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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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APPUNTI DI NUMISMATICA ALESSANDRINA 289<br />

L' estetica delle monete <strong>di</strong> mistura <strong>di</strong>mostra<br />

chiaramente che appartengono al tetradramma (i°<br />

gruppo). Le monete <strong>di</strong> bronzo, pei loro pesi, moduli<br />

(v. prospetto N. 4) e per tutti gli altri particolari,<br />

debbono appartenere al sistema <strong>di</strong> M. Aurelio, e si<br />

può stare sicuri che in Egitto sotto <strong>di</strong> questo nuovo<br />

regno il sistema monetario non subì alcun cambiamento.<br />

A Roma invece nella stessa epoca, la libbra<br />

d'oro venne <strong>di</strong>visa in 50 aurei ed al sistema monetario<br />

venne aggiunta una nuova moneta (l'antoniniano). Il<br />

nuovo aureo venne <strong>com</strong>e al solito <strong>di</strong>viso in 25 denari;<br />

lo stesso dovette essere per l'Egitto, cioè, un<br />

aureo eguale a 25 tetradrammi ed anche a 50 <strong>di</strong>drammi;<br />

per conseguenza, il rapporto dell'antoniniano<br />

ed il tetradramma doveva essere simile al rapporto<br />

tra quello ed il denaro, cioè a <strong>di</strong>re l'antoniniano, il<br />

doppio del denaro (^), per cui :<br />

I aureo = a 25 tetradrammi = a 50 <strong>di</strong>drammi.<br />

I antoniniano =a2 „ =„4 „<br />

(i) Se ho detto che l'antoniniano è il doppio del denaro, non è per<br />

conformarmi a questa idea generale che prevale in <strong>numismatica</strong>, ma<br />

solo perchè non ho potuto procurarmi tutte le prove materiali che <strong>di</strong>-<br />

mostrino il contrario ; prove impossibili <strong>di</strong> ottenere in Egitto. Intanto<br />

mi permetterò <strong>di</strong> fare osservare quanto può essere contestato l'appellativo<br />

<strong>di</strong> doppio denaro che viene dato a quel nummo.<br />

Si vuole che il peso suo me<strong>di</strong>o sia <strong>di</strong> gr. 5,45 mentre, che un<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong> essi a. f. d. e. della rinomata collezione del signor Gnecchi <strong>di</strong> Milano,<br />

hanno dato una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> gr. 4,99; se dunque pren<strong>di</strong>amo la me<strong>di</strong>a<br />

delle me<strong>di</strong>e ci avvicineremo assai al vero peso. L'analisi <strong>di</strong> un anto-<br />

niniano ha <strong>di</strong>mostrato che conteneva 475 **/„„ <strong>di</strong> argento ossia ogni<br />

moneta ne conteneva gr. 2,479. Se Caracalla mantenne il valore del<br />

denaro simile a quello del padre, il quale abbiamo detto che conteneva<br />

gr. 1,364 <strong>di</strong> argento, dato però che il suo peso non fosse <strong>di</strong> gr. 3,20<br />

<strong>com</strong>e quello del figlio, ma, bensì <strong>di</strong> gr. 2,10 <strong>com</strong>e è risultato il peso<br />

del denaro analizzato, solo in questo caso l'antoniniano sarebbe il doppio<br />

denaro. Ho però fatto analizzare un denaro <strong>di</strong> Caracalla solo all' impero,<br />

per cui battuto contemporaneamente agli antoniniani e risulterebbe, che

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