SCHEDA PROGETTO PER L'IMPIEGO DI ... - Caritas Italiana
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ENTE<br />
<strong>SCHEDA</strong> <strong>PROGETTO</strong> <strong>PER</strong> L’IMPIEGO <strong>DI</strong> VOLONTARI IN<br />
SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO<br />
1) Ente proponente il progetto:<br />
CARITAS ITALIANA<br />
La <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale <strong>Italiana</strong>) con lo scopo di promuovere<br />
«la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello<br />
sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente<br />
funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto).<br />
È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II.<br />
Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso<br />
cristiano della Carità.<br />
La <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, dal 1996 con l’obiezione di coscienza prima e con il Servizio Civile Nazionale dal<br />
2002, promuove la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale diocesana e delle comunità minori, specie<br />
parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni del territorio, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della<br />
giustizia sociale e della pace, e dell’educazione alla mondialità nel rispetto della diversità, con particolare attenzione<br />
agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.<br />
La <strong>Caritas</strong> Diocesana di Trapani rappresenta simbolicamente lo strumento pastorale della diocesi per la promozione<br />
ed il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali, sia all’interno di specifiche competenze diocesane, che<br />
all’Estero, in terra di missione, in seguito ad accordi intercorsi con l’Ufficio Missionario della diocesi (vedi<br />
convenzione) che già dal 1996, in seguito ad un gemellaggio ha intrapreso iniziative di promozione in Madagascar<br />
dapprima con l’ECAR - l’Arcidiocesi di Fianarantsoa, con la quale la <strong>Caritas</strong> diocesana ha sottoscritto un accordo di<br />
partenariato nel marzo 2004(vedi accordo), e successivamente con le suore Nazarene in Madagascar, in partenariato<br />
dal 2009 (vedi accordo)per la realizzazione del presente progetto di servizio civile, .<br />
Nello specifico il Progetto denominato Namanstika-nostri amici-Trapani, è il terzo progetto che la <strong>Caritas</strong><br />
diocesana di Trapani presenta come servizio civile all’estero in terra di missione, a seguito dei precedenti<br />
denominati MISAOTRA, MIARAKA che attualmente vede impegnati a Fianarantsoa, 8 volontari, a<br />
sostegno dei poveri e dei bambini che si trovano nella città e vengono accolti nelle sedi degli enti partner di<br />
cui sopra. L’esperienza di missione all’estero in diocesi risale al 1996 quando l’Ufficio missionario,<br />
intraprese l’attività di servizio fuori dall’Italia per volere del vescovo tutt’ora in essere S.E.Mons. F.<br />
Miccichè, prima in Tunisia e dal 2000 in Madagascar dove ha sostenuto diverse iniziative, quali: interventi<br />
socio-assistenziali, come la partecipazione anche economica alla costruzione di 1 preventorio per bambini<br />
rachitici, 2 lebbrosari, 1 dispensario, 1 orfanotrofio, case di accoglienza per ammalati ed anziani, 1 clinica<br />
cattolica; interventi di Educazione e promozione culturale, con l’apertura ed il mantenimento si scuole,<br />
centri sociali per i bambini e il sostegno ai poveri; adozioni a distanza di bambini per sostenerli nello studio;<br />
sostegno di istituti di ordine religiosi presenti sul territorio; realizzazione di servizi igienici; progettazione e<br />
direzione dei lavori per la costruzione di una Casa di accoglienza di proprietà della diocesi di Trapani.<br />
Le strutture di cui sopra sono gestite e sostenute dalla Suore Nazarene, Carmelitane e i Frati Gesuiti tutti<br />
facenti parte dell’ECAR di Fianarantsoa e da alcuni volontari della diocesi, che due volte l’anno vanno in<br />
Madagascar a svolgere anche attività di supporto socio-educativo e promozione culturale, a favore di<br />
bambini, giovani, donne, anziani e ammalati.<br />
L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è:<br />
CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI<br />
Via C.so Vittorio Emanuele 44 – cap. 911100 città Trapani – Tel. 0923432236 Fax 0923432235<br />
E-mail caritas@diocesi.trapani.it<br />
Persona di riferimento: Don Sergio Librizzi
2) Codice di accreditamento:<br />
NZ01752<br />
3) Albo e classe di iscrizione:<br />
NAZIONALE 1° classe<br />
CARATTERISTICHE <strong>PROGETTO</strong><br />
4) Titolo del progetto:<br />
Namanstika-nostri amici-Trapani<br />
5) Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):<br />
Settore: SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO<br />
Area di intervento: Educazione e Promozione culturale(Area Prevalente), Assistenza<br />
Codice: F11 (Area Prevalente), F07
6) Descrizione del contesto socio politico ed economico del paese o dell’area geografica<br />
dove si realizza il progetto; precedente esperienza dell’ente proponente il progetto nel<br />
paese o nell’area geografica anche in relazione alla propria mission; presentazione dei<br />
partner esteri:<br />
DESCRIZIONE GEO-POLITICA<br />
DOVE SI TROVA IL MADAGASCAR<br />
Il Madagascar, è uno stato insulare situato nell'Oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'Africa, di<br />
fronte al Mozambico. L'isola principale, anch'essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del<br />
mondo.<br />
Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l'80% delle quali si trovano solo in Madagascar. Fra<br />
gli esempi più noti di questa eccezionale bioversità ci sono la famiglia dei lemuri, tre famiglie endemiche di<br />
uccelli, le numerose specie di camaleonti, dei bovinia metà tra cammelli e mucche, in quanto ancora allo<br />
stato primordiale, gli zebù (vedi foto), e i tipici baobab, e gli alberi di immagine dei baobab - Toliara cocco(vedi<br />
foto).<br />
LA STORIA<br />
Madagascar, che ha storicamente una posizione marginale rispetto alla vita politica africana, è tornato nel<br />
luglio del 2003 (dopo la crisi politica del 2002) a essere parte attiva dell'Unione Africana. Durante la seconda<br />
guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Quando la Francia cadde in<br />
mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy. Nel 1942 l'isola fu invasa dalla<br />
Gran Bretagna che la riconsegnò ai "francesi liberi" di de Gaulle l'anno dopo. Nel 1947, una rivolta<br />
indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla<br />
di 60.000 - 100.000 morti, ma nei primi anni '50 la Francia diede inizio a una serie di riforme che<br />
consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la<br />
Repubblica del Madagascar nell’ ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il<br />
Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente. Tsiranana condusse una<br />
politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un<br />
malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di<br />
transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica<br />
estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito<br />
legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta. Il regime di Ratsiraka iniziò a<br />
vacillare negli anni '80, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento<br />
internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni<br />
multi-partitiche nel 1993. Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafon, si alternarono alla guida del paese<br />
fino al 2001. Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si<br />
conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso<br />
Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio.<br />
SITUAZIONE O<strong>DI</strong>ERNANel gennaio 2009 ricominciarono, nuove guerriglie interne, che terminarono con la<br />
presa delle capitale Antananarivo da parte della popolazione e il ribaltamento dello status politico quo, e<br />
l’assalto al palazzo del governatore, Ravalomanana, che terminò con la sua messa in fuga. Nella capitale,<br />
sono state, abbattuti, e presidiati, il palazzo del governatore, i luoghi di riunione politica e sono stati attaccati<br />
a fuoco tutte le aziende, i supermercati, ed i negozi del presidente Ravalomanana. Per sedare la situazione<br />
le forze dell’ordine hanno dovuto intervenire sulla folla in rivolta, tale situazione è durata per parecchi mesi,<br />
dal momento che la cosa continuava di notte, portata avanti da bande armate, che commettevano razzie e<br />
derubavano case di missionari, suore ed istituti religiosi. Tale movimento rivoluzionario, risultò più assopito,<br />
nelle altre città del Madagascar, come Fianarantsoa ed Antsiranana dove grazie all’esistenza dei telefonini,<br />
la popolazione e stata all’ertata, e quindi ha saputo far fronte all’ondata rivoluzionaria. Dall’Agosto ad oggi, la<br />
situazione sembra essersi stabilita, anche se al momento si è in una condizione di “Governo Fantoccio”, che
mantiene uno stato di calma apparente, mantenuto solamente dalle forze dell’ordine e da uno stato<br />
militarizzato.<br />
FORMA <strong>DI</strong> GOVERNO<br />
La costituzione vigente (quella del 1998) prevede come istituzioni principali del paese il Presidente, il<br />
Parlamento (detto "Assemblea Nazionale"), il Senato, il Primo Ministro col suo gabinetto, e un potere<br />
giuridico indipendente. Il presidente viene eletto per suffragio universale e rimane in carica 5 anni; può<br />
essere riconfermato due volte. L'Assemblea Nazionale comprende centosessanta rappresentanti eletti con<br />
voto diretto ogni cinque anni. Il Senato comprende 90 senatori, due terzi dei quali eletti da legislatori locali e<br />
un terzo scelto dal presidente, tutti in carica per sei anni. Il Primo Ministro e un consiglio di altri ministri si<br />
occupano della gestione del governo e dell'applicazione della legge; il Primo Ministro è scelto dal<br />
Presidente. Il Presidente può sciogliere l'Assemblea Nazionale; da parte sua, l'Assemblea può votare una<br />
mozione di censura e rimuovere dall'incarico i ministri. La Corte Costituzionale ha lo scopo di giudicare della<br />
costituzionalità delle nuove leggi.<br />
<strong>DI</strong>VISIONE POLITICA INTERNA<br />
Il Madagascar è suddiviso amministrativamente in enti di quattro livelli principali:<br />
A. provincia (faritany mizakatena) regione (faritra)<br />
B. distretto (fivondrona o departemanta)<br />
C. comune (firaisana e kaominina)<br />
D. Ogni provincia prende il nome dal suo capoluogo:<br />
1. la Provincia di Antananarivo comprende le regioni di Bongolava, Itasy e Vakinankaratra , 2. la Provincia di Antsiranana<br />
comprende le regioni di Diana e Sava, 3. La Provincia di Fianarantsoa comprende le regioni di Amoron'i Mania, Atsimo-<br />
Atsinanana, Haute Matsiatra, Ihorombe e Vatovavy-Fitovinany, 4. La Provincia di Mahajanga comprende le regioni di<br />
Betsiboka, Boeny, Melaky e Sofia, 5. La Provincia di Toamasina comprende le regioni di Alaotra Mangoro, Analanjirofo e<br />
Atsinanana, 6. La Provincia di Toliara comprende le regioni di Androy, Anosy, Atsimo-Andrefana e Menabe<br />
ISTRUZIONE<br />
L'istruzione in Madagascar è regolata secondo le linee impostate dalla riforma scolastica del 1978, voluta<br />
dal governo socialista di Ratsiraka con lo scopo di democratizzare, nazionalizzare e decentrare il sistema<br />
scolastico. Le scuole sono organizzate in quattro fasi: educazione di base (sei anni), formazione secondaria<br />
di base (quattro anni), formazione secondaria specializzata (tre anni) e formazione universitaria (impartita<br />
dall'Università del Madagascar, fondata nel 1961 con sede nella capitale, o da altri istituti superiori<br />
equiparati). Nonostante gli sforzi messi in atto dai governi succedutisi alla guida del paese negli anni, il<br />
livello di analfabetismo in Madagascar è ancora piuttosto elevato (intorno al 60% della popolazione).<br />
LINGUA<br />
In Madagascar, si parla in modo preponderante il malgascio, il francese è considerata lingua nazionale che<br />
tutti conoscono e si studia nelle scuole, essa rappresenta il dominio della francia quando il marasca era una<br />
sua colonia. Inoltre nelle zone del nord dove è molto intenso il turismo si parla parecchio l’inglese<br />
MONETA<br />
La moneta di stato sono gli ARIARI, che hanno un valore pari alla metà dell’EURO; altra moneta è il<br />
FRANCO MALGASCIO, ormai desueto, e si trova solamente in qualche paese interno.<br />
CONTESTO ECONOMICO<br />
Dal 1968 al 1991, sotto il governo di Ratsiraka, il Madagascar ha allacciato legami politici soprattutto con<br />
paesi socialisti e non-allineati come Corea del Nord, Cuba, Libia e Iran. Il successivo presidente Zafy ha<br />
cercato di ampliare la rosa dei contatti internazionali del paese. Dal 1997 il Madagascar ha iniziato ad aprirsi<br />
ai mercati mondiali. I suoi rapporti commerciali sono comunque<br />
più orientati verso l'Oceano Indiano (Mauritius, Comore, Réunion) e l'Europa (soprattutto Francia, Germania,<br />
Svizzera) che verso l'Africa.
Ci sono rapporti importanti anche fra Madagascar e Regno Unito, Russia, Giappone, India e Cina.<br />
Ravalomanana ha coltivato anche le relazioni con gli Stati Uniti, grazie alle quali il Madagascar fu una delle<br />
prime nazioni a beneficiare dell'iniziativa Millennium Challenge Account.<br />
Più in generale, Ravalomanana ha teso coscientemente a rafforzare i rapporti con i paesi anglofoni per<br />
controbilanciare il rapporto di sudditanza politica e culturale del Madagascar nei confronti della Francia.<br />
■Foto: Don Mario Bonura e<br />
L’arcivescovo di Fianarantsoa<br />
Nosy Iranja, insieme a Nosy Be e l’isola di San Marie, sono delle mete<br />
turistiche molto apprezzate dagli starnieri. Soprattutto l’isola di San<br />
Marie, che è situata di fronte le Mauritius, nel periodo di agosto, è una<br />
meta molto rinomata,<br />
per gli amanti dell’ambiente<br />
in quanto è possibile avvistare il passaggio delle balene. Le principali<br />
risorse economiche del Madagascar oltre sono al turismo, sono<br />
l'esportazione tessile, con la produzione di cotone e varie specie di<br />
canapa la produzione agricola e l'estrazione mineraria. Inoltre vi è da<br />
ricordare l’importanza della pesca, soprattutto, molto praticata nelle zone<br />
vicine all’oceano, dove di pescano ricci grandissimi, mentre nel territorio<br />
dell’estremo sud dell’isola vi è Forthfen, patria delle aragoste. Il turismo è<br />
soprattutto orientato al mercato dell'ecoturismo, e sfrutta la presenza di habitat quasi incontaminati e la<br />
straordinaria biodiversità dell'isola (l'attrazione principale per i turisti, in questo senso, sono le<br />
numerosissime specie di lemuri e le spiagge coralline del nord, intorno a Nosy Be). L'esportazione tessile e<br />
di abbigliamento è rivolta soprattutto agli Stati Uniti e ai mercati europei, e avviene rispettivamente nel<br />
contesto degli accordi e Everything But Arms. L'esportazione agricola è centrata su prodotti di volume ridotto<br />
e alto valore, come la vaniglia (il Madagascar è il primo produttore al mondo, con circa metà della<br />
produzione mondiale), litchi e oli essenziali. L'estrazione mineraria è soprattutto svolta da società straniere;<br />
si estraggono soprattutto il menite e nickel.<br />
Nel 2000, il Madagascar ha intrapreso la preparazione di una strategia di riduzione della povertà secondo<br />
quanto previsto dagli standard dell'iniziativa HIPC. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale<br />
hanno approvato nel 2004 il lavoro svolto dal governo del paese, approvando la qualificazione del<br />
Madagascar.<br />
LA CARITAS<strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI E I SUOI PARTNER<br />
Foto: Don Mario Bonura ,Suor<br />
Agnese Brusasco, responsabile delle<br />
suore Nazarene, una volontaria<br />
La <strong>Caritas</strong> di Trapani in collaborazione con il Centro missionario diocesano, promuovono il presente<br />
progetto denominato Namanstika-nostri amici-Trapanii in sinergia con, L’ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong><br />
FIANARANTSOA, LE SUORE NAZARENE E LE SUORE CARMELITANE, attraverso apposito accordo di<br />
partenariato. Entrambi i partner secondo quanto di seguito descritto garantiscono la realizzazione delle varie<br />
attività indicate nel presente progetto, grazie ad un’attenta conoscenza dei bisogni del territorio, ed un’attiva<br />
partecipazione e distribuzione dei servizi umanitari offerti dalla caritas diocesana e dai vari movimenti in<br />
aiuto al terzo mondo a favore del territorio e della popolazione malgascia. In tal modo si ha la certezza che<br />
tutti gli aiuti e qualsiasi tipo di intervento a favore della suddetta popolazione possa giungere a buon fine.<br />
Tale atteggiamento dei partner ne va sia dell’affidabilità degli stessi, quanto della buona riuscita degli<br />
interventi promossi in territorio italiano e nello specifico nella diocesi di Trapani<br />
LA CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI ED IL CENTRO MISSIONARIO – ATTIVITA’<br />
PREGRESSA IN TERRA <strong>DI</strong> MISSIONE<br />
Il Centro Missionario della diocesi di Trapani, è co-promotore insieme alla <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani,<br />
nella realizzazione dei progetti di Servizio Civile all’estero. Dal 2000 ad oggi esso svolge la sua missione<br />
pastorale in Madagascar a favore dei bambini, delle donne e degli uomini indigenti, dei senza tetto, degli
anziani, dei bambini rachitici. Ogni anno Il Centro Missionario di cui il Direttore è Don Mario Bonura, un<br />
prete diocesano, responsabile dell’Ufficio Missionario della diocesi per volere del Vescovo, organizza 2<br />
missioni in Madagascar una durante il periodo di quaresima ed una durante il periodo estivo. Solitamente in<br />
tutte le sue missioni viene accompagnato da circa 20 volontari della diocesi, simpatizzanti del centro<br />
missionario, o semplicemente chiunque si voglia avvicinare, e quindi sperimentare l’esperienza in terra di<br />
missione, che nella fatti specie è il Madagascar.<br />
Il viaggio è strutturato, sulla falsa riga di un pellegrinaggio, dal momento che ci si parte dalla capitale<br />
Antananarivo, che si trova al centro e si va verso il sud, passando per Antsirabè, Fianarantsoa, e tutti i<br />
villaggi che si incontrano durante tutto il tragitto, per poi al ritorno risalire.<br />
Inoltre la diocesi opera in modo più consistente e reale attraverso l’invio di 2 Container l’anno, contenenti:<br />
materiale didattico, vestiario, generi alimentari non deteriorabili, strumenti tecnici per la formazione, libri, ecc.<br />
•L’Ufficio Missionario della Diocesi di Trapani e la Cartas diocesana di Trapani hanno svolto tale<br />
servizio a favore del popolo malgascio, secondo quanto segue:<br />
TIPOLOGIA <strong>DI</strong> INTERVENTO ATTIVITA’<br />
1. Dal 2001 Esperienze di conoscenza e<br />
formazione missionaria in Madagascar con<br />
volontari della Diocesi di Trapani<br />
2. Dal 2001 ad oggi esperienze di<br />
evangelizzazione in terra di missione, animata<br />
dai volontari del Centro missionario<br />
3. Dal 2001 ad oggi sostegno alle missioni<br />
cattoliche presenti nella diocesi di Fianarantsoa<br />
4. Dal 2001 promuove adozioni a distanza<br />
5. Dal 2004 realizzazione del CDS (Dispensario<br />
per la cura e la prevenzione delle malattie)<br />
• Viaggi Missionari in Madagascar;<br />
• Conoscenza dei luoghi;<br />
• Contatti con il popolo Malgascio;<br />
• Contatti con le associazioni cattoliche in<br />
Madagascar;<br />
• Contatti con l’Arcidiocesi di Fianarantsoa<br />
• animazione presso i villaggi a favore dei bambini;<br />
• alfabetizzazione nelle scuole a favore dei bambini;<br />
• animazione presso il preventorio delle Suore<br />
Teresiane di Fianarantsoa<br />
• animazione presso il villaggio dei catechisti di<br />
Padre Daniele- Gesuita a Fianarantsoa<br />
• animazione per i bambini presso il villagio di<br />
Zazafusi delle Suore Nazarene<br />
•Villaggio dei catechisti: costruzione dei pannelli<br />
solari per riscaldare l’acqua, costruzione dei servizi,<br />
Wc e docce, cucina, costruzione delle case;<br />
•Preventorio per bambini rachitici: aiuti monetari;<br />
•Lebbrosari: aiuti monetari;<br />
•Dispensari: acquisto di medicine;<br />
•Orfanotrofi: adozioni a distanza, aiuti monetari;<br />
•Scuole cattoliche, invio di materiale didattico, libri,<br />
banchi;<br />
•Centri sociali per il sostegno ai poveri:<br />
animazione e assistenza<br />
•Case di accoglienza per ammalati e anziani:<br />
animazione e assistenza<br />
•Istituti di ordini religiosi che operano nel<br />
territorio: Aiuti in denaro, invio di volontari<br />
• Dal 2001 Il centro Missionario promuove adozioni a<br />
distanza, realizzando 522 adozioni, a favore di<br />
bambini che vanno a scuola, di ragazzi e giovani che<br />
vogliono iscriversi alle scuole superiori o nei corsi di<br />
formazione, a favore di seminaristi.<br />
• Aiuti economici per la Costruzione di un’ala della<br />
Clinica appartenente all’Arcidiocesi di Fianarantsoa,
6. Dal 2006 avvio del progetto “Casa di<br />
accoglienza – Amboaloboca”<br />
e di tutto il dispensario che si trova al suo interno.<br />
• Costruzione della “Casa di Accoglienza della<br />
diocesi” ad Amboaloboca-Fianarantsoa, per<br />
l’accoglienza di volontari in missione<br />
7. Attivita’ di sensibilizzazione •I momenti di sensibilizzazione sono organizzati dal<br />
Centro Missionario, in diocesi attraverso:<br />
►momenti di preghiera: incontri per<br />
sensibilizzare la comunità alla missione;<br />
►organizzazione di eventi pubblici per<br />
raccogliere fondi: Una nota per (estate 2008);<br />
►cene di beneficenza;<br />
►vendita di oggetti del Madagascar;<br />
►Produzione e vendita di film sul Madagascar<br />
per raccolta fondi<br />
►Realizzazione di calendari<br />
►Produzione di panettoni<br />
► Incontri con i giovani nelle scuole e nelle<br />
parrocchie<br />
8. Assistenza e Sostegno • Distribuzione di coperte ai barboni e ai senza tetto<br />
• Distribuzione di cibo<br />
• acquisto di riso<br />
• Distribuzione di indumenti<br />
• Distribuzione di materiale didattico<br />
9. Centro polivalente Dal 2007 è attivo un centro polivalente dell’ufficio<br />
missionario della diocesi di Trapani dove si svolgono<br />
le seguenti attività:<br />
- formazione professionale<br />
- attività di alfabetizzazione<br />
- accoglienza per anziani e poveri<br />
- sede per i volontari<br />
- laboratori igienico-sanitari<br />
10. SCV all’Estero – PG MISAOTRA E MIARAKA Dal Gennaio 2010, è iniziata la prima esperienza di<br />
servizio civile all’estero, proseguita nel 2011, con 2<br />
Progetti che hanno visto impegnati 4 ed 8 volontari<br />
in servizio civile che hanno svolto attività di<br />
volontariato internazionale.<br />
L’ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA – PARTNER dal 2004<br />
L’ARCI<strong>DI</strong>OCESI SI FIANARANTSOA opera in territorio malgascio dal 1900, formando i preti diocesani in<br />
Europa, ed inviandoli presso i territori cattolici dell’arcidiocesi, dove è necessario un apporto educativo,<br />
sociale e culturale, sia per la formazione degli adulti ed il loro accompagnamento e supporto cattolico e<br />
culturale, quanto per i bambini e la loro educazione. I preti diocesani, quindi svolgono un servizio molto<br />
attivo sul territorio, che permette loro di avere un monitoraggio costante dei bisogni presenti sul territorio, e<br />
facendo da ponte con varie associazioni mondiali, che possono<br />
essere d’aiuto alla realtà malgascia. Proprio attraverso questo contatto tra il Centro missionario della diocesi<br />
di Trapani, ed alcuni preti malgasci che si trovavano in Italia è stato possibile prendere contatti con<br />
l’arcidiocesi malgascia ed attivare, tutta una serie di aiuti umanitari, organizzare viaggi, e preparare<br />
container, fino ad arrivare all’odierna collaborazione, grazie alla quale la diocesi di Trapani, già da anni<br />
gestisce dei contatti stabili che gli hanno permesso di realizzare quanto di seguito descritto ed ampiamente<br />
esplicitato nel seguente paragrafo.
L’arcidiocesi inoltre, sul territorio malgascio opera attraverso la collaborazione dei vari ordini di suore<br />
presenti nel territorio, quali le suore nazarene, carmelitane, francescane, ecc. ed i frati, gesuiti, e salesiani<br />
ecc. Tali collaborazioni consentono allo stato ecclesiale di avere un pieno controllo su tutte le realtà<br />
cattoliche che operano sul territorio, creando una rete completa ed efficiente di tutti i servizi ivi presenti, e<br />
che realmente vengono offerti. In tal modo questo pieno controllo e continuo monitoraggio, consente che<br />
tutti i servizi attivati arrivino a buon fine e vengono dispersi<br />
SUORE NAZARENE (PARTNER dal 2008)<br />
Le Suore Nazarene sono presenti da tempo in Madagascar dal secondo dopo guerra. Esse collaborano con<br />
l’arcidiocesi di Fianarantsoa, ed il loro carisma è quello di occuparsi, di bambini, per facilitare in loro in processo di<br />
scolarizzazione, della formazione professionale delle donne, infatti hanno in attivo corso di taglio, cucito, e si<br />
occupano anche degli anziani in stato di abbandono; inoltre nel territorio del Madagascar sono responsabili di<br />
lebbrosari . Il loro servizio è implementato dalla presenza do volontari che vanno in missione per periodi dell’anno<br />
presso le loro case, da medici che li raggiungono per durante l’anno le raggiungono per avviare dei corsi di<br />
puericultura, educazione igienico-sanitaria, prevenzione. Tra le suore molte sono di origine italiana, altre sono<br />
consorelle africane, e quasi tutte sono in possesso di titoli di studio spendibili a favore della popolazione, tra di esse vi<br />
sono pedagogiste, infermiere, che a loro volta gestiscono scuole per i bambini e i corsi di alfabetizzazione e per i<br />
volontari corsi in lingua francese e malgascia.<br />
INTERVENTI OFFERTI<br />
- 1. Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini;<br />
- 2. Gestione di lebbrosari;<br />
- 3. Gestione di preventori per il rachitismo;<br />
- 4. Gestione di casa di accoglienza;<br />
- 5. Gestione di Centri polivalenti, dove si svolgono le seguenti attività:<br />
●A. Formazione professionale per le donne;<br />
●B. Alfabetizzazione;<br />
●C. Formazione per i volontari;<br />
●D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale<br />
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />
- 1. Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini: Un’equipè medica si presta volontariamente ad<br />
offrire assistenza medica alle donne, egli anziani e ai bambini della città presso il centro polivante<br />
- 2. Lebbrosari: Le Suore Nazarene gestiscono diversi lebbrosari su tutto il territorio del Madagascar e si trovano<br />
tutti lontano dalle città, sono gestiti dalle suore, in tutto riescono a contenere i bisogni di 55 persone uomini, donne,<br />
bambini e anziani affetti dalla lebbra . Manca qualunque tipo di assistenza igienica ed educativa. Non ricevono alcun<br />
aiuto da paesi e organizzazioni occidentali, solo qualche sostegno economico da parte dei missionari (P. Zocco).<br />
- 3. Gestione di preventori per il rachitismo: Le Suore Nazarene gestiscono diversi preventori in tutto il<br />
Madagascar per la cura del rachitismo.<br />
- 4. Gestione di casa di accoglienza: Le suore gestiscono diverse case di accoglienza, per minori accompagnati dai<br />
nonni, anziani senza famiglia, donne con bambini.<br />
- 5. Gestione di Centri polivalenti: Le suore gestiscono dei centri polivalenti dove si svolgono diverse attività, che<br />
coinvolgono in media 100 adulti e 100 bambini:<br />
●A. Formazione professionali per donne: Le Suore Nazarene oltre alla loro casa di accoglienza gestiscono un<br />
centro diurno polivalente dove si svolgono attività di formazione per le donne, quali, maglieria e ricamo, tali corsi sono<br />
gestiti da formatori ed esperti del luogo, accompagnanti dai volontari.<br />
●B. Alfabetizzazione: Corsi di alfabetizzazione rivolte ai bambini in età scolare,e alle donne, tali corsi sono gestiti<br />
dalle suore e dai volontari.<br />
● C. Formazione per i volontari: Per i volontari vengono organizzati dei corsi in Lingua malgascia francese, inoltre<br />
vengono preparati dei corsi di primo soccorso e di conoscenza dei rischi possibili presenti nel territorio.<br />
●D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale: Periodicamente le suore vengono raggiunte da medici che vanno in<br />
missione in Madagascar, per fare percorsi di prevenzione a favore della popolazione femminile, sulle malattie<br />
veneree, corsi di puericultura, corsi di igiene e profilassi.
7) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il<br />
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori<br />
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:<br />
7.1 ANALISI DEL TERRITORIO<br />
SETTORE <strong>DI</strong> INTERVENTO - Servizio Civile All’estero<br />
Il progetto denominato “Namanstika”, parola malgascia che in italiano vuol dire “NOSTRI AMICI”, è promosso<br />
dalla <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani in collaborazione con l’Ufficio Missionario della diocesi, in accordo di<br />
partenariato con l’Arcidiocesi di Fianarantsoa, e le Suore Nazarene, che in Madagascar, contribuiscono a<br />
rendere vari servizi a favore della popolazione malgascia.<br />
Tale intervento è stato pensato per sostenere le attività che l’ufficio missionario della diocesi di Trapani, ha già<br />
attivato dal 1996, con attività di sostegno economico a distanza e in loco, anche attraverso la realizzazione di<br />
una struttura sita in Fianarantsoa che da quest’anno sarà gestita dalle Suore Nazarene e dai volontari della<br />
diocesi che periodicamente ormai da anni vanno in Madagascar a svolgere servizio.<br />
A tal proposito il presente progetto è stato pensato per dare continuità alle scorse esperienze di Servizio Civile<br />
cominciate nel 2010, grazie al progetto MISAOTRA, realizzato da 4 volontari, continuate nel 2011 con il progetto<br />
MIARAKA con 8 volontari ed inoltre per sostenere e accompagnare, il personale già esistente in loco, quali le<br />
suore e i volontari al fine di essere d’aiuto nella gestione delle attività di servizio ivi previste, secondo i principi di<br />
una pedagogia dei fatti della <strong>Caritas</strong>, che attraverso il dono svela gli adempimenti di un servizio offerto al<br />
prossimo, nel segno della pace e della non violenza.<br />
Namanstika, infatti vuole essere per il territorio malgascio un opera segno, per promuovere delle forme di<br />
servizio all’estero.<br />
AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO - Educazione e Promozione culturale (area<br />
prevalente), Assistenza<br />
Il progetto Namastika-nostri amici si realizzerà nell’area dell’educazione e della Promozione culturale, a<br />
favore di bambini, giovani, adulti, anziani, poveri, che devono essere sostenuti in un processo, costante e<br />
continuo di educazione all’igiene, alimentare, assistenza medico sanitaria, sostegno nell’alfabetizzazione,<br />
formazione professionale.<br />
L’intervento mira soprattutto a formare la popolazione malgascia al miglioramento della qualità della vita a<br />
partire dal soddisfacimento di esigenze primarie e primordiali per l’uomo, quali:<br />
- miglioramento della condizione igienico sanitaria personale;<br />
- miglioramento di una condizione ambientale e di gestione della vita;<br />
- miglioramento del grado di alfabetizzazione;<br />
al fine di:<br />
- aumentare il gap generazionale, e quindi diminuire la mortalità infantile;<br />
- aumentare il numero delle abitazioni e imparare a saperle gestire;<br />
- aumentare il numero dei bambini che vanno a scuola;<br />
- promuovere la cure di sé, la famiglia e il patrimonio territoriale.
CONTESTO <strong>DI</strong> RIFERIMENTO<br />
Fianarantsoa si trova a 1000 metri sul livello del mare e a 600 km dalla costa, per cui, pur essendo una<br />
regione tropicale, presenta estati poco piovose e fresche ed inverni caldi ed umidi. La popolazione,<br />
composta da circa 100 mila abitanti, vive essenzialmente coltivando riso o altri ortaggi come manioca,<br />
carote, pomodori. Si tratta di agricoltura di sussistenza, e le famiglie sempre numerose, non sempre arrivano<br />
ad avere sufficiente riso per nutrirsi per sei mesi, dato che i raccolti sono 2 l’anno. L’assistenza sanitaria è<br />
svolta da medici dell’unico ospedale in cui lavorano i Padri Camilliani, e da un dispensario sorti di recente<br />
grazie agli aiuti della Diocesi di Trapani. Le realtà più bisognose di un sostegno sono un preventorio per<br />
bambini rachitici e il lebbrosario.<br />
La provincia di Fianarantsoa è la seconda provincia più grande del Madagascar. Il suo capoluogo è la città<br />
di Fianarantsoa.La provincia si trova nella parte centro-meridionale dell'isola, in una zona ricca di foreste e<br />
acqua, e ad ovest confina con la provincia di Toliara. Fianarantsoa è una zona turistica e ha numerose<br />
ricchezze naturali: fra queste anche due parchi naturali, il Parco Nazionale di Ranomafana e il Parco<br />
Nazionale dell'Isalo.Storicamente, con la dominazione dei Betsileo, Fiaranantsoa si divideva in cinque regni<br />
autonomi, ma adesso, anche per effetto della suddivisione del periodo coloniale, la provincia di Fianarantsoa<br />
è popolata da altri gruppi etnici, che in passato non vi risiedevano. Della provincia di Fiaranantsoa fanno<br />
parte le città di Mananjary, Manakara, Farafangana, Vangaindrano, Ikongo e Ihosy.<br />
Regione Capoluogo Popolazione [1] Superficie (km²)<br />
Haute Matsiatra Fianarantsoa 1.231.600 21.080<br />
Amoron'i Mania Ambositra 699.209 16.141<br />
Vatovavy-Fitovinany Manakara 1.102.450 19.605<br />
Atsimo-Atsinanana Farafangana 654.410 18.863<br />
Ihorombe Ihosy 199.187 26.391<br />
▪ Fonte esterna: dati ricavati da internet
7.2 ANALISI DEI DATI GENERALI<br />
LE FONTI INTERNE ED ESTERNE <strong>DI</strong> RILEVAZIONE DEI DATI<br />
Tali notizie sono state recuperate sia attraverso fonti interne, quali la caritas diocesana di Trapani, e le esperienze<br />
pregresse dai volontari in servizio civile, quanto dal centro missionario e dall’arcidiocesi di Fianarantsoa, per tutto<br />
quanto riguardante i dati socio-demografici. Le foto ed il materiale che da qui emerge filmato invece è stato redatto dai<br />
volontari che vanno in missione ogni anno in Madagascar e nello specifico le immagini qui riportate fanno riferimento<br />
all’ultimo viaggio. Per quanto concerne le notizie geografiche si fa riferimento in parte ad internet. In parte ad interviste<br />
rilasciate dai volontari, la stessa cosa è da considerare per quanto concerne le notizie storiche, che in parte sono<br />
emerse soprattutto gli ultimi aggiornamenti da un’intervista rilasciata da un prete italiano di Alcamo, che si trova in<br />
Madagascar in quanto responsabile del centro dei salesiani.<br />
IL CONTESTO <strong>DI</strong> RIFERIMENTO PRESENTA I SEGUENTI IN<strong>DI</strong>CATORI <strong>DI</strong> <strong>DI</strong>SAGIO :<br />
▪ Fonte interna: dati ricavati dalla Diocesi di Trapani, e dall’Arcidiocesi di Fianarantsoa<br />
Il riferimento a quanto riportato sopra, è difficile poter estrarre dei dati oggettivi, e quindi degli indicatori di<br />
riferimento precisi riferiti alla popolazione, i rilevatori esposti di seguito infatti vengono comunicati<br />
dall’Arcidiocesi di Fianarantsoa, e confrontati con dati riportati su internet, dal momento che non tutta la<br />
popolazione è censita, soprattutto di quella che vive nei villaggi così è difficile rilevare lo stato di bisogno<br />
reale.<br />
SITUAZIONE SOCIO-DEMOGRAFICA<br />
- 60% della popolazione vive in villaggi fatti di capanne<br />
- 40% mortalità infantile;<br />
- 50% dei bambini non ha genitori<br />
- 50% della popolazione non vive oltre i 50 anni<br />
- 90% delle acque è inquinato<br />
- 60% della popolazione vive nelle capitali e nei paesi, ma solo il 40% della popolazione vive in case<br />
costruite di mattoni, il restante 20% vive in strutture fatte di legna e fango<br />
- 40% della popolazione vive in villaggi, a volte non identificati, all’interno di capanne, fatte con fango<br />
e paglia (così detti villaggi di paglia)<br />
CON<strong>DI</strong>ZIONE IGIENICO SANITARIA<br />
- 60% della popolazione non fa uso dell’assistenza medico sanitaria<br />
- 80% della popolazione non conosce i servizi igienici (Bagni-docce)<br />
- 80% della popolazione versa in condizioni igieniche al di sotto della norma<br />
- scarsa presenza di servizi assistenziali pubblici (ospedali, preventori)<br />
- 70% della popolazione è a rischio delle malattie veneree<br />
- 50% della popolazione è affetta da malaria<br />
- 50% della popolazione è affetta da malattie gastro intestinali<br />
- 50% della popolazione è affetto da psoriasi<br />
- 90% della popolazione è affetto da carie<br />
- 40% della popolazione è affetto da malattie alle vie respiratorie<br />
ISTRUZIONE<br />
- 70% di bambini non va a scuola<br />
ECONOMIA<br />
- 50% della popolazione vive di una agricoltura di sussistenza<br />
- 40% della popolazione vive dell’artigianato locale<br />
- 10% della popolazione viene formato verso attività produttive<br />
- 10% della popolazione vive in condizioni agiate, o perché impegnato politicamente, o perché<br />
produttore di riso, di marmi o topazi, e addetti alla ristorazione e di questo 10% il 5% sono stranieri<br />
europei, in maggioranza italiani, che sono impegnati nelle cave di marmo, albergatori, ristoratori<br />
Questi indicatori rilevano una condizione dello stato paragonabile ad uno stato europeo del 1° dopoguerra,<br />
sia per le condizioni igienico-sanitarie, ma forse ancora più arretrate dal punto di vista culturale ed<br />
economico
7.3A.ANALISI DELLE RISORSE ESTERNE<br />
Le risorse esterne vengono rappresentate da tutti quegli enti, associazioni, ordini religiosi, ecc, che<br />
svolgono attività umanitaria e sostegno anche economico alla realtà malgascia in Fianarantsoa:<br />
1.ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />
Suore Teresiane<br />
Le suore Teresiane che da tempo operano nel territorio del Madagascar, offrono il loro servizio a favore di minori<br />
affetti da rachitismo e dello loro mamme. I preventori si trovano su tutto il territorio dell’isola.<br />
INTERVENTI OFFERTI<br />
1. Gestione di preventori per il rachitismo;<br />
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />
▪ 1.Preventorio: gestito da 4 suore, di cui 2 rwandesi, si trova appena fuori città. Le suore accudiscono<br />
circa n. 70 bambini rachitici che hanno tra i 3 e ai 12 anni, per un periodo variabile che può andare dagli 11<br />
mesi ai 2 anni, con un rientro nelle proprie case di un mese all’anno.<br />
Il rachitismo è parecchio diffuso in Madagascar, per la scarsità dell’allattamento al seno dovuto alle<br />
frequenti gravidanze delle madri e alla cattiva nutrizione (il formaggio, il latte e più in genere i derivati, non<br />
sono molto consumati, dal momento che acquistarli non è possibile per l’eccessivo costo, rispetto ad una<br />
economia familiare molto povera, per altro gli zebù, che sostituiscono le mucche, producono poco latte).<br />
Inoltre le usanze prevedono che i bambini siano sempre molto coperti, e questo impedisce l’azione dei raggi<br />
solari sulla calcificazione delle ossa.<br />
I bambini infatti vengono seguiti, durante il periodo che precede l’intervento per prepararli all’operazione, e<br />
per il periodo successivo allo stesso per la riabilitazione. Inoltre in questo servizio vengono affiancate dalle<br />
madri, per sostenere le suore nelle loro attività, soprattutto per il periodo estivo, quando il numero delle<br />
consorelle diminuisce per la pausa estiva.<br />
Il preventorio è fornito di una mensa, di camerette e di una grande sala per la fisioterapia con pochi<br />
elementari attrezzature. Durante la riabilitazione i bambini vengono coinvolti in varie attività; quali: laboratori<br />
ludico-ricreativi; educativi; alfabetizzazione.<br />
2. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />
Suore e Frati Trappisti- Maroumbe<br />
Le suore e i frati trappisti, nella provincia di Fianarantsoa gestiscono diverse strutture di comunità cattoliche,<br />
che una parte gestiscono sia come alloggi per i pellegrini, che per i seminaristi, nell’altra parte invece vi<br />
abitano delle famiglie che hanno intrapreso un percorso di formazione professionale, infatti vi sono<br />
laboratori di falegnameria, e di artigianato in genere.<br />
In ogni villaggio vi è una chiesa, e circa 50 seminaristi, la messa della domenica e le attività di catechesi<br />
diventano momenti di condivisione, di festa e di crescita per l’intero paese.<br />
INTERVENTI OFFERTI<br />
- 1. Formazione agricola per adulti<br />
- 2. Alfabetizzazione per bambini<br />
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />
- 1. Formazione agricola per adulti : la comunità cattoliche si predispongono come se fossero dei veri e<br />
propri villaggi, che si autogestiscono, attraverso un’economia di sussistenza, e la produzione di artigianato<br />
locale.<br />
Gli adulti circa 200 tra uomini e donne sono occupati nella produzione agricola, organizzata in corsi di<br />
formazione.<br />
- 2. Alfabetizzazione per bambini: Attività di accompagnamento scolastico per 100 bambini, inoltre sono<br />
adibiti degli spazi all’aperto e degli spazi educativi, come scuole,e asili
3. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />
Associazione Exodus - Don Mazzi L’associazione Exodus, ha i sui campi base ad Ambalakilonga -<br />
Villaggio dei ragazzi, ed a Orphelinat Catolique di Fianarantsoa - Madagascar centro-sud.<br />
Il Villaggio "Ambalakilonga" è un villaggio sorto nelle vicinanze del Grande Orfanotrofio di Fianarantsoa, una<br />
delle maggiori città del Madagascar.Il fuoco del viaggio è comunque spostato verso Ambalakilonga, il<br />
villaggio dei ragazzi. La finalità di Ambalakilonga è fungere da cerniera tra l'orfanotrofio e la società sì da<br />
permettere un reinserimento sociale positivo. I ragazzi si trovano di fronte al disagio dell'assenza di una<br />
famiglia di origine e la durezza di una società (quella malgascia) particolarmente provata in termini di<br />
sviluppo economico, gestione politica, educazione e sanità. Il Villaggio, costruito da una famiglia di<br />
commercianti svizzeri (Famiglia Frigerio) è affidato per la gestione alla Fondazione Exodus, diretta da don<br />
Antonio Mazzi. Le strutture sono già ben avviate e sta prendendo vita la gestione continuativa da parte di un<br />
gruppo di educatori e volontari provenienti dalle Comunità Exodus.L'Esperienza ha il suo cuore nella<br />
coabitazione di tre realtà: L'Orphelinat Catolique, Ambalakilonga, la Fondazione Exodus.<br />
INTERVENTI OFFERTI<br />
1.Orfanotrofio<br />
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />
1. Orfanotrofio ospita attualmente 350 bambini e bambine in età da 0 a 17 anni. In questo momento la<br />
presenza più significativa è rappresentata da 50 bambini in età inferiore/uguale a 1 anno. La struttura è<br />
diretta da Suor Annunziata Di Girolamo, dell'Ordine delle suore Nazarene. Suora Annunziata, chiamata<br />
famigliarmente Ma Mère è coadiuvata da 9 suore malgasce e alcune collaboratrici esterne.<br />
4. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />
Trapani per il Terzo Mondo<br />
Nel febbraio dell'anno 2000 veniva costituita l'associazione Trapani per il Terzo Mondo. Dalla prima<br />
ricognizione effettuata nel marzo del 2000 i componenti dell’associazione si erano resi conto, della gravità<br />
della situazione in cui verteva il territorio malgascio, dove la condizione igienica-assistenziale sicuramente<br />
molto grave, non era altro che un sintomo della situazione culturale, per cui bisognava agire su due fronti,<br />
prima su quello scolastico-educativo e di conseguenza su quello medico-igienico-sanitario.<br />
INTERVENTI OFFERTI<br />
1.assistenza socio-sanitaria<br />
2. medici in missione<br />
3. adozioni a distanza<br />
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />
1. Assistenza socio-sanitaria<br />
Scuola elementare Maneva-Alakamisy (Betafo), inaugurata il 12 novembre del 2000;<br />
Scuola di taglio e cucito presso l’orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);<br />
Acquisto, su donazioni, di attrezzature sanitarie oculistiche<br />
Progetto”tanto con poco” diritto all’acqua: n°5 pozzi d’acqua a Bemaneviki<br />
Spedizione di n°4 container ( abbigliamento, giocattoli, farmaci, materiale didattico, ecc…)<br />
Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per gli ospedali di Fianarantsoa, Bemaneviky Antsirabe<br />
Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per il carcere di Antsirabe (sedie dentistiche, sterilizzatori,<br />
incubatrici<br />
Progetto “un caldo sonno”: realizzazione di copertine per neonati presso lo studio del dott. Vito Accardo<br />
Cure mediche a due bambine malgasce all’ospedale “Carlo Besta” di Milano<br />
Progetto “Tonga Soa” anno 2004: ospitalità a 8 bambini, 2 suore e 1 accompagnatore provenienti<br />
dall’Istituto Cattolico di Ankofafa di Fianarantsoa.<br />
Progetto “Tonga Soa” anno 2005: ospitalità a 8 bambine, 2 suore missionarie dell’Istituto delle “Figlie di<br />
Maria Ausiliatrice” di Ivato.<br />
2. Medici in missione
Ogni anno partono in Missione medici Trapani per dare avvio a processi di prevenzione e ad iterventi<br />
chirurgici per la popolazione malgascia che risulta affetta da queste patologie: infezioni cutanee, ferite<br />
lacerocontuse infette, pediculosi, scabbia, piritiryasi versicolor, aids, malattie virali, peste, bilharziosi,<br />
malaria, flogosi delle vie respiratorie. Inoltre, a causa della malnutrizione i bambini presentavano uno<br />
sviluppo somatico inferiore alla media. Una delle patologie particolarmente evidenti anche oggi durante le<br />
missioni che effettuiamo, è la carie, segno d'errata igiene alimentare e orale. Inoltre, il tasso di mortalità<br />
neonatale e quello per emorragia post-partum nella madre è tuttora elevatissimo.<br />
3. adozioni a distanza<br />
L’associazione cura fino ad ora N° 230 adozioni a distanza presso l’orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);<br />
5. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />
Associazione Reggio terzo mondo ONG<br />
RTM è un organismo di volontariato internazionale di ispirazione cristiana, collabora in piena comunione<br />
con la Chiesa locale attraverso il Centro Missionario Diocesano, <strong>Caritas</strong>, Case della Carità e Servi della<br />
Chiesa. Sostiene iniziative legate al Commercio Equo e Solidale attraverso progetti e collaborando con la<br />
Cooperativa Ravinala.<br />
RTM è un organismo riconosciuto idoneo dal Ministero Affari Esteri italiano, dall’Unione Europea, dalla<br />
Repubblica del Madagascar, dalla regione Emilia-Romagna e dall’UNMIK (in Kosovo).<br />
Collabora inoltre con organismi Nazionali e Internazionali: CARITAS, CEI, FAO, OMS, PAM.<br />
INTERVENTI OFFERTI<br />
1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo<br />
2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo<br />
3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza<br />
Nord-Sud, dell’Educazione alla Pace e all’interculturalità<br />
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />
1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo<br />
Ad oggi RTM ha inviato in 20 progetti più di 300 volontari (di cui più di 160 per un periodo di 2 anni), I<br />
progetti di volontariato sono predisposti ed attuati in collaborazione con le Chiese locali, associazioni, gruppi<br />
di base e ONG locali. Inoltre è promotore di progetti di servizio civile all’estero<br />
2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo<br />
Promuove nel territorio, scuole-formazione per formare gli abitanti del posto a delle forme di produzione e di<br />
vendita, infatti si fa promotore della vendita dei prodotti artigianali attraverso delle forme di commercio equo<br />
e solidale.<br />
3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza<br />
Nord-Sud, dell’Educazione alla Pace e all’interculturalità
Svolge attività di sensibilizzazione e conoscenza dei problemi legati al sottosviluppo dei paesi poveri<br />
attraverso l’adesione e la collaborazione con diverse associazioni internazionali, quali :<br />
- F.O.C.S.I.V. (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontari)<br />
- EURONAID (Associazione ONG europee attive nella sicurezza alimentare)<br />
- CIDSE (Coordinamento ONG di sviluppo delegate delle conferenze episcopali)<br />
- ONG Italiane (Piattaforma italiana ed europea delle ONG di sviluppo)<br />
6. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />
Gesuiti<br />
Il 17 ottobre 1948 partì dalla Sicilia il primo gruppo di gesuiti italiani diretto alla diocesi di Fianarantsoa. Cinque anni più<br />
tardi arriveranno i gesuiti della Provincia di Torino per inserirsi nel lavoro apostolico della diocesi di Antananarivo, così è<br />
riferito dalla "memoria storica", cioè al P. Sante Zocco, amministratore della diocesi di Fianarantsoa, missionario<br />
veterano, grande conoscitore della storia della Compagnia di Gesù in quest'isola.<br />
"Nel 1947 - comincia - c'era stato un movimento di ribellione contro il colonialismo francese, un movimento in favore<br />
dell'indipendenza, purtroppo soffocato nel sangue con massacri sia da parte francese, sia da parte malgascia. C'è chi<br />
parla di 100.000 morti, ma nessuno è riuscito mai ad accertare con precisione la verità. Il vescovo di Fianarantsoa di<br />
allora, mons. François Xavier Troyer temette l'espulsione di tutti i francesi, compresi i missionari, che a quel tempo<br />
erano la quasi totalità del clero della sua diocesi. Si recò quindi a Roma, dal P. Janssens, superiore generale della<br />
Compagnia di Gesù, chiedendogli dei missionari che potessero rimpiazzare i francesi, se fosse stato necessario. Il<br />
generale inviò il vescovo dal superiore dei gesuiti di Sicilia che proprio in quel momento stava cercando un nuovo<br />
campo di apostolato per i confratelli che prima della guerra avevano lavorato nel Bengala indiano, ma che ora, per<br />
ragioni politiche, non potevano tornarvi. Da allora ad ora grandi cose sono state fatte in Madagascar dai padri gesuiti,<br />
ed è giusto annoverare tra i Missionari, oltre che P. Zocco, anche Padre Daniele, ch ormai da 50 anni cerca di fare<br />
apostolato nei villagi malgasci formando gruppi di famiglie all’evangelizzazione, da portare presso i villaggi. Inoltre nel<br />
villaggio, vi è un’area riservata agli anziani, una ai bambini, i quali vengono scolarizzati ed educati fin dalla prima<br />
infanzia, e vengono anche accolte ragazze con bambini. Alla costruzione del villaggio dei catechisti ha anche<br />
contribuito la Diocesi di Trapani, con dei fondi raccolti attraverso l’ufficio missionario.<br />
Padre Daniele nella Citta di Fianarantsoa, ha fondato un villaggio, dove forma delle famiglie sia nella sia<br />
professionalmente, che apostolicamente, il tutto si svolge all’interno di quello che viene denominati “Villaggio dei<br />
Catechisti”, dove 100 famiglie ricevono una formazione per un anno, successivamente alla quale sono inviti presso i<br />
villaggi ad evangelizzare e a formare quella parte del popolo malgascio, che è molto numerosa, a migliorare le proprie<br />
condizioni di vita, attraverso un accompagnamento costante di questi catechisti. Inoltre è necessario aggiungere che<br />
l’apostolato Gesuita, si sviluppa in tutto il Madagascar, a favore di adulti, donne e uomini e bambini.<br />
INTERVENTI OFFERTI<br />
1. Formazione professionale<br />
2. Scuola dei catechisti<br />
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />
1. Formazione professionale<br />
Il villaggio Gesuita presente a Fianarantsoa prepara gli ospiti del villaggio alla formazione professionale.<br />
I corsi sono rivolti sia agli uomini 50, quanto alle donne 50.<br />
Gli uomini sono impegnati in laboratori di falegnameria e saldatura dello stagno, le donne alla produzione di<br />
abiti merletti e capi in lana.<br />
2. Scuola dei catechisti Sistema portante del villaggio è la scuola dei catechisti, dove vengono formate le
100 famiglie ospiti del villaggio.<br />
Il periodo di formazione dura 1 anno al termine del quale le famiglie si trasferiranno presso i villaggi del<br />
Madagascar più in difficoltà per educarli alla civiltà attraverso l’evangelizzazione.<br />
7.3B ANALISI DELLE RISORSE INTERNE<br />
Al momento la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, oltre agli interventi, di cui al punto 6, elencati come esperienze<br />
pregresse, per cui si fa riferimento a tutti gli interventi ivi messi in pratica a favore della popolazione malgascia,<br />
esercita, ed esplicita anche un servizio stabile, continuo e permanente, presso i tre centri polivalenti, qui di seguito<br />
ampliamente specificati, strutture presso le quali i 9 volontari in SCV andranno a svolgere il proprio servizio:<br />
Le sedi presso le quali i volontari andranno a svolgere il servizio sono tre CENTRI POLIVALENTI:<br />
1. CENTRO ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA – 3 volontari<br />
2. CASA SUORE CARMELITANE– 3 volontari<br />
3.CASA SUORE NAZARENE– 3 volontari<br />
Il centro ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, appartiene alla diocesi di fianarantosoa, ma è gestito dalle suore<br />
Nazarene (vedi accordo di partenariato), gli altri 2 centri CASA SUORE CARMELITANE , CASA SUORE NAZARENE,<br />
invece sono delle suore nazarene e dalle stesse sono gestiti (vedi accordo di partenariato).<br />
1.CENTRO ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA – COD. HELIOS 24319<br />
IL CENTRO “ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA” - è un Centro polivalente che si trova a Fianarantsoa, costruito con i fondi<br />
raccolti dall’Ufficio Missionario della diocesi di Trapani, in collaborazione con l’arcidiocesi di Fianarantsoa, e gestito dalle suore<br />
Nazarene. Tale struttura si divide in due parti un piano terra ed un primo piano.<br />
Il primo piano di un’ala è riservata ai volontari, alle suore e ai preti italiani che vanno in missione, il piano terra invece è<br />
organizzato come una sorta di centro di ascolto, infatti giornalmente si ricevono i poveri, gli anziani e chiunque abbia bisogno di<br />
forme di assistenza.<br />
L’altra ala al primo piano è adibita a laboratori igienico sanitari, laboratori di puericultura, laboratori di sostegno scolastico,<br />
laboratori di educazione all’alimentazione; il piano inferiore, invece è sistemato per la formazione professionale, con la<br />
strutturazione di attività laboratoriali rivolte sia agli uomini che alle donne, quali falegnameria, saldatura a stagno, carta, cucito,<br />
ricamo, al fine di educare i corsisti ad una cultura dello sviluppo e alla valorizzazione dell’artigianato locale, attraverso l’evoluzione<br />
in piccole aziende.<br />
Gli utenti che afferiscono in tale sede sono tutti quei poveri che hanno bisogno di un assistenza sanitaria, immediata, di visite<br />
mediche generiche, di un pasto caldo, di una doccia, ed inoltre tutti i bambini dei quartieri limitrofi che devono fare i compiti, per<br />
cui si può tener conto di una utenza fissa di circa 100 adulti e 50 bambini al giorno, per le attività fisse, e di altri 500 utenti<br />
bisognosi satellitari che si rivolgono al servizi sporadicamente o quando hanno bisogno<br />
2. CASA SUORE CARMELITANE– COD. HELIOS 111585<br />
IL CENTRO “LA CASA DELLE SUORE CARMELITANE” – è un centro polivalente che accoglie donne in difficoltà, senza tetto,<br />
famiglie povere, poveri dei quartieri vicini. Questa sede è stata accreditata nel 2009, in seguito all’accordo di partenariato<br />
intercorso tra la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani e le Suore Nazarene.<br />
Tale struttura, esiste da circa 20 anni, originariamente era gestita da suore Carmelitane, infatti è stato mantenuto lo stesso nome,<br />
adesso invece anch’essa è stata assorbita dalla congregazione delle suore nazarene. Presso tale sede che è mantenuta e<br />
governata dalle sole suore e dalle novizie, sono stati destinati 3 volontari del presente progetto.<br />
La CASA è costituita da diversi piani, nel piano terra, vi è un grande salone nel quale le suore fanno accoglienza ogni mattina alle<br />
donne e distribuiscono loro materiale didattico per i bambini, alimentari, materiale per l’igiene personale. Inoltre vi è una grande<br />
mensa per i poveri. Al primo piano, vi sono delle camere dove a giorni alterni vi sono dei medici che fanno delle visite, e altre<br />
invece riservate a donne che con bambini si trovano senza casa, al secondo piano vi sono saloni adibiti per il sostegno scolastico<br />
dei bambini, e per le attività ludiche degli stessi. Gli utenti che afferiscono in tale struttura non sono quantificabili dal momento che,<br />
questo è nato e si strutturato come un centro polivalente dove si offre assistenza alle persone del territorio limitrofo che realmente<br />
hanno bisogno, orientativamente si fa riferimento a circa 200 adulti, 200 poveri,e 100 bambini.<br />
3.CASA SUORE NAZARENE– COD. HELIOS 111584<br />
IL CENTRO “LA CASA DELLE SUORE NAZARENE” è gestita per l'appunto dalle suore nazarene, così come la<br />
sede di cui sopra, anche questa struttura è stata accreditata nel 2009, in seguito all’accordo di partenariato intercorso<br />
tra la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani e le Suore Nazarene. La casa delle suore nazarene, è la prima casa, costruita in<br />
Fianarantsoa per le suore, presso tale struttura afferiscono tutte le novizie della diocesi di Fianarantsoa, in quanto<br />
rappresenta la casa madre delle stesse, ed è gestita dalla Superiora, suor Agnese Brurasco. Presso tale sede vi è un<br />
alloggio per i poveri, servizio mensa con adeguati servizi igienici, locali per il sostegno scolastico dei bambini, stanze
1A.<br />
MINORI<br />
2B.<br />
POVERI<br />
per fare visite mediche. Rispetto alle precedenti due struttura questa risulta essere la più piccola, per cui riesce a<br />
coprire i bisogni di un’utenza più costante pari a 50 adulti e 50 bambini.<br />
IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEGLI IN<strong>DI</strong>CATORI QUANTITATIVI CHE MISURANO LA<br />
PROBLEMATICA SPECIFICA SUI QUALI SI INTENDE INTERVENIRE <strong>PER</strong> APPORTARE<br />
CAMBIAMENTO*<br />
Dall’analisi degli indicatori sopra riportati, sono emerse le criticità qui di seguito riportate e sulle quali risulta necessario<br />
intervenire, al fine di apportare cambiamento al contesto e rispetto al precedente progetto. Tali criticità non possono<br />
essere espresse in valori numerici definiti, dal momento che, da un’analisi condotta presso la diocesi non è stato<br />
possibile rilevare dei dati quantitativi certi circa la popolazione, e più nello specifico, degli indigenti; inoltre per una più<br />
facile lettura di tali dati essi sono stati suddivisi in 4 campi d’azione.<br />
1. A. MINORI<br />
2. B. POVERI<br />
3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE<br />
4. D. MISSIONE<br />
3C.<br />
CONTESTO<br />
SOCIO-<br />
AMBIENTALE<br />
4D.<br />
MISSIONE<br />
IN<strong>DI</strong>CATORI <strong>DI</strong> BISOGNO INIZIALE<br />
• A.1 Il 30% dei bambini non possiede alcun tipo di alfabetizzazione<br />
• A.2 Il 30% dei bambini non frequenta la scuola con assiduità e profitto<br />
• A.3 Il 70% dei bambini trascorre il tempo in strada<br />
• A.4 Il tasso di mortalità infantile è del 10% nel primo anno di vita<br />
•B. 1 Il 50% della popolazione vive in strada<br />
• B.3 l’80% della popolazione non è alfabetizzata<br />
•C.1 l’80% della popolazione non conosce le norme igieniche, né gli strumenti adeguati per condurre<br />
un’appropriata igiene<br />
• C.2 il 60% della popolazione non gode di assistenza sanitaria<br />
• C.3 il 70% della popolazione non partecipa attivamente alla vita della comunità<br />
• D.1 il 60% dei giovani Italiani non sono consapevole di ciò che fanno i missionari italiani all’estero<br />
LA SCELTA DELLE SE<strong>DI</strong><br />
Secondo quanto sopra esposto, gli interventi proposti nei tre centri polivalenti, mirano ad un’educazione globale<br />
dell’individuo e alla promozione della sua cultura, oltre che l’educazione al volontariato e all’animazione del territorio.<br />
Essi si esplicitano su 4 campi d’azione:<br />
1. A. MINORI<br />
2. B. POVERI<br />
3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE<br />
4. D. MISSIONE<br />
Il presente progetto denominato MIARAKA-INSIEME_TRAPANI, si propone quindi, di agevolare il processo di<br />
crescita della popolazione malgascia a partire da forme di educazione e promozione che coinvolgono tutto il popolo,<br />
affinchè tale intervento possa sortire un effetto moltiplicatore e nel tempo.<br />
Ormai da anni, infatti, le sedi dove andrà a svolgersi il SCN offrono un intervento educativo rivolto a quanti della città<br />
di Fianarantsoa lì afferiscono. Al momento tale intervento è gestito dalle suore Nazarene, da formatori del luogo e da
volontari-missionari della diocesi che periodicamente vanno presso la sede di Fianarantsoa, da preti diocesani, e da 4<br />
volontari attualmente in servizio presso la sede – CENTRO ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA.<br />
Le sedi che sono state scelte per la realizzazione del progetto, hanno tutte le stesse caratteristiche. Esse si trovano<br />
tutte e tre ad una distanza limitrofa, e nelle città di Fianarantsoa, sono tutte strutture gestite dalle suore in<br />
collaborazione con l’Arcidiocesi, e la tipologia di servizio offerto e pressocchè simile.<br />
La scelta del servizio ricade su queste sedi operative, al fine di dare continuità e sostegno alla popolazione<br />
interessata, nel tempo ed in modo assiduo, ciò lo si può evincere anche dalla tipologia degl’interventi, dal momento<br />
che le tre strutture, sono dei centri polivalenti, che assistono l’utenza, in tutti i suoi bisogni, dal vestiario, all’assistenza<br />
sanitaria, al servizio mensa, o nello specifico per i bambini in tutte le attività para-scolastiche, ciò da un lato facilita ai<br />
volontari lo svolgimento del servizio, dal momento che si svolge all’interno della sede,e allo stesso tempo permette di<br />
dare all’utenza un’assistenza più completa.<br />
Inoltre i tre centri si trovano, al centro della città di Fianarantsoa, e vicini tra di loro così che per i volontari sarà facile<br />
incontrarsi e scambiarsi le proprie esperienze, organizzare momenti di formazione ed attività intercentri.<br />
DESTINATARI <strong>DI</strong>RETTI DEL <strong>PROGETTO</strong><br />
UNIVERSO DEI DESTINATARI <strong>DI</strong>RETTI<br />
● 500 minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni non compiuti<br />
● 300 adulti uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni<br />
● 300 anziani uomini e donne dai 50 anni in poi<br />
● poveri della città<br />
CARATTERISTICHE DEI DESTINATARI <strong>DI</strong>RETTI<br />
Nella provincia di Fianarantsoa i minori che vanno a scuola sono circa il 30%, di cui il 10% è sostenuto dalle adozioni<br />
a distanza, e del restante 20% solo il 5% seguono delle scuole di formazione professionale e secondaria, qualcuno di<br />
essi è sostenuto dalla diocesi. Invece i bambini che abitano nei villaggi limitrofi alla capitale non vanno a scuola, e<br />
calcolare il numero dei dispersi risulta impossibile dal momento che di questi non vengono registrate nemmeno le<br />
nascite.<br />
L’intervento educativo nei confronti di questa fascia della popolazione è senza dubbio di grande importanza, in quanto<br />
oltre ad una preparazione scolastica di base che può garantire una condizione lavorativa futura migliore, si<br />
propongono al minore attività educative quali il sostegno scolastico, attività di animazione, facendo in modo che il<br />
bambino trascorra parecchio del suo tempo in contesti educativi.<br />
La diocesi inoltre si è anche occupata dell’accudimento, e assistenza degli anziani i quali non avendo un posto dove<br />
andare spesso sono ospiti in alcune strutture delle suore missionarie, ed in alcuni casi hanno anche in carico i nipoti.<br />
Altro servizio viene offerto ai poveri e ai senza tetto, verso i quali si cercherà di tamponare le esigenze giornaliere:<br />
l’offerta di un pasto caldo, di coperte durante l’inverno, vestiario adeguato, assistenza socio-sanitaria<br />
BENEFICIARI<br />
○ il contesto territoriale cittadino – terra di missione<br />
○ il territorio ecclesiale<br />
○ rete dei servizi assistenziali presenti a Fianarantsoa (associazioni, enti profit-no profit, ecc.)<br />
○ missionari che si trovano in loco<br />
○ i volontari che si trovano in loco ed in Italia<br />
CONCLUSIONI<br />
La <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani per la prima volta promuove un progetto di Servizio civile all’Estero a favore della<br />
popolazione malgascia al fine di implementare lo sviluppo socio-culturale, di tale popolo attraverso il sostegno e<br />
l’aiuto che 4 volontari possano apportare in terra di missione, insieme ai missionari italiani e non e ai volontari che già<br />
si trovano in loco. L’innovatività dell’intervento e quindi la ricchezza dello stesso è da ricondurre al lungo periodo in<br />
cui i volontari si protrarranno in terra d missione, ciò sarà garanzia di un servizio che si svolgerà nella continuità e<br />
nell’assiduità di un impegno speso nel quotidiano.<br />
I volontari avranno come punti di riferimento le Suore Missionarie Nazarene e i frati Missionari, nonché preti<br />
dell’Arcidiocesi di Fianarantsoa che interfacceranno l’iniziativa tra la diocesi di Trapani, quindi la <strong>Caritas</strong>, L’ufficio<br />
Missionario, ed il contesto nel quale i volontari in SCV andranno a svolgere il loro servizio.<br />
Il servizio svolto dai volontari apporterà presso la sede un aumento della gestione dell’utenza di circa il 30%<br />
dal momento che le suore che per il momento sono 12, non hanno un valore stabile nel tempo perché<br />
vengono continuamente trasferite, l’unica che rimane di più è la superiora, inoltre le figure esterne che si
alterneranno per la gestione dei vari laboratori, tenuto inoltre conto della giovane età dei volontari, e della<br />
scarsa e sicuramente profana esperienza all’estero.<br />
Qui di seguito viene riportata una tabella con l’individuazione e l’analisi delle problematiche specifiche su cui<br />
si intende agire con il seguente progetto, per poi definire gli indicatori di bisogno della situazione di partenza<br />
Tali problematiche vertono su 4 campi d’azione:<br />
1. A. MINORI<br />
2. B. POVERI<br />
3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE<br />
4. D. MISSIONE<br />
SOSTENIBILITA’ DEL <strong>PROGETTO</strong><br />
Il progetto “Namanstika-amici nostri-Trapani” riveste un’importanza sociale, quella di provocare negli abitanti del posto<br />
una rivoluzione culturale, ma non data da motori di cambiamento esterni e fattori estranei ad essi stessi, ma a partire<br />
dal modo personale di condurre la vita. Il progetto infatti mira alla realizzazione di attività che oltre a strutturarsi in<br />
laboratorio, assolveranno ad una promozione culturale, al fine di causare delle innovazioni negli uomini per farsi essi<br />
stessi motori di cambiamento positivo nei confronti degli altri abitanti della città.<br />
Ciò è possibile agendo non su un sistema riproduttivo fine e se stesso, ma incidendo sul loro modo di vita, e quindi<br />
apportando una forma di cambiamento di tipo socio-culturale, atto alla crescita della comunità tutta.<br />
Il progetto infatti intende proporre dei nuovi stili di vita, che migliorino la qualità della stessa, al fine di dare<br />
un’organizzazione ed una programmazione a partire dalla gestione della quotidianità e della vita familiare.
8) Obiettivi del progetto<br />
PREMESSA<br />
Conformemente alla natura di organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale <strong>Italiana</strong> al fine di<br />
promuovere “la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana in vista della giustizia sociale e della pace,<br />
con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica” (art. 1 Statuto); accogliendo l’appello del<br />
Santo Padre alla Giornata Mondiale della Gioventù dell’Anno giubilare ("… Nel corso del secolo che muore, giovani<br />
come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni<br />
contro gli altri. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete a essere strumenti di<br />
violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario”…); <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> offre una<br />
seppur piccola risposta all’anelito di pace che sale dalle popolazioni vittime di guerre, conflitti armati, vessazioni<br />
continue ed oppressioni, promuovendo la sperimentazione di forme di intervento nonviolente e non armate in<br />
situazioni di crisi.<br />
Il Progetto recepisce e valorizza l’esperienza del servizio civile in zone di crisi che dal 2001 in avanti la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong><br />
ha proposto col Progetto Caschi Bianchi ad oltre 200 giovani obiettori di coscienza e volontarie/e in servizio civile<br />
unitamente agli interventi di <strong>Caritas</strong> italiana e delle <strong>Caritas</strong> diocesane in progetti a livello internazionale.<br />
Le prospettive aperte dalla legge 230/98 (Nuove norme in materia di obiezione di coscienza e servizio civile) e<br />
confermate dalla legge 64/2001 (Istituzione del servizio civile nazionale) relativamente alla possibilità di attuare<br />
progetti di servizio civile all’estero e di sperimentare forme di difesa civile nonviolenta, concorrendo alla difesa della<br />
Patria con mezzi ed attività non militari, riconoscono alla componente civile un ruolo determinante nel lento e faticoso<br />
processo che da un conflitto (sia esso latente o palese) porta dal confronto al dialogo, fino alla riconciliazione e al<br />
perdono, sia sul terreno civile che religioso. Tale istanza, ha ottenuto il più alto riconoscimento nell’Agenda per la<br />
Pace delle Nazioni Unite, attribuendo alla componente civile, denominata poi ‘Caschi Bianchi’, azioni di<br />
mantenimento della pace e ricostruzione della fiducia prima, durante o dopo un conflitto.<br />
La Rete Caschi Bianchi.<br />
Il presente progetto si inserisce nel quadro delle azioni promosse dalla ‘Rete Caschi Bianchi’, organismo costituito nel<br />
1998 al fine di collegare iniziative ed esperienze di organismi italiani impegnati a promuovere e sviluppare forme di<br />
intervento civile nelle situazioni di crisi e/o di conflitto.<br />
In particolare gli enti di servizio civile, Gavci, Associazione Papa Giovanni XXIII e Volontari nel mondo-FOCSIV,<br />
unitamente a <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> hanno sottoscritto nel 2001 un accordo specifico ed elaborato un progetto generale di<br />
“Servizio civile in missioni umanitarie e corpi civili di pace – Caschi Bianchi”, nel 2007 gli stessi organismi hanno<br />
aggiornato il quadro di riferimento dei progetti Caschi Bianchi di ciascun ente sottoscrivendo il documento “Caschi<br />
Bianchi Rete Caschi bianchi, un modello di servizio civile”, a cui il presente progetto si ispira.<br />
Giovani per la riconciliazione.<br />
La proposta dei Caschi Bianchi prevede l’invio all’estero in aree di crisi o conflitto, di volontari e volontarie, secondo la<br />
legislazione vigente, per promuovere, sostenere e sviluppare nelle comunità locali iniziative di prevenzione, intervento,<br />
riconciliazione, valorizzando così i giovani come operatori di pace.<br />
Una proposta educativa per i giovani e le comunità.<br />
Il Progetto Caschi Bianchi è concepito e realizzato come progetto formativo, a partire dalla ovvia constatazione che è<br />
rivolto prima di tutto a giovani nella fase delle decisioni per il proprio percorso di vita, rispetto al mondo del lavoro e<br />
l’assunzione di responsabilità personali e sociali. Il progetto si propone quindi un coinvolgimento personale, ai fini di<br />
una ricaduta positiva sulle future scelte di vita.<br />
L’obiettivo non è l’invio di “professionisti della pace”, ma l’accompagnamento di giovani all’interno di esperienze che<br />
uniscano l’autonoma responsabilità dei soggetti a momenti di verifica e tutoraggio individuali e di gruppo, valorizzando<br />
le risorse dei contesti specifici di inserimento.<br />
Oltre ad abilitare strettamente all’attività all’estero e ad un proficuo inserimento nel progetto, la formazione è finalizzata<br />
più ampiamente ad offrire percorsi di cittadinanza attiva, di confronto con la complessità della mondializzazione ed alla<br />
comprensione del rapporto tra problematiche internazionali e quelle locali.<br />
Destinatari dell’attività formativa non sono considerati in maniera esclusiva i giovani che partecipano al progetto, ma<br />
anche le comunità di provenienza e di destinazione, come pure le realtà progettuali nei quali si inseriranno, favorendo<br />
e stimolando occasioni di confronto sui temi della pace, nonviolenza e obiezione di coscienza, mettendo a
disposizione strumenti e competenze di base per collegarsi con iniziative all’estero in aree di crisi o conflitto e/o<br />
svolgere attività di informazione – sensibilizzazione in Italia.<br />
In particolare per questo progetto <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> vuole valorizzare la sua “prevalente funzione pedagogica” ponendo<br />
attenzione prioritaria alla crescita formativa della persona, accompagnando i giovani e le comunità in percorsi di<br />
responsabilità personale e di assunzione di impegni sociali.<br />
La proposta, rivolta a tutti i giovani, presuppone il coinvolgimento delle loro comunità di provenienza in un percorso<br />
che prevede:<br />
il confronto sulla dimensione valoriale della prossimità, condivisione e riconciliazione;<br />
la presenza attiva accanto e dentro le situazioni delle persone e delle popolazioni vittime della violenza;<br />
l’acquisizione delle capacità di agire insieme ad altri, moltiplicando le forze nel lavoro di rete e nella<br />
metodologia della mediazione;<br />
con la necessaria attrezzatura culturale e motivazionale alla comprensione delle problematiche internazionali<br />
e delle radici storiche, psicologiche, religiose dei conflitti.<br />
Il percorso progettuale intende così privilegiare l’ottica dell’investimento e del reinvestimento, in modo da favorire un<br />
ritorno pedagogico, sia per i giovani che partecipano al progetto, che per la comunità di provenienza così che<br />
anch’essa ne esca arricchita. In questa prospettiva si considerare fondamentale l’azione di animazione e<br />
sensibilizzazione.<br />
Dentro al conflitto, insieme alla comunità.<br />
Nei limiti della sperimentazione di una nuova figura di operatore in situazione di crisi, il progetto lungi dall’esaurirsi in<br />
una sorta di “palestra di addestramento”, ha come obiettivo qualificante quello di rispondere in maniera efficace ai<br />
bisogni delle realtà in cui si va ad operare, favorendo il positivo inserimento e l’utile apporto alle comunità ed attivando<br />
con esse iniziative di dialogo e riconciliazione.<br />
Viene favorito uno stile di presenza improntato alla prossimità ed alla condivisione, in vista di azioni orientate al<br />
cambiamento culturale ed al coinvolgimento, nella misura del possibile, delle parti in conflitto, assumendo quale<br />
riferimento culturale ed esperienziale la difesa popolare nonviolenta.<br />
In questo quadro la finalità ultima del progetto è la difesa della patria in modo non armato e nonviolento attraverso la<br />
promozione della pace e la cooperazione internazionale.<br />
FINALITA’ GENERALI<br />
Perseguiti con modalità diverse, rispondenti ai differenti contesti dei paesi nei quali si realizza il progetto:<br />
Proporre ai giovani un percorso personale e comunitario, articolato in esperienza all’estero in zone di crisi,<br />
prestazione del servizio in progetti di costruzione della pace e formazione, in continuità con i valori dell’obiezione di<br />
coscienza al servizio militare;<br />
Sperimentare iniziative di prevenzione, mediazione, trasformazione dei conflitti e riconciliazione, attraverso la<br />
costituzione di comunità di giovani all’estero in servizio civile, contribuendo alla definizione del profilo professionale di<br />
operatore internazionale denominato ‘Casco Bianco’;<br />
Favorire l’incontro in contesti internazionali di giovani in servizio civile e giovani locali, per promuovere la cultura della<br />
pace nella prospettiva del superamento delle cause strutturali della violenza e valorizzando le esperienze di base dei<br />
costruttori di pace;<br />
Inserire il servizio civile internazionale in cammini e progetti già avviati tra le chiese, favorendo lo scambio e<br />
l’interazione fra e con le comunità e le istituzioni ecclesiali e civili locali, promuovendo sinergie e integrazioni nel<br />
rispetto delle identità di ciascuno;<br />
Favorire attraverso la crescita umana e professionale dei giovani all’estero, occasioni di scambio e crescita reciproca<br />
tra comunità che inviano e comunità che accolgono, contribuendo alla sensibilizzazione delle <strong>Caritas</strong> diocesane e<br />
delle chiese locali alle problematiche internazionali della pace e della mondialità.
OBIETTIVI GENERALI DEL <strong>PROGETTO</strong><br />
A. MINORI ► 1. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />
B. POVERI ► 2. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong> MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA<br />
C. CONTESTO<br />
SOCIO-AMBIENTALE ► 3. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN RELAZIONE<br />
ALL’AMBIENTE<br />
D. LA MISSION ► 4. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE<br />
OBIETTIVI SPECIFICI DEL <strong>PROGETTO</strong><br />
AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE (Prevalente)- ASSISTENZA<br />
1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />
3.SE<strong>DI</strong> ESTERE: ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />
CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />
CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />
1. OBIETTIVO GENERALE:A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />
SITUAZIONE <strong>DI</strong> PARTENZA<br />
OBIETTIVI SPECIFICI E IN<strong>DI</strong>CATORI<br />
A. MINORI<br />
2B. POVERI<br />
3C. CONTESTO<br />
SOCIO-AMBIENTALE<br />
4D. LA<br />
MISSIONE<br />
(Degli indicatori di bisogno)<br />
•1.A.a Il 30% dei bambini non frequenta la<br />
scuola con assiduità e profitto<br />
•1.A.b Il 30% dei bambini non possiede alcun<br />
tipo di alfabetizzazione, cioè non è mai venuto<br />
a contatto con un’agenzia socializzante<br />
• 1.A.c il 70% dei bambini trascorre il tempo in<br />
strada<br />
• 1.A.d Il tasso di mortalità infantile è del 10%<br />
nel primo anno di vita<br />
(Situazione di arrivo)<br />
1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%. Per<br />
cui il tasso dei bambini che non frequentano la scuola<br />
varierà dal dal 30% al 10%.<br />
(durata 9 mesi)<br />
1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%. Per cui<br />
il tasso dei bambini analfabeti diminuirà dal 30% al 20%.<br />
(durata 9 mesi)<br />
1 A.c Aumento dei bambini impegnati in attività<br />
pomeridiane del 20%. Per cui Il tasso di bambini che<br />
trascorrono il loro tempo per strada varierà dal 70% al<br />
50% (durata 9mesi)<br />
1A.d Aumento della qualità della vita del bambino del<br />
20%,<br />
(durata 9mesi)<br />
2. OBIETTIVO GENERALE: B. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong> MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA<br />
SITUAZIONE <strong>DI</strong> PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI<br />
• 2.B.a Il 50% della popolazione vive in strada 2.B.a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone<br />
senza tetto del 10%, con una diminuzione dello stato di<br />
disagio e di abbandono dal 50% al 35%<br />
(durata 9 mesi)<br />
• 2. B.b l’80% della popolazione non è<br />
alfabetizzata<br />
2.B.b Aumento dell’alfabetizzazione degli adulti, del 30%,<br />
di conseguenza la popolazione che non possiede un<br />
percorso di alfabetizzazione di base diminuisce dall’80%<br />
al 50%. (durata 9 mesi)<br />
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE<br />
SITUAZIONE <strong>DI</strong> PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI<br />
• 3.C.a l’80% della popolazione non<br />
3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della<br />
conosce le norme igieniche, né gli strumenti popolazione del 10%, pertanto il tasso di scarsa<br />
adeguati per condurre un’appropriata igiene condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.<br />
(durata 9 mesi)<br />
• 3.C.b Il 60% della popolazione non gode 3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di<br />
di assistenza sanitaria<br />
assistenza medico-sanitaria presente sul territorio del<br />
10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza<br />
sanitaria diventerà del 50%. (durata 9 mesi)<br />
•3.C.c Il 70% della popolazione non<br />
3.C.c. Aumento della popolazione della vita comunitaria<br />
partecipa attivamente alla vita della<br />
del 10% , per cui il tasso della popolazione non<br />
comunità<br />
partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al<br />
60% (durata 9 mesi)<br />
4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE<br />
SITUAZIONE <strong>DI</strong> PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI<br />
• 4.D.a il 90% dei giovani della diocesi di 4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad<br />
Trapani non è sensibilizzata all’esperienza esperienze missionarie all’estero del 20%, per cui il<br />
di volontariato all’estero<br />
tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di<br />
disinteresse ad un 20% di partecipazione<br />
(durata 12mesi)
9) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le<br />
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile<br />
nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:<br />
PREMESSA GENERALE SUL RUOLO E LO STILE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE E L’ARTICOLAZIONE<br />
DELLA PROPOSTA.<br />
Le tecniche e le competenze, unitamente allo stile di presenza, definiscono l’apporto dei giovani in servizio civile, alla<br />
trasmissione ed all’acquisizione di capacità, da parte delle stesse popolazioni locali. Tale presenza favorisce il<br />
rafforzamento delle comunità e l’auto-sviluppo sociale ed economico.<br />
Il progetto punta soprattutto sulle capacità umane e relazionali, lo spirito di servizio, la forte motivazione e<br />
l’assunzione di uno stile di presenza che pone al centro iniziative di promozione umane.<br />
I giovani portano il loro contributo al progetto attraverso la creazione, l’integrazione e/o il rafforzamento di relazioni fra<br />
comunità ‘inviante’ (in Italia) e comunità ‘accogliente’ (all’estero), sperimentando modalità innovative di analisi,<br />
progettazione o realizzazione di iniziative che favoriscono la promozione delle fasce più svantaggiate della<br />
popolazione ed un auto-sviluppo delle comunità locali.<br />
Il loro ruolo presuppone un consapevole inserimento nei contesti di servizio, senza nulla dare per scontato,<br />
coinvolgendo tutti (volontari, operatori professionali, collaboratori, religiosi/e, la comunità locale) nell’accogliere ogni<br />
volta queste figure.<br />
La definizione operativa del ruolo è in capo al responsabile del progetto, in collaborazione con il responsabile di<br />
servizio civile della <strong>Caritas</strong> diocesana e al/i responsabile/i dell/gli organismo/i all’estero ove si svolge il servizio.<br />
Nell’affidare funzioni e compiti al giovane in servizio civile, va prestata particolare attenzione alla differenza dagli altri<br />
operatori, prevedendo gradualità e considerando la sua peculiarità di transitare/uscire dall’organizzazione.<br />
Il progetto prevede compiti a prevalente contenuto relazionale, distinguendo fra attività ‘con’ ed attività ‘per’. Per<br />
attività ‘con’ si intendono quelle che prevedono una relazione diretta; per attività ‘per’ quelle indirette atte a rendere più<br />
efficaci le attività ‘con’.<br />
In generale le attività proposte sono riassumibili nella categoria delle attività di partneriato e cooperazione.<br />
Si tratta dello strumento principe della metodologia di azione adottata nell’ambito di Progetti di Cooperazione allo<br />
Sviluppo.Il dialogo, il confronto costante, la condivisione delle risorse, delle dinamiche e dei tempi sono gli elementi<br />
che caratterizzano ogni singola azione di rafforzamento e sostegno di gruppi svantaggiati e vulnerabili nei Paesi in Via<br />
di Sviluppo. La corresponsabilità nei processi decisionali, la compartecipazione dei poteri e la reciprocità di<br />
progettazione degli interventi sono le basi metodologiche di azioni di promozione dello Sviluppo tese alla diminuzione<br />
di circostanze favorevoli al conflitto<br />
Principi, metodologici e di stile degli operatori della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> all’estero:<br />
La metodologia o lo stile adottato nelle attività dagli operatori della <strong>Caritas</strong> all’estero risponde ai seguenti principi:<br />
Stile di sobrietà e rispetto della cultura locale<br />
Viene proposto uno stile di presenza nel quotidiano che sia anche testimonianza di sobrietà e di rispetto della cultura<br />
delle popolazioni locali. E’ chiesto agli operatori quindi uno stile di relazione e di vita quotidiana (uso dei mezzi,<br />
vestiario, cibo, ecc.) che tenga conto degli usi, costumi, tradizioni locali e che mantenga sempre un carattere di<br />
sobrietà rispettoso anche delle situazioni di povertà che si vanno ad incontrare.<br />
Stile di presenza improntato sull'ascolto, l'osservazione ed il discernimento<br />
L’ascolto, l’osservazione e il discernimento sono metodo di relazione, condizioni indispensabili per poter conoscere i<br />
bisogni che le persone e le comunità esprimono, e poterli poi affrontare in maniera appropriata. Il metodo di lavoro non<br />
è riconducibile a luoghi e strutture, ma a una sensibilità di comunione e alla passione per i poveri, la comunità e il<br />
territorio. Un metodo costruito sull’incontro, il confronto e la relazione, che invita a osservare continuamente le<br />
persone nella loro età, mobilità, nei disagi che vivono, per evidenziare poi a tutta la comunità una situazione in<br />
cambiamento che chiede nuove scelte, nuovi percorsi e nuove azioni.<br />
La riconciliazione come metodo e approccio educativo: la relazione prima dell'azione<br />
Questo concetto parte dal presupposto che in situazione di conflittualità sociali esplicite o latenti, la riconciliazione è un<br />
processo a medio/lungo termine che può essere favorito assumendo un metodo di lavoro integrato che nelle relazioni<br />
con le comunità locali e nella progettazione di qualsivoglia tipologia di intervento di promozione e sviluppo, tiene<br />
conto delle dinamiche conflittuali presenti nel tessuto sociale. Per favorire la riconciliazione occorre allora
un'attenzione particolare alla dimensione relazionale. L'approccio della <strong>Caritas</strong> in generale e del progetto di servizio<br />
civile in particolare fa leva proprio su questo aspetto, cercando di adottare stili di presenza e di partenariato che<br />
qualifichino gli interventi di solidarietà ed il rapporto quotidiano con le controparti, come interventi che incidono<br />
positivamente sul processo di trasformazione dei conflitti e di riconciliazione tra individui e comunità. In questo senso<br />
allora la ricostruzione, la riabilitazione e la riconciliazione fanno parte di un unico processo di promozione e<br />
accompagnamento delle comunità afflitte da violenze, e sono aspetti tra loro interconnessi in modo inscindibile.<br />
La rete come stile e obiettivo di lavoro: lavoro in rete e di rete<br />
Lavoro di rete: Con un “lavoro di rete” la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> intende attuare un’operazione di supporto alle reti già<br />
esistenti: <strong>Caritas</strong> diocesane, parrocchie, associazioni, comitati. Assistere coloro che già agiscono in collegamento tra<br />
loro e/o promuovere reti di collegamento mantenendo fermo l’obiettivo di rendere l’intervento rispondente ai bisogni<br />
della comunità.<br />
Lavoro in rete: Con un "lavoro in rete" la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> intende attuare un'operazione di collegamento con il network<br />
di <strong>Caritas</strong> Internationalis e inserirsi nelle reti ecclesiali, e non solo, per un adeguato coordinamento.<br />
La nonviolenza<br />
La nonviolenza è intesa come stile di relazione orizzontale 1 e come impegno volto al superamento delle violenze nelle<br />
varie forme in cui si esprime.<br />
La dimensione politica: la promozione e l'advocacy<br />
proprio nell'ottica del superamento delle violenze strutturali, l'approccio della <strong>Caritas</strong> è volto a valorizzare e<br />
responsabilizzare la comunità locale in modo da fare di quest’ultima non tanto l’oggetto di una serie di interventi<br />
assistenziali, ma un soggetto attivo nella propria realtà, capace di gestire autonomamente gli interventi,<br />
autorappresentarsi, rivendicare e tutelare i propri diritti ed in particolare dei più svantaggiati, stabilire relazioni e<br />
collegamenti con altri soggetti della società civile , negoziare con le amministrazioni locali, superare le cause delle<br />
ingiustizie.<br />
Stile di reciprocità, gradualità, accompagnamento con le controparti locali (ascolto, osservazione e discernimento<br />
anche nella relazione)<br />
L'approccio d'area<br />
E’ una metodologia che è stata utilizzata dalla <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> soprattutto a partire dagli anni novanta in occasione di<br />
crisi umanitarie molto vaste riguardanti diversi Paesi di intere aree regionali. Esempi di progetti pensati e realizzati in<br />
quest’ottica sono: il “Progetto Grandi Laghi” realizzato in Africa a seguito del conflitto in Rwanda del 1994, il “Progetto<br />
Uragano Mitch” in Centro America nel 1998 ed infine il “Progetto Balcani” nel 1999. L’ “approccio d’area” consiste in<br />
uno stile progettuale che:<br />
nello sviluppare una progettualità sociale dal basso riguardante i bisogni specifici di singoli Paesi, tiene conto<br />
della complessità di contesto di tutta l’area di riferimento;<br />
adotta metodologie di lavoro in rete e stili di presenza comuni;<br />
definisce una strategia unitaria per tenere conto delle caratteristiche e necessità comuni a Stati vicini con<br />
l’obiettivo di realizzare interventi maggiormente efficaci;<br />
fa leva su sinergie di tipo pastorale, operativo, comunicativo.<br />
Andare, stare, ritornare: raccontare, testimoniare, sensibilizzare, fare ponte tra comunità inviante e comunità<br />
accogliente<br />
Un andare e uno stare che è prima di tutto offrire vicinanza alla comunità ecclesiale nelle sue strategie di<br />
valorizzazione e recupero della storia e del vissuto dei poveri, soprattutto.<br />
Un ritornare nelle nostre comunità che si fa momento di condivisione del vissuto che questa vicinanza ha realizzato.<br />
Un ritornare che ci fa “già” pregustare la presenza sul campo in termini di ricaduta sulla comunità che ci ha inviato o ci<br />
sostiene. L’esperienza restituisce alla comunità che invia, all’organismo <strong>Caritas</strong>, un tesoro da re-investire perché sia di<br />
nuovo capitalizzato.<br />
L’articolazione della proposta<br />
Il Progetto prevede un periodo effettivo all’estero non inferiore a 9 mesi ed un impegno complessivo non inferiore a 12<br />
mesi. Il percorso di inserimento prevede un colloquio di selezione, una fase propedeutica, un periodo di formazione di<br />
inizio servizio, un accompagnamento formativo in loco che sarà intervallato da un modulo formativo durante l'unico<br />
rientro intermedio, fino all’uscita dall’esperienza, con il rilascio di un attestato di servizio.<br />
1 Nel senso di quanto esposta da Pat Patfort nella descrizione del sistema Maggiore/minore
9.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE <strong>PER</strong> IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI<br />
OBIETTIVI.<br />
AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE (Prevalente)- ASSISTENZA<br />
1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />
3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />
1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%<br />
AZIONE GENERALE<br />
1.A.a.1 Accompagnamento<br />
scolastico<br />
ATTIVITA’ 1.A.a.1 a<br />
●Dal 1° al 2° mese riepilogo<br />
degli anni precedenti e<br />
svolgimento dei compiti<br />
ATTIVITA’ 1.A.a.1 b<br />
● dal 3° al 7° mese<br />
svolgimento dei compiti<br />
assegnati<br />
ATTIVITA’ 1.A.a.1 c<br />
●dal 8° al 9° integrazione e<br />
potenziamento con attività<br />
psico-didattiche e svolgimento<br />
dei compiti<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Attività di affiancamento per lo svolgimento dei compiti<br />
quotidiani<br />
Studio della lingua malgascia, e del francese<br />
Utilizzo, esercitazione ed applicazione della<br />
matematica<br />
Somministrazione di schede logico cognitive<br />
Somministrazione di schede per il riconoscimento<br />
delle abilità<br />
Strutturazione di un Portfolio e di un PEI<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Studio della lingua malgascia, e del francese<br />
Utilizzo, esercitazione ed applicazione della<br />
matematica<br />
Utilizzo di mappe concettuali<br />
Utilizzo di materiale educativo per la stimolazione<br />
cognitiva<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Somministrazione di test di verifica su tutte le materie<br />
Visione di filmografia educativa<br />
Visione e partecipazione a giochi di intelligenza<br />
interattivi<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%<br />
ATTIVITA’ 1.A.b.1.a DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
AZIONE GENERALE<br />
a.<br />
Accoglienza<br />
● Dal 1° al 2° mese i minori<br />
Forma di apprendimento ludico<br />
1.A.b.1<br />
vengono accolti e si lavorerà<br />
Pregrafismi<br />
Corso di alfabetizzazione sulla conoscenza e<br />
Prelettura<br />
sull’acquisizione degli<br />
Prescrittura<br />
elementi base della lingua<br />
Esercizi di base<br />
Francese e Malgascia<br />
Somministrazione di schede di verifica<br />
ATTIVITA’1.A.b.1b<br />
● Dal 3° al 5° mese verranno<br />
somministrate le prime<br />
nozioni numeriche<br />
ATTIVITA’1.A.b.1 c.<br />
● Dal 6° al 8° mese<br />
preparazione generale<br />
ATTIVITA’1.A.b.1 d.<br />
● Dal 8° al 9° mese<br />
preparazione per l’inserimento<br />
scolastico<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Conoscenze degli Insiemi e degli elementi di base<br />
della matematica<br />
Esercizi di matematica di base<br />
Somministrazione di schede di verifica<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Nozioni di letto-scrittura<br />
Risoluzioni di problemi semplici<br />
Nozioni di cultura generale<br />
Nozioni di geografia<br />
Nozioni di storia<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Somministrazione di test di verifica<br />
Esercitazione di dettatura, copiatura e di sintesi<br />
Presentazione delle quattro operazione<br />
Somministrazione di schede di cultura generale.
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.c.Aumento dei minori impegnati in attività pomeridiane del 20%<br />
AZIONE GENERALE<br />
1.A.c.1<br />
Attivazione di laboratori<br />
socio-educativi<br />
ATTIVITA’ 1.A.c.1a.<br />
● Dal 1° al 2° mese<br />
laboratorio di canto<br />
ATTIVITA’1.A.c.1b.<br />
● Dal 2° al 4° mese<br />
laboratorio di teatrale<br />
ATTIVITA’1.A.c.1c.<br />
● Dal 4° al 6° mese<br />
laboratorio di ballo<br />
ATTIVITA’ 1.A.c.1d.<br />
● Dal 6° al 8° mese<br />
laboratorio scenografico<br />
ATTIVITA’1.A.c.1 e.<br />
●9° mese rappresentazione<br />
ATTIVITA’ 1.A.c.1f.<br />
●COLONIA ESTIVA<br />
MESI ESTIVI<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Vocalizzazioni<br />
Interpretazioni di canzoni<br />
Solfeggio<br />
Individuazione di voce solista<br />
Costituzione di un coro<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Drammatizzazione<br />
Recitazione<br />
Costituzione di una rappresentazione<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Balli di gruppo<br />
Balli africani<br />
Costituzione di un corpo di ballo<br />
Costituzione di una coreografia<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Costruzione di scenografie<br />
Attività artistiche<br />
Attività grafico-pittoriche<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Sintesi di tutte le attività precedenti<br />
Costituzione di un saggio finale<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Durante i mesi estivi verrà realizzata una colonia<br />
estiva, al mare, e lì verranno organizzate le seguenti<br />
attività:<br />
Attività ludica<br />
Attività balneare<br />
Giochi di gruppo<br />
Attività socializzanti intercentro<br />
gite<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.d. Aumento della qualità della vita del bambino del 20%<br />
ATTIVITA’1.A.d. 1 a<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
AZIONE GENERALE<br />
Accudimento degli infanti;<br />
1.A.d.1<br />
●Servizio nursery<br />
Attività ludico-ricreative;<br />
Attivazione di Asilo nido<br />
Manovre di massaggio per un corretto funzionamento<br />
degli arti;<br />
Indicazioni ai genitori sull’accudimento dei neonati e<br />
corrette pratiche di allattamento;<br />
Indicazioni ai genitori su pratiche igienico-sanitarie<br />
AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA<br />
1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />
3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />
2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong> MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’<br />
DELLA VITA<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 10%<br />
ATTIVITA’ 2B a.1 a. DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
AZIONE GENERALE ●Durante tutto l’anno si<br />
ascolto<br />
procederà a sostenere i<br />
rilevazione dello stato di salute<br />
2.B a.1<br />
poveri- senza tetto<br />
rilevazione della condizione igienico sanitaria<br />
visite domiciliari<br />
attivazione di interventi specifici attraverso l’impiego<br />
di personale specializzato<br />
sistemazione in eventuale case di accoglienza
AZIONE GENERALE<br />
2.B a.2<br />
Garantire un minimo vitale<br />
per la sopravvivenza<br />
ATTIVITA’ 2.B a.2 a.<br />
●Durante tutto l’anno si<br />
sosterranno i poveri<br />
attraverso:<br />
ATTIVITA’<br />
2.B a.2 b<br />
●assistenza presso il<br />
centro polivalente<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Sportello d’ascolto<br />
Monitoraggio della condizione psico-fisica<br />
Verifica della condizione igienico-sanitaria<br />
Verifica della condizione di salute<br />
Verifica della condizione alimentare<br />
Giro per le strade delle città<br />
Cura dei poveri senza tetto<br />
invio verso figure specializzate<br />
monitoraggio del disagio<br />
Sostegno psicologico<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
sostegno per garantire un minimo vitale<br />
accoglienza e cura dei senza tetto<br />
cure igienico-sanitarie<br />
servizio mensa<br />
servizio docce<br />
visite mediche<br />
terapia di gruppo<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%<br />
AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 2B.b 1.a DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
2.B.b 1.<br />
Organizzare Corsi di<br />
alfabetizzazione per adulti<br />
● laboratorio di<br />
alfabetizzazione<br />
prime forme di letto scrittura<br />
primi elementi di matematica<br />
spiegazione dell’uso dell’euro<br />
simulazioni<br />
somministrazione di schede di verifica<br />
AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA<br />
1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />
3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN RELAZIONE<br />
ALL’AMBIENTE<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso di<br />
scarsa condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.<br />
AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 3.C.a. 1a DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
3.C.a. 1<br />
●Corsi di igiene e profilassi puericultura<br />
Educazione all’igiene e<br />
Indicazioni e cura sulla conoscenza delle malattie<br />
conoscenza delle malattie<br />
tropicali<br />
Indicazioni sulla malattie veneree<br />
Norme igieniche e di pronto soccorso<br />
Buone prassi sull’alimentazione<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul<br />
territorio del 10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria diventerà del 50%.<br />
AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 3.C.b. 1. a. DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
3.C.b. 1.<br />
Strutturazione di una carta dei servizi<br />
Imparare a conoscere i ●Mappatura del territorio<br />
Indicazione delle cliniche pubbliche o degli ospedali<br />
servizi presenti nel<br />
presenti sul territorio<br />
territorio<br />
Indicazione di personale medico e paramedico che<br />
riceve gratuitamente presso il centro polivalente o<br />
presso altri istituti
OBIETTIVO SPECIFICO 3.C.c. Aumento della popolazione alla vita comunitaria del 10% , per cui il tasso della popolazione<br />
non partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60%<br />
AZIONE GENERALE<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
3.C.c. 1.<br />
ATTIVITA’ 3.C.c. 1.a<br />
Incontri pomeridiani per adulti, bambini, e anziani<br />
Promuovere interventi di ● laboratori socializzanti<br />
Discussione di quanto avvenuto durante la settimana<br />
integrazione e<br />
Organizzazione di eventuali attività inerenti il centro<br />
socializzazione tra la<br />
Organizzazione di momenti di condivisione<br />
popolazione<br />
Attività di catechesi<br />
AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA<br />
1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />
3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />
4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE<br />
D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del<br />
20%, per cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di disinteresse ad un 20% di partecipazione<br />
AZIONE GENERALE<br />
4.D.a. 1.<br />
Attività di animazione,<br />
sensibilizzazione e<br />
promozione della missione<br />
in Italia e nel paese dove si<br />
svolge il servizio<br />
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a<br />
• 1° mese prima della<br />
partenza<br />
conoscenza della missione<br />
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b<br />
●6° mese<br />
rientro formazione di metà<br />
servizio<br />
(durata 1 mese)<br />
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c<br />
●Animazione in terra di<br />
missione<br />
Dal 7° all’11° mese incontri<br />
periodi di testimonianza<br />
dell’esperienza<br />
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d<br />
●rientro dal Madagascar per il<br />
fine servizio e promozione<br />
della missione in diocesi<br />
(ultimo mese)<br />
DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />
Publicizzazione del progetto e del servizio<br />
Sensibilizzazione sul senso della missione<br />
Meeting con i giovani del centro missionario<br />
Incontri formativi/informativi sul servizio civile<br />
all’estero<br />
Conoscenza del popolo malgascio<br />
Presentazione al vescovo della diocesi della partenza<br />
Presentazione alla comunità della missione<br />
Attività di educazione all’ igiene<br />
Testimonianza del servizio civile vissuto in terra di<br />
missione<br />
Sensibilizzazione del territorio attraverso mostre<br />
fotografie pro-Madagascar, in collaborazione con<br />
l’Ufficio missionario della diocesi<br />
Organizzazione e promozione di cene ed eventi sul<br />
territorio, per la raccolta di fondi da portare per il<br />
ritorno in Madagascar<br />
Promozione, divulgazione e vendita di prodotti<br />
dell’artigianato<br />
Presentazione del servizio presso le realtà cattoliche<br />
dell’Arcidiocesi<br />
Animazione presso le sedi dell’Arcidiocesi, e le<br />
comunità cattoliche ivi presenti (vedi il villaggio dei<br />
catechisti cfr.p.7)<br />
Promozione del volontariato per e con altri volontari<br />
missionari presenti nell’Arcidiocesi<br />
Coinvolgimento della popolazione locale in queste<br />
attività di promozione, animazione ed<br />
evangelizzazione sul territorio<br />
Organizzazione di un forum in diocesi sul servizio<br />
civile all’estero ed in Italia, arricchito da testimonianze<br />
dei vari servizi condotti, e da un incontro/dibattito con<br />
la partecipazione del direttore dell’Ufficio Missionario,<br />
con il Direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana e con il<br />
Vescovo, e i giovani della diocesi che si vogliono<br />
avvicinare al mondo del volontariato<br />
Preparazione di una manifestazione finale per la<br />
conclusione del servizio civile, da organizzarsi presso<br />
la villa comunale della città, con la realizzazione di<br />
banchetti equo e solidali, promozione delle adozioni a<br />
distanza, reporter costituiti da video proiezioni e<br />
filmati, distribuzione di materiale informativo<br />
Redazione di un giornalino
Attività<br />
1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE<br />
DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />
Obiettivo specifico: 1.A.a Aumento della frequenza<br />
scolastica del 20%<br />
AZIONE GENERALE<br />
1.A.a.1<br />
Accompagnamento<br />
scolastico<br />
ATTIVITA’ 1.A.a.1 a<br />
●Dal 1° al 2° mese riepilogo degli anni<br />
precedenti e svolgimento dei compiti<br />
ATTIVITA’ 1.A.a.1 b<br />
● dal 3° al 7° mese svolgimento dei<br />
compiti assegnati<br />
ATTIVITA’ 1.A.a.1 c<br />
●dal 8° al 9° integrazione e<br />
potenziamento con attività psico-didattiche<br />
e svolgimento dei compiti<br />
Obiettivo specifico: 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati<br />
del 10%<br />
AZIONE GENERALE<br />
1.A.b.1<br />
Corso di<br />
alfabetizzazione<br />
ATTIVITA’ 1.A.b.1a.<br />
● Dal 1° al 2° mese i minori vengono<br />
accolti e si lavorerà sulla conoscenza e<br />
sull’acquisizione degli elementi base della<br />
lingua Francese e Malgascia<br />
ATTIVITA’1.A.b.1b<br />
● Dal 3° al 5° mese verranno<br />
somministrate le prime nozioni numeriche<br />
ATTIVITA’1.A.b.1c<br />
● Dal 6° al 8° mese preparazione<br />
generale<br />
ATTIVITA’1.A.b.1 d.<br />
● Dal 8° al 9° mese preparazione per<br />
l’inserimento scolastico<br />
1°<br />
mese<br />
1°<br />
mese<br />
<strong>DI</strong>AGRAMMA <strong>DI</strong> GANTT<br />
2°<br />
mese<br />
2°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
TEMPI <strong>DI</strong> REALIZZAZIONE<br />
5°<br />
mese<br />
5°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
12°<br />
mese<br />
12°<br />
mese
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.c.Aumento dei minori<br />
impegnati in attività pomeridiane del 20%<br />
ATTIVITA’ 1.A.c.1a.<br />
● Dal 1° al 2° mese laboratorio di canto<br />
ATTIVITA’1.A.c.1b<br />
● Dal 2° al 4° mese laboratorio di teatrale<br />
AZIONE GENERALE<br />
1.A.c.1<br />
ATTIVITA’1.A.c.1c<br />
● Dal 4° al 6° mese laboratorio di ballo<br />
Attivazione di<br />
ATTIVITA’1.A.c.1 d.<br />
laboratori socio-<br />
● Dal 6° al 8° mese laboratorio<br />
educativi<br />
scenografico<br />
ATTIVITA’1.A.c.1 e.<br />
●9° mese rappresentazione<br />
ATTIVITA’1.A.c.1 f.<br />
●COLONIA ESTIVA<br />
MESI ESTIVI<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.d. Aumento della qualità della<br />
vita del bambino del 20%<br />
AZIONE GENERALE<br />
ATTIVITA’<br />
1.A.d.<br />
●Servizio nursery<br />
(9 mesi)<br />
Attivazione di Asilo<br />
nido<br />
2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong><br />
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di<br />
vita delle persone senza tetto del 10%<br />
ATTIVITA’ 2B a.1 a.<br />
●Durante tutto l’anno si procederà a<br />
AZIONE GENERALE sostenere i poveri- senza tetto<br />
2.B a.1<br />
visite domiciliari<br />
1°<br />
mese<br />
1°<br />
mese<br />
1°<br />
mese<br />
2°<br />
mese<br />
2°<br />
mese<br />
2°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
5°<br />
mese<br />
5°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
TEMPI <strong>DI</strong> REALIZZAZIONE<br />
5°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
12°<br />
mese<br />
12°<br />
mese<br />
12°<br />
mese
AZIONE GENERALE<br />
2.B a.2<br />
Garantire un minimo<br />
vitale per la<br />
sopravvivenza<br />
ATTIVITA’ 2.B a.2 a.<br />
●Durante tutto l’anno si sosterranno i<br />
poveri<br />
ATTIVITA’<br />
2.B a.2 b<br />
●assistenza presso il centro polivalente<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento<br />
dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%<br />
AZIONE GENERALE<br />
2.B.b 1.<br />
Organizzare Corsi di<br />
ATTIVITA’ 2B.b 1.a<br />
alfabetizzazione per<br />
adulti<br />
● laboratorio di alfabetizzazione<br />
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA<br />
CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE<br />
OBIETTIVO GENERALE<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione<br />
igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso di scarsa<br />
condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.<br />
AZIONE GENERALE<br />
3.C.a. 1<br />
Educazione all’igiene e<br />
conoscenza delle malattie<br />
ATTIVITA’ 3.C.a. 1a<br />
●Corsi di igiene e profilassi<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.b. Aumento della conoscenza dei<br />
servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul territorio del<br />
10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria<br />
diventerà del 50%.<br />
AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 3.C.b. 1. a.<br />
3.C.b. 1.<br />
Imparare a<br />
●Mappatura del territorio<br />
conoscere i servizi<br />
presenti nel territorio<br />
1°<br />
mese<br />
1°<br />
mese<br />
1°<br />
mese<br />
2°<br />
mese<br />
2°<br />
mese<br />
2°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
5°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
TEMPI <strong>DI</strong> REALIZZAZIONE<br />
5°<br />
mese<br />
5°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
12°<br />
mese<br />
12°<br />
mese<br />
12°<br />
mese
OBIETTIVO SPECIFICO 3.C.c. Aumento della popolazione alla vita<br />
comunitaria del 10% , per cui il tasso della popolazione non<br />
partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60%<br />
AZIONE GENERALE<br />
3.C.c. 1.<br />
Promuovere interventi di<br />
integrazione e socializzazione tra<br />
la popolazione<br />
ATTIVITA’ 3.C.c. 1.a<br />
● laboratori socializzanti<br />
4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO<br />
DELLA MISSIONE<br />
D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Aumento delle richieste di<br />
partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del 20%, per<br />
cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di<br />
disinteresse ad un 20% di partecipazione<br />
AZIONE GENERALE<br />
4.D.a. 1.<br />
Attività di animazione,<br />
sensibilizzazione e promozione<br />
della missione in Italia e nel<br />
paese dove si svolge il servizio<br />
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a<br />
• 1° mese prima della partenza<br />
conoscenza della missione<br />
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b<br />
●6° mese<br />
rientro formazione di metà servizio<br />
(durata 1 mese)<br />
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c<br />
●Animazione in terra di<br />
missione<br />
Dal 7° all’11° mese incontri<br />
periodi di testimonianza<br />
dell’esperienza<br />
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d<br />
●rientro dal Madagascar per il fine<br />
servizio e promozione della<br />
missione in diocesi<br />
(ultimo mese)<br />
1°<br />
mese<br />
1°<br />
mese<br />
2°<br />
mese<br />
2°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
3°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
4°<br />
mese<br />
5°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
TEMPI <strong>DI</strong> REALIZZAZIONE<br />
5°<br />
mese<br />
6°<br />
mese<br />
7°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
8°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
9°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
10°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
11°<br />
mese<br />
12°<br />
mese<br />
12°<br />
mese
9.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE <strong>PER</strong> L’ESPLETAMENTO DELLE<br />
ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA<br />
LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ.<br />
AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)-<br />
ASSISTENZA<br />
1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />
3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />
numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto ed eventuale spiegazione della coerenza con<br />
9 insegnanti<br />
(3 per ogni<br />
centro)<br />
la professionalità indicata<br />
Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione<br />
▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione<br />
▫ preparare i bambini ad andare a scuola<br />
▫ accompagnamento scolastico<br />
▫ motivare i bambini allo studio<br />
▫ controllare che i bambini vadano regolarmente a scuola<br />
▫ coordinarsi con la pedagogista per pianificare la metodologia didattica più<br />
appropriata<br />
Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per<br />
adulti<br />
▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione<br />
▫ rimotivare ed incentivare gli adulti sull’importanza dello studio<br />
▫ dare nozioni scolastiche utili alla di vita quotidiana<br />
▫ contestualizzare lo studio<br />
1 Pedagogista RESPONSABILE DELLE ATTIVITA’ SCOLASTICHE CHE SI SVOLGNO AL<br />
CENTRO SIA <strong>PER</strong> GLI ADULTI CHE <strong>PER</strong> I BAMBINI<br />
Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione<br />
▫ affianca le insegnanti nel corso di alfabetizzazione<br />
▫ monitora l’andamento didattico del corso<br />
▫ programma dei piani individuali per i bambini<br />
▫ coordina il lavoro educativo svolto dalle insegnati<br />
▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i bambini<br />
▫ monitora la frequenza scolastica dei bambini<br />
▫ programma dei percorsi facilitatori per i bambini con difficoltà<br />
▫ cura il rapporto con le insegnanti della scuola e la famiglia<br />
▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i bambini<br />
▫ collabora con le maestre del pomeriggio circa le strategie educative più<br />
appropriate da utilizzare<br />
Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per<br />
adulti<br />
▫ coordina le insegnanti nei piani didattici<br />
▫ fa sostegno al gruppo classe<br />
▫ cerca di inserire gli adulti in contesti educativi
6 Animatori<br />
(1 animatore per<br />
ciascun<br />
laboratorio che<br />
si alterna nel 3<br />
centri)<br />
3 Educatrici alla<br />
prima infanzia<br />
(1 per ogni<br />
centro)<br />
1 Puericultrice<br />
(che alterna la<br />
sua presenza nei<br />
3 centri)<br />
1 Psicologa<br />
(che alterna la<br />
sua presenza nei<br />
3 centri)<br />
Azione Generale 1.A.c.1 - Attivazione di laboratori socio-educativi<br />
▪ laboratorio di canto<br />
- lezioni di canto, e solfeggio<br />
▪ laboratorio di recitazione<br />
- Lezioni di recitazione, e teatro<br />
▪ laboratorio di ballo<br />
- lezioni di ballo africano, attività psico-motoria<br />
▪ laboratorio scenografico<br />
- Responsabile del laboratorio grafico pittorico e artistico<br />
▪ preparazione della manifestazione finale<br />
- Organizzazione e realizzazione dello spettacolo<br />
▪ colonia estiva<br />
- Strutturare e organizzare i giochi in spiaggia<br />
- Preparare attività ludico-ricreative intercentro<br />
- Organizzare escursioni limitrofe alla città<br />
Azione Generale 1.A.d. Attivazione di Asilo nido<br />
▫ gestisce e organizza le attività del nido;<br />
▫ collabora con la puericultrice per l’organizzazione delle attività;<br />
Azione generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie<br />
▫ Co-docenti con la puericultrice nel corso di puericultura<br />
Azione Generale 1.A.d. Attivazione di Asilo nido<br />
▪ Responsabile delle nursery<br />
▪ cura il rapporto madre-infante<br />
▪ coordina le attività da svolgersi presso la nursery<br />
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />
malattie<br />
▪ Docente del Corso di puericultura<br />
COOR<strong>DI</strong>NATRICE E RESPONSABILE DELLO SPORTELLO DELL’ASCOLTO<br />
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari<br />
▫ Verifica della situazione familiare<br />
▫ verifica dello stato psicologico dei poveri<br />
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />
sopravvivenza<br />
▫ colloqui individuali con tutti i soggetti afferenti allo sportello<br />
▫ mediazione intrafamiliare<br />
▫ sostegno al ruolo ricoperto dai genitori<br />
▫ valorizzazione del ruolo genitoriale<br />
▫ Sostegno psicologico ai bambini<br />
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />
malattie<br />
▫ dinamiche relazionali<br />
▫ terapia di gruppo<br />
▫ valorizzazione della persona, dal principio della motivazione<br />
Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di integrazione e<br />
socializzazione tra la popolazione<br />
▫ organizza e gestisce momenti di gruppo, sia per adulti che per bambini<br />
▫ facilita le relazioni interpersonali
1 Medico<br />
(che alterna la<br />
sua presenza nei<br />
3 centri)<br />
1 Ginecologa<br />
(che alterna la<br />
sua presenza nei<br />
3 centri)<br />
1 Medico esperto<br />
in malattie<br />
infettive<br />
(che alterna la<br />
sua presenza nei<br />
3 centri)<br />
1 Alimentarista<br />
(che alterna la<br />
sua presenza nei<br />
3 centri)<br />
1 Medico igienista<br />
(che alterna la<br />
sua presenza nei<br />
3 centri)<br />
▪ visite mediche a domicilio<br />
▪ somministrazione di cure<br />
RESPONSABILE DELL’EQUIPÈ ME<strong>DI</strong>CA<br />
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari<br />
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />
sopravvivenza<br />
▪ visite ambulatoriali<br />
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />
malattie<br />
▪ organizzazione e programmazione dell’intero corso<br />
▪ indicazioni su alcune malattie generiche<br />
▪ indicazioni di pronto soccorso<br />
▪ indicazioni di cure di primo soccorso<br />
▪ discussione e illustrazione delle malattie più frequenti che possono colpire<br />
uomini, donne bambini e anziani<br />
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />
sopravvivenza<br />
▫ Colloqui con le donne che hanno problemi ginecologici<br />
▫ cure ambulatoriali<br />
▫ visite ambulatoriali<br />
▫ sportello orientativo<br />
▫ redazione e distribuzione di opuscoli, e materiale informativo<br />
▫ controlli periodici per donne<br />
▫ sostegno ad una maternità consapevole<br />
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />
malattie<br />
▫indicazioni su come riconoscere e prevenire le malattie veneree<br />
▫ indicazioni di igiene sulle malattie veneree<br />
▫ cure da seguire<br />
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />
malattie<br />
▪ distribuzione di materiale informativo sulle malattie infettive<br />
▪ prevenzione delle malattie di rischio<br />
▪ cura delle malattie<br />
▪ indicazioni su accorgimenti da utilizzare per la contrazione di malattie mortali<br />
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />
malattie<br />
▫ norme da utilizzare prima dopo e durante la somministrazione di cibo<br />
▫ porre attenzione determinati cibi a rischio di tipo<br />
▫ indicazioni su come rendere potabile l’acqua<br />
▫ buone prassi per una alimentazione quanto più possibile sana<br />
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />
malattie<br />
▪ indicazioni di igiene ingenerale<br />
▪ indicazioni sull’igiene personale<br />
▪ strumenti e mezzi da utilizzare per l’igiene
1 Infermiera Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari<br />
▪ monitoraggio dello stato di salute dell’utente<br />
▪ quando necessario attivazione di interventi specifici<br />
▪ somministrazione cure mediche ambulatoriali<br />
▪ verifica se l’utente è in buone condizioni alimentari<br />
3<br />
Responsabili dei<br />
Centri:<br />
- Casa Suore<br />
Nazarene<br />
- Casa Suore<br />
Carmelitane<br />
- Arcidiocedi di<br />
Fianarantsoa<br />
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />
sopravvivenza<br />
▪ giro per le strade della città<br />
▪ monitoraggio della condizione psico-fisica dei poveri che vivono in strada<br />
▪ presa in carico di quelli molto gravi<br />
▪ somministrazione di cure ambulatoriali<br />
▪ eventuali ricoveri per quelli molto malati, o per donne con bambini.<br />
Responsabili e coordinatrici di tutte le attività che si svolgono presso i 3<br />
Centri polivalenti, si interfacciano con le istituzioni di Fianarantsoa, con<br />
l’Arcivescovo e con i Padri Gesuiti.<br />
3 Catechiste Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di integrazione e<br />
socializzazione tra la popolazione<br />
▫ accompagnamento pastorale e catechesi alle famiglie<br />
▫ accompagnamento pastorale e catechesi agli anziani<br />
12 Suore dei 3<br />
centri polivalenti<br />
(4 per centro)<br />
3 Inservienti<br />
(1 per centro)<br />
3 Volontari del<br />
loco<br />
▫ catechesi dei bambini<br />
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />
sopravvivenza<br />
▪ ascolto<br />
▪ rilevazione dei bisogni<br />
▪ sostegno nelle necessità quotidiane<br />
▪ verificare se sono soddisfatti le condizioni del vivere quotidiano<br />
▪ giro per le strade della città<br />
▪ distribuzione di cibo, coperte, bevande<br />
▪ accompagnamento in strutture di cura se malati<br />
▪ accompagnamento in case di ricovero se in grave stato socio-assistenziale<br />
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari<br />
▪ verifica delle condizioni abitative<br />
▪ verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell’abitazione<br />
▪ verifica dei bisogni educativi dei bambini<br />
▪ verifica dello stato di benessere del nucleo<br />
Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per adulti<br />
▪sostegno scolastico nei corsi di alfabetizzazione per adulti<br />
Azione Generale 4.D.a. 1. - Attività di animazione e sensibilizzazione in<br />
Italia e nel paese dove si svolge il servizio<br />
▪ accompagnamento dei volontari durante l’attività di<br />
▪ sensibilizzazione in terra di missione<br />
▪ Sostegno nelle attività<br />
▪ Supporto motivazionale<br />
Azione Generale 3.C.b. 1. - Imparare a conoscere i servizi presenti nel<br />
territorio<br />
▪ preparare una carta dei servizi<br />
▪ creare la mappa del territorio e dei servizi<br />
▪ gestione del servizio mensa<br />
▪ Gestione dei servizi igienici<br />
▪ Gestione di chiusura, apertura e controllo dei centri di ascolto<br />
I volontari accompagneranno gli operatori in tutte le attività
9.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE <strong>PER</strong> I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL <strong>PROGETTO</strong>.<br />
PREMESSA GENERALE SUL RUOLO E LO STILE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE E<br />
L’ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA.<br />
Le tecniche e le competenze, unitamente allo stile di presenza, definiscono l’apporto dei giovani in servizio civile, alla<br />
trasmissione ed all’acquisizione di capacità, da parte delle stesse popolazioni locali. Tale presenza favorisce il<br />
rafforzamento delle comunità e l’auto-sviluppo sociale ed economico.<br />
Il progetto punta soprattutto sulle capacità umane e relazionali, lo spirito di servizio, la forte motivazione e<br />
l’assunzione di uno stile di presenza che pone al centro iniziative di promozione umane.I giovani portano il<br />
loro contributo al progetto attraverso la creazione, l’integrazione e/o il rafforzamento di relazioni fra comunità<br />
‘inviante’ (in Italia) e comunità ‘accogliente’ (all’estero), sperimentando modalità innovative di analisi,<br />
progettazione o realizzazione di iniziative che favoriscono la promozione delle fasce più svantaggiate della<br />
popolazione ed un auto-sviluppo delle comunità locali.Il loro ruolo presuppone un consapevole inserimento nei<br />
contesti di servizio, senza nulla dare per scontato, coinvolgendo tutti (volontari, operatori professionali, collaboratori,<br />
religiosi/e, la comunità locale) nell’accogliere ogni volta queste figure.La definizione operativa del ruolo è in capo al<br />
responsabile del progetto, in collaborazione con il responsabile di servizio civile della <strong>Caritas</strong> diocesana e al/i<br />
responsabile/i dell/gli organismo/i all’estero ove si svolge il servizio. Nell’affidare funzioni e compiti al giovane in<br />
servizio civile, va prestata particolare attenzione alla differenza dagli altri operatori, prevedendo gradualità e<br />
considerando la sua peculiarità di transitare/uscire dall’organizzazione.Il progetto prevede compiti a prevalente<br />
contenuto relazionale, distinguendo fra attività ‘con’ ed attività ‘per’. Per attività ‘con’ si intendono quelle che<br />
prevedono una relazione diretta; per attività ‘per’ quelle indirette atte a rendere più efficaci le attività ‘con’.<br />
In generale le attività proposte sono riassumibili nella categoria delle attività di partneriato e cooperazione.<br />
Si tratta dello strumento principe della metodologia di azione adottata nell’ambito di Progetti di Cooperazione allo<br />
Sviluppo.Il dialogo, il confronto costante, la condivisione delle risorse, delle dinamiche e dei tempi sono gli elementi<br />
che caratterizzano ogni singola azione di rafforzamento e sostegno di gruppi svantaggiati e vulnerabili nei Paesi in Via<br />
di Sviluppo. La corresponsabilità nei processi decisionali, la compartecipazione dei poteri e la reciprocità di<br />
progettazione degli interventi sono le basi metodologiche di azioni di promozione dello Sviluppo tese alla diminuzione<br />
di circostanze favorevoli al conflitto<br />
►Principi, metodologici e di stile degli operatori della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> all’estero:<br />
La metodologia o lo stile adottato nelle attività dagli operatori della <strong>Caritas</strong> all’estero risponde ai seguenti principi:<br />
Stile di sobrietà e rispetto della cultura locale<br />
Viene proposto uno stile di presenza nel quotidiano che sia anche testimonianza di sobrietà e di rispetto della cultura<br />
delle popolazioni locali. E’ chiesto agli operatori quindi uno stile di relazione e di vita quotidiana (uso dei mezzi,<br />
vestiario, cibo, ecc.) che tenga conto degli usi, costumi, tradizioni locali e che mantenga sempre un carattere di<br />
sobrietà rispettoso anche delle situazioni di povertà che si vanno ad incontrare.<br />
Stile di presenza improntato sull'ascolto, l'osservazione ed il discernimento<br />
L’ascolto, l’osservazione e il discernimento sono metodo di relazione, condizioni indispensabili per poter conoscere i<br />
bisogni che le persone e le comunità esprimono, e poterli poi affrontare in maniera appropriata. Il metodo di lavoro non<br />
è riconducibile a luoghi e strutture, ma a una sensibilità di comunione e alla passione per i poveri, la comunità e il<br />
territorio. Un metodo costruito sull’incontro, il confronto e la relazione, che invita a osservare continuamente le<br />
persone nella loro età, mobilità, nei disagi che vivono, per evidenziare poi a tutta la comunità una situazione in<br />
cambiamento che chiede nuove scelte, nuovi percorsi e nuove azioni.<br />
La riconciliazione come metodo e approccio educativo: la relazione prima dell'azione<br />
Questo concetto parte dal presupposto che in situazione di conflittualità sociali esplicite o latenti, la riconciliazione è un<br />
processo a medio/lungo termine che può essere favorito assumendo un metodo di lavoro integrato che nelle relazioni<br />
con le comunità locali e nella progettazione di qualsivoglia tipologia di intervento di promozione e sviluppo, tiene<br />
conto delle dinamiche conflittuali presenti nel tessuto sociale. Per favorire la riconciliazione occorre allora<br />
un'attenzione particolare alla dimensione relazionale. L'approccio della <strong>Caritas</strong> in generale e del progetto di servizio<br />
civile in particolare fa leva proprio su questo aspetto, cercando di adottare stili di presenza e di partenariato che<br />
qualifichino gli interventi di solidarietà ed il rapporto quotidiano con le controparti, come interventi che incidono<br />
positivamente sul processo di trasformazione dei conflitti e di riconciliazione tra individui e comunità. In questo senso<br />
allora la ricostruzione, la riabilitazione e la riconciliazione fanno parte di un unico processo di promozione e<br />
accompagnamento delle comunità afflitte da violenze, e sono aspetti tra loro interconnessi in modo inscindibile.<br />
La rete come stile e obiettivo di lavoro: lavoro in rete e di rete
Lavoro di rete: Con un “lavoro di rete” la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> intende attuare un’operazione di supporto alle reti già<br />
esistenti: <strong>Caritas</strong> diocesane, parrocchie, associazioni, comitati. Assistere coloro che già agiscono in collegamento tra<br />
loro e/o promuovere reti di collegamento mantenendo fermo l’obiettivo di rendere l’intervento rispondente ai bisogni<br />
della comunità.<br />
Lavoro in rete: Con un "lavoro in rete" la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> intende attuare un'operazione di collegamento con il network<br />
di <strong>Caritas</strong> Internationalis e inserirsi nelle reti ecclesiali, e non solo, per un adeguato coordinamento.<br />
La nonviolenza<br />
La nonviolenza è intesa come stile di relazione orizzontale 2 e come impegno volto al superamento delle violenze nelle<br />
varie forme in cui si esprime.<br />
La dimensione politica: la promozione e l'advocacy<br />
proprio nell'ottica del superamento delle violenze strutturali, l'approccio della <strong>Caritas</strong> è volto a valorizzare e<br />
responsabilizzare la comunità locale in modo da fare di quest’ultima non tanto l’oggetto di una serie di interventi<br />
assistenziali, ma un soggetto attivo nella propria realtà, capace di gestire autonomamente gli interventi,<br />
autorappresentarsi, rivendicare e tutelare i propri diritti ed in particolare dei più svantaggiati, stabilire relazioni e<br />
collegamenti con altri soggetti della società civile , negoziare con le amministrazioni locali, superare le cause delle<br />
ingiustizie.<br />
Stile di reciprocità, gradualità, accompagnamento con le controparti locali (ascolto, osservazione e<br />
discernimento anche nella relazione)<br />
L'approccio d'area<br />
E’ una metodologia che è stata utilizzata dalla <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> soprattutto a partire dagli anni novanta in occasione di<br />
crisi umanitarie molto vaste riguardanti diversi Paesi di intere aree regionali. Esempi di progetti pensati e realizzati in<br />
quest’ottica sono: il “Progetto Grandi Laghi” realizzato in Africa a seguito del conflitto in Rwanda del 1994, il “Progetto<br />
Uragano Mitch” in Centro America nel 1998 ed infine il “Progetto Balcani” nel 1999. L’ “approccio d’area” consiste in<br />
uno stile progettuale che:<br />
nello sviluppare una progettualità sociale dal basso riguardante i bisogni specifici di singoli Paesi, tiene conto<br />
della complessità di contesto di tutta l’area di riferimento;<br />
adotta metodologie di lavoro in rete e stili di presenza comuni;<br />
definisce una strategia unitaria per tenere conto delle caratteristiche e necessità comuni a Stati vicini con<br />
l’obiettivo di realizzare interventi maggiormente efficaci;<br />
fa leva su sinergie di tipo pastorale, operativo, comunicativo.<br />
Andare, stare, ritornare: raccontare, testimoniare, sensibilizzare, fare ponte tra comunità inviante e<br />
comunità accogliente<br />
Un andare e uno stare che è prima di tutto offrire vicinanza alla comunità ecclesiale nelle sue strategie di<br />
valorizzazione e recupero della storia e del vissuto dei poveri, soprattutto.<br />
Un ritornare nelle nostre comunità che si fa momento di condivisione del vissuto che questa vicinanza ha realizzato.<br />
Un ritornare che ci fa “già” pregustare la presenza sul campo in termini di ricaduta sulla comunità che ci ha inviato o ci<br />
sostiene. L’esperienza restituisce alla comunità che invia, all’organismo <strong>Caritas</strong>, un tesoro da re-investire perché sia di<br />
nuovo capitalizzato.<br />
L’articolazione della proposta<br />
Il Progetto prevede un periodo effettivo all’estero non inferiore a 9 mesi ed un impegno complessivo non inferiore a 12<br />
mesi. Il percorso di inserimento prevede un colloquio di selezione, una fase propedeutica, un periodo di formazione di<br />
inizio servizio, un accompagnamento formativo in loco che sarà intervallato da un modulo formativo durante l'unico<br />
rientro intermedio, fino all’uscita dall’esperienza, con il rilascio di un attestato di servizio.<br />
Il volontario in servizio civile e la vita comunitaria<br />
I volontari in servizio civile durante il tempo di missione in Madagascar faranno vita comunitaria come descritto al<br />
punto 7. La vita comunitaria, rappresenta un momento di crescita per il giovane in quanto si mette alla prova non solo<br />
nel servizio ma anche nella vita, attraverso l’organizzazione del proprio tempo relativamente agli altri,<br />
nell’organizzazione degli spazi, il rispetto dei tempi di ciascuno. La vita comunitaria prevede anche l’autogestione della<br />
casa, quindi, cucinare, tenere puliti i locali, condividere i momenti formali ed informali, i momenti pubblici e quelli<br />
privati. Durante tutto il tempo i volontari non saranno da soli ma sempre accompagnati dalla responsabile della casa e<br />
dalle altre suore Nazarene.<br />
2 Nel senso di quanto esposta da Pat Patfort nella descrizione del sistema Maggiore/minore
*DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DEI VOLONTARI<br />
►*N.B. I volontari andranno a svolgere in tutte e tre le sedi le stesse attività, per cui il servizio è<br />
descritto non per sede ma per attività◄<br />
AREA D’INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA<br />
1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />
3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />
1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />
OBIETTIVI SPECIFICI (cfr.8) 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%<br />
Codice e titolo<br />
attività<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />
(cfr. punto 9.2)<br />
AZIONE GENERALE<br />
1.A.a.1<br />
Accompagnamento<br />
scolastico<br />
●Aiutano gli insegnanti nell’attività di accompagnamento scolastico<br />
●Collaborano proponendo delle attività semplificate lo studio della lingua malgascia<br />
●Affiancheranno l’insegnante e la pedagogista nel monitorare il livello di conoscenze acquisite dal<br />
bambino<br />
●Verificano con l‘insegnante oggettive difficoltà di apprendimento del bambino e programmare con<br />
l’insegnante e su specifiche indicazione delle stesse, dei percorsi didattici specifici (PEI)<br />
●Collaborano con l’insegnante per la strutturazione di giochi logico-matematici da sottoporre ai bambini<br />
●Collaborano con l’insegnante e la pedagogista nella scelta di materiale socio-educativo per la<br />
stimolazione cognitiva da somministrare ai bambini<br />
● Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti organizzando delle attività metacomunicative;<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
I bambini frequenteranno il centro polivalente dal lunedì al Venerdì, dove verranno seguiti oltre che dai<br />
volontari in servizio civile anche da un’insegnate e dai volontari, al fine di fare i compiti assegnati dalle<br />
maestre della scuola, ed inoltre arricchendo la loro preparazione con delle attività specifiche di<br />
stimolazione cognitiva.<br />
Il ruolo dei volontari in servzio civile nello specifico, sarà quello di accompagnare, supportare e<br />
coadiuvare il ruolo degli insegnanti, utilizzando dei metodi didattici semplici, interessanti ed interattivi, in<br />
modo da attirare l’attenzione ei bambini e da coinvolgerli nello studio giocando. Inoltre dovranno porsi a<br />
metà tra l’insegnante ed il bambino, in modo da facilitare, le dinamiche d’insegnamento della maestra e<br />
da agevolare l’apprendimento dei bambini, attraverso l’utilizzo di giochi educativi e socializzanti, e la<br />
somministrazione di schede didattiche, o l’utilizzo di materiale povero con cui realizzare qualcosa di<br />
educativo: cartelloni, ricerche, ecc.<br />
OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%<br />
Codice e titolo<br />
attività<br />
(cfr. punto 9.2)<br />
AZIONE GENERALE<br />
1.A.b.1<br />
Corso di<br />
alfabetizzazione<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />
● Sostegno agli insegnanti e a volontari, per aiutare i bambini ad apprendere le prime forme di scrittura e<br />
lettura;<br />
●Collaborano con le suore per svolgere attività di accoglienza e socializzazione per mettere a proprio<br />
agio e bambini e far percepire loro un ambiente familiare e protetto;<br />
●Strutturano insieme agli insegnanti delle lezioni interattive in modo da rendere più semplice la lezione e<br />
facilitare l’apprendimento di specifici argomenti<br />
●Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti organizzando delle attività metacomunicative;<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
Tale intervento è strutturato per fornire un primo livello di alfabetizzazione ai bambini, che in età scolare<br />
ancora non hanno ancora acquisito alcune forma di conoscenza di base circa le discipline didattiche, al<br />
fine di fornire loro una preparazione minima per l’inserimento nelle classi scolastiche.<br />
Tale attività didattica che si svolge presso il centro polifunzionale è prevista dal lunedì al Venerdì, in<br />
questo periodo il ruolo dei volontari in servizio civile, non è quello sostituire agli insegnanti, ma essi<br />
devono attivare dei metodi di interazione facilitatori, devono aiutare gli insegnanti ad accelerare e mediare<br />
i meccanismi di apprendimento dei bambini, utilizzando un linguaggio molto semplice, delle tecniche che<br />
possono essere musicali, per l’insegnamento della matetica, o audio visive per l’insegnamento<br />
dell’italiano, utilizzare forme di video socializzazione, attività ludiche-educative, attraverso attività di
cartellonista e fumettistica.<br />
OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.c.Aumento dei minori impegnati in attività pomeridiane del 20%<br />
Codice e titolo<br />
attività<br />
(cfr. punto 9.2)<br />
AZIONE GENERALE<br />
1.A.c.1<br />
Attivazione di<br />
laboratori socioeducativi<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />
●affiancano gli animatori e i volontari locali nella realizzazione dei laboratori di canto, recitazione, ballo e<br />
scenografia;<br />
● collaborano con gli animatori e i volontari del posto per contribuire alla programmazione di attività<br />
ludico ricreative da svolgere con i bambini<br />
●Sostengono gli animatori e i volontari locali nella gestione delle attività e dei relativi laboratori da<br />
sottoporre ai bambini<br />
●Aiutano gli animatori e i volontari locali a governare e a gestire i bambini durante le attività bambini<br />
●Organizzano insieme agli anziani e ai volontari del posto momenti di rappresentazione e saggi dove<br />
coinvolgono sia i genitori dei bambini che tutta la comunità di riferimento<br />
●affiancano i bambini durante la partecipazione ai laboratori, aiutandoli nelle attività ludiche e artistiche e<br />
mediando il rapporto educativo con gli adulti<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
L’attivazione dei laboratori socio-educativi, è importante per aumentare il grado di socievolezza dei minori,<br />
al fine di aumentare il grado di confronto ed ampliare il loro livello di conoscenza legato alla quotidianità,<br />
soprattutto per migliorare il grado di socialità non solo con i coetanei ma anche con gli adulti.<br />
Tali attività si svolgono dal Lunedì al Venerdì, presso i locali del centro polivalente, in queste azioni<br />
vengono coinvolti i volontari, gli animatori e i bambini che hanno le abilità di cui sopra, quindi inerenti al<br />
ballo, al canto alla recitazione e alla attività grafico pittoriche, più un educatore del centro.<br />
Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di aiutare ed agevolare la comunicazione tra adulto e<br />
bambino nella realizzazione delle attività ludiche, a partire dal punto di vista del bambino, ed<br />
utilizzando il saper dei grandi che si mettono a disposizione per a realizzazione dei laboratori. Inoltre il<br />
volontario. Il tutto ha come valore finale quello di creare una rappresentazione finale al fine di presentare<br />
alla comunità il lavoro svolto dai bambini insieme agli adulti.<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.d. Aumento della qualità della vita del bambino del 20%<br />
Codice e titolo<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />
attività<br />
(cfr. punto 9.2)
AZIONE GENERALE<br />
1.A.d.1<br />
Attivazione di Asilo<br />
nido<br />
● Aiutano gli assistenti e l’educatrice per l’infanzia nell’accudimento degli infanti<br />
●Collaborano con la puericultrice del dare sostegno ai genitori circa il comportamento da tenere con i<br />
neonati e le pratiche di igiene e sicurezza<br />
●Affiancano insieme all’educatrice le attività ludico ricreatine che svolgono con i bambini<br />
●Affiancano nella gestione dell’asilo le figure competenti<br />
● Sostengono i genitori degli infanti ad esercitare il proprio ruolo<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
L’ Asilo Nido è stato attivato per fornire un aiuto alle donne impegnate, e per accudire gli infanti e dare<br />
loro una vita regolare fin dall’infanzia.<br />
Nel nido sono impegnate, una puericultrice, educatrici alla prima infanzia, ed i volontari in servizio civile<br />
che si alternano tra la mattinata ed il pomeriggio.<br />
Il ruolo dei volontari in servizio civile in quest’attività è quello di aiutare supportare e collaborare la<br />
puericultrice, e l’educatrice all’infanzia, nelle attività di cura e ludiche rivolte ai minori e nelle attività della<br />
co-getione dell’asilo, attraverso la collaborazione nell’organizzazione della struttura, utilizzando le<br />
competenze in loro possesso sia a livello relazionale con i bambini che di coordinamento delle attività.<br />
2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong> MIGLIORAMENTO DELLA<br />
QUALITA’ DELLA VITA<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 10%<br />
Codice e titolo<br />
attività<br />
(cfr. punto 9.2)<br />
AZIONE GENERALE<br />
2.B a.1<br />
visite domiciliari<br />
AZIONE GENERALE<br />
2.B a.2<br />
Garantire un minimo<br />
vitale per la<br />
sopravvivenza<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />
●Accompagnano le suore presso il domicilio degli utenti abbandonati<br />
●Agevolano la relazione d’aiuto tra le suore e gli utenti abbandonati<br />
●Sosterranno le suore nelle situazione di bisogno che si proporranno<br />
●Aiutare le suore nel cercare di rilevare i bisogni degli utenti abbandonati<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di accompagnare le suore, nelle attività che svolgono<br />
durante la domiciliare, mediando il rapporto con l’utenza, quindi cercheranno di rendere l’atmosfera più<br />
semplice e leggera durante la visita soprattutto se in presenza dei minori. Essi utilizzano ed attivano dei<br />
canali comunicativi molto semplici, ed informali. Inoltre aiuteranno le suore nel rilevare i bisogni<br />
coadiuvandole, nell’ascolto e nella relazione d’aiuto, attraverso la compilazione di schede conoscitive<br />
individuali, si cercherà di archiviare i singoli casi, e attraverso l’ascolto si cercherà di carpire i reali<br />
bisogni.<br />
●Supportano l’equipè nella gestione dello sportello<br />
●Sostengono l’equipe dello sportello nella gestione della relazione d’aiuto<br />
●Coadiuvano l’equipè dello sportello nella compilazione di schede conoscitive degli utenti<br />
●Mediano la relazione tra gli utenti e l’equipè dello sportello<br />
●Aiutano i volontari e le suore nell’accoglienza delle persone anziane<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
2 gg a settimana Lunedì e giov. dalle ore 9.30 alle 12.30, presso il Centro polivalente le Suore insieme ai<br />
volontari fanno centro d’ascolto, e una buona fetta degli afferenti al servizio è data dagli anziani, ai quali si<br />
cerca di fare sostegno psicologico e morale, di assisterli nell’emergenza, di assicurarsi che hanno un<br />
minimo vitale, spesso vengono sottoposti a visita dai medici che si trovano presso il centro.<br />
Il ruolo dei volontari è quello di agevolare l’equipe nella reazione d’aiuto e di accogliere gli anziani quando<br />
arrivano in struttura, attraverso delle modi affettuosi e forme di accoglienza.
●Sostengono l’equipe durante l’ascolto con il povero<br />
●Coordinano e gestiscono lo sportello durante l’apertura al pubblico<br />
●Supportano con le suore i poveri durante l’attesa e li accolgono<br />
●Aiutano le suore a gestire situazioni di emergenza durante l’apertura dello sportello<br />
●Accompagnano le suore nel giro della città per monitorare la presenza dei poveri e lo stato in cui<br />
vertono, al fine di procurare le giuste cure<br />
●Aiutano le suore nel somministrare cibi caldi, coperte, medicine per strada ai barboni<br />
●Aiutano le suore a trovare soluzioni per far accogliere i povere in alcune strutture<br />
Verificano insieme alle suore<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
Dal momento che il numero dei poveri è numeroso ed il tasso di morte elevatissimo, le suore Nazarene<br />
dal Lunedì al venerdì di mattina, pomeriggio o sera,svolgono attività di sostegno ai poveri, sia presso lo<br />
sportello del Centro polivalente, che in strada, cercando di verificare lo stato effettivo di salute e ridurre<br />
quanto il più possibile il rischio di morte, attraverso la distribuzione di beni di prima necessità, di coperte<br />
per ripararsi dal freddo della notte, dal momento che non hanno indumenti adatti, di somministrare loro<br />
eventuali medicine, o farli controllare da qualche medico.<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%<br />
Codice e titolo<br />
attività<br />
(cfr. punto 9.2)<br />
AZIONE GENERALE<br />
2.B.b 1.<br />
Organizzare Corsi di<br />
alfabetizzazione per<br />
adulti<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />
●Aiutano gli insegnanti nello svolgimento delle attività didattiche<br />
●Collaborano con gli insegnanti nello strutturare le attività<br />
●Sostengono gli allievi/adulti nei processi di apprendimento<br />
●Sostengono e accompagnano gli allievi nello svolgimenti dei compiti<br />
●Co-gestiscono con le insegnanti in gruppo classe<br />
●Aiutano gli insegnanti nell’utilizzo di metodologie di insegnamento semplici attraverso l’utilizzo di<br />
semplici strumenti, come le simulazioni, video proiezioni, esempi riconducibili alla vita quotidiana<br />
●Aiutano le insegnanti nella somministrazione di specifiche schede di apprendimento<br />
●Agevolavo i rapporti tra docenti e allievi<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
I corsi di alfabetizzazione vengono al fine di fornire un’alfabetizzazione di base all’adulto per poi affrontare<br />
meglio la parte teorica dei corsi.<br />
Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di agevolare i processi di apprendimento degli allievi<br />
favorendo il rapporto con le insegnanti, attraverso l’utilizzo di strumenti quali: video proiezioni, simulazioni,<br />
che renderanno più semplice ed agevole l’apprendimento.<br />
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN<br />
RELAZIONE ALL’AMBIENTE<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso<br />
di scarsa condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.<br />
Codice e titolo<br />
attività<br />
(cfr. punto 9.2)<br />
AZIONE GENERALE<br />
3.C.a. 1<br />
Educazione all’igiene e<br />
conoscenza delle<br />
malattie<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />
●Affiancano i formatori durante la lezione per gestire l’ordine della classe<br />
●Agevolano l’apprendimento delle tematiche attraverso l’affiancamento di qualche adulto in difficoltà<br />
●Agevolano le spiegazioni collaborando con i docenti durante la lezioni, facendo esempi semplici delle<br />
spiegazioni delle varie tematiche, e prestandosi a simulazioni.<br />
●Facilitano l’apprendimento attraverso la creazione di opuscoli esplicativi<br />
●Mediano i rapporti tra i docenti ed il gruppo classe<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
I corsi verranno svolti per moduli presso il centro polivalente, 2 volte a settimana dalle ore 16.30 alle ore<br />
18.30, da personale medico e paramedico e sostenuti dalle suore e dai volontari, l’accesso è libero, vi<br />
possono partecipare sia gli adulti uomini e donne che gli anziani.<br />
Il ruolo dei volontari è quello di mediare il rapporto tra i docenti e la classe degli allievi, cercando di<br />
facilitare da una parte le spiegazione dei docenti e dall’altra l’apprendimento dei discenti, attraverso<br />
simulazioni, filmati, ecc.<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul<br />
territorio del 10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria diventerà del 50%.<br />
Codice e titolo<br />
attività<br />
(cfr. punto 9.2)<br />
AZIONE GENERALE<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />
●Supportano l’equipè e le suore in un’attività di orientamento e consulenza a chiunque si avvicina allo<br />
sportello informativo<br />
●Collaborano con le suore nel mantenimento di uno sportello di orientamento dei servizi<br />
●Collaborano con le suore nell’attività di pianificazione del territorio
3.C.b. 1.<br />
Imparare a<br />
conoscere i servizi<br />
presenti nel territorio<br />
●Somministrano delle schede conoscitive agli utenti<br />
●Accompagnano gli utenti presso le strutture presenti sul territorio<br />
●Aiutano l’equipè operativa e le suore nella creazione di opuscoli per la mappatura del territorio<br />
Collaborano con l’equipe nel prendere provvedimenti per specifiche problematiche.<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
Tale servizio verrà offerto presso il centro in ore pomeridiane 1 volte a settimana giov. dalle ore 16.30<br />
alle ore 18.30, sotto forma di consulenza, dove in un primo tempo si esporrà il problema al personale ivi<br />
presente e successivamente si vedrà l’eventuale provvedimento da prendere.<br />
Il ruolo dei volontari è quello di collaborare insieme all’equipè nella gestione di questo sportello di<br />
orientamento e mappatura del territorio, attraverso l’utilizzo di schede conoscitive, distribuzione di<br />
opuscoli, guide per la città.<br />
OBIETTIVO SPECIFICO 3.C.c. Aumento della popolazione alla vita comunitaria del 10% , per cui il tasso della<br />
popolazione non partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60%<br />
Codice e titolo<br />
attività<br />
(cfr. punto 9.2)<br />
AZIONE GENERALE<br />
3.C.c. 1.<br />
Promuovere interventi<br />
di integrazione e<br />
socializzazione tra la<br />
popolazione<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />
●Sostegno degli anziani durante le attività che andranno a svolgere<br />
●Coadiuvano gli altri volontari del loco nell’inserimento degli anziani nelle vaie attività<br />
●Sostengono gli anziani durante i vari laboratori<br />
●Mediano le relazioni tra l’anziano e il referente dell’attività prestabilita<br />
●Sostengono l’anziano nell’ambito relazionale<br />
●Mediano il rapporto e facilitare la relazione con lui all’interno dell’attività di cui lo steso è responsabile.<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
Il ruolo del volontario in servizio civile è quello di curare l’inserimento degli anziani all’interno delle attività<br />
del centro, attraverso la vicinanza e delle forme di comunicazione improntate sull’accoglienza<br />
●Preparano insieme alle sure gli incontri di catechesi<br />
● Partecipano agli incontri di catechesi con la comunità<br />
● Partecipano alla preparazione di momenti di condivisione con la comunità<br />
● Collaborano nella progettazione e nella programmazione di eventi collettivi da organizzare presso il<br />
centro<br />
●Partecipano ei momenti di confronto con la comunità circa l’andamento della vita comunitaria<br />
RUOLO E METODOLOGIA<br />
I momenti di catechesi vengono strutturati dai catechisti e dalle suore sostenute dai volontari e da tutte le<br />
persone che fanno parte della vita del centro, 1 volta a settimana il Sabato dalle ore 16.30 alle ore 20.30.<br />
In questo caso il ruolo del volontario, è quello di organizzare insieme alle suore questi momenti di<br />
condivisione, scegliendo le tematiche su cui discutere, e cercando di orientare sempre insieme alle suore<br />
o a figure di riferimento presenti nella comunità, gli argomenti verso situazioni che possano procurare una<br />
crescita socio-ambientale nell’individuo.<br />
4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE<br />
OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del<br />
20%, per cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di disinteresse ad un 20% di partecipazione<br />
Codice e titolo attività<br />
(cfr. punto 9.2)<br />
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
AZIONE GENERALE<br />
4.D.a. 1.<br />
Attività di animazione e<br />
sensibilizzazione in<br />
Italia e nel paese dove<br />
si svolge il servizio<br />
Durata 3 mesi<br />
1 mese prima della partenza in italia<br />
●Pubblicizzano il del progetto e il servizio civile all’estero<br />
●Sensibilizzano il territorio sul senso della missione<br />
●Organizzano incontri formativi ed informativi con i giovani del territorio<br />
●Distribuiscono depliant e materiale informativo sul servizio civile all’estero<br />
●Partecipano a momenti ad incontri con l’Ufficio Missionario<br />
●Preparazione alla partenza: frequenza corso di lingua francese (vedi conv. Piramide cfr.32)<br />
1 mese durante il rientro di metà servzio<br />
●Sostengono sul territorio il tema della Missione in collaborazione dell’ufficio missionario<br />
●Sensibilizzano il territorio attraverso mostre fotografiche pro-Madagascar, in collaborazione con<br />
l’Ufficio missionario della diocesi<br />
●Promuovono il servizio civile all’estero attraverso la partecipazione nelle scuole, nelle associazioni<br />
●Organizzano e promuovono cene ed eventi sul territorio, per la raccolta di fondi da portare per il<br />
ritorno in Madagascar<br />
●Promuovono e divulgano la vendita di prodotti dell’artigianato malgascio sul territorio<br />
1 mese al rientro dal Madagascar per il fine servizio<br />
●Collaborano all’ Organizzazione di un forum in diocesi sul servizio civile all’estero ed in Italia,<br />
arricchito da testimonianze dei vari servizi condotti, e da un incontro/dibattito con la partecipazione del<br />
direttore dell’Ufficio Missionario, con il Direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana e con il Vescovo, e i giovani<br />
della diocesi che si vogliono avvicinare al mondo del volontariato<br />
●Collaborano con gli altri volontari alla preparazione di una manifestazione finale per la conclusione del<br />
servizio civile, da organizzarsi presso la villa comunale della città, con la realizzazione di banchetti<br />
equo e solidali, promozione delle adozioni a distanza, reporter costituiti da video proiezioni e filmati,<br />
distribuzione di materiale informativo<br />
●Realizzano la redazione di un giornalino in collaborazione di tutti gli attori coinvolti nel servizio civile<br />
all’estero<br />
►dal 7° all’11° mese incontri periodici di sensibilizzazione formazione<br />
●Preparano con la responsabile delle suore missionarie momenti di confronto circa l’esperienza vissuta<br />
● Presentazione all’Arcidiocesi di Fianarantsoa il risultato del servizio svolto<br />
●preparano dei momenti di animazione sul territorio coinvolgendo tutte le realtà che durante l’anno di<br />
servizio hanno conosciuto<br />
●Promozione del volontariato per e con altri volontari missionari presenti nell’Arcidiocesi<br />
●Coinvolgimento della popolazione locale in queste attività di promozione, animazione ed<br />
evangelizzazione sul territorio<br />
METODOLOGIA<br />
L’animazione diventa un’azione sul territorio nel momento in cui il volontario va ad esplicitare il suo<br />
servizio a favore di una crescita della comunità tutta. Per cui nel presente progetto sono previsti due<br />
momenti di animazione uno in Italia ed uno più breve all’estero, dove il ruolo del volontario è quello del<br />
promuovere il volontariato in quanto tale ed il servizio civile all’estero, come opportunità di crescita<br />
personale e ricchezza per il paese di missione. Dal momento che per realizzare tutto ciò è importante la<br />
conoscenza della lingua, durante questo periodo è prevista la frequenza di un corso di lingua francesce<br />
presso un istituto in convenzione con la <strong>Caritas</strong>.
10) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:<br />
9<br />
11) Modalità di fruizione del vitto e alloggio:<br />
Sede ( come da punto 19) N° posti con vitto e alloggio<br />
CENTRO ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA<br />
3<br />
ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440 - cod. Helios 24319<br />
CENTRO CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, 3<br />
VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 11158<br />
CENTRO CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA 3<br />
IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />
Totale 9<br />
Modalità di fruizione:<br />
I volontari faranno vita comunitaria ed usufruiranno del vitto e dell’alloggio presso le strutture di cui sopra.<br />
Tutte e tre le strutture sono dotate di stanze dove poter dormire e locali mensa dove poter mangiare, per cui<br />
gli stessi usufruiranno del vitto e dell’alloggio relativamente alla sede dove sono stati assegnati. Inoltre i<br />
volontari potranno mangiare sia nel servizio mensa quando sono in servizio che con le suore quando sono<br />
liberi.<br />
Tutte e tre i centri sono gestite dalle Suore Nazarene che si i occuperanno dei volontari in servizio civile, per<br />
tutto il tempo di permanenza degli stessi in Madagascar.<br />
Le sedi si mantengono in regime di autogestione, presso di esse i volontari condurranno la loro vita privata,<br />
e comunitaria, dormiranno, mangeranno ed usufruiranno di quanto la casa mette loro a disposizione .<br />
12) Numero posti senza vitto e alloggio:<br />
0<br />
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:<br />
36<br />
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):<br />
6<br />
15) Mesi di permanenza all’estero ed eventuali particolari obblighi dei volontari durante il<br />
periodo di servizio
Il progetto prevede una permanenza all’estero non inferiore a 9 mesi:<br />
● Stesura delle relazioni mensili da inviare in Italia (report), incontri settimanali dell’équipe locale di progetto;<br />
● Seguire le indicazione dei referenti dei progetti;<br />
● Mantenersi in comunicazione costante (mails, telefono) con la <strong>Caritas</strong> diocesana;<br />
● Condurre uno stile di vita sobrio, semplice, responsabile ed armonico rispetto al lavoro di equipe;<br />
●Condurre un comportamento di vita adeguato al contesto socio-culturale in cui si è inseriti, partecipando:<br />
-1. a momenti di preghiera e condivisione organizzati dalla comunità;<br />
● obbligo alla partecipazione ai seguenti momenti di formazione specifica da svolgersi in loco con formatori della<br />
formazione specifica, esperti esterni del luogo e la OLP:<br />
- 1. Partecipazione a momenti di verifica periodici, con la compilazione di materiale cartaceo, che prevede moduli<br />
settimanali di programmazione, calendarizzazione, e relazione delle attività svolte presso la sede di realizzazione del<br />
progetto, materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani nel momento della<br />
presa in servizio;<br />
- 2. partecipazione a momenti di monitoraggio del servizio, attraverso la compilazione di schede di monitoraggio,<br />
materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani nel momento della presa in<br />
servizio;<br />
- 3. studio della lingua locale nei primi mesi di servizio;<br />
● Rispetto della cultura locale;<br />
● Rispetto delle norme e delle indicazioni per la sicurezza raccomandate dai partner locali e dalla <strong>Caritas</strong> di Trapani;<br />
● Flessibilità a svolgere il servizio in numerosi e differenti settori, ambiti e fasi di intervento, relativamente alle attività<br />
previste nel progetto, possibile impiego nei giorni festivi, alternanza di lavoro individuale ed in equipe, flessibilità di<br />
orario.<br />
●RISPETTO <strong>PER</strong> LA VITA COMUNITARIA: mantenere l’ordine ivi presente, rispettare gli equilibri della casa,<br />
rispettare le regole della casa, collaborare con gli ospiti, partecipare alle attività che le suore della casa fanno<br />
regolarmente, condurre uno stile di vita adeguato<br />
Durante il periodo di permanenza in Italia 3 mesi:<br />
● Partecipazione al percorso formativo di corso di inizio, metà e fine servizio a livello diocesano di formazione<br />
residenziale organizzata a livello diocesano, per i quali è previsto il rientro dei volontari in sede italiana; ogni corso<br />
residenziale prevede una durata minima di tre giornate, ed una condivisione dell’esperienza con gli altri giovani in<br />
servizio presso le sei italiane. A questo fa seguito un periodo di permanenza comunitaria presso la sede italiana, nel<br />
caso in cui i volontari scelti per il servizio siano di città diverse, al fine di sia socializzare tra di loro come gruppo<br />
durante il primo periodo, e quindi venire a conoscenza del Madagascar attraverso i referenti del progetto MIARAKA-<br />
INSIEME a Trapani, quanto nei mesi successivi, per raccontare l’esperienza e far conoscere la missione.<br />
● Svolgimento delle attività di animazione e sensibilizzazione in Italia con la <strong>Caritas</strong> diocesana capofila del progetto;<br />
● Disponibilità al rientro in Italia o al trasferimento temporaneo della sede in caso di:<br />
richiesta da parte dei propri referenti della <strong>Caritas</strong> diocesana per ragioni di sicurezza<br />
partecipazione ad eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale, per la promozione<br />
del servizio civile all’estero, e la valorizzazione del volontariato internazionale.<br />
● Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la <strong>Caritas</strong> diocesana e/o le sedi di<br />
attuazione svolti su base periodica e previsti a metà e a fine servizio organizzati a livello diocesano, regionale,<br />
interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto.<br />
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE<br />
16) Particolari condizioni di rischio per la realizzazione del progetto connesse alla situazione<br />
politica e sociale esistente nell’area d’intervento prescelta:<br />
Rischi politici:
Da una consultazione avvenuta tra il direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani e un referente del Ministero degli estero, è<br />
emerso che il Madagascar, risulta tra i paesi ove non sussistono rischi di conflitto politico-sociale.<br />
I volontari, quindi, non corrono alcun rischio dal punto di vista politico, criminale e sociale, dal momento che l’ultima rivoluzione<br />
risale a dopo la seconda guerra mondiale, dove il regime da democratico si è instituito in repubblicano, oggi la situazione data<br />
questa tranquillità polita sembra essere rena anche dal punto di vista criminale, dal momento che non sono presenti clan, né da<br />
punto di vista sociale, poiché il popolo ancora vive in una condizione di “salute sociale sana”, dal momento che non sono presenti<br />
promiscuità razziali, né di cultura, o di situazioni economiche particolari, che possono causare eclatanti divisioni sociali.<br />
Fianarantsoa, anche se è una delle provincie più grandi presenta un tessuto sociale molto sano, per cui non vi è rischio di attacco<br />
o di forme di discriminazioni nei confronti dello straniero in genere, e nella fattispecie dei missionari, anzi le figure ecclesiali<br />
vengono bene accette e rispettate.<br />
Inoltre vi è da aggiungere che i volontari lavoreranno sempre in equipe e anche quando non sono in servizio saranno sempre<br />
accompagnati, dai loro responsabili che comunque vigileranno su di loro.<br />
Rischi sanitari<br />
Qualche appunto bisogna fare sulle malattie endemiche, infatti, una scarsa ed inadeguata alimentazione l’inquinamento delle<br />
acque, e dagli ambienti interni ed esterni molto sporchi, spesso sono cause per la contrazione della malaria, una malattia verso<br />
cui si può essere più a rischio, e la contrazione di allergie.<br />
Rischi legati alla quotidianità<br />
La struttura dove i giovani andranno a svolgere il servizio non presenta particolari difficoltà di gestione di rischio, né particolari<br />
tipologie di utenza affette da malattie riconosciute infettive, i volontari per altro sono sempre affiancati in tutte le attività dalle suore<br />
e dai formatori del luogo, inoltre gli interventi sono stati strutturati in modo che si svolgono tutte durante la giornata, per qualsiasi<br />
evenienza comunque presso il centro quasi ogni giorno interviene una equipè di medici. La struttura dove i ragazzi risiedono, è<br />
adiacente al centro polivalente, ed è abitata dalle suore e da altri volontari, inoltre è custodita da un guardiano, che abita con la<br />
sua famiglia in una casetta accanto alla struttura. Inoltre entrambe le strutture sono recintate da mura di cinta.<br />
17) Accorgimenti adottati per garantire i livelli minimi di sicurezza e di tutela dei volontari a<br />
fronte dei rischi evidenziati al precedente punto 16) e di quelli sanitari:<br />
La <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani anche se non si registrano gravi rischi di tipo politico sul territorio, e<br />
qualcuno di tipo sanitario, vuole comunque dare delle indicazioni fornendo una corretta e puntuale<br />
informazione circa le norme di sicurezza che i volontari devono rigorosamente rispettare, e che varranno<br />
scritte su un opuscoletto illustrativo e consegnate prima della partenza ai volontari:<br />
Indicazioni da seguire sui rischi politici:<br />
○ CONSULTARE sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: nel<br />
caso di uscite serali, visite non previste a istituzioni governative e/o religiose, ecc.);<br />
○INFORMARSI sulle particolari esigenze dei vari paesi e sui comportamenti da tenere nel caso di incontri formali e/o formali<br />
(abbigliamento consigliato, argomenti da escludere nella conversazione, particolari riti e tradizioni, ecc.);<br />
○ MONITORARE costantemente la situazione politica e sociale del Paese in modo da comunicare tempestivamente, laddove<br />
necessario, al responsabile della sede <strong>Caritas</strong> di Trapani per prendere insieme decisioni rapide in caso di deterioramento delle<br />
condizioni di permanenza dei volontari;<br />
○CONSIDERARE le peculiarità specifiche dei singoli Paesi, legate soprattutto alle tradizioni religiose degli stessi. In particolare,<br />
tener presente le festività delle diverse comunità e le eventuali difficoltà a svolgere attività in tali giorni;<br />
○INFORMARSI sui particolari comportamenti da tenere in luoghi di culto o di rito, dal momento che ci sono molti animisti, ed i<br />
cattolici sono solo una minoranza;<br />
○EVITARE di sostare troppo a lungo in luoghi turistici troppo affollati quali moschee, mercati, sinagoghe ecc. o luoghi di ritrovo di<br />
minoranze;<br />
○EVITARE di sostare nelle vicinanze di caserme, stazioni di polizia o luoghi connessi a funzioni pubbliche (ambasciate e<br />
ministeri). Nel caso in cui ciò non sia evitabile, ridurre la permanenza a quanto strettamente necessario;<br />
○UTILIZZARE particolari accorgimenti nelle comunicazioni di servizio da e per l’Italia. In particolare, omettere sempre i nominativi<br />
delle persone locali che collaborano al progetto, non specificare i dettagli delle attività da svolgersi (percorsi che<br />
devono essere attuati, orari, incontri, luoghi da visitare).<br />
Indicazioni da seguire sui Rischi sanitari:<br />
Per evitare le malattie endemiche che si posto contrarre sul posto, la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, si assicura che:<br />
Ci si accerta che il volontario prima della partenza si sia sottoposto alle necessarie vaccinazioni, quali:<br />
profilassi del tifo, e dell’antitifo, l’antimalarica, febbre gialla, profilassi delle epatiti.<br />
Verranno indicate delle norme di igiene e profilassi, come:<br />
▪ non bare acqua non imbottigliata;<br />
▪ non mangiare cibi non protetti da incarti;
▪ utilizzare le zanzariere per dormire;<br />
▪ utilizzare sterilizzanti, come l’amuchina gel , e salviette umidifica;<br />
▪ essere minuti di prodotti paramedici e medicine da banco, per un soccorso immediato;<br />
▪ sarebbe bene camminare il più possibile coperti, soprattutto i piedi;<br />
▪ utilizzare shampoo per la pediculosi;<br />
▪ utilizzare prodotti antistaminici;<br />
▪ utilizzare antiparassitari;<br />
▪ utilizzare repellenti.<br />
Verrà organizzato prima della partenza, un Corso di pronto soccorso, di igiene e profilassi e di prevenzione,<br />
presso la diocesi tenuto da un medico volontario<br />
Indicazioni di “Buone prassi”da seguire per non incorrere in rischi quotidiani:<br />
●Evitare di andare in giro da soli, soprattutto nei mercati;<br />
●Evitare di girare con il buio;<br />
●E’ vietato allontanarsi dalla casa senza averlo comunicato alle Suore responsabili;<br />
Gli Ospedali più vicini si trovano nei paesi della capitale, ad Antananarivo e qui di<br />
seguito sono descritti i recapiti e le modalità di raggiungimento:<br />
Cenhosoa (Previously HOMI) Tel: + 261 20 23 397 51, indirizzo: Route de Tamatave<br />
Tananarive – Antananarivo, fax: + 261 20 23 645 69;<br />
Centre de Diagnostic de Tananarive Tel: + 261 2 30760, indirizzo: BP 5120 - 101<br />
Lot IVL - 176 Anosivavaka – Ambohimanarina, Antananarivo;<br />
Clinic Saint Francois d'Assise Tel: + 261 2 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera Rajaonale-<br />
Ankadifotsy, Antananarivo 101, fax: + 261 2 230 95;<br />
Clinic St. Francois d'Assise Tel: + 261 32 12 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera Rajaonale-<br />
Ankadifotsy, Antananarivo 101;<br />
Espace Medical Tel: + 261 20 23 625 66, indirizzo: 65 bis Rue Pasteur-Rabary, Antananarivo;<br />
Hopital Josephe Ravoahangy Tel: + 261 2 279 79, indirizzo: Andrianavalona-Ampefiloha,<br />
Antananarivo101.<br />
Essi possono essere raggiunti in un minimo di 20 minuti ad un massimo di 40, sia con i mezzi di<br />
trasporto disponibili in loco che con le Jeep disponibili nelle sedi.<br />
18) Particolari condizioni di disagio per i volontari connesse alla realizzazione del progetto:<br />
I volontari possono riscontrare particolari condizioni di disagio in merito a :<br />
1. difficoltà linguistiche;<br />
2. abitudini alimentari diverse;<br />
3. mancanza di corrente per sere alterne (anche se sporadica);<br />
4. è possibile che per alcuni giorni i telefoni non funzionino, e che la connessione ad<br />
internet risulti difficoltosa;<br />
5. mancanza di acqua calda;<br />
6. può capitare che manchi l’acqua;<br />
7. mancanza di acqua potabile;<br />
8. mancanza di riscaldamento ,<br />
9. Clima variegato, sbalzi di temperatura, vote causa di influenze, escursioni termine<br />
repentine tra la notte ed il giorno;<br />
10. Ambienti molto sporchi, ed odori molti forti.
19) Sede/i di attuazione del progetto di appoggio in Italia ed Operatori Locali di Progetto:<br />
N.<br />
1<br />
Sede di<br />
attuazione del<br />
progetto<br />
CARITAS<br />
<strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong><br />
TRAPANI 3<br />
Comune Indirizzo<br />
TRAPANI<br />
CORSO V.<br />
EMANUELE,<br />
44<br />
Cod.<br />
ident.<br />
sede<br />
N. vol. per<br />
sede<br />
7073 9<br />
20) Sede/i di attuazione del progetto all’estero ed ente/i partners:<br />
N.<br />
1<br />
1<br />
1<br />
Ente che ha presentato il<br />
progetto<br />
ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong><br />
FIANARANTSOA<br />
CASA SUORE<br />
CARMELITANE<br />
CASA SUORE<br />
NAZARENE<br />
Paese estero Città<br />
Cod.<br />
ident.<br />
sede<br />
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto<br />
Cognome e nome<br />
BONURA MARIO<br />
BONURA AURELIA<br />
BONURA PIETRO<br />
N. vol.<br />
per<br />
sede<br />
MADAGASCAR FIANARANTSOA 24319 3<br />
Data di<br />
nascita<br />
Ente partner paese<br />
estero<br />
ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong><br />
FIANARANTSOA<br />
MADAGASCAR FIANARANTSOA 111585 3 SUORE NAZARENE<br />
C.F.<br />
Personale di riferimento sede<br />
estera (cognome e nome)<br />
SANTO ZOCCO<br />
RAVAOARISOA MARIE<br />
CLAIRE<br />
MADAGASCAR FIANARANTSOA 111584 3 SUORE NAZARENE BRUSASCO ADELAIDE
21) Modalità di comunicazione della presenza dei volontari all’autorità consolare o diplomatica<br />
italiana presso il paese in cui si realizza il progetto:<br />
In Madagascar non vi è l’ambasciata italiana, essa si trova a Pretoria, per cui per i primi contatti si è<br />
proceduto telefonicamente con l’Ufficio degli esteri in Italia, che ci ha fornito questi indirizzi:<br />
Personale presso sede/ufficio <br />
Sede: AMBASCIATA PRETORIA<br />
Codice Sede: 3810100<br />
Paese: SUD AFRICA<br />
Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia (Canc. Dipl. anche a Cape Town nel mese di febbraio: 2 Grey's Pass - Gardens -<br />
8001)<br />
Prefisso telefonico: 002712 Pretoria;<br />
Fuso orario: +1<br />
Indirizzo e-mail Sede: segreteria.pretoria@esteri.it<br />
Altre e-mail sede: Amb. Elio Menzione ; Cons. Pier Attinio Forlano: pierattinio.forlano@esteri.it 1°<br />
Segretario Mauro Lorenzini: mauro.lorenzini@esteri.it 1° Segretario Jacopo Martino jacopo.martino@esteri.it N;A<br />
Home Page: www.ambpretoria.esteri.it <br />
Indirizzo Cancelleria Consolare: 796 George Avenue, 0083 Arcadia<br />
Accreditamenti secondari Capo Missione: Maseru (Lesotho), Antananarivo (Madagascar) e Port Louis (Isole Mauritius)<br />
Addetti Militari: Col. Pilota Roberto Duraccio Tel.+ 27 12 3624001 Fax +27 12 3624009<br />
Circoscrizione: Cancelleria consolare con circoscrizione: il distretto di Pretoria, il Lesotho, Madagascar e Mauritius (D.M. 033/424<br />
bis del 19.05.2003).<br />
Note: Durante i periodi di permanenza del Capo Miss. a Capetown (variabili) l'Amb. in Pretoria continua a funzionare. Indirizzo e<br />
recapiti telefonici della Cancelleria Diplomatica di Capetown sono indicati tra parentesi accanto a quelli della sede di Pretoria.<br />
Numeri Telefonici<br />
Telefoni Sede: 0027124230000 AMBASCIATA PRETORIA (Centralino)<br />
0027124230001 AMBASCIATA PRETORIA (Segreteria)<br />
0027124230013 AMBASCIATA PRETORIA (Segreteria 2)<br />
0027124230022 AMBASCIAT A PRETORIA (Contabilita')<br />
0027124230015 AMBASCIATA PRETORIA (Archivio)<br />
0027214235157 AMBASCIATA - Cancelleria di Cape Town<br />
0027214235158 AMBASCIATA - Cancelleria di Cape Town 2<br />
Fax Sede: 0027124305547 (Canc.Dipl. Cape Town 002721-4245559)<br />
Cellulari reperibilità Sede: 0027827815972 <br />
Telefoni Cancelleria Consolare: 0027124230014 Cancelleria Consolare<br />
Pretoria<br />
0027124230024 Cancelleria Consolare Pretoria<br />
Fax Cancelleria Consolare: 0027124305547 (Canc.Dipl. Cape Town 002721-4245559<br />
Successivamente sono state inviate due lettere per conoscenza, circa l’intenzione da parte della<br />
diocesi di Trapani ad attuare un progetto di servizio civile in Madagascar in collaborazione con<br />
l’Arcidiocesi di Fianarantsoa e Le suore Nazarene, spiegando inoltre che a queste comunicazioni ne<br />
faranno seguito altre, nell’eventualità dell’approvazione del progetto.<br />
Nel momento dell’approvazione del progetto, la notizia ufficiale sarà subito comunicata all’autorità<br />
consolare, e successivamente accompagnata da una e-mail ed una lettera in cartaceo inviata in<br />
modalità di raccomandata con ricevuta di ritorno all’ambasciata di Pretoria, con la data di inizio e<br />
fine servizio ed in allegato il progetto, preservandoci di comunicare l’elenco dei volontari in un<br />
successivo tempo alla selezione degli stessi avvenuta; in un altro momento, secondo le modalità<br />
che gli stessi ci indicheranno, prima della presa in servizio dei giovani, si faranno altre eventuali<br />
comunicazioni.<br />
N.B. tale prassi è stata seguita all’avvio dei precedenti progetti, MISAOTRA-GRAZIE e MIARAKA-<br />
INSIEME, secondo quanto segue:<br />
- contatto telefonico con l’ambasciata malgascia a Roma;<br />
- lettera di partenza dei volontari presso l’ambasciata malgascia a Roma, per ricevere il visto della<br />
missione;<br />
- lettera di comunicazione partenza giovani all’ambasciata di Pretoria.<br />
Riferimenti ambasciata Malgascia in Italia:06/36307797- 06/36300183, Consolato Generale, Repubblica del<br />
Madagascar,Via R. Zandonai, 84/a- Roma
Qui di seguito è indicato il contenuto delle lettere e l’indirizzo a cui sono state inviate:<br />
Il progetto di servizio civile è stato comunicato per conoscenza alle autorità consolari, con una lettera di<br />
presentazione via mail di seguito allegata inviata al direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani al segretario<br />
all’ indirizzo e-mail qui di seguito:<br />
Indirizzo e-mail Sede: segreteria.pretoria@esteri.it<br />
E’ stata inviata un’ulteriore lettera, con raccomandata con ricevuta di ritorno controfirmata, dal fiduciario del<br />
vescovo dell’Arcidiocesi di Fianarantsoa Padre Zocco(dal momento che il vescovo era fuori sede), dalla<br />
responsabile delle Suore Nazarene Adelaide Brusasco “in religio” Suor Agnese, dal direttore della <strong>Caritas</strong><br />
diocesana di Trapani, e dal Direttore dell’ufficio Missionario Don Mario Bonura, di cui in allegato la lettera e<br />
qui di seguito l’indirizzo:<br />
Sede:AMBASCIATAPRETORIA<br />
CodiceSede:3810100<br />
Paese:SUDAFRICA<br />
Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia<br />
22) Modalità di collegamento e comunicazione con la sede italiana dell’ente proponente il<br />
progetto assicurata ai volontari:<br />
Il collegamento con la sede della <strong>Caritas</strong> Diocesana di Trapani viene garantito attraverso i seguenti contatti:<br />
Contatti Recapiti<br />
Direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana Don Sergio Librizzi Tel. 0923/432234-432407<br />
Segreteria Servizio Civile Tel. 0923/432236<br />
Segretaria Servizio Civile Tel. +39/3341692631<br />
pamelacorso@email.it<br />
Ufficio Servizio Civile Tel. 0923/432409 -432406<br />
Ufficio Missionario Tel. 0923/432232<br />
<strong>Caritas</strong> Fax 0923/432235<br />
Indirizzo e-mail caritas@diocesi.trapani.it<br />
donsergiolibrizzi@libero.it<br />
1° OLP - PADRE MARIO BONURA Tel.+39347/3216348<br />
parsangius@virgilio.it<br />
2° OLP - AURELIA BONURA Tel.+39349/6776611<br />
3° OLP - PIETRO BONURA Tel.+39347/6161318<br />
La <strong>Caritas</strong> Diocesana di trapani offre il proprio sostegno a distanza ai volontari in servizio civile in Madagascar,<br />
mantenendo stretti contatti sia telefonici, che sia attraverso e-mail, con l’invio da parte dei volontari di report, relazioni,<br />
programmazioni, all’ufficio servizio civile della <strong>Caritas</strong> diocesana, e gli OLP, e la segretaria del servizio civile, il<br />
direttore dell’ufficio missionari. Quest’ultimo inoltre durante l’anno effettua dai due ai tre viaggi in Madagascar, nei<br />
periodi di Febbraio e Agosto, accompagnato da un gruppo di 20 volontari, per andare monitorare i lavori che la<br />
diocesi sta facendo in Madagascar, e nella fattispecie, per andare a monitorare il servizio dei volontari e sostenerli<br />
nelle loro eventuali difficoltà.<br />
Il collegamento con l’Ufficio della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> viene garantito attraverso i seguenti contatti:<br />
Contatti Recapiti<br />
Ufficio Servizio Civile Tel. 06/54192247-265-423<br />
Segreteria Tel. 06/541921<br />
<strong>Caritas</strong> Fax 065410300<br />
Indirizzo e-mail servizio civile@caritasitaliana.it<br />
Olp del progetto/ Direttore dell’Ufficio Missionario<br />
Indirizzo e-mail<br />
Tel.+39347/3216348<br />
parsangius@virgilio.it<br />
Contatti dalla sede all’estero in Italia<br />
Contatti Recapiti<br />
Segreteria Arcidiocesi ecar@vitelcom.mg<br />
tel.002721/ 22 204 78 – 2220531-Fax 002721/2224854<br />
Olp del progetto/ Suor Agnese (Adelaide Brusasco) Cell. 002721-4030543 - tel. 002721/7591999
23) Modalità e tempi di eventuali rientri in Italia dei volontari durante il periodo di permanenza<br />
all’estero:<br />
Si prevede un unico rientro della durata orientativa di un mese, non prima del terzo mese di servizio all’estero. Tale<br />
periodo permette di effettuare una prima verifica dell’inserimento dei volontari nel progetto all’estero ed ha lo scopo di<br />
svolgere il corso di formazione di metà servizio e di porre in essere il cosiddetto “piano di animazione”, vale a dire il<br />
coinvolgimento dei volontari in una serie di attività di promozione, animazione e sensibilizzazione sulle tematiche<br />
riguardanti il sevizio svolto ed i valori ad esso riconducibili (vedi voce punto 25)<br />
24) Eventuale assicurazione integrativa a copertura dei rischi indicati alla precedente voce 16):<br />
Per l’impiego dei volontari previsti nel progetto, sarà perfezionata la stipula di una polizza assicurativa integrativa per<br />
missionari, che svolgono servizio all’estero.<br />
Tale assicurazione è stata accordata con Allianz S.P.A., tipologia: “Polizza cumulativa Infortuni Enti Religiosi”, già<br />
stipulata per lo scorso progetto con N. 069973650.<br />
Tale ASSICURAZIONE prevede un indennità pro-capite per ciascun volontario, da integrare a quella di servizio civile,<br />
per gli spostamenti interni al Madagascar, a copertura dei rischi di malattia, invalidità permanente e morte, per tutte le<br />
24 ore anche al di fuori dell’orario di servizio.(vedi polizza allegata stipulata per lo scorso progetto).<br />
25) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:<br />
L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale<br />
del servizio civile e dell’obiezione di coscienza alle armi della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>.<br />
La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai<br />
valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte<br />
dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.<br />
ATTIVITA’ <strong>PER</strong>MANENTI <strong>DI</strong> PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE<br />
● Sito <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> www.caritasitaliana.it<br />
○ Foglio informativo quindicinale on line Informa<strong>Caritas</strong> di <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong><br />
● Mensile della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> Italia <strong>Caritas</strong><br />
○ Blog del tavolo ecclesiale www.esseciblog.it<br />
● Progetto di promozione del servizio civile in collaborazione con l’Azione Cattolica <strong>Italiana</strong>, presso i gruppi<br />
giovanile delle Azioni Cattoliche diocesane.<br />
○Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo).<br />
● In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong><br />
è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC.
ATTIVITA’ <strong>DI</strong> PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA<br />
DELL’AVVIO DEL <strong>PROGETTO</strong><br />
Per la promozione e la sensibilizzazione del servizio civile in Italia la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, si<br />
avvale della collaborazione dell’Ufficio della Pastorale Giovanile e dell’Ufficio Catechistico e<br />
dell’Ufficio Missionario, la sinergia tra questi uffici della diocesi farà da volano per la promozione del<br />
progetto e per la valorizzazione delle esperienze dei giovani in esso coinvolte<br />
►L’attività di promozione e sensibilizzazione che precede l’avvio del servizio ha inizio con la pubblicazione ufficiale sulla<br />
gazzetta ufficiale dell’approvazione dei progetti di servizio civile:<br />
1° fase : Organizzazione e partecipazione da parte dei volontari a campi/meeting, della durata di due/tre giorni, di<br />
sensibilizzazione al volontariato e la promozione dei progetti di servizio civile, organizzati sul territorio dalla diocesi e dai tre uffici,<br />
di cui sopra: Ufficio Catechistico, Ufficio della Pastorale Giovanile e l’Ufficio missionario, a cui si fanno partecipare tutti i giovani<br />
della diocesi appartenenti alle varie realtà ecclesiali: quali azione cattolica, scout, catechisti, giovani volontari, giovani missionari,<br />
dove il servizio per il prossimo ed il volontariato si fanno testimonianza, attraverso la distribuzione materiale informativo, video<br />
proiezioni, rappresentazioni;<br />
2° fase: interventi nelle scuole superiori, nelle Università, nelle agenzie socializzanti presenti in città ed in tutta la provincia, di<br />
circa 3 ore, sul servizio e le sue esplicitazioni;<br />
3° fase: incontri di promozione durante la permanenza dei ragazzi in Italia, attraverso interventi in parrocchia, annunci verbali a<br />
messa, riunioni, meeting, testimonianze di servizio;<br />
4° fase: volantinaggio, con pieghevoli, materiale informativo, depliant per strada nelle parrocchie, nei luoghi frequentati dai<br />
giovani, nelle università, nelle scuole, negli enti pubblici, per promuovere l’approvazione del progetto;<br />
5° fase: Comunicati alle <strong>Caritas</strong> parrocchiali attraverso l’invio di materiale informativo elettronico, e illustrativo, quali foto,<br />
reportage, filmati sul servizio civile, attraverso l’Ufficio comunicazione della diocesi, e le reti locali private;<br />
6° fase: Comunicati stampa sul giornale della diocesi “Lettera Aperta” sulle attività e il progetto di servizio civile, attraverso l’Ufficio<br />
stampa della diocesi e la stampa locale;<br />
7° fase: organizzazione di eventi per la promozione del progetto di servizio civile all’estero attraverso la realizzazione di: cene<br />
missionarie, raccolte di beneficienza, spettacoli;<br />
►Si impegnano inoltre i seguenti strumenti specifici di promozione:<br />
- realizzazione di pieghevoli, locandine, calendari e video contenenti una prima informazione sul servizio civile volontario;<br />
- creazione di portachiavi, manufatti e prodotti artigianali;<br />
- distribuzione di magliette e cappellini in occasione di manifestazioni locali;<br />
- realizzazione di power point.<br />
A livello locale, la promozione del progetto viene attuata anche grazie al coinvolgimento degli operatori parrocchiali, delle agenzie<br />
educative presenti nel territorio e grazie all’utilizzo di uno sportello di segretariato attivo presso la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani dal<br />
Lunedì al Venerdì dalle ore 10:00 alle13:00.<br />
La partecipazione del contesto ecclesiale e cittadino è necessaria in quanto risulta evidente la ricaduta pastorale e sociale dei<br />
soggetti coinvolti in un ambito comunitario aperto ad accogliere i positivi risvolti dell’azione educativa.<br />
Tutto ciò per dare avvio ad una prima fase di:<br />
- informazione sulle attività del servizio civile e le sedi di attuazione;<br />
- sensibilizzazione circa gli obiettivi in ordine al sevizio da svolgere e legate alle tematiche della promozione umana, della<br />
pace e della nonviolenza.<br />
►La metodologia utilizzata sarà:<br />
- Animazione territoriale;<br />
- Formazione/informazione dei giovani sul volontariato;<br />
►Quanto sopra risulta propedeutico e funzionale ad un secondo momento di :<br />
- avvio al tirocinio osservativo<br />
- conoscenza della realtà diocesana<br />
- presa del servizio.<br />
Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto:36<br />
ATTIVITA’ <strong>DI</strong> PROMOZONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO<br />
SVOLGIMENTO DEL <strong>PROGETTO</strong><br />
Durante il servizio l’attività di promozione e sensibilizzazione si svolgerà attraverso l’ animazione territoriale grazie ad<br />
una collaborazione interdiocesana, e ad una cooperazione con il personale volontario dell’ Ufficio Servizio Civile della<br />
<strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani e L’Ufficio Missionario, e l’ufficio stampa e comunicazione. L’intervento sarà così<br />
articolato:<br />
- costituzione di un’equipe di volontari che si faranno portavoce dei valori della pace e della non violenza nei<br />
laboratori parrocchiali e nei convegni interdiocesani
- costituzione di un’equipe di servizio civile in ogni parrocchia<br />
- redazione di un giornalino del servizio civile, con foto e reporter delle attività che si andranno svolgendo<br />
durante il servizio da distribuire nelle parrocchie, nelle piazze e nei luoghi di aggregazione giovanile, nei<br />
centri per disabili, servizi sociali, informagiovani, scuole. La redazione del giornalino coinvolgerà i minori del<br />
progetto e le loro famiglie.<br />
-<br />
►I volontari dedicheranno una parte consistente del tempo di servizio per la realizzazione delle attività di cui sopra,<br />
coadiuvando il personale stabile e volontario, del servizio civile ed altri volontari attraverso:<br />
●la redazione dei report mensili (almeno 9) e di monitoraggio (almeno 4);<br />
●la redazione di dossier tematici (contesto regionale, nazionale; minoranze; conflitti; diritti umani;<br />
progetti di sviluppo);<br />
●la raccolta di materiale video e fotografico in formato digitale;<br />
►Il materiale prodotto, in accordo con i volontari, verrà impiegato per:<br />
●la realizzazione del giornalino del servizio civile<br />
○ la stesura di relazione di inizio, in itinere e finale dell’attività di servizio civile svoltasi all’estero;<br />
●la realizzazione del calendario fotografico dell’Ufficio civile della <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, in collaborazione con<br />
L’Ufficio Missionario della diocesi ;<br />
●la realizzazione di una mostra fotografica sul servizio civile all’estero;<br />
○ la produzione dei DVD in distribuzione nelle oltre parrocchie della Diocesi in occasione delle<br />
campagne di Avvento e Quaresima, e di eventi particolari, sul servzio civile all’estero;<br />
●la produzione di DVD tematici nello specifico sul Madagascar e sull’attività di volontariato a Fianarantsoa;<br />
►I volontari inoltre, in occasione del rientro intermedio e finale dal Madagascar, verranno coinvolti per:<br />
●organizzare e condurre incontri nelle scuole medie superiori, nei gruppi parrocchiali, nelle<br />
associazioni e movimenti, nelle università, nelle agenzie socializzanti;<br />
●Partecipare, in qualità di testimoni privilegiati della <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani a testimonianza sul territorio del<br />
servizio che stanno svolgendo all’estero<br />
●attraverso la stampa locale (conferenza stampa);<br />
●attraverso l’indirizzo e-mail della diocesi<br />
●attraverso la produzione di brochure e locandine;<br />
●attraverso le attività di sensibilizzazione in occasione della festa dell’obiezione di coscienza e del<br />
servizio civile (15 Dicembre);<br />
● la realizzazione di spettacoli teatrali, in luoghi pubblici ed animazione di strada.<br />
►La metodologia utilizzata sarà:<br />
- Animazione territoriale<br />
- Formazione/informazione dei giovani sul volontariato<br />
- Coinvolgimento delle scuole, parrocchie e agenzie socializzanti<br />
►Quanto sopra risulta funzionale alla promozione di una cultura di volontariato e di servizio rivolto al<br />
prossimo al fine di:<br />
- Avvicinare il mondo giovanile ai luoghi di servizio;<br />
- Promuovere tematiche inerenti alla pace e alla solidarietà<br />
- Promuovere lo stesso servizio civile.<br />
-<br />
Totale ore dedicate durante lo svolgimento del progetto:40<br />
Totale del ore di sensibilizzazione: 76<br />
26) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:<br />
Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento<br />
27) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione<br />
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):<br />
SI<br />
28) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento<br />
Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari in servizio civile si<br />
prevedono alcuni momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto:<br />
- incontro di metà servizio (al 3°-6° mese) di una o più giornate<br />
- incontro di fine servizio (al 12° mese) di alcune giornate residenziali<br />
Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura dell’esperienza. Durante<br />
gli stessi momenti a metà e a fine servizio, verrà distribuito il questionario di monitoraggio e valutazione del progetto<br />
come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato.<br />
Nello specifico la diocesi di Trapani somministra settimanalmente delle schede ai volontari, circa il monitoraggio delle<br />
attività che si svolgono presso il centro:<br />
Le schede sono:<br />
1. programmazione delle attività settimanali<br />
2. calendarizzazione delle attività<br />
3. Relazione personale, dove vengono evidenziate sia i rapporti con l’equipe degli educatori<br />
referenti, sia con il personale di riferimento del Servizio civile della <strong>Caritas</strong>, OLP, RLEA, sia<br />
con gli altri volontari in servizio.<br />
La fase del monitoraggio, che prevede 3 momenti<br />
- Iniziale, sulla percezione che i volontari hanno del servizio;<br />
- in itinere, per vedere le impressione generali sul percorso di volontariato;<br />
- finale a conclusione del servizio, dove verrà somministrata una scheda di gradimento, rivolta al personale del<br />
servizio civile, una riguardante i volontari ed una riguardante la tipologia di utenza, con eventuali suggerimenti utili alla<br />
stesura dei progetti a venire. L’intero monitoraggio viene settimanalmente supervisionato dall’ES<strong>PER</strong>TO <strong>DI</strong><br />
MONITORAGGIO e da 1 psicologa, 1 pedagogista e 1 sociologa, figure esterne alla caritas che si cureranno<br />
dell’osservazione dei dati, dell’analisi degli stessi e della stesura di una relazione finale, dove emergeranno dei punti di<br />
forza e di debolezza del servizio, che verranno riferiti al personale del servizio civile, OLP, RLEA e FORMATORI, i<br />
quali apportando le giuste modifiche al sistema cercheranno di migliorare la qualità del servizio.<br />
29) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione<br />
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):<br />
SI<br />
30) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli<br />
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:<br />
Tra i requisiti si richiede:<br />
Spiccata predisposizione verso le relazioni umane;<br />
Disponibilità a mettersi in formazione per accrescere il proprio bagaglio culturale;<br />
Titolo di studio di scuola superiore, poiché le attività previste dal progetto richiedono una<br />
preparazione culturale di base del volontario;<br />
Dimostrazione di buone capacità relazionali e dialogiche per il lavoro di equipe;<br />
Che i giovani considerino l’esperienza del sevizio civile come un impegno fattivo ed<br />
effettivo, nel rispetto dell’orario settimanale di servizio, e nel rapporto con le figure<br />
professionali e non, presenti;<br />
Buona predisposizione e versatilità a lavorare con le famiglie disagiate nel rispetto della<br />
dignità di ciascuno, preservando il codice etico, diritto di tutti;<br />
Disponibilità e apertura verso la cultura presente in loco;<br />
Capacità di entrare in relazione con il team di lavoro presente nella sede locale<br />
Disponibilità alla vita comunitaria, al dialogo e al confronto<br />
31) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del<br />
progetto:
32) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):<br />
Partner NO PROFIT<br />
Associazione<br />
Perchisoffre onlus<br />
Ufficio Missionario<br />
C.F. 93002030810<br />
Partner PROFIT<br />
COMAS s.r.l.<br />
P.I. 01552540815<br />
Sial srl<br />
P.I. 01870280813<br />
Odontoiatra<br />
Giuseppe Lombardo<br />
P.I. 02162190819<br />
Adelkam snc<br />
P.I. 01743150813<br />
Ottica Focus<br />
P.I. 01951500816<br />
Apporto al progetto Riferimento<br />
- risorse tecniche e<br />
strumentali necessarie per<br />
l’attuazione del progetto<br />
- attività e risorse materiali<br />
ed economiche<br />
- promozione di iniziative<br />
specifiche rivolte alla<br />
promozione del progetto<br />
- attività di informazione<br />
continua<br />
- realizzazione fattiva del<br />
progetto<br />
L’ ufficio fornirà al progetto un<br />
apporto necessario e<br />
indispensabile per lo svolgimento<br />
dell’azione progettuale:<br />
- assicurazione integrativa,<br />
descritta<br />
progetto<br />
al p. 24 del<br />
- equipaggiamento dei<br />
volontari missionari<br />
descritta al p. 9.1 – Attività<br />
4.D.a.1<br />
Lettera di partner del<br />
18/02/2011<br />
Lettera di partner del<br />
23/02/2011<br />
Apporto al progetto Riferimento<br />
- sostegno materiale ed<br />
economico alle attività del<br />
progetto<br />
- fornitura di risorse<br />
funzionali alle attività del<br />
progetto<br />
- sostegno materiale ed<br />
economico alle attività del<br />
progetto<br />
- fornitura di risorse<br />
funzionali alle attività del<br />
progetto<br />
- supporto attraverso attività<br />
socio-saniatarie<br />
- attività di informazione e<br />
prevenzione igienico-<br />
sanitaria<br />
- Pubblicizzazione del<br />
progetto<br />
- cura dell’organizzazione<br />
dei viaggi da e per il<br />
Madagascar (sede del<br />
progetto)<br />
- supporto logistico e<br />
informativo viaggi<br />
- sostegno materiale ed<br />
economico alle attività del<br />
progetto<br />
- fornitura di risorse<br />
funzionali alle attività del<br />
progetto<br />
Lettera di partner del<br />
23/02/2011<br />
Lettera di partner del<br />
28/02/2011<br />
Lettera di partner del<br />
25/02/2011<br />
Lettera di partner del<br />
16/02/2011<br />
Lettera di partner del<br />
24/02/2011
Litotipografia Abate<br />
P.I. 02152030819<br />
Bar Ristorante Panorama srl<br />
P.I. 01179410814<br />
Farmacia<br />
Di Rando Francesca<br />
P. I. 02130180819<br />
- Pubblicizzazione del<br />
progetto<br />
- supporto attraverso attività<br />
di pubblicizzazione<br />
- fornitura di risorse<br />
(locandine, brochure,<br />
volantini) funzionali alle<br />
attività del progetto<br />
- promozione di iniziative ed<br />
eventi volte alla raccolta di<br />
sostegni materiali ed<br />
economici<br />
- supporto attraverso attività<br />
socio-sanitarie<br />
- attività di informazione<br />
igienico-sanitaria<br />
33) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:<br />
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI<br />
34) Eventuali crediti formativi riconosciuti:<br />
Lettera di partner del<br />
21/02/2011<br />
Lettera di partner del<br />
21/02/2011<br />
Lettera di partner del<br />
16/02/2011<br />
Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa<br />
35) Eventuali tirocini riconosciuti:<br />
Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa<br />
36) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,<br />
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:<br />
Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di <strong>Caritas</strong><br />
<strong>Italiana</strong> in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite<br />
durante il servizio (modello consegnato all’UNSC da <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>).<br />
La singola <strong>Caritas</strong> diocesana rilascia – su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge-<br />
ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata.<br />
Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte:<br />
- dell’Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino<br />
Mattarelli”, come da convenzione allegata;<br />
- dell’Ente E.N.G.I.M.- Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo, come da convenzione allegata;<br />
Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>,<br />
dall’ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli” e<br />
dall’Ente di formazione E.N.G.I.M.- Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo:<br />
COMPETENZE TRASVERSALI<br />
- Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività<br />
organizzate dall’associazione.<br />
- Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia<br />
- Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da<br />
raggiungere<br />
- Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non<br />
- Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari<br />
- Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità<br />
- Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza<br />
- Lavorare in team per produrre risultati collettivi
- Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e<br />
procedure già calibrati e condivisi<br />
- Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi.<br />
COMPETENZE SPECIFICHE<br />
- Conoscere gli elementi teorici e pratici di base nel campo della cooperazione internazionale e solidale<br />
- Conoscere gli elementi di base nella relazione sociale negli ambiti di lavoro del progetto<br />
- Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della relazione interculturale<br />
- Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della tutela dei diritti umani<br />
- Avere la capacità di adeguarsi al contesto: linguaggio ed atteggiamenti<br />
- Avere la capacità di assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia<br />
- Conoscere e saper convivere con situazioni climatiche e culturali differenti;<br />
- Saper realizzare attività educative con mezzi poveri.<br />
- Saper convivere con persone con cultura e fedi religiose differenti.<br />
- Aver Acquisito stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia;<br />
- Conoscere la lingua del paese di destinazione<br />
- Conoscere elementi teorico-pratici del quadro istituzionale nell'ambito dei progetti di cooperazione.<br />
- Aver sviluppato capacità di problem solving;<br />
Formazione generale dei volontari<br />
37) Sede di realizzazione:<br />
La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente<br />
La formazione generale si terrà nelle sedi sottoindicate, di appartenenza della diocesi:<br />
- Sede <strong>Caritas</strong> Diocesana, Corso V. Emanuele 44, 91100 Trapani<br />
- Sede Seminario Vescovile – Via Cosenza, 90 – Erice<br />
- Sede Estiva del Seminario Vescovile- Misericordia- C.da Valderice 91100 TP<br />
La formazione permanente si terrà a livello diocesano presso<br />
- Sede <strong>Caritas</strong> Diocesana, Corso V. Emanuele 44, 91100 Trapani<br />
38) Modalità di attuazione:<br />
La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente<br />
SI<br />
39) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione<br />
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:<br />
40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:<br />
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed<br />
il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti<br />
tecniche e metodologie.<br />
Metodologia
Per ogni obiettivo formativo viene considerato:<br />
- la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo<br />
- dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà<br />
- dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà<br />
- dal saper fare al saper fare delle scelte<br />
- dallo stare insieme al cooperare<br />
ed in relazione a questi livelli la dimensione:<br />
- individuale della persona<br />
- la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza<br />
- la società, il mondo<br />
attraverso:<br />
- lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo)<br />
- elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore<br />
complessivo)<br />
- testimonianze e/o visite ad esperienze significative<br />
Articolazione della proposta e numero ore di formazione previste;<br />
totale nei primi 5 mesi di servizio: 42 ore.<br />
La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da:<br />
- Uno o più corsi di inizio servizio di alcune giornate (possono essere anche residenziali)<br />
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno<br />
proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio.<br />
Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento<br />
raggiunti;<br />
Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive<br />
condivisioni e confronti in gruppo.<br />
41) Contenuti della formazione:<br />
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed<br />
il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi<br />
Una prima fase di 33ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari”in cui<br />
presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del<br />
gruppo.<br />
Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo<br />
istituzionale.<br />
La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante:<br />
Moduli Linee Guida UNSC Moduli <strong>Caritas</strong> Tempistica Modalità (1)<br />
L’identità del gruppo in formazione Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione<br />
3 1 F – 2 I<br />
Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni<br />
Sostenere la motivazione<br />
Sostenere l’orientamento per il futuro<br />
Dall’obiezione di coscienza al servizio<br />
civile nazionale: evoluzione storica,<br />
affinità e differenze tra le due realtà<br />
Comprendere il significato di concorrere alla difesa<br />
della patria<br />
2 2 F<br />
Il dovere di difesa della Patria 2 2 F<br />
La difesa civile non armata e<br />
nonviolenta<br />
2 1 F – 1 I<br />
La protezione civile Cenni sulle emergenze in ambito internazionale e<br />
1 1 F<br />
La solidarietà e le forme di cittadinanza l’approccio psicosociale della <strong>Caritas</strong><br />
5+3 2 F – 6I<br />
La comunicazione interculturale, la gestione del<br />
conflitto e l’educazione alla cittadinanza attiva e alla<br />
responsabilità ambientale<br />
L’approccio alla riconciliazione<br />
Servizio civile nazionale,<br />
associazionismo e volontariato<br />
La normativa vigente e la Carta di<br />
impegno etico<br />
Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale in<br />
generale e in particolare le specificità dei progetti<br />
1 1 F<br />
all’estero 1 1 F
Diritti e doveri del volontario del<br />
servizio civile<br />
2 2 F<br />
Presentazione dell’Ente Conoscere la specificità della <strong>Caritas</strong> come ente<br />
ecclesiale<br />
5 3 F + 2 I<br />
Lo stile e il metodo <strong>Caritas</strong> in ambito internazionale<br />
I caschi bianchi per il diritto internazionale e la rete<br />
caschi bianchi in Italia<br />
Il lavoro per progetti I progetti internazionali e il piano di impiego 3 2 F – 1 I<br />
Abilitare e sostenere la comunicazione e<br />
l’animazione del territorio durante e dopo il servizio<br />
3 2 F – 1 I<br />
33 20F – 13<br />
(1) F: lezione frontale; I:dinamiche non formali<br />
Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei<br />
volontari in formazione.<br />
Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le<br />
tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo.<br />
Una seconda fase di 9ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre<br />
partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima<br />
fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari.<br />
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno<br />
proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza<br />
svolta.<br />
42) Durata:<br />
Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore.<br />
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari<br />
43) Sede di realizzazione:<br />
La formazione specifica si terrà, presso la seguente sede di riferimento italiana:<br />
Sede <strong>Caritas</strong> Diocesana, Corso V. Emanuele, 44 91100 Trapani<br />
La formazione specifica si terrà, presso la seguente sede di riferimento estera:<br />
Arcidiocesi di Fianarantsoa, via Anbozontany n. 301 b. P. 1440, cod. Helios 24319<br />
Casa Suore Nazarene<br />
CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS<br />
111585<br />
CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />
44) Modalità di attuazione:<br />
La formazione specifica è effettuata In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente<br />
45) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:<br />
ITALIA<br />
●Bonura Aurelia<br />
○Bonura Pietro Fabio
Esperti esterni della formazione specifica:<br />
o Inguì Salvatore<br />
●Lentini Andrea Guglielmo Baldassare<br />
ESTERO<br />
Formatori specifici della formazione specifica:<br />
○Santo Zocco<br />
●Maria Adelaide Brusasco<br />
Esperti esterni della formazione specifica:<br />
○Zoeè Marie Francoise<br />
●Ravaoarisoa Marie Claire<br />
46) Competenze specifiche del/i formatore/i:<br />
47) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:<br />
Formazione specifica in ITALIA<br />
Formatori specifici (F.S.)<br />
Bonura Aurelia Monia<br />
Bonura Pietro Fabio<br />
Bonura Mario<br />
Area di<br />
intervento<br />
Educazione e<br />
promozione<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
Educazione e<br />
promozione<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
Educazione e<br />
promozione<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
Settore Tecniche-metodologia Ore e modalità<br />
Servizio<br />
Civile<br />
all’estero<br />
Servizio<br />
Civile<br />
all’estero<br />
Servizio<br />
Civile<br />
all’estero<br />
- lezione interattiva<br />
- simulazioni di<br />
situazioni<br />
- Brainstorming<br />
- role playing<br />
- lezione interattiva e<br />
frontale<br />
- Prove pratiche<br />
- Osservazione<br />
partecipante<br />
- Brainstorming<br />
- simulazioni di<br />
situazioni<br />
ore 10 (5 incontri di 2<br />
ore)<br />
Ore 10 (5 incontri di 2<br />
ore)<br />
Ore 10 (5 incontri di 2<br />
ore)<br />
Totale ore (F.S) 30 ore<br />
Esperto esterno (E.E.) Area di<br />
intervento<br />
Settore Tecniche-metodologia ore<br />
Inguì Salvatore<br />
Educazione e Servizio - lezione interattiva Ore 10 (5 incontri di 2<br />
promozione Civile - debriefing<br />
ore)<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
all’estero
Lentini Andrea Guglielmo<br />
Assistenza F08)<br />
Educazione e Servizio - lezione frontale Ore 10 (5 incontri di 2<br />
Baldassare<br />
promozione Civile - debriefing<br />
ore)<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
all’estero<br />
Totale ore (E.E) 20 ore<br />
Tot ore (F.S)+ (E.E) 50 ore<br />
Formazione specifica all’Estero<br />
Formatori<br />
specifici (F.S.)<br />
Area di intervento Settore Tecniche-metodologia Ore e modalità<br />
Zocco Santo Educazione e<br />
Servizio - lezione interattiva ore 16 (8 incontri di 2<br />
promozione culturale Civile<br />
- simulazioni di<br />
ore)<br />
(Area prevalente, F12, all’estero situazioni<br />
Assistenza F08)<br />
- Brainstorming<br />
- role playing<br />
Maria Adelaide Educazione e<br />
Servizio - lezione interattiva e Ore 14 (7 incontri di 2<br />
Brusasco<br />
promozione culturale Civile<br />
frontale<br />
ore)<br />
(Area prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
all’estero - Prove pratiche<br />
Totale ore (F.S) 30 ore<br />
Esperto esterno<br />
(E.E.)<br />
Area di intervento Settore Tecniche-metodologia ore<br />
Zoeè Marie Educazione e<br />
Servizio - lezione interattiva Ore 10 (5 incontri di 2<br />
Francoise promozione culturale Civile<br />
- debriefing<br />
ore)<br />
(Area prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
all’estero<br />
Educazione e<br />
Servizio - lezione frontale Ore 10 (5 incontri di 2<br />
Ravaoarisoa promozione culturale Civile<br />
- debriefing<br />
ore)<br />
Marie Claire (Area prevalente, F12, all’estero - osservazione<br />
Assistenza F08)<br />
partecipante<br />
- Role playing<br />
Totale ore (E.E) 20 ore<br />
Tot<br />
(E.E)<br />
ore (F.S)+<br />
50 ore<br />
Formatori<br />
specifici<br />
Bonura<br />
Mario<br />
48) Contenuti della formazione:<br />
Formazione specifica in ITALIA<br />
Area di intervento Settore Moduli Contenuti Attività di riferimento<br />
del progetto<br />
Educazione e Servizio 3. Interculturalità e Storia politica, geografica e<br />
promozione<br />
Civile multireligiosità<br />
sociale del Madagascar<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
all’estero<br />
Storia delle tradizioni popolari<br />
malgasce<br />
Relazioni interculturali nel<br />
paese<br />
Come condurre un’attività di<br />
sensibilizzazione nel territorio<br />
delle missioni estere.<br />
AZIONE GENERALE<br />
4.D.a. 1.<br />
Attività di animazione,
Bonura<br />
Aurelia<br />
Bonura<br />
Pietro<br />
Esperti<br />
esterni<br />
Inguì<br />
Salvatore<br />
Lentini<br />
Andrea<br />
Guglielmo<br />
Baldassare<br />
Educazione e<br />
promozione<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
Educazione e<br />
promozione<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
Servizio<br />
Civile<br />
all’estero<br />
Servizio<br />
Civile<br />
all’estero<br />
1. La missione: animare e<br />
costruire<br />
2. La Prevenzione come<br />
salvaguardia della salute<br />
L’importanza della promozione<br />
e della sensibilizzazione per un<br />
progetto estero<br />
Metodi e criteri di accoglienza<br />
dei missionari nel territorio<br />
malgascio<br />
organizzazione logistica di una<br />
sede d’accoglienza<br />
Elementi di medicina di base, di<br />
igiene e profilassi<br />
Tecniche di primo soccorso<br />
L’importanza delle Vaccinazioni<br />
Prevenzione e cura delle<br />
malattie<br />
sessuale<br />
a trasmissione<br />
sensibilizzazione e<br />
promozione della<br />
missione in Italia e nel<br />
paese dove si svolge il<br />
servizio<br />
Area di intervento Settore Moduli Contenuti Attività di riferimento<br />
del progetto<br />
Educazione e Servizio 4. La missione come prima Il volontariato, formula ideale di AZIONE GENERALE<br />
promozione<br />
Civile forma di rieducazione reinserimento sociale<br />
4.D.a. 1.<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
all’estero<br />
Conoscere il diverso, accettare<br />
sé stessi<br />
Attività di animazione,<br />
sensibilizzazione e<br />
promozione della<br />
Educazione e Servizio 5. Il progetto educativo Conoscere ed interiorizzare missione in Italia e nel<br />
promozione<br />
Civile come progetto di vita<br />
l’esperienza della missione paese dove si svolge il<br />
culturale (Area all’estero<br />
Vivere il volontariato come servizio<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
scelta di vita.<br />
Formazione specifica all’ Estero<br />
Formatori<br />
specifici<br />
Maria<br />
Adelaide<br />
Brusasco<br />
Zocco<br />
Santo<br />
Esperti<br />
esterni<br />
Zoeè Marie<br />
Francoise<br />
Ravaoarisoa<br />
Marie Claire<br />
Area di<br />
intervento<br />
Educazione e<br />
promozione<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
Settore Moduli Contenuti Attività di riferimento<br />
Servizio<br />
Civile<br />
all’estero<br />
7. Assistenza agli adulti e ai<br />
bambini<br />
del progetto<br />
Cenni di pedagogia Attività 2.B.a.1<br />
Cenni di infermieristica Attività 2.B.a.1 2.B.a.2 –<br />
Informazione e Sostegno alla<br />
genitorialità<br />
3.C.a.1<br />
Attività 3.C.a.1.<br />
Attività 3.C.c.1<br />
Attività 1.A.d.1<br />
Attività 3.C.c.1<br />
Educazione e Servizio 6. La missione e il Essere un missionario,<br />
promozione Civile volontariato<br />
promuovere l’integrazione<br />
culturale (Area all’estero<br />
Volontariato:Azione di Attività 4.D.a.1.<br />
prevalente, F12,<br />
solidarietà sociale<br />
Assistenza F08)<br />
Orientarsi nel territorio Attività 3.C.b.1.<br />
Area di intervento Settore moduli Attività di riferimento del<br />
progetto<br />
Educazione e Servizio 8. Pedagogia ed Dalla Pedagogia Generale alla Attività 1.A.a.1<br />
promozione Civile alfabetizzazione<br />
Pedagogia Interculturale<br />
Attività 1.A.b.1<br />
culturale (Area all’estero<br />
Attività 1.A.d.1<br />
prevalente, F12,<br />
L’educatore: Alterità,Identità e Attività 2.B.b.1<br />
Assistenza F08)<br />
Diversità<br />
Attività 1.A.c.1<br />
Educazione e Servizio 9. Animazione e<br />
La Convivenza pacifica Attività 4.D.a.1<br />
promozione Civile sensibilizzazione territoriale: La catechesi, l’incontro tra Attività 3.C.c.1<br />
culturale (Area<br />
prevalente, F12,<br />
Assistenza F08)<br />
all’estero educare alla convivenza spirito e corpo
49) Durata:<br />
LA FORMAZIONE SPECIFICA AVRA’ UNA DURATA COMPLESSIVA <strong>DI</strong> 100 ORE<br />
Altri elementi della formazione<br />
50) Modalità di monitoraggio del percorso di formazione (generale e specifica) predisposto:<br />
Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento