ANNO 3 n. 5 novembre dicembre 2012 - Ospedale San Carlo ...
ANNO 3 n. 5 novembre dicembre 2012 - Ospedale San Carlo ...
ANNO 3 n. 5 novembre dicembre 2012 - Ospedale San Carlo ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
cani,<br />
storie<br />
gatti...<br />
a proposito<br />
di cucina ...<br />
Bambini<br />
al centro<br />
del nostro agire<br />
Scopriamo il mondo<br />
Ins erire qui il mess aggio. Non s uper are l e due o tre frasi.<br />
1<br />
Anno 3, numero 5, <strong>novembre</strong>/<strong>dicembre</strong> <strong>2012</strong>
La parola a…<br />
dell’infanzia dove gioiosità e allegria contrastano<br />
con gli eventi a volte drammatici della<br />
nostra società.<br />
Un mondo dove serenità e spensieratezza<br />
sovrastano i ritmi convulsi delle nostre città,<br />
dove sincerità e innocenza ci fanno a<br />
volte sorridere e superare il cattivo umore.<br />
A tutti gli adolescenti che vedo in reparto<br />
vorrei dire che trattenere in noi un po’ di<br />
quel bambino che siamo stati, non può che<br />
aiutarci ad essere migliori.<br />
Saper guardare in noi stessi e vedere un poco<br />
il mondo con gli occhi di un bambino ci<br />
dà la forza di mantenere alti i nostri ideali e<br />
valori; dai sentimenti dell’infanzia può nascere<br />
uno stimolo positivo nella perseveranza<br />
dei loro sogni, che spesso alla loro età<br />
sembrano irraggiungibili, ma che non devono<br />
mai smettere di perseguire.<br />
Agli adolescenti dei nostri giorni un augurio<br />
di raggiungere tutti i loro obiettivi, con<br />
tenacia e ottimismo, mantenendo anche un<br />
pizzico dei sentimenti dell’infanzia, al fine<br />
di costruire un mondo migliore.<br />
Dott.ssa Vittoria Locatelli<br />
In un mondo come il nostro, moderno, frenetico, a volte<br />
caotico, la pediatria ha mantenuto senza dubbio un legame<br />
con l’epoca passata dei nostri genitori.<br />
Sono trascorsi molti anni dalle due guerre mondiali, il benessere<br />
nel nostro paese è molto più diffuso, lo stile di<br />
vita sempre più moderno e omologato, ma le necessità dei<br />
bambini rimangono sempre le stesse: amore, allegria, altruismo,<br />
affetto, cure, fermezza.<br />
Una volta spesso si diceva: “Ai bambini non si comunica<br />
con le parole, ma con il cuore!”.<br />
Valori che oggi, spesso, non sono tenuti in considerazione<br />
quanto meriterebbero e che sicuramente sono più difficili<br />
da perseverare per le mamme lavoratrici dei nostri tempi!!<br />
Ecco, quindi, che la professione del pediatra è senza dubbio<br />
una delle più belle, poiché consente di stare in quel<br />
mondo incantato<br />
2<br />
Cari Lettori<br />
il tempo scorre veloce e porta con sé<br />
gioie, ricordi e tristezze che devono<br />
lasciare posto alla speranza… tra poco<br />
sarà Natale, l’augurio sincero è<br />
che per tutti sia un magico Natale.<br />
Noi in pediatria lo ricorderemo con la<br />
festa organizzata da ABIO il giorno<br />
19 <strong>dicembre</strong> e con un concerto della<br />
“Benedetto Marcello” insieme ad un<br />
gruppo di AllegroModerato nella<br />
Chiesa della <strong>San</strong>ta Maria Annunciata<br />
dell’<strong>Ospedale</strong> venerdì 21 <strong>dicembre</strong> alle<br />
ore 11,00. Ma ogni mercoledì in reparto<br />
c’è un laboratorio “super magico”<br />
tenuto dal nostro bravissimo Marco<br />
Gallucci, che propone ai pazienti lavori<br />
manuali artistici a tema. La magia<br />
della vita sta nelle cose semplici.<br />
Leggete i vari testi e scoprirete<br />
quante interessanti proposte<br />
ci sono in Pediatria!<br />
Buon Natale!<br />
Alessandra
• E’ tempo di Natale<br />
• Racconti in corsia<br />
• Storie di Amicizia<br />
• La ricetta del mese<br />
• Scopriamo il mondo: l’Armenia<br />
• Piccoli scrittori<br />
• Riscoprire la natura<br />
• Cani, gatti e ...<br />
• Abio news e...<br />
• Concorsi e Premi<br />
• Il Mondo oggi<br />
• L’intervista<br />
• Evviva le rime<br />
• L’angolo del divertimento<br />
3<br />
Divertiti<br />
e colora i personaggi<br />
di questo giornalino<br />
SOMMARIO
E’ tempo di Natale<br />
Il colore del Natale!<br />
Oh albero, oh albero, tra poco è già Natale!<br />
Negli occhi dei bambini, splende una luce grande!<br />
Tutti i bambini sognano, tutti i bambini cantano:<br />
dal cielo scenderà una stella che la strada indicherà!<br />
Ogni bambino troverà un dono sotto l'albero<br />
e felice con la famiglia sarà!<br />
Il colore del Natale, porta gioia in tutti i cuori!<br />
Elvira (7 anni)<br />
Letterina di…<br />
Vorrei che per questo Natale<br />
tutti i bambini avessero tanti giocattoli<br />
e possano essere felici con i loro genitori.<br />
Io desidero una macchina telecomandata,<br />
una Ferrari.<br />
Buon Natale a tutti!<br />
Mattia M. (6 anni)<br />
Una notte di magia<br />
La notte di Natale arriva su una slitta,<br />
le renne sono stanche, qualcuno dà loro del latte.<br />
Babbo Natale è felice, perché porta i doni ai bambini,<br />
è felice anche perché anche lui ha una famiglia felice.<br />
A Natale tutto è una magia.<br />
Beatrice (8 anni) Ariel (10 anni)<br />
4<br />
Pensiero<br />
Il Natale che vorrei<br />
è stare insieme<br />
senza litigare ...<br />
Alessia (13 anni)
Il Natale di Morena<br />
5<br />
Ai fornelli con Morena<br />
E’ tempo di Natale
E’ tempo di Natale<br />
La notte di Babbo Natale<br />
In una notte magica cade la neve,<br />
mentre Babbo Natale è appena sceso dalla sua slitta.<br />
Le renne lo aspettano davanti alla grande casa<br />
e Babbo Natale sale sul tetto per scendere dal camino.<br />
Ecco il sacco dei doni:<br />
la famiglia si è addormentata sul divano, davanti al grande albero luminoso.<br />
Le renne incuriosite si avvicinano alle finestre della casa<br />
e osservano da vicino per vedere i bambini che dormono e sognano i loro doni.<br />
Babbo Natale appoggia i pacchi ai piedi dell'albero,<br />
poi sorride e ritorna sulla sua slitta.<br />
Riparte dunque verso una nuova casa.<br />
Al mattino i bambini si svegliano felici e si scambiano i doni trovati sotto l'albero.<br />
... Riusciremo mai ad incontrare una renna di Babbo Natale?<br />
Siamo molto felici che arrivi Natale!<br />
Beatrice (8 anni) e Ariel (10 anni)<br />
L'apprendista di Babbo Natale<br />
C'era una volta un apprendista che era andato da Babbo Natale per lavorare.<br />
Costruì in breve tempo un giocattolo speciale,<br />
che Babbo Natale non aveva mai visto prima.<br />
Era un giocattolo pasticcioso, che volava e poi esplodeva,<br />
spruzzava la lava e sporcava dappertutto!<br />
"Umh! Hai visto che la mia vecchia barba è diventata color polvere!!"<br />
Si arrabbiò tanto Babbo Natale,<br />
però la sua cara Befana aveva sempre un cambio finto per la barba.<br />
Così si cambiò e tornò pulito.<br />
Il 25 <strong>dicembre</strong> ecco che arriva Babbo Natale con tanti giochi<br />
e tra quelli c'era il giocattolo pasticcioso.<br />
Lo depose nella casa di un mago, che con la sua magia,<br />
riuscì a non far esplodere il gioco! Si era trasformato in una palla dai mille colori,<br />
che ogni volta che rotolava, lasciava una scia di brillantini colorati:<br />
era molto divertente giocare con la palla pasticciosa!<br />
L'apprendista osservò tutto e decise di brevettare quella speciale palla di Natale.<br />
Dopo un'ora ne aveva fatte ben 1000<br />
e le aveva messe tra i doni che Babbo Natale stava distribuendo.<br />
Tanti bimbi furono felici di giocare con una palla unica e super fantastica!<br />
Buon Natale!<br />
Simeon Z. (6 anni)<br />
6
La mia storia<br />
Ieri mattina ero a scuola, nell'aula di acconciatura.<br />
Stavo cominciando a lavare la testina di prova, giro il viso parlo con le mie amiche e<br />
sento che qualche cosa non va dentro di me.<br />
Mi guardo allo specchio che ho di fronte e mi vedo proprio strana.<br />
Avvicinandomi sempre di più allo specchio ho subito compreso che cosa stava accadendo,<br />
perché l'avevo già provato alcuni anni fa...<br />
Mi e' venuta una specie di paresi al volto.<br />
Mi sono recata dal Prof per accertarmi di ciò che mi stava accadendo.<br />
Il mio tutor ha chiamato i miei genitori e mio padre si è precipitato a prendermi.<br />
Siamo passati da casa e io volevo andare con il mio fidanzato in ospedale, ma mi girava<br />
fortissimo la testa. Hanno chiamato l'autoambulanza, perché non riuscivo a<br />
stare in piedi. Mi hanno messo una cosa al dito, alle 12 e 07 ero al PS.<br />
Il Dottor Rizzi mi ha visitato facendomi delle prove di percezione, dopo di che ho<br />
fatto l'elettrocardiogramma. Quindi hanno fatto entrare mio papà, perché hanno<br />
deciso di ricoverarmi.<br />
La Dottoressa Marcellino mi ha pesato e alle 18 ero in reparto.<br />
Federica (14 anni)<br />
Filastrocca del reparto!<br />
Questa mattina siamo stati in corsia<br />
ed è scattata una magia!<br />
Ci siam seduti attorno ad un tavolo,<br />
con pennelli e pittura<br />
abbiamo colorato senza paura!<br />
Stando in compagnia<br />
il tempo è corso in fretta via!<br />
Domenico sta aspettando l'intervento,<br />
colorando le foglie e anche il pavimento,<br />
Nicole mentre disegna tanti cuori,<br />
desidera i funghi lasciare fuori!<br />
Beatrice con Ariel usano la fantasia,<br />
che tutti i malanni si porta via.<br />
Ma tra qualche giorno<br />
tutto riprenderà normalmente<br />
e del reparto rimarrà un ricordo<br />
nella mente.<br />
Nicole (13 anni), Ariel (10 anni),<br />
Beatrice (8 anni), Domenico (14 anni)<br />
7<br />
Non sentirsi<br />
sola!<br />
Ho dormito tante notti qui.<br />
Tanto silenzio all’inizio,<br />
ma dopo parole.<br />
Paura di sapere,<br />
paura di restare sola.<br />
Ma appena ti senti meglio,<br />
tutto si colora.<br />
E non ti senti più sola.<br />
Chiara (11 anni)<br />
Grazie<br />
Ho trascorso alcuni giorni in ospedale,<br />
anche se per me era un problema grave,<br />
le infermiere sono state bravissime<br />
a farmelo dimenticare! Grazie di cuore!!<br />
Alessio C. (13 anni)<br />
Racconti in corsia
Racconti in corsia<br />
Quanto studio in <strong>Ospedale</strong><br />
E’ più di una settimana che sono in ospedale, sono stato coccolato da tutti,<br />
ma vorrei poter tornare a casa subito… mi manca tutto qui.<br />
Mi sento abbastanza bene, ma mi sono spaventato per il gran mal di schiena.<br />
Non ho paura dell’ospedale o degli esami che ho fatto.<br />
Devo dire che ho potuto studiare molto, perché qui il tempo non passa mai.<br />
Avrei voluto che ci fosse un bagno in camera e magari una televisione.<br />
Magari anche con letti tecnologici, per cambiare la posizione e un<br />
po’ più lunghi!... per intenderci, almeno della mia lunghezza!<br />
Grazie a tutti per le cure e le attenzioni ricevute.<br />
Andrea DS. (16 anni)<br />
Paura e tensione<br />
Tra poco torno a casa, anche se questi giorni sono stati bellissimi qui in ospedale.<br />
Vi sembrerà stano, ma in questo reparto si sta veramente tanto bene...<br />
Come a casa! Anzi... meglio! Sì, perché ho ricevuto un sacco di attenzioni<br />
soprattutto dalle infermiere e dalle Dottoresse che alla mattina passavano<br />
per fare il giro delle camere, da tantissime altre persone, mamma compresa!<br />
Ho avuto molta paura per l'operazione, ma i dottori sono stati bravissimi.<br />
Quando mi hanno iniettato l'anestesia non sono riuscito neanche a contare fino a 5<br />
ed ero in un altro mondo!<br />
Per tutti i ragazzi che devono essere operati:<br />
non abbiate paura, perché i Dottori sono fantastici!!! Grazie per tutto!!<br />
Nicolò B. (13 anni)<br />
Come un Angelo…<br />
Ho conosciuto un angelo di un'umanità infinita: è il Dottor Caccia.<br />
Tramite il PS siamo arrivati in reparto. Mattia aveva una ciste molto grossa al collo,<br />
sulla parte davanti, all'altezza del pomo d'Adamo. Doveva essere operato,<br />
ma la mattina dell'intervento la ciste era regredita e non risultava più operabile.<br />
Speravamo che la situazione non si ripresentasse. Ma purtroppo ...<br />
Ci ha fatto venire in ospedale un sabato. Abbiamo fatto gli esami pre operatori.<br />
L'11 di settembre l'hanno operato: sono stati tutti eccezionali! Tutto bene.<br />
Adesso c'è il mio nonno che si deve operare ed è un fifone, non come me!!!<br />
Io gli dico per fargli coraggio: 'Non ti preoccupare, perché torni a casa presto!'.<br />
Ma grazie ancora al mio angelo: il Dottor Fabio Caccia.<br />
Mattia (6 anni) e la sua Mamma<br />
8
Il cartello per indicarmi ...casa mia<br />
Grandissimo desiderio... Io voglio andare a casa!!<br />
Oggi ho fatto la lezione con i vigili, ho disegnato il cartello di<br />
'Obbligo di andare a casa!'<br />
Ho fatto il vigile con il cappello vero e la paletta vera:<br />
ero il semaforo il rosso, l'arancione e il verde!<br />
Ho fatto anche una bellissima foto: c'erano anche altri bambini e abbiamo imparato<br />
che ci sono cartelli rossi e cartelli blu e cartelli di forma diversa.<br />
C'è anche un cartello giallo a forma di rombo!<br />
Quelli blu rotondi sono di obbligo, quelli rossi rotondi sono di divieto.<br />
Quello triangolari rossi sono di pericolo!<br />
Ho avuto anche la patente! ... Per andare in bicicletta!<br />
Jacopo M. (6 anni)<br />
<strong>Ospedale</strong> in … RAP<br />
Dottori, anestesisti,<br />
sono qui in ospedale,<br />
dove c’è molta gente,<br />
che si è fatta troppo male.<br />
Noi siamo qui a comporre una canzone,<br />
per tirare su il morale…<br />
e non creare confusione!<br />
Al primo impatto è un po’ terrorizzante,<br />
ma non si è mai da soli;<br />
c’è un adulto rassicurante!<br />
Quando ti fa visita la gioia è molto grande,<br />
e tutta la tristezza se ne va in un istante!<br />
Yoo, yoo, questo è il rap dell’ospedale<br />
e alla gente malata lo dobbiamo dedicare!<br />
Così ad ognuno tornerà il sorriso,<br />
anche dentro il cuore, non solo sul suo viso!<br />
Rit:<br />
Dottori, anestesisti,<br />
sono qui in ospedale,<br />
tutto sembra una prigione,<br />
ma non può essere reale!<br />
Yoo, yoo questo è il rap dell’ospedale,<br />
e alla gente malata lo dobbiamo dedicare!!<br />
Clarice (12 anni), Aya (12 anni), Stefano (14 anni)<br />
9<br />
Grazie<br />
dott. Zamana<br />
Caro Dottor Zamana,<br />
sono venuto qui questa mattina<br />
per operarmi.<br />
Mentre ti aspettavo<br />
mi sono divertito un mondo<br />
con il mio amico Lorenzo.<br />
Ho un coraggio da ridere,<br />
mentre mi operi…<br />
Mi sei simpatico, tantissimo!<br />
Samuele G. (6 anni) “L’interista”<br />
Racconti in corsia
STORIE di AMICIZIA<br />
E’ bello esserti amico<br />
Vasto come il cielo, piacevole come il suono delle onde quando si incontrano con la riva.<br />
Misterioso come un uragano, affascinante come un arcobaleno.<br />
A questo penso quando ti vedo.<br />
I tuoi occhi emanano speranza; le tue parole scaldano gli animi.<br />
Ecco come sei realmente.<br />
Non ti interessare a ciò che dice la gente, non dare ascolto agli invidiosi.<br />
Dai tempo al tempo...<br />
Prosegui per la tua strada, con la consapevolezza che un giorno sarai qualcuno,<br />
qualcuno che la gente vorrà ricordare.<br />
Quando si sentirà il tuo nome, la gente sorriderà,<br />
ed io sarò lì a guardare, felice come non mai!<br />
Sarò lì ad aiutarti quando avrai bisogno d'aiuto;<br />
Sarò lì a sorreggerti quando sarai demoralizzato;<br />
Sarò lì, quando avrai bisogno di una spalla su cui piangere.<br />
E' bello esserti amico, perchè so, che quando sarò in difficoltà,<br />
sarai tu a contraccambiare;<br />
dimostrando che sei sempre stato degno della mia fiducia.<br />
E quando non avrai più bisogno di me, sparirò;<br />
leggiadro come ogni tuo gesto e silenzioso come il vento.<br />
Non sentirai più parlar di me se vorrai, perchè come il vento non lascerò tracce!<br />
Grazie<br />
Un ringraziamento speciale<br />
per l'attenzione, le cure<br />
e la professionalità,<br />
ma anche la disponibilità<br />
e la 'simpaticità' mostrata.<br />
Mi sono sentito veramente<br />
a casa. Un grazie di cuore<br />
al Dottor Caccia e a tutta<br />
l'equipe del Prof. Cucchi.<br />
Ludovico M. (11 anni)<br />
Stefano B (14 anni)<br />
Amicizia, un bene prezioso<br />
Il 13 settembre 2010 è stato il primo giorno di scuola<br />
superiore: ero agitata, non sapevo come mi sarei trovata,<br />
non conoscevo nessuno ed era tutto diverso<br />
dalla scuola media. Ci fecero entrare in classe e mi<br />
misi in un banco in fondo, vicino alla finestra.<br />
A fianco me sedeva una ragazza alta, magra, bionda,<br />
con due occhi piccoli e una bocca carnosa.<br />
Piano, piano iniziai a conoscere i miei compagni di<br />
classe, ma la persona con cui mi trovavo meglio era<br />
lei: Marika, la mia vicina di banco.<br />
La mattina, prima di entrare in classe, avevamo sempre<br />
un appuntamento vicino alla scuola, per poter<br />
parlare e spettegolare in tranquillità! All'intervallo<br />
uscivo insieme a lei per andare alle macchinette, durante<br />
la lezione parlavamo a bassa voce di nascosto<br />
alla professoressa.<br />
Insomma ci siamo trovate subito bene.<br />
Dopo due altre settimane la nostra amicizia iniziò a<br />
10
Tema in … un letto d’ospedale<br />
Il tema che i miei compagni hanno svolto in classe ha questo titolo: “Secondo te è<br />
giusto denunciare un compagno che ha commesso una grave scorrettezza? Tu come<br />
ti comporteresti in una situazione del genere? Racconta..? Dal letto dell’<strong>Ospedale</strong><br />
dove mi trovo ho avuto il tempo di pensarci un po’, poi ho iniziato a scrivere.<br />
Da sempre c'è il detto "Chi trova un amico trova un tesoro". Secondo me, le monete<br />
all’interno di questo tesoro non vanno fatte arrugginire.<br />
L'amicizia non deve essere solo giochi e divertimento. Avere un amico vuole dire<br />
potersi confidare e poter contare sul suo aiuto.<br />
Credo che denunciare un amico sia una scelta molto dolorosa, che nessuno vorrebbe<br />
mai fare. Io tenterei in ogni maniera di fermare il mio amico prima che compia<br />
brutte azioni. Farei appello alla nostra amicizia e al dispiacere che una sua<br />
brutta azione porterebbe anche alla sua famiglia. Ma nel caso il mio amico non dovesse<br />
cambiare idea, allora mi sentirei in obbligo di denunciare le sue intenzioni alle<br />
prof, ai suoi genitori o a un adulto, sperando che riescano a fermarlo loro, prima di<br />
combinare qualcosa che possa avere brutte conseguenze su di lui o su altri.<br />
Io credo nell’amicizia. Anche se un mio amico avesse già compiuto un grave errore,<br />
io non lo abbandonerei mai. In caso di necessita gli starei ancora più vicino, cercando<br />
di fargli capire i suoi errori e aiutandolo a non ripeterli più.<br />
Spero che i miei veri amici la pensino nella stessa maniera e mi aiutino a capire i<br />
miei errori, perche secondo me solo questa è vera amicizia.<br />
Klevis (12 anni)<br />
prendere forma e valore, così pensammo di uscire<br />
insieme anche fuori da scuola. Ci incontrammo al<br />
solito centro commerciale per fare compere e girare<br />
un po' .<br />
Non mi sarei mai immaginata di incontrare fra i banchi<br />
di scuola una persona che adesso per me è la più<br />
importante. Ci conosciamo da tre mesi e abbiamo<br />
scoperto di avere molte cose in comune, come il nome,<br />
l'età, i gusti, il modo di vestirsi e la passione per<br />
la musica. Noi non abbiamo segreti.<br />
Vorrei che questa amicizia non finisse mai, perché<br />
voglio un bene dell'anima a Marika e senza di lei non<br />
saprei come fare: è la mia vita.<br />
In questi giorni mi trovo all'ospedale e la prima persona<br />
che l'ha saputo è stata lei, che subito è venuta<br />
per starmi vicino e darmi forza. Siamo inseparabili,<br />
indivisibili, perché tra di noi due è nata un'amicizia<br />
fortissima, che nessuno potrà mai far cessare.<br />
Marika C. (14 anni)<br />
11<br />
Dottor Perilli<br />
Caro Dottor Perilli, sono<br />
qui ad aspettar da un po' per<br />
il controllo, ma sono contento<br />
perché tu sei per me proprio<br />
un bravo Dottore!<br />
Mi hai operato e tutto é andato<br />
benissimo, nonostante<br />
fossi un po' preoccupato di<br />
sentire male durante l'intervento.<br />
No, non mi sono svegliato,<br />
forse è una paura di<br />
molti la mia... Tu sei stato<br />
davvero professionale oltre<br />
che molto simpatico.<br />
Ancora grazie per la tua<br />
gentilezza e per ciò che hai<br />
fatto per me!<br />
Lorenzo C. ( 10 anni)<br />
STORIE di AMICIZIA
RICETTA DEL MESE ...<br />
Torta pan di stelle<br />
...con panna e cioccolato<br />
INGREDIENTI<br />
24 biscotti pan di stelle<br />
250 g. di mascarpone<br />
1 bicchiere di nutella<br />
caffè freddo amaro<br />
zucchero a velo<br />
PROCEDIMENTO<br />
Bagnare i biscotti nel caffè,<br />
distribuirli in una teglia ampia o in un piatto da portata.<br />
Mescolare intanto il mascarpone con la nutella,<br />
ottenendo un impasto cremoso.<br />
Spalmare la crema sui biscotti, fare un altro strato sui biscotti<br />
e spalmare ancora la rimanente crema.<br />
Terminare con lo zucchero a velo.<br />
Riporre in frigo.<br />
Se si vuole gustare il dolce 'al meglio' ecco il tocco in più!<br />
Decorare il piatto con ciuffetti di panna montata<br />
e gocce di cioccolato fondente fuso a pioggia!<br />
….Buon appetito!<br />
In cucina con Daniela (mamma di Manuel)<br />
12
ARMENIA<br />
L'Armenia è uno Stato eurasiatico indipendente del Caucaso<br />
meridionale, con capitale Yerevan.<br />
L'Armenia è un territorio prevalentemente montuoso, senza<br />
sbocchi sul mare, ricco di vulcani spenti, Nonostante l'attività<br />
vulcanica sia cessata da qualche migliaio di anni, l'attività<br />
tettonica non si è fermata come dimostrano i frequenti terremoti,<br />
ultimo quello del <strong>dicembre</strong> 1988 che ha devastato<br />
Gyumri, seconda città del paese, uccidendo oltre 25.000 persone.<br />
L'Armenia è ricca di acque dolci. Il clima è di tipo continentale<br />
e, dato che le catene montuose fermano le influenze del mar Mediterraneo e del<br />
Mar Nero, comprende estati calde e inverni freddi; le precipitazioni variano molto da<br />
zona a zona: lungo le rive del fiume Aras, la zona più arida del paese, superano raramente<br />
i 300 mm, mentre alle altitudini più elevate raggiungono gli 800 mm l'anno.<br />
L'Armenia è il secondo paese più densamente popolato dell'ex-Unione Sovietica con 101<br />
ab/km. Tuttavia, la popolazione è fortemente in declino. Una delle cause principali di<br />
questo fenomeno è rappresentata dall'emigrazione, uno dei problemi più gravi che il paese<br />
si è trovato ad affrontare sin dal crollo dell'URSS.<br />
Nel paese si parla la lingua armena nella variante dell'armeno orientale, diffuso anche nella<br />
comunità armena dell'Iran<br />
L'Armenia è un paese a maggioranza cristiana. La Chiesa armena vanta una tradizione<br />
antichissima, che risale al III secolo d.C<br />
Nel panorama musicale contemporaneo vanno citati il cantante André (nome d'arte di<br />
Andreï Hovnanyan), Charles Aznavour e il gruppo System of a Down, residente negli Stati<br />
Uniti d'America. È la terra d'origine della cantante-attrice americana Cher.<br />
Si coltivano principalmente frumento, orzo, mais, patate, tabacco, ortaggi, vite e frutta.<br />
L'Armenia è comunque costretta a importare grandi quantità di generi alimentari perché<br />
la produzione locale non è in grado di soddisfare il fabbisogno del paese. Importante è<br />
anche l'estrazione di oro, rame, zinco, ferro, argento e gas naturale. L'Armenia è un paese<br />
altamente industrializzato. Il settore industriale è quello che conta in assoluto più addetti<br />
al lavoro. Hanno una particolare importanza le industrie di genere alimentare, cartaria,<br />
meccanica, elettrica, tessile, chimica, della gomma, del cemento e del tabacco.<br />
La persecuzione scatenata, tra il 1915 e il 1918, dai turchi nei confronti del popolo armeno<br />
residente in Anatolia e nel resto dell'Impero Ottomano rappresenta forse il primo esempio<br />
dell'epoca moderna di sistematica soppressione di una minoranza etnico-religiosa.<br />
Una campagna di eliminazione che non scaturì soltanto dell'ideologia, scopertamente razzista,<br />
del sedicente Partito "modernista e progressista" dei Giovani Turchi, ma trasse le<br />
sue origini più profonde anche dall'innata, anche se inconfessabile, insofferenza che i<br />
mussulmani ottomani e curdi di Anatolia hanno sempre manifestato nei confronti di una<br />
minoranza cristiana, quella armena, portatrice di valori religiosi e culturali semplicemente<br />
diversi.<br />
Nel libro “La masseria delle allodole” Antonia Arslan narra della persecuzione nei confronti<br />
del popolo armeno.<br />
Marco (16 anni)<br />
13<br />
SCOPRIAMO IL MONDO
PICCOLI SCRITTORI ...<br />
L’appiccichino<br />
Mi hanno raccontato una volta una storia bizzarra.<br />
Viveva in un paese lontano un bambino, che pur avendo sette anni e mezzo, non si<br />
era mai separato dalla sua mamma.<br />
Avete capito bene, le era sempre rimasto in braccio, o aggrappato alla schiena.<br />
Si chiamava Appiccichino, e la sua mamma si chiamava Colla.<br />
Così, Appiccichino non era mai andato a scuola, non sapeva camminare, né correre<br />
o saltare.<br />
Mangiava dallo stesso piatto della mamma, dormiva abbracciato a lei.<br />
Persino quando la mamma faceva la pipì Appiccichino era con lei, aggrappato al<br />
suo collo.<br />
Soltanto una volta la sua mamma era dovuta andare a fare una visita dal dottore e<br />
Appiccichino si era aggrappato al papà, per un intero pomeriggio, finché la mamma<br />
non fu di ritorno.<br />
Un giorno la mamma e Appiccichino stavano facendo una passeggiata, quando incontrarono<br />
un gruppo di bambini in bicicletta.<br />
I ragazzini si fermarono per vedere meglio quella signora con un bambino sulle spalle,<br />
pensando che fosse ferito, ma vedendo che non aveva niente, uno di loro si avvicinò<br />
e chiese al bambino: “Vuoi venire a giocare con noi?” Era la prima volta che<br />
Appiccichino riceveva una proposta simile, ed era molto tentato, ma non sapeva<br />
certo andare in bicicletta, sapeva a mala pena muovere qualche passo.<br />
Così la mamma, che aveva capito l’interesse di Appiccichino, propose: perché non<br />
vi arrampicate sugli alberi?<br />
I bambini accettarono entusiasti, la mamma depose il figlio su un ramo, e lui subito<br />
si arrampicò fino a quelli più in alto, meravigliando tutti i bambini.<br />
Poi aiutò anche gli altri a salire, le sue braccia e le sue gambe erano molto forti,<br />
abituato com’era a stare sempre aggrappato.<br />
Appiccichino giocò con i suoi nuovi amici tutto il pomeriggio e la mamma era molto<br />
contenta.<br />
All’imbrunire i bambini si salutarono e si diedero appuntamento all’indomani.<br />
A quel punto Appiccichino voleva proprio tornare a giocare con loro e così chiese<br />
alla sua mamma di insegnargli a camminare.<br />
La mamma era davvero contenta che quel momento fosse arrivato: fece scendere<br />
Appiccichino dalle sue braccia, gli diede la mano e insieme mossero i primi passi<br />
verso una nuova vita.<br />
Prima di addormentarsi Appiccichino era già capace di camminare da solo, di saltellare<br />
e quasi di correre.<br />
Da quel giorno Appiccichino fece una vita normale, andava a scuola, giocava con i<br />
suoi amici e al ritorno raccontava la sua giornata alla mamma, che felice lo aspettava.<br />
Questa è la storia bizzarra che ho sentito e che io ho raccontato a voi.<br />
Pietro (5 anni) e Bianca (5 anni) con la mamma Alessandra<br />
14
Il vecchio fantasma<br />
Un fantasma viveva in un antico castello diroccato, in cima a una collina.<br />
Ci viveva da secoli e secoli e si trovava bene.<br />
Ora però stava diventando vecchio, molto vecchio ed era pieno di acciacchi.<br />
Gli davano fastidio gli spifferi gelidi che entravano nei grandi saloni, inciampava<br />
nelle piastrelle rotte del pavimento.<br />
La notte le imposte battevano talmente forte che non lo lasciavano riposare! Così<br />
un giorno pensò che era giunto il momento di cambiare abitazione.<br />
Aspettò la prima notte senza luna e si mise in cammino.<br />
Cammina, cammina arrivò in una locanda, entrò<br />
e quando tutti lo videro scapparono via.<br />
Così si cercò una camera, dove poter riposare<br />
in pace e senza spifferi! Dopo alcuni giorni<br />
stanco di dormire e basta disse:<br />
"No!No! Io qua non ci voglio stare neanche un<br />
minuto di più!"<br />
Proseguì il cammino e arrivò ad una capanna<br />
di paglia disabitata.<br />
Vi entrò e controllò accuratamente che non<br />
ci fosse nemmeno uno spiffero.<br />
Dato che non ce ne erano decise di rimanere.<br />
Cercò un letto, ma purtroppo non lo trovò:<br />
"Peccato, mi sembrava proprio carina". Riprese<br />
il cammino e dopo alcuni giorni di inutili ricerche<br />
si fermò sotto un albero a riposare e fece un sogno. Sognò di ricostruire il<br />
suo castello con la sua famiglia e di vivere a lungo con loro.<br />
Si svegliò e si diresse al castello, ma essendo assai stanco si fermò ad una casupola<br />
dove c'era una luce accesa. Qui bussò la porta.<br />
Che sorpresa nel vedere che i proprietari della casetta erano proprio la sua adorata<br />
famiglia!! Li aveva ritrovati tutti:" Come sono felice di essere qui con voi, è ciò<br />
che ho sognato!"<br />
Lo accolsero in casa e dopo un lungo riposo decise di raccontare loro il magnifico<br />
sogno: “Il castello andrebbe dunque sistemato, perché sta cadendo a pezzi!"<br />
Tutti però non si mostrarono in accordo sul fatto di rimettere a posto il castello:<br />
in fondo era troppo grande e loro erano ormai vecchi.<br />
Solo il più piccolo di loro li supplicò dicendo:<br />
“Vi prego, ascoltate il nostro caro cugino, poi vivremo felici per sempre nel grande<br />
castello. Non l'abbiamo visto per tanto tempo e siamo stati anche tanto egoisti,<br />
perché quando ce ne siamo andati potevamo svegliarlo, invece l'abbiamo lasciato<br />
stare... È giusto che realizziamo il suo sogno!". Allora tutti si convinsero e dopo<br />
aver fatto le valigie partirono alla volta del castello, dove dopo aver a lungo lavorato<br />
vissero ancor per mille e più anni felicemente insieme.<br />
Gioele P. (8 anni)<br />
15<br />
PICCOLI SCRITTORI ...
RISCOPRIRE LA NATURA<br />
Piccole Sementi crescono<br />
Quest’anno abbiamo ideato un progetto in collaborazione con il reparto di psichiatria<br />
dell’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> Borromeo, che vede la realizzazione di una piccola serra,<br />
in parte in classe e in parte su di un terrazzo.<br />
Le sementi vengono messe in vaschette contenenti<br />
terriccio e bagnate in modo continuativo fino alla<br />
crescita dei germogli.<br />
I bambini apprendono e seguono le trasformazioni e<br />
la crescita, all’interno dell’ospedale.<br />
Portano poi a casa un piccolo bicchierino nel quale<br />
sono contenuti tre semini.<br />
Nel mese di ottobre abbiamo messo a terra i rapanelli.<br />
Lo studio e l’osservazione della crescita mette in evidenza<br />
e collega lo stato di benessere, la consapevolezza di sé e la<br />
fiducia nelle proprie capacità in rapporto con la natura.<br />
La possibilità di generarsi e rigenerarsi, di trasformarsi e di<br />
creare una speranza, attesa e concreta, che è la crescita.<br />
Verranno poi messi a dimora i germogli dalle persone del<br />
day hospital psichiatrico, che si raccorderanno con noi,<br />
venendo a prendere le vaschette germogliate.<br />
Per i bambini degenti è una splendida esperienza che, pur<br />
nella sua semplicità, dà al bambino stimoli e rassicurazioni.<br />
Il rapporto diretto alunno-natura crea benessere psicologico<br />
e gratifica il bambino.<br />
Ecco le prime esperienze in corsia di alcuni piccoli pazienti che hanno seminato i<br />
rapanelli e hanno imparato molte cose nuove!!<br />
Federica (15 anni), Alberto (6 anni), Giulia (3 anni)<br />
16<br />
Giulia:<br />
Posso toccare<br />
la terra?<br />
Voglio mettere<br />
i semini<br />
nella<br />
vaschetta.
Alberto:<br />
Mi piace molto<br />
fare il contadino:<br />
vorrei vedere crescere<br />
tante cose buone<br />
da mangiare!.<br />
17<br />
Federica:<br />
E' la prima volta<br />
che semino:<br />
a scuola non l'ho<br />
mai fatto!<br />
Poi ci portiamo<br />
a casa un<br />
vasetto?<br />
Così vediamo<br />
la crescita!<br />
Chissà se<br />
già domani<br />
ci saranno<br />
cambiamenti!<br />
RISCOPRIRE LA NATURA
CANI, GATTI E...<br />
18<br />
L’animale dei desideri<br />
Io e Alice vorremmo avere un animale. Su questo siamo d'accordo!<br />
Non è una peste pulciosa, quando dice che vogliamo un animale!!<br />
Ci vanno bene tutti gli animali:<br />
l'importante e' che non pianga quando lo lasciamo da solo.<br />
La mia vicina di sotto ha un cagnolino, che piange tutto<br />
il giorno, perché resta solo in casa per tanto tempo.<br />
Invece un pesce, uno scoiattolo, una tartaruga, un coniglio,<br />
un criceto... ma anche un ragno mi andrebbe<br />
bene!! Anche l'insetto foglia mi piacerebbe molto!<br />
La mamma suggerisce una lumachina.<br />
Speriamo di averla presto in un piccolo terrario.<br />
La tigre magica nella giungla delle streghe<br />
Jacopo M. (6 anni)<br />
La leggenda narra di cinque<br />
ragazzi che si avventurarono in<br />
una giungla sconosciuta.<br />
I cinque ragazzi il giorno dopo<br />
scoprirono che in quella giungla<br />
vivevano tante specie di<br />
animali che erano scomparse<br />
per colpa di tre streghe malvagie:<br />
Pina, Abeta, Pioppa.<br />
La notte del giorno stesso uno<br />
dei cinque ragazzi si svegliò e<br />
andò in giro per la giungla e<br />
scoprì che in una caverna viveva<br />
una tigre che era rinchiusa<br />
in una gabbia magica fatta dalle<br />
streghe.<br />
Il ragazzo si avvicinò alla tigre e le chiese come mai non era scomparsa come gli altri<br />
animali e rispose raccontando che lei era una tigre che esaudiva desideri.<br />
Il ragazzo prese un sasso e spezzò la gabbia facendo sì che la tigre uscisse dalla<br />
gabbia.<br />
Il ragazzo le chiese di far tornare gli animali scomparsi nel nulla.<br />
Il giorno dopo i ragazzi con tutti gli animali andarono a sconfiggere le streghe.<br />
I ragazzi e gli animali sconfissero le streghe e la tigre le mandò nello spazio dove si<br />
gonfiarono come palloncini ed esplosero.<br />
Claudio D. L. (12 anni), Gianfranco B. (9 anni)
19<br />
La storia di Zorba<br />
C’era una volta<br />
un gatto di nome Zorba,<br />
era sempre ferito alla zampa<br />
perché combatteva con i topi.<br />
Lui combatteva con i topi perché loro<br />
volevano portagli via la Gabbianella.<br />
Zorba era nero<br />
con degli occhi verdi,<br />
il naso rosa pelle<br />
e amava mangiare i croccantini.<br />
I topi erano cattivi, sporchi perché vivano nelle fogne, erano grigi o marroni<br />
e il loro capo si chiamava Grande Topo ed era cattivo di color grigio chiaro.<br />
La Gabbianella era bianca con il becco e le zampe arancioni.<br />
Sua mamma era morta e lui pensava che Zorba fosse la sua vera mamma.<br />
Quando i Topi la rapirono un gatto arancione cercò di salvarla,<br />
perchè cadde nelle fogne anche lui.<br />
Questa storia mi piace molto perché la Gabbianella viene salvata da un gatto<br />
e perché a scuola il nostro maestro Giovanni<br />
ci ha fatto sentire tante volte<br />
questa storia.<br />
Sapore di mare<br />
Roman<br />
Guarda il colore del mare,<br />
guarda il profumo del sole,<br />
guarda i bambini che giocano,<br />
guarda i gabbiani nel cielo.<br />
Spruzzi bianchi su granelli di sabbia,<br />
e una conchiglia rosa<br />
piena di mare.<br />
Chiara (11 anni)<br />
CANI, GATTI E...
Luca Berno, Elena Pavia (che vediamo<br />
qui a fianco durante la premiazione mentre<br />
legge la poesia presentata al concorso)<br />
e Maria Arienzo.<br />
Alessia Fava, ricorda così quel giorno:<br />
“Domenica 28 ottobre mi sono recata<br />
con la mia famiglia a Millesimo, in mezzo<br />
alla neve, per ritirare il premio che ho vinto<br />
con la mia poesia dal titolo “Estate”.<br />
Nella sala comunale c’erano tanti bambini:<br />
sono stata chiamata al tavolo e dopo<br />
aver letto davanti a tutti la mia poesia,<br />
ho ricevuto il premio dal responsabile del<br />
concorso.<br />
E’ stato molto emozionante, ho fatto<br />
qualche cosa di piccolo, ma per me di importante,<br />
che ricorderò anche quando<br />
diventerò grande”.<br />
Debora Lombardo ha ricevuto anche un riconoscimento speciale<br />
a Roma, in Campidoglio, per il concorso letterario “Un<br />
sorriso per Federica”. Nella foto sotto la vediamo mentre viene<br />
premiata dal sindaco di Roma Gianni Alemanno. Bravissima!!!<br />
La scuola della pediatria del nostro <strong>Ospedale</strong>, inoltre, ha ricevuto<br />
dal Presidente della Repubblica un premio speciale, che è<br />
stato assegnato ai miglior lavori della rete Pinocchio 2.0 presentati<br />
in occasione del concorso Mondo Digitale e scuola,<br />
Global Junior Challenge, in collaborazione con il progetto Soave<br />
Kids, che collega scuole e ospedali su intenti comuni. Anche in questo caso la<br />
premiazione si è svolta a Roma lo scorso 19 ottobre.<br />
Infine, ricordiamo con piacere che il 22 <strong>novembre</strong>, organizzata dal GAS (Gruppo<br />
Acquisto Solidale)<br />
dell’<strong>Ospedale</strong>, si è tenuta<br />
presso la sala conferenze una<br />
serata di musica, poesia,<br />
libri cibo, ambiente e tanto<br />
altro, a cui hanno partecipato<br />
i bambini della “L. Manara”<br />
e della “<strong>San</strong> Giusto”. Durante<br />
l’incontro sono state<br />
proposte ai numerosi partecipanti<br />
alcune delle poesie e<br />
dei racconti premiate nei<br />
concorsi sopra citati.<br />
Grazie a tutti per la calorosa<br />
partecipazione!<br />
21<br />
CONCORSI E PREMI
IL MONDO OGGI<br />
Sportivi strapagati<br />
Lo scorso 13 luglio ho compiuto 14 anni, traguardo importante<br />
perché segna il passaggio tra l'età dell'infanzia e<br />
quella dell'adolescenza.<br />
Prima non mi piaceva considerarmi già un adolescente.<br />
In questo periodo iniziano a porsi ben altri problemi, più<br />
importanti di quelli precedenti e talvolta anche in ambito<br />
scolastico.<br />
Io, per esempio, sono sempre stato "fissato" sul cattivo<br />
utilizzo del denaro. Fin da bambino mi sono sempre chiesto<br />
perché alcuni sportivi prendessero stipendi elevati. Perché sportivi? Perché gli<br />
sportivi, cioè i calciatori, sono un ottimo esempio. Idoli di ogni ragazzo, di enorme<br />
popolarità. Società sportive finanziano con ingenti quantità di denaro da investire<br />
in squadre e giocatori, ogni giocatore di serie A "che si rispetti" prende come minimo<br />
diversi milioni di euro a stagione (anno!!) Modica cifra!<br />
Ma perché tutti questi soldi non vengono dati a persone più meritevoli?<br />
È' vero, gli sportivi attirano gente, persone che acquistano biglietti e gadget per le<br />
partite. Ma ci sono persone che salvano vite, ogni giorno.. Dei veri "super eroi" in<br />
carne ed ossa!<br />
Come spiegare ad un semplice cittadino che non guadagnerà mai in tutta la sua vita<br />
la paga di un solo anno di un calciatore?<br />
Che esempio può essere per un giovane che un domani diventerà l'adulto?<br />
A mio parere può solo essere un esempio negativo.<br />
È’ giusto poi dare così tanto denaro a così poche persone: quale uso possono farne,<br />
se non personale?<br />
Perché non usare quel denaro per migliorare l'esistenza di molte più persone?<br />
Lascio a voi lettori la libertà di pensare e di riflettere per ricercare una risposta<br />
sensata facendo però un'ultima osservazione: "Se i calciatori esercitano questa<br />
professione per passione, non per soldi, penso<br />
che rinunciare a una piccola parte del loro stipendio<br />
per una giusta causa, come donarla in beneficenza,<br />
non gli possa dispiacere".<br />
Stefano B. (14 anni)<br />
Grazie!<br />
Vorremmo esprimere tutta la nostra riconoscenza<br />
ai Dottori Caccia, Zamana, Perilli che hanno<br />
operato Tommaso e a tutto, ma proprio tutto il<br />
personale del reparto di Pediatria dell’<strong>Ospedale</strong>.<br />
Elena Carpinella Azzimonti<br />
22
L’esperienza di Damini, universitaria indiana,<br />
in visita all’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> Borromeo<br />
“This was one of the best experiences<br />
of my life! Kids are always the same, every<br />
where in the world: their innocence<br />
brings a smile on everyone's faces.<br />
Thank you for inviting me that day... and<br />
yes, finally I have given an interview<br />
wich also will be published ultimately!"<br />
L’india, a faraway land…<br />
Damini è una studentessa indiana di ingegneria elettronica.<br />
n questo peridodo si trova in exchange a Milano e il<br />
primo <strong>dicembre</strong> è è venuta all’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong><br />
Borromeo a trovare i bambini della pediatria.<br />
Damini conosce Marco, un simpatico ragazzino che<br />
riesce a strapparle un’intervista sull’India, una terra<br />
lontana.<br />
Marco, curioso di conoscere la terra, le chiede immediatamente<br />
informazioni sul clima, sfoggiando fluentemente<br />
le sue conoscenze di inglese.<br />
“L’India è molto calda - risponde Damini -, ci sono in<br />
media 25° e durante i giorni più caldi si possono raggiungere<br />
i 40°”.<br />
La lingua indiana è molto diversa dall’Italiano, per<br />
questo Damini capisce la nostra lingua, ma non riesce ancora a parlarla.<br />
I suoi hobbies sono: ballare la musica indiana, correre e dedicarsi alla fotografia.<br />
Marco però vuole saperne di più sulla cucina.<br />
In India non esistono i formaggi: solo la mozzarella!<br />
La pizza indiana è molto diversa da quella italiana, ma è quella Italiana che piace<br />
moltissimo a Damini.<br />
Damini si emoziona quando parla di suo papà, che è molto lontano, in Africa e chissà<br />
quando lo rivedrà.<br />
Naturalmente Marco chiede a Damini anche informazioni relative alla scuola e scopre<br />
così che l’università in India non è costosa.<br />
Questa notizia la memorizza indelebilmente e chiude l’intervista, anzichè con una<br />
domanda, esprimendo alla giovane universitaria indiana un desiderio che sa tanto di<br />
promessa: “non vedo l’ora di poterci andare! Arrivederci Damini, ci vediamo around<br />
the world!”<br />
Marco (13 anni)<br />
23<br />
"Questa è stata una delle più belle esperienze<br />
della mia vita! I bimbi sono uguali,<br />
dappertutto nel mondo: la loro innocenza<br />
porta un sorriso sui volti di tutti.<br />
Grazie per avermi inviato quel giorno...e<br />
sì, alla fine ho anche rilasciato un'intervista<br />
che sarà anche pubblicata presto!"<br />
L’INTERVISTA
EVVIVA LE RIME<br />
A Martina<br />
Mi sveglio ogni mattina alla luce del sole,<br />
Pensando che sei tu.<br />
Dolce, fresca come l'acqua del mare.<br />
Luminosa come il sole di Luglio.<br />
Sorridente e brillante,<br />
come una stella cometa a mezzanotte,<br />
che luccica sul mare argentato<br />
prima che sorga il sole.<br />
Sei splendida, come l'amicizia che brilla nei tuoi occhi.<br />
Ho preso posto nel tuo cuore e tu nel mio.<br />
Siamo unici, belli, dolci e...<br />
Ridiamo e facciamo ridere tutti.<br />
Siamo speciali.<br />
La nostra amicizia è una dolcissima torta<br />
panna e cioccolato con 13 candeline,<br />
che illuminano la nostra vita e<br />
ci fanno capire quanto ci vogliamo bene.<br />
Marco G. (23 anni)<br />
24<br />
La luna innamorata<br />
Le stelle che cadono nella notte buia e scura,<br />
mi ricordano gli innamorati.<br />
Quando c'è più luce la luna è innamorata<br />
un po' del sole e un po' delle stelle.<br />
Il giorno dopo la luna va giù<br />
e vuol vedere il sole.<br />
Scopre però che il sole splende nel cielo blu<br />
e fugge con un'altra stella.<br />
Gioele P. (8 anni)<br />
Rime di solitudine<br />
Mi sento sola perché,<br />
sono in un luogo che non fa per me...<br />
Ho tanta paura, la conosco di già,<br />
non ho avuto fortuna , ed è per questo che mi ritrovo qua...<br />
In certi momenti la vita ti sfugge, ti manca il controllo,<br />
ti sentì cadere e vorresti fuggire...<br />
Ma poi momenti felici, insieme agli amici,<br />
colorano il tempo che sembra non scorrere mai...<br />
Nel profondo del cuore c'è tanto dolore,<br />
non voglio restare, me ne voglio invece andare...<br />
A casa sto meglio, ritrovo ogni cosa,<br />
amore, pensieri di giovani cuori...<br />
Federica (15 anni)
A Giulia<br />
Giulia i tuoi occhi brillano come un mare limpido,<br />
i tuoi capelli profumano come raggi di sole<br />
e mi appaiono come onde cristalline,<br />
i tuoi occhi ricordano un cielo sereno.<br />
Tu sei una bellissima dea<br />
e quando ti vedo il mio cuore batte fortissimo...<br />
Non lasciarmi mai.<br />
Gioele P. (8 anni)<br />
25<br />
Cambiare le cose<br />
Riuscire a guardare oltre ogni propria aspettativa,<br />
puntare sempre più in alto,<br />
apparire come un fulmine a ciel sereno<br />
e far si che tutti non si dimentichino mai il tuo nome.<br />
E’ a questo che ti devi ispirare,<br />
non perdere mai la speranza; rialzati tutte le volte che cadi,<br />
ma con una differenza: sii più forte e più speranzoso di prima !<br />
crea la pace se vuoi far sì che ciò accada,<br />
perchè per fare del bene devi prima voler bene!<br />
per fare la pace, devi prima volere la pace!<br />
come un fulmine distinguiti,<br />
e come un uragano modifica tutto ciò che ti sta intorno!<br />
trasmetti ogni tua singola emozione,<br />
ogni tuo singolo pensiero con un soffio...<br />
convinci chi ti sta attorno che è giusto.<br />
Non ti far mettere i piedi in testa;<br />
nemmeno da ricchi presuntuosi che vogliono la guerra per ricavarne guadagno,<br />
prendi la vita con serietà imparando a spalancare gli occhi,<br />
leggendo tra le righe, assemblando ogni singolo pezzo del tuo puzzle,<br />
e urlando al mondo intero ciò che realmente vuoi esprimere!<br />
non aver paura delle critiche;<br />
auspica la pace e fa sì che ciò si avveri;<br />
desiderala come un qualcosa che non hai mai avuto;<br />
lasciati da lei ispirare, perchè è la tua vera essenza,<br />
perchè è la tua musa ispiratrice!<br />
Stefano B. (14 anni)<br />
EVVIVA LE RIME
L’ANGOLO DEL DIVERTIMENTO<br />
I due asini<br />
Due amici hanno un asino per ciascuno.<br />
Si trovano un giorno e uno dice all’altro:<br />
“Il mio asino ha un brutto male, come posso curarlo?”<br />
L’amico risponde:<br />
“Dagli la candeggina e fammi sapere”.<br />
La mattina seguente i due amici si incontrano nuovamente.<br />
Quello che aveva suggerito come fare chiede:<br />
“Come è andata?”<br />
E l’altro risponde:<br />
“E’ morto”.<br />
E il primo:<br />
“Secondo te, il mio è vivo?”<br />
26<br />
Marco (23 anni)
Parole (in)crociate<br />
27 L’ANGOLO DEL DIVERTIMENTO
Il Reparto di Pediatria contribuisce alla realizzazione di questo giornalino bimestrale, con propri suggerimenti<br />
e indicazioni.<br />
Solo il frutto di una stretta collaborazione fra tutto il personale sanitario, il corpo insegnanti, gli angeli del volontariato<br />
e i frequentatori, ha reso possibile questa pubblicazione.<br />
REDAZIONE:<br />
Primario - Alberto Podestà<br />
Caposala - Claudia Papapicco<br />
Medici - Fabio Caccia, Luciano Cucchi, Laura Fiori, Maddalena Gibelli, Vittoria Locatelli, Cristina Marcellino,<br />
Marco Nebdal, Daniele Perilli, Stefano Rizzi, Maria Lorena Ruzza, Roberto <strong>San</strong>germani, Concetta Scalfaro, Monica<br />
Tonella, Vaglia Paolo, Costantino Zamana.<br />
Infermieri e Puericultrici<br />
Insegnanti - Alessandra Guanzani<br />
Responsabile ABIO - Rita Ferranti<br />
Coordinamento redazionale a cura del Servizio Relazioni Esterne, Comunicazione e Marketing<br />
Caporedattore - Giovanni Ruggeri<br />
Via Pio II, 3 - 20153 Milano<br />
Tel. 02/4022.1<br />
www.sancarlo.mi.it<br />
28<br />
Novembre - Dicembre <strong>2012</strong><br />
Azienda Ospedaliera <strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> Borromeo<br />
U.O.C. di Pediatria - tel. 02/4022.2278