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F r i u l <strong>inews</strong> <strong>PAPER</strong> @<br />
PRIMO PIANO I ATTUALITÀ I CULTURA I CINEMA I ECONOMIA I ESTERI I TECNOLOGIA I VIAGG I3<br />
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STUDIO DI RADIOLOGIA<br />
Via Tavagnacco, 131 - 33100 Udine<br />
Tel. 0432.1792495 - www.3diagnostic.<strong>it</strong><br />
AMPIO PARCHEGGIO<br />
Altro che previsione<br />
sarebbe l’ora di prevenire<br />
DEXA-MOC L’UNICA RICONOSCIUTA DAL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE<br />
DENSITOMETRIA<br />
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ed<strong>it</strong>oriale<br />
P r ev e n z i o n e<br />
non è solo<br />
preve dere<br />
La scienza è uno strumento e quindi è moralmente neutrale. Se<br />
con essa si produce qualcosa di buono o cattivo non dipende dalla<br />
sua natura, ma dall'uso che se ne fa. Luogo comune che da sempre<br />
fa discutere, ma che evidentemente non ha convinto il giudice<br />
del Tribunale dell'Aquila che ha condannato a sei anni di reclusione<br />
i membri della Commissione Grandi rischi che parteciparono<br />
alla riunione del 31 marzo 2009, pochi giorni prima del devastante<br />
terremoto all'Aquila e che secondo l’accusa non avvertirono<br />
la popolazione dell’imminente rischio. Ai tempi del sisma in<br />
Friuli uno dei dibatt<strong>it</strong>i che più appassionarono la comun<strong>it</strong>à scientifica<br />
era quello che sosteneva che il terremoto è un evento naturale<br />
imprevedibile, ma i morti non lo sono no. Allora il riferimento<br />
era soprattutto alle modal<strong>it</strong>à di costruzione di case ed infrastrutture,<br />
oggi quel concetto è stato allargato da una sentenza che nel<br />
bene e nel male farà epoca. Ma giusta o sbagliata che sia ha il<br />
mer<strong>it</strong>o di aprire un dibatt<strong>it</strong>o per troppo tempo eluso. Quella sulla<br />
responsabil<strong>it</strong>à. É facile per i teorici dei potenziali disastri, naturali o<br />
sulle attiv<strong>it</strong>à umane, fare previsioni sulla scarsa probabil<strong>it</strong>à degli<br />
eventi trincerandosi, quando poi accade, sulla eccezional<strong>it</strong>à degli<br />
eventi e quindi liberandosi di ogni responsabil<strong>it</strong>à. Esempio su tutti<br />
il disastro nucleare di Fukushima dove avvenne quello che veniva<br />
“st atisticamente” considerato impossibile. Ma è anche facile per<br />
ciarlatani di ogni tipo sperticarsi in continue previsioni e poi quando,<br />
primo o poi, qualcosa di collegabile alla loro “previsione” ac -<br />
cade gridare allo scandalo autonominandosi il più bravo della classe.<br />
In questo grande responsabil<strong>it</strong>à è dei media, soprattutto quelli<br />
televisivi che fanno da cassa di risonanza a personaggi dal dubbio<br />
valore scientifico. Comunque sia, dopo quella sentenza, c’è l’evi -<br />
denza che qualcosa si sia rotto fra comun<strong>it</strong>à scientifica e società<br />
civile, c'è il rischio che non vi sarà più nessun esperto vero a prendersi<br />
delle responsabil<strong>it</strong>à e che invece si facciano strada ciarlatani<br />
in cerca di notorietà, con all'estremo, il rischio di essere tutti colp<strong>it</strong>i<br />
dalla sindrome di “al lupo, al lupo” . La speranza è che la comun<strong>it</strong>à<br />
scientifica non faccia quadrato e inauguri, se non una stagione di<br />
de-responsabilizzazione preventiva anche un auto cautela eccessiva.<br />
Fenomeno già in atto nelle meteorologia, dove i falsi allarme<br />
ormai si sprecano e con essi quant<strong>it</strong>à di denaro in opere di prevenzione<br />
temporanee che poi risultano essere inutili. Bisognerà<br />
allora comprendere fino in fondo la sentenza pronunciata a l’Aqui -<br />
la, studiando le motivazioni, perchè alla fine ci potrebbe essere la<br />
sorpresa che sotto accusa non sia la scienza in quanto tale, ma il<br />
rapporto fra questa e la pol<strong>it</strong>ica. Quello sciame era o no un campanello<br />
d’allarme che non si doveva sottovalutare? Ma la vera ragione<br />
potrebbe essere arrivata con un ordine di servizio dall’alto<br />
dettato, quello sì, da una sottovalutazione dei rischi ispirata, nella<br />
migliore delle ipotesi, da preoccupazioni di ordine pubblico. Ma di<br />
una cosa siamo certi, la ver<strong>it</strong>à è ancora una volta quella del 1976. Il<br />
terremoto è un evento naturale, i morti no. Magari se invece di<br />
sperperare denaro pubblico in opere faraoniche si mettesse mano<br />
davvero alla sicurezza degli edifici, ci sarebbe la possibil<strong>it</strong>à di<br />
non piangere centinaia e centinaia di v<strong>it</strong>time. Questo vale per ogni<br />
disastro “naturale”, perchè in realtà tutto è quasi, se non prevedibile,<br />
almeno preventivabile.<br />
3<br />
@<br />
home p@ge<br />
primo piano<br />
4) L'appello per il Madagascar<br />
7) Asbestos, realtà senza confini<br />
8) I terremoti sono una cosa seria<br />
10) Scienziati sotto accusa<br />
esteri<br />
12) La crisi che forgia<br />
14) Armenia: focus sull'affaire Safarov<br />
15) Ancora sangue in Afghanistan<br />
16) Megafoni delle rivolte arabe<br />
17) Islam: le contraddizioni e il voto<br />
18) Jihad, la galassia del terrore<br />
20) Fare business negli Usa<br />
economia<br />
22) L'operazione gas naturale divide<br />
23) I veri rischi del gas naturale<br />
24) Mancati pagamenti, allarme Nordest<br />
26) L'Istat stima gli effetti dell'Iva<br />
cultura<br />
30) Le mostre d'autunno<br />
33) Intramontabile Fluxus<br />
34) Alla luce l'impero assiro<br />
36) Il vino un bene culturale<br />
40) Una nuova avventura<br />
sport<br />
42) La caduta di Armstrong<br />
43) Atleti con dna modificato<br />
44) Passione per la vela e il mare<br />
tecnologia<br />
46) L'iPad mini non convince<br />
47) Windows 8 la vera sfida<br />
48) Benzina dall'acqua<br />
motori<br />
49) Gt elettrica dal futuro<br />
50) Renault leader fantasma<br />
Periodico - Anno 5 - Numero 58<br />
Supplemento a:<br />
Friul<strong>inews</strong> del 29/10/12<br />
Ed<strong>it</strong>ore: Friuli News spa Via A. Bardelli, 4 33030<br />
Torreano di Martignacco Udine<br />
Tel: 0432. 544530<br />
Fax: 0432. 544406<br />
Direttore responsabile: Fabio Folisi<br />
Collaboratori: A. Dell’Angelo, L. Burello,<br />
G. Spataro, B.Castellini, C. Comand,<br />
D.Garzoni, A Pierini<br />
Resp. Tratt. Dati (D.L.G 196/2003):<br />
Fabio Folisi<br />
Indirizzo E-Mail: redazione@friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong><br />
Foto copertina: Ansa<br />
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05/05/2005 N° iscrizione ROC: 16111<br />
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@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
4 Primo Piano<br />
L’appello per il Madagascar<br />
popolo in deb<strong>it</strong>o di democrazia<br />
INTERVISTA ALLA CANDIDATA PREMIER SARAHA GEORGET RABEHARISOA<br />
Il Madagascar nell'immaginario<br />
collettivo è<br />
un luogo esotico e caratterizzato<br />
da una natura rigogliosa,<br />
viene considerata<br />
geo-pol<strong>it</strong>icamente un'area<br />
marginale, ma in realtà è stata<br />
teatro di pesanti ingerenze<br />
straniere che ne hanno in<br />
parte determinato l'instabil<strong>it</strong>à<br />
soprattutto negli ultimi anni,<br />
questo ha determinato un<br />
impoverimento complessivo<br />
del Paese e un pesante depauperamento<br />
delle sue risorse<br />
naturali, una de-forestazione<br />
selvaggia al quele è<br />
segu<strong>it</strong>o un dissesto idrogelogico<br />
severo. Insomma una<br />
devastazione che rischia di<br />
diventare irreversibile se non<br />
vi avvia una inversione di tendenza.<br />
Una inversione di tendenza<br />
che forse dall'anno<br />
prossimo potrà avviarsi se<br />
davvero la s<strong>it</strong>uazione pol<strong>it</strong>ico<br />
governativa potrà modificare<br />
l'attuale regime. La storia più<br />
recente del madagscar, vede<br />
infatti l'inizio di una grave crisi<br />
pol<strong>it</strong>ica nel 2009 quando<br />
la cap<strong>it</strong>ale Antananarivo fu<br />
teatro di scontri in cui rimasero<br />
uccise oltre 170 persone.<br />
I dimostranti erano capeggiati<br />
da Andry Rajoelina,<br />
ex sindaco della c<strong>it</strong>tà, che<br />
mobil<strong>it</strong>ò I propri sosten<strong>it</strong>ori<br />
per chiedere le dimissioni<br />
dell'allora Presidente Ravalomanana,<br />
accusato di governare<br />
in modo autocratico.<br />
Ravalomanana fu costretto<br />
all’esilio il 17 Marzo dopo<br />
aver perso il supporto delle<br />
forze mil<strong>it</strong>ari. Il 21 Marzo fu<br />
ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un governo di transizione<br />
guidato da Rajoelina.<br />
Nonostante gli impegni presi<br />
da questo per celebrare le<br />
elezioni presidenziali entro<br />
due anni, la maggior parte<br />
della comun<strong>it</strong>à internaziona-<br />
La candidata premier Saraha Georget Rabeharisoa<br />
le non ha riconosciuto il nuovo<br />
governo perchè installatosi<br />
con la forza, da quel momento<br />
è iniziato un isolamento<br />
internazionale che fra<br />
l'altro ha ulteriormente indebol<strong>it</strong>o<br />
le già precarie ist<strong>it</strong>uzioni<br />
malgasce consentendo<br />
il proliferare di ogni genere di<br />
traffici illec<strong>it</strong>i ed un ulteriore<br />
impoverimento della popolazione<br />
oggi fra le più povere al<br />
mondo nonostante le ricchezze<br />
naturali del paese. É<br />
la storia che purtroppo accompagna<br />
molte realtà usc<strong>it</strong>e<br />
dal colonialismo che hanno<br />
visto pol<strong>it</strong>iche di rapina da<br />
parte delle multinazionali.<br />
Successivamente all'insediamento<br />
di Rajoelina, nell'agosto<br />
2009 i maggiori part<strong>it</strong>i<br />
Malgasci siglarono una accordo<br />
per un governo di transizione<br />
con elezioni nell’arco<br />
di 15 mesi, ma alla fine del<br />
mese ci fu rottura tra le parti,<br />
e il paese conobbe nuovi disordini.<br />
Nel dicembre Rajoelina<br />
non partecipò ai nuovi negoziati<br />
tenuti in Mozambico e<br />
stabilì la data delle elezioni<br />
per il 20 marzo 2010. In realtà<br />
le elezioni sono state rimandate<br />
più volte. La nuova<br />
data è fissata per maggio<br />
2013. Nel frattempo il paese<br />
continua a vivere un clima di<br />
instabil<strong>it</strong>à soggetto a continui<br />
cambiamenti. Nell’evoluzione<br />
pol<strong>it</strong>ica del Madagascar<br />
occorre tenere conto<br />
dell’atteggiamento della comun<strong>it</strong>à<br />
internazionale che<br />
non è unanime: la SADC<br />
(Comun<strong>it</strong>à di Sviluppo<br />
dell’Africa del Sud) appoggia<br />
l’ex Presidente Ravalomanana,<br />
in esilio in Sudafrica; la<br />
Francia sembra appoggiare<br />
il processo di transizione<br />
condotto da Rajoelina, mentre<br />
gli Stati Un<strong>it</strong>i, che in un<br />
primo momento erano contrari<br />
al Presidente della Transizione<br />
hanno adottato le linea<br />
del prudenza e sono<br />
“sensibili” alla linea pol<strong>it</strong>ica<br />
del Part<strong>it</strong>o “Hasin’i Madagasikara”.<br />
La leader di questo part<strong>it</strong>o<br />
Saraha Georget Rabeharisoa,<br />
che gli osservatori danno<br />
per probabile vincente<br />
nelle prossime elezioni, è approdata<br />
anche in Friuli per<br />
partecipare ad un convegno.<br />
L'abbiamo incontrata per<br />
una intervista. Fisico esile,<br />
modi gentili e soprattutto occhi<br />
penetranti che lasciano<br />
trasparire, prima ancora delle<br />
parole, una vivace intelligenza,<br />
chiarezza d'animo e<br />
quella sincer<strong>it</strong>à non verbale<br />
che è alla base di qualsiasi<br />
comunicazione. Tutti fattori<br />
che possono fare la differenza<br />
fra un leader democratico<br />
e un semplice pol<strong>it</strong>ico, magari<br />
uno dei tanti che calpestano<br />
il palcoscenico della<br />
pol<strong>it</strong>ica globale.<br />
Presidente Rabeharisoa<br />
in considerazione dei<br />
numerosi rinvii del passato<br />
si terranno davvero le<br />
elezioni nel maggiò del<br />
prossimo anno?<br />
Lo spero proprio Non credo<br />
perchè è un anno che<br />
stiamo lavorando per avere<br />
l'attenzione internazionale e<br />
abbiamo garanzie che le nazioni<br />
un<strong>it</strong>e vigileranno, anche<br />
il mio viaggio in europa è finalizzato<br />
a questo. Prima di<br />
arrivare in Friuli sono stata al<br />
parlamento europeo per<br />
chiedere che anche la comun<strong>it</strong>à<br />
europea si faccia garante<br />
assieme all'onu che l'8<br />
maggio 2013, questa la data<br />
fissata le elezioni si svolgano<br />
per arrivare ad una transizione<br />
democratica. Abbiamo<br />
chiesto vigilanza sulle elezioni<br />
attraverso la commissione<br />
nazionale elettorale.<br />
(continua a pag 6)
di Zorzettig Francesco e Fulvio<br />
vend<strong>it</strong>a diretta<br />
SPESSA di Cividale del Friuli<br />
www.ronchisangiuseppe.com
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
6<br />
Questo è sicuramente è<br />
un dato importante ma lei<br />
r<strong>it</strong>iene che l'ingombrante<br />
presenza economica ex<br />
coloniale delle multinazionali<br />
non influenzerà ulteriormente<br />
la vostra s<strong>it</strong>uazione?<br />
Per rispondere serve che<br />
io faccia una breve premessa<br />
sulla storia dell'ultimo decennio<br />
del mio paese. Nel<br />
2002 le elezioni vennero caratterizzate<br />
da brogli elettorali,<br />
così come in quelle del<br />
2006, furono il preludio di<br />
quanto poi avvenuto nel<br />
2009 .<br />
Bisogna tenere presente<br />
che per la evidenze mancanza<br />
di trasparenza nel 2008 la<br />
banca mondiale fermò qualsiasi<br />
di finanziamento perchè<br />
non vi era una rendicontazione<br />
seria delle spese. Anche<br />
le risorse naturali del Paese il<br />
Cobalto ed il Nickel , in realtà,<br />
non sono mai state veramente<br />
a disposizione del Paese<br />
perchè terreno privilegiato<br />
delle società straniere, prima<br />
fino al 2002 prevalentemente<br />
francesi, poi anche anglofone.<br />
Poi con il colpo di stato<br />
del 2009 questo è venuto alla<br />
luce in maniera chiara, è<br />
caduto il velo che velava tutto.<br />
Ma in questo secondo<br />
lei c'è stata una ingerenza<br />
dei paesi stranieri?<br />
Difficile averne le prove,<br />
lascio a lei la risposta, ma si<br />
può immaginarlo. In ogni caso<br />
dopo che il governo provvisorio<br />
ha annunciato che le<br />
elezioni sarebbero state dopo<br />
24 mesi e che invece si<br />
tergiversava, tutta la comun<strong>it</strong>à<br />
internazionale ha isolato il<br />
governo provvisorio e bloccato<br />
ogni collaborazione<br />
economica.<br />
Questo stato di cose però<br />
provoca anche una s<strong>it</strong>uazione<br />
pesante dal punto di vista<br />
uman<strong>it</strong>ario e il proliferare di<br />
una illegal<strong>it</strong>à diffusa.<br />
Pensi che in media i c<strong>it</strong>tadini<br />
del Madagascar hanno<br />
Madagascar cartina geografica<br />
un redd<strong>it</strong>o pro-cap<strong>it</strong>e di appena<br />
un dollaro al giorno. Pe<br />
di più non avendo un governo<br />
stabile e delle ist<strong>it</strong>uzioni organizzate<br />
sono iniziati i traffici<br />
ed il contrabbando, ad<br />
esempio dei legnami pregiati<br />
come il palissandro.<br />
Questo cosa sta provocando<br />
oltre all’impoverimento<br />
del Paese.<br />
Un vero dramma ambientale,<br />
basti pensare che oggi è<br />
stato disboscato il 90 per<br />
cento del Madagascar<br />
creando il dissesto del terr<strong>it</strong>orio<br />
enorme tanto che abbiamo<br />
il fenomeno che noi diciamo<br />
dei fiumi che piangono.<br />
Per effetto delle piogge<br />
nelle aree disboscate il terreno<br />
si “scioglie” e viene dilavato<br />
via, i fiumi da cristallini<br />
diventano fangosi e la nostra<br />
Primo Piano<br />
terra finisce in mare.<br />
Anche per l’e m e rg e n z a<br />
ambientale quindi per voi<br />
è importante trovare il riconoscimentointernazionale.<br />
Certo, bisogna sapere che<br />
il nostro part<strong>it</strong>o è l’unico realmente<br />
strutturato e con dei<br />
programmi. Esistono in madagascar<br />
almeno 400 movimenti<br />
e part<strong>it</strong>ini ma in realtà<br />
quello Des Verd è l'unico che<br />
è legalmente cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o. Il<br />
problema è che secondo la<br />
nuova legge non dovranno<br />
esserci più di 10 part<strong>it</strong>i nella<br />
competizione. Per questo è<br />
fondamentale anche nella<br />
fase precedente alle elezioni<br />
la presenza internazionale<br />
per la valutazione dell'effettiva<br />
realtà dei part<strong>it</strong>i in competizione<br />
e per ev<strong>it</strong>are la na-<br />
sc<strong>it</strong>a di formazioni fatte paradossalmente<br />
da una persona<br />
eletta da se stessa.<br />
Quindi anche per questo<br />
c'è un interesse particolare<br />
da parte sua nell'ampliare<br />
i rapporti internazionali.<br />
Perchè se è vero<br />
che le relazioni internazionali<br />
sono per voi importanti<br />
è altresì vero che occorrerà<br />
offrire attrattiv<strong>it</strong>à agli<br />
invest<strong>it</strong>ori occidentali e<br />
fondamentale in questo è<br />
garantire la sicurezza dei<br />
cap<strong>it</strong>ali e più in generale<br />
alle persone.<br />
Governare significa prevenire,<br />
il problema è di stabilire<br />
la fiducia, questo è importante.<br />
La fiducia viene da un etica<br />
pol<strong>it</strong>ica che fino ad oggi<br />
non c'è stata. Noi come garanzia<br />
possiamo dare il fatto<br />
di essere l'unico part<strong>it</strong>o che<br />
non riceve un soldo da nessuno<br />
e che non difende interessi<br />
particolari. Io sono in<br />
Italia e in Friuli a chiedere<br />
questo, la fiducia.<br />
Insomma chiedete una<br />
apertura di cred<strong>it</strong>o etico-morale?<br />
Certo, chiediamo la fiducia<br />
internazionale perchè consapevoli<br />
di essere autenticamente<br />
democratici. In Madagascar<br />
la gente vuole democrazia<br />
perchè è in deb<strong>it</strong>o di<br />
democrazia. Oltretutto nel<br />
mio caso è la prima volta che<br />
si affaccia la possibil<strong>it</strong>à<br />
dell’elezione di una donna<br />
che anche in quanto tale è<br />
portatrice di valori etici come<br />
quelli della famiglia.<br />
Sulla sicurezza posso dire<br />
che questa è figlia di un buon<br />
governo e partendo dalle elezioni,<br />
se queste saranno fatte<br />
correttamente e senza brogli,<br />
sarà il punto di partenza fondamentale,<br />
perchè solo un<br />
governo leg<strong>it</strong>timo può garantire<br />
sicurezza e benessere.<br />
Fabio Folisi
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Primo Piano<br />
7<br />
@<br />
Asbestos, realtà senza confini<br />
convegno sull’amianto a Gorizia<br />
NEL MIRINO UNA INDUSTRIA SLOVENA OGGI CHIUSA LA SALONIT ANHOVO<br />
argomento quanto<br />
mai attuale e sul quale<br />
E’un<br />
l’Associazione culturale<br />
Metarte, da alcuni anni, ha concentrato<br />
la sua attenzione costruendo<br />
e lavorando al progetto “Repor -<br />
tage Amianto”. L’argomento è oggetto<br />
di un convegno Lunedì 5 novembre<br />
a Gorizia, presso il Kulturni<br />
Dom. Nato nel 2009 il progetto<br />
ha dapprima prodotto una mostra<br />
fotografica <strong>it</strong>inerante, un laboratorio<br />
didattico ed infine un libro con<br />
racconti ispirati alle storie degli<br />
esposti amianto e delle loro famiglie.<br />
L’intento è di sensibilizzare e<br />
dare maggiore visibil<strong>it</strong>à al tema<br />
amianto utilizzando anche forme di<br />
comunicazione non convenzionali<br />
ma di forte impatto emotivo.<br />
Raggiunta ora la matur<strong>it</strong>à a livello<br />
regionale, diversi infatti gli<br />
enti e le ist<strong>it</strong>uzioni che vi collaborano,<br />
il convegno vuole ora essere<br />
l’occasione per guardare oltre i<br />
confini della nostra Regione, perché<br />
anche in Slovenia, come in<br />
Italia si muore di amianto.<br />
Un fiume, l’Isonzo, unisce<br />
idealmente il Friuli Venezia Giulia<br />
e la Slovenia. Ma è proprio su<br />
questo fiume che sorgeva, e sorge<br />
tutt’ora sebbene la sua produzione<br />
sia stata convert<strong>it</strong>a, una grande<br />
industria per la produzione di<br />
amianto, la Salon<strong>it</strong> Anhovo. Sebbene<br />
la pericolos<strong>it</strong>à delle fibre di<br />
amianto fosse già nota negli anni<br />
’50, è solo nel ‘92 che in Italia viene<br />
vietata la produzione e la commercializzazione<br />
di prodotti contenenti<br />
amianto, in Slovenia nel<br />
1996.<br />
“ASBESTOS. UNA REALTÀ<br />
SENZA CONFINI”<br />
É questo il t<strong>it</strong>olo del convegno.<br />
L’obiettivo è creare sul problema<br />
amianto una coscienza comune in<br />
un’ottica di una più vasta collaborazione<br />
europea. Durante il convegno<br />
verranno affrontati gli<br />
aspetti di tutela san<strong>it</strong>aria, gli<br />
aspetti giuridici e gli aspetti am-<br />
bientali in relazione all’amianto,<br />
facendo il confronto tra l’area<br />
giuliana e la vicina Slovenia per<br />
costruire una sorta di best practice,<br />
di buone pratiche per poter affrontare<br />
il problema amianto in<br />
modo condiviso.<br />
Il Convegno, che è sostenuto dalla<br />
Regione FVG con il patrocinio<br />
della Provincia e del Comune di<br />
Gorizia e di Nova Gorica, sarà anche<br />
l’occasione per la presentazione<br />
del Libro Bianco, alla cui<br />
realizzazione hanno lavorato<br />
l’Azienda San<strong>it</strong>aria n. 1 “Triesti -<br />
na” e l’ASS 2 “Isontina”.<br />
Il Libro, una sorta di catalogo e di<br />
archivio on line è in grado di incrociare,<br />
in relazione ai soggetti a<br />
rischio amianto, i dati a disposizione<br />
delle Aziende San<strong>it</strong>arie con<br />
quelli di altri enti pubblici (tra cui<br />
Inail, Univers<strong>it</strong>à, Inps).<br />
L’incrocio dei dati consentirà di<br />
individuare coorti di popolazioni<br />
a rischio a cui indirizzare l’attivi -<br />
tà di informazione e di tutela dei<br />
propri dir<strong>it</strong>ti, e consentirà un più<br />
efficace e rapido intervento di assistenza.<br />
Il Convegno inizierà alle 9.00 e<br />
gli interventi, suddivisi per sessioni<br />
ed amb<strong>it</strong>i tematici, proseguiranno<br />
fino alle 17.00.<br />
É possibile comunicare la propria<br />
partecipazione sul s<strong>it</strong>o<br />
www.asbestosfvg.org. La partecipazione<br />
è gratu<strong>it</strong>a.<br />
L’ amianto, un killer silenzioso.<br />
Sebbene l’amianto sia stato messo<br />
al bando nel ’92, il pericolo è<br />
tuttora presente e a tutt’oggi in<br />
Italia non esiste ancora, nonostante<br />
le ingenti risorse impiegate<br />
(circa 50 milioni di euro sono lenne<br />
aree industriali più inquinate, i<br />
cosiddetti SIN, s<strong>it</strong>i di Interesse<br />
Nazionale) una mappatura completa<br />
dei s<strong>it</strong>i che devono essere risanati<br />
per l’inquinamento da<br />
amianto. Dal dopoguerra al 1992,<br />
anno in cui l’Italia ha deciso di<br />
vietare l’amianto, sono stati prodotti<br />
circa 3,7 milioni di tonnel-<br />
late di amianto grezzo. Non solo.<br />
L’amianto veniva anche importato:<br />
fino a 50.000 tonnellate all’an -<br />
no fino al 1991.<br />
L’amianto è dunque presente in<br />
molti luoghi e prodotti: fino al<br />
1992 l’amianto è stato usato nella<br />
cantieristica navale, nelle coibentazioni,<br />
nelle tubature, nei rotabili<br />
ferroviari, nell’industria tessile,<br />
nella metalmeccanica e nell’edi -<br />
lizia.<br />
L’effetto è quello di una bomba<br />
ad orologeria. Questo perché tutte<br />
le malattie da amianto (asbestosi,<br />
mesotelioma, carcinoma polmonare,<br />
tumori del tratto gastro-intestinale,<br />
della laringe) insorgono<br />
a distanza di molto tempo<br />
dall’inizio dell’esposizione<br />
dopo un periodo di latenza che<br />
dura 20 anni o più. Questo spiega<br />
perché gli effetti delle esposizioni<br />
avvenute nel passato si manifestino<br />
ancora oggi.<br />
Secondo gli pneumologi <strong>it</strong>aliani,<br />
ogni anno, nel nostro Paese,<br />
3.000 persone muoiono per malattie<br />
asbestocorrelate.<br />
E a morire non sono solo i lavoratori,<br />
ma anche i loro familiari e<br />
tutti coloro che vivono in prossi-<br />
m<strong>it</strong>à delle zone contaminate. I ricercatori<br />
stimano che il picco dei<br />
decessi si raggiungerà tra il 2015<br />
e il 2018, mentre in Europa occidentale<br />
le proiezioni si attestano<br />
su 500.000 morti nei primi 30 anni<br />
del 2000.<br />
A questo si aggiunge il fatto che<br />
spesso materiali contenenti<br />
amianto vengono illegalmente<br />
immessi sul mercato.<br />
Una direttiva Ue del 1999 ha vietato<br />
la produzione e l’introduzio -<br />
ne sul mercato comun<strong>it</strong>ario delle<br />
fibre di amianto a partire dal 1<br />
gennaio 2005.<br />
La Commissione europea lascia<br />
però a ogni Stato membro la libertà<br />
di concedere o meno delle deroghe.<br />
Se quindi ad esempio la<br />
Polonia accetta l’importazione di<br />
materiale dalla Russia o dal Canada,<br />
ovvero dai due più grandi<br />
produttori di amianto al mondo,<br />
c’è il rischio che questo materiale<br />
finisca sul mercato europeo, ivi<br />
incluso l’Italia.<br />
Siamo dunque ben lungi dall’es -<br />
serci liberati dall’amianto e la<br />
battaglia sembra essere proprio<br />
all’inizio.<br />
Caterina Comand
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
8 Primo Piano<br />
I terremoti sono una cosa seria<br />
non si possono mai prevedere<br />
LE VITE SI SALVANO SOLAMENTE GRAZIE ALLE COSTRUZIONI ANTISISMICHE<br />
OGNI SISMA HA UNA SUA STORIA E MUOVE DEI PARAMETRI DIFFERENTI<br />
«I terremoti non si possono<br />
prevedere». Marco Mucciarelli<br />
direttore della sezione<br />
sismologica dell'Ist<strong>it</strong>uto<br />
Nazionale di Oceanografia e<br />
Geofisica Sperimentale<br />
(Ogs) non ha dubbi. La polemica<br />
esiste da molti anni<br />
ma è deflagrata come un<br />
bomba una calda mattinata<br />
di fine ottobre quando il tribunale<br />
de L'Aquila ha condannato<br />
a 6 anni i membri<br />
della commissione grandi rischi<br />
rei di non aver allertato<br />
la popolazione su un possibile<br />
sisma che poi si è verificato<br />
causando morte e distruzione.<br />
In realtà, da quanto<br />
trapela, la condanna sarebbe<br />
per le “infiltrazioni” di<br />
esterni per ridurre alcune<br />
polemiche pre scossa.<br />
Mucciarelli, il mondo<br />
scientifico si sente più a rischio<br />
dopo questa sentenza?<br />
«A rischio no perché molti<br />
di noi hanno attiv<strong>it</strong>à che<br />
comportano un'assunzione<br />
di responsabil<strong>it</strong>à in altri settori<br />
quindi non è che il prendersi<br />
delle responsabil<strong>it</strong>à<br />
spaventi. Quello che spaventa<br />
è che si voglia in qualche<br />
modo pretendere che il<br />
mondo scientifico faccia<br />
delle cose che non sono codificate,<br />
non ci sono infatti<br />
procedure e non ci sono regole<br />
per lanciare un allarme.<br />
La cosa più strana che<br />
emerge dalla sentenza è che<br />
se ci fosse stato un allarme<br />
non ci sarebbero state v<strong>it</strong>time.<br />
È curioso che si sia arrivati<br />
a questa conclusione<br />
prima ancora che le indagini<br />
accertino perché quelle case<br />
sono crollate perché ov-<br />
viamente ad uccidere le persone<br />
è stato il crollo delle case<br />
e non il terremoto. Il problema<br />
più grande è che noi<br />
non abbiamo procedure per<br />
l'informazione o per l'allarme<br />
sismico mentre ad esempio<br />
per gli eventi meteorologici<br />
c'è un protocollo ben defin<strong>it</strong>o.<br />
Va comunque ribattuto un<br />
concetto preciso: noi non<br />
possiamo prevedere i terremoti<br />
e quindi non di fatto non<br />
possiamo aumentare o dimi-<br />
nuire la soglia di attenzione».<br />
Evacuare potrebbe essere<br />
una soluzione in alcuni<br />
casi?<br />
«La parole evacuazione è<br />
totalmente fuori luogo perché<br />
i terremoti non sono il<br />
sasso lanciato nello stagno<br />
che crea le onde circolari, ma<br />
sono dei fenomeni estremamente<br />
complessi. A L'Aquila<br />
consideri che ci sono stati<br />
danni a 45 km dall'epicentro<br />
dal lato est mentre ad ovest a<br />
5 km non ci sono stati crolli.<br />
Questo fa capire che non<br />
possiamo prendere un compasso,<br />
fare un cerchio ed<br />
evacuare un'area, poi per<br />
quanto tempo? Di chi è la responsabil<strong>it</strong>à?<br />
Tornando alla<br />
sentenza se ci fosse una<br />
procedura capirei una condanna,<br />
qua invece tale procedura<br />
non esiste. Alcune<br />
persone condannate poi<br />
non facevano parte di quella<br />
commissione, in particolare<br />
una ha partecipato perché<br />
un altro membro ha chiesto<br />
Marco Mucciarelli e Romano Camassi (foto Anpasnazionale)<br />
di accompagnarla a L'Aquila,<br />
una cosa abnorme. Ad<br />
esempio il professor Dolce è<br />
uno di quelli che più si è speso<br />
nello studio dei terremoti,<br />
in un qualsiasi convegno viene<br />
nominato almeno 20 volte<br />
per le sue ricerche, eppure<br />
oggi viene dipinto come un<br />
assassino perché membro<br />
della Commissione, questo<br />
fa un certo effetto. Per il resto<br />
la comun<strong>it</strong>à scientifica<br />
continuerà a fare quello che<br />
ha sempre fatto, non siamo<br />
irresponsabili e chiudiamo le<br />
reti di mon<strong>it</strong>oraggio».<br />
I terremoti si possono<br />
p re v e d e re ?<br />
«Quando in televisione si<br />
intervistano i ciarlatani<br />
emerge che i terremoti si potrebbero<br />
prevedere peccato<br />
che nessuno parli dell'esperimento<br />
di Parkfield, negli<br />
Stati Un<strong>it</strong>i, dove sono stati<br />
spesi milioni di dollari per<br />
mon<strong>it</strong>orare tutti gli indicatori,<br />
nonostante questo la scossa<br />
è avvenuta senza nessun segnale.<br />
Questo significa che<br />
se ci possono essere dei terremoti<br />
che in alcuni casi possono<br />
essere preceduti da alcuni<br />
dei parametri mon<strong>it</strong>orizzati<br />
esiste poi una classe per<br />
la quale questi parametri<br />
non si attivano. Ad oggi quindi<br />
non abbiamo nessuno<br />
strumento che ci consente<br />
una previsione».<br />
Dopo L'Aquila si è parlato<br />
del Radon e qualcuno<br />
ha accusato la comun<strong>it</strong>à<br />
scientifica di non averlo<br />
studiato, corrisponde al<br />
v e ro ?<br />
«Il radon venne studiato<br />
nel '94 e sentire che gli<br />
scienziati lo avrebbero ignorato<br />
è una bugia. Tale gas<br />
non indica con certezza una<br />
scossa visto che si attiva prima<br />
e certe volte dopo Io non<br />
posso evacuare una c<strong>it</strong>tà su<br />
un qualcosa che si attiva<br />
ogni tanto. Quello che dico<br />
sempre ai miei studenti e<br />
che se una persona scoprisse<br />
veramente il modo di prevedere<br />
i terremoti non andrebbe<br />
in tv ma dalle assicurazioni<br />
che lo coprirebbero<br />
d'oro visto che anche i<br />
convegni vengono controllati<br />
per riuscire ad avere ogni<br />
minimo vantaggio.
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Primo Piano<br />
Questi che prevedono i<br />
terremoti mi sembrano gli<br />
stessi che vendono i numeri<br />
del lotto in televisione se li indovinassero<br />
realmente sarebbero<br />
già ai Caraibi. Gli<br />
americani hanno un termine<br />
che potremmo applicare a<br />
certi ciarlatani: tiro a segno<br />
del Texas che consiste nello<br />
sparare su un granaio e poi<br />
disegnare i cerchi del bersaglio,<br />
si fa sempre centro».<br />
In Emilia invece vi hanno<br />
accusato di non aver<br />
studiato l'area, anche questo<br />
non è vero?<br />
«Da decenni abbiamo detto<br />
che a Mirandola c'era una<br />
faglia che avrebbe potuto<br />
dare una scossa di magn<strong>it</strong>udo<br />
5.9 ma nessuno ha mai<br />
comunicato alla popolazione<br />
i nostri studi. Dopo la scossa<br />
però il Tg1 ha dato spazio a<br />
un individuo che si è detto<br />
preoccupato per la profezia<br />
dei Maya visto che nel 2012<br />
stavano cap<strong>it</strong>ando troppe<br />
cose, evidentemente le cose<br />
che interessano sono altre<br />
da quelle che conosciamo.<br />
Dopo il terremoto a Mirandola<br />
tanti giornalisti sono venuti<br />
a dirci che non avevamo previsto<br />
la scossa, in realtà da<br />
15 anni dicevamo che esisteva<br />
una faglia attiva per<br />
questo abbiamo cambiato la<br />
classificazione dell'are».<br />
Per la scienza dunque<br />
non si possono prevedere<br />
i terremoti ma esiste un<br />
modo per prevenirne i<br />
danni?<br />
«Costruzioni antisismiche<br />
e studio del terreno. Dobbiamo<br />
anche avere degli standard<br />
e cambiare la comunicazione.<br />
Mi spiego meglio<br />
usando un esempio: la meteorologia.<br />
Il week-end del<br />
27 ottobre è stato lanciato<br />
un allarme meteo per importanti<br />
nevicate sull'arco alpino,<br />
nessuno si sognerebbe di<br />
lasciare la casa perché i tetti<br />
sono costru<strong>it</strong>i per reggere il<br />
peso della neve, ma esiste<br />
sempre il rischio di un crollo<br />
se chi ha costru<strong>it</strong>o non ha rispettato<br />
le leggi. Oggi abbiamo<br />
anche nel campo sismico<br />
tutte le conoscenze perché<br />
un ingegnere, un geologo e<br />
un sismologo ci dicano se<br />
quell'edificio su quel determinato<br />
terreno sono sicuri<br />
quindi dobbiamo capire se ci<br />
sono i fondi e la volontà, le<br />
previsioni non salvano nulla».<br />
Evacuazione dunque è<br />
una parola estremamente<br />
pericolosa, giusto?<br />
«Lo scorso anno in Spagna,<br />
a Lorca, ci fu un terremoto.<br />
La stampa <strong>it</strong>aliana ne<br />
parlò solamente perché Bernardini<br />
ne aveva previsto lo<br />
Soccorr<strong>it</strong>ori all'opera a Cavezzo in provincia di Modena (Ansa)<br />
Vigili del Fuoco al lavoro dopo il terremoto de L'Aquila (foto Ansa)<br />
stesso giorno uno a Roma,<br />
ancora non capisco certi t<strong>it</strong>oli<br />
di giornali che dicevano che<br />
Bernardini ci aveva quasi<br />
preso, con questa logica potrei<br />
dirle che domani c'è un<br />
terremoto in Slovenia e poi<br />
arriva la scossa in Grecia e<br />
dire bè ci ho quasi preso. Tornando<br />
a Lorca le persone sono<br />
morte perché sono scappate<br />
dalle case. La zona non<br />
era indicata come zona a rischio<br />
e non esistevano piani<br />
di evacuazione. Dopo il primo<br />
fenomeno la gente è scappata<br />
in strada, un'ora dopo<br />
c'è stata la seconda scossa<br />
un po' più forte. Uno è morto<br />
inciampando altri nove perché<br />
invest<strong>it</strong>i dai cornicioni o<br />
dai calcinacci. Se fossero rimasti<br />
a casa sarebbero sopravvissuti<br />
tutti. Una sola casa<br />
è crollata già alla prima<br />
scossa. Di questo cose però<br />
non se ne parla mai».<br />
Com'è la s<strong>it</strong>uazione in<br />
Friuli Venezia Giulia?<br />
«È una regione ad elevato<br />
rischio sismico con diverse<br />
zone dove potrebbero cap<strong>it</strong>are<br />
forti scosse. Bisogna<br />
quindi mantenere alta la<br />
guardia soprattutto in fase di<br />
costruzione. Questa estate<br />
c'è stato un terremoto a Barcis<br />
in quella zona molti comuni<br />
hanno chiesto di essere<br />
declassificati dalla zona sismica,<br />
lì ci fu un forte terremoto<br />
negli anni '30 e costruire<br />
bene costa troppo. Visto<br />
che erano gli anni '70, quelli<br />
9<br />
@<br />
dello sviluppo economico,<br />
qualcuno accetto la richiesta<br />
ed ora ci sono degli edifici<br />
che non rispettano la normativa<br />
antisismica. Ora la zona<br />
di Barcis è nuovamente indicata<br />
come a rischio quindi<br />
chiesero di essere declassificati<br />
e negli anni dello sviluppo<br />
negli anni '70 furono costru<strong>it</strong>i<br />
edifici non sismici, ora<br />
è stato nuovamente classificato<br />
come tale ma di chi è la<br />
responsabil<strong>it</strong>à se i palazzi degli<br />
anni '70 dovessero crollare?»<br />
L'ul<strong>it</strong>ma è una domanda<br />
un po' provocatoria, se oggi<br />
le chiedessero di far<br />
parte della commissione<br />
grandi rischi accetterebbe?<br />
«Io non avrei problemi, la<br />
mia non vuole essere una<br />
candidatura, ma non avrei<br />
problemi anche perché nella<br />
v<strong>it</strong>a faccio di peggio visto che<br />
sono consulente della Protezioni<br />
Civili di alcune regioni,<br />
quindi non mi spaventa prendere<br />
decisioni o responsabil<strong>it</strong>à.<br />
Quello di cui c'è bisogno<br />
però è di stabilire delle regole.<br />
Lo abbiamo chiesto al Ministero<br />
dell'Ambiente perché<br />
vogliamo come dobbiamo<br />
comportarci. In conclusione<br />
sulla sentenza de L'Aquila la<br />
cosa che più mi spaventa sono<br />
le responsabil<strong>it</strong>à collettive<br />
anche perché non tutti hanno<br />
dato indicazioni volte a<br />
rasserenare la popolazione.<br />
Andrea Pierini
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
10<br />
SCIENZIATI SOTTO ACCUSA<br />
L’AQUILA FU CASO SPECIFICO<br />
LA VERITÀ È CHE I FATTI ERANO LEGATI A PESANTI INGERENZE POLITICHE<br />
Raffreddatasi la polemica<br />
e dopo una comprensibile<br />
iniziale risposta<br />
scomposta del mondo<br />
scientifico alla sentenza in primo<br />
grado a sei anni di prigione,<br />
sette membri dell'organismo<br />
Grandi Rischi in sella ai tempi<br />
del terremoto dell'Aquila oggi<br />
si può ragionare a mente fredda<br />
su una sentenza che comunque<br />
vada sarà uno spartiacque<br />
importante. Normale<br />
che il mondo della scienza sent<strong>it</strong>osi<br />
fer<strong>it</strong>o abbia reag<strong>it</strong>o e che<br />
l'attuale presidenza della commissione<br />
nazionale Grandi rischi<br />
si sia dimessa, normale anche<br />
che il Governo abbia respinto<br />
le dimissioni rassicurando<br />
gli scienziati. Normale perfino<br />
che gli scienziati abbiano<br />
risposto all'appello del ministro<br />
Clini per bocca del fisico Luciano<br />
Maiani presidente dimissionario<br />
con: “se la Protezione civile<br />
ci convocasse, risponderemo".<br />
Forse a far tornare tutti<br />
con i piedi per terrà è stata la<br />
pesante scossa di magn<strong>it</strong>udo<br />
5registrata nel Pollino, al confine<br />
tra Basilicata e Calabria.<br />
Quasi che il terremoto avesse<br />
voluto dire “ehi io sono qui e delle<br />
vostre beghe me ne faccio un<br />
baffo”. Certamente una soluzione<br />
verrà trovata con il buon<br />
senso che non può mancare<br />
quando è in gioco la sicurezza<br />
dei c<strong>it</strong>tadini. Ma quanto è accaduto<br />
mer<strong>it</strong>a più di una riflessione<br />
che va oltre le dimissioni dell'organismo<br />
<strong>it</strong>aliano. La levata<br />
di scudi contro la sentenza è arrivata<br />
infatti anche dalla comun<strong>it</strong>à<br />
scientifica internazionale,<br />
forse perchè l'informazione<br />
giunta all'estero è stata “sem -<br />
plificata” con la semplice frase,<br />
condannati perchè non hanno<br />
previsto il terremoto.<br />
Detta così avrebbero perfettamente<br />
ragione gli scienziati<br />
americani, francesi e<br />
Terremoto del 2009 in Abruzzo, nella foto aerea l’ab<strong>it</strong>ato di Onna raso al suolo dal sisma<br />
Giapponesi che stanno gridando<br />
allo scandalo preoccupati<br />
non tanto per le sorti dei<br />
loro colleghi <strong>it</strong>aliani, ma per il<br />
fatto che incrinare il principio<br />
della estrane<strong>it</strong>à delle responsabil<strong>it</strong>à<br />
degli scienziati sempre<br />
e comunque potrebbe farsi<br />
strada anche nei loro paesi.<br />
Clamorosa e chiarificatrice<br />
è invece stata la posizione<br />
espressa dal giornalista Giustino<br />
Parisse, capo della redazione<br />
aquilana del quotidiano<br />
Il Centro che il 6 aprile perse<br />
ad Onna i due figli e il padre e<br />
che riporta la polemica nell'alveo<br />
del fatto specifico, ricollocando<br />
tutto nel clima <strong>it</strong>aliano<br />
del 2009.<br />
In un ed<strong>it</strong>oriale usc<strong>it</strong>o il mese<br />
scorso sul suo giornale all'indomani<br />
della sentenza Parisse<br />
è stato chiarissimo:<br />
«Questo processo è stata una<br />
sconf<strong>it</strong>ta per tutti. É lo Stato<br />
che ha condannato se stesso.<br />
Uno Stato che in quel 31 marzo<br />
2009 aveva rinunciato al<br />
suo ruolo: quello di proteggere<br />
i c<strong>it</strong>tadini per piegarsi alla vo-<br />
Primo Piano<br />
lontà della pol<strong>it</strong>ica che doveva<br />
mettere a tacere i disturbatori.<br />
É per questo che quello che si<br />
è svolto nel tribunale dell'Aquila<br />
non è stato un processo<br />
alla scienza. É stato piuttosto<br />
un processo a scienziati che di<br />
fronte al volere dei potenti dell'epoca<br />
hanno "staccato" il<br />
cervello e obbed<strong>it</strong>o agli ordini.<br />
Oggi condannarli al rogo non<br />
serve. Io non lo faccio, prosegue,<br />
e spero che anche il loro<br />
tormento interiore, che pure<br />
non ha nulla a che spartire con<br />
chi ha perso tutto, venga compreso<br />
e rispettato. Le sentenze<br />
vanno sempre accettate e<br />
lo avrei fatto anche in caso di<br />
assoluzione. Per me dopo<br />
questa condanna che suona<br />
obiettivamente molto pesante,<br />
non cambia nulla. Ora assisterò<br />
a dibatt<strong>it</strong>i senza fine sulla<br />
scienza condannata per non<br />
aver previsto il terremoto».<br />
«Io sono fra quelli, prosegue<br />
Parisse, che ha sollec<strong>it</strong>ato l’av -<br />
vio dell’indagine con un esposto.<br />
L'ho fatto perché volevo<br />
che quella vicenda (la riunione<br />
della Grandi Rischi) venisse<br />
scandagliata e approfond<strong>it</strong>a<br />
in un'aula di tribunale: oggi,<br />
2012, basta leggere i comunicati<br />
della Protezione civile per<br />
scorgere persino un eccesso<br />
di zelo come quando pochi<br />
giorni fa su Roma era stato<br />
previsto il diluvio universale.<br />
Ma è meglio così.<br />
Quando si tratta di fenomeni<br />
della natura soprattutto<br />
quelli che non sono prevedibili<br />
con certezza meglio allarmare<br />
che rassicurare. Se fosse accaduto<br />
anche all'Aquila che<br />
so, avrei passato qualche notte<br />
all'addiaccio ma la v<strong>it</strong>a dei<br />
miei figli non si sarebbe fermata<br />
per sempre. Ho visto che<br />
nella sentenza si parla di risarcimenti.<br />
Sin dal primo momento<br />
ho detto che per la morte dei<br />
miei figli non voglio nemmeno<br />
un euro. Ci sarebbe un solo<br />
modo per essere risarc<strong>it</strong>o per<br />
ciò che è accaduto: avere la<br />
possibil<strong>it</strong>à di abbracciare di<br />
nuovo i miei ragazzi. É successo<br />
una settimana fa. Sognavo.<br />
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i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
12 Economia<br />
LA CRISI CHE “F OR G IA”<br />
ESPERTI DI BANCAROTTA<br />
SI CHIAMANO FORENSIC ACCOUNTANTS, RIUSCIRANNO A SALVARE IL PIL?<br />
Si chiamano forensic accountants<br />
e fraud aud<strong>it</strong>ors,<br />
sono la nuova arma<br />
contro la bancarotta e la frode fiscale,<br />
due tipi di reato che negli ultimi<br />
anni sono in rapida cresc<strong>it</strong>a anche<br />
perchè smascherati dalla crisi.<br />
Si tratta di un ristretto gruppo<br />
di laureati che sta emergendo dalle<br />
univers<strong>it</strong>à di circa 160 paesi del<br />
mondo. In pratica, dei super<br />
esperti in crimini economici ma<br />
anche consulenti sui sistemi di<br />
controllo per le aziende, in grado<br />
di scovare dai comuni mezzucci<br />
alle vere e proprie associazioni<br />
per delinquere che ci sono dietro<br />
ai reati di bancarotta, evasione fiscale,<br />
concorrenza sleale, false<br />
fatturazioni, distrazione di beni e<br />
immobili.<br />
Prima del 2002 solamente 19<br />
atenei in questi 160 paesi offrivano<br />
corsi specializzati in fraud aud<strong>it</strong>ing<br />
e in forensic accounting.<br />
Attualmente sono circa 300,<br />
compresa la Bocconi di Milano<br />
che dal 2005 propone un corso in<br />
questa special<strong>it</strong>à (studio della Associaton<br />
of Certified Fraud Examiners).<br />
Le materie principali vanno<br />
dall’ economia aziendale al dir<strong>it</strong>to<br />
e dalla criminologia all’ infor -<br />
matica. Ma trattandosi di due figure<br />
nate di recente, stanno ancora<br />
attraversando un periodo di<br />
perfezionamento. Secondo alcune<br />
ricerche pubblicate dal 2003 in<br />
poi su riviste specializzate (Issue<br />
in Accounting Education, Advances<br />
in Accounting Education,<br />
Journal of the Academy of Business<br />
Education) emerge infatti<br />
che questa specializzazione abbia<br />
ancora bisogno di qualche r<strong>it</strong>occo<br />
prima di essere in grado di<br />
affrontare tutti i meccanismi illec<strong>it</strong>i<br />
e egli effetti sui reati finanziari.<br />
Motivo per cui le stesse univers<strong>it</strong>à<br />
stanno implementando i percorsi<br />
di studi per questa preparazione.<br />
Potranno in breve i forensic<br />
accountants e fraud aud<strong>it</strong>ors<br />
dare il proprio contributo per salvare<br />
la finanza mondiale, compreso<br />
il Pil dell’Italia? Purtroppo<br />
è ancora presto per dirlo, solamente<br />
il tempo potrà parlare.<br />
Nel frattempo, non sorprende<br />
che la richiesta di esperti in questo<br />
specifico settore giunga in un periodo<br />
come quello attuale.<br />
Nei primi tre mesi dell’anno in<br />
Italia si sono registrati più di 3mila<br />
fallimenti, ovvero il 4,2% in più<br />
rispetto all’anno scorso. I tempi<br />
legali non aiutano lo smaltimento<br />
delle pratiche: il 17,3% dei fallimenti<br />
chiusi nel 2011 riguarda le<br />
procedure iniziate prima del 1996<br />
e il 36,4% quelli precedenti al<br />
2011 (studio dell’Osservatorio<br />
Crisi d'Impresa Cerved Group).<br />
Negli ultimi anni, ad esempio,<br />
la sola procura della Repubblica<br />
di Milano ha registrato un aumento<br />
delle notizie di reato del 35%,<br />
125% per quanto riguarda la bancarotta<br />
e che vanno dal 2 al 400%<br />
per i reati fiscali. A questo si aggiunge<br />
la s<strong>it</strong>uazione del “nero”:<br />
200 miliardi di euro tra costo della<br />
corruzione ed evasione fiscale,<br />
450 miliardi di euro di arretrato di<br />
Equ<strong>it</strong>alia, mentre ogni anno l'Agenzia<br />
delle entrate liquida 50 miliardi<br />
a Equ<strong>it</strong>alia, che a sua volta<br />
ne recupera 5.<br />
Inoltre, secondo una ricerca<br />
dell’Associaton of Certified<br />
Fraud Examiners, dal 2008 al<br />
2009 le aziende hanno sub<strong>it</strong>o danni<br />
provocati da frodi per un importo<br />
pari al 5% del loro fatturato,<br />
con una perd<strong>it</strong>a globale stimata in<br />
più di 2,9 miliardi di dollari. Spesso<br />
cap<strong>it</strong>a che le condotte illec<strong>it</strong>e<br />
vengono a galla soprattutto quando<br />
i manager non possono più nasconderle<br />
perché sono usc<strong>it</strong>e dal<br />
loro controllo ma anche quando è<br />
ormai troppo tardi per rimediare<br />
Sarà anche a causa della concorrenza<br />
sempre più accesa e della<br />
recessione che ha colp<strong>it</strong>o l'Europa,<br />
ma sta di fatto che il fenomeno<br />
è in cresc<strong>it</strong>a e in Italia si commet-<br />
Controlli fiscali da parte della guardia di finanza<br />
tono sempre più reati fiscali.<br />
Una conferma che giunge anche<br />
da un recente studio condotto<br />
dall’univers<strong>it</strong>à Luigi Bocconi di<br />
Milano. Analizzando 90mila<br />
condanne decise dai giudici tra il<br />
2000 e il 2010, emerge come esse<br />
siano aumentate ogni anno del<br />
7%, passando da 12mila a 16.700<br />
con un incremento complessivo<br />
del 36%. Senza contare la depenalizzazione<br />
di alcuni reati da<br />
parte del governo Brlusconi, come<br />
il falso in bilancio a cui ora si<br />
applicano solamente sanzioni<br />
amministrative. É inoltre emerso<br />
che il 40% delle condanne riguarda<br />
le cosiddette "procedure concorsuali",<br />
come falsificazioni dei<br />
libri contabili, bancarotta fraudolenta<br />
e distrazione di beni aziendali<br />
(deb<strong>it</strong>amente "occultati" a dipendenti<br />
e cred<strong>it</strong>ori).<br />
Il 21%, ovvero un caso su cinque,<br />
è cost<strong>it</strong>uto invece dalle appropriazioni<br />
indeb<strong>it</strong>e da parte di<br />
chi approf<strong>it</strong>ta del proprio ruolo<br />
per procurarsi un ingiusto guadagno<br />
a spese dell'azienda.<br />
Il 19% dei casi esaminati, riguarda<br />
invece i reati di contraffazione<br />
e pirateria.<br />
Nel decennio preso in esame<br />
dagli studiosi della Bocconi,<br />
emerge infine come reati societari<br />
e frodi di bilancio siano in calo<br />
mentre mentre aumentino le condanne<br />
per frodi nei confronti del-<br />
lo Stato, frodi fiscali e contraffazione:<br />
le condanne in questo caso<br />
sono sal<strong>it</strong>e del 164% rispetto al<br />
2000 e del 76% rispetto al 2006.<br />
Un contesto globale che nel<br />
piccolo ha riemp<strong>it</strong>o di stralavoro<br />
guardia d finanza e procure della<br />
Repubblica, anche del Friuli Venezia<br />
Giulia. Nel 2011, ad esempio,<br />
le fiamme gialle del comando<br />
provinciale di Udine hanno esegu<strong>it</strong>o<br />
3.600 controlli fiscali, che<br />
hanno portato a una richiesta di<br />
recupero mediante tassazione di<br />
oltre 420 milioni di euro e 80 milioni<br />
ai fini dell’Iva. Tra i reati<br />
maggiormente riscontrati, le cosiddette<br />
“grandi frodi carosello”,<br />
nelle quali vengono utilizzate fatture<br />
per operazioni inesistenti<br />
emesse da società cartiere con il<br />
solo fine di evadere le imposte e<br />
mettere in circolazione beni a<br />
prezzi inferiori rispetto a quelli di<br />
mercato. Ad esempio, nella provincia<br />
di Udine era venuta a galla<br />
una maxifrode da 43 milioni di<br />
euro nel settore delle gare di rally<br />
automobilistici, commessa da<br />
due società che si occupavano degli<br />
sponsor e del noleggio delle<br />
auto da competizione.<br />
Ma non si tratta di una realtà lim<strong>it</strong>ata<br />
alle sole aziende: sempre<br />
nel 2011, le fiamme gialle regionali<br />
friulano hanno svolto 30 mila<br />
controlli su scontrini e ricevute fiscali,<br />
oltre a 12mila “su strada”,
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Economia<br />
che hanno portato all’accer -<br />
tamento di oltre 1.400 irregolar<strong>it</strong>à.<br />
É stata così registrata<br />
una percentuale delle mancate<br />
emissioni di scontrini fiscali<br />
del 9% in provincia di Pordenone<br />
(369 infrazioni su 4044<br />
controlli), del 7% in quella di<br />
Trieste (263 infrazioni su 3562<br />
controlli), del 6% nel Goriziano<br />
(285 infrazioni su 4902 controlli)<br />
e del 4% in provincia di<br />
Udine (388 su 10536 controlli).<br />
I controlli svolti nel 2011<br />
hanno portato alla denuncia di<br />
351 soggetti per reati fiscali,<br />
societari e fallimentari, l’indivi -<br />
duazione di 242 evasori totali e<br />
29 paratotali, con conseguente<br />
recupero a tassazione di<br />
260 milioni di euro e la scoperta<br />
di iva evasa per oltre 40 milioni<br />
di euro. Sono 135 gli evasori<br />
scoperti a Udine (121 totali<br />
e 14 paratotali), 54 a Gorizia<br />
(50 totali e 4 paratotali), 49<br />
a Trieste (46 totali e 3 parato<br />
tali) e 33 (25 totali e 8 paratotali)<br />
a Pordenone. La maggior<br />
parte di questi operavano nei<br />
settori edilizio, immobiliare, del<br />
commercio all’ingrosso e al<br />
dettaglio, nella ristorazione ma<br />
anche nella consulenza e nei<br />
servizi alla persona, allevamento<br />
e pesca. Sempre in materia<br />
di reati tributari, sono stati esegu<strong>it</strong>i<br />
23 sequestri di beni per<br />
una valore complessivo di circa<br />
2,3 milioni di euro.<br />
Si è passati da soggetti che<br />
emettevano documentazione<br />
fiscale apparentemente regolare,<br />
che poi sono risultati es-<br />
sere completamente inadempienti,<br />
a quelli assolutamente<br />
“occulti” ma anche a soggetti<br />
che, pur avendo steso con precisione<br />
e puntual<strong>it</strong>à la documentazione<br />
contabile, non<br />
hanno poi presentato le dichiarazioni<br />
fiscali.<br />
Il quadro non risparmia anche<br />
le imprese che operano<br />
all’estero, con l’individuazione<br />
di 31 milioni di euro nascosti al<br />
fisco tram<strong>it</strong>e operazioni di evasione<br />
fiscale internazionale.<br />
Una parte di questi reati, che<br />
contribuiscono ad affossare<br />
spaventosamente il Pil <strong>it</strong>aliano,<br />
è anche rappresentato dal “la -<br />
voro sommerso”. L’anno scorso<br />
in regione, la guardia di finanza<br />
ha individuato 1.062 lavoratori<br />
irregolari, con conseguenti<br />
sanzioni a carico di 115 datori<br />
di lavoro. Di questi, 702 sono<br />
stati scoperti a Gorizia, 186 a<br />
Udine, 130 a Pordenone e 44 a<br />
Trieste. I settori maggiormente<br />
13<br />
@<br />
interessati da queste irregolar<strong>it</strong>à<br />
sono stati l’edilizia, la cantieristica,<br />
i servizi di ristorazione<br />
ed i subappalti in genere.<br />
Fino a pochi anni fa, la gente<br />
non sembrava in grado di percepire<br />
i danni creati da queste<br />
operazioni illec<strong>it</strong>e, forse perchè<br />
venivano effettuate all’om -<br />
bra di uffici e capannoni industriali.<br />
Ora che la crisi colpisce<br />
tutti nel concreto, la s<strong>it</strong>uazione<br />
è cambiata e gli <strong>it</strong>aliani non si<br />
accontentano più “del vivi e lascia<br />
vivere” ma hanno cap<strong>it</strong>o a<br />
proprio scap<strong>it</strong>o gli effetti di anni<br />
e anni di evasione fiscale e<br />
bancarotte. Basti pensare che<br />
in Friuli Venezia Giulia nel<br />
2011 si è registrato un incremento<br />
delle segnalazioni (soprattutto<br />
anonime) di irregolar<strong>it</strong>à<br />
in materia fiscale, pari al<br />
17% rispetto al 2010, con 543<br />
segnalazioni a fronte delle 462<br />
del 2010).<br />
D.G.<br />
<br />
COLVER<br />
MOIMACCO (UD)<br />
telefono e fax: 0432.722464
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i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
14 Esteri<br />
Armenia: focus sull’affaire Safarov<br />
sulla stampa silenzio sulla grazia<br />
IL PROVVEDIMENTO DI CLEMENZA CONCESSO DALL’AZERBAIJANZ RISCHIA<br />
DI AVERE GRAVI CONSEGUENZE SUL PIANO DEI RAPPORTI INTERNAZIONALI<br />
L’Armenia è tornata sulle prime<br />
pagine dei giornali. Non per<br />
raccontarne la sua storia più<br />
che bimillenaria, né per parlare<br />
del suo popolo che fu il primo<br />
ad adottare il cristianesimo come<br />
religione ufficiale; nemmeno<br />
per un accenno alla complessa,<br />
e ancora aperta, questione<br />
del genocidio armeno.<br />
Qualcosa si è sent<strong>it</strong>o dire della<br />
vis<strong>it</strong>a del ministro della difesa<br />
<strong>it</strong>aliano Giampaolo De Paola<br />
nella cap<strong>it</strong>ale armena Yerevan,<br />
lo scorso 17 ottobre, ma grande<br />
rilievo ha invece susc<strong>it</strong>ato la<br />
part<strong>it</strong>a di qualificazione ai mondiali<br />
di calcio disputata il 12 ottobre.<br />
Suona un po’strano che l’Ar -<br />
menia, stato asiatico per posizione<br />
geografica ma europeo<br />
per storia e cultura, sia in primo<br />
piano con eventi di questo tipo,<br />
quando le fatti importanti che<br />
riguardano questa roccaforte<br />
‘paneuropea’ vengono quasi<br />
taciuti. Così è stata ignorata, e<br />
continua ad esserlo, la notizia,<br />
e soprattutto le conseguenze,<br />
della grazia concessa dal governo<br />
dell’Azerbaijan a Ramil<br />
Safarov, un mil<strong>it</strong>are azero, condannato<br />
all’ergastolo in Ungheria<br />
per avere ucciso il sottotenente<br />
armeno Gurgen<br />
Margaryan con ben ventisei<br />
colpi d’ascia mentre questo<br />
dormiva.<br />
I fatti risalgono al 2004,<br />
quando Safarov e Margaryan<br />
frequentavano a Budapest un<br />
corso di lingua inglese nell’am -<br />
b<strong>it</strong>o del programma Nato “Par -<br />
tnership for Peace”. Safarov,<br />
originario della contesa provincia<br />
Nagorno Karabakh, ha<br />
difeso il suo gesto dichiarando<br />
che l’omicidio è stato perpetrato<br />
per vendicare i circa 30mila<br />
morti della guerra che negli anni<br />
’90 ha interessato quel ter-<br />
r<strong>it</strong>orio. Un omicidio efferato<br />
con una forte componente razziale<br />
per cui l’imputato fu condannato<br />
in primo grado all’er -<br />
gastolo dal tribunale ungherese,<br />
senza il dir<strong>it</strong>to di domandare<br />
grazia per 30 anni. La sentenza<br />
è stata motivata dalla brutal<strong>it</strong>à<br />
e premed<strong>it</strong>azione del crimine,<br />
nonché dal mancato pentimento<br />
dell’imputato. La pena<br />
fu poi confermata in appello.<br />
L:244000m A:168pt<br />
Foto : Da trattare : 3110-P14-Fri-Cro_A012_37092_F01*<br />
Dopo la condanna, la vicenda<br />
è fin<strong>it</strong>a nel nulla, per ben 8<br />
anni, fino al 31 agosto, quando<br />
l’Ungheria ha concesso<br />
l’estradizione a Safarov, con la<br />
garanzia, da parte del governo<br />
dell’Azerbaijan, che il mil<strong>it</strong>are<br />
avrebbe scontato la sua pena<br />
in patria. Il presidente azero,<br />
Ilham Aliev, lo ha invece graziato,<br />
conferendogli addir<strong>it</strong>tura il<br />
grado di maggiore oltre a numerose<br />
onorificenze.<br />
Sullo sfondo della vicenda,<br />
c’è senza ombra di dubbio la<br />
questione irrisolta del Nagorno<br />
Karabakh, la provincia a<br />
maggioranza armena, ricca di<br />
petrolio, che si è dichiarata uni-<br />
lateralmente indipendente<br />
dall’Azerbaijan. Un terr<strong>it</strong>orio<br />
importante per l’Armenia, povera<br />
di risorse, che subisce il<br />
blocco di comunicazione da<br />
parte dell’Azerbaijan e della<br />
Tu r ch i a .<br />
Cr<strong>it</strong>iche dure, sia all'Azerbaijan<br />
sia all'Ungheria, sono<br />
arrivate ufficialmente dalla Casa<br />
Bianca e dal Cremlino. Il presidente<br />
armeno, Serzh Sar-<br />
Ramil Safarov, mil<strong>it</strong>are azero, condannato all’ergastolo e ora libero<br />
gsyan, ha dichiarato, dal canto<br />
suo, di non volere la guerra ma<br />
di essere pronto a combattere<br />
se dovesse essere necessario<br />
ed ha prontamente rotto i suoi<br />
rapporti diplomatici con Budapest,<br />
ev<strong>it</strong>ando anche di presenziare<br />
il vertice della Comun<strong>it</strong>à<br />
degli Stati Indipendenti organizzato<br />
in questi giorni proprio<br />
nella cap<strong>it</strong>ale dell’Azer -<br />
baijan, a Baku. Ha quindi ceduto<br />
la presidenza alla Russia che<br />
non vanta certo rapporti distesi<br />
con l’Azerbaijan, in particolare<br />
per il suo sostegno all’Armenia<br />
dove ha localizzato una delle<br />
più importanti basi mil<strong>it</strong>ari ed<br />
una centrale nucleare vicino<br />
alla cap<strong>it</strong>ale Yerevan.<br />
Insomma, un clima di tensione<br />
che non sembrava preoccupare<br />
molto l’Azerbaijan, non<br />
solo fonte importante di gas e<br />
petrolio per l’Europa, ma, nel<br />
contesto attuale, anche un alleato<br />
prezioso ai confini con l'Iran.<br />
Società statun<strong>it</strong>ensi hanno<br />
inoltre invest<strong>it</strong>o miliardi di<br />
dollari nei giacimenti di petrolio<br />
e gas naturali azeri e la Nato si<br />
serve degli aeroporti dell'Azerbaijan<br />
per il rifornimento in Afghanistan.<br />
Infine, Baku ha dimostrato<br />
di avere rapporti distesi<br />
con Tel Aviv ed ha speso<br />
più di un miliardo di dollari in armamenti<br />
israeliani.<br />
Una s<strong>it</strong>uazione molto difficile,<br />
dai molteplici risvolti, e che<br />
potrebbe avere conseguenza<br />
su larga scala. In tutto questo,<br />
ben poco può fare l’Europa che<br />
ha tuttavia passato, a fine settembre,<br />
una risoluzione in cui<br />
condanna la grazia concessa a<br />
Safarov considerandola "un<br />
gesto che potrebbe contribuire<br />
ad aumentare le tensioni”ed<br />
“una violazione delle garanzie<br />
date al governo ungherese”. Il<br />
Parlamento Europeo ha anche<br />
dichiarato che i negoziati in atto<br />
tra Baku e Bruxelles dovranno<br />
includere clausole che garantiscano<br />
“la difesa e riconoscimento<br />
dei dir<strong>it</strong>ti umani”. Un<br />
atto importante che rida fiducia<br />
al Parlamento Europeo, anche<br />
se i forti interessi economici<br />
frenano senz’altro prese<br />
di posizione risolute.<br />
In questa vicenda, quello<br />
che lascia perplessi è comunque<br />
il generale silenzio su un<br />
fatto che ha grandi ripercussioni<br />
sulla stabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica ed<br />
economica europea, ma anche<br />
sui più importanti dir<strong>it</strong>ti civili internazionali.<br />
Danielle Maion
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Esteri<br />
15<br />
@<br />
Ancora sangue in Afghanistan<br />
52 LE GIOVANI VITE STRAPPATE DA UN CONFLITTO NON DEFINITO GUERRA<br />
Ancora sangue <strong>it</strong>aliano versato<br />
in Afghanistan. «Sappiamo<br />
che questa fase della presenza<br />
<strong>it</strong>aliana in Afghanistan è<br />
la più delicata e complicata. Il<br />
Governo si è impegnato a rispettare<br />
le date del r<strong>it</strong>iro in accordo<br />
con gli alleati transatlantici,<br />
fino a completare la transizione<br />
verso le forze di sicurezza<br />
afgane». Ha usato queste parole<br />
il ministro della Difesa,<br />
Giampaolo Di Paola, stringendosi<br />
alla famiglia Chierotti per<br />
la scomparsa di Tiziano. «Era<br />
un ragazzo generoso e coraggioso<br />
e tale si è dimostrato fino<br />
all'ultimo momento», ha poi<br />
commentato il ministro, parlando<br />
del caporale v<strong>it</strong>tima, e temiamo<br />
non ultima, di un confl<strong>it</strong>to<br />
che vede il nostro Paese in<br />
guerra. Certamente delle belle<br />
parole che però abbiamo sent<strong>it</strong>o<br />
troppe volte e che dovrebbero<br />
innescare, non una sterile<br />
polemica pol<strong>it</strong>ica ideologica,<br />
ma un ragionamento serio sulle<br />
dinamiche geopol<strong>it</strong>iche e sul<br />
ruolo dell'<strong>it</strong>alia, uscendo dagli<br />
equivoci e dalle mistificazioni.<br />
Quella in Afghanistan è una<br />
guerra, non dichiarata che<br />
sommessamente definiamo<br />
operazione di polizia internazionale<br />
o uman<strong>it</strong>aria, ma che in<br />
realtà è un durissimo confl<strong>it</strong>to<br />
armato. Con l'alpino ucciso il<br />
25 ottobre scorso sono sal<strong>it</strong>i a<br />
52 i mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani morti dall'inizio<br />
della missione Isaf in Af-<br />
ghanistan, nel 2004, decine i<br />
fer<strong>it</strong>i più o meno seriamente. Di<br />
tutti questi ragazzi, spesso giovanissmi<br />
come vuole qualsiasi<br />
guerra, la maggioranza è rimasta<br />
v<strong>it</strong>tima di attentati e scontri<br />
a fuoco, altri invece sono morti<br />
in incidenti, alcuni per malore<br />
ed uno si è suicidato.<br />
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i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
16 Esteri<br />
Megafoni delle rivolte arabe<br />
sono molto odiati dai potenti<br />
PER LA GENTE CHE LE AMA, SONO STATI I VERI COLLANTI DELLE RIVOLTE<br />
AL JAZEERA OPERA DAL QATAR MENTRE AL ARABIYA AGISCE DA DUBAI<br />
Idue megafoni delle rivolte<br />
arabe, il collante<br />
delle proteste. Sono Al<br />
Jazeera (La Penisola) e Al<br />
Arabiya (L’Arabia), che agisce<br />
da Dubai e fa una dura<br />
concorrenza alla rivale che<br />
opera dal Qatar. Entrambe<br />
amate dalla gente e odiate<br />
dai potenti, anche se ora la<br />
prima è meno temuta dagli<br />
Usa.<br />
Al Jazeera nacque nel<br />
1996: il giovane e cosmopol<strong>it</strong>a<br />
emiro del Qatar, Hamad<br />
Khalifa, la fondò portando<br />
nella cap<strong>it</strong>ale Doha 120<br />
giornalisti del canale arabo<br />
dell’inglese Bbc, appena<br />
chiuso. E’ adesso segu<strong>it</strong>a da<br />
60 milioni di spettatori arab<br />
ofoni.<br />
Temevano la Cnn del Golfo<br />
i tiranni ora defenestrati o<br />
in pericolo. E infatti, durante<br />
la vis<strong>it</strong>a a Doha nella primavera<br />
2000, l’allora potentissimo<br />
raìs egiziano Mubarak<br />
volle vis<strong>it</strong>are la sua sede<br />
centrale. Piccolissima, infatti<br />
esclamò, con un misto di sorpresa<br />
e irr<strong>it</strong>azione: “Ma come?<br />
Tanti guai per me da<br />
questa scatola di fiammiferi…<br />
”. Sì, ma cerini incendiari!<br />
Notizie e interviste messe<br />
al bando dalle tv di quasi tutti<br />
i Paesi arabi, tanto più ora<br />
che Al Jazeera è una finestra<br />
dagli Stati delle proteste (Siria<br />
e Libia in primis). Con i<br />
telefonini e le videocamere i<br />
c<strong>it</strong>tadini delle rivolte si sono<br />
trasformati in cronisti aggiunti.<br />
Qualche errore, materiale<br />
a volte grezzo, ma indubbio<br />
impatto emotivo.<br />
Un nuovo tipo di giornalismo<br />
che copre gli eventi<br />
prima e meglio degli altri, talvolta<br />
in esclusiva (ricordate<br />
le interviste e i messaggi di<br />
Osama bin Laden?). Con un<br />
doppio, grande pregio: il<br />
boom di ascolti e il netto calo<br />
dell’analfabetismo.<br />
Ma ci sono anche tre difetti:<br />
ancora un po’ m a s ch i -<br />
lista, parteggia per le frange<br />
estreme di Hamas in Palestina<br />
e I fratelli musulmani in<br />
Eg<strong>it</strong>to e si concede qualche<br />
autocensura a tutela dei regìmi<br />
di Bahrein e Arabia<br />
Saud<strong>it</strong>a, suoi finanziatori. Divieti<br />
di parlare delle proteste<br />
La redazione di Al Jazeera<br />
nel Qatar e nei Paesi suoi alleati.<br />
Un anno fa 5 giornaliste<br />
hanno lasciato per mobbing.<br />
Quasi nessuna porta il velo<br />
in video, non è un obbligo. In<br />
qualche caso, però, un centimetro<br />
in più di scollatura è<br />
stato malvisto da dirigenti<br />
iper-conservatori.<br />
Il vento è invece cambiato<br />
con l’Occidente: George Dabliù<br />
Bush la considerava il<br />
network di bin Laden, fiancheggiatore<br />
dei terroristi,<br />
tanto che pensò di bombardare<br />
la redazione di Doha<br />
(colpì invece l’ufficio staccato<br />
di Bagdad, defin<strong>it</strong>o “un co-<br />
vo di spie”). Ora non c’è più<br />
demonizzazione. Il vento è<br />
cambiato per due motivi: dal<br />
2006 è part<strong>it</strong>a anche la versione<br />
inglese del network e<br />
in piazza è scesa una generazione<br />
araba meno ostile<br />
verso l’Occidente. Ne ha<br />
preso atto Obama che accetta<br />
Al Jazeera, tanto da ricevere<br />
il direttore, Wadhah<br />
Khanfar, alla Casa Bianca.<br />
Ed è fedele spettatore della<br />
tv di Doha, come pure Hillary<br />
Clinton.<br />
L’em<strong>it</strong>tente resta comunque<br />
la voce del mondo arabo<br />
tanto da restare accesa<br />
no-stop nei palazzi del potere,<br />
nelle ab<strong>it</strong>azioni borghesi,<br />
nelle baracche di periferia e<br />
perfino sotto le tende dei beduini.<br />
Un esempio al di là dei<br />
dati sull’audience: nel deserto,<br />
per il matrimonio delle figlie,<br />
non danno più in dote<br />
capre o cammelli, ma una<br />
‘padella’ satell<strong>it</strong>are!<br />
Però è una legge della v<strong>it</strong>a<br />
che anche i più potenti abbiano<br />
agguerr<strong>it</strong>i concorrenti.<br />
E contro Al Jazeera si è<br />
schierata in forze Al Arabiya<br />
che dal centro di Dubai trasmette<br />
24 ore su 24, in tempo<br />
reale, notizie sul tormentato<br />
mondo arabo.<br />
E’ stata lanciata 9 anni fa,<br />
esattamente il 3 marzo<br />
2003 e adesso trasmette in<br />
tutti i cinque continenti e in<br />
ogni lingua, anche se la sua<br />
specializzazione è naturalmente<br />
l’arabo. Sostiene di<br />
avere 130 milioni di spettatori,<br />
uffici di corrispondenza<br />
in 40 delle più grandi c<strong>it</strong>tà<br />
del mondo. Una rete globale,<br />
fonte necessaria di consultazione<br />
per capire la galassia<br />
musulmana.<br />
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e internazionali, molti premi<br />
per la sua completa copertura<br />
con telegiornali ogni ora<br />
su fatti di pol<strong>it</strong>ica, economia,<br />
sport, scienza. Molti dibatt<strong>it</strong>i<br />
con esperti, approfondimenti,<br />
documentari, i programmi<br />
educativi e anche<br />
t a l k - s h o w.<br />
Forma e contenuto si sposano<br />
bene e grande impulso<br />
è dato al lavoro di giovani registi<br />
arabi.<br />
Entrambe le tv affrontano<br />
problemi considerati tabù<br />
nel mondo arabo fino a pochi<br />
anni fa. Infatti fino al 1990<br />
quasi tutti i canali arabi erano<br />
di proprietà dei governi e da<br />
loro rigidamente controllati.<br />
La svolta si ebbe alla fine del<br />
decennio grazie alle tv satell<strong>it</strong>ari.<br />
Di vecchio tipo ce ne<br />
sono ancora, ma la maggior<br />
parte (tipo Al Jazeera e Al<br />
Arabiya) hanno la maggioranza<br />
azionaria in mano a privati<br />
e sono soltanto in parte<br />
finanziati dai governi. Da qui<br />
maggiore autonomia e argomenti<br />
affrontati con più profe<br />
s s i o n a l i t à .<br />
Augusto Dell’Angelo
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Esteri<br />
Islam: le contraddizioni e il voto<br />
il “dopo” della primavera araba<br />
DAI VINCITORI UNA SOCIETÀ MODERATA, NELLE PREMESSE E PROMESSE<br />
La cronaca degli ultimi 20<br />
anni ci aveva consegnato<br />
una didascalia tragica<br />
dell’Islam: bin Laden, Al Qaeda,<br />
guerra santa, Sharia (legge coranica),<br />
donne segregate, attentati.<br />
Quella recentissima (la primavera<br />
araba) ce ne rivela una diversa svelando<br />
una società nuova, moderata,<br />
almeno nelle confuse premesse<br />
e nelle ridondanti promesse. Fino<br />
al film blasfemo anti-Maometto<br />
non si eran bruciate le bandiere<br />
americane, ma inalberati i vessilli<br />
della libertà e della democrazia.<br />
Con queste armi sono stati<br />
cacciati i tiranni e i corrotti. E il<br />
primo voto ‘vero’ ha portato in<br />
Parlamento le forze dell’Islam<br />
che, almeno a parole, si propongono<br />
di fare diga per frenare<br />
l’estremismo. Prima la Tunisia,<br />
quindi Marocco, Eg<strong>it</strong>to e Yemen.<br />
Poi la Libia. Fatalmente sarà<br />
così anche in Siria, se e quando<br />
il sanguinario Assad la finirà di<br />
uccidere i suoi compatrioti, protetto<br />
da Russia e Iran.<br />
E’dal 1989, quando i sovietici<br />
si r<strong>it</strong>irarono dall’Afghanistan,<br />
che la guerra santa si è sparsa nel<br />
mondo, dal Kashmir allo Yemen,<br />
dalla Somalia alla Nigeria, dalla<br />
Palestina all’Algeria, persino in<br />
Bosnia. Terrore globale, tanto<br />
che molti dicono: nell’Islam non<br />
può esserci democrazia.<br />
Prima che si scatenasse la furia<br />
anti-Usa la tesi sembrava essersi<br />
incrinata grazie alle rivolte<br />
popolari in Nord Africa, ma già<br />
c’erano stati tre segnali importanti<br />
in passato. Il primo non cap<strong>it</strong>o<br />
dall’Occidente per miopia, il<br />
secondo per un calcolo di convenienza<br />
(i regìmi dei mil<strong>it</strong>ari e dei<br />
corrotti sono il male minore perché<br />
tengono a bada i qaedisti), il<br />
terzo guardato con sospetto, specialmente<br />
dalla Francia di Sarkozy.<br />
L’Indonesia è il più grande<br />
Paese islamico del mondo, moderato<br />
già dai tempi Sukarno e<br />
Suharto. E’ bastato un terrificante<br />
attentato in una discoteca di<br />
Bali per scatenare le Cassandre:<br />
“Anche qui la democrazia non ha<br />
fatto breccia”. Miopia: infatti anni<br />
dopo si è scoperto che dietro<br />
quel massacro non c’era l’oltran -<br />
zismo dell’Islam, ma il duro confronto<br />
di nazionalismi, fra Indonesia<br />
e Australia per il possesso<br />
di Timor Est.<br />
In Algeria un colpo di Stato<br />
nel 1992 cancellò il successo<br />
elettorale degli islamici e ancora<br />
una volta l’Occidente non capì la<br />
realtà: infatti il Paese sprofondò<br />
in una sanguinosa guerra civile e<br />
fu facile preda delle cellule di bin<br />
Francobollo commemorativo della "primavera araba" emesso in Eg<strong>it</strong>to<br />
17<br />
I dimostranti egiziani in piazza Tahrir<br />
Laden.<br />
Idem in Turchia, col voto a favore<br />
degli islamisti moderati di<br />
Erdogan, attuale Premier. Cancellò<br />
la Cost<strong>it</strong>uzione di stampo<br />
laico e occidentalista di Mustafà<br />
Kemàl detto Ataturk, il padre<br />
della nuova Repubblica. I fatti<br />
hanno dimostrato il ruolo essenziale<br />
di Ankara come mediatrice<br />
di pace in quest’area a rischio<br />
massimo. L’esempio più éclatante<br />
è recente: ha condannato e<br />
abbandonato la Siria del fratricida<br />
Assad, tradizionale alleato, e<br />
osp<strong>it</strong>ato i fugg<strong>it</strong>ivi da Damasco e<br />
i ribelli che avevano bisogno di<br />
armi.<br />
Certo: nella galassia<br />
dell’Islam è labile il confine tra i<br />
profeti della violenza e quelli<br />
della democrazia e della libertà.<br />
Anche se le vecchie definizioni<br />
sono antiquariato, bisogna sempre<br />
restare con gli occhi ben aperti<br />
per ev<strong>it</strong>are che quel confine sia<br />
abbattuto. Un esempio per tutti:<br />
in Eg<strong>it</strong>to il voto ha premiato i Fratelli<br />
musulmani, che fanno professione<br />
di moderatismo, ma dietro<br />
a loro si è piazzato il movimento<br />
salaf<strong>it</strong>a, oltranzista.<br />
Noi occidentali, dall’alto di<br />
una supponente distinzione fra<br />
religione e pol<strong>it</strong>ica, non capivamo<br />
l’’Islam, non ne vedevamo le<br />
ragioni sociali alla base della rivendicazione<br />
pol<strong>it</strong>ica. Pieni di<br />
@<br />
una fede secolarizzata e stord<strong>it</strong>i<br />
dalla falsa coscienza post-coloniale,<br />
non abbiamo mai creduto<br />
all’ambizione delle società islamiche<br />
di essere diverse da noi, libere<br />
da noi. Eravamo abbagliati<br />
da quei pochi che sembravano<br />
muovere i fili, fossero anche d<strong>it</strong>tatori<br />
o corrotti.<br />
La primavera araba non è<br />
scoppiata dal nulla: dopo la fior<strong>it</strong>ura<br />
degli esempi indonesiano,<br />
algerino e turco, nuovi semi crescevano<br />
sotto terra. Li alimentavano<br />
il cocktail dell’infin<strong>it</strong>a varietà<br />
dell’Islam e delle sue lotte<br />
intestine, della cronica debolezza<br />
della società civile. L’ultimo<br />
raggio di sole che ha fatto germogliare<br />
i semi sono state la fame e<br />
l’oppressione.<br />
Ricerca di democrazia, non<br />
perché via maestra, ma perché i<br />
d<strong>it</strong>tatori affamavano e opprimevano.Allah<br />
ha sempre leg<strong>it</strong>timato<br />
non chi ne avrebbe avuto dir<strong>it</strong>to,<br />
ma chi aveva in mano il potere.<br />
E così ne è usc<strong>it</strong>a una girandola<br />
post-moderna che in Eg<strong>it</strong>to<br />
mette insieme salaf<strong>it</strong>i, copti e<br />
musulmani. Almeno per il momento,<br />
non è certo un Islam liberale<br />
e democratico, ma almeno<br />
un Islam v<strong>it</strong>ale, anche se smarr<strong>it</strong>o,<br />
che ha scaricato nell’urna le<br />
sue contraddizioni.<br />
Augusto Dell’Angelo
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
Esteri<br />
18<br />
Jihad, la galassia del terrore<br />
“foto” dell’Islam estremista<br />
I MILIZIANI COL VESSILLO NERO E CERCHIO BIANCO IN MEZZO<br />
La variegata rete delle<br />
succursali mediorientali<br />
di Al Qaeda ha issato<br />
il suo vessillo: una bandiera<br />
nera col cerchio bianco in<br />
mezzo. E la scr<strong>it</strong>ta “Non c’è altro<br />
Dio al di fuori di Allah”. E’ appar -<br />
so per la prima volta in Iraq,<br />
sventolato dalle milizie del tagliagole<br />
Al Zarqawi ed è poi<br />
spuntato a macchia di leopardo<br />
in tutto l’universo jihadista, dallo<br />
Yemen all’Eg<strong>it</strong>to fino a Bengasi<br />
dove è stato issato dagli assassini<br />
dell’ambasciatore Usa.<br />
Ma, al di là dell’emblema,<br />
sbirciamo nella complessa<br />
galassia del terrore. I fedeli<br />
musulmani nel mondo sono<br />
un miliardo e mezzo, ma focalizziamoci<br />
sull’Islam radicale.<br />
Cominciando dai nomi e dalle<br />
d i f fe r e n z e .<br />
La divisione principale è tra<br />
sunn<strong>it</strong>i e sci<strong>it</strong>i. I primi si identificano<br />
nella “sunna” (tradi -<br />
zione) e rappresentano il 90%<br />
dei musulmani. Fortissimi in<br />
Iraq, nella zona del Golfo e in<br />
tutto il Nord Africa. Gli altri venerano<br />
Alì, il genero di Maometto<br />
(sposò sua figlia Fatima),<br />
come il capostip<strong>it</strong>e dei<br />
“veri islamici”. Il nome deriva da<br />
“Shiat Alì (fazione di Alì). Dominano<br />
la scena in Iran.<br />
Nell’amb<strong>it</strong>o dei sunn<strong>it</strong>i ci<br />
sono i salaf<strong>it</strong>i dell’Eg<strong>it</strong>to, presenti<br />
in forze in tutto il Maghreb.<br />
Il termine deriva<br />
dall’arabo “salaf al-Salihin”,<br />
cioé “i pii antenati”, quindi le<br />
prime tre generazioni di seguaci<br />
del profeta Maometto,<br />
considerati oggi come esempi<br />
da seguire nell’Islam sunn<strong>it</strong>a<br />
più radicale.<br />
Alcuni di gruppi islamici<br />
estremisti hanno ader<strong>it</strong>o alla<br />
strategia globale anti-Occidente<br />
di Al Qaeda, altri - riun<strong>it</strong>i<br />
sotto la bandiera del salafismo<br />
- si concentrano invece su<br />
obiettivi locali.<br />
Gruppo armato Jihadista<br />
Vediamo la struttura della<br />
Jihad nei vari Paesi che si affacciano<br />
sul Med<strong>it</strong>erraneo. In<br />
Marocco operano sia movimenti<br />
salaf<strong>it</strong>i sia un gruppo<br />
combattente alleato di Al<br />
Qaeda. Idem in Algeria, dove i<br />
salaf<strong>it</strong>i si definiscono “di predicazione<br />
e combattimento”.Lo<br />
stesso in Tunisia.<br />
In Eg<strong>it</strong>to agiscono il gruppo<br />
storico affiliato ad Al Qaeda<br />
che si chiama “Takfir wal Hijra”<br />
e la Jihad islamica, movimento<br />
fondato dal medico Ayman al<br />
Zawahiri, organizzatore del<br />
mortale attentato contro Sadat<br />
durante una parata mil<strong>it</strong>are<br />
al Cairo e attuale leader di Al<br />
Qaeda dopo la morte di Osama<br />
bin Laden.<br />
Il dopo-rivoluzione in Libia<br />
ha visto la frantumazione in vari<br />
gruppi dei rivoluzionari anti-Gheddafi.<br />
Contro il d<strong>it</strong>tatore<br />
hanno combattuto in 55 mila e<br />
circa 50 mila alla fine del confl<strong>it</strong>to<br />
sono stati assorb<strong>it</strong>i<br />
dall’eserc<strong>it</strong>o regolare. Ma molte<br />
fazioni han prefer<strong>it</strong>o rimanere<br />
‘indipendenti’ e conservare<br />
le proprie armi.<br />
Ecco quindi le brigate del<br />
prigioniero Omar Abdul<br />
Rahman, formato in maggio e<br />
alleato di Al Qaeda. Sono i<br />
principali sospettati del sanguinoso<br />
assalto al consolato<br />
Usa di Bengasi. Ci sono poi i<br />
miliziani rientrati da Iraq e Afghanistan<br />
e “Ansar al Sharia”,<br />
sosten<strong>it</strong>ori della Sharia, piccolo<br />
gruppo un po’isolato (hanno<br />
prima rivendicato e poi sment<strong>it</strong>o<br />
l’azione contro l’ambascia -<br />
tore). Seguono i “rivoluzionari<br />
del 17 febbraio” legati ai Fratelli<br />
musulmani (hanno scelto<br />
di non aderire all’eserc<strong>it</strong>o regolare<br />
post-rivoluzione) e infine<br />
i jihadisti inser<strong>it</strong>i direttamente<br />
nella struttura qaedista:<br />
operano al confine con<br />
l’Algeria in particolare nel settore<br />
del contrabbando di armi.<br />
I segnali sull’attiv<strong>it</strong>à di nuclei<br />
ispirati ad Al Qaeda erano<br />
già emersi durante la rivolta<br />
contro Gheddafi, tra Tripoli e<br />
Bengasi. Si tratta di formazioni<br />
che dimostrano adattabil<strong>it</strong>à e<br />
flessibil<strong>it</strong>à e tra loro sembra<br />
contare più l’anti-americani -<br />
smo che l’ortodossia religiosa.<br />
Talvolta ci sono ‘matrimoni di<br />
convenienza’ fra i due obiettivi.<br />
Dal focolaio egiziano le<br />
fiamme si sono estese nella vicina<br />
Gaza, incontrastato dominio<br />
di Hamas. E poi in Libia.<br />
E la Cia, alla vigilia dell’11 settembre<br />
2012, aveva lanciato<br />
un allarme sul pericolo di attentati<br />
contro sedi diplomatich<br />
e .<br />
Non va poi sottovalutato il<br />
Nord del vicino Mali, dove Al<br />
Qaeda ha stretto un patto di<br />
ferro con tuareg islamisti e altre<br />
milizie. Per adesso si dedicano<br />
a sequestri che fruttano<br />
milioni di euro, ma intanto costruiscono<br />
una rete di relazioni<br />
difficili da neutralizzare. Sembra<br />
che, al mercato nero in Libia,<br />
abbiano fatto massicci acquisti<br />
di materiale bellico.<br />
Campi d’addestramento di<br />
volontari in zone poco accessibili<br />
nel deserto in tutto il Maghreb.<br />
Gli americani hanno inviato<br />
i droni per dar la caccia ai<br />
terroristi. I risultati non sono<br />
esaltanti, anche perché molti<br />
miliziani, fin<strong>it</strong>o il ‘lavoro’ in patria,<br />
sono emigrati in Siria per<br />
unirsi alla rivolta contro Assad<br />
così come in passato erano<br />
andati in Iraq e in Afghanistan.<br />
Augusto Dell’Angelo
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Aziende informano<br />
@<br />
19<br />
I 20 ANNI DEL CITTÀ FIERA<br />
ANNIVERSARIO PER IL CENTRO COMMERCIALE PIÙ GRANDE DELLA REGIONE<br />
DEGUSTAZIONI DI PRODOTTI, SPETTACOLI E IL 4 NOVEMBRE LA GRANDE TORTA<br />
Venti anni non sono pochi<br />
per una struttura commerciale,<br />
se poi questa è un gigantesco<br />
centro multifunzionale come il<br />
C<strong>it</strong>tà Fiera di Torreano di Martignacco,<br />
l'anniversario diventa<br />
un evento. C<strong>it</strong>tà Fiera infatti<br />
non è solo un centro commerciale,<br />
è “una c<strong>it</strong>tà”, con spazi e<br />
servizi pensati per soddisfare<br />
le esigenze del terr<strong>it</strong>orio. Un<br />
punto di r<strong>it</strong>rovo che ha saputo<br />
differenziarsi in funzione del<br />
forte legame con la sua terra e<br />
nel contempo grazie al suo<br />
orientamento al mercato europeo.<br />
Nonostante la s<strong>it</strong>uazione<br />
di crisi tocchi l'intero comparto<br />
del commercio, proprio per le<br />
caratteristiche del C<strong>it</strong>tà Fiera i<br />
negozi e el attiv<strong>it</strong>à presenti sof-<br />
Cooperativa di consumo<br />
di Premariacco<br />
Via Fiore dei liberi, 32<br />
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8.00 - 12.30/15.00 - 19.00<br />
frono meno il generale calo dei<br />
consumi. Lo sanno i commercianti<br />
presenti che rimangono<br />
fiduciosi sul loro futuro. Tanto<br />
che l'ambizioso programma di<br />
sviluppo è molto ambizioso del<br />
C<strong>it</strong>tà Fiera prosegue perchè<br />
parte da una massa cr<strong>it</strong>ica rappresentata<br />
da ben 7 milioni di<br />
vis<strong>it</strong>atori e spazi di circa 80 mila<br />
metri quadri. Già oggi l’o f fe r t a<br />
merceologica è una delle più<br />
PELLET<br />
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misto faggio<br />
sacco da 15 kg<br />
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sviluppate, basti pensare che<br />
nell’abbigliamento C<strong>it</strong>tà Fiera<br />
è l’unico centro commerciale in<br />
Italia ad osp<strong>it</strong>are sotto lo stesso<br />
tetto Oviesse, Coin, H&M e il<br />
Gruppo Zara. Ora il 20esimo<br />
compleanno un traguardo c he<br />
verrà adeguatamente festeggiato.<br />
E quale miglior festeggiamento<br />
che offrire dei giorni<br />
memorabili alla clientela?<br />
Nell’area esterna del centro<br />
commerciale verranno offerti<br />
ai clienti degustazioni gratu<strong>it</strong>e<br />
di prodotti tipici Friulani.<br />
Le gallerie del centro commerciale<br />
verranno inoltre animate<br />
da vari spettacoli ed il 4<br />
novembre serata clou verranno<br />
spente le 20 candeline su<br />
una torta gigante .<br />
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@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
20<br />
FARE BUSINESS NEGLI U.S.A.<br />
NEL 2011 IL FRIULI HA ESPORTATO NEGLI STATI UNITI OLTRE 215 MILIONI DI<br />
EURO DI PRODOTTI, CONTRO I 175 DEL 2010, CON UN AUMENTO DEL 23%.<br />
Martedì 6 novembre gli Stati<br />
Un<strong>it</strong>i d’America eleggeranno il<br />
loro nuovo Presidente.<br />
Capire oggi come andranno<br />
le elezioni presidenziali è molto<br />
complicato ma la regola non<br />
scr<strong>it</strong>ta è che i successi in poli-<br />
Il presidente degli Usa Barak Obama<br />
tica internazionale contano<br />
ben poco rispetto all’econo -<br />
mia. In altre parole, gli americani<br />
al momento di entrare nel<br />
seggio elettorale controllano il<br />
proprio borsellino e se si r<strong>it</strong>engono<br />
soddisfatti rieleggono il<br />
Presidente uscente, altrimenti<br />
cambiano candidato.<br />
Anche in periodo di campagna<br />
elettorale, in ogni caso,<br />
quello degli U.S.A. è un mercato<br />
di sbocco e di investimento<br />
rilevante per il nostro Paese e<br />
per la nostra provincia.<br />
Nel 2011 il Friuli ha esportato<br />
negli Stati Un<strong>it</strong>i oltre 215<br />
milioni di Euro di prodotti, contro<br />
i 175 del 2010, con un aumento<br />
del 23%. Gli States rappresentano<br />
il settimo partner<br />
commerciale della nostra pro-<br />
vincia. Il saldo attivo della bilancia<br />
commerciale bilaterale rappresenta<br />
un segnale indubbio<br />
di una forte capac<strong>it</strong>à di penetrazione<br />
commerciale delle nostre<br />
aziende, ancora lontana,<br />
probabilmente, dall’aver rag-<br />
giunto il suo massimo potenziale.<br />
Aiutano senza dubbio a rafforzare<br />
le relazioni commerciali<br />
bilaterali anche le pos<strong>it</strong>ive notizie<br />
usc<strong>it</strong>e recentemente sui<br />
fondamentali economici americani.<br />
Il tasso di disoccupazione<br />
negli U.S.A. è sceso al 7,8%, livello<br />
più basso dal gennaio<br />
2009. Ad agosto 2012 gli impieghi<br />
sono aumentati di 142<br />
mila un<strong>it</strong>à (dopo che a giugno<br />
erano aumentati di 181 mila<br />
un<strong>it</strong>à). In lieve cresc<strong>it</strong>a anche i<br />
salari e le ore di lavoro.<br />
Molto spesso si crede che<br />
solo grandi aziende friulane<br />
come Eurotech S.p.a. possano<br />
riportare significativi successi<br />
commerciali negli U.S.A.<br />
L’azienda di Amaro, presente<br />
da anni con successo in terr<strong>it</strong>orio<br />
nordamericano dopo aver<br />
rilevato un’azienda americana<br />
del settore, ha appena firmato<br />
un contratto di 60 milioni di dollari<br />
per la forn<strong>it</strong>ura, nell’arco di<br />
tre anni, di sistemi automatici<br />
per la localizzazione di treni e di<br />
controllo di percorsi in tempo<br />
reale.<br />
Un recente convegno tenutosi<br />
a Palazzo Torriani presso<br />
Confindustria Udine, dedicato<br />
a fornire alle aziende locali degli<br />
approfondimenti operativi<br />
sulle opportun<strong>it</strong>à e sui vantaggi<br />
offerti dal mercato statun<strong>it</strong>ense,<br />
smentisce questa possibile<br />
interpretazione.<br />
Dai dati diffusi durante il<br />
convegno si riconfermano, infatti,<br />
come strategici i tradizionali<br />
settori forti dell’export provinciale.<br />
Ad esempio, i prodotti<br />
della siderurgia (esportazioni<br />
passate da 16 milioni di Euro<br />
nel 2010 a 29 milioni di Euro<br />
nel 2011), i prodotti della tra-<br />
Esteri<br />
sformazione dell’acciaio (che<br />
fanno segnare un ottimo<br />
+39% con 27 milioni di Euro di<br />
fatturato export 2011).<br />
Buone anche le performance<br />
del settore dei macchinari<br />
con incrementi significativi nel<br />
comparto delle macchine per<br />
impiego generale (+54% e 17<br />
milioni di Euro di esportazioni),<br />
delle macchine per la lavorazione<br />
dei metalli e delle macchine<br />
utensili (che passano da<br />
poco più di 3 milioni di euro nel<br />
2010 a 11,4 milioni di euro nel<br />
2011).<br />
Gli Stati Un<strong>it</strong>i d’America, oltre<br />
che altri Paesi, quali il Regno<br />
Un<strong>it</strong>o e la Cina, dovrebbero,<br />
inoltre, essere Paese di riferimento<br />
per le imprese friulane<br />
occupate nel settore legno-arredo.<br />
In calo, invece, le importazioni:<br />
il nostro import provinciale<br />
dagli U.S.A. dai quasi 40<br />
milioni di euro del 2010 è sceso<br />
nel 2011 a circa 31 milioni di<br />
euro, con un calo del 20%.<br />
Come per altri Paesi, peraltro,<br />
anche nel caso degli Stati<br />
Un<strong>it</strong>i per rendere sempre più<br />
efficaci le azioni commerciali,<br />
l’attiv<strong>it</strong>à di internazionalizzazione<br />
delle PMI locali dovrà essere<br />
d’ora in avanti sempre meglio<br />
strutturata e pianificata.<br />
E’ vero che il Friuli Venezia<br />
Giulia, come tutto il Triveneto, è<br />
da sempre caratterizzato da<br />
una naturale vocazione<br />
all’export ed è spesso protagonista<br />
sui mercati esteri. Tuttavia,<br />
un corretto benchmarking<br />
della concorrenza, la creazione<br />
di reti commerciali all’estero, la<br />
valorizzazione del know-how<br />
legale e tributario, la collaborazione<br />
con altre imprese della filiera<br />
o del terr<strong>it</strong>orio aiuterebbe<br />
senza dubbio le imprese locali<br />
nel loro processo di apertura ai<br />
mercati esteri.<br />
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i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
Economia<br />
22<br />
L’operazione gas natural divide<br />
ma da Trieste arriva il no all'opera<br />
IL GOVERNO PERÒ SPINGE PER LA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO A ZAULE<br />
Passano i giorni e il progetto<br />
del Rigassificatore che l'azienda<br />
spagnola Gas Natural vorrebbe<br />
costruire a Trieste divide<br />
il mondo pol<strong>it</strong>ico. Da un lato il<br />
Comune di Trieste, con al fianco<br />
tutti gli enti del terr<strong>it</strong>orio,<br />
Provincia compresa, dall'altro<br />
la Regione e il Governo.<br />
COMUNE. Il primo c<strong>it</strong>tadino<br />
del capoluogo giuliano ha inviato<br />
una lettere ai colleghi del<br />
terr<strong>it</strong>orio da sottoscrivere e da<br />
inoltrare al Presidente del Consiglio<br />
Mario Monti per spiegare<br />
i motivi del veto sull'opera<br />
che dovrebbe sorgere nella zona<br />
di Zaule.<br />
Due ministri, quello dell'Ambiente<br />
Corrado Clini e quello<br />
degli Esteri Giulio Terzi nel<br />
corso di un incontro con le autor<strong>it</strong>à<br />
slovene aveva ribattuto la<br />
necess<strong>it</strong>à e l'importanza dell'opera<br />
tanto da programmare una<br />
serie di incontri con le vicine<br />
repubbliche per stabilire un<br />
percorso condiviso.<br />
TONDO. La Regione intanto<br />
resta a metà strada anche se la<br />
Giunta Tondo ha più volte ribattuto<br />
che c'è la volontà di<br />
supportare Gas Natural.<br />
La compagnia spagnola intanto<br />
preferisce mantenere un profilo<br />
basso senza rilasciare dichiarazioni<br />
e schivando le polemiche<br />
anche se nell'ultima settimana<br />
di ottobre sono stati allest<strong>it</strong>i<br />
dei punti informativi in<br />
c<strong>it</strong>tà per cercare un dialogo con<br />
i c<strong>it</strong>tadini. Una scelta che non è<br />
piaciuto al Movimento 5 Stelle<br />
che ha attaccato chiedendo perché<br />
invece la società non si è<br />
degnata di rispondere alle tante<br />
richieste delle amministrazioni<br />
locali. Sulla stessa linea anche<br />
il Sindaco Cosolini che ha più<br />
volte ribad<strong>it</strong>o la sua contrarietà<br />
all'impianto.<br />
I Sindacati restano invece alla<br />
finestra per capire quali possono<br />
essere le reali capac<strong>it</strong>à oc-<br />
La zona di Zaule dove dovrebbe nascere il Rigassificatore<br />
Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini del Part<strong>it</strong>o Democratico<br />
cupazionali ma anche in questo<br />
senso ci sono parecchi malumori<br />
visto che non è stato predisposto<br />
niente che possa affiancare<br />
l'impianto e che crei<br />
reali posti di lavoro.<br />
ITER. Il percorso per il via libera<br />
alla realizzazione dell'opera<br />
in realtà è ben avviato e di<br />
fatto mancherebbe soltanto il<br />
parere defin<strong>it</strong>ivo da parte del<br />
Governo, a quel punto piaccia o<br />
no agli amministratori comunali<br />
il rigassificatore inizierebbe<br />
a prendere forma nonostante<br />
il piano regolatore e nonostante<br />
i numerosi pareri contrari.<br />
COME FUNZIONA. L'impianto<br />
serve per trasformare il<br />
gas naturale dallo stato liquido<br />
a quello gassoso e viceversa, un<br />
passaggio fondamentale per il<br />
trasporto in quanto via nave si<br />
predilige caricarlo sulle gasiere<br />
allo stato liquido mentre in amb<strong>it</strong>o<br />
terreste chiaramente si predilige<br />
quello gassoso. I rigas-<br />
sificatori si dividono in due categorie<br />
quelli off-shore e<br />
in-shore. A Zaule è stato progettato<br />
il secondo tipo di impianto,<br />
quello terreste.<br />
Il processo di trasformazione<br />
dallo stato liquido a quello gassoso<br />
avviene mediante un forte<br />
abbassamento della temperatura,<br />
che viene portata al disotto<br />
della temperatura di ebollizione<br />
del metano, principale componente<br />
della miscela, che a<br />
pressione atmosferica è pari a<br />
-161.4 °C. Il gas liquefatto viene<br />
quindi imbarcato su speciali<br />
navi dette metaniere, dotate di<br />
cisterne criogeniche che si occupano<br />
di mantenere il carico<br />
allo stato liquido sino al porto<br />
di destinazione, dove subisce il<br />
processo inverso per poter essere<br />
riportato in forma aeriforme<br />
e quindi immesso nelle condotte<br />
della rete di distribuzione.<br />
Il gas naturale allo stato liquido<br />
non è infiammabile discorso<br />
differente per lo stato<br />
gassoso.
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Economia<br />
L'impianto di rigassificazione off-shore di Rovigo<br />
23<br />
@<br />
I veri rischi del gas naturale<br />
tra i m<strong>it</strong>i e tremende leggende<br />
QUANTO SONO PERICOLOSI GLI IMPIANTI CREATI PER IL TRASPORTO DEL GAS<br />
Pericolosi o no? Gli impianti<br />
di rigassificazione<br />
vengono spesso indicati<br />
come ad alto rischio ma<br />
quanti sono stati gli incidenti<br />
nella storia?<br />
Il primo è avvenuto nel 1944<br />
a Cleveland negli Stati Un<strong>it</strong>i, i<br />
serbatoi del depos<strong>it</strong>o di Lng cedono<br />
disperdendo il loro contenuto<br />
e causando una serie di<br />
esplosioni a catena che devastano<br />
il terreno attorno all'impianto<br />
per un miglio quadrato causando<br />
131 morti e 225 fer<strong>it</strong>i. Il di-<br />
sastro ha portato a un blocco nella<br />
costruzione degli impianti di<br />
stoccaggio per quasi 20 anni. Di<br />
incidenti di piccolo conto se ne<br />
registrano molti ma nessuno<br />
causa morti e fer<strong>it</strong>i e sono soprattutto<br />
cap<strong>it</strong>ati alle navi, magari<br />
a segu<strong>it</strong>o di collisioni o del<br />
mare in tempesta. Nel 1996 l'impianto<br />
di liquefazione della<br />
Cactus in Chiapas, nel Messico,<br />
esplode causando 6 morti e 30<br />
fer<strong>it</strong>i. In Italia, sempre nello<br />
stesso anno, sulla nave Portovenere<br />
a causa di un problema sul<br />
sistema di sicurezza durante il<br />
collaudo si scatena un incendio<br />
che uccide sei persone. Nel 2003<br />
in Francia al Terminal Lng della<br />
Gaz de France a Fossur-Mer a<br />
Marsiglia avviene un'esplosione<br />
alla torcia, il principale sistema<br />
di sicurezza dell'impianto.<br />
La porta della torre viene scagliata<br />
a decine di metri di distanza<br />
e sfiora la cabina di controllo,<br />
non ci sono né morti né fer<strong>it</strong>i.<br />
Una fuga di Lng invece provoca<br />
lo scoppio del più grande impianto<br />
petrolchimico algerino.<br />
Il gas fuoriusc<strong>it</strong>o esplode a contatto<br />
con una caldaia e provoca<br />
una serie di esplosioni a catena.<br />
Solo uno dei quattro “treni” in<br />
funzione in quel momento non<br />
esplode. Vengono infranti i vetri<br />
nelle ab<strong>it</strong>azioni s<strong>it</strong>e in un raggio<br />
di 6 miglia. Gli ab<strong>it</strong>anti della<br />
vicina Skikda scendono in strada<br />
convinti di essere stati v<strong>it</strong>time<br />
di un terremoto. Alla fine saranno<br />
27 i morti e 74 i fer<strong>it</strong>i.<br />
Sono 16 gli impianti esistenti<br />
in Europa il più grande è a Barcellona<br />
e ha una capienza di 540<br />
mila metri cubi di gas. 5 quelli in<br />
nord America e 2 in America<br />
centrale mentre il record è detenuto<br />
dal Giappone che ne ha costru<strong>it</strong>i<br />
23 su un totale di 29 in tutta<br />
l'Asia. Il più grande è quello di<br />
Sodegaura della Tokyo Electric<br />
con una capac<strong>it</strong>à di 2,66 milioni<br />
di metri cubi. 52 dunque gli impianti<br />
complessivi nel mondo di<br />
cui quasi la metà nell'isola nipponica<br />
che non potendo contare<br />
su materie prime e non potendo<br />
costruire gasdotti ha incentrato<br />
la sua pol<strong>it</strong>ica energetica sul Gas<br />
Naturale..<br />
I costruttori degli impianti<br />
non nascondono il rischio di potenziali<br />
esplosioni anche se la<br />
tecnologia in questo campo rende<br />
gli impianti piuttosto sicuri:<br />
non a caso gli incidenti che riguardano<br />
gasiere e impianti di<br />
rigassificazione sono esigui e<br />
poco significativi rispetto ad altri<br />
impianti come le raffinerie di<br />
petrolio.<br />
Il ciclo di rigassificazione di<br />
per sé non presenta grandi emissioni<br />
di anidride carbonica in atmosfera,<br />
come una centrale<br />
elettrica a gas o ad olio combustibile.<br />
Il suo impatto ambientale<br />
è da considerarsi parecchio lim<strong>it</strong>ato<br />
anche se nel complesso<br />
bisogna considerare anche il trasporto<br />
e in questo senso l'intera<br />
filiera diventa sensibilmente più<br />
inquinante.
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
24 Economia<br />
MANCATI PAGAMENTI: NEL<br />
NORDEST ALLARME ESTERO<br />
DAL L’INDAGINE ASSICOM CRITICITÀ ANCHE DALLE AZIENDE STRUTTURATE.<br />
Chi pensava che i cattivi<br />
pagatori si concentrassero<br />
in quelle regioni maggiormente<br />
colp<strong>it</strong>e dalla crisi,<br />
come nel Sud Italia, deve ricredersi.<br />
L’acuirsi della condizione<br />
economica ha cambiato alcune<br />
dinamiche: anche<br />
nelle aree storicamente<br />
considerate più affidabili,<br />
dove si concentrano le<br />
maggiori relazioni strategiche,<br />
la crisi ha prodotto<br />
conseguenze negative. Secondo<br />
l’indagine svolta da<br />
Assicom confrontando i<br />
dati raccolti nel I semestre<br />
del 2011 con quelli del I semestre<br />
2012 emerge come<br />
a livello Italia il Sud, pur<br />
confermandosi al 1° posto<br />
assoluto, riduce di 2,8 punti<br />
percentuali il suo peso sul<br />
totale pratiche di recupero,<br />
rispetto al passato.<br />
Cresce invece l’i n c i d e nza<br />
ricoperta dalle aree r<strong>it</strong>enute<br />
un tempo più solide<br />
come il Nordovest (+2,4%)<br />
e il Nordest (+0,2%). La<br />
cresc<strong>it</strong>a maggiore si registra<br />
in Lombardia +2%, il<br />
calo più significativo in Puglia<br />
– 2,8 %.<br />
Nelle quattro aree il peso<br />
è così suddiviso: il Sud<br />
28%, il Centro 25%, il Nordovest<br />
23,8% e il Nordest<br />
AlessandroSalvatelli<br />
Il grafico degli andamenti dei mancati pagamenti<br />
19%. L’estero, invece, si attesta<br />
al 4,1%.<br />
Rispetto all’andamento<br />
generale Italia, nel Nordest,<br />
particolarmente rilevante è<br />
il peso di pratiche di recupero<br />
cred<strong>it</strong>i aperte nei confronti<br />
di deb<strong>it</strong>ori esteri che<br />
– rispetto alle altre macro<br />
aree <strong>it</strong>aliane - detiene una<br />
quota sul totale insoluti del<br />
12%, contro il 4,1% della<br />
quota nazionale. Analizzando<br />
le pratiche di informazioni<br />
commerciali richieste<br />
verso i clienti esteri si nota<br />
una sotto-investigazione rispetto<br />
al totale insoluti generati,<br />
s<strong>it</strong>uazione che trova<br />
conferma nel calo di 0,5 %<br />
registrato nel I semestre<br />
2012 in rapporto al 2011.<br />
Sul totale insoluti, il peso<br />
dei mancati pagamenti nel<br />
Friuli Venezia Giulia cala di<br />
0,1% e di 0,2 % in Trentino<br />
Alto Adige. Cresce invece<br />
in Veneto (+0,3%) e in Emi-<br />
lia Romagna (+0,3). In particolare<br />
in Friuli Venezia<br />
Giulia il peso delle società<br />
di cap<strong>it</strong>ali è particolarmente<br />
significativo rappresentando<br />
quasi il 50% del totale<br />
insoluti.<br />
Dopo una cresc<strong>it</strong>a registrata<br />
negli ultimi tre anni,<br />
sono ora in leggero calo, gli<br />
insoluti generati dai propri<br />
corregionali, risultato correlato<br />
ad un atteggiamento<br />
maggiormente preventivo<br />
verso quei clienti dimostratisi<br />
meno affidabili.<br />
“L’indagine mette in evidenza<br />
come le aziende che<br />
non avevano intrapreso già<br />
nel periodo pre-crisi una<br />
corretta gestione dei pagamenti<br />
sono oggi quelle che<br />
più soffrono gli effetti dei r<strong>it</strong>ardi<br />
di pagamento e spesso<br />
hanno a loro volta difficoltà<br />
ad onorare i propri deb<strong>it</strong>i.<br />
– spiega Alessandro<br />
Salvatelli, presidente Assi-<br />
com S.p.A. – Data la veloc<strong>it</strong>à<br />
con la quale la crisi<br />
economica si è propagata,<br />
molte aziende non hanno<br />
avuto il tempo necessario<br />
per maturare un nuovo e<br />
più organizzato approccio<br />
alla tutela dei propri cred<strong>it</strong>i<br />
commerciali.<br />
L’esperienza di questi<br />
anni dimostra una volta di<br />
più che applicare con sistematic<strong>it</strong>à<br />
gli strumenti di<br />
prevenzione e mon<strong>it</strong>oraggio<br />
delle esposizioni consente<br />
di ridurre i tempi di<br />
incasso e lim<strong>it</strong>a i rischi di insolvenza.<br />
La formula magica non<br />
esiste - conclude Salvatelli<br />
– ma oggi più che mai ridurre<br />
al minimo le perd<strong>it</strong>e<br />
sui cred<strong>it</strong>i garantendo un<br />
adeguato livello di liquid<strong>it</strong>à<br />
rappresenta il presupposto<br />
necessario per superare la<br />
crisi e prepararsi a cogliere<br />
le opportun<strong>it</strong>à di ripresa.”
0432 69465<br />
PASIAN DI PRATO<br />
(UD) Via Santa Caterina, 41
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
Economia<br />
26<br />
Nel mirino l’aumento dell’Iva<br />
l'Istat ne stima tutti gli effetti<br />
INFLAZIONE ITALIANA SUPERIORE DI UN PUNTO % ALLA MEDIA EUROPEA<br />
Anche l'Istat, notoriamente<br />
molto parco<br />
nei propri giudizi e<br />
stime, non nasconde più la<br />
grav<strong>it</strong>à della s<strong>it</strong>uazione e all'audione<br />
presso la Commissione<br />
straordinaria per la verifica<br />
dell'andamento generale<br />
dei prezzi al consumo del<br />
Senato, il Direttore, Roberto<br />
Monducci, dichiara: “Le dinamiche<br />
economiche degli ultimi<br />
anni, aggravate dalla recessione<br />
in corso, hanno determinato<br />
una diminuzione<br />
del redd<strong>it</strong>o disponibile delle<br />
famiglie in termini reali che<br />
ne ha riportato il livello assoluto<br />
a quello registrato nel<br />
2001 e quello pro-cap<strong>it</strong>e alla<br />
prima metà degli anni '90.<br />
Nel secondo trimestre del<br />
2012, rispetto allo stesso<br />
periodo del 2011, si è registrata<br />
una riduzione del<br />
4,1% del potere d'acquisto<br />
delle famiglie (cioè il redd<strong>it</strong>o<br />
disponibile delle famiglie<br />
consumatrici al netto dell'inflazione).<br />
Nonostante il quadro<br />
recessivo, gran parte di<br />
questa diminuzione è imputabile<br />
all'inflazione, pari nello<br />
stesso periodo al 3,3%”.<br />
L'inflazione.<br />
Nella primo semestre del<br />
2012, la cresc<strong>it</strong>a tendenziale<br />
dei prezzi al consumo si è<br />
stabilizzata al 3,3%, per poi<br />
scendere al 3,2% nel terzo<br />
trimestre.<br />
Nei primi tre trimestri del<br />
2012, i prezzi dei beni sono<br />
cresciuti ad un r<strong>it</strong>mo non inferiore<br />
al 4,0%, quasi il doppio<br />
di quella dei prezzi dei<br />
servizi.<br />
Nel comparto alimentare,<br />
dopo il moderato rallentamento<br />
iniziale, la cresc<strong>it</strong>a è<br />
sal<strong>it</strong>a al 2,8%, in accelerazione<br />
rispetto ai mesi precedenti.<br />
In particolare, si riaccendono<br />
le tensioni inflazio-<br />
nistiche nel settore dei prodotti<br />
non lavorati (+3%),<br />
mentre prezzi dei prodotti lavorati<br />
mostrano segni di rallentamento<br />
della cresc<strong>it</strong>a<br />
(+2,5%).<br />
Nel settore energetico, i<br />
primi nove mesi del 2012 sono<br />
stati caratterizzati da una<br />
forte dinamic<strong>it</strong>à dei prezzi dei<br />
carburanti e delle tariffe dell'energia<br />
elettrica e del gas.<br />
In particolare, dopo la leggera<br />
attenuazione del trend nel<br />
secondo trimestre e nei primi<br />
mesi del terzo trimestre, una<br />
nuova inversione di tendenza<br />
ha riportato, a settembre, il<br />
Roma, la sede dell'Ist<strong>it</strong>uto nazionale di statistica<br />
LA SUA STORIA<br />
ISTITUITO NEL '26 DAL REGIME FASCISTA<br />
RACCOGLIE DATI ECONOMICI E SOCIALI<br />
L'Ist<strong>it</strong>uto nazionale di statistica<br />
(ISTAT) è un ente di ricerca<br />
pubblico <strong>it</strong>aliano, le cui<br />
attiv<strong>it</strong>à comprendono: censimenti<br />
sulla popolazione, censimenti<br />
sull'industria, sui servizi<br />
e sull'agricoltura indagini<br />
campionarie sulle famiglie<br />
(consumi, forze di lavoro,<br />
aspetti della v<strong>it</strong>a quotidiana,<br />
salute, sicurezza, tempo libero,<br />
famiglia e soggetti sociali,<br />
uso del tempo, etc.) e numerose<br />
indagini economiche<br />
(contabil<strong>it</strong>à nazionale, prezzi,<br />
commercio estero, ist<strong>it</strong>uzio-<br />
ni, imprese, occupazione,<br />
etc.). Ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o come Ist<strong>it</strong>uto<br />
Centrale di Statistica nel<br />
1926, durante il Fascismo,<br />
per raccogliere, in forma organizzata,<br />
alcuni dati essenziali<br />
riguardanti lo Stato, è<br />
stato riorganizzato nel 1989,<br />
con il d.l. n. 322 che ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
il Sistema Statistico Nazionale<br />
(SISTAN) e ha dettato<br />
norme sui comp<strong>it</strong>i e l'organizzazione<br />
dell'ISTAT,<br />
cambiandone tra l'altro la denominazione<br />
in Ist<strong>it</strong>uto nazionale<br />
di statistica.<br />
tasso di cresc<strong>it</strong>a su base annua<br />
al 15,9%.<br />
E u ro p a<br />
Nel terzo trimestre dell'anno,<br />
il differenziale d'inflazione<br />
rispetto all'area euro è<br />
tornato a sfiorare l'1%. A settembre,<br />
rispetto ad un'inflazione<br />
<strong>it</strong>aliana del 3,4%, i<br />
prezzi al consumo risultavano<br />
incrementati del 2,6%<br />
nella media europea (+2,1%<br />
in Germania, +2,2% in Francia<br />
e +3,5% in Spagna).<br />
La più elevata veloc<strong>it</strong>à di<br />
cresc<strong>it</strong>a dei prezzi al consumo<br />
in Italia, rispetto alla media<br />
europea, risente soprattutto<br />
delle maggiori tensioni<br />
sui prezzi dei beni energetici<br />
e del settore alimentare, ma<br />
anche di differenziali inflazionistici<br />
più ampi in alcuni<br />
comparti servizi relativi all'ab<strong>it</strong>azione<br />
alle comunicazioni.<br />
Aumento dell'Iva.<br />
Riguardo al potenziale impatto<br />
sui prezzi al consumo<br />
della variazione delle aliquote<br />
Iva proposta dal Governo<br />
nel disegno di legge di stabil<strong>it</strong>à<br />
per l'anno 2013, l'Istat<br />
distingue due scenari possibili,<br />
precisando che l'intervento<br />
interesserà un'ampia<br />
fascia dei prezzi dei beni e<br />
dei servizi (80%).<br />
L'ist<strong>it</strong>uto stima che l'impatto<br />
della manovra sull'indice<br />
dei prezzi al consumo armonizzato<br />
(Ipca) ammonterà<br />
a l'0,8% di tale indice; nel caso<br />
fosse confermata una<br />
maggiorazione di due punti<br />
percentuali dell'Iva, l'impatto<br />
sarebbe stato maggiore:<br />
1,5%.<br />
In particolare, gran parte<br />
dell'effetto dell'aumento del'Iva<br />
si scaricherebbe sui settori<br />
“bevande alcoliche e tab<br />
a c ch i ”, “abbigliamento e<br />
calzature”, “ trasporti e comunicazioni”.
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
28 Aziende informano<br />
Trasfer<strong>it</strong>a la ferramenta Bardelli<br />
tutto il professionale a Manzano<br />
NELLA NUOVA SEDE ANCHE LA SIDERURGICA CHE ORA È A MOLIN NUOVO<br />
Con l’acquisto di<br />
questi nuovi spazi<br />
da gennaio 2012 la<br />
Ferramenta Bardelli ha lasciato<br />
defin<strong>it</strong>ivamente le<br />
aree occupate nella sede storica<br />
di Torreano di Martignacco<br />
per trasferirsi nei<br />
nuovi locali di Manzano. in<br />
sostanza i canali ingrosso e<br />
professionale vengono accorpati<br />
e spostati entrambe<br />
in un’unica nuova sede per<br />
centralizzare la logistica a<br />
Manzano.<br />
Carlo Tenca Montini attuale<br />
Direttore e Amministratore<br />
Delegato del Gruppo (composto<br />
da Ferramenta Bardelli,<br />
Cif e Siderurgica Bardelli)<br />
spiega che “il gruppo intende<br />
continuare a crescere e svilupparsi<br />
avendo in previsione<br />
di chiudere il 2012 con circa<br />
20 milioni di euro di fatturato,<br />
ed è per questo che vi è stata<br />
l’acquisizione di nuovi spazi<br />
e capannoni a Oleis di Manzano<br />
in Via Parini 19, dove<br />
sorgeva la Id Export”.<br />
Prosegue Carlo Tenca<br />
Montini: “lo spostamento,<br />
dettato principalmente da ne-<br />
Il nuovo organizzatissimo magazzino<br />
Ferramenta Bardelli a Manzano, l’ingresso<br />
cess<strong>it</strong>à logistiche, permetterà<br />
di avere più spazi da dedicare<br />
alla movimentazione delle<br />
merci, ma allo stesso tempo<br />
avvantaggerà tutto il Gruppo<br />
che potrà così riunire tutte e<br />
tre le aziende in un’unica location.<br />
I 12.000 mq già disponibili<br />
al momento sono occupati<br />
da Ferramenta Bardelli e<br />
Cif, ma a breve partiranno i<br />
lavori per mettere a norma gli<br />
altri capannoni in modo da<br />
poter trasferire a Manzano<br />
anche la Siderurgica Bardelli,<br />
attualmente a Molin Nuovo,<br />
creando così un polo di distribuzione<br />
di prodotti siderurgici<br />
e di tutto ciò che ad essi è<br />
correlato molto importante.<br />
Entro fine 2012, a lavori ultimati,<br />
saranno fruibili ben<br />
17.000 mq di capannoni”.<br />
Inutile dire che quella della<br />
Ferramenta Bardelli è una<br />
storia che è andata di pari passo<br />
con quella del Friuli che<br />
lavora. Tutto comincia negli<br />
anni ’60 quando il Comm.<br />
Antonio Bardelli rileva a<br />
Udine la ferramenta di Broili<br />
in via Poscolle. Nel 1975 il<br />
giro d’affari del commercio<br />
di prodotti di ferramenta e siderurgici<br />
diventa importante<br />
in quanto oltre a rivolgersi al<br />
pubblico finale ci si comincia<br />
a specializzare nelle forn<strong>it</strong>ure<br />
all’ingrosso dedicate ad artigiani,<br />
negozianti e industrie;<br />
il successo nelle vend<strong>it</strong>e rende<br />
inev<strong>it</strong>abile la decisione di<br />
ingrandirsi e di aprire un punto<br />
vend<strong>it</strong>a di 1500 mq a Torreano<br />
di Martignacco<br />
nell’area accanto alla Fiera di<br />
Udine (dove attualmente sorge<br />
il Centro Commerciale<br />
C<strong>it</strong>tà Fiera).<br />
L’apertura del punto vend<strong>it</strong>a<br />
di Torreano di Marti-<br />
gnacco riscuote un successo<br />
tale che negli anni ’80, furono<br />
da prima raddoppiate le superfici<br />
dedicate all’area ferramenta<br />
e in segu<strong>it</strong>o inaugurato<br />
il Brico Fiera totalmente<br />
dedicato al “fai da te” a r r i v a ndo<br />
così ad ottenere ben<br />
12.000 mq di superficie commerciale<br />
aperta al pubblico.<br />
L’attiv<strong>it</strong>à all’ingrosso di prodotti<br />
di ferramenta continua<br />
ad espandersi negli anni successivi<br />
anche grazie all’a p e rtura<br />
della filiale di Padova.<br />
Nel 1980 entra in azienda<br />
Antonio Maria Bardelli, figlio<br />
del Commendatore, portando<br />
nuove visioni aziendali<br />
e nuova linfa: è a lui che si<br />
deve il primo innovativo progetto<br />
di informatizzazione<br />
della ferramenta. Nei primi<br />
anni ’90 una parte degli esistenti<br />
magazzini della ferramenta<br />
verranno dismessi per<br />
dare spazio ad un’area commerciale<br />
e precisamente nel<br />
1992 Antonio Maria Bardelli<br />
fa pioneristicamente nascere<br />
l’attuale Centro Commerciale<br />
C<strong>it</strong>tà Fiera, oggi uno dei<br />
principali poli commerciali a<br />
livello <strong>it</strong>aliano, che festeggia<br />
in questi giorni i primi<br />
vent’anni di attiv<strong>it</strong>à.
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Aziende informano<br />
Nel 2000 con l’a c q u i s izione<br />
di Eurotubi l’attiv<strong>it</strong>à di<br />
commercio di prodotti siderurgici<br />
diventa una realtà<br />
sempre più importante tanto<br />
da far nascere la Siderurgica<br />
Bardelli dislocata a Molin<br />
Nuovo con ben 3000 mq<br />
di nuove superfici tutte dedicate<br />
alla forn<strong>it</strong>ura all’i ngrosso<br />
di ferramenta.<br />
Nel 2000 la vend<strong>it</strong>a di<br />
prodotti di ferramenta occupava<br />
ancora ben 4000 mq<br />
posizionati dove attualmente<br />
vi è la galleria principale<br />
dell’attuale C<strong>it</strong>tà Fiera che<br />
nel frattempo cresceva ed<br />
aveva bisogno di nuovi spazi<br />
ed è per questo che in quegli<br />
anni la ferramenta viene trasfer<strong>it</strong>a<br />
nelle aree adiacenti<br />
al centro stesso diventando<br />
così un’ent<strong>it</strong>à a sé.<br />
Nel 2007 il “mondo ferramenta”,<br />
fino ad ora differenziato<br />
solo per il canale<br />
Archivio Pignat, Civici Musei<br />
e Gallerie di Storia e Arte, Udine<br />
Foto aerea della nuova sede della Ferramenta Bardelli<br />
dettaglio con Brico Fiera srl,<br />
già nato nel 1986 e da sub<strong>it</strong>o<br />
accorpato nel centro<br />
commerciale, viene riorganizzato<br />
per aree omogenee<br />
di cliente/business in:<br />
1) Ferramenta Bardelli e<br />
Siderurgica: dedicate al canale<br />
professionale (azien-<br />
de/artigiani) con sede a<br />
Torreano di Martignacco e<br />
Molin Nuovo.<br />
2) CIF srl (Compagnia Ingrosso<br />
Ferramenta) dedicata<br />
al canale clienti ingrosso.<br />
Con sede a Oleis di Manzano<br />
oggi è uno dei principali<br />
distributori di prodotti di fer-<br />
foto di Giorgio Lotti<br />
29<br />
@<br />
ramenta del Nord Est tanto<br />
che distribuisce i suoi prodotti<br />
fino a tutta l’Emilia Romagna<br />
e Lombardia, a pieno<br />
regime occupa circa 50<br />
persone ed è un’azienda<br />
che per stare al passo con i<br />
tempi è in continua cresc<strong>it</strong>a.<br />
telefono:<br />
+39 0432 985266<br />
Comune di Venzone<br />
fax:<br />
+39 0432 985404<br />
Comune di Venzone<br />
e.mail:<br />
info@tieremotus.<strong>it</strong><br />
comune.venzone@com-venzone.regione.fvg.<strong>it</strong><br />
orari di apertura:<br />
dal martedì al venerdì:<br />
15:00 - 19:00<br />
sabato e domenica:<br />
9:00 - 13:00 / 15:00 - 19:00
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
30<br />
LE MOSTRE D’AUTU N NO<br />
“CH ICCH E” FUORI PORTA<br />
DAL PALLADIO A LYNN DAVIS, DA CANOVA A MARINI, DA CARRÀ A LA VACCARA<br />
Per gli appassionati<br />
d'arte, o per chi volesse<br />
trascorrere un fine<br />
settimana fuori casa, è in arrivo<br />
un magnifico autunno fatto di<br />
proposte di qual<strong>it</strong>à, originali,<br />
osp<strong>it</strong>ate in luoghi e c<strong>it</strong>tà di<br />
grande fascino, spesso al di<br />
fuori dei circu<strong>it</strong>i turistici nazionali<br />
più abusati.<br />
LE ESPOSIZIONI. Comin -<br />
ciamo dalle mostre che sono<br />
già in corso, in una veloce carrellata<br />
dal centro alle periferie<br />
del Paese.<br />
“Storie di sguardi, volti e<br />
f i g u re " fino al 20 gennaio a<br />
Palazzo Chiericati a Vicenza.<br />
Per l’occasione viene presentato<br />
un segmento del grande<br />
restauro del palazzo palladiano<br />
che osp<strong>it</strong>a le raccolte civiche<br />
d'arte. In questi ambienti,<br />
mai prima aperti al pubblico, è<br />
allest<strong>it</strong>a una interessante mostra<br />
sui r<strong>it</strong>ratti nelle collezioni<br />
del museo, collaterale alla<br />
grandiosa mostra in Basilica.<br />
Andrea Palladio, a Palazzo<br />
Barbaran da Porto, trova finalmente<br />
il suo punto espos<strong>it</strong>ivo<br />
e informativo di riferimento: il<br />
Palladio Musaeum, assolutamente<br />
innovativo per concezione<br />
e per allestimento.<br />
Restando nel Veneto, un altro<br />
elegantissimo omaggio al<br />
genio di Antonio Canova, lo<br />
propongono la Gipsoteca e il<br />
Museo a lui dedicati a Possagno<br />
nel trevigiano. Qui, sino al<br />
4 novembre, è ancora possibile<br />
ammirare la mostra "Ca -<br />
nova e la danza".<br />
Nel cuore di Venezia, al Museo<br />
Archeologico Nazionale,<br />
l'affascinante mostra "Mo -<br />
dern View of Ancient Treas<br />
u re s " con cui Lynn Davis<br />
racconta i suoi viaggi alla scoperta<br />
di testimonianze storiche<br />
e religiose in luoghi "fuori<br />
circu<strong>it</strong>o" del vicino e lontano<br />
Oriente.<br />
Il Palazzo Palladiano a Vicenza<br />
Dalla Laguna al Parco del<br />
Dolom<strong>it</strong>i (da pochi mesi Patrimonio<br />
Unesco): qui a Taibon<br />
Agordino e in altre sedi "Cd<br />
Next. Dolom<strong>it</strong>i Contemporanee",<br />
mostre e istallazioni in<br />
un contesto davvero unico al<br />
mondo. Restando in amb<strong>it</strong>o<br />
alpino, ma questa volta in Svizzera,<br />
alla Pinacoteca Zust di<br />
Rancate, da segnalare l'<br />
“Omaggio a "Francesco<br />
Mola (18612 - 1666) nel<br />
quarto centenario della nasc<strong>it</strong><br />
a”.<br />
Nel vicino Trentino, al Castello<br />
del Buonconsiglio e a<br />
Castel Beseno, si ammira la<br />
mostra "I cavalieri dell'Imperatore.<br />
Duello e guerra<br />
nelle armerie rinasciment<br />
ali", imperdibile per chi ami la<br />
grande storia o voglia ammirare<br />
capolavori di un artigianato<br />
che è assolutamente arte.<br />
Sempre in Trentino, ma al<br />
Mag di Riva del Garda e al Palazzo<br />
dei Panni di Arco, le ope-<br />
re di Koen Va Del Broek.<br />
"Sc adows" è il t<strong>it</strong>olo emblematico<br />
di una mostra realmente<br />
emozionante.<br />
A Sondrio si è invece da poco<br />
aperto il sipario sulle originali<br />
ceramiche di Antonia<br />
Campi, in una mostra int<strong>it</strong>olata<br />
"Geometrie impossibili" al -<br />
lest<strong>it</strong>a alla Galleria del Cred<strong>it</strong>o<br />
Valtellinese in Palazzo Sertoli.<br />
Nel cuneese, ad Alba, la locale<br />
Banca d'Alba presenta<br />
nella propria sede un capolavoro<br />
assoluto di Tiziano Vecellio,<br />
il grandioso "Martirio di<br />
San Lorenzo”, restaurato<br />
grazie ad un intervento dell'ist<strong>it</strong>uto<br />
di cred<strong>it</strong>o albese.<br />
In Lombardia, a Palazzo Te<br />
di Mantova, "Pier Luigi Nervi.<br />
Arch<strong>it</strong>ettura come Sfida.<br />
L'industria e la fabbrica sospesa".<br />
Si tratta di una completa<br />
retrospettiva sul maggior<br />
arch<strong>it</strong>etto del Novecento<br />
<strong>it</strong>aliano, con un occhio di riguardo<br />
alle Cartiere Burgo, da<br />
lui progettate proprio in terri-<br />
Cultura<br />
torio mantovano.<br />
A Mamiano di Traversetolo,<br />
nel parmense, alla Fondazione<br />
Magnani Rocca, occasione<br />
unica per mirare un centinaio<br />
di opere di Sutherland "il<br />
p<strong>it</strong>tore che smascherò la<br />
natura".<br />
In un'altra ist<strong>it</strong>uzione che<br />
offre sempre iniziative di grande<br />
qual<strong>it</strong>à, il Centro Matteucci<br />
per l'Arte di Viareggio, opere<br />
celebri e riscoperte di "Borra -<br />
ni. Al di là della macchia".<br />
A Palazzo dei Diamanti, a<br />
Fe r r a r a "Boldini, Previati e<br />
De Pisis: due scoli di grande<br />
arte a Ferrara", per sottolineare<br />
la voglia della c<strong>it</strong>tà di<br />
superare il trauma del recente<br />
terremoto. Contemporaneamente<br />
alla Zust di Rancate si<br />
apre l'attesissima mostra<br />
"Serodine e la brezza caravaggesca<br />
sulla Regione dei<br />
Laghi", esposizione tra le più<br />
importanti mai proposte dal<br />
museo svizzero.<br />
Continua...
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
Raffaello verso Picasso Mostra<br />
32<br />
...segue<br />
A Milano, alla Gallerie<br />
Cred<strong>it</strong>o Valtellinese, aperta<br />
l'originale mostra "Le metamorfosi<br />
del viaggiatore.<br />
Stati mentali, onirici e reali<br />
del partire e del tornare".<br />
Cahier e disegni di viaggio<br />
creati dai grandi illustratori<br />
<strong>it</strong>aliani. Alla Fondazione Ferrero<br />
di Alba, organica re t ro -<br />
spettiva di Carlo Carrà, curata<br />
da Cristina Bandera.<br />
L'indomani, a Sarmede, doppio<br />
appuntamento: con la<br />
trentesima edizione della<br />
Mostra Internazionale d'Illustrazione<br />
per l'Infanzia e<br />
con la nuova Casa della Fantasia<br />
che da quest'anno<br />
osp<strong>it</strong>a quella che è ormai la<br />
manifestazione leader in Europa<br />
sull'illustrazione. Osp<strong>it</strong>e<br />
d'onore, la Russia con le sue<br />
meravigliose fiabe.<br />
Alla Fabbriche Chiramontane<br />
di Agrigento, "Antonio<br />
Sanfilippo. Gli anni sessanta.<br />
Il colore del segno",<br />
a cura di Fabrizio D'Amico.<br />
Occasione da non perdere<br />
per ammirare opere selezionatissime<br />
di uno dei più<br />
grandi interpreti dell'Astrattismo<br />
in Italia.<br />
A Rovigo, in contemporanea,<br />
da ammirare le illustrazioni<br />
originali esposte nella<br />
mostra "Aria. I Colori del<br />
Sacro" a Palazzo Roverella.<br />
Da segnalare, accanto alla<br />
rassegna, le molte e originali<br />
iniziative per bambini e famiglie.<br />
Alla Galleria Cred<strong>it</strong>o Siciliano<br />
di Acireale invece, a<br />
partire dal 16 novembre, arriva<br />
la mostra “La vaccara /<br />
Maillet. Nord e sud a conf<br />
ro n t o ”: il nord della Valtellina,<br />
rappresentata da Daniel<br />
Maillet, e la Sicilia, con le<br />
opere del catanese Filippo<br />
La Vaccara.<br />
Dal 25 novembre alla<br />
Fondazione Banca del Monte<br />
di Lucca, in mostra le opere<br />
dei 12 giovani fotografi<br />
europei selezionate per la<br />
prima edizione dell'European<br />
Photo Exhib<strong>it</strong>ion<br />
Aw a r d .<br />
E' la più sontuosa retro-<br />
Vis<strong>it</strong>a di Mattei ad Acqualagna<br />
"Modern View of Ancient Treasures" di Lynn Davis<br />
spettiva che sia mai stata allest<strong>it</strong>a<br />
quella che a partire dal<br />
3 dicembre Villa Manin a<br />
Passariano di Codroipo dedica<br />
a Giambattista Tiepolo,<br />
superbo interprete dell'arte<br />
del Settecento in Europa. Ad<br />
essa sono collegate mostre<br />
e iniziative a Udine e a Trieste.<br />
Per concludere un anno<br />
d'arte, il 15 dicembre al Man<br />
di Nuoro, doppio appuntamento<br />
nel nome del cavallo e<br />
del cavaliere: con le celeberrime<br />
opere sul tema di Marino<br />
Marini e con l'interpre-<br />
Un museo Per Mattei<br />
L’EX PRESIDENTE DELL’ENI, NON È PIÙ GIALLO, MA STORIA<br />
A<br />
50 anni dalla<br />
morte del fondatore<br />
dell’Eni, Acqualagna<br />
sua c<strong>it</strong>tà natale,<br />
ora gli dedica un museo<br />
aprendo la casa natale.<br />
Qui la storia si è fermata<br />
e conserva intatte alcuni<br />
ined<strong>it</strong>i stralci della v<strong>it</strong>a personale<br />
del grande imprend<strong>it</strong>ore:<br />
l’ultima firma dell’i ngegnere<br />
fatta prima di essere<br />
ucciso; Il tappo della<br />
bottiglia di champagne<br />
stappato nel febbraio 1953<br />
a segu<strong>it</strong>o della firma di approvazione<br />
e fondazione<br />
E.n.i. avvenuta in Corso Venezia<br />
a Milano. E poi alcuni<br />
effetti personali, come la<br />
scrivania rimasta intatta<br />
con i suoi occhiali, le sue<br />
letture, il portasigarette; le<br />
passioni di quando non<br />
pensava al lavoro, ovvero la<br />
pesca, di cui si conservano<br />
tutti i suoi strumenti.<br />
Ma ecco come lo ricorda<br />
per l’occasione il sindaco di<br />
Acqualagna Andrea Pie-<br />
Cultura<br />
tazione che sul medesimo<br />
argomento propongono importanti<br />
artisti contemporanei<br />
internazionali.<br />
Blu<br />
Filippo La Vaccara<br />
rotti:<br />
«Non vogliamo indagare<br />
le cause dell’attentato, che<br />
sono oramai abbastanza<br />
note ma vogliamo dedicarci<br />
all’uomo e alla grande passione<br />
civile che lo ha reso<br />
uno dei principali sosten<strong>it</strong>ori<br />
dello sviluppo industriale<br />
post bellico e della dign<strong>it</strong>à<br />
dell’uomo lavoratore,<br />
perché come rec<strong>it</strong>a l’e p igrafe<br />
posta nella sua casa<br />
natale, “Enrico Mattei compì<br />
imprese […] grandiosamente<br />
susc<strong>it</strong>ate non a proprio<br />
ma a universale prof<strong>it</strong>to<br />
per elevare il lavoro a<br />
fondamento di libertà”.
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Cultura<br />
Fluxus: Happening Gund<br />
Simone Forti<br />
33<br />
@<br />
INTRAMONTABILE FLUXUS<br />
SI FESTEGGIANO I 50 ANNI<br />
A REGGIO EMILIA INAUGURA UNA MOSTRA SUL MOVIMENTO NEO DADAISTA<br />
Un’esposizione fuori dal comune<br />
ricostruirà la genealogia<br />
dell'intero percorso artistico di<br />
grandi artiste a livello mondiale.<br />
L’evento, infatti, dal t<strong>it</strong>olo<br />
“Women in Fluxus & Other<br />
Experimental Tales”, promossa<br />
dalla Fondazione Palazzo<br />
Magnani e aperto al pubblico<br />
dal 10 novembre al 10 febbraio<br />
a Reggio Emilia, intende celebrare<br />
i 50 di Fluxus, movimento<br />
artistico (nato in realtà nel 1931<br />
negli Usa) che decollò nel 1962<br />
in Germania, rappresentato da<br />
un gruppo neo dadaista.<br />
FLUXUS. I suoi adepti si identificavano<br />
con la musica e la<br />
poesia sperimentale e con le arti<br />
visive, rivendicando l'intrinseca<br />
artistic<strong>it</strong>à dei gesti più comuni<br />
ed elementari promuove lo<br />
sconfinamento dell'atto creativo<br />
nel flusso della v<strong>it</strong>a quotidiana.<br />
E questo, in nome di un'arte<br />
totale che predilige come amb<strong>it</strong>i<br />
elettivi d'espressione soprattutto<br />
la musica, la danza, la poesia,<br />
il teatro e la performance.<br />
Ecco che nacquero gli Happening<br />
luoghi dove l'arte assume<br />
diverse forme, antidogmatiche<br />
e libertarie, e dove anche il fru<strong>it</strong>ore<br />
assume un ruolo diverso.<br />
LE DONNE. A Fluxus parteciparono,<br />
come raramente accade<br />
nella storia dell'arte, diverse<br />
donne, artiste provenienti da<br />
luoghi e percorsi disparati tra le<br />
quali: Yoko Ono, Charlotte<br />
Moorman, Alison Knowles,<br />
Shigeko Kubota, Takako Sa<strong>it</strong>o,<br />
Mieko (Chieko) Shiomi, oltre a<br />
figure che incrociarono il movimento<br />
nel corso di un cammino<br />
artistico e teorico individuale,<br />
come Kate Millet, femminista<br />
ed attivista, Simone Forti e Carolee<br />
Schneemann attive al Judson<br />
Dance Theater di New York<br />
all'inizio degli anni Sessanta.<br />
L’ESPOSIZIONE. Due saranno<br />
i percorsi tematici di lettura<br />
proposti dalla mostra: da un lato<br />
l'aspetto (proto)concettuale del<br />
fenomeno sperimentale, già<br />
implic<strong>it</strong>o nel termine “Concept<br />
Art”, coniato da Henry Flynt<br />
che prese corpo nei concerti di<br />
Musica Antiqua et Nova<br />
(s)coordinati da George Maciunas<br />
nella AG Gallery (New<br />
York, 1961); dall'altro, la selezione<br />
di opere di artiste che indaga(ro)no,<br />
parallelamente all'implic<strong>it</strong>a<br />
cr<strong>it</strong>ica al sistema dell'arte,<br />
nuovi concetti di ident<strong>it</strong>à<br />
considerando il ruolo e pertanto<br />
l'immagine femminile come<br />
prodotti dalla realtà sociale e<br />
culturale - ident<strong>it</strong>à non più solo<br />
scr<strong>it</strong>te, ma anche scriventi, in<br />
senso linguistico e performativo.<br />
Tra le molte mostre che in<br />
Europa ma anche in Asia e in<br />
America del Nord sono dedicate<br />
a Fluxus nel cinquantesimo<br />
della sua nasc<strong>it</strong>a ufficiale (al festival<br />
di Wiesbaden nel 1962) e<br />
in occasione del centenario della<br />
nasc<strong>it</strong>a di John Cage (Los Angeles<br />
1912 - New York 1992),<br />
questa di Reggio Emilia riveste<br />
quindi un carattere di autonomia<br />
e nov<strong>it</strong>à. «È una mostra che<br />
proprio qui ha la sua ragione<br />
d'essere - chiarisce la Presidente<br />
della Fondazione Palazzo<br />
Magnani Avde Iris Giglioli - in<br />
questo terr<strong>it</strong>orio, infatti, tra<br />
Reggio Emilia e Cavriago, ebbe<br />
v<strong>it</strong>a per un ventennio uno dei<br />
poli del gruppo, intorno all'attiv<strong>it</strong>à<br />
ed<strong>it</strong>oriale e di organizzazione<br />
di eventi “Pari&Dispari”<br />
di Rosanna Chiessi. Qui arrivano<br />
tutti i grandi protagonisti europei<br />
di Fluxus, proponendo,<br />
all'insegna di “Tutto è arte”,<br />
azioni dirompenti che restano<br />
ancora ben vive nei racconti di<br />
paese». Profondamente guidato<br />
da principi antiel<strong>it</strong>ari, dunque,<br />
volti ad instaurare una relazione<br />
con la realtà sociale e<br />
quotidiana, Fluxus si oppose<br />
così fortemente ai fenomeni di<br />
mercificazione dell'arte nella<br />
società cap<strong>it</strong>alista del dopoguerra<br />
da arrivare a ribaltarne<br />
completamente la definizione<br />
Foto Peter Moore. Charlotte<br />
Moorman e Nam June Paik<br />
stessa: attraverso la presentazione<br />
di azioni, materiali ed<br />
eventi normalmente considerati<br />
comuni, banali, di routine<br />
quotidiana; ma anche attraverso<br />
una concezione aperta e collettiva<br />
sia della produzione che<br />
della distribuzione artistica, in<br />
opposizione alla concezione<br />
dell'atto creativo quale prodotto<br />
di un genio individuale (e virile).<br />
Negli anni Settanta anche<br />
Reggio Emilia, come già ricordato,<br />
è stata teatro di questa<br />
esperienza così importante per<br />
quel cambio paradigmatico e<br />
interdisciplinare dei linguaggi<br />
e delle forme creative, in particolare<br />
attraverso l'apporto di<br />
Rosanna Chiessi.<br />
Alison Knowles
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
34 Cultura<br />
ALLA LUCE L’IMPERO ASSIRO<br />
GRANDI SCOPERTE DEI RICERCATORI FRIULANI IN MISSIONE IN IRAQ<br />
N E LL’AMBITO DELLA PRIMA CAMPAGNA DEL “PROGETTO TERRA DI NINIVE”<br />
IraqIl cuore dell’impero<br />
Assiro, che dominò l’antica<br />
Mesopotamia nel I millennio<br />
a.C., si svela alla missione<br />
archeologica dell’Univers<strong>it</strong>à<br />
di Udine nell’Iraq settentrionale<br />
(Regione del Kurdistan<br />
iracheno). La prima campa-<br />
il cuore dell’Impero Assiro<br />
gna di ricerca, infatti, ha portato<br />
alla scoperta di 239 s<strong>it</strong>i<br />
archeologici finora sconosciuti<br />
di epoca compresa tra<br />
il IX millennio a.C. e il periodo<br />
medievale e ottomano.<br />
Ma tra le più significative<br />
vestigia che hanno visto la<br />
luce segnaliamo i cinque<br />
acquedotti dell’VIII e VII secolo<br />
a.C. con la serie di<br />
grandi canali irrigui a essi<br />
collegati, una vasta necropoli<br />
del XIX-XVIII secolo<br />
a.C. e di bassorilievi rupestri<br />
del VII secolo a.C. La missione<br />
ha inoltre iniziato il lavoro<br />
preliminare alla realizzazione<br />
di un grande parco<br />
archeologico-ambientale la<br />
cui creazione è stata chiesta<br />
all’Ateneo friulano<br />
dall’Unesco, che ne supervisionerà<br />
la realizzazione.<br />
Ma illustriamo la recente<br />
impresa.<br />
La missione. Quella promossa<br />
dall’Univers<strong>it</strong>à di<br />
Udine è la prima ricerca archeologica<br />
intensiva, sistematica<br />
e interdisciplinare<br />
condotta su larga scala nella<br />
“Terra di Ninive” e rientra<br />
in un progetto coordinato<br />
dall’Ateneo friulano e finanziato<br />
dalla Regione, Provincia<br />
di Udine e dal Ministero<br />
degli Affari esteri. Gli scavi<br />
sono concentrati in un’area<br />
della Mesopotamia settentrionale<br />
di 2900 chilometri<br />
quadrati, a cavallo fra le province<br />
di Ninive (Mosul) e<br />
Dohuk ovvero, nell’e n t r o t e rra<br />
della grande cap<strong>it</strong>ale<br />
dell’Impero assiro del I millennio<br />
a.C (750 ettari di superficie<br />
con una popolazione<br />
di circa 20 mila ab<strong>it</strong>anti).<br />
Alla prima campagna, durata<br />
da luglio a ottobre, ha<br />
partecipato un team composto<br />
da una trentina di ricercatori<br />
fra docenti, studenti,<br />
specializzandi e dottorandi<br />
delle univers<strong>it</strong>à di<br />
Udine, Venezia e Verona,<br />
nonché specialisti provenienti<br />
da altri atenei del<br />
Nord Italia e dall’Ist<strong>it</strong>uto per<br />
le Tecnologie applicate ai<br />
Beni culturali del Cnr di Roma.<br />
Gli obiettivi. Le final<strong>it</strong>à<br />
più importanti delle ricerche<br />
appena concluse, mirano<br />
alla ricostruzione geoar-<br />
cheologica e topografica<br />
dell’imponente, e ancora<br />
poco conosciuto, sistema<br />
idraulico costru<strong>it</strong>o fra VIII e<br />
VII sec. a.C. dal sovrano assiro<br />
Sennacherib (705-681<br />
a.C.) per portare l’acqua a<br />
Ninive.<br />
Ma alla fine, un’intensa ricognizione<br />
del grande terr<strong>it</strong>orio<br />
compreso fra la valle<br />
del Tigri e il Monte Maqloub<br />
ha permesso di scoprire<br />
239 nuovi s<strong>it</strong>i archeologici<br />
databili fra la preistoria più<br />
antica (Epipaleol<strong>it</strong>ico e<br />
Neol<strong>it</strong>ico – 16 mila a.C. circa)<br />
e l’epoca islamica (inizio<br />
del XX secolo d.C.) suggerendo<br />
che i momenti di<br />
maggior insediamento nella<br />
regione corrispondono alla<br />
metà del III millennio a.C. e<br />
al periodo neo-assiro<br />
(IX-VII secolo a.C.), quando<br />
nell’entroterra di Ninive esi-<br />
stevano più di cento insediamenti<br />
fra c<strong>it</strong>tà fortificate,<br />
villaggi e fattorie, dispersi in<br />
un terr<strong>it</strong>orio irrigato in maniera<br />
intensiva da canali e<br />
acquedotti del sistema<br />
idraulico di Sennacherib.<br />
I bassorilievi. Le ricognizioni<br />
del sistema idraulico,<br />
inoltre, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da grandi<br />
canali tagliati nella roccia o<br />
scavati nella terra dagli ingegneri<br />
assiri, hanno permesso<br />
di scoprire non soltanto<br />
i cinque nuovi acquedotti<br />
costru<strong>it</strong>i con blocchi di<br />
pietra perfettamente lavorati,<br />
individuando il percorso<br />
compiuto dal canale accanto<br />
l’odierno villaggio di Faideh,<br />
ma anche bassorilievi<br />
rupestri quasi completamente<br />
sepolti da detr<strong>it</strong>i secolari<br />
(di essi erano noti solo<br />
tre e rappresentavano una<br />
processione con le principali<br />
divin<strong>it</strong>à del pantheon<br />
assiro). Al propos<strong>it</strong>o l’U n ivers<strong>it</strong>à<br />
di Udine è ottimista e<br />
conta di scoprirne molti altri<br />
durante la prossima campagna,<br />
in collaborazione con il<br />
direttore delle Antich<strong>it</strong>à di<br />
Dohuk, Hassan Qasim.<br />
La necropoli. La missione<br />
udinese ha anche scoperto<br />
un’estesa necropoli a<br />
inumazione del periodo paleo-assiro<br />
(XIX-XVIII sec.<br />
a.C.) nel s<strong>it</strong>o di Tell Gomel (V<br />
millennio a.C.), lungo il fiume<br />
Gomel nella pianura ai<br />
piedi del Monte Maqloub. La<br />
necropoli è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da una<br />
serie di ricche tombe a camera<br />
costru<strong>it</strong>e con mattoni<br />
cotti e struttura ad arco. L’i ndagine<br />
archeologica di Tell<br />
Gomel ha documentato<br />
l’esistenza di un’o c c u p a z i one<br />
ininterrotta del s<strong>it</strong>o che<br />
va dal periodo Calcol<strong>it</strong>ico<br />
all’epoca ottomana (circa<br />
5000 a.C. – XX secolo d.C.).<br />
Continua...
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Cultura<br />
...segue<br />
L’area si estende su una<br />
superficie di circa 16 ettari,<br />
ha l’acropoli che domina da<br />
un’altezza di circa 40 metri e<br />
una vasta c<strong>it</strong>tà bassa circondata<br />
da una pianura dove, il<br />
grande studioso inglese Sir<br />
Aurel Stein, nel suo Limes<br />
Report (1938-1939) collocò<br />
il campo di battaglia di Gaugamela,<br />
che nel 331 a.C. vide<br />
Alessandro Magno sconfiggere<br />
Dario III, aprendo così la<br />
strada alla defin<strong>it</strong>iva conquista<br />
dell’impero persiano.<br />
Il parco archeologico.<br />
Obiettivo dell’Univers<strong>it</strong>à di<br />
Udine è creare un parco archeologico<br />
per tutelare e musealizzare<br />
il paesaggio storico<br />
della “Terra di Ninive” fra<br />
Paleol<strong>it</strong>ico ed epoca islamica,<br />
rendendolo così fruibile al<br />
pubblico; Al centro ci sarà il<br />
sistema idraulico di Sennacherib<br />
con i suoi monumenti<br />
La prima edizione del Premio<br />
“T<strong>it</strong>o Maniacco”, band<strong>it</strong>o<br />
dall’associazione culturale<br />
“La Rinasc<strong>it</strong>a” di Udine, assieme<br />
al Centro Ernesto Balducci<br />
di Zugliano e Adastra<br />
cultura, si è conclusa con i seguenti<br />
vinc<strong>it</strong>ori, raccolti<br />
nell’antologia del Premio:<br />
“Nella lotta fra te e il mondo”.<br />
Primo premio ex aequo a F abio<br />
Franzin di Motta di Livenza<br />
per la raccolta “Lengua:<br />
sequeri, passaman” (Lingua:<br />
preghiere, dote), scr<strong>it</strong>ta nel<br />
dialetto veneto-trevigiano<br />
dell’Op<strong>it</strong>ergino-mottense.<br />
Con quest’opera, si legge nel<br />
verbale della Giuria, attraverso<br />
un raffinato e sapiente uso<br />
dei dialetto, l’autore ricompone<br />
e rievoca una stagione di<br />
e i grandi rilievi rupestri di<br />
Maltai, Faideh, Shiru Maliktha<br />
e Khinis.<br />
Si è proposto, inoltre, di inserire<br />
il sistema idraulico assiro<br />
e dell’intero paesaggio<br />
culturale ad esso connesso<br />
nella “World Her<strong>it</strong>age List”<br />
dell’Unesco creando così un<br />
sistema informativo geografico<br />
da pubblicare su web e<br />
accessibile a tutti.<br />
Questi scopi s’integrano<br />
strettamente con la ricostruzione<br />
geo e bioarcheologica<br />
dell’ambiente naturale antico<br />
e della sua evoluzione come<br />
conseguenza di fluttuazioni<br />
climatiche globali e dell’impatto<br />
antropico.<br />
«Le scoperte fatte fino a<br />
oggi - spiega Daniele Morandi<br />
Bonacossi, professore di<br />
Archeologia del Vicino Oriente<br />
antico all’Univers<strong>it</strong>à di Udine<br />
- sono andate ben oltre le<br />
più ottimistiche aspettative».<br />
La copertina dell’antologia<br />
piena identificazione del rapporto<br />
uomo-natura, in un passato<br />
ancor vivo.<br />
Primo premio ex aequo a<br />
Francesco Indrigo di San V<strong>it</strong>o<br />
al Tagliamento per la rac-<br />
Reperti<br />
colta “La bancia da li’ peraulis<br />
piardudis” (La panchina delle<br />
parole perdute) scr<strong>it</strong>ta nel friulano<br />
natìo di Cesarolo di San<br />
Michele al Tagliamento (Venezia).<br />
Sulla “panchina delle<br />
parole perdute” si r<strong>it</strong>rovano,<br />
con grande efficacia stilistica<br />
e piena padronanza del friulano,<br />
storie ed immagini di v<strong>it</strong>time<br />
(i giovani partigiani impiccati,<br />
i migranti senza nome<br />
dispersi tra le onde, i minatori<br />
rosi dalla malattia). Egualmente<br />
tesa e lacerante è la realtà<br />
del presente auscultata, registrata,<br />
ricostru<strong>it</strong>a.<br />
Secondo premio a Ivan Fedeli<br />
di Ornago (Monza Brianza)<br />
per la raccolta “Quaderno dei<br />
vivi”. Attraverso le calibrate<br />
sequenze del poemetto si sgranano<br />
le immagini della v<strong>it</strong>a di<br />
35<br />
@<br />
NELLA LOTTA FRA TE E IL MONDO<br />
PREMIO TITO MANIACCO: UN’ANTOLOGIA RACCOGLIE I VINCITORI.<br />
VINCITORI: FABIO FRANZIN, FRANCESCO INDRIGO, IVAN FDELI, MARIA FANIN<br />
I PARTECIPANTI, 150, PROVENIVANO DA TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE<br />
una periferia milanese. Sono i<br />
giorni grigi senza fine scand<strong>it</strong>i<br />
da stanchi r<strong>it</strong>i. La sequenza dei<br />
giorni di novembre si dipana<br />
così in modo efficace tra speranza<br />
e disillusione, scommessa<br />
e ripetizione.<br />
Terzo premio a Maria Fanin<br />
per la raccolta “La vecje ferade”<br />
(La vecchia ferrovia)<br />
scr<strong>it</strong>ta nel friulano della Bassa.<br />
Segnalazioni a Massimiliano<br />
Damaggio residente ad Atene<br />
(Carme non dà pane), Renato<br />
Cieol di San V<strong>it</strong>o al Tagliamento<br />
(La stìmpa e la stàmpa),<br />
Silvio Ornella di Zoppola<br />
(Solstissi d’unvier), F e r n a ndo<br />
Gerometta di V<strong>it</strong>o d’Asio<br />
(Intingi nel buio), Gianfranco<br />
Ronga di Roma (Mio padre è<br />
un uomo).
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
36 Aziende informano<br />
LA FORMAZIONE AL BEARZI:<br />
L’IDEA GIUSTA PER IL LAVORO<br />
QUALIFICHE DI BASE ABBREVIATE ALL’ISTITUTO CFP CNOS-FAP BEARZI<br />
Alla luce dei riscontri che<br />
quotidianamente vengono<br />
presi in esame per circoscrivere<br />
le caratteristiche attuali<br />
del mondo del lavoro, si<br />
percepisce come non sia<br />
ancora risolta la cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à che<br />
attanaglia l’economia dei<br />
paesi industrializzati, soprattutto<br />
dal punto di vista<br />
occupazionale.<br />
Al di là di quelle che possono<br />
essere le prospettive<br />
già avanzate a partire dal<br />
2008, anno in cui la recessione<br />
ha manifestato le sue<br />
preoccupanti avvisaglie, lo<br />
scenario economico conosce<br />
oggi una s<strong>it</strong>uazione di<br />
stallo e di altissima precarietà.<br />
Un simile clima si percepisce<br />
anche in Friuli Venezia<br />
Giulia, dove il mercato del lavoro<br />
si caratterizza per essere<br />
non solo in costante<br />
mutamento ma anche particolarmente<br />
selettivo e alla<br />
ricerca di una forte flessibil<strong>it</strong>à.<br />
Ci troviamo in una fase<br />
altamente interlocutoria e il<br />
panorama attuale ci impone<br />
di impegnarci in un’i n c e ssante<br />
azione a favore dei lavoratori<br />
e dell’occupazione.<br />
Se da un lato vi sono dei<br />
segnali incoraggianti, tanto<br />
che nel 2011 tutte le province<br />
del Friuli Venezia Giulia<br />
hanno registrato una domanda<br />
netta di lavoro in miglioramento<br />
rispetto al<br />
2010, dall’altro non si può<br />
negare che vi è ancora un<br />
saldo negativo tra assunzioni<br />
e cessazioni e che la maggior<br />
parte dei giovani, ad<br />
esempio, si trova in una condizione<br />
professionale che<br />
rientra nella voce “non attivo”.<br />
Siamo consapevolmente<br />
dinanzi a una sorta di spartiacque<br />
per cui è necessario<br />
trovare delle soluzioni che<br />
possano far effettuare un<br />
salto di qual<strong>it</strong>à tale da tagliare<br />
nettamente i ponti con il<br />
passato.<br />
È sulla base di queste<br />
considerazioni che il<br />
CNOS-FAP Bearzi di Udine<br />
propone quattro percorsi<br />
formativi, rivolti a disoccupati<br />
e lavoratori in cassa integrazione<br />
e mobil<strong>it</strong>à, di<br />
qualifica di base abbreviata<br />
(QBA) in amb<strong>it</strong>o meccanico<br />
e impiantistico.<br />
Amb<strong>it</strong>i da sempre trai-<br />
La moderna sede dell’ist<strong>it</strong>uto CFP CNOS-FAP Bearzi<br />
nanti per l’economia del terr<strong>it</strong>orio<br />
regionale e sui quali il<br />
CFP Bearzi ha invest<strong>it</strong>o in<br />
risorse umane e in tecnologia,<br />
collaborando con i più<br />
importanti leader di questi<br />
mercati (Siemens, Schneider<br />
Electric, Autodesk) e divenendo<br />
un centro tecnologico<br />
all’avanguardia e unico<br />
in Friuli Venezia Giulia.<br />
Con questa specifica formazione<br />
il Bearzi intende<br />
creare forme serie ed efficaci<br />
di collegamento e collaborazione<br />
tra mondo della<br />
formazione e mondo del lavoro.<br />
Si tratta di corsi gratu<strong>it</strong>i<br />
che si articolano in 700 ore<br />
di formazione tecnica e 300<br />
ore di stage presso aziende<br />
del terr<strong>it</strong>orio, che sviluppano<br />
tematiche legate ai seguenti<br />
profili professionali:<br />
“OPERATORE ELET-<br />
TRICO – I N STALLATOR E<br />
DI IMPIANTI DI AUTOMA-<br />
ZIONE INDUSTRIALE”<br />
che interviene nella messa a<br />
punto di impianti di automazione<br />
industriale gest<strong>it</strong>i da<br />
PLC, garantendone la funzional<strong>it</strong>à,<br />
seguendo metodologie<br />
di programmazione<br />
e installazione di sistemi di<br />
comando, di controllo e di<br />
attuazione di macchine<br />
operatrici con un<strong>it</strong>à di comando<br />
e controllo a logica<br />
programmabile. Sarà anche<br />
in grado di effettuare interventi<br />
di manutenzione preventiva,<br />
diagnosticare guasti<br />
e effettuarne la riparazione.<br />
“OPERATORE MECCA-<br />
NICO - CONDUTTORE<br />
MACCHINE UTENSILI”<br />
che è in grado di utilizzare<br />
macchine tradizionali e a<br />
controllo numerico computerizzato<br />
e di eseguire la<br />
produzione di particolari<br />
meccanici seguendo le indicazioni<br />
presenti nei disegni<br />
tecnici e nelle schede di<br />
lavorazione predisposte dal<br />
progettista e rispettando gli<br />
standard defin<strong>it</strong>i dal controllo<br />
qual<strong>it</strong>à.<br />
“OPERATORE MECCA-<br />
NICO – M O N TATO-<br />
RE/MANUTENTORE DI<br />
SISTEMI ELETTROMEC-<br />
CAN ICI” che sarà in grado<br />
di eseguire operazioni di<br />
montaggio, smontaggio e<br />
collaudo di gruppi elettromeccanici<br />
cost<strong>it</strong>uenti insiemi<br />
significativi di macchine<br />
operatrici, utilizzando macchine<br />
utensili tradizionali e<br />
seguendo le specifiche di<br />
disegni tecnici e schemi<br />
elettrici.<br />
“OPERATORE MECCA-<br />
NICO – MONTATORE DI<br />
SISTEMI MECCANICI”,<br />
che sarà in grado di eseguire<br />
operazioni di montaggio,<br />
smontaggio e collaudo di<br />
gruppi meccanici e di un<strong>it</strong>à<br />
oleo-pneumatiche cost<strong>it</strong>uenti<br />
insiemi significativi di<br />
macchine operatrici, utilizzando<br />
macchine utensili tradizionali<br />
e seguendo le specifiche<br />
di disegni tecnici e<br />
schemi complessivi.<br />
Il C.F.P. CNOS-FAP Bearzi,<br />
forte degli ottimi risultati<br />
ottenuti dal punto di vista<br />
occupazionale con le passate<br />
edizioni corsuali e degli<br />
investimenti fatti in questi<br />
ultimi anni, mantiene sempre<br />
al centro della sua missione<br />
salesiana l’offerta di<br />
opportun<strong>it</strong>à formative e di<br />
cresc<strong>it</strong>a professionale.<br />
Presso la segreteria del<br />
Bearzi e sul s<strong>it</strong>o www.bearzi.<strong>it</strong>/cfp<br />
è possibile iscriversi<br />
a queste quattro qualifiche<br />
di base abbreviate, che garantiscono<br />
interessanti occasioni<br />
lavorative.
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
“Il Friulano” dell’Erm<strong>it</strong> age<br />
Un importante quanto unico<br />
accordo per il riconoscimento<br />
del vino come soggetto<br />
culturale, da studiare, conoscere<br />
e promuovere nei<br />
suoi innumerevoli profili e rimandi<br />
alla storia, all'arte, al<br />
paesaggio è stato firmato a<br />
San Pietroburgo tra la Fondazione<br />
Villa Russiz, produttore<br />
v<strong>it</strong>ivinicolo del Goriziano,<br />
e il Museo Statale Erm<strong>it</strong>age,<br />
grazie alla collaborazione offerta<br />
dell'assessorato regionale<br />
alla Cultura.<br />
L'atto, siglato dal direttore<br />
generale del Museo Erm<strong>it</strong>age,<br />
Mikhail Piotrovsky, e dal<br />
presidente della Fondazione<br />
Villa Russiz, Silvano Stefanutti,<br />
alla presenza dell'assessore<br />
Elio De Anna, si propone<br />
di ideare e sviluppare<br />
una serie di progetti di studio<br />
e di ricerca, di creare eventi,<br />
pubblicazioni o esposizioni<br />
sulla base di un programma di<br />
collaborazione scientifico-culturale<br />
che i due protagonisti<br />
s'impegnano a individuare<br />
insieme partendo dal<br />
tema del vino e della sua sto-<br />
38 Cultura<br />
IL VINO UN BENE<br />
CU LTU RALE<br />
NOZZE VILLA RUSSIZ ED ERMITAGE<br />
FONDAZIONE: SODALIZIO ARTISTICO<br />
ria millenaria. Inoltre il prodotto<br />
della cantina goriziana sarà<br />
utilizzato come vin d'honneur<br />
del prestigioso museo in<br />
occasione di particolari ricorrenze.<br />
Inoltre, a dimostrazione<br />
del vincolo esistente tra la<br />
Russia e la nostra regione, un<br />
concerto dell'Associazione<br />
musicale cividalese “Sergio<br />
Gaggia” ha proposto alcuni<br />
brani della pianista Ella<br />
Adaïewsky, nata a San Pietroburgo<br />
nel 1846 e che frequentò<br />
assiduamente il Friuli.<br />
L'Erm<strong>it</strong>age, che con la sua<br />
Fondazione sta siglando una<br />
serie di accordi nel nostro<br />
Paese per la valorizzazione<br />
dei beni storico-artistici e per<br />
lo studio delle relazioni con la<br />
Russia, ha deciso di affrontare<br />
anche il tema del vino nella<br />
sua valenza culturale e, appunto,<br />
storico-artistica. La<br />
scelta è avvenuta rapportandosi<br />
a una delle regioni - il<br />
Friuli Venezia Giulia - tra le più<br />
significative nel panorama<br />
enologico <strong>it</strong>aliano. La Fondazione<br />
Villa Russiz, con sede a<br />
Capriva del Friuli (Go), è infatti<br />
un ente senza scopo di lucro<br />
con un Consiglio di Amministrazione<br />
di nomina regionale<br />
e di altre ist<strong>it</strong>uzioni in rappresentanza<br />
del terr<strong>it</strong>orio. Oltre a<br />
gestire i 95 ettari che compongono<br />
l'azienda agricola,<br />
di cui 40 destinati a vigneto<br />
Doc Collio, la Fondazione è<br />
anche un Centro Educativo<br />
che offre diverse tipologie di<br />
servizi per la tutela dell'infanzia<br />
e lo sviluppo della dimensione<br />
socio-relazionale dei<br />
bambini. I proventi dell'attiv<strong>it</strong>à<br />
v<strong>it</strong>ivinicola sono destinati alla<br />
gestione della Casa Famiglia<br />
che accoglie minori dai 3 ai<br />
14 anni con gravi s<strong>it</strong>uazioni di<br />
problematic<strong>it</strong>à familiare.<br />
U MAN ESIMO<br />
E LA SUA<br />
FE M M IN ILITÀ<br />
Alla Sala “Bazlen” di Palazzo<br />
Gopcevic in via<br />
Rossini a Trieste, al via<br />
una serie di incontri di approfondimento<br />
legati alla mostra “Colei<br />
che sola a me par donna - Femminil<strong>it</strong>à<br />
tra letteratura e v<strong>it</strong>a quotidiana<br />
nell’Umanesimo”, organizzata<br />
dal Comune e vis<strong>it</strong>abile<br />
al Museo Petrarchesco Piccolomineo<br />
di via Madonna del Mare<br />
fino al 5 gennaio. Il prossimo incontro<br />
è previsto il 15 novembre<br />
e sarà a cura di Giovanna Paolin,<br />
docente di “Storia di genere”<br />
all’Univers<strong>it</strong>à di Trieste che illustrerà<br />
la v<strong>it</strong>a delle donne nel Rinascimento,<br />
con particolare riferimento<br />
a quelle che preferirono<br />
r<strong>it</strong>irarsi in convento piuttosto<br />
che contrarre matrimonio.<br />
Il calendario proseguirà giovedì<br />
22 novembre con Francesca<br />
Tesei, conservatrice dei Civici<br />
Musei di Udine, che parlerà<br />
del corredo figurativo dei cofanetti<br />
della “Bottega degli Emb<br />
r i a ch i ” (di cui era stato esposto<br />
nel concluso allestimento a<br />
Palazzo Costanzi uno splendido<br />
esemplare di proprietà dei<br />
Civici Musei di Storia e Arte di<br />
Tr i e s t e ) .<br />
Giovedì 29 novembre la storica,<br />
Liliana Cargnelutti illustrerà<br />
le consuetudini matrimoniali<br />
e la condizione di autonomia<br />
conquistata da alcune<br />
vedove, libere di assumere il<br />
ruolo di imprend<strong>it</strong>rici una volta<br />
affrancate dal “controllo mas<br />
ch i l e ”.<br />
Chiuderanno l’iniziativa giovedì<br />
6 dicembre Duilio Contin,<br />
direttore della Biblioteca antiqua<br />
di Aboca Museum, e l’ar -<br />
cheologa Erika Maderna.<br />
Verrà presentato nell’occa -<br />
sione il volume della Maderna<br />
“Le Medichesse”, sul ruolo di<br />
custodi dei segreti delle erbe e<br />
delle piante officinali che le<br />
donne svolsero sin dall’inizio<br />
della civiltà.<br />
Da segnalare che in occasione<br />
delle cinque conferenze<br />
del giovedì al Gopcevic, non<br />
verranno effettuate le consuete<br />
vis<strong>it</strong>e guidate pomeridiane<br />
alla mostra al Museo Petrarchesco.<br />
Queste, curate da Cristina<br />
Fenu e Alessandra Sirugo,<br />
proseguiranno invece normalmente<br />
nelle mattinate di<br />
sabato, sempre alle ore<br />
11.15.
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
40 Cultura<br />
UNA NUOVA AVVENTURA<br />
CON UN PIZZICO DI FRIULI<br />
LA VANONI RACCONTA LA SUA NUOVA E ORIGINALE IMPRESA DISCOGRAFICA<br />
C'è anche molto Friuli nella<br />
nuova avventura discografica<br />
di Ornella Vanoni, in procinto<br />
di partire per Atene dove<br />
- dall’1 al 4 novembre -<br />
realizzerà un video, prenderà<br />
parte a una trasmissione tv e<br />
terrà due concerti con la star<br />
ellenica Katy Garbì, che molti<br />
considerano la sua omologa<br />
greca. C’è molto della nostra<br />
terra, dicevamo, perché il tutto<br />
nasce dalla visione del<br />
produttore udinese, Alberto<br />
Zeppieri. È la stessa Vanoni a<br />
raccontarci, con la sua consueta<br />
verve e simpatia, la cronistoria<br />
della vicenda: «Un<br />
giorno un signore - ci spiega -<br />
che all'epoca non conoscevo<br />
mi manda una mail: “Gentilissima<br />
Ornella, sono un produttore<br />
discografico e autore<br />
di canzoni. In questo momento<br />
mi trovo in vacanza a Capo<br />
Verde e ho pensato a lei: ho<br />
trovato qui una musica che a<br />
mio avviso sarebbe perfetta<br />
se fosse cantata in <strong>it</strong>aliano<br />
dalla sua voce. Le va se scriviamo<br />
assieme le parole?” e<br />
mi ha mandato la sua proposta<br />
di testo, un bel messaggio<br />
di pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à e di speranza.<br />
Mi è piaciuto sub<strong>it</strong>o e così<br />
l'ho personalizzato pensando<br />
alla mia nipotina Camilla e<br />
a tutti i bambini del mondo».<br />
Quel signore è appunto<br />
Alberto Zeppieri, la canzone<br />
si chiama “Buona V<strong>it</strong>a”, era il<br />
giugno 2006 e qualche mese<br />
dopo era uno dei pezzi di<br />
punta dell'album della Vano-<br />
Alberto Zeppieri<br />
Ornella Vanoni<br />
ni “Una bellissima ragazza”.<br />
La musica era stata scr<strong>it</strong>ta<br />
dal capoverdiano Teofilo<br />
Chantre per la grande Cesaria<br />
Evora, che però non ebbe<br />
mai occasione di cantarla. E<br />
così l'ha lanciata Ornella e<br />
Teofilo è stato suo osp<strong>it</strong>e nella<br />
tournée.<br />
Il racconto della Vanoni<br />
continua così: «Qualche mese<br />
fa, sempre Zeppieri - col<br />
quale nel frattempo si è sviluppata<br />
una bella amicizia -<br />
mi chiede: “Ornella, ti va se<br />
registriamo Buona V<strong>it</strong>a anche<br />
in greco?”. “Come in greco?”<br />
faccio io. E lui: “Sai, per il<br />
progetto Capo Verde terra<br />
d'amore sto collaborando<br />
con Katy Garbì, una delle<br />
cantanti più famose in Gre-<br />
cia, Cipro e Turchia. Credo<br />
che le vostre due voci assieme<br />
sarebbero perfette”. Mi fido<br />
di Zeppieri e ho accettato,<br />
piuttosto incurios<strong>it</strong>a. Katy è<br />
venuta a cantare a Milano in<br />
dicembre. Il suo autore di fiducia<br />
le ha adattato delle<br />
parti di testo nella sua lingua,<br />
il resto è rimasto in <strong>it</strong>aliano e<br />
a fine luglio il singolo ha cominciato<br />
a girare sulle principali<br />
radio elleniche».<br />
“Buona V<strong>it</strong>a_Kali Zoi” ha<br />
avuto sub<strong>it</strong>o un incredibile riscontro<br />
e dall'inizio dell'estate<br />
staziona stabile ai primi<br />
posti nelle preferenze radiofoniche,<br />
con quattro settimane<br />
consecutive di permanenza<br />
nella prima posizione<br />
assoluta.<br />
«A questo punto - continua<br />
la Vanoni - Katy mi ha inv<strong>it</strong>ata<br />
ad Atene per un paio di date<br />
della sua nuova tournée, preceduta<br />
da una conferenza<br />
stampa. Realizzeremo anche<br />
un video che poi lei utilizzerà<br />
nelle date successive. Questa<br />
“escursione” favorirà un<br />
futuro mini tour, con i miei<br />
musicisti nelle principali c<strong>it</strong>tà<br />
della Grecia e, in quell'occasione,<br />
Katy Garbì mi rest<strong>it</strong>uirà<br />
certamente il favore, facendosi<br />
osp<strong>it</strong>are nei miei concerti.<br />
Sappiamo tutti che la<br />
Grecia attraversa un difficile<br />
momento economico. Ma loro<br />
non si piangono addosso e<br />
la musica in questi casi aiuta<br />
molto. È un Paese dove il download<br />
dig<strong>it</strong>ale è meno sviluppato<br />
che da noi e lì, per loro<br />
fortuna, i dischi si vendono<br />
ancora».<br />
Katy Garbì canta da 25 anni,<br />
ha inciso una ventina di album<br />
per la Sony e la Universal,<br />
tutti dischi d'oro, platino o<br />
multiplatino. Ha una sua società<br />
di produzione e divide la<br />
sua arte tra discografia, cinema<br />
e televisione.<br />
«Lei mi sta dando una mano<br />
in Grecia - conclude Ornella<br />
vanoni - e “Buona v<strong>it</strong>a”<br />
la aiuterà a farsi conoscere in<br />
Italia».<br />
Luciana Marina Bernes<br />
La voce. Katy Garbì
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Cultura<br />
CLABASSI: S’ALZA IL SIPARIO<br />
PRESENTATO IL CARTELLONE TEATRALE DI SEDEGLIANO<br />
IN SCENA ANCHE IL DON CHISCIOTTE IN MARILENGHE<br />
Presentato il cartellone<br />
del Teatro Plinio<br />
Clabassi. Promosso<br />
dall’Amministrazione Comunale<br />
e dall’Ert, il programma<br />
si sviluppa in sei tappe, dal 17<br />
novembre fino al 15 marzo,<br />
nelle quali molto vivo sarà il<br />
rapporto tra musica e parola.<br />
Il primo appuntamento della<br />
stagione sarà sabato 17 novembre<br />
con i tre “gradiscani”<br />
Fabiano Fantini, Claudio Moretti<br />
ed Elvio Scruzzi impegnati<br />
nel Don Chisciotte, una<br />
versione metateatrale e in<br />
marilenghe del capolavoro di<br />
Miguel de Cervantes.<br />
Il 7 dicembre toccherà, invece,<br />
all’energia incontenibile<br />
degli allievi-attori dell’Accademia<br />
d’Arte drammatica<br />
Nico Pepe alle prese con il<br />
canovaccio originale di Commedia<br />
dell’Arte “La Repubblica<br />
Contesa”. Il 2013 si aprirà<br />
il 26 gennaio con Giuliana<br />
Musso e con il suo più grande<br />
successo, “Nati in casa”, la<br />
storia di una levatrice in un<br />
paese di provincia del nordest<br />
di qualche decennio fa.<br />
Nati in casa - Giuliana Musso<br />
Il 4 febbraio Fabiano Fantini<br />
e Glauco Venier saliranno<br />
sul palco a far dialogare parole<br />
e note. “La ballata della<br />
speranza” è il t<strong>it</strong>olo dello<br />
spettacolo, in esclusiva per la<br />
rassegna di Sedegliano, su<br />
testi di padre David Maria Turoldo.<br />
Il 2 marzo toccherà ancora<br />
a Fabiano Fantini che, accompagnato<br />
dalla fisarmonica<br />
di Sebastiano Zorza e da<br />
Daniel Samba, racconterà i<br />
“ultims dîs” di Pre Checo Placerean,<br />
sottot<strong>it</strong>olo di “Il Sium<br />
I Cjastrons<br />
di une Patrie”, pièce realizzata<br />
con il sostegno dell’Arlef .<br />
L’ultimo appuntamento<br />
della stagione, il 15 marzo,<br />
vedrà salire sul palco i quattro<br />
folli musicisti della Banda<br />
Osiris, impegnati in “Fu o r i<br />
tempo”.<br />
La campagna abbonamenti<br />
è iniziata alla Biblioteca<br />
comunale e proseguirà fino<br />
al 13 novembre; le prevend<strong>it</strong>e<br />
dei singoli biglietti,<br />
invece, si terranno il giorno<br />
prima degli spettacoli dalle<br />
17 alle 19 in Teatro.<br />
41<br />
@<br />
SKU N K<br />
AL NORD EST<br />
L’UNICA DATA<br />
DEL CONCERTO<br />
A JESOLO<br />
Gli Skunk Anansie sono<br />
tornati defin<strong>it</strong>ivamente, arrabbiati<br />
e pieni di quell’energia<br />
rock che da sempre li<br />
contraddistingue e che<br />
esplode nelle melodie dei<br />
brani del nuovo album “B l a ck<br />
Tr a f f i c ”. Dopo Milano e Roma<br />
l’unica data nell’intero Nordest<br />
sarà al Pala Arrex di Jesolo,<br />
il 21 novembre alle 21,<br />
organizzata da Azalea Promotion<br />
e Vivo Concerti in collaborazione<br />
con il Comune di<br />
Jesolo. I biglietti (ingresso<br />
unico 32 euro più dir<strong>it</strong>ti di<br />
prevend<strong>it</strong>a) sono ancora disponibili<br />
nei punti vend<strong>it</strong>a autorizzati<br />
Azalea Promotion,<br />
Teleart/Vivaticket, Unicred<strong>it</strong><br />
e online su Ticketone.<strong>it</strong>.<br />
ECCO LA GIALAPPA’S DI CASA<br />
“CJASTR O N S” SU RADIO ONDE FURLANE CONDUCONO “RIVOLUZIONE 2.0”<br />
Nel Medio Friuli si sta preparando<br />
una “rivoluzione 2.0”<br />
e i friulani si scrolleranno defin<strong>it</strong>ivamente<br />
di dosso l'etichetta<br />
di “popul sotan”. Lo annunciano<br />
i Cjastrons, le tre<br />
nuove voci di Radio Onde Furlane<br />
che da domani si presenteranno<br />
ogni settimana sui 90<br />
Mhz e su www.ondefurlane.eu,<br />
per raccontare nell'etere<br />
il Friuli di oggi, quello vero e<br />
quello surreale.<br />
L'appuntamento è fissato il<br />
venerdì alle 16, in diretta, e in<br />
replica la domenica alle 11.<br />
Davanti al microfono Enrico<br />
Vueli Di Clap, Cristian Popoto<br />
e Mago Mesh, cioè David Benvenuto,<br />
Cristian Pressacco e<br />
Marco Floran, i vinc<strong>it</strong>ori di “Joy!<br />
Ce biele zoventût”, il corso-concorso<br />
radiofonico promosso<br />
da Onde Furlane e Ar-<br />
lef (Agenzie Regjonâl pe Lenghe<br />
Furlane), che racconteranno<br />
in tempo reale rivoluzioni,<br />
evoluzioni e involuzioni della<br />
società friulana. Dalla scuola<br />
alla tecnologia, dalle sagre<br />
alla movida, sino a droghe, alcoolismo,<br />
abusivismo, prost<strong>it</strong>uzione,<br />
razzismo e pol<strong>it</strong>ica, il<br />
tutto sarà trattato con leggerezza,<br />
r<strong>it</strong>mo e sagacia: in sintesi,<br />
“cun sna<strong>it</strong>”, tra interviste<br />
per strada, commenti dissacranti<br />
e riflessioni tra il serio e il<br />
faceto.<br />
Domani toccherà agli studenti<br />
delle scuole superiori di<br />
Udine dire la loro fuori da ogni<br />
censura. La settimana successiva<br />
c<strong>it</strong>tadini di ogni età saranno<br />
interpellati sul tema della<br />
sicurezza. Il menù prevede<br />
anche “Dragon Bale”, il primo<br />
manga radiofonico friulano,<br />
coi protagonisti Gocule e Vigji<br />
Vegjete, e i resoconti delle<br />
notti esagerate “made in Friûl”,<br />
con i dj che suonano su piastre<br />
da griglia e i discotecari che “a<br />
purc<strong>it</strong>in” tra un pezzo e l'altro o<br />
pigiano l'uva in una sala sommersa<br />
di mosto. “Di sbacanâsi”:<br />
parola di Cjastrons.<br />
Marco Stolfo
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
42 Sport<br />
LA CADUTA DI ARMSTRONG<br />
QUANDO IL DOPING TOGLIE<br />
GLORIA, TITOLI E DIGNITÀ<br />
Ciclismo e doping, un legame<br />
difficile da spezzare. Sono<br />
sempre più numerosi i casi<br />
che la World Anti-Doping<br />
Agency (Wada) denuncia ogni<br />
anno e che colpiscono al cuore<br />
il mondo delle due ruote.<br />
L’ultimo caso eclatante riguarda<br />
Lance Armstrong, uno dei<br />
corridori più apprezzati - e più<br />
vincenti - degli anni Duemila.<br />
Il caso. Qualche giorno fa il<br />
suo nome è tornato d’attual<strong>it</strong>à<br />
perchè l’Unione ciclistica internazionale<br />
(Uci) ha ratificato<br />
la decisione dell’Usada togliendo<br />
i sette Tour de France<br />
conquistati dal texano dal<br />
1999 al 2005. Inesorabile caduta<br />
di un “dio” del pedale, che<br />
negli anni Novanta aveva<br />
commosso il mondo per la tenacia<br />
e la forza dimostrate nella<br />
lotta al cancro (in quest’oc -<br />
casione Lance ha creato la<br />
L.A. Foundation, simboleggiata<br />
dal braccialetto giallo Livestrong).<br />
Ma lo scorso agosto è<br />
arrivata la “doccia fredda”:<br />
l’Usada ha squalificato a v<strong>it</strong>a il<br />
campione statun<strong>it</strong>ense per<br />
aver fatto sistematico uso di<br />
sostanze dopanti, quali Er<strong>it</strong>ropoietina<br />
(Epo), Testosterone e<br />
Corticosteroidi. Armstrong ha<br />
deciso di non difendersi dalle<br />
accuse e nel giro di due mesi si<br />
è visto revocare i t<strong>it</strong>oli ed è stato<br />
travolto da cr<strong>it</strong>iche feroci e<br />
commenti pesantissimi. É la fine<br />
di un’era, o meglio di una<br />
carriera che dalla luce è passata<br />
nell’ombra in pochi secondi.<br />
Ma questo purtroppo<br />
non sarà l’ultimo caso.<br />
Le sostanze.L’Epo è ancor<br />
oggi la principale minaccia, o<br />
“tentazione”, degli sportivi. Come<br />
riportato da una ricerca<br />
condotta dal professor Francesco<br />
Furlanello, uno dei massimi<br />
esperti europei nello studio<br />
delle ar<strong>it</strong>mie cardiache,<br />
l’Epo rappresenta la più diffusa<br />
sostanza di “doping ematico”<br />
alternativo alle precedenti<br />
procedure di emotrasfusione<br />
autologa ed eterologa.<br />
L’obiettivo del doping ematico<br />
in generale consiste nell’in -<br />
crementare la disponibil<strong>it</strong>à di<br />
ossigeno tessutale attraverso<br />
l’aumento della sua concentrazione<br />
nel sangue arterioso,<br />
raggiunto con l’Epo con l’au -<br />
mento dei livelli di emoglobina<br />
e della massa er<strong>it</strong>roc<strong>it</strong>aria. Ciò<br />
attraverso un’azione specifica<br />
e come fattore di crescenza<br />
sui precursori della serie er<strong>it</strong>roide<br />
del midollo (dei quali regola<br />
anche l’apoptosi) in base<br />
a stimoli fisiologici legati ai<br />
fabbisogni di ossigeno espletati<br />
soprattutto a livello delle<br />
cellule interstiziali per<strong>it</strong>ubolari<br />
renali ed epatica. Sono moltissimi<br />
i rischi per la salute:<br />
dall’elevato rischio tromboembolico,<br />
all’ipertensione<br />
arteriosa, all’infarto del miocardio<br />
, all’ictus. Gli steroidi<br />
anabolizzanti, invece, sono<br />
sintetici del testosterone modificato<br />
privilegiando l’e f fe t t o<br />
L’annuncio di Christian Preud’homme, direttore del Tour de France, su Armstrong<br />
Lance Armstrong è nato a Plano (Usa) il 18 settembre ‘71<br />
anabolico rispetto all’azione<br />
androgenica. L’obiettivo del<br />
doping ematico in generale<br />
consiste nell’incrementare la<br />
disponibil<strong>it</strong>à di ossigeno tissutale<br />
attraverso l’aumento della<br />
sua concentrazione nel sangue<br />
arterioso, raggiunto con<br />
l’EPO con l’aumento dei livelli<br />
di emoglobina e della massa<br />
er<strong>it</strong>roc<strong>it</strong>aria. Ciò attraverso<br />
un’azione specifica e come<br />
fattore di crescenza sui precursori<br />
della serie er<strong>it</strong>roide del<br />
midollo, (dei quali regola anche<br />
l’apoptosi) in base a stimoli<br />
fisiologici legati ai fabbisogni<br />
di ossigeno espletati soprattutto<br />
a livello delle cellule<br />
interstiziali per<strong>it</strong>ubolari renali<br />
ed epatica. Sono frequenti e<br />
molto diversificati i problemi al<br />
cuore che possono causare<br />
tali sostante, dalle ar<strong>it</strong>mie, alla<br />
cardioipertrofia, all’iperten -<br />
sione arteriosa. E i problemi<br />
possono sorgere anche a distanza<br />
di molti anni dall’assun -<br />
zione.<br />
Barbara Castellini
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
Sport<br />
43<br />
@<br />
ATLETI CON DNA MODIFICATO<br />
ECCO I NUOVI CASI DI DOPING<br />
LA WADA HA LANCIATO L’ALLARME, MA I CONTROLLI RIMANGONO DIFFICILI<br />
Il doping sfida i laboratori<br />
medici. C’è una nuova frontiera<br />
di doping, quello cosiddetto<br />
“genetico”, che non si<br />
lim<strong>it</strong>a all’assunzione di sostanze<br />
per migliorare la prestazione<br />
sportiva, ma consiste<br />
nella modificazione dei<br />
geni per alterare il Dna<br />
dell’atleta. Lo sportivo, dunque,<br />
diventa più simile a un<br />
cyborg che a un essere<br />
umano, in grado di compiere<br />
performance “studiate a tavolino”<br />
e impossibili da contrastare<br />
da atleti per così dire<br />
“normali”. Un abominio,<br />
che ogni anno però muove<br />
cifre colossali.<br />
Londra 2012. Si è cominciato<br />
a parlare di doping genetico<br />
nel 2007, ma il caso<br />
più eclatante - anche se non<br />
confermato - si è verificato<br />
in occasione delle Olimpiadi<br />
di Londra. A destare più di<br />
qualche sospetto è stata, infatti,<br />
la nuotatrice cinese<br />
Shiwen Ye, che a soli 16 anni<br />
ha vinto la medaglia d’oro nei<br />
400 misti. Ma non è la giovane<br />
età ad aver fatto gridare<br />
allo scandalo quanto il<br />
tempo messo a segno dalla<br />
cinese: 4’28”43, nuovo record<br />
mondiale, e in particolare<br />
l’ultima frazione di 50<br />
La nuotatrice cinese Shiwen Ye fin<strong>it</strong>a nell’occhio del ciclone (Ansa)<br />
metri percorsa in 28”93, ovvero<br />
0”17 in meno rispetto<br />
allo statun<strong>it</strong>ense Ryan Lochte<br />
impegnato nella prova<br />
maschile. Un risultato estremamente<br />
sorprendente. Un<br />
risultato disumano. Un risultato<br />
sul quale tutto il mondo<br />
si è interrogato.<br />
S<strong>it</strong>uazione. Per il genetista<br />
Giuseppe Novelli,<br />
dell’Univers<strong>it</strong>à di Roma Tor<br />
Vergata non è da escludere<br />
che presto il nuovo motto<br />
delle Olimpiadi possa diventare:<br />
«L’importante è partecipare,<br />
ma col proprio Dna».<br />
Per l’esperto «ha senso<br />
preoccuparsi del fatto che<br />
tecnologie del Dna potrebbero<br />
essere usate per migliorare<br />
le performance<br />
atletiche». Tanto che la World<br />
Anti-Doping Agency (Wada)<br />
ha già elaborato una definizione<br />
di doping genetico,<br />
come «uso non terapeutico<br />
di cellule, geni o di sistemi<br />
per l’espressione di geni».<br />
Rimane, comunque, «difficile<br />
scoprire il doping genetico<br />
con i metodi antidoping<br />
disponibili oggi e distinguere<br />
un gene artificiale da uno<br />
naturale», ha osservato. Con<br />
il suo gruppo, Novelli ha la-<br />
RICERCA A TRIESTE<br />
L’ICGEB HA UNA SEDE ANCHE NELLA NOSTRA REGIONE<br />
TRA GLI AMBITI DI STUDIO FIGURA IL DOPING GENETICO<br />
Anche la nostra regione è in<br />
prima linea per la lotta al doping<br />
genetico. Il centro di ricerca internazionale<br />
“International<br />
Centre for genetic engineering<br />
and biotechnology” (Ic -<br />
geb), infatti, ha una sede a Trieste<br />
specializzata proprio sullo<br />
studio dei geni modificati nello<br />
sport. «Nelle nostre ricerche in<br />
terapia genica cardiovascolare<br />
- spiega Mauro Giacca, direttore<br />
dell’Icgeb a Trieste - sviluppiamo<br />
vettori virali che introducono<br />
nei pazienti geni in grado<br />
di indurre la formazione di nuovi<br />
vasi sanguigni e la rigenerazione<br />
del cuore. É quindi nostro<br />
comp<strong>it</strong>o individuare i geni più<br />
adatti a questi scopi, riuscirli a<br />
identificare e isolare dal resto<br />
del genoma, saperli introdurre<br />
nell’organismo mediante vettori<br />
e mon<strong>it</strong>orare il comportamento<br />
di tali vettori all’interno<br />
degli organi trattati». Da queste<br />
premesse nasce l’accordo appena<br />
raggiunto con la World<br />
Anti-Doping Agency. La commissione<br />
scientifica del Wada<br />
vorato a uno dei primi test di<br />
questo tipo: «Abbiamo sviluppato<br />
un metodo anti-doping<br />
genetico studiando variazioni<br />
geni basate<br />
sull’espressione dell’Rna.<br />
Queste segnalano un’anomalia<br />
dovuta a fattori chimici<br />
o genetici».<br />
Speriment azione.<br />
Esperimenti condotti in topi<br />
e scimmie negli ultimi anni<br />
hanno dimostrato che si può<br />
stimolare la produzione di<br />
er<strong>it</strong>ropietina, la sostanza che<br />
aiuta a ossigenare il sangue.<br />
Ricercatori americani hanno<br />
bloccato la proteina che frena<br />
lo sviluppo dei muscoli (la<br />
miostatina), ottenendo topi<br />
capaci di salire le scale con<br />
dei pesi attaccati alla coda, e<br />
sono stati inondati da richieste<br />
di atleti specializzati nel<br />
sollevamento pesi. Un’altra<br />
possibil<strong>it</strong>à è che si impari a<br />
riconoscere alcune mutazioni<br />
naturali, come quella<br />
del gene Actn3, che produce<br />
una proteina dei muscoli<br />
chiamata alfa actinina 3. É<br />
una mutazione spontanea<br />
che avviene soprattutto nelle<br />
femmine (assente nel<br />
18% dei maschi bianchi) e<br />
che le rende più resistenti.<br />
Barca<br />
ha concesso pertanto all’Icgeb<br />
un finanziamento di 430mila<br />
dollari per una ricerca che fornisca<br />
metodiche “anti-doping<br />
genico” di facile applicazione e<br />
a basso costo. «Spero - conclude<br />
Giacca - che riusciremo a<br />
identificare in tempi brevi i<br />
“markers”, cioè quelle proteine<br />
o altre sostanze che evidenziano<br />
la presenza di vettori nell’or -<br />
ganismo e quindi l’utilizzo di<br />
“doping genico”. Potremo così,<br />
con un semplice esame del<br />
sangue o delle urine, smascherare<br />
gli impostori dello sport».
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
44<br />
Passione per la vela e il mare<br />
l'inverno precoce non la frena<br />
CON LA BORA A OLTRE 30 NODI È SFIDA CON I KITE DA GRADO A LIGNANO<br />
L'inverno è alle porte, ma<br />
già domenica 28 ottobre un<br />
tempo da lupi, bora scura e<br />
freddo pungente sembrava di<br />
essere nel pieno della brutta<br />
stagione.<br />
Ma nonostante ciò una<br />
trentina di ardimentosi surfisti<br />
hanno sfidato la burrasca e la<br />
pioggia su una rotta prolungata<br />
di decine di miglia per raggiungere<br />
la meta, l'arenile di<br />
Lignano Sabbiadoro, prova<br />
difficile anche perchè svolta in<br />
parte con il vento contrario.<br />
Una sfida nata tra amici che<br />
è divenuta una gara estrema,<br />
in una giornata di maltempo<br />
nella quale soltanto l'acqua<br />
del mare non aveva, fortunatamente<br />
per loro, ancora una<br />
temperatura invernale. Ma il<br />
vento ha soffiato nel Golfo fino<br />
a 40 nodi. Dalla spiaggia di<br />
Grado all'arenile di Lignano<br />
Sabbiadoro in k<strong>it</strong>esurf in meno<br />
di un'ora e tre quarti. Questo<br />
il tempo del vinc<strong>it</strong>ore, il lignanese<br />
Tucci. Il quale ha stabil<strong>it</strong>o<br />
un record di percorrenza<br />
delle acque del l<strong>it</strong>orale della<br />
Riviera Friulana. Affrontando<br />
una rotta difficile, forse tre vol-<br />
te più lunga delle 12 miglia<br />
che separano l'Isola d'oro da<br />
Lignano. Perché con i k<strong>it</strong>esurf,<br />
i surf sui quali i velisti sono trascinati<br />
in avanti dalla suggestiva<br />
vela a forma di ala, o aquilone,<br />
sospesa a una quindicina<br />
di metri di distanza, non è possibile<br />
navigare con il vento in<br />
poppa. ma occorre veleggiare<br />
a zig zag. Così come non si può<br />
navigare nemmeno contro<br />
vento. Che è la s<strong>it</strong>uazione che<br />
gli impavidi surfisti hanno incontrato<br />
nell'accostare all'arenile<br />
di Lignano Sabbiadoro,<br />
nella zona dell'Hotel Nettuno.<br />
Quasi una trentina i partecipanti,<br />
che hanno potuto iscrivere<br />
sulle loro mute la data del<br />
k<strong>it</strong>esurf sport in ascesa<br />
UNISCE DUE DISCIPLINE ACQUATICHE IL SURF E LA VELA<br />
NATA NEL 1999 ALLE HAWAII È ORMAI DISCIPLINA DIFFUSA<br />
K<strong>it</strong>esurfing, k<strong>it</strong>esurf, k<strong>it</strong>eboarding<br />
tanti nomi per una<br />
unica passione, è uno sport<br />
relativamente recente, nato<br />
nel 1999 nei mari delle isole<br />
Hawaii. È lo sport d'acqua<br />
che pare si stia diffondendo<br />
in maniera velocissima dato<br />
che unisce in maniera simbiotica<br />
due discipline il surf e<br />
la vela. Per questa ragione<br />
non servono avere le onde tipiche<br />
di determinate zone<br />
per praticarlo, basta una<br />
specchio di mare dove però<br />
tiri un vento da moderato a<br />
forte. Insomma l’alto Adriatico<br />
è perfetto, così come lo<br />
sono le coste del Fvg, da Lignano<br />
a Trieste. Questo<br />
sport si pratica con un'appos<strong>it</strong>a<br />
tavola e un aquilone (k<strong>it</strong>e<br />
o ala) manovrato mediante<br />
una barra di controllo collegata<br />
ad esso da cavi. Per<br />
condurre il mezzo oltre alla<br />
Sport<br />
28 ottobre 2012 come una<br />
tappa storica della propria carriera<br />
di appassionati. E proprio<br />
gli appassionati del mare, che<br />
da due domeniche attendevano<br />
invano di prendere il largo<br />
per confrontarsi nel 22° Campionato<br />
autunnale della Laguna<br />
di vela, e che si confronteranno<br />
anche nelle festiv<strong>it</strong>à di<br />
inizio novembre, si sono r<strong>it</strong>rovati<br />
numerosi ad accogliere<br />
sulla spiaggia di Sabbiadoro<br />
gli amici che, su mezzi molto<br />
più a rischio delle barche<br />
quanto a incolum<strong>it</strong>à personale,<br />
hanno voluto vivacizzare<br />
una 'tranquilla domenica di<br />
burrasca', rinviando l'operazione<br />
del rimessaggio delle loro<br />
tavole in attesa di una stagione<br />
più m<strong>it</strong>e. Il surfing ha<br />
dunque posto salde radici nella<br />
Riviera Friulana. dopo il successo<br />
della 3. Sup Race Lignano,<br />
la regata sulle tavole<br />
sospinte dalla pagaia, che agli<br />
inizi del mese di settembre<br />
aveva coinvolto oltre 130 surfisti<br />
che avevano remato da Lignano<br />
Pineta a Sabbiadoro e<br />
r<strong>it</strong>orno, i primi in poco più di 50'<br />
minuti, la special<strong>it</strong>à<br />
necessaria perizia ci vuole<br />
agil<strong>it</strong>à e prestanza fisica, un<strong>it</strong>e<br />
ad un buon equilibrio. Ma<br />
anche se a prima vista potrebbe<br />
sembrarlo non è uno<br />
sport più pericoloso di altri.
www.friul<strong>inews</strong>.<strong>it</strong> Fr i u l i newsPA P E R<br />
l’Opinione<br />
IL BALCONE IMBANDIERATO DI PALAZZO BELGRADO SEDE DELLA PROVINCIA DI UDINE<br />
45<br />
@<br />
VERSO UN PARTITO FRIULANO?<br />
GRANDI MANOVRE POLITICHE<br />
LA CRISI EVIDENTE NEL CENTRODESTRA COSTRINGERÀ A NUOVE SCELTE<br />
Le forze pol<strong>it</strong>iche regionali<br />
vanno posizionandosi<br />
in vista<br />
delle prossime sfide elettorali.<br />
Mentre a sinistra nulla<br />
sembra muoversi, sul centro<br />
destra la crisi evidente di<br />
quello che fu il part<strong>it</strong>o di<br />
Berlusconi porta a nuove<br />
ipotesi di cambio del nome,<br />
di distacco dal part<strong>it</strong>o nazionale,<br />
di cost<strong>it</strong>uzione di una<br />
forza pol<strong>it</strong>ica che si richiami<br />
alla autonomia del terr<strong>it</strong>orio<br />
regionale rispetto ai centri<br />
di decisione romani e milanesi.<br />
Si pensa in particolare<br />
di riprodurre l’operazione<br />
che ha avuto successo a<br />
Gorizia, e che al dir il vero<br />
non è stato il risultato di<br />
scelte spontanee del locale<br />
Part<strong>it</strong>o della Libertà, ma<br />
l’orientamento emerso in<br />
segu<strong>it</strong>o alle pressioni della<br />
Lega: in quella c<strong>it</strong>tà il sindaco<br />
uscente Romoli si è<br />
presentato sotto un simbolo<br />
che richiamava nei colori<br />
e nella linea grafica quello<br />
del Part<strong>it</strong>o della Libertà, ma<br />
che assumeva il nome di<br />
“Popolo di Gorizia”: esso<br />
ebbe successo non è chiaro<br />
se per la bravura e la popolar<strong>it</strong>à<br />
del sindaco uscente<br />
o per il tempestivo cambio<br />
del nome.<br />
I brutali provvedimenti<br />
assunti dal Governo Monti<br />
nei confronti delle regioni a<br />
statuto speciale in generale<br />
e del Friuli Venezia Giulia in<br />
particolare spingono segmenti<br />
importanti della classe<br />
pol<strong>it</strong>ica regionale soprattutto<br />
del centro destra<br />
ad assumere atteggiamenti<br />
di resistenza se non di opposizione<br />
nei confronti del<br />
Governo centrale.<br />
L’emergere di spinte autonomiste,<br />
le azioni di oppo-<br />
sizione attraverso i ricorsi<br />
alla Corte cost<strong>it</strong>uzionale, le<br />
forti proteste verso le tendenze<br />
centraliste dell’a ttuale<br />
governo, spinge il<br />
centro destra ad assumere<br />
posizioni forti nei confronti<br />
dei grandi poteri annidati a<br />
Roma e a Milano, con grande<br />
scandalo delle forze di<br />
sinistra e centriste che rappresentano<br />
il più convinto<br />
puntello del Governo attuale.<br />
Va tuttavia detto che operazioni<br />
di “maquillage” g r afico<br />
e nominalistico, e la<br />
semplice richiesta di autonomia<br />
da Roma, o l’a s s u nzione<br />
del termine “a u t o n omo”<br />
nella denominazione<br />
del part<strong>it</strong>o, non consente la<br />
creazione di una forza veramente<br />
autonomista.<br />
E’ necessario che i valori<br />
e i principi dell’a u t o n o m ismo<br />
vengano declinati in<br />
forme concrete e coerenti.<br />
Essere autonomisti si-<br />
gnifica sostenere e applicare<br />
in maniera rigorosa il<br />
principio di sussidiarietà.<br />
Significa operare per ridurre<br />
al minimo possibile i<br />
legami di dipendenza dai<br />
centri di potere economico,<br />
culturale, pol<strong>it</strong>ico esterni<br />
al nostro terr<strong>it</strong>orio. Significa<br />
ev<strong>it</strong>are che le risorse del<br />
Friuli vengano sfruttate ed<br />
esportate a favore di sistemi<br />
economici esterni al<br />
Friuli. Significa rafforzare al<br />
massimo le ist<strong>it</strong>uzioni che<br />
svolgono una funzione di<br />
coesione e di aggregazione<br />
della comun<strong>it</strong>à friulana: la<br />
Univers<strong>it</strong>à del Friuli, le grandi<br />
ist<strong>it</strong>uzioni culturali friulane,<br />
gli enti di collegamento<br />
con le comun<strong>it</strong>à friulane nel<br />
mondo, le ist<strong>it</strong>uzioni economiche,<br />
le realtà ist<strong>it</strong>uzionali<br />
come le Province.<br />
Significa valorizzare nella<br />
misura massima possibile<br />
le risorse proprie del Friuli,<br />
da quelle idroelettriche, a<br />
quelle turistiche, a quelle<br />
umane prodotte dall’e c c e llente<br />
sistema scolastico e<br />
univers<strong>it</strong>ario del Friuli.<br />
E soprattutto significa riconoscere<br />
il carattere dualistico<br />
della nostra Regione,<br />
alle cui due componenti deve<br />
essere riconosciuto un<br />
proprio status di autonomia<br />
e di autogoverno.<br />
Non si tratta di cost<strong>it</strong>uire<br />
due distinte regioni, ma di<br />
percorrere l’<strong>it</strong>inerario scelto<br />
dal Trentino-Alto Adige:<br />
due ent<strong>it</strong>à distinte e autonome,<br />
una per ciascuna<br />
realtà etnica, la tedesca e la<br />
ladino-veneta.<br />
Nel caso della nostra regione,<br />
una realtà ist<strong>it</strong>uzionale<br />
per la comun<strong>it</strong>à friulana,<br />
e una per quella triestina.<br />
Non si tratta quindi di nomi,<br />
ma soprattutto di contenuti.<br />
Valeria Grillo
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
46 Tecnologia<br />
L'IPAD MINI NON CONVINCE<br />
CAMBIANO LE DIMENSIONI<br />
TIM COOK LANCIA ANCHE L'IBOOK CON IL DISPLAY RETINA E I NUOVI IMAC<br />
Il nuovo iPad Mini creato dalla Apple nei laboratori di Cupertino in California<br />
La Apple ha lanciato l'evoluzione<br />
dell'ipad: la versione mini.<br />
Non si tratta di un prodotto<br />
innovativo, qualcosa che nel<br />
mercato non esisteva ma sembra<br />
più una rincorsa, per una<br />
volta. La Borsa non ha accolto<br />
il nuovo prodotto con il sol<strong>it</strong>o<br />
salto in alto del t<strong>it</strong>olo, anzi c'è<br />
stata una piccola flessione, nulla<br />
di drammatico per la ver<strong>it</strong>à<br />
ma è di fatto una vera nov<strong>it</strong>à per<br />
la casa di Cupertino. Tim<br />
Cook, erede di Steve Jobs, nel<br />
corso del Keynote a dire il vero<br />
ha proposto le evoluzioni degli<br />
iMac e la versione 13 pollici retina<br />
del MacBook ma gli occhi<br />
del mondo erano sul nuovo tablet.<br />
IPAD MINI. Qualcuno l'ha defin<strong>it</strong>o<br />
un iPhone ingrassato altri<br />
un iPad dimagr<strong>it</strong>o, in realtà è<br />
qualcosa di diverso. La prima<br />
considerazione è che sta in una<br />
mano visto che il display misura<br />
appena 7,9", nonostante le<br />
dimensioni ridotte però lo<br />
schermo mantiene la consueta<br />
brillantezza grazie alla tecnologia<br />
a Led retroilluminata. Lo<br />
spessore è di appena 7,2 mm<br />
per un peso complessivo di 308<br />
kg rispettivamente il 23% e il<br />
53% in meno del fratello maggiore.<br />
TECNOLOGIA. Il cuore pulsante<br />
del nuovo tablet è il processore<br />
A5 che consente un utilizzo<br />
fluido delle applicazioni.<br />
La batteria dovrebbe garantire<br />
un'autonomia di 10 ore di utilizzo<br />
continuo. Due le fotoca-<br />
mere presenti: quella frontale a<br />
720 dpi e quella sul retro con<br />
una risoluzione hd a 1080 dpi<br />
che consente di registrare video<br />
e scattare foto ad alta risoluzione.<br />
Gli scatti mantengono<br />
una qual<strong>it</strong>à di 5 megapixel<br />
con un sensore Bsi (backside<br />
illumination) che assicura immagini<br />
splendide con qualsiasi<br />
luce.<br />
CONNESSIONE. l'iPad mini<br />
ha una connessione wireless di<br />
ultima generazione fino a due<br />
volte più veloce delle precedenti.<br />
C'è anche la versione con<br />
il 3g simile a quella dell'iPhone<br />
5. Tra i vari programmi ovviamente<br />
riconfermata la presenza<br />
di Siri, l'assistente multilingue<br />
che consente di utilizzare la voce<br />
per aggiornare lo stato Facebook<br />
o cercare qualcosa sulla<br />
rete. Il connettore sarà chiaramente<br />
a 30 pin, già presentato<br />
in occasione del lancio del<br />
nuovo iPhone.<br />
COSTO. Due i colori previsti,<br />
bianco argento e nero ardesia,<br />
tre invece le capac<strong>it</strong>à di memoria<br />
16, 32, e 64 gb. Due le "famiglie"<br />
e cioè wi-fi e wi-fi con<br />
3G i costi dunque variano da<br />
329 euro a 659 euro per il modello<br />
wi-fi 3G da 64 gb.<br />
IL RESTO. Ormai il mercato è<br />
interessato soprattutto ai tablet<br />
ma nel keynote di ottobre Tim<br />
Cook ha presentato anche le innovazioni<br />
dei computer. A<br />
1.779 euro si potrà acquistare il<br />
primo portatile con il display<br />
retina, il modello sarà quello da<br />
13'', più sottile e con un peso<br />
inferiore a 1,7 kg. La nov<strong>it</strong>à arriva<br />
dagli iMac, decisamente<br />
più sottili e con una tecnologia<br />
interna rinnovata, in questo caso<br />
i costi sono rimasti pressoché<br />
invariati a fronte di una memoria<br />
Ram più potente.
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Tecnologia<br />
47<br />
@<br />
WINDOWS 8 LA VERA SFIDA<br />
MICROSOFT CONTRO APPLE<br />
IL SISTEMA OPERATIVO PUNTA TUTTO SULLA MODALITÀ TOUCHSCREEN<br />
Microsoft si prepara al lancio<br />
ufficiale del nuovo sistema<br />
operativo, il già celebre Windows<br />
8, un investimento da<br />
oltre 1,5 miliardi di dollari<br />
(secondo la stima della rivista<br />
Forbes). L'annuncio di Windows<br />
8 sarà un evento di portata<br />
globale, da New York alla<br />
Cina, Italia compresa. L'obiettivo<br />
è di contrapporsi allo<br />
strapotere di Apple e l'imposizione<br />
dell'interazione touch<br />
e delle apps alla sterminata<br />
base installata di utenti Windows.<br />
Per raggiungere lo scopo<br />
Microsoft ha progettato il<br />
suo software anche in funzione<br />
dei tablet, sviluppando nel<br />
contempo Surface, primo<br />
computer che verrà commercializzato<br />
a marchio proprio.<br />
Sul fronte delle applicazioni<br />
l'obiettivo prefissato è quello<br />
di rendere disponibili nel<br />
Windows Store circa 100mila<br />
apps entro i prossimi tre mesi.<br />
Grandiosi gli obiettivi di vend<strong>it</strong>a<br />
legati a Windows 8 per il<br />
gigante di Redmond: a luglio<br />
2013 ci saranno a suo dire 400<br />
milioni di dispos<strong>it</strong>ivi (compresi<br />
quelli interessati dal-<br />
Il nuovo menù a mattonelle<br />
l'aggiornamento delle vecchie<br />
versioni di Windows)<br />
che avranno installato il nuovo<br />
sistema operativo.<br />
Per un prodotto sostanzialmente<br />
consumer, W8 dovrà<br />
necessariamente convincere<br />
della bontà del software anche<br />
gli utenti professionali e<br />
le aziende, dove Windows la<br />
fa ancora da assoluto padrone.<br />
Per questo Microsoft, ha<br />
ottimizzato il suo ultimo sistema<br />
operativo per rispondere<br />
meglio alle esigenze delle<br />
imprese: la presenza di funzional<strong>it</strong>à<br />
per la virtualizzazione,<br />
la possibil<strong>it</strong>à di utilizzare<br />
i programmi Office in<br />
abbonamento come servizio<br />
cloud e la compatibil<strong>it</strong>à garant<strong>it</strong>a<br />
con le vecchie applicazioni.<br />
Secondo la maggior<br />
parte degli analisti, dopo<br />
un'accoglienza iniziale piuttosto<br />
fredda, prima o poi diventerà<br />
una piattaforma universalmente<br />
usata (per la modal<strong>it</strong>à<br />
touch è tutto da verificare)<br />
anche nelle aziende.<br />
La sfida è decisamente ambiziosa<br />
e complessa per Microsoft:<br />
convincere il mondo en-<br />
Un classico desk del nuovo sistema operativo Microsoft<br />
terprise che il suo sistema<br />
operativo e può migliorare i<br />
processi di business e quelli<br />
gestionali ed esortare i consumatori<br />
a preferire l'interfaccia<br />
touch a mattonelle del<br />
nuovo Windows (e relative<br />
apps e clouds) alle piattaforme<br />
di Google e di Apple.<br />
L'avvento di Windows 8 regalerà<br />
a Microsoft e ai produttori<br />
di computer a lei fedeli<br />
(praticamente tutti eccetto<br />
Apple) quel boom di vend<strong>it</strong>e<br />
che ha contraddistinto i<br />
netbook fino al 2010, quando<br />
sul mercato arrivò l'iPad?.<br />
Bill Gates si è detto a più riprese<br />
entusiasta del nuovo<br />
Windows, ma proprio lui,<br />
agli inizi degli anni 2000,<br />
provò con scarso successo a<br />
promuovere il verbo dei tablet,<br />
indirizzandoli ad un uso<br />
prettamente professionale.<br />
Dal punto di vista dell'utenza,<br />
l'offerta rischia di ampliarsi<br />
molto, aumentando anche la<br />
sensazione di confusione. Tra<br />
tablet e ultrabook, l'arrivo di<br />
W8 si aggiunge all'iPad e ai<br />
device equipaggiati con Android;<br />
ai portatili ultraleggeri<br />
touchscreen a quelli classici,<br />
MacBook compresi.<br />
In realtà l'eccesso di offerta<br />
non dovrebbe rappresentare<br />
un vero problema, a patto di<br />
avere le idee chiare e di non<br />
presentarsi presso il punto<br />
vend<strong>it</strong>a di turno senza essersi<br />
prima informati, magari direttamente<br />
via web.<br />
Riguardo, infine, ai prezzi, risultano<br />
più contenuti che in<br />
passato. Si parte da un minimo<br />
di 69,99 dollari per il pacchetto<br />
di upgrade a un massimo<br />
di 139,99 dollari della<br />
versione Professional, l'aggiornamento<br />
online a Windows<br />
8 Pro è offerto in promozione<br />
a 14,99 dollari per chi<br />
ha acquistato un pc Windows<br />
7 dopo il 2 giugno 2012 mentre<br />
chi possiede una licenza<br />
regolare di Windows 7, Vista<br />
oppure Xp potrà scaricare entro<br />
il 31 gennaio l'update alla<br />
stessa versione Pro a 39,99<br />
dollari.<br />
© G.S.
@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
48 Tecnologia<br />
BENZINA DA ARIA E ACQUA<br />
UNA PICCOLA AZIENDA USA HA PRODOTTO CINQUE LITRI DI CARBURANTE<br />
ESTRAENDO ANIDRIDE CARBONICA DALL'ARIA E IDROGENO DALL'ACQUA<br />
Sta facendo il giro del mondo<br />
l'annuncio di un'azienda br<strong>it</strong>annica<br />
di Stockton-on-Tees, l'Air Fuel<br />
Synthesis, che sarebbe riusc<strong>it</strong>a a<br />
produrre per la prima volta 5 l<strong>it</strong>ri di<br />
petrolio, una quant<strong>it</strong>à senza dubbio<br />
modesta, ma molto importante<br />
perché ottenuta dall'aria, o più<br />
precisamente dal l'estrazione di<br />
anidride carbonica dall'aria e di<br />
idrogeno dall'acqua.<br />
I vantaggi di questo tipo di<br />
combustibile sono importantissimi:<br />
prima di tutto la combustione<br />
nei motori avviene senza produrre<br />
gas serra; il secondo vantaggio è<br />
sempre legato al buco dell'ozono:<br />
poiché il processo è in grado di<br />
sottrarre CO2 dall'aria, l'intero sistema<br />
sembra essere un'ottima<br />
arma nella lotta contro il riscalda-<br />
mento globale di origine umana.<br />
Come dire, due piccioni con una<br />
fava. Il terzo e ultimo vantaggio<br />
deriva dal fatto che questo tipo di<br />
combustibile sarebbe utilizzabile<br />
fin da sub<strong>it</strong>o nei motori attuali,<br />
senza richiedere alcuna modifica.<br />
Il difetto è uno solo, ma per ora insormontabile:<br />
l'intero procedimento<br />
ha costi esorb<strong>it</strong>anti.<br />
Scienziati e ingegneri concordano<br />
da tempo sulla fattibil<strong>it</strong>à di<br />
sistemi in grado di catturare l'anidride<br />
carbonica dall'aria: sarebbero<br />
ottimi strumenti per combattere<br />
il cambiamento climatico,<br />
qualora costru<strong>it</strong>i su larga scala. Le<br />
ipotesi vanno dall'installazione di<br />
migliaia di alberi artificiali nelle<br />
strade delle c<strong>it</strong>tà alla realizzazione<br />
di grossi torri alte quanto le attuali<br />
centrali eoliche. L'anidride carbonica<br />
catturata verrebbe quindi<br />
stoccata, sottraendola all'ambiente.<br />
Ma l'Air Fuel Synthesis,<br />
piccola start-up che con un inve-<br />
LA RIVOLUZIONE FREDDA<br />
LA DEMOCRAZIA WEB 2.0<br />
L'ISLANDA AVRÀ UNA NUOVA COSTITUZIONE DIGITALE<br />
L'Islanda adotterà una Cost<strong>it</strong>uzione<br />
2.0, basata sull'apporto<br />
collaborativo di tutta la c<strong>it</strong>tadinanza<br />
dig<strong>it</strong>ale. Il referendum sulla<br />
bozza di legge ha riscosso più di<br />
158 mila sì, superando di fatto il<br />
quorum. L'idea è quella di consentire<br />
a tutti gli islandesi di esprimersi<br />
sulla questione, rimarcando<br />
la storica indipendenza dalla<br />
Danimarca. Nei prossimi mesi i<br />
25 c<strong>it</strong>tadini comuni prescelti<br />
sfrutteranno i social networks<br />
per elaborare un documento che<br />
possa sost<strong>it</strong>uire la Carta del<br />
1944.<br />
Il dibatt<strong>it</strong>o sulla Cost<strong>it</strong>uzione<br />
2.0 è part<strong>it</strong>o nel 2011, poco dopo<br />
il crack finanziario che ha invest<strong>it</strong>o<br />
le banche dell'isola. Lo spir<strong>it</strong>o<br />
danese della Carta non è mai piaciuto,<br />
gli islandesi volevano chiudere<br />
con un periodo storico e<br />
guardare oltre il dopoguerra.<br />
Ecco quindi la decisione di ist<strong>it</strong>uire<br />
una commissione di 25 sag-<br />
gi che possa fare buon uso dell'apporto<br />
massivo della c<strong>it</strong>tadinanza.<br />
Le differenze con l'Italia<br />
sono abissali, da molti punti di vista:<br />
nella Terra del Ghiaccio gli<br />
ab<strong>it</strong>anti sono solo 318 mila, di cui<br />
il 95% con connessione a banda<br />
larga.<br />
La bozza della Cost<strong>it</strong>uzione è<br />
già in stadio avanzato grazie ai<br />
3600 commenti e 370 suggerimenti<br />
ricevuti via Facebook, Tw<strong>it</strong>-<br />
ter e YouTube in poco più di un<br />
anno. In questi giorni il paese ha<br />
detto sì alla Cost<strong>it</strong>uzione virtuale:<br />
sarà trasformata in Carta alla fine<br />
dei lavori. L'isola, sopravvissuta a<br />
stento ad un terribile tsunami<br />
economico che ha minacciato<br />
serialmente di travolgerla, sembra<br />
destinata ad diventare la prima<br />
vera democrazia assoluta dig<strong>it</strong>ale,<br />
un esempio storico che<br />
speriamo non resti unico.<br />
stimento di circa due milioni di euro<br />
ha costru<strong>it</strong>o una raffineria pilota<br />
a Stockton-on-Tees , nel nordovest<br />
dell'Inghilterra, spingendosi<br />
dove altri non sono mai arrivati.<br />
Tram<strong>it</strong>e processi chimici,<br />
con il solo uso di energia elettrica<br />
per attivare le reazioni e dell'aria<br />
come materia prima, ha ottenuto<br />
prima del metanolo e poi una<br />
benzina sintetica, capace di sost<strong>it</strong>uire<br />
quella proveniente da fonti<br />
fossili.<br />
Secondo l'Independent, che<br />
ha pubblicato la notizia, entro due<br />
anni la società conta di poter avviare<br />
una produzione su vasta<br />
scala e realizzare una tonnellata di<br />
petrolio al giorno, da utilizzare come<br />
combustibile verde per gli aerei.<br />
I protagonisti di questa scoperta<br />
dicono di essere ormai<br />
pronti a passare alla produzione<br />
industriale.<br />
Il prodotto sarebbe in grado di<br />
competere con la benzina tradizionale<br />
anche dal punto di vista<br />
prestazionale.<br />
Ma al momento il problema restano<br />
i costi: trascurando il fattore<br />
tempo (per produrre 5 l<strong>it</strong>ri di benzina<br />
sono stati necessari 3 mesi di<br />
lavoro), l'estrazione di una tonnellata<br />
di CO2 costa con questo processo<br />
intorno ai 500 euro, allo<br />
stato attuale. A tutto questo bisogna<br />
aggiungere il costo della bolletta<br />
elettrica per ottenere l'idrogeno<br />
attraverso l'elettrolisi dell'acqua.<br />
Questa è la nota dolente:<br />
l'energia necessaria per far funzionare<br />
il processo di estrazione<br />
della CO2, elettrolisi dell'acqua e<br />
raffinazione di questa benzina<br />
pul<strong>it</strong>a, proviene attualmente dalla<br />
rete elettrica nazionale, che è in<br />
gran parte alimentata da centrali<br />
che usano combustibili fossili.<br />
Al momento, l'azienda inglese<br />
ha solo dimostrato ciò che da anni<br />
è noto a livello teorico, e cioè che si<br />
può ottenere un combustibile attraverso<br />
l'impiego di CO2 e idrogeno.
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Motori<br />
49<br />
@<br />
GT ELETTRICA DAL FUTURO<br />
LA FRANCESE FURTIVE PRENDE IL MEGLIO DEL MERCATO DELLE AUTO<br />
IL TELAIO, IN È FATTO IN ITALIA, 400 I CAVALLI, DA 0 A 100 KM/H IN 3,5 SEC<br />
Fino alla Seconda Guerra<br />
Mondiale esistevano numerose<br />
piccole aziende<br />
specializzate nella produzione<br />
in piccola serie di auto<br />
di lusso, la Exagon Motors,<br />
giovane costruttore francese<br />
di auto sportive, ha annunciato<br />
l'intenzione di far<br />
rivivere questa tradizione.<br />
Nel 2013 è previsto il debutto<br />
della Furtive eGT,<br />
un'elegante coupè con propulsione<br />
elettrica, che raccoglie<br />
la decennale esperienza<br />
di Exagon Engineering,<br />
nel settore delle competizioni<br />
e della costruzione<br />
di prototipi conto terzi.<br />
Per realizzarla, il piccolo<br />
costruttore francese si è<br />
valso della<br />
collab orazione<br />
di Saft,<br />
leader nel<br />
settore delle<br />
batterie per<br />
applicazioni<br />
mil<strong>it</strong>ari e aerospaziali,<br />
a<br />
Michelin per<br />
sospensioni<br />
e i gruppi<br />
ruota, a Siemens<br />
per i motori elettrici e<br />
a Nokia Navteq per l'infotainment.<br />
Per la realizzazione della<br />
raffinata scocca in carbonio,<br />
a cui sono fissati i telaietti<br />
in lega leggera, è stata<br />
chiamata in causa l'<strong>it</strong>alia-<br />
LA SUZUKI INAZUMA<br />
UN PICCOLO LAMPO<br />
LA NAKED DA 250 CC, SIA ECONOMICA CHE DIVERTENTE<br />
Per tutti gli amanti delle due<br />
ruote poco impegnative, la più<br />
recente proposta della Suzuki,<br />
la Inazuma 250, risulterà irresistibile.<br />
Stiamo parlando di una piccola<br />
naked stradale, 250 cc di<br />
cilindrata e poco più di 180 kg<br />
di peso in ordine di marcia, con<br />
la sella a soli 780 mm da terra e<br />
un prezzo franco concessionario<br />
di 3.990 euro.<br />
Si tratta del frutto di una precisa<br />
scelta aziendale, non dettata<br />
da esigenze legate alla crisi,<br />
bensì alla precisa volontà di<br />
creare una moto che si rivolge<br />
a un pubblico ben defin<strong>it</strong>o. Dopo<br />
l'esperienza con la TU250,<br />
un mezzo tanto snobbato dalla<br />
carta stampata quanto apprezzato<br />
da motociclisti (e soprattutto<br />
motocicliste) di tutte<br />
le età, arriva la Inazuma, che in<br />
giapponese significa lampo.<br />
Dotata di un bicilindrico<br />
fronte marcia raffreddato a liquido<br />
da circa 25 cv a 8500 giri<br />
e 22 Nm di coppia a 6500 giri,<br />
euro 3, offre consumi veramente<br />
ridicoli, pari a 30,5<br />
km/l<strong>it</strong>ro e una silenzios<strong>it</strong>à di<br />
funzionamento altrettanto invidiabile.<br />
Il piccolo bicilindrico ha bisogno<br />
di girare piuttosto alto e<br />
non solo se si vogliono sfrutta-<br />
na HP Compos<strong>it</strong>es, azienda<br />
di Ascoli Piceno che opera<br />
nel settore delle vetture da<br />
competizione.<br />
I due motori elettrici installati<br />
posteriormente agiscono<br />
ognuno su una singola<br />
ruota e offrono una po-<br />
re tutti i cavalli a disposizione;<br />
la Inazuma prende i giri abbastanza<br />
rapidamente, ma diciamo<br />
che il range di utilizzo va dai<br />
5000 in su, anche se è meglio<br />
tenerla un po' più in alto. C'è di<br />
buono che si può riprendere<br />
tranquillamente da meno di<br />
3000 giri in sesta (circa cinquanta<br />
all'ora) e la progressione<br />
è senza impuntamenti o in-<br />
tenza corrispondente a 402<br />
Cv. La Exagon Motors si è<br />
occupata direttamente del<br />
reparto trasmissione e dell'intera<br />
elettronica di gestione.<br />
La sportiva elettrica<br />
francese promette prestazioni<br />
mozzafiato: accelera<br />
da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi<br />
e raggiunge una veloc<strong>it</strong>à<br />
massima di 250<br />
km/h lim<strong>it</strong>ata elettronicamente.<br />
Con le sole batterie agli<br />
ioni di l<strong>it</strong>io da 53 kWh, l'autonomia<br />
misurata secondo<br />
il ciclo Nedc è di 310 km,<br />
ma con il piccolo motore del<br />
range extender (alimentato<br />
da un serbatoio da 25 l<strong>it</strong>ri)<br />
può arrivare a 734 km.<br />
decisioni, ma comincia a essere<br />
significativa dai 7-8000 giri<br />
fino ai 10500. Ovviamente<br />
usandolo così in alto il motore<br />
regala qualche vibrazione in<br />
più, ma niente di fastidioso.<br />
Usandola nel range ottimale<br />
tra i 6000 e i 9000 giri la Inazuma<br />
è pronta e scattante, anche<br />
se con una veloc<strong>it</strong>à massima<br />
prossima ai 140km/h<br />
non ci si può certo aspettare<br />
prestazioni mozzafiato.<br />
La linea richiama quella della<br />
B-King soprattutto nella<br />
parte frontale e nel serbatoio,<br />
cosa che la fa sembrare "più<br />
grande" di quanto non sia, cosa<br />
a cui contribuisce anche lo<br />
scarico cromato 2-1-2. Il motore<br />
è totalmente nuovo con<br />
molte parti realizzate in lega di<br />
alluminio (pedane, maniglione<br />
posteriore) come le ruote da<br />
17", l'impianto frenante è a<br />
due dischi, quello anteriore da<br />
290mm quello posteriore da<br />
24 0.<br />
La livrea nera è l'unica disponibile,<br />
mentre le versioni<br />
sono due: standard e Plus (con<br />
portapacchi, bauletto e cavalletto<br />
centrale a 4.290 euro).
@ Fr<br />
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Motori<br />
50<br />
RENAULT LEADER FANTASMA<br />
LA CASA FRANCESE DOMINA IL MERCATO DELLE ELETTRICHE IN EUROPA<br />
MA I NUMERI DELLE VENDITE NON GIUSTIFICANO GLI INVESTIMENTI FATTI<br />
Renault ha invest<strong>it</strong>o, insieme<br />
all'alleata Nissan, circa<br />
4 miliardi di euro nell'elettrico<br />
ed i risultati raccolti<br />
in tutta Europa sono decisamente<br />
deludenti, fino a diventare<br />
tragici per il nostro<br />
paese, dove sono stati venduti<br />
da Renault nell'arco<br />
dell'ultimo anno solo 1675<br />
pezzi (di cui 1421 sono del<br />
biposto Twizy). La s<strong>it</strong>uazione<br />
è drammatica a fronte anche<br />
dei soli investimenti<br />
pubblic<strong>it</strong>ari che la casa sta<br />
sostenendo.<br />
Purtroppo, nonostante il<br />
riconosciuto coraggio della<br />
casa della Regie, la scelta<br />
elettrica di Renault si sta rivelando<br />
un pericoloso azzardo<br />
in un mercato continentale<br />
in profonda crisi e<br />
coi governi che pensano alle<br />
emergenze sociali più che<br />
alla mobil<strong>it</strong>à elettrica.<br />
Per Renault Italia, l'elettrico<br />
è una vera "palla al piede"<br />
che costringe a dirottare<br />
le poche risorse disponibili<br />
in tempo di crisi su modelli<br />
che si vendono col lumicino<br />
anzichè concentrarsi sui<br />
nuovi modelli come la nuova<br />
L'intera gamma Renault di veicoli a emissioni zero<br />
Renault Clio 4 che deve subire<br />
una dieta di comunicazione<br />
ed incentivi promozionali<br />
per darli ai veicoli elettrici.<br />
Un'unica, magra, consolazione<br />
per Renault è quella<br />
di detenere il 70% del mercato<br />
elettrico, leadership assoluta,<br />
ottenuta più per assenza<br />
di avversari che per<br />
azioni virtuose: Smart elettrica<br />
in Italia si tiene defilata<br />
e Nissan ha delegato il mercato<br />
a Renault prendendosi<br />
le ben più polpose aree del<br />
Giappone e degli Usa dove<br />
le Nissan Leaf giustificano<br />
almeno in parte gli investimenti.<br />
Twizy è un'idea simpatica,<br />
ma forse troppo in anticipo<br />
sui tempi; risulta infatti poco<br />
adatta al contesto delle nostre<br />
strade e c<strong>it</strong>tà (spesso<br />
dissestate), dove la presenza<br />
di una colonnina elettrica<br />
sembra un miraggio. L'Italia<br />
non è la California, purtroppo,<br />
e ricaricare una vettura<br />
elettrica è ben arduo. In Regione<br />
si è recentemente<br />
adottato una legge che prevede<br />
l'installazione di colon-<br />
La coraggiosa e innovativa Tweezy<br />
nine elettriche praticamente<br />
in ogni distributore, se si<br />
trasforma in realtà il Fvg potrebbe<br />
diventare la California<br />
d'Italia. I previsti incentivi<br />
(uno sconto del 20% sul valore,<br />
pagato metà dallo Stato<br />
e metà dalla Casa) non<br />
potranno rivoluzionare da<br />
soli il mercato.<br />
La Renault ha conquistato<br />
la leadership del mercato<br />
elettrico non solo in Italia,<br />
ma in tutta l'Europa, ma anche<br />
a questo livello le vend<strong>it</strong>e<br />
sono… al lumicino: a fine<br />
settembre 2012 sono<br />
stati immatricolati circa<br />
13.500 veicoli della sua<br />
gamma a zero emissioni Renault<br />
Z.E.<br />
Si tratta di circa1500<br />
pezzi al mese in tutta Europa,<br />
davvero poca cosa se<br />
pensiamo agli sforzi e agli<br />
investimenti fatti sinora, anche<br />
in termini di accordi con<br />
i vari Paesi (in particolare<br />
con la Francia dove il Governo<br />
ha invest<strong>it</strong>o miliardi di euro<br />
per l'elettrico).<br />
Insomma un 2012 con<br />
cresc<strong>it</strong>e a tre cifre sul 2011<br />
ma con volumi di vend<strong>it</strong>a che<br />
non giustificano gli investimenti<br />
faraonici fatti. Vedremo<br />
i dati 2013 dove sicuramente<br />
Renault avrà una<br />
quota di mercato ancora superiore,<br />
ma bisognerà vedere<br />
se esiste ossigeno per<br />
quel mercato o se sarà la<br />
classica v<strong>it</strong>toria di Pirro che<br />
è meglio perdere o non affrontare<br />
come stanno facendo<br />
le rivali della Renault.