28.05.2013 Views

SCHEDA PROGETTO PER L'IMPIEGO DI ... - Caritas Italiana

SCHEDA PROGETTO PER L'IMPIEGO DI ... - Caritas Italiana

SCHEDA PROGETTO PER L'IMPIEGO DI ... - Caritas Italiana

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ENTE<br />

<strong>SCHEDA</strong> <strong>PROGETTO</strong> <strong>PER</strong> L’IMPIEGO <strong>DI</strong> VOLONTARI IN<br />

SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO<br />

1) Ente proponente il progetto:<br />

CARITAS ITALIANA<br />

La <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale <strong>Italiana</strong>) con lo scopo di promuovere<br />

«la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello<br />

sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente<br />

funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto).<br />

È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II.<br />

Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso<br />

cristiano della Carità.<br />

La <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, dal 1996 con l’obiezione di coscienza prima e con il Servizio Civile Nazionale dal<br />

2002, promuove la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale diocesana e delle comunità minori, specie<br />

parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni del territorio, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della<br />

giustizia sociale e della pace, e dell’educazione alla mondialità nel rispetto della diversità, con particolare attenzione<br />

agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.<br />

La <strong>Caritas</strong> Diocesana di Trapani rappresenta simbolicamente lo strumento pastorale della diocesi per la promozione<br />

ed il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali, sia all’interno di specifiche competenze diocesane, che<br />

all’Estero, in terra di missione, in seguito ad accordi intercorsi con l’Ufficio Missionario della diocesi (vedi<br />

convenzione) che già dal 1996, in seguito ad un gemellaggio ha intrapreso iniziative di promozione in Madagascar<br />

dapprima con l’ECAR - l’Arcidiocesi di Fianarantsoa, con la quale la <strong>Caritas</strong> diocesana ha sottoscritto un accordo di<br />

partenariato nel marzo 2004(vedi accordo), e successivamente con le suore Nazarene in Madagascar, in partenariato<br />

dal 2009 (vedi accordo)per la realizzazione del presente progetto di servizio civile, .<br />

Nello specifico il Progetto denominato Namanstika-nostri amici-Trapani, è il terzo progetto che la <strong>Caritas</strong><br />

diocesana di Trapani presenta come servizio civile all’estero in terra di missione, a seguito dei precedenti<br />

denominati MISAOTRA, MIARAKA che attualmente vede impegnati a Fianarantsoa, 8 volontari, a<br />

sostegno dei poveri e dei bambini che si trovano nella città e vengono accolti nelle sedi degli enti partner di<br />

cui sopra. L’esperienza di missione all’estero in diocesi risale al 1996 quando l’Ufficio missionario,<br />

intraprese l’attività di servizio fuori dall’Italia per volere del vescovo tutt’ora in essere S.E.Mons. F.<br />

Miccichè, prima in Tunisia e dal 2000 in Madagascar dove ha sostenuto diverse iniziative, quali: interventi<br />

socio-assistenziali, come la partecipazione anche economica alla costruzione di 1 preventorio per bambini<br />

rachitici, 2 lebbrosari, 1 dispensario, 1 orfanotrofio, case di accoglienza per ammalati ed anziani, 1 clinica<br />

cattolica; interventi di Educazione e promozione culturale, con l’apertura ed il mantenimento si scuole,<br />

centri sociali per i bambini e il sostegno ai poveri; adozioni a distanza di bambini per sostenerli nello studio;<br />

sostegno di istituti di ordine religiosi presenti sul territorio; realizzazione di servizi igienici; progettazione e<br />

direzione dei lavori per la costruzione di una Casa di accoglienza di proprietà della diocesi di Trapani.<br />

Le strutture di cui sopra sono gestite e sostenute dalla Suore Nazarene, Carmelitane e i Frati Gesuiti tutti<br />

facenti parte dell’ECAR di Fianarantsoa e da alcuni volontari della diocesi, che due volte l’anno vanno in<br />

Madagascar a svolgere anche attività di supporto socio-educativo e promozione culturale, a favore di<br />

bambini, giovani, donne, anziani e ammalati.<br />

L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è:<br />

CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI<br />

Via C.so Vittorio Emanuele 44 – cap. 911100 città Trapani – Tel. 0923432236 Fax 0923432235<br />

E-mail caritas@diocesi.trapani.it<br />

Persona di riferimento: Don Sergio Librizzi


2) Codice di accreditamento:<br />

NZ01752<br />

3) Albo e classe di iscrizione:<br />

NAZIONALE 1° classe<br />

CARATTERISTICHE <strong>PROGETTO</strong><br />

4) Titolo del progetto:<br />

Namanstika-nostri amici-Trapani<br />

5) Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):<br />

Settore: SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO<br />

Area di intervento: Educazione e Promozione culturale(Area Prevalente), Assistenza<br />

Codice: F11 (Area Prevalente), F07


6) Descrizione del contesto socio politico ed economico del paese o dell’area geografica<br />

dove si realizza il progetto; precedente esperienza dell’ente proponente il progetto nel<br />

paese o nell’area geografica anche in relazione alla propria mission; presentazione dei<br />

partner esteri:<br />

DESCRIZIONE GEO-POLITICA<br />

DOVE SI TROVA IL MADAGASCAR<br />

Il Madagascar, è uno stato insulare situato nell'Oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'Africa, di<br />

fronte al Mozambico. L'isola principale, anch'essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del<br />

mondo.<br />

Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l'80% delle quali si trovano solo in Madagascar. Fra<br />

gli esempi più noti di questa eccezionale bioversità ci sono la famiglia dei lemuri, tre famiglie endemiche di<br />

uccelli, le numerose specie di camaleonti, dei bovinia metà tra cammelli e mucche, in quanto ancora allo<br />

stato primordiale, gli zebù (vedi foto), e i tipici baobab, e gli alberi di immagine dei baobab - Toliara cocco(vedi<br />

foto).<br />

LA STORIA<br />

Madagascar, che ha storicamente una posizione marginale rispetto alla vita politica africana, è tornato nel<br />

luglio del 2003 (dopo la crisi politica del 2002) a essere parte attiva dell'Unione Africana. Durante la seconda<br />

guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Quando la Francia cadde in<br />

mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy. Nel 1942 l'isola fu invasa dalla<br />

Gran Bretagna che la riconsegnò ai "francesi liberi" di de Gaulle l'anno dopo. Nel 1947, una rivolta<br />

indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla<br />

di 60.000 - 100.000 morti, ma nei primi anni '50 la Francia diede inizio a una serie di riforme che<br />

consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la<br />

Repubblica del Madagascar nell’ ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il<br />

Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente. Tsiranana condusse una<br />

politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un<br />

malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di<br />

transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica<br />

estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito<br />

legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta. Il regime di Ratsiraka iniziò a<br />

vacillare negli anni '80, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento<br />

internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni<br />

multi-partitiche nel 1993. Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafon, si alternarono alla guida del paese<br />

fino al 2001. Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si<br />

conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso<br />

Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio.<br />

SITUAZIONE O<strong>DI</strong>ERNANel gennaio 2009 ricominciarono, nuove guerriglie interne, che terminarono con la<br />

presa delle capitale Antananarivo da parte della popolazione e il ribaltamento dello status politico quo, e<br />

l’assalto al palazzo del governatore, Ravalomanana, che terminò con la sua messa in fuga. Nella capitale,<br />

sono state, abbattuti, e presidiati, il palazzo del governatore, i luoghi di riunione politica e sono stati attaccati<br />

a fuoco tutte le aziende, i supermercati, ed i negozi del presidente Ravalomanana. Per sedare la situazione<br />

le forze dell’ordine hanno dovuto intervenire sulla folla in rivolta, tale situazione è durata per parecchi mesi,<br />

dal momento che la cosa continuava di notte, portata avanti da bande armate, che commettevano razzie e<br />

derubavano case di missionari, suore ed istituti religiosi. Tale movimento rivoluzionario, risultò più assopito,<br />

nelle altre città del Madagascar, come Fianarantsoa ed Antsiranana dove grazie all’esistenza dei telefonini,<br />

la popolazione e stata all’ertata, e quindi ha saputo far fronte all’ondata rivoluzionaria. Dall’Agosto ad oggi, la<br />

situazione sembra essersi stabilita, anche se al momento si è in una condizione di “Governo Fantoccio”, che


mantiene uno stato di calma apparente, mantenuto solamente dalle forze dell’ordine e da uno stato<br />

militarizzato.<br />

FORMA <strong>DI</strong> GOVERNO<br />

La costituzione vigente (quella del 1998) prevede come istituzioni principali del paese il Presidente, il<br />

Parlamento (detto "Assemblea Nazionale"), il Senato, il Primo Ministro col suo gabinetto, e un potere<br />

giuridico indipendente. Il presidente viene eletto per suffragio universale e rimane in carica 5 anni; può<br />

essere riconfermato due volte. L'Assemblea Nazionale comprende centosessanta rappresentanti eletti con<br />

voto diretto ogni cinque anni. Il Senato comprende 90 senatori, due terzi dei quali eletti da legislatori locali e<br />

un terzo scelto dal presidente, tutti in carica per sei anni. Il Primo Ministro e un consiglio di altri ministri si<br />

occupano della gestione del governo e dell'applicazione della legge; il Primo Ministro è scelto dal<br />

Presidente. Il Presidente può sciogliere l'Assemblea Nazionale; da parte sua, l'Assemblea può votare una<br />

mozione di censura e rimuovere dall'incarico i ministri. La Corte Costituzionale ha lo scopo di giudicare della<br />

costituzionalità delle nuove leggi.<br />

<strong>DI</strong>VISIONE POLITICA INTERNA<br />

Il Madagascar è suddiviso amministrativamente in enti di quattro livelli principali:<br />

A. provincia (faritany mizakatena) regione (faritra)<br />

B. distretto (fivondrona o departemanta)<br />

C. comune (firaisana e kaominina)<br />

D. Ogni provincia prende il nome dal suo capoluogo:<br />

1. la Provincia di Antananarivo comprende le regioni di Bongolava, Itasy e Vakinankaratra , 2. la Provincia di Antsiranana<br />

comprende le regioni di Diana e Sava, 3. La Provincia di Fianarantsoa comprende le regioni di Amoron'i Mania, Atsimo-<br />

Atsinanana, Haute Matsiatra, Ihorombe e Vatovavy-Fitovinany, 4. La Provincia di Mahajanga comprende le regioni di<br />

Betsiboka, Boeny, Melaky e Sofia, 5. La Provincia di Toamasina comprende le regioni di Alaotra Mangoro, Analanjirofo e<br />

Atsinanana, 6. La Provincia di Toliara comprende le regioni di Androy, Anosy, Atsimo-Andrefana e Menabe<br />

ISTRUZIONE<br />

L'istruzione in Madagascar è regolata secondo le linee impostate dalla riforma scolastica del 1978, voluta<br />

dal governo socialista di Ratsiraka con lo scopo di democratizzare, nazionalizzare e decentrare il sistema<br />

scolastico. Le scuole sono organizzate in quattro fasi: educazione di base (sei anni), formazione secondaria<br />

di base (quattro anni), formazione secondaria specializzata (tre anni) e formazione universitaria (impartita<br />

dall'Università del Madagascar, fondata nel 1961 con sede nella capitale, o da altri istituti superiori<br />

equiparati). Nonostante gli sforzi messi in atto dai governi succedutisi alla guida del paese negli anni, il<br />

livello di analfabetismo in Madagascar è ancora piuttosto elevato (intorno al 60% della popolazione).<br />

LINGUA<br />

In Madagascar, si parla in modo preponderante il malgascio, il francese è considerata lingua nazionale che<br />

tutti conoscono e si studia nelle scuole, essa rappresenta il dominio della francia quando il marasca era una<br />

sua colonia. Inoltre nelle zone del nord dove è molto intenso il turismo si parla parecchio l’inglese<br />

MONETA<br />

La moneta di stato sono gli ARIARI, che hanno un valore pari alla metà dell’EURO; altra moneta è il<br />

FRANCO MALGASCIO, ormai desueto, e si trova solamente in qualche paese interno.<br />

CONTESTO ECONOMICO<br />

Dal 1968 al 1991, sotto il governo di Ratsiraka, il Madagascar ha allacciato legami politici soprattutto con<br />

paesi socialisti e non-allineati come Corea del Nord, Cuba, Libia e Iran. Il successivo presidente Zafy ha<br />

cercato di ampliare la rosa dei contatti internazionali del paese. Dal 1997 il Madagascar ha iniziato ad aprirsi<br />

ai mercati mondiali. I suoi rapporti commerciali sono comunque<br />

più orientati verso l'Oceano Indiano (Mauritius, Comore, Réunion) e l'Europa (soprattutto Francia, Germania,<br />

Svizzera) che verso l'Africa.


Ci sono rapporti importanti anche fra Madagascar e Regno Unito, Russia, Giappone, India e Cina.<br />

Ravalomanana ha coltivato anche le relazioni con gli Stati Uniti, grazie alle quali il Madagascar fu una delle<br />

prime nazioni a beneficiare dell'iniziativa Millennium Challenge Account.<br />

Più in generale, Ravalomanana ha teso coscientemente a rafforzare i rapporti con i paesi anglofoni per<br />

controbilanciare il rapporto di sudditanza politica e culturale del Madagascar nei confronti della Francia.<br />

■Foto: Don Mario Bonura e<br />

L’arcivescovo di Fianarantsoa<br />

Nosy Iranja, insieme a Nosy Be e l’isola di San Marie, sono delle mete<br />

turistiche molto apprezzate dagli starnieri. Soprattutto l’isola di San<br />

Marie, che è situata di fronte le Mauritius, nel periodo di agosto, è una<br />

meta molto rinomata,<br />

per gli amanti dell’ambiente<br />

in quanto è possibile avvistare il passaggio delle balene. Le principali<br />

risorse economiche del Madagascar oltre sono al turismo, sono<br />

l'esportazione tessile, con la produzione di cotone e varie specie di<br />

canapa la produzione agricola e l'estrazione mineraria. Inoltre vi è da<br />

ricordare l’importanza della pesca, soprattutto, molto praticata nelle zone<br />

vicine all’oceano, dove di pescano ricci grandissimi, mentre nel territorio<br />

dell’estremo sud dell’isola vi è Forthfen, patria delle aragoste. Il turismo è<br />

soprattutto orientato al mercato dell'ecoturismo, e sfrutta la presenza di habitat quasi incontaminati e la<br />

straordinaria biodiversità dell'isola (l'attrazione principale per i turisti, in questo senso, sono le<br />

numerosissime specie di lemuri e le spiagge coralline del nord, intorno a Nosy Be). L'esportazione tessile e<br />

di abbigliamento è rivolta soprattutto agli Stati Uniti e ai mercati europei, e avviene rispettivamente nel<br />

contesto degli accordi e Everything But Arms. L'esportazione agricola è centrata su prodotti di volume ridotto<br />

e alto valore, come la vaniglia (il Madagascar è il primo produttore al mondo, con circa metà della<br />

produzione mondiale), litchi e oli essenziali. L'estrazione mineraria è soprattutto svolta da società straniere;<br />

si estraggono soprattutto il menite e nickel.<br />

Nel 2000, il Madagascar ha intrapreso la preparazione di una strategia di riduzione della povertà secondo<br />

quanto previsto dagli standard dell'iniziativa HIPC. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale<br />

hanno approvato nel 2004 il lavoro svolto dal governo del paese, approvando la qualificazione del<br />

Madagascar.<br />

LA CARITAS<strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI E I SUOI PARTNER<br />

Foto: Don Mario Bonura ,Suor<br />

Agnese Brusasco, responsabile delle<br />

suore Nazarene, una volontaria<br />

La <strong>Caritas</strong> di Trapani in collaborazione con il Centro missionario diocesano, promuovono il presente<br />

progetto denominato Namanstika-nostri amici-Trapanii in sinergia con, L’ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong><br />

FIANARANTSOA, LE SUORE NAZARENE E LE SUORE CARMELITANE, attraverso apposito accordo di<br />

partenariato. Entrambi i partner secondo quanto di seguito descritto garantiscono la realizzazione delle varie<br />

attività indicate nel presente progetto, grazie ad un’attenta conoscenza dei bisogni del territorio, ed un’attiva<br />

partecipazione e distribuzione dei servizi umanitari offerti dalla caritas diocesana e dai vari movimenti in<br />

aiuto al terzo mondo a favore del territorio e della popolazione malgascia. In tal modo si ha la certezza che<br />

tutti gli aiuti e qualsiasi tipo di intervento a favore della suddetta popolazione possa giungere a buon fine.<br />

Tale atteggiamento dei partner ne va sia dell’affidabilità degli stessi, quanto della buona riuscita degli<br />

interventi promossi in territorio italiano e nello specifico nella diocesi di Trapani<br />

LA CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI ED IL CENTRO MISSIONARIO – ATTIVITA’<br />

PREGRESSA IN TERRA <strong>DI</strong> MISSIONE<br />

Il Centro Missionario della diocesi di Trapani, è co-promotore insieme alla <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani,<br />

nella realizzazione dei progetti di Servizio Civile all’estero. Dal 2000 ad oggi esso svolge la sua missione<br />

pastorale in Madagascar a favore dei bambini, delle donne e degli uomini indigenti, dei senza tetto, degli


anziani, dei bambini rachitici. Ogni anno Il Centro Missionario di cui il Direttore è Don Mario Bonura, un<br />

prete diocesano, responsabile dell’Ufficio Missionario della diocesi per volere del Vescovo, organizza 2<br />

missioni in Madagascar una durante il periodo di quaresima ed una durante il periodo estivo. Solitamente in<br />

tutte le sue missioni viene accompagnato da circa 20 volontari della diocesi, simpatizzanti del centro<br />

missionario, o semplicemente chiunque si voglia avvicinare, e quindi sperimentare l’esperienza in terra di<br />

missione, che nella fatti specie è il Madagascar.<br />

Il viaggio è strutturato, sulla falsa riga di un pellegrinaggio, dal momento che ci si parte dalla capitale<br />

Antananarivo, che si trova al centro e si va verso il sud, passando per Antsirabè, Fianarantsoa, e tutti i<br />

villaggi che si incontrano durante tutto il tragitto, per poi al ritorno risalire.<br />

Inoltre la diocesi opera in modo più consistente e reale attraverso l’invio di 2 Container l’anno, contenenti:<br />

materiale didattico, vestiario, generi alimentari non deteriorabili, strumenti tecnici per la formazione, libri, ecc.<br />

•L’Ufficio Missionario della Diocesi di Trapani e la Cartas diocesana di Trapani hanno svolto tale<br />

servizio a favore del popolo malgascio, secondo quanto segue:<br />

TIPOLOGIA <strong>DI</strong> INTERVENTO ATTIVITA’<br />

1. Dal 2001 Esperienze di conoscenza e<br />

formazione missionaria in Madagascar con<br />

volontari della Diocesi di Trapani<br />

2. Dal 2001 ad oggi esperienze di<br />

evangelizzazione in terra di missione, animata<br />

dai volontari del Centro missionario<br />

3. Dal 2001 ad oggi sostegno alle missioni<br />

cattoliche presenti nella diocesi di Fianarantsoa<br />

4. Dal 2001 promuove adozioni a distanza<br />

5. Dal 2004 realizzazione del CDS (Dispensario<br />

per la cura e la prevenzione delle malattie)<br />

• Viaggi Missionari in Madagascar;<br />

• Conoscenza dei luoghi;<br />

• Contatti con il popolo Malgascio;<br />

• Contatti con le associazioni cattoliche in<br />

Madagascar;<br />

• Contatti con l’Arcidiocesi di Fianarantsoa<br />

• animazione presso i villaggi a favore dei bambini;<br />

• alfabetizzazione nelle scuole a favore dei bambini;<br />

• animazione presso il preventorio delle Suore<br />

Teresiane di Fianarantsoa<br />

• animazione presso il villaggio dei catechisti di<br />

Padre Daniele- Gesuita a Fianarantsoa<br />

• animazione per i bambini presso il villagio di<br />

Zazafusi delle Suore Nazarene<br />

•Villaggio dei catechisti: costruzione dei pannelli<br />

solari per riscaldare l’acqua, costruzione dei servizi,<br />

Wc e docce, cucina, costruzione delle case;<br />

•Preventorio per bambini rachitici: aiuti monetari;<br />

•Lebbrosari: aiuti monetari;<br />

•Dispensari: acquisto di medicine;<br />

•Orfanotrofi: adozioni a distanza, aiuti monetari;<br />

•Scuole cattoliche, invio di materiale didattico, libri,<br />

banchi;<br />

•Centri sociali per il sostegno ai poveri:<br />

animazione e assistenza<br />

•Case di accoglienza per ammalati e anziani:<br />

animazione e assistenza<br />

•Istituti di ordini religiosi che operano nel<br />

territorio: Aiuti in denaro, invio di volontari<br />

• Dal 2001 Il centro Missionario promuove adozioni a<br />

distanza, realizzando 522 adozioni, a favore di<br />

bambini che vanno a scuola, di ragazzi e giovani che<br />

vogliono iscriversi alle scuole superiori o nei corsi di<br />

formazione, a favore di seminaristi.<br />

• Aiuti economici per la Costruzione di un’ala della<br />

Clinica appartenente all’Arcidiocesi di Fianarantsoa,


6. Dal 2006 avvio del progetto “Casa di<br />

accoglienza – Amboaloboca”<br />

e di tutto il dispensario che si trova al suo interno.<br />

• Costruzione della “Casa di Accoglienza della<br />

diocesi” ad Amboaloboca-Fianarantsoa, per<br />

l’accoglienza di volontari in missione<br />

7. Attivita’ di sensibilizzazione •I momenti di sensibilizzazione sono organizzati dal<br />

Centro Missionario, in diocesi attraverso:<br />

►momenti di preghiera: incontri per<br />

sensibilizzare la comunità alla missione;<br />

►organizzazione di eventi pubblici per<br />

raccogliere fondi: Una nota per (estate 2008);<br />

►cene di beneficenza;<br />

►vendita di oggetti del Madagascar;<br />

►Produzione e vendita di film sul Madagascar<br />

per raccolta fondi<br />

►Realizzazione di calendari<br />

►Produzione di panettoni<br />

► Incontri con i giovani nelle scuole e nelle<br />

parrocchie<br />

8. Assistenza e Sostegno • Distribuzione di coperte ai barboni e ai senza tetto<br />

• Distribuzione di cibo<br />

• acquisto di riso<br />

• Distribuzione di indumenti<br />

• Distribuzione di materiale didattico<br />

9. Centro polivalente Dal 2007 è attivo un centro polivalente dell’ufficio<br />

missionario della diocesi di Trapani dove si svolgono<br />

le seguenti attività:<br />

- formazione professionale<br />

- attività di alfabetizzazione<br />

- accoglienza per anziani e poveri<br />

- sede per i volontari<br />

- laboratori igienico-sanitari<br />

10. SCV all’Estero – PG MISAOTRA E MIARAKA Dal Gennaio 2010, è iniziata la prima esperienza di<br />

servizio civile all’estero, proseguita nel 2011, con 2<br />

Progetti che hanno visto impegnati 4 ed 8 volontari<br />

in servizio civile che hanno svolto attività di<br />

volontariato internazionale.<br />

L’ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA – PARTNER dal 2004<br />

L’ARCI<strong>DI</strong>OCESI SI FIANARANTSOA opera in territorio malgascio dal 1900, formando i preti diocesani in<br />

Europa, ed inviandoli presso i territori cattolici dell’arcidiocesi, dove è necessario un apporto educativo,<br />

sociale e culturale, sia per la formazione degli adulti ed il loro accompagnamento e supporto cattolico e<br />

culturale, quanto per i bambini e la loro educazione. I preti diocesani, quindi svolgono un servizio molto<br />

attivo sul territorio, che permette loro di avere un monitoraggio costante dei bisogni presenti sul territorio, e<br />

facendo da ponte con varie associazioni mondiali, che possono<br />

essere d’aiuto alla realtà malgascia. Proprio attraverso questo contatto tra il Centro missionario della diocesi<br />

di Trapani, ed alcuni preti malgasci che si trovavano in Italia è stato possibile prendere contatti con<br />

l’arcidiocesi malgascia ed attivare, tutta una serie di aiuti umanitari, organizzare viaggi, e preparare<br />

container, fino ad arrivare all’odierna collaborazione, grazie alla quale la diocesi di Trapani, già da anni<br />

gestisce dei contatti stabili che gli hanno permesso di realizzare quanto di seguito descritto ed ampiamente<br />

esplicitato nel seguente paragrafo.


L’arcidiocesi inoltre, sul territorio malgascio opera attraverso la collaborazione dei vari ordini di suore<br />

presenti nel territorio, quali le suore nazarene, carmelitane, francescane, ecc. ed i frati, gesuiti, e salesiani<br />

ecc. Tali collaborazioni consentono allo stato ecclesiale di avere un pieno controllo su tutte le realtà<br />

cattoliche che operano sul territorio, creando una rete completa ed efficiente di tutti i servizi ivi presenti, e<br />

che realmente vengono offerti. In tal modo questo pieno controllo e continuo monitoraggio, consente che<br />

tutti i servizi attivati arrivino a buon fine e vengono dispersi<br />

SUORE NAZARENE (PARTNER dal 2008)<br />

Le Suore Nazarene sono presenti da tempo in Madagascar dal secondo dopo guerra. Esse collaborano con<br />

l’arcidiocesi di Fianarantsoa, ed il loro carisma è quello di occuparsi, di bambini, per facilitare in loro in processo di<br />

scolarizzazione, della formazione professionale delle donne, infatti hanno in attivo corso di taglio, cucito, e si<br />

occupano anche degli anziani in stato di abbandono; inoltre nel territorio del Madagascar sono responsabili di<br />

lebbrosari . Il loro servizio è implementato dalla presenza do volontari che vanno in missione per periodi dell’anno<br />

presso le loro case, da medici che li raggiungono per durante l’anno le raggiungono per avviare dei corsi di<br />

puericultura, educazione igienico-sanitaria, prevenzione. Tra le suore molte sono di origine italiana, altre sono<br />

consorelle africane, e quasi tutte sono in possesso di titoli di studio spendibili a favore della popolazione, tra di esse vi<br />

sono pedagogiste, infermiere, che a loro volta gestiscono scuole per i bambini e i corsi di alfabetizzazione e per i<br />

volontari corsi in lingua francese e malgascia.<br />

INTERVENTI OFFERTI<br />

- 1. Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini;<br />

- 2. Gestione di lebbrosari;<br />

- 3. Gestione di preventori per il rachitismo;<br />

- 4. Gestione di casa di accoglienza;<br />

- 5. Gestione di Centri polivalenti, dove si svolgono le seguenti attività:<br />

●A. Formazione professionale per le donne;<br />

●B. Alfabetizzazione;<br />

●C. Formazione per i volontari;<br />

●D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale<br />

TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />

- 1. Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini: Un’equipè medica si presta volontariamente ad<br />

offrire assistenza medica alle donne, egli anziani e ai bambini della città presso il centro polivante<br />

- 2. Lebbrosari: Le Suore Nazarene gestiscono diversi lebbrosari su tutto il territorio del Madagascar e si trovano<br />

tutti lontano dalle città, sono gestiti dalle suore, in tutto riescono a contenere i bisogni di 55 persone uomini, donne,<br />

bambini e anziani affetti dalla lebbra . Manca qualunque tipo di assistenza igienica ed educativa. Non ricevono alcun<br />

aiuto da paesi e organizzazioni occidentali, solo qualche sostegno economico da parte dei missionari (P. Zocco).<br />

- 3. Gestione di preventori per il rachitismo: Le Suore Nazarene gestiscono diversi preventori in tutto il<br />

Madagascar per la cura del rachitismo.<br />

- 4. Gestione di casa di accoglienza: Le suore gestiscono diverse case di accoglienza, per minori accompagnati dai<br />

nonni, anziani senza famiglia, donne con bambini.<br />

- 5. Gestione di Centri polivalenti: Le suore gestiscono dei centri polivalenti dove si svolgono diverse attività, che<br />

coinvolgono in media 100 adulti e 100 bambini:<br />

●A. Formazione professionali per donne: Le Suore Nazarene oltre alla loro casa di accoglienza gestiscono un<br />

centro diurno polivalente dove si svolgono attività di formazione per le donne, quali, maglieria e ricamo, tali corsi sono<br />

gestiti da formatori ed esperti del luogo, accompagnanti dai volontari.<br />

●B. Alfabetizzazione: Corsi di alfabetizzazione rivolte ai bambini in età scolare,e alle donne, tali corsi sono gestiti<br />

dalle suore e dai volontari.<br />

● C. Formazione per i volontari: Per i volontari vengono organizzati dei corsi in Lingua malgascia francese, inoltre<br />

vengono preparati dei corsi di primo soccorso e di conoscenza dei rischi possibili presenti nel territorio.<br />

●D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale: Periodicamente le suore vengono raggiunte da medici che vanno in<br />

missione in Madagascar, per fare percorsi di prevenzione a favore della popolazione femminile, sulle malattie<br />

veneree, corsi di puericultura, corsi di igiene e profilassi.


7) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il<br />

progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori<br />

misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:<br />

7.1 ANALISI DEL TERRITORIO<br />

SETTORE <strong>DI</strong> INTERVENTO - Servizio Civile All’estero<br />

Il progetto denominato “Namanstika”, parola malgascia che in italiano vuol dire “NOSTRI AMICI”, è promosso<br />

dalla <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani in collaborazione con l’Ufficio Missionario della diocesi, in accordo di<br />

partenariato con l’Arcidiocesi di Fianarantsoa, e le Suore Nazarene, che in Madagascar, contribuiscono a<br />

rendere vari servizi a favore della popolazione malgascia.<br />

Tale intervento è stato pensato per sostenere le attività che l’ufficio missionario della diocesi di Trapani, ha già<br />

attivato dal 1996, con attività di sostegno economico a distanza e in loco, anche attraverso la realizzazione di<br />

una struttura sita in Fianarantsoa che da quest’anno sarà gestita dalle Suore Nazarene e dai volontari della<br />

diocesi che periodicamente ormai da anni vanno in Madagascar a svolgere servizio.<br />

A tal proposito il presente progetto è stato pensato per dare continuità alle scorse esperienze di Servizio Civile<br />

cominciate nel 2010, grazie al progetto MISAOTRA, realizzato da 4 volontari, continuate nel 2011 con il progetto<br />

MIARAKA con 8 volontari ed inoltre per sostenere e accompagnare, il personale già esistente in loco, quali le<br />

suore e i volontari al fine di essere d’aiuto nella gestione delle attività di servizio ivi previste, secondo i principi di<br />

una pedagogia dei fatti della <strong>Caritas</strong>, che attraverso il dono svela gli adempimenti di un servizio offerto al<br />

prossimo, nel segno della pace e della non violenza.<br />

Namanstika, infatti vuole essere per il territorio malgascio un opera segno, per promuovere delle forme di<br />

servizio all’estero.<br />

AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO - Educazione e Promozione culturale (area<br />

prevalente), Assistenza<br />

Il progetto Namastika-nostri amici si realizzerà nell’area dell’educazione e della Promozione culturale, a<br />

favore di bambini, giovani, adulti, anziani, poveri, che devono essere sostenuti in un processo, costante e<br />

continuo di educazione all’igiene, alimentare, assistenza medico sanitaria, sostegno nell’alfabetizzazione,<br />

formazione professionale.<br />

L’intervento mira soprattutto a formare la popolazione malgascia al miglioramento della qualità della vita a<br />

partire dal soddisfacimento di esigenze primarie e primordiali per l’uomo, quali:<br />

- miglioramento della condizione igienico sanitaria personale;<br />

- miglioramento di una condizione ambientale e di gestione della vita;<br />

- miglioramento del grado di alfabetizzazione;<br />

al fine di:<br />

- aumentare il gap generazionale, e quindi diminuire la mortalità infantile;<br />

- aumentare il numero delle abitazioni e imparare a saperle gestire;<br />

- aumentare il numero dei bambini che vanno a scuola;<br />

- promuovere la cure di sé, la famiglia e il patrimonio territoriale.


CONTESTO <strong>DI</strong> RIFERIMENTO<br />

Fianarantsoa si trova a 1000 metri sul livello del mare e a 600 km dalla costa, per cui, pur essendo una<br />

regione tropicale, presenta estati poco piovose e fresche ed inverni caldi ed umidi. La popolazione,<br />

composta da circa 100 mila abitanti, vive essenzialmente coltivando riso o altri ortaggi come manioca,<br />

carote, pomodori. Si tratta di agricoltura di sussistenza, e le famiglie sempre numerose, non sempre arrivano<br />

ad avere sufficiente riso per nutrirsi per sei mesi, dato che i raccolti sono 2 l’anno. L’assistenza sanitaria è<br />

svolta da medici dell’unico ospedale in cui lavorano i Padri Camilliani, e da un dispensario sorti di recente<br />

grazie agli aiuti della Diocesi di Trapani. Le realtà più bisognose di un sostegno sono un preventorio per<br />

bambini rachitici e il lebbrosario.<br />

La provincia di Fianarantsoa è la seconda provincia più grande del Madagascar. Il suo capoluogo è la città<br />

di Fianarantsoa.La provincia si trova nella parte centro-meridionale dell'isola, in una zona ricca di foreste e<br />

acqua, e ad ovest confina con la provincia di Toliara. Fianarantsoa è una zona turistica e ha numerose<br />

ricchezze naturali: fra queste anche due parchi naturali, il Parco Nazionale di Ranomafana e il Parco<br />

Nazionale dell'Isalo.Storicamente, con la dominazione dei Betsileo, Fiaranantsoa si divideva in cinque regni<br />

autonomi, ma adesso, anche per effetto della suddivisione del periodo coloniale, la provincia di Fianarantsoa<br />

è popolata da altri gruppi etnici, che in passato non vi risiedevano. Della provincia di Fiaranantsoa fanno<br />

parte le città di Mananjary, Manakara, Farafangana, Vangaindrano, Ikongo e Ihosy.<br />

Regione Capoluogo Popolazione [1] Superficie (km²)<br />

Haute Matsiatra Fianarantsoa 1.231.600 21.080<br />

Amoron'i Mania Ambositra 699.209 16.141<br />

Vatovavy-Fitovinany Manakara 1.102.450 19.605<br />

Atsimo-Atsinanana Farafangana 654.410 18.863<br />

Ihorombe Ihosy 199.187 26.391<br />

▪ Fonte esterna: dati ricavati da internet


7.2 ANALISI DEI DATI GENERALI<br />

LE FONTI INTERNE ED ESTERNE <strong>DI</strong> RILEVAZIONE DEI DATI<br />

Tali notizie sono state recuperate sia attraverso fonti interne, quali la caritas diocesana di Trapani, e le esperienze<br />

pregresse dai volontari in servizio civile, quanto dal centro missionario e dall’arcidiocesi di Fianarantsoa, per tutto<br />

quanto riguardante i dati socio-demografici. Le foto ed il materiale che da qui emerge filmato invece è stato redatto dai<br />

volontari che vanno in missione ogni anno in Madagascar e nello specifico le immagini qui riportate fanno riferimento<br />

all’ultimo viaggio. Per quanto concerne le notizie geografiche si fa riferimento in parte ad internet. In parte ad interviste<br />

rilasciate dai volontari, la stessa cosa è da considerare per quanto concerne le notizie storiche, che in parte sono<br />

emerse soprattutto gli ultimi aggiornamenti da un’intervista rilasciata da un prete italiano di Alcamo, che si trova in<br />

Madagascar in quanto responsabile del centro dei salesiani.<br />

IL CONTESTO <strong>DI</strong> RIFERIMENTO PRESENTA I SEGUENTI IN<strong>DI</strong>CATORI <strong>DI</strong> <strong>DI</strong>SAGIO :<br />

▪ Fonte interna: dati ricavati dalla Diocesi di Trapani, e dall’Arcidiocesi di Fianarantsoa<br />

Il riferimento a quanto riportato sopra, è difficile poter estrarre dei dati oggettivi, e quindi degli indicatori di<br />

riferimento precisi riferiti alla popolazione, i rilevatori esposti di seguito infatti vengono comunicati<br />

dall’Arcidiocesi di Fianarantsoa, e confrontati con dati riportati su internet, dal momento che non tutta la<br />

popolazione è censita, soprattutto di quella che vive nei villaggi così è difficile rilevare lo stato di bisogno<br />

reale.<br />

SITUAZIONE SOCIO-DEMOGRAFICA<br />

- 60% della popolazione vive in villaggi fatti di capanne<br />

- 40% mortalità infantile;<br />

- 50% dei bambini non ha genitori<br />

- 50% della popolazione non vive oltre i 50 anni<br />

- 90% delle acque è inquinato<br />

- 60% della popolazione vive nelle capitali e nei paesi, ma solo il 40% della popolazione vive in case<br />

costruite di mattoni, il restante 20% vive in strutture fatte di legna e fango<br />

- 40% della popolazione vive in villaggi, a volte non identificati, all’interno di capanne, fatte con fango<br />

e paglia (così detti villaggi di paglia)<br />

CON<strong>DI</strong>ZIONE IGIENICO SANITARIA<br />

- 60% della popolazione non fa uso dell’assistenza medico sanitaria<br />

- 80% della popolazione non conosce i servizi igienici (Bagni-docce)<br />

- 80% della popolazione versa in condizioni igieniche al di sotto della norma<br />

- scarsa presenza di servizi assistenziali pubblici (ospedali, preventori)<br />

- 70% della popolazione è a rischio delle malattie veneree<br />

- 50% della popolazione è affetta da malaria<br />

- 50% della popolazione è affetta da malattie gastro intestinali<br />

- 50% della popolazione è affetto da psoriasi<br />

- 90% della popolazione è affetto da carie<br />

- 40% della popolazione è affetto da malattie alle vie respiratorie<br />

ISTRUZIONE<br />

- 70% di bambini non va a scuola<br />

ECONOMIA<br />

- 50% della popolazione vive di una agricoltura di sussistenza<br />

- 40% della popolazione vive dell’artigianato locale<br />

- 10% della popolazione viene formato verso attività produttive<br />

- 10% della popolazione vive in condizioni agiate, o perché impegnato politicamente, o perché<br />

produttore di riso, di marmi o topazi, e addetti alla ristorazione e di questo 10% il 5% sono stranieri<br />

europei, in maggioranza italiani, che sono impegnati nelle cave di marmo, albergatori, ristoratori<br />

Questi indicatori rilevano una condizione dello stato paragonabile ad uno stato europeo del 1° dopoguerra,<br />

sia per le condizioni igienico-sanitarie, ma forse ancora più arretrate dal punto di vista culturale ed<br />

economico


7.3A.ANALISI DELLE RISORSE ESTERNE<br />

Le risorse esterne vengono rappresentate da tutti quegli enti, associazioni, ordini religiosi, ecc, che<br />

svolgono attività umanitaria e sostegno anche economico alla realtà malgascia in Fianarantsoa:<br />

1.ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />

Suore Teresiane<br />

Le suore Teresiane che da tempo operano nel territorio del Madagascar, offrono il loro servizio a favore di minori<br />

affetti da rachitismo e dello loro mamme. I preventori si trovano su tutto il territorio dell’isola.<br />

INTERVENTI OFFERTI<br />

1. Gestione di preventori per il rachitismo;<br />

TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />

▪ 1.Preventorio: gestito da 4 suore, di cui 2 rwandesi, si trova appena fuori città. Le suore accudiscono<br />

circa n. 70 bambini rachitici che hanno tra i 3 e ai 12 anni, per un periodo variabile che può andare dagli 11<br />

mesi ai 2 anni, con un rientro nelle proprie case di un mese all’anno.<br />

Il rachitismo è parecchio diffuso in Madagascar, per la scarsità dell’allattamento al seno dovuto alle<br />

frequenti gravidanze delle madri e alla cattiva nutrizione (il formaggio, il latte e più in genere i derivati, non<br />

sono molto consumati, dal momento che acquistarli non è possibile per l’eccessivo costo, rispetto ad una<br />

economia familiare molto povera, per altro gli zebù, che sostituiscono le mucche, producono poco latte).<br />

Inoltre le usanze prevedono che i bambini siano sempre molto coperti, e questo impedisce l’azione dei raggi<br />

solari sulla calcificazione delle ossa.<br />

I bambini infatti vengono seguiti, durante il periodo che precede l’intervento per prepararli all’operazione, e<br />

per il periodo successivo allo stesso per la riabilitazione. Inoltre in questo servizio vengono affiancate dalle<br />

madri, per sostenere le suore nelle loro attività, soprattutto per il periodo estivo, quando il numero delle<br />

consorelle diminuisce per la pausa estiva.<br />

Il preventorio è fornito di una mensa, di camerette e di una grande sala per la fisioterapia con pochi<br />

elementari attrezzature. Durante la riabilitazione i bambini vengono coinvolti in varie attività; quali: laboratori<br />

ludico-ricreativi; educativi; alfabetizzazione.<br />

2. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />

Suore e Frati Trappisti- Maroumbe<br />

Le suore e i frati trappisti, nella provincia di Fianarantsoa gestiscono diverse strutture di comunità cattoliche,<br />

che una parte gestiscono sia come alloggi per i pellegrini, che per i seminaristi, nell’altra parte invece vi<br />

abitano delle famiglie che hanno intrapreso un percorso di formazione professionale, infatti vi sono<br />

laboratori di falegnameria, e di artigianato in genere.<br />

In ogni villaggio vi è una chiesa, e circa 50 seminaristi, la messa della domenica e le attività di catechesi<br />

diventano momenti di condivisione, di festa e di crescita per l’intero paese.<br />

INTERVENTI OFFERTI<br />

- 1. Formazione agricola per adulti<br />

- 2. Alfabetizzazione per bambini<br />

TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />

- 1. Formazione agricola per adulti : la comunità cattoliche si predispongono come se fossero dei veri e<br />

propri villaggi, che si autogestiscono, attraverso un’economia di sussistenza, e la produzione di artigianato<br />

locale.<br />

Gli adulti circa 200 tra uomini e donne sono occupati nella produzione agricola, organizzata in corsi di<br />

formazione.<br />

- 2. Alfabetizzazione per bambini: Attività di accompagnamento scolastico per 100 bambini, inoltre sono<br />

adibiti degli spazi all’aperto e degli spazi educativi, come scuole,e asili


3. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />

Associazione Exodus - Don Mazzi L’associazione Exodus, ha i sui campi base ad Ambalakilonga -<br />

Villaggio dei ragazzi, ed a Orphelinat Catolique di Fianarantsoa - Madagascar centro-sud.<br />

Il Villaggio "Ambalakilonga" è un villaggio sorto nelle vicinanze del Grande Orfanotrofio di Fianarantsoa, una<br />

delle maggiori città del Madagascar.Il fuoco del viaggio è comunque spostato verso Ambalakilonga, il<br />

villaggio dei ragazzi. La finalità di Ambalakilonga è fungere da cerniera tra l'orfanotrofio e la società sì da<br />

permettere un reinserimento sociale positivo. I ragazzi si trovano di fronte al disagio dell'assenza di una<br />

famiglia di origine e la durezza di una società (quella malgascia) particolarmente provata in termini di<br />

sviluppo economico, gestione politica, educazione e sanità. Il Villaggio, costruito da una famiglia di<br />

commercianti svizzeri (Famiglia Frigerio) è affidato per la gestione alla Fondazione Exodus, diretta da don<br />

Antonio Mazzi. Le strutture sono già ben avviate e sta prendendo vita la gestione continuativa da parte di un<br />

gruppo di educatori e volontari provenienti dalle Comunità Exodus.L'Esperienza ha il suo cuore nella<br />

coabitazione di tre realtà: L'Orphelinat Catolique, Ambalakilonga, la Fondazione Exodus.<br />

INTERVENTI OFFERTI<br />

1.Orfanotrofio<br />

TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />

1. Orfanotrofio ospita attualmente 350 bambini e bambine in età da 0 a 17 anni. In questo momento la<br />

presenza più significativa è rappresentata da 50 bambini in età inferiore/uguale a 1 anno. La struttura è<br />

diretta da Suor Annunziata Di Girolamo, dell'Ordine delle suore Nazarene. Suora Annunziata, chiamata<br />

famigliarmente Ma Mère è coadiuvata da 9 suore malgasce e alcune collaboratrici esterne.<br />

4. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />

Trapani per il Terzo Mondo<br />

Nel febbraio dell'anno 2000 veniva costituita l'associazione Trapani per il Terzo Mondo. Dalla prima<br />

ricognizione effettuata nel marzo del 2000 i componenti dell’associazione si erano resi conto, della gravità<br />

della situazione in cui verteva il territorio malgascio, dove la condizione igienica-assistenziale sicuramente<br />

molto grave, non era altro che un sintomo della situazione culturale, per cui bisognava agire su due fronti,<br />

prima su quello scolastico-educativo e di conseguenza su quello medico-igienico-sanitario.<br />

INTERVENTI OFFERTI<br />

1.assistenza socio-sanitaria<br />

2. medici in missione<br />

3. adozioni a distanza<br />

TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />

1. Assistenza socio-sanitaria<br />

Scuola elementare Maneva-Alakamisy (Betafo), inaugurata il 12 novembre del 2000;<br />

Scuola di taglio e cucito presso l’orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);<br />

Acquisto, su donazioni, di attrezzature sanitarie oculistiche<br />

Progetto”tanto con poco” diritto all’acqua: n°5 pozzi d’acqua a Bemaneviki<br />

Spedizione di n°4 container ( abbigliamento, giocattoli, farmaci, materiale didattico, ecc…)<br />

Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per gli ospedali di Fianarantsoa, Bemaneviky Antsirabe<br />

Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per il carcere di Antsirabe (sedie dentistiche, sterilizzatori,<br />

incubatrici<br />

Progetto “un caldo sonno”: realizzazione di copertine per neonati presso lo studio del dott. Vito Accardo<br />

Cure mediche a due bambine malgasce all’ospedale “Carlo Besta” di Milano<br />

Progetto “Tonga Soa” anno 2004: ospitalità a 8 bambini, 2 suore e 1 accompagnatore provenienti<br />

dall’Istituto Cattolico di Ankofafa di Fianarantsoa.<br />

Progetto “Tonga Soa” anno 2005: ospitalità a 8 bambine, 2 suore missionarie dell’Istituto delle “Figlie di<br />

Maria Ausiliatrice” di Ivato.<br />

2. Medici in missione


Ogni anno partono in Missione medici Trapani per dare avvio a processi di prevenzione e ad iterventi<br />

chirurgici per la popolazione malgascia che risulta affetta da queste patologie: infezioni cutanee, ferite<br />

lacerocontuse infette, pediculosi, scabbia, piritiryasi versicolor, aids, malattie virali, peste, bilharziosi,<br />

malaria, flogosi delle vie respiratorie. Inoltre, a causa della malnutrizione i bambini presentavano uno<br />

sviluppo somatico inferiore alla media. Una delle patologie particolarmente evidenti anche oggi durante le<br />

missioni che effettuiamo, è la carie, segno d'errata igiene alimentare e orale. Inoltre, il tasso di mortalità<br />

neonatale e quello per emorragia post-partum nella madre è tuttora elevatissimo.<br />

3. adozioni a distanza<br />

L’associazione cura fino ad ora N° 230 adozioni a distanza presso l’orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);<br />

5. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />

Associazione Reggio terzo mondo ONG<br />

RTM è un organismo di volontariato internazionale di ispirazione cristiana, collabora in piena comunione<br />

con la Chiesa locale attraverso il Centro Missionario Diocesano, <strong>Caritas</strong>, Case della Carità e Servi della<br />

Chiesa. Sostiene iniziative legate al Commercio Equo e Solidale attraverso progetti e collaborando con la<br />

Cooperativa Ravinala.<br />

RTM è un organismo riconosciuto idoneo dal Ministero Affari Esteri italiano, dall’Unione Europea, dalla<br />

Repubblica del Madagascar, dalla regione Emilia-Romagna e dall’UNMIK (in Kosovo).<br />

Collabora inoltre con organismi Nazionali e Internazionali: CARITAS, CEI, FAO, OMS, PAM.<br />

INTERVENTI OFFERTI<br />

1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo<br />

2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo<br />

3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza<br />

Nord-Sud, dell’Educazione alla Pace e all’interculturalità<br />

TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />

1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo<br />

Ad oggi RTM ha inviato in 20 progetti più di 300 volontari (di cui più di 160 per un periodo di 2 anni), I<br />

progetti di volontariato sono predisposti ed attuati in collaborazione con le Chiese locali, associazioni, gruppi<br />

di base e ONG locali. Inoltre è promotore di progetti di servizio civile all’estero<br />

2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo<br />

Promuove nel territorio, scuole-formazione per formare gli abitanti del posto a delle forme di produzione e di<br />

vendita, infatti si fa promotore della vendita dei prodotti artigianali attraverso delle forme di commercio equo<br />

e solidale.<br />

3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza<br />

Nord-Sud, dell’Educazione alla Pace e all’interculturalità


Svolge attività di sensibilizzazione e conoscenza dei problemi legati al sottosviluppo dei paesi poveri<br />

attraverso l’adesione e la collaborazione con diverse associazioni internazionali, quali :<br />

- F.O.C.S.I.V. (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontari)<br />

- EURONAID (Associazione ONG europee attive nella sicurezza alimentare)<br />

- CIDSE (Coordinamento ONG di sviluppo delegate delle conferenze episcopali)<br />

- ONG Italiane (Piattaforma italiana ed europea delle ONG di sviluppo)<br />

6. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO<br />

Gesuiti<br />

Il 17 ottobre 1948 partì dalla Sicilia il primo gruppo di gesuiti italiani diretto alla diocesi di Fianarantsoa. Cinque anni più<br />

tardi arriveranno i gesuiti della Provincia di Torino per inserirsi nel lavoro apostolico della diocesi di Antananarivo, così è<br />

riferito dalla "memoria storica", cioè al P. Sante Zocco, amministratore della diocesi di Fianarantsoa, missionario<br />

veterano, grande conoscitore della storia della Compagnia di Gesù in quest'isola.<br />

"Nel 1947 - comincia - c'era stato un movimento di ribellione contro il colonialismo francese, un movimento in favore<br />

dell'indipendenza, purtroppo soffocato nel sangue con massacri sia da parte francese, sia da parte malgascia. C'è chi<br />

parla di 100.000 morti, ma nessuno è riuscito mai ad accertare con precisione la verità. Il vescovo di Fianarantsoa di<br />

allora, mons. François Xavier Troyer temette l'espulsione di tutti i francesi, compresi i missionari, che a quel tempo<br />

erano la quasi totalità del clero della sua diocesi. Si recò quindi a Roma, dal P. Janssens, superiore generale della<br />

Compagnia di Gesù, chiedendogli dei missionari che potessero rimpiazzare i francesi, se fosse stato necessario. Il<br />

generale inviò il vescovo dal superiore dei gesuiti di Sicilia che proprio in quel momento stava cercando un nuovo<br />

campo di apostolato per i confratelli che prima della guerra avevano lavorato nel Bengala indiano, ma che ora, per<br />

ragioni politiche, non potevano tornarvi. Da allora ad ora grandi cose sono state fatte in Madagascar dai padri gesuiti,<br />

ed è giusto annoverare tra i Missionari, oltre che P. Zocco, anche Padre Daniele, ch ormai da 50 anni cerca di fare<br />

apostolato nei villagi malgasci formando gruppi di famiglie all’evangelizzazione, da portare presso i villaggi. Inoltre nel<br />

villaggio, vi è un’area riservata agli anziani, una ai bambini, i quali vengono scolarizzati ed educati fin dalla prima<br />

infanzia, e vengono anche accolte ragazze con bambini. Alla costruzione del villaggio dei catechisti ha anche<br />

contribuito la Diocesi di Trapani, con dei fondi raccolti attraverso l’ufficio missionario.<br />

Padre Daniele nella Citta di Fianarantsoa, ha fondato un villaggio, dove forma delle famiglie sia nella sia<br />

professionalmente, che apostolicamente, il tutto si svolge all’interno di quello che viene denominati “Villaggio dei<br />

Catechisti”, dove 100 famiglie ricevono una formazione per un anno, successivamente alla quale sono inviti presso i<br />

villaggi ad evangelizzare e a formare quella parte del popolo malgascio, che è molto numerosa, a migliorare le proprie<br />

condizioni di vita, attraverso un accompagnamento costante di questi catechisti. Inoltre è necessario aggiungere che<br />

l’apostolato Gesuita, si sviluppa in tutto il Madagascar, a favore di adulti, donne e uomini e bambini.<br />

INTERVENTI OFFERTI<br />

1. Formazione professionale<br />

2. Scuola dei catechisti<br />

TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI<br />

1. Formazione professionale<br />

Il villaggio Gesuita presente a Fianarantsoa prepara gli ospiti del villaggio alla formazione professionale.<br />

I corsi sono rivolti sia agli uomini 50, quanto alle donne 50.<br />

Gli uomini sono impegnati in laboratori di falegnameria e saldatura dello stagno, le donne alla produzione di<br />

abiti merletti e capi in lana.<br />

2. Scuola dei catechisti Sistema portante del villaggio è la scuola dei catechisti, dove vengono formate le


100 famiglie ospiti del villaggio.<br />

Il periodo di formazione dura 1 anno al termine del quale le famiglie si trasferiranno presso i villaggi del<br />

Madagascar più in difficoltà per educarli alla civiltà attraverso l’evangelizzazione.<br />

7.3B ANALISI DELLE RISORSE INTERNE<br />

Al momento la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, oltre agli interventi, di cui al punto 6, elencati come esperienze<br />

pregresse, per cui si fa riferimento a tutti gli interventi ivi messi in pratica a favore della popolazione malgascia,<br />

esercita, ed esplicita anche un servizio stabile, continuo e permanente, presso i tre centri polivalenti, qui di seguito<br />

ampliamente specificati, strutture presso le quali i 9 volontari in SCV andranno a svolgere il proprio servizio:<br />

Le sedi presso le quali i volontari andranno a svolgere il servizio sono tre CENTRI POLIVALENTI:<br />

1. CENTRO ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA – 3 volontari<br />

2. CASA SUORE CARMELITANE– 3 volontari<br />

3.CASA SUORE NAZARENE– 3 volontari<br />

Il centro ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, appartiene alla diocesi di fianarantosoa, ma è gestito dalle suore<br />

Nazarene (vedi accordo di partenariato), gli altri 2 centri CASA SUORE CARMELITANE , CASA SUORE NAZARENE,<br />

invece sono delle suore nazarene e dalle stesse sono gestiti (vedi accordo di partenariato).<br />

1.CENTRO ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA – COD. HELIOS 24319<br />

IL CENTRO “ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA” - è un Centro polivalente che si trova a Fianarantsoa, costruito con i fondi<br />

raccolti dall’Ufficio Missionario della diocesi di Trapani, in collaborazione con l’arcidiocesi di Fianarantsoa, e gestito dalle suore<br />

Nazarene. Tale struttura si divide in due parti un piano terra ed un primo piano.<br />

Il primo piano di un’ala è riservata ai volontari, alle suore e ai preti italiani che vanno in missione, il piano terra invece è<br />

organizzato come una sorta di centro di ascolto, infatti giornalmente si ricevono i poveri, gli anziani e chiunque abbia bisogno di<br />

forme di assistenza.<br />

L’altra ala al primo piano è adibita a laboratori igienico sanitari, laboratori di puericultura, laboratori di sostegno scolastico,<br />

laboratori di educazione all’alimentazione; il piano inferiore, invece è sistemato per la formazione professionale, con la<br />

strutturazione di attività laboratoriali rivolte sia agli uomini che alle donne, quali falegnameria, saldatura a stagno, carta, cucito,<br />

ricamo, al fine di educare i corsisti ad una cultura dello sviluppo e alla valorizzazione dell’artigianato locale, attraverso l’evoluzione<br />

in piccole aziende.<br />

Gli utenti che afferiscono in tale sede sono tutti quei poveri che hanno bisogno di un assistenza sanitaria, immediata, di visite<br />

mediche generiche, di un pasto caldo, di una doccia, ed inoltre tutti i bambini dei quartieri limitrofi che devono fare i compiti, per<br />

cui si può tener conto di una utenza fissa di circa 100 adulti e 50 bambini al giorno, per le attività fisse, e di altri 500 utenti<br />

bisognosi satellitari che si rivolgono al servizi sporadicamente o quando hanno bisogno<br />

2. CASA SUORE CARMELITANE– COD. HELIOS 111585<br />

IL CENTRO “LA CASA DELLE SUORE CARMELITANE” – è un centro polivalente che accoglie donne in difficoltà, senza tetto,<br />

famiglie povere, poveri dei quartieri vicini. Questa sede è stata accreditata nel 2009, in seguito all’accordo di partenariato<br />

intercorso tra la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani e le Suore Nazarene.<br />

Tale struttura, esiste da circa 20 anni, originariamente era gestita da suore Carmelitane, infatti è stato mantenuto lo stesso nome,<br />

adesso invece anch’essa è stata assorbita dalla congregazione delle suore nazarene. Presso tale sede che è mantenuta e<br />

governata dalle sole suore e dalle novizie, sono stati destinati 3 volontari del presente progetto.<br />

La CASA è costituita da diversi piani, nel piano terra, vi è un grande salone nel quale le suore fanno accoglienza ogni mattina alle<br />

donne e distribuiscono loro materiale didattico per i bambini, alimentari, materiale per l’igiene personale. Inoltre vi è una grande<br />

mensa per i poveri. Al primo piano, vi sono delle camere dove a giorni alterni vi sono dei medici che fanno delle visite, e altre<br />

invece riservate a donne che con bambini si trovano senza casa, al secondo piano vi sono saloni adibiti per il sostegno scolastico<br />

dei bambini, e per le attività ludiche degli stessi. Gli utenti che afferiscono in tale struttura non sono quantificabili dal momento che,<br />

questo è nato e si strutturato come un centro polivalente dove si offre assistenza alle persone del territorio limitrofo che realmente<br />

hanno bisogno, orientativamente si fa riferimento a circa 200 adulti, 200 poveri,e 100 bambini.<br />

3.CASA SUORE NAZARENE– COD. HELIOS 111584<br />

IL CENTRO “LA CASA DELLE SUORE NAZARENE” è gestita per l'appunto dalle suore nazarene, così come la<br />

sede di cui sopra, anche questa struttura è stata accreditata nel 2009, in seguito all’accordo di partenariato intercorso<br />

tra la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani e le Suore Nazarene. La casa delle suore nazarene, è la prima casa, costruita in<br />

Fianarantsoa per le suore, presso tale struttura afferiscono tutte le novizie della diocesi di Fianarantsoa, in quanto<br />

rappresenta la casa madre delle stesse, ed è gestita dalla Superiora, suor Agnese Brurasco. Presso tale sede vi è un<br />

alloggio per i poveri, servizio mensa con adeguati servizi igienici, locali per il sostegno scolastico dei bambini, stanze


1A.<br />

MINORI<br />

2B.<br />

POVERI<br />

per fare visite mediche. Rispetto alle precedenti due struttura questa risulta essere la più piccola, per cui riesce a<br />

coprire i bisogni di un’utenza più costante pari a 50 adulti e 50 bambini.<br />

IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEGLI IN<strong>DI</strong>CATORI QUANTITATIVI CHE MISURANO LA<br />

PROBLEMATICA SPECIFICA SUI QUALI SI INTENDE INTERVENIRE <strong>PER</strong> APPORTARE<br />

CAMBIAMENTO*<br />

Dall’analisi degli indicatori sopra riportati, sono emerse le criticità qui di seguito riportate e sulle quali risulta necessario<br />

intervenire, al fine di apportare cambiamento al contesto e rispetto al precedente progetto. Tali criticità non possono<br />

essere espresse in valori numerici definiti, dal momento che, da un’analisi condotta presso la diocesi non è stato<br />

possibile rilevare dei dati quantitativi certi circa la popolazione, e più nello specifico, degli indigenti; inoltre per una più<br />

facile lettura di tali dati essi sono stati suddivisi in 4 campi d’azione.<br />

1. A. MINORI<br />

2. B. POVERI<br />

3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE<br />

4. D. MISSIONE<br />

3C.<br />

CONTESTO<br />

SOCIO-<br />

AMBIENTALE<br />

4D.<br />

MISSIONE<br />

IN<strong>DI</strong>CATORI <strong>DI</strong> BISOGNO INIZIALE<br />

• A.1 Il 30% dei bambini non possiede alcun tipo di alfabetizzazione<br />

• A.2 Il 30% dei bambini non frequenta la scuola con assiduità e profitto<br />

• A.3 Il 70% dei bambini trascorre il tempo in strada<br />

• A.4 Il tasso di mortalità infantile è del 10% nel primo anno di vita<br />

•B. 1 Il 50% della popolazione vive in strada<br />

• B.3 l’80% della popolazione non è alfabetizzata<br />

•C.1 l’80% della popolazione non conosce le norme igieniche, né gli strumenti adeguati per condurre<br />

un’appropriata igiene<br />

• C.2 il 60% della popolazione non gode di assistenza sanitaria<br />

• C.3 il 70% della popolazione non partecipa attivamente alla vita della comunità<br />

• D.1 il 60% dei giovani Italiani non sono consapevole di ciò che fanno i missionari italiani all’estero<br />

LA SCELTA DELLE SE<strong>DI</strong><br />

Secondo quanto sopra esposto, gli interventi proposti nei tre centri polivalenti, mirano ad un’educazione globale<br />

dell’individuo e alla promozione della sua cultura, oltre che l’educazione al volontariato e all’animazione del territorio.<br />

Essi si esplicitano su 4 campi d’azione:<br />

1. A. MINORI<br />

2. B. POVERI<br />

3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE<br />

4. D. MISSIONE<br />

Il presente progetto denominato MIARAKA-INSIEME_TRAPANI, si propone quindi, di agevolare il processo di<br />

crescita della popolazione malgascia a partire da forme di educazione e promozione che coinvolgono tutto il popolo,<br />

affinchè tale intervento possa sortire un effetto moltiplicatore e nel tempo.<br />

Ormai da anni, infatti, le sedi dove andrà a svolgersi il SCN offrono un intervento educativo rivolto a quanti della città<br />

di Fianarantsoa lì afferiscono. Al momento tale intervento è gestito dalle suore Nazarene, da formatori del luogo e da


volontari-missionari della diocesi che periodicamente vanno presso la sede di Fianarantsoa, da preti diocesani, e da 4<br />

volontari attualmente in servizio presso la sede – CENTRO ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA.<br />

Le sedi che sono state scelte per la realizzazione del progetto, hanno tutte le stesse caratteristiche. Esse si trovano<br />

tutte e tre ad una distanza limitrofa, e nelle città di Fianarantsoa, sono tutte strutture gestite dalle suore in<br />

collaborazione con l’Arcidiocesi, e la tipologia di servizio offerto e pressocchè simile.<br />

La scelta del servizio ricade su queste sedi operative, al fine di dare continuità e sostegno alla popolazione<br />

interessata, nel tempo ed in modo assiduo, ciò lo si può evincere anche dalla tipologia degl’interventi, dal momento<br />

che le tre strutture, sono dei centri polivalenti, che assistono l’utenza, in tutti i suoi bisogni, dal vestiario, all’assistenza<br />

sanitaria, al servizio mensa, o nello specifico per i bambini in tutte le attività para-scolastiche, ciò da un lato facilita ai<br />

volontari lo svolgimento del servizio, dal momento che si svolge all’interno della sede,e allo stesso tempo permette di<br />

dare all’utenza un’assistenza più completa.<br />

Inoltre i tre centri si trovano, al centro della città di Fianarantsoa, e vicini tra di loro così che per i volontari sarà facile<br />

incontrarsi e scambiarsi le proprie esperienze, organizzare momenti di formazione ed attività intercentri.<br />

DESTINATARI <strong>DI</strong>RETTI DEL <strong>PROGETTO</strong><br />

UNIVERSO DEI DESTINATARI <strong>DI</strong>RETTI<br />

● 500 minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni non compiuti<br />

● 300 adulti uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni<br />

● 300 anziani uomini e donne dai 50 anni in poi<br />

● poveri della città<br />

CARATTERISTICHE DEI DESTINATARI <strong>DI</strong>RETTI<br />

Nella provincia di Fianarantsoa i minori che vanno a scuola sono circa il 30%, di cui il 10% è sostenuto dalle adozioni<br />

a distanza, e del restante 20% solo il 5% seguono delle scuole di formazione professionale e secondaria, qualcuno di<br />

essi è sostenuto dalla diocesi. Invece i bambini che abitano nei villaggi limitrofi alla capitale non vanno a scuola, e<br />

calcolare il numero dei dispersi risulta impossibile dal momento che di questi non vengono registrate nemmeno le<br />

nascite.<br />

L’intervento educativo nei confronti di questa fascia della popolazione è senza dubbio di grande importanza, in quanto<br />

oltre ad una preparazione scolastica di base che può garantire una condizione lavorativa futura migliore, si<br />

propongono al minore attività educative quali il sostegno scolastico, attività di animazione, facendo in modo che il<br />

bambino trascorra parecchio del suo tempo in contesti educativi.<br />

La diocesi inoltre si è anche occupata dell’accudimento, e assistenza degli anziani i quali non avendo un posto dove<br />

andare spesso sono ospiti in alcune strutture delle suore missionarie, ed in alcuni casi hanno anche in carico i nipoti.<br />

Altro servizio viene offerto ai poveri e ai senza tetto, verso i quali si cercherà di tamponare le esigenze giornaliere:<br />

l’offerta di un pasto caldo, di coperte durante l’inverno, vestiario adeguato, assistenza socio-sanitaria<br />

BENEFICIARI<br />

○ il contesto territoriale cittadino – terra di missione<br />

○ il territorio ecclesiale<br />

○ rete dei servizi assistenziali presenti a Fianarantsoa (associazioni, enti profit-no profit, ecc.)<br />

○ missionari che si trovano in loco<br />

○ i volontari che si trovano in loco ed in Italia<br />

CONCLUSIONI<br />

La <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani per la prima volta promuove un progetto di Servizio civile all’Estero a favore della<br />

popolazione malgascia al fine di implementare lo sviluppo socio-culturale, di tale popolo attraverso il sostegno e<br />

l’aiuto che 4 volontari possano apportare in terra di missione, insieme ai missionari italiani e non e ai volontari che già<br />

si trovano in loco. L’innovatività dell’intervento e quindi la ricchezza dello stesso è da ricondurre al lungo periodo in<br />

cui i volontari si protrarranno in terra d missione, ciò sarà garanzia di un servizio che si svolgerà nella continuità e<br />

nell’assiduità di un impegno speso nel quotidiano.<br />

I volontari avranno come punti di riferimento le Suore Missionarie Nazarene e i frati Missionari, nonché preti<br />

dell’Arcidiocesi di Fianarantsoa che interfacceranno l’iniziativa tra la diocesi di Trapani, quindi la <strong>Caritas</strong>, L’ufficio<br />

Missionario, ed il contesto nel quale i volontari in SCV andranno a svolgere il loro servizio.<br />

Il servizio svolto dai volontari apporterà presso la sede un aumento della gestione dell’utenza di circa il 30%<br />

dal momento che le suore che per il momento sono 12, non hanno un valore stabile nel tempo perché<br />

vengono continuamente trasferite, l’unica che rimane di più è la superiora, inoltre le figure esterne che si


alterneranno per la gestione dei vari laboratori, tenuto inoltre conto della giovane età dei volontari, e della<br />

scarsa e sicuramente profana esperienza all’estero.<br />

Qui di seguito viene riportata una tabella con l’individuazione e l’analisi delle problematiche specifiche su cui<br />

si intende agire con il seguente progetto, per poi definire gli indicatori di bisogno della situazione di partenza<br />

Tali problematiche vertono su 4 campi d’azione:<br />

1. A. MINORI<br />

2. B. POVERI<br />

3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE<br />

4. D. MISSIONE<br />

SOSTENIBILITA’ DEL <strong>PROGETTO</strong><br />

Il progetto “Namanstika-amici nostri-Trapani” riveste un’importanza sociale, quella di provocare negli abitanti del posto<br />

una rivoluzione culturale, ma non data da motori di cambiamento esterni e fattori estranei ad essi stessi, ma a partire<br />

dal modo personale di condurre la vita. Il progetto infatti mira alla realizzazione di attività che oltre a strutturarsi in<br />

laboratorio, assolveranno ad una promozione culturale, al fine di causare delle innovazioni negli uomini per farsi essi<br />

stessi motori di cambiamento positivo nei confronti degli altri abitanti della città.<br />

Ciò è possibile agendo non su un sistema riproduttivo fine e se stesso, ma incidendo sul loro modo di vita, e quindi<br />

apportando una forma di cambiamento di tipo socio-culturale, atto alla crescita della comunità tutta.<br />

Il progetto infatti intende proporre dei nuovi stili di vita, che migliorino la qualità della stessa, al fine di dare<br />

un’organizzazione ed una programmazione a partire dalla gestione della quotidianità e della vita familiare.


8) Obiettivi del progetto<br />

PREMESSA<br />

Conformemente alla natura di organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale <strong>Italiana</strong> al fine di<br />

promuovere “la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana in vista della giustizia sociale e della pace,<br />

con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica” (art. 1 Statuto); accogliendo l’appello del<br />

Santo Padre alla Giornata Mondiale della Gioventù dell’Anno giubilare ("… Nel corso del secolo che muore, giovani<br />

come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni<br />

contro gli altri. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete a essere strumenti di<br />

violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario”…); <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> offre una<br />

seppur piccola risposta all’anelito di pace che sale dalle popolazioni vittime di guerre, conflitti armati, vessazioni<br />

continue ed oppressioni, promuovendo la sperimentazione di forme di intervento nonviolente e non armate in<br />

situazioni di crisi.<br />

Il Progetto recepisce e valorizza l’esperienza del servizio civile in zone di crisi che dal 2001 in avanti la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong><br />

ha proposto col Progetto Caschi Bianchi ad oltre 200 giovani obiettori di coscienza e volontarie/e in servizio civile<br />

unitamente agli interventi di <strong>Caritas</strong> italiana e delle <strong>Caritas</strong> diocesane in progetti a livello internazionale.<br />

Le prospettive aperte dalla legge 230/98 (Nuove norme in materia di obiezione di coscienza e servizio civile) e<br />

confermate dalla legge 64/2001 (Istituzione del servizio civile nazionale) relativamente alla possibilità di attuare<br />

progetti di servizio civile all’estero e di sperimentare forme di difesa civile nonviolenta, concorrendo alla difesa della<br />

Patria con mezzi ed attività non militari, riconoscono alla componente civile un ruolo determinante nel lento e faticoso<br />

processo che da un conflitto (sia esso latente o palese) porta dal confronto al dialogo, fino alla riconciliazione e al<br />

perdono, sia sul terreno civile che religioso. Tale istanza, ha ottenuto il più alto riconoscimento nell’Agenda per la<br />

Pace delle Nazioni Unite, attribuendo alla componente civile, denominata poi ‘Caschi Bianchi’, azioni di<br />

mantenimento della pace e ricostruzione della fiducia prima, durante o dopo un conflitto.<br />

La Rete Caschi Bianchi.<br />

Il presente progetto si inserisce nel quadro delle azioni promosse dalla ‘Rete Caschi Bianchi’, organismo costituito nel<br />

1998 al fine di collegare iniziative ed esperienze di organismi italiani impegnati a promuovere e sviluppare forme di<br />

intervento civile nelle situazioni di crisi e/o di conflitto.<br />

In particolare gli enti di servizio civile, Gavci, Associazione Papa Giovanni XXIII e Volontari nel mondo-FOCSIV,<br />

unitamente a <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> hanno sottoscritto nel 2001 un accordo specifico ed elaborato un progetto generale di<br />

“Servizio civile in missioni umanitarie e corpi civili di pace – Caschi Bianchi”, nel 2007 gli stessi organismi hanno<br />

aggiornato il quadro di riferimento dei progetti Caschi Bianchi di ciascun ente sottoscrivendo il documento “Caschi<br />

Bianchi Rete Caschi bianchi, un modello di servizio civile”, a cui il presente progetto si ispira.<br />

Giovani per la riconciliazione.<br />

La proposta dei Caschi Bianchi prevede l’invio all’estero in aree di crisi o conflitto, di volontari e volontarie, secondo la<br />

legislazione vigente, per promuovere, sostenere e sviluppare nelle comunità locali iniziative di prevenzione, intervento,<br />

riconciliazione, valorizzando così i giovani come operatori di pace.<br />

Una proposta educativa per i giovani e le comunità.<br />

Il Progetto Caschi Bianchi è concepito e realizzato come progetto formativo, a partire dalla ovvia constatazione che è<br />

rivolto prima di tutto a giovani nella fase delle decisioni per il proprio percorso di vita, rispetto al mondo del lavoro e<br />

l’assunzione di responsabilità personali e sociali. Il progetto si propone quindi un coinvolgimento personale, ai fini di<br />

una ricaduta positiva sulle future scelte di vita.<br />

L’obiettivo non è l’invio di “professionisti della pace”, ma l’accompagnamento di giovani all’interno di esperienze che<br />

uniscano l’autonoma responsabilità dei soggetti a momenti di verifica e tutoraggio individuali e di gruppo, valorizzando<br />

le risorse dei contesti specifici di inserimento.<br />

Oltre ad abilitare strettamente all’attività all’estero e ad un proficuo inserimento nel progetto, la formazione è finalizzata<br />

più ampiamente ad offrire percorsi di cittadinanza attiva, di confronto con la complessità della mondializzazione ed alla<br />

comprensione del rapporto tra problematiche internazionali e quelle locali.<br />

Destinatari dell’attività formativa non sono considerati in maniera esclusiva i giovani che partecipano al progetto, ma<br />

anche le comunità di provenienza e di destinazione, come pure le realtà progettuali nei quali si inseriranno, favorendo<br />

e stimolando occasioni di confronto sui temi della pace, nonviolenza e obiezione di coscienza, mettendo a


disposizione strumenti e competenze di base per collegarsi con iniziative all’estero in aree di crisi o conflitto e/o<br />

svolgere attività di informazione – sensibilizzazione in Italia.<br />

In particolare per questo progetto <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> vuole valorizzare la sua “prevalente funzione pedagogica” ponendo<br />

attenzione prioritaria alla crescita formativa della persona, accompagnando i giovani e le comunità in percorsi di<br />

responsabilità personale e di assunzione di impegni sociali.<br />

La proposta, rivolta a tutti i giovani, presuppone il coinvolgimento delle loro comunità di provenienza in un percorso<br />

che prevede:<br />

il confronto sulla dimensione valoriale della prossimità, condivisione e riconciliazione;<br />

la presenza attiva accanto e dentro le situazioni delle persone e delle popolazioni vittime della violenza;<br />

l’acquisizione delle capacità di agire insieme ad altri, moltiplicando le forze nel lavoro di rete e nella<br />

metodologia della mediazione;<br />

con la necessaria attrezzatura culturale e motivazionale alla comprensione delle problematiche internazionali<br />

e delle radici storiche, psicologiche, religiose dei conflitti.<br />

Il percorso progettuale intende così privilegiare l’ottica dell’investimento e del reinvestimento, in modo da favorire un<br />

ritorno pedagogico, sia per i giovani che partecipano al progetto, che per la comunità di provenienza così che<br />

anch’essa ne esca arricchita. In questa prospettiva si considerare fondamentale l’azione di animazione e<br />

sensibilizzazione.<br />

Dentro al conflitto, insieme alla comunità.<br />

Nei limiti della sperimentazione di una nuova figura di operatore in situazione di crisi, il progetto lungi dall’esaurirsi in<br />

una sorta di “palestra di addestramento”, ha come obiettivo qualificante quello di rispondere in maniera efficace ai<br />

bisogni delle realtà in cui si va ad operare, favorendo il positivo inserimento e l’utile apporto alle comunità ed attivando<br />

con esse iniziative di dialogo e riconciliazione.<br />

Viene favorito uno stile di presenza improntato alla prossimità ed alla condivisione, in vista di azioni orientate al<br />

cambiamento culturale ed al coinvolgimento, nella misura del possibile, delle parti in conflitto, assumendo quale<br />

riferimento culturale ed esperienziale la difesa popolare nonviolenta.<br />

In questo quadro la finalità ultima del progetto è la difesa della patria in modo non armato e nonviolento attraverso la<br />

promozione della pace e la cooperazione internazionale.<br />

FINALITA’ GENERALI<br />

Perseguiti con modalità diverse, rispondenti ai differenti contesti dei paesi nei quali si realizza il progetto:<br />

Proporre ai giovani un percorso personale e comunitario, articolato in esperienza all’estero in zone di crisi,<br />

prestazione del servizio in progetti di costruzione della pace e formazione, in continuità con i valori dell’obiezione di<br />

coscienza al servizio militare;<br />

Sperimentare iniziative di prevenzione, mediazione, trasformazione dei conflitti e riconciliazione, attraverso la<br />

costituzione di comunità di giovani all’estero in servizio civile, contribuendo alla definizione del profilo professionale di<br />

operatore internazionale denominato ‘Casco Bianco’;<br />

Favorire l’incontro in contesti internazionali di giovani in servizio civile e giovani locali, per promuovere la cultura della<br />

pace nella prospettiva del superamento delle cause strutturali della violenza e valorizzando le esperienze di base dei<br />

costruttori di pace;<br />

Inserire il servizio civile internazionale in cammini e progetti già avviati tra le chiese, favorendo lo scambio e<br />

l’interazione fra e con le comunità e le istituzioni ecclesiali e civili locali, promuovendo sinergie e integrazioni nel<br />

rispetto delle identità di ciascuno;<br />

Favorire attraverso la crescita umana e professionale dei giovani all’estero, occasioni di scambio e crescita reciproca<br />

tra comunità che inviano e comunità che accolgono, contribuendo alla sensibilizzazione delle <strong>Caritas</strong> diocesane e<br />

delle chiese locali alle problematiche internazionali della pace e della mondialità.


OBIETTIVI GENERALI DEL <strong>PROGETTO</strong><br />

A. MINORI ► 1. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />

B. POVERI ► 2. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong> MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA<br />

C. CONTESTO<br />

SOCIO-AMBIENTALE ► 3. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN RELAZIONE<br />

ALL’AMBIENTE<br />

D. LA MISSION ► 4. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE<br />

OBIETTIVI SPECIFICI DEL <strong>PROGETTO</strong><br />

AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE (Prevalente)- ASSISTENZA<br />

1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />

3.SE<strong>DI</strong> ESTERE: ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />

CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />

CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />

1. OBIETTIVO GENERALE:A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />

SITUAZIONE <strong>DI</strong> PARTENZA<br />

OBIETTIVI SPECIFICI E IN<strong>DI</strong>CATORI<br />

A. MINORI<br />

2B. POVERI<br />

3C. CONTESTO<br />

SOCIO-AMBIENTALE<br />

4D. LA<br />

MISSIONE<br />

(Degli indicatori di bisogno)<br />

•1.A.a Il 30% dei bambini non frequenta la<br />

scuola con assiduità e profitto<br />

•1.A.b Il 30% dei bambini non possiede alcun<br />

tipo di alfabetizzazione, cioè non è mai venuto<br />

a contatto con un’agenzia socializzante<br />

• 1.A.c il 70% dei bambini trascorre il tempo in<br />

strada<br />

• 1.A.d Il tasso di mortalità infantile è del 10%<br />

nel primo anno di vita<br />

(Situazione di arrivo)<br />

1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%. Per<br />

cui il tasso dei bambini che non frequentano la scuola<br />

varierà dal dal 30% al 10%.<br />

(durata 9 mesi)<br />

1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%. Per cui<br />

il tasso dei bambini analfabeti diminuirà dal 30% al 20%.<br />

(durata 9 mesi)<br />

1 A.c Aumento dei bambini impegnati in attività<br />

pomeridiane del 20%. Per cui Il tasso di bambini che<br />

trascorrono il loro tempo per strada varierà dal 70% al<br />

50% (durata 9mesi)<br />

1A.d Aumento della qualità della vita del bambino del<br />

20%,<br />

(durata 9mesi)<br />

2. OBIETTIVO GENERALE: B. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong> MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA<br />

SITUAZIONE <strong>DI</strong> PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI<br />

• 2.B.a Il 50% della popolazione vive in strada 2.B.a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone<br />

senza tetto del 10%, con una diminuzione dello stato di<br />

disagio e di abbandono dal 50% al 35%<br />

(durata 9 mesi)<br />

• 2. B.b l’80% della popolazione non è<br />

alfabetizzata<br />

2.B.b Aumento dell’alfabetizzazione degli adulti, del 30%,<br />

di conseguenza la popolazione che non possiede un<br />

percorso di alfabetizzazione di base diminuisce dall’80%<br />

al 50%. (durata 9 mesi)<br />

3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE<br />

SITUAZIONE <strong>DI</strong> PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI<br />

• 3.C.a l’80% della popolazione non<br />

3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della<br />

conosce le norme igieniche, né gli strumenti popolazione del 10%, pertanto il tasso di scarsa<br />

adeguati per condurre un’appropriata igiene condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.<br />

(durata 9 mesi)<br />

• 3.C.b Il 60% della popolazione non gode 3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di<br />

di assistenza sanitaria<br />

assistenza medico-sanitaria presente sul territorio del<br />

10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza<br />

sanitaria diventerà del 50%. (durata 9 mesi)<br />

•3.C.c Il 70% della popolazione non<br />

3.C.c. Aumento della popolazione della vita comunitaria<br />

partecipa attivamente alla vita della<br />

del 10% , per cui il tasso della popolazione non<br />

comunità<br />

partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al<br />

60% (durata 9 mesi)<br />

4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE<br />

SITUAZIONE <strong>DI</strong> PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI<br />

• 4.D.a il 90% dei giovani della diocesi di 4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad<br />

Trapani non è sensibilizzata all’esperienza esperienze missionarie all’estero del 20%, per cui il<br />

di volontariato all’estero<br />

tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di<br />

disinteresse ad un 20% di partecipazione<br />

(durata 12mesi)


9) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le<br />

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile<br />

nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:<br />

PREMESSA GENERALE SUL RUOLO E LO STILE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE E L’ARTICOLAZIONE<br />

DELLA PROPOSTA.<br />

Le tecniche e le competenze, unitamente allo stile di presenza, definiscono l’apporto dei giovani in servizio civile, alla<br />

trasmissione ed all’acquisizione di capacità, da parte delle stesse popolazioni locali. Tale presenza favorisce il<br />

rafforzamento delle comunità e l’auto-sviluppo sociale ed economico.<br />

Il progetto punta soprattutto sulle capacità umane e relazionali, lo spirito di servizio, la forte motivazione e<br />

l’assunzione di uno stile di presenza che pone al centro iniziative di promozione umane.<br />

I giovani portano il loro contributo al progetto attraverso la creazione, l’integrazione e/o il rafforzamento di relazioni fra<br />

comunità ‘inviante’ (in Italia) e comunità ‘accogliente’ (all’estero), sperimentando modalità innovative di analisi,<br />

progettazione o realizzazione di iniziative che favoriscono la promozione delle fasce più svantaggiate della<br />

popolazione ed un auto-sviluppo delle comunità locali.<br />

Il loro ruolo presuppone un consapevole inserimento nei contesti di servizio, senza nulla dare per scontato,<br />

coinvolgendo tutti (volontari, operatori professionali, collaboratori, religiosi/e, la comunità locale) nell’accogliere ogni<br />

volta queste figure.<br />

La definizione operativa del ruolo è in capo al responsabile del progetto, in collaborazione con il responsabile di<br />

servizio civile della <strong>Caritas</strong> diocesana e al/i responsabile/i dell/gli organismo/i all’estero ove si svolge il servizio.<br />

Nell’affidare funzioni e compiti al giovane in servizio civile, va prestata particolare attenzione alla differenza dagli altri<br />

operatori, prevedendo gradualità e considerando la sua peculiarità di transitare/uscire dall’organizzazione.<br />

Il progetto prevede compiti a prevalente contenuto relazionale, distinguendo fra attività ‘con’ ed attività ‘per’. Per<br />

attività ‘con’ si intendono quelle che prevedono una relazione diretta; per attività ‘per’ quelle indirette atte a rendere più<br />

efficaci le attività ‘con’.<br />

In generale le attività proposte sono riassumibili nella categoria delle attività di partneriato e cooperazione.<br />

Si tratta dello strumento principe della metodologia di azione adottata nell’ambito di Progetti di Cooperazione allo<br />

Sviluppo.Il dialogo, il confronto costante, la condivisione delle risorse, delle dinamiche e dei tempi sono gli elementi<br />

che caratterizzano ogni singola azione di rafforzamento e sostegno di gruppi svantaggiati e vulnerabili nei Paesi in Via<br />

di Sviluppo. La corresponsabilità nei processi decisionali, la compartecipazione dei poteri e la reciprocità di<br />

progettazione degli interventi sono le basi metodologiche di azioni di promozione dello Sviluppo tese alla diminuzione<br />

di circostanze favorevoli al conflitto<br />

Principi, metodologici e di stile degli operatori della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> all’estero:<br />

La metodologia o lo stile adottato nelle attività dagli operatori della <strong>Caritas</strong> all’estero risponde ai seguenti principi:<br />

Stile di sobrietà e rispetto della cultura locale<br />

Viene proposto uno stile di presenza nel quotidiano che sia anche testimonianza di sobrietà e di rispetto della cultura<br />

delle popolazioni locali. E’ chiesto agli operatori quindi uno stile di relazione e di vita quotidiana (uso dei mezzi,<br />

vestiario, cibo, ecc.) che tenga conto degli usi, costumi, tradizioni locali e che mantenga sempre un carattere di<br />

sobrietà rispettoso anche delle situazioni di povertà che si vanno ad incontrare.<br />

Stile di presenza improntato sull'ascolto, l'osservazione ed il discernimento<br />

L’ascolto, l’osservazione e il discernimento sono metodo di relazione, condizioni indispensabili per poter conoscere i<br />

bisogni che le persone e le comunità esprimono, e poterli poi affrontare in maniera appropriata. Il metodo di lavoro non<br />

è riconducibile a luoghi e strutture, ma a una sensibilità di comunione e alla passione per i poveri, la comunità e il<br />

territorio. Un metodo costruito sull’incontro, il confronto e la relazione, che invita a osservare continuamente le<br />

persone nella loro età, mobilità, nei disagi che vivono, per evidenziare poi a tutta la comunità una situazione in<br />

cambiamento che chiede nuove scelte, nuovi percorsi e nuove azioni.<br />

La riconciliazione come metodo e approccio educativo: la relazione prima dell'azione<br />

Questo concetto parte dal presupposto che in situazione di conflittualità sociali esplicite o latenti, la riconciliazione è un<br />

processo a medio/lungo termine che può essere favorito assumendo un metodo di lavoro integrato che nelle relazioni<br />

con le comunità locali e nella progettazione di qualsivoglia tipologia di intervento di promozione e sviluppo, tiene<br />

conto delle dinamiche conflittuali presenti nel tessuto sociale. Per favorire la riconciliazione occorre allora


un'attenzione particolare alla dimensione relazionale. L'approccio della <strong>Caritas</strong> in generale e del progetto di servizio<br />

civile in particolare fa leva proprio su questo aspetto, cercando di adottare stili di presenza e di partenariato che<br />

qualifichino gli interventi di solidarietà ed il rapporto quotidiano con le controparti, come interventi che incidono<br />

positivamente sul processo di trasformazione dei conflitti e di riconciliazione tra individui e comunità. In questo senso<br />

allora la ricostruzione, la riabilitazione e la riconciliazione fanno parte di un unico processo di promozione e<br />

accompagnamento delle comunità afflitte da violenze, e sono aspetti tra loro interconnessi in modo inscindibile.<br />

La rete come stile e obiettivo di lavoro: lavoro in rete e di rete<br />

Lavoro di rete: Con un “lavoro di rete” la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> intende attuare un’operazione di supporto alle reti già<br />

esistenti: <strong>Caritas</strong> diocesane, parrocchie, associazioni, comitati. Assistere coloro che già agiscono in collegamento tra<br />

loro e/o promuovere reti di collegamento mantenendo fermo l’obiettivo di rendere l’intervento rispondente ai bisogni<br />

della comunità.<br />

Lavoro in rete: Con un "lavoro in rete" la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> intende attuare un'operazione di collegamento con il network<br />

di <strong>Caritas</strong> Internationalis e inserirsi nelle reti ecclesiali, e non solo, per un adeguato coordinamento.<br />

La nonviolenza<br />

La nonviolenza è intesa come stile di relazione orizzontale 1 e come impegno volto al superamento delle violenze nelle<br />

varie forme in cui si esprime.<br />

La dimensione politica: la promozione e l'advocacy<br />

proprio nell'ottica del superamento delle violenze strutturali, l'approccio della <strong>Caritas</strong> è volto a valorizzare e<br />

responsabilizzare la comunità locale in modo da fare di quest’ultima non tanto l’oggetto di una serie di interventi<br />

assistenziali, ma un soggetto attivo nella propria realtà, capace di gestire autonomamente gli interventi,<br />

autorappresentarsi, rivendicare e tutelare i propri diritti ed in particolare dei più svantaggiati, stabilire relazioni e<br />

collegamenti con altri soggetti della società civile , negoziare con le amministrazioni locali, superare le cause delle<br />

ingiustizie.<br />

Stile di reciprocità, gradualità, accompagnamento con le controparti locali (ascolto, osservazione e discernimento<br />

anche nella relazione)<br />

L'approccio d'area<br />

E’ una metodologia che è stata utilizzata dalla <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> soprattutto a partire dagli anni novanta in occasione di<br />

crisi umanitarie molto vaste riguardanti diversi Paesi di intere aree regionali. Esempi di progetti pensati e realizzati in<br />

quest’ottica sono: il “Progetto Grandi Laghi” realizzato in Africa a seguito del conflitto in Rwanda del 1994, il “Progetto<br />

Uragano Mitch” in Centro America nel 1998 ed infine il “Progetto Balcani” nel 1999. L’ “approccio d’area” consiste in<br />

uno stile progettuale che:<br />

nello sviluppare una progettualità sociale dal basso riguardante i bisogni specifici di singoli Paesi, tiene conto<br />

della complessità di contesto di tutta l’area di riferimento;<br />

adotta metodologie di lavoro in rete e stili di presenza comuni;<br />

definisce una strategia unitaria per tenere conto delle caratteristiche e necessità comuni a Stati vicini con<br />

l’obiettivo di realizzare interventi maggiormente efficaci;<br />

fa leva su sinergie di tipo pastorale, operativo, comunicativo.<br />

Andare, stare, ritornare: raccontare, testimoniare, sensibilizzare, fare ponte tra comunità inviante e comunità<br />

accogliente<br />

Un andare e uno stare che è prima di tutto offrire vicinanza alla comunità ecclesiale nelle sue strategie di<br />

valorizzazione e recupero della storia e del vissuto dei poveri, soprattutto.<br />

Un ritornare nelle nostre comunità che si fa momento di condivisione del vissuto che questa vicinanza ha realizzato.<br />

Un ritornare che ci fa “già” pregustare la presenza sul campo in termini di ricaduta sulla comunità che ci ha inviato o ci<br />

sostiene. L’esperienza restituisce alla comunità che invia, all’organismo <strong>Caritas</strong>, un tesoro da re-investire perché sia di<br />

nuovo capitalizzato.<br />

L’articolazione della proposta<br />

Il Progetto prevede un periodo effettivo all’estero non inferiore a 9 mesi ed un impegno complessivo non inferiore a 12<br />

mesi. Il percorso di inserimento prevede un colloquio di selezione, una fase propedeutica, un periodo di formazione di<br />

inizio servizio, un accompagnamento formativo in loco che sarà intervallato da un modulo formativo durante l'unico<br />

rientro intermedio, fino all’uscita dall’esperienza, con il rilascio di un attestato di servizio.<br />

1 Nel senso di quanto esposta da Pat Patfort nella descrizione del sistema Maggiore/minore


9.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE <strong>PER</strong> IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI<br />

OBIETTIVI.<br />

AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE (Prevalente)- ASSISTENZA<br />

1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />

3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />

- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />

- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />

1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%<br />

AZIONE GENERALE<br />

1.A.a.1 Accompagnamento<br />

scolastico<br />

ATTIVITA’ 1.A.a.1 a<br />

●Dal 1° al 2° mese riepilogo<br />

degli anni precedenti e<br />

svolgimento dei compiti<br />

ATTIVITA’ 1.A.a.1 b<br />

● dal 3° al 7° mese<br />

svolgimento dei compiti<br />

assegnati<br />

ATTIVITA’ 1.A.a.1 c<br />

●dal 8° al 9° integrazione e<br />

potenziamento con attività<br />

psico-didattiche e svolgimento<br />

dei compiti<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Attività di affiancamento per lo svolgimento dei compiti<br />

quotidiani<br />

Studio della lingua malgascia, e del francese<br />

Utilizzo, esercitazione ed applicazione della<br />

matematica<br />

Somministrazione di schede logico cognitive<br />

Somministrazione di schede per il riconoscimento<br />

delle abilità<br />

Strutturazione di un Portfolio e di un PEI<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Studio della lingua malgascia, e del francese<br />

Utilizzo, esercitazione ed applicazione della<br />

matematica<br />

Utilizzo di mappe concettuali<br />

Utilizzo di materiale educativo per la stimolazione<br />

cognitiva<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Somministrazione di test di verifica su tutte le materie<br />

Visione di filmografia educativa<br />

Visione e partecipazione a giochi di intelligenza<br />

interattivi<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%<br />

ATTIVITA’ 1.A.b.1.a DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

AZIONE GENERALE<br />

a.<br />

Accoglienza<br />

● Dal 1° al 2° mese i minori<br />

Forma di apprendimento ludico<br />

1.A.b.1<br />

vengono accolti e si lavorerà<br />

Pregrafismi<br />

Corso di alfabetizzazione sulla conoscenza e<br />

Prelettura<br />

sull’acquisizione degli<br />

Prescrittura<br />

elementi base della lingua<br />

Esercizi di base<br />

Francese e Malgascia<br />

Somministrazione di schede di verifica<br />

ATTIVITA’1.A.b.1b<br />

● Dal 3° al 5° mese verranno<br />

somministrate le prime<br />

nozioni numeriche<br />

ATTIVITA’1.A.b.1 c.<br />

● Dal 6° al 8° mese<br />

preparazione generale<br />

ATTIVITA’1.A.b.1 d.<br />

● Dal 8° al 9° mese<br />

preparazione per l’inserimento<br />

scolastico<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Conoscenze degli Insiemi e degli elementi di base<br />

della matematica<br />

Esercizi di matematica di base<br />

Somministrazione di schede di verifica<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Nozioni di letto-scrittura<br />

Risoluzioni di problemi semplici<br />

Nozioni di cultura generale<br />

Nozioni di geografia<br />

Nozioni di storia<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Somministrazione di test di verifica<br />

Esercitazione di dettatura, copiatura e di sintesi<br />

Presentazione delle quattro operazione<br />

Somministrazione di schede di cultura generale.


OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.c.Aumento dei minori impegnati in attività pomeridiane del 20%<br />

AZIONE GENERALE<br />

1.A.c.1<br />

Attivazione di laboratori<br />

socio-educativi<br />

ATTIVITA’ 1.A.c.1a.<br />

● Dal 1° al 2° mese<br />

laboratorio di canto<br />

ATTIVITA’1.A.c.1b.<br />

● Dal 2° al 4° mese<br />

laboratorio di teatrale<br />

ATTIVITA’1.A.c.1c.<br />

● Dal 4° al 6° mese<br />

laboratorio di ballo<br />

ATTIVITA’ 1.A.c.1d.<br />

● Dal 6° al 8° mese<br />

laboratorio scenografico<br />

ATTIVITA’1.A.c.1 e.<br />

●9° mese rappresentazione<br />

ATTIVITA’ 1.A.c.1f.<br />

●COLONIA ESTIVA<br />

MESI ESTIVI<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Vocalizzazioni<br />

Interpretazioni di canzoni<br />

Solfeggio<br />

Individuazione di voce solista<br />

Costituzione di un coro<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Drammatizzazione<br />

Recitazione<br />

Costituzione di una rappresentazione<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Balli di gruppo<br />

Balli africani<br />

Costituzione di un corpo di ballo<br />

Costituzione di una coreografia<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Costruzione di scenografie<br />

Attività artistiche<br />

Attività grafico-pittoriche<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Sintesi di tutte le attività precedenti<br />

Costituzione di un saggio finale<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Durante i mesi estivi verrà realizzata una colonia<br />

estiva, al mare, e lì verranno organizzate le seguenti<br />

attività:<br />

Attività ludica<br />

Attività balneare<br />

Giochi di gruppo<br />

Attività socializzanti intercentro<br />

gite<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.d. Aumento della qualità della vita del bambino del 20%<br />

ATTIVITA’1.A.d. 1 a<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

AZIONE GENERALE<br />

Accudimento degli infanti;<br />

1.A.d.1<br />

●Servizio nursery<br />

Attività ludico-ricreative;<br />

Attivazione di Asilo nido<br />

Manovre di massaggio per un corretto funzionamento<br />

degli arti;<br />

Indicazioni ai genitori sull’accudimento dei neonati e<br />

corrette pratiche di allattamento;<br />

Indicazioni ai genitori su pratiche igienico-sanitarie<br />

AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA<br />

1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />

3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />

- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />

- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />

2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong> MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’<br />

DELLA VITA<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 10%<br />

ATTIVITA’ 2B a.1 a. DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

AZIONE GENERALE ●Durante tutto l’anno si<br />

ascolto<br />

procederà a sostenere i<br />

rilevazione dello stato di salute<br />

2.B a.1<br />

poveri- senza tetto<br />

rilevazione della condizione igienico sanitaria<br />

visite domiciliari<br />

attivazione di interventi specifici attraverso l’impiego<br />

di personale specializzato<br />

sistemazione in eventuale case di accoglienza


AZIONE GENERALE<br />

2.B a.2<br />

Garantire un minimo vitale<br />

per la sopravvivenza<br />

ATTIVITA’ 2.B a.2 a.<br />

●Durante tutto l’anno si<br />

sosterranno i poveri<br />

attraverso:<br />

ATTIVITA’<br />

2.B a.2 b<br />

●assistenza presso il<br />

centro polivalente<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Sportello d’ascolto<br />

Monitoraggio della condizione psico-fisica<br />

Verifica della condizione igienico-sanitaria<br />

Verifica della condizione di salute<br />

Verifica della condizione alimentare<br />

Giro per le strade delle città<br />

Cura dei poveri senza tetto<br />

invio verso figure specializzate<br />

monitoraggio del disagio<br />

Sostegno psicologico<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

sostegno per garantire un minimo vitale<br />

accoglienza e cura dei senza tetto<br />

cure igienico-sanitarie<br />

servizio mensa<br />

servizio docce<br />

visite mediche<br />

terapia di gruppo<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%<br />

AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 2B.b 1.a DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

2.B.b 1.<br />

Organizzare Corsi di<br />

alfabetizzazione per adulti<br />

● laboratorio di<br />

alfabetizzazione<br />

prime forme di letto scrittura<br />

primi elementi di matematica<br />

spiegazione dell’uso dell’euro<br />

simulazioni<br />

somministrazione di schede di verifica<br />

AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA<br />

1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />

3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />

- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />

- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />

3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN RELAZIONE<br />

ALL’AMBIENTE<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso di<br />

scarsa condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.<br />

AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 3.C.a. 1a DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

3.C.a. 1<br />

●Corsi di igiene e profilassi puericultura<br />

Educazione all’igiene e<br />

Indicazioni e cura sulla conoscenza delle malattie<br />

conoscenza delle malattie<br />

tropicali<br />

Indicazioni sulla malattie veneree<br />

Norme igieniche e di pronto soccorso<br />

Buone prassi sull’alimentazione<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul<br />

territorio del 10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria diventerà del 50%.<br />

AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 3.C.b. 1. a. DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

3.C.b. 1.<br />

Strutturazione di una carta dei servizi<br />

Imparare a conoscere i ●Mappatura del territorio<br />

Indicazione delle cliniche pubbliche o degli ospedali<br />

servizi presenti nel<br />

presenti sul territorio<br />

territorio<br />

Indicazione di personale medico e paramedico che<br />

riceve gratuitamente presso il centro polivalente o<br />

presso altri istituti


OBIETTIVO SPECIFICO 3.C.c. Aumento della popolazione alla vita comunitaria del 10% , per cui il tasso della popolazione<br />

non partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60%<br />

AZIONE GENERALE<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

3.C.c. 1.<br />

ATTIVITA’ 3.C.c. 1.a<br />

Incontri pomeridiani per adulti, bambini, e anziani<br />

Promuovere interventi di ● laboratori socializzanti<br />

Discussione di quanto avvenuto durante la settimana<br />

integrazione e<br />

Organizzazione di eventuali attività inerenti il centro<br />

socializzazione tra la<br />

Organizzazione di momenti di condivisione<br />

popolazione<br />

Attività di catechesi<br />

AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA<br />

1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />

3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />

- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />

- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />

4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE<br />

D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del<br />

20%, per cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di disinteresse ad un 20% di partecipazione<br />

AZIONE GENERALE<br />

4.D.a. 1.<br />

Attività di animazione,<br />

sensibilizzazione e<br />

promozione della missione<br />

in Italia e nel paese dove si<br />

svolge il servizio<br />

ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a<br />

• 1° mese prima della<br />

partenza<br />

conoscenza della missione<br />

ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b<br />

●6° mese<br />

rientro formazione di metà<br />

servizio<br />

(durata 1 mese)<br />

ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c<br />

●Animazione in terra di<br />

missione<br />

Dal 7° all’11° mese incontri<br />

periodi di testimonianza<br />

dell’esperienza<br />

ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d<br />

●rientro dal Madagascar per il<br />

fine servizio e promozione<br />

della missione in diocesi<br />

(ultimo mese)<br />

DESCRIZIONE DETTAGLIATA<br />

Publicizzazione del progetto e del servizio<br />

Sensibilizzazione sul senso della missione<br />

Meeting con i giovani del centro missionario<br />

Incontri formativi/informativi sul servizio civile<br />

all’estero<br />

Conoscenza del popolo malgascio<br />

Presentazione al vescovo della diocesi della partenza<br />

Presentazione alla comunità della missione<br />

Attività di educazione all’ igiene<br />

Testimonianza del servizio civile vissuto in terra di<br />

missione<br />

Sensibilizzazione del territorio attraverso mostre<br />

fotografie pro-Madagascar, in collaborazione con<br />

l’Ufficio missionario della diocesi<br />

Organizzazione e promozione di cene ed eventi sul<br />

territorio, per la raccolta di fondi da portare per il<br />

ritorno in Madagascar<br />

Promozione, divulgazione e vendita di prodotti<br />

dell’artigianato<br />

Presentazione del servizio presso le realtà cattoliche<br />

dell’Arcidiocesi<br />

Animazione presso le sedi dell’Arcidiocesi, e le<br />

comunità cattoliche ivi presenti (vedi il villaggio dei<br />

catechisti cfr.p.7)<br />

Promozione del volontariato per e con altri volontari<br />

missionari presenti nell’Arcidiocesi<br />

Coinvolgimento della popolazione locale in queste<br />

attività di promozione, animazione ed<br />

evangelizzazione sul territorio<br />

Organizzazione di un forum in diocesi sul servizio<br />

civile all’estero ed in Italia, arricchito da testimonianze<br />

dei vari servizi condotti, e da un incontro/dibattito con<br />

la partecipazione del direttore dell’Ufficio Missionario,<br />

con il Direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana e con il<br />

Vescovo, e i giovani della diocesi che si vogliono<br />

avvicinare al mondo del volontariato<br />

Preparazione di una manifestazione finale per la<br />

conclusione del servizio civile, da organizzarsi presso<br />

la villa comunale della città, con la realizzazione di<br />

banchetti equo e solidali, promozione delle adozioni a<br />

distanza, reporter costituiti da video proiezioni e<br />

filmati, distribuzione di materiale informativo<br />

Redazione di un giornalino


Attività<br />

1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE<br />

DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />

Obiettivo specifico: 1.A.a Aumento della frequenza<br />

scolastica del 20%<br />

AZIONE GENERALE<br />

1.A.a.1<br />

Accompagnamento<br />

scolastico<br />

ATTIVITA’ 1.A.a.1 a<br />

●Dal 1° al 2° mese riepilogo degli anni<br />

precedenti e svolgimento dei compiti<br />

ATTIVITA’ 1.A.a.1 b<br />

● dal 3° al 7° mese svolgimento dei<br />

compiti assegnati<br />

ATTIVITA’ 1.A.a.1 c<br />

●dal 8° al 9° integrazione e<br />

potenziamento con attività psico-didattiche<br />

e svolgimento dei compiti<br />

Obiettivo specifico: 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati<br />

del 10%<br />

AZIONE GENERALE<br />

1.A.b.1<br />

Corso di<br />

alfabetizzazione<br />

ATTIVITA’ 1.A.b.1a.<br />

● Dal 1° al 2° mese i minori vengono<br />

accolti e si lavorerà sulla conoscenza e<br />

sull’acquisizione degli elementi base della<br />

lingua Francese e Malgascia<br />

ATTIVITA’1.A.b.1b<br />

● Dal 3° al 5° mese verranno<br />

somministrate le prime nozioni numeriche<br />

ATTIVITA’1.A.b.1c<br />

● Dal 6° al 8° mese preparazione<br />

generale<br />

ATTIVITA’1.A.b.1 d.<br />

● Dal 8° al 9° mese preparazione per<br />

l’inserimento scolastico<br />

1°<br />

mese<br />

1°<br />

mese<br />

<strong>DI</strong>AGRAMMA <strong>DI</strong> GANTT<br />

2°<br />

mese<br />

2°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

TEMPI <strong>DI</strong> REALIZZAZIONE<br />

5°<br />

mese<br />

5°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

12°<br />

mese<br />

12°<br />

mese


OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.c.Aumento dei minori<br />

impegnati in attività pomeridiane del 20%<br />

ATTIVITA’ 1.A.c.1a.<br />

● Dal 1° al 2° mese laboratorio di canto<br />

ATTIVITA’1.A.c.1b<br />

● Dal 2° al 4° mese laboratorio di teatrale<br />

AZIONE GENERALE<br />

1.A.c.1<br />

ATTIVITA’1.A.c.1c<br />

● Dal 4° al 6° mese laboratorio di ballo<br />

Attivazione di<br />

ATTIVITA’1.A.c.1 d.<br />

laboratori socio-<br />

● Dal 6° al 8° mese laboratorio<br />

educativi<br />

scenografico<br />

ATTIVITA’1.A.c.1 e.<br />

●9° mese rappresentazione<br />

ATTIVITA’1.A.c.1 f.<br />

●COLONIA ESTIVA<br />

MESI ESTIVI<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.d. Aumento della qualità della<br />

vita del bambino del 20%<br />

AZIONE GENERALE<br />

ATTIVITA’<br />

1.A.d.<br />

●Servizio nursery<br />

(9 mesi)<br />

Attivazione di Asilo<br />

nido<br />

2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong><br />

MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di<br />

vita delle persone senza tetto del 10%<br />

ATTIVITA’ 2B a.1 a.<br />

●Durante tutto l’anno si procederà a<br />

AZIONE GENERALE sostenere i poveri- senza tetto<br />

2.B a.1<br />

visite domiciliari<br />

1°<br />

mese<br />

1°<br />

mese<br />

1°<br />

mese<br />

2°<br />

mese<br />

2°<br />

mese<br />

2°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

5°<br />

mese<br />

5°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

TEMPI <strong>DI</strong> REALIZZAZIONE<br />

5°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

12°<br />

mese<br />

12°<br />

mese<br />

12°<br />

mese


AZIONE GENERALE<br />

2.B a.2<br />

Garantire un minimo<br />

vitale per la<br />

sopravvivenza<br />

ATTIVITA’ 2.B a.2 a.<br />

●Durante tutto l’anno si sosterranno i<br />

poveri<br />

ATTIVITA’<br />

2.B a.2 b<br />

●assistenza presso il centro polivalente<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento<br />

dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%<br />

AZIONE GENERALE<br />

2.B.b 1.<br />

Organizzare Corsi di<br />

ATTIVITA’ 2B.b 1.a<br />

alfabetizzazione per<br />

adulti<br />

● laboratorio di alfabetizzazione<br />

3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA<br />

CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE<br />

OBIETTIVO GENERALE<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione<br />

igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso di scarsa<br />

condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.<br />

AZIONE GENERALE<br />

3.C.a. 1<br />

Educazione all’igiene e<br />

conoscenza delle malattie<br />

ATTIVITA’ 3.C.a. 1a<br />

●Corsi di igiene e profilassi<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.b. Aumento della conoscenza dei<br />

servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul territorio del<br />

10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria<br />

diventerà del 50%.<br />

AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 3.C.b. 1. a.<br />

3.C.b. 1.<br />

Imparare a<br />

●Mappatura del territorio<br />

conoscere i servizi<br />

presenti nel territorio<br />

1°<br />

mese<br />

1°<br />

mese<br />

1°<br />

mese<br />

2°<br />

mese<br />

2°<br />

mese<br />

2°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

5°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

TEMPI <strong>DI</strong> REALIZZAZIONE<br />

5°<br />

mese<br />

5°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

12°<br />

mese<br />

12°<br />

mese<br />

12°<br />

mese


OBIETTIVO SPECIFICO 3.C.c. Aumento della popolazione alla vita<br />

comunitaria del 10% , per cui il tasso della popolazione non<br />

partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60%<br />

AZIONE GENERALE<br />

3.C.c. 1.<br />

Promuovere interventi di<br />

integrazione e socializzazione tra<br />

la popolazione<br />

ATTIVITA’ 3.C.c. 1.a<br />

● laboratori socializzanti<br />

4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO<br />

DELLA MISSIONE<br />

D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Aumento delle richieste di<br />

partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del 20%, per<br />

cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di<br />

disinteresse ad un 20% di partecipazione<br />

AZIONE GENERALE<br />

4.D.a. 1.<br />

Attività di animazione,<br />

sensibilizzazione e promozione<br />

della missione in Italia e nel<br />

paese dove si svolge il servizio<br />

ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a<br />

• 1° mese prima della partenza<br />

conoscenza della missione<br />

ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b<br />

●6° mese<br />

rientro formazione di metà servizio<br />

(durata 1 mese)<br />

ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c<br />

●Animazione in terra di<br />

missione<br />

Dal 7° all’11° mese incontri<br />

periodi di testimonianza<br />

dell’esperienza<br />

ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d<br />

●rientro dal Madagascar per il fine<br />

servizio e promozione della<br />

missione in diocesi<br />

(ultimo mese)<br />

1°<br />

mese<br />

1°<br />

mese<br />

2°<br />

mese<br />

2°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

3°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

4°<br />

mese<br />

5°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

TEMPI <strong>DI</strong> REALIZZAZIONE<br />

5°<br />

mese<br />

6°<br />

mese<br />

7°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

8°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

9°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

10°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

11°<br />

mese<br />

12°<br />

mese<br />

12°<br />

mese


9.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE <strong>PER</strong> L’ESPLETAMENTO DELLE<br />

ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA<br />

LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ.<br />

AREA <strong>DI</strong> INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)-<br />

ASSISTENZA<br />

1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />

3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />

- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />

- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />

numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto ed eventuale spiegazione della coerenza con<br />

9 insegnanti<br />

(3 per ogni<br />

centro)<br />

la professionalità indicata<br />

Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione<br />

▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione<br />

▫ preparare i bambini ad andare a scuola<br />

▫ accompagnamento scolastico<br />

▫ motivare i bambini allo studio<br />

▫ controllare che i bambini vadano regolarmente a scuola<br />

▫ coordinarsi con la pedagogista per pianificare la metodologia didattica più<br />

appropriata<br />

Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per<br />

adulti<br />

▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione<br />

▫ rimotivare ed incentivare gli adulti sull’importanza dello studio<br />

▫ dare nozioni scolastiche utili alla di vita quotidiana<br />

▫ contestualizzare lo studio<br />

1 Pedagogista RESPONSABILE DELLE ATTIVITA’ SCOLASTICHE CHE SI SVOLGNO AL<br />

CENTRO SIA <strong>PER</strong> GLI ADULTI CHE <strong>PER</strong> I BAMBINI<br />

Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione<br />

▫ affianca le insegnanti nel corso di alfabetizzazione<br />

▫ monitora l’andamento didattico del corso<br />

▫ programma dei piani individuali per i bambini<br />

▫ coordina il lavoro educativo svolto dalle insegnati<br />

▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i bambini<br />

▫ monitora la frequenza scolastica dei bambini<br />

▫ programma dei percorsi facilitatori per i bambini con difficoltà<br />

▫ cura il rapporto con le insegnanti della scuola e la famiglia<br />

▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i bambini<br />

▫ collabora con le maestre del pomeriggio circa le strategie educative più<br />

appropriate da utilizzare<br />

Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per<br />

adulti<br />

▫ coordina le insegnanti nei piani didattici<br />

▫ fa sostegno al gruppo classe<br />

▫ cerca di inserire gli adulti in contesti educativi


6 Animatori<br />

(1 animatore per<br />

ciascun<br />

laboratorio che<br />

si alterna nel 3<br />

centri)<br />

3 Educatrici alla<br />

prima infanzia<br />

(1 per ogni<br />

centro)<br />

1 Puericultrice<br />

(che alterna la<br />

sua presenza nei<br />

3 centri)<br />

1 Psicologa<br />

(che alterna la<br />

sua presenza nei<br />

3 centri)<br />

Azione Generale 1.A.c.1 - Attivazione di laboratori socio-educativi<br />

▪ laboratorio di canto<br />

- lezioni di canto, e solfeggio<br />

▪ laboratorio di recitazione<br />

- Lezioni di recitazione, e teatro<br />

▪ laboratorio di ballo<br />

- lezioni di ballo africano, attività psico-motoria<br />

▪ laboratorio scenografico<br />

- Responsabile del laboratorio grafico pittorico e artistico<br />

▪ preparazione della manifestazione finale<br />

- Organizzazione e realizzazione dello spettacolo<br />

▪ colonia estiva<br />

- Strutturare e organizzare i giochi in spiaggia<br />

- Preparare attività ludico-ricreative intercentro<br />

- Organizzare escursioni limitrofe alla città<br />

Azione Generale 1.A.d. Attivazione di Asilo nido<br />

▫ gestisce e organizza le attività del nido;<br />

▫ collabora con la puericultrice per l’organizzazione delle attività;<br />

Azione generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie<br />

▫ Co-docenti con la puericultrice nel corso di puericultura<br />

Azione Generale 1.A.d. Attivazione di Asilo nido<br />

▪ Responsabile delle nursery<br />

▪ cura il rapporto madre-infante<br />

▪ coordina le attività da svolgersi presso la nursery<br />

Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />

malattie<br />

▪ Docente del Corso di puericultura<br />

COOR<strong>DI</strong>NATRICE E RESPONSABILE DELLO SPORTELLO DELL’ASCOLTO<br />

Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari<br />

▫ Verifica della situazione familiare<br />

▫ verifica dello stato psicologico dei poveri<br />

Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />

sopravvivenza<br />

▫ colloqui individuali con tutti i soggetti afferenti allo sportello<br />

▫ mediazione intrafamiliare<br />

▫ sostegno al ruolo ricoperto dai genitori<br />

▫ valorizzazione del ruolo genitoriale<br />

▫ Sostegno psicologico ai bambini<br />

Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />

malattie<br />

▫ dinamiche relazionali<br />

▫ terapia di gruppo<br />

▫ valorizzazione della persona, dal principio della motivazione<br />

Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di integrazione e<br />

socializzazione tra la popolazione<br />

▫ organizza e gestisce momenti di gruppo, sia per adulti che per bambini<br />

▫ facilita le relazioni interpersonali


1 Medico<br />

(che alterna la<br />

sua presenza nei<br />

3 centri)<br />

1 Ginecologa<br />

(che alterna la<br />

sua presenza nei<br />

3 centri)<br />

1 Medico esperto<br />

in malattie<br />

infettive<br />

(che alterna la<br />

sua presenza nei<br />

3 centri)<br />

1 Alimentarista<br />

(che alterna la<br />

sua presenza nei<br />

3 centri)<br />

1 Medico igienista<br />

(che alterna la<br />

sua presenza nei<br />

3 centri)<br />

▪ visite mediche a domicilio<br />

▪ somministrazione di cure<br />

RESPONSABILE DELL’EQUIPÈ ME<strong>DI</strong>CA<br />

Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari<br />

Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />

sopravvivenza<br />

▪ visite ambulatoriali<br />

Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />

malattie<br />

▪ organizzazione e programmazione dell’intero corso<br />

▪ indicazioni su alcune malattie generiche<br />

▪ indicazioni di pronto soccorso<br />

▪ indicazioni di cure di primo soccorso<br />

▪ discussione e illustrazione delle malattie più frequenti che possono colpire<br />

uomini, donne bambini e anziani<br />

Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />

sopravvivenza<br />

▫ Colloqui con le donne che hanno problemi ginecologici<br />

▫ cure ambulatoriali<br />

▫ visite ambulatoriali<br />

▫ sportello orientativo<br />

▫ redazione e distribuzione di opuscoli, e materiale informativo<br />

▫ controlli periodici per donne<br />

▫ sostegno ad una maternità consapevole<br />

Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />

malattie<br />

▫indicazioni su come riconoscere e prevenire le malattie veneree<br />

▫ indicazioni di igiene sulle malattie veneree<br />

▫ cure da seguire<br />

Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />

malattie<br />

▪ distribuzione di materiale informativo sulle malattie infettive<br />

▪ prevenzione delle malattie di rischio<br />

▪ cura delle malattie<br />

▪ indicazioni su accorgimenti da utilizzare per la contrazione di malattie mortali<br />

Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />

malattie<br />

▫ norme da utilizzare prima dopo e durante la somministrazione di cibo<br />

▫ porre attenzione determinati cibi a rischio di tipo<br />

▫ indicazioni su come rendere potabile l’acqua<br />

▫ buone prassi per una alimentazione quanto più possibile sana<br />

Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle<br />

malattie<br />

▪ indicazioni di igiene ingenerale<br />

▪ indicazioni sull’igiene personale<br />

▪ strumenti e mezzi da utilizzare per l’igiene


1 Infermiera Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari<br />

▪ monitoraggio dello stato di salute dell’utente<br />

▪ quando necessario attivazione di interventi specifici<br />

▪ somministrazione cure mediche ambulatoriali<br />

▪ verifica se l’utente è in buone condizioni alimentari<br />

3<br />

Responsabili dei<br />

Centri:<br />

- Casa Suore<br />

Nazarene<br />

- Casa Suore<br />

Carmelitane<br />

- Arcidiocedi di<br />

Fianarantsoa<br />

Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />

sopravvivenza<br />

▪ giro per le strade della città<br />

▪ monitoraggio della condizione psico-fisica dei poveri che vivono in strada<br />

▪ presa in carico di quelli molto gravi<br />

▪ somministrazione di cure ambulatoriali<br />

▪ eventuali ricoveri per quelli molto malati, o per donne con bambini.<br />

Responsabili e coordinatrici di tutte le attività che si svolgono presso i 3<br />

Centri polivalenti, si interfacciano con le istituzioni di Fianarantsoa, con<br />

l’Arcivescovo e con i Padri Gesuiti.<br />

3 Catechiste Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di integrazione e<br />

socializzazione tra la popolazione<br />

▫ accompagnamento pastorale e catechesi alle famiglie<br />

▫ accompagnamento pastorale e catechesi agli anziani<br />

12 Suore dei 3<br />

centri polivalenti<br />

(4 per centro)<br />

3 Inservienti<br />

(1 per centro)<br />

3 Volontari del<br />

loco<br />

▫ catechesi dei bambini<br />

Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la<br />

sopravvivenza<br />

▪ ascolto<br />

▪ rilevazione dei bisogni<br />

▪ sostegno nelle necessità quotidiane<br />

▪ verificare se sono soddisfatti le condizioni del vivere quotidiano<br />

▪ giro per le strade della città<br />

▪ distribuzione di cibo, coperte, bevande<br />

▪ accompagnamento in strutture di cura se malati<br />

▪ accompagnamento in case di ricovero se in grave stato socio-assistenziale<br />

Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari<br />

▪ verifica delle condizioni abitative<br />

▪ verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell’abitazione<br />

▪ verifica dei bisogni educativi dei bambini<br />

▪ verifica dello stato di benessere del nucleo<br />

Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per adulti<br />

▪sostegno scolastico nei corsi di alfabetizzazione per adulti<br />

Azione Generale 4.D.a. 1. - Attività di animazione e sensibilizzazione in<br />

Italia e nel paese dove si svolge il servizio<br />

▪ accompagnamento dei volontari durante l’attività di<br />

▪ sensibilizzazione in terra di missione<br />

▪ Sostegno nelle attività<br />

▪ Supporto motivazionale<br />

Azione Generale 3.C.b. 1. - Imparare a conoscere i servizi presenti nel<br />

territorio<br />

▪ preparare una carta dei servizi<br />

▪ creare la mappa del territorio e dei servizi<br />

▪ gestione del servizio mensa<br />

▪ Gestione dei servizi igienici<br />

▪ Gestione di chiusura, apertura e controllo dei centri di ascolto<br />

I volontari accompagneranno gli operatori in tutte le attività


9.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE <strong>PER</strong> I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL <strong>PROGETTO</strong>.<br />

PREMESSA GENERALE SUL RUOLO E LO STILE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE E<br />

L’ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA.<br />

Le tecniche e le competenze, unitamente allo stile di presenza, definiscono l’apporto dei giovani in servizio civile, alla<br />

trasmissione ed all’acquisizione di capacità, da parte delle stesse popolazioni locali. Tale presenza favorisce il<br />

rafforzamento delle comunità e l’auto-sviluppo sociale ed economico.<br />

Il progetto punta soprattutto sulle capacità umane e relazionali, lo spirito di servizio, la forte motivazione e<br />

l’assunzione di uno stile di presenza che pone al centro iniziative di promozione umane.I giovani portano il<br />

loro contributo al progetto attraverso la creazione, l’integrazione e/o il rafforzamento di relazioni fra comunità<br />

‘inviante’ (in Italia) e comunità ‘accogliente’ (all’estero), sperimentando modalità innovative di analisi,<br />

progettazione o realizzazione di iniziative che favoriscono la promozione delle fasce più svantaggiate della<br />

popolazione ed un auto-sviluppo delle comunità locali.Il loro ruolo presuppone un consapevole inserimento nei<br />

contesti di servizio, senza nulla dare per scontato, coinvolgendo tutti (volontari, operatori professionali, collaboratori,<br />

religiosi/e, la comunità locale) nell’accogliere ogni volta queste figure.La definizione operativa del ruolo è in capo al<br />

responsabile del progetto, in collaborazione con il responsabile di servizio civile della <strong>Caritas</strong> diocesana e al/i<br />

responsabile/i dell/gli organismo/i all’estero ove si svolge il servizio. Nell’affidare funzioni e compiti al giovane in<br />

servizio civile, va prestata particolare attenzione alla differenza dagli altri operatori, prevedendo gradualità e<br />

considerando la sua peculiarità di transitare/uscire dall’organizzazione.Il progetto prevede compiti a prevalente<br />

contenuto relazionale, distinguendo fra attività ‘con’ ed attività ‘per’. Per attività ‘con’ si intendono quelle che<br />

prevedono una relazione diretta; per attività ‘per’ quelle indirette atte a rendere più efficaci le attività ‘con’.<br />

In generale le attività proposte sono riassumibili nella categoria delle attività di partneriato e cooperazione.<br />

Si tratta dello strumento principe della metodologia di azione adottata nell’ambito di Progetti di Cooperazione allo<br />

Sviluppo.Il dialogo, il confronto costante, la condivisione delle risorse, delle dinamiche e dei tempi sono gli elementi<br />

che caratterizzano ogni singola azione di rafforzamento e sostegno di gruppi svantaggiati e vulnerabili nei Paesi in Via<br />

di Sviluppo. La corresponsabilità nei processi decisionali, la compartecipazione dei poteri e la reciprocità di<br />

progettazione degli interventi sono le basi metodologiche di azioni di promozione dello Sviluppo tese alla diminuzione<br />

di circostanze favorevoli al conflitto<br />

►Principi, metodologici e di stile degli operatori della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> all’estero:<br />

La metodologia o lo stile adottato nelle attività dagli operatori della <strong>Caritas</strong> all’estero risponde ai seguenti principi:<br />

Stile di sobrietà e rispetto della cultura locale<br />

Viene proposto uno stile di presenza nel quotidiano che sia anche testimonianza di sobrietà e di rispetto della cultura<br />

delle popolazioni locali. E’ chiesto agli operatori quindi uno stile di relazione e di vita quotidiana (uso dei mezzi,<br />

vestiario, cibo, ecc.) che tenga conto degli usi, costumi, tradizioni locali e che mantenga sempre un carattere di<br />

sobrietà rispettoso anche delle situazioni di povertà che si vanno ad incontrare.<br />

Stile di presenza improntato sull'ascolto, l'osservazione ed il discernimento<br />

L’ascolto, l’osservazione e il discernimento sono metodo di relazione, condizioni indispensabili per poter conoscere i<br />

bisogni che le persone e le comunità esprimono, e poterli poi affrontare in maniera appropriata. Il metodo di lavoro non<br />

è riconducibile a luoghi e strutture, ma a una sensibilità di comunione e alla passione per i poveri, la comunità e il<br />

territorio. Un metodo costruito sull’incontro, il confronto e la relazione, che invita a osservare continuamente le<br />

persone nella loro età, mobilità, nei disagi che vivono, per evidenziare poi a tutta la comunità una situazione in<br />

cambiamento che chiede nuove scelte, nuovi percorsi e nuove azioni.<br />

La riconciliazione come metodo e approccio educativo: la relazione prima dell'azione<br />

Questo concetto parte dal presupposto che in situazione di conflittualità sociali esplicite o latenti, la riconciliazione è un<br />

processo a medio/lungo termine che può essere favorito assumendo un metodo di lavoro integrato che nelle relazioni<br />

con le comunità locali e nella progettazione di qualsivoglia tipologia di intervento di promozione e sviluppo, tiene<br />

conto delle dinamiche conflittuali presenti nel tessuto sociale. Per favorire la riconciliazione occorre allora<br />

un'attenzione particolare alla dimensione relazionale. L'approccio della <strong>Caritas</strong> in generale e del progetto di servizio<br />

civile in particolare fa leva proprio su questo aspetto, cercando di adottare stili di presenza e di partenariato che<br />

qualifichino gli interventi di solidarietà ed il rapporto quotidiano con le controparti, come interventi che incidono<br />

positivamente sul processo di trasformazione dei conflitti e di riconciliazione tra individui e comunità. In questo senso<br />

allora la ricostruzione, la riabilitazione e la riconciliazione fanno parte di un unico processo di promozione e<br />

accompagnamento delle comunità afflitte da violenze, e sono aspetti tra loro interconnessi in modo inscindibile.<br />

La rete come stile e obiettivo di lavoro: lavoro in rete e di rete


Lavoro di rete: Con un “lavoro di rete” la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> intende attuare un’operazione di supporto alle reti già<br />

esistenti: <strong>Caritas</strong> diocesane, parrocchie, associazioni, comitati. Assistere coloro che già agiscono in collegamento tra<br />

loro e/o promuovere reti di collegamento mantenendo fermo l’obiettivo di rendere l’intervento rispondente ai bisogni<br />

della comunità.<br />

Lavoro in rete: Con un "lavoro in rete" la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> intende attuare un'operazione di collegamento con il network<br />

di <strong>Caritas</strong> Internationalis e inserirsi nelle reti ecclesiali, e non solo, per un adeguato coordinamento.<br />

La nonviolenza<br />

La nonviolenza è intesa come stile di relazione orizzontale 2 e come impegno volto al superamento delle violenze nelle<br />

varie forme in cui si esprime.<br />

La dimensione politica: la promozione e l'advocacy<br />

proprio nell'ottica del superamento delle violenze strutturali, l'approccio della <strong>Caritas</strong> è volto a valorizzare e<br />

responsabilizzare la comunità locale in modo da fare di quest’ultima non tanto l’oggetto di una serie di interventi<br />

assistenziali, ma un soggetto attivo nella propria realtà, capace di gestire autonomamente gli interventi,<br />

autorappresentarsi, rivendicare e tutelare i propri diritti ed in particolare dei più svantaggiati, stabilire relazioni e<br />

collegamenti con altri soggetti della società civile , negoziare con le amministrazioni locali, superare le cause delle<br />

ingiustizie.<br />

Stile di reciprocità, gradualità, accompagnamento con le controparti locali (ascolto, osservazione e<br />

discernimento anche nella relazione)<br />

L'approccio d'area<br />

E’ una metodologia che è stata utilizzata dalla <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> soprattutto a partire dagli anni novanta in occasione di<br />

crisi umanitarie molto vaste riguardanti diversi Paesi di intere aree regionali. Esempi di progetti pensati e realizzati in<br />

quest’ottica sono: il “Progetto Grandi Laghi” realizzato in Africa a seguito del conflitto in Rwanda del 1994, il “Progetto<br />

Uragano Mitch” in Centro America nel 1998 ed infine il “Progetto Balcani” nel 1999. L’ “approccio d’area” consiste in<br />

uno stile progettuale che:<br />

nello sviluppare una progettualità sociale dal basso riguardante i bisogni specifici di singoli Paesi, tiene conto<br />

della complessità di contesto di tutta l’area di riferimento;<br />

adotta metodologie di lavoro in rete e stili di presenza comuni;<br />

definisce una strategia unitaria per tenere conto delle caratteristiche e necessità comuni a Stati vicini con<br />

l’obiettivo di realizzare interventi maggiormente efficaci;<br />

fa leva su sinergie di tipo pastorale, operativo, comunicativo.<br />

Andare, stare, ritornare: raccontare, testimoniare, sensibilizzare, fare ponte tra comunità inviante e<br />

comunità accogliente<br />

Un andare e uno stare che è prima di tutto offrire vicinanza alla comunità ecclesiale nelle sue strategie di<br />

valorizzazione e recupero della storia e del vissuto dei poveri, soprattutto.<br />

Un ritornare nelle nostre comunità che si fa momento di condivisione del vissuto che questa vicinanza ha realizzato.<br />

Un ritornare che ci fa “già” pregustare la presenza sul campo in termini di ricaduta sulla comunità che ci ha inviato o ci<br />

sostiene. L’esperienza restituisce alla comunità che invia, all’organismo <strong>Caritas</strong>, un tesoro da re-investire perché sia di<br />

nuovo capitalizzato.<br />

L’articolazione della proposta<br />

Il Progetto prevede un periodo effettivo all’estero non inferiore a 9 mesi ed un impegno complessivo non inferiore a 12<br />

mesi. Il percorso di inserimento prevede un colloquio di selezione, una fase propedeutica, un periodo di formazione di<br />

inizio servizio, un accompagnamento formativo in loco che sarà intervallato da un modulo formativo durante l'unico<br />

rientro intermedio, fino all’uscita dall’esperienza, con il rilascio di un attestato di servizio.<br />

Il volontario in servizio civile e la vita comunitaria<br />

I volontari in servizio civile durante il tempo di missione in Madagascar faranno vita comunitaria come descritto al<br />

punto 7. La vita comunitaria, rappresenta un momento di crescita per il giovane in quanto si mette alla prova non solo<br />

nel servizio ma anche nella vita, attraverso l’organizzazione del proprio tempo relativamente agli altri,<br />

nell’organizzazione degli spazi, il rispetto dei tempi di ciascuno. La vita comunitaria prevede anche l’autogestione della<br />

casa, quindi, cucinare, tenere puliti i locali, condividere i momenti formali ed informali, i momenti pubblici e quelli<br />

privati. Durante tutto il tempo i volontari non saranno da soli ma sempre accompagnati dalla responsabile della casa e<br />

dalle altre suore Nazarene.<br />

2 Nel senso di quanto esposta da Pat Patfort nella descrizione del sistema Maggiore/minore


*DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DEI VOLONTARI<br />

►*N.B. I volontari andranno a svolgere in tutte e tre le sedi le stesse attività, per cui il servizio è<br />

descritto non per sede ma per attività◄<br />

AREA D’INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA<br />

1.SEDE ITALIANA: CARITAS <strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong> TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073<br />

3.SE<strong>DI</strong> ESTERE:- ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,<br />

- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585<br />

- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />

1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO<br />

OBIETTIVI SPECIFICI (cfr.8) 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%<br />

Codice e titolo<br />

attività<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />

(cfr. punto 9.2)<br />

AZIONE GENERALE<br />

1.A.a.1<br />

Accompagnamento<br />

scolastico<br />

●Aiutano gli insegnanti nell’attività di accompagnamento scolastico<br />

●Collaborano proponendo delle attività semplificate lo studio della lingua malgascia<br />

●Affiancheranno l’insegnante e la pedagogista nel monitorare il livello di conoscenze acquisite dal<br />

bambino<br />

●Verificano con l‘insegnante oggettive difficoltà di apprendimento del bambino e programmare con<br />

l’insegnante e su specifiche indicazione delle stesse, dei percorsi didattici specifici (PEI)<br />

●Collaborano con l’insegnante per la strutturazione di giochi logico-matematici da sottoporre ai bambini<br />

●Collaborano con l’insegnante e la pedagogista nella scelta di materiale socio-educativo per la<br />

stimolazione cognitiva da somministrare ai bambini<br />

● Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti organizzando delle attività metacomunicative;<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

I bambini frequenteranno il centro polivalente dal lunedì al Venerdì, dove verranno seguiti oltre che dai<br />

volontari in servizio civile anche da un’insegnate e dai volontari, al fine di fare i compiti assegnati dalle<br />

maestre della scuola, ed inoltre arricchendo la loro preparazione con delle attività specifiche di<br />

stimolazione cognitiva.<br />

Il ruolo dei volontari in servzio civile nello specifico, sarà quello di accompagnare, supportare e<br />

coadiuvare il ruolo degli insegnanti, utilizzando dei metodi didattici semplici, interessanti ed interattivi, in<br />

modo da attirare l’attenzione ei bambini e da coinvolgerli nello studio giocando. Inoltre dovranno porsi a<br />

metà tra l’insegnante ed il bambino, in modo da facilitare, le dinamiche d’insegnamento della maestra e<br />

da agevolare l’apprendimento dei bambini, attraverso l’utilizzo di giochi educativi e socializzanti, e la<br />

somministrazione di schede didattiche, o l’utilizzo di materiale povero con cui realizzare qualcosa di<br />

educativo: cartelloni, ricerche, ecc.<br />

OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%<br />

Codice e titolo<br />

attività<br />

(cfr. punto 9.2)<br />

AZIONE GENERALE<br />

1.A.b.1<br />

Corso di<br />

alfabetizzazione<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />

● Sostegno agli insegnanti e a volontari, per aiutare i bambini ad apprendere le prime forme di scrittura e<br />

lettura;<br />

●Collaborano con le suore per svolgere attività di accoglienza e socializzazione per mettere a proprio<br />

agio e bambini e far percepire loro un ambiente familiare e protetto;<br />

●Strutturano insieme agli insegnanti delle lezioni interattive in modo da rendere più semplice la lezione e<br />

facilitare l’apprendimento di specifici argomenti<br />

●Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti organizzando delle attività metacomunicative;<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

Tale intervento è strutturato per fornire un primo livello di alfabetizzazione ai bambini, che in età scolare<br />

ancora non hanno ancora acquisito alcune forma di conoscenza di base circa le discipline didattiche, al<br />

fine di fornire loro una preparazione minima per l’inserimento nelle classi scolastiche.<br />

Tale attività didattica che si svolge presso il centro polifunzionale è prevista dal lunedì al Venerdì, in<br />

questo periodo il ruolo dei volontari in servizio civile, non è quello sostituire agli insegnanti, ma essi<br />

devono attivare dei metodi di interazione facilitatori, devono aiutare gli insegnanti ad accelerare e mediare<br />

i meccanismi di apprendimento dei bambini, utilizzando un linguaggio molto semplice, delle tecniche che<br />

possono essere musicali, per l’insegnamento della matetica, o audio visive per l’insegnamento<br />

dell’italiano, utilizzare forme di video socializzazione, attività ludiche-educative, attraverso attività di


cartellonista e fumettistica.<br />

OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.c.Aumento dei minori impegnati in attività pomeridiane del 20%<br />

Codice e titolo<br />

attività<br />

(cfr. punto 9.2)<br />

AZIONE GENERALE<br />

1.A.c.1<br />

Attivazione di<br />

laboratori socioeducativi<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />

●affiancano gli animatori e i volontari locali nella realizzazione dei laboratori di canto, recitazione, ballo e<br />

scenografia;<br />

● collaborano con gli animatori e i volontari del posto per contribuire alla programmazione di attività<br />

ludico ricreative da svolgere con i bambini<br />

●Sostengono gli animatori e i volontari locali nella gestione delle attività e dei relativi laboratori da<br />

sottoporre ai bambini<br />

●Aiutano gli animatori e i volontari locali a governare e a gestire i bambini durante le attività bambini<br />

●Organizzano insieme agli anziani e ai volontari del posto momenti di rappresentazione e saggi dove<br />

coinvolgono sia i genitori dei bambini che tutta la comunità di riferimento<br />

●affiancano i bambini durante la partecipazione ai laboratori, aiutandoli nelle attività ludiche e artistiche e<br />

mediando il rapporto educativo con gli adulti<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

L’attivazione dei laboratori socio-educativi, è importante per aumentare il grado di socievolezza dei minori,<br />

al fine di aumentare il grado di confronto ed ampliare il loro livello di conoscenza legato alla quotidianità,<br />

soprattutto per migliorare il grado di socialità non solo con i coetanei ma anche con gli adulti.<br />

Tali attività si svolgono dal Lunedì al Venerdì, presso i locali del centro polivalente, in queste azioni<br />

vengono coinvolti i volontari, gli animatori e i bambini che hanno le abilità di cui sopra, quindi inerenti al<br />

ballo, al canto alla recitazione e alla attività grafico pittoriche, più un educatore del centro.<br />

Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di aiutare ed agevolare la comunicazione tra adulto e<br />

bambino nella realizzazione delle attività ludiche, a partire dal punto di vista del bambino, ed<br />

utilizzando il saper dei grandi che si mettono a disposizione per a realizzazione dei laboratori. Inoltre il<br />

volontario. Il tutto ha come valore finale quello di creare una rappresentazione finale al fine di presentare<br />

alla comunità il lavoro svolto dai bambini insieme agli adulti.<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.d. Aumento della qualità della vita del bambino del 20%<br />

Codice e titolo<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />

attività<br />

(cfr. punto 9.2)


AZIONE GENERALE<br />

1.A.d.1<br />

Attivazione di Asilo<br />

nido<br />

● Aiutano gli assistenti e l’educatrice per l’infanzia nell’accudimento degli infanti<br />

●Collaborano con la puericultrice del dare sostegno ai genitori circa il comportamento da tenere con i<br />

neonati e le pratiche di igiene e sicurezza<br />

●Affiancano insieme all’educatrice le attività ludico ricreatine che svolgono con i bambini<br />

●Affiancano nella gestione dell’asilo le figure competenti<br />

● Sostengono i genitori degli infanti ad esercitare il proprio ruolo<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

L’ Asilo Nido è stato attivato per fornire un aiuto alle donne impegnate, e per accudire gli infanti e dare<br />

loro una vita regolare fin dall’infanzia.<br />

Nel nido sono impegnate, una puericultrice, educatrici alla prima infanzia, ed i volontari in servizio civile<br />

che si alternano tra la mattinata ed il pomeriggio.<br />

Il ruolo dei volontari in servizio civile in quest’attività è quello di aiutare supportare e collaborare la<br />

puericultrice, e l’educatrice all’infanzia, nelle attività di cura e ludiche rivolte ai minori e nelle attività della<br />

co-getione dell’asilo, attraverso la collaborazione nell’organizzazione della struttura, utilizzando le<br />

competenze in loro possesso sia a livello relazionale con i bambini che di coordinamento delle attività.<br />

2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI <strong>DI</strong> MIGLIORAMENTO DELLA<br />

QUALITA’ DELLA VITA<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 10%<br />

Codice e titolo<br />

attività<br />

(cfr. punto 9.2)<br />

AZIONE GENERALE<br />

2.B a.1<br />

visite domiciliari<br />

AZIONE GENERALE<br />

2.B a.2<br />

Garantire un minimo<br />

vitale per la<br />

sopravvivenza<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />

●Accompagnano le suore presso il domicilio degli utenti abbandonati<br />

●Agevolano la relazione d’aiuto tra le suore e gli utenti abbandonati<br />

●Sosterranno le suore nelle situazione di bisogno che si proporranno<br />

●Aiutare le suore nel cercare di rilevare i bisogni degli utenti abbandonati<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di accompagnare le suore, nelle attività che svolgono<br />

durante la domiciliare, mediando il rapporto con l’utenza, quindi cercheranno di rendere l’atmosfera più<br />

semplice e leggera durante la visita soprattutto se in presenza dei minori. Essi utilizzano ed attivano dei<br />

canali comunicativi molto semplici, ed informali. Inoltre aiuteranno le suore nel rilevare i bisogni<br />

coadiuvandole, nell’ascolto e nella relazione d’aiuto, attraverso la compilazione di schede conoscitive<br />

individuali, si cercherà di archiviare i singoli casi, e attraverso l’ascolto si cercherà di carpire i reali<br />

bisogni.<br />

●Supportano l’equipè nella gestione dello sportello<br />

●Sostengono l’equipe dello sportello nella gestione della relazione d’aiuto<br />

●Coadiuvano l’equipè dello sportello nella compilazione di schede conoscitive degli utenti<br />

●Mediano la relazione tra gli utenti e l’equipè dello sportello<br />

●Aiutano i volontari e le suore nell’accoglienza delle persone anziane<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

2 gg a settimana Lunedì e giov. dalle ore 9.30 alle 12.30, presso il Centro polivalente le Suore insieme ai<br />

volontari fanno centro d’ascolto, e una buona fetta degli afferenti al servizio è data dagli anziani, ai quali si<br />

cerca di fare sostegno psicologico e morale, di assisterli nell’emergenza, di assicurarsi che hanno un<br />

minimo vitale, spesso vengono sottoposti a visita dai medici che si trovano presso il centro.<br />

Il ruolo dei volontari è quello di agevolare l’equipe nella reazione d’aiuto e di accogliere gli anziani quando<br />

arrivano in struttura, attraverso delle modi affettuosi e forme di accoglienza.


●Sostengono l’equipe durante l’ascolto con il povero<br />

●Coordinano e gestiscono lo sportello durante l’apertura al pubblico<br />

●Supportano con le suore i poveri durante l’attesa e li accolgono<br />

●Aiutano le suore a gestire situazioni di emergenza durante l’apertura dello sportello<br />

●Accompagnano le suore nel giro della città per monitorare la presenza dei poveri e lo stato in cui<br />

vertono, al fine di procurare le giuste cure<br />

●Aiutano le suore nel somministrare cibi caldi, coperte, medicine per strada ai barboni<br />

●Aiutano le suore a trovare soluzioni per far accogliere i povere in alcune strutture<br />

Verificano insieme alle suore<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

Dal momento che il numero dei poveri è numeroso ed il tasso di morte elevatissimo, le suore Nazarene<br />

dal Lunedì al venerdì di mattina, pomeriggio o sera,svolgono attività di sostegno ai poveri, sia presso lo<br />

sportello del Centro polivalente, che in strada, cercando di verificare lo stato effettivo di salute e ridurre<br />

quanto il più possibile il rischio di morte, attraverso la distribuzione di beni di prima necessità, di coperte<br />

per ripararsi dal freddo della notte, dal momento che non hanno indumenti adatti, di somministrare loro<br />

eventuali medicine, o farli controllare da qualche medico.<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%<br />

Codice e titolo<br />

attività<br />

(cfr. punto 9.2)<br />

AZIONE GENERALE<br />

2.B.b 1.<br />

Organizzare Corsi di<br />

alfabetizzazione per<br />

adulti<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />

●Aiutano gli insegnanti nello svolgimento delle attività didattiche<br />

●Collaborano con gli insegnanti nello strutturare le attività<br />

●Sostengono gli allievi/adulti nei processi di apprendimento<br />

●Sostengono e accompagnano gli allievi nello svolgimenti dei compiti<br />

●Co-gestiscono con le insegnanti in gruppo classe<br />

●Aiutano gli insegnanti nell’utilizzo di metodologie di insegnamento semplici attraverso l’utilizzo di<br />

semplici strumenti, come le simulazioni, video proiezioni, esempi riconducibili alla vita quotidiana<br />

●Aiutano le insegnanti nella somministrazione di specifiche schede di apprendimento<br />

●Agevolavo i rapporti tra docenti e allievi<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

I corsi di alfabetizzazione vengono al fine di fornire un’alfabetizzazione di base all’adulto per poi affrontare<br />

meglio la parte teorica dei corsi.<br />

Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di agevolare i processi di apprendimento degli allievi<br />

favorendo il rapporto con le insegnanti, attraverso l’utilizzo di strumenti quali: video proiezioni, simulazioni,<br />

che renderanno più semplice ed agevole l’apprendimento.<br />

3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE <strong>DI</strong> UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’IN<strong>DI</strong>VIDUO IN<br />

RELAZIONE ALL’AMBIENTE<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso<br />

di scarsa condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.<br />

Codice e titolo<br />

attività<br />

(cfr. punto 9.2)<br />

AZIONE GENERALE<br />

3.C.a. 1<br />

Educazione all’igiene e<br />

conoscenza delle<br />

malattie<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />

●Affiancano i formatori durante la lezione per gestire l’ordine della classe<br />

●Agevolano l’apprendimento delle tematiche attraverso l’affiancamento di qualche adulto in difficoltà<br />

●Agevolano le spiegazioni collaborando con i docenti durante la lezioni, facendo esempi semplici delle<br />

spiegazioni delle varie tematiche, e prestandosi a simulazioni.<br />

●Facilitano l’apprendimento attraverso la creazione di opuscoli esplicativi<br />

●Mediano i rapporti tra i docenti ed il gruppo classe<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

I corsi verranno svolti per moduli presso il centro polivalente, 2 volte a settimana dalle ore 16.30 alle ore<br />

18.30, da personale medico e paramedico e sostenuti dalle suore e dai volontari, l’accesso è libero, vi<br />

possono partecipare sia gli adulti uomini e donne che gli anziani.<br />

Il ruolo dei volontari è quello di mediare il rapporto tra i docenti e la classe degli allievi, cercando di<br />

facilitare da una parte le spiegazione dei docenti e dall’altra l’apprendimento dei discenti, attraverso<br />

simulazioni, filmati, ecc.<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul<br />

territorio del 10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria diventerà del 50%.<br />

Codice e titolo<br />

attività<br />

(cfr. punto 9.2)<br />

AZIONE GENERALE<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />

●Supportano l’equipè e le suore in un’attività di orientamento e consulenza a chiunque si avvicina allo<br />

sportello informativo<br />

●Collaborano con le suore nel mantenimento di uno sportello di orientamento dei servizi<br />

●Collaborano con le suore nell’attività di pianificazione del territorio


3.C.b. 1.<br />

Imparare a<br />

conoscere i servizi<br />

presenti nel territorio<br />

●Somministrano delle schede conoscitive agli utenti<br />

●Accompagnano gli utenti presso le strutture presenti sul territorio<br />

●Aiutano l’equipè operativa e le suore nella creazione di opuscoli per la mappatura del territorio<br />

Collaborano con l’equipe nel prendere provvedimenti per specifiche problematiche.<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

Tale servizio verrà offerto presso il centro in ore pomeridiane 1 volte a settimana giov. dalle ore 16.30<br />

alle ore 18.30, sotto forma di consulenza, dove in un primo tempo si esporrà il problema al personale ivi<br />

presente e successivamente si vedrà l’eventuale provvedimento da prendere.<br />

Il ruolo dei volontari è quello di collaborare insieme all’equipè nella gestione di questo sportello di<br />

orientamento e mappatura del territorio, attraverso l’utilizzo di schede conoscitive, distribuzione di<br />

opuscoli, guide per la città.<br />

OBIETTIVO SPECIFICO 3.C.c. Aumento della popolazione alla vita comunitaria del 10% , per cui il tasso della<br />

popolazione non partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60%<br />

Codice e titolo<br />

attività<br />

(cfr. punto 9.2)<br />

AZIONE GENERALE<br />

3.C.c. 1.<br />

Promuovere interventi<br />

di integrazione e<br />

socializzazione tra la<br />

popolazione<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile<br />

●Sostegno degli anziani durante le attività che andranno a svolgere<br />

●Coadiuvano gli altri volontari del loco nell’inserimento degli anziani nelle vaie attività<br />

●Sostengono gli anziani durante i vari laboratori<br />

●Mediano le relazioni tra l’anziano e il referente dell’attività prestabilita<br />

●Sostengono l’anziano nell’ambito relazionale<br />

●Mediano il rapporto e facilitare la relazione con lui all’interno dell’attività di cui lo steso è responsabile.<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

Il ruolo del volontario in servizio civile è quello di curare l’inserimento degli anziani all’interno delle attività<br />

del centro, attraverso la vicinanza e delle forme di comunicazione improntate sull’accoglienza<br />

●Preparano insieme alle sure gli incontri di catechesi<br />

● Partecipano agli incontri di catechesi con la comunità<br />

● Partecipano alla preparazione di momenti di condivisione con la comunità<br />

● Collaborano nella progettazione e nella programmazione di eventi collettivi da organizzare presso il<br />

centro<br />

●Partecipano ei momenti di confronto con la comunità circa l’andamento della vita comunitaria<br />

RUOLO E METODOLOGIA<br />

I momenti di catechesi vengono strutturati dai catechisti e dalle suore sostenute dai volontari e da tutte le<br />

persone che fanno parte della vita del centro, 1 volta a settimana il Sabato dalle ore 16.30 alle ore 20.30.<br />

In questo caso il ruolo del volontario, è quello di organizzare insieme alle suore questi momenti di<br />

condivisione, scegliendo le tematiche su cui discutere, e cercando di orientare sempre insieme alle suore<br />

o a figure di riferimento presenti nella comunità, gli argomenti verso situazioni che possano procurare una<br />

crescita socio-ambientale nell’individuo.<br />

4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE<br />

OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del<br />

20%, per cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di disinteresse ad un 20% di partecipazione<br />

Codice e titolo attività<br />

(cfr. punto 9.2)<br />

Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile


AZIONE GENERALE<br />

4.D.a. 1.<br />

Attività di animazione e<br />

sensibilizzazione in<br />

Italia e nel paese dove<br />

si svolge il servizio<br />

Durata 3 mesi<br />

1 mese prima della partenza in italia<br />

●Pubblicizzano il del progetto e il servizio civile all’estero<br />

●Sensibilizzano il territorio sul senso della missione<br />

●Organizzano incontri formativi ed informativi con i giovani del territorio<br />

●Distribuiscono depliant e materiale informativo sul servizio civile all’estero<br />

●Partecipano a momenti ad incontri con l’Ufficio Missionario<br />

●Preparazione alla partenza: frequenza corso di lingua francese (vedi conv. Piramide cfr.32)<br />

1 mese durante il rientro di metà servzio<br />

●Sostengono sul territorio il tema della Missione in collaborazione dell’ufficio missionario<br />

●Sensibilizzano il territorio attraverso mostre fotografiche pro-Madagascar, in collaborazione con<br />

l’Ufficio missionario della diocesi<br />

●Promuovono il servizio civile all’estero attraverso la partecipazione nelle scuole, nelle associazioni<br />

●Organizzano e promuovono cene ed eventi sul territorio, per la raccolta di fondi da portare per il<br />

ritorno in Madagascar<br />

●Promuovono e divulgano la vendita di prodotti dell’artigianato malgascio sul territorio<br />

1 mese al rientro dal Madagascar per il fine servizio<br />

●Collaborano all’ Organizzazione di un forum in diocesi sul servizio civile all’estero ed in Italia,<br />

arricchito da testimonianze dei vari servizi condotti, e da un incontro/dibattito con la partecipazione del<br />

direttore dell’Ufficio Missionario, con il Direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana e con il Vescovo, e i giovani<br />

della diocesi che si vogliono avvicinare al mondo del volontariato<br />

●Collaborano con gli altri volontari alla preparazione di una manifestazione finale per la conclusione del<br />

servizio civile, da organizzarsi presso la villa comunale della città, con la realizzazione di banchetti<br />

equo e solidali, promozione delle adozioni a distanza, reporter costituiti da video proiezioni e filmati,<br />

distribuzione di materiale informativo<br />

●Realizzano la redazione di un giornalino in collaborazione di tutti gli attori coinvolti nel servizio civile<br />

all’estero<br />

►dal 7° all’11° mese incontri periodici di sensibilizzazione formazione<br />

●Preparano con la responsabile delle suore missionarie momenti di confronto circa l’esperienza vissuta<br />

● Presentazione all’Arcidiocesi di Fianarantsoa il risultato del servizio svolto<br />

●preparano dei momenti di animazione sul territorio coinvolgendo tutte le realtà che durante l’anno di<br />

servizio hanno conosciuto<br />

●Promozione del volontariato per e con altri volontari missionari presenti nell’Arcidiocesi<br />

●Coinvolgimento della popolazione locale in queste attività di promozione, animazione ed<br />

evangelizzazione sul territorio<br />

METODOLOGIA<br />

L’animazione diventa un’azione sul territorio nel momento in cui il volontario va ad esplicitare il suo<br />

servizio a favore di una crescita della comunità tutta. Per cui nel presente progetto sono previsti due<br />

momenti di animazione uno in Italia ed uno più breve all’estero, dove il ruolo del volontario è quello del<br />

promuovere il volontariato in quanto tale ed il servizio civile all’estero, come opportunità di crescita<br />

personale e ricchezza per il paese di missione. Dal momento che per realizzare tutto ciò è importante la<br />

conoscenza della lingua, durante questo periodo è prevista la frequenza di un corso di lingua francesce<br />

presso un istituto in convenzione con la <strong>Caritas</strong>.


10) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:<br />

9<br />

11) Modalità di fruizione del vitto e alloggio:<br />

Sede ( come da punto 19) N° posti con vitto e alloggio<br />

CENTRO ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong> FIANARANTSOA, VIA<br />

3<br />

ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440 - cod. Helios 24319<br />

CENTRO CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, 3<br />

VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 11158<br />

CENTRO CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA 3<br />

IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />

Totale 9<br />

Modalità di fruizione:<br />

I volontari faranno vita comunitaria ed usufruiranno del vitto e dell’alloggio presso le strutture di cui sopra.<br />

Tutte e tre le strutture sono dotate di stanze dove poter dormire e locali mensa dove poter mangiare, per cui<br />

gli stessi usufruiranno del vitto e dell’alloggio relativamente alla sede dove sono stati assegnati. Inoltre i<br />

volontari potranno mangiare sia nel servizio mensa quando sono in servizio che con le suore quando sono<br />

liberi.<br />

Tutte e tre i centri sono gestite dalle Suore Nazarene che si i occuperanno dei volontari in servizio civile, per<br />

tutto il tempo di permanenza degli stessi in Madagascar.<br />

Le sedi si mantengono in regime di autogestione, presso di esse i volontari condurranno la loro vita privata,<br />

e comunitaria, dormiranno, mangeranno ed usufruiranno di quanto la casa mette loro a disposizione .<br />

12) Numero posti senza vitto e alloggio:<br />

0<br />

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:<br />

36<br />

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):<br />

6<br />

15) Mesi di permanenza all’estero ed eventuali particolari obblighi dei volontari durante il<br />

periodo di servizio


Il progetto prevede una permanenza all’estero non inferiore a 9 mesi:<br />

● Stesura delle relazioni mensili da inviare in Italia (report), incontri settimanali dell’équipe locale di progetto;<br />

● Seguire le indicazione dei referenti dei progetti;<br />

● Mantenersi in comunicazione costante (mails, telefono) con la <strong>Caritas</strong> diocesana;<br />

● Condurre uno stile di vita sobrio, semplice, responsabile ed armonico rispetto al lavoro di equipe;<br />

●Condurre un comportamento di vita adeguato al contesto socio-culturale in cui si è inseriti, partecipando:<br />

-1. a momenti di preghiera e condivisione organizzati dalla comunità;<br />

● obbligo alla partecipazione ai seguenti momenti di formazione specifica da svolgersi in loco con formatori della<br />

formazione specifica, esperti esterni del luogo e la OLP:<br />

- 1. Partecipazione a momenti di verifica periodici, con la compilazione di materiale cartaceo, che prevede moduli<br />

settimanali di programmazione, calendarizzazione, e relazione delle attività svolte presso la sede di realizzazione del<br />

progetto, materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani nel momento della<br />

presa in servizio;<br />

- 2. partecipazione a momenti di monitoraggio del servizio, attraverso la compilazione di schede di monitoraggio,<br />

materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani nel momento della presa in<br />

servizio;<br />

- 3. studio della lingua locale nei primi mesi di servizio;<br />

● Rispetto della cultura locale;<br />

● Rispetto delle norme e delle indicazioni per la sicurezza raccomandate dai partner locali e dalla <strong>Caritas</strong> di Trapani;<br />

● Flessibilità a svolgere il servizio in numerosi e differenti settori, ambiti e fasi di intervento, relativamente alle attività<br />

previste nel progetto, possibile impiego nei giorni festivi, alternanza di lavoro individuale ed in equipe, flessibilità di<br />

orario.<br />

●RISPETTO <strong>PER</strong> LA VITA COMUNITARIA: mantenere l’ordine ivi presente, rispettare gli equilibri della casa,<br />

rispettare le regole della casa, collaborare con gli ospiti, partecipare alle attività che le suore della casa fanno<br />

regolarmente, condurre uno stile di vita adeguato<br />

Durante il periodo di permanenza in Italia 3 mesi:<br />

● Partecipazione al percorso formativo di corso di inizio, metà e fine servizio a livello diocesano di formazione<br />

residenziale organizzata a livello diocesano, per i quali è previsto il rientro dei volontari in sede italiana; ogni corso<br />

residenziale prevede una durata minima di tre giornate, ed una condivisione dell’esperienza con gli altri giovani in<br />

servizio presso le sei italiane. A questo fa seguito un periodo di permanenza comunitaria presso la sede italiana, nel<br />

caso in cui i volontari scelti per il servizio siano di città diverse, al fine di sia socializzare tra di loro come gruppo<br />

durante il primo periodo, e quindi venire a conoscenza del Madagascar attraverso i referenti del progetto MIARAKA-<br />

INSIEME a Trapani, quanto nei mesi successivi, per raccontare l’esperienza e far conoscere la missione.<br />

● Svolgimento delle attività di animazione e sensibilizzazione in Italia con la <strong>Caritas</strong> diocesana capofila del progetto;<br />

● Disponibilità al rientro in Italia o al trasferimento temporaneo della sede in caso di:<br />

richiesta da parte dei propri referenti della <strong>Caritas</strong> diocesana per ragioni di sicurezza<br />

partecipazione ad eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale, per la promozione<br />

del servizio civile all’estero, e la valorizzazione del volontariato internazionale.<br />

● Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la <strong>Caritas</strong> diocesana e/o le sedi di<br />

attuazione svolti su base periodica e previsti a metà e a fine servizio organizzati a livello diocesano, regionale,<br />

interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto.<br />

CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE<br />

16) Particolari condizioni di rischio per la realizzazione del progetto connesse alla situazione<br />

politica e sociale esistente nell’area d’intervento prescelta:<br />

Rischi politici:


Da una consultazione avvenuta tra il direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani e un referente del Ministero degli estero, è<br />

emerso che il Madagascar, risulta tra i paesi ove non sussistono rischi di conflitto politico-sociale.<br />

I volontari, quindi, non corrono alcun rischio dal punto di vista politico, criminale e sociale, dal momento che l’ultima rivoluzione<br />

risale a dopo la seconda guerra mondiale, dove il regime da democratico si è instituito in repubblicano, oggi la situazione data<br />

questa tranquillità polita sembra essere rena anche dal punto di vista criminale, dal momento che non sono presenti clan, né da<br />

punto di vista sociale, poiché il popolo ancora vive in una condizione di “salute sociale sana”, dal momento che non sono presenti<br />

promiscuità razziali, né di cultura, o di situazioni economiche particolari, che possono causare eclatanti divisioni sociali.<br />

Fianarantsoa, anche se è una delle provincie più grandi presenta un tessuto sociale molto sano, per cui non vi è rischio di attacco<br />

o di forme di discriminazioni nei confronti dello straniero in genere, e nella fattispecie dei missionari, anzi le figure ecclesiali<br />

vengono bene accette e rispettate.<br />

Inoltre vi è da aggiungere che i volontari lavoreranno sempre in equipe e anche quando non sono in servizio saranno sempre<br />

accompagnati, dai loro responsabili che comunque vigileranno su di loro.<br />

Rischi sanitari<br />

Qualche appunto bisogna fare sulle malattie endemiche, infatti, una scarsa ed inadeguata alimentazione l’inquinamento delle<br />

acque, e dagli ambienti interni ed esterni molto sporchi, spesso sono cause per la contrazione della malaria, una malattia verso<br />

cui si può essere più a rischio, e la contrazione di allergie.<br />

Rischi legati alla quotidianità<br />

La struttura dove i giovani andranno a svolgere il servizio non presenta particolari difficoltà di gestione di rischio, né particolari<br />

tipologie di utenza affette da malattie riconosciute infettive, i volontari per altro sono sempre affiancati in tutte le attività dalle suore<br />

e dai formatori del luogo, inoltre gli interventi sono stati strutturati in modo che si svolgono tutte durante la giornata, per qualsiasi<br />

evenienza comunque presso il centro quasi ogni giorno interviene una equipè di medici. La struttura dove i ragazzi risiedono, è<br />

adiacente al centro polivalente, ed è abitata dalle suore e da altri volontari, inoltre è custodita da un guardiano, che abita con la<br />

sua famiglia in una casetta accanto alla struttura. Inoltre entrambe le strutture sono recintate da mura di cinta.<br />

17) Accorgimenti adottati per garantire i livelli minimi di sicurezza e di tutela dei volontari a<br />

fronte dei rischi evidenziati al precedente punto 16) e di quelli sanitari:<br />

La <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani anche se non si registrano gravi rischi di tipo politico sul territorio, e<br />

qualcuno di tipo sanitario, vuole comunque dare delle indicazioni fornendo una corretta e puntuale<br />

informazione circa le norme di sicurezza che i volontari devono rigorosamente rispettare, e che varranno<br />

scritte su un opuscoletto illustrativo e consegnate prima della partenza ai volontari:<br />

Indicazioni da seguire sui rischi politici:<br />

○ CONSULTARE sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: nel<br />

caso di uscite serali, visite non previste a istituzioni governative e/o religiose, ecc.);<br />

○INFORMARSI sulle particolari esigenze dei vari paesi e sui comportamenti da tenere nel caso di incontri formali e/o formali<br />

(abbigliamento consigliato, argomenti da escludere nella conversazione, particolari riti e tradizioni, ecc.);<br />

○ MONITORARE costantemente la situazione politica e sociale del Paese in modo da comunicare tempestivamente, laddove<br />

necessario, al responsabile della sede <strong>Caritas</strong> di Trapani per prendere insieme decisioni rapide in caso di deterioramento delle<br />

condizioni di permanenza dei volontari;<br />

○CONSIDERARE le peculiarità specifiche dei singoli Paesi, legate soprattutto alle tradizioni religiose degli stessi. In particolare,<br />

tener presente le festività delle diverse comunità e le eventuali difficoltà a svolgere attività in tali giorni;<br />

○INFORMARSI sui particolari comportamenti da tenere in luoghi di culto o di rito, dal momento che ci sono molti animisti, ed i<br />

cattolici sono solo una minoranza;<br />

○EVITARE di sostare troppo a lungo in luoghi turistici troppo affollati quali moschee, mercati, sinagoghe ecc. o luoghi di ritrovo di<br />

minoranze;<br />

○EVITARE di sostare nelle vicinanze di caserme, stazioni di polizia o luoghi connessi a funzioni pubbliche (ambasciate e<br />

ministeri). Nel caso in cui ciò non sia evitabile, ridurre la permanenza a quanto strettamente necessario;<br />

○UTILIZZARE particolari accorgimenti nelle comunicazioni di servizio da e per l’Italia. In particolare, omettere sempre i nominativi<br />

delle persone locali che collaborano al progetto, non specificare i dettagli delle attività da svolgersi (percorsi che<br />

devono essere attuati, orari, incontri, luoghi da visitare).<br />

Indicazioni da seguire sui Rischi sanitari:<br />

Per evitare le malattie endemiche che si posto contrarre sul posto, la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, si assicura che:<br />

Ci si accerta che il volontario prima della partenza si sia sottoposto alle necessarie vaccinazioni, quali:<br />

profilassi del tifo, e dell’antitifo, l’antimalarica, febbre gialla, profilassi delle epatiti.<br />

Verranno indicate delle norme di igiene e profilassi, come:<br />

▪ non bare acqua non imbottigliata;<br />

▪ non mangiare cibi non protetti da incarti;


▪ utilizzare le zanzariere per dormire;<br />

▪ utilizzare sterilizzanti, come l’amuchina gel , e salviette umidifica;<br />

▪ essere minuti di prodotti paramedici e medicine da banco, per un soccorso immediato;<br />

▪ sarebbe bene camminare il più possibile coperti, soprattutto i piedi;<br />

▪ utilizzare shampoo per la pediculosi;<br />

▪ utilizzare prodotti antistaminici;<br />

▪ utilizzare antiparassitari;<br />

▪ utilizzare repellenti.<br />

Verrà organizzato prima della partenza, un Corso di pronto soccorso, di igiene e profilassi e di prevenzione,<br />

presso la diocesi tenuto da un medico volontario<br />

Indicazioni di “Buone prassi”da seguire per non incorrere in rischi quotidiani:<br />

●Evitare di andare in giro da soli, soprattutto nei mercati;<br />

●Evitare di girare con il buio;<br />

●E’ vietato allontanarsi dalla casa senza averlo comunicato alle Suore responsabili;<br />

Gli Ospedali più vicini si trovano nei paesi della capitale, ad Antananarivo e qui di<br />

seguito sono descritti i recapiti e le modalità di raggiungimento:<br />

Cenhosoa (Previously HOMI) Tel: + 261 20 23 397 51, indirizzo: Route de Tamatave<br />

Tananarive – Antananarivo, fax: + 261 20 23 645 69;<br />

Centre de Diagnostic de Tananarive Tel: + 261 2 30760, indirizzo: BP 5120 - 101<br />

Lot IVL - 176 Anosivavaka – Ambohimanarina, Antananarivo;<br />

Clinic Saint Francois d'Assise Tel: + 261 2 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera Rajaonale-<br />

Ankadifotsy, Antananarivo 101, fax: + 261 2 230 95;<br />

Clinic St. Francois d'Assise Tel: + 261 32 12 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera Rajaonale-<br />

Ankadifotsy, Antananarivo 101;<br />

Espace Medical Tel: + 261 20 23 625 66, indirizzo: 65 bis Rue Pasteur-Rabary, Antananarivo;<br />

Hopital Josephe Ravoahangy Tel: + 261 2 279 79, indirizzo: Andrianavalona-Ampefiloha,<br />

Antananarivo101.<br />

Essi possono essere raggiunti in un minimo di 20 minuti ad un massimo di 40, sia con i mezzi di<br />

trasporto disponibili in loco che con le Jeep disponibili nelle sedi.<br />

18) Particolari condizioni di disagio per i volontari connesse alla realizzazione del progetto:<br />

I volontari possono riscontrare particolari condizioni di disagio in merito a :<br />

1. difficoltà linguistiche;<br />

2. abitudini alimentari diverse;<br />

3. mancanza di corrente per sere alterne (anche se sporadica);<br />

4. è possibile che per alcuni giorni i telefoni non funzionino, e che la connessione ad<br />

internet risulti difficoltosa;<br />

5. mancanza di acqua calda;<br />

6. può capitare che manchi l’acqua;<br />

7. mancanza di acqua potabile;<br />

8. mancanza di riscaldamento ,<br />

9. Clima variegato, sbalzi di temperatura, vote causa di influenze, escursioni termine<br />

repentine tra la notte ed il giorno;<br />

10. Ambienti molto sporchi, ed odori molti forti.


19) Sede/i di attuazione del progetto di appoggio in Italia ed Operatori Locali di Progetto:<br />

N.<br />

1<br />

Sede di<br />

attuazione del<br />

progetto<br />

CARITAS<br />

<strong>DI</strong>OCESANA <strong>DI</strong><br />

TRAPANI 3<br />

Comune Indirizzo<br />

TRAPANI<br />

CORSO V.<br />

EMANUELE,<br />

44<br />

Cod.<br />

ident.<br />

sede<br />

N. vol. per<br />

sede<br />

7073 9<br />

20) Sede/i di attuazione del progetto all’estero ed ente/i partners:<br />

N.<br />

1<br />

1<br />

1<br />

Ente che ha presentato il<br />

progetto<br />

ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong><br />

FIANARANTSOA<br />

CASA SUORE<br />

CARMELITANE<br />

CASA SUORE<br />

NAZARENE<br />

Paese estero Città<br />

Cod.<br />

ident.<br />

sede<br />

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto<br />

Cognome e nome<br />

BONURA MARIO<br />

BONURA AURELIA<br />

BONURA PIETRO<br />

N. vol.<br />

per<br />

sede<br />

MADAGASCAR FIANARANTSOA 24319 3<br />

Data di<br />

nascita<br />

Ente partner paese<br />

estero<br />

ARCI<strong>DI</strong>OCESI <strong>DI</strong><br />

FIANARANTSOA<br />

MADAGASCAR FIANARANTSOA 111585 3 SUORE NAZARENE<br />

C.F.<br />

Personale di riferimento sede<br />

estera (cognome e nome)<br />

SANTO ZOCCO<br />

RAVAOARISOA MARIE<br />

CLAIRE<br />

MADAGASCAR FIANARANTSOA 111584 3 SUORE NAZARENE BRUSASCO ADELAIDE


21) Modalità di comunicazione della presenza dei volontari all’autorità consolare o diplomatica<br />

italiana presso il paese in cui si realizza il progetto:<br />

In Madagascar non vi è l’ambasciata italiana, essa si trova a Pretoria, per cui per i primi contatti si è<br />

proceduto telefonicamente con l’Ufficio degli esteri in Italia, che ci ha fornito questi indirizzi:<br />

Personale presso sede/ufficio <br />

Sede: AMBASCIATA PRETORIA<br />

Codice Sede: 3810100<br />

Paese: SUD AFRICA<br />

Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia (Canc. Dipl. anche a Cape Town nel mese di febbraio: 2 Grey's Pass - Gardens -<br />

8001)<br />

Prefisso telefonico: 002712 Pretoria;<br />

Fuso orario: +1<br />

Indirizzo e-mail Sede: segreteria.pretoria@esteri.it<br />

Altre e-mail sede: Amb. Elio Menzione ; Cons. Pier Attinio Forlano: pierattinio.forlano@esteri.it 1°<br />

Segretario Mauro Lorenzini: mauro.lorenzini@esteri.it 1° Segretario Jacopo Martino jacopo.martino@esteri.it N;A<br />

Home Page: www.ambpretoria.esteri.it <br />

Indirizzo Cancelleria Consolare: 796 George Avenue, 0083 Arcadia<br />

Accreditamenti secondari Capo Missione: Maseru (Lesotho), Antananarivo (Madagascar) e Port Louis (Isole Mauritius)<br />

Addetti Militari: Col. Pilota Roberto Duraccio Tel.+ 27 12 3624001 Fax +27 12 3624009<br />

Circoscrizione: Cancelleria consolare con circoscrizione: il distretto di Pretoria, il Lesotho, Madagascar e Mauritius (D.M. 033/424<br />

bis del 19.05.2003).<br />

Note: Durante i periodi di permanenza del Capo Miss. a Capetown (variabili) l'Amb. in Pretoria continua a funzionare. Indirizzo e<br />

recapiti telefonici della Cancelleria Diplomatica di Capetown sono indicati tra parentesi accanto a quelli della sede di Pretoria.<br />

Numeri Telefonici<br />

Telefoni Sede: 0027124230000 AMBASCIATA PRETORIA (Centralino)<br />

0027124230001 AMBASCIATA PRETORIA (Segreteria)<br />

0027124230013 AMBASCIATA PRETORIA (Segreteria 2)<br />

0027124230022 AMBASCIAT A PRETORIA (Contabilita')<br />

0027124230015 AMBASCIATA PRETORIA (Archivio)<br />

0027214235157 AMBASCIATA - Cancelleria di Cape Town<br />

0027214235158 AMBASCIATA - Cancelleria di Cape Town 2<br />

Fax Sede: 0027124305547 (Canc.Dipl. Cape Town 002721-4245559)<br />

Cellulari reperibilità Sede: 0027827815972 <br />

Telefoni Cancelleria Consolare: 0027124230014 Cancelleria Consolare<br />

Pretoria<br />

0027124230024 Cancelleria Consolare Pretoria<br />

Fax Cancelleria Consolare: 0027124305547 (Canc.Dipl. Cape Town 002721-4245559<br />

Successivamente sono state inviate due lettere per conoscenza, circa l’intenzione da parte della<br />

diocesi di Trapani ad attuare un progetto di servizio civile in Madagascar in collaborazione con<br />

l’Arcidiocesi di Fianarantsoa e Le suore Nazarene, spiegando inoltre che a queste comunicazioni ne<br />

faranno seguito altre, nell’eventualità dell’approvazione del progetto.<br />

Nel momento dell’approvazione del progetto, la notizia ufficiale sarà subito comunicata all’autorità<br />

consolare, e successivamente accompagnata da una e-mail ed una lettera in cartaceo inviata in<br />

modalità di raccomandata con ricevuta di ritorno all’ambasciata di Pretoria, con la data di inizio e<br />

fine servizio ed in allegato il progetto, preservandoci di comunicare l’elenco dei volontari in un<br />

successivo tempo alla selezione degli stessi avvenuta; in un altro momento, secondo le modalità<br />

che gli stessi ci indicheranno, prima della presa in servizio dei giovani, si faranno altre eventuali<br />

comunicazioni.<br />

N.B. tale prassi è stata seguita all’avvio dei precedenti progetti, MISAOTRA-GRAZIE e MIARAKA-<br />

INSIEME, secondo quanto segue:<br />

- contatto telefonico con l’ambasciata malgascia a Roma;<br />

- lettera di partenza dei volontari presso l’ambasciata malgascia a Roma, per ricevere il visto della<br />

missione;<br />

- lettera di comunicazione partenza giovani all’ambasciata di Pretoria.<br />

Riferimenti ambasciata Malgascia in Italia:06/36307797- 06/36300183, Consolato Generale, Repubblica del<br />

Madagascar,Via R. Zandonai, 84/a- Roma


Qui di seguito è indicato il contenuto delle lettere e l’indirizzo a cui sono state inviate:<br />

Il progetto di servizio civile è stato comunicato per conoscenza alle autorità consolari, con una lettera di<br />

presentazione via mail di seguito allegata inviata al direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani al segretario<br />

all’ indirizzo e-mail qui di seguito:<br />

Indirizzo e-mail Sede: segreteria.pretoria@esteri.it<br />

E’ stata inviata un’ulteriore lettera, con raccomandata con ricevuta di ritorno controfirmata, dal fiduciario del<br />

vescovo dell’Arcidiocesi di Fianarantsoa Padre Zocco(dal momento che il vescovo era fuori sede), dalla<br />

responsabile delle Suore Nazarene Adelaide Brusasco “in religio” Suor Agnese, dal direttore della <strong>Caritas</strong><br />

diocesana di Trapani, e dal Direttore dell’ufficio Missionario Don Mario Bonura, di cui in allegato la lettera e<br />

qui di seguito l’indirizzo:<br />

Sede:AMBASCIATAPRETORIA<br />

CodiceSede:3810100<br />

Paese:SUDAFRICA<br />

Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia<br />

22) Modalità di collegamento e comunicazione con la sede italiana dell’ente proponente il<br />

progetto assicurata ai volontari:<br />

Il collegamento con la sede della <strong>Caritas</strong> Diocesana di Trapani viene garantito attraverso i seguenti contatti:<br />

Contatti Recapiti<br />

Direttore della <strong>Caritas</strong> diocesana Don Sergio Librizzi Tel. 0923/432234-432407<br />

Segreteria Servizio Civile Tel. 0923/432236<br />

Segretaria Servizio Civile Tel. +39/3341692631<br />

pamelacorso@email.it<br />

Ufficio Servizio Civile Tel. 0923/432409 -432406<br />

Ufficio Missionario Tel. 0923/432232<br />

<strong>Caritas</strong> Fax 0923/432235<br />

Indirizzo e-mail caritas@diocesi.trapani.it<br />

donsergiolibrizzi@libero.it<br />

1° OLP - PADRE MARIO BONURA Tel.+39347/3216348<br />

parsangius@virgilio.it<br />

2° OLP - AURELIA BONURA Tel.+39349/6776611<br />

3° OLP - PIETRO BONURA Tel.+39347/6161318<br />

La <strong>Caritas</strong> Diocesana di trapani offre il proprio sostegno a distanza ai volontari in servizio civile in Madagascar,<br />

mantenendo stretti contatti sia telefonici, che sia attraverso e-mail, con l’invio da parte dei volontari di report, relazioni,<br />

programmazioni, all’ufficio servizio civile della <strong>Caritas</strong> diocesana, e gli OLP, e la segretaria del servizio civile, il<br />

direttore dell’ufficio missionari. Quest’ultimo inoltre durante l’anno effettua dai due ai tre viaggi in Madagascar, nei<br />

periodi di Febbraio e Agosto, accompagnato da un gruppo di 20 volontari, per andare monitorare i lavori che la<br />

diocesi sta facendo in Madagascar, e nella fattispecie, per andare a monitorare il servizio dei volontari e sostenerli<br />

nelle loro eventuali difficoltà.<br />

Il collegamento con l’Ufficio della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> viene garantito attraverso i seguenti contatti:<br />

Contatti Recapiti<br />

Ufficio Servizio Civile Tel. 06/54192247-265-423<br />

Segreteria Tel. 06/541921<br />

<strong>Caritas</strong> Fax 065410300<br />

Indirizzo e-mail servizio civile@caritasitaliana.it<br />

Olp del progetto/ Direttore dell’Ufficio Missionario<br />

Indirizzo e-mail<br />

Tel.+39347/3216348<br />

parsangius@virgilio.it<br />

Contatti dalla sede all’estero in Italia<br />

Contatti Recapiti<br />

Segreteria Arcidiocesi ecar@vitelcom.mg<br />

tel.002721/ 22 204 78 – 2220531-Fax 002721/2224854<br />

Olp del progetto/ Suor Agnese (Adelaide Brusasco) Cell. 002721-4030543 - tel. 002721/7591999


23) Modalità e tempi di eventuali rientri in Italia dei volontari durante il periodo di permanenza<br />

all’estero:<br />

Si prevede un unico rientro della durata orientativa di un mese, non prima del terzo mese di servizio all’estero. Tale<br />

periodo permette di effettuare una prima verifica dell’inserimento dei volontari nel progetto all’estero ed ha lo scopo di<br />

svolgere il corso di formazione di metà servizio e di porre in essere il cosiddetto “piano di animazione”, vale a dire il<br />

coinvolgimento dei volontari in una serie di attività di promozione, animazione e sensibilizzazione sulle tematiche<br />

riguardanti il sevizio svolto ed i valori ad esso riconducibili (vedi voce punto 25)<br />

24) Eventuale assicurazione integrativa a copertura dei rischi indicati alla precedente voce 16):<br />

Per l’impiego dei volontari previsti nel progetto, sarà perfezionata la stipula di una polizza assicurativa integrativa per<br />

missionari, che svolgono servizio all’estero.<br />

Tale assicurazione è stata accordata con Allianz S.P.A., tipologia: “Polizza cumulativa Infortuni Enti Religiosi”, già<br />

stipulata per lo scorso progetto con N. 069973650.<br />

Tale ASSICURAZIONE prevede un indennità pro-capite per ciascun volontario, da integrare a quella di servizio civile,<br />

per gli spostamenti interni al Madagascar, a copertura dei rischi di malattia, invalidità permanente e morte, per tutte le<br />

24 ore anche al di fuori dell’orario di servizio.(vedi polizza allegata stipulata per lo scorso progetto).<br />

25) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:<br />

L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale<br />

del servizio civile e dell’obiezione di coscienza alle armi della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>.<br />

La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai<br />

valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte<br />

dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.<br />

ATTIVITA’ <strong>PER</strong>MANENTI <strong>DI</strong> PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE<br />

● Sito <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> www.caritasitaliana.it<br />

○ Foglio informativo quindicinale on line Informa<strong>Caritas</strong> di <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong><br />

● Mensile della <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> Italia <strong>Caritas</strong><br />

○ Blog del tavolo ecclesiale www.esseciblog.it<br />

● Progetto di promozione del servizio civile in collaborazione con l’Azione Cattolica <strong>Italiana</strong>, presso i gruppi<br />

giovanile delle Azioni Cattoliche diocesane.<br />

○Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo).<br />

● In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong><br />

è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC.


ATTIVITA’ <strong>DI</strong> PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA<br />

DELL’AVVIO DEL <strong>PROGETTO</strong><br />

Per la promozione e la sensibilizzazione del servizio civile in Italia la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, si<br />

avvale della collaborazione dell’Ufficio della Pastorale Giovanile e dell’Ufficio Catechistico e<br />

dell’Ufficio Missionario, la sinergia tra questi uffici della diocesi farà da volano per la promozione del<br />

progetto e per la valorizzazione delle esperienze dei giovani in esso coinvolte<br />

►L’attività di promozione e sensibilizzazione che precede l’avvio del servizio ha inizio con la pubblicazione ufficiale sulla<br />

gazzetta ufficiale dell’approvazione dei progetti di servizio civile:<br />

1° fase : Organizzazione e partecipazione da parte dei volontari a campi/meeting, della durata di due/tre giorni, di<br />

sensibilizzazione al volontariato e la promozione dei progetti di servizio civile, organizzati sul territorio dalla diocesi e dai tre uffici,<br />

di cui sopra: Ufficio Catechistico, Ufficio della Pastorale Giovanile e l’Ufficio missionario, a cui si fanno partecipare tutti i giovani<br />

della diocesi appartenenti alle varie realtà ecclesiali: quali azione cattolica, scout, catechisti, giovani volontari, giovani missionari,<br />

dove il servizio per il prossimo ed il volontariato si fanno testimonianza, attraverso la distribuzione materiale informativo, video<br />

proiezioni, rappresentazioni;<br />

2° fase: interventi nelle scuole superiori, nelle Università, nelle agenzie socializzanti presenti in città ed in tutta la provincia, di<br />

circa 3 ore, sul servizio e le sue esplicitazioni;<br />

3° fase: incontri di promozione durante la permanenza dei ragazzi in Italia, attraverso interventi in parrocchia, annunci verbali a<br />

messa, riunioni, meeting, testimonianze di servizio;<br />

4° fase: volantinaggio, con pieghevoli, materiale informativo, depliant per strada nelle parrocchie, nei luoghi frequentati dai<br />

giovani, nelle università, nelle scuole, negli enti pubblici, per promuovere l’approvazione del progetto;<br />

5° fase: Comunicati alle <strong>Caritas</strong> parrocchiali attraverso l’invio di materiale informativo elettronico, e illustrativo, quali foto,<br />

reportage, filmati sul servizio civile, attraverso l’Ufficio comunicazione della diocesi, e le reti locali private;<br />

6° fase: Comunicati stampa sul giornale della diocesi “Lettera Aperta” sulle attività e il progetto di servizio civile, attraverso l’Ufficio<br />

stampa della diocesi e la stampa locale;<br />

7° fase: organizzazione di eventi per la promozione del progetto di servizio civile all’estero attraverso la realizzazione di: cene<br />

missionarie, raccolte di beneficienza, spettacoli;<br />

►Si impegnano inoltre i seguenti strumenti specifici di promozione:<br />

- realizzazione di pieghevoli, locandine, calendari e video contenenti una prima informazione sul servizio civile volontario;<br />

- creazione di portachiavi, manufatti e prodotti artigianali;<br />

- distribuzione di magliette e cappellini in occasione di manifestazioni locali;<br />

- realizzazione di power point.<br />

A livello locale, la promozione del progetto viene attuata anche grazie al coinvolgimento degli operatori parrocchiali, delle agenzie<br />

educative presenti nel territorio e grazie all’utilizzo di uno sportello di segretariato attivo presso la <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani dal<br />

Lunedì al Venerdì dalle ore 10:00 alle13:00.<br />

La partecipazione del contesto ecclesiale e cittadino è necessaria in quanto risulta evidente la ricaduta pastorale e sociale dei<br />

soggetti coinvolti in un ambito comunitario aperto ad accogliere i positivi risvolti dell’azione educativa.<br />

Tutto ciò per dare avvio ad una prima fase di:<br />

- informazione sulle attività del servizio civile e le sedi di attuazione;<br />

- sensibilizzazione circa gli obiettivi in ordine al sevizio da svolgere e legate alle tematiche della promozione umana, della<br />

pace e della nonviolenza.<br />

►La metodologia utilizzata sarà:<br />

- Animazione territoriale;<br />

- Formazione/informazione dei giovani sul volontariato;<br />

►Quanto sopra risulta propedeutico e funzionale ad un secondo momento di :<br />

- avvio al tirocinio osservativo<br />

- conoscenza della realtà diocesana<br />

- presa del servizio.<br />

Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto:36<br />

ATTIVITA’ <strong>DI</strong> PROMOZONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO<br />

SVOLGIMENTO DEL <strong>PROGETTO</strong><br />

Durante il servizio l’attività di promozione e sensibilizzazione si svolgerà attraverso l’ animazione territoriale grazie ad<br />

una collaborazione interdiocesana, e ad una cooperazione con il personale volontario dell’ Ufficio Servizio Civile della<br />

<strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani e L’Ufficio Missionario, e l’ufficio stampa e comunicazione. L’intervento sarà così<br />

articolato:<br />

- costituzione di un’equipe di volontari che si faranno portavoce dei valori della pace e della non violenza nei<br />

laboratori parrocchiali e nei convegni interdiocesani


- costituzione di un’equipe di servizio civile in ogni parrocchia<br />

- redazione di un giornalino del servizio civile, con foto e reporter delle attività che si andranno svolgendo<br />

durante il servizio da distribuire nelle parrocchie, nelle piazze e nei luoghi di aggregazione giovanile, nei<br />

centri per disabili, servizi sociali, informagiovani, scuole. La redazione del giornalino coinvolgerà i minori del<br />

progetto e le loro famiglie.<br />

-<br />

►I volontari dedicheranno una parte consistente del tempo di servizio per la realizzazione delle attività di cui sopra,<br />

coadiuvando il personale stabile e volontario, del servizio civile ed altri volontari attraverso:<br />

●la redazione dei report mensili (almeno 9) e di monitoraggio (almeno 4);<br />

●la redazione di dossier tematici (contesto regionale, nazionale; minoranze; conflitti; diritti umani;<br />

progetti di sviluppo);<br />

●la raccolta di materiale video e fotografico in formato digitale;<br />

►Il materiale prodotto, in accordo con i volontari, verrà impiegato per:<br />

●la realizzazione del giornalino del servizio civile<br />

○ la stesura di relazione di inizio, in itinere e finale dell’attività di servizio civile svoltasi all’estero;<br />

●la realizzazione del calendario fotografico dell’Ufficio civile della <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani, in collaborazione con<br />

L’Ufficio Missionario della diocesi ;<br />

●la realizzazione di una mostra fotografica sul servizio civile all’estero;<br />

○ la produzione dei DVD in distribuzione nelle oltre parrocchie della Diocesi in occasione delle<br />

campagne di Avvento e Quaresima, e di eventi particolari, sul servzio civile all’estero;<br />

●la produzione di DVD tematici nello specifico sul Madagascar e sull’attività di volontariato a Fianarantsoa;<br />

►I volontari inoltre, in occasione del rientro intermedio e finale dal Madagascar, verranno coinvolti per:<br />

●organizzare e condurre incontri nelle scuole medie superiori, nei gruppi parrocchiali, nelle<br />

associazioni e movimenti, nelle università, nelle agenzie socializzanti;<br />

●Partecipare, in qualità di testimoni privilegiati della <strong>Caritas</strong> diocesana di Trapani a testimonianza sul territorio del<br />

servizio che stanno svolgendo all’estero<br />

●attraverso la stampa locale (conferenza stampa);<br />

●attraverso l’indirizzo e-mail della diocesi<br />

●attraverso la produzione di brochure e locandine;<br />

●attraverso le attività di sensibilizzazione in occasione della festa dell’obiezione di coscienza e del<br />

servizio civile (15 Dicembre);<br />

● la realizzazione di spettacoli teatrali, in luoghi pubblici ed animazione di strada.<br />

►La metodologia utilizzata sarà:<br />

- Animazione territoriale<br />

- Formazione/informazione dei giovani sul volontariato<br />

- Coinvolgimento delle scuole, parrocchie e agenzie socializzanti<br />

►Quanto sopra risulta funzionale alla promozione di una cultura di volontariato e di servizio rivolto al<br />

prossimo al fine di:<br />

- Avvicinare il mondo giovanile ai luoghi di servizio;<br />

- Promuovere tematiche inerenti alla pace e alla solidarietà<br />

- Promuovere lo stesso servizio civile.<br />

-<br />

Totale ore dedicate durante lo svolgimento del progetto:40<br />

Totale del ore di sensibilizzazione: 76<br />

26) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:<br />

Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento<br />

27) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione<br />

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):<br />

SI<br />

28) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:


Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento<br />

Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari in servizio civile si<br />

prevedono alcuni momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto:<br />

- incontro di metà servizio (al 3°-6° mese) di una o più giornate<br />

- incontro di fine servizio (al 12° mese) di alcune giornate residenziali<br />

Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura dell’esperienza. Durante<br />

gli stessi momenti a metà e a fine servizio, verrà distribuito il questionario di monitoraggio e valutazione del progetto<br />

come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato.<br />

Nello specifico la diocesi di Trapani somministra settimanalmente delle schede ai volontari, circa il monitoraggio delle<br />

attività che si svolgono presso il centro:<br />

Le schede sono:<br />

1. programmazione delle attività settimanali<br />

2. calendarizzazione delle attività<br />

3. Relazione personale, dove vengono evidenziate sia i rapporti con l’equipe degli educatori<br />

referenti, sia con il personale di riferimento del Servizio civile della <strong>Caritas</strong>, OLP, RLEA, sia<br />

con gli altri volontari in servizio.<br />

La fase del monitoraggio, che prevede 3 momenti<br />

- Iniziale, sulla percezione che i volontari hanno del servizio;<br />

- in itinere, per vedere le impressione generali sul percorso di volontariato;<br />

- finale a conclusione del servizio, dove verrà somministrata una scheda di gradimento, rivolta al personale del<br />

servizio civile, una riguardante i volontari ed una riguardante la tipologia di utenza, con eventuali suggerimenti utili alla<br />

stesura dei progetti a venire. L’intero monitoraggio viene settimanalmente supervisionato dall’ES<strong>PER</strong>TO <strong>DI</strong><br />

MONITORAGGIO e da 1 psicologa, 1 pedagogista e 1 sociologa, figure esterne alla caritas che si cureranno<br />

dell’osservazione dei dati, dell’analisi degli stessi e della stesura di una relazione finale, dove emergeranno dei punti di<br />

forza e di debolezza del servizio, che verranno riferiti al personale del servizio civile, OLP, RLEA e FORMATORI, i<br />

quali apportando le giuste modifiche al sistema cercheranno di migliorare la qualità del servizio.<br />

29) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione<br />

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):<br />

SI<br />

30) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli<br />

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:<br />

Tra i requisiti si richiede:<br />

Spiccata predisposizione verso le relazioni umane;<br />

Disponibilità a mettersi in formazione per accrescere il proprio bagaglio culturale;<br />

Titolo di studio di scuola superiore, poiché le attività previste dal progetto richiedono una<br />

preparazione culturale di base del volontario;<br />

Dimostrazione di buone capacità relazionali e dialogiche per il lavoro di equipe;<br />

Che i giovani considerino l’esperienza del sevizio civile come un impegno fattivo ed<br />

effettivo, nel rispetto dell’orario settimanale di servizio, e nel rapporto con le figure<br />

professionali e non, presenti;<br />

Buona predisposizione e versatilità a lavorare con le famiglie disagiate nel rispetto della<br />

dignità di ciascuno, preservando il codice etico, diritto di tutti;<br />

Disponibilità e apertura verso la cultura presente in loco;<br />

Capacità di entrare in relazione con il team di lavoro presente nella sede locale<br />

Disponibilità alla vita comunitaria, al dialogo e al confronto<br />

31) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del<br />

progetto:


32) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):<br />

Partner NO PROFIT<br />

Associazione<br />

Perchisoffre onlus<br />

Ufficio Missionario<br />

C.F. 93002030810<br />

Partner PROFIT<br />

COMAS s.r.l.<br />

P.I. 01552540815<br />

Sial srl<br />

P.I. 01870280813<br />

Odontoiatra<br />

Giuseppe Lombardo<br />

P.I. 02162190819<br />

Adelkam snc<br />

P.I. 01743150813<br />

Ottica Focus<br />

P.I. 01951500816<br />

Apporto al progetto Riferimento<br />

- risorse tecniche e<br />

strumentali necessarie per<br />

l’attuazione del progetto<br />

- attività e risorse materiali<br />

ed economiche<br />

- promozione di iniziative<br />

specifiche rivolte alla<br />

promozione del progetto<br />

- attività di informazione<br />

continua<br />

- realizzazione fattiva del<br />

progetto<br />

L’ ufficio fornirà al progetto un<br />

apporto necessario e<br />

indispensabile per lo svolgimento<br />

dell’azione progettuale:<br />

- assicurazione integrativa,<br />

descritta<br />

progetto<br />

al p. 24 del<br />

- equipaggiamento dei<br />

volontari missionari<br />

descritta al p. 9.1 – Attività<br />

4.D.a.1<br />

Lettera di partner del<br />

18/02/2011<br />

Lettera di partner del<br />

23/02/2011<br />

Apporto al progetto Riferimento<br />

- sostegno materiale ed<br />

economico alle attività del<br />

progetto<br />

- fornitura di risorse<br />

funzionali alle attività del<br />

progetto<br />

- sostegno materiale ed<br />

economico alle attività del<br />

progetto<br />

- fornitura di risorse<br />

funzionali alle attività del<br />

progetto<br />

- supporto attraverso attività<br />

socio-saniatarie<br />

- attività di informazione e<br />

prevenzione igienico-<br />

sanitaria<br />

- Pubblicizzazione del<br />

progetto<br />

- cura dell’organizzazione<br />

dei viaggi da e per il<br />

Madagascar (sede del<br />

progetto)<br />

- supporto logistico e<br />

informativo viaggi<br />

- sostegno materiale ed<br />

economico alle attività del<br />

progetto<br />

- fornitura di risorse<br />

funzionali alle attività del<br />

progetto<br />

Lettera di partner del<br />

23/02/2011<br />

Lettera di partner del<br />

28/02/2011<br />

Lettera di partner del<br />

25/02/2011<br />

Lettera di partner del<br />

16/02/2011<br />

Lettera di partner del<br />

24/02/2011


Litotipografia Abate<br />

P.I. 02152030819<br />

Bar Ristorante Panorama srl<br />

P.I. 01179410814<br />

Farmacia<br />

Di Rando Francesca<br />

P. I. 02130180819<br />

- Pubblicizzazione del<br />

progetto<br />

- supporto attraverso attività<br />

di pubblicizzazione<br />

- fornitura di risorse<br />

(locandine, brochure,<br />

volantini) funzionali alle<br />

attività del progetto<br />

- promozione di iniziative ed<br />

eventi volte alla raccolta di<br />

sostegni materiali ed<br />

economici<br />

- supporto attraverso attività<br />

socio-sanitarie<br />

- attività di informazione<br />

igienico-sanitaria<br />

33) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:<br />

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI<br />

34) Eventuali crediti formativi riconosciuti:<br />

Lettera di partner del<br />

21/02/2011<br />

Lettera di partner del<br />

21/02/2011<br />

Lettera di partner del<br />

16/02/2011<br />

Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa<br />

35) Eventuali tirocini riconosciuti:<br />

Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa<br />

36) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,<br />

certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:<br />

Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di <strong>Caritas</strong><br />

<strong>Italiana</strong> in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite<br />

durante il servizio (modello consegnato all’UNSC da <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>).<br />

La singola <strong>Caritas</strong> diocesana rilascia – su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge-<br />

ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata.<br />

Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte:<br />

- dell’Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino<br />

Mattarelli”, come da convenzione allegata;<br />

- dell’Ente E.N.G.I.M.- Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo, come da convenzione allegata;<br />

Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>,<br />

dall’ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli” e<br />

dall’Ente di formazione E.N.G.I.M.- Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo:<br />

COMPETENZE TRASVERSALI<br />

- Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività<br />

organizzate dall’associazione.<br />

- Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia<br />

- Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da<br />

raggiungere<br />

- Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non<br />

- Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari<br />

- Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità<br />

- Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza<br />

- Lavorare in team per produrre risultati collettivi


- Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e<br />

procedure già calibrati e condivisi<br />

- Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi.<br />

COMPETENZE SPECIFICHE<br />

- Conoscere gli elementi teorici e pratici di base nel campo della cooperazione internazionale e solidale<br />

- Conoscere gli elementi di base nella relazione sociale negli ambiti di lavoro del progetto<br />

- Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della relazione interculturale<br />

- Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della tutela dei diritti umani<br />

- Avere la capacità di adeguarsi al contesto: linguaggio ed atteggiamenti<br />

- Avere la capacità di assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia<br />

- Conoscere e saper convivere con situazioni climatiche e culturali differenti;<br />

- Saper realizzare attività educative con mezzi poveri.<br />

- Saper convivere con persone con cultura e fedi religiose differenti.<br />

- Aver Acquisito stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia;<br />

- Conoscere la lingua del paese di destinazione<br />

- Conoscere elementi teorico-pratici del quadro istituzionale nell'ambito dei progetti di cooperazione.<br />

- Aver sviluppato capacità di problem solving;<br />

Formazione generale dei volontari<br />

37) Sede di realizzazione:<br />

La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente<br />

La formazione generale si terrà nelle sedi sottoindicate, di appartenenza della diocesi:<br />

- Sede <strong>Caritas</strong> Diocesana, Corso V. Emanuele 44, 91100 Trapani<br />

- Sede Seminario Vescovile – Via Cosenza, 90 – Erice<br />

- Sede Estiva del Seminario Vescovile- Misericordia- C.da Valderice 91100 TP<br />

La formazione permanente si terrà a livello diocesano presso<br />

- Sede <strong>Caritas</strong> Diocesana, Corso V. Emanuele 44, 91100 Trapani<br />

38) Modalità di attuazione:<br />

La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente<br />

SI<br />

39) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione<br />

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:<br />

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:<br />

A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed<br />

il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti<br />

tecniche e metodologie.<br />

Metodologia


Per ogni obiettivo formativo viene considerato:<br />

- la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo<br />

- dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà<br />

- dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà<br />

- dal saper fare al saper fare delle scelte<br />

- dallo stare insieme al cooperare<br />

ed in relazione a questi livelli la dimensione:<br />

- individuale della persona<br />

- la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza<br />

- la società, il mondo<br />

attraverso:<br />

- lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo)<br />

- elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore<br />

complessivo)<br />

- testimonianze e/o visite ad esperienze significative<br />

Articolazione della proposta e numero ore di formazione previste;<br />

totale nei primi 5 mesi di servizio: 42 ore.<br />

La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da:<br />

- Uno o più corsi di inizio servizio di alcune giornate (possono essere anche residenziali)<br />

Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno<br />

proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio.<br />

Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento<br />

raggiunti;<br />

Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive<br />

condivisioni e confronti in gruppo.<br />

41) Contenuti della formazione:<br />

A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed<br />

il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi<br />

Una prima fase di 33ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari”in cui<br />

presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del<br />

gruppo.<br />

Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo<br />

istituzionale.<br />

La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante:<br />

Moduli Linee Guida UNSC Moduli <strong>Caritas</strong> Tempistica Modalità (1)<br />

L’identità del gruppo in formazione Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione<br />

3 1 F – 2 I<br />

Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni<br />

Sostenere la motivazione<br />

Sostenere l’orientamento per il futuro<br />

Dall’obiezione di coscienza al servizio<br />

civile nazionale: evoluzione storica,<br />

affinità e differenze tra le due realtà<br />

Comprendere il significato di concorrere alla difesa<br />

della patria<br />

2 2 F<br />

Il dovere di difesa della Patria 2 2 F<br />

La difesa civile non armata e<br />

nonviolenta<br />

2 1 F – 1 I<br />

La protezione civile Cenni sulle emergenze in ambito internazionale e<br />

1 1 F<br />

La solidarietà e le forme di cittadinanza l’approccio psicosociale della <strong>Caritas</strong><br />

5+3 2 F – 6I<br />

La comunicazione interculturale, la gestione del<br />

conflitto e l’educazione alla cittadinanza attiva e alla<br />

responsabilità ambientale<br />

L’approccio alla riconciliazione<br />

Servizio civile nazionale,<br />

associazionismo e volontariato<br />

La normativa vigente e la Carta di<br />

impegno etico<br />

Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale in<br />

generale e in particolare le specificità dei progetti<br />

1 1 F<br />

all’estero 1 1 F


Diritti e doveri del volontario del<br />

servizio civile<br />

2 2 F<br />

Presentazione dell’Ente Conoscere la specificità della <strong>Caritas</strong> come ente<br />

ecclesiale<br />

5 3 F + 2 I<br />

Lo stile e il metodo <strong>Caritas</strong> in ambito internazionale<br />

I caschi bianchi per il diritto internazionale e la rete<br />

caschi bianchi in Italia<br />

Il lavoro per progetti I progetti internazionali e il piano di impiego 3 2 F – 1 I<br />

Abilitare e sostenere la comunicazione e<br />

l’animazione del territorio durante e dopo il servizio<br />

3 2 F – 1 I<br />

33 20F – 13<br />

(1) F: lezione frontale; I:dinamiche non formali<br />

Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei<br />

volontari in formazione.<br />

Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le<br />

tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo.<br />

Una seconda fase di 9ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre<br />

partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima<br />

fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari.<br />

Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno<br />

proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza<br />

svolta.<br />

42) Durata:<br />

Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore.<br />

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari<br />

43) Sede di realizzazione:<br />

La formazione specifica si terrà, presso la seguente sede di riferimento italiana:<br />

Sede <strong>Caritas</strong> Diocesana, Corso V. Emanuele, 44 91100 Trapani<br />

La formazione specifica si terrà, presso la seguente sede di riferimento estera:<br />

Arcidiocesi di Fianarantsoa, via Anbozontany n. 301 b. P. 1440, cod. Helios 24319<br />

Casa Suore Nazarene<br />

CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS<br />

111585<br />

CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584<br />

44) Modalità di attuazione:<br />

La formazione specifica è effettuata In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente<br />

45) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:<br />

ITALIA<br />

●Bonura Aurelia<br />

○Bonura Pietro Fabio


Esperti esterni della formazione specifica:<br />

o Inguì Salvatore<br />

●Lentini Andrea Guglielmo Baldassare<br />

ESTERO<br />

Formatori specifici della formazione specifica:<br />

○Santo Zocco<br />

●Maria Adelaide Brusasco<br />

Esperti esterni della formazione specifica:<br />

○Zoeè Marie Francoise<br />

●Ravaoarisoa Marie Claire<br />

46) Competenze specifiche del/i formatore/i:<br />

47) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:<br />

Formazione specifica in ITALIA<br />

Formatori specifici (F.S.)<br />

Bonura Aurelia Monia<br />

Bonura Pietro Fabio<br />

Bonura Mario<br />

Area di<br />

intervento<br />

Educazione e<br />

promozione<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

Educazione e<br />

promozione<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

Educazione e<br />

promozione<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

Settore Tecniche-metodologia Ore e modalità<br />

Servizio<br />

Civile<br />

all’estero<br />

Servizio<br />

Civile<br />

all’estero<br />

Servizio<br />

Civile<br />

all’estero<br />

- lezione interattiva<br />

- simulazioni di<br />

situazioni<br />

- Brainstorming<br />

- role playing<br />

- lezione interattiva e<br />

frontale<br />

- Prove pratiche<br />

- Osservazione<br />

partecipante<br />

- Brainstorming<br />

- simulazioni di<br />

situazioni<br />

ore 10 (5 incontri di 2<br />

ore)<br />

Ore 10 (5 incontri di 2<br />

ore)<br />

Ore 10 (5 incontri di 2<br />

ore)<br />

Totale ore (F.S) 30 ore<br />

Esperto esterno (E.E.) Area di<br />

intervento<br />

Settore Tecniche-metodologia ore<br />

Inguì Salvatore<br />

Educazione e Servizio - lezione interattiva Ore 10 (5 incontri di 2<br />

promozione Civile - debriefing<br />

ore)<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

all’estero


Lentini Andrea Guglielmo<br />

Assistenza F08)<br />

Educazione e Servizio - lezione frontale Ore 10 (5 incontri di 2<br />

Baldassare<br />

promozione Civile - debriefing<br />

ore)<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

all’estero<br />

Totale ore (E.E) 20 ore<br />

Tot ore (F.S)+ (E.E) 50 ore<br />

Formazione specifica all’Estero<br />

Formatori<br />

specifici (F.S.)<br />

Area di intervento Settore Tecniche-metodologia Ore e modalità<br />

Zocco Santo Educazione e<br />

Servizio - lezione interattiva ore 16 (8 incontri di 2<br />

promozione culturale Civile<br />

- simulazioni di<br />

ore)<br />

(Area prevalente, F12, all’estero situazioni<br />

Assistenza F08)<br />

- Brainstorming<br />

- role playing<br />

Maria Adelaide Educazione e<br />

Servizio - lezione interattiva e Ore 14 (7 incontri di 2<br />

Brusasco<br />

promozione culturale Civile<br />

frontale<br />

ore)<br />

(Area prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

all’estero - Prove pratiche<br />

Totale ore (F.S) 30 ore<br />

Esperto esterno<br />

(E.E.)<br />

Area di intervento Settore Tecniche-metodologia ore<br />

Zoeè Marie Educazione e<br />

Servizio - lezione interattiva Ore 10 (5 incontri di 2<br />

Francoise promozione culturale Civile<br />

- debriefing<br />

ore)<br />

(Area prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

all’estero<br />

Educazione e<br />

Servizio - lezione frontale Ore 10 (5 incontri di 2<br />

Ravaoarisoa promozione culturale Civile<br />

- debriefing<br />

ore)<br />

Marie Claire (Area prevalente, F12, all’estero - osservazione<br />

Assistenza F08)<br />

partecipante<br />

- Role playing<br />

Totale ore (E.E) 20 ore<br />

Tot<br />

(E.E)<br />

ore (F.S)+<br />

50 ore<br />

Formatori<br />

specifici<br />

Bonura<br />

Mario<br />

48) Contenuti della formazione:<br />

Formazione specifica in ITALIA<br />

Area di intervento Settore Moduli Contenuti Attività di riferimento<br />

del progetto<br />

Educazione e Servizio 3. Interculturalità e Storia politica, geografica e<br />

promozione<br />

Civile multireligiosità<br />

sociale del Madagascar<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

all’estero<br />

Storia delle tradizioni popolari<br />

malgasce<br />

Relazioni interculturali nel<br />

paese<br />

Come condurre un’attività di<br />

sensibilizzazione nel territorio<br />

delle missioni estere.<br />

AZIONE GENERALE<br />

4.D.a. 1.<br />

Attività di animazione,


Bonura<br />

Aurelia<br />

Bonura<br />

Pietro<br />

Esperti<br />

esterni<br />

Inguì<br />

Salvatore<br />

Lentini<br />

Andrea<br />

Guglielmo<br />

Baldassare<br />

Educazione e<br />

promozione<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

Educazione e<br />

promozione<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

Servizio<br />

Civile<br />

all’estero<br />

Servizio<br />

Civile<br />

all’estero<br />

1. La missione: animare e<br />

costruire<br />

2. La Prevenzione come<br />

salvaguardia della salute<br />

L’importanza della promozione<br />

e della sensibilizzazione per un<br />

progetto estero<br />

Metodi e criteri di accoglienza<br />

dei missionari nel territorio<br />

malgascio<br />

organizzazione logistica di una<br />

sede d’accoglienza<br />

Elementi di medicina di base, di<br />

igiene e profilassi<br />

Tecniche di primo soccorso<br />

L’importanza delle Vaccinazioni<br />

Prevenzione e cura delle<br />

malattie<br />

sessuale<br />

a trasmissione<br />

sensibilizzazione e<br />

promozione della<br />

missione in Italia e nel<br />

paese dove si svolge il<br />

servizio<br />

Area di intervento Settore Moduli Contenuti Attività di riferimento<br />

del progetto<br />

Educazione e Servizio 4. La missione come prima Il volontariato, formula ideale di AZIONE GENERALE<br />

promozione<br />

Civile forma di rieducazione reinserimento sociale<br />

4.D.a. 1.<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

all’estero<br />

Conoscere il diverso, accettare<br />

sé stessi<br />

Attività di animazione,<br />

sensibilizzazione e<br />

promozione della<br />

Educazione e Servizio 5. Il progetto educativo Conoscere ed interiorizzare missione in Italia e nel<br />

promozione<br />

Civile come progetto di vita<br />

l’esperienza della missione paese dove si svolge il<br />

culturale (Area all’estero<br />

Vivere il volontariato come servizio<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

scelta di vita.<br />

Formazione specifica all’ Estero<br />

Formatori<br />

specifici<br />

Maria<br />

Adelaide<br />

Brusasco<br />

Zocco<br />

Santo<br />

Esperti<br />

esterni<br />

Zoeè Marie<br />

Francoise<br />

Ravaoarisoa<br />

Marie Claire<br />

Area di<br />

intervento<br />

Educazione e<br />

promozione<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

Settore Moduli Contenuti Attività di riferimento<br />

Servizio<br />

Civile<br />

all’estero<br />

7. Assistenza agli adulti e ai<br />

bambini<br />

del progetto<br />

Cenni di pedagogia Attività 2.B.a.1<br />

Cenni di infermieristica Attività 2.B.a.1 2.B.a.2 –<br />

Informazione e Sostegno alla<br />

genitorialità<br />

3.C.a.1<br />

Attività 3.C.a.1.<br />

Attività 3.C.c.1<br />

Attività 1.A.d.1<br />

Attività 3.C.c.1<br />

Educazione e Servizio 6. La missione e il Essere un missionario,<br />

promozione Civile volontariato<br />

promuovere l’integrazione<br />

culturale (Area all’estero<br />

Volontariato:Azione di Attività 4.D.a.1.<br />

prevalente, F12,<br />

solidarietà sociale<br />

Assistenza F08)<br />

Orientarsi nel territorio Attività 3.C.b.1.<br />

Area di intervento Settore moduli Attività di riferimento del<br />

progetto<br />

Educazione e Servizio 8. Pedagogia ed Dalla Pedagogia Generale alla Attività 1.A.a.1<br />

promozione Civile alfabetizzazione<br />

Pedagogia Interculturale<br />

Attività 1.A.b.1<br />

culturale (Area all’estero<br />

Attività 1.A.d.1<br />

prevalente, F12,<br />

L’educatore: Alterità,Identità e Attività 2.B.b.1<br />

Assistenza F08)<br />

Diversità<br />

Attività 1.A.c.1<br />

Educazione e Servizio 9. Animazione e<br />

La Convivenza pacifica Attività 4.D.a.1<br />

promozione Civile sensibilizzazione territoriale: La catechesi, l’incontro tra Attività 3.C.c.1<br />

culturale (Area<br />

prevalente, F12,<br />

Assistenza F08)<br />

all’estero educare alla convivenza spirito e corpo


49) Durata:<br />

LA FORMAZIONE SPECIFICA AVRA’ UNA DURATA COMPLESSIVA <strong>DI</strong> 100 ORE<br />

Altri elementi della formazione<br />

50) Modalità di monitoraggio del percorso di formazione (generale e specifica) predisposto:<br />

Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!