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F r i u l inews PAPER @ - FriuliNews.it

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F r i u l <strong>inews</strong> <strong>PAPER</strong> @<br />

PRIMO PIANO I ATTUALITÀ I CULTURA I CINEMA I ECONOMIA I ESTERI I TECNOLOGIA I VIAGG I3<br />

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STUDIO DI RADIOLOGIA<br />

Via Tavagnacco, 131 - 33100 Udine<br />

Tel. 0432.1792495 - www.3diagnostic.<strong>it</strong><br />

AMPIO PARCHEGGIO<br />

Altro che previsione<br />

sarebbe l’ora di prevenire<br />

DEXA-MOC L’UNICA RICONOSCIUTA DAL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE<br />

DENSITOMETRIA<br />

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tempo medio di attesa 2 anni<br />

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www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

ed<strong>it</strong>oriale<br />

P r ev e n z i o n e<br />

non è solo<br />

preve dere<br />

La scienza è uno strumento e quindi è moralmente neutrale. Se<br />

con essa si produce qualcosa di buono o cattivo non dipende dalla<br />

sua natura, ma dall'uso che se ne fa. Luogo comune che da sempre<br />

fa discutere, ma che evidentemente non ha convinto il giudice<br />

del Tribunale dell'Aquila che ha condannato a sei anni di reclusione<br />

i membri della Commissione Grandi rischi che parteciparono<br />

alla riunione del 31 marzo 2009, pochi giorni prima del devastante<br />

terremoto all'Aquila e che secondo l’accusa non avvertirono<br />

la popolazione dell’imminente rischio. Ai tempi del sisma in<br />

Friuli uno dei dibatt<strong>it</strong>i che più appassionarono la comun<strong>it</strong>à scientifica<br />

era quello che sosteneva che il terremoto è un evento naturale<br />

imprevedibile, ma i morti non lo sono no. Allora il riferimento<br />

era soprattutto alle modal<strong>it</strong>à di costruzione di case ed infrastrutture,<br />

oggi quel concetto è stato allargato da una sentenza che nel<br />

bene e nel male farà epoca. Ma giusta o sbagliata che sia ha il<br />

mer<strong>it</strong>o di aprire un dibatt<strong>it</strong>o per troppo tempo eluso. Quella sulla<br />

responsabil<strong>it</strong>à. É facile per i teorici dei potenziali disastri, naturali o<br />

sulle attiv<strong>it</strong>à umane, fare previsioni sulla scarsa probabil<strong>it</strong>à degli<br />

eventi trincerandosi, quando poi accade, sulla eccezional<strong>it</strong>à degli<br />

eventi e quindi liberandosi di ogni responsabil<strong>it</strong>à. Esempio su tutti<br />

il disastro nucleare di Fukushima dove avvenne quello che veniva<br />

“st atisticamente” considerato impossibile. Ma è anche facile per<br />

ciarlatani di ogni tipo sperticarsi in continue previsioni e poi quando,<br />

primo o poi, qualcosa di collegabile alla loro “previsione” ac -<br />

cade gridare allo scandalo autonominandosi il più bravo della classe.<br />

In questo grande responsabil<strong>it</strong>à è dei media, soprattutto quelli<br />

televisivi che fanno da cassa di risonanza a personaggi dal dubbio<br />

valore scientifico. Comunque sia, dopo quella sentenza, c’è l’evi -<br />

denza che qualcosa si sia rotto fra comun<strong>it</strong>à scientifica e società<br />

civile, c'è il rischio che non vi sarà più nessun esperto vero a prendersi<br />

delle responsabil<strong>it</strong>à e che invece si facciano strada ciarlatani<br />

in cerca di notorietà, con all'estremo, il rischio di essere tutti colp<strong>it</strong>i<br />

dalla sindrome di “al lupo, al lupo” . La speranza è che la comun<strong>it</strong>à<br />

scientifica non faccia quadrato e inauguri, se non una stagione di<br />

de-responsabilizzazione preventiva anche un auto cautela eccessiva.<br />

Fenomeno già in atto nelle meteorologia, dove i falsi allarme<br />

ormai si sprecano e con essi quant<strong>it</strong>à di denaro in opere di prevenzione<br />

temporanee che poi risultano essere inutili. Bisognerà<br />

allora comprendere fino in fondo la sentenza pronunciata a l’Aqui -<br />

la, studiando le motivazioni, perchè alla fine ci potrebbe essere la<br />

sorpresa che sotto accusa non sia la scienza in quanto tale, ma il<br />

rapporto fra questa e la pol<strong>it</strong>ica. Quello sciame era o no un campanello<br />

d’allarme che non si doveva sottovalutare? Ma la vera ragione<br />

potrebbe essere arrivata con un ordine di servizio dall’alto<br />

dettato, quello sì, da una sottovalutazione dei rischi ispirata, nella<br />

migliore delle ipotesi, da preoccupazioni di ordine pubblico. Ma di<br />

una cosa siamo certi, la ver<strong>it</strong>à è ancora una volta quella del 1976. Il<br />

terremoto è un evento naturale, i morti no. Magari se invece di<br />

sperperare denaro pubblico in opere faraoniche si mettesse mano<br />

davvero alla sicurezza degli edifici, ci sarebbe la possibil<strong>it</strong>à di<br />

non piangere centinaia e centinaia di v<strong>it</strong>time. Questo vale per ogni<br />

disastro “naturale”, perchè in realtà tutto è quasi, se non prevedibile,<br />

almeno preventivabile.<br />

3<br />

@<br />

home p@ge<br />

primo piano<br />

4) L'appello per il Madagascar<br />

7) Asbestos, realtà senza confini<br />

8) I terremoti sono una cosa seria<br />

10) Scienziati sotto accusa<br />

esteri<br />

12) La crisi che forgia<br />

14) Armenia: focus sull'affaire Safarov<br />

15) Ancora sangue in Afghanistan<br />

16) Megafoni delle rivolte arabe<br />

17) Islam: le contraddizioni e il voto<br />

18) Jihad, la galassia del terrore<br />

20) Fare business negli Usa<br />

economia<br />

22) L'operazione gas naturale divide<br />

23) I veri rischi del gas naturale<br />

24) Mancati pagamenti, allarme Nordest<br />

26) L'Istat stima gli effetti dell'Iva<br />

cultura<br />

30) Le mostre d'autunno<br />

33) Intramontabile Fluxus<br />

34) Alla luce l'impero assiro<br />

36) Il vino un bene culturale<br />

40) Una nuova avventura<br />

sport<br />

42) La caduta di Armstrong<br />

43) Atleti con dna modificato<br />

44) Passione per la vela e il mare<br />

tecnologia<br />

46) L'iPad mini non convince<br />

47) Windows 8 la vera sfida<br />

48) Benzina dall'acqua<br />

motori<br />

49) Gt elettrica dal futuro<br />

50) Renault leader fantasma<br />

Periodico - Anno 5 - Numero 58<br />

Supplemento a:<br />

Friul<strong>inews</strong> del 29/10/12<br />

Ed<strong>it</strong>ore: Friuli News spa Via A. Bardelli, 4 33030<br />

Torreano di Martignacco Udine<br />

Tel: 0432. 544530<br />

Fax: 0432. 544406<br />

Direttore responsabile: Fabio Folisi<br />

Collaboratori: A. Dell’Angelo, L. Burello,<br />

G. Spataro, B.Castellini, C. Comand,<br />

D.Garzoni, A Pierini<br />

Resp. Tratt. Dati (D.L.G 196/2003):<br />

Fabio Folisi<br />

Indirizzo E-Mail: redazione@friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong><br />

Foto copertina: Ansa<br />

Registrazione al Tribunale di Udine, n.22 del<br />

05/05/2005 N° iscrizione ROC: 16111<br />

Tel: 0432/544406 - Fax: 0432/544642<br />

Stampato in 28.000 copie da Galeati industrie<br />

grafiche srl via Selice 187/189 40026 Imola (Bo)<br />

Tel: 0542/646711- Fax: 0542 746764<br />

Concessionaria “Pubblic<strong>it</strong>tà” 0432/ 544669


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

4 Primo Piano<br />

L’appello per il Madagascar<br />

popolo in deb<strong>it</strong>o di democrazia<br />

INTERVISTA ALLA CANDIDATA PREMIER SARAHA GEORGET RABEHARISOA<br />

Il Madagascar nell'immaginario<br />

collettivo è<br />

un luogo esotico e caratterizzato<br />

da una natura rigogliosa,<br />

viene considerata<br />

geo-pol<strong>it</strong>icamente un'area<br />

marginale, ma in realtà è stata<br />

teatro di pesanti ingerenze<br />

straniere che ne hanno in<br />

parte determinato l'instabil<strong>it</strong>à<br />

soprattutto negli ultimi anni,<br />

questo ha determinato un<br />

impoverimento complessivo<br />

del Paese e un pesante depauperamento<br />

delle sue risorse<br />

naturali, una de-forestazione<br />

selvaggia al quele è<br />

segu<strong>it</strong>o un dissesto idrogelogico<br />

severo. Insomma una<br />

devastazione che rischia di<br />

diventare irreversibile se non<br />

vi avvia una inversione di tendenza.<br />

Una inversione di tendenza<br />

che forse dall'anno<br />

prossimo potrà avviarsi se<br />

davvero la s<strong>it</strong>uazione pol<strong>it</strong>ico<br />

governativa potrà modificare<br />

l'attuale regime. La storia più<br />

recente del madagscar, vede<br />

infatti l'inizio di una grave crisi<br />

pol<strong>it</strong>ica nel 2009 quando<br />

la cap<strong>it</strong>ale Antananarivo fu<br />

teatro di scontri in cui rimasero<br />

uccise oltre 170 persone.<br />

I dimostranti erano capeggiati<br />

da Andry Rajoelina,<br />

ex sindaco della c<strong>it</strong>tà, che<br />

mobil<strong>it</strong>ò I propri sosten<strong>it</strong>ori<br />

per chiedere le dimissioni<br />

dell'allora Presidente Ravalomanana,<br />

accusato di governare<br />

in modo autocratico.<br />

Ravalomanana fu costretto<br />

all’esilio il 17 Marzo dopo<br />

aver perso il supporto delle<br />

forze mil<strong>it</strong>ari. Il 21 Marzo fu<br />

ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un governo di transizione<br />

guidato da Rajoelina.<br />

Nonostante gli impegni presi<br />

da questo per celebrare le<br />

elezioni presidenziali entro<br />

due anni, la maggior parte<br />

della comun<strong>it</strong>à internaziona-<br />

La candidata premier Saraha Georget Rabeharisoa<br />

le non ha riconosciuto il nuovo<br />

governo perchè installatosi<br />

con la forza, da quel momento<br />

è iniziato un isolamento<br />

internazionale che fra<br />

l'altro ha ulteriormente indebol<strong>it</strong>o<br />

le già precarie ist<strong>it</strong>uzioni<br />

malgasce consentendo<br />

il proliferare di ogni genere di<br />

traffici illec<strong>it</strong>i ed un ulteriore<br />

impoverimento della popolazione<br />

oggi fra le più povere al<br />

mondo nonostante le ricchezze<br />

naturali del paese. É<br />

la storia che purtroppo accompagna<br />

molte realtà usc<strong>it</strong>e<br />

dal colonialismo che hanno<br />

visto pol<strong>it</strong>iche di rapina da<br />

parte delle multinazionali.<br />

Successivamente all'insediamento<br />

di Rajoelina, nell'agosto<br />

2009 i maggiori part<strong>it</strong>i<br />

Malgasci siglarono una accordo<br />

per un governo di transizione<br />

con elezioni nell’arco<br />

di 15 mesi, ma alla fine del<br />

mese ci fu rottura tra le parti,<br />

e il paese conobbe nuovi disordini.<br />

Nel dicembre Rajoelina<br />

non partecipò ai nuovi negoziati<br />

tenuti in Mozambico e<br />

stabilì la data delle elezioni<br />

per il 20 marzo 2010. In realtà<br />

le elezioni sono state rimandate<br />

più volte. La nuova<br />

data è fissata per maggio<br />

2013. Nel frattempo il paese<br />

continua a vivere un clima di<br />

instabil<strong>it</strong>à soggetto a continui<br />

cambiamenti. Nell’evoluzione<br />

pol<strong>it</strong>ica del Madagascar<br />

occorre tenere conto<br />

dell’atteggiamento della comun<strong>it</strong>à<br />

internazionale che<br />

non è unanime: la SADC<br />

(Comun<strong>it</strong>à di Sviluppo<br />

dell’Africa del Sud) appoggia<br />

l’ex Presidente Ravalomanana,<br />

in esilio in Sudafrica; la<br />

Francia sembra appoggiare<br />

il processo di transizione<br />

condotto da Rajoelina, mentre<br />

gli Stati Un<strong>it</strong>i, che in un<br />

primo momento erano contrari<br />

al Presidente della Transizione<br />

hanno adottato le linea<br />

del prudenza e sono<br />

“sensibili” alla linea pol<strong>it</strong>ica<br />

del Part<strong>it</strong>o “Hasin’i Madagasikara”.<br />

La leader di questo part<strong>it</strong>o<br />

Saraha Georget Rabeharisoa,<br />

che gli osservatori danno<br />

per probabile vincente<br />

nelle prossime elezioni, è approdata<br />

anche in Friuli per<br />

partecipare ad un convegno.<br />

L'abbiamo incontrata per<br />

una intervista. Fisico esile,<br />

modi gentili e soprattutto occhi<br />

penetranti che lasciano<br />

trasparire, prima ancora delle<br />

parole, una vivace intelligenza,<br />

chiarezza d'animo e<br />

quella sincer<strong>it</strong>à non verbale<br />

che è alla base di qualsiasi<br />

comunicazione. Tutti fattori<br />

che possono fare la differenza<br />

fra un leader democratico<br />

e un semplice pol<strong>it</strong>ico, magari<br />

uno dei tanti che calpestano<br />

il palcoscenico della<br />

pol<strong>it</strong>ica globale.<br />

Presidente Rabeharisoa<br />

in considerazione dei<br />

numerosi rinvii del passato<br />

si terranno davvero le<br />

elezioni nel maggiò del<br />

prossimo anno?<br />

Lo spero proprio Non credo<br />

perchè è un anno che<br />

stiamo lavorando per avere<br />

l'attenzione internazionale e<br />

abbiamo garanzie che le nazioni<br />

un<strong>it</strong>e vigileranno, anche<br />

il mio viaggio in europa è finalizzato<br />

a questo. Prima di<br />

arrivare in Friuli sono stata al<br />

parlamento europeo per<br />

chiedere che anche la comun<strong>it</strong>à<br />

europea si faccia garante<br />

assieme all'onu che l'8<br />

maggio 2013, questa la data<br />

fissata le elezioni si svolgano<br />

per arrivare ad una transizione<br />

democratica. Abbiamo<br />

chiesto vigilanza sulle elezioni<br />

attraverso la commissione<br />

nazionale elettorale.<br />

(continua a pag 6)


di Zorzettig Francesco e Fulvio<br />

vend<strong>it</strong>a diretta<br />

SPESSA di Cividale del Friuli<br />

www.ronchisangiuseppe.com


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

6<br />

Questo è sicuramente è<br />

un dato importante ma lei<br />

r<strong>it</strong>iene che l'ingombrante<br />

presenza economica ex<br />

coloniale delle multinazionali<br />

non influenzerà ulteriormente<br />

la vostra s<strong>it</strong>uazione?<br />

Per rispondere serve che<br />

io faccia una breve premessa<br />

sulla storia dell'ultimo decennio<br />

del mio paese. Nel<br />

2002 le elezioni vennero caratterizzate<br />

da brogli elettorali,<br />

così come in quelle del<br />

2006, furono il preludio di<br />

quanto poi avvenuto nel<br />

2009 .<br />

Bisogna tenere presente<br />

che per la evidenze mancanza<br />

di trasparenza nel 2008 la<br />

banca mondiale fermò qualsiasi<br />

di finanziamento perchè<br />

non vi era una rendicontazione<br />

seria delle spese. Anche<br />

le risorse naturali del Paese il<br />

Cobalto ed il Nickel , in realtà,<br />

non sono mai state veramente<br />

a disposizione del Paese<br />

perchè terreno privilegiato<br />

delle società straniere, prima<br />

fino al 2002 prevalentemente<br />

francesi, poi anche anglofone.<br />

Poi con il colpo di stato<br />

del 2009 questo è venuto alla<br />

luce in maniera chiara, è<br />

caduto il velo che velava tutto.<br />

Ma in questo secondo<br />

lei c'è stata una ingerenza<br />

dei paesi stranieri?<br />

Difficile averne le prove,<br />

lascio a lei la risposta, ma si<br />

può immaginarlo. In ogni caso<br />

dopo che il governo provvisorio<br />

ha annunciato che le<br />

elezioni sarebbero state dopo<br />

24 mesi e che invece si<br />

tergiversava, tutta la comun<strong>it</strong>à<br />

internazionale ha isolato il<br />

governo provvisorio e bloccato<br />

ogni collaborazione<br />

economica.<br />

Questo stato di cose però<br />

provoca anche una s<strong>it</strong>uazione<br />

pesante dal punto di vista<br />

uman<strong>it</strong>ario e il proliferare di<br />

una illegal<strong>it</strong>à diffusa.<br />

Pensi che in media i c<strong>it</strong>tadini<br />

del Madagascar hanno<br />

Madagascar cartina geografica<br />

un redd<strong>it</strong>o pro-cap<strong>it</strong>e di appena<br />

un dollaro al giorno. Pe<br />

di più non avendo un governo<br />

stabile e delle ist<strong>it</strong>uzioni organizzate<br />

sono iniziati i traffici<br />

ed il contrabbando, ad<br />

esempio dei legnami pregiati<br />

come il palissandro.<br />

Questo cosa sta provocando<br />

oltre all’impoverimento<br />

del Paese.<br />

Un vero dramma ambientale,<br />

basti pensare che oggi è<br />

stato disboscato il 90 per<br />

cento del Madagascar<br />

creando il dissesto del terr<strong>it</strong>orio<br />

enorme tanto che abbiamo<br />

il fenomeno che noi diciamo<br />

dei fiumi che piangono.<br />

Per effetto delle piogge<br />

nelle aree disboscate il terreno<br />

si “scioglie” e viene dilavato<br />

via, i fiumi da cristallini<br />

diventano fangosi e la nostra<br />

Primo Piano<br />

terra finisce in mare.<br />

Anche per l’e m e rg e n z a<br />

ambientale quindi per voi<br />

è importante trovare il riconoscimentointernazionale.<br />

Certo, bisogna sapere che<br />

il nostro part<strong>it</strong>o è l’unico realmente<br />

strutturato e con dei<br />

programmi. Esistono in madagascar<br />

almeno 400 movimenti<br />

e part<strong>it</strong>ini ma in realtà<br />

quello Des Verd è l'unico che<br />

è legalmente cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o. Il<br />

problema è che secondo la<br />

nuova legge non dovranno<br />

esserci più di 10 part<strong>it</strong>i nella<br />

competizione. Per questo è<br />

fondamentale anche nella<br />

fase precedente alle elezioni<br />

la presenza internazionale<br />

per la valutazione dell'effettiva<br />

realtà dei part<strong>it</strong>i in competizione<br />

e per ev<strong>it</strong>are la na-<br />

sc<strong>it</strong>a di formazioni fatte paradossalmente<br />

da una persona<br />

eletta da se stessa.<br />

Quindi anche per questo<br />

c'è un interesse particolare<br />

da parte sua nell'ampliare<br />

i rapporti internazionali.<br />

Perchè se è vero<br />

che le relazioni internazionali<br />

sono per voi importanti<br />

è altresì vero che occorrerà<br />

offrire attrattiv<strong>it</strong>à agli<br />

invest<strong>it</strong>ori occidentali e<br />

fondamentale in questo è<br />

garantire la sicurezza dei<br />

cap<strong>it</strong>ali e più in generale<br />

alle persone.<br />

Governare significa prevenire,<br />

il problema è di stabilire<br />

la fiducia, questo è importante.<br />

La fiducia viene da un etica<br />

pol<strong>it</strong>ica che fino ad oggi<br />

non c'è stata. Noi come garanzia<br />

possiamo dare il fatto<br />

di essere l'unico part<strong>it</strong>o che<br />

non riceve un soldo da nessuno<br />

e che non difende interessi<br />

particolari. Io sono in<br />

Italia e in Friuli a chiedere<br />

questo, la fiducia.<br />

Insomma chiedete una<br />

apertura di cred<strong>it</strong>o etico-morale?<br />

Certo, chiediamo la fiducia<br />

internazionale perchè consapevoli<br />

di essere autenticamente<br />

democratici. In Madagascar<br />

la gente vuole democrazia<br />

perchè è in deb<strong>it</strong>o di<br />

democrazia. Oltretutto nel<br />

mio caso è la prima volta che<br />

si affaccia la possibil<strong>it</strong>à<br />

dell’elezione di una donna<br />

che anche in quanto tale è<br />

portatrice di valori etici come<br />

quelli della famiglia.<br />

Sulla sicurezza posso dire<br />

che questa è figlia di un buon<br />

governo e partendo dalle elezioni,<br />

se queste saranno fatte<br />

correttamente e senza brogli,<br />

sarà il punto di partenza fondamentale,<br />

perchè solo un<br />

governo leg<strong>it</strong>timo può garantire<br />

sicurezza e benessere.<br />

Fabio Folisi


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Primo Piano<br />

7<br />

@<br />

Asbestos, realtà senza confini<br />

convegno sull’amianto a Gorizia<br />

NEL MIRINO UNA INDUSTRIA SLOVENA OGGI CHIUSA LA SALONIT ANHOVO<br />

argomento quanto<br />

mai attuale e sul quale<br />

E’un<br />

l’Associazione culturale<br />

Metarte, da alcuni anni, ha concentrato<br />

la sua attenzione costruendo<br />

e lavorando al progetto “Repor -<br />

tage Amianto”. L’argomento è oggetto<br />

di un convegno Lunedì 5 novembre<br />

a Gorizia, presso il Kulturni<br />

Dom. Nato nel 2009 il progetto<br />

ha dapprima prodotto una mostra<br />

fotografica <strong>it</strong>inerante, un laboratorio<br />

didattico ed infine un libro con<br />

racconti ispirati alle storie degli<br />

esposti amianto e delle loro famiglie.<br />

L’intento è di sensibilizzare e<br />

dare maggiore visibil<strong>it</strong>à al tema<br />

amianto utilizzando anche forme di<br />

comunicazione non convenzionali<br />

ma di forte impatto emotivo.<br />

Raggiunta ora la matur<strong>it</strong>à a livello<br />

regionale, diversi infatti gli<br />

enti e le ist<strong>it</strong>uzioni che vi collaborano,<br />

il convegno vuole ora essere<br />

l’occasione per guardare oltre i<br />

confini della nostra Regione, perché<br />

anche in Slovenia, come in<br />

Italia si muore di amianto.<br />

Un fiume, l’Isonzo, unisce<br />

idealmente il Friuli Venezia Giulia<br />

e la Slovenia. Ma è proprio su<br />

questo fiume che sorgeva, e sorge<br />

tutt’ora sebbene la sua produzione<br />

sia stata convert<strong>it</strong>a, una grande<br />

industria per la produzione di<br />

amianto, la Salon<strong>it</strong> Anhovo. Sebbene<br />

la pericolos<strong>it</strong>à delle fibre di<br />

amianto fosse già nota negli anni<br />

’50, è solo nel ‘92 che in Italia viene<br />

vietata la produzione e la commercializzazione<br />

di prodotti contenenti<br />

amianto, in Slovenia nel<br />

1996.<br />

“ASBESTOS. UNA REALTÀ<br />

SENZA CONFINI”<br />

É questo il t<strong>it</strong>olo del convegno.<br />

L’obiettivo è creare sul problema<br />

amianto una coscienza comune in<br />

un’ottica di una più vasta collaborazione<br />

europea. Durante il convegno<br />

verranno affrontati gli<br />

aspetti di tutela san<strong>it</strong>aria, gli<br />

aspetti giuridici e gli aspetti am-<br />

bientali in relazione all’amianto,<br />

facendo il confronto tra l’area<br />

giuliana e la vicina Slovenia per<br />

costruire una sorta di best practice,<br />

di buone pratiche per poter affrontare<br />

il problema amianto in<br />

modo condiviso.<br />

Il Convegno, che è sostenuto dalla<br />

Regione FVG con il patrocinio<br />

della Provincia e del Comune di<br />

Gorizia e di Nova Gorica, sarà anche<br />

l’occasione per la presentazione<br />

del Libro Bianco, alla cui<br />

realizzazione hanno lavorato<br />

l’Azienda San<strong>it</strong>aria n. 1 “Triesti -<br />

na” e l’ASS 2 “Isontina”.<br />

Il Libro, una sorta di catalogo e di<br />

archivio on line è in grado di incrociare,<br />

in relazione ai soggetti a<br />

rischio amianto, i dati a disposizione<br />

delle Aziende San<strong>it</strong>arie con<br />

quelli di altri enti pubblici (tra cui<br />

Inail, Univers<strong>it</strong>à, Inps).<br />

L’incrocio dei dati consentirà di<br />

individuare coorti di popolazioni<br />

a rischio a cui indirizzare l’attivi -<br />

tà di informazione e di tutela dei<br />

propri dir<strong>it</strong>ti, e consentirà un più<br />

efficace e rapido intervento di assistenza.<br />

Il Convegno inizierà alle 9.00 e<br />

gli interventi, suddivisi per sessioni<br />

ed amb<strong>it</strong>i tematici, proseguiranno<br />

fino alle 17.00.<br />

É possibile comunicare la propria<br />

partecipazione sul s<strong>it</strong>o<br />

www.asbestosfvg.org. La partecipazione<br />

è gratu<strong>it</strong>a.<br />

L’ amianto, un killer silenzioso.<br />

Sebbene l’amianto sia stato messo<br />

al bando nel ’92, il pericolo è<br />

tuttora presente e a tutt’oggi in<br />

Italia non esiste ancora, nonostante<br />

le ingenti risorse impiegate<br />

(circa 50 milioni di euro sono lenne<br />

aree industriali più inquinate, i<br />

cosiddetti SIN, s<strong>it</strong>i di Interesse<br />

Nazionale) una mappatura completa<br />

dei s<strong>it</strong>i che devono essere risanati<br />

per l’inquinamento da<br />

amianto. Dal dopoguerra al 1992,<br />

anno in cui l’Italia ha deciso di<br />

vietare l’amianto, sono stati prodotti<br />

circa 3,7 milioni di tonnel-<br />

late di amianto grezzo. Non solo.<br />

L’amianto veniva anche importato:<br />

fino a 50.000 tonnellate all’an -<br />

no fino al 1991.<br />

L’amianto è dunque presente in<br />

molti luoghi e prodotti: fino al<br />

1992 l’amianto è stato usato nella<br />

cantieristica navale, nelle coibentazioni,<br />

nelle tubature, nei rotabili<br />

ferroviari, nell’industria tessile,<br />

nella metalmeccanica e nell’edi -<br />

lizia.<br />

L’effetto è quello di una bomba<br />

ad orologeria. Questo perché tutte<br />

le malattie da amianto (asbestosi,<br />

mesotelioma, carcinoma polmonare,<br />

tumori del tratto gastro-intestinale,<br />

della laringe) insorgono<br />

a distanza di molto tempo<br />

dall’inizio dell’esposizione<br />

dopo un periodo di latenza che<br />

dura 20 anni o più. Questo spiega<br />

perché gli effetti delle esposizioni<br />

avvenute nel passato si manifestino<br />

ancora oggi.<br />

Secondo gli pneumologi <strong>it</strong>aliani,<br />

ogni anno, nel nostro Paese,<br />

3.000 persone muoiono per malattie<br />

asbestocorrelate.<br />

E a morire non sono solo i lavoratori,<br />

ma anche i loro familiari e<br />

tutti coloro che vivono in prossi-<br />

m<strong>it</strong>à delle zone contaminate. I ricercatori<br />

stimano che il picco dei<br />

decessi si raggiungerà tra il 2015<br />

e il 2018, mentre in Europa occidentale<br />

le proiezioni si attestano<br />

su 500.000 morti nei primi 30 anni<br />

del 2000.<br />

A questo si aggiunge il fatto che<br />

spesso materiali contenenti<br />

amianto vengono illegalmente<br />

immessi sul mercato.<br />

Una direttiva Ue del 1999 ha vietato<br />

la produzione e l’introduzio -<br />

ne sul mercato comun<strong>it</strong>ario delle<br />

fibre di amianto a partire dal 1<br />

gennaio 2005.<br />

La Commissione europea lascia<br />

però a ogni Stato membro la libertà<br />

di concedere o meno delle deroghe.<br />

Se quindi ad esempio la<br />

Polonia accetta l’importazione di<br />

materiale dalla Russia o dal Canada,<br />

ovvero dai due più grandi<br />

produttori di amianto al mondo,<br />

c’è il rischio che questo materiale<br />

finisca sul mercato europeo, ivi<br />

incluso l’Italia.<br />

Siamo dunque ben lungi dall’es -<br />

serci liberati dall’amianto e la<br />

battaglia sembra essere proprio<br />

all’inizio.<br />

Caterina Comand


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

8 Primo Piano<br />

I terremoti sono una cosa seria<br />

non si possono mai prevedere<br />

LE VITE SI SALVANO SOLAMENTE GRAZIE ALLE COSTRUZIONI ANTISISMICHE<br />

OGNI SISMA HA UNA SUA STORIA E MUOVE DEI PARAMETRI DIFFERENTI<br />

«I terremoti non si possono<br />

prevedere». Marco Mucciarelli<br />

direttore della sezione<br />

sismologica dell'Ist<strong>it</strong>uto<br />

Nazionale di Oceanografia e<br />

Geofisica Sperimentale<br />

(Ogs) non ha dubbi. La polemica<br />

esiste da molti anni<br />

ma è deflagrata come un<br />

bomba una calda mattinata<br />

di fine ottobre quando il tribunale<br />

de L'Aquila ha condannato<br />

a 6 anni i membri<br />

della commissione grandi rischi<br />

rei di non aver allertato<br />

la popolazione su un possibile<br />

sisma che poi si è verificato<br />

causando morte e distruzione.<br />

In realtà, da quanto<br />

trapela, la condanna sarebbe<br />

per le “infiltrazioni” di<br />

esterni per ridurre alcune<br />

polemiche pre scossa.<br />

Mucciarelli, il mondo<br />

scientifico si sente più a rischio<br />

dopo questa sentenza?<br />

«A rischio no perché molti<br />

di noi hanno attiv<strong>it</strong>à che<br />

comportano un'assunzione<br />

di responsabil<strong>it</strong>à in altri settori<br />

quindi non è che il prendersi<br />

delle responsabil<strong>it</strong>à<br />

spaventi. Quello che spaventa<br />

è che si voglia in qualche<br />

modo pretendere che il<br />

mondo scientifico faccia<br />

delle cose che non sono codificate,<br />

non ci sono infatti<br />

procedure e non ci sono regole<br />

per lanciare un allarme.<br />

La cosa più strana che<br />

emerge dalla sentenza è che<br />

se ci fosse stato un allarme<br />

non ci sarebbero state v<strong>it</strong>time.<br />

È curioso che si sia arrivati<br />

a questa conclusione<br />

prima ancora che le indagini<br />

accertino perché quelle case<br />

sono crollate perché ov-<br />

viamente ad uccidere le persone<br />

è stato il crollo delle case<br />

e non il terremoto. Il problema<br />

più grande è che noi<br />

non abbiamo procedure per<br />

l'informazione o per l'allarme<br />

sismico mentre ad esempio<br />

per gli eventi meteorologici<br />

c'è un protocollo ben defin<strong>it</strong>o.<br />

Va comunque ribattuto un<br />

concetto preciso: noi non<br />

possiamo prevedere i terremoti<br />

e quindi non di fatto non<br />

possiamo aumentare o dimi-<br />

nuire la soglia di attenzione».<br />

Evacuare potrebbe essere<br />

una soluzione in alcuni<br />

casi?<br />

«La parole evacuazione è<br />

totalmente fuori luogo perché<br />

i terremoti non sono il<br />

sasso lanciato nello stagno<br />

che crea le onde circolari, ma<br />

sono dei fenomeni estremamente<br />

complessi. A L'Aquila<br />

consideri che ci sono stati<br />

danni a 45 km dall'epicentro<br />

dal lato est mentre ad ovest a<br />

5 km non ci sono stati crolli.<br />

Questo fa capire che non<br />

possiamo prendere un compasso,<br />

fare un cerchio ed<br />

evacuare un'area, poi per<br />

quanto tempo? Di chi è la responsabil<strong>it</strong>à?<br />

Tornando alla<br />

sentenza se ci fosse una<br />

procedura capirei una condanna,<br />

qua invece tale procedura<br />

non esiste. Alcune<br />

persone condannate poi<br />

non facevano parte di quella<br />

commissione, in particolare<br />

una ha partecipato perché<br />

un altro membro ha chiesto<br />

Marco Mucciarelli e Romano Camassi (foto Anpasnazionale)<br />

di accompagnarla a L'Aquila,<br />

una cosa abnorme. Ad<br />

esempio il professor Dolce è<br />

uno di quelli che più si è speso<br />

nello studio dei terremoti,<br />

in un qualsiasi convegno viene<br />

nominato almeno 20 volte<br />

per le sue ricerche, eppure<br />

oggi viene dipinto come un<br />

assassino perché membro<br />

della Commissione, questo<br />

fa un certo effetto. Per il resto<br />

la comun<strong>it</strong>à scientifica<br />

continuerà a fare quello che<br />

ha sempre fatto, non siamo<br />

irresponsabili e chiudiamo le<br />

reti di mon<strong>it</strong>oraggio».<br />

I terremoti si possono<br />

p re v e d e re ?<br />

«Quando in televisione si<br />

intervistano i ciarlatani<br />

emerge che i terremoti si potrebbero<br />

prevedere peccato<br />

che nessuno parli dell'esperimento<br />

di Parkfield, negli<br />

Stati Un<strong>it</strong>i, dove sono stati<br />

spesi milioni di dollari per<br />

mon<strong>it</strong>orare tutti gli indicatori,<br />

nonostante questo la scossa<br />

è avvenuta senza nessun segnale.<br />

Questo significa che<br />

se ci possono essere dei terremoti<br />

che in alcuni casi possono<br />

essere preceduti da alcuni<br />

dei parametri mon<strong>it</strong>orizzati<br />

esiste poi una classe per<br />

la quale questi parametri<br />

non si attivano. Ad oggi quindi<br />

non abbiamo nessuno<br />

strumento che ci consente<br />

una previsione».<br />

Dopo L'Aquila si è parlato<br />

del Radon e qualcuno<br />

ha accusato la comun<strong>it</strong>à<br />

scientifica di non averlo<br />

studiato, corrisponde al<br />

v e ro ?<br />

«Il radon venne studiato<br />

nel '94 e sentire che gli<br />

scienziati lo avrebbero ignorato<br />

è una bugia. Tale gas<br />

non indica con certezza una<br />

scossa visto che si attiva prima<br />

e certe volte dopo Io non<br />

posso evacuare una c<strong>it</strong>tà su<br />

un qualcosa che si attiva<br />

ogni tanto. Quello che dico<br />

sempre ai miei studenti e<br />

che se una persona scoprisse<br />

veramente il modo di prevedere<br />

i terremoti non andrebbe<br />

in tv ma dalle assicurazioni<br />

che lo coprirebbero<br />

d'oro visto che anche i<br />

convegni vengono controllati<br />

per riuscire ad avere ogni<br />

minimo vantaggio.


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Primo Piano<br />

Questi che prevedono i<br />

terremoti mi sembrano gli<br />

stessi che vendono i numeri<br />

del lotto in televisione se li indovinassero<br />

realmente sarebbero<br />

già ai Caraibi. Gli<br />

americani hanno un termine<br />

che potremmo applicare a<br />

certi ciarlatani: tiro a segno<br />

del Texas che consiste nello<br />

sparare su un granaio e poi<br />

disegnare i cerchi del bersaglio,<br />

si fa sempre centro».<br />

In Emilia invece vi hanno<br />

accusato di non aver<br />

studiato l'area, anche questo<br />

non è vero?<br />

«Da decenni abbiamo detto<br />

che a Mirandola c'era una<br />

faglia che avrebbe potuto<br />

dare una scossa di magn<strong>it</strong>udo<br />

5.9 ma nessuno ha mai<br />

comunicato alla popolazione<br />

i nostri studi. Dopo la scossa<br />

però il Tg1 ha dato spazio a<br />

un individuo che si è detto<br />

preoccupato per la profezia<br />

dei Maya visto che nel 2012<br />

stavano cap<strong>it</strong>ando troppe<br />

cose, evidentemente le cose<br />

che interessano sono altre<br />

da quelle che conosciamo.<br />

Dopo il terremoto a Mirandola<br />

tanti giornalisti sono venuti<br />

a dirci che non avevamo previsto<br />

la scossa, in realtà da<br />

15 anni dicevamo che esisteva<br />

una faglia attiva per<br />

questo abbiamo cambiato la<br />

classificazione dell'are».<br />

Per la scienza dunque<br />

non si possono prevedere<br />

i terremoti ma esiste un<br />

modo per prevenirne i<br />

danni?<br />

«Costruzioni antisismiche<br />

e studio del terreno. Dobbiamo<br />

anche avere degli standard<br />

e cambiare la comunicazione.<br />

Mi spiego meglio<br />

usando un esempio: la meteorologia.<br />

Il week-end del<br />

27 ottobre è stato lanciato<br />

un allarme meteo per importanti<br />

nevicate sull'arco alpino,<br />

nessuno si sognerebbe di<br />

lasciare la casa perché i tetti<br />

sono costru<strong>it</strong>i per reggere il<br />

peso della neve, ma esiste<br />

sempre il rischio di un crollo<br />

se chi ha costru<strong>it</strong>o non ha rispettato<br />

le leggi. Oggi abbiamo<br />

anche nel campo sismico<br />

tutte le conoscenze perché<br />

un ingegnere, un geologo e<br />

un sismologo ci dicano se<br />

quell'edificio su quel determinato<br />

terreno sono sicuri<br />

quindi dobbiamo capire se ci<br />

sono i fondi e la volontà, le<br />

previsioni non salvano nulla».<br />

Evacuazione dunque è<br />

una parola estremamente<br />

pericolosa, giusto?<br />

«Lo scorso anno in Spagna,<br />

a Lorca, ci fu un terremoto.<br />

La stampa <strong>it</strong>aliana ne<br />

parlò solamente perché Bernardini<br />

ne aveva previsto lo<br />

Soccorr<strong>it</strong>ori all'opera a Cavezzo in provincia di Modena (Ansa)<br />

Vigili del Fuoco al lavoro dopo il terremoto de L'Aquila (foto Ansa)<br />

stesso giorno uno a Roma,<br />

ancora non capisco certi t<strong>it</strong>oli<br />

di giornali che dicevano che<br />

Bernardini ci aveva quasi<br />

preso, con questa logica potrei<br />

dirle che domani c'è un<br />

terremoto in Slovenia e poi<br />

arriva la scossa in Grecia e<br />

dire bè ci ho quasi preso. Tornando<br />

a Lorca le persone sono<br />

morte perché sono scappate<br />

dalle case. La zona non<br />

era indicata come zona a rischio<br />

e non esistevano piani<br />

di evacuazione. Dopo il primo<br />

fenomeno la gente è scappata<br />

in strada, un'ora dopo<br />

c'è stata la seconda scossa<br />

un po' più forte. Uno è morto<br />

inciampando altri nove perché<br />

invest<strong>it</strong>i dai cornicioni o<br />

dai calcinacci. Se fossero rimasti<br />

a casa sarebbero sopravvissuti<br />

tutti. Una sola casa<br />

è crollata già alla prima<br />

scossa. Di questo cose però<br />

non se ne parla mai».<br />

Com'è la s<strong>it</strong>uazione in<br />

Friuli Venezia Giulia?<br />

«È una regione ad elevato<br />

rischio sismico con diverse<br />

zone dove potrebbero cap<strong>it</strong>are<br />

forti scosse. Bisogna<br />

quindi mantenere alta la<br />

guardia soprattutto in fase di<br />

costruzione. Questa estate<br />

c'è stato un terremoto a Barcis<br />

in quella zona molti comuni<br />

hanno chiesto di essere<br />

declassificati dalla zona sismica,<br />

lì ci fu un forte terremoto<br />

negli anni '30 e costruire<br />

bene costa troppo. Visto<br />

che erano gli anni '70, quelli<br />

9<br />

@<br />

dello sviluppo economico,<br />

qualcuno accetto la richiesta<br />

ed ora ci sono degli edifici<br />

che non rispettano la normativa<br />

antisismica. Ora la zona<br />

di Barcis è nuovamente indicata<br />

come a rischio quindi<br />

chiesero di essere declassificati<br />

e negli anni dello sviluppo<br />

negli anni '70 furono costru<strong>it</strong>i<br />

edifici non sismici, ora<br />

è stato nuovamente classificato<br />

come tale ma di chi è la<br />

responsabil<strong>it</strong>à se i palazzi degli<br />

anni '70 dovessero crollare?»<br />

L'ul<strong>it</strong>ma è una domanda<br />

un po' provocatoria, se oggi<br />

le chiedessero di far<br />

parte della commissione<br />

grandi rischi accetterebbe?<br />

«Io non avrei problemi, la<br />

mia non vuole essere una<br />

candidatura, ma non avrei<br />

problemi anche perché nella<br />

v<strong>it</strong>a faccio di peggio visto che<br />

sono consulente della Protezioni<br />

Civili di alcune regioni,<br />

quindi non mi spaventa prendere<br />

decisioni o responsabil<strong>it</strong>à.<br />

Quello di cui c'è bisogno<br />

però è di stabilire delle regole.<br />

Lo abbiamo chiesto al Ministero<br />

dell'Ambiente perché<br />

vogliamo come dobbiamo<br />

comportarci. In conclusione<br />

sulla sentenza de L'Aquila la<br />

cosa che più mi spaventa sono<br />

le responsabil<strong>it</strong>à collettive<br />

anche perché non tutti hanno<br />

dato indicazioni volte a<br />

rasserenare la popolazione.<br />

Andrea Pierini


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

10<br />

SCIENZIATI SOTTO ACCUSA<br />

L’AQUILA FU CASO SPECIFICO<br />

LA VERITÀ È CHE I FATTI ERANO LEGATI A PESANTI INGERENZE POLITICHE<br />

Raffreddatasi la polemica<br />

e dopo una comprensibile<br />

iniziale risposta<br />

scomposta del mondo<br />

scientifico alla sentenza in primo<br />

grado a sei anni di prigione,<br />

sette membri dell'organismo<br />

Grandi Rischi in sella ai tempi<br />

del terremoto dell'Aquila oggi<br />

si può ragionare a mente fredda<br />

su una sentenza che comunque<br />

vada sarà uno spartiacque<br />

importante. Normale<br />

che il mondo della scienza sent<strong>it</strong>osi<br />

fer<strong>it</strong>o abbia reag<strong>it</strong>o e che<br />

l'attuale presidenza della commissione<br />

nazionale Grandi rischi<br />

si sia dimessa, normale anche<br />

che il Governo abbia respinto<br />

le dimissioni rassicurando<br />

gli scienziati. Normale perfino<br />

che gli scienziati abbiano<br />

risposto all'appello del ministro<br />

Clini per bocca del fisico Luciano<br />

Maiani presidente dimissionario<br />

con: “se la Protezione civile<br />

ci convocasse, risponderemo".<br />

Forse a far tornare tutti<br />

con i piedi per terrà è stata la<br />

pesante scossa di magn<strong>it</strong>udo<br />

5registrata nel Pollino, al confine<br />

tra Basilicata e Calabria.<br />

Quasi che il terremoto avesse<br />

voluto dire “ehi io sono qui e delle<br />

vostre beghe me ne faccio un<br />

baffo”. Certamente una soluzione<br />

verrà trovata con il buon<br />

senso che non può mancare<br />

quando è in gioco la sicurezza<br />

dei c<strong>it</strong>tadini. Ma quanto è accaduto<br />

mer<strong>it</strong>a più di una riflessione<br />

che va oltre le dimissioni dell'organismo<br />

<strong>it</strong>aliano. La levata<br />

di scudi contro la sentenza è arrivata<br />

infatti anche dalla comun<strong>it</strong>à<br />

scientifica internazionale,<br />

forse perchè l'informazione<br />

giunta all'estero è stata “sem -<br />

plificata” con la semplice frase,<br />

condannati perchè non hanno<br />

previsto il terremoto.<br />

Detta così avrebbero perfettamente<br />

ragione gli scienziati<br />

americani, francesi e<br />

Terremoto del 2009 in Abruzzo, nella foto aerea l’ab<strong>it</strong>ato di Onna raso al suolo dal sisma<br />

Giapponesi che stanno gridando<br />

allo scandalo preoccupati<br />

non tanto per le sorti dei<br />

loro colleghi <strong>it</strong>aliani, ma per il<br />

fatto che incrinare il principio<br />

della estrane<strong>it</strong>à delle responsabil<strong>it</strong>à<br />

degli scienziati sempre<br />

e comunque potrebbe farsi<br />

strada anche nei loro paesi.<br />

Clamorosa e chiarificatrice<br />

è invece stata la posizione<br />

espressa dal giornalista Giustino<br />

Parisse, capo della redazione<br />

aquilana del quotidiano<br />

Il Centro che il 6 aprile perse<br />

ad Onna i due figli e il padre e<br />

che riporta la polemica nell'alveo<br />

del fatto specifico, ricollocando<br />

tutto nel clima <strong>it</strong>aliano<br />

del 2009.<br />

In un ed<strong>it</strong>oriale usc<strong>it</strong>o il mese<br />

scorso sul suo giornale all'indomani<br />

della sentenza Parisse<br />

è stato chiarissimo:<br />

«Questo processo è stata una<br />

sconf<strong>it</strong>ta per tutti. É lo Stato<br />

che ha condannato se stesso.<br />

Uno Stato che in quel 31 marzo<br />

2009 aveva rinunciato al<br />

suo ruolo: quello di proteggere<br />

i c<strong>it</strong>tadini per piegarsi alla vo-<br />

Primo Piano<br />

lontà della pol<strong>it</strong>ica che doveva<br />

mettere a tacere i disturbatori.<br />

É per questo che quello che si<br />

è svolto nel tribunale dell'Aquila<br />

non è stato un processo<br />

alla scienza. É stato piuttosto<br />

un processo a scienziati che di<br />

fronte al volere dei potenti dell'epoca<br />

hanno "staccato" il<br />

cervello e obbed<strong>it</strong>o agli ordini.<br />

Oggi condannarli al rogo non<br />

serve. Io non lo faccio, prosegue,<br />

e spero che anche il loro<br />

tormento interiore, che pure<br />

non ha nulla a che spartire con<br />

chi ha perso tutto, venga compreso<br />

e rispettato. Le sentenze<br />

vanno sempre accettate e<br />

lo avrei fatto anche in caso di<br />

assoluzione. Per me dopo<br />

questa condanna che suona<br />

obiettivamente molto pesante,<br />

non cambia nulla. Ora assisterò<br />

a dibatt<strong>it</strong>i senza fine sulla<br />

scienza condannata per non<br />

aver previsto il terremoto».<br />

«Io sono fra quelli, prosegue<br />

Parisse, che ha sollec<strong>it</strong>ato l’av -<br />

vio dell’indagine con un esposto.<br />

L'ho fatto perché volevo<br />

che quella vicenda (la riunione<br />

della Grandi Rischi) venisse<br />

scandagliata e approfond<strong>it</strong>a<br />

in un'aula di tribunale: oggi,<br />

2012, basta leggere i comunicati<br />

della Protezione civile per<br />

scorgere persino un eccesso<br />

di zelo come quando pochi<br />

giorni fa su Roma era stato<br />

previsto il diluvio universale.<br />

Ma è meglio così.<br />

Quando si tratta di fenomeni<br />

della natura soprattutto<br />

quelli che non sono prevedibili<br />

con certezza meglio allarmare<br />

che rassicurare. Se fosse accaduto<br />

anche all'Aquila che<br />

so, avrei passato qualche notte<br />

all'addiaccio ma la v<strong>it</strong>a dei<br />

miei figli non si sarebbe fermata<br />

per sempre. Ho visto che<br />

nella sentenza si parla di risarcimenti.<br />

Sin dal primo momento<br />

ho detto che per la morte dei<br />

miei figli non voglio nemmeno<br />

un euro. Ci sarebbe un solo<br />

modo per essere risarc<strong>it</strong>o per<br />

ciò che è accaduto: avere la<br />

possibil<strong>it</strong>à di abbracciare di<br />

nuovo i miei ragazzi. É successo<br />

una settimana fa. Sognavo.<br />

Poi mi sono svegliato».


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@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

12 Economia<br />

LA CRISI CHE “F OR G IA”<br />

ESPERTI DI BANCAROTTA<br />

SI CHIAMANO FORENSIC ACCOUNTANTS, RIUSCIRANNO A SALVARE IL PIL?<br />

Si chiamano forensic accountants<br />

e fraud aud<strong>it</strong>ors,<br />

sono la nuova arma<br />

contro la bancarotta e la frode fiscale,<br />

due tipi di reato che negli ultimi<br />

anni sono in rapida cresc<strong>it</strong>a anche<br />

perchè smascherati dalla crisi.<br />

Si tratta di un ristretto gruppo<br />

di laureati che sta emergendo dalle<br />

univers<strong>it</strong>à di circa 160 paesi del<br />

mondo. In pratica, dei super<br />

esperti in crimini economici ma<br />

anche consulenti sui sistemi di<br />

controllo per le aziende, in grado<br />

di scovare dai comuni mezzucci<br />

alle vere e proprie associazioni<br />

per delinquere che ci sono dietro<br />

ai reati di bancarotta, evasione fiscale,<br />

concorrenza sleale, false<br />

fatturazioni, distrazione di beni e<br />

immobili.<br />

Prima del 2002 solamente 19<br />

atenei in questi 160 paesi offrivano<br />

corsi specializzati in fraud aud<strong>it</strong>ing<br />

e in forensic accounting.<br />

Attualmente sono circa 300,<br />

compresa la Bocconi di Milano<br />

che dal 2005 propone un corso in<br />

questa special<strong>it</strong>à (studio della Associaton<br />

of Certified Fraud Examiners).<br />

Le materie principali vanno<br />

dall’ economia aziendale al dir<strong>it</strong>to<br />

e dalla criminologia all’ infor -<br />

matica. Ma trattandosi di due figure<br />

nate di recente, stanno ancora<br />

attraversando un periodo di<br />

perfezionamento. Secondo alcune<br />

ricerche pubblicate dal 2003 in<br />

poi su riviste specializzate (Issue<br />

in Accounting Education, Advances<br />

in Accounting Education,<br />

Journal of the Academy of Business<br />

Education) emerge infatti<br />

che questa specializzazione abbia<br />

ancora bisogno di qualche r<strong>it</strong>occo<br />

prima di essere in grado di<br />

affrontare tutti i meccanismi illec<strong>it</strong>i<br />

e egli effetti sui reati finanziari.<br />

Motivo per cui le stesse univers<strong>it</strong>à<br />

stanno implementando i percorsi<br />

di studi per questa preparazione.<br />

Potranno in breve i forensic<br />

accountants e fraud aud<strong>it</strong>ors<br />

dare il proprio contributo per salvare<br />

la finanza mondiale, compreso<br />

il Pil dell’Italia? Purtroppo<br />

è ancora presto per dirlo, solamente<br />

il tempo potrà parlare.<br />

Nel frattempo, non sorprende<br />

che la richiesta di esperti in questo<br />

specifico settore giunga in un periodo<br />

come quello attuale.<br />

Nei primi tre mesi dell’anno in<br />

Italia si sono registrati più di 3mila<br />

fallimenti, ovvero il 4,2% in più<br />

rispetto all’anno scorso. I tempi<br />

legali non aiutano lo smaltimento<br />

delle pratiche: il 17,3% dei fallimenti<br />

chiusi nel 2011 riguarda le<br />

procedure iniziate prima del 1996<br />

e il 36,4% quelli precedenti al<br />

2011 (studio dell’Osservatorio<br />

Crisi d'Impresa Cerved Group).<br />

Negli ultimi anni, ad esempio,<br />

la sola procura della Repubblica<br />

di Milano ha registrato un aumento<br />

delle notizie di reato del 35%,<br />

125% per quanto riguarda la bancarotta<br />

e che vanno dal 2 al 400%<br />

per i reati fiscali. A questo si aggiunge<br />

la s<strong>it</strong>uazione del “nero”:<br />

200 miliardi di euro tra costo della<br />

corruzione ed evasione fiscale,<br />

450 miliardi di euro di arretrato di<br />

Equ<strong>it</strong>alia, mentre ogni anno l'Agenzia<br />

delle entrate liquida 50 miliardi<br />

a Equ<strong>it</strong>alia, che a sua volta<br />

ne recupera 5.<br />

Inoltre, secondo una ricerca<br />

dell’Associaton of Certified<br />

Fraud Examiners, dal 2008 al<br />

2009 le aziende hanno sub<strong>it</strong>o danni<br />

provocati da frodi per un importo<br />

pari al 5% del loro fatturato,<br />

con una perd<strong>it</strong>a globale stimata in<br />

più di 2,9 miliardi di dollari. Spesso<br />

cap<strong>it</strong>a che le condotte illec<strong>it</strong>e<br />

vengono a galla soprattutto quando<br />

i manager non possono più nasconderle<br />

perché sono usc<strong>it</strong>e dal<br />

loro controllo ma anche quando è<br />

ormai troppo tardi per rimediare<br />

Sarà anche a causa della concorrenza<br />

sempre più accesa e della<br />

recessione che ha colp<strong>it</strong>o l'Europa,<br />

ma sta di fatto che il fenomeno<br />

è in cresc<strong>it</strong>a e in Italia si commet-<br />

Controlli fiscali da parte della guardia di finanza<br />

tono sempre più reati fiscali.<br />

Una conferma che giunge anche<br />

da un recente studio condotto<br />

dall’univers<strong>it</strong>à Luigi Bocconi di<br />

Milano. Analizzando 90mila<br />

condanne decise dai giudici tra il<br />

2000 e il 2010, emerge come esse<br />

siano aumentate ogni anno del<br />

7%, passando da 12mila a 16.700<br />

con un incremento complessivo<br />

del 36%. Senza contare la depenalizzazione<br />

di alcuni reati da<br />

parte del governo Brlusconi, come<br />

il falso in bilancio a cui ora si<br />

applicano solamente sanzioni<br />

amministrative. É inoltre emerso<br />

che il 40% delle condanne riguarda<br />

le cosiddette "procedure concorsuali",<br />

come falsificazioni dei<br />

libri contabili, bancarotta fraudolenta<br />

e distrazione di beni aziendali<br />

(deb<strong>it</strong>amente "occultati" a dipendenti<br />

e cred<strong>it</strong>ori).<br />

Il 21%, ovvero un caso su cinque,<br />

è cost<strong>it</strong>uto invece dalle appropriazioni<br />

indeb<strong>it</strong>e da parte di<br />

chi approf<strong>it</strong>ta del proprio ruolo<br />

per procurarsi un ingiusto guadagno<br />

a spese dell'azienda.<br />

Il 19% dei casi esaminati, riguarda<br />

invece i reati di contraffazione<br />

e pirateria.<br />

Nel decennio preso in esame<br />

dagli studiosi della Bocconi,<br />

emerge infine come reati societari<br />

e frodi di bilancio siano in calo<br />

mentre mentre aumentino le condanne<br />

per frodi nei confronti del-<br />

lo Stato, frodi fiscali e contraffazione:<br />

le condanne in questo caso<br />

sono sal<strong>it</strong>e del 164% rispetto al<br />

2000 e del 76% rispetto al 2006.<br />

Un contesto globale che nel<br />

piccolo ha riemp<strong>it</strong>o di stralavoro<br />

guardia d finanza e procure della<br />

Repubblica, anche del Friuli Venezia<br />

Giulia. Nel 2011, ad esempio,<br />

le fiamme gialle del comando<br />

provinciale di Udine hanno esegu<strong>it</strong>o<br />

3.600 controlli fiscali, che<br />

hanno portato a una richiesta di<br />

recupero mediante tassazione di<br />

oltre 420 milioni di euro e 80 milioni<br />

ai fini dell’Iva. Tra i reati<br />

maggiormente riscontrati, le cosiddette<br />

“grandi frodi carosello”,<br />

nelle quali vengono utilizzate fatture<br />

per operazioni inesistenti<br />

emesse da società cartiere con il<br />

solo fine di evadere le imposte e<br />

mettere in circolazione beni a<br />

prezzi inferiori rispetto a quelli di<br />

mercato. Ad esempio, nella provincia<br />

di Udine era venuta a galla<br />

una maxifrode da 43 milioni di<br />

euro nel settore delle gare di rally<br />

automobilistici, commessa da<br />

due società che si occupavano degli<br />

sponsor e del noleggio delle<br />

auto da competizione.<br />

Ma non si tratta di una realtà lim<strong>it</strong>ata<br />

alle sole aziende: sempre<br />

nel 2011, le fiamme gialle regionali<br />

friulano hanno svolto 30 mila<br />

controlli su scontrini e ricevute fiscali,<br />

oltre a 12mila “su strada”,


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Economia<br />

che hanno portato all’accer -<br />

tamento di oltre 1.400 irregolar<strong>it</strong>à.<br />

É stata così registrata<br />

una percentuale delle mancate<br />

emissioni di scontrini fiscali<br />

del 9% in provincia di Pordenone<br />

(369 infrazioni su 4044<br />

controlli), del 7% in quella di<br />

Trieste (263 infrazioni su 3562<br />

controlli), del 6% nel Goriziano<br />

(285 infrazioni su 4902 controlli)<br />

e del 4% in provincia di<br />

Udine (388 su 10536 controlli).<br />

I controlli svolti nel 2011<br />

hanno portato alla denuncia di<br />

351 soggetti per reati fiscali,<br />

societari e fallimentari, l’indivi -<br />

duazione di 242 evasori totali e<br />

29 paratotali, con conseguente<br />

recupero a tassazione di<br />

260 milioni di euro e la scoperta<br />

di iva evasa per oltre 40 milioni<br />

di euro. Sono 135 gli evasori<br />

scoperti a Udine (121 totali<br />

e 14 paratotali), 54 a Gorizia<br />

(50 totali e 4 paratotali), 49<br />

a Trieste (46 totali e 3 parato<br />

tali) e 33 (25 totali e 8 paratotali)<br />

a Pordenone. La maggior<br />

parte di questi operavano nei<br />

settori edilizio, immobiliare, del<br />

commercio all’ingrosso e al<br />

dettaglio, nella ristorazione ma<br />

anche nella consulenza e nei<br />

servizi alla persona, allevamento<br />

e pesca. Sempre in materia<br />

di reati tributari, sono stati esegu<strong>it</strong>i<br />

23 sequestri di beni per<br />

una valore complessivo di circa<br />

2,3 milioni di euro.<br />

Si è passati da soggetti che<br />

emettevano documentazione<br />

fiscale apparentemente regolare,<br />

che poi sono risultati es-<br />

sere completamente inadempienti,<br />

a quelli assolutamente<br />

“occulti” ma anche a soggetti<br />

che, pur avendo steso con precisione<br />

e puntual<strong>it</strong>à la documentazione<br />

contabile, non<br />

hanno poi presentato le dichiarazioni<br />

fiscali.<br />

Il quadro non risparmia anche<br />

le imprese che operano<br />

all’estero, con l’individuazione<br />

di 31 milioni di euro nascosti al<br />

fisco tram<strong>it</strong>e operazioni di evasione<br />

fiscale internazionale.<br />

Una parte di questi reati, che<br />

contribuiscono ad affossare<br />

spaventosamente il Pil <strong>it</strong>aliano,<br />

è anche rappresentato dal “la -<br />

voro sommerso”. L’anno scorso<br />

in regione, la guardia di finanza<br />

ha individuato 1.062 lavoratori<br />

irregolari, con conseguenti<br />

sanzioni a carico di 115 datori<br />

di lavoro. Di questi, 702 sono<br />

stati scoperti a Gorizia, 186 a<br />

Udine, 130 a Pordenone e 44 a<br />

Trieste. I settori maggiormente<br />

13<br />

@<br />

interessati da queste irregolar<strong>it</strong>à<br />

sono stati l’edilizia, la cantieristica,<br />

i servizi di ristorazione<br />

ed i subappalti in genere.<br />

Fino a pochi anni fa, la gente<br />

non sembrava in grado di percepire<br />

i danni creati da queste<br />

operazioni illec<strong>it</strong>e, forse perchè<br />

venivano effettuate all’om -<br />

bra di uffici e capannoni industriali.<br />

Ora che la crisi colpisce<br />

tutti nel concreto, la s<strong>it</strong>uazione<br />

è cambiata e gli <strong>it</strong>aliani non si<br />

accontentano più “del vivi e lascia<br />

vivere” ma hanno cap<strong>it</strong>o a<br />

proprio scap<strong>it</strong>o gli effetti di anni<br />

e anni di evasione fiscale e<br />

bancarotte. Basti pensare che<br />

in Friuli Venezia Giulia nel<br />

2011 si è registrato un incremento<br />

delle segnalazioni (soprattutto<br />

anonime) di irregolar<strong>it</strong>à<br />

in materia fiscale, pari al<br />

17% rispetto al 2010, con 543<br />

segnalazioni a fronte delle 462<br />

del 2010).<br />

D.G.<br />

<br />

COLVER<br />

MOIMACCO (UD)<br />

telefono e fax: 0432.722464


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

14 Esteri<br />

Armenia: focus sull’affaire Safarov<br />

sulla stampa silenzio sulla grazia<br />

IL PROVVEDIMENTO DI CLEMENZA CONCESSO DALL’AZERBAIJANZ RISCHIA<br />

DI AVERE GRAVI CONSEGUENZE SUL PIANO DEI RAPPORTI INTERNAZIONALI<br />

L’Armenia è tornata sulle prime<br />

pagine dei giornali. Non per<br />

raccontarne la sua storia più<br />

che bimillenaria, né per parlare<br />

del suo popolo che fu il primo<br />

ad adottare il cristianesimo come<br />

religione ufficiale; nemmeno<br />

per un accenno alla complessa,<br />

e ancora aperta, questione<br />

del genocidio armeno.<br />

Qualcosa si è sent<strong>it</strong>o dire della<br />

vis<strong>it</strong>a del ministro della difesa<br />

<strong>it</strong>aliano Giampaolo De Paola<br />

nella cap<strong>it</strong>ale armena Yerevan,<br />

lo scorso 17 ottobre, ma grande<br />

rilievo ha invece susc<strong>it</strong>ato la<br />

part<strong>it</strong>a di qualificazione ai mondiali<br />

di calcio disputata il 12 ottobre.<br />

Suona un po’strano che l’Ar -<br />

menia, stato asiatico per posizione<br />

geografica ma europeo<br />

per storia e cultura, sia in primo<br />

piano con eventi di questo tipo,<br />

quando le fatti importanti che<br />

riguardano questa roccaforte<br />

‘paneuropea’ vengono quasi<br />

taciuti. Così è stata ignorata, e<br />

continua ad esserlo, la notizia,<br />

e soprattutto le conseguenze,<br />

della grazia concessa dal governo<br />

dell’Azerbaijan a Ramil<br />

Safarov, un mil<strong>it</strong>are azero, condannato<br />

all’ergastolo in Ungheria<br />

per avere ucciso il sottotenente<br />

armeno Gurgen<br />

Margaryan con ben ventisei<br />

colpi d’ascia mentre questo<br />

dormiva.<br />

I fatti risalgono al 2004,<br />

quando Safarov e Margaryan<br />

frequentavano a Budapest un<br />

corso di lingua inglese nell’am -<br />

b<strong>it</strong>o del programma Nato “Par -<br />

tnership for Peace”. Safarov,<br />

originario della contesa provincia<br />

Nagorno Karabakh, ha<br />

difeso il suo gesto dichiarando<br />

che l’omicidio è stato perpetrato<br />

per vendicare i circa 30mila<br />

morti della guerra che negli anni<br />

’90 ha interessato quel ter-<br />

r<strong>it</strong>orio. Un omicidio efferato<br />

con una forte componente razziale<br />

per cui l’imputato fu condannato<br />

in primo grado all’er -<br />

gastolo dal tribunale ungherese,<br />

senza il dir<strong>it</strong>to di domandare<br />

grazia per 30 anni. La sentenza<br />

è stata motivata dalla brutal<strong>it</strong>à<br />

e premed<strong>it</strong>azione del crimine,<br />

nonché dal mancato pentimento<br />

dell’imputato. La pena<br />

fu poi confermata in appello.<br />

L:244000m A:168pt<br />

Foto : Da trattare : 3110-P14-Fri-Cro_A012_37092_F01*<br />

Dopo la condanna, la vicenda<br />

è fin<strong>it</strong>a nel nulla, per ben 8<br />

anni, fino al 31 agosto, quando<br />

l’Ungheria ha concesso<br />

l’estradizione a Safarov, con la<br />

garanzia, da parte del governo<br />

dell’Azerbaijan, che il mil<strong>it</strong>are<br />

avrebbe scontato la sua pena<br />

in patria. Il presidente azero,<br />

Ilham Aliev, lo ha invece graziato,<br />

conferendogli addir<strong>it</strong>tura il<br />

grado di maggiore oltre a numerose<br />

onorificenze.<br />

Sullo sfondo della vicenda,<br />

c’è senza ombra di dubbio la<br />

questione irrisolta del Nagorno<br />

Karabakh, la provincia a<br />

maggioranza armena, ricca di<br />

petrolio, che si è dichiarata uni-<br />

lateralmente indipendente<br />

dall’Azerbaijan. Un terr<strong>it</strong>orio<br />

importante per l’Armenia, povera<br />

di risorse, che subisce il<br />

blocco di comunicazione da<br />

parte dell’Azerbaijan e della<br />

Tu r ch i a .<br />

Cr<strong>it</strong>iche dure, sia all'Azerbaijan<br />

sia all'Ungheria, sono<br />

arrivate ufficialmente dalla Casa<br />

Bianca e dal Cremlino. Il presidente<br />

armeno, Serzh Sar-<br />

Ramil Safarov, mil<strong>it</strong>are azero, condannato all’ergastolo e ora libero<br />

gsyan, ha dichiarato, dal canto<br />

suo, di non volere la guerra ma<br />

di essere pronto a combattere<br />

se dovesse essere necessario<br />

ed ha prontamente rotto i suoi<br />

rapporti diplomatici con Budapest,<br />

ev<strong>it</strong>ando anche di presenziare<br />

il vertice della Comun<strong>it</strong>à<br />

degli Stati Indipendenti organizzato<br />

in questi giorni proprio<br />

nella cap<strong>it</strong>ale dell’Azer -<br />

baijan, a Baku. Ha quindi ceduto<br />

la presidenza alla Russia che<br />

non vanta certo rapporti distesi<br />

con l’Azerbaijan, in particolare<br />

per il suo sostegno all’Armenia<br />

dove ha localizzato una delle<br />

più importanti basi mil<strong>it</strong>ari ed<br />

una centrale nucleare vicino<br />

alla cap<strong>it</strong>ale Yerevan.<br />

Insomma, un clima di tensione<br />

che non sembrava preoccupare<br />

molto l’Azerbaijan, non<br />

solo fonte importante di gas e<br />

petrolio per l’Europa, ma, nel<br />

contesto attuale, anche un alleato<br />

prezioso ai confini con l'Iran.<br />

Società statun<strong>it</strong>ensi hanno<br />

inoltre invest<strong>it</strong>o miliardi di<br />

dollari nei giacimenti di petrolio<br />

e gas naturali azeri e la Nato si<br />

serve degli aeroporti dell'Azerbaijan<br />

per il rifornimento in Afghanistan.<br />

Infine, Baku ha dimostrato<br />

di avere rapporti distesi<br />

con Tel Aviv ed ha speso<br />

più di un miliardo di dollari in armamenti<br />

israeliani.<br />

Una s<strong>it</strong>uazione molto difficile,<br />

dai molteplici risvolti, e che<br />

potrebbe avere conseguenza<br />

su larga scala. In tutto questo,<br />

ben poco può fare l’Europa che<br />

ha tuttavia passato, a fine settembre,<br />

una risoluzione in cui<br />

condanna la grazia concessa a<br />

Safarov considerandola "un<br />

gesto che potrebbe contribuire<br />

ad aumentare le tensioni”ed<br />

“una violazione delle garanzie<br />

date al governo ungherese”. Il<br />

Parlamento Europeo ha anche<br />

dichiarato che i negoziati in atto<br />

tra Baku e Bruxelles dovranno<br />

includere clausole che garantiscano<br />

“la difesa e riconoscimento<br />

dei dir<strong>it</strong>ti umani”. Un<br />

atto importante che rida fiducia<br />

al Parlamento Europeo, anche<br />

se i forti interessi economici<br />

frenano senz’altro prese<br />

di posizione risolute.<br />

In questa vicenda, quello<br />

che lascia perplessi è comunque<br />

il generale silenzio su un<br />

fatto che ha grandi ripercussioni<br />

sulla stabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica ed<br />

economica europea, ma anche<br />

sui più importanti dir<strong>it</strong>ti civili internazionali.<br />

Danielle Maion


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Esteri<br />

15<br />

@<br />

Ancora sangue in Afghanistan<br />

52 LE GIOVANI VITE STRAPPATE DA UN CONFLITTO NON DEFINITO GUERRA<br />

Ancora sangue <strong>it</strong>aliano versato<br />

in Afghanistan. «Sappiamo<br />

che questa fase della presenza<br />

<strong>it</strong>aliana in Afghanistan è<br />

la più delicata e complicata. Il<br />

Governo si è impegnato a rispettare<br />

le date del r<strong>it</strong>iro in accordo<br />

con gli alleati transatlantici,<br />

fino a completare la transizione<br />

verso le forze di sicurezza<br />

afgane». Ha usato queste parole<br />

il ministro della Difesa,<br />

Giampaolo Di Paola, stringendosi<br />

alla famiglia Chierotti per<br />

la scomparsa di Tiziano. «Era<br />

un ragazzo generoso e coraggioso<br />

e tale si è dimostrato fino<br />

all'ultimo momento», ha poi<br />

commentato il ministro, parlando<br />

del caporale v<strong>it</strong>tima, e temiamo<br />

non ultima, di un confl<strong>it</strong>to<br />

che vede il nostro Paese in<br />

guerra. Certamente delle belle<br />

parole che però abbiamo sent<strong>it</strong>o<br />

troppe volte e che dovrebbero<br />

innescare, non una sterile<br />

polemica pol<strong>it</strong>ica ideologica,<br />

ma un ragionamento serio sulle<br />

dinamiche geopol<strong>it</strong>iche e sul<br />

ruolo dell'<strong>it</strong>alia, uscendo dagli<br />

equivoci e dalle mistificazioni.<br />

Quella in Afghanistan è una<br />

guerra, non dichiarata che<br />

sommessamente definiamo<br />

operazione di polizia internazionale<br />

o uman<strong>it</strong>aria, ma che in<br />

realtà è un durissimo confl<strong>it</strong>to<br />

armato. Con l'alpino ucciso il<br />

25 ottobre scorso sono sal<strong>it</strong>i a<br />

52 i mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani morti dall'inizio<br />

della missione Isaf in Af-<br />

ghanistan, nel 2004, decine i<br />

fer<strong>it</strong>i più o meno seriamente. Di<br />

tutti questi ragazzi, spesso giovanissmi<br />

come vuole qualsiasi<br />

guerra, la maggioranza è rimasta<br />

v<strong>it</strong>tima di attentati e scontri<br />

a fuoco, altri invece sono morti<br />

in incidenti, alcuni per malore<br />

ed uno si è suicidato.<br />

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@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

16 Esteri<br />

Megafoni delle rivolte arabe<br />

sono molto odiati dai potenti<br />

PER LA GENTE CHE LE AMA, SONO STATI I VERI COLLANTI DELLE RIVOLTE<br />

AL JAZEERA OPERA DAL QATAR MENTRE AL ARABIYA AGISCE DA DUBAI<br />

Idue megafoni delle rivolte<br />

arabe, il collante<br />

delle proteste. Sono Al<br />

Jazeera (La Penisola) e Al<br />

Arabiya (L’Arabia), che agisce<br />

da Dubai e fa una dura<br />

concorrenza alla rivale che<br />

opera dal Qatar. Entrambe<br />

amate dalla gente e odiate<br />

dai potenti, anche se ora la<br />

prima è meno temuta dagli<br />

Usa.<br />

Al Jazeera nacque nel<br />

1996: il giovane e cosmopol<strong>it</strong>a<br />

emiro del Qatar, Hamad<br />

Khalifa, la fondò portando<br />

nella cap<strong>it</strong>ale Doha 120<br />

giornalisti del canale arabo<br />

dell’inglese Bbc, appena<br />

chiuso. E’ adesso segu<strong>it</strong>a da<br />

60 milioni di spettatori arab<br />

ofoni.<br />

Temevano la Cnn del Golfo<br />

i tiranni ora defenestrati o<br />

in pericolo. E infatti, durante<br />

la vis<strong>it</strong>a a Doha nella primavera<br />

2000, l’allora potentissimo<br />

raìs egiziano Mubarak<br />

volle vis<strong>it</strong>are la sua sede<br />

centrale. Piccolissima, infatti<br />

esclamò, con un misto di sorpresa<br />

e irr<strong>it</strong>azione: “Ma come?<br />

Tanti guai per me da<br />

questa scatola di fiammiferi…<br />

”. Sì, ma cerini incendiari!<br />

Notizie e interviste messe<br />

al bando dalle tv di quasi tutti<br />

i Paesi arabi, tanto più ora<br />

che Al Jazeera è una finestra<br />

dagli Stati delle proteste (Siria<br />

e Libia in primis). Con i<br />

telefonini e le videocamere i<br />

c<strong>it</strong>tadini delle rivolte si sono<br />

trasformati in cronisti aggiunti.<br />

Qualche errore, materiale<br />

a volte grezzo, ma indubbio<br />

impatto emotivo.<br />

Un nuovo tipo di giornalismo<br />

che copre gli eventi<br />

prima e meglio degli altri, talvolta<br />

in esclusiva (ricordate<br />

le interviste e i messaggi di<br />

Osama bin Laden?). Con un<br />

doppio, grande pregio: il<br />

boom di ascolti e il netto calo<br />

dell’analfabetismo.<br />

Ma ci sono anche tre difetti:<br />

ancora un po’ m a s ch i -<br />

lista, parteggia per le frange<br />

estreme di Hamas in Palestina<br />

e I fratelli musulmani in<br />

Eg<strong>it</strong>to e si concede qualche<br />

autocensura a tutela dei regìmi<br />

di Bahrein e Arabia<br />

Saud<strong>it</strong>a, suoi finanziatori. Divieti<br />

di parlare delle proteste<br />

La redazione di Al Jazeera<br />

nel Qatar e nei Paesi suoi alleati.<br />

Un anno fa 5 giornaliste<br />

hanno lasciato per mobbing.<br />

Quasi nessuna porta il velo<br />

in video, non è un obbligo. In<br />

qualche caso, però, un centimetro<br />

in più di scollatura è<br />

stato malvisto da dirigenti<br />

iper-conservatori.<br />

Il vento è invece cambiato<br />

con l’Occidente: George Dabliù<br />

Bush la considerava il<br />

network di bin Laden, fiancheggiatore<br />

dei terroristi,<br />

tanto che pensò di bombardare<br />

la redazione di Doha<br />

(colpì invece l’ufficio staccato<br />

di Bagdad, defin<strong>it</strong>o “un co-<br />

vo di spie”). Ora non c’è più<br />

demonizzazione. Il vento è<br />

cambiato per due motivi: dal<br />

2006 è part<strong>it</strong>a anche la versione<br />

inglese del network e<br />

in piazza è scesa una generazione<br />

araba meno ostile<br />

verso l’Occidente. Ne ha<br />

preso atto Obama che accetta<br />

Al Jazeera, tanto da ricevere<br />

il direttore, Wadhah<br />

Khanfar, alla Casa Bianca.<br />

Ed è fedele spettatore della<br />

tv di Doha, come pure Hillary<br />

Clinton.<br />

L’em<strong>it</strong>tente resta comunque<br />

la voce del mondo arabo<br />

tanto da restare accesa<br />

no-stop nei palazzi del potere,<br />

nelle ab<strong>it</strong>azioni borghesi,<br />

nelle baracche di periferia e<br />

perfino sotto le tende dei beduini.<br />

Un esempio al di là dei<br />

dati sull’audience: nel deserto,<br />

per il matrimonio delle figlie,<br />

non danno più in dote<br />

capre o cammelli, ma una<br />

‘padella’ satell<strong>it</strong>are!<br />

Però è una legge della v<strong>it</strong>a<br />

che anche i più potenti abbiano<br />

agguerr<strong>it</strong>i concorrenti.<br />

E contro Al Jazeera si è<br />

schierata in forze Al Arabiya<br />

che dal centro di Dubai trasmette<br />

24 ore su 24, in tempo<br />

reale, notizie sul tormentato<br />

mondo arabo.<br />

E’ stata lanciata 9 anni fa,<br />

esattamente il 3 marzo<br />

2003 e adesso trasmette in<br />

tutti i cinque continenti e in<br />

ogni lingua, anche se la sua<br />

specializzazione è naturalmente<br />

l’arabo. Sostiene di<br />

avere 130 milioni di spettatori,<br />

uffici di corrispondenza<br />

in 40 delle più grandi c<strong>it</strong>tà<br />

del mondo. Una rete globale,<br />

fonte necessaria di consultazione<br />

per capire la galassia<br />

musulmana.<br />

Numerosi canali regionali<br />

e internazionali, molti premi<br />

per la sua completa copertura<br />

con telegiornali ogni ora<br />

su fatti di pol<strong>it</strong>ica, economia,<br />

sport, scienza. Molti dibatt<strong>it</strong>i<br />

con esperti, approfondimenti,<br />

documentari, i programmi<br />

educativi e anche<br />

t a l k - s h o w.<br />

Forma e contenuto si sposano<br />

bene e grande impulso<br />

è dato al lavoro di giovani registi<br />

arabi.<br />

Entrambe le tv affrontano<br />

problemi considerati tabù<br />

nel mondo arabo fino a pochi<br />

anni fa. Infatti fino al 1990<br />

quasi tutti i canali arabi erano<br />

di proprietà dei governi e da<br />

loro rigidamente controllati.<br />

La svolta si ebbe alla fine del<br />

decennio grazie alle tv satell<strong>it</strong>ari.<br />

Di vecchio tipo ce ne<br />

sono ancora, ma la maggior<br />

parte (tipo Al Jazeera e Al<br />

Arabiya) hanno la maggioranza<br />

azionaria in mano a privati<br />

e sono soltanto in parte<br />

finanziati dai governi. Da qui<br />

maggiore autonomia e argomenti<br />

affrontati con più profe<br />

s s i o n a l i t à .<br />

Augusto Dell’Angelo


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Esteri<br />

Islam: le contraddizioni e il voto<br />

il “dopo” della primavera araba<br />

DAI VINCITORI UNA SOCIETÀ MODERATA, NELLE PREMESSE E PROMESSE<br />

La cronaca degli ultimi 20<br />

anni ci aveva consegnato<br />

una didascalia tragica<br />

dell’Islam: bin Laden, Al Qaeda,<br />

guerra santa, Sharia (legge coranica),<br />

donne segregate, attentati.<br />

Quella recentissima (la primavera<br />

araba) ce ne rivela una diversa svelando<br />

una società nuova, moderata,<br />

almeno nelle confuse premesse<br />

e nelle ridondanti promesse. Fino<br />

al film blasfemo anti-Maometto<br />

non si eran bruciate le bandiere<br />

americane, ma inalberati i vessilli<br />

della libertà e della democrazia.<br />

Con queste armi sono stati<br />

cacciati i tiranni e i corrotti. E il<br />

primo voto ‘vero’ ha portato in<br />

Parlamento le forze dell’Islam<br />

che, almeno a parole, si propongono<br />

di fare diga per frenare<br />

l’estremismo. Prima la Tunisia,<br />

quindi Marocco, Eg<strong>it</strong>to e Yemen.<br />

Poi la Libia. Fatalmente sarà<br />

così anche in Siria, se e quando<br />

il sanguinario Assad la finirà di<br />

uccidere i suoi compatrioti, protetto<br />

da Russia e Iran.<br />

E’dal 1989, quando i sovietici<br />

si r<strong>it</strong>irarono dall’Afghanistan,<br />

che la guerra santa si è sparsa nel<br />

mondo, dal Kashmir allo Yemen,<br />

dalla Somalia alla Nigeria, dalla<br />

Palestina all’Algeria, persino in<br />

Bosnia. Terrore globale, tanto<br />

che molti dicono: nell’Islam non<br />

può esserci democrazia.<br />

Prima che si scatenasse la furia<br />

anti-Usa la tesi sembrava essersi<br />

incrinata grazie alle rivolte<br />

popolari in Nord Africa, ma già<br />

c’erano stati tre segnali importanti<br />

in passato. Il primo non cap<strong>it</strong>o<br />

dall’Occidente per miopia, il<br />

secondo per un calcolo di convenienza<br />

(i regìmi dei mil<strong>it</strong>ari e dei<br />

corrotti sono il male minore perché<br />

tengono a bada i qaedisti), il<br />

terzo guardato con sospetto, specialmente<br />

dalla Francia di Sarkozy.<br />

L’Indonesia è il più grande<br />

Paese islamico del mondo, moderato<br />

già dai tempi Sukarno e<br />

Suharto. E’ bastato un terrificante<br />

attentato in una discoteca di<br />

Bali per scatenare le Cassandre:<br />

“Anche qui la democrazia non ha<br />

fatto breccia”. Miopia: infatti anni<br />

dopo si è scoperto che dietro<br />

quel massacro non c’era l’oltran -<br />

zismo dell’Islam, ma il duro confronto<br />

di nazionalismi, fra Indonesia<br />

e Australia per il possesso<br />

di Timor Est.<br />

In Algeria un colpo di Stato<br />

nel 1992 cancellò il successo<br />

elettorale degli islamici e ancora<br />

una volta l’Occidente non capì la<br />

realtà: infatti il Paese sprofondò<br />

in una sanguinosa guerra civile e<br />

fu facile preda delle cellule di bin<br />

Francobollo commemorativo della "primavera araba" emesso in Eg<strong>it</strong>to<br />

17<br />

I dimostranti egiziani in piazza Tahrir<br />

Laden.<br />

Idem in Turchia, col voto a favore<br />

degli islamisti moderati di<br />

Erdogan, attuale Premier. Cancellò<br />

la Cost<strong>it</strong>uzione di stampo<br />

laico e occidentalista di Mustafà<br />

Kemàl detto Ataturk, il padre<br />

della nuova Repubblica. I fatti<br />

hanno dimostrato il ruolo essenziale<br />

di Ankara come mediatrice<br />

di pace in quest’area a rischio<br />

massimo. L’esempio più éclatante<br />

è recente: ha condannato e<br />

abbandonato la Siria del fratricida<br />

Assad, tradizionale alleato, e<br />

osp<strong>it</strong>ato i fugg<strong>it</strong>ivi da Damasco e<br />

i ribelli che avevano bisogno di<br />

armi.<br />

Certo: nella galassia<br />

dell’Islam è labile il confine tra i<br />

profeti della violenza e quelli<br />

della democrazia e della libertà.<br />

Anche se le vecchie definizioni<br />

sono antiquariato, bisogna sempre<br />

restare con gli occhi ben aperti<br />

per ev<strong>it</strong>are che quel confine sia<br />

abbattuto. Un esempio per tutti:<br />

in Eg<strong>it</strong>to il voto ha premiato i Fratelli<br />

musulmani, che fanno professione<br />

di moderatismo, ma dietro<br />

a loro si è piazzato il movimento<br />

salaf<strong>it</strong>a, oltranzista.<br />

Noi occidentali, dall’alto di<br />

una supponente distinzione fra<br />

religione e pol<strong>it</strong>ica, non capivamo<br />

l’’Islam, non ne vedevamo le<br />

ragioni sociali alla base della rivendicazione<br />

pol<strong>it</strong>ica. Pieni di<br />

@<br />

una fede secolarizzata e stord<strong>it</strong>i<br />

dalla falsa coscienza post-coloniale,<br />

non abbiamo mai creduto<br />

all’ambizione delle società islamiche<br />

di essere diverse da noi, libere<br />

da noi. Eravamo abbagliati<br />

da quei pochi che sembravano<br />

muovere i fili, fossero anche d<strong>it</strong>tatori<br />

o corrotti.<br />

La primavera araba non è<br />

scoppiata dal nulla: dopo la fior<strong>it</strong>ura<br />

degli esempi indonesiano,<br />

algerino e turco, nuovi semi crescevano<br />

sotto terra. Li alimentavano<br />

il cocktail dell’infin<strong>it</strong>a varietà<br />

dell’Islam e delle sue lotte<br />

intestine, della cronica debolezza<br />

della società civile. L’ultimo<br />

raggio di sole che ha fatto germogliare<br />

i semi sono state la fame e<br />

l’oppressione.<br />

Ricerca di democrazia, non<br />

perché via maestra, ma perché i<br />

d<strong>it</strong>tatori affamavano e opprimevano.Allah<br />

ha sempre leg<strong>it</strong>timato<br />

non chi ne avrebbe avuto dir<strong>it</strong>to,<br />

ma chi aveva in mano il potere.<br />

E così ne è usc<strong>it</strong>a una girandola<br />

post-moderna che in Eg<strong>it</strong>to<br />

mette insieme salaf<strong>it</strong>i, copti e<br />

musulmani. Almeno per il momento,<br />

non è certo un Islam liberale<br />

e democratico, ma almeno<br />

un Islam v<strong>it</strong>ale, anche se smarr<strong>it</strong>o,<br />

che ha scaricato nell’urna le<br />

sue contraddizioni.<br />

Augusto Dell’Angelo


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

Esteri<br />

18<br />

Jihad, la galassia del terrore<br />

“foto” dell’Islam estremista<br />

I MILIZIANI COL VESSILLO NERO E CERCHIO BIANCO IN MEZZO<br />

La variegata rete delle<br />

succursali mediorientali<br />

di Al Qaeda ha issato<br />

il suo vessillo: una bandiera<br />

nera col cerchio bianco in<br />

mezzo. E la scr<strong>it</strong>ta “Non c’è altro<br />

Dio al di fuori di Allah”. E’ appar -<br />

so per la prima volta in Iraq,<br />

sventolato dalle milizie del tagliagole<br />

Al Zarqawi ed è poi<br />

spuntato a macchia di leopardo<br />

in tutto l’universo jihadista, dallo<br />

Yemen all’Eg<strong>it</strong>to fino a Bengasi<br />

dove è stato issato dagli assassini<br />

dell’ambasciatore Usa.<br />

Ma, al di là dell’emblema,<br />

sbirciamo nella complessa<br />

galassia del terrore. I fedeli<br />

musulmani nel mondo sono<br />

un miliardo e mezzo, ma focalizziamoci<br />

sull’Islam radicale.<br />

Cominciando dai nomi e dalle<br />

d i f fe r e n z e .<br />

La divisione principale è tra<br />

sunn<strong>it</strong>i e sci<strong>it</strong>i. I primi si identificano<br />

nella “sunna” (tradi -<br />

zione) e rappresentano il 90%<br />

dei musulmani. Fortissimi in<br />

Iraq, nella zona del Golfo e in<br />

tutto il Nord Africa. Gli altri venerano<br />

Alì, il genero di Maometto<br />

(sposò sua figlia Fatima),<br />

come il capostip<strong>it</strong>e dei<br />

“veri islamici”. Il nome deriva da<br />

“Shiat Alì (fazione di Alì). Dominano<br />

la scena in Iran.<br />

Nell’amb<strong>it</strong>o dei sunn<strong>it</strong>i ci<br />

sono i salaf<strong>it</strong>i dell’Eg<strong>it</strong>to, presenti<br />

in forze in tutto il Maghreb.<br />

Il termine deriva<br />

dall’arabo “salaf al-Salihin”,<br />

cioé “i pii antenati”, quindi le<br />

prime tre generazioni di seguaci<br />

del profeta Maometto,<br />

considerati oggi come esempi<br />

da seguire nell’Islam sunn<strong>it</strong>a<br />

più radicale.<br />

Alcuni di gruppi islamici<br />

estremisti hanno ader<strong>it</strong>o alla<br />

strategia globale anti-Occidente<br />

di Al Qaeda, altri - riun<strong>it</strong>i<br />

sotto la bandiera del salafismo<br />

- si concentrano invece su<br />

obiettivi locali.<br />

Gruppo armato Jihadista<br />

Vediamo la struttura della<br />

Jihad nei vari Paesi che si affacciano<br />

sul Med<strong>it</strong>erraneo. In<br />

Marocco operano sia movimenti<br />

salaf<strong>it</strong>i sia un gruppo<br />

combattente alleato di Al<br />

Qaeda. Idem in Algeria, dove i<br />

salaf<strong>it</strong>i si definiscono “di predicazione<br />

e combattimento”.Lo<br />

stesso in Tunisia.<br />

In Eg<strong>it</strong>to agiscono il gruppo<br />

storico affiliato ad Al Qaeda<br />

che si chiama “Takfir wal Hijra”<br />

e la Jihad islamica, movimento<br />

fondato dal medico Ayman al<br />

Zawahiri, organizzatore del<br />

mortale attentato contro Sadat<br />

durante una parata mil<strong>it</strong>are<br />

al Cairo e attuale leader di Al<br />

Qaeda dopo la morte di Osama<br />

bin Laden.<br />

Il dopo-rivoluzione in Libia<br />

ha visto la frantumazione in vari<br />

gruppi dei rivoluzionari anti-Gheddafi.<br />

Contro il d<strong>it</strong>tatore<br />

hanno combattuto in 55 mila e<br />

circa 50 mila alla fine del confl<strong>it</strong>to<br />

sono stati assorb<strong>it</strong>i<br />

dall’eserc<strong>it</strong>o regolare. Ma molte<br />

fazioni han prefer<strong>it</strong>o rimanere<br />

‘indipendenti’ e conservare<br />

le proprie armi.<br />

Ecco quindi le brigate del<br />

prigioniero Omar Abdul<br />

Rahman, formato in maggio e<br />

alleato di Al Qaeda. Sono i<br />

principali sospettati del sanguinoso<br />

assalto al consolato<br />

Usa di Bengasi. Ci sono poi i<br />

miliziani rientrati da Iraq e Afghanistan<br />

e “Ansar al Sharia”,<br />

sosten<strong>it</strong>ori della Sharia, piccolo<br />

gruppo un po’isolato (hanno<br />

prima rivendicato e poi sment<strong>it</strong>o<br />

l’azione contro l’ambascia -<br />

tore). Seguono i “rivoluzionari<br />

del 17 febbraio” legati ai Fratelli<br />

musulmani (hanno scelto<br />

di non aderire all’eserc<strong>it</strong>o regolare<br />

post-rivoluzione) e infine<br />

i jihadisti inser<strong>it</strong>i direttamente<br />

nella struttura qaedista:<br />

operano al confine con<br />

l’Algeria in particolare nel settore<br />

del contrabbando di armi.<br />

I segnali sull’attiv<strong>it</strong>à di nuclei<br />

ispirati ad Al Qaeda erano<br />

già emersi durante la rivolta<br />

contro Gheddafi, tra Tripoli e<br />

Bengasi. Si tratta di formazioni<br />

che dimostrano adattabil<strong>it</strong>à e<br />

flessibil<strong>it</strong>à e tra loro sembra<br />

contare più l’anti-americani -<br />

smo che l’ortodossia religiosa.<br />

Talvolta ci sono ‘matrimoni di<br />

convenienza’ fra i due obiettivi.<br />

Dal focolaio egiziano le<br />

fiamme si sono estese nella vicina<br />

Gaza, incontrastato dominio<br />

di Hamas. E poi in Libia.<br />

E la Cia, alla vigilia dell’11 settembre<br />

2012, aveva lanciato<br />

un allarme sul pericolo di attentati<br />

contro sedi diplomatich<br />

e .<br />

Non va poi sottovalutato il<br />

Nord del vicino Mali, dove Al<br />

Qaeda ha stretto un patto di<br />

ferro con tuareg islamisti e altre<br />

milizie. Per adesso si dedicano<br />

a sequestri che fruttano<br />

milioni di euro, ma intanto costruiscono<br />

una rete di relazioni<br />

difficili da neutralizzare. Sembra<br />

che, al mercato nero in Libia,<br />

abbiano fatto massicci acquisti<br />

di materiale bellico.<br />

Campi d’addestramento di<br />

volontari in zone poco accessibili<br />

nel deserto in tutto il Maghreb.<br />

Gli americani hanno inviato<br />

i droni per dar la caccia ai<br />

terroristi. I risultati non sono<br />

esaltanti, anche perché molti<br />

miliziani, fin<strong>it</strong>o il ‘lavoro’ in patria,<br />

sono emigrati in Siria per<br />

unirsi alla rivolta contro Assad<br />

così come in passato erano<br />

andati in Iraq e in Afghanistan.<br />

Augusto Dell’Angelo


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Aziende informano<br />

@<br />

19<br />

I 20 ANNI DEL CITTÀ FIERA<br />

ANNIVERSARIO PER IL CENTRO COMMERCIALE PIÙ GRANDE DELLA REGIONE<br />

DEGUSTAZIONI DI PRODOTTI, SPETTACOLI E IL 4 NOVEMBRE LA GRANDE TORTA<br />

Venti anni non sono pochi<br />

per una struttura commerciale,<br />

se poi questa è un gigantesco<br />

centro multifunzionale come il<br />

C<strong>it</strong>tà Fiera di Torreano di Martignacco,<br />

l'anniversario diventa<br />

un evento. C<strong>it</strong>tà Fiera infatti<br />

non è solo un centro commerciale,<br />

è “una c<strong>it</strong>tà”, con spazi e<br />

servizi pensati per soddisfare<br />

le esigenze del terr<strong>it</strong>orio. Un<br />

punto di r<strong>it</strong>rovo che ha saputo<br />

differenziarsi in funzione del<br />

forte legame con la sua terra e<br />

nel contempo grazie al suo<br />

orientamento al mercato europeo.<br />

Nonostante la s<strong>it</strong>uazione<br />

di crisi tocchi l'intero comparto<br />

del commercio, proprio per le<br />

caratteristiche del C<strong>it</strong>tà Fiera i<br />

negozi e el attiv<strong>it</strong>à presenti sof-<br />

Cooperativa di consumo<br />

di Premariacco<br />

Via Fiore dei liberi, 32<br />

33040 Premariacco (Ud)<br />

tel. 0432729016<br />

e mail: info@premariacco.coop<br />

SABATO APERTURA:<br />

8.00 - 12.30/15.00 - 19.00<br />

frono meno il generale calo dei<br />

consumi. Lo sanno i commercianti<br />

presenti che rimangono<br />

fiduciosi sul loro futuro. Tanto<br />

che l'ambizioso programma di<br />

sviluppo è molto ambizioso del<br />

C<strong>it</strong>tà Fiera prosegue perchè<br />

parte da una massa cr<strong>it</strong>ica rappresentata<br />

da ben 7 milioni di<br />

vis<strong>it</strong>atori e spazi di circa 80 mila<br />

metri quadri. Già oggi l’o f fe r t a<br />

merceologica è una delle più<br />

PELLET<br />

abete - faggio<br />

misto faggio<br />

sacco da 15 kg<br />

da €3,36<br />

sviluppate, basti pensare che<br />

nell’abbigliamento C<strong>it</strong>tà Fiera<br />

è l’unico centro commerciale in<br />

Italia ad osp<strong>it</strong>are sotto lo stesso<br />

tetto Oviesse, Coin, H&M e il<br />

Gruppo Zara. Ora il 20esimo<br />

compleanno un traguardo c he<br />

verrà adeguatamente festeggiato.<br />

E quale miglior festeggiamento<br />

che offrire dei giorni<br />

memorabili alla clientela?<br />

Nell’area esterna del centro<br />

commerciale verranno offerti<br />

ai clienti degustazioni gratu<strong>it</strong>e<br />

di prodotti tipici Friulani.<br />

Le gallerie del centro commerciale<br />

verranno inoltre animate<br />

da vari spettacoli ed il 4<br />

novembre serata clou verranno<br />

spente le 20 candeline su<br />

una torta gigante .<br />

OFFERTA pre-stagionale<br />

RISCALDAMENTO<br />

TRONCHETTI<br />

FAGGIO<br />

LEGNA<br />

A BANCALE


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

20<br />

FARE BUSINESS NEGLI U.S.A.<br />

NEL 2011 IL FRIULI HA ESPORTATO NEGLI STATI UNITI OLTRE 215 MILIONI DI<br />

EURO DI PRODOTTI, CONTRO I 175 DEL 2010, CON UN AUMENTO DEL 23%.<br />

Martedì 6 novembre gli Stati<br />

Un<strong>it</strong>i d’America eleggeranno il<br />

loro nuovo Presidente.<br />

Capire oggi come andranno<br />

le elezioni presidenziali è molto<br />

complicato ma la regola non<br />

scr<strong>it</strong>ta è che i successi in poli-<br />

Il presidente degli Usa Barak Obama<br />

tica internazionale contano<br />

ben poco rispetto all’econo -<br />

mia. In altre parole, gli americani<br />

al momento di entrare nel<br />

seggio elettorale controllano il<br />

proprio borsellino e se si r<strong>it</strong>engono<br />

soddisfatti rieleggono il<br />

Presidente uscente, altrimenti<br />

cambiano candidato.<br />

Anche in periodo di campagna<br />

elettorale, in ogni caso,<br />

quello degli U.S.A. è un mercato<br />

di sbocco e di investimento<br />

rilevante per il nostro Paese e<br />

per la nostra provincia.<br />

Nel 2011 il Friuli ha esportato<br />

negli Stati Un<strong>it</strong>i oltre 215<br />

milioni di Euro di prodotti, contro<br />

i 175 del 2010, con un aumento<br />

del 23%. Gli States rappresentano<br />

il settimo partner<br />

commerciale della nostra pro-<br />

vincia. Il saldo attivo della bilancia<br />

commerciale bilaterale rappresenta<br />

un segnale indubbio<br />

di una forte capac<strong>it</strong>à di penetrazione<br />

commerciale delle nostre<br />

aziende, ancora lontana,<br />

probabilmente, dall’aver rag-<br />

giunto il suo massimo potenziale.<br />

Aiutano senza dubbio a rafforzare<br />

le relazioni commerciali<br />

bilaterali anche le pos<strong>it</strong>ive notizie<br />

usc<strong>it</strong>e recentemente sui<br />

fondamentali economici americani.<br />

Il tasso di disoccupazione<br />

negli U.S.A. è sceso al 7,8%, livello<br />

più basso dal gennaio<br />

2009. Ad agosto 2012 gli impieghi<br />

sono aumentati di 142<br />

mila un<strong>it</strong>à (dopo che a giugno<br />

erano aumentati di 181 mila<br />

un<strong>it</strong>à). In lieve cresc<strong>it</strong>a anche i<br />

salari e le ore di lavoro.<br />

Molto spesso si crede che<br />

solo grandi aziende friulane<br />

come Eurotech S.p.a. possano<br />

riportare significativi successi<br />

commerciali negli U.S.A.<br />

L’azienda di Amaro, presente<br />

da anni con successo in terr<strong>it</strong>orio<br />

nordamericano dopo aver<br />

rilevato un’azienda americana<br />

del settore, ha appena firmato<br />

un contratto di 60 milioni di dollari<br />

per la forn<strong>it</strong>ura, nell’arco di<br />

tre anni, di sistemi automatici<br />

per la localizzazione di treni e di<br />

controllo di percorsi in tempo<br />

reale.<br />

Un recente convegno tenutosi<br />

a Palazzo Torriani presso<br />

Confindustria Udine, dedicato<br />

a fornire alle aziende locali degli<br />

approfondimenti operativi<br />

sulle opportun<strong>it</strong>à e sui vantaggi<br />

offerti dal mercato statun<strong>it</strong>ense,<br />

smentisce questa possibile<br />

interpretazione.<br />

Dai dati diffusi durante il<br />

convegno si riconfermano, infatti,<br />

come strategici i tradizionali<br />

settori forti dell’export provinciale.<br />

Ad esempio, i prodotti<br />

della siderurgia (esportazioni<br />

passate da 16 milioni di Euro<br />

nel 2010 a 29 milioni di Euro<br />

nel 2011), i prodotti della tra-<br />

Esteri<br />

sformazione dell’acciaio (che<br />

fanno segnare un ottimo<br />

+39% con 27 milioni di Euro di<br />

fatturato export 2011).<br />

Buone anche le performance<br />

del settore dei macchinari<br />

con incrementi significativi nel<br />

comparto delle macchine per<br />

impiego generale (+54% e 17<br />

milioni di Euro di esportazioni),<br />

delle macchine per la lavorazione<br />

dei metalli e delle macchine<br />

utensili (che passano da<br />

poco più di 3 milioni di euro nel<br />

2010 a 11,4 milioni di euro nel<br />

2011).<br />

Gli Stati Un<strong>it</strong>i d’America, oltre<br />

che altri Paesi, quali il Regno<br />

Un<strong>it</strong>o e la Cina, dovrebbero,<br />

inoltre, essere Paese di riferimento<br />

per le imprese friulane<br />

occupate nel settore legno-arredo.<br />

In calo, invece, le importazioni:<br />

il nostro import provinciale<br />

dagli U.S.A. dai quasi 40<br />

milioni di euro del 2010 è sceso<br />

nel 2011 a circa 31 milioni di<br />

euro, con un calo del 20%.<br />

Come per altri Paesi, peraltro,<br />

anche nel caso degli Stati<br />

Un<strong>it</strong>i per rendere sempre più<br />

efficaci le azioni commerciali,<br />

l’attiv<strong>it</strong>à di internazionalizzazione<br />

delle PMI locali dovrà essere<br />

d’ora in avanti sempre meglio<br />

strutturata e pianificata.<br />

E’ vero che il Friuli Venezia<br />

Giulia, come tutto il Triveneto, è<br />

da sempre caratterizzato da<br />

una naturale vocazione<br />

all’export ed è spesso protagonista<br />

sui mercati esteri. Tuttavia,<br />

un corretto benchmarking<br />

della concorrenza, la creazione<br />

di reti commerciali all’estero, la<br />

valorizzazione del know-how<br />

legale e tributario, la collaborazione<br />

con altre imprese della filiera<br />

o del terr<strong>it</strong>orio aiuterebbe<br />

senza dubbio le imprese locali<br />

nel loro processo di apertura ai<br />

mercati esteri.<br />

Federico Barcherini<br />

Managing Partner COVE-<br />

CO srl


La villa, dimora storica<br />

del 1600 ed il parco<br />

offrono una location<br />

d’eccezione.<br />

Sposarsi in Friuli:<br />

un sogno che<br />

diventa realtà...<br />

7 a Edizione<br />

Anteprima<br />

Natale<br />

MORSANO AL TAGLIAMENTO<br />

3-4 / 10-11<br />

17-18 / 24-25<br />

NOVEMBRE<br />

Ore 10.00 - 20.00<br />

ASSOCIAZIONE<br />

2012<br />

INGRESSO € 3,00<br />

(parte del ricavato sarà devoluto a scopo benefico)<br />

In collaborazione con la 40 a Sagra dell’Oca<br />

Per info: 348.5169135 - 347.9252553<br />

L’esposizione si terrà all’interno della villa.<br />

L’evento si svolgerà anche in caso di pioggia.<br />

per informazioni:<br />

Elena Tombacco +39 348 5169135<br />

Camilla Tadiello +39 347 9252553<br />

TELEFONO +39 0434 697003<br />

FAX +39 0434 696731 - 0422 200214<br />

E-MAIL info@borgodeicontidellatorre.<strong>it</strong><br />

www.borgodeicontidellatorre.<strong>it</strong>


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

Economia<br />

22<br />

L’operazione gas natural divide<br />

ma da Trieste arriva il no all'opera<br />

IL GOVERNO PERÒ SPINGE PER LA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO A ZAULE<br />

Passano i giorni e il progetto<br />

del Rigassificatore che l'azienda<br />

spagnola Gas Natural vorrebbe<br />

costruire a Trieste divide<br />

il mondo pol<strong>it</strong>ico. Da un lato il<br />

Comune di Trieste, con al fianco<br />

tutti gli enti del terr<strong>it</strong>orio,<br />

Provincia compresa, dall'altro<br />

la Regione e il Governo.<br />

COMUNE. Il primo c<strong>it</strong>tadino<br />

del capoluogo giuliano ha inviato<br />

una lettere ai colleghi del<br />

terr<strong>it</strong>orio da sottoscrivere e da<br />

inoltrare al Presidente del Consiglio<br />

Mario Monti per spiegare<br />

i motivi del veto sull'opera<br />

che dovrebbe sorgere nella zona<br />

di Zaule.<br />

Due ministri, quello dell'Ambiente<br />

Corrado Clini e quello<br />

degli Esteri Giulio Terzi nel<br />

corso di un incontro con le autor<strong>it</strong>à<br />

slovene aveva ribattuto la<br />

necess<strong>it</strong>à e l'importanza dell'opera<br />

tanto da programmare una<br />

serie di incontri con le vicine<br />

repubbliche per stabilire un<br />

percorso condiviso.<br />

TONDO. La Regione intanto<br />

resta a metà strada anche se la<br />

Giunta Tondo ha più volte ribattuto<br />

che c'è la volontà di<br />

supportare Gas Natural.<br />

La compagnia spagnola intanto<br />

preferisce mantenere un profilo<br />

basso senza rilasciare dichiarazioni<br />

e schivando le polemiche<br />

anche se nell'ultima settimana<br />

di ottobre sono stati allest<strong>it</strong>i<br />

dei punti informativi in<br />

c<strong>it</strong>tà per cercare un dialogo con<br />

i c<strong>it</strong>tadini. Una scelta che non è<br />

piaciuto al Movimento 5 Stelle<br />

che ha attaccato chiedendo perché<br />

invece la società non si è<br />

degnata di rispondere alle tante<br />

richieste delle amministrazioni<br />

locali. Sulla stessa linea anche<br />

il Sindaco Cosolini che ha più<br />

volte ribad<strong>it</strong>o la sua contrarietà<br />

all'impianto.<br />

I Sindacati restano invece alla<br />

finestra per capire quali possono<br />

essere le reali capac<strong>it</strong>à oc-<br />

La zona di Zaule dove dovrebbe nascere il Rigassificatore<br />

Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini del Part<strong>it</strong>o Democratico<br />

cupazionali ma anche in questo<br />

senso ci sono parecchi malumori<br />

visto che non è stato predisposto<br />

niente che possa affiancare<br />

l'impianto e che crei<br />

reali posti di lavoro.<br />

ITER. Il percorso per il via libera<br />

alla realizzazione dell'opera<br />

in realtà è ben avviato e di<br />

fatto mancherebbe soltanto il<br />

parere defin<strong>it</strong>ivo da parte del<br />

Governo, a quel punto piaccia o<br />

no agli amministratori comunali<br />

il rigassificatore inizierebbe<br />

a prendere forma nonostante<br />

il piano regolatore e nonostante<br />

i numerosi pareri contrari.<br />

COME FUNZIONA. L'impianto<br />

serve per trasformare il<br />

gas naturale dallo stato liquido<br />

a quello gassoso e viceversa, un<br />

passaggio fondamentale per il<br />

trasporto in quanto via nave si<br />

predilige caricarlo sulle gasiere<br />

allo stato liquido mentre in amb<strong>it</strong>o<br />

terreste chiaramente si predilige<br />

quello gassoso. I rigas-<br />

sificatori si dividono in due categorie<br />

quelli off-shore e<br />

in-shore. A Zaule è stato progettato<br />

il secondo tipo di impianto,<br />

quello terreste.<br />

Il processo di trasformazione<br />

dallo stato liquido a quello gassoso<br />

avviene mediante un forte<br />

abbassamento della temperatura,<br />

che viene portata al disotto<br />

della temperatura di ebollizione<br />

del metano, principale componente<br />

della miscela, che a<br />

pressione atmosferica è pari a<br />

-161.4 °C. Il gas liquefatto viene<br />

quindi imbarcato su speciali<br />

navi dette metaniere, dotate di<br />

cisterne criogeniche che si occupano<br />

di mantenere il carico<br />

allo stato liquido sino al porto<br />

di destinazione, dove subisce il<br />

processo inverso per poter essere<br />

riportato in forma aeriforme<br />

e quindi immesso nelle condotte<br />

della rete di distribuzione.<br />

Il gas naturale allo stato liquido<br />

non è infiammabile discorso<br />

differente per lo stato<br />

gassoso.


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Economia<br />

L'impianto di rigassificazione off-shore di Rovigo<br />

23<br />

@<br />

I veri rischi del gas naturale<br />

tra i m<strong>it</strong>i e tremende leggende<br />

QUANTO SONO PERICOLOSI GLI IMPIANTI CREATI PER IL TRASPORTO DEL GAS<br />

Pericolosi o no? Gli impianti<br />

di rigassificazione<br />

vengono spesso indicati<br />

come ad alto rischio ma<br />

quanti sono stati gli incidenti<br />

nella storia?<br />

Il primo è avvenuto nel 1944<br />

a Cleveland negli Stati Un<strong>it</strong>i, i<br />

serbatoi del depos<strong>it</strong>o di Lng cedono<br />

disperdendo il loro contenuto<br />

e causando una serie di<br />

esplosioni a catena che devastano<br />

il terreno attorno all'impianto<br />

per un miglio quadrato causando<br />

131 morti e 225 fer<strong>it</strong>i. Il di-<br />

sastro ha portato a un blocco nella<br />

costruzione degli impianti di<br />

stoccaggio per quasi 20 anni. Di<br />

incidenti di piccolo conto se ne<br />

registrano molti ma nessuno<br />

causa morti e fer<strong>it</strong>i e sono soprattutto<br />

cap<strong>it</strong>ati alle navi, magari<br />

a segu<strong>it</strong>o di collisioni o del<br />

mare in tempesta. Nel 1996 l'impianto<br />

di liquefazione della<br />

Cactus in Chiapas, nel Messico,<br />

esplode causando 6 morti e 30<br />

fer<strong>it</strong>i. In Italia, sempre nello<br />

stesso anno, sulla nave Portovenere<br />

a causa di un problema sul<br />

sistema di sicurezza durante il<br />

collaudo si scatena un incendio<br />

che uccide sei persone. Nel 2003<br />

in Francia al Terminal Lng della<br />

Gaz de France a Fossur-Mer a<br />

Marsiglia avviene un'esplosione<br />

alla torcia, il principale sistema<br />

di sicurezza dell'impianto.<br />

La porta della torre viene scagliata<br />

a decine di metri di distanza<br />

e sfiora la cabina di controllo,<br />

non ci sono né morti né fer<strong>it</strong>i.<br />

Una fuga di Lng invece provoca<br />

lo scoppio del più grande impianto<br />

petrolchimico algerino.<br />

Il gas fuoriusc<strong>it</strong>o esplode a contatto<br />

con una caldaia e provoca<br />

una serie di esplosioni a catena.<br />

Solo uno dei quattro “treni” in<br />

funzione in quel momento non<br />

esplode. Vengono infranti i vetri<br />

nelle ab<strong>it</strong>azioni s<strong>it</strong>e in un raggio<br />

di 6 miglia. Gli ab<strong>it</strong>anti della<br />

vicina Skikda scendono in strada<br />

convinti di essere stati v<strong>it</strong>time<br />

di un terremoto. Alla fine saranno<br />

27 i morti e 74 i fer<strong>it</strong>i.<br />

Sono 16 gli impianti esistenti<br />

in Europa il più grande è a Barcellona<br />

e ha una capienza di 540<br />

mila metri cubi di gas. 5 quelli in<br />

nord America e 2 in America<br />

centrale mentre il record è detenuto<br />

dal Giappone che ne ha costru<strong>it</strong>i<br />

23 su un totale di 29 in tutta<br />

l'Asia. Il più grande è quello di<br />

Sodegaura della Tokyo Electric<br />

con una capac<strong>it</strong>à di 2,66 milioni<br />

di metri cubi. 52 dunque gli impianti<br />

complessivi nel mondo di<br />

cui quasi la metà nell'isola nipponica<br />

che non potendo contare<br />

su materie prime e non potendo<br />

costruire gasdotti ha incentrato<br />

la sua pol<strong>it</strong>ica energetica sul Gas<br />

Naturale..<br />

I costruttori degli impianti<br />

non nascondono il rischio di potenziali<br />

esplosioni anche se la<br />

tecnologia in questo campo rende<br />

gli impianti piuttosto sicuri:<br />

non a caso gli incidenti che riguardano<br />

gasiere e impianti di<br />

rigassificazione sono esigui e<br />

poco significativi rispetto ad altri<br />

impianti come le raffinerie di<br />

petrolio.<br />

Il ciclo di rigassificazione di<br />

per sé non presenta grandi emissioni<br />

di anidride carbonica in atmosfera,<br />

come una centrale<br />

elettrica a gas o ad olio combustibile.<br />

Il suo impatto ambientale<br />

è da considerarsi parecchio lim<strong>it</strong>ato<br />

anche se nel complesso<br />

bisogna considerare anche il trasporto<br />

e in questo senso l'intera<br />

filiera diventa sensibilmente più<br />

inquinante.


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

24 Economia<br />

MANCATI PAGAMENTI: NEL<br />

NORDEST ALLARME ESTERO<br />

DAL L’INDAGINE ASSICOM CRITICITÀ ANCHE DALLE AZIENDE STRUTTURATE.<br />

Chi pensava che i cattivi<br />

pagatori si concentrassero<br />

in quelle regioni maggiormente<br />

colp<strong>it</strong>e dalla crisi,<br />

come nel Sud Italia, deve ricredersi.<br />

L’acuirsi della condizione<br />

economica ha cambiato alcune<br />

dinamiche: anche<br />

nelle aree storicamente<br />

considerate più affidabili,<br />

dove si concentrano le<br />

maggiori relazioni strategiche,<br />

la crisi ha prodotto<br />

conseguenze negative. Secondo<br />

l’indagine svolta da<br />

Assicom confrontando i<br />

dati raccolti nel I semestre<br />

del 2011 con quelli del I semestre<br />

2012 emerge come<br />

a livello Italia il Sud, pur<br />

confermandosi al 1° posto<br />

assoluto, riduce di 2,8 punti<br />

percentuali il suo peso sul<br />

totale pratiche di recupero,<br />

rispetto al passato.<br />

Cresce invece l’i n c i d e nza<br />

ricoperta dalle aree r<strong>it</strong>enute<br />

un tempo più solide<br />

come il Nordovest (+2,4%)<br />

e il Nordest (+0,2%). La<br />

cresc<strong>it</strong>a maggiore si registra<br />

in Lombardia +2%, il<br />

calo più significativo in Puglia<br />

– 2,8 %.<br />

Nelle quattro aree il peso<br />

è così suddiviso: il Sud<br />

28%, il Centro 25%, il Nordovest<br />

23,8% e il Nordest<br />

AlessandroSalvatelli<br />

Il grafico degli andamenti dei mancati pagamenti<br />

19%. L’estero, invece, si attesta<br />

al 4,1%.<br />

Rispetto all’andamento<br />

generale Italia, nel Nordest,<br />

particolarmente rilevante è<br />

il peso di pratiche di recupero<br />

cred<strong>it</strong>i aperte nei confronti<br />

di deb<strong>it</strong>ori esteri che<br />

– rispetto alle altre macro<br />

aree <strong>it</strong>aliane - detiene una<br />

quota sul totale insoluti del<br />

12%, contro il 4,1% della<br />

quota nazionale. Analizzando<br />

le pratiche di informazioni<br />

commerciali richieste<br />

verso i clienti esteri si nota<br />

una sotto-investigazione rispetto<br />

al totale insoluti generati,<br />

s<strong>it</strong>uazione che trova<br />

conferma nel calo di 0,5 %<br />

registrato nel I semestre<br />

2012 in rapporto al 2011.<br />

Sul totale insoluti, il peso<br />

dei mancati pagamenti nel<br />

Friuli Venezia Giulia cala di<br />

0,1% e di 0,2 % in Trentino<br />

Alto Adige. Cresce invece<br />

in Veneto (+0,3%) e in Emi-<br />

lia Romagna (+0,3). In particolare<br />

in Friuli Venezia<br />

Giulia il peso delle società<br />

di cap<strong>it</strong>ali è particolarmente<br />

significativo rappresentando<br />

quasi il 50% del totale<br />

insoluti.<br />

Dopo una cresc<strong>it</strong>a registrata<br />

negli ultimi tre anni,<br />

sono ora in leggero calo, gli<br />

insoluti generati dai propri<br />

corregionali, risultato correlato<br />

ad un atteggiamento<br />

maggiormente preventivo<br />

verso quei clienti dimostratisi<br />

meno affidabili.<br />

“L’indagine mette in evidenza<br />

come le aziende che<br />

non avevano intrapreso già<br />

nel periodo pre-crisi una<br />

corretta gestione dei pagamenti<br />

sono oggi quelle che<br />

più soffrono gli effetti dei r<strong>it</strong>ardi<br />

di pagamento e spesso<br />

hanno a loro volta difficoltà<br />

ad onorare i propri deb<strong>it</strong>i.<br />

– spiega Alessandro<br />

Salvatelli, presidente Assi-<br />

com S.p.A. – Data la veloc<strong>it</strong>à<br />

con la quale la crisi<br />

economica si è propagata,<br />

molte aziende non hanno<br />

avuto il tempo necessario<br />

per maturare un nuovo e<br />

più organizzato approccio<br />

alla tutela dei propri cred<strong>it</strong>i<br />

commerciali.<br />

L’esperienza di questi<br />

anni dimostra una volta di<br />

più che applicare con sistematic<strong>it</strong>à<br />

gli strumenti di<br />

prevenzione e mon<strong>it</strong>oraggio<br />

delle esposizioni consente<br />

di ridurre i tempi di<br />

incasso e lim<strong>it</strong>a i rischi di insolvenza.<br />

La formula magica non<br />

esiste - conclude Salvatelli<br />

– ma oggi più che mai ridurre<br />

al minimo le perd<strong>it</strong>e<br />

sui cred<strong>it</strong>i garantendo un<br />

adeguato livello di liquid<strong>it</strong>à<br />

rappresenta il presupposto<br />

necessario per superare la<br />

crisi e prepararsi a cogliere<br />

le opportun<strong>it</strong>à di ripresa.”


0432 69465<br />

PASIAN DI PRATO<br />

(UD) Via Santa Caterina, 41


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

Economia<br />

26<br />

Nel mirino l’aumento dell’Iva<br />

l'Istat ne stima tutti gli effetti<br />

INFLAZIONE ITALIANA SUPERIORE DI UN PUNTO % ALLA MEDIA EUROPEA<br />

Anche l'Istat, notoriamente<br />

molto parco<br />

nei propri giudizi e<br />

stime, non nasconde più la<br />

grav<strong>it</strong>à della s<strong>it</strong>uazione e all'audione<br />

presso la Commissione<br />

straordinaria per la verifica<br />

dell'andamento generale<br />

dei prezzi al consumo del<br />

Senato, il Direttore, Roberto<br />

Monducci, dichiara: “Le dinamiche<br />

economiche degli ultimi<br />

anni, aggravate dalla recessione<br />

in corso, hanno determinato<br />

una diminuzione<br />

del redd<strong>it</strong>o disponibile delle<br />

famiglie in termini reali che<br />

ne ha riportato il livello assoluto<br />

a quello registrato nel<br />

2001 e quello pro-cap<strong>it</strong>e alla<br />

prima metà degli anni '90.<br />

Nel secondo trimestre del<br />

2012, rispetto allo stesso<br />

periodo del 2011, si è registrata<br />

una riduzione del<br />

4,1% del potere d'acquisto<br />

delle famiglie (cioè il redd<strong>it</strong>o<br />

disponibile delle famiglie<br />

consumatrici al netto dell'inflazione).<br />

Nonostante il quadro<br />

recessivo, gran parte di<br />

questa diminuzione è imputabile<br />

all'inflazione, pari nello<br />

stesso periodo al 3,3%”.<br />

L'inflazione.<br />

Nella primo semestre del<br />

2012, la cresc<strong>it</strong>a tendenziale<br />

dei prezzi al consumo si è<br />

stabilizzata al 3,3%, per poi<br />

scendere al 3,2% nel terzo<br />

trimestre.<br />

Nei primi tre trimestri del<br />

2012, i prezzi dei beni sono<br />

cresciuti ad un r<strong>it</strong>mo non inferiore<br />

al 4,0%, quasi il doppio<br />

di quella dei prezzi dei<br />

servizi.<br />

Nel comparto alimentare,<br />

dopo il moderato rallentamento<br />

iniziale, la cresc<strong>it</strong>a è<br />

sal<strong>it</strong>a al 2,8%, in accelerazione<br />

rispetto ai mesi precedenti.<br />

In particolare, si riaccendono<br />

le tensioni inflazio-<br />

nistiche nel settore dei prodotti<br />

non lavorati (+3%),<br />

mentre prezzi dei prodotti lavorati<br />

mostrano segni di rallentamento<br />

della cresc<strong>it</strong>a<br />

(+2,5%).<br />

Nel settore energetico, i<br />

primi nove mesi del 2012 sono<br />

stati caratterizzati da una<br />

forte dinamic<strong>it</strong>à dei prezzi dei<br />

carburanti e delle tariffe dell'energia<br />

elettrica e del gas.<br />

In particolare, dopo la leggera<br />

attenuazione del trend nel<br />

secondo trimestre e nei primi<br />

mesi del terzo trimestre, una<br />

nuova inversione di tendenza<br />

ha riportato, a settembre, il<br />

Roma, la sede dell'Ist<strong>it</strong>uto nazionale di statistica<br />

LA SUA STORIA<br />

ISTITUITO NEL '26 DAL REGIME FASCISTA<br />

RACCOGLIE DATI ECONOMICI E SOCIALI<br />

L'Ist<strong>it</strong>uto nazionale di statistica<br />

(ISTAT) è un ente di ricerca<br />

pubblico <strong>it</strong>aliano, le cui<br />

attiv<strong>it</strong>à comprendono: censimenti<br />

sulla popolazione, censimenti<br />

sull'industria, sui servizi<br />

e sull'agricoltura indagini<br />

campionarie sulle famiglie<br />

(consumi, forze di lavoro,<br />

aspetti della v<strong>it</strong>a quotidiana,<br />

salute, sicurezza, tempo libero,<br />

famiglia e soggetti sociali,<br />

uso del tempo, etc.) e numerose<br />

indagini economiche<br />

(contabil<strong>it</strong>à nazionale, prezzi,<br />

commercio estero, ist<strong>it</strong>uzio-<br />

ni, imprese, occupazione,<br />

etc.). Ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o come Ist<strong>it</strong>uto<br />

Centrale di Statistica nel<br />

1926, durante il Fascismo,<br />

per raccogliere, in forma organizzata,<br />

alcuni dati essenziali<br />

riguardanti lo Stato, è<br />

stato riorganizzato nel 1989,<br />

con il d.l. n. 322 che ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

il Sistema Statistico Nazionale<br />

(SISTAN) e ha dettato<br />

norme sui comp<strong>it</strong>i e l'organizzazione<br />

dell'ISTAT,<br />

cambiandone tra l'altro la denominazione<br />

in Ist<strong>it</strong>uto nazionale<br />

di statistica.<br />

tasso di cresc<strong>it</strong>a su base annua<br />

al 15,9%.<br />

E u ro p a<br />

Nel terzo trimestre dell'anno,<br />

il differenziale d'inflazione<br />

rispetto all'area euro è<br />

tornato a sfiorare l'1%. A settembre,<br />

rispetto ad un'inflazione<br />

<strong>it</strong>aliana del 3,4%, i<br />

prezzi al consumo risultavano<br />

incrementati del 2,6%<br />

nella media europea (+2,1%<br />

in Germania, +2,2% in Francia<br />

e +3,5% in Spagna).<br />

La più elevata veloc<strong>it</strong>à di<br />

cresc<strong>it</strong>a dei prezzi al consumo<br />

in Italia, rispetto alla media<br />

europea, risente soprattutto<br />

delle maggiori tensioni<br />

sui prezzi dei beni energetici<br />

e del settore alimentare, ma<br />

anche di differenziali inflazionistici<br />

più ampi in alcuni<br />

comparti servizi relativi all'ab<strong>it</strong>azione<br />

alle comunicazioni.<br />

Aumento dell'Iva.<br />

Riguardo al potenziale impatto<br />

sui prezzi al consumo<br />

della variazione delle aliquote<br />

Iva proposta dal Governo<br />

nel disegno di legge di stabil<strong>it</strong>à<br />

per l'anno 2013, l'Istat<br />

distingue due scenari possibili,<br />

precisando che l'intervento<br />

interesserà un'ampia<br />

fascia dei prezzi dei beni e<br />

dei servizi (80%).<br />

L'ist<strong>it</strong>uto stima che l'impatto<br />

della manovra sull'indice<br />

dei prezzi al consumo armonizzato<br />

(Ipca) ammonterà<br />

a l'0,8% di tale indice; nel caso<br />

fosse confermata una<br />

maggiorazione di due punti<br />

percentuali dell'Iva, l'impatto<br />

sarebbe stato maggiore:<br />

1,5%.<br />

In particolare, gran parte<br />

dell'effetto dell'aumento del'Iva<br />

si scaricherebbe sui settori<br />

“bevande alcoliche e tab<br />

a c ch i ”, “abbigliamento e<br />

calzature”, “ trasporti e comunicazioni”.


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

28 Aziende informano<br />

Trasfer<strong>it</strong>a la ferramenta Bardelli<br />

tutto il professionale a Manzano<br />

NELLA NUOVA SEDE ANCHE LA SIDERURGICA CHE ORA È A MOLIN NUOVO<br />

Con l’acquisto di<br />

questi nuovi spazi<br />

da gennaio 2012 la<br />

Ferramenta Bardelli ha lasciato<br />

defin<strong>it</strong>ivamente le<br />

aree occupate nella sede storica<br />

di Torreano di Martignacco<br />

per trasferirsi nei<br />

nuovi locali di Manzano. in<br />

sostanza i canali ingrosso e<br />

professionale vengono accorpati<br />

e spostati entrambe<br />

in un’unica nuova sede per<br />

centralizzare la logistica a<br />

Manzano.<br />

Carlo Tenca Montini attuale<br />

Direttore e Amministratore<br />

Delegato del Gruppo (composto<br />

da Ferramenta Bardelli,<br />

Cif e Siderurgica Bardelli)<br />

spiega che “il gruppo intende<br />

continuare a crescere e svilupparsi<br />

avendo in previsione<br />

di chiudere il 2012 con circa<br />

20 milioni di euro di fatturato,<br />

ed è per questo che vi è stata<br />

l’acquisizione di nuovi spazi<br />

e capannoni a Oleis di Manzano<br />

in Via Parini 19, dove<br />

sorgeva la Id Export”.<br />

Prosegue Carlo Tenca<br />

Montini: “lo spostamento,<br />

dettato principalmente da ne-<br />

Il nuovo organizzatissimo magazzino<br />

Ferramenta Bardelli a Manzano, l’ingresso<br />

cess<strong>it</strong>à logistiche, permetterà<br />

di avere più spazi da dedicare<br />

alla movimentazione delle<br />

merci, ma allo stesso tempo<br />

avvantaggerà tutto il Gruppo<br />

che potrà così riunire tutte e<br />

tre le aziende in un’unica location.<br />

I 12.000 mq già disponibili<br />

al momento sono occupati<br />

da Ferramenta Bardelli e<br />

Cif, ma a breve partiranno i<br />

lavori per mettere a norma gli<br />

altri capannoni in modo da<br />

poter trasferire a Manzano<br />

anche la Siderurgica Bardelli,<br />

attualmente a Molin Nuovo,<br />

creando così un polo di distribuzione<br />

di prodotti siderurgici<br />

e di tutto ciò che ad essi è<br />

correlato molto importante.<br />

Entro fine 2012, a lavori ultimati,<br />

saranno fruibili ben<br />

17.000 mq di capannoni”.<br />

Inutile dire che quella della<br />

Ferramenta Bardelli è una<br />

storia che è andata di pari passo<br />

con quella del Friuli che<br />

lavora. Tutto comincia negli<br />

anni ’60 quando il Comm.<br />

Antonio Bardelli rileva a<br />

Udine la ferramenta di Broili<br />

in via Poscolle. Nel 1975 il<br />

giro d’affari del commercio<br />

di prodotti di ferramenta e siderurgici<br />

diventa importante<br />

in quanto oltre a rivolgersi al<br />

pubblico finale ci si comincia<br />

a specializzare nelle forn<strong>it</strong>ure<br />

all’ingrosso dedicate ad artigiani,<br />

negozianti e industrie;<br />

il successo nelle vend<strong>it</strong>e rende<br />

inev<strong>it</strong>abile la decisione di<br />

ingrandirsi e di aprire un punto<br />

vend<strong>it</strong>a di 1500 mq a Torreano<br />

di Martignacco<br />

nell’area accanto alla Fiera di<br />

Udine (dove attualmente sorge<br />

il Centro Commerciale<br />

C<strong>it</strong>tà Fiera).<br />

L’apertura del punto vend<strong>it</strong>a<br />

di Torreano di Marti-<br />

gnacco riscuote un successo<br />

tale che negli anni ’80, furono<br />

da prima raddoppiate le superfici<br />

dedicate all’area ferramenta<br />

e in segu<strong>it</strong>o inaugurato<br />

il Brico Fiera totalmente<br />

dedicato al “fai da te” a r r i v a ndo<br />

così ad ottenere ben<br />

12.000 mq di superficie commerciale<br />

aperta al pubblico.<br />

L’attiv<strong>it</strong>à all’ingrosso di prodotti<br />

di ferramenta continua<br />

ad espandersi negli anni successivi<br />

anche grazie all’a p e rtura<br />

della filiale di Padova.<br />

Nel 1980 entra in azienda<br />

Antonio Maria Bardelli, figlio<br />

del Commendatore, portando<br />

nuove visioni aziendali<br />

e nuova linfa: è a lui che si<br />

deve il primo innovativo progetto<br />

di informatizzazione<br />

della ferramenta. Nei primi<br />

anni ’90 una parte degli esistenti<br />

magazzini della ferramenta<br />

verranno dismessi per<br />

dare spazio ad un’area commerciale<br />

e precisamente nel<br />

1992 Antonio Maria Bardelli<br />

fa pioneristicamente nascere<br />

l’attuale Centro Commerciale<br />

C<strong>it</strong>tà Fiera, oggi uno dei<br />

principali poli commerciali a<br />

livello <strong>it</strong>aliano, che festeggia<br />

in questi giorni i primi<br />

vent’anni di attiv<strong>it</strong>à.


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Aziende informano<br />

Nel 2000 con l’a c q u i s izione<br />

di Eurotubi l’attiv<strong>it</strong>à di<br />

commercio di prodotti siderurgici<br />

diventa una realtà<br />

sempre più importante tanto<br />

da far nascere la Siderurgica<br />

Bardelli dislocata a Molin<br />

Nuovo con ben 3000 mq<br />

di nuove superfici tutte dedicate<br />

alla forn<strong>it</strong>ura all’i ngrosso<br />

di ferramenta.<br />

Nel 2000 la vend<strong>it</strong>a di<br />

prodotti di ferramenta occupava<br />

ancora ben 4000 mq<br />

posizionati dove attualmente<br />

vi è la galleria principale<br />

dell’attuale C<strong>it</strong>tà Fiera che<br />

nel frattempo cresceva ed<br />

aveva bisogno di nuovi spazi<br />

ed è per questo che in quegli<br />

anni la ferramenta viene trasfer<strong>it</strong>a<br />

nelle aree adiacenti<br />

al centro stesso diventando<br />

così un’ent<strong>it</strong>à a sé.<br />

Nel 2007 il “mondo ferramenta”,<br />

fino ad ora differenziato<br />

solo per il canale<br />

Archivio Pignat, Civici Musei<br />

e Gallerie di Storia e Arte, Udine<br />

Foto aerea della nuova sede della Ferramenta Bardelli<br />

dettaglio con Brico Fiera srl,<br />

già nato nel 1986 e da sub<strong>it</strong>o<br />

accorpato nel centro<br />

commerciale, viene riorganizzato<br />

per aree omogenee<br />

di cliente/business in:<br />

1) Ferramenta Bardelli e<br />

Siderurgica: dedicate al canale<br />

professionale (azien-<br />

de/artigiani) con sede a<br />

Torreano di Martignacco e<br />

Molin Nuovo.<br />

2) CIF srl (Compagnia Ingrosso<br />

Ferramenta) dedicata<br />

al canale clienti ingrosso.<br />

Con sede a Oleis di Manzano<br />

oggi è uno dei principali<br />

distributori di prodotti di fer-<br />

foto di Giorgio Lotti<br />

29<br />

@<br />

ramenta del Nord Est tanto<br />

che distribuisce i suoi prodotti<br />

fino a tutta l’Emilia Romagna<br />

e Lombardia, a pieno<br />

regime occupa circa 50<br />

persone ed è un’azienda<br />

che per stare al passo con i<br />

tempi è in continua cresc<strong>it</strong>a.<br />

telefono:<br />

+39 0432 985266<br />

Comune di Venzone<br />

fax:<br />

+39 0432 985404<br />

Comune di Venzone<br />

e.mail:<br />

info@tieremotus.<strong>it</strong><br />

comune.venzone@com-venzone.regione.fvg.<strong>it</strong><br />

orari di apertura:<br />

dal martedì al venerdì:<br />

15:00 - 19:00<br />

sabato e domenica:<br />

9:00 - 13:00 / 15:00 - 19:00


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

30<br />

LE MOSTRE D’AUTU N NO<br />

“CH ICCH E” FUORI PORTA<br />

DAL PALLADIO A LYNN DAVIS, DA CANOVA A MARINI, DA CARRÀ A LA VACCARA<br />

Per gli appassionati<br />

d'arte, o per chi volesse<br />

trascorrere un fine<br />

settimana fuori casa, è in arrivo<br />

un magnifico autunno fatto di<br />

proposte di qual<strong>it</strong>à, originali,<br />

osp<strong>it</strong>ate in luoghi e c<strong>it</strong>tà di<br />

grande fascino, spesso al di<br />

fuori dei circu<strong>it</strong>i turistici nazionali<br />

più abusati.<br />

LE ESPOSIZIONI. Comin -<br />

ciamo dalle mostre che sono<br />

già in corso, in una veloce carrellata<br />

dal centro alle periferie<br />

del Paese.<br />

“Storie di sguardi, volti e<br />

f i g u re " fino al 20 gennaio a<br />

Palazzo Chiericati a Vicenza.<br />

Per l’occasione viene presentato<br />

un segmento del grande<br />

restauro del palazzo palladiano<br />

che osp<strong>it</strong>a le raccolte civiche<br />

d'arte. In questi ambienti,<br />

mai prima aperti al pubblico, è<br />

allest<strong>it</strong>a una interessante mostra<br />

sui r<strong>it</strong>ratti nelle collezioni<br />

del museo, collaterale alla<br />

grandiosa mostra in Basilica.<br />

Andrea Palladio, a Palazzo<br />

Barbaran da Porto, trova finalmente<br />

il suo punto espos<strong>it</strong>ivo<br />

e informativo di riferimento: il<br />

Palladio Musaeum, assolutamente<br />

innovativo per concezione<br />

e per allestimento.<br />

Restando nel Veneto, un altro<br />

elegantissimo omaggio al<br />

genio di Antonio Canova, lo<br />

propongono la Gipsoteca e il<br />

Museo a lui dedicati a Possagno<br />

nel trevigiano. Qui, sino al<br />

4 novembre, è ancora possibile<br />

ammirare la mostra "Ca -<br />

nova e la danza".<br />

Nel cuore di Venezia, al Museo<br />

Archeologico Nazionale,<br />

l'affascinante mostra "Mo -<br />

dern View of Ancient Treas<br />

u re s " con cui Lynn Davis<br />

racconta i suoi viaggi alla scoperta<br />

di testimonianze storiche<br />

e religiose in luoghi "fuori<br />

circu<strong>it</strong>o" del vicino e lontano<br />

Oriente.<br />

Il Palazzo Palladiano a Vicenza<br />

Dalla Laguna al Parco del<br />

Dolom<strong>it</strong>i (da pochi mesi Patrimonio<br />

Unesco): qui a Taibon<br />

Agordino e in altre sedi "Cd<br />

Next. Dolom<strong>it</strong>i Contemporanee",<br />

mostre e istallazioni in<br />

un contesto davvero unico al<br />

mondo. Restando in amb<strong>it</strong>o<br />

alpino, ma questa volta in Svizzera,<br />

alla Pinacoteca Zust di<br />

Rancate, da segnalare l'<br />

“Omaggio a "Francesco<br />

Mola (18612 - 1666) nel<br />

quarto centenario della nasc<strong>it</strong><br />

a”.<br />

Nel vicino Trentino, al Castello<br />

del Buonconsiglio e a<br />

Castel Beseno, si ammira la<br />

mostra "I cavalieri dell'Imperatore.<br />

Duello e guerra<br />

nelle armerie rinasciment<br />

ali", imperdibile per chi ami la<br />

grande storia o voglia ammirare<br />

capolavori di un artigianato<br />

che è assolutamente arte.<br />

Sempre in Trentino, ma al<br />

Mag di Riva del Garda e al Palazzo<br />

dei Panni di Arco, le ope-<br />

re di Koen Va Del Broek.<br />

"Sc adows" è il t<strong>it</strong>olo emblematico<br />

di una mostra realmente<br />

emozionante.<br />

A Sondrio si è invece da poco<br />

aperto il sipario sulle originali<br />

ceramiche di Antonia<br />

Campi, in una mostra int<strong>it</strong>olata<br />

"Geometrie impossibili" al -<br />

lest<strong>it</strong>a alla Galleria del Cred<strong>it</strong>o<br />

Valtellinese in Palazzo Sertoli.<br />

Nel cuneese, ad Alba, la locale<br />

Banca d'Alba presenta<br />

nella propria sede un capolavoro<br />

assoluto di Tiziano Vecellio,<br />

il grandioso "Martirio di<br />

San Lorenzo”, restaurato<br />

grazie ad un intervento dell'ist<strong>it</strong>uto<br />

di cred<strong>it</strong>o albese.<br />

In Lombardia, a Palazzo Te<br />

di Mantova, "Pier Luigi Nervi.<br />

Arch<strong>it</strong>ettura come Sfida.<br />

L'industria e la fabbrica sospesa".<br />

Si tratta di una completa<br />

retrospettiva sul maggior<br />

arch<strong>it</strong>etto del Novecento<br />

<strong>it</strong>aliano, con un occhio di riguardo<br />

alle Cartiere Burgo, da<br />

lui progettate proprio in terri-<br />

Cultura<br />

torio mantovano.<br />

A Mamiano di Traversetolo,<br />

nel parmense, alla Fondazione<br />

Magnani Rocca, occasione<br />

unica per mirare un centinaio<br />

di opere di Sutherland "il<br />

p<strong>it</strong>tore che smascherò la<br />

natura".<br />

In un'altra ist<strong>it</strong>uzione che<br />

offre sempre iniziative di grande<br />

qual<strong>it</strong>à, il Centro Matteucci<br />

per l'Arte di Viareggio, opere<br />

celebri e riscoperte di "Borra -<br />

ni. Al di là della macchia".<br />

A Palazzo dei Diamanti, a<br />

Fe r r a r a "Boldini, Previati e<br />

De Pisis: due scoli di grande<br />

arte a Ferrara", per sottolineare<br />

la voglia della c<strong>it</strong>tà di<br />

superare il trauma del recente<br />

terremoto. Contemporaneamente<br />

alla Zust di Rancate si<br />

apre l'attesissima mostra<br />

"Serodine e la brezza caravaggesca<br />

sulla Regione dei<br />

Laghi", esposizione tra le più<br />

importanti mai proposte dal<br />

museo svizzero.<br />

Continua...


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

Raffaello verso Picasso Mostra<br />

32<br />

...segue<br />

A Milano, alla Gallerie<br />

Cred<strong>it</strong>o Valtellinese, aperta<br />

l'originale mostra "Le metamorfosi<br />

del viaggiatore.<br />

Stati mentali, onirici e reali<br />

del partire e del tornare".<br />

Cahier e disegni di viaggio<br />

creati dai grandi illustratori<br />

<strong>it</strong>aliani. Alla Fondazione Ferrero<br />

di Alba, organica re t ro -<br />

spettiva di Carlo Carrà, curata<br />

da Cristina Bandera.<br />

L'indomani, a Sarmede, doppio<br />

appuntamento: con la<br />

trentesima edizione della<br />

Mostra Internazionale d'Illustrazione<br />

per l'Infanzia e<br />

con la nuova Casa della Fantasia<br />

che da quest'anno<br />

osp<strong>it</strong>a quella che è ormai la<br />

manifestazione leader in Europa<br />

sull'illustrazione. Osp<strong>it</strong>e<br />

d'onore, la Russia con le sue<br />

meravigliose fiabe.<br />

Alla Fabbriche Chiramontane<br />

di Agrigento, "Antonio<br />

Sanfilippo. Gli anni sessanta.<br />

Il colore del segno",<br />

a cura di Fabrizio D'Amico.<br />

Occasione da non perdere<br />

per ammirare opere selezionatissime<br />

di uno dei più<br />

grandi interpreti dell'Astrattismo<br />

in Italia.<br />

A Rovigo, in contemporanea,<br />

da ammirare le illustrazioni<br />

originali esposte nella<br />

mostra "Aria. I Colori del<br />

Sacro" a Palazzo Roverella.<br />

Da segnalare, accanto alla<br />

rassegna, le molte e originali<br />

iniziative per bambini e famiglie.<br />

Alla Galleria Cred<strong>it</strong>o Siciliano<br />

di Acireale invece, a<br />

partire dal 16 novembre, arriva<br />

la mostra “La vaccara /<br />

Maillet. Nord e sud a conf<br />

ro n t o ”: il nord della Valtellina,<br />

rappresentata da Daniel<br />

Maillet, e la Sicilia, con le<br />

opere del catanese Filippo<br />

La Vaccara.<br />

Dal 25 novembre alla<br />

Fondazione Banca del Monte<br />

di Lucca, in mostra le opere<br />

dei 12 giovani fotografi<br />

europei selezionate per la<br />

prima edizione dell'European<br />

Photo Exhib<strong>it</strong>ion<br />

Aw a r d .<br />

E' la più sontuosa retro-<br />

Vis<strong>it</strong>a di Mattei ad Acqualagna<br />

"Modern View of Ancient Treasures" di Lynn Davis<br />

spettiva che sia mai stata allest<strong>it</strong>a<br />

quella che a partire dal<br />

3 dicembre Villa Manin a<br />

Passariano di Codroipo dedica<br />

a Giambattista Tiepolo,<br />

superbo interprete dell'arte<br />

del Settecento in Europa. Ad<br />

essa sono collegate mostre<br />

e iniziative a Udine e a Trieste.<br />

Per concludere un anno<br />

d'arte, il 15 dicembre al Man<br />

di Nuoro, doppio appuntamento<br />

nel nome del cavallo e<br />

del cavaliere: con le celeberrime<br />

opere sul tema di Marino<br />

Marini e con l'interpre-<br />

Un museo Per Mattei<br />

L’EX PRESIDENTE DELL’ENI, NON È PIÙ GIALLO, MA STORIA<br />

A<br />

50 anni dalla<br />

morte del fondatore<br />

dell’Eni, Acqualagna<br />

sua c<strong>it</strong>tà natale,<br />

ora gli dedica un museo<br />

aprendo la casa natale.<br />

Qui la storia si è fermata<br />

e conserva intatte alcuni<br />

ined<strong>it</strong>i stralci della v<strong>it</strong>a personale<br />

del grande imprend<strong>it</strong>ore:<br />

l’ultima firma dell’i ngegnere<br />

fatta prima di essere<br />

ucciso; Il tappo della<br />

bottiglia di champagne<br />

stappato nel febbraio 1953<br />

a segu<strong>it</strong>o della firma di approvazione<br />

e fondazione<br />

E.n.i. avvenuta in Corso Venezia<br />

a Milano. E poi alcuni<br />

effetti personali, come la<br />

scrivania rimasta intatta<br />

con i suoi occhiali, le sue<br />

letture, il portasigarette; le<br />

passioni di quando non<br />

pensava al lavoro, ovvero la<br />

pesca, di cui si conservano<br />

tutti i suoi strumenti.<br />

Ma ecco come lo ricorda<br />

per l’occasione il sindaco di<br />

Acqualagna Andrea Pie-<br />

Cultura<br />

tazione che sul medesimo<br />

argomento propongono importanti<br />

artisti contemporanei<br />

internazionali.<br />

Blu<br />

Filippo La Vaccara<br />

rotti:<br />

«Non vogliamo indagare<br />

le cause dell’attentato, che<br />

sono oramai abbastanza<br />

note ma vogliamo dedicarci<br />

all’uomo e alla grande passione<br />

civile che lo ha reso<br />

uno dei principali sosten<strong>it</strong>ori<br />

dello sviluppo industriale<br />

post bellico e della dign<strong>it</strong>à<br />

dell’uomo lavoratore,<br />

perché come rec<strong>it</strong>a l’e p igrafe<br />

posta nella sua casa<br />

natale, “Enrico Mattei compì<br />

imprese […] grandiosamente<br />

susc<strong>it</strong>ate non a proprio<br />

ma a universale prof<strong>it</strong>to<br />

per elevare il lavoro a<br />

fondamento di libertà”.


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Cultura<br />

Fluxus: Happening Gund<br />

Simone Forti<br />

33<br />

@<br />

INTRAMONTABILE FLUXUS<br />

SI FESTEGGIANO I 50 ANNI<br />

A REGGIO EMILIA INAUGURA UNA MOSTRA SUL MOVIMENTO NEO DADAISTA<br />

Un’esposizione fuori dal comune<br />

ricostruirà la genealogia<br />

dell'intero percorso artistico di<br />

grandi artiste a livello mondiale.<br />

L’evento, infatti, dal t<strong>it</strong>olo<br />

“Women in Fluxus & Other<br />

Experimental Tales”, promossa<br />

dalla Fondazione Palazzo<br />

Magnani e aperto al pubblico<br />

dal 10 novembre al 10 febbraio<br />

a Reggio Emilia, intende celebrare<br />

i 50 di Fluxus, movimento<br />

artistico (nato in realtà nel 1931<br />

negli Usa) che decollò nel 1962<br />

in Germania, rappresentato da<br />

un gruppo neo dadaista.<br />

FLUXUS. I suoi adepti si identificavano<br />

con la musica e la<br />

poesia sperimentale e con le arti<br />

visive, rivendicando l'intrinseca<br />

artistic<strong>it</strong>à dei gesti più comuni<br />

ed elementari promuove lo<br />

sconfinamento dell'atto creativo<br />

nel flusso della v<strong>it</strong>a quotidiana.<br />

E questo, in nome di un'arte<br />

totale che predilige come amb<strong>it</strong>i<br />

elettivi d'espressione soprattutto<br />

la musica, la danza, la poesia,<br />

il teatro e la performance.<br />

Ecco che nacquero gli Happening<br />

luoghi dove l'arte assume<br />

diverse forme, antidogmatiche<br />

e libertarie, e dove anche il fru<strong>it</strong>ore<br />

assume un ruolo diverso.<br />

LE DONNE. A Fluxus parteciparono,<br />

come raramente accade<br />

nella storia dell'arte, diverse<br />

donne, artiste provenienti da<br />

luoghi e percorsi disparati tra le<br />

quali: Yoko Ono, Charlotte<br />

Moorman, Alison Knowles,<br />

Shigeko Kubota, Takako Sa<strong>it</strong>o,<br />

Mieko (Chieko) Shiomi, oltre a<br />

figure che incrociarono il movimento<br />

nel corso di un cammino<br />

artistico e teorico individuale,<br />

come Kate Millet, femminista<br />

ed attivista, Simone Forti e Carolee<br />

Schneemann attive al Judson<br />

Dance Theater di New York<br />

all'inizio degli anni Sessanta.<br />

L’ESPOSIZIONE. Due saranno<br />

i percorsi tematici di lettura<br />

proposti dalla mostra: da un lato<br />

l'aspetto (proto)concettuale del<br />

fenomeno sperimentale, già<br />

implic<strong>it</strong>o nel termine “Concept<br />

Art”, coniato da Henry Flynt<br />

che prese corpo nei concerti di<br />

Musica Antiqua et Nova<br />

(s)coordinati da George Maciunas<br />

nella AG Gallery (New<br />

York, 1961); dall'altro, la selezione<br />

di opere di artiste che indaga(ro)no,<br />

parallelamente all'implic<strong>it</strong>a<br />

cr<strong>it</strong>ica al sistema dell'arte,<br />

nuovi concetti di ident<strong>it</strong>à<br />

considerando il ruolo e pertanto<br />

l'immagine femminile come<br />

prodotti dalla realtà sociale e<br />

culturale - ident<strong>it</strong>à non più solo<br />

scr<strong>it</strong>te, ma anche scriventi, in<br />

senso linguistico e performativo.<br />

Tra le molte mostre che in<br />

Europa ma anche in Asia e in<br />

America del Nord sono dedicate<br />

a Fluxus nel cinquantesimo<br />

della sua nasc<strong>it</strong>a ufficiale (al festival<br />

di Wiesbaden nel 1962) e<br />

in occasione del centenario della<br />

nasc<strong>it</strong>a di John Cage (Los Angeles<br />

1912 - New York 1992),<br />

questa di Reggio Emilia riveste<br />

quindi un carattere di autonomia<br />

e nov<strong>it</strong>à. «È una mostra che<br />

proprio qui ha la sua ragione<br />

d'essere - chiarisce la Presidente<br />

della Fondazione Palazzo<br />

Magnani Avde Iris Giglioli - in<br />

questo terr<strong>it</strong>orio, infatti, tra<br />

Reggio Emilia e Cavriago, ebbe<br />

v<strong>it</strong>a per un ventennio uno dei<br />

poli del gruppo, intorno all'attiv<strong>it</strong>à<br />

ed<strong>it</strong>oriale e di organizzazione<br />

di eventi “Pari&Dispari”<br />

di Rosanna Chiessi. Qui arrivano<br />

tutti i grandi protagonisti europei<br />

di Fluxus, proponendo,<br />

all'insegna di “Tutto è arte”,<br />

azioni dirompenti che restano<br />

ancora ben vive nei racconti di<br />

paese». Profondamente guidato<br />

da principi antiel<strong>it</strong>ari, dunque,<br />

volti ad instaurare una relazione<br />

con la realtà sociale e<br />

quotidiana, Fluxus si oppose<br />

così fortemente ai fenomeni di<br />

mercificazione dell'arte nella<br />

società cap<strong>it</strong>alista del dopoguerra<br />

da arrivare a ribaltarne<br />

completamente la definizione<br />

Foto Peter Moore. Charlotte<br />

Moorman e Nam June Paik<br />

stessa: attraverso la presentazione<br />

di azioni, materiali ed<br />

eventi normalmente considerati<br />

comuni, banali, di routine<br />

quotidiana; ma anche attraverso<br />

una concezione aperta e collettiva<br />

sia della produzione che<br />

della distribuzione artistica, in<br />

opposizione alla concezione<br />

dell'atto creativo quale prodotto<br />

di un genio individuale (e virile).<br />

Negli anni Settanta anche<br />

Reggio Emilia, come già ricordato,<br />

è stata teatro di questa<br />

esperienza così importante per<br />

quel cambio paradigmatico e<br />

interdisciplinare dei linguaggi<br />

e delle forme creative, in particolare<br />

attraverso l'apporto di<br />

Rosanna Chiessi.<br />

Alison Knowles


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

34 Cultura<br />

ALLA LUCE L’IMPERO ASSIRO<br />

GRANDI SCOPERTE DEI RICERCATORI FRIULANI IN MISSIONE IN IRAQ<br />

N E LL’AMBITO DELLA PRIMA CAMPAGNA DEL “PROGETTO TERRA DI NINIVE”<br />

IraqIl cuore dell’impero<br />

Assiro, che dominò l’antica<br />

Mesopotamia nel I millennio<br />

a.C., si svela alla missione<br />

archeologica dell’Univers<strong>it</strong>à<br />

di Udine nell’Iraq settentrionale<br />

(Regione del Kurdistan<br />

iracheno). La prima campa-<br />

il cuore dell’Impero Assiro<br />

gna di ricerca, infatti, ha portato<br />

alla scoperta di 239 s<strong>it</strong>i<br />

archeologici finora sconosciuti<br />

di epoca compresa tra<br />

il IX millennio a.C. e il periodo<br />

medievale e ottomano.<br />

Ma tra le più significative<br />

vestigia che hanno visto la<br />

luce segnaliamo i cinque<br />

acquedotti dell’VIII e VII secolo<br />

a.C. con la serie di<br />

grandi canali irrigui a essi<br />

collegati, una vasta necropoli<br />

del XIX-XVIII secolo<br />

a.C. e di bassorilievi rupestri<br />

del VII secolo a.C. La missione<br />

ha inoltre iniziato il lavoro<br />

preliminare alla realizzazione<br />

di un grande parco<br />

archeologico-ambientale la<br />

cui creazione è stata chiesta<br />

all’Ateneo friulano<br />

dall’Unesco, che ne supervisionerà<br />

la realizzazione.<br />

Ma illustriamo la recente<br />

impresa.<br />

La missione. Quella promossa<br />

dall’Univers<strong>it</strong>à di<br />

Udine è la prima ricerca archeologica<br />

intensiva, sistematica<br />

e interdisciplinare<br />

condotta su larga scala nella<br />

“Terra di Ninive” e rientra<br />

in un progetto coordinato<br />

dall’Ateneo friulano e finanziato<br />

dalla Regione, Provincia<br />

di Udine e dal Ministero<br />

degli Affari esteri. Gli scavi<br />

sono concentrati in un’area<br />

della Mesopotamia settentrionale<br />

di 2900 chilometri<br />

quadrati, a cavallo fra le province<br />

di Ninive (Mosul) e<br />

Dohuk ovvero, nell’e n t r o t e rra<br />

della grande cap<strong>it</strong>ale<br />

dell’Impero assiro del I millennio<br />

a.C (750 ettari di superficie<br />

con una popolazione<br />

di circa 20 mila ab<strong>it</strong>anti).<br />

Alla prima campagna, durata<br />

da luglio a ottobre, ha<br />

partecipato un team composto<br />

da una trentina di ricercatori<br />

fra docenti, studenti,<br />

specializzandi e dottorandi<br />

delle univers<strong>it</strong>à di<br />

Udine, Venezia e Verona,<br />

nonché specialisti provenienti<br />

da altri atenei del<br />

Nord Italia e dall’Ist<strong>it</strong>uto per<br />

le Tecnologie applicate ai<br />

Beni culturali del Cnr di Roma.<br />

Gli obiettivi. Le final<strong>it</strong>à<br />

più importanti delle ricerche<br />

appena concluse, mirano<br />

alla ricostruzione geoar-<br />

cheologica e topografica<br />

dell’imponente, e ancora<br />

poco conosciuto, sistema<br />

idraulico costru<strong>it</strong>o fra VIII e<br />

VII sec. a.C. dal sovrano assiro<br />

Sennacherib (705-681<br />

a.C.) per portare l’acqua a<br />

Ninive.<br />

Ma alla fine, un’intensa ricognizione<br />

del grande terr<strong>it</strong>orio<br />

compreso fra la valle<br />

del Tigri e il Monte Maqloub<br />

ha permesso di scoprire<br />

239 nuovi s<strong>it</strong>i archeologici<br />

databili fra la preistoria più<br />

antica (Epipaleol<strong>it</strong>ico e<br />

Neol<strong>it</strong>ico – 16 mila a.C. circa)<br />

e l’epoca islamica (inizio<br />

del XX secolo d.C.) suggerendo<br />

che i momenti di<br />

maggior insediamento nella<br />

regione corrispondono alla<br />

metà del III millennio a.C. e<br />

al periodo neo-assiro<br />

(IX-VII secolo a.C.), quando<br />

nell’entroterra di Ninive esi-<br />

stevano più di cento insediamenti<br />

fra c<strong>it</strong>tà fortificate,<br />

villaggi e fattorie, dispersi in<br />

un terr<strong>it</strong>orio irrigato in maniera<br />

intensiva da canali e<br />

acquedotti del sistema<br />

idraulico di Sennacherib.<br />

I bassorilievi. Le ricognizioni<br />

del sistema idraulico,<br />

inoltre, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da grandi<br />

canali tagliati nella roccia o<br />

scavati nella terra dagli ingegneri<br />

assiri, hanno permesso<br />

di scoprire non soltanto<br />

i cinque nuovi acquedotti<br />

costru<strong>it</strong>i con blocchi di<br />

pietra perfettamente lavorati,<br />

individuando il percorso<br />

compiuto dal canale accanto<br />

l’odierno villaggio di Faideh,<br />

ma anche bassorilievi<br />

rupestri quasi completamente<br />

sepolti da detr<strong>it</strong>i secolari<br />

(di essi erano noti solo<br />

tre e rappresentavano una<br />

processione con le principali<br />

divin<strong>it</strong>à del pantheon<br />

assiro). Al propos<strong>it</strong>o l’U n ivers<strong>it</strong>à<br />

di Udine è ottimista e<br />

conta di scoprirne molti altri<br />

durante la prossima campagna,<br />

in collaborazione con il<br />

direttore delle Antich<strong>it</strong>à di<br />

Dohuk, Hassan Qasim.<br />

La necropoli. La missione<br />

udinese ha anche scoperto<br />

un’estesa necropoli a<br />

inumazione del periodo paleo-assiro<br />

(XIX-XVIII sec.<br />

a.C.) nel s<strong>it</strong>o di Tell Gomel (V<br />

millennio a.C.), lungo il fiume<br />

Gomel nella pianura ai<br />

piedi del Monte Maqloub. La<br />

necropoli è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da una<br />

serie di ricche tombe a camera<br />

costru<strong>it</strong>e con mattoni<br />

cotti e struttura ad arco. L’i ndagine<br />

archeologica di Tell<br />

Gomel ha documentato<br />

l’esistenza di un’o c c u p a z i one<br />

ininterrotta del s<strong>it</strong>o che<br />

va dal periodo Calcol<strong>it</strong>ico<br />

all’epoca ottomana (circa<br />

5000 a.C. – XX secolo d.C.).<br />

Continua...


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Cultura<br />

...segue<br />

L’area si estende su una<br />

superficie di circa 16 ettari,<br />

ha l’acropoli che domina da<br />

un’altezza di circa 40 metri e<br />

una vasta c<strong>it</strong>tà bassa circondata<br />

da una pianura dove, il<br />

grande studioso inglese Sir<br />

Aurel Stein, nel suo Limes<br />

Report (1938-1939) collocò<br />

il campo di battaglia di Gaugamela,<br />

che nel 331 a.C. vide<br />

Alessandro Magno sconfiggere<br />

Dario III, aprendo così la<br />

strada alla defin<strong>it</strong>iva conquista<br />

dell’impero persiano.<br />

Il parco archeologico.<br />

Obiettivo dell’Univers<strong>it</strong>à di<br />

Udine è creare un parco archeologico<br />

per tutelare e musealizzare<br />

il paesaggio storico<br />

della “Terra di Ninive” fra<br />

Paleol<strong>it</strong>ico ed epoca islamica,<br />

rendendolo così fruibile al<br />

pubblico; Al centro ci sarà il<br />

sistema idraulico di Sennacherib<br />

con i suoi monumenti<br />

La prima edizione del Premio<br />

“T<strong>it</strong>o Maniacco”, band<strong>it</strong>o<br />

dall’associazione culturale<br />

“La Rinasc<strong>it</strong>a” di Udine, assieme<br />

al Centro Ernesto Balducci<br />

di Zugliano e Adastra<br />

cultura, si è conclusa con i seguenti<br />

vinc<strong>it</strong>ori, raccolti<br />

nell’antologia del Premio:<br />

“Nella lotta fra te e il mondo”.<br />

Primo premio ex aequo a F abio<br />

Franzin di Motta di Livenza<br />

per la raccolta “Lengua:<br />

sequeri, passaman” (Lingua:<br />

preghiere, dote), scr<strong>it</strong>ta nel<br />

dialetto veneto-trevigiano<br />

dell’Op<strong>it</strong>ergino-mottense.<br />

Con quest’opera, si legge nel<br />

verbale della Giuria, attraverso<br />

un raffinato e sapiente uso<br />

dei dialetto, l’autore ricompone<br />

e rievoca una stagione di<br />

e i grandi rilievi rupestri di<br />

Maltai, Faideh, Shiru Maliktha<br />

e Khinis.<br />

Si è proposto, inoltre, di inserire<br />

il sistema idraulico assiro<br />

e dell’intero paesaggio<br />

culturale ad esso connesso<br />

nella “World Her<strong>it</strong>age List”<br />

dell’Unesco creando così un<br />

sistema informativo geografico<br />

da pubblicare su web e<br />

accessibile a tutti.<br />

Questi scopi s’integrano<br />

strettamente con la ricostruzione<br />

geo e bioarcheologica<br />

dell’ambiente naturale antico<br />

e della sua evoluzione come<br />

conseguenza di fluttuazioni<br />

climatiche globali e dell’impatto<br />

antropico.<br />

«Le scoperte fatte fino a<br />

oggi - spiega Daniele Morandi<br />

Bonacossi, professore di<br />

Archeologia del Vicino Oriente<br />

antico all’Univers<strong>it</strong>à di Udine<br />

- sono andate ben oltre le<br />

più ottimistiche aspettative».<br />

La copertina dell’antologia<br />

piena identificazione del rapporto<br />

uomo-natura, in un passato<br />

ancor vivo.<br />

Primo premio ex aequo a<br />

Francesco Indrigo di San V<strong>it</strong>o<br />

al Tagliamento per la rac-<br />

Reperti<br />

colta “La bancia da li’ peraulis<br />

piardudis” (La panchina delle<br />

parole perdute) scr<strong>it</strong>ta nel friulano<br />

natìo di Cesarolo di San<br />

Michele al Tagliamento (Venezia).<br />

Sulla “panchina delle<br />

parole perdute” si r<strong>it</strong>rovano,<br />

con grande efficacia stilistica<br />

e piena padronanza del friulano,<br />

storie ed immagini di v<strong>it</strong>time<br />

(i giovani partigiani impiccati,<br />

i migranti senza nome<br />

dispersi tra le onde, i minatori<br />

rosi dalla malattia). Egualmente<br />

tesa e lacerante è la realtà<br />

del presente auscultata, registrata,<br />

ricostru<strong>it</strong>a.<br />

Secondo premio a Ivan Fedeli<br />

di Ornago (Monza Brianza)<br />

per la raccolta “Quaderno dei<br />

vivi”. Attraverso le calibrate<br />

sequenze del poemetto si sgranano<br />

le immagini della v<strong>it</strong>a di<br />

35<br />

@<br />

NELLA LOTTA FRA TE E IL MONDO<br />

PREMIO TITO MANIACCO: UN’ANTOLOGIA RACCOGLIE I VINCITORI.<br />

VINCITORI: FABIO FRANZIN, FRANCESCO INDRIGO, IVAN FDELI, MARIA FANIN<br />

I PARTECIPANTI, 150, PROVENIVANO DA TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE<br />

una periferia milanese. Sono i<br />

giorni grigi senza fine scand<strong>it</strong>i<br />

da stanchi r<strong>it</strong>i. La sequenza dei<br />

giorni di novembre si dipana<br />

così in modo efficace tra speranza<br />

e disillusione, scommessa<br />

e ripetizione.<br />

Terzo premio a Maria Fanin<br />

per la raccolta “La vecje ferade”<br />

(La vecchia ferrovia)<br />

scr<strong>it</strong>ta nel friulano della Bassa.<br />

Segnalazioni a Massimiliano<br />

Damaggio residente ad Atene<br />

(Carme non dà pane), Renato<br />

Cieol di San V<strong>it</strong>o al Tagliamento<br />

(La stìmpa e la stàmpa),<br />

Silvio Ornella di Zoppola<br />

(Solstissi d’unvier), F e r n a ndo<br />

Gerometta di V<strong>it</strong>o d’Asio<br />

(Intingi nel buio), Gianfranco<br />

Ronga di Roma (Mio padre è<br />

un uomo).


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

36 Aziende informano<br />

LA FORMAZIONE AL BEARZI:<br />

L’IDEA GIUSTA PER IL LAVORO<br />

QUALIFICHE DI BASE ABBREVIATE ALL’ISTITUTO CFP CNOS-FAP BEARZI<br />

Alla luce dei riscontri che<br />

quotidianamente vengono<br />

presi in esame per circoscrivere<br />

le caratteristiche attuali<br />

del mondo del lavoro, si<br />

percepisce come non sia<br />

ancora risolta la cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à che<br />

attanaglia l’economia dei<br />

paesi industrializzati, soprattutto<br />

dal punto di vista<br />

occupazionale.<br />

Al di là di quelle che possono<br />

essere le prospettive<br />

già avanzate a partire dal<br />

2008, anno in cui la recessione<br />

ha manifestato le sue<br />

preoccupanti avvisaglie, lo<br />

scenario economico conosce<br />

oggi una s<strong>it</strong>uazione di<br />

stallo e di altissima precarietà.<br />

Un simile clima si percepisce<br />

anche in Friuli Venezia<br />

Giulia, dove il mercato del lavoro<br />

si caratterizza per essere<br />

non solo in costante<br />

mutamento ma anche particolarmente<br />

selettivo e alla<br />

ricerca di una forte flessibil<strong>it</strong>à.<br />

Ci troviamo in una fase<br />

altamente interlocutoria e il<br />

panorama attuale ci impone<br />

di impegnarci in un’i n c e ssante<br />

azione a favore dei lavoratori<br />

e dell’occupazione.<br />

Se da un lato vi sono dei<br />

segnali incoraggianti, tanto<br />

che nel 2011 tutte le province<br />

del Friuli Venezia Giulia<br />

hanno registrato una domanda<br />

netta di lavoro in miglioramento<br />

rispetto al<br />

2010, dall’altro non si può<br />

negare che vi è ancora un<br />

saldo negativo tra assunzioni<br />

e cessazioni e che la maggior<br />

parte dei giovani, ad<br />

esempio, si trova in una condizione<br />

professionale che<br />

rientra nella voce “non attivo”.<br />

Siamo consapevolmente<br />

dinanzi a una sorta di spartiacque<br />

per cui è necessario<br />

trovare delle soluzioni che<br />

possano far effettuare un<br />

salto di qual<strong>it</strong>à tale da tagliare<br />

nettamente i ponti con il<br />

passato.<br />

È sulla base di queste<br />

considerazioni che il<br />

CNOS-FAP Bearzi di Udine<br />

propone quattro percorsi<br />

formativi, rivolti a disoccupati<br />

e lavoratori in cassa integrazione<br />

e mobil<strong>it</strong>à, di<br />

qualifica di base abbreviata<br />

(QBA) in amb<strong>it</strong>o meccanico<br />

e impiantistico.<br />

Amb<strong>it</strong>i da sempre trai-<br />

La moderna sede dell’ist<strong>it</strong>uto CFP CNOS-FAP Bearzi<br />

nanti per l’economia del terr<strong>it</strong>orio<br />

regionale e sui quali il<br />

CFP Bearzi ha invest<strong>it</strong>o in<br />

risorse umane e in tecnologia,<br />

collaborando con i più<br />

importanti leader di questi<br />

mercati (Siemens, Schneider<br />

Electric, Autodesk) e divenendo<br />

un centro tecnologico<br />

all’avanguardia e unico<br />

in Friuli Venezia Giulia.<br />

Con questa specifica formazione<br />

il Bearzi intende<br />

creare forme serie ed efficaci<br />

di collegamento e collaborazione<br />

tra mondo della<br />

formazione e mondo del lavoro.<br />

Si tratta di corsi gratu<strong>it</strong>i<br />

che si articolano in 700 ore<br />

di formazione tecnica e 300<br />

ore di stage presso aziende<br />

del terr<strong>it</strong>orio, che sviluppano<br />

tematiche legate ai seguenti<br />

profili professionali:<br />

“OPERATORE ELET-<br />

TRICO – I N STALLATOR E<br />

DI IMPIANTI DI AUTOMA-<br />

ZIONE INDUSTRIALE”<br />

che interviene nella messa a<br />

punto di impianti di automazione<br />

industriale gest<strong>it</strong>i da<br />

PLC, garantendone la funzional<strong>it</strong>à,<br />

seguendo metodologie<br />

di programmazione<br />

e installazione di sistemi di<br />

comando, di controllo e di<br />

attuazione di macchine<br />

operatrici con un<strong>it</strong>à di comando<br />

e controllo a logica<br />

programmabile. Sarà anche<br />

in grado di effettuare interventi<br />

di manutenzione preventiva,<br />

diagnosticare guasti<br />

e effettuarne la riparazione.<br />

“OPERATORE MECCA-<br />

NICO - CONDUTTORE<br />

MACCHINE UTENSILI”<br />

che è in grado di utilizzare<br />

macchine tradizionali e a<br />

controllo numerico computerizzato<br />

e di eseguire la<br />

produzione di particolari<br />

meccanici seguendo le indicazioni<br />

presenti nei disegni<br />

tecnici e nelle schede di<br />

lavorazione predisposte dal<br />

progettista e rispettando gli<br />

standard defin<strong>it</strong>i dal controllo<br />

qual<strong>it</strong>à.<br />

“OPERATORE MECCA-<br />

NICO – M O N TATO-<br />

RE/MANUTENTORE DI<br />

SISTEMI ELETTROMEC-<br />

CAN ICI” che sarà in grado<br />

di eseguire operazioni di<br />

montaggio, smontaggio e<br />

collaudo di gruppi elettromeccanici<br />

cost<strong>it</strong>uenti insiemi<br />

significativi di macchine<br />

operatrici, utilizzando macchine<br />

utensili tradizionali e<br />

seguendo le specifiche di<br />

disegni tecnici e schemi<br />

elettrici.<br />

“OPERATORE MECCA-<br />

NICO – MONTATORE DI<br />

SISTEMI MECCANICI”,<br />

che sarà in grado di eseguire<br />

operazioni di montaggio,<br />

smontaggio e collaudo di<br />

gruppi meccanici e di un<strong>it</strong>à<br />

oleo-pneumatiche cost<strong>it</strong>uenti<br />

insiemi significativi di<br />

macchine operatrici, utilizzando<br />

macchine utensili tradizionali<br />

e seguendo le specifiche<br />

di disegni tecnici e<br />

schemi complessivi.<br />

Il C.F.P. CNOS-FAP Bearzi,<br />

forte degli ottimi risultati<br />

ottenuti dal punto di vista<br />

occupazionale con le passate<br />

edizioni corsuali e degli<br />

investimenti fatti in questi<br />

ultimi anni, mantiene sempre<br />

al centro della sua missione<br />

salesiana l’offerta di<br />

opportun<strong>it</strong>à formative e di<br />

cresc<strong>it</strong>a professionale.<br />

Presso la segreteria del<br />

Bearzi e sul s<strong>it</strong>o www.bearzi.<strong>it</strong>/cfp<br />

è possibile iscriversi<br />

a queste quattro qualifiche<br />

di base abbreviate, che garantiscono<br />

interessanti occasioni<br />

lavorative.


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

“Il Friulano” dell’Erm<strong>it</strong> age<br />

Un importante quanto unico<br />

accordo per il riconoscimento<br />

del vino come soggetto<br />

culturale, da studiare, conoscere<br />

e promuovere nei<br />

suoi innumerevoli profili e rimandi<br />

alla storia, all'arte, al<br />

paesaggio è stato firmato a<br />

San Pietroburgo tra la Fondazione<br />

Villa Russiz, produttore<br />

v<strong>it</strong>ivinicolo del Goriziano,<br />

e il Museo Statale Erm<strong>it</strong>age,<br />

grazie alla collaborazione offerta<br />

dell'assessorato regionale<br />

alla Cultura.<br />

L'atto, siglato dal direttore<br />

generale del Museo Erm<strong>it</strong>age,<br />

Mikhail Piotrovsky, e dal<br />

presidente della Fondazione<br />

Villa Russiz, Silvano Stefanutti,<br />

alla presenza dell'assessore<br />

Elio De Anna, si propone<br />

di ideare e sviluppare<br />

una serie di progetti di studio<br />

e di ricerca, di creare eventi,<br />

pubblicazioni o esposizioni<br />

sulla base di un programma di<br />

collaborazione scientifico-culturale<br />

che i due protagonisti<br />

s'impegnano a individuare<br />

insieme partendo dal<br />

tema del vino e della sua sto-<br />

38 Cultura<br />

IL VINO UN BENE<br />

CU LTU RALE<br />

NOZZE VILLA RUSSIZ ED ERMITAGE<br />

FONDAZIONE: SODALIZIO ARTISTICO<br />

ria millenaria. Inoltre il prodotto<br />

della cantina goriziana sarà<br />

utilizzato come vin d'honneur<br />

del prestigioso museo in<br />

occasione di particolari ricorrenze.<br />

Inoltre, a dimostrazione<br />

del vincolo esistente tra la<br />

Russia e la nostra regione, un<br />

concerto dell'Associazione<br />

musicale cividalese “Sergio<br />

Gaggia” ha proposto alcuni<br />

brani della pianista Ella<br />

Adaïewsky, nata a San Pietroburgo<br />

nel 1846 e che frequentò<br />

assiduamente il Friuli.<br />

L'Erm<strong>it</strong>age, che con la sua<br />

Fondazione sta siglando una<br />

serie di accordi nel nostro<br />

Paese per la valorizzazione<br />

dei beni storico-artistici e per<br />

lo studio delle relazioni con la<br />

Russia, ha deciso di affrontare<br />

anche il tema del vino nella<br />

sua valenza culturale e, appunto,<br />

storico-artistica. La<br />

scelta è avvenuta rapportandosi<br />

a una delle regioni - il<br />

Friuli Venezia Giulia - tra le più<br />

significative nel panorama<br />

enologico <strong>it</strong>aliano. La Fondazione<br />

Villa Russiz, con sede a<br />

Capriva del Friuli (Go), è infatti<br />

un ente senza scopo di lucro<br />

con un Consiglio di Amministrazione<br />

di nomina regionale<br />

e di altre ist<strong>it</strong>uzioni in rappresentanza<br />

del terr<strong>it</strong>orio. Oltre a<br />

gestire i 95 ettari che compongono<br />

l'azienda agricola,<br />

di cui 40 destinati a vigneto<br />

Doc Collio, la Fondazione è<br />

anche un Centro Educativo<br />

che offre diverse tipologie di<br />

servizi per la tutela dell'infanzia<br />

e lo sviluppo della dimensione<br />

socio-relazionale dei<br />

bambini. I proventi dell'attiv<strong>it</strong>à<br />

v<strong>it</strong>ivinicola sono destinati alla<br />

gestione della Casa Famiglia<br />

che accoglie minori dai 3 ai<br />

14 anni con gravi s<strong>it</strong>uazioni di<br />

problematic<strong>it</strong>à familiare.<br />

U MAN ESIMO<br />

E LA SUA<br />

FE M M IN ILITÀ<br />

Alla Sala “Bazlen” di Palazzo<br />

Gopcevic in via<br />

Rossini a Trieste, al via<br />

una serie di incontri di approfondimento<br />

legati alla mostra “Colei<br />

che sola a me par donna - Femminil<strong>it</strong>à<br />

tra letteratura e v<strong>it</strong>a quotidiana<br />

nell’Umanesimo”, organizzata<br />

dal Comune e vis<strong>it</strong>abile<br />

al Museo Petrarchesco Piccolomineo<br />

di via Madonna del Mare<br />

fino al 5 gennaio. Il prossimo incontro<br />

è previsto il 15 novembre<br />

e sarà a cura di Giovanna Paolin,<br />

docente di “Storia di genere”<br />

all’Univers<strong>it</strong>à di Trieste che illustrerà<br />

la v<strong>it</strong>a delle donne nel Rinascimento,<br />

con particolare riferimento<br />

a quelle che preferirono<br />

r<strong>it</strong>irarsi in convento piuttosto<br />

che contrarre matrimonio.<br />

Il calendario proseguirà giovedì<br />

22 novembre con Francesca<br />

Tesei, conservatrice dei Civici<br />

Musei di Udine, che parlerà<br />

del corredo figurativo dei cofanetti<br />

della “Bottega degli Emb<br />

r i a ch i ” (di cui era stato esposto<br />

nel concluso allestimento a<br />

Palazzo Costanzi uno splendido<br />

esemplare di proprietà dei<br />

Civici Musei di Storia e Arte di<br />

Tr i e s t e ) .<br />

Giovedì 29 novembre la storica,<br />

Liliana Cargnelutti illustrerà<br />

le consuetudini matrimoniali<br />

e la condizione di autonomia<br />

conquistata da alcune<br />

vedove, libere di assumere il<br />

ruolo di imprend<strong>it</strong>rici una volta<br />

affrancate dal “controllo mas<br />

ch i l e ”.<br />

Chiuderanno l’iniziativa giovedì<br />

6 dicembre Duilio Contin,<br />

direttore della Biblioteca antiqua<br />

di Aboca Museum, e l’ar -<br />

cheologa Erika Maderna.<br />

Verrà presentato nell’occa -<br />

sione il volume della Maderna<br />

“Le Medichesse”, sul ruolo di<br />

custodi dei segreti delle erbe e<br />

delle piante officinali che le<br />

donne svolsero sin dall’inizio<br />

della civiltà.<br />

Da segnalare che in occasione<br />

delle cinque conferenze<br />

del giovedì al Gopcevic, non<br />

verranno effettuate le consuete<br />

vis<strong>it</strong>e guidate pomeridiane<br />

alla mostra al Museo Petrarchesco.<br />

Queste, curate da Cristina<br />

Fenu e Alessandra Sirugo,<br />

proseguiranno invece normalmente<br />

nelle mattinate di<br />

sabato, sempre alle ore<br />

11.15.


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

40 Cultura<br />

UNA NUOVA AVVENTURA<br />

CON UN PIZZICO DI FRIULI<br />

LA VANONI RACCONTA LA SUA NUOVA E ORIGINALE IMPRESA DISCOGRAFICA<br />

C'è anche molto Friuli nella<br />

nuova avventura discografica<br />

di Ornella Vanoni, in procinto<br />

di partire per Atene dove<br />

- dall’1 al 4 novembre -<br />

realizzerà un video, prenderà<br />

parte a una trasmissione tv e<br />

terrà due concerti con la star<br />

ellenica Katy Garbì, che molti<br />

considerano la sua omologa<br />

greca. C’è molto della nostra<br />

terra, dicevamo, perché il tutto<br />

nasce dalla visione del<br />

produttore udinese, Alberto<br />

Zeppieri. È la stessa Vanoni a<br />

raccontarci, con la sua consueta<br />

verve e simpatia, la cronistoria<br />

della vicenda: «Un<br />

giorno un signore - ci spiega -<br />

che all'epoca non conoscevo<br />

mi manda una mail: “Gentilissima<br />

Ornella, sono un produttore<br />

discografico e autore<br />

di canzoni. In questo momento<br />

mi trovo in vacanza a Capo<br />

Verde e ho pensato a lei: ho<br />

trovato qui una musica che a<br />

mio avviso sarebbe perfetta<br />

se fosse cantata in <strong>it</strong>aliano<br />

dalla sua voce. Le va se scriviamo<br />

assieme le parole?” e<br />

mi ha mandato la sua proposta<br />

di testo, un bel messaggio<br />

di pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à e di speranza.<br />

Mi è piaciuto sub<strong>it</strong>o e così<br />

l'ho personalizzato pensando<br />

alla mia nipotina Camilla e<br />

a tutti i bambini del mondo».<br />

Quel signore è appunto<br />

Alberto Zeppieri, la canzone<br />

si chiama “Buona V<strong>it</strong>a”, era il<br />

giugno 2006 e qualche mese<br />

dopo era uno dei pezzi di<br />

punta dell'album della Vano-<br />

Alberto Zeppieri<br />

Ornella Vanoni<br />

ni “Una bellissima ragazza”.<br />

La musica era stata scr<strong>it</strong>ta<br />

dal capoverdiano Teofilo<br />

Chantre per la grande Cesaria<br />

Evora, che però non ebbe<br />

mai occasione di cantarla. E<br />

così l'ha lanciata Ornella e<br />

Teofilo è stato suo osp<strong>it</strong>e nella<br />

tournée.<br />

Il racconto della Vanoni<br />

continua così: «Qualche mese<br />

fa, sempre Zeppieri - col<br />

quale nel frattempo si è sviluppata<br />

una bella amicizia -<br />

mi chiede: “Ornella, ti va se<br />

registriamo Buona V<strong>it</strong>a anche<br />

in greco?”. “Come in greco?”<br />

faccio io. E lui: “Sai, per il<br />

progetto Capo Verde terra<br />

d'amore sto collaborando<br />

con Katy Garbì, una delle<br />

cantanti più famose in Gre-<br />

cia, Cipro e Turchia. Credo<br />

che le vostre due voci assieme<br />

sarebbero perfette”. Mi fido<br />

di Zeppieri e ho accettato,<br />

piuttosto incurios<strong>it</strong>a. Katy è<br />

venuta a cantare a Milano in<br />

dicembre. Il suo autore di fiducia<br />

le ha adattato delle<br />

parti di testo nella sua lingua,<br />

il resto è rimasto in <strong>it</strong>aliano e<br />

a fine luglio il singolo ha cominciato<br />

a girare sulle principali<br />

radio elleniche».<br />

“Buona V<strong>it</strong>a_Kali Zoi” ha<br />

avuto sub<strong>it</strong>o un incredibile riscontro<br />

e dall'inizio dell'estate<br />

staziona stabile ai primi<br />

posti nelle preferenze radiofoniche,<br />

con quattro settimane<br />

consecutive di permanenza<br />

nella prima posizione<br />

assoluta.<br />

«A questo punto - continua<br />

la Vanoni - Katy mi ha inv<strong>it</strong>ata<br />

ad Atene per un paio di date<br />

della sua nuova tournée, preceduta<br />

da una conferenza<br />

stampa. Realizzeremo anche<br />

un video che poi lei utilizzerà<br />

nelle date successive. Questa<br />

“escursione” favorirà un<br />

futuro mini tour, con i miei<br />

musicisti nelle principali c<strong>it</strong>tà<br />

della Grecia e, in quell'occasione,<br />

Katy Garbì mi rest<strong>it</strong>uirà<br />

certamente il favore, facendosi<br />

osp<strong>it</strong>are nei miei concerti.<br />

Sappiamo tutti che la<br />

Grecia attraversa un difficile<br />

momento economico. Ma loro<br />

non si piangono addosso e<br />

la musica in questi casi aiuta<br />

molto. È un Paese dove il download<br />

dig<strong>it</strong>ale è meno sviluppato<br />

che da noi e lì, per loro<br />

fortuna, i dischi si vendono<br />

ancora».<br />

Katy Garbì canta da 25 anni,<br />

ha inciso una ventina di album<br />

per la Sony e la Universal,<br />

tutti dischi d'oro, platino o<br />

multiplatino. Ha una sua società<br />

di produzione e divide la<br />

sua arte tra discografia, cinema<br />

e televisione.<br />

«Lei mi sta dando una mano<br />

in Grecia - conclude Ornella<br />

vanoni - e “Buona v<strong>it</strong>a”<br />

la aiuterà a farsi conoscere in<br />

Italia».<br />

Luciana Marina Bernes<br />

La voce. Katy Garbì


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Cultura<br />

CLABASSI: S’ALZA IL SIPARIO<br />

PRESENTATO IL CARTELLONE TEATRALE DI SEDEGLIANO<br />

IN SCENA ANCHE IL DON CHISCIOTTE IN MARILENGHE<br />

Presentato il cartellone<br />

del Teatro Plinio<br />

Clabassi. Promosso<br />

dall’Amministrazione Comunale<br />

e dall’Ert, il programma<br />

si sviluppa in sei tappe, dal 17<br />

novembre fino al 15 marzo,<br />

nelle quali molto vivo sarà il<br />

rapporto tra musica e parola.<br />

Il primo appuntamento della<br />

stagione sarà sabato 17 novembre<br />

con i tre “gradiscani”<br />

Fabiano Fantini, Claudio Moretti<br />

ed Elvio Scruzzi impegnati<br />

nel Don Chisciotte, una<br />

versione metateatrale e in<br />

marilenghe del capolavoro di<br />

Miguel de Cervantes.<br />

Il 7 dicembre toccherà, invece,<br />

all’energia incontenibile<br />

degli allievi-attori dell’Accademia<br />

d’Arte drammatica<br />

Nico Pepe alle prese con il<br />

canovaccio originale di Commedia<br />

dell’Arte “La Repubblica<br />

Contesa”. Il 2013 si aprirà<br />

il 26 gennaio con Giuliana<br />

Musso e con il suo più grande<br />

successo, “Nati in casa”, la<br />

storia di una levatrice in un<br />

paese di provincia del nordest<br />

di qualche decennio fa.<br />

Nati in casa - Giuliana Musso<br />

Il 4 febbraio Fabiano Fantini<br />

e Glauco Venier saliranno<br />

sul palco a far dialogare parole<br />

e note. “La ballata della<br />

speranza” è il t<strong>it</strong>olo dello<br />

spettacolo, in esclusiva per la<br />

rassegna di Sedegliano, su<br />

testi di padre David Maria Turoldo.<br />

Il 2 marzo toccherà ancora<br />

a Fabiano Fantini che, accompagnato<br />

dalla fisarmonica<br />

di Sebastiano Zorza e da<br />

Daniel Samba, racconterà i<br />

“ultims dîs” di Pre Checo Placerean,<br />

sottot<strong>it</strong>olo di “Il Sium<br />

I Cjastrons<br />

di une Patrie”, pièce realizzata<br />

con il sostegno dell’Arlef .<br />

L’ultimo appuntamento<br />

della stagione, il 15 marzo,<br />

vedrà salire sul palco i quattro<br />

folli musicisti della Banda<br />

Osiris, impegnati in “Fu o r i<br />

tempo”.<br />

La campagna abbonamenti<br />

è iniziata alla Biblioteca<br />

comunale e proseguirà fino<br />

al 13 novembre; le prevend<strong>it</strong>e<br />

dei singoli biglietti,<br />

invece, si terranno il giorno<br />

prima degli spettacoli dalle<br />

17 alle 19 in Teatro.<br />

41<br />

@<br />

SKU N K<br />

AL NORD EST<br />

L’UNICA DATA<br />

DEL CONCERTO<br />

A JESOLO<br />

Gli Skunk Anansie sono<br />

tornati defin<strong>it</strong>ivamente, arrabbiati<br />

e pieni di quell’energia<br />

rock che da sempre li<br />

contraddistingue e che<br />

esplode nelle melodie dei<br />

brani del nuovo album “B l a ck<br />

Tr a f f i c ”. Dopo Milano e Roma<br />

l’unica data nell’intero Nordest<br />

sarà al Pala Arrex di Jesolo,<br />

il 21 novembre alle 21,<br />

organizzata da Azalea Promotion<br />

e Vivo Concerti in collaborazione<br />

con il Comune di<br />

Jesolo. I biglietti (ingresso<br />

unico 32 euro più dir<strong>it</strong>ti di<br />

prevend<strong>it</strong>a) sono ancora disponibili<br />

nei punti vend<strong>it</strong>a autorizzati<br />

Azalea Promotion,<br />

Teleart/Vivaticket, Unicred<strong>it</strong><br />

e online su Ticketone.<strong>it</strong>.<br />

ECCO LA GIALAPPA’S DI CASA<br />

“CJASTR O N S” SU RADIO ONDE FURLANE CONDUCONO “RIVOLUZIONE 2.0”<br />

Nel Medio Friuli si sta preparando<br />

una “rivoluzione 2.0”<br />

e i friulani si scrolleranno defin<strong>it</strong>ivamente<br />

di dosso l'etichetta<br />

di “popul sotan”. Lo annunciano<br />

i Cjastrons, le tre<br />

nuove voci di Radio Onde Furlane<br />

che da domani si presenteranno<br />

ogni settimana sui 90<br />

Mhz e su www.ondefurlane.eu,<br />

per raccontare nell'etere<br />

il Friuli di oggi, quello vero e<br />

quello surreale.<br />

L'appuntamento è fissato il<br />

venerdì alle 16, in diretta, e in<br />

replica la domenica alle 11.<br />

Davanti al microfono Enrico<br />

Vueli Di Clap, Cristian Popoto<br />

e Mago Mesh, cioè David Benvenuto,<br />

Cristian Pressacco e<br />

Marco Floran, i vinc<strong>it</strong>ori di “Joy!<br />

Ce biele zoventût”, il corso-concorso<br />

radiofonico promosso<br />

da Onde Furlane e Ar-<br />

lef (Agenzie Regjonâl pe Lenghe<br />

Furlane), che racconteranno<br />

in tempo reale rivoluzioni,<br />

evoluzioni e involuzioni della<br />

società friulana. Dalla scuola<br />

alla tecnologia, dalle sagre<br />

alla movida, sino a droghe, alcoolismo,<br />

abusivismo, prost<strong>it</strong>uzione,<br />

razzismo e pol<strong>it</strong>ica, il<br />

tutto sarà trattato con leggerezza,<br />

r<strong>it</strong>mo e sagacia: in sintesi,<br />

“cun sna<strong>it</strong>”, tra interviste<br />

per strada, commenti dissacranti<br />

e riflessioni tra il serio e il<br />

faceto.<br />

Domani toccherà agli studenti<br />

delle scuole superiori di<br />

Udine dire la loro fuori da ogni<br />

censura. La settimana successiva<br />

c<strong>it</strong>tadini di ogni età saranno<br />

interpellati sul tema della<br />

sicurezza. Il menù prevede<br />

anche “Dragon Bale”, il primo<br />

manga radiofonico friulano,<br />

coi protagonisti Gocule e Vigji<br />

Vegjete, e i resoconti delle<br />

notti esagerate “made in Friûl”,<br />

con i dj che suonano su piastre<br />

da griglia e i discotecari che “a<br />

purc<strong>it</strong>in” tra un pezzo e l'altro o<br />

pigiano l'uva in una sala sommersa<br />

di mosto. “Di sbacanâsi”:<br />

parola di Cjastrons.<br />

Marco Stolfo


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

42 Sport<br />

LA CADUTA DI ARMSTRONG<br />

QUANDO IL DOPING TOGLIE<br />

GLORIA, TITOLI E DIGNITÀ<br />

Ciclismo e doping, un legame<br />

difficile da spezzare. Sono<br />

sempre più numerosi i casi<br />

che la World Anti-Doping<br />

Agency (Wada) denuncia ogni<br />

anno e che colpiscono al cuore<br />

il mondo delle due ruote.<br />

L’ultimo caso eclatante riguarda<br />

Lance Armstrong, uno dei<br />

corridori più apprezzati - e più<br />

vincenti - degli anni Duemila.<br />

Il caso. Qualche giorno fa il<br />

suo nome è tornato d’attual<strong>it</strong>à<br />

perchè l’Unione ciclistica internazionale<br />

(Uci) ha ratificato<br />

la decisione dell’Usada togliendo<br />

i sette Tour de France<br />

conquistati dal texano dal<br />

1999 al 2005. Inesorabile caduta<br />

di un “dio” del pedale, che<br />

negli anni Novanta aveva<br />

commosso il mondo per la tenacia<br />

e la forza dimostrate nella<br />

lotta al cancro (in quest’oc -<br />

casione Lance ha creato la<br />

L.A. Foundation, simboleggiata<br />

dal braccialetto giallo Livestrong).<br />

Ma lo scorso agosto è<br />

arrivata la “doccia fredda”:<br />

l’Usada ha squalificato a v<strong>it</strong>a il<br />

campione statun<strong>it</strong>ense per<br />

aver fatto sistematico uso di<br />

sostanze dopanti, quali Er<strong>it</strong>ropoietina<br />

(Epo), Testosterone e<br />

Corticosteroidi. Armstrong ha<br />

deciso di non difendersi dalle<br />

accuse e nel giro di due mesi si<br />

è visto revocare i t<strong>it</strong>oli ed è stato<br />

travolto da cr<strong>it</strong>iche feroci e<br />

commenti pesantissimi. É la fine<br />

di un’era, o meglio di una<br />

carriera che dalla luce è passata<br />

nell’ombra in pochi secondi.<br />

Ma questo purtroppo<br />

non sarà l’ultimo caso.<br />

Le sostanze.L’Epo è ancor<br />

oggi la principale minaccia, o<br />

“tentazione”, degli sportivi. Come<br />

riportato da una ricerca<br />

condotta dal professor Francesco<br />

Furlanello, uno dei massimi<br />

esperti europei nello studio<br />

delle ar<strong>it</strong>mie cardiache,<br />

l’Epo rappresenta la più diffusa<br />

sostanza di “doping ematico”<br />

alternativo alle precedenti<br />

procedure di emotrasfusione<br />

autologa ed eterologa.<br />

L’obiettivo del doping ematico<br />

in generale consiste nell’in -<br />

crementare la disponibil<strong>it</strong>à di<br />

ossigeno tessutale attraverso<br />

l’aumento della sua concentrazione<br />

nel sangue arterioso,<br />

raggiunto con l’Epo con l’au -<br />

mento dei livelli di emoglobina<br />

e della massa er<strong>it</strong>roc<strong>it</strong>aria. Ciò<br />

attraverso un’azione specifica<br />

e come fattore di crescenza<br />

sui precursori della serie er<strong>it</strong>roide<br />

del midollo (dei quali regola<br />

anche l’apoptosi) in base<br />

a stimoli fisiologici legati ai<br />

fabbisogni di ossigeno espletati<br />

soprattutto a livello delle<br />

cellule interstiziali per<strong>it</strong>ubolari<br />

renali ed epatica. Sono moltissimi<br />

i rischi per la salute:<br />

dall’elevato rischio tromboembolico,<br />

all’ipertensione<br />

arteriosa, all’infarto del miocardio<br />

, all’ictus. Gli steroidi<br />

anabolizzanti, invece, sono<br />

sintetici del testosterone modificato<br />

privilegiando l’e f fe t t o<br />

L’annuncio di Christian Preud’homme, direttore del Tour de France, su Armstrong<br />

Lance Armstrong è nato a Plano (Usa) il 18 settembre ‘71<br />

anabolico rispetto all’azione<br />

androgenica. L’obiettivo del<br />

doping ematico in generale<br />

consiste nell’incrementare la<br />

disponibil<strong>it</strong>à di ossigeno tissutale<br />

attraverso l’aumento della<br />

sua concentrazione nel sangue<br />

arterioso, raggiunto con<br />

l’EPO con l’aumento dei livelli<br />

di emoglobina e della massa<br />

er<strong>it</strong>roc<strong>it</strong>aria. Ciò attraverso<br />

un’azione specifica e come<br />

fattore di crescenza sui precursori<br />

della serie er<strong>it</strong>roide del<br />

midollo, (dei quali regola anche<br />

l’apoptosi) in base a stimoli<br />

fisiologici legati ai fabbisogni<br />

di ossigeno espletati soprattutto<br />

a livello delle cellule<br />

interstiziali per<strong>it</strong>ubolari renali<br />

ed epatica. Sono frequenti e<br />

molto diversificati i problemi al<br />

cuore che possono causare<br />

tali sostante, dalle ar<strong>it</strong>mie, alla<br />

cardioipertrofia, all’iperten -<br />

sione arteriosa. E i problemi<br />

possono sorgere anche a distanza<br />

di molti anni dall’assun -<br />

zione.<br />

Barbara Castellini


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

Sport<br />

43<br />

@<br />

ATLETI CON DNA MODIFICATO<br />

ECCO I NUOVI CASI DI DOPING<br />

LA WADA HA LANCIATO L’ALLARME, MA I CONTROLLI RIMANGONO DIFFICILI<br />

Il doping sfida i laboratori<br />

medici. C’è una nuova frontiera<br />

di doping, quello cosiddetto<br />

“genetico”, che non si<br />

lim<strong>it</strong>a all’assunzione di sostanze<br />

per migliorare la prestazione<br />

sportiva, ma consiste<br />

nella modificazione dei<br />

geni per alterare il Dna<br />

dell’atleta. Lo sportivo, dunque,<br />

diventa più simile a un<br />

cyborg che a un essere<br />

umano, in grado di compiere<br />

performance “studiate a tavolino”<br />

e impossibili da contrastare<br />

da atleti per così dire<br />

“normali”. Un abominio,<br />

che ogni anno però muove<br />

cifre colossali.<br />

Londra 2012. Si è cominciato<br />

a parlare di doping genetico<br />

nel 2007, ma il caso<br />

più eclatante - anche se non<br />

confermato - si è verificato<br />

in occasione delle Olimpiadi<br />

di Londra. A destare più di<br />

qualche sospetto è stata, infatti,<br />

la nuotatrice cinese<br />

Shiwen Ye, che a soli 16 anni<br />

ha vinto la medaglia d’oro nei<br />

400 misti. Ma non è la giovane<br />

età ad aver fatto gridare<br />

allo scandalo quanto il<br />

tempo messo a segno dalla<br />

cinese: 4’28”43, nuovo record<br />

mondiale, e in particolare<br />

l’ultima frazione di 50<br />

La nuotatrice cinese Shiwen Ye fin<strong>it</strong>a nell’occhio del ciclone (Ansa)<br />

metri percorsa in 28”93, ovvero<br />

0”17 in meno rispetto<br />

allo statun<strong>it</strong>ense Ryan Lochte<br />

impegnato nella prova<br />

maschile. Un risultato estremamente<br />

sorprendente. Un<br />

risultato disumano. Un risultato<br />

sul quale tutto il mondo<br />

si è interrogato.<br />

S<strong>it</strong>uazione. Per il genetista<br />

Giuseppe Novelli,<br />

dell’Univers<strong>it</strong>à di Roma Tor<br />

Vergata non è da escludere<br />

che presto il nuovo motto<br />

delle Olimpiadi possa diventare:<br />

«L’importante è partecipare,<br />

ma col proprio Dna».<br />

Per l’esperto «ha senso<br />

preoccuparsi del fatto che<br />

tecnologie del Dna potrebbero<br />

essere usate per migliorare<br />

le performance<br />

atletiche». Tanto che la World<br />

Anti-Doping Agency (Wada)<br />

ha già elaborato una definizione<br />

di doping genetico,<br />

come «uso non terapeutico<br />

di cellule, geni o di sistemi<br />

per l’espressione di geni».<br />

Rimane, comunque, «difficile<br />

scoprire il doping genetico<br />

con i metodi antidoping<br />

disponibili oggi e distinguere<br />

un gene artificiale da uno<br />

naturale», ha osservato. Con<br />

il suo gruppo, Novelli ha la-<br />

RICERCA A TRIESTE<br />

L’ICGEB HA UNA SEDE ANCHE NELLA NOSTRA REGIONE<br />

TRA GLI AMBITI DI STUDIO FIGURA IL DOPING GENETICO<br />

Anche la nostra regione è in<br />

prima linea per la lotta al doping<br />

genetico. Il centro di ricerca internazionale<br />

“International<br />

Centre for genetic engineering<br />

and biotechnology” (Ic -<br />

geb), infatti, ha una sede a Trieste<br />

specializzata proprio sullo<br />

studio dei geni modificati nello<br />

sport. «Nelle nostre ricerche in<br />

terapia genica cardiovascolare<br />

- spiega Mauro Giacca, direttore<br />

dell’Icgeb a Trieste - sviluppiamo<br />

vettori virali che introducono<br />

nei pazienti geni in grado<br />

di indurre la formazione di nuovi<br />

vasi sanguigni e la rigenerazione<br />

del cuore. É quindi nostro<br />

comp<strong>it</strong>o individuare i geni più<br />

adatti a questi scopi, riuscirli a<br />

identificare e isolare dal resto<br />

del genoma, saperli introdurre<br />

nell’organismo mediante vettori<br />

e mon<strong>it</strong>orare il comportamento<br />

di tali vettori all’interno<br />

degli organi trattati». Da queste<br />

premesse nasce l’accordo appena<br />

raggiunto con la World<br />

Anti-Doping Agency. La commissione<br />

scientifica del Wada<br />

vorato a uno dei primi test di<br />

questo tipo: «Abbiamo sviluppato<br />

un metodo anti-doping<br />

genetico studiando variazioni<br />

geni basate<br />

sull’espressione dell’Rna.<br />

Queste segnalano un’anomalia<br />

dovuta a fattori chimici<br />

o genetici».<br />

Speriment azione.<br />

Esperimenti condotti in topi<br />

e scimmie negli ultimi anni<br />

hanno dimostrato che si può<br />

stimolare la produzione di<br />

er<strong>it</strong>ropietina, la sostanza che<br />

aiuta a ossigenare il sangue.<br />

Ricercatori americani hanno<br />

bloccato la proteina che frena<br />

lo sviluppo dei muscoli (la<br />

miostatina), ottenendo topi<br />

capaci di salire le scale con<br />

dei pesi attaccati alla coda, e<br />

sono stati inondati da richieste<br />

di atleti specializzati nel<br />

sollevamento pesi. Un’altra<br />

possibil<strong>it</strong>à è che si impari a<br />

riconoscere alcune mutazioni<br />

naturali, come quella<br />

del gene Actn3, che produce<br />

una proteina dei muscoli<br />

chiamata alfa actinina 3. É<br />

una mutazione spontanea<br />

che avviene soprattutto nelle<br />

femmine (assente nel<br />

18% dei maschi bianchi) e<br />

che le rende più resistenti.<br />

Barca<br />

ha concesso pertanto all’Icgeb<br />

un finanziamento di 430mila<br />

dollari per una ricerca che fornisca<br />

metodiche “anti-doping<br />

genico” di facile applicazione e<br />

a basso costo. «Spero - conclude<br />

Giacca - che riusciremo a<br />

identificare in tempi brevi i<br />

“markers”, cioè quelle proteine<br />

o altre sostanze che evidenziano<br />

la presenza di vettori nell’or -<br />

ganismo e quindi l’utilizzo di<br />

“doping genico”. Potremo così,<br />

con un semplice esame del<br />

sangue o delle urine, smascherare<br />

gli impostori dello sport».


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

44<br />

Passione per la vela e il mare<br />

l'inverno precoce non la frena<br />

CON LA BORA A OLTRE 30 NODI È SFIDA CON I KITE DA GRADO A LIGNANO<br />

L'inverno è alle porte, ma<br />

già domenica 28 ottobre un<br />

tempo da lupi, bora scura e<br />

freddo pungente sembrava di<br />

essere nel pieno della brutta<br />

stagione.<br />

Ma nonostante ciò una<br />

trentina di ardimentosi surfisti<br />

hanno sfidato la burrasca e la<br />

pioggia su una rotta prolungata<br />

di decine di miglia per raggiungere<br />

la meta, l'arenile di<br />

Lignano Sabbiadoro, prova<br />

difficile anche perchè svolta in<br />

parte con il vento contrario.<br />

Una sfida nata tra amici che<br />

è divenuta una gara estrema,<br />

in una giornata di maltempo<br />

nella quale soltanto l'acqua<br />

del mare non aveva, fortunatamente<br />

per loro, ancora una<br />

temperatura invernale. Ma il<br />

vento ha soffiato nel Golfo fino<br />

a 40 nodi. Dalla spiaggia di<br />

Grado all'arenile di Lignano<br />

Sabbiadoro in k<strong>it</strong>esurf in meno<br />

di un'ora e tre quarti. Questo<br />

il tempo del vinc<strong>it</strong>ore, il lignanese<br />

Tucci. Il quale ha stabil<strong>it</strong>o<br />

un record di percorrenza<br />

delle acque del l<strong>it</strong>orale della<br />

Riviera Friulana. Affrontando<br />

una rotta difficile, forse tre vol-<br />

te più lunga delle 12 miglia<br />

che separano l'Isola d'oro da<br />

Lignano. Perché con i k<strong>it</strong>esurf,<br />

i surf sui quali i velisti sono trascinati<br />

in avanti dalla suggestiva<br />

vela a forma di ala, o aquilone,<br />

sospesa a una quindicina<br />

di metri di distanza, non è possibile<br />

navigare con il vento in<br />

poppa. ma occorre veleggiare<br />

a zig zag. Così come non si può<br />

navigare nemmeno contro<br />

vento. Che è la s<strong>it</strong>uazione che<br />

gli impavidi surfisti hanno incontrato<br />

nell'accostare all'arenile<br />

di Lignano Sabbiadoro,<br />

nella zona dell'Hotel Nettuno.<br />

Quasi una trentina i partecipanti,<br />

che hanno potuto iscrivere<br />

sulle loro mute la data del<br />

k<strong>it</strong>esurf sport in ascesa<br />

UNISCE DUE DISCIPLINE ACQUATICHE IL SURF E LA VELA<br />

NATA NEL 1999 ALLE HAWAII È ORMAI DISCIPLINA DIFFUSA<br />

K<strong>it</strong>esurfing, k<strong>it</strong>esurf, k<strong>it</strong>eboarding<br />

tanti nomi per una<br />

unica passione, è uno sport<br />

relativamente recente, nato<br />

nel 1999 nei mari delle isole<br />

Hawaii. È lo sport d'acqua<br />

che pare si stia diffondendo<br />

in maniera velocissima dato<br />

che unisce in maniera simbiotica<br />

due discipline il surf e<br />

la vela. Per questa ragione<br />

non servono avere le onde tipiche<br />

di determinate zone<br />

per praticarlo, basta una<br />

specchio di mare dove però<br />

tiri un vento da moderato a<br />

forte. Insomma l’alto Adriatico<br />

è perfetto, così come lo<br />

sono le coste del Fvg, da Lignano<br />

a Trieste. Questo<br />

sport si pratica con un'appos<strong>it</strong>a<br />

tavola e un aquilone (k<strong>it</strong>e<br />

o ala) manovrato mediante<br />

una barra di controllo collegata<br />

ad esso da cavi. Per<br />

condurre il mezzo oltre alla<br />

Sport<br />

28 ottobre 2012 come una<br />

tappa storica della propria carriera<br />

di appassionati. E proprio<br />

gli appassionati del mare, che<br />

da due domeniche attendevano<br />

invano di prendere il largo<br />

per confrontarsi nel 22° Campionato<br />

autunnale della Laguna<br />

di vela, e che si confronteranno<br />

anche nelle festiv<strong>it</strong>à di<br />

inizio novembre, si sono r<strong>it</strong>rovati<br />

numerosi ad accogliere<br />

sulla spiaggia di Sabbiadoro<br />

gli amici che, su mezzi molto<br />

più a rischio delle barche<br />

quanto a incolum<strong>it</strong>à personale,<br />

hanno voluto vivacizzare<br />

una 'tranquilla domenica di<br />

burrasca', rinviando l'operazione<br />

del rimessaggio delle loro<br />

tavole in attesa di una stagione<br />

più m<strong>it</strong>e. Il surfing ha<br />

dunque posto salde radici nella<br />

Riviera Friulana. dopo il successo<br />

della 3. Sup Race Lignano,<br />

la regata sulle tavole<br />

sospinte dalla pagaia, che agli<br />

inizi del mese di settembre<br />

aveva coinvolto oltre 130 surfisti<br />

che avevano remato da Lignano<br />

Pineta a Sabbiadoro e<br />

r<strong>it</strong>orno, i primi in poco più di 50'<br />

minuti, la special<strong>it</strong>à<br />

necessaria perizia ci vuole<br />

agil<strong>it</strong>à e prestanza fisica, un<strong>it</strong>e<br />

ad un buon equilibrio. Ma<br />

anche se a prima vista potrebbe<br />

sembrarlo non è uno<br />

sport più pericoloso di altri.


www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />

l’Opinione<br />

IL BALCONE IMBANDIERATO DI PALAZZO BELGRADO SEDE DELLA PROVINCIA DI UDINE<br />

45<br />

@<br />

VERSO UN PARTITO FRIULANO?<br />

GRANDI MANOVRE POLITICHE<br />

LA CRISI EVIDENTE NEL CENTRODESTRA COSTRINGERÀ A NUOVE SCELTE<br />

Le forze pol<strong>it</strong>iche regionali<br />

vanno posizionandosi<br />

in vista<br />

delle prossime sfide elettorali.<br />

Mentre a sinistra nulla<br />

sembra muoversi, sul centro<br />

destra la crisi evidente di<br />

quello che fu il part<strong>it</strong>o di<br />

Berlusconi porta a nuove<br />

ipotesi di cambio del nome,<br />

di distacco dal part<strong>it</strong>o nazionale,<br />

di cost<strong>it</strong>uzione di una<br />

forza pol<strong>it</strong>ica che si richiami<br />

alla autonomia del terr<strong>it</strong>orio<br />

regionale rispetto ai centri<br />

di decisione romani e milanesi.<br />

Si pensa in particolare<br />

di riprodurre l’operazione<br />

che ha avuto successo a<br />

Gorizia, e che al dir il vero<br />

non è stato il risultato di<br />

scelte spontanee del locale<br />

Part<strong>it</strong>o della Libertà, ma<br />

l’orientamento emerso in<br />

segu<strong>it</strong>o alle pressioni della<br />

Lega: in quella c<strong>it</strong>tà il sindaco<br />

uscente Romoli si è<br />

presentato sotto un simbolo<br />

che richiamava nei colori<br />

e nella linea grafica quello<br />

del Part<strong>it</strong>o della Libertà, ma<br />

che assumeva il nome di<br />

“Popolo di Gorizia”: esso<br />

ebbe successo non è chiaro<br />

se per la bravura e la popolar<strong>it</strong>à<br />

del sindaco uscente<br />

o per il tempestivo cambio<br />

del nome.<br />

I brutali provvedimenti<br />

assunti dal Governo Monti<br />

nei confronti delle regioni a<br />

statuto speciale in generale<br />

e del Friuli Venezia Giulia in<br />

particolare spingono segmenti<br />

importanti della classe<br />

pol<strong>it</strong>ica regionale soprattutto<br />

del centro destra<br />

ad assumere atteggiamenti<br />

di resistenza se non di opposizione<br />

nei confronti del<br />

Governo centrale.<br />

L’emergere di spinte autonomiste,<br />

le azioni di oppo-<br />

sizione attraverso i ricorsi<br />

alla Corte cost<strong>it</strong>uzionale, le<br />

forti proteste verso le tendenze<br />

centraliste dell’a ttuale<br />

governo, spinge il<br />

centro destra ad assumere<br />

posizioni forti nei confronti<br />

dei grandi poteri annidati a<br />

Roma e a Milano, con grande<br />

scandalo delle forze di<br />

sinistra e centriste che rappresentano<br />

il più convinto<br />

puntello del Governo attuale.<br />

Va tuttavia detto che operazioni<br />

di “maquillage” g r afico<br />

e nominalistico, e la<br />

semplice richiesta di autonomia<br />

da Roma, o l’a s s u nzione<br />

del termine “a u t o n omo”<br />

nella denominazione<br />

del part<strong>it</strong>o, non consente la<br />

creazione di una forza veramente<br />

autonomista.<br />

E’ necessario che i valori<br />

e i principi dell’a u t o n o m ismo<br />

vengano declinati in<br />

forme concrete e coerenti.<br />

Essere autonomisti si-<br />

gnifica sostenere e applicare<br />

in maniera rigorosa il<br />

principio di sussidiarietà.<br />

Significa operare per ridurre<br />

al minimo possibile i<br />

legami di dipendenza dai<br />

centri di potere economico,<br />

culturale, pol<strong>it</strong>ico esterni<br />

al nostro terr<strong>it</strong>orio. Significa<br />

ev<strong>it</strong>are che le risorse del<br />

Friuli vengano sfruttate ed<br />

esportate a favore di sistemi<br />

economici esterni al<br />

Friuli. Significa rafforzare al<br />

massimo le ist<strong>it</strong>uzioni che<br />

svolgono una funzione di<br />

coesione e di aggregazione<br />

della comun<strong>it</strong>à friulana: la<br />

Univers<strong>it</strong>à del Friuli, le grandi<br />

ist<strong>it</strong>uzioni culturali friulane,<br />

gli enti di collegamento<br />

con le comun<strong>it</strong>à friulane nel<br />

mondo, le ist<strong>it</strong>uzioni economiche,<br />

le realtà ist<strong>it</strong>uzionali<br />

come le Province.<br />

Significa valorizzare nella<br />

misura massima possibile<br />

le risorse proprie del Friuli,<br />

da quelle idroelettriche, a<br />

quelle turistiche, a quelle<br />

umane prodotte dall’e c c e llente<br />

sistema scolastico e<br />

univers<strong>it</strong>ario del Friuli.<br />

E soprattutto significa riconoscere<br />

il carattere dualistico<br />

della nostra Regione,<br />

alle cui due componenti deve<br />

essere riconosciuto un<br />

proprio status di autonomia<br />

e di autogoverno.<br />

Non si tratta di cost<strong>it</strong>uire<br />

due distinte regioni, ma di<br />

percorrere l’<strong>it</strong>inerario scelto<br />

dal Trentino-Alto Adige:<br />

due ent<strong>it</strong>à distinte e autonome,<br />

una per ciascuna<br />

realtà etnica, la tedesca e la<br />

ladino-veneta.<br />

Nel caso della nostra regione,<br />

una realtà ist<strong>it</strong>uzionale<br />

per la comun<strong>it</strong>à friulana,<br />

e una per quella triestina.<br />

Non si tratta quindi di nomi,<br />

ma soprattutto di contenuti.<br />

Valeria Grillo


@ Fr<br />

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46 Tecnologia<br />

L'IPAD MINI NON CONVINCE<br />

CAMBIANO LE DIMENSIONI<br />

TIM COOK LANCIA ANCHE L'IBOOK CON IL DISPLAY RETINA E I NUOVI IMAC<br />

Il nuovo iPad Mini creato dalla Apple nei laboratori di Cupertino in California<br />

La Apple ha lanciato l'evoluzione<br />

dell'ipad: la versione mini.<br />

Non si tratta di un prodotto<br />

innovativo, qualcosa che nel<br />

mercato non esisteva ma sembra<br />

più una rincorsa, per una<br />

volta. La Borsa non ha accolto<br />

il nuovo prodotto con il sol<strong>it</strong>o<br />

salto in alto del t<strong>it</strong>olo, anzi c'è<br />

stata una piccola flessione, nulla<br />

di drammatico per la ver<strong>it</strong>à<br />

ma è di fatto una vera nov<strong>it</strong>à per<br />

la casa di Cupertino. Tim<br />

Cook, erede di Steve Jobs, nel<br />

corso del Keynote a dire il vero<br />

ha proposto le evoluzioni degli<br />

iMac e la versione 13 pollici retina<br />

del MacBook ma gli occhi<br />

del mondo erano sul nuovo tablet.<br />

IPAD MINI. Qualcuno l'ha defin<strong>it</strong>o<br />

un iPhone ingrassato altri<br />

un iPad dimagr<strong>it</strong>o, in realtà è<br />

qualcosa di diverso. La prima<br />

considerazione è che sta in una<br />

mano visto che il display misura<br />

appena 7,9", nonostante le<br />

dimensioni ridotte però lo<br />

schermo mantiene la consueta<br />

brillantezza grazie alla tecnologia<br />

a Led retroilluminata. Lo<br />

spessore è di appena 7,2 mm<br />

per un peso complessivo di 308<br />

kg rispettivamente il 23% e il<br />

53% in meno del fratello maggiore.<br />

TECNOLOGIA. Il cuore pulsante<br />

del nuovo tablet è il processore<br />

A5 che consente un utilizzo<br />

fluido delle applicazioni.<br />

La batteria dovrebbe garantire<br />

un'autonomia di 10 ore di utilizzo<br />

continuo. Due le fotoca-<br />

mere presenti: quella frontale a<br />

720 dpi e quella sul retro con<br />

una risoluzione hd a 1080 dpi<br />

che consente di registrare video<br />

e scattare foto ad alta risoluzione.<br />

Gli scatti mantengono<br />

una qual<strong>it</strong>à di 5 megapixel<br />

con un sensore Bsi (backside<br />

illumination) che assicura immagini<br />

splendide con qualsiasi<br />

luce.<br />

CONNESSIONE. l'iPad mini<br />

ha una connessione wireless di<br />

ultima generazione fino a due<br />

volte più veloce delle precedenti.<br />

C'è anche la versione con<br />

il 3g simile a quella dell'iPhone<br />

5. Tra i vari programmi ovviamente<br />

riconfermata la presenza<br />

di Siri, l'assistente multilingue<br />

che consente di utilizzare la voce<br />

per aggiornare lo stato Facebook<br />

o cercare qualcosa sulla<br />

rete. Il connettore sarà chiaramente<br />

a 30 pin, già presentato<br />

in occasione del lancio del<br />

nuovo iPhone.<br />

COSTO. Due i colori previsti,<br />

bianco argento e nero ardesia,<br />

tre invece le capac<strong>it</strong>à di memoria<br />

16, 32, e 64 gb. Due le "famiglie"<br />

e cioè wi-fi e wi-fi con<br />

3G i costi dunque variano da<br />

329 euro a 659 euro per il modello<br />

wi-fi 3G da 64 gb.<br />

IL RESTO. Ormai il mercato è<br />

interessato soprattutto ai tablet<br />

ma nel keynote di ottobre Tim<br />

Cook ha presentato anche le innovazioni<br />

dei computer. A<br />

1.779 euro si potrà acquistare il<br />

primo portatile con il display<br />

retina, il modello sarà quello da<br />

13'', più sottile e con un peso<br />

inferiore a 1,7 kg. La nov<strong>it</strong>à arriva<br />

dagli iMac, decisamente<br />

più sottili e con una tecnologia<br />

interna rinnovata, in questo caso<br />

i costi sono rimasti pressoché<br />

invariati a fronte di una memoria<br />

Ram più potente.


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Tecnologia<br />

47<br />

@<br />

WINDOWS 8 LA VERA SFIDA<br />

MICROSOFT CONTRO APPLE<br />

IL SISTEMA OPERATIVO PUNTA TUTTO SULLA MODALITÀ TOUCHSCREEN<br />

Microsoft si prepara al lancio<br />

ufficiale del nuovo sistema<br />

operativo, il già celebre Windows<br />

8, un investimento da<br />

oltre 1,5 miliardi di dollari<br />

(secondo la stima della rivista<br />

Forbes). L'annuncio di Windows<br />

8 sarà un evento di portata<br />

globale, da New York alla<br />

Cina, Italia compresa. L'obiettivo<br />

è di contrapporsi allo<br />

strapotere di Apple e l'imposizione<br />

dell'interazione touch<br />

e delle apps alla sterminata<br />

base installata di utenti Windows.<br />

Per raggiungere lo scopo<br />

Microsoft ha progettato il<br />

suo software anche in funzione<br />

dei tablet, sviluppando nel<br />

contempo Surface, primo<br />

computer che verrà commercializzato<br />

a marchio proprio.<br />

Sul fronte delle applicazioni<br />

l'obiettivo prefissato è quello<br />

di rendere disponibili nel<br />

Windows Store circa 100mila<br />

apps entro i prossimi tre mesi.<br />

Grandiosi gli obiettivi di vend<strong>it</strong>a<br />

legati a Windows 8 per il<br />

gigante di Redmond: a luglio<br />

2013 ci saranno a suo dire 400<br />

milioni di dispos<strong>it</strong>ivi (compresi<br />

quelli interessati dal-<br />

Il nuovo menù a mattonelle<br />

l'aggiornamento delle vecchie<br />

versioni di Windows)<br />

che avranno installato il nuovo<br />

sistema operativo.<br />

Per un prodotto sostanzialmente<br />

consumer, W8 dovrà<br />

necessariamente convincere<br />

della bontà del software anche<br />

gli utenti professionali e<br />

le aziende, dove Windows la<br />

fa ancora da assoluto padrone.<br />

Per questo Microsoft, ha<br />

ottimizzato il suo ultimo sistema<br />

operativo per rispondere<br />

meglio alle esigenze delle<br />

imprese: la presenza di funzional<strong>it</strong>à<br />

per la virtualizzazione,<br />

la possibil<strong>it</strong>à di utilizzare<br />

i programmi Office in<br />

abbonamento come servizio<br />

cloud e la compatibil<strong>it</strong>à garant<strong>it</strong>a<br />

con le vecchie applicazioni.<br />

Secondo la maggior<br />

parte degli analisti, dopo<br />

un'accoglienza iniziale piuttosto<br />

fredda, prima o poi diventerà<br />

una piattaforma universalmente<br />

usata (per la modal<strong>it</strong>à<br />

touch è tutto da verificare)<br />

anche nelle aziende.<br />

La sfida è decisamente ambiziosa<br />

e complessa per Microsoft:<br />

convincere il mondo en-<br />

Un classico desk del nuovo sistema operativo Microsoft<br />

terprise che il suo sistema<br />

operativo e può migliorare i<br />

processi di business e quelli<br />

gestionali ed esortare i consumatori<br />

a preferire l'interfaccia<br />

touch a mattonelle del<br />

nuovo Windows (e relative<br />

apps e clouds) alle piattaforme<br />

di Google e di Apple.<br />

L'avvento di Windows 8 regalerà<br />

a Microsoft e ai produttori<br />

di computer a lei fedeli<br />

(praticamente tutti eccetto<br />

Apple) quel boom di vend<strong>it</strong>e<br />

che ha contraddistinto i<br />

netbook fino al 2010, quando<br />

sul mercato arrivò l'iPad?.<br />

Bill Gates si è detto a più riprese<br />

entusiasta del nuovo<br />

Windows, ma proprio lui,<br />

agli inizi degli anni 2000,<br />

provò con scarso successo a<br />

promuovere il verbo dei tablet,<br />

indirizzandoli ad un uso<br />

prettamente professionale.<br />

Dal punto di vista dell'utenza,<br />

l'offerta rischia di ampliarsi<br />

molto, aumentando anche la<br />

sensazione di confusione. Tra<br />

tablet e ultrabook, l'arrivo di<br />

W8 si aggiunge all'iPad e ai<br />

device equipaggiati con Android;<br />

ai portatili ultraleggeri<br />

touchscreen a quelli classici,<br />

MacBook compresi.<br />

In realtà l'eccesso di offerta<br />

non dovrebbe rappresentare<br />

un vero problema, a patto di<br />

avere le idee chiare e di non<br />

presentarsi presso il punto<br />

vend<strong>it</strong>a di turno senza essersi<br />

prima informati, magari direttamente<br />

via web.<br />

Riguardo, infine, ai prezzi, risultano<br />

più contenuti che in<br />

passato. Si parte da un minimo<br />

di 69,99 dollari per il pacchetto<br />

di upgrade a un massimo<br />

di 139,99 dollari della<br />

versione Professional, l'aggiornamento<br />

online a Windows<br />

8 Pro è offerto in promozione<br />

a 14,99 dollari per chi<br />

ha acquistato un pc Windows<br />

7 dopo il 2 giugno 2012 mentre<br />

chi possiede una licenza<br />

regolare di Windows 7, Vista<br />

oppure Xp potrà scaricare entro<br />

il 31 gennaio l'update alla<br />

stessa versione Pro a 39,99<br />

dollari.<br />

© G.S.


@ Fr<br />

i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

48 Tecnologia<br />

BENZINA DA ARIA E ACQUA<br />

UNA PICCOLA AZIENDA USA HA PRODOTTO CINQUE LITRI DI CARBURANTE<br />

ESTRAENDO ANIDRIDE CARBONICA DALL'ARIA E IDROGENO DALL'ACQUA<br />

Sta facendo il giro del mondo<br />

l'annuncio di un'azienda br<strong>it</strong>annica<br />

di Stockton-on-Tees, l'Air Fuel<br />

Synthesis, che sarebbe riusc<strong>it</strong>a a<br />

produrre per la prima volta 5 l<strong>it</strong>ri di<br />

petrolio, una quant<strong>it</strong>à senza dubbio<br />

modesta, ma molto importante<br />

perché ottenuta dall'aria, o più<br />

precisamente dal l'estrazione di<br />

anidride carbonica dall'aria e di<br />

idrogeno dall'acqua.<br />

I vantaggi di questo tipo di<br />

combustibile sono importantissimi:<br />

prima di tutto la combustione<br />

nei motori avviene senza produrre<br />

gas serra; il secondo vantaggio è<br />

sempre legato al buco dell'ozono:<br />

poiché il processo è in grado di<br />

sottrarre CO2 dall'aria, l'intero sistema<br />

sembra essere un'ottima<br />

arma nella lotta contro il riscalda-<br />

mento globale di origine umana.<br />

Come dire, due piccioni con una<br />

fava. Il terzo e ultimo vantaggio<br />

deriva dal fatto che questo tipo di<br />

combustibile sarebbe utilizzabile<br />

fin da sub<strong>it</strong>o nei motori attuali,<br />

senza richiedere alcuna modifica.<br />

Il difetto è uno solo, ma per ora insormontabile:<br />

l'intero procedimento<br />

ha costi esorb<strong>it</strong>anti.<br />

Scienziati e ingegneri concordano<br />

da tempo sulla fattibil<strong>it</strong>à di<br />

sistemi in grado di catturare l'anidride<br />

carbonica dall'aria: sarebbero<br />

ottimi strumenti per combattere<br />

il cambiamento climatico,<br />

qualora costru<strong>it</strong>i su larga scala. Le<br />

ipotesi vanno dall'installazione di<br />

migliaia di alberi artificiali nelle<br />

strade delle c<strong>it</strong>tà alla realizzazione<br />

di grossi torri alte quanto le attuali<br />

centrali eoliche. L'anidride carbonica<br />

catturata verrebbe quindi<br />

stoccata, sottraendola all'ambiente.<br />

Ma l'Air Fuel Synthesis,<br />

piccola start-up che con un inve-<br />

LA RIVOLUZIONE FREDDA<br />

LA DEMOCRAZIA WEB 2.0<br />

L'ISLANDA AVRÀ UNA NUOVA COSTITUZIONE DIGITALE<br />

L'Islanda adotterà una Cost<strong>it</strong>uzione<br />

2.0, basata sull'apporto<br />

collaborativo di tutta la c<strong>it</strong>tadinanza<br />

dig<strong>it</strong>ale. Il referendum sulla<br />

bozza di legge ha riscosso più di<br />

158 mila sì, superando di fatto il<br />

quorum. L'idea è quella di consentire<br />

a tutti gli islandesi di esprimersi<br />

sulla questione, rimarcando<br />

la storica indipendenza dalla<br />

Danimarca. Nei prossimi mesi i<br />

25 c<strong>it</strong>tadini comuni prescelti<br />

sfrutteranno i social networks<br />

per elaborare un documento che<br />

possa sost<strong>it</strong>uire la Carta del<br />

1944.<br />

Il dibatt<strong>it</strong>o sulla Cost<strong>it</strong>uzione<br />

2.0 è part<strong>it</strong>o nel 2011, poco dopo<br />

il crack finanziario che ha invest<strong>it</strong>o<br />

le banche dell'isola. Lo spir<strong>it</strong>o<br />

danese della Carta non è mai piaciuto,<br />

gli islandesi volevano chiudere<br />

con un periodo storico e<br />

guardare oltre il dopoguerra.<br />

Ecco quindi la decisione di ist<strong>it</strong>uire<br />

una commissione di 25 sag-<br />

gi che possa fare buon uso dell'apporto<br />

massivo della c<strong>it</strong>tadinanza.<br />

Le differenze con l'Italia<br />

sono abissali, da molti punti di vista:<br />

nella Terra del Ghiaccio gli<br />

ab<strong>it</strong>anti sono solo 318 mila, di cui<br />

il 95% con connessione a banda<br />

larga.<br />

La bozza della Cost<strong>it</strong>uzione è<br />

già in stadio avanzato grazie ai<br />

3600 commenti e 370 suggerimenti<br />

ricevuti via Facebook, Tw<strong>it</strong>-<br />

ter e YouTube in poco più di un<br />

anno. In questi giorni il paese ha<br />

detto sì alla Cost<strong>it</strong>uzione virtuale:<br />

sarà trasformata in Carta alla fine<br />

dei lavori. L'isola, sopravvissuta a<br />

stento ad un terribile tsunami<br />

economico che ha minacciato<br />

serialmente di travolgerla, sembra<br />

destinata ad diventare la prima<br />

vera democrazia assoluta dig<strong>it</strong>ale,<br />

un esempio storico che<br />

speriamo non resti unico.<br />

stimento di circa due milioni di euro<br />

ha costru<strong>it</strong>o una raffineria pilota<br />

a Stockton-on-Tees , nel nordovest<br />

dell'Inghilterra, spingendosi<br />

dove altri non sono mai arrivati.<br />

Tram<strong>it</strong>e processi chimici,<br />

con il solo uso di energia elettrica<br />

per attivare le reazioni e dell'aria<br />

come materia prima, ha ottenuto<br />

prima del metanolo e poi una<br />

benzina sintetica, capace di sost<strong>it</strong>uire<br />

quella proveniente da fonti<br />

fossili.<br />

Secondo l'Independent, che<br />

ha pubblicato la notizia, entro due<br />

anni la società conta di poter avviare<br />

una produzione su vasta<br />

scala e realizzare una tonnellata di<br />

petrolio al giorno, da utilizzare come<br />

combustibile verde per gli aerei.<br />

I protagonisti di questa scoperta<br />

dicono di essere ormai<br />

pronti a passare alla produzione<br />

industriale.<br />

Il prodotto sarebbe in grado di<br />

competere con la benzina tradizionale<br />

anche dal punto di vista<br />

prestazionale.<br />

Ma al momento il problema restano<br />

i costi: trascurando il fattore<br />

tempo (per produrre 5 l<strong>it</strong>ri di benzina<br />

sono stati necessari 3 mesi di<br />

lavoro), l'estrazione di una tonnellata<br />

di CO2 costa con questo processo<br />

intorno ai 500 euro, allo<br />

stato attuale. A tutto questo bisogna<br />

aggiungere il costo della bolletta<br />

elettrica per ottenere l'idrogeno<br />

attraverso l'elettrolisi dell'acqua.<br />

Questa è la nota dolente:<br />

l'energia necessaria per far funzionare<br />

il processo di estrazione<br />

della CO2, elettrolisi dell'acqua e<br />

raffinazione di questa benzina<br />

pul<strong>it</strong>a, proviene attualmente dalla<br />

rete elettrica nazionale, che è in<br />

gran parte alimentata da centrali<br />

che usano combustibili fossili.<br />

Al momento, l'azienda inglese<br />

ha solo dimostrato ciò che da anni<br />

è noto a livello teorico, e cioè che si<br />

può ottenere un combustibile attraverso<br />

l'impiego di CO2 e idrogeno.


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Motori<br />

49<br />

@<br />

GT ELETTRICA DAL FUTURO<br />

LA FRANCESE FURTIVE PRENDE IL MEGLIO DEL MERCATO DELLE AUTO<br />

IL TELAIO, IN È FATTO IN ITALIA, 400 I CAVALLI, DA 0 A 100 KM/H IN 3,5 SEC<br />

Fino alla Seconda Guerra<br />

Mondiale esistevano numerose<br />

piccole aziende<br />

specializzate nella produzione<br />

in piccola serie di auto<br />

di lusso, la Exagon Motors,<br />

giovane costruttore francese<br />

di auto sportive, ha annunciato<br />

l'intenzione di far<br />

rivivere questa tradizione.<br />

Nel 2013 è previsto il debutto<br />

della Furtive eGT,<br />

un'elegante coupè con propulsione<br />

elettrica, che raccoglie<br />

la decennale esperienza<br />

di Exagon Engineering,<br />

nel settore delle competizioni<br />

e della costruzione<br />

di prototipi conto terzi.<br />

Per realizzarla, il piccolo<br />

costruttore francese si è<br />

valso della<br />

collab orazione<br />

di Saft,<br />

leader nel<br />

settore delle<br />

batterie per<br />

applicazioni<br />

mil<strong>it</strong>ari e aerospaziali,<br />

a<br />

Michelin per<br />

sospensioni<br />

e i gruppi<br />

ruota, a Siemens<br />

per i motori elettrici e<br />

a Nokia Navteq per l'infotainment.<br />

Per la realizzazione della<br />

raffinata scocca in carbonio,<br />

a cui sono fissati i telaietti<br />

in lega leggera, è stata<br />

chiamata in causa l'<strong>it</strong>alia-<br />

LA SUZUKI INAZUMA<br />

UN PICCOLO LAMPO<br />

LA NAKED DA 250 CC, SIA ECONOMICA CHE DIVERTENTE<br />

Per tutti gli amanti delle due<br />

ruote poco impegnative, la più<br />

recente proposta della Suzuki,<br />

la Inazuma 250, risulterà irresistibile.<br />

Stiamo parlando di una piccola<br />

naked stradale, 250 cc di<br />

cilindrata e poco più di 180 kg<br />

di peso in ordine di marcia, con<br />

la sella a soli 780 mm da terra e<br />

un prezzo franco concessionario<br />

di 3.990 euro.<br />

Si tratta del frutto di una precisa<br />

scelta aziendale, non dettata<br />

da esigenze legate alla crisi,<br />

bensì alla precisa volontà di<br />

creare una moto che si rivolge<br />

a un pubblico ben defin<strong>it</strong>o. Dopo<br />

l'esperienza con la TU250,<br />

un mezzo tanto snobbato dalla<br />

carta stampata quanto apprezzato<br />

da motociclisti (e soprattutto<br />

motocicliste) di tutte<br />

le età, arriva la Inazuma, che in<br />

giapponese significa lampo.<br />

Dotata di un bicilindrico<br />

fronte marcia raffreddato a liquido<br />

da circa 25 cv a 8500 giri<br />

e 22 Nm di coppia a 6500 giri,<br />

euro 3, offre consumi veramente<br />

ridicoli, pari a 30,5<br />

km/l<strong>it</strong>ro e una silenzios<strong>it</strong>à di<br />

funzionamento altrettanto invidiabile.<br />

Il piccolo bicilindrico ha bisogno<br />

di girare piuttosto alto e<br />

non solo se si vogliono sfrutta-<br />

na HP Compos<strong>it</strong>es, azienda<br />

di Ascoli Piceno che opera<br />

nel settore delle vetture da<br />

competizione.<br />

I due motori elettrici installati<br />

posteriormente agiscono<br />

ognuno su una singola<br />

ruota e offrono una po-<br />

re tutti i cavalli a disposizione;<br />

la Inazuma prende i giri abbastanza<br />

rapidamente, ma diciamo<br />

che il range di utilizzo va dai<br />

5000 in su, anche se è meglio<br />

tenerla un po' più in alto. C'è di<br />

buono che si può riprendere<br />

tranquillamente da meno di<br />

3000 giri in sesta (circa cinquanta<br />

all'ora) e la progressione<br />

è senza impuntamenti o in-<br />

tenza corrispondente a 402<br />

Cv. La Exagon Motors si è<br />

occupata direttamente del<br />

reparto trasmissione e dell'intera<br />

elettronica di gestione.<br />

La sportiva elettrica<br />

francese promette prestazioni<br />

mozzafiato: accelera<br />

da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi<br />

e raggiunge una veloc<strong>it</strong>à<br />

massima di 250<br />

km/h lim<strong>it</strong>ata elettronicamente.<br />

Con le sole batterie agli<br />

ioni di l<strong>it</strong>io da 53 kWh, l'autonomia<br />

misurata secondo<br />

il ciclo Nedc è di 310 km,<br />

ma con il piccolo motore del<br />

range extender (alimentato<br />

da un serbatoio da 25 l<strong>it</strong>ri)<br />

può arrivare a 734 km.<br />

decisioni, ma comincia a essere<br />

significativa dai 7-8000 giri<br />

fino ai 10500. Ovviamente<br />

usandolo così in alto il motore<br />

regala qualche vibrazione in<br />

più, ma niente di fastidioso.<br />

Usandola nel range ottimale<br />

tra i 6000 e i 9000 giri la Inazuma<br />

è pronta e scattante, anche<br />

se con una veloc<strong>it</strong>à massima<br />

prossima ai 140km/h<br />

non ci si può certo aspettare<br />

prestazioni mozzafiato.<br />

La linea richiama quella della<br />

B-King soprattutto nella<br />

parte frontale e nel serbatoio,<br />

cosa che la fa sembrare "più<br />

grande" di quanto non sia, cosa<br />

a cui contribuisce anche lo<br />

scarico cromato 2-1-2. Il motore<br />

è totalmente nuovo con<br />

molte parti realizzate in lega di<br />

alluminio (pedane, maniglione<br />

posteriore) come le ruote da<br />

17", l'impianto frenante è a<br />

due dischi, quello anteriore da<br />

290mm quello posteriore da<br />

24 0.<br />

La livrea nera è l'unica disponibile,<br />

mentre le versioni<br />

sono due: standard e Plus (con<br />

portapacchi, bauletto e cavalletto<br />

centrale a 4.290 euro).


@ Fr<br />

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Motori<br />

50<br />

RENAULT LEADER FANTASMA<br />

LA CASA FRANCESE DOMINA IL MERCATO DELLE ELETTRICHE IN EUROPA<br />

MA I NUMERI DELLE VENDITE NON GIUSTIFICANO GLI INVESTIMENTI FATTI<br />

Renault ha invest<strong>it</strong>o, insieme<br />

all'alleata Nissan, circa<br />

4 miliardi di euro nell'elettrico<br />

ed i risultati raccolti<br />

in tutta Europa sono decisamente<br />

deludenti, fino a diventare<br />

tragici per il nostro<br />

paese, dove sono stati venduti<br />

da Renault nell'arco<br />

dell'ultimo anno solo 1675<br />

pezzi (di cui 1421 sono del<br />

biposto Twizy). La s<strong>it</strong>uazione<br />

è drammatica a fronte anche<br />

dei soli investimenti<br />

pubblic<strong>it</strong>ari che la casa sta<br />

sostenendo.<br />

Purtroppo, nonostante il<br />

riconosciuto coraggio della<br />

casa della Regie, la scelta<br />

elettrica di Renault si sta rivelando<br />

un pericoloso azzardo<br />

in un mercato continentale<br />

in profonda crisi e<br />

coi governi che pensano alle<br />

emergenze sociali più che<br />

alla mobil<strong>it</strong>à elettrica.<br />

Per Renault Italia, l'elettrico<br />

è una vera "palla al piede"<br />

che costringe a dirottare<br />

le poche risorse disponibili<br />

in tempo di crisi su modelli<br />

che si vendono col lumicino<br />

anzichè concentrarsi sui<br />

nuovi modelli come la nuova<br />

L'intera gamma Renault di veicoli a emissioni zero<br />

Renault Clio 4 che deve subire<br />

una dieta di comunicazione<br />

ed incentivi promozionali<br />

per darli ai veicoli elettrici.<br />

Un'unica, magra, consolazione<br />

per Renault è quella<br />

di detenere il 70% del mercato<br />

elettrico, leadership assoluta,<br />

ottenuta più per assenza<br />

di avversari che per<br />

azioni virtuose: Smart elettrica<br />

in Italia si tiene defilata<br />

e Nissan ha delegato il mercato<br />

a Renault prendendosi<br />

le ben più polpose aree del<br />

Giappone e degli Usa dove<br />

le Nissan Leaf giustificano<br />

almeno in parte gli investimenti.<br />

Twizy è un'idea simpatica,<br />

ma forse troppo in anticipo<br />

sui tempi; risulta infatti poco<br />

adatta al contesto delle nostre<br />

strade e c<strong>it</strong>tà (spesso<br />

dissestate), dove la presenza<br />

di una colonnina elettrica<br />

sembra un miraggio. L'Italia<br />

non è la California, purtroppo,<br />

e ricaricare una vettura<br />

elettrica è ben arduo. In Regione<br />

si è recentemente<br />

adottato una legge che prevede<br />

l'installazione di colon-<br />

La coraggiosa e innovativa Tweezy<br />

nine elettriche praticamente<br />

in ogni distributore, se si<br />

trasforma in realtà il Fvg potrebbe<br />

diventare la California<br />

d'Italia. I previsti incentivi<br />

(uno sconto del 20% sul valore,<br />

pagato metà dallo Stato<br />

e metà dalla Casa) non<br />

potranno rivoluzionare da<br />

soli il mercato.<br />

La Renault ha conquistato<br />

la leadership del mercato<br />

elettrico non solo in Italia,<br />

ma in tutta l'Europa, ma anche<br />

a questo livello le vend<strong>it</strong>e<br />

sono… al lumicino: a fine<br />

settembre 2012 sono<br />

stati immatricolati circa<br />

13.500 veicoli della sua<br />

gamma a zero emissioni Renault<br />

Z.E.<br />

Si tratta di circa1500<br />

pezzi al mese in tutta Europa,<br />

davvero poca cosa se<br />

pensiamo agli sforzi e agli<br />

investimenti fatti sinora, anche<br />

in termini di accordi con<br />

i vari Paesi (in particolare<br />

con la Francia dove il Governo<br />

ha invest<strong>it</strong>o miliardi di euro<br />

per l'elettrico).<br />

Insomma un 2012 con<br />

cresc<strong>it</strong>e a tre cifre sul 2011<br />

ma con volumi di vend<strong>it</strong>a che<br />

non giustificano gli investimenti<br />

faraonici fatti. Vedremo<br />

i dati 2013 dove sicuramente<br />

Renault avrà una<br />

quota di mercato ancora superiore,<br />

ma bisognerà vedere<br />

se esiste ossigeno per<br />

quel mercato o se sarà la<br />

classica v<strong>it</strong>toria di Pirro che<br />

è meglio perdere o non affrontare<br />

come stanno facendo<br />

le rivali della Renault.

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