ALLEGATO - Azienda per i Servizi Sanitari n.2 Isontina
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1. Premessa<br />
Guida <strong>per</strong> l’esame di laboratorio <strong>per</strong> la ricerca della Trichinella nei cinghiali abbattuti a caccia<br />
La trichinellosi è una malattia infestiva trasmissibile dagli animali all’uomo (zoonosi) cosmopolita, non contagiosa, dovuta<br />
alla penetrazione e allo sviluppo nei mammiferi e negli uccelli di piccoli vermi nematodi appartenenti a varie specie e tipi del<br />
genere Trichinella.<br />
La malattia è ubiquitaria e riconosce un ciclo domestico (che coinvolge soprattutto i suini allevati allo stato brado) e un ciclo<br />
selvatico (che, in Europa, coinvolge soprattutto carnivori e, in particolare, specie con comportamenti cannibalici o necrofagi,<br />
quali volpi, cinghiali e orsi).<br />
Nell’uomo l’infestazione è dovuta all’ingestione di carne cruda, o poco cotta, contenente le larve del parassita, le cui forme<br />
immature vanno ad annidarsi nelle fibre dei muscoli striati sotto forma di cisti endomuscolari caratteristiche.<br />
La Trichinella viene considerata un rischio importante <strong>per</strong> le carcasse dei suidi (maiali e cinghiale) e dei solipedi (cavalli).<br />
Pertanto, la Commissione Europea (nell’ambito del cosiddetto “pacchetto Igiene”, un corpus legislativo che regolamenta tutta<br />
la sicurezza alimentare) con il Regolamento (CE) n. 853/2004 ha previsto l’adozione di misure <strong>per</strong> garantire che le carni di<br />
cinghiale contaminate da trichine non siano consumate (Sezione IV: Carni di selvaggina selvatica, Capitolo II).<br />
Una ulteriore disposizione, il Regolamento (CE) 2075/2005, relativa ai controlli sulla presenza di trichine nelle carni, ha<br />
ribadito l’obbligo di un apposito esame di laboratorio eseguito sul tessuto muscolare.<br />
Ciò premesso, le carcasse dei cinghiali, e delle altre specie sensibili all’infestazione da trichinella, destinate al consumo<br />
alimentare umano, devono essere sottoposte sistematicamente ad un esame di laboratorio <strong>per</strong> individuare la presenza di<br />
Trichinella.<br />
2. Riferimenti normativi e disposizioni<br />
• Regolamento CE 2075/2005 della Commissione del 5 dicembre 2005 che definisce norme specifiche applicabili ai<br />
controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichine nelle carni;<br />
• Intesa Stato-Regioni n. re<strong>per</strong>torio 94/CSR dd. 10 maggio 2007, concernente linea guida <strong>per</strong> la corretta applicazione del<br />
Regolamento (CE) 2075/2005 che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di<br />
Trichinella nelle carni;<br />
• Circolare n. 9243/SPS-VETAL dd. 28 aprile 2009 della Direzione Centrale Salute e Protezione Sociale che applica sul<br />
territorio della regione Friuli Venezia Giulia l’intesa Stato-Regioni.<br />
3. Alcune definizioni<br />
Pericolo (hazard): agente fisico, chimico o biologico (o anche una condizione) presente, anche contemporaneamente,<br />
nell’alimento e come tale di una contaminazione in grado di provocare un danno alla salute del consumatore.<br />
Rischio: funzione della probabilità di un effetto sanitario sfavorevole, compresa la sua gravità, dovuto alla presenza di un<br />
<strong>per</strong>icolo nell’alimento (Codex Alimentarius Commission, 1998).<br />
Trichina: qualsiasi nematode appartenente alle specie del genere Trichinella (Reg. CE 2075/2005).<br />
Trichinellosi:<br />
una zoonosi elmintica cosmopolita, non contagiosa, dovuta alla penetrazione e allo sviluppo nei mammiferi e<br />
negli uccelli di piccoli nematodi appartenenti a varie specie e tipi del genere Trichinella.<br />
4. Aspetti o<strong>per</strong>ativi <strong>per</strong> la predisposizione e la consegna dei campioni<br />
Prelievo di campioni dalle carcasse<br />
Nel caso dei cinghiali abbattuti a caccia, il campione unico di tessuto muscolare striato, del peso minimo di 110 gr., viene<br />
prelevato dal cacciatore a livello del diaframma, nella zona di transizione tra la parte muscolare e la parte tendinea, o da un<br />
arto anteriore o dalla lingua.<br />
Il peso di almeno 110 gr. si riferisce a un campione esente da tessuto connettivo o grasso e, in caso di prelievo del campione<br />
dalla lingua, esente dalla parte su<strong>per</strong>ficiale dell’organo che non è idonea in quanto non digeribile alla metodica di laboratorio.<br />
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Conservazione dei campioni<br />
I campioni devono essere conservati allo stato di refrigerazione o congelazione. Nel caso di conservazione allo stato di<br />
congelazione, devono essere prelevati campioni sempre del peso minimo di 110 grammi.<br />
Consegna dei campioni.<br />
Il cacciatore che abbattuto il cinghiale a caccia deve provvedere alla consegna del campione presso:<br />
• a Gorizia, presso la Direzione del <strong>Servizi</strong>o di Sanità Pubblica Veterinaria in via V. Veneto 169, n. 6, telefono 0481 592813<br />
fax 0481 592849, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30;<br />
• a Gradisca d’Isonzo, presso il Distretto Veterinario “Isontino”, in via Fleming n. 3, telefono 0481 92900 fax 954720, il<br />
martedì e il mercoledì dalle 8.30 alle 9.30.<br />
Ogni campione deve essere scortato dal modello di richiesta compilato e firmato dal cacciatore che ha abbattuto il cinghiale.<br />
Può essere consegnato comunque anche da una <strong>per</strong>sona diversa dal cacciatore.<br />
<strong>per</strong> scaricare il modello di richiesta di analisi <strong>per</strong> la ricerca di Trichinella clicca qui <br />
5. Aspetti o<strong>per</strong>ativi <strong>per</strong> l’esecuzione dell’esame ufficiale di laboratorio:<br />
L’esame di laboratorio <strong>per</strong> la ricerca della Trichinella è effettuato, conformemente a uno dei metodi di digestione di cui al<br />
Capitolo I o Capitolo II dell’Allegato I al Regolamento CE 2075/2005, dall’Istituto Zooprofilattico S<strong>per</strong>imentale delle Venezie,<br />
presso la sezione di Pordenone su di un pool di più campioni con frequenza almeno settimanale.<br />
In caso di positività allo screening, verranno testati singolarmente tutti i campioni costituenti il pool.<br />
Il cacciatore deve sempre assicurare la rintracciabilità della carcassa, e delle carni e produzioni da essa ottenute, senza<br />
destinarle al consumo alimentare nei 10 giorni successivi alla data di consegna del campione, termine entro il quale, solo in<br />
caso di esame di laboratorio non favorevole <strong>per</strong> presenza di Trichinella spp, riceverà tempestiva comunicazione<br />
direttamente da un incaricato del Distretto veterinario “Isontino”.<br />
Le carni di animali infestati da trichine non sono idonee al consumo umano o animale. Pertanto devono essere<br />
distrutte e smaltite a norma di legge (Regolamento (CE) 1774/2002).<br />
6. Tariffa applicata:<br />
La tariffa applicata <strong>per</strong> l’effettuazione dell’esame, <strong>per</strong> la quale verrà emesso relativo avviso di pagamento all’atto della<br />
consegna dei campioni, è di 5.00 Euro/capo + ENPAV 2%, <strong>per</strong> un totale di 5,10 Euro/capo (Codice 5.01 del vigente tariffario<br />
regionale D.P. Regione 1 luglio 2002, n. 0198/Pres.).<br />
L’originale dell’avviso di pagamento intestato al cacciatore, che richiede l’analisi <strong>per</strong> la ricerca di Trichinella, costituisce anche<br />
ricevuta di accettazione del campione.<br />
7. Flussi informativi<br />
La Struttura O<strong>per</strong>ativa Complessa di Sanità Pubblica Veterinaria comunica annualmente alla Regione, entro il 31 gennaio di<br />
ogni anno, i dati inerenti gli abbattimenti di cinghiali a caccia e gli esiti degli esami di laboratorio effettuati <strong>per</strong> la ricerca di<br />
Trichinella.<br />
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