Il naufragio della Costa Concordia. Sintesi di aspetti - Dipartimento ...
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stamenti anomali dello scafo;<br />
• un accesso alle aree <strong>di</strong> intervento riservato ai soli mezzi autorizzati,<br />
• la presenza <strong>di</strong> due camere iperbariche per il trattamento <strong>di</strong> un infortunio <strong>di</strong>sbarico;<br />
• la presenza in orario <strong>di</strong>urno del <strong>di</strong>spositivo ad ala rotante de<strong>di</strong>cato all’evacuazione<br />
<strong>di</strong> emergenza;<br />
• la riduzione degli assetti durante le ore notturne in relazione alla impossibilità<br />
operativa <strong>di</strong> velivoli ad ala rotante ad operare oltre le effemeri<strong>di</strong>. il pronto intervento<br />
sanitario in orario notturno è comunque stato garantito dal SUeM 118 <strong>di</strong><br />
stanza presso l’USl 9 <strong>di</strong> Grosseto;<br />
• la presenza sull’isola <strong>di</strong> assetti sanitari garantiti dal 118;<br />
• il monitoraggio degli spostamenti dello scafo. nei giorni tra il 17 e il 22 gennaio è<br />
stato implementato il sistemi <strong>di</strong> monitoraggio basato su <strong>di</strong>fferenti tecnologie e i<br />
cui dati sono stati analizzati dai migliori esperti del settore raccordati dall’Università<br />
<strong>di</strong> Firenze sotto il coor<strong>di</strong>namento <strong>della</strong> Sm. Su tale attività, andata crescendo per<br />
accuratezza nel corso delle ore e dei giorni successivi, si è poggiato l’intero sistema<br />
<strong>di</strong> allerta a mezzo <strong>di</strong> una precisa ed assolutamente nuova procedura attiva h 24<br />
basata sull’allertamento via ra<strong>di</strong>o su canale de<strong>di</strong>cato, consegnati ai ricercatori in<br />
collegamento con l’Unità <strong>di</strong> comando locale dei Vigili del Fuoco incaricata <strong>di</strong><br />
dare l’allarme e gestire i relativi piani <strong>di</strong> emergenza;<br />
• piani <strong>di</strong> evacuazione coor<strong>di</strong>nati e con<strong>di</strong>visi;<br />
• piani <strong>di</strong> emergenza continuamente aggiornati al mutare delle con<strong>di</strong>zioni al contorno.<br />
in particolare sono stati evidenziati i seguenti rischi per ognuno dei quali è stato<br />
elaborato uno specifico piano <strong>di</strong> emergenza: rapido inabissamento del relitto,<br />
caduta in mare <strong>di</strong> operatori con equipaggiamento pesante, scivolamento a bordo<br />
con urti violenti, cadute in mare all’interno <strong>della</strong> nave, <strong>di</strong>sturbi legati all’equilibrio,<br />
esaurimento fisico, contaminazione chimica e/o biologica, incidente <strong>di</strong>sbarico, utilizzo<br />
<strong>di</strong> esplosivi, movimentazione <strong>di</strong> natanti durante le immersioni, movimentazione<br />
<strong>di</strong> personale sommozzatore lungo le vie aeree.<br />
• la presenza del mezzo dei vigili del fuoco mobile Unità <strong>di</strong> comando locale, U.c.l. ha<br />
consentito la <strong>di</strong>rezione tattica unitaria <strong>di</strong> tutti gli interventi Sar. <strong>di</strong> tutte le forze impiegate;<br />
5.2.4 LE ATTIVITÀ DI SOCCORSO<br />
Sia nella parte emersa del relitto che nella parte immersa sono state in<strong>di</strong>viduate<br />
<strong>di</strong>verse modalità operative che sono riferibili alle con<strong>di</strong>zioni al contorno e che compiu-<br />
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A IL NAUFRAGIO DELLA COSTA CONCORDIA