa pensavi esattamente di trovare qua comunque?<br />

Montagne di gemme? Pensavi che mi divertissi a far venir giù quell’imbecille<br />

di Occhimorti ogni volta che mi veniva un languorino? Ma hai<br />

guardato almeno nelle casse?»<br />

«N-no.»<br />

Rise, il suo respiro allegro scaldò la stanza finché sentii di voler<br />

svenire. Persi tutta la concentrazione, le mie bisacce e le armi raccolte<br />

sferragliarono a terra. Le guardò divertito.<br />

«O magari delle armi? Speravi di trovare un fucile magico trucida<br />

draghi, magari? Come se ci fosse mai stato un drago abbastanza suicida<br />

da tenere qualcosa del genere vicino a casa.»<br />

«N-n-no,» dissi nuovamente, anche se questa volta c’era andato<br />

molto vicino.


294 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Il drago si sporse nella stanza e spinse una delle sfere verso di me<br />

con un artiglio. «Vai avanti. Provane una. Sei morta per questo, dopo<br />

tutto.»<br />

Stavo per morire.<br />

Esitando, allungai uno zoccolo verso una delle sfere, ma quindi lo<br />

tirai indietro. Stavo sudando tantissimo. Il calore in quella stanza mi<br />

stava togliendo le forze. Presto non sarei stata capace di stare in piedi.<br />

Eppure, l’unica strategia che avevo era continuare a farlo parlare.<br />

«C-che cosa sono?»<br />

«Confessioni.» Il drago sorrise crudelmente. «Sembra che la vecchia<br />

giumenta del vostro Ministero della Morale non si fidasse proprio<br />

dei normali metodi d’interrogatorio. Qualche incidente durante la sua<br />

giovinezza o qualcosa del genere. Quindi, invece, addestrarono unicorni<br />

proprio come te a cercare nella memoria degli altri, trovare i pensieri<br />

o le esperienze incriminanti, e strapparle fuori per registrarle pubblicamente.<br />

Non volevano mica mandare pony innocenti allo Spaccazoccolo,<br />

dopotutto.»<br />

«Cos... ma... questo è...»<br />

«Certamente, non tutti i pony uscirono dal processo nelle stesse<br />

condizioni in cui erano entrati, mentalmente parlando. Ma come dite<br />

voi pony? Non puoi cuocere una crostata senza tagliare a fette qualche<br />

mela?» Rise nuovamente. Questa volta, persi conoscenza. Solo per<br />

un istante, penso. Ma mi ritrovai sdraiata sul pavimento senza alcun<br />

ricordo di essere caduta.<br />

«Questo è... orribile.»<br />

Il drago smise di ridere. «Vedi, piccola pony? Guarda che cosa voi<br />

pony state facendo l’un l’altro di sopra. Guarda che cosa tu hai fatto ad<br />

entrambi di sopra. Cosa ti fa pensare che la vostra, immorale specie<br />

valga abbastanza per essere altro che non cibo per draghi?»<br />

Cercai d’alzarmi. Ma semplicemente non potevo. Il calore stava<br />

facendo bruciare in agonia tutte le mie ustioni. Mi sentii come se stessi<br />

andando nuovamente a fuoco, solo che questa volta era peggio. Gridai.


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 295<br />

Il drago mi avrebbe mangiato. Non c’erano opzioni, non c’erano<br />

trucchi, non c’erano vie d’uscita. Sarei morta lì. In quelle condizioni.<br />

Sola in una piccola stanza di metallo sotto una prigione.<br />

Eppure, provai a rispondere. «N-non tutti... noi... siamo cattivi.<br />

Alcuni... di noi... sono buoni.»<br />

Il drago sbuffò, aggiungendo fumo al calore. «Sì, posso vederlo.»<br />

Mi stava fissando, e mi ci volle un momento per realizzare che stava<br />

fissando il mio corno. Il calore aveva rappreso il sangue.<br />

Beffardamente, offrì, «Beh, suppongo che alcuni di voi siano buoni...<br />

con il ketchup. Rende voi piccoli pony dolci e facili da mandare<br />

giù!» Mi ranicchiai, temendo che avrebbe riso di nuovo. L’aria era quasi<br />

troppo calda per respirare. «Anche se personalmente, preferisco la<br />

mostarda...»<br />

Il pozzo della miniera al di fuori eruttò in un verde fuoco liquido,<br />

il getto colpì il drago nel fianco con abbastanza forza da strappare la<br />

testa fuori dalla stanza, scaraventandolo via.<br />

«Yee HAW!»<br />

Benedetta aria fredda scivolò nella stanza, schiarendomi la testa.<br />

Quella era la voce di Calamity!<br />

«Che ne dici di quelle mele!» Calamity svolazzò in vista, trasportando<br />

il cannone al plasma magico dalla Giunzione R-7.<br />

«Hey Littlepip! Ragazzi se sono felice di vedere che stai bene! Scusa<br />

se c’ho messo tanto a tornare. Queste cose sono pesanti quando<br />

non sono montate correttamente!» La mostruosa arma a tre canne<br />

era più grande di lui, appoggiata al ventre e con la cella d’alimentazione<br />

attaccata alla cima della sua bardatura da combattimento con<br />

una corda.<br />

Mi ritrovai a ridacchiare quasi istericamente. «S-sei ridicolo!»<br />

«Sì, beh...» l’allegra voce di Calamity cambiò. «Oh ma mi state<br />

seriamente prendendo in giro!»<br />

«Cosa?»<br />

«Si sta rialzando! Corri!»


296 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Correre era un tantino più di quello che potevo fare. Sentivo un<br />

terzo del mio corpo come se fosse attaccato ad una fiamma. Barcollai,<br />

cercando di concentrarmi. La mia bisaccia si sollevò.<br />

Calamity sparò nuovamente, il getto del cannone obliterò l’aria, il<br />

rinculo scagliò il pegaso all’indietro. Il drago ruggì di dolore e rabbia.<br />

Luna gloriosa, cosa serve per uccidere una di quelle cose!?<br />

Afferrando telecineticamente il resto dei miei averi, corsi fuori dalla<br />

porta. Calamity stava mordendo le corde che sostenevano il cannone.<br />

«Non posso trasportare te e questo allo stesso tempo.»<br />

Guardai indietro. Il drago era gravemente ferito, possibilmente in<br />

modo mortale. Una delle sue ali era curva e deforme. Le scaglie sul<br />

suo fianco si erano fuse assieme alle costole. Una delle sue zampe era<br />

un moncone informe. Eppure, si stava rialzando, i suoi occhi pieni di<br />

rabbia. Aprì la bocca per sputare fuoco.<br />

Il fuoco era solo una frazione dei getti che era riuscito a fare prima.<br />

Sentii un’ondata di aria caldissima che lo cavalcava di fronte, ma le<br />

fiamme non ci raggiunsero.<br />

Pochi istanti dopo, Calamity mi stava trascinando in aria. Sù per<br />

il buco lasciato dal montacarichi idraulico abbassato e nel cielo annuvolato.<br />

Passammo di fianco a Gawd, impegnata in un brutale combattimento<br />

aereo con due grifoni dal campo degli schiavisti; con la coda<br />

dell’occhio libero dal sangue, la vidi estrarre quel suo fucile ad energia<br />

magica e svuotarlo a bruciapelo nel petto di uno dei suoi opponenti.<br />

Sotto di noi, il caos dei pony in guerra riempiva il cortile, esplosioni e<br />

raffiche d’energia magica formavano una violenta danza di carneficina<br />

attorno alla scura cavità quadrata del montacarichi.<br />

Il drago, impossibilmente, ci seguì.<br />

Anche con la sua ala rovinata, il drago era più veloce di noi, e si<br />

avventò attraverso il buco nel filo spinato ed inseguendoci. Calamity<br />

sarebbe stato più manovrabile se la sua ala fosse completamente guarita<br />

e non stesse trasportando peso extra. Al momento,eravamo un mattone<br />

volante composto da due pony.


Capitolo Dodici — Bisogna Andare Avanti 297<br />

Mentre si avvicinava il Signor Topaz spalancò le fauci. Guardandomi<br />

indietro, vidi file di denti affilati circondare uno scuro ed insaziabile<br />

esofago.<br />

Avevo un’idea. «Continua a volare dritto.»<br />

Calamity grugnì, tendendo le ali per aumentare la velocità. «Spero<br />

che tu sappia che cosa stai facendo...»<br />

Aprii le mie bisacce ed estrassi il resto delle mie granate. Tutte.<br />

Con una sfumatura d’orrore notai con divertimento che assomigliavano<br />

davvero a mele di metallo.<br />

«Che ne dici di...» mormorai mentre lasciavo andare tutto tranne<br />

le sicure, mandando le granate dritte nell’avida gola del drago.<br />

Anche mentre sparivano, mi ritrovai a pensare che potevo aver<br />

fatto un terribile errore. I draghi soffiano fuoco e mangiano gemme.<br />

Cosa mi fece pensare che qualche granata gli avrebbe causato più di<br />

un’indigestione?<br />

Un istante dopo, appresi che le mie riserve erano esatte quando le<br />

granate non fecero assolutamente nulla alle parti sane del drago... ma<br />

fecero esplodere il fianco ferito, deformato e deteriorato dal potente<br />

assalto del plasma magico, in un fiume di sangue.<br />

Il Signor Topaz, con un buco aperto nel fianco più grande di tre<br />

pony adulti, era quasi certamente morto prima di toccare il terreno in<br />

modo scoordinato e scivolare per una trentina di metri, lasciando una<br />

scia di sangue e fluidi interni.<br />

Calamity si voltò e lo sorvolò, riportandoci alla Giunzione. Delle<br />

battaglie stavano ancora infuriando in certe parti dello Spaccazoccolo,<br />

ma entrambi avevamo avuto abbastanza emozioni per la notte.<br />

«Oh cavoli,» disse stancamente Calamity. «Mi sono quasi dimenticato<br />

di Velvet Remedy.» Prima che mi facessi prendere dal panico, mi<br />

informò, «Si è nascosta nel Centro Visitatori. E le ho detto che sarei<br />

tornato subito per lei.»<br />

Gentilmente,mi fece scendere e quindi svolazzò indietro nella notte,<br />

sembrando completamente esausto. Sedetti lì aspettando il suo ritorno<br />

e, ad un certo punto, mi addormentai.


298 Fallout: Equestria — Parte I<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Pony Cecchino—La tua probabilità di colpire un nemico alla<br />

testa con il SATS è aumentata del 25%.


Parte II<br />

Voci del Passato


Capitolo Tredici<br />

Voci del Passato<br />

«È una storia di fantasmi. Sono tutte inventate.»<br />

Casa.<br />

«Rinunciate ai diritti sul contenuto della camera blindata, e lei è<br />

tutta vostra,» spiegò Gawd mentre indicava con un’ala la Giunzione R-7.<br />

«Accettate?»<br />

Una camera blindata pieno di memorie strappate dalle menti di<br />

pony morti duecento anni fa... od un posto da chiamare casa.<br />

«Non ne avrai bisogno?» Chiesi cautamente. «Per difesa?»<br />

«Ora che sono io a dirigere lo spettacolo, mi sistemerò per bene<br />

allo Spaccazoccolo. Non abbiamo più i numeri per dividerci fra tutti<br />

gli avamposti, ormai. Dobbiamo costruire e consolidare nuove difese.<br />

Se siamo fortunati, gli schiavisti di Occhiorosso torneranno nelle loro<br />

tane e si leccheranno le ferite. Non mi fido della fortuna.» Gawd fece<br />

un sorriso duro. «Preferisco contare sull’avidità delle persone. Di solito<br />

funziona molto meglio.»<br />

Annuii lentamente. «Ed i pony, qui, non la saccheggiaranno mentre<br />

sarò via?»<br />

Gawd sogghignò. Stavo diventando brava a fare quelle che lei considera<br />

le domande giuste. «Non se gli dico di non farlo, non lo faranno.»<br />

Con un incaratteristico tocco di cordialità, aggiunse, «Tutti sanno cosa<br />

avete fatto per loro là dentro. E quelli che non si sentono in debito<br />

hanno almeno il buon senso di non scatenare l’ira dell’ammazza-draghi<br />

locale.»<br />

Guardai il treno disabilitato e le baracche fatte di metallo di scarto<br />

sotto una luce completamente nuova. Quella poteva essere casa mia.<br />

Casa nostra, se Calamity e Velvet avessero accettato di rimanere. Un<br />

posto per riposare. Per Calamity per appendere il proprio cappello (in<br />

301


302 Fallout: Equestria — Parte II<br />

modo figurativo, per lo meno, considerando che addirittura ci dormiva<br />

con quel cappello, così come dormiva con il sottosella per la bardatura<br />

da combattimento).<br />

Trotterellai intorno, godendomi il giro.<br />

C’era una pompa d’acqua sul retro. Griglie per cucinare. Un piccolo<br />

purificatore per l’acqua in quelli che erano stati gli alloggi privati di<br />

Gawd. Insieme al vagone passeggeri il treno aveva anche molti vagone<br />

bestiame e due vagoni merci—avremmo avuto tutti il nostro spazio personale<br />

e molti luoghi da usare come magazzino. Un generatore in una<br />

delle baracche teneva accese le luci di notte e faceva andare il frigorifero<br />

nell’ultimo vagone.<br />

Guardai il posto di guardia oltre quello che era stato l’ufficio di Gawd.<br />

Calamity mi fece un cenno con l’ala fasciata. Aveva quasi finito di<br />

mettere in posizione il cannone al plasma a tre canne. Mi chiedevo...<br />

Calamity era l’unico di noi tre ad avere la capacità di poter sparare manualmente<br />

con quel mostro, mi sarebbe stato possibile attrezzarlo come<br />

torretta automatizzata? Pensai al convoglio cielo-mimetico, conoscevo<br />

un posto perfetto dove trovare i pezzi.<br />

È anche vero che il posto era arrugginito, sporco e pieno di fieno<br />

ammuffito—ma la maggior parte di quelle cose potevano essere messe<br />

a posto con del duro lavoro ed un po’ di Tenere Cure Amorevoli 1 . L’orribile<br />

fetore che veniva dal’edificio centrale, la cui latrina straripava di<br />

letame, era tutta un’altra storia. Gli diedi un’occhiata, con leggeri conati<br />

di vomito. Quello sarebbe stato difficile e spiacevole da mettere a posto.<br />

Velvet Remedy vide la mia espressione ed iniziò a canticchiare,<br />

«Non pensare a quello come ad anni di escrementi di pony, Littlepip.<br />

Pensalo come fertilizzante gratis. Potremmo provare ad iniziare un<br />

giardino insieme.»<br />

Insieme! Quella parola mi riscaldò il cuore e mi riempì di gioia più<br />

di quanto la diretta luce del sole potesse fare.<br />

1 Nell’originale era abbreviato in TLC, che sta per Tender Loving Care.


Capitolo Tredici — Voci del Passato 303<br />

La mia casa nelle Terre Devastate d’Equestria sarebbe stata quella<br />

che prima era di Gawd. Compreso il suo ufficio.<br />

Ogni esitazione (o interesse sul perché Gawd volesse una camera<br />

blindata piena di sfere di memoria), venne lavata via da quel fantastico<br />

«Insieme».<br />

«La prendo!»<br />

«Io non capisco,» borbottò Calamity. «Adesso stiamo aiutando i razziatori?»<br />

Insieme, Calamity ed io camminammo attraverso il cortile roccioso<br />

dello Spaccazoccolo appena dietro Gawd. Velvet Remedy era da un’altra<br />

parte, avendo insistito per essere lei stessa a curare i feriti, nonostante<br />

avesse finito le scorte mediche (sia le nostre che quelle trovate allo<br />

Spaccazoccolo) la seconda mattinata dopo la battaglia. E nonostante<br />

fosse molto probabile che i vili mostri che avevano ucciso i genitori di<br />

Silver Bell fossero fra i feriti piuttosto che fra i morti.<br />

«Non saranno più razziatori.» La voce di Gawd diede una risposta<br />

che era difficile da mettere in dubbio.<br />

Calamity, essendo Calamity, lo fece lo stesso. «Questo non cambia<br />

le cose orribili che alcuni di loro hanno fatto.» Agitò la criniera. «Non<br />

mi piace comunque.»<br />

«Quello era sotto Occhimorti.» Gawdyna Grimfeathers aveva portato<br />

alla vittoria i pony sotto assedio dello Spaccazoccolo contro gli<br />

schiavisti di Occhiorosso. Ora, con sia Occhimorti che il Signor Topaz<br />

fuori dagli zoccoli, era lei l’unica a cui i pony dello Spaccazzoccolo potessero<br />

rivolgersi per farsi guidare. «Ho grandi piani per questo posto;<br />

non ci sarà più spazio per mostri senza onore nel mio Spaccazzoccolo.»<br />

La guardai, ammirando le sue parole ed il modo in cui si muoveva.<br />

Gawdyna non mi andava a genio,ma non potevo far altro che rispettarla.<br />

E sì, era elegante, potente e molto attraente per un non-pony (e se anche


304 Fallout: Equestria — Parte II<br />

è un grifone? Non c’è nulla di male a guardare). Gawd stessa si era<br />

occupata di entrambi i grifoni nemici, abbattendoli con il suo fucile<br />

ad energia magica ed i suoi artigli. Ne era uscita con un paio di nuove<br />

cicatrici. Pensai che la facevano sembrare soltanto solenne.<br />

Sperai che le altre giumente le avrebbero trovate così; adesso avevo<br />

una cicatrice tutta mia. Le bruciature, anche se orribilmente dolorose,<br />

si sarebbero potute curare con rimedi magici. La grave ferita causata<br />

dal deformante e distruttivo potere magico non si sarebbe cancellata<br />

facilmente. La piccola linea di carne corrotta dalla lancia ad energia<br />

magica che mi aveva toccato il collo sarebbe rimasta con me per il resto<br />

della mia vita.<br />

«... ci saranno un po’ di uova marce, ma ce ne occuperemo.» Gawdyna<br />

stava parlando con Calamity. Mi accorsi di aver perso la concentrazione;<br />

stavo ammirando i suoi fianchi (in un modo totalmente<br />

rispettoso) ed avevo perso il filo del discorso. «Tutti gli altri pony stanno<br />

capendo di aver speso gli ultimi anni a spaccarsi gli zoccoli per un drago<br />

che come ricompensa se li sarebbe divorati. Stanno riconsiderando i<br />

loro percorsi di vita e quasi tutti saranno pronti per un cambiamento.»<br />

Gawdyna sogghignò, guardando a Calamity. «Metterò la paura di<br />

Gawd in chiunque non ne ha l’intenzione.»<br />

Nei giorni passati, avevo scoperto che il Signor Topaz aveva abbassato<br />

l’ascensore di carico e stava per emergere nel cortile quando avevo<br />

fatto scattare l’allarme. La voce del drago era forte, e si era sentita chiaramente<br />

dal campo. Mentre nessun pony era a conoscenza della mia<br />

parte nella conversazione, diverse dozzine avevano sentito tutto ciò che<br />

il drago aveva da dire.<br />

Le voci si erano diffuse fra i sopravvissuti. Tutti i pony conoscevano<br />

me ed i miei compagni per nome e si erano fatti un’opinione...<br />

«Ehi Littlepip!» un urlò risuonò attraverso il campo da un gruppo<br />

di pony che facevano una cernita delle armature prese dai cadaveri.<br />

«Hai per caso trovato qualche proiettile ammazza draghi di recente?<br />

Hai provato a guardare nella dispensa del Signor Topaz?»


Capitolo Tredici — Voci del Passato 305<br />

... alcune meno incoraggianti di altre. Spostai lo sguardo da un’altra<br />

parte e provai ad ignorarli.<br />

Concentrandomi rientrai nella conversazione. «Che grandi piani<br />

hai?»<br />

Gawd si fermò e si voltò, valutandomi con lo sguardo. Chiaramente<br />

stavo facendo leva su segreti che preferiva tenersi dentro. Dopo un<br />

lungo silenzio mi diede una risposta che avrei comunque ottenuto<br />

normalmente in un paio di settimane.<br />

«Alla luce del prematuro spappolamento del Signor Topaz abbiamo<br />

abbastanza gemme per attirare carovane ed aprire rotte commerciali.<br />

Lo Spaccazoccolo si trova ad un paio di giorni di carovana sia da Manehattan<br />

che da Nuova Appleloosa.» Gawd mi fissò con un sorriso ben<br />

informato. «E ho sentito che gli Appleloosiani stanno cercando nuovi<br />

partner commerciali.»<br />

Provai a non trasalire. Quante cose sapeva Gawdyna?<br />

«Ed io ho un fienile da venderti a Canterlot,» si fece beffe Calamity,<br />

dando a Gawd un sorriso ironico. «Se vi aspettate che io creda che un<br />

mercenario temprato come Gawdyna Grimfeathers stia pensando di<br />

stabilirsi e di giocare al sindaco.»<br />

Gawd rise. Fu una risata forte e lunga. «Già giusto. Sto anche inviando...»<br />

Si fermò, cercando la parola giusta. «Inviti agli Artigli attualmente<br />

non sotto contratto.»<br />

Non disse nient’altro, ma stavo iniziando a farmi un quadro della<br />

situazione.<br />

«E le sfere di memoria?» chiesi, soprattutto per curiosità.<br />

Per quanto mi piacesse come stava diventando la Giunzione R-7<br />

(specialmente da quando avevamo eliminato quel tanfo vomitevole ed<br />

avevo iniziato a portare a compimento i miei piani per le torrette),avevo<br />

iniziato a sospettare di aver scelto il lato peggiore del patto. L’idea non<br />

mi dava fastidio; avevo le bisacce piene così com’erano. Se non altro<br />

ammiravo quanto Gawdyna fosse scaltra.<br />

Gawd socchiuse gli occhi. «Non sono affari vostri.» Quello che mi<br />

aspettavo.


306 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Non appena arrivammo alla fine del campo ed entrammo nella torre<br />

di guardia, sentii la radio. La fine di una antica canzone di Sapphire<br />

Shores fece posto alla voce di DJ Pon3.<br />

«Buona sera, abitanti delle terre devastate! Come va a tutti voi pony?<br />

Ho delle grandi notizie per voi oggi! Ricordate quella piccola Puledra<br />

della Scuderia che ha fatto fuori gli schiavisti di Appleloosa e ha salvato<br />

tutti quei pony? Beh, non chiedetemi come, ma è sopravvissuta ad un<br />

tuffo di testa da un dirupo su un treno in corsa. Proprio così, puledre e<br />

gentilstalloni: è tornata!»<br />

Gawd continuò a camminare, ma Calamity si era fermato ed aveva<br />

cominciato a fissarmi, con le sopracciglia alzate ed il cappello spinto<br />

indietro. Mi sentii arrossire molto senza sapere il perché.<br />

«E cosa ha fatto intanto, vi chiederete. Bene, sedetevi e drizzate le<br />

orecchie, perché è l’ora per DJ Pon3 di raccontarvi una storia. Pronti?<br />

Bene. Questa è la storia di una puledrina di nome Silver Bell...»<br />

Guardai verso Calamity con dolore. Non volevo prendermi i meriti<br />

per una buona azione che Velvet Remedy aveva fatto. Tutto quello che<br />

io avevo fatto era spingere l’Osservatore a chiedere aiuto a Ditzy Doo.<br />

«Aspetta fino a quando inizierà a chiamarti ammazzadraghi,» Calamity<br />

rallegrò il mio disagio. DJ Pon3 non aveva minimamente citato<br />

il mio compagno pegaso, e Calamity sembrava incredibilmente<br />

compiaciuto dalla cosa.<br />

Guardai indietro il campo di rocce ed i pony che lavoravano duro<br />

per le conseguenze della battaglia. Una leggera malinconia si fece spazio<br />

nel mio cuore.<br />

La fine della settimana, pensai. Entro quel giorno avrei riassemblato<br />

le torrette recuperate dal convoglio volante e le avrei fatte partire.<br />

Entro quel giorno saremmo stati in forze e riposati. Il mio manto stava<br />

ricrescendo bene nei punti dove era stato bruciato. Velvet Remedy<br />

aveva già smesso di agitarsi per l’ala di Calamity.


Capitolo Tredici — Voci del Passato 307<br />

Calamity stava già diventando irrequieto. Si era unito a me perché<br />

a me, come a lui, non piaceva rimanere a guardare mentre gli altri venivano<br />

sfruttati od uccisi. Aveva rispettato l’idea della Giunzione R-7<br />

come base per le nostre operazioni, ed aveva già pensato di costruire<br />

un’officina in uno dei vagoni bestiame, ma il mio amico pegaso non<br />

avrebbe mai accettato di stabilirsi lì e giocare alla felice casalinga.<br />

Velvet Remedy era ancora agitata per i pony feriti più gravemente<br />

che era riuscita a salvare, ma potevo dire che stava iniziando ad accettare<br />

che non ci fosse nient’altro che lei potesse fare che altri pony non<br />

fossero in grado di fare. Presto anche lei avrebbe voluto lasciare quel<br />

posto. L’usignolo non aveva ancora finito di volare.<br />

Io, per quel che mi riguardava, volevo spazzare via l’ombra crudele<br />

della schiavitù di Occhiorosso che oscurava l’anima d’Equestria—ma<br />

era un obiettivo estremamente vago ed assurdamente ambizioso. Avevo<br />

dimostrato di saper salvare le persone, ma non ero così arrogante da<br />

credere di poter realmente cambiare il corso delle armate e dell’economia.<br />

In verità l’unico obiettivo concreto davanti a me era incontrare<br />

DJ Pon3. Preferivo contare su di lui per indicarmi una strada. Inoltre,<br />

dopo aver sentito le sue trasmissioni radio nei giorni precedenti, mi era<br />

veramente venuta la strana idea di mandare in onda la musica di Velvet<br />

Remedy.<br />

Entro la fine della settimana sarebbe stata ora di andare.<br />

Eravamo pronti per partire. Ad eccezione di Velvet Remedy. La guardai<br />

mentre se ne stava sdraiata sul pavimento del vagone ferroviario<br />

che aveva reclamato come proprio, rigirandosi la sfera di memoria che<br />

avevamo raccolto dai rottami delle Spedizioni Ditzy Doo tra gli zoccoli.<br />

«Non l’hai ancora guardata?» chiesi, sopresa.<br />

Velvet Remedy mi guardò con un dolce sguardo mansueto. «Dopo<br />

quello che hai trovato nella camera blindata? Come potrei? Speravo


308 Fallout: Equestria — Parte II<br />

che riguardasse Fluttershy... ma adesso.» Lo prese tra gli zoccoli e lo<br />

sollevò all’altezza dei propri occhi. «E se fosse una confessione? E se<br />

non fosse bella?»<br />

La capivo. Ricordavo la mia reazione quando avevo realizzato che<br />

Velvet Remedy non era prigioniera degli schiavisti della vecchia Appleloosa.<br />

Ed anche se si era rivelato essere per lodevoli intenzioni, sapevo<br />

quanto facesse male vedere il pony che si idolizza cadere dal piedistallo<br />

su cui lo si è posto.<br />

«Vuoi che lo veda prima io per te?» offrii.<br />

Velvet Remedy sorrise riconoscente ed annuì. Mise la sfera di memoria<br />

a terra ed indietreggiò.<br />

Feci un respiro profondo, ricacciando indietro un’improvvisa esitazione.<br />

Non avevo mai visto una sfera di memoria prima. A rigor di<br />

logica, sapevo cosa aspettarmi: rivivere l’esperienza di un qualche altro<br />

pony. Mi era stato detto che tali memorie erano visive, auditorie, tattili...<br />

anche il gusto e l’olfatto erano conservati. Ma sarebbe stata vivida e<br />

frizzante od annebbiata dal tempo? Avrei visto le cose come realmente<br />

erano state, o sarei stata influenzata dalle percezioni e dalle parzialità di<br />

chi si ricordava? Avrei percepito i pensieri del pony? Sarei stata capace<br />

di distinguerli dai miei?<br />

Mi sentii un po’ indecisa ma anche intensamente curiosa. Velvet<br />

Remedy mi stava guardando; la sua presenza mi fece ricordare perché<br />

lo stavo facendo.<br />

Mi inginocchiai. Sporgendomi in avanti, toccai con il mio corno la<br />

sfera di memoria e mi focalizzai leggermente.<br />

Una strana sensazione di flusso mi inondò mentre il vagone ferroviario,<br />

Velvet Remedy e le intere Terre Devastate d’Equestria vennero<br />

cancellati e furono sostituiti da una realtà completamente differente.


Capitolo Tredici — Voci del Passato 309<br />

Ero in piedi su un palcoscenico, o più precisamente il pony attraverso<br />

i cui occhi stavo vedendo e le cui orecchie stavo ascoltando aveva<br />

messo zoccolo su un palcoscenico.<br />

Era, stranamente, come essere paralizzati; potevo sentire cosa lei<br />

(?) sentiva, ma non potevo muovermi da sola. All’improvviso ebbi l’urgente<br />

desiderio di mordermi il labbro inferiore, un desiderio seguito<br />

da un’ondata di panico quando non ci riuscii.<br />

Stavo guardando una platea affollata in un teatro coperto largo e<br />

piuttosto carino. Diversi pony nella folla erano intenti a conversare, ed<br />

una leggera bufera di voci che si sovrapponevano riempiva la sala. Tutto<br />

era leggermente attutito e fuori fuoco, ma potevo comunque definire<br />

le facce di ogni singolo pony—un livello di dettaglio che la definiva<br />

come una grezza registrazione degli eventi dal cervello della pony che<br />

stavo, per mancanza di una parola migliore, «cavalcando» piuttosto che<br />

qualcosa che la pony avrebbe potuto ricordare naturalmente da sola.<br />

Avrei voluto dare un’occhiata da vicino alle pareti della platea—avevo<br />

la chiara impressione che non fossero ricoperte di pannelli di legno<br />

ma che fossero effettivamente formate da alberi vivi, proprio come la<br />

Biblioteca di Ponyville. Ma, ovviamente, potevo vedere solo quello che<br />

la pony aveva visto.<br />

Si concentrò su un’anziana (ma incredibilmente graziosa) pegaso<br />

gialla con una fluente criniera rosa che le copriva gran parte del volto,<br />

ed una coda dello stesso rosa, che le stava camminando riluttante davanti<br />

verso un podio, posto davanti al centro del palcoscenico. La pony<br />

gialla fissava il pavimento mentre camminava, come se avesse paura<br />

del contatto visivo con la folla prima di avere il podio in mezzo come<br />

scudo.<br />

Fui colpita dalla chiara somiglianza tra la pony e quella sul cartellone<br />

pubblicitario che avevo visto la settimana prima, anche se la serie di<br />

eventi che avevano potuto portare una pony dall’essere la testimone di<br />

una cola al sapore di carota al diventare una delle giumenti più potenti<br />

nel governo era ben oltre le mie capacità di comprensione.


310 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Uhm... s-salve? Posso avere la vostra attenzione, per favore? Se<br />

non vi spiace?»<br />

L’immenso sistema d’altoparlanti della platea esaltò la voce della pony,<br />

amplificandola fino a quasi il livello di una normale conversazione.<br />

Ma comunque la folla si ammutolì all’istante. Ogni stallone e giumenta<br />

nella folla portò la propria attenzione alla gialla giumenta con tre farfalle<br />

rosa come cutie mark. Riconobbi immediatamente il disegno. Velvet<br />

Remedy aveva appeso le scatole mediche nel suo vagone ad Appleloosa<br />

in modo che le loro farfalle avessero proprio lo stesso aspetto.<br />

«Grazie,» cigolò la pegaso, sembrando sorpresa di essere all’improvviso<br />

il centro di così tanta attenzione. Mi accorsi che non aveva la risolutezza<br />

per dominare la loro attenzione in quel modo. I pony della folla<br />

non ascoltavano la giumenta sul palcoscenico per obbedienza, figurarsi<br />

per paura. No, in effetti non era nemmeno rispetto quello che vedevo.<br />

Era amore.<br />

«Ora... uhm... So che ogni pony è molto, molto occupato. Quindi<br />

cercherò di non prendere troppo del vostro tempo.»<br />

Io capii, ma non penso che lei l’avesse capito. Fluttershy temeva di<br />

offenderli, o di essere loro di disturbo. Dalle loro espressioni dubitai<br />

che fosse anche solo remotamente possibile.<br />

«La Principessa Luna ci ha dato... ecco... ci ha permesso di... Abbiamo<br />

un nuovo progetto.»<br />

Sentii qualche colpo e nitrito farsi strada tra la folla. Non importa<br />

quanto amassero la giumenta sul palcoscenico, quelle non erano<br />

chiaramente notizie ben accolte.<br />

La pegaso gialla fece un verso, ritraendosi un poco. «Per favore... va<br />

tutto bene. So che siamo tutti pieni di lavoro, e che ogni pony ha già così<br />

tanto da fare... e state tutti facendo un lavoro fantastico.» Mentre aggiungeva<br />

l’ultima frase, sorrise caldamente a tutti. Se tutta l’acqua nella<br />

Scuderia Due si fosse congelata, quel sorriso avrebbe potuto scioglierla.<br />

«Ma... questo è veramente importante. Ho parlato con la Principessa<br />

Luna, e.... Voglio davvero, davvero mettere in atto questo progetto.


Capitolo Tredici — Voci del Passato 311<br />

Io ci sono completamente dentro, e spero veramente che lo sarete anche<br />

voi.»<br />

I suoni di dissenso si fermarono. Ogni pony ascoltò.<br />

«Questa orribile,orribile guerra dura da troppo,troppo tempo ed ha<br />

fatto male a così tanta gente.» Potevo sentire la tristezza ed il dolore nella<br />

sua voce. Dolce, misericordiosa Celestia... Avrei voluto galoppare da lei<br />

e darle un abbraccio. Avrei voluto mentirle e dirle che sarebbe andato<br />

tutto bene. «Quindi Luna dice che il Ministero della Pace dovrebbe<br />

lavorare su un modo per far finire la guerra, e riportare ognuno, sia<br />

pony che zebre, al tavolo della diplomazia.»<br />

Qualche pony (verso cui ebbi il forte impulso di calciare sul muso)<br />

addirittura chiese: «Se la guerra finisce, non diventeremo tutti disoccupati?»<br />

Sentii Fluttershy sussurrare la preghiera, «Dalle tue labbra alle orecchie<br />

di Celestia.»<br />

Annaspai, ansimando come se avessi trattenuto il respiro, quando il<br />

mio vero mondo mi esplose attraverso, sommergendomi. Impiegai un<br />

momento per stabilizzarmi.<br />

Velvet Remedy mi stava guardando con grandi, bellissimi occhi.<br />

Le sorrisi, facendo levitare la sfera di memoria a lei, stando attenta a<br />

focalizzarmi attorno invece che direttamente ad essa in modo da non<br />

perdermi nuovamente nel ricordo.<br />

«Non è brutto.»<br />

Viaggiammo per buona parte del giorno sotto il cielo grigio ardesia. Le<br />

fredde, morte ossa di Manehattan si profilavano davanti a noi, ancora


312 Fallout: Equestria — Parte II<br />

ad almeno un giorno di distanza. Ma anche a quella distanza il potere<br />

distruttivo della bomba al fuoco magico si era fatto sentire. Le fiamme<br />

non si erano nemmeno avvicinate, ma l’immensa onda d’urto aveva<br />

abbattuto alberi e scavato buchi nelle case.<br />

Ci avvicinammo ad una piccola e molto umile casa separata da tutte<br />

le altre, un paio di chilometri più lontana da Manehattan rispetto al<br />

resto dei sobborghi che circondavano la città. La porta d’ingresso della<br />

casupola dava le spalle alla città, come se la casa stessa volesse ignorare<br />

i monoliti urbani sullo sfondo. A causa di ciò la porta d’ingresso era<br />

sopravvissuta quasi intatta, mentre il retro della casupola era collassato<br />

su se stesso. A quella distanza i danni della bomba non potevano essere<br />

stati più che quelli di un forte vento, ma avevano indebolito l’altro lato<br />

della casa abbastanza da permettere agli effetti decadenti del tempo di<br />

devastarla.<br />

Mentre ci avvicinavano Calamity sussurrò, «C’è qualche pony a<br />

casa.» Si sollevò in aria, volando furtivamente in avanti per guardare<br />

meglio. Un istante più tardi tornò sorridendo. «Tutto a posto. Ci siamo<br />

trovati un mercante errante che si è imbucato nelle rovine. Non fate<br />

caso al gufo; sono piuttosto sicuro che sia addomesticato.»<br />

Calamity spalancò le ali e volò avanti per salutare il mercante. Velvet<br />

Remedy trottò dietro di lui, muovendosi attorno al (mancante) lato<br />

ovest del piccolo edificio. Mentre la seguivo, notai che qualche pony<br />

aveva fissato una registrazione alla porta d’ingresso. Sembrava antica e<br />

malamente consumata; sospettai che fosse lì fin dalla morte del proprietario<br />

della casupola. Cambiai direzione, trottando verso la porta, ed il<br />

mio PipBuck segnalò una nota enigmatica sul mio Eyes-Forward Sparkle,<br />

facendomi sapere che aveva deciso di chiamare quelle particolari<br />

rovine «Cottage di Trixie». Da tempo mi ero arresa al cercare di capire<br />

perché il mio PipBuck continuasse a marcare località apparentemente<br />

a caso.<br />

La registrazione era in condizioni orribili. La tirai giù, intenzionata<br />

a lavorarci mentre Calamity contrattava con il mercante. Nel retro della<br />

mia mente, una voce insistente ripeteva che poteva essere abbastanza


Capitolo Tredici — Voci del Passato 313<br />

difficile da richiedere delle Ment-ali Party-Time. Sapevo che le voce<br />

mentiva, e cercai di ignorarla.<br />

Quando mi riunii agli altri il mercante (un brizzolato stallone unicorno<br />

con una criniera color polvere che indossava una bardatura da negoziante)<br />

stava raccontando a Calamity e Velvet Remedy delle panzane<br />

sulle Rovine di Manehattan. Dalle occhiate che continuava a dare a Velvet<br />

era chiaro che non aveva mai visto una giumenta così affascinante<br />

in... beh, un tempo veramente lungo, se non da sempre.<br />

«Fantasmi?» chiese scetticamente Velvet Remedy.<br />

«Eggià. Per questo non mi avventuro mai oltre Fetlock 2 . Beh, per<br />

quello e per le manticore.»<br />

«Manticore?» domandò Calamity. «Cosa ci fanno creature della foresta<br />

come quelle nelle rovine di una grande città risalente alla guerra?»<br />

«Che ne so. Ma il posto è orrendo con loro. Meglio starne alla larga.»<br />

Velvet non voleva arrendersi, «E con... fantasmi.»<br />

L’unicorno mercante annuii. «Questo è quello che si dice, almeno.<br />

Ricordate, Manehattan non è come Canterlot, dove i pony sono morti in<br />

modo lento e doloroso. A Manehatten è stato all’improvviso. È successo<br />

così in fretta che gli spiriti dei pony non si sono nemmeno accorti di<br />

essere morti.»<br />

«Assurdità,» nitrì Velvet.<br />

Il pony finalmente notò il mio arrivo e fece un grande ghigno. «Ah,<br />

un’altra cliente. Benvenuta al...» agitò uno zoccolo verso l’edificio collassato<br />

attorno a lui, «... Buco di Merda Dannato da Luna.» Dietro di<br />

lui, un gufo robotico ronzò e fischiò dalla cima di un armadietto senza<br />

ante. Quando aprì il becco di metallo, fui in grado di vedere il bagliore<br />

di una piccola arma ad energia magica nascosta all’interno. «Non è<br />

molto, ma è tutto mio.»<br />

La curiosità prese il sopravvento su di me. «Quanto per l’uccello?»<br />

2 Fetlock è il nome dell’articolazione appena sopra l’attaccatura dello zoccolo.


314 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Il pony mercante rise rozzamente. «Spiacente, signorina. Il vecchio<br />

Gearwing 3 non è in vendita. Un mercante non vive a lungo nelle terre<br />

devastate se viaggia senza una protezione.»<br />

Annuii. Passai a Calamity la lancia ad energia magica per aggiungerla<br />

alla merce da barattare e mi sedetti per lavorare alla registrazione.<br />

Quelle cose erano progettate per essere ridicolmente resistenti, ma<br />

quella aveva preso un sacco di bastonate. Mentre estraevo fluttuando alcuni<br />

dei miei preziosi strumenti, realizzai che sarebbe stato un piccolo<br />

miracolo se fossi stata in grado di tirarci fuori qualcosa.<br />

Avevo appena iniziato a lavorare quando Velvet Remedy battè uno<br />

zoccolo a terra. «No, no, no.» Guardai su, chiedendomi perché disapprovasse<br />

i miei tentativi, solo per realizzare che stava nitrendo a Calamity.<br />

Abbassando la testa, lo spinse via dal mercante.<br />

«Cosa ti ha fatto attorcigliare la coda?» chiese offeso.<br />

«Ti stai facendo derubare da lui, ecco cosa,» replicò. «Ecco, lascia<br />

gestire le cose ad una pony che sa una cosa o due.»<br />

Guardai i miei compagni, assorta. Il pony mercante li stava fissando<br />

leggermente accigliato. Velvet Remedy tornò da lui, e mentre Calamity<br />

la guardava da dietro, lei ignorò la pila di beni che lui stava cercando di<br />

vendere al pony, senza menzionare tutto ciò che lui sperava di comprare;<br />

ammiccò con le ciglia al mercante, dandogli uno sguardo che accese<br />

una fitta di gelosia nel mio petto, e chiese, «Quel vestito laggiù, quello<br />

nei colori primaverili? Quanto viene?»<br />

Contrattò, giocando con il proprio fascino mentre faceva discretamente<br />

notare le cattive condizioni di ogni vestito che lui le fluttuava.<br />

Dopo poco, aveva comprato quattro vestiti al costo di due.<br />

Trottando verso Calamity, portando i vestiti, gli chiese gentilmente,<br />

«Ora, saresti così gentile da usare il tessuto di questi per sistemare il<br />

danno fatto dalla nostra orribile lotta con il drago al magnifico abito<br />

che Littlepip mi aveva dato?»<br />

3 Letteralmente, “Ala ad Ingranaggi”.


Capitolo Tredici — Voci del Passato 315<br />

Sentii il mio cuore fare un piccolo balzo. Calamity la stava semplicemente<br />

fissando, esterefatto. Il mercante lentamente mormorò «lotta<br />

con il drago» mentre la guardava.<br />

«Perché l’hai fatto? Non hai nemmeno preso nessuna scorta medica.»<br />

Velvet evitò la domanda con una scrollata di spalle. «Per favore?»<br />

aggiunge sorridendo a Calamity, che si mise velocemente al lavoro.<br />

Tornai a pensare alla registrazione. Dopo quasi un’ora ero compiaciuta<br />

dai miei progressi. Avevo realizzato che i contenuti della registrazione<br />

non sarebbero valsi lo sforzo, ma ormai era diventata una sfida.<br />

Il messaggio effettivo non importava più di tanto.<br />

Calamity aveva finito di riparare il bellissimo vestito di Velvet Remedy.<br />

Ero impressionata. Sembrava nuovo. Velvet sorrise e gli diede<br />

un piccolo bacio sulla guancia (suscitando un altro battito di gelosia<br />

da parte mia), quindi prese il vestito e trottò dietro alcuni detriti per<br />

indossarlo (cosa che, a dir la verità, non aveva alcun senso).<br />

Il mio PipBuck fece la sua ultima scansione del messaggio, ricostruendolo.<br />

L’avevo recuperato quasi nella sua interezza. Mi infilai l’auricolare<br />

per ascoltare quello che un’ora di lavoro mi aveva portato. Sapevo<br />

di non dovermi aspettare chissà cosa, ma se finiva per essere una<br />

pubblicità porta a porta per delle cravatte, sarei stata un poco stizzita.<br />

«Labbrobianco 4 , mi spiace non poter venire questa settimana.<br />

Sai che vederti è uno dei punti migliori della mia settimana,<br />

ma ho appena ricevuto la chiamata più incredibile. Twilight<br />

Sparkle, sì quella Twilight Sparkle, mi ha chiamato. Di punto in<br />

bianco. Non è fantastico? Voglio dire, l’ho conosciuta quando<br />

non era niente ed io ero...<br />

«Lascia perdere. Sono solo così sorpresa che si ricordi di me.<br />

Ma no, mi ha invitato a Manehattan questo fine settimana per<br />

4 Nell’originale Whitelip, in riferimento ai “baffi bianchi” che rimangono bevendo<br />

una tazza di latte.


316 Fallout: Equestria — Parte II<br />

parlare di una proposta. Riesci ad immaginarlo? Io, lavorare<br />

al Ministero della Magia! E quando la Giumenta del Ministero<br />

in persona ti chiama per esporti l’offerta, sai che dev’essere<br />

importante.<br />

«Io... Io esiterei a dirlo, ma sono tornata. Oh sì, la vita di<br />

Trixie sta finalmente per fare la svolta!<br />

«Uhm... Non so per quanto starò a Manehattan; ma per sicurezza,<br />

procedi e lascia il mio solito ordine sulla soglia: tre bottiglie<br />

di latte ed una confezione di burro. Ti pagherò settimana<br />

prossima. Promesso.»<br />

Tutta quella fatica, ed avevo recuperato un ordine allo stallone del latte<br />

locale? Mi ero promessa di non infastidirmi, ma un po’ lo ero.<br />

Velvet Remedy era riemersa, dall’aspetto impossibilmente sbalorditivo.<br />

L’avevo già vista in quel vestito e mi faceva ancora tremare le<br />

zampe. Il mercante invece no, ed era chiaramente colpito.<br />

«Adesso, pensiamo agli affari,» disse Velvet con un grazioso sorriso,<br />

fluttuando la lancia ad energia magica dalla pila di beni che Calamity<br />

aveva cercato di vendere. «Ora, non sono certa che lei abbia i tappi per<br />

qualcosa di questo genere, ma sono sicura che possiamo arrivare ad un<br />

accordo.»<br />

«N-non sei sicura che io abbia...?» Il mercante cercò di riguadagnare<br />

la sua compostezza. «Signorina, direi che quella vale...»<br />

«Piuttosto tanto,» sorrise Velvet. «Consideri: tutto il potere di un’arma<br />

ad energia magica, ma nella forma di una lancia che ogni pony<br />

può usare senza addestramento specialistico? Un’arma dall’effetto devastante<br />

che non finirà mai i proiettili o le batterie magiscintilla. Niente<br />

spese di tappi, guadagnati col sudore della fronte, per le munizioni;<br />

niente rischi di doversi fermare e ricaricare in un momento critico della<br />

battaglia.»<br />

Velvet Remedy la sollevò teatralmente. «E guardi le sue condizioni!<br />

Guardi, la gemma da sola vale più delle miserabili scorte mediche che<br />

il suo delizioso piccolo Buco di Merda ha da offrire.»


Capitolo Tredici — Voci del Passato 317<br />

Fece una pausa, ammirando la lancia ad energia magica. «Guardi,<br />

ripensandoci, non posso immaginare di separarmente. Certo, è un po’<br />

pesante, ma...»<br />

«Va bene, va bene,» l’unicorno mercante esplose. «Cosa vuoi per<br />

quella?»<br />

Guardai Calamity. Dalla sua espressione, stava pensando la stessa<br />

cosa. D’ora in avanti, Velvet Remedy avrebbe seguito tutte le nostre<br />

contrattazioni.<br />

Il corpo della radiablatta 5 scricchiolò grossolanamente sotto il mio zoccolo.<br />

Raschiai velocemente la porcheria dal mio zoccolo usando un cartello<br />

stradale abbattuto. Avevamo dormito al Cottage di Trixie la notte<br />

precedente e ce l’eravamo presa comoda nel corso della mattinata.<br />

Secondo il mio PipBuck, il labirinto delle rovine annerite delle case<br />

ci stava spingendo attraverso quello che un tempo era stato il sobborgo<br />

di Fetlock. Stavamo andando lenti; un’area così grande significava<br />

che c’erano da trovare ancora degli oggetti degni di essere recuperati,<br />

anche fuori da casseforti e bauli. Tristemente, niente scorte mediche.<br />

Velvet stava cercando di usare le poche scorte che avevamo ottenuto<br />

dal mercante al risparmio, tagliando le bende curative in metà o terzi,<br />

ma insisteva comunque a pulire e coprire tagli ed abrasioni per evitare<br />

infezioni.<br />

Velvet Remedy strillò di gioia quando aprì un vecchio frigorifero<br />

e trovò diverse bottiglie di acqua ancora pura all’interno. Le nostre<br />

borracce erano quasi vuote, ed i pochi rubinetti funzionanti che avevo<br />

trovato facevano fare dei felici clicchettìi al mio PipBuck per i livelli di<br />

radiazioni dell’acqua. La sua scoperta era una benedizione direttamente<br />

da Luna.<br />

5 Nell’originale radroach.


318 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Non c’erano ripari degni del nome, e punti rossi brulicavano sulla<br />

bussola del mio EFS. Sopratutto radiablatte o gli occasionali porcospini<br />

giganti mutanti. La radiazione magica che aveva intriso l’acqua aveva<br />

distorto una moltitudine di abitanti animali delle terre devastate in<br />

versioni grottesche e spesso mostruose delle specie originali. Molte<br />

creature non erano sopravvissute alla mutazione.<br />

Ma almeno non erano razziatori o schiavisti. Era un sollievo non<br />

combattere altri pony. Velvet Remedy stava iniziando a sviluppare dell’abilità<br />

con la sua pistola ad aghi; le sue riserve morali riguardo all’uccidere<br />

chiaramente non si applicavano alle bestie avide ed ostili.<br />

Calamity piombò su di noi, dopo aver esplorato più avanti. «Siamo<br />

fortunati. Penso di aver trovato un posto dove passare la notte.»<br />

Velvet Remedy ed io gli lasciammo fare strada. Due isolati dopo, arrivammo<br />

alla carcassa di una carrozza passeggeri volante. Era in condizioni<br />

molto migliori rispetto a quello che avevo usato come scorciatoia<br />

sotto i confini di Cloudsdayle. La vernice era annerita dal fuoco e si<br />

stava sfaldando col tempo, e quello che c’era sotto era più ruggine che<br />

metallo. Ma era completamente intatta, dato che era parcheggiata alla<br />

fermata carrozze quando il megaincantesimo era esploso, piuttosto che<br />

essere caduta dal cielo.<br />

Era anche piena di passeggeri che, insieme al pony conducente imbrigliato<br />

di fronte, erano stati bruciati vivi dalla parete di fuoco magico<br />

che aveva spazzato Fetlock. La carrozza passeggieri era piena di<br />

scheletri bruciacchiati e bagagli abbrustoliti.<br />

«Vuoi che dormiamo lì dentro?» chiese Velvet Remedy, sembrando<br />

inorridita. «Calamity, questo è macabro. Anche per te.»<br />

Fissai la carrozza piena di scheletri di pony e mi ritrovai a riflettere<br />

su chi fossero. Com’erano state le loro vite? Erano stati felici? Mi chiesi<br />

se la carrozza era diretta a Manehattan. Se quei pony stavano tutti<br />

andando al lavoro. Se alcuni di loro fossero amici, che chiaccheravano<br />

sulle spese che avrebbero fatto?<br />

Schiacciai quei pensieri con una forte zoccolata. L’apocalisse era<br />

già un assalto giornaliero di orrore e tristezza senza renderla ancora


Capitolo Tredici — Voci del Passato 319<br />

peggiore rimuginandoci sopra. Farlo poteva solo portare un pony al<br />

suicidio od alla pazzia.<br />

Distogliendo lo sguardo, sentii un piccolo tizzone di gioia quando<br />

vidi la tremolante luce di un distributore di Sparkle Cola infilato in una<br />

nicchia, subito dopo l’angolo della fermata carrozze. «Torno subito,»<br />

annunciai, lasciando Calamity e Velvet a pulire la carrozza passeggeri.<br />

O litigare al riguardo. Una delle due.<br />

Trottai attorno la parete e nella nicchia, che immediatamente realizzai<br />

era molto più grande di quanto avessi immaginato. I punti rossi sul<br />

mio EFS erano diventati così onnipresenti che avevo smesso di dargli<br />

attenzione. Grande errore.<br />

La manticora si girò, diede un’occhiata all’intrusa che aveva appena<br />

zoccolato ciecamente nella sua tana e fece un ruggito che spinse la mia<br />

criniera all’indietro. La puzza di carogna del suo alito mi fece sapere<br />

che ero la sua cena.<br />

Fissai il gigantesco, brutale mostro dalle poderose zampe, immense<br />

ali e dalla coda velenosa e fui veramente grata di non aver avuto niente<br />

da bere per diverse ore.<br />

Non avevo nessun’arma pronta; non avevo voluto sprecare preziose<br />

munizioni su cose che potevo uccidere con una scalciata od una pestata.<br />

La manticora certamente non cadeva in quella categoria, ma mi voltai,<br />

dandogli una scalciata con entrambi gli zoccoli posteriosi sul naso.<br />

Era come scalciare un muro di mattoni. Invece di spingere indietro<br />

la manticora, mi lanciai in avanti in una musata a terra. La manticora<br />

sollevò una zampa piena di grandi artigli e la scagliò sulla mia schiena.<br />

Se non fosse stato per i rinforzi di Ditzy Doo il colpo avrebbe potuto<br />

spezzarmi la colonna vertebrale. Invece il dolore mi attraversò la<br />

schiena offesa. Mi arrampicai sugli zoccoli e corsi.<br />

La manticora mi inseguì, balzandomi dietro. Io sono bassa; lei era<br />

più grande di diversi carretti di mele. L’inseguimento fu breve.<br />

La manticora mi diede una testata, scagliandomi in aria. Colpii<br />

duramente la strada e rotolai fino a quando andai a sbattere su quello


320 Fallout: Equestria — Parte II<br />

che era rimasto della parete di un ferramenta dall’altra parte della strada.<br />

La manticora mi caricò mentre mi rimettevo sugli zoccoli, stordita.<br />

Il suono della bardatura da combattimento di Calamity spezzò l’aria.<br />

Il sangue eruttò da un buco da una delle zampe anteriori della manticora<br />

che incespicò, mancandomi per schiantarsi invece contro un vecchio<br />

lampione. Il palo venne strappato da terra e ruzzolò con un rimbombo<br />

metallico.<br />

Mentre la manticora si riprendeva, un vestito semi bruciato che<br />

doveva venire dai bagagli sparsi per la carrozza volò nell’aria circondato<br />

dal campo magico di Velvet Remedy, legandosi attorno alla testa della<br />

manticora come una benda.<br />

La manticora frustò ciecamente con la sua velenosa coda da scorpione.<br />

Uno dei colpi percosse l’accidentato marciazoccoli a meno di<br />

trenta centimetri da me.<br />

Calamity sparò di nuovo, questa volta nel fianco della creatura. Feci<br />

fluttuare fuori la Piccola Macintosh e mirai, indietreggiando. La manticora<br />

agitò la testa violentemente, scacciando via la benda. Feci un buon<br />

tiro, colpendo la coda. La forza della Piccola Macintosh tagliò la coda<br />

della manticora in due.<br />

Ruggì di dolore e si lanciò su di me. Questa volta ero pronta e schivai<br />

agilmente. Mi voltai verso di lei, mirando la Piccola Macintosh alla<br />

schiena della manticora. Il mostro spalancò le ali e si lanciò in aria,<br />

volando verso Calamity.<br />

Calamity le sparò ancora una volta e fiori cremisi germogliarono sul<br />

suo petto, prima che la creatura gli andasse contro, abbattendo Calamity<br />

in volo. Preoccupata per il mio amico mi voltai per vedere dove fosse<br />

caduto mentre lei tornava indietro. Calamity gemette, non alzandosi<br />

ma per lo meno sembrando intatto. Il suo cappello era caduto sulla<br />

strada non troppo lontano.<br />

Velvet Remedy trottò verso di me. «Sei tu l’esperta telecinetica—<br />

prova queste.» Stava levitando con lei una catasta di lame dentate provenienti<br />

dal ferramenta.


Capitolo Tredici — Voci del Passato 321<br />

Mentre la manticora piombava su di noi, io riempii l’aria di morte<br />

rotante.<br />

Velvet Remedy finì di guardare la sfera di memoria del Ministero della<br />

Pace (almeno per la dodicesima volta) e stava ora facendo finta di non<br />

guardarmi cuocere la carne della manticora. Secondo il mio PipBuck<br />

era relativamente sana... almeno per quanto lo fosse la carne. Velvet<br />

stava mangiando il nostro ultimo barattolo di mais.<br />

Calamity aveva pulito via le ultime nostre due lattine di fagioli quasi<br />

un’ora prima e poi era strisciato sotto il vagone passeggeri per «guardare<br />

una cosa». Doveva ancora tornare all’aria. Stava diventando piuttosto<br />

scuro. Il vagone era ancora la migliore opzione tra i posti dove dormire,<br />

ma avremmo dovuto farlo a turni.<br />

Il mio intero corpo era dolorante per l’essere stata sbatacchiata in<br />

giro dalla manticora. Mi stavo quasi abituando ad essere in un costante<br />

stato di dolore. Calamity era rimasto in condizioni peggiori, ma la sua<br />

commozione cerebrale sembrava misericordiosamente leggera. Solo<br />

Velvet Remedy ne era uscita incolume. In ogni caso, la lotta era valsa le<br />

pene e dolori; le sacche di veleno dalla coda pungente della manticora<br />

erano l’ultima cosa che mi serviva per costruire una pistola a dardi avvelenati<br />

secondo gli schemi che avevo trovato nell’armeria della vecchia<br />

Appleloosa.<br />

Con un sospiro, Velvet Remedy trottò alla carrozza e si acquattò,<br />

sbirciando sotto. «Oh, esci. Non c’è niente lì sotto che possa essere così<br />

interessante,» giudicò. «Hai subito una caduta veramente brutta prima<br />

e non mi hai ancora lasciato esaminarti.» Con una fiera determinazione,<br />

aggiunse, «E questa volta, voglio che ti spogli completamente di quella<br />

bardatura e che mi lasci fare un’esame completo.»<br />

Aprii una Sparkle Cola che avevo trovato dentro il distributore automatico<br />

dopo la lotta e bevvi un sorso. Calda, ma non troppo piatta,<br />

e deliziosamente carotosa.


322 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Calamity strisciò obbedientemente fuori da sotto la carrozza, con<br />

un gran ghigno sulla faccia. «Grandi notizie,» annunciò. «È praticamente<br />

intatto.»<br />

«Di cosa stai parlando?» chiese Velvet Remedy, alzando la testa.<br />

Calamity indicò con la testa la carrozza passeggeri. Mi ritrovai a<br />

chiedermi quale fosse la sua definizione di intatto. Le finestre erano<br />

tutte in frantumi e c’erano diversi buchi sul tetto. Un foro largo quanto<br />

due zoccoli si era fatto strada con la ruggine sul fianco sinistro.<br />

«Quello di cui sto parlando è che, al contrario di quella che avete<br />

visto l’altra volta, questa bellezza è più che solo un’esplosione in attesa di<br />

avvenire.» Calamity si voltò verso il vagone e sorrise. «Posso sistemarla.<br />

Tutto ciò che le serve è un regolatore di flusso.»<br />

«Le?» nitrì Velvet.<br />

«Eggià.» Calamity battè le ali, sollevandosi in aria.<br />

Alzai un sopracciglio. «Un regolatore di flusso? È un pezzo d’equipaggiamento<br />

molto specifico. Non è qualcosa che troveremo verosimilmente<br />

poggiato in giro.»<br />

Calamity tornò con gli zoccoli per terra. «Eggià, lo so. Ma pensaci.<br />

Se lo troviamo potrò trainarci tutti, più tutto l’equipaggiamento che<br />

vogliamo portare, per tutte le Terre Devastate d’Equestria. Niente più<br />

trottare lunghe giorni per paesaggi infestati.»<br />

Velvet Remedy nitrì. «Oh certo. Perché le tue esperienze precedenti<br />

con i veicoli sono state stellari, fino ad ora.»<br />

Mi ricordai del treno. E del carretto delle mele. Forse infilarsi in<br />

una cosa che era anche una bomba non era poi una grande idea. Però<br />

non lo dissi. Non c’era motivo di reprimere l’entusiasmo di Calamity.<br />

Non è che avessimo la parte necessaria per sistemarla, ed ogni ulteriore<br />

esitazione poteva essere messa da parte fino a quando non l’avremmo<br />

avuta. Il che, con ogni probabilità, voleva significare mai.<br />

Velvet, nel frattempo, stava spronando Calamity ad uscire dalla sua<br />

bardatura da combattimento e sottosella. «So che l’hai costruita tu, e<br />

che preferisci indossarla, ma seriamente... sono stata con te da oltre una


Capitolo Tredici — Voci del Passato 323<br />

settimana adesso, e non ho ancora visto il tuo cutie mark. C’è ignoranza<br />

del senso del gusto e c’è essere totalmente ridicoli.»<br />

La mia attenzione era rivolta alla mia cena, ma a quello alzai la<br />

testa. A pensarci, neanche io avevo mai visto il cutie mark di Calamity.<br />

Indossava sempre almeno il suo sottosella e bisacce, tranne quando si<br />

lavava. Ed io avevo sempre rispettato la sua intimità per quello, anche<br />

se sopratutto per il disinteresse nel guardare uno stallone pulirsi.<br />

«Questo perché non ne ho uno.»<br />

Cosa? Impossibile. Il mio cutie mark aveva richiesto un’eternità per<br />

apparire, ma ce l’avevo comunque da anni. Come poteva uno stallone<br />

adulto non averlo ancora.<br />

«Oh,» Velvet Remedy distolse lo sguardo, sembrando insicura su<br />

come avrebbe dovuto rispondere.<br />

Calamity fece un basso e non divertito ghigno. «Non in quel senso.<br />

Un tempo ne avevo uno. Solo non più.»<br />

«Cosa!?» Velvet Remedy fece eco ai miei pensieri, anche se più<br />

teatralmente.<br />

Calamity ci guardò, quindi fece un lungo sospiro. «Beh, diamine,<br />

suppongo che dobbiate saperlo anche voi.» Si stolse la sua bardatura da<br />

combattimento ed iniziò a tirare le cinghe del suo sottosella. «È stato<br />

coperto con un marchio.»<br />

«Cosa? Perché?» farfugliò Velvet. «Chi farebbe una cosa del genere?»<br />

«I miei fratelli,» disse Calamity, con meno calma di quanto volesse.<br />

«Guardate, questo è quello che fanno ad un pegaso come me.»<br />

«Come te?» chiesi, ricordandomi che l’aveva già detto prima.<br />

Calamity annuì. «Adesso vi dico tutto riguardo ai pegasi. Beh, si<br />

dice che quando il megaincantesimo cancellò Cloudsdayle, tutti i pegasi<br />

abbandonarono Equestria e si nascosero dietro il loro soffitto di nuvole.<br />

Tutti, ebbene, tranne uno.»<br />

Avevo smesso di mangiare; mi sembrava irrispettoso. Ma presi comunque<br />

un grande sorso dalla Sparkle Cola mentre ascoltavo a quella<br />

che sarebbe ovviamente diventata una lunga storia.


324 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Si dice che Rainbow Dash vide quello che gli altri pegasi stavano<br />

facendo, e li abbandonò proprio come loro avevano abbandonato tutti<br />

i pony al di sotto...»<br />

«Chi?» interruppe Velvet Remedy il più gentilmente che poteva.<br />

Calamity sorrise. «Rainbow Dash. La migliore di noi,secondo le opinioni<br />

di certi pony. Colei che addestrò i pegasi nella forza di combattimento<br />

più élitaria e temuta sia dentro che fuori Equestria. La Giumenta<br />

del Ministero dell’Epicità. Colei che...»<br />

Giurai che Calamity avesse aspettato che stessi bevendo un altro<br />

sorso per dirlo. Tossii violentemente, con Sparkle Cola che mi spruzzava<br />

dalla bocca e dalle narici. Avrei sentito odore di carote per una<br />

settimana.<br />

«Il Ministero di COSA!?» boccheggiai con le lacrime agli occhi. Sapevo<br />

che stavo deragliando ulteriormente la storia di Calamity, ma non<br />

mi importava.<br />

Calamity ghignò alla mia reazione «Il Ministero dell’Epicità.»<br />

«E che cosa, ti prego di dircelo, facevano?» indagò Velvet Remedy.<br />

Calamity alzò le spalle. «Per quel che ne so, niente.»<br />

Elaborò, «Ricordate quando l’Osservatore ci disse dei Ministeri?<br />

Beh, ho sentito la storia in un modo differente. I pegasi non parlavano<br />

mai di nessuna delle altre Giumente, ma parlavano di Rainbow<br />

Dash. E la storia che ho sentito è che quando la Principessa Luna le<br />

disse che avrebbe avuto il proprio ministero, Rainbow Dash proclamò<br />

immediatamente, ‘Bene, quindi il mio sarà il Ministero dell’Epicità!’<br />

«E quando le chiese che cosa avrebbe fatto un Ministero del genere,<br />

lei rispose, ‘Oh, vedremo.’ Rainbow Dash era troppo occupata a combattere<br />

per vincere la guerra per preoccuparsi di dirigere qualche ufficio<br />

governativo.»<br />

Mi limitai a fissarlo. Non c’erano semplicemente parole da dire.<br />

«Questo è... interessante,» disse infine Velvet Remedy. «Quindi<br />

questa Rainbow Dash era un’eroina per i pony pegaso.»<br />

Gli occhi di Calamity si strinsero. «Enfasi su era. Non le andò a<br />

genio il loro chiudere il cielo e ritirarsi. Quindi volò via. Non fu mai


Capitolo Tredici — Voci del Passato 325<br />

più vista. Ed i pegasi? Abbandonarono la loro opinione su di lei più<br />

velocemente di un puledro che getta via il cappello in fiamme...»<br />

Calamity finì di sciogliere il suo sottosella. La copertura cadde a<br />

terra, rivelando un fianco marchiato da un simbolo magico. Il suo cutie<br />

mark era stato obliterato, rimpiazzato da una macabra cicatrice che<br />

assomigliava ad una nuvola con un fulmine.<br />

«Io sono un Dashita 6 ,» disse Calamity. «Per loro significa ‘Traditore’.»<br />

Tuoni risuonavano sopra le nostre teste.<br />

Non era ancora mezzogiorno, ed il cielo si era scurito abbastanza da<br />

poter essere scambiato per una tarda sera. La prima gioccia di pioggia<br />

mi bagnò il naso, seguita da una seconda sull’orecchio sinistro.<br />

Ci eravamo mossi oltre Fetlock in una zona di colline ondulate ed<br />

erbose, occasionalmente rovinate da incongrue macchie di sabbia. C’era<br />

un lago visibile ai piedi della collina successiva, con una baracca e<br />

diverse barche a remi infossate sulla spiaggia. Mentre ci avvicinavamo,<br />

il mio sempre-così-utile PipBuck mi disse che era la «Capanna di<br />

SteelHooves 7 » e che l’avevo trovata.<br />

Feci fluttuare fuori la Piccola Macintosh ed usai il mirino telescopico<br />

per dare un’occhiata più da vicino. C’erano strumenti allineati sulle<br />

pareti, e potevo vedere il bagliore di un terminale funzionante in<br />

un chiosco coperto all’esterno. E... erano torrette quelle? C’erano cosi<br />

metallici sul terreno ad ogni angolo della capanna, nascosti mimeticamente.<br />

Poteva essere semplicemente il mio recente lavoro alla Giunzione<br />

R-7 ad avermi fatto pensare in quel modo; se fossero state torrette,<br />

sarebbero state per buona parte sotterrate.<br />

6 Nell’originale Dashite.<br />

7 Letteralmente “Zoccoli d’Acciaio”.


326 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Aspettatate!» urlai, individuando ora delle fosse che deturpavano<br />

il fianco erboso della collina tutto attorno alla capanna, la conseguenza<br />

dell’esplosione di alcune mine. L’erba era alta giusto il necessario per fare<br />

in modo che le mine fossero completamente nascoste fino a quando<br />

non ci si fosse sopra.<br />

Calamity e Velvet Remedy si fermarono, guardandomi con allarme.<br />

Aprii la bocca per spiegargli delle mine, ma un’altra voce mi zittì.<br />

«Bene, guardate chi abbiamo!» La voce era regale, maestosa e terrificante.<br />

L’unicorno alato apparì improvvisamente di fronte a noi, brillando<br />

di vita. Velvet Remedy fece un piccolo strillo.<br />

«Ci ricordiamo di te da Appleloosa.»<br />

La mia mascella cadde. No. Impossibile...<br />

Ma fissandola mi resi conto che quella era una diversa pseudo-dea<br />

rispetto a quella nella città schiavista. La sua colorazione era quasi<br />

identica ma c’erano delle differenza di tratti, della criniera e dei fianchi.<br />

Bolle d’aria ad entrambi i nostri lati tremolarono ed apparirono altri<br />

due malvagi unicorni alati.<br />

«Incantesimi d’invisibilità?» si lamentò Velvet Remedy, iniziando<br />

apparentemente ad unirsi a me nella convinzione che le terre devastate<br />

semplicemente ci odiassero.<br />

Le pseudo-dee ci circondarono. Ognuna era differente, ma solo in<br />

modo sottile, come se fossero tutte sorelle. Mi guardai attorno freneticamente,<br />

ma le colline ondulate erano completamente prive di vagoni.<br />

Una barca a remi infossata non sarebbe bastata.<br />

«Non sei il premio che stavamo cercando,» disse una di loro.<br />

«Ma sarà comunque un piacere ucciderti,» disse il trio quasi facendo<br />

le fusa.<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Contro Galoppo—Il tuo elegante lavoro di zoccoli (o volo<br />

agile nel caso tu sia un pony pegaso) ti tiene fuori dal raggio d’offesa. Gli opponenti<br />

soffrono -5 alle abilità di combattimento quando ti attaccano.


Capitolo Quattordici<br />

SteelHooves<br />

«Le Scuderie non hanno mai avuto lo scopo di salvare nessun pony.»<br />

Esplosioni!<br />

Il mondo intorno a me venne squarciato da una cacofonia di luci<br />

violente e suoni roboanti, un calore scioccante seguito da un ruggito<br />

superiore alla forza del tuono. L’oscurità del crepuscolo fu annientata<br />

da una luce troppo brillante.<br />

Il tempo rallentò il passo, come se un sovraccarico sensoriale stesse<br />

causando un ritardo al mio cervello. Mi colpirono fuoco e schegge che<br />

accesero scintille di dolore su tutto il corpo. Il ruggito che riempiva il<br />

mondo morì con un acuto sibilo quando persi l’udito. Ero bloccata in<br />

quel posto, incapace di muovere il mio corpo. Il sangue schizzò sulla<br />

mia faccia quando la pseudo-dea davanti a me venne fatta a pezzi ed i<br />

brandelli del suo corpo furono barbaramente gettati in ogni direzione.<br />

Mi sentii gettata a terra. Velvet Remedy mi coprì con il suo corpo<br />

mentre il suo scudo si formava attorno a noi con dolente lentezza. Sentii<br />

un calore appiccicoso quando il suo sangue gocciolò in basso, mescolandosi<br />

con il mio. Solo più tardi realizzai di non essere io quella sotto<br />

attacco. La seconda pseudo-dea si stava voltando, con gli occhi spalancati<br />

mentre innalzava il suo scudo magico. Ma era troppo tardi per lei<br />

e le esplosioni a fuoco rapido, che stavano uccidendo Velvet Remedy e<br />

me solo per la vicinanza, lacerarono direttamente la creatura. Lo scudo<br />

della pseudo-dea si increspò, oscillò è morì prima che potesse manifestarsi<br />

pienamente. Poi anche lei venne consumata in una fiammata<br />

mutilante.<br />

Il tempo tornò a scorrere normalmente quando la pioggia di esplosioni<br />

si fermò momentaneamente. La mia visione era distorta dalle<br />

immagini residue delle creature, i loro corpi martoriati impressi nella<br />

327


328 Fallout: Equestria — Parte II<br />

mia vista. Le orecchie non sentivano ancora nulla a parte un lontano<br />

brusio nauseante. Ma ora potevo vedere la fonte dell’imponente attacco.<br />

Ed avevo già visto quella cosa prima. Era il manifesto dal centro di<br />

reclutamento che prendeva vita davanti a noi. Un pony completamente<br />

celato in una grigia armatura in acciaio, compresa anche la coda. Era<br />

una possente reliquia dalla guerra, un «Ranger d’Acciaio». Una lampada<br />

luminosa sulla fronte mise in risalto il suo obiettivo, e l’enorme<br />

arma sul lato destro della sua mostruosa bardatura da combattimento<br />

cominciò a sparare nuovamente.<br />

Ma all’ultima pseudo-dea era stato dato un sacco di tempo per alzare<br />

lo scudo mentre le sue sorelle venivano massacrate. E gli esplosivi—che<br />

ora vedevo erano simili alle mele di metallo che avevo usato<br />

contro il drago, ma che venivano sparate ad una velocità spaventosa—<br />

detonarono contro lo scudo mentre lei se ne stava all’interno, sembrando<br />

comoda, indifferente e solo leggermente incazzata. Le fiamme illuminarono<br />

il suo manto blu notte ed i capelli verde malaticcio, e facevano<br />

brillare i suoi occhi come porte per l’inferno.<br />

Ancora una volta, il lanciagranate automatico del Ranger d’Acciaio<br />

si fermò. Ed ora una grande scatola sul lato sinistro della sua bardatura<br />

da combattimento si aprì, facendo partire due razzi che sfrecciarono in<br />

un arco attraverso l’aria verso la creatura, lasciando scie di fumo al loro<br />

passaggio.<br />

La pseudo-dea semplicemente abbassò la testa, una scintilla di luce<br />

zampillò dal suo corno. In un istante, i due razzi invertirono la rotta.<br />

Il Ranger d’Acciaio cercò di indietreggiare ma non ne ebbe il tempo. I<br />

razzi impattarono direttamente il nostro aspirante salvatore corazzato<br />

e l’esplosione gettò il massiccio corpo giù per la collina. L’erba si ridusse<br />

in fumo, sporcizia e fuoco mentre il corpo cadendo rimbalzava diverse<br />

volte sulle mine prima di fermarsi, immobile ed apparentemente senza<br />

vita, ai piedi della baracca sottostante.<br />

Il peso di Velvet mi opprimeva. Aspettammo che il Ranger d’Acciaio<br />

si alzasse, ed il mondo sembrò aspettare con noi. Quando dopo lunghi<br />

momenti non si mosse,la pseudo-dea avanzò verso di esso. Potei sentire


Capitolo Quattordici — SteelHooves 329<br />

la sua risata, anche se le mie orecchie non sentivano nulla se non quel<br />

terribile fischio. In fondo alla mia mente capii di aver avuto ragione—la<br />

telepatia aveva un ruolo nella minaccia delle pseudo-dee.<br />

«Vedete, ecco come il cosiddetto ’Poderoso Cacciatori d’Alicorni’ è<br />

caduto!» La voce maestosa e crudele della pseudo-dea si espresse nella<br />

mia testa. «La Dea sarà più che contenta.»<br />

L’impatto dei proiettili creò scintille gemelle sullo scudo della pseudo-dea.<br />

Zoppicante e sanguinante a causa della tempesta di fuoco e<br />

schegge, Calamity avanzò. Vedevo la sua bocca muoversi. Senza dubbio,<br />

stava dicendo qualcosa di sprezzante e spiritoso.<br />

La pseudo-dea (o alicorno, da come si era definita), si girò e sbuffò<br />

beffardamente.<br />

Calamity sparò di nuovo con futile effetto.<br />

Alzai le cosce, cercando di dire a Velvet Remedy di scendermi di<br />

dosso, ma non lo fece. Il suo corpo era caldo, un peso morto. Realizzai<br />

che il suo incantesimo di scudo era caduto e sentii un impeto di panico.<br />

Mi alzai, facendola rotolare via, e mi girai ritrovando la mia bella compagna<br />

svenuta, con la pelle scorticata da una granata ed eccessivamente<br />

sanguinante. Con un bagliore del mio corno aprii una delle sue scatole<br />

mediche e cominciai a tirare fuori le scorte che ci rimanevano. Il mio<br />

cuore urlò nel vedere quante poche fossero. Forse urlai anch’io, ma non<br />

potevo sentirlo.<br />

Aprii l’altra, sperando ce ne fossero di più, ma tutto quello che rimaneva<br />

nella seconda cassetta medica era il suo vestito, una bottiglia<br />

di Buck e...<br />

... le Ment-ali Party-Time!<br />

Quella voce nella mia testa ruggì. Velvet Remedy contava su di me.<br />

Sarebbe morta se non fossi riuscita ad aiutarla. Avevo bisogno di essere<br />

più intelligente in quel momento! Avevo bisogno di essere migliore in<br />

quel momento! Avevo bisogno di quelle Ment-ali!<br />

La piccola sfera di memoria cadde nell’erba quando strappai la scatola<br />

delle Ment-ali Party-Time dalla sua scatola-bisaccia e la feci fluttuare


330 Fallout: Equestria — Parte II<br />

a me. Il desiderio mi colpì, e dovetti sforzarmi di prenderne solo una.<br />

Per farle durare. Una sarebbe stata...<br />

Il mondo diventò molto più luminoso, più chiaro, più pulito. Ero<br />

consapevole di ogni goccia di pioggia appena mi colpiva. Ero consapevole<br />

di ogni dolore, ogni ferita sanguinante nel mio stesso corpo. La<br />

mia mente sfrecciò seguendo catene di ragionamenti.<br />

Ancora una volta una luce brillante scoppiò sopra di noi, portando<br />

un odore soffocante di ozono, quando l’alicorno richiamò un fulmine<br />

dalle nubi temporalesche, che colpì Calamity mandandolo a terra. Mi<br />

voltai, cercando di gridare, ma non avevo voce. Oppure lo feci, ma non<br />

riuscii a sentirlo.<br />

Calamity tremò, colto dagli spasmi sul terreno. Non era morto, nemmeno<br />

incosciente, ma non era in condizione di combattere. L’alicorno<br />

non sembrò curarsene. Un sorriso malizioso increspò i suoi lineamenti,<br />

freddo e malvagio, mentre granelli di rosa-porpora si accesero intorno<br />

alla sua testa, crescendo e formando frecce magiche.<br />

Cercai di rialzarmi sui miei zoccoli ma le mie gambe non funzionavano.<br />

Mi colpì un’ondata di nausea. Sapevo di star soffrendo per la<br />

perdita di sangue ed il suono nelle orecchie stava triturando il mio senso<br />

dell’equilibrio. Ma sapevo anche che Calamity e Velvet erano sul punto<br />

di morire. Lo ero anche io, ma sarei morta salvandoli.<br />

E, nel puro splendore di acume accresciuto dalle Ment-Ali, sapevo<br />

bene come farlo.<br />

La mia telecinesi non mi tradì, anche quando il mio corpo l’aveva<br />

già fatto. Portai il mio fucile da cecchino vicino a me mentre sollevavavo<br />

la sfera di memoria e la fecevo volare verso l’alicorno, muovendola in<br />

modo da avvicinarla dal fianco. Sentii una fitta di coscienza a rischiare<br />

qualcosa di così prezioso per Velvet.<br />

La pseudo-dea si voltò, catturando il movimento con la coda dell’occhio.<br />

Reagì prima di riconoscerla, aspettandosi una granata, e focalizzò<br />

la sua magia contro essa per rimandarmela indietro.<br />

La sfera di memoria risplendette dolcemente quando l’alicorno la<br />

toccò con la magia. I suoi occhi si spalancarono, lo scudo cadde e la


Capitolo Quattordici — SteelHooves 331<br />

cascata di frecce magiche evaporò quando l’alicorno si perse nella sfera<br />

di memoria.<br />

Scivolando nel zen di mira del SATS, mi allineai per il colpo alla<br />

testa e premetti il grilletto.<br />

«No!» gridò Velvet Remedy, la sua voce risuonò distante ed ovattata attraverso<br />

il ronzio nelle mie orecchie. Fece fluttuare via da me la scatoletta<br />

di Ment-ali Party-Time prima che avessi la possibilità di prenderne<br />

un’altra. Ne avevo già prese due, una prima di uccidere l’alicorno ed<br />

una seconda per combattere la pesante depressione che sapevo sarebbe<br />

venuta all’esaurirsi della prima.<br />

«Ma...!» cercai di inventare qualcosa che Velvet Remedy si sarebbe<br />

bevuta. Ero diventata impressionante: potevo convincere chiunque a<br />

fare qualsiasi cosa. «Almeno fammele tenere, potrei averne bisogno.»<br />

Ma per qualche ragione non ero in grado di convincere la più bella<br />

giumenta delle terre devastate a farmi tenere una scatola piena di<br />

medicine.<br />

Somministrai l’ultima delle pozioni mediche a Velvet Remedy. Il<br />

fluido magico sembrava dolorasamente lento a guarirle le ferite. Adesso<br />

le restavano soltanto le bende curative per aiutare Calamity e me. Non<br />

ne avevamo nemmeno lontanamente a sufficienza. Era ancora molto<br />

debole per la perdita di sangue, e stava avendo dei problemi a stare alzata.<br />

Calamity aveva bisogno di un tutore medico per farsi sistemare la<br />

gamba; Velvet Remedy non voleva rischiare di lanciare un incantesimo<br />

di rigenerazione fino a quando non fosse posizionata correttamente. In<br />

più aveva bisogno di molto riposo per riprendersi dal fulmine che lo<br />

aveva colpito.<br />

Ce n’era ancora uno.<br />

Dovetti fare cenno a Velvet Remedy di stare indietro prima di avvicinarmi<br />

alla figura corazzata immobile, accartocciata contro la capanna


332 Fallout: Equestria — Parte II<br />

sottostante. Sfruttando la mia levitazione, sarei potuto passare sopra il<br />

campo minato in modo sicuro. Velvet Remedy non poteva.<br />

Tra i pensieri-parole dell’alicorno ed il nome che il mio PipBuck<br />

aveva dato spontaneamente alla baracca, non avevo bisogno dell’intelligenza<br />

accresciuta dalle Ment-ali Party-Time per rendermi conto che<br />

quello era probabilmente SteelHooves.<br />

Il grande cacciatore d’alicorni... il che significava che ce ne erano<br />

degli altri. Forse molti di più. Il pensiero di tutto ciò era terrificante.<br />

SteelHooves ne aveva sterminati due con una combinazione di sorpresa<br />

ed un’epica potenza di fuoco. Era stato per ingegno e fortuna che ero<br />

riuiscita ad uccidere il terzo prima che ci seccasse tutti. L’ultima volta<br />

mi era servito un vagone merci. Quelle creature non erano invincibili,<br />

ma erano potenti e molto difficili da uccidere.<br />

Lo stallone di metallo (o, almeno, stavo presumendo stallone sulla<br />

base della forma della corazza) non si era mosso dopo la battaglia. Mi<br />

accucciai accanto al Ranger caduto (molte delle mie bende si spostarono<br />

e si disfarono mentre lo feci e le ferite grondarono sangue). Da vicino<br />

l’armatura era ancora più impressionante. Aveva un proprio sistema di<br />

filtraggio dell’aria, completo di supporto vitale, ed addirittura un sistema<br />

di iniezione di farmaci meccanizzato. Il danno dei razzi era stato<br />

molto inferiore a quanto sarebbe dovuto essere. Nonostante ciò l’armatura<br />

si era incavata nei punti d’impatto, schiacciando terribilmente il<br />

pony all’interno.<br />

Cercai un modo per rimuovere l’elmetto. Se ce n’era uno, era ben<br />

nascosto. Ma trovati un connettore che avrebbe permesso al mio Pip-<br />

Buck di interfacciarsi con la matrice dell’elmetto a tecnologia arcana.<br />

Tirai fuori uno strumento dalla bardatura da lavoro, già sospettando<br />

che l’elmetto includesse un’equivalente sistema di EFS e SATS, se non<br />

di più. Chiunque avesse progettato l’armatura doveva aver lavorato a<br />

coda intrecciata con la Stable-Tec.<br />

«Non farlo.» La voce dall’interno dell’elmetto era bassa e rombante,<br />

eccezionalmente mascolina.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 333<br />

Balzai indietro, sorpresa. C’era un pony vivo là dentro! Spinta dalla<br />

fiducia che mi davano le Ment-ali Party-Time mi avvicinai, cercando di<br />

rassicurarlo. «Sono un Tecnico di PipBuck, certificata dalla Stable-Tec,»<br />

mentii, ma solo un po’, «Sono sicura di poter essere utile.»<br />

«No. Non puoi.» disse la voce, ma il corpo ancora non si mosse.<br />

L’elmetto non si girò nemmeno per guardarmi. «La mia armatura<br />

ha subito un colpo incapacitante. Tutto è off-line. Il sistema medico,<br />

l’autoriparazione... l’intera matrice di incantesimi è andata in crash.»<br />

Mi sedetti sulle cosce, trasalendo quando molti dardi taglienti di<br />

dolore sferzarono i miei fianchi. «Puoi...»<br />

«Senza il potere magico, non posso nemmeno a muovermi. Morirò<br />

qui. Sono, in verità, già morto.» La voce bassa dall’armatura sembrava<br />

rassegnarsi all’idea, ed era in pace con essa. «Ma li ho portati con me.<br />

E, se non erro, ho salvato la Puledra della Scuderia. Come atto finale<br />

non è stato affatto male.»<br />

Fui presa alla sprovvista. La mia esagerata reputazione. Un profondo<br />

disagio si mosse dentro di me. Non era giusto che gli altri pony<br />

rischiassero la loro vita per me, che pensassero a me come qualcosa di<br />

speciale.<br />

Fissai il Ranger d’Acciaio, non ancora morto ma paralizzato. Se l’armatura<br />

non aveva energia, collegarsi ad essa sarebbe stato inutile. Guardai<br />

indietro verso Velvet Remedy, desiderando di aver effettivamente<br />

speso un po’ di tempo per imparare di più sulla medicina piuttosto che<br />

essermi semplicemente affidata alle sue abilità. Contemplai di sollevarla<br />

sopra al campo minato.<br />

Mi voltai nuovamente verso il pony corazzato caduto, «Va bene...<br />

SteelHooves, giusto?»<br />

«Come fai a... oh. Naturalmente.»<br />

Naturalmente cosa? Mi scrollai la confusione di dosso e continuai,<br />

«Sto portando il nostro medico quì.» Senza aggiungere altro, mi voltai<br />

e focalizzai la mia magia su Velvet Remedy. Fluttuò in aria con uno<br />

strillo scioccato. Cominciò a fluttuare in aria verso di noi.


334 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Littlepip, mettimi giù!»<br />

«Campo minato», dissi con noncuranza.<br />

«Va bene, spostami, poi mettimi giù.»<br />

Un attimo dopo si era unita a noi. Mi rivolse un nitrito da signorina<br />

e si voltò a guardare verso il cacciatore corazzato. Quando la informai<br />

di ciò che mi era stato detto la mia mente balenò al poster che avevo<br />

visto sul muro della clinica di Candi: «Non hai bisogno di diventare un<br />

Ranger d’Acciaio per essere un Eroe! Unisciti oggi al Ministero della<br />

Pace!». Guardai Velvet Remedy, sapendo che doveva aver già incontrato<br />

lo stesso poster da qualche parte, e mi chiesi se se ne stava ricordando<br />

pure lei.<br />

«Non vi dovete preoccupare,» insistette SteelHooves. «Non c’è niente<br />

che possiate fare. È stata una bella caval...<br />

«Sciocchezze,» nitrì Velvet Remedy, spazzando via la morbidità del<br />

Ranger d’Acciaio. «Dobbiamo solo farti uscire...»<br />

«No,» disse nuovamente la voce bassa e roca.<br />

«Scusa?» chiese Velvet, confusa. Spese diversi minuti ad esaminare<br />

l’armatura, con aria sempre più preoccupata. «Anche se la tua armatura<br />

ti avesse protetto dalle bruciature ed i tagli, hai subito una grave e massiccia<br />

contusione. Il danno interno potrebbe...» Mentre parlava, iniziò<br />

a circondare l’armatura in un morbido bagliore magico.<br />

«Non togliere la mia armatura.»<br />

Velvet Remedy nitrì. «Oh per piacere, ci son già passata con Calamity.<br />

Non posso curarti se non...»<br />

«Se rimuovi l’armatura, morirò.»<br />

Sbattei le palpebre, guardandolo a bocca aperta, osservando la gigantesca<br />

ammaccatura sul suo fianco. Non avevo l’intuito medico di<br />

Velvet Remedy, ma potevo immaginare che l’armatura fosse l’unica cosa<br />

che lo tenesse ancora insieme.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 335<br />

Velvet si tirò indietro, rimuovendo il suo incantesimo. «Beh, questo<br />

sembra un difetto di progettazione.»<br />

«L’armatura è fatta per tenermi in vita,» disse SteelHooves un po’<br />

sulla difensiva. «Apri la piastra corazzata sul mio fianco sinistro.» Velvet<br />

Remedy fece come gli era stato ordinato, rivelando un sistema di<br />

somministrazione di farmaci e pozioni mediche di ogni genere, dal<br />

Buck a...<br />

«Qualcuna di quelle medicine non la riconosco nemmeno,» disse<br />

Velvet sorpresa.<br />

«L’armatura ha un potenziamento curativo. Se stesse funzionando,<br />

sarei già completamente curato.»<br />

Ancora guardando il sistema di inziezioni, feci notare con noncuranza,<br />

«Non ha un sistema per le Ment-Ali Party...»<br />

«Littlepip!» mi rimproverò Velvet Remedy, zittendomi.<br />

Mi ritrassi, atterrita. Scacciai dalla mente il pensiero delle droghe,<br />

focalizzandomi invece sul collasso della matrice di incantesimi dell’armatura<br />

potenziata magicamente. Se fosse stata un PipBuck,avrei potuto<br />

facilmente...<br />

«Aspettate,» sussurrai, sapendo già cosa fare.<br />

Velvet Remedy mi diede un’occhiataccia. «Littlepip...» sibilò pericolosamente.<br />

Non potevo biasimarla. Era passato solo un secondo<br />

da quando avevo fatto quell’altra osservazione; non le piaceva affatto<br />

quanto potessi pensare velocemente in quel momento (se l’avesse fatto,<br />

magari non mi avrebbe tolto così in fretta le mie Ment-ali Party-Time).<br />

«No, so come sistemarlo! Posso ripristinare l’energia dell’armatura<br />

e riavviare la matrice di incantesimi.» Sorrisi. «L’ideatore dell’armatura<br />

ha chiaramente incorporato tecnologia arcana della Stable-Tec. Non è<br />

poi così differente dal sistemare un PipBuck.»<br />

L’espressione di Velvet si addolcì. «Bene allora, non stare lì impalata,»<br />

sorrise, levandosi di mezzo, stando attenta a non avvicinarsi al<br />

campo minato.<br />

Trottai in avanti, e tornai alla realtà con un tonfo. Il riconoscere<br />

il mio errore si mischiò con l’opprimente depressione che mi inondò


336 Fallout: Equestria — Parte II<br />

all’affievolirsi degli effetti delle Ment-ali Party-Time. In un istante, ero<br />

stupida, ignorante e sciocca.<br />

«N-non posso,» mi lamentai.<br />

«Ma hai appena detto...»<br />

«Non ho gli strumenti.» Volevo piangere. Il Ranger d’Acciaio sarebbe<br />

morto, imprigionato nella sua armatura, perché io non ero un<br />

Tecnico di PipBuck, certificata dalla Stable-Tec. La mia bardatura da<br />

lavoro non includeva la chiave per matrici di incantesimi. Lo ammisi,<br />

riluttante.<br />

Velvet Remedy mi camminò incontro, traballando un poco, ancora<br />

debole per la perdita di sangue. Mi avvolse con la sua coda, sussurrandomi<br />

in modo confortante nell’orecchio.<br />

«Una chiave per matrici di incantesimi?» La voce di SteelHooves<br />

sembrò più speranzosa che rassegnata. «Potresti riuscire a trovarne una<br />

nella Scuderia Ventinove.»<br />

Stavamo andando in un’altra Scuderia. Mi sentivo tremare al solo pensiero.<br />

Penso più per timore che debolezza fisica; Velvet Remedy aveva<br />

nuovamente fasciato le mie ferite.<br />

Calamity zoppicò verso di me. «Ricorda, Littlepip. Questa non è<br />

la tua Scuderia.» Annuii. Ero ancora sotto la depressione post-MPT.<br />

Sapevo che non ero nelle condizioni mentali per farlo. Ma SteelHooves<br />

aveva bisogno di aiuto, e glielo dovevamo.<br />

«Ho cambiato idea,» protestò il Ranger d’Acciaio. «Non posso permettervi<br />

di andare in una Scuderia per me.» Il suo senso di speranza<br />

era stato velocemente schiacciato da una testarda nobiltà d’animo, che<br />

capivo ma rifiutavo. Non ero l’unica.<br />

«Oh? Bene allora, vieni qua e fermaci,» suggerì Velvet Remedy. Per<br />

poi aggiungere, «Oh già. Non puoi.»


Capitolo Quattordici — SteelHooves 337<br />

«I tuoi modi di fronte al capezzale sono orribili,» riferì la voce da<br />

dentro l’armatura.<br />

Guardai noi tre. Non eravamo assolutamente nelle condizioni di<br />

viaggiare in un territorio sconosciuto ed ostile. Ognuno di noi riusciva<br />

a mala pena a stare in piedi.<br />

«Non vi dirò dove si trova l’entrata,» disse SteelHooves per dissuaderci.<br />

Calamity nitrì. «Il tombino 1 con su scritto Scuderia Ventinove? Vicino<br />

alla fermata delle carrozze passeggeri di Fetlock?» SteelHooves<br />

ebbe l’acume di non dire nulla. Calamity si chinò e sussurrò, «E Velvet<br />

che pensava che non ci fosse nulla di interessante sotto la carrozza<br />

passeggeri.»<br />

Ci volle molto più tempo per tornarci di quanto mi ricordassi. Ci<br />

muovevamo con cautela, evitando i segnali rossi sulla bussola dell’EFS.<br />

In quel momento sentivo che anche un paio di radiablatte ci avrebbe<br />

potuto ammazzare.<br />

Calamity stava volando, evitando di mettere peso sulla sua gamba.<br />

Guardò la carrozza passeggieri ed annunciò in modo troppo allegro,<br />

«Beh, spero che la tua levitazione sia tornata al pieno della sua imponenza,<br />

Littlepip. A meno che non abbiamo trovato un regolatore di flusso<br />

e nessun pony me l’ha detto, muovere quel coso toccherà a te.»<br />

Mi stesi a terra. Avevo bisogno di focalizzarmi totalmente sulla<br />

carrozza passeggieri (Viaggi Bandito del Cielo, notai senza alcun motivo),<br />

e ciò significava non impegnare le mie energie per stare alzata. Il<br />

mio corno si accese mentre mi concentravo sulla gigantesca carrozza.<br />

Venne avvolto dal potere magico. Lo spinsi, convergendo tutta la mia<br />

volontà per muovere il veicolo. Il mio corno brillò. Un alone brillante<br />

lo circondò. La carrozza iniziò a dondolare, gemendo. Il sudore iniziò<br />

a colarmi dalla mia fronte. Iniziai ad avere problemi a respirare. Da<br />

qualche parte, distante, Velvet Remedy si stava preoccupando, ma la<br />

1 Nell’originale ponyhole cover, in riferimento al termine manhole cover, che<br />

significa per l’appunto tombino.


338 Fallout: Equestria — Parte II<br />

ignorai. Un secondo alone brillante circondò improvvisamente il mio<br />

corno, e l’intera carrozza si sollevò di un paio di metri da terra e venne<br />

spinta indietro sul marciazoccoli.<br />

L’abbassai dolcemente, poi collassai, esausta. Potevo vedere il tombino.<br />

Yay. Ora della nanna.<br />

«Quanto tempo sono stata svenuta?» chiesi, atterrita.<br />

«Abbastanza a lungo da prenderti un po’ del sonno che ti serviva,»<br />

mi consolò Velvet. «Io stessa ho riposato un po’ gli occhi.»<br />

Eravamo in un breve galleria di manutenzione. Da un lato una<br />

porta conduceva ad altre gallerie di manutenzione che serpeggiavano<br />

tutte sotto Feltlock. Dall’altra parte, tre gradini conducevano fino alle<br />

massicce porte della Scuderia Ventinove. Calamity si ergeva su tre zampe<br />

(la sua zampa anteriore azzoppata era sollevata) e stava fissando il<br />

meccanismo di controllo.<br />

«Beh, siamo ad un punto morto,» proclamò. Sembrava che la Scuderia<br />

Ventinove non si fosse mai aperta. E senza una password di sblocco<br />

era improbabile che saremmo riusciti ad entrare. Eppure andai a lavorarci<br />

su. Sentivo la mia mente ancora pigra e considerai di sgranocchiare<br />

una Ment-ali (anche una che non fosse al sapore di Party avrebbe aiutato),<br />

ma non volevo che Velvet Remedy o Calamity pensassero che ne<br />

avessi bisogno. Non era così. Mi rendevano soltanto migliore.<br />

Dopo essermi inserita nel sistema di controllo ed aver indagato<br />

a fondo scoprii qualcosa di interessante. «Io... credo di aver trovato<br />

un’entrata di servizio.»<br />

«Dove?» chiese Calamity, guardando il condotto che portava in<br />

superficie. «È lontana?»<br />

Scossi la testa. «No, voglio dire, nel sistema. È necessaria una chiave<br />

a tre parti per aggirare la protezione standard.»<br />

«Che genere di chiave?» domandò Velvet Remedy.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 339<br />

«Riconoscimento vocale. Sono necessarie tre voci diverse,» li informai.<br />

Poi, prima che qualche pony sottolineasse il fatto che casualmente<br />

eravamo in tre, mi spiegai: «Devono essere le tre voci giuste. Non<br />

importa ciò che viene detto, solo che venga detto dalle voci giuste.»<br />

Era un’entrata di servizio veramente interessante, per quel particolare.<br />

Mi chiesi cosa avesse portato a progettarla in tal modo. E se tutte<br />

le Scuderie avessero la stessa falla nella sicurezza.<br />

«Tre voci di chi?»<br />

Pensai per un momento, e maledissi quanto fosse lento il mio cervello<br />

a ragionare. «Io... ehm...» Poi mi ricordai del codice di sblocco<br />

della Scuderia Due. CMC3MAPS 2 . «Credo di saperlo.»<br />

La prima voce fu quella che richiese più tempo, semplicemente perché<br />

non avevo una sua registrazione. Ci sedemmo invece ad ascoltare<br />

DJ Pon3 alla radio, aspettando che la sua selezione di canzoni scorresse.<br />

Per la prima ed unica volta fui grata che la sua trasmissione radiofonica<br />

avesse una così limitata gamma di musica.<br />

«Buona sera ad ogni pony! Qui è il vostro umile presentatore, DJ Pon3,<br />

padrone delle onde radio. Ed è solo una questione di tempo prima di ritornarci<br />

dentro. Ma prima, la notizie! Sembra che la nostra crociata delle<br />

terre devastate proveniente dalla Scuderia Due sia una salvatrice dalle<br />

pari opportunità. Dai rapporti che sto ricevendo, lei ed i suoi compagni<br />

hanno aiutato un gruppo di razziatori dello Spaccazoccolo per evitare che<br />

fossero decimati e schiavizzati dall’attacco di un esercito di schiavisti... E<br />

poi, perché non si può avere un muffin senza glassa, ha ucciso un drago!»<br />

Dannazione di Luna, perché non era mai «Calamity e la sua compagnia?»<br />

O «Velvet Remedy ed il suo seguito»?<br />

2 A questo punto si può chiarire significato e traduzione dell’acronimo, in caso ce<br />

ne fosse ancora bisogno. Nell’originale era CMC3BFF, Cutie Mark Crusaders 3 Best<br />

Friends Forever, “Migliori Amiche Per Sempre”.


340 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Non so se sono d’accordo con te questa volta, ragazza. Salvare i<br />

razziatori? Alcuni mostri meritano di essere ridotti in schiavitù.»<br />

Perfetto.<br />

«Ancora notizie: ho avuto un altro rapporto riguardo canemoni che<br />

attaccano i viaggiatori nelle terre devastate tra Manehattan e Fillydelphia.<br />

Seriamente, pony, se dovete viaggiare in quel posto, assicuratevi di avere<br />

una scorta pesantemente armata. E se non l’avete, non fatelo. Questo è<br />

stato un suggerimento per la sopravvivenza di DJ Pon3. Sintonizzatevi<br />

per ulteriori suggerimenti di questa serie, tra cui ’Le granate non sono<br />

da mangiare’ ed ’I razziatori non vogliono essere tuoi amici.’ Ma prima,<br />

è Sweetie Belle che canta, ’I Giorni Bui sono Finiti’...»<br />

Mi alzai di scatto. «Ecco che arriva, pony!»<br />

Tornai ai controlli, diedi in pasto all’incantesimo di riconoscimento<br />

vocale i primi versi della canzone, prendendo mentalmente nota di<br />

registrare la canzone per uso futuro nel caso avessi avuto la profonda<br />

sfortuna di dover entrare in una Scuderia per la terza volta.<br />

Seguii con stralci di due registrazioni:<br />

«Il codice di sblocco per aprire le porte della Scuderia Due è...<br />

CMC3MAPS.»<br />

«Salve! Il mio nome è Scootaloo. Probabilmente mi conosci<br />

(perché sono abbastanza famosa) per le mie fantastiche performance<br />

ad eventi come il GALLoPS dell’anno scorso, o magari<br />

solo come fondatrice della Red Racer...»<br />

Con un possente sibilo ed un draconico gemito di protesta le porte per<br />

la Scuderia Ventinove cominciarono a muoversi.<br />

Mi voltai e trovai Velvet Remedy che mi passava davanti per andare<br />

ad mettersi di fronte alla porta. La splendida giumenta aveva indossato<br />

il suo fantastico vestito e si era strigliata la criniera. Lanciai uno sguardo


Capitolo Quattordici — SteelHooves 341<br />

a Calamity, che si limitò ad alzare le spalle. «Uhm... Velvet?» L’abito<br />

nascondeva la maggior parte delle sue bende.<br />

«Stiamo per incontrare per la prima volta i pony di un’altra Scuderia.<br />

Vogliamo mettere avanti il nostro zoccolo migliore», disse aristocraticamente.<br />

«Specialmente se non hanno mai avuto prima visitatori<br />

dall’esterno. Vogliamo sembrare diplomatici,» il suo occhio si mosse<br />

per guardarmi senza girare la testa. «Se voi due entrate per primi,<br />

sembreremo degli invasori.»<br />

La grande porta di metallo oscillò via e Velvet Remedy entrò nella<br />

Scuderia Ventinove in modo regale e senza esitare. Calamity zoppicò<br />

verso di me mentre la guardavo sparire all’interno. «Lei è veramente<br />

speciale, non credi?»<br />

«Sì...» dissi, sentendomi un po’ senza parole. Guardai Calamity,<br />

che stava guardando Velvet attraverso la porta. «... lei è...» Ci arrivai<br />

più tardi. Calamity non stava guardando Velvet Remedy, se la stava<br />

mangiando con gli occhi. Qualcosa si ruppe nel mio cervello. «... no!»<br />

No, semplicemente... no.<br />

«No?» chiese, confuso, senza che i suoi occhi lasciassero i suoi fianchi.<br />

Balbettai, ricomponendomi. «No, non no. Voglio dire... sì. Sì, lo è.<br />

Lei è...» Mia.<br />

Dannazione!<br />

Ciò era ingiusto.<br />

Io amavo Velvet Remedy. L’amavo da molto tempo prima che Calamity<br />

la incontrasse. Sì, sì, sapevo che in realtà non avevo alcuna possibilità<br />

con lei. Lei era... lei! Ed io ero solo... io. Ed io sapevo tutto su<br />

come si aprono le porte dei granai 3 .<br />

3 Riferimento alla battuta della madre di Littlepip, nel primo capitolo.


342 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Ma... arrugh.<br />

Presi l’immagine mentale di Calamity che corteggiava con successo<br />

Velvet Remedy mentre io non potevo e la gettai in un buco buio e<br />

profondo. Poi riempii quel buco. Poi costruii una casa sopra a quel<br />

buco e mi trasferii in essa.<br />

Mi focalizzai invece sugli incontaminati ma estremamente cupi interni<br />

della Scuderia Ventinove. A prima vista sembrava perfettamente<br />

conservata. Un sussulto di Velvet Remedy mandò in frantumi quell’illusione.<br />

Velvet stava indietreggiando dai resti di uno scheletro penzolante<br />

da una parte del meccanismo delle porte, con la parte centrale del corpo<br />

polverizzata.<br />

Velvet vacillò, sembrando sul punto di svenire. Feci una smorfia,<br />

guardando Calamity che si precipitò per sorreggerla. Quello era un<br />

inizio nefasto.<br />

Due porte di metallo ci offrirono due opzioni: Manutenzione od<br />

Atrio. Il mio EFS era libero da simboli rossi. Del resto era completamente<br />

libero tranne che per i miei due compagni. Non c’era vita in quella<br />

Scuderia. Almeno non nel raggio dell’incantesimo del mio PipBuck. La<br />

Scuderia era completamente silenziosa, tranne che per l’immancabile<br />

acuto ronzio delle luci ed il dolce rumore dei generatori.<br />

«Questo posto è una tomba» disse Calamity.<br />

Quella per la Manutenzione avrebbe dovuto portarci direttamente<br />

all’officina del Tecnico dei PipBuck. Ma quella per l’Atrio ci avrebbe protato<br />

direttamente alla clinica, ed avevamo disperato bisogno di scorte<br />

mediche. D’altra parte c’era qualcosa che si stava nascondendo nella<br />

Scuderia Ventinove, avevamo bisogno delle scorte mediche prima di<br />

bighellonare in giro. Espressi il mio ragionamento a Velvet Remedy<br />

e Calamity ed entrambi concordarono, e Calamity trasalì quando lo<br />

zoccolo della sua zampa ferita strisciò sul pavimento.<br />

Feci un passo avanti e la porta per l’Atrio scivolò verso l’alto. Quando<br />

camminai all’interno, i miei occhi caddero all’istante sugli scheletri


Capitolo Quattordici — SteelHooves 343<br />

di almeno altre tre dozzine di pony. Erano disseminati per la sala, ma<br />

la concentrazione maggiore era proprio ai miei zoccoli. Dovetti usare<br />

la telecinesi per creare un passaggio attraverso le ossa dei pony «abbastanza<br />

fortunati» da riuscire ad entrare in una Scuderia prima che<br />

il megaincantesimo distruggesse Manehattan. Sentii la rabbia mordermi<br />

il retro della testa. Ricordai a me stessa che quella non era la mia<br />

Scuderia.<br />

C’erano anche un sacco di detriti nell’Atrio. Bottiglie di birra e whiskey,<br />

scotch e vino, quasi tutte vuote e molte in frantumi. Abiti e vestiti<br />

da gentilpony resi sudici dal decadimento. Nell’angolo più lontano, un<br />

impianto stereo era crivellato di buchi di proiettile.<br />

«Pensi che loro...?» Velvet lasciò la frase in sospeso. Stava guardando<br />

dietro di noi, appena sopra la porta da cui eravamo venuti. Due<br />

torrette automatiche della sicurezza erano installate sulla parete. Avevano<br />

l’energia, ma non sembrava ci stessero seguendo. Il mio EFS affermò<br />

che non erano una minaccia. La stanza suggeriva che non era sempre<br />

stato così.<br />

Guardai in alto verso la finestra circolare dell’ufficio della Capogiumenta,<br />

solo che non ce n’era una. La parete era vuota e piatta dove<br />

sarebbe dovuta essere la finestra. La scala che avrebbe dovuto portare<br />

al centro della Sicurezza ed all’ufficio delle Capogiumenta era lì, ma era<br />

semplicemente etichettata: Sicurezza.<br />

Mi ritrovai irrazionalmente turbata dalle incorrettezze della progettazione<br />

della Scuderia. Di nuovo.<br />

Dietro di me, sentii Calamity sussurrare a Velvet, «Ha reagito male<br />

ad un’altra Scuderia prima d’ora.» Cosa, ero così ovvia? «Faremmo bene<br />

a tenere un occhio su di lei.»<br />

Oh perfetto. Ora sarebbero diventati i miei genitori. Arrugh. «Va bene,<br />

sembra non ci sia nessun pericolo immediato. Dovremmo dividerci<br />

per risparmiare tempo. Velvet, dovresti ripulire la clinica.» Era sicura.<br />

Potevo vedere l’interno della clinica attraverso la finestra dell’Atrio.<br />

«Calamity ed io ci dirigeremo alla manutenzione.»<br />

Velvet Remedy obiettò, «No, Calamity dovrebbe rimanere con me.»


344 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Mi trattenni a stento dal pestare il pavimento.<br />

Velvet Remedy continuò noncurante, «Voglio rattoppare quella<br />

zampa il prima possibile. Posso usare la mia magia per curare l’osso<br />

una volta che l’ho posizionata in modo appropriato.»<br />

Bene, brontolai mentalmente. Poi, cercando di suonare la più compiacente<br />

possibile, «Certamente. Nessun problema. Non ho bisogno di<br />

nessun aiuto per trovare l’officina del Tecnico dei PipBuck dopotutto.»<br />

Certo, assumendo che il resto di quel posto non si articolasse in modo<br />

bizzarro. «Sarò di ritorno prima che abbiate finito.»<br />

Iniziai a trottare indietro attraverso la porta. Velvet Remedy mi<br />

fermò con una voce delicata. «Littlepip? Va tutto bene?»<br />

Agitai uno zoccolo. «Oh sì. Solo... mi sento un po’ logorata. Perdita<br />

di sangue, sai.» Feci un dolce sorriso. Lei sembrava che stesse cercando<br />

di sembrare persuasa. «Va bene, sono solo un po’ sorpresa. Ma sono<br />

felice. È una buona cosa che i miei due amici si piacciano l’un l’altro.»<br />

Calamity tossì. «Aspetta, cosa?» Nitrì, «Lei è una moralista elitaria<br />

piena di sé che preferirebbe curare i nostri nemici piuttosto che<br />

sparargli.»<br />

Velvet Remedy gli lanciò uno sguardo corrucciato. «E lui è un impulsivo<br />

ruffiano che pensa di poter curare le terre devastate affogandole<br />

nel sangue.»<br />

Buone Dee, non potevano essere più ovvi!<br />

Me ne andai prima di mettermi ad urlare.<br />

Spesi il resto del tragitto attraverso la Manutenzione della Scuderia<br />

a ricordarmi che era effettivamente una buona cosa che i miei amici<br />

andassero d’accordo, che ero una stupida ad essere gelosa quando fin<br />

dall’inizio non avevo avuto alcuna possibilità di provarci e che,se volevo<br />

tenermeli amici, avrei fatto meglio a seppellire quei sentimenti nello<br />

stesso buco buio.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 345<br />

Mi chiesi da quanto quella storia stesse andando avanti. Era nuova?<br />

C’erano stati dei segnali troppo che non avevo colto perché troppo<br />

noncurante? O semplicemente non avevo voluto coglierli?<br />

L’idea del «coglierli» mi portò un’immagine mentale completamente<br />

indesiderata di Velvet e Calamity che velocemente stracciai e bruciai.<br />

Sarebbe stato difficile.<br />

Sai che cosa ti renderebbe facilmente felice per loro? Un piccolo pony<br />

nella mia testa mi agitò davanti una scatoletta. ‘Fanculo quel piccolo<br />

pony. Volevo crogiolarmi per un’altro po’.<br />

Una piccola luce apparì sulla bussola del mio EFS. Non era ostile.<br />

Uno di loro era venuto fin lì per seguirmi? Se era così, come avevano<br />

fatto a superarmi?<br />

Un momento dopo un robot della manutenzione si librò fuori da<br />

una delle stalle, coi suoi molteplici arti che ballonzolavano mentre puliva<br />

la parete. Non c’era da stupirsi che quel posto sembrasse immacolato.<br />

Sentii una scintilla di irritazione perché noi non avevamo un robot<br />

pulisci-pareti nella Manutenzione della Scuderia Due. Dovevo lavare i<br />

muri della mia officina a zoccolo.<br />

Il robot iniziò a pulire nella mia direzione. Decisi di togliermi dalla<br />

sua strada accucciandomi nell’officina del Tecnico della Robotica. La<br />

stanza era piena di robot della manutenzione in diversi stati di degrado.<br />

C’erano abbastanza strumenti da migliorare i piani dell’officina di<br />

Calamity. Iniziai a depredare.<br />

L’ufficio sul retro del Tecnico della Robotica era stato annerito dal<br />

fuoco. Trovai gli scheletri carbonizzati di due pony insieme ad un robot<br />

medico parzialmente smantellato. A giudicare dall’aspetto qualche<br />

pony aveva fatto un fatale errore lavorandoci sopra, facendo andare<br />

all’impazzata il lanciafiamme sanitario 4 .<br />

Il robot della manutenzione passò attraverso la sala.<br />

Nel retro dell’ufficio bruciato c’era una cassaforte, il dipinto sulla<br />

parete che la copriva si era sciolto e sbucciato. La cassaforte invece non<br />

4 Nell’originale, sanitary flamethrower. Probabilmente un dispositivo per lo<br />

smaltimento di materiale organico infetto.


346 Fallout: Equestria — Parte II<br />

aveva temuto nulla dal fuoco. Feci scivolare fuori il mio cacciavite ed<br />

una forcina, solo per scoprire che la cassaforte non era chiusa. Già di<br />

malumore, mi sentii tradita.<br />

Dentro c’era una fiaschetta di whiskey alla mela, una confezione<br />

vecchia di duecento anni (Buongustaio Vecchio Stile 5 ) di Gocce di Miele,<br />

una scatola di (tristemente normali) Ment-ali, diversi appunti della<br />

manutenzione ed una registrazione. Tralasciando gli appunti scaricai<br />

la registrazione nel mio PipBuck ed iniziai ad ascoltare.<br />

«Qui è Mender 6 , per segnalare i progressi diagnostici sul robot<br />

per le faccende domestiche di Cannikin 7 . Sono stato su tutta la<br />

notte per esaminare la programmazione di questo coso; volevo<br />

avere il resoconto pronto in tempo per il funerale.<br />

«Da quello che posso dire, sembra che il robot abbia sofferto<br />

di un problema tecnico mentre riceveva un aggiornamento<br />

automatico dei suoi sottoprogrammi dalla Stable-Tec. Questa è<br />

veramente l’unica ipotesi che ho per spiegare come mai abbia dato<br />

a Cannikin una tazza di caldo e fumante solvente industriale<br />

invece di un caffè.<br />

«Tutti quei pony che mormoravano che il vecchio Cannikin<br />

avrebbe bevuto fino a morire si staranno probabilmente soffocando<br />

con le loro stesse parole proprio ora. E se non lo stanno<br />

facendo dovrebbero farlo. Ho visto il povero collega prima che<br />

lo incenerissero—la sua intera bocca e gola erano state corrose<br />

via. Ho avuto incubi per giorni per quello.<br />

«Pianifico di andare a parlare con Cornombroso 8 più tardi<br />

oggi; voglio che tutti gli automatismi domestici rimangano spen-<br />

5 Nell’originale, Old-Fashioned Gourmet, riferimento al perk di gioco “Buongustaio<br />

del Vecchio Mondo” (Old World Gourmet).<br />

6 Letteralmente “Riparatore”.<br />

7 Letteralmente “Secchiello”.<br />

8 Nell’originale Shadowhorn.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 347<br />

ti fino a quando non li avremo controllati tutti. Ovviamente<br />

sarà un’impresa farlo, e ci vorrà molto tempo.<br />

«So che è brutto da parte mia usare la morte di Cannikin per<br />

accelerare i miei programmi, ma questo è solo un altro esempio<br />

del perché penso che abbiamo bisogno di un’autorità all’interno<br />

della Scuderia. Come possono i pony della Stable-Tec anche solo<br />

lontanamente pensare di poter governare una Scuderia se non<br />

sono qui, a vedere che succede?»<br />

Ciò era inaspettato. E macabro. Tentai di togliere l’immagine mentale<br />

di Cannikin dalla mia testa, concentrando i miei pensieri sull’idea di<br />

una Scuderia senza una propria Capogiumenta. Una Scuderia mandata<br />

avanti in modo remoto dalla Stable-Tec.<br />

L’officina del Tecnico di PipBuck era proprio dove sarebbe dovuta essere.<br />

Ero sorpresa, confortata, ed un poco scocciata dal dover provare<br />

entrambe le cose.<br />

La chiave per matrici di incantesimi del Tecnico era chiusa a chiave<br />

in un armadietto assieme a dozzine di altri strumenti di precisione potenziati<br />

ai quali una mera apprendista come me non aveva il permesso<br />

di accedere. Feci nuovamente fluttuare fuori il mio cacciavite ed una<br />

forcina.<br />

Qualche minuto più tardi la mia bardatura da lavoro rinforzata era<br />

piena di tutto ciò che mi sarebbe servito per una riparazione avanzata<br />

di un PipBuck. E, almeno in teoria, tutto il necessario per ristabilire<br />

il flusso di potere magico nell’armatura di SteelHooves. E, giusto<br />

per sicurezza, impacchettai diverse batterie magiscintilla ed un piccolo<br />

apparato conduttore di campo magico.<br />

All’ufficio del capo Tecnico della Scuderia mancava l’amaca che<br />

aveva così spesso sostenuto il peso del mio insegnante nella Scuderia


348 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Due. Scossi la testa, dando all’officina un’ultima occhiata prima di uscire<br />

per riunirmi ad i miei amici. Individuai un audio diario tra gli oggetti<br />

sparsi sulla scrivania del Tecnico.<br />

Sedermi e far partire il diario? O trottare indietro per trovare Velvet<br />

Remedy e Calamity. Assieme. Si spera non mentre si baciavano. Va bene,<br />

il diario.<br />

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Velvet Remedy spinse tre barattoli di pozione ristoratrice extra-forte<br />

verso di me. «Bevile. Sarai in salute perfetta in dieci minuti.»


Capitolo Quattordici — SteelHooves 349<br />

Ero scioccata. «Non dovremmo portarle con noi? Usarle al risparmio?»<br />

Velvet Remedy scosse la testa. Aveva un aspetto molto migliore.<br />

Aveva messo via il suo vestito e rimosso le bende; la sua pelle era perfetta,<br />

il suo manto sembrava puro ed in salute. Aveva un paio di flebo<br />

che le coprivano i fianchi, con un tubicino chirurgico che portava ad<br />

un punto sotto la sua spalla sinistra. «Non ne abbiamo bisogno. Ne<br />

ho già messo via un’altra dozzina per i nostri viaggi, bende a bizzeffe,<br />

qualche tutore, sacche di sangue ed altro. Per la prima volta abbiamo<br />

un’entrata positiva di scorte mediche. Direi che questa clinica è stata<br />

un dono delle Dee, ma so di più.»<br />

Alzai un sopracciglio mentre fluttuavo alle mie labbra la prima pozione.<br />

Velvet Remedy mi diede una registrazione. «Ho trovato questa<br />

mentre stavo... requisendo le scorte.» Sorrisi alla sua riluttanza al<br />

chiamarlo saccheggio o depredare.<br />

Buttai giù due delle pozioni ristoratrici extra-forti ed infilai la terza<br />

nelle mie bisacce. Il ricordo di Velvet, la sua pelle a brandelli e sanguinante,<br />

mi era tornato in mente. Potevo gestire l’essere quasi in piena<br />

salute se ciò significava avere una di quelle pronta in caso d’emergenza.<br />

Anche Calamity sembrava stare molto meglio. Si lamentò che, dopo<br />

l’incantesimo rigenerativo di Velvet Remedy, il tutore non era proprio<br />

necessario, ma lei insistette che lui lo tenesse addosso per almeno un<br />

altro giorno.<br />

Camminai per la clinica, cercando un buon posto dove sedermi<br />

ed ascoltare la registrazione. Ero accigliata, mi aspettavo brutte cose.<br />

Le registrazioni contenevano molto raramente belle cose nelle Terre<br />

Devastate d’Equestria. Specialmente, così sembrava, nelle Scuderie.<br />

Trovai un laboratorio chimico nel retro della clinica. Per un istante,<br />

tutti i pensieri della registrazione mi sfuggirono dalla mente. Guardando<br />

le droghe e le scorte, realizzai che con quello che avevo già, avevo<br />

tutti gli ingredienti necessari per cucinare la mia partita di Ment-ali<br />

Party-Time! Ed avendo l’abilità e l’opportunità, non potevo resistere.<br />

Sarebbe stato stupido farlo.


350 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Quando mi misi al lavoro, mi ricordai del perché ero venuta lì. Feci<br />

partire la registrazione mentre schiacciavo le normali, noiose vecchie<br />

Ment-ali in una polvere fine.<br />

«Oh...»<br />

La voce era così carica di pura disperazione che spensi velocemente la<br />

registrazione. Non volevo sentirla. Mi concentrai sulla mia cottura chimica<br />

per diversi lunghi minuti, con la registrazione che se ne stava semplicemente<br />

lì sul bancone a fissarmi funestamente. Infine, sbuffando, la<br />

feci ripartire.<br />

«Com’è potuto succedere?!<br />

«Il dottore ed io siamo usciti solo per qualche minuto. Quando<br />

siamo tornati, la clinica si era sigillata ed il sistema antincendio<br />

si era attivato, riempiendo l’intera clinica con... con...<br />

«C’abbiamo messo più di un ora per riaprirla. Abbiamo provato<br />

a rompere la finestra, ma è rinforzata. Perché qualcuno<br />

dovrebbe rinforzare la finestra? Ogni pony all’interno è soffocato.<br />

Citronella 9 era dentro per farsi solo togliere dei punti. Stava<br />

organizzando la Cute-ceañera 10 di sua figlia questa sera, e stavamo<br />

decidendo che genere di torta prendere dai distributori.<br />

Il puledro degli Orange era ancora nell’asilo della clinica! Oh<br />

cavoli! Penso che nessun pony gliel’abbia ancora detto!...»<br />

Lo spensi nuovamente. Il mio cuore era aggrovigliato in nodi. Parte<br />

di me voleva piangere. Parte di me voleva infuriarsi con qualcosa. Ma<br />

non c’era niente di ovvio con cui infuriarsi. Quindi mi sfogai con il<br />

rubinetto, battendo i miei zoccoli contro di esso per il suo rifiuto a<br />

darmi dell’acqua. Era stupido, ma mi fece sentire bene. Finalmente<br />

9 Nell’originale, Lemongrass.<br />

10 La Quinceañera è, nei paesi latino-americani, la festa oraganizzata per i quindici<br />

anni delle ragazzine.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 351<br />

(dopo aver versato dell’acqua dalla mia borraccia), finii di mischiare la<br />

miscela e la misi sul fuoco.<br />

Il rumore di una mitragliatrice che apriva il fuoco catturò la mia<br />

attenzione. Tutti i pensieri riguardo diari, Ment-ali e chimica evaporarono<br />

quando sentii Velvet Remedy urlare. I miei amici erano nei<br />

guai!<br />

Quando mi girai due punti rossi comparirono sulla bussola del mio<br />

EFS. Le torrette erano diventate ostili. Tornando con un balzo nella<br />

clinica centrale, vidi Calamity e Velvet accucciati dietro ad un banco<br />

medico ribaltato mentre le due torrette all’esterno (sopra la porta ora<br />

chiusa) bersagliavano la finestra di vetro. Cerchi e crepe a forma di<br />

ragnatela coprivano ogni suo centimetro, il vetro rinforzato stava per<br />

cedere.<br />

Fluttuando fuori la Piccola Macintosh mi posizionai dove sarei stata<br />

in grado di mirare entrambe l’istante in cui il vetro avrebbe ceduto. Non<br />

avevo molta copertura, ma se fossi stata veloce ed un poco fortunata<br />

non ne avrei avuto bisogno.<br />

La finestra si ruppe in una cascata tintinnante. Sentii il primo proiettile<br />

colpirmi il petto, senza penetrare la mia corazza, mentre mi immergevo<br />

nel SATS e miravo entrambe le torrette due volte. Un secondo<br />

proiettile attraversò la mia zampa anteriore tra il mio PipBuck ed il mio<br />

ginocchio mentre sparavo il primo colpo. Ed il secondo.<br />

BLAM! BLAM!<br />

La prima torretta esplose. La seconda mosse il suo arco di proiettili<br />

via da Calamity e Velvet Remedy e lo diresse verso di me.<br />

BLAM! BLAM!<br />

Un ultimo proiettile colpì il mio fianco, rimbalzando sull’impugnatura<br />

del mio fucile da combattimento con un forte schippo, quando la<br />

seconda torretta esplose.<br />

Collassai, realizzando all’improvviso che per l’ennesima volta stavo<br />

soffendo un dolore veramente forte. Ma quella volta non avevo assolutamente<br />

preoccupazione. Avevo Calamity e Velvet Remedy proprio


352 Fallout: Equestria — Parte II<br />

vicino, ed eravamo in una clinica. Se mi avessero dovuto sparare, non<br />

riuscivo a pensare ad un posto migliore od una compagnia migliore.<br />

Ma non appena toccai il pavimento lottai per rimettermi sugli zoccoli,<br />

ignorando le mie ferite. Zoppicando, sanguinando copiosamente,<br />

cercai di spingermi verso il laboratorio chimico. Dovevo assicurarmi<br />

che le mie Ment-ali Party-Time non cuocessero troppo. Ora che<br />

i miei amici erano al sicuro, la mia mente si concentrò su quello che<br />

era diventata una nettamente secondaria ma pur sempre importante<br />

priorità.<br />

La porta dell’Atrio era chiusa e bloccata. Eravamo sigillati all’interno.<br />

Era più un peggioramento che una vera preoccupazione. Sapevo<br />

che sarei dovuta essere in grado di sbloccare ogni porta in quel luogo<br />

dalla stazione della Sicurezza. Ma raggiungerlo significava passare<br />

per diversi punti dove saremmo potuti essere attaccati dall’improvviso<br />

grilletto-facile del sistema di sicurezza.<br />

Guardai i miei compagni. Ormai, stavo iniziando a pensare a noi<br />

come guerrieri esperti delle terre devastate (beh, almeno Calamity ed<br />

io). Non ero rimasta all’esterno a lungo, ma il tempo era stato una forgia<br />

come non ce ne sono altre. Delle torrette non sarebbero dovuto essere<br />

un gran problema per gli ammazza-draghi.<br />

Mi frenai all’istante. Quel tipo di pensiero era pericoloso. L’ultima<br />

cosa di cui avevo bisogno era iniziare a credere all’entusiasmo della<br />

radio.<br />

Velvet Remedy mi stava guardando con tristezza. Pensavo di essere<br />

stata abbastanza veloce, ma immaginavo che sospettasse cosa stavo<br />

facendo nel laboratorio chimico. Non mi aveva tolto gli occhi di dosso<br />

da allora, ed il suo sguardo di rimprovero mi stava bruciando dentro<br />

l’anima.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 353<br />

Calamity stava studiando qualcosa sul muro. All’inizio assunsi si<br />

trattasse di un altro poster di epoca bellica—lo stava studiando con la<br />

stessa intensità che Velvet Remedy di solito riservava a qualsiasi cosa<br />

inerente al Ministero della Pace. Ma quando mi avvicinai, ancora un<br />

po’ zoppicante sulla zampa rattoppata e fasciata, vidi che si trattava<br />

di una mappa della Scuderia. I miei occhi seguirono il percorso su<br />

per le scale fino alla stazione di Sicurezza. L’armeria era lassù, assieme<br />

ad una serie di stanze che in una corretta Scuderia sarebbero stati gli<br />

alloggi personali della Capogiumenta e della sua famiglia. Lì erano<br />

etichettate come stanze per VIP (Very Important Ponies). C’era una<br />

grande area di assolutamente nulla dove sarebbe dovuto essere l’ufficio<br />

della Capogiumenta.<br />

La mia fronte si corrugò. «Odio davvero queste Scuderie.»<br />

Velvet Remedy stava osservando gli scheletri, tenendomi comunque<br />

nella sua linea visiva. «Era... era ridotta così, l’altra che avete trovato?»<br />

«Peggio», nitrì Calamity.<br />

Ci dirigemmo verso le scale, fermandoci ad una bacheca coperta<br />

dalle solite note. Mi ritrassi; qualche pony aveva scritto «SMETTILA<br />

DI UCCIDERCI!» sulla bacheca con quello che sembrava sangue.<br />

«Oh cielo», sussurrò Velvet. Con mia sorpresa tirò via dalla bacheca<br />

una delle note, levitandola più vicino per ispezionarla. La nota era<br />

posizionata tra un proclama di nuove regole di sicurezza ed un foglietto<br />

per due puledre disperse i cui visi sorridenti avevano fissato per secoli<br />

un atrio pieno di cadaveri. Sul foglio che aveva preso Velvet era dipinta<br />

la parte inferiore della «D». Spostai lo sguardo dalla bacheca a lei chiedendomi<br />

come, per la Criniera di Luna, potesse trovare qualcosa più<br />

degno di nota dell’immensa preghiera di misericordia scritta coi propri<br />

fluidi corporei da un pony morente.<br />

Velvet Remedy voltò il manifestino in modo che io e Calamity<br />

potessimo vederlo.


354 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Party del Terzo Mese di Sopravvivenza!<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Calamity fischiò, tirandosi su il cappello. «Vinyl Scratch. La DJ Pon3<br />

originale... almeno secondo alcuni. Quindi è sopravvissuta alla bomba<br />

al fuoco magico di Manehattan, dopo tutto.»<br />

Tirai un’occhiata a Calamity che gli suggeriva di aver bisogno di<br />

rivedere la sua definizione di «sopravvissuta».<br />

Odiavo veramente quelle Scuderie.<br />

Tra la furtività e la Piccola Macintosh le altre torrette si dimostrarono<br />

una minaccia irrisoria. Ricaricai mentre entravamo nella stazione di<br />

Sicurezza. Mi sedetti per penetrare nel terminale, cercando di essere<br />

rispettosa quando fluttuai via lo scheletro di un pony per poggiarlo in<br />

un angolino vicino agli altri. Velvet Remedy aveva iniziato a pregare<br />

per loro.<br />

Calamity trottò verso l’armeria nella vana speranza di poter aprire<br />

la porta senza le mie abilità. Dopo aver scoperto di non poterlo fare,<br />

si girò con un’espressione di disappunto. Aspettai che facesse un passo<br />

prima di aprire la porta a distanza dal terminale facilmente violato. Fece<br />

un salto, poi mi lanciò un ghigno e scomparve all’interno. Una piccola,<br />

ma di buona natura, vendetta; sentivo ancora l’odore di carote.<br />

Mi girai per vedere un gigantesco ammasso di registri della sicurezza.<br />

Andando a casaccio, tirai fuori uno dei più recenti.<br />

Annotazione 67:


Capitolo Quattordici — SteelHooves 355<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Mi ritrovai tremante, e non dal dolore. Ordinai al terminale di sicurezza<br />

di far partire una delle più vecchie.<br />

Annotazione 43:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Ne feci partire un’altra.<br />

Annotazione 72:


356 Fallout: Equestria — Parte II<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

11<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Feci partire quello successivo, ignorando Velvet Remedy che mi chiedeva<br />

di smettere.<br />

Annotazione 73:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

11 Nell’originale, saddlefuckers.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 357<br />

Mi allungai per farne partire un’altra quando Velvet Remedy mi tirò<br />

fisicamente via dal terminale.<br />

«COSA!?» Urlai in piena rabbia, ed il mio corpo stava tremando<br />

così tanto che sentivo che sarei esplosa.<br />

«Littlepip,» disse, e capii che stava piangendo, «Devi fermarti.»<br />

Calamity e Velvet Remedy mi mandarono a controllare le ultime due<br />

stanze, le stanze VIP. mentre loro spegnevano i sistemi di sicurezza ed<br />

aprivano tutte le porte. Andava bene. Volevano che riprendessi fiato.<br />

Che mi calmassi. Io volevo trovare un posto lontano da loro e qualcosa<br />

da poter distruggere con violenza.<br />

Vedevo rosso come mai prima, e non potevo nemmeno attaccare<br />

l’origine della mia rabbia perché erano tutti morti. Morti decenni e<br />

secoli fa. Il mio corpo non smetteva di tremare.<br />

La prima stanza aveva un’insegna accesa sopra di essa: Vinyl Scratch.<br />

Quindi quella era la sua stanza. Il DJ Pon3 originale. Feci un passo<br />

avanti e la porta si aprì.<br />

La stanza all’interno non era stata toccata sin dalla notte del party,<br />

tre mesi dopo che le porte della Scuderia Ventinove si erano chiuse,<br />

intrappolando ogni pony al suo interno.<br />

Camminai in giro, osservando. Pile di registrazioni. Giradischi.<br />

Equipaggiamento per la registrazione. Uno spazio piuttosto lussuoso<br />

anche se piccolo per mangiare e dormire. Un bagno personale con una<br />

vasca da bagno.<br />

Avrei potuto sfogare abbastanza bene la mia rabbia lì. Le registrazioni<br />

si sarebbero frantumate sotto i miei zoccoli in modo abbastanza<br />

piacevole. Ma non potevo farlo. Distruggere le cose che sono state amate<br />

dai pony che hanno vissuto lì (anche se per poco tempo) non sarebbe<br />

stato come inveire contro i vili pony che avevano creato quel posto; sarebbe<br />

stata piuttosto una continuazione del loro lavoro. Raccolsi invece


358 Fallout: Equestria — Parte II<br />

qualche registrazione, facendole scivolare nelle mie bisacce. Una volta<br />

tornata dagli altri le avrei fatte chiudere da Velvet Remedy in una delle<br />

sue scatole mediche dove sarebbero state al sicuro dai proiettili. Mi<br />

ricordavo ancora della mela.<br />

C’era una cassaforte nella stanza. Esitai. Per qualche ragione mi sembrava<br />

un po’ strano scassinare la cassaforte di una celebrità, anche una<br />

morta da molto tempo. Ma con un respiro profondo tirai fuori i miei<br />

strumenti e mi misi al lavoro. Dentro vi trovai un vecchio giocattolo<br />

per bambini, diverse fotografie incorniciate ed una manciata di poster.<br />

Ed una scatola che sembrava essere stata salvata da un fuoco. Dentro<br />

vi erano quattro sfere di memoria. Una catturò la mia attenzione. Era<br />

etichettata: L’Ultimo Party di Pinkie Pie. La presi, infilandola nelle mie<br />

bisacce e camminai nella stanza successiva.<br />

L’insegna sopra la porta annunciava: Cornombroso.<br />

La giumenta a capo della manutenzione era una VIP nella Scuderia?<br />

Anche nel bel mezzo della mia a mala pena trattenuta furia verso la<br />

Stable-Tec, il cui mio puro odio nei loro confronti non poteva essere<br />

espresso, parte del mio cervello riconobbe che sembrava strano.<br />

La porta si aprì per me ed entrai. La stanza era più disordinata. C’erano<br />

componenti e metallo di scarto ovunque. Progetti finiti a metà<br />

coprivano il tavolo. Schemi di differenti sistemi della Scuderia erano<br />

attaccati al muro. Uno di essi era stato strappato via per rivelare la cassaforte<br />

della stanza. Ancora una volta mi misi al lavoro. Quando la cassaforte<br />

si aprì rivelò un’altra registrazione. Sembrava sorprendentemente<br />

simile a quella che avevo trovato nell’ufficio del Capostallone.<br />

Dovevo ascoltarla. Ma parte della mia mente mi urlò di non farlo.<br />

Non diedi ascolto alla voce. Al contrario feci partire il messaggio, ed<br />

un’altra voce familiare prese vita nella tomba che era la Scuderia Ventinove.<br />

La voce sembrava determinata ma stanca e piena di tristezza.<br />

Sembrava come se stesse leggendo un copione che aveva imparato ad<br />

odiare.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 359<br />

«Salve, Cornoombroso! Quel che segue è solo per le tue orecchie. Ti<br />

sto parlando perché sei stata selezionata per un lavoro molto importante,<br />

grazie al tuo senso di lealtà e dovere sia a questa compagnia che ai pony<br />

intorno a te.<br />

«Il mio nome è Scootaloo. Probabilmente mi conosci per... oh a chi<br />

importa. Sono stanca di queste cose...<br />

«... riproviamo...<br />

«Salve, il mio nome è Scootaloo, e sono la vice-presidente della Stable-<br />

Tec. Se stai sentendo questo significa che i Protocolli di Minaccia di Livello<br />

Omega sono stati attivati ed i cittadini di Equestria scelti per la Scuderia<br />

Ventinove sono stati messi al sicuro dentro la miglior infrastruttura mai<br />

creata per la sopravvivenza all’apocalisse.<br />

«Mi dispiace tanto. Vorrei che potessimo fare di più.<br />

«Diamine, avrei voluto che tutto questo potesse essere impedito...<br />

«... Ma invece tocca a noi salvare chi possiamo, e cercare di impedire<br />

che accada di nuovo. Per questo motivo la tua Scuderia è stata selezionata<br />

per partecipare ad un vitale progetto sociale. L’obiettivo primario della<br />

Scuderia Ventinove, come per tutti le altre, è di salvare le vite dei pony al<br />

suo interno. Ma...<br />

«... ma c’è uno scopo più grande per la tua Scuderia, oltre il salvare<br />

i singoli pony. Noi qui alla Stable-Tec capiamo che non va bene per il<br />

genere dei pony salvarsi adesso solo per poi annientarsi l’un l’altro dopo.<br />

Dobbiamo capire che cosa è andato storto. Dobbiamo trovare una via<br />

migliore. E dobbiamo essere pronti ad implementarla il prima possibile<br />

appena le porte delle Scuderie si apriranno. E sopravvivere a ciò che i<br />

nostri leader attuali saranno riusciti a fare ad Equestria...<br />

«... dannazione. Come siamo arrivati a questo? Dannazione, dannazione,<br />

dannazione!...<br />

«Noi... Penso che siamo arrivati a questo... forse... perché siamo<br />

pony. Facciamo del nostro meglio. Abbiamo le migliori intenzioni. Ma<br />

quando le cose vanno male ci agitiamo o ci confondiamo. O ci sconvolgiamo.<br />

O ci arrabbiamo. La nostra abilità nel fare scelte intelligenti è più<br />

compromessa quanto più ne abbiamo bisogno.


360 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Cattive scelte, scelte emotive... ci hanno trascinato in una guerra<br />

che nessun pony voleva. Ci hanno spinto sull’orlo dell’estinzione... e se<br />

stai ascoltando tutto questo...<br />

«... oltre.<br />

«... che vadano tutti all’inferno. Che tutti noi andassimo all’inferno.<br />

«...<br />

«Scusa. Odio tutto questo. Vorrei che il mondo fosse di nuovo come<br />

quando ero una puledra. Ma i desideri sono solo desideri.<br />

«... dannazione, sembra che non possa finire una di queste senza<br />

andare ampiamente fuori argomento. Sono sicura che tu ti stia chiedendo<br />

cosa, se non altro, ha a che fare tutto ciò con te? Perché ti sto dicendo<br />

questo? Non preoccuparti, c’è un motivo; questo non è semplicemente il<br />

vaneggiamento di un pony della Stable-Tec che è... già morto... non è<br />

vero?<br />

«...<br />

«La tua scuderia ha una progettazione veramente eccezionale. A dispetto<br />

dei documenti ufficiali questa Scuderia non ha alcun tipo di collegamento<br />

remoto con la Stable-Tec. Al contrario, per sostituire la normale<br />

posizione della Capogiumenta, abbiamo attrezzato la Scuderia Ventinove<br />

con un sistema computerizzato di classe Crusader 12 .<br />

«Il Maneframe 13 classe Crusader è il più avanzato supercomputer<br />

mai creato dal genere dei pony, usando i più grandi progressi disponibili<br />

della tecnologia arcana. Il Crusader è capace di pensieri propri, creatività<br />

ed apprendimento. Ne abbiamo costruiti solo tre, e gli altri due sono al<br />

momento in possesso rispettivamente del Ministero delle Scienze Arcane<br />

e del Ministero dell’Epicità.<br />

«L’obiettivo di questo esperimento sociale è rimuovere dall’equazione<br />

l’emotivo e fallibile pony. Per vedere se possiamo fare meglio attraverso<br />

un sistema di governo pragmatico e logico che non è soggetto ai nostri<br />

errori.<br />

12 Letteralmente, “Crociato”.<br />

13 Assonanza tra main, principale, di mainframe, e mane, criniera.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 361<br />

«Come sempre, nel caso qualcosa dovesse andare storto, c’è un backup.<br />

E quel backup sei tu. Forniti insieme a questa registrazione ci sono i<br />

codici per spegnere il Maneframe Crusader in caso d’emergenza. Fare<br />

ciò sfortunatamente disattiverà anche tutti i sistemi automatici, quindi<br />

questo andrebbe fatto solo in caso di vita o di morte della popolazione<br />

della Scuderia. C’è una giunzione di accesso fra la stazione di Sicurezza e<br />

le stanze VIP attraverso la quale potrai accedere al Crusader Maneframe.<br />

«Come ultima risorsa, la programmazione del Crusader Maneframe<br />

può essere interamente sovrascritta transferendo magicamente la mappatura<br />

del cervello di un pony nel Maneframe stesso. Questo ti permetterebbe<br />

di diventare effettivamente il Crusader, prendendo tu stessa il<br />

controllo dei sistemi automatici. Tuttavia questo non è stato testato e gli<br />

effetti sul pony che inizierà questo trasferimento sono sconosciuti, quindi<br />

io veramente, veramente lo sconsiglio.<br />

«In ogni altra circostanza, comunque, è cruciale che continui l’inganno,<br />

secondo le direttive fornite.<br />

«Grazie. Da tutti noi. Da tutta Equestria. Ti auguro buona fortuna,<br />

e possa la Scuderia Ventinove e tutti i suoi pony vivere bene ed a lungo.»<br />

Trovare la giunzione d’accesso di sicurezza fu facile. Stavo riascoltando<br />

il messaggio, però nel mio auricolare. Non aveva senso. Ma aveva il<br />

singolare beneficio di non essere opprimentemente malvagio. Dovevo<br />

saperne di più.<br />

Spostando il pannello di sicurezza, trovai un labirinto di condutture<br />

e cablaggi. Ed in mezzo, un piccolo cubo giallo arancione con un connettore<br />

nero. Mi ricordai che l’ultimo pony che aveva cercato di fare ciò<br />

era stato effettivamente fulminato. Collegare il mio PipBuck nella giunzione<br />

potrebbe essere una sentenza di morte. Fortunatamente avevo<br />

un’altra opzione.


362 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Tirai fuori il PipBuck di Velvet Remedy per la prima volta sin da<br />

quando l’avevo trovata. Era una bellezza, ma avevo capito che aveva un<br />

significato meno piacevole per lei. Tenendolo solo con la levitazione<br />

collegai il suo PipBuck personalizzato nella giunzione.<br />

Alcuni minuti dopo stavo guardando un flusso di dati. Una stringa<br />

catturò la mia attenzione:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Le forze mi abbandonarono. Fissai quello che stavo leggendo, e la mia<br />

rabbia si sciolse in una fredda disperazione. C’erano diverse stringhe di<br />

dati simili. Nel corso di una stagione il talismano dell’acqua danneggiato<br />

aveva continuato a deteriorarsi, ed ogni volta che il danneggiamento<br />

raggiungeva una nuova soglia il Crusader che dirigeva la Scuderia<br />

Ventinove aveva eliminato una porzione della popolazione in un tentativo<br />

freddamente calcolato di preservare nell’insieme la «Vita dei Pony»<br />

nella Scuderia.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 363<br />

Dopo tre mesi il talismano dell’acqua si ruppe completamente. Il<br />

Crusader agì di conseguenza. Per preservare la Vita dei Pony.<br />

Versai quello che rimaneva di una bottiglia di whiskey alla mela giù<br />

per la mia gola, godendomi il bruciore. La rabbia si era prosciugata,<br />

rimpiazzata da un intorpedimento che era anche peggio.<br />

Decisi di scappare da quel posto orribile tramite la sfera di memoria,<br />

almeno per un po’. Poggiandola gentilmente focalizzai la mia magia<br />

sulla sfera.<br />

Istantaneamente, fui sommersa da lampi brillanti, un orribile ruggito<br />

rimbombante ed una nausea sviscerante. La sfera di memoria si<br />

era in qualche modo deteriorata, ed io ero intrappolata all’interno di<br />

un incubo di reazioni sensoriali e vertigini. Cercai di scappare, ma non<br />

c’era via d’uscita.<br />

Poi il mondo tornò a posto. Ma non era il mio mondo. Ero piuttosto<br />

sicura di essermi vomitata addosso, ma non ero io, quindi non potevo<br />

dirlo.<br />

Tutto attorno a me c’era un imponente party. Luci colorate, decorazioni<br />

da festa, ed un ritmo di ballo che ti afferrava l’anima e ti faceva<br />

venire voglia di muoverti. Ero ai giradischi, agitando la testa al ritmo.<br />

Ed ovunque, pony. Pony che ballavano, pony che mangiavano, pony<br />

che facevano cose in angoli e dietro vasi di piante che avrebbero fatto<br />

arrossire e svenire i loro genitori.<br />

Una pegaso azzurra che stava graziosamente invecchiando con<br />

una criniera color arcobaleno svolazzò verso i giradischi con un po’<br />

di spavalderia e sembrando leggermente brilla.


364 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Fantasico ritmo, Vinyl Scratch!» ghignò, «I tuoi ritmi fanno sempre<br />

i party migliori!» Portava bene i propri anni, e doveva essere stata<br />

dannatamente carina nella sua giovinezza. Volevo la sua criniera!<br />

E, whoa, Vinyl Scratch la stava squadrando? Il mio sguardo andava<br />

su e giù... No, aspetta, stava solo dondolando la testa.<br />

«Eggià,» disse una familiare pony arancione con un cappello da<br />

cowpony sulla sua criniera gialla, e dei nastri rossi nella sua coda che<br />

richiamavano il suo cutie mark a tre mele. Era significativamente più<br />

vecchia rispetto alla sua statuetta; sembrava ancora più vecchia che<br />

nell’articolo di giornale, e non era invecchiata così bene. Mi chiesi se<br />

il suo aspetto dipendeva più dallo stress che dagli anni. «Fluttershy e<br />

Rarity odieranno di esserselo perse.»<br />

Il suo accento mi ricordava un sacco Calamity.<br />

La pony terrestre arancione girò attorno ad i giradischi, guardando<br />

il pegaso azzurro che oscillò leggermente sorridendo di rimando. «Sei<br />

sicura di voler volare a casa, Rainbow?»<br />

«Ah diamine, no!» la pegaso dalla criniera arcobaleno diede un<br />

colpo di zoccolo sulla spalla della pony arancione. «Non ho mai lasciato<br />

un party di Pinkie Pie in volo sicuro da... quasi vent’anni!»<br />

La pony arancione le lanciò uno sguardo strano. «Non ha provato<br />

nessuna delle... cose più forti... vero?»<br />

«Diamine no,» Rainbow battè uno zoccolo sul pavimento mentre si<br />

ripeteva. «Sai...» Abbassò la voce, che si era alzata, «... Non tocco niente<br />

di quella roba.» Alzò uno zoccolo al petto con un orgoglio leggermente<br />

barcollante. «Rainbow Dash non ha bisogno di potenziamenti!»<br />

La pony arancione sembrò sollevata. Realizzai che stavo guardando<br />

la misteriora Giumenta del Ministero dell’Epicità, la cui ribellione aveva<br />

dato a Calamity il suo titolo di Dashita. Non sapevo cosa pensare; anche<br />

se, dovevo ammeterlo, aveva certamente la criniera giusta.<br />

«Ho sentito che qua hanno della roba chiamata Dash!» disse Rainbow<br />

Dash in tono da cospiratrice. «Pinkie dice che renderebbe persino<br />

me più veloce.» Atterrò con atteggiamento eroico, con la voce riempita


Capitolo Quattordici — SteelHooves 365<br />

di spavalderia extra. «Certo che non mi faccio di quella roba, AJ. Dash<br />

fatta di Dash? Non violerebbe soltanto le leggi d’Equestria. Violerebbe<br />

le leggi della fisica!»<br />

Uno stallone dal manto verde mela trottò verso di loro e sussurrò<br />

qualcosa nell’orecchio della pony arancione (apparentemente chiamata<br />

AJ). Rainbow Dash si fermò fissandoli. «Quiiiiindi AJ, chi è il nuovo<br />

stallone?»<br />

«Non dovresti chiederlo in quel modo,» disse AJ irritata.<br />

«Ah, se volevi della compagnia,» Rainbow Dash diede un colpo di<br />

zoccolo al cutie mark della pony arancione, «Avresti potuto semplicemente<br />

chiedere a me.»<br />

La pony terrestre diede un’occhiataccia a Rainbow Dash. «La porta<br />

del mio granaio non si apre in quella direzione.» Qualcosa si agitò<br />

dentro di me. «E nemmeno la tua.» L’agitazione morì. «Sei ubriaca,»<br />

aggiunse la pony arancione inutilmente ma accuratamente, togliendosi<br />

di mezzo al passaggio di una giumenta verde con un piatto pieno di<br />

torta.<br />

Rainbow Dash semplicemente ridacchiò. «Quindi, hai intenzione<br />

di presentarmi il tuo nuovo stallone o no?»<br />

AJ girò gli occhi prima di presentarlo. «Questo è il sergente ‘SteelHooves’<br />

Applesnack. Ha servito con Big Macintosh. Apples, caro, questa<br />

è Rainbow Dash, la vecchia amica che ti ho diffi... che ti ho raccontato.»<br />

Impossibile.<br />

«Impossibile!» Rainbow Dash fece eco ai miei pensieri. Quindi<br />

procedette a deragliarli. «Stai uscendo con uno stallone chiamato Applesnack?»<br />

La pegaso, che aveva appena ricominciato a volare, collassò<br />

sul pavimento, rotolando tra le risate.<br />

L’anziana pony terrestre arancione girò gli occhi. Senza guardare la<br />

sua compagna ridente nitrì, «Non farti male.» Da qualche altra parte<br />

nella sala, era scoppiato un litigio.<br />

«Applejack ed Applesnack!» Rainbow Dash cercò di alzarsi, ma<br />

cadde in una nuova ondata di risate. «Oh, fa troppo male!»


366 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Stavo pensando che il suo titolo doveva essere una coincidenza.<br />

L’avrei saputo di per certo dalla sua voce, ma non aveva ancora detto<br />

niente. Stava guardando la vecchia amica della sua ragazza con un<br />

divertimento graziosamente beffardo.<br />

La mia vista venne strappata dalle due quando Vinyl Scratch alzò<br />

lo sguardo verso la balconata, dove il litigio che avevo a mala pena<br />

notato prima stava iniziando ad attirare l’attenzione di tutti i pony. Riconobbi<br />

immediatamente Pinkie Pie, anche se l’unicorno viola che stava<br />

determinatamente trottando via da lei non era familiare.<br />

«Non di nuovo,» disse Pinkie Pie, balzellando dietro di lei. «Non<br />

ti aspetterai mica che io cuocia un muffin senza prima assaggiarlo per<br />

assicurarmi che sia buooooono, giusto?»<br />

«Me ne vado,» disse. «Non sarei dovuta venire.» Era a mala pena<br />

udibile attraverso il clamore del party.<br />

La voce di Pinkie Pie invece per qualche motivo poteva essere chiaramente<br />

udita sopra la musica rock. «Oh, non fare così, Twilight! È un<br />

paaaar-tiiii! Divertiti!»<br />

L’unicorno guardò avanti, ignorandola finché la sorprendentemente<br />

ballonzolosa pony si lanciò direttamente davanti all’unicorno viola.<br />

«Divertiti! Divertiti! Divertiti! Divertiti!» cantò come se fosse un<br />

mantra.<br />

L’unicorno si fermò, con uno degli zoccoli davanti alzato, e scrutò.<br />

Sembrava lottare con un impulso interiore. Per un momento gli eventi<br />

sarebbero potuti andare in entrambi i modi. Ma abbassò il suo zoccolo<br />

con un colpo.<br />

«Io non mi sto divertendo, Pinkie Pie,» disse, con un tono di voce<br />

pericoloso ed alto. «E vuoi sapere un segreto? E. Nemmeno. Tu!»<br />

Pinkie Pie ridacchiò. «Certo che mi sto divertendo! C’è torta e gelato<br />

e muffin e la migliore musica da party e bevande e bomboniere<br />

e...»<br />

«E queste?» L’unicorno fece fluttuare una scatola da un tavolo vicino.<br />

Capii immediatamente cosa fossero.


Capitolo Quattordici — SteelHooves 367<br />

«Sì! Specialmente quelle!» La pony rosa stava quasi splendendo.<br />

Sentii Applejack gemere di fianco a me.<br />

Twilight aprì la scatola. Quindi la rovesciò, spargendo Ment-ali<br />

Party-Time per tutto il pavimento. Qualcuna rimbalzò giù dalla balconata,<br />

altre giù per le scale. La pony rosa ansimò e balzò al loro inseguimento,<br />

raccogliendole. Parte di me voleva unirsi a lei, ma ero<br />

impossibilitata dall’essere solo di passaggio.<br />

«Sono stufa di mentire per te,» la rimproverò ad alta voce Twilight.<br />

«Di coprirti con la Principessa. Tutti lo sono. Ed io non lo farò più.»<br />

Pinkie le lanciò uno sguardo feroce mentre raccoglieva le sue<br />

Ment-ali Party-Time. «Non dovevi farlo, streghetta-nervosetta-rimecon-etta<br />

14 .»<br />

«Non sei più una pony da party, Pinkie; sei solo una tossicomane.<br />

Come la metà dei pony ai tuoi party.» L’unicorno viola fissò la pony<br />

rosa, rilasciando un livello d’ira che si era chiaramente accomulato per<br />

un po’ di tempo. «Questo è tutto. Rivoglio la mia vecchia amica indietro.<br />

Voglio la mia Pinkie Pie. Tu non sei lei. Ma se ti capita di trovarla, dille<br />

di chiamarmi.»<br />

La canzone finì. Il ritmo si fermò. L’intera sala cadde nel silenzio.<br />

«Twi...»<br />

«No, dirmi ‘Twi’. Non funzionerà questa volta. O ti ripulisci e ti<br />

confessi...» L’unicorno fece un respiro profondo stringendo gli occhi in<br />

preparazione di quello che stava per dire.<br />

«... o questa amicizia è finita!»<br />

Twilight si voltò e camminò via. La pony rosa sembrò sgonfiarsi.<br />

Anche la sua criniera ricadde floscia.<br />

Di fianco a me, Applejack gemette nuovamente. «Oh cielo, Twi.»<br />

Rainbow Dash, che da tempo aveva smesso di ridere, battè le ali. «In<br />

un certo senso ha ragione.» E quindi la pegaso azzurro volò lentamente<br />

verso l’uscita. Superò comunque Twilight ed uscì.<br />

14 Nell’originale, witchy-twitchy-rhymes-with-itchy. L’ultima parola, oltre ad essere<br />

la rima, significa “prurito”.


368 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Twilight si girò, senza guardare direttamente Pinkie Pie. Con una<br />

voce che non sono sicura avesse raggiunto la balconata disse, «Se decidi<br />

di essere nuovamente la mia Pinkie Pie... davvero... ed hai bisogno<br />

d’aiuto, sai dove chiamare.» Quindi camminò oltre la porta in quella<br />

che sembrava una Manehattan notturna e piovosa. Si chiuse dietro di<br />

lei.<br />

Un pensiero mi colpì, quando collassai dal ricordo come se mi avessero<br />

dato un calcio allo stomaco (mi ero, in effetti, vomitata addosso).<br />

Appoggiandomi alla parete, mi riassicurai, «Non sono messa così<br />

male...»<br />

«Ma devo stare attenta con voi,» dissi alle Ment-ali Party-Time nelle<br />

mie bisacce. «Non posso lasciare che Calamity o Velvet Remedy pensino<br />

che ho un problema con voi. Non voglio perdere i miei amici perché<br />

loro pensano che io sia una tossicomane.»<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Pelle Dura (livello uno)—Le brutali esperienze delle Terre<br />

Devastate d’Equestria ti hanno rinforzato. Ottieni +3 al Limite Danni per ogni livello<br />

che ottieni di questo vantaggio.


Capitolo Quindici<br />

Sussurri nell’Oscurità<br />

«Psst! Pinkie Pie, stai già dormendo?»<br />

Riposo.<br />

Il sonno venne a singhiozzi. Avevo un serio e disperato bisogno<br />

di riposo, ma ogni volta che chiudevo le palpebre i sogni febbrili degli<br />

orrori delle terre devastate si scagliavano contro gli occhi della mia<br />

mente.<br />

Vidi dei pony caricare bagagli su una carrozza passeggeri (Viaggi<br />

Bandito del Cielo). Nella mia mente,erano famiglie in viaggio verso una<br />

giornata di risate e divertimento al parco divertimenti del Ministero<br />

della Morale—genitori che lanciavano calorosi sorrisi ai loro puledri e<br />

puledre che saltellavano sul posto con trepidazione (non so perché, ma<br />

ero certa che il MdM avevesse costruito dei parchi divertimenti, e che<br />

fossero regolarmente pieni di bambini urlanti). Vidi madri esortare i<br />

loro puledri a non arrampicarsi sui sedili, padri che si assicuravano che<br />

le loro videocamere avessero il nastro. Ed un grande muro di fiamme<br />

verdi con sinistri riflessi arcobaleno che correva verso di loro e che per<br />

qualche ragione nessun pony poteva vedere.<br />

Vidi una pony di nome Trixie lasciare un messaggio sulla porta<br />

del proprio cottage, sogghignando certa che la sua intera vita stesse<br />

per cambiare. La vidi allontanarsi da quella porta (che nel sogno per<br />

qualche motivo ero diventata io) anche quando la chiamai dicendole di<br />

tornare indietro, sapendo che se se ne fosse andata non avrebbe mai vissuto<br />

abbastanza da rivedere di nuovo il suo piccolo cottage. La chiamai,<br />

invocai, piansi. Ma lei non poteva sentirmi e camminò via.<br />

Vidi pony dare ai loro cari la grande notizia che erano stati selezionati<br />

per una Scuderia. Li guardai mentre loro—pony luminosi, colorati<br />

369


370 Fallout: Equestria — Parte II<br />

e vivi—trottavano nella loro nuova casa, con l’orologio sulla parete sopra<br />

di loro che segnava il conto alla rovescia dei minuti fino a quando<br />

un incidente non avrebbe condannato tutti ad orrore e morte.<br />

Mi risvegliai agitata.<br />

Giacevo... da qualche parte. Un letto. Ma ogni volta che cercavo di<br />

ricordare esattamente dove mi trovassi, o come ci fossi arrivata, i ricordi<br />

scivolavano via. Aprii gli occhi. La stanza era buia, ma la luce filtrava<br />

attraverso la fessura di una porta aperta. Non riconobbi le pareti con i<br />

loro manifesti in ombra od il soffitto con la sua immobile e silenziosa<br />

torretta.<br />

Sentivo il mio corpo sbagliato. Mi faceva male, mi sentivo terribilmente<br />

debole. Avevo i brividi, quando non stavo sudando copiosamente.<br />

Il mio stomaco era agitato. La mia bocca era molle e sentivo uno<br />

strano sapore.<br />

Delle ombre trottarono vicino alla porta. Sentii la voce di Calamity.<br />

«Pensi che abbia preso qualcosa nella Scuderia?»<br />

La voce di Velvet Remedy, morbida e chiara, rispose: «Oppure potrebbe<br />

essere causato dallo stress. Sono preoccupata per lei. Penso che<br />

le terre devastate stiano entrando in lei.»<br />

«Mi sembra che a te vada meglio,» osservò Calamity, con la sua<br />

voce bassa per non svegliarmi.<br />

Velvet fece una beffarda (ma molto femminile) risata. «Non bene<br />

come pensi, mio nobile abitante dell’esterno.» Era sarcasmo? Od affetto?<br />

Non avrei saputo dirlo, e provare a pensarci su faceva nuotare i miei<br />

pensieri. «Ed io dovrei fare meglio di Littlepip; sono più di un decennio<br />

più matura di lei.»<br />

Grande. Per lei ero una bambina. Bellissimo. Sono una fottuta puledra.<br />

La stessa puledra della prima volta in cui ci incontrammo alla Cuteceañera<br />

di una qualche puledra più grande. La mia vita non avrebbe<br />

potuto andare meglio.<br />

«E tutte quelle droghe che sta prendendo... di certo non aiutano.»<br />

Il mio stomaco si strinse violentemente. Avrei voluto piangere. Le<br />

mie palpebre erano troppo pesanti per guardarmi ancora intorno, e


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 371<br />

non le combattei quando si chiusero da sole. Mi voltai via dalla lama<br />

di luce che veniva dalla porta, cadendo di nuovo in un sonno agitato.<br />

«Vuoi stare qui con lei per tutta la notte?»<br />

La voce di Calamity era un sussurro, molto vicino al mio letto. Non<br />

ero del tutto sicura di essere sveglia, ancor meno sapevo dove le maree<br />

del sogno mi avessero deposto sulle spiagge della consapevolezza. Ricordavo<br />

vagamente un cambio nell’oscurità, una fluttuazione della luce,<br />

forse l’apertura di una porta.<br />

«Almeno finché le passa la febbre», il sussurro della voce di Velvet<br />

Remedy arrivava da vicino alla mia testa. Le mie orecchie si contrassero.<br />

«È sveglia?»<br />

«Entra ed esce dal sonno. Dormirà meglio una volta che la febbre<br />

sarà scesa.»<br />

Meraviglioso. Il mio corpo mi sembrava alieno. La mia mente era<br />

un’orribile foschia in movimento. Dissi una silenziosa preghiera a Celestia,<br />

implorandola di togliermi la malattia e spedirla sulla luna.<br />

«Sono più preoccupato per te,» disse Calamity. «E non solo perché<br />

anche tu hai bisogno di dormire.»<br />

Celestia, mi odi? La mia malattia e miseria stava gli stavano dando<br />

tempo per legare. La mia mente cominciò a tormentarmi con immagini<br />

di come avrebbero potuto spendere il loro tempo assieme, adesso che<br />

ero effettivamente fuori di scena.<br />

«Oh?» Il mio cervello febbricitante insistette che lei suonasse compiaciuta<br />

ed anche stranamente accondiscendente.<br />

«Il tuo incantesimo di scudo non è nemmeno lontanamente forte<br />

quanto quello degli...» Calamity fece una pausa. «... Alicorni, direi che<br />

li chiamiamo così ora.» Era disgusto quello nella voce di Calamity?<br />

No, non disgusto. Ma qualcos’altro. Qualcosa di spiacevole, come se la<br />

parola non avesse un buon sapore.


372 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Qual è il punto?»<br />

«Se vuoi prendere l’abitudine di usare il tuo corpo per fare da scudo<br />

ad altri pony, hai bisogno di cominciare ad indossare delle protezioni,»<br />

insistette Calamity. Yay Calamity. Glielo volevo dire anche io. Solo...<br />

non ne avevo avuto la possibilità...<br />

Sentivo la testa pesante. Anche solo ascoltare sembrava richiedere<br />

sforzo. Il mio corpo era troppo caldo, le lenzuola erano inzuppate di<br />

sudore, ma i miei arti erano troppo pesanti da muovere. Il sonno stava<br />

strisciando su di me come una manticora pronta ad attaccare, con<br />

l’intenzione di trascinarmi di nuovo negli incubi.<br />

«... non mi farai indossare nulla portato da quegli schifosi razziatori,»<br />

stava dicendo Velvet. Mi accorsi di essermi persa parte della<br />

conversazione.<br />

«Non ne ho l’intenzione. Corazze da schiavisti nemmeno. Brutta<br />

idea. Chiedi a Littlepip quando ne sarà in grado,» sussurò Calamity con<br />

fermezza. «Ma quando arriveremo alla Tenpony ti compreremo della<br />

roba adeguata alle Terre Devastate d’Equestria.»<br />

Il mio sconforto evaporò a quelle parole. Uno strano senso di sollievo,<br />

deviato dalla malattia, mi corse addosso. Una parte di me, realizzai,<br />

aveva avuto paura che mi avrebbero abbandonato.<br />

Mi sentivo condannata a vagare fino a quando non avessi trovato<br />

il mio posto in quell’infernale esterno... o lo avessi sistemato. Almeno,<br />

per quello che potevo. Supposi che stessi cercando la mia virtù, come<br />

aveva suggerito l’Osservatore, come una puledra che stesse cercando<br />

di invocare il proprio cutie mark. Ma Calamity e Velvet Remedy non<br />

erano gravati dalla mia missione, o dalla mia sensazione di essere completamente<br />

persa. Perché non vorrebbero lasciarmi da sola con essa nel<br />

caso trovassero un posto dove stare? La Tenpony Tower, per esempio.<br />

Perché non dovrebbero?<br />

Sentirli parlare di trovare una corazza per Velvet Remedy (qualcosa<br />

con cui ero fermamente d’accordo con Calamity che ne avesse bisogno,<br />

anche se non riuscivo ad immaginare il mio elegante idolo indossare<br />

nient’altro che vestiti di classe)—sapere che stavano pianificando


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 373<br />

futuri viaggi nelle Terre Devastate d’Equestria, presumibilmente con<br />

me—riempiva il mio cuore di sicurezza e di speranza.<br />

Ma, a dispetto del calore di quei sentimenti, quando scivolai nuovamente<br />

nel sonno la mia mente cominciò di nuovo ad avventurarsi<br />

su sentieri oscuri. Mi trovai a chiedermi cosa, se non altro, si sarebbe<br />

potuto fare per salvare tutti i pony della Scuderia Ventinove. Tra l’esposizione<br />

alla fatale superficie ed il talismano dell’acqua morente, tutto<br />

quello che vedevo erano centinaia di pony intrappolati in un sarcofago<br />

sotterraneo. Già sotterrati, in attesa di morire.<br />

Non avevano bisogno, insisteva la mia mente, di morire con così<br />

tanta violenza ed orrore. Ma l’unico modo che riuscivo a pensare per<br />

salvarne anche solo uno di loro...<br />

No, quello sarebbe stato troppo aberrante per prenderlo in considerazione.<br />

... l’unico modo per salvarne anche uno sarebbe stato assicurarsi<br />

che il logorio sul talismano dell’acqua fosse così minimo che il suo<br />

deterioramento richiedesse svariati decenni. Qualcosa che si sarebbe<br />

potuto fare se, invece di ridurre inizialmente la popolazione di quel<br />

minimo 0,02%...<br />

Mi rannicchiai in me stessa, rivoltata dal poter anche solo pensare<br />

una cosa del genere.<br />

Mi svegliai nuovamente ore dopo boccheggiando silenziosamente,<br />

fradicia e rabbrividendo per un freddo che mi entrava nell’anima. Il<br />

senso di quello che stavo sognando collassò in un abisso oscuro che<br />

venne velocemente sigillato dal risveglio. Rimase solo qualche frammento<br />

di ricordo; ero piuttosto certa che avesse qualcosa a che fare<br />

con la Biblioteca di Ponyville, gatti morti e l’essere bruciata viva da un<br />

drago.<br />

Trovai una borraccia che era stata appesa al fianco del letto. Bevvi<br />

avidamente da essa e quindi caddi nuovamente negli orrori del sonno.


374 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«No! Non andatevene! Sono intrappolata!»<br />

Urlai, con le zampe posteriori schiacciate sotto una parete crollata,<br />

ma Velvet Remedy e Calamity semplicemente camminarono via.<br />

«Per favore... Non lasciatemi qui!»<br />

Velvet Remedy appoggiò la testa contro la criniera di Calamity e<br />

gliela strofinò contro. La distanza tra di noi stava aumentando. Stavano<br />

a mala pena camminando, ma si allontanavano sempre di più. Le<br />

nuvole si scioglievano, diventando nebbia, circondandoli ed oscurandoli<br />

mentre il mio cuore minacciava di ingripparsi. Sapevo che quando<br />

sarebbero scomparsi, sarei morta...<br />

Mi svegliai piangendo e colpii con uno zoccolo il mio cuscino.<br />

La disperazione contaminava la mia speranza, come un muffin con<br />

della cenere mischiata all’impasto. Sarebbero rimasti con me, ma li<br />

stavo perdendo tra loro.<br />

Le mie orecchie si alzarono. Non c’erano voci. Oh Luna... Ero da<br />

sola! Mi avevano lasciato! Mi sentii in trappola. Alzai la testa di scatto,<br />

guardandomi attorno freneticamente. Luce diurna grigia che entrava<br />

attraverso pesanti tende (era una recinzione rinforzata?) aveva aumentato<br />

l’illuminazione ambientale nella stanza. Qualcosa di pesante mi<br />

premeva sul fianco. Girandomi, trovai Velvet Remedy addormentata,<br />

la sua testa era finita lì dal letto di fianco a me, appuntandomi sotto le<br />

coperte.<br />

Il conforto fu come un’ondata di antidolorifici, e soppresse le paure<br />

irrazionali dei miei terrori notturni che si aggrappavano a me come<br />

sanguisughe. Ero felice per Velvet e Calamity. No, lo ero davvero! Mi<br />

sentivo solo... sola.<br />

Sola, e...<br />

Frustrata.<br />

Distolsi lo sguardo da Velvet e mi ritrovai a fissare un gigantesco<br />

poster sulla parete, di un rosa abbagliante, pubblicizzante il Parco Divertimenti<br />

di Fillydelphia ‘Fabbrica del Divertimento’ («Tutto quello<br />

che il Gran Gala Galoppante sarebbe dovuto essere,» assicurava Pinkie


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 375<br />

Pie, «Tutti i giorni, per sempre!»). Bene, ora sapevo da dov’era venuta<br />

quell’idea.<br />

Sulla parete opposta c’era un’altra copia del poster di reclutamento<br />

(«Puoi essere anche tu un Ranger d’Acciaio!»). Realizzai dove dovevo<br />

essere. Alzando il mio PipBuck controllai l’automappatura. Capanna<br />

di SteelHooves. Collassai nuovamente sul letto, sentendomi incredibilmente<br />

esausta, fisicamente e mentalmente.<br />

E, ancora peggio, mi sentivo arrapata. Che non era una sensazione<br />

che si mischiava bene con la malattia. Magari era l’avere Velvet Remedy<br />

così vicina, con la sua testa premuta contro il mio fianco mentre dormiva<br />

in parte sul mio letto. Il mio stomaco si contorse in avvertimento.<br />

Non mi importava.<br />

Ero troppo accaldata, troppo malata. Ciononostante, mente mi giravo<br />

sulla schiena, cercai di evocare fantasticherie che avrebbero potuto<br />

mitigare almeno uno dei miei sintomi, con gli zoccoli sotto le coperte.<br />

Mi voltai per non guardare Velvet Remedy, umiliata.<br />

Contemplai Candi, ma il suo volto e le sue sembianze erano già<br />

sbiaditi nella mia mente (e la fine della mia relazione con Nuova Appleloosa<br />

avrebbe inacidito ogni fantasia). Considerai la giumenta dalla<br />

criniera arcobalendo dalla sfera di memoria. Ma non importa quanto<br />

bene fosse invecchiata, era sempre più vecchia di quanto avrei voluto<br />

fantasticare. Ed anche se la immaginavo più giovane, la connessione tra<br />

lei e Calamity l’avrebbe reso... strano. Infine, decisi di fantasticare sulla<br />

giumenta da una delle mie statuette, la mozzafiato ed attraente pony<br />

unicorno bianca con la sua fantastica criniera e coda viola.<br />

Godei quanto il mio corpo devastato dalla malattia permise... per<br />

forse mezz’ora. Quindi, come una secchiata d’acqua fredda, realizzai<br />

che la giumenta su cui stavo fantasticando era la pro, pro, qualcosadel-genere<br />

prozia di Velvet Remedy. Quello assassinò la mia fantasia<br />

e danzò crudelmente sul suo cadavere. Il peso della testa di Velvet Remedy<br />

si fece improvvisamente più presente di prima. Potevo sentire il<br />

calore che irradiava, ed il mio stomaco si annodò per il senso di colpa.


376 Fallout: Equestria — Parte II<br />

All’improvviso sentii qualcosa di pesante dentro di me, ed il sapore<br />

della bile. Spingendomi dal letto vomitai nel passaggio tra il bordo e la<br />

parete.<br />

Ancora con i conati di vomito, con la bocca che bruciava e con<br />

un sapore orribile, con gli occhi lacrimanti, sentii Velvet Remedy che<br />

si svegliava. La mia caduta era completa. Ora ai suoi occhi, invece di<br />

essere una bambina, sarei stata la pony che vomitava. Ora non avevo<br />

più possibilità di rubarla a Calamity... non che ne avessi mai avute (o<br />

che l’avrei mai fatto! Non sono quel genere di pony geloso ed egoista.<br />

Ma... per dire... se fossi stata quel genere di pony, quello sarebbe stato<br />

il chiodo finale nella bara delle possibilità che avevo avuto). Sentii il<br />

peso di Velvet sollevarsi dal letto mentre lei si ritraeva da me.<br />

«Oh... Littlepip, stai bene?» Che domanda stupida. Nonostate quello<br />

io annuii, con la testa premuta contro la parete. «Lascia che ti prenda<br />

dell’acqua...»<br />

Aspettai che se ne andasse, piangendo solo un poco contro la parete,<br />

con il manto reso opaco dal sudore, con la testa che bruciava contro il<br />

muro.<br />

«Dea, sono patetica.»<br />

Velvet Remedy tornò per darmi dell’acqua, per pulire la parete ed il<br />

pavimento dal mio vomito, per lavarmi e per sostituire le lenzuola del<br />

mio letto. Non ero nello stato per potermi godere nulla di tutto ciò. Ma<br />

mi potevo giustamente meravigliare che spendesse il suo tempo con<br />

una pony come me.<br />

La febbre passò in un qualche momento di quella sera e finalmente<br />

scivolai in un sonno ristoratore senza sogni.<br />

Mi svegliai sentendomi come non mi ero sentita per giorni: sana.<br />

Il mio corpo era debole ma non esausto, ed io ero calda e per fortuna<br />

riposata. Avevo la bocca impastata ma lo stomaco era a posto. E mi<br />

ritrovai abbastanza assetata.


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 377<br />

Rotolai sul letto, chiedendomi quanto a lungo fossi stata semi-delirante,<br />

ed individuai Velvet Remedy accovacciata sul pavimento, profondamente<br />

addormentata. Il mio cuore balzò a lei, riconoscendo quanto<br />

dovessi al più anziano unicorno. La sua testa riposava su una vecchia<br />

giacca, e qualche pony aveva posato una coperta sopra di lei mentre<br />

dormiva. Ero sicura che fosse stato Calamity, e mi fece piacere.<br />

Mentre sollevavo la borraccia dalla spalliera del letto, la profonda<br />

e risonante voce di SteelHooves entrò dall’altra stanza. «Scusa, ma<br />

proprio non la bevo.»<br />

«Non ti capisco,» sentii rispondere Calamity. C’era qualcosa nel<br />

tono di entrambi i pony che catturò la mia attenzione. Le orecchie mi<br />

si rizzarono, e bevvi silenziosamente mentre ascoltavo.<br />

«Il tuo gruppo è come l’inizio di una brutta barzelletta,» elaborò<br />

SteelHooves. «Un’agente sotto copertura, una principessa discendente<br />

dall’aristocrazia pre apocalittica ed un reietto da una civiltà avanzata<br />

trottano in un saloon e cercano di dire ai pony che loro sono<br />

completamente normali.»<br />

Quasi mi strozzai. Rapidamente e senza rumore tappai la borraccia<br />

e la riappesi al letto.<br />

«Pensi che stiamo mentendo?» Grazie, Calamity, per suonare offeso.<br />

«Penso che o tu stia mentendo a me, o che loro mentano a te.»<br />

Sentii un calcio al pavimento che assunsi fosse di Calamity. «Cosa<br />

ti fa pensare...?»<br />

«Perché ero cosciente, anche se a malapena. Eravamo tutti con i<br />

secondi contati 1 . Quell’alicorno era nel pieno della forza, indenne, il<br />

suo scudo magico si scrollava di dosso le granate. Poi, un istante più<br />

tardi, era morta,» la voce bassa fece un resoconto lapidario del nostro<br />

scontro come un insegnante che leggeva i voti dei compiti in classe.<br />

«Un singolo foro di proiettile, dritto nel cervello. Vuoi farmi credere che<br />

1 Nell’originale, I saw all of us down for the count: “vidi tutti noi a terra per il<br />

conteggio”, riferito ai secondi contati dall’arbitro nel pugilato.


378 Fallout: Equestria — Parte II<br />

l’abbia fatto una qualche giovane ed innocente giumenta solo da alcune<br />

settimane fuori da una Scuderia? E tu ci credi pure?»<br />

Non mi piacque come rimase silenzioso Calamity prima di dire,<br />

«Eggià, ci credo. Perché è quello che è successo.»<br />

«Una giovane ed innocente giumenta,» ripetè SteelHooves, «appena<br />

uscita da una Scuderia. Con raffinate abilità criminali che le permettono<br />

di forzare ogni serratura e di penetrare in ogni computer, anche<br />

quando nessun altro pony in duecento anni ne aveva avuto la capacità.»<br />

Mi accigliai. Dovevo ammetterlo, mi ero interrogata io stessa sulla<br />

carenza di altri scassinatori. Ma sapevo anche che avevo affinato la<br />

mia capacità di levitazione di precisione per anni nel mio tentativo di<br />

evocare il mio cutie mark. Il mio CAT aveva dimostrato che i miei<br />

talenti naturali erano focalizzati sulle scienze mondane ed arcane, ed<br />

i miei studi come tecnico PipBuck e gli strumenti del mio mestiere<br />

mi davano una competenza a manipolare terminali che pochi abitanti<br />

dell’esterno potevano avere. Ma soprattutto sapevo che quando avevo<br />

lasciato la Scuderia Due non ero nemmeno lontanamente vicina alla<br />

bravura in entrambe le cose rispetto a come lo ero diventata da allora.<br />

Avevo letto libri e fatto un sacco di pratica.<br />

SteelHooves continuò, «Riguardo a quello, una Scuderia che è ancora<br />

chiusa ed operativa? È già abbastanza difficile trovare una Scuderia<br />

la cui popolazione sia sopravvissuta.» A quello una nube oscura si<br />

addensò nella mia mente.<br />

La voce di Calamity era bassa, e forse un poco minacciosa. «Stai<br />

suggerendo che non vengano da una Scuderia?»<br />

«No. Sono sicuro che provengano da una Scuderia». La voce era<br />

fredda e piatta. «Solo trovo più credibile che siano agenti altamente<br />

addestrati in missione... magari da un qualche posto simile ad una<br />

struttura segreta del Ministero dell’Epicità... piuttosto che dei turisti<br />

dagli occhi spalancati provenienti da un rifugio per pony civili.»<br />

Cosa? Mi sembrava che Calamity avesse detto che il Ministero<br />

dell’Epicità non facesse realmente nulla.


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 379<br />

Clamity nitrì. «Questo è... ridicolo.»<br />

«Davvero?» chiese SteelHooves. «È sopravvissuta ad un treno precipitato<br />

da un dirupo.»<br />

«L’ho presa io!»<br />

SteelHooves fece una pausa, e sembrò concedergliela. «Come l’hai<br />

conosciuta?»<br />

Il mio amico esitò. Poi, con un sospiro triste, «L’ho quasi ammazzata.»<br />

«Era appena uscita da Ponyville, dove aveva ripulito un covo di<br />

razziatori,» spiegò Calamity. «Era coperta di sangue ed indossava una<br />

corazza che aveva recuperato da loro, quindi la scambiai per una razziatrice.<br />

Sono piombato fuori dalle nuvole e cominciai a sparare.» Potevo<br />

sentire il rimorso nella sua voce.<br />

Sentii una fitta al cuore per lui. Ma feci anche una smorfia alla<br />

sua descrizione. Anche Calamity sembrò ripensarci sentendo come<br />

suonava, perché dopo una pausa continuò velocemente con «Erano<br />

razziatori,ricordatelo. I razziatori non sono difficili da ammazzare.» Poi,<br />

sembrando ricordarsi lo schianto del vagone, corresse «Se sei almeno<br />

un po’ fortunato. E col terreno dalla tua.»<br />

«Capisco», disse impassibile SteelHooves. «Non è una mortale pony<br />

agente segreto. È solo fortunata. E riguardo all’altra?»<br />

«Velvet Remedy? Lei è...» Calamity ridacchiò, «lei è una civile. È<br />

un medico ed una cantante. Come si infila questo nella tua teoria della<br />

struttura segreta?»<br />

«Qualche altro talento?»<br />

«Essere la più meravigliosa pony che abbia mai incontrato conta?»<br />

Potevo sentire il sorriso nella voce di Calamity. «Oltre a quello, no.<br />

Voglio dire, beh... ha un bizzarro talento per ottenere quello che vuole.<br />

Nel baratto, voglio dire. E nel convincere la gente a fare cose, quando<br />

non sta...» Calamity ammutolì.<br />

Bravo ragazzo, Calamity. Non finire quella frase.


380 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Una diretta discendente di una delle tre fondatrici della Stable-<br />

Tec. La fondatrice che, credo, era il volto della Stable-Tec per le pubbliche<br />

relazioni ed anche la sorella di una delle otto figure più potenti<br />

nel governo pre apocalittico. Una discendente con abilità in seduzione,<br />

commercio e diplomazia.» SteelHooves intonò ironicamente, «No, hai<br />

ragione. Sembra proprio una pony civile.»<br />

Gemetti interiormente. Come diamine era riuscito SteelHooves a<br />

fare ciò? Io stavo iniziando a dubitare della mia storia, e l’avevo vissuta.<br />

Sentii Calamity sospirare. Speri fose per l’esasperazione. «Va bene,<br />

facciamo finta, solo per un minuto, che i miei compagni mi abbiano<br />

raccontato balle tra i denti.» Oh no, Calamity, ti prego non farlo. Siamo<br />

stati onesti. So che suona male quando la racconta così, ma...<br />

Calamity finì, «A quale scopo?»<br />

«Ebbene,» tuonò la voce profonda e mascolina, «sono marciate nel<br />

mezzo di una battaglia tra razziatori e schiavisti, in qualche modo hanno<br />

ottenuto di far sedere i capi delle due fazioni nel mirino della piccola,<br />

e poi hanno proceduto non solo ad eliminare quello che non gli piaceva,<br />

ma anche ad uccidere il drago che dirigeva lo spettacolo, assicurandosi<br />

che quella che volevano rimanesse in carica...»<br />

Calamity interruppe, «Oso dire di averci avuto a che fare anch’io.»<br />

SteelHooves continuò, non dissuaso. «A me, quello suona un sacco<br />

come un’unità speciale che riassesta le strutture di potere locali per<br />

adattarle ai propri scopi. Qualsiasi possano essere quegli scopi.»<br />

Le Dee lo maledicano. È quello che i pony pensavano? Ed ero stata<br />

mortificata dalla mia reputazione quando ero presumibilmente solo<br />

un’eroina. Ciò era... folle.<br />

Almeno Calamity sembrò essere d’accordo con me su quello. «Ceeeeerto.<br />

Va bene allora, che ne dici di questo? Se Littlepip è un qualche<br />

tipo di pony agente segreto, come diamine potrei averla quasi uccisa?»<br />

«Perché le strutture di addestramento sotterranee non sono esattamente<br />

il posto migliore per imparare a combattere avversari volanti.<br />

Dubito che riusciresti di nuovo a colpirla dall’alto.»


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 381<br />

Calamity stava lottando per non cascarci,benedetto sia lui. «Guarda,<br />

sono stato con loro. Tu invece no. So che sono... sorprendenti. Ma se<br />

inizi a conoscerle...»<br />

«Vedrò che non sono per nulla spie?» La voce di SteelHooves sembrò<br />

sull’orlo di una risatina.<br />

«Eggià.» Grazie, Calamity.<br />

«Non un solo subdolo e malizioso pelo nelle loro criniere, allora?»<br />

«Neanche uno.»<br />

«Lo sapevi che Littlepip quando dorme fa una leggera e tenera<br />

russatina?»<br />

Io non ru... oh merda!<br />

«Puoi ripetere?»<br />

Avevo appena finito di vestirmi e stavo levitando le mie bisacce al<br />

loro posto quando il pony nell’armatura magicamente potenziata entrò<br />

e fece il suo annuncio.<br />

«Vi accompagnerò alla Tenpony Tower. Dopo avere rischiato per<br />

salvare la mia vita, scortarvi in sicurezza alla vostra destinazione è il<br />

minimo che possa fare.»<br />

Non ero certa di come mi sentissi al riguardo.<br />

SteelHooves, comunque, puntò gli zoccoli. «Insisto.»<br />

Aggrottai la fronte, guardando intorno la stanza mentre pensavo.<br />

La capanna aveva tre stanze, la camera da letto, la sala principale ed<br />

un laboratorio sul retro. Una volta guardatala nella sua interezza realizzai<br />

che SteelHooves mi aveva dato il suo letto per dormire e che ogni<br />

pony aveva riposato sul pavimento tranne me. Mi fece sentire grata e<br />

colpevole.<br />

Quella non era la stanza da letto, dove avevo passato malata gli<br />

ultimi lunghi giorni, ma la stanza principale della capanna che aveva<br />

un tavolo da pranzo, file di armadietti metallici, una scrivania con un


382 Fallout: Equestria — Parte II<br />

terminale luminescente ed alcuni trofei sparsi come decorazioni. Sopra<br />

la scrivania c’era un’insegna: una mezza mela con intarsiate tre scintille<br />

magiche circondate da ingranaggi, tenuta da ali a forma di falce di luna<br />

e con sovrapposta una spada da guerra con un’elsa da morso. Era lo<br />

stesso emblema che adornava il fianco dell’armatura da combattimento<br />

di SteelHooves, proprio dove il suo cutie mark sarebbe nascosto al di<br />

sotto.<br />

I Ranger d’Acciaio.<br />

Sospirai. «Dovrai chiederlo agli altri,» dissi, agganciando strette le<br />

mie bisacce. Iniziai a mettermi le cinghie per le fondine e le imbragature<br />

per le mie armi.<br />

«Ne ho già parlato con loro al riguardo. Dicono che sei il loro capo.»<br />

Cosa? Perché? Ero veramente la meno qualificata per il comando.<br />

Perché la radio continuava a dire così? Lo aggiunsi alla lista delle cose<br />

da dire a DJ Pon3 una volta giunti alla Tenpony Tower.<br />

Cercai Velvet Remedy, ma era sdraiata sul pavimento, con la mente<br />

persa nella sfera di memoria di Fluttershy.<br />

Nella stanza sul retro potevo sentire Calamity che lavorava sulle<br />

armi che si era procurato nell’armeria della Scuderia Ventinove. Le<br />

nostre tasche erano ora piene di comuni munizioni di piccolo calibro<br />

che non si adattavano a nessuna delle armi che preferivamo usare, e<br />

Calamity stava scambiando parti ed effettuando riparazioni su piccole<br />

pistole e fucili a basso potenziale per usare quei proiettili. Non che<br />

ci aspettassimo di usarle—solo la scorta dell’armeria di cartucce per<br />

fucile avrebbe probabilmente trovato impiego—ma sia le armi che le<br />

munizioni sarebbero state preziose merci di scambio.<br />

Una radio nella stanza sul retro era sintonizzata sulla stazione di DJ<br />

Pon3. Le sonorità di un quartetto di pony lasciarono spazio ad una melodia<br />

di dolore, paura e speranza ed alla piacevole voce di uno stallone<br />

che era morto da duecento anni.<br />

«Voglio calmare la tempesta, ma la guerra è nei tuoi occhi.<br />

Come posso proteggerti dagli orrori e le menzogne?


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 383<br />

Quando tutto quel che aveva significato è in frantumi, distrutto,<br />

sanguinante<br />

Ed i sussurri nell’oscurità mi dicono che non sopravviveremo?»<br />

Dopo aver legato il mio fucile da cecchino in posizione, finalmente<br />

guardai SteelHooves. Ma la mia risposta sbiadì quando vidi che stava<br />

guardando lontano, con lo suo sguardo focalizzato su una piccola foto<br />

in un angolo della stanza che non avevo notato prima. L’immagine<br />

di un’anziana giumenta arancione, con la criniera gialla variegata di<br />

grigio sotto il suo cappello da cowpony. Si dondolò leggermente. Sentii<br />

un certo peso nella stanza che mi disse di non parlare.<br />

Mi avvicinai per dare un’occhiata più da vicino, ma sapevo di aver<br />

già visto prima quella giumenta. Molte volte. La sua statuetta era nelle<br />

mie bisacce, così come il ricordo di lei a quello che fu l’ultimo party di<br />

Pinkie Pie. Ero ormai certa che anche il ricordo di SteelHooves fosse<br />

in quella sfera.<br />

Sotto la foto c’era una teca da esposizione. All’interno, perfettamente<br />

conservata, c’era un’altra statuetta della pony arancione scalciante<br />

(«Sii Forte»), nella gloria della sua giovinezza. In cima alla teca c’era<br />

un piccolo box foderato di seta, molto simile a quello che avevo trovato<br />

nella cassaforte di Vinyl Scratch, all’interno del quale giaceva una<br />

singola sfera di memoria.<br />

SteelHooves si mosse di nuovo solo quando la canzone finì, con<br />

l’ultimo ritornello che riecheggiava fino a scomparire.<br />

«La conoscevi, non è vero?» domandai delicatamente, gentilmente.<br />

SteelHooves si voltò verso di me. «Come avrei potuto? È morta<br />

secoli fa.»<br />

Lo fissai, non giudicandolo, solo che sapevo. Rimase rigido contro<br />

il mio sguardo per diversi minuti, fino a quando finalmente guardai<br />

altrove.<br />

La voce di DJ Pon3 eruttò dalla stanza sul retro.


384 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Avete le orecchie ritte,fedeli ascoltatori? Perché vi ho parlato,ed alcuni<br />

di voi non sono stati a sentire. Per anni vi ho ricordato che ghoul e zombie<br />

non sono la stessa cosa. I ghoul sono pony che hanno avuto la sfortuna di<br />

essere esposti ad una massiccia dose di radiazioni magiche e non morire.<br />

Quella roba distorce ed imputridisce i loro corpi ma, a differenza degli<br />

zombie, le loro menti sono ancora come quelli di un qualsiasi altro pony,<br />

e meritano di essere trattati come tali.<br />

«Beh, alcuni di voi pony su alla Tenpony Tower non hanno ricevuto<br />

il messaggio. E quando lo Sceriffo Codaputrida 2 ha insistito che a lui<br />

ed ai suoi ghoul fosse permetto di entrare, proprio perché erano stufi di<br />

essere braccati dalle manticore e massacrati dai pipistrelli vampiro 3 , Capo<br />

Stellatriste 4 , il comandante della sicurezza della Tenpony, ha risposto<br />

assumendo un gruppo di mercenari per setacciare le case popolari lungo<br />

la Linea Celestia e spazzarli via tutti.<br />

«In un’intervista, alla domanda su come fosse riuscito ad essere una<br />

così suprema testa di cazzo, Capo Stellatriste aveva questo da dire:»<br />

Un’altra voce, aspra ed irritata, uscì dalle casse della radio. «Vai<br />

a farti fottere. Ho fatto ciò che era giusto per quelli che ho giurato di<br />

proteggere.»<br />

La voce di DJ Pon3 ritornò. «Riscalda il cuore sapere che ci sono<br />

pony che difendono costantemente pregiudizi e bigottismo, vero? Grazie,<br />

Capo Stellatriste, e che possa Celestia benedirti con un bacio dal sole.»<br />

L’ultima parte suonò certamente come se fosse stata detta attraverso<br />

il digrignare dei denti.<br />

Scossi la testa. Da uno zoccolo ero veramente sollevata dal sentire<br />

delle notizie che non fossero riguardo a me. Ma dall’altro avevo avuto<br />

esperienze sia con pony ghoul come Ditzy Doo che con veri pony zombie.<br />

Conoscevo la differenza. E l’idea che qualche pony appoggiasse un<br />

2 Nell’originale, Rottingtail.<br />

3 Nell’originale, bloodwings.<br />

4 Nell’originale, Grim Star.


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 385<br />

massacro su larga scala di ghoul innocenti perché non si preoccupava<br />

di distinguerli dagli altri mi faceva male e mi tingeva la vista di rosso.<br />

La profonda e mascolina voce di Steelhooves nitrì dall’interno del<br />

suo elmetto metallico. «Non sei una fan di chi supporta i ghoul, deduco?»<br />

Lo guardai con una confusione che confinava con diverse emozioni<br />

oscure. Il mio disgusto era stato chiaramente evidente sulla mia faccia<br />

o nel mio linguaggio del corpo; non mi era venuto in mente che la<br />

mia reazione potesse essere facilmente fraintesa come diretta contro<br />

DJ Pon3.<br />

«Uno dei pony più saggi e gentili che ho mai incontrato in questo<br />

maledetto inferno è una pony ghoul!» gli sputai contro. «Il suo nome è<br />

Ditzy Doo, e vale facilmente quanto tre Ranger d’Acciaio messi assieme.<br />

Non per le abilità di combattimento o per le belle armi, ma per la qualità<br />

del suo carattere.» Battei a terra una zampa anteriore forte abbastanza<br />

da slogarmela. «DJ Pon3 ha ragione. E se non lo capisci, non c’è posto<br />

per te nei nostri viaggi.»<br />

SteelHooves non disse nulla. Ma iniziò a fare fagotto.<br />

Osservai i pezzi avanzati sparsi sul banco di lavoro lasciati da Calamity.<br />

Ora che avevo ottenuto tutte le parti per costruire la mia pistola a dardi<br />

velenosi avrei dovuto usare quell’opportunità per metterla insieme. Ricorrendo<br />

alla mia unica capacità magica iniziai a pulire il posto, mentre<br />

allo stesso tempo tiravo fuori gli schemi dalle mie bisacce.<br />

«Buongiorno, Littlepip.» Calamity trottò nella stanza. «È bello rivederti<br />

sui tuoi zoccoli.»<br />

Sorrisi sovrappensiero, facendogli un cenno con la testa. La conversazione<br />

della notte scorsa gettava ancora la sua ombra nella mia<br />

mente. Sapevo di cosa Calamity ed il Ranger d’Acciaio avevano parlato,<br />

ed il modo convincente con cui SteelHooves aveva tessuto i suoi dubbi.


386 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Calamity sapeva che avevo origliato. Ma nessuno di noi aveva detto<br />

nulla.<br />

«Sembra che ci siamo guadagnati un nuovo compagno di viaggio.<br />

Almeno per un po’,» disse Calamity<br />

in modo colloquiale. «Che ne pensi di lui?»<br />

Alzai le spalle. Non sapevo ancora cosa pensare del Ranger d’Acciaio.<br />

Avevo visto ombre sia buone che cattive in lui, ma era ancora troppo<br />

presto per saltare 5 alle conclusioni.<br />

Dal tono cauto di Calamity potevo dire che aveva dei dubbi riguardo<br />

a SteelHooves. «Lo ammetto, ci potrebbe essere comoda la sua potenza<br />

di fuoco,» offrì gentilmente. «Sarà dannatamente utile avere un specialista<br />

in ordigni esplosivi come quello in sella con noi se incapperemo<br />

in altri di quegli... alicorni.»<br />

Annuii, avendo iniziato a preoccuparmi per la prossima volta in cui<br />

avremmo incontrato quelle creature. Se i miei sospetti erano giusti...<br />

«D’altro zoccolo,» Calamity iniziò a parlare, poi si fermò come se si<br />

stesse chiedendo se la sua opinione valesse la pena di essere espressa. Mi<br />

girai a guardarlo e feci un cenno con uno zoccolo per dirgli di andare<br />

avanti.<br />

«Beh, diciamo soltanto che i Ranger d’Acciaio non hanno esattamente<br />

la reputazione di gente che si batte per i pony comuni.»<br />

Ah già. Reputazioni. La conversazione notturna incombeva di nuovo<br />

su di me. I miei occhi guardarono oltre Calamity, portando distanza<br />

fra di noi. Mi chiesi se il divario fosse più che fisico. I miei ricordi tirarono<br />

via una coperta da un quasi dimenticato sogno in cui ero intrappolata<br />

sotto una parete e guardavo i miei amici camminare semplicemente<br />

via.<br />

«Hey, Littlepip, stai bene?» Chiaramente portavo le mie preoccupazioni<br />

come un cutie mark. Sbuffai all’umorismo nero della cosa: che<br />

grande spia segreta che sarei stata.<br />

5 Nell’originale hop, skip and jump, citazione della canzone di Pinkie Pie nel settimo<br />

episodio della prima stagione.


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 387<br />

Calamity trottò vicino a me e poggiò gentilmente uno zoccolo<br />

sulla mia schiena. «Non ti preoccupare. Niente delle cose dette da<br />

quell’individuo pianterà semi di sfiducia fra di noi.»<br />

Lo guardai, con gli occhi spalancati. Mi sorrise. «Ho visto il tuo<br />

cuore, Littlepip. Vuoi sinceramente aiutare la gente, e metti la tua stessa<br />

vita in pericolo per farlo, anche quando alcuni di loro non se lo meriterebbero.<br />

Non inizierò a mettere in discussione quello che so riguardo a<br />

te perché qualche pony che non sa di cosa sta parlando capisce le cose<br />

in modo contorto.»<br />

Potevo sentire le lacrime raccogliersi nei miei occhi. Lanciai le zampe<br />

attorno al grosso pony color ruggine e lo abbracciai con tutta me<br />

stessa.<br />

«Puoi guardarci dentro se vuoi.»<br />

Fu la prima cosa che SteelHooves mi disse dopo la mia sfuriata<br />

di più di un’ora prima. Velvet Remedy era nella stanza a controllare<br />

le nostre provviste. Calamity stava riempiendo le nostre borracce dal<br />

depuratore d’acqua di SteelHooves. Avevo finito di fare fagotto ed i miei<br />

occhi vagavano senza scopo; il mio sguardo curioso alla fine cadde<br />

sulla sfera di memoria insediata sotto la foto di Applejack, giumenta<br />

del Ministero del...<br />

Realizzai che in realtà non sapevo quale Ministero del governo di<br />

Luna fosse assegnato ad Applejack. Avevo giusto abbastanza indizi per<br />

fare qualche informata ipotesi.<br />

«Vai avanti», mi incoraggiò SteelHooves. «Non è stato visto da tanto,<br />

tanto tempo. Qualche altro pony dovrebbe ricordare.»<br />

Considerai prima il Ranger d’Acciaio, poi la sfera. Mi chiesi perché<br />

qualche pony diverso da un unicorno vorrebbe tenerne una, dal<br />

momento che solo gli unicorni possono accedere ai ricordi archiviati


388 Fallout: Equestria — Parte II<br />

all’interno. Non aveva senso, mi resi conto, a meno che il pony la tenesse<br />

perché fosse condivisa. O per custodirla—ma custodirla era come<br />

gettarla via se nessun pony vedeva mai ciò che c’era all’interno.<br />

Annuii, rispettosa di quello che mi veniva offerto. Poi mi sporsi in<br />

avanti, puntando il mio corno verso la sfera e toccandola con la mia<br />

magia.<br />

Il mio mondo cadde lontano.<br />

Eravamo in piedi dietro le quinte, nascosti nell’oscurità da una pesante<br />

tenda. Applejack era accanto a me e stava fissando il buio palcoscenico<br />

di pietra, il podio con microfono e gli altoparlanti, la folla<br />

mormorante che riempiva l’auditorium di fronte ad esso, con l’enorme<br />

logo d’ottone dell’MTB sulla parete della scena.<br />

Io (o almeno il pony di cui stavo cavalcando le memorie) avevo<br />

occhi solo per lei. Lei sembrava nervosa, per non dire a disagio nel suo<br />

abbigliamento formale.<br />

«Non posso farlo.»<br />

Mi sentii parlare, sentii la voce provenire dalla mia bocca, «Andrai<br />

bene.» La voce era profonda e forte, come quella di SteelHooves ma<br />

nemmeno lontanamente così austera.<br />

«Mi odiano. A metà di loro già brucia il culo perché ho iniziato<br />

a mettere gli zoccoli nel Ministero invece di lasciargli semplicemente<br />

fare quello che volevano. Ma introdurre i pony di Twilight?» Dal suo<br />

tono, quello apparentemente non era andato tanto bene.<br />

Avvolsi una zampa anteriore attorno al suo collo (permettendomi<br />

di intravedere il colore verde mela del mio manto) e la strofinai gentilmente,<br />

una senzasione che trovai piuttosto piacevole. «Dopo di oggi lo<br />

capiranno tutti, e ti ammireranno tutti per quello.»


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 389<br />

Io (o più precisamente, il pony che stavo «cavalcando») mi piegai<br />

in avanti e le sussurrai nell’orecchio. «Ora vai là fuori e fai la storia. O<br />

sarò costretto a sculacciarti.»<br />

Oh Dea Celestia!<br />

La pony arancione arrossì e diede al suo incoraggiatore uno sguardo<br />

che avrei pagato a qualunque prezzo per avere una giumenta che lo<br />

facesse a me. «Più tardi, donnaiolo.» Sorrise, almeno più allegramente<br />

di prima,ed avanzò verso la folla. Il pony che stavo cavalcando la guardò<br />

avanzare, il suo sguardo deviò ripetutamente sui suoi fianchi, portando<br />

il mio sguardo con il suo. Sebbene non lo potessi biasimare mi stava<br />

facendo sentire decisamente a disagio. Quella era una strana memoria<br />

da condividere.<br />

Poi notai che aveva una fondina legata ad una zampa, per lo più<br />

nascosta sotto il suo vestito formale. L’impugnatura d’avorio balenò<br />

con tre mele rosse mentre camminava.<br />

L’accoglienza non fu il rispettoso ed ammirato silenzio che aveva<br />

ricevuto Fluttershy. Ma Applejack si drizzò sul podio, si schiarì la gola,<br />

e parlò lentamente e chiaramente.<br />

«Ora ascoltate. So che siete un po’ addolorati riguardo all’avere pony<br />

dal Ministero delle Scienze Arcane a lavorare con voi. So che vi<br />

dedicate a migliorare Equestria alla maniera dei pony terrestri, e la magia<br />

è piuttosto il contrario di tutto questo. Ma ci sono delle cose che<br />

sono semplicemente troppo importanti per lasciare che del cocciuto<br />

orgoglio si metta in mezzo ad una richiesta d’aiuto. Fidatevi di me. Lo<br />

so.<br />

«E voglio che sappiate quanto sono fiera di essere qui oggi, in grado<br />

di mostrarvi i frutti dei vostri sforzi. La maggior parte di voi non sa su<br />

cosa abbiamo lavorato. Era importante tenere queste cose...» La parola<br />

seguente non sembrò uscirle naturalmente, «... compartimentalizzate<br />

per tenere questo progetto fuori dagli zoccoli delle zebre. Ciò che avete<br />

compiuto in solo un anno... non c’è un gruppo di pony terrestri che<br />

abbia fatto un lavoro migliore in meno tempo da quando abbiamo<br />

costruito Appleloosa.»


390 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Fino a quel punto le sue parole avevano avuto un sottofondo di<br />

sdegnati brontolii ed opinioni sussurrate. Ora la sua voce calò in un<br />

tono sia cupo che funestamente serio. I pony nella folla iniziarono a<br />

zittirsi. Non per lei, ma per gran rispetto di quello di cui parlò.<br />

«Quando ero giovane mio fratello, Big Macintosh, c’era sempre per<br />

me. Era il mio parente più vicino, e non mi ha mai abbandonato. E<br />

quando Equestria ha avuto bisogno di lui, nuovamente non ci ha abbandonato.<br />

Ha servito eroicamente nel nostro esercito, lottando per il<br />

nostro stile di vita per tre anni. E poi, quando abbiamo avuto ancora<br />

più bisogno di lui, ha fatto il sacrificio finale.<br />

«Quando quel proiettile zebra penetrò attraverso la corazza di mio<br />

fratello e gli trafisse il cuore, spezzò anche il mio.» Potevo vedere che<br />

Applejack stava iniziando a lacrimare. La sua voce tremò, ma andò<br />

avanti. La sala era ora di un silenzio di tomba, tranne che per lei.<br />

«Un anno fa abbiamo seppellito mio fratello, Big Macintosh. E quel<br />

giorno giurai che nessun altro pony sarebbe morto inutilmente in battaglia.<br />

Stanno rischiando le loro vite là fuori. Gli dobbiamo di più. Ed<br />

ora, a partire da oggi, gli daremo di più.»<br />

Il mio compagno di ricordi iniziò a camminare verso il palcoscenico.<br />

Sentii le corde attaccate a me sollevarsi e tendersi, con la bardatura<br />

che mi scavava nella carne. Sentii la resistenza ed udii le ruote del carro<br />

che stavo trainando iniziare a muoversi.<br />

«Pony del Ministero della Tecnologia, vi do i Ranger d’Acciaio!»<br />

Pochi istanti dopo il ricordo collassò, e l’ultima visione persistette nella<br />

mia mente mentre il mio mondo si riassestava: uno sguardo indietro al<br />

carro da esibizione ed all’armatura potenziata magicamente che stava


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 391<br />

trasportanto. Guardai SteelHooves, sentendo che ora lo capivo molto<br />

di più rispetto a qualche istante prima.<br />

Il grigio chiaro delle nuvole era calato, avvolgendo il paesaggio nella<br />

nebbia. Tutto attorno a noi le macerie degl edifici abbattuti dalla detonazione<br />

e demoliti dal tempo creavano ombre ed ostacoli. Dovevo<br />

regolarmente controllare la bussola del mio EFS per essere sicura che<br />

stessimo ancora andando nella giusta direzione. Anche Calamity stava<br />

a terra per evitare di perderci.<br />

Adesso stavamo entrando nella periferia di Manehattan. Sentii una<br />

fitta di disappunto per il non poter propriamente vedere la città. Calamity<br />

e Velvet Remedy si erano messi davanti. La mia frequente attenzione<br />

al mio Eyes-Forward Sparkle era tanto per individuare creature ostili<br />

quanto per navigare.<br />

Un altro punto rosso apparve di fronte a noi poco a sinistra. «Calamity,<br />

ad ore sette.»<br />

Calamity annuì e si accucciò strisciando in avanti. La nebbia lo<br />

avvolse, nascondendolo alla mia vista, ma la bussola del mio EFS segnalava<br />

la sua posizione. Velvet stette poco indietro, ma lo tenne fisso<br />

nel suo campo visivo, col suo corno che brillava debolmente mentre<br />

lei si preparava a lanciare uno scudo attorno al pegaso dalla criniera<br />

arancione coperta dal cappello desperado nero.<br />

Un istante dopo risuonò un singolo doppio colpo.<br />

Calamity ritornò. «Grosso radiporco.» Una delle creature simili ad<br />

un maiale che avevo incontrato sotto il ponte ferroviario.<br />

«Spero che tu non stia pianificando di cucinarlo e mangiarlo,» intonò<br />

denigratoriamente Velvet Remedy. «Non credo che tutta la carne<br />

che hai mangiato negli ultimi giorni ti abbia fatto del bene.»<br />

Le lanciai un’occhiataccia che probabilmente non poteva vedere e<br />

non dissi nulla.


392 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Vedi, è per questo che siete tutti vegetariani,» rise Calamity. «Non<br />

avete mai provato la pancetta. Fidatevi di me, se i pony fossero fatti<br />

per mangiare solo frutta, avena ed erba, allora l’esistenza della pancetta<br />

sarebbe la prova che il mondo è semplicemente crudele e malvagio.»<br />

Oh fantastico. Ora dovevo provare a mangiare il radiporco.<br />

Qualche istante dopo, avevamo acceso un fuoco e Calamity mi stava<br />

spiegando esattamente quali parti del radiporco fossero le più deliziose.<br />

Velvet Remedy aveva scelto di unirsi a SteelHooves nell’ignorarci.<br />

La sua voce delicata tagliò l’aria quando disse a SteelHooves, «Ora,<br />

se finiamo in una battaglia, spero che avrai il buon senso di lasciare che<br />

se ne occupino Calamity e Littlepip. Senza offesa—sono davvero grata<br />

che tu sia venuto a salvarci—ma sono andata più vicino alla morte per<br />

tutte le tue esplosioni che per gli alicorni.»<br />

Non ci avevo pensato in quel modo, ma Velvet Remedy aveva colto<br />

un punto importante. Le armi di SteelHooves erano tutte estremamente...<br />

eccessive. E, mentre era molto valido per combattere manticore od<br />

alicorni a buona distanza, poteva essere letale per ogni pony a distanza<br />

ravvicinata o negli spazi chiusi.<br />

Avrei dovuto convincere SteelHooves a starsene di riserva finché<br />

non fosse necessario. Non ero sicura su come l’avrebbe presa il Ranger<br />

d’Acciaio. Viaggiare con altri e prendere delle precauzioni per tenere<br />

i suoi compagni in vita non era, sospettai, qualcosa che SteelHooves<br />

aveva dovuto affrontare da molto tempo.<br />

«... vecchia canzone,» Calamity stava parlando con Velvet Remedy mentre<br />

tornavano davanti. «Se ne canto un pezzettino (male, probabilmente)<br />

la tua magia può creare un po’ di musica per accompagnarla?»<br />

«Beh,» disse Velvet incerta. «Di sicuro posso provare.» Quindi, con<br />

un sorriso rassicurante, «E la tua voce è piuttosto buona. Se prendessi<br />

delle lezioni di canto saresti molto gradevole da ascoltare.»


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 393<br />

Roteai gli occhi. Quella era la mia Velvet.<br />

No, quella era la Velvet di Calamity, ribadii a me stessa. E quindi<br />

cancellai l’intero pensiero; Velvet Remedy era la Velvet di Velvet, e lo<br />

sarebbe stata fino a quando non avesse detto altrimenti. Ed anche a<br />

quel punto, solo fino a quando l’avrebbe permesso. Calamity sarebbe<br />

diventato il Calamity di Velvet.<br />

Ed io non sarei diventata una terza ala gelosa.<br />

SteelHooves prese posto sul resto. Rallentai, scegliendo di conversare<br />

con lui piuttosto che dilungarmi sui due pony davanti a me. Cercando<br />

di iniziare una conversazione gli dissi che avevo una domanda<br />

riguardo al ricordo che avevo visto.<br />

«Che domanda?» La sua voce suggeriva che c’erano tante domande<br />

che sospettava potessi avere e che la maggior parte di esse non fossero<br />

proprio affari miei.<br />

«Il Ministero della Tecnologia—perché M.T.B.?»<br />

Quando l’inosservabile pony parlò potei sentire un tocco di sollievo<br />

nella sua voce. «Ufficialmente era il Ministero delle Tecnologie Belliche.<br />

Ma Applejack odiava quel nome. Era sempre la prima a far notare che le<br />

innovazioni tecnologiche dell’MTB difendevano e portavano benefici<br />

per tutta Equestria, non solo allo sforzo bellico.»<br />

Annuii, ascoltando attentamente. Era un argomento che stava un<br />

po’ a cuore a SteelHooves. Ma un piccolo lampo verde nel cielo sopra di<br />

noi distrasse il mio sguardo. Guardai in alto ma non vidi nulla. Mi voltai<br />

per chiedere a SteelHooves se avesse visto qualcosa, ma lui stava continuando<br />

a parlare del Ministero di Applejack; dubitavo che lo schianto<br />

di una carrozza volante avrebbe potuto destare la sua attenzione.<br />

«Sotto la guida ed il supporto del Ministero fiorirono per tutta Equestria<br />

dozzine di industrie dalle tecnologie innovative, quelle già esistenti<br />

diventarono molto più potenti, ed i loro prodotti diventarono parte<br />

della vita quotidiana di ogni pony. Compagnie come la Ironshod,<br />

Four Stars, Equestrian Robotics ed anche la Stable-Tec.» Diresse il suo<br />

sguardo elmettizzato verso il mio PipBuck. «Quindi perché usare un


394 Fallout: Equestria — Parte II<br />

nome incentrato sulla guerra? Sarebbe dovuto essere il Ministero della<br />

Tecnologia.»<br />

Sentii della musica. Non Velvet Remedy o Calamity. Musica patriottica<br />

da festa sussurrata attraverso la foschia. Mi fermai, girando su<br />

me stessa fino a quando il piccolo puntino di luce apparve sulla mia<br />

bussola.<br />

«Ogni pony, per favore aspettate. Voglio controllare una cosa.»<br />

«Da sola?» chiese SteelHooves.<br />

«Sì,» annuii. «Va tutto bene. Torno subito.»<br />

«Lo fa spesso?» lo sentii chiedere ai miei compagni mentre mi<br />

immergevo nella foschia, seguendo il suono.<br />

«Fare cosa?» nitrì Calamity. «Gironzolare? Deviare dal percorso per<br />

esplorare rovine a casaccio? Tutto il tempo.»<br />

Mi stavo avvicinando ad un edificio. Metà di esso era un gigantesco granaio<br />

con larghe finestre in frantumi. L’altra metà sembrava un castello<br />

nella foschia. Il mio PipBuck segnalò un nome sul mio EFS: Stazione<br />

Principale ed Uffici Centrali Four Stars.<br />

La musica si interruppe con un schiocco ornato di statica. «Ciao,<br />

Osservatore.»<br />

«Ciao, Littlepip. Vedo che ti sei fatta un nuovo amico.»<br />

«Forse,» dissi, senza commentare ulteriormente.<br />

Come se fosse una battuta da copione, la profonda voce di SteelHooves<br />

risuonò attraverso la foschia. «Littlepip, tutto bene?» Wow. Furtivo<br />

non lo era.<br />

«Hey,» disse la voce meccanica dell’Osservatore, «Quella voce suona<br />

familiare.» Ciò non mi sorprese. La voce di SteelHooves era molto<br />

particolare. E se l’Osservatore aveva curiosato per le Terre Devastate<br />

d’Equestria da un po’ di tempo, poteva molto probabilmente aver spiato<br />

i Ranger d’Acciaio.


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 395<br />

Osservatore: ora sì che c’era qualche pony che si meritava di essere<br />

sospettato di essere un pony agente segreto sotto copertura.<br />

Mi guardai attorno cercando la robofatina, ma la nebbia lo nascondeva<br />

in modo pratico. Individuai invece una coppia di distributori automatici:<br />

Sparkle~Cola e Sunrise Sarsaparilla. Ed una terza solo pochi<br />

metri distante da loro: Emporio Munizioni della Ironshod. L’ultima era<br />

stata aperta e saccheggiata a fondo. Rabbrividii immaginando il mondo<br />

pre apocalittico, dove potevi comprare munizioni insieme alle tue<br />

bibite dal distributore a bordo strada. Nessun contatto con altri pony<br />

era necessario.<br />

«Osservatore, c’era un Ministero dell’Epicità?» Era solo una domanda<br />

di riscaldamento; naturalmente già lo sapevo.<br />

«Ah sì, Rainbow Dash.» L’incorporea voce artificiale in qualche<br />

modo riuscì a suonare divertita anche se non aveva alcun tipo di inflessione.<br />

«Sì, una delle eroine d’Equestria decise che il suo Ministero<br />

sarebbe stato il Ministero dell’Epicità. Hanno anche costruito una Sede<br />

Centrale del Ministero per esso nel Viale dei Ministeri. Presumo che<br />

l’abbia menzionato Calamity?»<br />

Annuii. Poi, quando realizzai che l’Osservatore forse non poteva<br />

vedermi meglio di quanto io potessi vedere la robofatina (anche se mi<br />

avrebbe veramente sorpreso se quello fosse il caso), dissi, «Sì.»<br />

Viale dei Ministeri. Avevo già sentito di quel posto prima, ma non<br />

avrei esattemente messo lo zoccolo sul dove o quando.<br />

Dopo averci ponderato senza risultato, infine chiesi, «Che cosa faceva<br />

il Ministero dell’Epicità?» Odiai (detestai) dover domandare qualcosa<br />

che Calamity mi aveva raccontato, specialmente basandomi su<br />

quello che SteelHooves aveva detto. Ancora di più dopo che Calamity<br />

non aveva fatto lo stesso.<br />

«Non molto,» disse l’Osservatore con mio grande sollievo. «Voglio<br />

dire, Rainbow Dash buttò avanti due o tre progetti—il Progetto Singolo<br />

Pony era uno dei loro, per esempio—ma più che altro, semplicemente<br />

oziavano in giro e non facevano niente. Dopo qualche anno Luna or-


396 Fallout: Equestria — Parte II<br />

dinò di imballare il tutto, ed iniziarono ad usare il QG dell’MdE come<br />

magazzino.»<br />

Mi venne un’altra domanda. Attivai l’incantesimo di gestione dell’inventario<br />

del mio PipBuck ed aprii le mie bisacce. Quindi mi fermai,<br />

chiedendo per sicurezza: «Puoi vedermi?»<br />

«Sì, Littlepip. Posso vederti.»<br />

Ci avrei giurato.<br />

Feci fluttuare fuori le due statuette che avevo trovato. «Cosa sono<br />

queste?»<br />

Ovviamente l’Osservatore conosceva la risposta. «Edizione Limitata<br />

dei Pony dell’Armonia. Hai davvero dei piccoli e graziosi artefatti<br />

magici con te. Ne hanno fatte solo quarantadue.»<br />

«Quarantadue?» Mi aspettavo un numero più vicino a sei.<br />

«Le eroine d’Equestria, le sei pony amiche le cui virtù corrispondevano<br />

agli Elementi dell’Armonia. Ne hanno fatti sette serie—una per<br />

ognuna di loro ed una che Luna si è tenuta per sè. Le pony se li scambiavano<br />

generalmente l’un l’altra, anche se qualche statuetta è stata passata<br />

ai parenti od alle persone amate.»<br />

Aveva senso. Sweetie Belle aveva quella della sorella. Applejack diede<br />

una sua rappresentazione ad Applesnack. Mi chiesi se quella che<br />

avevo trovato alla vecchia Appleloosa era stata in origine un regalo per<br />

Braeburn.<br />

«Oh. Ora mi ricordo a chi suona simile il tuo amico.» Il nome che<br />

l’Osservatore mi disse mi fece sentire lieta che non stessi bevendo di<br />

nuovo della Sparkle~Cola.<br />

«Chi era...?» Non riuscii a finire la domanda. Uno schiocco di<br />

statica sostituì la voce dell’Osservatore con quella di Occhiorosso, che<br />

era nel mezzo di un racconto rivolto a tutti su come razziatori, ghoul e<br />

canemoni fossero cattivi. La sua voce si affievolì quando la robofatina<br />

vagabondò senza scopo via da me fino a quando non venne ingoiata<br />

completamente dalla foschia.


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 397<br />

La Four Stars era una compagnia di ferrovia sopraelevata che una volta<br />

provvedeva il trasporto pubblico per la metropoli di Manehattan.<br />

SteelHooves suggerì che, se la monorotaia era ancora intatta, sarebbe<br />

stata la via più facile attraverso la città, portandoci sopra il labirinto di<br />

macerie e lontano dalla maggior parte delle aberrazioni distorte dalle<br />

radiazioni e dagli occasionali razziatori che infestavano le rovine.<br />

Sembrava un buon piano, così mi fermai ad un cartello ancora illuminato<br />

rappresentante le linee. Quella stazione era parte della Linea<br />

Luna. La Linea Celestia, che la incrociava in diversi punti, portava<br />

direttamente alla Tenpony Tower.<br />

Calamity aveva finito di rovistare tra i bidoni dell’immondizia, e<br />

tornò con una sorprendente collezione di oggetti vendibili e qualche<br />

dozzina di tappi di bottiglia. Velvet Remedy roteò gli occhi. «Bene,<br />

spero che quelli siano abbastanza per te per pagarti un bagno appena<br />

arriviamo a Tenpony.»<br />

Guardai attraverso la sala d’attesa verso le pesanti porte della struttura<br />

d’uffici simile ad un castello. C’erano pannelli anneriti che sembravano<br />

postazioni per torrette che erano state distrutte secoli fa. Curiosa,<br />

trottai verso la porta e la provai. Chiusa.<br />

Beh, mi stava semplicemente pregando di aprirla.<br />

«Che cosa stai facendo?» chiese SteelHooves quando lui e gli altri<br />

si unirono a me.<br />

«Voglio vedere cosa c’è dentro,» dissi semplicemente, concentrandomi<br />

sulla serratura. Quella era difficile. La Four Stars non voleva cedere i<br />

suoi segreti facilmente. Cosa che mi rese più determinata sullo scoprire<br />

quali fossero quei segreti.<br />

Sentii Calamity fare un nitrito che si traduceva chiaramente come<br />

«te l’avevo detto».<br />

La serratura scattò. Trionfalmente, spalancai la porta.<br />

In un battito d’occhio registrai l’estensione dell’ingresso grigio, con<br />

la sua scrivania semicircolare fortificata con sacchi di sabbia e barricate<br />

di fortuna. In quel rapido sguardo vidi i corpi sparsi di una dozzina di


398 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Ranger d’Acciaio—abiti fatti di armature potenziate magicamente che<br />

trattenevano i resti ossei dei pony. E vidi i tre buchi bruciacchiati nel<br />

soffitto che una volta ospitavano le torrette.<br />

La torretta rimanente del soffitto dell’ingresso della Four Stars girò<br />

su sè stessa ed aprì il fuoco. Fui colta di sorpresa, ma Velvet Remedy<br />

si era preparata. Il suo scudo mi circondò mentre l’aria si riempiva del<br />

rat-tat-tat-tat del fuoco di mitragliatrice. Tuttavia lo scudo non diede<br />

protezione; i proiettili gli passarono dritti attraverso. Quindi attraverso<br />

la mia corazza ed attraverso di me. Il mio corpo venne fatto a pezzi<br />

in agonia, ed al mio interno dozzine di cose andarono orribilmente<br />

male tutte assieme mentre almeno sei colpi passavano senza problemi<br />

attraverso di me e si infilavano nelle piastrelle del pavimento.<br />

Sentii a malapena il ruggito esplosivo del lanciagranate automatico<br />

di SteelHooves quando collassai, con i suoni e la luce che mi abbandonavano.<br />

Era come se stessi cadendo in un pozzo. Tramite il cerchio<br />

distante sopra di me, potevo vedere il soffitto detonare in un ammasso<br />

di palle di fuoco, quindi venne giù con un rombo distante, collassando<br />

nell’ingresso di sotto.<br />

Tornai nelle terre devastate dei viventi, in allerta e dolorante; Velvet<br />

Remedy mi stava versando un’altra pozione ristoratrice extra-forte giù<br />

per la gola. Mi strozzai, ansimando.<br />

«Bentornata, Littlepip. Siamo stati molto vicini al perderti,» la voce<br />

di Velvet era aspra dalla preoccupazione.<br />

«C-che cosa è successo?»<br />

La voce Calamity venne da qualche parte più avanti tra le macerie.<br />

«Proiettili ad alta penetrazione.» La sua voce suonava incredula ed<br />

allarmata.<br />

«Fermati!» ordinò SteelHooves. Fui colta dal panico, chiedendomi<br />

che cosa stessi facendo che potessi smettere di fare, ma la sua esclama-


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 399<br />

zione era diretta verso Calamity. «Non ti lascerò depredare i corpi dei<br />

Ranger caduti.»<br />

«Hey,» ribattè Calamity, «Nel caso non l’avessi notato, non usano<br />

più ‘sta roba. E le munizioni che quella tua ridicola bardatura da combattimento<br />

spara in giro non sono economiche e non sono il genere<br />

di roba che trovi nelle casse di munizioni dei razziatori o nei cassetti<br />

delle scrivanie nei palazzi d’uffici. Dobbiamo raccattarle dove possiamo,<br />

quando possiamo.» Calamity si zittì un istante, quindi trottò in vista<br />

con un missile in bocca. «Hehondo mhe, hon hi manherà.»<br />

Posò il missile in una pila che stava ordinando, guardando in cagnesco<br />

SteelHooves.<br />

Guardai Velvet Remedy che mi stava pungolando a bere di più. «Bene.<br />

D’ora in poi, entriamo furtivamente negli edifici che possono non<br />

essere amichevoli.»<br />

SteelHooves tornò da me. Mi chiesi quanto super-pony-mortalesotto-copertura<br />

gli sembrassi in quel momento, con la corazza piena<br />

di buchi e coperta del mio stesso sangue appiccicoso (avrei dovuto<br />

pulirla e ripararla una volta giunta alla Tenpony Tower. O magari prima.<br />

Supposi che non dovevo sembrare molto meglio rispetto a quando me<br />

ne stavo andando via da Ponyville).<br />

«Hai decisamente la mia attenzione,» disse e si girò verso il Ranger<br />

morto più vicino. «Adesso anche io voglio sapere di più su questo<br />

edificio.»<br />

Annuii. «Va bene. Dividiamoci.» Considerai di tenere Velvet Remedy<br />

al mio fianco, ma realizzai che non era il piano migliore. «SteelHooves<br />

con me. Velvet, ti dispiacerebbe stare con Calamity? Voi due<br />

guardate nel resto di questo piano e nel seminterrato. Noi controlleremo<br />

gli uffici di sopra.»<br />

Velvet sorrise. E quindi mi fissò con uno sguardo pungente. «Fa’<br />

attenzione. Molta più attenzione rispetto a prima.»<br />

Promisi.


400 Fallout: Equestria — Parte II<br />

All’Attenzione di Tutti i Dipendenti della Four Stars:<br />

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6 <br />

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<br />

Avevo già letto quel messaggio prima; era in ogni terminale in cui ero<br />

penetrata. Non aveva per me più senso in quel momento rispetto alla<br />

prima volta. Guardai SteelHooves, controllando per assicurarmi che<br />

tutto fosse a posto, prima di visualizzare il successivo.<br />

6 Letteralmente, “Margheritina di maggio”


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 401<br />

Mi resi conto che quello era un buon momento per chiedere, «SteelHooves,<br />

hai mai sentito parlare di qualcuno chiamato Flutterguy?»<br />

SteelHooves nitrì. «Perché me lo chiedi?»<br />

«Oh, ho sentito qualche pony dire che la tua voce suona come quella<br />

di Flutterguy.»<br />

SteelHooves calciò leggermente il pavimento. «L’ho già sentita questa.»<br />

Le mie orecchie si rizzarono. Realizzai che avrebbe potuto essere<br />

un fuoricampo se SteelHooves avesse saputo qualcosa sul pony che l’Osservatore<br />

aveva menzionato. Aprii la bocca per chiedere, ma mi zittì.<br />

«È solo una presa in giro.»<br />

Oh. Quanta perspicacia. Tornai ai messaggi sul terminale.<br />

Politica Gestionale dell’Evacuazione, Versione Dipendenti:


402 Fallout: Equestria — Parte II<br />

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<br />

<br />

Mi appoggiai allo schienale del terminale e promisi a me stessa che, se<br />

mai in qualche modo fossi tornata indietro nel tempo, non sarei mai<br />

andata a lavorare in quel posto.<br />

C’era una quantità sorprendente di tecnologia arcana ancora funzionante<br />

in quell’edificio. O, almeno, c’era stata. SteelHooves non era<br />

delicato,ed ogni volta che faceva fuori uno dei robocervelli della sicurezza<br />

od una delle guardie robot simili a ragni, provocava danni imponenti<br />

ad ogni cosa in prossimità. Il saccheggio si era ridotto al trovare cose<br />

all’interno delle scrivanie di metallo o depredare le casse di munizioni.<br />

Fortunatamente c’erano un po’ di entrambe le cose. Nessun pony<br />

era entrato incolume in quel posto da secoli, e le sole casse di munizioni<br />

avrebbero potuto supportare un piccolo esercito. Calamity aveva ragione.<br />

Nessuna delle casse includeva missili o granate. Ma avevamo abbastanza<br />

di tutto il resto, inclusi un sacco di proiettili ad alta penetrazione,<br />

per durare un bel po’ di tempo. Con extra da vendere. La prevalenza di<br />

munizioni ad alta penetrazione convinse SteelHooves che quel posto si<br />

era fortificato principalmente contro i Ranger d’Acciaio.<br />

Ce n’era ancora uno. E quello sembrava un messaggio privato, non<br />

ancora duplicato su nessun altro terminale.<br />

Risposta: Satin:


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 403<br />

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7 <br />

<br />

SteelHooves si voltò, preteggendomi il fianco, mentre strisciavo in avanti.<br />

Divisi la mia attenzione tra la sala e la bussola del mio EFS mentre<br />

perlustravo più avanti—controllare stanze, cercare dentro scrivanie e<br />

frugare tra le librerie, fino a quando un altro schizzo rosso si accese<br />

sulla mia bussola. Indietreggiando, indicai a SteelHooves la direzione<br />

del nemico in prossimità; quindi mi soffermai in una stanza laterale,<br />

non volendo essere colpita dalle ripercussioni che accompagnavano<br />

ogni attacco che faceva in uno stretto corridoio.<br />

Una voce robotica urlò, «Questa è proprietà privata, maiali federali!<br />

Arrendetevi e fatevi annientare!» La voce fu immediatamente seguita<br />

dal sibilo di un missile. Il corridoio eruttò fiamme. Con mia sorpresa<br />

sentii SteelHooves colpire il pavimento.<br />

Luna che caga rocce lunari! Veniva dal robot della sicurezza! Che<br />

genere di robot spara missili?<br />

Tirai fuori il mio fucile da cecchino, caricandolo con munizioni<br />

ad alta penetrazione. Quindi, tenendomi accucciata, diedi un’occhiata<br />

dietro l’angolo.<br />

7 Nell’originale, appleseeds, in riferimento agli hayseeds, contadini.


404 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Il robot occupava la maggior parte della sala, e sembrava il figlio<br />

mutante di un Ranger d’Acciaio e di un carro armato. Le sue quattro<br />

zampe finivano in sfere che lo spingevano lentamente per il corridoio.<br />

Contai come minimo tre armi, incluse una torretta lanciamissili ed una<br />

mitragliatrice a canne rotanti in una postazione girevole sul petto che<br />

poteva ruotare di 180 gradi attorno al telaio del robot.<br />

La mia mente cercò un appropriato livello di profanità, ma il risultato<br />

fu bianco come il fianco di un neonato.<br />

La cosa stava rullando verso SteelHooves,che si stava muovendo ma<br />

era incapacitato. La mitragliatrice a canne rotanti sul petto si voltò verso<br />

il Ranger caduto. Ero piuttosto certa che pure quella avesse munizioni<br />

ad alta penetrazione.<br />

Lanciandomi oltre l’angolo, alzai il fucile da cecchino e guardai nel<br />

mirino telescopio. La mitragliatrice a canne rotanti smise di dirigersi<br />

verso SteelHooves ed iniziò a rivolgersi verso di me mentre io scivolavo<br />

nel nirvana di mira del SATS. Il fucile da cecchino ruggì con tre colpi<br />

in rapida successione.<br />

I primi due proiettili fecero dei piccoli buchi nella «testa» della<br />

sentinella simil carro armato, con il solo apparente effetto di aver leggermente<br />

intaccato la sua mira. La mitragliatrice a canne rotanti della<br />

sentinella fece a pezzi la parete, ed un singolo proiettile lacerò la mia corazza<br />

creando una profonda escoriazione che mi attraversava il fianco<br />

sinistro.<br />

Il mio terzo colpo colpì in pieno la torretta missilistica, che puntualmente<br />

esplose. I missili erano stati progettati per far fuori un Ranger<br />

d’Acciaio; erano allo stesso modo efficaci nel rendere inerte la sentinella.<br />

La mia zampa anteriore sinistra era malferma, il sangue fresco si<br />

stava mischiando con l’appiccicoso disordine del mio manto arruffato.<br />

Zoppicai verso SteelHooves. La sua armatura gli stava amministrando<br />

pozioni curative e lo stava imbottendo di droghe. L’incantesimo di auto<br />

riparazione dell’armatura stava consumando metallo di scarto da un<br />

compartimento corazzato sul suo fianco destro, ricostruendosi. Mi fer-


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 405<br />

mai un istante meravigliata da quello che Applejack ed il suo Ministero<br />

avevano creato.<br />

«Starai bene?» chiesi. SteelHooves annuì, sforzandosi di non gemere.<br />

«Allora sarò subito di ritorno. Voglio sapere a cosa stava facendo la<br />

guardia quel mostro.»<br />

La sentinella robot stava facendo la guardia all’ufficio del Presidente<br />

della Four Stars. La scrivania era corazzata, progettata per essere usata<br />

come una barricata, e c’era un pannello nascosto nella parete... beh, sarebbe<br />

stato nascosto se fosse stato chiuso. La scrivania era chiusa a chiave.<br />

Forzarla mi costò una forcina e mi guadagnai quella che sembrava<br />

una tessera lasciapassare di sicurezza. Nitrii all’ironia, sospettando che<br />

la tessera mi avrebbe permesso di aggirare tutta la sicurezza robotica<br />

che avevamo dovuto sfondare per arrivare lì.<br />

Diverse casse di munizioni chiuse erano nascoste sotto la scrivania.<br />

Quando aprii la prima trovai una mezza dozzina di granate spezza matrice.<br />

Compresi immediatamente che erano progettate per spezzare la<br />

matrice d’incantesimi delle armature dei Ranger d’Acciaio, rendendoli<br />

impotenti proprio come aveva fatto l’attacco dell’alicorno a SteelHooves.<br />

Ma non potei non pensare a come quel genere di granate avrebbero<br />

spezzato le più mondane tecnologie della maggior parte dei robot, incluso<br />

quello a guardia di quella stanza. «Fucile magico trucida draghi<br />

nella stanza del drago, decisamente.»<br />

Dovetti fare diversi tentativi per penetrare nel computer, ogni volta<br />

ritirandomi prima che riconoscesse l’intrusione e mi chiudesse fuori<br />

completamente.<br />

Politica Gestionale dell’Evacuazione, Versione Esecutivi:


406 Fallout: Equestria — Parte II<br />

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Okie. Dokey. Lokey.<br />

I Ranger d’Acciaio non erano del Ministero della Morale. Qualche<br />

pony aveva chiamato i grossi calibri. Ed ancora peggio, i pony al<br />

comando se lo stavano aspettando. Che cosa stavano facendo?<br />

Secondo la mappa inclusa, la scala «nascosta» ci avrebbe portato<br />

dritto nel seminterrato. Saremmo dovuti essere in grado di incontrarci<br />

con Calamity e Velvet Remedy in fretta da là.<br />

Iniziai a forzare la serratura dell’armadietto delle armi. Come il<br />

terminale, spinse all’estremo le mie abilità. Ero tentata di usare una delle<br />

mie Ment-ali Party-Time per darmi quel qualcosa in più. Ma, proprio<br />

prima di arrendermi e farlo, l’armadietto si aprì.<br />

All’interno c’era un vestito corazzato diverso da tutti quelli che avevo<br />

visto fino a quel momento—rosso e nero con delle ornature oro,


Capitolo Quindici — Sussurri nell’Oscurità 407<br />

perfettamente conservato. Lo tirai fuori e lo misi sulla mia schiena,<br />

pensando che Velvet Remedy sarebbe stata sbalorditiva con esso. Insieme<br />

alla corazza c’era anche un elmetto, ma fui tentata dal lasciarlo lì. Le<br />

piume rosse che lo adornavano quasi urlavano «bersaglio».<br />

All’interno c’erano diverse carabine d’assalto dal progetto peculiare<br />

ed impressionante. Una di esse aveva un mirino telescopico ed era<br />

fornita di silenziatore. Aveva un’impugnatura personalizzata di legno<br />

intagliato tinto a strisce bianche e nere.<br />

«Ti stavamo aspettando, Littlepip.» Calamity mi sorrise quando mi unii<br />

a loro nel seminterrato. Lui e Velvet Remedy erano di fianco ad una<br />

porta chiusa con un terminale. Guardando il terminale, fui compiaciuta<br />

dallo scoprire che aveva un occhio magico per la scansione di tessere<br />

lasciapassare. Quella dannata cosa sarebbe stata utile dopo tutto.<br />

Offrii a Velvet l’abito che aveva trovato. Declassò l’elmetto come «appariscente»,<br />

ma presto aveva Calamity che l’aiutava ad indossare il vestito<br />

corazzato. Diressi la mia attenzione al terminale, facendo fluttuare<br />

la tessera lasciapassare.<br />

«Dove diamine l’hai trovato?» la voce di SteelHooves rimbombò<br />

quando finalmente ci raggiunse. Mi voltai a guardarlo mentre tenevo<br />

ferma telecineticamente la tessera lasciapassare. SteelHooves si fermò<br />

in fondo alle scale e stava fissando Velvet Remedy.<br />

«Littlepip l’ha trovato in un armadietto di sopra,» rispose Velvet<br />

Remedy, baldanzosa. «Come pensate che mi stia addosso?»<br />

«Splendidamente,» rispose Calamity sospirando. «Il rosso e l’oro si<br />

abbinano con le strisce nella tua criniera e coda.» Quindi con un ghigno<br />

imbarazzato, «E non ho mai visto niente del genere. Ciò significa che<br />

nessun pony ti scambierà per una razziatrice od una schiavista e ti<br />

sparerà per sbaglio.»


408 Fallout: Equestria — Parte II<br />

L’occhio magico del terminale guardò la tessera lasciapassare e bippò<br />

allegramente. «Benvenuta, Signora Presidente!» Meccanismi interni<br />

iniziarono a sibilare e sfregare mentre la porta iniziò ad aprirsi. Non<br />

era niente di sofisticato rispetto alla porta della Stable-Tec, ma era certamente<br />

un paio di gradi sopra qualsiasi cosa che avevo visto nelle terre<br />

devastate.<br />

«Io potrei spararle,» brontolò SteelHooves. Lo fissammo tutti con<br />

occhiatacce ed espressioni perplesse.<br />

«Quella,» spiegò, «È un’uniforme da Legionario Zebra.»<br />

Calamity fischiò. Velvet Remedy all’improvviso sembrò a disagio.<br />

Mi voltai, scegliendo piuttosto di guardare dentro l’oscurità della mini<br />

scuderia aperta di fronte a me.<br />

Brillando nell’oscurità, gli occhi di almeno una dozzina di pony<br />

zombie mi fissarono. Quindi ci ripensai. Zombie, sì. Ma non pony.<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Puledra d’Azione (livello uno)—Conosci il tuo incantesimo di<br />

mira come il retro del tuo zoccolo, rendendoti circa il 20% più figa in combattimento.<br />

Per ogni livello di questo vantaggio ottieni +15 punti azione nel SATS.


Capitolo Sedici<br />

Torri<br />

«Vedi? Noi rimaniamo pienamente cortesi, anche a fronte di tali<br />

sgarbate accuse. Noi non abbiamo nulla da nascondere qua.»<br />

Manehattan.<br />

Poco più di duecento anni fa era una fiorente ed affaccendata metropoli.<br />

Manehattan era acclamata come la città più cosmopolita di tutta<br />

Equestria. Milioni di pony vivevano o lavoravano nella città, sede di<br />

alcuni dei più elitari circoli della società equestre.<br />

Poi, in un istante, Manehattan non c’era più. Milioni di vite di pony<br />

furono consumati in un lampo di luce, calore ed energia magica.<br />

Centinaia di migliaia vennero ulteriormente uccisi dall’onda d’urto e<br />

dai soprannaturali incendi verdi che incenerirono praticamente tutto<br />

quello che era rimasto in piedi.<br />

Ora tutto ciò che rimaneva di Manehattan all’indomani dell’apocalisse<br />

erano le Rovine di Manehattan: chilometri e chilometri di labirintica<br />

devastazione urbana e cenere, sotto le ombre degli scheletrici<br />

grattacieli che sorgevano dalle macerie come lapidi monolitiche.<br />

Un pony potrebbe chiedersi come si sia potuto permettere che accadesse<br />

un olocausto del genere. Come avevano potuto i nemici d’Equestria<br />

aver nascosto una tale catastrofica arma nel cuore della nostra<br />

più grande ed estesa metropoli?<br />

Trovai che fosse molto più facile da capire una volta appreso che la<br />

più importante compagnia di trasporti pubblici in Manehattan era gestita<br />

da pony traditori fedeli ai nemici d’Equestria, e che il seminterrato<br />

di quella stessa struttura era stato il banco di prova per le operazioni<br />

delle zebre all’interno della nostra madrepatria.<br />

Guardai negli occhi delle zebre zombie e realizzai che quello era il<br />

modo con cui avevano fatto entrare la bomba a fuoco magico dentro<br />

409


410 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Manehattan. Che quelle zebre erano le responsabili dell’assassinio di<br />

milioni di vite.<br />

Capii anche che la mini-scuderia sotto la Four Stars era ben al di<br />

sotto della qualità della Stable-Tec—per tutto il male che avevano fatto<br />

i giochetti della Stable-Tec, quei pony sapevano davvero come costruire<br />

un riparo per la sopravvivenza. Quella mediocre scuderia non era<br />

stata in grado di fermare le radiazioni magiche in entrata, trasformando<br />

le zebre (e quasi una dozzina di pony) che era stata progettata per<br />

proteggere nelle creature non morte di fronte a me.<br />

E sì, mi resi conto che potevano non essere zebre zombie quanto<br />

delle zebre ghoul. Direi che non mi importasse, ma parte di me in realtà<br />

sperò che fossero ghoul mentre indietreggiavo levandomi di mezzo.<br />

«SteelHooves! Dagli tutto quello che hai!»<br />

La nebbia si sollevò a metà pomeriggio, rivelando il cimitero delle Rovine<br />

di Manehattan sotto un cielo rombante di un grigio arrabbiato.<br />

Camminammo sopra esso, viaggiando in fila lungo una delle due monorotaie<br />

della Linea Luna, guardando verso gli isolati della città in rovina<br />

sottostante. In tutte le direzioni vedemmo edifici collassati e sviscerati,<br />

carri e carrozze anneriti, detriti ed immondizia che si concentravano<br />

sotto i pali metallici dei lampioni spezzati. Niente scheletri, tuttavia.<br />

Le creature viventi di Manehattan erano state ridotte in nulla più che<br />

cenere, mischiandosi con la cenere da un altro miliardo di fonti mentre<br />

veniva trasportata dal vento.<br />

Iniziai ad individuare alcuni luoghi di piccole dimensioni dove il<br />

verde fuoco magico stava ancora bruciando. Mi chiesi come anche il<br />

fuoco magico potesse sopravvivere per secoli.<br />

Il vento portava particelle di ruggine e cenere, così come gli odori<br />

del cimitero urbano. Una sinfonia di scricchiolii e gemiti infestava la<br />

città, mescolandosi con i suoni dell’instabile cemento che si sgretolava


Capitolo Sedici — Torri 411<br />

e del vento che martellava il metallo. Staccate 1 occasionali di spari, di<br />

solito lontani e portati dagli echi, ci ricordavano che vi erano razziatori,<br />

saccheggiatori ed altri pony in agguato nei vicoli e nelle strutture buie.<br />

Un lampo verde ed oro ci sorpassò da dietro—un magnifico uccello<br />

sia terrificante che aggraziato spalancò le sue ali e volò attorno a noi<br />

come se ci stesse valutando. I suoi occhi sembravano brillare e strisce<br />

di fuoco magico fuoriuscivano dal suo becco.<br />

«Che cos’è quello?» chiese Velvet Remedy con un tono sgomento<br />

prima che potessi trovare le parole per fare la stessa domanda.<br />

«Fenice di Fuoco Magico 2 ,» rispose SteelHooves, fischiando leggermente.<br />

L’uccello verde ed oro completò il cerchio, poi piombò verso il basso<br />

allontanandosi, scomparendo dalla vista passando attraverso vicoli<br />

oscuri.<br />

Ricominciammo a muoverci, tutti tranne Velvet Remedy che se ne<br />

rimase lì come incantata. Si girò verso SteelHooves e senza fiato chiese,<br />

«Parlami di loro.»<br />

Nitrendo, ci fermammo di nuovo (fatto interessante sul viaggiare<br />

su una singola fila: se un pony si ferma, a meno che non sia sul retro, il<br />

viaggio tende a fermarsi con esso). Mi ritrovai a fissare un cartellone<br />

rovinato la cui bottiglia di Sparkle~Cola RAD sembrava stesse davvero<br />

risplendendo («È come un calcio in faccia! Coi ravanelli!»). I cartelloni<br />

infestavano il cielo lungo la Linea Luna come le erbacce.<br />

«I Giardini di Manehattan erano il più grande santuario per fauna<br />

selvatica nel suo genere, casa delle creature più esotiche ed ammirate.<br />

Che furono tutte cremate all’istante quando esplose la bomba a fuoco<br />

magico delle zebre», spiegò SteelHooves. «Naturalmente una fenice non<br />

ha esattamente lo stesso rapporto con l’essere ridotti in cenere della<br />

maggior parte delle creature.»<br />

1 Un modo per articolare una nota musicale.<br />

2 Nell’originale, Balefire Phoenix.


412 Fallout: Equestria — Parte II<br />

SteelHooves ridacchiò. «Non penserei di provare ad addomesticarne<br />

una. Soffiano fuoco.»<br />

Una malconcia giumenta blu mare fuggì da una vetrina senza porta ed<br />

iniziò a correre in strada, con una scia di lacrime dagli occhi mentre<br />

urlava.<br />

Una dozzina di pony razziatori, ognuno dotato di un’arma brutale<br />

e con indosso un vecchio caschetto da roller derby, uscirono correndo<br />

all’impazzata dall’edificio inseguendola, saltando fuori dalle finestre e<br />

caricando fuori dalla porta, urlando e ridendo.<br />

«Aiutatemi!» Inciampò mentre correva e la sua andatura rallentò. Il<br />

sangue le scorreva tra le cosce; potevo vederla sanguinare tramite il mio<br />

mirino telescopico. «Per favore qualche pony mi aiuti!» Era già stata<br />

stuprata ripetutamente. Ora l’avevano lasciata andare e la inseguivano<br />

per divertimento.<br />

Dall’altezza della Linea Luna eravamo troppo lontani per agganciare<br />

effettivamente con il SATS, quindi spostai il mirino davanti al primo<br />

razziatore—un pony chiazzato marrone e grigio con un teschio dagli<br />

occhi fiammeggianti come cutie mark—mirando a dove sarebbe stato,<br />

come consigliatomi da Calamity.<br />

«Bene, ora stai salda e scarica una raffica.»<br />

Premetti magicamente il grilletto. Tre colpi vennero sputati fuori<br />

dalla carabina d’assalto zebra, dotata di mirino telescopico. Le armi silenziate,<br />

appresi, non erano veramente silenziose; ma il suono smorzato<br />

si perse nel vento, ed il peso del silenziatore aiutò a ridurre il rinculo e<br />

mantenere il fucile sul bersaglio fra un colpo e l’altro.<br />

Il pony razziatore prese fuoco. Cadde per terra, urlando ed agitandosi.<br />

Feci un passo indietro, levitando il fucile in alto per controllare il<br />

caricatore mentre Calamity sparò un colpo. No, non avevo caricato


Capitolo Sedici — Torri 413<br />

per sbaglio proiettili magici. Il fucile zebra aveva incantato da solo i<br />

proiettili.<br />

Che si infili un corno dove non batte Celestia! Se quelle erano il<br />

tipo di armi che le zebre si portavano sul campo di battaglia...<br />

Le urla della giumenta vittima al di sotto attirarono di nuovo la mia<br />

attenzione sulla battaglia. Calamity sparò un secondo colpo. Portando<br />

il mirino telescopico ai miei occhi vidi che tre dei razziatori erano morti<br />

(uno dei cadaveri stava bruciando nella strada), e gli altri si stavano<br />

sparpagliando. La giumenta impanichita urlò, i suoi zoccoli inciamparono<br />

su un lampione caduto e cadde, scivolando sulla strada cosparsa<br />

di detriti.<br />

Uno dei razziatori stava ancora correndo verso di lei; diressi il mirino<br />

telescopico verso di lui. E mi bloccai quando lo vidi per quello che<br />

era—uno degli stupratori era un puledro dal fianco bianco!<br />

Lo osservai, seguendo quel veramente giovane pony con il mirino<br />

telescopico del fucile zebra, tremando leggermente. Indossava un caschetto<br />

da roller derby per puledri e teneva un coltello seghettato in<br />

bocca. Potevo vedere il sangue di lei su di lui. Mi concetrai, il grilletto<br />

del fucile zebra si mosse leggermente...<br />

Non potevo. Era solo un puledro!<br />

Inorridita guardai mentre il puledro raggiungeva la giumenta caduta<br />

evitando i calci che lei gli stava tirando. Sentii lo scoppio di uno<br />

sparo ad un metro da me, e vidi il corpo del puledro esplodere sanguinosamente<br />

in due punti, colpito con abbastanza forza da scaraventare<br />

il suo cadavere contro una vicina cassetta delle lettere.<br />

Abbassai il fucile zebra e mi voltai per fissare scioccata Calamity. Al<br />

suo fianco, gli occhi di Velvet Remedy erano spalancati.<br />

«Che c’è?» chiese Calamity prima di volare giù per aiutare la giumenta.<br />

«Ti ho rubato il colpo?»


414 Fallout: Equestria — Parte II<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Fissai il cartellone e pensai: wow.<br />

«Questo è... questo è semplicemente sbagliato,» disse Velvet Remedy,<br />

rompendo l’imbarazzante silenzio che era diventato nostro compagno<br />

di viaggio sin da quando Calamity aveva sparato al puledro<br />

razziatore.<br />

Le coppia di monorotaie fece una dolce curva, ed il cartellone era<br />

montato fra gli archi rampanti di un tozzo grattacielo, piazzato in modo<br />

che i pony sul treno potessero vederlo quando si avvicinavano alla<br />

curva. Avrebbe dominato la vista da un lato del treno mentre affrontava<br />

la curva.<br />

Calamity era volato in avanti, più per darci spazio che per il bisogno<br />

di esplorare. La Linea Luna sembrava libera da minacce.<br />

Volevo seriamente una Ment-ali Party-Time. Non ne avevo un particolare<br />

bisogno, ma mi sentivo smaniare per gli effetti, specialmente<br />

la spinta intellettuale. Potevo semplicemente pensare così velocemente,<br />

così chiaramente mentre beneficiavo di una MPT. Ero più consapevole<br />

di ciò che mi stava intorno, i miei sensi erano più affinati.<br />

Se quello era l’effetto che le Ment-ali Party-Time mi davano, iniziai<br />

a chiedermi, che effetto avevano su Pinkie Pie?<br />

Mi ritrovai a pensare nuovamente alla Four Stars. In base a ciò che<br />

avevamo trovato nella mini-scuderia (di cui non era rimasto molto dopo<br />

che l’artiglieria di SteelHooves aveva finito con le zebre), l’incursione<br />

del Ministero della Morale doveva essere avvenuta la stessa mattina


Capitolo Sedici — Torri 415<br />

in cui la bomba a fuoco magico era esplosa. Mi venne in mente che<br />

probabilmente il megaincantesimo era in viaggio quando attaccarono.<br />

Il Ministero della Morale aveva portato i Ranger d’Acciaio; sapevano<br />

che la cosa verso cui si stavano dirigendo richiedeva i grossi calibri.<br />

Sapevano dove guardare, chi interrogare... era venuto dall’abilità dei<br />

pony da lei impiegati, oppure Pinkie Pie stessa aveva capito quelle cose<br />

con il potere del migliore acume delle MPT? Influenzata, contemplai<br />

la seconda possibilità.<br />

Non importa di quali effetti negativi potesse aver sofferto a causa<br />

della dipendenza dalle MPT, Pinkie Pie aveva un’intuizione che confinava<br />

con la premonizione. I traditori erano terrorizzati dal suo Ministero;<br />

li aveva resi paranoici e precipitosi. E non importa cosa potrebbe dire<br />

qualche pony riguardo lei od il suo Ministero, Pinkie Pie era stata<br />

straziantemente vicina al salvare Manehattan.<br />

Mi fermai, guardando il desolato labirinto urbano. Milioni di pony<br />

erano morti in quel posto, la loro salvezza aveva corso contro il tempo<br />

ed aveva perso.<br />

Dovevo trovare qualcos’altro a cui pensare. Mi sintonizzai sulla trasmissione<br />

radiofonica di DJ Pon3, ascoltandola col mio auricolare. Era<br />

una mera distrazione; a quel punto sapevo tutte le canzoni a memoria.<br />

Speravo che DJ Pon3 potesse trovare qualcosa nelle registrazioni che<br />

portavamo degno di espandere il suo repertorio musicale.<br />

«Questa è appena arrivata,» annunciò DJ Pon3 tra le canzoni, «Abbiamo<br />

appena ricevuto una segnalazione che un debole ed angoscioso<br />

segnale può essere sentito vicino alla Torre Ferro di Cavallo 3 . Sembra<br />

che gli Artigli di Alanera 4 abbiano trovato pane per i loro becchi. Beh,<br />

non preoccuparti, Alanera. La Torre Ferro di Cavallo è piuttosto vicina<br />

al territorio dello Sceriffo Codaputrida. Magari qualcuno dei suoi ghoul<br />

vorrà darvi uno zoccolo. Oh, aspetta, giusto, tu ed i tuoi mercenari li avete<br />

massacrati tutti. Bene, buona fortuna con ciò.<br />

3 Nell’originale, Horseshoe Tower.<br />

4 Nell’originale, Blackwing.


416 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Questo è DJ Pon3 che ricorda ad ogni pony nelle Terre Devastate<br />

d’Equestria: si raccoglie quello che si è seminato.»<br />

Calamity stava tornando da noi in volo. Spensi la radio del mio<br />

PipBuck mentre atterrava sulla monorotaia, «Questo vi piacerà.»<br />

Diversi minuti dopo avevamo trottato abbastanza lungo la curva<br />

per vedere quello che Calamity ci aveva accennato. Più avanti la Linea<br />

Celestia si incrociava con la Linea Luna. Passava circa sei metri al di<br />

sopra della Linea Luna, perpendicolare alla coppia di monorotaie di<br />

sotto. La buia parte sottostante della coppia di rotaie della Linea Celestia<br />

mi colpì per la sua strana struttura, dandomi la pelle d’oca.<br />

«Bene, come saliamo là sopra?» si fece beffe Velvet Remedy.<br />

Calamity roteò gli occhi e spalancò le ali. «Porterò tutti voi di sopra,<br />

ecco come. Anche se penso che il nostro amico Ranger d’Acciaio sia<br />

troppo pesante per me.»<br />

«Posso farlo levitare io mentre tu trasporti me,» offrii.<br />

Calamity annuì. «Bene allora. Solo fa attenzione, Littlepip. Non<br />

vogliamo disturbare i pipistrelli vampiro.»<br />

«Pipistrelli vampiro?» Feci fluttuare fuori i miei binocoli, sbirciando<br />

la Linea Celestia tramite essi, e mi accucciai senza fiato. Il ventre in<br />

ombra delle monorotaie era coperto dalle grottesche e coriaci forme di<br />

dozzine di giganteschi pipistrelli mutanti.<br />

«Eggià. Immagino che dovremmo raggiungere in fretta la Tenpony.<br />

Ritengo che non vorremmo stare all’aperto all’imbrunire.»<br />

Per quanto fosse stato difficile salire sulla Linea Celestia, scendere dalla<br />

monorotaia fu facile. Stava calando il crepuscolo quando affrontammo<br />

una curva ed incontrammo un grazioso arco d’argento annerito<br />

che sormontava le monorotaie. Attraverso l’arco potemmo finalmente


Capitolo Sedici — Torri 417<br />

vedere la Tenpony Tower nel suo sorprendentemente conservato splendore.<br />

L’avevamo intravista sopra e tra gli edifici per ore, ma solo in quel<br />

momento potemmo davvero coglierne le dimensioni e la ricercatezza<br />

della struttura.<br />

La luce brillava da dietro più della metà delle finestre, la maggior<br />

parte delle quali erano crepate ma piuttosto intatte. Ogni dozzina di<br />

piani l’edificio era circondato da un anello composto da una terrazza<br />

cortile, ma sulla recinzione attorno ognuno era possibile vedere le crude<br />

riparazioni. Un intero fianco della Tenpony Tower era annerito e<br />

decadente, murato con rinforzi a mosaico aggiunti nei decenni post<br />

apocalittici. Il nome originale dell’edificio era collassato nel cortile di<br />

ciottoli al di sotto. Una gigantesca torre di trasmissione radio si ergeva<br />

dal tetto verso il cielo.<br />

Le monorotaie passavano sotto l’arco (che un tempo avrebbe sfavillato<br />

sotto il sole) ed andavano dirette fino alla Tenpony Tower, dove<br />

passavano attraverso una stazione d’imbarco della Four Stars costruita<br />

nel fianco della torre diversi piani sopra il terreno.<br />

Sull’arco annerito era appeso un cartello che proclamava:<br />

Ministero delle Scienze Arcane<br />

<br />

Entrando nella stazione vedemmo guardie pony, barricate dietro immense<br />

pareti d’acciaio, che osservavano il nostro arrivo da strette feritoie<br />

seguendo i nostri progressi con le loro armi. Le pareti della stazione<br />

erano decorate con dipinti a dimensione naturale di pony. Un tempo<br />

quei dipinti erano stati protetti da campi di energia magica simili all’incantesimo<br />

di Velvet Remedy. In quel momento la maggior parte dei<br />

dipinti era annerita, danneggiata o sfigurata oltre il riparabile, i loro<br />

scudi erano mancati e le gemme che contenevano i loro potenziamenti<br />

rubate. Tutti tranne uno: il dipinto di una familiare unicorno viola, le<br />

cui strisce un tempo rosa e viola nella sua criniera erano quasi tutte<br />

cambiate in grigio.


418 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Saltai sul marciapiede che correva lungo la parete, dando un’occhiata<br />

più da vicino al dipinto. Gli angoli erano bruciacchiati e la pittura si<br />

era increspata con il calore, ma il campo protettivo ancora resisteva.<br />

Gli altri si fermarono, guardandomi, ma con un cenno gli dissi di andare<br />

avanti. «Voglio solo guardare. Vi raggiungerò.» Ognuno dei miei<br />

compagni annuì e trottò avanti, nessuno di loro sembrava condividere<br />

la mia curiosità.<br />

Sebbene non fosse una puledra nel fiore degli anni, Twilight Sparkle<br />

sembrava almeno un decennio più giovane in quel dipinto che nel<br />

ricordo dell’ultimo party di Pinkie Pie, e considerevolmente più felice.<br />

Era circondata dai frizzanti colori autunnali, diversi indistinti ed a mala<br />

pena disegnati pony creavano scarabocchi colorati attorno a lei sullo<br />

sfondo. Il suo cutie mark era nascosto, coperto da un foglietto sul fianco<br />

raffigurante il numero dieci 5 .<br />

«La Corsa delle Foglie,» annunciò una voce dietro di me, facendomi<br />

sussultare così tanto che quasi caddi mortalmente giù. Mi voltai per<br />

fissare la robofatina che sembrava si fosse materializzata dal nulla.<br />

«Twilight Sparkle la corse ogni anno a Ponyville. Mai vinta.» A me,<br />

la voce meccanica suonava... nostalgica? «Fu così, fino a quando il<br />

Ministero non richiese tutto il suo tempo.»<br />

Fissai la unicorno viola con il «10» sul fianco; quindi guardai in su<br />

verso il perlopiù intatto grattacielo che un tempo era stato una sede<br />

del Ministero della Magia, le immense lettere che un tempo avevano<br />

pubblicizzato il suo nome erano cadute ed erano finite in pezzi sul<br />

terreno sottostante. E quindi guardai indietro.<br />

«Heh,» sorrisi.<br />

Voltandomi verso la robofatina, «Come fai a sapere che Twi...» Ma<br />

con uno schiocco di statica, l’Osservatore era andato, e la robofatina improvvisamente<br />

emise musica da tuba. Aggrottai le sopracciglia mentre<br />

5 Probabilmente è la rappresentazione di una Corsa delle Foglie effettuata in età<br />

adulta, visto che nella serie televisiva portava il numero 42.


Capitolo Sedici — Torri 419<br />

guardavo il robot sferico sobbalzare via. Ero solo io, o le conversazioni<br />

con l’Osservatore stavano diventando più corte?<br />

«I pony non entrano semplicemente nella Tenpony Tower 6 ,» ci informò<br />

il pony di guardia, aggrottando le sopracciglia attraverso una finestrella<br />

blidata mentre ci parlava attraverso un microfono. Le parole NO<br />

ZOMBIE! erano dipinte sul cancello in grandi lettere rosse.<br />

«Abbiamo affari da sbrigare con DJ Pon3» disse altezzosamente<br />

Velvet Remedy. «Ma se gli vuoi spiegare che ci hai mandato via...»<br />

«DJ Pon3 vi sta aspettando, allora?»<br />

«Assolutamente», mentì tranquillamente Velvet Remedy. «E se fossi<br />

in te, non lo farei aspettare.»<br />

«Tutti voi?» la voce era scettica.<br />

Velvet Remedy fece un eccessivamente drammatico sospiro. «Questa<br />

è la mia guardia del corpo», affermò indicando Calamity. «E sono<br />

certa che riconoscerai un membro dei Ranger d’Acciaio.»<br />

«I-io si...»<br />

«E...» Velvet guardò verso di me e sembrò brancolare nel vuoto.<br />

Frettolosamente offrii, «Pony riparatostapane 7 .» Ogni pony mi diede<br />

una strana occhiata. «Il suo... uhm... tostapane fa le bizze?» Velvet<br />

Remedy sembrò addolorata.<br />

La guardia ci contemplò in silenzio. Finalmente, Velvet Remedy disse,<br />

«Guarda, per quanto mi piacerebbe starmene semplicemente qua<br />

fuori mentre tu finisci nei guai per non averci lasciato entrare, si sta<br />

facendo buio. Un centinaio di tappi di bottiglia potrebbe aiutare a<br />

smuovere la situazione?»<br />

6Nell’originale, Ponies don’t simply walk into Tenpony Tower, evidente richiamo a<br />

Boromir nel Signore degli Anelli.<br />

7Nell’originale, Toaster repairpony, riferimento all’abilità nel gioco Wasteland,<br />

predecessore spirituale di Fallout, di riparare i tostapane per ricavarne utili oggetti.


420 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Duecento.»<br />

«Centoventicinque. E non dirò a DJ Pon3 che hai cercato di estorcere<br />

tappi ai suoi ospiti.»<br />

«Va bene» la feritoia nella porta si aprì. «Fate scivolare i tappi dentro,<br />

poi potrete entrare.» Iniziai a tirar fuori i tappi e contarli. Avrei<br />

dovuto cominciare a raggrupparli in mucchietti da venti per rendere<br />

quel genere di operazioni più comode. Duecento era una larga fetta dei<br />

tappi di bottiglia che eravamo riusciti a recuperare, ma non ero preoccupata.<br />

Avevamo un sacco di armi e munizioni da vendere una volta<br />

all’interno.<br />

«Oh», aggiunse la guardia, «e dovete disarmarvi prima di passare<br />

attraverso il posto di controllo.»<br />

Che si infili un corno...<br />

«Non prenderete la mia bardatura da combattimento a meno di<br />

strapparla dal mio morto e freddo...»<br />

La guardia ci derise, «Non è nostra intenzione. Non dovete consegnare<br />

le vostre armi da fuoco e le bardature da combattimento. Solo le<br />

vostre munizioni. Tutte.»<br />

Alzai un sopracciglio in sorpresa. Inaspettato. Inoltre ci riduceva<br />

severamente i beni di scambio, ma almeno ci lasciava con gli oggetti<br />

più costosi e pesanti da svendere.<br />

Mentre passavamo il punto di controllo, una unicorno uscì dalla<br />

guardiola e fece ondeggiare il suo corno sopra di noi. Ogni caricatore,<br />

proiettile, granata e missile lampeggiò, visibile anche attraverso l’armatura<br />

metallica di SteelHooves. «Pony riparatostapane», ripetè con uno<br />

schivo sorriso mentre il suo sguardo passava sul mio fucile da cecchino,<br />

il fucile da combattimento, il fucile zebra, la carabina d’assalto...<br />

Mi passai uno zoccolo sul viso.<br />

«Ed un Ranger d’Acciaio?» chiese mentre rimuoveva i missili dal<br />

lato sinistro della bardatura da combattimento di SteelHooves. «Qual<br />

è la tua storia?»<br />

SteelHooves nitrì. «Sono qua solo per assicurarmi che non abbiate<br />

altri problemi con ghoul cocciuti.»


Capitolo Sedici — Torri 421<br />

«Oh, quello non è più un problema,» sorrise, «Ma grazie per la<br />

preoccupazione.»<br />

«Decisamente. Non si può avere un lurido ghoul che cammini<br />

semplicemente qua e la.»<br />

Calamity stava tirando oscure occhiate a SteelHooves. Velvet Remedy<br />

nitrì sottovoce, forte appena per assicurarsi di essere sentita, «Oh si.<br />

Sono cose inguardabili. Non posso immaginare nulla di peggio, eccetto<br />

magari un assassino di puledri.»<br />

Calamity nitrì e roteò gli occhi, abbassandosi la falda del cappello.<br />

In pochi minuti fummo spogliati da tutte le nostre munizioni. «Le<br />

riavrete tutte indietro quando ve ne andrete», promise affettuosamente<br />

l’unicorno mentre le raccoglieva tutte e le faceva levitare dentro la<br />

guardiola.<br />

«Mi sento... stranamente nudo,» si lamentò Calamity. Almeno le<br />

mie armi erano solo state ridotte a stravaganti mazze.<br />

«Probabilmente potrete comprare dei proiettili di gomma da Capo<br />

Stellatriste, se proprio ne sentite il bisogno» ci informò l’unicorno mentre<br />

la porta della guardiola si chiudeva dietro di lei. Calamity ed io ci<br />

scambiammo delle occhiate sorprese. Era la prima volta che sentivo di<br />

un qualche pony che usasse munizioni non letali.<br />

Ci fu un forte CLANK quando qualcosa si mosse dentro le decorate<br />

porte blindate di fronte a noi. Si aprirono, schiudendosi verso l’interno<br />

e rivelando il marmoreo ed illuminato da lampadari atrio della stazione<br />

della Tenpony Tower.<br />

Stavamo subendo delle occhiate. L’idea di alta società mi era completamente<br />

estranea. Non avevamo quella sorta di bizzarro elitarismo nella<br />

Scuderia Due. Le terre devastate erano un luogo sporco, accidentato<br />

ed arrugginito completamente in disaccordo con quel comportamento<br />

soffocante; l’unica ragione per cui un pony voglia camminare in giro


422 Fallout: Equestria — Parte II<br />

col naso all’insù in posti come Nuova Appleloosa è perché non vuole<br />

sentire la puzza di quello su cui sta camminando.<br />

«Sbrighiamoci a trovare un posto dove dormire» spinse Velvet Remedy.<br />

«Ho bisogno di un bagno.»<br />

«Diamine, questa gente mi sta facendo sentire come se io avessi<br />

bisogno di un bagno,» disse Calamity a testa bassa, sentendo il peso di<br />

tutti gli sguardi.<br />

«Ne hai.»<br />

Annuii, chiedendomi solo come avremmo trovato un posto dove<br />

stare. Stavamo attraversando un soppalco pieno di negozi di alta classe<br />

(o, almeno, di alta classe rispetto al resto delle Terre Devastate d’Equestria).<br />

Se avessimo voluto acquistare o vendere qualsiasi cosa, Velvet<br />

Remedy avrebbe avuto il suo bel da fare. Sospettavo che fosse l’unica<br />

con abbastanza tatto commerciale per riuscire anche solo a far parlare<br />

quei pony con lei.<br />

Velvet Remedy sembrò leggermi la mente. «Una volta lavati e riposati,<br />

dovremmo dividerci. Per prima cosa domani mattina prenderò<br />

le nostre merci da vendere, quindi acquisteremo qualche nuovo abito<br />

formale che ci aiuterà a mescolarci. Littlepip, dovresti pianificare<br />

l’incontro con DJ Pon3.» Concordai.<br />

«Voglio trovare un’officina. Voglio modificare la mia bardatura da<br />

combattimento. Prima di incontrare Littlepip, non avevo mai avuto più<br />

di un tipo di munizioni. Voglio trovare un modo rapido per passare da<br />

un tipo di munizioni all’altro. Sarebbe bello utilizzare proiettili di gomma<br />

quando la situazione lo richiede». Guardò Velvet e me. «Dovreste<br />

darmi le vostre armi, così posso farci della corretta manutenzione, dato<br />

che ci sono.»<br />

Velvet Remedy fece fluttuare la sua pistola a dardi verso di lui. «SituazionI<br />

come sparare ad un puledro, magari?»<br />

Calamity nitrì. «Eh no. Se vedo un razziatore, lo abbatto.» Il pony<br />

color ruggine fissò con aria di sfida Velvet Remedy, insistendo con<br />

orgoglio: «È la mia politica.»


Capitolo Sedici — Torri 423<br />

«Era un bambino!» sibilò Velvet Remedy, battendo uno zoccolo sul<br />

pavimento.<br />

Mi guardai attorno, i miei compagni stavano cominciando a fare<br />

una scenata. «Um... forse dovremmo risparmiarci questo per...»<br />

«Qualsiasi pony che scelga di essere uno sporco assassino razziatore<br />

sperimenterà l’essere perforato come un adulto,» affermò Calamity.<br />

«E pensi che un puledro od una puledra in quella situazione abbia<br />

fatto una vera scelta?»<br />

Gli occhi Calamity si strinsero ed inclinò la testa. «Beh, forse no.<br />

Maledetta tragedia. Ma ciò non significa che io gli darò un lasciapassare<br />

allo stupro e l’omicidio finché non riceve il suo cutie mark. Le sue<br />

potenziali future vittime non se lo meritano». La voce di Calamity stava<br />

pericolosamente crescendo. «Nel caso tu non l’abbia notato, il Mio<br />

Piccolo Stupratore laggiù...»<br />

«State zitti!» ordinai infine. «Giuro per le Dee, vi metto entrambi<br />

in castigo!»<br />

Velvet Remedy e Calamity si rizzarono. Ma l’interruzione fu sufficiente<br />

per farli guardare attorno e rendersi conto che quello non era il<br />

luogo in cui fare quel particolare litigio. I due rimasero in silenzio per<br />

il resto della serata, mentre io trovai un posto al Suite di Lusso Codadorata<br />

8 . Era una stanza bellissima, le pareti di marmo erano solamente<br />

un po’ crepate, la coppia di vasche da bagno erano solo leggermente<br />

macchiate e le lenzuola sui letti non erano troppo logore o consumate.<br />

Probabilmente pagai il doppio di quanto Velvet Remedy avrebbe potuto<br />

ottenere, ma ero felice di averli anche solo portati via dal pubblico.<br />

Gli animi erano ancora roventi anche la mattina successiva. Avevamo<br />

tutti fatto il bagno e lavato i nostri vestiti. Calamity trascorse la prima<br />

8 Nell’originale, Goldentail’s Luxury Suites.


424 Fallout: Equestria — Parte II<br />

parte della mattinata a cucire e riparare le nostre corazze. La mia bardatura<br />

da lavoro corazzata era incrostata di sangue e piena di fori di<br />

proiettile. Nel frattempo, Velvet Remedy aveva impachettato le armi e<br />

gli oggetti saccheggiati per il commercio e si era diretta verso i negozi<br />

prima che fossero aperti, volendo esaminare le opzioni possibili.<br />

Trascorsi la mattinata affamata. Avevamo deciso che avremmo aspettato<br />

fino al ritorno di Velvet Remedy con un abbigliamento adeguato<br />

alla Tenpony prima di uscire a comprare del cibo. Eravamo passati<br />

davanti diversi ristoranti dall’aspetto elegante mentre ci dirigevamo<br />

verso il Suite di Lusso Codadorata, ed ero stufa di conserve e scatole<br />

di alimenti pre apocalittici (che, come ci ricordò Velvet, eravamo sul<br />

punto di finire ed avremmo dovuto farne scorta).<br />

Colsi l’occasione per rilassarmi, sdraiarmi su uno dei letti ed iniziare<br />

a leggere. Avevo quasi finito tutti i libri che avevo raccolto, ed<br />

avevo contemplato l’idea di darne la maggior parte a Velvet Remedy<br />

per venderli. Ma alla fine, decisi che piuttosto li avrei tenuti per portarli<br />

indietro alla mia casa alla Giunzione R-7. Iniziare una libreria.<br />

Quando tornò Velvet Remedy,portando a tutti noi indumenti nuovi<br />

(anche un maestoso mantello per SteelHooves), quasi caddi dal letto<br />

alla sua vista. Si era fatta nuova accounciatura e ponycure 9 , ed indossava<br />

un nuovo abito di classe coordinato con nuovi gioielli assieme ad un<br />

modesto tocco di fard. Sbattè le sue lunghe-più-che-mai ciglia verso di<br />

me e mi sentii svenire. Una parte di me la odiava per essersi resa così<br />

desiderabile da parte mia.<br />

«Wow... Velvet hai un aspetto...» Calamity arrossì, sembrando un<br />

pochino surriscaldato. Ma balbettò qualcosa riguardo allo sperare che<br />

lei avesse salvato abbastanza tappi di bottiglia per fare colazione.<br />

Voltò il naso verso di lui, «Certo che l’ho fatto.» Guardandomi,<br />

scoppiò in un’allegra sghignazzata, applaudendo con gli zoccoli. «E<br />

ne abbiamo in abbondanza per fare un po’ di shopping.»<br />

«Che cosa hanno?»<br />

9 Nell’originale, ponypedi.


Capitolo Sedici — Torri 425<br />

Velvet Remedy fece un sorrisetto, roteando gli occhi. «Oh non ci<br />

crederete. Questi pony hanno portato l’essere pieni-di-sé ad un livello<br />

completamente nuovo.» Nitrì. «Due piani più sotto, c’è un negozio che<br />

vende solo formaggio. Proprio di fronte ad un negozio che vende solo<br />

vino.»<br />

Per quanto potesse essere raffinata, Velvet Remedy non dava maggior<br />

valore all’essere snob rispetto a noi. «Ma naturalmente metà del<br />

divertimento dello shopping sta semplicemente nel guardare. Perché,<br />

c’è qualcosa che stai cercando?»<br />

«Qualche libro nuovo. E proiettili di gomma.»<br />

Velvet Remedy sospirò.<br />

Il ristorante era di classe e pieno di pony dall’aspetto cerimonioso. Guardai<br />

il mio piatto di «cibo» con un tocco di depressione. Non so perché<br />

mi aspettassi molto di più, non era come se i pony della Tenpony Tower<br />

fossero contadini con campi di cereali freschi. Invece avevamo ottenuto<br />

lo stesso cibo pre apocalittico, solo cucinato in modi nuovi e servito in<br />

minuscole ma artistiche porzioni.<br />

Non ci misi molto a mangiare. Ed ero ancora affamata.<br />

Dopo colazione ci separammo. Calamity e SteelHooves andarono<br />

a cercare Capo Stellatriste, con la speranza di acquistare proiettili ed<br />

eventualmente una bardatura corazzata più adatta per Velvet Remedy.<br />

L’uniforme da legionario zebra era stata riposta nei compartimenti di<br />

SteelHooves. Velvet Remedy si sentiva a disagio ad indossarla, in particolare<br />

perché avevamo camminato sopra innumerevoli tombe di pony<br />

che le zebre avevano assassinato, e non la biasimavo. Ma non sopportavo<br />

l’idea di semplicemente abbandonarla o venderla quando avrebbe<br />

potuto rivelarsi utile.<br />

Velvet ed io andammo a comprare delle scorte. Il cibo era un’alta<br />

priorità (sopratutto dato che non avevo nessuna intenzione di mangia-


426 Fallout: Equestria — Parte II<br />

re nuovamente in un ristorante per tutto il tempo della nostra permanenza).<br />

Guardando le file di barattoli e scatole dell’Alimenti Raffinati 10 ,<br />

mi ranicchiai vedendo i prezzi. «Forse dovremmo prendere il minimo<br />

indispensabile per il prossimo paio di giorni. Ne troveremo di più se<br />

facciamo un po’ di sciacallaggio.»<br />

Velvet Remedy concordò, ma solo perché aveva altri scopi per i tappi<br />

che avremmo risparmiato in quel modo. Facemmo una spesa leggera,<br />

quindi guardai Velvet Remedy che trattava con il commesso finché non<br />

ottenne uno sconto per noi. Non appena lasciammo l’Alimenti Raffinati<br />

mi ritrovai spinta in una spa dove Velvet Remedy insistette fermamente<br />

che entrambe ci sottoponessimo ad un trattamento corpo completo.<br />

Ero riluttante all’inizio, ma non appena iniziai a riassarmi nella<br />

sauna, sentendo sciogliersi i muscoli che probabilmente erano contratti<br />

sin dalla mia ultima notte nella Scuderia, mi ritrovai a fare un grande<br />

sospiro di sollievo.<br />

Una coppia di attraenti pony della spa ci diede un assolutamente<br />

paradisiaco massaggio. Quelli erano facilmente i migliori tappi che<br />

avessi mai speso. E, a dire la verità, la giumenta della spa che stava<br />

massaggiando la mia schiena con gli zoccoli stava iniziando davvero<br />

ad eccitarmi.<br />

«Ho sentito dire che Fluttershy andava in uno di questi posti ogni<br />

settimana con la mia pro, pro... aggiungi un mucchio di pro qua e<br />

la... pro zia,» confidò Velvet Remedy mentre l’adorabile pony della<br />

spa strofinava gli zoccoli sulle mie spalle. Improvvisamente mi sentii<br />

estremamente imbarazzata.<br />

Più tardi mentre oziavamo in un bagno di fango, il mio occhio<br />

individuò un libro che se ne stava solitario su un bancone. Curiosa, lo<br />

feci fluttuare verso di me per dargli un’occhiata. «Principî dell’Adeguato<br />

Linguaggio dei Pony 11 », lessi ad alta voce. «Raffinare come pensiamo<br />

raffinando come parliamo.» Aprii il libro e guardai il frontespizio. In<br />

fondo, scritto in piccolo: Direttive ufficiali dal Ministero dell’Immagine.<br />

10 Nell’originale, Fine Edibles.<br />

11 Nell’originale, Principles of Proper Pony Speech.


Capitolo Sedici — Torri 427<br />

Decisi di chiedere alla pony della spa se potevo comprare il libro.<br />

Stavamo tornando alle nostre stanze dopo quella che probabilmente<br />

era stata la più piacevole mattinata della mia vita e la mia attenzione<br />

era focalizzata nell’infilare il mio nuovo libro appena acquistato nelle<br />

mie bisacce, quando mi scontrai con uno stallone che stava uscendo<br />

da un negozio di formaggi, facendolo cadere. Il mio libro cadde sul<br />

pavimento insieme a diverse scatole piene di formaggio.<br />

Ritrovai la mia concentrazione ed iniziai ad offrirgli scuse ed assistenza<br />

quando i miei occhi caddero sul cutie mark a forma di formaggio<br />

sul suo fianco beige. «Tu!»<br />

Monterey Jack si alzò, togliendosi la polvere di dosso. «Oh. Sei tu.»<br />

Una bassa unicorno grigia vestita con una raffinata bardatura integrale<br />

trottò fuori e guardò il formaggio sparpagliato. Quindi noi. «C’è<br />

qualche problema?»<br />

«Sì. Questo... pony... ha cercato di derubarmi! Dopo che gli ho<br />

salvato la vita!»<br />

Ora ero io quella che stava iniziando a fare una sceneggiata, ma<br />

non me ne importava. Velvet Remedy stava fissando. Monterey Jack<br />

iniziò a raccogliere le scatole di formaggio, sollevandole coi denti dalle<br />

stringhe dell’involucro. Mi ignorò come se fossi un piccolo, rumoroso<br />

animale.<br />

«È vero?» chiese la unicorno grigia, guardando Monterey Jack.<br />

Monterey semplicemente sbuffò e finì di impilare le scatole di formaggio,<br />

quindi si concentrò, facendoli fluttuare verso la unicorno grigia<br />

con il completo. «Mi spiace, Homage. Ti sconterò sul conto il dieci<br />

percento per il trasporto approssimativo.»<br />

«Sì, è vero,» informai la unicorno grigia. Ma certo che il suo cutie<br />

mark sembrasse formaggio. Monterey Jack dirigeva un negozio di<br />

formaggi.


428 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Una guardia pony in una vecchia Corazza di Sicurezza dell’MSA ed<br />

una bardatura da combattimento LSW 12 stava trottando verso di noi.<br />

Voltandomi verso di lui, indicai Monterey. «Signore, desidererei che<br />

questo pony venisse arrestato.»<br />

La guardia pony guardò entrambi dall’alto verso il basso. «Con<br />

quale accusa?»<br />

«Tentato furto.»<br />

La guardia ridacchiò. «I prezzi di Monterey Jack possono essere<br />

esorbitanti, ma è un po’ forzata la cosa.»<br />

Scossi la testa. «No. L’ho salvato dai razziatori e mi ha ripagato<br />

cercando di derubarmi.» Voltandomi per guardare Monterey Jack, aggiunsi,<br />

«Stavano per farti saltar via gli zoccoli sparandogli, se ricordo<br />

bene. Magari avrei dovuto lasciarglielo fare.»<br />

La guardia mi guardò scettica. «Quando è stato?»<br />

Mi fermai, e controllai due volte la data sul mio PipBuck. «Tre settimane<br />

fa.» Era stato davvero così poco tempo prima? Mi sentivo come<br />

se fossi stata all’esterno da più tempo.<br />

«Mi spiace,» disse infine la guardia. «Ma è la tua parola contro la<br />

sua e, francamente, dato che tu non sei una cittadina della Tenpony, la<br />

tua parola non significa molto qua.»<br />

Mi adirai. «Vuoi dire che se ne va libero?»<br />

«Littlepip,» disse dolcemente Velvet Remedy, mettendomi uno zoccolo<br />

sulla spalla per calmarmi. «Lascialo nel passato. Può aver cercato<br />

di derubarti, ma non ha avuto successo.»<br />

Mi scrollai il suo zoccolo di dosso e girai attorno a Monterey Jack.<br />

«Quindi, te ne starai semplicemente lì a negare, vero? Bene, io...»<br />

«No,» disse fermamente.<br />

«... non starò... aspetta... cosa?»<br />

«Monterey?» Homage stava fissando l’unicorno beige del negozio<br />

di formaggi, dimenticandosi momentaneamente dei suoi acquisti. La<br />

guardia pony si era improvvisamente irrigidita.<br />

12 LSW, acronimo di light support weapon, generalmente mitragliatrici leggere.


Capitolo Sedici — Torri 429<br />

«Ho due puledri ed una puledra a cui badare. Dovevo tornare a<br />

casa sano e salvo, e quelle scorte sarebbero state sprecate con te. Non<br />

eri nemmeno abbastanza furba da depredare i cadaveri. Non saresti<br />

sopravvissuta una settimana.»<br />

«Decisamente no,» disse Velvet Remedy inespressivamente.<br />

«Monterey Jack,» disse la guardia minacciosamente. «Ti rendi conto<br />

di cosa stai ammettendo?»<br />

Monterey Jack sbuffò, fissandomi. «Non sono un bugiardo. E non<br />

mi vergogno di ciò che ho tentato di fare. Assicurarmi che i miei bambini<br />

abbiano ancora un padre è più importante di una qualche piccola<br />

sciocca estranea che non ha il buon senso di non entrare in un campo<br />

di schiavisti.» Fissò la guardia, «Dopo che Clarinet è stata uccisa io sono<br />

tutto quel che gli rimane.»<br />

La guardia pony nitrì. «Beh, probabilmente non più. Conosci la<br />

legge. Il brigantaggio ti farà giustiziare.»<br />

Aspetta, aspetta, COSA?!<br />

Velvet Remedy ansimò. La guardia azionò un pezzetto sulla sua<br />

bardatura da combattimento e sentii ricaricare la sua arma leggera da<br />

supporto. «Mi spiace, Monterey Jack, ma dovrai venire con me.»<br />

«Uhm... Ho cambiato idea. Non ho intenzione di sporgere denuncia.<br />

Non è successo niente.»<br />

La guardia mi guardò accigliata. «Mi spiace bambina. Ma è la tua<br />

parola contro la sua. E, come ho detto, la tua parola da non-cittadina<br />

non vale quanto la terra sul mio zoccolo, da queste parti.»<br />

Camminai avanti ed indietro fuori dall’ascensore. Era una follia. Non<br />

possono uccidere un pony per aver tentato di derubare qualche pony<br />

ed aver fallito, vero? Dee, perché non ho semplicemente tenuto chiusa<br />

la mia stupida bocca?


430 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Le porte dell’ascensore si aprirono. Avevo lasciato Velvet Remedy<br />

a cercare tra le leggi della Tenpony Tower, nella speranza che potesse<br />

trovare qualcosa mentre io cercavo di parlare con DJ Pon3. Salendo<br />

dentro all’ascensore l’aggiunsi alla lista delle cose che volevo chiedergli.<br />

D’altronde, perché Monterey Jack non aveva semplicemente tenuto<br />

chiusa la sua, di bocca? Nelle Terre Devastata d’Equestria l’onestà non<br />

è sempre una virtù.<br />

L’ascensore iniziò a muoversi verso l’alto. Feci un respiro profondo.<br />

Stavo per incontrare DJ Pon3. Mi chiesi cosa dovessi aspettarmi. Sperai<br />

che fosse disposto a parlare con me. Altrimenti, sarebbe stata una<br />

lunga camminata per nulla. Beh no, non per nulla. Era stata una lunga<br />

camminata per un trattamento alla spa.<br />

In effetti ne era valsa decisamente la pena.<br />

Le porte si aprirono ed uscii per ritrovarmi in un ricco atrio marmoreo,<br />

il cui centro era dominato da una fontana. Un gigantesco alicorno<br />

rampante d’ottone annerito dal tempo era di fronte a me, con le ali<br />

spalancate che abbracciavano l’atrio. La collana attorno al collo dell’alicorno<br />

era dotato di un talismano dell’acqua con un grande zaffiro posto<br />

al centro. Grazie al talismano nella fontana scorreva ancora acqua pulita<br />

e fresca anche duecento anni dopo l’apocalisse. Ricordai la pura<br />

acqua non-irradiata che avevamo goduto nei nostri bagni alla spa, e mi<br />

chiesi quanti talismani dell’acqua avesse la sola sede dell’MSA. E quanti<br />

avrebbero potuto beneficiarne se non fossero stati tutti ammassati<br />

assieme in un unico posto.<br />

L’atrio era circondato da delle scale che portavano ad una balconata.<br />

Incastonate nella balconata vi erano delle lettere in bronzo: Ministero<br />

delle Scienze Arcane—Manehattan. Dietro alla fontana vi era un ampio<br />

numero di doppie porte su cui gravava il titolo: Ateneo di Twilight<br />

Sparkle. Sopra sulla balconata vi era un secondo, quasi identico numero<br />

di doppie porte.<br />

Stazione di Trasmissione d’Emergenza MSA


Capitolo Sedici — Torri 431<br />

Feci un respiro profondo e mi diressi verso le scale. Un secondo paio<br />

di porte d’ascensore si aprirono dietro di me. Mi voltai per vedere la<br />

unicorno grigia, Homage, uscire e guardarsi attorno. Sorrisi, cercando<br />

di non sembrare nervosa. «Anche te sei qua per vedere DJ Pon3?»<br />

L’altra unicorno annuì. Era più o meno delle mie dimensioni,l’unico<br />

altro pony adulto che avessi visto nato con una simile piccola taglia.<br />

Le indicai con uno zoccolo di andare per prima. Era una cittadina,<br />

dopotutto.<br />

Quando raggiungemmo il pianerottolo, le doppie porte per la STE-<br />

MSA si aprirono silenziosamente, facendomi pensare al folle racconto<br />

dei fantasmi di Manehattan che il mercante errante ci aveva raccontato.<br />

All’interno vi erano diversi maneframe e pareti composte da schermi<br />

di computer che davano la visuale a volo d’uccello della... grande<br />

maggioranza delle Terre Devastate d’Equestria, per quanto potessi<br />

dire. Homage trottò davanti a me mentre io mi fermavo a guardare.<br />

Cercando, individuai Nuova Appleloosa su uno di essi.<br />

«Impressionante, non è vero?» chiese Homage.<br />

Annuii, notando che, mentre la maggior parte degli schermi aveva<br />

immagini chiare e nitide, diversi guizzavano e soffrivano di strane distorsioni,<br />

ed un grande gruppo di schermi era del nero più scuro. «Sei<br />

già stata qui prima?»<br />

«Oh, qualche volta.» Camminò verso un banco di bottoni e luci,<br />

alzando uno zoccolo per premerne uno. Si voltà e trottò verso il centro<br />

della stanza dove un microfono si ergeva dal pavimento. Il corno di<br />

Homage brillò e la sua voce cambiò per magia.<br />

«Buongiorno, abitanti delle terre devastate!» urlò Homage nel microfono,<br />

la sua voce era ora maschile e molto familiare. «Come va ad<br />

ogni pony? Qui è il vostro amico, DJ Pon3, e beh, è di nuovo quel<br />

momento... esatto, tempo per qualche notizia!»<br />

Caddi sui miei fianchi, fissandola mentre la voce della piccola unicorno<br />

grigia veniva trasportata dalle onde radio.<br />

«Ho sentito delle voci che Monterey Jack, il proprietario del negozio<br />

di formaggi in quella oh-così-altezzosa Tenpony Tower, è stato arresta-


432 Fallout: Equestria — Parte II<br />

to per aver deciso che essere uno stupido ladruncolo sia l’appropriata<br />

risposta ad un atto di gentilezza. Ricordate quello che continuo a dirvi,<br />

miei piccoli pony: trattatevi l’un l’altro con gentilezza e rispetto. O non<br />

fatelo, e guardate come tutto ritorna a mordervi la coda.<br />

«Tra le altre notizie, un qualche pony è finalmente arrivato ad aggiustare<br />

il mio tostapane. Alleluia! È l’ora della colazione! Ecco un po’<br />

di Sapphire Shores per farvi passare la mattinata.»<br />

Dieci minuti dopo ero sul tetto battuto dal vento della Tenpony Tower<br />

mentre Homage faceva un aggiustamento rifinitore alla gemma posta<br />

al centro di uno dei dischi della torre di trasmissione.<br />

Fissai il grigio labirinto di Manehattan. Da lassù potevo vedere un<br />

altro edificio Sede Ministeriale che era considerevolmente più consumato,<br />

la Torre Ferro di Cavallo, ed anche La Pony dell’Amicizia 13 nel porto.<br />

Oceani blu mozzafiato si allargavano fino a che le acque sparivano sotto<br />

la nebbia al largo.<br />

«Ironico, non trovi?» chiese Homage, la sua voce non era più quella<br />

di DJ Pon3. «Mi è stato detto che quella statua era un regalo delle zebre<br />

generazioni prima della guerra.»<br />

Vi voltai per guardarla ma vidi qualcosa molto lontano sull’orizzonte<br />

che catturò la mia attenzione. Una torre bianca simile ad un obelisco<br />

si ergeva fino alle nuvole. Sbattei gli occhi, realizzando che l’avevo già<br />

vista prima, ma non laggiù. Prima, quando l’avevo individuata dalla<br />

distanza, era...<br />

Mi voltai per guardare nella direzione dove la torre sarebbe stata e<br />

visibile. Vi erano due di esse. Estrassi i miei binocoli e mi girai lentamente,<br />

passando in rassegna l’orizzonte. Molto lontano, sporgente dalle<br />

montagne vicino alla vecchia Appleloosa, pensai di averne individuata<br />

una terza.<br />

13 Nell’originale, The Pony of Friendship.


Capitolo Sedici — Torri 433<br />

Quante ce n’erano di quelle torri?<br />

«Vedo che le hai individuate,» disse noncurante Homage.<br />

Abbassai i binocoli. «Che cosa sono?»<br />

«Non ne ho idea,» ammise Homage. «Qualcosa di pre apocalittico e<br />

veramente sofisticato. Quello che so è che ognuna di esse ha una casa di<br />

servizio alla base ed occhi d’osservazione a circa un terzo dell’altezza. DJ<br />

Pon3 riuscì a penetrare in una di esse. Tra quegli occhi ed i rapporti dai<br />

fedeli ascoltatori, ogni DJ Pon3 da allora è stato in grado di tenere i pony<br />

informati riguardo i pericoli,narrare le vicende degli eroi,ed in generale<br />

valutare quello che succede nelle terre devastate. E dargli bellissima<br />

musica per aiutarli a rendere la vita all’esterno più sopportabile.<br />

«È tutto quello che posso fare per aiutare ogni pony. Ma immagino<br />

che il massimo che posso fare sia il minimo che possa fare.»<br />

Guardai Homage con una meraviglia che rasentava la reverenza.<br />

«Tu, d’altro zoccolo, sembra che possa fare molto di più. E quindi<br />

gradirei il tuo aiuto...»<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Come Si Fa Giù alla Fattoria—Nel combattimento i tuoi colpi<br />

critici sono più devastanti. Il danno dei tuoi colpi critici, incluso quello dai Critici<br />

da Attacco Furtivo, è aumentato del 50%. Questo non influisce sulla possibilità di<br />

effettuare un colpo critico.


Capitolo Diciassette<br />

La Cattiva di Turno<br />

«Vi porto la verità, non importa quanto faccia male.»<br />

Risposte.<br />

Per settimane mi ero aggrappata all’illusione che tutte le mie domande<br />

avrebbero avuto risposta, se solo avessi raggiunto la Tenpony<br />

Tower e parlato con DJ Pon3.<br />

Seduta di fronte ad Homage al suo piccolo tavolo, parlando davanti<br />

ad una Sparkle~Cola ghiacciata, mi ritrovai a chiedermi come mi fossi<br />

autoconvinta di ciò. Per esempio non era stata in grado di dirmi nulla<br />

riguardo ad Occhiorosso; apparentemente le sue operazioni si svolgevano<br />

in uno dei pochi luoghi che lei non poteva vedere. Se non altro<br />

Homage aveva molte più domande di quante ne avessi io. Nel tempo<br />

che ci misi per raccontarle l’intera storia di quel che era realmente successo<br />

allo Spaccazoccolo e del perché avessi fatto le scelte che avevo<br />

fatto, l’unica vera rivelazione fu la realizzazione che aggrapparsi con<br />

tutte le proprie speranze ad un assunto non porta a nient’altro che farsi<br />

male.<br />

«Grazie, Littlepip,» disse Homage, offrendomi un’altra fetta di anguria<br />

appena uscita dalla lattina. «Parlo sempre ai miei ascoltatori nel<br />

modo più accurato che le mie risorse mi permettano. Tu non hai idea<br />

di quanto sia riconoscente per avere qualche pony che colmi le lacune.»<br />

Annuii. «Ed io sono riconoscente per la possibilità di esprimere<br />

il mio punto di vista della storia. La mia... reputazione sembra stia<br />

iniziando ad andare fuori controllo.»<br />

Homage sorrise, «Immeritatamente?» Puntò un zoccolo verso di<br />

me. «Forse pensi alle cose che fai come niente di speciale, ma lo sono.<br />

Semplicemente trattando il modo in cui metti te stessa in pericolo per<br />

435


436 Fallout: Equestria — Parte II<br />

aiutare gli altri come un qualcosa che qualunque pony avrebbe fatto<br />

mostri alle terre devastate un modo per essere migliori.»<br />

Homage sollevò una fetta di anguria conservata da secoli tra gli<br />

zoccoli e lo mangiucchiò prima di continuare. «Hai ragione; quello è<br />

come i pony dovrebbero trattarsi l’un l’altro. Ma nelle Terre Devastate<br />

d’Equestria è abbastanza raro per un pony essere disposto a consumare<br />

preziose munizioni per soccorrere da lontano uno sconosciuto, specialmente<br />

quando sa che forse avrà bisogno di quei proiettili l’indomani<br />

per salvare se stesso o la sua famiglia. Mettere vita e zampe in pericolo?»<br />

Homage scosse tristemente il capo. Aveva una bellissima criniera<br />

di corti peli blu che le caddero sul volto mentre lo faceva. Mi allungai<br />

per spostarglieli dagli occhi in modo che non dovesse posare la sua<br />

anguria. «Temo che alle Terre Devastate d’Equestria non manchino i<br />

Monterey Jack, ma debbano fronteggiare una paralizzante mancanza<br />

di Littlepip.»<br />

«Perché avrebbe dovuto farlo?» Camminai per la frustazione. La menzione<br />

di Monterey Jack aveva fatto deragliare la precedente conversazione.<br />

«Non riesco a capirlo.»<br />

Homage mi guardava,sorpresa dalla mia agitazione. «La mia ipotesi<br />

sarebbe l’orgoglio. Da come hai detto non sembra proprio dispiaciuto<br />

per quello che ha fatto.»<br />

«È una legge stupida,» affermai con un colpo di zoccolo.<br />

Homage non sembrò d’accordo. «La Tenpony Tower ha, come deterrente,<br />

leggi estremamente severe riguardo tutto quello che cade sotto<br />

le attività da razziatore. Ricordati, siamo bloccati tra i razziatori dello<br />

Spaccazoccolo e gli schiavisti del Cratere di Fillydelphia. La Tenpony<br />

non solo vuole tenere fuori gli indesiderati, ma vuole anche mandare un<br />

chiaro messaggio ad ogni pony di entrambi i gruppi nel caso pensassero<br />

di mettere zoccolo vicino a questo posto.»


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 437<br />

Dannazione. Odiavo ammetterlo, ma aveva senso. Quello che per<br />

me non aveva ancora senso era il perché Monterey Jack avesse confessato.<br />

La speranza che venisse liberato poiché non era stato un bandito<br />

di successo appassì.<br />

Mi fermai e guardai Homage, «Lui... doveva sapere che...» Mi sentivo<br />

insicura, come se mi stessi arrampicando sugli specchi. E, ancora<br />

peggio, mi sentivo responsabile. Come Homage aveva sottolineato<br />

poco prima nella conversazione, Monterey Jack era quello che aveva<br />

tentato a derubarmi, ed era quello che aveva fatto la schiacciante confessione.<br />

Per quel che le riguardava io non avevo ragioni per sentirmi in<br />

colpa. Ma non cambiava come mi sentissi. Nel momento in cui avevo<br />

visto Monterey tutta la sensazione di tradimento era stata ricacciata<br />

da giusta indignazione. Ed avevo tirato fuori la collera. «C’è qualche<br />

possibilità che lui non sapesse di poter essere giustiziato per... quello<br />

che ha ammesso?»<br />

Homage scosse la testa. «Ogni cittadino della Tenpony conosce<br />

la legge. Ottenere la residenza permanente richiede molto tempo, e<br />

conoscere la legge è uno dei requisiti più semplici da soddisfare.» Gemetti<br />

interiormente, confusa ed agitata. Homage aggiunse fermamente,<br />

«Monterey Jack ha qui quel negozio di formaggi da ormai cinque anni, e<br />

prima di quello era una guardia della carovana di mercanti da cui il vecchio<br />

proprietario del negozio si procurava le scorte. Monterey conosce<br />

la legge.»<br />

Dannazione.<br />

Homage ed io caminavamo assieme attraverso l’Ateneo di Twilight Sparkle.<br />

Ogni parete era coperta di librerie tranne per una coppia di angoli<br />

di lettura e tre ampie finestre a volta, che permettevano alla luce di<br />

mezzogiorno, ingrigita dalle nuvole, di riversarsi nella biblioteca. Ogni<br />

scaffale era pieno di tomi, manuali, romanzi ed opere raccolte in volu-


438 Fallout: Equestria — Parte II<br />

mi. Ogni pilastro era circondato da altri libri. C’era un grande tavolo<br />

al centro che si sorreggeva non sulle delle gambe, ma su un anello di<br />

librerie. Ogni sedia aveva spazio sotto i braccioli riempito con ancora<br />

altri libri. Sotto le finestre c’era un letto senza né libri né librerie, uno<br />

degli sparsi pezzi di arredamento (insieme al tavolo, il frigorifero, le<br />

sedie ed un vecchio fonografo) che mi fecero capire che quello fosse il<br />

posto che Homage aveva reso casa sua.<br />

«Quelli sono... un sacco di libri.»<br />

Homage trottò verso il tavolo dove risiedeva un antico terminale,<br />

che versava il suo bagliore verde attraverso uno strato di polvere. La<br />

graziosa unicorno grigia lo colpì con lo zoccolo e ne uscì fuori una voce<br />

elegante.<br />

«Twilight, cara. Dobbiamo davvero incontrarci presto. Sono secoli.<br />

E, posso parlare onestamente? Hai bisogno di riposo. Se<br />

qualche pony conosce il sovraccaricarsi di lavoro quella sono io.<br />

Per favore, perché non ti prendi solo una mattina libera? Unisciti<br />

a Fluttershy e me questa settimana. Faremo anche un salto a<br />

Manehattan; non c’è bisogno di tornare a Canterlot. Sono sicura<br />

che hanno delle adorabili spa anche a Manehattan.<br />

«Ora la ragione del perché ti sto chiamando sulla linea riservata:<br />

ho appena sentito che il mio Ministero è in procinto<br />

di purgare la Libreria di Ponyville dai libri ideologicamente incompatibili,<br />

e ho capito subito che vorresti tenerteli. Così ti sto<br />

dirottando anche questa spedizione. Spero che tu abbia spazio.<br />

So che il Ministero della Magia sul Viale dei Ministeri dispone<br />

di una biblioteca molto più grande, ma non possiamo proprio<br />

deviare questi carri verso Canterlot, non è vero?<br />

«Se stai finendo lo spazio... ora non ti arrabbiare... ma<br />

potresti chiedere aiuto a Pinkie Pie. Il suo Ministero ha una<br />

sede anche a Manehattan, dopotutto. E sembra sempre trovare<br />

abbastanza spazio per qualsiasi cosa. Io non so come faccia.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 439<br />

«Comunque, mi dispiace dover essere così breve, ma devo<br />

scappare. I progetti per le copertine dei libri revisionati sono<br />

pronti, e non posso semplicemente lasciarle andare in stampa<br />

senza essere sicura che ognuna sia perfetta.»<br />

Distolsi lo sguardo da Homage e lo diressi verso le librerie con rinnovato<br />

rispetto. Non solo un sacco libri, ma anche un sacco di preservate<br />

versioni originali dei libri.<br />

Homage alzò lo sguardo verso una parete che era solo prevalentemente<br />

coperta di libri. Sopra la libreria vi era un quadro (rappresentante<br />

una vista panoramica di una valle desolata di terra e rocce) e posato<br />

sulla libreria vi era un piccolo orologio di legno ed ottone. Il grande<br />

zoccolo era a metà strada tra l’otto e l’uno 1 , il piccolo zoccolo puntava<br />

dritto in basso verso il quattro. «Mi dispiace, ma devo davvero tornare<br />

alla radio. Ci sono rapporti su cui indagare, ed ho bisogno di controllare<br />

se gli schermi hanno catturato qualcosa. Ma per favore, sentiti libera<br />

di stare qui e sfogliare i libri finché non torno. Mi piacerebbe parlare<br />

ancora un po’... se non hai niente di urgente da fare.»<br />

Non avevo fatto o detto molto, anche se sapevo che avrei dovuto<br />

fare in modo che i miei compagni venissero a conoscenza di quello che<br />

era successo. Mi scusai, promettendole che sarei tornata subito. Appena<br />

cominciai ad andarmene dall’Ateneo mi ricordai delle registrazioni.<br />

Voltandomi verso Homage le tirai fuori e le feci fluttuare verso di lei.<br />

Lei le fissò con gli occhi spalancati, come una pony che compie gli anni<br />

che realizza che uno dei suoi regali è proprio delle dimensioni del<br />

giocattolo che aveva chiesto incessantemente.<br />

1 La descrizione delle lancette farebbe pensare ad un orologio a 8 ore invece che<br />

alle consuete 12, che in effetti compare almeno una volta nella serie regolare (nella<br />

stazione ferroviaria di Canterlot, ma potrebbero esisterne anche altri). Di contro ci<br />

sono anche orologi regolari, come quello da taschino di Spike. Probabilmente Kkat<br />

ha solamente scelto l’alternativa più bizzarra.


440 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Le ho trovate in una delle Scuderie,» dissi, cercando di non scoppiare<br />

in una grossa sghignazzata per la sua espressione. «Ho pensato<br />

che potresti trovare un buon uso per loro.»<br />

Saltellò su e giù strillando di gioia. Per la prima volta dal negozio<br />

di formaggi mi sentivo felice con me stessa.<br />

Il corno di Homage si illuminò quando prese possesso delle registrazioni.<br />

«Tu non hai idea di quanto questo significhi! Non solo per<br />

me, ma per Equestria!»<br />

Stavo sorridendo brillantemente quando presi l’ascensore per tornare<br />

al mio piano.<br />

Mi sentivo ancora felice mentre trottavo verso la porta della nostra<br />

suite. Ma le voci al suo iinterno mi freddarono.<br />

«... il dottore di qui dice che ha un trattamento che può porre rimedio<br />

alle dipendenze,» stava affermando Velvet Remedy. Sentii la felicità<br />

venire drenata via da me, rimpiazzata dal malumore. Seriamente stavano<br />

parlando di quello? Alle mie spalle? Avevano parlato anche con un<br />

dottore di ciò? Un estraneo, non di meno?<br />

«Cosa, come semplicemente dare una pillola a Littlepip?» La voce<br />

dubbiosa di Calamity cancellò ogni dubbio che non stessero parlando<br />

di me. «La inghiotte e tutti i suoi problemi vanno via?»<br />

«Oh, no,» Rispose Velvet Remedy. «Primo, è più... complicato di<br />

così. E prenderà buona parte della giornata. Secondo, il Dottor Helpinghoof<br />

2 è stato chiaro, il trattamento pulisce dalla droga solo il corpo<br />

del paziente ed inverte la sua dipendenza fisica. Gli elementi psicologici<br />

della dipendenza probabilmente rimarranno con Littlepip per il resto<br />

della sua vita. Ma questo renderà le cose molto più semplici per lei.»<br />

Alzai uno zoccolo per sbatterlo sul pavimento con furia. Ma poi<br />

lo misi giù, non volendo farmi sentire da loro. C’erano così tante cose<br />

2 Letteralmente, “Zoccolo in aiuto”.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 441<br />

sbagliate in tutto ciò! Primo, come osavano?! Secondo, quale dipendenza?<br />

Più semplice come? Io ero perfettamente a posto. Non avevo preso<br />

una Ment-ali Party-Time da quanto, due giorni? Che razza di tossicodipendente<br />

può dire una cosa del genere? E terzo... «Helpinghoof»?<br />

Seriamente?<br />

«Non ne sono sicuro...» Grazie, Calamity. Ora dille di andare a farsi<br />

fottere.<br />

Invece, nitrì, «Littlepip non gestisce esattamente molto bene il sentirsi<br />

tradita. Ho visto la sua reazione alle Scuderie in cui siamo stati...»<br />

«Oh, sì. E quello non è niente comparato al modo in cui è partita<br />

con il proprietario del negozio di formaggi,» concordò Velvet Remedy.<br />

Perfetto. Quindi era quello ciò che stava facendo quando le avevo chiesto<br />

di esaminare le leggi per l’imminente esecuzione di Monterey Jack?<br />

Parlava ai dottori dei problemi che pretendevano avessi?<br />

«... Dobbiamo stare molto attenti su come gestiamo la cosa,» Velvet<br />

Remedy stava continuando con la sua assurdità. «Anche se riusciamo<br />

a far curare Littlepip, non sarà nulla di buono se la perdiamo a causa<br />

di ciò. Senza amici, chi la aiuterà anche solo dal prendere...»<br />

Avevo sentito abbastanza. Sarei tornata indietro alla biblioteca. Se<br />

Velvet Remedy e Calamity non sapevano dove mi trovavo e si fossero<br />

preoccupati bene, se lo meritavano.<br />

Homage era una cortese padrona di casa, cosa cui fui particolarmente<br />

grata dato che non avevo nessuna voglia di vedere Velvet Remedy o<br />

Calamity in tempi brevi. La graziosa unicorno grigia mi aiutò a trovare<br />

qualche libro che mi interessava, quindi mi lasciò a leggere e scomparve<br />

nella stazione di trasmissione.<br />

Nelle ore successive studiai con attenzione le edizioni originali de<br />

Il Grande Libro delle Scienze Arcane e di Serrature Moderne, facendo<br />

lettura comparativa con le copie che già avevo, prendendo appunti, ed


442 Fallout: Equestria — Parte II<br />

imparando parecchio su entrambe le materie. Apparentemente rendere<br />

i libri «ideologicamente compatibili» implicava anche il rimuovere il<br />

genere di informazioni avanzate che avrebbero potuto ispirare dei piantagrane.<br />

Sorrisi leggermente, realizzando che le mie attività di ricerca<br />

del mio cutie mark durante la mia giovinezza mi avrebbero decisamente<br />

messo nella categoria «piantagrane».<br />

Homage trottò nell’Ateneo di Twilight Sparkle poco più di due ore<br />

dopo; faceva fluttuare al suo fianco le registrazioni ed il vecchio fonografo<br />

che avevo visto poco prima. Mentre leggevo lei si sedette ad ascoltare<br />

la musica, con la testa che dondolava dolcemente a ritmo.<br />

I miei studi vennero interrotti solo una volta. Homage era a circa<br />

metà di una canzone piuttosto energica (riguardo il rammendare un’amicizia,<br />

da notare—nel ritornello l’asserzione, piuttosto rozza, che la<br />

vita senza amici facesse cagare colse acutamente nel segno e non riuscii<br />

comunque a concentrarmi sulla lettura). All’improvviso Homage fermò<br />

la canzone e la fece ripartire dall’inizio. Mi attraversò la mente il<br />

pensiero che che magari anche lei sentisse una connessione con il testo,<br />

ma fu cancellato quando proclamò:<br />

«Va bene, va bene. Non posso semplicemente ascoltare questa canzone.<br />

Devo ballarla.»<br />

Alzai lo sguardo ed annuii garbatamente. Poi tornai alla lettura.<br />

«Oh no,» battè uno zoccolo sul pavimento. «Non ballerò di fronte<br />

ad un’ospite che non sta ballando a sua volta. Sarebbe troppo imbarazzante.»<br />

Il sussurro di un pensiero si era appena iniziato a formare<br />

quando lei lo obliterò con un «Quindi alzati.»<br />

La mia testa si sollevò di scatto, sorpresa. La canzone non mi faceva<br />

venire realmente voglia di ballare, non importa quanto fosse bizzarramente<br />

allegra la musica in relazione al testo; ed io mi sentivo goffamente<br />

timida al mostrare la mia completa mancanza di abilità nel ballare di<br />

fronte ad Homage. Ma non me la sentivo di dirle di no, specialmente<br />

considerando che quella biblioteca era casa sua e che io le avevo fatto<br />

quel regalo.<br />

Quindi... ballammo.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 443<br />

E sebbene all’inizio fu imbarazzante nemmeno Homage era una<br />

grande ballerina, ma colmava la sua mancanza di abilità con vigore<br />

creativo. Il suo sorriso e la sua energia erano contagiosi, e mi ritrovai<br />

a lasciarmi andare. Verso la fine della canzone mi stavo davvero<br />

divertendo, e sentii una fitta di tristezza quando la canzone finì.<br />

La canzone successiva era molto più lenta e per un momento mi<br />

sentii imbarazzata, ma distrassi entrambe domandando del quadro al<br />

di sopra dell’orologio.<br />

«È un dipinto della Splendid Valley,» dichiarò Homage, togliendosi<br />

i peli della criniera dalla faccia.<br />

Alzai un sopracciglio. «Non ha un aspetto splendido.»<br />

«Oh, non lo è. È un posto terribile. Fa sembrare il campeggiare nella<br />

Everfree Forest invitante quanto una giornata alla spa.» Homage mise<br />

uno zoccolo sulla mia spalla. «Stanne molto lontana.»<br />

Non avevo mai sentito parlare della Splendid Valley, men che meno<br />

avevo qualche desiderio di andare in quella zona. Ma mi fece pensare,<br />

«Perché Twilight Sparkle avrebbe dovuto tenere il dipinto di un posto<br />

del genere nella sua libreria?» Mi sentii marginalmente sciocca nel<br />

chiederlo—ovviamente non era terribile prima dell’apocalisse. D’altro<br />

zoccolo non era certamente splendida, non era nemmeno carina. Era<br />

arida e poco allettante. Ed il dipinto non si adattava al resto dell’Ateneo,<br />

né per i colori né per l’umore. Era come un ospite indesiderato.<br />

«C’è un impianto del Ministero della Magia laggiù,» rispose Homage.<br />

«Non una sede come questa,» chiarì Homage. «C’è una gigantesca<br />

rete di cave e caverne sotto la Splendid Valley. Poco dopo la creazione<br />

del Ministero l’MSA sfrattò i nativi di quelle caverne ed iniziò un’operazione<br />

di estrazione di gemme. Dopo aver ripulito la valle dalle gemme<br />

iniziarono ad usare le caverne vuote come luogo di smaltimento per<br />

alcuni dei... sottoprodotti degli esperimenti magici del Ministero.»<br />

La mia mente evocò immagini di mostri e grottescherie. Homage<br />

sembrò intuire la direzione della mia immaginazione e gentilmente la


444 Fallout: Equestria — Parte II<br />

rediresse. «Fusti pieni di strane tossine magiche. Negli ultimi mesi della<br />

guerra il Ministero della Magia stava apparentemente riattrezzando<br />

l’impianto per qualcos’altro, ma non penso che l’abbiano mai finito. La<br />

Splendid Valley fu il centro del secondo megaincantesimo lanciato. La<br />

maggior parte dei pony... beh, quelli che si prendono la briga di imparare<br />

almeno un po’ di storia... crede che fosse Manehattan la seconda.<br />

Ma la Splendid Valley fu colpita pochi minuti prima.»<br />

Presi nota di evitarla. Strane tossine magiche e radiazioni da magaincantesimo<br />

probabilmente non si mischiavano bene.<br />

Il pomeriggio stava sanguinando in sera; Homage era tornata alla stazione<br />

di trasmissione per rivestire i panni di DJ Pon3. Questa volaa la<br />

seguii, guardandola trasformarsi sia nella voce che nei modi quando si<br />

mise di fronte al microfono.<br />

«... ed è ora per un altro consiglio di sopravvivenza per pony di DJ<br />

Pon3. Oggi voglio parlarvi di due dei più grandi pericoli su cui potete<br />

incappare nelle Terre Devastate d’Equestria. No, non i radigatori, i pipistrelli<br />

vampiro od addirittura i canemoni. No, bambini, oggi vi voglio<br />

parlare delle loro madri. Esatto, prendete una sedia, perché è l’ora per DJ<br />

Pon3 di parlarvi dei rischi delle radiazioni e della contaminazione...»<br />

C’era qualcosa di meraviglioso nel vedere quella a me similmente<br />

piccola pony unicorno diventare la voce delle Terre Devastate d’Equestria.<br />

«... La radiazione magica, come tutti sappiamo, è un effetto collaterale<br />

delle magie potenti e malvage rilasciate violentemente su Equestria.<br />

Naturalmente le più grandi e peggiori zone di radiazione si trovano in<br />

posti come il Cratere di Fillydelphia, il centro città di Manehattan... praticamente<br />

ovunque abbiano colpito i megaincantesimi tranne che per


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 445<br />

Cloudsdayle e Canterlot (entrambe le quali dovrebbero essere evitate per<br />

altre ragioni). Ma anche una carrozza volante esplosa di recente può essere<br />

radioattiva. Fortunatamente fintanto che portate sempre con voi il<br />

vostro rilevatore di radiazioni, ragazzi, quei posti possono essere evitati.<br />

«La minaccia più insidiosa delle radiazioni è che si insinuano nel<br />

cibo e nell’acqua. Bevete sempre acqua purificata ogni qual volta che<br />

potete. Assicuratevi di trasportare numerose borracce ogni volta viaggiate,<br />

e riempitele ad ogni fonte d’acqua sicura. Mantenete una sana scorta di<br />

RadiaVia...»<br />

La maggior parte di quelle cose la sapevo già, grazie alla Guida alla<br />

Sopravvivenza nelle Terre Devastate, quindi stavo ascoltando solo a<br />

metà. Dovevo ammettere che, nonostante Monterey Jack e la stupidità<br />

dei miei amici, quello era stato uno dei giorni migliori della mia vita.<br />

Ma si stava facendo tardi e la mia rabbia verso Velvet e Calamity, anche<br />

se ancora decisamente presente, si era smussata agli angoli. Era ora di<br />

tornare da loro.<br />

«... La contaminazione, d’altro zoccolo, è una zebra dalle strisce molto<br />

diverse. Nessun pony conosce esattamente che cosa sia la contaminazione<br />

o da dove provenga, ma conosciamo i suoi effetti mutageni sui mostri e<br />

le sue fatalmente maligne ripercussioni sui pony. Ricordate, gente: alla<br />

contaminazione non importa cosa state indossando. Nessun completo<br />

protettivo la tiene fuori. E non c’è cura. L’unico modo per poter dire in<br />

sicurezza se un posto è contaminato è dalla sua reputazione. Scopritene<br />

uno in qualunque altro modo e sarà probabilmente troppo tardi...»<br />

Mi suonò come se il modo migliore per nascondere qualcosa fosse<br />

infilarlo in una caverna ed appendere fuori un cartello con scritto<br />

«Pericolo: Contaminazione».<br />

«E per le altre notizie, uno dei più piccoli insediamenti nelle Rovine


446 Fallout: Equestria — Parte II<br />

di Manehattan, Gutterville 3 , è diventato silenzioso. Se qualche pony sta<br />

viaggiando in quella direzione, per favore ci ficchi un po’ la testa e veda<br />

cosa sta succedendo. E poi lo faccia sapere al vostro vecchio amico DJ<br />

Pon3.»<br />

Alla fine, DJ Pon3 chiuse le notizie con un annuncio speciale:<br />

«Ora, so cosa tutti voi vi state in realtà chiedendo: che ne è di quella<br />

eroina d’Equestria dalla Scuderia Due? Che cosa sta facendo?»<br />

Trasalii, rivolgendo ad Homage un’occhiata supplichevole. Ma chiederle<br />

di contenersi mentre era DJ Pon3 era come chiedere a SteelHooves<br />

di togliersi l’armatura—semplicemente non sarebbe mai successo.<br />

«Bene, ho delle notizie incredibili: la Puledra della Scuderia vi ama!<br />

Esatto, tutti voi! E sapete come lo so?...»<br />

Ora stavo rabbrividendo.<br />

«... perché mi ha mandato una piccola pony riparatostapane con<br />

una consegna speciale. A partire da domani saranno aggiunte alcune<br />

nuove canzoni alla nostra trasmissione. Quindi rimanete sintonizzati,<br />

fedeli ascoltatori, perché non vorrete essere gli ultimi pony in giro ad aver<br />

ascoltato i dischi che farò girare per voi domani! Ed adesso, nuovamente,<br />

ecco Sapphire Shores che canta che il sole non si può nascondere per<br />

sempre.»<br />

Il bagliore del corno di DJ Pon3 si spense e fui di nuovo in stanza<br />

con Homage.<br />

«Stai un po’ esagerando, non ti pare?»<br />

Homage sorrise radiosamente. «Ho solo detto la verità, come faccio<br />

sempre.»<br />

3 Letteralmente, “Città di Fogna”.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 447<br />

Risi. «Beh, tranne che per l’intero espediente dell’identità segreta.»<br />

Homage mi fissò con un’espressione seria. «Pensi che agli altezzosi<br />

pony della Tenpony Tower piaccia l’idea di avere una simpatizzante<br />

dei ghoul nella loro torre? Ed ancor meno che trasmetta da essa? Se<br />

sapessero chi sono non avrei la libertà di dire le cose come stanno. Anzi,<br />

probabilmente mi bandirebbero direttamente dalla torre.»<br />

«Qualche volta,» disse, «essere onesti significa sapere quando non<br />

esserlo.»<br />

C’erano ancora due cose che volevo chiedere ad Homage, e solo una<br />

che potevo spingermi a chiedere, così quando tornammo dalla stazione<br />

di trasmissione finalmente tirai fuori la questione.<br />

«Questa mattina hai detto che ti serviva il mio aiuto?»<br />

Homage arrossì. «Beh, stavo tipo sperando che tu fossi disposta a<br />

rischiare la vita in una commissione per me, ma mi sento un po’ ridicola<br />

a chiedertelo ora.»<br />

Alzai un sopracciglio, la mia curiosità stimolata. «Continua.»<br />

La straordinaria unicorno grigia dalla criniera blu che continuava<br />

a caderle sugli occhi sembrò pensarci su, poi scosse la testa.<br />

«Dimmelo», dissi dandole una piccola gomitata.<br />

«Uhm... Preferirei di no. È stupido adesso.»<br />

«Dimmelo,» pressai, il suo rifiuto mi rendeva ancora più curiosa.<br />

Esasperata, si rifiutò.<br />

Mi fermai un poco. «Dimmelo. Dimmelo. Dimmelo!»<br />

Homage agitò uno zoccolo. «Va bene, va bene. Visto che proprio<br />

lo vuoi sapere...» Prese un respiro profondo. Poi rilasciò tutto in fretta.<br />

«Voglio che tu ottenga delle nuove canzoni per me. Canzoni specifiche.<br />

So che Sweetie Belle era molto vicina alle altre due fondatrici della<br />

Stable-Tec, una delle quali era Scootaloo. E Scootaloo fondò anche la


448 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Red Racer, i cui uffici e fabbriche sono proprio qui a Manehattan. Sono<br />

capitata su informazioni qualche anno fa secondo cui la cassaforte<br />

dell’ufficio di Scootaloo dovrebbe ancora contenere qualche demo per<br />

canzoni che non sono mai state ascoltate prima. Voglio ottenerle ed<br />

acoltarle sin da allora. Ma non posso perché è veramente pericoloso. Il<br />

posto è semplicemente infestato di manticore.»<br />

Wow. Va bene, sì, potevo decisamente capire perché Homage la<br />

potesse considerare una richiesta stupida, considerando i precedenti.<br />

Ed ancora non sapeva nemmeno di Velvet Remedy.<br />

Ciò mi ricordò che dovevo tornare da Velvet Remedy e Calamity,<br />

gli amici che stavano tramando alle mie spalle, e dirgli che non avevo<br />

alcuna idea migliore sulla prossima cosa da fare rispetto a prima di<br />

arrivare. Avevo bisogno di una distrazione. E, seriamente, era per una<br />

buona causa. Per non parlare del fatto che volevo veramente vedere il<br />

viso di Homage illuminarsi di nuovo.<br />

«Va bene. Lo farò.»<br />

Homage stava fissando il pavimento, raschiandolo con uno zoccolo.<br />

Alle mie parole la sua testa scattò su, guardandomi con incredulità.<br />

«P-perché?» balbettò.<br />

Considerai di rendere il mio ragionamento più nobile, o falsificarlo<br />

del tutto. Ma una parte più grande di me sentiva che le menzogne non<br />

avevano posto nel dominio di DJ Pon3. Quindi, invece, le dissi «Perché<br />

non ho idea di quale sia la prossima cosa da fare. Ed i miei compagni<br />

si aspettano che ritorni con un piano. E, seriamente, perché me lo hai<br />

chiesto.» Indorando le mie parole giusto un poco, aggiunsi «Sarei felice<br />

di fare un piacere ad Homage.»<br />

Strabuzzò gli occhi. «Va bene, ti sei persa la parte sulle manticore?»<br />

Ridacchiai. «No. Ma ho ottenuto qualche nuova arma dall’ultima<br />

volta che ne abbiamo combattuta una. Credo che le possiamo gestire.<br />

E non preoccuparti,» aggiunsi, non volendo farla sentire colpevole, «se<br />

sembra troppo pericoloso torneremo indietro.»<br />

Homage annuì fermamente, accettandolo. Ciò le fece cadere nuovamente<br />

i peli della criniera sulla faccia. «Va bene. Ma se hai intenzio-


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 449<br />

ne di fare qualcosa di così rischioso per me, non lo farai senza una<br />

ricompensa. E so proprio che cosa!»<br />

Piegai la testa, non proprio in cerca di una ricompensa e pronta a<br />

declinare l’offerta, ma troppo curiosa per rifiutarla senza prima sentirla.<br />

«Ho sentito che il tuo amico Calamity sta cercando in giro un<br />

regolatore di flusso. Beh, mi capita giusto di averne uno.»<br />

Non ero sicura di volere veramente un regolatore di flusso. L’idea di<br />

viaggiare in giro su una bomba a traino pegaso aveva un dubbio fascino.<br />

Prima di tornare dai miei compagni feci un’altra sosta. Sospettavo<br />

che Velvet Remedy fosse stata meno che diligente nel seguire la questione<br />

di Monterey Jack (considerando che invece aveva visitato dei<br />

dottori riguardo me), ma sapevo che le dovevo concedere il beneficio<br />

del dubbio. E, da quello che io stessa avevo imparato, Velvet Remedy<br />

poteva essersi scontrata contro un muro molto presto.<br />

D’altro zoccolo avevo bisogno di parlare io stessa con Monterey<br />

Jack prima di fare ulteriori piani, specialmente se quei piani avessero<br />

significato lasciarlo al suo destino. Sfortunatamente, le guardie della<br />

Tenpony Tower non erano disposte a lasciare una piccola non-cittadina<br />

come me ad andargli minimamente vicino.<br />

Nessun problema.<br />

Una scarica di gusto di menta più tardi ed il mondo esplose di vivida<br />

lucentezza. Farmi strada tra le guardie parlando fu facile. Ero un’affascinante<br />

ed intelligente giumenta; anche se non avevo alcun interesse<br />

verso di loro, loro naturalmente avevano interesse verso di me. Fui anche<br />

in grado di convincere uno di loro a darmi la sua matita ed un<br />

blocco per gli appunti. Era un’ottima cosa perché, ora che la mia mente<br />

era stata liberata dalla sua naturale indolenza, stavo avendo idee!<br />

Il regolatore di flusso sarebbe stato un beneficio stupefacente. Dopo<br />

aver finito gli affari alla Tenpony Tower saremmo tornati indietro ad


450 Fallout: Equestria — Parte II<br />

aggiustare il Bandito del Cielo. Magari fatto un viaggetto indietro a<br />

casa alla Giunzione R-7 per un po’ di manutenzione delle attrezzaturee<br />

e riordinamento dell’inventario. Poi saremmo stati in grado di andare<br />

diretti a Fillydelphia, evitando tutti i pericoli lungo il cammino...<br />

«Che cosa vuoi?» La voce acida di Monterey Jack per la mia brillantezza<br />

potenziata dalle Party-Time fendette la preoccupazione. Alzai lo<br />

sguardo e lo trovai ritto su un letto di paglia ammuffita sul retro di una<br />

cella chiusa da sbarre.<br />

Mi riorientai sul dove mi trovavo e del perché mi trovassi lì. Fissando<br />

lo sgradevole stallone beige, tagliai corto ed andai al punto, «Perché<br />

nel nome di Celestia hai ammesso quello che hai fatto? Sapevi che<br />

saresti stato arrestato e probabilmente ucciso per questo.»<br />

Monterey Jack mi fissò con sguardo freddo. E finalmente, come se<br />

stesse parlando ad una bambina, «Perché le Terre Devastate d’Equestria<br />

esigono sacrifici. Non sei stata all’esterno abbastanza a lungo per capirlo...»<br />

Mi squadrò. «Ma immagino che tu abbia iniziato. Non sei più<br />

la piccola innocente puledra che eri solamente tre settimane fa, vero?<br />

Hai ucciso. E non solo mostri, hai ucciso altri pony. Dimmi, quando<br />

sei uscita fuori da quella Scuderia, eri un’assassina?<br />

Feci un passo indietro, scioccata. Non avevo idea di cosa quello<br />

avesse a che fare, ma sapevo cosa stava dicendo. L’avevo visto nel modo<br />

in cui Velvet Remedy mi guardava, come se fossi stata immersa nel<br />

sangue fino ai fianchi. La maniera in cui vedevo me stessa nei tempi<br />

bui e negli incubi.<br />

«So che hai depredato cadaveri. Che mi dici del rubare ai razziatori<br />

o da altri pony che sono altrettanto cattivi, distorti e resi meschini dalle<br />

terre devastate, ed è semplice giustificare praticamente tutto ciò che gli<br />

si fa? Che mi dici del rubare a coloro cui è più difficile giustificare il<br />

furto... oppure adesso è ugualmente semplice rubare ad ogni pony?»<br />

Le parole di Monterey Jack evocarono i ricordi dell’irruzione nel fienile<br />

di Silver Bell.<br />

«Hai già tradito qualche pony? Lasciato qualche pony a morire per<br />

salvarti la pelle? Ucciso un innocente poiché era l’unico modo per pro-


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 451<br />

teggere te e le tue cose?» Mi fissò, leggendo il disgusto nei miei occhi.<br />

«No? Che mi dici delle cose più piccole. Hai semplicemente tirato<br />

dritto?»<br />

La mia mente mi mostrò un flash di una pony blu inseguita dai<br />

suoi stupratori. Ma quello non contava! Avevamo salvato la sua vita.<br />

Calamity le aveva anche portato pozioni curative. Non è che l’avessimo<br />

lasciata in mano al destino. Avevamo aiutato! ... e poi l’avevamo lasciata.<br />

Velvet Remedy, realizzai con l’acume migliorato dalle MPT, non ci<br />

avrebbe mai lasciato andar via senza prima aver scortato la ragazza a<br />

casa al sicuro se non fosse stata traumatizzata dalla vista di Calamity<br />

trucidare un puledro. Ma perché io non avevo insistito? Che cosa c’era<br />

di sbagliato in me?<br />

Monterey Jack stava aspettando. L’unica risposta che riuscii a fare<br />

fu annuire. Non stavo annuendo a nessuna delle sue domande nello<br />

specifico, ma al fatto che stavo seguendo il suo discorso.<br />

«Le Terre Devastate d’Equestria esigono sacrifici. Ti mangiano un<br />

pezzetto alla volta fino a quando non riesci più a riconoscerti. Quindi<br />

trovi una virtù. Trovi qualcosa in te stesso in cui credere, per cui non fai<br />

compromessi. Mai. E fino a quando riesci a preservare quella parte di te<br />

stesso, quell’unica cosa buona, puoi riuscire a sopportare di guardarti<br />

allo specchio ogni mattina. Diventa il tuo sostegno, la cosa che ti lascia<br />

vivere con te stesso.<br />

«La mia virtù,il mio sostegno,è che sono un pony onesto. Mantengo<br />

la mia parola. Non ho mai fregato un cliente. Non mento. Fino a quando<br />

potrò guardare a me stesso e sapere che sono ancora un pony onesto,<br />

allora potrò sopportare tutto quello che devo fare per fornire un posto<br />

sicuro ai miei puledri e puledre.»<br />

«Ma...» lo fissai, senza voler capire. «Avresti potuto non dire niente!»<br />

Mi guardò, «Per quanto a lungo? Ritorno, e tu sei su tutta l’intera<br />

dannata radio. I miei bambini la ascoltano ogni giorno per le notizie del<br />

tuo dannato da Celestia eroismo. Quanto cazzo ti idolizzano. Ed ogni<br />

giorno so che ho incontrato il loro idolo e che ho cercato di derubarla.


452 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Ed io rimango in silenzio, ma l’omissione volontaria è comunque una<br />

menzogna. E quel veleno mi stava uccidendo quanto qualsiasi cappio.»<br />

Stringendo gli occhi premette la faccia contro le sbarre, per avvicinarsi<br />

quanto più possibile a me. «Non pensare che abbia parlato per te.<br />

Ho parlato per salvare me. Anche se questo mi uccide.»<br />

Indietreggiai. Non ero sicura se Monterey Jack fosse pazzo, stupido...<br />

o terribilmente, terribilmente sano. Mi voltai per andarmene.<br />

Mentre varcavo la porta mi urlò contro. «Se non hai ancora trovato<br />

la tua virtù farai bene a muoverti. Finché rimarrà ancora qualcosa di te<br />

da salvare.»<br />

Quando tornai finalmente dagli altri ero ancora sotto il fantastico effetto<br />

delle Ment-ali Party-Time. Quindi convincerli ad unirsi a me in<br />

una caccia alla musica fu uno scherzo (temevo l’insorgere di un litigio;<br />

ma quando arrivai Velvet Remedy era persa nella Sfera di Flutteryshy,<br />

dandomi la possibilità di parlare prima con gli altri). Calamity fu con<br />

me nel momento in cui menzionai il regolatore di flusso. Formulai la<br />

cosa a Velvet Remedy come una possibilità per impressionare DJ Pon3<br />

e magari riuscire a farle registrare qualcuna delle sue canzoni. Mi ricordò<br />

che era una pony medico e non un qualche usignolo di Scuderia,<br />

ma era riluttante solo a metà e riuscii a convincerla suggerendo che<br />

avrebbe permesso alla sua musica di volare libera. Con SteelHooves<br />

non ci volle nessuna persuasione, non era né entusiasta né riluttante.<br />

La fabbrica della Red Racer non era minimamente vicina alle Linee<br />

Luna o Celestia, quindi dopo mezz’ora stavamo camminando attraverso<br />

la distruzione urbana della Rovine di Manehattan. I postumi delle Mentali<br />

erano peggiorati e l’unica cosa che mi tratteneva dal mangiucchiarne<br />

un’altra era la promessa a me stessa che l’avrei fatto una volta giunti<br />

alla Red Racer. Non potevo combattere in quelle condizioni, stupida<br />

e mezza cieca. Mi serviva quel qualcosa in più. E se ne avessi presa


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 453<br />

un’altra in quel momento, avrei corso il rischio di avere i postumi nel<br />

mezzo del combattimento. Non potevo rischiarlo.<br />

Rallentai per camminare a fianco a SteelHooves, notando come Calamity<br />

e Velvet Remedy avessero cambiato inconsciamente il passo per<br />

mettere distanza tra di loro. Roteai gli occhi. Andavano già abbastanza<br />

male prima. La depressione si stava consolidando, e la loro stupida lotta<br />

silenziosa non stava aiutando.<br />

«Quindi... perché sei ancora con noi?» chiesi a SteelHooves in<br />

quello che speravo non fosse un tono brusco o dissuasivo. «Ci hai già<br />

scortato alla Tenpony Tower.»<br />

«Vuoi che me ne vada?» la profonda voce parlò dall’interno dell’armatura<br />

del Ranger d’Acciaio.<br />

Agitai uno zoccolo. «No,no,non intendevo quello. Voglio solo... mi<br />

piacerebbe sapere perché un pony come te voglia continuare a viaggiare<br />

con me.»<br />

«Magari non ho niente di meglio da fare.»<br />

Fissai in avanti, non credendogli minimamente. Però perché dovrebbe<br />

mentire? Sembrava come se tutti i miei compagni fossero sul<br />

punto di voltarmi le spalle. Ero paranoica? O SteelHooves era una<br />

minaccia?<br />

Immersa in quella oscura contemplazione non notai che gli altri<br />

davanti a me si erano fermati. Urtai contro il sedere di Calamity, raschiandogli<br />

la bardatura con il corno.<br />

«Ehi. Perché...?» inizia a chiedere, infastidita, ma le parole mi caddero<br />

dalla bocca quando i miei occhi furono catturati da un grande<br />

poster su un solitario muro sgretolato.<br />

Il poster ritraeva un pegaso completamente rivestito da una lucente<br />

armatura nera. L’armatura sembrava quasi insettoide, intimorente. La<br />

bardatura da combattimento sembrava un carapace in onice con due<br />

antenne che spuntavano fuori, le cui punte scintillavano di energia magica<br />

verde. Come quella di SteelHooves anche la coda del pegaso era<br />

protetta da una corazza segmentata; ma al contrario dell’armatura del


454 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Ranger d’Acciaio quella coda serviva anche da arma, terminando in un<br />

crudele e luminoso artiglio. Mi sentii come se stessi guardando una<br />

versione da incubo dell’armatura dei Ranger d’Acciaio. Sotto il pegaso,<br />

che si librava in una posizione decisamente minacciosa, erano sparse<br />

delle zebre, morte od in fuga.<br />

NON TEMERE, EQUESTRIA!<br />

<br />

Calamity infine nitrì, deridendoli. «Proprio così. Un giorno, la Grande<br />

Enclave dei Pegasi 4 scenderà in picchiata giù dal cielo per salvare tutti<br />

voi piccoli pony. Magari dopo che avranno finito con i loro pisolini.»<br />

Si sporse vicino e sussurrò rumorosamente. «Non trattenete il respiro.<br />

Non. Accadrà. Mai.»<br />

«Calamity...?» iniziò Velvet Remedy, apparentemente dimenticando<br />

che era arrabbiata con lui.<br />

Voltandosi disgustato dal poster iniziò a trottare via. «Pigri. Arroganti.<br />

È come se avessero preso la migliore di noi e l’abbiano spogliata<br />

di ogni cosa buona ed ammirabile fino a quando non è rimasto altro<br />

che i suoi difetti e deciso ehi, andiamo avanti così!»<br />

«Penso che ci stiano seguendo,» annunciò SteelHooves mentre attraversavamo<br />

un cortile diroccato, avvicinandoci ad un edificio a torre annerito<br />

e mezzo mangiato dall’esplosione apocalittica. Stavo osservando<br />

l’incantesimo di automappatura del mio PipBuck; la fabbrica della Red<br />

Racer sarebbe dovuta essere di fronte a noi. Alle parole del Ranger d’Acciaio<br />

mi voltai, muovendo gli occhi sulla bussola dell’EFS, confinando<br />

nella luce calante più su di essa che sulla mia stessa vista.<br />

4 Nell’originale, Grand Pegasus Enclave.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 455<br />

Il cortile era coperto di immondizia portata dal vento; l’erbaccia<br />

spuntava dalle crepe nella lavorata pietra grigia. Guardai oltre la piattaforma<br />

che formava il centro del cortile; una piattaforma che un tempo<br />

aveva vantato diverse statue di pony. Le statue erano a pezzi ed in rovina;<br />

solo gli zoccoli dei pony rimanevano, spuntando grottescamente dalle<br />

pedane. Mi voltai prendendo una completa visione di ciò che ci circondava<br />

fino a quando tornai a guardare SteelHooves e l’edificio logorato<br />

dall’inferno che ci dominava dall’alto. Ma né io né il mio Eyes-Forward<br />

Sparkle individuammo niente. Non ancora.<br />

Ero sicura che SteelHooves avesse ragione. L’avevo individuato anche<br />

io diverse volte, cosa che probabilmente era un piccolo miracolo<br />

considerando quanto sentissi oscuri i miei sensi. Ma no, c’era un qualche<br />

pony o qualcosa che si mantevena al limite della capacità d’individuazione<br />

dello Sparkle. La luce sulla mia bussola lo indicava come<br />

non ostile, lasciandomi a dubitare se si stesse tenendo a distanza per<br />

timidezza o perché comprendesse i limiti della tecnologia arcana della<br />

Stable-Tec.<br />

Come se fosse d’accordo una nota comparì sul lato superiore del<br />

mio Eyes-Forward Sparkle. Avevo scoperto il «Battizoccoli». Mi voltai<br />

per guardare nuovamente l’edificio, osservandolo sorpresa. Sapevo cosa<br />

era stato un tempo quel grattacielo: era la sede di Manehattan del Ministero<br />

della Morale. L’avevo vista dal tetto della Tenpony Tower. Eppure,<br />

con abbastana sicurezza, la facciata di fronte a noi si auto proclamava<br />

(in piena sfrontatezza di stile e lettere al neon) come il centro della<br />

rumorosa ribellione musicale urbana.<br />

A differenza della sede locale del Ministero della Magia, quella del<br />

Ministero della Morale non si annunciava con dei cartelli lungo la Linea<br />

Celestia e nemmeno con un nome scritto in piccolo da qualche parte<br />

sul muro. Era un grattacielo impersonale ed anonimo. Modestamente<br />

monolitico dal terzo piano in sù. I primi due piani, tuttavia, erano<br />

dedicati a quello che stavo già pensando come una delle più popolari<br />

discoteche di Manehattan (ricordando il passato accenno di Velvet<br />

Remedy che Pinkie Pie e Vinyl Scratch si fossero esibite assieme al Bat-


456 Fallout: Equestria — Parte II<br />

tizoccoli almeno una volta). Anche il mio PipBuck non lo etichettava<br />

come una sede Ministeriale, come se fosse un segreto... ma uno che<br />

ogni pony già sapeva.<br />

A suo tempo la sede del Ministero della Magia si era rivelata esattamente<br />

quello che mi aspettavo da un edificio Ministeriale, comprese<br />

le folli difese magiche che lo avevano protetto dalla bomba al fuoco<br />

magico. Dall’apparente mancanza di difese della sede dell’MdM al fatto<br />

che poggiasse su un locale pubblico per party, quella decisamente non<br />

lo era.<br />

Avanzai attratta dalla facciata del Battizoccoli spalancata e dai vetri<br />

in frantumi. Cercai di immaginarlo pieno di pony che ballavano quella<br />

canzone che Velvet Remedy aveva iniziato a cantare sul palcoscenico<br />

dello Spaccazoccolo. Quando superai in trotto Calamity e Velvet una<br />

luce rossa apparve sul mio EFS e poi una seconda. Ed una terza. Mi<br />

fermai, indicandogli di rimanere indietro. Tenendomi bassa mi mossi<br />

verso la facciata del Battizoccoli, fino a quando raggiunsi un punto dove<br />

il marciazoccoli era coperto dal metallo accartocciato di un’edicola.<br />

Diversi altri punti comparvero quando sbirciai cautamente dietro<br />

l’angolo.<br />

Ti sei persa la parte sulle manticore?<br />

La fabbrica della Red Racer era letteralmente dall’altra parte di un<br />

vicolo laterale del Battizoccoli. Ammassi rosso ed arancione composti<br />

da manticore girovagavano per tutta la struttura. Guardai diverse spiccare<br />

il volo da una terrazza al dodicesimo piano ed iniziare a girare<br />

attorno all’edificio prima di atterrare una ad una su nuovi posatoi. Due<br />

di loro erano da sole nel vicolo, una mi dava la schiena, la sua coda era<br />

a pochi centimetri dalla mia faccia. L’altra stava scavando in un bidone<br />

dell’immondizia più avanti.<br />

Mi ritrassi dietro l’angolo e lanciai agli altri un’espressione angosciata.<br />

Mi fissarono tutti ansiosi. Era per pura fortuna che non ce ne fosse<br />

nessuna nel cortile. Potevo sospettare cosa fosse sucesso alle statue dei<br />

pony.<br />

Luna mi guidi. Che fare? Pensa. Pensa...


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 457<br />

Quello che mi serviva era un’altra Ment-ali Party-Time. Ero certa<br />

che con solo una masticata la scarica di ragione e percezione avrebbe<br />

risolto il problema. Ma visto il comportamento dei miei compagni non<br />

potevo rischiare che mi vedessero prendere un’altra. Non avrebbero<br />

capito.<br />

Mi voltai, cercando di bloccare la loro linea visiva mentre attivavo<br />

l’incantesimo di gestione dell’inventario del mio PipBuck e facevo<br />

fluttuare fuori la scatola. Tenni la testa bassa e sperai che la luce dal<br />

mio corno non fosse abbastanza forte da essere notata da loro nello<br />

strano crepuscolo grigio. Feci levitare una MPT e la ficcai avidamente<br />

in bocca.<br />

Come mi aspettavo il sapore era delizioso ed avevo appena ingoiato,<br />

mentre mettevo via la scatola, quando la pellicola grigia venne<br />

tolta dai miei occhi ed il mondo divenne così più chiaro e migliore.<br />

Diedi un’altra occhiata dietro l’angolo, ancora più cautamente. Sembrava<br />

che la manticora non si fosse mossa. Anche la sua coda era quasi<br />

nella stessa posizione. La sua compagna aveva abbandonato il bidone<br />

dell’immondizia e si stava dirigendo verso il successivo.<br />

Guardai in alto il cielo. Ero abbastanza abile da poter gestire due<br />

manticore. Nessun problema. Ma anche in quello stato non potevo assolutamente<br />

gestire l’intero branco. Considerai di farci trasporare in volo<br />

uno ad uno da Calamity su uno dei cornicioni, ma anche le manticore<br />

potevano volare. Erano creature pesanti e goffe, e non sembrava che<br />

volassero mai molto in alto, ma...<br />

I miei occhi colsero qualcosa di rosso in alto nel cielo. Qualcosa<br />

che non era una manticora. Per nulla.<br />

La Red Racer era una fabbrica che produceva, tra le altre cose, monopattini.<br />

Era, da quel che potevo dire, meglio conosciuta per i suoi<br />

piccoli monopattini rossi. E chiaramente la Red Racer era piuttosto<br />

fiera di loro, visto che la fabbrica un tempo era stata decorata da un<br />

gigantesco monopattino rosso lungo quasi dieci metri. Il gigantesco<br />

monopattino simbolico non era più appoggiato sulla sua intelaiatura


458 Fallout: Equestria — Parte II<br />

sul tetto. L’intelaiatura si era arrugginita ed era collassata; il monopattino<br />

era caduto e si era incastrato tra la sede del Ministero della Morale<br />

e la fabbrica della Red Racer a circa quindici piani d’altezza.<br />

Creando un ponte.<br />

Sapevo come entrare nella fabbrica della Red Racer.<br />

«Sei proprio pazza,» commentò infine SteelHooves dopo aver sentito<br />

il piano. Velvet Remedy mi stava lanciando delle occhiatacce, come<br />

se il fissarmi abbastanza duramente le avrebbe spiegato il mio cambio<br />

d’umore.<br />

«Quello là è un grosso edificio dall’aria instabile, Littlepip. Penso<br />

che magari sia meglio dividerci in coppie per cercare di trovare la<br />

miglior via d’ascesa. Altrimenti ci vorrà un’eternità.»<br />

Concordai. Non solo volevo muovermi velocemente in modo che<br />

la mia MPT non esaurisse il suo effetto prima che fossimo saliti ed avessimo<br />

attraversato, ma pensavo veramente che i piani in quell’edificio<br />

non dovessero essere sottoposti al peso di più di due di noi allo stesso<br />

tempo. Specialmente quando uno di loro era SteelHooves.<br />

«Io andrò con SteelHooves. Sono la più leggera, e posso usare la<br />

levitazione quando necessario.»<br />

Velvet Remedy diede un’occhiata a Calamity ed esclamò, «No! Io...<br />

Io dovrei andare con te e SteelHooves dovrebbe andare con Calamity.<br />

Lui vola. Non un minimo di peso.»<br />

Calamity nitrì e roteò gli occhi. «Quello che vuoi, principessa. Quindi,<br />

Ranger, ti dispiace un po’ di saccheggio?»<br />

«No, finché trasporti tu,» mise in chiaro SteelHooves e seguì Calamity<br />

attraverso una delle vicine cornici senza vetro del Battizoccoli.<br />

Velvet Remedy alzò altezzosamente il naso in aria, facendo coppia con<br />

me mentre li seguivamo.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 459<br />

Quando entrammo nell’oscurità Velvet Remedy si concentrò, illuminando<br />

il suo corno. La prima cosa che notai fu un distributore di<br />

palline di gomma. Le palline all’interno si erano fuse e bollite, ed erano<br />

diventate un blocco solido all’interno dell’alloggiamento deformato.<br />

L’area centrale del Battizoccoli era composta da tre piani di balconate<br />

sopra una pista da ballo che occupava la maggior parte del pianterreno.<br />

La piattaforma del musicista era stata un tempo appesa al soffitto<br />

con dei cavi. Penzolava inclinata ed un angolo si era sfracellato sulla<br />

pista da ballo come una nave che iniziava ad affondare.<br />

«È un male che sia gelosa di questo posto e dei pony che si sono<br />

esibiti qui?» mi chiese Velvet Remedy mentre passavamo sotto file di<br />

altoparlante pendenti, ognuno più grande di uno stallone adulto. «O<br />

che mi disturbi il fatto di vederlo distrutto in questo modo?»<br />

Scossi la testa. «Solo perché sogni di essere una pony medico non<br />

significa che ti piaccia di meno cantare.» In qualche modo sapevo che<br />

quelle erano le parole giuste. Doveva essere l’acume e le maniere che le<br />

MPT concedevano ad un pony, perché non ero sicura di poter capire<br />

da sola che cosa la preoccupasse. «Non stai tradento i tuoi sogni o la<br />

tua libertà perché ti piace cantare.»<br />

Velvet Remedy fece una pausa. Quindi nitrì, sorridendo. «Grazie,<br />

Littlepip.»<br />

Sorrisi di ricambio, evitando uno scheletro bruciacchiato. Quindi<br />

mi fermai, guardandolo. A differenza delle strade al di fuori, dove i pony<br />

erano stati vaporizzati in un lampo, quelli all’interno furono bruciati<br />

vivi. Trasalii, cercando di non immaginare le fiamme in corsa penetrare<br />

nella discoteca, riempiendola di fuoco. Realizzai che la sede del<br />

Ministero della Morale doveva aver avuto delle sue protezioni, ma non<br />

magicamente forti quanto quelle attorno alla sede Ministeriale diretta<br />

da Twilight Sparkle. Dovevano aver resistito solo un istante, probabilmente<br />

solo per un battito d’occhi, prima di cedere. L’inferno che aveva


460 Fallout: Equestria — Parte II<br />

consumato il posto non era stato niente meno di un olocausto.<br />

La bomba al fuoco magico delle zebre piazzata nel cuore di Manehattan<br />

fu detonata nella tarda mattinata. La popolazione del Battizoccoli era<br />

probabilmente al suo picco minimo dell’intera giornata. Lo stesso non<br />

poteva dirsi per la sede Ministeriale al di sopra. Concentrai la mia magia<br />

per creare un passaggio attraverso gli scheletri anneriti dei pony che<br />

coprivano buona parte del pavimento.<br />

Punti rossi chiazzarono la bussola del mio EFS. Scioccamente, il<br />

mio primo pensiero fu dei fantasmi di cui il pony mercante con il gufo<br />

meccanico ci aveva parlato. In un certo senso non ero andata molto<br />

lontano.<br />

«Who? 5 » domandò la piccola civetta robot che si librava nel corridoio.<br />

Mi fermai. Non per paura ma in completo stupore. Civette robot<br />

di sicurezza ostili? Seriamente?<br />

La civetta meccanica aprì il becco, ed una sottile linea di energia<br />

magica rosa tagliò l’aria, colpendo un vaso annerito dal fumo sopra ad<br />

un bancone accanto a me. Il vaso volò all’indietro, splendendo fieramente<br />

di rosa, e si disintegrò in una fine cenere luminosa prima che<br />

potesse toccare il pavimento.<br />

Quindi sì, seriamente.<br />

Sentii la bardatura da combattimento di Calamity sparare da qualche<br />

altra parte sul piano. Feci scivolare il mio fucile da combattimento<br />

fuori dalla sua custodia, facendo fluttuare la bocca di fuoco verso l’uccello<br />

meccanico e quasi sparai a Velvet Remedy quando corse davanti<br />

a me, trafiggendo la creatura metallica con il suo corno.<br />

5 Gioco di parole tra who, onomatopea del verso di gufi e civette, e who, parola che<br />

significa “chi”.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 461<br />

Mi sentii tremare—presa tra panico, sollievo e rabbia—quando<br />

Velvet Remedy si fermò, con gli occhi fissi sull’inerte robot impalato<br />

sul suo corno. Scosse la testa, cercando di rimuoverlo.<br />

«Littlepip?» disse infine, suonando disperata e dall’aspetto comico.<br />

«Un aiutino per favore?»<br />

«Solo. Se prometti. Di non correre. Di nuovo. Davanti ad un’arma<br />

carica.»<br />

Si fermò, guardandomi con la civetta robot morta sul corno, i suoi<br />

occhi si allargarono quando le cadde lo sguardo sul mio fucile fluttuante.<br />

«Oh cara.»<br />

«Oh cara decisamente,» dissi cupa anche se la mia rabbia stava<br />

scemando via. Avvolsi la civetta rotta con la mia magia e la sfilai via.<br />

Volevo essere incazzata, ma aveva un aspetto così carino conciata in<br />

quel modo.<br />

Pffatt. Pffatt. Pffatt.<br />

Il proiettile attraversò la prima civetta, facendo incendiare i suoi<br />

componenti interni al suo passaggio. Altri due passarono innocuamente<br />

attraverso l’aria, impattando sul muro della cucina dietro con lampi<br />

di fuoco. Mentre il guardiano meccanico cadeva cambiai bersaglio con<br />

la praticata perfezione del SATS. Premendo nuovamente il grilletto<br />

mandai altri tre proiettili alla seconda civetta.<br />

Una filo rosa colpì la mia schiena, bruciando dolorosamente, ma<br />

misericordiosamente senza trasformarmi in cenere rosa. Senza nemmeno<br />

aspettare di vedere la seconda civetta meccanica cadere, feci girare<br />

la canna attorno per puntarla a quella dietro di me e telecineticamente<br />

premetti nuovamente il grilletto. Tre proiettili, una ventata di fuoco, e la<br />

terza civetta cadette sul pavimento in fiamme. L’aria odorava di ozono,<br />

cavi bruciati ed interiora robotiche ribollenti.


462 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Esauriti,gli incantesimi di puntamento caddero. Mi guardai attorno<br />

ma li avevo presi tutti. Controllai il caricatore del fucile zebra.<br />

Stavo rapidamente utilizzando le munizioni ad alta penetrazione<br />

che il fucile zebra poteva usare. L’arma non sembrava avere la capacità<br />

di sparare un solo colpo alla volta, e ne serviva solo uno per attraversare<br />

quelle creature. Avevo bisogno di cambiare arma ma il fucile da<br />

combattimento si era già dimostrato troppo impreciso alla distanza a<br />

cui preferivo ingaggiare quelle creature. Erano facili da uccidere, ma le<br />

loro armi ad energia magica avevano la possibilità, anche se sottile, di<br />

disintegrare qualsiasi cosa colpissero. Non volevo che si avvicinassero<br />

abbastanza da avere un buon tiro.<br />

Sospettavo che la Piccola Macintosh avesse potenza più che sufficiente<br />

per perforare la pelle metallica di quelle cose senza usare munizioni<br />

ad alta penetrazione. Il che era un bene perché la Piccola Macintosh<br />

era l’unica arma di cui non avevo munizioni di quel genere (a parte<br />

la pistola a dardi, che era completamente inutile contro quelle piccole<br />

cose).<br />

Cambiando arma iniziai a muovermi verso la parete di frigoriferi,<br />

intenta a scoprire quali chicche il Ministero della Morale avesse stipato<br />

su quel piano con una quantità di conservanti sufficienti per l’eternità.<br />

Ogni altro piano della sede dell’MdM aveva una cucina, anche se solo<br />

piccola. C’erano più cucine che bagni, cosa che non potevo pensare<br />

fosse logisticamente salutare. Ed alcuni piani come quello non erano<br />

nient’altro che cucina. I poster sul muro erano tutti marroni e sfaldati,<br />

o bruciati del tutto, ma quelli che erano ancora leggibili mi avevano<br />

convinto che Pinkie Pie avesse in realtà creato un’industria governativa<br />

basata sullo sfornare feste di compleanno per piccoli e bravi puledri e<br />

puledre. Sei stata brava quest’anno,Littlepip (fidati di noi,noi sappiamo!).<br />

Quindi ecco la tua torta, inviata direttamente dal Ministero della Morale.<br />

Con un biglietto di auguri di compleanno firmato da Pinkie Pie stessa!<br />

Quello che avevo immaginato era ridicolo ed impossibile, ma in<br />

qualche modo credevo che in realtà fosse vero.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 463<br />

Velvet Remedy mi fermò, insistendo per guardare la mia ferita sulla<br />

schiena prima di farmi fare un altro metro. Così mi sedetti sulle cosce<br />

e guardai con desiderio la porta del frigorifero.<br />

«Tu e Calamity,» disse seccata Velvet Remedy. «Quando sognavo<br />

di essere una pony medico era per spendere la mia vita ad aiutare pony.<br />

Molteplici. Non solo due, ancora ed ancora.»<br />

«Potresti sempre lasciarmi OW!» Trasalii quando premette qualcosa<br />

che mi punse sulla bruciatura prima di versare un gel piacevolmente<br />

freddo su di essa.<br />

«Ecco, sarà come nuova in pochissimo tempo. Un po’ rosa, forse, e<br />

potrebbe volerci qualche giorni perché il manto ti ricresca, ma non farà<br />

una cicatrice.» Non come la linea a sinistra sul mio collo, intendeva.<br />

«... ed anche solo cercare di convincerlo a farsi un bagno è come cercare<br />

di infilare una mela nella cruna di un ago...» Una volta che Velvet<br />

Remedy era entrata nell’argomento Calamity semplicemente non si era<br />

più fermata. Volevo coprirmi le orecchie con gli zoccoli, ma non potevo<br />

farlo e contemporaneamente camminare. Almeno la sua voce era calata,<br />

fatta più timida dall’arredamento del corridoio.<br />

Eravamo riuscite a raggiungere uno dei tanti piani che erano stati<br />

dedicati alla setacciatura delle enormi quantità di intelligence ottenute<br />

collegandosi ad ogni conversazione «privata» trasmessa da tecnologia<br />

arcana, come dai terminali. Il Ministero della Morale era in ascolto.<br />

Lungo tutto l’oscuro corridoio vi erano dei poster anneriti dal fumo<br />

di Pinkie Pie. Ci stavano guardando, sembrava che gli occhi seguissero<br />

i nostri movimenti. Le parole in grassetto «PER SEMPRE» risaltavano<br />

dal basso del poster.<br />

Il più inquietante. Più raccapricciante. Corridoio. Di sempre!<br />

Feci fluttuare fuori uno dei muffin che avevamo trovato nel frigorifero<br />

e gli diedi un morso. Era un po’ stantio, ma ancora sorprendente-


464 Fallout: Equestria — Parte II<br />

mente commestibile dopo due secoli. Chiunque li avesse cucinati era<br />

od una dea della cucina, od una fattucchiera davvero oscura.<br />

«... spara senza riflettere. Come quando ha sparato al drago prima<br />

ancora che potessimo provare a parlarci. Come ha sparato a te...»<br />

La stavo ancora ignorando quando raggiungemmo la fine del corridoio.<br />

Sinistra, destra o dritte attraverso le porte davanti? Iniziai a sentire<br />

scemare gli effetti delle Ment-ali Party-Time. Alla prima occasione ne<br />

avrei presa un’altra. Non potevo rischiare di avere i postumi in un posto<br />

così buio e... inquietante. O, del resto, attorno a Velvet Remedy mentre<br />

era così...<br />

«Whoa!»<br />

Avevo aperto le porte e mi trovai a fissare il cielo. Una sala uffici<br />

tre volte le dimensioni dell’Atrio di una Scuderia si apriva davanti a<br />

noi, riempita con file e file di scrivanie con terminali, aprendosi su uno<br />

spazio vuoto. Il sole si stava appena muovendo sotto la copertura di<br />

nubi, colorando il cielo di un arancione apocalittico. Mi ero in qualche<br />

modo scordata che metà dell’edificio era andato.<br />

Per la prima volta in settimane fui colpita da delle grandi ed incapacitanti<br />

vertigini. Mi ero abituata all’immensità dell’esterno, ma averla<br />

all’improvviso ed inaspettatamente gettata in faccia risvegliò la puledra<br />

agorafobica dentro di me. Con attenzione, tremando leggermente,<br />

chiusi la porta.<br />

«... potrebbe effettivamente piacere un bruto come lui?» Velvet Remedy<br />

si fermò per respirare. Ringraziai Celestia per il momento di quiete,<br />

pregandola dispettosamente di poter mandare la voce di Velvet Remedy<br />

in una vacanza lunare.<br />

Secondo le mie stime, eravamo un piano al di sopra di dove si era<br />

incastrato il monopattino. Rampe di scale collassate ci avevano forzato<br />

a salire di più e stavamo cercando una via per scendere nuovamente.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 465<br />

«È solo che mi fa così... così... incazzare,» Velvet Remedy esplose<br />

pestando il pavimento. Ed ecco la fine del potere della preghiera. «Sai,<br />

penso seriamente che dovrei riconsiderare le mie opzioni. Ci sono un<br />

sacco di altri stalloni nelle Terre Devastate d’Equestria...»<br />

Sentii una fitta di gelosia. Iniziai a scavare un buco in cui sotterrarla.<br />

«... O,» disse Velvet Remedy con una improvvisa dolcezza. Mi fermai.<br />

Potevo sentire il suo respiro sul mio orecchio sinistro. Quando<br />

si era avvicinata così tanto? Con una voce sensuale dolce quanto il<br />

cioccolato fuso suggerì, «O magari una giumenta?»<br />

Sentii mancarmi le ginocchia. Il mio cuore saltò un battito. Le mie<br />

interiora si riscaldarono ed il mio stomaco si riempì di farfalle.<br />

Quindi la realtà dura e fredda mi crollò addosso,spegnendo il calore<br />

ed uccidendo le farfalle con il gelo. Mi voltai verso di lei, istantaneamente<br />

e freddamente furiosa.<br />

«NO.»<br />

Velvet Remedy fece un passo indietro sorpresa.<br />

«No. Sei troppo percettiva per non sapere che ho una cotta per<br />

te.» Feci un passo avanti, con la voce fredda e brusca. «Non ti farò<br />

giocare con il mio cuore, offrendomi ciò che bramavo, solo per cercare<br />

di riavvicinarti a Calamity.»<br />

Velvet Remedy indietreggiò con le orecchie all’indietro, balbettando.<br />

«Per l’amore delle Dee, Remedy!» sbraitai. «Sei una seguace di Fluttershy.<br />

Non puoi essere così cattiva.»<br />

Velvet Remedy spalancò gli occhi. Le sue orecchie erano appiccicate<br />

all’indietro sul cranio e si ritraeva da me ranicchiandosi.<br />

Bene.<br />

Mi voltai e camminai via, non volendo guardarla nuovamente. La<br />

lasciai che era ancora lì quando voltai l’angolo. Qualcosa si stava spezzando<br />

dentro di me e non volevo che lei lo vedesse.<br />

«Non dovresti essere qua,» disse una voce che suonava inqueitantemente<br />

come una Pinkie Pie meccanica. «Sei stata una pony cattiva!»


466 Fallout: Equestria — Parte II<br />

La griglia di una robofatina brillò di un arrabbiato rosso-rosa e<br />

mirò la sua arma ad energia magica verso di me..<br />

«Da dove vengono?» urlò Velvet Remedy quando altre cinque robofatine<br />

circondarono il vano della porta ed iniziarono a vaporizzare le<br />

nostre barricate di tavoli e frigoriferi.<br />

Conoscevo la risposta, ma non avevo tempo per spiegare ad alta<br />

voce. Era ovvio, seriamente. Prima che ci fosse l’Osservatore a guardare<br />

ogni pony, c’era Pinkie Pie. Ma certo che le robofatine erano sue.<br />

Le immaginai fluttuare per le strade pre apocalittiche di Ponyville, Appleloosa,<br />

Manehattan... onnipresenti. Ovunque. Svolazzando in giro<br />

riproducendo allegra musica di tuba e tutte le altre piccole ed insensate<br />

canzoni felici che suonavano. Piccoli ambasciatori di incoraggiamento<br />

dal Ministero della Morale. Piccole spie.<br />

Sparai colpo dopo colpo, abbassandomi solo per ricaricare. Le ondate<br />

stavano arrivando più velocemente, e ce n’erano abbastanza di loro<br />

che il mio incantesimo di mira si scaricava prima che potessi finirle<br />

tutte. Fortunatamente erano bersagli facili. Sembrava non capissero il<br />

concetto di evasione.<br />

La chiarezza delle MPT era svanita, lasciando il mio cervello come<br />

una lumaca. Ogni istante non speso a mirare e sparare era speso a<br />

sperare per un’occasione per mangiare un’altra Ment-ali. Ma con Velvet<br />

Remedy ranicchiata di fianco a me non c’era modo di farlo. Ero ancora<br />

freddamente arrabbiata con lei, e l’ultima cosa che volevo era darle<br />

la soddisfazione di vedere qualcosa che avrebbe interpretato come la<br />

prova di avere ragione.<br />

Tuttavia mi stavo chiedendo perché proprio quel piano.<br />

Altre quattro piombarono dentro attraverso la finestra in frantumi.<br />

Gli lanciai contro un frigorifero. Tre rimasero schiacciate da esso. La<br />

quarta fu spinta lontano. Di fianco a me Velvet sparò con la sua pistola


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 467<br />

a dardi ancora ed ancora contro di essa. Aveva una brutta mira ma<br />

alla fine la colpì. Il dardo rimbalzò contro il robot corazzato senza fare<br />

danni.<br />

Il robot rispose al fuoco, sparandole attraverso la criniera.<br />

«Bene,» si arrabbiò con una determinazione signorile. Fui sorpresa<br />

dal sentire il fucile da combattimento fluttuare fuori dalla sua fondina.<br />

«Proviamo questo qua.»<br />

BLAM!<br />

La robofatina esplose in una cascata di scintille.<br />

L’ufficio era stato, un tempo, effettivamente piuttosto carino. Una gigantesca<br />

finestra dava su quella che un tempo sarebbe stata una visuale<br />

panoramica di Manehattan. La finestra si era frantumata verso l’interno<br />

e l’intelaiatura era frastagliata di denti di vetro. Quattro casseforti,<br />

coperte di bolle ma intatte, erano incassate nella parete a fianco della<br />

finestra. Davanti ad essa c’era una scrivania sciolta.<br />

Nell’angolo più lontano c’era una piccola cucina. Sul bancone un<br />

terminale dava un leggero bagliore rosa. Non ne avevo mai visto uno<br />

prima che non brillasse di quel malato verde mela. Il telaio era deformato<br />

e bruciacchiato e richiese qualcuno degli strumenti speciali che<br />

avevo recuperato dalla Scuderia Ventinove solo per interfacciarmi con<br />

esso, ma lo schermo era ancora leggibile.<br />

Sull’altro angolo più lontano della stanza, opposto alla cucina, c’era<br />

un altro scheletro annerito di un pony. Mi ero appena seduta per provare<br />

gli zoccoli per penetrare nel terminale quando lo notai, e qualcosa<br />

era sepolto tra le ossa.<br />

Incuriosita mi alzai e trottai verso di esso. Quella che avevo intravisto<br />

era una zona di colore, pulita, non danneggiata dal fuoco magico<br />

che aveva divorato il posto. Guardando più da vicino vedi una statuetta


468 Fallout: Equestria — Parte II<br />

nella la cassa toracica del pony morto da tempo. Una giovane unicorno<br />

viola con strisce rosa e viola nella criniera lavanda. Twilight Sparkle.<br />

Cautamente, feci fluttare la statuetta fuori dalla cassa toracica e le<br />

diedi uno sguardo più da vicino. Immediatamente, sentii uno strano<br />

bagno di chiarezza che spinse via la nuvola che si era posizionata sopra<br />

il mio cervello. La sensazione non era minimamente potente rispetto<br />

al mangiare una Ment-ali Party-Time, e nemmeno saporita... ma non<br />

potevo negare che non mi sentissi più pulita in qualche modo.<br />

Alla base della statuetta: «Sii Brillante».<br />

Sorridendo un poco infilai via la statuetta e feci tornare la mia<br />

attenzione al terminale.<br />

Quello era oltre le mie capacità. Nemmeno con i nuovi trucchi che<br />

avevo imparato comparando i libri fui in grado di violarlo.<br />

«Littlepip...» iniziò Velvet Remedy, avvicinandosi cautamente mentre<br />

io mi arrendevo disgustata. «... per favore, riguardo a prima...»<br />

La fissai in avvertimento. «Guarda, semplicemente non parlarne.»<br />

Ricacciando indietro una replica più aspra, «Anzi, perché non vai fuori<br />

per un poco? Ho bisogno di un po’ d’aria fresca.<br />

La vidi diventare ancora un po’ più piccola. Annuì, senza dire altro,<br />

ed entrò nell’ufficio oltre la strana porta a forma di muffin.<br />

L’instante in cui la porta si chiuse, feci fluttuare fuori le mie Ment-ali<br />

Party-Time e ne ingoiai una. Andai prima alle cassaforti, scassinando<br />

ognuna facilmente. E, con mia gioia, il contenuto della terza cassaforte<br />

comprendeva dozzine di scatole di Ment-ali Party-Time! Ero in realtà<br />

più felice per quella scoperta che non per i due StealthBuck che trovai<br />

nella quarta.<br />

Quindi diressi la mia attenzione all’insolente terminale mentre la<br />

mia mente raggiungeva nuovi livelli di intelletto. Richiese altri quattro<br />

tentativi, costringendomi ripetutamente ad uscire dal sistema prima<br />

che si bloccasse. Ma infine lo fregai. Feci un gridolino di gioia!<br />

«Littlepip?» la voce di Velvet Remedy suonò attraverso la porta—<br />

timida, cauta.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 469<br />

Le spalle mi si abbassarono. Sospirai. Alzandomi dal terminale, mi<br />

diressi verso la porta e la aprii. «Va bene, guarda. So che ti dispiace. E<br />

che non lo volevi fare. Ma non cambia il fatto che hai cercato di farlo.<br />

E questo non smetterà di far male in tempi brevi.»<br />

Annuì, con le lacrime agli occhi. Mi sentii male. Perché mi sentivo<br />

male?<br />

Chiusi gli occhi e sospirai nuovamente. Stavo vedendo la situazione<br />

più chiaramente. Anche se non lo volevo. Le Ment-ali Party-Time<br />

erano rivelatrici dalle pari opportunità. «E, per quanto possa valere, ti<br />

capisco. So cosa significa mettere la propria fede in qualcosa cui credi<br />

in un modo piuttosto che per quello che è in realtà.» Cercai un esempio<br />

che non rivelasse che non avevo effettivamente ottenuto nessun suggerimento<br />

da DJ Pon3. Non volevo ancora ammetterlo. E, fortunatamente,<br />

non mi ci volle molto per trovare un esempio migliore.<br />

«Quando misi zoccolo all’esterno ero completamente disorientata.<br />

Non lo capivo minimamente. L’unica cosa che capivo erano le Scuderie.<br />

O, per lo meno, è quello che pensavo. In realtà l’unica cosa che capivo<br />

era la Scuderia Due. E quando le altre Scuderie non si rivelarono all’altezza<br />

delle mie aspettative, io... non sono riuscita a gestire bene la cosa.»<br />

Battei uno zoccolo sul pavimento, sollevando della cenere. «Diamine,<br />

non ci volevano nemmeno tutti quei bizzarri e perversi esperimenti<br />

sociali... mi agito se l’architettura non è giu... non è la stessa. Non è<br />

quel che io penso sia giusto.»<br />

Velvet Remedy mi stava fissando pensierosa.<br />

«Quando qualche cosa, o qualche pony, non sono all’altezza delle<br />

tue assunzioni su di lui, allora devi accettare che non lo conoscevi bene<br />

quanto pensavi, e sforzare di conoscere meglio il vero lui... oppure<br />

inizia a, beh...»<br />

«Fare quello che sto facendo ora?» ofrrì Velvet Remedy.<br />

«Eggià.» Le sorrisi. Quindi roteai gli occhi, «Ed io sono totalmente<br />

la pony sbagliata a cui chiedere questi consigli quando non riesco<br />

nemmeno a gestire la cosa da sola.»


470 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Grazie,Littlepip,» disse sinceramente Velvet mentre io sparivo nuovamente<br />

attraverso la porta a forma di muffin per guardare ancora una<br />

volta il terminale.<br />

C’era solo un pezzettino recuperabile di dati dal terminale. Un messaggio<br />

audio:<br />

«Ciao Twilight. Sono io...<br />

«Ho cercato di mandarti messaggi sia al tuo ufficio a Canterlot<br />

che quello che hai qua. Ogni pony dice che sei di nuovo<br />

alla Splendid Valley, quindi sto provando pure lì adesso. Spero<br />

veramente che tu non mi stia semplicemente evitando. Io... Io<br />

non ti biasimerei se lo stessi facendo.»<br />

La voce era ansiosa, triste e spezzata. Conoscevo la voce di Pinkie Pie;<br />

l’avevo sentita nel ricordo di Vinyl Scratch. Era quasi la stessa, ma molto<br />

più fragile. Possibilmente anche cupa.<br />

«Sono andata alla rimpatriata a casa di Spike e l’ho portata<br />

proprio come hai chiesto. Tutti i miei amici erano lì tranne te...<br />

Spike ha detto che era perché non potevi allontanarti dal lavoro,<br />

ma... Era perché io sarei stata presente?<br />

«Twilight, mi dispiace così tanto. Avevi ragione. Completamente<br />

ragione. L’ho saputo per tanto tempo. È solo...<br />

«Non posso.<br />

«Voglio dire, non potevo. Ma lo farò. Ho preso appuntamento<br />

alla Clinica Helpinghoof. Per domani. Loro dovrebbero<br />

avere delle robe... medicine che possono aiutare queste...<br />

dipendenze... ad andare via.<br />

«Pensi che possano essere in grado di mettere la medicina in<br />

un torta? O magari in una crostata? Mi piacciono le crostate!»


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 471<br />

Sentii sulla registrazione il suono di un battito e la porta<br />

aprirsi. Una seconda voce interruppe.<br />

«Signorina Pinkie Pie? Il Ministero delle Tecnologie Belliche<br />

ci ha mandato una dozzina di Ranger d’Acciaio. Sono in<br />

posizione con i nostri agenti.»<br />

Pinkie Pie parlò nuovamente, ma rivolta al pony intruso.<br />

Non si era preoccupata di modificare la registrazione; l’ha<br />

lasciata semplicemente andare avanti.<br />

«Oooh, quei pony della Four Stars sono dei pony cattivi!<br />

Quei pony devono essere esiliati. Quindi essere rinchiusi nel<br />

posto in cui sono stati esiliati. Ma prima abbiamo bisogno di<br />

ottenere i segreti dalle loro cattive, proprio cattive teste di pony<br />

per essere sicuri che non ci siano altri di loro. Quindi di’ ai miei<br />

pony che li vogliamo vivi...<br />

«OH! Idea! Falli partire in uno dei miei Palloni Pinkie! 6 »<br />

Il pony intruso sembrò insicuro, colto alla sprovvista dal<br />

suggerimento. «Signorina? Vuole che facciamo irruzione alla<br />

Four Stars usando un... gigantesco dirigibile con la forma della<br />

sua testa?»<br />

«Uh huh! Voglio che sappiano che sto venendo a prenderli!»<br />

Non potevo trattenere la mia mente dall’immaginare un gigantesco<br />

pallone rosa con la stessa faccia che fissa come quella sul gigantesco<br />

cartellone. Non ero sicura se fosse ingegnoso o folle.<br />

Sentii sulla registrazione lo scatto della porta che si chiudeva. Pinkie<br />

Pie ritornò a rivolgersi alla sua (ex?) amica, Twilight Sparkle.<br />

«Scusa per l’interruzione. Tu... non crederesti a quello che sta<br />

succedendo. Ma non preoccuparti. Se supereremo questa giornata,<br />

tutto andrà per il meglio.<br />

«Dopo oggi potrò fare quello che volevi che facessi. Potrò<br />

cercare di essere nuovamente la tua Pinkie Pie. Mi dispiace che<br />

6 Nell’originale, Pinkie Balloons.


472 Fallout: Equestria — Parte II<br />

non abbia provato prima... ma semplicemente non potevo. So<br />

che non mi crederai ma... prova a ricordare i paraspiritelli.<br />

«Ho fatto cose brutte, Twilight. Cose orribili. Ed ho lasciato<br />

i pony del mio Ministero fare cose ancora peggiori. E mi dispiace<br />

davvero, davvero tanto. Non so se potrò essere nuovamente la<br />

tua Pinkie Pie. Ma proverò. È una Promessa Pinkie Pie!<br />

«Io...<br />

«Le Ment-ali Party-Time sono cattive. Rovinano i pony. So<br />

di essere in rovina. Più che mai. Ma ne avevo bisogno. La vecchia<br />

e normale Pinkie Pie è brillante e può sentire quando le<br />

cose stanno per succedere. Ma le Ment-ali Party-Time mi rendono...<br />

di più. Non migliore. Ora lo so. Ma... di più. E ci serviva<br />

di più. Equestria richiede di più.<br />

«Con le Ment-ali Party-Time il mio Senso Pinkie è molto,<br />

molto più Sensoso 7 . Ed è l’unica cosa che ci tiene uno zoccolo<br />

avanti alle cose molto, molto brutte. Il mio naso brucia da tutto<br />

il giorno. È come un naso che prude ma molto, molto peggio.<br />

Quelli sono pony cattivi, Twilight, e vogliono farci del male. Far<br />

male a tutta Equestria. E la sola Pinkie Pie normale non può<br />

fermarli...<br />

«Ma dopo oggi, andrà di nuovo tutto bene. Semplicemente<br />

lo so. Dobbiamo solo superare oggi...<br />

«... E domani ho quell’appuntamento. E... e...<br />

«E Twilight? Pensi che... magari... potresti venire con me?<br />

Sono... piuttosto spaventata. E non è il genere di paura che va<br />

via ridacchiando.<br />

«Voglio dire, ti ho qua con me adesso, quindi saresti più o<br />

meno con me in ogni caso. Ma non è lo stesso. Voglio la vera<br />

Twilight Sparkle. Io...<br />

«Io rivoglio la mia amica.<br />

«Per favore?<br />

7 Nell’originale, Sense-y, la y è aggiunta per rendere la parola un avverbio.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 473<br />

«Farò qualunque cosa...»<br />

La registrazione finì. Rimasi seduta, stordita. C’era un turbine di pensieri<br />

nella mia mente, ma nessuno di esse si focalizzò abbastanza.<br />

Le Ment-ali Party-Time rovinavano i pony.<br />

L’aveva detto Pinkie Pie stessa. Ma aveva anche detto che la rendevano...<br />

di più. Sapevo che era vero; stavano rendendo me di più proprio<br />

in quel momento.<br />

Pinkie Pie voleva liberarsene. Ma non poteva. Non solo perché ne<br />

era dipendente, ma perché doveva fidarsi dell’aiuto per poter fare il suo<br />

lavoro. Per cercare di salvare milioni di pony. Come poteva questo non<br />

essere più importante di un’amicizia?<br />

Le Terre Devastate d’Equestria richiedevano sacrifici.<br />

La registrazione audio finiva con un allegato:<br />

<br />

<br />

<br />

Twilight Sparkle non aveva mai ricevuto l’ultima chiamata di Pinkie<br />

Pie.<br />

Ti ho qua con me adesso...<br />

Gli occhi mi caddero sullo scheletro di pony dal quale avevo recuperato<br />

la statuetta di Twilight Sparkle. Una tristezza sgorgò dentro di<br />

me. Sentii le lacrime colarmi sulle guance.<br />

«Possano Celestia e Luna essere con te, Pinkie Pie,» dissi, senza<br />

sapere cos’altro dire.


474 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Il sole stava calando oltre l’orizzonte, dipingendo le nuvole al di sopra<br />

con strisce di rosa e viola. I colori di Twilight 8 .<br />

Calamity e SteelHooves ci stavano già aspettando quando Velvet<br />

Remedy ed io raggiungemmo il piano inferiore e trovammo la punta<br />

del monopattino fuori misura della Red Racer, saldamente incastrato<br />

in quella che un tempo era stata l’intelaiatura di una gigantesca finestra,<br />

leggermente sbilanciato. Il modello rosso scricchiolava nel vento.<br />

«Oh sì. Ha un aspetto sicuro,» commentò SteelHooves.<br />

Velvet Remedy si risollevò quando vide Calamity, fissandolo fino a<br />

quando ricambiò lo sguardo, quindi distolse apposta lo sguardo.<br />

«Va bene, penso che questa volta Velvet Remedy e Calamity dovrebbero<br />

andare assieme,» suggerii fermamente. Avevano delle cose di cui<br />

parlare e, prima lo facevano, meglio sarebbe stato per loro e per me. «Io<br />

andrò con SteelHooves e lo aiuterò levitandolo sul monopattino.»<br />

Il cielo al di sopra stava diventando percettibilmente più scuro. Dovevamo<br />

sbrigarci. Misi uno zoccolo sul bordo e feci l’errore di guardare<br />

in basso. Una grande, paralizzante vertigine mi colpì. Eravamo quattordici<br />

piani sopra il vicolo. I piccoli punti rossi delle manticore riempivano<br />

il terreno molto, molto al di sotto. Un altra volò attraverso il vicolo<br />

più o meno a metà tra me e loro. Sentii sudore freddo colarmi in mezzo<br />

alla fronte.<br />

Non pensavo di poterlo fare!<br />

«Senza offesa, ma non voglio che tu mi leviti, bambina. Hai l’aspetto<br />

di qualcuno che sta per svenire.»<br />

«Cambio di piani,» annunciò Calamity. «Littlepip, allontanati dal<br />

bordo. Riprendi fiato. Velvet, vai tu per prima. Non preoccuparti,» aggiunse,<br />

vedendo la sua espressione spaventata. «Sarò lì a prenderti se<br />

cadi. Littlepip, quando sei pronta, usa la tua levitazione per alleggerire<br />

il carico di SteelHooves. Dopo di ciò, ti trasporterò in volo.»<br />

8 Doppio riferimento ai colori di Twilight Sparkle ed i colori del crepuscolo (che,<br />

in inglese, è per l’appunto Twilight).


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 475<br />

Tutti concordammo. Una volta lontana dal bordo, mi sentii molto<br />

meglio.<br />

Velvet Remedy andò per prima, provando il monopattino. Vibrò<br />

leggermente nel vento, scricchiolò allarmantemente quando raggiunge<br />

la metà, ma resse. Per un istante mi chiesi perché Calamity non poteva<br />

trasportare pure lei in volo. Ma realizzai che non c’era modo che potesse<br />

trasportare pure SteelHooves. Ed era meglio avere qualche pony<br />

più leggero attraversare per primo, con Calamity pronto a fiondarsi,<br />

piuttosto che sottoporre subito il monopattino al Signor Pony Pesante.<br />

Velvet Remedy saltò giù dall’altra punta del monopattino che si era<br />

incastrato a circa l’altezza di un pony dalla terrazza della Red Racer su<br />

cui era incastrato. Sorrise debolmente e fece un piccolo cenno. Feci un<br />

cenno di ritorno. Fu allora che li notai.<br />

Individuai l’impalcatura spezzata che un tempo aveva sorretto il<br />

gigantesco monopattino della Red Racer diversi piani più sopra. Annidate<br />

all’interno vi erano le scure e coriacee figure dei pipistrelli vampiro.<br />

Il sole era affondato completamente dietro l’orizzonte, la luce stava<br />

svanendo dal cielo, e loro stavano iniziando a muoversi.<br />

Feci levitare fuori il fucile zebra, pensando che se gli avessi sparato<br />

mentre erano ancora annidati assieme, il fuoco avrebbe potuto<br />

eliminare l’intero nido. Ma SteelHooves stava mettendo zoccolo sul<br />

monopattino; che fece un lamento di protesta da far tremare le ossa e<br />

diressi la mia concentrazione sul circondarlo in un bozzolo telecinetico,<br />

annullando il peso delle sue borse ed armatura. Pesava probabilmente<br />

meno di me in quel momento.<br />

Il primo pipistrello vampiro spalancò le ali e prese il volo, in caccia<br />

di una preda.<br />

Calamity gli sparò. La figura barcollò a mezz’aria, quindi cadde<br />

sgraziosamente dal cielo. La detonazione mandò tutti gli altri pipistrelli<br />

vampiri a svolazzare in aria!<br />

Calamity si voltò, sparò nuovamente, ed un altro cadde. Ma altri<br />

due si diressero verso di lui, sentendo la cena. Il pegaso si girò in aria e<br />

volò via, attirandoli lontano da noi.


476 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Pffatt. Pffatt. Pffatt.<br />

Divisi la mia concentrazione tra lo sparare il fucile zebra e tenere<br />

la maggior parte del peso di SteelHooves giù dal monopattino. Focalizzarsi<br />

su due compiti differenti non era come sollevare due oggetti, ma<br />

potevo farlo—solo non facilmente. E non potevo usare l’incantesimo<br />

di mira senza perdere la presa sul Ranger d’acciaio.<br />

La maggior parte dei miei colpi non andò a segno.<br />

Sentii lo scoppio degli spari dalla posizione di Velvet Remedy. Aveva<br />

ancora il mio fucile da combattimento, e con il suo secondo colpo<br />

uno dei pipistrelli vampiri esplose spargendo interiora. Vidi un altro volare<br />

alto nell’aria sopra di lei. Una scia curva di fuoco gli corse incontro,<br />

il missile SteelHooves esplose all’impatto. Le ali coriacee si agitarono<br />

nella caduta; non rimaneva nessun segno del corpo a cui un tempo<br />

erano attaccate..<br />

Con un tonfo la mia visuale della battaglia fu coperta dalla faccia<br />

di un pipistrello vampiro quando atterrò sulla punta del monopattino<br />

della Red Racer e mi afferrò con le sue zanne simili a pugnali. Incapace<br />

di vederlo persi la presa su SteelHooves. Il monopattino fece un lamento<br />

doloroso di metallo contro cemento.<br />

Pffatt. Pffatt. Pffatt.<br />

Mancai. Era proprio davanti alla mia faccia, sentivo il suo respiro<br />

rancido, e mancai!<br />

Il pipistrello vampiro piegò le ali, spingendosi attraverso la finestra<br />

mentre mi mordeva. Sentii la gigantesca creatura pipistrello collidere<br />

con me, la lordura del suo fetore mi fece strozzare. Le sue zanne vogliose<br />

di sangue raschiarono contro la mia corazza, cercando di penetrarla.<br />

Sentii un colpo da Calamity, ed il pipistrello vampiro fece uno stridio<br />

spacca timpani. Si ritrasse fuori dalla finestra, cercando il suo assalitore,<br />

e fiori di sangue fiorirono da due buchi nella sua testa quando<br />

Calamity sparò nuovamente.<br />

«Ho pensato che volessi un po’ d’aiuto, compagna!» urlò Calamity,<br />

piegando il cappello all’indietro mentre volava davanti. Quattro<br />

pipistrelli vampiri lo stavano inseguendo!


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 477<br />

SteelHooves aveva appena finito di attraversare. Fissai il monopattino.<br />

Si era spostato con il peso di SteelHooves. Sembrava ancora meno<br />

stabile di prima. Ma Calamity era occupato; avrei dovuto farla da sola.<br />

«Puoi farcela,» dissi a me stessa ad alta voce. «Era il tuo piano.»<br />

Misi zoccolo sul monopattino, con le zampe che tremavano leggermente.<br />

Ero a metà strada, madida di sudore, movendomi un centimetro alla<br />

volta, quando il pipistrello vampirò piombò su di me. Alzai il fucile<br />

zebra verso il mio assalitore e premetti il grilletto.<br />

Pffatt. Pffatt. Pffatt.<br />

Il pipistrello vampiro strillò, avvolto dalle fiamme. Spalancai gli<br />

occhi quando vidi il pipistrello infuocato precipitare verso di me. Accelerando<br />

ad un galoppo spaventato corsi verso la fine del monopattino.<br />

Il cadavere infuocato del pipistrello vampiro si schiantò dietro di<br />

me sul monopattino, staccandolo dalla finestra del Ministero della Morale<br />

con uno stridio terrificante. Sentii il ponte su cui stavo correndo<br />

barcollare e mancarmi da sotto gli zoccoli, lasciandomi in caduta libera.<br />

Circondandomi nella mia stessa magia cercai di spingermi in avanti,<br />

aggiungendola al mio slancio.<br />

Per la grazia di Luna mi stavo tuffando verso una finestra piuttosto<br />

che verso una parete di cemento. E, visto che le Terre Devastate d’Equestria<br />

mi odiavano, era l’unica finestra nell’intera fabbrica della Red<br />

Racer con dei pannelli di vetro ancora perlopiù intatti.<br />

Il vetro mi tagliò, nuovo dolore eruppe da punti del mio corpo<br />

quando mi ci schiantai attraverso ed atterrai duramente, rimbalzando<br />

su un tavolo e schiantandomi su diverse sedie. Tutto divenne nero.


478 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Quando mi riebbi, mi ritrovai nei resti di una sala conferenze. Il mio<br />

intero corpo dolorava. Ero separata dai miei amici da diversi piani.<br />

Era passato abbastanza tempo per esaurire l’effetto delle Ment-ali Party-<br />

Time.<br />

Ed una manticora mi stava annusando.<br />

Brontolai. Cercai di spingermi sugli zoccoli, ma era troppo difficile.<br />

Mi chiesi cosa si sente quando si viene mangiati. E se la manticora mi<br />

avrebbe punto prima.<br />

La manticora si piegò su di me e mi morse la criniera. Quindi mi<br />

sollevò tramite essa ed iniziò a trasportarmi come una gattina. Faceva<br />

male, Il retro del collo e dello scalpo mi bruciavano, ma mi faceva<br />

troppo male in ogni altra parte per potermi lamentare.<br />

La manticora si voltò ed iniziò a dirigersi verso un buco nella parete.<br />

Individuai il mio fucile zebra tra le sedie in frantumi e mi concentrai,<br />

facendolo fluttuare verso di me. La manticora o non lo notò o non ne<br />

sapeva abbastanza per fregarsene.<br />

Realizzai che avrei potuto spararle; ma mi stava portando in qualche<br />

posto, ed ero curiosa di sapere dove (anche io dovevo andare in<br />

qualche posto, e con la mia fortuna sarebbe stato lo stesso qualche posto.<br />

In ogni caso, per quanto mi facesse male essere trasportata via criniera<br />

non volevo nemmeno camminare da nessuna parte). Due piani più tardi<br />

scoprii dove, quando la manticora mise zampa fuori da una rampa<br />

di scale su una balconata che abbracciava il piano industriale. Piccoli<br />

monopattini rossi dalle dimensioni normali erano sparsi ovunque<br />

in diversi stati di assemblaggio. Tra i nastri trasportatori consumati e<br />

gli antichi macchinari decrepiti qualche pony aveva posizionato delle<br />

gabbie. Tante di loro erano piene di pony. La maggior parte di loro era<br />

piena di cadaveri orribilmente gonfi, distorti e deformati, che un tempo<br />

erano stati pony. La loro vista mi attorcigliò lo stomaco e mi pugnalò il<br />

cuore.<br />

Le manticore si muovevano liberamente tra le gabbie come cani da<br />

guardia.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 479<br />

La mia catturatrice si piegò sul bordo della balconata ed aprì la<br />

bocca, facendomi cadere attraverso la cima aperta di una delle gabbie.<br />

Atterrai su un sottile strato di paglia con un pesante e doloroso tonfo.<br />

Cautamente, accedetti all’incantesimo di ordinamento dell’inventario<br />

del mio PipBuck e feci fluttuare fuori la pozione ristoratrice extraforte<br />

che avevo intascato precedentemente nella Scuderia Ventinove.<br />

Bevvi avidamente, e mi riposai mentre il mio corpo iniziava a rammendarsi.<br />

«Impossibile,» sussurrai quando guardai la gabbia di fronto a me,<br />

sull’altro lato di un nastro trasportatore pieno di ruote di monopattino.<br />

All’interno vi era una giumenta blu marino dall’aspetto familiare.<br />

Gemetti. Non poteva essere vero.<br />

Mi individuò. Cosa che non era in realtà molto sorprendente considerando<br />

la mia entrata. «Hey!» Si spinse sugli zoccoli e fece un gesto verso<br />

di me attraverso le sbarre della sua gabbia, sussurrando fortemente.<br />

«Sei tu!»<br />

La guardai addolorata ed annuii. «Mi dispiace! È colpa mia. Avrei<br />

dovuto rimanere con te. Portarti al sicuro a casa.»<br />

La pony blu si guardò attorno spaventata. «No. Lui mi stava aspettando<br />

là.»<br />

Lui? Lui chi?<br />

«Ha preso ogni pony a Gutterville,» sibilò spaventata. «Ci ha circondato<br />

con quei suoi mostri.» Mi squadrò. «Hai ancora le tue armi!<br />

Quando torna devi ucciderlo!»<br />

La mia mente era annebbiata dalla depressione e stupidità post<br />

Ment-ali. Mi sbrigai per aggiornarmi. «Chi? Cosa?» Ed infine, «Perché?»<br />

«Il dottore. Ci sta torturando a morte!» mi disse sbrigativamente.<br />

«Dice che sta facendo esperimenti su di noi! Prende un pony e lo porta<br />

in quella stanza, quindi ci sono urla terribili ed orrende. E quando li<br />

riporta indietro la maggior parte di loro sono morti. I fortunati lo sono.<br />

Alcuni respirano e sentono ancora gli stimoli, ma non per molto. I loro<br />

corpi sono tutti contorti e sbagliati.»


480 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Celestia abbia pietà.<br />

Mi alzai, guardando le file di gabbie. Dozzine di facce di pony mi<br />

fissarono in risposta, la maggior parte delle espressioni erano di orrore<br />

e disperazione. Alcune mi guardarono speranzose. Altri pony mi<br />

guardarono con compassione ed una straziante accettazione che presto<br />

sarebbero morti, dissacrati ed urlanti, e non c’era niente che si potesse fare.<br />

Due pony fissavano il nulla, le loro menti erano incapaci di accettare<br />

quello che stava succedendo.<br />

Non quando ancora respiravo!<br />

La manticora, il «mostro» di quel dottore, mi aveva messo in una<br />

gabbia. Le gabbie non potevano trattenermi. E mi aveva lasciato con le<br />

mie armi. Mi concentrai, sollevando per primo il fucile zebra e quindi la<br />

pistola a dardi avvelenati, fluttuando ognuna ad un mio fianco. Non ero<br />

stata preparata per civette meccaniche o sciami di robofatine o pipistrelli<br />

vampiri. Ma avevo un piano per le manticore. Le sbarre lo rendevano<br />

ancora più semplice. L’unico modo con cui potevano prendermi era<br />

dall’alto.<br />

Scivolai nel SATS. Non avevo mai usato due armi in quel modo<br />

prima, ma quanto poteva essere difficile? Il veleno dalle code delle manticore<br />

era paralizzante per i pony, fatale a dosi abbastanza alte. Non<br />

sapevo se le manticore avessero una sorta di immunità alle proprie<br />

punture; se no, il veleno almeno le avrebbe dovute rallentare. Proiettili<br />

potenziati con il fuoco avrebbero dovuto fare il resto.<br />

Riempii il caricatore sul fucile zebra ed iniziai a scegliere i bersagli.<br />

Scassinare la serratura della mia gabbia sarebbe stato decisamente più<br />

semplice senza la manticora morta con me nella gabbia. Ma mi arrangiai.<br />

Quella manticora era stata l’unica ad atterrare all’interno della mia<br />

gabbia prima che potessi ucciderla. I dardi avvelenati non facevano più


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 481<br />

alle manticore che alle robofatine e gufi, quindi l’avevo scartata a favore<br />

della Piccola Macintosh. La manticora era riuscita a tagliarmi piuttosto<br />

seriamente, lasciandomi diversi sfregi sanguinanti sul petto, prima che<br />

la Piccola Macintosh la riempisse della sua morte rumorosa.<br />

La pistola a dardi ed il fucile zebra erano silenziosi. La Piccola Macintosh<br />

era rumorosa. Ma tanto anche le manticore infuocate erano rumorose.<br />

La fabbrica era piena di fumo ed odore di carne di manticora<br />

cotta.<br />

La porta della mia gabbia si aprì e corsi verso la gabbia della pony<br />

blu mare, lavorando sulla serratura il più velocemente che potevo senza<br />

rompere una forcina. «Questa volta ti scorterò a casa,» promisi. Ma<br />

prima, «Dov’è il laboratorio di questo cosiddetto dottore?»<br />

Indicò la strada. Ma non ci andai fino a quando non aprii le serrature<br />

di ogni gabbia che ospitava un pony vivo. Incoraggiai coloro che<br />

sembravano più mentalmente stabili ad aiutare i pony che non erano in<br />

grado di lasciare le proprie gabbie da soli. Mi costrinsi a non guardare<br />

troppo a lungo o troppo da vicino quelli morti.<br />

«Ogni pony rimanga qua. Torno subito, e poi vi scorterò tutti fuori<br />

da questo posto fino a...» guardai la pony blu mare e mimò con le<br />

labbra il nome del suo villaggio, «Gutterville.»<br />

Detto ciò mi accucciai ed inizia a muovermi verso il laboratorio.<br />

Non appena lasciai il piano industriale attivai uno degli StealthBuck.<br />

Quel dottore non mi avrebbe visto arrivare.<br />

Superai un’altra manticora, prendendo una nota mentale su dove si<br />

trovava così da poterla uccidere dopo essermi occupata del dottore.<br />

Non volevo fare più rumore di quanto non ne avessi già fatto.<br />

Alla fine del corridoio vidi le doppie porte che portavano a quella<br />

che un tempo era stata la clinica di emergenza della fabbrica della Red<br />

Racer (cosa diceva sugli originali livelli di sicurezza della fabbrica?). La


482 Fallout: Equestria — Parte II<br />

luce sgorgava attraverso la piccola finestra quadrata sulle porte e tra le<br />

crepe.<br />

Cautamente aprii piano la porta, il più silenziosamente possibile, e<br />

mi infilai all’interno.<br />

La figura marcia di un pony terrestre ghoul in un camice da laboratorio<br />

si muoveva tra tavoli di materiali chimici ed equipaggiamenti<br />

medici. Diversi letti ospedalieri erano allineati ad una parete, con macchie<br />

scure che probabilmente non erano solo di sangue. Sul più lontano,<br />

un pony di terra marrone era legato supino, con gli occhi spalancati e<br />

morti, ed una gigantesca bolla era cresciuta malignamente dal suo torace.<br />

Al centro della stanza vi erano i cadaveri squarciati di manticore.<br />

Sembrava che fossero state dissezionate. Sopra una parete vi erano dozzine<br />

di code di manticora. Nell’angolo più lontano erano impilati fusti<br />

alti due pony. Ognuno mostrava un’etichetta gialla a forma di diamante<br />

con segnali di pericolo viola scuro.<br />

Sottoprodotti magici tossici.<br />

<br />

<br />

«No,no,» borbottò fra sé e sé il dottore ghoul. «Sono così vicino. L’ultimo<br />

lotto aveva quasi funzionato. Che cosa sto dimenticando?»<br />

Trottò verso un terminale, fissando schermate di dati. Quindi si<br />

voltò verso una pila di manticore morte. «Guardatevi. Avete lo stesso<br />

aspetto che avevate prima delle bombe...»<br />

Eccetto, immaginavo, non così morte e soggette ad autopsia.<br />

«... La radiazione non vi tocca. La contaminazione non vi danneggia.<br />

Siete le creature perfette.»<br />

Feci fluttuare fuori la Piccola Macintosh. Il Dr. Ghoul non era del<br />

tipo razziatore sadistico; era totalmente fuori di testa. Esitai a sparare,<br />

lasciandogli finire il suo perverso sbraitare. Volevo sapere per cosa<br />

erano morti così orribilmente quoi pony. Anche se non avrebbe avuto<br />

alcun senso.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 483<br />

Il dottore si fermò, fissando il bordo di un tavolo. Tra i blocchi degli<br />

appunti e le bilance elettroniche vi era una sfera di memoria. Si<br />

allungò e la toccò, facendola rotolare sotto il suo zoccolo. Quindi si<br />

voltò. «So che il segreto è nel vostro veleno,» annunciò ai corpi squarciati<br />

delle manticore. «Semplicemente non ho ancora perfezionato la<br />

formula. Qualche altra piccola correzione, qualche altro piccolo test...<br />

Ma riuscirò a decifrarlo!»<br />

Si diresse verso lo stallone morto sul letto ospedialero. Trottandogli<br />

incontro, il dottore sussurrò incoraggiantemente, «Non ci vorrà molto.<br />

Ogni pony vi ricorderà. Tutti voi. E, più degli altri, me. Stiamo per<br />

dare ai pony d’Equestria la cura per la Contaminazione! Penso che la<br />

chiamerò Contami-Via 9 ...» Fece una pausa, come se il cadavere di pony<br />

avesse risposto. «No, hai ragione, è un nome stupido.»<br />

Indietreggiando, agitò uno zoccolo verso il cadavere, sorridendo.<br />

«No, no, figurati. Non c’è bisogno di ringraziarmi. Sono stato felice di<br />

porterti rendere partecipe!»<br />

Buona. Dea. Celestia.<br />

Il dottore si fermò in un momento di rivelazione. «Avrò bisogno di<br />

altri pony.»<br />

La curiosità prese il sopravvento su di me. Ero invisibile, e quello psicopatico<br />

non stava per ferire nessun pony nell’immediato. Pensai di avere<br />

tempo.<br />

Mi mossi verso il tavolo più lontano, abbassai il corno, e mi focalizzai<br />

sulla sfera di memoria. Il mondo reale cadde attorno a me...<br />

9 Nell’originale, Taint-Away.


484 Fallout: Equestria — Parte II<br />

... rimpiazzato da un ufficio lussuoso. Trofei erano allineati sugli<br />

scaffali. Un modello dalle dimensioni molto più piccole di un monopattino<br />

della Red Racer pendeva dal soffitto. Ogni cosa era ricoperta di<br />

una tinta rossastra e la mia visuale continuava a sobbalzare e dondolare,<br />

facendomi venire il mal di mare.<br />

Dietro una grosse scrivania modellata su legno scuro vi era una giumenta<br />

dal manto arancione e dalla criniera viola che mostrava le prime<br />

solide strisce di grigio. «Ancora niente?» La voce era dannatamente<br />

familiare.<br />

«Solo una per ora,» una voce venne non da me ma da vicino a me.<br />

Realizzai all’improvviso che quel ricordo era distintamente e terrificantemente<br />

diverso. Potevo vedere ed udire, ma non potevo sentire od<br />

odorare o gustare. Non avevo minimamente il senso di un corpo.<br />

La mia prospettiva si agitò follemente all’improvviso, lasciandomi<br />

a guardare il soffitto. Quindi si riaggiustò nuovamente. Ancora un po’<br />

ed avrei vomitato, possibilmente rivelando la mia posizione. Ma ero<br />

rinchiusa in quel ricordo fino a quando non fosse finito. Realizzai che<br />

avevo fatto un grave errore tattico.<br />

Stavo sobbalzando verso una libreria. Poi stavo fissando il soffitto<br />

attraverso la tinta rossa. Lentamente la mia visuale ruotò fino a quando<br />

stavo guardando la faccia di una austera unicorno bianca dalla criniera<br />

scarlatta ed un corrispondente bagliore scarlatto attorno al corno.<br />

Mi stava fissando. Quindi il suo corno smise di risplendere e la tinta<br />

rossa sparì, lasciando la stanza in un colore perfetto e nitido. La unicorno<br />

trottò attraverso la stanza, ed il corno iniziò a brillare nuovamente<br />

mentre esaminava l’arredamento sul lato più lontano. Quando il corno<br />

passò vicino una delle lampade essa emise un luccichio rosa brillante. Il<br />

luccichio rosa si illuminò ulteriormente con il rumore di un palloncino<br />

che scoppia e sparì.<br />

«Questa è l’ultima, Signorina Scootaloo. La sua stanza è pulita da<br />

ogni ficcanaso del Ministero della Morale,» disse l’unicorno. «Devo<br />

farle entrare adesso?»


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 485<br />

Scootaloo annuì, facendo una smorfia. «Per favore. Le mie amiche<br />

hanno aspettato abbastanza a lungo.» Guardò l’unicorno uscire dall’ufficio<br />

e si guarò attorno con un sospiro. Il suo sguardo cadde su di<br />

me.<br />

«Oh, Sèttete! 10 » urlò diretta all’unicorno. «Hai lasciato la tua...» La<br />

voce si abbassò con un sospiro, «... Sparkle~Cola.»<br />

Ero una Sparkle~Cola? No, aspetta... Ero un dispositivo di spionaggio<br />

inserito all’interno di una bottiglia di Sparkle~Cola. Scootaloo<br />

trottò verso di me, si abbassò ed afferrò quella che immaginavo fosse<br />

la cima di una bottiglia di cola, la sollevò e mi trasportò verso il suo<br />

cestino. La mia visuale si rigirò stranamente mentre cadevo, atterrando<br />

a faccia in su tra la spazzatura. Mi fissò attraverso la circonferenza del<br />

cestino, quindi trottò fuori visuale.<br />

Sentii la porta aprirsi. Tutto quello che potevo vedere era il soffitto.<br />

«Apple Bloom, Sweetie Belle, sono così contenta di vedervi. Voglio<br />

dire, non potete immaginare!» disse Scootaloo, suonando sollevata.<br />

Poi una tensione strisciò nella sua voce. «Non siete state seguite, vero?<br />

Nessun pony vi ha visto?»<br />

«Contente di vederti anche da parte nostra,» disse Apple Bloom con<br />

un pizzicio di allegria. «E no, siamo state prudenti. Ma pensi davvero<br />

che sia una buona idea avere una riunione segreta ad un edificio di<br />

distanza dal Ministero della Morale?»<br />

«Sai, ho scelto questo posto pensando che non si sarebbero mai<br />

aspettati nessun pony pianificare qualcosa proprio sotto al loro naso.<br />

Ma Sèttete ha trovato altre due cimici Ministeriali nel mio ufficio<br />

proprio prima che entraste.»<br />

«Chi è Sèttete?» chiese la dolce voce di Sweetie Belle.<br />

«Pony capo della mia sicurezza personale,» rispose Scootaloo. Quindi<br />

battè uno zoccolo sul pavimento, «Io odio tutto questo!»<br />

«Scoots?»<br />

10 Nell’originale, Peek-a-Boo.


486 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Scootaloo grugnì in frustrazione. «Odio tutto questo nascondersi<br />

e muoversi furtivamente. Non è più divertente!»<br />

«Non è mai stato divertente,» commentò Apple Bloom.<br />

«No. Hai ragione. È malato.» Scootaloo entrò parzialmente nella<br />

visuale, agitando uno zoccolo verso la finestra del suo ufficio. «Stiamo<br />

avendo incontri clandestini, creiamo nuovi tipi di doppia codifica, ci<br />

aggiriamo in Scuderie incomplete solo per poter parlare liberamente<br />

l’una con l’altra. Quelle sono le pony che rispetto di più, due di loro<br />

sono vostre sorelle, e noi dobbiamo nasconderci da loro per poter fare<br />

qualcosa!»<br />

«Ehi aspetta, non c’è niente di male con Applejack!»<br />

«Rarity è... solo sotto pressione.»<br />

Scootaloo sembrò aver ceduto. «Va bene, garantito, Applejack non<br />

ha fatto realmente niente di male. E sono orgogliosa che Rainbow Dash<br />

sia ancora buona. Ma le altre? Pinkie Pie? E, seriamente, Sweetie Bell...<br />

il Ministero dell’Immagine? Ma. Che. CAZZO!»<br />

«Smettila di parlare di mia sorella in quel modo,» chiese Sweetie<br />

Belle con un pizzico di avvertimento nella voce.<br />

«Eggià. Sappiamo tutti la questione. Non c’è bisogno di girare il<br />

coltello nella piaga.» suggerì Apple Bloom, «Parliamo di qualcos’altro.»<br />

«Come le Scuderie di Manehattan,» propose Sweetie Belle. «Ho<br />

sentito che hai già iniziato a mandarci dentro dei pony...»<br />

«Eggià, o perché continui a cambiare i progetti delle mie Scuderie.»<br />

Scootaloo sospirò. «Ne abbiamo già discusso, Apple Bloom. Qualche<br />

volta dobbiamo cambiare la struttura e le attrezzature delle Scuderie<br />

per adattarsi agli Esperimenti.»<br />

«Ma i miei progetti erano perfetti!» si lamentò Apple Bloom.<br />

«Esatto,» replicò la pony arancione dalla criniera viola. «I tuoi progetti<br />

sono sempre perfetti. È per questo che ogni pony li usa. I tuoi<br />

progetti hanno messo un terminale in ogni casa senza nessun zoccolo<br />

in aiuto...»<br />

«Pfft. I terminali erano un progetto precoce. I PipBuck sono molto<br />

meglio.»


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 487<br />

«... Ma,» insistette Scootaloo, «Ogni Scuderia non può essere perfetta.<br />

Non per far funzionare gli Esperimenti.»<br />

«Ma perché no?»<br />

Scootaloo gemette, uscendo dalla visuale. Apple Bloom la seguì,<br />

entrando in visuale. Vedevo solo parte della sua testa, ma era una pony<br />

carina giallo pallido con un brillante manto rosa. Immaginai che fosse<br />

della stessa età della giumenta arancione.<br />

«Voglio dire, so che se mai dovremo usare le Scuderie è importante<br />

assicurarsi che i pony non facciano semplicemente gli stessi errori<br />

dopo che ne escono. Ma è ugualmente importante assicurarsi che ne<br />

escano, giusto? Quindi perché cambiare un progetto inteso per ottimizzarne<br />

le possibilità? Io solo... non capisco perché...» Apple Bloom<br />

diede un’occhiata verso di me. «... ehi, quando hai ricominciato a bere<br />

Sparkle~Cola?»<br />

Non riuscivo a dire se Scootaloo fosse infastidita o grata per il cambio<br />

di argomento. «Non ho. Sai che non riesco a toccare quella roba<br />

dopo aver sentito dell’incidente allo stabilimento. Era di Sèttete.»<br />

«Oh,» disse Apple Bloom, distogliendo o sguardo. «E che mi dici<br />

riguardo a te che inizi già a mandare pony nelle Scuderie di Manehattan.<br />

I Protocolli Omega non sono stati ancora attivati.»<br />

«Io... beh, sai dove si stanno dirigendo le cose. Pensi davvero che<br />

avremo tanto preavviso quando lo faranno? Abbastanza per un’evacuazione?»<br />

Sweetie Belle rispose. «No.»<br />

«E... va bene, sarò onesta. Ho iniziato ad avere dei ripensamenti<br />

su alcuni degli Esperimenti, specialmente quelli nelle Scuderie di Manehattan.<br />

Sono... rischiosi,» ammise severamente Scootaloo. «Vorrei<br />

fare un test a secco, solo per essere sicuri che non ci siano dei problemi<br />

prima della vera cosa.»<br />

Apple Bloom alzò la testa. «Ma... ciò non direbbe ad ogni pony<br />

quello che stiamo facendo? Ciò rovinerebbe gli Esperimenti.» Dalla<br />

voce non sembrava che lo volesse più di quanto lo voleva Scootaloo.


488 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Lo so,» Scootaloo battè uno zoccolo sul pavimento cupamente.<br />

«Quindi terremo i pony di Manehattan nelle Scuderie fino a quando la<br />

minaccia di questa guerra non sarà finita. Dopo di ciò non importerà<br />

più.»<br />

«Io... non penso di poterlo sopportare,» disse cautamente Sweetie<br />

Belle. «Ci vedranno come pony cattivi che sperimentano su prigionieri<br />

inermi. Come possiamo giustificarlo se poi salta fuori che non era<br />

affatto necessario?»<br />

«Non ti preoccupare,» disse solennemente Scootaloo. «Ho organizzato<br />

le cose in modo che voi due siate pulite. Sembrerà che sia stata<br />

tutta una mia idea.» Con una risata non divertità notò, «Seriamente,<br />

più o meno lo è stata in ogni caso.»<br />

«Scoots...»<br />

«Eggià, non possiamo fartelo fare.»<br />

Uno zoccolo colpì la scrivania con abbastanza forza da far tremare<br />

il cestino (finii per fissare un involucro dall’Emporio Muffin).<br />

«Sì che potete. Perché dovete,» il tono di Scootaloo era aspro e,<br />

sospettai, sull’orlo delle lacrime. «Non possiamo lasciare che accada<br />

nuovamente. Rainbow Dash, Applejack, Rarity, Pinkie Pie... tutte loro.<br />

Amo anche loro. Ma la cosa che hanno creato è andata fuori controllo.<br />

E sta facendo male ad ogni pony. E non posso permettere che accada<br />

nuovamente. Mai!<br />

«Questa non è più la nostra Equestria! Non è il mondo felice, sicuro<br />

e piacevole in cui siamo cresciute. Non capisco come abbia fatto a<br />

finire in questo modo. C-come... come ha p-p-potuto peggiorare così!<br />

Qualche pony deve capirlo! E correggerlo! E... e... e...<br />

«E se devo diventare la cattiva di turno per farlo, allora lo diventerò.»<br />

La realtà si riassestò senza preavviso. E seppi immediatamente di essere<br />

nei guai. Il ricordo era stato molto più lungo degli altri. L’incantesimo


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 489<br />

di invisibilità si era esaurito. Ad un certo punto ero semplicemente<br />

apparsa nella stanza, paralizzata dalla sfera di memoria.<br />

Ero sul tavolo ospedaliero, legata da catene. Le mie armi erano state<br />

rimosse e messe da parte, probabilmente vicino ma sempre fuori vista.<br />

Stavo ancora indossando la mia bardatura da lavoro corazzata. Era<br />

intrisa del sangue dagli sfregi che mi attraversavano il torace ed ero<br />

stordita dalla perdita di sangue.<br />

Il dottore ghoul trottò verso di me. «Oh ciao, ci siamo? Sei tornata<br />

con me? Bene. Non preoccuparti, aiuterai un sacco di pony...»<br />

Il dottore uscì di vista e ritornò con una siringa in bocca. Mi fissò.<br />

E continuò a fissarmi.<br />

E rimase a fissarmi, paralizzato, fino a quando la giumenta blu mare<br />

si avvicinò, con la mia pistola a dardi avvelenati in bocca, e ribaltò il<br />

dottore paralizzato con una spinta del suo zoccolo.<br />

Le diedi uno sguardo grato.<br />

Sì voltò, guardò in basso, ed iniziò a calpestare furiosamente il dottore<br />

ghoul. Sentii il cranio spezzarsi e frantumarsi. La pony sembrò<br />

sfogare tutto il suo dolore e la sua rabbia sul ghoul, pestandolo e pestandolo<br />

e pestandolo a lungo dopo quella che doveva essere la sua<br />

morte.<br />

Mi diede il tempo di far fluttuare fuori il mio cacciavite ed una<br />

forcina ed aprire ogni mia catena. Erano lucchetti semplici, ma ero<br />

ferita ed allarmantemente stordita. Ruppi tre forcine prima di essere<br />

libera. Per tutto il tempo, la giumenta blu mare sbattè gli zoccoli su<br />

quello che era diventato più impasto che corpo.<br />

Non si fermò fino a quando la strinsi in un abbraccio e la sorressi.<br />

Sedevo su un bordo, guardando dall’alto la deprimente cittadina di<br />

Gutterville mentre il sole mattutino si alzava. Al di sotto Velvet Remedy<br />

si stava prendendo cura dei pony che avevamo aiutato. Calamity e


490 Fallout: Equestria — Parte II<br />

SteelHooves avevano discusso le possibili difese che potevano essere<br />

aggiunte attorno al gruppo di casupole. Calamity stava spiegando dello<br />

schieramento di torrette che avevamo assemblato alla Giunzione R-7.<br />

Mi ero incontrata con i miei amici nella fabbrica della Red Racer<br />

circa mezz’ora dopo la morte del dottore ghoul. Erano riusciti a trovare<br />

la cassaforte che interessava a DJ Pon3, ma non c’era modo che la potessero<br />

aprire. Allora SteelHooves aveva fatto saltare in aria l’intera parete<br />

attorno alla cassaforte e l’aveva trascinata in giro dietro di sè con una<br />

imbragatura. Calamity aveva depredato tutto il resto.<br />

All’interno vi erano due registrazioni demo. «Chiudi gli occhi 11<br />

(Versione Manehattan Non Dorme Mai)» di Sweetie Belle, ed una canzone<br />

chiamata «Cantala 12 » delle Cutie Mark Crusaders. Sperai che a<br />

Homage piacesse il dono.<br />

L’Osservatore fluttuava silenziosamente di fianco a me. Dopo la<br />

sede del Ministero della Morale non ero sicura che avrai mai visto di<br />

nuovo quelle piccolo robofatine allo stesso modo.<br />

«Non è abbastanza, vero?» chiesi, rompendo il silenzio. «Conoscere<br />

la propria virtù, intendo.» Ricordai la lista dell’Osservatore delle Grandi<br />

Virtù dei Pony. Ma quelle virtù, avevo imparato, non erano grandi da<br />

sole; avevo visto la versione oscura e deformata di tante di loro. La<br />

dolorosa e triste risata di Pinkie/Silver Bell. La lealtà solo al contratto<br />

ed alla moneta di Gawd. L’onestà per pura disperata immagine di sé di<br />

Monterey. Avevo quasi collezionato un set.<br />

«No,» rispose l’Osservatore in quella inespressiva voce meccanica<br />

dietro la quale si nascondeva l’Osservatore. «C’è una... scintilla che è<br />

rischiesa. Senza essa, una virtù non è niente di speciale.»<br />

«Qual è la scintilla?» chiesi sconsolata. Non sapevo nemmeno la<br />

mia virtù. Mi serviva pure una scintilla?<br />

«Amicizia,» disse semplicemente l’Osservatore.<br />

11 Nell’originale Hush now, quiet now, ninna nanna cantata da Fluttershy alle CMC<br />

nell’episodio 17.<br />

12 Nell’originale, Sing It.


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 491<br />

Alzai lo sguardo verso la robofatina fluttuante, ed il cambio di posizione<br />

fece sfregare le bende sul mio torace. «Amicizia?» mi voltai per<br />

guardare Velvet Remedy bendare la zampa di uno stallone rosa. Vidi Calamity<br />

ridere spontaneamente a qualcosa che SteelHooves aveva detto.<br />

Amicizia.<br />

Io avevo l’amicizia. Sentii una fitta di gioia mentre la comprensione<br />

tagliava lo strato di meschina gelosia ed inquietante paranoia che<br />

minacciava di sopraffarmi. Avevo degli amici.<br />

«Si può dire che io abbia fatto uno studio sulla materia,» ammise<br />

l’Osservatore. Quindi, prima che potessi chiedere, uno schicco di statico<br />

annunciò la scomparsa dell’Osservatore. La robofatina fluttutò via con<br />

una musica tamburellante.<br />

Homage sorrise, facendo fluttuare le due demo lontano da me. «Grazie.<br />

A tutti voi. DJ Pon3 stava aspettando di ascoltarle da tanto tempo. Non<br />

può dirvi quanto lui lo apprezzi.»<br />

«Beh, potrebbe iniziare dicendocelo di persona,» suggerì severamente<br />

SteelHooves.<br />

«Mi dispiace,» si scusò Homage. «È molto occupato a preparare il<br />

prossimo spicchio di notizie. Ma ha mandato me per assicurarsi che<br />

sappiate quanto sia emozionato. E per darvi questo.»<br />

Il corno di Homage brillò mentre guidava il regolatore di flusso tra<br />

gli zoccoli di Calamity.<br />

«Aww,» intò Velvet Remedy con chiaro disappunto. «Stavo sperando<br />

di incontrarlo. E cantare per lui.»<br />

Sussultai, realizzando che non avevo ancora menzionato la cosa ad<br />

Homage. La carina unicorno grigia mi diede un’occhiata inquisitoria.<br />

«Uhm... domani,» farfugliai. «Sono sicura che DJ Pon3 avrà tempo per<br />

noi domani. Ed è stata una giornata così luuuunga, qualcuno di noi


492 Fallout: Equestria — Parte II<br />

vuole davvero incontrarlo senza prima aver riposato un po’?» Ingoiai,<br />

guardando speranzosa gli altri. «Ed un bagno?»<br />

Fu quello a convincere Velvet Remedy, che annuì cerimoniosa. «Oh,<br />

giusto! Che cosa stavo pensando?»<br />

«E tu non vuoi dare a quella... cosa,» puntai l’arcano arnese mentre<br />

parlavo a Calamity, «una bella occhiata prima di andare da qualche<br />

parte?»<br />

«Eggià.»<br />

Guardai SteelHooves. Non avevo niente. Ma sembrò recepire il<br />

messaggio e si voltò per andarsene. «Vieni con noi, Littlepip?»<br />

«Uhm... vi raggiungerò,» offri, avendo bisogno di rimanere indietro<br />

abbastanza a lungo per dare l’idea della musica di Velvet Remedy<br />

ad Homage.<br />

I miei amici misero zoccolo nell’ascensore e si voltarono. Velvet mi<br />

stava sorridendo, facendomi sapere ancora una volta quanto era grata<br />

della nostra chiaccherata e del mio perdono. Calamity toccò la punta<br />

del suo cappello rivolto a me.<br />

Le porte si chiusero. L’ascensore iniziò ascendere, portandoli giù<br />

verso la suite.<br />

«Grazie, Puledra della Scuderia,» disse piano Homage. «E non solo<br />

per le demo. Ho già avuto notizie da Gutterville.»<br />

Ricordando il trucco dell’Osservatore al nostro primo incontro,<br />

sentii un colpo. «Tu lo... sapevi?»<br />

Ma gli occhi di Homage si spalancarono innocentemente. «No. Se<br />

l’avessi saputo te l’avrei detto. Perché se l’avessi saputo, e te l’avessi detto,<br />

sapevo che saresti andata semplicemente per aiutarli.»<br />

Annuii e le sorrisi grata. Speravo che ogni pony mi trattasse come<br />

mi trattava Homage.<br />

«Quindi, Velvet Remedy... è brava?»<br />

Sogghignai. «La migliore. Discendente diretta di Sweetie Belle.»<br />

Catturò l’attenzione di Homage. «E non ha solo ereditato le sue capacità,<br />

penso che le abbia superate.»


Capitolo Diciassette — La Cattiva di Turno 493<br />

«Bene, allora devo proprio ascoltarla.»<br />

Colpii il pavimento con lo zoccolo, pensare a Velvet Remedy mi<br />

riempiva di malinconia. C’era una cosa che non avevo avuto il coraggio<br />

di chiedere prima. Ed il mio cuore doleva dal desiderio di sapere.<br />

«Homage... posso chiedere a te un favore?»<br />

«Certo,» l’unicorno grigia sorrise luminosamente. «Che cos’è, hai<br />

qualche bisogno?»<br />

Feci un respiro profondo. Sarebbe stato umiliante. Ma Homage<br />

aveva occhi praticamente ovunque. Se qualche pony poteva trovare<br />

qualche cosa per me, era lei. «Tu guardi l’intera Equestria... le parti che<br />

puoi vedere. Hai mai individuato là fuori una giumenta a cui... beh...<br />

a cui io possa piacere?» Chiusi gli occhi, quasi affogando nell’imbarazzo.<br />

«Voglio dire, una giumenta a cui piacciano le giumente a cui possa<br />

piacere una giumenta come me?»<br />

Ogni secondo in cui Homage rimase in silenzio sembrò come se<br />

una incudine mi cadesse sulla testa. Seguita da un carro da fieno. Seguito<br />

da un pianoforte.<br />

«Io potrei...» disse cauta Homage.<br />

Sussultai, sentendomi sia sollevata ma anche mortificata. «Allora...<br />

potresti indicarmi la direzione giusta? Dirmi dove?»<br />

Sentii uno zoccolo toccarmi gentilmente la spalla.<br />

«Littlepip, ho detto che io potrei.»<br />

Mi voltai per guardarla, senza comprendere. Poi, guardandola negli<br />

occhi,sentii una scintilla di comprensione. «Oh....» strabuzzai gli occhi.<br />

La sua espressione si ammorbidì... sensualmente...<br />

La scintilla tramutò in un fuoco. «OH!»<br />

Homage sorrise meravigliosamente.<br />

Grazie, Celestia!<br />

Nota: nuovo livello.<br />

Nota abilita: La Scienza ha raggiunto il 100%.<br />

Nuovo vantaggio: Puledra d’Azione (livello due)—Conosci il tuo incantesimo di<br />

mira come il retro del tuo zoccolo, rendendoti circa il 20% piu figa in combattimento.<br />

Per ogni livello di questo vantaggio ottieni +15 punti azione nel SATS.


Capitolo Diciotto<br />

Cause Innaturali<br />

«Quel lavoro aveva ‘strano’ scritto da tutte le parti»<br />

Speranza.<br />

Finalmente avevo trovato un’altra giumenta che rispettavo ed ammiravo<br />

e che, in cambio, rispettava (e forse addirittura ammirava) me.<br />

Una che era attratta dalle giumente e che potevo credere fosse, almeno<br />

un poco, attratta fisicamente da me. Non eravamo innamorate, ci conoscevamo<br />

appena... ma c’era la possibilità di amare. C’era, in una parola,<br />

speranza.<br />

Le ultime sedici ore avevano reso la giornata lunghissima. Per quanto<br />

mi sarebbe piaciuto trascorrere le successive molte ore con Homage,<br />

aveva subito capito che non ero nella forma per fare altro che dormire.<br />

Lei mi fece tornare alla mia suite, dove Velvet Remedy pulì e lavorò<br />

sulle mie ferite fino a quando non caddi in un sonno senza sogni per<br />

puro sfinimento.<br />

Mi svegliai la mattina molto tardi, affamata... e per più del semplice<br />

cibo. Velvet Remedy si era già svegliata ed era scomparsa tra i negozi,<br />

per ricavare quanti più tappi possibile da tutto quello che Calamity<br />

aveva deciso di sgraffignare dalle rovine della fabbrica della Red Racer<br />

e della sede del Ministero della Morale. La maggior parte di quello<br />

che Velvet ed io avevamo saccheggiato era destinato all’uso personale—<br />

cibo e munizioni, principalmente, così come le ghiandole velenifere<br />

che avevo tagliato dalle manticore.<br />

Dopo quello che aveva passato avevo deciso di consentire alla pony<br />

blu mare di tenere la mia pistola a dardi avvelenati. Avevo tutto il<br />

necessario per crearne un’altra una volta tornati a casa. Calamity aveva<br />

acquistato una postazione di lavoro (attualmente smontata) che avrebbe<br />

installato alla Giunzione R-7 una volta ritornati. Cosa che, grazie al<br />

495


496 Fallout: Equestria — Parte II<br />

pezzo necessario per riparare il Bandito del Cielo, non avrebbe richiesto<br />

più di qualche giorno.<br />

Non avevo intenzione di andarmene fino a quando avessi avuto la<br />

possibilità di spendere del... tempo di qualità con Homage.<br />

Per qualcosa di più della semplice curiosità sintonizzai il mio Pip-<br />

Buck sulla stazione di DJ Pon3 ed ascoltai la musica mentre mi pulivo e<br />

strigliavo. Homage aveva già cominciato ad integrare la nuova musica<br />

nella playlist di DJ Pon3. Quella canzone insolitamente orecchiabile riguardante<br />

il rammendare l’amicizia che Homage ed io avevamo ballato<br />

era in riproduzione mentre mi lavavo i denti e cercavo di snodare tutti<br />

i grovigli da criniera e coda.<br />

«EVVIVA!» La voce di DJ Pon3 tuonò sulle onde radio quando la<br />

canzone finì. «Celestia e Luna ci benedicano, abbiamo della NUOVA<br />

MUSICA!»<br />

«E con la nuova musica arrivano anche delle nuove Notizie! Siete<br />

pronti? La notte scorsa, la nostra Salvatrice delle Terre Devastate...»<br />

La mia telecinesi implose, facendo cadere tutto quello che stavo<br />

facendo fluttuare.<br />

«... quella bimba dalla Scuderia Due, ha trovato e salvato la brava<br />

gente di Gutterville! E da quale orrore li ha salvati, vi chiederete? Da<br />

uno psicotico scienziato ghoul che stava facendo esperimenti con la Contaminazione<br />

e che aveva allevato un suo piccolo esercito di manticore!<br />

Questo, gente, è ciò che si intende con schiacciare due radiablatte con uno<br />

zoccolo: non solo ha salvato le vite di oltre due dozzine di pony, ma ha<br />

anche risolto il problema di manticore di Manehattan!»<br />

Lasciai cadere la testa nel lavandino, facendo un piagnucolante sospiro.<br />

La mia reputazione era totalmente fuori controllo. Sentii a malapena<br />

la porta della suite aprirsi, mentre mi angosciavo su ciò che i<br />

pony pensassero e si aspettassero da me. Parte di me era certa che ad<br />

Homage piacesse semplicemente mettermi in imbarazzo.


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 497<br />

«Diamine, se vedete la bimba, ditele di fermarsi e di venirmi a trovare.<br />

Il vecchio DJ Pon3 vuole darle un gran bacio per quel che ha fatto!»<br />

La mia testa si alzò di scatto, colpendo dolorosamente il rubinetto<br />

con il mio corno. «Ahi!»<br />

«Lo sai che ci sono modi più civili per bere un sorso d’acqua piuttosto<br />

che lapparla dal lavandino, vero?» La voce di Velvet Remedy risuonò<br />

dall’altra stanza.<br />

Indietraggiando mi toccai il corno guardandomi allo specchio, poi<br />

mi voltai verso Velvet. Stava trainando un piccolo carretto rosso carico<br />

di scorte e vestiti. Fissai gli abiti piuttosto fantasiosi ed eleganti.<br />

«Ho pensato che volessimo apparire al meglio per DJ Pon3» affermò<br />

con semplicità. Merda. Mi ero scordata dell’imminente audizione di<br />

Velvet Remedy. «Non preoccuparti. Conosco la tua taglia. Ti ho avvolta<br />

nelle bende abbastanza spesso da saperla.»<br />

Mi sentii arrossire.<br />

Velvet Remedy fece fluttuare un paio abiti, entrambi semplici ma<br />

allo stesso tempo graziosi, verso di me. «Staranno benissimo su di te.<br />

Fidati di me. Quello a destra metterà davvero in risalto i tuoi occhi.<br />

Quello a sinistra si abbina magnificamente con la tua criniera e coda.»<br />

«Quale dovrei indossare, allora?»<br />

«Sta a te decidere. Oppure, se vuoi fare la misteriosa, entrambi. Trova<br />

una scusa per allontanarti e cambiati a metà della serata.» Velvet<br />

Remedy fece un sorriso luminoso. «Avanti, prendili. Una ragazza non<br />

può mai avere troppi vestiti.»<br />

Annuii, facendoli fluttuare con cura sul mio letto. Poi saltai e diedi<br />

un abbraccio a Velvet Remedy. «Grazie!»<br />

«Oh non ci pensare, cara,» nitrì lei gentilmente.<br />

Velvet Remedy era in attesa di incontrare DJ Pon3.


498 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Dovevo parlare con Homage per capire come volesse gestire la cosa.<br />

Se Homage era stata disposta a rivelarsi a me, confidandomi un tale<br />

grande segreto, allora era logico pensare che sarebbe stata ugualmente<br />

disposta nei confronti dei miei amici. Parte di me, tuttavia, non lo voleva.<br />

Volevo che rimanesse il nostro piccolo segreto—solo Homage ed<br />

io. Qualcosa di speciale tra di noi. Volevo che non confidasse a nessun<br />

altro pony, nemmeno Velvet Remedy, un tale dono. Era un pensiero<br />

egoista; sapevo che mi sarei dovuta vergognare di me stessa per averlo<br />

avuto. Ma mi consolai pensando che quello era il segreto di Homage ed<br />

io avrei potuto raccontarlo o meno, quindi il non averlo detto ai miei<br />

amici rappresentava un atto di virtù.<br />

Sulla strada per l’ascensore superai un poster. Pinkie Pie, insisteva,<br />

continuava a guardarmi. PER SEMPRE.<br />

Sulla parete di fronte vi era un poster di Fluttershy. Questa volta non<br />

stava facendo la modella per la Sparkle~Cola, ma per un vero poster<br />

del suo Ministero:<br />

<br />

Dobbiamo Fare di Meglio!<br />

<br />

Dobbiamo fare di meglio. Dovremmo fare di meglio. Dovrei fare di<br />

meglio.<br />

Capii perché Velvet Remedy amava quella pony pegaso gialla. Se<br />

solo ce ne fossero state di più come lei le Terre Devastate d’Equestria<br />

forse non lo sarebbero mai diventate.<br />

Stavo ancora contemplando il poster quando Homage uscì dall’ascensore.<br />

Il viso le si illuminò non appena mi vide. «Ah. Proprio la<br />

pony riparatostapane che stavo cercando.»<br />

Non avrei mai sopportato l’imbarazzo.<br />

«Homage,» feci un respiro, sentendo il mio cuore agitarsi mentre<br />

buttavo giù il fatto che quella carina unicorno grigia dalla vibrante criniera<br />

blu provava effettivamente qualcosa per me. Forse dei sentimenti


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 499<br />

romantici. O, almeno, era disposta a considerare la cosa. La cosa da<br />

sola era più di quanto avessi mai avuto prima da una giumenta. E da<br />

una giumenta che mi piaceva davvero. E che era anche carina!<br />

«Si?» disse scherzosamente, facendomi balbettare.<br />

«Io... ehm... io, è che... Quando e come vorresti fare quella cosa<br />

in quel posto?»<br />

«Quella cosa in quel posto?»<br />

Agitai uno zoccolo per l’agitata esasperazione «Sai. Velvet Remedy?<br />

DJ Pon3? Registrare la sua musica?»<br />

«Oh!» sogghignò Homage. «Quella cosa in quel posto. Ti fidi di<br />

lei, vero? I pony della Tenpony Tower mi conoscono come la ragazza<br />

tuttofare di DJ Pony3, ma davvero non posso lasciar capire che gli sono<br />

un po’ più di vicina di così. Può mantenere un segreto?»<br />

Parte di me non sopportava condividere la verità su Homage, ma<br />

sarebbe stato sbagliato non farlo. «Per sempre.»<br />

«Tu sei DJ Pon3?»<br />

Homage sorrise, godendo chiaramente dell’incredulità di Velvet<br />

Remedy.<br />

Velvet Remedy si era preparata splendidamente ed aveva indossato<br />

uno dei suoi vestiti nuovi, uno di un punto di viola splendido, il tutto<br />

con l’intenzione di fare una prima impressione mozzafiato. Mi stava<br />

mandando occhiate frustrate.<br />

«Ho qua un intero studio di registrazione, così la registrazione sarà<br />

buona quanto tu lo sei,» disse Homage, mettendosi tra di noi mentre<br />

parlava a Velvet. Mi ritrovai a fissare i fianchi di Homage, coperti con<br />

un abito di seta color argento che brillava aggrappato così saldamente<br />

al...<br />

Velvet mi stava guardando. Mi aveva beccato a fissare, ed il piccolo<br />

sorriso sul suo volto mi fece fare un tuffo al cuore. Sarei stata fortunata


500 Fallout: Equestria — Parte II<br />

se il resto dei nostri viaggi non avessero avuto come colonna sonora<br />

«Littlepip ed Homage siedono sotto un melo».<br />

Homage fece fare a Velvet Remedy un tour molto più breve, saltando<br />

completamente il tetto e l’Ateneo ma ma mostrando il piccolo<br />

studio di registrazione all’uscita dello STEMSA. Velvet sembrava essere<br />

in paradiso. Non importa quanto protestasse, non importa per quanto<br />

tempo avesse bramato di diventare un pony medico, l’unico pony<br />

che Velvet poteva sperare di convincere che lei non otteneva una gioia<br />

impareggiabile dal cantare era Velvet stessa.<br />

Quando Velvet entrò nella camera di registrazione Homage diresse<br />

la sua attenzione sugli strumenti di registrazione, muovendo il corno<br />

su un banco di interruttori e manopole. Righe di luci colorate si accesero<br />

in risposta. Ero stata lasciata a sedere in un angolo a guardare lo<br />

spettacolo.<br />

Velvet Remedy si avvicinò al microfono. «Prova suono? Mi senti<br />

chiaramente, DJ... come dovrei chiamarti?»<br />

«Homage, quando siamo assieme,» rispose l’unicorno grigia.<br />

Sentii una del tutto irrazionale fitta di gelosia sentendo nominare<br />

loro e «assieme». Mi colpii la fronte con uno zoccolo. Sentimenti del<br />

genere erano tanto disdicevoli quanto ridicoli. «Smettila di essere una<br />

pony sciocca, Littlepip!» sussurrai sottovoce a me stessa.<br />

«Questa è un’installazione fantastica, Homage», lodò Velvet. Poi<br />

con quasi troppa noncuranza, chiese «Per caso ti capita mica di avere<br />

un banco da lavoro, qua attorno da qualche parte?»<br />

Homage alzò lo sguardo dal banco di registrazione. «Si? Perché?»<br />

«Oh, bene. Littlepip ha un progetto, ed ha bisogno di uno spazio di<br />

lavoro privato,» dichiarò Velvet Remedy. Mi sentivo davvero stupida<br />

per aver provato quella fitta involontaria; anche mentre era sul punto<br />

di fare una prestazione che sarebbe stata ascoltata da tutta Equestria,<br />

Velvet Remedy stava pensando a come aiutarmi.<br />

«Ho il sospetto che il progetto le prenderà tutta la notte,» mormorò<br />

Velvet con fare sornione e cospiratorio. «Va bene se passa la notta con<br />

te, vero?»


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 501<br />

Per le orgasmiche esplosioni solari di Celestia!<br />

«Oh, mi farebbe molto piacere poterla...» mormorò in risposta<br />

Homage, «... intrattenere per una notte.»<br />

Ero condannata.<br />

«Pronta quando lo sei tu.»<br />

Il corno di Velvet Remedy cominciò a brillare. La camera di registrazione<br />

si riempì di luce colorata e di una ricca musica elettrica.<br />

Homage era pietrificata dallo stupore. Sorrisi, conoscendo l’impatto di<br />

un’esibizione di Velvet Remedy.<br />

«La musica è il mio rimedio...»<br />

Quattro ore più tardi Homage ed io stavamo passeggiando nel centro<br />

commerciale della Tenpony Tower. Velvet Remedy era stata fantastica.<br />

Dietro sua insistenza Homage aveva lasciato Velvet eseguire ogni<br />

canzone più volte, assicurandosi che avesse la migliore registrazione<br />

possibile di ognuna. Una volta conclusa l’esibizione la mia compagna<br />

dal mantello color carbone era esausta, e ci aveva lasciate per andare a<br />

fare un sonnellino.<br />

Homage era stata un torrente di commenti sulla prestazione e sulla<br />

nuova musica fino da allora. Fortunatamente non sentii altre ripetute<br />

fitte di gelosia per la cosa. Ero, in effetti, abbastanza stupefatta pure io.<br />

Homage ed io avevamo passato più di un’ora semplicemente a ricordare<br />

l’esibizione come una coppia di puledrine fan dopo un concerto.<br />

La prima canzone era stata a lungo una delle preferite alla Scuderia<br />

Due (se avessi dovuto attribuirle un tema musciale, sarebbe stata<br />

quella) ed anche la seconda era stata una popolare nei suoi giorni alla<br />

Scuderia. La terza era la sua interpretazione di una canzone che una<br />

volta mi aveva detto essere stata originariamente eseguita da Pinkie Pie<br />

e dal DJ Pon3 originale al Battizoccoli, qualcosa che aveva scelto specificatamente<br />

per DJ Pon3—era la canzone che aveva iniziato a cantare allo


502 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Spaccazoccolo, ed ero emozionata al pensiero di averla potuta finalmente<br />

ascoltare fino alla fine! L’effetto su Homage era stato entusiasmante.<br />

Adoravo vedere la piccola unicorno grigia fare quei gridolini!<br />

L’ultima era una che avevo sentito Velvet Remedy preparare durante<br />

i nostri viaggi. Quella che una volta aveva dichiarato fosse su di me. Non<br />

riuscivo a decidere se volevo sciogliermi o nascondermi.<br />

Avevamo raggiunto il bordo di una balconata che abbracciava il<br />

piano inferiore del centro commerciale della Tenpony Tower, pieno di<br />

negozi di classe (inclusi uno solo per il vino ed un altro di fronte che era<br />

solo per il formaggio, ma che era chiuso). Quando ci avvicinammo alle<br />

scale mi fermai a guardare di sotto. SteelHooves stava trottando in giro,<br />

sbirciando dentro le vetrine ed assorbendo l’arte in mostra, disinvolto<br />

per quanto poteva. Tutto intorno a lui i pony si fermavano e lo fissavano,<br />

alcuni si allontanavano imbarazzati. Vidi una madre tirare in modo<br />

protettivo dietro di sé la propria puledrina curiosa.<br />

«Il tuo amico sta provocando molto scalpore,» osservò Homage.<br />

Ridacchiai. «Credo che l’alta società della Tenpony non sia abituata<br />

a vedere un pony in armatura potenziata magicamente.» Mi chiesi se i<br />

suoi zoccoli blindati stessero rigando il loro presuntuoso pavimento di<br />

marmo lucido.<br />

«Beh, lui è un Ranger d’Acciaio. Questo dà da pensare alla maggior<br />

parte dei pony.»<br />

Non era la prima volta che sentivo qualche pony di cui mi fidavo<br />

suggerire che i Ranger d’Acciaio avessero una reputazione non proprio<br />

splendente. «Perché?»<br />

Homage mi guardò con sorpresa. «Stai viaggiando con un Ranger<br />

d’Acciaio,» disse lentamente, «e non sai niente di loro?»<br />

Aprii la bocca per dire che sapevo che erano... che cosa? Li conoscevo<br />

dai poster, ma quelli erano vecchi di duecento anni. A dire la<br />

verità non conoscevo i Rangers d’Acciao. Conoscevo SteelHooves. Almeno<br />

più di quanto i miei compagni conoscessero l’enigmatico pony<br />

completamente nascosto dalla sua armatura. Avevo visto una sfera di<br />

memoria. Una con un ricordo che assumevo (con ragione) fosse suo.


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 503<br />

«No... Suppongo di no. Parlamene tu.»<br />

Homage ci guidò lontano dalle scale verso un tavolo di un piccolo<br />

ma costoso ristorante. Una pony cameriera ci portò i menù nel momento<br />

in cui ci sedemmo, riuscendo a guardarci con aria altezzosa, come se<br />

i suoi clienti le fossero inferiori. Guardando il menù scoprii per l’ennesima<br />

volta che tutto quel che c’era su di esso era una versione abbellita<br />

di cibo pre apocalittico.<br />

Scossi la testa, spingendo il menù da parte. «Cinquanta tappi di<br />

bottiglia per un purè di banane che posso trovare gratis nel frigorifero<br />

di un edificio in rovina? No, grazie. Friggerlo in striscioline e tesserle a<br />

forma di cestino non vale così tanto.»<br />

Homage sollevò un sopracciglio. «Cerca di ricordare che la maggior<br />

parte dei pony di qui non durerebbe un giorno là fuori. Ci sono<br />

razziatori, schiavisti, robot di sicurezza fuori controllo e forse anche<br />

qualche manticora selvatica, tra loro e quel cibo gratis.» Guardò gli altri<br />

clienti, poi si chinò in avanti e sussurrò, «Onestamente non credo che<br />

la maggior parte di questi pony sia in grado di gestire le radiablatte. Ne<br />

schiaccerebbero una, poi le altre radiablatte li ucciderebbero mentre cercano<br />

di raschiare via le viscere dagli zoccoli presi da un incontrollabile<br />

disgusto.»<br />

Guardai le giumente d’élite ed i gentilstalloni della Tenpony. Probabilmente<br />

aveva ragione.<br />

«Le scorte della Tenpony Tower sono esaurite generazioni fa. Quello<br />

che vendono ora è stato acquisito dai pony sciacallo, specialisti nel<br />

setacciare le rovine di Manehattan in cerca di alimenti. Fortunatamente<br />

c’erano alimentari, ristoranti e drogherie in abbondanza in questa città<br />

prima della bomba, quindi sciacallare è stato tanto fruttoso quanto<br />

pericoloso. Ma i pony sciacallo non rischiano il collo a buon mercato.<br />

E visto che tutta l’acqua è irradiata è difficile per una famiglia di pony<br />

purificarne abbastanza per tenere un piccolo orto. Per un ristorante<br />

come questo le colture fresche sono fuori questione.»<br />

Considerai la cosa. Poi ripresi il menù.


504 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Ordinai il purè di banane a forma di cestino ed una bottiglia di vino.<br />

Erano sorprendentemente pieni di sapore.<br />

«I Rangers d’Acciaio,» Homage spiegò al di sopra dei nostri bicchieri<br />

di vino,«sono la vecchia guardia del Ministero delle Tecnologie Belliche.<br />

Si vedono come i cavalieri della grandezza del passato, che ritengono<br />

essere legata ai progressi tecnologici ed industriali d’Equestria,e custodi<br />

della tecnologia che il loro Ministero ha contribuito a creare.<br />

«Onestamente, la maggior parte di loro sarebbe più interessata a<br />

salvare il tuo PipBuck che a salvare te.»<br />

Dopo pranzo portai Homage alla spa come inizio serata. La volta precedente<br />

era stata così assolutamente piacevole che dovevo condividere<br />

l’esperienza con lei.<br />

Homage aveva chiesto che la piccola radio nella spa venisse sintonizzata<br />

sulla stazione di DJ Pon3. Dall’espressione che le diedero le<br />

pony della spa non dovevano approvare molto la ribelle amante dei<br />

ghoul, ma erano abituate alla richiesta. Con la nuova musica trasmessa<br />

sospettavo che la popolarità della trasmissione si stesse impennando.<br />

Una delle belle pony della spa mi stava tamponando il viso con<br />

fango pulente e rivitalizzante quando la voce di DJ Pon3 squillò dalla<br />

piccola radio.<br />

«Buona sera, bambini!»<br />

Guardai sorpresa Homage. Lei mi fece l’occhiolino in risposta prima<br />

che le coprissero le palpebre con fette di cetriolo.<br />

«Ho una domanda per voi tutti fedeli ascoltatori. Qualcuno tra voi<br />

giumente o stalloni ha mai visto... un fantasma? ‘Suvvia, DJ Pon3!’ vi<br />

sento dire. ‘Non ci sono cose come i fantasmi! Ci sono storie di fantasmi<br />

su Manehattan fin da quando la nonna di mia nonna era una puledra,<br />

e nessun pony ne ha mai realmente visto uno. Le storie di fantasmi<br />

sono tutte inventate, lo sai!’ Bene, e se ora io, DJ Pon3, la vostra voce


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 505<br />

nelle terre devastate, vi stessi per dire che io ho visto un fantasma?<br />

E non intendo eroiche Puledre della Scuderia che miracolosamente<br />

sopravvivono cadendo con treni giù da un dirupo, non questa volta.»<br />

Gemetti ad alta voce. Avrei serrato gli occhi, ma erano già stati<br />

coperti con vegetali.<br />

«Ora, fu svariati anni fa, e mi ero appena tirata fuori da una situazione<br />

a stretto contatto con una di quelle manticore, quindi in quel<br />

momento ero sotto Dash e Stampede. Ma lei era lì, onesta verità di<br />

Celestia. Non l’ho mai più vista, o ritrovato l’esatto punto in cui ero incappata<br />

in lei. Ma ci sono più cose folli in queste selvagge terre devastate<br />

di quanto crediate.»<br />

Più tardi, mentre le pony della spa ci facevano una ponycure ed un<br />

trattameto al corno, chiesi ad Homage, «Che cos’è lo Stampede?»<br />

«Oh, una miscela di Rage ed antidolorifici,» rispose Homage. «Un’amica<br />

ed io trovammo la ricetta nelle rovine di una clinica dell’MdP<br />

quando eravamo giovani.»<br />

La mia curiosità prese il sopravvento. «Un’amica? Avrò l’occasione<br />

di incontrarla?»<br />

«No. Sfortunatamente la mia amica non è sopravvissuta agli sforzi<br />

per farci entrare nella Tenpony Tower.»<br />

Mi sentivo meravigliosamente rinfrescata e rilassata. Il tempo passato<br />

alla spa era stato piacevole ed intimo, ed avevo grandi speranze per il<br />

resto della serata.<br />

Quando uscimmo dalla spa Homage si sporse vicina e sussurrò<br />

«Ho preregistrato quell’ultimo pezzo. È una buona idea farsi vedere<br />

occasionalmente in pubblico mentre DJ Pon3 è ‘in diretta’ alla radio.»<br />

Annuii, fissandola appena un po’. Il bagno di fango era stata la prima<br />

volta in cui l’avevo vista non indossare né un vestito né un accappatoio<br />

da spa. Il suo cutie mark sembrava poter essere sia un altoparlante che


506 Fallout: Equestria — Parte II<br />

un megafono. In entrambi i casi era perfettamente adeguato a lei. E<br />

potevo capire perché scegliesse di tenerlo privato vestendosi finemente.<br />

Se qualche pony avesse sospettato che lei potesse essere più che la<br />

semplice pony tuttofare di DJ Pon3, quel cutie mark non sarebbe stato<br />

altro che una confessione involontaria.<br />

Tre piccoli pony galopparono fino a noi, due puledri ed una puledra<br />

più giovane. I due più giovani avevano le lacrime agli occhi, il<br />

puledro cercava di trattenerle mentre la puledra le stava strizzando via<br />

con un’espressione speranzosa.<br />

Sentii Homage gemere al loro avvicinarsi.<br />

«Signorina Homage,» chiese il più grande quando si furono fatti<br />

vicini. «DJ Pon3 ha detto che papino ha cercato di derubare l’Eroina<br />

delle Terre Devastate, ed è per quello che è in prigione. È vero?»<br />

«L’ha fatto davvero?»<br />

«Papino non l’avrebbe fatto.»<br />

Oh, fottetemi con la luna. Luna, sole, entrambi. Stupratemi con<br />

violenza.<br />

Homage sembrava, se non altro, ancor meno a suo agio. Ma rimase<br />

fedele alla verità. «Si, bambini. Temo che l’abbia fatto.»<br />

«Ma gli dispiace davvero...» mi intromisi, anche se sapevo che l’unica<br />

cosa per cui Monterey Jack fosse davvero dispiaciuto era che la<br />

cosa l’aveva messo in una brutta posizione. «... e sono sicura che lo<br />

lasceranno andare. Io...»<br />

Mi interruppi, rabbrividendo mentre sceglievo le parole parlando<br />

più lentamente. «So che la Puledra della Scuderia è davvero turbata di<br />

vederlo in prigione.»<br />

«Lei lo salverà?» disse all’improvviso la puledra con tanta speranza<br />

nella voce che quasi mi stese.<br />

«Perché dovrebbe farlo?» replicò il fratello più grande. «L’ha minacciata<br />

ed ha cercato di derubarla.»<br />

Guardai Homage senza speranza.


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 507<br />

«Non lo lasceranno andare,» disse il fratello di mezzo. «Lo impiccheranno<br />

tra due giorni.»<br />

Camminai avanti ed indietro per l’Ateneo mentre Homage mi guardava<br />

triste. «Non puoi interferire.»<br />

«Oh, sì che posso!»<br />

Homage fece un sospiro malinconico. «Capisco perché senti che<br />

dovresti. Anche se ha steso il suo fieno. Ma da quel che hai detto non<br />

mi sembra proprio che voglia essere aiutato.»<br />

Sbuffai. «Allora non ho intenzione di lasciar decidere a lui. Ha<br />

tre bambini che hanno bisogno di cure. Devono venire prima del suo<br />

distorto codice d’onore.»<br />

«Littlepip,» gemette Homage. «Ci siamo appena conosciute. Non<br />

voglio perderti di già.»<br />

Mi fermai, scioccata. «Perdermi?»<br />

Esasperata, Homage spiegò, «Se fai qualcosa, e sopravvivi alle guardie<br />

con le loro bardature da combattimento, a te ed ai tuoi amici non<br />

sarà più permesso di mettere zoccolo nella Tenpony Tower.»<br />

Mi voltai e la guardai negli occhi. Rilucevano, pronti al pianto.<br />

«Sarò con te, sempre, praticamente ovunque tu andrai. Sintonizzati<br />

semplicemente su DJ Pon3 e sarò lì. Ma... tu non sarai in grado di<br />

essere con me.»<br />

Caddi sulle mie cosce mentre il peso di quanto stessi sacrificando<br />

scendeva appieno su di me.<br />

Stava scendendo la notte mentre camminavo lentamente lungo la Linea<br />

Celestia. Velvet Remedy e SteelHooves seguivano in riga dietro di me,<br />

Calamity stava volando in perlustrazione.


508 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Tutto quello che avevo detto agli altri era che stavo andando a fare<br />

una passeggiata. Ognuno di loro aveva insistito per accompagnarmi.<br />

Solo Velvet Remedy aveva chiesto se c’era un motivo per cui la facevo,<br />

e l’aveva fatto in privato. Vedeva che ero angosciata, ed era allarmata<br />

dal fatto che non passassi la sera con Homage. Calamity, pensavo,<br />

stava cercando una scusa per stiracchiarsi le ali. SteelHooves si era semplicemente<br />

accodato senza commentare; sentivo che sarebbe andato<br />

ovunque mi fossi diretta, ed ancora non avevo idea del perché.<br />

La verità era che, per quanto desiderassi passare la notte con Homage,<br />

ero troppo in subbuglio interiore per goderne. Avevo bisogno<br />

d’aria fresca. Avevo bisogno di schiarirmi la testa. Avevo bisogno di<br />

una distrazione.<br />

Fortunatamente la unicorno grigia non solo aveva capito, ma mi<br />

aveva incoraggiato.<br />

Il corno di Velvet Remedy forniva la luce; non avevo nemmeno<br />

bisogno di quella del mio PipBuck. La quiete della notte ci avvolgeva<br />

come un lenzuolo, interrotta solo dalle occasionali grida in distanza o<br />

colpi d’arma da fuoco. Ogni volta Calamity svolazzava via per investigare.<br />

A volte tornava indietro raccontando di sciacalli che combattevano<br />

animali selvaggi; la maggior parte delle volte tornava indietro senza<br />

più informazioni di prima. Una volta la sua scomparsa fu seguita da<br />

numerosi piccoli tuoni—riconoscevo il suono della sua bardatura da<br />

combattimento ad orecchio. Non sentii fuoco di risposta, ma tutti ci<br />

fermammo ed aspettammo e ci preoccupammo alla stessa maniera. Gli<br />

ci volle un quarto d’ora per tornare, e quando lo fece era carico di sacchi<br />

di merci rubacchiate.<br />

«Tana di razziatori. Un sacco di pony terrestri con lance e mazze,»<br />

spiegò con un ghigno. «Nessuno si aspetta un pegaso!»<br />

Atterrò e mi passò un sacco pieno di mele metalliche. «Non avevano<br />

nemmeno alcuna munizione, ma avevano queste.» SteelHooves si offrì<br />

di prendere le granate. Tra tutti noi lui era l’unico con una reale abilità<br />

con quelle cose.


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 509<br />

«Uno di questi giorni dobbiamo trovare qualcosa che non faccia<br />

danno a zona.»<br />

Calamity passò un altro sacco, chiaramente contenente una scatola<br />

quadrata con gli spigoli smussati, a Velvet Remedy. «Il kit medico che<br />

avevano era sigillato, così ti ho porto tutto il coso.»<br />

«Portato», corresse Velvet mentre prendeva il sacco.<br />

«È quello che ho detto.»<br />

Velvet roteò gli occhi verso di me prima di appendersi il sacco addosso,<br />

agganciandolo alla sua bardatura. Non c’era fretta di aprirlo. Potevo<br />

forzare la serratura una volta raggiunta la successiva stazione della Four<br />

Stars.<br />

Consegnati i regali Calamity volò di nuovo avanti.<br />

La successiva stazione della Four Stars aveva l’aspetto di un massacro.<br />

Guardai SteelHooves camminare tra i corpi di oltre trenta ghoul. La<br />

maggior parte di loro sembrava essere stata smaciullata da un pesante<br />

fuoco di mitragliatrice a canne rotanti. Potenti esplosioni avevano creato<br />

buchi nei muri della stazione e nelle case che vi erano state costruite<br />

dentro ed attorno.<br />

Il posto era impregnato dell’odore umidiccio dei cadaveri dei ghoul.<br />

Il ronzio delle mosche era un suono costante che mi ricordava l’acuto<br />

lamento delle luci della Scuderia Due.<br />

Velvet Remedy era fuggita lungo la linea poco meno di trecento<br />

metri oltre, con lo stomaco incapace di sopportare la cosa. Calamity<br />

stava depredando i cadaveri.<br />

«Il gruppo di Codaputrida,» annunciò infine SteelHooves, molto<br />

più tardi di quando ero giunta alla stessa conclusione. Mantenne il suo<br />

profondo tono di voce neutrale. Desiderai poter vedere la sua espressione<br />

sotto la maschera.<br />

«SteelHooves?» Chiesi cautamente. «Stai bene?»


510 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Perché non dovrei?» chiese, tenendo nuovamente la voce neutra.<br />

Troppo neutra. Stava trattenendo qualcosa—se fossero risate di gioia<br />

od una sfuriata di offesa, non riuscivo a dirlo. «Che mi dici di te? Non<br />

ti stai abbandonando al saccheggio, ho notato. Come direbbe Calamity,<br />

non è che queste creature stiano ancora usando qualcosa. Tanto vale<br />

che vadano a nostro uso.»<br />

Per SteelHooves: depredare i ghoul andava bene ma depredare i<br />

Ranger d’Acciaio no? La cosa non mi piaceva, anche se dovevo tenere<br />

conto del fatto che, dovevo ammetterlo, avrei probabilmente reagito<br />

assai peggio alla dissacrazione dei corpi degli abitanti delle scuderie.<br />

«Ho intenzione di cremarli,» annunciai. «Non appena Calamity ha<br />

finito di depredarli. Se vuoi, dovresti unirti a lui nel farlo.»<br />

«Interessante,» intonò SteelHooves, ma rimase con me.<br />

Trovai la sua reazione alla mia reazione interessante quanto apparentemente<br />

lui aveva trovato essere la mia reazione. Per quanto la collocazione<br />

fosse macabra e ripugnante, decisi di scandagliare il nostro<br />

nuovo amico. «Ho... sentito parlare dei Ranger d’Acciaio. Non hanno<br />

esattamente una... reputazione eroica.»<br />

«È così che ti vedi?» Replicò. «Sei un’eroina?»<br />

Trasalii, ma sospettai subito che stesse cambiando discorso. «Che<br />

mi dici di te? Come vedi te stesso?»<br />

«Come un tradizionalista.»<br />

Ok, cosa diamine significava? Provai di nuovo, «Mi hanno detto<br />

che la maggior parte dei Ranger d’Acciaio sono più interessati a salvare<br />

la tecnologia che salvare i pony. Che mi dici di te?»<br />

SteelHooves rimase silenzioso.<br />

Feci pressione. «Ci stai seguendo in giro per tenere al sicuro il mio<br />

PipBuck?»<br />

SteelHooves sbuffò ridendo. Poi, tetro, rivelò un poco di se stesso.<br />

«Ogni singolo Ranger d’Acciaio fa lo stesso Giuramento. Ma c’è qualche...<br />

divergenza di opinione riguardo a se la fedeltà sia dovuta alla<br />

Giumenta del Ministero od al Ministero stesso.»


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 511<br />

Parlò «del Ministero» come se ce ne fosse solo uno. O, almeno, come<br />

se solo uno avesse importanza.<br />

«C’è così tanta differenza?» chiesi, ma Calamity tornò prima che<br />

riuscissi ad ottenere una risposta, e SteelHooves non era disposto a<br />

condividere con un pubblico.<br />

«Penso di aver trovato tutto quello che potremmo volere.»<br />

«Hai una schiena molto forte per essere un pegaso,» disse scherzoso<br />

SteelHooves. «Sei sicuro di non voler prendere anche i mobili?»<br />

Calamity grugnì, sbattendo le ali. Ignorando la frecciatina del commento<br />

di SteelHooves, considerai la verità sottointesa. «Calamity, perché<br />

non voli indietro e depositi tutto alla suite? Potrai raggiungerci poi.<br />

Saremo ancora sulla Linea Celestia.»<br />

Calamity sorrise, inclinando indietro il cappello. «Sarà fatto!» Poi<br />

andò via.<br />

Mi concentrai ed i corpi dei ghoul vennero circondati uno ad uno<br />

dalla luce. Li feci levitare in una pila. Poi, allontanandomi su una delle<br />

monorotaie con SteelHooves che mi seguiva sull’altra, raggiunsi una<br />

distanza di sicurezza. Mi voltai, facendo fluttuare il fucile zebra, e sparai<br />

mezzo caricatore nel mucchio di cadaveri. La pila cominciò a bruciare.<br />

Raggiungemmo Velvet Remedy, che stava fissando il rogo di ghoul<br />

stranamente affascinata. Guardai indietro, cercando di capire perché la<br />

vista catturasse così il suo sguardo.<br />

Una fenice di fuoco magico stava girando attorno alla pira di cadaveri.<br />

«... messaggio ripetuto. Di nuovo, qui è Alanera degli Artigli<br />

di Alanera che invia una chiamata di soccorso su ogni frequenza<br />

amica. Per favore inviate questo messaggio a qualsiasi compagnia<br />

di Artigli nell’area. Io e la mia squadra siamo rimasti


512 Fallout: Equestria — Parte II<br />

intrappolati sul tetto della Torre Ferro di Cavallo da forze nemiche.<br />

Siamo a corto di munizioni e non possiamo resistere ancora<br />

a lungo. Oh... oh no... ne arrivano ancora...!»<br />

Il messaggio radio finiva improvvisamente e poi ricominciava, ripetendo<br />

le parole della grifone. Suonava più giovane di Gawd e non dura<br />

quanto lei.<br />

Il mio PipBuck aveva cominciato a ricevere il segnale di aiuto ad<br />

oltre un chilometro dalla Torre Ferro di Cavallo. Il segnale era debole,<br />

ma la Torre Ferro di Cavallo era stata una delle costruzioni più alte di<br />

tutta Equestria ed era il più grande grattacielo rimasto nelle Rovine di<br />

Manehattan, facendo facilmente impallidire la Tenpony Tower con più<br />

del doppio della sua altezza.<br />

«A chiunque stia ricevendo questo messaggio, qui è Alanera degli<br />

Artigli di Alanera. Vi prego, abbiamo bisogno di aiuto. Siamo<br />

bloccati sul tetto della Torre Ferro di Cavallo da schiaccianti forze<br />

nemiche. Siamo a corto di munizioni e cibo ed abbiamo già<br />

perso tre della nostra squadra. Abbiamo disperato bisogno di<br />

assistenza. Se qualcuno può sentire questo messaggio, per favore<br />

portate aiuto. Per favore, fate presto! Non possiamo resistere<br />

ancora a lungo. Questo è un messaggio ripetuto. Di nuovo, qui<br />

è Alanera...»<br />

Mi tolsi l’auricolare e feci partire la registrazione ad alto volume quando<br />

fummo a pochi isolati di distanza. Avevo sperato che Calamity si<br />

riunisse a noi prima che avessimo raggiunto la stazione Four Stars del<br />

grattacielo, ma non avevo intenzione di aspettare. Ogni ripetizione del<br />

messaggio premeva su di me con un crescente senso di urgenza.<br />

«Noi entriamo,» annunciai. Poi, riconsiderando le mie parole, «Io<br />

entro. Voi due potete stare indietro se volete. Lo capisco.» Agitai la coda.<br />

«Tra l’altro, qualche pony dovrebbe far sapere a Calamity dove siamo.»


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 513<br />

SteelHooves nitrì. «Personalmente non vedo l’ora di poter incontrare<br />

quei nobili trucidatori di ghoul.» Mi fissò. «E tu entri perché? Stai<br />

facendo l’eroina? Ti diverti a rischiare la tua vita per degli sconosciuti?<br />

O c’è qualcos’altro riguardo alla Torre Ferro di Cavallo?»<br />

Diedi un’occhiata al mio compagno, poi sorrisi furbetta. «Oh, voglio<br />

solo sapere come un gruppo di grifoni possa rimanere intrappolato sul<br />

tetto di un edificio.»<br />

SteelHooves ridacchiò. Mi voltai verso Velvet Remedy.<br />

«Tu non entrerai da sola,» insistette Velvet con un sorriso torvo ed<br />

un colpo di zoccolo. «E possiamo lasciare un messaggio a Calamity.»<br />

Fece una pausa. «Lui sa leggere, vero?»<br />

Feci roteare gli occhi. «Si, e tu lo sai.» Poi considerai l’idea e mi<br />

trovai alle strette. Avevo ancora il blocco degli appunti e la matita che<br />

avevo preso al poliziotto della Tenpony Tower, ma una nota lasciata sotto<br />

un pezzo di cemento sarebbe passata facilmente inosservata. Per fare<br />

in modo che Calamity lo vedesse, dovevamo dipingere il messaggio in<br />

grandi lettere sul tetto della stazione. Ed anche allora l’avrebbe mancato<br />

se non lo avessimo illuminato in qualche modo. Elencai i problemi a<br />

Velvet Remedy.<br />

«Nel caso ti fossi persa lo spettacolo di luci di prima, cara, l’illuminazione<br />

non sarà un problema,» Velvet sorrise ironica. «Posso gettare<br />

un incantesimo sulle lettere che le renderà piuttosto vistose.»<br />

«Puoi far solo brillare le parole?»<br />

Velvet Remedy scosse la testa. «Si, ma solo se resto per mantenerle.<br />

Per lasciarmele alle spalle dovrei incantare una scritta esistente. Pittura,<br />

preferibilmente, a meno che non riusciamo a trovare un calamaio<br />

veramente grande.»<br />

SteelHooves nitrì mentre trottava oltre di noi verso le doppie porte<br />

della stazione che portavano nella Torre Ferro di Cavallo. «Allora le<br />

dipingeremo col sangue del primo nemico che incontreremo.» Si girò e<br />

scalciò le porte abbastanza forte non solo da spalancarle, ma facendone


514 Fallout: Equestria — Parte II<br />

volare una lungo la sala d’attesa all’interno. Feci una smorfia e ringraziai<br />

le Dee per il fatto che la stanza non fosse piena di nemici. «Venite?»<br />

Aiutai Velvet Remedy a scavalcare il corpo del grifone, dalle dimensioni<br />

quasi doppie a causa della bardatura da combattimento dotata di mitragliatrici<br />

a canne rotanti gemelle che era ancora legata al suo cadavere.<br />

Era il primo corpo che avevamo trovato che non fosse vecchio di secoli.<br />

Il pavimento era cosparso di bossoli di proiettile, rendendo il girargli<br />

attorno insidioso.<br />

Non sapevo dire che cosa l’avesse ucciso. La cosa mi preoccupava.<br />

Mi preoccò ancora di più quando Velvet Remedy le diagnosticò come<br />

cause naturali, con la voce carica di incredulità.<br />

«Almeno sappiamo che sono venuti da qua,» osservò SteelHooves.<br />

«Stavo iniziando a temere che non ci fosse un modo per salire.»<br />

La maggior parte degli interni della Torre Ferro di Cavallo erano<br />

collassati. Le rampe di scale erano crollate, i corridoi si erano incavati.<br />

L’intero edificio era diventato un labirinto, costringendoci ad entare<br />

ed uscire dalle stanze per andare da una parte all’altra di un corridoio,<br />

facendoci scendere di un piano per cercare delle scale che ci portassero<br />

su di due.<br />

Sentii scorrere dell’acqua davanti a noi. Il mio PipBuck cominciò a<br />

ticchettare leggermente.<br />

L’unico modo per raggiungere la rampa di scale successiva era attraverso<br />

una sezione collassata della parete tra due gabinetti. Il talismano<br />

dell’acqua dell’edificio stava ancora pompando acqua attraverso le tubature<br />

in frantumi. L’acqua aveva un basso livello di radiazioni. La bomba<br />

al fuoco magico aveva probabilmente irradiato il talismano stesso.<br />

Controllai con Velvet Remedy, assicurandoci di avere abbastanza<br />

RadiaVia con noi. La doccia radioattiva sarebbe stata minima, niente


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 515<br />

per cui valesse la pena preoccuparsi. Ma era un indizio di problemi più<br />

grandi più avanti, e volevo essere sicura che fossimo preparati.<br />

Trattenendo il fiato mi spinsi attraverso gli spruzzi il più velocemente<br />

possibile. Incespicai un poco quando il pavimento bagnato dall’altro<br />

lato si mosse leggermente.<br />

«Oooookie dokey lokey. SteelHooves, ti farò fluttuare oltre e ti metterò<br />

giù là in fondo,» dissi indicando l’angolo più lontano della stanza<br />

vicino alla porta che dava sul corridoio. «Il pavimento non è stabile.»<br />

Velvet Remedy rimase indietro. Mi concentrai su SteelHooves, avvolgendolo<br />

in una coltre telecinetica. Lentamente sollevai il pesante<br />

Ranger d’Acciaio di mezzo metro e lo condussi attraverso la doccia.<br />

Feci un singolo passo all’indietro, sentendo nuovamente il pavimento<br />

oscillare pericolosamente, e lo feci planare oltre di me verso un angolo<br />

che ero piuttosto sicura fosse asciutto e stabile.<br />

SteelHooves era a metà strada quando qualcosa che vide attraverso<br />

la porta aperta lo fece agitare, cercando di conquistare il pavimento.<br />

Prima che potessi metterò giù, prima che potessi anche solo chiedere<br />

che cosa avesse visto, l’alicorno attraversò la porta.<br />

La mia magia di letivazione implose mentre boccheggiavo scioccata.<br />

SteelHooves cadde duramente, voltandosi per sparare all’alicorno,<br />

ed il pavimento cedette sotto di lui. SteelHooves cadde fuori vista. Sentii<br />

degli spruzzi dal di sotto. L’alicorno fece un passo avanti, guardando<br />

giù nel buco, ed il resto del pavimento collassò. L’alicorno cercò di spalancare<br />

la ali per volare, ma si incastrarono contro le cornici della porta<br />

e cadde al di sotto assieme a lui.<br />

Mi ritrovai su una tavola bagnata che si sporgeva sul pavimento al<br />

di sotto come un trampolino. Cosa appropriata dato che il pavimento<br />

al di sotto era una piscina.<br />

Il mio PipBuck iniziò a ticchettare con grande entusiasmo.<br />

Aprendosi un varco tra i detriti galleggianti l’alicorno riemerse. Il<br />

suo corno iniziò a brillare. SteelHooves non era visibile da nessuna<br />

parte, essendo sicuramente finito sul fondo.


516 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Desiderai il sacco pieno di granate. Dovevo agire rapidamente, ma<br />

la mia mente non stava pensando abbastanza velocemente! L’alicorno<br />

avrebbe alzato il suo scudo prima che avessi capito che cosa fare!<br />

Ka-BLAM!<br />

Un’esplosione a fianco della mia testa mi fece scoppiare i timpani.<br />

Il mondo divenne uno sgradevole ronzio acuto. Persi immediatamente<br />

il senso dell’equilibrio, cadendo dalla mia postazione. Atterrai<br />

su un pezzo di pavimento galleggiante che immediatamente iniziò a<br />

ribaltarsi.<br />

Afferrai telecineticamente il pezzo di pavimento, lanciando un urlo<br />

che potevo sentire ma non udire. Concentrarsi era diventato straziante.<br />

Di fronte a me vidi l’alicorno galleggiare tra detriti e sangue. Velvet<br />

Remedy aveva spazzato via un grosso pezzo del collo della creatura con<br />

il fucile da combattimento. Non era morta, ma tra la perdita di sangue<br />

e l’affogamento era una corsa per cosa l’avrebbe uccisa per prima.<br />

Guardai con orrore mentre iniziava a guarire, con la ferita che<br />

lentamente si richiudeva.<br />

Si rigenerano, porca puttana?<br />

Quello non era giusto! Quello non andava bene!<br />

Con uno scoppio di rabbia iniziai ad afferrare telecineticamete pezzettini<br />

di pavimento galleggianti e dentellati ed cominciai a pugnalare<br />

il collo dell’alicorno fino a che non lo mozzai crudelmente. La creatura<br />

iniziò ad affondare sotto l’acqua radioattiva arrossata.<br />

Velvet Remedy era piegata su di me, con il corno puntato sul mio orecchio<br />

sinistro. Aveva già ripristinato l’udito a quello destro.<br />

SteelHooved stava di fianco a noi sul bordo della piscina, gocciolando<br />

acqua che stava facendo ticchettare selvaggemente il mio PipBuck.<br />

Stava litigando con Velvet riguardo a quanta RadiaVia aveva bisogno


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 517<br />

di bere. Velvet era dell’opinione che avesse bisogno di ogni singola confezione<br />

che avevamo; SteelHooves insisteva che non ne aveva affatto<br />

bisogno.<br />

Il mio orecchio sinistro iniziò a sistemarasi.<br />

«Non abbiamo tempo per questo,» SteelHooves battè uno zoccolo<br />

sul pavimento, rompendo le piasterelle sotto il suo zoccolo blindato.<br />

«Quelle creature viaggiano sempre in gruppo.»<br />

«Allora prendi la RadiaVia e smettila di fare il bambino,» ribattè la<br />

mia chirurga armata di fucile, guardandolo torvo. «Seriamente, perché<br />

tutti i miei pazienti devono essere così difficili?»<br />

Volevo puntualizzare che io ero sdraiata lì in atteggiamento molto<br />

non-difficile, grazie.<br />

SteelHooves a quel punto si alzò. Alla fine mi intromisi. «SteelHooves,<br />

diglielo.»<br />

Entrambi si voltarono per fissami. O, almeno, assumevo che SteelHooves<br />

mi stesse fissando. Il suo visore era puntato nella mia direzione.<br />

«Dirmi che cosa?» mi chiese lentamente Velvet. Poi, voltandosi<br />

verso SteelHooves, «Dirmi. Che. Cosa?»<br />

SteelHooves rimase in silenzio.<br />

Sospirai. «Guarda, se sono stata in grado di capirlo, lo farà anche<br />

lei. Lei è più intelligente di me.»<br />

Potevo dire che Velvet Remedy si stesse sforzando per non reagire<br />

al mio complimento.<br />

SteelHooves infine cedette.<br />

«Io sono un ghoul.»<br />

Velvet Remedy, per sua gloria, non fece un passo indietro. Nemmeno<br />

ansimò. Rimase semplicemente stranamente silenziosa per un<br />

po’. Abbastanza a lungo che avrei temuto di aver perso nuovamente<br />

l’udito se non fosse stato per il tic, tic, tic sulle piastrelle sotto il Ranger<br />

d’Acciaio.<br />

«Le radiazioni sono... rigenerative per i ghoul,» ammise SteelHooves.<br />

«Ero più in pericolo di affogare.» In verità di quello c’era stato


518 Fallout: Equestria — Parte II<br />

poco pericolo, con il riciclatore d’aria della sua armatura potenziata<br />

magicamente.<br />

Ma certo,realizzai,sentendomi lenta e supida: l’alicorno si stava rigenerando<br />

perché era nella piscina. Le radiazioni dovevano condizionarle<br />

allo stesso modo.<br />

«Bene allora, immagino che tu non abbia bisogno di RadiaVia,» concluse<br />

Velvet Remedy con noncuranza, facendo scivolare le confezioni<br />

di nuovo in una delle sue scatole mediche aperte.<br />

Sapendo di essere la più capace nella furtività determinai che dovevo<br />

esplorare più avanti. Individuai le due sorelle dell’alicorno in una stanza<br />

un piano più in alto. Le loro code erano puntate verso di me, inconsce<br />

della mia presenza mentre sembrava si stessero concentrando per cercare<br />

di strappare magicamente dai suoi cardini la porta di una cassaforte.<br />

I loro manti erano di un viola scuro, quasi nero. E non era la sola cosa<br />

che avevo notato.<br />

Non avevano i cutie mark!<br />

Liberai il mio fucile da cecchino e scivolai nello zen del SATS.<br />

BLAM!<br />

Il primo alicorno cadde duramente, dipingendo la cassaforte su cui<br />

era concentrata col cervello che le uscì dal davanti del cranio. La seconda<br />

iniziò a voltarsi, con lo scudo che aveva già cominciato a formarsi.<br />

Ma io fui più veloce. E quelle creature non erano molto più resistenti<br />

di noi, se beccate ignare e senza i loro incantesimi di protezione in atto.<br />

BLAM!<br />

Scivolai fuori dal SATS mentre il secondo corpo dell’alicorno crollava<br />

sul pavimento. Guardai la cassaforte e gli schizzi di sangue, cervella<br />

ed ossa mi ricordarono che non eravamo tornati indietro per dipingere<br />

la nota per Calamity.<br />

Aspetta. Ferma.


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 519<br />

Stavo guardando le interiora di qualche pony... od almeno di qualche<br />

cosa che avevo appena ucciso... e stavo pensando a quello?<br />

Stavo diventando davverò così insensibile agli orrori ed alla violenza<br />

delle Terre Devastate di Equestria?<br />

Mi chiesi dove si piazzasse la cosa sulla scala della perdita-di-sé di<br />

Monterey Jack.<br />

Mi chiesi anche cosa diamine stessero cercando quegli alicorni.<br />

Quindi trottai avanti per scassinare la serratura. La cassaforte, tuttavia,<br />

si rifiutò di venire sbloccata. Dopo esami e sforzi realizzai che<br />

non era stata inceppata o rotta dagli alicorni. Non ero semplicemente<br />

abbastanza brava.<br />

Beh, sapevo come sistemare la cosa.<br />

Mi ritrovai a sorridere quando le Ment-ali Party-Time mi lavarano<br />

da tutta la stupidità e lentezza che mi stava trattenendo. Feci un respiro<br />

profondo di sollievo! Finalmente, ero di nuovo la vera io. Il mio sorriso<br />

scomparve quando mi voltai vedendo Velvet Remedy che mi guardava<br />

triste.<br />

Altri tre alicorni stavano dall’altra parte di una fossa separatrice. Almeno<br />

cinque pavimenti interni erano collassati lasciando un alveare<br />

di mezze stanze a circondare l’immenso abisso. Pagliuzze di detriti e<br />

cenere fluttuavano nell’abisso che ci separava.<br />

SteelHooves aprì il fuoco con il suo lanciagranate automatico, abbattendone<br />

una (e tutte le stanze attorno a lei) prima che potesse erigere<br />

completamente il suo scudo. Le altre due si lanciarono in aria,<br />

spalancando le ali mentre i loro scudi le circondavano con una bolla.<br />

Feci una preghiera a Luna e feci fluttare fuori una sfera di memoria,<br />

assicurandomi che fosse quella con l’ultimo party di Pinkie Pie e non<br />

quella che avevo recuperato dalla cassaforte sette piani più sotto. Iniziai<br />

a levitare la sfera più vicino alle due.


520 Fallout: Equestria — Parte II<br />

L’alicorno fece una maligna, aspra e maestosa risata che rimbombò<br />

sulle pareti dell’abisso. Usando la sua telecinesi la liberò dal mio manto<br />

telecinetico scagliando una sedia. La sfera contenente il ricordo dell’ultimo<br />

party di Pinkie Pie cadde nell’abisso al di sotto, rimbalzò, rotolò e<br />

sparì in una fenditura, persa per sempre.<br />

La voce dell’alicorno dal manto viola scuro rimbombò con superiorità<br />

innegabile. «Pensi che Noi siamo stupide? Noi ricordiamo come Ci<br />

hai ucciso prima!»<br />

Oh, eravamo così fottuti!<br />

«Correte!» urlai, voltai la coda e corsi verso le scale.<br />

Velvet Remedy e SteelHooves galoppavano dietro di me, superandomi<br />

quando saltai fuori dalla rampa di scale e dentro un corridoio.<br />

Voltandomi, ordinai a SteelHooves di far collassare l’entrata dietro<br />

di noi. Il suo lanciagranate automatico era inutile contro un alicorno<br />

difeso da scudo, ma era più che sufficiente per far crollare la struttura<br />

in cui eravamo. Cemento e legno caddero in una tempestosa nube di<br />

polvere.<br />

«Che cos’è successo?» domandò SteelHooves.<br />

Ansimando, spiegai. «C’è un qualche genere di telepatia coinvolta...»<br />

Le mie paure si erano rivelate fondate. «... non solo tra quelli che<br />

sono assieme. Tutti loro. Ogni volta che ne uccidiamo uno, imparano<br />

dall’evento.» Non sarei stata in grado di ingannarli due volte allo stesso<br />

modo.<br />

La nostra mossa ci fece guadagnare tempo, ma non molto. Potevo<br />

sentirle dall’altro lato liberare un passaggio per raggiungerci.<br />

Con uno scoppio di luce uno degli alicorni apparve tra di noi.<br />

«Possono pure teletrasportarsi!?» esclamò Velvet Remedy, raggiungendo<br />

finalmente lo stesso livello di odiosa incredulità che provavo per<br />

quelle creature.<br />

L’alicorno stessa sembrava un poco sorpresa. Apparentemente teletrasportarsi<br />

in qualche posto che non si può vedere era difficile anche


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 521<br />

per quelle creature. Non pensavo si aspettasse di essere così vicina. Peccato<br />

che non fosse apparsa un metro più spostata in qualsiasi direzione,<br />

incastrata in una parete. Ma no, non potevamo essere così fortunati.<br />

O potevamo? Realizzai qualcosa di molto particolare. La sfera scudo<br />

dell’alicorno era formata a piena potenza, ma era letteralmente apparsa<br />

al centro tra di noi. Parte di ognugno di noi era all’interno della<br />

barriera. Incluso il didietro metallico di SteelHooves.<br />

L’alicorno iniziò a lanciare un incantesimo. Sentii una morsa stringersi<br />

attorno al mio cuore. I miei zoccoli iniziarono a formicolare.<br />

Un incantesimo di infarto? Sentii il panico crescere dentro di me<br />

mentre il mio cuore si dibattava per battere, ed improvvisamente seppi<br />

come quelle creature avevano ucciso i grifoni tramite «cause naturali».<br />

«Muovetevi!» urlai mentre afferravo telecineticamente il sacco pieno<br />

di granate. SteelHooves scattò in avanti, lasciando indietro le granate<br />

dentro il sacco. Senza aprirlo per rivelarne il contenuto mi concentrai e<br />

cercai di rimuovere più linguette che potevo. Sfortunatamente muovere<br />

oggetti che non potevo vedere direttamente era difficile per me quanto<br />

teletrasportarsi in uno spazio sconosciuto per l’alicorno. Riuscii a<br />

rimuovere solo le linguette di tre prima di ritrarmi dallo scudo.<br />

L’alicorno guardò dubbiosa il sacco che cadde ai suoi zoccoli. Il suo<br />

scudo contenne l’esplosione piuttosto efficacemente. Fu una visione<br />

brillante e viscerale.<br />

«Beh, potrebbe spiegare come dei grifoni possano rimanere intrappolati<br />

su un tetto,» dissi categorica.<br />

Avevamo dovuto combattere altre quattro creautre prima di raggiungere<br />

il tetto. La combinazione della mia furtività e della massiccia<br />

potenza di fuoco di SteelHooves ci aveva tenuto in vita, ma stava diventando<br />

più difficile. Erano tutte in allerta per noi e sembrava stessero<br />

coordinando le loro difese. Dovevamo fuggire ogni volta che avevano


522 Fallout: Equestria — Parte II<br />

gli incantesimi alzati, e non eravamo abbastanza veloci da abbatterne<br />

più di due prima che le altre fossero in grado di alzare i loro scudi.<br />

Sul tetto vi erano altri quattro alicorni. Erano sedute, immobili, ai<br />

quattro angoli dell’edificio, con l’attenzione rivolta verso il centro. Invece<br />

di circondarsi con una sfera di magia protettiva stavano cooperando<br />

per mantenere una semisfera di forza magica che stava tenendo in<br />

gabbia i tre grifoni mercenari.<br />

«Questa mi è nuova,» borbottò SteelHooves dietro di me.<br />

«Oh, grazie al Grande Uovo,» esclamò una di loro, vedendoci attraverso<br />

alla luminescente conchiglia di forza che intrappolava lei e gli<br />

altri due grifoni sopravvissuti. Si fermò. «Dov’è il resto di voi?»<br />

Mi guardai attorno. Velvet Remedy e SteelHooves erano ai miei<br />

fianchi. Solo le Dee sapevano dove fosse Calamity. Sospettai che stesse<br />

girando attorno alla Linea Celestia, sperando di individuarci. Trasalii<br />

al pensiero e sperai che non fosse troppo preoccupato. Potevo vedere<br />

il debole suggerimento dell’alba in arrivo sull’orizzonte.<br />

Un vento freddo mi scompigliò la criniera, trasportando l’odore<br />

salato del porto. Era quasi un peccato che avessimo raggiunto il tetto<br />

nel buio della notte. La vista durante il giorno doveva essere fantastica.<br />

Ripensandoci, la vista mi avrebbe potuto paralizzare per le vertigini.<br />

Quindi probabilmente era meglio che fossimo lì in quel momento,<br />

dopotutto. Voltandomi verso i tre grifoni, «Siamo tutti qua. Solo noi.»<br />

«Beh, non è un grande salvataggio,» disse amaramente uno dei<br />

grifoni.<br />

«Gratitudine. Prova a cercarla.»<br />

Mi voltai e guardai gli alicorni. Erano statuarie nella loro concentrazione.<br />

Non ero nemmeno sicura che avessero realizzato che noi eravamo<br />

sul tetto con loro. Ed erano al di fuori dello scudo che stavano<br />

creando. Avremmo potuto abbatterne tre con un attacco coordinato.<br />

Sicuramente i grifoni avrebbero potuto abbattere l’ultima. «Che genere<br />

di potenza di fuoco avete ancora voi ragazzi?»<br />

Sentii SteelHooves fischiare quando la grifone in fondo camminò<br />

in avanti. Stava indossando qualcosa che sembrava un suo tipo di ar-


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 523<br />

matura potenziata magicamente, un progetto grifone—nemmeno lontanamente<br />

intricata od avvolgente come quella di SteelHooves, che lasciava<br />

artigli, zampe ed ali nudi come la maggior parte del viso—con<br />

la bardatura da combattimento più grande, a tre canne, che avessi mai<br />

visto.<br />

«Cannone AA smontato,» disse elogiativo SteelHooves. Non avevo<br />

idea di cosa significasse, ma sembrava come la versione non ad energia<br />

magica del cannone al plasma che Calamity aveva usato contro il drago.<br />

Beh, avevamo decisamente la potenza di fuoco.<br />

«Solo cinque colpi rimasti,» disse accigliata la grifone. In ogni caso,<br />

cinque colpi da quella cosa sarebbero dovuti essere più che...<br />

«E ci sono altre quattro ali di quelle bastarde arrapate in arrivo,»<br />

annunciò la prima grifone. Dalla sua voce la identificai infine come<br />

Alanera. Mentalmente annotai che io non avrei scelto la parola «arrapate»<br />

per descrivere gli alicorni. A meno che Alanera sapesse qualcosa<br />

che io non sapevo.<br />

«Quattro ali?» chiesi. «Intendi altre due?»<br />

«No,» si intromise SteelHooves. «Intende altre dodici.»<br />

«Oh. Beh... sassi lunari.» Aveva senso. Una «ala» doveva essere un<br />

gruppo di tre. Spiegava perché ce ne fossero tre a caccia di SteelHooves<br />

fuori Fetlock.<br />

«Queste quattro ci hanno tenuto qua in trappola mentre arrivavano<br />

i loro rinforzi,» ci informò Alanera.<br />

Aspetta...<br />

Mi rallegrai. «Siamo a posto, allora. Sono piuttosto sicura che le<br />

abbiamo fatte fuori mentre salivamo!» Contai mentalmente. Una nella<br />

piscina. Due alla cassaforte. Tre all’abisso. Una di loro era sopravvissura,<br />

e si era riunita con altre tre. Quindi ne avevamo uccise...<br />

... nove. Ne erano rimaste ancora tre. In qualche modo eravamo<br />

riusciti ad evitare una intera ala di alicorni senza che nessun gruppo se<br />

ne accorgesse.


524 Fallout: Equestria — Parte II<br />

E sarebbero probabilmente spuntate sul tetto da un momento all’altro.<br />

Dovevamo fare velocemente!<br />

Spiegai rapidamente il piano ed ognuno iniziò a prendere la propria<br />

posizione. Mentre lo facevano non potevo far altro che dar voce ai miei<br />

sospetti con Alanera: «Che cosa stavate cercando te ed i tuoi mercenarai<br />

in questo posto che quelle creature vogliono così tanto?»<br />

«Codici per penetrare in una cassaforte nel Ministero dell’Immagine<br />

sul Viale dei Ministeri,» disse Alanera, sorprendentemente cordiale.<br />

«La cassaforte contiene un artefatto di cui il nostro datore di lavoro vorrebbe<br />

davvero tanto entrare in possesso. Salta fuori che la ‘dea’ di questi<br />

mostri lo vuole pure lei.»<br />

«Che genere di artefatto?» chiesi, facendo levitare fuori la Piccola<br />

Macintosh e controllando le cariche. Avrei usato un proiettile magico,<br />

tanto per andare sul sicuro.<br />

«Il Libro Nero. Beh, il Libro Nero di qualcosa o qualcos’altro. Un<br />

tomo di alcune delle più brutte magie zebra. Robe che possono fare a<br />

pezzi l’anima di un pony, dicono. O far risorgere gli spiriti dalla tomba.»<br />

Necromanzia.<br />

Lo stesso pensiero che certi incantesimi e poteri esistessero veramente<br />

mi diede brividi da incubo. Per quel che sapevo nessun pony<br />

aveva mai usato quelle arti oscure; era orribile immaginare che le zebre<br />

effettivamente potessero. La necromanzia non si supponeva nemmeno<br />

che fosse vera—solo una storia dell’orrore per spaventare giovani<br />

puledre ai pigiama party.<br />

Se era per quel genere di brutte cose che il Ministero dell’Immagine<br />

faceva retate, la purga dei libri prendeva una totalmente nuova e<br />

terrificante luce. Iniziai a chiedermi se lo scopo dietro le confische dei<br />

libri «ideologicamente incompatibili» non fosse, almeno in parte, una<br />

copertura. Perché, per le Dee, non potevi dire al pubblico che le zebre


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 525<br />

avevano la necromanzia, tanto meno che libri sull’argomento stessero<br />

entrando in Equestria!<br />

La nozione della necromanzia zebra suggeriva una nuova inquietante<br />

dimensione sul come lo stare ai margini dell’esplosione di un megaincantesimo<br />

avesse trasformato i pony in pony ghoul e pony zombie.<br />

Mentre parlavo con Alanera e riflettevo sulle implicazioni del Libro<br />

Nero, SteelHooves e Velvet Remedy stavano discutendo dei nostri<br />

nemici. Catturai la fine della conversazione.<br />

«... non hanno tutte gli stessi incantesimi. Solo quelle dal manto<br />

viola scuro come quelle delle ali al di sotto possono teletrasportarsi,» le<br />

spiegò SteelHooves. «Quelle dal manto blu notte...»<br />

«Invisibilità,» interruppe Velvet Remedy. «Oh sì. Mi ricordo.»<br />

«Quelle verde scuro? Non le ho viste fare niente che le altre non<br />

possano fare.» SteelHooves si avvicinò ad uno degli alicorni simil statua<br />

e diede una occhiata da vicino al suo manto, un verde foresta così scuro<br />

da essere quasi nero. «Fino ad ora.»<br />

Butcher, la grifone con l’arma pesante, era pronta davanti all’alicorno<br />

più lontano. SteelHooves aveva agganciato quella alla mia sinistra.<br />

Velvet Remedy aveva il suo (precedentemente mio) fucile da combattimento<br />

che si librava ad un centimetro dalla tempia di quella alla mia<br />

destra. Feci fluttuare la Piccola Macintosh tra gli occhi di quella di<br />

fronte a me.<br />

«Al mio tre. Uno... Due...»<br />

In un tempestoso tuono di colpi d’arma da fuco ed esplosioni, i tre<br />

alicorni vennero abbattuti. E lo scudo sparì. L’ultimo alicorno immediatamente<br />

tornò in vita, in allerta e...<br />

... la super arma della grifone fece uno scoppio che si sarebbe potuto<br />

sentire dalla luna. Il quarto alicorno semplicemente non esisteva più.<br />

Alanera volò in avanti e mi prese nei suoi artigli mentre l’altro grifone,<br />

leggermente impacciato, raccoglieva Velvet prendendo il volo. Lanciai<br />

un velo telecinetico attorno a SteelHooves, trasportandolo con noi.<br />

L’ultimo grifone prese il volo, girando in cerchio per proteggerci la coda.


526 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Eravamo a qualche isolato di distanza quando gli ultimi tre alicorni<br />

spuntarono sul tetto. Parte di me voleva ridere sarcastica. Poi ci ricordarono<br />

che potevano volare anche loro. E, senza ostacoli, erano molto<br />

più veloci e manovrabili.<br />

Circondandosi negli scudi magici volarono in avanti per ridurre la<br />

distanza.<br />

Chiusi gli occhi, cercando di forzare il mio cervello potenziato dalle<br />

MPT a pensare a qualcosa. Per la prima volta, le Ment-ali Party-Time<br />

mi stavano deludendo.<br />

«Beh, sembra che abbiate bisogno di un po’ d’aiuto!»<br />

Solo un’altra volta ero stata così felice di sentire la voce di Calamity<br />

ed era stato quando stavo fronteggiando un drago. Aprii gli occhi,<br />

fissandolo grata. «Spero che tu abbia un piano. Perché io non ho<br />

niente.»<br />

«Semplicemente seguitemi!» Calamity sorrise e si spinse davanti a<br />

noi, diminuendo l’altitudine.<br />

Guarda un po’, l’unica direzione in cui grifoni dal carico posante potessero<br />

volar più veloci degli alicorni era verso il basso. Ci inseguirono,<br />

ma stavamo aumentando la distanza.<br />

«A meno che ci stiamo tuffando su una fabbrica di materassi,» si<br />

lamentò Alanera, «sarà un viaggio molto corto!»<br />

Guardai indietro. C’era una buona distanza tra noi e le tre creature,<br />

visibili solo come bolle luminose di energia verde malato che<br />

piombavano dal cielo verso di noi.<br />

«Iniziate a cabrare ora!» disse in risposta Calamity.<br />

«Ma ha la minima idea...» grugnì il grifone che stava trasportando<br />

Velvet Remedy, «di quanto sia difficile... cabrare... a questa velocità...<br />

portando tanto carico?»<br />

Vidi la strada avvicinarsi velocemente mentre iniziavamo a cabrare.<br />

Sorrisi, pensando semplicemente a quanta spazzatura Calamity aveva<br />

l’abitudine di saccheggiare. Non avevo dubbio che la risposta fosse sì.<br />

I tre grifoni infine livellarono con soli alcuni metri di scarto, sfiorando<br />

le cime dei carri più alti. Sentii uno zoccolo sfregare sulla cima


Capitolo Diciotto — Cause Innaturali 527<br />

di una carrozza passeggeri. Gli alicorni stavano iniziando a ridurre la<br />

distanza. Fulmini scaturirono da uno dei loro corni, superandoci.<br />

Più avanti la strada finiva in un immenso parcheggio. File e file<br />

di carri da trasporto erano allineate davanti ad un lungo edificio. Con<br />

l’eccezionale chiarezza visiva fornita dalle Ment-ali Party-Time fui in<br />

grado di vedere un logo sul tetto dell’edificio mentre ci avvicinavano: il<br />

simbolo nero di un’omega con un pony terrestre bianco che sembrava<br />

far levitare un pacco sulla sua schiena.<br />

Realizzai all’improvviso il piano. Un battito di ciglia prima che<br />

Calamity iniziasse a sparare.<br />

Accesi il mio Eyes-Forwards Sparkle, facendo una veloce scansione<br />

della vita di sotto. Avevo solo un istante, ma almeno avevo le Ment-ali<br />

Party-Time a potenziare il mio acume e giudizio. Tutto ciò che vedevo<br />

erano lucette rosse che si muovevano al di sotto. Probabilmente<br />

radiablatte. Sentii una serie di scoppi quando sorpassammo i carri da<br />

trasporto ed il tetto.<br />

Gli alicorni avevano appena raggiunto il parcheggio, troppo veloci<br />

per fermarsi, quando il primo carro da trasporto esplose come una<br />

bomba a megaincantesimo molto in miniatura. La prima esplosione<br />

fece partire immediatamente il resto, e tre quartieri cittadini eruttarono<br />

in una vibrante cascata di luce follemente colorata.<br />

I loro scudi non potevano proteggerli da quello. L’onda di radiazione<br />

non poteva curarli da una forza che li fece a pezzi a livello cellulare. Non<br />

potevano nemmeno urlare mentalmente. Non c’era tempo. I tre alicorni<br />

erano semplicemente spariti.<br />

L’edificio ci fece da scudo abbastanza a lungo da salvarci prima di<br />

venire vaporizzato. Il mio PipBuck urlò quando fummo colpiti dalla<br />

doccia di calore e radiazioni. Il mio EFS si illuminò di rosso, avvertendomi<br />

che stavo subendo avvelenamento di radiazioni prima di schiantarsi<br />

assieme al mio PipBuck.<br />

Un istante più tardi ci schiantammo pure noi.<br />

Nota: Nuovo livello.


528 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Nuovo vantaggio: Telecinesi Possente (livello tre)—La tua telecinesi è di livello<br />

Twilight Sparkle. Puoi gestire oggetti multipli con facilità; e con abbastanza concentrazione<br />

puoi probabilmente trasportare in giro una Ursa Minor!


Capitolo Diciannove<br />

Tradimento<br />

«Dimmi che i miei amici mi stanno tutti mentendo e mi evitano perché<br />

non gli piacciono più le mie feste e non vogliono più essere miei amici!»<br />

Dipendenza.<br />

Come fai a sapere quando sei in trappola? Quando vuoi qualcosa<br />

più di ogni altra? Quando ti trovi a mentire ai tuoi amici ed a nascondere<br />

loro cose che non vuoi sappiano? Quando non riesci a stare una<br />

settimana senza ricadere nella tentazione? Un giorno?<br />

O semplicemente quando insisti che, dato che nessuna delle precedenti<br />

si applica a te, stai bene?<br />

Ci eravamo schiantati e tutto era diventato nero, come quando qualcuno<br />

soffia su una candela. Giacevo sulla strada, svenuta e gravemente<br />

ferita. Ma nel profondo della mia incoscienza stavo ancora cadendo.<br />

L’ultimo messaggio di Pinkie Pie tormentava i miei sogni. Nel tempo<br />

che ci misi a riprendere conoscenza l’effetto della Ment-ali Party-Time<br />

svanì, ed io ero di nuovo impantanata nella mia debolezza. Neppure il<br />

multicolore spettacolo pirotecnico che aveva letteralmente consumato<br />

i tre isolati dietro di noi era riuscito a penetrare con la sua brillantezza<br />

nella nebbia della mia mente. Mentre mi liberavo dalle macerie sparse<br />

anche sulla strada l’occhio della mia mente poteva ancora vedere quello<br />

scheletro, da solo, nell’angolo... con la statuetta dell’amica ormai caduta<br />

dentro la sua cassa toracica.<br />

E tutto quello che volevo era un’altra Ment-ali Party-Time. Per scacciare<br />

la nebbia e la confusione. Per rendermi brillante, per poter aiutare<br />

i miei amici.<br />

In quel momento realizzai che, anche se non raggiungevo i criteri<br />

della mia lista mentale di «segnali di avvertimento», stavo rischiando<br />

di perdere il controllo. Ero ancora io a scegliere se prendere una MPT<br />

529


530 Fallout: Equestria — Parte II<br />

o no, e potevo rifiutarmi in ogni momento. Ma... ero arrivata ad un<br />

punto in cui non mi sentivo giusta—non mi sentivo nemmeno me<br />

stessa—a meno di avere quell’aumento di chiarezza e carica dalle Mentali<br />

Party-Time.<br />

Forse, solo forse, avevo un problema?<br />

«Yee-HAW!» urlò trionfalmente Calamity mentre tornava svolazzando<br />

da noi. «È così che si fa in stile Dashita!»SteelHooves gemette profondamente<br />

mentre il Ranger ricoperto di metallo si rimetteva sui suoi<br />

zoccoli blindati. «Per la cronaca,» brontolò, «Nessun pony qua è autorizzato<br />

a lamentarsi che le mie tattiche di battaglia siano eccessive. Mai<br />

più.»<br />

«Aaaaah!» gridò uno dei grifoni (Butcher, penso). «La mia ala!<br />

Penso sia rotta...»<br />

Velvet Remedy si trascinò fuori dai rottami del carro rovesciato<br />

dentro al quale era atterrata. Il suo corpo era lacero e sanguinante, in<br />

particolare aveva un profondo sfregio sulla fronte, ma ignorò le proprie<br />

lesioni e zoppicò verso il grifone gravemente ferito. A circa metà strada<br />

dal grifone si fermò, tremando, mentre fissava il turbinante fuoco<br />

prismatico dietro di noi.<br />

«Celestia misericordiosa. Spero che dentro a quegli edifici non<br />

vivesse nessun pony.»<br />

Calamity atterrò orgoglioso accanto a lei. «Certo che no. Abbiamo<br />

ripulito quel buco dai razziatori ieri sera, ricordi?»<br />

Avevamo fatto che cosa quando?<br />

Velvet Remedy barcollò leggermente e si pulì il rivolo di sangue che<br />

le colava nell’occhio. «Oh... Intendi quando tu volavi via e ci lasciavi<br />

tremendamente preoccupati per te?» Appoggiò lo zoccolo e fece ancora<br />

un passo verso il suo paziente designato, dicendo, «Ti... ti aiuterò. Non<br />

ti muovere...»


Capitolo Diciannove — Tradimento 531<br />

Fece altri tre passi prima di svenire. «Hey!» Esclamò Calamity afferrandola<br />

prima che potesse colpire l’asfalto. La sorresse mentre si<br />

accasciava.<br />

Cercai di trottare verso di lei, solo per scoprire che ero sdraiata a<br />

terra. Mi sembrò sorprendente. Cercai di alzarmi, ed una fitta di agonia<br />

mi attraversò la zampa anteriore destra. La sollevai, cercando di capire<br />

cosa ci fosse di sbagliato... e la sentii pesante. I miei occhi videro il<br />

tondino metallico per cemento armato che spuntava da essa, proprio<br />

sopra lo schermo morto del mio PipBuck.<br />

«Oh. Questo non va bene...»<br />

Sollevai lo sguardo per vedere la scura figura di un grifone corazzato<br />

che mi si avvicinava, poi i miei occhi si rovesciarono e persi<br />

nuovamente conoscenza.<br />

«... avevamo già acquisito i codici quando hanno cominciato a metterci<br />

alle strette. Pensavamo fosse un colpo di fortuna che ci stessero spingendo<br />

verso il tetto, ma quelle puttane hanno trasformato la nostra via<br />

di fuga in una trappola.»<br />

Mi svegliai per la seconda volta al suono di Alanera e SteelHooves<br />

occupati a discutere. Non pensavo di essere rimasta svenuta per più di<br />

qualche minuto. Mi sentivo più debole di quando giacevo sofferente<br />

nella capanna di SteelHooves, molto malata, e la mia zampa anteriore<br />

destra pulsava così tanto di dolore che non riuscivo a contenere le<br />

lacrime.<br />

«La mia squadra ha notato gli alicorni controllare almeno un’altra<br />

cassaforte nell’edificio,» fece notare SteelHooves. «Sapevano che voi<br />

avevate già i codici?»<br />

Alanera rise. «Beh, non l’abbiamo mica pubblicizzato!»<br />

La mia attenzione venne deviata. La bellezza di Velvet Remedy mi<br />

si era posata accanto mentre ero svenuta. Velvet Remedy si sporgeva


532 Fallout: Equestria — Parte II<br />

in ginocchio su di me, con il corno guaritore che brillava. Era una posizione<br />

in cui mi stavo stancando di vederla. La sua testa era avvolta<br />

in bende strette magicamente ed una grande macchia rossa vi filtrava<br />

attraverso, sopra la ferita in via di guarigione.<br />

«Spero che ti piaccia il sapore della RadiaVia, Littlepip,» disse, sorridendo<br />

e cercando di sembrare noncurante. Potevo sentire la tensione<br />

nella sua voce, non importa quanto bene la nascondesse. «SteelHooves<br />

è l’unico di noi che non ne trangugerà intere scatole, se riesco a<br />

convincere il Dottor Helpinghoof a venderci le sue scorte.»<br />

«Velvet... ti senti bene? Sei caduta.»<br />

Velvet mi sorrise dolcemente. «Ho una commozione cerebrale, ma<br />

non dovrebbe essere troppo grave. Sono più preoccupata per te, Littlepip.»<br />

Pfft. Sarei stata bene. Qualche pozione curativa e sarei stata buona<br />

come nuova. Le dissi così. Velvet trasalì. Perché era trasalita?<br />

«Littlepip... Non puoi prendere una pozione curativa. Non mentre<br />

quella cosa è ancora dentro di te.» Guardai l’insanguinato giavellotto di<br />

metallo scanalato che aveva grottescamente trafitto la mia zampa anteriore.<br />

Velvet Remedy continuò, «La mia magia e le nostre medicine ti<br />

possono riaggiustare, si. Ma prima quella sbarra metallica deve uscire.»<br />

Avrebbe fatto male, vero?<br />

Velvet Remedy mi assicurò che avrebbe fatto UN SACCO di male.<br />

Feci fluttuare fuori la sfera di memoria della Torre Ferro di Cavallo,<br />

contemplandola per un istante. La serratura della cassaforte era stata<br />

la più ardua che avessi mai tentato di forzare. Era stata oltre le capacità<br />

magiche dei due alicorni. Quali segreti avrebbe potuto nascondere?<br />

Secondo Alanera i mercenari avevano già trovato i codici che stavano<br />

cercando da qualche altra parte nell’edificio. Naturalmente gli alicorni<br />

non avrebbero potuto saperlo con certezza. Probabilmente stavano solo<br />

facendo una ricerca approfondita.<br />

«Al mio tre?» suggerii a Velvet Remedy. Lei annuì, le sue labbra<br />

erano strette in una linea sottile.


Capitolo Diciannove — Tradimento 533<br />

«Uno.. Due...»<br />

Mi protrassi con la mia magia e toccai la sfera. Nell’istante in cui il<br />

corno di Velvet Remedy si illuminava ed il tondino da cemento armato<br />

veniva ricoperto di luce, tutti i miei sensi vennero lanciati in un altro<br />

mondo.<br />

Ero seduta davanti a dei banchi di terminali, tra due altri pony a<br />

cui non prestavo assolutamente attenzione. Un auricolare mi ronzava<br />

leggermente nell’orecchio. Lo schermo del terminale non aveva altro<br />

che l’icona di un palloncino che si gonfiava fino a scoppiare, per poi<br />

riempirsi di nuovo.<br />

La pony che stavo cavalcando era dolorante per l’essere stata seduta<br />

nella stessa posizione troppo a lungo. La criniera le prudeva, così<br />

come...<br />

Accidenti! Va bene, la criniera gli prudeva. Così come altre parti.<br />

Ed all’improvviso volevo veramente, veramente tanto tornare piuttosto<br />

alle Rovine di Manehattan per sentire un tondino da cemento armato<br />

venirmi strappato fuori dalla zampa.<br />

Il palloncino scoppiò di nuovo e quindi fu rimpiazzato da del testo.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

«Perfetto,» udii e sentii dire allo stallone attraverso la mia bocca, con<br />

una voce tremendamente annoiata. Sentii il mio zoccolo colpire un


534 Fallout: Equestria — Parte II<br />

pulsante senza guardarlo. La statica nel mio orecchio venne sostituita<br />

da delle voci.<br />

«... stare con Zio e Zia Orange.»<br />

Riconobbi immediatamente la voce di Apple Bloom. Aveva un timbro<br />

strano e rauco, come se avesse pianto molto ed esaurito le lacrime.<br />

Il mio ospite prese una matita in bocca e cominciò a scarabocchiare<br />

su un blocco degli appunti. Potevo sentire il sapore della gomma, e<br />

sentivo i segni di piccoli morsi sull’impugnatura di legno. Cercai di<br />

concentrarmi sul gusto e la vista ed il suono,ignorando categoricamente<br />

gli altri sensi.<br />

«Hanno detto qualcosa?» L’altra voce era quella di Sweetie Belle.<br />

Sembrava nervosa? Preoccupata?<br />

Altre parole si materializzarono sullo schermo davanti a me.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Lo stallone che stavo cavalcando sospirò rumorosamente e premette un<br />

altro bottone. Quindi tornò a scarabocchiare, guardando lo schermo<br />

solo a metà.<br />

<br />

«No,» affermò severa Apple Bloom. «I dottori pony dicono che mia<br />

sorella se la caverà, ma...»<br />

«... Ma?» sembrava che Sweetie Belle avesse paura di sentire la risposta.<br />

«Voglio dire, è una notizia fantastica, giusto? Perché non sembri<br />

felice?»<br />

La voce di Apple Bloom si abbassò. Mi sentii raddrizzarmi leggermente<br />

sulla sedia. Apparentemente i pony che cercavano di non far<br />

rumore si meritavano almeno un po’ di attenzione.


Capitolo Diciannove — Tradimento 535<br />

«C’è... una voce,» confidò Apple Bloom alla sua amica. «Certa gente<br />

dice che magari non è stato proprio un incidente.»<br />

«Cosa?» ansimò Sweetie Belle, e la sua voce si abbassò in un sussurro<br />

nonostante fosse scioccata. «Chi vorrebbe far del male ad Applejack?»<br />

Lo schermo si illuminò mentre nuove informazioni scorrevano rapidamente.<br />

Da qualche parte, un maneframe aveva appena capito chi<br />

stava parlando, e riguardo a cosa. Ora lo schermo e l’auricolare avevano<br />

la completa attenzione del mio ospite.<br />

«Dicono... che magari è stato qualche pony all’interno del suo<br />

stesso Ministero.»<br />

Sweetie Belle dall’altro capo rimase in silenzio. In sottofondo riuscivo<br />

a sentire un pony piangere, un pianto leggero da spezzare il cuore;<br />

ma non potevo dire se fosse dal capo dell’unicorno o della pony di terra.<br />

Non dovetti riflettere a lungo.<br />

«Cosa cavolo 1 sta succedendo lì? Sweetie Belle, da dove stai chiamando?<br />

Va tutto bene?» E poi un pensiero più oscuro sembrò colpire<br />

la giumenta, «Ha avuto un ‘incidente’ anche tua sorella?»<br />

«Cosa? Oh, oh no. Mia sorella sta bene. Siamo... siamo alla spa sul<br />

Corso della Foglia Cadente 2 . Rarity è qui fin da dopo pranzo a cercare<br />

di far smettere di piangere Fluttershy.»<br />

«Cosa... per Applejack?»<br />

Sweetie Belle sembrò in colpa. «Uh... no. Non penso che sappiano<br />

ancora cosa sia successo. Rarity mi ha fatto venire qualche ora fa. Parrebbe<br />

che quando Fluttershy ha saltato il loro trattamento settimanale<br />

Rarity sia andata a cercarla. Ha trovato Fluttershy ranicchiata in un<br />

angolo nel suo ufficio al Ministero della Pace. Non so esattamente cosa<br />

sia successo, ma...»<br />

Era diventato il turno di Apple Bloom. «Ma?»<br />

1 Nell’originale, what the hay (hay significa paglia), esclamazione popolare<br />

soprattutto nel Regno Unito.<br />

2 Nell’originale, Leaf Fall Lane.


536 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Fluttershy dice che Rainbow Dash l’ha chiamata traditrice!»<br />

«Cosa?!» Apple Bloom non era in grado di mantenere la voce bassa<br />

come Sweetie Belle. Sentii qualche pony in sottofondo chiamarla<br />

domandandole qualcosa.<br />

La voce di Apple Bloom divenne tetra quando rispose, «No, non è<br />

successo niente, Zio Orange. Non è all’ospedale. Sto solo parlando con<br />

Sweetie Belle.» Poi, dopo una pausa, aggiunse pensierosa, «Sembra che<br />

Rarity e Fluttershy non potranno raggiungerci molto presto.»<br />

Apple Bloom parlò nuovamente con chiarezza, rivolta a Sweetie<br />

Belle.<br />

«Uh... dovrei andare. Twilight Sparkle dovrebbe teletrasportarsi<br />

in qualunque istante. Rimarrà con noi finché Applejack non sarà più<br />

critica,» spiegò Apple Bloom, «E sai come il teletrasporto rovini questi<br />

terminali. Penso seriamente che potrei progettarne uno migliore mentre<br />

dormo... In ogni caso, Scootaloo avrebbe giustamente da ridire se<br />

sapesse che sto parlando su una linea non sicura.»<br />

«Una traditrice?! Apple Bloom, riesci ad immaginarlo? Rainbow<br />

Dash è la sua amica di più lunga data. Ed ancora peggio, è la portatrice<br />

dell’Elemento della Lealtà!» Sweetie Belle sembrava profondamente<br />

addolorata. «È quasi come... avere la lealtà stessa a darti della<br />

traditrice!»<br />

«Mi chiedo se le piacerebbe se qualche pony chiamasse lei traditrice,»<br />

ribattè cupa Apple Bloom.<br />

«Come può Rainbow Dash dire una cosa del genere?»<br />

«Non lo so,» rispose Apple Bloom, sembrando offesa. «Mi sono<br />

arresa a cercare di capire, ormai. Voglio solo che tutto questo finisca.»<br />

«Lo so. Questo... tutto... Qualche volta vorrei semplicemente scavare<br />

un buco per terra e nascondermi fino a quando tutta questa stupida<br />

guerra sarà finita.»<br />

Lo schermo si illuminò.


Capitolo Diciannove — Tradimento 537<br />

<br />

<br />

<br />

Sentii che mi alzavo e mi toglievo l’auricolare. «Dannazione. Odio l’estrazione<br />

del ricordo,» lo sentii brontolare da quella che sembrava la<br />

mia bocca. «Spero che quelle giumente muoiano in un incendio.»<br />

Ritornai ad un mondo di oscurità ed incredibile dolore. Ma almeno<br />

ero di nuovo una giumenta. Reprimendo un urlo sorrisi debolmente a<br />

Velvet Remedy, che stava avvolgendo la mia zampa in bende curative.<br />

«Quello è stato astuto,» si complimentò Velvet Remedy mentre faceva<br />

levitare un paio di pozioni rinvigoritrici fuori da una scatola medica<br />

appoggiata di fianco a lei. Notai che non stava indossando le sue e mi<br />

guardai attorno. Avrei potuto giurare che le stesse indossando prima<br />

che svenissi per la seconda volta, ma non riuscivo a ricordare se le aveva<br />

quando mi ero svegliata.<br />

Non lontano vidi Calamity che lavorava sulle sue «bisacce», rimpiazzando<br />

le scatole danneggiate dalla battaglia con alcune nuove sciacallate<br />

da... qualche parte.<br />

«Niente di interessante?» chiese Velvet Remedy, indicando con il<br />

corno la sfera di memoria.<br />

Abbassai lo sguardo sulla sfera di memoria; i pensieri che aveva<br />

provocato stavano combattendo per il predominio nella mia testa:<br />

Avevo già intravisto prima dei segnali che non tutto andasse bene<br />

all’interno del Ministero della Tecnologia, ma che qualche pony all’interno<br />

del Ministero avesse tanta determinazione ed animosità verso Applejack<br />

da cospirare la sua morte... ciò portava il conflitto ad un intero<br />

nuovo livello. Ciò piazzava la chiamata in un qualche momento dopo la


538 Fallout: Equestria — Parte II<br />

morte del fratello maggiore di Applejack ed il suo corrispondente sforzo<br />

per un maggiore controllo sul suo stesso Ministero. Probabilmente anche<br />

dopo il ricordo di Applesnack. Una nuova generazione di terminali<br />

rinforzati magicamente avrebbe spiegato perché continuassi a trovarne<br />

di funzionanti nelle Terre Devastate d’Equestria. E se quella chiamata<br />

aveva avuto luogo quando pensavo, avrebbe spiegato perché la vasta<br />

maggioranza dei terminali fossero dei pezzi di rottame distrutti. Solo<br />

quelli ritenuti più vitali o posseduti da pony benestanti od importanti<br />

sarebbero stati aggiornati.<br />

Stavo anche cominciando a vedere le possibilità che Gawdyna Grimfeathers<br />

aveva riconosciuto in un’intera camera blindata piena di ricordi.<br />

Ma quei pensieri erano distrazioni.<br />

Più importante, Velvet Remedy non avrebbe mai dovuto vedere<br />

quel ricordo.<br />

«Solo un qualche stallone che stava passando un giorno di lavoro<br />

veramente noioso» mentii, sollevandola e facendola fluttuare indietro<br />

verso le mie bisacce. «Come sta la grifone con l’ala rotta?»<br />

«Non sarà in grado di volare per un po’. Le sue ferite erano molto<br />

peggiori di quando avevano sparato all’ala di Calamity...» disse Velvet,<br />

volgendo lo sguardo verso la grifone in questione. Non appena Velvet<br />

guardò altrove diedi una spinta telecinetica alla sfera di memoria, facendola<br />

volare nell’aria della notte. Con un po’ di fortuna, il lancio l’avrebbe<br />

mandata abbastanza vicino all’apocalisse in miniatura del nostro Dashita<br />

da far in modo che che almeno i ricordi velenosi sarebbero potuti<br />

morire in un incendio.<br />

«DJ Pon3 non sta raccontando l’intera storia,» insistette Alanera, parlando<br />

con SteelHooves. Il mio compagno ricoperto di metallo aveva<br />

oh-così-casualmente chiesto del massacro dei pony ghoul alla stazione


Capitolo Diciannove — Tradimento 539<br />

della Linea Celestia. «Certo, Stellatriste li voleva morti, ma un po’ di<br />

tizi nella Tenpony Tower, come quel dottore, erano interessati ad una<br />

soluzione più affabile.»<br />

«Affabile?» disse SteelHooves con una incredulità tinta di disgusto.<br />

«Coi ghoul?»<br />

Alanera si curvò. «Eggià, beh, in passato ho incontrato un po’ di<br />

pony ghoul che erano più rispettabili della maggior parte dei pony nelle<br />

terre devastate.» Il tono della grifone suggeriva che c’era altro che avrebbe<br />

voluto aggiungere, ma non avrebbe insultato il Ranger d’Acciaio che<br />

aveva appena contribuito a salvarle la vita. «Non sono come i pony zombie;<br />

anche se alla fine... beh, lo Sceriffo Codaputrida stava precipitando<br />

nella zombitudine, ne sono piuttosto dannatamente sicura.»<br />

«Oh?» chiese SteelHooves in un tono di conversazione manipolativo<br />

che stavo cominciando a riconoscere. Mi chiesi se avrei dovuto<br />

preoccuparmi. Alanera od i suoi grifoni avevano qualcosa da temere<br />

da SteelHooves? E che dire dei pony alla Tenpony Tower?<br />

Non lo pensavo, ma quanto conoscevo bene in realtà SteelHooves?<br />

Quanto bene un qualche pony poteva conoscerlo quando ogni mostra<br />

di opinione od emozione poteva essere un inganno abilmente tessuto?<br />

«Eggià. Lo Sceriffo Codaputrida non voleva la coabitazione, anche<br />

se un po’ di tizi della Tenpony erano disposti a fare una prova. Quel<br />

bastardo aveva piani per spazzare via ogni pony in quella Torre e prenderla<br />

per se stesso e per la sua banda.» Alanera fendette l’aria in disgusto.<br />

«C’è un intero branco di pony zombie nei tunnel di manutenzione vicino<br />

alla Tenpony Tower. Aveva cercato di pagarci per sbloccare l’entrata<br />

di un vecchio tunnel in modo che potessero infestare il posto.»<br />

SteelHooves rimase in mortale silenzio per un istante. Poi, «Ha<br />

cercato di assoldarvi per rompere un contratto? Di certo doveva sapere<br />

che l’onore di un grifone non lo avrebbe permesso. Perché non l’ha fatto<br />

da solo?»<br />

Vidi come Alanera si gonfiò di orgoglio. «Lo stupido non poteva.<br />

Si sblocca solo dall’interno.»


540 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Per Luna!» sussultò SteelHooves. «Spero che abbiate parlato di<br />

questo con Capo Stellatriste?»<br />

Una smorfia prese forma sul becco di Alanera.»In verità...» Artigliò<br />

il suolo. «Non vedevo nessuna utilità nell’alimentare l’intolleranza di<br />

quell’imbecille dopo che lo Sceriffo Codaputrida era stato tolto di mezzo.<br />

La verità è che non volevamo nemmeno seguire il piano di far fuori<br />

gli altri oltre a lui ed i suoi scagnozzi, ma l’intero dannato posto ci è<br />

caduto addosso nel momento in cui l’abbiamo abbattuto. Non abbiamo<br />

avuto scelta se non ucciderli tutti.»<br />

SteelHooves nitrì. «Beh, chi può biasimarvi. Ma Stellatriste deve sapere<br />

di quella potenzialmente fatale falla nella sicurezza della Tenpony.<br />

Dov’è l’entrata di questo vecchio tunnel, esattamente?»<br />

Butcher fece cadere la sua bardatura da combattimento munita di cannone<br />

AA smontato ai miei zoccoli. Strabuzzai gli occhi, senza capire.<br />

«Guarda, hai salvato le nostre vite lassù. Siamo in debito con te,»<br />

spiegò Butcher. «Alanera probabilmente ti farebbe Artiglio onorario se<br />

fossi stata almeno una pegaso. Ma dato che sei un’unicorno la cosa semplicemente<br />

non prenderebbe il volo.» Sorrise alla sua stessa freddura.<br />

Fissai l’arma ridicolmente enorme. «Non posso, davvero,» balbettai,<br />

pensando semplicemente a cosa diamine avremmo potuto fare con<br />

quella cosa se l’avessi accettata. «Potrebbe servirti.»<br />

«Eggià, beh, la mia vita mi serve di più. E ce l’ho in gran parte grazie<br />

a voi. Gli Artigli di Alanera ripagano i loro debiti. E non negare che<br />

potresti usarla. La Piccola Gilda 3 qui farà un buco negli scudi degli<br />

alicorni se riesci a mantenerla sul bersaglio per un fuoco concentrato<br />

di quattro o cinque colpi.» Alzò la testa. «D’altra parte, l’altra idea era<br />

una nostra armatura completa, ma non penso che si adatti ad un pony.»<br />

3 Nell’originale, Little Gilda.


Capitolo Diciannove — Tradimento 541<br />

Calamity si alzò in volo e rimase sospeso, fissandola. «In realtà<br />

scommetto che potrei montare quella ragazza sulla bardatura da combattimento<br />

di SteelHooves...»<br />

«Dove?» L’enorme bardatura da combattimento di SteelHooves aveva<br />

già un lanciagranate automatico su un fianco ed un lanciamissili<br />

sull’altro!<br />

«Sulla sua schiena!» Calamity spinse il cappello all’indietro, scaldandosi<br />

all’idea. «Certo dovremmo montarla all’indietro, quindi SteelHooves<br />

dovrebbe puntare la coda sul bersaglio per farla sparare, ma<br />

se la implementiamo in quella gingillosa magia di puntamento...»<br />

Oh no. Avrei fermato quella pazzia all’istante. SteelHooves, se non<br />

altro, aveva bisogno di un’arma che fosse meno sovrapotenziata; qualcosa<br />

che potesse sparare in sicurezza nei corridoi. «No... piuttosto, che<br />

ne dici se semplicemente ci dovete un favore?»<br />

«Non tendo molto a dovere favori che potrebbero tornare indietro<br />

a strapparmi le piume della coda,» Alanera, che aveva finalmente finito<br />

di parlare con SteelHooves, si intromise nella conversazione. «Ma se<br />

riesci a pensare a qualcosa di più accettabile entro la fine della settimana,<br />

dovremmo essere ancora in giro nell’area.»<br />

Butcher guardò la sua capo squadra. «Qual è il piano?» Si sdraiò vicino<br />

alla sua bardatura da combattimento ed iniziò a mettersela addosso.<br />

Era chiaramente fin troppo pesante per sollevarla senza telecinesi.<br />

«Finire il contratto. Consegnare i codici e ricevere il nostro pagamento.<br />

Dopo quello?» Alanera guardò indietro verso l’ultimo membro<br />

della sua squadra, che era stato virtualmente mummificato da Velvet<br />

Remedy.<br />

«Per l’Uovo,» imprecò Alanera, «Mi inventerò qualcosa.»<br />

Calamity sembrò deluso quando Butcher ribardò Piccola Gilda.<br />

«Non saprei. Come dovremmo fare per trovarvi?»<br />

Alanera pescò un piccolo dispositivo dalle sue bisacce. Assomigliava<br />

un sacco ad uno StealthBuck. «Questo è un trasmettitore. Puoi collegarlo<br />

al tuo PipBuck ed usarlo per trasmettere messaggi radio quanto


542 Fallout: Equestria — Parte II<br />

per riceverli. Il tuo PipBuck non è una torre radio, quindi non avrai<br />

molto raggio d’azione, ma se hai captato le nostre trasmissioni sai già<br />

quali frequenze contattare.»<br />

Annuii, facendolo fluttare nelle mie bisacce. Per prima cosa, avrei<br />

dovuto ripristinare la matrice di incantesimi del mio PipBuck. Potevo<br />

farlo dall’armatura di SteelHooves proprio come avevo già fatto al contrario.<br />

Ma era una procedura complicata che non potevo fare mentre<br />

ero ferita. Od al buio. O probabilmente senza Ment-ali Party-Time.<br />

No... No, potevo farlo senza di loro. Anche se non mi sentivo come<br />

se potessi. L’avevo già fatto prima, dannazione.<br />

SteelHooves trottò per unirsi a noi. Ero tentata di chiedergli della<br />

sua alquanto sinistra conversazione con Alanera, ma diresse la mia attenzione<br />

altrove. «Siamo osservati. C’è una robofatina che sta cercando<br />

di ottenere la tua attenzione senza farmi sapere che c’è.»<br />

L’Osservatore.<br />

Mi congedai dicendo di dover andare dietro alla piccola pila-di-detriti<br />

per puledre. Abbastanza sicura la robofatina fluttuò verso di me, silenziosa<br />

come il tramonto.<br />

«Ciao Littlepip!» L’Osservatore cercò di sembrare noncurante, ma<br />

non era un incontro casuale. Se lo fosse stato avrei sentito per prima<br />

la musica. «Che cosa state facendo tutti qua fuori? E che cos’era<br />

quell’esplosione?»<br />

Mi chiesi se l’Osservatore fosse il timido inseguitore che SteelHooves<br />

ed io avevamo già notato. Decisi di provare la teoria.<br />

«Beh, Calamity stava giocando con i fuochi d’artificio e SteelHooves<br />

ha lasciato che ci seguissi segretamente tutto il giorno senza che lui lo<br />

sapesse,» dissi cupa. «Cosa stai combinando?»<br />

«Tutto il giorno? Non capisco cosa intendi, Littlepip. Sono appena<br />

arrivato.»


Capitolo Diciannove — Tradimento 543<br />

Bella storia. Non importava. Avevo bisogno dell’aiuto dell’Osservatore.<br />

«Osservatore, ho bisogno di un favore. Ho bisogno che contatti<br />

Gawdyna e le racconti degli Artigli di Alanera.»<br />

L’Osservatore rimase in silenzio abbastanza a lungo da farmi sentire<br />

il bisogno di spiegare.<br />

«Gawdyna sta raggruppando grifoni che non sono attualmente sotto<br />

contratto. Alanera ha perso metà dei suoi grifoni a causa degli alicorni<br />

ed i sopravvissuti sono gravemente feriti. Probabilmente hanno<br />

bisogno di più aiuto di quanto possiamo offrirne. Dovremmo lasciare<br />

almeno che Gawdyna gli dia la possibilità...»<br />

«No,» intonò la voce meccanica della robofatina.<br />

«No?» Mi sedetti, sorpresa. «Guarda, possiamo aiutare queste persone.<br />

O ti importa solo dei pony?»<br />

«Sono stato disposto ad aiutarti prima perché era per salvare vite.<br />

Questo non è salvare vite. È più come un... progetto di vanità. Io non<br />

mi rivelo per una ragione. Ogni volta che lo faccio mi metto a rischio!»<br />

Oh per l’amor di Luna. Mi voltai, mostrando la schiena al robot<br />

fluttuante.<br />

Poi l’Osservatore mi sorprese. «Va bene. Lo farò per te. Ma devi<br />

accettare di fare qualcosa per me. Ho una missione per te.»<br />

«Tu hai che cosa adesso?» strabuzzai gli occhi, mi voltai nuovamente<br />

e fissai la robofatina.<br />

«C’è un’Opale Nera nella Tenpony Tower. Mi è stata rubata. La<br />

rivoglio indietro.»<br />

Timidamente, chiesi, «Che cos’è un’Opale Nera?»<br />

«È una gemma speciale. È come una sfera di memoria, ma usata<br />

in un Ricollettore 4 .» Prima che potessi chiedere che cosa fosse un Ricollettore,<br />

l’Osservatore mi illuminò. «Le sfere di memoria contengono<br />

ricordi presi dagli altri con la magia degli unicorni, solitamente con la<br />

4 Nell’originale Recollector, che può essere inteso sia nel senso di collettore che in<br />

quello di permettere il ricordo.


544 Fallout: Equestria — Parte II<br />

forza. Un Ricollettore è una corona incantata che qualcuno può indossare<br />

quando vuole registrare quello che sta vivendo. O per rivivere la<br />

suddetta registrazione. Anche se chi lo indossa non è un unicorno.»<br />

Annuii. Quel tipo di progresso aveva perfettamente senso. Come i<br />

terminali resistenti alla magia di Apple Bloom sospettai che fosse un<br />

passo in avanti della tecnologia arcana che si ebbe solo orribilmente<br />

vicino alla fine. Altrimenti sarei inciampata ovunque su di loro.<br />

«Così vuoi che io prenda una sfera di memoria, una sorta, dalla<br />

Tenpony Tower e te la porti. Cos’è, ti sembro un pony corriere?» Lo<br />

guardai in cagnesco. «Ma se questo è quello che mi chiedi per renderti<br />

utile, lo farò. Dov’è il coso?»<br />

«Credo sia stato preso da quel pony radiofonico, DJ Pon3. Recuperalo<br />

per me ed io consegnerò il messaggio.»<br />

Aspetta. Cosa? L’Osservatore voleva che derubassi Homage!?<br />

«Io... Io...» Lottai con un senso di rabbia inarticolata. «Okie... dokey...<br />

lokey. Vedrò cosa posso fare.» La mia voce era aspra e calma. «Ma<br />

tu manda il dannato messaggio prima.»<br />

La robofatina si librava mentre Osservatore sembrò contemplare la<br />

cosa.<br />

«Naturalmente. La fiducia va in entrambe le direzioni.»<br />

Beh, forse. Ma l’Osservatore mi aveva appena chiesto di tradire la<br />

fiducia di qualche pony a cui tenevo. Ed in quel momento tenevo ed<br />

avevo bisogno di Homage molto più di che di un qualche pony che si<br />

nascondeva dietro una robofatina e che chiedeva dei favori in cambio<br />

della presa d’azione. Quindi avrei chiesto ad Homage dell’Opale Nera.<br />

Gentilmente. E se lei avesse detto di no, l’Osservatore sarebbe rimasto<br />

a corto di fortuna.<br />

All’improvviso, mi venne in mente un’altra cosa. I miei occhi si<br />

spalancarono mentre fissavo la robofatina dell’Osservatore.<br />

«Che c’è? Perché mi stai guardando in quel modo?»<br />

«Non sei scomparso. Le tue piccole visite stavano diventando più<br />

brevi. È quasi come se ogni volta che inizio a chiederti qualcosa che ti


Capitolo Diciannove — Tradimento 545<br />

mette a disagio, convenientemente il tuo tempo nella robofatina finisce.<br />

Ma ora che vuoi qualcosa da me, hai...»<br />

Ci fu uno scoppio statico, poi l’allegra musica da marcia (composta<br />

da tuba, batteria ed armonica) fuoriuscì dalla robofatina quando l’Osservatore<br />

finì il tempo.<br />

Non me la bevevo.<br />

Il sole stava iniziando a sorgere, dipingendo le nuvole al di sopra con<br />

magnifici colori ed immergendo la città in un labirinto di lunghe ombre.<br />

Mi sarei goduta la passeggiata di ritorno se la mancanza del mio<br />

Eyes-Forward Sparkle non mi avesse fatto temere ogni angolo ed ombra,<br />

incapace di dire dove i nemici si stessero nascondendo. Se la mia zampa<br />

anteriore non avesse pulsato. Se la mia testa non avesse martellato ed<br />

il mio stomaco non si fosse contorto e stretto brutalmente. Avevo già<br />

vomitato tutto quello che avessi mai mangiato.<br />

Ero arrivata ad una conclusione: odiavo la nausea da radiazioni. Un<br />

bel po’. Tenpony Tower, Homage ed il letto sembravano infinitamente<br />

lontani.<br />

Velvet Remedy aveva fatto passare le RadiaVia tra di noi (escludendo<br />

SteelHooves) prima che gli Artigli di Alanera se ne fossero andati.<br />

Quello che non sarebbe esattamente stato abbastanza per purgare le<br />

radiazioni da noi tre era stato diviso in porzioni fin troppo piccole per<br />

sei. Velvet Remedy continuava ad assicurarci che saremmo stati bene<br />

una volta che fossimo tornati alla Tenpony Tower ed avesse potuto<br />

prendere più scorte. Anche se non stavamo dicendo niente. Cosa che<br />

mi rendeva ancora più preoccupata..<br />

Mi distrassi pensando alla sfera di memoria. E ciò guidò i miei<br />

pensieri verso il Ministero della Tecnologia (Bellica). Cosa che mi portò<br />

a ricordare il commento di SteelHooves riguardo al Ministero. E chi<br />

aveva aiutato.


546 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Compagnie come Ironshod, Four Stars, Equestrian Robotics ed anche<br />

Stable-Tec.<br />

Armerie Ironshod: dove avevo imparato che non tutto andava bene<br />

nel mondo di Applejack. Equestrian Robotics: non sapevo veramente<br />

nulla di loro, ma sospettavo fortemente che il carburante per incubi<br />

che erano le robofatine potesse essere ricondotto ai loro zoccoli. Four-<br />

Stars: i pony traditori che si erano barricati ed avevano lavorato assieme<br />

agli infiltrati zebra e che erano ampiamente responsabili della morte di<br />

milioni. E Stable-Tec... sapevo già cosa avevano fatto.<br />

Sotto la guida e supporto del Ministero.<br />

Fui strappata via dai miei pensieri dall’ansimare di Velvet Remedy.<br />

Ero rimasta indietro, per via tanto quanto dei miei viaggi mentali quanto<br />

per le mie dimensioni e stato fisico. Cercai di galoppare avanti, dove<br />

il resto degli altri erano ranicchiati dietro un muro in frantumi, sbirciando<br />

da una mezza finestra. Invece barcollai e scoprii che in verità<br />

avevo un altro poco in più da poter vomitare.<br />

Pulendo lo schifo dalla mia faccia con leggero disgusto mi avvicinai<br />

ad una seconda finestra, non volendo stare troppo vicina agli altri dopo<br />

quello che avevo fatto. Di fianco vi era una scrivania metallica; eravamo<br />

tecnicamente nel «dentro» dell’edificio, guardando «fuori». Mi fermai<br />

per aprire la scrivania, trovando una dozzina di tappi di bottiglia.<br />

La mia mente annebbiata insisteva a chiedersi perché continuavo a<br />

trovare tappi di bottiglia in posti del genere. Scrivanie. Cestini dei rifiuti.<br />

Armadietti. Schedari. Che genere di pony andava in giro a mettere<br />

soldi in posti a caso? Quale processo mentale porta a: Oh, guarda! Una<br />

scrivania nella desolatezza urbana. Mettiamoci dentro qualche tappo.<br />

Non troppi—abbastanza giusto per comprare un tramezzino... ?<br />

Scossi la testa, cercando di ripulire la mente dalle ragnatele che<br />

aggroviglavano quei pensieri. Il rimbombo del mio mal di testa si accentuò,<br />

facendomi sapere che quella era la cosa sbagliata da fare.<br />

Ricacciando indietro le lacrime, guardai «fuori» la strada. Sentii lo<br />

strano trambusto di battito d’ali prima di vederne la fonte. Quando lo


Capitolo Diciannove — Tradimento 547<br />

feci, i miei occhi si spalancarono. Un istante più tardi, una palla di fuoco<br />

verde illuminò la strada quando la fenice di fuoco magico incendiò uno<br />

dei pipistrelli vampiro che la stava attacando. Rimasi lì, con la bocca<br />

spalancata.<br />

Non tutti i miei compagni si accontentarono del semplice guardare.<br />

Facendo levitare fuori il suo fucile da combattimento, Velvet Remedy<br />

fece un passo attraverso la sua finestra, con nostra grande sorpresa.<br />

Velvet Remedy non era mai la prima ad entrare in combattimento.<br />

La gamma di creature contro cui era disposta ad usare la forza letale<br />

stava crescendo, includendo ormai gli alicorni. Ma era sempre stato per<br />

legittima difesa, o per la difesa di altri pony. Quando vidi Velvet prendere<br />

una posizione da battaglia, sollevando il fucile verso la schermaglia<br />

aerea, mi ricordai di quello che aveva detto Monterey Jack e mi chiesi<br />

se la stavo lentamente perdendo alle richieste delle Terre Devastate<br />

d’Equestria. Stava perdendo se stessa?<br />

Velvet Remedy aspettò fino a quando la figura della fenice di fuoco<br />

magico venne interamente coperta dal corpo del pipistrello vampiro.<br />

BLAM!<br />

Il pipistrello gigante emise uno strillo straziante e cadde a terra.<br />

Velvet Remedy spostò la mira verso un altro, aspettando il momento<br />

opportuno.<br />

I pipistrelli non glielo avrebbero concesso. Uno di loro cambiò direzione,<br />

tuffandosi verso la mia amica. Ci fu un doppio sparo quando<br />

Calamity entrò nel combattimento ed il robusto corpo del pipistrello<br />

vampiro si schiantò agli zoccoli di Velvet Remedy.<br />

Il cielo risplendette di macchie verdi quando la fenice di fuoco magico<br />

cercò di avventarsi sui suoi attaccanti. Uno dei pipistrelli vampiro<br />

si voltò e si scontrò con il maestoso uccello verde ed oro, ed i due piombarono<br />

all’interno della carcassa di un carro da trasporto,schiantandosi<br />

contro casse piene di libri distrutti. Parte di me si chiese se i libri erano<br />

diretti verso l’Ateneo di Twilight Sparkle.<br />

La fenice di fuoco magico era bloccata sotto il pipistrello vampiro.<br />

Potevo vederla lottare per uscire. Un altro pipistrello vampiro svolazzò


548 Fallout: Equestria — Parte II<br />

fino all’apertura del carro da trasporto, poi indietreggiò rapidamente<br />

quando la fenice gli sputò contro fuoco magico. La bella creatura emise<br />

un grido lamentoso quando il pipistrello vampiro piegò la testa per affondare<br />

le sue zanne nell’uccello. Il secondo pipistrello vampiro discese<br />

sull’apertura.<br />

«Littlepip!» gridò sgomenta Velvet Remedy. «Il tuo fucile zebra!»<br />

Trasalii, guardandola confusa mentre il mio cervello senza MPT lottava<br />

per analizzare quello che lei voleva da me.<br />

Velvet Remedy non era disposta ad aspettare. Il suo corno brillò<br />

quando mi strappò il fucile zebra dalle sue cinghie di sostegno ed iniziò<br />

a sparare alla cieca nel retro del carro. In pochi secondi tutto l’interno<br />

era in fiamme. I pipistrelli vampiro strillarono in agonia. Uno di loro<br />

cadde fuori, camminando bizzarremente sulle sue ali in fiamme, un<br />

inferno vivente. Collassò sulla strada.<br />

Nient’altro, né fenici di fuoco magico né il secondo pipistrello vampiro,<br />

emerse dalla impetuosa fornace che il carro dei libri era diventato.<br />

Spostai lo sguardo dal carro a Velvet Remedy e ritorno senza capire.<br />

«Ma la...» Velvet Remedy mi diede uno sguardo teso, poi tornò a fissare<br />

il fuoco.<br />

Mentre faticavo a finire il pensiero un’esplosione di cenere partì<br />

dalle fiamme. Roteò nell’aria mattutina, catturando i raggi solari che<br />

trafiggevano l’apocalittico paesaggio urbano, roteando in un vento completamente<br />

unico. Poi,con un’esplosione accecante di luce smeraldo con<br />

punte d’oro, la fenice di fuoco magico riapparve.<br />

Velvet Remedy fece uno strillo di gioia. Guardò la strana ma bellissima<br />

creatura girare tre volte attorno a noi, fare grido musicale, e librarsi<br />

via.<br />

Facendo fluttuare il fucile zebra di nuovo a me, sorrise furbesca.<br />

«Non hanno la stessa relazione con l’essere bruciate vive, ricordi?»


Capitolo Diciannove — Tradimento 549<br />

«Quando torneremo mi farò un lungo bagno,» annunciò Velvet Remedy.<br />

«Prenderò la RadiaVia, non appena la clinica del Dottor Helpinghoof<br />

apre. A questa andatura non sarà molto dopo il nostro ritorno.»<br />

«Dannazione, quando torneremo io mi farò un lungo bagno!» esclamò<br />

Calamity, causando un finto svenimento di Velvet.<br />

Io volevo soltanto dormire. Preferibilmente accanto ad Homage.<br />

«Io...» mi fermai, con la mente che combatteva la nausea, l’astinenza da<br />

MPT e la privazione del sonno. «Non lo so. Ho bisogno di dormire. Ma<br />

non abbiamo molto tempo.»<br />

«Non abbiamo molto tempo? Per cosa?»<br />

«Prima che Monterey Jack sia giustiziato,» dissi a Calamity senza<br />

mezzi termini. «Dobbiamo salvarlo.»<br />

Gli altri, tutti, si fermarono.<br />

«Dobbiamo fare che cosa adesso?» Chiese Calamity, come se gli<br />

avessi detto che tutti avremmo dovuto farci mordere dai serpenti a<br />

sonagli.<br />

«Scusa, non intendevo quello,» dissi, realizzando il mio errore. «Io<br />

devo salvarlo.»<br />

«Perdonami, ma continuo a pensare di non aver sentito bene.»<br />

«Posso chiedere perché?» chiese Velvet Remedy.<br />

«Senza menzionare come?!» aggiunse SteelHooves.<br />

Mi voltai per guardare i miei sorpresi e non collaborativi amici. Mi<br />

venne in mente che non avevo mai menzionato loro la mia intenzione<br />

di salvare l’antipatico unicorno beige.<br />

«Io dico di lasciare che lo impicchino!» disse Calamity, atterrando<br />

con un’autoritaria zoccolata sul terreno.<br />

«Hai appena conosciuto...» iniziò Velvet, poi si fermò. «Ci farai cacciare<br />

tutti dalla Tenpony Tower per salvare il pony che ha cercato di derubarti?<br />

Succederà così, se le guardie semplicemente non ti spareranno.<br />

Anche se ha confessato?»<br />

Mi sentii tremare. Non ero affatto nelle condizioni di affrontare<br />

quella discussione. Non potevano tutti semplicemente capire che quella<br />

era la cosa giusta da fare?


550 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Dannazione, Littlepip!» Velvet Remedy improvvisamente si arrabbiò<br />

con me. Perché era arrabbiata con me? «Monterey Jack non se lo<br />

merita! Hai salvato la vita di quel miserabile bastardo e lui ti ha ripagato<br />

cercando di fotterti! Non riuscirà a fregare anche la tua felicità!»<br />

Mi ritrassi dal linguaggio di Velvet Remedy così come dalla sua<br />

rabbia.<br />

«Concordo,» disse semplicemente SteelHooves.<br />

Alla fine reagii, concentrandomi su Velvet Remedy. «Non importa!<br />

Non importa se merita di essere salvato o no. Chiunque sul campo di<br />

battaglia, disse Fluttershy, giusto? Quello stallone ha dei bambini! Due<br />

puledri ed una puledra. Cosa pensi che gli succederà se lui muore? La<br />

Tenpony Tower ti è parsa il tipo di posto che comprende la beneficenza?<br />

Qualcuno di voi ha visto un orfanotrofio là dentro, mentre eravate in<br />

giro a fare compere?»<br />

Mi voltai verso Calamity e SteelHooves. «Non importa cosa posso<br />

perdere se lo faccio. Ma che mi dite di quello che perderò se non ci<br />

provo nemmeno?»<br />

Qualche volta, per fare quello che è giusto, devi diventare la cattiva<br />

di turno.<br />

Tutti i miei amici si allontanarono di un passo da me. Si guardarono<br />

l’un l’altro come se si stessero chiedendo chi dovesse parlare per<br />

primo. Alla fine SteelHooves fece un passo avanti. «Bene allora, qual è<br />

il piano?»<br />

Con un grosso sospiro di sollievo (e sentendomi all’improvviso così<br />

stordita che dovetti combattere per non cadere in ginocchio), spiegai:<br />

«Ho ancora uno StealthBuck. Entro di nascosto. Lo colpisco con un<br />

dardo. Solo uno; il veleno lo paralizzerà per qualche ora ma non avrà<br />

effetti permanenti. Poi forzo la serratura e lo faccio fluttuare sulla mia<br />

schiena. Userò la mia levitazione per diminuire il suo peso. Finché lo<br />

sto effettivamente trasportando l’incantesimo di invisibilità dovrebbe<br />

coprirci entrambi, proprio come copre le mie bisacce.»


Capitolo Diciannove — Tradimento 551<br />

Gli occhi di Velvet Remedy erano umidi, ma fece un passo avanti.<br />

«In questo caso abbiamo qualcosa che dobbiamo fare prima che possa<br />

godermi il mio bagno.»<br />

La guardai dubbiosa, ma speranzosa.<br />

«Dobbiamo fermarci da quel banco di lavoro, così puoi costruire<br />

una nuova pistola a dardi.»<br />

Ero morta sui miei zoccoli.<br />

Riuscivo a malapena a rimanere alzata; il banco da lavoro sembrava<br />

ondeggiare sotto di me. Velvet Remedy era però al mio fianco, incoraggiandomi<br />

gentilmente. Il suo atteggiamento sembrava essere completamente<br />

cambiato dopo che avevo menzionato i bambini. Ero sorpresa<br />

ma assolutamente compiaciuta.<br />

«Va bene. Ce la puoi fare. Solo concentrati.»<br />

Annuii alla voce di Velvet mentre incollavo con la colla prodigiosa<br />

i pezzi di apparentemente casuale spazzatura per formare una potente<br />

arma fatta a zoccolo. «Ecco... ha solo bisogno di asciugare, ora.»<br />

Velvet Remedy annuì e si strofinò leggermente contro di me. «Il tuo<br />

cuore è sempre al posto giusto, Littlepip.» Si ritrasse, dandomi un sorriso<br />

triste. «La tua mente forse non tanto. Ma ho imparato a credere al<br />

tuo cuore...» Guardò in basso, strisciando il suo zoccolo sul pavimento.<br />

«Ci tengo a te, sai.»<br />

Sentii il mio cuore palpitare e la mia testa ondeggiare. Che cos’era?<br />

Non era lei che cercava di ferire Calamity. Ci stava provando con me?<br />

Dopo avermi spinto il giorno prima verso Homage? No... dovevo stare<br />

interpretando male.<br />

Guardai altrove, dolorante perché sapevo che Homage era così vicina.<br />

I miei occhi catturarono un lampo di rosso nell’angolo più lontano<br />

sotto una coperta. «Ehi... uh... Velvet, quello è il tuo carretto?» chiesi,


552 Fallout: Equestria — Parte II<br />

sospettando che l’avesse lasciato lì la mattina prima. Immaginai Homage<br />

trovarlo e metterlo con cura da parte, anche coprendolo... anche se<br />

per prima cosa non riuscivo a ricordare Velvet portarlo dentro.<br />

La guardai di nuovo, ed il pensiero mi abbandonò. Era bellissima e<br />

triste da far male al cuore. I suoi occhi stavano brillando di nuovo, ma<br />

cambiò argomento. «Per quanto?» deviò, guardando di nuovo la pistola<br />

a dardi.<br />

«Oh, la colla prodigiosa è...» cercai una buona parola e fallii. «Prodigiosa.<br />

Nessun tempo affatto. Diamine, è probabilmente pronta già<br />

adesso.»<br />

«Hai tutti i dardi che ti servono?»<br />

«Dovrebbe servirmene uno solo.» Anche se, dovevo ammettere, nello<br />

stato in cui ero me ne sarebbe occorsa qualche dozzina. Sarei stata<br />

fortunata a colpire la porta di un granaio.<br />

«Fammi vedere,» tubò Velvet. Feci fluttuare fuori uno dei miei dardi<br />

avvelenati e lo infilai nella pistola a dardi. Velvet Remedy avvolse la<br />

sua telecinesi attorno ad essa e la sollevò al suo occhio, controllando<br />

l’allineamento. Mi venne in mente che un’arma non letale come la pistola<br />

a dardi avrebbe dovuto esercitare un certo fascino sulla mia amica<br />

più pacifista.<br />

Mi ricordai delle mie precedenti preoccupazioni. Quanto avrebbe<br />

potuto beneficiare Velvet, psicologicamente e spiritualmente, dall’essere<br />

in grado di gestire i nemici senza bagnare ulteriormente gli zoccoli di<br />

sangue e morte? Dannazione, perché non ci avevo pensato prima?<br />

Mi voltai verso di lei, con sulle labbra la promessa che le avrei fatto<br />

una pistola a dardi. E mi bloccai smarrita. Velvet Remedy aveva<br />

la pistola a dardi puntata dritta su di me. Non lo sapeva che non era<br />

sicuro?<br />

Thwap!<br />

Ow! Aprii la bocca, con parole di sorpresa che mi si gelarono sulla<br />

lingua.<br />

Velvet Remedy fece cadere una lacrima quando disse «Mi dispiace,<br />

Littlepip.»


Capitolo Diciannove — Tradimento 553<br />

Cosa... Cosa stava succedendo?<br />

Il corno di Velvet Remedy si illuminò un po’ di più. Sentii il cigolio<br />

mentre il piccolo carretto rosso si avvicinava, fermandosi dietro di<br />

me. Velvet Remedy si avvicinò e mi diede una spinta gentile con uno<br />

zoccolo, scaricando il mio corpo paralizzato sul carretto.<br />

Mi aveva sparato di proposito!<br />

Quando Velvet Remedy sollevò la coperta sopra di me, coprendo<br />

il mio corpo, giurai che l’avrei uccisa.<br />

Non so quando persi conoscenza. L’ultima cosa che ricordavo era il<br />

sentire la vibrazione dell’ascensore attraverso le sponde metalliche del<br />

carretto. Un carretto che, devo annotare, era veramente scomodo. Non<br />

avevo potuto vedere nulla, e l’unica cosa che potevo annusare era la<br />

dannata coperta. Mentalmente avevo realizzato che avrei dovuto essere<br />

ribollente di rabbia o tremante di preoccupazione, forse addirittura<br />

dovevo temere per la mia vita. Ma ero troppo malata e troppo esausta<br />

per avere ancora qualche emozione.<br />

Probabilmente mi ero addormentata.<br />

Mi ritrovai a svegliarmi con l’orrendamente familiare sensazione<br />

di essere legata ad un tavolo medico. Un lampo di panico mi percorse,<br />

portandomi a forzarmi contro le cinghie che mi tenevano giù mentre<br />

immaginavo che lo psicotico dottore ghoul si fosse in qualche modo<br />

rigenerato e mi avesse catturato di nuovo. Con l’aiuto di Velvet Remedy!<br />

Collassai indietro, con un dolore nero che cresceva nel cuore. Come<br />

aveva potuto farlo? La credevo mia amica!<br />

Realizzai quanto completamente orribile mi sentissi. Oltre il dolore<br />

al cuore, oltre il mal di testa ed il malessere fisico. Mi sentivo profondamente<br />

ed insopportabilmente sbagliata dentro. Era così che si sentiva la<br />

Contaminazione? Gettai indietro la testa sul cuscino (un poco sorpresa<br />

che i miei rapitori avessero pensato di darmene uno).


554 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Sopra di me un qualche pony aveva inchiodato un poster al muro.<br />

Una giumenta molto giovane vestita con un’uniforme da infermiera rosa<br />

a strisce gialle mi guardava, dicendomi come non avessi bisogno di<br />

diventare un Ranger d’Acciaio per essere un eroe. Apparentemente eroiche<br />

posizioni quali «Tecnico allo Svuotamento Padelle» e «Pagliaccio<br />

del Reparto Tumori» mi stavano aspettando.<br />

Non la fabbrica della Red Racer. I miei occhi vagarono smarriti. Il<br />

letto medico a cui ero legata era isolato da delle tende. Potevo vedere le<br />

sagome dei pony che si muovevano dall’altra parte. L’unica cosa assieme<br />

a me era uno strano terminale blippeggiante e diversi tubicini di plastica<br />

che portavano liquidi dentro e fuori il mio corpo.<br />

Una delle ombre era Calamity. Potevo dirlo dalla forma del suo<br />

cappello.<br />

Dannazione, NO! Non anche lui! Celestia e Luna li dannino entrambi<br />

al bruciante...<br />

«Eccheddiamine,» sentii parlare Calamity, rivolto ad uno degli altri<br />

pony nella stanza, «Ricordi quando abbiamo parlato riguardo al farlo<br />

nel modo giusto? Beh, questo. Non. Lo. È.»<br />

«Pensi che volessi farlo?» La voce di Velvet Remedy mi arrivò attraverso<br />

le diafane tende che mi chiudevano via. C’era angoscia nella sua<br />

voce. Bene! «Littlepip mi ha forzato lo zoccolo.»<br />

«Ed esattamente come l’ha fatto? Mi pare di ricordare che fosse a<br />

malapena in grado di camminare dritta.»<br />

All’improvviso il mio corpo iniziò a sembrarmi davvero pesante.<br />

Come se una grossa coperta di piombo mi stesse schiacciando.<br />

«Non essere ingenuo! L’hai sentita. L’esecuzione di Monterey Jack<br />

è domani. Si sarebbe fatta buttare fuori da questo posto prima che<br />

avessimo qualsiasi possibilità di convincerla a fare il trattamento.»<br />

Oh. Ecco cos’era.<br />

Aprii la bocca per dire qualcosa, ma la pesantezza mi coprì le palpebre<br />

e non riuscii a tenerle aperte.


Capitolo Diciannove — Tradimento 555<br />

Quando mi risvegliai di nuovo mi sentivo... meglio.<br />

Ero stanca e debole, affaticata fino alle ossa, ma in una maniera che<br />

sentivo normale. Il mal di testa ed il malessere erano andati. Potevo vedere,<br />

ascoltare, sentire, pensare. Chiaramente. Non c’era nebbia contro<br />

cui combattere.<br />

Cercai di sedermi, ma ero ancora fermamente legata al letto medico.<br />

Fui presa da uno scatto di panico ma lottai per reprimerlo. Non ero di<br />

nuovo là. Non ero nel laboratorio del ghoul pazzo. Era differente. E<br />

se avessi continuato a ripetermelo, magari il mio corpo avrebbe mi<br />

ascoltato ed il mio cuore avrebbe rallentato fino alla normalità.<br />

Mi sdraiai, sentendomi già esausta per lo sforzo di alzarmi. Non<br />

avevo l’energia per combattere ma ne avevo abbastanza per cominciare<br />

ad incazzarmi. I soli amici che avessi mai avuto nella mia vita avevano<br />

cospirato contro di me. Velvet Remedy mi aveva paralizzato. Mi avevano<br />

legata ad un letto in una clinica a mala pena un giorno dopo la mia<br />

terrificante esperienza con il dottore ghoul. Mi avevano costretta a...<br />

Per la grazia dell’esilio lunare, io sapevo di avere un problema. Non<br />

è che fossi stupida. Semplicemente... Diamine, sarei venuta lì da sola.<br />

Eventualmente. L’avrei fatto; avevo semplicemente avuto cose più<br />

importanti, più pressanti...<br />

Un’ombra si mosse fino al divisorio, ed una delle tende venne scostata.<br />

Un pony di terra marrone scuro trottò nella mia piccola prigione.<br />

Dietro di lui potevo vedere Velvet Remedy rannicchiata su una panchina.<br />

Il suo corno stava brillando ed una sfera di memoria era appoggiata<br />

sulla panca di fronte a lei. Si era nuovamente ritirata nella Sfera di<br />

Fluttershy.<br />

Dee! Come se Velvet Remedy non avesse problemi di suo.<br />

Sentii qualcosa di duro nel fondo del mio stomaco. Avevo ogni<br />

diritto di essere furiosa con lei, e lo ero. Ma non potevo odiarla. Invece,<br />

anche con la rabbia addosso, provai una fitta di preoccupazione per lei.<br />

«Bene, buongiorno,» disse lo stallone. «Sono il Dottor Helpinghoof.<br />

E tu, mi è stato detto, sei Littlepip. Come ti senti questa mattina?»


556 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Diressi la mia rabbia verso di lui. Non sapevo quanta se ne meritasse,<br />

ma era almeno un po’. Dopo tutto aveva decisamente acconsentito di<br />

sottopormi alla sua cura contro le dipendenze senza il mio permesso;<br />

ero paralizzata in quel momento. In più era molto, molto conveniente.<br />

«È un nome veramente stupido.»<br />

Il dottore non colse nessuna delle offese volute. «Sì, suppongo tu<br />

abbia ragione. Cambiai il mio nome quando decisi di rilevare la clinica.<br />

Le Cliniche Helpinghoof erano centri pre apocalittici per l’aiuto e la<br />

riabilitazione. Forse è stato presuntuoso da parte mia.»<br />

Sospirai e scossi la testa. «No. Questo... ha senso.» Il Dottor Helpinghoof<br />

era un... omaggio alle Cliniche Helpinghoof. Sentii mio malgrado<br />

un sorriso arricciarmi la bocca. Lo combattei, trovando nuovamente<br />

la mia giusta ira.<br />

«Perché sono legata?!» domandai.<br />

Helpinghoof rispose cordiale, «Il trattamento delle dipendenze richiede<br />

una pulizia completa del tuo corpo. Davvero, non vorresti staccare<br />

nessuno dei tubicini mentre il processo è in corso. Potresti causarti<br />

dei danni permanenti.»<br />

Oh. «Ma perché sono ancora legata?»<br />

«Beh, onestamente perché la prima reazione della maggior parte<br />

dei pazienti nella tua posizione è di galoppare via. E fin troppo spesso<br />

assimilare altra di qualsiasi droga da cui li abbia appena ripuliti.»<br />

«La scelta è mia, non è vero?»<br />

«Sì, è certamente vero. E con amici come i tuoi non ho dubbi che<br />

domani ti ritroveresti di nuovo qui, se lo facessi. Potrei trarre un profitto<br />

costante da te.»<br />

Guardai il soffitto. «Ho bisogno di nuovi amici!» Stavo rapidamente<br />

esaurendo quelli che non mi avessero sparato.<br />

«Quell’atteggiamento non è inaspettato. Nessuna buona azione, e<br />

tutte quelle stronzate,» disse il dottore. «Ma nel tuo caso ti terrò legata<br />

fino a che non sarò sicuro che tu non voglia fare qualcosa di troppo<br />

stancante.» Gli rivolsi un’occhiata nera, ma la accolse con una scrollata<br />

di spalle.


Capitolo Diciannove — Tradimento 557<br />

«Quando sei arrivata qua la dipendenza dalle Ment-ali Party-Time<br />

non era certo il tuo unico problema. Stavi soffrendo di una severa esposizione<br />

alle radiazioni. Per non menzionare una piccola dose di avvelenamento<br />

da manticora. Ed il tuo corpo era chiaramente passato attraverso<br />

abbastanza traumi nelle ultime poche settimane da essere sull’orlo<br />

di cedere. Ho dovuto fare un sacco di lavoro prima di poter rischiare<br />

anche solo di iniziare il trattamento.» Il dottore parlò con onesto avvertimento,<br />

«Queste procedure ti hanno lasciata in uno stato debole e<br />

fragile. Guarirai propriamente, ora. Ma devi prendertela comoda per<br />

almeno i prossimi giorni. Nessuna attività stancante.»<br />

Rimasi calma mentre elaboravo la cosa. In che cattive condizioni<br />

ero stata? E se io ero messa così male, com’erano messi gli altri? «Dottore,<br />

i miei... ‘amici’? Hanno passato quello che ho passato io. Per favore,<br />

hanno bisogno anche loro del suo aiuto.»<br />

Helpinghoof annuì. «Lo so. La tua amica unicorno ha già insistito.<br />

Il Ranger d’Acciaio non mi lascia neppure dare un’occhiata, ma ho già<br />

avuto sia Calamity che Velvet Remedy sul mio tavolo mentre tu ti stavi<br />

riprendendo.»<br />

Naturalmente. SteelHooves non avrebbe voluto che qualche pony<br />

realizzasse cosa fosse. «Staranno bene?»<br />

«Fisicamente, sì,» disse il dottore. «Anche se sospetto che il loro<br />

grado di guarigione emotiva spetti più a te che a me.»<br />

Fantastico. Scaricate anche quel peso su di me. Non avrei nemmeno<br />

avuto l’opportunità di incazzarmi con loro.<br />

«Ora, voglio parlare un poco delle dipendenze,» mi informò Helpinghoof.<br />

Perfetto. La ramanzina. E mi aveva pure legato per farmela.<br />

«Dovresti ormai aver notato che i tuoi sensi e processi mentali sembrano<br />

più chiari e più limpidi. Non iper potenziati come quando eri sotto<br />

l’effetto delle droghe, ma comunque molto meglio rispetto a quando<br />

eri in astinenza. Ho ragione?»<br />

A malincuore, annuii.


558 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Questa è la spiacevole altra faccia della medaglia delle Ment-ali<br />

Party-Time. Sono un acceleratore mentale composto da piante mistiche<br />

native solo nelle terre delle zebre, e forse nella Everfree Forest. Non importa<br />

quanto spesso le usi, saranno sempre efficaci come la prima volta.<br />

Quello che la maggior parte dei dipendenti da MPT non realizzano,<br />

tuttavia, è che l’astinenza degrada le tue capacità mentali. Più ne prendi,<br />

peggio starai quando non sarai sotto il loro effetto. I pony che le hanno<br />

prese per anni hanno raggiunto il punto in cui riescono a malapena a<br />

muoversi senza la droga nel loro corpo.»<br />

Helpinghoof sorrise finemente. «Lo stato di chiarezza in cui ti trovi<br />

adesso è in realtà come sei sempre stata prima della tua dipendenza<br />

dalle Ment-ali Party-Time.»<br />

Che cosa? Ero così prima? Ma mi sentivo molto più all’erta. Era<br />

tutto così chiaro. Era così facile pensare. Non iper veloce come quando<br />

ero fatta di MPT, ma comunque facile. Se ero così prima delle MPT,<br />

perché sembrava una cosa nuova? E perché non ero stata in grado di<br />

dire...<br />

Ma in realtà ero stata in grado di dirlo. Sapevo che qualcosa non<br />

andava da tanto tempo. Sentii una lacrima nel mio occhio e mi chiesi<br />

da dove fosse venuta. Guardai il dottore.<br />

«Ora, posso darti consigli, ma non posso fare in modo che tu li<br />

segua,» continuò il dottore. «Hai assolutamente bisogno di stare lontana<br />

dalle Ment-ali Party Time. Non sarà facile. Il tuo corpo ed il tuo<br />

cervello potrebbero non bramarle più od averne bisogno, ma la maggior<br />

parte delle dipendenze da droga sono tanto psicologiche quanto<br />

fisiche. Quindi non posso dirti che non sarà difficile. Ma da quel che ho<br />

sentito hai una forte volontà, ed hai forti amici che ti possono aiutare a<br />

superarla.»<br />

Annuii lentamente, senza veramente voler ascoltare la cosa, ma<br />

sapendo che ne avevo bisogno.<br />

«E ti raccomando fortemente di stare lontana dalle normali Mentali,<br />

o se è per questo da qualsiasi altra sostanza che crei dipendenza.<br />

Buck, Rage, Dash... tutte loro. Le Ment-ali Party Time sono la droga


Capitolo Diciannove — Tradimento 559<br />

che crea più dipendenza là fuori, ma tante altre non sono molto meglio.<br />

E con la tua storia familiare sei molto più suscettibile alle dipendenze<br />

della maggior parte dei pony, quindi il mio consiglio è di starne<br />

semplicemente lontana.»<br />

Iniziai ad annuire nuovamente e mi fermai. Aspetta. «Che cosa<br />

centra la mia famiglia in tutto questo?»<br />

«La predisposizione verso le dipendenze può essere ereditaria,» mi<br />

informò Helpinghoof. «La tua amica Velvet Remedy mi ha detto di tua<br />

madre.»<br />

«Mia madre?» Non ne aveva alcun diritto!<br />

«Era un’alcolista, non è vero?»<br />

Digrignai i denti, guardando tutto tranne il dottore. Lui aspettò<br />

pazientemente fino a quando la mia bile e la furia si furono placate<br />

abbastanza da rispondere, «Beh, il suo cutie mark era un bicchiere di<br />

sidro di mele forte. Che cos’altro sarebbe dovuta diventare?»<br />

«Lo sai che i cutie mark non controllano il tuo destino, vero?»<br />

Distolsi semplicemente lo sguardo. Non sarei stata trascinata in<br />

una discussione su mia madre. Anche se mi avessero tenuta legata per<br />

giorni.<br />

Oh merda. Monterey! Quanto a lungo ero stata priva di conoscienza?<br />

Tentai di guardare l’ora nel mio PipBuck ma la mia zampa anteriore<br />

era legata. E, ricordai rapidamente, il mio PipBuck era in ogni caso<br />

morto.<br />

«Dottore,» dissi, cercando di non sembrare troppo ansiosa. «Quanto<br />

manca prima che Monterey Jack sia giustiziato?» Per favore, Luna,<br />

dammi la forza...<br />

Il dottore strabuzzò gli occhi. «Il proprietario del negozio di formaggi?<br />

È stato due ore fa.» Sentii un peso della dimensione di una fioriera<br />

cadermi nello stomaco. Seguito da un’incudine. «Perché, lo conoscevi?»<br />

Avevo fallito.


560 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Velvet Remedy fu la prima a visitarmi, fresca da Fluttershy-landia. Parlò<br />

cauta, trottando sui gusci d’uovo. Mentre lo faceva il suo corno si<br />

illuminò, rimuovendo le cinghie che mi tenevano giù, una alla volta.<br />

Resistetti all’impulso di prenderle la gola. Nessuna attività stancante,<br />

aveva detto il dottore.<br />

«Non mi aspetto che tu mi perdoni...» stava dicendo Velvet.<br />

«Bene,» interruppi duramente. «Perché non lo faccio.»<br />

Lei trasalì al suono delle mie parole, ma continuò ostinata, «... o<br />

che le cose tra di noi si sistemeranno. Ma mi aspetto che tu capisca il<br />

perché. E capire perché l’abbia dovuto fare ora.»<br />

«Perché hai sentito di doverlo fare ora, vuoi dire,» sputai. «E contro<br />

la mia volontà.»<br />

«Non avresti ricevuto l’aiuto di cui avevi bisogno da sola. Questo<br />

potrebbe essere l’unico posto nelle intere Terre Devastate d’Equestria<br />

in grado di aiutarti, ed eri sul punto di gettare tutto alle ortiche.»<br />

«Avevo già capito di avere un problema,» replicai. «Avrei chiesto<br />

aiuto.»<br />

«Oh?» chiese Velvet Remedy, intrappolata da qualche parte fra<br />

shock e l’incredulità. «Quando?»<br />

«Dopo che ci siamo schiantati. L’ho realizzato allora. Ed avrei probabilmente<br />

chiesto aiuto dopo aver dormito un po’.»<br />

«Conveniente.» Si girò dandomi la schiena. Non avevo bisogno di<br />

vedere la sua faccia per dire che stava nascondendo le lacrime. Potevo<br />

sentirle nel tremore del suo respiro, lo vedevo nei sussulti del suo petto.<br />

Arrrgh! Volevo farla a pezzi con i miei denti... ma allo stesso tempo<br />

non potevo sopportare di vederla ferita. E sapevo che se le avessi parlato<br />

ancora, l’avrei ferita soltanto di più. Forse se lo meritava, ma non volevo<br />

infliggerle maggior dolore.<br />

«Velvet, non hai bisogno di stare qui.»<br />

Si passò uno zoccolo sul viso prima di guardarmi. I suoi occhi erano<br />

rossi e gonfi, ma non mi lasciò vedere le lacrime.


Capitolo Diciannove — Tradimento 561<br />

«Perché per quel che hai fatto, i figli di Monterey Jack sono senza<br />

un tutore e presto saranno senza una casa,» dissi austera, fissandola. A<br />

suo merito, rimase immobile ed incassò.<br />

Avevo chiesto al dottore che cosa ne sarebbe stato di loro. Avevo<br />

avuto ragione sul fatto che la Tenpony Tower non avesse niente di simile<br />

ad un orfanotrofio; ricordai le parole del dottore: secondo Helpinghood<br />

la Tenpony Tower è una «meritocrazia», non una comunità socialista.<br />

Coloro che non si sono guadagnati il diritto di rimanere, e che non<br />

possono permettersene il privilegio, non possono rimanere. I puledri<br />

e la puledra sarebbero stati buttati fuori dalla Torre alla fine del mese.<br />

«Così devi aiutarmi a sistemare la cosa. Manda qui SteelHooves.<br />

Ho bisogno di parlare con lui. E fagli portare le mie bisacce e la mia<br />

bardatura da lavoro. Ho bisogno di far ripartire il mio PipBuck per poter<br />

inviare un messaggio agli Artigli di Alanera. Ci restituirà il favore che<br />

ci devono; gli farò portare i bambini allo Spaccazoccolo.» Mi accigliai.<br />

Non era l’ideale, ma era dannatamente molto meglio di quello che i<br />

piccoli avrebbero affrontato da soli nelle Rovine di Manehattan.<br />

«Sarà tuo compito dare la notizia ai figli di Monterey, e persuaderli<br />

ad andare.»<br />

Gli occhi di Velvet Remedy si spalancarono, riconoscendo immediatamente<br />

quanto emotivamente doloroso sarebbe stato il compito che le<br />

avevo assegnato. Ma lei annuì, accettando il fardello come ricompensa<br />

dovuta.<br />

«Mi dispiace così tanto, Littlepip,» disse Calamity, con la testa fra gli<br />

zoccoli. Si era infilato nella tenda non appena Velvet Remedy era andata<br />

via.<br />

Feci un profondo respiro e mi sedetti con cautela. Era uno sforzo<br />

farlo, ma la testa rimase chiara ed i miei intestini non sussultarono. Era<br />

una beatitudine non essere ammalati o sotto gli effetti dell’astinenza.


562 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Non hai niente di cui scusarti, Calamity,» dissi, anche se il pony<br />

arrabbiato nel retro della mia testa aveva qualche opinione differente.<br />

«L’ha fatto Velvet. E lei... aveva ragione a volermi aiutare. Avevo bisogno<br />

di aiuto.»<br />

Calamity alzò lo sguardo su di me. Ero scioccata nel vedere un<br />

profondo dolore nei suoi occhi. «No, Littlepip. Sono quello che si deve<br />

scusare di più. È tutta colpa mia! Sono quello che in prima battuta ti<br />

ha dato quelle mentine maledette dalle zebre.»<br />

Scorregge solari infiammate. Calamity aveva ragione. Per la prima<br />

volta considerai cosa l’avermi visto perdere la testa in quelle cose dovesse<br />

aver fatto a lui. Era stato dilaniato dal dolore per tutto il tempo? Oh<br />

Celestia misericordiosa, che cosa avevo fatto ai miei amici?<br />

Stancante o no, mi spinsi fuori dal letto medico e lanciai i miei zoccoli<br />

anteriori attorno a Calamity, strofinandomi contro il suo collo. Non<br />

avevo parole, nessuna idea di cosa dire. Ma sperai che se lo avessi abbracciato<br />

abbastanza a lungo, avrebbe capito quanto lui fosse perdonato,<br />

e quanto io fossi dispiaciuta.<br />

Avevo un sacco di scuse da fare.<br />

«Come stai tu?» chiesi a SteelHooves mentre collegavo il mio Pip-<br />

Buck alla sua armatura potenziata magicamente usando gli strumenti<br />

dalla mia bardatura da lavoro.<br />

«Non dovresti essere tu quella a cui ogni pony lo chiede?» chiese la<br />

voce profonda di SteelHooves.<br />

«Sono stata... assuefatta per tanto tempo,» ammisi. «Mi sono persa<br />

delle cose. Cose ovvie. O, almeno, sono stata troppo lenta nell’arrivarci.»<br />

Deglutii. «Per esempio, mi avevi detto che il Ministero della Tecnologia<br />

fondò la Four Stars. E poi hai scoperto che cosa hanno fatto. Non riesco<br />

ad immaginare quanto debba averti colpito...»<br />

«Ho... affrontato la cosa,» tagliò corto SteelHooves.


Capitolo Diciannove — Tradimento 563<br />

«Ma non avresti dovuto affrontarla da solo.» Scossi la testa. «Mi sono<br />

concentrata su Velvet Remedy e Calamity, e non ho nemmeno visto<br />

che tutti i miei amici stavano soffrendo. Non solo quelli rumorosi.»<br />

SteelHoohes nitrì. «Grazie, Littlepip. Ma, come ti ho detto, la sto<br />

gestendo.»<br />

Annuii, rispettando la sua determinazione. Il mio PipBuck bippò,<br />

domandando la mia attenzione. «Va bene. Ma sono qui per te. Davvero<br />

qui, adesso,» aggiunsi. «Se posso aiutare in qualche modo. Se ti serve<br />

semplicemente un qualche pony con cui parlare.»<br />

«Preferirei di no.»<br />

Mi zittii. Per la successiva mezz’ora mi concentrai nel far funzionare<br />

nuovamente il mio PipBuck. Quando ebbi finito il piccolo dispositivo<br />

da zampa operava più fluidamente ed efficentemente di quanto avesse<br />

fatto in mesi. Feci levitare il trasmettitore fuori dalle bisacce e mandai il<br />

messaggio ad Alanera. Era infastidita dal lavoro che le chiedevo ma più<br />

sollevata per averla contattata così velocemente, restituendo il favore<br />

con qualcosa che non era niente di peggio che un fastidio.<br />

«Per il Grande Uovo, bimba, sono mezza tentata di dire che questi<br />

sono tre favori. Ma poi dovrei capire quanti in più te ne dovrei per averci<br />

fatto d’aggancio con le operazioni di Gawdyna allo Spaccazoccolo. Mi<br />

sentivo come se qua mi avessero tirato le ali per un po’.»<br />

«Grazie, Alanera. Velvet Remedy farà in modo che i piccoli pony ti<br />

aspettino alla stazione Four Star della Tenpony Tower.»<br />

Terminai la trasmissione. SteelHooves rimase silenzioso per un po’.<br />

«Sei sicuro...?» iniziai a chiedere mentre mettevo via i miei attrezzi.<br />

«Littlepip, sei il genere di giumenta che mi fa desiderare di essere un<br />

pony migliore.» Suonava... triste? «Solo un’altra giumenta mi ha mai<br />

fatto sentire così. E presto o tardi sei destinata ad imparare, proprio<br />

come fece lei, che non sono un pony migliore.»<br />

SteelHooves uscì dalla clinica di Helpinghoof.


564 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Dov’è SteelHooves?»<br />

«Sei sicura di poter stare alzata, Littlepip?» chiese Calamity, con gli<br />

occhi che si spalancavano per la preoccupazione quando irruppi nella<br />

suite.<br />

«Sai dove sia?» Dopo che SteelHooves se n’era andato ero semplicemente<br />

rimasta a fissare il vuoto. Ci vollero diversi minuti perché la<br />

sensazione d’affondamento mi spingesse pienamente all’azione. E per<br />

allora avevo perso traccia di lui.<br />

«Uh... beh, l’ultima volta che l’ho visto stava parlando con Capo<br />

Stellatriste.»<br />

No! Mi voltai e galoppai verso l’ascensore.<br />

Mi ci volle troppo—davvero troppo—per trovare la porta per il seminterrato.<br />

Mi spinsi oltre il punto dove sarei dovuta collassare, gareggiando<br />

con un orologio invisibile. Quando trovai la porta il mio stato di<br />

allarme si intensificò. Sarebbe dovuta essere chiusa a chiave. Invece<br />

la porta era socchiusa. Mi fiondai all’interno, poi mi fermai, appoggiandomi<br />

ad una fredda parete di cemento, lottanto con la perdita di<br />

fiato.<br />

Il seminterrato era un disordinato labirinto. I muri laggiù erano<br />

troppo spessi perché il mio Eyes-Forward Sparkle potesse individuare<br />

dei pony,amici o nemici,oltre la stanza in cui ero. Ero costretta a cercare<br />

con la sola vista. Alla fine, in una stanza sul retro, trovai un pesante<br />

gruppo di porte sotto un antico segnale di avviso la cui pittura si stava<br />

sfogliando:<br />

Rifugio di Emergenza<br />

<br />

Come l’ingresso al seminterrato anche quelle porte erano aperte. Il mio<br />

PipBuck si illuminò. Un pony amico.


Capitolo Diciannove — Tradimento 565<br />

«SteelHooves?»<br />

Accesi la luce del mio PipBuck e vidi il Ranger d’Acciaio nelle tenebre,<br />

di fronte ad un’altra grossa porta fatta d’acciaio spesso, con inserita<br />

una minuscola finestra in vetro rinforzato. C’era un pannello di<br />

controllo a pochi centimetri dal suo zoccolo destro alzato.<br />

«SteelHooves!» chiamai, ansimando, con una fitta bruciante al fianco.<br />

«Non farlo!»<br />

Il Ranger d’Acciaio abbassò il suo zoccolo blindato e si voltò per<br />

guardarmi. «Non fare cosa?» chiese con così tanta noncuranza che<br />

avrei voluto urlare.<br />

«Non lasciarli entrare!»<br />

Il Ranger d’Acciaio piegò la testa. «Oh. Non ti preoccupare, Littlepip.<br />

Nessun pony passerà da questa porta. Mi sono assicurato che non possa<br />

mai più essere usata.»<br />

Cosa? Oh. Oh, grazie alle Dee!<br />

Collassai sul freddo pavimento di pietra, sentendomi come se non<br />

sarei mai più stata in grado di alzarmi. Ma andava bene. Tutte le mie<br />

paure erano state nella mia testa.<br />

SteelHooves trottò verso di me. «Hai davvero pensato che avrei lasciato<br />

entrare i pony zombie? Che avrei permesso che tutti gli innocenti<br />

pony della Tenpony Tower perissero? Tu proprio non mi conosci per<br />

nulla, davvero.»<br />

Trottò oltre di me, lasciandomi lì.<br />

No, ammisi, sentendomi completamente umiliata tanto quanto mi<br />

sentivo oltre l’essere esausti. No, non conoscevo SteelHooves. E forse<br />

era tempo che la smettessi di pensare male dei miei amici. Iniziare<br />

a fidarmi di più di loro. Erano veramente dei buoni pony. E stavano<br />

davvero cercando di aiutare.<br />

I miei pensieri vennero interrotti da un colpo. La faccia di Capo Stellatriste<br />

apparve dall’altro lato della finestra. La carne era stata strappata<br />

dal lato della sua testa. Potevo vederlo fissare l’interno con disperazione<br />

ed orrore, mentre colpiva l’altro lato della porta.


566 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Poi i pony zombie gli furono di nuovo addosso, tirandolo via dalla<br />

finestra mentre lo facevano a pezzi, mangiandolo vivo.<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Galoppo del Pony Mietitore—Se uccidi un bersaglio mentre<br />

usi il SATS, il 25% dei tuoi PA sono ripristinati dopo essere usciti dall’incantesimo.<br />

Questo di solito ricaricherà il tuo incantesimo di puntamento abbastanza per usarlo<br />

nuovamente immediatamente per almeno un altro attacco.


Capitolo Venti<br />

Dietro il Sipario<br />

«Posso fare qualcosa per te?... O a te?»<br />

Fallimento.<br />

Non avevo potuto salvare Monterey Jack. Non avevo potuto impedire<br />

a SteelHooves di uccidere Capo Stellatriste.<br />

Stavo deludendo i miei amici e chi aveva bisogno di me. Realizzare<br />

quel che avevo fatto con la mia dannata dipendenza a chi mi era più<br />

vicino mi colpì nel profondo. E per quanto volessi infuriarmi con Velvet<br />

Remedy era colpa mia se Monterey Jack era morto. L’avevo ucciso<br />

con una mentina. In effetti l’avevo ucciso con un sacco di mentine. Le<br />

mangiavo come fossero... dannazione, avevano proprio il sapore delle<br />

caramelle; quanto cazzo era sbagliato?<br />

Ero fisicamente esausta e mentalmente sopraffatta, sul punto di<br />

piangere.<br />

Mi ci volle molto tempo per rialzarmi dal pavimento e prendere la<br />

via del ritorno. Il seminterrato era enorme, caotico, labirintico. Presi<br />

una svolta sbagliata e mi ritrovai in una stanza piena di generatori a<br />

magiscintilla, metà dei quali erano in funzione e davano l’impressione<br />

che la stanza stesse vibrando. Una fila di essi, sulla parete più lontana,<br />

era bruciata ed annerita, con la copertura metallica crepata. Un generatore<br />

esploso scintillava casualmente, dando all’aria un sapore elettrico.<br />

Lo scheletro di un pony, tagliato in due da un mucchio di frammenti<br />

metallici, riposava a qualche metro da essi. Una cianografia ingegneristica<br />

sulla parete mi disse che quelli erano i generatori che davano<br />

energia alle difese mistiche del Ministero. Avevano dato le loro vite per<br />

salvare l’edificio ed i suoi abitanti dalla bomba al fuoco magico di Manehattan...<br />

beh, tutti tranne uno sfortunato pony della manutenzione.<br />

567


568 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Mi chiesi quale fosse stato il di lei (o di lui) nome. Quel pony aveva una<br />

famiglia? Sapevano che cos’era successo?<br />

Tutto irrilevante dopo duecento anni. Un’ultima lacrima.<br />

Tornai sui miei passi e finalmente trovai la via d’uscita. Quando varcai<br />

la soglia del seminterrato fui accolta da due guardie della Tenpony<br />

Tower.<br />

«Littlepip. Devi venire con noi.»<br />

Li guardai, poi voltai lo sguardo verso la porta aperta dietro di me.<br />

Stavo per essere arrestata? Un peso mi affondò nel cuore. Dovevano<br />

pensare che io fossi responsabile della scomparsa del Capitano Stellatriste.<br />

Erano stati... veloci. Ma in effetti poco prima stavo correndo in<br />

giro come una pony impazzita e poi ero lì, abbandonando la scena del<br />

crimine.<br />

Perché oggi non poteva andare peggio.<br />

Annuii alle guardie, senza dire nulla, e mi feci scortare agli uffici di<br />

polizia. Ci ero già stata prima. Mi chiesi se ci fosse qualcuno dei pony<br />

coi quali avevo giocato a fare la seduttrice per poter avere una conversazione<br />

privata con Monterey Jack. Non avrebbero avuto bisogno di<br />

giustiziarmi, sarei morta dall’imbarazzo.<br />

Una cosa era certa. Non avevo intenzione di dire nulla. Sapevo cosa<br />

aveva fatto SteelHooves, ma a cosa avrebbe portato puntare lo zoccolo?<br />

Avevo imparato la lezione con Monterey Jack.<br />

Dei pony si girarono per fissarmi mentre marciavo attraverso il<br />

Commissariato della Tenpony. Fui in grado di sentire a metà i sussurri<br />

che seguirono il mio passaggio. Riconobbi alcune delle guardie in servizio,<br />

inclusa quella a cui avevo parlato dolcemente per farmi dare la<br />

matita con cui poter buttare giù tutte le idee che il mio cervello pieno<br />

di MPT mi faceva elaborare. Lasciai cadere la testa, volendo strisciare.<br />

Alzai lo sguardo quando passammo vicino a diverse guardie pony<br />

che parlavano con SteelHooves. Da quel che sembrava era lì di sua<br />

spontanea volontà. Questo non prometteva nulla di buono.<br />

«Qui dentro, prego,» disse uno dei miei accompagnatori. Per mia<br />

sorpresa la porta spalancata di fronte a me non portava ad una cella,


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 569<br />

ma ad un ufficio di bell’aspetto, con pannelli di finto legno, e pieno di<br />

scaffali. «Si accomodi. E non si preoccupi. Qualche pony sarà da lei fra<br />

poco.»<br />

Guardai verso di lui, confusa.<br />

«Scusa per i ritardi. Abbiamo avuto da fare con il Capo; non sei la<br />

nostra priorità, oggi.»<br />

Ero così stanca che sprofondai sul piccolo divano in ufficio e non mi<br />

mossi, aspettando per quelle che mi parvero ore. Controllai il mio<br />

PipBuck. Si stava facendo tardi. Avevo fame. Ed ero confusa.<br />

C’era una piccola radio in un angolo della scrivania. L’accesi, volendo<br />

perdermi nella musica di DJ Pon3. Invece rimasi scioccata nel<br />

sentire il rombo della profonda voce di SteelHooves uscire dalla radio.<br />

«Io non sono un eroe.<br />

«Se state cercando un eroe, guardate al Capo Stellatriste. Si è sacrificato<br />

coraggiosamente per salvare tutti voi. Vorrei solo aver potuto salvare<br />

lui.<br />

«Sceriffo Codaputrida stava radunando un vero e proprio esercito<br />

di pony-zombie nei tunnel di manutenzione che circondano la Tenpony<br />

Tower. C’è una porta nel seminterrato attraverso la quale lo sceriffo stava<br />

per liberarli sugli innocenti abitanti di questa torre. Sarebbe stato un<br />

massacro. Gli Artigli assunti dal Capo vennero a conoscenza di questa<br />

minaccia, ma non erano soddisfatti di come la situazione fosse precipitata<br />

(quando incontrai gli Artigli erano notevolmente meno rispetto a quando<br />

Capo Stellatriste li aveva assunti), cosi hanno omesso di informare il capo<br />

di tutto questo lasciando le vostre vite in pericolo.<br />

«Quando ebbi informato il capo, insistette per scendere ad indagare<br />

sulla storia degli Artigli. Trovammo la porta e ci avventurammo all’interno,<br />

con l’intenzione di far in modo che non potesse venire aperta dall’esterno.<br />

Stavano distruggendo il terminale che controllava la porta di accesso


570 Fallout: Equestria — Parte II<br />

alle gallerie di manutenzione quando i pony-zombie ci attaccarono in<br />

massa. Solo la mia armatura mi ha salvato.<br />

«Ricordo ancora le ultime parole di Stellatriste: mi ordinò di fuggire,<br />

chiudere la porta e di assicurarmi che fosse disattivata pure dall’interno<br />

della Torre. Rimase indietro, lottando fino alla fine, sacrificandosi per<br />

darmi il tempo necessario. Per fare in modo che Tenpony fosse, ed ora è,<br />

sicura.»<br />

Fissai la radio. Per la criniera di Celestia, in realtà si stava tirando<br />

fuori da tutto questo, non è vero? C’era tanta verità intessuta nella storia<br />

che avrebbero esitato ad aprire un’indagine. Ed ogni pony si sarebbe<br />

chiesto se mettere in dubbio l’eroismo di Capo Stellatriste. Sapevo che<br />

era andata diversamente, ma io ero l’unica a saperlo, e sarebbe stata la<br />

mia parola contro la sua. La mie molte parole da non-cittadino. Non<br />

che avrei detto nulla. Avevo già fatto l’errore di andare su questa strada.<br />

Ora dalla radio usciva la voce di DJ Pon3. «... Da un’intervista di<br />

un’ora fa con uno dei miei fedeli assistenti. Il Corpo di Polizia della<br />

Tenpony ha confermato il racconto del Ranger d’acciaio basandosi su<br />

una voce del computer lasciata da Capo Stellatriste...»<br />

Oh. Aspetta... è per questo che era trotterellato qui dentro? Le mie<br />

abilità di scassinatrice sembravano praticamente uniche nel loro genere,<br />

ma dubitavo che la mia capacità di forzare un terminale fosse altrettanto<br />

rara. E se qualche pony poteva farlo, chi se non un «cavaliere del<br />

Ministero della Tecnologia»? Era solo una supposizione, un sospetto,<br />

ma mi colpì come SteelHooves coprisse le sue basi. Una parte di me<br />

quasi ammirava quello di cui era capace. Una parte di me era arrabbiata<br />

per il fatto che stesse usando la trasmissione di Homage, dedicata alla<br />

verità delle terre devastate (non importa quanto possa far male), per<br />

diffondere le sue menzogne .<br />

Spensi la radio.


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 571<br />

Finalmente un qualche pony arrivò per parlarmi. Il disinvolto gentilpony<br />

che prese posto dall’altra parte della scrivania era un unicorno<br />

bruno e screziato, con gli occhiali sul naso ed una pergamena come<br />

cutie mark.<br />

«Mi dispiace di averla fatta aspettare. Mettiamoci al lavoro, va bene?»<br />

Annuii con aria cupa. Non ero più curiosa di sapere perché ero qui.<br />

Volevo solo che finisse in fretta, così avrei potuto andarmene.<br />

L’unicorno levitò alcune pergamene dalla scrivania e le aprì.<br />

«Ora, si deve essere consapevoli che ci sono delle spese che devono<br />

essere contabilizzate. Il costo della corda utilizzata per appendere Monterey<br />

Jack era di trenta tappi di bottiglia... roba fine, di prima qualità.<br />

Il costo per il carnefice era 25 tappi di bottiglia. Poi ci sono le spese di<br />

cremazione...» Lo stallone mi guardò da sopra gli occhiali. «A meno<br />

che, naturalmente, non preferisca gettare il suo corpo agli uccelli in<br />

mezzo alla strada.» Il suo tono suggeriva che sarebbe stato visto come<br />

incivile, ma che era tenuto a notificarmi la possibilità. «La cremazione<br />

è di per sé 100 tappi, più ulteriori 57 per il contenitore di base...»<br />

Lo fissai con crescente comprensione. Stavo per pagare l’esecuzione<br />

di Monterey Jack? Ero sbalordita. Come in Equestria poteva avere<br />

senso?<br />

Ma, pensai mentre affondavo nella depressione, aveva senso... La<br />

sua morte era colpa mia. Perché non avrei dovuto pagare per questo?<br />

Ascoltai scoraggiata l’elenco di commissioni, spese ed oneri legali che<br />

cresceva e cresceva.<br />

«... Un anno di affitto sia per il negozio di formaggi che per le sue<br />

stanze private. Ammontano a settemila e duecento tappi di bottiglia.<br />

Tutte insieme, le spese necessarie ammontano ad un totale di nove mila<br />

e quarantasette tappi di bottiglia.»<br />

Lo fissai con sguardo assente per un momento. Poi annuii. Con un<br />

sospiro gli chiesi: «In quanto tempo devo pagare tutto questo? Non<br />

ho tutti quei soldi.» Come gruppo avrei potuto avere facilmente più


572 Fallout: Equestria — Parte II<br />

del doppio, ma non me la sentivo di prendere una così grossa somma<br />

di tappi di bottiglia da quello che era il denaro di Calamity e Velvet<br />

Remedy (oltre che di SteelHooves, anche se mi sentivo meno in colpa<br />

per questo).<br />

Il gentilstallone si limitò ad sbattere gli occhi.<br />

Perfetto. Per i loro standard ero povera. «Voglio dire, probabilmente<br />

potrei pagare circa la metà adesso...»<br />

Guardandomi in modo strano, lo stallone mi informò: «È già stato<br />

tolto dai conti. Purtroppo Monterey Jack non aveva fondi sufficienti<br />

a pagare tutto in tappi, quindi è stata confiscata una discreta quantità<br />

di beni personali per l’asta in accordo con...» e monotamente enunciò<br />

tutto il legalese che mi passò alto sopra la criniera.<br />

La confusione strapazzò i miei pensieri. Quindi non avrei dovuto<br />

pagare per l’esecuzione di Monterey Jack? Ed allora perché mi avevano<br />

portato qui per dirmi tutto questo? Pensavano che volessi sapere, per<br />

poter gongolare? Avevo l’obbligo giuridico di gongolare?<br />

Il gentilpony mi stava fissando. Una smorfia gli apparve sul viso.<br />

«Beh, ho appena perso quella scommessa,» mormorò tra sé. Poi, rivolgendosi<br />

a me, «Lei non ha idea del perché sia qui, vero?»<br />

Scossi la testa.<br />

«Monterey Jack è stato condannato per tentato banditismo. Lei era<br />

il pony che aveva cercato di derubare. Pertanto, alla sua morte, tutte le<br />

proprietà sono legalmente state intestate a lei.»<br />

Cosa? Aspetta... COSA!? Era già abbastanza brutto quando pensavo<br />

di stare per essere punita; avevo fatto pace con questo, perché per<br />

il mio fallimento e la mia stupidità l’avevo non di meno meritato. Ora<br />

stavo per venire ricompensata per questo? No! Il mondo non poteva<br />

essere così tanto andato a puttane! Mi rifiutavo di accettarlo.<br />

Lo stallone mi guardò. «Sinceramente, c’è un certo numero di pony<br />

che pensa che la confessione di Monterey Jack possa essere nata più<br />

dalla magia del suo corno che dal peso della propria coscienza,» mi<br />

mise al corrente. Mi ricordai dei sussurri mentre passavo. Certo che lo


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 573<br />

pensavano. Qualunque pony che fosse a conoscenza di questa contorta<br />

clausola di legalese avrebbe sospettato di me. Persino io non ero stata in<br />

grado di capire perché Monterey Jack avesse confessato fino a quando<br />

non avevo parlato con lui in privato.<br />

Lo stallone legale continuò, «Io personalmente avevo scommesso<br />

dei buoni tappi sul fatto che fosse una sorta di piano preparato tra lei e<br />

Monterey Jack.» Si accigliò nuovamente. «Chiaramente no.»<br />

Rimasi immobile sentendo ciò. «Cosa? È morto. Che sorta di piano<br />

avremmo potuto escogitare?»<br />

Lo stallone alzò le spalle. «Tutti noi sappiamo che Monterey Jack<br />

non era a posto da quando sua moglie era morta.»<br />

Dopo che Clarinet morì, io ero tutto quello che gli rimaneva.<br />

«Clarinet, giusto?» chiesi, e lo stallone legale annuì. «Ha menzionato<br />

sua moglie. Cosa le è successo?»<br />

«Girava voce che ci fosse una Scuderia intoccata da qualche parte a<br />

Fetlock. Qualche mese fa stavano cercando di trovarla. Niente; nessuno<br />

ha...»<br />

Il mio cuore fece un tuffo. Era assurdo sentirmi colpevole per aver<br />

trovato io stessa la Scuderia Ventinove, non è vero?<br />

«... è stata uccisa da una manticora. Secondo Monterey Jack lui<br />

aveva ucciso la cosa, ma non prima che pungesse entrambi riducendo<br />

lei davvero male. Poveri com’erano avevano abbastanza anti-veleno<br />

solo per uno e lei insistette che lo usasse per sè stesso. Con le sue ferite,<br />

secondo Monterey, lei probabilmente non ce l’avrebbe fatta anche se<br />

glielo avesse dato.» Lo stallone scosse la testa. «Ovviamente questo è<br />

solo come lo ha raccontato Monterey. Ma non mi era mai parso che lo<br />

stallone mentisse.»<br />

Dolce, misericordiosa Celestia.<br />

Lo stallone legale si schiarì la gola e tornò ai documenti di fronte a<br />

lui. «Tornando agli argomenti nei nostri zoccoli; anche escluse le tasse<br />

e le deduzioni le rimangono ancora gli appartamenti privati, l’atto e


574 Fallout: Equestria — Parte II<br />

la licenza commerciale del negozio ed una modesta quantità di mobili<br />

per la casa. Naturalmente ci sono due questioni che devono essere<br />

affrontate.»<br />

Era così sbagliato. Non poteva essere che stessi guadagnando beni<br />

dalla tragedia di Monterey. Io proprio... non potevo accettarlo. Non<br />

me lo meritavo.<br />

«In primis, naturalmente, c’è il semplice fatto che non è una cittadina<br />

della Tenpony Tower. Essendo così non le è permesso operare<br />

attività commerciali all’interno della Torre. Normalmente occorrono<br />

svariati anni per guadagnare la cittadinanza. Ma con lo status giuridico<br />

di queste proprietà, se presenta la domanda adesso, dovrebbe riuscire<br />

ad ottenere la cittadinanza in poco più di un anno.» Guardò da sopra gli<br />

occhiali, bloccandomi con un’occhiata. «È comunque raccomandazione<br />

di quest’ufficio che venda l’atto e la licenza di comercio del negozio<br />

a qualche giumenta o gentilpony che abbia la cittadinanza. Tirare su<br />

una bella sommetta e farla finita.»<br />

Annuii. Mi chiedevo, a Homage sarebbe stato utile un ex negozio<br />

di formaggi?<br />

«La seconda riguarda i figli di Monterey Jack...»<br />

Le mie orecchie scattarono. Cos’era questa?<br />

«... a cui è legalmente concesso di rimanere negli appartamenti privati<br />

fino alla fine del mese. Quindi nonostante lei possegga legalmente<br />

la proprietà, mi dispiace ma non le sarà possibile buttarli fuori fino al<br />

primo del...»<br />

Mi sentii come se mi avesse colpito un pianoforte.<br />

Secondo le fottute contorsioni legali della Tenpony Tower ero io<br />

quella che avrebbe cacciato i puledri e le puledre di Monterey Jack nelle<br />

mortali terre devastate!<br />

Stavo finalmente vedendo oltre il velo. L’esecuzione di Monterey<br />

Jack avrebbe trasformato me, l’eroina che i suoi figli adoravano, nella<br />

pony che gli avrebbe rubato la casa subito dopo che loro padre era morto.<br />

Il calcio definitivo mentre erano a terra. A meno che, naturalmente,<br />

non avessi fatto qualcosa al riguardo...


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 575<br />

... esattamente come avevo già fatto. Mi ero presa cura di loro prima<br />

che questa trappola scattasse.<br />

Guardai lo stallone mentre un nuovo sentimento bruciava via la<br />

mia depressione: rabbia.<br />

«Mi ha giocato!»<br />

Urlai ai muri della mia suite, ribaltando telecineticamente tutti i<br />

letti. Gli occhi mi bruciavano per le lacrime. Il mio cuore martellava<br />

con rabbia.<br />

«Mi ha incastrato!» Creai un tornado di coperte nella stanza. «Ero<br />

la buona puledra sempliciotta 1 che sapeva di poter manipolare. Ed aveva<br />

ragione!» Pestai con tutti gli zoccoli. Le coperte si attaccarono alle<br />

finestre e scivolarono giù dai vetri.<br />

Odiavo Monterey Jack. Lo volevo morto. Ma era già morto, e non<br />

ero una pony che poteva cambiare idea e reindirizzare la sua frustrazione<br />

sui suoi figli. Aveva così ragione sul mio conto. Allora avevo invece<br />

diretto la mia furia contro la stanza, ed ero grata che nessuno dei miei<br />

compagni fosse lì attorno per vedermelo fare.<br />

Era troppo. La vergogna della mia dipendenza, il dolore di come<br />

avessi ferito i miei amici, il tradimento nelle azioni di Velvet Remedy,<br />

ed ora Monterey Jack mi fotteva a quattro zoccoli dall’oltretomba.<br />

Scagliai una delle mie bisacce contro il muro. Se la levitazione avesse<br />

avuto una reale forza alle spalle probabilmente avrei potuto fare un<br />

buco nel muro. Invece la bisaccia si limitò a sferragliare contro la parete,<br />

aprendosi e rovesciando il suo contenuto. Il valore di una vita di Ment-<br />

Ali Party-Time piovve giù sul pavimento. La scorta dalla cassaforte di<br />

Pinkie Pie.<br />

1 Nell’originale, the goody four-shoes filly. Riferimento a Little Goody Two-Shoes,<br />

personaggio di una storia per bambini, variazione di Cenerentola.


576 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Guardai la pila di scatolette, gelandomi sul posto.<br />

Mi occorse solo un istante per trasferire tutta la mia rabbia ed il<br />

mio dolore contro le droghe. Prima che me ne rendessi conto ero nel<br />

bagno, rovesciandole nell’acqua della toilette scatoletta dopo scatoletta,<br />

maledicendo loro e me stessa per tutto quello che insieme avevamo<br />

fatto alla mia vita.<br />

Sciacquo. Ecco andato il valore di un mese. Sciacquo. Eccone un’altra<br />

dozzina.<br />

Ne stavo buttando via un valore incalcolabile in tappi di bottiglia...<br />

e buon viaggio. Non avrebbero avuto la possibilità di far del male a<br />

nessun altro pony.<br />

Sciacquo. Ecco che se ne andava quello a cui mi ero permessa di<br />

diventare dipendente.<br />

Sciacquo. Quello che avevo lasciato si insinuasse tra me ed i pony<br />

che mi erano più vicini di quanto qualsiasi familiare fosse mai stato.<br />

Stavo piangendo così forte che potevo a malapena vedere cosa stessi<br />

facendo. Ma non ne avevo bisogno.<br />

Sciacquo. Sciacquo. Sciacquo.<br />

L’ultima scatoletta di Ment-ali Party-Time galleggiò di fronte a me, in<br />

bilico sul water, aperto. Dovevo solo rovesciarlo e tirare lo sciacquone.<br />

La cosa più semplice del mondo. Un gioco di telecinesi da puledri.<br />

Capovolgere e tirare l’acqua.<br />

Ma la scatoletta rimaneva lì, senza muoversi.<br />

L’ultima scatoletta.<br />

Per tutto il danno che avevano fatto... che io gli avevo lasciato fare...<br />

le Ment-ali Party-Time avevano salvato la mia vita e quella dei miei<br />

compagni. Più di una volta.<br />

Dovevo tenerne una scatola? Solo per le emergenze?


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 577<br />

Ma se ne avessi presa anche solo una avrei rischiato di cadere di<br />

nuovo nella dipendenza. Era bastata solo la prima volta. E non potevo<br />

farlo a me stessa. Non ero Monterey Jack. Non ero disposta a fregarmi<br />

in questo modo.<br />

La scatoletta cominciò a inclinarsi.<br />

E se fosse stata proprio quella lucidità mentale l’unica cosa in grado<br />

di salvare i miei amici? Se ci fosse stata in gioco la vita di Calamity? O<br />

di Velvet? O di SteelHooves? Non varrebbero il costo del mio sacrificio?<br />

Sì. Certo che lo varrebbero.<br />

La scatoletta si alzò e prese a levitare verso di me.<br />

Ma... avrei potuto far loro qualcosa di simile? Metterli di nuovo<br />

in quella situazione? E tenere anche solo una confezione non sarebbe<br />

stato come tradirli?<br />

La scatoletta si fermò, fluttuando sopra al bordo del water. «Littlepip?»<br />

la voce di Homage mi sorprese dall’entrata del bagno. La mia<br />

magia implose, lasciando cadere la scatoletta nel water, contenitore<br />

metallico e tutto il resto.<br />

Guardai verso di lei, spaventata, con gli occhi rossi e gonfi, conscia<br />

di apparire un completo disastro.<br />

Homage entrò nel bagno, tranquilla ed elegante nel suo vestito. Mi<br />

spostai indietro, tentanto di non toccarla con il mio sudicio corpo. Non<br />

mi permise di allontanarmi. Mi afferrò, stringendomi al suo petto. Non<br />

riuscii più a contenermi, e scoppiai a piangere.<br />

Sentii la confezione di metallo sollevarsi mentre Homage lo levitava<br />

fuori dall’acqua per gettarlo nella pila degli altri vuoti.<br />

Sciacquo.<br />

Ad un certo punto Homage mi portò via dalla mia suite conducendomi<br />

su verso l’Ateneo dove lei viveva. Fece partire della musica tranquilla e


578 Fallout: Equestria — Parte II<br />

mi stette vicino, lasciando la trasmissione di DJ Pon3 ad una ripetizione<br />

di canzoni priva di notizie.<br />

«Quanto ci vorrà prima che questa notizia faccia il giro?» chiesi<br />

seccata mentre il sole tramontava.<br />

Homage mi rivolse uno sguardo dolce ma di rimprovero. «Pony<br />

Ripara-tostapane prende a calci l’Assuefazione—maggiori informazioni<br />

all’inizio dell’ora?» Il grazioso unicorno grigio mi diede un colpetto<br />

con il muso. «Seriamente? Non credo sia qualcosa di adatto alle onde<br />

radiofoniche, non credi?»<br />

Le sorrisi con gratitudine.<br />

«Lascia che ti prepari qualcosa da mangiare,» disse Homage prima<br />

di lasciare il mio fianco. Realizzai quanto stessi davvero morendo di<br />

fame. Non avevo mangiato per... quasi due giorni?<br />

Homage faceva vergognare i ristoranti della Tenpony Tower con la<br />

loro buccia di banana fritta e quant’altro. Semplicemente, cucina deliziosa.<br />

E non le importò di cucinare ancora quando finito di mangiare<br />

ero ancora affamata.<br />

Dopo cena mi sentivo stanca ed emotivamente svuotata, senza considerare<br />

che non ero ancora completamente piena,ma avevo abbastanza<br />

energie per aiutarla a pulire.<br />

«Dove hai imparato a cucinare in questo modo?» chiesi, considerando<br />

che non avevamo nessuno con la metà del suo talento in viaggio<br />

con noi. Fui quasi tentata di suggerirle di unirsi al nostro gruppo (e<br />

non solo per il cibo) ma sapevo che c’era bisogno di lei, qui. Tutte le<br />

Terre Devastate d’Equestria dipendevano da DJ Pon3.<br />

«La mia giovinezza criminale,» accennò strizzando un occhio. La<br />

spintonai con lo zoccolo, e lei spiegò. «Io ero davvero un’assistente dell’ultimo<br />

DJ Pon3. È così che indossai il suo mantello quando lui si<br />

ammalò; ero l’unica che lo conosceva. L’incantesimo della voce magica<br />

era già passato a ben cinque DJ Pon3, quindi le terre devastate non<br />

avrebbero notato lo scambio.»<br />

Annuii, proprio come sospettavo.


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 579<br />

«Dopo aver guadagnato il mio cutie mark passai diversi anni vagando<br />

attorno alle rovine di Manehattan ed oltre insieme a Jokeblue,<br />

un’amica fidato...» L’amica, realizzai, quella che aveva menzionato precedentemente.<br />

«... l’area da qui a Fillydelphia non era mortale come è<br />

oggi. Andavo a caccia di sfere della memoria da dare a DJ Pon3, nella<br />

speranza di trovare nuova musica o qualcosa di utile per la trasmissione.<br />

Facendo altre commissioni per DJ Pon3. Mi guadagnai un posto nella<br />

Torre. Lungo la strada imparai a sopravvivere. Cucinare, manutenzione<br />

delle armi, un sacco di pratica a violare terminali ed aprire casseforti e<br />

porte.»<br />

Pensai a tutte le violazioni e tutti gli scassi che avevo fatto, guidati<br />

principalmente dalla curiosità e dalla necessità di esplorare e conoscere.<br />

Anche se quello che avevo imparato non significava gran che. Come<br />

se mantenere la memoria fosse un riconoscimento ed un omaggio al<br />

passato.<br />

«Jokeblue era quella che sapeva gestire le armi e disarmare le trappole...»<br />

Homage si spense come se l’avesse colpita un ricordo doloroso.<br />

«Tu... vuoi parlarne?»<br />

Homage sorrise, con una lacrima negli occhi. «... molte trappole.<br />

Qualche crudele bastardo aveva riempito di esplosivo un passeggino,<br />

usando il cadavere di un puledro appena nato e la registrazione del<br />

pianto di un piccolo per attirare le vittime.» Mi ritrassi, innorridita.<br />

«Nel momento in cui fu abbastanza vicina da capire che il piccolo era<br />

morto, fu troppo tardi per correre. Cercò di disarmarla, ma...» La voce<br />

cara dell’unicorno si interruppe, soffocata.<br />

Ora era il mio turno di consolare Homage.<br />

Mi allungai sul letto di Homage mentre lei mi faceva un massaggio.<br />

Od aveva imparato un sacco dalla nostra visita alla spa, od aveva fatto


580 Fallout: Equestria — Parte II<br />

pratica. Ad ogni modo era meraviglioso! Se fossi stata una gatta avrei<br />

fatto le fusa.<br />

La sentii premersi contro di me mentre si chinava per sussurrarmi<br />

all’orecchio. «So che il dottore ti ha ordinato di rilassarti e non sforzarti.<br />

Lo stai ad ascoltare come la maggior parte dei suoi pazienti.»<br />

Annuii, non volendo realmente parlarne. O davvero di qualsiasi<br />

cosa. Quello che stava facendo coi suoi zoccoli era divino. Li stava<br />

premendo in cerchi contro il retro delle mie zampe alla base della groppa.<br />

Non con l’abilità delle pony professioniste della spa, forse. Ma in<br />

maniera indicibilmente più deliziosa perché era Homage a farlo.<br />

«Quindi non mi scuserò per l’aiutarti a disobbedire ancora.» Non<br />

avevo idea di cosa stesse... oh SALVE! Boccheggiai quando sentii la<br />

sua lingua in posti in cui prima di allora l’avevo solo immaginata. Il<br />

piacere esplose in tutto il mio corpo.<br />

Ed aveva solo iniziato. Questa si sarebbe decisamente dovuta qualificare<br />

come attività faticosa 2 .<br />

Mi misi a sedere, spaventata, ed il mio sguardo fu attratto dalla finestra<br />

buia.<br />

Di fianco a me Homage si rigirò nel letto, aprendo un occhio mentre<br />

sollevava le coperte con la magia. «Littlepip?» chiese, mezza addormentata.<br />

Le dissi che credevo di aver visto un lampo verde fuori dalla finestra.<br />

Mi ricordò di quello che avevo intravisto nella nebbia circa una<br />

settimana prima.<br />

2 In questo punto si inseriscono gli eventi narrati nell’Interludio. Si ricorda che<br />

quest’ultimo è un capitolo con contenuti sessualmente espliciti, scritto da Pacce sulla<br />

base di materiale originariamente utilizzato da Kkat e successivamente eliminato dalla<br />

stesura definitiva. Al di là delle parti «hard» l’Interludio presenta una serie di dialoghi<br />

tra Littlepip e Homage molto importanti per la metamorfosi della loro infatuazione<br />

in un vero e proprio amore.


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 581<br />

«Probabilmente è solo una fenice di fuoco magico» concluse Homage,<br />

rannicchiandosi vicino a me. «Ce ne sono molte a Manehattan»<br />

«Sì,» annuii. «ma ho come l’impressione che questa ci stia seguendo.»<br />

Passammo il mattino seguente insieme. Homage si alzò abbastanza<br />

presto per prepararci la colazione. E di nuovo due ore più tardi si infilò<br />

nella Stazione di Trasmissione di Emergenza. Le news questa volta<br />

includevano un resoconto del mio «coraggioso ed eroico salvataggio»<br />

degli Artigli di Alanera, con annesse congratulazioni di DJ Pon3 per<br />

aver di nuovo schiacciato due uova con uno zoccolo—a quanto pare,<br />

ero stata Io a mettere fuori gioco tre alicorni, con le mie sole forze,<br />

facendo anche esplodere una base di predoni. Nascosi la testa sotto<br />

le lenzuola. La cosa non mi avrebbe dovuto sorprendere (in effetti mi<br />

sarei sorpresa di più se Calamity non avesse accosentito a lasciare a me<br />

tutto il merito). Homage aveva dimostrato di divertirsi davvero a farmi<br />

contorcere. In ogni modo a lei possibile.<br />

Fu impegnata per quasi un’ora, lasciandomi coi miei pensieri. Quando<br />

ritornò avevo ormai deciso con riluttanza di toccare un argomento<br />

delicato. L’opale nero.<br />

«Quell’oggetto?» mi chiese, capendo subito di cosa stavo parlando.<br />

Mi aspettavo che mi chiedesse perché lo volevo, ma invece «Come<br />

sapevi che ne avevo uno?»<br />

Mi morsi un labbro. «Un... conoscente vuole che glielo ‘procuri’.»<br />

Distolsi lo sguardo, per poi ricondurlo ai suoi occhi. «Ero molto tentata<br />

di dire semplicemente a quel pony di fottersi. Ma ho pensato che avrei<br />

potuto chiederlo. Per favore, sentiti libera di dire di no. Non voglio che<br />

si interponga niente fra di noi per il momento. O, a dire il vero, mai.»<br />

Homage mi scrutò per un dolorosissimo attimo, poi sorrise. «Cara,<br />

l’unica cosa che si è interposta fra noi nelle ultime ore è stato il sudore.


582 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Ma devo pure portare avanti un’attività, per quanto vorrei poter battere<br />

la fiacca. Non ti criticherò certo perché tu fai lo stesso.»<br />

Feci un sospiro di sollievo.<br />

«E sì, puoi averlo.» Colse la mia sorpresa con uno sguardo ardente.<br />

«Ho anche un regalo per te. Ma l’opale nero... vedilo come una sorta di<br />

anticipo. Ho una missione per cui voglio ingaggiarti.»<br />

I miei occhi si spalancarono per la sorpresa. «Qualsiasi cosa.»<br />

Rise. «Potresti cambiare idea dopo che ti avrò detto di cosa si tratta.<br />

Ma... tu ed i tuoi amici state pianificando di dirigervi a Fillydelphia,<br />

giusto?» La gioia nella sua voce si spense appena pronunciò quel nome.<br />

Annuii con decisione. «Sono ancora convinta che qualcosa si stia<br />

aggravando nelle terre devastate di Equestria. Qualcosa che riguarda<br />

Occhiorosso e gli alicorni. So che sono in giro da un po’ di tempo,»<br />

le dissi. Abbastanza da rendere SteelHooves noto ai mostri come il<br />

Poderoso Cacciatore di Alicorni, in maniera sarcastica.<br />

Indagando sulla mia teoria continuai «Gli alicorni sono in giro da<br />

molto tempo, giusto? Ma, stavo pensando, non sono diventati molto<br />

più comuni?»<br />

Homage riflettè sulla cosa. «Dieci anni fa non ne avevo mai nemmeno<br />

sentito parlare. Ora sono ovunque a Canterlot, e quest’anno ne<br />

ho notato apparire diversi gruppi perfino nei pressi di Manehattan.»<br />

Annuii di nuovo. «Appena scopro cosa sta succedendo, DJ Pon3<br />

sarà il primo a saperlo,» le promisi.<br />

«E subito dopo anche tutta Equestria,» giurò Homage. «Anche se<br />

potrei usarti come marionetta 3 ...» sospettai che l’allusione fosse voluta.<br />

«... se porti a termine questa non-così-piccola missione per me. Ricordi<br />

quel bancone pieno di schermi vuoti nella STE?»Li avevo notati quando<br />

mi aveva fatto entrare per la prima volta nello STEMSA ed avevo dato<br />

un’occhiata in giro. Glielo dissi.<br />

«Quelli sono le trasmissioni provenienti dalla torre di Fillydelphia.<br />

Occhiorosso ha preso il controllo di quella torre, od almeno di quel<br />

3 Nell’originale, I might get a foreleg up on you, ovvero «potrei infilarti una zampa».


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 583<br />

tre percento a cui normalmente ho accesso, e mi ha escluso. Se vai in<br />

quella direzione voglio che tu attacchi un dispositivo di disabilitazione<br />

al mainframe nella stazione della torre. Questo permetterà a DJ Pon3 di<br />

riavere finalmente occhi in quel terribile posto. Occhiorosso ha operato<br />

nelle tenebre troppo a lungo.»Piantai gli zoccoli (anche se farlo su un<br />

cuscino non aveva lo stesso effetto). «D’accordo.»<br />

Homage tirò giù il dipinto della Splendid Valley, rivelando una piccola<br />

cassaforte con uno sportello fatto di spesso vetro infrangibile. Lo aprì<br />

con un click usando la magia.Dentro vi erano tre oggetti, due dei quali<br />

furono fatti levitare fino a me. Il primo era l’Opale nero. Contemplai<br />

l’oggetto ricolmo di quelle memorie che l’Osservatore voleva con tanta<br />

insistenza.<br />

«Voglio che tu prenda questa come un dono,» disse Homage con<br />

sorriso dolce ed una voce calda ma insistente, mentre faceva levitare la<br />

statuetta rosa acceso di un pony molto familiare. Non avevo mai visto<br />

Pinkie Pie così giovane e vivace. Mi aspettavo quasi che la statuetta<br />

saltasse, animata dalla pura energia della sua espressione, ed inizasse a<br />

rimbalzare per la stanza. Questa, realizzai, era la vera Pinkie Pie... la<br />

Pnkie Pie di Twilight. Al confronto la puledra che avevo visto in quella<br />

memoria sembrava niente più che un’ombra.<br />

«Era un regalo fattomi dal precedente DJ Pon3, che a sua volta l’aveva<br />

ricevuta da quello prima di lui. Mi raccontarono che fu donata<br />

all’originale DJ Pon3, Vinyl Scratch, dalla stessa Ministra della Morale.»<br />

La statuetta emanava una tale aura di sfrenata felicità che non potevo<br />

fisicamente immaginare qualcuno di cattivo umore nelle sue vicinanze.<br />

«Mi ha servito bene. Ed ora voglio consegnarla a te.»<br />

Mi voltai verso Homage, sentendo un’improvvisa riluttanza. Non<br />

potevo! Questa era un’eredità! Era...


584 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«So cos’hai passato. E so che c’è passata anche lei. Tu... tu hai avuto<br />

la meglio. Lei no. Voglio che tu la tenga come promemoria; come qualcosa<br />

da guardare ogni volta che sentirai il terribile bisogno di ingoiare<br />

un’altra Ment-ali.»<br />

Inghiottii il rospo. Ed annuii con serietà, comprendendo la gravità<br />

di questo dono. Estesi la mia magia, avvolgendo la piccola Pinkie Pie in<br />

un velo telecinetico, e d’improvviso ebbi un sobbalzo. Tutto era diventato<br />

più chiaro, il mio corpo più vivo. Era un po’ come aver mangiato<br />

una Ment-ali, ma aveva il sapore di mele caramellate e cupcake glassati<br />

(«Che è stato?» ripeteva parte della mia mente. Non mi sembrava di<br />

essermi messa nulla in bocca). Tra la statuetta di Twilight e quella di<br />

Pinkie Pie mi sentivo quasi come sotto l’effetto delle Ment-ali senza<br />

averne assunte. Solo più pulita. Migliore. Più... sana.<br />

Girai la statuetta per leggere la base. Non corrispondeva alle altre.<br />

Ovvio che non corrispondesse alle altre.«Consapevolezza! Era sotto la<br />

E!»<br />

Mi sentii felice e col cuore spezzato allo stesso tempo. La statuetta<br />

era un promemoria, sia degli errori che avevo commesso sia delle conseguenza<br />

se i miei amici non mi avessero tirata fuori dall’abisso. Un<br />

doloroso riconoscimento del danno che avevo causato ed a cui adesso<br />

dovevo porre rimedio. Ed un messaggio che mi diceva che avevo la<br />

forza per non sbagliare di nuovo. E, forse più di tutto, un ricordo da<br />

parte di Homage per farmi capire che aveva compreso la mia debolezza<br />

con l’accettazione ed il perdono. «Grazie Homage. Questo... per me<br />

significa più di quanto tu possa immaginare.»<br />

La riposi nella mia bisaccia (che Homage a quanto pare aveva fatto<br />

fluttuare fin qui mentre ero troppo fuori di me dall’emozione per accorgermene).<br />

Aprendo il lembo della sacca che conteneva le altre tre<br />

statuette, presi un panno e legai Pinkie Pie con Twilight. Ora potevano<br />

stare di nuovo insieme. Era ridicolo, ma sembrava semplicemente


giusto.<br />

Capitolo Venti — Dietro il Sipario 585<br />

Mentre Homage chiudeva la cassaforte ebbi modo di osservare l’ultimo<br />

oggetto riposto al suo interno. Era una sorta di pistola ad energia magica,<br />

ma non una di quelle che avevo visto fino ad allora, e senza alcun<br />

tipo di impugnatura adatta alla bocca di un pony.<br />

La curiosità crebbe, e chiesi a Homage.<br />

«È una lunga storia,» mi disse. «Una notte Jokeblue ed io stavamo<br />

perlustrando la zona attorno a Fetlock, cercando di trovare un vault<br />

di cui avevamo sentito parlare, quando ci fu una strana esplosione che<br />

illuminò le nuvole sopra di noi. All’inizio credemmo si trattasse di<br />

un temporale, ma poi iniziò a piovere dal cielo ogni sorta di detriti.<br />

Pezzi del vagone aereo più strano su cui avessi mai posato lo sguardo.<br />

Trovammo riparo in un vagone passeggeri bruciato. Quando finì trovai<br />

quella cosa vicino alle macerie.» Homage ridacchiò. «Va bene, forse<br />

non era poi così lunga come storia.»<br />

«Che cos’è?»<br />

«La più pericolosa pistola magica che le Terre Devastate di Equestria<br />

abbiano mai visto, per quanto ricordo. Un solo colpo di quell’affare<br />

trasforma tutto ciò che colpisce in vapore. E non come le armi ad energia<br />

che hai visto, che lo fanno una volta ogni luna blu. Ogni. Singola.<br />

Volta.» Homage sembrava realmente spaventata da quell’arma. «Credo<br />

che potresti uccidere perfino un drago con un colpo di quella.» Ed a<br />

quelle parole ne fui spaventata anch’io.<br />

«Da dove è arrivata?» chiesi ad alta voce. L’idea che ci potessero essere<br />

pony... forse i pegasi... con armi così devastanti mi fece rabbrividire<br />

dalla coda alle zampe anteriori.<br />

«Jokeblue pensò provenisse da uno di quelle specie di vagoni volanti,<br />

con cui i pegasi stavano facendo esperimenti, che gli esplose in testa.


586 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Io...» Homage deglutì. «So di sembrare sciocca, ma non posso fare a<br />

meno di pensare che sia caduta da molto più in alto.»<br />

«Più in alto?» Mi venne in mente la strana immagine di oggetti che<br />

cadevano su Equestria dalla luna, fuoriusciti dalla cassa dei giochi di<br />

Nightmare Moon.<br />

Homage sembrò lievemente imbarazzata, «Rideresti.»<br />

Promisi che non l’avrei fatto. E decisi di trattenermi, indipendentemente<br />

da quanto sarebbe stato difficile.<br />

La magnificamente sexy unicorno grigia si prese un momento per<br />

riordinare i pensieri. Poi, iniziando cautamente, «Una volta ho incontrato<br />

una zebra.»<br />

Non era assolutamente quello che pensavo di sentirmi dire. Le mie<br />

orecchie si drizzarono. Mi sporsi in avanti.<br />

«Loro... non hanno con il cielo lo stesso atteggiamento che abbiamo<br />

noi. Ovviamente, visto che non hanno i pegasi. Ma va oltre questo.<br />

Prima dell’apocalisse noi pony abbiamo sempre guardato il cielo con<br />

un senso di gioia e sicurezza. Guardavamo il sole, guidato in aria dalla<br />

Principessa Celestia durante il giorno. E la luna, il compito di Luna,<br />

che ci teneva d’occhio durante la notte. Le Principesse Celestia e Luna<br />

erano le nostre benevole sovrane. E, anche se la maggior parte dei pony<br />

non le aveva mai incontrate di persona, il sole e la luna erano il simbolo<br />

della loro gentile presenza ovunque e per ogni pony in Equestria.»<br />

Sentii il mio corpo sporgersi ancora di più, desideroso di cogliere<br />

ogni singola parola. Non avevo mai sentito parlare di Celestia e Luna<br />

in quest’ottica.<br />

«Quando perirono nell’apocalisse ed i pegasi coprirono il cielo, portandoci<br />

via il sole e la luna, le trasformammo in divinità, per averle<br />

sempre con noi. Sembra che anche quelli intrappolati in profondità<br />

nelle Scuderie fecero così. Una sorta di evoluzione parallela.»<br />

Quello che stava dicendo era quasi blasfemo ma spinsi via il desiderio<br />

di ammonirla, sporgendomi precariamente in avanti per sentire.<br />

Homage aveva una prospettiva che io volevo ascoltare, anche se probabilmente<br />

non mi sarei prestata alla cosa con nessun altro pony. Mi


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 587<br />

portò a riflettere, ed a farmi delle domande. Per esempio, questo poteva<br />

spiegare perché Calamity non credesse nelle Dee? L’ateismo era una caratteristica<br />

dei pegasi? A differenza nostra, loro non avevano mai perso<br />

l’abbraccio del sole e della luna.<br />

«Le zebre, invece, sono spaventate dal cielo,» disse Homage. Quella<br />

frase era qualcosa che mi sarei aspettato da un poster di propaganda,<br />

non da un pony che l’aveva imparato direttamente da una zebra. Ma<br />

conoscevo Homage, e non era da lei non parlare di verità oggettiva se<br />

ne era certa. «Le zebre guardano in alto e vedono le stelle, che le fissano<br />

in basso da quel grande vuoto oscuro. E le stelle, loro sanno, non sono<br />

benevole.»<br />

Mi sporsi ancora, per poi ribaltarmi e cadere di muso.<br />

Homage si fermò, nascondendo la risata con uno zoccolo. Quando<br />

tornai diritta, probabilmente sembrando imbarazzata come d’altronde<br />

mi sentivo, continuò. «C’è un’intelligenza lassù, credono le zebre, che<br />

proviene dalle stelle stesse. Bruciano di fuoco freddo, maligno. Non vi<br />

è un loro numero che potrebbe riscaldare il cielo la notte. Desiderano<br />

il male per il nostro mondo. Ed un giorno agiranno, non direttamente<br />

contro di noi, ma per permetterci di danneggiarci e distruggerci da<br />

soli.»<br />

Aprii la bocca, con sulla punta della lingua il parere che le zebre<br />

fossero un po’ pazze. Sì, sembrava folle. Ma non avevamo noi stessi<br />

leggende che narravano la stessa cosa? Ricordai la storia de La Puledra<br />

sulla Luna (la versione originale, non quella assurdità dello «Stallone<br />

sulla Luna»)<br />

Le stelle la aiuteranno a fuggire.<br />

«Nello specifico parlano di quattro stelle malevole, coi cuori ricolmi<br />

di crudeltà e caos, che bramano di assaporare il nostro dolore e la nostra<br />

distruzione, portata dai nostri stessi zoccoli.» Con una smorfia, Homage<br />

aggiunse, «Se c’è qualcosa di vero nella mitologia delle zebre, mi vien<br />

da pensare che gli abbiamo servito un vero e proprio banchetto.»<br />

Quattro stelle che aiutano a distruggere Equestria. Ora perché proprio<br />

questo sembrava così familiare.


588 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Homage si scrollò di dosso l’atmosfera inquietante che si era creata<br />

nella stanza con quella storia. «Comunque, come dicevo. Sciocco. Probabilmente<br />

Jokeblue aveva ragione. Qualche esperimento dei pegasi<br />

che gli è esploso in faccia.»<br />

Cautamente, con Homage al mio fianco, abbassai il corno sull’opale<br />

nero. Se stavo per consegnarlo all’Osservatore volevo prima sapere cosa<br />

contenesse.<br />

Fu con riluttanza che toccai l’opale con la mia magia, lasciando che<br />

portasse Homage ed il suo ateneo lontani da me...<br />

Mi sentivo stranamente sbagliata.<br />

Eravamo in un corridoio scuro, largo ed elaboratamente decorato,<br />

stavamo camminando verso una stanza brillantemente illuminata e<br />

con una decorativa tenda divisorio che ne nascondeva metà. C’erano<br />

quattro pony che camminavano davanti a me, ed una quinta che le<br />

conduceva. Le Giumente dei Ministeri.<br />

La prima pony che riconobbi era Pinkie Pie. Mentre ogni altra pony<br />

stava camminando tranquillamente verso il salone lei stava rimbalzando<br />

come una puledra fan che stia andando verso la prossima esibizione<br />

del suo idolo. La pony era un po’ più giovane di quando l’avevo vista<br />

prima. L’aspetto da bastoncino di zucchero era comunque già molto<br />

marcato.<br />

Sentii uno spasmo di profondo imbarazzo quando il mio sguardo<br />

cadde sulla pony in testa, la bellissima unicorno bianca su cui avevo...<br />

fantasticato. Ed il pony che stavo cavalcando proprio non la smetteva<br />

di fissare...


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 589<br />

Vampate solari di Celestia in calore!<br />

La creatura che stavo cavalcando non era un pony. Lui (ed era sicuramente<br />

ed insopportabilmente un lui!) era grosso come uno stallone!<br />

Sentivo... cose che non erano zoccoli alla fine delle mie zampe. Ed ali<br />

richiuse sulla mia schiena. Ed una coda!...<br />

«Spike,» chiese timidamente Fluttershy, voltandosi a guardarmi.<br />

«Quello non ti fa male?»<br />

La mia attenzione fu portata a qualcosa di stretto e metallico che<br />

mi strizzava la testa. Il ricollettore, assunsi. Non sembrava progettato<br />

per... qualsiasi cosa fossi.<br />

Aprii la bocca (che mi parve tutta sbagliata) e risposi, «Nah. Lo<br />

sento appena. Inoltre Rarity voleva una memoria di questo.»<br />

«Avrebbe potuto indossarlo lei stessa,» mormorò sottovoce Twilight<br />

Sparkle da direttamente davanti a me. Vidi i miei occhi andare<br />

ancora una volta all’unicorno bianco dalla perfetta criniera viola. Non<br />

sembrava ascoltare, essendo presa in una conversazione con la pony<br />

che sapevo essere Applejack. La pony arancione con le tre mele come<br />

cutie mark sembrava un poco più giovane, e non stanca com’era stata<br />

all’ultimo party di Pinkie Pie.<br />

«Di certo spero che questo non abbia nulla a che fare con... quella...<br />

cosa di cui non abbiamo mai parlato,» stava dicendo Applejack con<br />

nervosa cautela.<br />

«Oh no, cara. Ho abbandonato quel progetto ere fa,» rispose Rarity<br />

con aggraziata dizione.<br />

«Oh,» sospirò la pony arancione con evidente sollievo. «Bene.»<br />

Avvicinandoci camminammo su un elegante tappeto intessuto di<br />

gemme. Provai un colpo di freddo quando la creatura che stavo cavalcando<br />

ci camminò sopra. Twilight Sparkle si era fermata poco più<br />

avanti e si era voltata a guardare il tappeto, mentre Rarity ed Applejack<br />

parlavano. Ma la sua attenzione venne distolta quando Rarity si schiarì<br />

rumorosamente la gola.


590 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Fluidamente Rarity cambiò argomento, parlando rivolgendosi a tutte<br />

e quattro le pony che stava conducendo. «Ora, questo è davvero solo<br />

un primo design. Ma penso che rimarrete tutte impressionate.»<br />

«Siamo sempre emozionate di vedere uno dei tuoi progetti, Rarity,»<br />

incoraggiò Twilight Sparkle.<br />

Rarity sorrise con professionale gratitudine. «E questa è solo la tenuta<br />

leggera, non la versione a piena potenza.» Si volse verso Applejack<br />

e sorrise pudicamente, «E voglio mettere in chiaro che qui non sto cercando<br />

di pestarti gli zoccoli. Questa armatura non è pesante come le<br />

tue divise da Steel Ranger, e non offre la stessa protezione...»<br />

«Allora qual è il punto?» interruppe Applejack. «Non vedo a che<br />

serva creare un’armatura meno protettiva!»<br />

Il gruppo aveva raggiunto la fine del corridoio. C’era un grande<br />

specchio su un lato della stanza, e l’altra era piena di macchine da cucire,<br />

pezze di stoffa e pony manichini. Progetti e schemi ricoprivano le<br />

pareti. Ad un gesto di Rarity si fermarono, ognuna volgendo la propria<br />

attenzione al divisorio (tranne che la mia aliena cavalcatura, che aveva<br />

occhi solo per l’unicorno bianco).<br />

«Beh, perché in un equipaggiamento c’è di più che solo quanto<br />

efficacemente fermi i proiettili, naturalmente!»<br />

Applejack sembrava pronta a dissentire con forza, ma si rimangiò<br />

il suo commento.<br />

«Va bene, Rainbow Dash!» chiamò Rarity. «Sono pronte per te!»<br />

Da attorno il separé uscì l’ombra di un incubo. Un pony pegaso blu<br />

rinchiuso in un nero carapace insettoide, con solo la punta del muso e la<br />

parte inferiore delle ali in vista. La sua coda era nascosta in una guaina,<br />

che la rendeva simile a quella di uno scorpione, con un feroce pungiglione<br />

appuntito. L’armatura di ebano era lucida e malvagia. Occhialoni<br />

protettivi giallo-arancioni con decorazioni simili ad occhi compositi<br />

da insetto completavano il look. Compresi nei lati dell’armatura c’erano<br />

delle protrusioni simili ad antenne; i cristalli che pendevano da quelle<br />

armi ad energia magica scintillavano di cangianti luci arcobaleno.


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 591<br />

Le reazioni delle altre pony furono immediate.<br />

«EEEEE!»<br />

«Ehi, ragazza!»<br />

«Quello sembra... demoniaco.»<br />

«Oooooh. Dashie, fai paura!»<br />

La creatura che stavo cavalcando smise di guardare Rarity e decollò<br />

improvvisamente. «Fluttershy! Torna indietro! È solo Rainbow Dash!»<br />

Mi (ci?) voltai in tempo per vedere Rainbow Dash alzarsi gli occhialoni<br />

con uno zoccolo corazzato. I suoi occhi si strinsero, un ghigno correva<br />

sul suo muso mentre abbassava il suo corpo in una minacciosa posa<br />

da combattimento davanti allo specchio. Ringhiò minacciosamente,<br />

e l’armatura rendeva il suo aspetto positivamente sinistro.<br />

«Oh yeah!» disse. «Questa è figa!»<br />

La realtà si riassestò, lasciandomi una sensazione davvero strana. Era<br />

bello essere di nuovo sui miei zoccoli. Non volevo più essere quella...<br />

cosa di nuovo.<br />

SteelHooves mi si avvicinò mentre trotterellavo lungo la stazione della<br />

monorotaia della Tenpony Tower. «Stai andando a incontrare quel...<br />

tuo amico di robofatina, vero?»<br />

Annuii, guardando il guerriero celato dall’armatura.<br />

«L’Osservatore,» disse, sorprendendomi.<br />

«Conosci l’Osservatore?» sbottai. Poi mi diedi mentalmente un calcio<br />

alla testa. Dovevo davvero ricordarmi di cominciare a fare delle<br />

domande a SteelHooves.


592 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«So dell’Osservatore,» intonò SteelHooves. «Non si vive a lungo<br />

quanto abbiamo vissuto noi senza incrociare reciprocamente i propri<br />

cammini.»<br />

Impiegai un momento per analizzare quello che aveva detto, ma<br />

poi annuii. «Allora... L’Osservatore è stato davvero in giro così a lungo.<br />

Chi è l’Osservatore... e cosa lui, o lei... od esso... sta facendo?»<br />

«Chi? Quello non saprei dirtelo.» SteelHooves alzò una zampa anteriore,<br />

guardandola. «L’Osservatore permette ai pony di sapere meno<br />

cose sull’Osservatore di quanto io permetta di sapere su di me.<br />

Non senza una buona ragione.» Abbassò lo zoccolo. «E riguardo cosa:<br />

l’Osservatore ha l’abitudine di trovare pony con un... che sono...»<br />

Non ero conscia di stare fissandolo fino a quando SteelHooves non<br />

ricambiò lo sguardo. «L’Osservatore trova dei pony che sono pony migliori.<br />

E li mette sulla strada per trovarne altri, di creare gruppi di<br />

amici.»<br />

Mi trovai a sentirmi nervosa. Non mi piaceva guardare dall’esterno<br />

le mie avventure in quella maniera. «E poi?»<br />

«Beh, la maggior parte delle volte scompaiono. O finiscono morti.»<br />

Questo. Non Era. Confortante.<br />

SteelHooves rimase indietro nella stazione mentre io trottavo fuori<br />

da sola sulla Linea Celestia. Non dovetti andare lontano. La monorotaia<br />

curvava attorno ad un edificio in rovina. La Tenpony Tower scomparve<br />

dalla vista. E lì c’era l’Osservatore, la robofatina che galleggiava<br />

silenziosamente. In attesa.<br />

«Ce l’ho,» dissi in tono piatto.<br />

«Grazie, Littlepip. Sapevo di potermi fidare di te. Ora, questa robofatina<br />

ha un vano per le batterie di ricambio. Se tu potessi solo...»<br />

«No.»<br />

La robofatina galleggiò silenziosamente per un istante. «Uh?» L’Osservatore<br />

sembrava perplesso.<br />

«La fiducia va nelle due direzioni, vero?» lo sfidai.<br />

«Beh... si. Ho consegnato il tuo messaggio, proprio come avevi<br />

chiesto. Prima che tu ottenessi l’Opale Nero.»


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 593<br />

Annuii. Aveva senso, ma non era quello che stavo cercando. Non<br />

ora. Mi sentii prendere da una fiera determinazione. «La risposta è<br />

ancora no.»<br />

«No? L’hai ottenuto, ma non me lo vuoi consegnare?»<br />

«Oh, te lo consegnerò,» dissi con forza. «Di persona.»<br />

L’Osservatore piombò di nuovo nel silenzio. Questa volta non aspettai<br />

una risposta. «Parli un sacco di virtù e di amicizia. Bene, gli amici<br />

non scappano via ogni volta che la conversazione va sul personale. Non<br />

puoi avere amici se ti nascondi dietro a dei robot e non lasci mai nessun<br />

pony vedere il vero te.» Sbuffai. «Diavolo, persino SteelHooves fa<br />

meglio di te. Vuoi questo opale? Voglio incontrarti.»<br />

«Perché?»<br />

«Perché voglio sapere se sei davvero mio amico o se stai solo giocando<br />

anche me.»<br />

L’Osservatore dondolò in silenzio un po’ più a lungo. Mi chiedevo<br />

quanto lo sconosciuto dietro al velo desiderasse questo opale nero e<br />

l’interessante ma apparentemente insignificante memoria. Poi, proprio<br />

quando mi ero convinta che l’Osservatore mi avrebbe detto di andare a<br />

fare un salto giù dalla monorotaia, la meccanica voce senza tono disse,<br />

«Bene.»<br />

Sbattei gli occhi. Era la risposta che volevo. Ma...<br />

«Hai ragione, Littlepip.» Sentii un bip dalla mia zampa anteriore.<br />

«Ho caricato la mia posizione nel tuo PipBuck. Ci vediamo presto.» Ci<br />

fu una scarica di statica e la robofatina galleggiò via con un assolo di<br />

tamburi.<br />

Sollevai la zampa per guardare il mio PipBuck. C’era un’icona sulla<br />

mia mappa di Equestria. Molto, molto lontano da Manehattan. Nel<br />

mezzo del nulla. Sarebbero occorse settimane di viaggio per arrivarci a<br />

zoccoli.


594 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Ma se l’Osservatore pensava che questo mi avrebbe dissuaso, od<br />

anche solo fatto tardare, allora l’Osservatore si sbagliava.<br />

Passai un’altra notte alla torre Tenpony con Homage. Dopo di che fu<br />

tempo di partire. La nostra prima fermata era Fetlock.<br />

Calamity trascorse diverse ore sotto il Bandito del Cielo ad installare<br />

il regolatore di flusso e ad assicurarsi che tutto funzionasse correttamente.<br />

Nel momento in cui ebbe finito iniziò a farsi buio rapidamente.<br />

«Ho ottime notizie, pony,» disse mentre strisciava fuori, coperto d’unto.<br />

«Abbiamo un mezzo di trasporto!»<br />

Velvet Remedy, SteelHooves ed io battemmo gli zoccoli in un rumoroso<br />

applauso.<br />

«Ora, questa bellezza è alimentata da una serie di batterie magiscintilla,<br />

e gli ultimi due decenni non sono stati gentili con lei. Quindi<br />

dovremo cambiarle abbastanza regolarmente per tenerla in funzione.»<br />

«Aspetta!» disse allarmata Velvet Remedy. «Intendi dire che la capacità<br />

di questa trappola mortale di fluttuare con te potrebbe svanire<br />

da un momento all’altro?»<br />

Calamity la guardò quasi con simpatia. «Ora. Prima inizierà a scendere<br />

di quota. Poi diventerà difficile da manovrare. Avremo un sacco<br />

di avvertimenti.»<br />

«E,» rassicurai velvet Remedy, «nel caso succeda, credo che per ora<br />

la mia telecinesi sia abbastanza forte da tenerci sospesi il tempo necessario<br />

per atterrare in tutta sicurezza.» Non c’era possibilità che riuscissi<br />

a sollevarlo per un tempo prolungato, od almeno non abbastanza per<br />

poter viaggiare ovunque; ma ero pienamente convinta di poterci tenere<br />

in alto anche se le batterie si fossero scaricate e Calamity si fosse<br />

addormentato. Per qualche minuto, almeno.<br />

Gli altri iniziarono a raggrupparsi dentro il Bandito del Cielo. Velvet<br />

Remedy lo stava già ripulendo con la sua magia mentre discuteva


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 595<br />

su come decorarlo. Nessuno dei maschi sembrava interessato a contribuire.<br />

Feci fluttuare un cucchiaio ed una lattina di patate dolci, aprendola.<br />

Avevo di nuovo fame, ed intendevo mangiare mentre pianificavo le<br />

nostre successive tre mosse. Con il Bandito del Cielo avremmo potuto<br />

raggiungere la casa di Watcher in meno di due giorni.<br />

«Uh, Littlepip?» chiamò Calamity. «Hai intenzione di rimanere lì<br />

fuori sotto la pioggia?»<br />

Mi fermai, un cucchiaio di patate dolci a metà strada dalla mia<br />

bocca. «Cosa? Non sta...»<br />

BOOOM!<br />

Un tuono esplose proprio sopra di noi e l’acqua iniziò a scendere come<br />

se qualcuno avesse aperto un gigantesco rubinetto sopra di me. Fui<br />

fradicia in un istante, con la criniera afflosciata sulla faccia. Il barattolo<br />

si riempì d’acqua, facendo cadere a terra pezzi di patata dolce.<br />

Lascialo capire ai pegasi.<br />

Gettato via il barattolo (ormai pieno quasi solo d’acqua) galoppai<br />

sotto la pensilina del vagone passeggeri. Calamity e Velvet Remedy<br />

si ripararono dietro a SteelHooves quando mi scrollai violentemente,<br />

lanciando acqua ovunque.<br />

Si udì un grido grazioso ed acuto. E la fenice di fuoco magico entrò<br />

da una finestra distrutta, allontanandosi dalla pioggia. Atterrò sul sedile<br />

vicino a Velvet remedy, i cui occhi si spalancarono. Si lasciò sfuggire<br />

uno strillo di gioia.<br />

«L’hai chiamata Pyrelight?» chiese SteelHooves, facendo eco ai miei pensieri<br />

mentre Velvet Remedy nutriva l’uccello prima di avvolgersi nella<br />

sua coperta. Avevamo viaggiato in volo per un giorno ora, sin da quando<br />

il nubifragio era passato. La fenice di fuoco magico era rimasta con<br />

noi, o più precisamente con Velvet Remedy.


596 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Personalmente, trovavo quel nome un po’ malsano. Mi fece riflettere<br />

sulla mia amica.<br />

Ci dividemmo i turni per dormire e stare di guardia, passandoci<br />

il mio binocolo. Fino a quel punto nessuno ci aveva sparato. E, per il<br />

momento, avevamo un’idea chiara di dove fossimo diretti. Era difficile<br />

non notare l’enorme montagna che si ergeva sopra Equestria come una<br />

di quelle torri a spirale.<br />

Una volta certo che Velvet Remedy stesse dormendo profondamente,<br />

SteelHooves si avvicinò a me e mi sussurrò in un orecchio, «Dovresti<br />

persuaderla a passare meno tempo in quella sfera della memoria.»<br />

Mi voltai verso Velvet Remedy. Nelle ultime sedici ore, si era persa<br />

nella memoria di Fluttershy già due volte. Era come se avesse sviluppato<br />

una propria dipendenza.<br />

«Quella non è una memoria felice,» borbottò SteelHooves, sorprendendomi.<br />

Lo guardai, chiedendomi come un non-unicorno potesse sapere<br />

cos’era una memoria. Come se avesse letto i miei pensieri, rispose<br />

perplesso, «Gliel’ho chiesto.»<br />

Oh. Mi sarei passata uno zoccolo sulla faccia. «Cosa c’è di sbagliato<br />

in quella memoria?»<br />

«Fluttershy non era come le altre. Rainbow Dash voleva vincere<br />

la guerra. Applejack semplicemente voleva proteggere gli altri pony.<br />

Specialmente dopo la morte di Big Machintosh. Twilight Sparkle voleva<br />

compiacere le Principesse, soprattutto Celestia,» intonò SteelHooves.<br />

«Ma Fluttershy voleva solo che la guerra finisse. Quella memoria è il<br />

momento in cui indirizzò tutto il suo Ministero al proposito di trovare<br />

un modo per porre fine al conflitto. E ci riuscì.»<br />

Sentii un brivido.<br />

«In un mondo dove non tutti sono sani, la misura della follia è credere<br />

di poter creare un’arma così devastante, così orribile, che nessuno<br />

oserebbe usare.»<br />

Oh, no.<br />

Guardai Velvet remedy mentre dormiva. Lo stesso impulso che mi<br />

fece gettar via la sfera della memoria dalla Torre Ferro di Cavallo ritornò,


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 597<br />

cresciuto di intensità. Lei amava Fluttershy. Aveva modellato se stessa<br />

a immagine del dolce e timido pegaso giallo. Non poteva nemmeno<br />

accorgersene.<br />

«Aspetta,» dissi lentamente, «Hai detto nessuno?» La sua strana<br />

parola mi riportò alla mente la prima conversazione con Watcher 4 .<br />

SteelHooves rispose con tono drammatico, «Forse l’unica cosa più<br />

folle di credere che un’arma simile possa portare la pace è creare una<br />

tale arma... e poi fornirla ad entrambi gli schieramenti.»<br />

SteelHooves si girò verso di me dietro il visore del suo elmetto.<br />

«Quella memoria: quello è l’inizio della fine del mondo. In definitiva,<br />

Fluttershy ci ha ucciso tutti.»<br />

Stavamo aggirando la montagna, spingendoci sempre più in alto. Era<br />

notte fonda, e Calamity stava salendo lentamente mentre lo guidavo<br />

con la mappa del mio PipBuck.<br />

«Bene,» ci richiamò. «Avevo paura di questo Sembra che il tuo<br />

amico Osservatore viva abbastanza in alto su questo picco da stare sopra<br />

al livello delle nuvole. Potremmo anche non avere problemi, ma...<br />

Beh, non è sicuro viaggiare sopra alle nuvole. Almeno non nei luoghi<br />

civilizzati al di sopra.»<br />

Eravamo tutti svegli (persiono Pyrelight). Annuimmo, preparandoci.<br />

Non avevo idea di cosa ci aspettasse una volta passati attraverso la<br />

copertura di nuvole, ma dubitavo si sarebbe trattato di una allegra festa<br />

di benvenuto con sorrisi e muffin.<br />

Calamity sbattè le ali, portandoci in alto, dentro il muro di nubi. Era<br />

come essere immersi in una nebbia leggermente umida. Tutto quello<br />

che riuscivo a vedere del pegaso color ruggine mentre ci portava in<br />

cielo era una parte della sua coda arancione.<br />

4 «Nessuno» era stato reso con un inusuale no one, invece che il consueto nopony.


598 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Un momento dopo, il Bandito del Cielo emerse dal manto di nuvole<br />

ed un cielo notturno si allargò all’infinito attorno a noi, coperto<br />

di (maligne?) stelle. Una splendida luna piena era appesa in aria dietro<br />

il picco della montagna, che si stagliava come una crepa verticale<br />

nell’universo.<br />

Velvet Remedy si lasciò sfuggire un «Oooooooooooooooh!» ricolmo<br />

di stupore, e Pyrelight emise un grido melodioso.<br />

Le grinfie della vertigine si chiusero su di me. Le mie gambe si indebolirono,<br />

le ginocchia cedettero. Una fobia immotivata mi suggeriva<br />

che in qualche modo sarei stata risucchiata fuori da una delle finestre<br />

per poi precipitare all’infinito nello spazio. Forse una di quelle stelle mi<br />

avrebbe catturato.<br />

Mi aggrappai ad un bordo del vagone passeggeri, guardando giù<br />

verso le nuvole. Era già una vista migliore e comunque bellissima. Le<br />

nubi erano adornate d’argento dalla luce della luna, che brillava di una<br />

luce calma e tranquilla.<br />

I miei occhi («Era sotto la E!») notarono un riflesso metallico su<br />

uno dei dirupi. Chiesi a Calamity di portarci più vicino.<br />

Mi aspettavo fosse Watcher, od almeno un’altra robofatina. Ed invece<br />

si trattava di un audioregistratore. Lo feci fluttuare all’interno del<br />

Bandito del Cielo.<br />

«Sarà meglio che non sia da parte dell’Osservatore...» dissi, iniziando<br />

a sentirmi un poco infuriata.<br />

«Non credo proprio,» rispose Calamity dalla parte anteriore del<br />

vagone. Misi via l’audioregistratore, intenta a scoprire cosa aveva visto.<br />

Attivai il mio EFS.E pure giusto in tempo. Secondo il mio PipBuck,<br />

avevo appena scoperto la «Caverna del Drago.»<br />

«Penso che forse il tuo amico ci ha mandati fin quassù per farci mangiare,»<br />

disse Velvet remedy ad alta voce, fissando l’enorme ed oscura


Capitolo Venti — Dietro il Sipario 599<br />

apertura. Il Bandito del Cielo era posteggiato sulla sporgenza dietro di<br />

noi. SteelHooves stava aiutando Calamity a togliersi l’imbragatura.<br />

«I dati del PipBuck sono vecchi di duecento anni,» le confermai nervosamente.<br />

«Quindi era la Tana del Drago duecento anni fa. Chiunque<br />

potrebbe vivere qui, adesso.» Beh, chiunque abbia le ali, ovviamente.<br />

Calamity, liberato, trottò per raggiungerci. «Beh, pensate tutti di<br />

aspettare qui fuori finché non sorge il sole?» Poi, nel caso fossimo di<br />

quell’idea, «Non ve lo consiglio.»<br />

Velvet Remedy scosse la testa. «Certo che no! Littlepip, vai tu per<br />

prima.»<br />

Oh, grazie tante! Le lanciai un’occhiataccia.<br />

«Beh, l’Osservatore è tuo amico.»<br />

Quello restava ancora da vedersi. Feci un passo in avanti.<br />

Si sentì un pesante tonfo dall’interno. Qualcosa si stava muovendo<br />

nelle tenebre, avvicinandosi. Qualcosa di grosso!<br />

«Alle Ursa Maior non crescono le ali, vero?» chiese nervosamente<br />

Velvet Remedy, facendomi venir voglia di prenderla a calci. Difficile.<br />

Ormai ero spaventata a sufficienza.Un drago sporse la sua testa fuori<br />

dalla caverna! Un imponente, gigantesco e completamente adulto drago<br />

che avrebbe potuto mangiare senza problemi due pony in un boccone,<br />

persino se uno dei due fosse stato SteelHooves. Tre se due di quelli<br />

fossero stati Homage ed io.<br />

«Ciao Littlepip. Io sono Spike!» disse il drago con una voce meno terribile<br />

e rimbombante di quanto mi fossi aspettata.«E non preoccuparti.<br />

Non ti voglio mangiare.»<br />

Nota: Nuovo Livello.<br />

Nuovo Vantaggio: Esploratore—Il tempo per spostarsi verso le località remote<br />

delle Terre devastate di Equestria è ridotto del 25%. Il consumo delle batterie<br />

magiscintilla del Bandito del Cielo è anch’esso diminuito.<br />

Nuovo Vantaggio di Missione: Pony Sutra—Sei esperta nell’arte di dare e ricevere<br />

piacere fisico. Hai maggiori possibilità di incontri erotici con specifici personaggi.


Interludio<br />

Una Giumenta per Cui Vale la<br />

Pena Lottare<br />

«Non ho MAI vissuto una gioia simile prima! Ho provato tanto piacere<br />

che avrei voluto continuare a sorridere per sempre!»<br />

Nota dei Traduttori<br />

Questo capitolo non è stato scritto da Kkat ma da Pacce, e ad oggi<br />

è l’unica storia definita canonica dall’Autrice. Si basa su materiale originario<br />

del Capitolo 20 ma eliminato dalla storia principale in revisioni<br />

successive. Vista la sua importanza nello sviluppo delle dinamiche tra i<br />

personaggi abbiamo deciso, come già hanno fatto i ragazzi dell’edizione<br />

stampata inglese, di inserirlo lo stesso nella nostra versione.<br />

A causa dei contenuti sessualmente espliciti e potenzialmente disturbanti,<br />

se ne consiglia la lettura ai soli maggiorenni ed in generale a chi<br />

non ne possa venire in qualche modo offeso.<br />

Mi allungai sul letto di Homage mentre lei mi faceva un massaggio.<br />

Od aveva imparato un sacco dalla nostra visita alla spa, od aveva fatto<br />

pratica. Ad ogni modo era meraviglioso! Se fossi stata una gatta avrei<br />

fatto le fusa.<br />

La sentii premersi contro di me mentre si chinava per sussurrarmi<br />

all’orecchio. «So che il dottore ti ha ordinato di rilassarti e non sforzarti.<br />

Lo stai ad ascoltare come la maggior parte dei suoi pazienti.»<br />

601


602 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Annuii, non volendo realmente parlarne. O davvero di qualsiasi<br />

cosa. Quello che stava facendo coi suoi zoccoli era divino. Li stava<br />

premendo in cerchi contro il retro delle mie zampe alla base della groppa.<br />

Non con l’abilità delle pony professioniste della spa, forse. Ma in<br />

maniera indicibilmente più deliziosa perché era Homage a farlo.<br />

«Quindi non mi scuserò per l’aiutarti a disobbedire ancora.» Non<br />

avevo idea di cosa stesse... oh SALVE! Boccheggiai quando sentii la<br />

sua lingua in posti in cui prima di allora l’avevo solo immaginata. Il<br />

piacere esplose in tutto il mio corpo.<br />

Ed aveva solo iniziato. Questa si sarebbe decisamente dovuta qualificare<br />

come attività faticosa.<br />

Dopo la seconda passata della sua lingua ero vibrante. Stavo sorridendo<br />

come una pazza. Sta davvero accadendo. Stiamo davvero per<br />

farlo!<br />

Poi alla terza leccata mi colpì un altro pensiero. Oh Dee, lo stiamo<br />

davvero facendo. E se non fossi capace? E se mi odiasse per sempre? E se<br />

andasse in onda alla mattina e dicesse alle Terre Devastate che la Puledra<br />

della Scuderia è la peggior scopata di sempre?<br />

La mia gioia estatica fu rimpiazzata dal panico ed iniziai a tremare.<br />

Quando sentii la sua lingua smettere di toccarmi dovetti combattere<br />

l’impulso di gridarle di continuare, terrorizzata che l’incantesimo si potesse<br />

rompere e che lei realizzasse di poter stare con qualche giumenta<br />

molto più alta ed attraente.<br />

«Littlepip, stai bene?» La sua voce era carica di preoccupazione.<br />

Probabilmente temeva che stessi soffrendo un qualche sintomo di astinenza,<br />

o di stress post traumatico per una delle molte volte in cui ero<br />

quasi morta ultimamente.<br />

«Sto bene,» mentii. Solo questa volta.<br />

«Sto... andando troppo veloce per te?»<br />

«No!» piansi, con la voce tesa per non cedere. Quella non era una<br />

bugia. Avrebbe potuto saltarmi addosso la prima volta che la avevo<br />

guardata ed ancora avrei detto che andava troppo lenta.


Interludio 603<br />

«Ottimo,» disse con una risata. «Perché non ho intenzione di fermarmi.»<br />

Poi si rimise al lavoro. La sua lingua era calda mentre si muoveva in<br />

cerchio là dietro. Sono le lingue che diventano naturalmente così calde<br />

quando si avvicinano alle parti private di un altro pony, o solo ero io ad<br />

essere calda lì e lei forniva soltanto la pressione? Smisi di farmi tante<br />

domande su tutto nel momento in cui si insinuò all’interno.<br />

Gridai. Sono abbastanza sicura che non stessi parlando alcun linguaggio<br />

conosciuto. In qualche modo l’intero universo era collassato<br />

tra le mie cosce e l’unica cosa rimasta era quel piccolo e scivoloso pezzo<br />

di giumenta che coraggiosamente andava là, dove nessuna pony era<br />

mai stata prima.<br />

Da qualche parte una frazione di me era mortificata. Ogni volta che<br />

mi ero eccitata in passato stavo pensando o guardando qualche pony<br />

con cui non avevo alcuna possibilità. Il mio istinto naturale era sempre<br />

stato quello di mettermi un muro alle spalle, ma adesso non c’era nessun<br />

posto dove mi potessi nascondere. Stava vedendo esattamente cosa<br />

provavo, era dentro di me. Era troppo. I miei zoccoli stavano scavando<br />

per tutto il letto, volevo scappare. Sapevo che in ogni momento avrebbe<br />

potuto realizzare che era stata tutta una grossa incomprensione, mi<br />

avrebbe buttato fuori ed avrei dovuto cercare di immaginarmi qualche<br />

pony in modo da poter finire l’opera per conto mio.<br />

Finire? La pressione stava già salendo. Oh Dee, no. Dolce Celestia<br />

e Luna. Sono già stata fatta scoppiare di recente, abbiate un po’ di misericordia!<br />

Risultarono essere entrambe occupate. Esplosi. Il mio corpo<br />

venne percorso dagli spasmi ed io scoppiai a piangere.<br />

«Whoa,» Homage tirò indietro la testa leccando via, beh, me dalle<br />

sue labbra. «E io che mi stavo preoccupando di essere un po’ arrugginita.<br />

Sono proprio così brava o sei tu così sensibile?» Potevo sentire il<br />

divertimento nella sua voce.<br />

«Mi dispiace,» volevo sgattaiolare fuori dalla stanza prima che cominciasse<br />

a ridere della povera Littlepip che non riesce a durare per<br />

più di un minuto.


604 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Sentii le sue labbra sul mio collo. «Perché ti dispiace?» la sua voce<br />

era morbida. La sua criniera sfregava contro di me e, lo giuro, quasi<br />

venni di nuovo. «È passato un po’ di tempo anche per me.»<br />

«È passata la mia intera vita.» Oh merda, non posso averlo detto!<br />

Lanciai entrambe le zampe a coprire la bocca, cercando di rificcarci<br />

dentro le parole.<br />

Mi preparai per una dura risata beffarda. Invece sentii dei denti<br />

sulle mie orecchie. «La tua prima volta, ed in questa maniera?» Stava<br />

gemendo? «Non posso dire di non essere gelosa.»<br />

«Beh, non è che sia la mia prima volta, ho passato un sacco di tempo<br />

da sola e—» Dovetti infilarmi uno zoccolo nella bocca questa volta.<br />

Dolce Celestia che si tromba il cielo, c’era qualcos’altro che potessi dire<br />

per mettermi in imbarazzo? Una voce davvero indignata mi strillava in<br />

testa. Magari le voglio raccontare di quando da puledra bagnavo il letto?<br />

«Volevo dire con un altro pony.» Stava succhiandomi la punta dell’orecchio.<br />

Risultò essere la cosa più piacevole in assoluto, eccetto per<br />

quello che stava facendo tra le mie zampe coi suoi zoccoli. «Solo una<br />

cosa. Non sei andata, vero?»<br />

Oh Dee, stava scherzando? Solo ascoltare la sua voce e quella sensazione<br />

al mio orecchio era abbastanza per... Oh, eccoci di nuovo. Un’altra<br />

scossa di estasi esplose in tutto il mio essere. Lei premette il suo<br />

corpo contro il mio, e sembrava cavalcare i miei spasmi mordendomi<br />

l’orecchio. Con forza.<br />

«Bene, questa è una risposta,» disse dopo che il mio corpo si fu calmato.<br />

Sentii un campo telecinetico avvolgermi e girarmi sulla schiena.<br />

«È un bene, perché ho ancora così tante cose da fare,» Non avevo mai<br />

visto nessun pony guardarmi in quella maniera prima. Sbattei le palpebre<br />

e lei era scomparsa tra le mie gambe. Le sue labbra erano capaci<br />

come la sua lingua, ma l’accenno dei denti lo rendeva molto più—<br />

«Così avrei una domanda,» disse velocemente dopo che le sue labbra<br />

avevano portato alla distruzione di ogni pensiero nella mia testa.<br />

«Adesso?» riuscii a squittire.


Interludio 605<br />

Guardando in alto verso di me, premette fermamente il mento contro<br />

il mio inguine ancora umido. «Niente di meglio che il presente. E<br />

voglio saperne di più su di te. Comprensibile, vista la situazione. Vero?»<br />

Stavo lottando per ricordarmi qualche parola più sofisticata, tipo<br />

«cosa», quando mi mordicchiò nel molto interno coscia. «Chiedi!»<br />

«Quella Velvet è proprio uno schianto.»<br />

Ma stai fottutamente scherzando.<br />

«Quando all’inizio hai lasciato la Scuderia, ho sentito che era stato<br />

per cercarla. C’è qualcosa in mezzo?» Proseguì premendo la punta del<br />

suo naso dentro di me.<br />

«Quell— AH! Quell— È VERAMENTE difficile concentrarsi quando<br />

fai così!»<br />

«Vuoi che mi fermi?» La sua bocca era proprio sopra di me, il suo<br />

respiro soffiava in me. «Hai bisogno di capire come rispondere alla<br />

domanda?» Aprì la bocca e lasciò quella meravigliosa, fantastica lingua<br />

penzolare, tracciando pigramente i contorni della mia fessura.<br />

«È solo, questo è un po’ un agguato,» dissi più velocemente che<br />

potevo prima di dovermi mordere il polso per non gridare.<br />

Finalmente si sedette, permettendomi di rilassarmi. Poi alzò la punta<br />

di uno zoccolo. «Fammelo assicurare, indipendentemente da quello<br />

che dirai continueremo ancora a farlo.» Per portare a casa il punto, premette<br />

più forte. «Dal modo in cui mi ha praticamente gettato su di te,<br />

e da quello che mi hai già raccontato, so che almeno non c’è nulla di<br />

attivo. Ma non vai a correre per mezze Terre Devastate per una pony<br />

qualunque.»<br />

«Ho avuto una forte cotta per lei per tutta la mia vita.» Inutile provare<br />

a fare i fighi. «Ma era solo un viso, una voce alla radio. Qualcosa<br />

con cui popolare le mie fantasie.» Non avevo realmente messo i miei<br />

pensieri in ordine sin da quando mi aveva sparato ma tutto questo mi<br />

suonava vero, anche se usciva per costrizione. «Non l’ho conosciuta<br />

davvero fino a quando non l’ho incontrata qua nelle Terre Devastate.»<br />

«Oh?» Posò la testa sul mio ventre.


606 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«La fantasia non era per niente simile alla realtà.» Sospirai, mi sarebbero<br />

mancate quelle fantasie. Erano le mie più vecchie compagne.<br />

«Lei è... speciale. Ma non è la giumenta che mi ero precipitata fuori a<br />

cercare. Quella giumenta era solo finzione, una voce alla radio.» Dire<br />

questo faceva male. Era come un addio ad una parte di me.<br />

Si limitò a guardarmi per lungo tempo. Poi alzò un sopracciglio,<br />

«Una voce alla radio, eh?»<br />

Gemetti. «Oh, non iniziare nemmeno. Pensavo fossi uno stallone.»<br />

Era tornata ai baci. «Bene, ora ne sai di più.»<br />

«E finché parliamo di stalloni, anche Calamity è solo un amico! E<br />

ho incontrato SteelHooves appena prima di te!» Non volevo davvero<br />

pensare a nessuno di loro due tra gli orgasmi.<br />

Mi guardò facendo una smorfia. «Oh, cara, lo so che hai occhi solo<br />

per le giumente. Ogni rapporto che ho ricevuto su di te menzionava il<br />

fatto che avevi buttato l’occhio su una puledra od un’altra.»<br />

Non dovetti rimanere imbarazzata a lungo, prima che la sua lingua<br />

mandasse un’altra dannata onda attraverso di me. Dopo aver pianto in<br />

molte lingue mi domandai brevemente se conti come uno quando si<br />

viene due volte di fila.<br />

«Sto adorando giocare con te.»<br />

Ho notato.<br />

«Un’altra domanda e ti lascio stare.»<br />

«Bene,» riuscii a dire dopo essermi ricordata il mio nome.<br />

Saltò,premendo le ginocchia sul mio petto e posando il mento sopra<br />

gli zoccoli. «E quindi cosa vede una giumenta come te in una giumenta<br />

come me?»<br />

Mi avrebbe davvero lasciato pensare su questa, naturalmente.<br />

«Se ti stai stancando e hai bisogno di qualcosa da mangiare, serviti<br />

pure.» Fece levitare un cesto di frutta sul comodino.<br />

Realizzando quanto voracemente affamata fossi, presi una mela dal<br />

cesto e la divorai. Leccandomi le labbra guardai in basso verso di lei, pazientemente<br />

in attesa sul mio petto. Mossi gli occhi in simulata contem-


Interludio 607<br />

plazione per svariati secondi. «Credi che ‘Ero davvero davvero eccitata’<br />

sia una risposta abbastanza buona?»<br />

Scoppiò a ridere, era un suono meraviglioso. «Cosa, nessuna delle<br />

belle giumente razziatrici ti ha dato una seconda occhiata?»<br />

«Beh, ce n’è stata più d’una che ha dimostrato interesse nel penetrarmi,<br />

ma stavo cercando una ragazza che mi invitasse prima a cena.»<br />

Masticai un’altra mela per portare a casa il punto. «In effetti ho sempre<br />

davvero rispettato DJ Pon3. Un pony qua fuori che si dedicava ad aiutare<br />

ogni pony in ogni modo che poteva? Era un promemoria costante<br />

che non ogni pony era diventato un Razziatore delle Terre Devastate.»<br />

Homage baciò il mio petto e mi sorrise, «Pensavo dovessi soltanto<br />

guardare allo specchio per quello.»<br />

Risultò che potevo ancora arrossire. «Sì, ma tu aiutavi ogni pony<br />

senza...» Mi interruppi, con un ricordo che affiorava; sentivo il sangue<br />

sul mio corno e vedevo una giumenta a terra sussurrare che non<br />

voleva morire. Ingoiai un poco della mela che avevo in bocca. «Non<br />

uccidi nessun pony. Aiuti soltanto. Vuole dire un sacco, per me.» Vidi<br />

la comprensione sul suo viso. Continuai velocemente prima che potesse<br />

chiedere se volevo parlarne. Non volevo. «Naturalmente quando ho<br />

scoperto che in realtà eri una giumenta meravigliosa con un culo da cui<br />

non mi potevo staccare, sono andata con la testa tra le nuvole 5 . Voglio<br />

dire, chi non lo avrebbe fatto?»<br />

La sentii scivolare via dal mio petto, e presi un altro morso abbondante<br />

dalla mia terza mela. Fu allora che sentii le sue labbra avvolgersi<br />

attorno al mio clitoride. Fu circa un minuto prima che realizzassi di<br />

non poter respirare; non tanto alla maniera «ohmiodioohmiodioohmiodio»<br />

quanto a quella «c’è un grosso pezzo di mela nella mia trachea».<br />

Dopo qualche sputo e colpo di tosse lei si rese conto del pericolo che<br />

correvo ed immagino non volesse essere conosciuta come «la giumenta<br />

che uccise la Puledra della Scuderia col sesso orale», perché si mise in<br />

azione e mi aiutò a sputare via la letale merenda.<br />

5 Nell’originale, I was head-over-heels.


608 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Avvisami prima di fare così», gridai con la voce roca dopo che il<br />

pezzo di mela incriminato era caduto sul letto.<br />

«Scusa,» disse facendomi una carezza sulla guancia. «Ma mi hai<br />

chiamata eroina e poi hai detto che ho un bel sedere. Non ho potuto<br />

resistere.» Fece levitare una carota dal vicino cesto alla sua bocca, ma<br />

invece che mangiarla la tenne verso di me. Mi sporsi in avanti e la morsi,<br />

pensando che l’avrebbe lasciata, ed invece la tenne salda e mi rivolse<br />

uno sguardo ammiccante. Aspettò pazientemente mentre masticavo la<br />

carota fino a che non ebbi raggiunto le sue labbra; solo allora ingoiò<br />

quello che le era rimasto in bocca e sono quasi sicura che lo abbia fatto<br />

solo per liberarsi la lingua.<br />

Dopo qualche minuto così tornai a sdraiarmi sul letto e mi accarezzai<br />

la pancia con un sospiro di soddisfazione. «Ragazzi, erano quello<br />

che ci voleva. Così tanto sapore in più rispetto al cibo della Scuderia.»<br />

Homage si accoccolò di fianco a me, premendo il viso contro il mio<br />

collo. «Ti manca? La Scuderia, intendo.»<br />

La domanda mi colse di sorpresa. Non tanto per la domanda stessa,<br />

era una cosa perfettamente ragionevole da chiedere, ma perché la<br />

risposta fu «No.»<br />

«Davvero?» Suonava scioccata.<br />

«Voglio dire, mi manca che non mi sparino addosso tutto il tempo,»<br />

aggiunsi velocemente. «E mi manca avere un posto confortevole dove<br />

dormire tutti i giorni. Ma non mi sono mai sentita viva, là. Era come<br />

se stessi solo aspettando di morire. Non penso che i pony siano fatti<br />

per rimanere rinchiusi per tutta la loro vita.» Fece un suono in segno<br />

di comprensione e lasciò correre uno zoccolo lungo il mio fianco. Le<br />

baciai la testa, annusando la sua criniera. «E ho anche conosciuto certe<br />

pony davvero belle, da quando sono uscita.»<br />

«Sai,» un sorriso giocò sulle mie labbra mentre parlavo, «penso che<br />

quella frutta mi abbia ridato il fiato. Vuoi continuare da dove avevi<br />

interrotto?»<br />

Rotolò via da me e mise le zampe posteriori sotto di lei per sedersi<br />

sulle cosce. Mi guardò come fossi una puledra che avesse appena fatto


Interludio 609<br />

un passo falso in società. «Uhm, Pip, ti ho appena guardato avere cinque<br />

orgasmi, e non so cosa ti abbiano insegnato nelle Scuderie,» si sdraiò<br />

indietro ed allargò le zampe posteriori, «ma in camera da letto bisogna<br />

condividere.»<br />

Una parte di me era imbarazzata dal non avere fatto nulla per lei,<br />

quella notte, ma non era la stessa parte di me che le stava fissando<br />

l’inguine in una stordita paralisi. Al di fuori delle ore di educazione<br />

sanitaria non avevo mai osservato in questa maniera un’altra giumenta.<br />

Ero affascinata. Ero eccitata. Mi stava dando un altro orgasmo. Per<br />

l’amore delle Dee, non mi stava nemmeno toccando!<br />

Lei si limitò a guardarmi fremere e boccheggiare per un minuto.<br />

«Non stavi scherzando con quel ‘essere davvero eccitata’, vero?»<br />

«Pochi giorni fa mi sono trovata a sbirciare una grifona con un<br />

occhio solo,» dissi dopo aver ripreso fiato.<br />

«Bene, almeno so che sei di mente aperta,» replicò con una smorfia.<br />

Si piegò guardandomi, «Ehi, Pip, hai intenzione, sai, di fare qualcosa in<br />

tempi brevi?»<br />

Oh. Giusto. Rotolai sul ventre portandomi all’altezza del suo inguine.<br />

Ripensai a tutte le cose che aveva fatto con la lingua e le labbra. Mi<br />

rigirai la lingua in bocca. La sentivo lenta e maldestra. «Ehi, uhm, hai<br />

un libro, od altro che posso leggere, con qualche dritta o suggerimento<br />

o...» Chiuse le gambe. Giuro, non ero mai stata così vicina a morire di<br />

crepacuore.<br />

Inspirò profondamente e lasciò uscire un veloce sospiro. «Va bene,<br />

la prossima volta ti farò un corso completo.» Scese dal letto; volevo<br />

piangere. Poi cominciò a rovistare sotto il letto. «Fino ad allora mi<br />

capita di avere qualcosa che possiamo usare e che dovrebbe funzionare<br />

per entrambe.» Tornò in vista mentre faceva galleggiare una stretta<br />

scatola rettangolare. Gli tolse il coperchio. L’interno era foderato di<br />

carta velina. «È un pezzo di tecnologia pre bellica che trovai nel mio<br />

periodo da viaggiatrice. È uno strumento progettato per permettere a<br />

due pony di condividere il loro piacere.» Il suo corno si illuminò e vidi<br />

la fodera venire spinta di lato. «Non ti preoccupare, è stato testato molto


610 Fallout: Equestria — Parte II<br />

accuratamente in termini di sicurezza.» Con un’espressione orgogliosa<br />

sul viso fece galleggiare l’oggetto fuori dalla scatola.<br />

«Sono due cazzi incollati assieme base contro base,» osservai in<br />

tono piatto.<br />

«Non soltanto,» aveva la stessa espressione sul viso che avevo visto<br />

a Calamity dopo che aveva pulito i suoi fucili. Finalmente scostò i suoi<br />

occhi da quell’oggetto e mi guardò, ed io apparentemente non ero riuscita<br />

a nascondere l’orrore. «Non ti preoccupare, non è vero.» Gli diede<br />

un colpetto e quello ondeggiò in aria; all’improvviso mi venne nausea.<br />

«Homage,» dissi fissando il fallo galleggiante. «Ricordi quando ho<br />

detto che mi piacciono le giumente? Quello... uhm... proprio, proprio<br />

non è una giumenta.»<br />

«È solo un giocattolo, Pip,» disse pazientemente. Mi diede un’occhiata<br />

in tralice. «Vuoi dire che non hai mai visto qualcosa di simile<br />

a questo prima? Nemmeno nella Scuderia?» Scossi la testa. «E allora<br />

cosa facevi per scaricare la tensione?»<br />

«Sono arrivata a conoscere i miei zoccoli piuttosto bene,» mormorai.<br />

Homage aprì la bocca come se avesse altro su cui discutere, ma poi<br />

la richiuse. Lasciò andare una singola risata e disse, «Oh, beh, non te<br />

ne preoccupare.»<br />

Non potei fare altro che sentirmi un poco guasta. Era parsa così<br />

felice per la possibilità di usare il suo giocattolo con un’altra pony, ed<br />

aveva già fatto così tanto per... ed a me. Allungai uno zoccolo per<br />

impedirle di rimettere il coperchio alla scatola. «Aspetta, hai ragione.<br />

Voglio dire, è solo un giocattolo e... credo che mi possa andare bene se<br />

va bene a te.» Mentre lo stavo dicendo realizzai che ci credevo sul serio.<br />

Non ci conoscevamo da molto tempo ma già lei significava molto per<br />

me, e volevo tentare e farla felice.<br />

Sorrise con calore e mi baciò sul naso. «Ti tengo così tanto in punta<br />

di zoccolo 6 .» Ridacchiò e cominciò a frugare nel cassetto del comodino.<br />

6 Nell’originale, I so have you wrapped around my hoof. Richiamo alla canzone dei<br />

Police «Wrapped around your finger».


Interludio 611<br />

«Credo che sia un nuovo record per me in fatto di relazioni. Puoi praticamente<br />

avere orgasmi a comando e dannazione se non fai le più belle<br />

facce mentre li hai. Ora devo solo insegnarti come restituire il favore e<br />

sarai perfetta.»<br />

Capii in quell’istante che sarebbe stata per sempre lei quella che<br />

indossa i pantaloni. Ero ufficialmente diventata la parte passiva nella<br />

relazione, e davvero non ero certa di non essere... Aspetta, relazione?<br />

Questa era una relazione. Io, Littlepip, abbreviazione di Pipsqueak, avevo<br />

una relazione onesta di fronte alle Dee. Sorridevo come se fosse stato<br />

il mio compleanno e Homage fosse appena saltata fuori dalla torta. Avevo<br />

una relazione. Lei poteva infilarmi dentro qualunque cosa volesse<br />

perché avevo una relazione!<br />

Dopo che ridiscesi dalla mia nuvola mi accorsi che mi stava guardando<br />

con intensità, ed aveva in effetti parlato per tutto il tempo. «Ho<br />

detto che dovrò usare questo,» fece galleggiare un tubetto di fronte a<br />

me. «Potrebbe essere freddo, ma visto che non hai mai usato nulla di<br />

simile prima, farà un po’ di male.»<br />

Pff. Mi avevano sparata, pugnalata, colpita e quasi cucinata da un<br />

drago. Ero pronta a qualsiasi cosa. Rotolai sulla pancia ed inarcai i<br />

fianchi. Guardai indietro e le feci l’occhiolino. Lei scosse solo la testa ed<br />

applicò una dose extra di una sorta di gelatina ad una delle... estremità.<br />

Si mise dietro di me e mise gli zoccoli su entrambi i lati dei miei<br />

fianchi aggiustandomi la posizione. Assunse la stessa postura ed il suo<br />

«giocattolo» galleggiò tra di noi.<br />

«Sei pronta?» avvisò.<br />

Sorrisi con aria di sufficenza ed annunciai, «Puoi scommetterci il<br />

tuo bel culo che lo sono.» Poi mi toccò. «EEEEEEEEEeeeeeeeeeeeeeeeeeeee,<br />

è davvero freddo!» strillai, con la voce troppo alta. «Oh.» Stava<br />

premendo contro di me; mi strinsi e si fermò.<br />

«Pip, se non vuoi farlo,» cominciò Homage.<br />

«No, no, ho detto che l’avrei provato con te,» dissi velocemente, cercando<br />

di non tremare per la sensazione della cosa viscida, fredda e<br />

gommosa che stava premendo tra le mie zampe.


612 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Allora devi rilassarti. Fidati di me.»<br />

Va bene, mi fidai di lei. Mi rilassai. Feci un rumoroso sospiro. Lei<br />

lo spinse dentro. Quella fu la seconda volta, quella notte, in cui inventai<br />

un linguaggio nuovo. Lo spinse lentamente, in mezzo a quello che si<br />

potrebbe generosamente descrivere come un uragano di bestemmie, e<br />

quasi soffocai per quanto male faceva e per quanto era piacevole. Quella<br />

cosa era stata progettata per toccare nello stesso momento ogni punto<br />

sensibile, e chiunque lo avesse ideato era dannatamente bravo nel<br />

suo mestiere. Arrivò a fermarsi dentro in profondità e sentii l’orgasmo<br />

squarciarmi dall’interno quando roteò. Guardai indietro e vidi che Homage<br />

si era girata sulla schiena con quello ancora ben dentro di lei. Ed<br />

eccone altri due in riga. Dovrei contarli questi?<br />

«Cosa ca—,» ansimai. «Cosa stai facendo?»<br />

Lei si contorse, lanciando un altro fulmine attraverso di me. «Voglio<br />

davvero guardarti; è più facile così,» mugolò. «Ora tieniti, sto per<br />

accenderlo.»<br />

«Cosa vuol dire accenderl—» Ci fu lo scatto di un interruttore.<br />

«OoOoOoOoOoH dolce Celestia che s’incula Luna col corno!» Vibrava;<br />

che novità.<br />

Arricchii i miei due nuovi linguaggi con una brillante serie di bestemmie,<br />

tutte aventi a che fare con gli organi femminili. Penso che<br />

siano passati un po’ meno di un migliaio d’anni, ma davvero non sono<br />

la migliore per poterlo giudicar perché fui morta per la maggior<br />

parte del tempo. Le sole cose che potevo dire con certezza erano che<br />

avremmo dovuto cambiare lenzuole e federe, e che lei fece la faccia più<br />

scema e meravigliosa quando venne. Sembrava che stesse starnutendo<br />

e ridendo mentre aveva un nervo accavallato nel collo, tutto nello stesso<br />

tempo. Inutile dirlo, venni con lei.<br />

Lo spense e sarei collassata se non ci avesse ancora tenute assieme.<br />

Lo fece cautamente scivolare fuori da me e poi da lei. Gli diede un bacio<br />

d’affetto, sul mio lato, notai con un poco di perverso orgoglio, e poi lo<br />

ripose nella sua scatola. Mi fece una linguaccia e chiese, «Allora, cosa<br />

ne pensi del mio giocattolo?»


Interludio 613<br />

A titolo di prova toccai le mie doloranti parti basse. «Fa il suo<br />

lavoro,» borbottai.<br />

Annuì e fece un fischio, «Ho notato.»<br />

Mi girai sulla schiena, cercando di muovere le zampe il meno possibile.<br />

«Ma per essere perfettamente onesti, mi è piaciuto di più quando<br />

eravamo solo io e te. Questo mi sembrava più come se mi stessi<br />

masturbando mentre tu mi guardavi. Era solo... troppo artificiale.».<br />

Rimise il coperchio sulla scatola e la fece scivolare sotto il letto. «Mi<br />

sembra giusto,» sospirò. «Grazie per avermelo davvero fatto provare, e<br />

prometto che non lo tirerò più fuori con te.» Strisciò verso di me e mi<br />

baciò sulla guancia. «Tranne che per il mio compleanno.»<br />

Sospirai e feci levitare una pesca dal cesto, masticandola placidamente<br />

per qualche minuto. Mangiare mi aiutò a calmarmi ed a riprendermi<br />

dalla stanchezza. Un pensiero mi colpì quando ebbi recuperato<br />

le energie.<br />

«Quindi è l’ora della tua intervista, signorina Pon3,» dissi cercando,<br />

con un discutibile successo, di suonare figa.<br />

«L’inversione è un gioco corretto 7 ,» disse sfregando il viso contro<br />

il mio collo.<br />

«E quindi cosa sta facendo una ben rispettata assistente del DJ con<br />

una ragazza ripara tostapane come me?» chiesi, mezzo ridendo alla sua<br />

battuta.<br />

Lei non rise. Si sedette, voltandosi per guardarmi in faccia. Ogni<br />

espressione era scomparsa dal suo viso. «Vuoi davvero saperlo?»<br />

«Beh, certo, l’ho chiesto, no?» Stavo diventando nervosa; forse non<br />

volevo saperlo, se questo era l’effetto che aveva avuto chiederglielo.<br />

«E’ perché sei un’eroina.» Lo disse senza traccia di scherzo.<br />

Sarei avvampata se la mia faccia non fosse stata ancora arrossata<br />

dal multiorgasmico bel tempo trascorso. «Basta con que—»<br />

«Fammi finire,» sbottò. «Hai fatto la domanda ed ora devi acoltare<br />

la risposta, non importa quanto possa fare male.»<br />

7 Nell’originale, turnabout is fair play.


614 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Cominciavo ad avere paura.<br />

«Come DJ Pon3 ho visto ogni genere di cose, ed anche prima, quando<br />

ero fuori nelle Terre Devastate. Ho visto orrori, e sono sicura che li<br />

hai visti anche tu.»<br />

Annuii solamente pensando ai cadaveri, scuoiati e squartati, usati<br />

come decorazioni, e mi saltò in mente l’immagine di pochi giorni prima<br />

di Calamity che sparava a quel giovane puledro razziatore.<br />

«Ma ho visto e sentito anche degli eroi.» Sembrava malinconica,<br />

mentre proseguiva. «Pony che si dedicano ad aiutare gli altri e lottano<br />

contro qualsiasi cosa minacci i pony loro compagni. Li ho amati. Ho<br />

vissuto per vederli e sentirne parlare. Mi davano almeno una piccola<br />

speranza che forse, dopo tutto, non fossimo condannati. Che ci potesse<br />

essere una luce alla fine di questo fottuto tunnel nel quale ci siamo<br />

sotterrati da soli.»<br />

Stavo per esprimere il mio consenso quando continuò.<br />

«E poi ho visto le loro teste infilzate sui pali fuori da un campo<br />

di razziatori.» Mi fissò duramente. «Sei un’eroina, Littlepip, e questo<br />

significa che morirai molto presto perché sei una sventura per le Terre<br />

Devastate. Ti uccideranno perché ‘la cosa giusta’ non è più adatta a<br />

questo mondo, ed allora io dovrò raccontarlo.»<br />

Mi alzai e scesi dal letto. In precedenza avevo pensato alla possibiltà<br />

di morire, sapevo essere qualccosa che avrebbe potuto accadermi molto<br />

facilmente qua fuori. Ma sentirsi dire che era una fottuta certezza...<br />

Non aveva finito. «O ti arrenderai. Ho visto anche questo. Eroi<br />

che hanno aiutato persone solo per vederle massacrate da qualche altra<br />

minaccia o, peggio, vedere le persone che si erano salvate compiere esse<br />

stesse atrocità in nome della loro sopravvivenza. Questi si limitano ad<br />

appendere le pistole al chiodo, poi vanno a cercarsi un qualche buco di<br />

merda dove sbronzarsi fino alla morte.»<br />

Caddi indietro sulle cosce.<br />

«Sei una brava pony, Littlepip. Un’onesta eroina al cospetto delle<br />

fottute Dee. Ed io volevo conoscerti, abbracciarti, amarti prima che<br />

anche tu te ne sia andata.»


Interludio 615<br />

Qualcosa si ruppe dentro di me. No. Non qualcosa. Il mio cuore. Il<br />

mio cuore si spezzò. Avevo cercato e combattuto ed ucciso e quasi ero<br />

morta nel nome di quello che io credevo essere «giusto». Avevo trovato<br />

una pony che faceva lo stesso, e lei mi aveva appena detto che alla fine<br />

niente di tutto ciò aveva davvero importanza.<br />

Vidi le Terre Devastate,non come un luogo ma come una gigantesca<br />

bestia artigliata di lame di rasoio che divorava i pony a dozzine. Vidi me<br />

stessa attaccarla coraggiosamente solo per finire smembrata, senza che<br />

lei nemmeno mi guardasse. Vidi una fila di «me», ed ognuna l’attaccava<br />

e moriva senza nemmeno rallentare il feroce banchetto del mostro.<br />

Vidi Nuova Appleloosa in fiamme, tutti i pony cittadini morti o<br />

portati via in catene assieme a tutti gli schiavi per liberare i quali avevo<br />

così duramente lottato. Vidi i mercenari dell’Artiglio ridere mentre gettavano<br />

giù dal cielo i puledri di Monterey Jack. Vidi Gawd con la sua<br />

piccola armata attaccare un convoglio per i rifornimenti e non lasciare<br />

alcun sopravvissuto.<br />

Vidi me stessa andare incontro a Silver Bell, così distrutta da non<br />

avere più nemmeno sè stessa, di fronte alle tombe della sua famiglia.<br />

Correva verso di me e si schiacciava contro il mio petto, piangendo<br />

e chiedendomi di dirle che sarebbe andato tutto bene. Vidi me stessa<br />

tirare fuori la Piccola Macintosh e puntargliela alla testa. Dicevo che<br />

sarebbe andato tutto bene, e poi premevo il grilletto.<br />

Volevo urlare, ma sapevo che se avessi aperto la bocca avrei vomitato.<br />

Caddi, con le zampe anteriori incapaci di sostenermi ancora.<br />

Avevo bisogno di qualcosa. Qualsiasi cosa in cui credere. Provai a<br />

pensare a Celestia e Luna, ma ora erano solo ombre nella mia mente.<br />

Pensai di nuovo a Silver Bell, ma ricordai quello che era realmente<br />

successo. Vidi Velvet portarla da Ditzy Doo. Ditzy Doo. La mia mente<br />

si fissò su di lei.<br />

Cercai di immaginare Ditzy prima della guerra. Non potevo avere<br />

un’idea precisa di quale fosse il colore del suo mantello, ma dai ciuffi<br />

sparuti che ancora pendevano da lei sapevo che la sua criniera doveva<br />

essere stata del colore della paglia. Nella mia mente era bellissima,


616 Fallout: Equestria — Parte II<br />

allora; doveva esserlo. Volava in giro ed ogni pony le sorrideva. Con<br />

una vaga voce immaginaria, che suonava come un eco in lontananza,<br />

si scusava per non avere consegne per loro, quel giorno.<br />

Ditzy si voltò a guardare Cloudsdale in lontananza. Che esplose.<br />

Vidi le fiamme raggiungerla, e la vidi bruciare, e lei scattò per provare<br />

a proteggere il pony più vicino, ma erano tutti andati. La vidi cadere<br />

al suolo come ciò che era ora, un ghoul. La vidi svegliarsi nelle appena<br />

create Terre Devastate. Camminò, solamente guardando scioccata la<br />

carcassa del suo mondo.<br />

Allora deve aver sentito un rumore. Un puledro che piangeva. Doveva<br />

essere corsa verso di lui. Il puledro doveva essere troppo ferito per<br />

camminare, ma doveva aver urlato e cercato di scappare quando l’aveva<br />

vista. Ditzy aveva sorriso rassicurante, facendolo soltanto gridare<br />

più forte. Poi lei aveva ruotato gli occhi, l’uno indipendente dall’altro,<br />

ed il puledro avrebbe smesso di piangere se non altro per la confusione.<br />

Ditzy doveva essersi messa il puledro sulla schiena, aver scelto una<br />

direzione e camminato.<br />

Sulla strada altri pianti, altre urla, tutti puledri. Si era fermata a<br />

raccogliere ognuno. Finalmente raggiunse un gruppetto di baracche.<br />

Quei pony spararono a vista a Ditzy. I puledri si riunirono attorno a<br />

lei e gridarono che li aveva aiutati, che era una buona pony. I pony<br />

medicarono le sue ferite ed accolsero i puledri. Ditzy sentì altre grida<br />

in lontananza e partì.<br />

La vidi dopo molto tempo. Lo zoccolo di uno schiavista sul suo<br />

collo, dall’altra parte della stanza un altro schiavista incombeva su una<br />

puledra. Ditzy urlava, «Non fatele male, è solo una puledra! Per favore,<br />

farò qualsiasi cosa, ma non fatele male! Non volete farlo!»<br />

Lo schiavista della puledra gridaava a quello sul collo di Ditzy, «Fa’<br />

star zitta quella troia zombie! Mi fa ammosciare il cazzo.»<br />

Lo schiavista sul collo di Ditzy, un unicorno, prendeva un coltello<br />

da un tavolo vicino. «Oh, la farò stare zitta.»<br />

Vidi Ditzy sul pavimento, col sangue che le sgorgava dalla bocca. I<br />

due schiavisti erano sull’altro lato della stanza, ridevano, le davano le


Interludio 617<br />

spalle. Lei si mise in piedi, due delle sue zampe erano rotte. Prese in<br />

bocca un pezzo di tubatura.<br />

La vidi portare la puledra che aveva salvato a Nuova Appleloosa.<br />

Stava aiutando Ditzy a scrivere. Vidi Ditzy accingersi su un grosso<br />

libro vuoto, intitolandolo «La Guida alla Sopravvivenza nelle Terre<br />

Devastate».<br />

Vidi Ditzy effettuare una consegna che lo portava oltre Ponyville,<br />

ed udì le grida di una puledra.<br />

La vidi allora, come già l’avevo vista prima, un’eternità prima. Percossa,<br />

imprigionata, sicura di morire appena i suoi rapitori avessero<br />

deciso in che modo. Abbracciata ad una puledra, cercando di aiutarla<br />

a smettere di piangere. L’avevo liberata, pensando fosse un mostro.<br />

La vedevo di nuovo, disarmata, sul punto di venire uccisa perché c’era<br />

un’altra puledra innocente in pericolo.<br />

Sono di nuovo nel presente, e non riesco a smettere di piangere. Sto<br />

singhiozzando talmente forte che il mio intero corpo fa male. Homage<br />

mi tocca la schiena e mi rialzo all’istante. Tiro su abbastanza moccio<br />

da poter parlare, e butto fuori più forte che posso, «Ti sbagli.»<br />

Sto ancora tremando ma mi rifiuto di fermarmi. «Anch’io ho visto<br />

tanti fottuti orrori! Ho visto cose tanto terribili che mi hanno fatto<br />

chiedere se quella fottuta guerra non ci abbia dato anche solo metà di<br />

quello che ci meriteremmo per avere tanta merda dentro di noi. Ma è<br />

sbagliato!» Mi sfregai gli occhi per poter vedere. «Ho visto anche del<br />

bene; ho visto una città che trafficava con gli schiavisti per sopravvivere<br />

ma i suoi pony dare la vita per salvare quei prigionieri che in parte<br />

avevano aiutato a rendere schiavi. Ho visto una banda di razziatori trasformare<br />

una prigione nell’inizio di un punto di commercio, un’intera<br />

nuova città.» La mia gola si strinse, ma non potevo fermarmi adesso.<br />

«Ho visto una pony che ha visto morire il suo intero fottuto mondo; ha<br />

sofferto ogni fottuta cosa che noi due possiamo immaginare, e l’unica<br />

cosa che le interessi è aiutare.»<br />

Diedi un colpo sul pavimento. «Non ascolterò nè te nè qualsiasi<br />

altro pony che mi venga a dire che la bontà è una sventura. LA BONTÀ


618 Fallout: Equestria — Parte II<br />

NON E’ UNA CAZZO DI SVENTURA!» Lo urlai più forte che permettesse<br />

la mia gola. «Ho visto cose, e so nel mio cuore che non siamo oltre<br />

la speranza. Possiamo essere buoni. Vogliamo essere buoni! E’ solo che,<br />

in un mondo così malamente distrutto, è stato permesso all’oscurità di<br />

correre libera talmente a lungo da aver convinto ogni pony che è così<br />

che funziona il mondo, adesso. I pony hanno solo bisogno che gli si<br />

faccia vedere di non dover essere spaventati per tutto il tempo, e torneranno<br />

di nuovo a combattere contro l’oscurità, ed un giorno i puledri<br />

rideranno all’idea che una volta ci fossero dei mostri nelle ombre.»<br />

Tenni la mia posizione e guardai Homage; era congelata. «Dici che<br />

o mi uccideranno o mi arrenderò. Bene, allora mi dovranno fottutamente<br />

ammazzare, perché il loro mondo è una menzogna ed io non<br />

mi arrenderò. Mai!» Respiravo pesantemente e le lacrime sembravano<br />

essersi asciugate in me. Homage mi fissava come se non mi avesse mai<br />

vista prima.<br />

Non sapevo cosa mi aspettavo potesse fare, ma di certo non immaginavo<br />

che mi baciasse e mi riportasse al letto. «Ti credo,» fu tutto quello<br />

che disse.<br />

Strabuzzai i miei occhi arrossati. «Puoi ripetere 8 ?»<br />

«Ho intenzione di farlo appena vieni sali qua,» disse con un mezzo<br />

sorriso. Mi limitai a guardarla. «Io ti credo. Mi sbagliavo. Pensavo di<br />

avere visto degli eroi prima d’ora. Pensavo di avere visto tutto.» Lacrime<br />

le rigavano il viso, le ignorò. «Ma non avevo mai visto te prima. Io ti<br />

credo, Littlepip. Io credo in te. Le cose possono cambiare, e quando lo<br />

faranno sarà perché tu hai ricordato a tutti noi che l’oscurità è solo una<br />

cosa passeggera e che la nostra vera natura è buona.»<br />

Immagino che non avessi ancora finito le lacrime, dopo tutto.<br />

«Ora porta qui quel tuo adorabile culo. Ti sto per fare il corso che<br />

ti avevo promesso.»<br />

Risalii sul letto assieme a lei. Con la sua bocca su di me e la mia su<br />

di lei, mi insegnò. Si mosse lentamente in modo che non mi eccitassi<br />

8 Nell’originale, come again, che significa sia «puoi ripetere» che «vieni di nuovo»,<br />

da cui la successiva battuta di Homage


Interludio 619<br />

troppo. Dopo un po’ di test rigorosi risultò che ero, beh, comunque<br />

passabile.<br />

Homage stava dormendo, sdraiata di fianco a me. Sapevo che avrei<br />

dovuto fare come lei da molto tempo, ma ero semplicemente rimasta<br />

sdraiata lì ed avevo mangiato l’ultima mela del cesto guardandola<br />

dormire.<br />

Sentivo qualcosa, di cui avevo sentito parlare in voci e racconti, che<br />

mi bruciava in petto. Amore, l’avevano sempre chiamato. La amavo. Mi<br />

aveva mostrato che anche un pony che pensava di aver visto tutto poteva<br />

lo stesso avere speranza. E dove c’era amore e speranza il male non<br />

avrebbe mai avuto una possibilità. Mi feci una nota mentale di dare un<br />

bell’abbraccio umidiccio a Ditzy, una volta o l’altra, per ricordarmene.<br />

Risi dei miei stessi pensieri sdolcinati. «Dee, sono così gay.»<br />

Vantaggio bonus: Via dei Frutti—Comprendi la via dei frutti. Godi di strani e<br />

meravigliosi benefici ogni volta che mangi... frutti. Quando lo fai ottieni un bonus<br />

temporaneo di +1 alla tua forza. Anche essere mangiati non è poi così male.


Capitolo Ventuno<br />

Il Cuore di Twilight Sparkle<br />

«Hai mai guardato la luna sorgere sopra le Terre Devastate? Vorrei<br />

averti potuto donare qualcosa di altrettanto bello.»<br />

Drago!<br />

Un grandissimo, gigantesco, enorme drago viola, con creste verdi<br />

ed artigli ed aculei e denti molto, molto affilati ed una bocca smisurata<br />

che ci aveva appena promesso di non mangiarci. Beh, era un inizio.<br />

Potevo sentire le voci dei miei compagni attorno a me, ma non potevo<br />

voltare la testa. Il mio sguardo rimaneva agganciato sul drago che ci<br />

stava fissando. Non potevo muovermi. Riuscivo malapena a respirare.<br />

«Calamity» sussurrò con urgenza Velvet. «Non sparargli!»<br />

«Non ne avevo l’intenzione», sibilò Calamity. «Ragazza, devi scordartelo.»<br />

Pyrelight strillò e volò via, sbattendo le ali con lo stesso suono di un<br />

camino scoppiettante.«Interessante», riflettè un profondo rimbombo<br />

dall’armatura di SteelHooves.<br />

«Direi che è una vista dannatamente più che interessante!»<br />

«Ha detto di essere Spike» disse Steelhooves incuriosito. «Non ha<br />

detto di essere l’Osservatore.»<br />

Lo sguardo del drago si bloccò su di me. Alzò un artiglio affilato,<br />

grande come tutto il mio corpo.<br />

Indicandomi, Spike-il-drago-completamente-cresciuto chiese, «Sanno<br />

che posso sentirli, vero?»<br />

621


622 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Littlepip, Velvet, Calamity... per favore, non abbiate timore.» Spike<br />

sorrise, mostrando fin troppi denti affilati. I draghi non dovrebbero<br />

sorridere mentre stanno cercando di non essere minacciosi. «Siete i<br />

benvenuti nella mia dimora. Ad una condizione».<br />

L’Osservatore stava stabilendo delle condizioni; questo mi avrebbe<br />

seccato, ma era casa sua. E l’Osservatore era un drago. I draghi potevano<br />

stabilire tutte le condizioni che volevano.<br />

Mi stavo aspettando qualcosa sulla falsariga di Non rubate, mettete<br />

zoccolo o toccate il mio tesoro. Non ero preparata a vedere il drago<br />

indicare SteelHooves con un letale artiglio e dire «Quello resta fuori.»<br />

L’Osservatore aveva un problema coi ghoul? Quello sì che mi seccava.<br />

Forse non quanto lo avrebbe fatto dopo aver incontrato Ditzy Doo<br />

e prima di aver scoperto di Codaputrida, ma mi infastidiva comunque.<br />

«Lui è con noi,» insistetti, piantando gli zoccoli per terra.<br />

«Io soffio fuoco,» ribattè Spike, vincendo la discussione.<br />

Mi voltai verso SteelHooves. «Ti sta bene la cosa?» A conti fatti una<br />

parte di me era pronta a dar le spalle all’Osservatore ed andare via, se<br />

SteelHooves avesse detto di no.<br />

«Starò bene,» rispose SteelHooves. Mi sentii incredibilmente sollevata.<br />

«E comunque, non sarò da solo». La coda corazzata di Steelhooves<br />

picchiettò sul Bandito del Cielo. Pyrelight aveva trovato rifugio all’interno<br />

e stava furtivamente sporgendo la testa da una delle finestre. Apparentemente<br />

volare nella casa del più grande predatore di tutta Equestria<br />

era stato un po’ troppo per la nostra nuova compagna piumata.<br />

Annuii a SteelHooves per poi girarmi verso il drago. «Va bene.»<br />

Velvet Remedy fu più formale e diplomatica, facendo un cortese<br />

inchino verso di lui. «Grazie, possente Spike, per averci accolto nella<br />

vostra dimora», e quasi non si interruppe prima di scegliere la parola<br />

che lui stesso aveva usato.<br />

I draghi possono arrossire? Spike sembrava di sì. Si rivolse verso<br />

l’oscurità dietro di lui. «A dirla tutta, è più una sorta di caverna. Ma l’ho<br />

sistemata perché assomigliasse il più possibile ad una casa.»


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 623<br />

«Sono sicura che ci siete perfettamente riuscito,» lo adulò Velvet.<br />

Spike si girò—ci abbassammo tutti quando la sua enorme coda<br />

ci passò sopra—e ci condusse all’interno della caverna. lo seguimmo,<br />

tutti tranne Pyrelight e SteelHooves. Il pony nella mia testa scalpitava<br />

insistentemente, deciso a scoprire perché mi era stato chiesto di lasciare<br />

all’esterno un amico.<br />

Un drago? L’Osservatore era... un drago?La soggezione ed il timore<br />

del sto-per-essere-mangiata andavano via via svanendo, e mi sorpresi<br />

a scoprire che quello che li stava sostituendo fosse la rabbia.<br />

«È delizioso» dichiarò Velvet Remedy. «Non pensavo che la caverna<br />

di un drago potesse essere così... accogliente». Si voltò, ammirando<br />

le cataste di gemme sparpagliate attorno ad un enorme letto circolare,<br />

affondato nel terreno. «E ci sono così tanti libri. Dovete essere un<br />

collezionista.» Lungo i muri erano disposte delle librerie, molte delle<br />

quali piene. La caverna proseguiva nell’oscurità attraverso una enorme<br />

fessura nella parete nera.<br />

«Sono di Twilight» disse Spike con tono quasi riflessivo. Poi, con<br />

una punta di tristezza, si corresse. «Erano di Twilight.»<br />

«Twilight Sparkle?» chiesi, cercando una conferma ai miei sospetti.<br />

Ero già sicura della risposta ancora prima che il drago annuisse. Ripensai<br />

al messaggio che Homage mi aveva fatto ascoltare, quello che Rarity<br />

aveva lasciato a Twilight Sparkle. Lei non si era rivolta a Pinkie Pie una<br />

volta esaurito lo spazio per i suoi libri. Aveva iniziato a raccoglierli qui.<br />

Un singolo terminale era appoggiato su un piedistallo vicino al letto,<br />

un modello leggermente più sofisticato di quelli che si trovavano<br />

ovunque nelle Terre Devastate; un cavo, attaccato al retro della macchina,<br />

scivolava nelle profondità della caverna. Mi aspettavo qualcosa di<br />

molto più simile all’apparecchiatura di Homage nello STEMSA.


624 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Il piccolo pony nella mia testa scalpitava ancora più insistentemente.<br />

Ad un certo punto,tornato il cattivo umore, chiesi francamente, «Perché<br />

ho dovuto chiedere a SteelHooves di rimanere fuori?»<br />

«Uh... Non sei stata tu. Gliel’ho chiesto io» rispose Spike, come<br />

se avessi avuto bisogno di recuperare il filo degli eventi. «Il giorno in<br />

cui un Ranger d’Acciaio metterà zoccolo in casa mia sarà quello in cui<br />

mangerò carne in scatola!» Il minaccioso ringhio nella sua voce rese<br />

perfettamente chiaro a quale «scatola» si stesse riferendo.<br />

Okay, Spike non aveva problemi coi ghoul. Aveva problemi con<br />

i Ranger D’Acciaio. Oppure con tutto il Ministero della Tecnologia?<br />

Per uno che passava le giornate a sintonizzarsi da una Robofatina ad<br />

un’altra era di certo un comportamento inatteso.<br />

Velvet Remedy si stava ancora guardando attorno, esprimendo ammirazioni<br />

che il drago accoglieva prontamente. Sospettavo fosse da un<br />

po’ di tempo che qualcuno non gli faceva complimenti, anche per qualcosa<br />

di semplice come il modo in cui aveva tenuto i libri puliti dalla<br />

polvere. Lasciare sempre il campo a Velvet remedy per sapere cosa dire.<br />

Particolarmente vero da quando avevo iniziato a sentirmi meno<br />

diplomatica. Mi morsi un labbro; ribollivo appena sotto la superfice e<br />

non riuscivo a capire perché. Mi chiesi se il mio stato d’animo non fosse<br />

dovuto a un qualche effetto collaterale a lungo termine dell’astinenza<br />

da Ment-Ali.<br />

Oppure se non fossi semplicemente più stanca di quanto mi sembrasse.<br />

Avevo passato le ultime quattro settimane, sin da quando avevo<br />

lasciato la scuderia 2, in un continuo stato di sfinimento fisico e<br />

mentale.<br />

Ma Homage mi aveva risollevato grazie ad un miracoloso (e multiorgasmico)<br />

recupero. Avrei dovuto avere un controllo molto maggiore<br />

su quello che sentivo in quel momento. Distolsi lo sguardo da Spike, osservando<br />

il suo enorme letto. Sembrava comodo. Adornato di coperte<br />

e cuscini, direi che sembrava addirittura paradisiaco. Arrossii ardentemente<br />

e tremai per qualcosa che non riguardava il freddo quando<br />

il mio cervello visualizzò delle immagini mentali di cosa avrei potuto


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 625<br />

fare con Homage (o a Homage) in un letto come quello. Guardai da<br />

un’altra parte, schiarendomi la gola.<br />

Spike interpretò la cosa come una richiesta di attenzione. «Oh, giusto.<br />

L’Opale Nera». Allungò una zampa viola, larga più di tutto il mio<br />

corpo. «Per cortesia?»<br />

Pony corriere al vostro servizio, pensasi amaramente mentre facevo<br />

levitare l’Opale per posarla sul suo palmo. «Perché la desideri così<br />

tanto?» chiesi. Era un drago dopotutto. Non era più capace di vedere<br />

quella memoria di quanto non fosse un pony di terra. E dubitavo che<br />

qualcuno avesse mai costruito un ricollettore adatto alle sue (attuali)<br />

dimensioni.<br />

«Perché,» rispose semplicemente, «è stata l’ultima volta in cui le più<br />

grandi puledre di Equestria, e mie carissime amiche, furono insieme.»<br />

Con un tono sommessamente nostalgico aggiunse «Tutti noi. Nello<br />

stesso luogo, nello stesso momento. Felici.»<br />

Twilight Sparkle. Rarity. Pinkie Pie. Applejack. Rainbow Dash. Fluttershy.<br />

Erano, secondo le parole di Spike, le più grandi eroine di Equestria.<br />

Le puledre che incarnavano le sei più importanti virtù della loro specie.<br />

Le puledre la cui amiciza aveva il potere di cambiare il mondo.<br />

«Come si è potuti arrivare a tutto questo?»<br />

Fu Velvet Remedy a chiederlo, ma credo che tutti avessimo bisogno<br />

di saperlo. Spike fu lento a rispondere, e parte di quello che ci disse lo<br />

avevo già immaginato.<br />

«Quelle pony, le mie carissime amiche, non erano certo senza i loro<br />

problemi. Hanno affrontato i loro personali fallimenti, persino quando<br />

erano giovani. Ma le loro virtù erano in grado di sormontare ogni difficoltà,<br />

e la loro amicizia forniva una forza che non avrebbero mai avuto<br />

da sole.» Spike sorrise malinconicamente. Poi quel sorriso scomparve.


626 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Anche i migliori hanno le proprie crepe. E quando messe sotto pressione<br />

o nelle giuste circostanze, quelle crepe possono diventare spaccature.<br />

Possono distruggerti.»<br />

«E con l’istituzione dei Ministeri, non furono mai più insieme. E<br />

rimasero sotto pressione tutto il tempo...» Spike si fermò. Poi affermò<br />

ferocemente, «Non che tutto quello che è andato storto sia da attribuire<br />

a loro! Nemmeno la maggior parte!»Tutti noi annuimmo, ascoltando<br />

attentamente.<br />

«Prima ci fu la guerra. Equestria la visse per oltre un decennio<br />

prima che Luna creasse i Ministeri. La guerra cambia tutto!» ci spiegò<br />

animatamente Spike. «Prima Equestria aveva prosperato in pace per<br />

oltre mille anni. Non conoscevamo la guerra. Non la comprendevamo.<br />

Forse, se ne avessimo avute alcune in passato, non avremmo fatto tutti<br />

quegli errori in una volta sola.»<br />

La coda del drago sbattè in terra, facendo sobbalzare gemme, libri<br />

e pony.<br />

«E poi ci furono i Ministeri. Il simbolo di tutte le buone idee e<br />

nobili intenzioni, tutte fallimentari. E non per colpa delle puledre che<br />

li ‘gestivano’.»<br />

Velvet remedy colse nelle parole di Spike una sfumatura che io non<br />

avevo notato. «Cosa intendi dire? Non erano le Puledre dei Ministeri a<br />

supervisionarli?»<br />

«Beh, sì. E no.» Spike si pizzicò la base del naso con due artigli,<br />

sussultando leggermente. «Come posso spiegarlo?»<br />

Attendemmo che il drago organizzasse i suoi pensieri.<br />

«Di tutte e sei, solo due avevano effettivamente provato a dirigere i<br />

loro Ministeri. Quelle due furono Twilight Sparkle e Rarity. le altre si<br />

limitarono più che altro a dare consigli e sperare per il meglio.» Spike<br />

cercò le parole adatte prima di trovare un’analogia per lui adeguata (ma<br />

a mio parere fu una scelta abbastanza strana).<br />

«Pensate ai Ministeri come a delle sarte. Tutte hanno le proprie<br />

idee su come realizzare un bel vestito, ma sono limitate dalle sporadiche<br />

richieste dei clienti—in questo caso le mie amiche, le puledre che


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 627<br />

furono incaricate di dirigerli—persino quando questi non hanno la<br />

benché minima conoscenza dell’arte della sartoria. Non importa quanto<br />

buono possa sembrare un suggerimento, o quanto incredibilmente<br />

abili possano essere le sarte, il risultato può avere comunque un design<br />

spaventoso.»<br />

Calamity lo interruppe «Esatto. Specialmente se stai parlando di<br />

qualcosa più tipo un comitato di sarte, tutte in competizione per far<br />

prevalere il proprio punto di vista.» Spike concordò.<br />

«Le democrazie tendono sempre ad incasinare tutto,» disse Calamity<br />

con decisa amarezza. «L’unico caso in cui possono agire come un<br />

unico è quando si sentono minacciate.»Guardai il mio compagno dal<br />

manto color ruggine, chiedendomi: da dove è saltato fuori questo? Oh...<br />

ma certo. Improvvisamente fui molto contenta di non sapere nulla di<br />

più riguardo alle politiche dei pegasi.<br />

«Io non capisco,» commentò Calamity. «Perché nasconderti qui dentro?<br />

Non credo ci sia qualcosa da cui un drago si debba nascondere.» Piegò<br />

la testa pensieroso, «Voglio dire, tranne da un’Ursa Major veramente<br />

arrabbiata, forse.»<br />

E fu lì che compresi perché fossi furiosa. Le sue parole furono come<br />

un terremoto, che aprì una crepa di motivazioni alla rabbia che ribolliva<br />

sotto la superfice. La mia risposta fu naturale: esplosi.<br />

«Tutto questo tempo, sei stato un drago! UN DRAGO! Tutto. Questo.<br />

Tempo!»<br />

Spike mi guardò, sorpreso.<br />

«Uh, Littlepip,» avvertì Calamity. «Per favore, non agitare il drago<br />

davvero grande.»<br />

Puntai gli zoccoli, ora fumante. «Hai idea di tutto il bene che avresti<br />

potuto fare? Quante vite avresti potuto salvare?» Nella mia furia


628 Fallout: Equestria — Parte II<br />

mi ritrovai ad avanzare verso il drago. Avrei voluto mettermi uno zoccolo<br />

in faccia per l’assurdità delle mie azioni, se non fossi stata accecata<br />

dalla giusta rabbia. Spike indietreggiò da me, spinto unicamente<br />

dall’assurdità del tutto.<br />

«Non dirmi che non te ne importa,» sputai. «Io so che ti importa!<br />

Sei rimasto ad osservare. Perché non esci di qui per fare qualcosa! Le<br />

Terre Devastate d’Equestria hanno bisogno di uno come te!»<br />

Spike guardò scioccato, ma insistette, «Ho le mie ragioni.»<br />

«Ragioni?!» attaccai, «Paura di insanguinarti gli artigli? Cazzo, i<br />

Razziatori di Ponyville non avrebbero potuto nemmeno scalfire le tue<br />

scaglie! Ma no, tu hai pensato di mandare una piccola giumenta fresca<br />

di Scuderia, virtualmente senza alcuna esperienza di combattimento,<br />

dentro una fossa di Razziatori dove molto probabilmente sarebbe rimasta<br />

uccisa, invece di riuscire a salvare qualche pony.» Stavo sbuffando.<br />

La mia criniera e la coda erano in disordine. Una parte di me seriamente<br />

voleva lanciarsi contro l’Osservatore. Forse il mio corno, con tutta la<br />

mia telecinesi concentrata in esso, sarebbe stato in grado di dargli un<br />

colpo che avrebbe potuto sentire.<br />

«Littlepip...»<br />

«Quali ragioni? Cosa poteva essere più importante!?»<br />

Stavo urlando al drago. Tutte le volte che avevo messo la mia vita<br />

in pericolo per salvare quella di altri, e chi che mi aveva messo su quel<br />

cammino era un drago quasi-invulnerabile che non si era preso la briga<br />

di uscire di casa? «Cosa, hai bisogno di lucidare le gemme? Contarle?<br />

Magari fare un pisolino?»<br />

Spike si ritrasse. Vedere questo era come gettare benzina sul fuoco,<br />

aprii la bocca e mi lasciai sfuggire un fuoco di ira che non credevo di<br />

possedere dentro di me.<br />

«Basta!» tuonò Spike, finalmente apparendo come un vero drago.<br />

Feci una smorfia, ricordandomi improvvisamente che io ero piccola e<br />

probabilmente gustosa. La singola parola mi zittì.<br />

Il drago si allontanò da me, guardando verso i miei amici. «Avete<br />

fiducia in Littlepip?»


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 629<br />

«Eggià!» disse Calamity senza esitazione.<br />

«Si, ce l’ho,» intervenne Velvet Remedy. Sentii una fitta, sapendo<br />

che avrei esitato se i nostri posti fossero stati invertiti. Anche se l’avevo<br />

perdonata continuavo a sentire il dolore per il suo tradimento, non<br />

importava quanto benintenzionato e benefico fosse stato quel che aveva<br />

fatto.<br />

«D’accordo. Allora spiegherò le mie ragioni a LittlePip. Ma solo a Littlepip.<br />

E solo con la promessa che lei non lo dica a nessuno. Nemmeno<br />

a voi.»<br />

«Perché?» chiese cordialmente Velvet Remedy. Avrei voluto avere<br />

la risposta.<br />

Spike si accigliò profondamente. «Avete visto le sfere della memoria.<br />

Sapete che ci sono pony che possono strapparvi via un pensiero<br />

con l’uso della magia. La cosiddetta Dea che comanda gli Alicorni è<br />

telepatica. E, attraverso di lei, lo sono anche loro.»<br />

Rimasi scioccata alla visione degli Alicorni come terminali che fanno<br />

capo ad un maneframe. Mandando e ricevendo messaggi da e verso<br />

di esso. Era questo il modo con cui sapevano che qualcuna di loro<br />

era morta—la loro Dea osservava la loro fine attraverso la mente<br />

dell’Alicorno e mandava la conoscenza a tutte le restanti.<br />

«Meno conoscete, minori sono le possibilità che qualcuno riesca a<br />

strapparvi questa conoscenza e usarla contro di voi...» Fece una pausa<br />

prima di concludere con «me.»<br />

Mi accigliai. Se la ragione dell’Osservatore per essere diventato Osservatore<br />

era questa, allora Spike stava correndo un grosso rischio anche<br />

solo a confidarmelo. Il mio sfogo non poteva essere la sola causa<br />

della rottura di un silenzio durato duecento anni.<br />

O era stata l’occasione? Nuovamente ebbi l’impressione che, nel suo<br />

esilio volontario, il drago si sentisse disperatamente solo.<br />

D’altro zoccolo, Spike poteva anche solo essere pieno di merdate.<br />

«Va bene,» confermai. «Accetterò questa condizione... ma solo se le tue<br />

ragioni saranno buone!»


630 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Spike ci ripensò su prima di sembrare disposto ad accettare. Guardò<br />

Calamity e Velvet Remedy. «E la parola di LittlePip che le mie ragioni<br />

siano ‘buone’ sarà sufficente per voi due, senza mai sapere quali siano?»<br />

«Oh si,» Disse Calamity, agrottando la fronte. «Io mi fido del giudizio<br />

di LittlePip. Se lei dice che c’è un buon motivo per lasciare il resto<br />

del gruppo fuori, è abbastanza per me.»<br />

Velvet Remedy annuì. «Ovviamente.»<br />

«Allora seguimi, Littlepip. Ho qualcosa da mostrarti.» L’enorme<br />

drago viola si voltò e si diresse dentro la caverna, passando attraverso<br />

la fessura sul muro.<br />

Diedi a Calamity e Velvet Remedy un’ultima occhiata e gli trottai<br />

dietro, avendo quasi bisogno di galoppare per tenere il passo.<br />

«Cosa sto guardando?» chiesi per la seconda volta in vita mia.<br />

Avevamo camminato fino al centro del picco della montagna—avevo<br />

presto compreso che stavamo seguendo il cavo dal terminale di<br />

Spike—e ora ero ferma in una grande camera, larga abbastanza perché<br />

il drago potesse muoversi con facilità.<br />

Lungo i muri c’erano dei maneframe, mezza dozzina, con gemme<br />

che pulsavano di energia magica. Sembravano tutti dormienti tranne<br />

il più vicino, che emetteva un bip continuo. Al centro della stanza, come<br />

fosse una gigantesca stalagmite di magia e acciaio, si ergevano una<br />

colonna affusolata di un super-maneframe che faceva sembrare l’apparecchiatura<br />

di DJ Pon3 del tutto antiquata. Cavi isolati e massicci correvano<br />

dalle cime dei maneframe, per alzarsi lungo la stanza a collegarsi<br />

alla colonna ad un’altezza ben superiore alla testa di Spike.<br />

La stanza era un camino. Guardando al soffitto potevo vedere molto<br />

in alto, sopra di noi, un rozzo cerchio che si apriva sul cielo notturno<br />

scintillante di stelle. Il super-maneframe era puntato verso quel buco<br />

come una colossale bacchetta magica.


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 631<br />

«Un Maneframe Crusader,» rispose Spike.<br />

Il maneframe tecnoarcano definitivo. Così potente da poter pensare<br />

autonomamente. Poteva anche conservare l’impronta della mente di<br />

un pony. Ne erano stati costruti solo tre, ricordai. Uno installato nella<br />

Scuderia Ventinove, uno riservato al Ministero dell’Epicità. E questo...<br />

questo... era qui.<br />

Una piattaforma si aggettava dalla base del Crusader come una<br />

stella a sei punte e ogni vertice terminava in un piedistallo. Su ogni<br />

piedistallo riposava un delicato cuscino su cui poggiava un singolo<br />

gioiello. Il più vicino a me era una bellissima tiara. Vedevo chiaramente<br />

che gli altri erano collane.<br />

«Sei...» guardai Spike, improvvisamente le mie ipotesi erano in<br />

dubbio. «È questo l’Osservatore?»<br />

Spike rise. «No, sono io l’Osservatore. Questo è un Mainframe<br />

Crusader. Uno molto speciale.»<br />

«Che cosa fa?» chiesi, mentre la mia curiosità superava la rabbia.<br />

«A parte permetterti di accedere alle robofatine e spiare i pony.» Qualcosa<br />

di tanto incredibile non poteva essere quì per uno scopo così...<br />

semplice.<br />

«Al momento, nulla,» mi disse Spike. Sentivo il piccolo pony nella<br />

mia testa urlare dalla delusione. «Sta aspettando.»<br />

«Aspettando cosa?»<br />

«Aspettando chi.»<br />

Guardai Spike, senza parole.<br />

Spike sembrò prepararsi e prendere coraggio. Sentivo che il tuffo<br />

che stava per affrontare lo spaventava. «Questo è il più grande e più<br />

importante progetto di Twilight Sparkle. Ci ha messo tutto il suo cuore.<br />

Era molto più importante di qualsiasi altra cosa per lei...»<br />

Spike si perse, guardandomi come ad implorarmi di capire il significato<br />

che avevano le sue parole. Annuii, aspettando che continuasse.<br />

Stavo trattenendo il mio giudizio, ma ero già convinta che le «ragioni»<br />

di Spike erano, se non abbastanza per me o altri pony, di vitale<br />

importanza per lui.


632 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Ha fatto costruire questo Crusader e ci ha lavorato con tutta se<br />

stessa in ogni momento libero che abbia avuto. Per creare un mainframe<br />

che potesse lanciare un incantesimo molto speciale...»<br />

Sbattei le palpebre, a bocca aperta. «Cosa? Tutto questo...» agitai<br />

uno zoccolo, «Solo per lanciare un incantesimo?»<br />

Spike mi fissò e io chiusi la bocca. «Non un semplice incantesimo.<br />

Un megaincantesimo. Uno più potente e complicato di qualsiasi altro<br />

megaincantesimo mai progettato. Twilight Sparkle non sarebbe stata<br />

capace di lanciarlo—il pony dotato del più grande potere magico nato<br />

in un millennio—e lo ha creato. Giardini d’Equestria era perfino oltre<br />

a quello che Celestia o Luna potevano sperare di lanciare.»<br />

«Giardini d’Equestria?»<br />

«Si,» rispose Spike. «un singolo incantesimo, potenziato dagli Elementi<br />

dell’Armonia, calcolato e lanciato da un Maneframe Crusader<br />

migliorato magicamente. Un singolo incantesimo che avrebbe esteso il<br />

suo effetto sull’intera Equestria, purificandola dalla radiazione e dalla<br />

contaminazione, ripristinando il bellissimo paradiso che era un tempo,<br />

prima che i megaincantesimi l’alterassero e la avvelanessero.»<br />

Oh. Mie. Dee.<br />

Lo fissai, ad occhi aperti, non riuscivo a crederci per quanto potessi<br />

essere certa che fosse tutto vero. Un incantesimo. Un singolo incantesimo<br />

che poteva aggiustare... beh, non tutto, ma avrebbe guarito l’anima<br />

del nostro paese mortalmente ferito.<br />

«Ma allora perché...» chiesi piano, con un dolore che mi nasceva<br />

dentro. Una bella, ripristinata Equestria... «Perché non é stato lanciato?»<br />

Spike parlò con una tristezza quasi infinita. «Perché i pony che<br />

possono usare gli Elementi dell’Armonia sono morti.»


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 633<br />

Mi mossi attorno al Crusader, guardando ogni Elemento dell’Armonia,<br />

uno per volta. Mi fermai quando raggiunsi la collana con la gemma a<br />

forma di palloncino.<br />

Sono andata alla rimpatriata a casa di Spike e l’ho portata proprio<br />

come hai chiesto. Tutti i miei amici erano lì tranne te...<br />

«Twilight Sparkle ti ha affidato l’Elemento della Magia, vero?»<br />

«Mi ha affidato tutto questo,» rispose Spike. «Non posso andare via.<br />

Se una banda di razziatori dovesse farsi strada fino a qui mentre sono<br />

via... o peggio, una squadra di Ranger d’Acciaio...»<br />

Non ci fu bisogno di dire altro.<br />

«Non posso correre il rischio che qualcuno danneggi o distrugga tutto<br />

questo,» disse comunque Spike. «Io devo restare qui. Fare la guardia.<br />

Finché non trovo i pony giusti.»<br />

Mi sedetti vicino alla piedistallo della Risata, con gli occhi umidi.<br />

Le crude emozioni che si agitavano in me per quello che avevo visto e<br />

sentito erano troppe.<br />

«Per quasi duecento anni,» Spike ammise cupo, «ho cercato pony<br />

che sembrassero virtuosi. Aiutandoli. Mettendoli sulla strada per trovare<br />

altri come loro. Tutto con la speranza di trovare un giorno i sei pony<br />

giusti. Magia. Gentilezza. Risata. Generosità. Onestà. E... Lealtà.»<br />

Mi si spezzò il cuore per il drago. «Tutto il tempo?»<br />

Fece una secca risata dolorosa. «Non potresti credere quanto sia<br />

difficile per un pony anche solo trovare cinque amici tra i maledetti<br />

orrori delle terre devastate.» Guardò in basso, con la comprensione<br />

negli occhi 1 . «Beh, in realtà tu lo sai.»<br />

«Devono essere sei?» Chiesi.<br />

«In tutta la storia d’Equestria, c’è stata una sola pony capace di portare<br />

più di un elemento (credimi, ho letto molti libri sull’argomento).<br />

E quel pony era Celestia. Ha usato tutto il potere degli Elementi dell’Armonia<br />

per bandire il mostro che sua sorella era diventata. Solo con il<br />

1 Traduzione incerta. Nell’originale, his eyes taking me in.


634 Fallout: Equestria — Parte II<br />

potere degli Elementi si poteva lanciare un incantesimo tanto forte. E<br />

solo Celestia era capace di usarli tutti.»<br />

«Ma allora... perché non ha—?» Un pensiero mi colpì all’improvviso.<br />

«Parlando di questo, perché non ha semplicemente mandato tutte<br />

le dannate zebre sulla luna?»<br />

«Perché anche lei è morta,» mi informò Spike secco. «E anche se<br />

non lo fosse stata, non avrebbe potuto usarli più. Non erano più al suo<br />

servizio.»<br />

Fissai il piedistallo più vicino. La tiara, mi aveva precedentemente<br />

informato Spike, era l’Elemento della Magia. Mi trovai a ricordarmi<br />

quanto pateticamente non-magica fossi. Pur con tutto il potere grezzo<br />

a cui avevo imparato ad accedere, ero davvero una pony capace di un<br />

solo trucco.<br />

Una triste conclusione si stava affacciando alla mia mente.<br />

«Non... non siamo noi, vero?» guardai attorno verso piedistalli, e<br />

poi di nuovo Spike. «Neanche noi siamo il giusto gruppo di amici. Non<br />

possiamo ripristinare Equestria.» Sentii il mio cuore lacerarsi. «Stai<br />

ancora cercando.»<br />

Spike annuì dispiaciuto. «No, non lo siete.» Tentò un’altra risata.<br />

«Non sentirti in colpa però. Sei una pony eccezionale, con amici eccezionali.<br />

Non ho dubbi che farete un gran bene alle Terre Devastate<br />

d’Equestria. Solo non è il vostro destino curarle.»<br />

Una bella, verde Equestria in salute... piena di vita... ad un solo<br />

incantesimo di distanza. E io ero... inadeguata. Non mi ero mai sentita<br />

più inutile.<br />

«Ehi,» mi rimproverò Spike, leggendomi in viso. «Non è colpa tua.<br />

Cavolo, immagino quanto sia duro trovare un pony con la virtù della<br />

risata nelle Terre Devastate d’Equestria.»<br />

Pensai a Ditzy Doo e sentii una scintilla di speranza. Noi potevamo<br />

non essere i pony adeguati. Ma forse avrei potuto mettere Spike sulla


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 635<br />

giusta via per trovare quelli che lo erano. «Forse so chi stai cercando.»<br />

Giurai che non avrei mai detto una parola riguardo a quello che Spike<br />

mi aveva mostrato. Quasi rimpiangevo che l’avesse fatto. Se il nemico<br />

avesse saputo di quello che stava proteggendo in questo luogo sarebbe<br />

stata la rovina della più grande speranza per Equestria. Era un segreto<br />

gravoso persino per un drago. E io ero solo una pony, molto piccola.<br />

Lungo la via del ritorno notai qualcosa che Spike fino ad allora mi<br />

aveva involontariamente impedito di vedere. Appesa in alto sul muro<br />

c’era una teca di vetro. All’interno, sei statuette. Le conoscevo bene. Ne<br />

avevo già quattro mie.<br />

Non riuscivo a vederle bene, men che meno a leggere le loro iscrizioni,<br />

senza farmi fluttuare fin da loro. Pensai che sarebbe stato inappropriato.<br />

«Che cosa gli è successo?» chiesi d’un tratto. Spike si fermò, guardando<br />

verso di me per poi guidare il mio sguardo su fino alla teca.<br />

«Voglio dire, so cos’è successo a Pinkie Pie. Ma alle altre?»<br />

Le mandibole di Spike si strinsero in una maniera inquietante.<br />

«Non lo so.»<br />

«Tu... non lo sai? Cioè, tu c’eri, giusto?»<br />

«Non. Lo. So.» ripetè, con un tono minaccioso.<br />

Feci un passo indietro e deglutii sospettando di aver oltrepassato<br />

un limite, e aver probabilmente distrutto qualsiasi tipo di legame che<br />

poteva essere sorto nella camera dietro di noi. Rivolsi lo sguardo al<br />

pavimento. «Oh.... Certo.... tu eri qui.»<br />

La voce del drago esplose con rabbia, auto-incriminazione e rimorso:<br />

«Io stavo dormendo!»<br />

Ancora una volta, mi ritrovai a fissare il drago. L’enorme e possente<br />

drago viola che aveva in qualche modo dormito durante tutto<br />

l’apocalisse.


636 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Avevo solo bisogno di fare un sonnellino! Pensai che se fosse successo<br />

qualcosa di importante qualcuno mi avrebbe svegliato» urlò Spike<br />

con una voce ricolma di tanto disprezzo di sè da far sembrare il mio<br />

piccolo e trascurabile. «Avrei dovuto esserci! Avrei dovuto essere con<br />

lei! Era la mia amica più cara! Non avrebbe dovuto morire da sola! E<br />

invece, Io stavo dormendo!»<br />

«Mi... mi dispiace molto,» dissi con voce tremolante. Appoggiai<br />

uno zoccolo sulle sue scaglie in un timido tentativo di confortarlo. Era<br />

troppo grande per un abbraccio.<br />

Spike stette lì, immobile, perso nell’oceano dei suoi rimpianti. Non<br />

pianse. Sospettavo che tutte le lacrime per questo dolore fossero state<br />

versato almeno un secolo fa. Così piansi per lui.<br />

Lo capii. Questa montagna era nel mezzo del nulla. A giorni di<br />

viaggio da ogni forma di civiltà. Sarebbe stato quasi impossibile persino<br />

per i rimbombi dei MegaIncantesimi arrivare così lontano, facilmente<br />

confondibili con dei tuoni. I lampi di luce avrebbero potuto entrare<br />

nella caverna... ma dopo il primo attacco i pegasi avevano coperto il<br />

cielo.<br />

Quando Spike si era addormentato tutte le sue amiche erano ancora<br />

vive. Equestria stava combattendo il periodo più oscuro della sua storia,<br />

ma c’era la speranza che ne potesse uscire. Quando si svegliò, Equestria<br />

era andata. Le sue amiche erano morte. Il cielo era oscurato dalle nuvole<br />

e la terra sottostante non era altro che una zona devastata e pericolosa.<br />

Mi chiesi come fosse mai stato in grado di dormire di nuovo.<br />

«Voglio solo che ricordi,» mi disse Spike mentre ci avvicinavamo alla<br />

stanza principale della sua ‘casa’, «che i Giardini di Equestria sono il vero<br />

dono che Twilight Sparkle ha fatto a tutti noi.»<br />

La sua voce assunse un tono un po’ più duro.»So che durante il tuo<br />

viaggiare, mettendo il naso in luoghi e memorie, sentirai e scoprirai


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 637<br />

cose sulla mia Twi. Ma questo... Quello che hai visto prima... Quello<br />

è il vero cuore di Twilight Sparkle.»<br />

«Non lo dimenticherò,» promisi.<br />

«E ricorda, questo è il tuo segreto ora. E il mio piccolo cedimento<br />

di prima? È un segreto anche quello. Tu dì anche solo una parola, e io ti<br />

mangerò,» disse Spike con tono cupo. Poi accennò un sorriso, «O, per<br />

altro, se fai una qualsiasi battuta riguardo a un ragazzo troppo cresciuto<br />

che gioca con le bambole.»<br />

Calamity e Velvet Remedy alzarono lo sguardo verso di noi appena<br />

fummo di ritorno. Dall’espressione di Velvet aveva potuto capire<br />

che avessi pianto. «E’ una buona ragione,» risposi semplicemente.Annuirono<br />

entrambi, col chiaro intento di accettare la cosa.<br />

Un silenzio imbarazzato cadde sulla stanza.<br />

Calamity lanciava occhiate nervose verso l’entrata. Da qualche parte<br />

la fuori c’erano gli altri pegasi, un’intera civiltà che una volta era stata<br />

la sua casa. Per la sua famiglia e i suoi amici ora era un Dashita. Un<br />

traditore. Stava pensando a loro? Gli mancavano? O era preoccupato<br />

per cosa la sua gente avrebbe fatto, non a lui ma ai suoi amici, se ci<br />

avessero trovato quassù?<br />

Velvet Remedy giocherellava con le sue scatole da trasporto—kit<br />

medici che erano stati decisamente troppo utili per ricucire le ferite inflitte<br />

dalla violenza. La pony cantante e aspirante medica, una pacifista<br />

per natura per cui il pensiero di ferire un altro pony era aberrante, ora<br />

portava tre armi, una delle quali era un fucile da combattimento. Aveva<br />

smesso di parlarci come se fossimo capaci di cose orribili perché ora<br />

sapeva di cosa eravamo capaci. Si era invece ritirata in un mondo di<br />

fantasia che era un campo minato più di quanto potesse sospettare.<br />

Spike...<br />

Potevo quasi sentire il dolore che ognuno stava nascondendo.<br />

«Raccontaci di loro,» dissi, rompendo il silenzio. Tutti si girarono<br />

verso di me.<br />

«Twilight Sparkle,Rainbow Dash,Fluttershy e le altre. Tu le conoscevi,<br />

Spike. Raccontaci di com’erano quando erano più giovani.» Quando


638 Fallout: Equestria — Parte II<br />

erano felici. Raccontaci dei bei tempi, Spike. Ognuno qui aveva bisogno<br />

di sentirne raccontare. Incluso, se non specialmente, tu.<br />

«Aspetta, aspetta, aspetta...» boccheggiai. «Li costrinse a lasciarla andare<br />

piagnucolando?»<br />

Calamity stava ridendo, «E a rinunciare a tutti i loro gioielli per<br />

farla andare?»<br />

Spike annuì, con un grosso sorriso sulla faccia del drago.<br />

«Questa me la devo ricordare,» disse Velvet Remedy con una pericolosa<br />

morbidezza.<br />

«Grande, Spike,» mormorò Calamity. «Ci hai dannato tutti.»<br />

Battei gli zoccoli sul pavimento della caverna in applauso. «Raccontacene<br />

un’altra!»<br />

Era bello. Calamity si era rallegrato incommensurabilmente al racconto<br />

di come Rainbow Dash si era posta contro i suoi amici in favore<br />

dei bufali. Velvet Remedy aveva virtualmente fan-gasmato per le cure<br />

di Fluttershy a una fenice malata. E potevo dire che parlare di tutte loro,<br />

specialmente di Twilight Sparkle, stava facendo un mondo di bene a<br />

Spike.<br />

Aprii la mia bisaccia, tirando fuori una Sparkle-Cola per ognuno di<br />

noi. Una delle bottiglie si era impuntata contro l’audioregistratore che<br />

avevo trovato sul picco, costringendomi a muoverla per liberarla. Una<br />

parte di me si sentiva in colpa per il fatto che SteelHooves non potesse<br />

essere qui con noi a condividere questi ricordi. Ma avevo compreso fin<br />

troppo bene perché Spike non voleva un cavaliere del Ministero della<br />

Tecnologia a curiosare in giro nella sua tana. Cercai invece di ricordare<br />

le storie, così da poterle poi condividere con lui.<br />

«Okay, eccone un’altra. Questa è la storia della prima Chiusura<br />

dell’Inverno di Twilight Sparkle.»


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 639<br />

«Cos’è una Chiusura dell’Inverno?» chiese Calamity, aprendo la<br />

Sparkle-Cola che gli avevo passato. Il liquido al gusto di carota gli<br />

schiumò in faccia. Mi lanciò un’occhiataccia.<br />

«Oh, andiamo,» ridacchiai. «Te la dovevo per quella del Ministero<br />

dell’Epicità!»<br />

Finì di bere, e poi rise. Velvet remedy levitò un panno verso di lui<br />

per asciugarsi la faccia.<br />

Spike ci guardava divertito, aspettando che Calamity si asciugasse<br />

prima di rispondere. «Beh, era quando i pony di Ponyville pulivano via<br />

l’inverno in modo che la primavera potesse cominciare correttamente.»<br />

Mentre ci guardava potevo vederlo rendersi conto che non avevamo<br />

la benché minima idea di cosa stesse dicendo. Due di noi venivano da<br />

una Scuderia e non avevano esperienze di inverni passati. Calamity era<br />

stato un esiliato abbastanza a lungo da aver visto qualche inverno, ma<br />

solo del tipo selvaggio che si chiude da solo. I pegasi avevano smesso<br />

da tempo di facilitare il cambio di stagione.<br />

«Beh, normalmente in Equestria una stagione veniva aiutata a chiudersi<br />

correttamente con la magia. Ma Ponyville era stata fondata da<br />

pony di terra, ed era tradizione aiutare la chiusura dell’inverno alla<br />

maniera dei pony di terra. Senza magia.»<br />

«Ma c’erano anche unicorni e pegasi che vivevano lì,» chiese Velvet<br />

Remedy. «Allora perché non usavano la magia.<br />

Spike annuì. «Anche io pensavo fosse sciocco la prima volta. La prima<br />

mezza dozzina di volte, in effetti. È stato quando visitai Fillydelphia<br />

che capii.»<br />

«Capito cosa?» chiesi.<br />

«Beh, è più difficile per i pomy di terra,» spiegò Spike. «Loro non<br />

hanno la magia. Non hanno le ali. Il più delle volte devono lavorare tre<br />

volte tanto per fare metà del lavoro. Ma lo faranno, senza lamentarsi.<br />

Non troverai pony fieri e testardi come i pony di terra.»<br />

Presi le parole di Spike come caso generale, anche se mi domandavo<br />

quanto fossero valide per il nostro amico ricoperto di acciaio.


640 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Certo, i pony di terra sono eccezionalmente innovativi. Aspetta<br />

di sentire la storia di quando Pinkie Pie inseguì Rainbow Dash e un<br />

grifone con una pazza macchina volante! Sono sempre alla ricerca di<br />

un modo più semplice per fare il lavoro. Questo è il motivo per cui<br />

i pony di terra sono sempre stati quelli che spingevano il progresso<br />

tecnologico. Equestria probabilmente non avrebbe nemmeno scoperto<br />

la ruota se non fosse stato per pony di terra.»<br />

«E ci credo,» concordò Calamity. «Beh, la parte sulla ruota. Non<br />

credo che un pony di terra potesse tenere il passo con Rainbow Dash.»<br />

Sorrisi a quell’affermazione.Spike tornò alla sua storia. «È cominciato<br />

tutto con Twilight che mi svegliò mooooooolto presto e ti avevo<br />

detto che non sei benvenuto qui!»<br />

Mi voltai, immaginando che SteelHooves fosse entrato nella caverna.<br />

Forse aveva sentito le nostre voci e voleva dire qualcosa riguardo i<br />

pony di terra. Sarebbe stato adeguato all’etichetta di fiero e testardo.<br />

SteelHooves arretrava nella caverna.<br />

Male.«Perdonate l’intrusione» disse il Ranger D’Acciaio. «Ma avete<br />

altra compagnia. Friggimi se devi, ma forse vorresti prima vedertela<br />

con loro.»<br />

La voce di Calamity era quasi un ruggito quando disse: «Loro?»<br />

Quattro pegasi completamente ricoperti dalla nera armatura da incubo<br />

dell’Enclave volarono nella stanza atterrando di fronte a noi.<br />

Spike reagì prontamente. Il drago viola dalle creste verdi si alzò in<br />

tutta la sua altezza, eruttando fiamme e aprendo le sue ali. «NON SIETE<br />

BENVENUTI QUI!»<br />

Tennero la posizione, ma due di loro arretrarono della lunghezza<br />

di un pony.<br />

«Sembra che tu abbia altri ospiti,» disse disinvolto il capo dei pegasi<br />

dell’Enclave .<br />

«Loro sono qui su mio invito. Voi. Non. Lo. Siete!»<br />

Il capo dei pegasi allargò gli zoccoli in un gesto incurante. «Vogliamo<br />

solo essere sicuri che trovino in sicurezza la loro strada sotto le<br />

nubi,» disse in tono amabile.


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 641<br />

«Penso che ce la troviamo da soli la strada.» Calamity si era abbassato<br />

in posizione da combattimento. Calciò la maniglia sotto il morso<br />

della sua sella da battaglia—una levetta che non c’era prima della Tenpony<br />

Tower; sentii dentro la bardatura lo scatto di munizioni che venivano<br />

cambiate. Ero certo fosse passato a colpi penetranti anti-armatura.<br />

«Non sparare,» sibilò Velvet Remedy a Calamity «lascia prima provare<br />

la diplomazia.»<br />

«Ma chi abbiamo qui!» disse fischiando una delle femmine dell’Enclave.<br />

«Abbiamo trovato un Dashita!»<br />

«Non un semplice Dashita,» disse uno dei maschi vestito di nero.<br />

«Quello è Deadshot Calamity.»<br />

«Merda!» sentii mormorare Calamity sottovoce.<br />

Il capo pegaso spostò lo sguardo dal mio amico a quello che lo aveva<br />

identificato. «Sicuro?»<br />

«Oh si. Il vincitore per quattro anni di fila di Miglior Giovane Tiratore?<br />

Non dimentichi il pony che ti ha battuto.»<br />

«Gutshot?» bisbigliò Calamity, spalancando gli occhi.<br />

Il visore composto del leader si voltò verso Calamity, bloccandolo<br />

col suo luccicante sguardo color fuoco. «Bene bene, sarò decorato<br />

ufficiale militare per avere ucciso un traditore omicida...» Le gemme<br />

sulle armi ad antenna della sua bardatura da battaglia cominciarono a<br />

colorarsi di un feroce giallo-arancio simile al visore.<br />

«Scusa, drago, ma questo cambia le cose.»<br />

Spike non la pensava allo stesso modo. «Andate. Finché vi lascio<br />

andare.» Il drago cominciava ad essere impaziente.<br />

«Sembri dimenticare chi è in comando qui, drago,» disse il capo,<br />

ancora con un tono gentile. «Ora ce ne andremo, come segno di buona<br />

volontà. Ma prenderemo questo criminale in custodia.» Puntò uno<br />

zoccolo verso Calamity.<br />

«Sembri dimenticare chi è buono e saporito col ketchup.»<br />

«Ehi, ascolta...» disse la giumenta nella sinistra e nera armatura<br />

potenziata magicamente al drago, «Guarda, drago... signore. La ricompensa<br />

per la testa di questo tizio vale un bel bottino di gemme. Molto


642 Fallout: Equestria — Parte II<br />

più saporite di qualsiasi pony. Sa che le dico? Ce lo lascia prendere e la<br />

ricompensa è sua.»<br />

Spike si fermò. Sbattè le palpebre. «Gemme?»<br />

Oh no... non lo farebbe. Non dopo tutto quello che aveva detto<br />

riguardo agli amici, specialmente i suoi amici...<br />

La pegaso annuì. «Un mucchio di gemme!»«Un mucchio di gemme?»<br />

«Già!»<br />

Spike piegò la testa da un lato, come se stesse ascoltando una voce<br />

che non potevamo sentire. «Avete fatto irruzione in casa mia, avete<br />

provato a corrompermi con delle gemme, chiedendomi di tradire un<br />

mio ospite in vostro favore... ospite che avete chiamato come una pony<br />

che non solo era una mia cara amica, ma anche portatrice dell’Elemento<br />

della Lealtà?»<br />

«Uh... sì?» Alla giumenta dell’Enclave sembrava non piacere la direzione<br />

che stava prendendo la discussione. Io, d’altro zoccolo, provavo<br />

un senso di sollievo. Mi consentii di abbozzare un sorriso.<br />

Spike lanciò in avanti un artiglio e lo lasciò cadere sulla sua schiena,<br />

schiacciandola a terra. Si chinò molto, molto vicino alla giumenta e usò<br />

un altro artiglio per alzare il suo visore così che si guardassero negli<br />

occhi.<br />

Spike sputò un getto di fiamme nell’armatura magica attraverso il<br />

visore aperto, dando fuoco alla giumenta dell’Enclave dentro la sua<br />

armatura sigillata. Urlò e si agitò per un interminabile secondo o due<br />

prima di morire. Vene di fumo uscivano dal suo carapace insettoide di<br />

metallo.<br />

Sentìì Calamity trattenere un suono strangolato mentre io avevo<br />

conati di vomito per l’odore. Pensai che non avrei mangiato carne cotta<br />

per un bel po’.<br />

«Oh Dee...» gemette Velvet Remedy.<br />

Spike alzò un’altra volta l’artiglio. Gli altri Pegasi dell’Enclave sparirono<br />

nella notte.


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 643<br />

«Bene. Questo porterà dei guai.»<br />

«Dovremmo restare. Dovremmo aiutare»<br />

«Non sono proprio entusiasta all’idea di mettermi a sparare a qualcuno<br />

della mia razza. Ma farò ciò che devo per mettere le cose a posto.»<br />

Spike scosse la testa. «No. È meglio che nessuno di voi sia qui quando<br />

ritorneranno. Una volta appurato che il loro premio non c’è più<br />

saranno meno incentivati a insistere.»<br />

Mi voltai preoccupata verso Spike. «E se... controllano più a fondo?»<br />

«Non gli concederò quell’opzione.»SteelHooves, immobile sull’entrata<br />

della caverna, suggerì, «Se c’è qualcosa che non vuoi che loro scoprano,<br />

allora dovremo essere sicuri che sappiano che ci troviamo altrove.»<br />

Si rivolse a Calamity. «Dovremmo rimanere sopra le nuvole per<br />

un po’.»<br />

Calamity annuì. «Farci vedere in un qualsiasi posto che non sia<br />

qui.» Guardò verso di me, «Che ne dici? Torniamo verso Nuova Appleloosa,<br />

scendiamo e giriamo verso la Giunzione R-7 dopo essere stati<br />

avvistati?»<br />

«Ci darebbe la possibilità di alleggerire il carico,» aggiunse Velvet<br />

remedy con tono di approvazione. «E di costruire il bancone da lavoro<br />

per Calamity.»Annuii. Era deciso. Avremmo attirato l’attenzione dei<br />

pegasi lontano dalla caverna di Spike. Speravo solo che non iniziassero<br />

a spararci. Anche se fossimo andati a fuoco in un’esplosione di gloria,<br />

sarebbe stato comunque giusto pur di tenere al sicuro i Giardini di<br />

Equestria.<br />

«Prima di partire,» disse Velvet Remedy a Spike, «avrei una domanda<br />

a cui forse potresti essere in grado di rispondere.» Il cuore mi si<br />

fermò per un attimo. Ti prego, pregai in silenzio, fa che non riguardi<br />

Fluttershy!


644 Fallout: Equestria — Parte II<br />

«Certo,» disse Spike gentilmente.<br />

«Cosa sono quelle torri?» chiese Velvet, con mio grande sollievo.<br />

«Quelle alte, snelle e bianche? Mentre volavamo qui ne abbiamo viste<br />

alcune. Sono le uniche cose che abbia visto alte come questa montagna,<br />

e sono sicuramente state costruite dai pony.»<br />

«Erano parte del Progetto Singolo Pony,» rispose Spike, parlando<br />

simultaneamente con calamity.<br />

«Sono il Progetto Sostenibilità Pegasi,» aveva affermato Calamity.<br />

Lui e Spike si guardarono l’un l’altro.<br />

Arci, super, d’accordo. «Il Progetto Singolo Pony?» chiesi. Calamity<br />

parve urtato dal fatto che non mi fossi interessata prima alla sua<br />

versione. «Lo avevi menzionato anche prima. Che tipo di progetto è?»<br />

Spike aprì la bocca per poi bloccarsi. Alzò un artiglio, poi si fermò.<br />

Alla fine, confessò, «A dire il vero, non ne ho idea. Ho passato tutto<br />

il mio tempo con Twilight. Non so bene in cosa fossero impegnati gli<br />

altri Ministeri. Tutto quello che posso dire è che fu chiamato Progetto<br />

Singolo Pony, che fu un’idea di Rainbow Dash e che fu l’unica cosa che<br />

il Ministero dell’Epicità fece effettivamente.»<br />

«L’unica cosa ufficiale,» si interpose SteelHooves.<br />

Ora mi ero voltata verso Calamity, «Il Progetto Sostenibilità Pegasi?»<br />

«Beh, non posso dire con certezza che non fosse il Progetto Singolo<br />

Pony per certi punti...» ammise Calamity basandosi su quel che aveva<br />

detto il drago. «Mi era stato spiegato in altra maniera, ma non è come<br />

per dire che non ho ragioni di dubitare di nulla solo perchè la Grande<br />

Enclave dei pegasi afferma che è vero.»Velvet Remedy parve soffrire<br />

abbastanza per l’incredibile scempio della corretta grammatica.<br />

«E visto che fu Rainbow Dash a proporre questa idea dubito fortemente<br />

che avrebbe progettato quelle torri perchè fossero adibite all’uso<br />

che hanno ora. Perchè adesso vengono utilizzate per assicurarsi di<br />

tenere i pegasi isolati da tutto il resto.»<br />

«Come?»


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 645<br />

Calamity si voltò verso Velvet Remedy. «Ricordi quando mi avevi<br />

chiesto cosa mangiavamo lassù, e io avevo scherzato sul ‘coltivare le<br />

nuvole’?»<br />

Velvet Remedy annuì. «Ricordo di aver detto che avrei aspettato in<br />

seguito una risposta decente.»<br />

«Sì, beh, ora l’avrai,» disse Calamity. «Non so per cosa quelle torri<br />

fossero state inizialmente create. Ma so a quale scopo le ha riadattate<br />

l’Enclave. Ed è quello di incantare le nuvole per miglia attorno a loro<br />

in modo che possiamo far crescere il grano anche su in cielo.»<br />

Fiaschiai per la sorpresa. Da qualche parte, all’esterno, Pyrelight<br />

fischiò in risposta.<br />

Aveva senso. Non importava a cosa il Progetto Singolo Pony fosse<br />

rivolto, le torri adesso erano utilizzate per adattarsi agli scopi dei pony<br />

sopravvissuti. I pegasi le usavano in alto per l’agricoltura celeste. Homage<br />

se ne serviva in basso per trasmettere la musica e i messaggi di<br />

DJ Pon3 in tutte le Terre Devastate di Equestria («portando la verità,<br />

non importa quanto faccia male!»). E Occhiorosso ne utilizzava una per<br />

Solo-Le-Dee-Sanno-Cosa.<br />

I miei pensieri scivolarono verso Homage.<br />

Non avevo detto a Homage dell’inganno di SteelHooves. Aveva usato<br />

la trasmissione radio di DJ Pon3 per diffondere la sua menzogna su<br />

Capo StellaTriste (mi chiesi come era riuscito un pony come SteelHooves<br />

a incastrarsi in una relazione romantica con la puledra rappresentate<br />

l’Elemento dell’Onestà). Mi aspettavo che Homage l’avrebbe presa<br />

come un’offesa personale. Non volevo essere la portatrice di un messaggio<br />

che le avrebbe causato dolore. Ma non tenevo la bocca chiusa solo<br />

perchè non volevo farla arrabbiare.<br />

Forse avrebbe sentito il desiderio di rivelare ciò che le avrei detto,<br />

anche senza alcuna prova offerta da parte mia. Ma quale sarebbe stato<br />

il vantaggio?<br />

Più probabilmente sospettavo che avrebbe preferito non far trapelare<br />

la cosa. Così come per i miei problemi di dipendenza, o per la


646 Fallout: Equestria — Parte II<br />

sua vera identità, a volte i segreti devono stare al loro posto. Homage<br />

lo capiva. Quel meraviglioso unicorno aveva più integrità personale di<br />

qualsiasi altro pony avessi incontrato fino ad allora e non potevo sopportare<br />

l’idea di poterla mettere in una situazione moralmente scomoda.<br />

Non dopo Monterey Jack, in particolar modo.<br />

Fui scosso dai miei pensieri dal tocco dello zoccolo di Velvet Remedy.<br />

«Ancora tra noi, Littlepip?»Annuii. Gli altri si stavano già radunando<br />

attorno al Bandito del Cielo. Era ora di andarsene. Volevamo essere<br />

in viaggio prima del ritorno dell’Enclave dei Pegasi.<br />

Trottai verso l’entrata della caverna e mi voltai verso Spike. «Penso...<br />

sia tutto, giusto?» L’Osservatore mi aveva aiutato; senza di lui forse non<br />

sarei sopravvissuta. Mi aveva spinto a trovare uno scopo, un obiettivo...<br />

e infine l’amicizia. Ma ora era chiaro che non eravamo i pony che lui<br />

stava cercando. E doveva concentrare altrove la sua attenzione.<br />

Spike annuì. «Terrò un occhio aperto per voi. Forse parleremo<br />

ancora. Però... sì, è tutto.»<br />

«Grazie, Spike».<br />

«Grazie a te, Littlepip.»<br />

Mi voltai e camminai fuori della caverna.<br />

Stavo per salire sul Bandito del Cielo quando venni colpita da una<br />

rivelazione. Voltandomi galoppai fino alla caverna.<br />

Onestà. Era molto più del semplice dire la verità. Era una questione<br />

di integrità.<br />

«Spike!» urlai. «Conosco un altro dei pony che stai cercando!»<br />

Due pegasi in carapaci neri ci stavano ancora in coda mentre trapassavamo<br />

il muro di nuvole.<br />

«Ah!» urlò calamity, spattendo forte le ali mentre trainava il Bandito<br />

del Cielo a rotta di collo. «L’avevo detto che non ci avrebbero seguiti<br />

sotto le nuvole! Codardi!»


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 647<br />

Velvet remedy guardò le due figure demoniache dietro di noi, con la<br />

criniera che le sventolava attorno al viso. «Ci stanno ancora seguendo!»<br />

«Cosa?!» Calamity controllò da dietro le spalle. «Oh merda!» In<br />

qualche modo riuscì ad aumentare ulteriormente la velocità.<br />

Stavamo spingendoci avanti. Vidi le gemme delle bardature da combattimento<br />

dell’Enclave brillare, e fulmini di luce colorata furono lanciati<br />

di fronte a noi. Per fortuna nessuno di quei pegasi aveva la mira<br />

di Calamity.<br />

«Calamity,potresti gentilmente seminare quei pony?» Chiese Velvet<br />

con una morbidezza quasi seducente. «Odierei davvero saltare in aria,<br />

oggi.»<br />

Ci oltrepassarono altri due raggi di energia magica, una in realtà<br />

passò attraverso una finestra del vagone passeggeri e uscì da un’altra,<br />

mancando di poco Pyrelight. L’uccello magico gracchiò e si nascose<br />

dietro Velvet, che le chiocciò con fare confortante.<br />

«Wow,» Commentò seccamente SteelHooves. «Davvero non gli<br />

piaci, davvero.»<br />

«State zitti,» ci urlò contro Calamity. «E tenetevi!»<br />

Avvolsi le zampe attorno a uno dei pioli tra i sedili del vagone. Velved<br />

Remedy strinse coi denti una delle lampade che pendevano dal<br />

soffitto (dalla sua espressione se ne pentì quasi subito. Potevo solo immaginare<br />

il sapore!). SteelHooves si sistemò tra le file di sedili. Un<br />

momento dopo Calamity spinse il Bandito del Cielo in una violenta<br />

picchiata. Pyrelight rimbalzò sul soffitto del vagone. Si affrettò ad attaccarsi<br />

alla sventagliante criniera di Velvet remedy, prima che il vento la<br />

trascinasse fuori dalla finestra posteriore del vagone. Credo che in quel<br />

momento urlai.<br />

I pegasi dell’Enclave interruppero l’inseguimento a circa metà strada<br />

dal suolo.


648 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Le gambe mi stavano ancora tremando,e gli zoccoli erano grati di essere<br />

piantati sulla solida terra.<br />

Osservai Velvet Remedy trattare con Ditzy Doo fuori dal cancello<br />

principale di New Appleloosa, acquistando batterie magiscintilla per<br />

sostituire quelle, quasi consumate, del Bandito del Cielo. Non ci venne<br />

concesso di andare oltre, ma la pegaso ghoul fu più che felice di uscire<br />

all’esterno per incontrarci. Per un attimo quasi non riconobbi la piccola<br />

puledra color lavanda che timidamente le camminava appresso. I miei<br />

occhi si spalancarono quando realizzai che si trattava di Silver Bell. Non<br />

più dipinta di rosa.<br />

Sembrava... migliore. La convivenza con Ditzy Doo le stava facendo<br />

bene.<br />

Silver Bell guardò in alto, riconoscendo Velet Remedy. Sì bloccò sui<br />

suoi passi.<br />

«Buongiorno Silver Bell,» disse gentilmente Velvet Remedy. «Sei<br />

incantevole questa mattina.»<br />

Silver Bell guardò ovunque tranne che verso Velvet.<br />

«Ho qualcuno che forse ti piacerà conoscere,» continuò Velvet, la<br />

sua voce calda e tranquilla. «Pyrelight, vieni fuori e presentati a Silver<br />

Bell.»<br />

Gli occhi della puledrina si spalancarono alla vista della splendida<br />

fenice di fuoco magico. La creatura d’oro e smeraldo atterrò vicino a lei e<br />

la salutò con un verso amichevole. L’effetto su Silver Bell fu incredibile—<br />

era come se Pyrelight fosse la prima cosa bella che quella piccola avesse<br />

mai visto!<br />

Calamity camminò accanto a me. «Datemi del pazzo, ma dopo che<br />

ce ne saremo andati, ho una mezza idea che quella puledra passerà<br />

i prossimi giorni a cercare di rendere Nuova Appleloosa bella come<br />

quell’uccello.»<br />

Potevo proprio immaginarmelo.<br />

Mi voltai verso Calamity. Il pegaso color ruggine dalla criniera arancione<br />

e il cappello nero era probabilmente l’amico più caro che avessi


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 649<br />

(senza contare Homage, che era in ogni cosa più vicina a me, ma molto<br />

più di una semplice amica).<br />

«So cosa stai pensando,» iniziò Calamity. «Non gli credere. L’Enclave<br />

ha un particolare interesse nel dipingere come un mostro chi rifiuta<br />

i suoi ideali.»<br />

«Ti credo,» gli risposi sinceramente. Avevo affidato più volte la mia<br />

vita, e quella di coloro che amavo, alla cura di Calamity. Avevo piena<br />

fiducia in lui anche a questo riguardo. «Però Calamity, se stai scappando<br />

da qualcosa forse possiamo aiutarti.»<br />

Calamity rise. «Littlepip, dovresti conoscermi abbastanza bene per<br />

sapere che scappare dalle cose non è nel mio stile.»<br />

Il mio amico alzò la testa verso l’onnipresente copertura di nuvole.<br />

«Ho volato verso qualcosa. Loro semplicemente non volevano lasciarmi<br />

andare.»<br />

«Bel posto che hai, qua,» disse SteelHooves guardandosi attorno nella<br />

Giunzione R-7. Non ero sicura se fosse sarcastico o se parlasse sinceramente.<br />

«Casa dolce carcassa di treno.»<br />

SteelHooves squadrò le torrette di difesa, poi vide il cannone a energia<br />

magica a tre bocche montato sul tetto dell’incongrua locomotiva.<br />

«Oh, quella sì che è una bellezza!»<br />

Potevo sentire Calamity che sistemava il suo banco da lavoro. Mi<br />

guardai in giro, ma non riuscivo a vedere dove si fosse andata Velvet<br />

Remedy. Auspicabilmente stava dormendo un po’. Sapevo di averne<br />

bisogno anch’io. La nostra prossima fermata sarebbe stata Fillydelphia.<br />

Non sapevo se avremmo veramente trovato Occhiorosso là, ma ogni<br />

cosa che avevo scoperto diceva che tutte le sue operazioni schiaviste<br />

erano incentrate in quel folle posto.<br />

Era l’ora di iniziare a mettere a posto certe cose.


650 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Le parole di Spike risuonarono nella mia testa. So che durante il<br />

tuo viaggiare, mettendo il naso in luoghi e memorie, sentirai e scoprirai<br />

cose sulla mia Twi. Avevo giurato che avrei ricordato, come lo aveva<br />

chiamato, il vero cuore di Twilight Sparkle. Non riuscivo a immaginare<br />

di dimenticarmene, ora che lo avevo visto io stessa. La visione di quel<br />

maneframe Crusader, circondato dagli Elementi dell’Armonia, fermo<br />

ad aspettare... anno dopo anno, decennio dopo decennio, ad aspettarei<br />

i pony scelti per fare le cose giuste, che erano molto oltre la mia abilità<br />

di metterle in atto...<br />

Avrei detto «raccogliere polvere», ma non erano impolverati. Spike,<br />

realizzai, aveva curato coscienziosamente gli Elementi dell’Armonia e<br />

il maneframe.<br />

Quanto sarebbe stato difficile ricordare, se non avessi avuto una<br />

vista simile a cui aggrapparmi?<br />

Proprio allora stavo avendo un momento privato con SteelHooves.<br />

Avrei dovuto utilizzarlo al meglio. Volevo chiedergli di Applejack... ma<br />

non pensavo che fossimo già pronti per quella conversazione; sentivo<br />

che avrei ficcanasato in un posto in cui non mi ero ancora guadagnata<br />

il diritto di entrare.<br />

Ma avevo altri amici, inclusa una che temevo stesse andando incontro<br />

a uno sconvolgente crollo della realtà. Non avevo idea di cosa fare<br />

per lei, ma sentivo che sapere il più possibile in anticipo mi avrebbe<br />

dato le migliori possibilità per almeno aiutarla a recuperare se non fossi<br />

riuscita a proteggerla dalla tragica scoperta.<br />

«SteelHooves... cosa è successo a Fluttershy?»<br />

Il Ranger d’Acciaio si fermò a mezzo trotto e rivolse il suo visore<br />

verso di me. «Dipende a chi chiedi,» rispose cripticamente.<br />

«Nessun pony lo sa?» chiesi, avendo decisamente sperato in una<br />

risposta più definitiva di quella. Preferibilmente una da cui avrei potuto<br />

estrarre un poco di speranza.<br />

SteelHooves scosse la testa. «Tieni in mente che è veramente arduo<br />

definire cosa sia successo a un qualsiasi particolare pony. Gli scheletri<br />

non saltano fuori con le targhette. E ci sono milioni di pony a cui


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 651<br />

i megaincantesimi non hanno lasciato nemmeno quello. Certi posti,<br />

come la Splendid Valley e le Rovine di Canterlot, sono ancora troppo<br />

pericolosi per delle vere spedizioni. E’ raro che tu possa dire per certo<br />

cosa sia successo, anche a qualcuno amato.»<br />

Oh caro. Annuii lentamente.<br />

«Detto questo, la maggioranza dei pony... beh, quelli che mai pensano<br />

o addirittura sanno qualcosa di Fluttershy oltre ai poster del Ministero<br />

della Pace... credono che fosse così devastata da quello che era<br />

successo a Equestria e al mondo a causa dei suoi sforzi per forzare la<br />

pace che si trascinò in uno dei posti veramente brutti e lascò che la<br />

natura la facesse a pezzi. Lasciò che Equestria le facesse quello che lei<br />

le aveva inflitto.»<br />

Rabbrividii. Non era quello che avevo sperato.<br />

«Ci sono altre storie. Alcune affermano che si suicidò gettandosi<br />

dalla cima del Ministero della Pace nelle Rovine di Canterlot.»<br />

«Ma non era un pegaso?»<br />

SteelHooves nitrì. «Sì. Ma allora anche solo essere fuori a Canterlot<br />

sarebbe già stata una sentenza di morte.» Guardai a terra. Continuava<br />

a peggiorare. «E poi ci sono dei pony che dicono abbia vagato nella<br />

Everfree Forest e sia diventata un albero.»<br />

«Aspetta. Cosa!?» chiesi, con la mascella a terra. «Come sarebbe<br />

potuto mai succedere?!»<br />

SteelHooves scrollò le spalle. «Non chiedere a me. Sono sempre stato<br />

per la tesi Fluttershy-suicida, io.» Sbuffò. «Comunque la Everfree è<br />

un luogo bizzarro e contorto. Ed è diventata ancora più distorta e mortale<br />

dopo l’apocalisse... ma Luna sa perché. Non era stata nemmeno<br />

colpita.»<br />

Il Ranger d’Acciaio si voltò altrove. «L’unica cosa su cui ogni pony<br />

è d’accordo: Fluttershy sopravvisse all’Apocalisse... abbastanza a lungo,<br />

almeno, perché il pieno orrore di tutto—la morte di innumerevoli pony<br />

e animali,l’inquinamento e la deturpazione della terra stessa—mettesse<br />

radici nella sua anima.»


652 Fallout: Equestria — Parte II<br />

Collassai sui miei fianchi, sentendomi affranta.<br />

«Queste sono le Terre Devastate di Equestria. Non sono altro che<br />

crudeli.»<br />

«Beh, è stato un disastro.<br />

«Spike sta dormendo. Potrei svegliarlo,ma perchè dovrei fare una cosa<br />

simile a quel povero ragazzo. Perchè possa vedere tutto questo? Meglio<br />

lasciarlo dormire. Che faccia bei sogni almeno per un altro po’.<br />

«Ehi, i draghi possono dormire fino a un centinaio d’anni, giusto? Forse<br />

Spike avrà fortuna e non si sveglierà finchè Equestria non avrà avuto<br />

il tempo di guarire. Anche se non so se cento anni saranno abbastanza...<br />

«Guardando un sole come questo, potrei quasi credere che non sia<br />

mai accaduto. Le nuvole nascondono il panorama di sotto. Comincio a<br />

credere che sia quello lo scopo.<br />

«Ora mi danno della traditrice. Io! Dopo tutto quello che ho fatto!<br />

Voltano le spalle a Equestria e hanno il coraggio di dare a ME della<br />

traditrice!<br />

«Hanno persino ingaggiato un mercenario per darmi la caccia. Perchè<br />

gli porti la mia testa. Non serve che il collo sia attaccato, ovviamente.<br />

«E’ brava. Più di tutti. Ma io sono migliore. E lei lo sa...»<br />

Una seconda voce risuonò nella registrazione, più rauca di quella<br />

della puledra, «Certo. Il che spinge una ragazza a chiedersi perchè te ne<br />

stai seduta quassù lasciando che ti trovassi.»<br />

«Ciao, Gilda,» rispose la voce della puledra, apparentemente esausta.<br />

«Mi spiace che debba finire così, Dash.»<br />

«E invece no. Non davvero.»<br />

«Nah. Non davvero.»<br />

«...»


Capitolo Ventuno — Il Cuore di Twilight 653<br />

«Gilda... posso farti una sola richiesta?»<br />

«Di che si tratta?»<br />

«Possiamo cantarla? Solo un’altra volta?»<br />

«Huh? cantare cosa...? Oh non puoi dire sul serio.»<br />

«Solo una volta?»<br />

La seconda voce si fece un lungo e sofferto sospiro. «Ugh. Perché?»<br />

«Perchè, solo per un momento, voglio poter ricordare un tempo passato,<br />

più felice. Un tempo in cui il mondo non faceva così schifo.»<br />

«Bene... Solo per te Dash.» La voce fece una pausa. «Un’ultima volta.<br />

Ma dopo quella, sappi che ti ucciderò.»<br />

«Ci proverai.»<br />

Le due voci si unirono in una strana armonia: «Junior Speedsters è<br />

la nostra vita. Pronti a volare, la paura è sparita...»<br />

La registrazione si interruppe bruscamente; l’apparecchio aveva<br />

raggiunto il limite.<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: La Magia dell’Amicizia—Quando i tuoi HP o quelli di un<br />

membro della tua squadra scendono al di sotto del 20%, gli altri membri (te inclusa)<br />

ottengono una grande resistenza al danno.


Parte III<br />

Spiriti Generosi


Capitolo Ventidue<br />

La Maniera dei Pony di Terra<br />

«Prego per la sicurezza di tutti i pony che giungono a Fillydelphia,<br />

schiavi inclusi. Ma non possiamo aspettarci che le Dee facciano tutto il<br />

lavoro.»<br />

Industria.<br />

Spike aveva detto di non aver compreso la «Maniera dei Pony di<br />

Terra» prima di avere visto Fillydelphia. Già ora, con le rovine della<br />

città che incombevano all’orizzonte, iniziavo a capire il perché.<br />

L’industria era diventata il cuore segreto di Equestria da molto prima<br />

della guerra. Come si potevano avere treni trainati da pony senza<br />

acciaierie che creassero il metallo per le rotaie? Come si potevano gostruire<br />

gli alti grattacieli di Manehattan senza vetrerie che producessero<br />

finestre a centinaia? Come poteva una piccola città come Ponyville<br />

avere un negozio di sartoria con tutti i tessuti più raffinati senza un’industria<br />

tessile? Eppure molti pony avevano a malapena pensato alla cosa—senza<br />

prospettiva, senza riflessione. Vivendo negli idilliaci e rurali<br />

villaggi e nelle serene città di Equestria era stato facile dimenticarsene.<br />

A meno che tu non fossi un pony che viveva nell’unico centro di<br />

produzione di Equestria—una mecca dell’industria dei pony di terra.<br />

Fillydelphia.<br />

Avevo imparato queste cose da SteelHooves. Avevo richiesto le sue<br />

conoscenze quando era diventato palesemente chiaro che ci stavamo<br />

dirigendo verso qualcosa che andava ben oltre una versione più grande<br />

della vecchia Appleoosa. Perché a metà strada tra Manehattan e Fillydelphia<br />

il mio PipBuck aveva iniziato a rilevare una trasmissione radio<br />

all’esterno di Fillydelphia.<br />

Era lo stesso programma musicale che le robofatine trasmettevano<br />

in continuazione, occasionalmente interrotto da messaggi di Occhiorosso.<br />

Ma adesso che avevo un segnale continuo realizzai che quei brevi<br />

657


658 Fallout: Equestria — Parte III<br />

discorsi erano molto più frequenti, e molto più argomentati, di quanti<br />

avessi presunto. Occhiorosso poteva parlare a me così come faceva con<br />

i pony di Fillydelphia. E le sue parole mi preoccupavano. Molto.<br />

«... abbiamo Zio e Zia Fruitcup 1 , una pacifica e amorevole coppia,<br />

sposati ormai da quasi un decennio, che vivono nella loro<br />

piccola e caratteristica casetta col loro piccolo giardino nella periferia<br />

di Roamer. Niente bambini, due cani e un girasole che<br />

Zia Fruitcup ha chiamato Celestia.<br />

«Che genere di mostro, mi è stato chiesto, potrebbe sradicare<br />

Zio e Zia Fruitcap, allontanarli dalle loro pacifiche, inutili vite,<br />

e costringerli a lavorare trainando carrelli carichi di rottami di<br />

metallo?«Un mostro, effettivamente. Ma uno con gli occhi aperti<br />

e rivolti al nostro futuro. Il futuro di Equestria. Duecento anni fa<br />

abbiamo perso la nostra grande nazione, ma la riavremo! E cosa<br />

sarebbero stati per duecento anni i Fruitcaps nella loro piccola<br />

fattoria? Nulla, senza scopo, nemmeno note a margine negli<br />

annali della storia. Ma... Cosa avrà un significato in duecento<br />

anni a partire da ora? Questa fabbrica!<br />

«Ed è da questa fabbrica, e dalle altre come lei, che Equestria<br />

verrà ricostruita. È dal lavoro che Zio e Zia Fruitcup svolgono<br />

adesso che verrà creata la nuova struttura nazionale e sorgerà<br />

una nuova era d’oro—l’era dell’Unità! Equestria risorgerà come<br />

una fenice dalle sue ceneri! Ma non senza il nostro aiuto, e non<br />

senza il nostro impegno.<br />

«È questo l’importante. Questo farà la differenza. Questo<br />

perdurerà nel tempo!»<br />

1 Letteralmente, «Tazza di Frutta».


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 659<br />

Le parole di Occhiorosso ricevettero uno scalpitante applauso da almeno<br />

un centinaio di zoccoli. Il clamore della folla cessò di colpo, rimpiazzato<br />

da una voce stridula:«Vi abbiamo presentato: il discorso di<br />

Occhiorosso per la cerimonia di riapertura della fabbrica dell’Acciaio<br />

Onesto. È giunta voce che Occhiorosso farà ritorno questa settimana<br />

per supervisionare la produzione della fabbrica. E ora un po’ di musica,<br />

a partire dalla mia preferita: la Marcia dei Paraspiritelli...»<br />

La trasmissione iniziò a riprodurre la familiare marcetta, caricata<br />

su tuba e armonica.<br />

Chiusi il contatto con la stazione, sfilandomi via l’auricolare. Occhiorosso,<br />

apparentemente, non viveva a Fillydelphia. Ma faceva visite<br />

e stava per essercene una a breve. Informai della cosa i miei compagni.<br />

Velvet Remedy era rannicchiata su uno dei sedili del Bandito del<br />

Cielo con Pyrelight che dormiva accanto a lei, una macchia brillante<br />

d’oro e smeraldo sul suo mantello color carbone. Ero impressionata da<br />

come la fenice di fuoco magico fosse rimasta con noi. Normalmente<br />

persino per un uccello da compagnia servirebbe una gabbia.<br />

SteelHooves annuì, senza voltarsi verso di me. Aveva costantemente<br />

guardato il paesaggio scorrere sotto di noi da quando eravamo volati<br />

oltre gli ultimi sobborghi di Manehattan. Io avevo cercato di ignorare<br />

la cosa.<br />

«Ho delle brutte notizie, gente,» ci chiamò Calamity dalla parte<br />

anteriore del Bandito del Cielo. «Sta iniziando a calare. Tenete gli occhi<br />

aperti per qualche zona in cui fermarci il tempo necessario a cambiare<br />

le batterie magiscintilla.»<br />

«Tutto quello che vedo è polvere, rocce e alberi morti,» rispose<br />

SteelHooves. «Niente su cui vorresti atterrare.»<br />

Feci fluttuare il binocolo e mi sporsi dal bordo di una delle finestre,<br />

sfidando le possibili vertigini.<br />

«Cosa stiamo cercando?»<br />

SteelHooves continuava a controllare il terreno sottostante. «Un<br />

posto qualsiasi in cui i canemoni abbiano meno possibilità di raggiungerci.»


660 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Canemoni. Mi ricordai Homage, in veste di DJ Pon3, mettere in<br />

guardia i pony sui canemoni presenti nel tratto fra Manehattan e Fillydelphia.<br />

Me li ero immaginati come cani selvatici, come quelli di Zio<br />

e Zia Fruitcup, solo più feroci. Probabilmente sproporzionati e mutati,<br />

come i pipistrelli vampiro. Certo, la prima volta che avevo sentito parlare<br />

di un canemonio avevo appreso che uno da solo poteva eliminare<br />

un intero vagone di schiavisti. Ma allo stesso modo potevo riuscirci io.<br />

E difficilmente potevo dirmi spaventosa.<br />

La voce atona di SteelHooves comunque tradiva un accenno di<br />

preoccupazione. E niente di quello che stava evocando la mia mente<br />

avrebbe potuto allarmare l’antico soldato d’acciaio. «Cosa sono i canemoni?»<br />

Sentiì un tremito scorrere in Pyrelight. Sospettai che la risposta<br />

potesse essere qualcosa molto peggiore di quanto mi aspettassi. Anche<br />

l’uccello semi-immortale era preoccupato...<br />

Il sospetto fu confermato quando SteelHooves e Calamity si voltarono<br />

in contemporanea a guardarmi come se avessi appena chiesta cos’è<br />

una pistola.<br />

«Non sai cos’è un canemonio?» SteelHooves chiese con voce piatta.<br />

«E hai deciso che dobbiamo tutti andare a Fillydelphia lo stesso? Senza<br />

sapere cosa c’è nel mezzo?»<br />

Velvet Remedy si inserì, «Nemmeno io ho sentito parlare di un<br />

canemonio.»<br />

SteelHooves si battè lo zoccolo sul viso con un clangore di metallo<br />

contro metallo. Calamity mormorò qualcosa tipo «gente delle Scuderie»<br />

più avanti.<br />

«Potreste spiegarci,» suggerì Velvet Remedy . «Oppure continuare<br />

a essere melodrammatici.»<br />

SteelHooves sbuffò. «I canemoni,» nitrì, «sono semplicemente le<br />

creature più pericolose di tutte le Terre Devastate d’Equestria. Preferirei<br />

affrontare gli alicorni.»<br />

Velvet Remedy e io ci scambiammo un’occhiata. Lei rimase impassibile,<br />

«Wow. Illuminante. Cosa sono questi, dei segreti?» Ghignai.


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 661<br />

Calamity spinse all’indietro il suo cappello, guardandoci da sopra<br />

la sua ala sinistra. «Qualcuna di voi due ha mai sentito parlare della<br />

Splendid Valley?»<br />

Il mio «Sì» giunse assieme al «No» di Velvet Remedy. Se da un lato<br />

i Canemoni non avevano avuto un grande impatto sulla mia immaginazione,<br />

dall’altro si era dipinto nella mia mente un terrificante spettro<br />

della Splendid Valley grazie a tutte le oscure voci e alle menzioni premonitrici.<br />

Guardai in basso verso le pianure in rovina sotto di noi, tutte di<br />

un marrone sporco e con alberi anneriti. Non sembrava come il terreno<br />

spoglio nella foto dell’Ateneo di Twilight Sparkle, ma quello era prima<br />

della fine del mondo. Poteva essere...<br />

«È questo che c’è fra Manehattan e Fillydelphia? La Splendid Valley?<br />

La stiamo sorvolando ora?» Guardai in basso cercando quella che poteva<br />

essere Maripony. Una struttura in distanza catturò il mio sguardo.<br />

Un largo edificio coronato da ciminiere. Sembrava abbastanza intatto.<br />

Grossi scheletri di metallo circondavano l’edificio in tutte le direzioni,<br />

mantenendo alte linee di cavi.<br />

Calamity nitrì una risata. «Diavolo, no. La Splendid Valley è più<br />

vicina a Ponyville che a Fillydelphia.» Fui improvvisamente grata che gli<br />

schiavisti mi avessero catturato la mia prima notte fuori dalla Scuderia.<br />

Senza di loro che pony avrebbe potuto dire in che direzione sarei andata<br />

a zonzo? «Ma... cosa sai riguardo alla Splendid Valley?»<br />

«Beh... È dove si trova Maripony,» iniziai, cercando di ricordare<br />

ogni cosa che avessi sentito mentre mi chiedevo dove volesse arrivare<br />

Calamity. SteelHooves era silenzioso, il che voleva dire che pensava che<br />

Calamity stesse prendendo la direzione giusta (o semplicemente perché<br />

SteelHooves era SteelHooves). «Maripony era lì per via di tutte le<br />

gemme che scavavamo dalla Splendid Valley, ma era stata convertita in<br />

qualcos’altro quando sono finite le gemme.» Mi leccai le labbra, cercando<br />

di ricordare altro. «Nelle caverne sotto la Splendid Valley ci hanno<br />

conservato tutti i tipi di tossine magiche. Ed è stato il secondo posto<br />

colpito da un Megaincantesimo...»


662 Fallout: Equestria — Parte III<br />

«Il secondo posto, uh?» nitrì Calamity. «Non ne sapevo nulla.»«Ti<br />

manca la parte più importante,» interruppe SteelHooves.<br />

Più importante dei megaIncantesimi, delle radiazioni e delle tossine<br />

magiche? Volsi lo sguardo da Calamity a SteelHooves.<br />

«Esatto. Quando i pony decisero di scavare nella Splendid Valley<br />

incontrarono un piccolo problema. La Valle era abitata...»<br />

Gli occhi di Velvet Remedy si spalancarono. «Aspetta... scavarono<br />

sotto le case dei pony?»<br />

«Non dei pony,» rispose SteelHooves, intervenendo, «Le gemme<br />

significavano armi a energia magica. Cruciali per lo sforzo bellico. Fu<br />

deciso che le creature che vivevano nella Splendid Valley dovevano<br />

andarsene. La valle apparteneva alla nazione di Equestria, ed era necessaria.»<br />

Sentii come una pietra crescermi nello stomaco.<br />

«Solo che non tutti gli abitanti parvero cogliere il messaggio. E dopo<br />

che i pony ebbero ripulito la zona molte famiglie si ritrasferirono in<br />

quelle caverne.»<br />

«Quelle... in cui il Ministero delle Scienze Arcane stava immagazzinando<br />

scorie magiche radiattive?»<br />

«E dove le zebre innescarono la seconda bomba di fuoco magico,»<br />

aggiunse SteelHooves.<br />

«Sante Dee,» ansimò Velvet Remedy. «E... riuscirono a sopravvivere?<br />

Quei poveri... cos’è già che erano?»<br />

«Cani dei Diamanti,» rispose Calamity.<br />

Raggelai. Aaaaspetta.... «Un attimo! Stai dicendo che le creature<br />

che Rarity sconfisse piagnucolando sono diventati i più terribili mostri<br />

nelle Terre Devastate d’Equestria?»<br />

«Esatto.»<br />

Guardai SteelHooves incredula, ma il suo elmetto annuì. «Sono<br />

grandi. Veloci. Ed estremamente aggressivi. Hanno artigli che possono<br />

dilaniare un’armatura come fosse morbida stoffa. Ne vidi uno trapassare<br />

perfino lo scudo magico di un alicorno.»


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 663<br />

Merda. «Beh, mi fa piacere sapere che siamo quassù, possiamo sparargli<br />

e non possono raggiungerci!» Mi fermai, «Non possono volare,<br />

vero?»<br />

«No,» disse Calamity, con mio sollievo, anche se breve. «Ma possono<br />

scavare. Velocemente. E praticamente attraverso qualsiasi cosa.<br />

Quando ti inseguono possono rimanere nel sottosuolo finché non sono<br />

sotto di te. La terra potrebbe tremare un po’; è l’unico avvertimento<br />

che avrai prima di essere squarciato. E di certo non se ne staranno fuori<br />

allo scoperto dove puoi sparargli.»<br />

«Peggio,» affermò SteelHooves. «Sono furbi. Questi non sono animali<br />

come le manticore o i pipistrelli vampiro. Hanno recuperato armi<br />

a energia magica, le hanno riprogettate e poi ricostruite per poterle imbracciare<br />

coi loro artigli. Non hanno la magia necessaria per costruirne<br />

di nuove, ma hanno scavato fino nella Splendid Valley e hanno rubato almeno<br />

un centinaio di armi—ciascuna delle quali, dobbiamo presumere,<br />

è stata riadattata.»<br />

«Perciò...» disse lentamente Velvet Remedy, «Loro possono spare<br />

a noi, ma non noi a loro.»<br />

Piegando la testa verso di me, commentò, «Grazie davvero, Littlepip.<br />

Adoro i posti in cui mi porti.»<br />

«Che posto è questo?» chiesi appena uscii dal Bandito del Cielo sul tetto<br />

rotto dell’edificio che avevo visto da lontano, fissando le enormi ciminiere.<br />

Tutte intorno c’erano strutture di metallo, come scheletri di giganti<br />

immobili distesi intorno alla pianura, la maggior parte diretta verso<br />

Manehattan o Fillydelphia.<br />

L’edificio era immenso, e offriva la migliore protezione dai canemoni.<br />

«Una centrale elettrica,» rispose SteelHooves. «Enormi fornaci bruciavano<br />

carbone per generare l’energia necessaria a far funzionare molti


664 Fallout: Equestria — Parte III<br />

dei comfort non-magici nati dalla Rivoluzione Tecnologica di Equestria.<br />

Ce ne erano centinaia in tutta Equestria, prima della guerra.» Puntò<br />

uno zoccolo verso i cavi che gli scheletri di metallo tenevano sollevati.<br />

«Quelli portavano l’energia prodotta qui alle città.»<br />

Wow. Feci fluttuare fuori i binocoli e guardai verso una delle linee<br />

di marcia delle strutture metalliche. A circa un miglio di distanza molte<br />

erano crollate e c’erano linee recise che penzolavano dai loro compagni<br />

ancora in piedi. Questi erano molto più grandi dei motori alimentati a<br />

carbone che avevo visto a Nuova Appleoosa e alla Giunzione R-7.<br />

Calamity si era sganciato dal cablaggio del Bandito del Cielo e si<br />

stava preparando a scivolare sotto al vagone passeggeri mentre Velvet<br />

Remedy pescava le batterie magiscintilla fuori dalle sue scatole da<br />

trasporto.<br />

Fatti fluttuare i binocoli dentro la borsa gettai uno sguardo al tetto.<br />

Da un lato c’era una piccola torre con una porta. La mia curiosità<br />

si svegliò, cominciando a scavare con insistenza nella mia mente con<br />

uno zoccolo. Scrollando le spalle trottai verso la porta, tirando fuori in<br />

anticipo il mio cacciavite e una forcina. Non c’era motivo di non dare<br />

un’occhiata.<br />

Fui emozionata scoprendo che la porta era chiusa a chiave. Dopo<br />

essermi accovacciata mi misi al lavoro.<br />

Clic. Che dolce suono. Spinsi la porta per aprirla. Scale, su verso la<br />

torre e giù verso la centrale stessa.<br />

Appena feci un passo nel buio una profonda voce rimbombante<br />

chiese, «Cosa stai facendo?»<br />

«Esplorando,» dissi sorridendo. SteelHooves scosse solamente la<br />

testa, ma prese posizione dietro di me appena salii su per le scale.<br />

La tromba delle scale della torre si apriva su una singola stanza con<br />

una balconata che sembrava essere stata progettata per gli atterraggi<br />

dei carri dei pegasi. La metà posteriore della sala non era nient’altro<br />

che un grande montacarichi. Il logo circolare di una compagnia dipinto


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 665<br />

sulla porta dell’elevatore (Ippocampo Energia: Idroelettrico, Carbone,<br />

Liquami 2 ) era sfaldato e andava scrostandosi in un lento oblio.<br />

Il resto della stanza aveva larghe finestre rivolte verso i profili di<br />

Fillydelphia e Manehattan. Entrambe erano abbastanza lontane perché<br />

l’orizzonte le nascondesse, ma Fillydelphia era più vicina e potevo vedere<br />

le nuvole mantenersi basse su quell’orizzonte: scure, minacciose<br />

nuvole illuminate dal basso con una luce rossastra. La torre d’avorio<br />

di Fillydelphia era chiaramente visibile, perforando le nuvole come un<br />

ago.<br />

«Wow. Adesso il cielo sopra Fillydelphia sembra... alquanto malefico.»<br />

«Occhiorosso deve avere parecchie fabbriche di nuovo in funzione,»<br />

commentò SteelHooves.<br />

Annuii, sebbene non avessi idea del perché questo avrebbe influito<br />

sulla copertura nuvolosa. Poi, appena diressi lo sguardo verso le gigantesche<br />

ciminiere della centrale elettrica, pensai che forse avrebbe<br />

potuto.<br />

C’erano quattro casse di munizioni sotto un cumulo di spie fuori<br />

uso con etichette del tipo «produzione generatore #11» e «carico settore<br />

#7». Mi inginocchiai vicino alle scatole di munizioni. Due erano vuote,<br />

le altre due bloccate. Apriì una delle due facilmente, trovando munizioni<br />

che non erano adatte a nessuna arma da fuoco che avessi visto<br />

prima. Erano di un calibro spaventosamente grande. L’altra, con mia<br />

sorpresa, aveva la serratura inceppata. Qualcuno doveva aver provato<br />

ad aprire la serratura e aveva fallito malamente. Era letteralmente la<br />

prima prova che avessi mai trovato che qualcuno oltre me, nelle Terre<br />

Devastate d’Equestria, avesse imparato a scassinare. Sfortunatamente<br />

per entrambi non era molto bravo.<br />

Non avevo idea di come aprire una serratura inceppata da un tentativo<br />

di scasso, oltre che ricorrendo a una potenza di fuoco abbastanza<br />

2 Nell’originale, Hippocampus Energy: Hydroelectric, Coal, Sewage.


666 Fallout: Equestria — Parte III<br />

massiccia da probabilmente distruggere anche il contenuto della scatola<br />

rinforzata. Quella dannata cosa era costruita in modo da non poter<br />

semplicemente sparare nella serratura.<br />

Alzai la scatola con la telecinesi e provai ad aprirla, ma era desolatamente<br />

futile. Un pony potrebbe pensare che avere la forza di sollevare<br />

la carrozza di un treno dovrebbe darmi abbastanza potere da aprire una<br />

scatola, e invece no. Il campo di levitazione della mia telecinesi rendeva<br />

gli oggetti al suo interno, come il vagone ad Appleloosa, virtualmente<br />

privo di peso... ovviamente solo finché non lo lasciavo andare. Ma,<br />

semplicemente, il mio unico incantesimo non aveva la forza necessaria<br />

a rompere una serratura. Avrei avuto più fortuna con un piede di porco.<br />

Ma ci provaì lo stesso. E fallìì. E riprovai. E falliì ancora. E infine lanciai<br />

la scatola il più forte possibile. Sbattè con un tonfo che non fece altro<br />

danno alla scatola ma lasciò una piccola crepa nella plastica che copriva<br />

il muro.<br />

«Finito ora?» chiese una vellutata voce femminile dalle scale. «O<br />

vuoi anche saltarci sopra con gli zoccoli, prima?»<br />

Arrossiì, guardando Velvet Remedy.»Uhm... come sta Calamity?»<br />

Sospirò, guardando fuori dalla finestra verso il Bandito del Cielo sul<br />

tetto sottostante. «Pensi che ci sia una possibilità di fargli fare un bagno<br />

a Fillydelphia?» Guardò dall’altro lato della stanza SteelHooves. «Credo<br />

che sarebbe necessaria una spa.»<br />

Mi fece ridere. Buona fortuna a cercare di portare Calamity in una<br />

spa, anche a trovarne una!<br />

La tromba delle scale verso basso conduceva ad una serie di uffici adiacenti<br />

ad una sala ricreativa. Mentre Steelhooves e io ci dirigevamo verso<br />

gli uffici Velvet Remedy trottò nella sala per cercare del cibo in quello<br />

che una volta era stato il frigorifero degli impiegati. Ero sicura che tutto


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 667<br />

quello che lei avrebbe trovato sarebbe stato vegetariano, a prescindere<br />

dal reale contenuto.<br />

Gli uffici avevano finestre su lati opposti. Nella parte posteriore le<br />

finestre un tempo permettevano di sbirciare all’esterno, ma nel corso dei<br />

secoli erano state a tal punto ricoperte di polvere che la debole luce del<br />

sole filtrata attraverso le nuvole non era abbastanza forte da penetrarle.<br />

Opposte a queste c’erano finestre che davano sul piano principale<br />

della centrale elettrica, pieno di enormi generatori e file di fornaci. Un<br />

passerella di metallo attraversava lo spazio al di sopra, portando da<br />

questi uffici a quello che, dall’altro lato, sembrava essere l’ufficio di una<br />

Capogiumenta.<br />

«Come sono diventate l’estetica dominante le passerelle sopra un<br />

macchinario pesante?»<br />

Ricordi terrificanti delle Armerie Ironshod balenarono nella mia testa.<br />

Anche se, fortunatamente, questo posto sembrava completamente<br />

deserto. Guardandomi intorno riuscii a vedere dove erano state posizionate<br />

le postazioni delle torrette, ma erano distrutte. Altre passerelle e<br />

scalinate sospese conducevano al piano terra dell’ impianto, e su una c’erano<br />

i resti sbriciolati di un robocervello e alcuni mucchi di una cenere<br />

rosa. Ulteriori prove che i razziatori erano giunti prima di noi.<br />

Tornai indietro, avendo già deciso di attraversare la passerella ed<br />

esplorare l’ufficio più avanti. Ma non con SteelHooves. Esperienze passate<br />

mi suggerivano che avere qualcuno pesante come lui su queste<br />

passerelle doveva essere un «no» a quattro zoccoli.<br />

SteelHooves stava guardando un foglio incorniciato, in alto su un<br />

altro muro. Una pagina di giornale veramente sbiadita lo guardava<br />

di rimando. Mi avvicinai trottando e dovetti appoggiare gli zoccoli<br />

anteriori sul muro per arrivare all’altezza per leggere. Il pony che aveva<br />

appeso la cornice non aveva pensato ai pony più bassi.<br />

L’articolo principale mostrava un’immagine di questa centrale elettrica<br />

(o, perlomeno, una che poteva essere la sua sorella gemella):


668 Fallout: Equestria — Parte III<br />

La Centrale Elettrica Ippocampo Energia #12 Apre<br />

Tra Le Controversie<br />

<br />

<br />

L’articolo dominava la pagina rubando lo spazio ad altri minori («Il<br />

prestigioso Hotel Alpha-Omega di Fillydelphia ospita l’annuale Celebrazione<br />

del Sole d’Estate» e «Il prezzo del carbone continua a salire perché<br />

le relazioni con la nazione delle zebre rimangono tese. La Principessa<br />

Celestia promette un’amabile e rapida risoluzione»).<br />

Mi colpì un pensiero. A Appleloosa Calamity aveva detto qualcosa...<br />

Tutto il carbone è in strane terre lontane... piene di zebre!<br />

Caddi sui miei zoccoli, voltando la testa verso steelHooves.<br />

«Un attimo,» dissi, esterrefatta per la seconda volta in quel paio ore.<br />

«Equestria non aveva carbone!»<br />

Puntai uno zoccolo verso la centrale elettrica. «Mi stai dicendo che<br />

voi pony avete costruito l’intera infrastruttura di Equestria basandola<br />

su una fonte d’energia che non avevate?»<br />

SteelHooves non disse nulla.<br />

«Questo è... folle! Che pony farebbe una cosa simile?»<br />

SteelHooves accennò a parlare, mentre la mia mente fondeva nel<br />

tentativo di analizzare la cosa. Alla fine disse «Perché sarebbe dovuto essere<br />

essere un problema? Noi avevamo risorse che servivano alle zebre,<br />

e loro avevano il carbone. Facciamo scambio. Tutti contenti.»<br />

Sì, certo. Finché qualche pony... o qualche zebra... non si rende<br />

conto di non averne più abbastanza per continuare. O semplicemente<br />

decide di non volere più condividere.<br />

Mi voltai, lo sguardo catturato da un tavolo con appoggiata sopra<br />

una stranamente immacolata tazza di caffè. Mi concessi la distrazione<br />

di pensare a come, fra tutte quelle rovine polverose, diroccate e in rovina,<br />

l’oggetto nelle migliori condizioni potesse essere una tazza di caffè.


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 669<br />

Buttai un occhiata agli altri banchi e tavoli. Esatto, non ce n’era una<br />

sola da cui mi sarei sentita sicura di bere... ad eccezione di quella, in<br />

cui aveva deciso di annegare una piccola radiablatta. Tremai un attimo<br />

realizzando che il produttore di tazze aveva usato una magia minore<br />

per la loro produzione. Un minuscolo incantesimo studiato per evitare<br />

che rimanessero macchiate dal caffè le aveva rese gli oggetti più puliti<br />

di tutta Equestria.<br />

Molte delle tazze riportavano l’emblema della compagnia: Ippocampo<br />

Energia. Idroelettrica, Carbone, Liquami. va bene, quindi Equestria<br />

era stata completamente dipendente dagli scambi con le zebre, ma questa<br />

centrale elettrica mostrava bene quanti essi fossero.<br />

Sbuffai, amaramente divertita. Gli unicorni ci avevano dato energia<br />

mediante la magia. I pony di terra attraverso acqua, rocce e...»Oh<br />

merda!» dissi, realizzando d’un tratto che avevamo lasciato Calamity<br />

da solo sul tetto.<br />

Tornammo tutti indietro al galoppo solo per trovare Calamity ancora<br />

al lavoro. «Non dovrebbe volerci più di qualche minuto» disse, con<br />

metà del corpo nascosto sotto il Bandito del Cielo. «Perché...? Che vi<br />

ha spaventato tutti quanti?»<br />

Pyrelight stava volando in cerchio al di sopra, tenendo un occhio<br />

aperto per eventuali pericoli (o del cibo. O piccole cose luccicanti).<br />

«Niente,» cominciò a rispondere SteelHooves, ma Velvet Remedy fece<br />

un passo avanti, facendo levitare un rotolo di carta che aveva riposto<br />

tra le cinghie delle bisacce.<br />

«Ho trovato qualcosa a cui vorrei tu dessi un’occhiata,» disse, quasi<br />

facendo le fusa. «Costruire e riparare cose è la tua specialità, dopo<br />

tutto.»<br />

Calamity si spinse fuori da sotto il Bandito del Cielo per dare un’occhiata.<br />

Velvet Remedy rabbrividì lievemente. Era tanto sporco proprio<br />

quanto lei temeva. «Certo. Cos’hai per me?»


670 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Allontanandosi di qualche passo da Calamity Velvet fece levitare<br />

il rotolo di carta tra loro due, rivelando degli schemi di progettazione.<br />

Il foglio era cupamente macchiato di sangue, ma la maggior parte delle<br />

didascalie erano ancora leggibili. Calamity si sporse in avanti per<br />

analizzarlo.<br />

Con la coda dell’occhio vidi Pyrelight tuffarsi oltre il bordo del tetto.<br />

Un momento dopo vi fu un lampo di fiamme verdi. Lo splendido predatore<br />

ritornò con uno scoiattolo arrostito nel becco. Lo lasciò cadere<br />

sul tetto vicino a Velvet Remedy iniziando a becchettarlo. Dentro di<br />

me inorridii quando Velvet, che istanti minuti prima aveva preso le distanze<br />

da un Calamity coperto di sporco e grasso, si limitò a sorridere<br />

di fronte agli atteggiamenti carnivori della fenice di fuoco magico.<br />

Calamity si lasciò sfuggire un lieve fischio. «Beh, qualcuno qui era<br />

decisamente... creativo.» Guardò verso Velvet Remedy. «Dove l’avete<br />

trovato?»<br />

«Su un tavolo, vicino ai resti di un unicorno morto,» disse Velvet<br />

con fare agitato. Potevo capire dal suo tono di voce che non si trattava di<br />

uno scheletro. Un pony più recente, uno dei razziatori probabilmente.<br />

«Penso che possa essere morta per quello.»<br />

«Come è morta?» chiese Calamity in maniera stranamente insistente.<br />

Velvet Remedy, da sempre il pony medico, fu rapida a rispondere.<br />

«È stata colpita da un’arma magica. Non l’ha trasformata in polvere, ma<br />

le ha sciolto metà del viso e del collo,» disse con tono cupo.<br />

Calamity annuì corrucciato. «Bene, questo esclude... praticamente<br />

nulla.»<br />

«La centrale elettrica aveva un sistema di sicurezza robotizzato ed<br />

equipaggiato con armi a energia magica,» lo informai. «Ho già visto in<br />

passato qualcosa di simile.»<br />

Calamity fece un sospiro di sollievo. Pyrelight alzò lo sguardo dal<br />

suo pasto, con un pezzo di scoiattolo arrosto che gli pendeva dal becco.<br />

«Questo è il progetto per creare un elmetto utilizzando gli artigli di<br />

un canemonio. Il problema è che non credo un unicorno possa utilizzar-


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 671<br />

lo,» ci disse. Potevo immaginare il perché; non avevo alcun desiderio<br />

di rinunciare al mio corno per un elmetto. «Ma sarebbe di sicuro una<br />

diavolo di arma, se passassi dallo sparare al tirare testate.»<br />

«Uno dei bambini mi ha chiesto, ‘Occhiorosso, qual’è il tuo cutie<br />

mark?’»<br />

La voce carismatica di Occhiorosso mi parlava nell’auricolare mentre<br />

tornavo all’interno della centrale elettrica. Questa volta avevo lasciato<br />

SteelHooves con Calamity. In cambio Velvet Remedy aveva insistito<br />

per accompagnarmi.<br />

Niente separazioni.<br />

«A quel puledrino ho risposto ‘Non ce l’ho.’»<br />

Feci una sosta portandomi uno zoccolo all’auricolare. Ricordai con<br />

un brivido come gli alicorni fossero fianchibianchi. Occhiorosso era<br />

un alicorno? Certamente non parlava come uno di loro. Mi scervellai<br />

cercando di ricordare se avessi mai incontrato un alicorno maschio.<br />

Non riuscii ad immaginarne uno.<br />

«Ovviamente la domanda successiva è stata ‘Perché, Occhiorosso?’<br />

Perché non ho un cutie mark? Perché ho scelto di non avere<br />

un cutie mark. Perché avrei dovuto volerne uno? Veramente<br />

lascerò decidere il mio futuro ad un’immagine sul mio fianco?<br />

Se trovo qualcosa che mi piace realmente ho bisogno di un’icona<br />

sul mio didietro che me lo dica? Ovviamente no.<br />

«Per fin troppi pony i cutie mark rappresentano per lo più<br />

cosa non potete essere. Come puoi aspettarti di essere un grande<br />

scienziato se il tuo cutie mark è un rastrello? O un sorprendente


672 Fallout: Equestria — Parte III<br />

artista se il tuo fianco ha l’immagine di un mucchio di fieno?<br />

Chi ti darà un’opportunità?<br />

«Ma se il tuo fianco è spoglio allora le possibilità sono illimitate.<br />

E la scelta spetta a te. Ecco perché il mio cutie mark è stato<br />

eliminato. E perché i Figli dell’Unità hanno scelto di fare lo stesso.<br />

Nella nuova Equestria, saremo innalzati dalle Dee, liberati<br />

dai ceppi della coercizione dei cutie mark.<br />

«Ma c’è ancora molto lavoro da fare prima di quel giorno.<br />

Così in sua anticipazione abbiamo scelto di fare i primi passi<br />

da soli.»<br />

Appena feci un primo passo sulla passerella chiusi la trasmissione. Non<br />

avevo bisogno che quelle sciocchezze minacciassero la mia concentrazione,<br />

se una parte del pasaggio fosse ceduta.<br />

«Velvet, tu rimani qui. Sto per attraversare verso quell’ufficio...»<br />

«Perché ecco cosa significa per te ‘niente separazioni’, giusto?» protestò<br />

ad alta voce Velvet.<br />

Sospirai e picchiettai la passerella. «Perché non voglio rischiare di<br />

metterci peso extra...» Mi zittii due parole troppo tardi.<br />

«Così... stai dicendo che sono pesante?» disse Velvet Remedy, con<br />

una voce come di seta di cioccolato. «Per questo non sembri più interessata<br />

a me? E io avevo pensato che fosse per il... carro. Ma no, è perché<br />

pensi che sono grassa.»<br />

Mi battei lo zoccolo sul viso. «Velvet... Io...»<br />

«Oh no,» disse, mettendo un certo ondeggiare nei fianchi appena<br />

si infilò sulla passerella di fronte a me. «È un bene che tu me l’abbia<br />

finalmente detto. Tutto questo andare all’avventura... Mi sono proprio<br />

lasciata andare, vero?»<br />

«Velvet...»<br />

La giumenta più matura scostò la criniera voltandosi ad osservarmi<br />

da sopra la spalla, ammiccando sensualmente. Sentii una vampata di<br />

eccitazione mista ad un fremito di vergogna. Portò uno zoccolo alla


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 673<br />

bocca, mordicchiandolo in sovrappensiero. «Immagino di stare anche<br />

invecchiando.»<br />

Maree di vampate di Luna in calore! 3<br />

Iniziai a camminare dietro di lei, con la testa bassa, usando il mio<br />

incantesimo di levitazione per togliere dalla passerella gran parte del<br />

mio peso. Lei mi torturò per l’intero tragitto. Fu la passerella più lunga<br />

della storia.<br />

Stavo lavorando alla serratura della porta di quello che avevo mentalmente<br />

etichettato «l’ufficio della Capogiumenta» della centrale elettrica<br />

quando Velvet Remedy morse la mia tuta da lavoro corazzata dandomi<br />

uno strattone. La mia mente evocò immediatamente due possibilità. O<br />

qualcosa andava male, il tipo di guaio che richiede una comunicazione<br />

silenziosa, o Velvet Remedy aveva deciso di aumentare la mia punizione<br />

con strusciate e pizzichi. Entrambe le opzioni, in realtà, sembravano<br />

probabili.<br />

Percepii un rumore strisciante dietro di me.<br />

Va bene, non era una punizione. Appoggiai con cautela i miei strumenti,<br />

per non correre il rischio di lasciarli cadere per uno shock. Controllai<br />

oltre il bordo della passerella. Sotto di noi, nascosto dietro l’ultimo<br />

di quegli enormi generatori, c’era il cadavere mutilato di un Ranger<br />

d’Acciaio. Ma non si trattava di SteelHooves. L’armatura aveva un profilo<br />

differente, il che mi suggeriva che questo Ranger fosse una puledra.<br />

In piedi vicino al corpo c’era un’enorme creatura demoniaca, canina<br />

solo nel più generico dei paragoni, tre volte più grande del pony corazzato<br />

che stava venendo fatto a pezzi da terribili artigli che penetravano<br />

l’armatura come fosse cartapesta.<br />

Il canemonio si fermò, annusando l’aria. Si eresse in tutta la sua<br />

altezza ed ululò di dolore, per poi tornare sulle quattro zampe. Una delle<br />

3 Nell’originale, Luna’s tidal mareheat.


674 Fallout: Equestria — Parte III<br />

gambe della creatura era menomata e deformata. il Ranger d’Acciaio<br />

aveva messo a segno un colpo prima di soccombere alla creatura.<br />

Il mostro tese le zampe e raccolse da terra un fucile a energia magica<br />

dal profilo bizzarro. Cominciò nuovamente a guardarsi attorno. Velvet<br />

Remedy si acquattò completamente contro la passerella. Mi allontanai<br />

dal bordo. Restammo col fiato sospeso.<br />

Sentimmo un grugnito. Poi un lamento e uno strascico. Se ne stava<br />

andando... ma dove?Alzai cautamente di nuovo il cacciavite e la<br />

forcina, sperando che questo ufficio disponesse di un’uscita sul retro.<br />

Non volevo tornare indietro strisciando lungo la passerella. Se poteva<br />

annusarci volevo velocemente uscir fuori da questa stanza.<br />

I pistoncini entrarono in posizione. La porta si aprì con uno scatto<br />

che parve assordante.<br />

Sentimmo entrambi uno strano rumore vocale da qualche parte di<br />

sotto.<br />

Entrammo nella stanza il più silenziosamente possibile e accostammo<br />

lentamente la porta dietro di noi. Ma ormai era troppo tardi. Potevo<br />

vedere il mostro arrampicarsi su una delle scalinate come le scimmie—<br />

se le scimmie fossero fatte di morte.<br />

Guardai immediatamente verso il muro in cui alle Armerie Ironshod<br />

si trovava l’ascensore. Non ebbi la stessa fortuna. Scrutai con attenzione<br />

la stanza—tavolo, terminale, muro, armadio per armi (un armadio<br />

per armi in una centrale elettrica?), casellario, frigorifero da ufficio,<br />

mobili vari mal assortiti. Nessun tipo di uscita.<br />

Realizzai che al canemonio sarebbe occorso non più di qualche secondo<br />

per aprirsi un varco nella porta. Gli avrebbe richiesto più tempo,<br />

con la sua gamba malandata, attraversare tutta la passerella.<br />

Velvet Remedy galoppò verso l’angolo opposto della stanza, con<br />

il corno che iniziava a brillare. Diamine... se questi esseri potevano<br />

trapassare lo scudo di un alicorno, cosa avrebbe potuto fare?<br />

Estrassi la Piccola Macintosh e il mio fucile di precisione, anche se<br />

avevo una possibilità irrisoria di andare a segno con il secondo prima<br />

che il mostro si avvicinasse e mi uccidesse.


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 675<br />

Aspettammo.<br />

Mentre i secondi passavano, iniziai a contare le occasioni perse per<br />

cambiare le munizioni con qualcosa di più efficace. Ma ogni volta che<br />

desideravo farlo mi convincevo che nel momento in cui avessi scaricato<br />

la Piccola Macintosh il canemonio sarebbe entrato dalla porta.<br />

Velvet Remedy stava tremando, pur mantenendo nervosamente il<br />

suo incantesimo. Mi stava lanciando occhiate furtive che non riuscivo<br />

a interpretare, ma non osavo nemmeno sussurrare.<br />

Aspettammo per molti altri secondi. Secondo la mia stima il canemonio<br />

avrebbe già dovuto raggiungere la porta. Stava semplicemente<br />

aspettando fuori? O se n’era andato? Mi sforzai di pensare nonostante<br />

l’effetto annebbiante della paura. SteelHooves aveva detto che questi<br />

esseri erano furbi. Forse stava organizzando un piano. Ma cosa?<br />

Che cosa avrei pianificato se fossi stata un’incarnazione della morte?<br />

Un’incarnazione ferita?<br />

Quello che non avrei fatto sarebbe stato entrare alla carica attraverso<br />

una porta dove i pony dall’altra parte stavano aspettando per spararmi.<br />

No, avrei preparato una trappola.<br />

Stava preparando una trappola!<br />

La mia mente fuggì da quell’idea quando Velvet ne sussurrò una<br />

propria. «Segue le tracce in base all’odore,» sibilò. «E se fosse andato<br />

nella direzione sbagliata?»<br />

Non pensavo fosse possibile. Doveva avermi sentito chiudere la porta<br />

dietro di noi. Ma, se Velvet Remedy aveva ragione, allora significava<br />

che si stava dirigendo verso SteelHooves e Calamity! E che stavamo<br />

sprecando del tempo prezioso che non avevamo!<br />

Certo se invece fossi io ad aver ragione correre fuori per salvarli sarebbe<br />

stato esattamente l’errore innesca-trappola che quell’essere stava<br />

aspettando.


676 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Mi avvicinai con lenta cautela alla porta. Ero quasi arrivata quando<br />

sentii un suono provenire dall’altro lato, leggero, breve e misterioso.<br />

Feci un salto, retrocedendo finché la mia coda non toccò il muro<br />

opposto. Mi rannicchiai cercando una copertura e preparando le armi<br />

al fuoco.<br />

Tutte quante.<br />

Con un senso di totale paura, mi stancai dell’attesa. I miei nervi erano<br />

consumati dall’adrenalina. L’odore di muffa e marcio della porta mi stava<br />

dando il mal di testa. Credetti di sentire altre volte lo strano rumore,<br />

ma ero così esausta a causa della porta che sicuramente erano stati i<br />

sussurri della mia mente a giocarmi quei brutti scherzi.<br />

Ormai se il mostro fosse andato da SteelHooves e Calamity erano<br />

già morti. Se ci stava perseguitando, chiaramente aveva intenzione di<br />

attendere per sempre.<br />

«Bene,» sibilai. «Vado a scoprire di cosa dobbiamo morire, e poi<br />

vado via. Piano e con cautela. Mi aspetto una trappola.»<br />

Velvet Remedy annuì. «Stai solo lontana dal canemonio. Ho un<br />

piano.»<br />

Velvet Remedy aveva un piano? Velvet? Mi rimproverai subito per<br />

essermi sorpresa così tanto. Era intelligente e capace, anche se non la<br />

consideravo esattamente preparata per le Terre Devastate. Del resto era<br />

destino che sarebbe successo, prima o poi.<br />

Iniziai con l’armadietto delle armi solo per scoprire che, come la scatola<br />

delle munizioni al piano di sopra, la serratura era stata maciullata<br />

dal tentativo di uno scassinatore principiante. Provai una vampata d’odio.<br />

SteelHooves e Calamity probabilmente erano morti, noi stavamo<br />

per morire e questo idiota aveva fottuto la serratura.<br />

Mi spostai alla scrivania solo per scoprire che era stata scassinata<br />

e svuotata. Il classificatore a sua volta era stato forzato, ma all’interno


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 677<br />

trovai per lo più cenere, con i resti bruciati di documenti e cartelle e<br />

anche un registratore audio, parzialmente fuso e senza registrazione<br />

intatta. Il mio rivale scassinatore aveva aperto questo classificatore con<br />

l’intento di distruggere il contenuto,non di rubarlo.<br />

Mi voltai verso il terminale. Forzare l’accesso fu difficile, ma non<br />

quanto il terminale di Pinkie Pie. Tuttavia o il mio rivale era entrato<br />

prima di me, o la matrice di incantesimi del terminale era stata<br />

programmata per cancellare tutti i contenuti. Il terminale era vuoto.<br />

Questo aveva tenuto la cassaforte al sicuro, che avevo lasciato di<br />

proposito per ultima. Riguardandola dovetti trattenere un fischio per<br />

la sua fattura. La serratura fu di gran lunga la più complicata e impegnativa<br />

che avessi mai provato. Senza aggiungere la più robusta. Anche<br />

il mio rivale aveva chiaramente provato e fallito, ma la serratura aveva<br />

resistito anche all’inceppamento. Quella cagna aveva controbattuto<br />

rompendoci dentro una forcina, in un misero tentativo di impedirmi<br />

di raggiungere il premio che era stato negato ad altri. La tirai fuori con<br />

la semplice telecinesi.<br />

Il mio primo tentativo era fallito. Anche il secondo. Pensai di avercela<br />

fatta la terza volta, ma fui ricompensata con una forcina rotta<br />

.<br />

Dannazione! Non ero certa che avrei potuto riuscirci, senza l’aiuto<br />

delle Ment-ali Party-Time.<br />

No. Non stavo per ricadere su quella strada. Non di nuovo.<br />

Tirai invece fuori ogni attrezzo da scasso a mia disposizione e riprovai.<br />

E ancora. E ancora, finché non ci riuscii.<br />

La cassaforte si aprì con uno scatto.<br />

All’interno c’erano un discreto numero di monete d’oro pre belliche,<br />

due caricatori di quei proiettili spaventosi, uno StealthBuck e una sfera<br />

di memoria. E una fibbia da sella dorata «Iron Pony» (se è una fibbia<br />

da «Iron Pony 4 », perché è dorata?). Lasciai quest’ultima.<br />

4 Letteralmente, «Pony di Ferro»


678 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Facendo cenno a Velvet Remedy da dietro il tavolo, mi abbassai e mi<br />

concentrai sulla porta. Un campo telecinetico la avvolse, abbassando<br />

la maniglia con uno scatto e aprendola.<br />

La prima cosa che vidi fu il canemonio dall’altra parte della passerella,<br />

che imbracciava il fucile puntando un nemico che non riuscivo a<br />

vedere. La prima cosa che sentii invece fu la sinfonia di beep mentre le<br />

mine a energia magica che il canemonio aveva applicato sulla porta si<br />

preparavano a esplodere.<br />

BIP! BIP! BIP!<br />

BIP! BIP! BIP!<br />

BIP! BIP! BIP!<br />

BIP! BIP! BIP!<br />

BIP! BIP! BIP!<br />

Il mio istinto diceva di chiudere la porta, ma anche se l’esplosione<br />

non ci avesse uccisi avrebbe come minimo distrutto il ponte. Decisi<br />

invece di afferrarle tutte con la mia telecinesi e lanciai una preghiera<br />

alle Dee perché la forza del mio incantesimo bastasse a rimuoverle dalla<br />

porta.<br />

Il canemonio si voltò e sparò un raggio di luce arancione verso di<br />

me. Colpì l’interno della cassaforte aperta, segnandone il fondo. Il colpo<br />

d’energia portò la fibbia dell’Iron Pony al calor bianco.<br />

Le dannate mine non si staccavano. Il canemonio poteva averle attaccate<br />

con della Colla Prodigiosa (e,a ripensarci,probabilmente l’aveva<br />

fatto).<br />

BIP!BIP!BIP!<br />

Non c’era più tempo. Chiusi la porta e cercai un riparo.<br />

L’esplosione sciolse il muro.<br />

Trasformò in poltiglia perfino tanto pavimento che il tavolo cadde<br />

nella stanza sottostante. Senza neanche pensarci, Velvet e io la seguimmo.<br />

L’ultima cosa che mi parve di vedere prima di tuffarmi nell’oscurità<br />

sotto di noi fu Pyrelight volare nell’ampio spazio sopra i generatori,


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 679<br />

mentre il canemonio cercava di puntarla con il suo fucile. L’ultima cosa<br />

che sentii invece fu il lacerante suono del metallo.<br />

Ad ogni passo il dolore mi trafiggeva la zampa anteriorie sinistra. Considerando<br />

che eravamo momentaneamente scappati, ero felice. Mi ero<br />

solamente storta uno zoccolo. Avevo ancora tutti gli arti attaccati.<br />

Il corridoio passava tra dei bagni su un lato e a quella che sospettavo<br />

fosse la stanza ricreativa dei supervisori, completa di distributori<br />

automatici. Il lato opposto del corridoio conservava una serie di manifesti<br />

incorniciati e rotroilluminati, ognuno dei quali con differenti<br />

illustrazioni ma con lo stesso messaggio in grandi, lettere in grassetto:<br />

PROGRESSO.<br />

Le immagini, altamente stilizzate erano in ordine: una locomotiva che<br />

sbuffava fumo e trainava varie carrozze passeggeri da sola, pony che<br />

ammiravano meravigliati una monorotaia che passava sopra le loro<br />

teste, e una giumenta che si stupiva in una gioia quasi orgasmica mentre<br />

il suo robot galleggiante dalla forma di ragno le spolverava il mobilio.<br />

L’illuminazione dell’ultimo manifesto tremolava forsennatamente.<br />

Trovammo altri due Ranger D’Acciaio squarciati prima di raggiungere<br />

la scala. Per mio sgomento l’unica via d’uscita era ritornare nella<br />

stanza del generatore. Velvet Remedy mi sussurrò, «Quando dico la<br />

parola galoppa con tutte le tue forze.»<br />

Uno sprazzo di paura mi percorse il petto . «Non so quanta corsa<br />

riesco a reggere,» dissi, ma il mio vero timore era che il suo piano fosse<br />

suicida.<br />

«Prova a farti levitare abbastanza da non caricare il peso sullo zoccolo<br />

ferito,» raccomandò lei. «E non preoccuparti. Conosco quello<br />

sguardo. Starò alle tue spalle. Promesso.»


680 Fallout: Equestria — Parte III<br />

L’onestà, mi ricordò un pony nella mia testa, non era la virtù di<br />

Velvet Remedy. «È meglio che tu lo sia. O ritornerò indietro.»<br />

Lei annuì. Avevo la Piccola Macintosh di fronte a me, caricata con<br />

i proiettili incantati magicamente. Feci un respiro.<br />

Uscimmo cautamente verso il piano principale dell’Impianto Energia<br />

Ippocampo #12. Riuscimmo quasi subito a scorgere il canemonio<br />

ferito. Era arroccato sulla cima di un generatore, stava sparando a Pyrelight,<br />

che a turno volteggiava e danzava nell’aria, gettando occasionalmente<br />

vampate di fuoco verde nella direzione del mostro.<br />

Pyrelight lo stava distraendo per noi. Successivamente realizzai che<br />

quei bizzarri suoni che avevo sentito erano gli spari provenienti dal<br />

fucie ad energia magica, smorzati dalla porta.<br />

Annotazioni personali: primo, Pyrelight è disposta a mettersi in<br />

pericolo per Velvet Remedy (e possibilmente anche per me). Secondo,<br />

Pyrelight è una volatrice incredibilmente agile. Terzo, i canemoni<br />

potranno anche essere cinquanta sapori di omicidio, ma non sono<br />

necessariamente buoni tiratori.<br />

Al canemonio bastò meno di un secondo per notare la nostra presenza<br />

e saltò selvaggiamente verso di noi, con gli artigli assetati di sangue<br />

spiegati. Lanciò un guaito quando la sua zampa ferita toccò il pavimento,<br />

ma spinse la sua zampa sana verso di noi con una velocità che<br />

mi colse alla sprovvista. Mi bloccai, dimenticando di aprire il fuoco.<br />

La luce attorno al corno di Velvet Remedy si staccò, diventando una<br />

sfera luminosa che volò verso il canemonio colpendolo a una spalla. Il<br />

mostro parve perdere istantaneamente ogni coordinazione, crollando a<br />

terra con gli arti scomposti e scivolando verso di noi lungo il pavimento<br />

per la sola inerzia.<br />

«Cori!» urlò Velvet Remedy iniziando a galoppare, e mettendo molta<br />

distanza dal mostro mentre raggiungeva la zona opposta, saltando<br />

sopra i pezzi della passerella che erano crollati nella stanza. Le corsi<br />

dietro, seguendo il suo suggerimento.<br />

Il dolore continuava a rallentarmi, ma era gestibile. Il canemonio<br />

cercò di colpirmi con quegli enormi e terribili artigli. Scattai abilmen-


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 681<br />

te fuori dalla sua portata. Cercò di inseguirmi a carponi, riuscendo a<br />

malapena a strisciare. Il canemonio era caduto e sembrava non potersi<br />

rialzarsi.<br />

Davanti a me, Velvet Remedy si fermò e mi disse di proseguire. Ero<br />

preoccupato, ma non discussi. Raggiunte le scale sul lato opposto, la<br />

sentii dietro di me chiamare Pyrelight.<br />

«L’hai ucciso?» chiesi, ansimando pesantemente mentre Pyrelight volava<br />

dentro il Bandito del Cielo attraverso una finsetra rotta, con Velvet<br />

Remedy che galoppava poco dietro.<br />

L’unicorno dal manto color carbone si gettò dentro al vagone passeggeri.<br />

Ero arrivata abbastanza in anticipo per avvisare SteelHooves e Calamity<br />

mentre riprendevo fiato (credo che le mie parole ammontassero<br />

a «Aaaah! Canemonio... generatori... fucile... Velvet... incantesimo...<br />

via! via! VIA!»). Calamity aveva a malapena indossato l’imbracatura<br />

quando Velvet aveva raggiunto il tetto. Distese le sue ali e con un<br />

energico sbattito ci portò in aria.<br />

Velvet Remedy, non appena ebbe anche lei ripreso fiato, alzò la testa<br />

verso di me. «Ucciso? Perché mai avrei dovuto? Non sono abituata a<br />

uccidere i miei pazienti.»<br />

Sbattei le palpebre. «Erauncosaadesso?»<br />

«Incantesimo anestetico,» sorrise. «Quel poveretto stava chiaramente<br />

soffrendo.»<br />

Fissai Velvet come se avesse del tutto perso la ragione 5 .<br />

«In più ha l’utile effetto collaterale di impedire al paziente di andarsene<br />

in giro. È difficile riuscirci se non ti senti le gambe.» Sorrise con<br />

aria intelligent, e con gli occhi che le brillavano .<br />

5 Nell’originale, spit her bit.


682 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Mi accasciai.<br />

Dannazione. Quel piano... dannazione.<br />

Mi ripresi leggermente. «Non l’hai... davvero curato, giusto?»<br />

Velvet roteò gli occhi. Lo presi come un no. Personalmente l’avrei<br />

ucciso, se avessi compreso che era teoricamente senza speranza. Ma<br />

in un certo senso ero felice che Velvet non l’avesse fatto. Avevo paura<br />

che le terre devastate la stessero privando di quella compassione che<br />

la rendevano tanto speciale. Le stavano intaccando lo spirito, non c’era<br />

modo di evitarlo. Ma era bello vedere che la mia Velvet Remedy (nel<br />

senso de «la mia Pinkie Pie») era ancora lì.<br />

Anche se, ripensando a quei tre Ranger D’Acciaio, non ero proprio<br />

d’accordo con quella decisione.<br />

«Quando hai imparato a farlo?» chiesi, stupefatta.<br />

Velvet scosse la criniera e rise. «Alla Tenpony Tower mentre eri...<br />

fuori gioco. Il dottor Helpinghoof aveva un gran bell’assortimento di<br />

vecchi incantesimi medici del Ministero della Pace da vendere.» Velvet<br />

Remedy sorrise malinconica. «Apparentemente il Ministero di Fluttershy<br />

aveva un intero dipartimento di unicorni dediti alla ricerca magica.»<br />

Il pony nella mia testa si rianimò allarmato, ma venne ignorato. «Si<br />

possono comprare incantesimi?»<br />

Velvet Remedy nitrì. «Se con questo intendi contrattare per farseli<br />

insegnare, allora si.»<br />

«Ma... Il dotto Helpinghoof non era un pony di terra?»<br />

»Si,» accondiscese Velvet. «Ma il suo assistente era un bell’unicorno<br />

maschio. Comunque non sentirti troppo abbattuta. Dubito ti sia persa<br />

qualcosa. Tutti gli insegnamenti di questo mondo non aiuterebbero<br />

se non hai un talento naturale per l’incantesimo che stai cercando di<br />

imparare. Non sarò mai capace di lanciare un fulmine dal mio corno,<br />

o trasformare una roccia in un cappello a cilindro, o fare apparire una<br />

porta dalla pura aria. Non importa quanti tappi vuoi spendere o quante<br />

ore cerchi di studiare. L’intrattenimento e gli incantesimi medici sono<br />

il mio dono.»


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 683<br />

Cercai di non farmi vedere troppo demoralizzata. «Certo. E il mio è<br />

fare lo stesso incantesimo che ogni altro giovane pony sa fare. Il primo<br />

che impariamo. E basta.» Era come avere un PipBuck come cutie mark.<br />

La personificazione del non essere speciale.<br />

«No,» rimproverò la voce di Velvet. «Il tuo dono è saper fare quell’incantesimo<br />

meglio di chiunque altro nell’arco di duecento anni.»<br />

Le rivolsi un debole ma grato sorriso. Così lo faceva suonare migliore.<br />

«Scusatemi,» disse Calamity penzolando dalla bardatura, con le ali afflosciate.<br />

L’intero Bandito del Cielo era avvolto nella tenue luce del mio<br />

incantesimo di levitazione, brillando sullo sfondo del cielo ormai scuro<br />

mentre trasportavo lentamente il gruppo verso la sezione con tre pilastri<br />

ancora in piedi di un viadotto solitario. Sembrava sufficientemente<br />

solido e sarebbe dovuto essere sicuro dai canemoni. Un posto dove<br />

passare la notte.<br />

«Non c’è bisogno di scusarsi,» insistetti. Calamity aveva volato per<br />

molte ore, con la sola fermata per la<br />

pausa alla Centrale Elettrica Ippocampo. Invidiavo la resistenza dei<br />

pegasi.<br />

«Dovrei tirarmi su e andare.» Calamity bemoaned, «... mi son giusto<br />

tipo alzato e sono andato. 6 » Guardò verso la parte sollevata del<br />

cavalcavia. «Ce la fai fino là?»<br />

«Senza sudare.» In realtà, sudando molto. Stavo cominciando a sentire<br />

lo sforzo, e il cavalcavia era almeno ad un’altra mezz’ora di viaggio.<br />

Avrei voluto dire che non ci sarebbe stato modo, per me, di resistere<br />

così tanto; ma dopo tutto quello che Calamity aveva fatto, sarei stata<br />

6 Non siamo certi della traduzione. Calamity farfugliava «Muh get up an’ go... just<br />

kinda got up an went».


684 Fallout: Equestria — Parte III<br />

dannata se non avessi trovato la forza di volontà per andare un po più<br />

lontano.<br />

Ci spostammo nel cielo con dolorosa lentezza.<br />

«Ancora non riesco a crederci...» ruppi il ghiaccio, «Voglio dire,<br />

non mi era mai venuta in mente l’idea di poter barattare degli incantesimi.»<br />

Mi lasciai sfuggire un sospiro. «Penso che questo spieghi il motivo<br />

per cui Velvet Remedy sia la nostra commerciante, e io sono...»<br />

«Una pony ripara tostapane?» Aggiunse Calamity quando rimasi a<br />

corto di parole. Risi ed annuìi.<br />

Pyrelight svolazzò fuori e si appolaiò sulla bardatura da combattimento<br />

del pegaso color ruggine, agganciandosi ad essa con gli artigli.<br />

Distese e sbatté le ali, come se con la mia magia in gioco potesse sperare<br />

di trainare il Bandito del Cielo da sola.<br />

«Accidenti!» Calamity ridacchiò. «Molto presto non avrete bisogno<br />

di me per niente.»<br />

I miei occhi si spalancarono in allarme. «Cosa? Non pensarlo nemmeno!»<br />

«Beh, non è passato inosservato che da un bel po’ di tempo a questa<br />

parte io non sia stato con te nelle tue avventure di quanto sia stato con<br />

te.»<br />

Aprii la bocca per dirgli che non era vero... Ma mi fermai quando<br />

la realtà mi colpì. Invece dissi, «Calamity, sei l’amico più caro e vicino<br />

che ho...». Escludendo Homage, aggiunsi mentalmente. «Mi dai forza.<br />

Mi impedisci di perderla. Avrò sempre bisogno di te.»<br />

«Certo, questo lo dici ora.»<br />

«E nella prossima avventura staremo insieme. Tu ed io. Prometto.»<br />

Il sole calante s’immerse al di sotto delle nuvole, infuocandole con<br />

sfumature d’arancio brillante e bruno scarlatto. L’effetto era amplificato<br />

sullo sfondo delle nubi nere sospese sopra Fillydelphia, trasformando<br />

l’intera città post-apocalittica in un inferno ardente.<br />

«Dannazione!»<br />

C’erano macchie scure che galleggiavano da ogni parte sopra la città.<br />

Eravamo abbastanza vicini da scorgerli, ma soltanto a mala pena.


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 685<br />

Anche Calamity li aveva individuati emi chiese di levitargli il binocolo.<br />

Scrutò l’aria fra il profilo delle rovine di Fillydelphia ed il cielo in<br />

fiamme.<br />

«Oh diamine,» esclamò, facedomi cenno di dare un’occhiata io stessa.<br />

Levitai il binocolo ai miei occhi e guardai verso Fillydelphia, vedendo<br />

centinaia di fuochi di fonderie nell’oscurità sottostante. Ciminiere<br />

buttavano continuamente fuori fumo. Il draconico scheletro di gigantesche<br />

montagne russe aggiungeva un tocco alieno al profilo della città.<br />

La scura sagoma di Fillydelphia s’innalzava in cielo. Seguendola col<br />

mio sguardo, li vidi...<br />

Dozzine di dirigibili rosa a forma di inquietanti faccine rosa sorridenti<br />

con tanto di orecchie e coda galleggiavano in giro per il cielo<br />

sopra le rovine della città. «Palloni Pinkie Pie.»<br />

«C’è un nome per quelli?» Calamity rabbrividì. «Comunque stavo<br />

più che altro guardando cosa stanno caricando i ponies su quei... Palloni<br />

Pinkie Pie. Sicuro come la morte che non voleremo là in mezzo.»<br />

Guardai di nuovo, regolando l’ingrandimento al massimo possibile.<br />

Vidi pony di terra manovrare fucili montati lunghi tranquillamente<br />

quanto due pony, spianati e terrificanti. Erano quello che il mio fucile<br />

di precisione sarebbe stato da grande.<br />

«Fucili anticarro,» mi informò Calamity. Ora mi ero ben fatta un’idea<br />

su cosa servissero i miei nuovi spaventosi proiettili.<br />

Aveva ragione. Portare la bomba a traino pegaso in qualsiasi posto<br />

vicino a quei profili era una condanna a morte. Da qui in poi avremmo<br />

camminato. Ci saremmo intrufolati a Fillydelphia a zoccoli. Sperai<br />

sinceramente che ci trovassimo al di fuori del territorio dei canemoni.<br />

«Come hanno potuto, le tanto deificate Principessa Celestia e<br />

Principessa Luna, permettere che la nostra terra si riducesse a


686 Fallout: Equestria — Parte III<br />

questo? Come hanno potuto le giumente dei Ministeri permettere<br />

alla più grande e gloriosa nazione al mondo di morire in<br />

un’esplosione di fuoco magico e agonia? La risposta è piuttosto<br />

semplice.<br />

«Incompetenza.<br />

«Per intere generazioni i tanto laboriosi pony di Equestria<br />

si sono impegnati per fondare questa meravigliosa terra, e i sovrani<br />

invece si sono messi a riposo e hanno goduto dei benefici.<br />

E non solo loro, ma anche la maggior parte dei pony in tutta la<br />

zona. Hanno goduto dei frutti di quel duro lavoro senza alzare<br />

un singolo zoccolo. Si sono riposati, hanno dormito sulle nuvole,<br />

hanno oziato tutti i giorni, come paraspiritelli che si nutrono<br />

del sudore dei lavoratori. Lavoratori come voi. Lavoratori come<br />

me.<br />

«Sono diventati egoisti e pigri. E la pigrizia, miei piccoli<br />

pony, genera stupidità.<br />

«La distruzione che hanno portato su di noi era, in una<br />

parola, inevitabile. Non potevano fare niente di meglio perché<br />

non erano niente di meglio. Ma oggi tutti lavoriamo. E domani,<br />

quando il nostro duro lavoro sarà finito, noi ci faremo avanti,<br />

saremo accettati dall’amorevole abbraccio delle Dee e ne saremo<br />

trasformati. E nella futura Unità, godremo tutti dei benefici<br />

portati dal sudore delle nostre fronti. Insieme. Uguali...»<br />

Spensi la trasmissione di Occhiorosso. In qualche modo mi lasciavano<br />

sempre stranamente disturbata all’interno. A volte riusciva ad essere<br />

fastidiosamente convincente. Una rigida dieta a base di biada simile e<br />

mi sarei potuta ritrovare a mordere la sua mela avvelenata.<br />

Calamity era crollato per la stanchezza nel momento in cui avevamo<br />

toccato terra sul cavalcavia, e stava russando beatamente. C’erano<br />

altri veicoli nei dintorni, incluso un voluminoso vagone trasporti della<br />

Sunrise Sarsaparilla che pareva essere diretto verso Fillydelphia, con


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 687<br />

un’immagine sbiadita di una Celestia sorridente che osservava i gioiosi<br />

bevitori di salsapariglia al suo fianco.<br />

Una coppia di carri con colorazione mimetica era abbandonata sul<br />

margine opposto—parte di un convoglio militare, il resto del quale<br />

giaceva distrutto e sepolto sotto la sezione crollata del cavalcavia più<br />

in là. Volevo dare un’occhiata in giro, esplorare... ma avevo fatto una<br />

promessa a Calamity. E, anche se curiosare nel retro di qualche vagone<br />

non era proprio un’avventura, ero sicura che se la sarebbe presa se non<br />

l’avessi aspettato. Con buona ragione, per di più.<br />

Anche Velvet Remedy si era addormentata. Pyrelight era appollaiata<br />

sulla sua spalla, con il piumaggio che pareva brillare mentre la luce<br />

del giorno calava. La fenice di fuoco magico appariva fiera e, se non era<br />

una mia impressione, possessiva.<br />

SteelHooves era di nuovo di guardia. Non pensavo di averlo mai visto<br />

dormire. Ma poi ai ghoul serviva dormire? Non ero molto informata<br />

al riguardo.<br />

«Mi piaci,» dissi, sorridendo al mitico volatile. «Sei...» La parola<br />

che mi veniva in mente era semplice, ma dopo l’errore fatto prima con<br />

Velvet Remedy stavo cercando di curare l’uso del mio vocabolario. «...<br />

leale. Non devo preoccuparmi di alcun progetto nascosto o oscuro<br />

segreto con te. Ci hai osservati... Oso dire per curiosità? In quel caso,<br />

è qualcosa che abbiamo in comune.»<br />

La fenice di fuoco magico emise un piacevole fischio.<br />

«Velvet Remedy ti ha aiutato, e tu hai deciso di stare con lei. Amicizia,<br />

pura e semplice.»<br />

La fenice si lisciò le penne.<br />

«Hai scelto bene,» aggiunsi,guardando Velvet Remedy. «Lei è davvero<br />

una pony molto bella, molto speciale.» Mi avvicinai a lei e appoggiai<br />

uno zoccolo sul suo cutie mark. Un uccello che cantava.<br />

Pyrelight si accigliò, lanciando un grido supportato da una lieve<br />

fiammata di fuoco verde. Il mio PipBuck accennò un ticchettio per poi<br />

placarsi di nuovo. Ritirai lo zoccolo con una risata. «Non preoccuparti,


688 Fallout: Equestria — Parte III<br />

non sono una contendente. È tutta tua.» Un filo imbarazzata aggiunsi,<br />

«Forse un tempo lo sarei stata. Ma... sono cambiate alcune cose.»<br />

La fenice verde e oro piegò la testa. Cercai un modo di spiegarmi.<br />

«Velvet mi ha messo in gabbia. Era per il mio bene... Stavo male e mi<br />

stavo ferendo da sola. Ma dopo quell’evento...» feci una pausa. «Siamo<br />

solo buone amiche.»<br />

Pyrelight parve soddisfatta della cosa. Ma non volevo toccare il<br />

fianco di Velvet remedy per fare la prova.<br />

Non riuscivo a dormire. Lo spavento di prima ed i timori di cosa ci<br />

attendeva si fusero in un ronzio costante nella mia testa. Non potevo<br />

permettermi d’infilarmi in questa nuova situazione mezza instupidita<br />

dalla mancanza di riposo, ma questa preoccupazione non faceva che<br />

peggiorare le cose. Non riuscivo a costringermi a dormire. Ci avevo<br />

provato.<br />

Una distrazione avrebbe potuto aiutare a sviare i pensieri preoccupanti<br />

che m’affollavano la testa. Tirai fuori la sfera di memoria porveniente<br />

dalla centrale elettrica. La fissai per un momento, scorrendo una<br />

lista mentale. Non ero in battaglia o in imminente pericolo, perciò sarebbe<br />

dovuto essere sicuro. D’altro canto, queste sfere erano sempre una<br />

scommessa. Ricordai troppo vividamente la sconvolgente esperienza<br />

della sfera di memoria danneggiata.<br />

Parte di me si chiedeva anche se stessi usando la mancanza di sonno<br />

come scusa per appagare la mia curiosità. Probabilmente lo stavo<br />

facendo. Beh, questo andava bene. Chi non aveva i propri vizi?


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 689<br />

La memoria contenuta in essa era qualcosa di stupefacente, meraviglioso,<br />

d’ispirante. La luce del Sole!<br />

Pura, radiosa luce solare. Non infastidita e filtrata dalla copertura<br />

nuvolosa. La sfera infuocata nel cielo era allo stesso tempo terrificante<br />

e maestosa. Il simbolo vivente della stessa Dea Celestia. La sua luce era<br />

potente, capace di squarciare il buio e le tenebre, rivelatrice e purificatrice.<br />

Era calda e compassionevole, e portava con sè un sentimento di<br />

pace e speranza.<br />

Per me la luce del Sole era miracolosa quanto un PipBuck per i pony<br />

delle Terre Devastate di Equestria. E, allo stesso modo, era scontata per<br />

il pony che impersonavo come il mio PipBuck lo era per me.<br />

Ero in piedi su una balconata con altri gentilstalloni vestiti elegantemente,<br />

guardando continuamente l’interno di un grande atrio illuminato<br />

dal Sole e delimitato da fiinestre di vetro trasparente che si innalzavano<br />

per almeno tre piani. La scena all’esterno era idillica. Pony colorati,<br />

vestiti finemente, camminavano indaffarati lungo i marciapiedi acciottolati<br />

ai lati di un viale d’erba—un campo di verde geometricamente<br />

perfetto diviso con precisione da vialetti di ciottoli e con un grande<br />

abbagliante specchio d’acqua. Le costruzioni sull’altro lato erano per<br />

lo più coperte dagli alberi, ma potevo dire che erano regali e solenni<br />

come quella in cui mi trovavo.<br />

Balconi e soppalchi si arcuavano per l’arioso atrio aperto. Grandi<br />

vasi da giardinaggio ospitavano alberi di mele completamente cresciuti.<br />

E dappertutto i pony si imuovevano indaffarati. Dopo essersi brevemente<br />

guardato intorno, il mio ospite si focalizzò sul piano sottostante di<br />

marmo chiaro, dove una folla di pony stavano causando confusione.<br />

Era un piccolo gruppo, si accalcava verso la singola figura al centro.<br />

Una zebra.<br />

«Torna da dove sei venuta!»<br />

«Pensavi di trottare semplicemente in un Ministero?»<br />

«Meglio lisce che a strisce!»<br />

«Che ci fai qui? Sei una spia?»


690 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Una voce risuonò sopra la folla mentre una familiare pony arancione<br />

con una bionda criniera e coda arrivava trottondo da una scala<br />

inarcata. «Calmate i bollenti spiriti, belli. Zecora non è una spia!»<br />

Applejack raggiunse la folla e velocemente disperse i ponies, alcuni<br />

dei quali bofonchiarono mentre tornavano al lavoro. Nel giro di un<br />

minuto c’era solo lei con quella zebra estremamente fuori posto. Altri<br />

pony lanciavono loro sguardi fulminanti da una certa distanza. Applejack<br />

rispose con sguardi ancora più torvi facendo andar via intimoriti<br />

molti di loro, riprendendo il loro cammino.<br />

Finalmente guardò la zebra, mostrando profondamente dispiaciuta.<br />

«Zecora, dovresti capire che non è tanto raccomandabile camminare<br />

qua in giro così. Non è sicuro in questi giorni.»<br />

«Pensai di poter almeno visitare» rispose la zebra con una voce esotica<br />

e stranamente poetica. «Quale la fine avrei dovuto immaginare. 7 »<br />

«Beh, c’è una guerra in corso,» rispose ragionevolmente Applejack.<br />

Alzò uno zoccolo per grattarsi dietro l’orecchio, sembrando imbarazzata.<br />

«I ponies mi odiano come in passato, proprio come a Ponyville<br />

avevo sperimentato.» Il tono della zebra era pieno di delusione. «Per<br />

voi gente le zebre sembrano anormali, ma i pony... I pony sono sempre<br />

uguali.»<br />

«Accidenti, grazie,» Applejack s’accigliò, mostrando un po’ di rabbia.<br />

Poi fece un sospiro. «Vediamo solo di toglierti dalla vista? Vieni<br />

con me...» Applejack si fermò, guardando qua e là per l’enorme atrio.<br />

«Dovrei avere un ufficio qui dentro da qualche parte.»<br />

Questo è il suo Ministero, e lei non sa neppure dove sia il suo ufficio?<br />

«Lady Applejack, che piacere in...» chiamò un gentil stallone che<br />

si avvicinava da un’altra rampa di scale. Si fermò non appena notò la<br />

zebra. «Oh cielo!»<br />

7 Zecora parla in rima, proprio come nella serie animata. I suoi dialoghi verranno<br />

tradotti con una certa elasticità a causa delle differenze sonore e ritmiche tra inglese<br />

e italiano.


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 691<br />

«Uff,» Applejack fece una smorfia, coprendosi il volto con uno zoccolo.<br />

«Non anche tu, Starshine 8 . Non c’è niente di sbagliato in Zecora.<br />

Lei è amica mia.»<br />

«Oh, ma certo!» disse il gentilstallone garbatamente. «Non ho nulla<br />

contro le zebre. Infatti la mia compagnia è una delle poche a Canterlot<br />

ad avere la consuetudine di assumere zebre.» Beh, se non era un<br />

viscido stronzo. «Lasci che il Ministero della Propaganda dica quel che<br />

vuole...»<br />

«Ministero dell’Immagine,» puntualizzò Applejack.<br />

«Credo che sia quello che ho detto,» affermò sbrigativamente Starshine,<br />

volgendo la sua completa attenzione alla zebra. «Ad ogni modo...<br />

Zecora, non è vero? Dovessi mai trovarti in cerca di lavoro vieni a trovarmi.<br />

Chiunque abbia il timbro d’approvazione di Lady Applejack...»<br />

«Volevi qualcosa, Starshine?» lo interruppe Applejack con impazienza.<br />

«Oh sì. Volevo soltanto trasmetterle un piccolo ringraziamento per<br />

il supporto dell’MTB alle nostre espansioni a Stalliongrad e Manehattan.<br />

Tutto procede senza intoppi, e non mi aspetto niente di meno che un<br />

successo stellare.»<br />

«Uh... te l’ho già detto, Starshine. Non accettiamo omaggi 9 . Non è<br />

così che lavoriamo qui.»<br />

«Naturalmente, naturalmente. Lungi da me il pensiero!» si scusò<br />

cordialmente il gentil stallone «No, questo è solo un dono amichevole.<br />

Ma non se ne curi, allora.» Non intendeva offendere, ovviamente. Untuosa<br />

testa di cazzo. Assolutamente tutto in questo pony suscitava in<br />

me impressioni negative. Dall’espressione sulla sua faccia non sembrava<br />

che piacesse molto neanche ad Applejack.<br />

«Ora, Zecora...» disse, voltandosi verso la zebra. «Che ne pensi del<br />

trasporto pubblico?»<br />

8 Letteralmente, «Brillìo di stella».<br />

9 Nell’originale buckbacks, che potrebbe rendersi come «calcio da dietro».<br />

Bustarelle, per dirla breve.


692 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Lo stallone che stava sul balcone di fianco a me parlò a bassa voce,<br />

allontanando la mia attenzione dalla scena sottostante:<br />

«Adesso trotterella in giro annunciando pubblicamente amicizie<br />

con le zebre. La sola pubblicità potrebbe affondarci.»<br />

Sentii il mio ospite annuire assieme agli altri.<br />

«Signori, penso sia tempo di discutere del pensionamento di Applejack.»<br />

Uscii dalla memoria quasi sentendo freddo. Era stato agghiacciante,<br />

quel tipo di ricordi che si conservava solo per ricatto. Spinsi la sfera<br />

della memoria lontano da me.<br />

«SteelHooves?» mi avvicinai con cautela al Ranger d’Acciaio. «Ho bisogno<br />

di parlarti di Applejack e del suo Ministero.»<br />

L’elmetto del Ranger corazzato ruotò verso di me. Non disse nulla.<br />

«Tu la conoscevi... Probabilmente meglio di chiunque altro, a parte<br />

la sua famiglia e le sue amiche di vecchia data. Cosa... cos’è successo?»<br />

«Sono caduti i MegaIncantesimi,» asserì impassibile SteelHooves.<br />

«Tutti i pony sono morti.»<br />

Sospirai. Sarebbe rimasto di quell’idea al riguardo. Provai di nuovo.<br />

«Cos’è accaduto tra Applejack e il Ministero della Tecnologia?»<br />

«Mi stai ordinando di dirtelo?» chiese, stranamente.<br />

«No...» gli risposi, colta di sorpresa dalla sua domanda. «Te lo sto<br />

solo chedendo. Semplicemente... volevo saperlo.»<br />

«Perché pensi che avere quell’informazione sarebbe tatticamente<br />

vantaggioso?»


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 693<br />

Chinai la testa per l’esasperazione. «No. Perché...» Mi bloccai, incerta.<br />

«Perché, per quanto stupido possa probabilmente apparire, mi sta a<br />

cuore.» Le mie parole mi sorpresero, così come la verità dietro di esse.<br />

In qualche modo ero arrivata a provare solidarietà per questo gruppo<br />

di sei pony di duecento anni fa, le giumente dei Ministeri. E non capivo<br />

il perché. Non aveva alcun senso. Eppure, a un certo punto, i miei<br />

sguardi nel passato si erano evolti da una pura curiosità accademica a<br />

un genuino senso di affetto.<br />

Forse era stato l’incontro con Spike. Ascoltare le sue storie di un passato<br />

così solare e gioioso, e delle avventure di queste amiche tanto legate,<br />

aveva di certo concluso tale evoluzione. Una parte di me desiderava un<br />

finale felice per almeno una di loro.<br />

La realtà aveva dipinto tale speranza con un colore cupo e spezzacuore.<br />

Ne ero a conoscenza, ma non volevo in alcun modo smettere di<br />

sperare. Guardando oltre SteelHooves, osservai le Terre Devastate di<br />

Equestria coperte dalla notte. Le nuvole basse su Fillydelphia brillavano<br />

di un rosso cupo, riflettendo la luce che proveniva da terra.<br />

Inferno. Stavamo letteralmente andando all’inferno.<br />

Il rimbombo cupo della voce di SteelHooves mi spaventò.<br />

«Applejack non aveva le competenze per essere amministratore,»<br />

iniziò. Mi voltai verso il pony ghoul che tempo fa, ne ero certa, era<br />

stato l’amante di Applejack. «Non era come portare avanti una fattoria<br />

o organizzare la Pulizia dell’Inverno...» Sentii lo sbuffo di una risata<br />

da dentro l’elmetto. «... Per il quale, ripensandoci, aveva comunque<br />

bisogno dell’aiuto di Twilight Sparkle. Così si limitò ad assumere un<br />

mucchio di pony di gestione d’impresa perché lo facessero al suo posto.»<br />

Mi chiesi con quanti di essi avevo condiviso il balcone.<br />

«L’intenzione di Applejack,» continuò SteelHooves con un tocco<br />

di insolita nostalgia, «era che il Ministero della Tecnologia aiutasse<br />

a incoraggiare e sostenere le imprese che stavano portando avanti i<br />

principali progressi tecnologici e industriali. Il Ministero promosse i<br />

principi della maniera del pony di terra e cercò di aiutare a rendere<br />

Equestria migliore per tutti i pony attraverso quell’etica.»


694 Fallout: Equestria — Parte III<br />

SteelHooves stava rivolgendo lo sguardo all’orizzonte. A Fillydelphia.<br />

La sua voce rimaneva ferma, ma potevo comprendere si trattasse<br />

di un argomento difficile da trattare per il pony ghoul. Ascoltai con<br />

rispetto, sapendo che si trattava di un dono da parte sua.<br />

«Applejack non voleva mettere gli zoccoli negli affari degli altri<br />

più di quanto non volesse nessuno a trafficare attorno alla sua fattoria.<br />

Credeva nell’intrinseca natura buona dei pony, e riteneva che questi<br />

dovessero essere lasciati alla guida delle loro virtù...»<br />

Si voltò improvvisamente verso di me, con una nota di amarezza<br />

che si faceva largo nella sua voce. «Il problema è che industrie e corporazioni<br />

non sono pony. Loro non hanno una natura buona. Sono<br />

come... degli elaboratori, che calcolano rischi e guadagni. E se i numeri<br />

fossero abbastanza convincenti potrebbero gettare giovani puledrini<br />

tra gli ingranaggi delle loro stesse macchine per migliorare lo scorrere<br />

del capitale.» D’un tratto mi ritrovai a pensare al Maneframe Crusader<br />

nella Scuderia Ventinove.<br />

«Quando Applejack ritornò al Ministero della Tecnologia dopo la<br />

morte del fratello la sua unica intenzione fu di concentrare gli sforzi<br />

del Ministero per il tempo necessario a creare una nuova e migliore<br />

uniforme corazzata. Una che non avrebbe fallito nel proteggere un pony<br />

come quella di Big Machintosh, che non era stata sufficiente a salvarlo.<br />

«Ma quanto più tempo rimase, tanto più iniziò a scoprire sempre<br />

più in profondità la fossa di orrori. Quello che non era corrotto era<br />

fuori controllo. E così cercò di sistemare le cose. Cercò di mettere freno<br />

e briglie allo sviluppo, e di regolare la cattiva condotta di tutti.»<br />

SteelHooves cadde in silenzio, fissandomi per un lungo periodo di<br />

tempo. Capii che stava valutando la mia comprensione, e forse con essa<br />

quanto meritassi questo dono.<br />

Alla fine, concluse aggiungendo, «Ed era una cosa per cui non tutti i<br />

pony sarebbero stati felici. E che alcuni pony non avrebbero sostenuto.»


Capitolo Ventidue — Maniera dei Pony di Terra 695<br />

«Sapete qual è la parola che odio di più? Schiavi.<br />

«Si, siamo tutti legati alle catene dell’industria. Ma vi dirò di più,<br />

c’è una catena più grande che ci tiene tutti insieme. È la catena della<br />

reciproca responsabilità. E liberarsi da questa catena non è niente di<br />

meglio che diventare un razziatore, la più disgustosa e ripugnante tra le<br />

sanguisughe presenti nella nostra grande Equestria.<br />

«Se fossi uno schiavo a causa della mia non indipendenza dalla virtù<br />

e dalla responsabilità verso i miei compagni, allora non voglio la libertà!<br />

La libertà di essere indegni, distruttivi, improduttivi... Liberi di abbandonare<br />

il futuro che soltanto insieme possiamo raggiungere... Questa non è<br />

libertà. Questa è anarchia nella sua forma più spregevole. E i buoni, gran<br />

lavoratori ed onorabili pony d’Equestria non staranno a guardare. E voi?<br />

«I razziatori sono la reincarnazione dei peccati del passato. Egoismo,<br />

pigrizia, avidità. Prendono ciò che non possono farsi da se. E distruggono<br />

ciò che non possono prendere. Infestano le Terre devastate d’Equestria<br />

come termiti, rosicchiando le già fragili ossa della nostra vecchia grande<br />

nazione. Svolazzano anche nelle rovine di Fillydelphia, cinguettando<br />

proprio fuori dal Muro.<br />

«Riposate tranquilli, miei piccoli pony, perché quando avverrà la rinascita<br />

non ci sarà posto per dannosi e parassitari insetti nel nostro nuovo<br />

mondo. Coloro che si opporranno all’Unità finiranno schiacciati sotto i<br />

nostri zoccoli. Cacciati via, una volte per tutte.<br />

«Non dobbiamo nemmeno aspettare quel poco tempo. Anche oggi il<br />

glorioso esercito dei Figli dell’Unità cresce più forte, più robusto. E le Dee<br />

hanno mandato le loro figlie, create a loro immagine, per setacciare le<br />

terre devastate.<br />

«Si... a quelli di voi che sono termiti... ai razziatori, ai Ranger d’Acciaio<br />

ed ai cannibali, ho da dire questo:<br />

«L’Epurazione sta arrivando!»<br />

Nota: Nuovo livello<br />

Note abilità: Scassinare ha raggiunto il 100%


696 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Nuovo vantaggio: Saltellatore Intelligente—Grazie alla tua agilità ed ai tuoi riflessi,<br />

sei diventato abile a colpire dove fa male e a impedire che i tuoi nemici facciano<br />

lo stesso. Ottieni un 5% di possibilità addizionale di effettuare un colpo critico; i<br />

tuoi nemici hanno il 25% di possibilità in meno di effettuare un colpo critico nei<br />

tuoi confronti. Questo vantaggio ha effetto solo quando indossi armature leggere o<br />

nessuna.


Capitolo Ventitre<br />

Schemi di Comportamento<br />

«Vedi, figliolo, è piuttosto pericoloso esplorare luoghi che non ti sono<br />

permessi. Dove ti stavi recando, per ritrovarti nelle mie camere<br />

personali?»<br />

«Curiosità.»<br />

Mi fermai, con forcina e cacciavite che galleggiavano tra me e la<br />

cassaforte a muro, sentendo il commento mormorato da SteelHooves.<br />

Questa cassaforte era l’unico contenitore nella Clinica Helpinghoof che<br />

ancora non fosse stato razziato con successo da dei pony prima di noi.<br />

Qualsiasi cosa che avesse potuto avere un contenuto di valore era stata<br />

già saccheggiata; macchie più chiare sui muri stinti indicavano dove si<br />

erano trovavate le cassette mediche, probabilmente chiuse a chiave, che<br />

erano state semplicemente strappate via dal loro alloggiamento.<br />

«Uh?»<br />

Eloquente come sempre, Littlepip. Steelhooves nitrì, «La tua amichetta<br />

Homage mi aveva chiesto quale pensavo fosse il tuo tratto distintivo.»<br />

«Cosa? Quando?» Oh Dee, che gli aveva detto SteelHooves? Per<br />

favore, fate che non sia stato nulla di male. O imbarazzante.<br />

«Quando eri ricoverata,» rispose seccamente SteelHooves. «Davvero<br />

trovi sorprendente scoprire che abbia chiesto di te ai tuoi compagni?»<br />

No, non molto. Probabilmente cercava di conoscere meglio la vera<br />

me, specialmente prima di portare la nostra relazione a un nuovo livello.<br />

Era stato... saggio. Solo non ero sicura che SteelHooves fosse il pony a<br />

cui lei potesse chiedere un parere.<br />

«Cosa gli hai detto?» chiesi nervosamente. E poi mi sentiì subito<br />

stupida. Mi aveva appena risposto, vero? «Intendevo dire... bene. Curiosità.<br />

Non é così male. Già, sono curiosa. Ma non penso che si possa<br />

definire la caratteristica che mi contraddistingue.»<br />

697


698 Fallout: Equestria — Parte III<br />

«Stiamo camminando nell’Inferno,» si intromise Velvet Remedy, «e<br />

Littlepip fa il giro panoramico.»<br />

«No,» risposi. «Non sto...» mi fermai al suo sorriso accondiscendente.<br />

«Ehi, la Clinica era proprio qui; proprio sulla nostra strada. E tu<br />

lo sai che avremo bisogno di scorte mediche, se riusciamo a trovarne<br />

qualcuna.»<br />

«Eggià. Dovevate vedere Li’lpip nella Scuderia Ventiquattro,» approvò<br />

Calamity. Imitando la mia voce (male, se posso dirlo), disse,<br />

«Animali pericolosi? Esploriamo!»<br />

«Ehi. Sei tu quello che voleva venire con me nella prossima avventura»<br />

«Immagino che fosse così fin da quando ha messo zoccolo fuori dalla<br />

sua Scuderia,» concluse Calamity. «Penso di non poterle dire niente.<br />

Vivere in una scatola...»<br />

«Oh no,» rincarò Velvet Remedy. «Era così anche nella scuderia.»<br />

Sospirai. A quanto sembrava quella sarebbe stata la Giornata Stuzzica<br />

Littlepip. Mi voltai, scegliendo di concentrarmi sulla cassaforte a muro.<br />

Lasciamo che si divertano.<br />

Velvet continuò , «Quando gli altri puledrini e puledrine decidevano<br />

di provare cose nuove per cercare di far uscire il loro cutie mark<br />

provavano il calcio. O il balletto. Littlepip invece? Provava a inventare<br />

l’arte di irrompere negli spazi personali altri pony.»<br />

Ruppi la forcina. Il che era molto frustante, considerato che questa<br />

serratura era ben entro le mie capacità.<br />

Feci un respiro profondo, guardando in una direzione a caso né<br />

verso la cassaforte né verso i miei amici. Pyrelight si era appollaiata su<br />

un sostegno per flebo, nell’angolo, vicino a un letto d’ospedale. Dietro<br />

di lei c’era un poster del Ministero della Pace con una Fluttershy sorridente,<br />

con un coniglio bianco seduto sulla sua testa e farfalle e uccellini<br />

colorati che gli svolazzano attorno. L’intestazione del poster diceva semplicemente<br />

«Ricorda», ma la metà di sotto era talmente rovinata che<br />

non sapevo dire cosa volesse dire. L’immagine di Fluttershy doveva ave-


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 699<br />

re un potere gentile ma insidioso, visto che mi trovai a sentirmi in colpa<br />

per aver dimenticato quello che mi aveva chiesto di ricordare.<br />

«Bene,» grugnii, facendo galleggiare una forcina di riserva. «Forse<br />

allora la curiosità è davvero la mia virtù.»<br />

I miei tre compagni si guardarono tra loro in silenzio, scettici. Pyrelight<br />

lascio uscirò un leggero grido quando dei sorrisi si fecero strada<br />

sui loro visi (oh, almeno, sui musi di Calamity e Velvet Remedy). Si<br />

girarono simultaneamente verso di me e mi dissero che no, certamente<br />

era un vizio.<br />

«Beh, questo non me l’aspettavo,» notò Calamity, guardando attraverso<br />

la cassaforte aperta fino a dentro l’edificio adiacente alla clinica Helpinghoof.<br />

L’intero retro della cassaforte era andato, e anche buona parte del<br />

muro dell’edificio. A giudicare dal danno sembrava che fosse stata usata<br />

una grossa arma magica, delle proporzioni del cannone nella Giunzione<br />

R-7, per far fondere quel muro. «Qualcuno si è davvero eccitato per<br />

‘sta cassaforte.»<br />

«Degli stupidi allora,» commentai. «Quell’esplosione probabilmente<br />

ha distrutto tutto quello che c’era dentro.»<br />

SteelHooves intervenne , «Non credo che volessero usare quell’arma<br />

sulla cassaforte.»<br />

«E come ci arrivi?»<br />

«Primo, questa cassaforte era nascosta. È probabile che non sapessero<br />

neppure che fosse qui»<br />

SteelHooves aveva ragione. La cassaforte era nascosta dietro un<br />

grosso manifesto, con cornice. La maggior parte dei saccheggiatori non<br />

avrebbe pensato ad abbassarlo e a guardarci dietro. Ma da quando Homage<br />

mi aveva mostrato la sua cassaforte dietro il dipinto della Splendid<br />

Valley avevo preso l’abitudine di sbirciare il retro quadri e cornici. Abitudine<br />

che senza dubbio dava maggior credito alle discussioni dei miei<br />

compagni riguardo il mio cosiddetto vizio.


700 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Diedi uno sguardo dove era poggiato il manifesto, vicino a uno<br />

scaffale per medicine. Era molto diverso dai poster a cui mi ero abituata.<br />

Era più un sincero avviso medico dal passato:<br />

Disturbo da Stress Bellico<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Gli concessi un solo sguardo prima di riportare la mia attenzione a<br />

SteelHooves (avendo letto il manifesto prima di averlo levitato a terra,<br />

non mi serviva rileggerlo).<br />

«Secondo,» continuò SteelHooves, che a quanto sembrava aveva prestato<br />

molto più attenzione a quello che ci circondava rispetto a quanto<br />

avessi fatto io, «l’edificio vicino alla clinica era una banca.»<br />

Avevo ammesso di voler lasciar perdere l’edificio di fianco dopo<br />

aver scoperto che le porte erano bloccate da macerie da dentro. Ora


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 701<br />

potevo rendermi conto (attraverso il buco nella cassaforte) che una<br />

buona parte dell’interno era intatta. E una banca prometteva di essere<br />

interessante.»Okay,» dissi, facendo levitare il fucile zebra. «Vado<br />

dentro.»<br />

Avevo cominciato ad arrampicarmi nella cassaforte quando sentii<br />

dei denti mordermi la coda e tirarmi indietro.<br />

«Oh no che non ci vai!» disse Calamity, e mi lasciò andare. «Non<br />

c’è modo per nessuno di infilarci in quel coso,» disse puntando uno<br />

zoccolo alla cassaforte a muro. Aprii la bocca per protestare, ma mi<br />

interruppe. «Non ti permetto di sfidare quel posto da sola. Qualsiasi<br />

cosa abbia distrutto il muro potrebbe ancora nascondersi lì da qualche<br />

parte.» Calamity ghignò, «Tra l’altro avevi detto che la tua prossima<br />

avventura sarebbe stata con me. Me l’hai promesso e ci tengo.»<br />

Crollai. Aveva ragione. Poi ebbi un’illuminazione. «Quando sarò<br />

dentro potrò vedere le macerie che bloccano la porta principale e levitarle<br />

via. Posso farvi entrare tutti dalla porta principale. Mi ci vorrà<br />

solo un momento.»<br />

Si guardarono tra loro e gli lessi sulla faccia che accettavano a malincuore<br />

che andasse così. Misi in moto gli zoccoli; non c’era modo di<br />

fermarmi (tranne che con un dardo tranquillante in petto).<br />

Feci galleggiare il fucile zebra davanti a me, la mia attuale arma<br />

preferita. Calamity e io avevamo speso un po’ di tempo quel mattino<br />

presto saccheggiando le scatole di munizioni ancora chiuse a chiave<br />

nei carri dei convogli sopravvissuti sul viadotto, con il risultato di non<br />

essere più preoccupata per le munizioni del fucile zebra (fui sorpresa di<br />

scoprire, anche qui, che tutto quello che non era stato chiuso a chiave<br />

era stato saccheggiato. Ma Calamity mi ricordò di non essere l’unico in<br />

grado di volare nelle Terre Devastate di Equestria).<br />

Ci reputavo fortunati per essere riusciti a spostarci dal territorio<br />

dei canemoni a quello frastagliato dei sobborghi di Fillydelphia senza<br />

incontrare nessuno. Durante il nostro cammino Calamity e io avevamo<br />

pattugliato per primi la strada, essendo di gran lunga i membri più<br />

silenziosi del gruppo. Avevo tenuto spenta la radio del mio Pipbuck.


702 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Solo un suono molto flebile riusciva a trapelare dai miei auricolari per<br />

farsi sentire da altri, ma avevo paura che l’orecchio acuto dei Canemoni<br />

potesse percepire perfino quello. Avevo voglia di accenderla ancora per<br />

sentire cosa avrebbe potuto dire Occhiorosso.<br />

Guardai una seconda volta la cassaforte e decisi di sfilarmi le bisacce.<br />

Cominciavano a diventare pesanti e non volevo rimanere incastrata. Le<br />

avrei fatte levitare a me una volta dentro. O, nel peggiore dei casi, sarei<br />

tornata a prenderle una volta ripulita la porta frontale della banca.<br />

Nessun incontro significava anche che dovevo ancora un’avventura<br />

a Calamity. Ed io volevo saldare quel debito prima di entrare nel cuore<br />

di Fillydelphia. Stavamo trotterellando nel territorio degli schiavisti<br />

e avevo paura per la sicurezza dei miei compagni. Non che dubitassi<br />

delle loro abilità o del loro coraggio. Ma... l’ansia che sentivo non era<br />

facile da descrivere a parole. Suppongo avessi paura che i miei amici<br />

non solo fossero cari a me, ma che lo sarebbero stati anche in un’altra<br />

spiacevole maniera. Agli occhi degli schiavisti che valore avrebbe avuto<br />

un pegaso? O Velvet Remedy?<br />

Solo le Dee sapevano come avrebbero reagito ad un Ranger d’Acciaio.<br />

E l’ultima cosa che potevo permettermi era di lanciare un assalto a<br />

quel dannato esercito di schiavisti.<br />

Onestamente ero quasi a Fillydelphia e non avevo idea di cosa fare<br />

dopo esserci arrivata. Il mio piano era andare là, dare un’occhiata e<br />

pregare che ciò che avessi visto mi avrebbe indicato dove andare dopo.<br />

Con sgomento accettai la possibilità di essere potuta andare lì solo per<br />

gironzolare e poi sgattaiolare verso casa. I miei amici contavano su<br />

di me perché facessi meglio di così. Tutti quegli schiavi contavano su<br />

qualche pony che li difendesse.<br />

Improvvisamente mi trovai ad immaginarmi trottare verso un portone<br />

e bussare dicendo alle guardie dall’altra parte «Salve, sono qui per<br />

difendere gli schiavi.» Il sogno ad occhi aperti terminò con l’immagine<br />

di me mentre mi sparavano in testa.<br />

Quindi si, probabilmente stavo facendo un giro turistico. Una distrazione<br />

per darmi del tempo.


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 703<br />

Mi tirai su nello stretto e nero rettangolo della cassaforte e ci strisciai<br />

attraverso.<br />

«Una giumenta si è rivolta a me proprio l’altro giorno. ‘Grazie,<br />

Occhiorosso!’ ha detto. ‘Tu hai dato un significato alla mia vita.<br />

Prima ero infelice, ma ora faccio parte di qualcosa di grande. E<br />

so che qualcosa di addirittura più grande mi attende. L’occasione<br />

di una vita.’<br />

«Naturalmente stava dicendo questo solo nel tentativo di<br />

avvicinarmi per poter usare il rozzo pugnale che aveva ricavato<br />

da del metallo rubato. Eppure le sue parole mi hanno commosso.<br />

Così non l’ho fatta uccidere sul posto.<br />

«Invece l’ho mandata al Pozzo, dove avrebbe avuto la possibilità<br />

di mettere in pratica quegli impulsi omicidi per un fine<br />

più meritevole...»<br />

Velvet Remedy si era fiondata nel bagno delle giumente fuori dall’atrio<br />

della banca, e noi tutti stavamo educatamente facendo finta di non sentirla.<br />

La radio dell’atrio aiutava, con le parole di Occhiorosso si aggiungevano<br />

al ronzare delle mosche. Guardandomi intorno mi addolorai<br />

per il fatto che il mio stomaco non si stesse ribellando poi così duramente.<br />

Il tanfo mi faceva lacrimare gli occhi. Ma avevo visto troppo, e<br />

troppo spesso. Potevo dire che stavo divenendo insensibile. E questo<br />

mi faceva cagare addosso 1 .<br />

Sentii l’acqua cominciare a scorrere in uno dei lavandini della toilette<br />

e provai l’improvviso bisogno di precipitarmici all’interno. Non avevamo<br />

controllato l’acqua del posto ma ero sicura che fosse radioattiva.<br />

Velvet doveva saperlo, ma dubitavo stesse pensando con lucidità.<br />

1 Nell’originale, and it scared the horseapples out of me.


704 Fallout: Equestria — Parte III<br />

«Corpi di pony squartati e graffiti profani,» disse Velvet con un<br />

debole sorriso quando ci raggiunse. «Raider chic.» Si voltò verso di me,<br />

«Lascia che ti ringrazi ancora di portarmi in posti così incantevoli.»<br />

Mi sentii sinceramente in colpa per questo.<br />

Un tempo l’atrio era stato un luogo dove i pony potevano passeggiare<br />

mentre aspettavano il loro turno con uno dei cassieri, i cui sportelli<br />

fiancheggiavano un lato della stanza, o per chi aveva affari nelle sale<br />

da riunione sul retro come quella in cui ero strisciata attraverso la cassaforte<br />

cui era stato distrutto il fondo. Ma i razziatori si erano dati ad<br />

una gioia perversa nel profanare questo luogo, in una misura che non<br />

vedevo fin dalla Biblioteca di Ponyville. Il cane crocifisso che pendeva<br />

dalla plafoniera era un tocco particolarmente rivoltante.<br />

«Sono d’accordo con Li’lpip,» osservò Calamity dopo aver dato<br />

un’occhiata sul retro alla sala riunioni che confinava con la clinica. «I<br />

razziatori che vivevano qui si sono azzuffati con alcuni invasori un sacco<br />

più pericolosi. Un mucchio di cadaveri di razziatori, nessuno dei<br />

loro attaccanti.»<br />

«Beh, uno,» Lo corressi. «Circa.» il cumulo di cenere in quello che<br />

era stato il centro della distruzione magica emetteva ancora una leggera<br />

luce rosa, suggerendo che lo scontro non si fosse svolto molto tempo<br />

prima.<br />

Calamity annuì. «Il mio parere? Un tiro fortunato,» disse. «Dal modo<br />

in cui tutto quel muro è stato disintegrato dietro fino a toccare la<br />

cassaforte della porta accanto, la mia ipotesi è che uno degli invasori<br />

stesse portando una bisaccia piena di granate ad energia magica o qualcosa<br />

del genere, ed uno dei razziatori ci ha fatto passare un proiettile<br />

da parte a parte.»<br />

«Dunque ovviamente non sono passati dalla porta anteriore. O dalla<br />

cassaforte. Quindi questo significa che c’è un altro modo per entrare.»<br />

Guardai verso SteelHooves. «Ricordi cosa fosse l’edificio dall’altro lato<br />

della banca?»<br />

Rumori provenienti da qualche parte sopra di noi interruppero la<br />

conversazione. Della polvere piovve dal soffitto quando zoccoli di pony


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 705<br />

risuonarono al piano superiore. La lampada appesa ondeggiò quando ci<br />

passarono sopra mentre un pezzo putrescente del cane crocifisso cadde<br />

sul pavimento con un suono flaccido. Mi avvicinai levitando il mio<br />

fucile. Calamity diede un calcio alla sua bardatura da combattimento<br />

per caricarla.<br />

«Onestamente,» bisbigliò Velvet Remedy. «Non è mai venuto in<br />

mente a nessuno di voi che possano essere amichevoli?»<br />

«No.»<br />

«State indietro,» ruggì SteelHooves. Comprendendo le sue intenzioni<br />

scattai verso il bagno, avvolgendo una sorpresa Velvet in un campo<br />

di levitazione per tirarla dietro di me. Pyrelight si tuffò attraverso la<br />

porta al di sopra le nostre teste. Calamity si librò all’indietro verso la<br />

sala riunioni.<br />

Cha-pwoot. BOOM!<br />

Il colpo sparato dal lanciagranate automatico di SteelHooves detonò<br />

contro il soffitto in una vampata di fuoco e stucco. Il soffitto cadde<br />

con un fragore assordante, trascinando cinque pony razziatori che rovinarono<br />

nell’atrio. Un maschio col mantello rognoso ed un teschio<br />

fiammeggiante come cutie mark atterrò duramente sullo sportello di<br />

un cassiere, rimbalzando fuori vista. Una giumenta con la criniera rosa<br />

a punte si era avviluppata in una macabra composizione formata dalle<br />

interiora di almeno tre puledri, con una spada zebra che cadendole<br />

dalla bocca sferragliò da un lato all’altro del pavimento. Scivolò fino a<br />

fermarsi agli zoccoli di Calamity.<br />

Un ultimo pony razziatore era rimasto sopra di noi sul bordo del<br />

pavimento crollato, mentre un fucile da caccia levitava al suo fianco.<br />

Il suo sguardo fisso cadde su di me, scivolando sul il mio corpo... e<br />

adesso volevo vomitare. I suoi occhi si allargarono improvvisamente e<br />

balzò fuori vista.<br />

Gli altri pony razziatori cercarono di rimettersi precipitosamente in<br />

piedi. SteelHooves sparò a cadenza rapida altre sei granate in mezzo a<br />

loro. Vidi lo scudo di Velvet Remedy guizzare attorno a noi due, giusto


706 Fallout: Equestria — Parte III<br />

in tempo per salvarci dall’esplosione di scheggie e brandelli di cadavere<br />

sanguinolenti. Il bulbo oculare di un pony razziatore si spiaccicò<br />

contro lo scudo magico a pochi centimetri dalla mia faccia iniziando a<br />

scivolare in basso.<br />

Dopotutto finii per svuotare violentemente il contenuto del mio<br />

stomaco. Il mais in scatola non ha un così buon sapore quando torna<br />

su rispetto a quando va giù.<br />

«Quello che era caduto qui se n’è andato,» urlò Calamity, fermandosi<br />

in aria dall’altro lato del corridoio. Una porta verso gli uffici sul retro<br />

della banca rappresentava la più probabile via di fuga del razziatore.<br />

Sputando un’altra sorsata d’acqua dalla mia borraccia, gli risposi,<br />

«Ce n’era un altro di sopra, schizzato via anche lui.»<br />

Ero stanca e spaventata, ma cercai comunque di focalizzarmi sul pericolo<br />

che avevamo tra gli zoccoli. I pony razziatori sopravvissuti avrebbero<br />

potuto chiamare rinforzi, dando per scontato che ce ne fossero.<br />

Temevo di più che stessero sistemando trappole.<br />

Calamity sbuffò. «I razziatori scappano da noi, adesso?» Volò nella<br />

stanza al piano di sopra. «Certo, potrebbero stare organizzando un’imboscata.»<br />

Velvet remedy alzò lo sguardo verso la parte inferiore di Calamity.<br />

«Oh andiamo. Sei davvero così sorpreso?»<br />

Mi diede un colpetto con lo zoccolo. «La più piccola di noi è un<br />

arsenale mobile. Tu sei un pegaso con una sella da battaglia modificata,<br />

e SteelHooves... è SteelHooves. Per Luna, sembriamo degli oscuri pony<br />

mietitori 2 .»<br />

Velvet Remedy trottò verso la zona della carneficina. «Ogni razziatore<br />

così ben equipaggiato...» disse, facendo fluttuare fuori dai calcinacci<br />

2 Nell’originale, grim reaper pony. Grim Reaper è il nome della rappresentazione<br />

iconica


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 707<br />

una mazza da baseball insanguinata piena di chiodi spaventosi, «ci darebbe<br />

un’occhiata per poi galoppare verso le colline, se gli è rimasto<br />

anche solo un briciolo di buon senso.»<br />

Feci una smorfia. Non che mi dispiacesse sembrare un’oscura pony<br />

mietitrice per i razziatori (dovevo sembrarlo dannatamente bene!), ma<br />

perchè i commenti di Velvet avevano riportato alla luce il ricordo della<br />

visione distorta di noi che SteelHooves una volta aveva descritto a<br />

Calamity.<br />

SteelHooves stava osservando la spada zebra. La gemma incastonata<br />

nell’elsa era spaccata e annerita; qualunque incantamento avesse<br />

avuto quell’arma era morto assieme alla pietra.<br />

«Va bene...» dissi, riordinando i pensieri. «La scuderia principale è<br />

nel seminterrato. L’altro ingresso della banca probabilmente è di sopra,<br />

nel passaggio dal prossimo edificio.» Guardai i miei compagni, dando<br />

loro la possibilità di controbattere. «Velvet, SteelHooves, voi due andate<br />

di sopra. Assieme sono certa che saprete accogliere tutti i pony che<br />

potrete trovare con la giusta quantità di amorevole gentilezza o forza<br />

schiacciante.»<br />

Velvet Remedy mi lanciò un’occhiata pungente ma annuì (in nome<br />

di Luna, come ero finita nuovamente ad essere il leader di fatto?). Dopo<br />

aver visto come la puledra della scuderia mia compagna aveva gestito<br />

un canemonio, non ero troppo preoccupato per la sua sicurezza.<br />

«Io sono la scassinatrice, quindi devo scendere. Calamity, con me.»<br />

POW!<br />

Un doppio colpo ben piazzato dalla sella da combattimento di Calamity<br />

fece esplodere la torretta ad energia magica, scagliando schegge<br />

in tutta la sala. Scivolando nello zen del SATS mirai alle due torrette<br />

rimaste e scaricai due colpi in ognuna. Riuscirono a malapena a sparare


708 Fallout: Equestria — Parte III<br />

un colpo, bruciando una piastra della mia bardatura e regalandomi una<br />

dolorosa ma sopportabile bruciatura al di sotto.<br />

Oltrepassammo cautamente la scrivania e osservammo il corridoio<br />

oltre questa. Aveva alcune porte che immettevano in stanze laterali e<br />

alla fine vi era la massiccia porta metallica del caveau, con un terminale<br />

acceso sul muro di fianco.<br />

Mentre Calamity si avviava verso il corridoio mi fermai alla scrivania.<br />

Notai un libro che le era scivolato dietro. Migliorare Il Tuo Fatturato.<br />

L’immagine in copertina mostrava un cliente soddisfatto che mangiava<br />

una mela. Levitai il libro dentro alle mie bisacce, avendo ormai terminato<br />

la mia effettiva collezione per averla lasciata alla Giunzione R-7.<br />

Trottai lungo il corridoio, riunendomi a Calamity.<br />

Mi sfiorò una sfera infuocata di energia verde, colpendo il muro<br />

dietro di noi e fondendolo fino a creare un buco, coi pannelli in simil<br />

legno e i mattoni sottostanti trasformati in poltiglia verde.<br />

«Non c’è niente di meglio del profumo di zebre liquefatte al mattino!»<br />

Merda. Uno di quelli.<br />

«Indietro!» urlai a Calamity. Entrambi avevamo a malapena raggiunto<br />

l’angolo quando il robot galleggiante multiarticolato ci raggiunse<br />

levitando. Avvertii il fuoco avvolgermi la coda quando il robot inondò<br />

il corridoio in cui ci trovavamo con il suo lanciafiamme.<br />

«Ow! Ow ow ow!» saltellai, con le fiamme che mi consumavano la<br />

coda, finchè Calamity non la calpestò per spegnerle. «AAAAAoooooooow!»<br />

«Pardon.»<br />

Piagnucolai, con le lacrime agli occhi. «Grazie.»<br />

Durante la discesa Calamity mi aveva spinto a sbloccare ogni cassetta<br />

delle munizioni, portamonete e scrivania. Le sue bisacce ora praticamente<br />

straboccavano di monete d’oro prebelliche come di pacchi<br />

di sigarette, gomme da masticare e altre cose che pensava valesse la<br />

pena caricarsi in groppa. Non mi aspettavo certo di trovare un mercante<br />

con cui commerciare a Fillydelphia, ma non dissi niente. Avevo


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 709<br />

preso la maggior parte delle munizioni, incluso un premio principesco<br />

di quattro granate a energia magica.<br />

«Beh, le granate hanno fatto la loro magia la volta scorsa,» bisbigliai,<br />

facendone fluttuare fuori un paio. «E a differenza degli alicorni credo<br />

di poter fregare questi affari due volte nella stessa maniera.»<br />

Mi sedetti sulle cosce davanti al terminale a muro accanto alla porta<br />

della camera blindata, col rottame fumante del robot galleggiante nella<br />

sala dietro di noi. La porta per questa camera blindata era quasi identica<br />

a quella sotto lo Spaccazoccolo, tranne per il fatto che questa non<br />

presentava alcuna serratura esterna rendendo tutte le mie abilità nello<br />

scasso inutili. Comunque, penetrando nel terminale, ero sicura che<br />

avrei potuto modificare la matrice di incantesimi e far aprire la porta.<br />

Calamity stette di guardia mentre io lavoravo. Alzammo tutti e<br />

due lo sguardo quando il suono attutito di un’esplosione riecheggiò<br />

da qualche parte vari piani sopra.<br />

«Niente amorevole gentilezza, allora.»<br />

«No.»<br />

«Se sopravvivo a tutto questo, un giorno mi siederò e scriverò un<br />

seguito alla Guida alla Sopravvivenza nelle Terre Devastate, coprendo<br />

tutte le cose che Ditzy Doo è riuscita a tralasciare.» Volevo bene alla<br />

pony ghoul, ma... seriamente, un’intera sezione sui radiporci ed appena<br />

un cenno ai canemoni? Ed il capitolo sul il far funzionare per sè i robot<br />

era del tutto una cazzata.<br />

Mi concentrai sul rompicapo di fronte a me, penetrando attraverso<br />

combinazioni di codice fino a trovare quella giusto. Era quasi difficile<br />

come il terminale di Pinkie. Quasi.<br />

Con una serie di rumorosi sferragliamenti, la porta della camera<br />

blindata scivolò nel muro. Alzai un sopracciglio in risposta e quindi<br />

continuai per la camera blindata.


710 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Qualcun altro era già stato qui. Rimanevano solo una manciata di<br />

monete pre belliche, e molte delle cassette di sicurezza che tappezzavano<br />

la parete erano aperte e vuote.<br />

«Bene, adesso sono scoraggiata.»<br />

Notai tre cassette più piccole ed una più grande che sembravano<br />

ancora intatte. Queste serrature richiedevano un livello di abilità al di<br />

là... che fosse opera dello stesso scassinatore rivale che aveva fatto tanto<br />

casino alla Centrale Elettrica Ippocampo #12?<br />

No, sarebbe stato assurdo. Ma il piccolo pony nella mia testa non<br />

avrebbe abbandonato l’idea.<br />

Iniziai prima con la cassetta più grande, fiduciosa nelle mie abilità<br />

di sconffiggerla e con la voglia di fargliela vedere, al mio rivale<br />

immaginario.<br />

Feci fatica per aprire la cassaforte, ma finalmente i pistoncini andarono<br />

al loro posto. Il grande sportello si aprì con uno scatto. Lo tirai<br />

entusiasticamente indietro con la telecinesi, spinta a vedere cosa ci fosse<br />

all’interno.<br />

Dentro c’erano due oggetti, uno dei quali avevo già visto, di recente,<br />

attraverso il binocolo: un fucile anticarro. Solo che questo era integro,<br />

con filigrane dorate a forma di fiamma, un morso personalizzato, incastonature<br />

limone intenso sulla canna e una targhetta in rilievo su cui<br />

lessi «Tuono di Spitfire». Era anche smontato in due pezzi per essere<br />

conservato nella cassetta. Doveva essere assemblato.<br />

Calamity fischiò alla vista della poderosa arma.<br />

La mia attenzione fu attratta dalla scatoletta accanto. Il contenitore<br />

aveva un’insegna familiare a forma di mela, sebbene ce ne fosse solo<br />

una invece che tre come sulla Piccola Macintosh. La feci galleggiare.<br />

La scatola aveva la sua serratura, ma sembrava decisamente facile da<br />

scassinare.<br />

«Quelle gemme sulla canna? Ho già visto pietre del genere ,» stava<br />

dicendo Calamity alle mie spalle, ancora affascinato dall’arma. «Contengono<br />

un incantesimo che assorbe il rinculo del fucile. Permette a un<br />

pegaso di fare fuoco senza venire buttato fuori rotta.»


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 711<br />

Ridacchiai. Probabilmente pensava di essere stato sottile. «Lo vuoi?<br />

E’ tuo.» Sorrisi. «Ho perfino delle munizioni adatte.»<br />

La scatola con la mela si aprì con uno scatto. Ricordai di averne già<br />

vista una in passato. Nella cassaforte di Vinyl Scratch. E, come quella,<br />

conteneva quattro sfere di memoria<br />

Appoggiai la scatola aperta. Dietro di me Calamity stava facendo<br />

del suo meglio per non squittire come una puledrina. «Grazie, LittlePip,<br />

E’ davvero generoso da parte tua...»<br />

«Calamity,» lo zittii con un sorriso. «Resta di guardia. Potrei stare<br />

via un po’.» Il pegaso dal manto arancione notò la scatola con le sfere<br />

di memoria e annuì, voltandosi verso l’entrata del caveau, in posizione<br />

da battaglia.<br />

Abbassai il corno verso la scatola, prendendo una sfera di memoria<br />

a caso e concentrandomi. La banca, Calamity e le Terre Devastate di<br />

Equestria scivolarono via.<br />

Applejack mi stava guardando come se avessi perso la testa.<br />

«E per che diamine di motivo pensavi di doverlo indossare?»<br />

Speravo davvero di poter imparare di più sul passato... e, con un<br />

po’ di fortuna, sulle Giumente dei Ministeri. Ma trovarmene una a<br />

darmi delle indicazioni, vicino e di persona? Questo andava ben oltre<br />

il semplice colpo di fortuna.<br />

La stanza attorno a noi sembrava molto simile a come le suite della<br />

Tenpony Tower dovevano essere state ai tempi andati. Che fosse il<br />

centro direzionale del Ministero? In sottofondo risuonava una canzone<br />

che avevo già sentito:<br />

«Voglio calmare la tempesta, ma la guerra è nei tuoi occhi.<br />

Come posso proteggerti dagli orrori e le menzogne?


712 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Quando tutto quel che aveva significato è in frantumi, distrutto,<br />

sanguinante<br />

Ed i sussurri nell’oscurità mi dicono che non sopravviveremo? 3 »<br />

Mi ci volle un attimo per ricordarlo, ma una volta avevo visto SteelHooves<br />

quasi incantato da questa canzone.<br />

«Per ricordare questa notte,» sentii la mia bocca parlare. Le parole<br />

uscirono in un tono dolce e profondo. Oh Luna... era la voce di SteelHooves!<br />

Più raffinata e di certo non rauca come quella del Ghoul che<br />

conoscevamo, ma era sicuramente la sua.<br />

Come diavolo era finita qui questa memoria? In questa banca? Mi<br />

giunse il sospetto solo in quel momento che forse SteelHooves sapesse<br />

cos’era stato l’edificio vicino non perchè l’aveva notato oggi ma perchè<br />

lo ricordava.<br />

«Al diavolo, no. Non farò niente finchè indosserai quel ridicolo<br />

ricollettore, Applesnack!» Applejack piantò uno zoccolo per terra. «Ora<br />

levatelo.»<br />

Aspetta, cosa? Oh no. Non dovrei assolutamente, assolutamente<br />

trovarmi qui. Questo era... privato. E...<br />

«Ti legherò. Con il tuo stesso lazo.»<br />

Gli occhi di Applejack si spalancarono, e un rossore apparve sulle<br />

sue guance lentigginose.<br />

Oh dolce Celestia abbi pietà. Non solo stavo invadendo i ricordi<br />

personali di SteelHooves, ma il tipo era pure eccitato. Potevo avvertire<br />

una calda durezza che cercai in ogni modo di ignorare. Pregai le Dee<br />

di tirarmi fuori da questa memoria, di risparmiarmi questo. E pure il<br />

mio amico ghoul. Non meritava che io mi trovassi qui. E io proprio<br />

non volevo trovarmi qui.<br />

Socchiudendo pericolosamente gli occhi, «Ed esattamente cosa ti<br />

fa pensare di avere quello che serve per battermi col mio stesso lazo,<br />

soldatino?»<br />

3 Vedi capitolo 15, quando SteelHooves informa Littlepip di volersi unire al gruppo.


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 713<br />

(Parte del mio cervello si soffermò a meravigliarsi come la puledra<br />

di campagna, divenuta figura politica di spicco, si fosse innamorata di<br />

un maschio di città trasformato in soldato.)<br />

SteelHooves... no, Applesnack si protese in avanti (quella calda<br />

pressione al suo inguine mi stava divenendo insopportabile) e sussurrò<br />

con voce fioca, «Perché so che ti eccita.»<br />

Davvero troppe informazioni! Per favore, Celestia, Luna, chiunque...<br />

interrompa la memoria... ho bisogno di smontare adesso! Aaaah! Intendo<br />

dire andare. Ho bisogno di andarmene adesso!<br />

Pensai quasi che le mie preghiere fossero state esaudite quando un<br />

forte squillo suonò da un vicino terminale luminoso. Applejack si tolse<br />

di dosso l’espressione da cerbiatto davanti ai fari dell’auto. «Comunque<br />

no», decise, voltandosi via verso il terminale. «Ora devo prendere questa.<br />

E farai meglio a non portare quella roba quando avrò finito. Sei<br />

ridicolo!»<br />

Sentii il mio ospite sospirare, poi trottò lentamente verso quella che<br />

riconobbi essere la porta del bagno. Venni percorsa da un improvvisa<br />

ondata di orrore. Applesnack stava ancora portando la sua... durezza.<br />

Dee, fate in modo che non abbia uno specchio a figura intera, là!<br />

Un grido di smarrimento della giumenta dal manto arancione risolse<br />

le mie preoccupazioni con velicità sorprendente. «Cosa c’è che non<br />

va?» sentii me stessa dire con la voce di Applesnack.<br />

La giumenta del Ministero della Tecnologia stava scorrendo le informazioni<br />

sullo schermo del terminale più rapidamente di quanto le<br />

consentisse il suo zoccolo. «No...» gemette. «No, non lo farebbero mai!»<br />

La sua voce stava facendosi più alta e tesa. «No! Loro... loro... Come<br />

hanno potuto?!»<br />

Di nuovo, con più fermezza, «AJ, amore, cosa c’è che non va.»<br />

Applejack si voltò verso il suo soldato con un primo accenno di<br />

lacrime nei suoi occhi e con un tono spaventoso nella sua voce. «E’<br />

la Ironshod che non va!» Sputò fuori le altre emozioni che lottavano<br />

dietro alla sua faccia sconvolta dalla furia. «Un anno! I Ranger d’Acciaio<br />

sono stati in giro per un anno, e


714 Fallout: Equestria — Parte III<br />

le Armerie Ironshod sono andate e hanno costruito un’arma progettata<br />

per penetrare la loro armatura! Hanno costruito un’arma per<br />

uccidere i loro simili!»<br />

Sentii Applesnack irrigidirsi alla notizia.<br />

La giumenta dalla criniera bionda trottava avanti e indietro, contenendo<br />

a stento l’indignazione. «Lo hanno chiamato fucile anticarro.<br />

Ma quello che realmente è... è il fucile anti armatura a energia magica!»<br />

Si girò, con le lacrime agli occhi. «Quanto ci vorrà prima che le zebre<br />

ci mettano mano? Hanno ucciso i loro simili!»<br />

Sentii il mio ospite deglutire. Stava riuscendo straordinariamente<br />

bene a mantenere basso il suo battito cardiaco ma, mentre non potevo<br />

provare le emozioni di Applesnack, potevo sentirne la ricaduta sul<br />

fisico.<br />

«Ci ho messo tutto quello che avevo per trovare il modo migliore<br />

per proteggere i nostri pony soldato,» s’infuriò Applejack. «Ho venduto<br />

la mia fattoria! Ho lottato contro i pony del mio stesso Ministero per<br />

ottenere questo risultato.»<br />

Lei si voltò, con gli occhi sgranati e pieni di lacrime. «Ho. Venduto.<br />

La. Mia. Fattoria!»<br />

Mi venne un nodo in gola. Mi piangeva il cuore per la giumenta ed<br />

i miei zoccoli volevano scagliarsi sui pony malvagi che avevano potuto<br />

essere così sconsiderati.<br />

Il pony arancione si girò e scalciò il suo cassettone così forte che<br />

quello si frantumò in schegge e cumuli di vestiti. «Questo è un tradimento!<br />

Non possono farlo!» Il mio ospite osservava mentre la sua<br />

giumenta si guardava intorno in cerca di qualcos’altro da scalciare; poi<br />

lei sembrò avere un’idea migliore.<br />

«Andrò laggiù!» Decise improvvisamente Applejack. «Ho dei familiari<br />

giù all’Ironshod. Braeburn mi darà ascolto...»<br />

Ebbi un tuffo al cuore.<br />

«SteelHooves,» sbraitò Applejack, rivolgendosi al mio ospite non<br />

con il nome dell’amante ma con la sua designazione militare. «Chiama


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 715<br />

Wingright 4 . Digli di farsi trovare sul tetto entro due minuti e di avere<br />

pronto il mio cocchio personale. Se parto adesso posso arrivare alla<br />

Ironshod prima di mattina. Magari posso scongiurare l’intera faccenda<br />

prima...»<br />

«AJ, amore...» Offrì lentamente Applesnack, cercando di essere ragionevole,<br />

«Se lo hanno già inventato non puoi rimettere quella mela<br />

sull’albero.» Sapevo che aveva ragione. L’altro oggetto nella cassaforte<br />

ne era la prova sufficiente.<br />

Applejack ci lanciò ad entrambi un’occhiata (o, almeno, mi parve<br />

davvero così). «Beh, qualcuno non ne avrà per un bel po’.» Se avessi<br />

potuto dirle la mia avrei spiegato che simili aspettative erano andateda<br />

tempo. «Ora fa’ quella chiamata!»<br />

Il pony arancione si girò a fissare i frammenti di legno sparsi e i<br />

vestiti. «Grandioso. Ora devo trovare qualcosa con l’aria ufficiale da<br />

mettere.»<br />

Meno di tre minuti dopo SteelHooves stava salutando Applejack<br />

mentre lei entrava nell’ascensore fuori dal loro appartamento. La chiamata<br />

a Wingright era stata fatta ed il cocchio della Giumenta del Ministero<br />

era in attesa sulla piattaforma d’atterraggio per pegasi.<br />

«Sarò di ritorno prima che tu te ne accorga,» insistette Applejack,<br />

vestita con un completo con gonna austero e formale (che non sembrava<br />

essere molto utilizzato) ed apparendo leggermente meno feroce ma<br />

altrettanto determinata. «Mi dispiace che questa notte non sia andata<br />

come speravi. Mi farò perdonare. Promesso.»<br />

Si voltò ed alzò uno zoccolo,premendo il pulsante per la piattaforma<br />

d’atterraggio. Mentre le porte decorate si chiudevano chinò la testa. «E<br />

levati quel ricollectore. Sembri...»<br />

Le porte si chiusero. Si sentì un lieve ronzio quando l’ascensore<br />

cominciò a salire. Il mio ospite diede un’occhiata in alto, a guardare la<br />

freccia sopra le porte dell’ascensore che lentamente scivolava lungo i<br />

numeri. Quarto piano. Quinto. Sesto...<br />

4 Letteralmente, “Ala Destra” o “Ala Giusta”.


716 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Applesnack si volse indietro verso la porta dell’appartamento suo<br />

e di Applejack. Il ricollettore stava veramente iniziando a provocare<br />

prurito.<br />

Un forte TWANG risuonò da dentro la tromba dell’ascensore dietro<br />

di lui. Si girò verso quelle porte decorate sentendo la cabina dell’ascensore<br />

di Applejack rimbombare verso il basso oltre il suo piano, prendendo<br />

velocità.<br />

Poi ci fu un fragoroso, terribile, THUD di metallo che si deforma.<br />

Tornai nel mondo reale,tremante dalla memoria,sentendo ancora l’urlo<br />

di Applesnack come se fosse uscito dalle mie labbra.<br />

Alzando lo sguardo trovai il visore di SteelHooves che mi fissava.<br />

Mi rannicchiai, volendo strisciare nella cassaforte.<br />

La sua bassa, roca voce affermò semplicemente, «E’ decisamente<br />

un vizio.»<br />

«Cos’è l’Unità?» risuonò la voce di Occhiorosso nel mio auricolare.<br />

Calamity e Velvet Remedy naturalmente avevano preso il comando<br />

quando riuscimmo a tornare indietro lungo la banca. Sentivo gli zoccoli<br />

pesanti, come se fossero avvolti nell’acciaio. Non potevo guardare<br />

SteelHooves. Potevo sentire che mi fissava senza proferire parola. Era<br />

molto peggio che sentirsi gridare contro.<br />

«L’Unità sei tu. L’Unità è la tua famiglia. Tua madre e tuo padre.<br />

I tuoi fratelli e sorelle. O, per lo meno, lo diventerà. Io l’ho vista.


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 717<br />

E si, l’Unità sarà anche me. Ma per adesso sono meramente il<br />

suo, e quindi vostro, umile servitore. La Dea mi ha donato la<br />

visione dell’Unità, ed è Colei che porterà la pace su queste terre<br />

martoriate.<br />

«Pensatemi come null’altro che un corriere, che consegna il<br />

messaggio dell’evoluzione. Seguiremo la Dea nella Sua grande<br />

missione di curare questa terra e tutti i buoni pony in essa.<br />

«Nessun pony muore a Fillydelphia a meno che non lo scelga.<br />

E nella Nuova Equestria nessun pony dovrà morire ancora.<br />

Quando sarà giunto il tempo della fine delle vostre fatiche non<br />

dovrete fare altro che sottomettervi. Già adesso la Dea sta accogliendo<br />

coloro che le vanno incontro, li porta al suo petto e li<br />

trasforma. I loro vecchi e deboli corpi malati sono portati via,<br />

sostituiti da una nuova forma trascendente...»<br />

Mentre stavamo superando il telaio di una porta aperta di un ufficio,<br />

SteelHooves alzò uno zoccolo rivestito di metallo e mi condusse all’interno.<br />

Lui seguì. Chiaramente voleva trovarsi da solo con me. Balbettai<br />

una scusa guardando dappertutto tranne che lui. La ignorò.<br />

«Quale hai visto?» chiese freddamente.<br />

Lo guardai, spavetata.<br />

«Quale. Memoria. Hai. Visto?»<br />

Arrossii con gelido imbarazzo. «Que... quella dove...» Lottai per<br />

cercare la descrizione meno inopportuna. «... Applejack venne a sapere<br />

che la Ironshod produceva fucili anticarro?»<br />

«Oh,» disse SteelHooves. Le altre tre memorie erano chiuse al sicuro<br />

nella sua bardatura . «L’ ‘incidente’.»<br />

Ricordai la voce tesa di Apple Bloom:<br />

Certa gente dice che magari non è stato proprio un incidente.<br />

Dicono... che magari è stato qualche pony all’interno del suo<br />

stesso Ministero.


718 Fallout: Equestria — Parte III<br />

«La più grande lite di Applejack fu riguardo al fucile anticarro,» mi<br />

informò SteelHooves. Lo sospettavo già, avendo visto la memoria, ma<br />

voleva che avessi una qualche contestualizzazione. Era una disponibilità<br />

davvero fuori norma da parte sua. Ancora più strana se si considerava<br />

quanto profondamente mi trovassi nel torto, in quel momento.<br />

«Da una parte non potevo certo biasimarli,«ammise SteelHooves.<br />

«E nemmeno tu potresti, se avessi visto alcuni dei robot che le zebre<br />

avevano iniziato a impiegare sul campo.»<br />

Mi trovai ad annuire, nonostante il male al cuore per Applejack.<br />

Ricordavo il robot sentinella, simile a un blindato, alla Four Stars. Gli<br />

avevo sparato con un fucile di precisione caricato con munizioni penetranti<br />

da una distanza di metri, e solo un colpo preciso in una zona<br />

delicata era riuscito a fermarlo.<br />

«Ma sapevo quanto dolore le causasse, e come avesse preso personalmente<br />

la cosa. Il fatto che avesse parenti alla Ironshod poi peggiorò<br />

solo le cose. L’intera faccenda l’aveva semplicemente distrutta...» nitrì<br />

dietro l’elmetto. «Il peggio fu che, pochi mesi dopo, le zebre presero<br />

in ogni caso a usare munizioni penetranti. Non efficaci come il fucile<br />

anticarro per abbattere i miei compagni Ranger, ma un colpo di fucile<br />

ben piazzato avrebbe potuto trapassare un elmetto.»<br />

SteelHooves mi osservò finchè lo sguardo da dietro il visore non<br />

si fermò sulla fondina che conteneva la Piccola Macintosh. «La verità<br />

è che, con quel genere di munizioni, quell’arma potrebbe riuscirci. La<br />

Piccola Macintosh è probabilmente la più potente fra le armi delle sue<br />

dimensioni.» Un tocco di nostalgia si fece largo nella sua voce. «Disegnata<br />

con il tipo di impugnatura da morso che solo una puledra come<br />

Applejack avrebbe potuto usare facilmente.»<br />

Per quanto male mi sentissi mi scappò una risata. In base alle storie<br />

di Spike Applejack era abbastanza forte nei denti da poter trascinare<br />

non solo il suo peso ma anche quello delle sue cinque amiche con niente<br />

più di un morso alla coda di un drago.<br />

Avevo appena iniziato a notare che tutto il contesto che avevo ottenuto<br />

riguardava le armi da fuoco e in alcun modo l’incidente, quando


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 719<br />

risuonò uno sparo assordante. Era il Tuono di Spitfire? Quanto lontano<br />

erano andati Calamity e Velvet Remedy, e cos’avevano incontrato?<br />

Schizzai oltre la mole di SteelHooves, lanciandomi fuori dalla stanza<br />

in direzione del suono. Potevo sentire i pesanti zoccoli del Ranger<br />

d’Acciaio correre dietro di me.<br />

«Quello era un colpo di avvertimento,» udii Calamity dire da più avanti,<br />

con la voce coperta e leggermente biascicata. «Non ne darò due.»<br />

«I colpi d’avvertimento dovrebbero andare a vuoto!» sbraitò duramente<br />

Velvet Remedy.<br />

«Non ho colpito niente di vitale,» fu la sua risposta. Parlava lentamente<br />

e le parole suonavano come se fossero passate attraverso i denti<br />

stretti.<br />

«Quell’arma,» insistette l’aspra voce di una giumenta, «è proprietà<br />

del Ministero della Tecnologia Bellica. Consegnatela, selvaggi, e vi<br />

lasceremo vivere.»<br />

«Stronzate!» Ora potevo dire perché la voce di Calamity suonava<br />

così distorta. Parlava reggendo il Tuono di Spitfire in bocca. In quello<br />

era più bravo dello schiavista con la pala-lancia che avevo incontrato<br />

la mia prima notte all’aperto, ma non di molto. «La sola ragione per<br />

cui non avete smembrato noi ‘selvaggi’ è che non volete danneggiare la<br />

bella armetta.»<br />

Sentii Pyrelight mandare uno strido allarmato.<br />

«Dannazione!» SteelHooves borbottò da dietro di me lanciandosi al<br />

galoppo, lasciandomi rapidamente indietro. Abbassai il capo, caricando<br />

in avanti cercando di stare al passo. La Piccola Macintosh levitava al<br />

mio fianco, pronta all’azione.<br />

Entrai precipitosamente in un atrio pieno di pony ed incespicai<br />

sulla zampa posteriore mozzata di un razziatore, perdendo l’equilibrio


720 Fallout: Equestria — Parte III<br />

e piantadomi di faccia nelle macerie del soffitto collassato. La Piccola<br />

Macintosh cadde nei calcinacci con rumore metallico.<br />

«Uh... Mi ha fatto lo sgambetto!» proposi debolmente, rialzandomi.<br />

I miei occhi si spalancarono quando mi accorsi dei cinque Ranger<br />

d’Acciao nella stanza, dei quali uno soltanto era SteelHooves. Uno dei<br />

quattro nuovi arrivati si era beccato un colpo in una la zampa, e Velvet<br />

Remedy ci stava armeggiando su con disappunto del pony. Calamity<br />

sembrava intento ad intimidire gli altri tre. Senza il potente Tuono di<br />

Spitfire i miei compagni ed io saremmo stati surclassati senza alcuna<br />

possibilità. Pure assumendo che SteelHooves rimanesse dalla nostra<br />

parte.<br />

SteelHooves stava fermo e rigido fissando Calamity, che aveva l’unico<br />

fucile anticarro stretto fra i denti, e il Ranger d’Acciaio a cui questi<br />

aveva sparato alla gamba. Era come se le paure di Applejack avessero<br />

preso forma proprio davanti a lui. L’abitudine di Calamity di sparare<br />

per primo non si sarebbe potuta manifestare in un momento peggiore.<br />

La giumenta al comando del quartetto di Ranger d’Acciaio stava<br />

dividendo la sua attenzione fra Calamity e SteelHooves. Rivolgendosi<br />

a quest’ultimo chiese «Che cosa stai facendo con questi primitivi?»<br />

SteelHooves la ignorò, fissando Calamity. «Hai sparato a un Ranger<br />

d’Acciaio.»<br />

«Quei tuoi amici ci sono venuti addosso con l’intenzione di uccidere.»<br />

Velvet Remedy intervenne di nuovo. «Calamity ha ragione. Nel<br />

momento in cui ci hanno visto il lanciamissili di quello lì si è aperto,»<br />

disse,puntando uno zoccolo contro uno dei Ranger d’Acciaio. «E questo<br />

qui ha caricato contro di noi con una lancia ad energia magica.»<br />

«Te lo chiedo ancora una volta,» disse la giumenta al comando,<br />

facendo un passo in avanti, «Cosa ci fai qui? Soldato, a rapporto!» I<br />

due Ranger d’Acciaio illesi dietro di lei cambiarono le loro pose da<br />

battaglia per coprire meglio la stanza, uno di loro prendendomi di mira.<br />

Diressi i miei occhi al pavimento, cercando dove fosse caduta la Piccola<br />

Macintosh.


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 721<br />

SteelHooves ringhiò a Calamity, «Ne riparleremo.» Poi, preoccupandosi<br />

di rivolgere la sua attenzione alla giumenta, rispose. «Non sei<br />

autorizzata a tale informazione. Ti basti sapere che sono in missione e<br />

che tu stai interferendo. Ordina subito ai tuoi cavalieri di arretrare.»<br />

La tensione nell’aria era quasi soffocante.<br />

«Sono un Paladino Superiore del Ministero della Tecnologia Bellica.<br />

Ti rivolgerai a me con l’opportuno rispetto che si addice al mio rango!»<br />

«Come farai tu,» rispose SteelHooves con calma lapidari, «rivolgendoti<br />

ad un ufficiale superiore.»<br />

La voce più giovanile di uno stallone risuonò da dietro l’elmetto del<br />

Ranger armato di lanciamissili. «Anziano SteelHooves?»<br />

La domanda venne accolta da una stanza pietrificata. Avvistai la Piccola<br />

Macintosh ma non osai farla levitare dal suolo, sicura che qualcuno<br />

avrebbe aperto il fuoco.<br />

Calamity ruppe il silenzio. «Anziano? O beh, indovina chi ci nasconde<br />

qualcosa.»<br />

«Le mie scuse, Paladino Stellato SteelHooves,» disse cautamente il<br />

paladino più anziano. «Non ti avevo riconosciuto. La tua armatura è<br />

quella di un rango molto più basso.»<br />

SteelHooves nitrì. «Scuse accettate.» Si voltò verso lo stallone più<br />

giovane, «E ti pregherei di non chiamarmi con un rango superiore al<br />

mio. Se mi conosci allora sai che ho rifiutato quella carica.»<br />

La giumenta al comando non aveva ancora finito, tuttavia. «Sei molto<br />

lontano dai luoghi che frequenti di solito, Paladino Stellato SteelHooves.<br />

Secondo protocollo dovrei condurti ad incontrare l’Anziana Blueberry<br />

Sabre 5 .» La luce sul suo elmetto ruotò per illuminare ognuno di<br />

noi a turno.<br />

«Per quanto riguarda la disposizione dei tuoi... amici,» iniziò lei.<br />

«Loro sono con me,» disse SteelHooves fermamente. «Facci strada.<br />

Ti seguirò.»<br />

5 Letteralmente, “Spada Mirtillo”.


722 Fallout: Equestria — Parte III<br />

La giumenta coperta di acciaio si voltò e trottò al di fuori della<br />

banca. Velvet Remedy rimase vicina al ferito non appena si mise sui<br />

suoi zoccoli, aiutando la sua zampa ferita.<br />

Mentre il resto di noi iniziava a seguire feci fluttuare la Piccola Macintosch<br />

verso di me. Gli ingranaggi nella mia testa iniziarono a girare<br />

di nuovo. E mentre sapevo che non era il caso di iniziare a fare domande<br />

nel bel mezzo di una situazione diplomatica così tesa, era chiaro che<br />

SteelHooves e io avevamo bisogno di fare una bella chiacchierata.<br />

«Paladino Stellato SteelHooves, signore,» chiamò il giovane cavaliere,<br />

trottando vicino a SteelHooves mentre l’altro cavaliere illeso copriva<br />

me e Calamity con la mitragliatrice leggera della sua bardatura da<br />

combattimento. «Di nuovo, le mie scuse per prima.»<br />

«La questione è chiusa,» disse SteelHooves seccamente. Intuivo che<br />

questa non era una conversazione che il nostro compagno ghoul volesse<br />

avere. Mi scoprii a tifare mentalmente per il giovane cavaliere.<br />

«Ho il permesso di fare una domanda, signore?»<br />

«No.»<br />

«Oh...» Il cavaliere si bloccò di colpo, lasciando che noi lo sorpassassimo,<br />

quindi trottò per rimettersi in posizione. «In tal caso, ho il<br />

permesso di parlare liberamente, signore?»<br />

La testa di SteelHooves s’abbassò un poco. «No.»<br />

Il cavaliere rallentò ma questa volta non si fermò.<br />

«Permesso accordato, Cavaliere Boom,» proclamò il paladino superiore.<br />

Rivolta a SteelHooves nitrì, «Mie le truppe. Mio il territorio. Mie<br />

le regole.»<br />

«Signore, volevo solo dire... ci sono molti Steel Rangers che la pensano<br />

come lei. Riguardo il seguire il sentiero della Giumenta del Ministero,<br />

intendo. Se avesse accettato la sua legittima carica di Anziano<br />

molti di noi l’avrebbero seguita volentieri.»


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 723<br />

SteelHooves rimase impassibile.<br />

Il silenzio si prolungò mentre trottavamo attraverso le rovine dei<br />

sobborghi che circondavano Fillydelphia. Il giovane cavaliere tornò lentamente<br />

in posizione dietro di noi. Udii le sue ultime parole, mormorate<br />

fra sé e sé prima di zittirsi per il resto del viaggio.<br />

«Lo faremmo ancora.»<br />

«Quando ero un giovane puledro mi fu insegnato che,in qualche<br />

modo, certi pony erano inferiori rispetto agli altri. Che quelli<br />

nati non come pony di terra erano deboli, fragili, inadatti alla<br />

fatica. Incapaci di sostenere il loro stesso peso senza ricorrere<br />

alla magia.<br />

«Voi, figli miei, dimostrate ogni giorno che gli unici pony<br />

inferiori sono coloro che hanno deciso di esserlo. L’Unità è più<br />

del semplice consacrarsi alle Dee. E’ il nostro tentativo di trascendere<br />

la pigrizia e la debolezza dei nostri avi, di raggiungere<br />

un livello di esistenza più alto. Unità coi nostri compagni pony,<br />

non distruggendoci, ma migliorandoci l’un l’altro, e migliorando<br />

Equestria con noi. E voi, figli miei, siete già a metà strada.<br />

«In voi vedo quell’Unità che già risiede in tutti noi, e dobbiamo<br />

solo scegliere di accettarla. La gloriosa evoluzione che ci<br />

aspetta è solo la glassa sul cupcake...»<br />

Le esplosioni dirompevano per la strada. SteelHooves affiancò gli altri<br />

Ranger d’Acciaio mentre avanzavano verso gli schiavisti, trovando copertura<br />

dietro carri e bighe distrutti e persino un vagone pieno di schiavi<br />

che stava venendo trasportato verso il centro di Fillydelphia. La voce<br />

di Occhiorosso si spense quando una raffica di granate dalla bardatura<br />

da battaglia del nostro ghoul distrusse la radio dello schiavista.


724 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Nel fracasso generale nessunò si accorse del colpo dall’alto che trapassò<br />

l’elmetto del Cavaliere Buck 6 , perforandogli il torso e trasformando<br />

in poltiglia l’interno della sua testa. Un Pallone Pinkie Pie si alzò in<br />

cielo, colorato di un fucsia intenso dal sole calante.<br />

«Al riparo!» urlò il paladino superiore, e i Ranger si dispersero.<br />

Dopo questa serie di eventi gli schiavisti cominciarono a fare resistenza,<br />

riempiendo la strada con fuoco di soppressione. Mi nascosi dietro<br />

un bidone mentre i proiettili lo colpivano. Se non fosse stato pieno<br />

dei rifiuti di un’altra era l’avrebbero sicuramente trapassato e mi avrebbero<br />

colpito. I pochi che riuscirono comunque a passarvi attraverso<br />

furono fermati dalle mie bisacce e dall’equipaggiamento.<br />

«Me ne occupo io,» affermò Calamity, sfrecciando in aria con il<br />

Tuono di Spitfire legato alla schiena e intenzionato a battersi con il<br />

Pallone Pinkie Pie. Da dietro una cassetta delle lettere Velvet Remedy<br />

si concentrò per evocare il suo incantesimo di scudo, creandolo tra il<br />

nostro pegaso e gli schiavisti che avevano rivolto le armi verso di lui.<br />

Nel momento in cui le loro armi si allontanarono da me mi lanciai<br />

oltre il bidone, attivai il SATS e misi a segno dei colpi nelle teste di tre di<br />

loro, una cortesia del fucile zebra. Le teste cadendo esplosero in fiamme.<br />

Altri due furono avvolti da un tremolante fuoco magico verde che fece<br />

ticchettare il mio PipBuck. Si accasciarono urlando mentre Pyrelight<br />

volava sopra gli altri schiavisti.<br />

Potevo sentire scambi di colpi sopra di me.<br />

Il pony schiavista che si era nascosto dietro il vagone di prigionieri,<br />

una puledra unicorno color lavanda e verde, avvolse i resti del Cavaliere<br />

Boom in un campo telecinetico e li levitò verso di sé. Il SATS si<br />

spense per riattivarsi subito dopo, parzialmente ripristinato. Guardai<br />

nell’ottica del fucile zebra, ma non riuscivo a ottenere un tiro pulito<br />

con il vagone di schiavi in mezzo. Si stavano rannicchiando, in trappola<br />

in una posizione scoperta. Vidi la bocca di una puledra dal manto<br />

marrone muoversi a dire «non spararmi!».<br />

6 Buck significa sia “maschio” che “calcio”.


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 725<br />

Un attimo... cosa stavo pensando? Mi concentrai, avvolgendo da<br />

sola l’intero vagone in un campo telecinetico, e rimossi la copertura<br />

della schiavista.<br />

Uno degli altri schiavisti mi sparò contro,obbligandomi a tornare in<br />

copertura. Sentii il controllo del campo scivolarmi via, ma lo riafferrai<br />

prima di far cadere il vagone pieno di pony indifesi.<br />

Un fischio e un lampo di fiamme verdi annunciarono la morte dello<br />

schiavista che mi aveva bloccato.<br />

Mi voltai a guardare la strada giusto in tempo per vedere l’unicorno<br />

lavanda e verde levitare il lanciarazzi del Cavaliere Boom e sparare un<br />

colpo contro la vetrina del negozio in cui si era rifugiata la Ranger<br />

d’Acciaio ferita. La facciata del negozio esplose in una nuvola di fumo<br />

e macerie. Un momento dopo la Ranger con la mitragliatrice leggera<br />

dilaniò l’unicorno schiavista con almeno una dozzina di colpi.<br />

Il rumore inconfondibile della sella da battaglia di Calamity risuonò<br />

nell’aria, seguito da un’esplosione.<br />

«Evvai!» Il pegaso ripiombò in basso per svolazzarmi sopra. «Hai<br />

visto? Le ho sparato la granata direttamente in bocca! Mentre facevo un<br />

triplo giro della morte!» Agitò uno zoccolo nell’aria. «Chi è il miglior<br />

tiratore delle Terre Devastate d’Equestria?»<br />

Gli feci un cenno con lo zoccolo per dirgli di trovare riparo. Uno<br />

«whooooosh» crepitante riempì l’aria. La mia ombra saltò sul terreno<br />

mentre il cielo si illuminava all’improvviso.<br />

Indicandosi il petto Calamity ne approfittò per gongolare ancora<br />

un po’. «Il quattro volte di seguito vincitore del torneo per il Miglior<br />

Giovane Tiratore Scelto, ecco chi!»<br />

«Oh cielo,» disse Velvet, guardando in alto dalla sua cassetta delle<br />

lettere. Il suo viso era colorato da luci tremolanti.<br />

Sentii un’ondata di terrore. Calamity, che mi volava ancora intorno,<br />

si voltò verso l’alto, e la sua voce si affievolì.<br />

Guardava, sconvolto, il Pallone Pinkie Pie che veniva divorato dalle<br />

fiamme. Spalancò la bocca. «Gas infiammabile?» mormorò. «I cazzo di<br />

schiavisti si riempiono i dirigibili di gas infiammabile?»


726 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Apparentemente.<br />

«Littlepip... Calamity...» mugolò Velvet, facendoci segni per richiamare<br />

la nostra attenzione. «Sta cadendo verso di noi!» Sapevo che avrei<br />

dovuto muovermi, ma la visione di quell’olocausto sopra di me mi aveva<br />

pietrificato. Brandelli di materiale in fiamme iniziarono a cadere a terra<br />

tutto intorno a noi. Uscii dalla trance quando un lembo infiammato di<br />

tessuto spesso cadde sul bidone dei rifiuti vicino a me, mandandolo in<br />

fiamme.<br />

Che Celestia mi titilli il clitoride con una zoccolata di fiamme solari!<br />

«CORRETE!»<br />

Mi gettai sul lato del barile crivellato di colpi, correndo lungo la<br />

strada velocemente quanto le mie corte zampe permettessero. La luce<br />

al di sopra diventava sempre più intensa e potevo sentire le ondate di<br />

calore spingersi fino a noi.<br />

«Non lo sapevo. Come potevo saperlo?» Calamity passò velocemente<br />

oltre di me. «Quale fottuto pony psicopatico farebbe una cosa del<br />

genere?»<br />

I pony imprigionati si voltarono verso l’inferno in cielo e urlarono.<br />

L’aria mi bruciava in gola. Per fortuna avevo ancora il mio campo di<br />

levitazione intorno al vagone. Lo sollevai dal terreno tirandolo con<br />

me mentre galoppavo lungo la strada distrutta, cercando di mettere<br />

distanza fra tutti noi e la gigantesca palla di fuoco (a forma di testa di<br />

Pinkie Pie) che si schiantava lentamente a terra.<br />

Mandai una preghiera di ringraziamento a Celestia e Luna. Tutti i miei<br />

compagni erano sopravvissuti. Due dei Ranger d’Acciaio, però, no.<br />

«Perché?» chiese la giumenta paladina quando aprii il vagone per<br />

liberare i pony prigionieri.<br />

La guardai sorpresa. Feci per chiederle cosa intendesse dire, ma<br />

ricordai le parole di avviso di Homage sui Ranger d’Acciaio:


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 727<br />

In effetti la maggior parte di loro sarebbe più interessata a salvare il<br />

tuo PipBuck che non te.<br />

Realizzai che probabilmente i Ranger d’Acciaio avevano ingaggiato<br />

gli schiavisti per un motivo completamente diverso dal mio. La<br />

rivelazione aveva un gusto amaro.<br />

«Perché è la cosa giusta da fare. E perché, se fossi stata al posto loro,»<br />

dissi, ricordando di esserlo stata una volta, «avrei voluto che qualcuno<br />

facesse lo stesso per me.»<br />

Le orecchie di Velvet Remedy si rizzarono. Ascoltò la nostra conversazione<br />

mentre si dirigeva a prestare aiuto e conforto ai pony che<br />

erano stati rinchiusi in quel vagone gabbia da quelle che sembravano<br />

essere (e puzzavano come) settimane. Erano malnutriti, sfregiati ed<br />

avevano dormito nella loro stessa sporcizia. Uno dei pony era morto,<br />

da abbastanza tempo per cominciare a puzzare, ma gli schiavisti non<br />

s’erano disturbati a rimuovere il cadavere. Provai una rabbia ribollente.<br />

Distogliendomi dalla vista fissai l’impassibile maschera del Ranger<br />

d’Acciaio. «Perché voi lo avete fatto?»<br />

«Più le forze di Occhiorosso aumentano più terreno perdiamo,»<br />

spiegò il paladino più anziano. «Egli brama la tecnologia del passato<br />

che è nostro diritto e dovere proteggere. Non possiamo affrontare direttamente<br />

il suo esercito, quindi attacchiamo le sue linee di rifornimento.»<br />

Una parte di me voleva urlare contro il pony rivestito di metallo a<br />

proposito delle sue priorità. Invece aggrottai la fronte a queste notizie;<br />

non avrei immaginato che la periferia di Fillydelphia fosse una zona di<br />

combattimento.<br />

«Fillydelphia era la sede dei maggiori centri di controllo del Ministero<br />

della Tecnologia Bellica e del Ministero della Morale. Ma la nostra<br />

Base Operativa ci è stata sottratta dalle forze di Occhiorosso tre anni<br />

fa, e siamo stati costretti a fortificarci in altro luogo.»<br />

Mi accigliai ulteriormente. «Nessun piano imminente per riconquistarla?»


728 Fallout: Equestria — Parte III<br />

Sentii la giumenta Ranger d’Acciaio fissarmi da dietro la sua maschera.<br />

Mi stava presumibilmente portando alla loro fortificazione, quindi<br />

non c’era motivo per non dirmelo; ma quella libertà di informazione<br />

non si estendeva a nulla di tattico.<br />

SteelHooves, tuttavia, si alzò e rispose. «No.» Sentii la giumenta<br />

nitrire, rizzandosi all’interno della sua armatura, ma a SteelHooves non<br />

interessò. «Perchè dovremmo. Ormai, la costruzione è stata spogliata<br />

di qualsiasi cosa valga la pena recuperare.»<br />

Avvicinandosi SteelHooves mi ordinò «Vieni con me. Vorrei parlarti<br />

da solo.»<br />

Perfetto, perchè io volevo parlare con lui.<br />

«Perchè sei con noi?»<br />

Ci trovavamo nelle rovine bruciate di una piccola tavola calda. SteelHooves<br />

rimase, come sempre, celato e inespressivo dietro la sua armatura.<br />

«E questa volta non sia quella cazzata del non avere nulla di meglio<br />

da fare,» ordinai. Una volta soli capo SteelHooves era svanito. Ero<br />

inspiegabilmente ancora una volta al comando. Solo questa volta, lo<br />

volevo davvero essere. «Hai detto di essere in missione. Che missione?»<br />

La coda di SteelHooves ondeggiò. «Ricordi quando hai origliato la<br />

mia conversazione con Calamity? L’immagine che avevo tratteggiato<br />

di te e dei tuoi amici?»<br />

Annuii rigidamente. Mi sorprese con le sue successive parole.<br />

«Non credevo in nulla di ciò,» mi disse. «Non sei una spia o un<br />

agente segreto di una scuderia per lo spionaggio di un qualche Ministero<br />

dell’Epicità. Sei una buona pony che è vittima della sua stessa natura<br />

buona e della sua irrefrenabile curiosità.»<br />

Sedendo sulle sue cosce, SteelHooves continuò, «Nel corso della<br />

mia valutazione sei sopravvissuta grazie alla buona sorte, migliorando


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 729<br />

le tue capacità e all’insolita fortuna di avere amici capaci che vogliono<br />

rimanerti accanto anche quando sei sorprendentemente stupida.»<br />

Beh, cavolo, grazie.<br />

«Ti seguo perchè sei una pony migliore di quanto sia io. E mi ricordi<br />

qualcun altro. Ti sforzi onestamente per aiutare e proteggere gli altri<br />

pony. Io credo...» Fece una pausa. Ci fu un tremore nella sua voce.<br />

«Credo che lei ti avrebbe approvato.»<br />

SteelHooves toccò con uno zoccolo le piastrelle rosse e nere, carbonizzate<br />

e in frantumi, che ricoprivano il pavimento.<br />

«Te l’ho detto in passato, ogni Ranger d’Acciaio non ha la stessa<br />

visione del nostro Giuramento. Ho sempre creduto che avremmo dovuto<br />

seguire l’esempio della Giumenta del nostro Ministero, Applejack.<br />

Che dovremmo giurare fedeltà ai suoi obiettivi e alle sue priorità. Che<br />

dovremmo proteggere gli altri pony, con la nostra tecnologia e con la<br />

nostra forza d’animo. Non eravamo destinati a rubare e accumulare.<br />

Eravamo destinati a difendere.»<br />

Annuii lentamente.<br />

«Non sono stato fedele al mio Giuramento per molto tempo. Ma al<br />

tuo fianco posso esserlo di nuovo.»<br />

Distolsi lo sguardo mentre lasciavo che le parole del ghoul mi entrassero<br />

dentro. Quando mi girai gli rivolsi uno sguardo fisso. «Questo<br />

era il carretto di merdate più rincuorante che abbia mai sentito.»<br />

Smise di dare colpetti al terreno. «È la verità.»<br />

«Ma certo che è la verità,» dissi, «è così che menti. Se ricordi bene,<br />

ti ho già visto farlo.» Iniziai a camminare intorno al Ranger d’Acciaio seduto.<br />

«Dici abbastanza verità da fare in modo che qualsiasi pony creda<br />

alla tua storia. Ma qui la sella inizia a prudere: tutta quella valutazione<br />

deve essere avvenuta dopo che ti sei insinuato nel nostro gruppo. Se<br />

hai spiegato qualcosa, è perchè sei ancora con noi.» Mi fermai di fronte<br />

a lui, indicandolo con uno zoccolo. «Quindi te lo chiedo di nuovo.<br />

Perchè. Sei. Qui?»<br />

«Va bene,» nitrì piano SteelHooves, tirandosi in piedi. Ripetendosi<br />

quasi parola per parola, «Ricordi quando hai origliato la mia conversa-


730 Fallout: Equestria — Parte III<br />

zione con Calamity? L’immagine che avevo tratteggiato di te e dei tuoi<br />

amici?» Annuii nuovamente.<br />

«Quello è ciò che il mio superiore crede che tu sia. E il mio compito<br />

è valutare la potenziale minaccia che rappresentate tu e gli altri residenti<br />

della Scuderia da cui provieni.»<br />

Basta segreti. Quella era la mia condizione per non lasciare indietro<br />

SteelHooves. Per tutta risposta mi aveva affidato la scatola di sfere di<br />

memoria come segno di sottomissione. Non me lo aspettavo, ma SteelHooves<br />

aveva insistito. Dopotutto, entrambi sapevamo che non potevo<br />

davvero fidarmi solo delle sue parole.<br />

Mi concentrai su una sfera, mostrandogli di avere fiducia in lui visto<br />

che sarei rimasta indifesa in sua compagnia. Il mondo intorno a me si<br />

sciolse.<br />

Ero bagnata. La pioggia cadeva torrenziale dall’oscurità del cielo<br />

notturno. Indossavo un impermeabile ma il vento lo frustava, sollevandolo.<br />

Solo parte della mia criniera era vagamente asciutta sotto al<br />

cappuccio.<br />

I fulmini illuminavano il cielo e la piattaforma d’atterraggio dei<br />

pegasi, più di due dozzine di piani sopra le luci vivaci della città al di<br />

sotto. Riconobbi la forma di un monopattino gigante sospesa su un<br />

edificio ben illuminato in lontananza. Ero a Manehattan.<br />

«Sicuro di voler volare in una notte del genere, Applesnack, signore?»<br />

chiese un pegaso grigio vestito elegantemente mentre barcollava<br />

verso la bardatura di una carrozza volante. Era una carrozza particolar-


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 731<br />

mente bella, decorata con un motivo molto familiare recante il disegno<br />

di tre mele.<br />

«Affari molto urgenti», mi sentii dire con la voce di Applesnack.<br />

«Questa notte, per forza.»<br />

«Beh, è per questo che mi paga, no?» sorrise il pegaso. «Ma probabilmente<br />

sarà un viaggio da cani.»<br />

«Sopravviverò», disse Applesnack mentre il cielo era squarciato da<br />

un fulmine.<br />

Il pegaso afferrò il morso coi denti e tirò, tenendolo ben stretto.<br />

«E come sta Miss Applejack? Mi è dispiaciuto davvero sentire del suo<br />

incidente. I pony che dovevano fare la manutenzione di quegli ascensori<br />

dovrebbero finire tutti in galera.»<br />

Sentii la mia mascella serrarsi. Ma Appleshank mantenne la sua<br />

voce piacevolmente costante. «Ti sei legato ben stretto, Wingright?»<br />

sentii (e mi percepii) chiedere. «Non voglio che mi scivoli via nella<br />

pioggia ora.»<br />

«Sì,» rise il pegaso. «Sarebbe una caduta mica da ridere.»<br />

Applesnack entrò nella carrozza, spingendosi più avanti che poteva<br />

come se avesse paura di scivolare via dal fondo appena il pegaso si<br />

fosse lanciato in avanti. Il pegaso grigio spiegò le ali, le penne grondanti<br />

acqua.<br />

Applesnack iniziò a muoversi a una velocità allarmante. Mi sentii<br />

beccheggiare in avanti, mordendo, afferrando l’ala del pegaso con i denti.<br />

Il mio ospite arretrò, tirando l’ala all’interno della carrozza, oltre al<br />

bordo di metallo, alzando contemporaneamente uno zoccolo.<br />

«Applesnack! Cosa...?» il pegaso esclamò sorpreso un attimo prima<br />

di sentirei il mio zoccolo abbattersi su quell’ala con un colpo da<br />

spezzare le ossa. Il pegaso urlò!<br />

Sputando le penne dell’ala ora ferita di Wingright, SteelHooves<br />

ringhiò, la sua voce bassa come un tuono.<br />

«Solo tre pony sapevano con certezza quando Applejack avrebbe<br />

usato quell’ascensore!»


732 Fallout: Equestria — Parte III<br />

«Aaaah! La mia ala! La mia ala! Che diavolo...?!»<br />

«Ho controllato le tue finanze. Il tuo conto ha avuto un’improvviso<br />

afflusso di denaro tre settimane fa. E uno ancora più ingente meno di otto<br />

ore dopo l’incidente di Applejack!» Stavo fissando gli occhi increduli<br />

del pegaso che piangeva rumorosamente. La mia voce era pericolosamente<br />

bassa. Il mio battito cardiaco era regolare. «Davvero, dovresti<br />

scegliere password migliori che il nome di tua figlia.»<br />

«I-Io posso spiegare!» urlò il pegaso, stringendo a sè l’ala spezzata.<br />

«Mia sorella è morta in guerra. Quella era l’eredità!»<br />

«Non penso proprio.» Applejack si girò e scese dalla carrozza. Poi<br />

sentii il mio ospite sollevare gli zoccoli posteriori e appoggiarli contro la<br />

carrozza, iniziando a spingerla da dietro, muovendola sul tetto bagnato<br />

insieme allo sfortunato pegaso.<br />

«Cosa?! No! Cosa vuoi fare? Non farlo!» il pegaso urlò, cercando<br />

debolmente di spingere in senso opposto mentre si avvicinava sempre<br />

di più al limite del tetto.<br />

«Ti prego! Ho una famiglia!»<br />

SteelHoves grugnì e si fermò. «Forse avresti dovuto pensare a loro<br />

prima di operare certe scelte.» Diede un ultimo, potente calcio alla<br />

carrozza, facendola ribaltare oltre all’orlo del tetto, con il pegaso e tutto.<br />

Potevo sentire il pony alato urlare fino all’istante in cui la carrozza<br />

rimbalzò sul primo ostacolo nella sua caduta verso le strade sottostanti.<br />

Mi sentivo stordita, tramortita, mentre le zampe del mio ospite<br />

mi conducevano verso la porta più vicina con trotto tranquillo tra gli<br />

spruzzi d’acqua. Lo sentii provare sottovoce.<br />

«È stato un terribile incidente. No, non ho idea da dove stesse rientrando.<br />

Vedevo che era troppo basso, ma credevo si sarebbe rialzato<br />

prima di colpire l’edificio. È stato orrendo. Sento che è stata colpa mia;<br />

non avrei dovuto chiedere a Wingright di volare con questo tempo.<br />

Avrei dovuto sapere che la forza del vento sarebbe stata troppa per lui.»


Capitolo Ventitre — Schemi di Comportamento 733<br />

Il ricordo finì.<br />

Fissai SteelHooves, pietrificata.<br />

Mi restituì uno sguardo calmo. «Basta segreti.»<br />

«... Non siamo tribali primitivi, che sfregano gli zoccoli sulla<br />

pietra sperando di accendere un fuoco. Stiamo costruendo un<br />

domani migliore per i nostri figli. E per i figli dei nostri figli.<br />

«L’abbiamo costruito con il sudore e il sangue che versiamo<br />

per ripristinare le basi dell’industria della nostra grande nazione.<br />

Perchè senza induistria non c’è progresso. E non ci accontentiamo<br />

di lasciar passare altri duecento anni mentre i pony sono<br />

ridotti a frugare tra rifiuti e macerie!»<br />

Il discorso di Occhiorosso finì, e una musica da carnevale sostituì la<br />

sua voce nell’etere.<br />

Il crepuscolo stava scendendo sopra Fillydelphia quando arrivammo<br />

sulla cima di una collina e potei distinguere in lontananza la meta<br />

del nostro viaggio.<br />

Quasi due terzi di Fillydelphia erano stati tagliati fuori, sigillati dalle<br />

rovine al di là da un grande muro di metallo. Il grosso del centro industriale,<br />

il parco divertimenti la cui ruota panoramica si stagliava contro<br />

la luce ormai calante, e il Cratere di Fillydelphia erano tutti nascosti<br />

all’interno. Non solo le torri subito oltre il muro ospitavano numerosi<br />

pony di guardia, ma grifoni pattugliavano i cieli nell’area circostante. I<br />

troneggianti dirigibili fornivano ulteriori postazioni per tiratori scelti.<br />

La «posizione secondaria» dei Ranger d’Acciaio era ovvia: l’edificio<br />

intatto più grande e facile da difendere al di fuori del muro. Il gigantesco<br />

emblema a forma di ingranaggio sul lato principale dell’edificio ne<br />

proclamava l’appartenenza anche meglio che le lettere, alte due piani e


734 Fallout: Equestria — Parte III<br />

ormai cadenti a pezzi, che lo attraversavano. I Ranger d’Acciaio avevano<br />

conquistato i quartieri generali della Stable-Tec e li avevano trasformati<br />

in una fortezza.<br />

Calamity mi superò volando con aria disinteressata per fermarsi<br />

sopra SteelHooves.<br />

«Quindi non sei un Anziano perchè hai scelto di non esserlo?»<br />

chiese curioso. «Magari non siamo così diversi, dopo tutto.»<br />

Sentii acqua gelida corrermi giù per la schiena.<br />

SteelHooves si girò verso Calamity, studiando per un momento il<br />

pegaso color ruggine. «No. Tu hai volato verso le tue responsabilità<br />

nonostante i divieti della tua razza, e non sei stato nè attento nè conscio<br />

delle conseguenze.»<br />

Calamity volò un po’ indietro, aggrottando le ciglia.<br />

SteelHooves continuò. «Io sono scappato dalle mie responsabilità<br />

perchè avevo capito esattamente quali sarebbero state le conseguenze<br />

se non l’avessi fatto. So che c’erano pony che avrebbero seguito il mio<br />

esempio, e non ero disposto a rischiare una guerra civile tra i Ranger<br />

d’Acciaio.»<br />

Dando le spalle a Calamity, SteelHooves asserì, «Non siamo affatto<br />

simili.»<br />

Nota: Nuovo livello.<br />

Nuovo vantaggio: Pelle Dura (livello due)—Le brutali esperienze delle Terre<br />

Devastate di Equestria ti hanno rinforzato. Ottieni +3 al Limite Danni per ogni livello<br />

che ottieni di questo vantaggio.


Editor’s notes<br />

On viewing on computer<br />

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the width of the paper needed for binding. Depending on the binding<br />

technique you would like to use, you might need to print on larger<br />

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you are not sure, contact some professional first.<br />

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package “geometry”. That means you can print it on a regular home<br />

printer, 4 pages will fit on one ISO A4 paper. You might need to adjust<br />

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On errors and mistakes<br />

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contact the author about that. We will not change any parts of<br />

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